Liber
Notiziario Bibliografico della
Biblioteca Civica ‘A.Corghi’ di Ciriè
Gentilissimo lettore,
la sesta uscita di Liber Vi propone 55 pagine dedicate alle nuove acquisizioni della Biblioteca Civica Alvaro Corghi di
Ciriè.
Oltre alle nuove disponibilità di libri della Biblioteca Civica ‘Alvaro’ Corghi di Ciriè potrete trovare nuovi appuntamenti quali la rubrica ‘Segnalati dai lettori’, ‘Il libro del mese’, ‘L’angolo in giallo’, ‘L’autore del mese’, e ancora pagine speciali riservate alla seconda edizione del Premio Letterario ‘Legenda Giovani’
Vi ricordiamo che Liber potrà essere consultato dagli appassionanti di libri sia in forma cartacea presso la Biblioteca
sia in formato elettronico sul sito internet del Comune di Cirié (www.cirie.net).
Dacia Maraini
L’amore rubato
Rizzoli
Jessica è una giovane ragazza dal carattere schivo, timido e romantico. Un giorno come un altro viene incuriosita dall’annuncio online di un sito web, nel quale “sono proibite le conversazioni frivole. Proibiti gli approcci sessuali. Proibito
lo scambio di indirizzi privati. Si accettano solo idee, pensieri, progetti, riflessioni comuni, ma anche perversioni – che siano solo mentali – perfino tic nervosi, manie, ossessioni, purché scritti in buon italiano.” Questa originale modalità di comunicazione sembra rappresentare la possibilità per Jessica di esprimere liberamente, attraverso la parola scritta, i propri sentimenti e le proprie emozioni. Questa la trama del nuovo libro di Dacia Maraini, La felicità della vergogna, che ci racconta la storia di un viaggio virtuale. Ma la rete del web può essere molto intricata e irta di rischi. Al suo interno possono trovarsi pesci molto
Giancarlo De Cataldo
Il sono il Libanese
Einaudi
Roma, 1976. Un anno prima che tutto accada. Il Libanese freme. Il Libanese ha tre amici,
Dandi, il Bufalo, Scrocchiazeppi. Passa con loro da un colpetto all'altro, tiene le armi delle
altre bande. Il Terribile, che aspira a diventare il capo dei capi, tratta lui e gli altri pischelli
come miserabili. Ma il Libanese non è uno dei tanti. Il Libanese ha un sogno. Un sogno
ancora troppo grande per lui. Poi, una sera, il Libanese incontra Giada. Lei è bella, ricca,
inquieta. Lei vuole cambiare le cose. Lei vuole fare la rivoluzione. Giada appartiene a un
altro mondo. Il Libanese ne è stregato. E nello stesso tempo comincia a intuire che proprio
da quel mondo potrà venire l'idea che gli permetterà di rendere il suo sogno una realtà. È
grazie a lei, inconsapevole guida, che il Libanese penetra nel mondo dei ricchi, prima come
pusher di un grande artista schiavo dell'eroina, e poi organizzando, con i suoi compari, un
primo sequestro di persona (preludio di quello che segnerà, appena pochi mesi dopo, la
nascita della Banda): il sequestro di un ricchissimo palazzinaro, padre di Sandro, l'amico del
cuore di Giada...
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Maurizio de Giovanni
Il metodo del coccodrillo
Mondadori
Napoli, così, non l'avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta,
dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. "Il Coccodrillo" lo chiamano i giornali: perché, come il coccodrillo quando divora i
propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di un'unica pistola. L'ispettore Giuseppe Lojacono è l'unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo
fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della
squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall'affetto della moglie e della figlia.
È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a
decidere di dargli un'occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l'aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente,
tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimi-
Niccolò Ammaniti
Il momento è delicato
Einaudi
"C'era una parte poco frequentata delle edicole della stazione, quasi abbandonata, quella dei
tascabili. Tra i libri accatastati, nascosti dietro un vetro, avvolti nella plastica e ricoperti di polvere cercavo le raccolte di racconti. Era un momento tutto mio, un piacere solitario e veloce
perché il treno stava partendo. Studiavo un po' i disegni della copertina, pagavo e infilavo il
libro in tasca. Appena mi sedevo al mio posto, gli strappavo la plastica che non lo faceva respirare. Aprivo una pagina a caso, trovavo l'inizio del racconto e attaccavo a leggere. Altre volte,
invece, guardavo l'indice e sceglievo il titolo che mi ispirava di più. E mentre il treno mi portava via finivo su pianeti in cui c'è sempre la notte, su scale mobili che non finiscono mai e tra
mogli che uccidono i mariti a colpi di cosciotti di agnello congelati. Quella era vera goduria. E
spero che la stessa goduria la possa provare anche tu, caro lettore, leggendo questa raccolta di
racconti che ho scritto durante gli ultimi vent'anni. C'è un po' di tutto. Non devi per forza leg-
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Emanuele Trevi
Qualcosa di scritto
Ponte alle Grazie
Roma, primi anni Novanta. Mentre i sogni del Novecento volgono a una fine inesorabile e
Berlusconi si avvia a prendere il potere, uno scrittore trentenne cinico e ingenuo, sbadato e
profondo assieme trova lavoro in un archivio, il Fondo Pier Paolo Pasolini. Su quel dedalo di
carte racchiuso in un palazzone del quartiere Prati, regna una bisbetica Laura Betti sul viale del
tramonto: ma l'incontro con la folle eroina di questo libro, sedicente eppure autentica erede
spirituale del poeta friulano, equivale per il giovane a un incontro con Pasolini stesso, come se
l'attrice di "Teorema" fosse plasmata, posseduta dalla sua presenza viva, dal suo itinerario privato di indefesso sperimentatore sessuale e dalla sua vicenda pubblica d'arte, eresia e provocazione. "Qualcosa di scritto" racconta la linea d'ombra di questo contagio e l'inevitabile congedo
da esso - un congedo dall'adolescenza e da un'intera epoca; ma racconta anche un'altra vicenda,
quella di un'iniziazione ai misteri, di un accesso ai più riposti ed eterni segreti della vita. Una
storia nascosta in "Petrolio", il romanzo incompiuto di Pasolini che vide la luce nel 1992 e che
rivive qui in un'interpretazione radicale e illuminante. Una storia che condurrà il lettore per due
volte in Grecia, alla sacra Eleusi: come guida, prima il libro postumo di Pier Paolo Pasolini, poi
il disincanto della nostra epoca - in cui può tuttavia brillare ancora il paradossale lampo del mistero.
Salvatore Niffoi
Pantumas
Feltrinelli
A Chentupedes, un antico villaggio scavato fra i monti di un paesaggio sontuosamente
barbarico, la tradizione vuole che i coniugi legati da un vincolo d'amore muoiano insieme, come insieme sono vissuti. Purtroppo non è andata così per mannoi Lisandru e
mannai Rosaria Niala. Lisandru è morto e Rosaria è così convinta che il Cielo se l'è preso
anzitempo che ha continuato ad aspettarlo. Lo ha aspettato così forte che, quando arriva,
fantasma acceso da vita che si rinnova, lo accoglie come una moglie accoglie il marito
dopo un lungo viaggio. Lisandru è tornato per morire con lei. Ma prima che ciò accada è
necessario sbrogliare il filo del passato. Sapere come sono andate le cose. Mettere alla
prova la memoria con un'altra memoria, che viene da lontano e si srotola, magica e luminosa, quasi fosse un film, anzi come un vero film, sulle pareti calcinate della cucina dei
Niala. I fantasmi, le pantumas, tornano per narrare, come in un racconto infinito, il gesto
infinito dell'amore, il sapore dolcissimo del sangue.
Elvira Dones
Piccola guerra perfetta
Einaudi
Forse per la prima volta in un romanzo la guerra ci appare vicinissima alla nostra normalità:
di persone che vivono nell'Occidente moderno, dove si può telefonare a una amica a New
York, a un parente in Svizzera. E dove, se manca la luce, non è detto che sia perché stanno
per venirci a prendere, uno per uno, casa per casa. La "piccola guerra perfetta" del titolo è
quella dichiarata dalla Nato il 24 marzo 1999 in seguito alla feroce politica di "pulizia etnica"
di Milosevic. Si concluse il 12 giugno. Una guerra aerea, dai cieli del Kosovo. Doveva essere
piccola e perfetta perché nessun soldato americano sarebbe tornato a casa in una bara, fu
promesso. Ma vista da terra fu purtroppo tutt'altra cosa. Che cosa, lo racconta Elvira Dones
in questo libro scritto oggi e basato su anni di ricerche sulle violenze subite dalle donne del
Kosovo in ottanta giorni di orrore, a opera dei miliziani serbi. Dones riesce a rendere terribile, commovente e umana l'epica della sopravvivenza di tre donne assediate in una casa di
Pristina: Rea, Nita e Hana. E insieme al loro assedio, alla loro disperata e vitale giovinezza,
seguiamo increduli l'odissea verso la libertà di due indimenticabili ragazzini, della tredicenne
bellissima Blerime, che da grande vuole studiare Poe come zia Nita, e del quattordicenne
asso del calcio Fatmir. Elvira Dones ha scritto i suoi primi sette libri in albanese e gli ultimi
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Notiziario Bibliografico della Biblioteca Civica ‘A.
Marco Paolini
Ausmerzen. Vide indegne di essere vissute
Einaudi
Dopo lo spettacolo "Ausmerzen", anche per rispondere
alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, Marco
Paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali - tra i più sconvolgenti - quasi sconosciuti. L'interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour,
ci consegna così un libro di feroce potenza, destinato a di-
Carmine Abate
La collina del vento
ventare necessario. Per tutti. Con uno scritto di Mario Pao-
Mondadori
Impetuoso, lieve, sconvolgente: è il vento che soffia senza requie sulle pendici del Rossarco, leggendaria, enigmatica
altura a pochi chilometri dal mar Jonio. Il vento scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel buio, canta di un
antico segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi dimenticati. Proprio i ricordi condivisi sulla "collina del vento" costituiscono le radici profonde della famiglia Arcuri, che da generazioni considera il Rossarco non solo luogo sacro delle origini, ma anche simbolo di una terra vitale che non si arrende e tempio all'aria aperta di una dirittura etica
forte quanto una fede. Così, quando il celebre archeologo trentino Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica
città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l'invidia violenta degli
uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei suoi inconfessabili segreti. Ma spetterà a Rino, il più giovane degli Arcuri, di onorare una promessa fatta al padre e ricostruire
pezzo per pezzo un secolo di storia familiare che s'intreccia con la grande storia d'Italia, dal primo conflitto mondiale
Francesco Guccini
Dizionario delle cose perdute
Einaudi
Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i
bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per
bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare
guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare
dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e
i non fumatori erano una gran brutta razza. Una Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia
e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni
di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo
insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un
romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come sia4
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Donato Carrisi
La donna dei fiori di carta
Longanesi
Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l'eco dei combattimenti non varca l'entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno
è un prigioniero che all'alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L'altro è un
medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta
per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza.
Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono
appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte
a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l'uomo che fumava sul Titanic?
Questa è la storia della verità nascosta nell'abisso di una leggenda. Questa è la storia di un
eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la
morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa.
Nicolai Lilin
Educazione siberiana
Einaudi
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che
pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex
Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In
Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di
servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si
viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli
"sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia,
magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle
grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in
aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la
comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un
"criminale onesto". Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma
non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la
Nicolai Lilin
Caduta libera
Einaudi
Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del
Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. Nicolai Lilin è nato nel
1980 a Bender, in Transnistria. Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo e nel 2009 ha scritto il romanzo
"Educazione siberiana".
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Massimo Gramellini
Fai bei sogni
Longanesi
"Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un
bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della
mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei sogni" è dedicato a quelli che
nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la
realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei
sogni" è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di
tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
Michela Murgia
L’incontro
Einaudi
Maurizio ha dieci anni e non vede l'ora che comincino le vacanze. Per lui l'estate significa stare
dai nonni a Crabas: lì ogni anno ritrova Franco e Giulio, fratelli di biglie, di ginocchia sbucciate
e caccia alle libellule, e domina con loro un piccolo universo retto da legami che sembrano destinati a durare per sempre. Ma nell'estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro
infanzia e mostrerà a tutti, adulti e ragazzi, quanto possa essere fragile il granito delle identità
collettive. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova parrocchia per portare una scintilla di fanatico antagonismo dove prima c'erano solo fratellanze. In quella crepa della comunità
l'estraneo può assumere qualunque volto, persino i capelli rossi di un inseparabile compagno di
giochi. In questo racconto insieme comico e profondo, la penna inconfondibile di Michela
Murgia ci regala una storia di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa
significa dire "oi". "Non era un pronome come negli altri posti, ma la cittadinanza di una patria
Sveva Casati Modigliani
Léonie
Sperling & Kupfer
In una grande dimora, alle porte di Milano, vivono i Cantoni, proprietari da tre generazioni
delle omonime prestigiose rubinetterie. In apparenza, ogni componente della famiglia ha
una personalità lineare. Nella realtà, ognuno di loro nasconde segreti che lo hanno segnato.
È la regola dei Cantoni: ci sono situazioni che, anche se note a tutti, vanno taciute. Si tace
perfino sulla vena di follia che affligge Bianca, la matriarca di questa dinastia. Un giorno entra in scena Léonie Tardivaux, una giovane squattrinata francese che sposa Guido Cantoni,
l'unico nipote di nonna Bianca...
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Alessandro Piperno
Inseparabli
Mondadori
Inseparabili. Questo sono sempre stati l'uno per l'altro i fratelli Pontecorvo, Filippo e Samuel.
Come i pappagallini che non sanno vivere se non sono insieme. Come i buffi e pennuti supereroi
ritratti nel primo fumetto che Filippo ha disegnato con la sua matita destinata a diventare famosa.
A nulla valgono le differenze: l'indolenza di Filippo - refrattario a qualsiasi attività non riguardi
donne, cibo e fumetti - opposta alla determinazione di Samuel, brillante negli studi, impacciato
nell'arte amatoria, avviato a un'ambiziosa carriera nel mondo della finanza. Ma ecco che i loro
destini sembrano invertirsi e qualcosa per la prima volta si incrina. In un breve volgere di mesi,
Filippo diventa molto più che famoso: il suo cartoon di denuncia sull'infanzia violata, acclamato
da pubblico e critica dopo un trionfale passaggio a Cannes, fa di lui il simbolo, l'icona in cui tutti
hanno bisogno di riconoscersi. Contemporaneamente Samuel vive giorni di crisi, tra un investimento a rischio e un'impasse sentimentale sempre più catastrofica: alla vigilia delle nozze ha perso la testa per Ludovica, introversa rampolla della Milano più elegante con un debole per l'autoerotismo. Nemmeno l'eccezionale, incrollabile Rachel, la "mame" che veglia su di loro da quando
li ha messi al mondo, può fermare la corsa vertiginosa dei suoi ragazzi lungo il piano inclinato
dell'esistenza. Forse, però, potrà difendere fino all'ultimo il segreto impronunciabile che li riguar-
Andrea Camilleri
Una lama di luce
Sellerio
"Un gorgo d'angoscia governa l'alterno respiro delle storie che nel romanzo si tramescolano. Il
commissario Montalbano è in apprensione. Gli orli sfumati di un sogno trasudano malessere,
sensazioni superstiziose, oscure premonizioni. Un pensiero laterale stenta a chiarirsi, e perdura
nella realtà come sospettosa vigilanza; e come soprassalto a ogni minima coincidenza con lo
squallore infausto del sogno che di uno straccio di terra aspra e solitaria ha fatto un obitorio a
cielo aperto, con bara chiusa e cadavere da riconoscere, sotto una luce itterica e di meteoropatica influenza. Persino il consueto barbugliamento di Catarella si è dato in sogno negli arcani costernanti di una locuzione latina. La rotta sequenza delle indagini, su un'aggressione a mano armata e violenza carnale, su un traffico d'armi, e su degli esportatori di opere d'arte rubate, allinea
e intreccia storie di donne di forte e deciso temperamento; mentre il commissario, così esposto
al lato oscuro delle cose e ai clandestini giochi della mente, è in attesa che qualcosa di non del
tutto delucidato esca fuori, alla fine, da un qualche retroscena, e si riveli. Si sedimenta lo spaesamento in Montalbano. Nella vita del commissario va crescendo un senso di solitudine che accascia e predispone a una morbidità di sentimento. Livia continua a essere una voce nel telefono,
una minaccia costante e fastidiosa di baruffe. Un'assenza. Una lontananza impegnativa. Irrompe
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Massimo Carlotto
Respiro corto
Einaudi
Come una danza leggera e sapiente, ma implacabile, Massimo Carlotto ci conduce nella orgogliosa arroganza del nuovo crimine. E racconta da par suo una grande storia, che spazia dai boschi radioattivi di Cemobyl ai caveau delle banche svizzere. Con una irresistibile gang di privilegiati. Zosim, Sunil, Giuseppe, Inez. La Dromos Gang. Si sono conosciuti studiando economia
a Leeds. Brillanti, impeccabilmente vestiti, del tutto amorali ma tra loro fraterni, quattro giovanissimi con pesanti famiglie alle spalle piombano su Marsiglia da ogni parte del globo, per
prendersela tutta. Sono convinti che il mondo è di chi corre veloce come il denaro, di chi corre
più veloce di tutti, e il resto non merita di vivere. È subito guerra con i vecchi arnesi: un tenace
boss corso di lunga carriera, e una poliziotta in disgrazia che ha un'idea tutta sua della giustizia.
