Progetto Or.Me. 2010-11
“Cosa c’è dietro a… il social network”
L’Orientamento
verso le discipline scientifiche e tecniche
Copertina di Damiano Miotto
© 2011 MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Direzione Generale
Riva de Biasio - S. Croce 1299 - 30135 Venezia
Tel. 041 2723111
http://www.istruzioneveneto.it
[email protected]
Direttore Generale Reggente
Daniela Beltrame
Ideazione e redazione a cura di:
Fabrizio Floris, referente USR per il Veneto per il Progetto Or.Me.
Editing
Fabrizio Floris
A cura di Fabrizio Floris
Comitato di redazione:
Fabrizio Floris, Gianna Miola
ISBN 978-88-6129-783-8
Finito di stampare nel mese di novembre 2011 presso Cleup Padova
Stampato in Italia – Printed in Italy
Il presente volume può essere riprodotto per l’utilizzo da parte delle scuole per
le attività di formazione del personale direttivo e docente. Esso non potrà
essere riprodotto e utilizzato parzialmente o totalmente per scopi diversi da
quello sopraindicato, salvo esplicita autorizzazione dell’USR per il Veneto.
–1–
–2–
INDICE
TERZO CAPITOLO
PRESENTAZIONE
Progetto Or.Me. 2010-11 – “Cosa c’è dietro a… il social network”
L’orientamento verso le discipline scientifiche e tecniche
11
Elena Donazzan
Assessore Regionale all’Istruzione e al Lavoro
Curiosità, Apprendimento, Occupabilità: un percorso per
affezionare i giovani alla scienza e alla tecnica
Gianna Marisa Miola
Vice Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
INTRODUZIONE
Il Progetto Or.Me.. per la scienza, la tecnica e la tecnologia
Giulio Pedrollo
Vice Presidente di Confindustria Veneto con delega all’Education
13
17
Il Progetto Or.Me.: tecnologia, innovazione e creatività giovanile 19
Massimo Malaguti
Direttore Generale PST Galileo e Presidente della Commissione di
Valutazione del Progetto Or.Me. 2010-2011
PRIMO CAPITOLO
Il Progetto pilota Or.Me. 2009-10
“Cosa c’è dietro a…il telefono cellulare”
Fabrizio Floris
Referente regionale USR per il Veneto
23
–3–
55
www.sosschool.it
Classe 3ª A - Scuola Secondaria di 1° grado “C. Goldoni”
Ceregnano - Istituto Comprensivo Villadose (RO)
56
Centrali nucleari si? no? discutiamo!
Scuola secondaria di I grado “A. Pertile” di Agordo (BL)
63
Sopralamedia: caccia al futuro
Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Giuriolo” di Arzignano (VI)
64
Un computer per tutti !!!
Classe 3ªE Scuola Secondaria di I Grado “Reggenza 7 Comuni”
Asiago (VI)
66
www.teenagerbook.it
Scuola Media “G. Ghirardini” di Badia Polesine (RO)
IIS “E. Balzan” di Badia Polesine (RO)
69
Happy Smile !!!
Istituto Comprensivo “G. Parini” - Camposampiero (PD)
73
Our Game
A
Classe 3 B della scuola secondaria di I grado di Treville - I.C. IV
Castelfranco Veneto (TV)
79
Freelife. Un mondo nuovo - Il nuovo social network
dell'Istituto Comprensivo "Fratelli Sommariva”
IC “Fratelli Sommariva” – Cerea (VR)
81
Protocollo Nexus - Evolution & Revolution
110
Scuola Secondaria di I Grado Statale “Silvio Pellico” – Chioggia (VE)
SECONDO CAPITOLO
Il Progetto Or.Me. 2010-11
“Cosa c’è dietro ai…Social Network”
Fabrizio Floris
Referente regionale USR per il Veneto
Gli elaborati delle 25 classi in concorso
Fabrizio Floris
Referente regionale USR per il Veneto
35
Il banco Tech Teach
114
Scuola Secondaria di I Grado “Luigi Pierobon” di Cittadella (PD)
3ª TSB Scuola Secondaria di I Grado “Luigi Pierobon” di Cittadella (PD)
Istituto di Istruzione Superiore "A. Meucci" di Cittadella - (PD)
Uniti per l’ambiente
Istituto Comprensivo “Brustolon” – Conegliano (TV)
–4–
118
Ha senso anche senza un senso
Scuola secondaria di primo grado “Gino Rocca” – Feltre (BL)
128
Progetto Or.Me. – Le nostre tracce
Referente IC “F. Malfer” di Garda (VR)
139
Il progetto Or.Me.
141
Classe 3ªB della sede “Barbieri” della Scuola Secondaria di I Grado
“Frattini-Barbieri-Cavalcaselle” di Legnago (VR)
Presentazione progetto Or.Me2 “Cosa c’è dietro ai..Social
Network”
146
Classe 3H Scuola secondaria di I grado “L. da Vinci” Mirano (VE)
Notizia Mondo
Classe 3D XI° Istituto Comprensivo “Vivaldi” Padova
Scuola partner I.T.I.S. “G. Marconi” Padova
153
Che cosa c’è dietro ai… Social network – Go High
Classe 3A IC 5 “Donatello” (PD)
162
Il “Café de la Paix”: un social network per la didattica
168
Classe 2ª D Scuola Secondaria di I grado “D. Bertolini” di Portogruaro
(VE)
ALL US 4 YOU: creazione di un social network
Istituto Comprensivo Rovigo 4 - classe IIIA
179
Che cosa c’è dietro ai… Social network
Istituto Comprensivo “A. Fusinato” – Schio (VI)
188
Il Gadget Trova Tutto G.T.T.
Classe 3ªA, Scuola Secondaria di I grado Statale
“Luigi Stefanini” - Treviso
201
Puzzle – Un'idea per un social network scolastico
Scuola secondaria di primo grado “L. Einaudi” di Marghera (VE)
206
ADOL (ADOLescenti) Aiutano i Disabili On Line
IC 08 Centro Storico (Verona) - ITIS G. Marconi (Verona)
211
Il blog alunni dell’Istituto Comprensivo 9 di Vicenza
IC 9 Vicenza
215
MYND, Idee per un Social Network
217
IC2 Vittorio Veneto (TV) – Scuola secondaria di I grado “U. Cosmo”
–5–
–6–
A Francesca Lucca
–7–
–8–
PRESENTAZIONE
–9–
– 10 –
Progetto Or.Me. 2010-11 – “Cosa c’è dietro a… il social
network”
L’orientamento verso le discipline scientifiche e tecniche
Elena Donazzan
Assessore Regionale all’Istruzione e al Lavoro
Che la disoccupazione giovanile sia
l’autentica emergenza dei tempi che
viviamo, è ormai divenuta una
consapevolezza collettiva che esige
una riflessione profonda sul nostro
modello di società e impone interventi
coraggiosi nel mercato del lavoro che
esorcizzino scetticismi, paure e scontri
generazionali, restituendo alle nuove
generazioni fiducia ed ottimismo nel
futuro.
È indubitabile d’altra parte che, in un’azione combinata con gli
interventi diretti sul mercato del lavoro, un modello educativo che
avvicini i giovani alle discipline tecnico-scientifiche possa favorire, in
una prospettiva di medio periodo, occupazione sostenibile, riequilibrio
territoriale, rilancio produttivo, sviluppo sociale e culturale.
In questo quadro di riferimento, il progetto OR.ME., finanziato dalla
Regione Veneto e realizzato con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico
Regionale e Confindustria Veneto, assume una particolare rilevanza nel
più ampio ed articolato ventaglio di iniziative che l’Assessorato che dirigo
promuove nell’ambito delle politiche dell’Istruzione e del Lavoro, proprio
per la coerenza degli obiettivi con le premesse appena menzionate:
quella cioè di stimolare la curiosità dei giovani verso l’universo
tecnologico che si muove dietro le quinte della realtà virtuale, inducendo
interesse per le discipline tecniche e scientifiche.
L’Orientamento scolastico è argomento abbondantemente
dibattuto e sperimentato e non necessita pertanto di ulteriori
teorizzazioni. Va detto tuttavia che non sempre le molteplici iniziative
fin qui realizzate hanno centrato pienamente gli obiettivi di efficacia.
Ad OR.ME 2010-2011 invero, che ha replicato ed amplificato il
successo della precedente edizione, va ascritto il merito di aver
innescato un modello di orientamento che ha mutato i paradigmi di
apprendimento a cui siamo abituati, tanto sul versante metodologico,
quanto sulla innovatività dei contenuti, esaltando peraltro un
approccio di sistema che ha coinvolto studenti, famiglie e docenti
lungo un unico percorso che introduce un cambiamento della stessa
scuola, della struttura dei saperi e della mentalità delle famiglie.
– 11 –
Le tecnologie digitali sono i nuovi strumenti/attrezzi della cultura
giovanile e i giovani sono al centro di un epocale processo di
cambiamento nel modo di comunicare, ma anche di rappresentare sé
stessi e gli altri. Per dirla con Robert Jay Lifton, sono abituati “all'accesso
rapido, con una attenzione fluttuante, spontanei più che riflessivi, creativi
più che industriosi, abili nell'elaborare le immagini più che le parole,
emotivi più che analitici”. Essi tuttavia dimostrano poco interesse per
l’acquisizione di competenze utili alla progettazione di strumenti e servizi
digitali e possiedono poco spirito imprenditoriale e creativo, competenze
e qualità sempre più richieste a livello professionale.
OR.ME. ha innovato e reso efficace il modo di fare orientamento.
Ha mutuato i linguaggi, i canali, gli strumenti e la sfera concettuale dei
giovani per eccitare le loro fantasie e indurre interesse per quelle
scienze che “fabbricano” il loro social network. Ha utilizzato, in
definitiva, la lingua di chi ascolta piuttosto che di chi parla.
Lavorare sui contenuti culturali veicolati dalle reti telematiche
significa affrontare anche problemi di ordine metodologico, cioè capire
come si costruiscono le competenze volte a cogliere le variabili e le
ricadute culturali delle nuove tecnologie, come fronteggiare le
solitudini indotte dalle piattaforme, a capire quali strumenti didattici
sono da adottare da parte dei docenti, in un contesto di innovazione.
Nell’architettura complessiva del progetto OR.ME. pertanto, un
tassello imprescindibile è stato pertanto il coinvolgimento attivo degli
insegnanti la cui figura, insieme ad altre, è destinata necessariamente
a evolversi verso un ruolo di guida di un gruppo-classe, caratterizzato
da spirito di collaborazione e di interazione nel "laboratorio didattico
virtuale", luogo di simulazione e disamina critica di tutti i saperi,
compresi quelli cosiddetti "umanistici".
L’azione di sistema infine, ha coinvolto opportunamente anche i
genitori che, vista l’età dei figli, ancora condizionano sensibilmente le
loro scelte post scuola media. In questo senso va superato uno
stereotipo ancora molto diffuso nelle famiglie in virtù del quale,
acquisito il diploma di terza media, avviano i propri figli verso
determinati indirizzi di studio in funzione del profitto, piuttosto che del
fabbisogno delle imprese.
In conclusione, nel ringraziare quanti hanno collaborato alla
riuscita dell’iniziativa, mi sia consentita una riflessione finale.
La rivoluzione digitale e le professioni a forte valenza tecnologica
rappresentano l’inevitabile scommessa per garantire lo sviluppo e la
competitività del nostro sistema socio-economico. Ricordiamo tuttavia
che il primo attore nella costruzione del futuro non è la macchina
digitale ma l’Uomo sul quale, nella tumultuosa progressione
tecnologica, ricade la responsabilità di alimentare parallelamente una
coscienza etica collettiva che custodisca gelosamente i valori culturali
che sono alla base della nostra civiltà.
– 12 –
Curiosità, Apprendimento, Occupabilità:
un percorso per affezionare i giovani alla scienza e alla
tecnica
Gianna Marisa Miola
Vice Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Quante volte la nostra curiosità di
bambini viene sollecitata dal “cosa c’è
dietro a…”? Una porta chiusa, le montagne
che chiudono l’orizzonte, il volto di una
persona cara, una ricorrenza, una
promessa, lo schiudersi di un fiore, la
magia di uno schermo cinematografico…
Per tutte queste, o simili occasioni,
scatta nella mente una molla che
costituisce un incentivo straordinario
all’apprendimento. La curiosità di vedere, di
conoscere, di capire, di toccare con mano
le cose, di apprendere le leggi segrete che regolano la natura, di
comprendere il significato di un’esperienza gioiosa o dolorosa che
sia. Tutto ciò ha un nome: la “meraviglia”, come l’ha chiamata
Aristotele, facendo risalire ad essa, in quanto capacità di stupirsi, di
interrogarsi, di non dare nulla per scontato ma, all’opposto, di partire
da un problema, da un perché, l’esigenza di una risposta al reale, che
spinge la mente ad avventurarsi nelle infinite ipotesi possibili che
possano colmare la naturale predisposizione dell’uomo di
comprendere e dominare, con l’intelletto, la realtà che lo circonda.
Proprio puntando su tale curiosità innata nell’uomo, ma più viva e
prepotente nei ragazzi che si affacciano per la prima volta ai problemi
della scienza e della tecnologia, è proposto il progetto Or.Me.
nell’edizione 2010-11, forti del successo ottenuto nell’anno scolastico
precedente.
“Cosa c’è dietro ai… social network” il tema prescelto quale ambito
di investigazione dai molteplici profili: tecnico, scientifico, ma anche
culturale, sociale, etico. Diverse sono, infatti, le angolazioni di studio
cui si presta uno dei fenomeni del nostro tempo che sembra
affascinare milioni di persone nel mondo, in un desiderio di
comunicazione e di “amicizia” che non ha pari nella storia. E di certo
non c’è qualcuno di più adatto degli studenti che frequentano la
scuola secondaria di primo grado a riflettere su questo prodotto,
smontandone gli ingranaggi, mettendoci le mani dentro, rimontandone
i pezzi e ricreando, avendone compreso i meccanismi ma anche le
finalità, un elemento nuovo, frutto della loro creatività.
– 13 –
Tutto questo è Or.Me. Ma è anche molto altro, ovvero la possibilità
di far incontrare i tredicenni che si affacciano alla scelta della scuola
secondaria di secondo grado, con i compagni più grandi che
frequentano gli Istituti Tecnici e Professionali. Un’occasione di
laboratorialità e di integrazione disciplinare straordinaria a vivificare
una didattica tutta mirata alle competenze, come vuole sia il disegno
della Riforma del sistema educativo di istruzione e formazione. Di più:
c’è, alla base di tutto, un’intesa tra scuola e mondo del lavoro,
rappresentato da un’impresa – in questo caso di ambito meccanicomeccatronico – operante nel territorio.
Quest’ultima, nell’accompagnare i ragazzi di entrambi i gradi
dell’istruzione, apre i propri laboratori, avvicina famiglie e docenti,
svelando che proprio in questi settori economici sta la prospettiva di
sviluppo del territorio e quindi una maggiore possibilità di trovare
occupazione. Per queste motivazioni il progetto è sostenuto dalla
Regione del Veneto e da Confindustria e si avvale della consulenza
del Parco Scientifico “Galileo” di Padova. Un’alleanza che non ha
paragoni a favore dell’orientamento dei giovani.
Se l’approccio è ludico e comunicativo, la sostanza si rivela nel
corso del progetto, nei suoi diversi aspetti che premono a chi in questi
tempi ha la responsabilità di orientare i giovani agli studi medio
superiori e all’inserimento nel lavoro. Ne nasce, infatti, un dialogo che
è frutto di conoscenza diretta, anziché di pregiudizi, del mondo del
lavoro e delle sue caratteristiche, delle sue nuove logiche
organizzative ispirate non solo alla massima produzione, ma anche
alla qualità che è rispettosa dell’uomo e del lavoratore, della dignità
della persona e del suo benessere complessivo.
Si tratta di affezionare i giovani alla scienza e alla tecnica,
sollecitandone la creatività, l’immaginazione e l’invenzione, perché
nelle loro intelligenze, nelle loro capacità di scelta e di progettazione
sta non solo la possibilità di vincere le difficili sfide che la
contemporaneità ci propone, ma anche di trovare, grazie alla fiducia in
se stessi, nell’autostima che deriva dal successo formativo, una
propria collocazione nel mondo.
I premi per i migliori lavori, finalizzati a favore della scuola per
acquisti che ne potenzino l’attrezzatura tecnologica, fungono da
saldatura tra gli studenti e il loro quotidiano ambiente di
apprendimento, facendoli sentire orgogliosi del percorso compiuto.
Il ciclo dell’orientamento, entro una prospettiva così ampia pur
partendo da un progetto, è percorso tutto e mira, appunto, a restituire
all’uomo la sua centralità come essere razionale capace di leggere e
interpretare la natura, le sue leggi, i suoi cambiamenti, a partire dal
suo essere persona.
– 14 –
INTRODUZIONE
– 15 –
– 16 –
Il Progetto Or.Me. per la scienza, la tecnica e la tecnologia
Giulio Pedrollo
Vice Presidente di Confindustria Veneto con delega all’Education
Dopo il successo ottenuto dalla prima edizione del Progetto Or.Me,
Confindustria Veneto ha partecipato, con molto entusiasmo e grazie al
determinante apporto delle sue strutture provinciali, alla realizzazione
della seconda edizione che ha coinvolto, nell’a.s. 2010-2011, 25 classi
terze di altrettante scuole medie e 25 istituti tecnici della nostra
regione.
Le imprese che aderiscono al sistema confindustriale veneto
hanno fortemente a cuore che i giovani studenti dispongano di tutte le
informazioni necessarie per un corretto orientamento, non solo nella
scelta dei possibili percorsi scolastici, ma anche nella prospettiva di
un migliore e più immediato inserimento professionale.
Il Veneto è una regione il cui tessuto produttivo è costituito da
imprese che sono, in molti casi, leader mondiali nei rispettivi settori di
appartenenza; sono proprio queste stesse imprese che richiedono ai
giovani, che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro, conoscenze
sempre più approfondite nelle materie tecnico/scientifiche e delle
tecnologie più innovative, peraltro molto spesso riscontrabili in oggetti
di comune e quotidiano utilizzo.
L’obbiettivo che il progetto ha voluto perseguire è stato proprio
quello di stimolare la curiosità dei giovani verso la scienza, la tecnica
e la grandi innovazioni che stanno determinando il progresso
mondiale.
Se nella prima edizione il progetto aveva fatto interessare i ragazzi
a quanta scienza e quanta tecnologia possano essere contenute nella
costruzione di un telefono cellulare, in questa seconda edizione
l’attenzione si è spostata in uno dei più potenti strumenti di
comunicazione e orientamento personale ad oggi esistenti: il social
network.
Gli studenti hanno potuto scoprire come viene ideato e realizzato
un social network e comprendere quante conoscenze scientifiche e
tecniche vi sottendono; è conseguentemente stato spontaneo, per
quegli stessi allievi, correlare queste conoscenze a determinate figure
professionali ed interrogarsi sul proprio futuro sbocco lavorativo.
Con questo progetto il Veneto ha dimostrato, una volta di più, di
essere un autentico laboratorio sperimentale in tema di innovazione
didattica nelle materie tecnico-scientifiche.
All’ottima riuscita del progetto ha contribuito, in maniera
determinante, una forte partnership tra i soggetti proponenti: la
Regione Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto,il Parco
Scientifico Tecnologico Galileo di Padova e Confindustria Veneto.
– 17 –
Un’azione coordinata e costante di questi attori ha saputo fornire
alle scuole coinvolte tutti gli strumenti necessari affinché l’estro e la
motivazione dei ragazzi e dei docenti potessero emergere ed essere
quindi raccolte negli elaborati che sono stati presentati al termine delle
attività.
Proprio in questi elaborati abbiamo potuto riscontrare, anche con
un certo stupore, la “parte migliore” del progetto; le attività realizzate
dalle scuole partecipanti si sono attestate infatti su livelli di qualità e di
approfondimento tecnico-scientifico molto elevati, elemento che va
sicuramente ascritto alle capacità dei docenti ed alla creatività dei
ragazzi.
In molti casi sono state sviluppate idee di realizzazione di social
network che si sono spinte oltre il normale utilizzo che attualmente i
giovani ne fanno, prevedendone un impiego anche in ambito
scolastico e sociale.
In definitiva, Or.Me, in entrambe le edizioni, ha dimostrato tutte le
sue potenzialità poiché è un progetto che parla ai giovani con il loro
linguaggio e che favorisce l’applicazione di quelle innovazioni
didattiche di cui il nostro sistema scolastico necessita.
– 18 –
Il Progetto Or.Me.: tecnologia, innovazione e creatività
giovanile
Massimo Malaguti
Direttore Generale PST Galileo e Presidente della Commissione di
Valutazione del Progetto Or.Me. 2010-2011
Il PST Galileo, dopo la positiva esperienza dell’anno precedente,
ha svolto anche per l’edizione 2010-2011 il ruolo di partner tecnicoscientifico del Progetto OR.ME., attraverso la partecipazione delle
proprie strutture MaTech (Centro sui Materiali Innovativi) e Scuola
Italiana Design.
Le motivazioni e gli obiettivi che sono alla base di Or.Me., nato
dalla collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale e Confindustria
Veneto, si sposano in maniera ideale con la “mission” di PST Galileo,
che è quella di sostenere la capacità competitiva delle aziende
attraverso servizi per l’innovazione e il trasferimento di tecnologia.
Nella visione di PST Galileo infatti le attività di formazione ed il
rapporto con il Sistema Scolastico rivestono una importanza centrale,
allo scopo di riaffermare il ruolo determinante dell’innovazione nel
processo di sviluppo economico e sociale del nostro territorio.
Secondo PST Galileo, l’innovazione è tutto ciò che riguarda il
prodotto o il servizio, i processi produttivi o gli aspetti di gestione delle
diverse attività (logistici, organizzativi…), e che può generare vantaggi
competitivi ampi e difendibili.
La ricerca di questi nuovi vantaggi competitivi, non più basati sui
vecchi fattori della competizione (costo del lavoro, delle materie prime,
dell’energia…), oggi in mano ad altri Paesi, richiede la capacità di
convertire il nostro patrimonio di conoscenze tecnico – scientifiche e,
più in generale, il grande patrimonio culturale che caratterizza la
nostra società in nuove proposte da indirizzare al mondo
dell’industria, dei servizi e della pubblica amministrazione.
Questo processo di continua rielaborazione del sapere, finalizzato
a rispondere ai bisogni sempre nuovi che mercato e società
esprimono, richiede di mettere in gioco la nostra capacità creativa,
che rappresenta oggi uno dei valori più importanti di cui disponiamo, e
che ci è riconosciuto a livello internazionale.
Recuperare la nostra capacità creativa per innovare non significa
quindi esercitare in maniera astratta una funzione del pensiero slegata
dalla realtà, ma anzi partire dalla analisi della realtà stessa per
riconoscerne le imperfezioni e le possibilità di intervento, allo scopo di
migliorare il nostro mondo quotidiano.
Or.Me. rappresenta in questa visione un’importante occasione di
“allenamento alla creatività”, proprio in un momento della crescita dei
– 19 –
ragazzi in cui c’è ancora la possibilità di dedicare a questo “esercizio
libero” del pensiero tempo ed energie.
Or.Me. contribuisce così a fondare in loro la consapevolezza che
non tutto è stato compreso, detto e definito sul mondo che ci
circonda, ma esistono invece ampi spazi per poter intervenire, sia
individualmente sia assieme agli altri, per contribuire al miglioramento
dei beni e dei servizi che utilizziamo, all’organizzazione del nostro
vivere quotidiano, ai modi con cui svolgiamo le nostre attività.
Nel processo di “traduzione” della nuova idea in un prodotto o in un
servizio innovativo intervengono oggi in maniera sempre più diffusa e
pervasiva le nuove tecnologie, con particolare riferimento al
trattamento ed alla elaborazione delle informazioni, a tutti i livelli.
La flessibilità d’uso di queste tecnologie, e la loro straordinaria
versatilità applicativa ha contribuito a far sì che oggi, in molti casi, “ciò
che si può pensare si può anche fare”. I “social network”, che sono
stati il tema di interesse di questa edizione di Or.Me., sono un
esempio eloquente della potenza dell’ “information technology”, che è
in grado di far condividere in tempi brevi contenuti multimediali
sempre più complessi a un numero di persone impensabile solo
qualche anno fa, sia per quantità che per distribuzione sull’intero
pianeta.
Nell’esercizio sui “social network” proposto da Or.Me. in questa
edizione gli Insegnanti che hanno partecipato al progetto, coordinando
le attività delle diverse Classi, hanno svolto il ruolo determinante di
“allenatori” del processo creativo.
Il pubblico dei partecipanti alla cerimonia di premiazione
del Progetto Or.Me. 2010- 2011 (6 giugno 2011)
– 20 –
I Docenti hanno fornito agli allievi gli stimoli e le indicazioni
necessarie per generare approfondite analisi di bisogno; molti tra i
migliori progetti presentati propongono inoltre interventi concreti per
migliorare le relazioni e lo scambio di informazioni all’interno e
all’esterno del mondo della Scuola, o addirittura veri e propri servizi a
beneficio di particolari aree di utenti della Rete.
In questo modo sono stati selezionati i dieci vincitori della Edizione
2010-2011 di Or.Me., caratterizzata da una elevata qualità media
degli elaborati presentati dalle Scuole partecipanti, e da una
diversificata varietà di proposte di realizzazione, sia di applicazioni del
social network in ambito scolastico e sociale, sia di innovative
interfacce per lo scambio di informazioni.
L’augurio è che Or.Me. possa proseguire in futuro nel percorso
intrapreso, per continuare a sperimentare e sviluppare la stretta
relazione che lega oggi tecnologia, innovazione e creatività giovanile.
I partecipanti illustrano il loro progetto durante la Premiazione
Nel valutare i numerosi elaborati prodotti dalle Scuole partecipanti,
la Commissione ha quindi posto particolare attenzione, oltre che agli
aspetti di completezza e di approfondimento della parte relativa
all’analisi del fenomeno “social network” e delle sue caratteristiche, ai
contenuti di originalità dei diversi progetti, ed al loro livello di
applicazione esecutiva.
La II D della S. M. “D. Bertolini” di Portogruaro – I Classificata
– 21 –
– 22 –
Primo capitolo
Il Progetto pilota Or.Me. 2009-10
“Cosa c’è dietro a…il telefono cellulare”
Fabrizio Floris
Referente regionale USR per il Veneto
Il Veneto, dopo un lungo periodo di forte crescita economica e
imprenditoriale, sta affrontando in questi ultimi anni la
riorganizzazione dell’intero sistema produttivo. Tale azione è stata
imposta da fattori congiunturali esterni e dal cambiamento dello
scenario economico internazionale. Sulla scorta della crisi di portata
mondiale e anche in relazione ai fattori caratterizzanti l’impresa
veneta, basata forza lavoro delle piccole e medie imprese. L’indubbia
laboriosità e lo spirito d’iniziativa locale sono stati in grado di fare del
Veneto il motore trainante dell’intera economia nazionale degli anni
novanta e il modello d’ispirazione imprenditoriale – ad imprenditorialità
diffusa – per molte regioni in forte sviluppo. Questo sistema deve ora
confrontarsi con paesi in forte crescita economica che possono
impiegare risorse umane, anche specializzate, a basso costo.
Per questa ragione i paesi europei hanno individuato nella ricerca
scientifica e tecnologica la fonte di sviluppo che potrà consentire di
superare l’attuale fase di difficoltà economica e dare inizio ad un
nuovo ciclo di sviluppo economico.
In questo contesto, il Veneto continua a dimostrare di essere un
vero e proprio laboratorio sperimentale in tema di innovazione
didattica per le materie tecnico-scientifiche. È su queste premesse
che nasce infatti il nuovo progetto, Or.Me., acronimo che sta per
“Orientamento per le scuole Medie”.
Finalizzato a contribuire all’orientamento degli studenti della scuola
secondaria di I grado verso gli studi scientifici, tecnici e tecnologici, è
stato promosso e finanziato dalla Regione Veneto con DGR n. 4424
del 27 dicembre 2008.
Rivolto a 12 istituti secondari di primo grado identificati
territorialmente dall’USR per il Veneto su proposta di Confindustria,
si propone di migliorare l’apprendimento e l’attenzione nelle
discipline scientifico-tecnologiche degli alunni della fascia d’età
della scuola secondaria di primo grado, che ha evidenziato le
maggiori difficoltà nei precedenti rapporti OCSE-PISA cui l’Italia ha
partecipato.
Questo progetto, del tutto sperimentale ma strategico, primo in
Italia per il suo genere, si rivolge ai docenti, agli studenti e alle loro
famiglie, con l’obiettivo di orientare i ragazzi verso i saperi tecnicoscientifici e promuovere nuove metodologie di insegnamento e di
approccio verso queste discipline.
Risulta infatti prioritario dare impulso all’insegnamento/
apprendimento nelle discipline scientifiche e tecnologiche, anche
attraverso una diffusa e spontanea pratica laboratoriale, al fine di
elevare il livello di competenza degli alunni, sia attraverso la
riflessione relativa ai contenuti tecnologici sottesi ad un oggetto
particolarmente diffuso tra i ragazzi, sia per il recepimento del corretto
uso del telefono cellulare. A questo proposito si è ritenuto necessario
coinvolgere, a fini educativi ed orientativi, anche le famiglie dei
ragazzi, che sono state invitate a partecipare alle giornate di
presentazione del progetto nei Poli scientifici del Veneto.
Per la realizzazione delle azioni previste, il 9 febbraio 2009 è stato
stipulato un Protocollo d’intesa e si è costituita la cabina di regia tra i
soggetti partner: la Regione Veneto, Confindustria Veneto e l’Ufficio
Scolastico Regionale per il Veneto.
Finalità e obiettivi del progetto Or.Me.
•
•
Figura 1 - Il Logo del progetto pilota
– 23 –
migliorare l’apprendimento e la motivazione, anche ai fini
orientativi, nelle discipline scientifico-tecnologiche degli alunni
della fascia d’età della scuola secondaria di primo grado
dare nuovo impulso all’insegnamento e apprendimento
nelle discipline scientifiche e tecnologiche, anche
attraverso una diffusa e mirata pratica laboratoriale, da
approntare grazie a precise azioni formative e alla
collaborazione degli Istituti Tecnici che hanno messo a
disposizione degli studenti della scuola secondaria di I grado
le proprie competenze e i propri laboratori.
Con esso si intende evidenziare ai ragazzi e alle loro famiglie
interessi o prospettive legati ad un eventuale futuro sbocco lavorativo
– 24 –
e professionale. Facendo conoscere loro le opportunità e le importanti
tecnologie che si nascondono nella produzione di un oggetto, sia
nell’ambito dell’elettronica, che dell’informatica o della meccanica.
Or.Me. vuole, in altre parole, sollecitare la curiosità degli studenti
su “cosa sta dietro a…” un prodotto o un processo tecnico scientifico,
e aiutarli a seguirne le ‘orme’ per capire come è stato ideato e
realizzato.
Per questa prima edizione è stato individuato come oggetto di
studio, uno strumento di larghissima diffusione e che si presta ad
un’indagine molto curiosa: il telefono cellulare.
Nell’ideazione dei contenuti è risultato infatti prioritario per
l’insegnamento e l’apprendimento delle discipline scientifiche e
tecnologiche, analizzare un oggetto particolarmente diffuso tra i
giovanissimi, che lo ritengono quasi un “prodotto della natura”.
Or.Me. ha visto il coinvolgimento di oltre 30 docenti e 300 allievi
appartenenti a 12 scuole medie (una ciascuna per le province di
Belluno e Rovigo e due ciascuna per le restanti province) e 7
Istituti Tecnici (uno per provincia), selezionati e individuati
dall’Ufficio Scolastico regionale, dalla Regione e da Confindustria
Veneto: i primi (una classe per scuola) hanno partecipato ad un
concorso che ha coinvolto, come protagonisti, i ragazzi nell’analisi
approfondita di un preciso aspetto del telefono cellulare (involucro,
connettività, elettronica); i secondi hanno fornito la loro tutorship
scientifica, ospitando le classi partecipanti al concorso presso i
propri laboratori.
Istituto
Città
Scuola Media Par. “Agosti”
Belluno
Istituto Comprensivo 6 “Rodari”
Padova
IC “Guinizelli”
Monselice (PD)
IC 2
Rovigo
IC Dosson di Casier
Casier (TV)
Scuola Sec. di I grado “A. Manzoni”
Lancenigo di Villorba (TV)
IC “I. Nievo”
San Donà di Piave (VE)
Scuola Sec. di I grado “C. G. Cesare”
VE-Mestre
Scuola Sec. di I grado “Jacopo Vittorelli”
Bassano del Grappa (VI)
Istituto Comprensivo “P. Antonibon”
Nove (VI)
Istituto Comprensivo “Cavalchini-Moro”
Scuola Sec. di I grado “Bonturi – Piubello”
Villafranca di Verona (VR)
San Bonifacio (VR)
Tabella 1 – Gli istituti secondari di I grado
– 25 –
Istituto
Città
ITIS “Segato”
Belluno
Liceo Scientifico “E. Curiel”
Padova
I.P.S.I.A.
Rovigo
ITIS “Max Planck”
Lancenigo di Villorba (TV)
ITIS “Pacinotti”
Venezia-Mestre
ITIS “E. Fermi”
Bassano del Grappa (VI)
ITIS “Marconi”
Verona
Tabella 2 – Gli Istituti secondari di II grado
Il progetto è stato avviato con un ciclo di incontri di formazione
e informazione dedicato ai docenti e gestito da Matech (il Centro
Servizi per le imprese, per la ricerca e l’innovazione, nato da
un’iniziativa del Parco Scientifico “Galileo” di Padova), partner
scientifico di Confindustria Veneto nel progetto. Matech ha
organizzato inoltre alcune visite presso le scuole medie
partecipanti al concorso e alcune giornate di presentazione nei
Parchi Scientifici del Veneto rivolte ai ragazzi ed alle famiglie.
Le Associazioni industriali delle province cui appartengono le
scuole individuato delle imprese per visite aziendali, testimonianze
e momenti di conoscenza diretta delle tecnologie maggiormente
utilizzate nel nostro territorio (materiali, microchip, software ed altre
tecnologie che stanno dietro e dentro un cellulare).
Per rendere Or.Me. ancora più accattivante, si è prevista anche la
realizzazione di un ulteriore concorso rivolto agli alunni e alle loro
famiglie. Entrambi i concorsi hanno visto la loro conclusione in un
importante evento di valenza nazionale.
“Confindustria Veneto, in stretta sinergia con scuole ed istituzioni,
è da tempo impegnata in una forte azione di orientamento e
sensibilizzazione nei confronti dei ragazzi e delle famiglie
sull’importanza della formazione tecnico scientifica – ha commentato
Gianluca Vigne, Presidente dei Giovani Imprenditori del Veneto e
delegato all’Education per Confindustria Veneto. Gli Istituti Tecnici
hanno rappresentato e rappresentano un indispensabile riferimento
per le nostre aziende venete – prosegue Vigne. - Le nostre imprese
hanno e avranno sempre più bisogno di diplomati tecnici e di laureati
in materie scientifiche e tecnologiche, per sviluppare nuovi prodotti e
nuove tecnologie e poter così competere in mercati sempre più
specializzati e competitivi. In questi ultimi dieci anni c’è stato un
processo di allontanamento tra le necessità occupazionali delle
imprese e le scelte scolastiche dei ragazzi e delle loro famiglie. Oggi
abbiamo un gap tra domanda delle imprese ed offerta di diplomati
tecnici a livello nazionale che raggiunge circa le 180.000 unità.
Riteniamo che in molti casi i ragazzi e le famiglie non sanno scegliere,
– 26 –
perché non hanno a diposizione informazioni e strumenti utili per
conoscere realmente quali siano le opportunità che la realtà scolastica
può offrire. Credo che Or.Me. sia un progetto con grandi potenzialità
di sviluppo perché parla il linguaggio dei giovani e sa ben interpretare
la voglia di innovazione didattica di molte scuole”.
