ANNO 2 NUMERO 5 GraphicZine NewsLetter dello STUDIO GHIROTTI GOBESSO Paola Ghirotti, Roberto steve Gobesso con Claudio Appetito ROMA www.ghirottigobesso.com anno DUE GENNAIO/MARZO numero CINQUE 2009 GraphicZine anno DUE GENNAIO/MARZO numero CINQUE 2009 NewsLetter dello STUDIO GHIROTTI GOBESSO Paola Ghirotti, Roberto steve Gobesso con Claudio Appetito COPERTINAe PAGINA 1 GraphicZine 5 dello STUDIO GHIROTTI GOBESSO Paola Ghirotti, Roberto steve Gobesso con Claudio Appetito e Alessandra Grossi ROMA www.ghirottigobesso.com ROMA www.ghirottigobesso.com anno DUE numero CINQUE GENNAIO/MARZO Due bozzetti per la copertina di questo numero Giappone, Kyoto Urbino, palazzo Benedetti/Casa dei pazzi la stanza di steve all’ultimo piano Fotografia di Paola Ghirotti Fotografia di Roberto steve Gobesso . 1976-1977 (?) . C04 . F13 . N 26 2009 Limes . numero 100 note In copertina: Ischia, hotel Continental terme IL BUIO OLTRE GAZA LA GUERRA PER LA GUERRA Fotografia di Paola Ghirotti IL NUOVO DOMINO MEDIORIENTALE LE STRATEGIE DI OBAMA LIMES CONTINUA SU www.limesonline.com 1 2009 Questa è la centesima copertina di Limes Per festeggiarla ne pubblichiamo alcune a pagina 07 e a pagina 08 Qui invece: http://temi.repubblica.it/limes/limes100/3179 la google map navigabile con tutte le copertine e link ai sommari della rivista GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 02 Calendario un Giappone per il 2009 fotografie di Paola Ghirotti Oritsureba sode koso nioe ume no hana ari to ya koko ni uguisu no naku anonimo, Kokin Waka shu I-32 Poiché ho colto un ramo fiorito ora le maniche profumano di fiori di susino. È forse qui il canto dell’usignolo? Uguisu ‘usignolo’ Uguisu no fun è un ingrediente usato nei secoli dalle geishe e dagli attori del kabuki per sbiancare la pelle. Il calendario un Giappone per il 2009, ideato dallo Studio Ghirotti Gobesso, ha come soggetto principale i matsuri, le Studio Ghirotti Gobesso . Foto © Paola Ghirotti piccole e grandi feste che hanno origine dalle tradizioni popolari contadine o dalle ricorrenze e cerimonie religiose. APRILE APRIL 2009 Kyoto Un viaggio nell’eleganza e nella grazia di questo splendido Paese, per trascorrere il 2009 in compagnia dei volti che la lunedì monday martedì tuesday mercoledì wednesday giovedì thursday venerdì friday sabato saturday domenica sunday fotografa Paola Ghirotti ha scelto tra migliaia di scatti realizzati dal 1989 ad oggi. In copertina l’immagine di un monaco zen è accompagnata dai logogrammi ni ‘sole’ ed hon ‘origine’ – i caratteri della pa- 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 rola Giappone – in una calligrafia di Roberto steve Gobesso. Per ogni mese sono state segnalate le principali feste. Paola Ghirotti vive e lavora a Roma, è membro dell’Aistugia, Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi. Ha un vasto archivio in analogico sul Giappone, luogo di elezione della sua ricerca fotografica. Nel 1991, con lo Studio Kaleidos, ha realizzato Animula vagula, blandula..., multivisione che ha vinto il primo premio al Media Save Art ‘91. Nel 1995 ha pubblicato il libro un Giappone ed è al In copertina ed in questa pagina Gifu, monaci dello Zuiryo-ji e giovane praticante di kabuki Si ringraziano Cristina Beccaria, Guidotto Colleoni Doozo/Roma, Icipici/Roma, Manuela Marchesi Sankyoku Rengohkai/Gifu-ken, Studio Luciano Gagliardi e naturalmente Claudio Appetito e Alessandra Grossi Stampa Cts grafica Srl Pagine interne su carta tatami white da 250 gr copertina su carta acquerello stucco gesso da 300 gr senso di quel titolo che rimanda il calendario. Le sue fotografie sono state utilizzate: nel video didattico della mostra Il Giappone prima dell’Occidente, Roma, Palazzo delle Esposizioni, per la guida Le Japon des Japonais, Showa no hi Éditions Liana Lévi/Seuil, per Giappone, immagini e segni per un calendario, ideato da Stefania Guerra. Nel 2007 ha