Mentre un narcotrafficante allo sbaraglio, che porta il nome fatale di un grande calciatore, proverà a giocare la sua esilarante, tragica partita. E Marsiglia, il luogo oggi dello scontro criminale
per eccellenza, dove i conflitti si risolvono a colpi di kalashnikov, diventa l'epicentro di un si-
Francesco Recami
Gli scheletri nell’armadio
Sellerio
"Capiva che è meglio la morte di una scomparsa, che è un po' il tema di questa storia che vi sto
narrando". Un giorno, ad Amedeo Consonni, tappezziere in pensione e collezionista per
hobby di cronaca nera, si presenta del tutto inaspettato il Barzaghi, compagno di lavoro di
quando addobbavano le carrozze della Wagon-Lits. Nel suo vecchio casolare, in un'intercapedine ha trovato tre scheletri; e vorrebbe aiuto, dall'antico collega con il suo pluridecennale archivio di crimini, per capirci qualcosa, prima di rivolgersi alla Polizia con il rischio che gli blocchino i lavori di restauro. Sente il Consonni che è il prezzo della fama guadagnata per il ruolo
(lui dice del tutto casuale) avuto nella risoluzione del precedente caso, cosiddetto della Sfinge
di Lentate. Contro la sua volontà, dal suo arredatissimo appartamento nella casa di ringhiera, si
trova costretto a cercare dei nomi per quelle ossa. Così inizia la commedia degli errori che ha
tutta l'apparenza di un giallo ed è in effetti il mistero impenetrabile delle vite quotidiane quando sono scrutate da un cortile condominiale. Spuntano piste di ogni genere, ingegneri inghiottiti in loschi affari, boy-scout svaniti come fumo dietro a storiacce d'amore: e lui le segue tutte,
mentre cadono a destra e sinistra pezzi di esistenza quotidiana a formare storie parallele che
assumono autonomia e propulsione propria. Ma è un'unica vicenda che nasce dal connubio tra
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Francesco Recami
La casa di ringhiera
Sellerio
Amedeo Consonni, tappezziere in pensione, vive in una casa di ringhiera, arredata, grazie alla
sua arte, come prezioso boudoir. Si dedica, nel tempo libero, ad un ascetico collezionismo: archiviare notizie su delitti feroci e violenti, provenienti da qualsiasi fonte. E quando dalle cronache rimbomba dappertutto il caso dello strano omicidio "della Sfinge", è immediato per lui occuparsene. Un egittologo dilettante è stato ucciso, il cadavere mutilato ridotto a mimare una
statua egizia. Nel frattempo davanti alla sua finestra sul cortile, trascorre la giornata degli altri
inquilini. Ci sono Erika e Antonio, nel monolocale vicino. C'è il vecchio De Angelis, che bada
solo alla sua Opel. La professoressa Mattioli, cinquantenne affettuosa, attraente anche per l'alone di mistero che la circonda. Si arrabatta la famiglia dei bambini Gianmarco e Margherita: il
padre è alcolizzato e la madre cerca di difendere eroicamente il decoro. Su questo mondo, misero ed egoista ma, a guardarlo senza rancore, commovente nelle sue inutili passioni, improvvisamente cala un'atmosfera delittuosa. Negli appartamenti di ringhiera scompare un uomo e
appare un cadavere di donna. E questo muove tutto un vento di equivoci e di sospetti che
sconvolge gli inquilini. E mentre i delitti del cortile marciano caoticamente verso una loro beffarda rivelazione, confuso, frastornato e travolto dagli eventi, Amedeo, senza volerlo, guida
Fulvio Ervas
Se ti abbraccio non aver paura
Marcos y Marcos
Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni.
L'autismo l'ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio.
Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo
terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l'America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non
si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita.
Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta
lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in
viaggio per sempre.
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Paolo Sorrentino
Tony Pagoda e i suoi amici
Feltrinelli
Il mondo di Tony Pagoda è grande, non si lascia contenere da un solo libro. E così eccolo di
nuovo, presentato dall'ex cognato Ughetto De Nardis. Ughetto parla di "nuove esperienze"
che a lui non sono piaciute per niente. Noi possiamo, con Pagoda, parlare di vecchi e nuovi
amici, di tutti gli incontri che Tony ha continuato ad avere nel mondo che più gli piace, quello
compreso fra lo spettacolo di chi fa spettacolo e lo spettacolo delle vite pubbliche. Fabietto e
Carmen Russo, il mago Silvan e Tonino Paziente, Maurizio Costanzo e Jacqueline O'Rourke.
Ogni occasione è buona per far mostra di una copiosa morale dell'assurdo che è diventata cifra
stilistica, segno inconfondibile. Tony Pagoda non teme la risata, non teme la lacrima, non teme
la sprezzatura, o lo sfottò. Con lui ci facciamo portare dentro un'umanità che mai avremmo
visto così, con cui mai avremmo pensato di compatire. Ma questa volta è come se la voce di
Tony raddoppiasse in quella del suo creatore, che infatti sentiamo arrivare, più si avvicina il
congedo, ad aprirsi un varco, a lasciare un'impronta. Interprete del nostro tempo, Tony Pagoda è pur sempre il protagonista, lui e le sue tirate, come Falstaff: "L'umanità, dunque, è miserabile. Non si discute su questo. Eppure, non è stato inventato ancora niente di meglio. Perché,
quando si palpita, si palpita. Tutte le emozioni della vita non hanno senso. Si addizionano tra
loro, incongrue, per accumulo. Compongono la vita, come una lista della spesa. E questo, infi-
Giuseppina Torregrossa
Panza e prisenza
Mondadori
Palermo. Un'estate caldissima. E tre poliziotti che più diversi non si potrebbe: il questore Lobianco, severo e forte, Rosario D'Alessandro detto Sasà - amante del cibo e delle donne, affetto da un curioso disturbo della lacrimazione che fa sì che pianga quando si eccita - e Marò Pajno, affascinante e volitiva, relegata in un noioso commissariato di quartiere. I tre sono uniti
sin dai primi anni di servizio da un'amicizia più forte di tutto. Tanto che Marò, attratta da entrambi, ha finito per non concedersi a nessuno dei due... Nel medesimo volgere di giorni, Sasà
viene incaricato di braccare un boss ricercato da anni e Marò si trova alle prese con un'indagine scottante: chi ha voluto uccidere sulla pubblica piazza uno dei più noti penalisti palermitani? Come se non bastasse, proprio nel momento in cui i due amici avrebbero più bisogno del
suo autorevole appoggio, il questore Lobianco sembra preso da altre urgenze. Mentre il caldo
avvolge ogni cosa, la barocca festa di Santa Rosalia ricopre le vie della città dei gusci crocchianti dei babbaluci e in riva al mare si levano le preghiere del Ramadan, a Sasà e Marò non
resta che ritrovarsi, sera dopo sera, davanti a una tavola imbandita. "Che ti porto?" chiede lui
ogni volta, "Panza e prisenza" risponde lei decisa, cioè: solo te stesso e il tuo appetito. Ogni
cena una ricetta, preparata da Marò e servita a Sasà in un'atmosfera di speziata ambiguità. Ogni
pasto un passo avanti nelle indagini e uno indietro nel gioco di seduzione...
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Alessandro Baricco
Tre volte all’alba
Feltrinelli
Tre storie. Tre incontri. Tre episodi in cui scivolano personaggi che si incrociano, per sfasature
temporali, in età diverse, sullo sfondo della hall di un hotel. L’albeggiare che annuncia, per tre
volte, l’insistenza di un sentimento. “Nell’ultimo romanzo che ho scritto, Mr Gwyn, si accenna,
a un certo punto, a un piccolo libro scritto da un angloindiano, Akash Narayan, e intitolato Tre
volte all’alba. Si tratta naturalmente di un libro immaginario, ma nelle immaginarie vicende là
raccontate esso riveste un ruolo tutt’altro che secondario. Il fatto è che mentre scrivevo quelle
pagine mi è venuta voglia di scrivere anche quel piccolo libro, un po’ per dare un lieve e lontano sequel a Mr Gwyn e un po’ per il piacere puro di inseguire una certa idea che avevo in testa.
Così, finito Mr Gwyn, mi son messo a scrivere Tre volte all’alba, cosa che ho fatto con grande
d
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l
e
t
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o
.
Adesso Tre volte all’alba è scritto e forse non è inutile chiarire che può essere letto da chiunque,
anche da coloro che non hanno mai preso in mano Mr Gwyn, perché si tratta di una storia autonoma e compiuta. Ciò non toglie tuttavia che, nella sua prima parte, mantenga ciò che Mr
Gwyn prometteva, cioè uno sguardo in più sulla curiosa vicenda di Jasper Gwyn e del suo sin-
Melania Mazzucco
Limbo
Einaudi
La vigilia di Natale, Manuela Paris torna a casa, in una cittadina sul mare vicino Roma. Non ha
ancora ventotto anni. È assente da tempo, da quando è andata via  ancora ragazza  per fare il
soldato. In fuga da un'adolescenza sbandata, dalle frustrazioni di una madre che cerca attraverso di lei il proprio riscatto e dalle lacerazioni della sua famiglia. Con rabbia, determinazione e
sacrificio, Manuela si è faticosamente costruita la vita che sognava, fino a diventare sottufficiale dell'esercito e comandante di plotone in una base avanzata del deserto afghano, responsabile
della vita e della morte di trenta uomini. Ma il sanguinoso attentato in cui è rimasta gravemente
ferita la costringe a una guerra molto diversa e non meno insidiosa: contro i ricordi, il disinganno e il dolore, ma anche contro il ruolo stereotipato di donna e vittima che la società tenta
di imporle. L'incontro con il misterioso ospite dell'Hotel Bellavista, Mattia Rubino, un uomo
apparentemente senza passato e, come lei, sospeso in un suo personale limbo di attesa e speranza, è l'occasione per fare i conti con la sua storia. E per scoprire che vale sempre la pena
vivere  perché nessuno, nemmeno lei, è ciò che sembra. Cronaca, affresco e diario, storia d'amore e di perdita, di morte e resistenza, spiazzante e catartico, "Limbo" si interroga anche, e ci
interroga, su cosa significhi, oggi, essere italiani.
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PAGINA 12
Liber
Leonardo Patrignani
Multiversum
Mondadori
Alex vive a Milano. Jenny vive a Melbourne. Hanno sedici anni. Un filo sottile unisce da sempre le loro vite: un dialogo telepatico che permette loro di scambiarsi poche parole e che si verifica senza preavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di questi attacchi i due ragazzi
riescono a darsi un appuntamento. Alex scappa di casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona
Beach, il luogo stabilito. Ma Jenny non c'è. I due ragazzi non riescono a trovarsi perché vivono
in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Jenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex, Jenny è morta all'età di sei anni. Il Multiverso minaccia di implodere,
scomparire. Ma Jenny e Alex devono incontrarsi, attraversare il labirinto delle infinite possibilità. Solo il loro amore può cambiare un destino che si è già avverato.
Walter Siti
Resistere non serve a niente
Rizzoli
Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di
banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili.
Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di
buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si
muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della
contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere
guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
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PAGINA 13
Douglas Adams
Dirk Gently, agenzia investigativa olistica
Mondadori
Dirk Gently è il titolare, perennemente al verde, dell'agenzia di investigazione olistica che dà il
titolo al romanzo. Fermamente convinto dell'esistenza di una "fondamentale interconnessione
di tutte le cose", è specializzato in casi di gatti scomparsi. Sta proprio inseguendo le tracce di
un felino quando incontra un vecchio amico del college, Richard MacDuff, sospettato dell'omicidio del fratello della sua fidanzata, nonché suo capo. Dirk decide di aiutarlo a dimostrare
la sua innocenza, e finisce così per essere trascinato in un'avventura surreale e divertente, i cui
protagonisti sono un divano irrimediabilmente incastrato sulle scale, un Monaco Elettrico difettoso, il poeta Samuel Taylor Coleridge, una razza aliena estinta e una macchina del tempo.
Eric Ambler
Motivo d’allarme
Adelphi
Per chiedere a Claire di sposarlo, l'ingegnere Nicholas Marlow non avrebbe dovuto scegliere il
giorno in cui la sua ditta gli comunica il licenziamento. E prima di accettare un nuovo posto
sul Continente avrebbe dovuto chiarire alcuni punti. Di quale lavoro si trattasse. Perché il suo
predecessore fosse stato ucciso, se fossero da considerare parte del misterioso incarico le telefonate intercettate, la posta aperta, i movimenti controllati. Ma Nicholas è giovane e innocente, e decide comunque di partire. Nonostante sia il 1938, e l'Europa si trovi sull'orlo di una
guerra. E nonostante la città grigia, fumosa e deserta in cui si addentri abbia un nome così strano e inquietante: Milano.
Esmahan Aykol
Hotel Bosforo
Sellerio
Cosa ama tanto di Istanbul Kati Hirschel, tedesca-turca trapiantata in città, se per la maggior parte del tempo si trova immersa nel caos mobile della metropoli, porta tra oriente e
occidente? Forse, proprio il caos l'appassiona, frutto di una stratificazione di esseri umani
profondamente diversi, il cui inatteso effetto è la convivenza e la capacità di comunicare.
Kati ha vissuto a Istanbul per metà circa della sua vita di quasi quarantenne e ne conosce
ogni angolo, gli svariati ambienti, i ritrovi esclusivi o popolari, i tanti quartieri che fanno
città nella città. È indipendente, sola, vanitosa, erotica, e dirige la sua libreria specializzata
in gialli. Per lavoro e per passione, incontra ogni tipo di gente, clienti, amici, vicini simpatici curiosi. Inattesa, perché mai erano state intime, Petra, vecchia amica tedesca diventata
attrice di una certa fama, la chiama. È scesa all'Hotel Bosforo, giunta nella vecchia capitale per un film di produzione turco tedesca. Subito Petra riversa sull'amica tutto il dolore
di un'esistenza senza amore. Al successivo appuntamento, Kati viene a sapere che in albergo è stato consumato un crimine, ed è proprio Petra la principale sospettata...
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PAGINA 14
Liber
Esmahan Aykol
Appartramento a Istambul
Sellerio
“Appartamento a Istanbul” di Esmahan Aykol è un giallo per appassionati di gialli.
La protagonista della storia si chiama Kati Hirschel, è mezza turca e mezza tedesca,
ha quarant’anni, è solare e piena di vita, e soprattutto ama i libri gialli. Li ama così
tanto che decide di aprire proprio una libreria dedicata al genere investigativo di cui
è innamorata. E la apre a Istanbul, città già di per sé misteriosa e ricca di vicoli
stretti nei quali è facile nascondere indizi scottanti e sotterfugi irrivelabili, come di
persone che parlano troppo e persone che non parlano proprio, e tramonti sul Bosforo e albe sotto il cielo percorso da enormi strade e piazze pazze e moschee di
marzapane. E mosche. Ma Kati Hirschel non può restare a leggere uno dei suoi libri preferiti, deve cambiare casa molto in fretta. Ne ha trovata una che è proprio
identica a quella dei suoi sogni. Uguale. E deve sbrigarsi ad avere informazioni fresche sull’appartamento per riuscire a comprarlo all’asta senza problemi. Come fare?
Corrompendo un impiegato del catasto, per esempio. Scopre così che la casa è occupata, ed è stata trasformata in un ufficio da un certo Osman, che sembra il classico personaggio di cui è meglio non fidarsi, e dal quale è di certo meglio stare lontani… Ma se questo Osman viene trovato morto proprio nel suo ufficio/
appartamento/casa dei sogni di Kati, indagarci sopra è più che giustificabile. Come
giustificabile è parlare con chiunque conosca quell’uomo, familiari inclusi, per cercare informazioni utili a svelare l’identità dell’assassino e casomai rivelarla al vecchio amico e commissario Batuhan, facendogli credere sia sempre quasi tutto merito suo… Una gentilezza questa, per bilanciare il fatto che il commissario sia stato
anche uno spasimante della Hirschel. Tutto si complica quando sulla stessa strada
dell’ufficio/appartamento/casa dei sogni di Kati in cui Osman è stato trovato cadavere, di cadavere se ne trova un altro, che probabilmente è quello di un testimone
del delitto precedente, che avrebbe visto forse troppo, e avrebbe potuto rivelare
l’identità dell’assassino che si nasconde da qualche parte a Istanbul e che Kati Hirschel, ancora una volta si impegnerà a smascherare, con la sua proverbiale simpatia
e fenomenale curiosità strabordante, e spesso pericolosa. Ma per una anticonformista mezza turca e mezza tedesca a cui piacciono i gialli, la paura non è un buon motivo per fermarsi. Anzi.
Esmahan Aykol
Divorzio alla turca
Sellerio
Terzo caso per l'avventurosa Kati Hirschel, la libraia di Istanbul, venuta dalla natia Germania ma ormai più stambuliota
di chiunque altro, investigatrice per vivacità. Da poco tempo proprietaria di una nuova casa, giunta al negozio Kati riceve la telefonata del suo collaboratore, il mondano Fofo che le dice che su internet c'è una notizia che potrebbe interessarla. E morta Sani Ankaraligil, la "nuora degli Ankaraligil", sposa del rampollo di una delle casate più in vista del paese.
La signora aveva appena avviato le pratiche di divorzio. "Fantastico! Come una pantera pronta al balzo non vedevo l'ora
di lanciarmi in una nuova indagine per far luce su un presunto delitto. Al diavolo il lavoro e i debiti!". E sostenuta dall'allegra autoironia che l'aiuta nei momenti belli e in quelli brutti, la libraia si prepara a fare ciò che la diverte di più:
scompigliare le carte, smontare le soluzioni facili. Infatti la versione iniziale è: incidente. Ma chi ci crede? Con quel contorno di denaro e di potere. La prima pista da battere è questa: la donna presiedeva un'associazione ambientalista. Una
strana associazione, con due soli soci, e i cui uffici sono devastati proprio nel giorno in cui la protagonista, con il collaboratore, va con una scusa a visitarli. Poi però tutto diventa più oscuro, minaccioso e complicato.