La struttura del progetto
Gli stessi genitori hanno avuto un ruolo fondamentale nella riuscita
del percorso formativo, nel motivare e nell’accompagnare i ragazzi
nelle varie fasi del concorso, soprattutto per quanto concerne il ruolo
di guida nel momento delle scelte relative al concorso estivo
collegato.
Quest’ultimo è stato rivolto non alle classi, bensì ai singoli allievi
delle stesse, su loro richiesta.
In tale ottica, esplorativa su un oggetto che si presta ad
un’indagine anche molto curiosa, si è proposto il tema del concorso,
rivolto alle sole classi selezionate di ragazzi delle scuole secondarie di
I grado, in considerazione che a quell’età i ragazzi sono tra i maggiori
e più sensibili fruitori di questo strumento e di sicuro “i nuovi cittadini”.
Il “telefono cellulare”, come oggetto di analisi dal punto di vista
tecnologico, è stato analizzato e preso in considerazione seguendo
tre aree tematiche principali:
1. elettronica in senso stretto - analisi della componentistica e
funzionalità interna e accessori d’uso
2. interfaccia, inteso come involucro esterno di contenimento materiali impiegati, colori, trattamenti superficiali; aspetti
emotivi e percettivi correlati; processi produttivi
3. connettività e comunicazione: software e interfaccia con la
rete.
In questo modo è stato possibile analizzare il prodotto nella sua
globalità: gli studenti, guidati dal proprio docente tutor, hanno scelto
gli aspetti che maggiormente interessano o coinvolgono gli allievi,
sviluppando un ambito specifico, a scelta tra i tre proposti.
Sono così potute emergere le importanti tecnologie che si
nascondono nella produzione, sia nell’ambito dell’elettronica che
dell’informatica o della meccanica e delle correlate figure
professionali, mettendo in evidenza anche interessi o prospettive
legati ad un eventuale futuro sbocco lavorativo dello studente stesso.
Partendo dall’analisi del prodotto esistente secondo le aree
tematiche presentate, è stata oggetto di valutazione anche una
proposta di sviluppo del prodotto da parte dello studente.
– 27 –
Individuazione delle scuole e delle classi partecipanti
L’elenco degli Istituti scolastici secondari di primo grado che
hanno partecipato al concorso “Cosa c’è dietro a .…. il telefono
cellulare” e quelli secondari di secondo grado che ne hanno
supportato l’attività mettendo a disposizione laboratori e materiali e
fornendo una tutorship tecnico-scientifica, è stato definito dalla
Cabina di regia regionale composta dai tre soggetti promotori del
progetto, ovvero Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale per
il Veneto e Confindustria Veneto.
Al concorso ha partecipato una classe prima o seconda per
ciascun istituto secondario di primo grado individuato, supportata
da uno o due insegnanti, preferibilmente di ambito
tecnico/scientifico. Per la gestione economica è stata individuata la
scuola polo regionale ITIS “G. Marconi” di Padova, che ha dato uno
straordinario contributo organizzativo al progetto.
Presentazione a docenti e genitori
Gli insegnanti delle scuole, sia secondarie di I che di II grado, gli
alunni delle classi partecipanti al concorso e i loro genitori sono stati
sensibilizzati sulle tematiche e sulle opportunità collegate al progetto
in tre incontri interprovinciali, che sono stati realizzati presso il
Parco Scientifico Tecnologico di Venezia – VEGA.
Gli incontri, realizzatisi nel marzo 2009, si sono articolati in un
primo breve momento di presentazione del progetto e delle sue
finalità, a cura degli esperti di Matech, e in una visita guidata al Parco
Scientifico. Nell’occasione è stato distribuito del materiale di
presentazione del progetto.
A supporto delle azioni di presentazione del progetto al territorio,
sono stati diffusi comunicati stampa e interviste sui quotidiani locali, e
sono state realizzate trasmissioni televisive a tema su network locali,
con la partecipazione dei partner del progetto e degli studenti
coinvolti, questi ultimi nel ruolo di protagonisti.
Formazione insegnanti
Gli insegnanti delle scuole secondarie di I grado hanno inoltre
partecipato ad alcune giornate di formazione sugli aspetti
contenutistici del concorso e sulle metodologie da utilizzare.
Tali momenti di formazione, gestiti dalla società Matech (il
Centro Servizi per le imprese, per la ricerca e l’innovazione),
partner scientifico di Confindustria del progetto, svoltisi, si sono
svolti presso la sede della stessa società a Padova nella seconda
settimana di aprile 2009.
– 28 –
Si sono articolati come segue:
- I incontro (4 ore): metodologico, 11 marzo 2009
- II incontro (4 ore): primo aspetto (involucro), 26 marzo
2009
- III incontro (4 ore): secondo aspetto (elettronica), 7 aprile
2009
- IV incontro (4 ore): terzo aspetto (connettività), 14 aprile
2009
A chi ne ha fatto richiesta a Matech, è stata data la possibilità di
partecipare a tali incontri anche mediante videoconferenza.
www.ormeveneto.it,
Modalità di partecipazione delle classi
Ogni classe partecipante al concorso ha analizzato il telefono
cellulare scegliendo una tra le tematiche sopra elencate (Involucro;
Contenuto; Connettività/software).
In base all’ambito individuato, gli studenti hanno potuto non solo
approfondirne i contenuti scientifici, ma anche immaginarsi il “come
vorresti che fosse o cosa vorresti che facesse il cellulare” e
indicare quali professioni sono necessarie per realizzare oggetti del
genere.
I docenti delle classi coinvolte nel progetto, in occasione delle
giornate di formazione a loro rivolte, hanno scelto l’ambito
d’indagine sull’oggetto del concorso. In base a tale scelta, le
Associazioni industriali delle province cui appartengono le scuole
hanno individuato alcune imprese resesi disponibili ad accogliere le
classi per visite aziendali, testimonianze o altro tipo di
coinvolgimento condiviso con gli stessi Istituti scolastici.
I docenti tutor, nel percorso definito con le proprie classi, si
sono avvalsi del supporto tecnologico/laboratoriale dell’Istituto
secondario di II grado della propria provincia, che ha dato
disponibilità all’apertura pomeridiana dei propri laboratori su
richiesta.
Nelle province in cui non sono presenti aziende operanti nei
settori d’interesse del concorso, sono state individuate realtà
produttive appartenenti ai settori della meccatronica/robotica,
presenti in tutte le province venete ed eventualmente, per "gli
ambienti di ricerca", i laboratori delle Università e dei Parchi.
La realizzazione del sito
Al fine di favorire la comunicazione e la condivisione dei
materiali tra gli attori del processo, si è realizzato un sito specifico,
dalla grafica giovane ed accattivante, la cui gestione è stata curata
da Matech e dalla scuola veneta di Design, sempre facenti capo al
Parco
Scientifico
e
Tecnologico
“Galileo” di
Padova:
– 29 –
In esso vi è contenuta tutta la documentazione del progetto e il
calendario delle azioni da realizzare, oltre a numerosi altri materiali
di supporto, visionabili e scaricabili.
Al termine del concorso vi sono stati caricati gli elaborati delle
classi partecipanti, rendendo fruibile agli utenti della rete, e non
solo ai ragazzi che li hanno realizzati, anche per la diffusione sulla
– 30 –
comunità scolastica, la gran mole di materiali e di riflessioni
prodotte sulla tematica affrontata.
Consegna elaborati del concorso
Le classi che hanno partecipato al concorso hanno prodotto un
elaborato in un formato a loro piacimento(elaborato scritto, poster,
modellino, Power Point, filmato, ….) che descrivesse
adeguatamente il percorso seguito.
Tali elaborati sono stati inviati in originale, come riportato nella
nota apposita, all’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, ed
inseriti, qualora possibile, nell’apposita sezione del sito del
concorso, entro e non oltre il 17 ottobre 2009. Ha fatto fede la data
apposta sul timbro postale.
Valutazione degli elaborati
Gli elaborati del concorso sono stati valutati da una
Commissione composta da quattro membri appartenenti a:
Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto,
Confindustria Veneto e Matech secondo i seguenti criteri:
x completezza della descrizione del contesto scientifico e
tecnologico
x qualità della descrizione del contesto scientifico e
tecnologico
x originalità della descrizione del contesto scientifico,
tecnologico e/o industriale in cui si colloca l’oggetto
studiato.
Concorso individuale estivo (facoltativo)
Nel corso dei mesi estivi (dalla metà di giugno alla metà di
settembre) i ragazzi che, con le loro classi, hanno preso parte al
concorso “Cosa c’è dietro a… il telefono cellulare”, hanno potuto
partecipare ad un concorso individuale con l’aiuto dei propri
genitori. Sono stati forniti loro (attraverso apposita sezione nel sito
del concorso principale e su supporto cartaceo):
- un elenco dei Musei della scienza e della tecnica, da poter
visitare durante le vacanze con i propri genitori
- una bibliografia di testi scientifici (idonei all’età dei ragazzi)
da poter leggere durante le vacanze
- un elenco di film a contenuto scientifico (idonei all’età dei
ragazzi) da poter visionare durante il periodo estivo.
I ragazzi, con l’aiuto dei genitori, hanno riportato in una scheda
quanto svolto durante il periodo estivo (un’unica scheda, anche nel
– 31 –
caso in cui realizzino più di un’attività tra le tre sopra descritte), con
la possibilità di corredare tale documento con foto o piccoli video
(magari realizzati proprio con il cellulare).
I partecipanti al concorso individuale estivo hanno inviato
quanto prodotto all’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ed
hanno inserito lo stesso materiale nell’apposita sezione del sito
entro lo stesso termine previsto per la consegna degli elaborati del
concorso principale.
I lavori sono stati valutati dalla Commissione di cui sopra
secondo il criterio:
x qualità e originalità della descrizione del percorso
selezionato.
Il miglior elaborato per ciascuna provincia è stato premiato,
sempre in occasione del workshop di chiusura, con un buono
acquisto della catena Media World del valore di 150 € cadauno.
Le classi e gli allievi premiati - L’evento conclusivo
La partecipazione delle scuole medie e degli allievi, dei genitori e
dei docenti, è stata immediata ed entusiasta. Pure rilevante è stato
l’interesse degli Istituti Tecnici e delle Aziende coinvolte a livello
provinciale.
Al termine dell’anno di lavoro, si è evidenziata una grande qualità e
varietà degli elaborati in concorso (filmati, modellini, moduli di studio,
cartelloni, presentazioni…).
La Commissione di valutazione delle candidature degli elaborati
relativi al Progetto Or. Me., dopo attenta analisi degli stessi,
all’unanimità, ha deciso di assegnare i premi come segue:
1ª classificata, € 8.000,00, alla classe 3A della Scuola Statale
“Vittorelli” di Bassano del Grappa con la seguente motivazione: “Il
materiale prodotto dagli alunni, adeguatamente supportati dagli
insegnanti, è risultato vincitore per la complessità e l’estensione dello
studio intrapreso, per la profondità dell’analisi della tematica e per la
specificità e personalizzazione della progettazione attuata”;
2ª classificata, € 6.000,00, IC “Rodari” di Padova, con la
seguente motivazione: “Il progetto si distingue per l’originalità e la
chiarezza con cui è stata intrapresa una nuova strada che unisce la
facilità di produzione e di fruizione dell’oggetto”;
3ª classificata, € 4.000,00, IC “Bonifacio” di Rovigo, con la
seguente motivazione: “Gli studenti, adeguatamente supportati dai
docenti, hanno realizzato un convincente elaborato che sia sotto
l’aspetto didattico, tecnologico ed elettronico evidenzia la funzionalità
dell’oggetto telefono, recuperando la sua prima finalità che è quella di
consentire in modo facile ed immediato la comunicazione tra gli
individui, senza discriminazione alcuna”;
– 32 –
4ª classificata, € 3.000,00, IC “Antonibon” di Nove (Vicenza),
con la seguente motivazione: “Il particolare sviluppo dell’aspetto
estetico, coniugato alla corretta analisi scientifica e tecnologica
dell’oggetto telefono ha dato vita ad un elaborato particolarmente
quanto chiaro e funzionale anche sul piano didattico”
5ª classificata, € 2.000,00, SS di I grado “Caio Giulio Cesare”
di Venezia-Mestre, con la seguente motivazione: “L’elaborato spicca
per la semplicità degli oggetti prodotti che mirano ad evidenziare la
necessità e l’importanza della connettività, la quale può essere
raggiunta anche con un oggetto di forma e materiali semplici, senza
escludere la tematica ambientale”.
Ad ogni classe risultata non vincitrice è stato assegnato un PC
desktop.
I migliori elaborati del concorso individuale sono stati premiati con
un buono acquisto del valore di 150 € ciascuno da spendersi in
materiali di studio. La Commissione del concorso estivo, sempre
all'unanimità, ha ritenuto di premiare i due allievi Federico Tomasello
dell’IC “Bonifacio” di Rovigo e Andrea Visentin della S.M.S. “Manzoni”
di Villorba con la seguente motivazione: “per essere riusciti ad
affrontare con successo le tematiche proposte”.
Il progetto si è concluso con la realizzazione di due eventi aperti al
mondo della scuola, alle famiglie, alle aziende territoriali:
Orientainsegnanti - 16 novembre 2009 a Dosson di Casier
(presso la ditta Came);
Orientagiovani, giornata nazionale, che ha visto una diretta TV
condotta da Licia Colò, presso il Teatro Comunale di Vicenza, il 17
novembre 2009.
Figura 3 - Le interviste di Licia Colò
Visti il successo e la valenza orientativa dell’iniziativa, si è ritenuto
opportuno riproporre per il 2010-11, su un’altra tematica, il progetto.
La seconda edizione del progetto si è svolta nel ricordo di
Francesca Lucca, alunna dell’IC “I. Nievo” di San Donà di Piave, tra le
più attive, entusiaste e partecipi, venuta a mancare, per incidente
stradale, al termine della prima annualità.
“Durante la serata a Rete Veneta – ha dichiarato la dott.ssa
Gianna Miola –, Francesca era seduta proprio vicino a me ed era
intervenuta con sicurezza e proprietà linguistica, felice della sua prima
apparizione in televisione. Per il venir meno di una vita al suo
sbocciare il sentimento di commozione e di viva partecipazione non
può spegnersi”.
Questo testo è dedicato alla sua memoria.
Figura 2 - Un momento di Orientagiovani
– 33 –
– 34 –
Secondo capitolo
Il Progetto Or.Me. 2010-11
“Cosa c’è dietro ai…Social Network”
Fabrizio Floris
Referente regionale USR per il Veneto
Il progetto Or.Me., come descritto nel precedente capitolo, nella
sua prima edizione (2009-10), è stato promosso e realizzato dalla
Regione Veneto, dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e da
Confindustria Veneto.
Il percorso, articolato in due concorsi a premi (uno per classi e uno
individuale), ha coinvolto 12 scuole medie del Veneto, circa 300
ragazzi e circa 30 docenti ed ha portato a scoprire quanta scienza e
quanta tecnologia si nascondano nella produzione di un oggetto molto
diffuso tra i giovanissimi: il telefono cellulare.
Sono emerse le molteplici tecnologie utilizzate e le correlate figure
professionali, con l’indicazione di interessi e prospettive legati ad
eventuali futuri sbocchi lavorativi.
Il progetto è stato avviato con un ciclo di incontri di formazione e
informazione dedicato ai docenti e curato dal Parco Scientifico Galileo
di Padova; è proseguito con il lavoro di docenti e ragazzi all’interno di
ogni scuola, ma anche con momenti collegiali di confronto; si è
concluso con la premiazione delle classi vincitrici, collocata all’interno
della giornata di “Orientagiovani 2009” (evento nazionale che ogni
anno Confindustria dedica all’importante tema dell’orientamento
scolastico e che, per la prima volta, grazie ad Or.Me., è stato
realizzato in Veneto).
Il percorso proposto, di natura sperimentale, ha riscontrato il
gradimento e la soddisfazione di tutti gli attori coinvolti, ma soprattutto
dei ragazzi e degli insegnanti delle scuole che hanno partecipato.
Concluso il progetto pilota, al fine di consolidare il percorso
sperimentato con successo, dopo attenta analisi dei risultati
conseguiti, i soggetti partner all’unanimità hanno ritenuto di riproporre
per l’edizione 2010-11, il medesimo format strutturale, didattico e di
ricerca, sempre ai fini principalmente orientativi.
In quanto attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado,
l’orientamento costituisce parte integrante dei curricula di studio e, più
in generale, del processo educativo e formativo.
L’orientamento scolastico è, infatti, un insieme di attività complesse
finalizzate alla maturazione della propria identità personale e della
– 35 –
capacità decisionale, ma anche alla pianificazione del futuro scolastico
e, quindi, professionale, alla luce di un personale progetto di vita.
È un processo complesso perché in esso sono coinvolti soggetti
diversi con ruoli specifici: gli insegnanti, gli studenti e, soprattutto per
quelli più giovani, i loro genitori.
Il Veneto è una grande regione in cui l’economia, anche in un
momento di difficoltà come quello attuale, è sostenuta da imprese e
professioni che incorporano e richiedono conoscenze sempre più
elevate nelle materie tecnico-scientifiche e familiarità con le tecnologie
più innovative. Gli stessi paesi europei hanno individuato nella ricerca
scientifica e nell’innovazione tecnologica la fonte di sviluppo che potrà
consentire di superare l’attuale stagnazione economica internazionale,
garantendo anche un’occupazione sicura e di qualità.
Gli adolescenti di questi anni hanno il futuro nel sangue, sono
predisposti all’innovazione e dotati di una curiosità scientifica come
mai prima d’ora; scegliere studi scientifici e tecnologici consentirà loro
quindi di sviluppare e rafforzare questa vocazione al nuovo, ponendo
le basi per un ingresso più facile nel mercato del lavoro, per uno
sviluppo professionale sicuro e per un futuro di crescita non solo nel
nostro paese ma anche nel mondo.
L’obiettivo del progetto Or.Me. è proprio questo: orientare i ragazzi
delle scuole medie verso questo tipo di studi, nella convinzione che,
rispettando e valorizzando le personali inclinazioni ed attitudini, si
possano consolidare quelle mappe concettuali e quelle conoscenze
che coincidono con quelle maggiormente richieste dal tessuto
economico di riferimento.
Verranno altresì valorizzate le attività ed i momenti di coinvolgimento
delle famiglie, la cui volontà, nella scelta dei percorsi scolastici e
professionali dei ragazzi, è determinante in circa il 60% dei casi.
I genitori si confrontano quotidianamente con i desideri, i timori, le
ansie ed i sogni dei loro figli e, spesso, non dispongono di tutti gli
strumenti e le informazioni necessarie a garantire ai ragazzi un
corretto orientamento scolastico.
È fondamentale, quindi, continuare a proporre un “sistema di
orientamento” che contemporaneamente aiuti gli studenti ad acquisire
maggiore consapevolezza delle proprie attitudini e del proprio valore,
sostenga gli insegnanti nella loro funzione di guida e coinvolga le
famiglie, creando momenti di confronto e presentando approcci per
facilitare i figli nel percorso di scelta. Sulla base di queste importanti
riflessioni e tenendo conto della coerenza degli interventi rivolti a
soddisfare i reali bisogni emersi dal territorio, si è optato di studiare
l’impatto, verso i nativi digitali, dei social network.
Ci cercherà di piegare il social network verso un utilizzo scientifico
e didattico, contro l’attuale prevalente aspetto ludico e comunicativo,
spesso causa di abuso e straordinaria perdita di tempo. Infatti,
secondo recenti statistiche, i ragazzi in età scolare che sono iscritti a
– 36 –
facebook, tendono a restarvi connessi per un tempo non inferiore alle
due-tre ore giornaliere, con possibili pericolose derive di natura
sociale e di sicurezza individuale. Proprio per queste ragioni si è
ritenuto essenziale far intervenire una equipe didattica, di esperti
scolastici, che potrà accompagnare i ragazzi verso un utilizzo più
funzionale e meno invasivo dello strumento dei “Social Network”.
Sensibilizzare gli studenti ad un utilizzo consapevole della rete e
dei social network come strumento dai risvolti socio-educativi,
coinvolgendo genitori e docenti nell’orientare i giovani verso le
discipline scientifiche e tecniche, anche ai fini della futura occupabilità
Nell’anno scolastico 2011/12 il progetto Or.Me. ha visto coinvolte
25 classi terze appartenenti ad altrettanti istituti secondari di I grado,
distribuite uniformemente in tutto il Veneto e guidate da almeno due
docenti (uno di area umanistica, l’altro di area scientifico-tecnologica).
Ad ogni classe in concorso viene associata un’altra classe
appartenente ad un ITIS del territorio, con funzioni di supporto e
tutoraggio e con evidenti finalità di fidelizzazione.
Le classi delle scuole coinvolte si sono cimentate in una ricercastudio, con concorso conclusivo, sul tema “Cosa c’è dietro a…i social
network”, come oggetto di analisi dal punto di vista tecnologico
secondo due aree tematiche principali:
x Nuove periferiche per la connettività globale (progettazione di
nuovi prodotti destinati all’utilizzo dei social network in differenti
contesti d’uso: casa, ufficio, città, scuola, ospedali, sport, ambienti
di lavoro in genere);
x Nuove applicazioni per la connettività globale (progettazione di
nuovi sistemi/applicazioni e nuove destinazioni d’uso dei social
network: esempi di case history legati a settori differenti quali
entertainment, business, health & care, ecc.).
x
sensibilizzare gli studenti ad un utilizzo consapevole della rete e
dei social network come strumento dai risvolti orientativi e socioeducativi, coinvolgendo genitori e docenti.
N.
Prov.
1 RO
2 BL
3 VI
4 VI
5 RO
6 PD
7 TV
8 VR
9 VE
10 PD
11 TV
12 BL
13 VR
14 VR
15 VE
Obiettivi e finalità
x
x
x
x
Scuola Secondaria di I grado
Istituto Secondo Grado
Istituto Comprensivo (St.) di Villadose RO
Istituto Superiore (St.) Galilei di
Adria (RO)
Scuola Secondaria di I grado (St.) A.
Pertile di Agordo – BL
Istituto Superiore (St.) Polo di
Agordo – BL
Scuola Secondaria di I grado (St.)
Antonio Giuriolo di Arzignano –VI
ITIS G. Galilei di Arzignano –VI
Scuola Secondaria di I grado (St.)
Reggenza 7 Comuni di Asiago – VI
Istituto Superiore (St.) G. Pertile di
Asiago - VI
Istituto Comprensivo (St.) di Badia
Polesine (RO)
Istituto Superiore (St.) Eugenio
Balzan di Badia Polesine - RO
Istituto Comprensivo (St.) Parini di
Camposampiero – PD
Istituto Comprensivo (St.) 4 di
Castelfranco V.to - TV
Istituto Comprensivo (St.) F.lli
Sommariva di Cerea – VR
Istituto Superiore Newton di
Camposampiero – PD
ITIS E. Barsanti di Castelfranco
V.to - TV
Istituto Superiore (St.) L. da Vinci di
Cerea – VR
Scuola Secondaria di I grado (St.) S.
Pellico di Chioggia – VE
ITIS A. Righi di Chioggia – VE
Scuola Secondaria di I grado (St.)
Pierobon di Cittadella – PD
Istituto Superiore (St.) Meucci di
Cittadella – PD
Scuola Secondaria di I grado (St.) di
Conegliano – TV
ITIS Galilei di Conegliano – TV
Scuola Secondaria di I grado (St.) Gino
Rocca di Feltre - BL
ITIS Luigi Negrelli di Feltre - BL
Istituto Comprensivo (St.) Floreste Malfer
di Garda -VR
ITIS G. Ferraris di Verona
Scuola Secondaria di I grado Frattini Barbieri - Cavalcaselle di Legnago – VR
Istituto Superiore (St.) G. Silva di
Legnago – VR
Scuola Secondaria di I grado (St.) L. Da
Vinci di Mirano – VE
ITIS Primo Levi di Mirano – VE
Istituto Comprensivo (St.) 11 di Padova
ITIS G. Marconi di Padova
Istituto Comprensivo (St.) 5 Donatello di
Padova
Scuola Secondaria di I grado (St.) D.
Bertolini di Portogruaro – VE
ITIS Francesco Severi di Padova
ITIS Leonardo Da Vinci di
Portogruaro – VE
16 PD
Dare impulso, facendo nascere e coltivare la passione nei
ragazzi,
all’insegnamento/apprendimento
nelle
discipline
scientifiche e tecnologiche, anche attraverso una diffusa e
spontanea pratica laboratoriale;
migliorare l’apprendimento e l’attenzione, anche ai fini orientativi
nelle discipline scientifico-tecnologiche, degli alunni della fascia
d’età della scuola secondaria di primo grado;
favorire la fidelizzazione tra le scuole secondarie di I grado e gli
ITIS del territorio, evidenziando le potenzialità di questi ultimi;
avvicinare gli studenti al mondo dei social network, con particolare
attenzione ai contenuti tecnologici delle periferiche utilizzabili e
alle applicazioni future;
– 37 –
17 PD
18 VE
19 RO
20 VI
21 TV
22 VE
23 VR
Istituto Comprensivo (St.) 4 di Rovigo
Istituto Comprensivo (St.) A. Fusinato di
Schio – VI
ITIS Silvio De Pretto di Schio – VI
Scuola Secondaria di I grado (St.) L.
Stefanini di Treviso
ITIS E. Fermi di Treviso
Scuola Secondaria di I grado (St.) L.
Einaudi Loc. Marghera di Venezia
Istituto Comprensivo (St.) 8 Centro
Storico di Verona
ITIS F. Viola di Rovigo
ITIS C. Zuccante di Venezia
ITIS G. Marconi di Verona
24 VI
Istituto Comprensivo (St.) 9 di Vicenza
ITIS A. Rossi di Vicenza
25 TV
Istituto Comprensivo (St.) di Vittorio
Veneto - TV
Istituto Superiore (St.) di Vittorio
Veneto – TV
– 38 –
Per favorire la comunicazione e lo scambio di idee e materiali tra i
protagonisti, sono stati predisposti e strutturati:
x una simpatica e colorata brochure;
– 39 –
– 40 –
x
come nel progetto
www.ormeveneto.it;
pilota,
un
accattivante
sito
dedicato
Un’apposita commissione ne ha valutato la qualità, sulla base dei
criteri di valutazione definiti nella precedente edizione, e la
premiazione dei vincitori è stata prevista per maggio 2011, in
occasione dell’evento conclusivo.
Per dare impulso alla funzione orientativa e favorire la riflessione
tra i genitori, il giorno 12 novembre alle ore 20.30 presso il Teatro
della Facoltà Teologica del Triveneto a Padova, è stata proposta la
rappresentazione teatrale, condotta da Moreno Morello di “Striscia la
Notizia”, dal titolo “Interviste dal futuro”.
x
una pagina/portale, operativa su Facebook, a nome Orme Veneto,
a cui possono accedere i referenti delle 25 scuole medie, in
qualità di amministratori e fan, partendo da un apposito profilo
costruito per la propria scuola.
In questo modo viene aperto un canale diretto di comunicazione e
condivisione che coinvolge, a vario titolo, tutti gli attori del processo: i
ragazzi, con la supervisione dei loro insegnanti, i docenti tutor e gli
esperti di Matech, dell’USRV, della Regione e di Confindustria
Veneto.
Ogni classe ha partecipato al concorso del Progetto Regionale
“Or.Me. - Cosa c'è dietro a...il social network”, producendo un
elaborato, un’idea o un prodotto dell’ingegno, supportata dai propri
docenti e dai docenti della scuola superiore associata.
– 41 –
Figura 4 - La locandina della serata teatrale
– 42 –
Sul palco erano presenti 10 ragazzi provenienti da due Istituti
Comprensivi di Padova, un rappresentante per ogni soggetto Partner
e ospiti famosi.
La serata è stata interamente ripresa da una TV locale, Telechiara,
ed è andata in onda in replica differita il giorno sabato 20 novembre
alle ore 21.30.
Il giorno 6 giugno 2011, dalle 10.00 alle 12.30, si è svolto, nel
prestigioso Auditorium del Liceo Artistico “A. Modigliani” di Padova,
gremito in ogni ordine di posti nonostante la concomitanza dello
sciopero dei mezzi pubblici e il maltempo, il seminario di chiusura e
premiazione degli elaborati partecipanti al concorso.
elaborato di sintesi, che è stato valutato da una apposita
Commissione.
La qualità dei 25 percorsi è risultata particolarmente elevata. La
Commissione ha inteso valorizzare tutti attraverso una successiva
pubblicazione dei lavori, tesa a documentare quanto prodotto dalle
classi e affinché possa essere reso utile a tutte le scuole del Veneto; e
non solo.
La giornata è stata introdotta dalla dott.ssa Gianna Miola, dirigente
dell’ufficio IV dell’USR Veneto e poi coordinata dal referente regionale
prof. Fabrizio Floris.
Figura 6 - La dott.ssa Miola introduce il seminario
Figura 5 - L'auditorium gremito in attesa della premiazione
Il percorso proposto, di natura sperimentale, ha riscontrato il
gradimento e la soddisfazione di tutti gli attori coinvolti, ma soprattutto
dei ragazzi e degli insegnanti delle scuole che sono state invitate a
mettersi in gioco. Sono stati coinvolti oltre 600 allievi e 100 docenti di
25 classi terze di altrettante scuole secondarie di I grado del Veneto,
ciascuna con il supporto laboratoriale e il tutoring di un ITIS del
territorio. Le classi in concorso hanno seguito un percorso autonomo
e personalizzato di riflessione sul fenomeno, proseguito con una
ricerca e lo studio analitico dei social network, finalizzato all’utilizzo
degli stessi a scopo didattico. Tale percorso, durato tutto l’anno
scolastico e coordinato dai docenti della classe, sia di area umanistica
che scientifico-tecnologica, nell’ottica dell’unificazione dei saperi,
ha condotto ad una proposta di nuovo social network locale e ad un
– 43 –
La dott.ssa Miola ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa, in
un’ottica di insieme, che deve portare ciascun allievo alla scelta
consapevole del proprio percorso di studi, sempre tesa e focalizzata
al proprio futuro, con un occhio sia alle proprie attitudini che alla futura
occupabilità. Alle scelte consapevoli si dovrà associare un percorso di
studi sereno, che porterà a ridurre la dispersione scolastica e al
raggiungimento, per ciascuno, del successo formativo. È stata
ribadita, dalla dott.ssa Giuliana Bigardi, Dirigente degli U.S.T. di
Padova e Treviso, l’importanza del ruolo della scuola, luogo di studio
ma anche di incontro, per tutte le giovani generazioni che si
accingono a compiere le prime scelte importanti della propria vita.
– 44 –
Il dott. Malaguti, direttore del PST Galileo di Padova, ha
evidenziato l’importanza della partnership con le scuole coinvolte e ha
segnalato, anche in qualità di Presidente della Commissione di
valutazione, l’alto valore aggiunto, anche in prospettiva futura, dei
percorsi seguiti dalle classi che hanno partecipato all’iniziativa.
Figura 7 - La dott.ssa Bigardi richiama l’attenzione sulla centralità della
scuola
L’ing. Vivian, referente all’education di Confindustria Veneto, ha
ribadito l’importanza di fare sistema. Il Veneto è in questo, con
orgoglio, capofila, giacché riesce a veicolare tutti gli sforzi verso un
obiettivo prioritario: favorire l’iscrizione dei giovani verso gli indirizzi
scientifici e tecnici, di cui, nonostante il perdurare della crisi, c’è un
gran bisogno presso le aziende del territorio.
Figura 9 - L'intervento del dott. Malaguti
Terminati gli interventi introduttivi, il prof. Floris, dopo aver
richiamato sulla complessità delle azioni territoriali (incontri a Venezia
e a Padova, presso un ITIS per provincia e presso aziende del
territorio), intraprese per accompagnare i ragazzi nell’affrontare la
riflessione sul tema del concorso, ringrazia tutti coloro che hanno
saputo affrontare con successo la sfida.
Figura 8 - L'ing. Vivian ribadisce l'importanza del modello veneto
– 45 –
– 46 –
Figura 10 - Il prof. Floris chiama in ordine sul palco le scuole per la
premiazione.
Figura 12 - L'IC 5 "Donatello” di Padova: nono classificato.
Chiama sul palco, in quest’ordine, le scuole che si sono classificate
dal 10° al 6° posto, per ricevere i simpatici assegni personalizzati.
Figura 13 - La Scuola secondaria di I grado “L. Da Vinci” di Mirano
(VE): ottava classificata.
Figura 11 - L'IC 11 di Padova: decimo classificato.
– 47 –
– 48 –
Figura 14 - L'Istituto Comprensivo di Villadose (RO): settimo classificato.
Figura 16 - L'intervento dell'Ing. Marco Franchin.
Rivolgendosi direttamente ai ragazzi e ai docenti, ha rinnovato
l’invito a non disperdere questo importante patrimonio di competenze,
acquisito con la collaborazione di tutti. Anche in prospettiva di brevetti,
che seguiranno se qualche ragazzo avrà cura di continuare il percorso
di ricerca appena intrapreso.
Figura 15 – La Scuola Secondaria di I grado “S. Pellico” di Chioggia
(VE): sesta classificata.
Tra il tripudio dei vincitori e la consegna degli assegni-ricordo, si
chiude la prima parte della giornata.
Ha aperto la seconda parte l’ing. Marco Franchin di Matech, il quale,
dopo aver rimarcato l’importanza del corretto utilizzo delle nuove
tecnologie, ripercorre le tappe del percorso di supporto alle scuole.
– 49 –
Figura 17 - Floris, Malaguti, Franchin e Innocentini.
– 50 –
Riprende la premiazione, con la presentazione degli elaborati dal
5° al 1° posto, a cura dei ragazzi, e la consegna dei relativi assegni.
Figura 20 - L'Istituto Comprensivo “Parini” di Camposampiero (PD):
terzo classificato.
Figura 18 – La Scuola Secondaria di I grado “Antonio Giuriolo” di
Arzignano (VI): quinta classificata.
Figura 21 - La Scuola Secondaria di I grado"Gino Rocca" di Feltre
(BL): seconda classificata.
Figura 19 - L'Istituto Comprensivo "F.lli Sommariva" di Cerea (VR):
quarto classificato.
– 51 –
– 52 –
Premio Istituto
Assegno
Scuola Secondaria di I grado "D. Bertolini" di Portogruaro
1
(VE)
€ 8.000,00
2
Scuola Secondaria di I grado" Gino Rocca" di Feltre (BL)
€ 6.000,00
3
Istituto Comprensivo “Parini” di Camposampiero (PD)
€ 4.000,00
4
Istituto Comprensivo "F.lli Sommariva" di Cerea (VR)
€ 3.000,00
Scuola Secondaria di I grado “Antonio Giuriolo” di
5
Arzignano (VI)
€ 2.000,00
6
Scuola Secondaria di I grado “S. Pellico” di Chioggia (VE)
€ 1.000,00
7
Istituto Comprensivo di Villadose (RO)
€ 1.000,00
8
Scuola Secondaria di I Grado “L. Da Vinci” di Mirano (VE)
€ 1.000,00
9
Istituto Comprensivo 5 "Donatello" di Padova
€ 1.000,00
10
Istituto Comprensivo 11 di Padova
€ 1.000,00
Figura 22 - La Scuola Secondaria di I grado "D. Bertolini" di
Portogruaro (VE): prima classificata.
Figura 24 - Floris, Miola, Franchin e Innocentini al termine del
seminario.
Figura 23 - Ancora la scuola vincitrice.
Si rammenta che le scuole che si sono classificate dall’11° al 25°
posto riceveranno in premio un PC portatile.
Ecco, in sintesi, la tabella delle prime 10 scuole classificate, con
relativo assegno.