curato Mistero Giappone, Quaderno Speciale di Limes, Gruppo Editoriale l’Espresso. Alcune sedi espositive: Goethe Institut di Kyoto, Fine Art Museum di Gifu, American Academy e Isti- Studio Ghirotti Gobesso/Roma . www.ghirottigobesso.com tuto Giapponese di Cultura di Roma. Gifu-ken SANKYOKU RENGOHKAI 2009.1.5 Junior Concert in Salamanca Hall stampa 2008 Calendario dello Studio Ghirotti Gobesso un Giappone per il 2009 Formato: cm 28 x 58 a quattro colori La IV di copertina e il mese di aprile 15 fotografie di Paola Ghirotti Il calendario è segnalato su: www.trovatuttoedicola.it/index.php?mod=cal endari&act=show_calendario&c=12&id=93 Progetto e realizzazione: Claudio Appetito Paola Ghirotti Roberto steve Gobesso Alessandra Grossi GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 03 Studio Ghirotti Gobesso . Foto © Paola Ghirotti MAGGIO MAY 2009 Ise lunedì monday 27 martedì tuesday mercoledì wednesday giovedì thursday venerdì friday sabato saturday monday martedì tuesday mercoledì wednesday giovedì thursday venerdì friday sabato saturday domenica sunday 2 3 4 5 6 7 9 10 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 15 16 17 18 19 20 21 21 22 23 24 22 23 24 25 26 27 28 27 28 29 30 31 29 30 1 2 3 4 5 3 4 5 6 7 6 7 8 9 10 11 12 30 1 2 5 6 7 8 11 12 13 14 18 19 20 25 26 1 2 Kodomo no hi lunedì 1 29 4 sunday 3 28 Midori no hi domenica Studio Ghirotti Gobesso . Foto © Paola Ghirotti GIUGNO JUNE 2009 Kyoto Gifu-ken SANKYOKU RENGOHKAI Kenpo kinenbi 2009.1.5 Junior Concert in Salamanca Hall Gifu-ken SANKYOKU RENGOHKAI 2009.1.5 Junior Concert in Salamanca Hall stampa 2008 Calendario dello Studio Ghirotti Gobesso un Giappone per il 2009 I mesi di maggio e giugno GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 04 27 GENNAIO 2009 GIORNATA DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2009 GIORNATA DELLA MEMORIA Isia, Istituto Superiore Industrie Artistiche, Urbino Facoltà di Sociologia, Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” Accademia di Belle Arti, Urbino P R E S E N TA N O (R)esistere per immagini Germano Facetti dalla rappresentazione del Lager alla storia del XX secolo Mostra prodotta dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; a cura dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” e di Gianfranco Torri presentata a Torino, 25 gennaio - 27 aprile 2008 con il sostegno della Compagnia di San Paolo Isia, Istituto Superiore Industrie Artistiche, Urbino Facoltà di Sociologia, Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” Accademia di Belle Arti, Urbino P R E S E N TA N O (R)esistere per immagini Germano Facetti dalla rappresentazione del Lager alla storia del XX secolo Mostra prodotta dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; a cura dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” e di Gianfranco Torri presentata a Torino, 25 gennaio - 27 aprile 2008 con il sostegno della Compagnia di San Paolo R-esistenze Video-testimonianze di partigiani Documentario prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Urbino, Biennio specialistico di Visual Design Grafici per la Democrazia Una ricerca sulla vita e il lavoro di grafici internazionali che hanno contribuito alla liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo realizzata dagli studenti del Biennio specialistico dell’Isia di Urbino 1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia Una mostra a stampa della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Mlano La mostra rimarrà aperta fino al 28 febbraio 2009 dalle ore 9.00 alle ore 18.00, sabato e domenica esclusi Programma di martedì 27 gennaio ore 10.30 INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA ore 11.00 CERIMONIA DI CELEBRAZIONE della Giornata della memoria presiede GIORGIO LONDEI Presidente Isia intervengono FRANCO CORBUCCI Sindaco di Urbino SIMONETTA ROMAGNA Assessore alla Cultura Provincia Pesaro Urbino