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ANNO 2—NUMERO 6—NOVEMBRE 2012
PAGINA 15
Thomas Bernhard
Il nipote di wittgenstein
Adelphi
Paul Wittgenstein, nipote del filosofo «il cui Tractatus logico-philosophicus è ben noto in tutto il
mondo scientifico e più ancora in tutto il mondo pseudoscientifico», fu per lunghi anni amico
di Thomas Bernhard. Uomo sensibilissimo, inadatto al mondo, nutrito da una passione
«esclusiva e spietata» per la musica, ma anche per l’automobilismo, dissipò con furia la sua fortuna sino a ridursi «per la maggior parte della sua vita» all’indigenza. «Partorito come un malato
mentale», convisse con questa malattia «fino alla morte con la massima naturalezza, così come
gli altri vivono senza una simile malattia mentale». Usava dire a Bernhard: «Duecento amici verranno al mio funerale e tu dovrai tenere un discorso sulla mia tomba». Quando Paul Wittgenstein morì, solo otto o nove persone andarono al suo funerale. In quel momento, Bernhard era
a Creta. Ma, in certo modo, questo libro ha preso il posto di quel discorso che non venne mai
pronunciato. Bernhard vi ha disegnato un ritratto delicato e terribile, spesso increspato da una
selvaggia comicità. E insieme ha ritratto se stesso, come in un ulteriore frammento della sua
autobiografia, sullo sfondo della Vienna inconsistente e ciarliera dei nostri anni. Agli estremi
opposti dell’inermità e della forza, sussiste infatti una corrispondenza fra il narratore Bernhard
e il suo amico, per lo meno nella «insana ferocia» nei confronti di se stessi «e di tutto». Corrispondenza che qui Bernhard spinge, come sempre, alle ultime conseguenze: «L’unica differenza tra Paul e me è che Paul si è lasciato completamente dominare dalla sua pazzia, si è calato, se
così si può dire, nella sua pazzia e io invece no, io non mi sono mai lasciato dominare completamente dalla mia pazzia, peraltro non meno grande della sua; per tutta la vita io ho sfruttato la
mia pazzia, l’ho dominata, al contrario di Paul che non ha mai dominato la sua pazzia io la mia
pazzia l’ho sempre dominata e può darsi che proprio per questo motivo la mia pazzia sia perfino più pazza di quella di Paul». Il nipote di Wittgenstein è stato pubblicato nel 1982.
Thomas Bernhard
Estinzione
Adelphi
E' il tentativo di ricostruire un passato al tempo stesso individuale e collettivo, non per
conservarlo, bensì per liquidarlo, estinguerlo una volta per sempre. Commedia umana
dell'Austria contemporanea, Estinzione è al tempo stesso commedia dell'arte con i
suoi personaggi esilaranti, buffoneschi. A spezzare la tensione più intollerabile una comica ambiguità disseminata fra le pieghe del romanzo fa da contravveleno, producendo un amalgama di cupezza ed euforia che è contrassegno inconfondibile di Bernhard.
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PAGINA 16
Liber
John Banville
Il mare
Guanda
Max Morden, storico dell'arte in fuga dai fantasmi di un lutto recente, giunge nella località balneare che ha fatto da sfondo alle vacanze della sua infanzia. Spera di ritrovare se stesso seguendo le tracce di un passato perduto, ma si accorge di essere caduto vittima di un miraggio: il
mondo visto attraverso gli occhi del bambino non corrisponde a quello visto dall'adulto. Decenni prima, in riva allo stesso mare, Max aveva conosciuto i Grace con i loro due figli gemelli
e la graziosa governante. Ma il fulgore di quell'estate, a contatto con una famiglia di ceto più
elevato del suo, di cui la lussuosa auto con la carta stradale della Francia è metafora, era stato
offuscato dalla morte e dall'ombra di un oscuro segreto.
Adolfo Bioy Casares
L’invenzione di Morel
Bompiani
Nell'assolato e labirintico scenario di un'isola deserta dei Tropici, un misterioso scienziato e la sua
corte di amici ripercorrono un'antica illusione degli umani: sottrarsi attraverso l'Arte alla corruttibilità della Vita e divenire pura Forma. Ma l'immortalità dei personaggi passa necessariamente per la
loro morte, a cui segue di poco quella del narratore, involontario testimone degli eventi. L'eternità
toccherà solo al suo racconto, dove si scrive il ricordo dei fatti: "Queste righe rimarranno immutabili". Introduzione di Jorge Louis Borges.
Roberto Bolano
2666
Adelphi
Delle molte leggende alla cui nascita Bolano stesso ha contribuito, l'ultima riguarda la forma che
"2666" avrebbe dovuto assumere. Si dice infatti che l'autore desiderasse vedere i cinque romanzi
che lo compongono pubblicati separatamente, e se possibile letti nell'ordine preferito da ciascuno.
La disposizione, ammesso che sia autentica, era in realtà un avviso per la navigazione in questo romanzo-mondo, che contiene di tutto: un'idea di letteratura per la quale molti sono disposti a vivere
e a morire, l'opera al nero di uno scrittore fantasma che sembra celare il segreto del Male, e il Male
stesso, nell'infinita catena di omicidi che trasforma la terra di nessuno fra gli Stati Uniti e il Messico
nell'universo della nostra desolazione. Tutte queste schegge, e infinite altre, si possono in effetti
raccogliere entrando in "2666" da un ingresso qualsiasi; ma fin dall'inizio il libro era fatto per diventare quello che oggi il lettore italiano ha modo di conoscere: un immenso corpo romanzesco
oscuro e abbacinante, da percorrere seguendo una sola, ipnotica illusione - quella di trovare il punto nascosto in cui finiscono, e cominciano, tutte le storie.
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André Brink
Un’arida stagione bianca
Frassinelli
Il "suicidio" di un amico di colore spinge un intellettuale bianco, professore di scuola superiore, Ben Du Toit, a una ricerca della verità che gli costerà cara. Grazie a un raffinato gioco di
specchi, di intrecci e cambi di voce narrante, emerge la realtà dell'apartheid nel Sudafrica in tutte le sue sfaccettature di invincibilità e impenetrabilità. Un romanzo coraggioso, toccante e realistico che è più di una pura e semplice denuncia sul razzismo scritto da un professore sudafricano le cui opere furono bandite in patria per motivi politici.
Stephen Chbosky
Ragazzo da parete
Frassinelli
Tra un saggio scolastico su Kerouac, una canzone degli Smiths e una citazione del Rocky
Horror Picture Show, scorrono i giorni di un adolescente per nulla ordinario. L'ingresso nelle
scuole superiori lo lancia in un turbine di prime volte: la prima festa, la prima rissa, la prima
cotta... e via salendo nella scala dell'adrenalina. E Charlie, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un
amico. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è
il confidente perfetto di tutti. Peccato che il segreto più grande sia nascosto proprio dentro di
lui...
Lee Child
L’ora decisiva
Longanesi
Bolton, South Dakota. Un penitenziario federale circondato dai ghiacci ma incendiato
dalla tensione. Mancano 61 ore al processo più importante mai avvenuto da quelle parti e
c'è una testimone da proteggere. Janet Salter è un'innocente bibliotecaria in pensione, ma
ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere e ora la sua vita è in pericolo. Forse
per questo tutta la polizia del luogo è schierata al suo fianco. L'ultima cosa di cui Bolton
ha bisogno è l'arrivo di uno "straniero" ingombrante e pericoloso come Jack Reacher. E
invece è proprio quello che accade. Un incidente ha bloccato il pullman di gitanti che ha
dato un passaggio a Reacher e adesso lui è lì, come sempre l'uomo giusto nel posto sbagliato. A Reacher basta poco tempo per intuire che troppe cose non tornano e che, nonostante il dispiegamento delle forze dell'ordine, la vita della testimone non è affatto al
sicuro. Qualcuno potrebbe tradire. Mentre la temperatura non sale mai sopra lo zero e il
conto alla rovescia prosegue implacabile, Reacher decide di indagare e, in quella situazione, c'è solo una persona cui può rivolgersi: il maggiore Susan Turner, la donna che ha
preso il suo posto nell'esercito, al comando della 110ª unità della polizia militare…
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PAGINA 18
Liber
E.M.Cioran
Sommario di decomposizione
Adelphi
Quando il Sommario apparve a Parigi, nel 1949, Cioran era un oscuro apolide, che aveva già
pubblicato in Romania opere importanti, ma ignorate da tutti. La cultura francese inclinava per
l'engangement e le sue molteplici bassezze, che sarebbero poi venute alla luce con decenni di
ritardo. Cioran era perfettamente solo e, con queste pagine, scopriva una lingua, il francese, di
cui si rivelava subito maestro. Non alla maniera di Sartre ma piuttosto a quella di Chamfort e di
Pascal. Con un solo gesto Cioran presentava tutto se stesso. Così non meraviglia che questo
libro abbia avuto la ventura di incontrare come traduttore in tedesco uno dei poeti più alti del
secolo: Paul Celan.
Wilkie Collins
La donna in bianco
Fazi
Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti
e scambi di identità che compongono la trama de "La donna in bianco". Nel 1860 Charles
Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista "All the Year Round", suscitando
uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come l'impavida Marian Halcombe, il coraggioso Walter Hartright e l'affascinante
quanto ambiguo conte Fosco. È passato un secolo e mezzo e le cose non sono cambiate.
Anche il lettore moderno più smaliziato non può che rimanere piacevolmente intrappolato
negli ingranaggi di questo romanzo che ha segnato per sempre la tradizione del mistery, facendo guadagnare al suo autore l'attributo di "padre del poliziesco moderno".
Glenn Cooper
L’ultimo giorno
Edizioni Nord
Milano, oggi. È la crisi più grave che il mondo abbia mai attraversato. Disorientati, giovani e
anziani, credenti e atei si pongono tutti le stesse, angoscianti domande: cosa faranno ora che il
più grande sogno dell'umanità si è trasformato in un incubo? Cosa succederà allo scoccare dell'ultimo giorno? Boston, qualche mese prima. È l'indagine più complessa che Cyrus O'Malley
abbia mai affrontato. Sconvolto, il detective dell'FBI osserva le foto delle vittime: per l'ennesima volta, si chiede perché, dopo averle strangolate, il serial killer abbia praticato loro un minuscolo foro alla base del cranio. Per Cyrus, quel caso è diventato un'ossessione. E non importa
se, per risolverlo, sarà costretto a rinunciare a tutto ciò che gli è caro... Londra, 1988. È la sensazione più travolgente che Alex Weller abbia mai provato. In estasi, il ragazzo osserva il fiume
di luce che scorre davanti a lui: sull'altra sponda c'è suo padre, che lo esorta a raggiungerlo. Ma,
per quanto si sforzi, Alex non riesce a muoversi e, d'improvviso, si trova di nuovo incastrato
fra le lamiere, sul luogo del terribile incidente d'auto che ha causato la morte dei genitori. Da
quel momento, Alex avrà un solo18obiettivo: rivivere quell'esperienza. E non importa se, per far-
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PAGINA 19
J.M.Coetzee
Nel cuore del paese
Einaudi
In una sperduta fattoria del Sudafrica, Magda, la protagonista di questo romanzo feroce e appassionato contempla la vita da cui è stata esclusa. Ignorata da un padre indifferente, disprezzata e temuta dalla servitù, è una donna intelligente e disillusa, la cui mansuetudine esteriore
nasconde il disperato proposito di "non essere tra chi è stato dimenticato dalla Storia". Nella
narrazione la realtà si confonde con i timori e le angosce visionarie di Magda, dove esplodono
le tensioni tra colonizzatore e colonizzato e tra gli struggenti desideri europei e l'immensità e la
solitudine dell'Africa. Una prosa ricca e drammatica, in cui l'autore trasforma una vicenda familiare nel cuore del Sudafrica in uno specchio amaro dell'esperienza coloniale.
Kiran Desai
Eredi della sconfitta
Adelphi
Tutto comincia con un vecchio giudice che vive in una dimora cadente di Kalimpong, alle falde dell'Himalaya orientale, col suo misero cuoco e una cagnetta, Brac, che del giudice sembra
l'unico amore. Ma questo terzetto in apparenza dimesso diventa, con l'arrivo della nipote del
giudice, Sai, l'epicentro di un terremoto narrativo: dalla New York degli anni Ottanta, dove il
figlio del cuoco lavora in una sfilza di ristoranti mandando al padre notizie sempre più allarmanti sulla sua avventura americana, alla Cambridge d'anteguerra dove il giudice ha frequentato l'università, all'Unione Sovietica, in cui si è interrotto il sogno astronautico del padre di Sai.
Philip K. Dick
Rapporto di minoranza e altri racconti
Fanucci
Il racconto che dà il titolo all'antologia descrive una polizia del futuro che arresta i criminali
prima che questi commettano i loro reati. In questi racconti, influenzati dalla repressione
maccartista, dall'isteria nucleare, da una forte consapevolezza politica e sociale, Dick si interroga sulla condizione umana, sulla violenza e la repressione esercitata dalle autorità, sul
militarismo e la paranoia, ergendosi a cantore di un'umanità debole e spesso indifesa che è
la vera protagonista delle sue opere.
George Eliot
Middlemarch
Rizzoli
George Eliot (pseudonimo maschile di Mary Ann Evans) è riconosciuta come una
delle autrici più rappresentative della letteratura inglese di tutti i tempi. Spirito razionale e rigoroso, dotata di un profondo senso critico e di un'acuta capacità di osservazione, nei suoi romanzi ritrae con rara finezza psicologica le ipocrisie e le imposizioni
della società nella vita individuale. "Middlemarch" - considerato il suo capolavoro brilla soprattutto per la ricchezza della rappresentazione ambientale e per l'analisi minuziosa del dolore, accettato come male ineluttabile della condizione umana.
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PAGINA 20
Liber
Ralph Ellison
Uomo invisibile
Einaudi
L'iniziazione di un ragazzo nero nell'America dei bianchi. Una tematica sociale bruciante
affrontata in uno stile letterario e altamente simbolico, tra Melville e Dostoevskij. Questo
romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1953 rappresenta la prima testimonianza del
dramma dei neri d'America. L'invisibilità del suo protagonista è condizione subita da uno
come tanti, umiliato, negato nella sua essenza di uomo. Eppure, essa esprime anche una
sottile libertà, una potenzialità estrema, poiché all'anonimato, alla mancanza di definizione è connessa la scoperta "che gli uomini sono differenti e che tutta la vita è divisa e che
soltanto nella divisione vi è vera salvezza". Tra i primi romanzi afroamericani a uscire dai
canoni della letteratura di protesta o di impianto sociologico, "Uomo invisibile" tocca
profondamente i punti nevralgici dell'ingiustizia sociale e della discriminazione razziale.
Come sottolinea Luciano Gallino nella sua Prefazione, "per molti tratti, la vita reale di
Obama, quale narrata nella sua autobiografia, appare riprodurre quella fittizia del protagonista; mentre l'opera letteraria costruita dal personaggio reale ritrova scansioni, scene,
luoghi, passaggi traumatici da una comunità all'altra singolarmente affini a quelli del romanzo. Sono rari i romanzi di cui si possa dire che paiono aver intimamente influenzato
sia la formazione morale e politica, sia il modo in cui la racconta, di un futuro presidente
Laura Esquivel
Dolce come il cioccolato
Garzanti
Fin dal loro primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande
di loro. Purtroppo, a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana
volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente. Una storia d'amore in cui il cibo diventa metafora
e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica.
Ian Fleming
Casino Royale
Adelphi
Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian
Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora
celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo
James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse lo stesso Fleming amava
raccontarlo. Le scene sono poche, non più di quattro, i veri personaggi anche meno. James
Bond impareremo a conoscerlo meglio, perché qui è ancora nei panni - eleganti, spiritosi, crudeli - di Ian Fleming. Ma l'abominevole Le Chiffre, e il suo occhio quasi bianco, non li dimenticheremo, come difficile sarà scordare la Bond Girl forse più letale, la sublime Vesper Lynd.
Tutto dunque comincia da qui, dall'odore nauseante di un casinò alle tre del mattino. E la speranza è che duri il più a lungo possibile.
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ANNO 2—NUMERO 6—NOVEMBRE 2012
PAGINA 21
Per Olov Enquist
Il libro di Banche e Marie
Iperborea
Albori del Novecento, Parigi, un crinale storico, artistico e scientifico di portata rivoluzionaria.
Marie Curie e la sua assistente, Blanche Wittman, un tempo paziente prediletta del celebre dottor
Charcot, stanno terminando la ricerca che porterà alla scoperta del radio. Profili di una galleria
straordinaria di interpreti e testimoni: August Strindberg e Sigmund Freud, ancora studente, spettatori delle teatralizzazioni che Charcot dirigeva per le sue tesi, Pierre Curie, già Nobel per la fisica, Einstein e Paul Langevin, che diventerà l'amante di Marie, ma anche i cafè di Montmartre che
celebravano in quegli anni la "Danse des fous" di Jane Avril, un tempo come Blanche internata
alla Salpêtrière e ora musa di Toulouse Lautrec. Il libro delle domande che Blanche scrive altro
non è che un interrogarsi sconvolgente sulla natura profonda dell'amore, sulle connessioni che
Theodor Fontane
Il singore di Stechlin
Garzanti
Se "Effi Briest", la storia concepita di getto e in sé perfetta di una figura femminile patetica e
indimenticabile, è la Traviata di Fontane, allora spiega Giuseppe Bevilacqua nell'introduzione "Il signore di Stechlin" è il suo "Falstaff": l'una e l'altra opere testamentarie, approdo a una saggezza che non ha nulla di senile, che non ha smesso la vivacità dell'invenzione e il gusto del divertimento, ma neppure la consapevolezza del fondo serio o anzi tragico della vita: e ha come
sollevato tutto questo a un'altezza in cui conserva intero il proprio significato ma perde ogni
peso.
Joe R. Lansdale
Acqua buia
Einaudi
Sue Ellen ha sempre saputo che May Lynn sognava di diventare una star del cinema.