– 53 –
Con l’auspicio che tutti si sentano vincitori, non solo i primi 10
classificati – e lo sono, davvero – la festa si chiude con un grande
applauso ed un arrivederci!
– 54 –
Terzo capitolo
Gli elaborati delle 25 classi in concorso
Fabrizio Floris
Referente regionale USR per il Veneto
Le classi che hanno partecipato al concorso hanno prodotto un
elaborato in un formato a loro piacimento(elaborato scritto, poster,
modellino, Power Point, filmato, sito, ipotesi nuovo Social Network
dedicato….) che descrivesse adeguatamente il percorso seguito.
Tali elaborati sono stati inviati in originale all’Ufficio Scolastico
Regionale del Veneto, ed inseriti, qualora possibile, nell’apposita
sezione del sito del concorso. I numerosi materiali prodotti, anche
modelli e grafici analitici, sono rinvenibili su internet nei siti
dedicati, anche per una successiva fruizione da parte delle altre
scuole interessate a riprendere l’importante tematica affrontata.
Come già anticipato nel precedente capitolo, la commissione di
valutazione, vista la gran mole dei materiali e la qualità emersa
negli elaborati, ha deciso all’unanimità di richiedere una sintesi
degli stessi e procedere a pubblicazione.
Queste sintesi sono state rimodulate e formattate
omogeneamente dal sottoscritto e seguono in questo capitolo,
nello stesso ordine con cui le scuole sono state identificate.
www.sosschool.it
Classe 3ª A - Scuola Secondaria di 1° grado “C. Goldoni”
Ceregnano - Istituto Comprensivo Villadose (RO)
CHI SIAMO
Siamo 25 alunni molto uniti tra loro.
Le caratteristiche che maggiormente ci contraddistinguono sono le
seguenti:
•
Allegria
•
Collaborazione
•
Vivacità
•
Voglia di scherzare
•
Simpatia
•
Creatività
•
Curiosità
•
Fantasia
•
Spirito Critico
•
Estroversi
Innanzitutto non abitiamo tutti a Ceregnano, molti di noi abitano in
paesi vicini come Gavello, Lama, Canale, Pezzoli, S. Apollinare, Palà.
Per noi è particolarmente difficile incontrarci al pomeriggio per giocare
assieme oppure per scambiarci i compiti nel caso in cui rimaniamo
assenti.
COME ABBIAMO INIZIATO
Dopo una consultazione si decide di impostare il lavoro usando come
guide alcuni personaggi delle fiabe, creati da noi, che ci aiutino ad
orientarsi nello sconfinato mondo di internet.
Ecco allora i due personaggi principali che ci guideranno
nell’elaborazione del progetto.
Il folletto HELP
– 55 –
la sua collega ATENA
– 56 –
Primo incontro:
Chiedo ai partecipanti di spiegarmi dove mi trovo. Consento loro una
piccola connessione ad Internet; chiedo poi di parlarmi un po’ di loro
e del luogo dove vivono…Internet è un valido strumento per le
ricerche, ma non va utilizzato solo per copiare e stampare quello che
si trova… bisogna saperlo elaborare… Quando dico questo i ragazzi
mi guardano stupiti …. Spesso enciclopedie come
Wikipedia
preparano il materiale già pronto per la stampa e i ragazzi sono
tentati e stampano senza leggere o senza ragionare su quello che
ricopiano .
Secondo incontro:
Parliamo di social network : COSA È UN SOCIAL NETWORK?
Un “social network” o “ rete sociale” è una piattaforma per internet che
permette ad un gruppo di persone legate tra loro da legami sociali di
vario tipo di comunicare.
In realtà, negli ultimi anni, si usa il termine “social network” per
indicare le versioni informatiche e virtuali di queste “reti sociali”, nate
grazie allo sviluppo della rete Internet. Il fenomeno dei social network
virtuali nasce negli Stati Uniti nei primi anni 2000 e si è inizialmente
sviluppato attorno a tre grandi filoni tematici:
x
x
x
professionale
amicizia
relazioni amorose.
Prendiamo ad esempio il sito più famoso di tutti, Facebook, il quale è
oramai un diario virtuale attraverso il quale comunicare pensieri, fatti e
parole oppure per chattare e ottenere rapidamente notizie e novità.
Facebook è il social network in cui ritrovare vecchi amici di scuola,
colleghi e conoscenti. È completamente gratuito. L'idea su cui si basa
Facebook è semplice ed efficace. Gli utenti possono registrarsi
gratuitamente sul sito, indicando alcune informazioni come il
cognome, il nome, la scuola e gli anni di studio, i luoghi e le aziende in
cui ha lavorato ecc. Queste informazioni consentono agli altri utenti di
cercare nel database vecchi compagni di scuola, inserendo nella
ricerca il proprio anno di studio e la scuola frequentata. Lo stesso
criterio di ricerca può essere effettuato per le aziende e i luoghi di
lavoro. Trovare vecchi colleghi e compagni di scuola è quindi molto
semplice. Soltanto gli 'amici', ossia gli utenti riconosciuti come tali,
possono visualizzare le informazioni dettagliate del proprio profilo.
Possono registrarsi le persone con almeno 14 anni.
– 57 –
Terzo incontro:
Incontro legalità: parliamo di privacy
I social network sono strumenti che danno l’impressione di uno spazio
personale o di una piccola comunità. Si tratta però di un falso senso di
intimità che può spingere gli utenti ad esporre troppo la propria vita
privata, a rivelare informazioni strettamente personali provocando
effetti collaterali anche a distanza di anni che non devono essere
sottovalutati.
La forma di tutela più efficace è comunque sempre l’autotutela, cioè la
gestione attenta dei propri dati personali.
Quando inserisci i tuoi dati personali su un sito di social network, ne
perdi il controllo. I dati possono essere registrati da tutti i tuoi contatti
e dai componenti dei gruppi cui hai aderito, rielaborati, diffusi, anche a
distanza di anni.
A volte, accettando di entrare in un social network, concedi all’impresa
che gestisce il servizio la licenza di usare senza limiti di tempo il
materiale che inserisci on line… le tue foto, le tue chat, i suoi scritti, i
tuoi pensieri
Se decidi di uscire da un sito di social network spesso ti è permesso
solo di “disattivare” il tuo profilo, non di “cancellarlo”. I dati, i materiali
che hai messo on line, potrebbero essere comunque conservati nei
server, negli archivi informatici dell’azienda che offre il servizio.
Leggi bene cosa prevedono le condizioni s’uso e le garanzie di
privacy offerte nel contratto che accetti quando di iscrivi.
Il miglior difensore della tua privacy sei tu. Rifletti bene prima di
inserire on line dati che non vuoi vengano diffusi o che possano
essere usati a tuo danno. Segnala al Garante le eventuali violazioni
affinché possa intervenire a tua tutela.
Le aziende che gestiscono i social network generalmente si
finanziano vendendo pubblicità mirate, il valore di queste è
strettamente legato anche alla loro capacità di analizzare in dettaglio il
tuo profilo, le abitudini e gli interessi dei propri utenti, per poi rivendere
le informazioni a chi ne ha bisogno.
Quarto incontro:
Vi presento Atena, la mia collega provate ad ascoltarla….
Ragazzi Internet è come un bosco fatato, anzi un bosco magico, un
enorme lunapark, meraviglioso, e strapieno di attrazioni, di fantasia, di
divertimento, di giochi, di amici. Ma come tutte le cose hanno due
facce e come le cose che non si conoscono bene potrebbe diventare
da un bosco incantato un bosco pieno di pericoli, dove ci girano lupi
come quelli di cappuccetto rosso, pirati che tentano di rubarvi il vostro
tesoro e tante mele avvelenate date da streghe sconosciute.
– 58 –
La rete ed i social network se non bene utilizzati possono diventare
una fonte di insidie. Una metafora non lontana dalla realtà
Quinto incontro:
Decalogo per gli adolescenti e non solo…
1. Condividi con i tuoi genitori i tuoi interessi e le tue
conoscenze
2. Non fidarti di chi vuole sapere troppe informazioni.
3. Ricordati sempre che è facile mentire quando si è on line
4. Incontrare qualcuno che si è conosciuto solo tramite la Rete
non è una buona idea
5. Non condividere mai la tua password
6. Se arrivano sul tuo indirizzo di posta elettronica e-mail da
mittenti sconosciuti, cestinale subito senza aprire gli allegati
7. Non credere che tutto ciò che è su Internet sia vero
8. Non entrare mai in siti “a pagamento”
9. Non inviare messaggi volgari, non essere offensivo
10. Se qualcuno ti mette a disagio bloccalo immediatamente
interrompendo i contatti.
Sesto – settimo – ottavo incontro:
Help ed Atena sono venuti a trovarci parecchi giorni… e ci hanno
chiesto cosa vorremmo inserire in un ipotetico social network
costruito da noi…
Ecco le idee emerse:
Inquinamento
Un social network per l’ecologia, l’ambiente e le nuove forme di
energia pulite
Gioco
Potrebbe servire anche accedere a informazioni che non si trovano
normalmente in edicola esempio soluzioni di un videogioco
Pittura
Paint your social network per condividere al meglio la passione per la
pittura e magari avere la possibilità di decorare le proprie pagine web
Turismo
Un social network che parla dei vari paesi del mondo.
Moda
Social network per la moda dove si possono inserire immagini di
scarpe, vestiti.
Informatica
Social network per gli appassionati di tecnologie che vorrebbero
condividere le idee su nuovi prodotti tecnologici.
Ricette
– 59 –
Fumetti
Social network per appassionati di fumetti in generale.
Canzoni – Musica
Un social network che contenga delle canzoni molto piaciute dai
ragazzi e dalle ragazze.
Sport
Per sapere i risultati di sport e quello che accade nel mondo sportivo.
Danza
Un social network che venga usato solo per gli appassionati di danza
classica e hip hop.
Libri
Per confrontarsi su letture.
Animali
Un social network per amanti degli animali
Nono e decimo incontro:
L’idea definitiva e il titolo
Per noi, che abitiamo dispersi in un vasto territorio, è particolarmente
difficile incontrarci al pomeriggio per giocare assieme oppure per
scambiarci i compiti nel caso in cui rimaniamo assenti.
Siamo collegati solo attraverso il telefono ma spesso le spiegazioni
telefoniche non sono sufficienti.
E chi manca parecchio da scuola si trova in difficoltà nel recuperare le
materie in cui era assente.
Abbiamo pensato quindi di creare un social network dove incontrarci
“virtualmente” per scambiarci informazioni sulle attività della scuola
(spiegazioni dei docenti, compiti per casa, ecc.)
TITOLO: WWW.SOSSCHOOL.IT
Descrizione del lavoro
“Il nostro social network “ ha questi scopi:
9 dare i compiti ai compagni assenti ;
9 contenere le lezioni e le spiegazioni degli insegnanti ;
9 offrire la possibilità, ad orari prestabiliti o su appuntamento, di
contattare i propri insegnanti per farsi spiegare quello che non
si è capito a scuola ;
9 offrire un supporto per migliorare il metodo di studio;
9 contenere una banca delle ore nella quale ciascuno metta a
disposizione il proprio tempo per aiutare gli altri;
9 offrire la possibilità di trovare assieme la soluzione ai problemi
scolastici ;
9 potrebbe contenere anche delle lezioni registrate ;
9 permettere di creare uno spirito collaborativo tra gli alunni.
– 60 –
network esprime la nostra passione, la nostra voglia di fare gruppo, la
voglia di crederci… Il nostro social network sarà colorato…
Sviluppo
Attività laboratoriale attraverso attività di sperimentazione scientifica;
Ricerche in internet guidate ed autonome ;
Incontri con il mondo imprenditoriale;
Attività di progettazione individuale ;
Attività di brainstorming durante la fase creativa ;
Attività di cooperative learning ;
Attività svolte presso il laboratorio di informatica ;
Progetto legalità
Riflessioni
Il social network dovrebbe essere continuamente aggiornato dai
docenti . Poi sarebbe bello poter raccontare quello che succede nella
nostra scuola, le gite , le attività sportive…
Ma pensate che fra tre mesi non saremo più alunni di questa scuola e
ci sparpaglieremo in tante scuole diverse?
Perché non fare una sezione per gli ex-allievi?
Dodicesimo - tredicesimo – quattordicesimo incontro:
Stavamo per mollare tutto… quando Atena ed Help ci sono venuti
nuovamente in aiuto e ci hanno condotti per mano nell’aula di
informatica.
E ci hanno detto che potevano insegnarci un nuovo software che si
chiama FRONT PAGE ed il suo linguaggio di programmazione con il
quale potevamo almeno abbozzare l’idea del nostro social network
Si tratta di un bozzetto di social network, che gli esperti definiranno
sicuramente elementare, ma noi abbiamo imparato a creare un sito
web ed a gestire dei collegamenti ipertestuali
Conclusione
Undicesimo incontro:
Salve a tutti! Siete ormai dei provetti utilizzatori della rete e dei social
network. Avete capito che non si tratta di un gioco e siete veramente
diventati responsabili.
Il nostro compito è finito… Dobbiamo tornare nel bosco…
In bocca al lupo per gli esami e per tutto il resto…
Buona netiquette a tutti…
Help e Atena
Abbiamo chiesto di poter incontrare una azienda informatica
specializzata nella creazione di siti. Ci hanno fatto vedere alcuni siti
creati con scopi diversi e ci hanno detto i prestare particolare
attenzione ai colori usati come layout: se usiamo colori freddi significa
che è un sito professionale mentre se usiamo colori caldi il social
– 61 –
– 62 –
Centrali nucleari si? no? discutiamo!
Scuola secondaria di I grado “A. Pertile” di Agordo (BL)
Sopralamedia: caccia al futuro
Prof. Bruno Bruna - Scuola Secondaria di Primo Grado
“A. Giuriolo” di Arzignano (VI)
Descrizione dell’idea
L’idea è di realizzare un social network dove i ragazzi delle terze
medie del Veneto possano informarsi, discutere, proporre
argomentazioni pro o contro le centrali nucleari.
È previsto anche un sondaggio elettronico, perché i giovani possano
indicare la propria opinione in merito.
Titolo: Centrali nucleari si? no? discutiamo!
Descrizione del lavoro
Siamo partiti studiando il fenomeno dei social network dal punto di vista
tecnico, coadiuvati dal prof. Scussel dell’Istituto Follador di Agordo: dai
primi elementi di informatica fino ai modelli di rete. In parallelo abbiamo
approfondito in classe il fenomeno anche nei suoi aspetti sociali e
psicologici seguendo alcune parti del testo I social network di Giuseppe
Riva, il Mulino ed. e analizzando alcuni articoli di attualità.
Sviluppo
Il prof. Scussel ci ha attivato un forum per sperimentare la discussione
e lo sviluppo delle idee tra noi utilizzando le nuove tecnologie.
Ci siamo poi divisi in gruppi, condivendo comunque periodicamente i
nostri lavori, per stendere il progetto che facesse sintesi delle
osservazioni fatte durante il lavoro di analisi e definisse il nostro social
network.
La scelta del tema, le centrali nucleari, è originata da tre fattori in
particolare: l’impatto sull’opinione pubblica, e sui ragazzi in
particolare, dell’incidente di Fukushima; il dibattito conseguente
l’indizione del referendum programmato a metà giugno; l’inserimento
dell’argomento nel programma di Tecnologia.
Riflessioni / Conclusioni
La proposta ha voluto offrire ai ragazzi – ed è stato così percepito
dagli stessi - un utilizzo delle nuove tecnologie per sperimentare e
sperimentarsi nel complesso mondo delle scelte politiche e di
cittadinanza. Per dare maggior incisività formativa, ci sarebbe
piaciuto avere tempo e competenze per sperimentare dal vero la
realizzazione del nostro progetto, per toccare con mano potenzialità e
limiti di un luogo virtuale per comunicare.
– 63 –
Per il nostro lavoro siamo partiti dagli appunti presi dalla classe sulle
indicazioni emerse nei vari incontri.
Ci siamo concentrati su: si deve fare l’analisi semantica, il
brainstorming, il pensiero associativo, l’iconizzazione.
Abbiamo deciso di fare ricerca: ricercare i termini, cosa significano
tutti i termini coinvolti nel progetto I SOCIAL NETWORK (fare l’analisi
semantica dei termini).
Da studi recenti si apprende che i ragazzi passano tre ore al giorno
circa sui social network: è possibile mettere a frutto questo tempo?
Cosa sono i social network: modo per comunicare tra di noi, rete che
collega le persone, usare il vocabolario e cercare: rete sociale
(conoscenza casuale, interessi comuni, rapporti di lavoro, vincoli
familiari).
Quindi…perché non usare i social network in modo nuovo e più
intelligente?.
Abbiamo cominciato mettendo un grande tabellone in classe dove
ciascuno ha messo dei post it con le idee e le domande che gli
vengono in mente.
Successivamente abbiamo cercato di porre ordine in queste domande
e, tra le idee abbiamo scelto quelle più originali concentrandoci su
quelle per arrivare ad una proposta da presentare al concorso.
La classe discute e la scelta si orienta verso un software!
Come potremmo usare i social network per il nostro futuro scolastico
(scelta della scuola dopo le medie) e del nostro futuro professionale
(scelta del lavoro futuro)?
Eccoci arrivati alle decisioni finali.
I punti fermi decisi dalla classe:
•
Creare un giochino per la scelta della scuola.
•
Capire quante scuole superiori ci sono nella provincia di Vicenza
raggiungibili con i mezzi di trasporto per gli studenti.
•
E poi creare un archivio dei diplomati con curricolo. Li vanno a
cercare le industrie.
Ci sono gia siti per il lavoro, tipo cerca lavoro ecc.
•
E se ci fosse un cerca scuola?
•
Creare un blog per gli studenti delle scuole superiori della
provincia per l'orientamento!
– 64 –
Alla fine del gioco
•
Alla fine del gioco c’è la scuola superiore suggerita
(orientamento)
•
Insistiamo su questo fatto: su tutte le scuole superiori contiamo di
creare un blog dove gli studenti raccontano le loro esperienze!
Da qui siamo partiti e abbiamo organizzato tutta la mole di
informazioni e di idee in una mappa concettuale interattiva che
abbiamo presentato al concorso.
Il lavoro è stato estremente interessante soprattutto perché ci ha
permesso di scoprire quante scuole superiori e quanti indirizzi di
studio ci aspettano per una scelta ponderata……in fin dei conti ne va
del nostro FUTURO!!
Grazie per l’opportunità!
Un computer per tutti !!!
Classe 3ªE Scuola Secondaria di I Grado “Reggenza 7
Comuni” – Asiago (VI)
La classe 3^E della Scuola Secondaria di Primo Grado“Reggenza 7
Comuni” ha partecipato all’edizione 2010 del progetto “Or.Me”,
supportata dall’indirizzo Liceo Scientifico del locale Istituto Superiore,
mancando sul territorio un Istituto Tecnico ad indirizzo Tecnologico.
Nel progetto sono stati coinvolti gli insegnanti Frigo Giovanni, Manea
Enrico, Rigoni Tiziana e Rodeghiero Francesca, per la Scuola media,
mentre il referente, per la Scuola superiore è stato il professor
Giovanni Baù.
I ragazzi della 3^E si sono impegnati da subito nelle fasi di ideazione
del prodotto finale, attraverso brain storming (prima in piccoli gruppi,
poi di classe), scartando idee ritenute banali e focalizzandosi, alla
fine, sulla progettazione di una periferica, nella quale il valore etico e
sociale fosse la facilità d’accesso alla stessa da parte degli anziani (il
target scelto dai ragazzi) o dai disabili.
Successivamente, supportati dagli insegnanti, hanno realizzato
l’aspetto grafico (sia cartaceo sia al pc con specifici programmi) e
ipotizzato quello strutturale.
Questa fase dell’azione è stata concretizzata suddividendo la classe
in più gruppi di lavoro, che, opportunamente impostati, hanno adottato
strategie laboratoriali. Tale metodologia ha richiesto la presenza
contemporanea di almeno due docenti nella classe e/o nel laboratorio
di informatica. Quest’ultimo è stato la sede “naturale” di elaborazione
del progetto. I ragazzi hanno anche potuto utilizzare le TIC nell’ambito
dell’aula di appartenenza che è stata opportunamente cablata allo
scopo e dotata di un adeguato numero di notebook. La LIM, sia in
fase di progettazione sia in fase di realizzazione, si è rivelata un
ottimo sussidio didattico.
Per presentare il progetto, i ragazzi hanno scelto di girare due filmati.
Il primo appare come un documentario, finalizzato ad esporre le
diverse fasi di lavoro necessarie alla realizzazione del prodotto. Qui,
una voce fuori campo illustra i diversi momenti della realizzazione del
progetto, motivandoli e spiegandoli in modo chiaro agli spettatori.
Il secondo filmato vuole essere una dimostrazione dell’utilizzo
concreto della periferica da parte di un possibile utente.
Quindi un alunno si è travestito da anziano e, accompagnato da un
altro alunno nelle vesti di esperto, ha sperimentato le potenzialità della
periferica.
La stessa, infatti, si presenta come uno schermo touch screen, con
alcune funzioni evidenti, come la rapida comunicazione con la
Farmacia di fiducia, con il Medico curante e con il Pronto Intervento
Emergenze, nell’ottica che sia possibile sfruttare le potenzialità di
– 65 –
– 66 –
comunicazione visiva e vocale delle nuove tecnologie per aiutare
persone con problemi di mobilità, o che vivono in luoghi isolati di un
territorio di montagna.
Non manca, sul display della periferica, una selezione di funzioni
Internet, focalizzate sui bisogni dell’utente,
e una guida vocale in caso di necessità.
I ragazzi si sono impegnati moltissimo nella realizzazione della
periferica, mettendosi nei panni di chi crea qualcosa per aiutare gli
altri, vivendo la tecnologia, non solo nell’aspetto ludico, ma come una
potenzialità per migliorare la vita di ciascuno in ogni fase e in ogni
situazione dell’esistenza.
Foto 3 - Un alunno, in veste d’esperto, spiega le potenzialità della
periferica, utilizzando lo schermo della LIM.
Foto 25 - Momento del lavoro di gruppo per l’ideazione del progetto.
Foto 2 - Piccolo gruppo al lavoro al pc per la realizzazione grafica della
periferica.
Foto 4 - Un alunno si presta ad impersonare un ipotetico fruitore della
periferica: un anziano che vive in una contrada isolata del Territorio dei
Sette Comuni.
– 67 –
– 68 –
www.teenagerbook.it
Prof.ssa Maria Carla Roani e prof.ssa Patrizia Bison Scuola Media “G. Ghirardini” di Badia Polesine (R=)
Prof.ssa Silvia Azzolini – IIS “E. Balzan” di Badia Polesine
(RO)
Premessa
Noi docenti abbiamo deciso di aderire al progetto “OR.ME.2” per i
seguenti motivi:
la necessità di approfondire la conoscenza dei social network molto
diffusi e radicati nei giovani;
valutarne sia gli aspetti positivi sia quelli negativi, partendo dal
presupposto che spesso i ragazzi non sono consapevoli dei rischi
mentre gli adulti tendono a sottostimarne gli aspetti positivi.
La proposta del progetto di creare nuovi social network è stata accolta
dagli alunni con grande entusiasmo perché per loro si trattava di
misurarsi con una tecnologia molto legata alla loro realtà quotidiana,
in cui si sentono competenti, felici di potere sviluppare la loro
creatività.
Fase preliminare: sondaggio
Partendo dalle finalità del progetto, abbiamo inizialmente analizzato i
social network più noti e i loro scopi etici, in particolare di facebook,
poi abbiamo chiesto ai ragazzi di esprimere le loro idee utilizzando
come metodologia il sondaggio di opinione con un’indagine qualiquantitativa:
x Perché utilizzi internet?
x Quanto tempo dedichi giornalmente ad internet?
x Perché usi facebook?
x Quali sono i vantaggi della comunicazione utilizzando
facebook?
x Quali sono gli svantaggi della comunicazione utilizzando
facebook?
x Come percepiscono i vostri genitori facebook?
Sviluppo del progetto
L’attività, rivolta alla classe terza, si è svolta nell’aula di informatica
dell’I.I.S. “E. Balzan” di Badia Polesine, in orario pomeridiano, con il
supporto tecnico della docente di informatica prof.ssa Silvia Azzolini.
– 69 –
Fase 1: brainstorming
La classe, dopo un processo di brainstorming, dove ciascuno ha
espresso idee e proposte, si è organizzata in piccolo gruppi, per
interessi o problemi comuni.
Fase 2: creazione/progettazione del social network
Ciascun gruppo ha ideato un social network utilizzando come
strumento una presentazione in PowerPoint.
Breve descrizione di ciascun social network:
“Fatbook”
Nasce dall’esigenza degli adolescenti
con problemi di
sovrappeso, che spesso temono il giudizio degli altri e sentono il
bisogno di un contenitore virtuale per condividere tra pari e con
esperti le loro problematiche.
“Connect me”
Dedicato ai teenager, nasce dall’esigenza di chattare e
videochiamare velocemente, come con skype, superando i limiti di
velocità di facebook.
“Student book”
Nasce dall’esigenza di avere un supporto nello studio
pomeridiano, dialogando con i docenti della mattina o con altri
studenti più esperti.
“Calcio in zona”
Nasce dall’esigenza di riuscire a organizzare una partita di calcio
in un determinato momento e zona, creando un social network in
cui postare tutte le partite di calcio per informare gli interessati che
si potranno così iscrivere a seconda della loro disponibilità.
Potrebbe anche essere esteso ad altri sport.
“Inventori si nasce?”
Nasce dall’esigenza di trovare un luogo di appassionati che
mettono a nudo le loro idee più disparate e fantasiose o che
semplicemente vogliono migliorare la nostra vita con le loro
invenzioni ipertecnologiche (ad esempio lo “schermo-ologramma”
e la “pennetta usb-magica” ideate da due alunni del gruppo).
“Films and songs”
Nasce dall’esigenza di trovare musica e film in uno stesso social
network, con lo scopo di farlo crescere con il supporto degli utenti
che inseriscono musica e film a tema e che poi interagiscono tra
di loro e si scambiano informazioni e commenti.
– 70 –
Caratteristiche dei nostri social network:
x alto livello di interattività, con possibilità per il visitatore di
chattare, postare, taggare, selezionare e scaricare oggetti, di
fare download e upload.
x Alto livello di sicurezza, con diversi livelli di password.
testimoniato agli insegnanti e ai genitori, sia per gli aspetti socioaffettivi e relazionali sia per una migliore conoscenza di uno strumento
“il social network” che hanno affrontato negli aspetti più strutturali ed
etici, divenendo anche più consapevoli dei rischi legati alla sicurezza
dei dati personali.
Fase 3: role playing
Ciascun gruppo ha presentato e promosso le proprie proposte agli
altri gruppi che fungevano da intervistatori .
Riflessioni
Noi docenti riteniamo che il progetto sia stato utile per avvicinare gli
alunni alla realizzazione di un social network, ove sono indispensabili
conoscenze non solo informatiche ma multidisciplinari, mettendo in
luce come diverse professionalità entrino in gioco nella realizzazione
di un “prodotto”.
Ai fini dell’orientamento il progetto è stato positivo.
Per progetti futuri, auspichiamo un rapporto più diretto tra alunni della
scuola media e superiore.
Fase 4: incontro con il mondo imprenditoriale
Gli alunni hanno incontrato due esperti, creatori di siti internet e di
social network che hanno illustrato il loro lavoro e poi hanno visionate
le presentazioni in PowerPoint che ciascun gruppo ha fatto dei propri
social network.
I lavori sono stati apprezzati e analizzati nei loro punti di forza e
criticità.
I ragazzi hanno ricevuto numerosi consigli sfruttando i quali hanno
rivisto e/o completato i loro progetti.
Fase 6: nasce “www.teenagerbook.it”
Tutte le idee sono state scelte, non ne è stata eliminata nessuna. Gli
alunni hanno deciso di raccogliere tutti i progetti in un unico
contenitore virtuale, e hanno proposto, per il sito, vari nomi e poi eletto
il loro preferito, è nato: www. teenagerbook.it che è stato subito
registrato .
Fase 7: realizzazione dell’home page del sito
Per prima cosa i vari gruppi hanno realizzato dei bozzetti e scelto,
mettendolo ai voti, il più completo (si tratta di un disco con aree
sensibili che possono essere cliccate dai visitatori che in tal modo
vengono indirizzati verso l’area del sito che interessa loro).
Fase 8: creazione del cd rom
Sono stati dedicati gli ultimi incontri all’apprendimento di software
(front-page) per realizzare siti web e poi è stata creata l’home page
del sito a cui sono stati collegati tutti i lavori dei diversi gruppi.
Conclusioni
I ragazzi hanno lavorato tutti con entusiasmo, facendo emergere la
loro creatività e lo spirito di collaborazione. Vi è stato un continuo
confronto sia all’interno dei vari gruppi che nei momenti di
socializzazione, si sono mostrati critici verso il proprio lavoro e quello
dei compagni. Sicuramente sono usciti arricchiti dall’esperienza, come
– 71 –
– 72 –
Happy Smile !!!
Istituto Comprensivo “G. Parini” - Camposampiero (PD)
reinventarla, semplificarla, abbellirla, ecc. ecc., insomma presentare
una scuola diversa.
Il progetto Or.Me. ha rappresentato per noi una grande occasione per
entrare nel mondo dei social network insieme ai nostri genitori ed
insegnanti. Molti di noi avevano già un profilo facebook ma, tra questi,
pochi avevano informazioni sulla rete, sui vantaggi e sui pericoli, sulla
possibilità di condividere un post di un amico ma anche
sull’opportunità di non farlo. Lezione dopo lezione, con l’aumentare
delle informazioni in nostro possesso, cresceva anche la voglia di
entrare nel mondo dei social network con una rete che ci
assomigliasse di più, che riflettesse la nostra vita, vita di adolescenti
e studenti. Le idee erano varie, ma tutte erano legate alla felicità, alla
spensieratezza, alla voglia di incontrare e conoscere amici per
divertirsi. È nato così il nostro social network, il logo e la frase
spiritosa che lo accompagna:
Il nostro gioco “UNDER THE DESK”
nasce dall’idea di aiutare gli studenti
all’interno di un labirinto di banchi,
rispondendo a numerosi quesiti posti
sulle varie materie.
Divisi in piccoli gruppi, in base alle
nostre abilità e passioni, abbiamo
iniziato a pensare come strutturarlo,
disegnare loghi, formulare domande,
decidere la grafica e la musica.
Come simbolo, le nostre grafiche hanno
scelto una ragazza sotto un banco di
scuola, che tenta di salvarsi dal peso
dei libri, dizionari e dalla scuola stessa.
Infatti
l’obiettivo
che
volevamo
raggiungere era di vedere la scuola con occhi differenti e poter
apprendere diversamente.
Per accedere al gioco si dovrà prima registrarsi al nostro social
network, poi inizierà l’avventura… verso la cattedra, infatti il livello
finale è raggiungere il traguardo di insegnante e sedere dietro la
cattedra.
Entrati nel gioco, si apriranno le porte di
una nuova scuola con aule surreali!
Come primo passo, bisognerà decidere
in che materia cimentarsi e quindi
selezionare il banco con la materia
scelta, poi verrà posto il quesito al quale
si dovrà rispondere, a scelta multipla o
a domanda aperta. Se si risponderà
correttamente si potrà raggiungere
un’altra
destinazione
di
questa
magnifica avventura. Gli alunni avranno
a disposizione un aiuto rappresentato
dall’insegnante dell’aula e la ricerca on
line (basta un click sulla lavagna).
Entra e ti divertirai
con Happy Smile!
Happy Smile è una rete sociale sul web dove ogni ragazzo/a, che ne
fa parte, può aprire una pagina personale con le proprie informazioni
ed allacciare amicizie con gli altri utenti. Il nostro social network si
chiama così perché ci piace pensare che i volti dei ragazzi che ne
faranno parte diventeranno HAPPY SMILE. È rivolto ad alunni della
nostra età e sarà la porta d’accesso ad una serie di applicazioni
divertenti ideate dagli studenti della scuola secondaria di I grado; le
applicazioni aumenteranno di anno in anno in tutte le scuole e
saranno supervisionate dai professori (per la tranquillità dei nostri
genitori).
Per la prima applicazione legata al nostro SN eravamo tutti d’accordo:
avrebbe dovuto essere un gioco legato alla scuola e, poiché un gioco
di distruzione della scuola non avrebbe avuto una buona
considerazione tra gli adulti, abbiamo pensato di cambiarla, colorarla,
– 73 –
Questo gioco potrà essere usato come ripasso multidisciplinare per
tutti gli studenti o da chi ha lacune in certe materie per essere aiutato
tramite domande semplificate e riassuntive o meglio ancora potrebbe
rappresentare i compiti per le vacanze!!! Il gioco è collegato alla chat
del social network, che rappresenta un aiuto utile per superare le
difficoltà del gioco, riunendo tutti gli studenti nella sfida.
– 74 –
(errate e corrette). In particolare per
questi gruppi, è stata fondamentale la
collaborazione per concordare la grafica
e la difficoltà dei quesiti; alcuni di noi
hanno lavorato sulle presentazioni del
nostro istituto e della classe, facendo
foto e video e realizzando il montaggio;
altri hanno lavorato alla relazione, per
loro è stato necessario avere sempre una visione d’insieme delle
varie attività; tutti noi abbiamo utilizzato il nostro blog per comunicare
le nostre emozioni e soprattutto incoraggiarci l’un l’altro.
BREVE RIFLESSIONE: ci siamo accorti che, se è difficile rispondere
alle domande dei professori, è difficilissimo farle!!!
Il nostro desiderio è quello di vedere un giorno realizzato “Under the
desk”, un’applicazione completa che porta la nostra firma…WOW!!!
Per ora abbiamo elaborato una versione demo del gioco,
accompagnata da video e presentazioni che raccontano la nostra
esperienza, la nostra scuola e noi stessi con la trasformazione da
“studenti normali” a “studenti Happy Smile”.
Il progetto è stato ideato in grandi linee dall’intera classe,
successivamente ci siamo divisi in piccoli gruppi con compiti
diversi. Dopo aver stilato un elenco dei
lavori da svolgere, ognuno di noi ha
scelto quale compito svolgere e con chi
farlo in base alle loro capacità (le nostre
grafiche); altri hanno deciso di essere di
supporto per rendere più veloce il
lavoro; qualcuno ha scelto per passione
(ricerca della musica per i video,
realizzazione dei remix con software
specifici); molti gruppi si sono dedicati alla ricerca on line per
preparare le domande delle varie discipline, ma anche le risposte
– 75 –
Con la prof.ssa Creaco, la nostra
insegnante di tecnologia, abbiamo
sperimentato il lavoro di progettisti di un
social network, ma anche scoperto
l’importanza di un uso responsabile dei
sn come utenti esperti. Sapevamo di lei
che è un’appassionata di architettura, di
ambiente, di nuove tecnologie, ma con
questa attività l’abbiamo scoperta anche
un po’ regista, fotografa, interessata alla
musica rock e non solo, soprattutto
disponibile ad ascoltare le nostre opinioni
su tutto ed ovunque, anche nel social
network. Ha creato un buon team di
lavoro, ci ha dato fiducia con le attività di
gruppo, rimanendo sempre vigile su tutti.
Grazie al nostro tutor, il prof. Marconato, insegnante dell’Istituto
Tecnico Statale “I. Newton” di Camposampiero, è stato possibile
creare il SN, realizzando un sito web, che rappresenta per noi un
contenitore
delle
nostre
“opere”:
www.apsmile.it
Oltre alla grande fatica per configurare il
sito ed il social network, il professor
Marconato è stato abilissimo nella
risoluzione dei problemi dovuti ai files
da inserire in rete, alla ricerca dei plugin ed a garantire l’accesso al SN a tutti
noi, supervisionando le nostre attività
nel blog, rendendolo un ambiente
sicuro.
