ANNO L - N. 6 Mercoledì 16 Giugno 2010 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it La Liguria che incantava i viaggiatori di fine ’800 ormai non esiste più… I nostri primi 50 anni Riproponiamo in questo mese l’articolo del dicembre 1966 a firma dell’allora Presidente avv. Claudio Bottelli. Viene spontaneo osservare come la teoria dei corsi e ricorsi storici trovi ulteriore conferma in questo nostro ricordare. I desideri e le speranze restano immutati, ora come allora crediamo che “ i Comuni debbano essere amministrati da uomini onesti, capaci e attivi, non compromessi…” Nell’articolo si dà rilievo alla pubblicazione del primo quaderno di Storia Locale “ALASSIO MARINARA” di Antonio Carossino e Mario Richero. Da allora l’A.V.A. ha mantenuto questo impegno culturale con molte pubblicazioni l’ultima edita il mese scorso: GOCCE DI SAGGEZZA POPOLARE di G. Croce. La Liguria che incantava i viaggiatori di fine Ottocento ormai non esiste più. Ne rimangono splendide testimonianze solo nelle illustrazioni dei libri che molti di quei viaggiatori hanno scritto e pubblicato. Quelle immagini ci restituiscono un paesaggio in cui il verde era il colore dominante ed incontrastato: dalle colline fin dentro i paesi in cui orti e spazi alberati scivolavano fino al mare, anch’esso, molte volte verde. Questo era il fascino e l’attrattiva di molte cittadine di allora, ed era diffuso in tutto il ponente ligure. Alassio non faceva eccezione, o se la faceva, la faceva in meglio. Per questo fu una delle aree più ambite per diventare la seconda patria di molti Inglesi che ne apprezzarono la bellezza discreta e scintillante di sole, esaltata dalla ricchezza della vegetazione, dal microclima che ne derivava e dalla vicinanza al mare. Questi primi ospiti, nei modi di insediamento, proseguirono con ville ed elaborati e curati giardini il tessuto urbano e naturalistico esistente. L’inizio dello sviluppo turistico della città di Alassio fu dunque molto “sostenibile” e nella giusta direzione di rispetto di quella bellezza che si era venuti ad ammirare. Nel dopoguerra, però, questa idea lasciò il posto ad esigenze di crescita quantitativa, di maggior sfruttamento dello spazio e del territorio, anche in rapporto alla crescente domanda turistica. Questo processo era inevitabile come la progressiva riduzione delle aree verdi e delle specie vegetali tipiche della zona che tutto questo comportava. Quello che era invece evitabile era di passare dal ridimensionamento alla scomparsa, non solo di ogni residuo di verde dalla città, e in un futuro non lontano anche dalla collina, ma anche alla totale disarticolazione della struttura e del senso urbanistico della città. Alassio non è cambiata, non si è trasformata in questi ultimi anni, è diventata altro dalla sua natura e dalla sua ragion d’essere per cui, oggi, è confondibile e sovrapponibile a qualunque altra cittadina della Riviera. Il colore dominante la città del Muretto è ora il grigio, nelle sue sfumature meno belle che vanno dall’asfalto al cemento. Mille i motivi e mille i pretesti che hanno portato alla scomparsa, ormai quasi totale, di ogni traccia significativa di verde nella città. Ed ora toccherà alla collina. E non è del tutto convincente l’argomento che tutto questo possa aver prodotto ricchezza e benessere. Di certo non per tutti e di certo in una logica di economia di rapina delle risorse (turistiche nel nostro caso) che le consuma e le renderà indisponibili in un vicino futuro. Anche sulla tipologia di turismo prodotto vi sarebbe da ragionare, ma questo è un argomento che merita un’analisi tutta sua. Dopo queste premesse, utili ad inquadrare un punto di vista sulla questione, occorre tuttavia in modo (forzatamente?) ottimistico suggerire qualche ipotesi per salvare il salvabile Per contenere il degrado già molti Comuni, accanto al piano urbanistico comunale (PUC) affiancano funzionalmente anche il Piano del verde urbano, un docu- mento progettuale la cui assenza produce un rilevante spreco di denaro pubblico e rende di fatto meno fruibile il verde per i cittadini. Nei paesi anglosassoni la disciplina che si interessa del verde urbano è conosciuta come urban forestry, (letteralmente: “forestazione urbana”), quasi ad indicare come le aree verdi possano proporsi come oasi di ruralità entro gli ambiti urbani. Per Alassio la mancanza di attenzione a questo tema deriva sicuramente da spinte speculative, da una limitata ed arretrata concezione di offerta turistica basata sulle seconde case, da progetti urbanistici mirati alla quantità e non alla qualità e forse da altro ancora. Ma di base era ed è un problema culturale, o meglio di mancanza di cultura e, forse, di informazione. Il verde urbano, infatti, non è uno spazio inutile sottratto al cemento, ma ha una vasta gamma di funzioni, significati, ruoli ed effetti che appunto sono in gran parte non considerati e che si possono schematicamente qui ricordare, sperando che siano di una qualche utilità. 1) funzione ecologico-ambientale: il verde, anche all’interno delle aree urbane, costituisce un fondamentale elemento di presenza ecologica ed ambientale, che contribuisce in modo sostanziale a mitigare gli effetti di degrado e gli impatti prodotti dalla presenza delle edificazioni e dalle attività dell’uomo. Fra l’altro la presenza del verde contribuisce a regolare gli effetti del microclima 2) funzione sanitaria: per l’effetto psicologico prodotto dalla vista riposante di un’area verde ben curata. 3) funzione protettiva: il verde può fornire un importante effetto di protezione e di tutela del territorio in aree degradate o sensibili (argini di fiumi, scarpate, zone con pericolo di frana, ecc.) 4) funzione sociale e ricreativa: la presenza di parchi, giardini, viali e piazze alberate o comunque dotate di arredo verde consente di soddisfare un’importante esigenza ricreativa e sociale. 5) funzione igienica: le aree verdi svolgono una importante funzione psicologica ed umorale per le persone che ne fruiscono, contribuendo al benessere psicologico ed all’equilibrio mentale 6) funzione culturale e didattica: la presenza del verde costituisce un elemento di grande importanza dal punto di vista culturale, sia perché può favorire la conoscenza della botanica e più in generale delle scienze naturali e dell’ambiente presso i cittadini, sia anche per l’importante funzione didattica (in particolare del verde scolastico) per le nuove generazioni. Inoltre i parchi e i giardini storici, così come gli esemplari vegetali di maggiore pregio, costituiscono dei veri e propri monumenti naturali, la cui conservazione e tutela rientrano fra gli obiettivi culturali del nostro consesso sociale. 7) funzione estetico-architettonica: anche la funzione estetico-architettonica è rilevante, considerato che la presenza del verde migliora decisamente il paesaggio urbano e rende più gradevole la permanenza in città, per cui diventa fondamentale favorire un’integrazione fra elementi archi- tettonici e verde nell’ambito della progettazione dell’arredo urbano. Nella città quindi, solo che si voglia, si può immaginare il verde in modi diversi e a volte inaspettati: in forma di arredo, nella tutela di giardini storici, con l’istituzione di parchi urbani, spazi verdi di quartiere, verde stradale, viali alberati e aiuole spartitraffico; verde funzionale a qualche specificità particolare (es. orto botanico), in aree sportive, verde scolastico, sanitario, cimiteriale, verde residenziale e privato, orti pubblici per anziani ecc. ecc. Si può in definitiva legare la presenza del verde in città anche a una serie di elementi socialmente utili ed economicamente produttivi. Tutto questo poi,messo a sistema, assume naturalmente un connotato turistico forte,per cui, se non costituisce l’essenza dell’offerta turistica, rappresenta senza dubbio un forte valore aggiunto nella direzione di un turismo più orientato alla qualità della vita e, forse, anche più economicamente significativo. La speranza è che si apra in Alassio almeno un momento di riflessione su questo tema, vitale per il futuro dei cittadini e anche del turismo e che egoismi economici e speculativi lascino lo spazio ad una maggior consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo urbano sostenibile, (a misura di bambino, come si diceva una volta) e, perché no, anche ad un poco più di amore e di rispetto per la propria città. A.V.A. DALL’ALASSINO DEL 1967 La parola IL MURETTO DI ALASSIO del Presidente HA UNA PIASTRELLA IN PIÙ Anche quest’anno, il Lingotto fiere di Torino ha ospitato il Salone Internazionale del Libro di Torino, (ex Fiera internazionale del libro, Fiera del libro, e Cari amici, La mia esposizione, a chiusura di una intera annata di lavoro della nostra Associazione, più che una vera e propria relazione, vuole essere soprattutto un cordiale, fraterno incontro con tutti gli Associati, con i quali noi del Consiglio – purtroppo – prendiamo contatto troppo raramente e solo in occasione delle assemblee. (continua a pag. 2) MOSTRE - Sala Carletti dal 16 al 30 giugno la pittrice Cona Sottile di Settimo Torinese dal 1° al 10 luglio Ettore Ghiringhelli Figurativo astratto dove i colori emergono dal 11 al 20 luglio Adriana Toscani La sensibilità di questa pittrice si traduce in immagini di delicata serenità dal 21 al 30 luglio Borra Marisa Riso Ama i colori, i paesaggi, ma predilige le figure. Sempre alla ricerca di emozioni o di dolci ricordi SALONE DEL LIBRO 2010 Salone del libro) arrivato alla sua 23a edizione; con il tema “La memoria, svelata”, e l’India come paese ospite, da giovedì 13 a lunedì 17 maggio, tra le ore 10 e le 22-23, i padiglioni 1, 2, 3 e 5 sono stati nuovamente teatro di uno di quelli che, almeno per me, (continua a pag. 2) ARTICOLO A PAG 2 CONSULTA LIGURE Errata Corrige Si precisa che nell’articolo “CONSULTA LIGURE” Aprile 2010 dello scorso numero de L’Alassino è stato scritto che il Comune di Savona ha consegnato le chiavi della sede all’interno del “PRIAMAR” all’Associazione “A Campanassa” mentre la sede è stata consegnata alla “CONSULTA LIGURE”. IL SIGNOR CARLO CAVEDINI, EX PRESIDENTE A.V.A. È STATO INSIGNITO DEL TITOLO: “CAVALIERE DELLA REPUBBLICA”! VIVE CONGRATULAZIONI DAL CONSIGLIO DIRETTIVO E DALL’A.V.A. TUTTA. (continua a pagina 2) IL PRESIDENTE ED IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE VECHIA ALASSIO SI COMPLIMENTANO PER L’USCITA DEL NUOVO PERIODICO “RIVISTO” AUGURANDO I MIGLIORI SUCCESSI. 2 «L’ALASSINO» LA PAROLA DEL PRESIDENTE Mercoledì 16 Giugno 2010 LE TRE SCIMMIETTE (segue dalla prima pagina) Il lavoro ed i compiti che gravano sull’Associazione imporrebbero degli incontri molto più frequenti, direi almeno mensili, perché tutti i Soci – e non solo i componenti il Consiglio direttivo – potessero arrecare il loro fattivo contributo in attività, in suggerimenti in idee da tradurre in azioni. …OMISSIS… Dicevo all’inizio che il mio breve intervento vuole essere soprattutto un incontro ed un colloquio con Voi in quanto parlare di “Relazione” mi sembrerebbe di usare un termine di stile, poiché la migliore relazione della nostra attività in tutta questa annata è fatta dal nostro giornale …OMISSIS… L’A.V.A. ha cercato – e mi auguro ci sia riuscita – soprattutto di svolgere un’azione informativa dell’opinione pubblica locale su tutti i maggiori problemi trattati dalla Amministrazione Comunale, al fine di mettere in condizione tutti i cittadini di seguire le vicende degli uomini che governano la cosa di tutti. Questa nostra iniziativa ha riscosso incondizionati consensi e ci fa bene sperare per il futuro. Ma lo sforzo più impegnativo che l’Associazione ha compiuto attraverso il giornale (come certamente avrete notato) è stata quello di richiamare coloro che hanno nelle mani il destino del nostro paese, al senso della legalità amministrativa, al costume democratico, alla difesa della cosa pubblica, anche quando tale difesa obbliga alla denunzia delle irregolarità commesse, degli errori e degli erranti. Il nostro sforzo è stato e deve essere quello di spoliticizzare l’attività amministrativa, onde liberarla da questa antidemocratica ed anticostituzionale ipoteca politica. Noi abbiamo ritenuto e riteniamo che i Comuni debbano essere amministrati da uomini onesti, capaci, attivi, non compromessi o, peggio ancora, squalificati da esperienze amministrative fallimentari, senza imposizioni di uniformità politiche» che dall’alto, così non facendo, si paralizza la vita amministrativa dei Comuni e si favorisce ogni sorta di malcostume. Parta quindi dalla nostra Associazione questo appello di libertà di vita amministrativa per tutti i Comuni, contro ogni imposizione politica, di qualsiasi natura o tendenza e voglia il Cielo che questo nostro appello possa essere accolto da tutte le Associazioni che, negli altri Comuni, perseguono le nostre stesse finalità istitutive. Noi riteniamo che questa sia la giusta strada da seguire, confortati come siamo stati dal plauso che il nostro giornale ha riscosso dall’incoraggiamento dei nostri lettori e dall’invito a perseverare che ci è stato rivolto persino da illustri Magistrati …OMISSIS… Merita – ritengo – un cenno ed un posto di rilievo l’iniziativa storico-culturale dell’Associazione, che ha conseguito, come primo risultato, la pubblicazione del primo quaderno di storia locale, scritta dai nostri Antonio Carossino e Mario Richero, intitolata «Alassio Marinara», stampato in mille copie. …OMISSIS… Colgo ancora l’occasione per porgere un pubblico, doveroso ringraziamento a tanti Soci simpatizzanti, che sempre, ogni qualvolta abbiamo dovuto loro ricorrere, ci hanno agevolato. …OMISSIS… A Voi tutti, alle Vostre famiglie il mio augurio di un sereno e prospero 1967. www.alassiosuperpartes.wordpress.com e-mail: [email protected] E, con questo mese, manca solo un anno alle prossime elezioni, da cui usciranno le persone votate per ricoprire i ruoli di sindaco e assessori, per il prossimo mandato. Mi piace parlare di “persone” che ricoprono un ruolo, non di sindaco e assessori. Mi piace tenere separati gli individui dagli incarichi. Mi piace pensare che un cittadino venga “pensato”, proposto e votato dalla cittadinanza, che, dopo averlo osservato attentamente, lo ha ritenuto idoneo per uno specifico ruolo, per le proprie competenze, capacità, e modalità, perché conforme con quello che dovrebbe essere un’idea comune di ciò che è bene e meglio per questo nostro meraviglioso paese che è Alassio. Mi piace pensare alla cittadinanza che sceglie, tra tanti, propone, crea le liste, e vota. Mi piace parlare di un incarico politico, non di una professione o una carriera politica. Mi piace immaginare che chi ricopre un ruolo nella giunta comunale, abbia una sua vita, un suo lavoro a cui, terminato l’incarico, voglia tornare. Mi piace pensare che chi dà la propria disponibilità a essere messo in lista, lo faccia con spirito di volontariato, se così si può dire, ovvero con l’unico obiettivo di mettere a disposizione e donare ciò che sa, al e per il proprio paese. Mi piace immaginare che trionfi sempre la lista con le persone migliori. Mi piace credere che si voti ricordando il passato, ma guardando al futuro. Mi piace sognare che si voti pensando alle conseguenze, come se noi vivessimo qui per sempre e non dovessimo morire mai. Mi piace credere che il bene di Alassio sia sempre al primo posto per tutti gli Alassini e i turisti che la godono. Mi piace immaginare che è ad Alassio e al suo futuro che si pen- sa, quando si prende ogni più piccola decisione politica e amministrativa. Mi piace pensare che verrà votata la lista con le persone che hanno proposto un programma migliore per Alassio. Mi piace credere che le persone vengano votate per le proprie idee, non per i propri orientamenti, per il proprio colore. Mi piace immaginare che una persona venga votata per le proposte fatte, non per le promesse. Mi piace sognare che siano le idee e i progetti a vincere, non le persone o i partiti. Mi piace credere che ci sarà sempre gente nuova in politica, gente che non sappia nulla di politica. Mi piace credere che sarà difficile votare alle prossime elezioni, perché ci saranno talmente tante idee e proposte belle, intelligenti, all’avanguardia, che sarà difficile scegliere. Mi piace sperare di leggere di liste al di fuori e al di sopra dei partiti; con tutto quello che questo significa. Mi piace credere che Walt Disney avesse ragione: i buoni, alla fine, vincono sempre. Mi piace sognare, sperare e credere, perché solo così tutto diventa possibile. Mi piacerebbe aprire gli occhi, e vedere che la realtà è molto meglio di ogni mio sogno, desiderio, o speranza… “Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni” “Se puoi sognarlo puoi farlo” “Mira sempre alla luna, anche se dovessi mancarla comunque atterrerai fra le stelle” e, la mia preferita: “Sogna in grande, saranno i tuoi sogni a portarti in alto”. Quindi sognate, desiderate, sperate, e credete! Perché ogni cosa considerata impossibile è diventata possibile solo perché una persona ha cominciato a immaginarla e a crederci! Provocatoriamente Anonima SALONE DEL LIBRO DI TORINO (segue dalla prima pagina) è tra gli spettacoli più belli al mondo: non tanto, o meglio, non solo, per la gran quantità di libri e di autori presenti, quanto per la fame di sapere, il desiderio, divenuto quasi prepotente ed aggressivo, di conoscere, di capire, di imparare, che si percepisce a pelle; per la gran quantità di idee, di sogni, di speranze, di voglia di cambiare e cambiare in meglio/migliorare che si respira nell’aria; per le storie, quelle scritte, vere, immaginate, o semplicemente possibili, e quelle reali, di ogni singola persona, che ci sfioravano in una della tante file che siamo stati costretti a fare, fin troppo pazientemente. Non penso sia una cosa soggettiva, ma credo fosse una sensazione percepibile da tutti. È energia pura, quella che solo la semplice apertura della mente permette, e i libri sono un ottimo stimolatore e incentivo. Se questa edizione non si è certo distinta per l’ottima organizzazione, lo ha fatto per il numero di visitatori: 315.013 contro i 307.650 dello scorso anno, determinando il nuovo record. Come ormai da diversi anni, anche questa volta lo stand dell’assessorato al turismo, e alla cultura, era presente, a voler rappresentare Alassio, con lo slogan: “Alassio è un libro aperto” e “Vacanza e cultura”. Anche 2 conferenze portavano e pubblicizzavano il nome di Alassio. Il primo incontro è stato: “Reinventare l’editoria. La nuova stagione dei mestieri del libro”, a cura del premio “Alassio 100 libri – Un editore per l’Europa”, svoltosi sabato 15 maggio, alle 11.30, nella sala blu, all’interno del padiglione 2, a cui sono intervenuti: Pietro Boroli, Riccardo Cavallero, Giovanni Peresson e Monica Zioni, coordinati da Giuliano Vigini. Il secondo incontro invece, che VEDO SENTO La mulattiera che si diparte dall’ospedale “Val d’olivo” alle due vie, dopo località Rangè è interessata da una perdita di liquame fognario proveniente da qualche costruzione a confine. L’effetto è devastante, ricoperto di vegetazione e maleodorante, è praticamente inaccessibile a chiunque. Occorrono provvedimenti urgenti per risolvere il problema prima del caldo estivo. E pensare che solo due anni orsono era stata tutta ripulita e rimessa in ordine dagli Alpini!!!! A levante di Laigueglia sino al confine con Alassio le aiuole sono belle e ben tenute, ma ahimè, come entriamo nel territorio di Alassio, purtroppo cambia tutto in peggio. Mi reco spesso ad Albenga, a Villanova ed a Ortovero e con tristezza constato con quanta cura sia tenuto il “Centro Storico delle tre cittadine. “Fioriere ben tenute, massima pulizia” mantenute dai Comuni con la fattiva collaborazione di commercianti, albergatori ed anche di privati cittadini. SQUALLIDO CORSO DIAZ Erano 48 (quarantotto) i pini marittimi che adornavano con le loro fronde sempreverdi i tre tratti di Corso Armando Diaz dalla ferrovia sino al mare. Praticamente un bosco. Costituivano l’unico viale alberato e ombreggiato alassino. Alcuni di essi avevano subito nel corso degli anni delle brutte potature che li avevano costretti a sopravvivere modificando la loro naturale forma ad ombrello, ma non si lamentavano. Anzi continuavano a produrre ossigeno per tutti, pigne e pinoli che bambini ed anziani raccoglievano in modo certosino. Qualche problema, dovuto all’incuria pluriennale dei marciapiedi e del manto stradale, lo davano le loro radici superficiali, ma un Comune che si rispetti dopo venti-venticinque anni può ben mettere a bilancio il rifacimento del sedime stradale di un corso: si tratta di manutenzione ordinaria che ha un costo limitato rispetto alle mega opere straordinarie non realizzabili e non realizzate. Nei Comuni vicini (es.: Albenga lungo fiume; Loano Via Aurelia; Savona Corso Ricci; Oneglia-Porto Maurizio etc. etc.) i viali dei pini sono ricorrenti, ben tenuti e curati ed il manto stradale non è dissestato. Solo da noi si è deciso di tagliarli con giustificazioni molto opinabili. E non solo: pochi anni fa si spende denaro pubblico per un progetto esterno che avrebbe modificato la percorrenza di Corso Diaz nel tratto ferrovia-Via Leonardo da Vinci, immettendo palme in una unica aiuola centrale. Il progetto non si è potuto realizzare perché non si sapeva che c’erano dei sottoservizi da rispettare in centro strada!!! Ostinatamente si continua a pensare. Nel 2008 si spende altro denaro pubblico per una perizia sugli alberi del corso. La perizia dice chiaramente che solo 13 (tredici) pini hanno nel tronco delle imperfezioni: sono da abbattere. E allora perché tagliare gli altri 35 (trentacinque)? Il costo di abbattimento e smaltimento va dai mille ai duemila euro per ognuno. Il conto è presto fatto. A questo punto è legittimo chiedersi: 1- Quanto costa reimpiantare 48 alberi? Risposta: Lo sapremo alla fine dell’opera. 