Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Oggi in Urbino alle ore 15,00, si è riunito, presso l‟Aula Magna del Rettorato dell‟Università – Palazzo Bonaventura, Via Saffi, 2 -, il Consiglio di Amministrazione legalmente convocato, per discutere il seguente
Ordine del giorno
Approvazione del verbale della seduta del 28/06/2013
1. Comunicazioni
2. Statuto, Regolamenti, Ordinamento didattico
1. Modifica del Regolamento del DISB: parere.
2. Codice Etico di Ateneo - modifiche e integrazioni. Parere.
3. Modifiche al RAD - Adeguamento alle osservazioni del CUN. Parere.
3. Atti negoziali connessi allo svolgimento di compiti istituzionali
1. Individuazione degli organi di indirizzo politico dell'Ateneo ai fini dell'applicazione dell'art.
14 del decreto legislativo n. 33 /2013.
2. Nomina titolare potere sostitutivo ai fini dell‟accesso civico previsto dall‟art. 5, comma 4,
del decreto legislativo n. 33/2013.
3. Obblighi informativi previsti dal Piano di prevenzione della corruzione - Annullamento
termine del 30 settembre 2013 previsto in prima applicazione.
4. Proposta di adesione al Progetto DOI della CRUI.
5. Accordo di cooperazione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di
Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli
G. & C. di Urbino per la realizzazione di iniziative di studio e tutela del paesaggio.
6. Accordo di collaborazione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento
di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Istituto per l‟Ambiente Marino Costiero
(IAMC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per attività di ricerca nel settore
dell'ecologia.
7. Accordo quadro tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze
di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e il Comune di Cagli per attività di conservazione e
restauro dei Beni Culturali del Comune.
8. Protocollo d‟intesa tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Associazione QUINDITM (Qualità in Didattica)
di Jesi per lo sviluppo comune di progetti riguardanti la ricerca metodologico-disciplinare
e la didattica in genere.
9. Convenzione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Giurisprudenza (DiGiur), l‟Università degli Studi di Macerata e i Consigli Provinciali degli Ordini
dei Consulenti del Lavoro della Regione Marche per creare un sistema di collaborazione a livello regionale, relativo all‟attività formativa dei Consulenti del Lavoro iscritti
all‟albo e dei praticanti.
10. Accordo tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Centro di Medicina dello Sport
e l‟Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta n. 1 per prestazioni di medicina sportiva anno 2013.
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4. Personale
1. Programmazione triennale di fabbisogno del personale 2013-2015 - Proposte della
Commissione incaricata di valutare i criteri di ripartizione dei punti tra le aree.
2. Programmazione di fabbisogno del personale C.E.L. a tempo determinato per il triennio
accademico 2012- 2015 - integrazione.
3. Programmazione del fabbisogno di personale di cui alla legge n. 68/1999 - stralcio.
4. Quantificazione del Fondo per le progressioni economiche e per la produttività individuale e collettiva, ex art. 87 del CCNL 2006/2009 - Anni 2010, 2011, 2012. Rettifica.
5. Strutture didattiche, di ricerca e di servizio
1. Attivazione del Centro di Ricerca “Persone, Famiglie e Cittadinanze” presso il Dipartimento di Giurisprudenza.
6. Ricerca
1. Esito valutazione VQR 2004-2010. Provvedimenti conseguenti.
2. Rinnovo convenzione fra Asur Marche - Area Vasta n. 1 e il Centro Interuniversitario
IRIDE per il progetto relativo al "Centro di Neuropsicologia clinica dell'età evolutiva".
3. Ratifica del Decreto Rettorale d'urgenza n. 42/2013 del 29 luglio 2013 - DiSTEVA - Contratto per attività conto terzi da parte di SUPSI – Scuola Universitaria professionale della
Svizzera Italiana – Dipartimento tecnologie innovative – ICIMSI – Istituto CIM per la Sostenibilità nell‟Innovazione, avente ad oggetto attività analitica tramite tecnica EPR (Electron Paramagnetic Resonance), da svolgersi sotto la responsabilità scientifica della
Prof.ssa Maria Francesca Ottaviani, per monitorare e caratterizzare il comportamento di
diversi farmaci in interazioni con le colture cellulari in cui viene espresso il ricettore
TRL7.
7. Didattica
1. Attivazione del corso di perfezionamento in “Crimes and criminals –Scienza e diritto si
interrogano sul crimine“ per l‟anno accademico 2013/2014.
2. Convenzione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e la Società C.I.D.I. per Ricerca, consulenza e prestazioni didattiche.
3. Offerta Formativa – Rettifica e integrazioni Sezioni Schede SUA-CDS.
4. Ratifica del Decreto Rettorale d‟urgenza n. 43/2013 del 9 agosto 2013 avente ad oggetto la sottoscrizione della proposta contrattuale tra l‟Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo e Coop Adriatica s.c. a. r.l.
5. Ratifica del Decreto Rettorale d‟urgenza n.44/2013 del 28 agosto 2013 avente ad oggetto la sottoscrizione della convenzione con la Società Assicuratrice Milanese S.p.A.
Compagnia di Assicurazioni, per il finanziamento di una borsa di studio per il corso di
Dottorato di ricerca in Economia, Società, Politica ciclo XXIX.
8. Studenti, dottorandi e specializzandi
1. Provvedimenti concernenti la contribuzione per l'attivazione e l'iscrizione alla 4° edizione
del "Campionato nazionale delle Lingue".
2. Importo tasse per gli studenti iscritti al primo anno fuori corso del corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali.
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3. Ratifica del Decreto Rettorale d‟urgenza n. 38/2013 del 2 luglio 2013 inerente la sottoscrizione della convenzione di tirocinio, di formazione ed orientamento con il Centro per
l‟Impiego, l‟Orientamento e la Formazione di Urbino, della Provincia di Pesaro e Urbino,
sede di Fano, per tirocini in entrata.
4. Ratifica del Decreto Rettorale d'urgenza n. 40/2013 del 22 luglio 2013 relativo all' approvazione del testo della Convenzione fra l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e i
CAF in materia di servizi di assistenza agli studenti per la compilazione della Dichiarazione sostitutiva Unica.
5. Ratifica del Decreto Rettorale d'urgenza n. 41/2013 del 25 luglio 2013 relativo alla concessione di esoneri o rimborsi parziali agli studenti appartenenti a famiglie con almeno
un genitore in cassa integfrazione ordinaria, straordinaria e in deroga.
10. Bilancio e Contabilità
1. Assegnazione budget alla Scuola di specializzazione per le professioni legali per l'anno
accademico 2013/2014.
14. Forniture e servizi
1. Comunicazioni relative a procedure di gara di interesse dell'Ateneo.
2. Progetto di attivazione del modulo UGOV DIDATTICA.
Il Consiglio è stato convocato con lettera del Rettore prot. n. 23405 in data 20 settembre 2013
e integrato con lettera del Rettore prot. n. 24081 del 25 settembre 2013.
La documentazione relativa agli assenti giustificati è agli atti dell‟Amministrazione.
Sono presenti i sottoindicati componenti:
Nominativo
Ruolo
P
Stefano PIVATO
Rettore della Università
Massimo BERLONI
membro non appartenente ai ruoli dell'Ateneo
Vittorio LIVI
membro non appartenente ai ruoli dell'Ateneo
Tiziana PRIMORI
membro non appartenente ai ruoli dell'Ateneo
Massimo BALDACCI
membro appartenente al personale docente dell'Ateneo
X
Bonita CLERI
membro appartenente al personale docente dell'Ateneo
X
Tonino PENCARELLI
membro appartenente al personale docente dell'Ateneo
X
Vilberto STOCCHI
membro appartenente al personale docente dell'Ateneo
X
Mary Cruz BRAGA
rappresentante del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo
X
Ag A
X
X
X
X
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Roberto MERLO
rappresentante degli studenti
X
Chiara SISTI
rappresentante degli studenti
X
Legenda: (P - Presente) - (Ag - Assente giustificato) - (A - Assente)
Collegio dei Revisori
Nome
Pres.
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
X
Dott. Vincenzo GALASSO
X
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
X
Ass.g.
Ass.
Presiede la seduta il Rettore Prof. Stefano PIVATO.
Partecipano senza diritto di voto alla seduta, il Prof. Giancarlo FERRERO, Pro-Rettore Vicario e il
Dott. Luigi BOTTEGHI, Direttore Generale, con funzioni di Segretario verbalizzante.
Partecipano alla riunione la Dott.ssa Antonella BONIFAZI e la Dott.ssa Lucia GROSSI che assistono e coadiuvano il Direttore Generale nella raccolta dei dati per la stesura del verbale.
Riconosciuto legale, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, il numero degli intervenuti, il Presidente dichiara aperta e valida la seduta.
Con il consenso unanime dei Consiglieri presenti, l'ordine di discussione delle pratiche è così
modificato: 2.1, 2.2, 2.3, 6.1, 3.1, 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.10, 4.1, 4.2, 4.3, 5.1, 6.2,
6.3, 7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.5, 8.1, 8.2, 8.3, 8.4, 8.5, 10.1, 14.1, 14.2, 4.4.
Oggetto: Approvazione del Verbale della seduta del 28/6/2013
Il Rettore chiede al Consiglio di Amministrazione di approvare il verbale n. 6 della seduta del 28
giugno 2013.
Il Consiglio di Amministrazione
Visto il testo del verbale n. 6 del 28 giugno 2013
delibera
di approvarlo nella sua integralità.
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1. Comunicazioni
OMISSIS
OGGETTO: Modifica del Regolamento del DISB: parere
N. o.d.g.: 02/01
Rep. n. 169/2013 Prot. n. 24368
UOR: Ufficio atti normativi, elettorale
e costituzione strutture universitarie
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
X
X
Ass.
Lo Statuto di autonomia dell‟Ateneo prevede all‟articolo 6, comma 5, che “I regolamenti di
funzionamento dei Dipartimenti sono proposti dai Consigli di Dipartimento e approvati dal Senato
Accademico, previo parere favorevole del Consiglio di Amministrazione”.
Con Decreto Rettorale n.333/2012 dell‟8 agosto 2012 è stato costituito il Dipartimento di Scienze
Biomolecolari a decorrere dal 1° settembre 2012.
Il Regolamento del Dipartimento di Scienze Biomolecolari è stato proposto dal Consiglio di Dipartimento nella seduta del 5 dicembre 2012 ed approvato con modifiche dal Senato Accademico
con delibera n. 211/2012 del 18 dicembre 2012, previo parere favorevole espresso dal Consiglio
di Amministrazione con delibera n. 223/2012 del 12 dicembre 2012.
In particolare, il Regolamento di funzionamento del Dipartimento di Scienze Biomolecolari è stato
emanato con Decreto Rettorale n.9/2013 dell‟8 gennaio 2013 e modificato con Decreto Rettorale
n.237/2013 in data 21 maggio 2013.
Il Consiglio di Dipartimento di Scienze Biomolecolari (DISB) con delibera n.97/2013 dell‟11 settembre 2013 ha proposto una modifica del suddetto Regolamento all‟articolo 22 (Composizione)
del Titolo IV (Giunta di Dipartimento).
Pertanto, il Consiglio di Amministrazione è chiamato ad esprimere il proprio parere sulla suddetta
proposta di modifica.
Il Consiglio di Amministrazione
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visto
visto
visto
visto
vista
sentito
lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale n.138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.89 del 16 aprile 2012 ed in particolare l‟articolo 6, comma 5;
il Regolamento Generale di Ateneo, emanato con Decreto Rettorale n.274/2012 del 18
luglio 2012 ed integrato con Decreto Rettorale n.530/2012 del 24 ottobre 2012;
il Decreto Rettorale n.333/2012 dell‟8 agosto 2012 relativo alla costituzione del Dipartimento di Scienze Biomolecolari a decorrere dal 1° settembre 2012;
il Regolamento di funzionamento del Dipartimento di Scienze Biomolecolari emanato
con Decreto Rettorale n.9/2013 dell‟8 gennaio 2013 e modificato con Decreto Rettorale n.237/2013 in data 21 maggio 2013;
la proposta di modifica dell‟articolo 22 del suddetto Regolamento approvata dal Consiglio di Dipartimento di Scienze Biomolecolari (DISB) con delibera n.97/2013 dell‟11
settembre 2013;
il Direttore Generale;
delibera
di esprimere parere favorevole alla proposta di modifica all‟articolo 22 del Regolamento del Dipartimento di Scienze Biomolecolari (DISB) nel testo che segue:
Testo vigente
Proposta di modifica
TITOLO IV
GIUNTA DI DIPARTIMENTO
TITOLO IV
GIUNTA DI DIPARTIMENTO
ART. 22
Composizione
1. La Giunta è composta da 12 componenti:
a) il Direttore, che la presiede
b) il Segretario Amministrativo
c) il Vice-direttore
d) i Presidenti delle 4 Strutture didattiche
afferenti al Dipartimento
e) 4 professori di ruolo/ricercatori
f) un rappresentante del personale tecnicoamministrativo
ART. 22
Composizione
1. La Giunta è composta da 12 membri:
a) il Direttore, che la presiede
b) il Segretario Amministrativo
c) il Vice-direttore
d) i Presidenti delle Strutture didattiche afferenti al Dipartimento
e) almeno 4 professori di ruolo/ricercatori
f) un componente del personale tecnicoamministrativo
2. Il Direttore, il Vicedirettore e il Segretario
Amministrativo sono membri di diritto, così come i Presidenti delle Strutture Didattiche. I 4
professori di ruolo/ricercatori vengono eletti tra i
componenti del Consiglio da tutti i membri del
Consiglio.
2. Il Direttore, il Vicedirettore e il Segretario
Amministrativo sono membri di diritto, così come i Presidenti delle Strutture Didattiche. I professori di ruolo/ricercatori e il membro del
personale tecnico-amministrativo vengono
eletti tra i componenti del Consiglio da tutti i
membri del Consiglio.
3. Le elezioni sono indette dal Direttore di Dipartimento.
3. Le elezioni sono indette dal Direttore di Dipartimento.
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4. Le elezioni avvengono a scrutinio segreto:
ogni avente diritto può esprimere una sola preferenza. Risultano eletti i candidati che abbiano
riportato il maggior numero dei voti e, in caso di
parità, quelli con più anzianità di servizio. In
caso di ulteriore parità, è eletto il candidato più
giovane anagraficamente. Non possono essere
eletti più di due professori di prima fascia, ovvero devono risultare eletti almeno un professore di seconda fascia e un ricercatore. E‟ possibile l‟elezione di più di un professore di seconda fascia e/o di un ricercatore. Nel caso di
abbandoni/cessata disponibilità, la Giunta sarà
opportunamente integrata utilizzando il meccanismo elettivo.
4. Le elezioni avvengono a scrutinio segreto:
ogni avente diritto può esprimere una sola preferenza. Risultano eletti i candidati che abbiano
riportato il maggior numero dei voti e, in caso di
parità, quelli con più anzianità di servizio. In
caso di ulteriore parità, è eletto il candidato più
giovane anagraficamente. Non possono essere
eletti più di due professori di prima fascia, ovvero devono risultare eletti almeno un professore di seconda fascia e un ricercatore. E‟ possibile l‟elezione di più di un professore di seconda fascia e/o di un ricercatore. Nel caso di
abbandoni/cessata disponibilità, la Giunta sarà
opportunamente integrata utilizzando il meccanismo elettivo.
Le elezioni, su proposta del Direttore e previa approvazione di almeno 2/3 dei componenti del Consiglio di Dipartimento, possono svolgersi con voto palese.
5. Le votazioni sono valide se vi partecipa la
maggioranza degli aventi diritto per ogni categoria. La giunta è validamente costituita anche
in difetto di uno dei componenti eletti.
5. Le votazioni sono valide se vi partecipa la
maggioranza degli aventi diritto per ogni categoria. La giunta è validamente costituita anche
in difetto di uno dei componenti eletti.
6. La durata della Giunta coincide con la durata
del mandato del Direttore.
6. La durata della Giunta coincide con la durata
del mandato del Direttore.
OGGETTO: Codice Etico di Ateneo - modifiche e integrazioni. Parere.
N. o.d.g.: 02/02
Rep. n. 170/2013
Prot. n. 24369
UOR: Ufficio Legale
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X*
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X*
X*
C
A
As
*E‟ contrario alla presenza dei dottorandi di ricerca nel comma 2 dell‟art. 4
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
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Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
X
X
Ass.
In data 28 giugno 2013 il Consiglio di Amministrazione rinviava, al fine di essere anche
coordinata con le modifiche del Codice di comportamento per la tutela e la prevenzione del
mobbing, delle molestie morali e sessuali in corso di formalizzazione, la proposta all'ordine del
giorno inerente l'approvazione del "Codice Etico di Ateneo – Modifiche e integrazioni. Parere”.
In base a quanto previsto dall‟art. 7 dello Statuto vigente, l‟obbiettivo del codice è quello di dettare
le regole di condotta da osservare nell‟ambito della comunità universitaria, costituita da docenti,
studenti e studentesse, personale tecnico amministrativo nonché per tutti coloro che a vario titolo
operano nell‟Ateneo.
Esso persegue ogni forma di abuso, favorisce il riconoscimento e il rispetto dei diritti individuali,
nonché l‟accettazione di doveri e responsabilità nei confronti dell‟Istituzione di appartenenza;
disciplina inoltre i casi di conflitto di interessi o di violazione della proprietà intellettuale.
Il testo sottoposto al parere del Consiglio di Amministrazione riporta le proposte di modifica
apportate dall‟Amministrazione ed è stato visionato da parte del Comitato Unico di Garanzia.
Le modifiche proposte dall‟amministrazione sono volte e definire in maniera più puntuale rispetto
alla versione precedente, sia la fase procedurale che il regime sanzionatorio.
Il Codice non si sostituisce alla legge, ma si aggiunge alle disposizioni normative applicabili a
tutto il personale che studia, lavora e opera a qualsiasi titolo nell‟Ateneo.
Il testo qui di seguito riportato evidenzia le parti eliminate con carattere barrato e in grassetto le
parti riformulate o aggiunte rispetto alla versione precedente.
CODICE ETICO DI ATENEO
DELL‟UNIVERSITA‟ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO”
CODICE ETICO
INDICE
PREMESSA
PARTE I. PRINCIPI GENERALI
ART. 1 – RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
ART. 2 – FINALITÀ DI PREVENZIONE
ART. 3 – FINALITÀ DI PROMOZIONE
PARTE II. NORME DI COMPORTAMENTO
ART. 4 – DOVERI ISTITUZIONALI DEGLI APPARTENENTI ALLA COMUNITÀ UNIVERSITARIA
ART. 5 – LIBERTÀ ACCADEMICA
ART. 6 – NOME E REPUTAZIONE
ART. 7 – RIFIUTO DI OGNI DISCRIMINAZIONE
ART. 8 – MOLESTIE SESSUALI
ART. 9 – PROPRIETÀ INTELLETTUALE E PLAGIO
ART. 10 – CONFLITTO DI INTERESSI
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ART. 11 – NEPOTISMO E FAVORITISMO
ART. 12 – ABUSO DI POSIZIONE
ART. 13 – DONI E BENEFICI
ART. 14 – UTILIZZO DELLE RISORSE, DEI SERVIZI E DEGLI SPAZI UNIVERSITARI
ART. 15 – RISERVATEZZA
ART. 16 – CORRETTEZZA E MOTIVAZIONE DELLE DECISIONI
ART. 17 – QUALITÀ E INTERNAZIONALIZZAZIONE
ART. 18 – RIFIUTO DI FAVORITISMI O DISCRIMINAZIONI VERSO GLI STUDENTI
ART. 19 – COMPITI DEI DIPARTIMENTI
PARTE III. DISPOSIZIONI ATTUATIVE
ART. 20 – SANZIONI
ART. 21 – SEGNALAZIONE DELLE VIOLAZIONI
ART. 22 – COMMISSIONE ETICA
ART. 23 – OSSERVANZA E VIOLAZIONE
ART. 24 – ATTUAZIONE E DIFFUSIONE
ART. 25– NORMA TRANSITORIA E FINALE
PREMESSA
L‟Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” Carlo Bo (da qui in avanti Università) è un‟istituzione
pubblica, dotata di personalità giuridica e piena capacità di diritto pubblico e privato. L‟Università nell‟ambito delle leggi dello Stato - ha autonomia didattica, scientifica, organizzativa, finanziaria e
contabile, ed è organizzata secondo le disposizioni del proprio Statuto.
Fini primari dell‟Università sono la promozione e l'organizzazione della ricerca scientifica e dell'istruzione superiore, la formazione dei docenti, la preparazione culturale e professionale degli
studenti, la formazione permanente e ricorrente, nonché, nelle forme che le sono proprie, lo sviluppo culturale del territorio.
L’Ateneo riconosce negli studenti la componente centrale del proprio sistema e, in funzione di essa, esercita la propria attività
L‟Università, inoltre, promuove e sostiene tutte quelle attività di promozione culturale e sociale
previste dal suo Statuto a favore degli studenti e del territorio. ; in modo particolare l‟Università
garantisce pari opportunità nell'accesso agli studi e nei meccanismi di reclutamento e di carriera,
senza distinzione di sesso, di etnia, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 1.7 dello Statuto) e favorisce gli scambi culturali, la mobilità dei docenti e degli studenti e
il riconoscimento dei loro curricula didattici, secondo la normativa stabilita dagli organismi didattici
competenti. In modo particolare l’Università garantisce e promuove, anche attraverso azioni positive, il principio delle pari opportunità e la valorizzazione delle differenze di genere.
Contrasta, in ogni ambito di sua pertinenza, qualsiasi forma di discriminazione, diretta e
indiretta, con particolare riguardo al sesso, alla razza, al colore della pelle, all’origine etnica o sociale, alla lingua, alla religione, alle convinzioni personali, alle opinioni politiche o
di qualsiasi altra natura, all’appartenenza a una minoranza nazionale e/o culturale, alle
condizioni socio-economiche, alla disabilità e alle condizioni di salute, all’età,
all’orientamento sessuale, allo stato civile. L’Università assicura un ambiente improntato
al benessere organizzativo e si impegna a prevenire, rilevare, contrastare ed eliminare ogni comportamento lesivo della dignità della persona (art. 1.7 Statuto).
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Tali principi fondamentali ispirano l‟Università quale Istituzione interagente con una pluralità di
soggetti pubblici e privati, nazionali e internazionali. I rapporti interni ed esterni dell‟Università sono regolati da una pluralità di fonti normative, che comprendono quelle di carattere legislativo e
regolamentare e quelle scaturenti dalla propria autonomia statutaria la legislazione nazionale e
sovranazionale, statutaria e regolamentare. Tali fonti non esauriscono l‟ambito dei rapporti etici dell‟Università con i portatori di interesse sia interni che esterni, né quello della propria responsabilità nei loro confronti.
Tutto ciò premesso, l‟Università ha ritenuto ritiene opportuno adottare, attraverso i propri organi
istituzionali, il presente Codice Etico, quale documento contenente l‟indicazione dei valori fondamentali utili a determinare modelli di condotta da applicarsi nell‟interpretazione di questioni etiche
riguardanti le attività e la vita universitarie. Il presente Codice non si sostituisce alla legge, ma si
aggiunge alle disposizioni normative applicabili al personale dell‟Università dalle quali conseguono diritti e doveri.
Ai fini di una lettura più agevole del testo si precisa che:
- in tutto il testo si utilizzeranno termini collettivi al maschile o al femminile, secondo l‟uso corrente
nella lingua italiana. Deve essere chiaro tuttavia che termini quali professore, ricercatore, studente, etc. devono essere intesi come comprendenti anche la loro accezione al femminile, ovvero
professoressa, ricercatrice, studentessa, etc.; Deve essere chiaro, tuttavia, che termini usati
al maschile devono essere intesi come comprendenti anche la loro accezione al femminile
- si definisce con il termine personale tutti coloro che operano all‟interno dell‟Università per il perseguimento dei fini istituzionali, e specificamente: professori, ricercatori a tempo indeterminato e
a tempo determinato, assistenti del ruolo ad esaurimento, personale tecnico amministrativo a
tempo indeterminato e a tempo determinato, professori a contratto, assegnisti di ricerca, dottorandi, collaboratori didattici e di ricerca a qualsiasi titolo.professori di prima e seconda fascia,
ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato, personale tecnico e amministrativo a tempo indeterminato e a tempo determinato, professori a contratto, assegnisti di ricerca, dottorandi, nonché tutti coloro che a vario titolo operano nell’Ateneo
- si definisce con il termine comunità universitaria l’insieme del personale e degli studenti.
FINALITA‟ GENERALI PARTE I. PRINCIPI GENERALI
ART. 1 – FINALITA‟ DI RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
1. L‟Università di Urbino adotta il presente Codice per rendere effettivi al proprio interno principi,
libertà e garanzie riconosciute dalla Costituzione italiana e in particolar modo:
- il principio di uguaglianza (art. 3);
- la promozione della cultura (art. 9 Cost.);
- la libertà d‟insegnamento (art. 33 Cost.);
- il diritto per i capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi (art. 34 Cost.).
2. L‟applicazione del Codice non può mai significare violazione delle seguenti disposizioni costituzionali:
- principio di uguaglianza sostanziale (art. 3.2 Cost.);
- diritto di difesa (art. 24 Cost.);
- responsabilità penale personale (art. 27 Cost.);
- forme e criteri di responsabilità pubblica dei funzionari e dei dipendenti pubblici (art. 28
Cost.);
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- pari opportunità per donne e uomini nell‟accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive (art.
51 Cost.).
- buon andamento e imparzialità dell’amministrazione (art. 97 Cost.).
ART. 2 – FINALITA‟ DI PREVENZIONE
1. Il Codice persegue il fine di sostenere e far maturare un‟etica pubblica condivisa all‟interno della comunità universitaria di riferimento.
2. Il Codice è strumento preventivo rispetto a qualsiasi condotta che:
- sacrifichi il merito per assecondare interessi personali;
- utilizzi raccomandazioni in sede di esami, giudizi e valutazioni comparative di qualsiasi natura;
- si sottragga al confronto e all‟emulazione sulla base di criteri di valutazione aderenti a standard
nazionali o internazionali; si sottragga al confronto con i criteri di qualità, valutazione e giudizio accreditati in standard nazionali o internazionali elaborati e utilizzabili nelle Università;
- discrimini o leda la dignità della persona nel suo ambiente di studio o di lavoro, ovvero sacrifichi
il principio delle pari opportunità.
ART. 3 – FINALITA‟ DI PROMOZIONE
1. Il rispetto del Codice da parte di tutti i soggetti favorisce la credibilità scientifica e l‟imparzialità
amministrativa dell‟Università di Urbino.
2. Il rispetto del Codice garantisce il merito quale valore non negoziabile della comunità universitaria ed esclusivo elemento di confronto tra i suoi soggetti.
3. L‟osservanza dei doveri legalmente posti da fonti giuridiche, legislative o regolamentari resta
estranea ai presenti principi di comportamento, i cui precetti attengono alla sfera della adeguatezza etica dei singoli comportamenti. Gli appartenenti alla comunità accademica assicurano
un‟osservanza efficace e convinta dei propri doveri legali.
PARTE II. NORME DI COMPORTAMENTO
ART. 4 –
DOVERI ISTITUZIONALI DEGLI APPARTENENTI ALLA COMUNITÀ
UNIVERSITARIA
1.
Tutte le componenti della comunità universitaria sono chiamate a operare,
nell’ambito delle rispettive funzioni, nell’interesse esclusivo dell’istituzione universitaria
nel suo complesso.
2.
Quanto al personale docente, l’adempimento dei doveri accademici prevale
sull’esercizio di qualunque altra pur legittima attività professionale il cui esercizio, ove
consentito dalla legge, deve essere svolto in modo da non sovrapporsi ai compiti istituzionali.
Le lezioni e le altre attività di docenza sono svolte puntualmente nel rispetto della programmazione oraria dei rispettivi corsi di studio; le sostituzioni dei docenti non sono ammesse se non in circostanze eccezionali e comunque lezioni e esami devono essere tenuti
da professori di prima e seconda fascia, ricercatori, contrattisti, assegnisti di ricerca e dottorandi.
Il docente non pubblicizza la sua attività professionale all’interno delle strutture universitarie, non utilizza indebitamente la reputazione dell’Ateneo a fini professionali e evita in
generale di trovarsi in situazioni, reali o apparenti, di conflitto di interessi.
Il personale docente si impegna a partecipare agli Organi di Governo dell’Ateneo, evitando
tuttavia il cumulo di incarichi. Nelle nomine e nelle elezioni si tiene sempre presente il
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principio delle pari opportunità e la necessità di favorire, attraverso la rotazione delle cariche, la partecipazione di tutti allo svolgimento dei compiti istituzionali dell’Ateneo.
Il rapporto didattico individuale con gli studenti nei tempi, luoghi e modi prestabili, fa parte
dei doveri accademici.
Nei confronti del personale docente i principi generali del presente Codice sono integrati
dalla legislazione nazionale.
3.
Gli studenti partecipano attivamente all’attività didattica e formativa.
Lo svolgimento delle prove d’esame avviene nel rispetto dei principi di collaborazione e di
lealtà dei reciproci rapporti, nonché nell’osservanza delle regole di comportamento previste dalle norme dell’ordinamento universitario, delle fonti statutarie e regolamentari.
Nei confronti degli studenti i principi generali del presente Codice sono integrati dalla
“Carta dei diritti e dei doveri degli studenti” di Ateneo.
4.
Quanto al personale tecnico-amministrativo, i compiti a ciascuno affidati sono svolti con impegno e senso di responsabilità, secondo il principio di collaborazione con le altre componenti universitarie.
5.
Nei confronti del personale tecnico e amministrativo i principi generali del presente
Codice sono integrati dal Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 54 del D. Lgs. 165/2001.
6.
Tutti gli appartenenti alla comunità universitaria si impegnano a tenere un contegno appropriato e ad adottare un atteggiamento, anche nel linguaggio e nei comportamenti esteriori, consono al decoro della istituzione e alla funzione svolta. Sono inoltre tenuti a
mantenere una condotta collaborativa e rispettosa nei confronti delle decisioni accademiche prese ai fini dell’efficienza, equità, imparzialità e trasparenza delle attività istituzionali
dell’Ateneo.
ART. 4 – ART. 5 LIBERTA‟ ACCADEMICA
1. L‟Università si impegna a valorizzare la libertà intellettuale e il libero scambio delle idee come
essenziali per il raggiungimento della sua missione istituzionale e si impegna, altresì, a proteggere i suoi membri da qualsivoglia tentativo di limitazione o violazione di tale libertà. La libertà di insegnamento e di ricerca è riconosciuta come essenziale ad una corretta conduzione dell‟attività
istituzionale dell‟Università.
2. Il personale docente si deve attenere a un comportamento intellettuale che abbia come riferimento etico la libertà di giudizio e di interpretazione dei fatti, ispirata a un onesto e responsabile
progresso della conoscenza.
3. I componenti del personale sono inoltre tenuti a mantenere una condotta collaborativa e rispettosa nei confronti delle decisioni accademiche prese ai fini dell‟efficienza, equità, imparzialità e
trasparenza delle attività istituzionali dell‟Ateneo.
ART. 5 – ART. 6 NOME E REPUTAZIONE
1. Tutto il personale è tenuto La comunità universitaria è tenuta a rispettare il buon nome
dell‟istituzione e a non recare danno alla sua reputazione anche attraverso la divulgazione di
notizie interne. E‟ fatto salvo l‟esercizio del diritto di critica e di dissenso.
2. Salvo espressa autorizzazione, a nessun componente del personale è consentito:
a) utilizzare il logo e il nome dell‟Università;
b) utilizzare la reputazione dell‟Università in associazione ad attività professionali, impieghi, incarichi o altre attività esterne, anche non remunerate, salvo il legittimo esercizio del diritto all‟identità
personale e professionale;
c) esprimere punti di vista personali come se fossero quelli dell‟Università.
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ART. 6 ART. 7 – RIFIUTO DI OGNI DISCRIMINAZIONE
1. Ogni componente del personale della comunità universitaria ha diritto a essere trattato con
rispetto e considerazione e a non essere discriminato, direttamente o indirettamente, in ragione
di motivi quali la religione, il sesso, l‟orientamento sessuale, le convinzioni personali, l‟aspetto fisico, la lingua, le origini etniche o sociali, la cittadinanza, le condizioni personali e di salute, la
gravidanza, le scelte o le relazioni familiari, l‟età, il ruolo occupato in ambito universitario o extrauniversitario, nonché qualunque altro motivo, qui non previsto, che possa ragionevolmente essere considerato come discriminatorio.
2. Sussiste discriminazione diretta quando, per uno qualsiasi dei motivi di cui al precedente
comma, una persona è trattata meno favorevolmente di altre in situazioni analoghe.
3. Sussiste discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una posizione di svantaggio le categorie di persone individuabili in base al primo comma, salvo che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente
giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati
e necessari.
4. L‟Università si adopererà adopera per evitare l‟insorgere di comportamenti discriminatori o
vessatori nei confronti di uno o più componenti del personale o del corpo studentesco da parte di
superiori o colleghi nonché ogni altra forma di pregiudizio sociale, molestia o fastidio, idea di supremazia o superiorità morale di un gruppo rispetto a un altro secondo quanto previsto dal
“Codice di comportamento per la tutela e la prevenzione del mobbing, delle molestie morali e sessuali” di Ateneo.
5. E‟ compito dell‟Università e dei suoi membri proteggere e valorizzare le categorie svantaggiate,
la diversità individuale e culturale.
ART. 7 ART. 8– MOLESTIE SESSUALI
1. L‟Università opererà opera perché non si verifichi alcun comportamento sessualmente molesto, lesivo della dignità personale di coloro che studiano, lavorano ed operano nell‟ambito
dell‟Ateneo.
2. Si definisce molestia sessuale ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale che
offenda la dignità della persona nell‟ambiente di studio e di lavoro, inclusi comportamenti sessisti
verbali e non verbali. Le molestie sessuali in quanto discriminazioni fondate sul sesso violano il
principio della parità di trattamento fra le persone.
3. L‟Ateneo si impegna a mettere in atto misure di prevenzione di dirette a prevenire tali comportamenti per al fine di creare un clima culturale sfavorevole al loro insorgere e migliorare il clima di studio e di lavoro.
4. L‟esistenza di una posizione asimmetrica tra il molestatore e la vittima costituisce elemento
aggravante. Considerato il ruolo educativo dell‟Università, assumono particolare gravità molestie
sessuali da parte di docenti nei confronti di studenti.
5. L’Ateneo si impegna a approvare il Codice di condotta relativo ai provvedimenti da assumere nella lotta contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro. In caso del verificarsi di
episodi di molestie sessuali, si applicano le procedure previste dal predetto Codice ovvero, nelle more della sua adozione, la procedura di cui all’art. 20 e seguenti.(1)
ART. 8 ART. 9– PROPRIETA‟ INTELLETTUALE E PLAGIO
1. I Professori e i ricercatori di ruolo e non, e comunque tutti coloro che a vario titolo esercitano
attività didattica e di ricerca nell‟Università, sono tenuti al rispetto delle norme in materia di proprietà intellettuale e plagio. L‟autore di un‟opera dell‟ingegno appartenente all‟Università è tenuto
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a non servirsene per fini privati e a mantenere la riservatezza sui risultati raggiunti dalla stessa
sino al momento della divulgazione ufficiale.
2. L‟Università di Urbino, in considerazione della rilevanza sociale della ricerca scientifica e del
supporto che a essa fornisce mettendo a disposizione strutture e risorse materiali ed immateriali,
ritiene che i risultati di questa debbano contribuire allo sviluppo e al benessere non soltanto delle
comunità nazionali e internazionali ma anche dell‟Ateneo. Pertanto l‟Università auspica, sulla base dell‟argomentazione precedente, che gli autori di invenzioni derivanti da attività di ricerca non
sottoposta a vincoli contrattuali esterni offrano all‟Ateneo l‟opzione di assumere gli oneri di protezione dell‟invenzione condividendone i diritti di utilizzo secondo quanto stabilito dal Regolamento
Generale di Ateneo “Regolamento in materia di proprietà industriale” di Ateneo. Rientrano in
questo tipo di invenzione i prodotti derivanti da attività istituzionali di ricerca, intendendosi compreso in queste lo svolgimento di tesi sperimentali svolte sotto la guida di un docente dell‟Ateneo.
La proprietà intellettuale individuale è riconosciuta dall‟Università ai singoli inventori.
3. Per plagio si intende la parziale o totale attribuzione a se stessi volontaria o negligente di altrui parole, idee, ricerche o scoperte altrui a prescindere dalla lingua in cui queste sono ufficialmente presentate o divulgate, o anche la mancata citazione delle fonti. Il plagio può derivare, nel
caso di opere collettive, dall‟abuso della propria posizione gerarchicamente o accademicamente
superiore.
4. Le attività accademiche di rilievo scientifico svolte collettivamente devono indicare o rendere
comunque individuabile a quale collaboratore sono riferibili le singole parti. Nell‟ambito di ciascun
gruppo è necessario:
a) promuovere le condizioni che consentano a ciascun partecipante di operare secondo integrità,
onestà, professionalità, libertà;
b) favorire metodi di pubblicazione delle ricerche che evidenzino e riconoscano il contributo di tutti i singoli partecipanti;
c) sollecitare il dialogo, la cooperazione, la critica, l'argomentazione, lo sviluppo delle idee e delle
abilità personali, specie nello svolgimento di attività scientifiche che richiedano un approccio metodologico complesso o multidisciplinare.
ART. 9 ART. 10– CONFLITTO DI INTERESSI
1. Si ha conflitto di interessi quando il vantaggio privato di un componente del personale
dell‟Università contrasta anche solo potenzialmente con i legittimi interessi dell‟Ateneo. Tale conflitto riguarda anche i rapporti di collaborazione con enti di formazione o università potenzialmente concorrenti.
2. L‟interesse privato di cui al comma precedente non è necessariamente di natura economica e
può riguardare:
a) l‟interesse immediato della persona che è componente del personale;
b) l‟interesse del coniuge, di un convivente, di parenti o affini entro il quarto grado di un componente del personale;
c) l‟interesse di enti o persone giuridiche di cui un componente del personale abbia il controllo o
possegga una quota significativa di partecipazione finanziaria o con cui abbia rapporti di interesse di vario tipo;
d) l‟interesse di terzi, qualora ne possano consapevolmente derivare vantaggi a un componente
del personale.
3. Il componente del personale dell‟Università, che in una determinata operazione o circostanza
abbia interessi in conflitto con quelli dell‟Ateneo, deve darne immediata notizia al Direttore Ammi-
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nistrativo Direttore Generale e alle persone responsabili o gerarchicamente superiori e astenersi, in ogni caso, da eventuali deliberazioni o decisioni in merito.
4. Restano salve le incompatibilità previste dalla legislazione nonché dai regolamenti di
Ateneo in materia.
ART. 10 ART. 11– NEPOTISMO E FAVORITISMO
1. L‟Università di Urbino sorveglia vigila che non si verifichino situazioni di nepotismo e di favoritismo, in quanto contrastanti con la valorizzazione dei meriti individuali, con l‟equità, la giustizia e
l‟imparzialità, e richiede a tutto il personale dell‟Università, di ruolo e non, di astenersi da tali pratiche e, se necessario, opporvisi.
2. Ricorre nepotismo quando un professore, un ricercatore o un componente del personale tecnico-amministrativo, direttamente o indirettamente - anche nei casi di ricorso a fondi esterni - utilizzano la propria autorevolezza o capacità di persuasione per concedere benefici, favorire incarichi
o chiamate, influire sugli esiti concorsuali o sulle procedure di selezione riguardanti, in particolare
– ma non esclusivamente – la fase iniziale della carriera universitaria (borse di studio, contratti,
borse per dottorato di ricerca, assegni di ricerca) e i passaggi successivi di figli, parenti, affini e
conviventi.
3. Il docente che si trovi nella condizione di avviare alla carriera accademica propri familiari anche
in dipartimenti o strutture diverse dalla propria, deve attenersi a comportamenti ispirati alla massima onestà e imparzialità per evitare sospetti o accuse di nepotismo.
4. Sono assimilate a al nepotismo anche pratiche di favoritismo - esercitate da un professore a
vantaggio dei propri allievi, all‟inizio o nei passaggi successivi della carriera accademica - che
portino a condotte arbitrarie e contrarie al buon nome dell‟Ateneo, ai valori di onestà e imparzialità e all‟interesse di altri candidati obiettivamente più meritevoli.
5. L‟accertamento dei casi di nepotismo e favoritismo richiede un approccio che tenga conto del
contesto e delle circostanze al fine di evitare irragionevoli discriminazioni di candidati eccellenti o
comunque meritevoli.
ART. 11 ART. 12– ABUSO DI POSIZIONE
1. A nessun componente del personale è consentito utilizzare direttamente o indirettamente
l‟autorevolezza della propria posizione accademica o del proprio ufficio per forzare altri componenti a eseguire prestazioni o servizi non configurabili come loro obbligo giuridico. L‟abuso può
ricorrere anche in comportamenti che, seppur non illegittimi, siano palesemente in contrasto con
lo spirito di norme e regolamenti dell‟Ateneo.
ART. 12 ART. 13– DONI E BENEFICI
1. Il personale dell‟Università di Urbino, di ruolo e non, non deve sollecitare, incoraggiare o accettare doni o benefici di qualsivoglia natura, che potrebbero determinare, direttamente o indirettamente, vincolo nei confronti della loro attività professionale. Possono essere accettate offerte
spontanee di doni o benefici di valore economico irrilevante in occasione di incontri culturali, visite
o convegni pubblici, e sempre che l‟accettazione non incida nemmeno indirettamente sullo svolgimento delle attività universitarie.
2. E‟ un‟aggravante ogni forma di compromesso a fini commerciali.
ART. 13 ART. 14– UTILIZZO DELLE RISORSE, DEI SERVIZI E DEGLI SPAZI UNIVERSITARI
1. Il personale docente, tecnico-amministrativo e gli studenti deve utilizzare servizi, risorse e
spazi universitari in modo conforme ai fini istituzionali e comunque in modo legittimo. Al personale Ai predetti soggetti non è consentito utilizzare o concedere a persone o enti esterni attrezza-
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ture di ricerca, spazi o risorse umane, materiali o finanziarie dell‟Università per fini di natura privata o per scopi diversi da quelli dell‟istituzione universitaria, o in ogni caso non espressamente approvati da quest‟ultima, nel rispetto formale e sostanziale dei regolamenti vigenti.
ART. 14 ART. 15– RISERVATEZZA
1. Tutti i componenti del personale e gli studenti nel loro svolgimento di attività di supporto
temporaneo e occasionale ai servizi resi dall'Università, compresa l'attività di tutorato,dell‟Università sono tenuti a:
a) rispettare la riservatezza di persone o enti di cui l‟Università detiene informazioni protette;
b) non rivelare dati o informazioni classificate come riservate da chi ha diritto e autorità a definirle
tali.
ART. 15 ART. 16 – CORRETTEZZA E MOTIVAZIONE DELLE DECISIONI
Ogni componente del personale dell‟Università:
1. a) si ispira nei propri rapporti istituzionali a criteri di lealtà, probità, trasparenza, educazione e
rispetto reciproco;
2. b) a seguito di motivata richiesta da parte degli aventi diritto è tenuto a fornire motivazione delle decisioni prese quando queste incidono sulla posizione o carriera di altri componenti
dell‟Università;
3. c) dedica al servizio o al lavoro d'ufficio la giusta quantità di tempo e di impegno, evitando assenze o allontanamenti indebiti e, se docente a tempo definito, evitando la sovrapposizione di attività professionale privata a quella accademica, se qualora il corretto svolgimento di quest‟ultima
è sia pregiudicato dagli impegni della prima;
4. d) nelle relazioni con l'esterno si comporta con cortesia, disponibilità e collaborazione e cura
la trattazione delle questioni in maniera efficiente e sollecita.
ART. 16 ART. 17– QUALITA‟ E INTERNAZIONALIZZAZIONE
1. Tutti i docenti considerano prioritario promuovere la continuità dell‟attività scientifica e di ricerca e la sua costante verificabilità secondo i migliori parametri accademici di qualità e valutazione
accreditati a livello nazionale e internazionale.
2. Tutti i docenti improntano l‟attività di ricerca propria e dei propri collaboratori
- alla valorizzazione e al potenziamento del merito scientifico;
- al confronto nazionale e internazionale sulle proprie discipline;
- alla più ampia mobilità nazionale e internazionale;
- alla maturazione di curricula scientifici comparabili con i migliori standard nazionali e internazionali;
- alla valorizzazione degli studi compiuti nell‟alta formazione e nel dottorato;
- alla valorizzazione degli studi compiuti all‟estero presso centri qualificati;
- alla valorizzazione delle esperienze intersettoriali, inter- e trans-disciplinari;
- alla valutazione dei risultati concretamente ottenuti e alla loro continuità produttiva, in confronto
all‟età e alla posizione accademica ricoperta;
- alla valorizzazione delle attività produttive di trasferimento delle conoscenze o di attrazione
di risorse a favore dell’Università.
3. La Facoltà o il Dipartimento I Dipartimenti incoraggiano, ma non obbligano, i docenti a pubblicare sui loro siti i rispettivi curricula scientifici.
ART. 17 ART. 18– RIFIUTO DI FAVORITISMI O DISCRIMINAZIONI VERSO GLI STUDENTI
1. Ciascun docente, nelle proprie attività didattiche, eviterà qualunque forma di favoritismo.
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2. Gli studenti hanno diritto a una valutazione imparziale tramite prove d‟esame trasparenti e coerenti con il programma, gli obiettivi formativi e le modalità di svolgimento dei corsi.
3. Programma, obiettivi formativi e modalità di svolgimento del corso devono essere resi pubblici
prima dell‟inizio delle lezioni.
4. Gli studenti hanno diritto, nel rispetto del calendario d‟esame, a essere esaminati dal docente
titolare del corso.
5. Gli studenti hanno diritto a sostenere prove di esame secondo forme e modalità che non discriminino o ledano la dignità della persona.
6. Il docente dovrebbe astenersi dal visionare il libretto universitario dello studente prima che sia
stata espressa la valutazione finale, fatto salvo l‟accertamento del criterio della propedeuticità.
7. Il docente deve garantire garantisce allo studente la possibilità di essere ricevuto in ordine
alle questioni relative all’interazione didattica sedi e orari appropriati in ordine alle questioni
relative all‟interazione didattica. che dovranno essere resi noti all’inizio di ogni anno accademico o corso di studio.
ART. 18 ART. 19– COMPITI DELLE FACOLTA‟ E DEI DIPARTIMENTI
1. In sede di istruttoria delle deliberazioni da sottoporre al Consiglio di Dipartimento, i Presidi di
Facoltà e i Direttori di ciascun Dipartimento si impegnano a effettuare la preventiva analisi delle
proposte e delle decisioni da assumere e la verifica della loro ammissibilità rispetto al Codice,
dandone conto nelle discussioni e nelle deliberazioni collegiali.
2. Il codice deve essere, comunque, largamente pubblicizzato.
PARTE III. DISPOSIZIONI ATTUATIVE
ART. 20 – SANZIONI
1. Le sanzioni da irrogare nel caso di violazione del Codice Etico sono, nel rispetto del
principio della proporzionalità e gradualità tra la gravità dell’infrazione e la sanzione
stessa, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto, le seguenti:
a) il richiamo privato, consistente in una comunicazione scritta indirizzata in via riservata al soggetto responsabile della violazione accertata e inviata a mezzo raccomandata A/R. Il richiamo indica la deliberazione assunta dal Senato Accademico; ad esso
è unita copia del decreto rettorale che ha dato esecuzione alla deliberazione medesima. Il suddetto richiamo è comunicato altresì al Responsabile della struttura di appartenenza;
b) il richiamo pubblico si applica in caso di condotte di particolare gravità o di violazioni reiterate; esso comporta, oltre a quanto previsto al comma precedente, la pubblicazione - in applicazione del D. Lgs. 196/03 e del “Regolamento per il trattamento dei
dati sensibili e giudiziari in attuazione del D. Lgs. 196/03” scheda A, approvato con
D. R. 1502/05 – nell’Albo Ufficiale di Ateneo, dell’estratto del decreto rettorale indicante la sanzione; esso sarà consultabile, in base al “Regolamento dell’Albo Ufficiale di Ateneo”, per un periodo minimo di quindici giorni fino a un periodo massimo di
tre mesi;
c) esclusione dall’assegnazione di contributi di Ateneo, per un periodo massimo di tre
anni, limitatamente al personale docente.
2. Il Senato Accademico, su proposta del Rettore, può disporre la pubblicazione sul sito web di Ateneo di un principio generale di comportamento, privo di riferimenti nominativi o personali, che costituisca un riferimento per tutta la comunità universitaria.
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3.
4.
Tutti i provvedimenti sanzionatori di cui sopra vengono depositati nel fascicolo personale del soggetto interessato o riportati nella carriera dello studente.
Decorso un biennio dall’irrogazione della sanzione, la sanzione medesima non potrà
essere menzionata in alcun atto.
ART. 21 – SEGNALAZIONE DELLE VIOLAZIONI
1. Ciascun componente della comunità universitaria che ritenga di essere vittima di
una violazione del presente Codice Etico può informare per iscritto il Rettore.
2. Il Responsabile della struttura didattica, di ricerca, di servizio e/o amministrativa
che venga a conoscenza di atti, fatti o comportamenti che possano costituire violazioni delle disposizioni del presente Codice, ne dà comunicazione scritta al Rettore.
3. Le segnalazioni devono indicare in modo circostanziato i fatti che si ritiene costituiscano violazione del presente Codice. In nessun caso sono ammissibili segnalazioni anonime.
4. Il Rettore comunica all’interessato, entro 15 giorni dalla ricezione della segnalazione, la presunta violazione, inviando contestazione scritta degli addebiti a mezzo di
lettera raccomandata A/R nel rispetto dei principi dettati dalla L. 241/90.
5. Il Rettore nel medesimo termine trasmette la notizia e la documentazione in suo
possesso alla Commissione etica.
ART. 20 ART. 22– COMMISSIONE ETICA
1. E‟ compito del Rettore istituire una Commissione etica che svolga le proprie funzioni nel rispetto della riservatezza. La composizione della commissione è periodicamente ridefinita dal Rettore
e dal Senato Accademico.
2. La Commissione etica:
a) ha funzioni consultive, di ricerca, di indagine e di controllo in merito all‟attuazione e al rispetto
delle norme del presente codice;
b) favorisce, ove possibile, e se a ciò invitata dalle parti coinvolte, la composizione amichevole
delle eventuali controversie;
c) può proporre agli organi competenti l‟azione disciplinare nei confronti degli inadempienti;
d) sottopone agli organi competenti proposte di revisione o di integrazione del presente codice.
3. Il Regolamento per il funzionamento della Commissione etica dovrà essere predisposto dagli
uffici competenti e sottoposto all‟approvazione degli organi di Ateneo.
1.La Commissione etica è composta da:
a) un membro esterno alla comunità universitaria, designato dal Rettore, previa approvazione del Senato Accademico, e scelto in base a requisiti di elevata competenza giuridica,
con funzioni di presiedere e convocare la Commissione;
b) due membri effettivi e due supplenti designati dal Comitato Unico di Garanzia, anche al
proprio interno, previa approvazione del Senato Accademico.
2. La Commissione, nominata dal Senato Accademico nella prima seduta utile, dura in
carica tre anni accademici con mandato rinnovabile per una sola volta.
3. La Commissione etica:
a) ha funzioni consultive, di ricerca e di controllo in merito all’attuazione e al rispetto delle
norme del presente codice e delle sue eventuali violazioni;
b) svolge attività preliminare di indagine in ordine alla sussistenza delle predette violazioni, formulando, entro 30 giorni dalla ricezione della segnalazione, motivata delibera circa
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l’archiviazione delle sole segnalazioni relative a violazioni manifestamente infondate, comunicandolo alle parti interessate;
c) favorisce, ove possibile, e se a ciò invitata dalle parti coinvolte, la composizione informale delle eventuali controversie, deliberando, entro 30 giorni dalla ricezione della segnalazione, il non luogo a procedere, comunicandolo alle parti interessate;
d) nei casi in cui ritenga sussistenti ipotesi di violazione del presente Codice, assume, entro 30 giorni dalla ricezione della segnalazione, motivato parere che trasmette al Rettore. Il
Rettore, tenuto conto dell’istruttoria curata dalla Commissione, propone al Senato Accademico - che delibera - la sanzione da irrogare tra quelle previste dall’art. 7 dello Statuto e
riportare nel precedente art. 20;
e) se ha notizie di istanze riferite a atti o comportamenti che non rientrino tra le violazioni
previste dal presente Codice, ma che possano configurare una violazione di una norma
sanzionabile disciplinarmente, trasmette - formulando motivato parere entro 15 giorni dalla ricezione della segnalazione - la documentazione al Rettore il quale investe gli organi e
gli uffici competenti;
f) sottopone agli organi competenti proposte di revisione o di integrazione del presente
codice.
4.Tra la ricezione della segnalazione e la conclusione del procedimento non posso intercorrere più di 90 giorni.
5. La partecipazione alla Commissione etica non prevede il percepimento emolumenti,
compensi o indennità.
ART. 19 ART. 23– OSSERVANZA E VIOLAZIONE
1. In conformità a quanto disposto nella Premessa e nelle Norme di Comportamento nella Premessa, nella Parte I - Principi Generali e nella Parte II - Norme di Comportamento è dovere
di tutto il personale tutta la comunità universitaria:
a) prendere visione del presente codice;
b) familiarizzarsi familiarizzare con gli standard di condotta raccomandati nel presente codice;
c) rivolgersi alla Commissione etica, di cui al successivo art. 20 di cui al precedente art. 22, per
ottenere consiglio parere circa l‟applicazione del presente codice o la condotta da tenere in relazione a fattispecie ivi previste e alle prassi interpretative accumulatesi nel tempo.
2. Nel rispetto della disciplina civile, penale e amministrativa, l‟accertata violazione del presente
codice può costituire motivo di determinazione di sanzioni disciplinari da parte degli organi competenti. dà luogo alle sanzioni previste dall’art. 7 dello Statuto di Ateneo, richiamo privato,
richiamo pubblico, secondo quanto previsto dall’art. 20 e seguenti.
ART. 21 ART. 24– ATTUAZIONE E DIFFUSIONE
1. Il Codice Etico, dopo l‟approvazione degli Organi Accademici, sarà emanato con Decreto
del Rettore e dovrà essere portato a conoscenza di tutto il personale docente (di ruolo, non di
ruolo e a contratto), di tutto il personale tecnico amministrativo e degli studenti con i mezzi ritenuti
più idonei.
2. Il presente Codice Etico e le sue successive modifiche, previo parere favorevole del
Consiglio di Amministrazione, sentiti il Comitato Unico di Garanzia, i Dipartimenti e il Consiglio degli Studenti, sono approvati dal Senato Accademico e emanati con Decreto del
Rettore.
Il Rettore garantisce adeguata pubblicità del Codice e la sua più ampia divulgazione nella
comunità universitaria con i mezzi ritenuti più idonei.
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Art. 25 – NORMA TRANSITORIA E FINALE
1. In prima applicazione, il Rettore costituisce, nella composizione prevista dal precedente
art. 22 e entro 30 giorni dall’emanazione del presente Codice, una Commissione etica che
svolga le proprie funzioni nel rispetto della riservatezza e che rimane in carica fino
all’insediamento del nuovo Rettore.
OMISSIS
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
Visto lo Statuto dell‟Università degli studi di Urbino Carlo Bo;
Vista la Costituzione;
Viste le modifiche proposte dall‟Amministrazione al testo del Codice Etico emanato con D.R.
n. 360/2010 del 9 settembre 2010;
Visto il parere espresso dal Comitato Unico di Garanzia in data 18 settembre 2013;
Tenuto conto della discussione intervenuta in cui è emerso il suggerimento al Senato Accademico di valutare l‟opportunità di intervenire sull‟art. 20 lett. b) rendendo esplicite le generalità del destinatario della sanzione del richiamo pubblico;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
di esprimere parere favorevole sul testo del Codice Etico così come riportato nel testo seguente
proponendo al Senato Accademico di valutare l‟opportunità di intervenire sull‟art. 20 lett. b) rendendo esplicite le generalità del destinatario della sanzione del richiamo pubblico.
CODICE ETICO
INDICE
PREMESSA
PARTE I. PRINCIPI GENERALI
ART. 1 – RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
ART. 2 – FINALITÀ DI PREVENZIONE
ART. 3 – FINALITÀ DI PROMOZIONE
PARTE II. NORME DI COMPORTAMENTO
ART. 4 – DOVERI ISTITUZIONALI DEGLI APPARTENENTI ALLA COMUNITÀ UNIVERSITARIA
ART. 5 – LIBERTÀ ACCADEMICA
ART. 6 – NOME E REPUTAZIONE
ART. 7 – RIFIUTO DI OGNI DISCRIMINAZIONE
ART. 8 – MOLESTIE SESSUALI
ART. 9 – PROPRIETÀ INTELLETTUALE E PLAGIO
ART. 10 – CONFLITTO DI INTERESSI
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ART. 11 – NEPOTISMO E FAVORITISMO
ART. 12 – ABUSO DI POSIZIONE
ART. 13 – DONI E BENEFICI
ART. 14 – UTILIZZO DELLE RISORSE, DEI SERVIZI E DEGLI SPAZI UNIVERSITARI
ART. 15 – RISERVATEZZA
ART. 16 – CORRETTEZZA E MOTIVAZIONE DELLE DECISIONI
ART. 17 – QUALITÀ E INTERNAZIONALIZZAZIONE
ART. 18 – RIFIUTO DI FAVORITISMI O DISCRIMINAZIONI VERSO GLI STUDENTI
ART. 19 – COMPITI DEI DIPARTIMENTI
PARTE III. DISPOSIZIONI ATTUATIVE
ART. 20 – SANZIONI
ART. 21 – SEGNALAZIONE DELLE VIOLAZIONI
ART. 22 – COMMISSIONE ETICA
ART. 23 – OSSERVANZA E VIOLAZIONE
ART. 24 – ATTUAZIONE E DIFFUSIONE
ART. 25– NORMA TRANSITORIA E FINALE
PREMESSA
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo è un‟istituzione pubblica, dotata di personalità giuridica
e piena capacità di diritto pubblico e privato. L‟Università - nell‟ambito delle leggi dello Stato- ha
autonomia didattica, scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, ed è organizzata secondo
le disposizioni del proprio Statuto.
Fini primari dell‟Università sono la promozione e l'organizzazione della ricerca scientifica e dell'istruzione superiore, la formazione dei docenti, la preparazione culturale e professionale degli
studenti, la formazione permanente e ricorrente, nonché, nelle forme che le sono proprie, lo sviluppo culturale del territorio.
L‟Ateneo riconosce negli studenti la componente centrale del proprio sistema e, in funzione di
essa, esercita la propria attività
L‟Università, inoltre, promuove e sostiene tutte quelle attività di promozione culturale e sociale
previste dal suo Statuto a favore degli studenti e del territorio. In modo particolare l‟Università garantisce e promuove, anche attraverso azioni positive, il principio delle pari opportunità e la valorizzazione delle differenze di genere. Contrasta, in ogni ambito di sua pertinenza, qualsiasi forma
di discriminazione, diretta e indiretta, con particolare riguardo al sesso, alla razza, al colore della
pelle, all‟origine etnica o sociale, alla lingua, alla religione, alle convinzioni personali, alle opinioni
politiche o di qualsiasi altra natura, all‟appartenenza a una minoranza nazionale e/o culturale, alle
condizioni socio-economiche, alla disabilità e alle condizioni di salute, all‟età, all‟orientamento
sessuale, allo stato civile. L‟Università assicura un ambiente improntato al benessere organizzativo e si impegna a prevenire, rilevare, contrastare ed eliminare ogni comportamento lesivo della
dignità della persona (art. 1.7 Statuto).
Tali principi fondamentali ispirano l‟Università quale Istituzione interagente con una pluralità di
soggetti pubblici e privati, nazionali e internazionali. I rapporti interni ed esterni dell‟Università sono regolati da una pluralità di fonti normative, che comprendono la legislazione nazionale e sovranazionale, statutaria e regolamentare. Tali fonti non esauriscono l‟ambito dei rapporti etici
dell‟Università con i portatori di interesse sia interni che esterni, né quello della propria responsabilità nei loro confronti.
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Tutto ciò premesso, l‟Università ritiene opportuno adottare, attraverso i propri organi istituzionali,
il presente Codice Etico, quale documento contenente l‟indicazione dei valori fondamentali utili a
determinare modelli di condotta da applicarsi nell‟interpretazione di questioni etiche riguardanti le
attività e la vita universitarie. Il presente Codice non si sostituisce alla legge, ma si aggiunge alle
disposizioni normative applicabili al personale dell‟Università dalle quali conseguono diritti e doveri.
Ai fini di una lettura più agevole del testo si precisa che:
- in tutto il testo si utilizzeranno termini collettivi al maschile o al femminile, secondo l‟uso corrente
nella lingua italiana. Deve essere chiaro, tuttavia, che termini usati al maschile devono essere intesi come comprendenti anche la loro accezione al femminile
- si definisce con il termine personale tutti coloro che operano all‟interno dell‟Università per il perseguimento dei fini istituzionali, e specificamente: professori di prima e seconda fascia, ricercatori
a tempo indeterminato e a tempo determinato, personale tecnico e amministrativo a tempo indeterminato e a tempo determinato, professori a contratto, assegnisti di ricerca, dottorandi, nonché
tutti coloro che a vario titolo operano nell‟Ateneo
- si definisce con il termine comunità universitaria l‟insieme del personale e degli studenti.
PARTE I. PRINCIPI GENERALI
ART. 1 – RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
1. L‟Università di Urbino adotta il presente Codice per rendere effettivi al proprio interno principi,
libertà e garanzie riconosciute dalla Costituzione italiana e in particolar modo:
- il principio di uguaglianza (art. 3);
- la promozione della cultura (art. 9 Cost.);
- la libertà d‟insegnamento (art. 33 Cost.);
- il diritto per i capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi (art. 34 Cost.).
2. L‟applicazione del Codice non può mai significare violazione delle seguenti disposizioni costituzionali:
- principio di uguaglianza sostanziale (art. 3.2 Cost.);
- diritto di difesa (art. 24 Cost.);
- responsabilità penale personale (art. 27 Cost.);
- forme e criteri di responsabilità dei funzionari e dei dipendenti pubblici (art. 28 Cost.);
- pari opportunità per donne e uomini nell‟accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive (art.