– 76 –
SCHEDA TECNICA DEL GIOCO
I RAGAZZI HAPPY SMILE
GIOCATORI:
da 1 a giocatori, studenti della scuola secondaria di I
grado ed iscritti al SN “Happy Smile”.
Eccezioni possono essere fatte per genitori particolarmente
intraprendenti.
DOTAZIONE:
x 1 aula multidisciplinare per la scelta della disciplina di
gioco.
x 8 aule virtuali: arte, geografia, francese, inglese,
matematica, musica, scienze e storia. Ogni aula è
arredata con 10 banchi, che corrispondono ad altrettanti
quesiti teorici o pratici.
x 1Chat accessibile dal SN “Happy Smile”
x 1 aiuto (insegnante) presente nell’aula multidisciplinare
x pausa (collaboratore scolastico)
x accesso alla ricerca on line con un click sulla lavagna di
ogni aula
SCOPO DEL GIOCO:
x scoprire informazioni utili (l’utilità la capiremo da adulti)
senza annoiarsi studiando sui libri, ma utilizzando la
ricerca online
x cambiare la scuola poiché sono cambiati gli alunni e i
sistemi di comunicazione
VANTAGGI PER I GIOCATORI:
x svolgere velocemente i compiti
x collaborare con i compagni di scuola
x conoscere altri amici-studenti di altre scuole
CONCLUSIONE DEL GIOCO:
il gioco sarà concluso quando il singolo giocatore o il
gruppo classe avrà superato le difficoltà di ciascuna aula
riuscendo a sedersi in cattedra, nel minor tempo
possibile, utilizzando il minor numero di aiuti.
ATTENZIONE! Dopo una scuola espugnata, ce ne sarà
sempre un’altra da conquistare… è proprio vero gli esami
non finiscono mai!
VERSIONE DIMOSTRATIVA:
x video (PROMO)
x presentazionePowerPoint(DEMO)
– 77 –
– 78 –
Our Game
Classe 3AB della scuola secondaria di I grado di Treville I.C. IV Castelfranco Veneto (TV)
Siamo gli alunni di 3AB della scuola media di Treville (I.C. IV
Castelfranco Veneto) che ha partecipato al progetto ORME nell’anno
scolastico 2010/2011.
Gli insegnanti che ci hanno seguito nel lavoro sono stati quello di
musica, di inglese, di matematica, di arte e di scienze motorie.
L’attività è stata svolta a partire dal mese di dicembre e ci ha
impegnato per diverso tempo in quanto abbiamo, dapprima, discusso
in gruppo sull’utilità e sui rischi annessi all’uso della rete e dei social
network, e, successivamente, abbiamo concretizzato le idee
emergenti con schizzi e disegni.
Dato che tutti avevano una propria idea sul nuovo social network da
realizzare abbiamo lavorato in piccoli gruppi; sono stati prodotti circa
10 lavori, consistenti in un disegno della videata principale e/o del
menù relativo, dai quali è stato estratto quello
sottoposto alla
commissione esaminatrice.
Abbiamo poi lavorato tutti insieme per arricchirlo e produrne la
descrizione sottostante.
– 79 –
OUR GAME
Questo nuovo social network ha l'obiettivo di mettere in
comunicazione persone di tutto il mondo, facendole interagire con i
vari giochi proposti.
Nella home si trovano le icone dei vari giochi dove si può scegliere
quello preferito. Abbiamo rappresentato come esempio il gioco del
biliardo: Our Billiard.
Scelto il gioco, dopo qualche secondo appare il suo menù che ha
quattro comandi:
-GIOCA: cliccando qui si accede al gioco vero e proprio, la cui videata
è quella dove sono elencati i possibili avversari on-line. Il giocatore,
quando entra, è inserito nella sala corrispondente alla sua nazionalità
e, quando vuole sfidare qualcuno che non è suo connazionale, può
cliccare sulla bandiera della sala per scegliere quella corrispondente
al paese dell'avversario. Durante la partita è possibile comunicare con
l'avversario tramite la videochat, cioè una chat dove si può sia
scrivere che parlare, il tutto mentre si guarda l'avversario grazie alla
webcam.
-GIOCA CON UN AMICO: cliccando qui si entra in una schermata
dove è possibile cercare un avversario conosciuto senza doverlo
cercare in tutte le sale.
-IMPOSTAZIONI: cliccando qui si apre una schermata dove si
possono modificare tutte le impostazioni di gioco. Si può decidere se
inserire i suoni, se volere il traduttore simultaneo (che si applica alla
chat, la quale appare in basso a destra della schermata di gioco), se
poter essere visibili dagli altri e che nickname mettere al profilo, oltre
ad altre modifiche del profilo, come la foto.
-COMANDI: cliccando qui si apre una schermata dove sono esplicati
tutti i comandi necessari per giocare.
Molti di noi ritengono che ci fossero lavori migliori rispetto a quello
inviato alla commissione esaminatrice (opinione condivisa anche degli
insegnanti dell’ITIS), tuttavia ha vinto la scelta della classe.
Questo progetto ci ha permesso di riflettere sull’enorme opportunità
che ci dà la rete di comunicare e di esprimerci in libertà.
– 80 –
Freelife. Un mondo nuovo - Il nuovo social network
dell'Istituto Comprensivo "Fratelli Sommariva”
IC “Fratelli Sommariva” – Cerea (VR)
Finalità e obiettivi
Freelife nasce nell'immaginazione dei ragazzi del progetto Or.Me.
come soluzione ai problemi riscontrati nei social network già esistenti.
o evitare il rischio della dipendenza e della superficialità
con cui vengono utilizzati spesso altri network;
o collegare la propria vita quotidiana al territorio, anche
usando strumenti come la tecnologia;
o aiutare persone in difficoltà, magari con piccoli gesti di
supporti a varie associazioni locali.
Le finalità di questa rete sociale sono state definite dai ragazzi:
x
x
x
comunicare tra adolescenti sui propri
preferiti;
fare nuove amicizie;
condividere materiali e conoscenze.
argomenti
Figura 27 - Il brainstorming
Figura 26 – La fase progettuale
Questi primi obiettivi, però, sono comuni a migliaia di altri strumenti,
perciò gli studenti hanno lavorato per rispondere a diverse esigenze:
o comunicare in sicurezza, evitando l'ingresso nel
network e i contatti con persone adulte non ben
identificate e pericolose;
o risolvere
dubbi
e
perplessità
tipici
dell'età
adolescenziale;
– 81 –
La struttura
La casa dell'utente
La struttura generale propone l'idea di una piccola città (proprio come
Cerea), in cui ogni ragazzo abbia la gestione di una propria casa.
Al momento dell'iscrizione verranno chiesti i consueti dati identificativi,
ma la necessità di sicurezza espressa dai ragazzi ha richiesto anche
un ulteriore meccanismo identificativo: il network è infatti aperto
solamente ai ragazzi frequentanti le scuole del paese di Cerea, dalle
medie alle superiori, i quali, al momento dell'iscrizione a scuola,
riceveranno un codice, legato imprescindibilmente al loro nome e
recapito. Questo codice permetterà l'iscrizione a Freelife. Nel caso un
ragazzo ceda il suo codice a un estraneo e quest'ultimo risulti essere
non qualificato per entrare nel network oppure si comporti in modo
sconveniente, si risalirà comunque al nome del primo ragazzo, il quale
dovrà a questo punto giustificare le sue azioni.
– 82 –
Una volta entrati, l'utente avrà a disposizione una casa-base di tre
stanze: la "stanza dei dati", la "stanza delle amicizie", la "stanza della
scuola".
La "stanza dei dati", con le proprie generalità.
La "stanza delle amicizie" presenta una struttura che poi si ripeterà
anche nelle altre stanze. Una volta entrati ci si troverà di fronte una
camera variamente ammobiliata, con due elementi imprescindibili:
una porta, dalla quale si potrà uscire per entrare in un'altra stanza, e
una bacheca riportante vari fogli, i quali simboleggiano le opzioni:
l'utente può per esempio cliccare sul "foglietto" del "Cercamici", cioè
l'opzione che gli permetterà di cercare amicizie, "suonando il
campanello" della casa di un altro ragazzo, cioè chiedendogli se vuole
entrare a fare parte delle sue amicizie e se permette quindi all'utente
di "entrare" nella propria casa. Altre opzioni sono la lista degli amici
già trovati, la ricerca di amicizie tramite un interesse comune, la
ricerca o pubblicazione di comunicati riguardanti varie occasioni di
divertimento, come feste, manifestazioni, concerti,...
la materia "ricreazione", che prevede un forum su le "castronerie" e le
"frasi celebri" dei loro prof e un altro sui pettegolezzi della scuola.
L'utente proprietario ha la possibilità di arredare a piacere le sue
stanze oppure può aprirne di nuove, ma solamente accumulando un
punteggio: i punti vengono assegnati da coloro che visitano la casa e
lasciano un segno del loro apprezzamento con un "mi piace". Ogni 30
apprezzamenti il proprietario della casa in questione riceve perciò la
possibilità di ottenere un mobile oppure un'altra stanza. Diventa quindi
indispensabile rendere la propria casa carina ma soprattutto utile:
se i visitatori troveranno nella stanza molte risposte ai loro quesiti
oppure scopriranno novità, saranno maggiormente invogliati a
ringraziare il proprietario con un segno di apprezzamento.
Le stanze a disposizione oltre a quelle basi sono la "stanza dello
svago", la "stanza dei sentimenti", la "stanza delle tendenze", la
"stanza della vita che cambia".
Figura 29 - La progettazione delle stanze
Figura 28 - I ragazzi di Or.Me. e i tutor
La "stanza della scuola" nasce invece dall'esigenza di avere un aiuto
nell'affrontare meglio le fatiche scolastiche, e, una volta entrati nella
stanza, ci offrirà tutte le possibili discipline scolastiche, dando la
possibilità all'utente di "lanciare" domande oppure di offrire la propria
conoscenza agli amici, con un meccanismo che incrocia la tecnica del
forum con le bacheche on-line di domande/risposte (sul modello di
Yahoo Answers). I ragazzi hanno simpaticamente voluto inserire anche
– 83 –
La "stanza dello svago" racchiude in sé le possibili passioni che gli
adolescenti normalmente coltivano.
La "stanza dei sentimenti" è stata fortemente voluta soprattutto dalle
ragazze, che hanno sentito la necessità di un coinvolgimento più
deciso della propria vita interiore all'interno del network.
La "stanza delle tendenze", poiché la nostra è una società,
soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti, che punta moltissimo
all'apparenza.
La "stanza della vita che cambia" ha avuto una nascita un po'
travagliata: i ragazzi sentivano la necessità di esprimere i
– 84 –
cambiamenti che stanno affrontando ma hanno manifestato anche
molto pudore. Nella stanza sono presenti le difficoltà che più
frequentemente i ragazzi incontrano: il cambiamento della scuola,
del corpo, la scelta di film o canzoni (o altro materiale) che abbia a
che fare con i problemi dell'adolescenza...
La città
Freelife, ovviamente, non è fatto perché l'utente se ne stia solo nella
sua bella casetta, ma anche affinché "esca" e vada a visitare anche le
case degli altri. Uscendo e "suonando il campanello" nelle varie case,
si può accedere alle case degli amici già nella propria lista oppure
richiedere l'amicizia a coloro che ancora non fanno parte delle proprie
conoscenze. In questo modo si crea una sorta di quartiere o piccola
città, popolata da tutti coloro che appartengono alle scuole ceretane,
in cui gli abitanti "abitano" raggruppati innanzitutto per istituti, e poi per
singole classi, anche se il meccanismo di formazione dei "quartieri"
può essere comunque modificato (si possono per esempio
immaginare quartieri legati da determinati interessi o magari
particolari attività sportive, etc.).
Oltre alle case "private" è possibile costruire all'interno di Freelife
anche edifici particolari, che riuniscano enti o associazioni di persone
con la stessa finalità, per esempio una sorta di scuola dove siano
presenti i docenti delle scuole ceretane, con una funzione sia di
controllo su ciò che accade all'interno del network, onde evitare
abusi, sia di aiuto ai ragazzi, in modo da continuare anche a casa
l'azione di docenza, chiarendo alcuni particolari delle lezioni a chi ne
faccia richiesta visitando la casa.
Figura 30 – Tre ragazze guidate dal proprio tutor, alla loro destra.
– 85 –
Determinante, secondo il progetto dei ragazzi, è invece la casa che
riunisce le varie associazioni del paese, con particolare riguardo a
quelle che si occupano di volontariato, chiamata dai ragazzi
"Associations home": in essa ogni camera viene occupata da
un'associazione, che la arreda a suo proprio gusto. L'elemento
comune dovrebbe essere la consueta bacheca che permette di aprire
varie sezioni per conoscere meglio tale gruppo, come l'ubicazione
della sede locale, i contatti, le finalità e la storia dell'associazione.
Oltre a questo, ogni stanza presenterà anche una casella attraverso la
quale è possibile accedere ad un quiz riguardante la storia e varie
altre informazioni sul gruppo. Questo espediente ha come finalità
quella di avvicinare l'utente in modo divertente all'associazione, ma
anche quella di indurlo a informarsi bene su di essa attraverso le
notizie pubblicate nella stanza, senza le quali è impossibile rispondere
correttamente alle domande, determinanti per accumulare punti: chi
infatti risponderà correttamente ad un alto numero di domande, verrà
premiato con un punteggio alto, che gli permetterà di accumulare più
punti rispetto al metodo classico del gradimento da parte degli amici.
In questo modo gli adolescenti, attratti dalla possibilità di abbellire le
loro case, saranno invogliati a entrare in un mondo che per il
momento non appartiene loro, scoprendo magari attività dei loro
concittadini che ignoravano e modi di far del bene finora sconosciuti.
Infine, segnaliamo che il social network è ampliabile ad altre realtà
territoriali, da legare sempre, tuttavia, al territorio attraverso, in
primis, le scuole grazie al codice d'iscrizione, e poi tramite la
creazione di "associations homes" locali.
Lo sviluppo
Il progetto "Or.Me.", o meglio l'avventura "Or.Me.", è iniziato per
l'istituto "Fratelli Sommariva" di Cerea durante l'autunno 2010, quando
la scuola ha ricevuto l'invito da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale
a partecipare all'iniziativa. Il Dirigente Scolastico, prof. Puma, ha
individuato una responsabile del progetto, la professoressa Bovolon
(lettere), e alcuni docenti di supporto all'attività, che si prospettava
alquanto impegnativa: sono stati coinvolti perciò anche le
professoresse Laserpe e Fezzi (matematica e scienze) e il professor
Fiorini (religione, ma referente per la parte informatica della scuola),
mentre il professor Gazzani (arte e immagine) ha collaborato in un
secondo momento durante le ore curricolari di lezione.
Si è passati poi a considerare quale poteva essere la classe più
adatta a partecipare alle attività, tra le cinque terze presenti nel nostro
Istituto. Purtroppo, per diverse ragioni, nessuna sembrava avere i
requisiti adatti: le difficoltà maggiori sono state date dal fatto che certe
classi non presentavano alcun interesse per le discipline scientifiche,
in altre molti ragazzi neppure hanno accesso ai mezzi informatici,
mentre la necessità di svolgere gran parte delle attività durante il
– 86 –
pomeriggio ha ostacolato la partecipazione di molti altri studenti, i
quali sono impegnati spesso in attività extra-scolastiche oppure nello
studio e nel recupero per gli esami finali. Si è perciò deciso di rendere
volontaria la partecipazione e di aprirla a tutte le classi terze della
scuola, evitando così una distinzione "a tavolino" fra i ragazzi.
Hanno perciò partecipato al progetto 16 studenti (tra i quali 9
ragazze e 7 ragazzi) seriamente motivati e pronti a lavorare anche
a casa, tenendosi in contatto con i docenti per mezzo della tecnologia.
Il primo incontro pomeridiano si è svolto il 14 gennaio 2011 ed è stato
"dimostrativo": dopo aver appurato, da un'indagine informale che i
ragazzi credono solamente di sapere cos'è un social network perché
usano Facebook, abbiamo deciso di illustrare, attraverso una
presentazione PPT e una ricerca diretta sul web, che cos'è veramente
una rete sociale. Tutto questo si è svolto nell'aula informatica della
nostra scuola, molto ben attrezzata, e ha visto il supporto tecnico sia
degli insegnanti, che delle professoresse della scuola superiore, ma
anche di alcuni "volonterosi" ragazzi del liceo, che hanno funto da
tutor per i loro amici più piccoli, sopperendo così ad una difficoltà che
ci siamo trovati ad affrontare: non avendo come supporto un istituto
tecnico e industriale e perciò mancando di un tecnico di laboratorio,
abbiamo invitato alcuni ragazzi del liceo, particolarmente appassionati
di informatica e tecnologia, a fare da guida nel progetto, senza
ovviamente intervenire nella parte organizzativa o creativa. I risultati
della ricerca sono stati riversati nel blog da noi creato come "diario di
viaggio", sotto forma sia di piccoli articoli, sia di link a pagine
particolarmente interessanti, ed il tutto è stato commentato poi a casa
dai ragazzi, man mano che il materiale veniva inserito dai compagni. Il
partecipanti: i ragazzi hanno così proposto il nome "PÉSTE", che in
dialetto veronese significa appunto "orme".
Si è deciso inoltre di creare un sondaggio, da somministrare in tutte
le classi della scuola media e nel biennio della scuola superiore,
questo per verificare come si trasforma l'approccio alle reti sociali con
il crescere dell'età e con il cambiamento di scuola.
I risultati, talvolta sorprendenti, sono stati poi esposti
tramite una presentazione
PPT e verranno ripresi nella
relazione
tecnica,
che
segue.
Durante i successivi incontri,
poi,
i
ragazzi
hanno
cominciato effettivamente a
costruire qualcosa di nuovo:
prima stimolati dalla tecnica
del
brainstorming
e
dell'iconizzazione,
poi
"lanciati" con entusiasmo
nella realizzazione pratica di
un nuovo social network che
corrispondesse alle loro
esigenze. Per fare ciò,
hanno
dovuto
prima
comprendere, grazie alle
"lezioni" dei tutor del liceo,
che
cosa
fossero
gli
algoritmi
e
cosa
comportasse effettivamente
la costruzione di una rete
sociale.
È nato così Freelife, prima come mero elenco di algoritmi, poi anche
esteriormente, con alcuni ragazzi che si sono occupati dell'aspetto
grafico e altri che hanno riversato queste idee sul computer grazie ad
un apposito programma di layout.
blog è visitabile all'indirizzo: http://peste2011.blogspot.com
Abbiamo anche deciso di dare un nome particolare al gruppo che si
occupa del progetto Or.Me., qualcosa di simpatico e informale che
permettesse agli insegnanti di individuare subito gli studenti
– 87 –
– 88 –
I.C. “F.LLI SOMMARIVA”
IPOTESI DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI CONCEPT
PROPOSTI
Anno Scolastico 2010-2011
RELAZIONE TECNICA
DEL PRODOTTO FINALE
PROGETTO
"Or.Me. 2010-2011"
FREELIFE.
Un mondo nuovo
Figura 32
– 89 –
– 90 –
ORGANIGRAMMA
DEL PROFILO UTENTE
sicuramente un innalzamento progressivo (a volte repentino, come
negli anni '60) dell'età di abbandono della scuola, fino ad arrivare
all'università, ma i dati attuali dimostrano che la percentuale di
popolazione con diploma di scuola superiore o, addirittura, laurea
universitaria rimane esigua. Sembra perciò che gli abitanti della zona
difficilmente accettino le nuove regole imposte dal mercato, prima fra
tutte la richiesta di personale sempre
più specializzato e quindi un tipo di assunzione maggiormente
selettiva. La scuola, che potrebbe essere perciò luogo di
individuazione e di preparazione anche professionale, viene talvolta
sottovalutata, talaltra abbandonata, pur se, come vediamo dal grafico,
in percentuali fortunatamente molto basse.
Figura 33
Come si può notare dal grafico, il social network è progettato per
coinvolgere la popolazione scolastica del bacino d'utenza di
Cerea, comprendente alcune scuole importanti: le tre classi
dell'Istituto Comprensivo "Fratelli Sommariva" (attualmente nella
scuola media sono presenti 16 classi, suddivise in 5 classi prime, 6
classi seconde e 5 classi terze, per un totale di 369 ragazzi,
indicativamente dai 10 ai 14 anni d'età); il Centro di Formazione
Professionale Don Calabria (strutturato in un solo triennio e mirato
ai servizi per la ristorazione; ospita ragazzi dai 14 ai 17 anni circa);
infine l'istituzione più grande è l'Istituto Statale di Istruzione
"Leonardo Da Vinci", comprendente il Liceo Scientifico e l'Istituto
Tecnico Commerciale, entrambi sviluppati in 5 classi e ospitanti
ragazzi tra i 14 e i 20 anni circa (il Liceo, inoltre, presenta due indirizzi
di studio: il cosiddetto Ordinamento, cioè il Liceo Scientifico
tradizionale, e il Liceo delle Scienze Applicate, più mirato all'ambito
tecnologico, i cui ragazzi e docenti ci hanno accompagnato nel
percorso Or.Me.).
Il bacino d'utenza delle tre scuole è abbastanza vasto, in quanto
comprende ovviamente la cittadina di Cerea, ma anche i paesi
circostanti, tanto che l'Istituto "Da Vinci" calcola in 26 i centri abitati da
cui partono gli studenti. Per quanto riguarda le scuole medie i ragazzi
arrivano soprattutto dalle frazioni di Cerea e dai paesi di Casaleone e
Asparetto, mentre per le superiori il 75% degli studenti viene da
Cerea, Legnago, Bovolone, Casaleone e Sanguinetto.
Il nostro paese si trova in un'area lavorativa molto particolare,
orientata quasi esclusivamente alla produzione del mobile classico,
grazie ad una miriade di piccole e medie imprese artigiane, che
purtroppo hanno risentito molto della recente crisi. Nelle famiglie i ruoli
professionali sono diversi, ma spesso ancora legati a schemi
tradizionali che stentano ad essere intaccati. Anche la scolarizzazione
rientra in questo sistema, poiché nel corso dei decenni c'è stato
– 91 –
Figura 34
L'uso del computer è tuttavia molto diffuso, anche se rimangono
"sacche" di analfabetismo informatico e di digital device, che gli istituti
ceretani cercano comunque di eliminare con corsi ad hoc e progetti
(proprio come Or.Me.) orientati al conseguimento della patente ECDL
e di una buona conoscenza tecnica.
Un prodotto come quello che proponiamo, in effetti, può avere anche il
risultato finale di avvicinare una fetta di popolazione scolastica ad
una nuova conoscenza, senz'altro più approfondita, degli strumenti
informatici, non più visti solo come mezzi per passare il tempo con
attività futili.
La scelta di coinvolgere nel network ragazzi frequentanti le scuole
del paese è stata fatta dagli studenti partecipanti al progetto Or.Me.
per garantire da un lato la sicurezza della rete sociale, con il
meccanismo a codice già spiegato, dall'altro per un desiderio di avere
a disposizione uno spazio proprio in cui colloquiare con persone più o
meno della stessa fascia d'età senza coinvolgimenti degli adulti, se
non nel controllo dell'ambiente.
– 92 –
Questo è facilmente osservabile anche dal sondaggio fatto in
occasione del progetto Or.Me., come preparazione, che ha
evidenziato le differenze di atteggiamento nei confronti dei social
network (Facebook in particolare) anche a distanza di un solo anno
d'età.
Figura 35
Gli adolescenti delle medie, inoltre, in questo modo hanno la
possibilità di relazionarsi con ragazzi leggermente più grandi, ma
spesso già molto diversi da loro per passioni e interessi, poiché
entrambi i gruppi (medie e superiori) appartengono alla stessa fascia
d'età adolescenziale (dai 10-11 anni ai 19-20 circa), che è un periodo
tradizionalmente di cambiamenti.
Figura 37
L'utenza considerata si delinea come una popolazione
intensamente
informatizzata
e
utilizza
internet
ormai
quotidianamente e normalmente, come si vede dalla figura 6, anche
se, come abbiamo già visto, non sempre correttamente.
Figura 36
– 93 –
– 94 –
Gli algoritmi
Figura 38
L'uso dei social network è forte, ma in crescita dalla prima media alla
seconda superiore, come si può vedere nella figura 7, e si differenzia
molto anche riguardo i siti di utenza, come è osservabile nelle figure 8
e 9. Si può insomma affermare che i ragazzi usano pc e internet come
normali strumenti di comunicazione, cercando anzi in essi, più che
negli anni passati, amicizie, incontri, scambi, collaborazioni,
condivisioni, cioè tutto quello a cui cerca di rispondere in modo
protetto e controllato il nostro social network.
– 95 –
– 96 –
– 97 –
– 98 –
– 99 –
– 100 –
– 101 –
– 102 –
SCHEMA DI NAVIGAZIONE DEL SITO
(interazione utente / interfaccia) - Prime ipotesi grafiche
– 103 –
– 104 –
LA NOSTRA HOME-PAGE
La pagina personalizzata (versione avanzata a più stanze)
La pagina personalizzata (versione avanzata a più stanze, molto arredate)
LA PAGINA PERSONALIZZATA (versione base a tre stanze)
– 105 –
– 106 –
PAGINA ESEMPIO DI UNA STANZA (stanza della scuola)
PAGINA D'ESEMPIO DELLA STANZA DI UN'ASSOCIAZIONE
LA CASA DELLE ASSOCIAZIONI (esempio a poche stanze)
– 107 –
– 108 –
Riflessioni finali
Nonostante la difficoltà iniziale di far capire ai ragazzi lo scopo del
progetto, ad un certo punto i ragazzi hanno cominciato a lavorare
autonomamente e consapevolmente, con una visuale a lungo termine
nell'elaborazione del prodotto finale. L'entusiasmo ha portato i ragazzi
a progettare la realizzazione effettiva del social network, la quale,
tuttavia, sarà subordinata alla continuazione dei loro studi in ambiti
disciplinari tecnici o informatici. In effetti, gli studenti si sono spesso
interrogati sul loro ruolo futuro, sia all'interno del progetto, sia nella
loro vita da adulti, e hanno spesso fatto considerazioni riguardanti il
liceo tecnologico che ci ha supportato e il percorso di studi che
andranno ad affrontare.
Il progetto ha avuto anche una forte ripercussione sui loro legami
di amicizia, che si sono sicuramente rafforzati, quando addirittura non
sono stati creati ex-novo, in quanto i ragazzi provenivano da classi
diverse, e un grosso miglioramento c'è stato anche nella loro
autostima, sempre labile nell'età adolescenziale: il fatto di essere
entrati a far parte di un "gruppo" con un incarico importante all'interno
dell'istituto, di partecipare ad un concorso, di essere responsabilizzati
con mansioni tecniche precise ed infine di aver creato un progetto
vero e realizzabile li ha galvanizzati molto e sono cresciuti veramente.
In conclusione, si può affermare che il progetto Or.Me. ha avuto
positive ricadute sia sui ragazzi, che sulla didattica e ha segnato
anche un'importante livello di collaborazione con l'Istituto superiore
che ci ha aiutato, il Liceo "Leonardo Da Vinci", i cui insegnanti e
ragazzi hanno dimostrato non solo una grande competenza, ma
anche una disponibilità e apertura che ha sicuramente impressionato,
in positivo, gli studenti della scuola media.
Protocollo Nexus - Evolution & Revolution
Scuola Secondaria di I Grado Statale “Silvio Pellico” –
Chioggia (VE)
Prof.ssa Beatrice Guccione, Prof. Giambattista Buonajuto
L’idea
Sulla base delle indicazioni relative al bando di concorso si è pensato
di attuare un percorso che, oltre a realizzare un prototipo di social
network, permettesse agli studenti di esplorare i mezzi di
comunicazione dagli albori della civiltà umana ad oggi.
Tra gli obiettivi didattici-operativi è stato dato rilievo:
1. alla modalità del lavoro di gruppo, con particolare peso alla
necessità di riconoscere le
competenze dei singoli, a
definirne i compiti ed le aree di azione;
2. al miglioramento della comunicazione dei singoli team
attraverso tutti gli strumenti forniti dalle nuove tecnologie;
3. alla progettazione, sviluppo e realizzazione di idee originali
operando attraverso il confronto delle proposte e la
valorizzazione degli aspetti creativi;
4. alla riflessione sulla tecnologia e sull’importanza del suo
sviluppo per il miglioramento della qualità della vita.
Nasce così il nostro progetto:
PROTOCOLLO NEXUS – Evolution & Revolution
DESCRIZIONE DEL LAVORO
1° incontro
BRAIN STORMING
Premessa: la classe non viene informata sull’attività da svolgere per
creare curiosità ed interesse. Si formano due gruppi operativi con
modalità d’azione autonoma. Le attività dei due gruppi vengono
coordinate dai due insegnanti responsabili del progetto.
– 109 –
– 110 –
AZIONI
PRIORITARIE
DA AVVIARE
SULL’ISOLA
ESPLORAZIONE
DELL’ISOLA E
COMUNICAZION
E TRA I GRUPPI
2° incontro
NEXUS EXPERIMENT
OBIETTIVI
Comprendere le caratteristiche e le funzionalità dei social network.
Verificare le possibilità di espansione di un social network.
– 111 –
AZIONI
Ciascun gruppo predispone un messaggio nel quale
ogni componente invita i propri amici a ricercare un
contatto con uno studente, di un’altra nazione, dal
quale possa partire “una richiesta di amicizia”. Il testo
deve essere scritto in italiano, francese e inglese e
deve contenere le finalità dell’azione. I gruppi
preparano un modulo di monitoraggio per controllare
l’esito dell’esperimento.
3° e 4° incontro
LA STORIA DELLA COMUNICAZIONE
OBIETTIVI
Conoscere lo sviluppo dei mezzi e delle tecniche di comunicazione
nella storia dell’uomo.
AZIONI
AZIONI
NAUFRAGIO
SULL’ISOLA
Si chiede agli studenti di immedesimarsi
in un gruppo di naufraghi su un’isola
deserta. Ciascuno viene invitato a
proporre una lista di oggetti da portare
con sé. Le scelte degli studenti,
rappresentate da icone su dei post it,
vengono posizionate su un tabellone
riassuntivo.
Viene elaborato un secondo tabellone
con la partecipazione di entrambi i
gruppi. Con la modalità precedente si
chiede di indicare tre azioni necessarie
e prioritarie da attuare nelle prime fasi di
permanenza sull’isola. Si individuano i
collegamenti più efficaci tra il primo e il
secondo tabellone evidenziando le
scelte più opportune.
Si avvia la discussione sulle modalità di
esplorazione
dell’isola
e
della
simbologia conveniente da adottare.
Considerando che le possibilità di
sopravvivenza sono anche legate al
numero dei componenti, gli studenti
porranno attenzione su quegli elementi
che possono favorire il contatto tra i due
gruppi di naufraghi. In questa fase finale
viene evidenziata l’importanza della
comunicazione ed i suoi mezzi.
Ricerca in rete della storia della comunicazione e
costruzione di un elaborato con il seguente schema:
forme primitive di comunicazione ed evoluzione
tecnologica.
5° e 6° incontro
LA MIA PRIMA PAGINA WEB
OBIETTIVI
Acquisizione delle conoscenze di base per la costruzione di un sito
web.
AZIONI
OBIETTIVI
Comprendere l’importanza della comunicazione all’interno di una
comunità.
Programma FrontPage:
area di lavoro – inserimento testo e formattazione –
creazione di pagine e proprietà pagina – collegamento
tra pagine – uso di tabelle e relativa formattazione –
inserimento immagini – collegamento a documenti –
punti caldi su immagini – elaborazione completa di un
semplice sito personale – studio grafico e scelta dei
colori – verifica della funzionalità.
– 112 –
7° e 8° incontro
PROGETTAZIONE DI UN SOCIAL
NETWORK
AZIONI
OBIETTIVI
Gli studenti, mettendo a disposizione le proprie competenze tecniche,
affrontano e risolvono i problemi relativi al lavoro di gruppo. Utilizzano
più competenze per il raggiungimento dei traguardi richiesti
rispettando i tempi di progettazione e realizzazione. Controllano e
sviluppano la creatività.
Gli studenti, divisi in piccoli gruppi, definiscono i
compiti, pianificano gli interventi e lavorano sulle idee
per la realizzazione di un Social Network.
Riflessioni e conclusioni
L’esperienza proposta ha permesso agli studenti di organizzare in
maniera autonoma la realizzazione degli elaborati, ciò ha migliorato
la motivazione e la capacità di lavorare in team con compiti specifici e
diversificati.
Il tutto si è svolto in una piacevole atmosfera di collaborazione che ha
rafforzato lo spirito di gruppo, inoltre le tecniche di comunicazione
apprese e l’esperienza di ricerca hanno dato un positivo impulso alla
preparazione di lavori multimediali da presentare all’esame di licenza
media.
Tra le altre riflessioni è stato notato che gli studenti spesso arrivano in
terza media privi delle conoscenze di base informatiche relative
all’uso di programmi specifici per la comunicazione multimediale.
Nella scuola si parla di nuove tecnologie dal lontano 1999, da allora
però solo una piccola percentuale di docenti riesce ad avere una
sufficiente competenza per poter utilizzare efficacemente i nuovi
strumenti didattici a disposizione.
Siamo dell’idea che una scuola è moderna quando i suoi docenti si
mettono continuamente in gioco operando sperimentazioni e
cambiamenti, da questo punto di vista il progetto OR.ME è stata
un’ottima opportunità ed è per questo che intendiamo ringraziare tutti
gli organizzatori.
Ricordate che siamo qui … basta un fischio e saremo felici di gettarci
in una nuova avventura.
– 113 –
Il banco Tech Teach
Prof. Denis Zulian, Scuola Secondaria di I Grado “Luigi
Pierobon” di Cittadella (PD)
3ª TSB Scuola Secondaria di I Grado “Luigi Pierobon” di
Cittadella (PD)
Istituto di Istruzione Superiore "A. Meucci" di Cittadella (PD)
SINTESI DEL PROGETTO
Il progetto prevede la creazione di una classe multimediale, in cui ogni
alunno ha a disposizione un banco interattivo - computerizzato, che è
collegato alla rete, agli altri banchi e alla postazione/ cattedra del
docente. Dal banco è possibile gestire le varie attività scolastiche sia
in classe che a casa, poiché è dotato di una periferica personale,
denominata diario, con alcune applicazioni del banco, che permettono
all’alunno di lavorare e interagire col gruppo classe anche all’esterno
della classe multimediale.
OBIETTIVI
Creare un banco tecnologico che permetta la condivisione,
l’archiviazione e la elaborazione del materiale didattico prodotto dai
docenti e dagli alunni, al fine di rendere migliore l’apprendimento e
facilitare il lavoro in classe e in ambienti esterni alla classe.
TEMPI ATTIVITÀ CON GLI ALUNNI
Fase I: familiarizzazione al progetto
Novembre
presentazione del progetto ai ragazzi
lavoro di brainstorming
lezione con gli esperti del MaTech.
Fase II: individuazione idee per il progetto
Novembre – dicembre
divisione in gruppi ed elaborazione di varie ipotesi di lavoro
presentazione dei progetti dei gruppi
scelta dei progetti da sviluppare
passaggio del materiale preliminare alla scuola superiore
Fase III: sviluppo del progetto
Gennaio – maggio
creazione documento condiviso
sviluppo progetto
contatti con scuola superiore
– 114 –
riquadro “cerca” si può digitare la parola su cui si vuole fare la
ricerca o direttamente il nome completo di un sito al quale si
vuole accedere);
riquadro inferiore di destra, che cambia a seconda del link
prescelto nel riquadro inferiore di sinistra o cliccando sopra ad
un elemento presente all’interno di una delle pagine nel
riquadro inferiore di destra;
Fase IV: conclusione
Maggio
preparazione scheda progetto
montaggio PowerPoint di documentazione delle fasi del lavoro
montaggio PowerPoint di presentazione del progetto
¾
Descrizione di quanto progettato
Il banco tecnologico Tech Teach è un banco largo 1 metro, lungo 80
cm e alto 77 cm, il cui piano di lavoro è mobile, in quanto può essere
alzato per rendere più facile la visione o il lavoro. Sul piano sono
incorporati due schermi, uno più grande, che è il monitor del computer
su cui si lavora in classe, ed uno più piccolo, estraibile, che è il diario,
su cui si può scaricare i file creati in classe o viceversa salvare i file
che poi verranno inviati al PC del banco.