FRANCESCA TOSO Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Torino MARIA LUISA MOSCATI Comunità Ebraica, Urbino BERNARDO VALLI Preside Facoltà di Sociologia, Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” UMBERTO PALESTINI Direttore Accademia di Belle Arti, Urbino ROBERTO PIERACINI Direttore Isia, Urbino ore 12.30 Grafici per la Democrazia Una ricerca sulla vita e il lavoro di grafici internazionali che hanno contribuito alla liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo realizzata dagli studenti del Biennio specialistico dell’Isia di Urbino Penguin, cover story 1960-70 Una raccolta di libri della Penguin Books curati dall’art director Germano Facetti, a cura della Biblioteca Isia LA PRIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA (Torino, 25 gennaio - 27 aprile 2008) è stata prodotta dal Museo Diffuso della Resistenza con il coordinamento scientifico di Ersilia Alessandrone Perona con il progetto e l’immagine grafica di Gianfranco Torri. La mostra è così articolata: Sopravvivere - la deportazione a Mauthausen-Gusen per ragioni politiche e il ritorno a Milano. La scelta del silenzio. Vivere - la ricca esperienza di Facetti nell’avanguardia europea, prevalentemente a Londra (1950-1972) e i primi contatti con il cinema francese a Parigi (1959-1960). L’intima elaborazione dell’esperienza vissuta in concentramento. Testimoniare - il bisogno di “portare esperienza” sulla deportazione attraverso i suoi disegni eseguiti nel 1944 e nel 1945 e mai mostrati in pubblico, diventa urgente nell’ultimo decennio della sua vita, sotto la spinta del negazionismo. UN AMPIO SETTORE DELLA MOSTRA è dedicata alla scatola gialla, una piccola scatola di carta fotografica Kodak, dove Facetti racchiuse disegni e immagini degli orrori vissuti a Mauthausen-Gusen. Una testimonianza di cui non parlò mai, come mai parlò della sua deportazione. Neppure i suoi famigliari videro questi documenti, i disegni nei quali aveva fissato l’orrore del campo, le fotografie che aveva portato via nei giorni della liberazione, frugando tra i materiali abbandonati dai tedeschi. Riaprì la scatola gialla solo negli ultimi anni della sua vita, a partire dal 1996, anno in cui accettò di raccontare l’esperienza della deportazione nel documentario The yellow Box. A History of Hate di Tony West. Il documentario sarà proiettato durante la mostra. 1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia Una mostra a stampa della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Mlano La mostra rimarrà aperta fino al 28 febbraio 2009 dalle ore 9.00 alle ore 18.00, sabato e domenica esclusi IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA, Isia, Istituto Superiore Industrie Artistiche di Urbino, la Facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” e l’Accademia di Belle Arti di Urbino presentano (R)esistere per immagini, Germano Facetti dalla rappresentazione del Lager alla storia del xx secolo, una mostra che vuole rendere omaggio a Germano Facetti, uomo sopravvissuto alla deportazione, art director alla Penguin Books e creativo poliedrico, attraverso i documenti privati e professionali che fanno parte del fondo acquisito dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino. A questo “corpus” centrale si aggiungono altri progetti: R-esistenze, video-testimonianze di partigiani. Il documentario, prodotto dall’Accademia di Belle arti di Urbino nel Bienno specialistico di Visual Design, è realizzato da Raffaele Mariotti, Manuel Zanettin e Marcello Signorile, con interviste condotte da Giorgio Donini e Umberto Palestini; vuole essere un tassello da affiancare a quelli già prodotti dalla storiografia ufficiale, per ribadire alcuni imprescindibili valori. Il trattino che divide l’integrità del termine resistenze intende far risaltare l’importanza della vita di coloro che permisero quell’indimenticabile momento, trasformando, secondo