51 Cost.).
- buon andamento e imparzialità dell‟amministrazione (art. 97 Cost.).
ART. 2 – FINALITA‟ DI PREVENZIONE
1. Il Codice persegue il fine di sostenere e far maturare un‟etica pubblica condivisa all‟interno della comunità universitaria di riferimento.
2. Il Codice è strumento preventivo rispetto a qualsiasi condotta che:
- sacrifichi il merito per assecondare interessi personali;
- utilizzi raccomandazioni in sede di esami, giudizi e valutazioni comparative di qualsiasi natura;
- si sottragga al confronto con i criteri di qualità, valutazione e giudizio accreditati in standard nazionali o internazionali elaborati e utilizzabili nelle Università;
- discrimini o leda la dignità della persona nel suo ambiente di studio o di lavoro, ovvero sacrifichi
il principio delle pari opportunità.
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ART. 3 – FINALITA‟ DI PROMOZIONE
1. Il rispetto del Codice da parte di tutti i soggetti favorisce la credibilità scientifica e l‟imparzialità
amministrativa dell‟Università di Urbino.
2. Il rispetto del Codice garantisce il merito quale valore non negoziabile della comunità universitaria ed esclusivo elemento di confronto tra i suoi soggetti.
3. L‟osservanza dei doveri legalmente posti da fonti giuridiche resta estranea ai presenti principi
di comportamento, i cui precetti attengono alla sfera della adeguatezza etica dei singoli comportamenti.
PARTE II. NORME DI COMPORTAMENTO
ART. 4 – DOVERI ISTITUZIONALI DEGLI APPARTENENTI ALLA COMUNITÀ UNIVERSITARIA
1.
Tutte le componenti della comunità universitaria sono chiamate a operare, nell‟ambito delle rispettive funzioni, nell‟interesse esclusivo dell‟istituzione universitaria nel suo complesso.
2.
Quanto al personale docente, l‟adempimento dei doveri accademici prevale sull‟esercizio
di qualunque altra pur legittima attività professionale il cui esercizio, ove consentito dalla legge,
deve essere svolto in modo da non sovrapporsi ai compiti istituzionali.
Le lezioni e le altre attività di docenza sono svolte puntualmente nel rispetto della programmazione oraria dei rispettivi corsi di studio; le sostituzioni dei docenti non sono ammesse se non in circostanze eccezionali e comunque lezioni e esami devono essere tenuti da professori di prima e
seconda fascia, ricercatori, contrattisti, assegnisti di ricerca e dottorandi.
Il docente non pubblicizza la sua attività professionale all‟interno delle strutture universitarie, non
utilizza indebitamente la reputazione dell‟Ateneo a fini professionali e evita in generale di trovarsi
in situazioni, reali o apparenti, di conflitto di interessi.
Il personale docente si impegna a partecipare agli Organi di Governo dell‟Ateneo, evitando tuttavia il cumulo di incarichi. Nelle nomine e nelle elezioni si tiene sempre presente il principio delle
pari opportunità e la necessità di favorire, attraverso la rotazione delle cariche, la partecipazione
di tutti allo svolgimento dei compiti istituzionali dell‟Ateneo.
Il rapporto didattico individuale con gli studenti nei tempi, luoghi e modi prestabili, fa parte dei doveri accademici.
Nei confronti del personale docente i principi generali del presente Codice sono integrati dalla legislazione nazionale.
3.
Gli studenti partecipano attivamente all‟attività didattica e formativa.
Lo svolgimento delle prove d‟esame avviene nel rispetto dei principi di collaborazione e di lealtà
dei reciproci rapporti, nonché nell‟osservanza delle regole di comportamento previste dalle norme
dell‟ordinamento universitario, delle fonti statutarie e regolamentari.
Nei confronti degli studenti i principi generali del presente Codice sono integrati dalla “Carta dei
diritti e dei doveri degli studenti” di Ateneo.
4.
Quanto al personale tecnico-amministrativo, i compiti a ciascuno affidati sono svolti con
impegno e senso di responsabilità, secondo il principio di collaborazione con le altre componenti
universitarie.
5.
Nei confronti del personale tecnico e amministrativo i principi generali del presente Codice sono integrati dal Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di
cui all‟art. 54 del D. Lgs. 165/2001.
6.
Tutti gli appartenenti alla comunità universitaria si impegnano a tenere un contegno appropriato e ad adottare un atteggiamento, anche nel linguaggio e nei comportamenti esteriori,
consono al decoro della istituzione e alla funzione svolta. Sono inoltre tenuti a mantenere una
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condotta collaborativa e rispettosa nei confronti delle decisioni accademiche prese ai fini
dell‟efficienza, equità, imparzialità e trasparenza delle attività istituzionali dell‟Ateneo.
ART. 5 LIBERTA‟ ACCADEMICA
1. L‟Università si impegna a valorizzare la libertà intellettuale e il libero scambio delle idee come
essenziali per il raggiungimento della sua missione istituzionale e si impegna, altresì, a proteggere i suoi membri da qualsivoglia tentativo di limitazione o violazione di tale libertà. La libertà di insegnamento e di ricerca è riconosciuta come essenziale ad una corretta conduzione dell‟attività
istituzionale dell‟Università.
2. Il personale docente si deve attenere a un comportamento intellettuale che abbia come riferimento etico la libertà di giudizio e di interpretazione dei fatti, ispirata a un onesto e responsabile
progresso della conoscenza.
ART. 6 NOME E REPUTAZIONE
1. La comunità universitaria è tenuta a rispettare il buon nome dell‟istituzione e a non recare danno alla sua reputazione anche attraverso la divulgazione di notizie interne. E‟ fatto salvo
l‟esercizio del diritto di critica e di dissenso.
2. Salvo espressa autorizzazione, a nessun componente del personale è consentito:
a) utilizzare il logo e il nome dell‟Università;
b) utilizzare la reputazione dell‟Università in associazione ad attività professionali, impieghi, incarichi o altre attività esterne, anche non remunerate, salvo il legittimo esercizio del diritto all‟identità
personale e professionale;
c) esprimere punti di vista personali come se fossero quelli dell‟Università.
ART. 7 – RIFIUTO DI OGNI DISCRIMINAZIONE
1. Ogni componente della comunità universitaria ha diritto a essere trattato con rispetto e considerazione e a non essere discriminato, direttamente o indirettamente, in ragione di motivi quali la
religione, il sesso, l‟orientamento sessuale, le convinzioni personali, l‟aspetto fisico, la lingua, le
origini etniche o sociali, la cittadinanza, le condizioni personali e di salute, la gravidanza, le scelte
o le relazioni familiari, l‟età, il ruolo occupato in ambito universitario o extra-universitario, nonché
qualunque altro motivo, qui non previsto, che possa ragionevolmente essere considerato come
discriminatorio.
2. Sussiste discriminazione diretta quando, per uno qualsiasi dei motivi di cui al precedente
comma, una persona è trattata meno favorevolmente di altre in situazioni analoghe.
3. Sussiste discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una posizione di svantaggio le categorie di persone individuabili in base al primo comma, salvo che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente
giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati
e necessari.
4. L‟Università si adopera per evitare l‟insorgere di comportamenti discriminatori o vessatori nei
confronti di uno o più componenti del personale o del corpo studentesco da parte di superiori o
colleghi nonché ogni altra forma di pregiudizio sociale, molestia o fastidio, idea di supremazia o
superiorità morale di un gruppo rispetto a un altro secondo quanto previsto dal “Codice di comportamento per la tutela e la prevenzione del mobbing, delle molestie morali e sessuali” di Ateneo.
5. E‟ compito dell‟Università e dei suoi membri proteggere e valorizzare le categorie svantaggiate,
la diversità individuale e culturale.
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ART. 8– MOLESTIE SESSUALI
1. L‟Università opera perché non si verifichi alcun comportamento sessualmente molesto, lesivo
della dignità personale di coloro che studiano, lavorano ed operano nell‟ambito dell‟Ateneo.
2. Si definisce molestia sessuale ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale che
offenda la dignità della persona nell‟ambiente di studio e di lavoro, inclusi comportamenti sessisti
verbali e non verbali. Le molestie sessuali in quanto discriminazioni fondate sul sesso violano il
principio della parità di trattamento fra le persone.
3. L‟Ateneo si impegna a mettere in atto misure dirette a prevenire tali comportamenti al fine di
creare un clima culturale sfavorevole al loro insorgere.
4. L‟esistenza di una posizione asimmetrica tra il molestatore e la vittima costituisce elemento
aggravante. Considerato il ruolo educativo dell‟Università, assumono particolare gravità molestie
sessuali da parte di docenti nei confronti di studenti.
5. L‟Ateneo si impegna a approvare il Codice di condotta relativo ai provvedimenti da assumere nella lotta contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro. In caso del verificarsi di episodi di
molestie sessuali, si applicano le procedure previste dal predetto Codice ovvero, nelle more della
sua adozione, la procedura di cui all‟art. 20 e seguenti.
ART. 9– PROPRIETA‟ INTELLETTUALE E PLAGIO
1. I Professori e i ricercatori di ruolo e non, e comunque tutti coloro che a vario titolo esercitano
attività didattica e di ricerca nell‟Università, sono tenuti al rispetto delle norme in materia di proprietà intellettuale e plagio.
2. L‟Università di Urbino, in considerazione della rilevanza sociale della ricerca scientifica e del
supporto che a essa fornisce mettendo a disposizione strutture e risorse materiali ed immateriali,
ritiene che i risultati di questa debbano contribuire allo sviluppo e al benessere non soltanto delle
comunità nazionali e internazionali ma anche dell‟Ateneo. Pertanto l‟Università auspica che gli
autori di invenzioni derivanti da attività di ricerca non sottoposta a vincoli contrattuali esterni offrano all‟Ateneo l‟opzione di assumere gli oneri di protezione dell‟invenzione condividendone i diritti di utilizzo secondo quanto stabilito dal “Regolamento in materia di proprietà industriale” di Ateneo. Rientrano in questo tipo di invenzione i prodotti derivanti da attività istituzionali di ricerca,
intendendosi compreso in queste lo svolgimento di tesi sperimentali svolte sotto la guida di un
docente dell‟Ateneo. La proprietà intellettuale individuale è riconosciuta dall‟Università ai singoli
inventori.
3. Per plagio si intende la parziale o totale attribuzione volontaria o negligente di altrui parole, idee, ricerche o scoperte a prescindere dalla lingua in cui queste sono ufficialmente presentate o
divulgate, o anche la mancata citazione delle fonti. Il plagio può derivare, nel caso di opere collettive, dall‟abuso della propria posizione gerarchicamente o accademicamente superiore.
4. Le attività accademiche di rilievo scientifico svolte collettivamente devono indicare o rendere
comunque individuabile a quale collaboratore sono riferibili le singole parti. Nell‟ambito di ciascun
gruppo è necessario:
a) promuovere le condizioni che consentano a ciascun partecipante di operare secondo integrità,
onestà, professionalità, libertà;
b) favorire metodi di pubblicazione delle ricerche che evidenzino e riconoscano il contributo di tutti i singoli partecipanti;
c) sollecitare il dialogo, la cooperazione, la critica, l'argomentazione, lo sviluppo delle idee e delle
abilità personali, specie nello svolgimento di attività scientifiche che richiedano un approccio metodologico complesso o multidisciplinare.
ART. 10– CONFLITTO DI INTERESSI
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1. Si ha conflitto di interessi quando il vantaggio privato di un componente del personale
dell‟Università contrasta anche solo potenzialmente con i legittimi interessi dell‟Ateneo. Tale conflitto riguarda anche i rapporti di collaborazione con enti di formazione o università potenzialmente concorrenti.
2. L‟interesse privato di cui al comma precedente non è necessariamente di natura economica e
può riguardare:
a) l‟interesse immediato della persona che è componente del personale;
b) l‟interesse del coniuge, di un convivente, di parenti o affini entro il quarto grado di un componente del personale;
c) l‟interesse di enti o persone giuridiche di cui un componente del personale abbia il controllo o
possegga una quota significativa di partecipazione finanziaria o con cui abbia rapporti di interesse di vario tipo;
d) l‟interesse di terzi, qualora ne possano consapevolmente derivare vantaggi a un componente
del personale.
3. Il componente del personale dell‟Università, che in una determinata operazione o circostanza
abbia interessi in conflitto con quelli dell‟Ateneo, deve darne immediata notizia al Direttore Generale e alle persone responsabili o gerarchicamente superiori e astenersi, in ogni caso, da eventuali deliberazioni o decisioni in merito.
4. Restano salve le incompatibilità previste dalla legislazione nonché dai regolamenti di Ateneo in
materia.
ART. 11– NEPOTISMO E FAVORITISMO
1. L‟Università di Urbino vigila che non si verifichino situazioni di nepotismo e di favoritismo, in
quanto contrastanti con la valorizzazione dei meriti individuali, con l‟equità, la giustizia e
l‟imparzialità, e richiede a tutto il personale dell‟Università, di ruolo e non, di astenersi da tali pratiche e, se necessario, opporvisi.
2. Ricorre nepotismo quando un professore, un ricercatore o un componente del personale tecnico-amministrativo, direttamente o indirettamente - anche nei casi di ricorso a fondi esterni - utilizzano la propria autorevolezza o capacità di persuasione per concedere benefici, favorire incarichi
o chiamate, influire sugli esiti concorsuali o sulle procedure di selezione riguardanti, in particolare
– ma non esclusivamente – la fase iniziale della carriera universitaria (borse di studio, contratti,
borse per dottorato di ricerca, assegni di ricerca) e i passaggi successivi di figli, parenti, affini e
conviventi.
3. Il docente che si trovi nella condizione di avviare alla carriera accademica propri familiari anche
in dipartimenti o strutture diverse dalla propria, deve attenersi a comportamenti ispirati alla massima onestà e imparzialità per evitare sospetti o accuse di nepotismo.
4. Sono assimilate al nepotismo anche pratiche di favoritismo - esercitate da un professore a vantaggio dei propri allievi, all‟inizio o nei passaggi successivi della carriera accademica - che portino
a condotte arbitrarie e contrarie al buon nome dell‟Ateneo, ai valori di onestà e imparzialità e
all‟interesse di altri candidati obiettivamente più meritevoli.
5. L‟accertamento dei casi di nepotismo e favoritismo richiede un approccio che tenga conto del
contesto e delle circostanze al fine di evitare irragionevoli discriminazioni di candidati eccellenti o
comunque meritevoli.
ART. 12– ABUSO DI POSIZIONE
1.A nessun componente del personale è consentito utilizzare direttamente o indirettamente
l‟autorevolezza della propria posizione accademica o del proprio ufficio per forzare altri componenti a eseguire prestazioni o servizi non configurabili come loro obbligo giuridico. L‟abuso può
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ricorrere anche in comportamenti che, seppur non illegittimi, siano palesemente in contrasto con
lo spirito di norme e regolamenti dell‟Ateneo.
ART. 13– DONI E BENEFICI
1.Il personale dell‟Università di Urbino, di ruolo e non, non deve sollecitare, incoraggiare o accettare doni o benefici di qualsivoglia natura, che potrebbero determinare, direttamente o indirettamente, vincolo nei confronti della loro attività professionale. Possono essere accettate offerte
spontanee di doni o benefici di valore economico irrilevante in occasione di incontri culturali, visite
o convegni pubblici, e sempre che l‟accettazione non incida nemmeno indirettamente sullo svolgimento delle attività universitarie.
2. E‟ un‟aggravante ogni forma di compromesso a fini commerciali.
ART. 14– UTILIZZO DELLE RISORSE, DEI SERVIZI E DEGLI SPAZI UNIVERSITARI
1. Il personale docente, tecnico-amministrativo e gli studenti deve utilizzare servizi, risorse e
spazi universitari in modo conforme ai fini istituzionali e comunque in modo legittimo. Ai predetti
soggetti non è consentito utilizzare o concedere a persone o enti esterni attrezzature di ricerca,
spazi o risorse umane, materiali o finanziarie dell‟Università per fini di natura privata o per scopi
diversi da quelli dell‟istituzione universitaria, o in ogni caso non espressamente approvati da
quest‟ultima, nel rispetto formale e sostanziale dei regolamenti vigenti.
ART. 15– RISERVATEZZA
1. Tutti i componenti del personale e gli studenti nel loro svolgimento di attività di supporto temporaneo e occasionale ai servizi resi dall'Università, compresa l'attività di tutorato, sono tenuti a:
a) rispettare la riservatezza di persone o enti di cui l‟Università detiene informazioni protette;
b) non rivelare dati o informazioni classificate come riservate da chi ha diritto e autorità a definirle
tali.
ART. 16 -CORRETTEZZA E MOTIVAZIONE DELLE DECISIONI
Ogni componente del personale dell‟Università:
a) si ispira nei propri rapporti istituzionali a criteri di lealtà, probità, trasparenza, educazione e rispetto reciproco;
b) a seguito di motivata richiesta da parte degli aventi diritto è tenuto a fornire motivazione delle
decisioni prese quando queste incidono sulla posizione o carriera di altri componenti
dell‟Università;
c) dedica al servizio o al lavoro d'ufficio la giusta quantità di tempo e di impegno, evitando assenze o allontanamenti indebiti e, se docente a tempo definito, evitando la sovrapposizione di attività
professionale privata a quella accademica, qualora il corretto svolgimento di quest‟ultima sia pregiudicato dagli impegni della prima;
d) nelle relazioni con l'esterno si comporta con cortesia, disponibilità e collaborazione e cura la
trattazione delle questioni in maniera efficiente e sollecita.
ART. 17– QUALITA‟ E INTERNAZIONALIZZAZIONE
1. Tutti i docenti considerano prioritario promuovere la continuità dell‟attività scientifica e di ricerca e la sua costante verificabilità secondo i migliori parametri accademici di qualità e valutazione
accreditati a livello nazionale e internazionale.
2. Tutti i docenti improntano l‟attività di ricerca propria e dei propri collaboratori
- alla valorizzazione e al potenziamento del merito scientifico;
- al confronto nazionale e internazionale sulle proprie discipline;
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- alla più ampia mobilità nazionale e internazionale;
- alla maturazione di curricula scientifici comparabili con i migliori standard nazionali e internazionali;
- alla valorizzazione degli studi compiuti nell‟alta formazione e nel dottorato;
- alla valorizzazione degli studi compiuti all‟estero presso centri qualificati;
- alla valorizzazione delle esperienze intersettoriali, inter- e trans-disciplinari;
- alla valutazione dei risultati concretamente ottenuti e alla loro continuità produttiva, in confronto
all‟età e alla posizione accademica ricoperta;
- alla valorizzazione delle attività produttive di trasferimento delle conoscenze o di attrazione di
risorse a favore dell‟Università.
3. I Dipartimenti incoraggianoi docenti a pubblicare sui loro siti i rispettivi curricula scientifici.
ART. 18– RIFIUTO DI FAVORITISMI O DISCRIMINAZIONI VERSO GLI STUDENTI
1. Ciascun docente, nelle proprie attività didattiche, eviterà qualunque forma di favoritismo.
2. Gli studenti hanno diritto a una valutazione imparziale tramite prove d‟esame trasparenti e coerenti con il programma, gli obiettivi formativi e le modalità di svolgimento dei corsi.
3. Programma, obiettivi formativi e modalità di svolgimento del corso devono essere resi pubblici
prima dell‟inizio delle lezioni.
4. Gli studenti hanno diritto, nel rispetto del calendario d‟esame, a essere esaminati dal docente
titolare del corso.
5. Gli studenti hanno diritto a sostenere prove di esame secondo forme e modalità che non discriminino o ledano la dignità della persona.
6. Il docente dovrebbe astenersi dal visionare il libretto universitario dello studente prima che sia
stata espressa la valutazione finale, fatto salvo l‟accertamento del criterio della propedeuticità.
7. Il docente garantisce allo studente la possibilità di essere ricevuto in ordine alle questioni relative all‟interazione didattica sedi e orari appropriati in ordine alle questioni relative all‟interazione
didattica. che dovranno essere resi noti all‟inizio di ogni anno accademico o corso di studio.
ART. 19– COMPITI DEI DIPARTIMENTI
1. In sede di istruttoria delle deliberazioni da sottoporre al Consiglio di Dipartimento, i Direttori di
ciascun Dipartimento si impegnano a effettuare la preventiva analisi delle proposte e delle decisioni da assumere e la verifica della loro ammissibilità rispetto al Codice, dandone conto nelle discussioni e nelle deliberazioni collegiali.
PARTE III. DISPOSIZIONI ATTUATIVE
ART. 20 – SANZIONI
1. Le sanzioni da irrogare nel caso di violazione del Codice Etico sono, nel rispetto del principio della proporzionalità e gradualità tra la gravità dell‟infrazione e la sanzione stessa, ai
sensi dell‟art. 7 dello Statuto, le seguenti:
a) il richiamo privato, consistente in una comunicazione scritta indirizzata in via riservata
al soggetto responsabile della violazione accertata e inviata a mezzo raccomandata
A/R. Il richiamo indica la deliberazione assunta dal Senato Accademico; ad esso è unita copia del decreto rettorale che ha dato esecuzione alla deliberazione medesima.
Il suddetto richiamo è comunicato altresì al Responsabile della struttura di appartenenza;
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b) il richiamo pubblico si applica in caso di condotte di particolare gravità o di violazioni
reiterate; esso comporta, oltre a quanto previsto al comma precedente, la pubblicazione - in applicazione del D. Lgs. 196/03 e del “Regolamento per il trattamento dei
dati sensibili e giudiziari in attuazione del D. Lgs. 196/03” scheda A, approvato con D.
R. 1502/05 – nell‟Albo Ufficiale di Ateneo, dell‟estratto del decreto rettorale indicante
la sanzione; esso sarà consultabile, in base al “Regolamento dell‟Albo Ufficiale di Ateneo”, per un periodo minimo di quindici giorni fino a un periodo massimo di tre mesi;
c) esclusione dall‟assegnazione di contributi di Ateneo, per un periodo massimo di tre
anni, limitatamente al personale docente.
2. Il Senato Accademico, su proposta del Rettore, può disporre la pubblicazione sul sito web
di Ateneo di un principio generale di comportamento, privo di riferimenti nominativi o personali, che costituisca un riferimento per tutta la comunità universitaria.
3. Tutti i provvedimenti sanzionatori di cui sopra vengono depositati nel fascicolo personale
del soggetto interessato o riportati nella carriera dello studente.
4. Decorso un biennio dall‟irrogazione della sanzione, la sanzione medesima non potrà essere menzionata in alcun atto.
ART. 21 – SEGNALAZIONE DELLE VIOLAZIONI
1. Ciascun componente della comunità universitaria che ritenga di essere vittima di una violazione del presente Codice Etico può informare per iscritto il Rettore.
2. Il Responsabile della struttura didattica, di ricerca, di servizio e/o amministrativa che venga
a conoscenza di atti, fatti o comportamenti che possano costituire violazioni delle disposizioni del presente Codice, ne dà comunicazione scritta al Rettore.
3. Le segnalazioni devono indicare in modo circostanziato i fatti che si ritiene costituiscano
violazione del presente Codice. In nessun caso sono ammissibili segnalazioni anonime.
4. Il Rettore comunica all‟interessato, entro 15 giorni dalla ricezione della segnalazione, la
presunta violazione, inviando contestazione scritta degli addebiti a mezzo di lettera raccomandata A/R nel rispetto dei principi dettati dalla L. 241/90.
5. Il Rettore nel medesimo termine trasmette la notizia e la documentazione in suo possesso
alla Commissione etica.
ART. 22– COMMISSIONE ETICA
1.La Commissione etica è composta da:
a) un membro esterno alla comunità universitaria, designato dal Rettore, previa approvazione del Senato Accademico, e scelto in base a requisiti di elevata competenza giuridica,
con funzioni di presiedere e convocare la Commissione;
b) due membri effettivi e due supplenti designati dal Comitato Unico di Garanzia, anche al
proprio interno, previa approvazione del Senato Accademico.
2. La Commissione, nominata dal Senato Accademico nella prima seduta utile, dura in carica
tre anni accademici con mandato rinnovabile per una sola volta.
3. La Commissione etica:
a) ha funzioni consultive, di ricerca e di controllo in merito all‟attuazione e al rispetto delle norme
del presente codice e delle sue eventuali violazioni;
b) svolge attività preliminare di indagine in ordine alla sussistenza delle predette violazioni, formulando, entro 30 giorni dalla ricezione della segnalazione, motivata delibera circa l‟archiviazione
delle sole segnalazioni relative a violazioni manifestamente infondate, comunicandolo alle parti
interessate;
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c) favorisce, ove possibile, e se a ciò invitata dalle parti coinvolte, la composizione informale delle
eventuali controversie, deliberando, entro 30 giorni dalla ricezione della segnalazione, il non luogo a procedere, comunicandolo alle parti interessate;
d) nei casi in cui ritenga sussistenti ipotesi di violazione del presente Codice, assume, entro 30
giorni dalla ricezione della segnalazione, motivato parere che trasmette al Rettore. Il Rettore, tenuto conto dell‟istruttoria curata dalla Commissione, propone al Senato Accademico - che delibera - la sanzione da irrogare tra quelle previste dall‟art. 7 dello Statuto e riportare nel precedente
art. 20;
e) se ha notizie di istanze riferite a atti o comportamenti che non rientrino tra le violazioni previste
dal presente Codice, ma che possano configurare una violazione di una norma sanzionabile disciplinarmente, trasmette - formulando motivato parere entro 15 giorni dalla ricezione della segnalazione - la documentazione al Rettore il quale investe gli organi e gli uffici competenti;
f) sottopone agli organi competenti proposte di revisione o di integrazione del presente codice.
4.Tra la ricezione della segnalazione e la conclusione del procedimento non posso intercorrere
più di 90 giorni.
5. La partecipazione alla Commissione etica non prevede il percepimento emolumenti, compensi
o indennità.
ART. 23– OSSERVANZA E VIOLAZIONE
1. In conformità a quanto disposto nella Premessa, nella Parte I - Principi Generali e nella Parte II
- Norme di Comportamento è dovere di tutta la comunità universitaria:
a) prendere visione del presente codice;
b) familiarizzare con gli standard di condotta raccomandati nel presente codice;
c) rivolgersi alla Commissione etica, di cui al precedente art. 22, per ottenere parere circa
l‟applicazione del presente codice o la condotta da tenere in relazione a fattispecie ivi previste e
alle prassi interpretative accumulatesi nel tempo.
2. Nel rispetto della disciplina civile, penale e amministrativa, l‟accertata violazione del presente
codice dà luogo alle sanzioni previste dall‟art. 7 dello Statuto di Ateneo, richiamo privato, richiamo
pubblico, secondo quanto previsto dall‟art. 20 e seguenti.
ART. 24– ATTUAZIONE E DIFFUSIONE
1.
Il Codice Etico, dopo l‟approvazione degli Organi Accademici, sarà emanato con Decreto
del Rettore e dovrà essere portato a conoscenza di tutto il personale docente (di ruolo, non di
ruolo e a contratto), di tutto il personale tecnico amministrativo e degli studenti con i mezzi ritenuti
più idonei.
2.
Il presente Codice Etico e le sue successive modifiche, previo parere favorevole del Consiglio di Amministrazione, sentiti il Comitato Unico di Garanzia, i Dipartimenti e il Consiglio degli
Studenti, sono approvati dal Senato Accademico e emanati con Decreto del Rettore.
Il Rettore garantisce adeguata pubblicità del Codice e la sua più ampia divulgazione nella comunità universitaria con i mezzi ritenuti più idonei.
Art. 25 – NORMA TRANSITORIA E FINALE
1. In prima applicazione, il Rettore costituisce, nella composizione prevista dal precedente art. 22
e entro 30 giorni dall‟emanazione del presente Codice, una Commissione etica che svolga le
proprie funzioni nel rispetto della riservatezza e che rimane in carica fino all‟insediamento del
nuovo Rettore.
Verbale n. 7/2013
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OMISSIS
OGGETTO: Modifiche al RAD - Adeguamento alle osservazioni del CUN. Parere.
N. o.d.g.: 02/03
Rep. n. 171/2013 Prot. n. 24370
UOR: Settore offerta formativa
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
X
Ass. g.
Ass.
Si sottopone al Consiglio di Amministrazione per il prescritto parere, il nuovo testo del Regolamento Didattico di Ateneo (RAD) modificato in seguito alle osservazioni formulate dal CUN (Prot.
N. 14042 del 20/06/2013), su proposta della Commissione per la definizione dell‟Offerta Formativa. Nelle more di una rivisitazione estensiva del RAD, la Commissione ha formulato proposta di
rettifica limitatamente agli articoli oggetto di rilievo da parte del CUN.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
Visto lo Statuto dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16 aprile 2012 ;
Vista la delibera n. 205 del Senato Accademico del 18 dicembre 2012 con la quale è stato approvato il nuovo testo del Regolamento Didattico di Ateneo ai sensi delle osservazioni pervenute dai singoli Dipartimenti;
Visto il Decreto rettorale n. 28 del 16 gennaio 2013 con il quale è stato emanato il nuovo testo
del Regolamento Didattico di Ateneo nelle more dell‟approvazione e o del superamento del
termine previsto per la formulazione di osservazioni da parte del MIUR ;
Visto il parere del CUN Prot. n. 14042 del 20/06/2013 in seguito all‟adunanza del CUN del
18/06/2013 (Prot. n. 1615);
Viste le proposte di rettifica formule dalla Commissione per la definizione dell‟Offerta Formativa nominata con D.R. n. 217 del 6 maggio 2013, approvate nella riunione tenutasi in data 11
settembre 2013;
Considerato che il Consiglio di Amministrazione – ai sensi dell‟art. 18 c. 2 lett. d) dello Statuto
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
di Ateneo – è tenuto a formulare parere circa le modifiche al Regolamento Didattico di Ateneo;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
di formulare parere positivo al testo del Regolamento Didattico di Ateneo modificato nel testo sotto riportato:
RAD Testo in vigore
Art. 1
Definizioni
Art. 1
Definizioni
1. Ai sensi del presente regolamento si intende:
a. per Università: l'Università degli Studi di
Urbino Carlo Bo;
b. per legge n. 341/90: la legge 19 novembre
1990, n. 341, recante "riforma degli ordinamenti didattici universitari";
c. per D.M. 270/04: il decreto ministeriale 22
ottobre 2004, n. 270, recante modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con
decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre
1999, n. 509;
d. per Statuto: lo Statuto dell'Università degli
Studi di Urbino, emanato con Decreto Rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16 aprile
2012;
e. per regolamenti didattici dei corsi di studio,
corsi di studio, titoli di studio, classe di appartenenza di corsi di studio, settore scientificodisciplinare, ambito disciplinare, credito formativo universitario, obiettivi formativi, ordinamento didattico di un corso di studio, attività formativa, curriculum: le corrispondenti definizioni contenute nell'articolo 1 del D.M.
270/04 e nell'art. 2.1 dell'allegato B al D.M.
17/2010.
f. per L. 240/2010: la Legge 30 dicembre
2010, n. 240 recante "Norme in materia di
organizzazione delle università, di personale
accademico e reclutamento, nonche' delega
al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario
1. Ai sensi del presente regolamento si intende:
a. per Università: l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
b. per legge n. 341/90: la legge 19 novembre
1990, n. 341, recante "riforma degli ordinamenti didattici universitari";
c. per D.M. 270/04: il decreto ministeriale 22
ottobre 2004, n. 270, recante modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con
decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre
1999, n. 509;
d. per Statuto: lo Statuto dell'Università degli
Studi di Urbino, emanato con Decreto Rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16 aprile
2012;
e. per regolamenti didattici dei corsi di studio,
corsi di studio, titoli di studio, classe di appartenenza di corsi di studio, settore scientificodisciplinare, ambito disciplinare, credito formativo universitario, obiettivi formativi, ordinamento didattico di un corso di studio, attività
formativa, curriculum: le corrispondenti definizioni contenute nell'articolo 1 del D.M. 270/04
e nell'art. 2.1 dell'allegato B al D.M. 17/2010.
f. per L. 240/2010: la Legge 30 dicembre
2010, n. 240 recante "Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonche' delega al
Governo per incentivare la qualità e l'efficienza
del sistema universitario
g. per Strutture Didattiche le strutture or-
Verbale n. 7/2013
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Art. 2 Autonomia didattica
1. Il presente regolamento disciplina, in conformità alle norme vigenti e alle disposizioni
dello Statuto, i corsi di studio istituiti ed attivabili nell'Università, e detta i principi generali
e le direttive cui si conformano le strutture didattiche nell'adozione dei propri regolamenti
e nell'espletamento delle attività istituzionali.
2. Il presente regolamento disciplina, altresì,
le attività di formazione finalizzata e i servizi
didattici integrativi di cui all'art. 6 della legge
n. 341/90, nonché le attività di orientamento
e tutorato ed i corsi di perfezionamento
scientifico e di alta formazione permanente e
ricorrente successivi al conseguimento della
laurea o della laurea magistrale alla conclusione dei quali sono rilasciati i master universitari di primo e di secondo livello ai sensi
dell' Art. 3 c. 9 D.M. 270/04.
3. E' necessario il rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti dei corsi determinati con decreto del
Ministro nell' osservanza degli obiettivi e dei
criteri della programmazione del sistema universitario, previa relazione favorevole del
Nucleo di valutazione dell'Università.
4. L'elenco dei corsi di studio istituiti presso
l'Università è riportato in calce al presente
regolamento, con i relativi ordinamenti didattici e le classi di appartenenza (Allegato A).
5. L'acquisizione delle conoscenze professionali è preordinata all'inserimento del laureato nel mondo del lavoro e all'esercizio delle correlate attività professionali regolamentate nell'osservanza delle disposizioni di legge
e dell'Unione Europea e di quelle di cui all'art.
11, comma 4 del Regolamento generale
ganizzative interne ai Dipartimenti, chiamate Scuole, tramite le quali i Dipartimenti
provvedono alla organizzazione, gestione e
coordinamento delle attività didattiche secondo quanto previsto dall'art. 8 c 3 dello
Statuto e regolamentato dall'art 64 del Regolamento Generale d'Ateneo dell'Università emanato con DR n 274/2012 del 18 Luglio 2012.
Art. 2 Autonomia didattica
1. Il presente regolamento disciplina, in conformità alle norme vigenti e alle disposizioni
dello Statuto, i corsi di studio istituiti ed attivabili nell'Università, e detta i principi generali e
le direttive cui si conformano le strutture didattiche nell'adozione dei propri regolamenti e
nell'espletamento delle attività istituzionali.
2. Il presente regolamento disciplina, altresì,
le attività di formazione finalizzata e i servizi
didattici integrativi di cui all'art. 6 della legge n.
341/90, nonché le attività di orientamento e tutorato ed i corsi di perfezionamento scientifico
e di alta formazione permanente e ricorrente
successivi al conseguimento della laurea o
della laurea magistrale alla conclusione dei
quali sono rilasciati i master universitari di
primo e di secondo livello ai sensi dell' Art. 3
c. 9 D.M. 270/04.
3. E' necessario il rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti dei corsi determinati con decreto del Ministro
nell' osservanza degli obiettivi e dei criteri della
programmazione del sistema universitario,
previa relazione favorevole del Nucleo di valutazione dell'Università.
4. L'elenco dei corsi di studio istituiti presso
l'Università è riportato in calce al presente regolamento, con i relativi ordinamenti didattici e
le classi di appartenenza (Allegato A).
5. L'acquisizione delle conoscenze professionali è preordinata all'inserimento del laureato
nel mondo del lavoro e all'esercizio delle correlate attività professionali regolamentate
nell'osservanza delle disposizioni di legge e
dell'Unione Europea e di quelle di cui all'art.
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sull'autonomia.
6. L'istituzione di un nuovo corso di studio, il
relativo ordinamento didattico sono deliberati
nel rispetto della normativa vigente dal Consiglio di Amministrazione, su proposta o previo parere del Senato Accademico, acquisito
il parere del Nucleo di valutazione e, limitatamente agli ordinamenti, al parere del Consiglio degli Studenti
7. I Regolamenti dei singoli Dipartimenti disciplinano l'organizzazione didattica dei corsi
di studio e dei servizi didattici integrativi che
fanno ad essi capo.
8. Ai sensi delle norme vigenti e in base ad
appositi accordi, possono essere istituiti corsi
di studio interdipartimentali in consorzio o in
convenzione con altri Atenei, italiani ed esteri.
9. L'attivazione e la disattivazione dei corsi di
studio sono deliberate dal Consiglio di Amministrazione previa proposta o parere del
Senato Accademico.
Nel caso di disattivazione è assicurata agli
studenti già iscritti la possibilità di concludere
gli studi e di optare per l'iscrizione ad altro
corso di studio attivato.
11, comma 4 del Regolamento generale
sull'autonomia.
6. L'istituzione di un nuovo corso di studio e il
relativo ordinamento didattico sono deliberati
nel rispetto della normativa vigente dal Consiglio di Amministrazione su proposta di uno o
più Dipartimenti e comunque previo parere
del Senato Accademico, acquisito il parere del
Nucleo di Valutazione del Comitato regionale
di coordinamento, consultate le organizzazioni rappresentative nel mondo della produzione, dei servizi e delle professioni con
particolare riferimento alla valutazione degli sbocchi formativi e degli sbocchi professionali e, limitatamente agli ordinamenti, al
parere del Consiglio degli Studenti.
7. I Regolamenti dei singoli Dipartimenti disciplinano l'organizzazione didattica dei corsi di
studio e dei servizi didattici integrativi che fanno ad essi capo.
8. Ai sensi delle norme vigenti e in base ad
appositi accordi, possono essere istituiti corsi
di studio interdipartimentali in consorzio o in
convenzione con altri Atenei, italiani ed esteri.
9. L'attivazione e la disattivazione dei corsi di
studio sono deliberate dal Consiglio di Amministrazione previa proposta o parere del Senato Accademico.
Nel caso di disattivazione è assicurata agli
studenti già iscritti la possibilità di concludere
gli studi e di optare per l'iscrizione ad altro corso di studio attivato.
10. I corsi di specializzazione e di dottorato di
ricerca sono disciplinati da appositi regolamenti, nel rispetto delle norme vigenti.
Art. 3
Ordinamenti e Regolamenti didattici dei corsi
di studio
10. I corsi di specializzazione e di dottorato di
ricerca sono disciplinati da appositi regolamenti, nel rispetto delle norme vigenti.
Art. 3
Ordinamenti e Regolamenti didattici dei corsi
di studio
1. Ogni ordinamento didattico determina:
a) le denominazioni e gli obiettivi formativi dei
corsi di studio, indicando le relative classi di
appartenenza;
b) il quadro generale delle attività formative
da inserire nei curricula;
1. Ogni ordinamento didattico determina:
a) le denominazioni e gli obiettivi formativi dei
corsi di studio, indicando le relative classi di
appartenenza;
b) il quadro generale delle attività formative da
inserire nei curricula;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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c) i crediti assegnati a ciascuna attività formativa e a ciascun ambito, riferendoli per
quanto riguarda quelle previste nelle lettere
a) e b), dell'articolo 10, comma 1 del D.M.
270/04 , ad uno o più settori scientificodisciplinari nel loro complesso;
d) l'impegno orario complessivo che deve essere riservato allo studio personale o ad altre
attività formative di tipo individuale;
e) le caratteristiche della prova finale per il
conseguimento del titolo di studio.
Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea
magistrale specificano gli obiettivi formativi in
termini di risultati di apprendimento attesi,
con riferimento al sistema di descrittori adottato in sede europea e individuano gli sbocchi professionali anche con riferimento alle
attività classificate dall'ISTAT.
Tali determinazioni sono assunte, quando richiesto, previa consultazione con le organizzazioni rappresentative nel mondo della produzione, dei servizi e delle professioni con
particolare riferimento alla valutazione degli
sbocchi formativi e degli sbocchi professionali.
c) i crediti assegnati a ciascuna attività formativa e a ciascun ambito, riferendoli per quanto
riguarda quelle previste nelle lettere a) e b),
dell'articolo 10, comma 1 del D.M. 270/04 ad
uno o più settori scientifico-disciplinari nel loro
complesso;
d) i requisiti per l’accesso e le modalità di
verifica di tali requisiti.
e) l'impegno orario complessivo che deve essere riservato allo studio personale o ad altre
attività formative di tipo individuale;
f) le caratteristiche della prova finale per il
conseguimento del titolo di studio.
Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea
magistrale specificano gli obiettivi formativi in
termini di risultati di apprendimento attesi, con
riferimento al sistema di descrittori adottato in
sede europea e individuano gli sbocchi professionali anche con riferimento alle attività
classificate dall'ISTAT.
Tali determinazioni sono assunte, quando richiesto, previa consultazione con le organizzazioni rappresentative nel mondo della produzione, dei servizi e delle professioni con
particolare riferimento alla valutazione degli
sbocchi formativi e degli sbocchi professionali.
1-bis. Sugli ordinamenti didattici il Consiglio
degli Studenti è organo consultivo e propositivo.
1-bis. Sugli ordinamenti didattici i Dipartimenti sono organi di proposta e il Consiglio degli
Studenti è organo consultivo. e propositivo.
2. I Regolamenti didattici dei corsi di studio
deliberati dal Senato Accademico previa proposta e parere del Consiglio di Amministrazione, sono adottati con decreto rettorale.
2. I Regolamenti didattici dei corsi di studio deliberati dal Senato Accademico su proposta dei Dipartimenti interessati e previo parere del Consiglio di Amministrazione, sono
adottati con decreto rettorale.
3. I regolamenti didattici dei corsi di studio, oltre alle attività formative qualificanti, dovranno
prevedere:
a) attività formative autonomamente scelte
dallo studente purché coerenti con il progetto
formativo;
b) attività formative in uno o più ambiti disciplinari affini o integrativi a quelli di base e caratterizzanti, anche con riguardo alle culture di
3. I regolamenti didattici dei corsi di studio,
oltre alle attività formative qualificanti, dovranno prevedere:
a) attività formative autonomamente scelte
dallo studente purché coerenti con il progetto
formativo;
b) attività formative in uno o più ambiti disciplinari affini o integrativi a quelli di base e caratterizzanti, anche con riguardo alle culture
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di contesto e alla formazione interdisciplinare;
c) attività formative relative alla preparazione
della prova finale per il conseguimento del titolo di studio e, con riferimento alla laurea, alla verifica della conoscenza di almeno una
lingua straniera oltre l'italiano;
d) attività formative, non previste dalle lettere
precedenti, volte ad acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, nonché abilità informatiche e telematiche, relazionali, o comunque
utili per l'inserimento nel mondo del lavoro,
nonché attività formative volte ad agevolare
le scelte professionali, mediante la conoscenza diretta del settore lavorativo cui il titolo di studio può dare accesso, tra cui, in particolare, i tirocini formativi e di orientamento
di cui al decreto 25 marzo 1998, n. 142, del
Ministero del lavoro;
e) nell'ipotesi di cui all'articolo 3, comma 5,
attività formative relative agli stages e ai tirocini formativi presso imprese, amministrazioni
pubbliche, enti pubblici o privati ivi compresi
quelli del terzo settore, ordini e collegi professionali, sulla base di apposite convenzioni.
4. I Regolamenti didattici dei corsi di studio
disciplinano:
a) le materie di cui all'art. 12, comma 2, del
D.M. 270/04;
b) la strutturazione dei corsi di studio in annualità, semestri e moduli d'insegnamento,
nonché il numero delle ore di lezioni riservate
a ciascun insegnamento;
c) i presupposti e le condizioni per le proposte di sdoppiamento degli insegnamenti;
d) la determinazione dei moduli di insegnamento, integrati e coordinati, comprensivi di
parti della stessa disciplina o di discipline affini, affidate anche a docenti diversi;
e) i parametri di riferimento per l'eventuale
determinazione del numero di ammissioni al
corso di studi;
f) le condizioni per l'attivazione di insegnamenti liberi, e l'attribuzione ad essi di eventuali crediti;
g) la mutuazione, presso altro corso di studio
del medesimo Dipartimento o di altro Dipar-
contesto e alla formazione interdisciplinare;
c) attività formative relative alla preparazione
della prova finale per il conseguimento del titolo di studio e, con riferimento alla laurea, alla
verifica della conoscenza di almeno una lingua
straniera oltre l'italiano;
d) attività formative, non previste dalle lettere
precedenti, volte ad acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, nonché abilità informatiche e telematiche, relazionali, o comunque utili
per l'inserimento nel mondo del lavoro, nonché
attività formative volte ad agevolare le scelte
professionali, mediante la conoscenza diretta
del settore lavorativo cui il titolo di studio può
dare accesso, tra cui, in particolare, i tirocini
formativi e di orientamento di cui al decreto 25
marzo 1998, n. 142, del Ministero del lavoro;
e) nell'ipotesi di cui all'articolo 3, comma 5, attività formative relative agli stages e ai tirocini
formativi presso imprese, amministrazioni
pubbliche, enti pubblici o privati ivi compresi
quelli del terzo settore, ordini e collegi professionali, sulla base di apposite convenzioni.
4. I Regolamenti didattici dei corsi di studio disciplinano:
a) le materie di cui all'art. 12, comma 2, del
D.M. 270/04;
b) la strutturazione dei corsi di studio in annualità, semestri e moduli d'insegnamento, nonché il numero delle ore di lezioni riservate a
ciascun insegnamento;
c) i presupposti e le condizioni per le proposte
di sdoppiamento degli insegnamenti;
d) la determinazione dei moduli di insegnamento, integrati e coordinati, comprensivi di
parti della stessa disciplina o di discipline affini, affidate anche a docenti diversi;
e) i parametri di riferimento per l'eventuale determinazione del numero di ammissioni al corso di studi;
f) le condizioni per l'attivazione di insegnamenti liberi, e l'attribuzione ad essi di eventuali
crediti;
g) la mutuazione, presso altro corso di studio
del medesimo Dipartimento o di altro Diparti-
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timento, e in quest'ultimo caso, previo nulla
osta del Dipartimento interessato, degli insegnamenti non attivati in proprio;
h) i termini e le modalità di programmazione
delle attività didattiche di ogni Anno Accademico, nonché della verifica dei risultati delle
attività formative;
i) i limiti del numero di anni di iscrizione fuori
corso, con particolare riferimento alla posizione dello studente non impegnato a tempo
pieno;
I) le forme di tutorato e la loro organizzazione, nonché le modalità di individuazione del
responsabile del servizio, in conformità ai
principi di cui all'art. 24 e alle disposizioni del
Regolamento;
m) sulla base dei criteri fissati dall'ordinamento didattico per ciascun corso di studi, e
dall'art. 7 del presente regolamento, le modalità di accertamento della preparazione iniziale degli studenti che accedono ai corsi di laurea e ai corsi di laurea magistrale, nonché
l'organizzazione di attività formative propedeutiche alla valutazione della preparazione
iniziale degli studenti che accedono ai corsi
di laurea, e di quelle relative agli obblighi
formativi aggiuntivi di cui all'art. 6, comma 1,
del D.M. 270/04.
n) Il regolamento didattico dei corsi di studio
prevede l'attribuzione a ciascun insegnamento attivato di un congruo numero intero di
crediti formativi, evitando la parcellizzazione
delle attività formative. In ciascun corso di
laurea non possono essere previsti in totale
più di 20 esami (venti esami) o valutazioni finali di profitto, anche mediante prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli
coordinati.
I docenti titolari degli insegnamenti o moduli
coordinati partecipano alla valutazione collegiale complessiva del profitto dello studente
con modalità previste nei regolamenti dei
Corsi di studio ai sensi dell'articolo 11, comma 7, lettera d) e dell'articolo 12, comma 2,
mento, e in quest'ultimo caso, previo nulla osta
del Dipartimento interessato, degli insegnamenti non attivati in proprio;
h) i termini e le modalità di programmazione
delle attività didattiche di ogni Anno Accademico, nonché della verifica dei risultati delle attività formative;
i) i limiti del numero di anni di iscrizione
fuori corso, con particolare riferimento alla
posizione dello studente non impegnato a
tempo pieno con i relativi sviluppi temporali dei piani di studio;
I) le forme di tutorato e la loro organizzazione,
nonché le modalità di individuazione del responsabile del servizio, in conformità ai principi di cui all'art. 24 e alle disposizioni del Regolamento;
m) sulla base dei criteri fissati dall'ordinamento didattico per ciascun corso di studi,
e dall'art. 7 del presente regolamento, le
conoscenze richieste per l’accesso e le relative modalità di accertamento nei confronti degli studenti che accedono ai corsi
di laurea e rispettivamente per gli studenti
che accedono ai corsi di laurea magistrale,
nonché l’organizzazione di attività formative propedeutiche alla valutazione della
preparazione iniziale degli studenti che accedono ai corsi di laurea, e di quelle relative agli obblighi formativi aggiuntivi di cui
all’art. 6, c. 1 del DM. 270/04.
n) Il regolamento didattico dei corsi di studio
prevede l'attribuzione a ciascun insegnamento
attivato di un congruo numero intero di crediti
formativi, evitando la parcellizzazione delle attività formative. In ciascun corso di laurea non
possono essere previsti in totale più di 20 esami (venti esami) o valutazioni finali di profitto, anche mediante prove di esame integrate
per più insegnamenti o moduli coordinati.
I docenti titolari degli insegnamenti o moduli
coordinati partecipano alla valutazione collegiale complessiva del profitto dello studente
con modalità previste nei regolamenti dei Corsi di studio ai sensi dell'articolo 11, comma 7,
lettera d) e dell'articolo 12, comma 2, lettera d)
del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n.
Verbale n. 7/2013
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lettera d) del decreto ministeriale 22 ottobre
2004, n. 270.
o) In ciascun corso di laurea magistrale, fatti
salvi quelli regolati da normative dell'Unione
Europea, non possono essere previsti in totale più 12 esami (dodici esami) o valutazioni
finali di profitto, anche mediante prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. In tal caso i docenti titolari degli
insegnamenti o moduli coordinati partecipano
alla valutazione collegiale complessiva del
profitto dello studente con modalità previste
nei regolamenti didattici di ateneo ai sensi
dell'articolo 11, comma 7, lettera d), e dell'articolo 12, comma 2, lettera d), del decreto
ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270.
p) Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico,
di durata normale di 5 o 6 anni, il numero
massimo di esami è fissato rispettivamente in
30 (trenta) e 36 (trentasei).
5. Le Strutture didattiche svolgono i compiti
dei Consigli dei Corsi di Studio.
6. I corsi di studio e i servizi didattici organizzati da più Dipartimenti sono disciplinati da
regolamenti specifici, deliberati d'intesa tra le
strutture dipartimentali interessate ed approvati dal Senato Accademico previo parere del
Consiglio di amministrazione.
I corsi di studio e i servizi didattici organizzati
in consorzio o in convenzione con altri Atenei, anche stranieri, sono disciplinati da Regolamenti specifici deliberati d'intesa tra i Dipartimenti dei diversi Atenei ed approvati dal
Senato Accademico previo parere del Consiglio di amministrazione per quanto concerne
l'Università, salve ulteriori disposizioni
dell'accordo istitutivo.
7. Fermo quanto stabilito dall'art. 3, comma
6, 7 del D.M. 270/04, i regolamenti dei corsi
di specializzazione sono deliberati ed emanati nel rispetto delle norme vigenti e in particolare dell'art. 14 dello Statuto.
8. L'Università garantisce adeguate forme di
pubblicità dei procedimenti e delle decisioni
assunte in materia didattica. Per ogni attività
didattica promossa dall'Ateneo viene individuata e resa pubblica la struttura o la perso-
270.
o) In ciascun corso di laurea magistrale, fatti
salvi quelli regolati da normative dell'Unione
Europea, non possono essere previsti in totale
più 12 esami (dodici esami) o valutazioni finali
di profitto, anche mediante prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. In tal caso i docenti titolari degli insegnamenti o moduli coordinati partecipano alla valutazione collegiale complessiva del profitto
dello studente con modalità previste nei regolamenti didattici di ateneo ai sensi dell'articolo
11, comma 7, lettera d), e dell'articolo 12,
comma 2, lettera d), del decreto ministeriale
22 ottobre 2004, n. 270.
p) Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico,
di durata normale di 5 o 6 anni, il numero
massimo di esami è fissato rispettivamente in
30 (trenta) e 36 (trentasei).
5. Le Strutture didattiche svolgono i compiti dei
Consigli dei Corsi di Studio.
6. I corsi di studio e i servizi didattici organizzati da più Dipartimenti sono disciplinati da regolamenti specifici, deliberati d'intesa tra le
strutture dipartimentali interessate ed approvati dal Senato Accademico previo parere del
Consiglio di amministrazione.
I corsi di studio e i servizi didattici organizzati
in consorzio o in convenzione con altri Atenei,
anche stranieri, sono disciplinati da Regolamenti specifici deliberati d'intesa tra i Dipartimenti dei diversi Atenei ed approvati dal Senato Accademico previo parere del Consiglio di
amministrazione per quanto concerne l'Università, salve ulteriori disposizioni dell'accordo
istitutivo.
7. Fermo quanto stabilito dall'art. 3, comma 6,
7 del D.M. 270/04, i regolamenti dei corsi di
specializzazione sono deliberati ed emanati
nel rispetto delle norme vigenti e in particolare
dell'art. 14 dello Statuto.
8. L'Università garantisce adeguate forme di
pubblicità dei procedimenti e delle decisioni
assunte in materia didattica. Per ogni attività
didattica promossa dall'Ateneo viene individuata e resa pubblica la struttura o la persona
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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na alla quale è attribuita la responsabilità
dell'attività stessa.
9. L'Università provvede con periodicità stabilita dal Consiglio di Amministrazione su proposta o previo parere del Senato Accademico, alla revisione dei Regolamenti didattici
dei corsi di studio, con particolare riguardo al
numero dei crediti assegnati ad ogni insegnamento o attività formativa.
alla quale è attribuita la responsabilità dell'attività stessa.
9. L'Università provvede con periodicità stabilita dal Consiglio di Amministrazione su proposta o previo parere del Senato Accademico,
alla revisione dei Regolamenti didattici dei
corsi di studio, con particolare riguardo al numero dei crediti assegnati ad ogni insegnamento o attività formativa.
10. I Dipartimenti istituiscono nel loro ambito,
anche ai fini di quanto previsto al comma 3
dell'art. 12 del D.M. 270/04, Commissioni paritetiche docenti-studenti competenti a svolgere attività di valutazione, consultazione e
controllo sulle attività didattiche e di servizio
agli studenti e studentesse, ai sensi dell'art.
13 dello Statuto. La composizione numerica
dell'organo, le modalità di elezione, la durata
in carica e modalità di funzionamento sono
stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo, ai sensi dell'art. 13 dello Statuto.
Art. 4
Manifesto degli studi
10. I Dipartimenti istituiscono nel loro ambito,
anche ai fini di quanto previsto al comma 3
dell'art. 12 del D.M. 270/04, Commissioni paritetiche docenti-studenti competenti a svolgere
attività di valutazione, consultazione e controllo sulle attività didattiche e di servizio agli studenti e studentesse, ai sensi dell'art. 13 dello
Statuto. La composizione numerica dell'organo, le modalità di elezione, la durata in carica
e modalità di funzionamento sono stabilite dal
Regolamento Generale di Ateneo, ai sensi
dell'art. 13 dello Statuto.
Art. 4
Manifesto degli studi
1. Entro trenta giorni dalla verifica del possesso dei requisiti necessari ai fini dell'inserimento dei corsi di studio nell'Offerta Formativa, il Consiglio di Amministrazione, su proposta o previo parere del Senato Accademico predispone per il successivo anno accademico e per ciascun corso di studio, il manifesto degli studi nel quale sono riportati:
a) i piani di studio ufficiali dei corsi attivati e la
programmazione annuale delle attività formative, effettuata in conformità alle disposizioni
del presente Regolamento e, in particolare,
dell'art. 31;
b) le norme relative alle iscrizioni, i requisiti di
ammissione ai corsi con le eventuali prove di
valutazione, gli obblighi relativi alle frequenze
e le eventuali propedeuticità;
c) le modalità di accesso ai corsi di studio per
i quali sia stato fissato un numero massimo di
iscritti;
d) i periodi di svolgimento delle attività formative;
1. Entro trenta giorni dalla verifica del possesso dei requisiti necessari ai fini dell'inserimento
dei corsi di studio nell'Offerta Formativa, il Senato Accademico sentito il Consiglio di
Amministrazione, predispone per il successivo anno accademico e per ciascun corso di
studio, il manifesto degli studi nel quale sono
riportati:
a) i piani di studio ufficiali dei corsi attivati e la
programmazione annuale delle attività formative, effettuata in conformità alle disposizioni del
presente Regolamento e, in particolare,
dell'art. 31;
b) le norme relative alle iscrizioni, i requisiti di
ammissione ai corsi con le eventuali prove di
valutazione, gli obblighi relativi alle frequenze
e le eventuali propedeuticità;
c) le modalità di accesso ai corsi di studio per i
quali sia stato fissato un numero massimo di
iscritti;
d) i periodi di svolgimento delle attività formative;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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e) i termini entro i quali gli studenti presentano le eventuali proposte di piani di studio individuali;
f) ogni altra indicazione ritenuta utile;
2. Il Consiglio di Amministrazione su proposta o previo parere del Senato Accademico
nella predisposizione del manifesto degli studi può assumere iniziative per il coordinamento dei programmi predisposti dai Dipartimenti.
3. Il manifesto generale dei corsi di studio
dell'Università è pubblicato annualmente entro 15 gg. dalla delibera in argomento del
Consiglio di Amministrazione.
Art. 5
Accessi, immatricolazioni ed iscrizioni
e) i termini entro i quali gli studenti presentano
le eventuali proposte di piani di studio individuali;
f) ogni altra indicazione ritenuta utile;
2. Il Senato Accademico nella predisposizione del manifesto degli studi può assumere iniziative per il coordinamento dei programmi predisposti dai Dipartimenti.
1. Per essere ammessi a un corso di laurea
attivato dall'Università occorre essere in possesso del titolo di scuola secondaria superiore richiesto dalla normativa in vigore o di altro
titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Gli ordinamenti e i regolamenti
didattici di ciascun corso di studio per i quali
non sia previsto il numero programmato dalla
normativa vigente, definiscono le conoscenze
minime richieste per l'accesso e ne determinano le modalità di verifica, in conformità a
quanto disposto dall'art. 7 del presente Regolamento;
1. Per essere ammessi a un corso di laurea attivato dall'Università occorre essere in possesso del titolo di scuola secondaria superiore richiesto dalla normativa in vigore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto
idoneo. Gli ordinamenti e i regolamenti didattici di ciascun corso di studio per i quali non
sia previsto il numero programmato dalla
normativa vigente, definiscono le conoscenze minime richieste per l'accesso e ne determinano le modalità di verifica, in conformità a
quanto disposto dall'art. 7 del presente Regolamento, definendo altresì gli obblighi formativi aggiuntivi previsti nel caso in cui la verifica non sia positiva.
1 bis. Fatto salvo quanto stabilito per i corsi
di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 2
agosto 1999, n. 264, gli studenti vengono
immatricolati a corsi di base comuni.
Tutti gli iscritti ai corsi di laurea, afferenti alla
medesima classe o gruppi affini di essi così
come definiti dai singoli ordinamenti di ateneo, condividano le stesse attività formative
di base e caratterizzanti comuni per un minimo di 60 crediti prima della differenziazione
dei percorsi formativi prevista dall'articolo 3,
comma 4 del D.M. 270/04, secondo criteri
stabiliti autonomamente e definiscano i criteri
per la prosecuzione degli studi nei diversi
1 bis. Fatto salvo quanto stabilito per i corsi di
cui all'articolo 1, comma 1, della legge 2 agosto 1999, n. 264, gli studenti vengono immatricolati a corsi di base studio comuni.
Tutti gli iscritti ai corsi di laurea, afferenti alla
medesima classe o gruppi affini di essi così
come definiti dai singoli ordinamenti di ateneo,
condividono le stesse attività formative di base
e caratterizzanti comuni per un minimo di 60
crediti prima della differenziazione dei percorsi
formativi prevista dall'articolo 3, comma 4 del
D.M. 270/04, secondo criteri stabiliti autonomamente e definiscano i criteri per la prosecuzione degli studi nei diversi percorsi;
3. Il manifesto generale dei corsi di studio
dell'Università è pubblicato annualmente entro
15 gg. dalla delibera in argomento. del Consiglio di Amministrazione.
Art. 5
Accessi, immatricolazioni ed iscrizioni
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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percorsi;
2. Per essere ammessi al corso di laurea
magistrale attivato dall'Università occorre essere in possesso di laurea o di diploma universitario di durata triennale, conformemente
alla normativa vigente, ovvero di altro titolo di
studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo. Sono fatte salve le disposizioni vigenti
relative a specifici corsi di studio.
3. I regolamenti didattici del corso di laurea
magistrale, per i quali non sia previsto il numero programmato dalla normativa vigente in
materia di accessi ai corsi universitari, devono indicare specifici criteri di accesso che
prevedono, comunque, il possesso di requisiti che può essere anche quantitativamente
definito in termini di attività formative necessarie per l'accesso in relazione a rispettivi
ambiti disciplinari, nonché altri eventuali requisiti curriculari che attestino il possesso di
una adeguata preparazione.
L'assolvimento di eventuali debiti formativi
potrà avvenire, da parte dello studente, o con
l'iscrizione a singoli corsi e con il superamento dei relativi esami, oppure concordando con
il Consiglio della struttura didattica specifici
percorsi formativi. Il debito formativo è da
soddisfare prima dell'inizio della verifica della
adeguatezza della personale preparazione,
verifica da effettuarsi in conformità a quanto
disposto dall'art. 7 del presente Regolamento. Il possesso dei crediti necessari e dei requisiti curriculari è verificato dal Consiglio
della struttura didattica ovvero da apposita
commissione da questo istituita.
4. I requisiti, e le relative modalità di verifica,
per l'ammissione ai master universitari e ai
corsi di specializzazione sono determinati,
nel rispetto delle norme vigenti, dai rispettivi
ordinamenti didattici e regolamenti dei corsi
2. Per essere ammessi al corso di laurea magistrale attivato dall'Università occorre essere
in possesso di laurea o di diploma universitario
di durata triennale, conformemente alla normativa vigente, ovvero di altro titolo di studio
conseguito all'estero riconosciuto idoneo. Sono fatte salve le disposizioni vigenti relative a
specifici corsi di studio.
