ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE DI TRIESTE In collegamento con la Facoltà Teologica del Triveneto ANNUARIO ACCADEMICO 2015-2016 Sede: via Besenghi, 16 – 34143 TRIESTE TELEF. 040300847 e-mail: [email protected] – sito web: www.diocesi.trieste.it/issr 1 Erezione dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste da parte della Santa Sede CONGREGATIO DE INSTITUTIONE CATHOLICA, attentis postulatoriis litteris Rev.mi Praesidis Facultatis Theologicae Trivenetae in civitate patavina sitae, nomine Em.mi ac Rev.mi Praesidentis Conferentiae Episcopalis Trivenetae, Patriarchae Venetiarum et Magni Cancellarii, atque perpensis votis Exc.mi Episcopi Tergestini, Delegati a Conferentia Episcopali Triveneta ad rem tractandam; cum compererit Institutum Superius Scientiarum Religiosarum Tergestinum, iuxta normas a Sancta Sede pro huiusmodi Institutis manatas, Consilio memoratae Facultatis Theologicae academice omnino spondente, probe ordinari, ad Docentes in primis et studiorum programmata quod attinet; prolatas sibi preces libenter excipiens, idem INSTITUTUM SUPERIUS SCIENTIARUM RELIGIOSARUM in civitate tergestina situm hoc Decreto canonice erigit erectumque declarat, ipsum simul constituens sub potestate atque ductu memoratae Facultatis Theologicae, cuius erit academicos gradus per Institutum iis studentibus conferre, qui, studiorum curriculum rite emensi, omnia iure praescripta feliciter compleverint iuxta peculiaria Statuta, a Facultate cum Instituto digesta atque a Congregatione de Institutione Catholica approbata. Eiusdem Facultatis Theologicae proinde erit continuo invigilare ad academicam Instituti condicionem diligenter servandam ac promovendam, ad Docentium praesertim qualitates studiorumque severitatem quod spectat, ceteris servatis de iure servandis; servatis Statutis eiusdem Facultatis; contrariis quibuslibet minime obstantibus. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis, die XXIII mensis Martii, a.D. MMVI Zenon Card. Grocholewski PRAEFECTUS J.Michael Miller CSB A SECRETIS 2 FACOLTA’ TEOLOGICA DEL TRIVENETO AUTORITA’ ACCADEMICHE Gran Cancelliere: Vice Gran Cancelliere: Preside: Vice Preside: Segretario Generale: S.E. mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia S.E. mons. Claudio Cipolla Vescovo di Padova dott. Mons. Roberto Tommasi dott. Don Riccardo Battocchio dott. Don Gaudenzio Zambon ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE DI TRIESTE AUTORITA’ ACCADEMICHE Moderatore: Direttore: Segretaria: S.E. mons. Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste dott. Don Luis Okulik dott. Michela Scarazzato 3 STATUTO TITOLO I NATURA E FINE Art. 1 - L'Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Trieste è una istituzione accademica ecclesiastica eretta dalla Congregazione per l'educazione cattolica all'interno della Facoltà teologica del Triveneto. E' in collegamento con essa secondo il modello di un'istituzione accademica a rete descritto negli Statuta della medesima ed è posta sotto la sua responsabilità accademica. Art. 2 - L'Istituto è promosso dalla Diocesi di Trieste ed è conforme alla Nota normativa per gli ISSR della Santa Sede e agli Statuti della Facoltà teologica del Triveneto. L'Istituto ha sede in Trieste. La Facoltà teologica del Triveneto conferisce i gradi accademici di Laurea in Scienze Religiose (dopo il primo triennio) e di Laurea Magistrale in Scienze religiose (dopo il biennio di specializzazione) che, nell'ordinamento civile, sono equivalenti al titolo di Laurea e di Laurea specialistica. Art. 3 - L'ISSR di Trieste ha come propria finalità la formazione teologica accademica di religiosi e laici: a) per una più cosciente e attiva partecipazione ai compiti di evangelizzazione nel mondo contemporaneo; b) per favorire l'assunzione di competenze professionali nella vita ecclesiastica e nell'animazione cristiana della società; c) per qualificare i docenti di Religione cattolica nelle scuole. Art. 4 - L'ISSR persegue la propria finalità proponendo l'approfondimento e la trattazione sistematica, con metodo scientifico, della Dottrina cattolica attinta dalla Rivelazione. Pertanto, esso promuove la ricerca delle risposte agli interrogativi umani, alla luce della stessa Rivelazione, con l'ausilio delle scienze filosofiche, delle scienze umane e delle scienze della religione. TITOLO II AUTORITÀ ACCADEMICHE Art. 5 - La responsabilità della vita e della promozione dell'ISSR di Trieste viene esercitata congiuntamente, secondo le diverse funzioni, da autorità comuni con la Facoltà teologica del Triveneto, cui esso è collegato, e da autorità proprie del medesimo Istituto1. La responsabilità si attua attraverso la sollecitudine per il corretto insegnamento della Dottrina cattolica, la promozione del livello accademico-scientifico dell'Istituto, la ricerca e la qualificazione del corpo docente, il sostegno economico dell'Istituto. 1 Cfr. CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, 28 giugno 2008, art. 6 4 AUTORITA’ COMUNI Art. 6 – Sono autorità comuni il Gran Cancelliere, il Preside e il Consiglio di Facoltà. Il Gran Cancelliere Al Gran Cancelliere della Facoltà di Teologia spetta: a) chiedere alla Congregazione per l’Educazione Cattolica l’erezione canonica di ciascun ISSR, dopo aver ottenuto il parere positivo della Conferenza Episcopale o di altra Assemblea competente della Gerarchia Cattolica; b) presentare alla Congregazione per l’educazione Cattolica il piano di studi e il testo dello statuto dell’ISSR per la debita approvazione; c) informare la Congregazione per l’Educazione Cattolica circa le questioni più importanti ed inviare alla medesima, ogni cinque anni, una relazione particolareggiata riguardante la vita e l’attività dell’ISSR; d) nominare il Direttore, scelto tra una terna di docenti stabili designati dal Consiglio d’Istituto, acquisito il parere favorevole del Consiglio della Facoltà di Teologia e con il nulla osta del Moderatore. Il Preside della Facoltà Al Preside della Facoltà di Teologia compete: a) convocare e presiedere il Consiglio di Facoltà e il Collegio dei docenti della Facoltà per questioni riguardanti l’ISSR; b) regolare, congiuntamente ai Direttori degli ISSR, le questioni comuni; c) presiedere, personalmente o tramite un suo Delegato, le sessioni per gli esami di grado; d) presentare al Consiglio di Facoltà, ogni cinque anni, la relazione sulla vita e l’attività dell’ISSR, preparata dal Direttore, per l’approvazione e inoltrarla al Gran Cancelliere, che la trasmetterà alla Congregazione per l’Educazione Cattolica; e) firmare i diplomi dei gradi accademici dell’ISSR. Il Consiglio della Facoltà Al Consiglio della medesima Facoltà spetta: a) esaminare ed approvare, in via preliminare, i piani di studio, lo Statuto ed il Regolamento dell’ISSR; b) esprimere il proprio parere circa l’idoneità dei docenti dell’ISSR in vista della loro cooptazione e della loro promozione a stabili; c) esaminare ed approvare le informazioni che il Preside deve annualmente fornire sull’andamento dell’ISSR; d) verificare la consistenza e la funzionalità delle strutture e dei sussidi dell’ISSR, in particolare della Biblioteca; e) approvare la relazione quinquennale sulla vita e l’attività dell’ISSR preparata dal Direttore; f) dare il benestare per la nomina del Direttore dell’ISSR, g) proporre al Gran Cancelliere che venga chiesta alla Congregazione per l’Educazione Cattolica la sospensione dell’ISSR qualora esso risultasse inadempiente. 5 Art. 7 - L'Istituto è retto dalle norme emanate dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica2 e dal presente Statuto. Fa parte del Comitato degli Istituti Superiori di Scienze religiose costituito all'interno del Consiglio di Facoltà ed è rappresentato dal Direttore. AUTORITÀ PROPRIE DELL’ISTITUTO Art. 8 - Le autorità accademiche proprie dell'Istituto sono: - il Moderatore dell’Istituto il Direttore il Consiglio d’Istituto Il Moderatore Art. 9 - Il Moderatore dell'ISSR è il Vescovo di Trieste. Al Moderatore compete: a) procurare che la dottrina cattolica sia integralmente custodita e fedelmente trasmessa; b) nominare i docenti non stabili concedendo la missio canonica a coloro che insegnano discipline concernenti la fede e la morale, dopo aver emesso la professione di fede, nonché la venia docendi a coloro che insegnano altre discipline. c) revocare la missio canonica o la venia docendi atteso l’art. 23 (Titolo III); d) dare il nulla osta per la nomina del Direttore; e) vigilare sull’andamento dottrinale e disciplinare dell’ISSR, riferendone al Gran Cancelliere; f) significare alla Facoltà Teologica del Triveneto le maggiori difficoltà di cui venisse a conoscenza, invitando la medesima Facoltà a prendere adeguate misure; g) nominare il Vice Direttore, l’Economo e il Segretario dell’ISSR, se le circostanze lo suggeriscono, dopo aver sentito in merito il parere del Direttore; h) approvare i bilanci annuali consuntivi e preventivi e gli atti di straordinaria amministrazione dell’ISSR; i) firmare i diplomi dei gradi accademici dell’ISSR, congiuntamente al Preside della Facoltà Teologica del Triveneto e al Direttore dell’Istituto. Il Direttore Art. 10 - Il Direttore è nominato dal Gran Cancelliere, con il parere favorevole del Consiglio di Facoltà, scelto fra una terna di docenti stabili indicati dal Consiglio di Istituto dell’ISSR, e con il Nulla Osta del Moderatore dello stesso. Art. 11 - Il Direttore dura in carica cinque anni e può essere confermato nel suo ufficio una sola volta consecutivamente. 2 6 cfr. Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, 28 giugno 2008 Art. 12 - Al Direttore compete: a) rappresentare l’Istituto davanti al Moderatore, alle autorità accademiche della Facoltà Teologica del Triveneto e alle autorità civili; b) dirigere, promuovere e coordinare l’attività dell’Istituto, sotto l’aspetto dottrinale, accademico e disciplinare, secondo quanto determinato nel Regolamento; c) convocare e presiedere le varie sessioni del Consiglio d’Istituto e del Collegio dei docenti; d) presenziare alle assemblee degli studenti di persona o per delega; e) redigere la relazione quinquennale sulla vita e l’attività dell’Istituto e, dopo averla sottoposta all’approvazione del Consiglio d’Istituto, presentarla al Preside della Facoltà Teologica del Triveneto; f) firmare i diplomi dei gradi accademici, insieme con il Preside della Facoltà Teologica del Triveneto e con il Moderatore; g) proporre al Moderatore la nomina dell’Economo, del Segretario e del Vice-Direttore scelto tra i Docenti dell’Istituto, che lo coadiuvi nell’adempimento di determinate funzioni, per un periodo definito. h) esaminare le richieste e i ricorsi dei docenti e degli studenti, prospettando, nei casi più gravi non risolti dal Consiglio d’Istituto, la soluzione al giudizio della Facoltà Teologica del Triveneto. Il Consiglio d’Istituto Art. 13 - Il Consiglio d’Istituto ha la responsabilità diretta e specifica dell’ISSR. Esso è composto : - dal Direttore dell’Istituto, che lo presiede; - dal Vice-Direttore; - da tutti i Docenti stabili dell’Istituto; - da due Docenti rappresentanti dei non stabili, eletti all’inizio di ogni anno accademico; - dal Preside della Facoltà o un suo Delegato; - da un Delegato del Moderatore; - da due studenti ordinari eletti dall’assemblea degli studenti ogni anno; - dal Segretario con compiti di attuario. Art. 14 - Spetta al Consiglio d’Istituto: - stabilire i piani di studio, da sottoporre all’approvazione del Consiglio di Facoltà; - designare la terna di Docenti stabili da proporre al Moderatore per la nomina a Direttore da parte del Gran Cancelliere, sentito eventualmente il parere del Collegio Docenti; - proporre le nomine dei Docenti; - approvare la relazione quinquennale sulla vita e l’attività dell’ISSR. Art. 15 - Il Consiglio d’Istituto viene convocato dal Direttore almeno due volte all’anno e, in via straordinaria, su richiesta della maggioranza del Consiglio stesso. 7 TITOLO III DOCENTI Art. 16 - I docenti dell’Istituto si dividono in stabili, che possono essere ordinari o straordinari, nominati dal Gran Cancelliere3 e non stabili, che possono essere incaricati, assistenti o invitati, nominati dal Moderatore. a) Per la cooptazione e la promozione dei docenti dell’ISSR si applicano le condizioni stabilite dalla Costituzione Apostolica Sapientia Christiana e dalle annesse Ordinationes. b) I Docenti stabili per le discipline ecclesiastiche devono essere in possesso del congruo Dottorato conseguito in una Istituzione ecclesiastica; per le discipline non ecclesiastiche il titolo richiesto è quello di secondo ciclo degli studi superiori. c) I Docenti Stabili e quelli non stabili ricevono la missio canonica o la venia docendi, concordemente con l’art. 9b. Art. 17 - L’istituto conta su un numero congruo di Docenti stabili dei quali almeno quattro siano Docenti Ordinari. a) I Docenti stabili ordinari sono docenti assunti a titolo definitivo e a tempo pieno. Spetta al Docente stabile ordinario: occuparsi della ricerca scientifica, attendere alle mansioni d’insegnamento e all’assistenza accademica degli studenti, partecipare attivamente alla vita della Facoltà e in particolare agli organismi collegiali. Non avrà incarichi esterni che lo distolgano da questi compiti. b) I requisiti per essere promosso a Docente ordinario, oltre a quelli previsti per essere Docente straordinario (cfr. art. 18) sono: avere insegnato con efficacia almeno tre anni come docente straordinario la disciplina al cui insegnamento è chiamato nell’Istituto; aver pubblicato lavori che segnino un progresso nella disciplina insegnata; avere il consenso scritto del Moderatore e/o del proprio Ordinario. Art. 18 - I Docenti stabili straordinari sono Docenti assunti a tempo pieno. a) requisiti per essere nominato docente straordinario sono: ricchezza di dottrina e senso di responsabilità ecclesiale e accademica; aver conseguito il dottorato in una Facoltà canonicamente riconosciuta o titolo equipollente; aver dimostrato attitudine all’insegnamento universitario (almeno per tre anni); aver dimostrato attitudine alla ricerca mediante adeguate pubblicazioni scientifiche; avere il consenso scritto del Moderatore e/o del proprio Ordinario. b) procedura di concorso o di cooptazione di un docente straordinario è stabilita dal Regolamento dell’Istituto. Spetta alla Facoltà la verifica delle condizioni per la concessione del nulla osta alla nomina, su richiesta delle autorità dell’Istituto. Art. 19 - I Docenti non stabili — docenti incaricati, assistenti, invitati — devono essere in possesso almeno della Licenza canonica conseguita in una Istituzione Ecclesiastica o di un titolo equipollente e devono essere capaci di indagine scientifica ed avere buone attitudini all’insegnamento. Art. 20 - I Docenti incaricati e invitati sono nominati dal Moderatore su presentazione del Direttore dell’Istituto, sentito il parere del Consiglio di Istituto, concedendo la missio canonica o la venia docendi, ferme restando le competenze delle autorità collegiali e personali della Facoltà Teologica del Triveneto. Essi devono possedere i requisiti stabiliti dalla normativa vigente per l’insegnamento presso le Facoltà ecclesiastiche. 3 8 cfr. FACOLTA’ TEOLOGICA DEL TRIVENETO, Regolamento, art. 15 f. Ad un Docente non stabile non può venire affidato l’insegnamento di più di tre discipline. Gli incarichi hanno la durata di un anno. Il Consiglio di Istituto può proporre che un Docente di disciplina principale, dopo cinque anni consecutivi di insegnamento, sia incaricato ad quinquennium. Art. 21 - I Docenti assistenti sono nominati dal Direttore su proposta di un professore stabile e con l’approvazione del Consiglio di Istituto. Le loro funzioni didattiche e scientifiche vengono attribuite dal Direttore d’accordo con il Consiglio di Istituto. Compete al Docente assistente: - assistere il docente stabile nell’insegnamento, nel lavoro seminariale e nella preparazione delle riunioni scientifiche; - collaborare nello svolgimento degli esami; - aiutare gli studenti nella elaborazione delle dissertazioni, sotto la guida del professore. Il Docente assistente potrà essere incorporato nel corpo accademico dopo aver svolto un percorso di formazione accademica alle dirette dipendenze del Direttore, sentito il Consiglio di Istituto. Art. 22 - I Docenti, impegnati a qualunque titolo nell’Istituto, compongono il Collegio Plenario dei Docenti dell’ISSR. Gli incontri del Collegio plenario dei Docenti sono finalizzati ad una valutazione della vita dell’Istituto, ad un aggiornamento delle prospettive dell’Istituto, ad una conoscenza dei docenti, alla nomina dei due rappresentanti in Consiglio di Istituto. Il Collegio plenario dei docenti - convocato e presieduto dal Direttore - si riunisce almeno una volta l’anno. Art. 23 - L’incarico di docente stabile termina con il raggiungimento del settantesimo anno di età. Ai docenti ordinari, che a motivo di assunzione di un ufficio più importante o per malattia o per età cessano dall’insegnamento, è conferito il titolo di docenti emeriti. Gli altri docenti, che abbiano insegnato almeno dieci anni, possono essere annoverati tra gli emeriti dal Consiglio d’Istituto. I docenti emeriti e i docenti già incaricati possono essere invitati per l’insegnamento di singoli corsi fino all’età di settantacinque anni. Art. 24 - La sospensione o la cessazione dall’ufficio di docenza può essere attivata da parte del Moderatore qualora il docente abbia insegnato in difformità alla dottrina cattolica o si sia mostrato non più idoneo all’insegnamento, fatto sempre salvo il diritto di difesa e osservato quanto prescritto dall’art. 22 delle Ordinationes della Costituzione Sapientia Christiana. Art. 25 I docenti stabili presso gli ISSR non possono essere contemporaneamente stabili in altre Istituzioni accademiche ecclesiastiche o civili. Inoltre, l’incarico di docente stabile è incompatibile con altri ministeri o attività che ne rendano impossibile l’adeguato svolgimento in rapporto sia alla didattica che alla ricerca TITOLO IV STUDENTI Art. 26 - L’Istituto può accogliere tutti coloro che, forniti di regolare attestato, idonei per condotta morale e per gli studi precedenti, desiderino apprendere la Teologia e le Scienze Religiose. Art. 27 - Gli studenti si dividono in ordinari, straordinari, uditori e ospiti. 