Dossier 18 PANORAMA della SANITÀ • n°29 • luglio 2010 Molte differenze tra Regioni in parte ingiustificate Troppi gli antibiotici consumati in Italia Un vasto studio sull’uso di antibiotici nel Bel Paese mette in guardia: serve maggior controllo prescrittivo altrimenti il rischio è di renderli inefficaci a causa dell’ insorgenza di resistenze. Reddito e condizioni di pagamento di questi farmaci guidano il livello dei consumi a livello regionale L’ Italia è un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali su questo fronte, non sempre motivate da diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo più alto di antibiotici. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparità è solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma è difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni più virtuose e quelle meno per quel che concer- ne il consumo appropriato di questi farmaci. È quanto emerso da una ricerca coordinata da Massimo Filippini dell’Università di Lugano e da Giuliano Masiero dell’Università di Bergamo e di Lugano. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito, sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettua- to sulla Svizzera, anche per l’Italia l’uso pro capite ambulatoriale di antibiotici è pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalità. Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell’anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il loro utilizzo forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. È bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l’antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici può quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una società (aumento del tasso di mortalità da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). L’Italia è un paese a consumo relativamente alto di antibiotici a livello territoriale. Utilizzando i dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (Esac) tra il 2000 e il 2005, si vede che l’Italia è tra i paesi europei che ne consumano di più (consumo calcolato come numero di dosi definite giornalie- Dossier PANORAMA della SANITÀ • n° 29 • luglio 2010 re per 1000 abitanti o DDD Figura 1). L’Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Al contrario, Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono i paesi che consumano meno antibiotici. Il livello medio di consumi di antibiotici in Italia tra il 2000 e il 2007 è stato di 23,24 DDD, con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L’uso di antibiotici è rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneità dei consumi si osserva in tutte le Regioni. In generale, quelle del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto alle Regioni meridionali e nelle isole (28,36 DDD). Il consumo complessivo di antibiotici misurato in DDD mostra un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. «Il nostro studio potrebbe contri- buire ad indirizzare politiche regione-specifiche verso la progettazione di misure mirate a promuovere un migliore uso degli antibiotici e, di conseguenza, a ridurre l’impatto sociale dell’emergenza di nuove resistenze batteriche ai farmaci», ha spiegato Filippini. «Personalmente credo che questo lavoro sia molto importante», ha commentato Francesco Moscone che lavora presso la Brunel Business School della Brunel University nel Middlesex, uno degli organizzatori del workshop. «Nel nostro Paese, soprattutto in certe Regioni del Centro-Sud Italia, il consumo di antibiotici non è sotto controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. In Inghilterra, al contrario, è diventato quasi impossibile farsi prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l’inefficacia degli antibiotici per Consumo di antibiotici in Europa (2005) Consumo di antibiotici in Italia (2007) Paese Paese Austria Belgio Repubblica Ceca Germania Danimarca Spagna Finlandia Ungheria Irlanda Islanda Italia Lussemburgo Olanda Polonia Portogallo Svezia Slovacchia Regno Unito Francia Grecia Norvegia Consumo di antibiotici* 12,99 24,30 17,32 14,61 14,61 19,29 18,10 19,54 20,54 23,25 23,60 25,18 10,51 19,60 24,48 14,89 25,08 15,44 28,96 34,72 16,76 Fonte: European Surveillance of Antimicrobial Consumption(ESAC) Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-A.Adige Veneto Friuli-Venezia G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Consumo di antibiotici* 18,98 19,97 18,64 14,91 18,57 16,92 20,89 19,88 21,92 25,89 23,91 28,36 27,46 26,83 33,87 28,69 26,91 29,57 30,09 19,92 Fonte: Rapporto 2007 dell'Osservatorio Nazionale sull'impiego dei Medicinali (OsMed) la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l’antibiotico. Se in Italia le politiche di salute pubblica fossero implementate tenendo conto della evidence based medicine, secondo me il consumo di antibiotici sicuramente diminuirebbe, gli indicatori di salute migliorerebbero, e la spesa sanitaria si ridurrebbe», ha concluso Moscone. «A livello di sistema sanitario italiano servono maggiori incentivi per favorire un uso più prudente degli antibiotici», ha sottolineato Filippini, «in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo». «Inoltre, in alcune Regioni varrebbe la pena promuovere una politica informativa volta, da una parte, a favorire la prescrizione di antibiotici da parte dei medici solamente quando strettamente necessari e nelle dosi corrette, e dall’altra a sensibilizzare i pazienti sul problema della resistenza (quello che vuole il Ministero in questo momento è che le Regioni meno virtuose si assumano le loro responsabilità di spesa chiedendo maggiori contributi ai loro cittadini)». Ad esempio, il Belgio è riuscito negli ultimi anni a ridurre sensibilmente l’uso degli antibiotici, diminuendo così il problema delle resistenze farmacologiche. Letture di approfondimento Masiero G., Filippini M., Ferech M., Goossens H. (forthcoming). Socioeconomic determinants of outpatient antibiotic use in Europe. International Journal of Public Health. Filippini M., Masiero G., Moschetti K. (2006). Socioeconomic determinants of regional differences in outpatient antibiotic consumption: Evidence from Switzerland. Health Policy, vol. 78, issue 1, 77-92 19 Affaritaliani.it - Farmaci/ In Italia si consumano troppi antibiotici Page 1 of 2 > Contattaci > Accedi al tuo profilo > Iscriviti alla newsletter IL PRIMO QUOTIDIANO ONLINE Giovedi 22 Luglio 12:23 HOME POLITICA COFFEE BREAK ECONOMIA ENERGIA MERCATI PMI - EUROPA IL SOCIALE METEO GREEN MEDIATECH OROSCOPO VIAGGI CRONACHE GIOCHI MILANOITALIA SCOMMESSE ROMAITALIA RUBRICHE SPORT FOTO-VIDEO CULTURE MOBILE SPETTACOLI SHOPPING CASA Fai di Affaritaliani la tua Home ULTIMISSIME Annunci Google Danni del fumo Disintossicazione Colon Scopri tutti i pericoli del fumo. Visita il sito Help ! Help-eu.com/non-fumare Scopri perché la pulizia del colon è efficace per perdere peso! www.DrNatura.it Farmaci/ In Italia si consumano troppi antibiotici Giovedi, 15 Luglio 2010 - 12:53 L'Italia e' un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali, non sempre motivate dai diversi contesti socio-demografici. Campania,Sicilia e Calabria mostrano il consumo piu' alto. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparita' e' solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma e' difficiledire in mo o chiaro quali siano le regioni piu' virtuose equelle meno per quel che concerne il consumo appropriato diquesti farmaci. E' quanto emerso da una ricerca coordinata dalprofessor Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e dalprofessor Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e diLugano, che viene presentata in occasione del 2 HealthEconometrics Workshop, da oggi a sabato presso l'Universita'Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Una tre giorni di lavoriche, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricercainteruniversitario per i servizi di pubblica utilita',Universita' degli Studi di Milano-Bicocca, facolta' di Economiadell'Universita' Cattolica di Roma, Universita' degli Studi diBergamo, vede riuniti professionisti e accademici di altoprofilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni diEconometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. Irisultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzoe ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per lacomprensione delle differenze regionali nel consumo diantibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studioeffettuato sulla Svizzera, anche per l'Italia l'uso pro capiteambulatoriale di antibiotici e' pure