2- Che cosa vogliamo da questi alberi? Risposta: Che abbiano radici a fittone (tipo carota per chiarir- richiamava il nome di Alassio, è stato il conferimento del Premio Alassio Internazionale a Yves Bonnefoy, seguito da una lectio magistralis sul tema Leopardi e la memoria delle parole. A cura del premio “Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa”, si è svolto, anche questo, sabato 15 maggio, alle 13.30, all’interno del padiglione 3,nella sala azzurra, e a cui sono intervenuti: Giovanni Bogliolo, Paolo Mauri, Carlo Ossola, Fabio Scotto e Monica Zioni. Lo stand dell’assessorato al turismo e alla cultura, che portava il nome di Alassio, quest’anno più grande del solito, e presente in postazione J17, era arredato con un piccolo ulivo e belle poltroncine che creavano un piccolo salottino invitando a sedersi, era munito anche di un grande quaderno, su cui gli ospiti, Alassini, turisti e non, potevano firmare o lasciare un piccolo commento o pensiero. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano Alassini, turisti, e non –Alassini-e-non –turisti, della presenza di questo stand al Salone: se è visibile, se fornisce quanto si aspettano o vorrebbero, se è da richiamo, se piace che sia presente, ecc. per poter fare sempre meglio, perché possa davvero essere utile, e perché il nome di Alassio possa essere portato in giro nel migliore dei modi, come questo nostro paese meriterebbe davvero. Il Muretto di Alassio ha una piastrella in più! Alle ore 14 di martedì l Giugno U.s., il marciapiede del famosissimo Muretto di Alassio si affolla di studenti ed insegnanti della Scuola Media Ollandini, dell’Istituto Comprensivo Statale. Tutti i presenti sono ansiosi di vedere la piastrella con il logo della scuola collocata tra le numerose altre famose piastrelle. Tra la folla che assiste c’è anche il Dirigente Scolastico, Sig.ra Domenica Santucci. Sotto gli sguardi attenti degli alunni, alle ore PARLO 15 in punto, la piastrella viene posizionata e da questo momento ha un posto fisso sul Muretto! Presenta un disegno a due colori, il bianco e l’azzurro, i colori simbolo di noi bambini. Raffigura uno studente “con le ali”: dapprima è piccolino e appoggiato su una pila di libri non molto alta, poi con il passare degli anni di scuola, egli cresce e insieme a lui anche la pila di libri, cioè la cultura, fino a che diventa grande e capace di “volare” da solo, proprio come dice il motto del nostro Istituto: “A scuola per volare”, ben impresso sulla nostra piastrella. In questi giorni, nel tempo libero, mi fermo sul marciapiede dove si è svolto quel bell’evento e penso a come si sentirà orgoglioso l’ideatore del disegno, sarà veramente felice! Auguro a tutti i miei compagni BUONE VACANZE ESTIVE! Marco Losno ci) per la salvaguardia del selciato. 3- Quali varietà arboree mettere a dimora? Risposta: Varietà che abbiano bisogno di poche cure quindi poco costose per la manutenzione. Sottolineo varietà arboree e non unicità: sempre e solo gli stessi tipi di alberi. A fine perizia l’estensore propone di impiantare: carrubi, oleandri o palme Washingtonia. Notare che: - il carrubo, pianta generosa – tipicamente nostrana – è poco adatto per un corso cittadino poiché i suoi frutti portano topi - l’oleandro, è risaputo, produce esalazioni dannose per l’uomo che vi staziona sotto e non produce ombra - le palme Washington in entrambe le varietà, californiana e messicana, non sono decorative e non producono ombra. In più occasioni ho sostenuto la tesi che in Alassio, Riviera dei Fiori, ultimamente di fiori ce ne sono pochi. Se si impiantassero alberi che in tarda primavera iniziano la fioritura di lunga durata si avrebbero dei naturali ornamenti alle vie cittadine pronte ad accogliere i tanto necessari turisti per l’economia locale (e le casse comunali risparmierebbero). La loro ombra e qualche panchina sarebbero di sollievo alla calura estiva. La caduta delle foglie in autunno avrebbe lasciato godere i benefici raggi di sole ai residenti ed ai turisti invernali. Pensare un po’ al di là delle solite scelte banali è troppo difficile. Accettare i suggerimenti di numerosi volenterosi e magari di informati cittadini è troppo democratico. Si decide di piantare le Washington filifere a foglia palmata (molto prosaicamente gli scopini): non danno problemi. Li daranno in seguito. Il punteruolo rosso ne è ben contento, ma noi cittadini no. Il decreto 9 novembre 2007 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso della palma...” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 37 del 13- 02- 2008, all’articolo 2 mette anche le palme Washingtonia spp. tra le specie sensibili (cioè a rischio punteruolo). Questo malefico punteruolo, sgradito ospite, ha già fatto abbastanza danni: perché semplificargli la vita procurandogli nuove palme da mangiare. Rendiamogliela dura. Possibile che tra addetti e amministatori pubblici nessuno sapesse del decreto? Dimenticanza o colpevole ignoranza? O a che gioco giochiamo? Alassio, 24 maggio 2010. Enrica Carlini Mercoledì 16 Giugno 2010 “Gocce di saggezza popolare” di Gianni Croce E siamo lieti di rivolgere all’Associazione Vecchia Alassio e a Gianni Croce il più vivo plauso per aver contribuito ad arricchire il patrimonio lessicale e linguistico a disposizione di quegli Alassini (sempre più… pochi con l’andar del tempo) che non vogliono dimenticare le radici e le ricchezze di un popolo e di una collettività che ha sempre onorato la nostra storia ed auspichiamo, anzi, che l’A.V.A. Un gruppo di Alassini DOC Vuoi i miei vantaggi? Prenditi i miei handicap… La Circolare n. M/2413/34 del 18 giugno 2001 del Ministero dell’Interno e successivamente il Ministero delle infrastrutture (risposta al quesito prot. 5001 del 10 agosto2001) e infine la nota della Direzione generale per la motorizzazione, 6 febbraio 2006, Prot n. 107, concernente “Richiesta chiarimenti sulla gratuità dei posteggi delimitati da segnaletica blu a pagamento quando sono occupati da veicoli al servizio delle persone invalide detentrici di speciale contrassegno” In tale nota ministeriale si legge tra l’altro che: “…Per quanto riguarda l’oggetto del quesito, dalla lettura degli articoli citati, si evince la chiara volontà del legislatore di voler facilitare la mobilità dei disabili anche con misure che attengono specificamente il settore della sosta, ivi compresa l’esenzione da pagamento di tariffe orarie per il parcheggio. Tale convinzione è supportata dalla lettura congiunta del comma 5 dell’art. 11 del DPR 24 luglio 1996, n. 503, che prevede: "nell’ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno almeno un posto ogni 50 o frazione di 50 posti disponibili.", e dell’art. 188, comma 3: "i veicoli al servizio di persone invalide autorizzate a norma del comma 2 (ovvero munite di contrassegno) non sono tenute all’obbligo del rispetto dei limiti di tempo se lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato.". Non vi è dubbio, a parere di questo Ufficio, che non si possa chiedere il pagamento di una tariffa oraria a chi, trovando occupato lo stallo a lui appositamente riservato, ne occupi un altro, peraltro non adeguatamente attrezzato a soddisfare in pieno le sue esigenze, potendosi imputare tale disagio anche ad una mancata previsione, da parte dell’Ente proprietario, di un maggior numero di stalli riservati. Successivamente affrontando la questione della gratuità dei posteggi delimitati da segnaletica blu per i disabili il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio il 25 maggio 2006, con sentenza n. 6044 aveva ritenuto illegittima la precedente Nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A questo punto in assenza di una norma legislativa più precisa ogni amministrazione comunale ha potuto deliberare nel merito a proprio piacimento… Occorre, quindi, informarsi preventivamente sull’orientamento adottato da ogni singolo Comune. In particolare, quando la gestione dei parcheggi è affidata in convenzione ad Aziende terze è più probabile andare incontro a norme restrittive. Altre sentenze della Corte di Cassazione hanno seguito il criterio del TAR del Lazio. La Seconda Sezione Civile della Corte Suprema di Cassazione con Sentenza n. 21271 del 5 ottobre 2009, ha respinto il ricorso di un cittadino palermitano che aveva subito una contravvenzione, affermando che la gratuità della sosta «non è prevista da alcuna norma. » «Né ha fondamento - conclude la Sentenza - invocare a sostegno di una diversa interpretazione, come fa il ricorrente, l’esigenza di favorire la mobilità delle persone disabili. Dalla gratuità - anziché onerosità come per gli altri utenti - della sosta deriva, infatti, un vantaggio meramente economico, non un vantaggio in termini di mobilità, la quale è favorita dalla concreta disponibilità - piuttosto che dalla gratuità - del posto dove sostare; sicché, anche in caso di indisponibilità dei posti riservati ai sensi dell’art.11, comma 5, D.P.R. n.503/1996, invocato dal ricorrente, non vi è ragione di consentire, in mancanza di previsione normativa, la sosta gratuita alla persona disabile che abbia trovato posto negli stalli a pagamento.». Alcune amministrazioni comunali (tra le quali Genova, Albenga, Cesenatico, Venezia, Jesolo, Trento, Trieste, Milano, Parma, Ancona, Bolzano…) hanno deciso che continueranno nella politica fin qui attuata di mantenere gratuito il parcheggio all’interno delle righe blu per i veicoli che espongono il contrassegno disabili… Altre invece hanno colto al balzo (o al balzello) la possibilità di incassare ulteriori soldi… della serie “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani, non faremo macelleria sociale”… Come è noto ad Alassio dal febbraio di quest’anno la soc. S.c.t., ha vinto l’appalto pubblico per la gestione dei parcheggi e la nostra amministrazione comunale ha pensato bene di deliberare il pagamento dei pedaggi per i disabili che sostino nelle zone blu per più di 90 minuti… Ringraziamo per la gentile concessione, ma questi limiti di tempo non risolvono il problema di chi abita nel centro storico e non ha evidentemente la possibilità di fruire di un garage sotto casa… né può agevolmente parcheggiare in zone libere lontane dal centro e perciò meno trafficate per poi tornarsene a casa a piedi… ergo anche il ragionamento della cassazione per cui “…Dalla gratuità - anziché onerosità come per gli altri utenti - della sosta deriva un vantaggio meramente economico, non un vantaggio in termini di mobilità, la quale è favorita dalla concreta disponibilità - piuttosto che dalla gratuità - del posto dove sostare…” si presenta evidentemente come la convinzione di chi non ha mai vissuto in prima persona un handicap… Per coloro che hanno difficoltà motorie e/o non possono spostarsi autonomamente, non trovare un posto riservato o in qualche modo “libero”, significa essere costretti a lasciare l’auto in zona a pagamento e poiché questo fatto non consente una libera scelta, si configura come un onere obbligatorio e perciò discriminante rispetto al resto della popolazione... In più, durante la stagione estiva la nostra città aumenta a dismisura il numero degli abitanti e di conseguenza pure quello dei disabili, e i cosiddetti “stalli riservati” vengono normalmente occupati da auto ferme per tutto il periodo delle vacanze, quindi anche il limite minimo di un parcheggio riservato ogni 50 posti è del tutto inadeguato. La soluzione evidentemente ed eminentemente POLITICA di questo problema sta da un’altra parte… Marcello Nan PS. Presso “a bitega de Zepin” si raccolgono firme contro la delibera comunale. RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE UNA TARIFFA AGEVOLATA PER COLORO CHE LAVORANO AD ALASSIO E NON SONO RESIDENTI - E PER CHIEDERE DI TOGLIERE IL LIMITE DI 90 MINUTI AI PORTATORI DI HANDICAP CHE PER NECESSITÀ PARCHEGGIANO NELLE STRISCE BLU LASCIANDO LORO IL PARCHEGGIO GRATUITO. Luoghi raccolta firme: • A Bitega du Zepin, via Neghelli CRONACA DI ANDATE continui a raccogliere questi cimeli che diventeranno sempre più preziosi nel correre vorticoso del tempo e delle generazioni. ZONE BLU E INVALIDI AD ALASSIO Prendo spunto dalla foto qui accanto per proporvi una riflessione sui presunti vantaggi che vengono concessi alle persone che fruiscono dei contrassegni sulle auto. 3 «L'ALASSINO» • Associazione Vecchia Alassio, via XX Settembre 7 MESE DI GIUGNO 2010 Nave sanza nocchiere Da un po’ di tempo ad Andate i giorni sono più tristi e cupi, e le notti molto più buie. Infatti sono spariti contemporaneamente due fari luminosi che splendevano nel nostro cielo: il Ministro e il Megagalattico. Il Ministro non c’è più, ma, fortunatamente, non nel senso di “non c’è più, siamo vicini alla famiglia”, nel senso invece che poi tornerà ancora “più forte che pria” come ha già fatto una volta, ne siamo sicuri; ma, per ora, non c’è più. Mancherà quindi la sua azione di moderatore, di equilibratore, di guida illuminata della politica locale, di ago della bilancia, di “deus ex machina” anzi “ex aereo”, capisci a’mme! E per la sua assenza e le varie finanziarie, morirò senza vedere il raddoppio ferroviario; il che quantunque mi fosse già stato pronosticato da mio nonno, non è un bel morire. Ma soprattutto ci manca la luce dell’altro faro di Andate e cioè il Megagalattico. Il quale è andato ad illuminare il cielo del capoluogo di regione, ma per me non è una bella cosa. Infatti finché era il mio Sindaco, ogni mattina si alzava, partoriva idee meravigliose, sparava fuochi artificiali di notizie in pieno giorno, ed emetteva lampi di genio e trovate che illuminavano la città e riscaldavano il cuore dei cittadini. Adesso che non parla più, siamo tutti un poco più tristi. Infatti il nuovo pro-sindaco Dagli Asparagi, ci sembra una persona normale; e in un paese strano come Andate, se sei una persona normale non ti apprezzano. Per esempio, prima di scadere, quando era già in scadenza, ma non ancora scaduto, il Megagalattico aveva dichiarato, almeno a quanto riferiscono quei bugiardi del giornalisti, che il Piccolo Albergo sarebbe stato aperto, con tutti gli annessi e connessi, nel giugno di quest’anno. Nell’intervista rilasciata a “L’Andatino” di Maggio, il nuovo prosindaco dice testualmente: «Per quanto riguarda il Piccolo Albergo, è con soddisfazione che abbiamo preso atto dell’istanza di agibilità dell’immobile. Questo è il segno che l’albergo è al nastro di partenza. A ruota, terminati i lavori previsti per fine anno, verrà messo in funzione il CTT, e dalla prossima stagione l’apertura dello stabilimento balneare». Il che non è proprio quello che diceva il Mega. Ed io ci capisco sempre meno. Anzi la cosa mi fa venire in mente quella nazione lontana il cui premier, dopo aver promesso per quindici anni benessere e “pilu per tutti” (come ha ricordato bene M. Serra), poi quando si è trattato di annunciare al popolo che la crisi c’era davvero e che ci sarebbero state “lacrime e sangue” per tutti, ha mandato a dirlo in TV il vice premier con la faccia triste dalla nascita. E allora io ho nostalgia di alcuni vecchi personaggi della politica locale, fra cui il grande e mai dimenticato Ginocchio, mitico assessore “ai lampi”, che ci illuminava, anche lui, con le sue trovate grandiose. Una delle quali, mai realizzata allora, potrebbe venire considerata in questa annata di crisi per rilanciare il turismo d’élite ad Andate: organizzare il raduno nazionale degli alpini ad Andate nei giorni 14-15 e 16 agosto 2010. Vi immaginate la festa e la gioia della città invasa da trecentomila alpini vocianti, sfilanti e beventi? Ci sarà il problema di costruire in tempo trecentomila box auto per le loro autovetture - come è noto infatti ad Andate un garage non si può affittare, bisogna obbligatoriamente comprarlo per legge - ma sono dettagli facili da superare. Per i cibi ci aggiusteremo. Per il bere, l’idea è quella di farsi sponsorizzare da una cantina di vini piemontese con l’immissione di tre milioni di litri di barbera direttamente nella rete idrica. Infatti ci sono così tanti buchi nei tubi che sarà bello vedere gli alpini abbeverarsi agli zampilli spontanei di vino che sgorgheranno qua e là dal suolo, come nel paese di Bengodi. Lo so che poco più di sessanta alberghi, rimasti aperti dai 180 di una volta, forse non sono molti, ma gli alpini sono uomini forti e dormiranno certamente anche sui lettini e le sdraio della spiaggia, come d’altronde fanno già ora molti turisti giovani dei fine settimana. E Andate entrerà certamente nei record del Guinnes, e ritornerà ad essere, come lo era negli anni ’60 al Top del turismo italiano. Luca Caravella “U NANIA” Giovanni Battista Gaibisso Il M°. Paolo BERNARDO titolare della cattedra di violino principale al Conservatorio Martini, nonché membro della Regia Accademia Filarmonica di Bologna, con piacevole mia sorpresa dice di aver acquistato a Gand del 1870 - un buon violino francese - entro il quale legge “restaurato nel 1925 da Giovan Battista GAIBISSO-liutaio in Alassio”! Ricordo d’aver conosciuto U’ NANI’A da bambino frequentando la casa di zio Candidìn BAVERA. Avevo circa 6 anni. Mi era rimasto impresso il nome “Liutaio”... un nome allora per me strano, qualificante chi, come mestiere, faceva il costruttore e il restauratore di violini… ricordo un Tipo magrolino, con una chioma grigia, vestito in ordine all’eleganza del tempo. Ovviamente suonava il violino. Lo incontravo in casa dello zio pianista e compositore in occasione di qualche intermezzo musicale pomeridiano, accompagnato alle volte dall’altro mio zio, zio Tunìn, egregio suonatore di violino pure lui. Erano i tempi in cui, ripeto bimbo, avevo le mani doloranti per i colpi di un righello d’ebano, che mi assestava regolarmente zio Candido sulle dita a motivo del mio poco o nullo studio del noiosissimo solfeggio. T’ho dato il Metodo di Bona! ... non l’hai manco aperto! e pretendi posare le dita sul pianoforte! ... Studia, zuc- LA COMPAGNIA TEATRALE DIALETTALE ALASSINA A SOLVA Alle ore 21,00 di mercoledì 23 giugno c.a. la Compagnia Teatrale Dialettale Alassina presenterà a Solva lo spettacolo “U TERRIBILE GUNGUU”, atto unico con prologo, 4 scene e un gran finale nel dialetto alassino di Gianni Croce. La manifestazione, organizzata dalla Società Operaia Agricola di Mutuo Soccorso di Solva, si svolgerà, come di consueto, nelle fasce sottostanti la Chiesa parrocchiale di Solva. Invitiamo tutti, Alassini e non, a partecipare a questo gioioso incontro che ormai da anni si rinnova. È una occasione veramente unica per trascorrere un paio d'ore in allegria, assistendo ad uno spettacolo che si richiama alla locale tradizione. Vi aspettiamo numerosi, precisando che l'ingresso è gratuito: una ragione in più per non rinunciarvi. Il Consiglio di Amministrazione SOAMS cone!”