le parole di Sergio Luzzato, un’avventura in cultura. LA PRIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA (Torino, 25 gennaio - 27 aprile 2008) è stata prodotta dal Museo Diffuso della Resistenza con il coordinamento scientifico di Ersilia Alessandrone Perona con il progetto e l’immagine grafica di Gianfranco Torri. La mostra è così articolata: Sopravvivere - la deportazione a Mauthausen-Gusen per ragioni politiche e il ritorno a Milano. La scelta del silenzio. Vivere - la ricca esperienza di Facetti nell’avanguardia europea, prevalentemente a Londra (1950-1972) e i primi contatti con il cinema francese a Parigi (1959-1960). L’intima elaborazione dell’esperienza vissuta in concentramento. Testimoniare - il bisogno di “portare esperienza” sulla deportazione attraverso i suoi disegni eseguiti nel 1944 e nel 1945 e mai mostrati in pubblico, diventa urgente nell’ultimo decennio della sua vita, sotto la spinta del negazionismo. Grafici per la Democrazia. Una ricerca sulla vita e il lavoro di grafici internazionali che hanno contribuito alla liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo allestita dagli studenti del Biennio specialistico dell’Isia di Urbino: a Germano Facetti, Remo Muratore, Aldo Novarese, Attilio Rossi, Albe e Lica Steiner, Luigi Veronesi, John Haertfield, Willem Sandberg e Hendrik N. Werkman è dedicato un libro. Qui la memoria è intesa come un cantiere laborioso in continua costruzione, in grado di esplorare il passato, interpretare il presente e immaginare il futuro. Mentre il progetto grafico ha il compito di “portare evidenza”, di schiacciare e allontanare l’odio che alberga nell’uomo, è questa la più grande lezione che viene dai maestri che hanno formato la coscienza civile della nostra professione. PROIEZIONE DEL VIDEO R-esistenze ore 15.00 INCONTRO/DIBATTITO CON GLI STUDENTI La democrazia dei grafici presiede ROBERTO PIERACINI Direttore Isia partecipano GIANFRANCO TORRI grafico, curatore della mostra di Germano Facetti LUCIANO BOCCALATTE vicepresidente Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” MAURO BUBBICO grafico, docente Isia PAOLO GIANNOTTI Facoltà di Sociologia LAURA SAFRED Accademia di Belle Arti BERNARDO VALLI Facoltà di Sociologia GIOVANNI LUSSU grafico Penguin, cover story 1960-70. una raccolta di libri della casa editrice Penguin Books curati dall’art director Germano Facetti, a cura della Biblioteca Isia. Nel campo editoriale le copertine della Penguin, con la nuova direzione artistica di Facetti, realizzano una vera e propria svolta innovativa che porta l’immagine complessiva della casa editrice a nuovi livelli di qualità: con innovazioni tipografiche, con la grafica, ma soprattutto attraverso il coordinamento del lavoro progettuale di un gruppo di grafici inglesi con cui collabora realizzando complessivamente 2.000 copertine. PROIEZIONE DEL FILM La scatola gialla di Germano Facetti di Tony West Foto Gaetano Plasmati - Stampa Stibu, Urbania Foto Gaetano Plasmati - Stampa Stibu, Urbania R-esistenze Video-testimonianze di partigiani Documentario prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Urbino, Biennio specialistico di Visual Design IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA, Isia, Istituto Superiore Industrie Artistiche di Urbino, la Facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” e l’Accademia di Belle Arti di Urbino presentano (R)esistere per immagini, Germano Facetti dalla rappresentazione del Lager alla storia del xx secolo, una mostra che vuole rendere omaggio a Germano Facetti, uomo sopravvissuto alla deportazione, art director alla Penguin Books e creativo poliedrico, attraverso i documenti privati e professionali che fanno parte del fondo acquisito dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino. Penguin, cover story 1960-70 Una raccolta di libri della Penguin Books curati dall’art director Germano