9 Art. 28 - Gli studenti ordinari sono quelli che, aspirando ai gradi accademici rilasciati dalla Facoltà frequentano tutti i corsi e le esercitazioni prescritte dall’Istituto. Per essere ammesso come studente ordinario è necessario aver conseguito il titolo di studio prescritto per l’ammissione all’Università di Stato. A discrezione del Direttore, potrà essere richiesta allo studente la frequenza previa di qualche corso integrativo, con il regolare superamento dei rispettivi esami. Art. 29 - Gli studenti straordinari sono quelli che mancano del titolo prescritto per l’iscrizione, pur frequentando tutte le discipline o una buona parte di esse, con relativo esame. Per essere iscritto come studente straordinario è necessario che lo studente dimostri di aver idoneità a frequentare i corsi per i quali richiede l’iscrizione. Gli studenti straordinari non possono ottenere i gradi accademici ma possono chiedere un attestato di frequenza e, dopo il superamento dell’esame, l’attestazione del voto conseguito. Il curriculum di detti studenti può essere valutato ai fini del passaggio a studenti ordinari solo qualora, in itinere, lo studente entrasse in possesso delle condizioni previste dall’articolo precedente. Art. 30 - Si definiscono studenti uditori gli studenti che, con il consenso del Direttore, sono ammessi a frequentare solo alcuni corsi offerti dall’ISSR. Art. 31 - Sono studenti ospiti coloro che sono iscritti alla Facoltà di Teologia o ad un altro Istituto e ottengono dal Direttore la possibilità di frequentare alcuni corsi e di sostenere i relativi esami. Art. 32 - Gli studenti che avendo completato la frequenza del curriculum degli studi, non hanno superato tutti gli esami e le altre prove previste entro la sessione invernale dell’anno accademico conclusivo, diventano fuori corso. Art. 33 - Gli studenti partecipano alla vita dell’Istituto nei modi determinati dagli Statuti e dal Regolamento. Art. 34 - Per poter essere ammessi agli esami è necessario che gli studenti abbiano seguito le lezioni con una frequenza non inferiore ai due terzi delle ore delle singole discipline. Art. 35 - Per gravi infrazioni di ordine disciplinare e morale, il Direttore può decidere di sospendere o dimettere uno studente, dopo aver consultato il Consiglio d’Istituto. Il diritto alla difesa sarà comunque tutelato, anche mediante ricorso al Moderatore. Art. 36. Attesa la distinta configurazione degli studi in Teologia e nelle Scienze Religiose 4 lo studente che volesse conseguire il Baccalaureato in Sacra Teologia, deve attenersi a quanto stabilito dall’art. 21 della Istruzione . TITOLO V OFFICIALI Art. 37 - La vita dell’Istituto si giova di alcuni officiali e di personale ausiliario addetto. Gli officiali sono: il Segretario, l’Economo, il Bibliotecario. Art. 38 - Spetta al Moderatore la nomina degli officiali, sentito il Direttore dell’Istituto. 4 cfr. CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, 28 giugno 2008, Introduzione, nn.2-5 10 Il segretario Art. 39 - Il Segretario è responsabile della segreteria dell’Istituto. Il Segretario è nominato dal Moderatore, su proposta del Direttore, per un quadriennio, al termine del quale può essere confermato. Art. 40 - Al Segretario spetta: a) eseguire le decisioni del Moderatore, del Direttore e del Consiglio di Istituto; b) ricevere e controllare i documenti degli studenti per quanto riguarda le domande di iscrizione all’Istituto, di ammissione a sostenere gli esami, di conseguimento dei gradi accademici; c) assicurare l’ordine nell’Istituto e informare subito le competenti autorità accademiche su quanto ritenga necessario per raggiungere tale scopo; d) conservare i documenti ufficiali e autenticarli con la sua firma; e) curare la redazione dei registri e dei documenti riguardanti l’iscrizione degli studenti, gli esami, i corsi, i seminari di studio, le dissertazioni scritte, i diplomi; f) compilare l’annuario dell’Istituto, il calendario e l’orario delle lezioni e degli esami, i certificati e gli attestati; g) fungere da segretario del Consiglio d’Istituto. Art. 41 - Il Segretario può essere coadiuvato da personale ausiliario approvato dal Direttore. L’Economo Art. 42 - L’Economo è il responsabile della gestione economica ordinaria dell’Istituto. E’ nominato dal Moderatore, sentito il Direttore, per un quadriennio, al termine del quale può essere riconfermato. Art. 43 - All’Economo spetta: a) amministrare i beni dell’Istituto ed avere la responsabilità della cura ordinaria degli ambienti e di quanto contengono; b) provvedere alla copertura economica delle iniziative culturali che vengono promosse dall’Istituto, mantenendosi per ciò in collegamento con il Direttore; c) curare la redazione dei registri contabili; d) predisporre il preventivo e il rendiconto annuale. Art. 44 - L’Economo può essere coadiuvato da personale ausiliario, approvato dal Direttore. Il Bibliotecario Art. 45 - Il Bibliotecario ha il compito di seguire le attività della biblioteca dell’Istituto. E’ nominato dal Direttore, sentito il parere del Consiglio d’Istituto. Art. 46 - Spetta al Bibliotecario: a) assicurare una presenza continuativa nei locali della Biblioteca; b) custodire, ordinare ed incrementare il patrimonio bibliografico, dotando la Biblioteca di strumenti adeguati; c) presiedere all’utilizzo e alla sistemazione della biblioteca; d) catalogare i libri e le riviste in arrivo; e) consegnare e ritirare i volumi in prestito agli studiosi; f) presentare ogni anno al Direttore una relazione circa lo stato e l’incremento della Biblioteca stessa. 11 Personale ausiliario Art. 47 - Il personale ausiliario è composto da persone che sono impiegate nella vita dell’Istituto nello svolgimento di incarichi di segreteria, catalogazione o altro. Questi ausiliari sono scelti dal Direttore con l’assenso del Moderatore e del Consiglio degli affari economici. TITOLO VI AMMINISTRAZIONE E GESTIONE Art. 48 - La gestione economica dell’Istituto è sotto la sorveglianza di un Consiglio per gli affari economici, composto di almeno tre membri, nominati dal Moderatore. Ne è membro, con funzioni di segretario l’Economo dell’Istituto. E’ convocato almeno due volte l’anno, per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, da presentare al Consiglio d’Istituto e al Moderatore. Il Consiglio dura in carica quattro anni. TITOLO VII ORDINAMENTO DEGLI STUDI Art. 49 - Il curriculum degli studi dell’ISSR di Trieste ha attualmente la durata di tre anni e porta al conseguimento della Laurea in Scienze Religiose. Art. 50 - Per quanto concerne l’ordinamento degli studi, nel triennio ISSR il monte ore e i crediti ecclesiastici saranno complessivamente 110 pari a 1320 ore di insegnamento e corrispondenti a 180 crediti calcolati secondo il sistema europeo degli ECTS, comprendendo corsi, seminari, laboratori e tirocini. Art. 51 - Il programma degli studi e il curricolo dell’ISSR di Trieste prevede nel Triennio le seguenti discipline: Storia della Filosofia Filosofia sistematica Sacra Scrittura Introduzione alla Teologia Teologia Fondamentale Teologia dogmatica Teologia morale Liturgia Patrologia e Storia della Chiesa Scienze umane e Scienze della religione (Psicologia e Sociologia). Diritto canonico Pedagogia generale e Teoria della scuola Didattica generale Legislazione scolastica. Potranno essere attivate anche discipline complementari e opzionali (ad. es., Morale sociale, Storia locale, Arte sacra, Questioni scientifiche…) 12 TITOLO VIII GRADI ACCADEMICI Art. 52 - I gradi accademici di Laurea in Scienze Religiose e di Laurea magistrale in Scienze religiose sono conferiti dalla Facoltà teologica del Triveneto a cui l’ISSR è collegato. Art. 53 - I requisiti per conseguire la Laurea in Scienze religiose sono: - aver frequentato il ciclo triennale di studi ed aver superato le verifiche con esito positivo; - attestare la conoscenza di una lingua straniera; - aver composto e discusso un elaborato scritto, conforme alle norme indicate dal Regolamento, che mostri la capacità di impostazione dell’argomento scelto, e sostenuto un “esame sintetico” su un apposito tesario con una commissione di almeno tre membri. Art. 53 bis – Qualora l’Istituto Superiore di Trieste ricevesse l’autorizzazione a svolgere il biennio successivo di specializzazione, saranno adottate le norme che per gli Istituti a modulo quinquennale riguardano il Piano di Studi del ciclo biennale, il monte ore delle singole materie, il rispettivo numero di crediti e i requisiti per il conseguimento della Laurea Magistrale, il cui conferimento spetta alla Facoltà Teologica del Triveneto. TITOLO IX SUSSIDI DIDATTICI ED ECONOMICI Art. 54 - Per il raggiungimento dei suoi fini, l’ISSR cura l’incremento della Biblioteca fornita e aggiornata, in libri e riviste specializzate in scienze teologico-religiose, e dispone di adeguati supporti multimediali, incluso il collegamento “in rete” con la Facoltà. Art. 55 - L’amministrazione dell’ISSR è autonoma e non dipende dalla Facoltà. La copertura economica delle sue attività, conta sul contributo annuo della Diocesi, sulle tasse degli studenti e su eventuali integrazioni derivanti da donazioni e da altre elargizioni. DISPOSIZIONI FINALI Art. 56 - Eventuali modifiche al presente Statuto possono essere proposte dal Direttore, sentito il Consiglio di Istituto, e devono essere approvate dalla Conferenza Episcopale Triveneta, dalla Facoltà Teologica del Triveneto e dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica. Art. 57 - Per i casi di dubbio e per quelli non contemplati dal presente Statuto si seguono le indicazioni del Regolamento, le decisioni di volta in volta adottate dai competenti organi di governo dell'Istituto e, in ultima istanza, le norme del Diritto Canonico universale e particolare. Art. 58 – In conformità all’art. 47 dell’Istruzione si stabilisce che il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento di studi avvenga sotto la guida della Facoltà e la responsabilità del Direttore, dopo attenta valutazione del curricolo svolto e degli esami superati da ogni studente che chiede il passaggio. Le modalità concrete vengono stabilite nel regolamento di ogni Istituto. 13 REGOLAMENTO Natura e fine Art. 1 - L'Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Trieste è un’istituzione accademica ecclesiastica, eretta dalla Congregazione per l'ʹEducazione Cattolica con decreto del 23 marzo 2006 (prot. N. 992/2006) e collegata alla Facoltà Teologica del Triveneto secondo il modello d’istruzione accademica a rete descritto nello Statuto della medesima (20 giugno 2005). L’ISSR è inoltre rappresentato nel Comitato degli Istituti Superiori di Scienze Religiose costituito all'interno del Consiglio di Facoltà della Facoltà Teologica del Triveneto. Art. 2 - L’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste è retto dalla costituzione apostolica Sapientia christiana (29 aprile 1979), dall’Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose (28 giugno 2008), emanata dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, e dal proprio Statuto, approvato dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica il 27 luglio 2010. Art. 3 - Il presente Regolamento dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste ha come obbiettivo l’applicazione dello Statuto alle mutabili, concrete circostanze dell’Istituto. Art. 4 - L’Istituto ha lo scopo di promuovere la ricerca e lo studio delle scienze religiose e di fornire ai fedeli laici e consacrati gli strumenti necessari per una adeguata mediazione razionale tra fede e cultura, in modo che possano più efficacemente partecipare al lavoro dell'evangelizzazione ed assumere ruoli qualificati nella vita ecclesiale e nell'animazione cristiana della società in cui vivono. Art. 5 - L'Istituto prevede un curriculum di studi triennale per un numero complessivo di 180 ECTS, pari a 112 crediti ecclesiastici e a 1.344 ore di insegnamento. Al completamento degli studi triennali viene conferito il grado accademico di Laurea in Scienze Religiose, che nell'ordinamento civile corrisponde al titolo di Laurea. Art. 6 - L'Istituto ha sede presso i locali del Seminario Vescovile di Trieste (via Besenghi, 16 – 34143 Trieste). Autorità accademiche Art. 7 - L’Istituto è governato da autorità comuni con la Facoltà Teologica del Triveneto e da autorità proprie. Le autorità comuni sono il Gran Cancelliere, il Preside, il Consiglio di Facoltà. Le autorità proprie sono il Moderatore, il Direttore e il Consiglio di Istituto. Moderatore Art. 8 - Il Moderatore dell'Istituto è il Vescovo di Trieste, il quale esercita le proprie competenze a norma dell'art. 12 dello Statuto. Direttore Art. 9 - Il Direttore dell’Istituto è nominato dal Gran Cancelliere, con il parere favorevole del Consiglio di Facoltà, scelto fra una terna di Docenti stabili indicati dal Consiglio di Istituto dell’ISSR e con il nulla osta del Moderatore dello stesso. Esercita le proprie competenze a norma dell'art. 15 dello Statuto. Art. 10 - La procedura per la designazione e la nomina del Direttore è la seguente: a) il Collegio plenario dei Docenti dell’Istituto esprime il proprio parere mediante l'indicazione di tre preferenze con scrutinio segreto. 14 b) Il Consiglio di Istituto, sentito il parere espresso dal Collegio plenario dei Docenti, designa la terna dei nominativi da proporre al Moderatore. Hanno diritto di voto tutti i membri del Consiglio, esclusi i rappresentanti degli studenti. c) Il Moderatore dell'Istituto presenta il candidato al Gran Cancelliere il quale lo nomina, dopo aver ricevuto il nulla osta della Commissione Episcopale Triveneta e del Preside della Facoltà Teologica del Triveneto. Consiglio di Istituto Art. 11 - A norma dell'Art. 17 dello Statuto, il Consiglio di Istituto è composto dal Direttore dell’Istituto, da tutti i Docenti stabili, da due Docenti rappresentanti dei non stabili, eletti all’inizio di ogni anno accademico, dal Preside della Facoltà Teologica del Triveneto o un suo Delegato, da un Delegato del Moderatore, da due studenti ordinari eletti ogni anno dall’Assemblea degli Studenti e dal Segretario, con compiti di attuario. Art. 12 - Ai lavori del Consiglio di Istituto possono essere presenti, su invito del Direttore, il Direttore dell'Ufficio Scuola IRC della Diocesi di Trieste o altri soggetti la cui competenza sia utile ad affrontare particolari argomenti. Costoro partecipano limitatamente all'argomento trattato e senza diritto di voto. Inoltre, quando si tratta di questioni personali legate ai Docenti (nomine, aspetti disciplinari), i rappresentanti degli studenti e altri invitati non partecipano alla discussione e alla relativa votazione. Art. 13 - Il Consiglio di Istituto ha responsabilità deliberativa, diretta e specifica sulla vita dell'Istituto. Oltre ai compiti previsti all'Art. 17 dello Statuto, al Consiglio di Istituto compete: a) progettare l'attività accademica dell'Istituto; b) verificare l'attuazione del piano di studio per il triennio; c) promuovere un corretto rapporto fra Istituto e Chiesa locale; d) approvare eventuali modifiche da porre al piano degli studi; e) proporre le modifiche al Regolamento dell'Istituto, da sottoporre all'ʹapprovazione del Consiglio di Facoltà. Art. 14 - Le deliberazioni del Consiglio di Istituto sono valide se sono prese a maggioranza dei votanti, se gli aventi diritto sono stati convocati per iscritto almeno sette giorni prima (tramite lettera, e-mail o fax), e se sono presenti almeno i due terzi degli aventi diritto. Le deliberazioni riguardanti le persone saranno prese a scrutinio segreto. Le deliberazioni del Consiglio di Istituto dovranno essere comunicate a tutti i rispettivi membri. Art. 15 - Il Consiglio di Istituto è convocato dal Direttore almeno due volte l'anno e, in via straordinaria, su richiesta della maggioranza del Consiglio stesso. Al termine della seduta il Segretario redige il verbale che sarà presentato per l'approvazione da parte del Consiglio nella seduta successiva. Docenti Art. 16 - I Docenti dell'Istituto si dividono in stabili (ordinari e straordinari) e non stabili (incaricati, assistenti o invitati). Nomina dei Docenti stabili Art. 17 - I Docenti stabili sono nominati dal Gran Cancelliere. Art. 18 - Spetta al Consiglio di Facoltà della Facoltà Teologica del Triveneto stabilire il numero fisso di posti a Docenti stabili ordinari dell’ISSR di Trieste in rapporto alle 15 esigenze dell'attività accademica e didattica. Tale numero non potrà essere inferiore a quattro, in conformità all’Art. 20 dello Statuto. Art. 19 - La procedura di cooptazione per la nomina dei Docenti stabili avviene in stretta collaborazione tra Facoltà e Istituto, nel modo seguente: a) il Consiglio di Istituto verifica i requisiti del Docente candidato (cfr. Statuto FTTR, Art. 22-23), chiede il nulla osta al Moderatore e prepara la documentazione richiesta (curriculum vitae et operum, considerando in modo particolare le pubblicazioni più significative); b) il Direttore dell'Istituto presenta il candidato alla Commissione della Facoltà; c) la Commissione designa la terna dei censori per la valutazione delle opere del Docente candidato alla stabilità. I Docenti revisori potranno essere scelti anche da altre Facoltà o Istituti, italiani o stranieri; d) la Segreteria dell'Istituto invia ai censori con lettera del Direttore la documentazione da esaminare e raccoglie la loro valutazione scritta da trasmettere al Preside della Facoltà. La valutazione deve essere inviata entro 60 giorni in maniera riservata al Direttore dell'Istituto. I censori devono rimanere conosciuti solo al Direttore e alla Commissione; e) la Commissione valuta i giudizi scritti pervenuti e tramite il Preside della Facoltà ne presenta un giudizio sintetico al Consiglio di Facoltà e alla Commissione Episcopale con richiesta del nulla osta per la nomina. Collegio plenario dei Docenti Art. 20 - Il Collegio plenario dei Docenti è composto da tutti i Docenti impegnati, a qualunque titolo, nell'Istituto e dal Segretario in qualità di attuario. Si riunisce almeno due volte l'anno, per favorire la crescita dell'Istituto nell'insegnamento e nella ricerca scientifica. Art. 21 - Il Collegio plenario dei Docenti nomina ogni anno due rappresentanti tra i Docenti non stabili per il Consiglio di Istituto (cfr. Art. 25 dello Statuto). I rappresentanti possono essere riconfermati per altri due mandati consecutivi. Doveri dei Docenti Art. 22 - Oltre che impartire le lezioni e dirigere le dissertazioni di laurea e i seminari loro affidati, i Docenti devono disporre un tempo per ricevere i loro studenti. Art. 23 - I Docenti sono invitati ad accettare con diligenza l’elezione a essere membri del Consiglio di Istituto o di altri organi collegiali o commissioni, e ad assumere volentieri eventuali incarichi affidati dall’autorità competente. Art. 24 - I Docenti devono partecipare ai processi di valutazione attuati nell’Istituto. Docenti assistenti Art. 25 - Nei casi in cui si ritenga opportuno, il Direttore potrà consentire che un Docente venga affiancato da un Docente assistente, il quale lo supporterà nello svolgimento dell’insegnamento del proprio corso. Docenti emeriti Art. 26 - Il titolo di Docente emerito è riservato ai Docenti che hanno raggiunto il limite di età. 16 Art. 27 - I Docenti diventano emeriti ipso facto alla fine dell’anno accademico nel quale raggiungono i 70 anni di età. Art. 28 - Gli emeriti non hanno diritto a far parte del Consiglio di Istituto o di altri organismi statutari, né possono svolgere attività di docenza nei corsi prescritti. Possono tuttavia, con il consenso del Direttore, continuare a insegnare corsi opzionali, moderare seminari e dirigere dissertazioni di laurea fino a 75 anni, età alla quale cessa la loro attività docente. Segretario Art. 29 - L’Ufficio di Segreteria è gestito dal Segretario dell’Istituto, che può essere coadiuvato da personale ausiliario e ha le seguenti competenze: a) eseguire le decisioni del Direttore e del Consiglio di Istituto; b) ricevere e controllare i documenti degli studenti per quanto concerne le domande di iscrizione all’Istituto, di ammissione agli esami e di conseguimento dei gradi accademici; c) assicurare l’ordine nell’Istituto e informare subito le competenti autorità accademiche su quanto ritenga necessario per raggiungere tale scopo; d) conservare i documenti ufficiali e autenticarli con la propria firma; e) curare la redazione dei registri e dei documenti riguardanti l’iscrizione degli studenti, gli esami, i corsi, i seminari di studio, le dissertazioni scritte e i diplomi; f) compilare l’annuario, il calendario e l’orario delle lezioni e degli esami, i certificati e gli attestati. Art. 30 - Il Segretario è nominato dal Moderatore per un quadriennio, su proposta del Direttore. In seguito può essere riconfermato. Art. 31 - La Segreteria funziona presso la sede del Seminario Vescovile di Trieste di Via Besenghi 16, e rimane aperta al pubblico i giorni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00. La Segreteria rimane chiusa al pubblico durante le vacanze natalizie e pasquali e nel mese di agosto. Economo Art. 32 - L’Economo è il responsabile della gestione economica dell’Istituto. È nominato dal Moderatore, sentito il Direttore, per un quadriennio. L’incarico è rinnovabile. Art. 33 - All’Economo spetta: a) provvedere agli adempimenti civilistici, fiscali e previdenziali mantenendo il contatto e operando in sinergia con il Seminario Vescovile di Trieste, a cui l’Istituto è legato per l’ambito amministrativo; b) redigere il bilancio preventivo sulla base delle indicazioni date dal Consiglio di Amministrazione; c) mettere in esecuzione quanto stabilito dal bilancio preventivo in accordo con il Direttore; d) controllare la copertura economico-finanziaria delle attività messe in atto; e) gestire tutte le attività finanziarie; f) redigere il bilancio consuntivo. 