... Fu così - ahimè! - per quanto amassi la musica - che decisi di dedicarmi alla Pittura! Ma voglio tornare al Liutaio di cui ignoravo la grande competenza e la conseguente importanza. Di Lui mi sono fatto ieri narrare dalla nostra Memoria storica, dal nostro impagabile Antonio Carossino, che così ricorda: «Giobatta GAIBISSO, detto Nanìa, aveva laboratorio e abitazione al “Passo” in vico Beltrame a un salto dal Grand Hotel. Vedovo, viveva solo, aiutato forse da una anziana zia. Costruiva violini e li restaurava. Persona compita e ben azzimata - come si diceva allora -: portava al collo una bella e svolazzante cravatta à la Lavalière. Gentile e riservato, aveva cuginanza diretta per via materna con i BASSO e con un lontano cugino - detto curiosamente LAMICCIA, anche lui GAIBISSO, con laboratorio di falegnameria al principio di via XX Settembre, il quale - vedi caso - era suonatore di contrabbasso». Grazie Antonio! Preziosi i tuoi ricordi! Ieri conversando “via Skipe” con il Prof. Tantalo, vengo a conoscere che il di lui bisnonno Domenico Bolla, aveva anch’egli un laboratorio di menuisier - più o meno nel periodo fine ’800 primi del ’900, dove costruiva assieme a oggetti di pregio, cornici artisticamente intarsiate, cofanetti e figure di scultura lignea: violini! Insomma l’Alassio del fine Ottocento-primi Novecento non è che fosse un paese di soli pescatori, fiorai ed ortolani… e qui fa piacere saperlo e ancor più ricordarlo, specie quando ce ne parlano cari Amici “foresti” che ci fanno dono del loro pensiero. GIBBA ‘na mandiò de Vuluntariatu MERCOLEDI 21 LUGLIO 2010 Piazza Partigiani - ore 21 Manifestazione di Volontariato: “Viva Brasil” Associazione “Amici di Padre Hermann” VEN. 23 E SAB. 24 LUGLIO 2010 Solva dalle ore 19 alle 23 “FESTA D’ESTATE” Società Operaia Agricola Mutuo Soccorso DOMENICA 1° AGOSTO 2010 Chiesa della Madonna degli Angeli 9a Festa d’estate Mercatino Volontariato DOMENICA 29 AGOSTO 2010 Santuario della Madonna della Guardia “Festa del Volontariato” 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Lo “sposalizio” del risotto con il pesto ligure La Confraternita alla festosa Sagra del Pesto di Alassio con la Delegazione Ligure in prima fila di Paolo Calvi Un profumo prorompente di basilico fresco; e poi l’aglio, i pinoli, l’olio ligure d’oliva, il pecorino sardo stagionato, sale grosso… e tanto lavorio al mortaio di marmo: è così che nasce il Pesto ligure a cui è stata dedicata una grande festa di piazza con degustazioni, dimostrazioni, stand e spettacoli. Il tutto ad Alassio, nella “roccaforte” ligure della nostra Confraternita, dove il nostro Confratello delegato Ettore Arposio e la consorella (e sua consorte) Anna hanno brillato in fatto di organizzazione e di creatività. Di fatto, il nostro sodalizio è stato protagonista non solo in fatto di immagine e di promozione, ma anche tra i fornelli grazie alle ottime relazioni intrecciate con l’organizzazione della Sagra dalla nostra “fresca” Delegazione Ligure e dal prezioso lavoro di compartecipazione attiva di Ettore e di sua moglie Anna. RISOTTI AL PESTO PER 500 PERSONE È così nata l’idea di associare, in un connubio davvero singolare, il Risotto al Pesto. Ed il risultato, dai commenti raccolti tra gli oltre cinquecento “degustatori” del pubblico che hanno impreziosito la nostra gustosa offerta gastronomica, è stato davvero eccellente. Ai fornelli i confratelli-chef Matteo Grifa e Marco Rossi, ben coadiuvati da Gigi Filippini della Pro Loco di Sannazzaro. E poi l’ottimo riso Carnaroli della Lomellina (azienda agricola Carena di Sannazzaro), scalogno ed olio d’oliva nel soffritto, una spruzzata di Vermentino per dare giustezza al sapore, la mantecatura finale con burro e parmigiano. Ed anche il prezioso Pesto ligure a conferire colore, profumo, gradevolezza al palato ed armonia. Ad ammorbidire il sapore anche una giusta dose a dadini di caciotta fresca. Il Risotto al Pesto ligure, firmato dalla Confraternita del Risotto, è andato a ruba… IN TANTI A FAR FESTA CON NOI Davvero tanti gli appassionati cultori del buon gusto. E poi i turisti in un sabato 1^ maggio di festa che ben si è conciliato con lo spumeggiare del mare vicino, la carezza della brezza primaverile di Alassio, il profumo del basilico che ha dato colore alla Festa in mille vasi dal verde intenso e rigoglioso. Con i nostri apprezzati cuochi ed i padroni di casa Anna ed Ettore Arposio in prima fila, anche tanti nostri Confratelli con alla testa il presidente Pietro Bolognesi, il vicepresidente Giuseppe Marchini, il cerimoniere Letterio Risitano, il segretario Paolo Calvi. Il nostro Delegato ligure ha presentato al pubblico la nostra organizzazione ed ha parlato di Risotti di qualità e di riuscito “sposalizio” tra il Pesto ligure ed il riso della Lomellina. E poi i saluti da parte di Bolognesi nel cuore della bella kermesse di Alassio in cui c’è stato spazio anche per la gara di preparazione del Pesto da parte dei bambini, un divertente concorso animato dal Mago di Az, personaggio tra i più popolari della trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” e dalla verve inimitabile che ha posato in più riprese con la nostra rappresentanza. Insomma, da Alassio, un tentativo davvero riuscito: il Risotto al Pesto ligure. Ed il piacere di aver visto brillantemente all’opera la nostra nuova Delegazione, impegnata a veicolare anche sulle rive del mar ligure il “verbo” del buon Risotto. Alassio, 1^ maggio 2010 Capolavori del buon gusto Preg.mo Direttore, sabato Primo maggio, stufi di pioggia e freddo e sfidando le Cassandre del maltempo, io ed il mio compagno Ale abbiamo fatto una puntata ad Alassio in cerca di vita, simpatia, bei negozi e tanto bel mare. Come sempre abbiamo trovato tutto questo, ma questa volta c’era anche qualche cosa in più. Una bellissima sagra centrata sul pesto di cui siamo entrambi ghiotti. Ma ciò che ci ha molto piacevolmente sorpresi è stato uno stand che ci ha riavvicinato alla nostra Provincia, quello della Confraternita del Risotto. A parte i variopinti mantelli o i collari dorati siamo rimasti colpiti dal fatto che venisse cucinato lì per lì un risotto da offrire al pubblico. E che risotto! Un risotto al Pesto! Non avrei mai immaginato un connubio più difficile come il vero risotto ed il Pesto. E invece mi sbagliavo. Un equilibrio di sapori e un’eleganza di profumi che mi hanno conquistato. Me ne sono fatta offrire due porzioni! E mi sono fatta descrivere dallo Chef della Confraternita la ricetta che tenterò di ripete- re a casa. Pare che il segreto sia nella mantecatura finale con la provola affumicata. Comunque sia, una squisitezza. Ma le sorprese non finivano qui. Sotto un piccolo gazebo una gelateria, la Cremeria Giacomel, offriva sorbetto e gelato al Basilico. Eccezionale! Va bene che la sagra era dedicata al pesto ma, dico io, come si fa ad avere tanta fantasia e creatività e buon gusto da creare due capolavori come il risotto al pesto o il gelato al basilico? Ecco dove si vedono i veri artisti! Ma perché sto scrivendo a Lei, Direttore? Perché voglio tramite Lei ringraziare Alassio e gli Alassini per essere sempre in prima linea nelle belle iniziative come questa. Tornerò presto ad Alassio e forse non troverò più la Confraternita del Risotto, ma tornerò sicuramente a gustare il gelato di Giacomel sperando che quel gentile Sig. Paolo abbia mantenuto in produzione il sapore al Basilico. Grazie per l’ospitalità (chissà che non riesca a leggermi sulla sua bella rivista?) ed un abbraccio anche a Lei da Roberta Pallini di Casteggio riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Perfetto La strada della perfezione è lunga, come lunga è la vita di ciascuno. Tutte le concezioni umane, da qualunque parte vengano, hanno il buono e il cattivo. Bisogna saper assimilare e prendere tutto il buono e offrirlo agli altri, ed eliminare il cattivo. Miguel Angel Viola Mercoledì 16 Giugno 2010 In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Lettera aperta scritta con il cuore ad un “Nipote speciale” Qualche giorno prima di Pasqua, colto da un momento di rabbia, decisi di chiudere il negozio e pensai che l’unica soluzione fosse di cedere l’attività. In quella circostanza spunta un ragazzino di 17 anni, mio nipote Simone R. che, visto lo zio in difficoltà, ha preso una decisione importante, lasciare il suo lavoro, dove peraltro si trovava benissimo, per venire ad aiutare me. Mi disse “tranquillo zio, ti aiuto io”. Quelle parole mi hanno dato forza e voglia di rimettermi in gioco. Ora spero di poter ricambiare quel gesto aiutando te Simone e chi vorrà essere al nostro fianco per continuare nella nostra atti- vità che dal 1988 vive e ci ha regalato tante soddisfazioni. Spero ci siano tanti ragazzi come te per poter credere in un futuro migliore. Desidero ringraziare anche Roberto, il titolare con il quale lavoravi al momento della tua scelta, che ha capito il tuo gesto condividendolo anche se con rammarico sapendo che stava perdendo un valido elemento. n.d.r. l ’AVA conoscendo l’attività in questione e l’alta professionalità e qualità che da sempre la contraddistingue, non può che congratularsi con nipote e zio per questo rilancio che sarà gradito sicuramente da tutta la clientela attuale e futura. Cari medici… cara ASL Tra i tanti misteri della nostra regolamentazione sanitaria di cui tutti parlano e si incavolano - compresi gli stessi Sanitari non c’è nessuno che spiega a Colui che è perno principale e ragione d’essere delle cosiddette ASL per quale motivo o ragione Egli debba aspettare 1015 giorni per il prelievo – e altri 3-4 giorni per leggere il risultato di una banale analisi di routine! Insomma non c’è misura né limite alla Vergogna! IL paziente è solo un’incomoda pecora da tosare. Ricordiamoci che LUI comunque paga l’ASL anche quando non si avvale del suo servizio e paga sia attraverso le tasse sempre: sano o malato che sia! Quindi stabiliamo che l’Asl non fa beneficenza semmai spende male i soldi lucrati dal poverino che in quanto presunto suddito deve sottostare alle cervellotiche regole dell’Ente (comunque debitore, mai creditore nei suoi confronti, sia ben chiaro!) Vergogna vedere vecchietti tremebondi postulare davanti alle – spesso – insofferenti sportelliste eroganti a tutto comodo appuntamenti per visite, medicinali o quant’altro dovuto! Invece di vergognarsi, le insofferenti talora alzano la voce minacciando ulteriori restrizioni e sindacali proteste! …Ottima figura facciamo in Europa! Non per nulla da tempo Oltralpe ci connotano sorridendo pietosamente come masticatori di spaghetti! Passiamo un momento in Germania, per non dire Svizzera o Francia e prendiamo nota: - quando un Paziente – chiunque sia, anche straniero – si presenta per una visita ad un medico – il medico stesso durante la visita esegue lui stesso esame del sangue e urine e gliene dice il risultato seduta stante, e se vede che qualcosa non va, subito suggerisce o attua provvedimenti. In che mondo siamo, amici Medici? Anche voi protestate… ma contro chi? Spiegatecelo per favore intanto che il vostro Cliente (chiunque esso sia) è costretto (dai vostri regolamenti e non da Noi poveri tapini) a calarsi sempre le brache! Sino a prova contraria gli “esami” si fanno per un’urgenza sanitaria! La loro prenotazione non è quella per un viaggio di piacere, per una gita in barca! E anche questo viene dimenticato. Ricordiamolo bene: 15 giorni per effettuare un Esame! INAUDITO! Il problema spazzatura ad Alassio Quando alla sera mi appresto a portare nei contenitori la spazzatura giornaliera, faccio tutto diligentemente, separando la carta dalla plastica, il vetro dalle lattine, ecc… Ogni cosa la deposito nell’apposito contenitore. Poi faccio due passi più in là e vedo che il distinguo non esiste più; e allora mi domando: “Quanto incide la raccolta differenziata, in quale percentuale?” Poi vengo a sapere che nella vicina Albenga amministrata da centrosinistra (ora non più) è al 47%; e sono riusciti a pareggiare le spese. Nel frattempo la nostra Amministrazione Comunale si è permessa di aumentare le tariffe del 25% (è la più cara della Riviera) sulla raccolta dei rifiuti. Non credo che dopo questi aumenti la città sarà più pulita di prima. E pensare che la spazzatura potrebbe essere una fonte di ricchezza se si attivasse una vera e propria raccolta differenziata come si fa nei paesi nordici, separando le materie plastiche, il vetro, la carta, le preziose lattine di alluminio, riducendo il rimanente in composti come il concime, perché le risorse della terra non sono illimitate e dobbiamo pensare a un utile riciclaggio dei rifiuti urbani e non pensare solamente a un aumento delle tariffe. Un riciclaggio fatto in modo diligente, è abbandonare il sistema di discariche alla rinfusa pericoloso, perché il percolato che fuoriesce dai rifiuti potrebbe inquinare (scusate il bisticcio di parole) le falde acquifere. Distintamente vi saluto. Lamento della collina Pregava la Collina: “Signor Dio, Creatore del Tempo e dello Spazio: fra le tue creature esisto anch’io! Ti prego: fa finire questo strazio! Mi hanno tolto il respiro, scorticata... Puoi contarle da te le mie ferite! M’hanno trafitto e poi decapitata, spento i colori delle mie fiorite ... Fermali, Dio del Tempo e delle Cose: non reggo più questa persecuzione, quest’orgia di ferite sanguinose, di cruda, quotidiana distruzione!” Antonio Boscione Biglietto da visita di Alassio Biglietto da visita di chi fa turismo Una vincita Udite, udite, popolo di Alassio! Noi alunni delle classi quarte e quinte di Via Neghelli e della classe quinta di Moglio - Scuola primaria statale - abbiamo vinto il concorso “ADOTTA UN DIRITTO” dedicato al 20° anniversario della convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, organizzato da AMNESTY INTERNATIONAL”. Per il concorso abbiamo realizzato un libro con disegni il cui titolo è: “Il libro dei diritti per una scuola amica”. Il nostro libro è pia- ciuto molto agli organizzatori perché – ci hanno detto – abbiamo illustrato in modo originale e creativo i diritti su cui è necessario riflettere e che devono essere rispettati in una “SCUOLA AMICA”. Siamo stati molto contenti di aver vinto questo concorso per la sezione immagini e speriamo che anche Voi, Popolo di Alassio, rispettiate i diritti dell’INFANZIA e dell’ADOLESCENZA. Gli alunni delle classi vincenti Mercoledì 16 Giugno 2010 Festività dei Corpi Santi, tra fede e DNA Domenica 2 Maggio, come da tradizione secolare, Alassio ha festeggiato in modo solenne i “Corpi Santi”, martiri nella città di Cagliari a seguito delle persecuzioni contro i cristiani decretata dall’imperatore romano Diocleziano in particolare nell’isola di Sardegna che aveva abbracciato la fede cristiana. I 5 «L'ALASSINO» Rubrichetta mensile - Un ricordo per... ed approvava l’autenticità di tutte le reliquie trasportate dalla Sardegna. Nel XVII secolo erano vivi e praticati il culto e la venerazione delle reliquie dei santi e in particolare dei martiri. Possedere un corpo di martire o quanto meno alcune sue ossa era ritenuta una ricchezza di inestimabile valore religioso. Inizio processione presieduta dal parroco Mons. Angelo De Canis. resti sacri sono gelosamente conservati e venerati che, con la loro protezione, hanno contribuito al benessere e alla sicurezza della nostra Città. Rispetto alla Santa Sindone godono di minore notorietà, ma anche senza “certificati medici” le spoglie mortali (“ossa”) appartenute a diversi Santi Martiri, rinvenute nelle catacombe presso la basilica di San Saturnino di Cagliari erano state donate nel 1628 alla chiesa di Sant’Ambrogio, dove l’8 Dicembre Mons. Pietro Francesco Costa, vescovo diocesano, riconosceva pubblicamente Gli scambi commerciali molto intensi tra la Liguria e la Sardegna alimentavano le conoscenze e le amicizie con persone nell’ambito religioso e questo ha permesso il trasferimento, anche se parziale, dei “Corpi Santi” che Alassio festeggia in modo solenne, nel mese di Maggio, con la partecipazione delle massime autorità locali, portando in processione per le vie della nostra città l’urna contenente le “ossa” dei Santi Martiri. Per l’A.V.A. Fal/. “A proposito della chiesa Madonna del Vento”… Peccato! Da anni ho la passione di correre o farmi lunghe passeggiate, soprattutto in collina. Posso dire di aver percorso quasi tutte le “mulattiere” della nostra città. Quasi tutte, perché pochi giorni fa, mi sono arrampicato su di una su cui non avevo messo ancora piede. Eppure era lì, sapevo della sua esistenza, ci sono passato tante volte vicino, ma ho sempre proseguito senza curarmene… peccato. CORALE “CANDIDO BAVERA” Dall’alto a sinistra: L. Raita – L. Lanfredi – M. Spampinato – A. Bruzzone – D. Grollero – E. Pelle – Carbone – …?.... – A. Franchina – C. Cremaschi – …?... – G. Spampinato – Accosciati: L. Ferrera – L. Spampinato – Gaggero – Costa Carlo. del mare, già scelta dalla nostra gente di mare e dalla popolazione per erigere la chiesa intorno all’A.D. 1250. Poi una strada pedonale “mulattiera” che, proseguendo oltre la chiesa, forma un bivio dirigendosi verso la Villa “Levi” oppure a Solva passando dalla Cavia, al Palazzo, a Vegliasco per proseguire al santuario della Guardia oppure alla fraz. di Moglio. Occorre preservare que- Festa dell’Ascensione al Santuario della Madonna della Guardia Domenica 16 Maggio, in occasione della festività dell’Ascensione, come da tradizione decennale, gli Alassini, ma non solo, gente proveniente dalle frazioni e dalle limitrofe località, si sono date appuntamento al Santuario per trascorrere una giornata in gioia e spensieratezza nella preghiera di lode alla Madonna. Pellegrini con la precisa meta di raggiungere il luogo di culto e non vaga- Mons. Angelo De Canis, le Autorità cittadine, la banda città di Alassio e la Confraternita di Santa Caterina, volontari e pellegrini. Una bella domenica all’insegna del raccoglimento per la devozione e la preghiera a Maria e all’aria aperta confortati dal bar aperto per l’occasione e da tutto il personale che si è messo a disposizione per l’evento. Come ricordava il parroco, La statua della Madonna in processione guidata dal sacerdote salesiano Don Mattai. Una splendida veduta della chiesa Madonna del vento. All’inizio la strada pedonale si presenta in ordine, formata da ciottoli ben sistemati e mattonelle centrali che garantiscono un buon calpestio, ma dopo una cinquantina di metri il suo fondo cambia completamente, solo pietre appuntite e terra intorno da formare scalini irregolari e materiale di risulta proveniente da lavori edili in quantità notevole accatastato sul fianco della mulattiera. Salendo, improvvisamente mi appare la chiesa della Madonna del Vento, circondata interamente da carrubi e ulivi. L’ingresso è chiuso da un grosso cancello di ferro che però permette di vedere al suo interno: Polvere, sporcizia, alcuni banchi sistemati un po’ così, intonaco sul pavimento, potrei dire in stato di abbandono. Al suo esterno mi pare di scorgere qualche piccolo lavoro di “restauro” forse fatto di recente. Peccato per tutto questo, una zona collinare appena a ridosso ste opere, non abbandonarle pensando che, intanto, qualcuno ci penserà; fanno parte delle nostre origini, storia e cultura. Non credo che occorra un grande dispendio di energie o di denaro per sanare un luogo di Alassio che, in ordine, è a dir poco meraviglioso. L’A.V.A., nel ribadire il suo impegno e l’attenzione che da sempre la contraddistinguono e in modo particolare nel promuovere iniziative per Alassio, per la sua gente, per i graditi ospiti e per quanti hanno a cuore il bene comune della nostra città, fa propria questa segnalazione e altre che potranno e dovranno pervenire nella nostra sede e informa di essere a disposizione per un eventuale incontro a livello di volontariato per il ripristino e la conservazione di tutti quei beni comuni, patrimonio inestimabile del nostro territorio. Per l’A.V.A. Fal/. bondi senza destinazione come ricordato nell’omelia da don Mattai che celebrava la Santa Messa pomeridiana. Il parco che circonda il santuario posto all’apice del monte Tirasso si è popolato ben presto di gente, anche di turisti, venuti, sì, in pellegrinaggio, ma approfittando della bella giornata hanno beneficiato dell’incantevole paesaggio che si vede in qualsiasi parte si diriga lo sguardo. Nel pomeriggio si è svolta con la statua della Madonna, la processione presieduta dal celebrante Don Mattai, il parroco Mons. Angelo De Canis, il santuario aprirà regolarmente dal 1° Giugno fino alla fine di Settembre, tutti i pomeriggi ad eccezione del lunedì. La Santa Messa preceduta dal rosario il Giovedì e la Domenica pomeriggio dalle ore 15,30. Fal/. Funziona servizio AutobusSAR con partenza ore 14,45 e arrivo ore 18,30 dalla fermata “del Comune di Alassio” (tutti i giorni eccetto il lunedì). HO UN’ALTRA IDEA …ulteriore rispetto a quella esposta nell’articolo apparso sull’Alassino di maggio e diversa rispetto a quella che mi pare comune a coloro che aspirano ad accaparrarsi la poltrona di Sindaco di Alassio. Poiché il mio precedente invito ad un generale riavvicinamento alla Politica degli Alassini mi sembra non abbia ad oggi trovato concreto riscontro e poiché si stanno pian piano definendo le compagini che dovranno sfidarsi nella prossima tornata elettorale comunale, mi piacerebbe che i rappresentati delle liste ed i rispettivi candidati sindaci, seppur non scaturiti da quel “fermento popolare” che auspicavo nel mio precedente intervento, si confrontassero tra loro e soprattutto con la cittadinanza sui temi di pubblico interesse alassino. In altre parole vorrei che la campagna elettorale non si limitasse all’illustrazione dei programmi predefiniti dalle varie liste ai rispettivi elettori, ma si sviluppasse nel contraddittorio tra le compagini e con la cittadinanza, al fine di fornire adeguate risposte agli Alassini. Sono certo che i programmi in via di predisposizione saranno in grado di soddisfare sulla carta le esigenze di tutti, ma l’esperienza ci insegna che alla propaganda elettorale per lo più non segue la realizzazione delle soluzioni prospettate o la loro tenuta nel tempo. Ed allora, visto che le persone da eleggere probabilmente le dovremo scegliere tra coloro che hanno deciso di autocandidarsi o sono stati candidati dai loro “sponsor”, cerchiamo almeno di partecipare alla predisposizione di programmi non solo accattivanti ma anche concretamente realizzabili ed in grado di durare nel tempo. Per fare ciò invito i promotori delle liste ad estendere a tutta la cittadinanza la partecipazione alle riunioni per definire le linee programmatiche della futura azione di governo, magari accettando anche il confronto con gli amministratori uscenti cui ritengo spetti la responsabilità