influenzato dallastruttura demografica della popolazione e dal livello dimortalita'. Tre pupe per promuovere Sanremo/ "La pupa e il secchiello, reality o realtà" è il nuovo slogan legato alla promozione turistica balneare ideato dalla città di Sanremo per fidelizzare i propri visitatori. Francesca Cipriani, Flo Marincea e Lisandra Silva sono le pin-up testimonial di questa divertente campagna promozionale che ha come obiettivo quello di rinnovare l’immagine turistica della città dei fiori, rendendola più divertente e vicina al mondo dei giovani... LE GALLERY 1 2 3 TUTTE LE FOTO TORNA ALLA LISTA DELLE ULTIMISSIME DI OGGI VAI ALLA HOME PAGE DI AFFARITALIANI.IT Condividi > Annunci Google Esperti Medicina Online Trova Tutte le Informazioni di cui Hai Bisogno su SapereSalute.it! www.SapereSalute.it/Medicina Hotel San Giuliano Terme Alberghi a San Giuliano Terme. Con foto e descrizioni dettagliate. Booking.com/Hotel Notizie di Torino Cronaca di Torino in Tempo Reale: Tieniti Sempre Aggiornato Su Agi.it www.agi.it Le notizie più gradite <> Il giornalismo è serio. In memoria di Giorgio Alpi Fini e la questione morale: "La politica sia intrensigente". E... P3, i pm dispongono indagini sui conti di Verdini e Carboni. E... P3/ "Cesare" spunta 23 volte nei verbali. Leggi le carte Stragi di mafia/ I pm: "Siamo a un passo dalla verità" Offerte Lavoro Dirigenti Opportunità di Lavoro da € 50.000 Affidati ad oltre 6.000 Head Hunter www.Experteer.it/OfferteLavoro GIOCA CON LA COVER GIRL Clicca qui per votare I gadget di Affaritaliani.it http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=150710125331 22/07/2010 SALUTE CONSUMO PIU ALTO ANTIBIOTICI IN CAMPANIA SICILIA E CAL... Page 1 of 2 Prestiti INPDAP 80.000€ A Dipendenti e Pensionati anche con Altri Mutui in Corso, Tutto in 48h! www DipendentiStatali it/INPDAP Finanziamenti al 3%? 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E' quanto emerso da una ricerca coordinata da Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e da Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e di Lugano, presentata in occasione del 2* Health Econometrics Workshop presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma promossa da CRISP, il centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilita' che riunisce Universita' degli Studi di Milano-Bicocca, facolta' di Economia dell'Universita' Cattolica di Roma e Universita' degli Studi di Bergamo. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane nel periodo che va dal 2000 al 2007. | Home Page | Copertina | Focus | Speciali Ricostruzione Abruzzo | Abruzzo/la ripresa | Breaking News | Economia | Borse&Mercati | Politica | Enti Locali | Sport | Attualitá | Energia e Mercati | Terzo Settore | Leggi&Regioni | Cooperazione decentrata | Vetrinaitaliana | Attività di Governo | Edizione Radiofonica Governo.it Governo.it focus Governo.it estero | Autonomie Locali | Multimedia | Ambiente e turismo | Stampa estera | Famiglia | Energia e Petrolio PARTNERS ''Il nostro studio potrebbe contribuire ad indirizzare politiche regionespecifiche verso la progettazione di misure mirate a promuovere un migliore uso degli antibiotici - spiega Filippini - e, di conseguenza, a ridurre l'impatto sociale dell'emergenza di nuove resistenze batteriche ai farmaci''. noe/sam/ss (Asca) Abruzzo Basilicata Bolzano Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Ven. Giu. IN TRE ELEMENTI KILLER DEL GLUTINE LA CAUSA DELLA CELIACHIA FAZIO INSEDIA CONSULTA ISTITUTO MEDITERRANEO EMATOLOGIA CERVELLO 'VEDE' OGGETTI ANCOR PRIMA DI SENSAZIONE TATTILE CUORI MAMMA E FETO BATTONO ALL'UNISONO GRAZIE AL RESPIRO AVERE ANULARE PIU' LUNGO TRIPLICA RISCHIO TUMORE PROSTATA FAZIO INCONTRA PRESIDENTE REGIONE LIGURIA E ASSESSORE SANITA' BOTULINO APPIANA-RUGHE, PIU' FELICI SENZA BRONCIO HIV, NEL REGNO UNITO RADDOPPIA CONTAGIO TRA 'OVER 50' PROBLEMI D'AMORE FANNO MALE, ANSIA RADDOPIA RISCHIO INFARTO MAL DI SCHIENA, CON CHIRURGIA MININVASIVA RECUPERO PIU' RAPIDO Scopri il Superprestito Fino a 75.000€, Supertasso, Zero Spese. Anche Protestati. Scoprili! www.aliprestito.net/prestiti Corsi Di Trucco Campania Corsi di trucco professionale con Beauty Academy. 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Questa disparita' e' solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma e' difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni piu' virtuose e quelle meno per quel che concerne il consumo appropriato di questi farmaci. HOME CONTATTI MAPPA DEL SITO CERCA NEL SITO CYBERMED TEAM WEBMAIL PUBBLICITA' E' quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, da oggi a sabato presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilita', Universita' degli Studi di Milano-Bicocca, facolta' di Economia dell'Universita' Cattolica di Roma, Universita' degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l'Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici e' pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalita'. Serv.: RSA Num.: 1014 Data: 12:12 - 15/07/2010 Sigla: . Sett.: ATT Tema: ATTUALITA' FARMACI: IN ITALIA SI CONSUMANO TROPPI ANTIBIOTICI = (AGI) - Roma, 15 lug. - Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. E' bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l'antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici puo' quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una societa' (aumento del tasso di mortalita' da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). L'Italia e' un paese a consumo relativamente alto di antibiotici a livello territoriale. Utilizzando i dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 si vede che l'Italia e' tra i paesi europei che ne consumano di piu' (consumo calcolato come numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti. L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Al contrario, Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono i paesi che consumano meno antibiotici. Il livello medio di consumi di antibiotici in Italia tra il 2000 e il 2007 e' stato di 23,24 DDD (dosi definite giornaliere), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici e' rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneita' dei consumi si osserva in tutte le Regioni. In generale, quelle del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto alle Regioni meridionali e ACCREDITAMENTO STAMPA Motore di Ricerca Naviga Nuove segnalazioni Segnalazioni sponsorizzati Segnalazioni popolari Segn. più votate Segn. meglio votate Segn. più recensite Servizi CYBERMED NEWS CYBERMED JUNIOR PER IL CONSUMATORE PHARMA NEWS PHARMA CONGRESSI CERCA UN FARMACO FARMACI CONTRAFFATTI CERCA UNA FARMACIA HEALTHCARE MARKET DOWNLOADS CATEGORIE FAQs GLOSSARIO - DIZIONARIO Aree Riservate Accesso Medici Accesso Veterinari Accesso Farmacisti Accesso Psicologi Accesso Biologi Accesso Tecnici e Terapisti Accesso Infermieri Accesso Aziende Accesso Studenti Universitari Sostieni Cybermed Sponsored Links nelle isole (28,36 DDD). ANNUNCI LETTERE AL DIRETTORE DIRITTI DEL MALATO RESP.DEL MEDICO Pubblicato in : CYBERMED NEWS, FARMACOVIGILANZA MOTORE DI RICERCA NEWSLETTER CYBERMED COMITATO MNC NEWS Commenti utenti (0) ADV Aggiungi il tuo commento Nessun commento postato Aggiungi il tuo commento mXcomment 1.0.5 © 2007-2010 - visualclinic.fr License Creative Commons - Some rights reserved Valutazione utente: Scarso /0 Ottimo Valuta questo articolo http://www.cybermed.it/index.php?option=com_content&task=view&id=26235&Ite... 22/07/2010 antibiotici: li usiamo male - donnamoderna com Page 1 of 2 Antibiotici: li usiamo male STARBENE di Neva Ganzerla // 19 luglio 2010 Gli italiani continuano a usare gli antibiotici senza consultare il medico. Questo errore però ha gravi conseguenze Se prendi il sole sei OK Allattamento: droga, nicotina, Tutta quell'energia nasconde un Infertilità: arrivano i Caldo: è pericoloso Vacanze sicure con anche per i giovani il passaporto della VEDI TUTTI In forma con le Star il girovita Quanto antibiotici si usano in una famiglia media italiana? Molti purtroppo. Una ricerca presentata in occasione del 2* Health Econometrics Workshop sottolinea che il consumo di antibiotici in Italia è mediamente molto alto, ma cambia se ci si sposta da una provincia all'altra. I dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 vedono l'Italia tra i paesi europei col consumo più alto: 23,24 DDD (dosi definite giornaliere, cioè il numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti). Localmente, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno; mentre Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo più alto. Lo studio, coordinato dal Prof. Massimo Filippini e dal Prof. Giuliano Masiero delle Università di Lugano e di Bergamo, ha cercato di capire cosa influenzasse questa discrepanza. Ne è emerso che a influenzare il consumo di antibiotici delle famiglie italiane sono il prezzo degli antibiotici stessi, il reddito, la struttura demografica e il livello di mortalità regionale. Quello che però è importante è che la media di consumo di un mese condiziona quello seguente: se è stato alto continuerà a salire. Il motivo potrebbe essere collegato alle resistenze batteriche che vengono rafforzate dall'uso errato di farmaci e che quindi, di anno in anno, richiedono sempre maggior dosi di principio attivo. Vista la preoccupante diffusione del consumo massiccio di antibiotici, il problema della resistenza batterica rappresenta un grosso pericolo per la salute di una società. A lungo andare i batteri che attaccano l'uomo diventeranno sempre più difficilmente curabili con i farmaci che abbiamo ora a disposizione e questo condurrà all'aumento del tasso di mortalità da malattie infettive e dei costi sanitari. È nell'interesse di tutti capire la pericolosità di questo errore. tumore al seno Tester pericolosi Diario della mia dieta La dieta di coppia: fare la dieta insieme? Intervista ... La chetosi e la quiete dopo la tempesta ... Ricette in dieta: omelette alle erbe fini con fagiolini ... Quante volte, quando e come pesarsi in dieta? Lifestyle della bilancia ... Preparato tisanoreica recensito dall'amica non a dieta ... Cosa si mangia in dieta tisanoreica? ... Per invertire questa tendenza basta poco: chiedere sempre al medico se vi è effettiva necessità di assumere antibiotici e attenersi scrupolosamente ai dosaggi consigliati. Mai fare di testa propria. TAG: antibiotici, resistenza batterica, farmaci GUARDA ANCHE Vedi tutti http://www.donnamoderna.com/layout/set/print/starbene/italia-uso-antibiotici-errato-r... 22/07/2010 Federfarma: Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani Page 1 of 1 Accesso riservato username password Entra registrazione Ricordami Le News di AGI Sanità 15/07/201012.46.24 FARMACI: IN ITALIA SI CONSUMANO TROPPI ANTIBIOTICI (AGI) - Roma, 15 lug. - L'Italia e' un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali, non sempre motivate dai diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo piu' alto. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparita' e' solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma e' difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni piu' virtuose e quelle meno per quel che concerne il consumo appropriato di questi farmaci. E' quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, da oggi a sabato presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilita', Universita' degli Studi di Milano-Bicocca, facolta' di Economia dell'Universita' Cattolica di Roma, Universita' degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l'Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici e' pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalita'. Serv.: RSA Num.: 1014 Data: 12:12 - 15/07/2010 Sigla: . Sett.: ATT Tema: ATTUALITA' FARMACI: IN ITALIA SI CONSUMANO TROPPI ANTIBIOTICI = (AGI) - Roma, 15 lug. - Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. E' bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l'antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici puo' quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una societa' (aumento del tasso di mortalita' da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). L'Italia e' un paese a consumo relativamente alto di antibiotici a livello territoriale. Utilizzando i dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 si vede che l'Italia e' tra i paesi europei che ne consumano di piu' (consumo calcolato come numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti. L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Al contrario, Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono i paesi che consumano meno antibiotici. Il livello medio di consumi di antibiotici in Italia tra il 2000 e il 2007 e' stato di 23,24 DDD (dosi definite giornaliere), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici e' rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneita' dei consumi si osserva in tutte le Regioni. In generale, quelle del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto alle Regioni meridionali e nelle isole (28,36 DDD). . https://www.federfarma.it/VisualizzaNews.aspx?type=Agi&key=5658 22/07/2010 Farmaci: consumo antibiotici più alto in Regioni Sud, Campania guida classifica - Sal... Page 1 of 2 motori24 Accedi Notizie Commenti&Idee Norme e Tributi Finanza Economia Tecnologie luxury24 viaggi24 Cultura casa24 multimedia salute24 job24 blog arteconomy24 shopping24 Area utenti registrati altri tools altri Entra Registrati User Pass Password dimenticata? Tutti gli indici del mondo della medicina Aggiornato alle 11:58 giovedì, 22 luglio 2010 Home Salute pharmalab sperimentazioni Biotech Farmaceutica benessere e cosmetica agenda indici di settore Bioetica azioni cerca news mySalute24 dipendenze Flash News Farmaci: consumo antibiotici più alto in Regioni Sud, Campania guida classifica Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo più alto di antibiotici. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e TrentinoAlto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. È quanto emerso da una ricerca coordinata da Massimo Filippini dell’Università di Lugano e da Giuliano Masiero dell’Università di Bergamo e di Lugano, presentata in occasione del 2* Health Econometrics Workshop presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma promossa da CRISP, il centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità che riunisce Università degli Studi di Milano-Bicocca, facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Roma e Università degli Studi di Bergamo. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. “Il nostro studio potrebbe contribuire ad indirizzare politiche regionespecifiche verso la progettazione di misure mirate a promuovere un migliore uso degli antibiotici - spiega Filippini - e, di conseguenza, a ridurre l`impatto sociale dell’emergenza di nuove resistenze batteriche ai farmaci”. flash news Hiv: Gran Bretagna, raddoppia contagio tra ultracinquantenni Salute: lunghezza anulare associata a rischio cancro prostata Prematuri: presentata in Senato task-force medicoscientifica Salute: mal di schiena, ne soffre 1 italiano su 4 Salute: AriSLA finanzia 5 progetti di ricerca su Sclerosi laterale amiotrofica Salute: creato sangue artificiale, progetto militare Usa in attesa parere Fda Salute: l`ecstasy può migliorare gli effetti della psicoterapia in vittime traumi pubbliredazionale i più letti oggi 1. Doping regolare? La caffeina migliora la resistenza dei muscoli 2. Prova-costume? Occhio agli spuntini, 3. Il cammino della Ru486: ecco i paesi in cui è promosse le 100 calorie stata approvata 4. Arriva il biocomputer che parla con le cellule 5. Diagnosi dell’autismo: in anticipo grazie al test della voce http://salute24.ilsole24ore.com/flash_news/1783/Farmaci:_consumo_antibiotici_piu_... 22/07/2010 Salute: consumo antibiotici +5,6% in 7 anni - Salute24 motori24 Accedi Notizie Commenti&Idee Page 1 of 2 Norme e Tributi Finanza Economia Tecnologie luxury24 Cultura viaggi24 casa24 multimedia salute24 job24 blog arteconomy24 shopping24 Area utenti registrati altri tools altri Entra Registrati User Pass Password dimenticata? Tutti gli indici del mondo della medicina Aggiornato alle 11:58 giovedì, 22 luglio 2010 Home Salute puntomalattie cuore Biotech oncologia Farmaceutica genitori e figli mentecorpo indici di settore Bioetica alimentazione azioni cerca news mySalute24 lei e lui età d'argento charity Flash News Salute: consumo antibiotici +5,6% in 7 anni Il consumo complessivo ha mostrato un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. È quanto emerge dall`analisi sui dati della Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 condotta da Massimo Filippini dell’Università di Lugano e da Giuliano Masiero dell’Università di Bergamo e di Lugano. Dallo studio presentato in occasione del 2* Health Econometrics Workshop presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma promossa da CRISP, il centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità, emerge anche l`Italia distanzia paesi come Germania, Olanda, Danimarca e Austria, meno abituati al ricorso agli antibiotici. Molte le differenze su base regionale, misurate in dosi giornaliere per 1000 abitanti. In generale, le Regioni del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61) rispetto alle Regioni del Nord (18,25) e minore rispetto alle Regioni meridionali e nelle isole (28,36). flash news Hiv: Gran Bretagna, raddoppia contagio tra ultracinquantenni Salute: lunghezza anulare associata a rischio cancro prostata Prematuri: presentata in Senato task-force medicoscientifica Salute: mal di schiena, ne soffre 1 italiano su 4 Salute: AriSLA finanzia 5 progetti di ricerca su Sclerosi laterale amiotrofica Salute: creato sangue artificiale, progetto militare Usa in attesa parere Fda Salute: l`ecstasy può migliorare gli effetti della psicoterapia in vittime traumi pubbliredazionale i più letti oggi 1. Doping regolare? La caffeina migliora la resistenza dei muscoli 2. Prova-costume? Occhio agli spuntini, 3. Il cammino della Ru486: ecco i paesi in cui è promosse le 100 calorie stata approvata 4. Arriva il biocomputer che parla con le cellule 5. Diagnosi dell’autismo: in anticipo grazie al test della voce http://salute24.ilsole24ore.com/flash_news/1781/anteprima.php?t=flash_news&id=17... 