ANNO L - N. 6
Mercoledì 16 Giugno 2010
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Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
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La Liguria che incantava i viaggiatori di fine ’800
ormai non esiste più…
I nostri primi
50 anni
Riproponiamo in questo mese l’articolo del dicembre 1966 a
firma dell’allora Presidente avv.
Claudio Bottelli.
Viene spontaneo osservare
come la teoria dei corsi e ricorsi
storici trovi ulteriore conferma
in questo nostro ricordare.
I desideri e le speranze restano immutati, ora come allora
crediamo che “ i Comuni debbano essere amministrati da
uomini onesti, capaci e attivi,
non compromessi…”
Nell’articolo si dà rilievo alla
pubblicazione del primo quaderno di Storia Locale “ALASSIO
MARINARA” di Antonio Carossino e Mario Richero. Da allora
l’A.V.A. ha mantenuto questo
impegno culturale con molte
pubblicazioni l’ultima edita il
mese scorso: GOCCE DI SAGGEZZA POPOLARE di G. Croce.
La Liguria che incantava i viaggiatori di fine Ottocento ormai
non esiste più.
Ne rimangono splendide testimonianze solo nelle illustrazioni
dei libri che molti di quei viaggiatori hanno scritto e pubblicato.
Quelle immagini ci restituiscono
un paesaggio in cui il verde era il
colore dominante ed incontrastato: dalle colline fin dentro i
paesi in cui orti e spazi alberati
scivolavano fino al mare,
anch’esso, molte volte verde.
Questo era il fascino e l’attrattiva di molte cittadine di allora,
ed era diffuso in tutto il ponente
ligure. Alassio non faceva eccezione, o se la faceva, la faceva in
meglio.
Per questo fu una delle aree più
ambite per diventare la seconda
patria di molti Inglesi che ne apprezzarono la bellezza discreta e
scintillante di sole, esaltata dalla
ricchezza della vegetazione, dal
microclima che ne derivava e dalla vicinanza al mare. Questi primi
ospiti, nei modi di insediamento,
proseguirono con ville ed elaborati e curati giardini il tessuto urbano e naturalistico esistente.
L’inizio dello sviluppo turistico della città di Alassio fu dunque
molto “sostenibile” e nella giusta
direzione di rispetto di quella
bellezza che si era venuti ad ammirare.
Nel dopoguerra, però, questa
idea lasciò il posto ad esigenze di
crescita quantitativa, di maggior
sfruttamento dello spazio e del
territorio, anche in rapporto alla
crescente domanda turistica.
Questo processo era inevitabile
come la progressiva riduzione
delle aree verdi e delle specie vegetali tipiche della zona che tutto
questo comportava. Quello che
era invece evitabile era di passare dal ridimensionamento alla
scomparsa, non solo di ogni residuo di verde dalla città, e in un futuro non lontano anche dalla collina, ma anche alla totale disarticolazione della struttura e del
senso urbanistico della città.
Alassio non è cambiata, non si è
trasformata in questi ultimi anni,
è diventata altro dalla sua natura
e dalla sua ragion d’essere per
cui, oggi, è confondibile e sovrapponibile a qualunque altra
cittadina della Riviera.
Il colore dominante la città del
Muretto è ora il grigio, nelle sue
sfumature meno belle che vanno
dall’asfalto al cemento. Mille i motivi e mille i pretesti che hanno
portato alla scomparsa, ormai
quasi totale, di ogni traccia significativa di verde nella città. Ed ora
toccherà alla collina. E non è del
tutto convincente l’argomento
che tutto questo possa aver prodotto ricchezza e benessere. Di
certo non per tutti e di certo in
una logica di economia di rapina
delle risorse (turistiche nel nostro caso) che le consuma e le
renderà indisponibili in un vicino
futuro. Anche sulla tipologia di turismo prodotto vi sarebbe da ragionare, ma questo è un argomento che merita un’analisi tutta sua.
Dopo queste premesse, utili ad
inquadrare un punto di vista sulla questione, occorre tuttavia in
modo (forzatamente?) ottimistico suggerire qualche ipotesi per
salvare il salvabile
Per contenere il degrado già
molti Comuni, accanto al piano
urbanistico comunale (PUC) affiancano funzionalmente anche il
Piano del verde urbano, un docu-
mento progettuale la cui assenza
produce un rilevante spreco di
denaro pubblico e rende di fatto
meno fruibile il verde per i cittadini. Nei paesi anglosassoni la disciplina che si interessa del verde urbano è conosciuta come urban forestry, (letteralmente: “forestazione urbana”), quasi ad indicare come le aree verdi possano proporsi come oasi di ruralità
entro gli ambiti urbani.
Per Alassio la mancanza di attenzione a questo tema deriva sicuramente da spinte speculative,
da una limitata ed arretrata concezione di offerta turistica basata
sulle seconde case, da progetti urbanistici mirati alla quantità e non
alla qualità e forse da altro ancora.
Ma di base era ed è un problema culturale, o meglio di mancanza di cultura e, forse, di informazione.
Il verde urbano, infatti, non è
uno spazio inutile sottratto al cemento, ma ha una vasta gamma
di funzioni, significati, ruoli ed effetti che appunto sono in gran
parte non considerati e che si
possono schematicamente qui
ricordare, sperando che siano di
una qualche utilità.
1) funzione ecologico-ambientale: il verde, anche all’interno
delle aree urbane, costituisce un
fondamentale elemento di presenza ecologica ed ambientale,
che contribuisce in modo sostanziale a mitigare gli effetti di
degrado e gli impatti prodotti
dalla presenza delle edificazioni
e dalle attività dell’uomo. Fra l’altro la presenza del verde contribuisce a regolare gli effetti del microclima
2) funzione sanitaria: per l’effetto psicologico prodotto dalla
vista riposante di un’area verde
ben curata.
3) funzione protettiva: il verde
può fornire un importante effetto
di protezione e di tutela del territorio in aree degradate o sensibili (argini di fiumi, scarpate, zone
con pericolo di frana, ecc.)
4) funzione sociale e ricreativa:
la presenza di parchi, giardini,
viali e piazze alberate o comunque dotate di arredo verde consente di soddisfare un’importante esigenza ricreativa e sociale.
5) funzione igienica: le aree verdi svolgono una importante funzione psicologica ed umorale per
le persone che ne fruiscono, contribuendo al benessere psicologico ed all’equilibrio mentale
6) funzione culturale e didattica: la presenza del verde costituisce un elemento di grande importanza dal punto di vista culturale, sia perché può favorire la
conoscenza della botanica e più
in generale delle scienze naturali
e dell’ambiente presso i cittadini,
sia anche per l’importante funzione didattica (in particolare del
verde scolastico) per le nuove
generazioni. Inoltre i parchi e i
giardini storici, così come gli
esemplari vegetali di maggiore
pregio, costituiscono dei veri e
propri monumenti naturali, la cui
conservazione e tutela rientrano
fra gli obiettivi culturali del nostro consesso sociale.
7) funzione estetico-architettonica: anche la funzione estetico-architettonica è rilevante, considerato che la presenza del verde migliora decisamente il paesaggio
urbano e rende più gradevole la
permanenza in città, per cui diventa fondamentale favorire
un’integrazione fra elementi archi-
tettonici e verde nell’ambito della
progettazione dell’arredo urbano.
Nella città quindi, solo che si
voglia, si può immaginare il verde in modi diversi e a volte inaspettati: in forma di arredo, nella
tutela di giardini storici, con l’istituzione di parchi urbani, spazi
verdi di quartiere, verde stradale, viali alberati e aiuole spartitraffico; verde funzionale a qualche specificità particolare (es.
orto botanico), in aree sportive,
verde scolastico, sanitario, cimiteriale, verde residenziale e privato, orti pubblici per anziani
ecc. ecc. Si può in definitiva legare la presenza del verde in città
anche a una serie di elementi socialmente utili ed economicamente produttivi.
Tutto questo poi,messo a sistema, assume naturalmente un
connotato turistico forte,per cui,
se non costituisce l’essenza
dell’offerta turistica, rappresenta senza dubbio un forte valore
aggiunto nella direzione di un turismo più orientato alla qualità
della vita e, forse, anche più economicamente significativo.
La speranza è che si apra in
Alassio almeno un momento di riflessione su questo tema, vitale
per il futuro dei cittadini e anche
del turismo e che egoismi economici e speculativi lascino lo spazio ad una maggior consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo urbano sostenibile, (a misura di bambino, come si diceva
una volta) e, perché no, anche ad
un poco più di amore e di rispetto per la propria città.
A.V.A.
DALL’ALASSINO DEL 1967
La parola
IL MURETTO DI ALASSIO
del Presidente HA UNA PIASTRELLA IN PIÙ
Anche quest’anno, il Lingotto
fiere di Torino ha ospitato il
Salone Internazionale del Libro
di Torino, (ex Fiera internazionale del libro, Fiera del libro, e
Cari amici,
La mia esposizione, a chiusura
di una intera annata di lavoro
della nostra Associazione, più
che una vera e propria relazione, vuole essere soprattutto un
cordiale, fraterno incontro con
tutti gli Associati, con i quali noi
del Consiglio – purtroppo – prendiamo contatto troppo raramente e solo in occasione delle assemblee.
(continua a pag. 2)
MOSTRE - Sala Carletti
dal 16 al 30 giugno la pittrice Cona Sottile
di Settimo Torinese
dal 1° al 10 luglio Ettore Ghiringhelli
Figurativo astratto dove i colori emergono
dal 11 al 20 luglio Adriana Toscani
La sensibilità di questa pittrice
si traduce in immagini di delicata serenità
dal 21 al 30 luglio Borra Marisa Riso
Ama i colori, i paesaggi, ma predilige le figure.
Sempre alla ricerca di emozioni o di dolci ricordi
SALONE DEL LIBRO 2010
Salone del libro) arrivato alla
sua 23a edizione; con il tema “La
memoria, svelata”, e l’India come paese ospite, da giovedì 13 a
lunedì 17 maggio, tra le ore 10 e
le 22-23, i padiglioni 1, 2, 3 e 5 sono stati nuovamente teatro di
uno di quelli che, almeno per me,
(continua a pag. 2)
ARTICOLO A PAG 2
CONSULTA LIGURE
Errata Corrige
Si precisa che nell’articolo “CONSULTA LIGURE” Aprile 2010 dello
scorso numero de L’Alassino è stato scritto che il Comune di Savona
ha consegnato le chiavi della sede
all’interno del “PRIAMAR” all’Associazione “A Campanassa” mentre la
sede è stata consegnata alla “CONSULTA LIGURE”.
IL SIGNOR CARLO CAVEDINI, EX PRESIDENTE A.V.A. È
STATO INSIGNITO DEL TITOLO: “CAVALIERE DELLA
REPUBBLICA”! VIVE CONGRATULAZIONI DAL CONSIGLIO
DIRETTIVO E DALL’A.V.A. TUTTA.
(continua a pagina 2)
IL PRESIDENTE ED IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE VECHIA ALASSIO SI COMPLIMENTANO PER
L’USCITA DEL NUOVO PERIODICO “RIVISTO” AUGURANDO
I MIGLIORI SUCCESSI.
2
«L’ALASSINO»
LA PAROLA
DEL PRESIDENTE
Mercoledì 16 Giugno 2010
LE TRE SCIMMIETTE
(segue dalla prima pagina)
Il lavoro ed i compiti che gravano sull’Associazione imporrebbero degli incontri molto più frequenti, direi almeno mensili, perché tutti i Soci – e non solo i componenti il Consiglio direttivo – potessero arrecare il loro fattivo contributo in attività, in suggerimenti
in idee da tradurre in azioni.
…OMISSIS…
Dicevo all’inizio che il mio breve intervento vuole essere soprattutto un incontro ed un colloquio
con Voi in quanto parlare di
“Relazione” mi sembrerebbe di
usare un termine di stile, poiché la
migliore relazione della nostra attività in tutta questa annata è fatta dal nostro giornale
…OMISSIS…
L’A.V.A. ha cercato – e mi auguro ci sia riuscita – soprattutto di
svolgere un’azione informativa
dell’opinione pubblica locale su
tutti i maggiori problemi trattati
dalla Amministrazione Comunale, al fine di mettere in condizione
tutti i cittadini di seguire le vicende degli uomini che governano la
cosa di tutti.
Questa nostra iniziativa ha riscosso incondizionati consensi e
ci fa bene sperare per il futuro.
Ma lo sforzo più impegnativo
che l’Associazione ha compiuto
attraverso il giornale (come certamente avrete notato) è stata quello di richiamare coloro che hanno
nelle mani il destino del nostro
paese, al senso della legalità amministrativa, al costume democratico, alla difesa della cosa pubblica, anche quando tale difesa obbliga alla denunzia delle irregolarità commesse, degli errori e degli
erranti.
Il nostro sforzo è stato e deve
essere quello di spoliticizzare
l’attività amministrativa, onde liberarla da questa antidemocratica ed anticostituzionale ipoteca
politica. Noi abbiamo ritenuto e
riteniamo che i Comuni debbano
essere amministrati da uomini
onesti, capaci, attivi, non compromessi o, peggio ancora,
squalificati da esperienze amministrative fallimentari, senza imposizioni di uniformità politiche»
che dall’alto, così non facendo, si
paralizza la vita amministrativa
dei Comuni e si favorisce ogni
sorta di malcostume. Parta quindi dalla nostra Associazione questo appello di libertà di vita amministrativa per tutti i Comuni,
contro ogni imposizione politica,
di qualsiasi natura o tendenza e
voglia il Cielo che questo nostro
appello possa essere accolto da
tutte le Associazioni che, negli altri Comuni, perseguono le nostre
stesse finalità istitutive.
Noi riteniamo che questa sia la
giusta strada da seguire, confortati come siamo stati dal plauso
che il nostro giornale ha riscosso
dall’incoraggiamento dei nostri
lettori e dall’invito a perseverare
che ci è stato rivolto persino da illustri Magistrati
…OMISSIS…
Merita – ritengo – un cenno ed
un posto di rilievo l’iniziativa storico-culturale dell’Associazione,
che ha conseguito, come primo risultato, la pubblicazione del primo quaderno di storia locale,
scritta dai nostri Antonio
Carossino e Mario Richero, intitolata «Alassio Marinara», stampato in mille copie.
…OMISSIS…
Colgo ancora l’occasione per porgere un pubblico, doveroso ringraziamento a tanti Soci simpatizzanti, che sempre, ogni qualvolta
abbiamo dovuto loro ricorrere, ci
hanno agevolato.
…OMISSIS…
A Voi tutti, alle Vostre famiglie il
mio augurio di un sereno e prospero 1967.
www.alassiosuperpartes.wordpress.com
e-mail: [email protected]
E, con questo mese, manca solo
un anno alle prossime elezioni, da
cui usciranno le persone votate
per ricoprire i ruoli di sindaco e assessori, per il prossimo mandato.
Mi piace parlare di “persone”
che ricoprono un ruolo, non di sindaco e assessori.
Mi piace tenere separati gli individui dagli incarichi.
Mi piace pensare che un cittadino venga “pensato”, proposto e
votato dalla cittadinanza, che, dopo averlo osservato attentamente, lo ha ritenuto idoneo per uno
specifico ruolo, per le proprie
competenze, capacità, e modalità, perché conforme con quello
che dovrebbe essere un’idea comune di ciò che è bene e meglio
per questo nostro meraviglioso
paese che è Alassio.
Mi piace pensare alla cittadinanza che sceglie, tra tanti, propone,
crea le liste, e vota.
Mi piace parlare di un incarico
politico, non di una professione o
una carriera politica.
Mi piace immaginare che chi ricopre un ruolo nella giunta comunale, abbia una sua vita, un suo lavoro a cui, terminato l’incarico, voglia tornare.
Mi piace pensare che chi dà la
propria disponibilità a essere
messo in lista, lo faccia con spirito di volontariato, se così si può
dire, ovvero con l’unico obiettivo
di mettere a disposizione e donare ciò che sa, al e per il proprio
paese.
Mi piace immaginare che trionfi
sempre la lista con le persone migliori.
Mi piace credere che si voti ricordando il passato, ma guardando al futuro.
Mi piace sognare che si voti pensando alle conseguenze, come se
noi vivessimo qui per sempre e
non dovessimo morire mai.
Mi piace credere che il bene di
Alassio sia sempre al primo posto
per tutti gli Alassini e i turisti che la
godono.
Mi piace immaginare che è ad
Alassio e al suo futuro che si pen-
sa, quando si prende ogni più piccola decisione politica e amministrativa.
Mi piace pensare che verrà votata la lista con le persone che hanno proposto un programma migliore per Alassio.
Mi piace credere che le persone
vengano votate per le proprie
idee, non per i propri orientamenti, per il proprio colore.
Mi piace immaginare che una
persona venga votata per le proposte fatte, non per le promesse.
Mi piace sognare che siano le
idee e i progetti a vincere, non le
persone o i partiti.
Mi piace credere che ci sarà
sempre gente nuova in politica,
gente che non sappia nulla di politica.
Mi piace credere che sarà difficile votare alle prossime elezioni,
perché ci saranno talmente tante
idee e proposte belle, intelligenti,
all’avanguardia, che sarà difficile
scegliere.
Mi piace sperare di leggere di liste al di fuori e al di sopra dei partiti; con tutto quello che questo significa.
Mi piace credere che Walt
Disney avesse ragione: i buoni, alla fine, vincono sempre.
Mi piace sognare, sperare e credere, perché solo così tutto diventa possibile.
Mi piacerebbe aprire gli occhi, e
vedere che la realtà è molto meglio
di ogni mio sogno, desiderio, o
speranza…
“Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni” “Se puoi
sognarlo puoi farlo” “Mira sempre
alla luna, anche se dovessi mancarla comunque atterrerai fra le
stelle” e, la mia preferita: “Sogna in
grande, saranno i tuoi sogni a portarti in alto”.
Quindi sognate, desiderate, sperate, e credete!
Perché ogni cosa considerata impossibile è diventata possibile solo
perché una persona ha cominciato
a immaginarla e a crederci!
Provocatoriamente Anonima
SALONE DEL LIBRO DI TORINO (segue dalla prima pagina)
è tra gli spettacoli più belli al mondo: non tanto, o meglio, non solo,
per la gran quantità di libri e di autori presenti, quanto per la fame
di sapere, il desiderio, divenuto
quasi prepotente ed aggressivo,
di conoscere, di capire, di imparare, che si percepisce a pelle; per la
gran quantità di idee, di sogni, di
speranze, di voglia di cambiare e
cambiare in meglio/migliorare
che si respira nell’aria; per le storie, quelle scritte, vere, immaginate, o semplicemente possibili, e
quelle reali, di ogni singola persona, che ci sfioravano in una della
tante file che siamo stati costretti
a fare, fin troppo pazientemente.
Non penso sia una cosa soggettiva, ma credo fosse una sensazione percepibile da tutti. È energia pura, quella che solo la semplice apertura della mente permette, e i libri sono un ottimo stimolatore e incentivo.
Se questa edizione non si è certo distinta per l’ottima organizzazione, lo ha fatto per il numero di
visitatori: 315.013 contro i 307.650
dello scorso anno, determinando
il nuovo record.
Come ormai da diversi anni, anche questa volta lo stand dell’assessorato al turismo, e alla cultura, era presente, a voler rappresentare Alassio, con lo slogan:
“Alassio è un libro aperto” e
“Vacanza e cultura”.
Anche 2 conferenze portavano
e pubblicizzavano il nome di
Alassio.
Il primo incontro è stato:
“Reinventare l’editoria. La nuova
stagione dei mestieri del libro”, a
cura del premio “Alassio 100 libri
– Un editore per l’Europa”, svoltosi sabato 15 maggio, alle 11.30,
nella sala blu, all’interno del padiglione 2, a cui sono intervenuti:
Pietro Boroli, Riccardo Cavallero, Giovanni Peresson e Monica
Zioni, coordinati da Giuliano
Vigini.
Il secondo incontro invece, che
VEDO
SENTO
La mulattiera che si diparte dall’ospedale “Val d’olivo” alle due vie, dopo località Rangè è interessata da una
perdita di liquame fognario proveniente da qualche costruzione a confine. L’effetto è devastante, ricoperto
di vegetazione e maleodorante, è praticamente inaccessibile a chiunque. Occorrono provvedimenti urgenti
per risolvere il problema prima del caldo estivo. E pensare che solo due anni orsono era stata tutta ripulita e
rimessa in ordine dagli Alpini!!!!
A levante di Laigueglia sino al confine con Alassio le aiuole sono belle e ben tenute, ma ahimè, come entriamo nel territorio di Alassio, purtroppo cambia tutto in peggio.
Mi reco spesso ad Albenga, a Villanova ed a Ortovero e con tristezza constato con quanta cura sia tenuto il
“Centro Storico delle tre cittadine. “Fioriere ben tenute, massima pulizia” mantenute dai Comuni con la fattiva collaborazione di commercianti, albergatori ed anche di privati cittadini.
SQUALLIDO CORSO DIAZ
Erano 48 (quarantotto) i pini
marittimi che adornavano con le
loro fronde sempreverdi i tre tratti di Corso Armando Diaz dalla ferrovia sino al mare. Praticamente
un bosco. Costituivano l’unico viale alberato e ombreggiato alassino. Alcuni di essi avevano subito
nel corso degli anni delle brutte
potature che li avevano costretti a
sopravvivere modificando la loro
naturale forma ad ombrello, ma
non si lamentavano. Anzi continuavano a produrre ossigeno per
tutti, pigne e pinoli che bambini ed
anziani raccoglievano in modo
certosino. Qualche problema, dovuto all’incuria pluriennale dei
marciapiedi e del manto stradale,
lo davano le loro radici superficiali, ma un Comune che si rispetti dopo venti-venticinque anni può ben
mettere a bilancio il rifacimento
del sedime stradale di un corso: si
tratta di manutenzione ordinaria
che ha un costo limitato rispetto
alle mega opere straordinarie non
realizzabili e non realizzate. Nei
Comuni vicini (es.: Albenga lungo
fiume; Loano Via Aurelia; Savona
Corso Ricci; Oneglia-Porto Maurizio etc. etc.) i viali dei pini sono ricorrenti, ben tenuti e curati ed il
manto stradale non è dissestato.
Solo da noi si è deciso di tagliarli
con giustificazioni molto opinabili.
E non solo: pochi anni fa si spende
denaro pubblico per un progetto
esterno che avrebbe modificato la
percorrenza di Corso Diaz nel tratto ferrovia-Via Leonardo da Vinci,
immettendo palme in una unica
aiuola centrale. Il progetto non si è
potuto realizzare perché non si sapeva che c’erano dei sottoservizi
da rispettare in centro strada!!!
Ostinatamente si continua a pensare. Nel 2008 si spende altro denaro pubblico per una perizia sugli
alberi del corso. La perizia dice
chiaramente che solo 13 (tredici)
pini hanno nel tronco delle imperfezioni: sono da abbattere. E allora
perché tagliare gli altri 35 (trentacinque)? Il costo di abbattimento e
smaltimento va dai mille ai duemila euro per ognuno. Il conto è presto fatto.