Quando la ritrova annegata nel fiume Sabine, con i piedi legati a una macchina da cucire, decide con i suoi amici Terry e Jinx di bruciare il corpo e portare le ceneri fino a
Hollywood. Un sogno forse irrealizzabile, ma che diventa realtà quando Sue Ellen e i
suoi amici - un ragazzo bianco che tutti sospettano di omosessualità e una ragazza nera dalla lingua troppo lunga scoprono nel diario di May Lynn una mappa che li porta a
dissotterrare un bel po' di soldi, più che sufficienti a pagarsi il viaggio fino alla Mecca
del cinema, ma anche ad attirare le attenzioni di parecchia gente. Comincia così per i
tre ragazzi una fuga a rotta di collo nel Texas degli anni Trenta, così caro a Joe Lansdale. Mentre sulle loro tracce, accanto a parenti avidi e tutori della legge corrotti, si
staglia l'ombra di Skunk, un assassino spietato che vive nei boschi e taglia le mani alle
sue vittime, avvolto nella leggenda eppure pericolosamente reale.
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Liber
Edward Morgan Forster
Casa Howard
Feltrinelli
"Casa Howard" è ormai considerato il capolavoro di Edward M. Forster, ed è certamente
uno dei "classici" della letteratura del ventesimo secolo. La ricchezza del romanzo sta nella
pregnanza di una narrazione piena di tensioni, in parte irrisolte perché lo stesso Forster è
partecipe di esse e il "solo connettere" del sottotitolo del romanzo gli è impossibile solo in
parte, come egli ben sa. Ma forse il fascino di "Casa Howard" sta proprio in questa difficoltà a risolvere contraddizioni ancora irrisolvibili. Ciò nonostante, dice Virginia Woolf (ed
è noto che Forster s'ispirò inizialmente per le due eroine del romanzo, Margaret e Helen,
alla giovinezza di Virginia e della sorella Vanessa), "la pianificazione della storia è magistrale. Quella cosa indefinibile ma tanto importante, l'atmosfera del libro, riluce di intelligenza;
non a un barlume di fandonia, non a un atomo di falsità è consentito di depositarsi. E di
nuovo, ma su di un campo di battaglia più ampio, continua il conflitto che ha luogo in tutti i romanzi di Mr. Forster: il conflitto fra le cose che importano e le cose che non importano, fra la realtà e la falsità, fra la verità e la menzogna".
Elizabeth askell
Nord e Sud
Edizioni Jo March
Sono le due polarità geografiche e la maturazione della protagonista a fornire i temi
cardine del romanzo: Margaret, trasferitasi da Helstone, fiabesco villaggio del sud, a
Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del nord, si trova bruscamente immessa nel mondo nuovo, e per molti aspetti irriconoscibile, prodotto dall'industrializzazione. La famiglia Hale, che coltiva valori tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica
vita del centro industriale in piena espansione, alla nascente lotta di classe fra padroni
e operai, all'inquinamento e al degrado sociale. Attraverso l'occhio di un'anima incorrotta, Elizabeth Gaskell rappresenta così la corruzione dei tempi nuovi, e non li condanna. Anzi auspica soluzioni che sintetizzino i due opposti, la vita arcaica e quella
moderna, in modo che la prima dia contenuto alla seconda. Grazie al vissuto doloroso,
suo e dell'ambiente soffocato che la circonda, la sua eroina acquisisce identità, supera i
pregiudizi e apprende una nuova etica, incarnando la "congiunzione" fra passato e futuro, fra uomini e donne, fra padroni e operai. Fra nord e sud.
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André Gide
Paludi—I nutrimenti terrestri
Garzanti
Scrittore tra i più rappresentativi e influenti del Novecento, Gide è stato il maestro di due generazioni, quella che si espresse nel movimento surrealista e quella "esistenzialista", e ha lasciato un segno profondo nella cultura e nel costume contemporanei. La rivolta contro la morale
puritana e borghese, l'evasione e il ritorno, il fascino dell'altrove, l'aspirazione alla sincerità, il
conflitto tra il demoniaco immoralista e il mistico spiritualista, sono alcuni dei nuclei tematici
"forti" della sua opera. Nella strenua esplorazione degli spazi segreti dell'io, nel suo lavoro di
autoanalisi, nel suo sforzo di far coesistere etica e istinti, Gide è riuscito a illuminare ampie zo-
André Gide
L’immoralista—La porta stretta
Garzanti
"L'immoralista" e "La porta stretta" sono due romanzi di ammirevole fattura stilistica che
affrontano, da punti di vista differenti, lo stesso problema: nel primo l'esigenza di autorealizzazione di Michel e il suo nichilismo finiscono per uccidere la giovane moglie; nel secondo, Alissa percorre l'opposta strada della rinuncia e dell'ascesi spirituale fino ad annullarsi nella morte. La contraddizione tra le due opere rispecchia esemplarmente il conflitto
interiore di Gide e il loro senso finale sembra essere che tanto l'immoralismo, quanto la
virtù conducono alla dannazione dell'aridità. Saggiamente, lo scrittore rinuncia a risolvere
il contrasto optando per l'ambiguità.
Witold Gombrowicz
Ferdydurke
Feltrinelli
Ferdydurke è una comicissima allegoria dell'infantilismo moderno: un trentenne si trova
sbalzato indietro nel mondo dell'infanzia, in una ridicola classe scolastica. Cerca di ribellarsi ma scopre che essere di nuovo "immaturo" non gli dispiace affatto. La nostra società che anela a rimpicciolire gli adulti e a mutarli di nuovo in bambini è il bersaglio del
feroce umorismo del grande scrittore polacco.
Michel Houellebecq
Estensione del dominio della lotta
Bompiani
Trent'anni, analista programmatore in una società di servizi informatici, il protagonista di questo romanzo conduce un'esistenza indifferente. Il lavoro, i viaggi d'affari, le
prigioni dell'amore e del sesso, l'assenza di qualsiasi sentimento che non sia di insofferenza verso se stesso, lo scivolare lento e inesorabile in uno stato di insensibilità dal
quale sembra non esserci via d'uscita.
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Liber
John Grisham
Calico Joe
Mondadori
Due uomini diversi per età, carattere, personalità. Ma accomunati dalla stessa professione: il
baseball. Uno è Warren Tracey, donnaiolo, alcolista e pessimo padre che, ormai sul viale del
tramonto, gioca le sue ultime partite nei Mets di New York, appesantito dagli anni e dalla
frustrazione per una carriera che avrebbe voluto diversa. L'altro è l'astro nascente Joe Castle,
ventun anni, originario di Calicò Rock, nel profondo Arkansas, che sta mietendo successi
nelle file dei Cubs di Chicago. La popolarità di Joe è alle stelle: il clamore dei suoi record e
delle sue prodezze echeggia dalle tivù e dalle radio di tutto il paese, rendendolo in breve tempo l'idolo dei fan del baseball, primo fra tutti Paul Tracey, il figlio undicenne di Warren. È il
1973 quando suo padre si ritrova finalmente faccia a faccia con Joe sul diamante dello Shea
Stadium di New York in una partita che passerà tristemente alla storia. Sotto gli occhi attoniti del figlio, Warren lancia una palla veloce che cambierà per sempre i destini dei due giocatori. Dopo trent'anni, Paul non ha dimenticato quell'incontro, che ha irrimediabilmente segnato la vita del formidabile atleta entrato nella Hall of Fame del baseball come Calico Joe.
Ma Warren è gravemente ammalato e Paul, pur non avendo da tempo alcun rapporto con
lui, vuole che i suoi ultimi giorni siano un'occasione per riscattarsi da un'esistenza mediocre e
Hugo von Hofmanstal
Il cavaliere della rosa
Adelphi
Nella vicenda mirabilmente complessa e armoniosa dei rapporti fra Hofmannsthal e Strauss il
vertice della perfezione si tocca con Il cavaliere della rosa, opera dove il librettista e il compositore gareggiano strenuamente in felicità poetica. L’incantevole leggerezza della storia («Lei è
Da Ponte e Scribe in una sola persona» scriveva Strauss, entusiasta, a Hofmannsthal) va insieme con quella molteplicità delle risonanze che è propria di tutta l’arte di Hofmannsthal. Non
solo: si può dire che nel Cavaliere della rosa si cristallizzi l’immagine di una città ideale, quale
Hofmannsthal elaborò sulla base di ciò che la sua Vienna era e soprattutto era stata. Ma tutto
questo nel segno di un’arte dell’allusione impalpabile e affidandosi pienamente al dettaglio,
senza alcuna sottolineatura esortativa. La trama può essere intesa (e da alcuni fu fraintesa) come quella di un’operetta. Eppure, fra l’ambigua seduzione del cavaliere della rosa e l’autunnale
malinconia della Marescialla ciò che si dispiega è una geometria metafisica: «sono gruppi di
fronte a gruppi, i congiunti sono separati, i separati congiunti. Tutti appartengono l’uno
all’altro, e ciò che di loro è il meglio si trova tra l’uno e l’altro: ed è istantaneo ed eterno, e qui
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Samuel Johnson
Rasselas principe d’Abissinia
Marsilio
Una delle prime figure di letterato professionista e interprete autorevole dell'establishment culturale del suo tempo, Samuel Johnson (1709-1784) - o il "Dottor Johnson" secondo il più noto
appellativo - lega la sua fama al primo Dizionario della lingua inglese (1747-55) e a eccellenti e
innovative opere critiche, tra le quali le Vite dei poeti (1779-81) e una famosa edizione dei
drammi di Shakespeare che costituisce una delle prime moderne valutazioni della grandezza
del drammaturgo inglese. Oltre a Rasselas e alla tragedia Irene, scrisse Un viaggio alle isole oc-
Ismail Kadaré
Freddi fiori d’aprile
Longanesi
Alla vigilia del 2000, in un villaggio albanese spento dalle nebbie vicino al braciere kosovaro,
mentre il pittore Mark Gurabardhi dipinge la sua giovane modella e amante, si sparge la notizia di una sanguinosa rapina in banca, giudicata nel paese ex comunista un preciso segnale
dell'occidentalizzazione di quel piccolo mondo. Una strana inquietudine aleggia nel borgo:
diversi uomini si aggirano nei dintorni alla ricerca del cunicolo che porta agli Archivi segreti,
dove pare siano conservate le tracce di crimini politici del passato. "Freddi fiori d'aprile" è
una metafora screziata di elementi noir sulla primavera albanese, ancora troppo fredda per
non far temere il ritorno del gelo sulle fragili efflorescenze della recuperata libertà.
Ismail Kadaré
Il successore
Longanesi
Che cosa è successo la notte del 13 dicembre nella camera da letto del "successore" - l'uomo designato a prendere il posto del tiranno del popolo albanese -, il cui cadavere è stato
scoperto all'alba colpito da una pallottola in pieno petto? Questo romanzo di Kadaré è ispirato al più tenebroso enigma della storia dell'Albania contemporanea: la morte misteriosa del delfino del dittatore comunista, trasparente allusione a Enver Hoxha. Chi ha ucciso
il successore e perché? Partendo da un avvenimento reale al quale conferisce dimensione
universale, l'autore mette a nudo la psicologia del tiranno e le trame dei regimi totalitari attraverso una vicenda ora paradossale, ora cupamente quotidiana.
Daniel Kehlmann
La misura del mondo
Feltrinelli
Nel 1828, Gauss, matematico, fisico, astronomo, al momento direttore dell'osservatorio di Gottinga, dove vive con la seconda moglie Minna e i figli, viene invitato da Alexander von Humboldt, esploratore, geografo e scienziato, a Berlino, dove si svolge un congresso di scienziati
tedeschi. L'incontro fra due delle menti più geniali della Germania illuminista fornisce all'autore
l'occasione di narrare le incomparabili vite dei due personaggi, dall'infanzia al 1828 passando per
il viaggio e il trattato che hanno fondato la geografia e la matematica moderne. Un romanzo
intelligente, divertente, ricco di humour; il ritratto irridente ma appassionato e devoto dell'epoca
di massimo splendore della cultura tedesca.
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Liber
Par Lagerqvist
Barabba
Jaca Book
Barabba è il capolavoro di Lagerkvist, un classico assoluto della letteratura del XX secolo, pubblicato nel 1950, un anno prima che gli fosse conferito 0 premio Nobel. È un romanzo di rara
potenza drammatica e suggestione visiva, caratterizzato da una scrittura densa e concisa, sicuramente nell'insieme debitrice della passione per il teatro dell'autore (che infatti ne trarrà una
riduzione teatrale qualche anno più avanti). Così Lagerkvist conduce il racconto non per trame
ma per scene (forse, stazioni), secondo le strutture tradizionali del dramma religioso, che tuttavia rappresenta con incisive pennellate narrative volte a delineare i personaggi e i moti del loro
animo. Non dramma, non teatro quindi, ma narrazione pura alimentata dal senso scenico di
chi amava il teatro. "Barabba è lo studio di un essere che dal suo stato primitivo di bruto evolve in uomo, a causa di un trauma rivelativo, e che desidererebbe cogliere il senso della ragione
dei suoi ora nuovi sentimenti, di quella, vaga, presenza divina che scorge nelle cose, in quegli
altri, i cristiani, cui vanamente vorrebbe mescolarsi sottraendosi alla sua decisa funzione simbolica: Barabba, l'uomo 'con sul petto il nome di Dio sbarrato da una croce'." (dalla Postfazione di Alessandro Ceni)
Selma Lagerlof
La saga di Gosta erling
Iperborea
Bello, giovane e alcolizzato, il sacerdote Gösta Berling è costretto a lasciare la sua parrocchia e
a vivere di elemosina finché, a un passo dal suicidio, viene salvato dalla "Signora di Ekeby" e
accolto nella sua stravagante comunità: un gruppo di dodici sedicenti "cavalieri" che trascorrono la loro esistenza al podere padronale tra amori, giochi e racconti. Nello splendido scenario
naturale della regione svedese del Värmland si dipana una storia fatta di amori infelici e di
slanci generosi, di degradazione e di redenzione, mentre su tutto domina la straordinaria figura
della Signora: un tempo bella, innocente e innamorata dello spiantato Altringer, Margareta è
stata costretta dai genitori a sposare un uomo che non amava e a vivere nell'ombra e nel peccato il suo vero amore. Ora, dopo la morte di Altringer, è ricca e sola, sovrana di un piccolo
regno di ubriaconi sradicati e pieni di gioia di vivere. Saranno le trame del malvagio e avido
Sintram a turbare questo mondo libero e isolato, ma proprio gli inganni intessuti per distruggere la Signora e i suoi cavalieri condurranno, infine, a una nuova e diversa gioia. La saga di
Gösta Berling (1891) è il primo romanzo pubblicato da Selma Lagerlöf. La bellezza delle descrizioni, la vivacità dei personaggi e, soprattutto, la dimensione narrativa sospesa tra epica,
fiaba e mito, hanno fatto di questo romanzo non solo l'inizio di un nuovo modo di raccontare
nella letteratura scandinava del Novecento, ma, a tutt'oggi, uno dei libri svedesi più letti e ama-
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Goodwin
IL LIBRO DEL MESE Jason
L’occhio del diavolo
Einaudi
Istanbul 1840. Dopo aver dato all'impero ottomano selle francesi, una specie di
costituzione e i fucili a percussione, dopo aver perso la Grecia, la Crimea, nonché
l'Egitto, il sultano Mahmut II è morto. All'indomani della designazione del giovanissimo successore, un delitto raccapricciante scuote la città: nel pozzo di un monastero cristiano è rinvenuto il cadavere di un uomo sul cui braccio campeggia sinistra un'insegna bellica tatuata. Yashim, incaricato di seguire il caso, finirà a indagare all'interno del serraglio. Un mondo dominato dalla paura, l'ambizione e la superstizione, un mondo in cui i segreti sono quanto di più sacro ci possa essere, le
Jhumpa Lahiri
L’omonimo
Guanda
Vede la morte in faccia, Ashoke Ganguli, una notte d'ottobre, in India, quando il treno deraglia, i
vagoni si accartocciano in un lampo. Lo salva il racconto che sta leggendo nell'attimo dell'incidente: Gogol, Il cappotto. Al lume della lanterna, qualcuno scorge le pagine del libro sparse per i
campi: il giovane che ne solleva, con le ultime forze, qualche foglio è ancora vivo. Grato allo
scrittore russo, sette anni più tardi, in America, Ashoke Ganguli decide di chiamare Gogol il primogenito appena nato. Ma quando cresce, man mano che si affaccia al mondo "nuovo", Gogol
Ganguli trova insulso, fastidioso, quel nome che è un cognome, e neppure indiano. Si allontana
allora dai genitotri e dalle tradizioni di famiglia, fino a che un evento tragico lo obbliga a tornare
sui suoi passi.
Nagib Mahfuz
Miramar
Feltrinelli
"Alessandria alla fine. Alessandria pioggia di rugiada, eruzione di nuvole bianche. Culla di raggi
lavati in acqua di cielo, cuore di ricordi bagnati di miele e di lacrime." Inizia così la storia del
Miramar, la pensione di un'eleganza un po' decaduta che conserva le tracce di un passato grandioso sotto le macchie d'umidità. Ma la vera protagonista è Alessandria, che offre un ritratto
complesso e profondo dell'Egitto, della sua anima contraddittoria e problematica, con un senso
di nostalgia che sa tuttavia mescolarsi al sorriso. Siamo nel 1966. Al Miramar i clienti sfilano,
incarnando le diverse anime della società egiziana. In un continuo altalenare tra passato e presente, di voce narrante in voce narrante, scorrono le storie dei diversi ospiti: Amor Wagdi, vecchio giornalista in pensione che ha militato nel partito nazionalista liberale e ora fa ritorno dopo vent'anni al Miramar per stabilirvisi e non ripartire più, l'anziano esponente dell'aristocrazia
Tolba Marzuq, il giovane conquistatore Sarhan al-Buheiri, il proprietario terriero Hosni Allam,
l'annunciatore di Radio Alessandria Mansur Bahi, oltre alla padrona della pensione, Mariana, e
alla sua domestica, Zahra, una bella giovane contadina le cui relazioni con gli altri rispecchiano
simbolicamente le principali realtà politiche e sociali del paese.