22/07/2010 Antibiotici. Se ne consumano troppi : INFO@CONSUMATORI Page 1 of 4 INFO@CONSUMATORI Informazione al consumo a cura di Massimiliano Orlando « Gas costoso? Per l'Autorita' e' colpa della posizione dominante di Eni | Homepage | Scuola, doppio test per misurare la preparazione degli studenti » venerdì, 16 luglio 2010 Antibiotici. Se ne consumano troppi Luglio 2010 D L M M G V S 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 INIZIATIVE INFO@CONSUMATORI Scrivici Convenzione INTOLLERANZE [email protected] ALIMENTARI DIABETE:settimana della prevenzione Newsletter Manutenzione caldaie a soli 50€ Manutenzione caldaie. Parla email Iscriviti Cancella la tua iscrizione Invia Categorie 1 CHI SIAMO 2 SCARICA PDF GIORNALE 3 MASSIMILIANO ORLANDO 4 MAIL LETTORI 5 MAILING LIST 6 COMUNICATI 7 GLI ARTICOLI 8 LE INIZIATIVE L'Italia e' un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali, non sempre motivate dai diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo piu' alto. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparita' e' solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma e' difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni piu' virtuose e quelle meno per quel che concerne il consumo appropriato di questi farmaci. E' quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, da oggi a sabato presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilita', Universita' degli Studi di Milano-Bicocca, facolta' di Economia dell'Universita' Cattolica di Roma, Universita' degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. l'ESA Problemi con Fastweb? Sportello legale EVENTO SPORTIVO Moto Tour Molise Termoli - Una vacanza da campioni ALIMENTI AMBIENTE ANIMALI ANTITRUST ASSICURAZIONI AUTO BANCHE BENZINA CANONE RAI CINEMA CLASS ACTION CONDOMINIO CULTURA EVENTI DIRITTI UMANI DIRITTO DISABILITA' DROGA ECONOMIA EDITORIA ENERGIA FAMIGLIA FISCO FRODI COMMERCIALI GIUSTIZIA IMMIGRAZIONE INTERNET INVESTIMENTI ISTAT IVA RIFIUTI LAVORO LIBRI Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l'Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici e' pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalita'. Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. E' bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l'antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici puo' quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una societa' (aumento del tasso di mortalita' da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). L'Italia e' un paese a consumo relativamente alto di antibiotici a livello territoriale. Utilizzando i dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 si vede che l'Italia e' tra i paesi europei che ne consumano di piu' (consumo calcolato come numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti. L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Al contrario, Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono i paesi che consumano meno antibiotici. Il livello medio di consumi di antibiotici in Italia tra il 2000 e il 2007 e' stato di 23,24 DDD (dosi definite giornaliere), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici e' rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneita' dei consumi si osserva in tutte le Regioni. In generale, quelle del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto alle Regioni meridionali e nelle isole (28,36 DDD). Il consumo complessivo di antibiotici misurato in DDD mostra un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. "Il nostro studio potrebbe contribuire ad indirizzare politiche regione-specifiche verso la progettazione di misure mirate a promuovere un migliore uso degli antibiotici e, di conseguenza, a ridurre l'impatto sociale dell'emergenza di nuove resistenze batteriche ai farmaci", ha spiegato il professor Filippini. "Personalmente credo che questo lavoro sia molto importante", ha commentato Francesco Moscone che lavora presso la Brunel Business School della Brunel University nel Middlesex, uno degli organizzatori del workshop. "Nel nostro paese, soprattutto in certe Regioni del Centro-Sud Italia, il consumo di antibiotici non e' sotto controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. In Inghilterra, al contrario, e' diventato quasi impossibile farsi Ultimo numero INFO@CONSUMATORI DICEMBRE 2009 OCCASIONI Secondamano Termoli:lavanderia self service SPEEDY WASH Associazioni Acu Adiconsum Adoc Aduc Adusbef http://consumatori.myblog.it/archive/2010/07/16/antibiotici-se-ne-consumano-troppi.... 22/07/2010 Antibiotici. Se ne consumano troppi : INFO@CONSUMATORI LOTTERIE MAFIA MANUTENZIONE CALDAIE MONDO MULTE MUTUI NEWS BLOG PREVIDENZA E PENSIONI PREZZI PRIVACY RASSEGNA STAMPA RIFIUTI RISPARMIO SALUTE SANITA' SCUOLA SOCIAL CARD Agenzia Help Consumatori prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l'inefficacia degli antibiotici per la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l'antibiotico. Se in Italia le politiche di salute pubblica fossero implementate tenendo conto della evidence based medicine, secondo me il consumo di antibiotici sicuramente diminuirebbe, gli indicatori di salute migliorerebbero, e la spesa sanitaria si ridurrebbe", ha concluso Moscone. "A livello di sistema sanitario italiano servono maggiori incentivi per favorire un uso piu' prudente degli antibiotici", ha sottolineato Filippini, "in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo". "Inoltre, in alcune Regioni varrebbe la pena promuovere una politica informativa volta, da una parte, a favorire la prescrizione di antibiotici da parte dei medici solamente quando strettamente necessari e nelle dosi corrette, e dall'altra a sensibilizzare i pazienti sul problema della resistenza (quello che vuole il Ministero in questo momento e' che le Regioni meno virtuose si assumano le loro responsabilita' di spesa chiedendo maggiori contributi ai loro cittadini)". Ad esempio, il Belgio e' riuscito negli ultimi anni a ridurre sensibilmente l'uso degli antibiotici, riducendo cosi' il problema delle resistenze farmacologiche. 20:03 Scritto da : consumatori in SANITA' | Link permanente | Commenti (0) | Trackback (0) | Segnala | OKNOtizie | | del.icio.us | | Digg | Facebook Trackback sport SPRECHI PUBBLICI tecnologia TELEFONIA TERMOLI TRASPORTI TRUFFE TURISMO TV VIAGGI VIDEO videogiochi Antonio Lubrano Assoutenti Casa del consumatore Cittadini Utenti Consumatori Codacons Federconsumatori Lega consumatori Movimento consumatori Movimento Difesa del Cittadino Professional Consumer Unione Nazionale Consumatori Link amici Aadi Molise Annunci gratuiti annuncia.it B&B Il Belvedere SPESA SPETTACOLO Altroconsumo Annunci gratuiti SOCIETA' SOLIDARIETA' Page 2 of 4 L'URL per fare un trackback su questo post è : http://consumatori.myblog.it/trackback/2628168 BC Foto Centro estetico B Club Corsi libretto sanitario 50 € Scrivi un commento Flair Boutique Francesca Poccetti myspace Non sei connesso. 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Primo traguardo per "Danone per Haiti": Allergie Banconote contraffatte Calcolo BONUS GAS Centro Impiego CB Di chi è la targa Farmaci da banco Furto Identità Guida Consumatore Ministero Comunicazioni Ministero dei Trasporti Mutui Norme in rete Page Rank Qui Risparmio Ratebook Risparmiosuper.it Saper mangiare Sos Impresa Statistiche siti web ACCERTAMENTI DA STUDI http://consumatori.myblog.it/archive/2010/07/16/antibiotici-se-ne-consumano-troppi.... 