A questo punto è legittimo chiedersi:
1- Quanto costa reimpiantare 48
alberi? Risposta: Lo sapremo alla
fine dell’opera.
2- Che cosa vogliamo da questi
alberi? Risposta: Che abbiano radici a fittone (tipo carota per chiarir-
richiamava il nome di Alassio, è
stato il conferimento del Premio
Alassio Internazionale a Yves
Bonnefoy, seguito da una lectio
magistralis sul tema Leopardi e la
memoria delle parole. A cura del
premio “Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa”, si è svolto, anche questo, sabato 15 maggio, alle
13.30, all’interno del padiglione
3,nella sala azzurra, e a cui sono
intervenuti: Giovanni Bogliolo,
Paolo Mauri, Carlo Ossola, Fabio
Scotto e Monica Zioni.
Lo stand dell’assessorato al turismo e alla cultura, che portava il
nome di Alassio, quest’anno più
grande del solito, e presente in postazione J17, era arredato con un
piccolo ulivo e belle poltroncine
che creavano un piccolo salottino
invitando a sedersi, era munito anche di un grande quaderno, su cui
gli ospiti, Alassini, turisti e non,
potevano firmare o lasciare un
piccolo commento o pensiero.
Sarebbe interessante sapere
cosa ne pensano Alassini, turisti, e
non –Alassini-e-non –turisti, della
presenza di questo stand al
Salone: se è visibile, se fornisce
quanto si aspettano o vorrebbero,
se è da richiamo, se piace che sia
presente, ecc. per poter fare sempre meglio, perché possa davvero
essere utile, e perché il nome di
Alassio possa essere portato in giro nel migliore dei modi, come
questo nostro paese meriterebbe
davvero.
Il Muretto di Alassio ha una piastrella in più!
Alle ore 14 di martedì l Giugno
U.s., il marciapiede del famosissimo Muretto di Alassio si affolla di
studenti ed insegnanti della Scuola
Media Ollandini, dell’Istituto
Comprensivo Statale. Tutti i presenti sono ansiosi di vedere la piastrella con il logo della scuola collocata tra le numerose altre famose
piastrelle. Tra la folla che assiste
c’è anche il Dirigente Scolastico,
Sig.ra Domenica Santucci. Sotto gli
sguardi attenti degli alunni, alle ore
PARLO
15 in punto, la piastrella viene posizionata e da questo momento ha
un posto fisso sul Muretto! Presenta un disegno a due colori, il bianco
e l’azzurro, i colori simbolo di noi
bambini. Raffigura uno studente
“con le ali”: dapprima è piccolino e
appoggiato su una pila di libri non
molto alta, poi con il passare degli
anni di scuola, egli cresce e insieme
a lui anche la pila di libri, cioè la cultura, fino a che diventa grande e capace di “volare” da solo, proprio
come dice il motto del nostro
Istituto: “A scuola per volare”, ben
impresso sulla nostra piastrella.
In questi giorni, nel tempo libero, mi fermo sul marciapiede dove
si è svolto quel bell’evento e penso a come si sentirà orgoglioso
l’ideatore del disegno, sarà veramente felice!
Auguro a tutti i miei compagni
BUONE VACANZE ESTIVE!
Marco Losno
ci) per la salvaguardia del selciato.
3- Quali varietà arboree mettere
a dimora? Risposta: Varietà che
abbiano bisogno di poche cure
quindi poco costose per la manutenzione.
Sottolineo varietà arboree e
non unicità: sempre e solo gli stessi tipi di alberi.
A fine perizia l’estensore propone di impiantare: carrubi, oleandri
o palme Washingtonia.
Notare che:
- il carrubo, pianta generosa – tipicamente nostrana – è poco adatto per un corso cittadino poiché i
suoi frutti portano topi
- l’oleandro, è risaputo, produce esalazioni dannose per l’uomo
che vi staziona sotto e non produce ombra
- le palme Washington in entrambe le varietà, californiana e
messicana, non sono decorative e
non producono ombra.
In più occasioni ho sostenuto la
tesi che in Alassio, Riviera dei
Fiori, ultimamente di fiori ce ne sono pochi. Se si impiantassero alberi che in tarda primavera iniziano la fioritura di lunga durata si
avrebbero dei naturali ornamenti
alle vie cittadine pronte ad accogliere i tanto necessari turisti per
l’economia locale (e le casse comunali risparmierebbero). La loro
ombra e qualche panchina sarebbero di sollievo alla calura estiva.
La caduta delle foglie in autunno
avrebbe lasciato godere i benefici
raggi di sole ai residenti ed ai turisti invernali.
Pensare un po’ al di là delle solite
scelte banali è troppo difficile.
Accettare i suggerimenti di numerosi volenterosi e magari di informati
cittadini è troppo democratico.
Si decide di piantare le Washington filifere a foglia palmata (molto prosaicamente gli scopini): non
danno problemi. Li daranno in seguito. Il punteruolo rosso ne è ben
contento, ma noi cittadini no.
Il decreto 9 novembre 2007 del
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali “Disposizioni sulla lotta obbligatoria
contro il punteruolo rosso della
palma...” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.
37 del 13- 02- 2008, all’articolo 2
mette anche le palme Washingtonia spp. tra le specie sensibili
(cioè a rischio punteruolo).
Questo malefico punteruolo,
sgradito ospite, ha già fatto abbastanza danni: perché semplificargli
la vita procurandogli nuove palme
da mangiare. Rendiamogliela dura.
Possibile che tra addetti e amministatori pubblici nessuno sapesse del decreto? Dimenticanza
o colpevole ignoranza?
O a che gioco giochiamo?
Alassio, 24 maggio 2010.
Enrica Carlini
Mercoledì 16 Giugno 2010
“Gocce di saggezza popolare” di Gianni Croce
E siamo lieti di rivolgere all’Associazione Vecchia Alassio e a
Gianni Croce il più vivo plauso per
aver contribuito ad arricchire il patrimonio lessicale e linguistico a
disposizione di quegli Alassini
(sempre più… pochi con l’andar
del tempo) che non vogliono dimenticare le radici e le ricchezze di
un popolo e di una collettività che
ha sempre onorato la nostra storia
ed auspichiamo, anzi, che l’A.V.A.
Un gruppo di Alassini DOC
Vuoi i miei vantaggi?
Prenditi i miei handicap…
La Circolare n. M/2413/34 del
18 giugno 2001 del Ministero
dell’Interno e successivamente
il Ministero delle infrastrutture
(risposta al quesito prot. 5001
del 10 agosto2001) e infine la nota della Direzione generale per
la motorizzazione, 6 febbraio
2006, Prot n. 107, concernente
“Richiesta chiarimenti sulla gratuità dei posteggi delimitati da
segnaletica blu a pagamento
quando sono occupati da veicoli al servizio delle persone invalide detentrici di speciale contrassegno” In tale nota ministeriale si legge tra l’altro che:
“…Per quanto riguarda l’oggetto del quesito, dalla lettura degli
articoli citati, si evince la chiara
volontà del legislatore di voler facilitare la mobilità dei disabili
anche con misure che attengono
specificamente il settore della sosta, ivi compresa l’esenzione da
pagamento di tariffe orarie per il
parcheggio.
Tale convinzione è supportata
dalla lettura congiunta del comma 5 dell’art. 11 del DPR 24 luglio
1996, n. 503, che prevede:
"nell’ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta ovvero con
custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai
detentori del contrassegno almeno un posto ogni 50 o frazione di
50 posti disponibili.", e
dell’art. 188, comma 3: "i veicoli
al servizio di persone invalide
autorizzate a norma del comma
2 (ovvero munite di contrassegno) non sono tenute all’obbligo
del rispetto dei limiti di tempo se
lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato.".
Non vi è dubbio, a parere di questo Ufficio, che non si possa chiedere il pagamento di una tariffa
oraria a chi, trovando occupato
lo stallo a lui appositamente riservato, ne occupi un altro, peraltro non adeguatamente attrezzato a soddisfare in pieno le sue
esigenze, potendosi imputare tale disagio anche ad una mancata
previsione, da parte dell’Ente
proprietario, di un maggior numero di stalli riservati.
Successivamente affrontando la questione della gratuità
dei posteggi delimitati da segnaletica blu per i disabili il
Tribunale
Amministrativo
Regionale per il Lazio il 25 maggio 2006, con sentenza n. 6044
aveva ritenuto illegittima la precedente Nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A questo punto in assenza di
una norma legislativa più precisa ogni amministrazione comunale ha potuto deliberare nel
merito a proprio piacimento…
Occorre, quindi, informarsi preventivamente sull’orientamento adottato da ogni singolo
Comune. In particolare, quando
la gestione dei parcheggi è affidata in convenzione ad Aziende
terze è più probabile andare incontro a norme restrittive.
Altre sentenze della Corte di
Cassazione hanno seguito il criterio del TAR del Lazio. La
Seconda Sezione Civile della
Corte Suprema di Cassazione
con Sentenza n. 21271 del 5 ottobre 2009, ha respinto il ricorso di un cittadino palermitano
che aveva subito una contravvenzione, affermando che la
gratuità della sosta «non è prevista da alcuna norma. »
«Né ha fondamento - conclude la
Sentenza - invocare a sostegno di
una diversa interpretazione, come fa il ricorrente, l’esigenza di
favorire la mobilità delle persone
disabili. Dalla gratuità - anziché
onerosità come per gli altri utenti - della sosta deriva, infatti, un
vantaggio meramente economico, non un vantaggio in termini di
mobilità, la quale è favorita dalla
concreta disponibilità - piuttosto
che dalla gratuità - del posto dove
sostare; sicché, anche in caso di
indisponibilità dei posti riservati
ai sensi dell’art.11, comma 5,
D.P.R. n.503/1996, invocato dal
ricorrente, non vi è ragione di
consentire, in mancanza di previsione normativa, la sosta gratuita alla persona disabile che
abbia trovato posto negli stalli a
pagamento.».
Alcune amministrazioni comunali (tra le quali Genova,
Albenga, Cesenatico, Venezia,
Jesolo, Trento, Trieste, Milano,
Parma, Ancona, Bolzano…)
hanno deciso che continueranno nella politica fin qui attuata
di mantenere gratuito il parcheggio all’interno delle righe
blu per i veicoli che espongono
il contrassegno disabili… Altre
invece hanno colto al balzo (o al
balzello) la possibilità di incassare ulteriori soldi… della serie
“non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, non faremo
macelleria sociale”…
Come è noto ad Alassio dal
febbraio di quest’anno la soc.
S.c.t., ha vinto l’appalto pubblico per la gestione dei parcheggi
e la nostra amministrazione comunale ha pensato bene di deliberare il pagamento dei pedaggi
per i disabili che sostino nelle
zone blu per più di 90 minuti…
Ringraziamo per la gentile concessione, ma questi limiti di
tempo non risolvono il problema di chi abita nel centro storico e non ha evidentemente la
possibilità di fruire di un garage
sotto casa… né può agevolmente parcheggiare in zone libere
lontane dal centro e perciò meno trafficate per poi tornarsene
a casa a piedi… ergo anche il ragionamento della cassazione
per cui “…Dalla gratuità - anziché onerosità come per gli altri
utenti - della sosta deriva un vantaggio meramente economico,
non un vantaggio in termini di
mobilità, la quale è favorita dalla
concreta disponibilità - piuttosto
che dalla gratuità - del posto dove
sostare…” si presenta evidentemente come la convinzione di
chi non ha mai vissuto in prima
persona
un
handicap…
Per coloro che hanno difficoltà
motorie e/o non possono spostarsi autonomamente, non trovare un posto riservato o in
qualche modo “libero”, significa
essere costretti a lasciare l’auto
in zona a pagamento e poiché
questo fatto non consente una
libera scelta, si configura come
un onere obbligatorio e perciò
discriminante rispetto al resto
della popolazione... In più, durante la stagione estiva la nostra
città aumenta a dismisura il numero degli abitanti e di conseguenza pure quello dei disabili,
e i cosiddetti “stalli riservati”
vengono normalmente occupati da auto ferme per tutto il periodo delle vacanze, quindi anche il limite minimo di un parcheggio riservato ogni 50 posti è
del tutto inadeguato.
La soluzione evidentemente
ed eminentemente POLITICA di
questo problema sta da un’altra
parte…
Marcello Nan
PS. Presso “a bitega de Zepin”
si raccolgono firme contro la delibera comunale.
RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE UNA TARIFFA AGEVOLATA
PER COLORO CHE LAVORANO AD ALASSIO E NON SONO RESIDENTI - E PER CHIEDERE DI TOGLIERE IL LIMITE DI 90
MINUTI AI PORTATORI DI HANDICAP CHE PER NECESSITÀ
PARCHEGGIANO NELLE STRISCE BLU LASCIANDO LORO IL
PARCHEGGIO GRATUITO.
Luoghi raccolta firme:
• A Bitega du Zepin,
via Neghelli
CRONACA DI ANDATE
continui a raccogliere questi cimeli che diventeranno sempre più
preziosi nel correre vorticoso del
tempo e delle generazioni.
ZONE BLU E INVALIDI AD ALASSIO
Prendo spunto dalla foto qui
accanto per proporvi una riflessione sui presunti vantaggi che
vengono concessi alle persone
che fruiscono dei contrassegni
sulle auto.
3
«L'ALASSINO»
• Associazione Vecchia Alassio,
via XX Settembre 7
MESE DI GIUGNO 2010
Nave sanza nocchiere
Da un po’ di tempo ad Andate i
giorni sono più tristi e cupi, e le
notti molto più buie. Infatti sono
spariti contemporaneamente due
fari luminosi che splendevano nel
nostro cielo: il Ministro e il
Megagalattico. Il Ministro non c’è
più, ma, fortunatamente, non nel
senso di “non c’è più, siamo vicini
alla famiglia”, nel senso invece che
poi tornerà ancora “più forte che
pria” come ha già fatto una volta,
ne siamo sicuri; ma, per ora, non
c’è più. Mancherà quindi la sua
azione di moderatore, di equilibratore, di guida illuminata della
politica locale, di ago della bilancia, di “deus ex machina” anzi “ex
aereo”, capisci a’mme! E per la sua
assenza e le varie finanziarie, morirò senza vedere il raddoppio ferroviario; il che quantunque mi fosse già stato pronosticato da mio
nonno, non è un bel morire. Ma soprattutto ci manca la luce dell’altro faro di Andate e cioè il Megagalattico. Il quale è andato ad illuminare il cielo del capoluogo di regione, ma per me non è una bella
cosa. Infatti finché era il mio
Sindaco, ogni mattina si alzava,
partoriva idee meravigliose, sparava fuochi artificiali di notizie in
pieno giorno, ed emetteva lampi
di genio e trovate che illuminavano la città e riscaldavano il cuore
dei cittadini. Adesso che non parla più, siamo tutti un poco più tristi. Infatti il nuovo pro-sindaco
Dagli Asparagi, ci sembra una persona normale; e in un paese strano
come Andate, se sei una persona
normale non ti apprezzano. Per
esempio, prima di scadere, quando era già in scadenza, ma non ancora scaduto, il Megagalattico
aveva dichiarato, almeno a quanto riferiscono quei bugiardi del
giornalisti, che il Piccolo Albergo
sarebbe stato aperto, con tutti gli
annessi e connessi, nel giugno di
quest’anno. Nell’intervista rilasciata a “L’Andatino” di Maggio, il
nuovo prosindaco dice testualmente: «Per quanto riguarda il Piccolo Albergo, è con soddisfazione
che abbiamo preso atto dell’istanza di agibilità dell’immobile.
Questo è il segno che l’albergo è al
nastro di partenza. A ruota, terminati i lavori previsti per fine anno,
verrà messo in funzione il CTT, e
dalla prossima stagione l’apertura
dello stabilimento balneare».
Il che non è proprio quello che
diceva il Mega. Ed io ci capisco
sempre meno. Anzi la cosa mi fa
venire in mente quella nazione
lontana il cui premier, dopo aver
promesso per quindici anni benessere e “pilu per tutti” (come ha
ricordato bene M. Serra), poi
quando si è trattato di annunciare
al popolo che la crisi c’era davvero e che ci sarebbero state “lacrime e sangue” per tutti, ha mandato a dirlo in TV il vice premier con
la faccia triste dalla nascita. E allora io ho nostalgia di alcuni vecchi
personaggi della politica locale,
fra cui il grande e mai dimenticato
Ginocchio, mitico assessore “ai
lampi”, che ci illuminava, anche
lui, con le sue trovate grandiose.
Una delle quali, mai realizzata allora, potrebbe venire considerata
in questa annata di crisi per rilanciare il turismo d’élite ad Andate:
organizzare il raduno nazionale
degli alpini ad Andate nei giorni
14-15 e 16 agosto 2010. Vi immaginate la festa e la gioia della città invasa da trecentomila alpini vocianti, sfilanti e beventi? Ci sarà il
problema di costruire in tempo
trecentomila box auto per le loro
autovetture - come è noto infatti
ad Andate un garage non si può affittare, bisogna obbligatoriamente
comprarlo per legge - ma sono dettagli facili da superare. Per i cibi ci
aggiusteremo. Per il bere, l’idea è
quella di farsi sponsorizzare da
una cantina di vini piemontese
con l’immissione di tre milioni di
litri di barbera direttamente nella
rete idrica. Infatti ci sono così tanti buchi nei tubi che sarà bello vedere gli alpini abbeverarsi agli
zampilli spontanei di vino che
sgorgheranno qua e là dal suolo,
come nel paese di Bengodi. Lo so
che poco più di sessanta alberghi,
rimasti aperti dai 180 di una volta,
forse non sono molti, ma gli alpini
sono uomini forti e dormiranno
certamente anche sui lettini e le
sdraio della spiaggia, come d’altronde fanno già ora molti turisti
giovani dei fine settimana. E
Andate entrerà certamente nei record del Guinnes, e ritornerà ad
essere, come lo era negli anni ’60
al Top del turismo italiano.
Luca Caravella
“U NANIA” Giovanni Battista Gaibisso
Il M°. Paolo BERNARDO titolare
della cattedra di violino principale
al Conservatorio Martini, nonché
membro della Regia Accademia
Filarmonica di Bologna, con piacevole mia sorpresa dice di aver acquistato a Gand del 1870 - un buon
violino francese - entro il quale legge “restaurato nel 1925 da Giovan
Battista GAIBISSO-liutaio in Alassio”!
Ricordo d’aver conosciuto U’
NANI’A da bambino frequentando
la casa di zio Candidìn BAVERA.
Avevo circa 6 anni.
Mi era rimasto impresso il nome
“Liutaio”... un nome allora per me
strano, qualificante chi, come mestiere, faceva il costruttore e il restauratore di violini… ricordo un
Tipo magrolino, con una chioma grigia, vestito in ordine all’eleganza del
tempo. Ovviamente suonava il violino. Lo incontravo in casa dello zio
pianista e compositore in occasione
di qualche intermezzo musicale pomeridiano, accompagnato alle volte
dall’altro mio zio, zio Tunìn, egregio
suonatore di violino pure lui. Erano
i tempi in cui, ripeto bimbo, avevo le
mani doloranti per i colpi di un righello d’ebano, che mi assestava regolarmente zio Candido sulle dita a
motivo del mio poco o nullo studio
del noiosissimo solfeggio.
T’ho dato il Metodo di Bona! ... non
l’hai manco aperto! e pretendi posare le dita sul pianoforte! ... Studia, zuc-
LA COMPAGNIA
TEATRALE
DIALETTALE ALASSINA
A SOLVA
Alle ore 21,00 di mercoledì 23 giugno c.a. la Compagnia Teatrale
Dialettale Alassina presenterà a
Solva lo spettacolo “U TERRIBILE
GUNGUU”, atto unico con prologo,
4 scene e un gran finale nel dialetto
alassino di Gianni Croce. La manifestazione, organizzata dalla Società
Operaia Agricola di Mutuo Soccorso di Solva, si svolgerà, come di consueto, nelle fasce sottostanti la
Chiesa parrocchiale di Solva.
Invitiamo tutti, Alassini e non, a
partecipare a questo gioioso incontro che ormai da anni si rinnova. È
una occasione veramente unica per
trascorrere un paio d'ore in allegria,
assistendo ad uno spettacolo che si
richiama alla locale tradizione.
Vi aspettiamo numerosi, precisando che l'ingresso è gratuito: una
ragione in più per non rinunciarvi.
Il Consiglio
di Amministrazione SOAMS
cone!”... Fu così - ahimè! - per quanto
amassi la musica - che decisi di dedicarmi alla Pittura!
Ma voglio tornare al Liutaio di cui
ignoravo la grande competenza e la
conseguente importanza. Di Lui mi
sono fatto ieri narrare dalla nostra
Memoria storica, dal nostro impagabile Antonio Carossino, che così ricorda: «Giobatta GAIBISSO, detto
Nanìa, aveva laboratorio e abitazione al “Passo” in vico Beltrame a un
salto dal Grand Hotel. Vedovo, viveva solo, aiutato forse da una anziana
zia. Costruiva violini e li restaurava.
Persona compita e ben azzimata - come si diceva allora -: portava al collo
una bella e svolazzante cravatta à la
Lavalière. Gentile e riservato, aveva
cuginanza diretta per via materna
con i BASSO e con un lontano cugino
- detto curiosamente LAMICCIA, anche lui GAIBISSO, con laboratorio di
falegnameria al principio di via XX
Settembre, il quale - vedi caso - era
suonatore di contrabbasso». Grazie
Antonio! Preziosi i tuoi ricordi!
Ieri conversando “via Skipe” con
il Prof. Tantalo, vengo a conoscere
che il di lui bisnonno Domenico
Bolla, aveva anch’egli un laboratorio di menuisier - più o meno nel periodo fine ’800 primi del ’900, dove
costruiva assieme a oggetti di pregio, cornici artisticamente intarsiate, cofanetti e figure di scultura lignea: violini! Insomma l’Alassio del
fine Ottocento-primi Novecento
non è che fosse un paese di soli pescatori, fiorai ed ortolani… e qui fa
piacere saperlo e ancor più ricordarlo, specie quando ce ne parlano
cari Amici “foresti” che ci fanno dono del loro pensiero.
GIBBA
‘na mandiò de
Vuluntariatu
MERCOLEDI 21 LUGLIO 2010
Piazza Partigiani - ore 21
Manifestazione di Volontariato:
“Viva Brasil”
Associazione “Amici di Padre Hermann”
VEN. 23 E SAB. 24 LUGLIO 2010
Solva dalle ore 19 alle 23
“FESTA D’ESTATE”
Società Operaia Agricola Mutuo Soccorso
DOMENICA 1° AGOSTO 2010
Chiesa della Madonna degli Angeli
9a Festa d’estate
Mercatino Volontariato
DOMENICA 29 AGOSTO 2010
Santuario della Madonna della Guardia
“Festa del Volontariato”
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
Lo “sposalizio” del risotto
con il pesto ligure
La Confraternita alla festosa
Sagra del Pesto di Alassio
con la Delegazione Ligure
in prima fila
di Paolo Calvi
Un profumo prorompente di basilico fresco; e poi l’aglio, i pinoli,
l’olio ligure d’oliva, il pecorino sardo stagionato, sale grosso… e tanto lavorio al mortaio di marmo: è
così che nasce il Pesto ligure a cui
è stata dedicata una grande festa
di piazza con degustazioni, dimostrazioni, stand e spettacoli.