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PAGINA 28
Liber
Petros Markaris
L’esattore
Bompiani
Il commissario Charitos è di nuovo alle prese con le conseguenze della grande crisi economica.
Nell'ombra agisce un "Esattore", un vendicatore che invia a noti evasori fiscali una lettera in
cui li invita a saldare quanto devono al fisco; ma se non ottiene quanto chiede, l'Esattore uccide i malcapitati con una iniezione di cicuta. Kostas Charitos si immerge nel nuovo caso con un
senso di smarrimento: gli omicidi si susseguono in un clima di tensione sociale estrema, in cui
vittime e colpevoli si scambiano continuamente di ruolo. Anche Caterina, sua figlia, è sul punto di andarsene, accettando un posto offertole dall'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati. Intanto, l'Esattore riesce a far restituire alle casse dell'erario quasi otto milioni di euro in soli
dieci giorni, e il popolo scende in piazza per inneggiare all'eroe, al santo, che è riuscito là dove
il potere costituito ha colpevolmente fallito...
Ian McEwan
Chesil Beach
Einaudi
In Inghilterra, secondo Philip Larkin, "i rapporti sessuali incominciarono nel millenovecentosessantatre", "tra la fine del bando a "Lady Chatterley" e il primo ellepi dei Beatles". La giovane coppia protagonista del nuovo romanzo di lan McEwan patisce invece gli ultimi fuochi di
un clima diffuso di repressione sessuale. La prima notte di nozze, e prima esperienza sessuale
per entrambi, scocca infatti alla vigilia di quell'"annus mirabilis". Tutto avviene in appena due
ore, in un antiquato hotel vicino alla celebre spiaggia di ciottoli di Chesil Beach. I due sposi
stanno cenando in camera, ma già pensano a quello che accadrà più tardi. Edward è un ragazzo di provincia laureato in storia, indeciso se continuare la carriera accademica o lavorare nell'azienda del padre della sposa. Finalmente farà l'amore con Florence: è piuttosto nervoso e sa,
per sentito dire, che deve cercare di controllarsi per non concludere troppo in fretta. Florence
prova una profonda repulsione per il sesso, un misto di opprimente solitudine e vergogna; ma
è ben attenta a mantenere le apparenze di un matrimonio felice e perfetto, ansiosa di non deludere Edward. Ma quello che succederà di lì a poco segnerà per sempre il destino di entrambi...
Vladimir Nabokov
Fuoco pallido
Adlphi
Il sessantunenne John Shade, professore al Worthsmith College dell'immaginaria cittadina americana di New Wye, sta ultimando un poema in cui i ricordi d'infanzia si mescolano a interrogativi metafisici sull'"osceno, inammissibile abisso" della morte, che incombe ossessivamente sul poeta dopo che la giovane figlia si è uccisa gettandosi in un lago. Tuttavia Shade sigla gli
ultimi versi del poema con un'ironica ma serena dichiarazione di fiducia: si vive in qualche luogo anche dopo la fine, e l'armonia dell'arte ne costituisce la tacita promessa. A questo punto
nel quieto scenario di New Wye irrompe, inaspettata, proprio la morte: uno sconosciuto spara
a Shade in strada, pochi istanti dopo che ha scritto il suo ultimo verso.
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PAGINA 29
Irene Nemirovsky
I falò dell’autunno
Adelphi
"Vedi," dice la nonna alla nipote, immaginando di prenderla per mano e condurla attraverso
vasti campi in cui vengono bruciate le stoppie "sono i falò dell'autunno, che purificano la
terra e la preparano per nuove sementi". Ma Thérèse è giovane, non ha la saggezza della
nonna: ancora non sa che prima di poter ritrovare Bernard, l'uomo che ama da sempre, a cui
ha dedicato la vita intera, le toccherà attraversare con pena e con fatica quei vasti campi, e
subire le dolorose devastazioni provocate da quegli incendi. Perché Bernard, l'adolescente
intrepido, impaziente di dar prova del proprio coraggio, partito volontario nel 1914, è tornato dalla guerra cinico e disincantato: quattro anni al fronte l'hanno trasformato in uno sciacallo, uno che non crede più a niente, che aspira solo a diventare ricco, molto ricco - e che
per farlo si rotolerà nel fango della Parigi cosmopolita del dopoguerra, in quella palude dove
sguazza la canaglia dei politicanti, dei profittatori, degli speculatori. Alla dolce, alla fedele e
innamorata Thérèse, e ai figli che ha avuto da lei, preferirà sempre il letto della sua amante e
lo scintillio dei salotti parigini. Ci vorranno la fine delle grandiose illusioni della Belle
Epoque, la rovina finanziaria, e poi un'altra guerra, la prigionia, la morte del primogenito,
perché Bernard ritrovi la sua anima: la cenere degli anni perduti servirà
Hakan Nesser
Un corpo sulla spiaggia
Guanda
Luglio è arrivato. Il caldo opprime ormai da giorni la cittadina di Maardam. Ancora poche ore
di lavoro, e per l'ispettore di polizia Ewa Moreno le tanto sospirate ferie non saranno più un
miraggio. Non solo: Ewa ha un nuovo affascinante fidanzato, Mikael Bau, che l'ha invitata nella sua casa estiva di Port Hagen. Ma a quanto pare non è così semplice "staccare la spina": dall'interrogatorio di un pericoloso criminale emergono accuse infamanti proprio all'indirizzo della
polizia. Nel cielo insolitamente limpido dell'estate nordica si addensano nubi minacciose. Come
se non bastasse, l'ispettore si ritrova implicata nella scomparsa di Mikaela Lijphart, una diciottenne il cui destino si intreccia drammaticamente ai fantasmi di un'altra estate lontana, quella
del 1983: la morte misteriosa di una ragazza, Winnie Maas, la relazione di quest'ultima con un
professore poi sprofondato nella follia, un cadavere che riaffiora dalla sabbia, una brutta storia
che qualcuno ha preferito coprire. Dal caos iniziale emerge a poco a poco una logica ferrea
quanto brutale, un disegno fatto di squallore e irrimediabile debolezza umana. Scandito dalle
massime lapidarie del commissario Reinhart e del suo predecessore Van Veeteren, il romanzo è
intriso del pessimismo morale che segna molti personaggi di Håkan Nesser: "L'essere umano è
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a purificare il terreno per una
PAGINA 30
Liber
Amélie Nothomb
Stupori e tremori
Guanda
È il racconto corrosivo e surreale di un anno di lavoro in una grande multinazionale giapponese, la Yumimoto: la giovane neoassunta Amélie, felice di aver realizzato il sogno di lavorare nel
paese in cui è nata, si trova alle prese con la ferocia degli automatismi della burocrazia aziendale nipponica, dapprima incerta di fronte agli insensati soprusi dei superiori, poi sempre più disincantata, quasi irridente nel proseguire la sua impresa, che si rivela una catartica discesa agli
inferi dell'umiliazione, un'esperienza di degrado assoluto vissuta con il sorriso beffardo di chi
non riesce a sentire offesa la propria dignità. E tra tutti gli spettatori della sua incredibile parabola, spicca la figura flessuosa e bellissima di Fubuki...
Chuck Palahniuk
Rabbia
Mondadori
"Rabbia" prende la forma di una storia (romanzesca) orale di Buster "Rant" Casey, nella quale
un assortimento di amici, nemici, ammiratori, detrattori e familiari dicono la loro su questo
personaggio malvagio (ma forse no), morto in circostanze tanto misteriose quanto leggendarie,
che forse è stato il più efficiente serial killer di questa epoca. Buster era il tipico ragazzino di
una cittadina nel bel mezzo del nulla, alla ricerca di emozioni forti in un mondo di video games e di film di avventure e di azione. Dopo le prime ribellioni al liceo scappa dal suo villaggio
natale di Middleton e va nella grande città, dove ben presto diventa il leader di un gruppo di
giovani dediti a una sorta di rito-gioco di demolizione urbana chiamato Party Crashing: nelle
notti prescelte i partecipanti decorano in modi bizzarri le loro auto e quando arriva il momento cominciano ad attaccarsi a vicenda cercando di cozzare colle proprie vetture contro quelle
degli altri. In occasione di una di queste violente cacce notturne Casey incontra la morte al volante. E dopo la sua morte spettacolare, i suoi amici raccolgono le testimonianze necessarie a
ricostruire una storia orale della sua breve vita. Ma Casey è morto davvero?
Ben Pastor
Il Signore delle cento ossa
Sellerio
Martin Bora è un ufficiale della Wehrmacht, qui cronologicamente agli albori della sua carriera
investigativa. Bora è un gentiluomo di antica nobiltà guerriera, fascino tenebroso, amante sfortunato, temperamento di severità kantiana, ma soprattutto roso, fino al disagio fisico tangibile,
dalla contraddizione che non sa risolvere. Egli ha giurato obbedienza, e il codice d'onore gli
vieta deroghe, ma cresce in lui la consapevolezza degli orrori dei nazisti, che disprezza per odio politico, per arroganza aristocratica, ancor più perché offendono il suo senso etico ed estetico. La carriera di Bora nel controspionaggio è appena iniziata. Il compito è quello di accompagnare una trilaterale tedesco-nipponico-italiana, una conferenza di affari e di scambio di tecnologie militari. Ma è una copertura. La missione reale è di indagare attorno al "Signore delle
cento ossa", una spia che secondo una prima ipotesi si identifica nella persona di Ishiro Kobe,
rigido generale giapponese...
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Benito Perez Galdos
Misericordia
Garzanti
"In "Misericordia" mi proposi di scendere negli strati infimi della società madrilena, descrivendo e presentando i tipi più umili, l'estrema povertà, la mendicità professionale, il vagabondaggio vizioso, la miseria, quasi sempre dolorosa, in qualche caso picaresca o criminale o meritevole di correzione. Per far ciò, dovetti impiegare lunghi mesi in osservazione e studi diretti dal naturale, visitando i luoghi di gente misera e malvivente che si raccoglie nei popolosi
quartieri del sud di Madrid." (Benito Pérez Galdós)
Arturo Pérez-Reverte
Il ponte degli assassini
Tropea
La Napoli barocca del 1627, principale baluardo del re Filippo IV nel Mediterraneo, è un vero
e proprio paradiso degli spagnoli: di stanza in Italia, il capitano Alatriste e il giovane Iñigo Balboa ne godono delizie e piaceri, ritemprando la salute e lo spirito. Ma un misterioso funzionario vestito di nero si presenta al capitano con una convocazione ufficiale, che non preannuncia nulla di buono. Sarà il poeta Francisco de Quevedo a illustrare al disilluso soldato la sua
nuova missione, così rischiosa e difficile da apparire quasi un suicidio annunciato. Dopo alcuni abboccamenti a Roma e a Milano, un pugno di uomini dovrà raggiungere Venezia e assassinare il doge Giovanni Corner durante la messa di Natale, imponendo con la forza un nuovo
governo, favorevole alla corona spagnola. Dalla parte di Alatriste, oltre ai compagni di sempre - il veterano Sebastián Copons e il pericoloso moro Gurriato - ci sarà altra gente di spada
e di silenzio: soldati in grado di affrontare le imprese più rischiose e di tenere la bocca chiusa
anche sul cavalletto di tortura; una cortigiana bellissima e spietata, che sa di uomini e di mondo e che lo conquisterà con le sue grazie; e un compagno d'avventura del tutto inaspettato (e
sgradito): l'antico nemico Gualterio Malatesta, lo spietato assassino siciliano, con il quale il
capitano dovrà stipulare una tregua (ovviamente temporanea) per scampare alle ombre della
Thomas Pynchon
V.
Rizzoli
V. è un'entità misteriosa, forse è il principio stesso della femminilità; V. assume molteplici aspetti e sembianze, e sfugge a ogni precisa identificazione. V. è di volta in volta la
dea Venere e il pianeta Venere, la Vergine, la città della Valletta a Malta, il Venezuela,
l'immaginaria terra di Vheissu. E V. è anche molte donne: Vittoria, Veronica, Violet...
V. è un enciclopedico, labirintico, ambizioso, infinito e corrosivo gioco di specchi.
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PAGINA 32
Liber
Henry Roth
Chiamalo sonno
Garzanti
Il "caso Henry Roth" è forse l'unico nella letteratura del Novecento. Nel 1934 "Chiamalo sonno", opera prima di uno sconosciuto newyorkese di ventotto anni, fu salutato dalla critica come un capolavoro. Poi l'oblio. Roth si ritirò nel Maine ad allevare anatre, e per decenni il suo
silenzio è stato interrotto solo da qualche raro racconto. Nel 1960 alcuni critici influenti promossero la ristampa del suo romanzo e rapidamente, nel giro di pochissimi anni, "Chiamalo
sonno" ha superato i due milioni di copie e oggi è considerato unanimemente un classico, uno
dei massimi risultati della letteratura del secolo, non solo statunitense.
Philip Roth
La macchia umana
Einaudi
Il professor Coleman Silk nasconde un segreto da cinquant'anni, e lo fa così bene che nessuno, nemmeno sua moglie e i suoi figli, se n'è mai accorto. Un giorno però basta una frase (anzi una parola sola, detta per sbaglio, senza riflettere) per scatenare su di lui, e su tutto
il suo mondo, le streghe del perbenismo, gli spirti maligni della "political correctness".
Mentre la sua vita precipita nel caos, l'America non a caso sta vivendo l'evento più inspiegabile della sua storia democratica: siamo infatti nel 1998, "l'estate in cui il pene di un presidente invase la mente di tutti".
Philip Roth
Il complotto contro l’America
Einaudi
Quando l'eroe dell'aviazione Charles A. Lindebergh, rabbioso isolazionista e antisemita,
sconfigge Franklin Roosevelt alle elezioni presidenziali del 1940, la paura invade ogni famiglia ebrea americana, soprattutto quella del piccolo Philip, investita dalla violenza del
pogrom che si scatena. Roth parte da questo antefatto di fantastoria per raccontare cosa
accadde a Newark alla sua famiglia, e a un milione di famiglie come la sua, durante i minacciosi anni Quaranta, quando i cittadini ebrei americani avevano buoni motivi per temere il peggio.
Salman Rushdie
I figli della mezzanotte
Mondadori
Questa è l'opera che ha rivelato al mondo il talento letterario di Salman Rushdie. Il libro
narra le vicende dei mille bambini nati il 15 agosto 1947, allo scoccare della mezzanotte: il
momento, cioè, in cui l'India ha proclamato la propria indipendenza dall'Impero britannico. Tutti costoro posseggono doti straordinarie: forza erculea, capacità di diventare invisibili e di viaggiare nel tempo, bellezza soprannaturale. Ma nessuno è capace di penetrare
nel cuore e nella mente degli uomini come Saleem Sinai, il protagonista che, ormai in
punto di morte, racconta la propria tragicomica storia.
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Carlos Ruiz Zafon
Il prigioniero del cielo
Mondadori
Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i
bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua
atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di
"L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria
uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di
pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono
così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i
ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta,
Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e
scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al
Upton Sinclair
La giungla
Gingko Edizioni
Questo è uno dei libri più importanti e potenti della storia americana, uno dei romanzi di
critica sociale più sconvolgenti. Il suo mito ha avuto un impatto terribile sulla mentalità di
molti uomini. È un libro tremendamente triste. Particolarmente toccante per chi deve lottare per modellare il suo stile di vita con un unico reddito. È anche disgustoso. Non è consigliato a chi ha uno stomaco sensibile. È sufficiente per convincere a diventare vegetariani.
La storia dell'emigrante lituano Jurgis Rudkus e la discesa agli inferi della sua famiglia, il sogno americano infranto e ritratto con crudo realismo, non solo ispirò un pezzo importante
della legislazione di una nazione e diede avvio a una enorme crescita di inchieste da parte
del giornalismo investigativo. Raccontando di come i ratti morti venivano spalati dentro le
macchine per le salsicce, di come gli ispettori governativi corrotti guardavano dall'altra parte quando le mucche malate di tubercolosi venivano macellate, come sozzure di ogni genere finivano insieme al prosciutto sulle tavole domestiche, "La giungla" fece tanto quanto
qualsiasi attivista dei diritti degli animali di oggi.
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PAGINA 34
Liber
Clara Sanchez
La voce invisibile del vento
Garzanti
Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della
notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece. Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di
sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita a prendere il latte per suo figlio, ma
sulla strada del ritorno all'improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In pochi minuti quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un
incubo. Per le strade non c'è nessuno, le case sulla spiaggia sembrano tutte uguali e Julia non
riesce a ritrovare l'appartamento nel quale l'attendono il marito Felix e il figlio di pochi mesi.
Prova a contattarli da un telefono pubblico, ma la linea è sempre occupata. Tutto, intorno a
lei, è così familiare eppure così stranamente irreale. Tra le vie oscure e labirintiche c'è solo
una luce, quella di un locale notturno. A Julia non resta altra scelta che raggiungerlo, nella
speranza di trovare qualcuno che l'aiuti. Qui, quasi ad aspettarla, c'è un uomo, un tipo affascinante, con la barba incolta e l'accento dell'Est Europa, che sembra sapere tante, troppe cose
su di lei. Si chiama Marcus: Julia ha la sensazione di averlo già incontrato da qualche parte.
José Carlos Somoza
La dama numero tredici
Frassinelli
Salomon Rulfo, professore di letteratura e grande amante della poesia non ne può più. Notte
dopo notte è sconvolto da un incubo terribile: una casa sconosciuta, strani personaggi che
non riconosce, atti indecifrabili, sangue ovunque e una donna disperata che gli chiede aiuto
chiamandolo per nome. Per andare a fondo della questione, il professor Rulfo, affiancato dal
Dottor Ballesteros e dal suo emblematico aiutante, scoprirà che l'incubo non è solo un sogno.