di rendere conto e di trasmettere l’esperienza acquisita. In questa auspicata dinamica di confronto, dovrebbe validamente inserirsi l’opera mediatrice e moderatrice delle associazioni a-partitiche e super-partes quali la Vecchia Alassio e la neo-nata Pro-Loco, tra le cui funzioni ritengo possa rientrare anche quella di promuovere incontri, dibattiti, riunioni sui temi di pubblico interesse riguardo ai quali i futuri amministratori dovranno fornire adeguate e credibili risposte agli Alassini. Se prima di essere eletti o rieletti, i nostri Politici si impegnano a ricordare di essere innanzitutto al servizio della Città e dei Cittadini, forse non se ne dimenticheranno quando saranno chiamati ad amministrare. Avv. Giovanni Parascosso 6 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2010 ALASSIO TRA MUSICA E POESIA Giovedì 20 maggio u.s. nel Salone parrocchiale di S. Ambrogio g.c. si è svolta l’edizione 2010 della Serata intitolata “Alassio, tra musica e poesia”. Inventata dal Prof. Tommaso Schivo che l’ha condotta anche per molte edizioni, la manifestazione vuole essere il completamento del tema svolto da “Ritruvammuse Insemme” che si svolge ogni anno in prossimità del Natale, lasciando anche spazio, però, ai poeti di Alassio che scrivono in lingua italiana, mentre “Ritruvammuse” è riservata ai poeti dialettali. La parte musicale è stata affidata ai grandi musicisti Guido e Luciano Rizzo che hanno deliziato il pubblico con le loro chitarre ed hanno ricevuto entusiastici applausi dal folto pubblico presente. Per la parte poetica citiamo gli autori in ordine di esibizione e non vogliamo fare una classifica di merito, perché siamo ben convinti che Alassio è una terra fortunata ad avere tanti valorosi interpreti di La Piastrella dei SUB del CNAM sul Muretto di Alassio Sabato 1° Maggio 2010 è stata inaugurata la “Piastrella” sul Muretto di Alassio, del Gruppo Subacqueo del Circolo Nautico “Al Mare” di Alassio in occasione del 10° anniversario dalla costituzione della sezione. La simpatica cerimonia si è svolta alla presenza dell’Inventore del Muretto Mario Berrino oltre a naturalmente un folto gruppo di Subacquei del Cnam, capitanati dai Consiglieri Carlo Cacciamani e Mimmo Firulli insieme al Vice Presidente Sportivo Ennio Pogliano. Il Pittore Mario Berrino ha accolto con gioia questa nuova “Piastrella” che si va ad aggiun- gere alle centinaia già posizionate negli anni, anche perché il gruppo subacqueo del CNAM Alassio ha già dimostrato, nel corso di questo primo decennio, di saper organizzare con grande professionalità, sia i corsi per il conseguimento dei vari brevetti sportivi, sia manifestazioni turistiche, come l’Epifania del Subacqueo e altre, che si vanno ad aggiungere ai numerosi eventi prestigiosi che hanno il mare come protagonista, da sempre organizzati in modo impeccabile dal Circolo Nautico Alassino, che il 3 Giugno ha compiuto ben 85 anni dalla fondazione. Foto ricordo dei premiati. Tommaso Schivo e Antonio Boscione (in altra parte di questo giornale si parla della presentazione del suo nuovo libro “Una finestra sul cuore” edito dell’A.V.A, Giardini ha introdotto la presentazione del freschissimo volume di Gianni Croce, edito dall’Associazione e contenente ben 2.400 fra Proverbi, pienza, molti del quali possiedono una grande ironia e rivelano la sorridente saggezza dei nostri antenati, un’opera voluta già dal Presidente dell’AVA SCUOLA PRIMARIA STATALE Il Presidente A.V.A. consegna un ricordo al sig. Cavedini (ex Presidente AVA), alla dott.ssa Zavaroni (assessore del Comune di Alassio) e al parroco Mons. Angelo De Canis. Il Presidente A.V.A. premia i fratelli Rizzo per la loro preziosa collaborazione. riflessioni e sentimenti espressi in versi di notevole presa: Giuseppe Guarino, Ettore Ghiringhelli, Marinella Reale, Giuseppe Cassinelli, Ines Revello, dal Comune di Alassio. Citerò ancora Luciano Raita che ha letto poesie di Santino Bruno Pezzuolo, Miguel Angel Viola e Gianni Croce. Il Presidente Massime, Detti Popolari, Filastrocche, Scioglilingua e Indovinelli, tutti in dialetto alassino con a fronte la traduzione letterale in Italiano e un breve commento per ogni voce dello stesso Croce. Un’opera grandiosa, una fatica notevole dell’autore il quale si è documentato su documenti scritti nel secolo scorso e nel 1800, ma anche sulla tradizione orale, andando a cercare, conservando e salvando centinaia e centinaia di brani di sa- Cavedini e realizzata dal presidente attuale Giardini. Resta ancora da dire che Guido Rizzo ha presentato il suo nuovo CD realizzato in collaborazione con Nando Rizzo, dal titolo: “Tutti i miei Strumenti” in cui Guido esegue brani musicali, anche propri, usando 14 strumenti diversi, quasi tutti costruiti da lui. Ha presentato brillantemente la serata Andrea Gallea L.C. Siamo gli alunni della classe terza B della scuola PRIMARIA STATALE di Alassio e vorremo ringraziare attraverso le tue pagine la signora Gabriella, Fabio e Debora della PASTICCERIA CACCIAMANI, perché giovedì 22 aprile ci hanno permesso di trascorrere un pomeriggio istruttivo e divertente nel loro laboratorio. Abbiamo trasformato alcune uova pasquali in gustosi MUFFINS provando tutte le fasi della lavorazione. È STATO BELLISSIMO!!! Ora ci aspettano di nuovo, il prossimo anno scolastico, per un pomeriggio... salato! UN GRANDE GRAZIE. I bambini e le maestre della III B Mercoledì 16 Giugno 2010 CURIOSANDO FRA LE PAROLE (A cura di Tommaso Schivo) Cap. 4° La mia risposta all’amico nel capitolo precedente, a proposito del vocabolo “sgabello” (che ho detto derivare dal latino “scamnum”, scanno) non ha convinto del tutto un altro attento ed esigente lettore e questo mi impone, per così dire, di fare una sosta, una digressione, una ulteriore disamina alla precedente argomentazione, sia per amore della verità, sia per soddisfare la curiosità sua e degli altri lettori. Tutto sommato, la questione sarà piuttosto lunga e articolata, ma, sotto certi aspetti, abbastanza interessante. Partiamo dalle due sillabe più notevoli del vocabolo in questione, da “bello” o “bellum”, ma preso non come sostantivo, come nome che in latino rappresentò il termine più odioso e più ostile all’umanità, cioè “guerra”, contrasto armato e cruento e che giunse, invece, a indicare nella nuova lingua italiana tutto l’opposto (strano anche questo particolare!), cioè quanto di più dolce, gentile e saporoso possa esistere, quando iniziò a “vestirsi” da aggettivo, pur mantenendo i nativi significati sanguinosi e guerreschi nei composti o nei derivati, come bellico, bellicoso, belligerante o debellare. Quel “bellum” latino, così ostico ed odioso scomparve e si preferì, per indicare una lotta armata o un conflitto, usare un nuovo vocabolo di origine barbarica, franco-germanica appunto, come ‘‘werra’’ nel senso di mischia furibonda, di scontro armato e cruento sino alla morte. Così nel nuovo linguaggio italiano post-romano il bisillabo “bello” (che come aggettivo si- Sgabello proprio da scamnum? Scanno e sgabello (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA) gnificò in genere stupendo o ammirevole), usato come suffisso (più spesso e più comunemente solo “ello”) venne ad indicare qualcosa di piccolo, di gentile e persino di grazioso. Tuttavia (e lo comprendo benissimo) la curiosità sorta nel lettore in questione sta nel come il vocabolo “sgabello” così diverso e lontano possa essere figlio naturale di “scamnum” CHE VERGOGNA! Vi invio questa foto scattata sabato 22 Maggio 2010, presso lo stabilimento balneare Bagni Levante. L’immagine si commenta da sola e penso sia inutile aggiungere velenosi commenti sul danno recato all’immagine della nostra città e alla salute dei bagnanti. Ci auguriamo che 7 «L'ALASSINO» l’amministrazione comunale intervenga al più presto. Vi ringrazio per la vostra attenzione e il vostro prezioso servizio. Cordiali saluti (scanno regale o per un personaggio influente), senza aver nulla da dividere con la gabella araba, di cui abbiamo lungamente parlato nel capitolo precedente. Anche in questo caso si arriva alla verità con un breve ragionamento che dovrebbe convincere tutti con molta facilità. A “scamnum”, così blasonato da essere usato solo da un perso- naggio ragguardevole e durante l’esercizio delle sue funzioni, si aggiunse (come vuole la regola generale) il suffisso “bellum” (piccolo, ma carino; povero, ma utilissimo) e da questo connubio lessicale nacque “scamnbellum”, ma poiché il nuovo termine venne a trovarsi con tre consonanti centrali vicine e di difficile lettura (m + n + b), caddero per necessità le prime due e il termine divenne leggibilissimo e scorrevole (scabellum) e il passaggio e la leggera modifica in “sgabellum”, piccolo scanno non più per un re o per “un pezzo grosso”, ma per il poveretto stanco che trovò in quel nuovo arnese da pochi soldi un appoggio valido, una sosta salutare, anche se in genere si presentava persino senza schienale e, addirittura, spesso con tre gambe soltanto! Ecco... la lunga “historia” della parola “sgabello” è tutta qui ed io spero di essere stato abbastanza esauriente e di aver “tolto la sete” (di conoscenza... e questo è molto nobile) al mio simpatico ed attento lettore. A questo punto avrei potuto convincermi anche che tutto il discorso in questione è stato ed è abbastanza inutile o superfluo, non così importante da occupare tutto questo spazio. Avrei potuto trattarlo direttamente e sveltamente con chi era interessato al “problema”, senza annoiare tanti altri occasionali lettori delle mie rubriche, a cui la precisazione potrebbe non interessare affatto. È vero, è del tutto vero anche questo, ma poi ho riflettuto che anche una piccola luce, anche un lumicino può essere utile a chi deve o vuole camminare nella notte. Zugnu Cun tì e previxiui nu pòn fallì: na burrasca a pò delongu vegnì e ben ancù, che se a Zügnu u fa u tròn per l’urtulan u raccoltu u l’è bon, In armunia a-cantu di auxeletti ti te guarnisci de früti i rammetti… Cerexe e nespure, urmai abbundanti se campan in girü in te tütti i cantì, pe-e spighe de gràn dürai za da-u sù prunta a messura a l’è a doghe valù. Eiscì e anciue, da pocu pescai in te l’arbanella sùn belle sarai… Ma se a San Giuvanni (24) verda a se bagna u l’è triste a dì ma a crua a castagna! GIUGNO Con te la revisione non può fallire / una burrasca può sempre venire / e ben si sa che se a Giugno tuona / per l’ortolano sarà annata buona. / In armonia al canto di uccelletti / guarnisci di frutti tutti i rametti… / Ciliegie e nespole ormai abbondanti / si raccolgono in giro in tutti i canti, pur per le spighe dorate dal sole / pronta è la falce a darle valore. Anche le acciughe, da poco pescate / dentro al suo vaso ormai son salate… / Ma se a S. Giovanni (24) verde si bagna / purtroppo a terra cadrà la castagna. Il coro di Roetgen ad Alassio Lo scorso 19 ottobre 2009 il prestigioso “Coro Ecumenico” di Roetgen (Germania) ha cantato nella Parrocchia di Sant'Ambrogio, riscuotendo grande successo ed eseguito la piastrella per il Muretto, posta nello spazio delle Confraternite. Giacomo Bergui “SANT’AMBROGIO con i poveri”. Patrono della città di Alassio, opera che il pittore Roberto BALDASSARINI ha donato alla Chiesa parrocchiale di Alassio. Sul Muretto di Alassio, dello stesso pittore è stata posta una piastrella di ceramica “Gli indimenticabili del nostro tempo”: Padre Pio, Papa Giovanni XXIII e Madre Teresa di Calcutta. Nelle foto il coro e la piastrella. SE AMI IL TUO CANE PERCHÉ VUOI FARLO ODIARE DAGLI ALTRI? NON LASCIARE SPORCO… USA LA PALETTA VEDI ARTICOLO A PAG. 1 8 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2010 INCONTRI CON L’AUTORE ’NA MANDIÒ DE VULUNTARIATU CONFERENZE Antonio Boscione: “La finestra sul cuore” Fra i poeti alassini forse Antonio Boscione è il più intimistico: la struggente nostalgia per l’Alassio della sua adolescenza e giovinezza pervade la maggior parte dei suoi versi. Questo libro, pubblicato dal Comune di Alassio, è il compendio della sua opera. Nella presentazione il Sindaco di Alassio Marco Melgrati (ancora a pieno titolo durante la stesura del libro) mette in risalto il valore del nostro dialetto e l’impegno dell’associazione “Vecchia Alassio” nella sua conservazione, ribadito dall’Assessore al Turismo e Cultura dott. Monica Zioni, mentre il professor Andrea Gallea nella prefazione, citando Cicerone, afferma che Boscione “è nato poeta”. Il libro è stato presentato nell’Auditorium della Biblioteca il 21 maggio scorso. Era presente la dott. Zioni che ha dato il benvenuto dicendo che Alassio è una città ricca di poeti e scrittori, passando poi la parola al prof. Andrea Gallea: «Il titolo riassume la poesia di Boscione. Mio fratello (il prof. Franco) dice che Antonio ha il senso del ritmo e della musica. Nel libro le poesie sono stampate una per pagina (tranne le più lunghe) con la traduzione a fronte, che cerca di far comprendere il dialetto a chi non lo conosce. Le illustrazioni sono del “nostro” Gibba (Franceso Guido) e dell’autore che è anche pittore». Quindi Boscione: «Ho cominciato a scrivere in italiano, Andrea (Gallea) mi spinse a scrivere in dialetto. Cerco di evitare la volgarità che non è nel mio stile. Non pensavo di pubblicare, poi feci stampare il libretto “Morsciure stracuvai”, che ebbe successo. Uso una grafia che renda la lettura il più semplice possibile». Alcune poesie sono state lette, fra l’una e l’altra sono stati fatti commenti con battute di sano umorismo. Si è iniziato con “Morsciure stracuvai” che dà il titolo alla prima raccolta, dove il poeta fa un confronto fra Alassio come era un tempo e come è ora. In “Pigernò da dumenega” compare una bella figura poetica “mumenti prufümai”. “Papei da turta”, anche questa dà il titolo a una raccolta: le sottili carte nelle quali veniva avvolta la farinata, gettate per terra, venivano trascinate dai refoli di vento autunnali, presagio dell’imminente inverno. “L’ortu de Nuvara” cioè l’orto del nonno dell’autore, così soprannominato, è un inno contro la cementificazione. La terza raccolta “Messe dite” (anche questo è il titolo della poesia d’apertura), sono le illusioni alla quali non si può rimediare; altra molto significativa di questa raccolta è “A bitega du ferò”: la meraviglia di quell’officina scura piena di scintille e rumori, scomparsa anch’essa. Segue “Frammenti”, breve raccolta di poesie in italiano, che contiene “Liguria”, omaggio alla laboriosità della gente ligure. Poi “A Pasciun e a morte du Segnù”, la Passione di Cristo che anche gli altri poeti alassini hanno trascritto in dialetto: quella di Boscione trabocca di umanità, in particolare nei capitoli “Introspezione di Giuda” e “Crocifisso”. Il libro si conclude con due raccolte inedite: “Andarmene” in italiano, nella quale si prospetta l’idea di andare via da Alassio, subito seguita da un’altra in dialetto che contraddice la prima “Ma e restu chi”... Ogni commento è superfluo. Carlo Bertolino “Il dono al tempo di internet” di Anna Cossetta Sabato 29 maggio, alle ore 21, presso la biblioteca civica di Alassio, per il ciclo di conferenze “incontro con l’autore” è stato presentato il libro: “Il dono al tempo di internet”, scritto a quattro mani dall'antropologo Marco Aime e dalla sociologa Anna Cossetta, uscito recentemente per i tipi di Einaudi. Anna Cossetta, che insegna Economia e politica dello sviluppo e Sociologia dei processi economici e del lavoro, presso l'Università degli Studi di Genova a alassina di adozione, ha discusso del tema del libro insieme con Riccardo Aicardi, noto professore di filosofia e Nicola Stella, caporedattore de Il secolo XIX. “Il dono al tempo di internet” vuole mettere sotto i riflettori il legame che c’è tra una delle realtà più antiche: il dono, e i più moderni mezzi di comunicazione e di scambio, esistenti grazie a internet, si tratta di wikipedia, free software, open source, file sharing, forum, social network, blog. Il “fenomeno” del dono, è presente sin dalle società più antiche, e in zone e culture molto diverse del mondo, seppur possa essere espresso in modalità dif- COMUNICAZIONE Siamo lieti di comunicare che è uscito alle stampe il libro “IL SUONATORE DI BALALAICA” (Ed. Tullio Pironti), un romanzo giallo quasi storico di Franca Rizzi Martini. Una signora torinese spesso affezionata ospite del nostro paese. Non si esclude che il romanzo possa essere presentato prossimamente anche in Alassio. ferenti, sembra che le motivazioni che ne stanno alla base e il “fine” a cui si mira siano gli stessi. Ed è proprio con questa introduzione che l’autrice ha iniziato la presentazione: può esistere un dono davvero gratuito? Fatto senza aspettarsi né desiderare nulla in cambio? Pare di no, sembra che donare non sia così disinteressato, che un fine ci sia: quello di ottenere gratitudine, affetto, attenzione, considerazione, ma più in generale lo scopo del dono è quello di creare un legame. Attraverso internet, il concetto di dono non è del tutto diverso: si dona tempo, conoscenze, esperienza, competenze; tutto questo viene messo a disposizione, con la certezza che, facendolo anche gli altri, al momento del bisogno, da qualche parte si troverà ciò che si cercava. Grande interesse a questo tema da parte del pubblico, e numerose le domande, che non hanno dimenticato di toccare uno dei più grandi dilemmi, dalla nascita di internet, che divide non solo persone di generazioni diverse, ma anche di semplici mentalità differenti: internet = virtuale? O quello che capita in rete non è poi più “virtuale” di ciò che noi siamo abituati a chiamare, forse erroneamente, “realtà”? “La nostra epoca sarà sempre più pervasa dalla Rete e dalla sua capacità di connettere milioni di persone e dalla sua difficoltà a dare loro ciò di cui hanno da sempre bisogno: delle relazioni profonde con i propri simili”. AVA IL MIO MONDO di Leonardo Nappi Mostra di Alberto Burri ad Alassio dal 27 giugno al 1 agosto 2010 a cura di Nicola Davide Angerame Ex Chiesa Anglicana, Via Adelasia 10 (dietro la stazione ferroviaria) INAUGURAZIONE domenica 27 giugno - ore 21,15 seguirà un concerto di musiche contemporanee e del Novecento orientate sullo stile delle opere esposte a cura dell’Ensemble “Prospettive Contemporanee” composto da Michele Menardi Noguera al flauto, Marzia Carbone e Luca Sciri al clarinetto, Leonardo Ferretti al pianoforte, Lavinia Carbone alla chitarra, Luca Soi al violino, Dario Ernesto Calvi al pianoforte e computer. Alla fine del concerto saranno tutti invitati ad un rinfresco. Venerdì 18 giugno, alle 17,30 presso la Biblioteca Comunale di Alassio sarà presentato al pubblico il nuovo libro di poesie di Leonardo Nappi, intitolato “Il mio mondo”. Leonardo Nappi è un personaggio conosciutissimo nell’ambito della cultura della nutrizione e della cucina genuina. Insegnante di cucina e pasticceria presso l’Istituto Alberghiero di Alassio per moltissimi anni, ha insegnato anche in Germania, Danimarca, Finlandia e Svezia, organizzando poi Corsi della Cucina e della Pasticceria, indirizzati a professionisti ed amanti della buona cucina. Presente in varie attività sociali, sempre teso a migliorare tanti aspetti della propria città, ora Nappi si presenta come poeta. Un libro molto interessante questo, in cui l’autore riversa sentimenti, riflessioni, descrizioni estere e interne al proprio animo. Il tutto con uno stile fluido, spontaneo, sincero, un vero flusso di coscienza, da leggere e da meditare non superficialmente. L.C. Residenza Universitaria delle Peschiere – Fondazione RUI – Genova Comune di Alassio – Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche Nella seconda quindicina di maggio 2010 si è svolto un ciclo di manifestazioni per iniziativa delle Associazioni di Volontariato. In questo ambito proponiamo un breve resoconto delle due conferenze tenute dal professor Alberto Torresani, storico e saggista, docente di Storia della Chiesa all’Istituto Superiore Scienze Religiose della Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Sabato 15 maggio nella Sala della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Alassio, il professor Torresani ha parlato sul tema “La Cina da Matteo Ricci ad oggi”, presentato dal professor ingegner Stefano Massucco dell’Università di Genova. Dopo il benvenuto del signor Claudio Gavaldo, Presidente della S.O.M.S. e il saluto dell’Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dottoressa Loretta Zavaroni, il prof. Torresani inizia ricordando che quest’anno cade il IV ° centenario della morte del Gesuita e Sinologo Matteo Ricci (1552-1610). Quindi entra in argomento. «La Cina è un continente (ha un miliardo e mezzo di abitanti), con varietà di clima e di paesaggio, è sempre stata considerata un Paese favoloso, soprattutto per via della seta. Marco Polo dopo venti anni di permanenza parlava di “milioni”, il suo viaggio era ritenuto un’avventura. Nel ’500 in Italia nacque il capitalismo, Magellano circumnavigò il globo. Gli Spagnoli navigavano per conquistare, i Portoghesi per commerciare. È un mistero che i Cinesi non abbiano realizzato una navigazione moderna. Matteo Ricci aveva una grande biblioteca e un’ampia cultura, rimase