Il tutto ad Alassio, nella “roccaforte” ligure della nostra Confraternita, dove il nostro Confratello delegato Ettore Arposio e la
consorella (e sua consorte) Anna
hanno brillato in fatto di organizzazione e di creatività.
Di fatto, il nostro sodalizio è stato protagonista non solo in fatto di
immagine e di promozione, ma anche tra i fornelli grazie alle ottime
relazioni intrecciate con l’organizzazione della Sagra dalla nostra
“fresca” Delegazione Ligure e dal
prezioso lavoro di compartecipazione attiva di Ettore e di sua moglie Anna.
RISOTTI AL PESTO
PER 500 PERSONE
È così nata l’idea di associare, in
un connubio davvero singolare, il
Risotto al Pesto. Ed il risultato, dai
commenti raccolti tra gli oltre cinquecento “degustatori” del pubblico che hanno impreziosito la
nostra gustosa offerta gastronomica, è stato davvero eccellente.
Ai fornelli i confratelli-chef Matteo Grifa e Marco Rossi, ben coadiuvati da Gigi Filippini della Pro
Loco di Sannazzaro.
E poi l’ottimo riso Carnaroli della Lomellina (azienda agricola
Carena di Sannazzaro), scalogno
ed olio d’oliva nel soffritto, una
spruzzata di Vermentino per dare
giustezza al sapore, la mantecatura finale con burro e parmigiano.
Ed anche il prezioso Pesto ligure a
conferire colore, profumo, gradevolezza al palato ed armonia. Ad
ammorbidire il sapore anche una
giusta dose a dadini di caciotta
fresca.
Il Risotto al Pesto ligure, firmato
dalla Confraternita del Risotto, è
andato a ruba…
IN TANTI A FAR FESTA
CON NOI
Davvero tanti gli appassionati
cultori del buon gusto. E poi i turisti in un sabato 1^ maggio di festa che ben si è conciliato con lo
spumeggiare del mare vicino, la
carezza della brezza primaverile
di Alassio, il profumo del basilico
che ha dato colore alla Festa in
mille vasi dal verde intenso e rigoglioso.
Con i nostri apprezzati cuochi
ed i padroni di casa Anna ed
Ettore Arposio in prima fila, anche
tanti nostri Confratelli con alla testa il presidente Pietro Bolognesi,
il vicepresidente Giuseppe Marchini, il cerimoniere Letterio Risitano, il segretario Paolo Calvi. Il
nostro Delegato ligure ha presentato al pubblico la nostra organizzazione ed ha parlato di Risotti di
qualità e di riuscito “sposalizio”
tra il Pesto ligure ed il riso della
Lomellina. E poi i saluti da parte di
Bolognesi nel cuore della bella
kermesse di Alassio in cui c’è stato spazio anche per la gara di preparazione del Pesto da parte dei
bambini, un divertente concorso
animato dal Mago di Az, personaggio tra i più popolari della trasmissione televisiva “Striscia la
Notizia” e dalla verve inimitabile
che ha posato in più riprese con la
nostra rappresentanza.
Insomma, da Alassio, un tentativo davvero riuscito: il Risotto al
Pesto ligure.
Ed il piacere di aver visto brillantemente all’opera la nostra
nuova Delegazione, impegnata a
veicolare anche sulle rive del mar
ligure il “verbo” del buon Risotto.
Alassio, 1^ maggio 2010
Capolavori del buon gusto
Preg.mo Direttore,
sabato Primo maggio, stufi di
pioggia e freddo e sfidando le
Cassandre del maltempo, io ed il
mio compagno Ale abbiamo fatto
una puntata ad Alassio in cerca
di vita, simpatia, bei negozi e tanto bel mare.
Come sempre abbiamo trovato tutto questo, ma questa volta
c’era anche qualche cosa in più.
Una bellissima sagra centrata
sul pesto di cui siamo entrambi
ghiotti.
Ma ciò che ci ha molto piacevolmente sorpresi è stato uno
stand che ci ha riavvicinato alla
nostra Provincia, quello della
Confraternita del Risotto.
A parte i variopinti mantelli o i
collari dorati siamo rimasti colpiti dal fatto che venisse cucinato lì per lì un risotto da offrire al
pubblico.
E che risotto! Un risotto al
Pesto! Non avrei mai immaginato
un connubio più difficile come il
vero risotto ed il Pesto.
E invece mi sbagliavo. Un equilibrio di sapori e un’eleganza di profumi che mi hanno conquistato.
Me ne sono fatta offrire due
porzioni! E mi sono fatta descrivere dallo Chef della Confraternita la ricetta che tenterò di ripete-
re a casa. Pare che il segreto sia
nella mantecatura finale con la
provola affumicata. Comunque
sia, una squisitezza.
Ma le sorprese non finivano qui.
Sotto un piccolo gazebo una gelateria, la Cremeria Giacomel, offriva sorbetto e gelato al Basilico.
Eccezionale! Va bene che la sagra
era dedicata al pesto ma, dico io,
come si fa ad avere tanta fantasia
e creatività e buon gusto da creare due capolavori come il risotto
al pesto o il gelato al basilico?
Ecco dove si vedono i veri artisti!
Ma perché sto scrivendo a Lei,
Direttore? Perché voglio tramite
Lei ringraziare Alassio e gli Alassini per essere sempre in prima
linea nelle belle iniziative come
questa.
Tornerò presto ad Alassio e
forse non troverò più la Confraternita del Risotto, ma tornerò sicuramente a gustare il gelato di
Giacomel sperando che quel gentile Sig. Paolo abbia mantenuto in
produzione il sapore al Basilico.
Grazie per l’ospitalità (chissà
che non riesca a leggermi sulla
sua bella rivista?) ed un abbraccio anche a Lei da
Roberta Pallini di Casteggio
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Perfetto
La strada della perfezione è lunga,
come lunga è la vita di ciascuno.
Tutte le concezioni umane,
da qualunque parte vengano,
hanno il buono e il cattivo.
Bisogna saper assimilare e
prendere tutto il buono e
offrirlo agli altri, ed eliminare il cattivo.
Miguel Angel Viola
Mercoledì 16 Giugno 2010
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Lettera aperta scritta con il
cuore ad un “Nipote speciale”
Qualche giorno prima di Pasqua, colto da un momento di rabbia, decisi di chiudere il negozio e
pensai che l’unica soluzione fosse
di cedere l’attività.
In quella circostanza spunta un
ragazzino di 17 anni, mio nipote
Simone R. che, visto lo zio in difficoltà, ha preso una decisione importante, lasciare il suo lavoro,
dove peraltro si trovava benissimo, per venire ad aiutare me. Mi
disse “tranquillo zio, ti aiuto io”.
Quelle parole mi hanno dato
forza e voglia di rimettermi in
gioco.
Ora spero di poter ricambiare
quel gesto aiutando te Simone e
chi vorrà essere al nostro fianco
per continuare nella nostra atti-
vità che dal 1988 vive e ci ha regalato tante soddisfazioni.
Spero ci siano tanti ragazzi come te per poter credere in un futuro migliore.
Desidero ringraziare anche
Roberto, il titolare con il quale lavoravi al momento della tua scelta, che ha capito il tuo gesto condividendolo anche se con rammarico sapendo che stava perdendo
un valido elemento.
n.d.r. l ’AVA conoscendo l’attività
in questione e l’alta professionalità
e qualità che da sempre la contraddistingue, non può che congratularsi con nipote e zio per questo rilancio che sarà gradito sicuramente da
tutta la clientela attuale e futura.
Cari medici… cara ASL
Tra i tanti misteri della nostra
regolamentazione sanitaria di
cui tutti parlano e si incavolano
- compresi gli stessi Sanitari non c’è nessuno che spiega a
Colui che è perno principale e
ragione d’essere delle cosiddette ASL per quale motivo o ragione Egli debba aspettare 1015 giorni per il prelievo – e altri
3-4 giorni per leggere il risultato
di una banale analisi di routine!
Insomma non c’è misura né limite alla Vergogna! IL paziente
è solo un’incomoda pecora da
tosare. Ricordiamoci che LUI
comunque paga l’ASL anche
quando non si avvale del suo
servizio e paga sia attraverso le
tasse sempre: sano o malato
che sia! Quindi stabiliamo che
l’Asl non fa beneficenza semmai spende male i soldi lucrati
dal poverino che in quanto presunto suddito deve sottostare
alle cervellotiche regole
dell’Ente (comunque debitore,
mai creditore nei suoi confronti, sia ben chiaro!)
Vergogna vedere vecchietti
tremebondi postulare davanti
alle – spesso – insofferenti
sportelliste eroganti a tutto comodo appuntamenti per visite,
medicinali o quant’altro dovuto! Invece di vergognarsi, le insofferenti talora alzano la voce
minacciando ulteriori restrizioni e sindacali proteste!
…Ottima figura facciamo in
Europa! Non per nulla da tempo Oltralpe ci connotano sorridendo pietosamente come masticatori di spaghetti!
Passiamo un momento in
Germania, per non dire
Svizzera o Francia e prendiamo
nota: - quando un Paziente –
chiunque sia, anche straniero –
si presenta per una visita ad un
medico – il medico stesso durante la visita esegue lui stesso
esame del sangue e urine e gliene dice il risultato seduta stante, e se vede che qualcosa non
va, subito suggerisce o attua
provvedimenti.
In che mondo siamo, amici
Medici? Anche voi protestate… ma contro chi? Spiegatecelo per favore intanto che il vostro Cliente (chiunque esso sia)
è costretto (dai vostri regolamenti e non da Noi poveri tapini) a calarsi sempre le brache!
Sino a prova contraria gli “esami” si fanno per un’urgenza sanitaria! La loro prenotazione
non è quella per un viaggio di
piacere, per una gita in barca! E
anche questo viene dimenticato. Ricordiamolo bene: 15 giorni per effettuare un Esame!
INAUDITO!
Il problema spazzatura
ad Alassio
Quando alla sera mi appresto
a portare nei contenitori la
spazzatura giornaliera, faccio
tutto diligentemente, separando la carta dalla plastica, il vetro dalle lattine, ecc…
Ogni cosa la deposito nell’apposito contenitore. Poi faccio
due passi più in là e vedo che il
distinguo non esiste più; e allora mi domando: “Quanto incide
la raccolta differenziata, in quale percentuale?”
Poi vengo a sapere che nella
vicina Albenga amministrata da
centrosinistra (ora non più) è al
47%; e sono riusciti a pareggiare
le spese. Nel frattempo la nostra
Amministrazione Comunale si è
permessa di aumentare le tariffe del 25% (è la più cara della
Riviera) sulla raccolta dei rifiuti.
Non credo che dopo questi
aumenti la città sarà più pulita
di prima. E pensare che la spazzatura potrebbe essere una fonte di ricchezza se si attivasse
una vera e propria raccolta differenziata come si fa nei paesi
nordici, separando le materie
plastiche, il vetro, la carta, le
preziose lattine di alluminio, riducendo il rimanente in composti come il concime, perché
le risorse della terra non sono
illimitate e dobbiamo pensare a
un utile riciclaggio dei rifiuti urbani e non pensare solamente a
un aumento delle tariffe. Un riciclaggio fatto in modo diligente, è abbandonare il sistema di
discariche alla rinfusa pericoloso, perché il percolato che fuoriesce dai rifiuti potrebbe inquinare (scusate il bisticcio di
parole) le falde acquifere.
Distintamente vi saluto.
Lamento della collina
Pregava la Collina:
“Signor Dio, Creatore del Tempo
e dello Spazio:
fra le tue creature esisto anch’io!
Ti prego: fa finire questo strazio!
Mi hanno tolto il respiro, scorticata...
Puoi contarle da te le mie ferite!
M’hanno trafitto e poi decapitata,
spento i colori delle mie fiorite ...
Fermali, Dio del Tempo e delle Cose:
non reggo più questa persecuzione,
quest’orgia di ferite sanguinose,
di cruda, quotidiana distruzione!”
Antonio Boscione
Biglietto
da visita
di Alassio
Biglietto
da visita di chi
fa turismo
Una vincita
Udite, udite, popolo di Alassio!
Noi alunni delle classi quarte e
quinte di Via Neghelli e della classe quinta di Moglio - Scuola primaria statale - abbiamo vinto il
concorso “ADOTTA UN DIRITTO”
dedicato al 20° anniversario della
convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, organizzato da AMNESTY INTERNATIONAL”.
Per il concorso abbiamo realizzato un libro con disegni il cui titolo è: “Il libro dei diritti per una
scuola amica”. Il nostro libro è pia-
ciuto molto agli organizzatori perché – ci hanno detto – abbiamo illustrato in modo originale e creativo i diritti su cui è necessario riflettere e che devono essere rispettati in una “SCUOLA AMICA”.
Siamo stati molto contenti di
aver vinto questo concorso per la
sezione immagini e speriamo che
anche Voi, Popolo di Alassio, rispettiate i diritti dell’INFANZIA e
dell’ADOLESCENZA.
Gli alunni
delle classi vincenti
Mercoledì 16 Giugno 2010
Festività dei Corpi Santi,
tra fede e DNA
Domenica 2 Maggio, come da
tradizione secolare, Alassio ha
festeggiato in modo solenne i
“Corpi Santi”, martiri nella città
di Cagliari a seguito delle persecuzioni contro i cristiani decretata dall’imperatore romano
Diocleziano in particolare
nell’isola di Sardegna che aveva
abbracciato la fede cristiana. I
5
«L'ALASSINO»
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
ed approvava l’autenticità di
tutte le reliquie trasportate dalla Sardegna. Nel XVII secolo erano vivi e praticati il culto e la venerazione delle reliquie dei santi e in particolare dei martiri.
Possedere un corpo di martire o
quanto meno alcune sue ossa
era ritenuta una ricchezza di
inestimabile valore religioso.
Inizio processione presieduta dal parroco Mons. Angelo De Canis.
resti sacri sono gelosamente
conservati e venerati che, con la
loro protezione, hanno contribuito al benessere e alla sicurezza della nostra Città.
Rispetto alla Santa Sindone godono di minore notorietà, ma
anche senza “certificati medici”
le spoglie mortali (“ossa”) appartenute a diversi Santi
Martiri, rinvenute nelle catacombe presso la basilica di San
Saturnino di Cagliari erano state
donate nel 1628 alla chiesa di
Sant’Ambrogio, dove l’8
Dicembre Mons. Pietro Francesco Costa, vescovo diocesano, riconosceva pubblicamente
Gli scambi commerciali molto
intensi tra la Liguria e la Sardegna alimentavano le conoscenze e le amicizie con persone
nell’ambito religioso e questo
ha permesso il trasferimento,
anche se parziale, dei “Corpi
Santi” che Alassio festeggia in
modo solenne, nel mese di
Maggio, con la partecipazione
delle massime autorità locali,
portando in processione per le
vie della nostra città l’urna contenente le “ossa” dei Santi
Martiri.
Per l’A.V.A.
Fal/.
“A proposito della chiesa
Madonna del Vento”… Peccato!
Da anni ho la passione di correre o farmi lunghe passeggiate, soprattutto in collina. Posso dire di
aver percorso quasi tutte le “mulattiere” della nostra città. Quasi
tutte, perché pochi giorni fa, mi
sono arrampicato su di una su cui
non avevo messo ancora piede.
Eppure era lì, sapevo della sua esistenza, ci sono passato tante volte vicino, ma ho sempre proseguito senza curarmene… peccato.
CORALE “CANDIDO BAVERA”
Dall’alto a sinistra: L. Raita – L. Lanfredi – M. Spampinato – A. Bruzzone – D. Grollero – E. Pelle – Carbone – …?.... –
A. Franchina – C. Cremaschi – …?... – G. Spampinato –
Accosciati: L. Ferrera – L. Spampinato – Gaggero – Costa Carlo.
del mare, già scelta dalla nostra
gente di mare e dalla popolazione per erigere la chiesa intorno
all’A.D. 1250. Poi una strada pedonale “mulattiera” che, proseguendo oltre la chiesa, forma un
bivio dirigendosi verso la Villa
“Levi” oppure a Solva passando
dalla Cavia, al Palazzo, a Vegliasco per proseguire al santuario
della Guardia oppure alla fraz. di
Moglio. Occorre preservare que-
Festa dell’Ascensione al Santuario
della Madonna della Guardia
Domenica 16 Maggio, in occasione della festività dell’Ascensione, come da tradizione decennale, gli Alassini, ma non solo,
gente proveniente dalle frazioni e
dalle limitrofe località, si sono date appuntamento al Santuario per
trascorrere una giornata in gioia
e spensieratezza nella preghiera
di lode alla Madonna. Pellegrini
con la precisa meta di raggiungere il luogo di culto e non vaga-
Mons. Angelo De Canis, le Autorità cittadine, la banda città di
Alassio e la Confraternita di Santa
Caterina, volontari e pellegrini.
Una bella domenica all’insegna
del raccoglimento per la devozione e la preghiera a Maria e all’aria
aperta confortati dal bar aperto
per l’occasione e da tutto il personale che si è messo a disposizione per l’evento.
Come ricordava il parroco,
La statua della Madonna in processione guidata dal sacerdote salesiano
Don Mattai.
Una splendida veduta della chiesa Madonna del vento.
All’inizio la strada pedonale si
presenta in ordine, formata da
ciottoli ben sistemati e mattonelle centrali che garantiscono un
buon calpestio, ma dopo una cinquantina di metri il suo fondo
cambia completamente, solo
pietre appuntite e terra intorno
da formare scalini irregolari e
materiale di risulta proveniente
da lavori edili in quantità notevole accatastato sul fianco della
mulattiera.
Salendo, improvvisamente mi
appare la chiesa della Madonna
del Vento, circondata interamente da carrubi e ulivi. L’ingresso è chiuso da un grosso
cancello di ferro che però permette di vedere al suo interno:
Polvere, sporcizia, alcuni banchi
sistemati un po’ così, intonaco
sul pavimento, potrei dire in stato di abbandono. Al suo esterno
mi pare di scorgere qualche piccolo lavoro di “restauro” forse
fatto di recente.
Peccato per tutto questo, una
zona collinare appena a ridosso
ste opere, non abbandonarle
pensando che, intanto, qualcuno ci penserà; fanno parte delle
nostre origini, storia e cultura.
Non credo che occorra un grande dispendio di energie o di denaro per sanare un luogo di
Alassio che, in ordine, è a dir poco meraviglioso.
L’A.V.A., nel ribadire il suo impegno e l’attenzione che da sempre la contraddistinguono e in
modo particolare nel promuovere iniziative per Alassio, per la
sua gente, per i graditi ospiti e
per quanti hanno a cuore il bene
comune della nostra città, fa propria questa segnalazione e altre
che potranno e dovranno pervenire nella nostra sede e informa
di essere a disposizione per un
eventuale incontro a livello di
volontariato per il ripristino e la
conservazione di tutti quei beni
comuni, patrimonio inestimabile del nostro territorio.
Per l’A.V.A.
Fal/.
bondi senza destinazione come
ricordato nell’omelia da don
Mattai che celebrava la Santa
Messa pomeridiana. Il parco che
circonda il santuario posto
all’apice del monte Tirasso si è
popolato ben presto di gente, anche di turisti, venuti, sì, in pellegrinaggio, ma approfittando della
bella giornata hanno beneficiato
dell’incantevole paesaggio che si
vede in qualsiasi parte si diriga lo
sguardo. Nel pomeriggio si è svolta con la statua della Madonna, la
processione presieduta dal celebrante Don Mattai, il parroco
Mons. Angelo De Canis, il santuario aprirà regolarmente dal 1°
Giugno fino alla fine di Settembre, tutti i pomeriggi ad eccezione del lunedì. La Santa Messa
preceduta dal rosario il Giovedì e
la Domenica pomeriggio dalle
ore 15,30.
Fal/.
Funziona servizio AutobusSAR con partenza ore 14,45 e arrivo ore 18,30 dalla fermata “del
Comune di Alassio” (tutti i giorni
eccetto il lunedì).
HO UN’ALTRA IDEA
…ulteriore rispetto a quella
esposta nell’articolo apparso
sull’Alassino di maggio e diversa rispetto a quella che mi
pare comune a coloro che
aspirano ad accaparrarsi la
poltrona di Sindaco di Alassio.
Poiché il mio precedente invito ad un generale riavvicinamento alla Politica degli
Alassini mi sembra non abbia
ad oggi trovato concreto riscontro e poiché si stanno
pian piano definendo le compagini che dovranno sfidarsi
nella prossima tornata elettorale comunale, mi piacerebbe
che i rappresentati delle liste
ed i rispettivi candidati sindaci, seppur non scaturiti da
quel “fermento popolare” che
auspicavo nel mio precedente
intervento, si confrontassero
tra loro e soprattutto con la
cittadinanza sui temi di pubblico interesse alassino.
In altre parole vorrei che la
campagna elettorale non si limitasse all’illustrazione dei
programmi predefiniti dalle
varie liste ai rispettivi elettori,
ma si sviluppasse nel contraddittorio tra le compagini e con
la cittadinanza, al fine di fornire adeguate risposte agli
Alassini.
Sono certo che i programmi
in via di predisposizione saranno in grado di soddisfare
sulla carta le esigenze di tutti,
ma l’esperienza ci insegna che
alla propaganda elettorale per
lo più non segue la realizzazione delle soluzioni prospettate
o la loro tenuta nel tempo.
Ed allora, visto che le persone da eleggere probabilmente
le dovremo scegliere tra coloro che hanno deciso di autocandidarsi o sono stati candidati dai loro “sponsor”, cerchiamo almeno di partecipare
alla predisposizione di programmi non solo accattivanti
ma anche concretamente realizzabili ed in grado di durare
nel tempo.
Per fare ciò invito i promotori delle liste ad estendere a
tutta la cittadinanza la partecipazione alle riunioni per definire le linee programmatiche
della futura azione di governo,
magari accettando anche il
confronto con gli amministratori uscenti cui ritengo spetti
la responsabilità di rendere
conto e di trasmettere l’esperienza acquisita.
In questa auspicata dinamica di confronto, dovrebbe validamente inserirsi l’opera mediatrice e moderatrice delle
associazioni a-partitiche e super-partes quali la Vecchia
Alassio e la neo-nata Pro-Loco,
tra le cui funzioni ritengo possa rientrare anche quella di
promuovere incontri, dibattiti, riunioni sui temi di pubblico
interesse riguardo ai quali i futuri amministratori dovranno
fornire adeguate e credibili risposte agli Alassini.
Se prima di essere eletti o rieletti, i nostri Politici si impegnano a ricordare di essere innanzitutto al servizio della
Città e dei Cittadini, forse non
se ne dimenticheranno quando saranno chiamati ad amministrare.