Facetti, a cura della Biblioteca Isia 1938-1945, la persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia: una mostra a stampa della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. La mostra illustra, con impostazione scientifica e completezza storica, la persecuzione degli ebrei in Italia dal 1938 al 1945. Essa ricostruisce tanto la fase della minorazione dei diritti e della persecuzione sociale, attuate dal 1938 al 1943 sotto il governo fascista del Regno d’Italia, quanto la fase degli arresti, della deportazione e dello sterminio, attuati dal settembre 1943 alla Liberazione nelle regioni poste sotto l’ocRoberto Pieracini cupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana. Isia Istituto Superiore per le Industrie Artistiche via Santa Chiara 36, 61029 Urbino (PU) telefono 0722.320195 www.isiaurbino.it, [email protected] UN AMPIO SETTORE DELLA MOSTRA è dedicata alla scatola gialla, una piccola scatola di carta fotografica Kodak, dove Facetti racchiuse disegni e immagini degli orrori vissuti a Mauthausen-Gusen. Una testimonianza di cui non parlò mai, come mai parlò della sua deportazione. Neppure i suoi famigliari videro questi documenti, i disegni nei quali aveva fissato l’orrore del campo, le fotografie che aveva portato via nei giorni della liberazione, frugando tra i materiali abbandonati dai tedeschi. Riaprì la scatola gialla solo negli ultimi anni della sua vita, a partire dal 1996, anno in cui accettò di raccontare l’esperienza della deportazione nel documentario The yellow Box. A History of Hate di Tony West. Il documentario sarà proiettato durante la mostra. A questo “corpus” centrale si aggiungono altri progetti: R-esistenze, video-testimonianze di partigiani. Il documentario, prodotto dall’Accademia di Belle arti di Urbino nel Bienno specialistico di Visual Design, è realizzato da Raffaele Mariotti, Manuel Zanettin e Marcello Signorile, (R)esistere per immagini Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà I Germano Facetti dalla rappresentazione del Lager alla storia del XX secolo l Museo ospita un percorso di visita dedicato alla città tra il 1938 e il 1948 con la possibilità di visitare un rifugio antiaereo risalente a quel periodo, uno spazio per le mostre temporanee e una sala convegni dove si svolgono quasi quotidianamente rassegne cinematografiche, proiezioni, incontri, convegni, spettacoli, collegati ai temi trattati e aperti alle grandi questioni della contemporaneità. Entrare per una visita è sempre una vera scoperta per i nuovi visitatori: non è infatti un museo convenzionale, ma sperimenta forme di comunicazione e linguaggi espositivi originali e innovativi. Si tratta di un allestimento suggestivo, da visitare con l’ausilio di cuffie che nel cammino svelano testimonianze e suoni. Attraverso filmati, immagini e suggestioni, si viaggia virtualmente nella Torino del decennio che va dalle leggi razziali alla riconquista dei diritti sancita dalla Costituzione repubblicana. Il tutto gratuitamente. Tuttavia lo sguardo del Museo non è rivolto solo al passato: il periodo della Seconda Guerra Mondiale non è che lo spunto per aprirsi ai temi più vasti dei diritti, della libertà, della democrazia, della cittadinanza. L’apertura non è ristretta ai soli temi ma anche al territorio. Il Museo, infatti, si dichiara “Diffuso” sin dalla sua denominazione, non si esaurisce nel suo edificio ma rimanda – mettendoli in rete – a tutti quei luoghi che sono testimonianze della memoria. È un invito a proseguire la visita all’esterno, riscoprendo attraverso i luoghi la storia recente. La scatola gialla di Tony West (1996) «Germano Facetti è un personaggio noto in ambito internazionale per la sua attività di grafico, legata in particolare alla direzione artistica della casa editrice inglese Penguin Books nei rivoluzionari anni Sessanta. Pochissimi seppero che, a diciassette anni, era stato