in Cina 18 anni, prima a Shanghai, poi riuscì ad andare a Pechino. Insegnava ai Cinesi astronomia, trigonometria e cartografia al mattino, al pomeriggio la sua religione, ma dovette adattarsi alle abitudini locali. Nel ’700 comincia la colonizzazione in India e poi in Cina: nasce l’impero inglese e l’industria moderna. Nel primo ’900 in Cina si fanno guerre disastrose, anche civili, ma negli anni ’30 Mao Tse Tung comincia la “lunga marcia” contro Ciang Kai Shek. Se non ci fosse stato Mao il progresso cinese sarebbe cominciato prima. Hong Kong ebbe un ruolo importante quando tornò alla Cina: fu il “cuore” del capitalismo cinese. Oggi c’è grande povertà all’interno e grande industria nelle città. Matteo Ricci portò la sua scienza, ma non riuscì a far accettare la sua religione». Nel breve dibattito finale il signor Carlo Cavedini chiede una puntualizzazione sul Cattolicesimo governativo e su quello clandestino: si spera che si riuniscano. Si dice che a Milano i Cinesi non muoiono mai: quando sono vecchi tornano in Cina e vengono sostituiti da giovani. La società cinese è molto chiusa, possiamo difenderci creando sempre nuova cultura. La seconda conferenza si è tenuta nell’Auditorium della Biblioteca civica il 29 maggio. Il professor Torresani ha parlato su “Il Concilio Vaticano II° nella storiografia più recente”. «L’argomento non è semplice. Oggi si aspira a una Federazione europea, ma dal ’500 alle due guerre mondiali del secolo scorso in Europa è stato tutto un susseguirsi di guerre. La cultura tedesca del ’500 esprimeva insofferenza per il Sud Europa e in particolare per l’Italia. Nel ’600 la Germania era divisa in una miriade di staterelli: Con Federico II° nasce nel ’700 lo Stato tedesco e la sua cultura, specialmente musicale ma anche letteraria e scientifica. Ha origine lo “storicismo”, cioè ogni avvenimento storico deve essere provato, depurato da fantasie e influenze della situazione del momento; le fonti devono essere due, meglio se confermate da reperti archeologici. Da metà dell’800 alla metà del ’900 la cultura italiana deriva da quella tedesca, nasce l’Idealismo (De Sanctis, Croce, Gentile). In questo periodo nasce anche il Marxismo. Il Protestantesimo tende a emarginare la classi inferiori. Leone XIII° ordinò che nei seminari si insegnasse la filosofia di San Tommaso D’Aquino. In Germania la Teologia veniva insegnata nelle Università statali. Negli anni ’50’60 in Italia il cardinale Lercaro e don Giuseppe Dossetti con altri formarono il “Gruppo di Bologna” che raccomandò il “compromesso storico”. Papa Giovanni XXXIII° studiò il Concilio Ecumenico Vaticano I° e lo propose ai Padri conciliari del Vaticano II°, che lo respinsero perché antiquato; si formarono due correnti: i conservatori (capeggiati dal cardinale Ottaviani) e i progressisti (Gruppo di Bologna). La fine del Comunismo ha causato prese di posizione diverse nelle discussioni. Occorre leggere e valutare i risultati del Concilio con metodo storiografico, perché oggi la situazione è molto fluida». Le conferenze hanno avuto grande successo con la partecipazione di un folto pubblico. C. B. RECENSIONE MOSTRE D’ARTE MIA CARA LAIGUEGLIA HERMANN NITSCH (di Corrado Delunas) all’ex Chiesa Anglicana Dopo la prima edizione (del 2003) è uscito alle stampe (C.E. Imperiese) il volume “MIA CARA LAIGUEGLIA” di Corrado Delunas con una riproduzione di “vecchie” fotografie e immagini che illustrano la “storia” della simpatica e linda cittadina del Ponente savonese ligure, che ha mantenuto ed esaltato nei secoli, più forse di ogni altra località della nostra regione, le caratteristiche tipiche del passato. L’opera di Delunas continua la ormai lunga collana di volumi rivieraschi quasi introvabili. Alassio, album fotografico AVA, Alassio Cento anni in cartolina (di T. Schivo ed E. Lertora) e Alassio in Vetrina (di T. Schivo) Finale, cento anni in cartolina (di Lertora, Cervone, Zinola), Sanremo, cento anni in cartolina (di Monticone e Lertora), Il paese detto Castello di Andora, Andora da ricordare, Andora, Andora di un tempo (del prolifico autore M. Vezzaro). Il nuovo volume di Delunas si diversifica dalle opere precedenti citate in quanto è di dimensioni più ridotte, non è a colori, ma ha il pregio di essere diviso in ben undici capitoli che spaziano fotograficamente dalla storia della cittadina rivierasca alle attività produttive di Laigueglia, ai panorami, alle strade, alle chiese, ai palazzi storici e ai monumenti, quindi alla spiaggia e al golfo sino allo sport e al tempo libero dei suoi abitanti. Il testo esplicativo risulta piuttosto monotono e appesantito dalle troppo frequenti ripetizioni e, soprattutto, dal fatto di ripetere in ogni pagina (e quindi per 180 volte!) il nome dell’autore e il titolo del libro. Buono e sobrio, invece, il (A cura di Carlo Bertolino) contenuto generale e la novità assoluta di pubblicare il testo, oltre che in italiano, anche in lingua tedesca e inglese, particolare che indurrà non pochi ospiti storici a “portarsi a casa” una copia del libro delle vacanze. E lo auguriamo simpaticamente all’autore. Tommaso Schivo Il protagonista della mostra all’ex Chiesa anglicana dal 20 maggio al 30 giugno 2010 è un artista di livello internazionale, come ha confermato l’Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Alassio dott. Monica Zioni all’inaugurazione, proseguendo: «Dopo artisti storici italiani, abbiamo un europeo. Un grazie al dott. Carioggia (presente) della “Galleria Sant’Agostino” di Torino per la collaborazione». Ha preso poi la parola il curatore della mostra dott. Nicola Davide Angerame: «È una mostra straordinaria. L’arte contemporanea non è facile. Credo che questo sia uno degli apici delle mostre all’Anglicana. Nitsch ha 72 anni, per problemi di salute non è presente. Apprezziamo l’energia che dimostra nella sua arte multiforme: è autore teatrale e musicale prima ancora che pittore. La sua tecnica pittorica l’“Action Painting” proviene dall’artista statunitense Jackson Pollock, il quale si rifà alla religione degli Indiani d’America, mentre Nitsch al Paganesimo greco e al Cristianesimo: Pollock è più individualista, Nitsch più sociale. Mercoledì 16 Giugno 2010 Appunti circa l’intervento in Consiglio Provinciale del Consigliere Marco Melgrati sulla questione del Depuratore Consortile Ingauno in relazione al Depuratore di Alassio. È necessario fare chiarezza in merito alla proposta di depurazione relativa ad Alassio, in qualche modo collegato alla “querelle” del depuratore consortile Ingauno. Nel 1993, quando assunsi la carica di assessore ai Lavori Pubblici della Città di Alassio, Il Piano Regionale della depurazione prevedeva un impianto per i Comuni di Alassio e Laigueglia, situato in Alassio nella zona di S. Anna; tanto è vero che venne redatto un progetto di un impianto di pretrattamento, finanziato a bilancio e mai realizzato perché l’amministrazione Provinciale di Sinistra mi avvertì in toni minacciosi circa l’impossibilità di dare il nulla osta allo scarico a mare del prettrattamento, di competenza Provinciale, se non esisteva il trattamento completo con la depurazione. L’impianto prevedeva la grigliatura, con insacchettamento automatico dei rifiuti solidi oltre i 3 millimetri con l’invio alla discarica, la disoleatura e la dissabbiatura del liquame, e secondo me, per un comune che non ha impianti industriali, era più che sufficiente a risolvere al 90% i problemi di Alassio. Quanto previsto dal Piano Regionale della depurazione era stato traslato nell’ATO provinciale, che prevedeva 3 depuratori nella zona di ponente: uno ad Alassio, uno ad Albenga, con opzione di conferire a Borghetto S.S. e uno ad Andora insieme a Testico e Stellanello. In seguito a quanto disposto del Piano Regionale e a quanto previsto dall’ATO provinciale il Comune di Alassio ha deciso di avviare una gara in project financing per realizzare il depuratore. Questa gara è arrivata oggi a conclusione con unica partecipante la società multinazionale “Sever Trent”, unica ad aver garantito con fideiussione i 9 milioni e 600mila euro già previsti come finanziamento nell’accordo Stato-Regione e poi volatilizzati. Appunto per quanto attiene al finanziamento, era stato previsto dal Governo Berlusconi con il Ministro Matteoli, Presidente della Regione Biasotti, nella conferenza Stato-Regioni, un importo pari a 9 milioni e 600mila euro. Con l’avvento di Prodi e del Governo dei “Rossi” (insieme al Governatore Burlando) il finanziamento è stato cancellato senza giustificazione alcuna. Nel frattempo veniva ad essere modificata la composizione della giunta di Laigueglia e quindi il nuovo Sindaco e il Comune di Laigueglia decidevano di non conferire più i liquami reflui della fognatura ad Alassio con la 9 «L'ALASSINO» motivazione addotta che le tubazioni avrebbero dovuto attraversare tutto il territorio di Laigueglia, in quanto il grigliatore che convoglia tutta la fognatura di Laigueglia è posto all’estremo ponente della città e i tubi avrebbero attraversato il territorio comunale con un troppo pieno che in caso di rottura avrebbe sversato in mare libero. Questa la giustificazione della nuova giunta. Per quanto attiene al costo della tariffa, la tariffa oggi prevista nel depuratore di Borghetto dovrebbe essere portata a regime a 0,80 €. La tariffa prevista nell’asseverazione bancaria del piano economico finanziario proposto dalla Saver Trent e verificato nell’ultimo periodo porta una tariffa di 0,97 senza contributo da parte del Comune o di organi superiori, oppure in alternativa di 0,82 € con 3 milioni di euro di investimento o del Comune o di altri enti sovraordinati. In un primo tempo esisteva un previsione, anch’essa in oggi modificata, di 2 milioni e 400 mila litri/mc. di reflui che dovevano scaricare in mare, anche perché era prevista la quota di depurazione dei reflui di Laigueglia. Venuta a mancare la depurazione di Laigueglia è stata modificata questa previsione con una cifra congrua data dai valori di acqua consumata nel comune di Alassio che porta a 1 milione e 600 mila litri/mc. all’anno, quindi una cifra assolutamente realistica. È ovvio che se anche Laigueglia conferisse i suoi reflui, probabilmente i 3 milioni di euro non si renderebbero più necessari per abbassare la tariffa, o perlomeno non tutta la cifra, in quanto ci sarebbe il conferimento dei reflui di Laigueglia con un abbassamento della tariffa standard di 0,93 €, tariffa che con esattezza comunque che non è possibile ad oggi quantificare, in questa sede, perché non abbiamo il dato del consumo a Laigueglia. L’aspetto simpatico, se vogliamo, o meglio fariseo, della vicenda, vede l’amministrazione comunale di Laigueglia dire NO all’ipotesi di depurare con Alassio per una motivazione “logistica” ossia per l’attraversamento del proprio territorio con tubazioni, la stessa criticità si ripresenta oggi con l’adesione di Laigueglia al depuratore ingauno. I fondi europei che sono stati destinati dalla regione al comune di Villanova o al depuratore consortile devono servire alla depuratore dell’intero ponente perché la Regione vincola il conferimento di questi fondi al sistema di depurazione completo del ponente. È quanto meno singolare che tutti i finanziamenti che coprono questo asse vengano destinati esclusivamente al depuratore di Villanova e non, ad esempio, anche al depuratore di Alassio che aveva già un progetto approvato e finanziato, finanziamento che è stato ingiustamente e sorprendentemente cancellato dallo stesso Burlando e dal governo di sinistra di Prodi. Altra singolarità dell’intervento di Villanova che si riverbera sul progetto alassino è che quando l’amministrazione di Alassio insisteva per realizzare il depuratore (previsto sia dal piano di depurazione regionale sia dall’A.T.O.), anche perché riteniamo che la depurazione sia fondamentale e irrinunciabile per una città turistica come quella di Alassio e comunque per tutto il comparto del Ponente, la maggioranza di sinistra in Provincia sosteneva che Alassio potesse realizzare il proprio impianto ma pagandolo esclusivamente con la tariffa e quindi con i soldi dei cittadini Alassini; oggi invece si è creata questa situazione paradossale in cui la tariffa del depuratore ingauno, che sembrerebbe nettamente superiore sia a quelle già citate per il depuratore di Alassio stabilite dall’asseverazione bancaria sia alla tariffa del depuratore consortile di Borghetto, ebbene, questa tariffa dovrebbe essere spalmata per ridurre il costo dell’acqua su tutto l’A.T.O. di Ponente, quindi anche su Alassio, Borghetto Loano, Pietra insomma su tutte quelle città che sono virtuose e che hanno una depurazione. Questo è assolutamente inaccettabile. Oltretutto è bene ricordare che l’impianto ingauno ha un sistema di tubi che attraversa tre volte l’alveo dei due torrenti che affluiscono nella parte terminale nel fiume Centa. Se questi tubi si danneggiassero, il liquame andrebbe ad inquinare i due torrenti che sfociano nel Centa dove esistono le stazioni di pompaggio per il prelevamento dell’acqua di Alassio e di Albenga quindi con conseguenze gravissime e catastrofiche dal punto di vista igienico-sanitario per le falde acquifere che servono le città di Alassio e Albenga. Quindi questo progetto è preoccupante non solo per l’aspetto economico finanziario (che non sta in piedi, come sosteniamo da anni) ma soprattutto dal punto di vista della salute dei cittadini. Marco Melgrati Consigliere Provinciale Consigliere Regionale Gruppo P.d.l. Nidiata di Cinciarelle Videoriprese e commento di Francesco Iebole Montaggio di Ermanno Carenzo Ringrazio i cento donatori che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. Questo DVD è stato venduto per beneficenza e il ricavato (1.505,00 euro) donato alle ex allieve di Maria Ausiliatrice. PRO LOCO ALASSIO (Omissis) Perché una Pro Loco ad Alassio? La cosa, siamo consci, ha fatto sorridere alcuni e altri ha incuriosito. Qualcuno infatti ci ha chiesto “a quando la prima sagra con le frittelle”; altri hanno pensato che in fondo poteva essere una sparata pre elettorale. Ecco perché, nonostante sia stata costituita fin dal mese di novembre, abbiamo aspettato a pubblicizzarla, considerato anche che tra i soci fondatori ci sono persone di diversi schieramenti politici, anche contrapposti. Liberato il campo da questi luoghi comuni, riteniamo doveroso sottolineare il fatto che l’Associazione nasce non contro qualcosa o qualcuno, ma nasce per Alassio. La nostra città è sempre stata sede di Azienda Autonoma, prima in Liguria, insieme a quelle di Portofino e Bordighera, poi le varie riforme dell’ordinamento del settore turistico abolendo le aziende ci hanno privato di qualsiasi forma di tutela, mentre cittadine vicine, già sede di Pro Loco, hanno continuato ad affidare loro un ruolo di salvaguardia delle tradizioni e di incentivazione delle iniziative turistiche. (Omissis) È innegabile che Alassio sia retrocessa nella graduatoria nazionale, non rappresentando più quell’eccellenza che in passato ne aveva fatto “la perla della Riviera”. Le motivazioni di questa perdita d’immagine non sono da imputare alla responsabilità di alcuno, poiché sono, a nostro avviso, strutturali da un lato e conseguenti ad una disarticolata e globalizzata organizzazione dei flussi turistici dall’altro. Si dirà che tutto ciò era inevitabile nella dinamica evolutiva dei tempi, e forse è vero. Ecco che in questo contesto diventa centrale, e perciò dobbiamo porci senza pregiudizio, il problema dell’identità, cioè di cosa vogliamo rappresentare nell’offerta turistica del ponente ligure. Per Alassio questa identità non spetta a noi indicarla, anche se qualche idea l’abbiamo. Questa identità deve darla con rinnovata certezza l’Amministrazione Comunale, di qualsiasi colore politico, quindi riteniamo che quanti vorranno proporsi per amministrare la città debbano dare indicazioni concrete in questo periodo che precede le elezioni del prossimo anno. Forse è necessario riconsiderare, specie con le mutate esigenze della clientela, se sia ancora corretto identificarci con un turismo famigliare o del divertimento soprattutto notturno, vedere in che modo la città può rispondere, e se è attrezzata in questo senso, oppure se non sarà il caso di ripensamenti… Con ciò, come detto, non vogliamo sostituirci ad alcuno o proporre soluzioni diverse da quelle in essere, ma soltanto indicare il metodo della continua necessità di verifica. Il potenziale ospite cambia, e cambia con una velocità che una volta era impensabile. Ciò che sembra giusto oggi, magari non lo sarà domani, dobbiamo perciò saper interpretare le tendenze prima che queste si manifestino; dobbiamo anticiparle, fare noi, per primi, tendenza, peraltro com’è stato in un passato ormai troppo lontano. Ad esempio, chi non ricorda le mitiche manifestazioni degli anni ’60, come il Festival del Jazz: non esisteva né Montreux, né Nizza, né Umbria Jazz... o come il Concorso Internazionale di Eleganza di Autovetture, nel quale i carrozzieri di tutto il mondo si confrontavano sul piano dell’eleganza e delle soluzioni avanzate adottate: il concorso di Villa d’Este non esisteva, né l’esposizione di Montecarlo. Non vogliamo, però, fare un’operazione “nostalgia”, non consona ad un’associazione che appena nata deve guardare avanti, ma riteniamo utile ricordare a tutti, e prima a noi stessi, l’elemento fondamentale che ha creato l’immagine che, nonostante tutto, ancora abbiamo, cioè l’eleganza, il buon gusto, il fare tendenza. Crediamo che ciò sia ancora possibile e che ancora possa essere la discriminante a cui riferirsi nell’elaborare le proposte di offerta turistica. Ma vi è un altro elemento di assoluta urgenza: la modernizzazione. Oggi, seppur informatizzati, siamo fuori dalle più recenti opportunità di mercato e le informazioni non sempre rispondono alle aspettative della clientela, velocemente cambiate, e a volte non siamo in grado di rispondere alle più elementari domande che il turista ci pone. (Omissis) Perché, oggi, qualcuno deve scegliere Alassio? Per la spiaggia, si può immediatamente rispondere. …Ma quale attenzione abbiamo dato alla spiaggia ed agli operatori che di essa si occupano? Se manca la sabbia o se le strutture sono inadeguate, a chi interessa? Solo se la mancanza di sabbia determina una momentanea contrazione sia nel settore alberghiero che in quello commerciale, allora ci si pone il problema, ma come si interviene? Con soluzioni necessariamente tampone, il più delle volte frutto dell’improvvisazione... e questo per il settore balneare, ma identico discorso vale per quello ricettivo alberghiero. Molte nostre strutture, nonostante i grandi sacrifici degli albergatori, non sono all’altezza del mercato, ma a chi interessa un piano di sviluppo e riqualificazione alberghiero? A maggio a tutti, a ottobre a nessuno. Non bastano più il sole e il mare, ed è ormai improcrastinabile la redazione di un nuovo piano alberghiero che individui, favorisca ed incentivi in ogni modo l’aumento della ricettività, che consenta la realizzazione di strutture idonee a rispondere alle aspettative della clientela di oggi. A queste carenze specifiche si aggiungono altre problematiche, peraltro note a tutti coloro che un po’ se ne occupano, ma di diversa natura. Tra queste alcune sono di carattere, diciamo così, strutturale come il fisco, il credito ed i trasporti che non dipendono da volontà o decisioni locali, altre invece si potrebbero definire sovrastrutturali o di più facile superamento tramite interventi a livello locale, come la normativa edilizia, la fruizione coordinata e corretta del territorio e delle varie proposte che da esso emergono. Infatti sono ormai irrinunciabili una più consona aliquota IVA che ci equipari agli altri mercati, un più facile accesso al credito attraverso la riconsiderazione della possibilità di utilizzo dell’immobile ed una rivalutazione del ruolo che il settore ha nel contesto del prodotto interno lordo, mai dimenticando che l’investimento pubblico nel turismo produce effetti virtuosi in molti altri comparti, quindi vie di comunicazione che non penalizzino ma rendano attraenti la nostra “Italian Riviera” con una ferrovia efficiente e un’autostrada che favoriscano l’osmosi con le grandi città vicine; una città attenta ad agevolare la fruizione delle sue bellezze e delle sue attrattive da parte degli ospiti, con parcheggi, zone pedonali, giardini, spiagge attrezzate, mare pulito e strutture ricettive consone ed in linea con gli indirizzi assunti; una promozione coordinata dell’offerta, che tenga conto non solo della costa ma dell’entroterra, del comprensorio e delle eccellenze vicine che inviti a soggiornare da noi per la soddisfazione di ogni desiderio. Quindi una pubblicità che promuova appunto la “Italian Riviera” di antica memoria, con al centro la sua perla più grande: Alassio. Tutto ciò, è ovvio, non è che la sintesi di un comune sentire della Città di cui noi siamo i testimoni e vorremmo essere interpreti, ma certamente non spetterà a noi sciogliere questi nodi e trovare queste soluzioni, vogliamo invece essere lo stimolo e vigilare affinché queste problematiche non vengano dimenticate o rinviate, come tante volte è successo. Un’ultima considerazione è quella relativa alla necessità di destagionalizzazione. Il periodo di massimo lavoro è oggi concentrato dal 15 luglio al 15 agosto, e nei restanti mesi estivi i fine settimana, nelle altre stagioni: problemi. È necessario impiegare ogni sforzo per rendere questa forbice la più aperta possibile, intervenendo fortemente sull’organizzazione di eventi possibilmente ripetitivi, che possano con qualità favorire questa incentivazione al soggiorno fuori della stagione balneare. Tutti noi sappiamo che l’Alassio più bella, quella che maggiormente amiamo, è quella invernale, quando le bellezze ambientali riprendono il sopravvento sulle esigenze di bottega, ebbene è questa Alassio che dobbiamo far conoscere, non ai residenti o ai vicini ma ai turisti italiani e stranieri più disposti al “bello”. Ma per attrarre fuori stagione è necessario creare le occasioni, siano esse manifestazioni sportive qualificate, siano manifestazioni culturali o mondane. Il cliente per muoversi ha bisogno di una scusa, di uno stimolo, a noi fornirli. Non ci dilungheremo oltre in questa analisi, certamente non esaustiva, volta però a manifestare la visione non superficiale alla base della nostra iniziativa. Non riteniamo di essere degli esperti, pensiamo tuttavia che il nostro futuro lavoro dovrà essere indirizzato dopo approfondimenti, verifiche e confronti. * * * L’Associazione statutariamente è aperta a tutti coloro che vorranno farne parte secondo quanto prevede lo Statuto. Al fondo della sala nostri incaricati accetteranno le schede di quanti eventualmente vorranno iscriversi, cui verrà successivamente recapitata la tessera. Il nostro lavoro, come detto, sarà principalmente quello di stimolo, non rinunciando tuttavia a metterci in gioco con l’organizzazione di eventi o collaborando con altri per la concretizzazione di manifestazioni di spettacolo, sportive e culturali. Non vogliamo fare i “grilli parlanti” e basta. Con grande umiltà, con tanto entusiasmo e con molta buona volontà intendiamo metterci al servizio di questa nostra bella Alassio. * * * (Omissis) Ci piace terminare questa presentazione con quello che della Vecchia Alassio è il motto: Floreat Alaxium. Il Presidente (Gian Paolo Fracchia) LAUREA Elena GATTA ha conseguito brillantemente la laurea in Scienze biologiche presso l’Ateneo di Genova “Dottorato di ricerca in neuroscienze sperimentali – Scuola di Scienze e Tecnologie biomediche”. Relatori il Ch.mo prof. Mauro Robello e Aroldo Cupello. Alla neo dottoressa (e famiglia) le felicitazioni più vive degli amici, dei conoscenti e dell’Associazione Vecchia Alassio. 