Avv. Giovanni Parascosso
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«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2010
ALASSIO TRA MUSICA E POESIA
Giovedì 20 maggio u.s. nel
Salone parrocchiale di S. Ambrogio g.c. si è svolta l’edizione
2010 della Serata intitolata
“Alassio, tra musica e poesia”.
Inventata dal Prof. Tommaso
Schivo che l’ha condotta anche
per molte edizioni, la manifestazione vuole essere il completamento del tema svolto da
“Ritruvammuse Insemme” che
si svolge ogni anno in prossimità del Natale, lasciando anche spazio, però, ai poeti di
Alassio che scrivono in lingua
italiana, mentre “Ritruvammuse” è riservata ai poeti dialettali.
La parte musicale è stata affidata ai grandi musicisti Guido e
Luciano Rizzo che hanno deliziato il pubblico con le loro chitarre ed hanno ricevuto entusiastici applausi dal folto pubblico presente. Per la parte poetica citiamo gli autori in ordine
di esibizione e non vogliamo fare una classifica di merito, perché siamo ben convinti che
Alassio è una terra fortunata ad
avere tanti valorosi interpreti di
La Piastrella dei SUB del CNAM
sul Muretto di Alassio
Sabato 1° Maggio 2010 è stata
inaugurata la “Piastrella” sul
Muretto di Alassio, del Gruppo
Subacqueo del Circolo Nautico
“Al Mare” di Alassio in occasione del 10° anniversario dalla costituzione della sezione.
La simpatica cerimonia si è
svolta alla presenza dell’Inventore del Muretto Mario Berrino
oltre a naturalmente un folto
gruppo di Subacquei del Cnam,
capitanati dai Consiglieri Carlo
Cacciamani e Mimmo Firulli insieme al Vice Presidente Sportivo Ennio Pogliano.
Il Pittore Mario Berrino ha accolto con gioia questa nuova
“Piastrella” che si va ad aggiun-
gere alle centinaia già posizionate negli anni, anche perché il
gruppo subacqueo del CNAM
Alassio ha già dimostrato, nel
corso di questo primo decennio, di saper organizzare con
grande professionalità, sia i
corsi per il conseguimento dei
vari brevetti sportivi, sia manifestazioni turistiche, come
l’Epifania del Subacqueo e altre, che si vanno ad aggiungere
ai numerosi eventi prestigiosi
che hanno il mare come protagonista, da sempre organizzati
in modo impeccabile dal
Circolo Nautico Alassino, che il
3 Giugno ha compiuto ben 85
anni dalla fondazione.
Foto ricordo dei premiati.
Tommaso Schivo e Antonio
Boscione (in altra parte di questo giornale si parla della presentazione del suo nuovo libro
“Una finestra sul cuore” edito
dell’A.V.A, Giardini ha introdotto la presentazione del freschissimo volume di Gianni Croce,
edito dall’Associazione e contenente ben 2.400 fra Proverbi,
pienza, molti del quali possiedono una grande ironia e rivelano la sorridente saggezza dei
nostri antenati, un’opera voluta
già dal Presidente dell’AVA
SCUOLA PRIMARIA STATALE
Il Presidente A.V.A. consegna un ricordo al sig. Cavedini (ex Presidente
AVA), alla dott.ssa Zavaroni (assessore del Comune di Alassio) e al parroco
Mons. Angelo De Canis.
Il Presidente A.V.A. premia i fratelli Rizzo per la loro preziosa collaborazione.
riflessioni e sentimenti espressi
in versi di notevole presa: Giuseppe Guarino, Ettore Ghiringhelli, Marinella Reale, Giuseppe Cassinelli, Ines Revello,
dal Comune di Alassio. Citerò
ancora Luciano Raita che ha letto poesie di Santino Bruno
Pezzuolo, Miguel Angel Viola e
Gianni Croce. Il Presidente
Massime, Detti Popolari, Filastrocche, Scioglilingua e Indovinelli, tutti in dialetto alassino
con a fronte la traduzione letterale in Italiano e un breve commento per ogni voce dello stesso Croce. Un’opera grandiosa,
una fatica notevole dell’autore il
quale si è documentato su documenti scritti nel secolo scorso e nel 1800, ma anche sulla tradizione orale, andando a cercare, conservando e salvando centinaia e centinaia di brani di sa-
Cavedini e realizzata dal presidente attuale Giardini. Resta ancora da dire che Guido Rizzo ha
presentato il suo nuovo CD realizzato in collaborazione con
Nando Rizzo, dal titolo: “Tutti i
miei Strumenti” in cui Guido
esegue brani musicali, anche
propri, usando 14 strumenti diversi, quasi tutti costruiti da lui.
Ha presentato brillantemente la
serata Andrea Gallea
L.C.
Siamo gli alunni della classe
terza B della scuola PRIMARIA
STATALE di Alassio e vorremo
ringraziare attraverso le tue pagine la signora Gabriella, Fabio e
Debora della PASTICCERIA CACCIAMANI, perché giovedì 22 aprile ci hanno permesso di trascorrere un pomeriggio istruttivo e
divertente nel loro laboratorio.
Abbiamo trasformato alcune
uova pasquali in gustosi MUFFINS provando tutte le fasi della
lavorazione.
È STATO BELLISSIMO!!!
Ora ci aspettano di nuovo, il
prossimo anno scolastico, per
un pomeriggio... salato! UN
GRANDE GRAZIE.
I bambini e le maestre
della III B
Mercoledì 16 Giugno 2010
CURIOSANDO FRA LE PAROLE
(A cura di Tommaso Schivo)
Cap. 4° La mia risposta all’amico nel
capitolo precedente, a proposito del vocabolo “sgabello” (che
ho detto derivare dal latino
“scamnum”, scanno) non ha
convinto del tutto un altro attento ed esigente lettore e questo mi impone, per così dire, di
fare una sosta, una digressione,
una ulteriore disamina alla precedente argomentazione, sia
per amore della verità, sia per
soddisfare la curiosità sua e degli altri lettori.
Tutto sommato, la questione
sarà piuttosto lunga e articolata, ma, sotto certi aspetti, abbastanza interessante. Partiamo
dalle due sillabe più notevoli del
vocabolo in questione, da “bello” o “bellum”, ma preso non come sostantivo, come nome che
in latino rappresentò il termine
più odioso e più ostile all’umanità, cioè “guerra”, contrasto armato e cruento e che giunse, invece, a indicare nella nuova lingua italiana tutto l’opposto
(strano anche questo particolare!), cioè quanto di più dolce,
gentile e saporoso possa esistere, quando iniziò a “vestirsi” da
aggettivo, pur mantenendo i nativi significati sanguinosi e guerreschi nei composti o nei derivati, come bellico, bellicoso,
belligerante o debellare.
Quel “bellum” latino, così
ostico ed odioso scomparve e
si preferì, per indicare una lotta armata o un conflitto, usare
un nuovo vocabolo di origine
barbarica, franco-germanica
appunto, come ‘‘werra’’ nel
senso di mischia furibonda, di
scontro armato e cruento sino
alla morte.
Così nel nuovo linguaggio italiano post-romano il bisillabo
“bello” (che come aggettivo si-
Sgabello proprio da scamnum?
Scanno e sgabello
(ILLUSTRAZIONE DI GIBBA)
gnificò in genere stupendo o
ammirevole), usato come suffisso (più spesso e più comunemente solo “ello”) venne ad indicare qualcosa di piccolo, di
gentile e persino di grazioso.
Tuttavia (e lo comprendo benissimo) la curiosità sorta nel
lettore in questione sta nel come il vocabolo “sgabello” così
diverso e lontano possa essere
figlio naturale di “scamnum”
CHE VERGOGNA!
Vi invio questa foto scattata
sabato 22 Maggio 2010, presso
lo stabilimento balneare Bagni
Levante. L’immagine si commenta da sola e penso sia inutile
aggiungere velenosi commenti
sul danno recato all’immagine
della nostra città e alla salute dei
bagnanti. Ci auguriamo che
7
«L'ALASSINO»
l’amministrazione comunale intervenga al più presto.
Vi ringrazio per la vostra attenzione e il vostro prezioso servizio.
Cordiali saluti
(scanno regale o per un personaggio influente), senza aver
nulla da dividere con la gabella
araba, di cui abbiamo lungamente parlato nel capitolo precedente.
Anche in questo caso si arriva
alla verità con un breve ragionamento che dovrebbe convincere tutti con molta facilità. A
“scamnum”, così blasonato da
essere usato solo da un perso-
naggio ragguardevole e durante
l’esercizio delle sue funzioni, si
aggiunse (come vuole la regola
generale) il suffisso “bellum”
(piccolo, ma carino; povero, ma
utilissimo) e da questo connubio lessicale nacque “scamnbellum”, ma poiché il nuovo termine venne a trovarsi con tre consonanti centrali vicine e di difficile lettura (m + n + b), caddero
per necessità le prime due e il
termine divenne leggibilissimo
e scorrevole (scabellum) e il
passaggio e la leggera modifica
in “sgabellum”, piccolo scanno
non più per un re o per “un pezzo grosso”, ma per il poveretto
stanco che trovò in quel nuovo
arnese da pochi soldi un appoggio valido, una sosta salutare,
anche se in genere si presentava persino senza schienale e,
addirittura, spesso con tre gambe soltanto!
Ecco... la lunga “historia” della parola “sgabello” è tutta qui
ed io spero di essere stato abbastanza esauriente e di aver
“tolto la sete” (di conoscenza...
e questo è molto nobile) al mio
simpatico ed attento lettore. A
questo punto avrei potuto convincermi anche che tutto il discorso in questione è stato ed è
abbastanza inutile o superfluo,
non così importante da occupare tutto questo spazio. Avrei potuto trattarlo direttamente e
sveltamente con chi era interessato al “problema”, senza annoiare tanti altri occasionali lettori delle mie rubriche, a cui la
precisazione potrebbe non interessare affatto. È vero, è del tutto vero anche questo, ma poi ho
riflettuto che anche una piccola
luce, anche un lumicino può essere utile a chi deve o vuole
camminare nella notte.
Zugnu
Cun tì e previxiui nu pòn fallì:
na burrasca a pò delongu vegnì
e ben ancù, che se a Zügnu u fa u tròn
per l’urtulan u raccoltu u l’è bon,
In armunia a-cantu di auxeletti
ti te guarnisci de früti i rammetti…
Cerexe e nespure, urmai abbundanti
se campan in girü in te tütti i cantì,
pe-e spighe de gràn dürai za da-u sù
prunta a messura a l’è a doghe valù.
Eiscì e anciue, da pocu pescai
in te l’arbanella sùn belle sarai…
Ma se a San Giuvanni (24) verda a se bagna
u l’è triste a dì ma a crua a castagna!
GIUGNO
Con te la revisione non può fallire / una burrasca può sempre venire / e ben si sa che se a Giugno tuona / per l’ortolano sarà annata
buona. / In armonia al canto di uccelletti / guarnisci di frutti tutti i rametti… / Ciliegie e nespole ormai abbondanti / si raccolgono in giro
in tutti i canti, pur per le spighe dorate dal sole / pronta è la falce a
darle valore. Anche le acciughe, da poco pescate / dentro al suo vaso ormai son salate… / Ma se a S. Giovanni (24) verde si bagna / purtroppo a terra cadrà la castagna.
Il coro di Roetgen ad Alassio
Lo scorso 19 ottobre 2009 il prestigioso “Coro Ecumenico” di Roetgen
(Germania) ha cantato nella Parrocchia di Sant'Ambrogio, riscuotendo
grande successo ed eseguito la
piastrella per il
Muretto, posta
nello spazio delle Confraternite.
Giacomo Bergui
“SANT’AMBROGIO con i poveri”. Patrono della città di Alassio, opera che il
pittore Roberto BALDASSARINI ha donato alla Chiesa parrocchiale di
Alassio.
Sul Muretto di Alassio, dello stesso pittore è stata posta una piastrella di ceramica “Gli indimenticabili del nostro tempo”: Padre Pio, Papa Giovanni XXIII
e Madre Teresa di Calcutta.
Nelle foto il coro
e la piastrella.
SE AMI IL TUO CANE
PERCHÉ VUOI FARLO ODIARE DAGLI ALTRI?
NON LASCIARE SPORCO… USA LA PALETTA
VEDI ARTICOLO A PAG. 1
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«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2010
INCONTRI CON L’AUTORE ’NA MANDIÒ DE VULUNTARIATU
CONFERENZE
Antonio Boscione: “La finestra sul cuore”
Fra i poeti alassini forse
Antonio Boscione è il più intimistico: la struggente nostalgia
per l’Alassio della sua adolescenza e giovinezza pervade la
maggior parte dei suoi versi.
Questo libro, pubblicato dal
Comune di Alassio, è il compendio della sua opera.
Nella presentazione il Sindaco di Alassio Marco Melgrati
(ancora a pieno titolo durante la
stesura del libro) mette in risalto il valore del nostro dialetto e
l’impegno dell’associazione
“Vecchia Alassio” nella sua conservazione, ribadito dall’Assessore al Turismo e Cultura dott.
Monica Zioni, mentre il professor Andrea Gallea nella prefazione, citando Cicerone, afferma che Boscione “è nato poeta”.
Il libro è stato presentato
nell’Auditorium della Biblioteca
il 21 maggio scorso. Era presente la dott. Zioni che ha dato il
benvenuto dicendo che Alassio
è una città ricca di poeti e scrittori, passando poi la parola al
prof. Andrea Gallea: «Il titolo
riassume la poesia di Boscione.
Mio fratello (il prof. Franco) dice che Antonio ha il senso del
ritmo e della musica. Nel libro le
poesie sono stampate una per
pagina (tranne le più lunghe)
con la traduzione a fronte, che
cerca di far comprendere il dialetto a chi non lo conosce. Le illustrazioni sono del “nostro”
Gibba (Franceso Guido) e
dell’autore che è anche pittore».
Quindi Boscione: «Ho cominciato a scrivere in italiano, Andrea
(Gallea) mi spinse a scrivere in
dialetto. Cerco di evitare la volgarità che non è nel mio stile.
Non pensavo di pubblicare, poi
feci stampare il libretto “Morsciure stracuvai”, che ebbe successo. Uso una grafia che renda
la lettura il più semplice possibile».
Alcune poesie sono state lette, fra l’una e l’altra sono stati
fatti commenti con battute di sano umorismo. Si è iniziato con
“Morsciure stracuvai” che dà il
titolo alla prima raccolta, dove il
poeta fa un confronto fra
Alassio come era un tempo e come è ora. In “Pigernò da dumenega” compare una bella figura
poetica “mumenti prufümai”.
“Papei da turta”, anche questa
dà il titolo a una raccolta: le sottili carte nelle quali veniva avvolta la farinata, gettate per terra, venivano trascinate dai refoli di vento autunnali, presagio
dell’imminente inverno. “L’ortu
de Nuvara” cioè l’orto del nonno dell’autore, così soprannominato, è un inno contro la cementificazione. La terza raccolta “Messe dite” (anche questo è
il titolo della poesia d’apertura),
sono le illusioni alla quali non si
può rimediare; altra molto significativa di questa raccolta è
“A bitega du ferò”: la meraviglia
di quell’officina scura piena di
scintille e rumori, scomparsa
anch’essa. Segue “Frammenti”,
breve raccolta di poesie in italiano, che contiene “Liguria”,
omaggio alla laboriosità della
gente ligure. Poi “A Pasciun e a
morte du Segnù”, la Passione di
Cristo che anche gli altri poeti
alassini hanno trascritto in dialetto: quella di Boscione trabocca di umanità, in particolare nei
capitoli “Introspezione di
Giuda” e “Crocifisso”. Il libro si
conclude con due raccolte inedite: “Andarmene” in italiano,
nella quale si prospetta l’idea di
andare via da Alassio, subito seguita da un’altra in dialetto che
contraddice la prima “Ma e restu chi”... Ogni commento è superfluo.
Carlo Bertolino
“Il dono al tempo di internet” di Anna Cossetta
Sabato 29 maggio, alle ore 21,
presso la biblioteca civica di
Alassio, per il ciclo di conferenze “incontro con l’autore” è stato presentato il libro: “Il dono al
tempo di internet”, scritto a
quattro mani dall'antropologo
Marco Aime e dalla sociologa
Anna Cossetta, uscito recentemente per i tipi di Einaudi.
Anna Cossetta, che insegna
Economia e politica dello sviluppo e Sociologia dei processi
economici e del lavoro, presso
l'Università degli Studi di
Genova a alassina di adozione,
ha discusso del tema del libro
insieme con Riccardo Aicardi,
noto professore di filosofia e
Nicola Stella, caporedattore de
Il secolo XIX.
“Il dono al tempo di internet”
vuole mettere sotto i riflettori il
legame che c’è tra una delle
realtà più antiche: il dono, e i più
moderni mezzi di comunicazione e di scambio, esistenti grazie
a internet, si tratta di wikipedia,
free software, open source, file
sharing, forum, social network,
blog.
Il “fenomeno” del dono, è presente sin dalle società più antiche, e in zone e culture molto diverse del mondo, seppur possa
essere espresso in modalità dif-
COMUNICAZIONE
Siamo lieti di comunicare che è
uscito alle stampe
il libro “IL SUONATORE DI BALALAICA” (Ed. Tullio Pironti), un romanzo giallo quasi storico di Franca
Rizzi Martini. Una
signora torinese
spesso affezionata ospite del nostro paese. Non si
esclude che il romanzo possa essere presentato
prossimamente
anche in Alassio.
ferenti, sembra che le motivazioni che ne stanno alla base e il
“fine” a cui si mira siano gli
stessi.
Ed è proprio con questa introduzione che l’autrice ha iniziato la presentazione: può esistere un dono davvero gratuito? Fatto senza aspettarsi né desiderare nulla in cambio?
Pare di no, sembra che donare non sia così disinteressato,
che un fine ci sia: quello di ottenere gratitudine, affetto, attenzione, considerazione, ma più
in generale lo scopo del dono è
quello di creare un legame.
Attraverso internet, il concetto di dono non è del tutto diverso: si dona tempo, conoscenze,
esperienza, competenze; tutto
questo viene messo a disposizione, con la certezza che, facendolo anche gli altri, al momento del bisogno, da qualche
parte si troverà ciò che si cercava.
Grande interesse a questo tema da parte del pubblico, e numerose le domande, che non
hanno dimenticato di toccare
uno dei più grandi dilemmi, dalla nascita di internet, che divide
non solo persone di generazioni diverse, ma anche di semplici mentalità differenti: internet
= virtuale? O quello che capita
in rete non è poi più “virtuale”
di ciò che noi siamo abituati a
chiamare, forse erroneamente,
“realtà”?
“La nostra epoca sarà sempre
più pervasa dalla Rete e dalla
sua capacità di connettere milioni di persone e dalla sua difficoltà a dare loro ciò di cui hanno da sempre bisogno: delle relazioni profonde con i propri simili”.
AVA
IL MIO MONDO
di Leonardo Nappi
Mostra di Alberto Burri
ad Alassio
dal 27 giugno al 1 agosto 2010
a cura di Nicola Davide Angerame
Ex Chiesa Anglicana,
Via Adelasia 10 (dietro la stazione ferroviaria)
INAUGURAZIONE
domenica 27 giugno - ore 21,15
seguirà un concerto di musiche contemporanee
e del Novecento orientate sullo stile
delle opere esposte a cura
dell’Ensemble “Prospettive Contemporanee”
composto da Michele Menardi Noguera al flauto, Marzia
Carbone e Luca Sciri al clarinetto,
Leonardo Ferretti al pianoforte, Lavinia Carbone
alla chitarra, Luca Soi al violino, Dario Ernesto Calvi al
pianoforte e computer.
Alla fine del concerto
saranno tutti invitati ad un rinfresco.
Venerdì 18 giugno, alle 17,30
presso la Biblioteca Comunale
di Alassio sarà presentato al
pubblico il nuovo libro di poesie di Leonardo Nappi, intitolato “Il mio mondo”. Leonardo
Nappi è un personaggio conosciutissimo nell’ambito della
cultura della nutrizione e della
cucina genuina. Insegnante di
cucina e pasticceria presso
l’Istituto Alberghiero di Alassio
per moltissimi anni, ha insegnato anche in Germania,
Danimarca, Finlandia e Svezia,
organizzando poi Corsi della
Cucina e della Pasticceria, indirizzati a professionisti ed
amanti della buona cucina.
Presente in varie attività sociali, sempre teso a migliorare tanti aspetti della propria città, ora
Nappi si presenta come poeta.
Un libro molto interessante
questo, in cui l’autore riversa
sentimenti, riflessioni, descrizioni estere e interne al proprio
animo. Il tutto con uno stile fluido, spontaneo, sincero, un vero flusso di coscienza, da leggere e da meditare non superficialmente.
L.C.
Residenza Universitaria delle Peschiere – Fondazione RUI – Genova
Comune di Alassio – Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche
Nella seconda quindicina di
maggio 2010 si è svolto un ciclo di
manifestazioni per iniziativa delle
Associazioni di Volontariato. In
questo ambito proponiamo un
breve resoconto delle due conferenze tenute dal professor
Alberto Torresani, storico e saggista, docente di Storia della
Chiesa all’Istituto Superiore
Scienze Religiose della Pontificia
Università della Santa Croce a
Roma.
Sabato 15 maggio nella Sala della Società Operaia di Mutuo
Soccorso di Alassio, il professor
Torresani ha parlato sul tema “La
Cina da Matteo Ricci ad oggi”,
presentato dal professor ingegner
Stefano Massucco dell’Università
di Genova. Dopo il benvenuto del
signor
Claudio
Gavaldo,
Presidente della S.O.M.S. e il saluto dell’Assessore alle Politiche
Educative e Scolastiche dottoressa Loretta Zavaroni, il prof.
Torresani inizia ricordando che
quest’anno cade il IV ° centenario
della morte del Gesuita e Sinologo
Matteo Ricci (1552-1610). Quindi
entra in argomento.
«La Cina è un continente (ha un
miliardo e mezzo di abitanti), con
varietà di clima e di paesaggio, è
sempre stata considerata un
Paese favoloso, soprattutto per
via della seta. Marco Polo dopo
venti anni di permanenza parlava
di “milioni”, il suo viaggio era ritenuto un’avventura. Nel ’500 in
Italia nacque il capitalismo,
Magellano circumnavigò il globo.
Gli Spagnoli navigavano per conquistare, i Portoghesi per commerciare. È un mistero che i Cinesi
non abbiano realizzato una navigazione moderna. Matteo Ricci
aveva una grande biblioteca e
un’ampia cultura, rimase in Cina
18 anni, prima a Shanghai, poi riuscì ad andare a Pechino.
Insegnava ai Cinesi astronomia,
trigonometria e cartografia al mattino, al pomeriggio la sua religione, ma dovette adattarsi alle abitudini locali. Nel ’700 comincia la
colonizzazione in India e poi in
Cina: nasce l’impero inglese e l’industria moderna. Nel primo ’900
in Cina si fanno guerre disastrose,
anche civili, ma negli anni ’30 Mao
Tse Tung comincia la “lunga marcia” contro Ciang Kai Shek. Se non
ci fosse stato Mao il progresso cinese sarebbe cominciato prima.