22/07/2010 Salute: Troppi gli antibiotici usati in Italia - Newsfood.com Page 1 of 1 Puoi ritrovare quest'articolo alla pagina: http://www.newsfood.com/q/3d3b0910/i/ FARMACI Aumentato l'uso dal 2005 ad oggi Salute: Troppi gli antibiotici usati in Italia Soprattutto al Sud, registrato un alto consumo, a rischio la nascita di forme di resistenza © Redazione NEWSFOOD.com - 21/07/2010 L'Italia e' un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali, non sempre motivate dai diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo piu' alto. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparita' e' solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma e' difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni piu' virtuose e quelle meno per quel che concerne il consumo appropriato di questi farmaci. E' quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, fino a sabato presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilita', Universita' degli Studi di MilanoBicocca, facolta' di Economia dell'Universita' Cattolica di Roma, Universita' degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l'Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici e' pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalita'. Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. E' bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibioticoresistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l'antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici puo' quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una societa' (aumento del tasso di mortalita' da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). L'Italia e' un paese a consumo relativamente alto di antibiotici a livello territoriale. Utilizzando i dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 si vede che l'Italia e' tra i paesi europei che ne consumano di piu' (consumo calcolato come numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti. L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Al contrario, Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono i paesi che consumano meno antibiotici. Il livello medio di consumi di antibiotici in Italia tra il 2000 e il 2007 e' stato di 23,24 DDD (dosi definite giornaliere), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici e' rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneita' dei consumi si osserva in tutte le Regioni. In generale, quelle del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto alle Regioni meridionali e nelle isole (28,36 DDD). Il consumo complessivo di antibiotici misurato in DDD mostra un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. "Il nostro studio potrebbe contribuire ad indirizzare politiche regione-specifiche verso la progettazione di misure mirate a promuovere un migliore uso degli antibiotici e, di conseguenza, a ridurre l'impatto sociale dell'emergenza di nuove resistenze batteriche ai farmaci", ha spiegato il professor Filippini. "Personalmente credo che questo lavoro sia molto importante", ha commentato Francesco Moscone che lavora presso la Brunel Business School della Brunel University nel Middlesex, uno degli organizzatori del workshop. "Nel nostro paese, soprattutto in certe Regioni del Centro-Sud Italia, il consumo di antibiotici non e' sotto controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. In Inghilterra, al contrario, e' diventato quasi impossibile farsi prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l'inefficacia degli antibiotici per la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l'antibiotico. Se in Italia le politiche di salute pubblica fossero implementate tenendo conto della evidence based medicine, secondo me il consumo di antibiotici sicuramente diminuirebbe, gli indicatori di salute migliorerebbero, e la spesa sanitaria si ridurrebbe", ha concluso Moscone. "A livello di sistema sanitario italiano servono maggiori incentivi per favorire un uso piu' prudente degli antibiotici", ha sottolineato Filippini, "in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo". "Inoltre, in alcune Regioni varrebbe la pena promuovere una politica informativa volta, da una parte, a favorire la prescrizione di antibiotici da parte dei medici solamente quando strettamente necessari e nelle dosi corrette, e dall'altra a sensibilizzare i pazienti sul problema della resistenza (quello che vuole il Ministero in questo momento e' che le Regioni meno virtuose si assumano le loro responsabilita' di spesa chiedendo maggiori contributi ai loro cittadini)". Ad esempio, il Belgio e' riuscito negli ultimi anni a ridurre sensibilmente l'uso degli antibiotici, riducendo cosi' il problema delle resistenze farmacologiche. Aduc.it Redazione Newsfood.com+WebTV Testata giornalistica - n. 638 del 23/02/2010 - Registro stampa Trib. Alessandria - Direttore responsabile: Giuseppe Danielli © 2005 Editrice Taro - P.IVA 01873460065 - 15100 Alessandria [Contatti] powered by http://www.newsfood.com/q/3d3b0910/salute-troppi-gli-antibiotici-usati-in-italia/ 22/07/2010 Ordine dei Medici Palermo - 17-07-2010 22-07-2010 Ricerca Individuate le molecole che causano la celiachia ... Altre news Australia Scoperta una mutazione nel virus dell'influenza che apre la strada a un vaccino efficace per tutta la vita Tumori al seno Stati Uniti, la Food and Drug Administration: no all'estensione dell'utilizzo dell'anticorpo monoclonale bevacizumab Manovra I sindacati medici: basta parole, si scriva che non ci sarà il blocco del turn over Messina Un uomo muore dopo il ricovero, indagati cinque medici Mucca pazza In fin di vita una donna, è il secondo caso in Italia Mal di schiena Ne soffre un italiano su quattro Medicina Ecco come funzionano le cellule che inducono al sonno Aids Occhi puntati su un gel vaginale capace di ridurre il rischio di contagio del virus Aids The Lancet smonta dodici falsi “miti” sulla relazione tra malati di Hiv e droga Page 1 of 2 Ricerca Troppi antibiotici, rischio di comparsa di resistenze batteriche ROMA. In Italia si consumano troppi antibiotici, spesso in modo inappropriato, col rischio che l'eccesso renda inefficaci tali farmaci per la comparsa di resistenze batteriche. Inoltre i consumi sono mal distribuiti lungo lo stivale, segno di un uso in parte poco controllato e motivato. E' quanto emerso da una ricerca coordinata da Massimo Filippini dell'Università di Lugano e da Giuliano Masiero dell'Università di Bergamo, che sarà presentata al 2/o Health Econometrics Workshop all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. Campania, Sicilia e Calabria sono le Regioni a più alto consumo; Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno, differenze solo in parte motivate dalla diversa struttura demografica e socioeconomica delle regioni. L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo in Europa; i più virtuosi sono invece Germania, Olanda, Danimarca e Austria coi livelli minori di consumi. Il livello medio di consumi in Italia tra il 2000 e il 2007 è stato di 23,24 DDD (numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti o DDD), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici è rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneità dei consumi si osserva tra le Regioni. Quelle del centro Italia ne fanno un uso maggiore (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto a quelle meridionali e alle isole (28,36 DDD). Il consumo complessivo di antibiotici mostra un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. Dallo studio è anche emerso che, oltre alla struttura demografica della popolazione (quota di anziani per esempio), a influenzare i consumi è il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale), che spiegano in parte le differenze regionali nei consumi. E non è tutto: è emerso infatti che il livello di consumo di antibiotici di un certo anno ne influenzerà il consumo l'anno successivo, forse perché il consumo di antibiotici induce resistenze batteriche che si trascinano nel tempo richiedendo l'aumento delle somministrazioni. "Questo lavoro è importante - commenta uno degli organizzatori del workshop, Francesco Moscone della Brunel University nel Middlesex - in Italia, soprattutto in certe Regioni del Centro-Sud, il consumo di antibiotici non è sotto controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. L'Italia è in ritardo, in Inghilterra, per esempio, é diventato quasi impossibile farsi prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l'inefficacia degli antibiotici per la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l'antibiotico". "Servono maggiori incentivi per favorire un uso più prudente degli antibiotici - sottolinea Filippini - in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo. Inoltre, in alcune Regioni varrebbe la pena promuovere una politica informativa volta sia a favorire la prescrizione di antibiotici solamente quando strettamente necessari e nelle dosi corrette, sia a sensibilizzare i pazienti sul problema della resistenza".