10 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2010 Hanbury Tennis Club - Tutti insieme per ll signor Beppe Rizzo, direttore artistico, autore e, suo malgrado, probiviro affrontare i “barbari”: L’unione fa la forza Il grado di civiltà di un paese si distingue anche dall’attaccamento ai valori fondamentali che uniscono i cittadini, quale stringersi a difesa delle proprie origini, che spesso sono rappresentate da opere o monumenti simbolo. La difesa di questi valori dovrebbe spettare, in primo luogo, a chi conduce la Città, proprio perché eletto democraticamente dalla popolazione stessa e ritenuta persona degna di rappresentarla. In questi anni però la Città ha dovuto subire attacchi pesanti a ciò che di più di sacro potesse avere. Si è concesso di costruire seconde case, aggredendo la nostra meravigliosa collina in maniera intollerante dal punto di vista urbanistico, e non per mano dei cittadini da tempo residenti, ma da gruppi speculativi provenienti da altre regioni che, per assenza di quel sentimento che lega un paesano alla sua terra, non hanno avuto scrupoli a violare luoghi incantevoli ed amati. Nel frattempo chi ha amministrato in questi ultimi anni ha venduto, per pochi denari e qualche lifting, le aree di maggior pregio, quali le piazze, necessarie per dare lustri e servizi al paese. Oggi siamo destinati a vedere un’altra offesa a quanto di più caro abbiamo, in altre parole le aree che i nostri avi e predecessori avevano ritenuto degne di essere salvaguardate e vincolate. È toccato prima al Cimitero essere violato, pur avendo vincoli ben superiori a quelli comunali, per passare all’Oratorio di Don Bosco sostituito con dei box, poi abbiamo visto la trasformazione della Biblioteca, che fu degli Inglesi, in alloggi, e prossimamente potremmo anche veder trasformarsi i Padri Cappuccini o il Porticciolo, con la speranza ci lascino almeno la Cappelletta. Certamente non hanno avuto riguardo per le vecchie Ville Inglesi, segno di un passato di cui la nostra Città è sempre andata fiera, trasformate in mini alloggi neanche adatti ad ospitare qualche famiglia che si vuole insediare definitivamente nel nostro paese. In una città dove è stato concesso tutto questo, ora, di fronte all’ennesimo attacco al nostro patrimonio, chi avrebbe il potere di respingerlo, ha di nuovo calato le braghe davanti all’ennesimo tentativo di speculazione e al posto di difendere un luogo ed un’opera come i Campi da Tennis costruiti dagli Inglesi, si è prestato ad approvare le più innumerevoli varianti per permettere la costruzione di altri box. È più facile che in questa città, le amministrazioni comunali si ergano a difesa di opere abusive che non di opere d’arte e di riconosciuta importanza storica; d’altronde cosa possiamo aspettarci da amministratori che, pur di riuscire a concedere l’edifica- zione di case private, ha approvato una variante che consente di costruire nelle adiacenze delle strade panoramiche, impedendo la vista del nostro golfo. Hanbury Tennis è un gioiello, famoso in tutta Italia, e rappre- senta una fetta di storia del Tennis Italiano; famoso per i suoi campi in terra rossa battuta, costruiti nel 1922 per conto di quel Daniel Hanbury, dall’impresa Porelli, una leggenda in questo campo. Un tennis club che ha avuto l’onore di ospitare nel lontano 1923 la squadra Australiana, reduce dalla vittoria nella Davis Cup e per molti anni organizzò l’Alassio Lawn Tennis Cup, alla quale parteciparono i più grandi talenti italiani e stranieri dell’epoca. Nessun luogo ricorda, meglio di questo, gli Inglesi calati ad Alassio per lasciarvi impronte che hanno dato lustro alla nostra città. Ci vogliono ammaliare con nuovi campi sintetici di solo pochi centimetri più lunghi che permettono manifestazioni sportive di rilievo ma poco probabili e contemporaneamente chiedono che i posti previsti a rotazione e pertinenziali, possano essere monetizzati e trasformati in box più remunerativi. Dove pensano di mettere le macchine degli spettatori e degli addetti di una Tennis Cup? Credete che questa trasformazione potrà essere fattibile senza modificare l’atmosfera Old England, che fa di questo sito un gioiello invidiato da tutti? È sufficiente osservare i box costruiti sotto le Suore Francescane, (chiamati “le carceri” per la struttura che le ricorda), su di un’area con lo stesso vincolo del tennis club, oppure allungare l’occhio sul parcheggio accanto al Tennis (area ex bocciofila) che dal 2004 aspetta d’essere ancora ricoperto da piante, come da progetto del solito archi- tetto. Questa trasformazione, già dolorosa dal punto di vista affettivo, comporta anche dei rischi e disagi non indifferenti. È previsto un tunnel che attraversi la sede ferroviaria, inne- standosi poi in via della Chiesetta, area già troppo congestionata per la presenza di un parcheggio, della stazione dei Carabinieri e della Croce Bianca, oltre a quel mercato che, nelle previsioni, dovrebbe diventare un silos per auto a rotazione. Ricordiamoci, inoltre, che potremmo ritrovarci, dati i tempi d’esecuzione dell’opera, nelle condizioni, in un periodo di crisi turistica come quella che stiamo vivendo, di non poter offrire, oltre ai cinema, al campo sportivo, al teatro, anche questa struttura, e non è poco. Premesso ciò, vorrei invitare la cittadinanza a scongiurare questo massacro, ed è per questo che, dopo la battaglia sostenuta in consiglio comunale, mi rivolgo a voi lettori dell’Alassino, che ancora credete in quei valori che uniscono una città. Cosa ci distingue dai barbari che distruggevano per ignoranza, o dai Talebani che lo fanno per credo religioso o dagli invasori che le opere d’arte le trafugavano, se almeno non proviamo a difendere i beni di famiglia? È ora che quei cittadini che si onorano di chiamarsi Alassini, anche se pochi, grazie ad una politica cieca, si facciano sentire che esistono ancora e che il bene di Alassio batte nel loro cuore. Per chiudere, vorrei porre l’accento che il tempo stringe, avendo la pratica già avuto il benestare della Commissione Edilizia e sta per essere inviata alla Sovrintendenza che dovrà effettuare le osservazioni entro sessanta giorni. Alassio, 25.05.10 Agostino Testa ADRIANA BORTOLlNI CRESPI La mamma americana, il papà friulano. Da simili genitori non poteva prodursi che una tipa tosta, estroversa e intraprendente come Adriana. Di lei mi riesce difficile tratteggiare la personalità, perché se cominciassi ad elencarne le virtù cadrei in una specie di commemorazione agiografica, melensa, di quelle che si applicano sulle lapidi e suonano così fasulle. A me riesce meglio cogliere i difetti degli individui, perché segnano in modo più incisivo il carattere e restano vivi nella memoria. Cominciamo dalla generosità. Adriana era una irrequieta, viaggiava spesso e al ritorno portava immancabilmente dei “ricordini”. Sovente ti invitava a pranzo e in queste circostanze ti faceva trovare una tavola apparecchiata da farci le foto per una rivista d’arredamento. E ti dava da mangiare e da bere delle robe che, alla fine, ti mettevano in imbarazzo. Il pensiero di poter ricambiare a questi livelli era un vero cimento, un problema. Secondo difetto, grave. La sua cultura, attinta da esperienze vissute in tre continenti diversi, l’Africa, l’Estremo Oriente e l’Europa, era un patrimonio tutto speciale, che non aveva nulla di scolastico, perché era costruito attraverso i contatti diretti con le realtà del mondo. La sua era una sapienza fatta di conoscenze autentiche, cui si aggiungeva tutto ciò che attingeva dalla molteplicità delle sue letture. Adriana era una traduttrice di mestiere e d’istinto. Volgeva in lingua italiana per Editori di primo piano le opere più disparate. Quindi penetrava i romanzi che le affidavano, le biografie di personaggi storici, apprendeva l’arte di confezionare le coperte in patch work, o, ancora, si faceva portavoce per i consigli d’un medico di famiglia o scopriva le proprietà terapeutiche delle erbe. Tutto questo era parte degli argomenti da lei approfonditi. Nel conversare con lei tutto questo mi faceva venire l’orticaria, perché con lei mi sentivo un interlocutore in stato di soggezione, quasi un uomo che nonostante l’età, aveva avuto orizzonti limitati. Altro suo difetto, l’amore per la famiglia. lo una vedovanza così dolorosa come quella che lei ha sopportato per la perdita del marito Aldo non l’ho mai conosciuta. Né un attaccamento così profondo come quello per Gabriella, la nipote che certamente nel suo cuore aveva il posto d’una figlia mai concepita. O i sentimenti che la legavano al fratello o alla mamma o al papà, perché dai suoi discorsi capivo che essi rappresentavano la Patria, nel senso struggente e romantico che si sviluppa nelle famiglie che dalla Patria vivono lontane. Il difetto sta nel fatto che in lei i sentimenti erano così forti da produrre sofferenza e irrequietezza. Alassio, fra le tante residenze che aveva avuto, era ormai la sua sede di riferimento, un punto fermo. Per il clima dolce, per l’aggancio con annose amicizie ed il sedimentare qui e su in collina, a Villa Africa, dei ricordi più cari. Alassina d’adozione, dovrei dire. Ma queste sono chiacchiere. Mi accorgo che in definitiva divago senza rendere di Adriana, difetti o non difetti, l’immagine che mi ero prefisso. L’immagine di una signora dai molti legami e interessi, una signora “universale” con il piglio d’una ragazza. Mi accorgo che non riesco nemmeno ad esprimere ciò che provo di fronte alla sua sparizione. Perché di autentica sparizione si tratta. Se n’è andata a Parigi per pochi giorni, con il desiderio di tornare presto fra noi. Invece se n’è andata. Semplicemente se n’è andata. E ci ha lasciati tutti sconcertati, compreso il Monopolio dei Tabacchi di cui era affezionatissima cliente. Enzo Marsili La Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub) è un bel totale con tanti primi piani importanti come il presidente del Cineclub W.Barinetti di Alassio. Ma la Fedic non sempre conosce bene i suoi uomini migliori. Beppe è molto conosciuto, non solo in Fedic, ma per tutta la sua Riviera per la serietà e l’impegno in campo culturale perché sempre disponibile a collaborare con Enti, Istituzioni e Comuni della sua zona. Dopo che ad Alassio sono stati chiusi i due cinema, Beppe si è fatto coraggio e a furor di popolo è diventato direttore artistico per il cineforum alassino “ Cinema che passione” presso l’Auditorium dei Salesiani della Città del Muretto. È anche direttore artistico del “Trofeo Anthia” di Peagna. Lo è stato anche per la “Cappelletta d’oro” di Alassio. Eticamente severo, umanamente dolcissimo. E pensare che all’interno della federazione ricopre il ruolo di proboviro (insieme con Teresa Borsotti Testa e Nino Giansiracusa). A dir la verità per me, tutti e tre, ricoprono il ruolo in maniera improbabile, proprio per la loro natura intellettuale, pacata, affettuosa. Poi Beppe non si scompone mai perché non si altera mai e vorrebbe evitare qualsiasi disputa. Ma Beppe è anche autore di opere filmiche. La sua produzione inizia nel 1976, partecipando e, molte volte vincendo, a festival nazionali e internazionali, “belli e brutti, osannati e ignorati, premiati e scartati” come con disincanto ci dichiara Beppe. Sempre presente come autore e spettatore, nei maggiori festival della FEDIC sia al Valdarno Cinema Fedic che al FilmVideo Montecatini Cinema. Seduto a mezza sala, piace osservare le reazioni del pubblico e ascoltare i commenti alle sue opere. Difficilmente interviene. Più volentieri lo fa fuori dalla sa- la, in privato, con amici che conosce. Spesso affronta le cose con quel suo particolare piacevole senso di humour, flemmatico e compassato. Nella vita è stato professore di lingua inglese. La sua evanescente anima ironica è documentata anche, in particolare, da alcune sue opere come “Blobbando tra il serio e il faceto” e “L’intervista mancata” in cui traccia un suo autoironico, serio, piacevole ritratto. Mi ricordo che al Masaccio di San Giovanni Valdarno, ancora con la sala buia, mi alzai per abbracciarlo. Ma in più di trent’anni l’autoproduzione di Rizzo è sostanziosa, possiamo indicare che l’autore Beppe Rizzo, pone la sua maggior attenzione all’uomo e al creato. Le sue opere sono intese come buone novelle, documentano, molto spesso con nostalgia, i valori autentici del passato che tendono a dissolversi. Tra le innumerevoli sue opere vorrei citare “Gibba nella Cinecittà’ di cartone”, premiato in più di un Festival, è un filmato con richiami alla malinconia, mentre ripercorre la carriera sessantennale di Francesco Guido in arte Gibba, uno dei nostri più affer- mati disegnatori di fumetti della storia del cinema di animazione italiano. Meritato Giglio Fiorentino d’argento al Valdarno Cinema Fedic come miglior documento di un’epoca cinematografica per la precisa illustrazione di un artistico lavoro manuale che appare fatalmente destinato a sparire; “A livella” con cui riceve il premio targa Fedic all’8° Cortofiction a Chianciano Terme, liberamente ispirato alla bellissima poesia del principe De Curtis che ammonisce: “Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie... appartenimmo â morte!”; “L’uomo del mare” con Giovanni Brancato, siciliano come Beppe, nell’impresa della traversata a nuoto pinnato tra la Corsica e la Liguria. Un documento solare, azzurro, pieno di buona aria, molto positivo. “Per non dimenticare”, presentato ultimamente al Valdarno Cinema Fedic per rammentare che la memoria è un ingranaggio collettivo. Lo scorso mese di novembre presso il Centro della Cultura di Merano è stata gran festa per la serata d’autore interamente dedicata alla produzione del nostro amico Beppe che, per imposizione d’autorità di popolo, insieme ai nostri grandi Teresa Borsotti Testa e Nino Giansiracusa, è proboviro. “Persone che riscuotono particolare stima per la loro onestà e capacità, sono chiamate a fare parte di organismi con la funzione di giudicare e dare pareri, esercitare funzioni conciliative tra parti in contrasto”. Per fortuna che in Fedic questo ruolo non è per necessità o convinzione, ma solo per salvare la forma. Angelo Tantaro (presidente di “Film Video Montecatini Cinema”, rassegna internazionale di Cinema) Iniziative di Italia Nostra La saletta della Vecchia Alassio, dove erano ospiti soci e simpatizzanti di Italia Nostra, è stata teatro di una vivace riunione la sera di giovedì 7 maggio. Dopo un rigido inverno, poco invogliante alle assemblee, i punti all’ordine del giorno erano molti. Intanto la relazione sulle attività svolte: – Per il progetto“ Conoscere la Liguria”, la gita a Genova in visita al Palazzo del Principe, Andrea Doria, ora arricchito dell’apertura di nuove sale con i meravigliosi arazzi, esibiti in onore di Carlo V: “Panni de arazzi bellissimi che haverano bastato a ornare ogni casa regia”, secondo la descrizione di Isabella d’Este, e con la mostra temporanea sulla pittura di paesaggio, che comprende la “Fuga in Egitto”, capolavoro di Caravaggio. Nel pomeriggio l’itinerario è proseguito con la visita al ricchissimo Museo del Mare dove si trova, fra l’altro, un’antica galea e la mostra, allestita in collaborazione con Ellis Island: “La Merica”. Il lavoro di sensibilizzazione al patrimonio artistico e ambientale nelle scuole della città che nell’anno in corso ha avuto per protagonisti gli alunni delle seconde della scuola media Ollandini e dell’Istituto Don Bosco, i quali hanno prodotto dei lavori di documentazione su Alassio, interrogandosi sulla storia che sta dietro ai luoghi fotografati. Si prevede una selezione con premiazione da parte di Italia Nostra per la quale darà il suo apporto Gibba nella compo- sizione del diploma. Per il prossimo anno la Fondazione De Mari ha concesso un fondo per sviluppare in modo più completo e articolato il progetto. – L’appoggio alla simpatica e intelligente iniziativa sugli “orti urbani” nella scuola elementare, in collaborazione con slow food. La partecipazione all’iniziativa del WWF, riguardante l’incontro di studio sugli “Alberi in città” che ha prodotto importanti motivi di riflessione e proposte qualificate per l’Amministrazione cittadina. La serata è poi proseguita con le segnalazioni di alcuni partecipanti, preoccupati per quanto sta succedendo ad Alassio. Dopo aver discusso dell’edificazione dei box in Piazza Stalla e della lunga e complessa storia del Grand Hotel, l’interesse si è concentrato sul progetto di costruire tre piani di garage sotto i campi storici dell’Hanbury Tennis Club, già inviato alla Soprintendenza dove ci sono 60 giorni di tempo per l’esame, dopo i quali scatta l’approvazione. Viste le precedenti esperienze molto negative, quali, solo per fare un esempio, l’autorimessa costruita sotto l’ex giardino delle Suore Francescane, chiediamo trasparenza per informare i cittadini e siamo fermamente decisi ad impedire che una nuova edificazione snaturi l’insieme di un particolare patrimonio, (che attualmente non è protetto da delibera di tutela ai sensi dell’articolo 136), testimonianza di armonia e di una cultura storica- paesaggistica, lasciataci in eredità dagli Inglesi. Riteniamo inoltre che non sia necessaria la costruzione di garage ad uso privato, in una zona dove è prevista un’altra autorimessa (P8), con la conseguente congestione nel traffico. Per Punta Murena esiste un progetto che abbiamo chiesto di vedere: è la zona di maggior pregio naturalistico per la straordinaria posizione, affacciata sull’isola Gallinara. Italia Nostra ribadisce l’importanza dell’integrità di questo luogo e continuerà a vigilare in ogni modo per la sua salvaguardia. Ringraziamo i cittadini per la loro adesione al nostro movimento e ci auguriamo che sempre un maggior numero sia coinvolto nel vigilare, segnalare, partecipare all’azione di tutela e valorizzazione del nostro territorio. AUGURI Carla Fazio, la storica presidentessa di Italia Nostra, compie 90 anni. A lei vanno gli auguri più sentiti della sua amata Alassio e il ringraziamento di tutti per il costante impegno profuso nelle molte iniziative a favore della città e per le coraggiose battaglie sostenute in questi lunghi anni di presenza nel dibattito cittadino. Mercoledì 16 Giugno 2010 CUCINARE IN ALLEGRIA Si è concluso il 14 Maggio il secondo corso dalla cucina alla pasticceria parte seconda. Hanno partecipato: Calcagno Davide, Canavesio Jill, Giancone Giusy, Giordano Davide, La Paglia Carolina, Lavoreiro Valeria, Martino Monica, Nattero ha avuto