Hong Kong ebbe un ruolo importante quando tornò alla Cina: fu il
“cuore” del capitalismo cinese.
Oggi c’è grande povertà all’interno e grande industria nelle città.
Matteo Ricci portò la sua scienza,
ma non riuscì a far accettare la sua
religione».
Nel breve dibattito finale il signor Carlo Cavedini chiede una
puntualizzazione sul Cattolicesimo governativo e su quello clandestino: si spera che si riuniscano.
Si dice che a Milano i Cinesi non
muoiono mai: quando sono vecchi
tornano in Cina e vengono sostituiti da giovani. La società cinese è
molto chiusa, possiamo difenderci creando sempre nuova cultura.
La seconda conferenza si è tenuta nell’Auditorium della
Biblioteca civica il 29 maggio. Il
professor Torresani ha parlato su
“Il Concilio Vaticano II° nella storiografia più recente”.
«L’argomento non è semplice.
Oggi si aspira a una Federazione
europea, ma dal ’500 alle due guerre mondiali del secolo scorso in
Europa è stato tutto un susseguirsi di guerre. La cultura tedesca del
’500 esprimeva insofferenza per il
Sud Europa e in particolare per
l’Italia. Nel ’600 la Germania era divisa in una miriade di staterelli:
Con Federico II° nasce nel ’700 lo
Stato tedesco e la sua cultura, specialmente musicale ma anche letteraria e scientifica. Ha origine lo
“storicismo”, cioè ogni avvenimento storico deve essere provato, depurato da fantasie e influenze della situazione del momento;
le fonti devono essere due, meglio
se confermate da reperti archeologici. Da metà dell’800 alla metà
del ’900 la cultura italiana deriva
da quella tedesca, nasce
l’Idealismo (De Sanctis, Croce,
Gentile). In questo periodo nasce
anche
il
Marxismo.
Il
Protestantesimo tende a emarginare la classi inferiori. Leone XIII°
ordinò che nei seminari si insegnasse la filosofia di San
Tommaso D’Aquino. In Germania
la Teologia veniva insegnata nelle
Università statali. Negli anni ’50’60 in Italia il cardinale Lercaro e
don Giuseppe Dossetti con altri
formarono il “Gruppo di Bologna”
che raccomandò il “compromesso storico”. Papa Giovanni XXXIII°
studiò il Concilio Ecumenico
Vaticano I° e lo propose ai Padri
conciliari del Vaticano II°, che lo
respinsero perché antiquato; si
formarono due correnti: i conservatori (capeggiati dal cardinale
Ottaviani) e i progressisti (Gruppo
di Bologna). La fine del
Comunismo ha causato prese di
posizione diverse nelle discussioni. Occorre leggere e valutare i risultati del Concilio con metodo
storiografico, perché oggi la situazione è molto fluida».
Le conferenze hanno avuto
grande successo con la partecipazione di un folto pubblico.
C. B.
RECENSIONE
MOSTRE D’ARTE
MIA CARA LAIGUEGLIA
HERMANN NITSCH
(di Corrado Delunas)
all’ex Chiesa Anglicana
Dopo la prima edizione (del
2003) è uscito alle stampe (C.E.
Imperiese) il volume “MIA CARA
LAIGUEGLIA” di Corrado Delunas
con una riproduzione di “vecchie”
fotografie e immagini che illustrano la “storia” della simpatica e linda cittadina del Ponente savonese
ligure, che ha mantenuto ed esaltato nei secoli, più forse di ogni altra
località della nostra regione, le caratteristiche tipiche del passato.
L’opera di Delunas continua la
ormai lunga collana di volumi rivieraschi quasi introvabili.
Alassio, album fotografico AVA,
Alassio Cento anni in cartolina (di
T. Schivo ed E. Lertora) e Alassio
in Vetrina (di T. Schivo) Finale,
cento anni in cartolina (di Lertora,
Cervone, Zinola), Sanremo, cento
anni in cartolina (di Monticone e
Lertora), Il paese detto Castello di
Andora, Andora da ricordare,
Andora, Andora di un tempo (del
prolifico autore M. Vezzaro).
Il nuovo volume di Delunas si diversifica dalle opere precedenti citate in quanto è di dimensioni più
ridotte, non è a colori, ma ha il pregio di essere diviso in ben undici
capitoli che spaziano fotograficamente dalla storia della cittadina
rivierasca alle attività produttive
di Laigueglia, ai panorami, alle
strade, alle chiese, ai palazzi storici e ai monumenti, quindi alla
spiaggia e al golfo sino allo sport e
al tempo libero dei suoi abitanti.
Il testo esplicativo risulta piuttosto monotono e appesantito dalle troppo frequenti ripetizioni e,
soprattutto, dal fatto di ripetere in
ogni pagina (e quindi per 180 volte!) il nome dell’autore e il titolo
del libro. Buono e sobrio, invece, il
(A cura di Carlo Bertolino)
contenuto generale e la novità assoluta di pubblicare il testo, oltre
che in italiano, anche in lingua tedesca e inglese, particolare che indurrà non pochi ospiti storici a
“portarsi a casa” una copia del libro delle vacanze.
E lo auguriamo simpaticamente
all’autore.
Tommaso Schivo
Il protagonista della mostra
all’ex Chiesa anglicana dal 20
maggio al 30 giugno 2010 è un
artista di livello internazionale, come ha confermato l’Assessore al Turismo e Cultura
del Comune di Alassio dott.
Monica Zioni all’inaugurazione, proseguendo: «Dopo artisti storici italiani, abbiamo un
europeo. Un grazie al dott. Carioggia (presente) della “Galleria Sant’Agostino” di Torino
per la collaborazione». Ha
preso poi la parola il curatore
della mostra dott. Nicola Davide Angerame: «È una mostra straordinaria. L’arte contemporanea non è facile. Credo che questo sia uno degli apici delle mostre all’Anglicana. Nitsch ha 72 anni, per problemi di salute non è presente. Apprezziamo l’energia che
dimostra nella sua arte multiforme: è autore teatrale e
musicale prima ancora che
pittore. La sua tecnica pittorica l’“Action Painting” proviene dall’artista statunitense
Jackson Pollock, il quale si
rifà alla religione degli Indiani
d’America, mentre Nitsch al
Paganesimo greco e al Cristianesimo: Pollock è più individualista, Nitsch più sociale.
Mercoledì 16 Giugno 2010
Appunti circa l’intervento in Consiglio Provinciale del
Consigliere Marco Melgrati sulla questione del Depuratore
Consortile Ingauno in relazione al Depuratore di Alassio.
È necessario fare chiarezza in
merito alla proposta di depurazione relativa ad Alassio, in qualche modo collegato alla “querelle” del depuratore consortile
Ingauno.
Nel 1993, quando assunsi la
carica di assessore ai Lavori
Pubblici della Città di Alassio, Il
Piano Regionale della depurazione prevedeva un impianto
per i Comuni di Alassio e Laigueglia, situato in Alassio nella zona
di S. Anna; tanto è vero che venne redatto un progetto di un impianto di pretrattamento, finanziato a bilancio e mai realizzato
perché l’amministrazione Provinciale di Sinistra mi avvertì
in toni minacciosi circa l’impossibilità di dare il nulla osta
allo scarico a mare del prettrattamento, di competenza Provinciale, se non esisteva il trattamento completo con la depurazione. L’impianto prevedeva
la grigliatura, con insacchettamento automatico dei rifiuti solidi oltre i 3 millimetri con l’invio
alla discarica, la disoleatura e la
dissabbiatura del liquame, e secondo me, per un comune che
non ha impianti industriali, era
più che sufficiente a risolvere al
90% i problemi di Alassio.
Quanto previsto dal Piano
Regionale della depurazione era
stato traslato nell’ATO provinciale, che prevedeva 3 depuratori nella zona di ponente: uno
ad Alassio, uno ad Albenga, con
opzione di conferire a Borghetto
S.S. e uno ad Andora insieme a
Testico e Stellanello.
In seguito a quanto disposto
del Piano Regionale e a quanto
previsto dall’ATO provinciale il
Comune di Alassio ha deciso di
avviare una gara in project financing per realizzare il depuratore.
Questa gara è arrivata oggi a
conclusione con unica partecipante la società multinazionale
“Sever Trent”, unica ad aver garantito con fideiussione i 9 milioni e 600mila euro già previsti come finanziamento nell’accordo
Stato-Regione e poi volatilizzati.
Appunto per quanto attiene al
finanziamento, era stato previsto dal Governo Berlusconi con
il Ministro Matteoli, Presidente
della Regione Biasotti, nella conferenza Stato-Regioni, un importo pari a 9 milioni e 600mila euro. Con l’avvento di Prodi e del
Governo dei “Rossi” (insieme al
Governatore Burlando) il finanziamento è stato cancellato senza giustificazione alcuna.
Nel frattempo veniva ad essere modificata la composizione
della giunta di Laigueglia e quindi il nuovo Sindaco e il Comune
di Laigueglia decidevano di non
conferire più i liquami reflui della fognatura ad Alassio con la
9
«L'ALASSINO»
motivazione addotta che le tubazioni avrebbero dovuto attraversare tutto il territorio di
Laigueglia, in quanto il grigliatore che convoglia tutta la fognatura di Laigueglia è posto all’estremo ponente della città e i tubi avrebbero attraversato il territorio comunale con un troppo
pieno che in caso di rottura avrebbe sversato in mare libero.
Questa la giustificazione della
nuova giunta.
Per quanto attiene al costo
della tariffa, la tariffa oggi prevista nel depuratore di Borghetto
dovrebbe essere portata a regime a 0,80 €.
La tariffa prevista nell’asseverazione bancaria del piano economico finanziario proposto
dalla Saver Trent e verificato
nell’ultimo periodo porta una tariffa di 0,97 senza contributo da
parte del Comune o di organi superiori, oppure in alternativa di
0,82 € con 3 milioni di euro di investimento o del Comune o di altri enti sovraordinati.
In un primo tempo esisteva un
previsione, anch’essa in oggi
modificata, di 2 milioni e 400 mila litri/mc. di reflui che dovevano
scaricare in mare, anche perché
era prevista la quota di depurazione dei reflui di Laigueglia.
Venuta a mancare la depurazione di Laigueglia è stata modificata questa previsione con una
cifra congrua data dai valori di
acqua consumata nel comune di
Alassio che porta a 1 milione e
600 mila litri/mc. all’anno, quindi
una cifra assolutamente realistica. È ovvio che se anche Laigueglia conferisse i suoi reflui, probabilmente i 3 milioni di euro non
si renderebbero più necessari
per abbassare la tariffa, o perlomeno non tutta la cifra, in quanto
ci sarebbe il conferimento dei reflui di Laigueglia con un abbassamento della tariffa standard di
0,93 €, tariffa che con esattezza
comunque che non è possibile ad
oggi quantificare, in questa sede,
perché non abbiamo il dato del
consumo a Laigueglia.
L’aspetto simpatico, se vogliamo, o meglio fariseo, della vicenda, vede l’amministrazione
comunale di Laigueglia dire NO
all’ipotesi di depurare con Alassio per una motivazione “logistica” ossia per l’attraversamento
del proprio territorio con tubazioni, la stessa criticità si ripresenta oggi con l’adesione di Laigueglia al depuratore ingauno.
I fondi europei che sono stati
destinati dalla regione al comune di Villanova o al depuratore
consortile devono servire alla
depuratore dell’intero ponente
perché la Regione vincola il conferimento di questi fondi al sistema di depurazione completo
del ponente. È quanto meno singolare che tutti i finanziamenti
che coprono questo asse vengano destinati esclusivamente al
depuratore di Villanova e non,
ad esempio, anche al depuratore di Alassio che aveva già un
progetto approvato e finanziato,
finanziamento che è stato ingiustamente e sorprendentemente
cancellato dallo stesso Burlando e dal governo di sinistra di
Prodi.
Altra singolarità dell’intervento di Villanova che si riverbera
sul progetto alassino è che
quando l’amministrazione di
Alassio insisteva per realizzare
il depuratore (previsto sia dal
piano di depurazione regionale
sia dall’A.T.O.), anche perché riteniamo che la depurazione sia
fondamentale e irrinunciabile
per una città turistica come
quella di Alassio e comunque
per tutto il comparto del Ponente, la maggioranza di sinistra in
Provincia sosteneva che Alassio
potesse realizzare il proprio impianto ma pagandolo esclusivamente con la tariffa e quindi con
i soldi dei cittadini Alassini; oggi
invece si è creata questa situazione paradossale in cui la tariffa del depuratore ingauno, che
sembrerebbe nettamente superiore sia a quelle già citate per il
depuratore di Alassio stabilite
dall’asseverazione bancaria sia
alla tariffa del depuratore consortile di Borghetto, ebbene,
questa tariffa dovrebbe essere
spalmata per ridurre il costo
dell’acqua su tutto l’A.T.O. di
Ponente, quindi anche su Alassio, Borghetto Loano, Pietra insomma su tutte quelle città che
sono virtuose e che hanno una
depurazione. Questo è assolutamente inaccettabile.
Oltretutto è bene ricordare
che l’impianto ingauno ha un sistema di tubi che attraversa tre
volte l’alveo dei due torrenti che
affluiscono nella parte terminale
nel fiume Centa. Se questi tubi si
danneggiassero, il liquame andrebbe ad inquinare i due torrenti che sfociano nel Centa dove esistono le stazioni di pompaggio per il prelevamento
dell’acqua di Alassio e di Albenga quindi con conseguenze gravissime e catastrofiche dal punto di vista igienico-sanitario per
le falde acquifere che servono le
città di Alassio e Albenga.
Quindi questo progetto è preoccupante non solo per l’aspetto economico finanziario (che
non sta in piedi, come sosteniamo da anni) ma soprattutto dal
punto di vista della salute dei cittadini.
Marco Melgrati
Consigliere Provinciale
Consigliere Regionale
Gruppo P.d.l.
Nidiata di Cinciarelle
Videoriprese e commento di Francesco Iebole
Montaggio di Ermanno Carenzo
Ringrazio i cento donatori che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. Questo DVD è stato venduto per beneficenza e il ricavato (1.505,00 euro) donato
alle ex allieve di Maria Ausiliatrice.
PRO LOCO ALASSIO
(Omissis) Perché una Pro
Loco ad Alassio? La cosa, siamo consci, ha fatto sorridere
alcuni e altri ha incuriosito.
Qualcuno infatti ci ha chiesto
“a quando la prima sagra con le
frittelle”; altri hanno pensato
che in fondo poteva essere una
sparata pre elettorale. Ecco
perché, nonostante sia stata
costituita fin dal mese di novembre, abbiamo aspettato a
pubblicizzarla, considerato
anche che tra i soci fondatori
ci sono persone di diversi
schieramenti politici, anche
contrapposti.
Liberato il campo da questi
luoghi comuni, riteniamo doveroso sottolineare il fatto che
l’Associazione nasce non contro qualcosa o qualcuno, ma nasce per Alassio.
La nostra città è sempre stata
sede di Azienda Autonoma, prima in Liguria, insieme a quelle
di Portofino e Bordighera, poi le
varie riforme dell’ordinamento
del settore turistico abolendo
le aziende ci hanno privato di
qualsiasi forma di tutela, mentre cittadine vicine, già sede di
Pro Loco, hanno continuato ad
affidare loro un ruolo di salvaguardia delle tradizioni e di incentivazione delle iniziative turistiche.
(Omissis) È innegabile che
Alassio sia retrocessa nella graduatoria nazionale, non rappresentando più quell’eccellenza
che in passato ne aveva fatto “la
perla della Riviera”.
Le motivazioni di questa perdita d’immagine non sono da
imputare alla responsabilità di
alcuno, poiché sono, a nostro
avviso, strutturali da un lato e
conseguenti ad una disarticolata e globalizzata organizzazione dei flussi turistici dall’altro.
Si dirà che tutto ciò era inevitabile nella dinamica evolutiva
dei tempi, e forse è vero.
Ecco che in questo contesto
diventa centrale, e perciò dobbiamo porci senza pregiudizio,
il problema dell’identità, cioè di
cosa vogliamo rappresentare
nell’offerta turistica del ponente ligure.
Per Alassio questa identità
non spetta a noi indicarla, anche se qualche idea l’abbiamo.
Questa identità deve darla con
rinnovata certezza l’Amministrazione Comunale, di qualsiasi colore politico, quindi riteniamo che quanti vorranno
proporsi per amministrare la
città debbano dare indicazioni
concrete in questo periodo che
precede le elezioni del prossimo anno.
Forse è necessario riconsiderare, specie con le mutate
esigenze della clientela, se sia
ancora corretto identificarci
con un turismo famigliare o del
divertimento soprattutto notturno, vedere in che modo la
città può rispondere, e se è attrezzata in questo senso, oppure se non sarà il caso di ripensamenti…
Con ciò, come detto, non vogliamo sostituirci ad alcuno o
proporre soluzioni diverse da
quelle in essere, ma soltanto indicare il metodo della continua
necessità di verifica. Il potenziale ospite cambia, e cambia
con una velocità che una volta
era impensabile.
Ciò che sembra giusto oggi,
magari non lo sarà domani,
dobbiamo perciò saper interpretare le tendenze prima che
queste si manifestino; dobbiamo anticiparle, fare noi, per primi, tendenza, peraltro com’è
stato in un passato ormai troppo lontano.
Ad esempio, chi non ricorda
le mitiche manifestazioni degli
anni ’60, come il Festival del
Jazz: non esisteva né Montreux,
né Nizza, né Umbria Jazz... o come il Concorso Internazionale
di Eleganza di Autovetture, nel
quale i carrozzieri di tutto il
mondo si confrontavano sul
piano dell’eleganza e delle soluzioni avanzate adottate: il concorso di Villa d’Este non esisteva, né l’esposizione di Montecarlo.
Non vogliamo, però, fare
un’operazione “nostalgia”, non
consona ad un’associazione
che appena nata deve guardare
avanti, ma riteniamo utile ricordare a tutti, e prima a noi stessi,
l’elemento fondamentale che
ha creato l’immagine che, nonostante tutto, ancora abbiamo, cioè l’eleganza, il buon gusto, il fare tendenza. Crediamo
che ciò sia ancora possibile e
che ancora possa essere la discriminante a cui riferirsi
nell’elaborare le proposte di offerta turistica.
Ma vi è un altro elemento di
assoluta urgenza: la modernizzazione. Oggi, seppur informatizzati, siamo fuori dalle più recenti opportunità di mercato e
le informazioni non sempre rispondono alle aspettative della
clientela, velocemente cambiate, e a volte non siamo in grado
di rispondere alle più elementari domande che il turista ci pone.
(Omissis) Perché, oggi, qualcuno deve scegliere Alassio?
Per la spiaggia, si può immediatamente rispondere. …Ma
quale attenzione abbiamo dato
alla spiaggia ed agli operatori
che di essa si occupano? Se
manca la sabbia o se le strutture sono inadeguate, a chi interessa?
Solo se la mancanza di sabbia
determina una momentanea
contrazione sia nel settore alberghiero che in quello commerciale, allora ci si pone il problema, ma come si interviene?
Con soluzioni necessariamente
tampone, il più delle volte frutto dell’improvvisazione... e
questo per il settore balneare,
ma identico discorso vale per
quello ricettivo alberghiero.
Molte nostre strutture, nonostante i grandi sacrifici degli albergatori, non sono all’altezza
del mercato, ma a chi interessa
un piano di sviluppo e riqualificazione alberghiero? A maggio
a tutti, a ottobre a nessuno.
Non bastano più il sole e il
mare, ed è ormai improcrastinabile la redazione di un nuovo
piano alberghiero che individui, favorisca ed incentivi in
ogni modo l’aumento della ricettività, che consenta la realizzazione di strutture idonee a rispondere alle aspettative della
clientela di oggi.
A queste carenze specifiche
si aggiungono altre problematiche, peraltro note a tutti coloro
che un po’ se ne occupano, ma
di diversa natura. Tra queste alcune sono di carattere, diciamo
così, strutturale come il fisco, il
credito ed i trasporti che non
dipendono da volontà o decisioni locali, altre invece si potrebbero definire sovrastrutturali o di più facile superamento
tramite interventi a livello locale, come la normativa edilizia, la
fruizione coordinata e corretta
del territorio e delle varie proposte che da esso emergono.
Infatti sono ormai irrinunciabili una più consona aliquota
IVA che ci equipari agli altri
mercati, un più facile accesso al
credito attraverso la riconsiderazione della possibilità di utilizzo dell’immobile ed una rivalutazione del ruolo che il settore ha nel contesto del prodotto
interno lordo, mai dimenticando che l’investimento pubblico
nel turismo produce effetti virtuosi in molti altri comparti,
quindi vie di comunicazione
che non penalizzino ma rendano attraenti la nostra “Italian
Riviera” con una ferrovia efficiente e un’autostrada che favoriscano l’osmosi con le grandi città vicine; una città attenta
ad agevolare la fruizione delle
sue bellezze e delle sue attrattive da parte degli ospiti, con
parcheggi, zone pedonali, giardini, spiagge attrezzate, mare
pulito e strutture ricettive consone ed in linea con gli indirizzi
assunti; una promozione coordinata dell’offerta, che tenga
conto non solo della costa ma
dell’entroterra, del comprensorio e delle eccellenze vicine
che inviti a soggiornare da noi
per la soddisfazione di ogni desiderio. Quindi una pubblicità
che promuova appunto la
“Italian Riviera” di antica memoria, con al centro la sua perla più grande: Alassio.
Tutto ciò, è ovvio, non è che
la sintesi di un comune sentire
della Città di cui noi siamo i testimoni e vorremmo essere interpreti, ma certamente non
spetterà a noi sciogliere questi
nodi e trovare queste soluzioni, vogliamo invece essere lo
stimolo e vigilare affinché queste problematiche non vengano dimenticate o rinviate, come tante volte è successo.
Un’ultima considerazione è
quella relativa alla necessità di
destagionalizzazione. Il periodo di massimo lavoro è oggi
concentrato dal 15 luglio al 15
agosto, e nei restanti mesi estivi i fine settimana, nelle altre
stagioni: problemi.
È necessario impiegare ogni
sforzo per rendere questa forbice la più aperta possibile, intervenendo fortemente sull’organizzazione di eventi possibilmente ripetitivi, che possano
con qualità favorire questa incentivazione al soggiorno fuori
della stagione balneare.
Tutti noi sappiamo che
l’Alassio più bella, quella che
maggiormente amiamo, è quella invernale, quando le bellezze
ambientali riprendono il sopravvento sulle esigenze di
bottega, ebbene è questa Alassio che dobbiamo far conoscere, non ai residenti o ai vicini
ma ai turisti italiani e stranieri
più disposti al “bello”. Ma per
attrarre fuori stagione è necessario creare le occasioni, siano
esse manifestazioni sportive
qualificate, siano manifestazioni culturali o mondane. Il cliente per muoversi ha bisogno di
una scusa, di uno stimolo, a noi
fornirli.