(ANSA). Cerca In Italia Il 6,5 per cento dei bambini nasce prematuro Stress Si trasmette in gravidanza da madre a figlia Ricerca Usa “La depressione aumenta i rischi di demenza” In Sicilia Siglato l'accordo integrativo per gli oltre 4 mila medici di famiglia Disegno di legge L’Andi: buona la norma che permetterà ai laureati in Odontoiatria e protesi dentale di diventare dirigenti del Ssn Ricerca Finanziamento di un milione e mezzo per cinque progetti scientifici sulla Sla Lotta ai tumori Studiosi italiani trovano un’arma contro le cellule staminali del cancro al seno Sanità Le ostetriche approvano il nuovo codice deontologico Infarto Finanziamento al Policlinico San Matteo per trovare una cura con staminali adulte Primo in Europa Pisa, trapianto di rene da madre a figlia con un robot Assistenza Sette regioni non hanno centri di eccellenza di terapia intensiva neonatale Aids Dalla conferenza di Vienna un allarme per la diffusione della http://www.ordinemedicipa.it/?act=news&id_news=15123 22/07/2010 In Italia si usano troppi antibiotici Page 1 of 2 News – paginemediche.it: aggiornamenti su medicina, salute, benessere Farmacologia Medica In Italia si usano troppi antibiotici L'Italia è un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali, non sempre motivate dai diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo più alto. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparità è solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma è difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni più virtuose e quelle meno per quel che concerne il consumo appropriato di questi farmaci. E' quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell'Università di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell'Università di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2* Health Econometrics Workshop, da oggi a sabato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità, Università degli Studi di Milano-Bicocca, facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Roma, Università degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l'Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici è pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalità. Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. E' bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l'antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici può quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una società (aumento del tasso di mortalità da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). L'Italia è un paese a consumo relativamente alto di antibiotici a livello territoriale. Utilizzando i dati resi disponibili dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) tra il 2000 e il 2005 si vede che l'Italia è tra i paesi europei che ne consumano di più (consumo calcolato come numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti). L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Al contrario, Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono i paesi che consumano meno antibiotici. Il livello medio di consumi di antibiotici in Italia tra il 2000 e il 2007 è stato di 23,24 DDD (dosi definite giornaliere), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici è rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneità dei consumi si osserva in tutte le Regioni. In generale, quelle del centro Italia mostrano un uso maggiore di antibiotici pro capite (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto alle Regioni meridionali e nelle isole (28,36 DDD). Per approfondire: Il consumo di antibiotici in Italia e in Europa Batteri: evoluzione della specie e resistenza agli antibiotici AGI Salute Data pubblicazione gio, 15 lug 2010 Data ultima modifica gio, 15 lug 2010 Ads by Google Dentista Prezzi Preventivi Gratuiti On-line,Impianto in Titanio € 495,00 www.Dentista.tv Prestiti INPS Immediato, a Condizioni VantaggioseRichiedi Qui un Preventivo Online ! www.PrestiPop.it Impianti Dentali da 550 € 100% Risultati Estetici a Torino,1^ Visita Gratis, Preventivo Online DentalSpaItalia.com Se vuoi inserire un commento compila i campi sottostanti. Se invece hai un dubbio o un problema da sottoporci, accedi al servizio l'Esperto risponde Commenta con paginemediche.it Commenta con facebook Commenta come Medico Inserisci un commento Nome: Email: (Non sarà resa visibile) Oggetto del messaggio: Messaggio: Avvisami quando qualcuno risponde a questa discussione. Codice di conferma: Digita il codice visualizzato. Le lettere vanno digitate minuscole. I commenti inviati dai lettori sono soggetti ad approvazione. La redazione di paginemediche.it si riserva il diritto di non pubblicare commenti offensivi, diffamatori, scritti con linguaggio non adeguato, lesivi della dignità o morale altrui o non pertinenti con l'argomento trattato. Inserisci un Commento Pubblicità Prestiti INPDAP 80.000€ Danni del fumo A Dipendenti e Pensionati anche con Altri Mutui in Corso, Tutto in 48h! Scopri tutti i pericoli del fumo. Visita il sito Help ! Network paginemediche.it: Canali Tematici http://news.paginemediche.it/it/230/ultime-notizie/farmacologia-medica/detail_13694... 22/07/2010 Pharmastar - Stampa l'articolo Page 1 of 2 In Italia si consumano troppi antibiotici, record al Sud 15 luglio 2010 In testa per il consumo di antibiotici ci sono Campania, Sicilia e Calabria. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni più virtuose, che ne consumano meno. L'Italia e' un paese ad alto consumo di antibiotici ma le disparità regionali sono solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica. Questi dati provengono da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo e di Lugano e presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, che si svolgerà dal 15 al 17 luglio presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Saranno tre giorni di lavori per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria organizzati e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità, Universita' degli Studi di Milano-Bicocca, facolta' di Economia dell'Università Cattolica di Roma, Università degli Studi di Bergamo. Gli esperti hanno analizzato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane nel periodo compreso fra il 2000 al 2007. I dati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici, così come la struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalità. Inoltre, il consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo, forse perché si innescano resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. L'Italia e' un paese dove si consumano molto antibiotici al di fuori degli ospedali. Sulla base dei i dati dalla Sorveglianza Europea sul Consumo di Antimicrobici (ESAC) raccolti tra il 2000 e il 2005, l'Italia figura tra i paesi a maggior consumo. Germania, Olanda, Danimarca e Austria sono invece i paesi che consumano meno antibiotici. Tra il 2000 e il 2007, il consumo medio di antibiotici in Italia è stato pari a 23,24 DDD (defined daily dose), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). Tale dato e' rimasto stabile per tutto il periodo (+5,6%), mentre sono notevoli le variazioni regionali. In testa il Sud e le isole (28,36 DDD), segue il centro Italia (24,61 DDD) e in coda, si fa per dire, il Nord (18,25 DDD). "Il nostro studio potrebbe contribuire ad indirizzare politiche regione-specifiche verso la progettazione di misure mirate a promuovere un migliore uso degli antibiotici e, di conseguenza, a ridurre l'impatto sociale http://www.pharmastar.it/popup/stampa.html?idlink=4023 22/07/2010 Pharmastar - Stampa l'articolo Page 2 of 2 dell'emergenza di nuove resistenze batteriche ai farmaci", ha spiegato il professor Filippini. "Personalmente credo che questo lavoro sia molto importante", ha commentato Francesco Moscone che lavora presso la Brunel Business School della Brunel University nel Middlesex, uno degli organizzatori del workshop. "Nel nostro paese, soprattutto in certe