3. I regolamenti didattici dei corsi di laurea
magistrale, per i quali non sia previsto il
numero programmato dalla normativa vigente in materia di accessi ai corsi universitari, devono indicare specifici criteri di accesso che prevedano, comunque, il possesso
di specifici requisiti: nell’ambito curriculare, essi possono essere anche quantitativamente definiti in termini di attività formative già acquisite, quali il possesso di specifica laurea o di CFU in definiti SSD, da
soddisfarsi
comunque
prima
dell’iscrizione, mentre nell’ambito della
preparazione personale dovranno indicarsi
le conoscenze necessarie ed i metodi di
verifica utilizzati per attestare il possesso
di un’adeguata preparazione personale.
L'assolvimento di eventuali debiti formativi potrà avvenire, da parte dello studente, o con l'iscrizione a singoli corsi e con il superamento
dei relativi esami, oppure concordando con il
Consiglio della struttura didattica specifici percorsi formativi da soddisfare prima
dell’iscrizione al corso. Il debito formativo è
da soddisfare prima dell'inizio della verifica
della adeguatezza della personale preparazione, verifica da effettuarsi in conformità a quanto disposto dall'art. 7 del presente Regolamento. Il possesso dei crediti necessari e dei requisiti curriculari è verificato dal Consiglio della
struttura didattica ovvero da apposita commissione da questo istituita.
4. I requisiti, e le relative modalità di verifica,
per l'ammissione ai master universitari e ai
corsi di specializzazione sono determinati, nel
rispetto delle norme vigenti, dai rispettivi ordinamenti didattici e regolamenti dei corsi di
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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di studio che li disciplinano.
5. I termini, le modalità di iscrizione, la documentazione richiesta, l'importo delle tasse ed
ogni altra disposizione relativa alle iscrizioni e
all'esercizio del diritto allo studio sono indicati
nel manifesto generale degli studi.
6. I termini di iscrizione non potranno superare il 30 novembre. Per gravi e documentati
motivi il Rettore può accogliere domande d'iscrizione dopo tale data, ma non oltre il 31
dicembre.
7. Lo studente che risulti iscritto ad un corso
di studio dell'Università non può, a pena di
decadenza dall'iscrizione successiva alla
prima, iscriversi contemporaneamente ad altro corso dell'Università o di altro Ateneo o istituto di istruzione superiore, italiano o estero.
8. La contemporanea iscrizione a corsi di
perfezionamento a distanza o di durata inferiore ad un anno ed a corsi istituiti nell'Università può essere autorizzata dal Rettore.
9. Lo studente può richiedere la sospensione
degli studi per uno o più anni accademici per
iscriversi e frequentare corsi di studio presso
università estere. La sospensione non può
durare più di quattro anni accademici, fatte
salve le verifiche dei crediti eventualmente
acquisiti all'estero, ai fini di un loro possibile
riconoscimento. Per il periodo di sospensione
non sono dovute le tasse ed i contributi universitari. L'importo da versare all'atto della ripresa degli studi è stabilito dal Consiglio di
Amministrazione.
Art. 6
Immatricolazioni ai corsi di studio a numero
limitato
studio che li disciplinano.
5. I termini, le modalità di iscrizione, la documentazione richiesta, l'importo delle tasse ed
ogni altra disposizione relativa alle iscrizioni e
all'esercizio del diritto allo studio sono indicati
nel manifesto generale degli studi.
6. I termini di iscrizione non potranno superare
il 30 novembre. Per gravi e documentati motivi
il Rettore può accogliere domande d'iscrizione
dopo tale data, ma non oltre il 31 dicembre.
7. Lo studente che risulti iscritto ad un corso di
studio dell'Università non può, a pena di decadenza dall'iscrizione successiva alla prima, iscriversi contemporaneamente ad altro corso
dell'Università o di altro Ateneo o istituto di istruzione superiore, italiano o estero.
8. La contemporanea iscrizione a corsi di perfezionamento a distanza o di durata inferiore
ad un anno ed a corsi istituiti nell'Università
può essere autorizzata dal Rettore.
9. Lo studente può richiedere la sospensione
degli studi per uno o più anni accademici per
iscriversi e frequentare corsi di studio presso
università estere. La sospensione non può durare più di quattro anni accademici, fatte salve
le verifiche dei crediti eventualmente acquisiti
all'estero, ai fini di un loro possibile riconoscimento. Per il periodo di sospensione non sono
dovute le tasse ed i contributi universitari.
L'importo da versare all'atto della ripresa degli
studi è stabilito dal Consiglio di Amministrazione.
1. Salve le disposizioni relative alla programmazione degli accessi effettuata a livello
nazionale, il Consiglio di Amministrazione, su
proposta o previo parere del Senato Accademico, determina, all'apertura delle immatricolazioni ed iscrizioni, il numero dei posti disponibili per i corsi di studio per i quali è stabilito il numero limitato nel corrispondente ordinamento.
1. Salve le disposizioni relative alla programmazione degli accessi effettuata a livello nazionale, il Senato Accademico, su proposta
dei Dipartimenti e su proposta o previo parere del Consiglio di Amministrazione, determina, all'apertura delle immatricolazioni ed iscrizioni, il numero dei posti disponibili per i
corsi di studio per i quali è stabilito il numero
limitato nel corrispondente ordinamento.
Art. 6
Immatricolazioni ai corsi di studio a numero limitato
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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2. A tal fine, vengono predisposti appositi
bandi di ammissione contenenti le condizioni
richieste per l'accesso, il numero dei posti disponibili, il programma di esame della prova
selettiva e tutte le altre norme inerenti al procedimento concorsuale, compresa la fase di
pubblicazione della graduatoria e le modalità
della immatricolazione.
3. Gli studenti sono ammessi in ordine di
graduatoria.
4. La prova selettiva può non essere effettuata se le domande di ammissione sono in numero inferiore ai posti disponibili.
5. Qualora gli studenti collocati utilmente in
graduatoria rinuncino all'immatricolazione,
l'Università procede a coprire i posti lasciati
liberi secondo l'ordine di graduatoria.
Art. 7
Requisiti di ammissione ai corsi di studio
2. A tal fine, vengono predisposti appositi bandi di ammissione contenenti le condizioni richieste per l'accesso, il numero dei posti disponibili, il programma di esame della prova
selettiva e tutte le altre norme inerenti al procedimento concorsuale, compresa la fase di
pubblicazione della graduatoria e le modalità
della immatricolazione.
3. Gli studenti sono ammessi in ordine di graduatoria.
4. La prova selettiva può non essere effettuata
se le domande di ammissione sono in numero
inferiore ai posti disponibili.
5. Qualora gli studenti collocati utilmente in
graduatoria rinuncino all'immatricolazione, l'Università procede a coprire i posti lasciati liberi
secondo l'ordine di graduatoria.
Art. 7
Requisiti di ammissione ai corsi di studio
1. Gli ordinamenti e i regolamenti didattici dei
corsi di studio richiedono il possesso o l'acquisizione di un'adeguata preparazione iniziale. Qualora l'ordinamento ed il regolamento didattico del corso di studio richiedano una
verifica delle conoscenze necessarie per
l'accesso, il Consiglio della struttura didattica,
ovvero un'apposita commissione da questo
istituita, accerta il possesso delle conoscenze
richieste per l'accesso, secondo le modalità
di verifica definite dal regolamento didattico
del corso di studio. Tale verifica può avvenire
anche a conclusione di attività formative propedeutiche, svolte eventualmente in collaborazione con istituti di istruzione secondaria
superiore.
2. L'eventuale esito negativo della verifica
non preclude l'accesso, comportando soltanto l'adempimento, da parte dello studente, di
specifici obblighi formativi aggiuntivi determinati dal Consiglio della struttura didattica.
L'adempimento di tali obblighi deve avvenire
nel primo anno di corso e può essere verificato, attraverso specifiche prove, ovvero
soddisfatto, se così stabilito, soltanto mediante la frequenza di specifiche attività formative. L'eventuale acquisizione di crediti forma-
1. Gli ordinamenti e i regolamenti didattici dei
corsi di studio richiedono il possesso o l'acquisizione di un'adeguata preparazione iniziale.
Qualora l'ordinamento ed il regolamento didattico del corso di studio richiedano una verifica
delle conoscenze necessarie per l'accesso, il
Consiglio della struttura didattica, ovvero
un'apposita commissione da questo istituita,
accerta il possesso delle conoscenze richieste
per l'accesso, secondo le modalità di verifica
definite dal regolamento didattico del corso di
studio. Tale verifica può avvenire anche a
conclusione di attività formative propedeutiche, svolte eventualmente in collaborazione
con istituti di istruzione secondaria superiore.
2. L'eventuale esito negativo della verifica non
preclude l'accesso, comportando soltanto l'adempimento, da parte dello studente, di specifici obblighi formativi aggiuntivi determinati dal
Consiglio della struttura didattica. L'adempimento di tali obblighi deve avvenire nel primo
anno di corso e può essere verificato, attraverso specifiche prove, ovvero soddisfatto, se
così stabilito, soltanto mediante la frequenza
di specifiche attività formative. L'eventuale acquisizione di crediti formativi nell'adempimento
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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tivi nell'adempimento di tali obblighi didattici
risultano comunque in eccesso a quelli necessari per il conseguimento del titolo. Obblighi formativi aggiuntivi vengono altresì assegnati agli studenti dei corsi ad accesso programmato che siano stati ammessi agli stessi
con una votazione inferiore ad una votazione
minima prefissata dal Consiglio della struttura
didattica.
di tali obblighi didattici risultano comunque in
eccesso a quelli necessari per il conseguimento del titolo. Obblighi formativi aggiuntivi vengono altresì assegnati agli studenti dei corsi
ad accesso programmato che siano stati ammessi agli stessi con una votazione inferiore
ad una votazione minima prefissata dal Consiglio della struttura didattica.
3. Il Consiglio della struttura didattica cui afferisce il corso di studio a cui lo studente si iscrive, valutato l'effettivo raggiungimento degli obiettivi formativi qualificanti richiesti
dall'ordinamento didattico del corso, nonché
la loro congruità con gli obiettivi formativi
specifici del Corso di studio, indica l'anno di
corso al quale lo studente è ammesso. AI fine di favorire la mobilità degli studenti, mediante appositi accordi, I Dipartimenti dell'Università possono prevedere, in modo generale e permanente, il reciproco riconoscimento di crediti acquisiti in corsi di studio presso
di esse istituiti. Analoghe convenzioni possono essere stipulate fra l'Università e altri Atenei, italiani o stranieri. In mancanza di tali accordi, il Consiglio della struttura didattica può
procedere al riconoscimento dei crediti acquisiti nel corso di provenienza fino a concorrenza del numero dei crediti dello stesso settore scientifico-disciplinare, o insieme di essi,
previsti dall'ordinamento didattico del corso.
Per integrare eventuali differenze nel numero
dei crediti in un determinato settore scientifico-disciplinare, o insieme di essi, il Consiglio
della struttura didattica determina le modalità
per colmare il debito formativo.
4. Per essere ammessi a un corso di laurea
magistrale occorre essere in possesso della
laurea o del diploma universitario di durata
triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.
Art. 8
Contribuzioni dovute dagli studenti e forme di
esonero
3. Il Consiglio della struttura didattica cui afferisce il corso di studio a cui lo studente si
iscrive, valutato l'effettivo raggiungimento degli obiettivi formativi qualificanti richiesti
dall'ordinamento didattico del corso, nonché
la loro congruità con gli obiettivi formativi specifici del Corso di studio, indica l'anno di corso al quale lo studente è ammesso. AI fine di
favorire la mobilità degli studenti, mediante
appositi accordi, I Dipartimenti dell'Università
possono prevedere, in modo generale e permanente, il reciproco riconoscimento di crediti
acquisiti in corsi di studio presso di esse istituiti. Analoghe convenzioni possono essere stipulate fra l'Università e altri Atenei, italiani o
stranieri. In mancanza di tali accordi, il Consiglio della struttura didattica può procedere al
riconoscimento dei crediti acquisiti nel corso di
provenienza fino a concorrenza del numero
dei crediti dello stesso settore scientificodisciplinare, o insieme di essi, previsti dall'ordinamento didattico del corso. Per integrare
eventuali differenze nel numero dei crediti in
un determinato settore scientifico-disciplinare,
o insieme di essi, il Consiglio della struttura didattica determina le modalità per colmare il
debito formativo.
4. Per essere ammessi a un corso di laurea
magistrale occorre essere in possesso della
laurea o del diploma universitario di durata triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.
Art. 8
Contribuzioni dovute dagli studenti e forme di
esonero
1. Ogni anno accademico, prima dell'apertura
1. Ogni anno accademico, prima dell'apertura
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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delle immatricolazioni o iscrizioni, l'Università
determina le contribuzioni dovute dagli studenti secondo la normativa nazionale vigente
e le forme di esonero.
2. Lo studente che non sia in regola col pagamento delle tasse e dei contributi non può
essere ammesso agli esami, essere iscritto al
successivo anno di corso, ottenere il passaggio ad altro corso di studi o il trasferimento ad
altro Ateneo.
Nel rispetto della normativa vigente in materia di certificazione, in base alla quale sussiste il divieto di rilascio di certificati ad uso di
altra Pubblica Amministrazione, allo studente
che non risulta in regola con il versamento
della contribuzione studentesca non verrà rilasciato alcun certificato ad uso personale.
3. Lo studente che ha ottenuto l'iscrizione ad
un anno di corso universitario non ha diritto
alla restituzione di quanto pagato.
4. Gli studenti che hanno interrotto gli studi
per mancato rinnovo dell'iscrizione e intendono riaccedere al corso di studi interrotto,
possono regolarizzare l'iscrizione iscrivendosi
all'anno di corso successivo all'ultimo frequentato e pagando per ogni anno di interruzione l'importo delle tasse di iscrizione. Resta
fermo quanto disposto all'art. 17 in ordine alla
decadenza e all'art. 34 relativamente alla verifica della non obsolescenza dei contenuti
formativi.
Art. 24
Tutorato
delle immatricolazioni o iscrizioni, l'Università
determina le contribuzioni dovute dagli studenti secondo la normativa nazionale vigente e le
forme di esonero.
2. Lo studente che non sia in regola col pagamento delle tasse e dei contributi non può essere ammesso agli esami, essere iscritto al
successivo anno di corso, ottenere il passaggio ad altro corso di studi o il trasferimento ad
altro Ateneo.
Nel rispetto della normativa vigente in materia di certificazione, in base alla quale
sussiste il divieto di rilascio di certificati ad
uso di altra Pubblica Amministrazione, allo
studente che non risulta in regola con il
versamento della contribuzione studentesca non verrà rilasciato alcun certificato ad
uso personale.
3. Lo studente che ha ottenuto l'iscrizione ad
un anno di corso universitario non ha diritto alla restituzione di quanto pagato.
4. Gli studenti che hanno interrotto gli studi per
mancato rinnovo dell'iscrizione e intendono
riaccedere al corso di studi interrotto, possono
regolarizzare l'iscrizione iscrivendosi all'anno
di corso successivo all'ultimo frequentato e
pagando per ogni anno di interruzione l'importo delle tasse di iscrizione. Resta fermo quanto
disposto all'art. 17 in ordine alla decadenza e
all'art. 34 relativamente alla verifica della non
obsolescenza dei contenuti formativi.
Art. 24
Tutorato
1. L'Università istituisce il servizio di tutorato,
il cui funzionamento è disciplinato dall'apposito regolamento di Ateneo approvato dal Consiglio di Amministrazione su proposta o previo parere del Senato Accademico, sentito il
Consiglio degli studenti.
1. L'Università istituisce il servizio di tutorato, il
cui funzionamento è disciplinato dall'apposito
regolamento di Ateneo approvato dal Consiglio di Amministrazione su proposta o previo parere del Senato Accademico, previo
parere del Consiglio di Amministrazione e
sentito il Consiglio degli studenti.
2. Nel quadro delle finalità stabilite dall'art.
13, comma 2, della legge n. 341/90 e dall'art.
11, comma 7, del D.M. 270/04, il tutorato è
volto ad orientare ed assistere gli studenti
nella programmazione dei percorsi didattici,
2. Nel quadro delle finalità stabilite dall'art. 13,
comma 2, della legge n. 341/90 e dall'art. 11,
comma 7, del D.M. 270/04, il tutorato è volto
ad orientare ed assistere gli studenti nella programmazione dei percorsi didattici, nei pro-
Verbale n. 7/2013
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nei processi di apprendimento delle discipline, nel conseguimento degli obiettivi formativi
e nella migliore fruizione dei servizi.
3. Nelle attività di tutorato i professori e i ricercatori possono avvalersi di dottori di ricerca, laureati con adeguati requisiti, e studenti
selezionati secondo criteri e regime di impegno stabiliti dal Regolamento di Ateneo per il
tutorato.
4. Ciascuna struttura didattica individua al
proprio interno uno o più docenti responsabili
del coordinamento delle attività di tutorato.
5. Forme di tutorato specializzato saranno istituite specificamente per studenti portatori
di handicap, ai sensi della legge 5 febbraio
1992, n. 104, così come integrata e modificata dalla legge 28 gennaio 1999 n.17.
Art. 29
Commissioni d'esame
cessi di apprendimento delle discipline, nel
conseguimento degli obiettivi formativi e nella
migliore fruizione dei servizi.
3. Nelle attività di tutorato i professori e i ricercatori possono avvalersi di dottori di ricerca,
laureati con adeguati requisiti, e studenti selezionati secondo criteri e regime di impegno
stabiliti dal Regolamento di Ateneo per il tutorato.
4. Ciascuna struttura didattica individua al
proprio interno uno o più docenti responsabili
del coordinamento delle attività di tutorato.
5. Forme di tutorato specializzato saranno istituite specificamente per studenti portatori di
handicap, ai sensi della legge 5 febbraio 1992,
n. 104, così come integrata e modificata dalla
legge 28 gennaio 1999 n.17.
Art. 29
Commissioni d'esame
1. Per l'acquisizione dei crediti sottoposti
all'accertamento del profitto, le Commissioni
sono nominate dal Direttore del Dipartimento
o, su sua delega, dal Coordinatore della
struttura didattica nonché dal Direttore della
scuola di specializzazione, su proposta del
professore ufficiale dell'insegnamento. Esse
sono di regola composte, oltre che dal professore ufficiale, da almeno un altro membro
che sia professore ufficiale, o ricercatore dello stesso settore scientifico disciplinare o di
settore affine. In relazione a specifiche esigenze, i membri delle Commissioni possono
essere anche individuati tra i cultori della materia, cui la struttura didattica abbia precedentemente riconosciuto a questo fine tale
qualità.
2. Il Presidente della commissione attesta
sotto la propria responsabilità la composizione della commissione stessa.
3. Le Commissioni esaminatrici sono presiedute dal professore ufficiale della materia o,
nel caso di corsi a più moduli o di esami integrati, dal professore indicato nel provvedimento di nomina. In sua assenza le funzioni
di Presidente sono assunte da altro professore ufficiale designato dal Direttore di Diparti-
1. Per l'acquisizione dei crediti sottoposti
all'accertamento del profitto, le Commissioni
sono nominate dal Direttore del Dipartimento
o, su sua delega, dal Coordinatore della struttura didattica nonché dal Direttore della scuola
di specializzazione, su proposta del professore
ufficiale dell'insegnamento. Esse sono di regola composte, oltre che dal professore ufficiale,
da almeno un altro membro che sia professore
ufficiale, o ricercatore dello stesso settore
scientifico disciplinare o di settore affine. In relazione a specifiche esigenze, i membri delle
Commissioni possono essere anche individuati tra i cultori della materia, cui la struttura didattica abbia precedentemente riconosciuto a
questo fine tale qualità.
2. Il Presidente della commissione attesta sotto la propria responsabilità la composizione
della commissione stessa.
3. Le Commissioni esaminatrici sono presiedute dal professore ufficiale della materia o, nel
caso di corsi a più moduli o di esami integrati,
dal professore indicato nel provvedimento di
nomina. In sua assenza le funzioni di Presidente sono assunte da altro professore ufficiale designato dal Direttore di Dipartimento o, su
sua delega, dal Coordinatore della struttura
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mento o, su sua delega, dal Coordinatore
della struttura didattica di cui all'art. 8, comma 3, dello Statuto nonché dal Direttore della
scuola di specializzazione.
4. Ove composta da più di tre membri, la
Commissione può svolgere le funzioni di accertamento del profitto organizzandosi in sotto-commissioni, fermo restando che gli esami
si svolgono sotto la diretta responsabilità del
Presidente.
5. Lo studente ha diritto di essere esaminato
dal professore ufficiale della materia.
6. L'esito dell'esame è certificato dal Presidente con la sottoscrizione del verbale digitale con firma remota (mediante cellulare personale del docente).
6bis. La de-materializzazione del verbale di
esame viene adottata dall'Ateneo quale modalità ufficiale per la verbalizzazione degli
esami di profitto.
6ter. L'utilizzo del verbale cartaceo è ammesso limitatamente ai corsi ad esaurimento
con esiguità di numeri sia in termini di studenti che di attività didattiche.
Il voto dell'esame viene riportato sul libretto
personale dello studente, eventualmente in
formato elettronico.
7. L'esito negativo dell'esame non comporta
l'attribuzione di un voto, ma è registrato sul
verbale di esame, mediante l'annotazione
"respinto". Tale annotazione non influisce sul
voto di laurea, né produce alcun effetto sulla
carriera universitaria dello studente, salvo
quello di precludere la possibilità di sostenere
nuovamente l'esame nell'appello successivo
della medesima sessione.
8. I Presidenti di Commissione di esame
hanno l'onere di far pervenire i verbali agli uffici competenti per la registrazione delle prove di esame di profitto al più presto dopo la
chiusura di ogni appello e, comunque, entro
sette giorni.
9. Nel caso di un insegnamento articolato in
più moduli, l'accertamento del profitto dello
studente determina una votazione unica.
Art. 30
didattica di cui all'art. 8, comma 3, dello Statuto nonché dal Direttore della scuola di specializzazione.
4. Ove composta da più di tre membri, la
Commissione può svolgere le funzioni di accertamento del profitto organizzandosi in sotto-commissioni, fermo restando che gli esami
si svolgono sotto la diretta responsabilità del
Presidente.
5. Lo studente ha diritto di essere esaminato
dal professore ufficiale della materia.
6. L'esito dell'esame è certificato dal Presidente con la sottoscrizione del verbale digitale
nella modalità con firma remota, (mediante
cellulare personale del docente) secondo le
procedure adottate dall’Ateneo.
6bis. La de-materializzazione del verbale di
esame viene adottata dall'Ateneo quale modalità ufficiale per la verbalizzazione degli esami
di profitto.
6ter. L'utilizzo del verbale cartaceo è ammesso limitatamente ai corsi ad esaurimento con
esiguità di numeri sia in termini di studenti che
di attività didattiche.
Il voto dell'esame viene riportato sul libretto
personale dello studente, eventualmente in
formato elettronico.
7. L'esito negativo dell'esame non comporta
l'attribuzione di un voto, ma è registrato sul
verbale di esame, mediante l'annotazione "respinto". Tale annotazione non influisce sul voto di laurea, né produce alcun effetto sulla carriera universitaria dello studente, salvo quello
di precludere la possibilità di sostenere nuovamente l'esame nell'appello successivo della
medesima sessione.
8. I Presidenti di Commissione di esame hanno l'onere di far pervenire i verbali agli uffici
competenti per la registrazione delle prove di
esame di profitto al più presto dopo la chiusura
di ogni appello e, comunque, entro sette giorni.
9. Nel caso di un insegnamento articolato in
più moduli, l'accertamento del profitto dello
studente determina una votazione unica.
Art. 30
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Prova di esame in videoconferenza: identificazione e verbalizzazione
Prova di esame in videoconferenza: identificazione e verbalizzazione
1. Lo studente deve presentarsi a sostenere
la prova di esame presso la sede decentrata
munito del libretto universitario o, laddove il
libretto non sia disponibile per motivate ragioni, di un documento di riconoscimento valido.
2. Sulla scorta di questo documento il supervisore locale verifica l'identità dello studente
e la presenza del suo nome nella lista degli
studenti ammessi a sostenere l'esame presso tale sede decentrata.
3. AI termine della prova di esame la Commissione valuta la prova.
1. Lo studente deve presentarsi a sostenere la
prova di esame presso la sede decentrata
munito del libretto universitario o, laddove il libretto non sia disponibile per motivate ragioni,
di un documento di riconoscimento valido.
3bis. L'esito della prova viene comunicato al
Presidente della Commissione che procede
alla verbalizzazione secondo le modalità di
cui all'articolo 29.
4. Il supervisore locale compila il libretto dello
studente riportando la denominazione dell'insegnamento, il voto conseguito e la data, e
apponendo la propria firma.
Art. 31
Esami per il conferimento dei titoli accademici
1. Il conferimento dei titoli accademici è subordinato al superamento di una prova finale,
secondo procedure e modalità di valutazione
del profitto definite dai regolamenti didattici
dei corsi di studio nel rispetto dei seguenti
principi:
a) la prova finale consiste, in ogni caso, in un
esame sostenuto dinanzi ad apposita commissione. Il numero di crediti ad essa attribuito deve essere commisurato al tempo effettivamente da impiegare per la sua preparazione;
b) i regolamenti didattici dei corsi di studio
prevedono forme diversificate di prova finale
per il conseguimento della laurea, e di laurea
magistrale;
Per il conseguimento della laurea i Regola-
2. Sulla scorta di questo documento il supervisore locale verifica l'identità dello studente e la
presenza del suo nome nella lista degli studenti ammessi a sostenere l'esame presso tale sede decentrata.
3. AI termine della prova di esame la Commissione costituita ai sensi dell’art. 29 nonché
ai sensi dell’art. 28 c. 9 valuta la prova.
3bis. L'esito della prova viene comunicato
al Presidente della Commissione che procede alla verbalizzazione secondo le modalità di cui all'articolo 29.
4. Il supervisore locale compila il libretto dello
studente riportando la denominazione dell'insegnamento, il voto conseguito e la data, e
apponendo la propria firma.
Art. 31
Esami per il conferimento dei titoli accademici
1. Il conferimento dei titoli accademici è subordinato al superamento di una prova finale,
secondo procedure e modalità di valutazione
del profitto definite dai regolamenti didattici dei
corsi di studio nel rispetto dei seguenti principi:
a) la prova finale consiste, in ogni caso, in un
esame sostenuto dinanzi ad apposita commissione. Il numero di crediti ad essa attribuito
deve essere commisurato al tempo effettivamente da impiegare per la sua preparazione;
b) i regolamenti didattici dei corsi di studio
prevedono forme diversificate di prova finale
per il conseguimento della laurea, e di laurea
magistrale;
Per il conseguimento della laurea i Regolamenti devono prevedere un elaborato scritto o
una prova grafica, ed una prova orale finaliz-
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menti devono prevedere un elaborato scritto
o una prova grafica, ed una prova orale finalizzata ad accertare il raggiungimento degli
obiettivi formativi qualificanti del corso.
Per il conseguimento della laurea magistrale
è necessaria la presentazione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore.
Qualora previsto negli ordinamenti didattici
dei corsi di studio, la prova finale può svolgersi in lingua straniera; parimenti in lingua
straniera possono essere redatti l'elaborato
scritto e la tesi.
c) la valutazione conclusiva del profitto deve
tener conto della carriera universitaria dello
studente, oltre che della prova finale. Tale
valutazione è espressa in cento decimi, con
eventuale lode. Il punteggio minimo è pari a
66/110;
d) le Commissioni di esame per il conferimento dei titoli accademici sono nominate dal
Direttore del Dipartimento, e presiedute dal
medesimo o da un professore di ruolo da lui
delegato;
e) le Commissioni di esame di laurea sono
composte da almeno cinque membri;
f) le Commissioni di esame di laurea magistrale sono composte da almeno sette membri;
g) ciascuna Commissione non può essere
costituita da più di undici membri, compreso il
Presidente;
h) la maggioranza dei membri deve essere
costituita da professori e ricercatori di ruolo
del Dipartimento;
i) nei corsi di laurea ad elevata professionalità la Commissione di cui alla lettera h) può
avere una composizione diversa. La Commissione deve essere comunque presieduta
da un professore di ruolo del Corso di studio.
zata ad accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi qualificanti del corso.
Per il conseguimento della laurea magistrale è
necessaria la presentazione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente sotto la
guida di un relatore.
Qualora previsto negli ordinamenti didattici dei
corsi di studio, la prova finale può svolgersi in
lingua straniera; parimenti in lingua straniera
possono essere redatti l'elaborato scritto e la
tesi.
c) la valutazione conclusiva del profitto deve
tener conto della carriera universitaria dello
studente, oltre che della prova finale. Tale valutazione è espressa in cento decimi, con eventuale lode. Il punteggio minimo è pari a
66/110;
d) le Commissioni di esame per il conferimento dei titoli accademici sono nominate dal Direttore del Dipartimento, e presiedute dal medesimo o da un professore di ruolo da lui delegato;
e) le Commissioni di esame di laurea sono
composte da almeno cinque membri;
f) le Commissioni di esame di laurea magistrale sono composte da almeno sette membri;
g) ciascuna Commissione non può essere costituita da più di undici membri, compreso il
Presidente;
h) la maggioranza dei membri deve essere
costituita da professori e ricercatori di ruolo
della struttura didattica a cui afferisce il corso
di studio;
i) nei corsi di laurea e di laurea magistrale finalizzati al conseguimento di un titolo di
studio con valore abilitante all’esercizio
della professione la Commissione di cui alla
lettera h) può avere una composizione diversa
specificamente indicata nel numero e nella
composizione dal regolamento didattico,
fermo restando quanto previsto dal comma
1) del presente articolo, lett. d) e) f) g). La
Commissione deve essere comunque presieduta da un professore di ruolo del Corso di
studio.
2. Lo svolgimento della prova finale è pubblico
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2. Lo svolgimento della prova finale è pubblica alla stregua della proclamazione del risultato finale.
alla stregua della proclamazione del risultato
finale.
Art. 33
Compiti dei docenti
Art. 33
Compiti dei docenti
1. Fermi restando gli obblighi inerenti al loro
stato giuridico, i professori e i ricercatori sono
tenuti a svolgere personalmente i compiti didattici attribuiti, conformandosi alle direttive
organizzative impartite dai Consigli di Dipartimento in sede di programmazione e coordinamento delle attività didattiche.
2. Il docente che non possa svolgere l'attività
didattica programmata per legittimo impedimento, deve darne tempestiva comunicazione disponendo, se possibile, un'opportuna
sostituzione. In caso di impedimento prolungato deve informarne il Direttore.
3. L'attività didattica é documentata in apposito registro personale, eventualmente in
formato elettronico, ostensibile a richiesta del
Rettore o del Direttore, da depositarsi presso
la struttura didattica del Dipartimento preposta alla organizzazione, gestione e al coordinamento delle attività didattiche, ai sensi
dell'art. 8 c. 3 dello Statuto.
1. Nel rispetto delle norme di stato giuridico Fermi restando gli obblighi inerenti al
loro stato giuridico, i professori e i ricercatori
sono tenuti a svolgere personalmente i compiti
didattici attribuiti, conformandosi alle direttive
organizzative impartite dai Consigli di Dipartimento in sede di programmazione e coordinamento delle attività didattiche.
2. Il docente che non possa svolgere l'attività
didattica programmata per legittimo impedimento, deve darne tempestiva comunicazione
disponendo, se possibile, un'opportuna sostituzione. In caso di impedimento prolungato
deve informarne il Direttore.
3. L'attività didattica é documentata in apposito
registro personale, eventualmente in formato
elettronico, ostensibile a richiesta del Rettore o
del Direttore, da depositarsi presso la struttura
didattica del Dipartimento preposta alla organizzazione, gestione e al coordinamento delle
attività didattiche, ai sensi dell'art. 8 c. 3 dello
Statuto.
Art. 35
Crediti formativi universitari
Art. 35
Crediti formativi universitari
1. L'Università adotta il sistema di crediti formativi previsto dalla vigente normativa e specificamente dall'art. 5 del D.M. 270/04.
2. I regolamenti didattici dei corsi di studio
determinano il numero di crediti per ogni singolo insegnamento e ogni altra attività formativa, coerentemente con gli obiettivi formativi
programmati e previa acquisizione del parere
delle commissioni didattiche paritetiche di cui
all'art. 3, comma 10, del presente Regolamento. L'assegnazione dei crediti a ciascuna
disciplina o a ciascuna attività formativa deve
corrispondere al rilievo didattico che essa ha
nella formazione di base o professionalizzan-
1. L'Università adotta il sistema di crediti
formativi previsto dalla vigente normativa e
specificamente dall'art. 5 del D.M. 270/04.
2. I regolamenti didattici dei corsi di studio determinano il numero di crediti per ogni singolo
insegnamento e ogni altra attività formativa,
coerentemente con gli obiettivi formativi programmati e previa acquisizione del parere delle commissioni didattiche paritetiche di cui
all'art. 3, comma 10, del presente Regolamento. L'assegnazione dei crediti a ciascuna disciplina o a ciascuna attività formativa deve corrispondere al rilievo didattico che essa ha nella
formazione di base o professionalizzante.
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te.
3. I crediti corrispondenti a ciascuna attività
formativa sono acquisiti dallo studente con il
superamento dell'esame o di altra forma di
verifica del profitto, fermo restando che la valutazione del profitto è effettuata con le modalità di cui all'articolo 11, comma 7, lettera
d) del D.M. 270/04.
4. Ai sensi dell'art. 5 comma 6, del D.M.
270/04 i Dipartimenti su proposta delle strutture didattiche e secondo modalità definite
nei regolamenti didattici dei corsi di studio,
possono deliberare forme di verifica dei crediti acquisiti dagli studenti, al fine di valutarne
la non obsolescenza dei contenuti formativi,
tenendo conto dell'anno di immatricolazione
dello studente e della durata normale del
corso di studio. I Dipartimenti su proposta
delle strutture didattiche, secondo norme dei
regolamenti didattici dei corsi di studio, fermo
restando quanto previsto dall'art. 17 del presente regolamento, possono altresì prevedere un numero minimo di crediti da acquisire,
da parte dello studente, in tempi determinati,
diversificato per studenti impegnati a tempo
pieno negli studi universitari o contestualmente impegnati in attività lavorative.
2-bis Al credito formativo universitario corrispondono 25 ore di impegno complessivo
per studente, nell’ambito del quale la quota
riservata all’impegno individuale dello studente non può essere inferiore al 50%
dell'impegno orario complessivo, salvo nel
caso in cui siano previste attività formative
ad elevato contenuto sperimentale o pratico.
3. I crediti corrispondenti a ciascuna attività
formativa sono acquisiti dallo studente con il
superamento dell'esame o di altra forma di verifica del profitto, fermo restando che la valutazione del profitto è effettuata con le modalità di
cui all'articolo 11, comma 7, lettera d) del D.M.
270/04.
4. Ai sensi dell'art. 5 comma 6, del D.M.
270/04 i Dipartimenti su proposta delle strutture didattiche e secondo modalità definite nei
regolamenti didattici dei corsi di studio, possono deliberare forme di verifica dei crediti acquisiti dagli studenti, al fine di valutarne la non
obsolescenza dei contenuti formativi, tenendo
conto dell'anno di immatricolazione dello studente e della durata normale del corso di studio. I Dipartimenti su proposta delle strutture
didattiche, secondo norme dei regolamenti didattici dei corsi di studio, fermo restando quanto previsto dall'art. 17 del presente regolamento, possono altresì prevedere un numero minimo di crediti da acquisire, da parte dello studente, in tempi determinati, diversificato per
studenti impegnati a tempo pieno negli studi
universitari o contestualmente impegnati in attività lavorative.
5. Le strutture didattiche interne ai Dipartimenti, secondo criteri predeterminati nel regolamento didattico del corso di studio e accertata la coerenza con gli obiettivi formativi
del corso, in presenza di idonea certificazione, conforme alla normativa vigente in materia, possono riconoscere come crediti formativi le conoscenze e le abilità professionali
acquisite dallo studente, nonché altre competenze e abilità maturate in attività formative di
livello post-secondario alla cui progettazione
5. Le strutture didattiche interne ai Dipartimenti, secondo criteri predeterminati nel regolamento didattico del corso di studio e accertata
la coerenza con gli obiettivi formativi del corso,
in presenza di idonea certificazione, conforme
alla normativa vigente in materia, possono riconoscere come crediti formativi le conoscenze e le abilità professionali acquisite dallo studente, nonché altre competenze e abilità maturate in attività formative di livello postsecondario alla cui progettazione e realizza-
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e realizzazione l'Università abbia concorso. I
Dipartimenti tramite le strutture didattiche interne, accertata la coerenza con gli obiettivi
formativi del corso, in presenza di idonea certificazione, conforme alla normativa vigente
in materia, possono riconoscere come crediti
formativi le conoscenze e le abilità professionali acquisite dallo studente nell'ambito dello
svolgimento del Servizio civile.
Le modalità per il riconoscimento di crediti
formativi universitari per attività lavorativa e
per formazione post-secondaria non universitaria sono stabilite nel relativo Regolamento
di Ateneo. Il numero massimo di crediti formativi universitari riconoscibili per conoscenze e abilità ai sensi dell'art. 5 c. 7 del DM
270/04 è fissato nell'ordinamento didattico
dei corsi di laurea e laurea magistrale e non
può comunque essere superiore a 12.
Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio
devono assicurare agli studenti la possibilità
di svolgere tutte le attività formative di cui
all'art. 10, comma 5, del D.M. 270/04, fissando, per quelle previste alle lettere a) e b), un
numero minimo totale di crediti rispettivamente pari a 12 e a 18 per i corsi di laurea ed a 8
e 12 per i corsi di laurea magistrale.
6. Il riconoscimento di crediti acquisibili con il
superamento di esami relativi alle lingue
straniere è ammesso solo dietro presentazione di certificati rilasciati da istituzioni nazionali e internazionali riconosciute e secondo criteri predefiniti dai Dipartimenti su proposta delle strutture didattiche.
Art. 38
Opzioni
zione l'Università abbia concorso. I Dipartimenti tramite le strutture didattiche interne,
accertata la coerenza con gli obiettivi formativi
del corso, in presenza di idonea certificazione,
conforme alla normativa vigente in materia,
possono riconoscere come crediti formativi le
conoscenze e le abilità professionali acquisite
dallo studente nell'ambito dello svolgimento
del Servizio civile.
Le modalità per il riconoscimento di crediti
formativi universitari per attività lavorativa e
per formazione post-secondaria non universitaria sono stabilite nel relativo Regolamento di
Ateneo. Il numero massimo di crediti formativi
universitari riconoscibili per conoscenze e abilità ai sensi dell'art. 5 c. 7 del DM 270/04 è fissato nell'ordinamento didattico dei corsi di laurea e laurea magistrale e non può comunque
essere superiore a 12.
Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio devono assicurare agli studenti la possibilità di
svolgere tutte le attività formative di cui all'art.
10, comma 5, del D.M. 270/04, fissando, per
quelle previste alle lettere a) e b), un numero
minimo totale di crediti rispettivamente pari a
12 e a 18 per i corsi di laurea ed a 8 e 12 per i
corsi di laurea magistrale.
6. Il riconoscimento di crediti acquisibili con il
superamento di esami relativi alle lingue straniere è ammesso solo dietro presentazione di
certificati rilasciati da istituzioni nazionali e internazionali riconosciute e secondo criteri predefiniti dai Dipartimenti su proposta delle strutture didattiche
Art. 38
Opzioni
1. L'Università assicura la conclusione dei
corsi di studio e il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti didattici previgenti, agli
studenti già iscritti alla data di entrata in vigore del presente Regolamento didattico. Le
norme di quest'ultimo sono applicabili in
quanto compatibili.
2. Gli studenti di cui al comma precedente
hanno facoltà di optare per l'iscrizione ai corsi
di laurea o di laurea magistrale di nuova isti-
1. L'Università assicura la conclusione dei corsi di studio e il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti didattici previgenti, agli studenti già iscritti alla data di entrata in vigore
del presente Regolamento didattico. Le norme
di quest'ultimo sono applicabili in quanto compatibili.
2. Gli studenti di cui al comma precedente
hanno facoltà di optare per l'iscrizione ai corsi
di laurea o di laurea magistrale di nuova istitu-
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tuzione disciplinati dalle norme del presente
Regolamento. Ai fini di tale opzione i Dipartimenti su proposta delle strutture didattiche riformulano in termini di crediti gli ordinamenti
didattici previgenti.
3. L'opzione è esercitabile nell'ambito delle
scadenze annuali determinate dal Regolamento del corso di studi.
4. Le opzioni di cui al precedente comma
concernenti l'iscrizione a Corsi di studio considerati non direttamente sostitutivi dei Corsi
di Laurea preesistenti vengono considerate
come richieste di passaggio di Corso e sono
disciplinate dall'art. 13.
5. Gli studi compiuti per conseguire la laurea
in base a ordinamenti didattici precedenti
all'entrata in vigore del D.M. 509/99 sono valutati in crediti dai Dipartimenti su proposta
delle strutture didattiche per i fini di cui al
precedente comma 2. Qualora il numero di
crediti riconosciuti sia maggiore di 180, lo
studente può optare per l'iscrizione diretta al
corso di laurea magistrale, senza necessità
di conseguire il titolo di primo livello, fatti salvi
i requisiti di ammissione stabiliti.
zione disciplinati dalle norme del presente Regolamento. Ai fini di tale opzione i Dipartimenti
su proposta delle strutture didattiche riformulano in termini di crediti gli ordinamenti didattici
previgenti.
3. L'opzione è esercitabile nell'ambito delle
scadenze annuali determinate dal Regolamento del corso di studi.
4. Le opzioni di cui al precedente comma concernenti l'iscrizione a Corsi di studio considerati non direttamente sostitutivi dei Corsi di
Laurea preesistenti vengono considerate come richieste di passaggio di Corso e sono disciplinate dall'art. 13.
5. Gli studi compiuti per conseguire la laurea
in base a ordinamenti didattici precedenti
all'entrata in vigore del D.M. 509/99 sono valutati in crediti dai Dipartimenti su proposta delle
strutture didattiche per i fini di cui al precedente comma 2. Qualora il numero di crediti riconosciuti sia maggiore di 180, lo studente
può optare per l'iscrizione diretta al corso
di laurea magistrale, senza necessità di
conseguire il titolo di primo livello, fatti
salvi i requisiti di ammissione stabiliti.
6. La laurea conseguita in base a ordinamenti didattici precedenti all'entrata in vigore del
D.M. 509/99 costituisce titolo idoneo per
l'ammissione al corso di Dottorato di ricerca.
6. La laurea conseguita in base a ordinamenti
didattici precedenti all'entrata in vigore del
D.M. 509/99 costituisce titolo idoneo per l'ammissione al corso di Dottorato di ricerca.
OMISSIS
OGGETTO: Esito valutazione VQR 2004-2010. Provvedimenti conseguenti.
N. o.d.g.: 06/01
Rep. n. 172/2013 Prot. n. 24371
UOR: Direttore Generale
Nominativo
Stefano PIVATO
Massimo BERLONI
Vittorio LIVI
Tiziana PRIMORI
Massimo BALDACCI
F
C
A
As
X
X
X
X
X
Nominativo
Tonino PENCARELLI
Vilberto STOCCHI
Mary Cruz BRAGA
Roberto MERLO
Chiara SISTI
F
X
X
X
X
X
C
A
As
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Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
I risultati del rapporto finale dell‟ANVUR sulla valutazione della qualità della ricerca nel periodo
2004-2010 hanno evidenziato risultati negativi per il nostro Ateneo.
In particolare è emersa la improduttività totale da parte di otto docenti i quali non hanno neppure
avviato la procedura necessaria all‟inserimento delle proprie pubblicazioni e la improduttività parziale per 32 docenti i quali hanno consegnato un numero non sufficiente di prodotti oppure prodotti considerati non valutabili.
Già il DPR 382/1980 agli artt. 18, 22, 33 prevedeva che i docenti ed i ricercatori fossero tenuti a
documentare periodicamente le pubblicazioni realizzate. Inoltre l‟Art. 16 del Codice Etico di Ateneo recita: “… Tutti i docenti considerano prioritario promuovere la continuità dell’attività scientifica e di ricerca e la sua costante verificabilità secondo i migliori parametri accademici di qualità e
valutazione accreditati a livello nazionale e internazionale”.
I risultati emersi dal rapporto finale dell‟Anvur e causati dai comportamenti sopra descritti, hanno
pertanto penalizzato l‟Ateneo, con possibili conseguenze fortemente negative sia in termini economici che di immagine.
Il Senato Accademico, ha ritenuto opportuno avviare una riflessione sui provvedimenti ritenuti
necessari anche per il futuro e sulle eventuali sanzioni applicabili nei confronti di quei docenti che
con il proprio comportamento hanno determinato la valutazione descritta dall‟Anvur.
In particolare, nelle more delle modifiche e integrazioni al Codice Etico, nella seduta del 24 settembre 2013, il Senato Accademico ha assunto le decisioni di seguito indicate che vengono ora
sottoposte all‟attenzione del consiglio di Amministrazione:
1. Di dare mandato ai Direttori dei Dipartimenti ai quali afferiscono i docenti dell‟Ateneo parzialmente improduttivi di valutare caso per caso le ragioni e le circostanze che hanno prodotto tale risultato per riferire successivamente al Senato Accademico l‟esito della suddetta istruttoria;
2. Di nominare nelle persone dei professori: Paolo Pascucci, Graziella Mazzoli e Flavio Vetrano una Commissione rappresentativa delle varie aree dell‟Ateneo, con il compito di elaborare proposte sulle modalità e procedure che i dipartimenti dovranno adottare per la valutazione e per il monitoraggio della produttività scientifica dei docenti e sulle forme di controllo che sull‟esito di tali valutazioni dovrà esercitare il Senato Accademico;
3. Di dare mandato a tale commissione di pianificare, sentito il responsabile della commissione d‟Ateneo per la Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2004-2010 nominata
con D.R. n. 596/2013 del 30/12/2011, i passaggi da realizzare nell‟immediato futuro per
avere verifiche preventive sui prodotti che saranno presentati per la prossima valutazione;
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4. Di richiedere alla Commissione suddetta di comunicare Al Senato Accademico con la
massima tempestività, e comunque entro un mese da oggi, i risultati dell‟attività svolta al
fine di dare ai Dipartimenti le direttive da applicare al proprio interno per effettuare i controlli sulla produttività scientifica dei docenti;
5. Di applicare ai docenti totalmente e parzialmente improduttivi, le sanzioni previste dall‟art.
7 dello Statuto, nel rispetto del principio della proporzionalità e gradualità tra la gravità
dell‟infrazione e la sanzione stessa, a conclusione del procedimento di modifica e di integrazione al vigente Codice Etico.
OMISSIS
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana – Serie
Generale n. 89 del 16 aprile 2012;
visto il D.P.R. 382/80;
Visto il Codice Etico di Ateneo e in particolare l‟art. 16;
Vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 170 del 26 settembre 2013 con la quale è
stato espresso parere favorevole in merito alle modifiche e integrazioni al Codice Etico di Ateneo emanato con D.R. n. 360/2010 del 9 settembre 2010;
Preso atto della discussione intervenuta;
Vista la deliberazione n.170 del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
di esprimere parere favorevole sulla deliberazione n. 170 assunta dal Senato Accademico del 24
settembre 2013 circa i provvedimenti conseguenti alla Valutazione della qualità della ricerca nel
periodo 2004-2010.
OGGETTO: Individuazione degli organi di indirizzo politico dell'Ateneo ai fini dell'applicazione dell'art. 14 del decreto legislativo n. 33 /2013
N. o.d.g.: 03/01
Rep. n. 173/2013 Prot. n. 24372
UOR: Direttore Generale
Nominativo
Stefano PIVATO
Massimo BERLONI
Vittorio LIVI
Tiziana PRIMORI
Massimo BALDACCI
Bonita CLERI
F
C
A
As
X
X
X
X
X
X
Nominativo
Tonino PENCARELLI
Vilberto STOCCHI
Mary Cruz BRAGA
Roberto MERLO
Chiara SISTI
F
X
X
X
C
A
As
X
X
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Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
Il decreto legislativo n. 33/2013, intitolato “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”,
pubblicato sulla GU n. 80 del 5 aprile 2013 e in vigore dal 20 aprile successivo, riordina i numerosi obblighi informativi a carico degli enti pubblici che si sono susseguiti nel corso degli ultimi
anni attraverso numerose disposizioni normative. L‟ambito disciplinare in cui si inserisce il decreto è particolarmente complesso, anche in considerazione della portata applicativa sia in senso
soggettivo che oggettivo, pur avendo il pregio di aver fatto chiarezza e creato ordine in un settore
rimasto fino al momento della sua emanazione oggetto di interventi non coordinati e non finalizzati ad un obiettivo comune.
La norma in oggetto è strettamente e conseguentemente collegata alle disposizioni introdotte
dalla legge 6 novembre 2012, n. 190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, pubblicata nella GU 13 novembre 2012, n.
265”, di cui rappresenta uno degli strumenti attuativi seppur non esclusivo, sulla base della delega di cui all‟art. 1, comma 35, della stessa legge.
Il Capo II del d.lgs n. 33 entra nel merito dei dati e delle informazioni che le pubbliche amministrazioni debbono pubblicare. Tra gli altri l‟art. 14 si riferisce agli obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli “organi di indirizzo politico, di carattere elettivo o comunque di esercizio
di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, […]”. Tali obblighi riguardano un
ampio e complesso spettro di informazioni, ben più ampie rispetto al preesistente obbligo di pubblicazione previsto dall‟art. 11, comma 8, del d.lgs n. 150/2009 (i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico-amministrativo). In particolare:
a) l'atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato
elettivo;
b) il curriculum;
c) i compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
d) i dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi
a qualsiasi titolo corrisposti;
e) gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei compensi
spettanti;
f) le dichiarazioni di cui all'articolo 2, della legge 5 luglio 1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal decreto in oggetto.
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Stante la particolarità della governance universitaria nel panorama dei soggetti pubblici, in data 18 giugno 2013, durante l‟iter di consultazione nei confronti delle amministrazioni pubbliche, il
CODAU (Convegno permanente dei Direttori amministrativi e dirigenti delle università italiane) il
12 giugno 2013 aveva inviato alla CiVIT che, ai sensi dell‟art. 45, in qualità di Autorità nazionale
anticorruzione, controlla l'esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, una prima nota di osservazioni circa l‟applicazione delle disposizioni del d.lgs n.
33, nella quale poneva un quesito anche in ordine all‟applicabilità dell‟art. 14 alle Università e alla
corretta individuazione degli organi di indirizzo politico nelle stesse, rilevando, in maniera motivata, che l‟applicazione integrale delle lettere da a) ad f) di tale art. 14 agli Atenei non appariva coerente con lo spirito della disposizione. Il CODAU concludeva la propria nota con la richiesta esplicita e motivata per quanto sopra esposto di non applicazione dell‟art. 14 agli Atenei, ovvero in
subordine di un‟applicazione differenziata nel seguente modo:
- lettere a), b) c): applicabile a tutti i componenti degli organi di indirizzo politico amministrativo;
- lettere d) e) applicabile solo per i componenti che sono anche dipendenti degli Atenei;
- lettera f) non applicabile in assoluto.
La CiVIT, in merito alla individuazione dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo di cui all‟art. 14, comma 1, del d.lgs n. 33/2013, con delibera n. 65/2013 del 31 luglio 2013, ha espresso l‟avviso che, ai fini dell‟adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui all‟art. 14, comma 1, “le amministrazioni, gli enti e le società individuano al proprio interno i titolari di incarichi politici di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, anche con riferimento alle norme statutarie e regolamentari che ne regolano l‟organizzazione e l‟attività”, specificando altresì che, in assenza nel d.lgs. n. 33/2013 di una
specifica disposizione transitoria, gli obblighi di pubblicazione previsti dall‟art. 14 sono da intendersi riferiti ai componenti degli organi di indirizzo politico in carica alla data di entrata in vigore
del medesimo decreto (20 aprile 2013).
Con ulteriore nota del 31 luglio 2013, diretta al Dipartimento della Funzione pubblica, alla CiVIT e all‟ANVUR, il CODAU ha argomentato nuovamente e ulteriormente le ragioni giuridiche e i
presupposti logici in base ai quali gli obblighi informativi dell‟art. 14 non dovrebbero essere applicabili agli Atenei per diverse evidenti ragioni. Alla luce delle suddette considerazioni, ritenendo
che l‟adempimento di cui all‟art. 14 non sia applicabile al caso delle Università, il CODAU auspica
un prossimo e immediato pronunciamento da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, la
CiVIT e l‟ANVUR.
In attesa di un‟eventuale e definitiva risposta da parte del Dipartimento della Funzione pubblica, che potrebbe intervenire con propria circolare sul quesito specifico del CODAU del 31 luglio
scorso, di cui al momento non si può avere certezza, considerato che decorrono tempi e scadenze prestabiliti per gli adempimenti di cui all‟art. 14, cui corrispondono sanzioni previste dall‟art. 49,
comma 3, a partire dalla data di adozione del primo aggiornamento del Piano triennale della trasparenza e comunque a partire dal 180° giorno successivo all‟entrata in vigore del d.lgs n.
33/2013 (20 aprile – 17 ottobre), la Giunta esecutiva del CODAU, nella seduta del 12 settembre
u.s., recependo il parere del proprio Ufficio Studi propone di individuare una possibile soluzione
per identificare i titolari dell‟esercizio di poteri di indirizzo politico negli Atenei.
La legge 30 dicembre 2010, n. 240 “Norme in materia di organizzazione delle università, di
personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'ef-
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ficienza del sistema universitario” (c.d. legge Gelmini), individua all‟art. 2 i seguenti organi negli
Atenei:
1) rettore;
2) senato accademico;
3) consiglio di amministrazione;
4) collegio dei revisori dei conti;
5) nucleo di valutazione;
6) direttore generale;
Il Rettore è titolare della rappresentanza legale dell'università e delle funzioni di governo, di
indirizzo, di iniziativa e di coordinamento delle attività scientifiche e didattiche. Rispetto agli altri
organi previsti dalla legge n. 240/2010, al Senato accademico è attribuita una competenza generale a formulare proposte e pareri obbligatori in materia di didattica, di ricerca e di servizi agli studenti, il che non sembra far rientrare quest‟ultimo nell‟accezione dell‟esercizio di poteri di indirizzo
politico. Più articolata è la previsione circa le funzioni generali del Consiglio di Amministrazione a
cui sono attribuite le funzioni di indirizzo strategico, di approvazione della programmazione finanziaria annuale e triennale e del personale, nonché di vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle
attività. Un‟ulteriore considerazione riguarda la previsione di cui all‟art. 5, comma 4, della legge n.
240, relativa all‟introduzione del bilancio unico negli Atenei. Non vi è dubbio che se da un lato la
gestione del bilancio unico spetta al Direttore generale in primis, dall‟altro la funzione di indirizzo
strategico e decisionale sull‟utilizzo delle risorse è di competenza del Consiglio di amministrazione orientando le scelte che implicano necessariamente l‟impiego delle risorse economiche e
strumentali.
In tal caso, fermo restando quanto stabilito nella delibera CiVIT n. 65/2013 in base alla quale
sono le stesse amministrazioni destinatarie a dover individuare i soggetti destinatari delle disposizioni dell‟art. 14, anche con riferimento alle norme statutarie e regolamentari che ne regolano
l‟organizzazione e l‟attività, si ritiene che nell‟Ateneo di Urbino si possano generalmente individuare nel Rettore e nei componenti il Consiglio di amministrazione gli organi interessati, pur condividendo la considerazione del CODAU che, in base alle disposizioni della legge Gelmini, i componenti di quest‟ultimo non sono più soggetti, ad eccezione del rettore membro di diritto e dei
rappresentanti degli studenti, ad elezione ma sottoposti a designazione o scelta, secondo modalità previste dallo statuto, tra candidature individuate tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale ovvero di un'esperienza professionale di alto
livello con una necessaria attenzione alla qualificazione scientifico-culturale.
Dovendo tuttavia, allo stato attuale, garantire l‟esenzione dalle sanzioni previste qualora non si
proceda alla applicazione dell‟art. 14, si propone di adeguarsi all‟avviso espresso dalla CiVIT con
delibera n. 65/2013 e di individuare formalmente nel Rettore e nei componenti il Consiglio di amministrazione i soggetti destinatari delle disposizioni dell‟art. 14 del decreto legislativo n. 33/2013,
in quanto organi di esercizio di poteri di indirizzo politico nell‟Ateneo.
OMISSIS
Il Consiglio di Amministrazione
VISTO lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012 del
2/4/2012 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale –
del 16/4/2012, n. 89;
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VISTA la Legge 9 maggio 1989, n. 168;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull'ordinamento del
lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;
VISTA la Legge 30 dicembre 2010, n. 240, recante “Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”, ed in particolare l‟art. 2 comma 1,
lettere a), b), e) ed h);
VISTA la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”, in particolare il
comma 35 dell'art. 1 della sopra citata legge che delega il Governo ad adottare un decreto
legislativo per il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
VISTO il D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”,
pubblicato sulla G.U.R.I. n. 80 del 5 aprile 2013, con il quale, in esecuzione di quanto prescritto dall‟art. 1, comma 35, della legge n. 190/2012, sono state emanate le norme attuative riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
VISTA la nota prot. 27/13 del 12 giugno 2013 del CODAU (Convegno permanente dei Direttori
amministrativi e dirigenti delle università italiane) con la quale si richiedeva alla CiVIT un
parere in ordine all‟applicabilità dell‟art. 14 del d.lgs. n. 33/2013 alle Università e alla corretta individuazione degli organi di indirizzo politico nelle stesse;
VISTA la Delibera della CiVIT n. 65/2013 del 31 luglio 2013: in tema di “Applicazione dell’art. 14
del d.lgs n. 33/2013 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di
indirizzo politico”, nella quale la CiVIT ha espresso l‟avviso che, ai fini dell‟adempimento
degli obblighi di pubblicazione di cui all‟art. 14, “le amministrazioni, gli enti e le società individuano al proprio interno i titolari di incarichi politici di carattere elettivo o comunque di
esercizio di poteri di indirizzo politico, anche con riferimento alle norme statutarie e regolamentari che ne regolano l‟organizzazione e l‟attività”;
VISTA la nota prot. 31/13 del 31 luglio 2013, indirizzata al Dipartimento della Funzione pubblica,
alla CiVIT ed all‟ANVUR, nella quale il CODAU (Convegno permanente dei Direttori amministrativi e dirigenti delle università italiane) ha argomentato nuovamente e ulteriormente le ragioni giuridiche e i presupposti logici in base ai quali gli obblighi informativi dell‟art.
14 non dovrebbero essere applicabili agli Atenei per diverse evidenti ragioni;
CONSIDERATO che, nelle more dell‟auspicato pronunciamento da parte del Dipartimento della
Funzione Pubblica, la CiVIT e l‟ANVUR, allo stato attuale occorre tuttavia garantire il corretto comportamento degli Atenei e quindi l‟esenzione da eventuali sanzioni previste qualora non si proceda alla applicazione dell‟art. 14;
VISTO il parere dell‟Ufficio Studi del CODAU, approvato dalla Giunta esecutiva del CODAU nella
seduta del 12 settembre 2013, nel quale si ritiene che negli Atenei si possano generalmente individuare nel Rettore e nei componenti il Consiglio di amministrazione gli organi
titolari dell‟esercizio di poteri di indirizzo politico degli Atenei;
TENUTO CONTO della discussione intervenuta in cui è emersa la necessità di ottenere
dall‟Avvocatura dello Stato e dalla CRUI un riscontro preliminare e puntuale e un approfondimento ulteriore sui soggetti coinvolti dalla norma e sulle modalità concrete della sua
applicazione prima di provvedere alla sua concreta attuazione da parte dell‟Ateneo;
SENTITO il Direttore generale;
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delibera
1.
2.
3.
di avviare una richiesta di parere all‟Avvocatura dello Stato sull‟applicabilità della norma e
sulle eventuali modalità di applicazione, specificatamente sull‟esatta individuazione degli organi i cui componenti sono soggetti agli obblighi di cui all‟art. 14 del D.Lgs. n. 33/2013;
di richiedere al Presidente della CRUI di attivarsi presso il MIUR per ottenere un parere che
vada a definire, in maniera puntuale, applicabilità e soggetti destinatari degli obblighi di cui
all‟art. 14 del D.Lgs. n. 33/2013;
di provvedere all‟acquisizione dei dati e delle dichiarazioni che dovrebbero essere pubblicati
in caso di applicabilità della norma all‟Ateneo individuando, ai fini dell‟adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui all‟art. 14 del decreto legislativo n. 33/2013, quali soggetti destinatari delle disposizioni ivi contenute, il Rettore pro tempore ed i componenti pro tempore del
Consiglio di amministrazione - in quanto organi titolari dell‟esercizio di poteri di indirizzo politico nell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - con la specificazione che l‟Ateneo sospenderà l‟applicazione delle misure di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
previste dal Decreto Legislativo n. 33/2013 del 14 marzo 2013 nelle more
dell‟approfondimento richiesto all‟Avvocatura dello Stato e alla CRUI.
OMISSIS
OGGETTO: Nomina titolare potere sostitutivo ai fini dell’accesso civico previsto
dall’art. 5, comma 4, del decreto legislativo n. 33/2013.
N. o.d.g.: 03/02
Rep. n. 174/2013 Prot. n. 24373
UOR: Direttore Generale
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟art. 43 del d.lgs. 14 marzo 2013 n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”,
pubblicato sulla G.U.R.I. n. 80 del 5 aprile 2013, prevede all'interno di ogni amministrazione
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l‟istituzione della figura del Responsabile della trasparenza, di norma coincidente con il Responsabile per la prevenzione della corruzione che, ai sensi dell'articolo 1, comma 7, della citata legge
n. 190/2012, doveva essere individuato dall'organo di indirizzo politico di norma tra i dirigenti
amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio. A tale art. 1, comma 7, ha fatto seguito la circolare n. 1 del 25.1.2013 del Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha fornito le necessarie precisazioni circa la nomina di tale Responsabile,
ribadendo l‟opportunità che, in considerazione del ruolo e delle responsabilità che la legge attribuisce al responsabile della prevenzione, la scelta per tale incarico ricadesse su un dirigente. In
considerazione di tale dettato normativo, il Rettore, con decreto rettorale d‟urgenza n. 19/2013
del 28 marzo 2013, ratificato nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 17/05/2013 con
delibera n. 80/2013, ha nominato Responsabile della prevenzione della corruzione il dirigente
Dott. Luigi Botteghi, Direttore generale dell‟Ateneo.