Non ci dilungheremo oltre in
questa analisi, certamente non
esaustiva, volta però a manifestare la visione non superficiale alla base della nostra iniziativa. Non riteniamo di essere degli esperti, pensiamo tuttavia
che il nostro futuro lavoro dovrà essere indirizzato dopo approfondimenti, verifiche e confronti.
*
*
*
L’Associazione statutariamente è aperta a tutti coloro
che vorranno farne parte secondo quanto prevede lo
Statuto. Al fondo della sala nostri incaricati accetteranno le
schede di quanti eventualmente vorranno iscriversi, cui
verrà successivamente recapitata la tessera.
Il nostro lavoro, come detto,
sarà principalmente quello di
stimolo, non rinunciando tuttavia a metterci in gioco con l’organizzazione di eventi o collaborando con altri per la concretizzazione di manifestazioni
di spettacolo, sportive e
culturali.
Non vogliamo fare i “grilli
parlanti” e basta. Con grande
umiltà, con tanto entusiasmo e
con molta buona volontà intendiamo metterci al servizio di
questa nostra bella Alassio.
* * *
(Omissis) Ci piace terminare
questa presentazione con quello che della Vecchia Alassio è il
motto: Floreat Alaxium.
Il Presidente
(Gian Paolo Fracchia)
LAUREA
Elena GATTA ha conseguito
brillantemente la laurea in
Scienze biologiche presso
l’Ateneo di Genova “Dottorato
di ricerca in neuroscienze sperimentali – Scuola di Scienze e
Tecnologie biomediche”.
Relatori il Ch.mo prof. Mauro
Robello e Aroldo Cupello. Alla
neo dottoressa (e famiglia) le felicitazioni più vive degli amici,
dei conoscenti e dell’Associazione Vecchia Alassio.
10
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2010
Hanbury Tennis Club - Tutti insieme per ll signor Beppe Rizzo, direttore artistico,
autore e, suo malgrado, probiviro
affrontare i “barbari”: L’unione fa la forza
Il grado di civiltà di un paese si
distingue anche dall’attaccamento ai valori fondamentali che uniscono i cittadini, quale stringersi
a difesa delle proprie origini, che
spesso sono rappresentate da
opere o monumenti simbolo.
La difesa di questi valori dovrebbe spettare, in primo luogo,
a chi conduce la Città, proprio
perché eletto democraticamente
dalla popolazione stessa e ritenuta persona degna di rappresentarla.
In questi anni però la Città ha
dovuto subire attacchi pesanti a
ciò che di più di sacro potesse
avere. Si è concesso di costruire
seconde case, aggredendo la nostra meravigliosa collina in maniera intollerante dal punto di vista urbanistico, e non per mano
dei cittadini da tempo residenti,
ma da gruppi speculativi provenienti da altre regioni che, per assenza di quel sentimento che lega un paesano alla sua terra, non
hanno avuto scrupoli a violare
luoghi incantevoli ed amati.
Nel frattempo chi ha amministrato in questi ultimi anni ha
venduto, per pochi denari e
qualche lifting, le aree di maggior pregio, quali le piazze, necessarie per dare lustri e servizi
al paese.
Oggi siamo destinati a vedere
un’altra offesa a quanto di più caro abbiamo, in altre parole le
aree che i nostri avi e predecessori avevano ritenuto degne di
essere salvaguardate e vincolate.
È toccato prima al Cimitero essere violato, pur avendo vincoli
ben superiori a quelli comunali,
per passare all’Oratorio di Don
Bosco sostituito con dei box, poi
abbiamo visto la trasformazione
della Biblioteca, che fu degli
Inglesi, in alloggi, e prossimamente potremmo anche veder
trasformarsi i Padri Cappuccini o
il Porticciolo, con la speranza ci
lascino almeno la Cappelletta.
Certamente non hanno avuto
riguardo per le vecchie Ville
Inglesi, segno di un passato di cui
la nostra Città è sempre andata
fiera, trasformate in mini alloggi
neanche adatti ad ospitare qualche famiglia che si vuole insediare definitivamente nel nostro
paese.
In una città dove è stato concesso tutto questo, ora, di fronte
all’ennesimo attacco al nostro
patrimonio, chi avrebbe il potere
di respingerlo, ha di nuovo calato le braghe davanti all’ennesimo
tentativo di speculazione e al posto di difendere un luogo ed
un’opera come i Campi da Tennis
costruiti dagli Inglesi, si è prestato ad approvare le più innumerevoli varianti per permettere la costruzione di altri box.
È più facile che in questa città,
le amministrazioni comunali si
ergano a difesa di opere abusive
che non di opere d’arte e di riconosciuta importanza storica;
d’altronde cosa possiamo aspettarci da amministratori che, pur
di riuscire a concedere l’edifica-
zione di case private, ha approvato una variante che consente
di costruire nelle adiacenze delle
strade panoramiche, impedendo
la vista del nostro golfo.
Hanbury Tennis è un gioiello,
famoso in tutta Italia, e rappre-
senta una fetta di storia del
Tennis Italiano; famoso per i suoi
campi in terra rossa battuta, costruiti nel 1922 per conto di quel
Daniel Hanbury, dall’impresa
Porelli, una leggenda in questo
campo.
Un tennis club che ha avuto
l’onore di ospitare nel lontano
1923 la squadra Australiana, reduce dalla vittoria nella Davis
Cup e per molti anni organizzò
l’Alassio Lawn Tennis Cup, alla
quale parteciparono i più grandi
talenti italiani e stranieri
dell’epoca.
Nessun luogo ricorda, meglio
di questo, gli Inglesi calati ad
Alassio per lasciarvi impronte
che hanno dato lustro alla nostra città.
Ci vogliono ammaliare con
nuovi campi sintetici di solo pochi centimetri più lunghi che permettono manifestazioni sportive
di rilievo ma poco probabili e
contemporaneamente chiedono
che i posti previsti a rotazione e
pertinenziali, possano essere
monetizzati e trasformati in box
più remunerativi. Dove pensano
di mettere le macchine degli
spettatori e degli addetti di una
Tennis Cup?
Credete che questa trasformazione potrà essere fattibile senza
modificare l’atmosfera Old
England, che fa di questo sito un
gioiello invidiato da tutti?
È sufficiente osservare i box
costruiti sotto le Suore Francescane, (chiamati “le carceri”
per la struttura che le ricorda),
su di un’area con lo stesso vincolo del tennis club, oppure allungare l’occhio sul parcheggio accanto al Tennis (area ex bocciofila) che dal 2004 aspetta d’essere
ancora ricoperto da piante, come da progetto del solito archi-
tetto.
Questa trasformazione, già dolorosa dal punto di vista affettivo, comporta anche dei rischi e
disagi non indifferenti.
È previsto un tunnel che attraversi la sede ferroviaria, inne-
standosi poi in via della Chiesetta, area già troppo congestionata per la presenza di un parcheggio, della stazione dei Carabinieri e della Croce Bianca, oltre a quel mercato che, nelle previsioni, dovrebbe diventare un
silos per auto a rotazione.
Ricordiamoci, inoltre, che potremmo ritrovarci, dati i tempi
d’esecuzione dell’opera, nelle
condizioni, in un periodo di crisi
turistica come quella che stiamo
vivendo, di non poter offrire, oltre ai cinema, al campo sportivo,
al teatro, anche questa struttura,
e non è poco.
Premesso ciò, vorrei invitare
la cittadinanza a scongiurare
questo massacro, ed è per questo che, dopo la battaglia sostenuta in consiglio comunale, mi rivolgo a voi lettori dell’Alassino,
che ancora credete in quei valori
che uniscono una città.
Cosa ci distingue dai barbari
che distruggevano per ignoranza, o dai Talebani che lo fanno
per credo religioso o dagli invasori che le opere d’arte le trafugavano, se almeno non proviamo
a difendere i beni di famiglia?
È ora che quei cittadini che si
onorano di chiamarsi Alassini,
anche se pochi, grazie ad una politica cieca, si facciano sentire
che esistono ancora e che il bene
di Alassio batte nel loro cuore.
Per chiudere, vorrei porre l’accento che il tempo stringe, avendo la pratica già avuto il benestare della Commissione Edilizia e
sta per essere inviata alla
Sovrintendenza che dovrà effettuare le osservazioni entro sessanta giorni.
Alassio, 25.05.10
Agostino Testa
ADRIANA BORTOLlNI CRESPI
La mamma americana, il papà
friulano. Da simili genitori non
poteva prodursi che una tipa tosta, estroversa e intraprendente
come Adriana. Di lei mi riesce
difficile tratteggiare la personalità, perché se cominciassi ad
elencarne le virtù cadrei in una
specie di commemorazione
agiografica, melensa, di quelle
che si applicano sulle lapidi e
suonano così fasulle.
A me riesce meglio cogliere i
difetti degli individui, perché segnano in modo più incisivo il carattere e restano vivi nella memoria.
Cominciamo dalla generosità.
Adriana era una irrequieta, viaggiava spesso e al ritorno portava
immancabilmente dei “ricordini”. Sovente ti invitava a pranzo
e in queste circostanze ti faceva
trovare una tavola apparecchiata da farci le foto per una rivista
d’arredamento. E ti dava da mangiare e da bere delle robe che, alla fine, ti mettevano in imbarazzo. Il pensiero di poter ricambiare a questi livelli era un vero cimento, un problema.
Secondo difetto, grave. La sua
cultura, attinta da esperienze
vissute in tre continenti diversi,
l’Africa, l’Estremo Oriente e
l’Europa, era un patrimonio tutto speciale, che non aveva nulla
di scolastico, perché era costruito attraverso i contatti diretti
con le realtà del mondo. La sua
era una sapienza fatta di conoscenze autentiche, cui si aggiungeva tutto ciò che attingeva dalla molteplicità delle sue letture.
Adriana era una traduttrice di
mestiere e d’istinto. Volgeva in
lingua italiana per Editori di primo piano le opere più disparate.
Quindi penetrava i romanzi
che le affidavano, le biografie di
personaggi storici, apprendeva
l’arte di confezionare le coperte
in patch work, o, ancora, si faceva portavoce per i consigli d’un
medico di famiglia o scopriva le
proprietà terapeutiche delle erbe. Tutto questo era parte degli
argomenti da lei approfonditi.
Nel conversare con lei tutto questo mi faceva venire l’orticaria,
perché con lei mi sentivo un interlocutore in stato di soggezione, quasi un uomo che nonostante l’età, aveva avuto orizzonti limitati.
Altro suo difetto, l’amore per
la famiglia. lo una vedovanza così dolorosa come quella che lei
ha sopportato per la perdita del
marito Aldo non l’ho mai conosciuta. Né un attaccamento così
profondo come quello per
Gabriella, la nipote che certamente nel suo cuore aveva il posto d’una figlia mai concepita. O
i sentimenti che la legavano al
fratello o alla mamma o al papà,
perché dai suoi discorsi capivo
che essi rappresentavano la
Patria, nel senso struggente e romantico che si sviluppa nelle famiglie che dalla Patria vivono
lontane. Il difetto sta nel fatto
che in lei i sentimenti erano così
forti da produrre sofferenza e irrequietezza.
Alassio, fra le tante residenze
che aveva avuto, era ormai la sua
sede di riferimento, un punto fermo. Per il clima dolce, per l’aggancio con annose amicizie ed il
sedimentare qui e su in collina, a
Villa Africa, dei ricordi più cari.
Alassina d’adozione, dovrei
dire.
Ma queste sono chiacchiere.
Mi accorgo che in definitiva divago senza rendere di Adriana,
difetti o non difetti, l’immagine
che mi ero prefisso. L’immagine
di una signora dai molti legami e
interessi, una signora “universale” con il piglio d’una ragazza.
Mi accorgo che non riesco
nemmeno ad esprimere ciò che
provo di fronte alla sua sparizione. Perché di autentica sparizione si tratta. Se n’è andata a Parigi
per pochi giorni, con il desiderio
di tornare presto fra noi. Invece
se n’è andata. Semplicemente se
n’è andata. E ci ha lasciati tutti
sconcertati, compreso il Monopolio dei Tabacchi di cui era affezionatissima cliente.
Enzo Marsili
La Fedic (Federazione Italiana
dei Cineclub) è un bel totale con
tanti primi piani importanti come il presidente del Cineclub
W.Barinetti di Alassio. Ma la
Fedic non sempre conosce bene
i suoi uomini migliori. Beppe è
molto conosciuto, non solo in
Fedic, ma per tutta la sua Riviera per la serietà e l’impegno in
campo culturale perché sempre
disponibile a collaborare con
Enti, Istituzioni e Comuni della
sua zona.
Dopo che ad Alassio sono stati chiusi i due cinema, Beppe si è
fatto coraggio e a furor di popolo
è diventato direttore artistico
per il cineforum alassino “
Cinema che passione” presso
l’Auditorium dei Salesiani della
Città del Muretto. È anche direttore artistico del “Trofeo Anthia”
di Peagna. Lo è stato anche per la
“Cappelletta d’oro” di Alassio.
Eticamente severo, umanamente dolcissimo. E pensare che
all’interno della federazione ricopre il ruolo di proboviro (insieme con Teresa Borsotti Testa
e Nino Giansiracusa). A dir la verità per me, tutti e tre, ricoprono
il ruolo in maniera improbabile,
proprio per la loro natura intellettuale, pacata, affettuosa. Poi
Beppe non si scompone mai perché non si altera mai e vorrebbe
evitare qualsiasi disputa.
Ma Beppe è anche autore di
opere filmiche. La sua produzione inizia nel 1976, partecipando
e, molte volte vincendo, a festival nazionali e internazionali,
“belli e brutti, osannati e ignorati, premiati e scartati” come con
disincanto ci dichiara Beppe.
Sempre presente come autore e
spettatore, nei maggiori festival
della FEDIC sia al Valdarno
Cinema Fedic che al FilmVideo
Montecatini Cinema.
Seduto a mezza sala, piace osservare le reazioni del pubblico
e ascoltare i commenti alle sue
opere. Difficilmente interviene.
Più volentieri lo fa fuori dalla sa-
la, in privato, con amici che conosce. Spesso affronta le cose
con quel suo particolare piacevole senso di humour, flemmatico e compassato. Nella vita è stato professore di lingua inglese.
La sua evanescente anima ironica è documentata anche, in particolare, da alcune sue opere come “Blobbando tra il serio e il
faceto” e “L’intervista mancata” in cui traccia un suo autoironico, serio, piacevole ritratto. Mi
ricordo che al Masaccio di San
Giovanni Valdarno, ancora con
la sala buia, mi alzai per abbracciarlo.
Ma in più di trent’anni l’autoproduzione di Rizzo è sostanziosa, possiamo indicare che l’autore Beppe Rizzo, pone la sua maggior attenzione all’uomo e al
creato. Le sue opere sono intese
come buone novelle, documentano, molto spesso con nostalgia, i valori autentici del passato
che tendono a dissolversi. Tra le
innumerevoli sue opere vorrei
citare
“Gibba nella Cinecittà’ di
cartone”, premiato in più di un
Festival, è un filmato con richiami alla malinconia, mentre ripercorre la carriera sessantennale
di Francesco Guido in arte
Gibba, uno dei nostri più affer-
mati disegnatori di fumetti della
storia del cinema di animazione
italiano. Meritato Giglio Fiorentino d’argento al Valdarno Cinema Fedic come miglior documento di un’epoca cinematografica per la precisa illustrazione di
un artistico lavoro manuale che
appare fatalmente destinato a
sparire; “A livella” con cui riceve il premio targa Fedic all’8°
Cortofiction a Chianciano
Terme, liberamente ispirato alla
bellissima poesia del principe De
Curtis che ammonisce: “Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie... appartenimmo â morte!”; “L’uomo del mare” con Giovanni Brancato, siciliano come Beppe, nell’impresa
della traversata a nuoto pinnato
tra la Corsica e la Liguria. Un documento solare, azzurro, pieno
di buona aria, molto positivo.
“Per non dimenticare”, presentato ultimamente al Valdarno
Cinema Fedic per rammentare
che la memoria è un ingranaggio
collettivo.
Lo scorso mese di novembre
presso il Centro della Cultura di
Merano è stata gran festa per la
serata d’autore interamente dedicata alla produzione del nostro amico Beppe che, per imposizione d’autorità di popolo, insieme ai nostri grandi Teresa
Borsotti Testa e Nino Giansiracusa, è proboviro. “Persone
che riscuotono particolare stima
per la loro onestà e capacità, sono chiamate a fare parte di organismi con la funzione di giudicare e dare pareri, esercitare funzioni conciliative tra parti in contrasto”.
Per fortuna che in Fedic questo ruolo non è per necessità o
convinzione, ma solo per salvare
la forma.
Angelo Tantaro
(presidente di “Film Video
Montecatini Cinema”,
rassegna internazionale
di Cinema)
Iniziative di Italia Nostra
La saletta della Vecchia Alassio, dove erano ospiti soci e simpatizzanti di Italia Nostra, è stata
teatro di una vivace riunione la
sera di giovedì 7 maggio. Dopo
un rigido inverno, poco invogliante alle assemblee, i punti
all’ordine del giorno erano molti.
Intanto la relazione sulle attività svolte:
– Per il progetto“ Conoscere la
Liguria”, la gita a Genova in visita al Palazzo del Principe, Andrea
Doria, ora arricchito dell’apertura di nuove sale con i meravigliosi arazzi, esibiti in onore di Carlo
V: “Panni de arazzi bellissimi che
haverano bastato a ornare ogni
casa regia”, secondo la descrizione di Isabella d’Este, e con la
mostra temporanea sulla pittura
di paesaggio, che comprende la
“Fuga in Egitto”, capolavoro di
Caravaggio. Nel pomeriggio l’itinerario è proseguito con la visita
al ricchissimo Museo del Mare
dove si trova, fra l’altro, un’antica galea e la mostra, allestita in
collaborazione con Ellis Island:
“La Merica”.
Il lavoro di sensibilizzazione
al patrimonio artistico e ambientale nelle scuole della città
che nell’anno in corso ha avuto
per protagonisti gli alunni delle
seconde della scuola media
Ollandini e dell’Istituto Don
Bosco, i quali hanno prodotto
dei lavori di documentazione su
Alassio, interrogandosi sulla storia che sta dietro ai luoghi fotografati. Si prevede una selezione
con premiazione da parte di
Italia Nostra per la quale darà il
suo apporto Gibba nella compo-
sizione del diploma.
Per il prossimo anno la
Fondazione De Mari ha concesso un fondo per sviluppare in
modo più completo e articolato
il progetto.
– L’appoggio alla simpatica e
intelligente iniziativa sugli “orti
urbani” nella scuola elementare,
in collaborazione con slow food.
La partecipazione all’iniziativa
del WWF, riguardante l’incontro
di studio sugli “Alberi in città”
che ha prodotto importanti motivi di riflessione e proposte qualificate per l’Amministrazione cittadina.
La serata è poi proseguita con
le segnalazioni di alcuni partecipanti, preoccupati per quanto
sta succedendo ad Alassio.
Dopo aver discusso dell’edificazione dei box in Piazza Stalla e
della lunga e complessa storia del
Grand Hotel, l’interesse si è concentrato sul progetto di costruire
tre piani di garage sotto i campi
storici dell’Hanbury Tennis
Club, già inviato alla Soprintendenza dove ci sono 60 giorni
di tempo per l’esame, dopo i quali scatta l’approvazione. Viste le
precedenti esperienze molto negative, quali, solo per fare un
esempio, l’autorimessa costruita
sotto l’ex giardino delle Suore
Francescane, chiediamo trasparenza per informare i cittadini e
siamo fermamente decisi ad impedire che una nuova edificazione snaturi l’insieme di un particolare patrimonio, (che attualmente non è protetto da delibera di
tutela ai sensi dell’articolo 136),
testimonianza di armonia e di
una cultura storica- paesaggistica, lasciataci in eredità dagli
Inglesi. Riteniamo inoltre che
non sia necessaria la costruzione
di garage ad uso privato, in una
zona dove è prevista un’altra autorimessa (P8), con la conseguente congestione nel traffico.
Per Punta Murena esiste un
progetto che abbiamo chiesto di
vedere: è la zona di maggior pregio naturalistico per la straordinaria posizione, affacciata
sull’isola Gallinara.
Italia Nostra ribadisce l’importanza dell’integrità di questo luogo e continuerà a vigilare in ogni
modo per la sua salvaguardia.
Ringraziamo i cittadini per la loro adesione al nostro movimento
e ci auguriamo che sempre un
maggior numero sia coinvolto nel
vigilare, segnalare, partecipare
all’azione di tutela e valorizzazione del nostro territorio.
AUGURI
Carla Fazio, la storica presidentessa di Italia Nostra, compie
90 anni.
A lei vanno gli auguri più sentiti della sua amata Alassio e il ringraziamento di tutti per il costante impegno profuso nelle
molte iniziative a favore della
città e per le coraggiose battaglie
sostenute in questi lunghi anni di
presenza nel dibattito cittadino.
Mercoledì 16 Giugno 2010
CUCINARE IN ALLEGRIA
Si è concluso il 14 Maggio il
secondo corso dalla cucina alla
pasticceria parte seconda.
Hanno partecipato: Calcagno
Davide, Canavesio Jill, Giancone Giusy, Giordano Davide, La
Paglia Carolina, Lavoreiro Valeria, Martino Monica, Nattero
ha avuto più possibilità chi
aveva già partecipato al primo
livello.
In Autunno si riprenderà
l’esperienza aggiungendo al
programma lezioni monotematiche full immersion di un
giorno.
Nella foto il gruppo dei partecipanti.
Paolo, Rosita Sciallino, Alushi
Ervist, Raciti Maria Pia, Porro
Ornella, Maglio Sandra, Pacini
Luigi, Collo Antonello, Sbrinz
Federico.
Il corso si è articolato in diverse preparazioni: di carne,
pesce, carni alternative, ortaggi, Frutti di mare, e farinacei e
naturalmente numerose ricette di pasticceria. Anche questa
volta un bellissimo gruppo che
si è ben integrato e si e anche
molto divertito, naturalmente
Per chi fosse interessato può
mandare un a mail: achefleona
[email protected]. oppure contattare il sito http://dallacuci
naallapasticceria.blogspot.co
m dove sarà esposto il nuovo
programma. Un particolare ringraziamento all’Istituto Alberghiero di Alassio per la gentile
collaborazione, e Aurelio Pepe.
Grazie a tutti e arrivederci in
Autunno.