Regioni del Centro-Sud Italia, il consumo di antibiotici non e' sotto controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. In Inghilterra, al contrario, e' diventato quasi impossibile farsi prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l'inefficacia degli antibiotici per la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l'antibiotico. Se in Italia le politiche di salute pubblica fossero implementate tenendo conto della evidence based medicine, secondo me il consumo di antibiotici sicuramente diminuirebbe, gli indicatori di salute migliorerebbero, e la spesa sanitaria si ridurrebbe", ha concluso Moscone. "A livello di sistema sanitario italiano servono maggiori incentivi per favorire un uso più prudente degli antibiotici", ha sottolineato Filippini, "in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo". [chiudi questa finestra] http://www.pharmastar.it/popup/stampa.html?idlink=4023 22/07/2010 Troppi antibiotici: rischio di inefficacia Page 1 of 1 Troppi antibiotici: rischio di inefficacia Martedì 20 Luglio 2010 00:00 L'uso intensivo di antibioici rischia di provocarne l'inefficacia: questo è quanto emerso da una ricerca coordinata da Massimo Filippini dell'Universita' di Lugano e da Giuliano Masiero dell'Universita' di Bergamo, che sara' presentata al 2/o Health Econometrics Workshop all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. Campania, Sicilia e Calabria sono le Regioni a piu' alto consumo; Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno, differenze solo in parte motivate dalla diversa struttura demografica e socioeconomica delle regioni. In Europa, dunque, l'Italia appare la più "indisciplinata", infatti il consumo complessivo di antibiotici mostra un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. Diversamente, Germania, Olanda, Danimarca e Austria risultano le più virtuose, in quanto vi si registrano livelli minori di consumi. Come si legge in una nota: "Il livello medio di consumi in Italia tra il 2000 e il 2007 e' stato di 23,24 DDD (numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti o DDD), con un picco nel 2006 (23,68 DDD) e un minimo nel 2000 (22,35 DDD). L'uso di antibiotici e' rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneita' dei consumi si osserva tra le Regioni. Quelle del centro Italia ne fanno un uso maggiore (24,61 DDD) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 DDD) e minore rispetto a quelle meridionali e alle isole (28,36 DDD)". Il prof. Filippini ha sottolineato che 'Servono maggiori incentivi per favorire un uso piu' prudente degli ntibiotici in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo. Inoltre, in alcune Regioni varrebbe la pena promuovere una politica informativa volta sia a favorire la prescrizione di antibiotici solamente quando strettamente necessari e nelle dosi corrette, sia a sensibilizzare i pazienti sul problema della resistenza". Redazione Web Prontoconsumatore - Redattore AM Segnala questo articolo sui siti di Social Bookmarking Commenti Nuovo Cerca Commenta Powered by !JoomlaComment 4.0 beta1 http://www.prontoconsumatore.it/index.php/notizie-ed-approfondimenti/1/30881-trop... 22/07/2010 Stampa :: Club3 - Vivere in Armonia - Gruppo San Paolo Page 1 of 1 Pubblicato il 16/07/2010 Antibiotici, ne abusano in tanti Secondo una recente ricerca, siamo tra i maggiori consumatori di questi farmaci in Europa In Italia si consumano troppi antibiotici, spesso in modo inappropriato, col rischio che l'eccesso renda inefficaci questi farmaci per la comparsa di resistenze batteriche. Inoltre, i consumi sono mal distribuiti lungo la Penisola, segno di un uso in parte poco controllato e motivato. È quanto emerso da una ricerca coordinata da Massimo Filippini dell'Università di Lugano e da Giuliano Masiero dell'Università di Bergamo, che sarà presentata al secondo Health Econometrics Workshop all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La mappa. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. Campania, Sicilia e Calabria sono le Regioni a più alto consumo; Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno, differenze solo in parte motivate dalla diversa struttura demografica e socioeconomica delle regioni. In Europa. L'Italia figura tra i paesi a maggior consumo in Europa; i più virtuosi sono invece Germania, Olanda, Danimarca e Austria coi livelli minori di consumi. Il livello medio di consumi in Italia tra il 2000 e il 2007 è stato di 23,24 Ddd (numero di dosi definite giornaliere per 1000 abitanti), con un picco nel 2006 (23,68 Ddd) e un minimo nel 2000 (22,35 Ddd). L'uso di antibiotici è rimasto sostanzialmente stabile per tutto il periodo, ma un notevole grado di eterogeneità dei consumi si osserva tra le Regioni. Quelle del centro Italia ne fanno un uso maggiore (24,61 Ddd) rispetto alle Regioni del Nord (18,25 Ddd) e minore rispetto a quelle meridionali e alle isole (28,36 Ddd). Il consumo complessivo di antibiotici mostra un aumento del 5,6% tra il 2000 e il 2007. Le ragioni. Dallo studio è anche emerso che, oltre alla struttura demografica della popolazione (quota di anziani per esempio), a influenzare i consumi è il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale), che spiegano in parte le differenze regionali nei consumi. E non è tutto: è emerso che il livello di consumo di antibiotici di un certo anno ne influenzerà il consumo l'anno successivo, forse perché il consumo di antibiotici induce resistenze batteriche che si trascinano nel tempo richiedendo l'aumento delle somministrazioni. Preferiti Condividi questo articolo: Delicious Facebook MySpace Twitter http://www.vivereinarmonia.it/stampa.aspx 22/07/2010 BIBIantibiotici.xml Page 1 of 1 stampa | chiudi Troppi antibiotici e usati impropriamente 15 luglio 2010 In Italia si consumano troppi antibiotici, e sono molte le disparità tra le regioni. È emerso dalla ricerca coordinata da Massimo Filippini, dell’Università di Lugano, e da Giuliano Masiero, dell’Università di Bergamo, che sarà presentata al secondo Health Econometrics Workshop aperto oggi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. Campania, Sicilia e Calabria sono le Regioni a più alto consumo, mentre Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige ne consumano meno. Le differenze, secondo gli esperti, sono solo in parte motivate dalla diversa struttura demografica e socioeconomica delle regioni e in molti casi sembrano riconducibili a differenze sui sui ticket applicati a questi farmaci. I risultati infatti suggeriscono che il prezzo degli antibiotici e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. «Nel nostro paese, soprattutto in certe Regioni del Centro-Sud Italia, il consumo di antibiotici non è sotto controllo, impattando negativamente sui risultati di salute e sui costi. In Inghilterra, al contrario, è diventato quasi impossibile farsi prescrivere dal medico di base un antibiotico. Gli inglesi pubblicizzano continuamente l’inefficacia degli antibiotici per la cura di numerose malattie. In Italia, invece, sembrerebbe che anche al minimo sintomo di raffreddore si prescriva l’antibiotico. Se in Italia le politiche di salute pubblica fossero implementate tenendo conto della evidence based medicine, secondo me il consumo di antibiotici sicuramente diminuirebbe, gli indicatori di salute migliorerebbero, e la spesa sanitaria si ridurrebbe», ha commentato Francesco Moscone della Brunel University nel Middlesex, uno degli organizzatori del workshop. «A livello di sistema sanitario italiano servono maggiori incentivi per favorire un uso più prudente degli antibiotici, in modo da raggiungere standard di consumo normali a livello europeo». stampa | chiudi http://www.ilsecoloxix.it/Facet/print/Uuid/594327fa-9020-11df-afe1-0003bace870a/T... 22/07/2010 Siamo malati di ipocondria « Terracina Social Forum z z z z Page 1 of 7 Home Già fatto! Info sul T.S.F. I Have a Dream z Cerca Terracina Social Forum Sito Pubblico del Social Forum di Terracina Feeds: Articoli Commenti Siamo malati di ipocondria 16 luglio 2010 di supermarco Dal quotidiano gratuito Metro del 16 luglio 2010 SIAMO MALATI DI IPOCONDRIA Italiani in fila al pronto soccorso. Ma la maggior parte non ci va per una vera emergenza. Le urgenze (codice giallo e codice rosso) non superano infatti il 15% del totale degli accessi. Questo significa che più di 7 persone su 10 pur potendo rivolgersi al proprio medico di famiglia, finiscono per intasare i pronto soccorso, a danno di chi ne ha bisogno. E pagando pure un forte dazio. L’attesa prima di essere visitati – soprattutto nei grandi ospedali di alcune città (Roma e Napoli in testa) – è lunga: anche 4-5 ore per un codice verde e un tempo indefinito per un codice bainco. Emerge dall’analisi elaborata dalla Società Medicina Emergenza Urgenza. Gli italiani, insomma, esagerano. Ma sono pure ipocondriaci, come risulta da un’altra analisi, coordinata da Massimo Filippini, dell’Università di Lugano, e da Giuliano Masiero, dell’Università di Bergamo. Nel nostro Paese si consumano troppe medicine, in particolare antibiotici: Campania, Sicilia e Calabria sono le regioni a più alto consumo, mentre Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige ne consumano meno. L’utilizzo, dicono gli esperti, è spesso inappropriato. E non è tutto: è emerso che il livello di consumo di antibiotici di un certo anno influenzerà l’anno successivo, forse perché il consumo di antibiotici induce resistenze batteriche che si trascinano nel tempo richiedendo l’aumento delle somministrazioni. Ads by Google Pubblicato in SALUTE | Lascia un commento Commenti RSS Lascia un Commento http://terracinasocialforum.wordpress.com/2010/07/16/siamo-malati-di-ipocondria/ 22/07/2010 ANTIBIOTICI: SE NE CONSUMANO TROPPI Home Sanità Page 1 of 2 ANTIBIOTICI: SE NE CONSUMANO TROPPI Unione Nazionale Consumatori Comitato Provinciale e Regionale della Calabria Chi siamo Ultime notizie Dove siamo Storia e finalità Come associarsi I nostri consulenti Contatti Mappa del sito ANTIBIOTICI: SE NE CONSUMANO TROPPI CI RISIAMO CON I CONSORZI DI BONIFICA 22/07/2010 SICUREZZA STRADALE UE: DIMEZZARE GLI INCIDENTI STRADALI ENTRO IL 2020 22/07/2010 I DIRITTI DEI PENSIONATI 22/07/2010 DIVORZI E SEPARAZIONI SONO AUMENTATE 22/07/2010 GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: LEGITTIMO IL SEQUESTRO DELL'AUTO IN LEASING 22/07/2010 LA VACANZA "TUTTO COMPRESO" Condividi Stampa Troppi antibiotici consumati in Italia, e molte disparita' tra regioni. E' emerso dalla ricerca coordinata da Massimo Filippini, dell'universita' di Lugano, e da Giuliano Masiero, dell'universita' di Bergamo, che sara' presentata al 2/o Health Econometrics Workshop aperto oggi all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007 Campania, Sicilia e Calabria sono le Regioni a piu' alto consumo, mentre Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige ne consumano meno. Le differenze, secondo gli esperti, sono solo in parte motivate dalla diversa struttura demografica e socioeconomica delle regioni e in molti casi sembrano riconducibili a differenze sui ticket applicati a questi farmaci. < Prec. Succ. > in collaborazione con l'Unione Nazionale Consumatori: Master in "GIURISTA D'EUROPA - La tutela dei diritti nel quadro dell’Unione europea" Scadenza: 31 luglio 2010 Dammi un consiglio! Vai su 22/07/2010 GIARDINAGGIO: RELAX IN SICUREZZA 22/07/2010 TRASPORTI: STRETTA SUI PENDOLARI 22/07/2010 GITE IN MONTAGNA: CONSULTARE IL SERVIZIO METEOMONT 21/07/2010 Menu Principale FINTI DANNI ALLO SPECCHIETTO: SEQUESTRO DEL VEICOLO PER EVITARE LA REITERAZIONE DEL REATO Home Reggio Calabria Blog Il Consumatore e i suoi diritti 21/07/2010 TOUR OPERATOR: IL VIAGGIATORE PUO' FARE CAUSA PER I DISSERVIZI CHE DIPENDONO DALL'OPERATORE LOCALE Notizie utili Assicurazioni 21/07/2010 Autoveicoli e dintorni FIGLI BAMBOCCIONI ?: UNA GUIDA DELLA CASSAZIONE PER I GENITORI Finanziaria Fisco 21/07/2010 Mobbing CRISI ALLARME SOCIALE NEL MEZZOGIORNO Sanità 21/07/2010 Sicurezza alimentare A CAUSA DEL CALDO IL GRANO AUMENTA DEL 20% IN 15 GIORNI Telefonia Turismo 21/07/2010 CURE TERMALI PAGATE ANCHE PER I LAVORATORI CO.CO.CO. 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Notizie Troppi gli antibiotici consumati in Italia Page 1 of 1 Pubblicità Ven 16 Lug - 11.26 Pensiero Scientifico" L’Italia è un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali su questo fronte, non sempre motivate da diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo più alto di antibiotici. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparità è solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma è difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni più virtuose e quelle meno per quel che concerne IL consumo appropriato di questi farmaci. È quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell’Università di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell’Università di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, dal 15 al 17 luglio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità, Università degli Studi di Milano-Bicocca, facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Roma, Università degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l’Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici è pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalità. Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. È bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l’antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici può quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una società (aumento del tasso di mortalità da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). Fonte: Ufficio stampa 2° Health Econometrics Workshop Share 5 tweet 0 Invia questo articolo Copyright ©2010 Yahoo! Tutti i diritti riservati Versione stampabile http://it.notizie.yahoo.com/25/20100716/thl-troppi-gli-antibiotici-consumati-in-bd646f4.html http://it.notizie.yahoo.com/25/20100716/thl-troppi-gli-antibiotici-consumati-in-bd646... 22/07/2010 Troppi gli antibiotici consumati in Italia - Yahoo! Notizie Troppi gli antibiotici consumati in Italia Page 1 of 1 Pubblicità Ven 16 Lug - 11.26 Pensiero Scientifico" L’Italia è un paese ad alto consumo di antibiotici e con molte differenze regionali su questo fronte, non sempre motivate da diversi contesti socio-demografici. Campania, Sicilia e Calabria mostrano il consumo più alto di antibiotici. Al contrario, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige sono tra le Regioni che ne consumano meno. Questa disparità è solo in parte spiegabile sulla base di differenze nella struttura demografica e socioeconomica delle regioni, ma è difficile dire in modo chiaro quali siano le regioni più virtuose e quelle meno per quel che concerne IL consumo appropriato di questi farmaci. È quanto emerso da una ricerca coordinata dal professor Massimo Filippini dell’Università di Lugano e dal professor Giuliano Masiero dell’Università di Bergamo e di Lugano, che viene presentata in occasione del 2° Health Econometrics Workshop, dal 15 al 17 luglio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, una tre giorni di lavori che, organizzata e promossa da CRISP - centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità, Università degli Studi di Milano-Bicocca, facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Roma, Università degli Studi di Bergamo, vede riuniti professionisti e accademici di alto profilo per discutere su nuovi metodi e applicazioni di Econometria Sanitaria. Gli esperti hanno studiato il consumo di antibiotici in 20 Regioni Italiane per il periodo che va dal 2000 al 2007. I risultati suggeriscono che il prezzo degli antibiotici (prezzo e ticket regionale) e il reddito sono fattori importanti per la comprensione delle differenze regionali nel consumo di antibiotici. Analogamente a quanto emerso da uno studio effettuato sulla Svizzera, anche per l’Italia l'uso pro capite ambulatoriale di antibiotici è pure influenzato dalla struttura demografica della popolazione e dal livello di mortalità. Inoltre, il livello di consumo di antibiotici di un certo anno sembrerebbe influenzare il consumo di antibiotici nell'anno successivo. Il motivo di questa dinamica potrebbe essere che il consumo di antibiotici forma delle resistenze batteriche che si trascinano nel tempo. È bene ricordare come la resistenza agli antibiotici (antibiotico-resistenza) possa contribuire al fallimento terapeutico, vale a dire che in casi di resistenza l’antibiotico non fa effetto. Se largamente diffuso, il problema della resistenza agli antibiotici può quindi rappresentare un grosso pericolo per la salute di una società (aumento del tasso di mortalità da malattie infettive, aumento dei costi sanitari etc). Fonte: Ufficio stampa 2° Health Econometrics Workshop Share 5 tweet 0 Invia questo articolo Copyright ©2010 Yahoo! Tutti i diritti riservati Versione stampabile http://it.notizie.yahoo.com/25/20100716/thl-troppi-gli-antibiotici-consumati-in-bd646f4.html http://it.notizie.yahoo.com/25/20100716/thl-troppi-gli-antibiotici-consumati-in-bd646... 22/07/2010