più possibilità chi aveva già partecipato al primo livello. In Autunno si riprenderà l’esperienza aggiungendo al programma lezioni monotematiche full immersion di un giorno. Nella foto il gruppo dei partecipanti. Paolo, Rosita Sciallino, Alushi Ervist, Raciti Maria Pia, Porro Ornella, Maglio Sandra, Pacini Luigi, Collo Antonello, Sbrinz Federico. Il corso si è articolato in diverse preparazioni: di carne, pesce, carni alternative, ortaggi, Frutti di mare, e farinacei e naturalmente numerose ricette di pasticceria. Anche questa volta un bellissimo gruppo che si è ben integrato e si e anche molto divertito, naturalmente Per chi fosse interessato può mandare un a mail: achefleona [email protected]. oppure contattare il sito http://dallacuci naallapasticceria.blogspot.co m dove sarà esposto il nuovo programma. Un particolare ringraziamento all’Istituto Alberghiero di Alassio per la gentile collaborazione, e Aurelio Pepe. Grazie a tutti e arrivederci in Autunno. Leonardo Nappi “U MASSATOIU” PROPONE L’Associazione “U Massatoiu” ha da qualche tempo promosso un’indagine tra i cittadini, in particolare residenti in regione Fenarina, per conoscere la loro opinione riguardo alla destinazione dell’area ex Mas- 11 «L'ALASSINO» stravolgerlo con costruzioni di dubbio impatto estetico. Inoltre qualsiasi piantumazione dovrà essere fatta tenendo conto, anche sulla base di perizie qualificate, di principi di biodiversità, tipicità e condizioni che fa- Au tempu de me nonna Ad Alassio quando l’acqua non arrivava ancora nelle case le donne usavano recarsi ai lavatoi pubblici. Un piccolo edificio che sorgeva in zona “Nu cian” dietro al collegio Don Bosco proprio a ridosso della ferrovia. Portavano i panni da lavare in capienti ceste di vimini tenute sul capo con estrema facilità. Nell’incedere suddetta cesta assumeva di volta in volta delle posizioni che davano di continuo l’impressione della caduta imminente. Il carico consisteva principalmente di grezzi maglioni, di calze di lana fatte a mano, di “tursairotti”, rattoppati e di “fasciore” per bambini. Panni che sapevano di miseria... in gran parte… e se andavi da quelle parti ancora prima di arrivare sentivi via via farsi più forte il vociare delle donne e lo sciacquio dell’acqua. Un brusio che a tratti veniva oscurato dallo sferragliare dell’accelerato con i vagoni di terza classe dai sedili di legno. In inverno quando la tramontana scendeva dalla Guardia le donne attendevano comunque all’ingrato compito. L’acqua era fredda e le mani delle donne diventavano rosse come fuoco e dolevano un poco. Le notti d’estate poi mentre le “basse bassette” illuminavano il ponte dei “prefumi” poco lontano con il loro frenetico “parpellò”, nel silenzio si sentiva lo stillicidio a causa dei rubinetti mal serrati e si percepiva il profumo del “marsiglia”, sapone che lasciava tracce bianche sulle lastre di graniglia dove le donne battevano i panni. Lastre che ormai corrose dal tempo lasciavano intravedere qua e là il ferro arrugginito con il rischio di macchiare i panni già lavati. Comunque quei lavatoi erano un punto d’incontro per le donne. Il talk show, televisivo di oggi “pettegolezzi, confidenze e perché no, maldicenze”. Tutta la vita del paese scorreva fra quei panni sporchi: matrimoni, fidanzamenti, tradimenti, morti, nascite, litigi. Quelle donne certamente un po’ sfiorite e con qualche ruga in più. Pur tuttavia superbe, altere, attente alla crescita dei figli mentre i mariti erano lontani sul mare. Nulla è rimasto oggi di quel piccolo edificio a ridosso della ferrovia. Scomparso il profumo del “marsiglia” ora ristagna il gas di scarico delle macchine in sosta. Più veloci sfrecciano i treni intercity mentre i bambini ancora fanno “ciao ciao” con la manina da dietro ai finestrini. Vincenzo Moirano L’Alassino romba a Montecarlo F1 con Franco Branco dj MONTECARLO - Il GP di Monaco è l’equivalente automobilistico della finale dei Mondiali di calcio: l’appuntamento più prestigioso dell’intera stagione. Le monoposto che sfrecciano tra le strade strette del Principato, gli yacht ormeggiati al porto e i VIP nel paddock hanno sempre un fascino particolare, poco importa se i sorpassi scarseggiano. La gara: solo la safety car riesce a stare davanti a Webber lungo tutto il GP di Montecarlo 2010. Non ce n’è per nessuno: con le Red Bull, scuderia austriaca, in questo stato di forma le prime due posizioni di una gara sembra essere una questione privata fra Vettel e Webber. Terzo uno scatenato Kubica (il pilota del papa polac- sino. Tutto internazionale: attori, sportivi, cantanti ed ex piloti della F1 si sono alternati come in una danza al suon di bicchieri scintillanti di cristallo, ma anche di plastica, giochi di luci, belle donne e lattine. Il tutto coperto da una colonna sonora particolare: il rombo assordante, preciso ed esasperato dei motori delle monoposto di F1 che sfrecciavano a poche decine di metri dal “castello della RED BULL”. Anche L’Alassino era tra questi e devo dire che per me è stato più difficile, tra l’elegante marasma, prendere una bibita in lattina al volo che stare accanto a Niki Lauda, Webber, Keke Rosberg o Flavio Briatore. Evidente la massiccia e preziosa presenza di super “F1 girls”; ALTRO CANTIERE SINISTRA ALASSINA Mercoledì 19 maggio è stata presentata alla stampa, nella sala conferenze dell’Hotel Toscana, l’associazione “Altrocantiere-Sinistra alasslna”. Si tratta – come ha sottolineato agli intervenuti il segretario Jan Casella – dello sbocco di un cammino iniziato lo scorso inverno da un gruppo di giovani che sono riusciti a coinvolgere diverse “anime” della frammentata sinistra locale su un progetto di base che parte dall’indispensabile rilancio turisticooccupazionale di Alassio per giungere ad interessare gli aspetti abitativi, culturali e sociali della città. Approfittiamo della gentile ospitalità dataci da L’Alassino per riportare parte dell’intervento della presidente Balduzzi: «L’Altrocantiere è inteso come cantiere di idee, di proposte e anche di dibattito. Le priorità che ci hanno spinto ad associarci non sono probabilmente univoche, così come le nostre esperienze e le nostre sensibilità. Però la nostra ambizione è di farne scaturire una proposta riconoscibile e chiara, di sinistra, perché pensiamo che in questo paese ci sia la necessità – ma anche il modo e lo spazio – per una proposta di sinistra, che riesca a passare dall’affermazione dell’io a quella del noi. Si dirà che ormai questa forza si è persa, ma nel passato anche recente ad Alassio c’è stata una grande e seria politica di sinistra. Era espressione di una sensibilità, di una cultura, di una serietà che vogliamo ritrovare insieme affinché si torni ad una politica che sia in grado di indirizzare le scelte della città, una politica di tutti e non per gli “affari” di pochi». Alla domanda se Altrocantiere sia nato in occasione della scadenza elettorale del 2011, la presidente ha risposto così: «In questo processo di recupero di valori che stiamo tentando non abbiamo sottovalutato la questione. Non siamo nati per le elezioni amministrative, ma sarebbe assurdo ignorarle. Cercheremo di arrivarci da interlocutori costruttivi, portatori di proposte serie: riteniamo che per Alassio i grossi nodi da affrontare siano il lavoro, l’occupazione in un paese che vive di turismo e l’identità di cittadinanza. Troppi giovani alassini sono costretti dalle leggi di un mercato edilizio stravolto a trovare casa, e poi occupazione, fuori dal paese, mentre una grossa fetta dei “residenti” sono i proprietari delle seconde case o i loro parenti più stretti, che non vi- vono qui, non conoscono i problemi locali, vengono ad Alassio per periodi sempre più brevi, ma votano qui». Al termine della presentazione Marina Balduzzi ha voluto accennare alle potenzialità delle frazioni, soprattutto Moglio e Solva: «Se fossero valorizzate in maniera adeguata potrebbero competere agevolmente con i piccoli paesi della Provenza, delle specie di Sain-Paul-de-Vence, ma più autentici e originali. Oggi si trovano nell’abbandono più completo: a Moglio restano due piccoli negozi di alimentari, a Solva non ci sono più nemmeno quelli. Caruggi ed angoli incantevoli sono trascurati dalla nostra amministrazione e sopravvivono solo grazie a chi non li vuole lasciare. Se il turismo odierno, soprattutto quello costituito dalla clientela straniera, non è più solo mare, spiaggia e sole, dobbiamo guardare con grande attenzione all’arco collinare, ai suoi sentieri e ai suoi insediamenti, aiutando chi si occupa di preservarli e migliorarli con grandi sforzi personali». Il segretario Jan Casella, invece, si è sobbarcato il compito di chiarire alcuni dettagli organizzativi: «Abbiamo avviato un nostro sito internet, www.altrocantiere.it che a pochissimi giorni dalla creazione e nonostante sia ancora in costruzione, ha superato i 300 contatti. Nel sito si trova il programma diviso in aree tematiche, con un primo elenco di argomenti. Confidiamo anche nel blog collegato, che nelle intenzioni dovrà diventare un centro di raccolta e di discussione delle proposte e delle opinioni formulate dagli Alassini. La nostra principale finalità è ancora quella di elaborare un progetto non calato dall’alto, ma studiato e condiviso assieme ai nostri concittadini. A breve, sempre sul sito internet, metteremo in linea le informazioni sulle modalità di adesione all’associazione. Puntiamo su questi mezzi di comunicazione per coinvolgere e contattare nel modo più diretto possibile principalmente i giovani e coloro che in vista dell’imminente stagione estiva per evidenti motivi di lavoro non potranno essere fisicamente presenti. Contiamo comunque anche di “muoverci” tra la gente, con incontri, volantinaggi ed iniziative che, grazie soprattutto alla fantasia dei ragazzi che hanno già aderito e che aderiranno ad Altrocantiere, pensiamo potranno essere originali ed incisivi». Area mattatoio. satoiu, per la quale si sono pensate, da parte delle Amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni, diverse soluzioni (Scuola dell’Infanzia, Teatro e, ultime voci, case per residenti e/o box auto). Le numerose firme raccolte testimoniano l’esigenza, profondamente sentita dalla maggioranza degli abitanti, di riqualificare l’area, non costruendovi edifici e/o garage, bensì facendola diventare un centro di aggregazione sociale e culturale di cui la città ha tanto bisogno. Essa dovrebbe diventare un luogo dove le diverse generazioni potrebbero incontrarsi e vivere esperienze significative arricchendosi a vicenda. Tale intervento dovrà anche armonizzarsi con il contesto paesaggistico limitrofo senza voriscano la longevità degli esemplari impiantati. Abbiamo letto con soddisfazione sull’ultimo numero dell’Alassino, nell’intervista al neo Sindaco Gianni Aicardi, che questo è anche il pensiero dell’Amministrazione a cui chiediamo formalmente di impegnarsi a progettare gli interventi sulla zona, finalizzandoli all’uso sociale. L’Associazione sta elaborando, con la generosa e gratuita collaborazione di giovani esperti, a cui va la nostra riconoscenza, tutte le idee e le proposte pervenute e sarà lieta, non appena terminato il lavoro, di presentarlo all’Amministrazione e alla Cittadinanza in un dibattito pubblico in cui, dopo un aperto confronto, arrivare a decisioni condivise. Il Consiglio Direttivo Franco Branco dj. co). Alonso sesto, Schumacher penalizzato per il sorpasso all’ultima curva. Altro vincitore della corsa è stato senza dubbio il motore Renault che ha fatto il pieno di podi. Un GP, quello di Montecarlo, sempre affascinante ed unico, infatti, Flavio Briatore ha scelto il GP monegasco per rifarsi vivo, ma per quale motivo era presente in mezzo al circus? Lui dice “solo per divertirmi”; io credo che “utile e dilettevole” siano elementi integranti e sostanziali della vita di Flavio Briatore. Una lunga carrellata di VIP ha fatto coda e bella figura al punto d’incontro “RED BULL”, una mega struttura galleggiante grande come un pae- credetemi la distrazione è d’obbligo e per i loro “balconcini naturali” servirebbero molti e molti condoni edilizi. Emozionante è stato rivedere il ritorno della Lotus in F1; team da me molto amato anche per il mio grado di “parentela materna” che mi lega ad Emerson Fittipaldi pluri campione del mondo di F1 che ha portato, in passato, la Lotus ai vertici mondiali. Ciao Montecarlo, anzi, “au revoir” al prossimo anno, un grazie alla Casa del Disco di Alassio ed Albenga per la collaborazione tecnica. Per L’Alassino un rombo a tutti voi da Franco Branco dj – Montecarlo F1. CROCIERA DI ALASSINI ALLE ISOLE GRECHE La Società Operaia Agricola di Mutuo Soccorso di Solva, di concerto con l’Agenzia Mamberto di Alassio, organizza una crociera Costa Fortuna alle isole Greche dal 1° all’8 novembre 2010. La partenza è prevista per il giorno 31 ottobre, ore 6,00, dal pontino di Solva, da dove, con autobus, si raggiungerà Venezia. Là si pernotterà in Hotel 4 stelle, e, dopo una mattinata libera per visitare la città lagunare, alle ore 15,00 del pomeriggio ci si trasferirà per l’imbarco. L’itinerario è molto interessante e prevede nelle sue mete Bari, Kataklon/Olimpia, Santo- rini, Mikonos, Rodi, Dubrovnick e rientro a Venezia alle ore 9,00 dell’8 novembre. Quindi ritorno in autobus ad Alassio. Visto il successo che ebbe la crociera effettuata due anni fa, confidiamo nella partecipazione di coloro che già ebbero a fruire di tale esperienza, consapevoli della possibilità di trascorrere ore liete in allegra compagnia, concedendosi alcuni giorni di sano relax. Per ragguagli su costi, escursioni e prenotazioni, si prega di contattare il numero 0182645251, Marino Agnese, nonché presidente della Soams di Solva. 12 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2010 Attività didattica su un 12 metri “Coppa America” del 1930 UNIONE CICLISTICA «Lei 80 anni, loro 12. Impensabile trovare sintonia tra età così distanti. Eppure Lei, tirata a lucido, docile e paziente verso l’irruenza dei giovanissimi, li ha subito conquistati, complice una di quelle mattinate di maggio in cui il mare sembra distendersi come un gatto al sole. Sabato 22 maggio su iniziativa del CNAM Alassio e della Marina di Alassio spa sotto il coordinamento del professore Carlo Canepa, 12 ragazzi delle scuole medie statali di Alassio hanno avuto l’occasione di cimentarsi e provare il gusto di “manovrare” su Emilia potendo venire così a contatto con gli elementi tradizionali utilizzati per il governo dei venti e del mare. glesi, i francesi, i tedeschi... La classe dei 12 metri (anche se l’imbarcazione è lunga 22 metri) è la classe più prestigiosa e più longeva nella storia dello yachting, ed anche quella che ha lasciato l’impronta più importante sulla sua evoluzione, conosciuto anche dai non velisti come “il Coppa America” dalla omonima e prestigiosa sfida che si tiene ogni quattro anni. Lei, Emilia, “12 metri” di Coppa America del 1930, appena lasciato il molo, ha trasmesso al giovane equipaggio il piacere della vela: sentire lo scafo sull’onda, la brezza in viso, i piedi nudi sul legno. Loro, i ragazzi, hanno ascoltato, guardato, toccato, ma soprattutto hanno sentito quel comunicare senza parole che la natura trasmette al cuore. Ricordo indelebile». Un esperienza unica che avvicina le nuove generazioni al mare invitandole ad intraprendere attività che sono e rimarranno sempre nel DNA dei liguri. Nel 1929 il Senatore Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT, ordina un’imbarcazione da regata al Cantiere Costaguta di Genova Voltri da regalare al genero Carlo Nasi. Era la risposta all’amico/rivale il Marchese Spinola, la cui barca La Spina era stata da poco varata dal Cantiere Baglietto. L’intenzione era di tenere alto l’onore del Paese nelle regate contro gli in- L’iniziativa è stata possibile grazie anche alla sensibilità del suo armatore Marco Gastaldi. Emilia, di rientro dal Rolex Trophy di Portofino che ha concluso con un brillante secondo posto rappresenta inoltre la città di Alassio nelle regate internazionali contribuendo a consolidare la tradizione velica alassina e conferendo in sede a tali eventi alla stessa città di Alassio il giusto prestigio che questa merita. Carlo Canepa Vice Presidente CNAM Claudio Betti TORNEO DELLE PROVINCE FEMMINILE DI BASKET AD ALASSIO, IL BILANCIO Grande successo Domenica 23 Maggio ad Alassio dove si è disputato il TORNEO FEMMINILE DELLE PROVINCE riservato alle nate nel 1997/1998. È stata una giornata interamente dedicata al basket in “rosa” dove le selezioni di Imperia, Savona, Genova, Tigullio e La Spezia si sono sfidate in un girone all’italiana per decretare la squadra tutto il movimento. In provincia di Savona, oltre alle blasonate squadre femminili di Cestistica Savonese (campionesse regionali Under 13 e vittoriose ai nazionali del Join The Game), Pallacanestro Loano, Maremola Pietra Ligure, Amatori Savona che da anni lavorano proficuamente nel settore femminile, stanno emergendo Il roster della selezione Savonese. vincitrice. Ha vinto il Tigullio, seguito in classifica da La Spezia, Savona, Genova e Imperia. Ottima la presenza di pubblico e bello il clima che si è creato tra le varie squadre. Il movimento cestistico ligure femminile sta attraversando un bel periodo. Lo scorso anno la selezione regionale è arrivata seconda dietro la Lombardia alle finali nazionali e il ritorno al trofeo delle province testimonia la crescente voglia di basket di altre belle realtà che operano sia a livello maschile che femminile come il Basket Cairo che quest’anno ha schierato una squadra interamente femminile nel campionato aquilotti-gazzelle (8-9-10 anni) e la Pallacanestro Alassio che ormai da due anni partecipa al campionato gazzelle (8-9-10 anni), esordienti femminili (11-12 anni) e che il prossimo anno ha intenzione di iscriversi al campionato under13 femminile. I risultati delle partite: • I GIORNATA: IMPERIA-SAVONA 12 - 34; GENOVA-TIGULLIO 17 - 26 • II GIORNATA: LA SPEZIA-IMPERIA 52 - 18; GENOVA-SAVONA 22 - 28 • III GIORNATA: TIGULLIO-IMPERIA 36 - 15; SAVONA-LA SPEZIA 21 - 25 • IV GIORNATA: IMPERIA-GENOVA 22 - 28; LA SPEZIA-TIGULLIO 16 - 24 • V GIORNATA: TIGULLIO-SAVONA 29 - 18; GENOVA-LA SPEZIA 16 - 35 Classifica finale: Tigullio 8 punti, La Spezia 6 punti, Savona 4 punti, Genova 2 punti, Imperia 0 punti. Ed eccoci agli staff tecnici delle selezioni impegnate Domenica: - Tigullio: Andrea Grandi e Cinzia Annigoni; - Genova: Alessandro Giacobbe e Manuela Pietronave; - Savona: Donatella Fantoni e Laura Ciravegna; - Imperia: Simone Sandel ed Ezio Archimede - La Spezia: Zambarba C. e Colombi M.; ARDOINO Veronica (Pallacanestro Alassio), CORSO Giulia (Cestistica Savonese), DELLISOLA Martina (Pallacanestro Loano), ELLENA Sara (Borghetto), GENESIO Giulia (Pallacanestro Loano), MALACARNE Gretha (Borghetto), MARTINI Alessia (A.P.S.), MONTAN Letizia (Maremola), PASTORINO Alessia (Maremola), PICCONE Valeria (Maremola), VALLARINO Martina (A.P.S.), VOLPI Francesca (Pallacanestro Loano). ALASSIO ANCORA VITTORIE Proseguono le vittorie per i giovanissimi della nostra società con una continuità disarmante per gli avversari. Infatti dopo la prima parte della stagione sono iniziati i confronti a livello regionale per l’assegnazione dei vari titoli individuali, di squadra e per le società. Anche in queste occasioni i nostri giovani atleti dimostrano il loro valore: domenica 23 maggio u.s. a Pian di Follo (La Spezia), si sono disputati i Campionati Regionali di abilità (Gimcana) e ben cinque dei dodici titoli in palio sono stati aggiudicati ai tesserati del nostro club. Sono risultati vittoriosi Silvia Nicosia (G/l); Alessio Cauteruccio (G/3); Camilla Pesenti e Brian Madron (G/5); Alessandro Volpe (G/6); da notare che in queste due ultime categorie anche i rispettivi compagni Sebastiano Enrico ed Andrea Carossino hanno conquistato la seconda piazza. Questa brillante serie di titoli con il corollario dei numerosi altri piazzamenti dei compagni (Gloria Scarsi, Beatrice Rosa, Samuele Manfredi ecc.) ha proiettato la nostra società in testa nel punteggio per i club con un vantaggio enorme: bastano le cifre a dimostrarlo Unione Ciclistica Alassio P. 252, U.S. Fiumaretta (La Spezia) p. 82, G.S. Levante Chiavari p. 79, tutte le altre società liguri delle quattro province con punteggi minori. Seguiranno a breve scadenza gli altri confronti regionali per i titoli delle altre specialità per arrivare ai primi di luglio alle attese sfide nazionali che quest’anno si terranno a Roma. Intanto i colleghi maggiori non sono da meno. Il quattordicenne Marco Tomatis è già plurivittorioso nella sua categoria in campo ligure, così come la coetanea Alice Pesenti; si stanno avvicinando alla forma migliore i compagni Bertone, Spataro, Passarotto, Maineri, Aiello, mentre gli allievi dopo un inizio di stagione travagliato stanno riportando alcuni buoni piazzamenti che fanno ben sperare. ALBATROS - ALASSIO Anche quest’anno ballerine e ballerini della PGS Albatros di Alassio sono tornati vincenti dal concorso nazionale di danza “Don Bosco Cup 2010” guadagnandosi un 2° posto per il livello C (tra i 17 e i 18 anni) ed