17 Consiglio di Amministrazione Art. 34 - Il Consiglio di Amministrazione è composto dai seguenti consiglieri: a) il Moderatore, o un suo Delegato; b) il Direttore dell’Istituto; c) l’Economo dell’Istituto, che funge da Segretario del Consiglio stesso, e partecipa senza diritto di voto; d)due consiglieri indicati dal Consiglio di Istituto. Art. 35 - Il Consiglio di Amministrazione è convocato almeno due volte l’anno e dura in carica tre anni. Art. 36 - Spetta al Consiglio di Amministrazione: a) approvare i bilanci preventivo e consuntivo; b) accettare e destinare eventuali contributi e sovvenzioni esterne erogati all’Istituto, nel rispetto dei vincoli stabiliti dai donatori; c) determinare le tasse accademiche a carico degli studenti; d) determinare le politiche di remunerazione dei Docenti; e) determinare l’entità dei fondi destinati ad assicurare il diritto allo studio, anche mediante esoneri e riduzioni delle tasse accademiche concesse annualmente agli studenti in necessità o meritevoli, secondo le procedure approvate; f) verificare e provvedere alla copertura economica dei costi per le singole voci di spesa studiando le strategie di reperimento dei fondi. Rinuncia Art. 37 - La rinuncia ad una carica deve essere fatta per iscritto e diretta alla autorità che ha fatto la nomina indicando i motivi della rinuncia perché possano essere valutati. La rinuncia deve essere accettata dall’autorità competente. Art. 38 - La rinuncia a incarichi affidati dal Consiglio di Istituto va fatta per iscritto al Direttore, indicando i motivi della rinuncia, perché possano essere da lui valutati. Studenti Art. 39 - Si intendono per studenti tutti i soggetti che, ai fini della loro formazione, intrattengono una relazione continuata con l’Istituto, attraverso l’immatricolazione nel ciclo triennale di studi o in genere a corsi offerti dall’Istituto, dal momento nel quale inizia il rapporto con l’Istituto sino a quando l’iscrizione cessa i suoi effetti. Art. 40 - Uno studente viene immatricolato quando, ammesso dal Direttore dell’Istituto ed esibiti i documenti richiesti, riceve dalla Segreteria il proprio numero di matricola. Art. 41 - Con l’immatricolazione, lo studente gode dei diritti ed è tenuto ai doveri che lo Statuto e il Regolamento sanciscono in riferimento agli studenti dell’Istituto. Art. 42 - Quando uno studente cambia indirizzo o stato di vita, deve comunicarlo alla Segreteria perché siano dovutamente rettificati i dati assunti al momento dell’immatricolazione. Art. 43 - Se uno studente rinuncia a proseguire gli studi all’Istituto, deve consegnare in Segreteria una lettera nella quale dichiara la sua decisione. Art. 44 - Gli studenti si distinguono in ordinari, straordinari, fuori corso, uditori e ospiti. 18 Art. 45 - Sono iscritti come studenti ordinari al ciclo che conduce al Diploma di Laurea in Scienze Religiose coloro che frequentano tutti i corsi prescritti dall’Istituto. Per essere ammessi come studenti ordinari è necessario essere in possesso del titolo di studio secondario di secondo grado richiesto per l’iscrizione all’Università statale. A discrezione del Direttore, potrà essere richiesta agli studenti la frequenza previa di qualche corso integrativo, con il regolare superamento dei rispettivi esami. Art. 46 - Sono iscritti come studenti straordinari coloro che, pur frequentando tutte le discipline o una buona parte di esse con l’intenzione di sostenere i relativi esami, mancano del titolo prescritto per l'iscrizione. Art. 47 - Sono iscritti come studenti fuori corso coloro che, avendo frequentato tutti i corsi previsti per il proprio ciclo di laurea, non hanno superato gli esami prescritti ovvero coloro che iscritti come ordinari per gli anni previsti dal proprio ciclo di laurea non hanno frequentato tutti i corsi. Art. 48 - Sono iscritti come studenti uditori coloro che hanno ottenuto dal Direttore la facoltà di frequentare uno o più corsi a titolo d’interesse culturale, anche senza l’intenzione di sostenere i relativi esami. Art. 49 - Sono iscritti come studenti ospiti coloro che, già iscritti in un istituto collegato o affiliato alla Facoltà Teologica del Triveneto, con il nulla osta del Direttore del loro ciclo di studi, domandano di frequentare alcuni corsi, sostenendone i relativi esami. Tali studenti, ammessi senza l'onere dell'iscrizione, sostengono unicamente le spese legate al corso secondo le modalità degli studenti uditori. Diritti degli studenti Art. 50 - L’Istituto riconosce negli studenti quei diritti inalienabili derivanti dalla condizione di persone libere e responsabili inserite in una comunità accademica. Essi possono essere fatti valere da tutti, indistintamente, senza riguardo alla condizione clericale o secolare, alla razza, al sesso, alla religione, nel rispetto dei fini istituzionali dell’Istituto e della libertà altrui. Art. 51 - Tra questi diritti ricordiamo: a) il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero; b) il diritto di associarsi con altri; c) il diritto a ricevere una informazione tempestiva, trasparente ed esaustiva riguardo alla propria situazione di studente e al percorso formativo intrapreso. Art 52 - Lo studente che ritenga di essere stato oggetto di un atto amministrativo lesivo nei suoi confronti, può adire all’autorità superiore per far valere i propri diritti. Art. 53 - Per facilitare la fruizione dei propri diritti, l’Istituto offre alcuni servizi finalizzati a rendere più agevole il percorso formativo e la vita accademica, tra cui: a) consulenza in tema di agevolazioni di pagamento dei diritti amministrativi; b) servizi bibliotecari, secondo l’apposito Regolamento della Biblioteca del Seminario Vescovile di Trieste; c) servizi di tipo informatico, per i quali sarà prevista una registrazione dell’utente: accesso alla rete internet e servizi segretariali on-line (Di.Sci.Te). 19 Art. 54 - I suddetti servizi sono oggetto di continuo miglioramento e pertanto possono evolvere nel tempo. Gli studenti hanno diritto di fruirne secondo la disponibilità e nell’osservanza delle norme di accesso. Doveri degli studenti Art. 55 - Gli studenti sono tenuti a soddisfare gli impegni formativi assunti con l’iscrizione, osservando comportamenti che consentano e favoriscano il corretto e proficuo svolgimento delle attività didattiche, delle prove di verifica del profitto, delle attività di ricerca. Per questo vi si dovranno applicare con diligenza e prontezza, mettendo in atto le attenzioni che permettano loro di studiare nelle migliori condizioni. Art. 56 - Agli studenti è fatto obbligo di avere cura delle strutture presso le quali svolgono il loro impegno di studio, nonché di conformare a lealtà e correttezza ogni loro comportamento in seno alla comunità educativa, rendendo testimonianza costante e visibile anche attraverso un positivo senso di appartenenza. Art. 57 - Fermo restando quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico per i chierici e per i membri di Istituti di Vita Consacrata, allo studente è richiesto un abbigliamento che valorizzi il decoro personale ed esprima rispetto per l’istituzione accademica. Norme etiche di comportamento Art. 58 – L’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste promuove la formazione integrale di persone atte allo svolgimento di ministeri ecclesiali e altri servizi, la formazione intellettuale e umana acquisita e maturata durante il percorso degli studi. Perciò l’Istituto attende dal suo corpo docente e dai suoi studenti un alto livello di impegno e di dedizione, una spiccata maturità umana e una condotta conforme ai buoni costumi, al Vangelo e alle norme che regolano la vita accademica. Art. 59 – Sono considerate azioni che in modo molto grave vano contro i buoni costumi e l’etica accademica e, quindi, costituiscono una infrazione molto grave della disciplina accademica: a) la violazione esterna della morale cattolica; b) il sostenere da parte di un Docente una dottrina condannata dalla Chiesa o ritenuta pericolosa o nociva per gli studenti; c) la falsificazione di documenti o informazioni amministrative; d) l’asportazione o il tentativo di asportazione di libri o documenti della Biblioteca; e) il plagio di un opera scritta (elaborati e/o dissertazioni), cioè l’inclusione di un testo preso da un altro autore senza la consueta indicazione e il riferimento preciso alla fonte; f) la consegna, sotto il proprio nome, di un elaborato scritto da un altro; g) la consegna, come elaborato di un corso, di uno scritto già presentato per adempiere gli obblighi di un altro corso; h) l’essersi procurato, in qualsiasi modo, il questionario del compito scritto prima dell’esame; i) se Docente, l’aver procurato agli studenti il questionario del compito scritto prima dell’esame; j) la falsificazione della documentazione citata in un’opera scritta. Art. 60 – Sono considerate azioni che in modo grave vanno contro l’etica accademica e, quindi, costituiscono una riprovevole infrazione della disciplina accademica: a) la mancanza del dovuto rispetto ad altre persone; 20 b) il danneggiamento di libri o di altri documenti della Biblioteca, di apparecchiature, di oggetti o di strutture dell’Istituto; c) la comunicazione, durante un esame scritto, con altri per dare o ricevere aiuto; d) la copiatura, durante un esame scritto, dal compito di un altro o la consultazione di note o fonti non espressamente permessa dall’esaminatore. Comportamenti non permessi Art. 61 - Di seguito si elencano alcuni comportamenti che – per la loro natura di occasione di disturbo o di possibile danneggiamento alle cose o strutture – sono disdicevoli e pertanto vietati. Tali comportamenti, in funzione delle circostanze e dell’eventuale colpa o dolo soggettivi, possono rivestire il carattere di gravità ai fini disciplinari: a) qualunque attività che possa arrecare turbativa allo svolgimento delle attività accademiche, deteriorare le strutture, gli arredi e le dotazioni dell’Istituto o recare molestia ai Docenti, al personale non docente o agli altri studenti. In caso di danneggiamento, deterioramento o lordura delle strutture, delle dotazioni o degli arredi, lo studente responsabile è obbligato al risarcimento del danno; b) l’uso nel corso delle lezioni di telefoni cellulari e di ogni altro dispositivo di comunicazione elettronica, che dovranno permanere quantomeno con la suoneria disinserita; l’uso di giochi elettronici e di lettori multimediali; l’uso di computer portatili non finalizzato alla partecipazione alla lezione; c) l’utilizzo della rete telematica dell’Istituto e dell’accesso ad internet da esso offerto per fini personali non riconducibili allo studio, alla ricerca scientifica, all’insegnamento o all’attività accademica in genere; d) l’asporto dalla Biblioteca, anche temporaneo, di libri ed altro materiale, senza il consenso degli operatori; e) la riproduzione abusiva di libri, altre pubblicazioni, programmi informatici ed ogni altra opera o prodotto tutelato dalle norme sul diritto d’autore e sul copyright, messo a disposizione dall’Istituto come legittimo proprietario o detentore dei diritti d’uso. Art. 62 - Nelle aule dell’Istituto è vietato: fumare, introdurre animali e – salvo esplicita autorizzazione – introdurre e consumare alimenti e bibite. Comportamenti sanzionabili Art. 63 - Di seguito si elencano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alcune mancanze considerate gravi ai fini della rilevanza disciplinare. Esse sono sanzionabili indipendentemente dal luogo dove vengono commesse, salvo i casi in cui sia stabilito diversamente. La gravità oggettiva delle stesse mancanze può risultare accentuata qualora esse costituiscano motivo di ulteriore scandalo morale, in quanto commesse da studente di un ente accademico ecclesiastico: a) le manifestazioni pubbliche contro la fede e la morale; b) la disubbidienza contumace ed irriverente nei confronti delle autorità o dei Docenti dell’Istituto; le ingiurie gravi, con le parole o con i fatti, contro qualsiasi persona appartenente alla comunità accademica; c) il notorio scandalo morale o la commissione di un delitto grave; d) la contumace disubbidienza collettiva alle norme dell’Istituto, e il tumultuoso turbamento dell’ordine accademico; e) le molestie sessuali; f) qualsiasi comportamento gravemente lesivo della dignità della persona; g) la consultazione di siti internet pornografici o che istighino all’odio razziale e alla violenza, o comunque lesivi della dignità dell’uomo e della donna; 21 h) l’accesso all’Istituto in stato di ebbrezza e l’abuso di bevande alcoliche all’interno e nelle pertinenze dell’Istituto; i) l’accesso all’Istituto sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope e la loro assunzione o detenzione, eccetto il caso di un loro uso terapeutico, certificato nelle forme di legge; j) lo spaccio, la cessione o l’offerta ad altri, nei locali e nelle pertinenze dell’Istituto, di sostanze stupefacenti o psicotrope; k) la formazione o la presentazione di certificazioni, di auto-certificazioni o di dichiarazioni ideologicamente o materialmente false, ivi comprese le false attestazioni della presenza alle lezioni; l) l’alterazione delle prove di esame, in particolare mediante: l’introduzione in aula di testi precompilati, la copiatura di elaborati altrui, la ricezione con qualsiasi mezzo di documenti od informazioni redatti da terzi, l’uso di libri e dispense non consentiti; la sostituzione di altro studente; la connivenza nella copiatura del proprio elaborato da parte di terzi; m) il plagio gravemente lesivo della proprietà intellettuale di un’opera altrui, se commesso nella presentazione di un elaborato finalizzato all’ottenimento del grado accademico; n) il plagio gravemente lesivo della proprietà intellettuale di un’opera altrui, se commesso recidivamente nella presentazione di un elaborato finalizzato al superamento di un esame. Rappresentanza degli studenti Art. 64 - All'inizio dell'anno accademico, gli studenti eleggono i propri rappresentanti con il compito di sottoporre al Direttore problemi ed esigenze degli studenti. A sua volta il Direttore si riserva di convocare i rappresentanti degli studenti per trattare eventuali questioni connesse con la vita e l'attività dell'Istituto. I rappresentanti di classe possono essere rieletti una sola volta consecutivamente. Art. 65 - Si dà facoltà agli studenti di radunarsi in assemblea di classe o generale non più di due volte all'anno, su richiesta dei rappresentanti di corso. L'orario e le modalità dell'assemblea devono venire concordate con il Direttore. Iscrizioni Art. 66 - Gli studenti, all'atto dell'iscrizione, sono tenuti a un colloquio con il Direttore e devono presentare in Segreteria: a) domanda scritta su apposito modulo, compilato in tutte le sue parti; b) due fotografie formato tessera; c) fotocopia di un documento valido di identità; d) permesso di soggiorno per gli studenti di nazionalità non italiana; e) diploma di maturità in copia conforme all'originale; f) lettera di presentazione: per i laici, dichiarazione del proprio parroco, o in casi particolari di un altro sacerdote, attestante l'idoneità a frequentare l'Istituto; per i consacrati, la dichiarazione del proprio superiore che autorizza la frequenza ai corsi; g) documentazione di eventuali corsi frequentati (masters, lingue straniere abilitazioni ed altro) e di titoli conseguiti (universitari); h) dichiarazione sottoscritta dagli studenti nella quale si impegnano ad accettare incondizionatamente tutte le norme prescritte nel presente Regolamento, del quale ricevono copia; i)quietanza di pagamento della tassa di iscrizione. 