È realtà. José Carlos Somoza, scrittore e psichiatra nato all'Avana nel 1959, vive e lavora a
Madrid.
Ferdinand von Schirach
Il caso Collini
Longanesi
Una grande occasione si presenta al giovane avvocato Caspar Leinen quando viene nominato
difensore d'ufficio di un omicida reo confesso: può finalmente esercitare la professione che
ama, indossare la toga ed entrare nell'austero tribunale del Moabit, a Berlino. In un primo
momento sembra che si tratti di una causa di routine: dopo una vita tranquilla e interamente
dedicata al lavoro in fabbrica, l'irreprensibile italiano Fabrizio Collini ha ucciso con quattro
colpi di pistola un ricco industriale ottantenne noto in tutto il Paese, Hans Meyer. Quello che
l'avvocato Leinen ancora non sa è che in questa storia nulla è come appare. Mentre l'imputato si chiude nel silenzio, rifiutando ogni difesa, Leinen scopre che la vittima era il nonno di
un suo amico dei tempi del liceo... Con una scrittura secca e implacabile, Ferdinand von Schirach riesce a farci sentire il dolore di una ferita mai rimarginata, un passato con cui non abbiamo ancora chiuso tutti i conti.
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PAGINA 35
Shibata Toyo
Se sei triste guarda il cielo
Mondadori
Una piccola donna di quasi cento anni ha scoperto la speranza e l'ha ridata al suo popolo
diventando il caso editoriale degli ultimi anni con più di due milioni di libri venduti. "Si può
amare anche a novantotto anni! Vorrei anche sognare! E salire su una nuvola" scrive Toyo
che ha iniziato a comporre alla tenera età di novantadue anni. Era depressa perché il mal di
schiena le impediva di dedicarsi al suo passatempo preferito, la danza tradizionale, e quindi,
consigliata dal figlio ultrasessantenne, ha deciso di impiegare il suo tempo componendo
poesie. Scriveva di notte quando la badante tornava a casa e lei restava sola davanti alla televisione. "La poesia mi ha aiutata a capire che nella vita non ci sono soltanto dolore e sofferenza." Toccanti e delicate, le parole di Toyo sono un balsamo per l'anima. Curano la tristezza e ci accompagnano nella riscoperta delle piccole e grandi meraviglie della vita che
Hunter S. Thompson
Paura e disgusto a Las Vegas
Bompiani
Pubblicato nel 1971 sulla rivista musicale "Rolling Stones", il libro narra del viaggio di un
giornalista sportivo e del suo avvocato a bordo di una Chevrolet rossa. La meta è Las Vegas, dove si tiene la Mint 400, sgangherata corsa di moto e Dune-Buggy. Il viaggio si rivela
allucinante, esilarante e disperato. I due protagonisti, sotto l'effetto della droga, assistono a
una trasformazione totale della realtà, che assume le più imprevedibili sfaccettature. Il romanzo disegna il quadro dell'America di quegli anni, l'America degli sconfitti, persi in un
baratro che le droghe ed i miti andati in frantumi non hanno potuto colmare. Il romanzo è
accompagnato da una "Piccola Enciclopedia Psichedelica" composta da nomi prestigiosi e
inattesi.
Enrique Vila-Matas
Bartleby e compagnia
Feltrinelli
Un impiegato metà Pessoa e metà Kafka scrive un diario fatto di note a piè di pagina a
commento di un testo fantasma. Con piglio pacato e una raffinata stringatezza stilistica
va a caccia di "bartleby", esseri che ospitano dentro di sé una profonda negazione del
mondo e prendono il nome del famoso scrivano di Melville che preferiva non fare e
non parlare. I bartleby finiscono per non scrivere nulla pur avendo tutto il talento necessario, oppure, se esordiscono, rinunciano presto alla scrittura. Un libro ironico ma
anche incantato dal sortilegio della parola.
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Liber
Stefan Zweig
Amok
Adelphi
Amok è una parola malese che indica una "follia rabbiosa, una specie di idrofobia umana... un
accesso di monomania omicida, insensata, non paragonabile a nessun'altra intossicazione alcolica". Lo sa bene il protagonista di questa novella, un medico dai tanti conti in sospeso: con la
giustizia, con la professione, con la propria vita ormai annientata. In una confessione simile a
un delirio, racconta di un mondo febbrile dove si scontrano la dispotica imperiosità di una
donna, convinta che tutto si compri con il denaro, e la divorante passione di un uomo cui i
tropici e la solitudine hanno sviato la mente e i sensi.
Stefan Zweig
Novella degli scacchi
Bompiani
Stefan Zweig scrisse "Novella degli scacchi" nel 1941, pochi mesi prima di suicidarsi, insieme con la seconda moglie, nella città brasiliana di Petropolis, il 22 febbraio 1942. La notizia
della sua morte fu soffocata da quelle provenienti dai fronti di guerra e così anche la sua
ultima, disperata protesta, non fu che un flebile grido, quasi inudibile nel frastuono di quegli anni. Nella "Novella degli scacchi" lo stato d'animo di abbandono, di infinita stanchezza, di rinuncia alla lotta, è prefigurato nella sconfitta di colui che rappresenta la sensibilità,
l'intelligenza, la cultura per opera di un semianalfabeta, ottuso uomo-robot. E, a rendere
ancora più crudele la disfatta dello spirito, Zweig scelse come terreno dello scontro una
scacchiera.
Giorgio Bejor—Marina Castoldi—Claudia Lambrugo
Arte greca dal decimo al primo secolo a.C.
Mondadori
Un'introduzione allo studio dell'arte greca, presentata in un unico volume, in linea con i programmi ministeriali dei corsi di laurea triennale. Partendo dall'Età del Ferro (secoli X/VIII a.
C.) si illustrano i linguaggi architettonici, le espressioni figurative, le manifestazioni artigianali
della Grecia antica, seguendole fino al momento dell'incontro/scontro con Roma (secolo I a.
C.). Il processo creativo è colto nei suoi episodi più significativi e formativi; per ogni epoca
quindi, dopo un sintetico quadro storico, si discutono le opere e i monumenti essenziali alla
comprensione dei mutamenti nelle forme artistiche e nelle concezioni architettoniche del
Ranuccio Bianchi Bandinelli
Introduzione all’archeologia
Laterza
Un'indispensabile guida introduttiva agli studi archeologici attraverso una trattazione sistematica
(Winckelmann - L'archeologia filologica - Le fonti letterarie - Le scoperte e le grandi imprese di scavo - Ricerche teoriche e storicismo agli albori del Novecento - Problemi di metodo), e insieme l'appassionata polemica di uno degli ultimi "grandi intellettuali" italiani contro le tendenze più recenti della disciplina in cui era maestro. Bianchi Bandinelli (1900-1975) ha insegnato Archeologia e Storia dell'arte antica a Cagliari, Pisa, Groningen, Firenze e Roma fino al 1965. Dal '45 al '48 è stato Direttore
generale delle Antichità e Belle Arti.
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PAGINA 37
Chiara Frugoni
La voce delle immagini
Einaudi
Pillole iconografiche si propone di mettere a suo agio il visitatore di una mostra, di un museo. La prima
parte del volume è dedicata ai gesti in codice: come attraverso le dita, la posizione delle braccia e delle
gambe si possano comunicare situazioni ed emozioni; alle convenzioni iconografiche riguardanti gli edifici e le loro relazioni con i personaggi: come veniva resa la tridimensionalità, la prospettiva, il dentro e il
fuori, il dietro e il davanti. Un capitolo è dedicato alla rappresentazione del diverso, a tutti i modi con cui
si declinava l'antisemitismo e l'avversione per le persone di colore. Due capitoli sono consacrati a Maria
e a Cristo (alla vita di Maria, al suo rapporto con il Figlio Bambino; a Cristo nella sua vita terrena con
una particolare attenzione al ciclo della Passione, fino al ritorno nei cicli dove sale anche la Madre, regina
della corte celeste); in essi è spiegato anche il significato di frutta, fiori e fauna (dal leone al pettirosso),
associati alle loro rappresentazioni. L'ultimo capitolo è dedicato ad alcuni tratti simbolici, come ad esempio alla differenza fra nimbo a raggi e nimbo tondo intorno al capo, al significato del nimbo esagonale, al
signum viventis. Completa il volume un indice analitico particolarmente minuzioso e un dizionarietto
Nello Governato
La partita dell’addio
Matthias Sindelar, il campione che non si piegò a Hitler
Mondadori
La nazionale italiana di Vittorio Pozzo vincitrice ai Mondiali del 1938, i rapporti tra calcio e
dittature, l'avventura di un uomo che seppe essere grande non solo in campo. La biografia,
soltanto lievemente romanzata, di Matthias Sindelar, il più grande calciatore austriaco di tutti i
tempi, protagonista di un'avventura sportiva e umana grande e tragica. Punta di diamante del
Wunderteam, la fortissima nazionale austriaca degli anni Trenta, eroe di un'intera nazione, Sindelar non aderisce al partito nazista. Quando, dopo l'annessione dell'Austria al Terzo Reich, la
nazionale austriaca, prima di essere assorbita da quella tedesca, gioca un'ultima partita amichevole proprio contro la Germania, Sindelar rifiuta di fare il saluto nazista alla folla e alle autorità. Per di più, è fidanzato con una ragazza italiana di origine ebrea...
Raffaele Cantone
Operazione Penelope
Mondadori
Convitato di pietra, cancro, "fattore C": la criminalità organizzata è stata definita in tanti modi
diversi. Raffaele Cantone, per otto anni alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, la conosce come pochi. Un mondo complesso che affonda le sue radici nella realtà del Sud, ma non
solo. E che da tempo, ormai, è uscita ben al di fuori dei confini della delinquenza tradizionale,
diventando ora un occulto quanto determinante socio in affari, ora un candidato
"impresentabile" alle elezioni, ora un alibi dietro cui nascondere l'inefficienza delle amministrazioni pubbliche nel gestire grandi emergenze, prima fra tutte quella dei rifiuti campani. Proprio
partendo dalle tante riflessioni sui mille volti della camorra, emerse non solo nel corso del suo
lavoro di magistrato ma anche intervenendo a incontri pubblici e sulla carta stampata, Cantone
affila come un bisturi il suo sguardo per tracciare un lucido spaccato dei mali della società italiana.
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Liber
Piercamillo Davigo—Leo Sisti
Processo all’italiana
Laterza
Da quando, nel 1992, è scoppiato lo scandalo di Tangentopoli, la cronaca giudiziaria italiana si
è arricchita di vocaboli che mettono il processo, prima nella fase dell'indagine e poi durante il
dibattimento, sotto la lente d'ingrandimento del media, molto frequentemente fra scandali e
critiche. Spesso, soprattutto, perché vi è coinvolta la classe politica, dai personaggi eccellenti
che siedono in parlamento o a palazzo Chigi, sede del governo, fino ai peones, che, poco conosciuti al grande pubblico, sono protagonisti a livello locale, nelle regioni, nelle province o
nei comuni. Piercamillo Davigo, coadiuvato dal giornalista Leo Sisti, illustra in queste pagine
le figure chiave del procedimento giudiziario e le diverse fasi del processo. Affronta anche,
denunciandoli dall'interno, i ritardi che attanagliano l'Italia dei tribunali, alle prese con decisioni che richiedono anni e anni prima della fine di un processo. Propone una "cura" radicale,
non un'aspirina, per uscire dal "girone infernale" nel quale la giustizia è entrata, spesso a causa
di leggi ad hoc che tendono ad allungarne ulteriormente i tempi. Una "cura" che suggerisce
provvedimenti a costo zero e che impegnerebbe il parlamento in poche sedute, senza interminabili discussioni. Il libro di Piercamillo Davigo è un viaggio che rivela i lati oscuri del processo, portandoli alla luce del sole, prende per mano il lettore e lo conduce nei meandri dei palaz-
Daniel Goleman
Intelligenza ecologica
Rizzoli
L'importanza di uno sviluppo ecosostenibile si sta facendo sempre più evidente. Abbattere le
emissioni, utilizzare le energie rinnovabili, acquisire abitudini a basso impatto sono priorità
ormai entrate nell'agenda politica mondiale e nella coscienza comune. Tuttavia l'acquisto
"verde" rimane, in molti casi, un miraggio: è più dannoso per l'ambiente stappare una bottiglia di vino arrivata dalla Francia via terra o dalla Spagna via mare? Su ogni oggetto che compriamo è nascosto un prezzo aggiuntivo: quello che pagano il pianeta e la nostra salute. Costi
che ci è impossibile valutare correttamente, perché manca un'informazione trasparente e ancor più una nuova abitudine all'acquisto. Abbiamo bisogno di programmare la nostra mente
per reagire ai problemi ambientali come davanti a un pericolo. Daniel Goleman, massimo esperto di intelligenza e delle sue varietà, ci spiega come svilupparla verso il suo prossimo gradino evolutivo: la cura per l'ambiente. Il pensiero ecologico, da affinare come specie, è indispensabile per affrontare sfide troppo complesse per i singoli. Perché l'uomo è un animale
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PAGINA 39
Giancarlo Elia Valori
Geopolitica dell’acqua
Rizzoli
Oggi oltre un miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile. Già nel 2030, se il consumo aumenterà con i ritmi odierni, la disponibilità di acqua sarà minore del 40 per cento rispetto alla richiesta. È una
situazione allarmante, aggravata dall'urbanizzazione di massa, dall'industrializzazione dell'agricoltura, dai
rapidi cambiamenti climatici. Attualmente, solo il 7 per cento delle acque pulite globali è gestito da imprese private, ma è facile intuire come un moderno capitalismo si stia stagliando all'orizzonte, attratto
dalla possibilità di immensi guadagni su un bene di assoluta sopravvivenza. Non solo. La scarsità d'acqua
può diventare un pericoloso elemento di attrito tra Stati: più di 260 fiumi infatti attraversano almeno un
confine, e le rivendicazioni di Israele, Giordania, Siria e Libano sul bacino del Giordano dimostrano come sarà sempre più difficile comporre le tensioni nei punti caldi del pianeta. E da queste premesse che
Giancarlo Elia Valori muove per analizzare a fondo la strategia del reperimento delle risorse idriche, destinata a essere il grande tema della politica internazionale dei prossimi anni: dalla gestione dei bacini
transnazionali e delle nuove aree siberiane e artiche, all'approccio delle Nazioni Unite, che mettono in
primo piano la salute e la sostenibilità ambientale, alle imprese che si contendono il business più promettente del terzo millennio. Una "corsa all'oro" che rischia di emarginare chi già lo è. Prefazione di Antonio Maccanico.
Vandana Shiva
Il bene comune della terra
Feltrinelli
Vandana Shiva è una scienziata ambientalista nota in tutto il mondo, tra gli esponenti di
spicco del movimento democratico globale. In questo libro, Shiva fa il punto su quelle
battaglie che anche grazie al suo contributo hanno assunto un rilievo internazionale - la
lotta contro la privatizzazione delle risorse naturali, i brevetti sul vivente e l'impiego di
organismi geneticamente modificati in agricoltura e nella produzione alimentare riconducendole a un progetto politico, economico e culturale di democratizzazione della globalità. L'autrice delinea dunque una alternativa alla globalizzazione economica, che giudica responsabile non soltanto della catastrofe ecologica imminente, ma anche dell'avvento dei fondamentalismi politici e religiosi. Vandana Shiva considera i brevetti sul vivente e la privatizzazione delle risorse naturali come l'ultima frontiera di un colonialismo che aveva cominciato a manifestarsi già nel Sedicesimo secolo con la recinzione
delle terre comuni britanniche. La privatizzazione delle risorse comuni, insieme alla progressiva erosione dei beni e dei servizi pubblici e all'indebolimento dei meccanismi democratici di controllo dell'economia, costituiscono una grave minaccia in termini di sostenibilità ecologica e di sopravvivenza sociale.
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PAGINA 40
Liber
Paolo Rumiz
Il bene ostinato
Feltrinelli
I "Medici con l'Africa" del Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti e Medici Missionari) si spendono
dal 1950 per il diritto fondamentale alla salute e l'accesso ai servizi sanitari. Il Cuamm oggi è presente in
sette paesi: Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Sudan, Tanzania e Uganda. L'incontro tra il Cuamm e
Paolo Rumiz è la scintilla da cui nasce questo libro. C'è uno scrittore-viaggiatore che si innamora del
progetto, parte per l'Africa e osserva un'altra Italia in azione. Si sofferma sulle donne e sugli uomini non
solo medici - che con le famiglie decidono di vivere e lavorare nei villaggi e nelle città dove opera il
Cuamm. Quali sono le loro storie? Come è cambiata la loro vita? Qual è la radice del loro impegno? È
l'occasione per indagare e raccontare un mondo poco conosciuto, composto da singolari emigranti, professionisti che si sradicano dall'Italia con le proprie famiglie per trapiantarsi in contesti disagiati, spesso
pericolosi, sempre impegnativi. Sono storie particolari, a volte uniche, che connettono il Nord e il Sud
del mondo. E forse aprono una strada al futuro.
Giuseppe Riconda
Bene/Male
Il Mulino
La storia dell'opposizione bene/male coincide con la storia stessa dell'umanità. Non solo, ma
bene e male sono sempre stati assunti in una costellazione di concetti affini e interdipendenti:
da un lato bene, vero, innocenza, ordine, benessere, felicità; dall'altro male, falso, malvagità, disordine, sofferenza. A partire dal pensiero antico (Platone e Aristotele) e da quello cristiano
(Agostino e Tommaso), l'autore ripercorre tutta intera la riflessione filosofica che l'Occidente
ha svolto su tale opposizione, per approdare infine ai pensatori contemporanei del "dopo Auschwitz", fra i quali Jonas, Arendt e Ricoeur.
George Barr
Come fotografare ad un livello superiore
EDUP
Il libro ideale per il fotografo che intende raggiungere un livello più elevato nel proprio lavoro.