Leonardo Nappi
“U MASSATOIU” PROPONE
L’Associazione “U Massatoiu” ha da qualche tempo promosso un’indagine tra i cittadini, in particolare residenti in regione Fenarina, per conoscere
la loro opinione riguardo alla
destinazione dell’area ex Mas-
11
«L'ALASSINO»
stravolgerlo con costruzioni di
dubbio impatto estetico. Inoltre qualsiasi piantumazione dovrà essere fatta tenendo conto,
anche sulla base di perizie qualificate, di principi di biodiversità, tipicità e condizioni che fa-
Au tempu de me nonna
Ad Alassio quando l’acqua non
arrivava ancora nelle case le donne usavano recarsi ai lavatoi pubblici. Un piccolo edificio che sorgeva in zona “Nu cian” dietro al
collegio Don Bosco proprio a ridosso della ferrovia. Portavano i
panni da lavare in capienti ceste
di vimini tenute sul capo con
estrema facilità. Nell’incedere
suddetta cesta assumeva di volta
in volta delle posizioni che davano di continuo l’impressione della caduta imminente. Il carico
consisteva principalmente di
grezzi maglioni, di calze di lana
fatte a mano, di “tursairotti”, rattoppati e di “fasciore” per bambini. Panni che sapevano di miseria... in gran parte… e se andavi
da quelle parti ancora prima di
arrivare sentivi via via farsi più
forte il vociare delle donne e lo
sciacquio dell’acqua. Un brusio
che a tratti veniva oscurato dallo
sferragliare dell’accelerato con i
vagoni di terza classe dai sedili di
legno. In inverno quando la tramontana scendeva dalla Guardia
le donne attendevano comunque
all’ingrato compito. L’acqua era
fredda e le mani delle donne diventavano rosse come fuoco e
dolevano un poco. Le notti
d’estate poi mentre le “basse bassette” illuminavano il ponte dei
“prefumi” poco lontano con il loro frenetico “parpellò”, nel silenzio si sentiva lo stillicidio a causa
dei rubinetti mal serrati e si percepiva il profumo del “marsiglia”,
sapone che lasciava tracce bianche sulle lastre di graniglia dove
le donne battevano i panni.
Lastre che ormai corrose dal tempo lasciavano intravedere qua e
là il ferro arrugginito con il rischio di macchiare i panni già lavati. Comunque quei lavatoi erano un punto d’incontro per le
donne. Il talk show, televisivo di
oggi “pettegolezzi, confidenze e
perché no, maldicenze”. Tutta la
vita del paese scorreva fra quei
panni sporchi: matrimoni, fidanzamenti, tradimenti, morti, nascite, litigi. Quelle donne certamente un po’ sfiorite e con qualche ruga in più. Pur tuttavia superbe, altere, attente alla crescita dei figli
mentre i mariti erano lontani sul
mare. Nulla è rimasto oggi di quel
piccolo edificio a ridosso della
ferrovia. Scomparso il profumo
del “marsiglia” ora ristagna il gas
di scarico delle macchine in sosta. Più veloci sfrecciano i treni
intercity mentre i bambini ancora
fanno “ciao ciao” con la manina
da dietro ai finestrini.
Vincenzo Moirano
L’Alassino romba a Montecarlo F1
con Franco Branco dj
MONTECARLO - Il GP di Monaco è l’equivalente automobilistico della finale dei Mondiali di calcio: l’appuntamento più prestigioso dell’intera stagione. Le monoposto che sfrecciano tra le
strade strette del Principato, gli
yacht ormeggiati al porto e i VIP
nel paddock hanno sempre un fascino particolare, poco importa
se i sorpassi scarseggiano. La gara: solo la safety car riesce a stare
davanti a Webber lungo tutto il
GP di Montecarlo 2010. Non ce n’è
per nessuno: con le Red Bull, scuderia austriaca, in questo stato di
forma le prime due posizioni di
una gara sembra essere una questione privata fra Vettel e
Webber. Terzo uno scatenato
Kubica (il pilota del papa polac-
sino. Tutto internazionale: attori,
sportivi, cantanti ed ex piloti della F1 si sono alternati come in una
danza al suon di bicchieri scintillanti di cristallo, ma anche di plastica, giochi di luci, belle donne e
lattine. Il tutto coperto da una colonna sonora particolare: il rombo assordante, preciso ed esasperato dei motori delle monoposto di F1 che sfrecciavano a poche decine di metri dal “castello
della RED BULL”. Anche L’Alassino era tra questi e devo dire che
per me è stato più difficile, tra
l’elegante marasma, prendere
una bibita in lattina al volo che
stare accanto a Niki Lauda, Webber, Keke Rosberg o Flavio Briatore. Evidente la massiccia e preziosa presenza di super “F1 girls”;
ALTRO CANTIERE
SINISTRA ALASSINA
Mercoledì 19 maggio è stata
presentata alla stampa, nella sala conferenze dell’Hotel Toscana, l’associazione “Altrocantiere-Sinistra alasslna”.
Si tratta – come ha sottolineato agli intervenuti il segretario
Jan Casella – dello sbocco di un
cammino iniziato lo scorso inverno da un gruppo di giovani
che sono riusciti a coinvolgere
diverse “anime” della frammentata sinistra locale su un progetto di base che parte dall’indispensabile rilancio turisticooccupazionale di Alassio per
giungere ad interessare gli
aspetti abitativi, culturali e sociali della città.
Approfittiamo della gentile
ospitalità dataci da L’Alassino
per riportare parte dell’intervento della presidente Balduzzi:
«L’Altrocantiere è inteso come
cantiere di idee, di proposte e anche di dibattito. Le priorità che ci
hanno spinto ad associarci non
sono probabilmente univoche,
così come le nostre esperienze e
le nostre sensibilità. Però la nostra ambizione è di farne scaturire una proposta riconoscibile e
chiara, di sinistra, perché pensiamo che in questo paese ci sia la
necessità – ma anche il modo e lo
spazio – per una proposta di sinistra, che riesca a passare dall’affermazione dell’io a quella del
noi. Si dirà che ormai questa forza si è persa, ma nel passato anche recente ad Alassio c’è stata
una grande e seria politica di sinistra. Era espressione di una
sensibilità, di una cultura, di una
serietà che vogliamo ritrovare insieme affinché si torni ad una politica che sia in grado di indirizzare le scelte della città, una politica di tutti e non per gli “affari” di
pochi».
Alla domanda se Altrocantiere sia nato in occasione della
scadenza elettorale del 2011, la
presidente ha risposto così: «In
questo processo di recupero di valori che stiamo tentando non abbiamo sottovalutato la questione.
Non siamo nati per le elezioni
amministrative, ma sarebbe assurdo ignorarle. Cercheremo di
arrivarci da interlocutori costruttivi, portatori di proposte serie: riteniamo che per Alassio i grossi
nodi da affrontare siano il lavoro,
l’occupazione in un paese che vive di turismo e l’identità di cittadinanza. Troppi giovani alassini
sono costretti dalle leggi di un
mercato edilizio stravolto a trovare casa, e poi occupazione,
fuori dal paese, mentre una grossa fetta dei “residenti” sono i proprietari delle seconde case o i loro parenti più stretti, che non vi-
vono qui, non conoscono i problemi locali, vengono ad Alassio
per periodi sempre più brevi, ma
votano qui».
Al termine della presentazione Marina Balduzzi ha voluto accennare alle potenzialità delle
frazioni, soprattutto Moglio e
Solva: «Se fossero valorizzate in
maniera adeguata potrebbero
competere agevolmente con i piccoli paesi della Provenza, delle
specie di Sain-Paul-de-Vence, ma
più autentici e originali. Oggi si
trovano nell’abbandono più
completo: a Moglio restano due
piccoli negozi di alimentari, a
Solva non ci sono più nemmeno
quelli. Caruggi ed angoli incantevoli sono trascurati dalla nostra amministrazione e sopravvivono solo grazie a chi non li
vuole lasciare. Se il turismo
odierno, soprattutto quello costituito dalla clientela straniera,
non è più solo mare, spiaggia e
sole, dobbiamo guardare con
grande attenzione all’arco collinare, ai suoi sentieri e ai suoi insediamenti, aiutando chi si occupa di preservarli e migliorarli
con grandi sforzi personali».
Il segretario Jan Casella, invece, si è sobbarcato il compito di
chiarire alcuni dettagli organizzativi:
«Abbiamo avviato un nostro sito internet, www.altrocantiere.it
che a pochissimi giorni dalla
creazione e nonostante sia ancora in costruzione, ha superato i
300 contatti. Nel sito si trova il
programma diviso in aree tematiche, con un primo elenco di argomenti. Confidiamo anche nel
blog collegato, che nelle intenzioni dovrà diventare un centro di
raccolta e di discussione delle
proposte e delle opinioni formulate dagli Alassini. La nostra principale finalità è ancora quella di
elaborare un progetto non calato
dall’alto, ma studiato e condiviso
assieme ai nostri concittadini. A
breve, sempre sul sito internet,
metteremo in linea le informazioni sulle modalità di adesione
all’associazione. Puntiamo su
questi mezzi di comunicazione
per coinvolgere e contattare nel
modo più diretto possibile principalmente i giovani e coloro che in
vista dell’imminente stagione
estiva per evidenti motivi di lavoro non potranno essere fisicamente presenti. Contiamo comunque anche di “muoverci” tra
la gente, con incontri, volantinaggi ed iniziative che, grazie soprattutto alla fantasia dei ragazzi
che hanno già aderito e che aderiranno ad Altrocantiere, pensiamo potranno essere originali ed
incisivi».
Area mattatoio.
satoiu, per la quale si sono pensate, da parte delle Amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni, diverse soluzioni (Scuola dell’Infanzia, Teatro e, ultime voci, case per residenti e/o box auto).
Le numerose firme raccolte
testimoniano l’esigenza, profondamente sentita dalla maggioranza degli abitanti, di riqualificare l’area, non costruendovi edifici e/o garage, bensì facendola diventare un centro di
aggregazione sociale e culturale di cui la città ha tanto bisogno. Essa dovrebbe diventare
un luogo dove le diverse generazioni potrebbero incontrarsi
e vivere esperienze significative arricchendosi a vicenda.
Tale intervento dovrà anche
armonizzarsi con il contesto
paesaggistico limitrofo senza
voriscano la longevità degli
esemplari impiantati.
Abbiamo letto con soddisfazione sull’ultimo numero dell’Alassino, nell’intervista al neo Sindaco Gianni Aicardi, che questo
è anche il pensiero dell’Amministrazione a cui chiediamo
formalmente di impegnarsi a
progettare gli interventi sulla zona, finalizzandoli all’uso sociale.
L’Associazione sta elaborando,
con la generosa e gratuita collaborazione di giovani esperti, a
cui va la nostra riconoscenza,
tutte le idee e le proposte pervenute e sarà lieta, non appena terminato il lavoro, di presentarlo
all’Amministrazione e alla Cittadinanza in un dibattito pubblico in cui, dopo un aperto confronto, arrivare a decisioni condivise.
Il Consiglio Direttivo
Franco Branco dj.
co). Alonso sesto, Schumacher
penalizzato per il sorpasso all’ultima curva. Altro vincitore della
corsa è stato senza dubbio il motore Renault che ha fatto il pieno
di podi. Un GP, quello di Montecarlo, sempre affascinante ed unico, infatti, Flavio Briatore ha scelto il GP monegasco per rifarsi vivo, ma per quale motivo era presente in mezzo al circus? Lui dice
“solo per divertirmi”; io credo
che “utile e dilettevole” siano elementi integranti e sostanziali della vita di Flavio Briatore. Una lunga carrellata di VIP ha fatto coda
e bella figura al punto d’incontro
“RED BULL”, una mega struttura
galleggiante grande come un pae-
credetemi la distrazione è d’obbligo e per i loro “balconcini naturali” servirebbero molti e molti
condoni edilizi. Emozionante è
stato rivedere il ritorno della
Lotus in F1; team da me molto
amato anche per il mio grado di
“parentela materna” che mi lega
ad Emerson Fittipaldi pluri campione del mondo di F1 che ha
portato, in passato, la Lotus ai
vertici mondiali. Ciao Montecarlo, anzi, “au revoir” al prossimo anno, un grazie alla Casa
del Disco di Alassio ed Albenga
per la collaborazione tecnica.
Per L’Alassino un rombo a tutti
voi da Franco Branco dj – Montecarlo F1.
CROCIERA DI ALASSINI
ALLE ISOLE GRECHE
La Società Operaia Agricola di
Mutuo Soccorso di Solva, di concerto con l’Agenzia Mamberto
di Alassio, organizza una crociera Costa Fortuna alle isole
Greche dal 1° all’8 novembre
2010. La partenza è prevista per
il giorno 31 ottobre, ore 6,00, dal
pontino di Solva, da dove, con
autobus, si raggiungerà Venezia. Là si pernotterà in Hotel 4
stelle, e, dopo una mattinata libera per visitare la città lagunare, alle ore 15,00 del pomeriggio
ci si trasferirà per l’imbarco.
L’itinerario è molto interessante e prevede nelle sue mete
Bari, Kataklon/Olimpia, Santo-
rini, Mikonos, Rodi, Dubrovnick
e rientro a Venezia alle ore 9,00
dell’8 novembre. Quindi ritorno
in autobus ad Alassio.
Visto il successo che ebbe la
crociera effettuata due anni fa,
confidiamo nella partecipazione
di coloro che già ebbero a fruire
di tale esperienza, consapevoli
della possibilità di trascorrere
ore liete in allegra compagnia,
concedendosi alcuni giorni di
sano relax.
Per ragguagli su costi, escursioni e prenotazioni, si prega di
contattare il numero 0182645251, Marino Agnese, nonché
presidente della Soams di Solva.
12
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2010
Attività didattica su un 12 metri “Coppa America” del 1930 UNIONE CICLISTICA
«Lei 80 anni, loro 12.
Impensabile trovare sintonia
tra età così distanti.
Eppure Lei, tirata a lucido, docile e paziente verso l’irruenza
dei giovanissimi, li ha subito conquistati, complice una di quelle
mattinate di maggio in cui il mare sembra distendersi come un
gatto al sole.
Sabato 22 maggio su iniziativa
del CNAM Alassio e della Marina di
Alassio spa sotto il coordinamento del professore Carlo Canepa, 12
ragazzi delle scuole medie statali
di Alassio hanno avuto l’occasione di cimentarsi e provare il gusto
di “manovrare” su Emilia potendo
venire così a contatto con gli elementi tradizionali utilizzati per il
governo dei venti e del mare.
glesi, i francesi, i tedeschi...
La classe dei 12 metri (anche se
l’imbarcazione è lunga 22 metri) è
la classe più prestigiosa e più longeva nella storia dello yachting, ed
anche quella che ha lasciato l’impronta più importante sulla sua
evoluzione, conosciuto anche dai
non velisti come “il Coppa America” dalla omonima e prestigiosa
sfida che si tiene ogni quattro anni.
Lei, Emilia, “12 metri” di Coppa America del 1930, appena lasciato il molo, ha trasmesso al
giovane equipaggio il piacere
della vela: sentire lo scafo
sull’onda, la brezza in viso, i piedi nudi sul legno.
Loro, i ragazzi, hanno ascoltato, guardato, toccato, ma soprattutto hanno sentito quel comunicare senza parole che la natura
trasmette al cuore. Ricordo indelebile».
Un esperienza unica che avvicina le nuove generazioni al mare invitandole ad intraprendere attività che sono e rimarranno sempre nel DNA dei liguri.
Nel 1929 il Senatore Giovanni
Agnelli, fondatore della FIAT, ordina un’imbarcazione da regata al
Cantiere Costaguta di Genova
Voltri da regalare al genero Carlo
Nasi. Era la risposta all’amico/rivale il Marchese Spinola, la cui
barca La Spina era stata da poco
varata dal Cantiere Baglietto. L’intenzione era di tenere alto l’onore
del Paese nelle regate contro gli in-
L’iniziativa è stata possibile grazie anche alla sensibilità del suo
armatore Marco Gastaldi.
Emilia, di rientro dal Rolex
Trophy di Portofino che ha concluso con un brillante secondo posto rappresenta inoltre la città di
Alassio nelle regate internazionali
contribuendo a consolidare la tradizione velica alassina e conferendo in sede a tali eventi alla stessa
città di Alassio il giusto prestigio
che questa merita.
Carlo Canepa
Vice Presidente CNAM
Claudio Betti
TORNEO DELLE PROVINCE FEMMINILE
DI BASKET AD ALASSIO, IL BILANCIO
Grande successo Domenica
23 Maggio ad Alassio dove si è
disputato il TORNEO FEMMINILE DELLE PROVINCE riservato
alle nate nel 1997/1998. È stata
una giornata interamente dedicata al basket in “rosa” dove le
selezioni di Imperia, Savona,
Genova, Tigullio e La Spezia si
sono sfidate in un girone all’italiana per decretare la squadra
tutto il movimento.
In provincia di Savona, oltre
alle blasonate squadre femminili di Cestistica Savonese (campionesse regionali Under 13 e
vittoriose ai nazionali del Join
The Game), Pallacanestro Loano, Maremola Pietra Ligure,
Amatori Savona che da anni lavorano proficuamente nel settore femminile, stanno emergendo
Il roster della selezione Savonese.
vincitrice. Ha vinto il Tigullio,
seguito in classifica da La Spezia, Savona, Genova e Imperia.
Ottima la presenza di pubblico
e bello il clima che si è creato
tra le varie squadre. Il movimento cestistico ligure femminile sta attraversando un bel
periodo. Lo scorso anno la selezione regionale è arrivata seconda dietro la Lombardia alle
finali nazionali e il ritorno al trofeo delle province testimonia la
crescente voglia di basket di
altre belle realtà che operano sia
a livello maschile che femminile
come il Basket Cairo che quest’anno ha schierato una squadra interamente femminile nel
campionato aquilotti-gazzelle
(8-9-10 anni) e la Pallacanestro
Alassio che ormai da due anni
partecipa al campionato gazzelle (8-9-10 anni), esordienti femminili (11-12 anni) e che il prossimo anno ha intenzione di iscriversi al campionato under13
femminile.
I risultati delle partite:
• I GIORNATA: IMPERIA-SAVONA 12 - 34; GENOVA-TIGULLIO 17 - 26
• II GIORNATA: LA SPEZIA-IMPERIA 52 - 18; GENOVA-SAVONA
22 - 28
• III GIORNATA: TIGULLIO-IMPERIA 36 - 15; SAVONA-LA
SPEZIA 21 - 25
• IV GIORNATA: IMPERIA-GENOVA 22 - 28; LA SPEZIA-TIGULLIO 16 - 24
• V GIORNATA: TIGULLIO-SAVONA 29 - 18; GENOVA-LA SPEZIA 16 - 35
Classifica finale:
Tigullio 8 punti, La Spezia 6 punti, Savona 4 punti, Genova 2 punti, Imperia 0 punti.
Ed eccoci agli staff tecnici delle
selezioni impegnate Domenica:
- Tigullio: Andrea Grandi e
Cinzia Annigoni;
- Genova: Alessandro Giacobbe
e Manuela Pietronave;
- Savona: Donatella Fantoni e
Laura Ciravegna;
- Imperia: Simone Sandel ed Ezio
Archimede
- La Spezia: Zambarba C. e Colombi M.;
ARDOINO Veronica (Pallacanestro Alassio), CORSO Giulia
(Cestistica Savonese), DELLISOLA Martina (Pallacanestro Loano), ELLENA Sara (Borghetto),
GENESIO Giulia (Pallacanestro
Loano), MALACARNE Gretha
(Borghetto), MARTINI Alessia
(A.P.S.), MONTAN Letizia (Maremola), PASTORINO Alessia
(Maremola), PICCONE Valeria
(Maremola), VALLARINO Martina (A.P.S.), VOLPI Francesca
(Pallacanestro Loano).
ALASSIO
ANCORA VITTORIE
Proseguono le vittorie per i
giovanissimi della nostra società con una continuità disarmante per gli avversari. Infatti
dopo la prima parte della stagione sono iniziati i confronti a
livello regionale per l’assegnazione dei vari titoli individuali,
di squadra e per le società.
Anche in queste occasioni i
nostri giovani atleti dimostrano
il loro valore: domenica 23 maggio u.s. a Pian di Follo (La Spezia), si sono disputati i Campionati Regionali di abilità (Gimcana) e ben cinque dei dodici titoli in palio sono stati aggiudicati ai tesserati del nostro club.
Sono risultati vittoriosi Silvia
Nicosia (G/l); Alessio Cauteruccio (G/3); Camilla Pesenti e
Brian Madron (G/5); Alessandro
Volpe (G/6); da notare che in
queste due ultime categorie anche i rispettivi compagni Sebastiano Enrico ed Andrea Carossino hanno conquistato la seconda piazza.
Questa brillante serie di titoli
con il corollario dei numerosi altri piazzamenti dei compagni
(Gloria Scarsi, Beatrice Rosa,
Samuele Manfredi ecc.) ha
proiettato la nostra società in
testa nel punteggio per i club
con un vantaggio enorme: bastano le cifre a dimostrarlo
Unione Ciclistica Alassio P. 252,
U.S. Fiumaretta (La Spezia) p.
82, G.S. Levante Chiavari p. 79,
tutte le altre società liguri delle
quattro province con punteggi
minori.
Seguiranno a breve scadenza
gli altri confronti regionali per i
titoli delle altre specialità per arrivare ai primi di luglio alle attese sfide nazionali che quest’anno si terranno a Roma.
Intanto i colleghi maggiori
non sono da meno. Il quattordicenne Marco Tomatis è già plurivittorioso nella sua categoria
in campo ligure, così come la
coetanea Alice Pesenti; si stanno avvicinando alla forma migliore i compagni Bertone,
Spataro, Passarotto, Maineri,
Aiello, mentre gli allievi dopo un
inizio di stagione travagliato
stanno riportando alcuni buoni
piazzamenti che fanno ben sperare.
ALBATROS - ALASSIO
Anche quest’anno ballerine e
ballerini della PGS Albatros di
Alassio sono tornati vincenti dal
concorso nazionale di danza “Don
Bosco Cup 2010” guadagnandosi
un 2° posto per il livello C (tra i 17
e i 18 anni) ed un 4° posto per il livello B (tra i 14 ed i 17 anni).
si una borsa di studio per il gruppo
di livello B (Forno Ilaria, Schivo
Chiara, Selva Gaia, Lo Gioco Viola,
Valentini Andrea, Gandini Amedeo,
Manzone Sara, Bogliolo Cecilia, De
Leo Vittoria), altre due borse per il
livello C (Baldo Arianna, Zanatta
Arianna, Castagna Roberta, Sa-
Il concorso, tenutosi a Lignano
Sabbiadoro dal 6 al 9 Maggio, ha
avuto come giudici artisti di fama
internazionale quali Marco Cavalloro per l’hip hop, Cakalli Ludmill
per moderno e classico ed Alex
Atzewi per il contemporaneo.
Quest’ultimo ha deciso di assegnare alcune borse di studio ai singoli
o ai gruppi più promettenti e talentuosi: i nostri ragazzi hanno tenuto
alto l’onore alassino aggiudicando-
guato Alessia, Montanaro Laura,
Rizzi Nadia, Conti Martina), ed una
individuale per Zanatta Arianna. I
vincitori si recheranno in una delle
quattro scuole italiane del famoso
ballerino-coreografo Alex Atzewi
nei mesi di Luglio ed Agosto per
partecipare ai corsi di danza per
professionisti.
Diventeranno famosi?!
PGS Albatros Alassio
Emanuele Abate, ancora “lui”!