22 Art. 67 - Non è consentito essere iscritto contemporaneamente come studenti ordinari a un altro Istituto o Facoltà, siano essi civili o ecclesiastici. Art. 68 - Le domande di iscrizione devono essere presentate presso la Segreteria dell'Istituto negli orari ed entro il termine stabilito nel calendario accademico. Dopo tale termine altre domande di iscrizione potranno essere accettate con il consenso del Direttore, che valuterà l'opportunità dell'inserimento e accerterà che sia possibile usufruire dei due terzi delle ore di lezione di ogni singolo corso frequentato. Art. 69 - L'iscrizione agli anni successivi avviene mediante la compilazione di un apposito modulo e il versamento dell'importo stabilito per i diritti amministrativi. Art. 70 - Lo studente fuori corso, versata la tassa stabilita di anno in anno, può frequentare i corsi che gli mancano per completare il piano di studi previsto e sostenere gli esami dei corsi seguiti. Art. 71 - La tassa di iscrizione dà diritto a sostenere gli esami fino alla sessione ordinaria invernale successiva all'anno accademico in cui si è stati iscritti, compreso l'esame finale. Diritti amministrativi Art. 72 - All'atto dell'iscrizione gli studenti si impegnano a versare, secondo le modalità previste, l'importo per i diritti amministrativi stabilito annualmente. Art. 73 - Chi non regolarizza la propria posizione secondo le modalità previste non viene considerato iscritto all'Istituto. Art. 74 - Gli studenti uditori versano una quota di iscrizione fissata di anno in anno più una quota per ogni corso che intendono frequentare. Art. 75 - Gli studenti fuori corso sono tenuti ad iscriversi versando la quota prevista di anno in anno. Orario delle lezioni Art. 76 - Le lezioni avranno luogo il lunedì, il mercoledì e il venerdì. I corsi opzionali e i seminari di studio, invece, potranno aver luogo in altre giornate o in altra sede. Art. 77 - L’orario delle lezioni è il seguente: 1ª ora: 16:00 – 16:45 2ª ora: 16:45 – 17:30 3ª ora: 17:40 – 18:25 4ª ora: 18:30 – 19:15 5ª ora: 19:15 – 20:00 Frequenza ai corsi Art. 78 - La natura dello studio delle scienze religiose richiede la partecipazione attiva e regolare alle lezioni. Per questo la frequenza è obbligatoria. a) Coloro che non possono frequentare regolarmente le lezioni sono tenuti ad essere presenti almeno ai due terzi delle ore complessive di ciascun corso. b) Chi non raggiunge il numero di frequenze richieste deve frequentare il corso nei successivi anni accademici. c) La frequenza ai corsi seminariali deve essere continuativa e superiore al 75%. Gli 23 elaborati vanno consegnati nei termini opportunamente indicati. Dopo tale data la Segreteria non garantisce la consegna dei testi al Docente per la valutazione. Art. 79 - La presenza alle lezioni verrà certificata mediante un apposito “foglio firme”. Inoltre, verranno effettuate periodiche verifiche nelle modalità indicate dalla Direzione. Art. 80 - Gli studenti non potranno entrare in aula a lezione iniziata e nemmeno uscire prima della sua conclusione. Coloro che, per seri motivi, necessiteranno di entrare e uscire fuori orario, dovranno richiedere un'autorizzazione scritta alla Direzione. Art. 81 - Eventuali deroghe all'obbligo di frequenza possono essere concesse in via eccezionale e per gravi motivi (malattia, gravidanza, lavoro) solo dal Direttore, presentando richiesta scritta e allegando la debita documentazione. In ogni caso la frequenza non deve scendere sotto la metà delle ore previste per ciascun corso. La Direzione informerà il Docente del corso dell'eventuale impedimento da parte dello studente, valutando l'opportunità di integrare la prova d'esame con una ulteriore elaborazione. Omologazione degli esami già sostenuti Art. 82 - È possibile chiedere l'omologazione di corsi e di esami sostenuti presso Università, Facoltà e Istituti Teologici, purché questi corrispondano sostanzialmente a quelli dell’Istituto per numero di ore, programmi e idoneità dei Docenti. Art. 83 - Per ottenere l'omologazione lo studente deve presentare un certificato di esami della Segreteria della Facoltà o dell'Istituto presso il quale ha sostenuto l'esame, nel quale sia specificato il titolo del corso, i crediti, o il numero di ore complessive, la valutazione e la data dell'esame. Art. 84 - Le richieste di omologazione, corredate dai programmi ufficiali dei corsi frequentati, verranno accolte o respinte a giudizio insindacabile del Direttore. Art. 85 - I voti dei corsi omologati non vengono trascritti in Segreteria e nel libretto d'esame e non vengono computati nella media finale. Art. 86 - Se il numero di crediti omologati equivale o è superiore a 48 ECTS, si dà la possibilità di iscriversi all’anno successivo, fatte salve le necessarie integrazioni. Art. 87 - Per gli studenti non provenienti dagli Istituti affiliati alla Facoltà Teologica del Triveneto non è consentito essere ammessi al conseguimento del titolo di Laurea in Scienze Religiose solo sulla base di omologazione dei corsi frequentati altrove. Si richiede allo studente la frequenza di un numero di corsi interni all'Istituto pari almeno a 30 ECTS. Art. 88 - Le richieste di omologazione vanno presentate al momento dell'iscrizione e comunque non oltre la fine del primo mese di frequenza alle lezioni. Esami Art. 89 - Sono previste tre sessioni ordinarie di esami: a) la sessione invernale, alla fine del primo semestre; b) la sessione estiva, alla fine del secondo semestre; c) la sessione autunnale, all'inizio dell'anno accademico. 24 Art. 90 - In caso di necessità, il Direttore può fissare una sessione straordinaria di esami. Inoltre, il singolo Docente, per motivi didattici e dopo aver ottenuto l’autorizzazione del Direttore, potrà stabilire una prova d’esame nel corso delle lezioni annunciandola preventivamente agli studenti. Art. 91 - Nella sessione straordinaria è possibile sostenere gli esami soltanto dei corsi che sono terminati nel semestre immediatamente precedente la sessione stessa. Art. 92 - L'esame di un corso può essere sostenuto a partire dalla sessione immediatamente successiva al termine del corso stesso. Art. 93 - L'orario di convocazione e l'ordine degli esaminandi per ciascun appello vengono fissati e opportunamente notificati dalla Segreteria. Tutti gli studenti iscritti per ciascun appello sono tenuti a essere reperibili a partire dell'ora di inizio indicata. Situazioni particolari legate a impedimenti insuperabili vanno dichiarate per tempo alla Direzione, con cui si potranno valutare le possibilità di ammissione all'esame. Art. 94 - La domanda di iscrizione agli esami dovrà essere presentata entro il termine previsto dal calendario accademico e sarà accettata a condizione che si sia in regola con le norme di iscrizione e con il versamento dei diritti amministrativi, e che si siano frequentate almeno i due terzi delle lezioni del corso. Art. 95 - Si concede la facoltà di cambiare l'appello nel quale si è iscritti o di ritirarsi dall'esame purché lo si richieda alla Segreteria almeno 72 ore prima dell'esame. La comunicazione può essere effettuata di persona, telefonicamente o attraverso e-mail, e farà fede l'ora di invio. Dopo il termine di 72 ore è possibile ritirarsi dall'esame presentandosi all'appello e dichiarando al Docente esaminatore la propria rinuncia. Art. 96 - Qualora non si ottemperi a quanto sopra prescritto o non ci si presenti all'ʹappello nelle modalità stabilite, il medesimo esame potrà essere nuovamente sostenuto a partire dalla sessione successiva. Eventuali impedimenti per malattia o altre cause gravi saranno valutati dal Direttore, il quale potrà consentire allo studente di ripetere l’esame nella stessa sessione. Art. 97 – Spetta al Docente scegliere la modalità mediante la quale esaminare gli studenti (forma orale, scritta, mista), dovendo indicarla durante lo svolgimento del corso. Art. 98 - Il voto viene espresso in trentesimi secondo il seguente significato: 1 – 17 non approvato 18 – 19 sufficiente gravi lacune di contenuto e di esposizione, anche se unite a qualche risposta sufficiente 20 – 22 discreto carente visione globale della materia con lacune su punti qualificanti, anche se accompagnata da qualche buona risposta 23 – 25 buono inquadramento non sufficientemente chiaro dei temi del programma, con lacune su qualche argomento importante e con difficoltà espressive, all'interno di una sufficiente comprensione generale della materia 26 – 28 molto buono buona conoscenza e buona esposizione di tutto il programma, con alcune incertezze o piccole lacune in qualche argomento 25 29 – 30 eccellente organica assimilazione di tutto il programma del corso con capacità di collegamento fra le varie parti ed esposizione brillante e precisa nel linguaggio. Merita il massimo dei voti lo studente che ha anche approfondito personalmente qualche punto del programma, sia su segnalazione bibliografica del Docente, sia per scelta personale. Art. 99 - È concesso allo studente di ritirarsi durante l'esame o di rifiutare il voto. In questi casi il Docente registrerà sul verbale (non sul libretto dello studente) “ritirato”. Se la prova è valutata non sufficiente, il Docente scrive sul verbale (non su libretto dello studente) “non approvato”. Art. 100 - Lo studente che accetta il voto deve controfirmare il verbale d'ʹesame già firmato dal Docente esaminatore. Nell'esame orale la firma per accettazione va fatta al termine dell'esame stesso; nell'esame scritto la firma va rilasciata in Segreteria entro un mese dalla pubblicazione dei risultati. Dopo tale termine, qualora il verbale non fosse ancora firmato, il voto viene ritenuto accettato. Il voto accettato, non può essere rifiutato successivamente. Art. 101 - Coloro che non hanno ottenuto una valutazione positiva o che hanno rifiutato il voto possono ripetere l'esame a partire dalla sessione successiva. Non è consentito ripetere l'esame nella stessa sessione. Art. 102 - Nel caso in cui lo studente non superi l'esame per tre volte è tenuto a frequentare nuovamente il corso. Art. 103 - Per quanto riguarda gli esami e il conseguimento dei titoli, l'anno accademico termina con la sessione invernale dell’anno accademico successivo a quello in cui si sono frequentati i corsi. Art. 104 - I Docenti che terminano l'insegnamento presso l'Istituto sono tenuti a essere presenti agli appelli di esame del proprio corso fino alla sessione invernale dell'anno accademico successivo a quello in cui si è svolto il corso. Successivamente, gli studenti sono tenuti a sostenere l'esame con il Docente che subentra nel corso. Art. 105 - Previa iscrizione annuale, gli studenti fuori corso potranno sostenere gli esami mancanti entro cinque anni dalla fine del corso. Dopo tale termine sarà necessario frequentare nuovamente i corsi relativi. Art. 106 - Completati gli esami e le prove richieste, gli studenti straordinari e gli studenti uditori possono richiedere un “attestato di frequenza” ai corsi e un’attestazione degli esami sostenuti. Corsi di specializzazione Art. 107 - Il piano degli studi del triennio prevede occasionalmente la frequenza di corsi di specializzazione, corsi seminariali, corsi opzionali e laboratori. Questi corsi hanno la finalità di abilitare lo studente alla ricerca, alla produzione di un elaborato scritto e all'esposizione, e possono servire d'avvio per la stesura dell'elaborato della tesi di Laurea in Scienze Religiose. 26 Norme per il conferimento del titolo di Laurea in Scienze Religiose Art. 108 - Possono accedere all'esame finale per conseguire il titolo di Laurea in Scienze Religiose gli studenti ordinari che hanno completato i primi tre anni del curriculum di studi in Scienze Religiose. Art. 109 - I requisiti richiesti per poter conseguire il titolo di Laurea in Scienze Religiose sono: a) aver superato le verifiche di profitto prescritte, con esito positivo; b) attestare la conoscenza di una lingua straniera, anche a mezzo di certificazioni esterne ufficiali, purché ne attestino una conoscenza di livello “intermedio”, come stabilito dal Common European Framework (CEFR); c) aver composto un elaborato scritto; d) aver superato con esito positivo l'ʹesame finale. L'elaborato scritto Art. 110 - Nel corso del terzo anno lo studente sceglie un professore come relatore per l'elaborato scritto tra i Docenti dell'ʹIstituto precisando, di comune accordo, il soggetto della ricerca. Art. 111 - Lo studente compila e consegna alla Segreteria uno schema, nel quale specifica il titolo, la finalità della ricerca, una traccia di sviluppo dell'argomento affrontato e la bibliografia. Lo schema deve essere controfirmato dal Docente scelto e successivamente dal Direttore. Art. 112 - L'elaborato – che deve essere inedito e comunque non presentato in passato per il conseguimento di gradi accademici civili o ecclesiastici – consiste in un lavoro dattiloscritto di lunghezza compresa dalle 40 alle 70 cartelle di circa 1.800 battute ciascuna, compilato secondo le norme metodologiche, bibliografiche e tipografiche indicate dalla Segreteria. Art. 113 - L'elaborato scritto deve dimostrare nel candidato la capacità di istruire lo status quaestionis dell'argomento affrontato e di impostare un percorso di ricerca scientifica. Art. 114 - Completata la stesura dell'elaborato, lo studente ne consegna alla Segreteria tre copie cartacee rilegate e una copia digitale in CD, contestualmente all'iscrizione all'esame di laurea e al versamento della relativa tassa, almeno un mese prima dell'esame stesso. Art. 115 - La valutazione positiva dell’elaborato da parte del Docente relatore dà diritto allo studente di accedere all'esame finale; in caso di valutazione negativa, il candidato deve rivedere il testo secondo le indicazioni del relatore. Art. 116 - Il candidato potrà conservare come proprio il titolo depositato in segreteria per quattro anni, al termine dei quali potrà essere scelto da un altro candidato. Plagio Art. 117 - Il plagio, ossia l’attribuzione a sé della proprietà intellettuale del testo o del contenuto di un’opera altrui, in qualunque sua parte, è una mancanza contro la giustizia e la verità. Art. 118 - Nell’ambito degli studi accademici, il plagio consiste più spesso nell’inclusione in un’opera scritta di un testo preso da un altro autore senza la consueta indicazione e il riferimento preciso alla fonte, e deve perciò essere esplicitamente sanzionato. 27 Art. 119 - Il plagio riguarda soprattutto le produzioni definitivamente consegnate dallo studente come prova accademica, in particolare elaborati per il conseguimento della laurea, ma anche elaborati, esami scritti e relazioni seminariali (comprese le prove intermedie eventualmente richieste dal Docente). Art. 120 -In uno scritto ancora in fase di elaborazione e dato dallo studente al Docente per una provvisoria valutazione, anche se non si configura il plagio nel senso sopra descritto, viene leso comunque il rapporto di lealtà. Art. 121 - Commettendo un plagio, uno studente viola i doveri di giustizia e di lealtà nei confronti dei Docenti e dei propri colleghi di studio, ma soprattutto viene meno allo scopo della formazione accademica, che punta all’onestà intellettuale, alla competenza autonoma di ricerca ed espressione e all’originalità del pensiero, al servizio della verità; incorre inoltre in sanzioni specifiche, secondo quanto previsto dal Regolamento. Art. 122 - In caso di plagio, copiatura, falso ideologico e falso materiale, qualora le suddette violazioni vengano accertate durante o in previsione di prove di esame, consegna di elaborati o di tesi di laurea, in aggiunta alle sanzioni disciplinari previste, si applicano altresì le seguenti sanzioni accademiche: a) se il plagio riguarda l’elaborato conclusivo del ciclo triennale, il lavoro sarà annullato e in modo particolare potrà essere applicata la sanzione di sospendere lo studente dal diritto di presentare un altro elaborato per almeno un semestre; b) se il plagio riguarda la prova finale o una prova intermedia di un corso o seminario, l’esame sarà annullato e potrà essere applicata la sanzione aggiuntiva che la valutazione finale non possa essere superiore a 25 punti su 30. Art. 123 - Dell’avvenuto plagio e della conseguente sanzione verrà data comunicazione per iscritto al Docente relatore, allo studente, ed eventualmente, alle autorità responsabili della formazione dello studente. Art. 124 - Queste sanzioni ed eventuali altre in aggiunta, secondo la gravità del plagio, saranno irrogate conformemente alla normativa vigente e sempre con equità, tenendo conto del bene formativo e morale dello studente, che dovrà sempre essere sentito, e del bene istituzionale dell’Istituto. Art. 125 - Il candidato, alla fine del ciclo triennale, assieme al suo elaborato consegnerà, sottoscrivendo un modulo appositamente predisposto, una dichiarazione in cui garantisce di essere l'autore dell'intero testo consegnato, conformemente a queste indicazioni. L'esame finale Art. 126 - L'esame finale per il conseguimento del titolo di Laurea in Scienze Religiose si svolge in tre sessioni annuali: invernale, estiva e autunnale, secondo le date indicate nel calendario accademico. Art. 127 - L'esame finale è pubblico e viene sostenuto davanti ad una Commissione composta da tre Docenti dell'Istituto: il Docente che ha seguito l'elaborato scritto e altri due Docenti, di cui uno funge da Presidente. Art. 128 - La composizione della Commissione, l'ordine d’esame e il tema dell'approfondimento monografico verranno stabiliti dalla Direzione e comunicati dalla Segreteria allo studente tre giorni prima dell'esame stesso. 28 Art. 129 - L'esame finale è costituito da due colloqui di circa venti minuti ciascuno. Il primo consiste nella presentazione dell'argomento dell'elaborato scritto collocato nell'area tematica di riferimento. Il secondo verte su un approfondimento monografico di una delle tesi indicate dalla Direzione. Art. 130 - Al termine dell'esame la Commissione esprime la sua valutazione in trentesimi che farà media con i voti degli esami dei corsi del triennio e con la valutazione dell'elaborato scritto. Valutazione e conferimento del titolo Art. 131 - Il superamento delle prove per la laurea dà diritto al titolo di Laurea in Scienze Religiose. Art. 132 - La valutazione viene espressa in trentesimi facendo media: a) dei voti degli esami (influente per il 50%); b) della valutazione dell'esercitazione scritta (influente per il 20%); c) della valutazione dell'esame finale di cui all’Art. 129 (influente per il 30%). Art. 133 - L’eventuale “lode” annessa ai singoli voti degli esami sostenuti non è conteggiata nel calcolo delle valutazioni. Art. 134 - Il risultato delle valutazioni parziali non viene arrotondato ma indicato con due decimali. La valutazione finale, invece, viene arrotondata in eccesso quando i due decimali del voto raggiungono lo 0,51; in difetto in caso contrario. Art. 135 - Il titolo di Laurea in Scienze Religiose viene conferito dalla Facoltà Teologica del Triveneto. Biblioteca e sale di lettura Art. 136 - L’accesso alla Biblioteca e alle sale di lettura è disciplinato dal Regolamento della Biblioteca del Seminario Vescovile di Trieste. Disposizioni disciplinari Art. 137 -Lo studente si impegna ad osservare le norme che lo riguardano, previste dal presente Regolamento (cfr. Art. 61, h). Lo studente che contravviene a questo impegno e soggetto, in relazione alla gravità e alla reiterazione delle inosservanze, a una delle seguenti sanzioni: a) richiamo verbale; b) richiamo scritto; c) sospensione dalle lezioni fino a un mese, a seconda della gravità dell'ʹinosservanza; d) non ammissione a una sessione d'esame; e) dimissione o allontanamento dall'Istituto, con la conseguente privazione della condizione di studente dell’Istituto. Art. 138 - Le sanzioni di cui alle precedenti lettere (a), (b) e (c) vengono comminate direttamente dal Direttore. Le sanzioni di cui alle precedenti lettere (d) e (e) saranno applicate dal Direttore dopo essere state deliberate dal Consiglio di Istituto. Art. 139 - Il Direttore potrà comunque disporre l'eventuale immediata sospensione dello studente, qualora ciò si renda necessario per gravi motivi di ordine disciplinare. 