Il banco è inoltre dotato di connessione internet Wi-Fi, per poter
accedere alla rete, e di collegamento bluetooth per scambiare e
condividere file con le altre postazioni della classe.
Entrambi gli schermi sono a tecnologia touch, non occorre quindi
disporre di una tastiera e di un mouse per lavorare. Per lo schermo
grande si prevede di poter usare anche una penna, utile per attività in
cui occorre una certa precisione, come ad esempio per fare un
disegno. Lo schermo piccolo ha invece una piccola tastiera touch,
posta nella parte inferiore sinistra.
Ogni volta che si accende lo schermo grande si apre l’ambiente di
lavoro personale, a cui si accede immettendo i propri dati (nome e
password). L’ambiente di lavoro si articola in una serie di pagine che
permettono di accedere a dei contenuti non modificabili, e ad altri che
possono essere personalizzati. Le pagine sono pensate con una
struttura sempre uguale:
¾ riquadro superiore di sinistra che permette di raggiungere la
home page e di chiudere la sessione di lavoro;
¾ riquadro inferiore di sinistra con tutti i collegamenti principali:
- lezioni del giorno
- libri elettronici
- compiti per casa
- appunti
- libretto personale
- orario
- classe virtuale
- diario;
¾ riquadro superiore di destra con informazioni generiche, data,
ora, dicitura della classe, e collegamento alla rete (nel
Nello specifico ecco la suddivisione pensata:
1. Home page: logo della classe, appuntamenti per i prossimi
sette giorni, collegamento alla posta, al forum di classe e alla
chat di classe.
2. Lezioni del giorno: riquadro con le materie del giorno da cui si
accede alle pagine specifiche delle varie materie, in cui si
trovano i file da scaricare delle lezioni.
3. Libri elettronici: riquadro in cui sono presenti tutte le materie e
che permette di collegarsi al libro elettronico da utilizzare e ad
altri supporti utili.
4. Compiti per casa: riquadro in cui sono presenti tutte le materie
e che permette di collegarsi, cliccando sulla materia che
interessa, ad una seconda pagina in cui si visualizza in alto
l’opzione “da svolgere” ed in basso quella “svolti”. L’opzione
“da svolgere” si articola poi in due scelte “esercizi libro
elettronico” e “esercizi dell’insegnante”, mentre per l’opzione
“svolti” si può scegliere tra “esercizi on-line” o “esercizi in file
personali”. Nel mezzo della pagina c’è il riquadro in cui viene
visualizzato quanto scelto.
5. Appunti: riquadro in cui sono presenti tutte le materie e che
permette di collegarsi ad una seconda pagina, cliccando sulla
materia che interessa, dove appare un riquadro in cui è
possibile scrivere degli appunti e poi salvarli. Sotto tale
riquadro si trova poi il collegamento per accedere ai file di
appunti dell’insegnante (scaricati dalla pagina “lezioni del
giorno”) ai propri file personali salvati nelle precedenti lezioni.
6. Libretto personale: dal riquadro si accede a tutte le
funzionalità classiche di un libretto: assenze, entrate, uscite,
comunicazioni della scuola, comunicazioni dei docenti alla
famiglia, comunicazioni della famiglia ai docenti, voti. Le prime
tre voci hanno la doppia opzione: on-line e scarica modulo.
– 115 –
– 116 –
7. Orario: riquadro con l’orario della settimana e dove vengono
inseriti avvisi su eventuali cambi, come ad esempio le
supplenze.
8. Classe virtuale: permette di visualizzare tutti i membri della
classe e cliccando sul proprio avatar si accede ad una
seconda pagina, da cui si possono inviare file non modificabili
a un membro, ad alcuni o a tutti della classe, o file da
condividere e su cui lavorare insieme (opzione utile nei lavori
di gruppo). Inoltre, sempre da questa pagina, si può accedere
all’archivio dei file della classe e personali, modificare
password e accedere a programmi come Geogebra, Cmap
ecc..
9. Diario: da questo link si accede allo schermo estraibile. Nella
pratica si tratta di un diario tecnologico, per appuntare i
compiti da svolgere. Quando si accende compare una
schermata suddivisa in quattro sezioni:
¾ riquadro superiore di sinistra, che permette di
collegarsi allo schermo grande e di chiudere la
sessione di lavoro;
¾ riquadro inferiore di sinistra, dove sono presenti il
calendario del mese, gli appuntamenti della giornata
(scolastici e personali), la tastiera per scrivere;
¾ riquadro superiore di destra, da cui si può copiare i
file della scuola, scaricare i file i casa o aprire una
nuova pagina del riquadro inferiore di destra;
¾ riquadro inferiore di destra, con i compiti per la
giornata o la pagina su cui scrivere.
RIFLESSIONI E CONCLUSIONI
L’attività ha permesso agli alunni e ai loro insegnanti di approfondire
l’argomento “social network”, prendendo atto dei rischi ma anche delle
enormi potenzialità.
Gli alunni hanno dimostrato interesse ed entusiasmo, anche (e in
modo particolare) coloro i quali in genere sono poco partecipi alle
consuete attività didattiche. Pur avendo limitate conoscenze
informatiche, agli alunni non sono mancate idee innovative. Una volta
deciso il progetto da portare avanti, la maggior parte degli alunni ha
dato il suo contributo e alla fine non è stato semplice riunire tutto il
materiale per ottenere un lavoro organico.
Spero di avere ancora la possibilità di offrire attività di questo tipo ai
miei alunni, che rendono la scuola un luogo più vivo e vicino ai reali
interessi dei ragazzi.
– 117 –
Uniti per l’ambiente
Istituto Comprensivo “Brustolon” – Conegliano (TV)
Siamo la classe 3C dell’I.C.3 – “Brustolon - Conegliano (TV).
Siamo 28 ragazzi che hanno collaborato per realizzare un lavoro
relativo al progetto Or.Me. “Cosa c’è dietro ai Social-Network”.
Abbiamo scelto insieme di creare una nuova applicazione perché tutti,
imparino a rispettare l’ambiente, adottando poche regole e tanta
educazione.
Dopo un periodo di ricerca abbiamo presentato i primi elaborati scritti
e le prime bozze di lavoro per creare un portale relativo appunto
all’ambiente che ci circonda. Questo sito riguarda soprattutto la pulizia
e il rispetto degli spazi verdi, dei luoghi pubblici e di qualsiasi altra
zona di Conegliano, la nostra città. Grazie al contributo di tutti
possiamo far conoscere la situazione di alcuni luoghi degradati e forse
anche migliorarla e rendere ogni angolo più accogliente e pulito!
Abbiamo iniziato il nostro progetto con un questionario creato insieme
agli insegnanti per poter elaborare i dati ottenuti ed avere dei punti di
partenza su cui poi lavorare.
Le domande a cui abbiamo risposto sono le seguenti:
1. Che cos’è un Social-network?
2. Quali Social-network conosci e/o utilizzi?
3. Cosa ti ha spinto ad utilizzare il Social-network e/o per quali motivi lo
utilizzi?
4. Quanto tempo della giornata dedichi ai Social-network?
5. Come interagisci con i tuoi amici virtuali?
6. Cosa vorresti modificare?
7. Quale altra applicazione vorresti fosse attivata?
Poi abbiamo raccolto ed elaborato i dati e li abbiamo riportati nei
seguenti grafici
– 118 –
Cos’è un Social - network?
Quanto tempo dedichi ai Social-network?
4%
<1 ora
12%
un sito in cui si può
socializzare
96%
non so
1-2 ore
17%
21%
3-4 ore
50%
> 4 ore
Quali Social - network conosci e/o utilizzi?
Come interagisci con i tuoi amici virtuali?
Facebook
Skype
1%
12%
Netlog
27%
22%
16%
Chat
3%
Messaggi privati
My Space
13%
18%
Msn
7%
26%
55%
Niente
Twitter
Nessuno
Cosa ti ha spinto ad utilizzare il social - network e/o per quali
motivi lo utilizzi?
Cosa vorresti modificare?
Entrare in
chat,socializzare,messaggiare
Parlare di attualità
23%
4%
9%
Nessun motivo
64%
– 119 –
Commenti/ tag
Sentire parenti lontani
– 120 –
Quale altra applicazione vorresti fosse attivata?
Vedersi
33%
42%
Niente
25%
Problemi sociali
È quindi maturata l’idea di creare un’applicazione che potesse
coinvolgere la nostra classe in un discorso riguardante l’ambiente ed
in particolare l’ambiente della nostra realtà quotidiana.
Il 30 marzo la nostra classe si è collegata in streaming al workshop
tenuto da Mario Tozzi, ricercatore e divulgatore scientifico, all’ITT
Mazzotti di Treviso, nell’ambito del progetto “Suggestioni d’ambiente”
promosso da Arpav e Rete regionale IN.F.E.A. del Veneto in
collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale del Veneto.
Figura 39 - La classe partecipa alla videoconferenza di Mario Tozzi
– 121 –
Figura 40 - Ancora la videoconferenza di Mario Tozzi
Obiettivi:
1. Richiamare l’attenzione sulla necessità di prendere coscienza
delle problematiche ambientali attuali, coinvolgendo la
responsabilità individuale nelle scelte quotidiane e
promuovendo la partecipazione attiva dei giovani.
2. Informare e sensibilizzare studenti e insegnanti su:
3. Problema energetico, effetto serra, cambiamenti climatici;
4. Impatto ambientale derivante da piccole scelte e azioni
quotidiane e ricadute a livello globale;
5. Nuove strategie e modelli di consumo alternativi e più
efficienti per rendere la popolazione informata e consapevole,
capace di scegliere comportamenti socialmente sostenibili
ispirati all’idea di corresponsabilità nella tutela dell’ambiente.
Contenuti:
Durante il workshop sono stati affrontati temi di attualità legati
all’ambiente.
Dal problema dell’acqua a quello dello smaltimento dei rifiuti, dal
cambiamento climatico al risparmio energetico.
Nel corso di questo workshop abbiamo avuto modo, in classe, di
effettuare due quiz, uno per misurare la nostra impronta ecologica,
per verificare cioè, i nostri comportamenti nell’ambiente e con
l’ambiente. Il secondo era un eco-quiz sempre per verificare e
confrontare le nostre conoscenze in quanto al problema dell’acqua,
allo smaltimento dei rifiuti, al risparmio energetico, etc.
– 122 –
Ci piacerebbe inserire questi stessi quiz all’interno del portale che
stiamo realizzando, per dar modo ad altri utenti di misurare le proprie
conoscenze e la propria impronta ecologica.
Idee maturate per realizzare il nostro portale
Abbiamo deciso di scattare foto riguardanti le cose che rovinano
l’ambiente, quindi creare un’anteprima e scrivere delle brevi didascalie
sotto o accanto a queste immagini per denunciare il fatto.
Creare poi un blog per i visitatori dove sia possibile approfondire e
commentare con osservazioni o argomenti. Un’altra cosa particolare
che vorremmo realizzare sarebbe la creazione di un forum dove i
visitatori possono direttamente interagire con noi, per esprimere i
propri dubbi o curiosità. Intanto abbiamo iniziato a creare un nostro
archivio fotografico.
Qualche esempio di poco rispetto verso l’ambiente...
Figure 42 e 5 - Rifiuti in un parco
Figura 6 - Ancora una piccola discarica...
Situazioni che non vorremmo mai vedere...
Figura 41 - Un boschetto deturpato dai rifiuti
– 123 –
Il nostro archivio fotografico continua ad arricchirsi di foto che ognuno
di noi ha scattato nell’ambiente in cui viviamo.
Vorremmo quindi ritagliarci uno spazio mirato nella rete, in cui essere
protagonisti ed accedere direttamente a informazioni e servizi legati a
questi interessi: blog, chat, piattaforme, servizi giornalistici, etc.
È importante far sentire la nostra voce e denunciare sia gli aspetti
negativi sia quelli positivi del nostro ambiente.
Piccoli passi, ma questo concorso e la creazione di questa
applicazione ci ha dato l’input per muoverci su qualcosa di valido ed in
cui crediamo.
Altre foto,esclusivamente fatte da noi ragazzi, rappresentano i
“Murales” che si trovano nella nostra città.
– 124 –
Pensiamo che siano forme d’arte che non deturpano l’ambiente, ma
abbelliscono zone che altrimenti sarebbero tristi ed insignificanti.
Abbiamo scattato diverse foto dei murales presenti in un parcheggio
situato in una zona molto centrale della nostra città. I disegni e i
relativi colori, rendono il posto meno triste e più invitante anche se si
tratta di un banalissimo parcheggio. Ci sembra interessante
sensibilizzare le persone ad apprezzare questo tipo di arte che in
qualche modo si contrappone all’imbrattamento dei muri con scritte
spesso omofobe, volgari ed offensive.
Il nostro sito, come si vede da queste immagini, si sta arricchendo di
foto scattate e inserite da noi e di link che cerchiamo in youtube.
Figure 7-10 - Le foto dei murales
Stiamo inserendo anche un video realizzato da noi, sempre relativo
all’ambiente.
La classe dunque, ha elaborato la creazione di un sito, “Uniti per
l’ambiente”, rispettando gli obiettivi e le finalità del concorso. Partendo da
un questionario elaborato in classe con le insegnanti, gli alunni hanno
realizzato dei grafici e sono emerse alcune esigenze. Ci divertiamo anche
ad inserire cose simpatiche...e aspettiamo numerosi visitatori!
– 125 –
Lavorare insieme per l’ideazione e la realizzazione di questo sito ci ha
insegnato come sia possibile utilizzare i social network non solo per
passare il tempo e chattare o messaggiare con gli amici, ma anche
creare qualcosa di valido che possa inviare messaggi positivi ai nostri
visitatori ed ai nostri amici, qualcosa che li sensibilizzi, come è
successo a noi, ai problemi dell’ambiente in cui viviamo ed a cui
vogliamo bene.
– 126 –
Ha senso anche senza un senso
Renata Durighello, Denis Gallon, Giovanni Vanz
Scuola secondaria di primo grado “Gino Rocca” – Feltre (BL)
Oltre all’aspetto ludico dei social network hanno visto che potevano
orientare le proprie abilità di “nativi digitali” verso qualcosa di
concreto, attuale e formativo. Hanno scelto di indirizzare la loro
attenzione all’ambiente circostante e, nel loro piccolo, pensare alla
sua “manutenzione”, sensibilizzando amici e conoscenti.
Gli alunni hanno dunque finalizzato i loro scatti fotografici alla ricerca
di atteggiamenti negativi e positivi delle persone nei confronti
dell’ambiente. Il loro occhio è caduto soprattutto sui rifiuti lasciati in
giro, sulle scritte omofobe, volgari e offensive che imbrattano i muri e,
di contro, anche sui vivaci murales che danno vita a parti poco
qualificate del centro urbano.
Gli alunni si sono saputi destreggiare con vari software per adattare
foto, per costruire grafici, per cercare link in Internet, per realizzare un
piccolo video da inserire nel sito. Hanno certamente compreso che la
tecnologia, le varie periferiche e le relative applicazioni sono dei validi
strumenti a cui approcciarsi in modo consapevole e responsabile.
La realizzazione del loro sito li ha responsabilizzati in tal senso ed il
fatto che alcuni di loro siano diventati “gestori” del sito stesso li ha fatti
riflettere sull’importanza di pubblicare e/o di presentare dei prodotti
interessanti, intelligenti ed anche ironici senza cadere nel volgare o
nel poco rispetto verso gli altri.
Vi è stata inoltre un’ottima collaborazione con il prof. Giancarlo
Chieregato dell’ITIS “G. Galilei” di Conegliano che ha sicuramente
dato un decisivo contributo per migliorare le competenze dei ragazzi
ed approfondire le loro conoscenze tecnico-scientifiche.
Il prodotto finale, il sito “UNITI PER L’AMBIENTE” è dunque visibile al
seguente indirizzo:
http://www.itisconegliano.it/wordpress/
– 127 –
Presentazione
Il lavoro che presentiamo propone l’idea dell'impiego di un social
network in un contesto d’uso particolare. Si tratta di un social network
su opere d’arte, soprattutto quadri, nel quale scambiarsi impressioni,
sensazioni, pareri. Tutti ne possono far parte e dire la loro, ma è
pensato anche e soprattutto per persone non vedenti che, grazie ai
contributi di altri utenti, possono farsi un’idea di quello che non
possono vedere.
Abbiamo immaginato questo utilizzo perché, secondo noi, la cultura e
l’arte devono essere accessibili a tutti, così come la scuola e
l’istruzione. Per una cultura ed un web inclusivi a 360° abbiamo
pensato alla possibilità di godere della bellezza delle opere pittoriche
esposte nei musei anche da parte di chi non le può vedere. I membri
della comunità virtuale, cioè i protagonisti dei social network, possono
dare un grande contributo, arricchendo ciascun’opera con la loro
esperienza di visitatori, comunicando agli altri le loro sensazioni ed
emozioni. Come dice Annamaria, un’amica non vedente che abbiamo
conosciuto nel corso di questa nostra esperienza: “Per noi non
vedenti è importante che una persona ti dica le emozioni che prova
guardando un quadro. Se poi le persone sono tante, meglio ancora,
perché ognuno vede qualcosa di diverso.”
Anche il non vedente potrà poi dire la sua, ancor più se sarà stato
possibile per lui, attraverso tecnologie assistive che coinvolgono gli
altri sensi, percepire in qualche modo l’opera d’arte.
Ovviamente tutti, non solo le persone non vedenti potranno trarre
vantaggio da un simile servizio, ma per noi è importante che abbia
senso comunque … “anche senza un senso”.
Caratteristiche del social network
Bisogni
Ci possono essere tanti e diversi motivi per avvicinarsi ad un'opera
d'arte: dalla semplice conoscenza e quindi per appagare un bisogno
culturale, al desiderio di soddisfare più intime e personali necessità,
quindi per un bisogno emotivo.
In entrambi i casi può essere utile, se non addirittura necessario poter
accedere all'opera d'arte lontano dal luogo dove essa si trova.
A queste necessità dobbiamo aggiungere il bisogno personale ed
emozionale di condividere conoscenze ed esperienze, bisogno che
spesso non è soddisfatto in una normale visita ad un museo.
– 128 –
Per quel che riguarda, infine, utenti non vedenti, la necessità di
percepire il non visto diventa una vera e propria esigenza di sopperire
ad un limite fisico.
Il nostro social network è in grado di soddisfare ognuno di questi
bisogni.
Utenti
Come abbiamo già detto il social network al quale abbiamo pensato
deve poter essere utilizzato sia da utenti “normodotati”, che da utenti
non vedenti. Durante il percorso didattico abbiamo riflettuto sul fatto
che l’interazione tra l’utente ed un dispositivo tecnologico avviene
essenzialmente attraverso i canali sensoriali e, tra questi, la vista è
particolarmente importante, soprattutto per ricevere informazioni dal
dispositivo (output). Abbiamo imparato anche, però, che per rendere
accessibili in modalità alternative informazioni che di solito vengono
ricevute attraverso la vista non è necessario progettare un’altra
piattaforma, ma solo fornire le informazioni nel rispetto di alcune
norme e standard, le quali verranno poi tradotte dal dispositivo e dalle
tecnologie in esso contenute, ad esempio uno screen reader o un
browser vocale. Per questo motivo non abbiamo pensato a versioni
differenti di uno stesso social network rivolte a diverse tipologie di
utenza, il che significa che tutte le funzionalità presenti nel nostro
social network saranno utilizzabili indipendentemente dalle modalità di
fruizione.
Funzionamento
Il contesto per l’implementazione del nostro social network può essere
riassunto in un repository, ossia la base di dati contenente le
informazioni sulle opere d’arte, collegato ad un archivio dei profili
ossia la base di dati contenente informazioni sugli utenti.
In questo modo il social network diventa un “occhio virtuale” per fruire
dell’opera. In altri termini esso diventa l’occhio della comunità degli
utenti. All’interno del social network l’utente si pone in qualità di
“contributore” non solo inserendo il proprio profilo, ma anche e
soprattutto inserendo i propri commenti/sensazioni/descrizioni/…
relativi all’opera d’arte
Dispositivi speciali
Per interagire con il nostro social network può essere utilizzato
qualunque dispositivo atto alla navigazione. Ciò nonostante abbiamo
pensato a due particolari dispositivi, concepiti per ampliare e
potenziare le funzionalità del sistema:
la tavoletta multisensoriale: è una periferica di forma rettangolare
simile ad un tablet, però capace di fornire un output tridimensionale;
– 129 –
essa infatti reagisce presentando dinamicamente dei rilievi 3D che
riproducono l’opera anche per non vedenti;
il pomello parlante: è una periferica compatta, delle dimensioni di un
portachiavi, facilmente trasportabile ed integrabile ad oggetti da
passeggio (wanderstock, bastone per ciechi …). L’interazione con il
questo dispositivo avviene essenzialmente tramite la voce: possono
essergli dati in input comandi vocali o commenti sulle opere e si
possono ascoltare le informazioni relative alle opere, oltreché
navigare all’interno del social network per mezzo di un browser
vocale/screen reader. Un piccolo display facilita le operazioni di
navigazione da parte di utenti vedenti.
Scenari d’uso
Sono molteplici le situazioni in cui utilizzare il nostro social network.
1- All’interno di un museo si potrà accedere al social network per
mezzo di postazioni dedicate, fornite della tavoletta multisensoriale.
L'interazione sarà possibile sia con le modalità tipiche dei dispositivi
desktop (menù, puntatori...) sia con modalità accessibili a non vedenti
per mezzo di browser auditivi e comandi vocali, o con comandi
sensibili al tatto.
2 – In situazioni di mobilità, sempre all’interno del museo, ma non
necessariamente, si potrà accedere al social network per mezzo del
proprio netbook o smartphone, o del pomello parlante.
3- Utilizzo da casa in cui è possibile ricreare la propria visita virtuale
e le proprie preferenze personali, oltre a commentare “a freddo” le
opere apprezzate dal vivo. Il nostro social network mira ad
incoraggiare questo tipo di utilizzo, favorendo la fidelizzazione per
mezzo della creazione e gestione del profilo personale in cui tener
traccia delle opere preferite, ma anche dei propri gusti musicali e altre
personalizzazioni che il sistema utilizzerà per aumentare e potenziare
l’esperienza d’uso.
Il percorso
Con i ragazzi abbiamo cercato di capire come nasce un progetto,
dall’idea al prototipo, sia che si tratti di un oggetto, che di una
piattaforma e siamo arrivati alla definizione del prodotto finale.
Una volta formulata l’idea, siamo partiti dall’analisi della nostra utenza
di riferimento e dall’analisi dei bisogni, sempre riferita al particolare
tipo di utenza. Dopodiché abbiamo guidato i ragazzi alla ricerca delle
funzionalità che il nostro prodotto avrebbe dovuto offrire e quindi
all’aspetto della home page del nostro social network. Abbiamo inoltre
cercato di ricreare gli scenari d’uso del social network e di descrivere
anche i particolari dispositivi adatti a fruirne.
– 130 –
Genesi
L’idea di un social network per la fruizione di opere d’arte da parte di
persone non vedenti è nata a seguito dei risultati dell’attività di
brainstorming intrapresa per dare l’avvio al progetto Or.Me. con la
classe.
(trovare alberghi, ristoranti …), ma anche condivisione di pareri,
emozioni, esperienze, come nel caso in cui si visitino musei e si
osservino delle opere d’arte.
Chi osserva un quadro, infatti ha spesso a disposizione informazioni
sull’autore e una descrizione tecnica dell’opera, ma cosa ne pensano
le altre persone che lo hanno visto? Quali emozioni ha suscitato in
loro? Conoscerlo può essere utile per approfondire la nostra
esperienza, ma potrebbe essere addirittura indispensabile se la
persona che intende fruire dell’opera dovesse essere un non vedente.
Fase di analisi e conoscenze teoriche
È risultato fin da subito evidente il bisogno di osservare meglio i social
network e il mondo di internet con un atteggiamento diverso da quello
con cui di solito i ragazzi ci si avvicinano.
Assieme abbiamo fatto la conoscenza con termini quali Web 2.0 e
User Generated Content, Folksonomia e Intelligenza Collettiva. In
questo modo abbiamo condotto i ragazzi a individuare situazioni in cui
possa essere giusto ed importante che i tanti e diversi utenti della rete
possano esprimere e condividere le proprie opinioni.
Successivamente è stato anche utile conoscere alcuni aspetti legati
alla progettazione di interfacce per l’utilizzo di dispositivi tecnologici e
in particolare per la navigazione. In questo conteso abbiamo parlato di
Interazione Uomo-Macchina e di Accessibilità.
Abbiamo chiesto ai ragazzi di immaginare di trovarsi in un luogo
sconosciuto, nella fattispecie a Londra e di pensare agli oggetti di cui
avrebbero avuto bisogno. Per stimolarli maggiormente alla creatività
abbiamo pensato di eliminare, dall’interazione con il mondo che li
circonda, le percezioni provenienti dalla vista: abbiamo chiesto loro di
immaginarsi non vedenti. Essendo la vista il senso maggiormente
coinvolto anche nell’interazione con il computer e altri dispositivi
tecnologici, il fatto di non poterlo utilizzare avrebbe dato loro la
possibilità, a nostro avviso, di trovare soluzioni alternative e creative.
Pensare ad un’interazione che non si basa sulla vista ha spinto alcuni
ragazzi ad ideare un dispositivo di piccole dimensioni, nel quale la
sintesi audio e i comandi vocali possono sostituire i normali sistemi di
input e output. Altri invece hanno preferito seguire la metafora della
guida turistica, interpretandola in versione “tattile”.
La circostanza del viaggio ha favorito invece l’idea di una situazione in
cui il social network può essere teatro di scambio di informazioni su
luoghi da visitare (paesaggi, monumenti …), bisogni da soddisfare
– 131 –
Le idee e la loro condivisione
Dopo il primo approccio alla realtà dei social network i ragazzi hanno
lasciato libera la fantasia ed hanno prodotto tutta una serie di idee,
soprattutto disegni di dispositivi per la fruizione del social network,
come il portachiavi vocale con un piccolo display, due orologi
multifunzione, una guida turistica in rilievo … ma anche modelli per
una eventuale home page ed altri schizzi e pensieri.
Figura 44 – L’utilizzo del
dispositivo portatile all’interno del
museo
Figura 45 - Il dispositivo applicato
ad un bastone da passeggio
– 132 –
Figura 46 – La fase del design: elaborazione dei disegni iniziali
Dall’idea al prototipo
La parte più consistente del lavoro è stata quella in cui siamo passati
dalle idee ad un modello concreto, sia del social network, che di
eventuali dispositivi speciali atti a fruirne.
Questa fase ha permesso ai ragazzi di conoscere come nasce un
progetto e quali sono le attività necessarie per passare dalla prima
idea alla definizione finale del prodotto.
Abbiamo adoperato come esempio la nascita di un prodotto
commerciale, nella fattispecie uno scarpone da sci, e abbiamo
lavorato allo stesso modo per trasformare alcuni degli oggetti
disegnati dai ragazzi in modelli fatti di cartone o plastilina. In questa
fase ci sono stati diversi gruppi di lavoro: c’è chi si è occupato del
design ed ha lavorato sui bozzetti precedentemente prodotti,
rielaborandoli, c’è chi ha lavorato sui modelli tridimensionali ed infine
c’è stato un gruppo che si è occupato dell’analisi di mercato e,
partendo da un questionario consegnato a tutta la classe, ha ricavato
l’insieme, o meglio gli insiemi, delle funzionalità che avrebbero dovuto
essere presenti in un dispositivo dedicato alla fruizione del nostro
social network.
Allo stesso modo, per progettare l’aspetto finale della piattaforma,
siamo partiti dall’analisi di alcuni social network esistenti e ci siamo
concentrati sulle possibilità di navigazione offerte dai menù principali.
Tutte queste idee sono state inserite in un sito/blog, in cui i ragazzi
hanno potuto commentare ogni lavoro per esprimere le caratteristiche
positive e negative di quell’oggetto. In questo modo è stata
sperimentata l’efficacia della condivisione delle idee ed è risultato
chiaro come ognuno possa portare un contributo positivo alla
collettività. Nel sito sono state inserite anche immagini relative ad
opere d’arte studiate in classe e i ragazzi le hanno commentate
liberamente, provando in prima persona una versione ridotta del
nostro social network ideale.
Questo sito ci ha accompagnati in tutte le fasi del progetto, quasi
come un diario di bordo ed è rimasto a testimonianza del percorso
1
effettuato.
1
Il sito è tuttora consultabile all’indirizzo <http://www.mediarocca.it/network>
Figura 47 - La fase di “marketing”: analisi dei dati raccolti e scelta delle
funzionalità
– 133 –
– 134 –
Figura 48 - Il prototipo: costruzione del modellino
I ragazzi hanno quindi immaginato i menù di navigazione, prendendo
come modello per la Home Page menù di Facebook2, ideando però
anche una voce “Museo on line” con la possibilità di cercare le opere
preferite con le opzioni “per luogo”, “per artista”,…
2
<http://www.facebook.com/ >
Figura 49 - La progettazione dell’home page
del social network a partire dall’analisi di siti esistenti
Per le pagine interne al sito invece, quelle con le varie opere d’arte ed
i commenti dei visitatori, fonte di ispirazione è stato Anobii3, un social
network dedicato ai libri, che permette di avere librerie personali, ma
anche di vedere i commenti che diversi utenti hanno inserito per una
singola opera. Alla fine è stato scelto un nome per il nostro social
network: “TalWi-Picture”, ossia “Talk With the Picture” (Parla con
l’immagine), a significare che la nostra intenzione è quella di mettere
l’utente in contatto diretto con l’immagine, per mezzo di tutti gli altri
utenti e delle loro opinioni.
3
– 135 –
<http://www.anobii.com/>
– 136 –
Figura 50 - L'input: la tavoletta multisensoriale collocata accanto ad un
quadro
Figura 51 - L'output sul desktop: proiezione di come potrebbe apparire
l’home page del social network
Durante il nostro percorso, come abbiamo già detto, abbiamo potuto
anche parlare con una persona non vedente che frequenta musei e
località turistiche e che utilizza il computer e le nuove tecnologie per
mezzo di tecnologie assistive, come il browser vocale e la barra
braille. È stato un momento importante, che ci ha permesso di
focalizzare l’attenzione sulle reali esigenze dell’utenza ed avere una
prima valutazione del nostro lavoro.
Considerazioni
– 137 –
TalWi-Picture è stato il traguardo al quale siamo arrivati passo dopo
passo, individuando il percorso da seguire sulla base delle idee o
delle rielaborazioni che emergevano di volta in volta. Noi insegnanti
non avevamo quindi sempre chiaro il passo successivo, perché
volevamo che fossero i ragazzi a stabilirlo, sia pure sotto la nostra
guida. Non è stato facile, soprattutto in un contesto, come quello
scolastico, in cui modi e tempi degli interventi andrebbero pianificati
con largo anticipo.
Abbiamo cercato quindi di investire la maggior parte delle risorse nel
lavoro di gruppo e nella condivisione. Siamo convinti di aver vissuto
un’esperienza importante dal punto di vista didattico e nel contempo ci
piacerebbe vedere un giorno realizzato il nostro social network su
ampia scala. Questo significherebbe, infatti, che le nostre idee e il
nostro lavoro potrebbero permettere a molti di godere di quelle
emozioni che, purtroppo, spesso sono un privilegio di pochi.
– 138 –
Progetto Or.Me. – Le nostre tracce
Daniela Pozzani – referente IC “F. Malfer” di Garda (VR)
Il nostro contributo al progetto Or.Me. 2 proposto dall’Ufficio
Scolastico Regionale del Veneto è stato modesto, comunque
l’adesione a questo importante progetto è stata molto stimolante sia
per noi docenti sia per gli studenti, che si sono sentiti importanti per
essere stati selezionati e interessati alla partecipazione al concorso
“Cosa c’è dietro ai... Social Network”, mezzi di comunicazione a
grandissima diffusione tra tutti i ragazzi e non. Al nostro semplice
intervento abbiamo dato il titolo “Le nostre tracce” con l’auspicio che
il nostro lavoro sia un segno tracciato quest’anno, ma in evoluzione
nel prossimo futuro.
Le insegnanti Busanelli, Moretti e Pozzani hanno seguito l’iter
dell’attività con la formazione a Padova e l’accompagnamento dei
ragazzi nelle varie fasi progettuali (incontri, discussioni, brainstorming,
elaborazioni, esercitazioni...).
L’idea realizzabile che ci è venuta in mente è stata di aggiungere al
sito web della nostra scuola, grazie al quale si può venire a
conoscenza di tutte le caratteristiche dell’istituto e del suo personale,
una pagina tutta nostra nella quale soffermarsi e approfondire quelle
che sono le nostre esigenze legate al mondo della scuola e non.
Su facebook abbiamo mantenuto e continuato ad arricchire la nostra
pagina di classe “3B Garda”, però a livello di confidenze individuali e
personali; abbiamo voluto utilizzare meglio questa tecnologia così
potente, sfruttarla per qualcosa che fosse utile anche alla nostra
piccola quotidianità scolastica. Con la collaborazione del docente di
Tecnologia Anniballi abbiamo cercato di avere uno spazio nostro nel
sito della scuola, fare quest’anno da apripista e proporre per il
prossimo anno scolastico anche alle altre classi questa applicazione,
indipendentemente dal concorso che ci ha coinvolto.
Sul sito www.icgarda.com del nostro istituto comprensivo ” F. Malfer”
abbiamo istituito un forum, uno spazio riservato alla nostra classe cui,
dopo essersi registrati, si può accedere per partecipare alle varie
sezioni predisposte in base alle nostre richieste (pagine per le varie
discipline, diario, gruppi di lavoro, link dei materiali utili, angolo del
gossip e delle chiacchiere ecc.). Finalmente il sito della scuola si è
aperto a qualcosa di meno formale e “serioso”; anche i ragazzi si sono
sentiti più protagonisti e partecipi dell’istituzione scolastica.
Queste le loro valutazioni:
”Abbiamo fatto scuola in un modo più coinvolgente e piacevole; anche
i nostri interessi hanno trovato uno spazio; ognuno ha espresso la
propria opinione e abbiamo condiviso le idee di tutti. Abbiamo potuto
considerare anche gli aspetti negativi, i “pericoli” che si nascondono
nei vari social network, abbiamo imparato a valutare bene i nostri
– 139 –
contatti e a non fidarci ciecamente di quanto appare sul web. È stata
un’esperienza che ci ha aiutati a maturare individualmente e nel
rapporto con gli altri. La classe 3ªB”.
La progettazione di nuovi prodotti destinati all’utilizzo dei social
network sarebbe stata affascinante, ma al di fuori della nostra portata;
“un’applicazione e nuove destinazioni d’uso dei social network” è stato
un obiettivo più conseguibile, che ci ha interessato e coinvolto. I
ragazzi sono certamente diventati più consapevoli nell’uso corretto e
produttivo del social network. Per quanto questo nostro lavoro sia
stato svolto solo parzialmente, è risultato stimolante sia per noi
docenti sia per gli studenti e l’inizio di un’attività didattica che
proseguirà nel nostro istituto nei prossimi anni scolastici, coinvolgendo
anche le altre classi della secondaria di 1° grado.