Anche quest’anno ai Campionati
nazionali universitari di Atletica una
“medaglia d’oro” è
stata vinta dal nostro concittadino
Emanuele Abate
nella corsa sui 110
ad ostacoli, percorsi in 13”76 (finora la
miglior prestazione italiana).
Il nostro giornale
lo vuole ricordare e
ricordare a tutti gli
Alassini e ai lettori.
Bravo Manuel!
Per la A.S.D. U.C. Alassio
A.G.
EMILIANO DELL’ORIENTE
SOLITARIO A PARAVENNA
Il fortissimo scalatore Emiliano Dell’Oriente si è aggiudicato
il 17esimo Memorial Don Ardoino, vincendo per distacco la gara che si è conclusa in cima al
borgo di Paravenna.
Il “Figaro di Arnasco” ha preceduto nell’ordine Parodi, Castagnola e Crispino, che sono
stati gli ultimi a cedere agli scatti del grimpeur ingauno. La gara
è stata organizzata in modo impeccabile dall’UC Garlenda.
Vittorie nelle varie categorie
per Sapone, Basso, Montaldo ed
Ammirati. Nella gara femminile
si è imposta Veronica Pardini
davanti a Simona Franco e Sabrina Godano. Questi i risultati.
Assoluta: 1) Emiliano Dell’Oriente (Polisportiva Arnasco);
2) Silvio Parodi (Biciclando); 3)
Roberto Castagnola (Bike
O’Clok); 4) Rosario Crispino
(Arnasco); 5) Alessio Sapone
(Finalborgo).
Elite: 1) Parodi; 2) Mattia Rossi (Arnasco); 3) Simone Giardini
(Team Olmo Albenga); 4) Rosso
(Corelì).
Master 1: 1) Sapone; 2) Diego
Cabutto (Ezio Borgna); 3) Pierluca Bruno (Rocca Grimalda); 4)
Degli Innocenti (Borgna); 5)
Buzzone (Loabikers).
Master 2: 1) Fabrizio Montaldo (UC Laigueglia); 2) Cristiano
De Carli (Circolo Sportivo Ortovero); 3) Mattia Di Giuseppe
(Laigueglia); 4) Aledda (Marchisio); 5) Tornago (Ortovero).
Master 3: 1) Dell’Oriente; 2)
Castagnola; 3) Paolo Descalzi
(Ortovero); 4) Cellamaro (Bike
O’Clok); 5) Falco (Arnasco).
Master 4: 1) Crispino; 2) Piermario Mancardi (Sanremo); 3)
Massimo Barberis (Team
Good); 4) Buccarella (Ortovero); 5) Ravera (id).
Master 5: 1) Danilo Basso
(Speed Whell); 2) Marcello
Cirulli (Dany Marrk); 3) Nicolò
Barbara (Team Olmo Albenga);
4) Nante (Arnasco); 5) Moraschini (Cicli Prato Alassio).
Master 6: 1) Gismondo Ammirati (Sanremo); 2) Stefano
Sapone (Finalborgo); 3) Giuseppe Gigliotti (Bici Sport); 4) Calcagno (Dlf Albenga); 5) D’Aurizio (Ortovero).
Master 7: 1) Carlo Montaldo
(Laigueglia); 2) Carmelo Pellitteri (Ligueglia), 3) Domenico
Ciccione (Ortovero).
Master 8: 1) Antonio Caviglia
(Finalborgo); 2) Francesco
Gasperini (Dlf Albenga).
Femminile: 1) Veronica Pardini (Arnasco), 2) Simona Franco
(Team Olmo Albenga); 3)
Sabrina Godano (id.); 4) Ilaria
Volpe (UC Alassio); 5) Giuseppina Bairado (Ortovero); 6)
Ursula Bartoletti (Ortovero).
CLAUDIO ALMANZI
Mercoledì 16 Giugno 2010
Ricordo di un amico: Roberto Baldassarre
Giovanni Spadolini lo avrebbe considerato un grande impresario di cultura perché per
Alassio e il Ponente ligure lui è
stato simile a Prezzolini, a
Gobetti, a Pannunzio che seppero promuovere iniziative
culturali di vasto respiro, aperte al dibattito critico tra opinioni diverse.
La cultura a cui si richiamava
Baldassarre era ispirata al pluralismo, in base alla considerazione che la differenza di opinioni arricchisce il dibattito,
rendendolo vivo e fecondo, così come l’assessore alla cultura
Zioni ha sempre improntato i
suoi sedici anni di impegno civico.
Siamo stati e siamo abituati
in Italia ad una cultura spesso
poco disponibile a confrontarsi con chi la pensa in modo diverso da noi. O siamo ormai assuefatti all’oppio della sottocultura televisiva del Grande
Fratello che tende a distruggere le basi stesse su cui si fonda
la nostra civiltà culturale.
Baldassarre senza clamori, in
maniera schiva, a volte in modo
ironico, ci ha lasciato una grande lezione: il valore del libro e
della cultura scritta rispetto a
quella orale e televisiva.
Solo la cultura scritta ha la
13
«L'ALASSINO»
caratteristiche della riflessione meditata (o almeno dovrebbe, perché l’industria culturale
è riuscita ad inquinare anche
l’editoria) che è quella che “solum”, per dirla con Machiavelli,
si rivela capace di far crescere
uno spirito critico, una cultura
non orecchiata, ma vissuta.
Baldassarre è stato anche un
esempio eccezionale nell’ambito della Pubblica Amministrazione perché il volontariato
non si addice di norma né ai
pubblici né ai privati dipendenti. Anzi, in Italia i doveri, di cui
parlava Mazzini, sono sempre
postposti ai diritti veri o presunti. Negli ultimi anni, da
quando era andato in pensione, Roberto continuava ad
espletare a costo zero, il lavoro
di direttore della Biblioteca: un
esempio raro, forse unico.
È su uomini come lui, dediti
al pubblico bene, corazzati di
cultura vera, ma anche di
umiltà autentica, che ancora si
regge questo disgraziato paese
di falsi invalidi, di profittatori e
di tangentari. Se possiamo
guardare avanti con un briciolo di fiducia lo si deve a uomini
come Roberto Baldassarre che
lascia un vuoto incolmabile.
Pier Franco Quaglieni
Il centro Pannunzio ha assegnato alla memoria il Premio
“Pannunzio Alassio” a Roberto Baldassarre storico direttore della biblioteca civica di
Alassio.
Il Premio verrà conferito il 3
luglio alle ore 21 dal prof. Pier
Franco Quaglieni, presidente
del centro, docente e storico,
alla Biblioteca sul Mare.
Caro Roberto,
È difficile scrivere anche solo
due righe in ricordo di un’amicizia ultratrentennale. Mi ci provo, perché in questi giorni di te
si è detto molto, ma circoscritto,
giustamente, in ambito letterario, la tua attività però è andata
ben oltre. Hai iniziato col tuo
amico fraterno Biagio (Gino)
Stalla, poi da solo, con l’appoggio incondizionato di tutti i
Sindaci e gli Assessori alla
Cultura che si sono succeduti ad
Alassio in questi anni. Cominciamo col Teatro, hai organizzato comitive per Genova e,
con la scomparsa dell’Azienda
di Soggiorno, anche le rappresentazioni alla Sala Hanbury,
con la partecipazione delle maggiori compagnie di prosa italia-
ne. La Musica: concerti in varie
sedi, collaborazione con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo,
nascita del Circolo Amici della
Musica “Primo Campana”, concerti lirici con gli allievi delle
scuole di canto Fumagalli e
Rosetta Noli e allestimento di
Opere complete (con l’aiuto di
Andrea Elena). Le Mostre d’Arte, ne hai curato molte, culminate con l’istituzione delle Pinacoteche Carlo Levi e Richard West.
La rassegna cinematografica
con Natalino Bruzzone: è stato
proiettato fra l’altro il primo film
di Alfred Hitchcock, girato in
piccola parte ad Alassio, e “I
bambini ci guardano” (pellicola
restaurata) con la presenza di
Manuel De Sica e Luciano De
Ambrosis. I Convegni su Cesare
Pavese e Carlo Levi, ai quali hanno partecipato celebri Docenti
universitari. Le conferenze, in
particolare quelle in collaborazione con l’Associazione “Il
Tempietto” di Genova Sampierdarena (dei Salesiani), poi con i
Salesiani di Alassio (“Parliamo
di...”), con la collaborazione di
Silvia e Antonio Ricci, con ospiti
d’eccezione come il Cardinale
Tarcisio Bertone (la prima volta
solo Arcivescovo) e il Premio
Nobel Renato Dulbecco. La collaborazione col “Centro Pannunzio” che grazie al suo Presidente Pier Franco Quaglieni, ha
portato ad Alassio celebri Sto-
rici e uomini politici. Si può continuare con eventi quali il Movimento letterario-artistico “Mitomodernismo”, artefici Stefano
Zecchi, Giuseppe Conte e Tomaso Kemeny. La pubblicazione
di libri, mostre e conferenze sul
Turismo alassino (in particolare
inglese) con Domenico Astengo
e Maura Muratorio. L’organizzazione di manifestazioni più frivole ma non meno importanti come “Miss Muretto” per parecchi
anni, o la partecipazione alla gara fra Comuni a Telecupole, nonché show di personaggi televisivi come il compianto Enrico
Simonetti (alassino), Beppe
Grillo e Roberto Vecchioni. E il
“fiore all’occhiello”: la presentazione di libri, che arrivati a cento
nel ‘94, sono stato celebrati col
grande evento “Alassio cento li-
bri”, il quale poi ha generato il
“Premio Letterario Alassio Cento Libri” e in seguito il “Premio
all’Editore”, “Per l’Informazione
Culturale” e “Alassio Internazionale”. Parallelamente Alassio
ha partecipato al Salone del
Libro di Torino, grande veicolo
promozionale. Ma questo elenco
non è certo completo. Ho avuto
la soddisfazione e ne sono orgoglioso, di essere stato come volontario fra i tuoi collaboratori e
modestamente, al di fuori delle
tue mansioni istituzionali, averti
“dato una mano”. E adesso? A
parte il cordoglio mi trovo spiazzato. Che fare? Cercherò di continuare a scrivere per questo
giornale sugli eventi della Biblioteca, fin quando ci riuscirò...
Ciao Roberto.
Carlo Bertolino
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
ROBERTO
BALDASSARRE
Non può l’Associazione Vecchia Alassio non unirsi a tutti i
Soci e gli amici e i conoscenti
della città nel ricordare, in questi giorni della sua morte, Roberto Baldassarre: un uomo
esemplare, encomiabile, grande
nella sua bontà, un impiegato
onesto e sempre pronto non solo a svolgere i suoi impegni e il
suo dovere con caparbietà, ma
anche con generosità, acuto e
intuitivo, nelle grandi come nelle piccole mansioni del suo lavoro. Fu sempre un cittadino stimato e amato da tutti, tanto che
la sua morte ha destato in tutti
un dolore sentito e profondo
che le parole non sono sufficienti a dimostrare.
Ciao, Roberto, tu continuerai
a vivere con noi.
t.s. per A.V.A.
sione di Consulente del Lavoro,
professione svolta con serietà e
passione fino quasi alla fine, pur
già minata dalla grave malattia.
Di carattere schivo ed estremamente riservato, al di fuori
della propria attività lavorativa
amava particolarmente ritirarsi
nella pace della propria casa sulle alture del paese o recarsi nella
località montana di Lurisia, ove
avrebbe volentieri abitato. Nonostante la riservatezza, apprezzava comunque la compagnia di
pochi amici e parenti, che ne ricordano la simpatia e la disponibilità.
Figlia dell’indimenticabile ed
apprezzata Direttrice didattica
Luisa Rossi e moglie del già
Comandante della Polizia Municipale Giovanni Casella, la ricordano con immenso amore anche il figlio Luca con Chiara, i
cognati Gianfranco e Wanda ed i
nipoti Davide con Nicoletta e
Simone con Cinzia, le cugine
Mariù, Laura e Luisa, i parenti
tutti e gli amici.
Lascia un vuoto incolmabile
nei propri cari dei quali si è sempre presa cura con amorevole
dedizione.
L’A.V.A. partecipa alle condoglianze per la perdita di Marina e
porge all’amico Giovanni e famiglia le più sentite condoglianze.
Si è spenta all’età di 89 anni Thea
Tanzi vedova di Masito Chiarella.
Le erano vicini i figli Lalla e
Paolo, la nuora Francesca, i nipoti
Luca, Lorenzo, Tommaso e la cognata Bruna.
Ha vissuto una vita lunga e serena adempiendo in modo encomiabile ai suoi doveri di moglie,
madre ed insegnante.
Mancheranno a tutti noi la sua
guida e il suo affetto. Ciao, Mamma
Lalla e Paolo
L’A.V.A. porge alla famiglia le
più sentite condoglianze.
loro che chiami “bambine”, moglie di colui che dolcemente chiami “nanu”, nonna di coloro che
amorevolmente chiami “angioletti”; bensì loro compagna di viaggio e di avventura, un viaggio alla
scoperta delle cose del mondo, ed
attenta osservatrice di cose giuste ed ingiuste».
Cara mamma, solo tu, prendendoci per mano potrai aiutarci a capire l’ingiustizia della vita e forse,
solo grazie alla forza che hai sempre trasmesso a tutti noi, potremo
accettare e lentamente superare
il dolore e la disperazione che ora
alberga nei nostri cuori.
Ti amiamo immensamente…
Ora, come ieri, come domani…
Per sempre…
Ciao mamma
Tuoi per sempre
Roberto Monica Paola
Anniversari
GIANFRANCA SQUIZZATO
IN MERCURI
ADOLFO BRUNO
“DODO”
25/6/1995 - 25/6/2010
2009 - 2010
ELENA ZANINETTI
IN TRAVOSTINO
BERETTA MARINA
IN CASELLA
12/12/1948 - 23/5/2010
Il 23 Maggio 2010, all’età di 61
anni, presso l’Ospedale di S.
Corona, è mancata all’affetto dei
suoi cari Beretta Marina in
Casella, lasciando incredula ed
attonita tutta la città.
Dal 1974 è stata particolarmente apprezzata dagli operatori dei
vari settori cittadini e dei paesi limitrofi per aver svolto la profes-
THEA TANZI
VED. CHIARELLA
L’Associazione
Vecchia
Alassio per il costante e affettuoso attaccamento dimostrato in tanti anni alla nostra città
ed alla nostra gente ricorda a
quanti la conobbero e la stimarono Elena Zaninetti in Travostino, deceduta a Vercelli il
21 Maggio u.sc..
Tramite l’Alassino porgiamo
al marito Pietro, al figlio Enrico
e famigliari tutti le più sentite
condoglianze.
Daniela e Luciana Grollero
unitamente alle famiglie partecipano al dolore per la scomparsa
della cara Elena.
…È passato un anno ed ancora
stentiamo a crederci;…
Da una stanza all’altra si sente il
tuo profumo e dalla cucina sembra sempre arrivare il profumo
dei tuoi manicaretti…
Quando penso a te, risento la
tua voce e rivedo il tuo dolce sorriso, e socchiudendo i miei occhi
vedo i tuoi che calmi e sereni
infondono fiducia e trasmettono il
tuo immenso amore a tutti noi.
Cara mamma dopo un anno e
come se tu fossi appena uscita
dalla porta e salutandomi con la
mano avessi ripetuto a me per la
milionesima volta, senza mai
stancarti: “…Vai piano con la
macchina…”, oppure alla Monica:
“…Dai che sei in ritardo!…” ed invece no!!!! è solo un sogno… Un
meraviglioso sogno…
È un po’ che non sentiamo più la
tua voce, anche se in realtà non
c’è convinzione più profonda in
noi tutti, che tanto ti amiamo di
quella che un poeta ha “disegnato” con le tue parole: «…Tu non
hai compleanno perché sei sempre vissuta, non sei mai nata, e
mai morirai. Non sei madre di co-
Ciao Dodo, il tempo non sconfigge il dolore, ma neppure il ricordo… e noi vogliamo ricordare
l’uomo amato da tutti per la sua
bontà, onestà ed altruismo.
Sarebbe bellissimo potessi vivere il tuo Mattia che sta diventando uomo, il tuo orgoglio più
grande.
Ciao, Padre mio, ovunque proteggici
Marinella Mattia e MariaJosè
MESE DI MAGGIO 2010
AMATO Elsa
anni
BONIFAZIO Aldo
anni
FRANCIA Alberto
anni
MAIELLANO Olimpia anni
MANERA Nicola
anni
ROMANO Maria Teresa anni
TANZI Thea
anni
VIOLA Caterina
anni
89
68
60
88
49
78
89
96
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite
condoglianze ai loro famigliari.
14
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2010
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
I Fiori di Bach
MAGGIO 2010
a cura di Caterina Maggi
Il gruppo “ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER IL BENESSERE DEGLI
ALTRI” conclude la presentazione dei nostri FIORI, ed è formato dai
seguenti RIMEDI:
BEECH – CHICORY– ROCK WATER – VERVAIN – VINE
Ricordo che le parole tra le virgolette sono l’indicazione originale del
dottor Bach
BEECH Fagus Sylvatica (Faggio)
“Per coloro che hanno il bisogno di vedere più bontà e bellezza
in ciò che li circonda e, sebbene molte cose appaiano sbagliate,
di avere la capacità di vedere il buono che c’è in esse. Questo per
divenire più tolleranti, più indulgenti e comprensivi delle differenti strade che ogni uomo ed ogni cosa sta percorrendo per la
propria perfezione finale”.
Beech favorisce l’autoanalisi e l’introspezione; insegnandoci
ad essere tolleranti e
ad accettare i difetti e
le differenze dell’altro, ci insegna anche a
vedere il buono in
ogni situazione e in
ogni persona.
Il giorno 28 aprile 2010 Elide e Sergio AGNESE hanno festeggiato
con parenti ed amici il traguardo... dei primi 50 anni di matrimonio!
Auguri belli e sinceri di “buona navigazione” ancora insieme dai
figli, dalle nuore, dai nipoti Veronica, Martina, Alessandro e Marco
con i loro nonni nella foto.
Trofeo giovanile
di pattinaggio a Cairo
Il 15 maggio u.sc. l’Olimpia
Roller Team, ha partecipato al
“Trofeo Giovanile” dimostrando
un’ottima preparazione dei suoi
giovanissimi atleti (età dai 4 ai 6
anni) merito indiscusso delle
maestre Laura Napoli e Wanda
Repetto.
Le insegnanti abilitate dalla federazione di pattinaggio, ricordano che i corsi sono aperti durante tutta la stagione estiva con
varie esibizioni. Per informazioni rivolgersi al Palalassio.
CHICORY Cichorium intybus (Cicoria)
“Per coloro che sono molto attenti ai bisogni degli altri e tendono
a prendersi eccessivamente cura di bambini, parenti e amici e trovano sempre qualcosa di sbagliato da rimettere a posto.
Correggono continuamente ciò che considerano sbagliato e sono
contenti di farlo. Desiderano che le persone che essi amano stiano loro vicino”.
Il problema fondamentale di Chicory è la
paura di non essere
amato, dentro di sé ha
un vuoto che deve
riempire con affetti, riconoscimenti ed attenzioni per questo si
da da fare al fine di avere come contropartita
quell’amore senza il
quale ritiene di non saper vivere. Bach ha definito questa persona
“the need mother” cioè la madre bisognosa che fa molto per i figli
ma altrettanto chiede in cambio.
Il Direttore dell’Osservatorio
Don Natale Tedoldi
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
(continua )
Bianca Parasi – Martina Pesce – Elena
Tomati – Valeria LaGuardia – Edoardo
Parasi – Allenatrice: Laura Napoli.
L’esibizione di Valerio Corciulo
del gruppo SKATING CLUB
di Andora.
Gli alpini di Alassio, sempre presenti e disponibili in ogni lieta o infausta occasione, anche quest’anno sono stati presenti con il loro striscione carico di
significato, all’83a Adunata Nazionle svoltasi a Bergamo nello scorso mese
di Maggio. Ad essi va il plauso nostro, di tutti i Soci e simpatizzanti A.V.A.
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
Cosa possiamo dire del mese di maggio 2010?
Facile la domanda; più impegnativa la risposta! Ho ripreso i dati raccolti dal 1974: periodo
non sufficiente per esprimere valutazioni sul comportamento della meteorologia della nostra città. Però qualche confronto può
rendere più saggio – o almeno più equilibrato – il nostro giudizio.
Sono rimasto sorpreso osservando i valori registrati 25 anni
fa maggio 1985 (nastro d’argento) e messi in confronto con
quanto registrato quest’anno. Credo che sia cosa gradita, anche
per chi segue questa rubrichetta meteorologica, rivedere cose
ormai dimenticate. Ecco allora i dati registrati nel nostro osservatorio in maggio 2010 e in maggio 1985.
Pressione media mensile: 755,9 mmHg registrati quest’anno.
757,9 mmHg registrati 25 anni fa.
Umidità media: 68% nel maggio del 1985; 63% quest’anno (nonostante i “mugugni” per la troppa umidità). I valori decadali sono stati i seguenti: 72% nella prima decade; 50% nella seconda;
66% nell’ultima.
Uno sguardo al numero delle giornate serene (con media della nuvolosità non superiore a tre decimi): 17 giorni sereni quest’anno. 12 giorni sereni nel maggio 1985.
Per i giorni coperti (con valore medio della nuvolosità da otto
a dieci decimi): 1 (uno!) quest’anno, 11 giorni coperti 25 anni fa.
I valori dell’eliofania (ore di sole) sono legati al numero di giorni sereni.
Nel maggio del 1985 sono state registrate 167,7 ore di limpido
sole in tutto il mese. Quest’anno le ore sono 234,9 con una media di 7,6 ore al giorno, contro le 5,4 ore di 25 anni fa.
Quest’anno le medie decadali sono di 6,0 ore nella prima; 6,8
ore nella seconda; 9,7 ore nell’ultima decade; (le ore medie decadali del 1985 sono state: 4,2 ore nella prima; 4,4 ore nella seconda; 7,4 ore nell’ultima).
Precipitazioni totali: 33,4 millimetri quest’anno; 99,8 millimetri nel 1985. Quest’anno le precipitazioni si sono concentrate
nella prima decade: 31,2 millimetri (21,0 mm il giorno 4; 6,0 mm
il giorno 5; 4,0 mm il giorno 10). I rimanenti 2,2 mm sono in data
11 maggio.
Ultimo dato e ultimo confronto assai eloquente:
Temperatura: Valori registrati quest’anno: media mensile:
19,0 °C; medie decadali: 17,3 °C nella prima, 19,7 °C nella seconda; 21,4 °C nell’ultima.
Valori di 25 anni fa: media mensile: 17,1 °C, medie decadali:
14,4°C nella prima; 15,9 °C nella seconda; 20,6 °C nella terza.
Ripropongo ora la domanda iniziale: cosa possiamo dire? Il
confronto ora presentato ci sottolinea ancora una volta quanto
la Natura privilegi questo nostro angolo di Liguria, ma sottolinea
anche quanto le sia difficile accontentarci!
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Giugno - Associazione Vecchia Alassio