29 Art. 140 - Il diritto alla difesa è tutelato mediante ricorso. Contro i provvedimenti disciplinari disposti dal Direttore è ammesso ricorso al Consiglio di Istituto; contro i provvedimenti disciplinari disposti dal Consiglio di Istituto è ammesso ricorso al Moderatore. Art. 141 - La deliberazione adottata dal Moderatore è insindacabile e inappellabile. Procedimento disciplinare Art. 142 - L’applicazione dei provvedimenti disciplinari deve rispondere a criteri di ragionevolezza ed equità, avuto riguardo alla natura della violazione, allo svolgimento dei fatti ed alla valutazione degli elementi di prova. Art. 143 - L’azione disciplinare è esercitata secondo i principi del giusto procedimento, valutando i fatti sanzionabili secondo l’elemento soggettivo di eventuale dolo o colpa grave nonché le circostanze. Art. 144 -Lo studente ha il diritto di ricorrere all’istanza superiore contro la decisione che gli sembri ingiusta. Art. 145 - Prima dell’eventuale irrogazione di una sanzione disciplinare, la violazione deve essere formalmente contestata allo studente mediante lettera raccomandata consegnata a mano o per posta con avviso di ricevimento, escluso il caso di richiamo verbale. Quest’ultimo dovrà essere effettuato alla presenza di almeno un membro del Consiglio di Istituto. Art. 146 - Entro dieci giorni dal ricevimento della contestazione lo studente può presentare liberamente le proprie difese all’autorità che ha avviato il procedimento, in forma scritta o chiedendo un’audizione. Art. 147 - Lo studente oggetto di un procedimento disciplinare può farsi assistere da un rappresentante degli studenti. In alternativa, lo studente potrà proporre di farsi assistere da un Docente dell’Istituto. L’assistenza può includere l’affiancamento nelle eventuali audizioni. Art. 148 - Entro venticinque giorni dalla contestazione formale, la Direzione darà comunicazione scritta dell’esito del procedimento, che può consistere nell’archiviazione in caso di accoglimento della difesa presentata dallo studente – ovvero nell’irrogazione di una sanzione disciplinare. Art. 149 – Ove una denuncia nei confronti di un’altra persona si dimostri infondata, l’autorità competente, nell’ambito delle proprie competenze, adotterà tutte le iniziative necessarie a riabilitare la persona accusata. Impegno Art. 150 – L’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste intende garantire, in ogni modo possibile, a tutti coloro che lavorano e studiano presso l’Istituto, o lo frequentano, un ambiente sereno, in cui i rapporti interpersonali siano improntati alla correttezza, all’eguaglianza e al reciproco rispetto della libertà e dignità della persona. 30 PIANO DI STUDIO PER LA LAUREA IN SCIENZE RELIGIOSE Insegnamenti Anno primo Introduzione al Cristianesimo Storia della filosofia antica e medievale Storia della filosofia moderna e contemporanea Introduzione Generale alla S.Scrittura S.Scrittura A.T. Pentateuco –Libri storici S.Scrittura N.T. Vangeli e Atti degli Apostoli Teologia Fondamentale Teologia Dogmatica Teologia Morale Fondamentale Storia della Chiesa antica e medievale Metodologia Totale I anno Anno secondo Seminario S.Scrittura A.T. I Profeti S.Scrittura N.T. Letteratura Paolina Teoria della conoscenza e metafisica Cristologia Antropologia Filosofica Antropologia Teologica ed escatologia Morale della vita fisica e bioetica Sociologia generale e della religione Storia della Chiesa moderna e contemporanea Psicologia generale e della religione. Patrologia Totale II anno Anno terzo Scienza e Fede Filosofia della Religione Filosofia morale S.Scrittura A.T. Salmi e Sapienziali s.Scrittura N. T. Letteratura Giovannea Ecclesiologia e mariologia Teologia sacramentaria Liturgia Morale della sessualità e del matrimonio Diritto canonico Pedagogia generale Didattica generale Totale III anno ELABORAZIONE TESI TOTALE Totale triennio CE ECTS Ore di lezione 2 4 4 3 4 4 5 4 5 3 1 39 3 6 6 5 6 6 8 6 8 5 1 60 24 48 48 36 48 48 60 48 60 36 12 468 2 3 3 3 4 3 3 4 3 3 3 3 37 3 5 5 5 6 5 5 6 5 5 5 5 60 24 36 36 36 48 36 36 48 36 36 36 36 444 3 3 2 3 3 4 4 2 3 4 2 2 5 5 3 5 5 6 6 3 5 6 3 3 36 36 24 36 36 48 48 24 36 48 24 24 35 55 5 60 180 420 111 420 1332 31 Insegnamenti previsti per l’a.a. 2015-16 A.A. 2015-2016 Insegnamenti Anno primo Introduzione al Cristianesimo CE ECTS 2 3 24 4 4 3 4 4 5 4 5 3 1 39 6 6 5 6 6 8 6 8 5 1 60 48 48 36 48 48 60 48 60 36 12 468 Filosofia Morale Filosofia della Religione Scienza e Fede S. Scrittura A.T. Salmi e Sapienziali S. Scrittura N.T. Letteratura Giovannea Ecclesiologia e Mariologia 2 3 3 3 3 4 3 5 5 5 5 6 24 36 36 36 36 48 Sacramentaria 4 6 48 Morale della sessualità e del matrimonio Introduzione alla Liturgia L’ordinamento giuridico ecclesiale Didattica generale Pedagogia generale Elaborazione tesi diploma Totale III anno 3 2 4 2 2 5 3 6 3 3 5 60 36 24 48 24 24 Storia d. filosofia antica e medievale Storia d. filosofia moderna e contemporanea Introduzione Generale S.Scrittura S.Scrittura A.T.Pentateuco e libri storici S.Scrittura N.T Vangeli e Atti degli Apostoli Teologia Fondamentale Teologia Dogmatica Teol.Morale Fondamentale Storia d. Chiesa antica e medievale Metodologia Totale I anno Ore lezione Docente Cucuzza Alessandro Gnezda Massimo Bosco Francesca Skodler Federico La Gioia Fabio Bortuzzo Antonio Destradi Andrea Magarelli Lorenzo Frausin Sergio Visintin Fabio Gnezda Massimo Schiavolin Roberto Anno Terzo 32 35 420 Bosco Francesca Cucuzza Alessandro Longo Francesco Bortuzzo Antonio La Gioia Fabio Muggia Giovanni / Magarelli Lorenzo Frausin Sergio/ Malnati E. Carlo Visintin Fabio Russi Renzo Okulik Luis/Mosca Andrea Rondini Anna Maria Madriz Elisabetta PROGRAMMI PRIMO ANNO - a.a. 2015-16 INTRODUZIONE AL CRISTIANESIMO Prospettiva storica: DOCENTE: MASSIMO GNEZDA Obiettivi: - delineare e definire il Cristianesimo nelle sue peculiarità esclusive in rapporto alle origini (giudaismo) e al confronto con le culture dell'antichità (ellenismo); - comprendere il Cristianesimo in quanto evento portatore di radicali cambiamenti sul piano religioso e culturale; - considerare il Cristianesimo e le potenzialità del suo messaggio nel mondo attuale Contenuti: 1. Prima del Cristianesimo: - il monoteismo egizio di Aton (cenni) - il periodo assiale (cenni) - il monoteismo ebraico - il nome di Dio: il tetragramma sacro nelle Scritture ebraiche. 2. a. L'identità storica di Gesù di Nazareth: - l'identità ebraica di Gesù - novità della predicazione di Gesù b. Gesù di Nazareth, il Cristo: - l'identità messianica di Gesù - Gesù fra continuità e discontinuità con il giudaismo. 3. Da Gesù al Cristianesimo: - la prima comunità di Gerusalemme - la diffusione del cristianesimo oltre i confini d'Israele - Chiesa e chiese: unità e pluralità delle origini - dalla Chiesa del Cenacolo alle prime definizioni dogmatiche (Concili) - il rapporto con la società, la cultura, il pensiero e l'arte del tempo: elenizzazione del cristianesimo o cristianizzazione dell’ellenismo? 4. Il Cristianesimo oggi, tra opportunità e sfide: - il rapporto con la modernità - la riflessione teologica del '900 (cenni) - Ecumenismo e dialogo nella prospettiva del Concilio Vaticano II Metodo: Lezioni frontali anche con supporto ppt. Bibliografia: R.GUARDINI, L'essenza del Cristianesimo, Brescia, 1959 A. G. HAMMAN, La vita quotidiana dei primi cristiani, Milano, 1996 D. HERCSIK, Il cristianesimo, una religione per tutti, in «La Civiltà Cattolica», 2007, III, pp.114-27 J. RATZINGER, Introduzione al cristianesimo, Brescia, 2005 A. RIZZI, Gesù e la salvezza - tra fede, religioni e laicità, Città Nuova, Roma 2001 A. SPADARO, Il genio del cristianesimo, in «La Civiltà Cattolica», 2010, I, pp.113-226. 33 Prospettiva filosofica: DOCENTE: PROF. ALESSANDRO CUCUZZA Obiettivi: Il corso si propone di esaminare il “fenomeno” denominato Cristianesimo, aiutando gli studenti ad accostarsi in modo responsabile a tale complessa realtà sia partendo da una prospettiva teologica che filosofica. Contenuti: - Non c’è più la filosofia di una volta. - Cortocircuito della verità e della ragione - Vocazione originaria della filosofia: lettura della Fides et Ratio e dell’intervista a Ratzinger. - Filosofia come habitus intellettuale, fra religione e scienza, filosofia come innamoramento - La III navigazione, il rapporto filosofia teologia, ragione e fede - Diversità della religione e diversità della ragione - Teorie scientifiche, teorie filosofiche ed altro. - La sapienza cristiana Metodo: Lezioni frontali . Bibliografia RATZINGER J., Il cristianesimo oltre la tradizione. Conversazione a cura di P: Bahners e C. Geyer, in “Micromega/Almanacco di filosofia”, 2/2000 GIOVANNI PAOLO II, Fides et Ratio, Città del Vaticano, 1998 CONGR. PER L’EDUCAZIONE CATT., Decreto di riforma degli studi ecclesiastici di filosofia, Città del Vaticano 28/11/2011 BERTI E., Introduzione alla metafisica,UTET, Torino, 2007 BERTI E., Invito alla filosofia, Ed. La Scuola, Brescia, 2011 COTTIER G., Le vie della ragione, San Paolo, Milano, 2002 AUDI R., La razionalità della religione, Raffaele Cortina Ed., Milano, 2014 GILBERT P., Le ragioni della sapienza, G&BP, Roma, 2010 ANTISERI D., Come si ragiona in filosofia, Ed La Scuola, Brescia, 2011 ANTISERI D., VATTIMO G., Ragione filosofica e fede religiosa nell’epoca postmoderna, Rubettino ed., Soveria Mannelli, 2008 ANTISERI D., REALE G., Quale ragione?, Raffaele Cortina Ed., Milano 2011 34 STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA E MEDIEVALE DOCENTE: PROF. FRANCESCA BOSCO Obiettivi: Il corso intende introdurre lo studente al metodo e alle problematiche inerenti lo studio della filosofia antica e medievale. Si propone di avviare la riflessione sulle origini della filosofia e sul significato del termine, osservando ambiti, metodi ed esiti dell'analisi condotta sui principali oggetti di interesse da parte della speculazione dei filosofi e degli orientamenti culturali più significativi appartenenti all'epoca presocratica, classica, ellenistica e cristiana. Contenuti: a. Si presenta il significato del termine "filosofia" e si individua il contesto storico-culturale in cui ha avuto inizio la storia della disciplina, facendo anche un breve riferimento alle differenze e alle comunanze tra essa e le altre forme di sapere già esistenti. Si analizza quindi la filosofia delle origini, in specie il problema del principio e la questione dell'Essere nei presocratici: Talete e i Pitagorici, Eraclito, Parmenide, Zenone, Empedocle, Anassagora e Democrito. b. Partendo dalla dimensione della polis ateniese del V secolo, con il relativo concetto di uomo e di società, si passa all'analisi del pensiero dei sofisti (Protagora e Gorgia) e di Socrate. Segue un'attenta analisi del pensiero di Platone e della riflessione di Aristotele. La scoperta del soprasensibile, il mondo delle idee e la metafisica aristotelica, l'ottimismo gnoseologico, il concetto di individuo e di società, l'etica: questi saranno i temi analizzati più specificatamente nel corso della disamina condotta intorno alla speculazione dei due pensatori. c. A seguire si traccia un breve profilo del periodo storico dell'Ellenismo, analizzando le principali tematiche attraverso una sintesi dell'Epicureismo, dello Stoicismo e della corrente neoplatonica, con particolare riferimento a Plotino. d. Viene poi introdotto l'avvento del pensiero cristiano, cogliendo caratteri salienti, continuità e novità di esso in rapporto alla società antica, a partire dalla Patristica e più specificatamente dal pensiero di sant'Agostino. A seguire si tratta in breve le prove sull'esistenza di Dio di sant'Anselmo, il dibattito sugli universali e alcuni aspetti della mistica e della cultura universitaria medievale, per giungere a san Tommaso, su cui verrà condotta un'attenta analisi intorno al concetto di Dio, mondo, uomo, etica e diritto. Si conclude con alcuni cenni alla scuola anglosassone: Duns Scoto e il volontarismo; Guglielmo di Ockham: il "rasoio" di Ockham tra volontarismo e nominalismo. Metodo: Il corso prevede lezioni frontali da parte del docente in aula, nonchè un'attenta e critica attività di studio personale da parte dello studente. La verifica avverrà sulla base di un colloquio orale: lo studente sarà valutato sulla base dell'analisi del livello delle conoscenze raggiunte, della proprietà lessicale espressa e del livello di connessione logica e critica dimostrata. Bibliografia: REALE G. ,ANTISERI D.( a cura di ), Storia della filosofia dall'Antichità al Medioevo, ed. La Scuola, Brescia. Alcuni passi scelti, letti dal docente durante il corso, del libro I e del libro III del "de libero arbitrio" di Sant'Agostino 35 STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA DOCENTE: PROF. FEDERICO SKODLER Obiettivi: 1.1 Obiettivi espressi in termini di risultati di apprendimento e di competenze: Il corso si propone di illustrare per sommi capi la storia della filosofia moderna e contemporanea attraverso alcuni autori tra quelli ritenuti irrinunciabili – anche recentemente – sia in ambito scolastico (cfr. Obiettivi Specifici di Apprendimento dei Licei), che in ambito accademico (cfr. parte istituzionale dei corsi universitari di storia della filosofia). Con ciò non si intende affatto avvalorare una visione della filosofia per grandi “medaglioni”, né scadere in una prospettiva di tipo storicistico. Per evitare questi esiti, la pluralità di voci filosofiche del pensiero moderno e contemporaneo sarà guidata costantemente da un’aspirazione veritativa: in questo percorso ci si lascerà ispirare, infatti, dalla figura di Jacques Maritain, a cent'anni dal suo corso di storia della filosofia tenuto all'Institut catholique di Parigi (1914). Inoltre, si presterà particolare attenzione almeno ad alcuni dei filosofi (tra gli occidentali Antonio Rosmini, John Henry Newman, Edith Stein e lo stesso Maritain; tra gli orientali Pavel Florenskij) citati al punto n. 74 della Fides et ratio. Contenuti. Cenni essenziali sulla vita e il pensiero dei seguenti filosofi: Cartesio; Pascal; Spinoza; Leibniz; Locke; Hume; Kant; Hegel; Rosmini; Schopenhauer; Kierkegaard; Feuerbach; Marx; Nietzsche; Newman; Freud; Husserl; Edith Stein; Heidegger; Florenskij; Wittgenstein; Maritain. Metodo: Il corso prevede lezioni frontali e dialogate. La verifica dell’apprendimento avverrà tramite colloquio d’esame secondo una delle seguenti alternative: Tipologia A Esposizione approfondita di un autore della filosofia moderna e contemporanea (anche non compreso tra i filosofi trattati a lezione), corredata di ampia bibliografia di riferimento (da concordare previamente col docente): l'autore scelto dovrà essere esplicitamente comparato – per analogia o per contrapposizione – con almeno due filosofi in programma. Tipologia B Colloquio tradizionale così articolato: a) dapprima lo studente presenterà brevemente uno a scelta degli autori elencati nei “Contenuti”; b) quindi gli sarà chiesto di riconoscere un determinato autore a partire da una sua citazione particolarmente significativa; c) infine sarà tenuto ad analizzare e commentare il pensiero di tale autore. Per entrambe le tipologie di colloquio, i criteri di valutazione del colloquio saranno i seguenti: a) conoscenza dei contenuti e dei concetti fondamentali; b) ordine, chiarezza e fluidità dell’esposizione, proprietà di linguaggio e uso della corretta terminologia filosofica; c) capacità di analisi e di sintesi. 36 Bibliografia (da utilizzarsi per la preparazione all’esame): - appunti del corso (non saranno fornite altre dispense da parte del docente); - un qualsiasi manuale di storia della filosofia moderna e contemporanea adottato nei licei (alcuni esempi, non esaustivi, di autori molto diffusi: Antiseri – Reale, Abbagnano – Fornero, Berti, Cioffi,...), limitatamente ai pensatori elencati sopra nei “Contenuti”. Bibliografia complementare (obbligatoria solo per chi scegliesse la tipologia di colloquio A): - Piero Viotto, Il pensiero moderno secondo J. Maritain, Città nuova, Roma, 2011. - Id., Il pensiero contemporaneo secondo J. Maritain, Città nuova, Roma, 2012. - Roberto Di Ceglie (a cura di), Verità della rivelazione: i filosofi moderni della Fides et ratio, Ares, Milano, 2003. Per eventuali richieste di chiarimenti, il docente è reperibile all’indirizzo mail [email protected] 37 INTRODUZIONE GENERALE ALLA SACRA SCRITTURA DOCENTE: PROF. FABIO LA GIOIA Obiettivi: Il corso si prefigge di sviluppare le tematiche che introducono alla studio dei testi biblici. Si tratta di argomenti generali e previi alla lettura della Bibbia. Lo studente viene guidato nell'apprendimento di conoscenze che riguardano i motivi di fondo e i criteri sulla formazione dei libri della Sacra Scrittura, quali la sua origine, il suo contenuto e la sua trasmissione. Si considera poi l'interpretazione della Bibbia lungo i secoli e, soprattutto, le moderne metodologie di lettura dei testi sacri. Contenuti: a. La prima parte – LA BIBBIA E LE SUE PROPRIETÀ -, dopo le nozioni introduttive sulla terminologia e la suddivisione, considera il concetto di rivelazione in rapporto alla parola di Dio e alla Sacra Scrittura. Segue l’argomento sull’autore principale (Dio) e quello secondario (l’uomo). Il tema dell’ispirazione approfondisce la comprensione del nesso fra Dio e l’uomo nella composizione della Scrittura. Il contenuto e l’unità della Bibbia, nonché la «verità» della stessa, concludono la prima parte. b. La seconda parte – IL CANONE BIBLICO – dopo aver impostato la tematica (derivazione del termine «canone» e suo significato) tratta della coscienza canonica dell’AT e del NT. Si considera poi la formazione del canone dell’AT e del NT, terminando con una riflessione teologica sullo stesso. c. Nella terza parte – IL TESTO BIBLICO E LA SUA TRASMISSIONE – dopo le nozioni preliminari (materiale scrittorio, lingue bibliche e tipo di manoscritti biblici) si sofferma sulla storia del testo ebraico ed aramaico dell’AT. La domanda di fondo è relativa a come il testo biblico è arrivato fino a noi (attraverso quali passaggi e periodi di tempo). Seguono i criteri di critica testuale il cui scopo è di risalire, nella folta selva dei manoscritti biblici, al testo originale. Tale lavoro si attua scegliendo le lezioni migliori fra i diversi manoscritti ed emendando gli eventuali errori (gli stessi punti vengono sviluppati per il NT). Si presentano infine le versioni antiche e moderne della Bibbia. d. La quarta parte – ERMENEUTICA ED ESEGESI – dopo aver chiarito i termini e la distinzione fra le due discipline, approfondisce la prima con un riferimento particolare all’ermeneutica dell’autore e a quella del testo. Si prendono peraltro in considerazione le tre parti in cui veniva articolata un tempo l’ermeneutica: noematica, euristica e proforistica. La metodologia esegetica si attarda sui metodi diacronici e quelli sincronici. Infine le due discipline vengono riprese nel nesso che va dall’esegesi all’ermeneutica. Metodo: Il corso consta di trentasei ore frontali, nelle quali vengono sviluppati gli argomenti sopra esposti e vi è sempre la possibilità di un dialogo che agevoli un primo apprendimento dei temi sviluppati. Al momento dell’esame orale, che normalmente si svolge con una serie di domande sulle quattro parti, vi è l’ulteriore verifica del contenuto assimilato. Bibliografia: ARTOLA A.M. - SANCHEZ CARO J.M., Bibbia e parola di Dio,Paideia, Brescia, 1994. FABRIS R. e collaboratori, Introduzione generale alla Bibbia, Elledici, Torino, 1994 LA GIOIA F., Come è nata la Bibbia? Introduzione generale alla Sacra Scrittura, Phasar edizioni, Firenze 2011. MANNUCCI V., Bibbia come parola di Dio, , Brescia, 19855 . PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1993. TABET M., Introduzione generale alla Bibbia, S. Paolo, Milano, 1998. 