Con l‟entrata in vigore del d.lgs. n. 33/2013, ai sensi dell‟art. 43, con Decreto rettorale n.
257/2013 del 4 giugno 2013, il Direttore generale Dott. Luigi Botteghi, già Responsabile per la
prevenzione della corruzione è stato quindi nominato anche Responsabile della trasparenza, al
quale l‟art. 43, comma 4, del d.lgs. n. 33/2013 attribuisce, tra gli altri, il compito di controllare ed
assicurare la regolare attuazione dell‟istituto dell‟”accesso civico” (art. 5), che si sostanzia nel diritto di chiunque, senza dover dimostrare l'interesse differenziato a sostegno di tale esigenza e
senza limiti rispetto alla legittimazione soggettiva, di accedere alle informazioni direttamente ed
immediatamente, senza autenticazione ed identificazione (art. 2, comma 2), e di riutilizzare i documenti, le informazioni e i dati per i quali sussiste l‟obbligo di pubblicazione, senza ulteriori restrizioni diverse dall'obbligo di citarne la fonte e di rispettarne l'integrità.
A tutela di tale diritto è riconosciuta a chiunque la possibilità di inoltrare una richiesta di accesso civico (art. 5) che, oltre a non essere sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è gratuita e va presentata al Responsabile della trasparenza dell‟Ateneo che, ai sensi dell‟art. 5, comma 2, del decreto, si pronuncia in
ordine alla richiesta di accesso civico e, in virtù dell‟art. 43, comma 4, ne controlla e assicura la
regolare attuazione. Tale richiesta comporta infatti l'obbligo per l'Ateneo di procedere alla pubblicazione sul sito del documento, dell'informazione o del dato richiesto entro trenta giorni, comunicando contestualmente al richiedente l'avvenuta pubblicazione con l‟indicazione del collegamento
ipertestuale a quanto richiesto. Se il documento, l'informazione o il dato richiesti risultassero già
pubblicati, l'Ateneo indicherà al richiedente il relativo collegamento ipertestuale.
Secondo l‟art. 5, comma 4, del d.lgs. n. 33/2013, nei casi di ritardo o mancata risposta il richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo di cui all'art. 2, comma 9-bis della legge 7
agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, che, verificata la sussistenza dell'obbligo di pubblicazione, nei termini di cui al comma 9-ter del medesimo articolo, provvede ad assicurare la
pubblicazione dei dati richiesti.
Secondo tale art. 2, comma 9-bis, “l'organo di governo individua, nell'ambito delle figure apicali
dell'amministrazione, il soggetto cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia. Nell'ipotesi di
omessa individuazione il potere sostitutivo si considera attribuito al dirigente generale o, in mancanza, al dirigente preposto all'ufficio o in mancanza al funzionario di più elevato livello presente
nell'amministrazione. Per ciascun procedimento, sul sito internet istituzionale dell'amministrazione è pubblicata, in formato tabellare e con collegamento ben visibile nella homepage, l'indicazione del soggetto a cui è attribuito il potere sostitutivo e a cui l'interessato può rivolgersi ai sensi e
per gli effetti del comma 9-ter. Tale soggetto, in caso di ritardo, comunica senza indugio il nominativo del responsabile, ai fini della valutazione dell'avvio del procedimento disciplinare, secondo
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le disposizioni del proprio ordinamento e dei contratti collettivi nazionali di lavoro, e, in caso di
mancata ottemperanza alle disposizioni del presente comma, assume la sua medesima responsabilità oltre a quella propria”. Secondo il comma 9-ter “Decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento o quello superiore di cui al comma 7, il privato può rivolgersi al responsabile di cui al comma 9-bis perché, entro un termine pari alla metà di quello originariamente
previsto, concluda il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario”.
Anche il “Regolamento di Ateneo di attuazione della legge 7 agosto 1990, n. 241, recante
nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, peraltro in fase di necessario ed imminente aggiornamento in considerazione delle
novità normative nonché della riorganizzazione degli uffici e dei servizi operata nell‟ultimo biennio, all‟art. 9 recita: “Il dirigente, il personale con attribuzioni di funzioni vicarie dirigenziali e, limitatamente ai servizi tecnici afferenti alla direzione amministrativa, i titolari di funzioni equiparate, il
direttore delle strutture didattiche, scientifiche e di servizio, coordinano le attività dei responsabili
dei procedimenti ed esercitano il potere sostitutivo in caso di inerzia”.
All‟art. 13, lo stesso regolamento recita: “1. Il responsabile del procedimento di accesso, anche
per gli atti infraprocedimentali, è il dirigente, o il direttore di strutture didattiche, scientifiche o di
servizio, o su designazione di questi, altro dipendente, addetto all'unità organizzativa competente
a formare l'atto o a detenerlo stabilmente. 2. Nelle strutture didattiche, scientifiche o di servizio, il
direttore può delegare le attribuzioni di cui al primo comma, anche ad un docente.”
Fermo restando che si ritiene necessario evitare che il soggetto titolare del potere sostitutivo
rivesta una qualifica inferiore rispetto al soggetto sostituito, nella fattispecie si chiede pertanto al
Consiglio di Amministrazione di individuare la figura più qualificata ad esercitare la titolarità del
potere sostitutivo del Direttore generale, peraltro unica figura in possesso della qualifica di dirigente in Ateneo, nelle sue funzioni di Responsabile della trasparenza, al fine di assicurare, nei
termini di cui all‟art. 2, comma 9-ter, della legge n. 241/90, la pubblicazione dei dati e delle informazioni richiesti nelle istanze di accesso civico, nei casi di ritardo o mancata risposta da parte del
Responsabile.
Il Consiglio di Amministrazione
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16
aprile 2012;
il decreto legislativo marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull'ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;
la legge 6 novembre 2012 n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", in particolare l'art. 1, comma 7, laddove prevede che ciascuna amministrazione pubblica nomini un "Responsabile per la prevenzione della corruzione", di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio (art. 1, comma 7), con i compiti e le responsabilità indicate nella legge medesima;
la comunicazione della Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT), ora anche Autorità Nazionale Anticorruzione, che, in data 3.1.2013, ha segnalato la necessita di nominare anche nelle Università il predetto Responsabile della prevenzione della
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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corruzione;
la circolare n. 1 del 25.1.2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha fornito le necessarie precisazioni circa la
nomina di tale Responsabile, anche con riferimento alla qualifica che lo stesso
deve possedere ed ai suoi rapporti con gli Uffici;
VISTO
il decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, pubblicato sulla G.U.R.I. n. 80 del 5 aprile 2013, in esecuzione
di quanto prescritto dall‟art. 1, comma 35, della legge 190/2012, sono state emanate
le norme attuative riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle
informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
VISTO
il decreto rettorale d‟urgenza n. 19/2013 del 28 marzo 2013, ratificato nella seduta
del Consiglio di Amministrazione del 17/05/2013 con delibera n. 80/2013, con il quale
è stato nominato Responsabile della prevenzione della corruzione dell‟Ateneo il Dott.
Luigi Botteghi, Dirigente generale dell‟Ateneo ed unica figura di livello dirigenziale
presente all‟interno dell‟Ateneo;
VISTO
l‟art. 43, comma 1, del d.lgs. n. 33/2013, che prevede l‟istituzione della figura del Responsabile della trasparenza, di norma coincidente con il Responsabile per la prevenzione della corruzione;
VISTO
il decreto rettorale n. 257/2013 del 4 giugno 2013, con il quale il Direttore generale
Dott. Luigi Botteghi, già Responsabile per la prevenzione della corruzione, è stato
nominato anche Responsabile della trasparenza
VISTO
l‟art. 43, comma 4, del d.lgs. n. 33/2013, che attribuisce al Responsabile della trasparenza anche il compito di controllare ed assicurare la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito dal decreto stesso;
VISTO
l‟art. 5, che nel disciplinare l‟istituto dell‟accesso civico, prevede al comma 4 che, nei
casi di ritardo o mancata risposta da parte del Responsabile della trasparenza, il richiedente possa ricorrere al titolare del potere sostitutivo di cui all'art. 2, comma 9-bis
della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, che, verificata la sussistenza dell'obbligo di pubblicazione, nei termini di cui al comma 9-ter del medesimo
articolo, provvede ad assicurare la pubblicazione dei dati richiesti;
VISTA
la legge n. 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i., come modificata dall‟art. 1 del d.l. 9 febbraio 2012, n. 5, ed in particolare l‟art. 2, comma 9-bis, secondo il quale “l'organo di governo individua, nell'ambito delle figure apicali dell'amministrazione, il soggetto cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia. Nell'ipotesi di omessa individuazione il
potere sostitutivo si considera attribuito al dirigente generale o, in mancanza, al dirigente preposto all'ufficio o in mancanza al funzionario di più elevato livello presente
nell'amministrazione”;
CONSIDERATO che, essendo stati attribuiti gli incarichi di Responsabile della prevenzione della
corruzione nonché Responsabile della trasparenza al Dott. Luigi Botteghi, Direttore
generale ed unica figura in possesso della qualifica di dirigente presente all‟interno
dell‟Ateneo, si rende necessario individuare la figura più qualificata cui attribuire la titolarità del potere sostitutivo in caso di inerzia, affinché provveda nei termini di cui
all‟art. 2, comma 9-ter, della legge n. 241/90 ad assicurare la pubblicazione dei dati e
delle informazioni richiesti nelle istanze di accesso civico, nei casi di ritardo o mancata risposta da parte del Responsabile della trasparenza;
RITENUTO di potere individuare, in tale specifica fattispecie ed in via eccezionale, all‟interno
dell‟Ateneo, in mancanza di figure apicali dell‟amministrazione diverse dal Direttore
VISTA
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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SENTITO
SENTITO
generale, nel Rettore pro tempore la figura più qualificata cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia da parte del Direttore generale nella sua funzione di Responsabile della trasparenza, al fine di garantire al cittadino l‟accesso civico a tutti i dati e
le informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi del d.lgs. n. 33/2013;
il Prorettore agli Affari generali;
il Direttore generale;
delibera
ai sensi dell‟art. 2, comma 9-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i., al fine di garantire al
cittadino l‟esercizio del diritto all‟accesso civico ai dati ed alle informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi del d.lgs. n. 33/2013, è attribuito, in via eccezionale, al Rettore pro tempore il potere sostitutivo nei casi di ritardo o mancata risposta da parte del Direttore generale pro
tempore Dott. Luigi Botteghi, nella sua funzione di Responsabile della trasparenza, alle istanze di
accesso civico pervenute all‟Ateneo ai sensi dell‟art. 5, comma 4, del d.lgs. n. 33/2013.
OGGETTO: Obblighi informativi previsti dal Piano di prevenzione della corruzione Annullamento termine del 30 settembre 2013 previsto in prima applicazione.
N. o.d.g.: 03/03
Rep. n. 175/2013 Prot. n. 24374
UOR: Direttore Generale
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
Al fine di assicurare un meccanismo di controllo delle decisioni assunte nelle aree a rischio e
per consentire al Responsabile della prevenzione della corruzione di monitorare il rispetto dei
termini previsti dalla legge o dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti (art. 1, comma
9, lettera d)), nel Piano di prevenzione della corruzione è stato richiesto ai Dirigenti e/o al personale della categoria EP, ai Direttori di Dipartimento ed ai titolari di posizioni di responsabilità ex
art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente di inviare al Responsabile della prevenzione della corruzione, con cadenza semestrale (indicativamente 15 maggio e 15 novembre di ciascun anno), con
riferimento alle Aree, ai Servizi, ai Settori, agli Uffici ed ai Dipartimenti di cui sono responsabili,
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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una relazione nella quale devono essere comunicati:
- l‟attivazione di procedimenti amministrativi rientranti nelle aree a rischio indicate al paragrafo 4
del Piano di prevenzione della corruzione;
- i relativi provvedimenti finali adottati con l‟indicazione del responsabile di ciascun procedimento, i destinatari e i tempi di effettiva conclusione dei procedimenti.
La relazione deve contenere altresì una dichiarazione attestante:
1. la legittimità degli atti adottati;
2. il rispetto dei termini previsti dalla legge e dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti
e, in caso di inosservanza, le motivazioni dei ritardi verificatisi, anche prescindendo dalla segnalazione da parte degli utenti;
3. i rapporti tra l‟Università e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati
a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, specificando di avere verificato eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'Università (art. 1, comma 9, lettera e)).
Nella relazione semestrale si richiede inoltre di segnalare le aree critiche, le misure idonee a
prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione già poste in essere e le proposte di eventuali e
ulteriori misure da adottare.
In prima applicazione del Piano, è stato previsto che gli obblighi informativi sopra descritti fossero adempiuti entro il 30 settembre c.a.
Per venire incontro alla richiesta di alcuni titolari di posizioni di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, in considerazione dei numerosi adempimenti intervenuti con l‟entrata
in vigore del d.lgs. n. 33/2013, alcuni dei quali devono essere ottemperati obbligatoriamente entro
centoottanta giorni dall‟entrata in vigore (17 ottobre 2013), al fine di non aggravare eccessivamente le attività degli uffici, si propone di annullare la scadenza prevista in prima applicazione
(30 settembre 2013). Ciò anche in considerazione del fatto che, per quanto attiene
all‟attestazione del rispetto dei termini previsti dalla legge e dai regolamenti per la conclusione dei
procedimenti, l‟Ateneo è in procinto di emanare un nuovo “Regolamento di Ateneo di attuazione
della legge 7 agosto 1990, n. 241, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, essendo necessario un aggiornamento,
anche in considerazione delle novità normative nonché della riorganizzazione degli uffici e dei
servizi operata nell‟ultimo biennio.
Il Consiglio di Amministrazione
VISTO
VISTA
VISTO
lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del
16 aprile 2012;
la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", in
particolare l'art. 1, comma 7, laddove prevede che ciascuna amministrazione
pubblica nomini un "Responsabile per la prevenzione della corruzione", di norma
tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio (art. 1, comma 7), con
i compiti e le responsabilità indicate nella legge medesima;
il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, pubblicato sulla G.U.R.I. n. 80 del 5 aprile 2013, in esecuzione di quanto prescritto dall‟art. 1, comma 35, della legge 190/2012;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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VISTO
il Piano triennale di prevenzione della corruzione, approvato con delibera n. n. 81
del 17 maggio 2013 del Consiglio di Amministrazione e adottato con Decreto Rettorale n. 258/2013 del 4 giugno 2013;
VISTA
la nota prot. n. 21886 del 9 settembre 2013 inviata dal Direttore generale avente ad
oggetto “Obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni ai sensi del
decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33” ed i relativi allegati;
CONSIDERATO che alcuni degli adempimenti in materia di trasparenza rivestono carattere di urgenza e che la pubblicazione di tutti i dati, le informazioni ed i documenti richiesti
dal d.lgs. n. 33/2013 implica per l‟Ateneo un notevole impegno a livello organizzativo e di risorse dedicate, ai fini della corretta attuazione del decreto in oggetto;
RITENUTO di potere accogliere la richiesta di alcuni uffici di annullare la scadenza del 30 settembre 2013 prevista in prima applicazione del Piano triennale di prevenzione della
corruzione per gli obblighi informativi previsti dalla legge n. 190/2012;
SENTITO
il Direttore Generale;
delibera
e‟ annullata la scadenza del 30 settembre 2013 fissata in prima applicazione del Piano triennale
di prevenzione della corruzione per gli obblighi informativi previsti dalla legge n. 190/2012.
Resta confermata la cadenza semestrale degli obblighi informativi ivi previsti, nelle date indicate
nel Piano per tali adempimenti (15 maggio e 15 novembre).
OGGETTO: Proposta di adesione al Progetto DOI della CRUI
N. o.d.g.: 03/04
Rep. n. 176/2013 Prot. n. 24375
UOR: Bibilioteche Area GiuridicoEconomico-Politico-Sociale GEPS
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
La sempre maggiore diffusione di pubblicazioni in formato elettronico sul piano internazionale ha reso necessario negli ultimi anni dotare questo particolare tipo di oggetti digitali di numeri di identificazione persistenti che servissero da veicolo per l‟identificazione univoca e la certi-
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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ficazione del documento elettronico. La soluzione universalmente adottata è stata quella
dell‟attribuzione alle pubblicazioni del DOI – Digital Object Identifier. Secondo una delle definizioni più diffuse, «il DOI è uno standard internazionale che consente l'identificazione duratura, univoca e universale, all'interno di una rete digitale, di qualsiasi entità che sia oggetto di proprietà
intellettuale e di associarvi i relativi dati di riferimento, i metadati, secondo uno schema strutturato
ed estensibile». Tutte le principali riviste scientifiche utilizzano ormai stabilmente nelle loro edizioni digitali il DOI, associandolo non solo ai singoli articoli ma anche alle loro parti (grafici, tabelle, etc.).
In ambito nazionale, è ormai diffusa la pratica di considerare valide ai fini dei concorsi le
pubblicazioni anche non ancora edite ufficialmente su carta, ossia in versione “proof”, e anticipate
sulla rete in formato elettronico purché dotate di un codice DOI.
La CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, per venire incontro alle esigenze dei ricercatori italiani, ha attivato un progetto per l‟attribuzione del DOI non commerciale
alle pubblicazioni accademiche ad accesso aperto, mettendo a disposizione degli Atenei che ne
facciano richiesta un sistema per l‟attribuzione di un numero illimitato di codici DOI alle pubblicazioni istituzionali e a tutti i prodotti digitali che l‟Ateneo intenda mettere a disposizione in rete (dalle immagini digitali agli strumenti di e-learning). Il progetto della CRUI garantirebbe anche
all‟Università di Urbino la possibilità di dotarsi di una funzionalità indispensabile per la certificazione delle proprie pubblicazioni digitali disponibili in rete ad accesso aperto e di soddisfare con
rapidità le richieste in tal senso dei propri ricercatori.
Si propone al Consiglio di Amministrazione di approvare l‟adesione dell‟Università degli
Studi di Urbino al progetto DOI della CRUI.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 138/2012
del 2 aprile 2012;
Visto il Regolamento Generale di Ateneo emanato con Decreto Rettorale n.274/2012 del 18
luglio 2012 e integrato con Decreto Rettorale n. 530/2012 del 24 ottobre 2012;
Vista la Lettera di adesione al progetto DOI della CRUI;
Visti gli allegati sulla Composizione del prefisso DOI e sull‟attribuzione del DOI;
Accertato che il DOI - Digital Object Identifier è utilizzato come standard internazionale per l'identificazione duratura, univoca e universale della produzione scientifica in formato elettronico
all'interno delle reti digitali;
Considerato che sussiste la necessità di poter disporre di un sistema rapido ed economico per
l‟attribuzione del DOI agli oggetti digitali che i ricercatori e le strutture dell‟Ateneo intendono
rendere disponibili in rete;
Ravvisata l‟opportunità di aderire al Progetto avviato dalla Conferenza dei rettori delle Università Italiane per l‟attribuzione del DOI non commerciale alle pubblicazioni ad accesso aperto;
Vista la delibera del Senato Accademico del 24.09.2013 n. 165 ;
Accertata la copertura finanziaria;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
1. di approvare l‟adesione dell‟Università di Urbino al Progetto DOI della CRUI come descritto
nella Lettera di adesione e suoi allegati qui di seguito riportati;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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2. Di autorizzare la spesa di € 200,00 (duecento) + IVA da imputare annualmente al
CA.04.41.05.03.01 UA.A.AMM.BIBL. (licenze software) del Servizio Sistema Bibliotecario di
Ateneo.
LETTERA DI ADESIONE AL PROGETTO DOI DELLA CRUI
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
considerato che
-
-
le università e gli enti di ricerca italiani sono interessati all‟identificazione permanente delle
proprie pubblicazioni digitali e banche dati disponibili in accesso aperto;
il consorzio DATACITE, un‟organizzazione non profit che ha tra i propri obiettivi quelli di facilitare l‟accesso ai dati della ricerca su Internet, aumentare la loro legittimazione tra i contributi
di ricerca, supportare l‟archiviazione di dati che possano essere verificati e riutilizzati a scopo
di ricerca, mette a disposizione una piattaforma per l‟attribuzione del DOI non commerciale
alle pubblicazioni in accesso aperto;
la CRUI nell‟interesse del sistema universitario ha quindi aderito al consorzio DATACITE e in
qualità di membro del consorzio può concedere l‟abilitazione a gestire come “Data Center”
autonomo l‟assegnazione di un numero illimitato di DOI attraverso la piattaforma DATACITE;
chiede di aderire al Progetto DOI della CRUI e a tal fine si impegna a:
1. accettare i principi stabiliti dal consorzio DATACITE nel proprio statuto
(http://www.datacite.org/docs/datacite-statutes-final.pdf);
2. assegnare gli identificativi esclusivamente agli oggetti digitali pubblicati ad accesso aperto
auspicabilmente nel rispetto degli standard minimi di qualità fissati dalla CRUI (allegato 1) e,
per evitare duplicazioni nelle assegnazioni, attribuirli soltanto a prodotti pubblicati
dall‟istituzione stessa come publisher oppure co-publisher;
3. osservare le regole di composizione dell‟identificativo stabilite dalla CRUI come in allegato
(allegato 2);
4. compilare, per ogni DOI assegnato, i relativi metadati, secondo lo schema fissato da
DATACITE (http://schema.datacite.org);
5. rendere liberamente disponibili i metadati per scopi di ricerca;
6. prevedere una pagina di reference pubblicamente accessibile e costantemente aggiornata in
tutti i casi in cui i dati di ricerca non siano disponibili in formato standard (.xls, .pdf, .doc, .txt,
etc.) o nel caso in cui siano ad accesso ristretto;
7. partecipare alle spese sostenute dalla CRUI per l‟iniziativa con un importo stabilito in € 200
annue; tale importo sarà versato alla CRUI entro 30 giorni dall‟emissione di una nota di debito
che dovrà essere intestata come di seguito: Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Servizio Sistema Bibliotecario di Ateneo – via Saffi, 2 – 61029 Urbino (PU)
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo comunica altresì che il referente interno per questa attività, cui andranno comunicate le credenziali di accesso al sistema è …………. 1
1
[N.d.r.: il nominativo del referente sarà oggetto di una successiva individuazione].
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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L‟adesione si rinnova di anno in anno, fatta salva la possibilità dell‟ente di comunicare alla CRUI
l‟eventuale volontà di ritirare la propria adesione entro il 31 luglio.
In fede
Allegati
1.
La composizione del prefisso DOI
2.
L‟attribuzione del DOI
Allegato 1
La composizione del prefisso DOI
Ciascun Data Center, oltre ad accettare i principi stabiliti dal consorzio DATACITE nel proprio statuto (http://www.datacite.org/docs/datacite-statutes-final.pdf), per l‟attribuzione del DOI ai diversi
oggetti digitali sarà chiamato ad osservare le seguenti regole di composizione dell‟identificativo:
1.



Riviste elettroniche:
prefisso assegnato dalla CRUI
prima parte del suffisso costituito dall‟ISSN del periodico preceduto da /
seconda parte del suffisso identificativo del singolo contributo interno alla rivista preceduto
da /
Esempio:
Alma Poloni, Il comune di popolo e le sue istituzioni tra Due e Trecento. Alcune riflessioni a
partire dalla storiografia dell’ultimo quindicennio, pubblicato in “Reti Medievali Rivista”, 13/1
(2012), ha il seguente DOI: 10.6092/1593-2214/352.
2.
Libri elettronici:
• prefisso assegnato dalla CRUI
• suffisso costituito dall‟ISBN a 13 cifre del volume preceduto da /
Esempio:
Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca, a cura di Roberto Delle Donne, Napoli,
Università degli Studi di Napoli Federico II - ClioPress, 2004, ha il seguente DOI: 10.6092/97888-88904-07-7.
3.
Banche dati, tesi di dottorato, altre tipologie di prodotti:
• prefisso assegnato dalla CRUI
• prima parte del suffisso costituito dall‟identificativo dell‟ente preceduto da /
• seconda parte del suffisso identificativo del nome del servizio (base URL) preceduto da /
• terza parte del suffisso identificativo del singolo oggetto digitale preceduto da /
Esempio:
Elena Bianchini, L’istituto della riabilitazione tra cancellazione del reato e riparazione alla vittima:
la sua applicazione nelle realtà europee italiana e belga, Bologna 2012 (tesi di dottorato), ha il
seguente DOI: 10.6092/unibo/amsdottorato/4453.
Allegato 2
L’attribuzione del DOI
La CRUI auspica che i DOI siano assegnati a oggetti digitali che rispettino i seguenti standard
minimi di qualità.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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1. Riviste
• composizione internazionale dei comitati/consigli scientifici, come richiesto dalle principali banche dati;
• peer review da parte di almeno due esperti della disciplina, secondo la modalità del
“doppio cieco”; l‟effettivo utilizzo di tale procedura va certificato con idonea documentazione;
• rispetto della periodicità della pubblicazione (trimestrale, quadrimestrale, semestrale o
annuale);
• pubblicazione in ogni numero di almeno un contributo in lingua diversa dall‟italiano;
• interfaccia e metadati (titolo, abstract, parole chiave e altri campi del Dublin Core) anche
in lingua diversa dall‟italiano (in inglese);
• adozione di un codice etico delle pubblicazioni;
• presenza in biblioteche e in banche dati internazionali (indizio di qualità a posteriori).
2. Collane di monografie
• composizione internazionale dei comitati/consigli scientifici;
• peer review da parte di almeno due esperti della disciplina, secondo la modalità del
“doppio cieco”; l‟effettivo utilizzo di tale procedura va certificato con idonea documentazione;
• almeno nel caso di volumi miscellanei, pubblicazione anche di contributi in lingua diversa da quella italiana;
• interfaccia e metadati (titolo, abstract, parole chiave e altri campi del Dublin Core) anche
in lingua diversa dall‟italiano (in inglese);
• adozione di un codice etico delle pubblicazioni;
• presenza in biblioteche e in banche dati internazionali (indizio di qualità a posteriori).
3. Dataset
• composizione internazionale dei comitati/consigli scientifici;
• peer review per il finanziamento da parte di enti italiani e/o stranieri della sua realizzazione;
• interfaccia e metadati (titolo, abstract, parole chiave e altri campi del Dublin Core) anche
in lingua diversa dall‟italiano (in inglese).
OGGETTO: Accordo di cooperazione tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l’Azienda Agricola San
Giacomo di Bruscoli G. & C. di Urbino per la realizzazione di iniziative di studio e tutela del paesaggio.
N. o.d.g.: 03/05
Rep. n. 177/2013 Prot. n. 24376
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
Stefano PIVATO
Massimo BERLONI
Vittorio LIVI
Tiziana PRIMORI
F
C
A
As
X
X
X
X
Nominativo
Tonino PENCARELLI
Vilberto STOCCHI
Mary Cruz BRAGA
Roberto MERLO
F
X
X
X
X
C
A
As
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
Pagina 71 di 173
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
X
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli G. & C. di Urbino intendono stipulare un accordo di cooperazione.
La tenuta di proprietà della suddetta azienda è ideale per gli studi sui paesaggi sonori,
per l‟applicazione delle tecniche di campionamento messe a punto dalla Sezione di Scienze e
Tecnologie dell‟Informazione nonché per la realizzazione di iniziative di studio e tutela del paesaggio che potrebbero trovare collocazione all‟interno del frame work UNISCAPE a cui l‟Ateneo
aderisce.
Per la realizzazione delle attività previste dall‟accordo verranno successivamente stipulate delle convenzioni per definire gli impegni di carattere didattico, scientifico ed economico nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti e previa autorizzazione degli organi competenti.
Lo svolgimento dei tirocini formativi degli studenti verrà regolamentata con la stipula della
specifica convenzione tipo allegata all‟accordo.
Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF)
n. 96/2013 del 26 giugno 2013 è stata approvata la stipula dell‟accordo di cooperazione tra
l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli G. & C. di Urbino.
Occorre per tanto richiedere l‟autorizzazione per la stipula del suddetto accordo di cooperazione.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
vista la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012
del 2 aprile 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità dell‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) n.
96/2013 del 26 giugno 2013;
vista la seduta del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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1) di approvare la stipula dell‟accordo di cooperazione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo
Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli G. & C. di Urbino nel testo sotto riportato:
“Accordo di Cooperazione tra l'Universita' degli Studi di Urbino Carlo Bo e l'Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli G. & C.
L'Università di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti, con sede amministrativa in via Saffi, 2 - 61029 Urbino, P. IVA 00448830414 (di seguito Università), rappresentata dal Rettore, Prof. Stefano Pivato
e
Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli G. & C. snc, via San Giacomo in Foglia, 9, 61029
URBINO, P. IVA 00934750415 (di seguito Azienda), rappresentata dal legale Gianfranco Bruscoli
premesso
Nell‟intento di realizzare un più stretto rapporto di collaborazione tra l‟Università e l'Azienda, rendendo reciprocamente disponibili le strutture e le specifiche competenze e allo scopo di promuovere negli ambiti di comune interesse e in relazione a progetti di volta in volta specificati, azioni
regolate da opportuni protocolli d‟intesa,
si conviene e si stipula quanto segue
Art.1. Le parti si rendono disponibili a realizzare:
1) La collaborazione in progetti di ricerca che comporti:
a)
La disponibilità delle aree agricolo-forestali di proprietà dell'Azienda ai fini di realizzare
progetti di studio e ricerca a medio e lungo termine non invasivi;
b)
l‟espletamento di giornate di studio, conferenze, seminari, corsi di formazione presso le
strutture dell'Azienda.
2) La collaborazione nei percorsi formativi degli studenti che comporti:
a)
lo svolgimento di tirocini formativi volti a favorire l‟integrazione ed il completamento del
percorso di studi degli studenti.
3) La partecipazione in comune:
a)
ai programmi promossi dalla Commissione Europea o da altri enti e fondazioni;
b)
al coordinamento di proposte volte all‟acquisizione di risorse finanziarie per la realizzazione di strutture e per lo sviluppo di progetti di ricerca e/o formazione.
Art.2. Le parti convengono che per la realizzazione delle attività previste dall‟art. 1 punto 1 e 3
stipuleranno di volta in volta apposite convenzioni per definire gli impegni di carattere didattico,
scientifico ed economico nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti e previa autorizzazione degli organi competenti.
Per quanto concerne la collaborazione prevista dall‟art. 1 punto 2), le modalità di attuazione dei
tirocini di formazione viene regolamentata nella specifica convenzione tipo, allegata alla presente
lettera “A” per farne parte sostanziale ed integrante.
Art.3. Le parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dalla interpretazione ed esecuzione della presente Convenzione.
Nel caso in cui non sia possibile raggiungere in questo modo l‟accordo, qualsiasi controversia in
ordine all‟esecuzione di questa Convenzione sarà competente il Foro di Urbino.
Art.4. La presente convenzione è valida per un periodo di 3 anni a partire dalla data della firma di
entrambe le parti. L‟eventuale disdetta da parte di una delle parti dovrà essere comunicata in
forma scritta tre mesi prima della scadenza.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Le parti, comunque, si impegnano a portare a compimento le attività oggetto di appositi accordi,
ancora in corso al momento della disdetta.
Art.5. Qualsiasi modifica alla presente Convenzione dovrà essere concordata tra le parti ed avverrà mediante atto aggiuntivo che entrerà in vigore tra le medesime solo dopo la relativa sottoscrizione da parte di entrambe.
Art.6. L‟Università e l'Azienda si impegnano a mantenere la più stretta riservatezza e confidenzialità
su tutti i dati acquisiti per l'espletamento di attività di cui alla presente Convenzione e a non divulgare
le eventuali informazioni riservate o confidenziali di cui gli Enti dovessero venire a conoscenza durante l'espletamento di attività di cui alla presente Convenzione.
L'eventuale pubblicazione o divulgazione a fini accademici o scientifici dei dati acquisiti durante l'espletamento di attività di cui alla presente Convenzione dovrà essere preventivamente autorizzata
per iscritto da entrambe le parti.
Con la sottoscrizione del presente contratto, ciascuna parte consente esplicitamente all‟altra parte l‟inserimento dei propri dati nelle rispettive banche dati. Ciascuna delle parti consente espressamente all‟altra parte di comunicare i propri dati a terzi, qualora tale comunicazione sia necessaria in funzione degli adempimenti, diritti ed obblighi di legge connessi all‟esecuzione della presente convenzione, ovvero renda più agevole la gestione dei rapporti dallo stesso derivanti. Le parti
prendono altresì atto dei diritti a loro riconosciuti dal D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 – Codice in
materia di tutela dei dati personali, ed in particolare del diritto di richiedere l‟aggiornamento, la rettifica o la cancellazione degli stessi.
Art.7. Il presente atto redatto in duplice originale è soggetto a registrazione in caso d‟uso ai sensi
dell‟art. 4 della Tariffa – Parte Seconda, allegata al D.P.R. 26.4.1986, n. 131, non avendo per
oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale.
Le spese dell‟eventuale registrazione sono a carico della parte che la richiede.
Le spese di bollo sono a carico dell'Azienda.
Urbino,
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
_________________
Azienda Agricola San Giacomo di Bruscoli G. & C. snc
_________________
Allegato “A”
CONVENZIONE DI TIROCINIO, FORMAZIONE ED ORIENTAMENTO N.
(Decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, 25 marzo 1998, n. 142)
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, con sede in Urbino, codice fiscale n. 82002850418,
d‟ora in poi denominata “soggetto promotore”, rappresentata dal Magnifico Rettore Prof.
STEFANO PIVATO, nato a Gatteo (FC) il 03/08/1950, C.F. PVTSFN50M03D935E, domiciliato
per la carica in Urbino, Via Saffi n. 2,
e
l‟azienda/ente
………………….................……………,
con
sede
legale
in
………….....….…………
CAP
….………..
Provincia
………….
Via
…………………………….……………………., P.IVA o C.F. ………………………………., d‟ora in
poi denominato “soggetto ospitante”, rappresentato da ……….……….….….................……… nato/a a …..………............................……, il ……………………
premesso
che al fine di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del la-
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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voro e realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell‟ambito dei processi formativi, i
soggetti, richiamati all‟art. 18, comma 1, lettera a., della legge 24 giugno 1997, n. 196, possono
promuovere tirocini di formazione ed orientamento in impresa a beneficio di coloro che abbiano
già assolto l‟obbligo scolastico ai sensi della legge 31 dicembre 1962, n. 1859,
si conviene quanto segue:
Art. 1
Ai sensi dell‟art. 18 della legge 24 giugno 1997 n. 196, l‟azienda/ente
………………………………………………….., si impegna ad accogliere presso le proprie strutture,
previa valutazione dell‟oggettiva possibilità di inserimento in stage, studenti, laureati entro 12 mesi dal conseguimento della laurea e coloro che frequentano corsi post-laurea o che li hanno conclusi da non più di 12 mesi dell‟Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” in tirocinio di formazione ed orientamento, ai sensi dell‟art.5 del decreto attuativo dell‟art.18 della legge n.196 del 1997.
Art. 2
1.
Il tirocinio formativo e di orientamento, ai sensi dell‟art. 18, comma 1, lettera d., della legge
n. 196 del 1997, non costituisce rapporto di lavoro.
2.
Durante lo svolgimento del tirocinio, l‟attività di formazione ed orientamento è seguita e verificata da un tutore designato dal soggetto promotore in veste di responsabile didattico – organizzativo, e da un responsabile aziendale, indicato dal soggetto ospitante.
3.
Per ciascun tirocinante, inserito nell‟impresa ospitante in base alla presente Convenzione,
viene predisposto un progetto formativo e di orientamento contenente:
il nominativo del tirocinante;
i nominativi del tutore e del responsabile aziendale;
gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio, con l‟indicazione dei tempi di presenza in azienda;
le strutture aziendali (sedi, reparti, uffici) presso cui si svolge il tirocinio;
gli estremi identificativi delle assicurazioni INAIL e per la responsabilità civile.
Art. 3
Durante lo svolgimento del tirocinio formativo e di orientamento il tirocinante è tenuto a:
1. svolgere le attività previste dal progetto formativo e di orientamento;
2. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro;
3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai dati, informazioni o conoscenze in
merito a processi produttivi e prodotti, acquisiti durante lo svolgimento del tirocinio.
Art. 4
1.
Il soggetto promotore assicura i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro, presso l‟INAIL
con la speciale formula della copertura assicurativa “gestione per conto dello Stato” (D.P.R.
9/4/1999 n. 156 art. 2) e presso apposita compagnia per quei tirocini extra-europei per i quali non
è prevista tale copertura. Il soggetto promotore assicura inoltre i tirocinanti per la responsabilità
civile presso compagnie assicurative operanti nel settore.
2.
Il soggetto ospitante si impegna, in caso di infortunio durante lo svolgimento del tirocinio,
a segnalare l‟evento, entro i tempi previsti dalla normativa vigente, al soggetto promotore ed agli
istituti assicurativi (presso l‟INAIL indicando come numero di posizione INAIL la dicitura “Gestione
per conto dello Stato” o presso la compagnia indicata nel progetto formativo per quei tirocini extra-europei ove la polizza INAIL non ha validità, facendo riferimento al numero di polizza sottoscritta dal soggetto promotore.
3.
Il soggetto promotore si impegna a far pervenire copia della Convenzione di ciascun progetto formativo e di orientamento:
alla Regione (o alla Provincia delegata);
alle strutture provinciali del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, competenti
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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per territorio in materia di ispezione;
agli organismi locali delle confederazioni sindacali maggiormente rappresentative sul
piano nazionale.
4.
Il soggetto ospitante si impegna ad assolvere l‟obbligo delle comunicazioni preventive, nel
caso di tirocinanti laureati, come esplicitato dalla nota del 14 febbraio 2007 del Ministero del Lavoro in merito agli indirizzi operativi introdotti dalla Legge n. 296/2006.
Art. 5
Il tirocinante non percepirà alcuna retribuzione durante il periodo di stage. Tuttavia l‟Azienda, ove
lo ritenga opportuno, può decidere di corrispondere al tirocinante una borsa di studio, per agevolare l‟effettuazione dello stage, o una qualsiasi altra forma di beneficio (ad esempio buoni pasto,
mensa aziendale, trasporti, rimborso spese) a sua discrezione e alle condizioni da essa fissate.
Art. 6
La presente convenzione ha la durata di un anno dalla data della sua sottoscrizione e si intenderà rinnovata ogni anno, salvo disdetta scritta di una delle parti da comunicarsi via raccomandata
A/R tre mesi prima della scadenza prevista. In ogni caso dovrà essere assicurato il completamento dei tirocini già avviati.
Art. 7
1.
Le parti dichiarano di essersi reciprocamente informate e di acconsentire che i dati personali raccolti per la formalizzazione del presente atto siano oggetto di trattamento nei propri archivi, ai sensi e per gli effetti del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 – Codice in materia di
protezione dei dati personali.
2.
Le parti, titolari dei rispettivi dati, dichiarano espressamente di essere a conoscenza del
contenuto della Parte I – Titolo II del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196.
Art. 8
Le parti accettano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dalla
presente convenzione; nel caso in cui non sia possibile risolvere la controversia in tal modo, si
conviene che competente sia il foro di Urbino.
Art. 9
Le eventuali spese di registrazione della convenzione sono a carico del soggetto che chiede la
registrazione.
Azienda
Firma e timbro
______________________________
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
per il Rettore
Prof. Stefano Pivato
il Delegato Rettorale
Prof. Tonino Pencarelli
_________________________”
2) il Rettore e il Delegato Rettorale sono autorizzati rispettivamente alla stipula dell‟accordo di
cooperazione e alla convenzione di tirocinio secondo i testi approvati.
OGGETTO: Accordo di collaborazione tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo -
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l’Istituto per l’Ambiente
Marino Costiero (IAMC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per attività di
ricerca nel settore dell'ecologia
N. o.d.g.: 03/06
Rep. n. 178/2013 Prot. n. 24377
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Istituto per l‟Ambiente Marino Costiero (IAMC) del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR) intendono stipulare un accordo di collaborazione nel settore dell‟ecologia.
In particolare, lo IAMC-CNR di Capo Granitola si occupa da tempo di bioacustica e l'approccio alla soundscape ecology è diventato oggetto di nuovo interesse scientifico per il centro.
La competenza del DiSBeF in tale ambito ha funzionato da attrattore per lo IAMC e l'accordo di cooperazione ha l‟intento di far confluire le rispettive competenze in un Laboratorio congiunto dove la componente terrestre e quella marina utilizzeranno le stesse basi teoricoapplicative elaborate dal DiSBeF con l‟auspicio che il laboratorio si arricchisca anche di una prospettiva internazionale (coinvolgimento di enti argentini, australiani…).
Per la realizzazione delle attività previste dall‟accordo verranno successivamente stipulate delle convenzioni attuative che stabiliranno gli aspetti più strettamente operativi della collaborazione.
Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF)
n. 132/2013 del 3 settembre 2013 è stata approvata la stipula dell‟accordo di collaborazione tra
l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Istituto per l‟Ambiente Marino Costiero (IAMC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(CNR).
Occorre per tanto richiedere l‟autorizzazione per la stipula del suddetto accordo di collaborazione.
Il Consiglio di Amministrazione
-
vista la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
del 2 aprile 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità dell‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) n.
132/2013 del 3 settembre 2013;
vista la seduta del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1) di approvare la stipula dell‟accordo di collaborazione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo
Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Istituto per l‟Ambiente Marino Costiero (IAMC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nel testo sotto riportato:
“Accordo di Collaborazione tra il Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti
dell'Universita' degli Studi di Urbino Carlo Bo e l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero
del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR)
L'Università di Urbino Carlo Bo – Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti, con sede amministrativa in Via Saffi, 2 - 61029 Urbino, P. IVA 00448830414, rappresentata dal Rettore, Prof.
Stefano Pivato (d‟ora in avanti denominata “Università”)
e
l‟Istituto per l‟Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) con
sede amministrativa in Calata Porta di Massa, Interno Porto, 80133 Napoli, P. IVA 02118311006,
rappresentata dal Direttore, Dott. Salvatore Mazzola (d‟ora in avanti denominato “Istituto”)
PREMESSO
nell‟intento di realizzare un più stretto rapporto di collaborazione tra l‟Università e l‟Istituto, rendendo reciprocamente disponibili le strutture e le specifiche competenze del personale degli enti
stipulanti tale accordo di collaborazione e allo scopo di promuovere negli ambiti di comune interesse e in relazione a progetti di volta in volta specificati, azioni regolate da opportune convenzioni operative,
l‟Università e l‟Istituto, di seguito denominato le “Parti”, convengono e stipulano quanto segue
Art.1. Le Parti si rendono disponibili a realizzare:
1) La collaborazione in progetti di ricerca comuni che comporti:
a) la mobilità di ricercatori, docenti e personale delle Parti;
b) la mobilità di giovani ricercatori impegnati in programmi post-lauream;
c) lo scambio di materiale scientifico;
d) l‟espletamento di giornate di studio, conferenze, seminari, corsi di formazione, ecc.
2) La collaborazione nei percorsi formativi degli studenti che comporti:
a) l‟elaborazione di percorsi formativi comuni con l‟obiettivo del rilascio di crediti formativi;
b) lo svolgimento di tirocini formativi volti a favorire l‟integrazione ed il completamento del
percorso di studi degli studenti.
3) La partecipazione in comune:
a) ai programmi promossi dalla Commissione Europea o da altri enti e fondazioni;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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b) al coordinamento di proposte volte all‟acquisizione di risorse finanziarie per la realizzazione di strutture e per lo sviluppo di progetti di ricerca e/o formazione.
Art.2. Le parti convengono che per la realizzazione delle attività previste nel presente Accordo di
collaborazione stipuleranno di volta in volta apposite convenzioni operative per definire gli impegni di carattere didattico, scientifico ed economico nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti e previa autorizzazione degli organi competenti.
Art.3. Le parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dalla
interpretazione ed esecuzione del presente Accordo di collaborazione.
Nel caso in cui non sia possibile raggiungere in questo modo l‟accordo, qualsiasi controversia in
ordine all‟esecuzione di questo Accordo di collaborazione sarà competente il Foro di Urbino.
Art.4. La presente convenzione è valida per un periodo di 3 (tre) anni a partire dalla data della
firma di entrambe le Parti. L‟eventuale disdetta da parte di una delle Parti dovrà essere comunicata in forma scritta tre mesi prima della scadenza.
Le Parti, comunque, si impegnano a portare a compimento le attività oggetto di appositi accordi,
ancora in corso al momento della disdetta.
Art.5. Qualsiasi modifica al presente Accordo di collaborazione dovrà essere concordata tra le
Parti ed avverrà mediante atto aggiuntivo che entrerà in vigore tra le medesime solo dopo la relativa sottoscrizione da parte di entrambe.
Art.6. L‟Università e l‟Istituto si impegnano a mantenere la più stretta riservatezza e confidenzialità
su tutti i dati acquisiti per l'espletamento di attività di cui al presente Accordo di collaborazione e a
non divulgare le eventuali informazioni riservate o confidenziali di cui le Parti dovessero venire a conoscenza durante l'espletamento di attività di cui al presente Accordo di collaborazione.
L'eventuale pubblicazione o divulgazione a fini accademici o scientifici dei dati acquisiti durante l'espletamento di attività di cui al presente Accordo di collaborazione dovrà essere preventivamente
autorizzata per iscritto da entrambe le Parti.
Con la sottoscrizione del presente Accordo di collaborazione, ciascuna parte consente esplicitamente all‟altra parte l‟inserimento dei propri dati nelle rispettive banche dati. Ciascuna delle Parti
consente espressamente all‟altra parte di comunicare i propri dati a terzi, qualora tale comunicazione sia necessaria in funzione degli adempimenti, diritti ed obblighi di legge connessi
all‟esecuzione del presente Accordo di collaborazione, ovvero renda più agevole la gestione dei
rapporti dallo stesso derivanti. Le Parti prendono altresì atto dei diritti a loro riconosciuti dal
D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 – Codice in materia di tutela dei dati personali, ed in particolare del
diritto di richiedere l‟aggiornamento, la rettifica o la cancellazione degli stessi.
Art.7. Il presente Accordo di collaborazione redatto in duplice originale è soggetto a registrazione
in caso d‟uso ai sensi dell‟art. 4 della Tariffa – Parte Seconda, allegata al D.P.R. 26.4.1986, n.
131, non avendo per oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale.
Le spese dell‟eventuale registrazione sono a carico della parte che la richiede.
Le spese di bollo sono a carico di ciascuna delle Parti, ciascuna per l‟originale di propria competenza.
Urbino,
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Per l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, il Rettore, Prof. Stefano PIVATO:
____________________________________
Per l‟IAMC-CNR, il Direttore, Dott. Salvatore MAZZOLA:
__________________________________”
2) il Rettore è autorizzato alla stipula dell‟accordo di collaborazione secondo il testo approvato.
OMISSIS
OGGETTO: Accordo quadro tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e il Comune di Cagli per attività di
conservazione e restauro dei Beni Culturali del Comune.
N. o.d.g.: 03/07
Rep. n. 179/2013 Prot. n. 24378
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e il Comune di Cagli intendono stipulare un accordo quadro per attività di conservazione e restauro dei Beni Culturali del Comune.
L‟accordo prevede infatti che il Comune potrà affidare all‟Università alcune opere da sottoporre ad interventi di conservazione e restauro.
Con la stipula dell‟accordo si apriranno ulteriori opportunità per il Corso di Studio (CdS) in
Conservazione e Restauro dei Beni Culturali in quanto le suddette opere potranno essere usate
per svolgere l'attività didattica tecnico-pratica prevista nel corso stesso, sotto la diretta responsabilità di docenti restauratori.
Verranno successivamente stipulate delle convenzioni attuative che stabiliranno gli aspet-
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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ti più strettamente operativi della collaborazione.
Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF)
n. 121/2013 del 31 luglio 2013 è stata approvata la stipula della convenzione tra l‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e il Comune
di Cagli.
Occorre pertanto richiedere l‟autorizzazione per la stipula del suddetto accordo.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
vista la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012
del 2 aprile 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità dell‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) n.
121/2013 del 31 luglio 2013;
vista la seduta del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1) di approvare la stipula dell‟accordo quadro tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e il Comune di Cagli nel testo sotto
riportato:
“Accordo Quadro per attività di conservazione e restauro di Beni Culturali di proprietà
del Comune di Cagli (Pesaro e Urbino)
TRA
l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti (DiSBEF) - C.F. n. 82002850418 e P. IV A n. 00448830414, con sede legale in Via Saffi, 2, 61029 Urbino
(PU), rappresentata dal Rettore Prof. Stefano Pivato, autorizzato dal __________________con
delibera n.__ del __/__/____
nel prosieguo del presente atto denominata "UNIVERSITA"
E
il Comune di Cagli – C.F. __________________con sede legale in Palazzo Pubblico, Piazza
Matteotti n. 1, 61043 Cagli (PU) rappresentato dal Sindaco __________________nel prosieguo
del presente atto denominato “COMUNE”
premesso che
- presso l‟UNIVERSITA‟ è attivo il Corso di Laurea in Magistrale a ciclo unico abilitante in Conservazione e restauro dei beni culturali (LMR/02);
- scopo dell‟UNIVERSITA‟ è tra gli altri il potenziamento della ricerca scientifica applicata alle
problematiche della conservazione, lo sviluppo delle attività del restauro e della manutenzione
dei beni culturali nonché la promozione della didattica nell'ambito nei Laboratori che prevedono
l'applicazione pratica delle tecniche di restauro delle opere e dei manufatti all‟interno dei percorsi
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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di studi attivati nel Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni
Culturali;
- compito istituzionale nell‟ambito dei Beni culturali del COMUNE è la tutela dei beni artistici
storici e etnoantropologici ricadenti nel proprio territorio secondo le modalità stabilite dal Codice
dei Beni Culturali (D.Lgs. n.42/2004 e s. m.);
- scopo del COMUNE è la massima tutela e valorizzazione delle opere giacenti nei vari siti finalizzata al potenziamento della fruizione di tale patrimonio sia da parte di utenze locali, sia di origine turistica;
- il COMUNE intende affidare all‟UNIVERSITA‟ delle opere di interesse storico-artistico di proprietà comunale per svolgere attività didattica, scientifica e di restauro;
- si conviene che sarà responsabilità tassativa dell'Ente proprietario presentare alla Soprintendenza competente la richiesta di autorizzazione a procedere all'intervento e, senza l'affermativa
risposta, non sarà possibile effettuare qualsivoglia intervento sulle opere, né consentire il trasferimento del bene, come previsto dal Codice dei Beni culturali;
- l‟UNIVERSITA‟ avrà il compito di presentare per la prescritta approvazione ex art.21 commi 4
e 5 del Codice dei Beni Culturali i progetti di restauro delle opere;
- si ritiene che in alcun modo ciascuna delle Parti intervenenti nella presente Convenzione
possa interferire sulle dinamiche proprie delle specifiche attività dell‟altra, rispettandone pertanto
il ruolo, le competenze, l‟autonomia decisionale e di operato. La progettualità di eventuali attività
comuni dovrà essere condivisa, verificando preliminarmente ed obbligatoriamente che sussistano
le condizioni di realizzabilità dell‟intervento. In ogni caso, sarà imprescindibile un'approvazione
scritta in merito a qualsiasi decisione.
tutto ciò premesso
tra le Parti come sopra rappresentate si conviene e si stipula quanto segue:
ART. 1 - PREMESSE
Le premesse fanno parte integrante e sostanziale del presente atto.
ART. 2 – OGGETTO DELLA CONVENZIONE E RESPONSABILE SCIENTIFICO
Il COMUNE potrà affidare all'UNIVERSITA‟, sotto la direzione del Responsabile Scientifico
Prof.ssa Laura Baratin l‟esecuzione di interventi di restauro per opere di proprietà comunale di
interesse storico-artistico che saranno, in vigenza di convenzione, individuate con apposito atto
da parte dell'Amministrazione Comunale. Tali interventi potranno essere svolti dall‟UNIVERSITA‟
nell‟ambito delle attività di formazione tecnico-teorica degli studenti dei corsi di studi citati in premessa. Resta ferma la responsabilità dei restauratori incaricati per quanto concerne la correttezza del relativo intervento.
Tali collaborazioni necessarie ai fini dell‟espletamento delle attività di cui sopra, saranno garantite
con oneri a proprio carico e in conformità a quanto disposto dai regolamenti vigenti
dell‟UNIVERSITA‟.
ART. 3 - DURATA
La Convenzione ha la durata di 3 anni dalla data della sottoscrizione.
ART. 4 – RESPONSABILITÀ E PROPRIETÀ' DEI RISULTATI
Il Responsabile Scientifico risponderà, in nome e per conto dell'UNIVERSITA‟, nei confronti del
COMUNE in modo conforme al programma concordato.
I risultati delle prestazioni, le conoscenze e le relative applicazioni connesse saranno di proprietà
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di entrambi le Parti.
L‟UNIVERSITA‟ si impegna a garantire al COMUNE la completa riservatezza su tutte le informazioni ricevute per la realizzazione della convenzione e su quelle prodotte nell‟ambito della presente convenzione, a non divulgarle a terzi e a utilizzarle solo per il raggiungimento degli obiettivi
della Convenzione. Ogni comunicazione a terzi da parte dell‟UNIVERSITA‟ avente come oggetto
la convenzione e i risultati della stessa dovrà essere preventivamente autorizzata per iscritto dal
COMUNE.
L‟UNIVERSITA‟ potrà utilizzare liberamente per la propria attività istituzionale i risultati e le conoscenze legate all‟attività oggetto della Convenzione.
ART. 5 – TERMINI DELLA COLLABORAZIONE
Il COMUNE, nell'ambito della disponibilità da stabilirsi caso per caso, metterà a disposizione
la propria struttura organizzativa anche per l'assistenza alla movimentazione delle opere per l'ottenimento delle autorizzazioni di legge e contribuirà dal punto di vista finanziario alle attività che
l'UNIVERSITA' svolgerà sulle opere preventivamente individuate con apposite convenzioni attuative.
Il COMUNE si impegna inoltre a far fronte alle eventuali spese per coperture assicurative da applicare e alla mobilizzazione delle opere previa autorizzazione degli Enti preposti.
ART. 6 – ADEMPIMENTI IN MATERIA ANTIMAFIA: LEGGE 13 AGOSTO 2010 N.136
I pagamenti in dipendenza del presente contratto sia in acconto, sia a saldo, sono effettuati, esclusivamente tramite bonifico sul seguente conto corrente bancario o postale dedicato al presente contratto:
- Banca delle Marche S.p.A. – Servizio tesoreria
- Codice IBAN: IT52C0100003245333300117717, Conto di Tesoreria Unica nr. 117717 presso
Banca d‟Italia, specificando le motivazioni;
- Dati identificativi del soggetto delegato per l‟UNIVERSITA‟ ad operare sul conto corrente dedicato:
- Nome – Cognome: Luigi Botteghi - data di nascita: 29 agosto 1967 – luogo di nascita: Rimini - residenza: Rimini Via Friburgo n. 3 I.2 – C.F. BTT LGU 67M29 H294Q - qualifica Direttore Generale.
Situazione contributiva UNIVERSITA‟:
- INPS sede di Pesaro matricola 5905404034;
- INAIL sede di Pesaro matricola 5822467.
ART. 7 – CONDIZIONI GENERALI
Il COMUNE consentirà al personale dell‟UNIVERSITA‟, incaricato di fornire la prestazione oggetto della presente convenzione, il libero accesso ai luoghi dove le opere sono depositate ed il suo
libero svolgimento, limitatamente alle aree che verranno individuate di volta in volta nel rispetto
delle disposizioni e dei regolamenti in esse vigenti.
ART. 8 – COPERTURA ASSICURATIVA
Ciascuna parte provvederà alla copertura assicurativa del proprio personale che, in virtù della
presente convenzione, sarà chiamato a frequentare la sede di esecuzione delle prestazioni oggetto della convenzione stessa, uniformandosi al riguardo ai regolamenti disciplinari e di sicurezza in vigore nella struttura ospitante.
L‟UNIVERSITA‟ è sollevata da ogni responsabilità per qualsiasi danno possa accadere al personale del COMUNE, nel corso dell‟esecuzione delle attività inerenti la prestazione. Il COMUNE
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esonera comunque e tiene indenne l‟UNIVERSITA‟ da qualsiasi impegno e responsabilità che
possa ad essa derivare nei confronti di terzi dall‟esecuzione della presente convenzione.
ART. 9 – RISOLUZIONE
Le Parti potranno risolvere il presente contratto prima della scadenza prevista solo in presenza di
comprovate ragioni che dovranno essere motivate e comunicate per iscritto dalla parte che intende avvalersi di esse. In caso di risoluzione anticipata del contratto, l‟UNIVERSITA‟ potrà utilizzare
i risultati della Convenzione fino a quel momento conseguiti. La risoluzione anticipata non comporterà alcun diritto di una parte di avanzare nei confronti dell‟altra richieste di risarcimento o di
pagamenti ulteriori rispetto a quanto qui convenuto, eccezion fatta per l‟ipotesi in cui le ragioni
addotte non siano fondate e configurino un colposo inadempimento degli impegni assunti con la
presente convenzione. Ferma restando la esigibilità di quanto dovuto al momento della risoluzione.
ART. 10 - RECESSO
Le Parti contraenti potranno recedere dalla presente convenzione per giusta causa.
ART. 11 – PROROGA
Qualora per sopravvenute e motivate esigenze l‟UNIVERSITA‟ ravvisasse l‟esigenza di una proroga ai termini della scadenza, il COMUNE si riserva la facoltà di concedere un ulteriore termine,
a condizione che la richiesta venga formulata almeno entro 30 (trenta) giorni dalla scadenza. Tale proroga non potrà superare i 12 mesi.
ART. 12 - MODIFICHE
Qualsiasi modifica al presente contratto dovrà essere concordata per atto scritto tra le Parti.
ART. 13 – SPESE CONTRATTUALI
Il presente atto è redatto in duplice copia ed è soggetto a registrazione in caso d'uso ai sensi del
D.P.R. 131/1986 e succ. mod. e int.. Le eventuali spese di registrazione saranno ad esclusivo carico della parte richiedente la registrazione. Le spese di bollo sono paritariamente a carico di ciascuna delle Parti.
ART.14 - CONTROVERSIE
Le Parti concordano di definire bonariamente qualsiasi vertenza che possa nascere
dall‟interpretazione del presente atto, fermo restando che in caso di controversie, il foro competente sarà quello di Urbino.
ART.15 - PRIVACY
Con la sottoscrizione del presente contratto, ciascuna parte consente esplicitamente all‟altra parte l‟inserimento dei propri dati nelle rispettive banche dati. Ciascuna delle Parti consente espressamente all‟altra parte di comunicare i propri dati a terzi, qualora tale comunicazione sia necessaria in funzione degli adempimenti, diritti ed obblighi di legge connessi all‟esecuzione della presente convenzione, ovvero renda più agevole la gestione dei rapporti dalla stessa derivanti. Le Parti
prendono altresì atto dei diritti a loro riconosciuti dal D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 – Codice in
materia di tutela dei dati personali, ed in particolare del diritto di richiedere l‟aggiornamento, la rettifica o la cancellazione degli stessi.
Letto approvato e sottoscritto
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Urbino,
PER IL COMUNE DI CAGLI
Il Sindaco - __________________
PER L‟UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO Carlo Bo – Dipartimento di Scienze di Base e
Fondamenti
Il Rettore – Stefano Pivato”
2) il Rettore è autorizzato alla stipula dell‟accordo quadro secondo il testo approvato.
OGGETTO: Protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l’Associazione QUINDITM (Qualità in Didattica) di Jesi per lo sviluppo comune di progetti riguardanti la ricerca metodologico-disciplinare e la didattica in genere
N. o.d.g.: 03/08
Rep. n. 180/2013 Prot. n. 24379
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Associazione QUINDITM (Qualità in Didattica) di Jesi intendono stipulare un
protocollo d‟intesa per proseguire l‟attività di collaborazione avviata in occasione della definizione
del progetto “Il virus dell‟ignoranza logico-linguistica nella scuola e nell‟università: come sconfiggerlo. Una ricerca nel campo della didattica delle discipline scientifiche” (Bando Legge 6/2000 del
MIUR ottobre 2012).
La collaborazione interesserà lo sviluppo comune di progetti riguardanti la ricerca metodologico-disciplinare e la didattica in genere, mettendo reciprocamente a disposizione le risorse
umane e logistiche/organizzative ai progetti futuri che si vorranno sviluppare congiuntamente.
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Tutti i diritti di proprietà intellettuale derivanti dai risultati delle attività comuni di ricerca saranno definiti sulla base delle convenzioni che di volta in volta verranno stipulate per i singoli progetti.
Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF)
n. 120/2013 del 31 luglio 2013 è stata approvata la stipula del protocollo d‟intesa tra l‟Università
degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e
l‟Associazione QUINDITM (Qualità in Didattica) di Jesi.
Occorre per tanto richiedere l‟autorizzazione per la stipula del suddetto protocollo
d‟intesa.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
vista la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012
del 2 aprile 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità dell‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) n.
120/2013 del 31 luglio 2013;
vista la seduta del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1) di approvare la stipula del protocollo d‟intesa tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti – (DiSBeF) e l‟Associazione QUINDITM (Qualità
in Didattica) di Jesi nel testo sotto riportato:
“Protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e l’Associazione
QUINDI™ (Qualità in Didattica)
L'Università di Urbino Carlo Bo – Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti, con sede amministrativa in Via Saffi, 2 - 61029 Urbino, P.IVA 00448830414, rappresentata dal Rettore, Prof.
Stefano Pivato, nel prosieguo del presente atto denominata “Università”
e
l‟Associazione QUINDI™ (Qualità in Didattica) con sede amministrativa in via dei Fornaciai 6/A 60035 Jesi (AN), P.IVA 01580160420, rappresentata dall‟ing. Stefano Contadini, nel prosieguo
del presente atto denominata “Associazione”
congiuntamente denominate “le parti”
premesso che
nell‟intento di realizzare un più stretto rapporto di collaborazione tra l‟Università e l‟Associazione,
rendendo reciprocamente disponibili le strutture e le specifiche competenze del personale degli
enti stipulanti tale accordo e allo scopo di promuovere negli ambiti di comune interesse e in relazione a progetti di volta in volta specificati, azioni regolate da opportuni protocolli d‟intesa,
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si conviene e si stipula quanto segue
Art.1. Le parti si rendono disponibili a realizzare:
1) La collaborazione in progetti di ricerca comuni che comporti:
a)
la mobilità di ricercatori, docenti e personale dell‟Ente;
b)
la mobilità di giovani ricercatori impegnati in programmi post-laurea;
c)
lo scambio di materiale scientifico;
d)
l‟espletamento di giornate di studio, conferenze, seminari, corsi di formazione ecc.