deportato a Mauthausen, per ragioni politiche, dopo essere stato detenuto quattro mesi nel carcere di San Vittore e che per undici mesi aveva sofferto l’esperienza estrema del Lager nel sottocampo di Gusen I. Neanche i suoi familiari videro i documenti della sua vicenda, i disegni nei quali aveva fissato l’orrore del campo, le fotografie che aveva portato via nei giorni della liberazione, frugando fra i materiali abbandonati dai tedeschi. Al suo ritorno a Milano, disgustato dalla mancanza di ascolto verso i superstiti, aveva chiuso tutto in una scatola gialla di carta fotografica Kodak. Egli l’avrebbe aperta al pubblico solo negli ultimi anni della sua vita, a partire dal 1996, anno in cui accettò di raccontare l’esperienza della deportazione nel documentario The yellow Box. A History of Hate di Tony West, usando come documenti i suoi disegni e gli altri materiali raccolti. Grafici per Ma torniamo a Facetti e – in particolare – ai due moduli della mostra dedicati a Prima le priorità manifesto programmatico del 1964 da lui sottoscritto e riproposto in Italia dall’Aiap in anni recenti. Ho ritenuto utile illustrarlo anche con due immagini successive alla sua stesura: La Pub tue (1991) di Alain Le Quernec e la copertina di Leggere agevolmente nella terza età, ricerca sulla comunicazione per ipovedenti realizzato da Enrico Camplani e Gigi Pescolderung per la Città di Venezia. Ci sembra che qui vengano ben esemplificate due aspetti dell’attività del progettista grafico che utilizza le sue competenze per intervenire contro il fumo (la pubblicità uccide), uno degli aspetti deleteri del nostro consumo quotidiano. O, diversamente, per segnalare la necessità di migliorare la leggibilità delle informazioni per i cittadini che abbiano superato i cinquant’anni. Molte delle figure a partire dalle quali gli studenti dell’Isia hanno lavorato realizzando la loro installazione a lato della mostra si sono mossi tra questi due poli. Altri, ai nostri giorni, cercano (non senza difficoltà) di lavorare in questo terreno. L’augurio è che questa mostra, fortemente voluta da Roberto Pieracini, possa costituire un momento di ricerca e di stimolo proprio in queste due direzioni, apparentemente diverse, ma in realtà, complemetari. Non mi sembra affatto poco. Gianfranco Torri Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” L ’Istituto storico della Resistenza in Piemonte nacque come progetto quando ancora sussistevano i Comitati di liberazione nazionale, su impulso del Presidente del Cln piemontese, Franco Antonicelli e di Alessandro Galante Garrone. Furono poi i medesimi membri del Cln che nel 1947 dettero vita all’Associazione per la storia della Resistenza in Piemonte e, poco dopo, all’Istituto storico. Dal 1995 l’Istituto ha assunto la denominazione attuale, in considerazione dell’attività archivistica, scientifica, didattica, che si estende a tutto il XX secolo. Compito dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” è quello di raccogliere, ordinare e conservare gli archivi del Cln e delle formazioni partigiane che operarono nella regione. Tutta la documentazione originale dell’Ufficio storico del Clnrp è custodita nell’archivio dell’Istituto. Essa è continuamente arricchita dai versamenti effettuati dai comandanti e dai partigiani appartenenti alle varie divisioni, oltre che da documenti appartenenti a organismi politici e da microfilm di carte americane, inglesi, tedesche, francesi. La sua attuale consistenza è di circa un milione e trecentomila documenti, la cui descrizione appare nella guida agli archivi della Resistenza, pubblicata dal Ministero per i Beni Culturali nella collana degli Archivi di Stato. Se ne cura attualmente l’informatizzazione, col programma ISIS-Guida adattato dagli Istituti storici della Resistenza. Ai fondi cartacei si aggiungono i documenti custoditi nella nastroteca e nell’archivio fotografico. Il film