L’aver conseguito pienamente quest’obiettivo esplicato proprio in
Or.Me. ci ha gratificato dell’impegno profuso in questa attività.
– 140 –
Il progetto Or.Me.
Classe 3ªB della sede “Barbieri” della Scuola Secondaria di
I Grado “Frattini-Barbieri-Cavalcaselle” di Legnago (VR)
Primo capitolo
Fase preliminare di analisi
Veronica Milan – docente di tecnologia presso la sede “Barbieri”
Anna Lisa Gingardi – docente di lettere della classe 3B sede “Barbieri”
Savina Borghi – referente e docente di informatica presso l’Itis “Silva”
La classe 3°B della sede “Barbieri” della Scuola Secondaria di Primo
Grado “Frattini-Barbieri-Cavalcaselle” di Legnago (VR) ha trattato la
tematica relativa al concorso “Cosa c’è dietro …ai social network”
partendo da una fase preliminare di studio su tutto ciò che riguarda i
social network in modo che fossero approfonditi aspetti molto
importanti che normalmente un utente di sn conosce in modo
superficiale o confuso. Inoltre questa fase avrebbe facilitato la fase
successiva quella cioè relativa alla formulazione di un’idea da
sviluppare. Di seguito vengono riportate le fasi che hanno
caratterizzato questa prima parte che in termini temporali si è tradotta
nel primo quadrimestre.
Azione 1: Discussione sulla tematica di internet e social network sulla
base delle conoscenze della classe;
Azione 2: Individuazione delle tematiche principali da cui partire
(storia, definizione di social network, tipologie e ambiti di impiego,
applicazioni per creare nuovi sn, … strumenti, ….);
Azione 3: Formazione di gruppi di ricerca e lavoro nella classe;
Azione 4: Ricerca del materiale e rielaborazione dei contenuti o come
file Word o come Power Point.
Azione 5: Riorganizzazione e unione del materiale trovato in un unico
file in Power Point.
Figura 52 - L'introduzione al Progetto
Per quanto riguarda la tematica della sicurezza nell’impiego dei social
network, l’insegnante di lettere, prof.ssa Gingardi, ha trattato questo
importante aspetto dal punto di vista socio-educativo.
Il risultato finale è nel file “Percorso Iniziale_nov10”.
Questa prima fase ha visto due incontri:
- un incontro in mattinata (8.00 – 13.00) presso l’ITIS “Marconi” di Verona con la
classe il giorno 16 novembre 2010 (incontro in aula magna dalle 10.00 alle
12.00);
- un incontro in mattinata il giorno 23 dicembre 2010 dalle 9.00 alle 11.00 presso
l’ITIS “Silva” di Legnago con la tutor dell’istituto, prof.ssa Borghi, per trattare il
problema della privacy e la sicurezza nei social network.
Figura 53 - La sicurezza
– 141 –
– 142 –
Secondo capitolo
Lo studio dell’idea
Veronica Milan – docente di tecnologia presso la sede “Barbieri”
Savina Borghi – referente e docente di informatica presso l’Itis “Silva”
Una volta conclusa la prima parte si è operata una scelta tra lo
sviluppo di un’applicazione o di una periferica. Si è optato per la prima
e di conseguenza si è iniziato un percorso con la docente di
informatica dell’ITIS, prof.ssa Borghi.
Le fasi vengono riportate di seguito:
Azione 1: Incontro con la prof.ssa Borghi che ha illustrato la struttura
di un sito web e le parti principali che compongono una pagina web
(home page) con successiva discussione delle prime ipotesi.
Discussione sulla tematica di internet e social network sulla base delle
conoscenze della classe;
Azione 2: Discussione e brainstorming sulla base di quanto spiegato
dalla docente di informatica;
Azione 3: Formulazione delle prime ipotesi;
Azione 4: Selezione dell’idea più interessante e discussione su come
svilupparla.
Azione 5: Lavoro a casa, in classe e in aula di informatica per lo
studio del nome, del logo e del layout della home page. La classe, in
questo caso, come nella fase di studio, è stata divisa in gruppi
ciascuno dei quali con lo scopo di studiare, approfondire e sviluppare
uno degli aspetti detti in precedenza. Attraverso disegni fatti a mano e
immagini scaricate da internet nonché loghi creati con un programma
specifico ha cominciato a prendere forma l’idea.
In questa seconda parte del percorso si è considerato anche quanto
fatto nell’analisi nella prima parte del percorso, in cui si è cercato di far
emergere tutto quello che fa parte dell’universo dei social network.
Si voleva che l’idea fosse la logica conseguenza della prima fase: un
social network per i social network, in grado di raccogliere e mettere in
pratica quanto visto in teoria nella parte iniziale. Sono emerse le prime
idee e ipotesi come quella di creare un unico ambiente che permetta
di accedere ai vari social network di interesse personale senza dover
continuamente entrare ed uscire da un social network ad un altro
immettendo la password. Si tratterebbe di creare un social network
che faciliti l’accesso agli altri superando le barriere che esistono tra i
vari social network. A partire da tutto ciò sono state avanzate proposte
per rappresentare anche graficamente questa idea: i maschi hanno
suggerito la ragnatela, le femmine il fiore i cui petali rappresentano
social network con finalità comuni.
– 143 –
Figura 54 - La descrizione del contesto
Terzo capitolo
L’idea e il progetto
Veronica Milan – docente di tecnologia presso la sede “Barbieri”
Savina Borghi – referente e docente di informatica presso l’Itis “Silva”
Quanto svolto nella fase precedente si è concretizzato nel sito per cui
sono stati scelti due nomi: SOCIALL e DOOR. C’è la possibilità di
personalizzare la home page o con la ragnatela o con il fiore.
Se si sceglie ad esempio il fiore, ciascun petalo rappresenta un social
network. Quelli attivi hanno un colore diverso e sono linkabili. In
ciascun petalo ci sono dei pulsanti che indicano i comandi
normalmente presenti nei social network: messaggi, notifiche, inviti,….
Sotto ci sono due finestre, una di lettura e una di scrittura.
Naturalmente per potervi accedere è necessario essere iscritti con
username e password.
L’esperienza maturata attraverso la partecipazione a questo concorso
ha fatto capire come l’universo dei social network sia vasto e
complesso.
Con questa idea si è voluto sottolineare come non esista solo
Facebook che tutti conoscono, ma anche tanti altri social network
specifici per ambiti ed interessi (lavoro, scuola, musica, …). L’idea di
– 144 –
trovare un “ponte” di collegamento tra i vari social network è stato il
mezzo più efficace per diffondere tra gli utenti in rete una migliore e
più ampia conoscenza delle potenzialità comunicative dei social
network.
Presentazione progetto Or.Me2 “Cosa c’è dietro ai..Social
Network”
Classe 3H Scuola secondaria di I grado “L. da Vinci”
Mirano (VE)
1.
2.
Brainstorming sulla parola comunicazione.
Brainstorming sulle parole biblioteca, gesti, messa per
arrivare alla parola comunità.
Figura 55 - Le tematiche e le risorse in rete
Figura 56 - La grande attenzione in classe
– 145 –
– 146 –
5.
6.
3.
Lettura e analisi dell’articolo “I nomi che hanno segnato
questo decennio” da “Panorama”; i 10 social network più
usati.
4.
Dato che quasi tutta la classe è in Facebook, abbiamo visto il
film “The social network” di David Fincher e abbiamo letto e
commentato due articoli da “Venerdì” di “la Repubblica” per
capire cosa c’è dietro la nascita di Facebook.
Solitudine, sesso, sete di gossip
Facebook è nato basandosi su un retroscena reale, nel quale
troviamo un vero affresco sociale, come dice Aaizon Sorkin.
Ci sono i meccanismi di inclusione e di esclusione da un
gruppo, l’eterno gioco della tensione fra i sessi. C’è il bullismo,
la voglia di fare male attraverso la calunnia. C’è la sete di
gossip, di sapere notizie e informazioni sugli altri e la
flessibilità di un economia di mercato dove dei ventenni
potrebbero costruire un impero economico.
Proprio per questi motivi Mark Zuckerberg, frustrato per non
far parte di alcun gruppo e soprattutto per essersi appena
lasciato con la sua ragazza, forse per vendetta, decise di
rubare e pubblicare 22000 foto di ragazze di Harvard,
aprendo una vera sfida. Ebbe successo in quanto le ragazze
erano ben conosciute all’università.
Questa, secondo Mark, era ed è la vera forza di Facebook:
conoscere e poter curiosare nelle loro notizie. Come una
storia shakespeariana, Facebook nacque da un amore
infelice. Ma Jaron Lanier denuncia che le nostre vite
quotidiane sono state trasformate in banche dati, in giacimenti
di notizie che il mercato sfrutta per farci comprare di tutto.
Siamo finiti dentro a questa grande trappola perché lo
abbiamo voluto noi che, come Mark, abbiamo avuto paura
della solitudine e della pressione dell’approvazione sociale.
Proprio per questo, quando Facebook cominciò ad espandersi
gli studenti delle altre università furono quasi obbligati ad
iscriversi per non essere esclusi. Un altro rischio, secondo
D.E. Wittkover, è che tutti diventino cinici come il personaggio
– 147 –
di Mark. La storia di Facebook viene raccontata nel film “The
Social Network”
Infine abbiamo trovato dei nuovi social network che
“dovrebbero” superare Facebook.
Questa è la nostra analisi sui pericoli e pregi dei social
network.
Pregi:
x
comunichi con i tuoi amici (e-mail);
x
si fanno nuove amicizie:
x
possibilità di farsi conoscere attraverso applicazioni come
commenti, musica, film, video..
x
possibilità di aggiungere informazioni (Wikipedia) e varie
informazioni coerenti (link);
x
aggiunta di foto personali, creare una relazione
attraverso l’immagine;
x
possibilità di comunicare in tempo reale con i tuoi amici,
tramite webcam o chat;
x
possibilità di esprimere un proprio stato o di tenersi
informati su quello dei propri amici;
x
possibilità di cercare informazioni, video e foto relativi ad
un argomento (Wikipedia, Youtube);
x
possibilità di rendere il proprio profilo e le proprie
informazioni visibili a chi si vuole;
x
possibilità di farsi conoscere attraverso video divertenti o
che esprimono il proprio talento (Youtube);
Difetti:
x
aggiunta di dati falsi (nome, cognome, età…) o un uso
improprio di un’ identità;
x
non conoscere direttamente le persone;
x
uso improprio di foto personali;
x
possibilità di vedere foto e video non adatti alla propria
età
7.
L’amicizia in Facebook.
Oggi il concetto di amicizia è diverso da quello di parecchi anni fa.
Adesso non ci si scrive più una lettera, un biglietto, non ci si vede più
ogni giorno solo per il gusto di divertirsi e di costruire qualcosa
insieme. Oggi ci si manda qualche sms o ci si trova in Facebook.
Grazie a Facebook, stringere amicizie, se così possiamo chiamarle, è
diventato molto più facile. Infatti, spesso un ragazzo iscritto ad un
social network non conosce personalmente tutti i cosiddetti “amici” e
di conseguenza non crea una vera amicizia. Ormai l’amicizia da
relazione è diventata una sensazione: chiamiamo amicizia lo scambio
di brevi post e la condivisione di file multimediali, abituandoci così
– 148 –
all’idea che i veri legami affettivi, creati giorno per giorno conoscendo
una persona, non contino più, ma conti piuttosto fare gruppo, perché o
sei in o sei out. In questo modo l’amicizia diventa qualcosa di limitato
allo schermo dei nostri computer. Un’altra conseguenza è che le
persone usano cellulari o social network per esprimere o chiedere
cose che non avrebbero coraggio di dire a quattr’occhi. Questa forse
è la comodità dell’ “amicizia a distanza”, ovvero dove le parole
assumono un peso diverso, cioè poco impegnative e senza molta
importanza. Ormai le persone non hanno più voglia di dedicare del
tempo ad un amico, così da creare una relazione solida e Facebook
offre il modo perfetto per mantenere tutti questi, in parte veri e in parte
falsi, legami fra le persone.
8.
A questo punto abbiamo pensato che potevamo ideare un
nostro social network. Ideatori: classe 3H S.M.S. “Leonardo da Vinci”
di Mirano, a.s. 2010-2011 con la partecipazione dell’I.T.I.S. “Levi” di
Mirano. Gli studenti di 5° dell’istituto sotto la guida del prof Casiraghi
ci hanno insegnato a usare un programma per fare una presentazione
del Social Network. Il professor ha predisposto un sito dove abbiamo
inviato tutto il nostro materiale prodotto. Abbiamo imparato ad usare il
programma “Mowes”, collegato a “Joomla”, programma creato
dall’istituto, e poi l’abbiamo applicato al nostro Social Network.
9.
L’idea a cui abbiamo pensato è questa.
Abbiamo deciso di creare un nuovo social network in grado di aiutare
gli studenti nello svolgimento dei compiti, negli argomenti di materie
scolastiche che non sono molto chiari e anche nei loro problemi
adolescenziali. Quest’idea ci è venuta riflettendo sulle nostre esigenze
scolastiche e su quei problemi che magari ci vergogniamo a chiedere
ai nostri amici. Secondo noi, i social network oltre che divertenti
devono essere anche utili.
Il nome che abbiamo voluto dare è TH (three aitch), versione inglese
del nome della nostra classe 3H.
Quello che vedrete nelle prossime pagine è innanzitutto l’home page
con il menù principale e poi successivamente tutti i sottomenù che si
aprono in corrispondenza ad ogni voce.
Scuola secondaria di primo grado
“Leonardo da Vinci” Mirano
Main Menu
x
x
x
x
x
Home
Home
Scuola
Svago
chat
domande
Login Form
Nome utente
Password
Ricordami
Login
x
x
x
Password dimenticata?
Nome utente dimenticato?
Registrati
Home
cerca.
– 149 –
– 150 –
x
¾
¾
¾
¾
Scuola secondaria di primo grado
“Leonardo da Vinci” Mirano
Main Menu
x
x
x
x
Home
Home
Scuola
Svago
chat
Domande
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Geografia
¾
¾
¾
Atlante
Immagini
Mappe concettuali
¾
¾
¾
Regole di pronuncia
Regole grammaticali
Verbi
¾
¾
¾
¾
¾
analisi del periodo
analisi grammaticale
analisi logica
esercizi grammaticali
antologia
¾
¾
¾
mappe concettuali
immagini
esercizi
¾
¾
¾
matematica
¾
¾
¾
storia
¾
¾
¾
mappe concettuali
cartine anatomiche
immagini
Inglese
Italiano
Storia
Scienze
Giochi
Musica
Immagini
video
Rivolgi le tue domande all’esperto (scegli)
PSICOLOGO
SESSUOLOGO
GINECOLOGO
S.E.R.T.
TESTO DELLA DOMANDA
E-MAIL DEL MITTENTE ( per la tua privacy)
INVIA
aritmetica
geometria
algebra
mappe concettuali
immagini
esercizi
Cerca….
– 151 –
– 152 –
Notizia Mondo
Classe 3D XI° Istituto Comprensivo “Vivaldi” Padova
Scuola partner I.T.I.S. “G. Marconi” Padova
L’idea iniziale è stata quella di favorire la comunicazione tra ragazzi
di origine straniera in Italia e coetanei residenti nei corrispondenti
Paesi d’origine, con il fine di realizzare scambi: di esperienze,
opinioni, preferenze in vari campi di interesse e di eventi culturali nei
due Paesi (di origine e di residenza), relativi alla musica, al cinema o
altro; scambi di informazioni e conoscenze riportate da giornali e
documenti; di racconti di esperienze vissute, significative per la
comprensione dei diversi contesti culturali (confronto tra aspetti della
vita scolastica, comportamenti dei teen-ager…).
L'idea ha portato, infine, alla realizzazione di un sito web, in cui poter
confrontare notizie date da giornali on-line e aggregate nel sito, nella
lingua dei paesi di provenienza dei nostri alunni e in inglese e
francese in quanto lingue studiate.
imparare a diventare “cittadini del mondo”, aperti al confronto,
alla valorizzazione di ciò che è diverso, capaci di integrare
conoscenze e valori culturali;
saper cogliere, da tale condizione, prospettive e possibilità di
realizzazione personale, anche nel lavoro.
Gli alunni, su un tema scelto dalla docente di lettere, dovevano
segnalare e commentare l'articolo letto, mantenendo anche un
legame di lingua con il paese d'origine, per consentire alla classe di
confrontare il modo in cui una stessa notizia veniva presentata dai vari
paesi.
Figura 58 - Al lavoro in laboratorio
Sono stati così individuati i seguenti obiettivi:
mantenere la propria identità culturale, anche attraverso l’uso
della lingua madre, come condizione per un inserimento più
consapevole in un contesto socio-culturale nuovo;
Il Template è stato scelto e completamente modificato dagli alunni, sia
nella parte tecnica che nella sua veste grafica.
Il sito si trova in rete al seguente indirizzo:
http://www.notiziamondo.altervista.org
Per realizzare il sito abbiamo preso uno spazio web gratuito su
Altervista.org e abbiamo usato il Content Management System
Joomla 1.5.1. In seguito, usando il motore di ricerca Google, abbiamo
ricercato un template molto semplice che si adattasse al nostro scopo
e soprattutto che fosse graficamente modificabile, per consentire di
soddisfare le nostre esigenze; l’abbiamo inserito all’interno del sito e
in “categorie” abbiamo creato gli spazi dei vari Paesi europei ed extra,
in cui inserire le informazioni prese dai rispettivi organi di stampa.
– 153 –
– 154 –
Figura 57 - Alcuni dei protagonisti
A questo punto abbiamo deciso di inserire le notizie “brevi”, per
facilitare la lettura degli articoli nella lingua originale dei seguenti
Paesi: Italia, Russia, Filippine, Moldavia, Arabia, Francia, Inghilterra e
Cina; si ricorda che i Paesi scelti sono, in genere, quelli di origine
degli alunni della classe. Di seguito sono visibili gli interventi per la
costruzione del Sito Web.
Infine abbiamo apportato le modifiche grafiche (immagini, colori, ecc.)
alla testata del sito.
Per consentire l’inserimento di nuove notizie all’interno del sito,
abbiamo proceduto alla creazione di utenti virtuali
– 155 –
Realizzazione grafica del logo “Mondo”:
Per realizzare i marchi abbiamo utilizzato Photoshop, un programma
che consente l’elaborazione, il ritocco delle immagini e la creazione di
soluzioni grafiche; applicando degli stili predefiniti si possono ottenere
innumerevoli effetti.
Photoshop, inoltre, permette di organizzare il disegno su più livelli
trasparenti e separati, affinché si possano creare
immagini composte evidenziando la parte che si
trova in primo piano rispetto allo sfondo.Abbiamo
cercato in Internet le immagini del mondo, del
bambino e dell’antenna, che ci sono servite per
realizzare l’oggetto grafico a lato.
Nella clip art del mondo è stato modificato il colore
con lo strumento bacchetta magica che consente
– 156 –
di selezionare un’area e di riempirla con un diverso colore. Infine
abbiamo applicato, intorno al mondo, un bordo bianco (stroke).
Il bambino stilizzato è stato ricostruito con lo strumento penna ,
ridimensionato, ruotato nell’area di lavoro e copiato su più livelli con
colori diversi.In primo piano abbiamo collocato l’antenna.
Realizzazione grafica del logo “O.R.M.E”:
Per creare il logo “O.R.M.E” abbiamo
cercato in Internet il disegno di un’impronta
e in seguito l’abbiamo importata nell’area di
lavoro di Photoshop e ricostruita con lo
strumento penna. Attraverso lo strumento di
selezione rettangolare abbiamo costruito in
un nuovo livello il cartellino e gli abbiamo
applicato gli stili predefiniti (ombra ed effetto rilievo).
Per il colore, invece, abbiamo usato lo strumento sfumatura lineare
impostando una gradazione blu/azzurro.In un altro livello abbiamo
inserito il testo ORME (Garamond) e NEL MONDO (Calfisch Script).
In seguito abbiamo ritoccato la lettera M applicando in primo piano il
disegno dell’orma, colorando il tutto con colore rosso
riconducendoci alla forma di un cuore.Infine abbiamo ricercato in
Internet l’immagine di una corda da inserire nel cartellino.Con lo
strumento selezione forma ellittica abbiamo perforato il rettangolo per
inserire il cordoncino.
Finale il sito
Social Network Notizia Mondo è un social network che permette di postare
e commentare degli articoli di quotidiani tratti dai vari Paesi elencati nella
barra di scelta rapida.
Caratteristiche
•Il social network Notizia Mondo è stato creato
con Joomla 1.5.1
•Sono presenti plug-in per la traduzione di
articoli
•Le notizie sono tratte dai quotidiani nei paesi
indicati nella zona di scelta rapida
•Il tema presente nel sito è Yoo Evolution dalla YooTheme.com
Risultato: Intestazione
COLLABORAZIONI ESTERNE E UTILIZZO DEL SITO
Abbiamo avuto alcuni incontri con i nostri referenti dell’Istituto Tecnico
Industriale “G. Marconi” di Padova, che hanno gentilmente collaborato
con noi nel darci indicazioni di indirizzo sul nostro lavoro.
– 157 –
– 158 –
L’intera classe ha compiuto le seguenti attività:
- ha contribuito a migliorare l’aspetto estetico del s.n.
- ha arricchito il s.n. di notizie internazionali e contenuti didattici.
Figura 59 - Lezione in classe
Una volta completata la creazione del sito, è stato dato l’accesso
“pubblico”, per potervi inserire articoli tramite gli account creati
precedentemente.
Figura 61 - La condivisione del percorso
Figura 60 - Il contributo dei ragazzi
Figura 62 - Rifinitura del progetto di SN
– 159 –
Infine, tutti gli alunni della classe hanno avuto il compito di selezionare
e rielaborare uno o più articoli ciascuno, dai quotidiani delle varie
nazioni di provenienza, e di inserirli nelle varie categorie.
– 160 –
Gli alunni, di origine straniera e non, hanno potuto immettere notizie
tratte da quotidiani e rielaborate, sia nella lingua madre di ciascun
alunno sia in italiano (il sito è stato implementato con un traduttore
che permette la lettura degli articoli in lingua italiana o straniera).
Che cosa c’è dietro ai… Social network – Go High
Classe 3A IC 5 “Donatello” – PD - Prof.ssa Angelina Cavalluzzo
In base ad un questionario somministrato alle classi terze e ad una
indagine nelle altre classi, si è rilevato che la maggior parte degli
adolescenti della nostra scuola frequenta uno o più social network, ma
si dimostra estremamente poco consapevole in merito alle questioni
legate alle privacy e ai rischi che si corrono in rete.
QUALI SN FREQUENTI?
facebook 71%
Docenti coinvolti:
Prof. Amerigo Pasqualin, Prof.ssa Miriam Strali, Prof.ssa
Rossella Gabelloni, Prof.ssa Flavia Vezzaro
twitter
5%
netlog
18%
myspace 9%
youtube
61%
Flickr
2%
aNobii
4%
altro
34%
Gli utenti possono selezionare più caselle di controllo, pertanto le percentuali possono
dare una somma maggiore del 100%.
I genitori, salvo rari casi, non riescono a educarli ad un uso
consapevole del mezzo, perché non lo conoscono, ma la scuola può
assumersi questo compito.
– 161 –
– 162 –
Il concorso ci ha dato l’input per discutere e approfondire il tema e di
realizzare una presentazione-lezione in forma divertente, fatta dai
ragazzi della 3A per tutti i ragazzi della scuola. (ANALISI)
I Pericoli
Le nuove professioni
Ci ha permesso inoltre di analizzare le nuove professioni legate ai
profondi cambiamenti e innovazioni, soprattutto nel settore
tecnologico, alle competenze necessarie e alle scuole che permettono
di accedervi
Motivazioni
Inoltre ci ha fatto scoprire che non esiste solo facebook…
– 163 –
– 164 –
Dall’analisi dei social network più frequentati si sono ricavate le basi
del progetto
IL PROGETTO
A questo punto si è voluto sperimentare il progetto di un social
network. Attraverso questionario, facebook e brainstorming si è
concretizzata l’idea.
L’idea
La struttura
Il nome
Nell'ambito del progetto orme quale tema ti piacerebbe sviluppare con
i ragazzi delle scuole superiori?
solidarietà
apprendimento cooperativo
19%
17%
scambio informazioni
61%
scambio culturale
37%
altro
19%
– 165 –
– 166 –
I consigli pratici
Il “Café de la Paix”: un social network per la didattica
Giulio Colecchia, Alexander Lallo e gli alunni della 2ª D
Scuola Secondaria di I grado “D. Bertolini” di Portogruaro
(VE)
Introduzione
Altre classi con l’insegnante di educazione artistica hanno realizzato
icone e avatar
METODI E STRUMENTI
Il lavoro ci ha permesso di esplorare ed applicare metodi e strumenti
nuovi, quali la comunicazione attraverso facebook, la condivisione
delle informazioni attraverso il brainstorming, il questionario on-line e
software di presentazione, grafica e video.
Il risultato più importante resta la riflessione da parte dei ragazzi sui
nuovi strumenti di comunicazione, che non vanno demonizzati e se
ben utilizzati hanno un potenziale straordinario.
– 167 –
Gli alunni della classe seconda D della Scuola Secondaria di primo
Grado “D. Bertolini” di Portogruaro (VENEZIA), nell’ambito del
progetto “Or.Me.”, volto a sviluppare le competenze tecnologiche degli
studenti e a promuovere l’attenzione e l’orientamento verso lo studio
delle discipline matematiche e scientifiche, coordinati dai docenti
Giulio Colecchia (Italiano, Storia e Geografia) e Alexander Lallo
(Scienze matematiche e naturali), hanno realizzato un social network
(http://www.cafedelapaix.altevista.org).
Hanno deciso di chiamarlo “Cafè de la Paix” perché si sono ispirati al
famoso caffè parigino - luogo di discussione e di scambio di idee che
nel passato accoglieva scrittori, intellettuali e artisti famosi - ma hanno
anche voluto promuovere i valori della pace nel mondo e della dignità
di tutti i popoli.
“Cafè de la Paix” è un social network “piccolo”, ma le sue funzionalità
sono molteplici: esso è nato come un blog, ma con il passare del
tempo gli alunni hanno aggiunto - con l’aiuto dei docenti - tante
funzionalità: forum, chat, messaggistica, meteo, calendario per le
verifiche e i compiti settimanali, sondaggi, risorse didattiche e di rete
(anche per gli alunni stranieri), materiali degli insegnanti (direttamente
pubblicati, scaricabili e… studiabili!) e supporto per lingue diverse
dall’italiano.
Con l’andare del tempo sono stati scelti dei temi (delle “rubriche”) che
si sono progressivamente arricchiti dei contributi di coloro che hanno
avuto il piacere di mettersi in gioco: i diritti, il rispetto per l’altro, il
rapporto con l’attualità (a volte anche drammatica), le preferenze
personali (letture preferite, suggerimenti ai lettori più pigri…), il dialogo
con popoli, culture e tradizioni diverse…
Gli alunni hanno imparato molte cose: le componenti di un computer,
gli elementi principali di una rete, come si crea e come si gestisce un
sito web, ma hanno particolarmente apprezzato questa attività perché
ha dato loro la possibilità di avere uno spazio per studiare ma anche
per comunicare e conoscersi in modo diverso, esprimendo ciascuno
la propria personalità, i propri gusti e le proprie opinioni, e
condividendo esperienze vissute anche al di fuori della scuola. Sono
infatti convinti – assieme ai loro insegnanti – che il sapere sia un
processo che si costruisce assieme e che si può sempre arricchire:
nessuno è un vaso vuoto e chi partecipa a una comunicazione (per
quanto mediata, nel caso del computer, o “leggera”, perché relativa ad
– 168 –
argomenti a volte banali) “quadagna” comunque qualcosa (se non
altro, l’esistenza di un punto di vista che non è il proprio!).
Questa convinzione è uno dei motivi per cui gli allievi si sono sentiti
particolarmente sensibili al tema dello scambio, della comunicazione e
dell’incontro con l’altro. E hanno voluto formunare dei principi che –
come una sorta di “manifesto programmatico” – intendono sintetizzare
lo spirito del loro stare assieme: sentirsi cittadini del mondo.
1) Tutti gli uomini sono uguali, senza distinzioni di caratteristiche
fisiche;
2) L’aspetto inganna: prima di conoscere una persona cerca di
conoscerla;
3) Prima di pensare o di agire, mettiti nei panni degli altri;
4) Tutti i popoli hanno una loro cultura e le culture hanno tutte lo
stesso valore;
5) Rispetta ogni persona così com’è;
6) Rispetta l’ambiente dove vivi tu, ma anche quello degli altri: sono la
stessa cosa;
7) Ricorda che tutti abitiamo lo stesso pianeta e che tutti hanno il
diritto di essere felici;
8) Rispetta le opinioni e le culture diverse dalla tua;
9) Renditi consapevole dei tuoi pregiudizi;
10) La realtà è complessa: non semplificarla e non generalizzare;
11) Rifiuta sempre la violenza del pensiero, dell’azione e delle parole;
12) Non scaricare le tue responsabilità sulle altre persone;
13) Sii disposto ad accettare sempre le verità degli altri;
14) Ricordati che essere uguali o diversi è solo questione di punti di
vista: le differenze che vedi negli altri sono quelle che gli altri vedono
in te;
15) Distingui sempre i fatti dalle opinioni: le opinioni non sono sempre
vere perché sono solo espressione del tuo punto di vista;
16) Comportati da cittadino e non da suddito: rifletti e ragiona sempre
e sii responsabile delle tue idee e delle tue scelte.
insegnanti hanno sviluppato l’attività dedicando una serie di lezioni
introduttive (di carattere marcatamente tecnico), funzionali
all’apprendimento delle conoscenze tecnologiche preliminari,
necessarie allo svolgimento del lavoro in laboratorio (computer, reti di
computer, protocolli di comunicazione, servizi internet, CMS…). Si
sono quindi dedicate le lezioni successive al lavoro di
implementazione vera e propria, svolto spesso dagli alunni a coppie.
La partecipazione e l’impegno della classe sono stati pienamente
soddisfacenti: il gruppo ha apprezzato in particolare la possibilità di
avere uno spazio proprio, visibile in tutto il mondo5; di integrare le
lezioni in classe con il lavoro preparato sul sito internet (mediante
L.I.M.); di scaricare materiali di studio; di esprimere richieste di
chiarimento su determinati argomenti a professori e compagni.
Finalità
; Promuovere lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze
tecnologiche;
; Stimolare la riflessione sulle potenzialità dei mass media;
; Promuovere l’utilizzo critico e responsabile del computer e
della rete.
Obiettivi
Conoscenze
Che cos’è un computer: input e
output,
unità
centrale
e
periferiche;
Hardware:
caratteristiche
e
componenti principali;
Software:
caratteristiche
e
componenti principali (sistema
operativo, applicazioni);
Reti di computer: che cos’è una
rete (indirizzo, dominio, internet
service provider, web hosting);
I protocolli di rete (http, pop3,
smtp e ftp);
I CMS (“Sistema di gestione dei
contenuti”);
Un CMS diffuso: Joomla 1.5
(caratteristiche
e
funzioni
principali).
Il percorso
Dopo la fine del primo trimestre i docenti di Lettere e di Matematica
hanno dedicato alcune delle ore dei rientri pomeridiani della classe
(tempo prolungato) allo svolgimento di un laboratorio di informatica
4
che doveva terminare con la realizzazione del lavoro .
Stabilito che l’obiettivo doveva essere (in linea con l’orientamento del
progetto “Or.Me.”) la realizzazione di un piccolo portale elettronico, gli
4
Il “lancio” dell’iniziativa è avvenuta in ottobre, una volta maturata l’idea del laboratorio.
Si è provveduto a registrare il dominio web (http://www.cafedelapaix.altervista.org) e a
raccogliere tutte le idee degli alunni (sotto forma di blog).
– 169 –
Competenze
Distinguere componenti hardware
(tipi di periferiche, tipi di memoria)
e software di un computer;
“Leggere” un indirizzo http;
Creare una casella di posta
elettronica personale;
Configurare un client di posta
elettronica;
Registrare un dominio;
Installare Joomla 1.5;
Gestire le principali funzioni di un
CMS.
5
Il sito http://www.cafedelapaix.altervista.org ha registrato visite da parte di vari paesi,
anche extraeuropei (principalmente America settentrionale e Asia).
– 170 –
Requisiti
; Conoscenza del lessico informatico di base (file, directory,
computer, mouse, monitor, stampante, scanner…);
; Utilizzo del computer (funzionalità di base: gestione di files e
cartelle);
; Utilizzo di internet e del software per la navigazione in rete;
; Utilizzo dei principali software di videoscrittura o per la
creazione di presentazioni (Microsoft Office o OpenOffice);
; Utilizzo di programmi per la visualizzazione di immagini
(anche solo Microsoft Paint).
Il lavoro da casa (mediante connessione al sito) è stato svolto
individualmente. Anche in relazione ai compiti assegnati, il lavoro
in laboratorio è stato realizzato con modalità miste: individuali, a
coppie o a piccoli gruppi (nel numero massimo di tre persone).
Materiali e strumenti
Il laboratorio è stato realizzato in aula di informatica con pc e
connessione a Internet (ogni alunno ha avuto a disposizione un
pc; sono stati utilizzati meno pc quando si sono svolti compiti in
coppia o a gruppi di tre persone). In laboratorio era installata una
L.I.M.: in tal modo i docenti hanno potuto illustrare efficacemente
le varie attività.
In relazione ai tempi e agli obiettivi del lavoro, ma anche alle
competenze informatiche che gli alunni della fascia di età della
Secondaria di primo grado tipicamente possiedono (sono spesso
molto ricettivi, curiosi e disponibili ma possiedono nozioni assai
empiriche) si è deciso di puntare su uno strumento di sviluppo
rapido ma efficace e utilizzabile in chiave “sociale” (cioè facendo
interagire tutto il gruppo): Joomla (un CMS). In tale prospettiva
sono stati utilizzati i seguenti moduli software (tutti gratuiti):
Tempi
Tempi di sviluppo complessivo del progetto: intero anno
scolastico (articolato in fasi di lavoro differenti);
Tempi di impegno settimanale: due ore settimanali del rientro
pomeridiano (laboratorio del tempo prolungato).
Fasi di lavoro
; Prima fase: lancio del progetto e raccolta delle idee.
; Seconda fase: fase di istruzione degli alunni sui fondamenti
teorici (computer, reti e CMS).
; Terza fase: istruzione e distribuzione dei compiti di redazione
e/o di amministrazione dei contenuti del sito alla classe.
Joomla 1.5 (da installare dopo aver registrato un proprio dominio);
Moduli di utilità installati:
“Attachments” (per poter allegare file
a documenti: versione 2.2);
“Community builder” (per la creazione
di social network: versione 1.4);
“Kunena” (forum: versione 1.6.3);
chat
(moduli
per
la
chat:
“JPFChatOnline”, versione 1.5 e
“JFBChat”, versione 1.0.6.2);
meteo (modulo per previsioni meteo,
scaricabile da “http://www.ilmeteo.it/”);
messaging
(modulo
per
la
messaggistica istantanea: “UddeIM”,
versione 2.3);
modulo calendario (per la gestione
delle scadenze: “Simplecalendar”,
versione 0.8.12);
modulo per inserimento di video
(“Allvideos”, versione 3.3);
Modalità di lavoro (raggruppamento degli alunni ed assegnazione dei
compiti):
Si sono definite due tipologie di utenti:
; Administrators: hanno accesso al backend e svolgono compiti
di amministrazione;
; Editors: hanno accesso solo al frontend e svolgono compiti di
redazione.
Inizialmente tutti gli alunni erano Editors e il profilo di
6
Administrator era limitato ai docenti . In un secondo momento si è
esteso quest’ultimo profilo a tutti gli alunni della classe7.