2) La collaborazione nei percorsi formativi degli studenti che comporti:
a)
l‟elaborazione di percorsi formativi comuni con l‟obiettivo del rilascio di crediti formativi;
3) La partecipazione in comune:
a)
ai programmi promossi dalla Commissione Europea o da altri enti e fondazioni;
b)
al coordinamento di proposte volte all‟acquisizione di risorse finanziarie per la realizzazione di strutture e per lo sviluppo di progetti di ricerca e/o formazione.
Art.2. Le parti convengono che per la realizzazione delle attività previste dall‟art.1 stipuleranno di
volta in volta apposite convenzioni per definire gli impegni di carattere didattico, scientifico ed economico nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti e previa autorizzazione degli organi
competenti.
Art.3. Le parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dalla interpretazione ed esecuzione della presente Convenzione.
Nel caso in cui non sia possibile raggiungere in questo modo l‟accordo, qualsiasi controversia in
ordine all‟esecuzione di questa Convenzione sarà competente il Foro di Urbino.
Art.4. La presente convenzione è valida per un periodo di tre anni a partire dalla data della firma
di entrambe le parti. L‟eventuale disdetta da parte di una delle parti dovrà essere comunicata in
forma scritta tre mesi prima della scadenza.
Le parti, comunque, si impegnano a portare a compimento le attività oggetto di appositi accordi,
ancora in corso al momento della disdetta.
Art.5. Qualsiasi modifica alla presente Convenzione dovrà essere concordata tra le parti ed avverrà mediante atto aggiuntivo che entrerà in vigore tra le medesime solo dopo la relativa sottoscrizione da parte di entrambe.
Art.6. L‟Università e l‟Associazione si impegnano a mantenere la più stretta riservatezza e confidenzialità su tutti i dati acquisiti per l'espletamento di attività di cui alla presente Convenzione e a non divulgare le eventuali informazioni riservate o confidenziali di cui gli Enti dovessero venire a conoscenza durante l'espletamento di attività di cui alla presente Convenzione.
L'eventuale pubblicazione o divulgazione a fini accademici o scientifici dei dati acquisiti durante l'espletamento di attività di cui alla presente Convenzione dovrà essere preventivamente autorizzata
per iscritto da entrambe le parti.
Con la sottoscrizione del presente contratto, ciascuna parte consente esplicitamente all‟altra parte l‟inserimento dei propri dati nelle rispettive banche dati. Ciascuna delle parti consente espressamente all‟altra parte di comunicare i propri dati a terzi, qualora tale comunicazione sia necessaria in funzione degli adempimenti, diritti ed obblighi di legge connessi all‟esecuzione della presente convenzione, ovvero renda più agevole la gestione dei rapporti dallo stesso derivanti. Le parti
prendono altresì atto dei diritti a loro riconosciuti dal D.lgs. 30 giugno 2003 n. 196 – Codice in
materia di tutela dei dati personali, ed in particolare del diritto di richiedere l‟aggiornamento, la rettifica o la cancellazione degli stessi.
Art.7. Il presente atto redatto in duplice originale è soggetto a registrazione in caso d‟uso ai sensi
dell‟art. 4 della Tariffa – Parte Seconda, allegata al D.P.R. 26.4.1986, n. 131, non avendo per
oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale.
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Le spese dell‟eventuale registrazione sono a carico della parte che la richiede. Le spese di bollo
sono a carico dell‟Associazione.
Urbino,
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
_________________
Associazione QUINDI™ (Qualità in Didattica)
_________________”
2) il Rettore è autorizzato alla stipula del protocollo d‟intesa secondo il testo approvato.
OGGETTO: Convenzione tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento
di Giurisprudenza (DiGiur), l’Università degli Studi di Macerata e i Consigli Provinciali
degli Ordini dei Consulenti del Lavoro della Regione Marche per creare un sistema di
collaborazione a livello regionale, relativo all’attività formativa dei Consulenti del Lavoro iscritti all’albo e dei praticanti
N. o.d.g.: 03/09
Rep. n. 181/2013 Prot. n. 24380
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Giurisprudenza - DiGiur,
l‟Università degli Studi di Macerata e i Consigli Provinciali degli Ordini dei Consulenti del Lavoro
della Regione Marche intendono stipulare una convenzione per creare un sistema di collaborazione a livello regionale, relativo all‟attività formativa dei Consulenti del Lavoro iscritti all‟albo ed in
particolare dei praticanti, anche in funzione preparatoria dell‟Esame di Stato per l‟abilitazione alla
professione.
L‟attività formativa coniugherà il metodo speculativo all‟approccio operativo, anche me-
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diante una articolazione dei moduli didattici con la partecipazione e collaborazione tra docenti universitari e consulenti del lavoro o altri operatori professionali.
Con delibera del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza - DiGiur n. 90/13 del 23
maggio 2013 è stata approvata la stipula della convenzione tra l‟Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo - Dipartimento di Giurisprudenza - DiGiur, l‟Università degli Studi di Macerata e i Consigli Provinciali degli Ordini dei Consulenti del Lavoro della Regione Marche.
Occorre pertanto richiedere l‟autorizzazione per la stipula della suddetta convenzione.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
vista la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con D.R. n. 138/2012
del 2 aprile 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità dell‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza - DiGiur n. 90/13 del 23 maggio 2013;
vista la seduta del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1) di approvare la stipula della convenzione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Giurisprudenza - DiGiur, l‟Università degli Studi di Macerata e i Consigli Provinciali
degli Ordini dei Consulenti del Lavoro della Regione Marche nel testo sotto riportato:
“CONVENZIONE
tra
L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA Rappresentata dal Rettore, Prof. Luigi Lacché,
domiciliato presso la sede dell‟Università, Piaggia della Torre 8, Macerata
L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO Rappresentata dal Rettore, Prof. Stefano
Pivato, domiciliato presso la sede dell‟Università, via Saffi 2, Urbino
e
I CONSIGLI PROVINCIALI DEGLI ORDINI DEI CONSULENTI DEL LAVORO DELLA
REGIONE MARCHE, rappresentati, per la firma del presente protocollo, dai Presidenti dei singoli
Ordini Provinciali e precisamente:
Roberto DI IULIO, per il Consiglio Provinciale dell‟Ordine dei Consulenti del lavoro di Ancona;
Marco ASSENTI, per il Consiglio Provinciale dell‟Ordine dei Consulenti del lavoro di Ascoli Piceno;
Bruno DEL GATTO, per il Consiglio Provinciale dell‟Ordine dei Consulenti del lavoro di
Fermo;
Riccardo RUSSO, per il Consiglio Provinciale dell‟Ordine dei Consulenti del lavoro di
Macerata;
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Alba PAZZAGLINI, per il Consiglio Provinciale dell‟Ordine dei Consulenti del lavoro di
Pesaro Urbino.
PREMESSO CHE
· Il decreto del Ministero dell‟Istruzione, dell‟Università e della Ricerca 3.11.1999 n. 509 “Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei” prevedeva il riordino degli
studi universitari e, in particolare, l‟istituzione di lauree triennali e specialistiche, rientranti in apposite classi;
· il decreto del Ministero dell‟Istruzione, dell‟Università e della Ricerca 22.10.2004 n. 270 “Modifiche al regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei, approvato con
decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999 n.
509” prevede all‟articolo 3 l‟istituzione dei corsi di laurea e di laurea magistrale rientrante in apposite classi;
· la legge 6.4.2007, n. 46, di conversione del d.l.15.2.2007. n.10, art. 5 ter, ha modificato il percorso di accesso alla professione di consulente del lavoro prevedendo per l‟iscrizione agli Albi
provinciali l‟obbligo di titolo accademico ed individuando, tra gli altri, la laurea in scienze giuridiche, scienze economiche e scienze politiche;
· il D.M. 20.6.2011 “Nuove modalità sulla disciplina del praticantato necessario per l’ammissione
all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro, prevede la possibilità di sostituire parte del praticantato con la “partecipazione a specifici corsi di formazione organizzati dall‟ordinamento professionale esclusivamente in ambito universitario”;
· l‟Università degli Studi di Macerata e l‟Università degli Studi Carlo Bo di Urbino hanno attivato
presso i rispettivi Dipartimenti di Giurisprudenza i corsi di laurea triennali in Scienze giuridiche
applicate, indirizzo Consulente per il lavoro (Unimc) e in Scienze giuridiche per la consulenza del
lavoro e la sicurezza dei lavoratori (Uniurb);
· che entrambi i Dipartimenti valutano opportuno avviare forme di collaborazione e realizzare sinergie al fine di elevare il livello dell‟offerta formativa e adeguarla alla domanda di professionalizzazione espressa dal mercato del lavoro regionale e nazionale;
· che entrambi i Dipartimenti posseggono le risorse umane e le competenze necessarie per sviluppare attività di formazione specialistica post laurea e di aggiornamento professionale;
· che gli Consigli provinciali dei Consulenti del Lavoro del territorio regionale hanno espresso
l‟esigenza di sviluppare percorsi di alta formazione, in particolare, per qualificazione professionale
dei giovani praticanti e/o neolaureati;
VISTO
· Il regolamento dei master, dei corsi di perfezionamento e di formazione dell‟Università di Macerata, emanato con d. r. 13 giugno 2011, n. 307;
· Il regolamento per la disciplina dei corsi di master universitari e dei Corsi di perfezionamento e
di aggiornamento professionale dell‟Università di Urbino Carlo Bo, emanato con d. r. n.160 del 2
maggio 2012
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Le premesse sopra riportate costituiscono parte integrante della presente convenzione
Art. 1. L‟Università degli Studi di Macerata con l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, tramite
i rispettivi Dipartimenti di Giurisprudenza, e i Consigli provinciali dei Consulenti del Lavoro (di seguito denominate Parti) si impegnano a creare un sistema di collaborazione a livello regionale,
relativo all‟attività formativa dei Consulenti del Lavoro iscritti all‟Albo ed in particolare dei pratican-
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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ti Consulenti del lavoro, anche in funzione preparatoria dell‟Esame di Stato per l‟abilitazione alla
professione.
Art. 2. L‟attività formativa coniugherà il metodo speculativo all‟approccio operativo, anche mediante una articolazione dei moduli didattici con la partecipazione e collaborazione tra docenti universitari e consulenti del lavoro o altri operatori professionali.
Art. 3. Le Parti istituiscono una Commissione per la programmazione, il coordinamento e lo sviluppo delle attività. La Commissione, inoltre, può svolgere funzione di direzione delle attività.
La Commissione è composta da:
- 2 rappresentanti del Dipartimento di Giurisprudenza dell‟Università degli Studi di Macerata;
- 2 rappresentanti del Dipartimento di Giurisprudenza dell‟Università degli Studi Carlo Bo di Urbino:
- 2 Consulenti del Lavoro in rappresentanza dei Consigli degli Ordini Provinciali delle Marche.
Art. 4. Le attività di cui all‟art. 1 non limitano l‟autonomia degli Ordini Provinciali dei Consulenti
del lavoro nell‟organizzazione di iniziative formative per gli iscritti e i praticanti.
Art. 5. L‟Università degli Studi di Macerata e l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, tramite i
rispettivi Dipartimenti di Giurisprudenza, partecipano, di norma, pariteticamente alla progettazione
e realizzazione delle iniziative.
Le iniziative devono essere, di norma, autofinanziate. La gestione amministrativa è inizialmente
assunta dall‟Università di Macerata. Eventuali proventi saranno ripartiti in parti eguali, tenendo
peraltro conto delle risorse impegnate nella gestione organizzativa.
Le sedi di svolgimento delle attività e le risorse umane per la gestione organizzativa saranno individuate di comune accordo in base alle esigenze e caratteristiche delle attività.
Art. 6. La presente convenzione avrà durata biennale a decorrere dalla data di sottoscrizione. Le
Parti possono concordarne il rinnovo per ulteriori bienni, con manifestazione di volontà espressa
entro quindici giorni dalla scadenza del termine.
Art. 7. Per qualunque controversia relativa alla presente convenzione, non risolvibile in via amichevole, è competente il Foro di Macerata.
Letto, approvato e sottoscritto
Macerata, …………………………
Urbino, …………………………
Il Rettore
dell‟Università degli Studi di Macerata
Prof. Luigi Lacché
Il Rettore
dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Prof. Stefano Pivato”
2) il Rettore è autorizzato alla stipula della convenzione secondo il testo approvato.
OGGETTO: Accordo tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Centro di Medicina dello Sport e l’Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta n. 1 per prestazioni
di medicina sportiva anno 2013.
N. o.d.g.: 03/10
Rep. n. 182/2013 Prot. n. 24381
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
Stefano PIVATO
F
C
A
As
X
Nominativo
Tonino PENCARELLI
F
X
C
A
As
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
X
X
X
X
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
Il Centro di Medicina dello Sport – Scuola di Scienze Motorie – Dipartimento di Scienze
Biomolecolari dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo è autorizzato ad effettuare la certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica con le relative prestazioni strumentali, secondo le
tariffe fissate dalla Giunta della Regione Marche.
L‟Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta n. 1 con nota del 9 maggio 2013 ha comunicato la volontà di avvalersi, anche per l‟anno 2013, del Centro di Medicina dello Sport per le
prestazioni di medicina sportiva.
L‟Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta n. 1 si rende disponibile a riconoscere
alla struttura (Centro di Medicina dello Sport) un budget complessivo di €. 54.177,75, per prestazioni, a carico del Servizio Sanitario Regionale applicando le tariffe e gli sconti stabiliti all‟Art. 1 Prestazioni oggetto dell‟accordo e tariffe dell‟accordo.
L‟accordo è comprensivo delle modifiche relative alla decurtazione del budget riconosciuto alla struttura dell‟1% per l‟anno 2013, ai sensi della Legge 135/2012.
Con deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Scienze Biomolecolari n. 82/2013 del
27 giugno 2013 è stata approvata la proposta di stipula dell‟accordo per le prestazioni di medicina sportiva relative all‟anno 2013.
A tal fine è richiesta l‟autorizzazione per la stipula dell‟accordo tra l‟Università degli Studi
di Urbino Carlo Bo – Centro di Medicina dello Sport e l‟Azienda Sanitaria Unica Regionale Area
Vasta n. 1.
Il Consiglio di Amministrazione
-
vista la Legge 9 maggio 1989 n. 168;
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto il Regolamento di Amministrazione e Contabilità;
vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze Biomolecolari n. 82/2013 del 27
giugno 2013;
- considerato che rientrano tra i compiti del Centro di Medicina dello Sport effettuare la certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica con le relative prestazioni strumentali;
- sentito il Direttore Generale;
delibera
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1) di approvare nel testo sotto riportato l‟accordo tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo –
Centro di Medicina dello Sport e l‟Azienda Sanitaria Unica Regionale Area Vasta n. 1:
“Accordo per l’affidamento all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Centro di Medicina dello Sport – Scuola di Scienze Motorie – Dipartimento di Scienze Biomolecolari di un
piano di prestazioni di medicina sportiva per l’anno 2013.
Tra l‟AZIENDA SANITARIA UNICA REGIONALE, con sede in Ancona, via Caduti del Lavoro, 40,
C.F. P.I.V.A.: 02175860424, rappresentata ai fini del presente atto dal Direttore di Area Vasta n.
1, dott.ssa Maria Capalbo, nata il 11/12/1968 (C.F. CPLMRA68T51E678B)
----------------------------------e
L' UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI URBINO - Centro di Medicina dello Sport – Scuola di Scienze
Motorie – Dipartimento di Scienze Biomolecolari con domicilio fiscale in Urbino Via Saffi, 2 (C.F.
82002850418 – P.IVA/VAT: IT00448830414), rappresentata dal Magnifico Rettore Prof. Stefano
Pivato
PREMESSO
- che le parti hanno preso atto di quanto previsto dalla normativa vigente in materia sulle strutture sanitarie pubbliche e private eroganti prestazioni sanitarie per conto del Servizio Sanitario
Nazionale;
- che il Centro di Medicina Sportiva della Facoltà di Scienze Motorie dell' Università degli Studi
di Urbino è presente sul territorio della ASUR Area Vasta n. 1 ubicato ad Urbino via I Maggetti,
località Sasso, 26;
- che la struttura è stata autorizzata per la erogazione della tipologia di prestazioni oggetto del
presente accordo con autorizzazione sanitaria n. 169 del 18.2.2010 del Comune di Urbino, ai
sensi di quanto previsto dalla L.R. 20/2000;
- che la stessa struttura, già accreditata, ha ottenuto l‟ultimo accreditamento con decreto n.
169/AIR-04 del 17/06/2010 del Dirigente della Regione Marche, P.F. “Accreditamenti, investimenti, attività ispettiva e ricerca”, Dott. Sandro Oddi;
- che da diversi anni l‟Azienda Sanitaria, si è avvalsa di tale struttura per l' erogazione delle prestazioni non avendo un proprio servizio di medicina sportiva;
Richiamate le seguenti disposizioni di settore:
D.M. Sanità 2.8.1982 (norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica);
L.R. Marche 33 del 22.8.1994 (Medicina dello Sport e tutela sanitaria delle attività sportive), art. 4 (su soggetti competenti alle certificazioni di idoneità); artt. 10 e 11 (sui centri di
medicina dello sport e loro dotazioni strumentali);
D.P.C.M. 29.11.2001 (definizione dei livelli Essenziali di assistenza);
D.G.R.M.23.7.2002 n. 1407 (indirizzi per l'attuazione dei L.E.A. - certificazioni idoneità
pratica sportiva agonistica);
Nota prot. 14040/san/dir/CV del 5.8.2002 del Dirigente Servizio Sanità;
Nota prot. 2538/dip5/mp del 12.2.2003 del Dirigente Sevizio Sanità;
D.G.R.M. 991/2003;
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D.P.C.M. 28.11.2003 8che ha modificato il testo D.P.C.M. 29.11.2001, reintroducendo nei
L.E.A. le certificazioni di idoneità di minori e disabili alla pratica sportiva agonistica nelle
società dilettantistiche);
Nota prot. 78366/S04/CR del 17/09/2007 del Servizio Salute della Regione Marche e nota
Prot. 18655/S04/CR del 17/09/2007 (sul nuovo tracciato record per la rilevazione specialistica ambulatoriale e sulle modalità di accesso alle prestazioni);
D.G.R.M. n. 1438 del 3/12/2007 con oggetto: “Riordino delle attività di medicina dello
sport”;
Richiamata la Legge finanziaria 27.12.2006 n° 296, art. l co. 796 lett.o) ha previsto, per
l'anno 2007, che le strutture private accreditate praticano uno sconto pari al 2% degli importi indicati per le prestazioni specialistiche previste dal D.M. 22.7.1996 nelle quali sono
ricomprese le prestazioni di medicina sportiva in oggetto;
Che la legge n. 135/2012 ha previsto una rideterminazione dei budget con conseguente
decurtazione dello 0,5 (per l‟anno 2012), comunicata alla Struttura il 19.102012, e dell‟1%
per l‟anno 2013;
Che l‟accordo che segue viene stipulato in assenza e nelle more dell‟accordo regionale
con le rappresentanze di categoria della sanità privata, valevole per l‟anno 2013. Le previsioni generali dell‟accordo regionale di cui sopra, quando e se interverranno, si intendono prevalenti ed automaticamente modificative;
Premesso quanto sopra, le parti convengono quanto segue:
ART. 1
Prestazioni oggetto dell' accordo e tariffe
La struttura accreditata, come in premessa intestata effettuerà, la certificazione di idoneità alla
pratica sportiva agonistica e le relative prestazioni strumentali secondo le tariffe fissate dalle Delibere di Giunta Regione Marche n.ri 1323/2002; 1407/2002; n. 991/2003 sulle quali vengono applicati sconti secondo i criteri indicati al successivo art. 4.
Saranno remunerate soltanto le prestazioni in favore dei minori e disabili, mentre il costo delle
prestazioni in favore dei maggiori di anni 18 restano interamente a carico dell'utente.
Prestazioni/Quantità/Tariffe
Sport in
Tabella
“A”
Sport in
Tabella
“B”
Visita
ECG
10,00
11,60
10,00
11,60
Sconti sulle Tariffe Anno 2013
Spirometria
Prova da sforzo
Quantità attesa per ciascuna prestazione:
7
23,20
18,60
a) Sconto del
2% fino ad €.
45.000,00
b) Sconto del
25% per le
ulteriori prestazioni
868
Tetto
anno 2011 meno l’1% di cui a
L. n. 135/2012:
€54.725,00 meno
1%=€.54.177,7
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5
BUDGET
Complessivo di
€ 54.177,75
ART.2
Modalità di accesso
Per l‟accesso alle prestazioni la struttura osserverà le disposizioni vigenti in materia.
ART.3
Controlli
La Asur Area Vasta n. 1 potrà effettuare presso la struttura, a sua discrezione nei tempi e nel
numero senza preavviso, i controlli ritenuti più opportuni, sia a livello sanitario che amministrativo,
al fine di verificare la corretta applicazione del presente accordo e delle norme di legge su cui esso si basa.
ART. 4
Budget e tariffe per l’anno 2013 – Ratifica delle prestazioni
Per l‟anno 2013, la Asur Area Vasta n. 1 riconosce alla struttura un Budget complessivo di €.
54.177,75 per prestazioni, a carico del Servizio Sanitario Regionale applicando le tariffe e gli
sconti di cui alla tabella sopra esposta:
- per le prestazioni fino a € 45.000/00 le tariffe saranno scontate del 2%;
- per le successive prestazioni fino a €. 54.177,75 (tetto di spesa come da tabella di cui al punto
1)) le tariffe saranno scontate del 25%;
Si dà atto che la struttura eroga dall‟inizio del corrente anno le prestazioni di medicina sportiva
del presente piano applicando le tariffe e gli sconti sopra indicati e già concordati nell‟anno 2011.
Pertanto con il presente accordo vengono ratificate anche le prestazioni già eseguite.
Non concorrono alla determinazione dei tetti di spesa come sopra determinati le prestazioni eseguite per i residenti fuori regione (all. 1 D.G.R. n. 1878/2003) che, comunque, dovranno essere
evidenziate secondo la normativa vigente.
ART. 5
Contabilizzazione
La struttura presenterà all‟Asur Area Vasta n. 1 contabilità mensili. Ogni contabilità sarà costituita:
- dalla fattura commerciale, contenente un prospetto riassuntivo delle prestazioni erogate
nel mese;
- dai dati richiesti dal tracciato record dell'Agenzia Regionale Sanitaria previsti per l‟attività
2013; la liquidazione ed il pagamento delle fatture avviene con mandato di pagamento da
emettersi entro 60 gg. dalla data di ricevimento della fattura. Nel caso di ritardato pagamento rispetto al sopra concordato termine, senza bisogno di alcuna costituzione in mora,
sono dovuti oltre il I° giorno di ritardo e fino al 360° giorno il tasso di mora del 4,5%; per
l‟ulteriore ritardo è dovuto il tasso di mora del 6,5%.
Il mancato invio delle distinte e dei tracciati record di cui sopra, ovvero la rilevazione della loro incompletezza o imprecisione (codifica, tariffazione etc.), qualora contestati formalmente da parte
della Asur Area Vasta n. 1 interrompono i termini di pagamento.
La liquidazione ed il pagamento delle contabilità mensili deve in ogni caso intendersi a titolo di
acconto sul budget annuale accordato; con riserva quindi di ogni conguaglio attivo e passivo a
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seguito di verifiche sanitarie ed amministrative, fino alla formale chiusura della contabilità annuale.
ART. 6
Flussi informativi
La struttura è impegnata alla puntuale resa dei dati necessari ai flussi informativi aziendali, regionali e nazionali. In particolare il debito informativo verso la Asur Area Vasta n. 1 è costituito da:
Distinta cartacea e su supporto magnetico di cui all‟art. 6.
Flussi di cui all'art. 10 del D.L.vo 502/92 secondo le modalità impartite dal Ministero della
Sanità.
Il mancato, puntuale e corretto adempimento degli obblighi di cui al presente articolo è motivo di
proposta di revoca del rapporto di accreditamento.
ART. 7
Contenzioso
Eventuali inadempienze agli accordi di cui alla presente intesa saranno contestate dalla Asur Area Vasta n. 1 per iscritto e con fissazione del termine perché le stesse siano rimosse; trascorso
inutilmente il termine concesso, quest‟ultima ha facoltà di proporre la procedura di revoca dell'accreditamento provvisorio.
Il Foro competente per eventuali controversie civili è quello di Urbino.
ART. 8
Disposizioni finali
La sottoscrizione del presente accordo da parte della Struttura è efficace e vincolante al momento della sua apposizione.
La sottoscrizione da parte della Asur Area Vasta n. 1, diviene efficace e vincolante al momento e
subordinatamente al recepimento dell‟accordo stesso con determina del Direttore Generale
dell‟ASUR e del relativo controllo della Giunta Regionale delle Marche ai sensi dell‟art. 28 della
L.R. 26/1996.
Il presente accordo sarà adeguato, ovvero se necessario ricontrattato, qualora sopravvenuti accordi regionali con le rappresentanze di categoria, ovvero disposizioni regionali, introducono modifiche delle tariffe vigenti, variazioni dei tetti massimi di spesa, ristrutturazioni o modifiche degli
ambiti operativi.
Per quanto non espressamente previsto nella presente contrattazione, si fa riferimento alla normativa nazionale e regionale in materia.
Sarà registrato in caso d'uso a carico della parte richiedente.
Urbino, il
Università degli Studi di Urbino
Il Rettore
(Prof. Stefano Pivato)
Azienda Sanitaria Unica Regionale
Il Direttore di Area Vasta n. 1
(Dott.ssa Maria Capalbo)”
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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2) il Rettore è autorizzato alla stipula dell‟accordo secondo il testo approvato;
3) di accertare in entrata del bilancio 2013 le tariffe stabilite all‟Art. 1 – “Prestazioni oggetto
dell‟accordo e tariffe” dell‟accordo al CA. 0330020104 – “Prestazioni analisi prove e tarature –
UA.A.BIOM.
OGGETTO: Programmazione triennale di fabbisogno del personale 2013-2015 - Proposte della Commissione incaricata di valutare i criteri di ripartizione dei punti tra le aree.
N. o.d.g.: 04/01
Rep. n. 183/2013 Prot. n. 24382
UOR: Ufficio programmazione e sviluppo organizzativo
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Il Senato Accademico con delibera n. 119 del 28 maggio 2013 ha nominato una Commissione per la definizione dei criteri da adottare per l‟attribuzione dei punti organico ai dipartimenti ed
alle strutture didattiche per il triennio 2013-2015 nella composizione seguente:
- Prof. Giancarlo Ferrero
Prorettore Vicario
- Prof. Massimo Baldacci
Prorettore ai Processi Formativi
- Prof. Orazio Cantoni
Direttore Dipartimento di Scienze Biomolecolari
- Prof. Paolo Pascucci
Direttore Dipartimento di Giurisprudenza
- Prof. Graziella Mazzoli
Direttore Dipartimento di Scienze della Comunicazione e
Discipline Umanistiche
- Dott. Luigi Botteghi (o delegato) Direttore Generale
Il Consiglio di Amministrazione con delibera n. 118 del 30 maggio 2013 ha approvato, fra
l‟altro, il criterio per cui i punti organico derivanti da cessazioni di personale docente saranno
riassegnati per la chiamata di docenti, e, analogamente, i punti organico derivanti da cessazioni
di personale tecnico amministrativo saranno utilizzati per il reclutamento del medesimo persona-
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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le, salvo aggiustamenti per consentire il pieno utilizzo dei punti organico annualmente disponibili.
Il Consiglio, inoltre, ha espresso il parere che la commissione nominata dal Senato Accademico
dovesse formulare i criteri da adottare per l‟attribuzione dei punti organico ai dipartimenti ed alle
strutture didattiche per il triennio 2013-2015 con particolare riferimento soprattutto a:
- le esigenze derivanti dal rispetto dei requisiti quantitativi e qualitativi dell‟offerta didattica;
- la possibilità di chiamare i docenti di Urbino che hanno già l‟idoneità per il livello superiore
ed i docenti, in ruolo ad Urbino, che hanno perso una precedente idoneità per il blocco
delle assunzioni e prendono nuovamente l‟abilitazione;
- la possibilità di stabilizzare i RTD una volta giunti a scadenza, o nella fascia degli associati se prendono l‟abilitazione, o con nuovi concorsi da RTD.
Si sottopone ora al Consiglio di Amministrazione il Documento redatto dalla Commissione citata, nella versione approvata dal Senato Accademico nella seduta del 24 settembre 2013.
Il Senato si è espresso solo in merito al personale docente rinviando ad una prossima seduta l‟approvazione della parte relativa al personale tecnico amministrativo, esprimendo comunque
parere favorevole alla proposta formulata dalla Commissione, per permettere alle organizzazioni
sindacali di prenderne visione.
“La Commissione nominata dal Senato Accademico per la definizione dei criteri da adottare nella pianificazione dell’utilizzo dei punti organico, si è riunita il 5, 25, 27 giugno ed il 12
settembre. Al termine dei lavori ha approvato il seguente documento, che trasmette al Senato Accademico.
CRITERI PER ATTRIBUZIONE PUNTI ORGANICO
Nella definizione dei criteri per l‟attribuzione dei punti organico disponibili nei prossimi anni, la
commissione, preso atto delle delibere del Cda n. 118 del 31/5/2013 e del Senato Accademico n.
119 del 28/05/2013 che hanno stabilito che i punti organico resi disponibili dal turn-over del personale docente siano utilizzati per il personale docente ed i punti organico resi disponibili dal
turn-over del personale tecnico-amministrativo siano utilizzati per il personale tecnicoamministrativo e fatti salvi gli accordi siglati, ha elaborato proposte distinte per le due tipologie di
personale sopra richiamate.
PERSONALE DOCENTE
Nella definizione dei criteri la commissione si è posta l‟obiettivo di conciliare le seguenti esigenze:
1. La sostenibilità dell‟offerta formativa
2. La valorizzazione del merito, tenuto conto delle capacità scientifiche, didattiche e gestionali.
3. Una razionale distribuzione delle risorse tra i diversi SSD.
Per raggiungere questa finalità la commissione ritiene che il Cda ed il Senato debbano definire
finalità e priorità da perseguire e criteri per l‟attribuzione dei punti organico ai dipartimenti, lasciando poi ai dipartimenti ambiti di discrezionalità sufficientemente ampi nell‟elaborazione delle
proposte per l‟assegnazione dei punti organico ai SSD, avendo a riferimento le finalità sopra indicate ed in particolare la valorizzazione del merito di cui al punto 2.
Verbale n. 7/2013
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L‟attribuzione dei punti avverrà annualmente, in occasione dell‟approvazione del piano triennale.
Sarà vincolante per l‟anno in corso ma potrà essere modificata per gli anni seguenti, in occasione
dell‟approvazione dei piani triennali successivi, in base alle risorse disponibili, alle nuove abilitazioni conseguite, a modifiche nella struttura del personale e nelle esigenze didattiche.
La commissione propone per l‟attribuzione dei punti due procedure distinte per:
i punti finalizzati a bandi di concorso per la chiamata o l‟assunzione di nuovo personale
i punti finalizzati a passaggi di livello per personale che già opera con rapporti di lavoro a
tempo indeterminato nell‟Ateneo.
I punti finalizzati a bandi di concorso per nuovo personale devono essere prioritariamente attribuiti ai dipartimenti in funzione del rispetto dei requisiti quantitativi richiesti dall’offerta didattica per i
corsi in essi incardinati sulla base della programmazione dell‟offerta didattica approvata dalla
Commissione didattica e dagli organi di governo dell‟Ateneo competenti. Nell‟attribuzione di questi punti si dovrà tenere conto dei pensionamenti previsti e della scadenza dei contratti con i ricercatori a tempo determinato. I dipartimenti dell‟area, previo accordo tra loro e valutate le esigenze espresse dalle scuole in essi incardinate, formuleranno agli organi di governo dell‟Ateneo
proposte motivate sull‟utilizzo di tali punti, avendo particolare attenzione per:
A. situazioni di squilibrio tra il numero di docenti inquadrati in un SSD ed il numero di insegnamenti per i quali sono richiesti docenti di quel SSD2;
B. la necessità di evitare che SSD valutati importanti per la ricerca e la didattica (con particolare attenzione al rispetto dei requisiti qualitativi dei corsi) rimangano senza docenti
strutturati.
I punti finalizzati a passaggi di livello per personale che già opera con rapporti di lavoro a tempo
indeterminato nell‟Ateneo ai sensi dell‟art. 24 comma 6 della L. 240/2010 saranno assegnati ai
dipartimenti in considerazione dei seguenti elementi, nell‟ordine delineato:
1. del numero di docenti che già hanno preso l‟idoneità per essere inquadrati al livello
superiore, se tale idoneità scade nel periodo preso a riferimento per la programmazione e gli interessati dimostrano continuità nella produzione scientifica;
2. del numero di docenti che hanno perso una idoneità conseguita, stante il blocco delle
assunzioni per l‟Università di Urbino, ed hanno conseguito l‟abilitazione nei nuovi concorsi;
3. del numero di docenti che hanno conseguito l‟abilitazione e del loro inquadramento in
SSD:
che presentano le caratteristiche A e B del capoverso precedente
con una struttura equilibrata per livelli di inquadramento dei docenti
I dipartimenti, al fine di valorizzare candidati particolarmente meritevoli, di far fronte ad impellenti
esigenze didattiche o di evitare squilibri significativi nella distribuzione dei professori tra i livelli di
inquadramento nei settori scientifico disciplinari, potranno destinare i punti loro assegnanti anche
in base a criteri differenti da quelli in base ai quali i punti organico sono stati loro attribuiti, motivandone adeguatamente le ragioni. Resta ferma la possibilità degli organi di governo dell‟Ateneo
di respingere le proposte se le motivazioni delle scelte non venissero giudicate condivisibili.
PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO
2
Si considerano globalmente i docenti inquadrati nel SSD, anche se incardinati in dipartimenti differenti.
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Fermo restando che in fase di definizione della programmazione gli organi di governo possano/debbano delineare linee di indirizzo che comportino impegni specifici in settori
dell‟Amministrazione più strategici la definizione della programmazione deve tener conto dei seguenti criteri, in generale occorre:
privilegiare le categorie e le aree professionali che presentano una maggior percentuale
di posizioni vacanti (personale in servizio/posizioni previste nella dotazione organica);
prevedere di coprire le posizioni scoperte da più tempo (anche alla luce dei processi di
razionalizzazione effettuati).
DIRIGENTI: prevedere la copertura di almeno una posizione dirigenziale che possa svolgere anche funzioni di supporto al Direttore Generale e di sostituzione in caso di assenza e impedimento
dello stesso.
CATEGORIA EP: prevedere la copertura di almeno una posizione di categoria EP in ogni Area, in
particolare nelle aree in cui non è prevista la copertura della posizione dirigenziale;
CATEGORIA D:
Privilegiare la copertura di tutte le posizioni di Segretario Amministrativo di Dipartimento
Prevedere la copertura tendenziale di almeno il 50% delle posizioni di responsabile di Ufficio in ogni Area/Settore con priorità per le Aree/Settori in cui la percentuale di copertura
è più bassa
Prevedere la copertura tendenziale di almeno il 50% delle posizioni di responsabile di
Segreteria Didattica con priorità stabilita in base a parametri quali il n. degli studenti, il n.
dei docenti, il n. dei corsi di studio, ecc.
Fermo restando la necessità di procedere quanto prima ad un monitoraggio sulle risorse
a disposizione ed il loro utilizzo occorre privilegiare le figure professionali che svolgono la
propria attività su più servizi comuni e prevedere la copertura tendenziale di almeno il
50% delle posizioni di responsabile di Laboratorio dei Dipartimenti (una volta istituiti) con
priorità stabilita in base a parametri quali il n. degli studenti, il n. dei docenti, le risorse
tecniche e finanziarie gestite, il n. dei corsi di studio, ecc.
Gli interventi sono attuati mediante la valorizzazione di situazioni in cui le mansioni della categoria sono svolte da personale di categoria inferiore o da personale non di ruolo; in quest‟ultimo caso mediante procedure di stabilizzazione.
CATEGORIA C: privilegiare interventi di valorizzazione di situazioni in cui le mansioni della categoria sono svolte da personale di categoria inferiore o da personale non di ruolo; in quest‟ultimo
caso mediante procedure di stabilizzazione.
MODALITA’ DI COPERTURA
Valorizzazione del personale a tempo determinato attraverso l‟attuazione del protocollo di
intesa sottoscritto il 6 giugno 2013 nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa vigente;
Per il personale di cat. D: copertura delle posizioni anche attraverso la valorizzazione del
personale già in servizio con l‟assegnazione/conferma di responsabilità di Ufficio sulla
base delle esperienze maturate
Utilizzo delle graduatorie vigenti
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Bandi di concorso “.
OMISSIS
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
visto lo Statuto vigente dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto il decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165;
visto il decreto legge n. 7 del 31 gennaio 2005, convertito con modifiche dalla legge n. 43 del
31 marzo 2005, ed in particolare l‟art. 1-ter;
visto il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in Legge n. 133/2008, ed in particolare l‟articolo 66, comma 13bis, introdotto dal decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito in
legge 7 agosto 2012, n. 135, successivamente modificato dal decreto legge 21 giugno 2013,
n. 69, convertito in legge 9 agosto 2013, n. 98;
visto il decreto legge 10 novembre 2008 n.180, convertito con modificazioni, in legge 9 gennaio 2009, n. 1;
vista la legge 30 dicembre 2010, n. 240;
visto il decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 18;
visto il decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49;
visto il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 135;
visto il Decreto Rettorale d‟Urgenza n. 24/2013 del 2 maggio 2013 ratificato con delibera del
Consiglio di Amministrazione n. 95 del 17 maggio 2013;
richiamata la delibera del Senato Accademico n. 119 del 28 maggio 2013 con cui veniva nominata la Commissione per la definizione dei criteri da adottare per l‟attribuzione dei punti organico ai dipartimenti ed alle strutture didattiche per il triennio 2013-2015;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 118 del 31 maggio 2013
richiamata la delibera del Senato Accademico n. 138 del 25 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 138 del 28 giugno 2013;
valutato il documento presentato dalla Commissione nominata con la citata delibera del Senato Accademico n. 119 del 28 maggio 2013;
preso atto della delibera n. 166 del Senato accademico del 24 settembre 2013;
a maggioranza ,con un voto contrario riferito unicamente al contenuto dell‟ultimo capoverso
della parte relativa a: “I punti finalizzati a passaggi di livello per personale che già opera con
rapporti di lavoro a tempo indeterminato nell‟Ateneo” ;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1. di approvare i seguenti criteri per l‟attribuzione dei punti organico relativamente al personale
docente:
1. I punti finalizzati a bandi di concorso per nuovo personale devono essere prioritariamente
attribuiti ai dipartimenti in funzione del rispetto dei requisiti quantitativi richiesti dall’offerta
didattica per i corsi in essi incardinati sulla base della programmazione dell‟offerta didattica approvata dalla Commissione didattica e dagli organi di governo dell‟Ateneo competenti. Nell‟attribuzione di questi punti si dovrà tenere conto dei pensionamenti previsti e
della scadenza dei contratti con i ricercatori a tempo determinato. I dipartimenti dell‟area,
previo accordo tra loro e valutate le esigenze espresse dalle scuole in essi incardinate,
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formuleranno agli organi di governo dell‟Ateneo proposte motivate sull‟utilizzo di tali punti,
avendo particolare attenzione per:
C. situazioni di squilibrio tra il numero di docenti inquadrati in un SSD ed il numero di insegnamenti per i quali sono richiesti docenti di quel SSD3;
D. la necessità di evitare che SSD valutati importanti per la ricerca e la didattica (con particolare attenzione al rispetto dei requisiti qualitativi dei corsi) rimangano senza docenti
strutturati.
2. I punti finalizzati a passaggi di livello per personale che già opera con rapporti di lavoro a
tempo indeterminato nell‟Ateneo ai sensi dell‟art. 24 comma 6 della L. 240/2010 saranno
assegnati ai dipartimenti in considerazione dei seguenti elementi, nell‟ordine delineato:
4. del numero di docenti che già hanno preso l‟idoneità per essere inquadrati al livello
superiore, se tale idoneità scade nel periodo preso a riferimento per la programmazione e gli interessati dimostrano continuità nella produzione scientifica;
5. del numero di docenti che hanno perso una idoneità conseguita, stante il blocco delle
assunzioni per l‟Università di Urbino, ed hanno conseguito l‟abilitazione nei nuovi concorsi;
6. del numero di docenti che hanno conseguito l‟abilitazione e del loro inquadramento in
SSD:
che presentano le caratteristiche A e B del capoverso precedente
con una struttura equilibrata per livelli di inquadramento dei docenti
I dipartimenti, al fine di valorizzare candidati particolarmente meritevoli, di far fronte ad impellenti esigenze didattiche o di evitare squilibri significativi nella distribuzione dei professori tra i
livelli di inquadramento nei settori scientifico disciplinari, potranno destinare i punti loro assegnanti anche in base a criteri differenti da quelli in base ai quali i punti organico sono stati loro attribuiti, motivandone adeguatamente le ragioni. Resta ferma la possibilità degli organi di
governo dell‟Ateneo di respingere le proposte se le motivazioni delle scelte non venissero
giudicate condivisibili.
2. di rinviare ad una prossima seduta l‟approvazione della parte relativa al personale tecnico
amministrativo, per permettere alle organizzazioni sindacali di prenderne visione.
OMISSIS
OGGETTO: Programmazione di fabbisogno del personale C.E.L. a tempo determinato
per il triennio accademico 2012 - 2015 - integrazione.
N. o.d.g.: 04/02
Rep. n. 184/2013 Prot. n. 24383
UOR: Ufficio programmazione e sviluppo organizzativo
Nominativo
Stefano PIVATO
Massimo BERLONI
3
F
X
C
A
As
X
Nominativo
Tonino PENCARELLI
Vilberto STOCCHI
F
X
X
Si considerano globalmente i docenti inquadrati nel SSD, anche se incardinati in dipartimenti differenti.
C
A
As
Verbale n. 7/2013
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Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
X
X
X
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Il Consiglio di Amministrazione con delibera n. 137 del 29 giugno 2012 ha approvato la
programmazione di fabbisogno di personale a tempo determinato con il profilo di Collaboratore
ed Esperto Linguistico per il triennio 2012/2015 a decorrere da settembre 2012 (anno accademico 2012/2013), per far fronte alle esigenze di collaborazione volte all‟apprendimento delle lingue
straniere impartite dall‟Ateneo, con oneri non a carico dell‟F.F.O. in quanto spese finalizzate al
miglioramento dei servizi didattici agli studenti e, come tali, non rientranti nel limite per le spese di
personale a tempo determinato fissato dall‟art. 9, comma 28, del Decreto Legge n. 78 del 31
maggio 2010, convertito con modifiche nella Legge n. 122 del 30 luglio 2010.
Si sottopongono ora al Consiglio di Amministrazione le richieste avanzate dal Dipartimento di
Studi Internazionali. Storia, Lingue, Culture (DISTI), con delibera n. 17/9 del 19 giugno 2013 trasmessa con nota prot. 16113 del 24 giugno 2013, e dalla Prof.ssa Roberta Mullini, Direttore del
Centro Linguistico di Ateneo, con nota prot. n. 84 del 28 giugno 2013, di incrementare la programmazione del fabbisogno di personale di Collaboratore ed Esperto Linguistico per le lingue
Francese (250 ore), Inglese (250 ore), Russa (500 ore) e Spagnola (400 ore) per l‟anno accademico 2013/2014, in seguito del consistente aumento del numero degli studenti iscritti ai corsi afferenti alla Scuola di Lingue e Culture Straniere e della maggiore quantità di frequentanti la laurea
triennale che optano per la terza lingua nei propri percorsi curriculari per l‟acquisizione dei crediti
a scelta dello studente.
Successivamente alla citata nota del 28 giugno 2013, il Direttore del Centro Linguistico di
Ateneo, con nota prot. n. 88 del 1° agosto 2013, ha evidenziato che la richiesta di ore aggiuntive
di lingua Francese è da intendersi annullata. La stessa infatti era relativa alla necessità della integrale sostituzione della dott.ssa Joelle Casa, Collaboratore ed Esperto Linguistico a tempo indeterminato, alla quale, con Disposizione del Direttore Generale n. 171 del 30 luglio 2013 è stata
prorogata l‟aspettativa sindacale non retribuita dal 1° settembre 2013 al 31 agosto 2014. Tale necessità, pari a n. 500 ore annue, può essere infatti fronteggiata, secondo il Direttore del Centro
Linguistico, utilizzando parte delle n. 1.000 ore già previste nella programmazione del fabbisogno
di personale CEL a tempo determinato per eventuali esigenze sostitutive.
Il Direttore del Centro Linguistico con note prott. 94 e 95 del 12 settembre 2013 ha evidenziato ulteriori esigenze legate alla necessità di sostituire temporaneamente personale CEL di lingua Inglese e Tedesca che ha chiesto di essere collocato in congedo parentale.
Nella tabella seguente si riportano le ore autorizzate dal Consiglio di Amministrazione, con
delibera n. 137 del 29 giugno 2012, per il triennio 2012/2015 e le ore aggiuntive richieste per
l‟a.a. 2013/2014:
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Lingua
Arabo
Cinese
Francese
Inglese
Russa
Spagnola
Tedesca
per sostituzioni
Totale
Fabbisogno orario annuale per
il triennio 2012/2015 approvato
dal C.d.A. con delibera n. 137
del 29.06.2012
750
1.000
1.250
3.000
750
3.000
1.750
1.000
12.500
Fabbisogno orario
aggiuntivo richiesto per l’a.a.
2013/2014
250
500 (almeno)
400
210
1.360
Alla copertura della spesa del personale collaboratore ed esperto linguistico a tempo determinato dovrà essere fatto fronte con oneri non a carico del Fondo di Finanziamento Ordinario
per le Università in quanto spese finalizzate al miglioramento dei servizi didattici agli studenti e
come tali riconducibili alle previsioni di cui all‟art.1, comma 188, della Legge 266/05 e pertanto
non rientranti nel limite di cui all‟art. 9, comma 28, del D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito
con modifiche nella Legge n. 122 del 30 luglio 2010.
Si ricorda, in ogni caso, che in base alla normativa attualmente vigente, pure le spese per il
personale a tempo determinato, anche se finanziate con oneri non a carico del Fondo di Finanziamento Ordinario, incidono ora nella base di calcolo per la verifica del rispetto, da parte degli
atenei, del limite complessivo alle spese di personale di cui agli artt. 5 e 7 del d.lgs. n. 49/2012
dal quale dipendono poi le possibilità assunzionali delle università negli anni successivi.
Si precisa infine che la materia è stata oggetto di informazione con le OO.SS. - RSU nella
seduta del 18 settembre 2013.
Il Consiglio di Amministrazione
-
visto lo Statuto vigente dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto il decreto legge 21 aprile 1995 n. 120 convertito in Legge 21 giugno 1995 n. 236, recante disposizioni urgenti per il funzionamento delle Università;
visto il decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 ed in particolare l‟art. 36;
visto il decreto legislativo 6 settembre 2001 n. 368;
visto il comma 188, dell‟art. 1, della legge n. 266/2005 (Legge Finanziaria 2006);
visto il comma 28, dell‟art. 9, del decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010, convertito con modifiche nella legge n. 122 del 30 luglio 2010;
vista la legge 30 dicembre 2010 n. 240;
visto il decreto legislativo 29 marzo 2012 n. 49;
visto l‟art. 51 del C.C.N.L. del personale del comparto Università, quadriennio 94/97;
visto il C.C.N.L. del personale del comparto Università, quadriennio normativo 2006/2009, biennio economico 2008/09;
visto il Regolamento per le mansioni dei collaboratori ed esperti linguistici in servizio presso
l‟Ateneo, emanato con Decreto Rettorale n. 300/2012 del 25 luglio 2012;
visto il Regolamento del Centro Linguistico di Ateneo (C.L.A.), emanato con Decreto Rettorale n. 288/2012 del 26 novembre 2012;
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vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 137/2012 del 29 giugno 2012 relativa alla
Programmazione del fabbisogno di Collaboratori ed Esperti Linguistici a tempo determinato a
partire dall‟anno accademico 2012/2013 per un triennio;
vista la delibera n. 17/9 del Consiglio del Dipartimento di Studi Internazionali. Storia, Lingue,
Culture (DISTI) del 19 giugno 2013;
vista la nota prot. n. 84 del 28 giugno 2013 del Direttore del Centro Linguistico di Ateneo;
vista la nota prot. n. 88 del 1° agosto 2013 del Direttore del Centro Linguistico di Ateneo;
considerata l‟esigenza di far fronte alle maggiori necessità di supporto alla didattica per
l‟insegnamento delle lingue Inglese (pari a 250 ore), Russo (pari a 500 ore) e Spagnolo (pari
a 400 ore), tenendo conto dell‟evoluzione del numero degli studenti iscritti ai corsi di studio e
delle loro scelte dei singoli percorsi curriculari e delle lingue straniere da apprendere;
ritenuto di dover prevedere un congruo numero di ore per eventuali esigenze sostitutive che
si dovessero verificare nel corso dell‟anno accademico;
considerato che in data 01/09/2013 è cessata dal servizio per raggiunti limiti di età un‟unità di
personale C.E.L. a tempo indeterminato;
acclarato che l‟attività dei C. E. L. rientra tra le attività finalizzate al miglioramento di servizi
anche didattici per gli studenti alla cui copertura di spesa deve essere fatto fronte con oneri
non a carico del Fondo di Finanziamento Ordinario, come previsto dal comma 188 dell‟art. 1
della Legge n. 266/2005 (Legge Finanziaria 2006);
ritenuto che tale spesa non rientri quindi nei limiti previsti dal comma 28, dell‟art. 9, del D.L. n.
78 del 31 maggio 2010, convertito con modifiche nella Legge n. 122 del 30 luglio 2010;
accertata la copertura finanziaria;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1. di integrare la programmazione del fabbisogno di personale a tempo determinato Collaboratore ed Esperto Linguistico per l‟anno accademico 2013/2014 come riportato di seguito:
Lingua
Araba
Cinese
Francese
Inglese
Russa
Spagnola
Tedesca
per sostituzioni
Totale
Ore contrattuali di
integrazione a.a.
2013/2014
250
500
400
500
1.650
Ore già previste dal
C.d.A. con delibera
n. 137 del 29.06.2012
750
1.000
1.250
3.000
750
3.000
1.750
1.000
12.500
Totale ore a.a.
2013/2014
750
1.000
1.250
3.250
1.250
3.400
1.750
1.500
14.150
2. alla copertura della maggiore spesa pari ad euro 52.156,86 (oltre ai contributi di legge), i cui
oneri non sono a carico del F.F.O. per i motivi indicati in premessa, per la quota relativa
all‟anno 2013 si procederà attraverso variazione del budget economico; per gli anni successivi
dovrà essere inserita in sede di approvazione del budget autorizzatorio.
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OGGETTO: Programmazione del fabbisogno di personale di cui alla legge n. 68/1999 stralcio.
N. o.d.g.: 04/03
Rep. n. 185/2013 Prot. n. 24384
UOR: Ufficio programmazione e sviluppo organizzativo
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Con nota prot. n. 22633 del 15 marzo 2013 il “Responsabile di P.O. Politiche del Lavoro, Orientamento e supporto al Sistema, Centro per l‟Impiego” della Provincia di Pesaro e Urbino, in
riferimento alla Legge 12 marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, ha comunicato che sulla base del prospetto informativo previsto dall‟art. 9 della legge citata e trasmesso telematicamente dall‟Ateneo relativo al numero dei dipendenti in forza al 31 dicembre 2012, la quota di riserva di personale disabile di cui all‟art. 3 della legge, per l‟Università di Urbino è pari a 24
unità. Considerato che il personale in servizio appartenente alla categoria di cui al citato art. 3
della legge n. 68/1999 alla data del 31 dicembre 2012 era pari a 19 unità, risultavano non coperte
5 posizioni di personale disabile.
Nel corso dell‟anno 2013 in attuazione della convenzione stipulata ai sensi dell‟art. 11, comma 1, della legge n. 68/1999 con la Provincia di Pesaro e Urbino sulla base della delibera del
Consiglio di Amministrazione n. 100 del 31 maggio 2012, l‟Università ha assunto tre unità di personale di categoria B1 appartenenti alla categoria dei disabili, con contratto di lavoro subordinato
a tempo determinato di sei mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi.
Per una posizione scoperta è invece in corso un approfondimento tecnico-giuridico, in quanto la stessa e riconducibile alla situazione di un dipendente, in servizio presso l‟ateneo, divenuto
inabile allo svolgimento delle proprie mansioni in costanza di rapporto di lavoro, e non in conseguenza di responsabilità datoriale, per il quale è stata avviata negli anni scorsi la procedura per
l‟inserimento nella quota di riserva, ai sensi dell‟art. 4, comma 4 della citata legge n. 68/1999, e
per il quale il Servizio Formazione Professionale e Politiche per l‟Occupazione della Provincia di
Pesare e Urbino, sulla base di quanto previsto dalla circolare del Ministero del Lavoro n. 2/2010
aveva escluso l‟applicabilità della normativa citata.
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Allo stato attuale quindi, l‟Ateneo si trova con almeno una posizione di personale disabile
non coperta.
Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione con delibera n. 138 del 28 giugno 2013 aveva,
fra le altre cose, stabilito di rinviare l‟approvazione della programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2013-2015 in attesa dell‟emanazione del decreto ministeriale di assegnazione dei punti organico alle singole università.
Alla data odierna il Ministero non ha ancora adottato il Decreto che definisce, attraverso
l‟assegnazione dei punti organico, le risorse che le università possono destinare per l‟anno 2013
ad assunzione di personale docente e tecnico-amministrativo e pertanto non è possibile procedere alla definizione della programmazione del fabbisogno di personale ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49, adottato in attuazione della delega conferita al Governo dall‟art. 5,
comma 1, lettere b e c, della legge n. 240/2012.
Nelle more dell‟emanazione del Decreto Ministeriale sopra richiamato si propone di procedere alla definizione della programmazione del fabbisogno di personale di cui alla legge n. 68/1999,
al fine di ottemperare gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di assunzioni di personale disabile, prevedendo il reclutamento di un‟unità di personale appartenente alla categoria
di cui all‟art. 3 della citata legge n. 68/1999.
Si ricorda inoltre che il reclutamento di personale di cui alla L. n. 68/1999 “Norme per il diritto
dei lavoratori disabili”, nei limiti delle aliquote stabilite dalla legge citata, non è soggetto ai vincoli
assunzionali previsti per l‟Ateneo dalle normative vigenti e che, in particolare, il d.lgs. n. 49 del 29
marzo 2012 - relativo alla Disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle
politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei – al 2° comma dell‟art. 7 “Rispetto dei limiti per
le spese di personale e per le spese per indebitamento”, prevede, fra l‟altro, che “Sono in ogni
caso consentite: a) le assunzioni di personale riservate alle categorie protette …”;
Il costo annuo lordo, comprensivo tredicesima mensilità e indennità di ateneo per ciascuna
unità di personale è pari agli importi riportati di seguito, oltre ai contributi a carico dell‟Ente:
- personale di Cat D - posizione economica D1 – € 26.121,86;
- personale di Cat C - posizione economica C1 – € 21.961,00;
- personale di Cat B - posizione economica B3 – € 20.931,16;
- personale di Cat B - posizione economica B1 – € 18.892,26.
Si precisa che, rientrando la materia tra quelle di cui all‟art. 8 del vigente Contratto Collettivo
Nazionale di Lavoro del personale del comparto Università, la stessa è stata oggetto di consultazione con le OO.SS. - RSU nella seduta del 18 settembre 2013.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
visto lo Statuto vigente dell‟Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, emanato con D.R. n.
138 del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - serie generale - 16 aprile 2012, n.
89;
vista la Legge 12 marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”;
visto il D.P.R. 10 ottobre 2000, n. 333, regolamento in esecuzione della Legge n. 68/99;
visto il decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 ed in particolare gli artt. 35 e 39;
visto il Decreto Legge n. 7 del 31 gennaio 2005, convertito con modifiche dalla legge n. 43 del
31 marzo 2005, ed in particolare l‟art. 1-ter;
visto il D.L. 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133;
visto il D.L. 10 novembre 2008 n.180, convertito con modificazioni, in legge 9 gennaio 2009,
n. 1;
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vista la legge 30 dicembre 2010, n. 240;
visto il decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49;
visto il CCNL relativo al personale del comparto Università per il quadriennio normativo
2006/2009 e il biennio economico 2006/2007;
visto il CCNL relativo al personale del comparto Università per il biennio economico
2008/2009;
vista la nota MIUR - Direzione Generale per l‟Università, lo Studente e il Diritto allo Studio
Universitario – Ufficio III, prot. n. 912 del 9 giugno 2011;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 138 del 4 ottobre 2011 su “Programmazione del fabbisogno di personale tecnico amministrativo per il triennio 2010-2012 - modifiche”;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 70 del 24 aprile 2012 su “Programmazione del fabbisogno di personale tecnico amministrativo per il triennio 2010-2012 - variazioni”;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 138 del 4 ottobre 2011 su “Programmazione del fabbisogno di personale tecnico amministrativo per il triennio 2010-2012 - modifiche”;
vista la delibera n. 176 del 22 ottobre 2010 con cui il Consiglio di Amministrazione ha approvato la ridefinizione della dotazione organica del personale tecnico amministrativo;
vista la delibera n. 173 del 25 ottobre 2011 con cui il Consiglio di Amministrazione ha approvato la modifica tecnica della dotazione organica approvata dal medesimo Consiglio con la citata delibera n. 176 del 22 ottobre 2010;
vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 100 del 31 maggio 2012 avente ad oggetto “Convenzione ex art. 11 Legge n. 68/1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” –
anno 2012”;
vista la delibera n. 253 del 21 dicembre 2012 con la quale il Consiglio di Amministrazione ha
approvato i documenti di programmazione per l‟anno 2013 composti da Bilancio di Previsione
per l‟esercizio 2013, Relazione Tecnica e Allegati e l‟annessa relazione illustrativa del Magnifico Rettore;
ritenuto di dover procedere a coprire la posizioni riservate al personale disabile di cui all‟art. 1
della legge n. 68/1999, nei limiti delle quote d‟obbligo previste dalla normativa vigente attraverso assunzioni a tempo determinato, in attesa dell‟emanazione dei Decreti Ministeriali di
assegnazione della quota del Fondo Ordinario per l‟anno 2013 e delle risorse (in termini di
punti organico) per il reclutamento di personale relativo all‟anno 2013;
ritenuto pertanto di procedere al reclutamento di un‟unità di personale disabile nella categoria
B, area servizi generali e tecnici, posizione economica B3, per dodici mesi;
richiamato il “Regolamento in materia di accesso esterno all‟impiego a tempo indeterminato
del Personale Tecnico Amministrativo presso l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo”, emanato con Decreto Rettorale n. 1128/2008 del 27 ottobre 2008, ed in particolare l‟art. 14,
comma 6, in base al quale l‟Università ha facoltà di utilizzare le graduatorie per le assunzioni
a tempo indeterminato per la costituzione di rapporti di lavoro a tempo determinato nella
stessa categoria, ove ne ricorrano le necessità, senza pregiudizio rispetto alla posizione in
graduatoria;
ritenuto quindi opportuno, ai fini del rispetto dei criteri di economicità, efficacia ed efficienza
dell‟azione amministrativa, procedere al reclutamento di personale tramite l‟utilizzo di graduatorie in corso di validità relative a procedure di reclutamento per il reclutamento personale a
tempo indeterminato bandite dall‟ateneo relative a posizioni di pari categoria e area professionale;
preso atto dell‟informazione fornita alle OO.SS. - RSU;
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-
sentito il Direttore Generale;
delibera
1. di approvare la seguente copertura di fabbisogno di personale tecnico amministrativo a tempo
indeterminato relativa al personale di cui alla L. 68/1999:
- n. 1 unità di cat. B, posizione economica B3, Area servizi generali e tecnici per dodici mesi;
2. di dare atto che la programmazione di personale cui al punto 1 rientra nei limiti delle assunzioni obbligatorie previsti dall‟art. 3 della legge n. 68/1999;
3. di procedere alla copertura della posizione di cui al comma 1, prioritariamente mediante
l‟utilizzo delle graduatorie in corso di validità di concorsi pubblici per il reclutamento di personale a tempo indeterminato di pari categoria e posizione economica banditi dall‟ateneo;
4. alla copertura della maggiore spesa pari ad euro 18.892,26 annui (oltre ai contributi di legge),
per la quota relativa all‟anno 2013 si procederà attraverso variazione del budget economico;
per gli anni successivi dovrà essere in-serita in sede di approvazione del budget autorizzatorio.
OGGETTO: Attivazione del Centro di Ricerca “Persone, Famiglie e Cittadinanze” presso il Dipartimento di Giurisprudenza.
N. o.d.g.: 05/01
Rep. n. 186/2013 Prot. n. 24385
UOR: Ufficio atti normativi, elettorale
e costituzione strutture universitarie
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Le linee-guida relative ai Centri di Studio o di Ricerca, approvate con delibera del Senato
Accademico n.69 del 7 maggio 2010 e modificate con delibera del Senato Accademico n.52 del
19 marzo 2013, prevedono che la proposta di attivazione di nuovi Centri di studio e di ricerca,
presentata dal Consiglio di Dipartimento, dovrà essere adeguatamente motivata e rispettare i re-
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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quisiti prescritti, secondo il formulario allegato alle predette linee-guida.
Il Dipartimento di Giurisprudenza (DiGiur), con delibera n. 84/2013 approvata nella seduta del
23/05/2013, ha proposto l‟attivazione di un Centro di Ricerca “Persone, Famiglie e Cittadinanze”,
allegando il prescritto formulario sotto riportato:
PROPOSTA DI ATTIVAZIONE DEL CENTRO DI RICERCA
“PERSONE, FAMIGLIE E CITTADINANZE”
Delibera del Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza-DiGiur n. 84/2013 del 23 maggio 2013.