38 SACRA SCRITTURA - ANTICO TESTAMENTO: PENTATEUCO E LIBRI STORICI. DOCENTE : PROF. ANTONIO BORTUZZO Obiettivi: Il corso vuole introdurre gli studenti alla lettura dei primi cinque libri del Pentateuco (Gen., Es., Lv., Nm., Dt.) e dei "libri storici" (Gs., Gdc., 1-2 Sam., 1-2 Cr., Esd., Ne., 1-2 Mac.) e alle diverse teologie in essi contenute. Contenuti: Saranno affrontate le principali questioni legate all'interpretazione di questi libri, studiando la storia della loro interpretazione e approfondendo la lettura di alcuni brani significativi. Si richiede la lettura personale completa dei libri della Bibbia studiati durante il Corso possibilmente prima della trattazione in classe. Metodo: Lezioni frontali con lettura comune di alcune parti della Bibbia. La verifica consisterà in un esame orale. Bibliografia: BETORI G., "Mito" in ROSSANO P., RAVASI G., GIRLANDA A., Nuovo dizionario di teologia biblica, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 19893 GALVAGNO G. – GIUNTOLI F. Dai frammenti alla storia. Introduzione al Pentateuco, (Graphé 2), Elledici, Torino 2014. GARCIA LOPEZ F., Il Pentateuco. Introduzione alla lettura dei primi cinque libri della Bibbia, Paideia, Brescia, 2004. VANHOOMISSEN G., Cominciando da Mosè. Dall'Egitto alla Terra Promessa, Ed. Dehoniane, Bologna, 2004. SKA J.L., Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia, ed. Dehoniane, Bologna, 20088 . ZENGER E., Introduzione all'Antico Testamento, Queriniana, Brescia, 20082 . MAZZINGHI L., Storia d'Israele. Dalle origini al periodo romano, ed. Dehoniane, Bologna, 20082 39 SACRA SCRITTURA NUOVO TESTAMENTO: VANGELI E ATTI DEGLI APOSTOLI DOCENTE: PROF. ANDREA DESTRADI Obiettivi Il corso si propone di favorire una lettura esegetica delle tematiche fondamentali del corpus evangelico-sinottico mediante l'acquisizione di conoscenze di base e di strumenti adeguati. Contenuti 1. Introduzione alla questione sinottica. Uno sguardo d’insieme sulle grandi somiglianze e le grandi differenze presenti nei sinottici, le varie teorie circa la trasmissione. La teoria delle due fonti: possibilità e limiti. La fonte Q. Il genere letterario “vangelo”: storia e sviluppo del termine 2. Introduzione ai tre vangeli sinottici. Per ogni vangelo saranno individuate la Struttura e la trama, l’origine, l’autore, i destinatari, il luogo di composizione e la datazione. Una trattazione più complessiva sarà data dell’opera lucana con un’introduzione agli Atti. 3. Percorso esegetico/teologico Nella parte centrale del corso verrà offerto un percorso esegetico e teologico che terrà come punto di riferimento il testo di Marco dal quale nasceranno i confronti testuali e tematici e paralleli in Mt e Lc. Saranno privilegiati maggiormente i brani che maggiori rilievo hanno nel ciclo festivo dell’anno liturgico 4. Discussione seminariale Quando nell’orario sono previste tre ore di lezione consecutive, un’ora sarà dedicata ad una discussione seminariale sul alcuni temi trasversali propri dei vangeli sinottici. Tali discussioni saranno previamente scelte, preparate e promosse dagli stessi studenti secondo le indicazioni metodologiche e bibliografiche fornite dal docente. L’obiettivo di questo lavoro è di offrire agli studenti una capacità critica e una visione sintetica di alcune tematiche bibliche neotestamentarie centrali per la rivelazione cristiana. Non mancherà uno sguardo retrospettivo sull’Antico Testamento come premessa necessaria per una piena comprensione del compimento in Cristo. Metodo Il corso si svolgerà prevalentemente mediante lezioni frontali, non sono previste dispense. Agli studenti saranno resi disponibili i file con le slides sintetiche che verranno utilizzate nelle lezioni. L’esame sarà orale. Indicazioni più precise sull’esame verranno date durante le prime ore di lezione Bibliografia SKA, J.L., Specchi, lampade e finestre. Introduzione all’ermeneutica biblica, EDB 2014. LAVATORI, R. – SOLE, L., Marco I. Interrogativi e sorprese su Gesù, EDB 2005. EBNER, M., SCHREIBER, S., Introduzione al nuovo testamento, Queriniana 2012. MEYNET, R., Una nuova introduzione ai vangeli sinottici, EDB 2006. POPPI, A., Sinossi dei quattro vangeli, Messaggero, 1992. N.B. Altra bibliografia, soprattutto commentari, sarà presentata durante il corso. 40 INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA E TEOLOGIA FONDAMENTALE DOCENTE: PROF. LORENZO MAGARELLI Obiettivi: Il corso si propone di introdurre gli studenti al mondo della teologia (termini, linguaggio, domande), cogliendone la valenza per la vita di fede personale e comunitaria. Si passa, quindi, ad indagare il concetto di rivelazione con il suo carattere di intellegibilità e credibilità e gli altri elementi principali della materia. Lo studio attento delle fonti e la lettura delle istanze della teologia contemporanea sarà tappa obbligatoria del percorso, in un continuo e costruttivo confronto con la filosofia e le scienze umane per un fecondo dialogo tra fede e cultura. Contenuti: a) Introduzione alla teologia. La teologia scienza o arte; la teologia nella storia - la storia della teologia; per una definizione di teologia oggi spiritualità teologica: crisi della fede o fede in crisi? b) La Rivelazione Possibilità o illusione? L'uomo capace di ascoltare la Parola di Dio. Dio parla ad Israele. La parola ultima di Dio: Gesù Cristo. La comprensione dell'evento Cristo nella storia. c) Per una cristologia ed ecclesiologia fondamentali L'accesso storico a Gesù di Nazaret La testimonianza pasquale Da Gesù alla Chiesa La fede che salva e la fede testimoniale: specificità e relatività ecclesiale Cristo e Chiesa: rapporto fecondo o inciampo? d) Ripresa sistematica: i concetti fondamentali La fede, la Sacra Scrittura (ispirazione, canonicità, ermeneutica), la tradizione, il Magistero, la categoria testimoniale, il dogma. Ripresa sistematica: alcuni temi specifici. Teologia e post-modernità Teologia fondamentale e pastorale in rapporto: ovvero Chiesa e mondo Il potenziamento dei linguaggi non verbali: teologia ed arte Il cristianesimo e le altre religioni Il problema del male Metodo: Il corso prevede lezioni frontali. La verifica avverrà mediante un esame orale e un breve elaborato scritto su argomento a scelta dello studente. Bibliografia: TONIOLO A., Cristianesimo e verità. Corso di teologia fondamentale. EMP, Padova, 2004. ALSZEGHY Z - FLICK M., Come si fa teologia. Introduzione allo studio della teologia dogmatica, Paoline, Cinisello Balsamo, 1985. SEQUERI P. A., Il timore di Dio, Glossa, 1993. PIE-NINOT S., La teologia fondamentale, Queriniana, Brescia. HERCSIK D., Elementi di Teologia fondamentale. Concetti, contenuti, metodi, EDB, Bologna, 2006. 41 TEOLOGIA DOGMATICA: IL MISTERO DI DIO. DOCENTE: PROF. SERGIO FRAUSIN Obiettivi: introduzione alla conoscenza di Dio Unitrino rivelato da Gesù Cristo come Amore di Padre, Figlio e Spirito Santo. Comprensione delle tappe fondamentali dell’elaborazione del dogma e della fede trinitaria nella storia della Chiesa e della riflessione teologica. Approfondimento di temi sistematici attuali con l’accostamento all’opera di alcuni grandi teologi, di accostamenti interdisciplinari, e di testi del magistero ecclesiastico. Contenuti: Trinità nell’economia storico-salvifica e Trinità in se stessa. La Rivelazione trinitaria di Dio nelle Sacre Scritture, nella riflessione patristica, nella fede e nell’insegnamento della Chiesa e in alcuni Autori: padri Cappadoci, Agostino di Ippona, Riccardo da san Vittore, Tommaso d’Aquino, K. Rahner, K. Barth, H. U. Von Balthasar, W. Pannenberg, J. Moltmann. Approfondimenti di concetti come “persona”, “relazione”, “comunità”, “comunione di persone”. Tematiche attuali come l’azione salvifica universale della Trinità, specificità del monoteismo trinitario e unità degli uomini. Metodo: lezioni orali, distribuzione di dispense e schemi orientativi sugli argomenti trattati, condivisione, approfondimento e confronto dialogici in classe. Indicazione di bibliografia ulteriore e specifica, Power Point. Modalità di verifica: esame orale con un argomento approfondito a scelta dal candidato e un tema chiesto dal docente. BIBILIOGRAFIA: D’ALESSIO, D., (ED.), Il Dio di Gesù Cristo. Introduzione alla cristologia e alla teologia trinitaria, Ancora, Milano 2008. P. GAMBERINI, Un Dio relazione. Breve manuale di dottrina trinitaria, Città Nuova, Roma 2007. G. GRESHAKE, La fede nel Dio trinitario. Una chiave per comprendere, Queriniana, Brescia 1999. L. F. LADARIA, Il Dio vivo e vero. Il mistero della Trinità, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), 2012 (nuova edizione rielaborata). 42 TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE DOCENTE PROF. FABIO VISINTIN Obiettivi Si intende scoprire cosa sia la teologia morale, introducendo al suo metodo e familiarizzando con le sue categorie fondamentali. Dovendo svolgere il corso al primo anno, e mancando a molti studenti una preparazione previa filosofica e teologica, si dedicano diversi incontri ad una sintesi storica e biblica che possa facilitare il collegamento con quanto si apprende in altri corsi. Per le categorie morali di base si fa particolare riferimento all’insegnamento autorevole della chiesa, in particolare al Catechismo della Chiesa Cattolica e all’enciclica Veritatis Splendor. Contenuti Presentazione. Il corso, dopo una presentazione che dà la trama di tutto l’itinerario, si svolge in 3 parti. I. Un’analisi storica permette di scoprire come la teologia morale coniughi la novità cristiana con l’esperienza morale di tutti gli uomini, inseriti nel proprio ambiente culturale. Alla fine del percorso si può così avere una prima conoscenza delle categorie morali fondamentali, e allo stesso tempo apprezzare la necessità del rinnovamento che prende forza dal Concilio Vaticano II. II. Avvertiti maggiormente sulla domanda morale presente in ogni uomo, si prosegue con una ricognizione biblica, che a partire dall’iniziativa di Dio a favore degli uomini presente già nell’Antico Testamento, giunge a Cristo, compimento e verità di quella domanda. III. Si prosegue con una sintesi sulle categorie morali fondamentali seguendo il Catechismo della Chiesa Cattolica approfondito dalla Veritatis Splendor e contestualizzato da quanto appreso nel percorso storico. Metodo Il corso consiste per la parte I e II, in lezioni frontali nelle quali gli studenti sono stimolati a interrogarsi e allo stesso tempo stimolano il docente verso gli approfondimenti, fatto salvo il trattamento dei punti fondamentali. La parte III si svolge in modo seminariale: gli studente presentano a turno un articolo del catechismo, mentre gli altri alla fine fanno le loro osservazioni; il docente raccoglie ed integra. Il colloquio d’esame comincia con un argomento a scelta dello studente, presentato con ordine e una certa completezza, possibilmente collegato alla sua esperienza pastorale / di vita. Prosegue con delle domande da parte del docente in cui ha particolare rilievo la III parte del corso. Bibliografia - Catechismo della Chiesa Cattolica. - GIOVANNI PAOLO II, lettera enciclica Veritatis Splendor. - G. ANGELINI, Teologia morale fondamentale. Tradizione, Scrittura e teoria, Glossa, Milano 1999, pp. 676. Questo testo è un riferimento per il corso, ma non è adottato, in quanto troppo impegnativo per gli studenti al I anno dell’ISSR. Lo trovate comunque in biblioteca. Durante le lezioni sarà fornita abbondante bibliografia, in particolare per le prime due parti del corso. 43 STORIA DELLA CHIESA ANTICA E MEDIEVALE DOCENTE: PROF. MASSIMO GNEZDA Obiettivi: - riconoscere e comprendere le problematiche inerenti lo studio della Storia della Chiesa; - riconoscere la centralità del documento, l’importanza dell’analisi differenziata ed attiva dello stesso, anche alla luce di modelli interpretativi a confronto; - acquisire le linee fondamentali della Storia della Chiesa antica e medioevale, anche nei termini di una «memoria storica», per meglio comprendere identità e tempo presenti Contenuti principali: L'antichità cristiana Il Gesù storico e la fondazione della Chiesa La Chiesa primitiva e l'età apostolica La Chiesa matrice di Gerusalemme e la pentarchia La diffusione del Cristianesimo fino al terzo secolo Crisi interne: divisioni ed eresie Le persecuzioni nell'impero romano Da Costantino a Teodosio: esiti e implicazioni I primi otto Concili ecumenici, le lotte dogmatiche e gli scismi Le antiche Chiese orientali Il monachesimo cristiano (origini e sviluppi) Roma e la questione del primato La Chiesa dal 1050 al 1300 Diffusione del cristianesimo in Europa I franchi, Carlo Magno e la fondazione dell'impero d'Occidente La Chiesa e l'epoca carolingia L'espansione islamica L'impero degli Ottoni Riforma gregoriana e lotta per le investiture Il grande scisma d'Oriente Il movimento delle crociate Il movimento pauperistico, eresie e inquisizione I grandi ordini mendicanti Il papato fino a Bonifacio VIII La Chiesa dal 1300 al 1500 L'«esilio di Avignone» e il grande scisma d'Occidente Il concilio di Costanza e il conciliarismo Il processo contro Jan Hus Il concilio di Firenze e l'unione con le Chiese orientali. Alessandro VI e Girolamo Savonarola. Metodo Il corso prevede principalmente lezioni frontali con possibilità di intervento da parte degli studenti. 44 Bibliografia BRANDMAYR F., Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel discorso comune. Esercizi di decostruzione alla luce delle scienze sociali, in «Dialoghi al Liceo Dante», n.2,Trieste 2011. BROX N., Storia della Chiesa – Epoca antica, Queriniana, Brescia 1988. FRANZEN A., Breve Storia della Chiesa, Queriniana, Brescia 2009. LE GOFF J., Il cristianesimo medioevale in Occidente dal Concilio di Nicea alla Riforma, in PUECH HC., Storia del Cristianesimo, Laterza, Bari 1986, vol.I,, pp.209-328. LORTZ J., Storia della Chiesa, in prospettiva di storia della idee, vol I, San Paolo, Milano 2006. JEDIN H, Introduzione alla Storia della Chiesa,Morcelliana, Brescia 1979. JEDIN H., Breve storia dei Concili, Herder-Morcelliana, Roma - Brescia 1976. SINISCALCO P., Le antiche Chiese orientali, Città Nuova, Roma 2005. ZERBI P., - AMBROSIONI A.M., Problemi di storia medievale, Vita e Pensiero, Milano 1988. 45 METODOLOGIA GENERALE DOCENTE: PROF. ROBERTO SCHIAVOLIN Obiettivi La Metodologia Generale è la disciplina che si pone come oggetto di lavoro il metodo di studio stesso, trasversalmente applicabile alle varie materie del curriculum ed inteso come l'insieme di quelle norme teoriche, pratiche e tecniche secondo le quali lo studente: a) acquisisce consapevolezza del significato, del valore, dei contenuti e delle finalità dello studio effettuato presso un Istituto di Scienze Religiose; b) impara ad organizzare la ricerca scientifica con sistematicità e precisione (apprendimento ed ordinamento del sapere, approfondimento scientifico, preparazione di un esame orale e/o scritto); d) redige un elaborato scritto contenutisticamente e formalmente corretto. Contenuti - Ambito della materia, obiettivi scientifico-metodologici, discipline afferenti - Modalità esecutive: attività personale, lavoro di gruppo, seminario - Tipologia delle fonti scritte - Strumenti e metodi di ricerca testuale - Organizzazione dei materiali, descrizione bibliografica, metodi di citazione - Preparazione, strutturazione e presentazione di un elaborato scientifico Metodologia - Lezioni frontali - Lezioni dialogate relative a tematiche specifiche - Proiezione di slides - Conoscenza e corretto utilizzo delle risorse e degli strumenti di ricerca presenti nella Biblioteca del Seminario (esercitazioni pratiche con Cataloghi, Opere di consultazione, Banche Dati, Internet) Verifica Consegna di un elaborato scritto da parte dal candidato in Segreteria, almeno una settimana prima della data di esame. Il testo, la cui lunghezza minima è di 10 cartelle (bibliografia esclusa), deve indicare il nominativo dell'autore e comprendere le seguenti sezioni: - Titolo/frontespizio - Contenuti (che presentino in un discorso compiuto le linee di ricerca e le ipotesi di lavoro) - Esempi di note a pié di pagina (note di citazione e possibilmente anche note di discussione) - Indice - Bibliografia di massima, anche ragionata, che evidenzi se necessario la differenziazione tra fonti primarie e secondarie. - Esempio di scheda di lettura NB La sezione relativa ai contenuti è relativa a tematiche presenti negli altri corsi dell'Istituto; essa tuttavia, da un punto di vista formale e strutturale, deve evidenziare ed esplicitare nella maniera quanto più corretta possibile l'avvenuto apprendimento di quanto affrontato durante il corso di Metodologia. La verifica si svolge attraverso un colloquio, vertente sulla correttezza strutturale e formale del testo presentato dallo studente. Eventuali errori ed imprecisioni verranno analizzati e discussi frontalmente. Alla fine verrà espresso un giudizio finale sul lavoro, il cui esito potrà essere approvato oppure non approvato: in quest’ultimo caso l’elaborato dovrà essere ripresentato, con le correzioni e le migliori suggerite dal docente, in una successiva sessione di esame. 46 Bibliografia Lo studio e la preparazione del colloquio si baserà prevalentemente sugli appunti delle lezioni e sulla traccia del testo adottato: - FANTON A., Metodologia per lo studio della teologia: desidero intelligere veritatem tuam, Messaggero: Facoltà Teologica del Triveneto, Padova, 2010. (BSVT 071/H/142) Per l’approfondimento di singole tematiche i testi di riferimento sono: - LORIZIO G. - GALANTINO N., Metodologia teologica: avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, ed. Paoline, Cinisello Balsamo, c1994. (BSVT 005./G/ 227) - METITIERI F. - RIDI R., Ricerche bibliografiche in Internet: strumenti e strategie di ricerca, OPAC e biblioteche virtuali, Apogeo, Milano, 1998. (BSVT 071./G/55) - MURA G. - DI IANNI M., Metodologia, con una guida bibliografica per lo studio della filosofia e della teologia, Urbaniana University Press, Roma, 1995. (BSVT 071./G/51) - PENSATO R., Corso di bibliografia. Guida alla compilazione e all’uso dei repertori bibliografici, Editrice Bibliografica, Milano c1987 (stampa 1989). (BSVT 071./G/30) - ZUANAZZI G., Metodologia bibliografica. Guida alla ricerca e alla compilazione delle informazioni bibliografiche, Pontificia Università Lateranense, Roma, 2001 (BSVT 071./H/112) 47 PROGRAMMI SECONDO - TERZO ANNO ( a.a. 2015-16) FILOSOFIA MORALE DOCENTE: PROF. FRANCESCA BOSCO Obiettivi Questo corso si pone in primis l'obiettivo di ripercorrere le principali tendenze emerse nell'etica antica e medievale, partendo dalla riflessione sul concetto di felicità secondo Aristotele, per poi osservare brevemente i tratti fondanti della morale epicurea, stoica e cristiana. La comprensione e la padronanza di tali contenuti rappresentano la prima condizione per raggiungere l'altro obiettivo didattico, che consiste nella comprensione e nella padronanza critica della parte successiva, nella quale si va a osservare sinteticamente e in termini sincronici la posizione etica che emerge in alcuni tra i più importanti autori delle principali correnti della storia del pensiero. In breve, lo scopo del corso è far comprendere gli stretti legami tra una precisa visione della verità (metafisica) e una chiara proposta morale (etica). Contenuti Dall'essere al fare. Perchè bisogna comportarsi 'bene'? Dal punto di vista contenutistico, il corso mostra lo stretto legame tra metafisica ed etica all'interno della storia del pensiero, e si compone di una breve parte generale e di una parte monografica. a. Nella prima vengono riprese le linee etiche generali dettate da alcune tra le voci più autorevoli dell'antichità. Verranno perciò osservati, tramite l'ausilio di testi, i contributi offerti in sede di etica da parte di Aristotele, dell'epicureismo, dello stoicismo e del cristianesimo. Verrà fatto cenno ai sofisti. Dunque, operata una necessaria contestualizzazione storico- culturale, si riprenderà sinteticamente la visione della Verità e quindi del senso della vita offerta dalle voci esaminate, per capire ogni singola posizione morale. Lo scopo è mettere in luce il valore e l'influenza che tali riflessioni hanno avuto nella storia della filosofia. b. Nella parte monografica si va ad osservare la proposta etica offerta da alcuni tra i più significativi esponenti delle principali correnti filosofiche della storia del pensiero. Più nello specifico, riprendendo sinteticamente la visione dell'Essere, e quindi del fondamento su cui poggiano la realtà e l'uomo, si osserva la visione della morale indicata dai singoli autori esaminati. Dunque in primis verrà osservata la proposta morale del tomismo, e l'etica delle virtù. A seguire si opererà una riflessione su relativismo (di matrice illuminista) e nichilismo (Schopenhauer e Nietzsche). Al termine del corso verrà operato un breve bilancio conclusivo. Metodo Avvalendosi anche dell'uso di specifici testi letti e analizzati in aula, il corso prevede lezioni frontali, nonché un'attenta e critica attività di studio personale da parte dello studente. La verifica si baserà su un colloquio orale: lo studente sarà valutato sulla base della qualità dei contenuti acquisiti e della capacità di confronto critico operato dallo studente tra gli stessi. Particolare attenzione verrà data chiaramente anche ai testi esaminati in aula. 48 Bibliografia I passi scelti, letti e analizzati in aula dal docente durante il corso; E. BERTI, In principio era la meraviglia. Le grandi questioni della filosofia antica, Laterza, Bari 2007. Da pag. 74 a pag. 172; da pag. 241 a pag. 322; A. DA RE, Filosofia morale, Bruno Mondadori, Milano 2003 (limitatamente agli autori che verranno effettivamente trattati in aula); BENEDETTO XVI, Caritas in Veritate, Lettera Enciclica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2009; Inoltre un testo a scelta tra: A. DEL NOCE, Il problema dell’ateismo, Il Mulino, Bologna, 1990; S. VANNI ROVIGHI, in "Studi di filosofia medievale", pubblicazione dell'Università cattolica del Sacro Cuore, Milano, 1978: Il fondamento dell'etica in San Tommaso; C'è un'etica filosofica in San Tommaso; Legge e coscienza in San Tommaso; C. MOELLER, Saggezza greca e paradosso cristiano, Morcelliana, Brescia 1991. 