La scatola gialla non è il racconto tardivo di un sopravvissuto sulla propria vicenda di deportazione, ma è un messaggio che va oltre una tragedia personale: esso trasmette la riflessione maturata nel corso di tutta la vita di un testimone, col supporto di ogni tipo di conoscenza e di esperienza professionale. Per questo egli dichiara, in apertura del film: «Cos’è la storia: un campo infinito, senza confini, dove troverai il mio granello di sabbia. Un granello che è necessario raccogliere, perché, ricordati, c’è sempre gente che smentisce i fatti». Testo a cura di Ersilia Alessandrone Perona e Giovanni De Luna, tratto da La scatola gialla di Germano Facetti, Paravia 2008. Mauthausen-Gusen, febbraio 1945 Qui spesso mi domando se al mondo esistano ancora giardini fioriti, bambini paffuti e frutti canditi, lampadari di cristallo, carretti di arance e feste da ballo. G E R M A N O FA C E T T I nasce a Milano nel 1926. Arrestato nel 1943 come membro armato della resistenza, dopo alcuni mesi trascorsi a San Vittore, viene deportato a Mauthausen. Nel febbraio del ‘44 viene immatricolato col numero 53396 e trasferito al campo di Gusen I, dove diventa amico di Lodovico Barbiano di Belgiojoso che gli dispensa lezioni di dignità e di cultura. Facetti è liberato dalle truppe alleate nel maggio del ‘45, da allora inizia a raccogliere documenti, fotografie, informazion sui nazisti e sulle loro barbarie. In una scatola di cartone dal coperchio giallo conserva un taccuino di poesie, disegni e appunti, suoi e di Belgiojoso, fatti a Gusen. Al rientro a Milano frequenta lo Studio BBPR come disegnatore e lavora con i gruppi comunisti nella ricostruzione delle scuole. Nel ‘50 sposa Mary Crittall, giovane architetto inglese, e si trasferisce a Londra. Studia tipografia alla Central School of Arts and Crafts, inizia l’attività di designer, lavorando a lungo per British Olivetti e indirizza il suo interesse verso la grafica editoriale. Frequenta spesso il Caffè Torino, ritrovo abituale delle avanguardie londinese. Disegna The Poetry Bookshop a Soho e nel ‘56 realizza, con Theo Crosby, This is tomorrow, rassegna-manifesto del nuovo design inglese. ln questo periodo scrive e collabora al Penrose Annual e alla rivista Typographica diretti da Herbert Spencer. Nel ‘59 lascia Londra per Parigi dove frequenta gli ambienti cinematografici. Nel ‘60 approda alla Penguin Books come art director. Collabora ad istituire la Design and Art Directors Association di Londra e ne progetta la prima esposizione. Alla fine degli anni Sessanta è consulente artistico alla Purnell’s History of the Twenthieth Century. Nel ‘72 rientra in Italia, si dedica all’attività di consulente editoriale e all’insegnamento: in Inghilterra e negli Stati Uniti. Disegna guide per L’Espresso; significativa è l’impresa editoriale per la Storia illustrata del Parlamento Italiano. Muore a Sarzana, dove risiedeva insieme alla moglie, l’8 aprile 2006, dopo aver dedicato gli ultimi anni di vita alla catalogazione dell’immenso archivio in suo possesso. 1. James Joyce, A Portrait of the Artist as a Young Man, cover design Germano Facetti, 1960 2. Kingsley Amis, Dom Moraes, Peter Porter, Penguin Modern Poets 2, cover design Germano Facetti, 1962 3. Margery Allingham, Police at the Funeral, cover design Minale/Tattersfield/Provinciali, 1960 4. Keith Waterhouse, Billy Liar, cover design Germano Facetti, 1962 belle ragazze e film a colori. Suoni di campane, 5. Ivor Brown, Chosen Words, cover design Derek Birdsall, 1961 vestiti di seta e musiche lontane... 6. Peter Donaldson, Guide to the British Economy, cover design Willock/Haynes/Aldridge, 1965 Se esistano ancora 7. Vance Packard, The Naked Society, cover design Derek Birdsall, 1966 castelli incantati, 8. Marshall McLuhan, Quentin Fiore, The Medium is the Massage, cover design Germano Facetti 1. camini accesi e campi sconfinati... 