Proposta approvata nella seduta del consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza-DiGiur del 23
maggio 2013
Direttore del Dipartimento Prof. Paolo Pascucci
Segretario Amministrativo Dott.ssa Lucia Pretelli
DENOMINAZIONE DEL CENTRO “PERSONE, FAMIGLIE E CITTADINANZE”
OGGETTO Il Centro è costituito, ai sensi dell‟art. 12 dello Statuto, per iniziativa del Dipartimento
di Giurisprudenza, cui afferisce dal punto di vista amministrativo. In tal modo si vuole dare stabilità e riconoscibilità a percorsi di ricerca già da tempo avviati da docenti e ricercatori del Dipartimento, favorendone una maggiore organicità e una migliore condivisione.
Il centro si occupa, con carattere di interdisciplinarietà, del tema dei diritti della persona nelle formazioni sociali e nelle sue relazioni con la comunità di residenza, indagando in particolare i profili
giuridici delle forme di cittadinanza nelle società dell‟immigrazione.
Il centro collabora con le istituzioni competenti riguardo alle tematiche coinvolte, sia locali sia nazionali sia internazionali e a questo riguardo intende promuovere convenzioni ed altre forme di
intesa. Verranno inoltre valutate possibili attività di formazione in collaborazione con altri soggetti
ed organismi operanti nell‟Ateneo Urbinate o presso altri atenei od istituzioni.
RILEVANZA SCIENTIFICA Il centro opera come gruppo di ricercatori dell‟Università di Urbino,
integrato con l‟apporto di ricercatori aggregati di altre università italiane e straniere, di esperti,
professionisti e dirigenti di istituzioni pubbliche o private operanti sui temi di comune interesse.
Secondo le linee di sviluppo delle ricerche implementate, il centro potrà organizzarsi in gruppi di
lavoro permanenti o meno, pur nella consapevolezza dell‟intrecciarsi delle problematiche assunte
ad ambito tematico generale, dotate indubbiamente di fortissime correlazioni.
MOTIVAZIONE L‟ampiezza, prima che dei temi di interesse, del numero degli attori istituzionali
operanti in tali ambiti, suggerisce una scansione anche temporale entro la quale programmare
attività di ricerca e rapporti di collaborazione. Gli ambiti che troveranno prioritario sviluppo nel
primo triennio saranno:
- i diritti di prestazione sociale;
- la tutela delle persone minori di età;
- i diritti di soggiorno e di cittadinanza nella società dell‟immigrazione;
- la circolazione dei modelli familiari ed il riconoscimento dei provvedimenti in materia di status.
Su tali priorità verrà quindi sviluppata un‟ampia strategia di cooperazione con le istituzioni dedicate, tra cui gli ordini degli avvocati; le associazioni nazionali delle diverse professioni legali; gli or-
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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dini professionali e le associazioni della comunicazione e degli assistenti sociali; gli enti locali erogatori di servizi e di sicurezza sociale; le pubbliche amministrazioni nazionali; le autorità garanti, nazionale e regionali, per l‟infanzia; le autorità garanti per i diritti dei cittadini e difensori civici;
l‟ufficio del garante per la privacy; le istituzioni pubbliche di tutela contro le discriminazioni;
l‟associazione nazionale dei magistrati della famiglia e dei minori; la commissione internazionale
degli ufficiali di stato civile; l‟accademia degli ufficiali demografici.
Un‟attenzione particolare sarà riservata, inoltre, alla realizzazione di microprogetti di formazione e
di ricerca in collaborazione con gli enti privati.
REFERENTE SCIENTIFICO Prof. Paolo Morozzo della Rocca
Settore Scientifico – Disciplinare IUS/01 – Diritto privato.
Elenco Docenti e/o Ricercatori impegnati nelle attività del centro:
1) Paolo Morozzo della Rocca (DiGiur)
2) Matteo Gnes (DiGiur)
3) Paolo Polidori (DiGiur)
4) Thomas Tassani (DiGiur)
5) Mariella Alberici (DiGiur)
6) Giovanni Iorio (Università di Milano Bicocca)
7) Aristide Canepa (Università di Genova)
8) Pierluigi Consorti (Università di Pisa)
9) Roberta Bonini (Università di Urbino)
10) Ilaria Pretelli (Institut Suisse de droit comparé Lausanne)
PIANO DI ATTIVITÀ A SVILUPPO TRIENNALE
Nella programmazione triennale – pur con le doverose verifiche riguardo alle sopravvenienze esterne che potrebbero imporre opportune variazioni - si tiene conto sia delle linee di ricerca avviate e dunque meritevoli di ulteriori sviluppi ed approfondimenti, sia delle collaborazioni istituzionali
che dovrebbero trovare base e supporto nella costituzione del centro di ricerca.
La programmazione delle attività e degli obiettivi sul periodo triennale di riferimento tiene conto
realisticamente della fase di primo avvio del centro e dunque della necessità di ottenere in primo
luogo partnership affidabili, anche se non ancora di respiro internazionale, sul territorio nazionale
ed in particolare sull‟area centro-nord del Paese, nonché a livello più propriamente locale.
Di seguito le attività e gli obiettivi di ricerca già prefissati sul periodo di riferimento:
-
costituzione dell‟osservatorio di legislazione e giurisprudenza in materia di immigrazione
e cittadinanze, in collaborazione con il sito tematico “immigrazione.it”, già da anni
specializzato in questo settore di ricerca (attività per la quale si prevede la possibilità di
contributi economici esterni)
-
avvio di un flusso di contributi redazionali sul modello del “case solving” da ospitare sulle
riviste specializzate nel settore dello stato civile e dei servizi demografici (in particolare
potrebbero essere coinvolte, anche su base convenzionale, le riviste “i servizi
demografici” e “Lo stato civile italiano” che parrebbero disporre attualmente di una
distribuzione molto ampia presso le amministrazioni comunali su tutto il territorio
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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nazionale. Detti contributi potranno assumere forma di breve articolo, rassegna, nota,
pareri di risposta a quesiti.
-
pubblicazione di monografie brevi sui temi istituzionalmente oggetto delle ricerche del
centro. La collana di riferimento dovrà tuttavia essere collegata ad un distributore
nazionale che verrà probabilmente individuato in una delle due case editrici
maggiormente presenti sui temi della cittadinanza locale (Maggioli o S.E.P.E.L) dalle quali
– anche per la strategica vicinanza geografica alle rispettive sedi editoriali dell‟ateneo
urbinate (Santarcangelo di Romagna e Minerbio) – sono già giunte interessanti aperture a
future collaborazioni
-
in collaborazione con le università di Genova, Torino e Pisa (le quali contano tra i loro
docenti alcuni dei membri aderenti al centro) verrà svolta una ricerca periodizzata sul
triennio riguardo ai temi del “fine vita” e della tutela delle persone anziane, con
l‟individuazione di alcuni eventi di pubblico dibattito da svolgersi sia ad Urbino sia presso
almeno uno degli altri atenei di riferimento
-
in collaborazione con gli uffici del “Garante per i detenuti”, operanti in diverse regioni
italiane ed in particolare nel Lazio, dove è situato il C.I.E. di Ponte Galeria (competente
territorialmente per l‟area centrale della penisola), verrà avviata una ricerca sulla
disciplina della detenzione amministrativa dei cittadini stranieri irregolarmente
soggiornanti, sulle procedure di rimpatrio e sulle modalità giuridiche del rilascio sul
territorio nazionale dei soggetti inespellibili. I risultati della ricerca saranno presentati in un
pubblico incontro presso una sede istituzionale da individuare.
-
previa intesa e/o accreditamento presso gli ordini degli avvocati di Urbino, Pesaro e
Rimini, verranno organizzati seminari di formazione sui temi di maggior impatto forense
(diritto dell‟immigrazione, diritto di famiglia, tutela antidiscriminatoria) seguendo le linee di
aggiornamento imposte dal recepimento del diritto europeo e dalla produzione normativa
(anche regolamentare) domestica, nelle sue due principale dimensioni nazionale e
regionale
-
in sinergia con il “Centro di studi europei” e con il “Dottorato di ricerca in Economia, Società, Diritto”, verrà sviluppata una attività didattica e di ricerca che coinvolga sui temi di
interesse del centro “Persone, Famiglie e Cittadinanze” sia i dottorandi interessati sia le
attività seminariali del Centro di studi europei, le quali si svolgono ormai per lunga tradizione nel periodo estivo presso l‟Ateneo Urbinate, coinvolgendo laureati e giovani ricercatori provenienti da diverse aree geografiche europee e extraeuropee.
Settembre 2013, in collaborazione con l‟Università di Milano-Bicocca, conferenza sulle discipline
europee in materia di acquisto della cittadinanza per ius culturae
Ottobre 2013, in collaborazione con l‟Università di RomaTre e con la rivista “Gli stranieri”, Incontro di studi su: “la protezione internazionale”
Novembre 2013, presentazione, in Urbino, della ricerca svolta dai ricercatori del centro su “i diritti
degli stranieri”, nonché del volume “Manuale breve del diritto dell‟immigrazione”
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Marzo/Aprile 2014, seminario conclusivo della ricerca in corso su “doveri di cura e diritti del malato terminale” (sede da definire)
Ottobre/Novembre 2014, Presentazione della ricerca su “Amministrazione e responsabilità civile
nelle associazioni politiche” (Università di Urbino).
Il vigente Statuto di autonomia dell‟Università dispone all‟articolo 12, comma 2, che “La
costituzione dei centri è deliberata dal Consiglio di Amministrazione, previo parere del Senato
Accademico”.
Su tale proposta di attivazione è chiamato ad esprimere il proprio parere il Senato Accademico nella seduta del 24 settembre 2013.
Tenuto conto del suddetto parere, il Consiglio di Amministrazione è chiamato a deliberare
sulla proposta di attivazione del Centro di Ricerca “Persone, Famiglie e Cittadinanze”.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale - n.89 del
16 aprile 2012 ed in particolare l‟articolo 12, comma 2;
Viste le linee-guida relative ai Centri di Studio o di Ricerca, approvate con delibera del Senato
Accademico n.69 del 7 maggio 2010 e modificate con delibera del Senato Accademico n.52
del 19 marzo 2013;
Vista la delibera n.84/2013 del Dipartimento di Giurisprudenza (DiGiur) approvata nella seduta
del 23/05/2013, relativa alla proposta di attivazione di un Centro di Ricerca “Persone, Famiglie
e Cittadinanze”, ed il prescritto formulario allegato;
Tenuto conto del parere reso dal Senato Accademico nella seduta del 24 settembre 2013;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
di attivare il Centro di Ricerca “Persone, Famiglie e Cittadinanze” presso il Dipartimento di Giurisprudenza (DiGiur).
OGGETTO: Rinnovo convenzione fra Asur Marche - Area Vasta n. 1 e il Centro Interuniversitario IRIDE per il progetto relativo al "Centro di Neuropsicologia clinica dell'età evolutiva"
N. o.d.g.: 06/02
Rep. n. 187/2013 Prot. n. 24386
UOR: Servizio Ricerca e Relazioni
internazionali
Nominativo
Stefano PIVATO
Massimo BERLONI
Vittorio LIVI
Tiziana PRIMORI
Massimo BALDACCI
F
X
C
A
As
X
X
X
X
Nominativo
Tonino PENCARELLI
Vilberto STOCCHI
Mary Cruz BRAGA
Roberto MERLO
Chiara SISTI
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
Pagina 113 di 173
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Ai sensi dell‟Art. 66 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, le Università, purché non vi osti lo
svolgimento della loro funzione scientifica didattica, possono eseguire attività di ricerca e consulenza stabilite mediante contratti e convenzioni con enti pubblici e privati. L‟esecuzione di tali
contratti e convenzioni viene affidata, di norma, ai dipartimenti o, qualora questi non siano costituiti, agli Istituti o alle cliniche universitarie o a singoli docenti a tempo pieno.
L‟Azienda Sanitaria Unica Regionale – Zona Territoriale n. 1 di Pesaro e l‟Università –
Centro Interuniversitario IRIDE, collaborano ormai da anni al funzionamento del “Centro di Neuropsicologia Clinica dell‟Età Evolutiva” istituito all‟interno dell‟Area Vasta – Distretto di Pesaro.
Il Centro di Neuropsicologia Clinica dell'Età Evolutiva è costituito come articolazione funzionale delle strutture sanitarie ed opera come struttura clinica per la diagnosi e il trattamento dei
disturbi cognitivi del linguaggio e dell'apprendimento in età evolutiva.
Con delibera del Consiglio di Dipartimento di Scienze dell‟Uomo n. 92, estratto del verbale n. 10 del 27 giugno 2013, è stata approvata la convenzione per l‟anno 2013.
Si richiede per tanto l‟autorizzazione per il rinnovo della convenzione.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto l‟art. 66 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382;
visto il Regolamento per Attività Conto Terzi emanato con D.R. n. 452 del 7 ottobre 2011;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità emanato con D.R.
n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio di Dipartimento di Scienze dell‟Uomo n. 92, estratto del verbale
n. 10 del 27 giugno 2013;
esaminato il testo della convenzione tra l‟ASUR Marche Area Vasta n. 1 di Pesaro e
l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Centro Interuniversitario IRIDE;
considerato che l‟attività svolta per conto l‟ASUR Marche Area Vasta n. 1 di Pesaro, non ostacola lo svolgimento dell‟attività didattica e scientifica del Centro Interuniversitario IRIDE
ed è pienamente compatibile con le attività proprie del Centro;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1) di approvare nel testo sotto riportato la convenzione tra l‟ASUR Marche Area Vasta n. 1 di Pesaro e l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Centro Interuniversitario IRIDE:
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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“CONVENZIONE
TRA
l'ASUR Marche, con sede in Ancona, Via Caduti del Lavoro n. 40, Codice Fiscale/Partita IVA
02175860424, rappresentata dalla dott.ssa Maria Capalbo Direttore dell‟Area Vasta n. 1 giusta
delega rilasciata dal Direttore Generale dell‟ASUR dr. Piero Ciccarelli (in seguito definita Area
Vasta – Distretto di Pesaro),
E
L'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Centro Interuniversitario IRIDE (Istituto di Ricerca
Dislessia Evolutiva), rappresentata dal Rettore Prof. Stefano Pivato, domiciliato per la carica
presso la sede legale dell'Università in Via Saffi, 2 Urbino, (in seguito definito Centro)
PREMESSO CHE
all'interno dell'Area Vasta – Distretto di Pesaro è istituito il Centro di Neuropsicologia Clinica
dell'Età Evolutiva, costituito come articolazione funzionale delle strutture sanitarie, operante
come struttura clinica per la diagnosi e il trattamento dei disturbi cognitivi del linguaggio e
dell'apprendimento in età evolutiva;
il Centro e' stato il primo ad iniziare l'attività clinica correlata alla ricerca e in seguito sono
sorti gli altri centri (Universita' di Reggio Emilia, Roma e Varese);
da sempre, e' ritenuto capofila nel garantire un servizio di eccellenza sia per l'attività clinicodiagnostica, attraverso l'utilizzo di specifici protocolli che si basano sulle più attuali evidenze
scientifiche, sia attraverso attività di ricerca su specifici focus tematici neuropsicologici;
il Centro si avvale della collaborazione di 2 unità psicologhe assegniste di ricerca dell'Università degli Studi di Urbino che svolgono sia attività clinico-funzionale-riabilitativa che di ricerca presso il Centro per circa 36 ore settimanali ciascuna, supervisionate dalla neuropsichiatra dott.ssa Antonella Marcelli, sotto la direzione scientifica del professor Giacomo Stella;
tale modalità di lavoro interdisciplinare e gli strumenti clinici utilizzati, consentono un'organizzazione clinico-tecnica che garantiscono uno standard di qualità elevato e un lavoro in rete con gli altri centri IRIDE per la realizzazione di importanti progetti di ricerca;
questo modello operativo di lavoro ha permesso, nel tempo, importanti vantaggi sia clinicofunzionali che economico-organizzativi che rispondono in maniera puntuale alle indicazioni
della Legge 8 ottobre 2010 n. 170 "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico", anzi hanno anticipato le modalità di presa in carico e di intervento;
il Centro e' l'unico che effettua questa modalità operativa nell'Area Vasta 1 (ex Zone Territoriali Pesaro-Fano-Urbino);
è altresì importante segnalare anche la proficua integrazione tra il Centro di Neuropsicologia
e i servizi UMEE e Consultorio del Distretto di Pesaro per la presa in carico integrata di pazienti con problematica di DSA (disturbo specifico di apprendimento);
responsabile del Centro è la dott.ssa Antonella Marcelli
SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
La premessa è parte integrante del presente atto.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
Pagina 115 di 173
Il Centro Interuniversitario IRIDE assegna al Centro di neuropsicologia clinica dell'età evolutiva
n.2 unità psicologhe specializzate sia per attività clinico-funzionale-riabilitativa che di ricerca per
circa 36 ore settimanali ciascuna.
Per il periodo di vigenza della presente convenzione, l'A.S.U.R. Area Vasta - Distretto di Pesaro,
verserà a IRIDE la somma di €. 48.265,00 omnia.
Art. 2
Per quanto attiene alla presente Convenzione, responsabile dei rapporti per IRIDE è il Professore Giacomo Stella, responsabile dei rapporti per l'A.S.U.R. Area Vasta 1 - Distretto di Pesaro è il
Responsabile della U.O. Tutela Salute Minori-Famiglia-Donna Dr. Giancarlo Giacomucci.
Art. 3
La presente convenzione avrà la durata di anni uno con decorrenza 01/01/2013 e scadrà quindi il
31/12/2013.
Art. 4
Le parti concordano di definire bonariamente qualsiasi vertenza che possa nascere dall'interpretazione del presente atto. In caso di controversie il Foro competente è quello di Urbino.
Art. 5
Qualsiasi modifica alla presente convenzione dovrà essere concordata per atto scritto tra le parti.
Il presente atto è redatto in duplice copia ed è soggetto a registrazione in caso d'uso ai sensi del
D.P.R. 131 del 26.4.1986. Le eventuali spese di bollo e registrazione saranno ad esclusivo carico
della parte richiedente.
Art. 6
Con la sottoscrizione del presente contratto, ciascuna parte consente esplicitamente all'altra parte l'inserimento dei propri dati nelle rispettive banche dati.
Ciascuna delle parti consente espressamente all'altra parte di comunicare i propri dati a terzi,
qualora tale comunicazione sia necessaria in funzione degli adempimenti, diritti ed obblighi di
legge connessi all'esecuzione della presente convenzione, ovvero renda più agevole la gestione
dei rapporti dallo stesso derivanti.
Le parti prendono altresì atto dei diritti a loro riconosciuti dal D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 - Codice in materia di tutela dei dati personali, ed in particolare del diritto di richiedere l'aggiornamento, la rettifica o la cancellazione degli stessi.
Urbino, __________________________
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Il Rettore
Prof. Stefano Pivato
Pesaro, __________________________
ASUR Area Vasta n. 1
Il Direttore
Dr.ssa Maria Capalbo”
2) il Rettore è autorizzato alla stipula della convenzione secondo il testo approvato;
3) di accertare in entrata del budget 2013 la somma di €. 48.265,00 alla voce COAN
CA.03.3002.01.02 - Prestazioni di consulenza UA.A.UOMO.IRIDE.
OGGETTO: Ratifica del Decreto Rettorale d'urgenza n. 42/2013 del 29 luglio 2013 - DiSTEVA - Contratto per attività conto terzi da parte di SUPSI – Scuola Universitaria
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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professionale della Svizzera Italiana – Dipartimento tecnologie innovative – ICIMSI –
Istituto CIM per la Sostenibilità nell’Innovazione, avente ad oggetto attività analitica
tramite tecnica EPR (Electron Paramagnetic Resonance), da svolgersi sotto la responsabilità scientifica della Prof.ssa Maria Francesca Ottaviani, per monitorare e
caratterizzare il comportamento di diversi farmaci in interazioni con le colture cellulari in cui viene espresso il ricettore TRL7.
N. o.d.g.: 06/03
Rep. n. 188/2013 Prot. n. 24387
UOR: Servizio Ricerca e Relazioni
internazionali
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
E‟ pervenuta al DiSTeVA una proposta di contratto per attività conto terzi da parte di SUPSI –
Scuola Universitaria professionale della Svizzera Italiana – Dipartimento tecnologie innovative –
ICIMSI – Istituto CIM per la Sostenibilità nell‟Innovazione; trattasi, in particolare, del mandato di
collaborazione SUPSI n. 130422 del 2013, avente ad oggetto attività analitica tramite tecnica
EPR (Electron Paramagnetic Resonance), da svolgersi sotto la responsabilità scientifica della
Prof.ssa Maria Francesca Ottaviani, per monitorare e caratterizzare il comportamento di diversi
farmaci in interazioni con le colture cellulari in cui viene espresso il ricettore TRL7. L‟attività rientra nell‟ambito del progetto CAMEO dell‟ICIMSI, che concerne una classe di farmaci in cui un
farmacoforo 1V209 viene coniugato con code pegilate e fosfolipidiche. I farmaci risultanti dalle
diverse lunghezze delle code coniugate e chiamati TXM-n sono sviluppate dalla Telormedix SA e
sono dei modulatori dei ricettori Toll-like del sistema immunitario innato.
Il contratto in questione non è redatto in conformità con lo schema-tipo di convenzione per attività conto terzi approvato dal Consiglio di Amministrazione dell‟Ateneo con deliberazione n.
161/2011 del 4 ottobre 2011. Il corrispettivo previsto a favore del DiSTeVA è di importo pari ad
euro 14.500,00 (non soggetto ad IVA ex art. 7 ter DPR 633/1972), che verrà versato da SUPSI in
tre tranche. Il contratto avrà decorrenza 1° agosto 2013 e si concluderà il 31 dicembre 2013, per
una durata di cinque mesi.
Considerato che il contratto decorre dall‟1 agosto 2013 si è proceduto con decreto rettorale
d‟urgenza.
Il Consiglio di Amministrazione
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
Pagina 117 di 173
Visto
lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana –
Serie Generale del 16 aprile 2012 n. 89;
Visto l‟art. 66 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382;
Visto il Regolamento per l‟attività Conto Terzi emanato con D.R. n. 452 del 7 ottobre 2011;
Vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e
dell‟Ambiente – DiSTeVA n. 101/2013 del 24 luglio 2013, nella quale si evidenzia che il
suddetto contratto risulta non conforme allo schema-tipo di convenzione per attività conto
terzi e deve pertanto essere sottoposto all‟approvazione dei competenti organi accademici;
Vista la richiesta da parte del Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell‟Ambiente –
DiSTeVA pervenuta in data 25 luglio 2013, di procedere con urgenza alla sottoscrizione
della proposta di contratto – mandato di collaborazione n. 130422 pervenuto da SUPSI –
ICIMSI di Manno-Svizzera (CH), con decorrenza 1° agosto 2013, avente ad oggetto attività analitica conto terzi tramite tecnica EPR nell‟ambito dell‟esecuzione del progetto
CAMEO dell‟ICIMSI e con decorrenza
Vista la relativa scheda dei costi dalla quale le quote di prelievo risultano così ripartite:
euro 300 corrispondente al 4% per spese generali di Ateneo;
euro 150 corrispondente al 2% per personale TA impegnato nella prestazione;
euro 75 corrispondente all‟1% per personale TA della struttura;
euro 225 corrispondente al 3% per fondo d‟Ateneo;
euro 375 corrispondente al 5% per spese generali della struttura.
Sentito il Direttore Generale;
delibera
di ratificare il decreto rettorale d‟urgenza n. 42/2013 del 29 luglio 2013 nel testo sotto riportato:
DECRETO RETTORALE D‟URGENZA N. 42/2013
IL RETTORE
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana – Serie Generale del 16 aprile 2012 n. 89;
Visto l‟art. 66 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382;
Visto il Regolamento per l‟attività Conto Terzi emanato con D.R. n. 452 del 7 ottobre 2011;
Vista la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell‟Ambiente
– DiSTeVA n. 101/2013 del 24 luglio 2013, nella quale si evidenzia che il suddetto contratto
risulta non conforme allo schema-tipo di convenzione per attività conto terzi e deve pertanto essere sottoposto all‟approvazione dei competenti organi accademici;
Vista la richiesta da parte del Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e dell‟Ambiente –
DiSTeVA pervenuta in data 25 luglio 2013, di procedere con urgenza alla sottoscrizione
della proposta di contratto – mandato di collaborazione n. 130422 pervenuto da SUPSI –
ICIMSI di Manno-Svizzera (CH), con decorrenza 1° agosto 2013, avente ad oggetto attività
analitica conto terzi tramite tecnica EPR nell‟ambito dell‟esecuzione del progetto CAMEO
dell‟ICIMSI e con decorrenza
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Vista la relativa scheda dei costi dalla quale le quote di prelievo risultano così ripartite:
euro 300 corrispondente al 4% per spese generali di Ateneo;
euro 150 corrispondente al 2% per personale TA impegnato nella prestazione;
euro 75 corrispondente all‟1% per personale TA della struttura;
euro 225 corrispondente al 3% per fondo d‟Ateneo;
euro 375 corrispondente al 5% per spese generali della struttura.
Considerato che la proposta di contratto verrà sottoposta a ratifica nel prossimo Consiglio di
Amministrazione utile;
Considerato che la prima riunione del Consiglio di Amministrazione è prevista in data 26 settembre 2013;
DECRETA
1. di approvare nel testo sotto riportato la proposta di contratto – mandato di collaborazione n.
130422 pervenuto da SUPSI – ICIMSI di Manno-Svizzera.
MANDATO di COLLABORAZIONE no. 130422
Mandante:
SUPSI-ICIMSI – Istituto CIM per la Sostenibilità nell‟Innovazione, Galleria 2, 6928 Manno
Mandatario:
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Dipartimento di Scienze della
Terra, della Vita e dell‟Ambiente (DiSTeVA) – Responsabile scientifico
Prof.ssa Maria Francesca Ottaviani
Laboratorio di
competenza e
progetto:
ICIMSI/BET, progetto CAMEO
Definizione dei
compiti:
PIANO DI LAVORO
Il progetto CAMEO concerne una classe di farmaci in cui un farmacoforo
1V209 viene coniugato con code pegilate e fosfolipidiche. I farmaci risultanti dalle diverse lunghezze delle code coniugate e chiamati TXM-n sono sviluppate dalla Telormedix SA e sono dei modulatori dei ricettori Tolllike del sistema immunitario innato.
In questo mandato, tramite tecnica EPR (Electron Paramagnetic Resonance) si vuole monitorare e caratterizzare il comportamento dei diversi
farmaci in interazioni con le membrane cellulari in cui vengono espressi i
ricettori TLR7. Due culture cellulari saranno usate per verificare le capacità di penetrazione dei farmaci e le interazioni nelle zone intracellulare e
extracellulare con o senza espressione del TLR7.
Un confronto con altri TLR potrebbe essere eseguito in un secondo tempo, magari con altri farmaci.
La tabella di marcia è scritta qui di seguito (con prezzi). Le linee cellulari
dovrebbero essere a carico della Telormedix SA.
Verbale n. 7/2013
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Materials and equipment:
Drugs (provided by Telormedix)
NH2
N
N
N
CH3
-
Imiquimod (active pharmaceutical ingredient of TMX-101)
-
1V209 (pharmacophore)
-
TMX-202
-
TMX-302
Cell lines and medium :
HEK293
cells
expressing
TLR7:
HEK-Blue™-hTLR7
from
http://www.invivogen.com/hek-blue-htlr7#distri distributed by LABOGEN,
Italian seller (5-7x106 cells (frozen) at 1200 €+IVA)
HEK293 cells not expressing TLR7: HEK-Blue™ Null1-k cells from
http://www.invivogen.com/hek-blue-null1k distributed by LABOGEN, Italian seller (5-7x106 cells (frozen) at 1200 €+IVA).
Cell Culture Medium (Growth Medium is needed to be added after
centrifuging defrosted cells or to preserve already growing cells. Growth
Medium for HEK293 is constituted by: DMEM, 4.5 g/l glucose, 10% (v/v)
fetal bovine serum, 50 U/ml penicillin, 50 mg/ml streptomycin, 100 mg/ml
Neomycin, 2 mM L-glutamine:
DMEM/F2 Sigma-Aldrich 51445C-1000ML
31.60 €
RPMI 1640 Sigma-Aldrich R7388-500 ML
29 €
HEPES buffer Sigma-Aldrich H0887-100ML 1M
92.20 €
L-glutamine solution 200 mM Sigma-Aldrich 100ML 59202C 16.90 €
Antibiotic solution (penicillin, streptomycin,neomycin – for cell growth)
Sigma Aldrich P4083-100ML
44 €
Fetal bovine serum Sigma-Aldrich F0804-500 ML
114 €
-
-
-
o
o
o
o
o
o
CH3
EPR Spin Probes (provided by Ottaviani)
-
5 Doxylstearic Acid (5DSA) (Aldrich 253634; 2X25 mg)
CAT8 and CAR1616. Gift from Columbia University,
Equipment
NY.
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-
-
-
Biological safety cabinet (a laminar flow hood used before and after
work, equipped with UV light for sterilization): available in the Microbiology and Hygiene Lab. at the University of Urbino
CO2 incubator, only for mammalian cells (CO2 5 %; 37 °C, 95 % humidity): available in the Microbiology and Hygiene Lab. at the University of
Urbino
Liquid Nitrogen: available at the EPR lab. DiSTeVA, University of Urbino
Temperature controlled bath, available at the EPR lab. DiSTeVA,
University of Urbino
Centrifuge for cell separation: available in the Microbiology and Hygiene
Lab. at the University of Urbino
EPR Spectrometer EMX-Bruker Operating at X-band, interfaced to a PC
(Bruker software) for data acquisition and handling. Temperature controller. Flat cells for high sensitive quantitative analysis. The EPR spectrometer is available at the EPR Lab., DiSTeVA, University of Urbino - Italy
EPR experiments on the Cell cultures and extraction of information
1) Spin probes in cell culture media (without cells), in the absence and
presence of the drugs: test both each ingredient and all the medium, with
each radical and with each drug at a fixed concentration.
2) Spin probes in cell culture media with HEK293 not expressing TLR7
(HEK-Blue™ Null1-k), in the absence and presence of the drugs: test in
suspension, then centrifuge; then test both the supernatant and the resuspended cells, with each radical and with each drug at a fixed concentration
3) Spin probes in cell culture media with HEK293 expressing TLR7 (HEKBlue™ hTLR7) in the absence and presence of drugs: test in suspension, then centrifuge; then test both the supernatant and the resuspended cells, with each radical and with each drug at a fixed concentration.
4) Computer aided analysis of the EPR spectra
5) Final resume will be provided
Ogni modifica deve essere stabilita prima di iniziare i lavori, di comune
accordo e in base alle necessità del mandante.
Il mandatario risponde al capo progetto Andrea Danani, per questioni
amministrative e finanziarie al responsabile del Laboratorio BET e al Direttore ICIMSI.
A chiusura dei lavori svolti in questo mandato, il mandatario presenta,
con la fattura all‟ICIMSI, il rapporto tecnico-scientifico completo che certifichi gli obiettivi conseguiti e gli standard di qualità del lavoro svolto, secondo il piano delle consegne (vedi Piano di Lavoro).
Inizio e durata:
Il mandato inizia il 1 agosto 2013 e si concluderà al 31 dicembre 2013,
per una durata di cinque mesi.
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Remunerazione:
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, il mandante corrisponde un onorario complessivo di EUR 14.500,00, pagabili in tre tranche: la prima di
EUR 4.500,00 subito all‟inizio del mandato, la seconda di EUR 5.000,00
al 31 ottobre 2013 dopo consegna di un rapporto intermedio, e una terza
di EUR 5.000,00 alla consegna del rapporto finale.
L‟onorario si intende comprensivo di spese. Qualsiasi onere sociale, previdenziale o assicurativo è a carico esclusivo del mandatario.
L‟importo della fattura approvata dal capo settore e dal Direttore ICIMSI
sarà versato sul conto del mandatario.
Confidenzialità:
Il mandatario si impegna a trattare con riservatezza tutti gli incarti e le informazioni riguardante l'attività sua, del mandante o dei suoi partner aziendali, e di non renderli accessibili a terzi durante e dopo il termine della collaborazione con il mandante.
Per qualsiasi contestazione che potesse sorgere a dipendenza di questo accordo, il foro giudiziario à quello del luogo di domicilio del mandante. Le parti si dichiarano d'accordo con il contenuto
del presente mandato, steso in cinque esemplari.
SUPSI - Istituto CIM per la Sostenibilità nell’Innovazione
Il Mandante:
Andrea Danani
Responsabile progetto
Adriano Nasciuti
Direttore ICIMSI
Giambattista Ravano
Direttore DTI
..Franco Gervasoni
Direttore SUPSI
Il Mandatario:
Maria Francesca Ottaviani
Resp. Scientifico c/o DiSTeVA
Stefano Pivato
Rettore Università Urbino
2. Il presente decreto verrà sottoposto a ratifica del Consiglio di Amministrazione nella prossima
seduta.
Urbino, 29 luglio 2013
IL RETTORE
f.to Stefano Pivato
OGGETTO: Attivazione del corso di perfezionamento in “Crimes and criminals –
Scienza e diritto si interrogano sul crimine“ per l’anno accademico 2013/2014.
N. o.d.g.: 07/01
Rep. n. 189/2013 Prot. n. 24388
UOR: Ufficio Alta formazione, Post
Laurea, pergamene
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Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Il Dipartimento di Scienze dell‟Uomo ha avanzato la proposta di attivazione del corso di perfezionamento in “Crimes and criminals –Scienza e diritto si interrogano sul crimine“ per l‟anno accademico 2013/2014.
La delibera presentata è stata redatta ai sensi del Regolamento di Ateneo che disciplina tali Corsi.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138 /2012
del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2012 n.89;
visto il Regolamento in materia di corsi di master universitari e dei corsi di alta formazione,
corsi di formazione permanente e summer / winter school, emanato con Decreto Rettorale
274 del 19 giugno 2013;
visto il D.M. 22 ottobre 2004, n.270 "Modifiche al regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509";
vista la delibera n.128 del 5 settembre 2013 del Consiglio di Dipartimento di Scienze
dell‟Uomo;
sentito il Delegato del Rettore per l‟Alta Formazione Prof. Riccardo Cuppini;
vista la delibera del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
1. di attivare nell‟a.a. 2013/2014 il seguente Corso di perfezionamento in “Crimes and criminals
–Scienza e diritto si interrogano sul crimine”;
2. di approvare la proposta scientifica ed il piano finanziario del corso nel testo sotto riportato;
1. Denominazione del Corso
CRIMES AND CRIMINALS – SCIENZA E DIRITTO SI INTERROGANO SUL CRIMINE
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
Corso di Perfezionamento
2. Obiettivi formativi specifici
Il tema della criminalità è alla base del diritto e della convivenza civile, ed è stato uno dei primi argomenti di interazione interdisciplinare tra diritto, psichiatria, psicologia e criminologia.
Il corso si pone come obiettivo quello di fornire a partecipanti uno sguardo interdisciplinare sul crimine
tra diritto e scienze clinico-forensi, come la psicologia giuridica, la psichiatria forense e la criminologia.
Verrà affrontato in primo luogo un punto cardine del nostro sistema processuale che è il tema
dell‟imputabilità e della pericolosità sociale, con le implicazioni che ciò comporta per la richiesta di valutazione dell‟attendibilità del reo. Verrà inoltre affrontato quello che il nostro Ordinamento Penitenziario
prevede, sia dal punto di vista giuridico che organizzativo, in tema di trattamento.
Si prenderanno in esame alcune forme di criminalità, delle quali verranno indagate le motivazioni e le
possibilità di intervento e di recupero, non solo giudiziario ma trattamentale.
I temi del corso possono essere così riassunti:
aspetti teorici e metodologici delle indagini e degli accertamenti di polizia
la valutazione dell‟imputabilità durante il processo penale: gli approcci teorici e metodologici
la prospettiva delle neuroscienze
le modalità di trattamento, specie di alcune forme di devianza
pericolosità sociale e prevenzione della recidiva
scienza e diritto di fronte a: stalking, pedofilia, femicidio, violenza intrafamiliare, estrema criminalità organizzata, crimini legati all‟omofobia.
MODULO UDITORI
E‟ prevista l‟attivazione di un modulo rivolto ad uditori esterni al Corso. Potranno partecipare laureati (vecchio ordinamento e di secondo livello) in materie psicologiche, mediche, scienze
dell‟educazione, giuridiche, sociologia e servizio sociale.
Il modulo avrà una durata complessiva di 20 ore che i partecipanti potranno scegliere sulla base dei
lori interessi tra gli argomenti del corso. Ai partecipanti al modulo verrà rilasciato un attestato di frequenza che specifica il monte-ore e gli argomenti oggetto delle lezioni.
3. Settore occupazionale al quale si riferiscono gli obiettivi formativi del corso
Psicologi che operano in strutture annesse ad attività giudiziaria o servizi pubblici.
Psicologi che operano, o intendono operare, in qualità di Consulenti Tecnici d‟Ufficio e di Parte.
Psichiatri e medici legali.
Magistrati, avvocati.
Operatori, anche laureati in altre discipline (Servizio Sociale, Scienze dell‟educazione, Sociologia o
altro), purché abbiano operato o operino in ambito penitenziario, giudiziario, investigativo.
4. Direttore del Corso e componenti del Comitato Scientifico (con relativa qualifica)
Si ricorda che il Comitato Scientifico deve essere composto da un numero non inferiore a
quattro membri, almeno la metà dei quali docenti di ruolo dell’Ateneo. Possono inoltre farne parte docenti in servizio presso altre Università, anche estere, e esperti. Il Direttore deve essere un
docente di ruolo dell’Ateneo.
1. Direttore: Prof. Daniela Pajardi - Associato di Psicologia Giuridica
Docenti componenti il Comitato Scientifico dell’Università di Urbino
2. Prof. Mario Rossi Monti - Ordinario di Psicologia Clinica
3. Prof. Gabriele Marra – Associato di Diritto Penale
4. Prof. Paolo Morozzo Della Rocca - Ordinario di Diritto Privato
5. Dott. Monia Vagni – Ricercatore td di Psicologia Sociale
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Docenti esterni
6. Prof. Isabella Merzagora – Ordinario di Criminologia – Università Degli studi di Milano,
7. Prof. Patrizia Patrizi – Ordinario di Psicologia sociale e giuridica – Università di Sassari
8. Prof. Assunto Quadrio – Professore Emerito di Psicologia sociale - Università Cattolica di Milano
5. Docenti interni o esterni (Indicare i docenti esterni ai quali può essere conferito l‟incarico
didattico in base all‟art.4 del regolamento degli incarichi di insegnamento )
I docenti indicati hanno maturato una specifica esperienza in anni di collaborazione a corsi di perfezionamento in Psicologia Giuridica sia in Ateneo che in altri Atenei o centri di formazione. Questo ha permesso loro di elaborare una capacità di didattica improntata all’interdisciplinarietà, elemento fondamentale in questa disciplina e in una formazione che vede in aula la presenza di psicologi e di giuristi, che
hanno quindi esperienze e linguaggi diversi di dui il docente deve tenere conto e con cui deve efficacemente interagire.
Dott. Alessandro Bruni – Psicologo e psicoterapeuta, psicologo ex art. 80 Casa di reclusione di Fossombrone e Presidente della Società Italiana di Psicologia Penitenziaria
Prof. Cristina Cabras – Docente di Psicologia Giuridica e di Criminologia, Università di Cagliari, con
particolare esperienza di ricerca e di formazione sul tema della recidiva
Prof. Gabriele Marra – Docente di Diritto penale, Università di Urbino
Dott. Danilo Musso - giudice onorario Tribunale per i Minorenni, Docente di Teorie e tecniche della mediazione – Dottore di ricerca in scienze psicologiche, Università di Urbino, specializzato in Psicologia
Giuridica e nelle materie concernenti le competenze specifiche del Tribunale per i Minorenni
Prof.ssa Daniela Pajardi – Docente di Psicologia Giuridica, Università di Urbino
Avv. Mauro Mengucci – Avvocato del Foro di Pesaro, esperto in ambito penale su abuso e maltrattamento
Prof.ssa Isabella Merzagora – Docente di Criminologia, Università degli Studi di Milano uno dei maggiori esperti in Italia di criminologia e in particolare di imputabilità e violenza intrafamiliare
Prof.ssa Patrizia Patrizi – Ordinario di Psicologia Sociale e Giuridica, Università di Sassari, autore di
pubblicazioni sulle teorie sulle carriere criminali
Prof. Assunto Quadrio – Professore Emerito di Psicologa Sociale e Psicologia Giuridica, Università Cattolica di Milano, uno dei fondatori della Psicologia Giuridica Italiana, ha anche ricevuto la laurea honoris
causa in psicologia presso il nostro Ateneo
Dott. Marco Ricci Messori – Docente di Psicopatologia Forense, Università Politecnica delle Marche,
perito di diversi Tribunali a livello regionale e nazionale in tema di danno psichico e imputabilità, coordinatore “Progetto Protetti” della Casa Circondariale di Pesaro
Prof. Giuseppe Sartori - Ordinario di neuropsicologia Forense e Direttore del cdl in “Cognitive neuroscience and Clinical Neuropsychology”, Università di Padova, è uno dei maggiore esperti a livello nazionale sull‟applicazione delle neuroscienze in ambito giudiziario
Dott. Guido Travaini – Docente a contratto di Criminologia, Università degli Studi di Milano, Direttore del
Master in Criminologia dell‟Università San Raffaele di Milano, autore di numerose pubblicazioni e relazioni ai convegni sul tema dello stalking e del femicidio,
Dott.ssa Monia Vagni – Ricercatore td in Psicologia Sociale, Università di Urbino
Sono previsti come relatori alcuni magistrati a livello locale e nazionale individuati per specifiche competenze funzionali rispetto all‟argomento del corso o rispetto a temi di cui sono specifici cultori.
In caso di loro impedimento per motivi di lavoro o di eventuale trasferimento o potranno farsi sostituire
da colleghi specificatamente individuati.
Dott.ssa Anna Bello – Presidente Tribunale di Sorveglianza di Ancona
Dott. Luigi Fanuli – Presidente della Corte d‟Appello di Ancona
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Dott. Giorgio Fidelbo – Consigliere di Cassazione – Massimario della Corte di Cassazione - Roma
Dott.ssa Marilinda Mineccia – Procuratore Capo della Repubblica di Aosta
Dott.ssa Lorena Mussoni – Giudice per le indagini preliminari – Tribunale di Pesaro
Dott.ssa Olivieri – Magistrato di Sorveglianza di Ancona
Dott.ssa Antonietta Picardi – Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di L‟Aquila
Dott. Giuseppe Pignatone – Procuratore Capo della Repubblica di Roma
Docenti di laboratorio e discussione casi clinici:
Dott.ssa Ilenia Marinelli – Dottoranda Scienze Psicologiche – Università di Urbino, esperta in Psicologia
Penitenziaria e Psicologia Giuridica
Dott.ssa Sara Signoretti – Collaboratrice Centro Ricerca e Formazione in Psicologia Giuridica, Università di Urbino
6. Collaborazioni interne ed esterne di supporto alla didattica e all’organizzazione del
corso.
(Dati non obbligatori)
7. Eventuali enti e soggetti esterni disposti a collaborare a vario titolo allo svolgimento del corso. (Nel caso di partnership con Enti esterni, la collaborazione deve essere
regolamentata da apposita convenzione.)
8. Progetto generale di articolazione delle attività formative e di perfezionamento e
delle attività pratiche e la suddivisione dei relativi crediti.
In questa sezione è necessario illustrare l’impegno complessivo del corso, le attività di didattica frontale e di altre forme di addestramento, di studio guidato e di didattica interattiva, integrate da un periodo di attività pratiche e dall’impegno da riservare allo studio e alla preparazione individuale con l’indicazione per ciascuna del numero di ore previste e del numero di
crediti attribuibili per singolo Settore Scientifico Disciplinare.
I Corsi di perfezionamento e di aggiornamento professionale possono far acquisire un nume
ro di crediti.
La frequenza ai corsi è obbligatoria per almeno i 2/3 di ciascuna delle attività didattiche e si
conclude con il rilascio di un attestato, corredato dell’attribuzione di eventuali crediti universitari acquisiti in seguito al superamento di esami o di altra forma di verifica di profitto.
A norma del DM 270/04 ad 1 credito formativo corrispondono 25 ore di lavoro per studente, compreso lo studio individuale.
Scheda didattica del corso ( da compilare solo se il corso fa acquisire crediti formativi)
ATTIVITA‟ FORMATIVE
SSD
CFU
INSEGNAMENTI
Struttura del credito
PSICOLOGIA GIURIDICA
PSICOLOGIA CLINICA
PSICODIAGNOSTICA
DIRITTO PENALE
PER STAGES O TIROCINII:
MPSI-05
MPSI 08
MPSI-08
IUS 16
2
2
1
1
N. ore N. ore dilezioni dattica al- N. ore studio indifrontali ternativa
viduale
16
34
16
34
8
17
8
17
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ALTRE (AD ES.:, DISCUSSIONE CASI, SIMULAZIONI,
STESURA RELAZIONI PERITALI, ECC)
2
12
38
PER LA PROVA FINALE:
3
75
TOTALE
11 60
217
La struttura del corso prevede complessivamente n. 275 ore di attività formative, corrispondenti a
n.11 CFU.
PROVE INTERMEDIE/VERIFICHE o FINALI
N.
(data o periodo)
Aprile 2014 – prova con domande aperte
Giugno 2014 - prova finale: verifica con domande aperte
10.Requisiti di accesso, modalità di selezione
Indicare i titoli di studio richiesti con relativa denominazione. I corsi di perfezionamento sono
aperti a coloro che siano in possesso dei seguenti titoli universitari: diploma universitario, laurea, laurea specialistica o magistrale; i corsi di formazione e di aggiornamento professionale
sono aperti anche ai possessori di diploma di scuola media secondaria superiore; indicare
eventuali altri requisiti di accesso ad es. conoscenza della lingua inglese, conoscenze informatiche; specificare la modalità di selezione e relativa documentazione da presentare: esame,
colloquio, valutazione di titoli, ecc.)
Il titolo di accesso deve essere acquisito entro il termine fissato per il perfezionamento
dell‟iscrizione e in ogni caso entro l‟inizio delle attività didattiche.
Al Corso sono ammessi i laureati in Psicologia (V.O. o laurea in materie psicologiche di nuovo
ordinamento di 2.o livello), o iscritti all‟Ordine degli Psicologi, ed i laureati in Giurisprudenza
(V.O. o laurea in materie giuridiche di nuovo ordinamento di 2.o livello), i laureati in Medicina e
Chirurgia, i laureati in altre discipline (Servizio Sociale, Scienze dell‟educazione, Sociologia o
altro), purchè abbiano operato o operino in ambito penitenziario, giudiziario o investigativo.
Saranno ammessi i laureandi che all'atto dell'iscrizione avranno conseguito il titolo.
11. Durata del corso, numero massimo di posti disponibili e numero minimo di iscritti senza i
quali il corso non viene attivato nonché modalità di ammissione in caso le domande superino il
numero massimo dei posti (esame, colloquio, valutazione di titoli).
Il corso si intende di durata annuale se l‟arco di tempo in cui viene espletata tutta l‟attività è
di almeno 12 mesi.
(I corsi devono essere attivati entro e non oltre il mese di marzo dell‟anno accademico di riferimento. Indicare anche la data presunta di inizio e di fine)
Da INIZIO MARZO 2014 a GIUGNO 2014
N° Minimo:10 partecipanti
N° Massimo: 50 partecipanti
Modalità di ammissione: Ai fini della definizione della graduatoria verrà effettuata una valutazione
in base al curriculum vitae, con priorità alla presenza di attività professionali, di ricerca o formative
già svolte nel campo della psicologia giuridica,
12. Tassa di iscrizione
modalità di pagamento: la Iª rata non può essere inferiore al 50% dell‟intero importo
€ 750,00
da pagarsi come segue:
 1ª rata: €400,00 da pagarsi entro il 15 febbraio 2014
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 2ª rata: €350,00 da pagarsi entro il 7 aprile 2014
Uditori n. massimo 10
La tassa di iscrizione al modulo “uditori” (20 ore) è di € 250,00
13. Periodo di accettazione delle domande di ammissione e di iscrizione
Accettazione domande d‟ammissione dal 1 ottobre 2013 al 31 gennaio 2014
Accettazione domande di iscrizione dal 1 febbraio al 25 febbraio 2014.
14. Sede/i di svolgimento del corso e delle attività
Sede: Fano-Studi
15. Indirizzo completo della sede scientifica/organizzativa del corso
Indicare: l’indirizzo completo, il numero telefonico, il fax ed indirizzo di posta elettronica.
Segreteria Organizzativa – presso Centro di Psicologia GiuridicaDipartimento di Scienze dell‟Uomo, Via Saffi 15 , Urbino.
Tel. 0722/305822 Cellulare 388/3466067 Fax 0722/305812 Indirizzo email: [email protected]
16. Sede amministrativa ( Luogo di presentazione della domanda di iscrizione):
Area Processi Formativi –Ufficio Alta Formazione Post Laurea e pergamene
Indirizzo: Palazzo Passione –Via Valerio,9 61029 Urbino (PU)
Telefono: 0722 304631-4632-4633-4634-4635-4636 fax 0722 304637e-mail: [email protected]
17. Piano finanziario
Il piano finanziario va redatto con il numero minimo e con il numero massimo di iscritti; le entrate
e le uscite devono andare a pareggio: il totale della tabella entrate deve corrispondere al totale
della tabella uscite
ENTRATE
IMPORTO
IMPORTO
(ipotesi minima:
(ipotesi massima:
n°10 iscritti)
n.° 50 iscritti +
Uditori n.10)
tasse di iscrizione* (1)
7.500,00 €
40.000,00 €
eventuali erogazioni finalizzate al corso da parte di
enti e soggetti esterni, anche mediante stipula di
apposita convenzione (2)
risorse eventualmente assicurate
dai proponenti (3)
altro (indicare) (4)..................................................
TOTALE
7.500,00 €
(*) la somma di detto importo costituisce la quota a carico degli studenti iscritti
USCITE
- quota a copertura delle spese generali di Ateneo*
(pari al 15% della somma degli importi delle
IMPORTO (ipotesi minima di n° 10 iscritti)
€ 1.125,00
40.000,00 €
IMPORTO (ipotesi massima: n° 40 iscritti)
€ 6.000,00
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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voci delle entrate (1),(2),(3),(4)
- quota a favore delle spese per la docenza interna**
- quota a favore delle spese per la docenza esterna**
- missioni, rimborsi spese per docenti interni ed esterni
- quota per attività di coordinamento e attività ausiliarie, svolte dal personale docente
- quota per collaboratori
- spese di funzionamento dei corsi
- acquisizione di strumentazione e di attrezzature
varie
TOTALE
€ 2.000,00
€2.000,00
€ 4.000,00
€ 4.000,00
€0
€ 8.000,00
€0
€ 6.000,00
€ 7.000,00
€ 3.000,00
€ 4.000,00
€0
€ 375,00
€0
€ 7.500,00
€ 40.000,00
(*) La quota comprende anche la spesa di assicurazione e bollo.
(**) I costi per la docenza interna ed esterna non possono cambiare al variare del numero degli
iscritti.
OGGETTO: Convenzione tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e la Società
C.I.D.I. per Ricerca, consulenza e prestazioni didattiche.
N. o.d.g.: 07/02
Rep. n. 190/2013
Prot. n. 24389
UOR: Ufficio Alta formazione, Post
Laurea, pergamene
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Ai sensi dell‟Art. 66 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, le Università, purché non vi osti lo
svolgimento della loro funzione scientifica didattica, possono eseguire attività di ricerca e consu-
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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lenza stabilite mediante contratti e convenzioni con enti pubblici e privati. L‟esecuzione di tali
contratti e convenzioni viene affidata, di norma, ai dipartimenti o, qualora questi non siano costituiti, agli Istituti o alle cliniche universitarie o a singoli docenti a tempo pieno.
Il C.I.D.I. è un Ente Accreditato dalla Regione Marche allo svolgimento di Formazione
Superiore e Formazione Continua e Obbligo Formativo e che come previsto dalla Regione Marche deve instaurare un dispositivo di rete con vari organismi istituzionali tra cui l‟Università.
Con delibera del Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza-DiGiur n. 118/13 del 29 agosto 2013 è stata approvata la convenzione tra l‟Università degli Studi di urbino Carlo Bo e
C.I.D.I. di Catozzi Ersilia & C. s.a.s. per ricerca, consulenza e prestazioni didattiche.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto l‟art. 66 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382;
visto il Regolamento per Attività Conto Terzi emanato con D.R. n. 452 del 7 ottobre 2011;
visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità emanato con D.R.
n. 276 del 26 giugno 2013;
vista la delibera del Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza-DiGiur n. 118/13 del 29 agosto 2013 con la quale è stata approvata la convenzione tra l‟Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo e C.I.D.I. di Catozzi Ersilia & C. s.a.s. per ricerca, consulenza e prestazioni didattiche.
esaminato il testo della convenzione tra l‟Università degli Studi di urbino Carlo Bo e C.I.D.I.
di Catozzi Ersilia & C. s.a.s. per ricerca, consulenza e prestazioni didattiche;
considerato che l‟attività svolta per conto del C.I.D.I. è pienamente compatibile con le attività
proprie del Dipartimento;
vista la delibera del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
di approvare nel testo sotto riportato la convenzione tra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo
Bo e C.I.D.I. di Catozzi Ersilia & C. s.a.s. per ricerca, consulenza e prestazioni didattiche:
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
ART. 1 CONFERIMENTO DELL‟INCARICO.
Il committente affida all‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Dipartimento di Giurisprudenza-DiGiur l‟incarico per Ricerca, Consulenza scientifica e Prestazioni Didattiche.
ART. 2 CONTENUTO E MODALITÀ DELLA PRESTAZIONE.
I contenuti e l‟esecuzione della prestazione oggetto della presente convenzione sono i seguenti:
 Promuovere e realizzare progetti finalizzati alla formazione di figure professionali nonché
all‟inserimento lavorativo di giovani e adulti.
 Realizzare iniziative e progetti sperimentali nella formazione professionale, con particolare riferimento alle attività finanziate dall‟Unione Europea, dallo Stato Italiano, dalle Regioni e da altri Enti Pubblici.
 Progettare, promuovere e organizzare attività di ricerca e consulenza scientifica relative a
necessità formative e di promozione culturale.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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

Pubblicare e diffondere i risultati di studi, ricerche e delle esperienze formative svolte.
Verificare con il C.I.D.I. le indagini che esso svolge sui fabbisogni formativi del territorio
attraverso un contatto almeno semestrale.
ART. 3 RESPONSABILE DELLA PRESTAZIONE
Il responsabile della prestazione di cui all‟art.1 è il prof. Paolo Pascucci che si avvarrà di norma di
collaboratori interni.
Il referente per il C.I.D.I. – Sede di Senigallia (AN) è Ea Polonara responsabile del settore formazione.
ART. 4 DURATA DELLA CONVENZIONE E MODALITÀ CONSEGNA DEGLI ELABORATI.
La prestazione di cui all‟art. 1 avrà inizio alla data della stipula e avrà durata di quattro anni. Il
precedente termine può essere prorogato previo accordo delle parti.
ART. 5 CORRISPETTIVO
L‟Ente committente corrisponderà all‟Università i seguenti compensi orari comprensivi d‟IVA:
Figure professionali
Docente fascia A
Docente fascia B
Docente fascia C
Tutor/Assistente
Consulente Didattico Scientifico
Requisiti
Docenti Universitari o Esperti decennali nella Formazione
Ricercatori Universitari con esperienza triennale o Esperti triennali
nella Formazione
Docenti o Assistenti tecnici laureati
con esperienza almeno triennale
Laureati o diplomati di supporto alla docenza
Docente Universitario o Ricercatore
Max
100,00 €
80,00 €
50,00 €
30,00 €
80,00 €
I compensi sono da intendersi massimi e potranno variare nell‟incarico/contratto specifico che sarà attivato ad hoc per ogni prestazione .
ART. 6 PAGAMENTO DEI COMPENSI.
Il committente corrisponderà all‟Università gli importi di cui al precedente articolo come segue: le
fatture saranno emesse dall‟Università a seguito di ogni singola attività di cui sarà incaricata e in
base alle attività effettivamente svolte. I compensi verranno corrisposti entro 30 giorni dalla data
di presentazione delle fatture da parte dell‟Università.
ART. 7 NORME FINALI.
La pubblicazione dei dati e dei risultati che emergono dalla prestazione possono essere utilizzati
dall‟Università solo dopo l‟autorizzazione scritta del committente.
ART. 8 SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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In attuazione al Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 garantisce l‟applicazione ed il rispetto
della legislazione in materia di prevenzione, sicurezza ed igiene del lavoro negli ambienti dove
lavorano gli operatori della presente convenzione.
ART. 9 SPESE CONTRATTUALI.
Il presente atto è assoggettato ad I.V.A.
Tutte le spese inerenti la stipula della presente convenzione e conseguenti sono ad esclusivo carico del committente.
Il presente atto sarà registrato a tassa fissa in caso d‟uso ai sensi dell‟art. 5 del D.P.R. n. 131 del
26/04/1986.
Letto, approvato e sottoscritto.
Urbino, lì ……………………………….
L‟Università
Il Committente
OGGETTO: Offerta Formativa – Rettifica e integrazioni Sezioni Schede SUA-CDS.
N. o.d.g.: 07/03
Rep. n. 191/2013 Prot. n. 24390
UOR: Settore offerta formativa
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Si sottopone al Consiglio di Amministrazione l‟approvazione dei quadri delle schede SUA-CdS
che hanno scadenza ministeriale 30 settembre 2013 e l‟aggiornamento delle informazioni presenti nella Sezione Amministrazione formulate su proposta dei Dipartimenti.
In particolare devono essere approvati nella sezione Qualità i quadri B2.a, B2.b, B2.c, B6, B7,
C1, C2 e C3.
Il Consiglio di Amministrazione
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
-
-
-
Visto lo Statuto dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 16 aprile 2012 ;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con Decreto Rettorale n. 28 del 16 gennaio 2013;
Visto il DM 270/2004 e i successivi decreti attuativi, in particolare i DM 16 marzo 2007 relativi
alle classi di corsi di laurea e laurea magistrale e il DM 544/07;
Vista la Legge n. 240 del 30 dicembre 2010 recante "Norme in materia di organizzazione
delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario";
Visto il Decreto Legislativo n. 19 del 27 gennaio 2012 recante "Valorizzazione dell'efficienza
delle università e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche sulla base di criteri definiti ex ante anche mediante la previsione di un sistema di accreditamento periodico delle università e la valorizzazione della figura dei ricercatori a tempo indeterminato non confermati al primo anno di attività, a norma dell'art. 5, comma 1, lettera a), della legge 30 dicembre 2010, n. 240";
Visto il Decreto Ministeriale n. 47 del 30 gennaio 2013 "Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica";
Vista la Delibera del Senato Accademico n. 34 del 19 febbraio 2013 relativa all‟istituzione
dell‟Offerta Formativa per l‟a.a. 2013/14;
Vista la delibera del Senato Accademico n. 110 del 14 maggio 2013 relativa a Istituzione offerta formativa. Approvazione regolamenti (PRE-OFF) dei corsi di studio a.a. 2013/2014
Vista la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 101 del 17 maggio 2013 relativa a Attivazione offerta formativa per l‟a.a. 2013/2014
Visto il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 28 del 29 maggio 2013 relativo all‟attivazione
dell‟Offerta Formativa di Ateneo per l‟a.a. 2013/14 e all‟approvazione dei contenuti delle
schede SUA CDS a tale data;
Vista la Delibera n. 142 del 25 giugno 2013 relativa all‟Offerta Formativa- Approvazione sezioni schede SUA CDS;
Vista la nota del MIUR Ufficio V prot. n. 17367 del 6 agosto 2013 relativa alla possibilità di
aggiornare le informazioni presenti nella banca dati SUA-CdS – Sezione Amministrazione fino al 30 settembre 2013;
Vista la Delibera n. 94 del 27 giugno 2013 del Consiglio del Dipartimento di Scienze della
Terra, della Vita e dell‟Ambiente (DISTEVA);
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DISTEVA n. 151 del 13 settembre 2013;
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DISTEVA n. 152 del 16 settembre 2013;
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DISTI n. 39 del 16 settembre 2013;
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DiGiur n. 37 del 12/09/2013;
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DiPSUM n. 42 del 18/09/2013;
Visti i Provvedimenti del Direttore del Dipartimento DiSBeF n. 168, 169 e 170 del
16/09/2013;
Vista la Delibera n. 5/11 del 10 settembre 2013 del Consiglio del Dipartimento di Economia,
Società, Politica (DESP);
Vista la Delibera n. 106 dell‟11 settembre 2013 del Consiglio del Dipartimento di Scienze
Biomolecolari (DISB);
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DISB n. 258 del 16 settembre 2013;
Visto il verbale n. 11 del 18 settembre 2013 del Dipartimento DISTI;
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-
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DISCUM n.67/2013 del 23 settembre
2013;
Vista la Disposizione del Direttore del Dipartimento DISTEVA n. 157/2013 del 23 settembre
2013;
Vista la Delibera n. 171 del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
Sentito il Prorettore ai Processi Formativi, Prof. Massimo Baldacci;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
1. di approvare i testi e le informazioni inseriti dai corsi di studio nelle schede SUA-CdS, in
scadenza 30 settembre 2013, relativamente ai seguenti quadri della Sezione Qualità:
- B2.a Calendario del corso di studio e orario delle attività formative;
- B2.b Calendario degli esami di profitto;
- B2.c Calendario sessioni delle prova finale;
- B6 Opinioni studenti;
- B7 Opinioni dei laureati;
- C1 Dati di ingresso, di percorso e di uscita;
- C2 Efficacia esterna;
- C3 Opinioni enti e imprese con accordi di stage/tirocinio curriculare o extra-curriculare.
2. di approvare l‟aggiornamento delle informazioni inserite dai corsi di studio nelle schede
SUA-CdS, in scadenza 30 settembre 2013, relativamente agli incarichi attribuiti ai docenti a
contratto precedentemente inseriti come “docente fittizio” presenti nella Didattica erogata
della Sezione Amministrazione.
3. di approvare le modifiche alle schede SUA-CDS sotto riportate come indicato nelle rispettive delibere o disposizioni di Dipartimento sopra citate:
Dipartimento DISTEVA:
3.1 SUA cds L-34 Scienze Geologiche e Gestione del Territorio:
a - L‟insegnamento di “Chimica generale e inorganica” CHIM/03 (8 CFU) viene inserito nella
didattica erogata e viene indicato come docente la Dott. Carla Carfagna – Ricercatore
confermato per il SSD CHIM/03- (precedentemente non risultava erogato in quanto mutuato dal corso di laurea in Scienze Biologiche);
b - Nella Sezione Amministrazione: Sedi del corso: l‟ utenza sostenibile è stata elevata a 75
rispetto al numero 21 precedentemente inserito per mero errore materiale.