49 FILOSOFIA DELLA RELIGIONE DOCENTE : PROF. ALESSANDRO CUCUZZA Obiettivi : Il corso si propone di sviluppare un’attenzione di carattere filosofico, cioè legata al pensiero sulla e della religione, nei confronti della sfera del sacro in rapporto sia a quanto pensato dall’uomo che al suo agire religioso, questo avverrà da un lato attraverso l’evidenziare alcune linee e prospettive di fondo comuni ad ogni esperienza religiosa, dall’altro cercando di percorrere in modo critico il pensiero avverso o distaccato dalla religione allo scopo di offrire strumenti di interpretazione di ogni fenomeno religioso. Contenuti: I contenuti del corso vogliono sviluppare un percorso atto a definire cosa si intenda con religione, senza volerne definire la possibilità, quanto piuttosto la ragionevolezza e l’oggettività nell’esperienza. Inoltre particolare attenzione sarà data allo sviluppo storico dell’ateismo e della dissoluzione della religiosità “classica”, con particolare attenzione alla critica o reinterpretazione del cristianesimo da parte dei filosofi del sospetto, del contesto nichilista e del pensiero debole della postmodernità. Metodo: Il corso prevede un monte ore di lezioni frontale sufficiente a percorrere un cammino di approfondimento sia storico che teoretico. La verifica verrà fatta attraverso un esame orale Bibliografia: La parte istituzionale del corso potrà essere supportata oltre che dagli appunti delle lezioni dall’utilizzo dei seguenti manuali: ALESSI A., Sui sentieri del sacro, Roma, LAS, 1998. MONDIN B., Il problema di Dio, Bologna, ESD, 1999. Altro materiale bibliografico consigliato: AA. VV., La Religione postmoderna, Glossa, Milano, 2003. AA. VV., Postmodernità senza Dio? Humanitas 2/2007, Morcelliana, Brescia, 2007. ANTISERI D., VATTIMO G., Ragione filosofica e fede religiosa nell’era postmoderna, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008. BORGHELLI M., Secolarizzazione e Nichilismo, Cantagalli, Siena, 2005. CECCHINI A., Oltre il nulla, Città Nuova Editrice, Roma, 2004. CORETH E., Dio nel pensiero filosofico, Queriniana, Brescia, 2004. DEL NOCE A., Il problema dell’ateismo, Il Mulino, Bologna, 19904. FABRIS A., Introduzione alla filosofia della religione, Laterza, Roma-Bari, 1996. GIORGIO G., Il pensiero di Gianni Vattimo, Franco Angeli, Milano, 2006. GILSON E., Dio e la filosofia, Editrice Massimo, Milano, 1998. GIRARD R., VATTIMO G., Verità o fede debole?, Transeuropa, Massa, 2006. KUNG H., Dio esiste?, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1979. RAVERA M., Introduzione alla filosofia della religione, Utet, Torino, 1995. SANNA I., L’antropologia cristiana tra modernità e post modernità, Queriniana, Brescia, 2001. VERNETTE J., Nuove Spiritualità e nuove saggezze, EMP, Padova, 1999. VERNETTE J., La New Age, all’alba dell’era dell’acquario, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2002. VERNETTE J., Il XXI secolo o sarà mistico o non sarà, OCD, Roma, 2005. WEISCHEDEL W., Il Dio dei filosofi, vol. 2, Il Melangolo, Genova, 1996. 50 SCIENZA E FEDE DOCENTI VARI Obiettivi: Il corso si propone di introdurre e discutere la problematica sempre attuale dei rapporti tra la conoscenza del mondo fornita dalle scienze naturali e la visione del mondo elaborata a partire dall’accoglienza credente della Rivelazione. Contenuti: Trieste città della scienza: i principali enti di ricerca a Trieste; scienziati credenti a Trieste. Scienziati credenti: l’approccio esistenziale al rapporto scienza e fede. Biografie di alcuni notevoli scienziati credenti; il clima culturale attuale: i profeti della scienza; la scienza e la fede nella divulgazione scientifica. I termini del problema: ragione, fede, scienza, teologia; il ruolo della filosofia. Alcuni nodi storici e tematici del rapporto fede e scienza: il caso Galilei. L’evoluzione e il disegno intelligente; la cosmologia e il principio antropico. Scienza e Fede di fronte al mistero di Dio: creazione ed evoluzione. Il mistero del male. Scienza e fede di fronte al mistero dell’uomo. Il rapporto mente e corpo; l’anima e il cervello. Etica e scienza: L'etica nella scienza, L'etica della scienza, L'etica dello scienziato Alcuni temi rilevanti nel rapporto tra etica e scienza (es. l'energia nucleare, la sperimentazione animale etc., la comunicazione scientifica). Metodo: Le lezioni si svolgeranno prevalentemente tramite lezione frontale per la parte sistematica. Lo studente sarà invitato a svolgere una ricerca di carattere monografico a partire dalla quale dovrà integrare le tematiche di riflessione emerse dai temi trattati a lezione. Modalità d’esame: Seminario personale su un tema specifico di interesse per il rapporto Scienza e Fede e/o sul tema tra Scienza e Etica. Dialogo con il docente sui temi del programma a partire dal testo di riferimento e dalle integrazioni fornite a lezione. Bibliografia: Testo di riferimento: BRIGUGLIA A. - SAVAGNONE G., Scienza e Fede. La pazienza del dialogo, Elledici, 2010 Bibliografia di approfondimento. Portale di documentazione interdisciplinare di Scienza e Fede. http://www.disf.org GIBERSON K. – ARTIGAS M., Profeti senza Dio. Anche la scienza ha i suoi sacerdoti, S. Paolo, 2010 TIMOSSI R.G., L’illusione dell’ateismo. Perché la scienza non nega Dio, S. Paolo, 2009. SWEETMAN B., Religione e scienza. Un'introduzione, Queriniana 2014 BRANCATO F. – BENVENUTI P., Contempla il cielo e osserva. Un confronto tra teologia e scienza, S. Paolo 2013 Ulteriori testi segnalati a lezione 51 SACRA SCRITTURA – ANTICO TESTAMENTO: SALMI E SAPIENZIALI DOCENTE: PROF. ANTONIO BORTUZZO Obiettivi: Portare gli alunni alla conoscenza dell'antico mondo sapienziale e specialmente quello biblico studiando le principali opere nella loro struttura fondamentale e nel messaggio universale che contengono. Avere sufficiente dimestichezza con i principali generi letterari sapienziali, in modo da saperli individuare e comprendere e cogliere l'importanza di questi antichi scritti per il mondo attuale. Acquisire dimestichezza con le principali caratteristiche della poesia ebraica e con l'espressione orante della stessa nel libro dei salmi. Prerequisiti: Conoscenza (derivata dalla lettura) dei principali testi della letteratura sapienziale: Proverbi, Giobbe, Qohelet, Siracide e Sapienza. Lo stesso dicasi del libro dei Salmi. Contenuti: Introduzione al mondo sapienziale antico e alla sua letteratura. Dei cinque libri Sapienziali si studieranno le questioni riguardanti l'autore, l'epoca di composizione, i motivi che hanno portato alla creazione di queste opere, la loro macro struttura e i principali generi letterari. Si leggeranno e commenteranno in classe alcuni passi importanti. Introduzione alla preghiera dei salmi e alla loro teologia. Metodo: Lezioni frontali con lettura di passi scelti e dialogo con gli studenti. Bibliografia: Per i libri Sapienziali: GILBERT M., La sapienza del cielo. Proverbi, Giobbe, Qohèlet, Siracide, Sapienza, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2005. TABET M., Introduzione ai libri poetici e sapienziali dell’Antico Testamento. Manuale di Sacra Scrittura, Edusc, Roma 2015 Per un approfondimento: ALONSO SCHÖKEL L. – VILCHEZ LINDEZ J., I proverbi, Borla, Roma 1988. ALONSO SCHÖKEL L. - SICRE DIAZ J.-L., Giobbe, Borla, Roma 1985. BELLIA G. - PASSARO A. (edd.), Il libro del Qohelet. Tradizione, redazione, teologia, Paoline, Milano 2001. LORENZIN T., Esperti in umanità. Introduzione ai libri sapienziali e poetici, (Graphé 4) ElleDiCi Leumann (To) 2013 MAZZINGHI L. Il Pentateuco sapienziale. Proverbi Giobbe Qohelet Siracide Sapienza. Caratteristiche letterarie e temi teologici, Dehoniane, Bologna 2012 MINISSALE A., Siracide. Le radici nella tradizione, Queriniana, Brescia 1988. GILBERT M., La Sapienza di Salomone. Voll. 1 e 2, Edizioni AdP, Roma 1995 PINTO S., I segreti della sapienza. Introduzione ai Libri sapienziali e poetici, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2013 Per i Salmi: RAVASI G., Il libro dei Salmi - Voll. I-III, Dehoniane, Bologna 19863. GILBERT M., Ogni vivente dia lode al Signore. Voll. I-III, Edizioni AdP, Roma, 1991-1992. ALONSO SCHÖKEL L.-CARNITI C., I Salmi. Voll. I-II, Borla, Roma 1992-1993. WÉNIN A., Entrare nei Salmi, Dehoniane, Bologna 2002. BEAUCHAMP P., Salmi notte e giorno, Cittadella, Assisi (PG) 2004. 52 SACRA SCRITTURA – NUOVO TESTAMENTO: LETTERATURA GIOVANNEA DOCENTE: PROF. FABIO LA GIOIA Obiettivi: Il corso si propone, da un lato, di situare il contesto in cui sono stati composti il quarto vangelo, le tre lettere di Giovanni e l’Apocalisse, con argomenti quali l’autore, il luogo, la datazione e la relazione tra questi scritti. Dall’altro considera più direttamente il contenuto, allorché si sofferma sul loro messaggio teologico, sulla struttura e sull’esegesi. Gli argomenti trattati, pertanto, sono quasi tutti introduttivi alla lettura di questi testi del NT, se si eccettua l’esegesi di alcuni brani. Contenuti: Il corso è diviso in tre parti, corrispondenti al vangelo secondo Giovanni, alle tre lettere giovannee e all’Apocalisse. Nella prima parte vi sono due capitoli, il primo dei quali sviluppa argomenti introduttivi ed il secondo l’esegesi di alcuni brani (questo vale anche per le tre lettere e per l’Apocalisse). I temi del cap. 1 riguardano, nel primo paragrafo, l’autore, il luogo e la datazione. Il secondo paragrafo si attarda sulla tradizione giovannea, la relazione con i sinottici e la storicità. Il terzo fa una panoramica dei principali temi teologici del quarto vangelo; il quarto ne considera la struttura. Il secondo capitolo, sull’esegesi di alcuni brani, conchiude questa prima parte. La seconda parte sviluppa argomenti analoghi nel primo capitolo, quali: a) l’autore, i destinatari e il tempo di composizione; b) il rapporto delle lettere con il quarto vangelo; c) la struttura della 1Gv; d) il messaggio. Il secondo capitolo svolge anch’esso l’esegesi di alcuni brani della 1Gv, nonché di 2Gv e 3Gv. La terza (sull’Apocalisse) tratta, nel primo capitolo, il genere letterario, la struttura e l’autore. Il secondo concerne il messaggio teologico; il terzo i criteri ermeneutici dell’Apocalisse ed il quarto l’affinità con gli altri scritti giovannei. L’analisi esegetica, anche in questo caso, conclude questa terza parte e tutto il corso. Metodo: Il corso consta di 36 ore frontali, nelle quali vengono sviluppati gli argomenti sopra esposti e vi è sempre la possibilità di un dialogo che agevoli un primo apprendimento dei temi sviluppati. Al momento dell’esame orale, che normalmente si svolge con una serie di domande sulle tre parti, vi è l’ulteriore verifica del contenuto assimilato. Bibliografia BROWN, R. E., Il Vangelo e le Lettere di Giovanni. Breve commentario, Queriniana, Brescia 1994. FABRIS, R., Lettere di Giovanni, Città Nuova, Roma 2007. LA GIOIA, F., Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni, Firenze, 2010. LA GIOIA, F. , Apocalisse. Rivelazione di Gesù Cristo alla sua Chiesa, Aracne, Roma, 2008. VANNI, U., Apocalisse. Un’ assemblea liturgica interpreta la storia, Queriniana, Brescia 200513. 53 ECCLESIOLOGIA E MARIOLOGIA DOCENTI: PROF. GIOVANNI MUGGIA E LORENZO MAGARELLI Obiettivi: Il corso vuole introdurre gli studenti al mistero della Chiesa in un contesto di Fede, partendo dall’ambiente socioculturale di riferimento, promuovendo una riflessione organica e sistematica sulla Chiesa nella sua natura sacramentale e nella sua missione ad intra et ad extra. Contenuti: l’essenza della Chiesa; le visioni ecclesiologiche sviluppate nel Concilio Vaticano II; le note teologiche della Chiesa (unità, santità, cattolicità e apostolicità); la Chiesa nel territorio; le funzioni di Cristo attuate dagli ordinati e dai laici; comprensione teologica di Maria Madre di Dio e Madre della Chiesa; la figura di Maria nella teologia attuale. Metodo: lezioni frontali e approfondimenti personali suggeriti dal docente. La verifica avverrà sulla base di un colloquio orale. Bibliografia: PIE’ NINOT SALVATOR, Ecclesiologia, Queriniana, Brescia, 2008 COLZANI G., “Maria” e “Mariologia”, in “Teologia”, Dizionari a cura di Barbaglio, Boff, Dianich, Dizionari S.Paolo, ed. S. Paolo, Cinisello Balsamo Dispensa del docente. Altri testi potranno essere indicati dal docente nel corso delle lezioni. 54 SACRAMENTARIA 1 DOCENTE : PROF. ETTORE CARLO MALNATI Contenuti: Sacramenti in genere Si espone il rapporto tra Evangelizzazione e Sacramenti, offrendo la consecutio tra la fede e l’itineranza sacramentale. Si presenta la diaconia cristiana e l’istituzione dei segni di fede da parte di Cristo e la ministerialità della Chiesa con l’elaborazione teologica del concetti di sacramento e la necessità dei sette sacramenti per l’antropologia impoverita. Eucarestia Rapporto tra Cristologia ed Eucarestia. Presentazione della Cena pasquale ebraica ed esposizione dei racconti dell’istituzione eucaristica. La fractio panis in Paolo, in Giovanni e negli Atti. Teologia dell’Eucarestia nei primi tre secoli. Il Corpo di Cristo nella teologia medioevale. Elaborazione teologica della dottrina eucaristica sino al Concilio di Trento. Il Magistero post-tridentino. L’Eucarestia nel Vaticano II, nel magistero post-conciliare e nei teologi contemporanei. Metodo: Lezioni orali Bibliografia: E. MALNATI, I sacramenti, Paoline Milano 2004 E. MALNATI, Eucarestia: mistero della fede nel suo sviluppo, Cantagalli Siena 2012 Magistero PAOLO VI, Mysterium fidei (prefazione E. Malnati), Morcelliana, Brescia 2015 BENEDETTO XVI, Sacramentum Caritatis (prefazione E. Malnati), Lev Città del Vaticano 2007 55 SACRAMENTARIA 2 DOCENTE: PROF. SERGIO FRAUSIN Obiettivi : Introduzione al senso della esperienza sacramentale, al significato e al valore della mediazione sacramentale di Gesù Cristo, della Chiesa e dei sette sacramenti segni efficaci e comunicativi della grazia. Comprensione fondamentale degli aspetti biblici, storico-teologici, antropologici e pastorali delle celebrazioni sacramentali nella fede della Chiesa. L’approccio mistagogico. Contenuti: La mediazione corporea e sacramentale della presenza e della grazia pasquale di Gesù Cristo nella Chiesa segno e strumento di salvezza, Corpo di Cristo nella storia. Iniziazione cristiana. Il sacramento della Riconciliazione e l’Unzione degli ammalati; Matrimonio e Ordine sacro: fondamento neotestamentario, sviluppo storico-teologico, prassi celebrativa, magistero ecclesiale e approccio sistematico. Metodo: Lezioni orali, presentazione di alcuni Power Point, consegna di schede orientative e di articoli. Spazio alle questioni poste dagli studenti e ad una riflessione condivisa. Indicazioni bibliografiche per l’approfondimento. Verifica: Esame orale: un argomento approfondito a scelta del candidato e un tema proposto dal docente. Bibliografia: BONACCORSO G., Il dono efficace. Rito e sacramento, Cittadella Editrice, 2010. CASPANI P., Segni della Pasqua, segni della vita. Catechesi sui sacramenti, Edizioni Dehoniane, Bologna, 2010. FORTE B., I sacramenti e la bellezza di Dio. Lettere al popolo di Dio, San Paolo Edizioni, 2011. GRILLO A., Riti che educano. I sette sacramenti, Cittadella, Assisi, 2011. MALNATI E., I sacramenti. Segni della prossimità di Dio, Edizioni Paoline, 2004. PADOIN G., «Molti altri segni fece Ges » (Gv 20,30). Sintesi di teologia dei sacramenti, Edizioni Dehoniane Bologna, 2008. SESBO 2011. 56 B., Invito a credere. Credere nei sacramenti e riscoprirne la bellezza, San Paolo Edizioni, TEOLOGIA MORALE - MORALE DELLA SESSUALITA’ E DEL MATRIMONIO DOCENTE: PROF. FABIO VISINTIN Obiettivi Chiarire il significato della sessualità e la bellezza della famiglia. Agli studenti viene richiesta anche la preparazione di un breve elaborato su un tema del corso per imparare ad ordinare il proprio discorso e ad usare e citare correttamente le fonti. Contenuti - Percorso storico: - prime comunità cristiane in relazione alla cultura greca - patristica - scolastica - concilio di Trento - illuminismo - romanticismo - cultura psicologica - postmodernità _ Percorso biblico: studio di alcuni passi e temi biblici _ Percorso del magistero, in particolare analisi e contestualizzazione di: Gaudium et spes 47-51, Humanae vitae, Familiaris consortio, Deus caritas est, Educare alla vita buona del vangelo _ Temi: - fenomenologia dell’incontro uomo – donna. - il percorso della coppia umana dal fidanzamento ai vari snodi della vita matrimoniale - essere genitori, figli, fratelli - educazione - verginità e matrimonio - il fallimento del matrimonio: prevenzione e cura delle situazioni difficili - teoria del gender - omosessualità - autoerotismo - ecc. Metodo Con un questionario iniziale si cerca di far emergere quale sia la percezione dei temi del corso da parte degli studenti. Si precede con blocchi di tre ore, durante ognuno dei quali si analizza un passo o tema biblico. Dopo aver sviluppato un percorso storico e di approfondimento del magistero, si analizzano alcuni temi notevoli, facendo intervenire man mano gli studenti che hanno preparato una breve esposizione su un tema inerente al corso. L’esame consiste in un colloquio che fa particolare riferimento ai testi del magistero. 