ANEMIA DISERITROPOIETICA CONGENITA TIPO II
(HEMPAS): ANALISI DI 4 CASI.
M. Bisceglia (1), I. Carosi (1), M. Greco (2), N.
Cascavilla (2), G. Pasquinelli (1,3).
Divisione di Anatomia Patologica (1) e Divisione di
Ematologia (2), IRCCS-Ospedale ”Casa Sollievo della
Sofferenza”, San Giovanni Rotondo; Sezione di
Patologia Clinica, Policlinico “S. Orsola”, Università degli
Studi di Bologna, Bologna (3).
Introduzione.
• Le anemie diseritropietiche congenite (CDA)
rappresentano un gruppo di disordini della
eritropoiesi, caratterizzati da anemia (effetto di
eritropiesi inefficace) e da distinte anomalie
morfologiche nella maggioranza degli eritroblasti
del midollo osseo (1-2).
.
• Si distinguono 3 tipi di CDA: CDA-I, CDA-II, CDA-III.
• La CDA-II rappresenta il tipo più frequente ed è nota
anche come “hereditary erythroblastic
multinuclearity associated with a positive acidifiedserum test” (HEMPAS) (3).
• E’ una malattia ereditaria trasmessa con meccanismo
autosomico recessivo, con gene CDAN2 mappato sul
chromosome 20q11.2 (4).
• Sono stati descritti sinora poco più di 300 pazienti, in
massima quota Europei, per lo più descritti in reports
di pochi casi, con la eccezione di 2 grosse serie
(ciascuna di 98 e 48 casi, rispettivamente), una delle
quali pubblicata dal Registro Internazionale della CDAII (5-6).
• La diagnosi è clinico-laboratoristica e richiede la
positività di tutti i cosiddetti criteri A e di almeno 1 dei
criteri B.
• Criteri A (anemia cronica congenita e/o ittero,
eritropoiesi inefficace, alterazioni morfologiche
nell’aspirato midollare).
• Criteri B (test di Ham positivo, anomale bande 3 e
4.5 in SDS-PAGE, presenza di cisterne di reticolo
poste al di sotto e parallele alla membrana
plasmatica degli eritroblasti maturi, visibili in
microscopia elettronica (7-8).
Il decorso naturale di questi pazienti è quello di
soggetti che possono richiedere trasfusioni di sangue
e che possono andare incontro a sovraccarico di
ferro con rischio di emocromatosi secondaria.
Presentiamo qui 4 nostri casi, osservati presso
l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San
Giovanni Rotondo, studiati con microscopia
elettronica.
Casistica.
• L’età dei pazienti alla diagnosi è stata rispettivamente di
35, 27, 20, e 13 anni, con i primi 3 pazienti di sesso
maschile, l’ultimo di sesso femminile.
• Tutti avevano manifestato segni di anemia cronica e
subittero sin dall’infanzia o adolescenza.
• Tutti sono stati sottoposti a studio laboratoristico
ematologico del sangue periferico (inclusivo del test di
Ham, positivo in tutti) e a studio dell’aspirato midollare, e
in 2 casi è stata effettuata anche la biopsia
osteomidollare (in tutti: iperplasia eritroide con
eritroblasti maturi bi- o plurinucleati).
Quadro istologico di iperplasia eritroide
in uno dei 2 casi studiati anche con
biopsia osteomidollare.
In tutti e 4 i casi è stata eseguita
analisi ultrastrutturale su
microfrustoli di midollo osseo.
Evidenza in tutti i casi di:
eccesso di cisterne di reticolo endoplasmico a
decorso parallelo, sotto la plasmamembrana degli
eritroblasti e degli eritrociti, con configurazione
globale di aspetto cosiddetto di “doppie membrane”,
estese fino a un quarto-metà del perimetro cellulare.
A
B
A-B: Caso 2.
A: Midollo osseo (M.O.).
Colonia di eritroblasti.
B: Eritroblasto binucleato
con visibile tratto di
“doppio contorno” della
membrana plasmatica.
C
C: Caso
4. M.O.
C: Caso
Al Caso
centro un
eritroblasto
binucleato.
D:Caso 1.M.O.
Eritroblasti con
“doppio contorno della citomembrana.
Dettagli nelle
immagini
successive.
D
Caso 1. Eritroblasto policromatofilo: aspetto di cosiddetta “doppia
membrana” plasmatica, ovvero con di cisterne di reticolo endoplasmatico
esuberante, disposte a corona al di sotto della membrana cellulare.
Caso 1. Reperto
analogo a quello di
prima.
Caso 1. Reticolociti midollari con “doppia membrana”.
Discussione
• L’età media alla diagnosi nei nostri pazienti è
stata di 24 anni (media del Registro
Internazionale della malattia: 15.9 11.8 anni Iolascon art).
• Nei nostri pazienti tutti e 3 i criteri A di Heimpel
et al erano presenti e 2 su 3 dei criteri B sono
stati soddisfatti.
• La diagnosi finale in tutti è stata quella di CDA-II.
• Due pazienti sono stati in seguito sottoposti a
splenectomia, uno anche a colecistectomia per
calcolosi.
• Tutti i pazienti sono tuttora in follow-up.
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123 - M.Bisceglia, I.Carosi, et al.