3.2 SUA cds LM 74-LM 75 Scienze e Tecnologie Geologiche e Ambientali:
a - Nell‟insegnamento di “Diritto e Pianificazione ambientale” IUS/10 (6 CFU) viene inserito
come docente il Dott. Giuseppe Bellitti – Ricercatore confermato per il SSD IUS/10 - (in
sostituzione di Docente fittizio);
b- Nella Sezione Amministrazione: Sedi del corso: l‟utenza sostenibile è stata elevata a 60 rispetto al numero 8 precedentemente inserito per mero errore materiale.
3.3 SUA cds L-13 Scienze Biologiche:
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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a- Nell‟insegnamento di “Genetica” BIO/18 (8 CFU) viene inserito DOCENTE FITTIZIO (in
sostituzione del Dott. Armando Gregorini – Ricercatore confermato per il SSD BIO/13 per il suo mancato consenso a tenere l‟affidamento del corso);
b- Nell‟insegnamento “Biologia dei vertebrati” BIO/06 (6 CFU) viene inserita come docente
la Dott. Loretta Guidi – Ricercatore confermato per il SSD BIO/05 - (in sostituzione della
Dott. Paola Ferri – Ricercatore a tempo determinato per il SSD BIO/06 - alla quale era
stato attribuito come secondo incarico).
c- Nella Sezione Amministrazione: Programmazione degli accessi: il numero precedentemente inserito è stato elevato a 250 compatibile con il numero di docenti di riferimento indicati; Sedi del corso: l‟ utenza sostenibile è stata elevata a 250.
d- Nella Sezione Qualità: Quadro A2.b è stata erroneamente inserita la professione “Tecnici
sanitari di laboratorio biomedico (3.2.1.3.2.)”
e- Per mero errore materiale, l'insegnamento di Evoluzione Biologica e Biologia dei Vertebrati, mod. di Evoluzione Biologica (SSD BIO/05 - 6 CFU) è stato inserito tra le discipline di
base invece che tra quelle caratterizzanti, mentre l'insegnamento di Ecologia (BIO/07 - 8
CFU) è stato inserito tra le discipline caratterizzanti invece che tra quelle di Base. Per adeguare la scheda SUA del Corso di laurea in Scienze Biologiche (L-13) al Regolamento
didattico è necessario quindi inserire l'insegnamento di Evoluzione Biologica e Biologia dei
Vertebrati, mod. di Evoluzione Biologica (SSD BIO/05 - 6 CFU) tra le attività caratterizzanti
e l'insegnamento di Ecologia (BIO/07 - 8 CFU) tra le attività di base.
Dipartimento DESP:
3.4 SUA cds L-40-L39 Sociologia e servizio sociale:
a - Per l‟insegnamento di “Teoria sociologica” SPS/07 (6 CFU) viene eliminato il carico didattico attribuito, per mero errore materiale, al Prof. Paolo Stauder e l‟insegnamento viene
mutuato da “Teoria sociologica” SPS/08 (6 cfu) del corso di laurea in Informazione, media, pubblicità (L-20) tenuto dal Dott. Manattini Fabrizio Ricercatore per il SSD SPS/08
3.5 SUA cds LM 87 Gestione delle politiche, dei servizi sociali e delle mediazione interculturale:
a- - Nella Sezione Amministrazione: Sedi del corso: l‟utenza sostenibile è stata diminuita la
numerosità massima, per mero errore materiale, da 150 a 100.
Dipartimento DISB:
3.6 SUA cds L-29 Scienza della nutrizione:
a - Per l‟insegnamento “Ulteriori attività formative” (1 CFU) viene inserito come docente il
Prof. Luigi Cucchiarini – Associato per il settore BIO/10 - (in sostituzione di Docente fittizio);
3.7 SUA cds LM-6 Biologia molecolare, sanitaria e della nutrizione:
a- Per l‟insegnamento “Proteomica” BIO/10 (8 CFU) viene inserito come docente la Prof.ssa
Laura Chiarantini – Associato per il settore BIO/10 - (in sostituzione di Docente fittizio);
b- Nella Sezione Amministrazione: Sedi del corso: l‟utenza sostenibile è stata elevata a 100
in quanto compatibile con il numero di docenti di riferimento indicati.
Dipartimento DISCUM:
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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3.8 SUA cds L-20 Informazione, media, pubblicità
Nell‟ insegnamento di “Laboratorio di analisi dei prodotti mediali” (6 CFU) viene inserito
DOCENTE FITTIZIO (in sostituzione del Dott. Luca Rossi – in seguito alle sue dimissioni
da Ricercatore a tempo determinato per il SSD SPS/08);
3.9 SUA cds L-10 Scienze umanistiche
a L‟insegnamento di “Linguistica generale” L-LIN/01 (6 cfu) è stato erroneamente mutuato
dall‟insegnamento di “Linguistica generale “ L-LIN/01 (6 cfu) tenuto dal Prof. Stefano Arduini del Dipartimento DISTI, viene invece ora mutuato dall‟insegnamento di “Linguistica
generale e applicata” L-LIN/01 (10 cfu) tenuto dalla Prof.ssa Loretta Del Tutto del corso di
laurea in Informazione, Media, Pubblicità L-20 del Dipartimento DISCUM.
4. Con riferimento alla richiesta di modifica di cui al punto 3.3 d si dà mandato all‟Ufficio Offerta Formativa di predisporre formale richiesta di variazione agli Organi competenti.
La presente delibera è letta e approvata seduta stante.
OGGETTO: Ratifica del Decreto Rettorale d’urgenza n. 43/2013 del 9 agosto 2013 avente ad oggetto la sottoscrizione della proposta contrattuale tra l’Università degli Studi
di Urbino Carlo Bo e Coop Adriatica s.c. a. r.l.
N. o.d.g.: 07/04
Rep. n. 192/2013 Prot. n. 24391
UOR: Ufficio Alta formazione, Post
Laurea, pergamene
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Si sottopone a ratifica del Consiglio di Amministrazione il Decreto Rettorale d‟urgenza n.43 del 9
agosto 2013 avente ad oggetto la sottoscrizione della proposta contrattuale tra l‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo e Coop Adriatica s.c. a. r.l. per la sponsorizzazione del corso di perfe-
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
Pagina 136 di 173
zionamento in “Geologia e gusto. Narratore del gusto, comunicatore di benessere e selezionatore
delle tipicità italiane” per l‟a.a. 2013/2014.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138/2012
del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2012 n.89;
visto il D.M. 3 novembre 1999, n.509 “Regolamento recante norme concernenti l‟autonomia
didattica degli Atenei”, successivamente sostituito dal D.M. 22 ottobre 2004, n.270;
visto il Regolamento didattico dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con decreto del Decano n.1374/2001 del 15 ottobre 2001 e successive modificazioni ed integrazioni;
visto il Regolamento in materia di corsi di master universitari e dei corsi di alta formazione,
corsi di formazione permanente e summer / winter school, emanato con Decreto Rettorale
274 del 19 giugno 2013;
vista la deliberazione del Senato Accademico n.145 del 25 giugno 2013 con la quale è stato
istituito il corso di perfezionamento in “Geologia e gusto. Narratore del gusto, comunicatore di
benessere e selezionatore delle tipicità italiane” per l‟a.a. 2013/2014;
vista la comunicazione del Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e
dell‟Ambiente pervenuta in data 7 agosto 2013, con la quale si chiede la sottoscrizione della
proposta contrattuale per la sponsorizzazione da parte di COOP Adriatica s.c. a. r.l. con sede
legale in Villanova di Castenaso (BO) del corso di perfezionamento in “Geologia e gusto. Narratore del gusto, comunicatore di benessere e selezionatore delle tipicità italiane” per l‟a.a.
2013/2014;
visto l‟art. 16, comma 2, lettera i) dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo,
in base al quale, in caso di necessità o urgenza, il Rettore può assumere provvedimenti amministrativi di competenza del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
sentito il Direttore Generale;
DECRETA
di ratificare il Decreto Rettorale d‟urgenza n.43 del 9 agosto 2013.
DECRETO RETTORALE D‟URGENZA N. 43/13
IL RETTORE
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138/2012
del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2012 n.89;
visto il D.M. 3 novembre 1999, n.509 “Regolamento recante norme concernenti l‟autonomia
didattica degli Atenei”, successivamente sostituito dal D.M. 22 ottobre 2004, n.270;
visto il Regolamento didattico dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con decreto del Decano n.1374/2001 del 15 ottobre 2001 e successive modificazioni ed integrazioni;
visto il Regolamento in materia di corsi di master universitari e dei corsi di alta formazione,
corsi di formazione permanente e summer / winter school, emanato con Decreto Rettorale
274 del 19 giugno 2013;
vista la deliberazione del Senato Accademico n.145 del 25 giugno 2013 con la quale è stato
istituito il corso di perfezionamento in “Geologia e gusto. Narratore del gusto, comunicatore di
benessere e selezionatore delle tipicità italiane” per l‟a.a. 2013/2014;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
-
vista la comunicazione del Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e
dell‟Ambiente pervenuta in data 7 agosto 2013, con la quale si chiede la sottoscrizione della
proposta contrattuale per la sponsorizzazione da parte di COOP Adriatica s.c. a. r.l. con sede
legale in Villanova di Castenaso (BO) del corso di perfezionamento in “Geologia e gusto. Narratore del gusto, comunicatore di benessere e selezionatore delle tipicità italiane” per l‟a.a.
2013/2014;
visto l‟art. 16, comma 2, lettera i) dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo,
in base al quale, in caso di necessità o urgenza, il Rettore può assumere provvedimenti amministrativi di competenza del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
DECRETA
1.
Di approvare la sottoscrizione della proposta contrattuale tra l‟Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo e Coop Adriatica s.c.a.r.l. con sede legale in Villanova di Castenaso (BO), per la
sponsorizzazione del corso di perfezionamento in “Geologia e gusto. Narratore del gusto,
comunicatore di benessere e selezionatore delle tipicità italiane” per l‟a.a. 2013/2014 nel testo sottoriportato;
2.
Il presente decreto verrà portato a ratifica del Consiglio di Amministrazione alla prima seduta
utile.
Urbino, 9 agosto 2013
Il RETTORE
f.to Stefano Pivato
PROPOSTA DI SPONSORIZZAZIONE
Con la presente l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di Scienze della Terra,
della Vita e dell‟Ambiente (DiSTeVA) propone a Coop Adriatica di promuovere e sponsorizzare il
corso di perfezionamento “Geologia e gusto – Narratore del gusto, comunicatore del benessere e
selezionatore delle tipicità italiane” nei termini e secondo le condizioni di seguito riportate:
“Con il presente accordo da farsi valere ad ogni effetto di legge tra:
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di Scienze della Terra, della Vita e
dell’Ambiente, Via Saffi n. 2 - 61029 Urbino (PU), C.F.82002850418 e P IVA 00448830414, legalmente rappresenta dal Prof. Stefano Pivato in qualità di legale rappresentante, di seguito denominata promotore
E
COOP ADRIATICA s.c. a. r.l., con sede legale in Villanova di Castenaso (BO)Via Villanova,
29/7, 40055, C.F. e P.I. 00779480375, legalmente rappresenta da Adriano Turrini in qualità di
presidente, di seguito denominata anche sponsor
Premesso che
Il promotore è un ente che ha tra i propri scopi la promozione e l'organizzazione della ricerca scientifica e dell'istruzione superiore, l'elaborazione e la trasmissione delle conoscenze scientifiche, la formazione permanente e ricorrente, l'innovazione culturale, scien-
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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tifica e tecnologica nella società, nonché, nelle forme che le sono proprie, lo sviluppo del
territorio;
Il promotore è un ente con consolidata esperienza nel campo dell‟alta formazione universitaria per la realizzazione di corsi di perfezionamento;
Il promotore ha interesse ad organizzare a Urbino, nel periodo dall‟1/10/2013 al
30/10/2013, il corso di perfezionamento “Geologia e gusto – Narratore del gusto, comunicatore del benessere e selezionatore delle tipicità italiane”
Coop Adriatica ha interesse a promuovere la propria attività e a divulgare la propria immagine utilizzando come veicolo promo-pubblicitario il corso di perfezionamento “Geologia e gusto – Narratore del gusto, comunicatore del benessere e selezionatore delle tipicità italiane”;
Coop Adriatica, in ottemperanza ai principi e valori, anche di solidarietà, presenti nel suo
Statuto, ha manifestato il suo interesse alla sponsorizzazione di suddetto corso;
Tutto ciò premesso
Si conviene e stipula quanto segue:
1.Premesse
Le premesse costituiscono parte integrante del presente contratto.
2.Obbligazioni delle parti
Il promotore si impegna:
a pubblicizzare la partecipazione di Coop Adriatica al corso di perfezionamento “Geologia e gusto
– Narratore del gusto, comunicatore del benessere e selezionatore delle tipicità italiane” attraverso l‟apposizione del logo e l‟utilizzo della denominazione di Coop Adriatica:
- sul sito web www.uniurb.it;
- sul sito web www.giuseppecristini.it;
- sul sito web www.lemarchedabere.it;
-sul materiale pubblicitario per presentazioni pubbliche del corso.
Il promotore potrà scegliere altri co-sponsor purché essi non siano dello stesso settore in cui opera lo sponsor e purché l'associazione fra i vari co-sponsor non possa nuocere agli interessi e
all'immagine dello sponsor.
Coop Adriatica si impegna:
a versare, a titolo di sponsorizzazione, la somma di € 6.000,00 più IVA al 21% al promotore
tramite bonifico bancario, le cui coordinate bancarie saranno rese note dal promotore
nell‟apposito modulo di richiesta sponsorizzazione. Coop Adriatica darà corso al pagamento
del contributo economico di sponsorizzazione solo dietro ricevimento di regolare fattura, entro
60 giorni data fattura, fine mese.
Nel caso di ritardato pagamento della somma dovuta e non motivatamente contestati per iscritto entro 30 giorni, lo sponsor sarà tenuto a corrispondere al promotore, dal giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento, una somma comprensiva del riconoscimento
degli interessi moratori, fatta salva l‟ipotesi in cui il ritardo nel pagamento sia stato determinato
da causa non imputabile allo sponsor medesimo.
Le Parti concordemente pattuiscono che il calcolo degli interessi moratori avvenga al saggio legale previsto all‟art 1284 Codice Civile.
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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3.Durata
Il presente accordo avrà decorrenza dall‟1/10/2013 al 30/10/2013. E‟ espressamente esclusa ogni forma di rinnovo tacito.
4.Tutela dell’immagine
Qualora durante la vigenza del presente accordo il promotore ponga in essere comportamenti tali
da nuocere all'immagine dello sponsor o dia luogo a forme di sfruttamento dell‟immagine medesima non concordate tra le parti, ciò costituirà causa di risoluzione anticipata dell‟accordo, fatto
salvo il diritto di Coop Adriatica di agire per i maggior danni subiti.
5.Risoluzione e controversie
Il mancato o l‟inesatto adempimento di una soltanto delle obbligazioni qui specificatamente indicate, comporta ai sensi e per gli effetti dell‟art. 1456 c.c., la risoluzione anticipata di diritto
dell‟accordo tra le parti.
Per le controversie che dovessero sorgere in ordine all‟interpretazione ed all‟esecuzione delle
obbligazioni derivanti dal presente accordo le parti eleggono quale foro competente il Foro di Bologna”
Certo di aver recepito quanto definito dalle parti, il promotore attende l‟accettazione integrale del
testo sopra riprodotto.
Data_______________
Il Legale Rappresentante
Prof. Stefano Pivato
__________________________
OGGETTO: Ratifica del Decreto Rettorale d’urgenza n.44/2013 del 28 agosto 2013 avente ad oggetto la sottoscrizione della convenzione con la Società Assicuratrice Milanese S.p.A. Compagnia di Assicurazioni, per il finanziamento di una borsa di studio
per il corso di Dottorato di ricerca in Economia, Società, Diritto - ciclo XXIX.
N. o.d.g.: 07/05
Rep. n. 193/2013 Prot. n. 24392
UOR: Ufficio Alta formazione, Post
Laurea, pergamene
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Si sottopone a ratifica del Consiglio di Amministrazione il Decreto Rettorale d‟urgenza n.44 del 28
agosto 2013 avente ad oggetto la sottoscrizione della convenzione con la Società Assicuratrice
Milanese S.p.A. Compagnia di Assicurazioni, per il finanziamento di una borsa di studio per il
corso di Dottorato di ricerca in Economia, Società, Diritto -ciclo XXIX.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138/2012
del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2012 n.89;
vista la Legge 3 luglio 1998, n. 210;
visto il D.M. n.45 dell' 8 febbraio 2013;
visto il Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca presso l'Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo ai sensi del DM.94 dell'8 febbraio 2013 emanato con Decreto Rettorale n. 170 del
28 marzo 2013;
viste le deliberazioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione n.127 e
n.123 adottate rispettivamente nelle sedute del 28 maggio 2013 e del 31 maggio 2013 relative all‟attivazione dei corsi di dottorato XXIX ciclo;
visti il Decreto Rettorale n.275 del 26 giugno 2013 con il quale è stato emanato il bando di selezione per l‟ammissione ai corsi di dottorato di ricerca XXIX ciclo a.a. 2013/2014 con sede
amministrativa presso l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, il relativo avviso pubblicato
nella G.U. 4.Serie speciale n.53 del 5 luglio 2013 e l‟integrazione al suddetto bando di cui al
D.R. 334 del 5 agosto 2013;
vista la lettera d‟intenti del 31 luglio 2013 prot. n. 19112, con la quale la Società
ASSICURATRICE MILANESE S.p.A. Compagnia di Assicurazioni con sede legale a San Cesario sul Panaro (MO), ha manifestato l‟interesse allo svolgimento delle tematiche di ricerca
afferenti il Diritto assicurativo, delle Autority o in generale del Diritto Commerciale;
considerata la disponibilità a finanziare una borsa di studio per il corso di Dottorato di ricerca
in Economia, Società, Diritto – curriculum Diritto – Sviluppo, diritti dell’uomo, diritti sociali fondamentali e formazioni sociali -XXIX ciclo - della durata di tre anni, attivato presso il Dipartimento di Economia, Società, Politica per un importo di euro 51.935,6.;
visto l‟art. 16, comma 2, dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, in base al
quale, in caso di necessità o urgenza, il Rettore può assumere provvedimenti amministrativi
di competenza del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
sentito il Direttore Generale;
delibera
di ratificare il Decreto Rettorale d‟Urgenza n. 44 del 28 agosto 2013 relativo alla sottoscrizione
della convenzione con la Società Assicuratrice Milanese S.p.A. Compagnia di Assicurazioni, per il
finanziamento di una borsa di studio per il corso di Dottorato di ricerca in Economia, Società, Diritto -ciclo XXIX.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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DECRETO RETTORALE D‟URGENZA N.44 /2013
IL RETTORE
-
-
-
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138 /2012
del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2012 n.89;
visti la Legge 3 luglio 1998, n. 210;
visto il D.M. n.45 dell' 8 febbraio 2013;
visto il Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca presso l'Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo ai sensi del DM.94 dell'8 febbraio 2013 emanato con Decreto Rettorale n. 170 del
28 marzo 2013;
viste le deliberazioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione n.127 e
n.123 adottate rispettivamente nelle sedute del 28 maggio 2013 e del 31 maggio 2013 relative all‟attivazione dei corsi di dottorato XXIX ciclo;
visti il Decreto Rettorale n.275 del 26 giugno 2013 con il quale è stato emanato il bando di selezione per l‟ammissione ai corsi di dottorato di ricerca XXIX ciclo a.a. 2013/2014 con sede
amministrativa presso l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, il relativo avviso pubblicato
nella G.U. 4.Serie speciale n.53 del 5 luglio 2013 e l‟integrazione al suddetto bando di cui al
D.R. 334 del 5 agosto 2013;
vista la lettera d‟intenti del 31 luglio 2013 prot. n. 19112, con la quale la Società
ASSICURATRICE MILANESE S.p.A. Compagnia di Assicurazioni con sede legale a San Cesario sul Panaro (MO), ha manifestato l‟interesse allo svolgimento delle tematiche di ricerca
afferenti il Diritto assicurativo, delle Autority o in generale del Diritto Commerciale;
considerata la disponibilità a finanziare una borsa di studio per il corso di Dottorato di ricerca
in Economia, Società, Diritto – curriculum Diritto – Sviluppo, diritti dell’uomo, diritti sociali fondamentali e formazioni sociali -XXIX ciclo - della durata di tre anni, attivato presso il Dipartimento di Economia, Società, Politica per un importo di euro 51.935,6.;
visto l‟art. 16, comma 2, dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, in base al
quale, in caso di necessità o urgenza, il Rettore può assumere provvedimenti amministrativi
di competenza del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
Decreta
1. di approvare la sottoscrizione della stipula della convenzione nel testo sotto riportato:
2. di introitare la quota di finanziamento di euro 51.935,6 = alla voce del budget economico anno
2013 CA.03.31.07.01.02 borse dottorato di ricerca;
CONVENZIONE PER L’ATTIVAZIONE DI UNA BORSA DI STUDIO FINANZIATA PER IL
CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN “ECONOMIA, SOCIETA’, DIRITTO” CICLO 29. a.a.
2013/2014
L‟UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO BO (C.F.82002850418) con sede legale in
via Saffi,2 rappresentata legalmente dal Rettore Prof. Stefano Pivato, nato a Gatteo Mare (FC) il
03/08/1950, domiciliato presso l‟Università, in Via Saffi,2 -Urbino (PU)
e
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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la Società ASSICURATRICE MILANESE S.p.A. Compagnia di Assicurazioni- di seguito il finanziatore), (CF), con sede legale in via Corso Libertà, 53 - 41018 San Cesario sul Panaro
(MO), rappresentato dal Dott. Livio Filippi nato a Villa Minozzo (RE) il 12 giugno 1946.
PREMESSO
-che il Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca presso l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ai sensi del DM.45 dell'8 febbraio 2013 emanato con Decreto Rettorale n. 170 del 28 marzo
2013 in attuazione delle norme previste dall‟art. 4 della Legge 3.7.98, n. 210 e del D.M. 45 dell‟8
febbraio 2013 ed in particolare l‟art.3 che stabilisce che le borse di studio sono finanziate anche
con fondi acquisiti mediante convenzioni con soggetti pubblici e privati;
-che l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo con deliberazioni del Senato Accademico e del
Consiglio di Amministrazione n.127 e n.123 adottate rispettivamente nelle sedute del 28 maggio
2013 e del 31 maggio 2013 ha attivato presso il Dipartimento di Economia, Società, Politica il
corso di Dottorato di ricerca in Economia, Società, Diritto - curriculum Diritto – Sviluppo, diritti
dell’uomo, diritti sociali fondamentali e formazioni sociali -ciclo XXIX- a.a. 2013/2014 della durata
di tre anni;
- che il finanziatore è interessato allo svolgimento ed allo sviluppo delle attività di ricerca nei settori disciplinari per i quali è stato istituito il corso di Dottorato di ricerca di cui sopra;
-che il finanziatore è interessato in particolare allo svolgimento di tematiche di ricerca afferenti il
Diritto assicurativo, delle Autority o in generale del Diritto Commerciale;
-che a tal fine il finanziatore ha manifestato nella lettera di intenti pervenuta all‟Università in data
31 luglio 2013, prot. n. 19112, la disponibilità a finanziare una borsa di studio;
-ritenuto opportuno potenziare i rapporti con il sistema economico-sociale e con il mondo della
produzione di beni e servizi, finalizzati non solo alla formazione attraverso la ricerca, ma anche
all‟acquisizione da parte dei dottorandi di professionalità elevate spendibili in ambito produttivo;
CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE
Art. 1
L‟Università di Urbino, sede amministrativa del corso di dottorato in Economia, Società, Diritto si
impegna ad attribuire una borsa di studio per la frequenza al corso di Dottorato di ricerca in Economia, Società, Diritto - curriculum Diritto – Sviluppo, diritti dell’uomo, diritti sociali fondamentali e
formazioni sociali, per lo svolgimento di tematiche di ricerca afferenti il Diritto assicurativo, delle
Autority o in generale del Diritto Commerciale:
Tutti i posti di dottorato di ricerca sono messi a concorso, con unico bando, secondo le disposizioni, i requisiti, le modalità ed i criteri stabiliti dalla normativa vigente. Le borse di studio (compresa quella finanziata con la presente convenzione) saranno assegnate previa valutazione
comparativa del merito e secondo l'ordine definito nella graduatoria.
L‟Università provvede ad erogare le borse di studio ai candidati utilmente collocati in graduatoria,
in possesso dei prescritti requisiti di legge, nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente.
Il conferimento di tale borsa non dà luogo a rapporti di lavoro con l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Il dottorando assegnatario della borsa di studio dovrà seguire, nell‟ambito della tematica di cui in
premessa, il programma di ricerca e la redazione della tesi di dottorato; la formazione del dottorando rimane comunque sotto la responsabilità dell‟Università.
Art. 2
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Il finanziatore si impegna a versare all‟Università di Urbino, la somma complessiva per i tre anni
pari all‟ importo di euro 48.210,00 maggiorato di euro 3.725,60 quale fondo a copertura di eventuali spese eccezionali.
Il Finanziatore si impegna a versare all‟Università di Urbino per la borsa di studio finanziata, il seguente importo, al netto delle spese bancarie di Euro 51.935,6 comprensivo di tre annualità di
borsa in un‟unica soluzione, all‟atto della stipula della presente convenzione.
Il finanziatore adempie l‟obbligazione assunta con la presente convenzione, provvedendo, contestualmente alla stipula della convenzione, a produrre copia dell‟avvenuto pagamento dell‟intero
importo convenuto in Euro 51.935,6 effettuato utilizzando il codice IBAN IT
78I0605568700000000013137 intestato all‟Università degli Studi di Urbino, in essere presso la
Banca delle Marche –Via Veneto, 47 -Urbino (PU).
Dati identificativi del soggetto delegato per l‟Università ad operare sul conto corrente dedicato:
- Nome Cognome: Luigi Botteghi - data di nascita: 29 agosto 1967 – luogo di nascita: Rimini - residenza: Rimini Via Friburgo n. 3 I.2 – C.F. BTT LGU 67M29 H294Q - qualifica Direttore Generale.
Situazione contributiva Università:
-
INPS sede di Pesaro matricola 5905404034;
-
INAIL sede di Pesaro matricola 5822467.
Alle borse si applicano, in materia fiscale, le disposizioni di cui all‟art. 4 della Legge 13.8.1984, n.
476 e successive integrazioni e modificazioni (esenzione da prelievo fiscale), nonché in materia
previdenziale quelle di cui all‟art. 2, comma 26, primo periodo, della Legge n. 335/95, e successive modifiche e integrazioni.
Il Finanziatore si impegna anche a corrispondere all‟Università degli Studi di Urbino le somme richieste per eventuali aumenti della borsa di studio o per maggiori oneri derivanti dall‟attuazione di
disposizioni legislative e regolamentari, entro 60 giorni dalla richiesta da parte dell‟Università.
Qualora la borsa di studio non dovesse essere interamente fruita, le somme inutilizzate verranno
restituite al finanziatore, tempestivamente informato, entro 15 gg dalla comunicazione della rinuncia del dottorando all‟Ufficio Alta Formazione Post Laurea e pergamene alle seguenti coordinate bancarie : codice IBAN IT43 R 06060 12900 CC1280000007
Art. 3
Per quanto concerne la disciplina relativa allo svolgimento delle attività del corso di dottorato ed
agli obblighi cui è soggetto il borsista, si fa espresso riferimento alle norme vigenti in materia, ai
Regolamenti di ateneo, nonché al bando di concorso per l‟ammissione ai corsi di dottorato Dottorato – 29° ciclo.
Art.4
La ricerca svolta in esecuzione della presente convenzione sarà oggetto di relazione da presentare alla fine di ogni anno che riporterà il complesso delle attività svolte e dei risultati acquisiti interenti le tematiche di ricerca afferenti il Diritto assicurativo, delle Autority o in generale del Diritto
Commerciale. Le relazioni dovranno essere sottoscritte congiuntamente dal dottorando, dal tutor
dell‟Università e dalla Società Assicuratrice Milanese S.p.A. Compagnia di Assicurazioni.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Art.5
L‟Università di impegna a mantenere riservati i risultati conseguiti nello svolgimento dell‟attività di
ricerca collegata al dottorato, e non oggetto di pubblicazione scientifica, di brevetto o di pubblicazione sottoforma di tesi, per tutta la durata del corso di dottorato.
Il titolare della borsa di studio è tenuto a mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene
ai dati, informazioni o conoscenze in merito a processi produttivi e prodotti, acquisiti durante lo
svolgimento dell‟attività di ricerca.
Art.6
La tesi inerente alle tematica di ricerca realizzata dal dottorando beneficiario della borsa di studio
di cui alla presente convenzione sarà depositata presso le Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze.
Art. 7
La presente convenzione, che decorre dalla data della stipula e ha durata pari a quella del corso
di dottorato di ricerca di cui al precedente art. 1., terminerà il 31.10.2016, data di conclusione del
corso.
Art. 8
Le parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dalla
presente convenzione. Nei casi in cui non sia possibile raggiungere in questo modo l‟accordo il
foro competente è quello di Urbino.
Art. 9
La presente convenzione viene redatta in duplice esemplare e sarà registrata in caso d‟uso.
Ai sensi del D.lgs. 196/2003, i dati forniti saranno oggetto di trattamento al solo fine di rendere
possibili gli adempimenti relativi alla presente convenzione.
Letto, approvato, sottoscritto.
Urbino, ______
Per l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Il Rettore
(Stefano Pivato)
Per la Società ASSICURATRICE MILANESE S.p.A. Compagnia di Assicurazioni
(Dott. Livio Filippi)
3. il presente Decreto Rettorale sarà sottoposto alla ratifica del Consiglio di Amministrazione nella seduta immediatamente successiva.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Urbino, 28 agosto 2013
Il Rettore
f.to Stefano Pivato
OGGETTO: Provvedimenti concernenti la contribuzione per l'attivazione e l'iscrizione
alla 4° edizione del "Campionato nazionale delle Lingue"
N. o.d.g.: 08/01
Rep. n. 194/2013 Prot. n. 24393
UOR: Settore offerta formativa
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Si sottopone all‟approvazione del Consiglio di Amministrazione per l‟a.a. 2013/2014 i provvedimenti concernenti la contribuzione per l‟attivazione e l‟iscrizione alla 4° edizione del Campionato
Nazionale delle Lingue in base alla proposta avanzata dal Dipartimento di Studi Internazionali.
Storia, Lingue, Culture (DISTI) – Scuola di Lingue e Letterature Straniere.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con Decreto Rettorale
n. 138 del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie
Generale n. 89 del 16 aprile 2012;
Visto il D.L. n. 262, del 29 dicembre 2007 atto a promuovere misure per incentivare
l‟eccellenza degli studenti nei percorsi di istruzione;
Vista la delibera n. 13/9 del 19 giugno 2013 verbale n. 9 del Consiglio del Dipartimento di Studi Internazionali. Storia, Lingue, Culture (DISTI) con la quale si propone la 4° edizione del
Campionato Nazionale delle Lingue anno scolastico 2013-2014;
Vista la comunicazione del Prof. Piero Toffano Direttore del Dipartimento DISTI, in base alla
quale si comunica che l‟iniziativa – per l‟anno accademico 2013-2014 – viene finanziata in par-
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
te con contributo di partecipazione, contributi dell‟Università e sponsorizzazioni esterne e in
parte con fondi di Dipartimento nel limite massimo di Euro 1.500,00;
Considerato che l‟iniziativa ha registrato un crescente interesse da parte delle scuole, sia in
termini di numero di adesioni che di diffusione territoriale:
Preso atto che il Regolamento che disciplina le modalità di svolgimento del concorso è sottoposto all‟approvazione del Senato Accademico;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
1 di autorizzare il Dipartimento di Studi Internazionali. Storia, Lingue, Culture (DISTI) a richiedere alle scuole selezionate un contributo di partecipazione pari ad Euro 25,00 a copertura parziale delle spese organizzative;
2 di concedere ai 5 studenti che risulteranno vincitori del concorso “Campionato Nazione delle
Lingue” l‟esenzione dal 1 anno di contribuzione studentesca per l‟iscrizione a un qualsiasi corso di primo livello presente nell‟offerta formativa dell‟Ateneo (importo massimo per vincitore
pari a Euro 1.857,00) incrementabile da eventuali adempimenti secondo le determinazioni
stabilite ogni anno dal Consiglio di Amministrazione;
3 l‟esenzione dal 1 anno di contribuzione studentesca per l‟iscrizione a un qualsiasi corso di
primo livello presente nell‟offerta formativa dell‟Ateneo potrà essere esercitata dai vincitori del
concorso entro e non oltre il triennio accademico successivo;
4 la realizzazione dell‟iniziativa viene finanziata con:
- contributo di partecipazione da parte delle scuole aderenti;
- contributi dell‟Università entro un importo massimo di Euro 1.500,00;
- fondi di Dipartimento nel limite massimo di Euro 1.500,00.
OGGETTO: Importo tasse per gli studenti iscritti al primo anno fuori corso del corso di
laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali
N. o.d.g.: 08/02
Rep. n. 195/2013 Prot. n. 24394
UOR: Ufficio Segreteria Studenti area Scientifica
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
X
X
Ass.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Si sottopone a delibera del Consiglio di Amministrazione la proposta, relativa agli studenti iscritti
per l‟anno accademico 2013/2014 al primo anno fuori corso del quinto anno del corso di laurea
magistrale quinquennale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali (LMR/02),
concernente l‟equiparazione, per tali studenti, dell‟importo della tassa e della contribuzione studentesca prevista per i corsi di laurea quinquennali a ciclo unico in Farmacia (LM-13) e Chimica e
Tecnologie Farmaceutiche (LM-13) del Dipartimento di Scienze Biomelocolari – DISB – Scuola di
Farmacia.
La ratio riposa sul fatto che tali studenti, in virtù del loro curriculum studiorum, nell‟anno accademico 2013/2014 non avranno frequenze di attività di laboratorio.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli studi di Urbino Carlo Bo emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
vista la delibera n. 89/2013 del Senato Accademico del 9 aprile 2013 riportante i criteri relativi
alla contribuzione studentesca per l‟anno accademico 2013/2014;
vista la delibera n. 73/2013 del Consiglio di Amministrazione del 12 aprile 2013 relativa ai
provvedimenti concernenti la contribuzione studentesca per l‟anno accademico 2013/2014;
considerato che l‟importo relativo alle tasse e contributi universitari previsti per gli studenti iscritti al corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico in Conservazione e Restauro
dei Beni Culturali (Classe LMR/02) è stato quantificato in base alla frequenza obbligatoria, da
parte degli studenti, dei laboratori previsti nell‟offerta didattica del medesimo corso;
considerato che i laboratori previsti nell‟ offerta didattica del corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Classe LMR/02) devono essere frequentati dagli studenti iscritti entro il 5° anno di corso regolare;
considerato che gli studenti che si iscriveranno, per l‟anno accademico 2013/2014, al primo
anno fuori corso del 5° anno del corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico in
Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Classe LMR/02) hanno frequentato tutti i laboratori previsti dal corso suindicato;
ritenuto opportuno non applicare, agli studenti che si iscriveranno, per l‟anno accademico
2013/2014, al primo anno fuori corso del 5° anno del corso di laurea magistrale quinquennale
a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Classe LMR/02), l‟ importo delle
tasse e dei contribuiti studenteschi previsti per gli studenti iscritti in corso presso il corso
suindicato;
ritenuto opportuno applicare agli studenti che si iscriveranno, per l‟anno accademico
2013/2014, al primo anno fuori corso del 5° anno del corso di laurea magistrale quinquennale
a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Classe LMR/02) l‟importo delle
tasse e dei contributi previsto per gli studenti iscritti, per l‟anno accademico 2013/2014, al
primo anno fuori corso del 5° anno dei corsi di quinquennali a ciclo unico in Farmacia (LM-13)
e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (LM-13) del Dipartimento di Scienze Biomelocolari –
DISB – Scuola di Farmacia;
sentito il Direttore Generale;
delibera
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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agli studenti che hanno terminato attività tecnico-pratiche di Laboratorio e che si iscriveranno, per
l‟anno accademico 2013/2014, al primo anno fuori corso del 5° anno del corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Classe LMR/02) è
applicato l‟importo delle tasse e dei contributi previsto per gli studenti iscritti, per l‟anno accademico 2013/2014, al primo anno fuori corso del 5° anno dei corsi di quinquennali a ciclo unico in
Farmacia (LM-13) e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (LM-13) del Dipartimento di Scienze
Biomelocolari – DISB – Scuola di Farmacia.
OGGETTO: Ratifica del Decreto Rettorale d’urgenza n. 38/2013 del 2 luglio 2013 inerente la sottoscrizione della convenzione di tirocinio, di formazione ed orientamento
con il Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione di Urbino, della Provincia
di Pesaro e Urbino, sede di Fano, per tirocini in entrata.
N. o.d.g.: 08/03
Rep. n. 196/2013 Prot. n. 24395
UOR: Ufficio Stage e job Placement
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Si sottopone a ratifica del Consiglio di Amministrazione il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 38/2013
del giorno 02 luglio 2013, avente per oggetto la sottoscrizione della convenzione di tirocinio di
formazione ed orientamento con il Centro per l‟Impiego, l‟Orientamento e la Formazione di Urbino, della Provincia di Pesaro e Urbino, sede di Fano, per tirocini in entrata.
Il Consiglio di Amministrazione
-
Visto lo Statuto dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012.
Vista la L. n. 196 del 24 giugno 1997, Norme in materia di promozione dell'occupazione;
Visto il D.M. n. 142 del 25 marzo 1998, Regolamento recante norme di attuazione dei principi
e dei criteri di cui all'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, sui tirocini formativi e di orientamento;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
Vista la delibera n. 102 del Senato Accademico del 9 aprile 2003 in materia di tirocini formativi
ed orientamento;
Vista la delibera n. 167 del Consiglio di Amministrazione dell‟11 aprile 2003 in materia di tirocini formativi ed orientamento;
Vista la delibera n. 807 del Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2004 in materia di tirocini formativi ed orientamento;
Vista la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 – Legge Finanziaria 2007;
Vista la nota della Direzione Generale del Mercato del Lavoro del Ministero del Lavoro e della
Previdenza Sociale n. 440 del 4 gennaio 2007;
Vista la nota della Direzione Generale del Mercato del Lavoro del Ministero del Lavoro e della
Previdenza Sociale n. 4746 del 14 febbraio 2007;
Sentito il parere del Delegato del Rettore ai Tirocini formativi e Placement, prof. Tonino Pencarelli;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
di ratificare il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 38/2013 del giorno 02 luglio 2013 relativo alla sottoscrizione della convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con il Centro per l‟Impiego,
l‟Orientamento e la Formazione di Urbino, della Provincia di Pesaro e Urbino, sede di Fano per
tirocini in entrata.
DECRETO RETTORALE D‟URGENZA N. 38/2013
IL RETTORE
Visto lo Statuto dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012.
Vista la L. n. 196 del 24 giugno 1997, Norme in materia di promozione dell'occupazione;
Visto il D.M. n. 142 del 25 marzo 1998, Regolamento recante norme di attuazione dei principi
e dei criteri di cui all'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, sui tirocini formativi e di orientamento;
Vista la delibera n. 102 del Senato Accademico del 9 aprile 2003 in materia di tirocini formativi
ed orientamento;
Vista la delibera n. 167 del Consiglio di Amministrazione dell‟11 aprile 2003 in materia di tirocini formativi ed orientamento;
Vista la delibera n. 807 del Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2004 in materia di tirocini formativi ed orientamento;
Vista la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 – Legge Finanziaria 2007;
Vista la nota della Direzione Generale del Mercato del Lavoro del Ministero del Lavoro e della
Previdenza Sociale n. 440 del 4 gennaio 2007;
Vista la nota della Direzione Generale del Mercato del Lavoro del Ministero del Lavoro e della
Previdenza Sociale n. 4746 del 14 febbraio 2007;
Sentito il parere del Delegato del Rettore ai Tirocini formativi e Placement, prof. Tonino Pencarelli;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Visto l‟art. 16, comma 2, lett. i dello Statuto che autorizza il Rettore, in caso di necessità ed
urgenza, ad assumere provvedimenti amministrativi di competenza del Consiglio di Amministrazione e del Senato Accademico riferendone, per la ratifica, nella seduta immediatamente
successiva;
DECRETA
1. di autorizzare il Rettore alla stipula della Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con il Centro per l‟Impiego, l‟Orientamento e la Formazione di Urbino della Provincia di
Pesaro e Urbino, sede di Fano, nel testo di seguito riportato:
CONVENZIONE DI TIROCINIO DI FORMAZIONE ED ORIENTAMENTO
(Art. 18 Legge 196/97 – Decreto MPLS n. 142/98)
Convenzione n.
stipulata in data
Prot.
TRA
Il Centro per l‟Impiego, l‟Orientamento e la Formazione di Fano con sede in Fano, (d‟ora in poi
denominato “soggetto promotore”) - C.F 00212000418, rappresentato dal Dott. Ariodante Ramovecchi, nato a Fano il 05/05/1950 in qualità di Responsabile del Centro per l‟Impiego,
l‟Orientamento e la Formazione di Fano
E
L‟Università degli Studi di Urbino, (d‟ora in poi denominato “soggetto ospitante”), con sede legale
in Urbino, Via Saffi, 2, 61029 Urbino (PU), P.IVA 00448830414 rappresentato dal Magnifico Rettore, Prof. Stefano Pivato, nato a Gatteo (FC) il 03/08/1950.
Settore aziendale: Istruzione
PREMESSO CHE
Al fine di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e
realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell‟ambito dei processi formativi, i soggetti
richiamati all‟art. 18, comma 1 lett. a) Legge 196/97, possono promuovere tirocini presso datori di
lavoro pubblici e privati a beneficio di coloro che abbiano già assolto l‟obbligo scolastico ai sensi
della Legge 31.12.62 n. 1859 e Legge 10.2.2000 n 30 art. 1;
SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
Art. 1
Ai sensi dell‟art. 18 Legge 24.6.97 n. 196, il soggetto ospitante si impegna ad accogliere presso
la sua struttura n. 10 tirocinante/i su proposta dell‟Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino, nel rispetto e nei limiti previsti dall‟art. 1, comma 3 del Decreto n. 142/98 (le aziende con non
più di 5 dipendenti a tempo indeterminato max 1 tirocinante, le aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato tra 6 e 19 max 2 tirocinanti, le aziende con più di 20 dipendenti a
tempo indeterminato fino ad una max del 10% dei dipendenti).
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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L‟Azienda dichiara inoltre che i locali e le attrezzature che saranno utilizzate dall‟allievo durante il
periodo di tirocinio sono conformi alla normativa vigente in materia di sicurezza e di igiene e che
la relativa documentazione attestante tale conformità è depositata presso la sede sociale.
Art. 2
Il tirocinio formativo e di orientamento, ai sensi dell‟art. 18, comma 1, lett. D) della Legge 196/97
non costituisce rapporto di lavoro.
Durante lo svolgimento del tirocinio l‟attività di formazione e di orientamento è accompagnata e
verificata da un tutor designato dal soggetto promotore in veste di responsabile didatticoorganizzativo e da un responsabile aziendale indicato dal soggetto ospitante;
Per ciascun tirocinante inserito nell‟azienda ospitante, in base alla presente convenzione, viene
predisposto un progetto formativo e di orientamento contenente:
il nominativo del tirocinante;
il nominativo del tutor e del responsabile aziendale;
obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio, con l‟indicazione dei tempi di presenza in
azienda;
le strutture aziendali (stabilimenti, sedi, reparti, uffici) presso cui si svolge il tirocinio;
gli estremi identificativi delle assicurazioni INAIL e per la responsabilità civile
Art. 3
Durante lo svolgimento del tirocinio formativo e di orientamento il tirocinante è tenuto a:
svolgere le attività previste dal progetto formativo e di orientamento;
rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro;
mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai dati, informazioni o conoscenze in merito a processi produttivi e prodotti acquisiti durante lo svolgimento del tirocinio
Art. 4
Il soggetto ospitante assicura il/i tirocinante/i contro gli infortuni sul lavoro presso l‟INAIL (posizione n. 90211454); in caso di incidente durante lo svolgimento del tirocinio, il soggetto ospitante
si impegna a segnalare l‟evento, entro i termini previsti dalla normativa vigente, agli istituti assicurativi (con riferimento al numero della polizza assicurativa );
il soggetto promotore assicura il tirocinante per la responsabilità civile contro terzi (polizza
n. 6102500501186 compagnia Milano Assicurazioni, agenzia di Pesaro)
il soggetto promotore si impegna a far pervenire alla Regione o alla Provincia delegata, alle Strutture provinciali del MLPS competenti per territorio in materia di ispezione, nonché alle Rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza alle OO.SS. territoriali, copia della convenzione e di
ciascun progetto formativo e di orientamento;
le parti si impegnano a rilasciare al tirocinante, al termine della esperienza, una dichiarazione sulle competenze e/o conoscenze acquisite.
Firma del soggetto promotore
Firma del soggetto ospitante
2. Il presente Decreto sarà sottoposto a ratifica dal Consiglio di Amministrazione nella seduta
immediatamente successiva.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Urbino, 02 luglio 2013
Il Rettore
F.to Stefano Pivato
OGGETTO: Ratifica del Decreto Rettorale d'urgenza n. 40/2013 del 22 luglio 2013 relativo all'approvazione del testo della Convenzione fra l'Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo e i CAF in materia di servizi di assistenza agli studenti per la compilazione
della Dichiarazione sostitutiva Unica.
N. o.d.g.: 08/04
Rep. n. 197/2013 Prot. n. 24396
UOR: Ufficio Segreteria Studenti area GEPS
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Si sottopone a ratifica del Consiglio di Amministrazione il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 40 del
22 luglio 2013, avente ad oggetto l‟approvazione del testo della Convenzione fra l‟Università degli
Studi di Urbino Carlo Bo ed i CAF in materia di servizi ed assistenza agli studenti per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Le ragioni d‟urgenza sono motivate dalla necessità di
rinnovare la Convenzione suindicata e dall‟opportunità di agevolare gli studenti nella compilazione dei documenti relativi all‟accesso ai benefici previsti dalle fasce di reddito della contribuzione
studentesca.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138/2012
del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
considerato che per l‟anno accademico 2013/2014 l‟Ateneo intende provvedere al rinnovo
della Convenzione con i CAF in merito all‟attività di assistenza alla compilazione, ricezione e
trasmissione delle dichiarazioni sostitutive uniche;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
-
-
visto l‟art. 16 comma 2 lettera i) dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
che conferisce al Rettore il potere di assumere provvedimenti amministrativa di competenza
del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
ritenuto che sussistono ragioni di urgenza motivate dalla necessità di consentire anche per
l‟anno accademico 2013/2014 l‟agevolazione prevista per gli studenti nell‟anno accademico
2012/2013:
sentito il Direttore Generale;
delibera
di ratificare il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 40 del 22 luglio 2013 ai fini dell‟approvazione del testo della Convenzione con i CAF per l‟attività di assistenza alla compilazione, ricezione e trasmissione delle dichiarazioni sostitutive uniche per l‟anno accademico 2013/2014.
DECRETO RETTORALE D‟URGENZA N. 40/2013
IL RETTORE
-
-
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli studi di Urbino Carlo Bo emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
Visto l‟art. 16 comma 2 lettera i) dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo che
conferisce al Rettore il potere di assumere provvedimenti amministrativi di competenza del
Senato Accademico e del Consiglio di amministrazione;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con Decreto del Decano n. 1374/2001 del
15 ottobre 2001 e successive modificazioni e integrazioni;
Visto l‟art. 5 del DPCM 9 aprile 2001 “Uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari,
emanato ai sensi dell‟articolo 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390‟‟, in base al quale le condizioni economiche dello studente sono individuate sulla base dell‟Indicatore della situazione
economica equivalente di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e successive modificazioni e integrazioni;
Visto l‟art. 8 comma 3 del D.Lgs. 29 marzo 2012, n. 68 “Revisione della normativa di principio
in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti,
in attuazione della delega prevista dall‟art. 5. comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della
legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti al comma 3, lettera f), e al comma 6”, le condizioni economiche dello studente iscritto o che intende iscriversi
a corsi di istruzione superiore su tutto il territorio nazionale sono individuate sulla base dell‟ Indicatore della situazione economia equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n.
109, e successive modificazioni, anche tenuto conto della situazione economica del territorio
in cui ha sede l‟università o l‟istituzione di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Ai
sensi dell‟art. 3, comma 1, dello stesso decreto, sono previste modalità integrative di selezione
quali l‟Indicatore della situazione economica all‟estero e l‟Indicatore della situazione patrimoniale equivalente;
Visto il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e successive modificazioni e integrazioni
che ha definito i criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate ovvero servizi sociali e assistenziali non destinati alla
generalità dei soggetti o comunque collegati nella misura e nel costo a determinate situazioni
economiche;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
-
-
Visto il protocollo d‟intesa siglato fra la CRUI e la Consulta dei CAF, in data 28 aprile 2005,
con il quale si è convenuto di attuare una collaborazione al fine di assistere, elaborare e trasmettere all‟INPS e alle Università le certificazioni economiche degli studenti universitari, utili
per l‟erogazione delle prestazioni e la partecipazione al costo delle stesse;
Vista la Delibera n. 73 del Consiglio di Amministrazione del 12 aprile 2013 con la quale sono
stati approvati i provvedimenti concernenti la contribuzione studentesca per l‟a.a. 2013-2014;
Considerato che i CAF si sono impegnati ad assistere e compilare la dichiarazione ISEEU
(ISEE integrato con gli ulteriori parametri previsti per l‟Università) e ad effettuare la trasmissione telematica di tutti i dati analitici dello studente e del suo nucleo familiare all‟Università;
Considerato che il sistema di ripartizione in fasce della contribuzione studentesca comporta
l‟obbligo – per gli studenti interessati ad ottenere l‟accesso alle fasce agevolate – di presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica – attestante la situazione reddito-patrimoniale personale
o del nucleo familiare di appartenenza;
Ritenuto opportuno facilitare gli studenti iscritti all‟Ateneo a presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica avvalendosi dell‟assistenza dei CAF;
Considerato il parere favorevole espresso dai CAF territoriali ad estendere questo servizio agli
studenti iscritti all‟Università degli studi di Urbino Carlo Bo;
Considerato che la Convenzione per l‟attività di assistenza alla compilazione, ricezione e trasmissione delle dichiarazioni sostitutive uniche ha validità annuale;
Ritenuto opportuno rinnovare la Convenzione per l‟anno accademico 2013/2014;
Visto l‟art. 16, lettera i) dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, in base al
quale in caso di necessità e urgenza il Rettore può assumere provvedimenti amministrativi di
competenza del Consiglio di Amministrazione;
DECRETA
1. E‟ approvato il testo della Convenzione fra l‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e i CAF in materia di servizi di assistenza agli studenti per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica - nello schema riportato in calce;
2. Il presente decreto verrà sottoposto a ratifica del Consiglio di Amministrazione nella prima seduta utile.
CONVENZIONE PER L’ATTIVITA’ DI ASSISTENZA ALLA COMPILAZIONE,
RICEZIONE E TRASMISSIONE DELLE DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE UNICHE
L‟Università degli studi di Urbino Carlo Bo con sede in Urbino Via Saffi 2 P.IVA 00448830414,
rappresentata dal Magnifico Rettore nella persona del Prof. Stefano Pivato, in qualità di legale
rappresentante dell‟Università, nato a Gatteo (FC) il 03/08/1950;
il Centro autorizzato di
……………………………
-
assistenza
E
fiscale
CAF
____________,
rappresentato
da
PREMESSO
Che ai sensi dell‟articolo 3, comma 1, del DPR 25 luglio 1997, n. 306, „‟le università graduano
l‟importo dei contributi universitari secondo criteri di equità in relazione alle condizioni economiche dell‟iscritto utilizzando metodologie adeguate a garantire un‟effettiva progressività anche allo scopo di tutelare gli studenti di più disagiata condizione economica, valutata secondo
quanto previsto dai commi 2 e 3‟‟;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
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-
-
-
Che ai sensi dell‟articolo 5 del DPCM 9 aprile 2001 “Uniformità di trattamento sul diritto agli
studi universitari, emanato ai sensi dell‟articolo 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390‟‟, le
condizioni economiche dello studente sono individuate sulla base dell‟Indicatore della situazione economica equivalente di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e successive
modificazioni e integrazioni;
Che ai sensi dell‟art. 8 comma 3 del D.Lgs. 29 marzo 2012, n. 68 “Revisione della normativa
di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti, in attuazione della delega prevista dall‟art. 5. comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti al
comma 3, lettera f), e al comma 6”, le condizioni economiche dello studente iscritto o che intende iscriversi a corsi di istruzione superiore su tutto il territorio nazionale sono individuate
sulla base dell‟Indicatore della situazione economica equivalente, di cui al decreto legislativo
31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni, anche tenuto conto della situazione economica del territorio in cui ha sede l‟università o l‟istituzione di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Ai sensi dell‟art. 3, comma 1, dello stesso decreto, sono previste modalità integrative di selezione quali l‟Indicatore della situazione economica all‟estero e l‟Indicatore della
situazione patrimoniale equivalente;
Che il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e successive modificazioni e integrazioni ha
definito i criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono
prestazioni sociali agevolate ovvero servizi sociali e assistenziali non destinati alla generalità
dei soggetti o comunque collegati nella misura e nel costo a determinate situazioni economiche;
Che l‟INPS ha stipulato in data 5 novembre 2001 una convenzione con i CAF per affidare a
questi ultimi la raccolta e l‟invio, tramite trasmissione telematica, delle dichiarazioni raccolte
all‟Istituto e la conseguente consegna all‟utente del calcolo e dell‟attestazione INPS relativa
all‟indicatore della situazione economica equivalente;
Che la Conferenza dei Rettori delle Università italiane e la Consulta dei CAF, in data 28 aprile
2005, hanno stipulato un protocollo di intesa con il quale si è convenuto di attuare una collaborazione al fine di assistere, elaborare e trasmettere all‟INPS e alle Università le certificazioni
economiche degli studenti universitari, utili per l‟erogazione delle prestazioni e la partecipazione al costo delle stesse;
Che in tale sede i CAF si sono impegnati ad assistere e compilare la dichiarazione ISEEU
(ISEE integrato con gli ulteriori parametri previsti per l‟Università), ad effettuare la trasmissione
telematica di tutti i dati analitici dello studente e del suo nucleo familiare all‟Università;
Che il DPCM 9 aprile 2001 (articolo 5) prevede l‟utilizzo di criteri specifici e aggiuntivi per
l‟individuazione delle condizioni economiche dello studente (Indicatore ISEEU), in particolare:
- integrazione del nucleo dello studente con quello dei genitori qualora non ricorrano le
condizioni di cui all‟articolo 3 , lettere a) e b) del comma 3;
- integrazione dell‟ISEE con l‟indicatore di situazione economica all‟estero;
- ricalcolo dell‟ISEE e dell‟ISPE valutando al 50% i redditi e i patrimoni posseduti dai fratelli
e dalle sorelle dello studente richiedente.
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Articolo 1 - Oggetto della convenzione
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Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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La presente convenzione ha per oggetto l‟esecuzione del servizio di raccolta delle Dichiarazioni
sostitutive uniche, di determinazione, certificazione e trasmissione dell‟indicatore della situazione
economica equivalente dei nuclei familiari degli studenti iscritti all‟Università degli Studi di Urbino
Carlo Bo nell‟anno accademico 2013/2014.
Il servizio è svolto nei confronti degli studenti da tutte le sedi operative autorizzate diffuse su tutto
il territorio regionale - allegate alla presente e parte integrante della presente convenzione. Il servizio viene più precisamente descritto negli articoli successivi.
L‟Università di Urbino Carlo Bo si avvale della facoltà di far sottoscrivere il presente accordo a tutti i CAF facenti parte della Consulta Nazionale, purché disposti al rispetto delle condizioni economico-organizzative di cui al presente accordo.
Articolo 2 - Descrizione delle attività oggetto della convenzione
I CAF, si impegnano a garantire su tutto il territorio regionale le prestazioni sottoindicate, assicurando la piena disponibilità e diligenza e, considerata la particolare natura dell‟utenza, rispettando
il criterio della massima economicità possibile:

Con riferimento a tutti gli studenti, senza alcun onere:
 servizio di assistenza alla compilazione e invio all'I.N.P.S. per via telematica, consegna
allo studente della dichiarazione sostitutiva unica e dell'attestazione INPS relativa al calcolo e all'indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare;

Con riferimento agli studenti di nazionalità italiana che necessitano assistenza:
 accoglienza degli studenti per l'accesso alla contribuzione agevolata stabilita
dall‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo secondo l‟articolazione in VII fasce (di cui le
prime VI agevolate);
 verifica dell'attestazione INPS relativa al calcolo dell'indicatore della situazione economica o, ove questa non fosse in possesso del richiedente, la compilazione e la trasmissione
della dichiarazione sostitutiva unica all‟INPS rilasciando allo studente copia
dell‟attestazione ISEE;
 compilazione e stampa della Dichiarazione Sostitutiva Unica e dell‟ISEEU (ISEE integrata
con i criteri del D.P.C.M. 9 aprile 2001) anche se il valore ISEEU è uguale all‟ISEE, rilasciando allo studente copia delle attestazioni;
 trasmissione telematica all‟Università, secondo il tracciato concordato con la Consulta
Nazionale dei CAF, delle attestazioni riportanti il calcolo ISEE e ISEEU e dei dati analitici
dell‟ISEEU su delega dello studente al seguente indirizzo di posta elettronica certificata
(PEC): [email protected] con l‟indicazione in oggetto “Alla c.a. del
dott. Alfonso Pretelli”
 definizione di un programma di lettura che permetterà la stampa dell‟attestato ISEEU e
dei relativi dati analitici;
 l'eventuale archiviazione dei dati, in forma cartacea ed informatica, a disposizione
dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, per 24 mesi;

Con riferimento agli studenti stranieri che necessitano assistenza:
Per il cittadino straniero non residente in Italia ma obbligatoriamente in possesso del codice fiscale, non potendo presentare la dichiarazione ai fini ISEE verrà effettuato il calcolo in analogia all‟ISEEU, sulla base dei seguenti documenti previsti dalla normativa vigente:
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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1.
documentazione contenente la compilazione del nucleo familiare e le informazioni
necessarie per la determinazione dell‟ISEEU, ovvero certificato rilasciato dalle Autorità del proprio Paese di provenienza e tradotto in lingua italiana, convalidata
dall‟Autorità diplomatica italiana competente per territorio o, resa dalle competenti
Rappresentanze diplomatiche o consolari estere in Italia e legalizzate dalle Prefetture per quei Paesi dove esistono particolari difficoltà, documentate dalla locale
Ambasciata italiana, attestante:
a) la composizione del nucleo familiare con l‟indicazione di coloro che convivono
con il capofamiglia, alla data di presentazione della domanda;
b) l‟attività svolta da ognuno di essi ed il reddito percepito (anche agrario), espresso nella moneta del proprio paese nell‟anno 2012; in caso di assenza di
reddito deve essere espressamente specificato nella documentazione;
c) patrimonio relativo ai fabbricati di tutti i componenti il nucleo familiare, con
specificata la relativa superficie in mq. nonché il patrimonio mobiliare disponibile all‟estero alla data del 31.12.2012; in caso negativo deve essere espressamente specificato nelle documentazione; si fa presente che dall‟a.a. 2007/2008
il Piano Regionale per gli studi ha stabilito la valutazione del patrimonio immobiliare, solo nel caso di fabbricati, sulla base del valore convenzionale di Euro
550 al mq.
d) Dichiarazione Sostitutiva Unica rilasciata dal CAF ai fini dell‟ISEEU.
Per gli studenti provenienti da paesi particolarmente poveri, in relazione anche alla
presenza di basso indicatore di sviluppo umano, di cui all‟elenco definito annualmente
con Decreto del Ministero dell‟Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, la valutazione della condizione economica è effettuata sulla base di una certificazione della
Rappresentanza italiana nel paese di provenienza, che attesti che lo studente non appartiene ad una famiglia notoriamente di alto reddito ed elevato livello sociale; tale attestazione e quella alternativa di cui al comma successivo, ai fini della quantificazione degli indicatori della situazione economica, sono fatte corrispondere per tutti gli indicatori
ad Euro 1 (uno).
Per gli studenti che si iscrivono al primo anno dei corsi di Laurea triennale e Laurea Magistrale (biennale e quinquennale a ciclo unico), la certificazione che lo studente non
appartiene ad una famiglia notoriamente di alto reddito ed elevato livello sociale, può
essere altresì rilasciata da parte di Enti italiani abilitati alla presentazione di garanzia di
copertura economica, di cui alle vigenti disposizioni in materia di immatricolazione degli
studenti stranieri nelle Università italiane; in tal caso l‟Ente che rilascia tale certificazione, si impegna alla eventuale restituzione della Borsa di studio per conto dello studente
in caso di revoca.
Ai fini della valutazione della condizione economica per gli studenti riconosciuti quali rifugiati politici ed apolidi, si tiene conto dei redditi e del patrimonio eventualmente detenuti in Italia e, sono esentati dal presentare dichiarazioni rilasciate dalle ambasciate e
Consolati.
Articolo 3 – Ulteriori adempimenti da parte dei CAF
I CAF per l'espletamento dei servizi di cui all‟art. 2 si avvarranno di proprio personale allo scopo
adeguatamente formato.
I CAF garantiscono, tramite polizza di assicurazione eventuali danni cagionati agli utenti per i
servizi di cui all‟art. 2.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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I CAF per l'espletamento dei servizi di cui all‟art. 2 garantiscono la gratuità nei confronti dello studente a fronte del compenso previsto dall‟art. 6 del presente accordo.
Il CAF garantisce ogni necessaria verifica sulla base dei propri archivi telematici e cartacei da
parte dell‟Università per l‟espletamento del servizio oggetto della presente convenzione.
Il CAF mette a disposizione dell‟Università l‟elenco delle proprie sedi autorizzate sul territorio regionale, con relative ubicazioni, nonché i giorni e gli orari di apertura al pubblico.