6
Tale precauzione aveva il solo scopo di evitare che gli alunni non ancora esperti
potessero compromettere inavvertitamente il funzionamento del software. Per i primi
lavori pubblicati (soprattutto durante la prima e la seconda fase) questo comportava un
notevole dispendio di energie per gli insegnanti (che dovevano provvedere non solo allo
studio della documentazione tecnica dei vari moduli e alla configurazione dell’ambiente
di sviluppo del progetto, ma anche alla correzione dei materiali…).
– 171 –
7
In qualche caso alcuni studenti si sono resi disponibili alla correzione dei lavori dei
compagni, supportando i docenti (soprattutto nella terza fase dell’attività); a regime il
carico di lavoro quotidiano per gli insegnanti si è praticamente annullato.
– 172 –
modulo per slideshow (“Enhanced
image slider”, versione 1.5);
modulo per galleria di immagini
(“SimpleImageGallery”, versione 2.0)
Contenuti
Per il lavoro svolto nella prima fase si vedano i materiali scaricabili
dal sito (area “Sportello didattico”, previa registrazione).
Per il lavoro svolto nella seconda fase si vedano i tutorial di
documentazione e supporto sui CMS disponibili in rete
(http://docs.joomla.org/beginners, in lingua inglese).
Valutazione
Per fisionomia didattica e collocazione oraria, il laboratorio non ha
previsto un momento di verifica formale. Tuttavia si sono presi in
considerazione mediante l’osservazione sistematica i seguenti
criteri:
;
;
;
;
;
partecipazione
impegno
disponibilità a collaborare
rispetto dei tempi di consegna
correttezza formale degli elaborati prodotti e pubblicati sul sito
(racconti, diari, interviste…).
Dati statistici
Dal 16/11/2010 (data di creazione dell’account per i reports
statistici) all’ 08/06/2011 il sito è stato visitato complessivamente
da 3.113 visitatori (con un totale di 17.601 visite alle varie pagine
pubblicate).
Le statistiche afferenti alla frequentazione del portale sono
comunque
disponibili
on
line
(all’indirizzo
http://www.shinystat.com/cgibin/shinystat.cgi?USER=anisogoma).
– 173 –
– 174 –
– 175 –
– 176 –
La conoscenza come processo e il modello “sociale”
I "social network" sono uno dei tanti modi per costruire "relazioni" anche se forse sarebbe meglio dire più semplicemente "connessioni" nella rete internet.
A tale riguardo ai docenti è sembrato molto importante proporre agli
alunni alcune riflessioni; tra queste è emerso il fatto che i "social
network" usano parole importanti come "amicizia" (si diventa "amici" di
qualcuno...) un po' forzatamente, perchè l'amicizia è un'altra cosa
rispetto a un semplice "contatto" in una rubrica elettronica o allo
scambio di messaggini con persone che magari si conoscono poco o
(ancora peggio) che magari mai si conosceranno in carne ed ossa:
una "relazione" con un amico è qualcosa di molto più profondo e ricco!
Chiarito pertanto che - specialmente per ragazzi così piccoli - è bene
non confondere le cose e che è importante coltivare prima di tutto le
amicizie che si hanno con le persone che si conoscono nella propria
vita quotidiana (compagni di classe, amici del quartiere, parenti...), si
è deciso lavorare con questa consapevolezza utilizzando alcuni
strumenti tecnologici (il pc, la rete web, un CMS...) in chiave "sociale"
(cioè "condivisa", nel senso che ciascuno può contribure attivamente)
per potenziare (anche in vista della scelta della Scuola secondaria di
secondo grado) le conoscenze e le competenze informatiche e
scientifiche (ma anche linguistiche!) degli allievi.
È stata un’attività in cui la realtà dei “social network”, che spesso sono
utilizzati impropriamente e possono diventare in tal senso “pericolosi”,
ha trovato molteplici linee di convergenza con l’ambiente formativo
della scuola e diventare esperienza positiva, di interesse per lo studio
e per la riflessione personale: anche il solo fatto che ogni alunno
possa pubblicare un suo contributo nelle varie rubriche del sito
risponde all’evidenza che la conoscenza è un processo in continuo
divenire, che l’insegnante non è la sola fonte del sapere e che la
conoscenza è più ricca se è condivisa da più persone; significa inoltre
valorizzare lo studente e le sue risorse (che diventa protagonista
dell’apprendimento e si sente maggiormente motivato).
– 177 –
Significato e valore dell’esperienza: aspetti “sociali” e punti di
forza
Il portale realizzato è un social network. Esso infatti integra blog,
messaggistica istantanea, forum, mail e chat in un unico strumento.
Inoltre è “aperto”: chiunque si può registrare, può pubblicare un suo
contributo, può entrare “in connessione”. Il portale consente inoltre
agli insegnanti di lavorare in modo nuovo, superando i limiti dei tempi
della scuola: è possibile comunicare da casa per segnalare difficoltà
di comprensione nello svolgimento di un compito, per chiedere una
spiegazione, per suggerire proposte, per scrivere riflessioni, per
scaricare una lezione.
Sul piano socio-relazionale gli alunni hanno colto in questo lavoro la
possibilità di avere uno strumento per crescere come gruppo, per
comunicare e conoscersi in modo diverso: anche gli alunni più
problematici hanno manifestato segnali di apprezzamento e di
coinvolgimento (anche emotivo) nei confronti dell’esperienza che la
partecipazione al concorso abbinato al progetto “Or.Me.” ha
rappresentato per la classe.
Le famiglie degli alunni hanno espresso partecipazione, gradimento e
sostegno all’iniziativa (e alla fatica) degli insegnanti.
– 178 –
ALL US 4 YOU: creazione di un social network
Istituto Comprensivo Rovigo 4 - classe IIIA
La 3A della scuola Media Riccoboni con l'insegnante di matematica
ha partecipato al progetto sviluppando l'ipotesi di creazione di un
social network orientato ai giovanissimi.
In una fase preliminare si è discusso in generale sull'utilizzo dei SN
confrontando le opinioni e approfondendo le conoscenze su un
fenomeno entrato a fare parte ormai delle quotidiane abitudini di un
sempre maggior numero di persone.
Lo scopo di creare un nuovo SN tra gli innumerevoli già esistenti è
quello di rispondere a necessità, bisogni. desideri o aspirazioni
condivise da un determinato gruppo di persone.
Per inquadrare meglio l'oggetto del nostro lavoro in questa fase
conoscitiva abbiamo deciso di coinvolgere tutta la nostra scuola: 184
alunni in tutto suddivisi in tre classi prime, tre seconde e tre terze, in
una sistematica raccolta di dati e informazioni.
Conosci e frequenti Social Network
Abbiamo predisposto una scheda con alcune (poche) semplici
domande sulla conoscenza e l'utilizzo dei SN.
100%
Classe:
Sesso:
Età:
Conosci e frequenti Social Network
Se si, da quanto tempo (anni)
Quali Social Network frequenti
Quante volte accedi
Quanti amici hai
Hai amici al di fuori dell’Italia
Se si in quali paesi
Corrispondi anche in lingue straniere
Se si quali
NR
NR
NR
no
no
75%
no
50%
si
si
25%
si
Conclusa l'intervista abbiamo rielaborato in forma grafica i dati raccolti
0%
I^
– 179 –
II^
– 180 –
III^
Quali Social Network frequenti
quanti amici hai
altri; 4%
25
myspace; 3%
tw itter; 2%
20
netlog; 5%
15
10
5
0
0-10
fb; 83%
in
e
>500
fe
m
m
m
as
ch
i
10-100
100-500
NR
Facebook è il social network più conosciuto ed utilizzato.
quante volte ti colleghi
non risponde;
13%
amici fuori dall'Italia
Tutti i giorni;
8%
Spesso; 33%
NR; 16%
si; 45%
Qualche volta;
46%
no; 39%
– 181 –
– 182 –
amici fuori dall'Italia
12
10
8
6
4
2
ungheria
tunisia
russia
svizzera
rep dominicana
canada
giappone
grecia
francia
spagna
marocco
germania
cina
albania
inghilterra
usa
0
lingue utilizzate nei SN altre all'Italiano
8
7
6
5
4
3
2
1
tedesco
russo
giapponese
cinese
spagnolo
francese
albanese
inglese
0
“...abbiamo discusso su come utilizziamo e che cosa è un social
network parlando anche dei nostri principali interessi.
– 183 –
...Alla fine abbiamo deciso di creare una comunità in cui
all’interno ci sono persone che conoscono molte lingue e con il
loro aiuto si può aprire questo social network per parlare con le
persone e trovare cose in comune con loro Ma anche sapere
come ci si deve comportare nei loro paesi se ci puoi andare a
visitarli cioè diciamo che questo social network serve sia per
comunicare con persone diverse sia conoscere le loro abitudini
e cosi via.”
“...Un social network in cui ci sono tutte le lingue del mondo e in
cui tu scrivi nella tua lingua e lo traduci in una altra lingua per
trovare amici da andare a visitare in un futuro magari pagandosi
il viaggio attraverso la vendita di oggetti usati.”
Abbiamo cercato di immaginare come vorremmo fosse costruito
il nostro sito:
un sito vetrina dove mettere i prodotti... per gli esperti ormai è un
qualcosa di superato e di sorpassato... Dietro ad un social network
c’è un database in grado di conservare le informazioni inserite e
strutturate. Tale archivio conterrebbe tutte le caratteristiche dei vari
oggetti, sarebbe possibile verificare la disponibilità attuale degli
oggetti, ossia capire se lo stesso è ancora disponibile oppure è già
stato scambiato.,. La stessa architettura serve anche per
mantenere le informazioni relative ai vari stati secondo le
indicazioni decise in precedenza al fine di compararle, integrarle e
via dicendo. Ma costruire realmente un data base e metterlo in
linea richiede conoscenze troppo approfondite di programmazione,
ed anche tanto tempo per realizzarlo.
– 184 –
La classe, suddivisa in gruppi ha lavorato sui vari aspetti del progetto
Bozza della home page e di alcune parti del sito
Nome e logo del sito
Regolamento social Network ALL US 4 YOU
Niente linguaggio abbreviato tipo sms
Niente flame (litigi) — pena ban temporaneo o permanente
Niente razzismo o insulti a danno di ragazzi e ragazze della propria
scuola o di altre nazioni.
Niente offese ed insulti verso religioni diverse
Niente parolacce o frasi volgari
Niente contenuti vietati ai minori di 8 anni
Essendo un sito multi nazionale esprimersi preferibilmente in inglese
con persone di atre nazioni
che potrebbero avere difficoltà a capire l’italiano
Non divulgare password o codici personali o dati personali (come il
numero di cellulare)
Rispettare i gusti altrui
È preferibile fare commenti costruttivi e dettagliati
Sono ammessi tutti gli errori ortografici per chi non si esprime nella
propria lingua
Ognuno può accedere il profilo di chi vuole
Si possono commentare link, foto e commenti dei tuoi amici.
– 185 –
– 186 –
Istituto Comprensivo “A. Fusinato” – Schio (VI)
Per arricchire di contenuti e informazioni le varie parti del sito sono
state fatte numerose ricerche anche di carattere storico e geografico
sui vari stati europei che in questa presentazione si omettono per
ragioni di spazio.
Nell’estate dello scorso anno è arrivata a scuola una circolare che ci
indicava come partecipanti al progetto -concorso “Cosa c’è dietro i
social network”. Niente di meglio! Finalmente la scuola ha avuto
l’opportunità di entrare nel mondo dei ragazzi, nell’ottica sempre più
necessaria di sviluppare competenze e di educazione a 360 gradi.
Il progetto, approvato dal collegio docenti, elencava i seguenti
obiettivi:
1. Riflettere sull’uso dei social network e sul loro valore, come
strumento dai risvolti socio-educativi; e quindi progettarne uno che
risponda alle esigenze di ragazzi di terza media.
2. Conoscere e collaborare con gli istituti superiori (nello specifico
l’ITIS De Pretto della nostra città) e con enti esterni (Parco Scientifico
Galileo...) per dare impulso all’insegnamento/apprendimento delle
discipline scientifiche, del design ed eventualmente orientare gli alunni
verso studi superiori, rispettando e valorizzando le attitudini personali;
3. Consolidare le conoscenze e abilità informatiche.
Finalità: utilizzare per l’apprendimento scolastico argomenti e
strumenti di socializzazione a cui i ragazzi dedicano molto del loro
tempo libero, per motivarli ad un utilizzo responsabile e, se possibile,
educativo.
FASI DI LAVORO.
Ci sono stati proposti due percorsi tra cui scegliere: in uno si poteva
progettare una periferica e nell’altro una nuova applicazione per un
social network.
All’inizio eravamo completamente orientati verso il social network,
però, con il tempo, abbiamo capito che era molto complicato, e
soprattutto non si pensava nulla che non ci fosse già in rete, quindi
abbiamo preferito progettare la periferica, perché in quest’ambito le
idee sono state davvero tante!
Ma andiamo con ordine...
Naturalmente, per poter realizzare un progetto di questo tipo,
avevamo necessità di capire quali sono i bisogni che una periferica o
un social network cercano di soddisfare. Quindi ci siamo messi al
lavoro.
Il primo incontro è stato in novembre, in esso ci siamo divisi in due
gruppi e abbiamo parlato dei social network.
– 187 –
– 188 –
Con una prof siamo partiti da noi stessi. Nel centro di un foglio bianco,
abbiamo scritto il nostro nome e attorno le persone per noi importanti.
Poi siamo passati a riflettere sul perché sono importanti e a quali dei
nostri bisogni esse “rispondono”: sentirsi capiti, accettati, comunicare,
avere amici, sentirsi voluti bene, parte di un gruppo, divertirsi ecc. Poi
abbiamo riflettuto: alcuni di questi sono i bisogni che ci spingono ad
usare i social network, ma non sempre troviamo in rete risposte
soddisfacenti e durature.
Il secondo gruppo ha lavorato sulla socializzazione e sull’importanza
che essa assume nella fase adolescenziale a cui ci affacciamo. Tra gli
“ambienti” che frequentiamo abitualmente hanno fatto la loro
comparsa anche quelli virtuali, come Facebook, You Tube, My Space,
Twitter, Netlog, Live Messenger ecc...Bello! Perché “lì” si può
chattare, scrivere commenti, mettere e prendere fotografie, darsi
appuntamento, scambiarsi idee, amicizie ecc...
Lavoro per casa: come potrebbe essere un ambiente di
socializzazione virtuale davvero utile ed innovativo?
Il 24 novembre 2010 secondo incontro: ci siamo nuovamente divisi in
due gruppi e con le nostre professoresse abbiamo immaginato di
essere in una città del futuro e ad occhi chiusi abbiamo ideato gli
oggetti attorno a noi.
In un gruppo abbiamo pensato molte cose, alcune proprio strampalate
(come l’ascensore che ti porta in cielo e da lì in giro per il mondo...)
altre molto utili ed interessanti; le più belle sono state: 1) un “GPS”
cerca oggetti che memorizza un codice per ciascun oggetto ed è in
grado di localizzarlo quando lo smarriamo; 2) un traduttore simultaneo
che ci permetta di parlare con tutte le persone del mondo anche
collegandolo ai social network, ma che sia anche portatile; 3) uno
scanner che prende le tue misure e ti aiuta a trovare l’abito adatto
senza dover provarne cento, o che ti permetta di ordinare vestiti via
web con la sicurezza che siano della misura giusta.
Altre idee riguardavano la scuola e la fatica che si fa sui banchi: ma
perché non avere una penna a comando vocale? Oppure un banco
touch, ma che poi scrive con la sola forza del pensiero? ... forse
dovremo aspettare un bel po’ per questo!
Con l’altra prof. abbiamo cercato di inventarci oggetti che non
esistono. Subito, ci siamo resi conto che la nostra fantasia ormai, era
bloccata, “ingabbiata”, dal mondo reale dei mass media! Allora siamo
partiti pensando di avere un alieno in classe, E. TU, a cui potevamo
chiedere di aggiungere qualsiasi innovazione alla scuola.
Subito, ci siamo chiesti cosa ci potesse servire: la motivazione, il
materiale, gli insegnanti preparati, contatti con il mondo esterno, un
finanziamento, una buona organizzazione, strumenti interattivi… ma
anche tanti oggetti di cui circondarci, come una music station, maps
touch (funzione apprendimento: mappe geografiche interattive, per
– 189 –
viaggiare con un clic), water chair (funzione: attrezzature, per stare
più comodi), banchi touch, pavimento-acquario, e tanti altri.
A dicembre tutti in pullman, si va a Vicenza con tutte le scuole della
nostra provincia che partecipano al concorso. Siamo stati ospiti
del’ITIS A. Rossi e accolti dagli esperti del Parco Scientifico e
Tecnologico Galileo, Andrea, e Paolo della Matech.
Andrea, insegnante di una scuola di design, ci ha parlato di Wikipedia,
one laptop per child, nike plus & sport kit. Wikipedia, è il terzo sito più
visitato; one laptop per child è un mini-portatile che costa $100; nike
plus & sport kit è un sensore che va messo nella scarpa e ti fa da
allenatore.
Paolo della Matech, ci ha raccontato e fatto osservare un po’ di
materiali innovativi tra cui i polimeri termo cromatici, fotocromatici e i
possibili utilizzi…ad esempio le scritte sulla lattina di una bibita che
compaiono solo ad una certa temperatura, materiali trasparenti che
conducono la corrente elettrica e perciò si possono realizzare punti
luce “sospesi nel vuoto” e tanto altro.
Alcuni di noi si sono incuriositi e sono andati a cercare nel sito della
Mathech altre informazioni su questi nuovi studi.
Ma allora che fare una periferica o un’applicazione?
... siccome non sapevamo che cosa scegliere abbiamo chiesto
consiglio ai compagni dell’ITIS perché ci aiutassero a capire: 1) se le
nostre periferiche fossero realizzabili (fattibilità di un hardware) e 2)
come si fa a realizzare una pagina in rete ed in particolare come si
progetta un social network.
Il quarto incontro si è tenuto perciò all’I.T.I.S., verso Natale, per
progettare più concretamente la periferica insieme ai ragazzi.
I sei gruppi di lavoro hanno analizzato nel dettaglio ciascuna delle
idee avute nei mesi precedenti, decidendo un punteggio da 1 a 6 per
le varie caratteristiche.
Ecco che cosa è emerso:
Carattere
innovativo
Facilità di
realizzazione
Costo
Utilità
Fruibilità
allargata
Maneggevolezza
Estetica
Totali
IBOOK
DESKTOUCH
CERCA
OGGETTI
MUSIC
STATION
SCANNE
R
MISURE
3
5
4
5
3
TRADUT
TORE
SIMULTA
NEO
3
3
4
3
5
3
4
4,5
5
4,5
4
4,5
3,9
3,5
3
2,8
4,5
5
4.5
3
2
3
3,5
6
6
4,5
4
28,5
3
4
28,4
4
3
23,3
5
5
34
3
1,5
18,5
5
4
31,5
– 190 –
Dai dati si intuisce che volevamo progettare la music station, ma
siamo stati dissuasi dei ragazzi dell’ITIS perché ritenevano che non
fosse realizzabile in termini di materiali, tempo, costi. L’I - book è un
prodotto che esiste già sul mercato e perciò è poco innovativo. Il
desk-touch è un prodotto delicato da trasportare, di alto costo e di
facile usura.
In gennaio il prof. Gaspani, dell’ITIS, ci ha spiegato e illustrato come si
realizza un sito internet e abbiamo provato a disegnare l’home page
del nostro social network, rendendoci però conto che non pensavamo
nulla che non ci fosse già... L’unica idea che sembrava interessare le
nostre prof. era una grande mappa dell’Italia o del mondo, addirittura,
su cui tu clicchi e vedi un filmato aggiunto da un utente che ti spiega
la geografia, la cultura, ecc..dei luoghi che vuoi visitare...Ma siccome
piaceva agli adulti, ma noi eravamo poco convinti, abbiamo
abbandonato anche quest’idea...Era troppo da prof!!!!
Dopo tutto questo lavoro di osservazione, riflessione, ideazione
abbiamo finalmente deciso che avremmo realizzato una periferica: il
traduttore simultaneo.
....e quindi via al progetto di design!
IL PROGETTO
Iniziammo da una ricerca storica.
Il primo vero strumento di traduzione di cui abbiamo testimonianza è
la stele di Roseta. Per millenni mai nessuno era riuscito a decifrare i
gereoglifici!
Fu Champollion, uno studioso francese di lingue antiche, a riuscire a
tradurre la Stele. A partire dal greco, lingua che conosceva, riuscì ad
identificare i primi caratteri geroglifici relativi al nome del re "Tolomeo"
e della regina "Cleopatra“.
La Stele è stata la chiave che ha aperto la porta alla vera
conoscenza del mondo antico!
Da sempre la comunicazione usa codici più diversi... parole,
movimenti, colori, suoni, numeri... per scambiare conoscenze,
emozioni, idee, sentimenti...ma la difficoltà è sempre il passaggio da
un codice all’altro...
L’era spaziale porta l’uomo a immaginare di non essere il solo,
nell’immensità del buio stellato. Dagli anni settanta partono diversi
messaggi verso le galassie più vicine, prima attraverso onde radio
emesse da Arecibo, poi con immagini, incise su placche montate su
sonde e inviate verso i confini del Sistema Solare...e da qualche parte
delle Terra qualcuno è ancora in ascolto, in attesa di risposta.
geroglifici
i
demotico
greco
– 191 –
– 192 –
È nella natura umana, proiettarsi
verso il Futuro.
Ecco perché noi abbiamo pensato
ad una periferica che rivoluzionerà
il mondo...
Abbiamo
pensato
ad
una
periferica, capace di mettere in
comunicazione
istantanea,
persone che parlano le lingue più
diverse. Il web ci offre già qualcosa
di simile, ma per poter usufruire di
tale servizio, è necessario disporre
di un pc (ingombrante!) e di una
connessione internet.
Noi
vorremmo
invece
un
dispositivo portatile, leggero, facile
da indossare, che realmente possa facilitare la comunicazione fra
tutte le genti del mondo.
Ma ci vuole un’idea...qualcosa di nuovo...
Cercando sul web abbiamo
trovato molti siti che offrono un
servizio di traduzione. Molti di
questi, nel titolo giocano su due
parole: BABEL FISH.
Cercammo di capire perché
questa parole...Babel ci rimanda
alla mitica Torre di Babele: era
abitata da una moltitudine di
persone, che parlavano diverse
lingue.
La necessità dell’uomo di
comprendere i suoi simili,
nonostante la lingua, risale alla
notte dei tempi.
La forma della Torre, simile ad una grande SPIRALE che sale verso il
cielo ci ha suggerito molte idee…
Alcuni di noi hanno provato, utilizzando un software grafico, a
realizzare una propria Torre di Babele. Un’unica parola “Buongiorno”,
ripetuta, ma tradotta ogni volta in una lingua diversa!
– 193 –
Un po’ più difficile è stato comprendere il perché del termine FISH che
segue sempre la parola BABEL…
Dopo qualche ricerca abbiamo scoperto che Babel Fish, o Pesce di
Babele, è una specie di pesce narrata nel romanzo di fantascienza
“Guida Galattica per autostoppisti”, scritto dallo scrittore inglese
Douglas Adams nel 1979.
Babel Fish è un minuscolo traduttore universale biologico che,
inserito nel condotto uditivo, consente a chiunque di comprendere
all’istante qualsiasi lingua dell’universo.
Il funzionamento? Molto fantascientifico: si nutre dell’energia delle
onde cerebrali!
Abbiamo allora lavorato sul tema del PESCE.
Le sue forme e i suoi colori ci hanno ispirato nuove suggestioni e
nuove idee…
La spirale e il pesce sono stati i due principali elementi che ci hanno
ispirato durante tutte le fasi della progettazione del nostro
TRADUTTORE SIMULTANEO: un dispositivo portatile, leggero, facile
da indossare, capace di facilitare la comunicazione fra tutte le genti
del mondo.
...e finalmente ecco a voi i nostri progetti!
– 194 –
I ragazzi della classe 3C.
Scheda tecnica
L’AURICOLARE CON MICROFONO INCORPORATO
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Figura 63- Modello Tale
PRODOTTO:
Babel fish
PRODUTTORE:
...???
AUTORE:
classe 3 C, Ist. “A.Fusinato”, Schio (VI)
DIMENSIONI:
12 X 5 cm
MATERIALE:
polipropilene e policarbonato
TECNICA:
a saldatura di due parti
COSTO:
25 euro
PESO:
10 gr
USO DICHIARATO: traduttore simultaneo
FUNZIONALITA’:
indossando e utilizzando Babel Fish, è
possibile comprendere e comunicare con persone da tutto il
mondo, senza più alcuna barriera linguistica.
È utile nelle più diverse situazioni, a scuola, come al lavoro. Si
conforma facilmente alla forma dell’orecchio.
FINITURE:
colorate, resistenti agli urti.
DURATA:
illimitata.
ESTETICA: essenziale e elegante e spiritoso. Disponibile in
varie fantasie e colori, per soddisfare le esigenze di tutti.
OSSERVAZIONI: grande funzionalità e praticità sia per
quanto riguarda la facilità d’uso, quanto per la facile
indossabilità.
IL PALMARE.
Con cui è possibile scrivere il testo o leggerlo.
Modello: Golden fish
Incavo per
permettere
l’impugnatura
Tasto on/off
Esempio di impugnatura
Arco apposito per il
pollice
Figura 64 - Il modello golden fish
Pennino rimuovibile
Attacco del carica batteria
– 195 –
– 196 –
Scheda tecnica
• PRODOTTO:
Translator Fish
• PRODUTTORE:
...???
• AUTORE:
classe 3 C, Ist. “A.Fusinato”, Schio (VI)
• DIMENSIONI:
largh. 6 cm, alt. 14 cm, profondità 2 cm.
• MATERIALE:
policarbonato
• TECNICA:
a saldatura di due parti.
• COSTO:
circa 200 euro per la parte meccanica più
il costo del software.
• PESO:
52 g
• IMBALLAGGIO:
384 cm3
• USO DICHIARATO:
traduttore portatile.
• FUNZIONALITÀ:
traduce le frasi da una lingua ad
un’altra selezionata.
È in grado di tradurre qualsiasi lingua e ti da la possibilità di ascoltare
la conversazione direttamente nella tua lingua.
• FINITURE:
colorate, resistenti agli urti.
• DURATA:
due giorni se caricato del tutto
• ESTETICA:
impugnabile molto facilmente, linee sinuose
e delicate.
Sono state prodotte tre diverse versioni: maschile, femminile, bisex
• OSSERVAZIONI:
geniale.
• ALIMENTAZIONE: tramite pile ricaricabili (palmare) o celle
fotovoltaiche (nell’auricolare).
LA REALIZZAZIONE
Scelta dei materiali.
Valutiamo: le proprietà fisiche e di lavorazione, le caratteristiche
meccaniche e termiche, ed infine la resistenza all’invecchiamento
Una caratteristica essenziale dell’auricolare è l’elasticità
ma oltre ad essere elastici i due pezzi devono essere
anche resistenti, impermeabili e atossici.
Abbiamo trovato che il polipropilene potrebbe essere
adatto alla parte più rigida dell’auricolare (sorretta da un
tubicino rigido interno) e per il palmare, mentre la lega
policarbonato l’ABS per il segmento
dell’oggetto lungo il viso.
È importante anche che la stabilità
dimensionale in modo che l’oggetto si adatti al
viso di chi lo compera ma senza poi perdere di
forma con il tempo, o senza ritirarsi troppo
(% di ritiro bassa).
Sono materiali particolarmente efficaci anche per curare l’estetica e di
conseguenza danno un migliore impatto visivo, possono essere
verniciati e anche “intagliati” in vari modi.
Se sta piovendo non ci si deve
preoccupare perché anche se si
bagna non se ne alterano le
qualità (impermeabilità). Un altro
pregio è la resistenza agli urti,
cioè se magari scivola di mano è
abbastanza resistente da non
danneggiarsi o rompersi. Sia che
piova, che nevichi, che cada a
terra o che si bagni il nostro
traduttore funziona senza subire
danni.
È importante per noi che questi materiali possono essere tutti riciclati
e riutilizzati in nuovi prodotti (10-20% macinato).
Nel dettaglio le proprietà dei materiali scelti: Polipropilene e
Policarbonato ABS
Nome
Chimico
Nome
Peso
Struttura
commerciale specifico molecolare
Ritiro %
Recupero Assemblag Formulazioni
Scarti
gio
Disponibili*
Polipropilene
moplen
(PP)
0,902
Semi
cristallina
1,5 – 2,2
10-20%
macinato
saldatura
Lega
Policarbonato Stapron C
ABS
1,12
Amorfa
0,5 – 0,7
10-20%
macinato
Incollaggio,
2-5-7-9-10-11
saldatura
– 198 –
1-2-3-4-5-6-910-11
Legenda e commento:
*1. Trasparente
2. Coprente (perciò si può verniciare)
3. Rinforzato FV SC FC
4. Caricati Talco minerale (aumenta la resistenza all’impatto e al
freddo)
5. Autoestinguente (perciò non prende fuoco)
6. Elastomerizzati
7. Termoresistenti (..ma per noi non è così importante visto che la
temperatura corporea è bassa)
9. Estrusione – Soffiaggio
10. Stampaggio
11. Atossico uso alimentare (per noi importante perché l’oggetto si
colloca a contatto con la pelle e vicino alla bocca)
COSA RESTA DA FARE.....
CONCLUSIONI
Il progetto è stato attuato con l’intento di riflettere sul valore educativo
dei social network, e di progettarne uno che risponda alle esigenze di
socializzazione di ragazzi di terza media.
Abbiamo scelto di puntare molto sul valore educativo e formativo di
ciò che stavamo realizzando.
Educativo perché riteniamo fondamentale far riflettere i ragazzi sul
mondo dei social network -che loro amano molto- e sulla loro effettiva
utilità nel rispondere al bisogno di socializzazione che per questo
target di età è alto. Ci siamo resi conto che non bastano pochi incontri
per canalizzare l’energia di una corrente di pensiero così forte in
questi anni.
Sul piano formativo invece il progetto ha avuto pieno successo perché
ha permesso ai ragazzi di elaborare e realizzare un vero progetto di
design, in collaborazione con l’ITIS e di acquisire nuove conoscenze,
ma soprattutto è stato per alcuni alunni orientante rispetto alla scuola
secondaria da scegliere. C’è stato chi ha manifestato curiosità per i
nuovi materiali e il loro utilizzo, chi ha concentrato il suo interesse
sull’informatica e la “costruzione” di un sito, e chi invece ha potenziato
le abilità nella progettazione e nel disegno. Una vera opportunità per
sviluppare competenze artistico -scientifico- tecnologiche.
Riteniamo che il progetto sia da riproporre per l’alto valore formativo,
in quanto sviluppa competenze, e aiuta l’orientamento, grazie anche
alla collaborazione tra scuole e con enti esterni.
L’equipe: Maria, Silvia, Chiara, Gabriel, Bianca, Alessandro,
Valentina, MaryAnn, Veronica, Enrico, Andrea, Laura, Giovanni,
Martina, Angela, Nadia, Alessia, Hassan, Marta, Angela, Luca,
Anna, Giovanni, Elena, Alessandro, Aurora, Ke Miao.
La location: Istituto Comprensivo Fusinato Schio (VI)
La partner ship: ITIS De Pretto di Schio e il prof. G. Gaspani
La regia: prof. N. Marchioro e prof. F. Cumerlato
Figura 65 - Steve Jobs
1.
2.
3.
4.
La progettazione elettronica
Il software
Un’indagine di mercato
...ma soprattutto...trovare un’azienda che realizzi il prototipo!!!
– 199 –
– 200 –
Il Gadget Trova Tutto G.T.T.
Classe 3ªA, Scuola Secondaria di I grado Statale
“Luigi Stefanini” - Treviso
L’attività di partecipazione al progetto Or.Me.2 è stata attuata con la
scelta, degli alunni, di creare una periferica destinata ad un utilizzo
quotidiano ed inserito in un social network.
Le fasi del percorso progettuale della classe sono state:
1. Presentazioneagli studenti del progetto da parte degli insegnanti:
modalitàdipartecipazione,fasi,percorso,ecc…
2. Incontri al pomeriggio (novembre e dicembre). Brainstorming per
gruppi,discussioneespuntidiprogettazione,analisidelleproposte
emerse
3. Partecipazione allo spettacolo teatrale “Interviste dal futuro”. 12
novembre2010
4. Incontroall’ITISFermidiTrevisocongliespertidelParcoscient.e
Tecn. Galileo di Padova e “presa di contatto” con i materiali
innovativi.3dicembre2010
5. AnalisisitoMaTech
6. Info sui social network. Normative sulla privacy. Lezione da parte
deldocente
7. Utilizzodiunsocialnetworkadusoesclusivodellaclasseecreato
appositamente.Vedihttp://www.orme2.altervista.org/
8. Riunioniprogettualialpomeriggioperaccordisu“cosa”progettare;
seguono, in altri pomeriggi, le ulteriori fasi della progettazione e
dell’affinamentodel“prodotto”
9. Contatto con l’ITIS “Fermi” per la realizzazione tramite il software
SolidWorksdelmodellino.
10. Scambio info tra i due Istituti su caratteristichedadefinire sia per
quanto riguarda i materiali sia per quanto riguarda le misure, sia
l’hardwareelettronico,ecc…
11. Realizzazione definitiva e prototipizzazione. A tal riguardo si
ringrazial’aziendaSynthesismeccanicasncdiTreviso.
attaccare a qualunque altro bene mobile. Inoltre, funge da anti-furto e
da dispositivo anti-smarrimento: localizzerà la posizione della persona
(o dell'oggetto) che ha con se il G.T.T. Questa periferica sarà
localizzabile tramite una connessione ad un social network dopo aver
effettuato il login con il proprio account. Così facendo, gli amici
potranno sempre sapere dove si trova l’interessato cercando il suo
dispositivo G.T.T.: chiaramente, il software invierà un messaggio sul
suo cellulare chiedendo di rendersi visualizzabile all'amico che l'ha
richiesto.
Dimensioni Il G.T.T. ha una forma ellittica: la diagonale maggiore è
lunga 5cm, mentre la diagonale minore è lunga 3cm. La dimensione
della profondità è di 2cm.
Ad una delle due estremità
è presente un foro dalla
forma rotonda dal diametro
di
mezzo
centimetro,
dentro al quale può essere
inserito un anello in metallo
oppure un filo di caucciù.
Grazie a ciò, il G.T.T. può essere indossato anche come pendaglio al
collo o al polso o agganciato a qualsiasi oggetto, per esempio, anche
come portachiavi. Il G.T.T. è in grado di aprirsi orizzontalmente
mediante un sistema "a clip" in plastica e presenta dei cardini,
anch'essi in plastica, alla parte opposta all'apertura. Attraverso
quest'apertura, è possibile sostituire la batteria presente all'interno,
qualora ve ne fosse la necessità.
Usi Il G.T.T. è un versatile oggetto comodamente trasportabile grazie
alle sue dimensioni ridotte: si può tranquillamente portare con sè o
Materiali e componenti *
Esternamente, il dispositivo G.T.T. prevede un rivestimento metallico
di colori variabili, in Laminato composito stratificato, un materiale
impermeabile, cosi da poter resistere alle precipitazioni non rischiando
di danneggiare il microchip interno al dispositivo, resistente all'impatto
ed al taglio, affinché non venga danneggiato a scapito dell'estetica e,
soprattutto, per evitare che si rompa. Per quanto riguarda l’aggancio
della batteria, questa è posizionata nella metà opposta del G.T.T. in
modo che, una volta chiuso il ricevitore e trasmettitore, dopo un
piccolo scatto la batteria farà contatto con il microchip e ne garantirà il
funzionamento. Altresì, per garantire una chiusura ancora più sicura,
oltre alla chiusura "a clip" del dispositivo, e stato pensato di rendere
una delle due meta concava, quella contente in microchip, e l'altra,
dove è posizionata la batteria Coin Cell, rialzata: quindi,
al momento
della chiusura, le due parti saranno perfettamente
combacianti tra di loro. Ad assicurare una protezione ai
componenti elettronici interni al dispositivo provvede un
– 201 –
– 202 –
Ecco, a seguire, quanto è stato prodotto dai ragazzi:
Nome G.T.T.: si tratta di un acronimo, che significa Gadget Trova
Tutto.