Affronta gli aspetti essenziali della fotografia di successo: tutto ciò che serve per accrescere la
propria creatività e acquisire una più profonda consapevolezza della propria arte. Un testo non
esclusivamente tecnico, non tratta di valori di diaframma o di durata dell'esposizione, ma esplora i temi più complessi, la cui soluzione vi consentirà di crescere come fotografi. Si presenta con un approccio piuttosto pratico, con suggerimenti specifici e innumerevoli idee che
vi manterranno occupati e creativi per molti anni a venire. Principali argomenti trattati: La creatività e lo sviluppo dell'"occhio"; Come affrontare le delusioni; Come creare immagini d'effetto; Cosa "rende" meglio in foto e dove trovare i soggetti migliori; Come trattare i fallimenti, i
giochi mentali e l'essere prigionieri della routine; Come inquadrare, tagliare e manipolare le
stampe per creare il giusto stato d'animo e trasmettere il proprio messaggio; Conoscere il proprio livello al fine di migliorarlo; Come lavorare sulla scena; Fare degli schizzi per creare delle
composizioni d'effetto; Imparare guardando le immagini straordinarie; Valutare la qualità delle
immagini; Identificare le proprie aree che necessitano di miglioramento e diventare dei fotografi consapevoli.
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Guy Delisle
Cronache di Gerusalemme
Rizzoli
Agosto 2008: un volo notturno porta Guy Delisle a Gerusalemme, dove il fumettista e
la sua famiglia trascorreranno un anno della propria vita per dare modo a Nadège, la
compagna di Guy, di partecipare a una missione di Medici Senza Frontiere. Vivranno a
Beit Hanina, un quartiere nella zona est della città che sin dalla prima passeggiata si mostrerà, in tutta la sua desolazione, decisamente diverso dalla Gerusalemme propagandata
dalle guide turistiche; e si destreggeranno più o meno goffamente in una quotidianità
fatta di checkpoint e frontiere - teatro di perquisizioni e infiniti quanto surreali interrogatori -, delle mille sfumature di laicità e ultraortodossia, di tensioni feroci e contrasti
millenari, e della disperata speranza, della rabbia e della frustrazione del popolo palestinese, in lotta ogni giorno contro l'occupazione, devastato dall'atrocità di un attacco (la
tristemente nota Operazione Piombo Fuso) di cui l'autore si trova a essere basito spettatore. Una quotidianità condizionata dunque da grandi questioni, eppure fatta, come
ogni altra, di piccoli momenti, narrati con stile impeccabile e travolgente potenza espressiva dall'autore di "Pyongyang", "Cronache birmane" e "Shenzen".
Magnus
Lo sconosciuto
Rizzoli
Con "Lo sconosciuto" Magnus si cimenta con il personaggio più complesso e affascinante della sua carriera. Una saga che durerà per oltre venti anni e che diventerà rapidamente un fumetto di fondamentale importanza nel panorama italiano. È il 1975
quando la serie vede la luce, ed è proprio la plumbea atmosfera di quel periodo a ispirare Mgnus, che per le sue storie prende spunto da temi e scenari di scottante attualità
raccontando i paesi arabi, l'America Latina del narcotraffico, i Caraibi sull'orlo della
rivoluzione. "Lo sconosciuto" personaggio studiato insieme con Francesco Guccini è
un ex mercenario segnato da un torbido passato che lo tormenta sotto forma di ricordi
e fantasmi nel corso delle sue missioni all'insegna del pericolo mortale. L'edizione proposta prevede la raccolta dei dodici titoli pubblicati dal 1975 fino al 1996 ed è arricchita da una sezione extra a colori.
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PAGINA 42
Liber
Livio Pepino—Marco Revelli
Non solo un treno...
La democrazia alla prova della Val Susa
EGA-Edizioni Gruppo Abele
Tutto è cominciato più di vent'anni fa, in un altro secolo in cui la globalizzazione felice prometteva benessere crescente e illimitato per tutti e per sempre. Allora si pensò di scavare, in
una montagna piena di amianto e di uranio, una galleria di oltre 50 Km, per far correre tra Torino e Lione un treno capace di trasportare una quantità crescente di persone e di merci in
tempi sempre più ridotti. L'opposizione di una valle, preoccupata della salute propria e dei
propri figli, bloccò l'opera e impose rilevanti modifiche del progetto originario. Da allora il
mondo è cambiato. Ci si è accorti che la linea ferroviaria storica sarebbe in grado di garantire
il flusso ferroviario di merci attraverso il confine con la Francia e di assorbire l'intero traffico
su gomma. Poi è arrivata una crisi economica devastante e a molti è parsa scandalosa una spesa di miliardi di euro per un'opera di dubbia utilità. E l'opposizione di una valle è diventata un
movimento nazionale unito dalla convinzione che un mondo diverso è possibile. Perché tutto
questo è chiaro a qualsiasi anziano di Venaus, a ogni ragazzo accampato al bivacco di Clarea, a
ogni casalinga di Bussoleno, ma viene ostinatamente ignorato dai "decisori" centrali, dai politici di lungo corso, dagli addetti all'informazione nazionale? Forse perché sul "caso TAV" convergono e si intrecciano un po' tutti i sintomi che caratterizzano l'attuale male oscuro delle
Vittorio Coletti
Da Monteverdi a Puccini
Introduzione all’Opera italiana
Einaudi
Il libro si rivolge a quelli che non sanno nulla o quasi dell'opera italiana e ne sono incuriositi.
Professore di Storia della lingua italiana all'Università di Genova, già docente di Storia del
Melodramma italiano all'Università di Nizza, Vittorio Coletti illustra del nostro melodramma
i caratteri generali, gli elementi costitutivi (libretto, musica, canto, teatro), le componenti formali più importanti (versi, arie, recitativi), i protagonisti (librettisti, compositori, cantanti, impresari). Ne segue le vicende dalle origini, verso la fine del Cinquecento, al primo Novecento,
ponendo particolare attenzione al successo mondiale ottenuto dal melodramma italiano di
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ANNO 2—NUMERO 6—NOVEMBRE 2012
PAGINA 43
Katie Hafner
Glenn Gould e la ricerca del pianoforte perfetto
Einaudi
Ci sono uomini il cui genio è conclamato fin dalla più tenera età. Crescono strani. Non sono
troppo bravi a vivere e a volte, purtroppo, muoiono presto. Ma è difficile dimenticarli, perché riescono a lasciarsi dietro segni incancellabili, anche quando si tratta di segni delicatissimi
ed eterei fatti di note musicali, o del tocco inimitabile delle loro dieci dita su una tastiera. Ci
sono uomini i cui talenti sono handicap. Da subito, pagano tutto più caro degli altri. Non
brillano. Devono lavorare sodo per far emergere le loro immense ma inconsuete capacità.
Perché lunga è la strada che separa un povero contadinello semicieco di una remota regione
canadese dai sontuosi pianoforti della Steinway & Sons. Anche se quel bambino vede le note
musicali come colori e ha un udito prodigioso. Ci sono oggetti che dovrebbero essere uguali
in tutto ad altri oggetti. Sono costruiti artigianalmente da maestranze di grande competenza,
certo, ma escono pur sempre da una fabbrica, secondo specifiche codificate. E invece, per
qualche motivo, sono magici. Se li si accudisce e li si ama diventano perfetti. Ma gli oggetti, si
sa, si usurano o - peggio - si rompono. Spezzando dei cuori.
Luigi Gerlando
Per questo mi chiamo Giovanni
Rizzoli
Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una
giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili,
per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto,
padre e figlio esplorano Palermo, e la storia di Giovanni Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s'intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre
che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, nelle piccole prepotenze
dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare
grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Con la prefazione di
Maria Falcone e un'intervista all'autore. Età di lettura: da 8 anni.
Paolo Rumiz
A piedi
Feltrinelli
"Un mattino di settembre presi il sacco e uscii di casa senza voltarmi indietro. La mia
meta stava a sud, un sud così perfettamente astronomico che sarebbe bastata la bussola a raggiungerlo. Era la punta meridionale dell'Istria, un promontorio magnifico sui
mari ruggenti di Bora, regina dei venti d'inverno, e di Maestrale, che è il più glorioso
dei venti d'estate. Una scogliera talmente ideale che è stata battezzata 'Capo Promontore' (Premantura in lingua croata). Un luogo che tutti i lupi di mare sanno riconoscere traversando l'Adriatico." Sette giorni per arrivare da Trieste a Promontore raccontati ai giovani lettori letteralmente passo dopo passo da un camminatore d'eccezione:
Paolo Rumiz.
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Liber
Gisela Bock
Le donne nella storia europea
Laterza
Un excursus affascinante sulle condizioni della vita e del lavoro femminile in Occidente dal
Medioevo a oggi. Affascinante anche perché, come disse Theodor Fontane: "Non vedo perché ci si debba sempre occupate degli uomini e delle loro battaglie; di solito la storia delle
donne è molto più interessante". (Giulia Borgese)
Luciano Canfora
Il mondo di Atene
Laterza
Da oltre duemila anni, Atene rappresenta molto più che una città nell'immaginario occidentale. Il secolo compreso tra le riforme di distene (508) e la morte di Socrate (399) è
diventato modello universale, insieme politico e culturale. Politico perché si ritiene che
ad Atene sia stata inventata la democrazia, cioè il regime istituzionale e di governo oggi
più diffuso nel mondo. Culturale perché ad Atene fiorirono filosofia, storia, teatro, letteratura, arte e architettura che ancora oggi consideriamo riferimenti obbligati. "Il mondo di Atene" riporta la città alla sua storia, incrinando la sua immagine idealizzata e restituendocela così come emerge dalla ricchezza delle fonti contemporanee. Luciano
Canfora smonta la macchina retorica su Atene, dimostrando che i critici più radicali del
sistema furono proprio gli intellettuali ateniesi. Eventi centrali dell'intera narrazione sono la parabola dell'impero marittimo ateniese sconfitto da Sparta, la lacerazione che esso determinò nel mondo greco fino a coinvolgere il regno di Persia, la rinascita dell'impero nella medesima area geo-politica, la sua crisi e l'esito inedito, rappresentato dal
Benny Morris
Vittime
Storia del conflitto arabo-sionista 1881-2001
Rizzoli
Il conflitto in Medio Oriente risale agli ultimi decenni dell'Ottocento, quando nacque il
movimento sionista fondato da Theodor Herzl. Eppure di questo rovinoso confronto
si è quasi sempre parlato nella prospettiva dell'attualità, senza cercare di approfondire le
ragioni secolari. Morris ricostruisce le fasi del conflitto, ne analizza i presupposti ideologici, dà conto delle profonde differenze religiose, etniche e culturali fra gli immigrati
ebrei e le popolazioni arabe che da decenni convivono in Palestina. Una una storia di
uomini dove giganteggiano personaggi come Haji Amin Al-Husayni, David Ben-
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Erik Larson
Il giardino delle bestie
Einaudi
Questo libro narra della storia vera di William E. Dodd e di sua figlia Martha, un padre e una
giovane donna americani che si ritrovano improvvisamente trapiantati dalla loro accogliente
casa di Chicago nel cuore della Berlino nazista del 1934. Sessantaquattro anni, snello, gli occhi
grigio-azzurri e i capelli castano chiaro, nel 1933 William E. Dodd è un rispettabile professore
di storia all'università di Chicago. Mentre siede alla sua scrivania all'università, Dodd riceve
una telefonata da Franklin Delano Roosevelt, il presidente degli Stati Uniti, che gli annuncia la
sua intenzione di nominarlo a capo della rappresentanza diplomatica americana a Berlino. Ed
è cosi che, al loro arrivo, William e Martha si ritrovano ad attraversare una città addobbata di
immensi stendardi rossi, bianchi e neri; a sedere negli stessi caffè all'aperto frequentati dalle
SS in uniforme nera; a passare davanti a case con balconi traboccanti di gerani rossi; a fare
acquisti nei giganteschi empori della città, a organizzare tè, aspirare le fragranze primaverili del
Tiergarten, il parco principale di Berlino; ad avere rapporti sociali con Goebbels e Göring, in
compagnia dei quali cenare, danzare e divertirsi allegramente; finché, alla fine del 1934, accade
un evento che smaschera la vera natura di Hitler e del potere a Berlino, la grande e nobile città che agli occhi di padre e figlia si svela per la prima volta come un immenso Tiergarten, un
Alessandro Marzo Magno
L’alba dei libri
Quando Venezia ha fatto leggere il mondo
Garzanti
Dov'è stato pubblicato il primo Corano in arabo? Il primo Talmud? Il primo libro in
armeno, in greco o in cirillico bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i
primi bestseller? La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. Nella grande metropoli europea - perché all'epoca solo Parigi, Venezia e Napoli superavano i 150.000 abitanti - hanno visto la luce anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili,
il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone,
il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica
e i trattati geografici che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte di spagnoli e portoghesi al di là dell'Atlantico. Venezia era una multinazionale del libro, con
le più grandi tipografie del mondo, in grado di stampare in qualsiasi lingua la metà dei
libri pubblicati nell'intera Europa
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Liber
Mario Reviglio
Briganti e brigantesse in Piemonte
Il Punto
Sulle strade polverose del Piemonte personaggi le cui scelte malavitose furono dettate talvolta
dalla povertà o da difficili condizioni sociali, ma che spesso agirono in modo spietato al solo
fine di accumulare ricchezze. Il ricavato di ogni rapina doveva essere diviso in tre parti uguali:
una da spartire subito tra i briganti che vi avevano partecipato, una seconda da conservare per
tutta la banda e l'ultima da utilizzare per soccorrere le popolazioni più affamate e vessate dalle
imposte.
Diego Vaschetto
Sentieri della Resistenza
Itinerari escursionistici sui percorsi partigiani del nordovest
Edizioni del Capricorno
Nei 20 mesi tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, le Alpi e le colline piemontesi e
liguri sono state uno dei teatri principali della Resistenza nel Nord Italia. Questo volume riunisce una serie di itinerari sui sentieri che hanno fatto la storia della guerra di
liberazione: dalla Liguria del partigiano Calvino alle montagne di Nuto Revelli, dalle
valli del Torinese alle cime di confine con la Valle d'Aosta. I luoghi delle battaglie, la
storia delle formazioni partigiane, la ricostruzione degli eventi, le testimonianze dei
protagonisti. Una guida escursionistica completa e originale con descrizione dei per-
Giorgio Boatti
Sulle strade del silenzio
Viaggio per monasteri d’Italia e spaesati dintorni
Laterza
Da Montecassino a Bose, da Camaldoli a Subiaco, dall'abazia di Noci, nella Murgia pugliese, ai contrafforti di Serra San Bruno in Calabria, da Praglia sino alla badia del Goleto, sui
crinali dell'Irpinia orientale, "Hai trovato il monastero giusto?": la domanda che qualcuno
di tanto anto mi pone mette in guardia i fraintendimenti che il mio vagar eremi e cenobi
potrebbe suscitare. No, non sto cercando il monastero giusto. Vado per questa strada
perché ho il sospetto che le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento. Perfino nella densa penombra calata sui giorni italiani. Busso a queste porte perché ho l'impressione che qui si impari davvero che si
può cambiare il mondo, ma impresa piuttosto complicata - a patto di cominciare a cambiare se stessi, partendo dalle cose più semplici e concrete. Ad esempio, cercando di stare
nel mondo prendendone nel frattempo la giusta distanza. Governando in modo diverso
faccende quotidiane e basilari come il dormire e il mangiare, il desiderare e il bisogno di
riconoscimenti, il silenzio con se stessi e l'incontro con gli altri. Sembrano bazzecole, ma
quelli che vi si sono cimentati seriamente dicono che la sfida sia di vertiginosa difficoltà.
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Dalai Lama
La felicità al di là della religione
Sperling & Kupfer
"Io stesso sono un religioso, ma la religione non può, da sola, fornire una risposta a tutti i
nostri problemi." A dirlo, inaspettatamente, è il leader spirituale della sesta confessione al
mondo, il buddismo. In questo libro il Dalai Lama lancia un messaggio rivoluzionario: per
superare gli scontri fra religioni, le polemiche tra atei e credenti, il razzismo e l'intolleranza in
nome della fede, l'unica soluzione è andare al di là della religione. Unendo la profonda conoscenza degli altri credi alle più recenti scoperte della scienza, Sua Santità giunge a una conclusione tanto semplice quanto illuminante: non possiamo cambiare il mondo limitandoci alla
preghiera; oggi è necessario affidarsi a un diverso sistema etico che, trascendendo ogni credo,
affondi le radici nella compassione, nella tolleranza e nel rispetto reciproco. Le problematiche che dobbiamo affrontare sono molto più complesse del contrasto fra ateismo e religiosità. La nuova via suggerita dal Dalai Lama è quella di congiungere la compassione (il principio
spirituale da cui nascono gli altri valori interiori) alla ragione per dare origine a un sistema di
etica laica che - indipendentemente dalla fede o dalla sua assenza - informi le azioni di tutti,
dalle persone comuni a chi ha compiti di responsabilità e governo. Solo apprezzando la nostra comune umanità potremo vivere in armonia e trovare la felicità.
Hans Jonas
Il concetto di Dio dopo Auschwitz
Il nuovo Melangolo
"Per l'ebreo che vede nell'al di qua il luogo della creazione, della giustizia e della salvezza
divina, Dio è in modo eminente il signore della storia e quindi "Auschwitz", per il credente, rimette in questione il concetto stesso di Dio che la tradizione ha tramandato.
Auschwitz rappresenta quindi per l'esperienza ebraica della storia una realtà assolutamente nuova e inedita, che non può essere compresa e pensata con le categorie teologiche tradizionali. Quindi chi non intende rinunciare sic et simpliciter al concetto di Dio (e
il filosofo può legittimamente rivendicare il diritto a non rinunciarvi), deve pensare questo concetto in modo del tutto nuovo e cercare una nuova risposta all'antico interrogativo di Giobbe. Ove decidesse di farlo, dovrebbe anche lasciar cadere l'antica concezione
di Dio signore della storia: perciò, quale Dio ha permesso che ciò accadesse?"