Il CAF garantisce un‟adeguata apertura di sedi e un‟adeguata disponibilità di operatori al fine di
consentire agli studenti di poter effettuare la Dichiarazione sostitutiva unica entro i termini stabiliti
dall‟Ateneo.
Articolo 4 - Termini per la consegna delle dichiarazioni sostitutive uniche
Gli studenti, al fine di ottenere le agevolazioni sulle tasse universitarie, dovranno effettuare la dichiarazione sostitutiva unica dal 16 luglio 2013 al 30 novembre 2013. Gli stessi potranno anche
presentare tardivamente la dichiarazione versando una sanzione amministrativa all‟Ateneo e comunque non oltre il 10 febbraio 2014.
Il CAF si impegna a ricevere gli studenti al fine del rilascio dell‟attestazione ISEEU entro il 10 febbraio 2014, qualora gli stessi richiedano l‟appuntamento entro tale data ovvero si presentino direttamente entro tale data presso le singole sedi.
Articolo 5 - Trasmissione dei dati all’Università
Il CAF provvede a trasmettere all‟Ateneo tutti i dati analitici dello studente e del nucleo familiare
secondo il tracciato standard definito a livello nazionale.
Il primo invio dei dati dovrà essere effettuato entro il 20 ottobre 2013, il secondo entro il 20 novembre 2013. I dati relativi alle dichiarazioni sostitutive consegnate dagli studenti entro il 31 dicembre 2013 dovranno pervenire entro il 20 gennaio 2014, quelli relativi alle dichiarazioni consegnate entro il 10 febbraio 2014 dovranno pervenire entro e non oltre il 20 febbraio 2014.
I dati verranno trasmessi con il formato e le modalità precisate all‟articolo 2 della presente convenzione. Le eventuali variazioni delle attestazioni ISEEU già inviate saranno acquisite
dall‟Ateneo nello stesso formato.
Articolo 6 - Corrispettivo
Per le attività di cui alla presente convenzione l‟Università si impegna corrispondere € 5,00+ IVA
a pratica trattata per le prime 200 pratiche. Per le pratiche successive (eccedenti la soglia delle
prime 200) l‟Università corrisponderà un importo pari a € 4,50+ IVA a pratica.
Per le pratiche relative a studenti stranieri l‟Università si impegna a corrispondere € 10,00+ IVA a
pratica.
E‟ fatto obbligo al CAF di non chiedere rimborsi al singolo studente.
Il CAF emetterà fattura nei confronti dell‟Università sulla base del numero delle dichiarazioni trasmesse, distinte per tipologia (studenti italiani o stranieri) in corrispondenza delle date principali di
trasmissione: 20 gennaio e 20 febbraio 2014.
Il CAF, contemporaneamente alla emissione delle fatture invierà, con le modalità indicate all‟art. 2
della presente convenzione, un file formato excel contenente i nominativi degli studenti oggetto
delle dichiarazioni tramesse.
Articolo 7 - Obblighi dell’Università
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo si impegna a dare adeguata pubblicità del presente
accordo agli studenti interessati, dando notizia del servizio erogato dal CAF e dell‟ubicazione delle sedi da questo messe a disposizione sul territorio regionale e nazionale.
Articolo 8 - Trattamento dei dati personali
Le parti per quanto di rispettiva competenza si uniformano alla disposizioni del decreto legislativo
30/06/2003, n. 196 recante „‟Codice in materia di protezione dei dati personali‟‟, in particolar modo riguardo agli standard stabiliti in materia di sicurezza dei dati e di responsabilità nei confronti
degli interessati.
Articolo 9 - Durata della convenzione
La presente convenzione ha validità annuale a decorrere dalla data di sottoscrizione della presente convenzione. Le parti si impegnano a rivedere i termini della convenzione all‟inizio
dell‟anno accademico 2014/2015.
Urbino, 22 luglio 2013
IL RETTORE
f.to Stefano Pivato
OGGETTO: Ratifica del Decreto Rettorale d'urgenza n. 41/2013 del 25 luglio 2013 relativo alla concessione di esoneri o rimborsi parziali agli studenti appartenenti a famiglie con almeno un genitore in cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga.
N. o.d.g.: 08/05
Rep. n. 198/2013 Prot. n. 24397
UOR: Ufficio Segreteria Studenti area GEPS
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
X
X
Ass.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Si sottopone a ratifica del Consiglio di Amministrazione il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 41 del
25 luglio 2013, avente ad oggetto la concessione di esoneri o rimborsi parziali a studenti appartenenti a famiglie con almeno un genitore lavoratore che si trova da almeno tre mesi in disoccupazione, mobilità, cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. Le ragioni d‟urgenza
sono motivate dalla opportunità di concedere i benefici suindicati in corrispondenza dell‟apertura
del nuovo anno accademico 2013/2014 prevista il 16 luglio 2013.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n.138/2012
del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
vista la delibera n. 89/2013 del Senato Accademico del 9 aprile 2013 riportante i criteri relativi
alla contribuzione studentesca per l‟anno accademico 2013/2014;
vista la delibera n. 73/2013 del Consiglio di Amministrazione del 12 aprile 2013 relativa ai
provvedimenti concernenti la contribuzione studentesca per l‟anno accademico 2013/2014, in
particolare il punto 23 che autorizza il Rettore a concedere l‟esonero o il rimborso – anche
parziale – della contribuzione studentesca a studenti in particolari situazioni di problematiche
legate al reddito familiare;
Considerato il perdurare del periodo di crisi che investe il paese Italia ed in particolare le condizioni di cassa integrazione in cui versano molte famiglie;
Ritenuto opportuno agevolare l‟accesso agli studi universitari agli studenti che appartengono
a nuclei familiari con genitore in situazione di cassa integrazione, disoccupazione, mobilità;
visto l‟art. 16 comma 2 lettera i) dello Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
che conferisce al Rettore il potere di assumere provvedimenti amministrativa di competenza
del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
ritenuto che sussistono ragioni di urgenza motivate dalla necessità di consentire sin
dall‟apertura del nuovo anno accademico 2013/2014 l‟accesso ai benefici suindicati;
sentito il Direttore Generale;
delibera
di ratificare il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 41 del 25 luglio 2013 ai fini dell‟approvazione della
concessione di esoneri o rimborsi parziali a studenti appartenenti a famiglie con almeno un genitore lavoratore che si trova da almeno tre mesi in disoccupazione, mobilità, cassa integrazione
ordinaria,straordinaria e in deroga.
DECRETO RETTORALE D‟URGENZA N. 41/2013
IL RETTORE
-
-
Visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
Serie Generale, n. 89 del 16 aprile 2012;
vista la delibera n. 89/2013 del Senato Accademico del 9 aprile 2013 riportante i criteri relativi
alla contribuzione studentesca per l‟anno accademico 2013/2014;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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-
-
-
vista la delibera n. 73/2013 del Consiglio di Amministrazione del 12 aprile 2013 relativa ai
provvedimenti concernenti la contribuzione studentesca per l‟anno accademico 2013/2014, in
particolare il punto 23 che autorizza il Rettore a concedere l‟esonero o il rimborso – anche
parziale – della contribuzione studentesca a studenti in particolari situazioni di problematiche
legate al reddito familiare;
visto il Decreto Rettorale d‟urgenza n. 39 del 22 luglio 2013;
considerato il perdurare del periodo di crisi che investe il paese Italia ed in particolare le situazioni di cassa integrazione in cui versano molte famiglie;
ritenuto opportuno agevolare l‟accesso agli studi universitari agli studenti che appartengono a
nuclei familiari con genitore in situazione di cassa integrazione;
considerata la necessità di specificare meglio le condizioni che devono possedere gli studenti
per essere ammessi a beneficio e di circoscrivere l‟ambito di intervento;
ritenuto che siano ammessi a beneficio gli studenti appartenenti a famiglie con almeno un genitore lavoratore che si trova da almeno tre mesi in disoccupazione, mobilità, cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, che si immatricolano per l‟anno accademico
2013/2014 ad un corso di studi di primo e di secondo livello dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto l‟art. 16, comma 2, lettera i) dello Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo,
in base al quale in caso di necessità e urgenza il Rettore può assumere provvedimenti amministrativi di competenza del Consiglio di Amministrazione;
DECRETA
1. di annullare il dispositivo del Decreto Rettorale d‟urgenza n. 39/2013 del 22 luglio 2013;
2. di concedere esoneri o rimborsi parziali a studenti appartenenti a famiglie con almeno un genitore lavoratore che si trova da almeno tre mesi in disoccupazione, mobilità, cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga; in particolare gli studenti che si immatricolano per
l‟anno accademico 2013/2014 ad un corso di studi di primo e di secondo livello dell‟Università
degli Studi di Urbino Carlo Bo, sono esonerati dal pagamento relativo alle voci tassa di iscrizione e contributi della I rata di contribuzione studentesca, considerando tali studenti appartenenti alla I fascia di contribuzione;
3. il beneficio di cui al punto 2 non è cumulabile ad altri benefici previsti dall‟Università degli Studi
di Urbino Carlo Bo ed in materia di diritto allo studio regionale della Regione Marche;
Urbino, 25 luglio 2013
IL RETTORE
f.to Stefano Pivato
OGGETTO: Assegnazione budget alla Scuola di specializzazione per le professioni legali per l'anno accademico 2013/2014
N. o.d.g.: 10/01
Rep. n. 199/2013 Prot. n. 24398
UOR: Ufficio Bilancio, fiscale e coordinamento Dipartimenti
Nominativo
Stefano PIVATO
F
X
C
A
As
Nominativo
Tonino PENCARELLI
F
X
C
A
As
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
Pagina 162 di 173
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
X
X
X
X
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
Con Decreto Interministeriale 16 luglio 2013 è stato emanato il bando di concorso per
l‟accesso alle scuole di specializzazione per le professioni legali per l‟anno accademico
2013/2014 che prevede per l‟Ateneo di Urbino un numero di laureati da ammettere alla Scuola
pari a 50 unità. Il Direttore della Scuola, Prof. Andrea Giussani ha posto in essere un'intensa attività di riorganizzazione della stessa che ha permesso di garantire un percorso formativo di un
certo rilievo contenendo allo stesso tempo i costi. Occorre al riguardo ricordare che la Scuola era
assistita fino a qualche anno fa da uno specifico contributo ministeriale.
Per questi motivi si ritiene opportuno continuare a supportare tali attività confermando
l'assegnazione alla Scuola di specializzazione per le professioni legali dell‟Ateneo un contributo
per l‟anno accademico 2013/2014.
Il Consiglio di Amministrazione
-
-
-
-
visto lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con D.R. n. 138/2012
del 2 aprile 2012 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale,
n. 89 del 16 aprile 2012;
visto l‟art. 16 del D.Lgs 17 novembre 1997, n. 398;
visto il Regolamento recante norme per l‟istituzione e l‟organizzazione delle Scuole di specializzazione per le professioni legali adottato con decreto del Ministro dell‟Università e della Ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della giustizia 21 dicembre 1999, n.
537;
visto il Decreto Rettorale n. 866/2001 del 31 maggio 2001 con il quale è stata istituita, presso
questa Università, la Scuola di specializzazione per le professioni legali;
visto il Decreto Interministeriale 16 luglio 2013 “Bando di concorso per l‟accesso alle scuole di
specializzazione per le professioni legali per l‟anno accademico 2013/2014”;
considerata la necessità di procedere all‟assegnazione di un budget necessario a coprire le
esigenze di programmazione dell‟attività didattica e per il funzionamento della Scuola per l‟a.a.
2013/2014;
vista la delibera del Senato Accademico del 24 settembre 2013;
sentito il Direttore Generale;
delibera
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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di assegnare alla Scuola di specializzazione per le professioni legali un budget di euro 20.000,00
in funzione delle esigenze didattiche e di funzionamento per l‟a.a. 2013/2014 (esercizio finanziario 2014).
OGGETTO: Comunicazioni relative a procedure di gara di interesse dell'Ateneo
N. o.d.g.: 14/01
Rep. n. 200/2013 Prot. n. 24399
UOR: Ufficio Contratti e appalti
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
Ass. g.
X
Ass.
X
X
L‟art. 18 comma 2 lett. h) del vigente Statuto prevede che spetta al Consiglio di Ammini-
strazione autorizzare la stipula di convenzioni e contratti ai sensi del Regolamento di Amministrazione e Contabilità”.
A tal fine si segnalano le procedura che occorre autorizzare:
Servizi e forniture
1) Procedura per adesione Convenzione CONSIP per la fornitura di energia elettrica
dell‟Ateneo per il periodo 1° novembre 2013 – 30 ottobre 2014.
Ufficio proponente: Uff. Contratti e Appalti
2) Rinnovo dell‟incarico di Responsabile del Rischio Amianto per l‟Ateneo al geom. Eliano Marangoni per un periodo di tre anni.
Ufficio proponente: Uff. di Prevenzione e Protezione d‟Ateneo
3) Rinnovo dei servizi assicurativi dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – periodo
1° ottobre 2013 – 30 settembre 2016.
Modifica delibera C.d.A. n. 263/2012 del 21/12/2012.
I contratti vigenti prevedono un rinnovo/ripetizione per ulteriori tre anni alle stesse
condizioni ed importi pattuite con la gara d‟appalto espletata nel giugno 2010. Le
compagnie assicurative hanno acconsentito a tale rinnovo/ripetizione con esclusione
della polizza All Risk per la quale si procederà con l‟espletamento di una gara
d‟appalto.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Ufficio proponente: Uff. Contratti e Appalti
Si richiede pertanto l‟approvazione della suddette procedure.
Il Consiglio di Amministrazione
-
visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo;
visto il Regolamento di Amministrazione e Contabilità;
sentito il Direttore Generale;
delibera
di approvare l‟attivazione delle procedure sopra riportate.
OMISSIS
OGGETTO: Progetto di attivazione del modulo UGOV DIDATTICA
N. o.d.g.: 14/02
Rep. n. 201/2013 Prot. n. 24400
UOR: Servizio Sistema Informatico
d'Ateneo - SSIA
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
X
Ass. g.
Ass.
X
L‟Università degli Studi di Urbino Carlo Bo intende dotarsi di uno strumento di progettazione che garantisca la predisposizione di un‟offerta annuale e regolamenti dei piani di studio
coerenti con le indicazioni ministeriali. In questo contesto si è proceduto alla verifica dei presupposti per l‟adozione del modulo della Programmazione Didattica del sistema UGOV di Cineca
e alla relativa predisposizione del progetto, indirizzato alle Segreterie Didattiche e di Dipartimento.
La data di avviamento del sistema UGOV Didattica in produzione è stata fissata per la
data del 4 Dicembre 2013.
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Caratteristiche generali del sistema UGOV DIDATTICA
Il sistema che fa parte del presente Progetto è stato realizzato dal CINECA per rispondere alle esigenze funzionali degli Atenei nell‟Area della Didattica in cui tra i principali attori dei
processi possiamo includere:
•
le Segreterie Didattiche o di Dipartimento, gestori dei processi legati alla progettazione
della Programmazione Didattica dell‟Ateneo, garanti verso il Ministero dell‟effettiva attuazione delle normative, gestiscono la logistica dell‟erogazione della didattica attraverso le
proprie dotazioni in termini di strutture, aule, apparecchiature, ecc;
•
i Docenti, che partecipano alla definizione dell‟offerta formativa strutturando gli insegnamenti di cui sono titolari, definendone i relativi contenuti e le modalità di erogazione;
•
il Ministero dell‟Università e della Ricerca che approva gli Ordinamenti Didattici di
Ateneo e l‟Offerta Formativa annuale, monitorandone l‟attuazione attraverso le informazioni fornite dagli Atenei in ottemperanza del decreto riguardante i Requisiti di Trasparenza.
Piano del progetto
La pianificazione nelle prime fasi del progetto assumerà valenza di piano esecutivo
subendo revisioni ed aggiornamenti nel rispetto delle milestone qui definite.
E‟ previsto lo Start-Up per il 14 ottobre 2013, mentre la disponibilità dell'ambiente di esercizio è
pianificato per il 4 dicembre 2013.
Nel progetto ci sono attività relative a voci che sono tipicamente “a consumo” sufficienti a
garantire l‟obiettivo stabilito. Per l‟attività di messa in esercizio ed assistenza post-avvio la
valutazione s i è ipotizzata la partecipazione del personale dell‟Ateneo a tutte le fasi del progetto in modo da creare un nucleo di supporto interno alle strutture operative al quale si ipotizza un supporto contenuto.
Fasi del progetto
Le fasi progettuali sono descritte nel documento allegato.
In sintesi, l‟arco temporale su cui è pianificato il progetto, dallo start-up fino all‟attivazione
dell‟ultimo sistema, quello degli studenti, è ampio (circa 12 mesi) e prevede le seguenti fasi:
• Valutazione Offerta e Progetto, Approvazione e Start-up Progetto: La
data di inizio attività è stata fissata nel 21 ottobre 2013.
• Predisposizione dell’infrastruttura e dell’ambiente applicativo: L‟ateneo
è già in possesso di un‟infrastruttura che ospita la piattaforma UGOV, dove viene
inglobato il modulo della Didattica.
• Acquisizione dati pregressi: L‟attività consiste nel recupero dell‟ultima offerta
formativa consolidata da ESSE3 (2013/2014).
• Formazione: L‟attività di formazione è strutturata normalmente in una parte di
formazione frontale in cui vengono illustrate le operatività e una parte di esercitazioni effettuate dagli utenti su casistiche reali.
Sono previsti due cicli di formazione, uno a Dicembre 2013 avente per oggetto
Ordinamenti Didattici e Regolamenti Didattici, e uno in Febbraio 2014, concernente
l‟inserimento della Programmazione Didattica 2014/2015 e relativi Regolamenti dei
Piani di Studio.
• Parametrizzazione di esercizio del sistema: E‟ prevista una fase di configurazione applicativa e degli utenti/diritti di accesso.
• Messa in Produzione del Sistema: Si prevedono le seguenti attività :
• Migrazione dei dati di Ordinamenti Didattici dal portale OFF.F
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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•
• Migrazione dei dati dell‟offerta da ESSE3
• Eventuale integrazione dei dati non recuperabili tramite data entry eseguito da
applicativo
• Verifica della migrazione
• Affiancamento alle strutture operative dell‟Ateneo.
Affiancamento in esercizio: Sono previste delle figure dei key-user, da individuare con attenzione dai responsabili dell‟Ateneo, che parteciperanno al progetto
dalle prime fasi di analisi funzionale, di verifica della migrazione, di system test e
che quindi gradualmente avranno modo di acquisire le modalità di utilizzo del nuovo
sistema. L‟obiettivo è quello di renderli il più possibile autonomi in modo che possano essere di riferimento agli altri operatori in un ruolo, molto importante, di help-desk
di primo livello.
La quantificazione del progetto è stata effettuata sulla base della valutazione degli impegni per le attività di coordinamento, supporto alla configurazione del sistema, formazione ed
assistenza specialistica nelle prime settimane di utilizzo del sistema.
Sono previste in totale n.35 giornate di supporto sistemistico, suddivise tra diverse figure
professionali diverse. Sono così sintetizzate:
Attività sistemistiche
Totali
Gestione del Progetto
2
Migrazione dei dati
15
Formazione
6
Messa in esercizio e assistenza post- av- 12
vio
TOTALI
35
Per quanto riguarda l‟aspetto economico, il canone annuale per l‟Ateneo è determinato in
€ 25.000,00 iva esclusa, mentre il costo dell‟avvio del modulo UGOV Didattica, comprensivo
dell‟attività di project management e del forfait dei costi di trasferta ammonta a € 30.180,00 iva
esclusa.
Le condizioni praticate dal Cineca nel biennio 2014-2015 è riportato nella seguente tabella:
Servizi
2014
2015
Canone annuo
€ 0,00 € 25.000,00
Oneri di progetto € 30.180,00
€ 0,00
TOTALE
€ 30.180,00 € 25.000,00
Il canone annuo verrà regolamentato da apposta convenzione da stipularsi tra le parti.
Le condizioni di pagamento e modalità di fatturazione prevedono il pagamento a mezzo
bonifico bancario a 60 giorni data fattura.
Si sottopone all‟attenzione del Consiglio di Amministrazione l‟approvazione del progetto
per l‟avvio del modulo UGOV programmazione Didattica.
OMISSIS
Verbale n. 7/2013
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Il Consiglio di Amministrazione
Visto
lo Statuto della Università degli Studi di Urbino Carlo Bo emanato con Decreto Rettorale
n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana –
Serie Generale n.89 del 16 aprile 2012;
visto il Regolamento di Amministrazione e Contabilità emanato con Decreto Rettorale n. 276
del 26 giugno 2013;
vista la legge 7 agosto 1990 n.241 e successive modifiche ed integrazioni;
visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n.445 e successive modifiche ed integrazioni;
visto il decreto legislativo 27 ottobre 2009 n.150, in particolare l‟articolo 11 in materia di trasparenza delle amministrazioni pubbliche;
considerato che CINECA è un consorzio interuniversitario senza scopo di lucro formato da numerose università italiane, il CNR e il Ministero dell'Università e della Ricerca (MIUR);
considerato che CINECA è stato costituito nel 1969 come Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell'Italia Nord Orientale, oggi il CINECA è il maggior centro di calcolo in
Italia e uno dei più importanti a livello mondiale;
considerato che CINECA opera, in forza del proprio statuto, nel settore del trasferimento tecnologico attraverso il calcolo scientifico ad alte prestazioni, la gestione e lo sviluppo di reti e
servizi telematici, la realizzazione di sistemi informativi articolati e complessi per il trattamento di grandi quantità di dati prevalentemente a favore dei propri consorziati. Sviluppa
inoltre applicazioni e servizi avanzati di Information Technology, svolgendo il ruolo di collegamento tra la realtà accademica, l'ambito della ricerca pura e il mondo dell'industria e
della Pubblica Amministrazione;
considerato che l‟UNIVERSITÁ è membro effettivo del Consorzio;
considerato che il CINECA è soggetto che opera “in house” rispetto ai propri consorziati, soggetti
che vantano su CINECA stesso un controllo sia basato sugli strumenti statutari e sugli organi sia basato sulla stessa legge istitutiva;
considerato che nell‟ambito della propria missione istituzionale, perseguendo lo sviluppo di qualificati strumenti a supporto della gestione degli Atenei, CINECA ha sviluppato il modulo UGOV Didattica che ha l‟obiettivo di integrare la gestione delle principali aree amministrative di ateneo (Pianificazione & Controllo, Risorse Umane, Contabilità, Ricerca, Didattica e
Studenti, Gestione Documentale) e che per ciascuna delle aree elencate è suddiviso in
più moduli applicativi;
Vista la proposta di servizio del Cineca (rif. 13241301) per l‟avvio del modulo UGOV Programmazione Didattica – Licenza d‟uso e servizi correlati;
Sentito il Direttore Generale;
delibera
1.
2.
3.
di accettare la proposta di servizio del CINECA (rif. 13241301) per l‟avvio del modulo UGOV
Programmazione Didattica – Licenza d‟uso e servizi correlati;
di dare mandato al Rettore per la stipula della Convenzione del CINECA per l‟avvio del modulo UGOV Programmazione Didattica – Licenza d‟uso e servizi correlati, biennio 2014-2015
(rif.13241301);
di accettare la spesa prevista di € 30.180,00 + IVA per l‟anno 2014 e di € 25.00,00 + IVA per
l‟anno 2015;
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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4.
la spesa per gli anni 2014 e 2015, rispettivamente di € 30.180,00 + IVA e di € 25.000,00 +
IVA dovrà essere prevista in appositi budget del S.S.I.A. dei relativi esercizi.
Allegati
OMISSIS
OGGETTO: Quantificazione del Fondo per le progressioni economiche e per la produttività individuale e collettiva, ex art. 87 del CCNL 2006/2009 - Anni 2010, 2011, 2012.
Rettifica.
N. o.d.g.: 04/04
Rep. n. 202/2013 Prot. n. 24401
UOR: Ufficio Pensioni e previdenza
Nominativo
F
C A As
Nominativo
Stefano PIVATO
X
Tonino PENCARELLI
Massimo BERLONI
X
Vilberto STOCCHI
Vittorio LIVI
X
Mary Cruz BRAGA
Tiziana PRIMORI
X
Roberto MERLO
Massimo BALDACCI
X
Chiara SISTI
Bonita CLERI
X
Legenda: (F - Favorevole) - (C - Contrario) - (A - Astenuto) - (As - Assente)
F
X
X
X
X
X
C
A
As
Partecipano alla seduta il Pro-Rettore Vicario, Prof. Giancarlo Ferrero e il Direttore Generale, Dott. Luigi Botteghi.
Collegio dei Revisori
Nome
Dott. Federico LORENZINI, Presidente
Dott. Vincenzo GALASSO
Dott.ssa Gerardina MAIORANO
Pres.
X
Ass. g.
Ass.
X
X
Il vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il comparto Università prevede la
quantificazione annuale del fondo per la progressione economica all‟interno della stessa categoria per le posizioni economiche B, C, D. ed EP, nonché per la produttività collettiva ed individuale
del personale tecnico-amministrativo appartenente alle posizioni economiche B, C e D. Per il personale appartenente alla categoria EP è costituito un separato fondo definito all‟art. 90 del medesimo CCNL.
I Fondi per gli anni 2010 e 2011 sono stati approvati con deliberazione n. 95 del
31.05.2012, a seguito delle rettifiche apportate in applicazione delle linee guida fornite dal MEF
con circolare n.12 del 15 aprile 2012 in merito all‟azione dell‟art.9 comma 2-bis della legge
n.122/2012 inerente la riduzione dei Fondi per gli anni 2011, 2012, 2013. Il Fondo per l‟anno
2012 è stato approvato con deliberazione n. 245 del 21.12.2012.
In data 16 novembre 2012 il MEF, nella persona del Dirigente Dott. Giuseppe Cananzi, ha
inviato all‟Università richiesta di chiarimenti in merito alla Tabella 15 e Scheda informativa 2 del
Conto Annuale 2010 e 2011.
Verbale n. 7/2013
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I fondi in questione erano stati costituiti dall‟Ateneo secondo uno schema adottato nei periodi precedenti la statalizzazione e riconciliato con le poste richieste dalla tabella 15 del conto
annuale, ma trascurando la dettagliata esposizione dei dati relativi alle PEO e al differenziale
dei cessati come esplicitato nelle circolari del MEF (conto annuale).
In data 7 dicembre l‟Ateneo ha trasmesso al MEF la risposta ai chiarimenti, in particolare
è stato comunicato che si sarebbero effettuate le verifiche e proceduto alle eventuali rettifiche
della tabella 15 e scheda informativa 2 del conto annuale di riferimento.
A seguito della segnalazione si è proceduto a recuperare i dati relativi alle PEO realizzate
prima e dopo la statalizzazione, al differenziale dei cessati dal 2004 in poi ed a tutte le poste che
costituiscono la parte fissa dei Fondi in questione e sono stati trasmessi al MEF unitamente ad
una relazione del Direttore Generale.
Dopo vari contatti telefonici, in data 21 giugno è avvenuto un incontro tra una delegazione
dell‟Ateneo e il Dott. Cananzi presso il MEF. Nel corso del colloquio sono state approfondite tutte
le questioni inerenti Il Fondo, è stata ribadita la necessità di esporlo secondo i criteri dettati dalle
circolari Ministeriali per permettere il controllo del rispetto delle norme sulle riduzioni dei fondi dal
2011 al 2013, art. 9 comma 2. Bis legge n. 122/2010. Con l‟occasione è stato fornito il prospetto
su cui esporre i dati dei fondi. Si evidenzia che nel prospetto è presente una nuova voce “Rateo
PEO cessati / passati di categoria anno precedente (art. 1 c. 193 L. 266/2005), che le circolari del
MEF prevedono debba essere inserito tra le voci variabili non sottoposte all‟azione dell‟art. 9
comma 2-bis legge n. 122/2010, anche questo aspetto è stato approfondito e condiviso con il Dirigente del MEF.
Il prospetto inerente la quantificazione dei Fondi 2010, 2011, 2012 esposto secondo le suddette
indicazioni è stato trasmesso al MEF per la verifica e conferma.
L‟approvazione da parte del MEF è pervenuta il 17 settembre 2013.
Il Consiglio di Amministrazione
lo Statuto dell‟Università, emanato con Decreto Rettorale n. 138/12 del 2.04.2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16.04.2012 n. 89 e successive modificazioni ed integrazioni;
visti
i CC. CC. NN. LL. del personale del comparto Università relativi al quadriennio normativo
1998/2001 ed al biennio economico 2000/2001 successivamente modificati ed integrati
dal C.C.N.L. del comparto università relativo al quadriennio normativo 2002/2005 ed al
biennio economico 2002/2003 sottoscritto il 27 gennaio 2005 e pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 14 febbraio 2005;
visto il C.C.N.L. relativo al biennio economico 2004/2005 sottoscritto il 28 marzo 2006 e pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 80 del 5 aprile 2006;
visto il C.C.N.L. relativo del comparto università relativo al quadriennio normativo 2006/2009 ed
al biennio economico 2006/2007 sottoscritto definitivamente in data 16/10/2007 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Supplemento Ordinario n. 268 del 15/11/2008 – Serie Generale;
visto il C.C.N.L. relativo al biennio economico 2008/2009 sottoscritto il 16 gennaio 2009 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale –Serie Generale n. 75 del 31 marzo 2009;
considerato che è necessario determinare il Fondo per la progressione economica all‟interno della stessa categoria e per la produttività individuale e collettiva delle categorie B, C e D ex
art. 87 per l‟anno 2012;
Visto
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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l‟art. 1 comma 189 della L.266/05 (Finanziaria 2006) che dispone che il fondo per la contrattazione integrativa sia, dal 2009, ridotto del 10%
Vista la circolare del MEF n.15 del 3 marzo 2011 nella parte riguardante le linee guida per la
costituzione del fondo ex art. 87 CCNL 2006/2009;
vista la legge n.122 del 30 luglio 2010 art. 9 comma 2 bis la quale dispone che, a decorrere dal
1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, l‟ammontare del fondo non può superare il corrispondente importo del 2010 ed è ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio;
visto il rilievo del MEF in data 16 novembre 2012 che ha evidenziato alcune anomalie alla
scheda informativa 2 del conto annuale 2011, nella quale sono esposti i dati della contrattazione integrativa, in merito alla valorizzazione delle PEO a bilancio;
vista la quantificazione del Fondo rettificato che per l‟anno 2010 ammonta a €uro 965.004,34,
per l‟anno 2011 ammonta a €uro 978.835,22, per l‟anno 2012 ammonta a €uro
926.400,49;
verificato che è già stata data comunicazione alla RSU ed alle Organizzazioni Sindacali;
visto il parere del Collegio dei Revisori dei conti;
sentito il Direttore Generale;
visto
delibera
di rettificare il Fondo per le progressioni economiche e per la produttività individuale e collettiva,
ex art. 87 del C.C.N.L. 2006/2009, per gli anni 2010,2011,2012 dettagliato come di seguito:
1. FONDO PROGRESSIONI ECON. E PRODUTTIVITÀ COLLETTIVA E
INDIVIDUALE
Risorse fisse aventi carattere di certezza e stabilità
Risorse storiche
Fondo 2004 come certificato dagli Organi di controllo / parte fissa (art. 1 c. 189 L.
(*)
266/05)
2010
2011
2012
382.623,00
382.623,00
382.623,00
Incrementi Ccnl 04-05 (art. 5 c. 1 - quota B-C-D)
58.212,73
58.212,73
58.212,73
Incrementi Ccnl 06-09 (art. 87 c. 1 L. c)
63.610,11
63.610,11
63.610,11
77.171,25
77.171,25
77.171,25
-
22.807,20
22.807,20
-
-
10.028,72
214.896,58
214.896,58
214.896,58
-
65.285,03
65.285,03
Incrementi contrattuali
(**)
Altri incrementi
Ria personale cessato misura intera (art. 87 c. 1 L. d P. 3 Ccnl 06-09) - Cessati fino al 2009
Ria personale cessato misura intera (art. 87 c. 1 L. d P. 3 Ccnl 06-09) - Cessati nel
2010
Ria personale cessato misura intera (art. 87 c. 1 L. d P. 3 Ccnl 06-09) - Cessati nel
2011
Differenziale PEO cessati o passati di categoria (art. 87 c. 1 L. e Ccnl 06-09) - fino
al 2009
Differenziale PEO cessati o passati di categoria (art. 87 c. 1 L. e Ccnl 06-09) - nel
2010
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Differenziale PEO cessati o passati di categoria (art. 87 c. 1 L. e Ccnl 06-09) - nel
2011
Incremento finanziamento PEO da risorse stabili destinate a produttività (art. 88 c.
2 L. a P. 2 Ccnl 06-09)
Decurtazione risorse stabili produttività per finanziamento PEO (art. 88 c. 2 L. a
per. 2 Ccnl 06-09)
Altre risorse fisse con carattere di certezza e stabilità (C.I. 14ma e lavoro straordinario)
-
-
31.994,44
162.331,59
162.331,59
162.331,59
- 162.331,59
- 162.331,59
- 162.331,59
403.600,39
403.600,39
403.600,39
- 314.997,92
- 314.997,92
- 314.997,92
- 32.463,62
- 32.463,62
Decurtazioni
Decurtazione Fondo per PEO (art. 88 c. 4 Ccnl 06-09)
(**)
- ANNO 2009
Decurtazione Fondo per PEO (art. 88 c. 4 Ccnl 06-09)
(**)
- ANNO 2010
(**)
Decurtazione Fondo per PEO (art. 88 c. 4 Ccnl 06-09)
- ANNO 2011
Decurtazione Fondo per rispetto limite art. 1 c. 189 L. 266/05 - risorse fisse (tetto
04 -10%)
-
-
- 60.966,90
- 44.325,49
- 44.325,49
- 44.325,49
Totale risorse fisse senza le decurtazioni art. 9 comma 2 bis legge 122
2010/2010
840.790,65
896.419,26
877.475,52
Economie part.time ( art. 67 comma 1 lett. d CCNL 98/01
32.485,33
32.681,54
32.874,63
Attivazione nuovi servizi o riorganizzazione - variabile (art. 87 c. 2 Ccnl 06-09)
Totale risorse variabili senza le decurtazioni art. 9 comma 2 bis legge 122
2010/2010
32.485,33
32.681,54
32.874,63
873.275,98
929.100,80
910.350,15
-
-
3.452,63
-
36.778,40
36.779,00
10.867,36
10.867,36
4.420,75
15.540,00
31.913,00
14.896,00
65.321,00
19.550,53
5.830,53
15.540,00
60.717,38
114.649,29
126.096,29
Incrementi variabili sottoposti all'azione art. 9 c. 2-bis legge n. 122/2010
TOTALE FONDO PROGRESSIONI EC. E PRODUTTIVITA' TENDENZIALE
Incrementi variabili non sottoposti all'azione art. 9 c. 2-bis legge n. 122/2010
Liquidazione sentenze favorevoli all'ente (RD 1578/1933)
Quota riservata al Fondo per attività conto terzi o programmi comunitari (art. 4 c. 2
L. q Ccnl 06-09)
Rateo RIA cessati / passati di categoria anno precedente (art. 87 c. 1 L. d P. 2
Ccnl 06-09)
Rateo PEO cessati / passati di categoria anno precedente (art. 1 c. 193 L.
266/2005)
Somme non utilizzate Fondo anno precedente
Totale risorse variabili non sottoposte art. 9 comma 2 bis legge 122
2010/2010
91.728,36
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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2. POSTE TEMPORANEAMENTE ALLOCATE ALL'ESTERNO DEL FONDO
Risorse allocate temporaneamente all'esterno del Fondo
Differenza tra il grado iniziale di ciascuna cat. Economica e il grado di inquadramento in applicazione del CCNL 98/2001
366.286,31
366.286,31
366.286,31
Risorse che dal Fondo sono transitate nel bilancio:
Progressioni orizzontali a carico bilancio - Risorse storiche fino al 2008
303.922,92
303.922,92
303.922,92
Progressioni orizzontali a carico bilancio - Risorse 2009
314.997,92
314.997,92
314.997,92
32.463,62
32.463,62
Progressioni orizzontali a carico bilancio - Risorse 2010
Progressioni orizzontali a carico bilancio - A partire dal 2014
Risorse che dal Bilancio sono transitate nel Fondo:
Differenziale PEO cessati o passati di categoria (art. 87 c. 1 L. e Ccnl 06-09) - fino
al 2009
60.966,90
- 214.896,58
Differenziale cessati 2010
- 214.896,58
- 214.896,58
- 65.285,03
- 65.285,03
Differenziale cessati 2011
- 31.994,94
Progressioni orizzontali a carico bilancio - A partire dal 2014
TOTALE RISORSE TEMPORANEAMENTE ALL'ESTERNO DEL FONDO
770.310,57
737.489,16
766.461,12
Totale fondo progressioni ec. e produttivita' tendenziale
873.275,98
929.100,80
910.350,41
Totale risorse temporaneamente all'esterno del fondo
770.310,57
737.489,16
766.461,12
1.643.586,55 1.666.589,96
1.676.811,27
- 23.003,41
- 33.224,72
1.643.586,55
1.643.586,55
2,55%
4,67%
- 41.911,46
- 76.821,24
1.601.675,09
1.566.765,31
3. Applicazione art. 9 comma 2-bis della legge n. 122/2010
TOTALE
Decurtazione per rispetto limite 2010 (prima parte art. 9 c. 2-bis L. 122/2010)
Totale rispettoso limite 2010
Percentuale autom. riduz. proporzionale (seconda parte art. 9 c. 2-bis L. 122/2010)
Decurtazione per rispetto riduzione prop.le (seconda parte art. 9 c. 2-bis L.
122/2010)
Totale rispettoso anche automatica riduzione proporzionale
Verbale n. 7/2013
Adunanza del Consiglio di Amministrazione del 26/09/2013
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Fondo progressioni ec. e produttività tendenziale
873.275,98
929.100,80
910.359,15
- 23.003,41
- 33.224,72
- 41.911,46
- 76.821,24
91.728,36
114.649,29
126.096,29
965.004,34
978.835,22
926.400,49
Decurtazione per rispetto limite 2010 (prima parte art. 9 c. 2-bis L. 122/2010)
Decurtazione per rispetto riduzione prop.le (seconda parte art. 9 c. 2-bis L.
122/2010)
Totale risorse variabili non sottoposte art. 9 comma 2 bis legge 122 2010/2010
Fondo progressioni ec. e produttività sottoposto a certificazione
_________________________
Alle ore 18,15, essendo esaurita la discussione degli argomenti all‟ordine del giorno il Rettore
Presidente dichiara chiusa la seduta. Della medesima è redatto il presente verbale che viene sottoposto al Consiglio di Amministrazione per approvazione nella seduta del 25 ottobre 2013.
Il Consiglio di Amministrazione il giorno 25 ottobre 2013 approva.
IL SEGRETARIO
f.to Luigi Botteghi
IL PRESIDENTE
f.to Stefano Pivato
CINECA Consorzio Interuniversitario – Legale Rappresentante: Prof.
Emilio Ferrari
via Magnanelli nr. 6/3
40033 – Casalecchio di Reno (Bo) Italy
Tel. 051/6171411 Fax 051-2130220
Cod. Fiscale 00317740371 – Partita IVA 00502591209
Registro delle imprese C.C.I.A.A di Bologna n. 00317740371
Sistema di Gestione per la Qualità certificato UNI EN ISO 9001: 2008
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO
UGOV DIDATTICA PER
L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “Carlo Bo” DI
URBINO
Codice Progetto:
Proposta di servizio
protocollo n.
Codice doc.: PRC_TEPRES
13241301
Rev.
0
Emessa in data
16 settembre 2013
pag. 1 di 10
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
STORIA DELLE MODIFICHE
Rev.
01
Data
16/09/13
Autore
Fabio Dellerba
Descrizione
Prima Edizione
INDICE
1. INTRODUZIONE ........................................................................................................................................ 3
1.1
CONTESTO ......................................................................................................................................... 3
1.2
OBIETTIVI DI PROGETTO ................................................................................................................. 3
1.3
CARATTERISTICHE GENERALI DEI SISTEMI OFFERTI ................................................................. 4
2. PIANO PROGETTO ................................................................................................................................... 5
2.1
FASI DEL PROGETTO ....................................................................................................................... 5
2.1.1
Valutazione Offerta e Progetto, Approvazione e Start-up Progetto .............................................. 5
2.1.2
Predisposizione dell’infrastruttura e dell’ambiente applicativo ..................................................... 6
2.1.3
Acquisizione dati pregressi ........................................................................................................... 6
2.1.4
Implementazione dei sistemi ........................................................................................................ 6
2.1.5
Formazione .................................................................................................................................. 6
2.1.6
Parametrizzazione di esercizio del sistema.................................................................................. 7
2.1.7
Messa in Produzione del Sistema ................................................................................................ 7
2.1.8
Affiancamento in esercizio ........................................................................................................... 7
2.2
SCHEDULAZIONE DEL PROGETTO ................................................................................................. 7
2.2.1
Diagramma di GANTT .................................................................................................................. 8
2.2.2
Riepilogo Giornate per Figura professionale .............................................................................. 10
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pag. 2 di 10
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
1.
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
INTRODUZIONE
1.1
CONTESTO
L’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino intende dotarsi di uno strumento di progettazione
che garantisca la predisposizione di un’offerta annuale e regolamenti dei piani di studio coerenti
con le indicazioni ministeriali. In questo contesto si è proceduto alla verifica dei presupposti per
l’adozione del modulo della Programmazione Didattica del sistema UGOV di Cineca.
È stata effettuata una fase di verifica preliminare comprendente sia gli aspetti funzionali, sia la
migrazione dei dati ed indirizzata alla predisposizione del presente progetto esecutivo con la
valutazione degli impegni e con la pianificazione relativa.
Il progetto è indirizzato quindi all’attivazione del modulo UGOV Didattica, sistema di gestione e
progettazione del processo della Programmazione Didattica, indirizzato alle Segreterie Didattiche
e di Facoltà.
Il presente documento fornisce la visione globale del Progetto UGOV Didattica, avendo come
propri contenuti:
•
la definizione degli Obiettivi del Progetto,
•
la definizione del Piano del Progetto,
•
la gestione delle Varianti.
1.2
OBIETTIVI DI PROGETTO
Tramite il presente documento Cineca formalizza l’offerta economica e le condizioni generali di
fornitura relative alla prestazione di servizi in favore dell’ Università degli Studi “Carlo Bo” di
Urbino, di seguito Committente, per l’attuazione del Progetto UGOV Didattica, di seguito
Progetto.
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pag. 3 di 10
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
La prestazione dei servizi presuppone che il Committente acquisisca o abbia acquisito i diritti di
licenza relativi al sistema UGOV per la gestione della Programmazione Didattica attraverso la
sottoscrizione delle specifiche convenzioni per la licenza d’uso con CINECA.
La sottoscrizione del presente documento per integrale accettazione si intende quale momento di
conclusione del contratto ed è pertanto prerequisito per l’erogazione dei servizi oggetto della
presente offerta, nelle modalità e nei termini di seguito descritti.
Non essendo emersi requisiti ulteriori durante le verifiche funzionali preliminari, il sistema verrà
installato in versione standard.
La data di avviamento del sistema UGOV Didattica in produzione è stata fissata per la data del 4
Dicembre 2013.
1.3
CARATTERISTICHE GENERALI DEI SISTEMI OFFERTI
Il sistema che fa parte del presente Progetto è stato realizzato dal CINECA per rispondere alle
esigenze funzionali degli Atenei nell’Area della Didattica in cui tra i principali attori dei processi
possiamo includere:
•
le Segreterie Didattiche o di Facoltà, gestori dei processi legati alla progettazione della
Programmazione Didattica dell’Ateneo, garanti verso il Ministero dell’effettiva attuazione
delle normative, gestiscono la logistica dell’erogazione della didattica attraverso le proprie
dotazioni in termini di strutture, aule, apparecchiature, ecc;
•
i Docenti, che partecipano alla definizione dell’offerta formativa strutturando gli
insegnamenti di cui sono titolari, definendone i relativi contenuti e le modalità di
erogazione;
•
il Ministero dell’Università e della Ricerca che approva gli Ordinamenti Didattici di
Ateneo
e
l’Offerta
Formativa
annuale,
monitorandone
l’attuazione
attraverso
le
informazioni fornite dagli Atenei in ottemperanza del decreto riguardante i Requisiti di
Trasparenza.
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PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
2.
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
PIANO PROGETTO
La pianificazione nelle prime fasi del progetto assumerà valenza di piano esecutivo subendo
revisioni ed aggiornamenti nel rispetto delle milestone qui definite.
Gli elementi principali del progetto sono:
•
Start-Up del progetto
14/10/2013
•
Disponibilità dell'ambiente di esercizio
04/12/2013
Nel progetto ci sono attività relative a voci che sono tipicamente “a consumo” per le quali è stata
espressa una valutazione che riteniamo possa essere sufficiente a garantire l’obiettivo stabilito.
Per l’attività di messa in esercizio ed assistenza post-avvio la valutazione è stata effettuata
ipotizzando la partecipazione del personale dell’Ateneo a tutte le fasi del progetto in modo che si
crei un nucleo di supporto interno alle strutture operative al quale si ipotizza un supporto
contenuto.
2.1
FASI DEL PROGETTO
L’arco temporale su cui è pianificato il progetto, dallo start-up fino all’attivazione dell’ultimo
sistema, quello degli studenti, è piuttosto ampio (circa 12 mesi) riteniamo quindi essenziale
seguirne l’avanzamento individuando un certo numero di milestones intermedie scelte
opportunamente proprio in funzione della loro significatività nel processo di raggiungimento degli
obiettivi di attivazione dei sistemi.
2.1.1
Valutazione Offerta e Progetto, Approvazione e Start-up Progetto
L’offerta ed il presente progetto tecnico saranno oggetto di una valutazione da parte dell’Ateneo
e successivamente seguiranno un iter amministrativo di approvazione che darà inizio formale al
progetto di attivazione del sistema UGOV DI. La data di inizio attività è stata fissata nel 21
ottobre 2013.
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PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
2.1.2
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
Predisposizione dell’infrastruttura e dell’ambiente applicativo
L’ateneo è già in possesso di un’infrastruttura che ospita una installazione Ugov. Il modulo della
Didattica sarà incluso nei prossimi assemblati.
2.1.3
Acquisizione dati pregressi
L’attività consiste nel recupero dell’ultima offerta formativa consolidata da ESSE3 (2013/2014).
Lo scopo è duplice:
-
importare le codifiche delle attività formative già presenti nel sistema di segreteria
studenti
-
disporre di un modello di base per la predisposizione dell’offerta degli anni accademici
successivi
2.1.4
Implementazione dei sistemi
Come indicato in precedenza, la verifica preliminare delle funzionalità da parte dell’Ateneo non
ha evidenziato requisiti che prevedessero una personalizzazione del sistema.
Nel momento in cui in fase di esercizio dovessero emergere requisiti verranno evidenziati in
modo da poter definire una modalità di gestione per la loro realizzazione.
2.1.5
Formazione
L’attività di formazione è strutturata normalmente in una parte di formazione frontale in cui
vengono illustrate le operatività e una parte di esercitazioni effettuate dagli utenti su casistiche
reali.
Sono previsti due cicli di formazione, uno a Dicembre 2013 avente per oggetto Ordinamenti
Didattici
e
Regolamenti
Didattici,
e
uno
in
Febbraio,
concernente
l’inserimento
della
Programmazione Didattica 2014/2015 e relativi Regolamenti dei Piani di Studio. Ipotizzando la
presenza di 2 persone per ogni Facoltà, ogni ciclo di formazione potrà essere erogato in due
sessioni, in modo da non superare le 10/15 persone per gruppo.
La partecipazione ai corsi di formazione, se richiesto, viene certificata da un Attestato di
Partecipazione Corso.
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pag. 6 di 10
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
2.1.6
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
Parametrizzazione di esercizio del sistema
Una volta predisposto l’ambiente, si potrà procedere con la fase di configurazione applicativa e
degli utenti/diritti di accesso.
Per quanto riguarda i diritti di accesso si definiranno una serie di profili di abilitazione con le
funzionalità abilitate ed il livello di privilegio, ad ogni utente dell’applicazione sarà associato un
profilo.
2.1.7
Messa in Produzione del Sistema
È la fase di attivazione in esercizio del sistema, prevede le seguenti attività :
•
Migrazione dei dati di Ordinamenti Didattici dal portale OFF.F
•
Migrazione dei dati dell’offerta da ESSE3
•
Eventuale integrazione dei dati non recuperabili tramite data entry eseguito da
applicativo
•
Verifica della migrazione
•
Affiancamento alle strutture operative dell’Ateneo.
2.1.8
Affiancamento in esercizio
Le esperienze derivate dai progetti gia portati a compimento ci segnalano la figura dei key-user
come di rilevante importanza sia per le attività di progetto sia nelle prime fasi di avvio del
sistema. Queste persone individuate con attenzione dai responsabili dell’Ateneo parteciperanno
al progetto dalle prime fasi di analisi funzionale, di verifica della migrazione, di system test e
quindi gradualmente avranno modo di acquisire le modalità di utilizzo del nuovo sistema.
L’obiettivo è quello di renderli il più possibile autonomi in modo che possano essere di
riferimento agli altri operatori in un ruolo, molto importante, di help-desk di primo livello.
Sulla base di questa ipotesi è stato stimato un numero contenuto di giornate di supporto postavvio da utilizzare nelle prime settimane di esercizio in modo più continuativo e successivamente
come supporto specialistico nel momento in cui verranno effettuate per la prima volta operazioni
complesse (sia in termini di elaborazione che di configurazione).
2.2
SCHEDULAZIONE DEL PROGETTO
Di seguito viene riportata la pianificazione per il Progetto UGOV Didattica per l’Università degli
Studi “Carlo Bo” di Urbino predisposta alla luce di quanto emerso nelle fasi di analisi preliminare
del progetto.
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pag. 7 di 10
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
2.2.1
Rev.: 01
Data: 16/09/2013
Diagramma di GANTT
Qui viene riportato il Diagramma di Gantt del Progetto che rappresenta l’evoluzione temporale
del progetto suddivisa per Fasi e Sottofasi evidenziando i legami logici e cronologici tra le
attività.
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pag. 8 di 10
Codice doc.: PRC_TEPRES
Rev.: 01
pag. 9 di 10
Data: 16/09/2013
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CINECA Consorzio Interuniversitario
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
Rev.: 01
PROGETTO DI ATTIVAZIONE DEL MODULO UGOV
DIDATTICA PER
2.2.2
Data: 16/09/2013
Riepilogo Giornate per Figura professionale
La quantificazione del progetto è stata effettuata sulla base della valutazione degli impegni per
le attività di coordinamento, supporto alla configurazione del sistema, formazione ed assistenza
specialistica nelle prime settimane di utilizzo del sistema. Eventuali variazioni di questi impegni
sono da concordare con il Committente (in particolare per le attività tipicamente a consumo
come il supporto, la formazione, ecc).
Nelle tabella che segue vengono riportati gli impegni concordati suddivisi per macroattività e
figura professionale che la eroga.
Gestione del Progetto
Migrazione dei dati
Formazione
Messa in Esercizio e postavvio
Trasferimento verso Altri
sistemi
TOTALI
Codice doc.: PRC_TEPRES
Totali
0
10
0
0
Consulente
applicativo
0
7
6
4
0
0
5
5
3
10
22
35
Capo
Progetto
3
0
0
0
Analista
CINECA Consorzio Interuniversitario
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3
17
6
4
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PROPOSTA DI SERVIZIO
CINECA Consorzio Interuniversitario
Legale Rappresentante: Prof. Emilio Ferrari
Sede Legale, Amministrativa e operativa:
Via Magnanelli, 6/3 - 40033 Casalecchio di Reno (BO) Italy
Tel. +39 051 6171411 Fax +39 051 2130222
www.cineca.it - [email protected]
Cod. Fiscale e C.C.I.A.A di Bologna 00317740371 – Partita IVA 00502591209
Altre sedi operative:
Segrate (MI), 20090 - Via R. Sanzio, 4 - Tel. +39 02 269951 - Fax +39 02 2135520
Roma, 00144 - Via Ciro il Grande, 16 - Tel. +39 06 5929281 - Fax +39 06 5913770
Roma, 00185 -Via dei Tizii, 6 - Tel. +39 06 444861 - Fax +39 06 4957083
Sistema di Gestione per la Qualità certificato UNI EN ISO 9001: 2008
Proposta di servizio
protocollo n.
13241301
Rev.
0
Emessa in data
16 settembre 2013
Oggetto:
Proposta di avvio del sistema U-GOV Programmazione Didattica
Destinatario:
Ragione Sociale:
Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”
Unità/struttura organizzativa
SIA Sistema Informatico d'Ateneo
Indirizzo:
Via Aurelio Saffi, 2 – 61029 Urbino (PU)
P. IVA:
00448830414
Legale rappresentante:
Prof. Stefano Pivato
Alla c. a. di:
dott. Luigi Botteghi
Ing. Mauro Raimondi
dott.ssa Simona Pigrucci
Trasmessa a mezzo:
□ Fax
□ E-mail
□ E-mail
Numero
certificata
□ Posta prioritaria
□ Raccomandata
□ Raccomandata A.R..
□ Corriere
Referente CINECA
Dipartimento
Proposta di servizio
valida fino al
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Via
Città
C.A.P.
Commerciale: Stefano Corsi [ [email protected] ]
Tecnico: Fabio Dell’Erba [ [email protected] ]
Soluzioni e Servizi per l'Amministrazione Universitaria
15 novembre 2013
Eventuale rif. ordine
cliente
Pagina 1 di 6
Vers. Template del 31/07/2013
CONTENUTI
PREMESSA
La presente proposta di servizio ha ad ogni effetto di legge natura di proposta di affidamento di
servizi. Per effetto della sua accettazione l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” (di seguito
UNIVERSITA’) affida a CINECA la predisposizione a beneficio di Università dei servizi in essa
specificate.
In considerazione del fatto che il CINECA è un soggetto in house dei propri consorziati, ed
essendo l’UNIVERSITA’ consorziata, i servizi oggetto della presente proposta di servizio vengono
affidati a CINECA a seguito di semplice accettazione della proposta stessa da parte di
UNIVERSITA’.
Conseguentemente, in base a quanto previsto dalla Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici
di Lavori, Servizi e Forniture nella Determinazione n. 4 del 7 luglio 2011 LINEE GUIDA SULLA
TRACCIABILITA’ DEI FLUSSI FINANZIARI AI SENSI DELL’ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 13
AGOSTO 2010, N. 136, il presente accordo non è sottoposto alle norme sulla tracciabilità di cui
alla Legge 13 agosto 2010 n.136 (e non necessita del CIG).
Per lo svolgimento delle attività tecniche relative alla presente proposta di servizio, comprese le
attività collegate alla realizzazione della proposta stessa, CINECA potrà avvalersi della società
KION, società in house del CINECA, che ne è socio unico.
REQUISITI
Università ha chiesto l’attivazione del modulo U-GOV Didattica per dotarsi di uno strumento di
progettazione che garantisca la predisposizione di un’offerta annuale e che regolamenti dei piani di
studio coerenti con le indicazioni ministeriali.
Le stime per il Progetto U-GOV Programmazione Didattica si riferiscono alle seguenti attività:
Caricamento dei dati;
Formazione;
Predisposizione ambiente;
Supporto post-avvio.
Abbiamo stimato l’assistenza post-avvio, ovvero il supporto all’utilizzo del sistema
successivamente all’attivazione in esercizio, in modo da garantire una copertura nei primi mesi di
utilizzo.
I contenuti tecnici sono dettagliatamente esposti nell’allegato alla presente proposta:
Allegato 1 – “032-13KN UNIURB Project plan UgovDI ver.01”
Tutti gli allegati contenuti nella presente proposta di servizio costituiscono parte integrante della
stessa.
Pagina 2 di 6
DATI ECONOMICI
1. Licenza d’uso e servizi correlati
Il sistema U-GOV Programmazione Didattica è concesso in uso non esclusivo.
La licenza d’uso del sistema è regolata da una convenzione rinnovabile di durata triennale, che
prevede un canone annuale, da stipularsi tra UNIVERSITÀ e CINECA.
Il canone annuo (al netto dell’IVA di legge) per l’Ateneo è pertanto così determinato:
Canone annuale
U-GOV Programmazione Didattica
Costo
€ 25.000,00
Il canone annuo comprende:
□ assistenza all’uso prestata tramite mezzi di comunicazione (telefono, fax, posta elettronica,
videoconferenza, ecc.) e che comporti un intervento di durata non superiore alla mezza giornata;
□ manutenzione correttiva, normativa (anche per le eventuali personalizzazioni già eseguite) e
migliorativa, intendendosi per migliorativa le funzioni aggiuntive che il CINECA valuterà di carattere
ed interesse generale.
Il canone annuo NON comprende:
□ licenze d’uso DBMS Oracle;
□ attività di startup sistemistico (consulenza pre-installazione, predisposizione del software di base del
server e dei client, installazione Oracle Server e creazione istanze, installazione sistema,
configurazione del backup, formazione al personale tecnico);
□ gestione del sistema e interventi sistemistici di manutenzione straordinaria (es. aggiornamenti,
ripristino DB, spostamento DB su altro server, modifica dell’istanza Oracle);
□ attività di startup applicativo (configurazione del sistema, caricamento e pulizia dati, formazione e
assistenza all’avvio);
□ assistenza all’uso che comporti un intervento di durata superiore alla mezza giornata o resa fuori del
CINECA;
□ servizi a progetto: formazione, consulenza. Si intendono per servizi consulenziali le attività che
richiedano analisi dei requisiti dell’Università (es. configurazione dei diversi moduli, migrazione dati,
interfacciamento con altri applicativi in uso);
□ realizzazione di procedure personalizzate o modifiche personalizzate del software che il CINECA
non ritenga di interesse generale.
2. Servizi
Al fine di sintetizzare la presentazione dei dati economici, riportiamo le macro-attività per l’avvio del
sistema per quantificarne l’onere economico.
L’avvio del sistema U-GOV Programmazione Didattica richiede le seguenti attività:
Predisposizione ambiente applicativo;
Caricamento offerta formativa e migrazione dati di base;
Formazione e supporto post-avvio.
Pagina 3 di 6
Il costo di avvio del modulo U-GOV Didattica comprensivo dell’attività di project management e del
forfait dei costi di trasferta al netto dell’IVA di legge è di € 30.180,00 , come risulta dal dettaglio
riportato nella seguente tabella:
ATTIVITA'
Gestione del progetto
Migrazione dati
Formazione
Supporto per l’avvio in
produzione e assistenza
post-avvio
PROFILO PROF.LE
Capo progetto
Data Base Admin.
Consulente applicativo
Consulente applicativo
GG/U
Consulente applicativo
2
11
4
6
TARIFFA
€ 1.000,00
€ 930,00
€ 725,00
€ 725,00
COSTO
€ 2.000,00
€ 10.230,00
€ 2.900,00
€ 4.350,00
12
€ 725,00
€ 8.700,00
Totale attività di avvio
35
Trasferte
10
€ 28.180,00
€ 200,00
€ 2.000,00
3. Condizioni praticate e riepilogo dei costi
Nella seguente tabella sono riepilogati i costi per l’avvio del modulo U-GOV Didattica nel biennio
2014-2015
Servizi
Canone annuo
Servizi di avviamento
TOTALE
2014
€ 0,00
€ 30.000,00
2015
€ 25.000,00
€ 0,00
€ 30.180,00 € 25.000,00
Il canone annuo del verrà regolamentato da apposita convenzione da stipularsi tra le parti.
CONDIZIONI DI PAGAMENTO E MODALITA’ DI FATTURAZIONE
I pagamenti dovranno avvenire a mezzo bonifico bancario a 60 giorni data fattura, con accredito
da effettuarsi sui seguenti conti correnti bancari dedicati intestato a CINECA:
Conto di tesoreria:
CARISBO FIL. 05010 - Via Santo Stefano, 39 - 40125 Bologna
Conto n. 06700500005E
ABI 06385
CAB 02437
CIN D
IBAN IT17D063850243706700500005E
Conto Bankit (attuazione art. 35 commi 8-13 d.l. 24/01/2012 n.1) :
Numero Conto: 0151884
Pagina 4 di 6
ESTENSIONE TEMPORALE DEI SERVIZI OFFERTI
I servizi saranno resi a partire dal mese di ottobre del 2013 e termineranno nel primo
semestre 2014.
EVENTUALI ULTERIORI CONDIZIONI GENERALI DEL CONTRATTO
L’erogazione dei servizi è subordinata all’accettazione della presente proposta di servizio, che può
essere inviata via fax al numero 051 2130220.
Per accettazione UNIVERSITA’ deve trasmettere la presente proposta di servizio controfirmata.
TITOLARITA’ DEL DIRITTO D’AUTORE
Tutti i diritti di sfruttamento economico dell’oggetto della presente proposta sono riservati al
Cineca. I programmi, le procedure, la documentazione tecnica ed ogni altro materiale non
potranno pertanto essere in alcun modo utilizzati al di fuori di quanto espressamente previsto nella
presente proposta.
EVENTUALI ALLEGATI
Allegato 1 – “032-13KN UNIURB Project plan UgovDI ver.01”
OBBLIGO DI RISERVATEZZA
Il Cineca si impegna a mantenere riservate le informazioni relative alle attività del Cliente di cui
potrà venire a conoscenza nell’erogazione dei servizi oggetto della presente proposta di servizio.
Tale obbligo di riservatezza si intende esteso anche al periodo successivo all’erogazione della
prestazione, fino a quando le suddette informazioni non vengano divulgate ad opera del Cliente,
oppure divengano di dominio pubblico.
FIRMA DEL CINECA (per approvazione e riesame)
_________________________________________________
TIMBRO E FIRMA DEL CLIENTE
Per accettazione
______________________________________________
Data _________________
In caso di accettazione indicare di seguito l’indirizzo di fatturazione se differente da quello
indicato nel campo “destinatario” della prima pagina della presente Proposta di servizio:
______________________________________________________________________________
Pagina 5 di 6
MODALITA’ INVIO FATTURA
Con la presente Vi autorizziamo ad inviare a mezzo e-mail le fatture da Voi emesse nei Nostri
confronti in sostituzione della copia su supporto cartaceo.
A tal fine si dichiara che l'indirizzo e-mail al quale si chiede di inviare le previste fatture è il
seguente: ____________________________
TIMBRO E FIRMA DEL CLIENTE
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Verbale n. 7/2013 - Università degli Studi di Urbino