un 4° posto per il livello B (tra i 14 ed i 17 anni). si una borsa di studio per il gruppo di livello B (Forno Ilaria, Schivo Chiara, Selva Gaia, Lo Gioco Viola, Valentini Andrea, Gandini Amedeo, Manzone Sara, Bogliolo Cecilia, De Leo Vittoria), altre due borse per il livello C (Baldo Arianna, Zanatta Arianna, Castagna Roberta, Sa- Il concorso, tenutosi a Lignano Sabbiadoro dal 6 al 9 Maggio, ha avuto come giudici artisti di fama internazionale quali Marco Cavalloro per l’hip hop, Cakalli Ludmill per moderno e classico ed Alex Atzewi per il contemporaneo. Quest’ultimo ha deciso di assegnare alcune borse di studio ai singoli o ai gruppi più promettenti e talentuosi: i nostri ragazzi hanno tenuto alto l’onore alassino aggiudicando- guato Alessia, Montanaro Laura, Rizzi Nadia, Conti Martina), ed una individuale per Zanatta Arianna. I vincitori si recheranno in una delle quattro scuole italiane del famoso ballerino-coreografo Alex Atzewi nei mesi di Luglio ed Agosto per partecipare ai corsi di danza per professionisti. Diventeranno famosi?! PGS Albatros Alassio Emanuele Abate, ancora “lui”! Anche quest’anno ai Campionati nazionali universitari di Atletica una “medaglia d’oro” è stata vinta dal nostro concittadino Emanuele Abate nella corsa sui 110 ad ostacoli, percorsi in 13”76 (finora la miglior prestazione italiana). Il nostro giornale lo vuole ricordare e ricordare a tutti gli Alassini e ai lettori. Bravo Manuel! Per la A.S.D. U.C. Alassio A.G. EMILIANO DELL’ORIENTE SOLITARIO A PARAVENNA Il fortissimo scalatore Emiliano Dell’Oriente si è aggiudicato il 17esimo Memorial Don Ardoino, vincendo per distacco la gara che si è conclusa in cima al borgo di Paravenna. Il “Figaro di Arnasco” ha preceduto nell’ordine Parodi, Castagnola e Crispino, che sono stati gli ultimi a cedere agli scatti del grimpeur ingauno. La gara è stata organizzata in modo impeccabile dall’UC Garlenda. Vittorie nelle varie categorie per Sapone, Basso, Montaldo ed Ammirati. Nella gara femminile si è imposta Veronica Pardini davanti a Simona Franco e Sabrina Godano. Questi i risultati. Assoluta: 1) Emiliano Dell’Oriente (Polisportiva Arnasco); 2) Silvio Parodi (Biciclando); 3) Roberto Castagnola (Bike O’Clok); 4) Rosario Crispino (Arnasco); 5) Alessio Sapone (Finalborgo). Elite: 1) Parodi; 2) Mattia Rossi (Arnasco); 3) Simone Giardini (Team Olmo Albenga); 4) Rosso (Corelì). Master 1: 1) Sapone; 2) Diego Cabutto (Ezio Borgna); 3) Pierluca Bruno (Rocca Grimalda); 4) Degli Innocenti (Borgna); 5) Buzzone (Loabikers). Master 2: 1) Fabrizio Montaldo (UC Laigueglia); 2) Cristiano De Carli (Circolo Sportivo Ortovero); 3) Mattia Di Giuseppe (Laigueglia); 4) Aledda (Marchisio); 5) Tornago (Ortovero). Master 3: 1) Dell’Oriente; 2) Castagnola; 3) Paolo Descalzi (Ortovero); 4) Cellamaro (Bike O’Clok); 5) Falco (Arnasco). Master 4: 1) Crispino; 2) Piermario Mancardi (Sanremo); 3) Massimo Barberis (Team Good); 4) Buccarella (Ortovero); 5) Ravera (id). Master 5: 1) Danilo Basso (Speed Whell); 2) Marcello Cirulli (Dany Marrk); 3) Nicolò Barbara (Team Olmo Albenga); 4) Nante (Arnasco); 5) Moraschini (Cicli Prato Alassio). Master 6: 1) Gismondo Ammirati (Sanremo); 2) Stefano Sapone (Finalborgo); 3) Giuseppe Gigliotti (Bici Sport); 4) Calcagno (Dlf Albenga); 5) D’Aurizio (Ortovero). Master 7: 1) Carlo Montaldo (Laigueglia); 2) Carmelo Pellitteri (Ligueglia), 3) Domenico Ciccione (Ortovero). Master 8: 1) Antonio Caviglia (Finalborgo); 2) Francesco Gasperini (Dlf Albenga). Femminile: 1) Veronica Pardini (Arnasco), 2) Simona Franco (Team Olmo Albenga); 3) Sabrina Godano (id.); 4) Ilaria Volpe (UC Alassio); 5) Giuseppina Bairado (Ortovero); 6) Ursula Bartoletti (Ortovero). CLAUDIO ALMANZI Mercoledì 16 Giugno 2010 Ricordo di un amico: Roberto Baldassarre Giovanni Spadolini lo avrebbe considerato un grande impresario di cultura perché per Alassio e il Ponente ligure lui è stato simile a Prezzolini, a Gobetti, a Pannunzio che seppero promuovere iniziative culturali di vasto respiro, aperte al dibattito critico tra opinioni diverse. La cultura a cui si richiamava Baldassarre era ispirata al pluralismo, in base alla considerazione che la differenza di opinioni arricchisce il dibattito, rendendolo vivo e fecondo, così come l’assessore alla cultura Zioni ha sempre improntato i suoi sedici anni di impegno civico. Siamo stati e siamo abituati in Italia ad una cultura spesso poco disponibile a confrontarsi con chi la pensa in modo diverso da noi. O siamo ormai assuefatti all’oppio della sottocultura televisiva del Grande Fratello che tende a distruggere le basi stesse su cui si fonda la nostra civiltà culturale. Baldassarre senza clamori, in maniera schiva, a volte in modo ironico, ci ha lasciato una grande lezione: il valore del libro e della cultura scritta rispetto a quella orale e televisiva. Solo la cultura scritta ha la 13 «L'ALASSINO» caratteristiche della riflessione meditata (o almeno dovrebbe, perché l’industria culturale è riuscita ad inquinare anche l’editoria) che è quella che “solum”, per dirla con Machiavelli, si rivela capace di far crescere uno spirito critico, una cultura non orecchiata, ma vissuta. Baldassarre è stato anche un esempio eccezionale nell’ambito della Pubblica Amministrazione perché il volontariato non si addice di norma né ai pubblici né ai privati dipendenti. Anzi, in Italia i doveri, di cui parlava Mazzini, sono sempre postposti ai diritti veri o presunti. Negli ultimi anni, da quando era andato in pensione, Roberto continuava ad espletare a costo zero, il lavoro di direttore della Biblioteca: un esempio raro, forse unico. È su uomini come lui, dediti al pubblico bene, corazzati di cultura vera, ma anche di umiltà autentica, che ancora si regge questo disgraziato paese di falsi invalidi, di profittatori e di tangentari. Se possiamo guardare avanti con un briciolo di fiducia lo si deve a uomini come Roberto Baldassarre che lascia un vuoto incolmabile. Pier Franco Quaglieni Il centro Pannunzio ha assegnato alla memoria il Premio “Pannunzio Alassio” a Roberto Baldassarre storico direttore della biblioteca civica di Alassio. Il Premio verrà conferito il 3 luglio alle ore 21 dal prof. Pier Franco Quaglieni, presidente del centro, docente e storico, alla Biblioteca sul Mare. Caro Roberto, È difficile scrivere anche solo due righe in ricordo di un’amicizia ultratrentennale. Mi ci provo, perché in questi giorni di te si è detto molto, ma circoscritto, giustamente, in ambito letterario, la tua attività però è andata ben oltre. Hai iniziato col tuo amico fraterno Biagio (Gino) Stalla, poi da solo, con l’appoggio incondizionato di tutti i Sindaci e gli Assessori alla Cultura che si sono succeduti ad Alassio in questi anni. Cominciamo col Teatro, hai organizzato comitive per Genova e, con la scomparsa dell’Azienda di Soggiorno, anche le rappresentazioni alla Sala Hanbury, con la partecipazione delle maggiori compagnie di prosa italia- ne. La Musica: concerti in varie sedi, collaborazione con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, nascita del Circolo Amici della Musica “Primo Campana”, concerti lirici con gli allievi delle scuole di canto Fumagalli e Rosetta Noli e allestimento di Opere complete (con l’aiuto di Andrea Elena). Le Mostre d’Arte, ne hai curato molte, culminate con l’istituzione delle Pinacoteche Carlo Levi e Richard West. La rassegna cinematografica con Natalino Bruzzone: è stato proiettato fra l’altro il primo film di Alfred Hitchcock, girato in piccola parte ad Alassio, e “I bambini ci guardano” (pellicola restaurata) con la presenza di Manuel De Sica e Luciano De Ambrosis. I Convegni su Cesare Pavese e Carlo Levi, ai quali hanno partecipato celebri Docenti universitari. Le conferenze, in particolare quelle in collaborazione con l’Associazione “Il Tempietto” di Genova Sampierdarena (dei Salesiani), poi con i Salesiani di Alassio (“Parliamo di...”), con la collaborazione di Silvia e Antonio Ricci, con ospiti d’eccezione come il Cardinale Tarcisio Bertone (la prima volta solo Arcivescovo) e il Premio Nobel Renato Dulbecco. La collaborazione col “Centro Pannunzio” che grazie al suo Presidente Pier Franco Quaglieni, ha portato ad Alassio celebri Sto- rici e uomini politici. Si può continuare con eventi quali il Movimento letterario-artistico “Mitomodernismo”, artefici Stefano Zecchi, Giuseppe Conte e Tomaso Kemeny. La pubblicazione di libri, mostre e conferenze sul Turismo alassino (in particolare inglese) con Domenico Astengo e Maura Muratorio. L’organizzazione di manifestazioni più frivole ma non meno importanti come “Miss Muretto” per parecchi anni, o la partecipazione alla gara fra Comuni a Telecupole, nonché show di personaggi televisivi come il compianto Enrico Simonetti (alassino), Beppe Grillo e Roberto Vecchioni. E il “fiore all’occhiello”: la presentazione di libri, che arrivati a cento nel ‘94, sono stato celebrati col grande evento “Alassio cento li- bri”, il quale poi ha generato il “Premio Letterario Alassio Cento Libri” e in seguito il “Premio all’Editore”, “Per l’Informazione Culturale” e “Alassio Internazionale”. Parallelamente Alassio ha partecipato al Salone del Libro di Torino, grande veicolo promozionale. Ma questo elenco non è certo completo. Ho avuto la soddisfazione e ne sono orgoglioso, di essere stato come volontario fra i tuoi collaboratori e modestamente, al di fuori delle tue mansioni istituzionali, averti “dato una mano”. E adesso? A parte il cordoglio mi trovo spiazzato. Che fare? Cercherò di continuare a scrivere per questo giornale sugli eventi della Biblioteca, fin quando ci riuscirò... Ciao Roberto. Carlo Bertolino LIBRI-RIVISTE-VHS-CD Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI ROBERTO BALDASSARRE Non può l’Associazione Vecchia Alassio non unirsi a tutti i Soci e gli amici e i conoscenti della città nel ricordare, in questi giorni della sua morte, Roberto Baldassarre: un uomo esemplare, encomiabile, grande nella sua bontà, un impiegato onesto e sempre pronto non solo a svolgere i suoi impegni e il suo dovere con caparbietà, ma anche con generosità, acuto e intuitivo, nelle grandi come nelle piccole mansioni del suo lavoro. Fu sempre un cittadino stimato e amato da tutti, tanto che la sua morte ha destato in tutti un dolore sentito e profondo che le parole non sono sufficienti a dimostrare. Ciao, Roberto, tu continuerai a vivere con noi. t.s. per A.V.A. sione di Consulente del Lavoro, professione svolta con serietà e passione fino quasi alla fine, pur già minata dalla grave malattia. Di carattere schivo ed estremamente riservato, al di fuori della propria attività lavorativa amava particolarmente ritirarsi nella pace della propria casa sulle alture del paese o recarsi nella località montana di Lurisia, ove avrebbe volentieri abitato. Nonostante la riservatezza, apprezzava comunque la compagnia di pochi amici e parenti, che ne ricordano la simpatia e la disponibilità. Figlia dell’indimenticabile ed apprezzata Direttrice didattica Luisa Rossi e moglie del già Comandante della Polizia Municipale Giovanni Casella, la ricordano con immenso amore anche il figlio Luca con Chiara, i cognati Gianfranco e Wanda ed i nipoti Davide con Nicoletta e Simone con Cinzia, le cugine Mariù, Laura e Luisa, i parenti tutti e gli amici. Lascia un vuoto incolmabile nei propri cari dei quali si è sempre presa cura con amorevole dedizione. L’A.V.A. partecipa alle condoglianze per la perdita di Marina e porge all’amico Giovanni e famiglia le più sentite condoglianze. Si è spenta all’età di 89 anni Thea Tanzi vedova di Masito Chiarella. Le erano vicini i figli Lalla e Paolo, la nuora Francesca, i nipoti Luca, Lorenzo, Tommaso e la cognata Bruna. Ha vissuto una vita lunga e serena adempiendo in modo encomiabile ai suoi doveri di moglie, madre ed insegnante. Mancheranno a tutti noi la sua guida e il suo affetto. Ciao, Mamma Lalla e Paolo L’A.V.A. porge alla famiglia le più sentite condoglianze. loro che chiami “bambine”, moglie di colui che dolcemente chiami “nanu”, nonna di coloro che amorevolmente chiami “angioletti”; bensì loro compagna di viaggio e di avventura, un viaggio alla scoperta delle cose del mondo, ed attenta osservatrice di cose giuste ed ingiuste». Cara mamma, solo tu, prendendoci per mano potrai aiutarci a capire l’ingiustizia della vita e forse, solo grazie alla forza che hai sempre trasmesso a tutti noi, potremo accettare e lentamente superare il dolore e la disperazione che ora alberga nei nostri cuori. Ti amiamo immensamente… Ora, come ieri, come domani… Per sempre… Ciao mamma Tuoi per sempre Roberto Monica Paola Anniversari GIANFRANCA SQUIZZATO IN MERCURI ADOLFO BRUNO “DODO” 25/6/1995 - 25/6/2010 2009 - 2010 ELENA ZANINETTI IN TRAVOSTINO BERETTA MARINA IN CASELLA 12/12/1948 - 23/5/2010 Il 23 Maggio 2010, all’età di 61 anni, presso l’Ospedale di S. Corona, è mancata all’affetto dei suoi cari Beretta Marina in Casella, lasciando incredula ed attonita tutta la città. Dal 1974 è stata particolarmente apprezzata dagli operatori dei vari settori cittadini e dei paesi limitrofi per aver svolto la profes- THEA TANZI VED. CHIARELLA L’Associazione Vecchia Alassio per il costante e affettuoso attaccamento dimostrato in tanti anni alla nostra città ed alla nostra gente ricorda a quanti la conobbero e la stimarono Elena Zaninetti in Travostino, deceduta a Vercelli il 21 Maggio u.sc.. Tramite l’Alassino porgiamo al marito Pietro, al figlio Enrico e famigliari tutti le più sentite condoglianze. Daniela e Luciana Grollero unitamente alle famiglie partecipano al dolore per la scomparsa della cara Elena. …È passato un anno ed ancora stentiamo a crederci;… Da una stanza all’altra si sente il tuo profumo e dalla cucina sembra sempre arrivare il profumo dei tuoi manicaretti… Quando penso a te, risento la tua voce e rivedo il tuo dolce sorriso, e socchiudendo i miei occhi vedo i tuoi che calmi e sereni infondono fiducia e trasmettono il tuo immenso amore a tutti noi. Cara mamma dopo un anno e come se tu fossi appena uscita dalla porta e salutandomi con la mano avessi ripetuto a me per la milionesima volta, senza mai stancarti: “…Vai piano con la macchina…”, oppure alla Monica: “…Dai che sei in ritardo!…” ed invece no!!!! è solo un sogno… Un meraviglioso sogno… È un po’ che non sentiamo più la tua voce, anche se in realtà non c’è convinzione più profonda in noi tutti, che tanto ti amiamo di quella che un poeta ha “disegnato” con le tue parole: «…Tu non hai compleanno perché sei sempre vissuta, non sei mai nata, e mai morirai. Non sei madre di co- Ciao Dodo, il tempo non sconfigge il dolore, ma neppure il ricordo… e noi vogliamo ricordare l’uomo amato da tutti per la sua bontà, onestà ed altruismo. Sarebbe bellissimo potessi vivere il tuo Mattia che sta diventando uomo, il tuo orgoglio più grande. Ciao, Padre mio, ovunque proteggici Marinella Mattia e MariaJosè MESE DI MAGGIO 2010 AMATO Elsa anni BONIFAZIO Aldo anni FRANCIA Alberto anni MAIELLANO Olimpia anni MANERA Nicola anni ROMANO Maria Teresa anni TANZI Thea anni VIOLA Caterina anni 89 68 60 88 49 78 89 96 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari. 14 «L'ALASSINO» Mercoledì 16 Giugno 2010 Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco I Fiori di Bach MAGGIO 2010 a cura di Caterina Maggi Il gruppo “ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER IL BENESSERE DEGLI ALTRI” conclude la presentazione dei nostri FIORI, ed è formato dai seguenti RIMEDI: BEECH – CHICORY– ROCK WATER – VERVAIN – VINE Ricordo che le parole tra le virgolette sono l’indicazione originale del dottor Bach BEECH Fagus Sylvatica (Faggio) “Per coloro che hanno il bisogno di vedere più bontà e bellezza in ciò che li circonda e, sebbene molte cose appaiano sbagliate, di avere la capacità di vedere il buono che c’è in esse. Questo per divenire più tolleranti, più indulgenti e comprensivi delle differenti strade che ogni uomo ed ogni cosa sta percorrendo per la propria perfezione finale”. Beech favorisce l’autoanalisi e l’introspezione; insegnandoci ad essere tolleranti e ad accettare i difetti e le differenze dell’altro, ci insegna anche a vedere il buono in ogni situazione e in ogni persona. Il giorno 28 aprile 2010 Elide e Sergio AGNESE hanno festeggiato con parenti ed amici il traguardo... dei primi 50 anni di matrimonio! Auguri belli e sinceri di “buona navigazione” ancora insieme dai figli, dalle nuore, dai nipoti Veronica, Martina, Alessandro e Marco con i loro nonni nella foto. Trofeo giovanile di pattinaggio a Cairo Il 15 maggio u.sc. l’Olimpia Roller Team, ha partecipato al “Trofeo Giovanile” dimostrando un’ottima preparazione dei suoi giovanissimi atleti (età dai 4 ai 6 anni) merito indiscusso delle maestre Laura Napoli e Wanda Repetto. Le insegnanti abilitate dalla federazione di pattinaggio, ricordano che i corsi sono aperti durante tutta la stagione estiva con varie esibizioni. Per informazioni rivolgersi al Palalassio. CHICORY Cichorium intybus (Cicoria) “Per coloro che sono molto attenti ai bisogni degli altri e tendono a prendersi eccessivamente cura di bambini, parenti e amici e trovano sempre qualcosa di sbagliato da rimettere a posto. Correggono continuamente ciò che considerano sbagliato e sono contenti di farlo. Desiderano che le persone che essi amano stiano loro vicino”. Il problema fondamentale di Chicory è la paura di non essere amato, dentro di sé ha un vuoto che deve riempire con affetti, riconoscimenti ed attenzioni per questo si da da fare al fine di avere come contropartita quell’amore senza il quale ritiene di non saper vivere. Bach ha definito questa persona “the need mother” cioè la madre bisognosa che fa molto per i figli ma altrettanto chiede in cambio. Il Direttore dell’Osservatorio Don Natale Tedoldi Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. (continua ) Bianca Parasi – Martina Pesce – Elena Tomati – Valeria LaGuardia – Edoardo Parasi – Allenatrice: Laura Napoli. L’esibizione di Valerio Corciulo del gruppo SKATING CLUB di Andora. Gli alpini di Alassio, sempre presenti e disponibili in ogni lieta o infausta occasione, anche quest’anno sono stati presenti con il loro striscione carico di significato, all’83a Adunata Nazionle svoltasi a Bergamo nello scorso mese di Maggio. Ad essi va il plauso nostro, di tutti i Soci e simpatizzanti A.V.A. Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. Cosa possiamo dire del mese di maggio 2010? Facile la domanda; più impegnativa la risposta! Ho ripreso i dati raccolti dal 1974: periodo non sufficiente per esprimere valutazioni sul comportamento della meteorologia della nostra città. Però qualche confronto può rendere più saggio – o almeno più equilibrato – il nostro giudizio. Sono rimasto sorpreso osservando i valori registrati 25 anni fa maggio 1985 (nastro d’argento) e messi in confronto con quanto registrato quest’anno. Credo che sia cosa gradita, anche per chi segue questa rubrichetta meteorologica, rivedere cose ormai dimenticate. Ecco allora i dati registrati nel nostro osservatorio in maggio 2010 e in maggio 1985. Pressione media mensile: 755,9 mmHg registrati quest’anno. 757,9 mmHg registrati 25 anni fa. Umidità media: 68% nel maggio del 1985; 63% quest’anno (nonostante i “mugugni” per la troppa umidità). I valori decadali sono stati i seguenti: 72% nella prima decade; 50% nella seconda; 66% nell’ultima. Uno sguardo al numero delle giornate serene (con media della nuvolosità non superiore a tre decimi): 17 giorni sereni quest’anno. 12 giorni sereni nel maggio 1985. Per i giorni coperti (con valore medio della nuvolosità da otto a dieci decimi): 1 (uno!) quest’anno, 11 giorni coperti 25 anni fa. I valori dell’eliofania (ore di sole) sono legati al numero di giorni sereni. Nel maggio del 1985 sono state registrate 167,7 ore di limpido sole in tutto il mese. Quest’anno le ore sono 234,9 con una media di 7,6 ore al giorno, contro le 5,4 ore di 25 anni fa. Quest’anno le medie decadali sono di 6,0 ore nella prima; 6,8 ore nella seconda; 9,7 ore nell’ultima decade; (le ore medie decadali del 1985 sono state: 4,2 ore nella prima; 4,4 ore nella seconda; 7,4 ore nell’ultima). Precipitazioni totali: 33,4 millimetri quest’anno; 99,8 millimetri nel 1985. Quest’anno le precipitazioni si sono concentrate nella prima decade: 31,2 millimetri (21,0 mm il giorno 4; 6,0 mm il giorno 5; 4,0 mm il giorno 10). I rimanenti 2,2 mm sono in data 11 maggio. Ultimo dato e ultimo confronto assai eloquente: Temperatura: Valori registrati quest’anno: media mensile: 19,0 °C; medie decadali: 17,3 °C nella prima, 19,7 °C nella seconda; 21,4 °C nell’ultima. Valori di 25 anni fa: media mensile: 17,1 °C, medie decadali: 14,4°C nella prima; 15,9 °C nella seconda; 20,6 °C nella terza. Ripropongo ora la domanda iniziale: cosa possiamo dire? Il confronto ora presentato ci sottolinea ancora una volta quanto la Natura privilegi questo nostro angolo di Liguria, ma sottolinea anche quanto le sia difficile accontentarci! «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIRETTORE RESPONSABILE: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. 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