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Liber
Vito Mancuso
Obbedienza e libertà
Fazi
Che cosa è più importante nella vita di un essere umano, l'obbedienza o la libertà? Questo testo intenso e coraggioso affronta il "tragico paradosso" della coscienza cristiana, oggi inquieta
come non mai, perché divisa tra queste due polarità apparentemente opposte. Il nuovo libro
di Vito Mancuso propone un "discorso sul metodo" in presa diretta, fondato non più sul principio di autorità, ma sul più esigente principio di autenticità. Nella luce del delicato rapporto
con il potere ecclesiastico, i grandi temi della riflessione umana vengono declinati in modo
inedito, coinvolgente, talora entusiasmante e sempre con la consueta chiarezza. La verità e il
potere a partire dalla teologia politica del Grande Inquisitore, la religione contaminata da politica e laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale o come nulla o come eternità, il dialogo tra le grandi religioni mondiali e una bellissima meditazione sul motto episcopale del cardinal Martini. La posta in gioco è particolarmente alta: una fede all'altezza dei tempi, una concezione dinamico-evolutiva della verità. Vero manifesto della teologia di Vito Mancuso, "Obbedienza e libertà" lancia un messaggio forte e chiaro: da un lato la Chiesa deve liberarsi della superata visione del mondo insita nella sua dottrina, dall'altro il mondo laico deve
tornare a interrogarsi sui grandi orizzonti della ricerca spirituale...
Carlo Maria Martini—Ignazio Marino
Credere e conoscere
Einaudi
L'uomo di fede - una delle massime autorità spirituali del nostro tempo incontra l'uomo di
scienza - un chirurgo di fama internazionale impegnato per la difesa dei diritti delle persone.
Attraverso un dialogo sincero e aperto all'ascolto, essi ragionano intorno ad alcuni dei temi
etici oggi più rilevanti, su cui esiste una divergenza apparentemente incolmabile tra il mondo
cattolico e la comunità scientifica. Ne nasce una discussione proficua su temi che riguardano
da vicino la realtà quotidiana di molte persone: l'inizio della vita e le sue implicazioni nella
fecondazione artificiale e nella ricerca sulle cellule staminali embrionali, le posizioni della
Chiesa sulla sessualità, sul celibato per i sacerdoti cattolici, sull'omosessualità e sui diritti civili. Il testo si conclude con un lungo approfondimento sulla fine della vita: partendo dal principio irrinunciabile che vada difesa la dignità della persona in ogni fase della sua esistenza,
l'eutanasia può essere considerata ammissibile in alcune circostanze?
Bajani A.—Perrotta M.
Bucarest-Roma
Edizioni dell’Asino
È compiuta la lunga "transizione" alla democrazia e all'economia di mercato? E chi sono i
romeni in Italia, spesso al centro di strumentali polemiche a causa di episodi di criminalità?
Questo testo analizza le trasformazioni sociali e culturali della Romania di questi anni, seguendo le storie di quanti quotidianamente si spostano da e verso questo paese: muratori e
badanti, imprenditori e tecnici, adolescenti rom e prostitute. Testimonianze, interviste, interventi di scrittori, ricercatori, intellettuali, italiani e romeni, su un paese crocevia delle contraddizioni della nuova Europa.
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Giovanni Borgognone
Come nasce una dittatura. L’Italia del delitto Matteotti
Feltrinelli
I "Medici con l'Africa" del Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti e Medici Missionari) si spendono dal 1950 per il diritto fondamentale alla salute e l'accesso ai servizi sanitari. Il Cuamm oggi è presente in sette paesi: Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Sudan, Tanzania e Uganda. L'incontro tra il Cuamm e Paolo Rumiz è la scintilla da cui nasce questo libro. C'è uno scrittore-viaggiatore che si innamora del progetto, parte per
l'Africa e osserva un'altra Italia in azione. Si sofferma sulle donne e sugli uomini non
solo medici - che con le famiglie decidono di vivere e lavorare nei villaggi e nelle città
dove opera il Cuamm. Quali sono le loro storie? Come è cambiata la loro vita? Qual è la
radice del loro impegno? È l'occasione per indagare e raccontare un mondo poco conosciuto, composto da singolari emigranti, professionisti che si sradicano dall'Italia con le
proprie famiglie per trapiantarsi in contesti disagiati, spesso pericolosi, sempre impegnativi. Sono storie particolari, a volte uniche, che connettono il Nord e il Sud del mondo.
E forse aprono una strada al futuro.
Alessandro Risso
Liberi e forti (e antibolscevichi)
Il Partito Popolare nella Torino “rossa” del 1919
Effatà
Il libro racconta le personalità di spicco e i militanti, le idee, i programmi e le iniziative, le speranze, le polemiche e i timori negli esordi del Partito popolare italiano a Torino. Appena usciti
dalla Grande guerra, i cattolici torinesi sono partecipi del fermento per la nascita del PPI. Forti delle loro organizzazioni ecclesiali ed economiche, salgono con decisione alla ribalta politica, mostrando però marcate differenze tra le diverse anime, dai clericali tradizionalisti alla sinistra sindacale, dai conservatori filo-liberali ai riformisti intransigenti, in un clima segnato da
crescenti tensioni sociali e dal confronto con il "pericolo rosso". Ripercorrendo la storia del
primo e cruciale anno di vita del Partito popolare a Torino, questo saggio permette ai lettori
non solo di conoscerne qualità e limiti, ma anche di comprendere ragioni e orientamenti che
hanno condizionato scelte o mancate scelte future.
Georges Castellan
Storia del popolo romeno
Argo
In questa felice sintesi Georges Castellan traccia la storia complessa e travagliata del
popolo romeno, che lo storico G.I. Bratianu non esitava a definire "un enigma e un
miracolo storico". A partire dalle origini romane si snodano così le vicende di questo
grande popolo che, anche quando è stato costretto a subire quattro secoli di
"protettorato" ottomano, oppure, in anni recenti, quando la Romania era un satellite
dell'impero sovietico, non ha inteso rinunciare alla propria identità, e persino durante la
paranoica dittatura di Ceausescu ha voluto e saputo rimanere ostinatamente europeo.
Oggi, i romeni, unico popolo neolatino dell'area balcanica, sono finalmente in Europa.
Grazie al lucido saggio di Castellan il tormentato percorso di questi 'fratelli separati' ci
diviene più familiare.
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Liber
MARCO MALVALDI
Marco Malvaldi è nato a Pisa il 27 gennaio 1974, e ha sempre vissuto a Pisa, a parte una breve parentesi
in Olanda. E’ un tipo eclettico, dopo la laurea in chimica, e contemporanei studi di conservatorio, ha
provato a fare il cantante lirico. Ma ha abbandonato dopo poco e si è rimesso a fare il chimico. Dopo
poco ha cominciato a scrivere. Le sue storie nascono dal trovare dei modelli semplici che siano in grado
di rappresentare una certa situazione umana in modo efficace. I suoi personaggi sono un misto di persone reali e fantasia. Il primo romanzo l’ha scritto per puro divertimento, nei momenti di calma, e mettendoci circa quattro anni. Il secondo è stato scritto in nove mesi, in un periodo personale non esattamente esaltante. il primo più umoristico rispetto al secondo che ha una storia un po’ più intrigante. Oltre
ai gialli, è appassionato di poesia (Dante e Shakespeare su tutti, e tra i contemporanei Kavafis e Gozzano) e di umoristi inglesi (Wodehouse, Jerome, Adams).
Presso la Biblioteca civica di Ciriè sono disponibili i seguenti libri di Marco Malvaldi:
La briscola in cinque
Il re dei giochi
Odore di chiuso
La carta più alta
Il suo prossimo libro si intitolerà Milioni di milioni, in uscita a novembre per la casa editrice Sellerio.
La briscola in cinque
Sellerio
La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta,
"diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l'architettura del paese: dove c'era il bar con le
bocce hanno messo un discopub all'aperto, in pineta al posto del parco giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all'aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le
moto". L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa
condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo,
sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest'ultimo il vero svogliato investigatore. I pensionati
fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio
di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e
dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato
dalla televisione.
Il gioco delle tre carte
Sellerio
La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il
cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta, "diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l'architettura del paese: dove c'era il bar con le bocce hanno messo un discopub all'aperto, in pineta al posto del parco giochi
per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all'aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto". L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e
sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia.
E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per
amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è
quest'ultimo il vero svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che
sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione.
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Franco Cardini
Il turco a Vienna
Laterza
"Cominciò così la grande battaglia attorno alle mura di Vienna. Era il 12, nel giorno di domenica
benaugurante per i cristiani. Alle quattro del mattino, re Giovanni insieme con il figlio Jakub servì
personalmente e con devozione la messa celebrata da frate Marco nella cappella camaldolese. Lo
scontro si protrasse fino a sera per concludersi trionfalmente in Vienna liberata. All'alba del giorno
dopo, sotto il ricco padiglione del gran visir conquistato dalle sue truppe che stavano saccheggiando il campo ottomano, Giovanni III poteva scrivere una trionfante lettera alla sua regale consorte.
Terminava così, dopo due lunghi mesi, l'incubo dell'assedio alla prima città del Sacro Romano Impero e capitale della compagine territoriale ereditaria asburgica. Con esso, l'ultima Grande Paura
provocata da un assalto ottomano a una Cristianità peraltro tutto meno che unita." La Francia del
Re Sole è restata in disparte, ostile. La Russia di Pietro il Grande ha assistito guardinga. L'Inghilterra, il mondo baltico, la stessa cattolicissima Spagna si sono mantenuti lontani dal teatro di guerra
che ha visto la croce lottare contro la mezzaluna. Solo un monarca musulmano, lo shah di Persia,
sembra esultare senza riserve per la sconfitta del collega ottomano. È stata davvero una grande
Alfio Caruso
L’onore d’Italia
El-Alamein: così Mussolini mandò al massacro la meglio gioventù
Longanesi
Da settant'anni El Alamein è un grido che risuona nei cuori e nelle menti d'Italia. Per i
ragazzi dell'Ariete, della Trento, della Folgore, della Trieste, della Littorio, della Bologna, della Brescia, della Pavia, del 4° e del 50° stormo d'assalto rappresentò l'appuntamento con un destino ingrato, da ciascuno onorato al meglio. A mandarli al massacro
furono la sanguinaria follia del duce e il tradimento degli ammiragli: Mussolini, nel '41
e nel '42, preferì inviare undici divisioni e il meglio dell'artiglieria nel mattatoio sovietico anziché in Africa, dove avrebbero potuto cambiare il corso della guerra; i capi della
Marina rivelarono agli inglesi le rotte dei trasporti verso Tripoli e Bengasi privando in
tal modo l'armata italo-tedesca dei rifornimenti indispensabili per raggiungere il canale
di Suez. Pur ignorati dalle ricostruzioni ufficiali, bersaglieri, para, fantaccini, genieri,
aviatori scrissero pagine di memorabile abnegazione persino a dispetto del regime, che
li aveva abbandonati nel deserto. E gli italiani non scapparono, non alzarono le mani,
spesso morirono in silenzio nella loro buca. Gli stessi successi di Rommel furono frutto, finché il nemico non se ne accorse, di una straordinaria operazione di spionaggio
condotta dal maggiore dei carabinieri Manfredi Talamo, in seguito fucilato alle Fosse
Ardeatine. A El Alamein cominciò la presa di coscienza dei ragazzi della generazione
sfortunata, che avrebbe indotto i sopravvissuti della Folgore ad arruolarsi con gli ame-
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Liber
Christopher Hale
I carnefici di Hitler
Garzanti
L'Europa ha una vergogna segreta, che nessuno aveva avuto il coraggio di studiare e raccontare.
Durante la Seconda guerra mondiale, agli ordini di Hitler, nella Wehrmacht e nelle SS non combatterono soltanto cittadini tedeschi, ma anche francesi, inglesi, belgi, danesi, russi, polacchi, lituani, finlandesi, norvegesi, rumeni... E diversi arabi, al seguito del gran muftì di Gerusalemme, amico personale del Führer. Per l'edizione italiana del suo saggio, Christopher Hale ha arricchito il
suo studio con un capitolo dedicato agli italiani che tra il 1943 e il 1945 vennero inquadrati nell'esercito tedesco, volonterosi carnefici che contribuirono a insanguinare il nostro paese. Nel formidabile esercito nazista combatterono tedeschi accecati dal nazionalismo di Hitler (che peraltro non
era tedesco, bensì austriaco, ma al suo interno furono accolti anche i più feroci antisemiti di tutto
il continente, sotto le insegne di un'ideologia razzista che sognava l'instaurazione di un Reich millenario. Furono in molti infatti ad arruolarsi ed ebbero un ruolo chiave nel genocidio degli ebrei e
nella lotta contro i partigiani, grazie alla loro conoscenza dei territori occupati. E la loro rete di
complicità, prima come massacratori e poi come fuggiaschi, getta la sua ombra fino ai nostri giorni, nell'"internazionale nera" attiva dalla fine della guerra a oggi.
Jacques Le Goff
San Luigi
Einaudi
Frutto di anni di lavoro, questa opera di Le Goff non vuole essere il semplice racconto di
una vita, ma l'affresco di un'intera epoca e una serrata discussione sulla possibilità stessa di
fare storia, laddove la documentazione sembra sfumare nelle nebbie del mito. La prima tappa del percorso ci offre il racconto tradizionale della vita di San Luigi, elaborato secondo le
fonti disponibili: il sovrano devoto, che accoglie i poveri alla sua tavola, fonda ospedali, cura gli appestati e partecipa a due crociate, sino a morire di peste in marcia verso l'Egitto.
Quindi, nella parte centrale del volume, Le Goff raccoglie informazioni che vaglia criticamente, distinguendo il probabile dal verosimile. Infine il personaggio è inserito nel quadro
dell'epoca.
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Mirella Serri
Sorvegliati speciali
Gli intellettuali spiati dai gendarmi (1945-1975)
Longanesi
Nessuno si aspetterebbe di ritrovarli in mattinali e rapporti riservatissimi della polizia. Eppure, i più importanti scrittori, pittori, registi, attori, filosofi, giornalisti italiani sono stati spiati per decenni. L'incredibile vicenda prende avvio nel dopoguerra e s'intensifica in epoca scelbiana quando si lavora intensamente
per schedare l'intellighenzia di sinistra, che è ritenuta non solo un covo di potenziali sovversivi ma anche
la longa manus della propaganda dei partiti dell'opposizione, i tentacoli di una polipesca operazione socialista e comunista per conquistare consensi. Emerge così dai rapporti di polizia il resoconto insolito di
riunioni riservate, assemblee e conventicole che impegnano i più noti intellettuali di sinistra, dagli anni in
cui si genuflettono al mito dell'Unione Sovietica agli incontri più carbonari e segreti degli anni Settanta.
Lavorando su archivi fino a oggi mai esplorati, Mirella Serri riporta alla luce non solo la sotterranea caccia
all'intellettuale scatenata dai governi a maggioranza democristiana ma anche il profilo nascosto della sto-
Rosario Villari
Un sogno chiamato libertà
Napoli nel declino di un impero 1585-1648
Mondadori
Il sessantennio di storia dell'Italia meridionale che va dal 1585 (rivolta popolare e uccisione
dell'Eletto del popolo Giovanni Vincenzo Starace) al 1648 (breve esperienza repubblicana
dopo la rivoluzione di Masaniello) costituisce la fase in cui non solo furono più intensi i contrasti interni e le tensioni con il governo centrale di Madrid, le spinte eversive e il banditismo,
ma prese corpo anche un grandioso "sogno di libertà", frutto delle forze più vive e creative
della società. A più di quarant'anni dalla prima edizione della "Rivolta antispagnola", un testo
che è diventato un punto di riferimento per gli studi sull'Italia e sull'Europa del Seicento, lo
storico Rosario Villari amplia e completa il suo imponente affresco del Regno di Napoli all'ombra della monarchia spagnola, un'epoca in cui "le buone intenzioni e i sogni proibiti erano talvolta puniti con una crudeltà più grande della morte". Alla luce di una profonda conoscenza delle forme proprie della cultura e dell'azione politica dell'età barocca, l'autore svela i
più segreti disegni dei governi e penetra nelle pieghe più nascoste delle correnti di riforma e
della volontà collettiva di libertà.
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Liber
Premio Legenda giovani: ecco gli otto finalisti
Sono otto gli scrittori finalisti che nel mese di maggio si contenderanno il primo, il secondo e il terzo
posto del premio letterario Legenda Giovani 2012- 2013. Dopo il crescente successo delle due passate
edizioni, Legenda Giovani sembra farsi largo con sempre più entusiasmo e convinzione fra gli eventi
culturali cittadini. Promosso dall’Assessorato alla Cultura e patrocinato dalla Regione Piemonte, il
premio è nato con il propositivo di coinvolgere gli studenti e di farli innamorare dei libri e della lettura.
Riservato alle opere di narrativa italiana di giovani autori, o che abbiano per protagonisti i giovani, si
rivolge ai ragazzi delle scuole superiori del nostro territorio (gli istituti “Fermi-Galilei”, “Tommaso
D’Oria” di Cirié e l’Istituto “Albert” di Lanzo).
L’assegnazione del premio avverrà a maggio presso la tensostruttura dell’Area Remmert.
Ilaria Bernardini, Corpo libero, Feltrinelli;
Francesco Carofiglio, Radiopirata, Marsilio;
M.Paola Colombo, Il negativo dell’amore, Mondadori;
Christian Frascella, La sfuriata di Bet, Einaudi;
Beatrice Masini, Solo con un cane, Fanucci;
Marco Missiroli, Il senso dell’elefante, Guanda;
Giovanni Montanaro, Tutti i colori del mondo, Feltrinelli;
Paola Predicatori, Il mio inverno a Zerolandia, Rizzoli.
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Liber n.6 - Comune di Ciriè