57 Bibliografia Oltre ai documenti del magistero già indicati e al Catechismo della Chiesa Cattolica: - ANGELINI, GIUSEPPE, Il figlio. Una benedizione, un compito, Vita e pensiero, Milano 1991 pp.207 - ANGELINI, GIUSEPPE, «Un paradigma concreto: il rapporto uomo e donna» in Id., Teologia morale fondamentale. Tradizione, Scrittura e teoria, Glossa, Milano 1999, pp 588-592. ANGELINI, GIUSEPPE, Educare si deve ma si può?, Vita e pensiero, Milano 2002, pp. 235 - DIANIN, GIAMPAOLO, Matrimonio sessualità fecondità. Corso di morale familiare, Edizioni Messaggero, Padova 2005, pp. 575 - MAZZOCATO, GIUSEPPE, «Uomo, donna e generazione», IN ANGELINI, GIUSEPPE – VERGOTTINI, MARCO, Edd., Invito alla teologia, II Vol., Glossa, Milano 1999, pp. 79-99. Durante le lezioni sarà fornita ulteriore bibliografia. 58 LITURGIA DOCENTE: PROF. RENZO RUSSI Obiettivi: Il corso si propone di iniziare gli studenti ad una comprensione teologica della Liturgia intesa come celebrazione del Mistero di Cristo nelle azioni liturgiche della Chiesa per una partecipazione consapevole ed attiva ad esse. Contenuti: 1 - Nozione di Liturgia: etimologia e usi del termine nella storia religiosa. 2 - Nozione di culto e sue determinazioni nell’Antico Testamento e nel Nuovo. 3 - Maturazione del concetto e della scienza liturgica nella storia o liturgia per epoche culturali. - Manuali e considerazione della liturgia nei manuali e nei programmi scolastici. - il movimento liturgico. 4 – Teologia liturgica del Vaticano II: definizione di Liturgia - Dalla Mediator Dei di Pio XII a Sacrosanctum Concilium del Vaticano II. 5 – Articolazione di Sacrosanctum Concilium. 6 – Storia della Salvezza in atto nella Liturgia. - Liturgia, azione sacramentale della Chiesa - Presenza di Cristo nella liturgia. 7 – La celebrazione in concreto: - l’assemblea liturgica - parola e sacramento - la liturgia è un “agere” - partecipazione alla liturgia. 8 – Spiritualità liturgica: - nell’orizzonte dell’Incarnazione. - L’epoca patristica, epoca di sviluppo e crescita, epoca d’oro della spiritualità liturgica. - L’epoca della decadenza, secc. VII-XIV: progressiva decadenza - culmine della crisi: secc. XV – XIX: gravi carenze teologico-pastorali; prevalenza dei movimenti ascetici. - sec. XX, secolo del rinnovamento e della ripresa: movimento liturgico e Concilio Vaticano II. Liturgia fonte di spiritualità cristiana; Liturgia e vita di Fede, vocazione-conversione-adesione a Cristo; testimonianza cristiana, liturgia e vita, liturgia e coerenza; spiritualità sacramentale: fedeltà al battesimo: Rm, 6,1-14 Eucaristia coerente: 1 Cor. 11, 27-34. Metodo: Lezioni frontali. Bibliografia: ROSSO STEFANO, Un popolo di sacerdoti. Introduzione alla liturgia, Elledici, Torino-Leumann, 2007 59 L’ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA CHIESA CATTOLICA DOCENTE: PROF. LUIS OKULIK ASSISTENTE: PROF. ANDREA MOSCA Obiettivi Questa disciplina ha per oggetto lo studio della natura dell’ordinamento giuridico della Chiesa cattolica, che comprende la disciplina giuridica della Chiesa latina e quella delle Chiese orientali. La materia considera, perciò, i principi e le norme che regolano la vita e le relazioni delle comunità ecclesiali. A una prima parte dedicata allo studio della storia e dei fondamenti del diritto della Chiesa cattolica, segue la trattazione dei diversi istituti giuridici. Alcuni degli argomenti considerati sono: diritto divino e diritto umano, la rilevanza canonica del Concilio Vaticano II, le relazioni giuridiche, i soggetti di diritto, le norme canoniche, gli atti giuridici, gerarchia e diversità nella Chiesa, le associazioni dei fedeli, gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, la potestà ecclesiastica, l’organizzazione ecclesiastica, la missione della Chiesa: funzioni di insegnare, santificare e governare, i beni temporali della Chiesa, la tutela della comunione ecclesiale, l’amministrazione della giustizia nella Chiesa, i processi canonici, la missione della Chiesa e la comunità umana. Contenuti 1. Introduzione al Diritto Canonico: presentazione del corso. Diritto Canonico nel piano di studi dell’ISSR: contenuto della disciplina e metodologia. Terminologia . La Costituzione Apostolica “Sacrae disciplinae leges”. 2. Il Diritto nella storia della Chiesa: breve panoramica I fondamenti del diritto. Diritto divino e diritto umano. Il primo millennio. Il Corpus Iuris Canonici. Il diritto canonico dal Concilio di Trento al Concilio Vaticano I. La promulgazione del Codice del 1917. La revisione del Codice del 1917. Elaborazione e promulgazione del Codice del 1983. Il Codice dei Canoni delle Chiese Orientali. 3. Il Codice di Diritto Canonico del 1983 Struttura del Codice e nuove modifiche. 4. Libro I – Titoli I-V: le norme generali Le leggi ecclesiastiche e la consuetudine. I decreti e le istruzioni. Gli atti amministrativi. Gli Statuti e i regolamenti. 5. Libro I – Titoli VI: le persone fisiche e giuridiche 6. Libro II: i Fedeli Laici Obblighi e diritti di tutti i fedeli e dei fedeli laici. Le associazioni di fedeli: tipologie e norme. 7. Libro II: i ministri sacri o chierici Formazione, ascrizione, obblighi e diritti e la perdita dello stato clericale. 8. Libro II: gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica Norme comuni. Gli Istituti religiosi e gli Istituti secolari: elementi propri. 9. 60 La potestà ecclesiastica Ordine sacro e potestà di governo. Forme di attribuzione della potestà di governo: l’ autorità suprema, il primato e la collegialità. 10. Cenni sull’Organizzazione Ecclesiastica L’ organizzazione della Chiesa universale: il Romano Pontefice; il Collegio episcopale (il Concilio ecumenico); il Sinodo dei Vescovi. L’ organizzazione della Chiesa nelle circoscrizioni ecclesiastiche: le diocesi; il Vescovo diocesano; la curia diocesana; organizzazione parrocchiale. 11. La funzione di santificare della Chiesa I Sacramenti: elementi essenziali per la validità, soggetti, ministro, celebrazione ed eventuali impedimenti. 12. La funzione di insegnare della Chiesa Il Magistero della Chiesa. L’attività evangelizzatrice (predicazione, catechesi, attività ecumenica e missionaria). L’ educazione cattolica. Gli strumenti di comunicazione sociale. 13. I beni temporali della Chiesa I beni ecclesiastici. Organizzazione economica. Amministrazione dei beni ecclesiastici 14. L’amministrazione della giustizia nella Chiesa L’ organizzazione giudiziale nella Chiesa. I processi canonici. La giustizia amministrativa. La sanzioni canoniche. Delitti e pene previste nell’ ordinamento giuridico 15. Il Codice delle Chiese Orientali 16. Conclusioni Metodo Il corso si svolgerà in 24 incontri, di due ore ognuno, per un totale di 48 ore. Bibliografia Testo fondamentale Codice di Diritto Canonico e Leggi complementari, (a cura di Arrieta J. I.), Roma, Coletti a San Pietro, 2015. Testo consigliato Aa. Vv. ( a cura di Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico), Corso istituzionale di diritto canonico, Milano, Ancora, 2005. Altri testi suggeriti Aa. Vv. ( a cura Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico), Il diritto nel mistero della Chiesa. Il diritto nella Realtà Umana e nella vita della Chiesa. Il Libro I del Codice: le norme generali, Roma, Pontificia Università Lateranense, 1995. 61 Aa. Vv. ( a cura Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico), Il diritto nel mistero della Chiesa. Il popolo di Dio. Stati e funzioni del popolo di Dio. Chiesa particolare e Chiesa universale. La funzione d’insegnare, Roma, Pontificia Università Lateranense, 2001. Aa. Vv. ( a cura Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico), Il diritto nel mistero della Chiesa. La funzione di santificare della Chiesa. I beni temporali-le sanzioni-i processi. Chiesa e comunità politica, Roma, Pontificia Università Lateranense, 2004. Ulteriore bibliografia verrà opportunamente indicata, all’inizio della trattazione di ogni tematica, durante lo svolgimento del corso 62 PEDAGOGIA GENERALE DOCENTE : PROF. ELISABETTA MADRIZ Obiettivi: - Conoscere l’assetto epistemologico della pedagogia (nella ricorsività fra teoria-prassi). - Ricostruire il rapporto che intercorre tra la pedagogia e le altre scienze dell’educazione. - Conoscere il rapporto tra educazione e formazione. - Saper comporre un progetto educativo a partire dalle disposizioni della persona. Contenuti: Il corso si propone di fornire una lettura della pedagogia come scienza autonoma che, muovendosi dialetticamente e dinamicamente tra un’istanza analitica e interpretativa e un’istanza progettuale e trasformativa, delinea il suo ruolo teorico ed empirico nella problematizzazione dei bisogni, dei tempi e degli spazi educativi e nella progettazione di modelli di educazione e formazione rispondenti all’idea di persona assunta. Metodo Lezione frontale: premessa e/o ricapitolazione; esposizione e spiegazione; verifiche e approfondimenti in termini dialogici e interattivi. Esercitazioni seminariali di gruppo: su tematiche indicate dalla docente. Esercitazioni personali: rielaborazione individuale di temi e proposte con discussione collegiale. La verifica prevede le seguenti fasi/modalità di valutazione: - eventuali esercitazioni seminariali - eventuali esercitazioni personali - prova orale finale Il ricevimento studenti si terrà dopo le lezioni o su appuntamento (concordato con la docente previo contatto e-mail all’indirizzo [email protected]). Bibliografia: Testi fondamentali G.. DALLE FRATTE, Studio per una teoria pedagogica della comunità, Armando Editore, Roma 1991. E. MADRIZ, Prendere forma per dare forma. L’azione educativa professionale, Armando Editore, Roma 2011 (la prima e la seconda parte nella loro interezza e 5 capitoli a scelta della terza parte). Durante il corso la docente fornirà, ove necessario, del materiale esplicativo di alcune singole tematiche: tale materiale costituisce naturalmente oggetto d’esame per i frequentanti. Testo di consultazione R. MASSA, Istituzioni di pedagogia e scienze dell’educazione, Editori Laterza, Roma-Bari 1997, limitatamente alla parte sesta (Metodi e tecniche in educazione, pp. 447-560). 63 DIDATTICA GENERALE DOCENTE : PROF. ANNA MARIA RONDINI Obiettivi: fornire agli studenti i concetti teorici e strumenti metodologici fondamentali della Didattica, proporre un’analisi dei processi e dei problemi relativi all’insegnamento e all’apprendimento scolastico, offrire agganci con protagonisti della pedagogia e della didattica del II novecento e con percorsi ed evoluzioni della didattica italiana presenti nelle scuole di ogni ordine e grado ancora oggi Contenuti: Definizioni del termine didattica Elementi fondamentali della Didattica d’aula Principali modelli della didattica recente e riferimenti psico-pedagogici Criteri pedagogici e psicologici di una progettazione didattica Blocchi fondamentali di un’ unità di apprendimento Modalità di svolgimento: Con lezioni frontali saranno illustrate le nozioni teoriche generali, da approfondire nei testi; gli argomenti del programma saranno affrontati nello spirito di un confronto critico e con l’ausilio di materiale illustrativo ed esemplificativo (lucidi, schemi, mappe, ecc.). Nelle esercitazioni si prenderanno in esame prototipi di progettazione educativa. Modalità di verifica: L’esame è orale. Bibliografia: CALVANI A. (ED), Fondamenti di Didattica, Carocci, Roma 2007 PELLEREY M. Progettazione didattica. Metodi di programmazione educativa scolastica. SEI, Torino 1994 Altro materiale bibliografico sarà consigliato durante il corso. 64 Studenti dell’Istituto che hanno già conseguito la Laurea Triennale 20 Aprile2009 Francesco TURCO Tesi di PATROLOGIA: “Tracce di storicità nelle Passiones dei martiri aquileiesi rilevabile anche dal confronto con altre fonti.” Relatore: prof. Giuseppe Cuscito 20 Luglio 2010 Katarina DUNATOV osb Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA: “La persona in comunità – una bellezza difficile.” Relatori: prof. Giovanni Grandi prof. Fabio Visintin 14 Dicembre 2010 Vitaliano RAIMO Tesi di TEOLOGIA TRINITARIA: “Cristo Gesù onnipresente, riflessioni ai margini della Trinità”. Relatore. Prof. Ettore Malnati 29 Aprile 2011 Paola PILLEPICH Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA: “La strada dell’interiorità: l’uomo in cammino” Relatore: prof. Giovanni Grandi 14 Luglio 2011 Annalisa SPEDALIERE Tesi di FILOSOFIA DELLA RELIGIONE: “Laicità: stato della situazione ed attualità del dibattito” Relatore: prof. Alessandro Cucuzza 65 14 Dicembre 2011 Valentina DONADIC Tesi di PATROLOGIA: “Maria parthénos la vergine nella spiritualità dei Padri della Chiesa” Relatore: prof. Lorenzo Maria Vatti 14 Dicembre 2011 Devid VIEZZI Tesi di TEOLOGIA FONDAMENTALE: “Il dolore dell’uomo e l’amore di Dio. Per un’intelligenza cristiana del mistero della sofferenza” Relatore: prof. Lorenzo Magarelli Giulio BOLDRIN Tesi di TEOLOGIA FONDAMENTALE: “Il tuo volto, Signore, io cerco.Una proposta per la comprensione della figura di Gesù Dallo “scientismo dogmatico” alla presenza ecclesiale”. Relatore: prof. Lorenzo Magarelli 27 Marzo 2012 Maria Cristina PESCE Tesi di FILOSOFIA DELLA RELIGIONE “Rapporto tra pensiero filosofico e fede cristiana” Relatore: prof. Alessandro Cucuzza 5 Luglio 2012 Claudia DE NADAI Tesi di TEOLOGIA FONDAMENTALE “L’ebraismo del Novecento. Sulle tracce di Gesù Messia” Relatore: prof. Lorenzo Magarelli 9 Luglio 2012 Sergio DE LEONARDIS Tesi di TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE “La volontà credente. L’agire morale nella teologia di Giuseppe Angelini” Relatore: prof. Fabio Visintin 66 9 Luglio 2012 Ada BERTUGLIA Tesi di TEOLOGIA MORALE FAMILIARE “Matrimonio : patto di amore e comunione indissolubile” Relatore: prof. Fabio Visintin 6 novembre 2012 Antonella OBLASCIA Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA “Per non assuefarsi al mistero di essere uomini. Ricerca dello stupore come via per riscoprire l’uomo nell’esperienza antropologica di Karol Wojtyla” Relatore: prof. Lucia Cernigoi Mervat DEMYAN Tesi di FILOSOFIA DELLA RELIGIONE “Antropologia cristiana nel mondo contemporaneo” Relatore: prof. Alessandro Cucuzza 11 Aprile 2013 Raffaella ROSSI Tesi di FILOSOFIA MODERNA E CONTEMPORANEA “Il pensiero di Edith Stein sull’antropologia del femminile” Relatore: prof. Lucia Cernigoi Paolo MUGGIA Tesi di FILOSOFIA MODERMA E CONTEMPORANEA “La vita di Kierkegaard come momento estetico e come crisi di opzione” Relatore: prof. Lucia Cernigoi 9 Luglio 2013 Stefano RIGOTTI Tesi di TEOLOGIA DOGMATICA “Itinerari di escatologia ebraica e cristiana” Relatore: prof. Ettore Malnati Valentina BALDAS Tesi di SCIENZA E FEDE “ Dalla Chimica alla vita” Relatore: prof. Francesco Longo 67 22 Ottobre 2013 Elisabetta ANGLANI Tesi di ANTROPOLOGIA TEOLOGICA “Comprendere il limite della morte come compimento della vita” Relatore: prof. Sergio Frausin Alessandra JAZBEC Tesi di SCIENZA E FEDE “Allargare gli orizzonti della razionalità. Fede e ragione nei discorsi di Benedetto XVI” Relatore: prof. Francesco Longo Raffaella PETRONIO Tesi di TEOLOGIA SACRAMENTARIA “Una proposta teologico-antropologica per la rivalutazione della danza come arte sacra nella Chiesa Cattolica” Relatore: prof. Sergio Frausin 24 Ottobre 2013 Federica GIZDIC Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA “Dio in Etty Hillesum” Relatore: prof. Lucia Cernigoi Amerigo MUSCHI Tesi di TEOLOGIA FONDAMENTALE “Il ministero petrino tra passato, presente e futuro” Relatore : prof. Lorenzo Magarelli 11 Marzo 2014 Laura ESCA Tesi di BIOETICA “L’amore per la vita e il diritto a morire con dignità” Relatore: prof. Paolo Pesce Rossana INNELLI Tesi di LITURGIA “Partecipazione attiva dei fedeli nella liturgia eucaristica del cammino neocatecumenale” Relatore: prof. Renzo Russi 68 11 Marzo 2014 Veronica MAUCERI Tesi di CRISTOLOGIA “La presenza di Cristo in alcune religioni non cristiane” Relatore: prof. Sergio Frausin Giorgio PILASTRO Tesi di SACRA SCRITTURA “Nessuno era bisognoso. Rivelazione ed economia. I principi economico-sociali nel Nuovo Testamento” Relatore: prof. Giorgio Giordani 30 Giugno 2014 Roberta DEGRASSI Tesi di TEOLOGIA MORALE “Stati psichici e condizionamento del giudizio di coscienza e della responsabilità morale Relatore: prof. Giovanni Del Missier Michela PESCE Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA “Edith Stein: dalla filosofia alla mistica. Un messaggio prezioso per il nostro tempo” Relatore: prof. Lucia Cernigoi 14 Ottobre 2014 Miriana PARENTINI Tesi di SCIENZA E FEDE “Fede cristiana e psicologia: un dialogo a carte scoperte” Relatore: prof. Francesco Longo 16 Ottobre 2014 Carmela TRIMARCHI Tesi di CRISTOLOGIA “La partecipazione di Maria alla mediazione salvifica di Gesù Cristo” Relatore: prof. Sergio Frausin Sara GIUFFRIDA BERNE’ Tesi di CRISTOLOGIA “Gesù e le donne: una nuova libertà. Prospettive per la Chiesa di oggi” Relatore: prof. Sergio Frausin 69 16 Ottobre 2014 Valeria D’ONOFRIO Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA “Edith Stein. Storia di una conversione” Relatore: prof. Alessandro Cucuzza Rosalba SCRIMA Tesi di CRISTOLOGIA “Gesù Cristo come evento pedagogico nei testi di don Luigi Giussani” Relatore. Prof. Sergio Frausin 19 Marzo 2015 Nicoletta TOMIZZA Tesi di SACRAMENTARIA “Il sacramento del matrimonio: una profonda alleanza tra Dio e gli sposi” Relatore : prof. Sergio Frausin Daniele ZANNOTTI Tesi di FILOSOFIA DELLA RELIGIONE “La spiritualità New Age e la Fede Cristiana due spiritualità a confronto nell’età contemporanea” Relatore: prof. Alessandro Cucuzza 24 Marzo 2015 Agnese LORENZON Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA “La lingua dei segni come situazione antropologica e luogo di formazione” Relatore: prof. Lucia Cernigoi Roberto SCHIAVOLIN Tesi di ANTROPOLOGIA FILOSOFICA “Il “recupero della finitezza” del mistico speculativo nel pensiero di Marco Vannini” Relatore: prof. Lucia Cernigoi 10 Luglio 2015 Miriam SABADIN Tesi di CRISTOLOGIA “Fondamenti cristologici della spiritualità di Chiara Lubich” Relatore: prof. Sergio Frausin 70 10 Luglio 2015 Alessandro BONADIES Tesi di FILOSOFIA “Grandezza della sofia greca nei presocratici” per una lettura di spiritualità cristiana Relatore: prof. Lucia Cernigoi 14 Luglio 2015 Rosaria CHILA’ Tesi di SCIENZA E FEDE “I miracoli eucaristici. Fede e Scienza di fronte al mistero” Relatore: prof. Francesco Longo 13 Ottobre 2015 Davide ZANUTTI Tesi in MARIOLOGIA “La figura di Maria dal Concilio Vaticani II a Giovanni Paolo II” Relatore: prof. Ettore Carlo Malnati Sara MARCOCCI Tesi in SACRA SCRITTURA “La figura della donna come segno teologico: la donna come elemento significante nella Bibbia” Relatore: prof. Giorgio Giordani 15 Ottobre 2015 Sergio QUADRELLI Tesi in TEOLOGIA FONDAMENTALE “ ΈΓΏ ΈΙΜΙ Scorci sulla Rivelazione da Mosè a Giovanni Apostolo” Relatore: prof. Lorenzo Magarelli 71 INDICE Atto erezione ISSR Trieste 2 Autorità Accademiche 3 Statuto 4 Regolamento 14 Piano di Studio 31 Insegnamenti a.a. 2015-16 32 Programmi I anno 33 Programmi II-III anno 48 Gradi accademici conferiti (a.a. 2009 – 2015) 65 72