Autore Classe 3A, scuola statale secondaria di primo grado Luigi
Stefanini di Treviso.
rivestimento in gomma, il quale, però, non scherma affatto il G.T.T.
dai segnali del satellite. Questo rivestimento in gomma presenta un
foro per permettere comodamente il passaggio dell'anello di metallo
attraverso essa ed il dispositivo. Il localizzatore e ricevitore GPS
all’interno è un MODULO GPS 20 CANALI sirfstar iii. Il costo medio di
questo ricevitore ruota attorno ai 55-65 euro.
La batteria all’interno sarà una batteria di tipo Coin Cell. Un
esempio di batteria Coin Cell si può trovare a quest'indirizzo internet:
http://www.duracelldirect.it/pno/dl1220.html
Il diametro della batteria misura 22mm, mentre il suo spessore è di
3mm.
* I materiali precedentemente nominati sono materiali innovativi ideati
dalla MaTech, e presenti nel sito ufficiale: se fossero necessarie
ulteriori delucidazioni sulle caratteristiche dei materiali utilizzati, tutte
le notizie si possono trovare all'indirizzo: http://www.matech.it/
Localizzatore e trasmettitore GPS
Si tratta di un Modulo GPS a 20 canali ad alta sensibilità (Chipset
SiRFStar III - GSC3LTf), basso TTFF, basso consumo (27 mA a 3,4
V) e dalle dimensioni estremamente compatte (11 x 11 x 1mm).
Questo localizzatore, ricevitore e trasmettitore è particolarmente
indicato per sistemi dove le dimensioni e il basso consumo sono
fondamentali; e l'ideale per essere integrato in un sistema di
localizzazione GSM-GPRS/GPS.
Caratteristiche del localizzatore e trasmettitore GPS:
‫ ܃‬Processore: ARM7/DTMI, 90 nm, 1,2 V
‫ ܃‬Chipset: SiRFstar III - GSC3LTf
‫ ܃‬FLASH: 4 Mb
‫ ܃‬ROM: 4 Mb
‫ ܃‬Numero canali: 20
‫ ܃‬Sensibilità: -159 dbm
‫ ܃‬Update Rate: 1 Hz
‫ ܃‬Dimensioni: 11 mm x 11mm
‫ ܃‬Peso: 5 grammi
‫ ܃‬Partenza a caldo: <1 sec (media)
‫ ܃‬Warm start: <35 sec (media)
‫ ܃‬Partenza a freddo: <35 sec (media)
‫ ܃‬Alimentazione: 3,4 ~ 5,5 Vdc
‫ ܃‬Consumo: 27 mA (alimentato a 3,4 Vdc)
‫ ܃‬Protocolli GPS: NMEA, SiRF
‫ ܃‬Baud Rate: da 4800 a 38400 bps 20 canali vuol dire che il
componente si può connettere a 20 satelliti al massimo.
– 203 –
Solitamente per rintracciare al propria posizione ne bastano tre. Nel
software sarà presente una mappa sempre tempestivamente
aggiornata di tutti i satelliti disponibili nel mondo, dove i satelliti a cui
collegarsi saranno già impostati. Altrimenti si avrà la possibilità di
scelta di degli ulteriori 16 canali per rintracciare anche le persone in
paesi esteri o, comunque, parecchio distanti da chi utilizza il G.T.T.
I satelliti GPS in uso dall’Italia sono 20, quindi l’Italia sarà pienamente
sotto controllo del ricevitore.
Batteria Coin Cell
La Coin Cell è una batteria generica per molte applicazioni: la sua
struttura chimica è composta dal Litio ed il suo voltaggio e di 3.0 V
Il peso complessivo di questa batteria è di soli 9g e le dimensioni sono
alquanto ridotte: appena 22mm di diametro e 3mm di profondità.
Manutenzione Considerata l'alta qualità del rivestimento, il G.T.T. non
necessita di alcuna particolare manutenzione: la batteria Coin Cell e
lo stesso tipo di batteria utilizzata nei telecomandi delle automobili,
quindi ha una lunga durata nel tempo. Qualora si dovesse scaricare,
basterà provvedere semplicemente alla sostituzione della batteria,
acquistabile in qualsiasi supermercato, aprendo il dispositivo tramite
la chiusura "a clip".
Packaging La confezione con la quale verrà venduto il dispositivo
G.T.T. sarà una scatola di 10x8x5cm, di colore bianco, con
un'immagine del prodotto sulla facciata principale ed ai lati altre
immagini dei colori disponibili, i nomi del produttore ed altre
informazioni basilari sul funzionamento dell'oggetto, approfondite poi
tramite il libretto di istruzioni contenuto nella confezione. Al suo
interno sarà presente il ricevitore e trasmettitore, dentro un imballo in
cellofan, un libretto di istruzioni sull'uso del dispositivo e su quello del
software. Oltre a ciò, la confezione conterrà un cd-rom con il software
da installare (diverse saranno le versioni per i vari sistemi operativi).
Di serie saranno forniti anche gli anelli per il dispositivo, tre per
confezione: uno bianco, uno nero, ed un terzo del medesimo colore
del rivestimento in gomma del G.T.T. A parte, potranno anche essere
vendute delle custodie in gomma colorata, eventualmente anche
profumata, a seconda del colore per poter dare un ulteriore tocco di
originalità al dispositivo.
Software Come precedentemente menzionato alla voce "Packaging",
al momento della vendita nella confezione sarà presente un cd-rom
con il software da installare sul proprio computer. Successivamente
sarà possibile connettersi al social network, il quale fornirà la
possibilità di rilevare la posizione di un altro dispositivo G.T.T.
– 204 –
Su questo social network bisognerà registrarsi fornendo dichiarazioni
veritiere sulle proprie generalità, ossia nome e cognome, più il codice
seriale del proprio G.T.T. (stampato sul retro del libretto d'istruzioni
contenuto nella confezione di vendita): in tal modo sarà possibile
visualizzare con comodità il profilo di ogni utente, ricercandolo,
inserendo il suo nome e cognome, ed inviandogli un'eventuale
richiesta di amicizia. Tuttavia, sebbene si abbia l'amicizia di un altro
utente, gli spostamenti del suo G.T.T. non saranno sempre visibili, ma
si dovrà richiedere l'autorizzazione per visualizzarlo tramite il social
network: il social network invierà un messaggio sul cellulare del diretto
interessato, chiedendogli la conferma di rendersi localizzabile (il
numero di cellulare andrà inserito come dato obbligatorio al momento
della registrazione, ma sarà sempre modificabile una volta effettuato il
login con il proprio account). Nel caso un utente scelga di rendersi
localizzabile ad un amico, sul monitor del computer di quest'ultimo (il
quale visualizzerà una mappa) comparirà un'icona brillante che
segnalerà la posizione del dispositivo dell'amico.
Caratteri organolettici
Il G.T.T. non produce alcun rumore durante l’uso. È inodore, a meno
che non si comperi il rivestimento di gomma con una determinata
fragranza, e la sua superficie è liscia ed anti-impronta, per avere con
sè un oggetto sempre apparentemente nuovo.
Estetica, valore sociale, moda
Estetica e moda: Il G.T.T. sarà disponibile in tre colori metallizzati,
ossia quelli basilari: bianco, grigio e nero. A cambiarne il colore,
rendendolo adatto a qualunque situazione, sarà il rivestimento in
gomma, disponibile in ben 12 colori diversi: rosso, arancione, giallo,
verde chiaro, verde scuro, celeste, blu, viola, marrone, bianco, grigio e
nero. Anche gli anelli sono reperibili nei suddetti colori.
Valore sociale: Il G.T.T. è stato pensato per tenersi in contatto con gli
amici, permettendo di essere sempre rintracciabili. Tale dispositivo,
tuttavia, può essere particolarmente utile nel lavoro nonché nel
sociale per contrastare la microcriminalità, consentendo in tempo
reale di localizzare persone, beni e mezzi in movimento.
Puzzle – Un'idea per un social network scolastico
Prof.ssa Chiara Borgonovi
Scuola secondaria di primo grado “L. Einaudi” di Marghera
(VE)
Introduzione
La partecipazione al progetto Or.me 2010-11 della scuola secondaria
di primo grado L. Einaudi di Marghera (VE) è stata una delle iniziative
dell'anno scolastico 2010-11 nell'ambito del rafforzamento delle
competenze informatiche, con notevoli ricadute anche sulla crescita
personale degli studenti.
La tematica del progetto-concorso, i social network, si prestava
egregiamente ad indagare vari aspetti dei rapporti tra i ragazzi e la
Rete. Dalle abilità di uso degli strumenti di comunicazione, all'utilizzo
di software per il fotoritocco e la gestione delle tracce audio.
L'obiettivo di avvicinare gli studenti, attraverso la pratica laboratoriale,
alle discipline tecnico-scientifiche è stato realizzato con l'ausilio della
LIM (lavagna interattiva multimediale) in uso nella classe dall'anno
precedente.
Il team docenti del consiglio di classe della 3^A, sede coordinata U.
Foscolo, ha guidato il gruppo nel lavoro di elaborazione del prodotto
da presentare. In particolar modo i professori:
Chiara Borgonovi, Lettere,
Piero D'Urso, matematica e Scienze,
Barbara Tressich, Ed. Tecnica.
Gli studenti della classe si sono confrontati con la tematica proposta
dal progetto nel corso dell'anno scolastico, approfondendo gli aspetti
dell'interazione, della collaborazione e della condivisione dei social
network.
La classe, che lavorava già dall'anno precedente con una lavagna
LIM, s'è dimostrata particolarmente sensibile alle tematiche legate al
mondo del web e vi sono stati momenti di approfondimento sulla
sicurezza dei SN e di internet in generale.
Il progetto ha anche permesso lo sviluppo di competenze trasversali
nel lavoro di gruppo, nella progettazione in team e nel campo della
manipolazione grafica delle immagini.
Or.me ha permesso di sviluppare delle modalità didattiche ed
operative più coinvolgenti, di lavorare in gruppo per un obiettivo
comune e di affinare le dinamiche relazionali del gruppo classe.
– 205 –
– 206 –
Tempi
L'attività s'è sviluppata da ottobre 2010
a maggio 2011, in ore curriculari e in
incontri pomeridiani.
Tipologia di
attività
Lezioni, dibattiti, esercitazioni, giochi
creativi, progettazione, utilizzo di
tecnologie informatiche, disegno a
mano libera e disegno tecnico.
1- IL TEMA
La prima parte del lavoro sul progetto-concorso s'è incentrata
sull'esposizione del tema, avvenuta anche attraverso l'utilizzo delle
risorse di Internet e sulla problematizzazione dello stesso.
Si sono raccolte le idee sul significato del termine Social Network e su
quale siano i punti di forza e di debolezza dei più comuni SN.
Ne è emerso un quadro interessante sulla diffusione dei social
network tra i giovanissimi e sulla loro fiducia nella Rete. Pochissimi,
seppure utenti di face book, erano a conoscenza dei rischi legati alla
diffusione di foto e dati personali.
Pertanto l'elaborazione del progetto ha visto una digressione sui rischi
collegati alla navigazione in rete, sui reati informatici che possono
venire commessi anche solo attraverso messaggi (offensivi) postati
nelle bacheche virtuali.
2- LA FASE “SPARA-SPARA”
In più incontri-lezioni si sono utilizzate tecniche quali brainstorming e
mappe creative per stimolare la nascita di idee e immagini attorno al
tema trattato.
Si è lavorato molto tentando di limitare la critica al minimo e
stimolando ogni allievo ad esprimere la propria creatività.
– 207 –
In questa fase la docenza s'è limitata a raccogliere le idee e rilanciare
di tanto in tanto la discussione, ma la maggior parte del lavoro è stata
fatta dai ragazzi.
Le idee ancora senza forma son state lasciate in stand by per qualche
tempo e poi riprese e rielaborate in una nuova forma.
3 – L'IDEAZIONE FINALE
Infine le idee raccolte sono state fissate su un diagramma,
interamente realizzato dai ragazzi, che espone il funzionamento del
software immaginato.
– 208 –
4- IL PRODOTTO
Il prodotto finale, interamente elaborato e realizzato dalla classe della
Scuola secondaria di primo grado L. Einaudi, si è concretizzato in una
serie di slide che mostrano alcune delle pagine immaginate durante
l'elaborazione.
L'intervento dei docenti anche nella fase finale si è limitato a qualche
indicazione di massima sulla grafica e qualche correzione sul testo,
ma le modalità comunicative, le scelte cromatiche e di impostazione
delle pagine sono state decise dalla classe.
V'è stato poi un momento di elaborazione grafica, dapprima con
schizzi manuali, poi attraverso la realizzazione di varie schermate.
Una parte del lavoro s'è svolta in classe, utilizzando programmi di
disegno e fotoritocco, ampliando quindi le competenze della classe
anche a livello informatico.
La classe ha pensato ad un applicazione che possa migliorare il
momento di studio degli alunni e lo scambio didattico tra scuole.
Oltre a migliorare il modo di studiare, il software ipotizzato potrebbe
servire a mantenersi in contatto con due o più persone con grazie ad
una sorta di "evoluzione " della rubrica di un comune cellulare
Le idee di base hanno avuto due filoni principali:
3. Un applicativo software per il computer che, da una parte
abbia le funzionalità standard da social-network, dall'altra
acceda ad una rete intranet interna alla scuola e tra scuole.
4. Un “pad” appositamente studiato per supportare questa
applicazione
– 209 –
Conclusioni
Il lavoro svolto ha dato dei buoni risultati in termini di crescita e
acquisizione di abilità e competenze da parte degli studenti, anche
aldilà del prodotto finale.
Il ragionamento attorno all'applicativo software ha permesso un
approfondimento sull'uso delle risorse informatiche nel tempo
extrascolastico e, a sorpresa, le richieste degli studenti sono state
tutte rivolte alla creazione di un legame con la scuola anche nelle ore
pomeridiane.
– 210 –
ADOL (ADOLescenti) Aiutano i Disabili On Line
IC 08 Centro Storico (Verona) - ITIS G. Marconi (Verona)
Il progetto, che è stato realizzato nelle fasi sotto descritte, è consistito
nella realizzazione di un sito sul web per persone disabili.
Il progetto Or.Me. prevedeva i seguenti
Obiettivi e finalità:
x Sensibilizzare gli studenti ad un utilizzo consapevole della rete
e dei social network
x Avvicinare gli studenti alla cultura tecnico-scientifica
attraverso l’utilizzo dei laboratori e l’interazione con l’ITIS di
riferimento
x Utilizzare il progetto a fini orientativi (gli alunni sono di terza
media)
x Dare impulso alle discipline scientifico-tecnologiche
x Insegnare agli studenti come progettare un sistema
complesso attraverso l’indagine dei bisogni del territorio
le fasi di lavoro sono state le seguenti:
Fasi e periodi dello svolgimento del progetto:
1) Formazione-informazione dei docenti referenti (luglio 2010 e
ottobre 2010)
2) Presentazione del progetto in aula da parte del docente referente
(novembre 2010)
3) Incontro provinciale tra le classi partecipanti delle scuole
secondarie di primo grado di Verona, Garda, Legnago e Cerea
con i referenti Matech e il responsabile regionale del progetto
Or.Me. presso l’ITIS “G. Marconi” di Verona il 16/11/2010.
4) Lavoro in classe per riepilogare quanto appreso nell’incontro del
16/11/2010 (novembre)
5) Inizio del brainstorming in aula in vista dell’incontro presso l’Itis
Marconi di gennaio (gennaio 2011)
6) Incontro presso l’ITIS Marconi con la referente dell’Orientamento
per un brainstorming produttivo mediante la suddivisione della
classe in due gruppi (maschi e femmine).
(a) Le fasi del brainstorming sono state le seguenti:
x Elencazione dei principali social network
e della loro funzione
– 211 –
x
Aspetti positivi e negativi dei social
network esaminati
x Esame dei possibili campi di utilizzo dei
social network
x Idee su possibili nuovi social network che
abbiano utilità sociale
x Individuazione di 2 ambiti: bibliotecario,
socio-sanitario
x Produzione di cartelloni per ogni fase
sopra descritta
(b) al termine un alunno di classe quinta dell’ITIS
Marconi ha spiegato la differenza tra applicazioni
e periferiche.
7) Rilettura in aula dei cartelloni prodotti durante il brainstorming
all’ITIS Marconi e ulteriore chiarimento e definizione degli ambiti
possibili (socio-sanitario, scolastico-didattico) (gennaio 2011)
8) Suddivisione in 6 gruppi per la produzione di idee di applicazioni
pratiche (marzo 2011)
9) Indagine sul territorio presso enti locali (Comune di Verona,
Azienda sanitaria locale, Provincia di Verona) e associazioni
(Mutilati e invalidi civili, Azalea) attraverso il contatto diretto o la
consultazione di siti (es. Don Calabria, disabili.com,
mondopossibile.com, diversamente agibile.it, handiturismo.it,…)
per valutare gli effettivi bisogni del territorio in campo sociosanitario, nello specifico verso i diversamente abili. L’indagine ha
prodotto come risultati alcune carenze del territorio. In particolare:
¡ Nel Comune di Verona mancano le segnalazioni di percorsi
turistici per disabili
¡ Nel comune di Verona mancano le facilitazioni architettoniche
affinché un disabile raggiunga una struttura turistica adatta alle
sue esigenze e possa circolare da quella al resto della città.
(marzo 2011)
– 212 –
IDEA
COERENZA
1-10
FATTIBILITÀ
1-10
VALIDITÀ
1-10
TOTALE
PUNTI
Pagina di social network per le
proteste dei disabili
Applicazione su un social
network che riporti tutti gli avvisi
dettati a scuola
Periferica di dialogo con
cellulare a corto raggio con
“richiesta di amicizia” che se
accettata, viene trasmessa
automaticamente al proprio
profilo su social network
Pagina di facebook collegata ad
un medico e ad un’enciclopedia
medica con possibilità di
prenotare visite in ospedale,
ricevere ricette mediche che
contemporaneamente vengano
inviate ad una farmacia
Costruzione di un case
modellabile che possa
modificare il proprio colore e la
propria forma a seconda
dell’arredamento e dello spazio
a disposizione.
Un banco interattivo anche per
disabili con touch screen con
collegamento alla cattedra e ad
internet
Un tapis roulant con pareti e un
software collegato ad un
personal trainer
Un social network con esercizi
ginnici guidati da un fisiatra o
un medico e con collegamento
con una WII per esercizi di
riabilitazione motoria
Costituzione di un social
network denominato “Amol” (
aiuta i mutilati on line) in cui si
collega il singolo invalido ad
una o più associazioni di
volontariato per ottenere
l’acquisto della spesa, di
medicinali, ecc.
Farmacia on line
9
9
7
25
6
8
7
21
7
9
7
23
9
7
8
24
0
6
0
6
8
7
10
25
8
9
8
25
6
8
6
20
9
9
7
25
7
8
7
22
– 213 –
10) Esposizione, selezione e valutazione finale delle idee presentate
da parte degli alunni. (vedi tabella) (aprile 2011)
11) Scelta dell’idea migliore (maggio 2011)
12) Produzione dell’elaborato (maggio 2011)
13) Attribuzione dell’incarico di realizzare la home page di un sito per
disabili denominato:
“ADOL (ADOLESCENTI) AIUTANO I DISABILI ON LINE” a due
studenti del quinto anno dell’Itis Marconi
14) Realizzazione ed illustrazione della home page da parte degli
alunni della scuola superiore presso la classe 3H della scuola
Betteloni con suggerimenti per variazioni e miglioramenti
15) Modifiche della home page da parte degli studenti dell’Itis
Marconi.
16) Pubblicazione della home page sul sito del Marconi all’indirizzo:
www.marconivr.it (scheda “Vuoi iscriverti?”)
– 214 –
Il blog alunni dell’Istituto Comprensivo 9 di Vicenza
IC 9 Vicenza
Il tema del progetto Or.Me. 2011 sul social network ha costituito una
forte motivazione per il proseguimento, l’ampliamento e la
trasformazione del giornalino di Istituto (intitolato l’Ambro – dalla
contrazione del cognome di Giorgio Ambrosoli a cui è intitolata la
scuola secondaria) in qualcosa di diverso. Già nel precedente anno si
era ventilata l’ipotesi di trasferire il giornalino sul sito web della scuola.
La redazione dell’Ambro si trovava sempre più in difficoltà: sono noti i
tagli ministeriali a tutte le attività di compresenza e ai fondi d’Istituto.
Grazie all’adesione al progetto Or.Me. abbiamo finalmente avuto la
possibilità di dedicarci alla trasformazione di una attività cara agli
alunni (la redazione del giornalino) che risultava però ristretta rispetto
alle possibilità offerte oggi dal web.
La nostra scelta progettuale è stata pertanto quella di iniziare da una
delle attività già radicate nella nostra scuola (il giornalino) per
riutilizzarne l’esperienza. Per superare l’esperienza del giornalino
stampato su carta e scritto solo da pochi alunni abbiamo pensato ad
un blog per gli alunni che fosse la migliore soluzione per rinnovare il
concetto di giornalino offrendo a tutti gli alunni la possibilità di passare
da redattori a blogger capaci quindi di inserire in prima persona
notizie, interviste, articoli, commenti, ecc. rendendo il tutto visibile in
tempo reale con possibilità di indicizzare le tematiche, ecc.
Il focus tematico su cui sono stati invitati a lavorare gli alunni è quello
del quartiere. Quello di San Lazzaro è un quartiere che presenta
caratteristiche specifiche: ampia mobilità, alta incidenza di
extracomunitari, scarsità di servizi sociali (non esiste una biblioteca di
quartiere), prossimità all’area più industrializzata della provincia,
presenza insistita di grandi centri commerciali.
Queste caratteristiche sono alla base di alcuni gravi episodi di
cronaca nera che hanno alimentato flussi scorretti di informazione da
parte della stampa locale.
Nasce così l’esigenza di creare un raccordo tra le varie agenzie
sociali (parrocchia, centri sportivi, ecc.) di cui la scuola potrebbe farsi
promotrice.
Abbiamo pensato che il blog fosse il mezzo rispondente a queste
finalità grazie alle sue caratteristiche di semplicità e tempestività.
Siamo così partiti dal rinnovamento del sito web dell’Istituto con la
voglia di integrarlo con un blog multiutente. Consci che esistono
decine di applicazioni già pronte per fare un blog ci siamo però
prefissati di realizzarlo volerlo realizzare con il CMS a che aveva, lo
scorso anno, maggiormente conquistato la nostra fiducia: Drupal.
La scelta di utilizzare Drupal è stata fortemente stimolata da una
negativa esperienza fatta in precedenza con con Joomla. Il sito della
– 215 –
scuola era stato infatti bloccato, da Google e altri motori di ricerca, per
oltre due mesi nel 2010 in quanto considerato “sito malevolo”. Fra i
motivi più probabili: un attacco al codice PHP, un attacco all’hosting
(nel nostro caso Aruba) che però ha negato di aver subito attacchi;
una qualche falla di Joomla, che al tempo veniva aggiornato piuttosto
frequentemente… comunque sia, dopo i due mesi di oscuramento
abbiamo deciso di studiare e compiere il fatidico passaggio da Joomla
a Drupal.
Il passaggio a Drupal ha ovviamente comportato dispendio di energie
e di tempo le difficoltà incontrate (che tralasciamo) sono state
numerose: fare anche il webmaster non è il nostro mestiere.
Purtroppo la tanto attesa versione 7 di Drupal è tardata ad arrivare
(dopo tre anni di versioni alfa e beta la release ufficiale è uscita il 5
gennaio 2011): il tempo per compiere il restyling del sito e
l’inserimento dei contenuti si è fatto perciò piuttosto stretto, ma finora,
considerato il tempo a disposizione, siamo molto soddisfatti del
risultato attuale
Dopo aver messo on-line il nuovo sito,
www.lescuoledelnove-vicenza.it,
abbiamo avviato il blog alunni che, pur essendo compreso fra i vari
moduli offerti da Drupal, ha richiesto numerosi test sulla sua
funzionalità e facilità d’uso. Una volta riusciti a utilizzare il blog
all’interno del sito abbiamo creato e assegnato i ruoli con i relativi
permessi ai blogger della 3ªB. Successivamente abbiamo deciso di
allargare il numero dei blogger ad altri alunni delle classi terze in
quanto l’ansia causata dall’avvicinarsi dell’Esame di Stato cominciava
a farsi sentire e anche il blog ci è così sembrato un po’ terapeutico.
Al momento attuale possiamo dire che:
x le tematiche-articoli finora inseriti sul blog ci sono apparse
interessanti (solo parzialmente sono stati guidati o suggeriti
da noi docenti).
x contrariamente a quanto pensavamo, solo una parte
abbastanza ristretta degli alunni è esperta nell’utilizzo dei blog
x gli istituti comprensivi che utilizzano i blog sui loro siti sono
ancora pochi.
Per il prossimo anno prevediamo di dare l’accesso al blog a tutti gli
alunni e genitori e di allargare il network alle altre realtà culturali,
sportive e giovanili del quartiere.
Per gennaio 2012 è infine previsto un primo incontro di valutazione
sull’efficacia e utilizzo del blog. In seguito contiamo di allargare il
numero di blogger aprendolo ad altre scuole su tematiche da
concordare.
– 216 –
MYND, Idee per un Social Network
IC2 Vittorio Veneto (TV) – Scuola secondaria di I grado
“U. Cosmo”
Il progetto ha coinvolto 26 alunni della classe III B della Scuola
Secondaria di Primo Grado COSMO di Vittorio Veneto.
La classe, guidata dai proff. Alboretti, Carminati, Di Martino, Eleuteri,
ha iniziato a lavorare a metà ottobre occupando le due ore di
tecnologia fino al mese di aprile. Gli alunni hanno partecipato agli
incontri organizzati dai promotori del progetto a Padova e a Treviso e
hanno incontrato un insegnante e un alunno dell’ISIS Città della
Vittoria di Vittorio Veneto allo scopo di chiarire dubbi ed incertezze
progettuali.
EVOLUZIONE DEL PROGETTO
Si è reso subito necessario restringere il campo di ricerca ad un solo
argomento tra i due proposti dagli organizzatori, per questo il primo
passo è stato trovare una definizione di social network e di periferica;
con maggiori informazioni in mano, consapevolmente si è scelto di
lavorare sui social network.
Sono stati individuati i siti web più usati e ci si è chiesti le motivazioni
che spingono ad usarli: Facebook e You Tube sono i più visitati
perché riflettono esigenze ed interessi dei giovani. Dopo un confronto
è emerso però che questi siti sono settoriali e da ciò è nata la prima
idea: crearne uno che possa offrirne una sintesi completa. Tra le
richieste più comuni c’era quella di avere un motore di ricerca
musicale capace di individuare un brano con pochi dati, si è così
ipotizzato un browser in grado di selezionare velocemente
informazioni, testi, spartiti…
Dopo un momento di iniziale entusiasmo ci si è resi conto che il
prodotto risultava monotono e già parzialmente esistente: serviva
qualcosa di più coinvolgente. In un brainstorming è emersa
l’esperienza del book-crossing ( se ti piace un libro e vuoi condividerlo
lo lasci in un luogo affollato della città, dove la gente possa prenderlo
e leggerlo)….così è nata l’idea di una città virtuale in cui cammini e
per la strada trovi libri, musica…
L’utente avrebbe potuto spostarsi ed entrare virtualmente negli edifici
realmente esistenti in una certa città; l’impatto visivo sarebbe stato
straordinario ma le difficoltà legate all’aggiornamento e alla necessità
di server potenti hanno richiesto un ulteriore modificazione del
progetto.
Lentamente si è fatta strada l’idea di una piazza virtuale in cui
conoscere amici e condividere passioni, entrando ed uscendo da
negozi e luoghi d’incontro. Su grandi cartelloni bianchi si è cercato di
far nascere, da questo primo embrione, il social network: la libreria, la
– 217 –
discoteca, la cineteca, il teatro e la scuola sono i contenitori di una
serie di servizi ma anche punti d’incontro tra gli utenti a partire da
interessi comuni.
In questa fase del progetto ci si è divisi in gruppi per definire in modo
preciso ogni luogo ed ogni funzione ad esso collegata. A mano a
mano che si procedeva emergevano problemi da sottoporre all’intera
classe e per questo spesso si aprivano parentesi di approfondimento
e di ricerca comune di soluzioni.
Nel momento in cui ci si è resi conto che il progetto era definito si è
proceduto alla sua rappresentazione grafica su web facendoci aiutare
dall’ISIS di Vittorio Veneto, inoltre, poiché per mancanza di tempo il
prodotto informatico sarebbe stato solo una parziale realizzazione di
quanto ideato, si è scelto di rappresentare su cartelloni il social
network e di stendere ciascuno una relazione sul progetto da cui
trarre questo scritto.
LE IMMAGINI DEL CARTELLONE
Figura 66 - Il Logo e il retro del cartellone
– 218 –
IL SOCIAL NETWORK
TARGET: ragazzi delle scuole secondarie del Vittoriese
INTERFACCIA: la piazza stilizzata di una città nella quale si aprono
varie aree, corrispondenti agli interessi maggiormente emersi durante
la progettazione.
Figura 67 - Il percorso e le tematiche sviluppate
AREE:
Teatro: in essa si trovano schede informative riguardanti gli spettacoli
teatrali: titoli, date, cast, recensioni, commenti degli spettatori ed è
anche possibile prenotare e comprare biglietti.
Chat: è l’area in cui gli utenti hanno la possibilità di incontrarsi
virtualmente e scambiarsi parole, immagini,video.
Cinema: oltre alle schede informative e alla prevendita dei biglietti,
quest’area è arricchita da un motore di ricerca sulle colonne sonore.
Libri: è il luogo dove s’incontrano gli appassionati della lettura ricco
d’informazioni e recensioni.
News: oltre a notizie a livello nazionale ed internazionale in questa
sezione è possibile inserire o leggere news riguardanti la vita degli
utenti e del territorio.
Scuola: è l’area di servizio, pensata apposta per gli utenti studenti; qui
possono incontrare esperti, professori, ricevere informazioni
sull’orientamento o rivedere lezioni.
Sport: ricca di notizie soprattutto sullo sport praticato (campionati
giovanili locali), permette anche di prenotare e comprare biglietti e
tenersi informati.
Taccuino: è il luogo più privato, dove raccogliere appunti, foto, video e
dati.
Musica: oltre a informazioni varie, quest’area prevede l’utilizzo della
sala prove in linea che permette di suonare in gruppo pur trovandosi
in luoghi diversi.
Figura 68 - Le osservazioni
– 219 –
– 220 –
Mappa concettuale dell’ambito “scuola”
pensato a un sistema di doppia password, una in possesso del figlio e
una in possesso del genitore, ma dal confronto è emerso che il
meccanismo è facilmente aggirabile; è emersa l’idea di far pervenire
ai genitori, tramite sms a intervalli stabiliti i movimenti del figlio nel
web ma il traffico telefonico è parso eccessivo. Solo un software di
filtro è parso il più efficace.
COPYRIGHT: il problema della salvaguardia dei diritti d’autore, sui file
multimediali inseriti nelle varie aree, è stato aggirato inserendo
trailers, anziché la riproduzione completa di canzoni, film o libri.
Mappa concettuale dell’ambito “musica”
Il logo
I PROBLEMI AFFRONTATI
FRUITORI: inizialmente si era pensato di limitare l’utenza a ragazzi
che già si sconoscevano nella vita reale, alcuni hanno però sollevato
l’obiezione che questo criterio diventava troppo selettivo ed era
opportuno estendere i contatti anche a coetanei con interessi simili.
Ne è nato un confronto al termine del quale si è deciso che , come
nella vita reale non tutti hanno lo stesso grado d’amicizia, così nel
social network c’ è la possibilità di stabilire diversi gradi di confidenza
il cui livello può aumentare o diminuire nel tempo e con esso
aumentano o diminuiscono anche le informazioni che il contatto può
vedere.
PRIVACY: da subito è emerso il problema di salvaguardare la privacy
dei fruitori: la prima idea è stata quella di fornire al log-in solo i dati
riguardanti nickname e password ma ciò rendeva difficile accertare la
vera identità del richiedente. Per superare questo ostacolo si era
addirittura pensato ad un collegamento con l’ufficio anagrafe. Dopo
accurate riflessioni è stata evidente l’incapacità dei social network di
proteggere completamente la privacy e garantire l’autenticità degli
utenti.
PROTEZIONE: per la fascia d’età coinvolta è nata subito l’esigenza di
garantire ai genitori un certo controllo sull’operato del figlio. Si è
– 221 –
FINANZIAMENTO: è stata subito percepita l’esigenza di rendere
autonomo finanziariamente il sito ma è parso evidente che ciò poteva
avvenire attraverso la pubblicità dei vari prodotti presentati nelle aree.
LA SCELTA DEL NOME
La scelta del nome è avvenuta attraverso un percorso articolato:
inizialmente è emersa una serie di opzioni
attraverso un
brainstorming, successivamente la classe ha eliminato quelle che non
piacevano o che erano già utilizzati in ambito simile. Alla fine sono
rimasti i nomi “LIKEIT” (col significato “…che piace”) e “MYND” (col
significato “my mind”, cioè la mia mente, il mio pensiero).
L’indecisione tra questi era tale che ci si è decisi per un sondaggio tra
tutti gli alunni della scuola: il preferito è risultato MYND.
CONSIDERAZIONI FINALI DEI PARTECIPANTI
(CITAZIONI DALLE RELAZIONI INDIVIDUALI)
“Le attività eseguite per questo progetto ci hanno permesso di
avvicinarci al mondo informatico del web, di approfondire le
conoscenze che già avevamo e d’integrarle con quelle nuove, di
acquisire un linguaggio specifico e di riflettere sulle opportunità e sui
rischi delle nuove tecnologie” .
“In questi mesi ci è stato richiesto di lavorare insieme, collaborando e
condividendo le idee con tutti; ci siamo accorti che il prodotto finale
risulta molto più ricco di quello derivante da un lavoro individuale.”
“Ritengo che questo lavoro sia stato molto utile per farci ragionare e
mettere in atto abilità diverse, ad esempio quella di staccarsi dal
concreto e dal reale per inventare qualcosa a cui nessuno ha mai
pensato”
“Sono partita che non conoscevo neanche cosa fosse un social
network, oggi riesco a immaginare anche che lavoro c’è dietro alla
sua realizzazione.”
“ Oggi sono orgogliosa di poter dire che parte dell’idea di questo
social network è anche mia”
– 222 –
La terza B: Brescacin Agata, Camerin Maura, Campisi Sveva, Cerruti
Lorenzo, Colò Chiara, Da Dalt Giulia, Dal Tio Anna,Dall’Agata Alex,
Dall’Antonia Moreno, De Biasi Alice, De Nardi Jacopo, Fasano
Geremia, Fragapane Antonino, Gallon Davide, Lagpao Rachel,
Leandro Federica, Moret Chiara, Mozzato Margherita, Peruch
Leonardo, Pin Martina, Pizzol Lorenzo, Saraci Esmeralda, Saraci
Shaje,Serbati Sara, Spinelli Roberto, Vinci Matteo
Stampato nel mese di novembre 2011 presso la CLEUP sc
“Coop. Libraria Editrice Università di Padova”
Via G. Belzoni, 118/3 – Padova (Tel. 049 650261)
www.cleup.it
– 223 –
– 224 –
Scarica

Scarica la pubblicazione pdf - Ufficio Scolastico Regionale per il