2. O se abbiano diviso tutta la terra in tanti quadrati, circondati da reticolati, dove uomini incolonnati camminano disperati con gli zoccoli e lo sguardo nel fango! Mauthausen-Gusen, dicembre 1944 Ho tanto desiderio di un letto soffice e caldo, di silenzio, di una mano che mi accarezzi, di paste dolci! Le poesie sono tratte dal libro Non mi avrete di Lodovico Barbiano di Belgiojoso le immagini dalle pagine del ‘taccuino’ di Facetti Mauthausen-Gusen, marzo 1945 Vorrei, al mio ritorno, ritrovare tutto come ho lasciato, come risollevando un velo sopra cose delicate. Risvegliando mia moglie con un bacio sentirmi domandare “che ore sono?”. Mauthausen-Gusen, maggio 1945 Ho fame, non mi date da mangiare, ho sete, non mi date da bere, ho freddo, non mi date da vestire, ho sonno, non mi lasciate dormire! Sono stanco, mi fate lavorare, sono sfinito, mi fate trascinare un compagno morto per i piedi, con le caviglie gonfie e la testa che sobbalza sulla terra con gli occhi spalancati... 3. 4. 5. Ma ho potuto pensare una casa in cima a uno scoglio sul mare proporzionata come un tempio antico. Sono felice, non mi avrete. 6. 7. 8. 2 3 ATTRAVERSO IL PROGETTO DI NOVE LIBRI vengono indagate e raccontate le vite e il lavoro degli italiani Remo Muratore, Aldo Novarese, Attilio Rossi, Albe e Lica Steiner, Luigi Veronesi e Germano Facetti e accostate a quelle degli olandesi Willen Sandberg e Hendrik N. Werkman, e del tedesco John Heartfield. Grafici che, con l’arrivo degli alleati e l’incalzare dei massacri tedeschi, sentirono il dovere di mettere a disposizione della stampa clandestina la loro esperienza professionale. In Italia parteciparono da protagonisti alla rinascita culturale del Paese, si impegnarono per il riconoscimento professionale e per affermare il ruolo sociale del grafico. “Il nuovo assetto sociale richiese un nuovo immaginario visivo e l’entusiasmo per le sperimentazioni delle avanguardie tedesche” portò al rinnovamento del linguaggio basandolo sul rigore dell’essenziale e spostando l’attenzione da ciò che è ornamentale a ciò che è significante. Il progetto viene proposto sfruttando la metafora libro-uomo. Quando Hitler prese il potere nel ‘33 il primo imperativo fu quello di mettere al rogo i libri per passare poi allo sterminio degli uomini. La storia dell’umanità è costellata di roghi di libri e di massacri di innocenti. A Gusen Facetti realizzò i suoi primi libretti e con Belgiojoso usò la poesia per alleviare le pene dei deportati. Uscito vivo da quell’inferno “si farà grafico per testimoniare Mauthausen” e circa vent’anni dopo, come art director della Penguin Books, organizzerà con successo le collane tascabili, strumenti economici e popolari di diffusione della cultura. Perciò per noi il libro (la grafica) è il più fine degli strumenti, da contrapporre all’odio e alla violenza mentre la memoria (la biblioteca) è il cantiere laborioso, in continua costruzione, in grado di poter indagare il tema della guerra e il valore delle immagini. Il progetto grafico ha il compito di “portare evidenza”, di schiacciare e allontanare l’odio che alberga nell’uomo, di raccontare il mondo e disegnare la visione del futuro che vogliamo. È questo l’insegnamento dei maestri Mauro Bubbico che hanno contribuito a formare la coscienza civile della nostra professione. Caterina Carli - Il progetto vuole creare un grande ponte tra arte e poesia attraverso le due città dell’esperienza artistica di Rossi, l’interprete di una cultura senza frontiere. L’attenzione è rivolta al suo lavoro per Campo Grafico e cerca di stimolare la concezione di una moderna idea di grafica. ATTILIO ROSSI Albairate 1909 - Milano 1994 Caterina Giuliani - Per raccontare l’impegno di Albe e Lica Steiner durante il periodo dell Resistenza e della ricostruzione ho scelto di realizzare un libro illustrato; spero che il segno caldo della matita restituisca l’umanità e la forza morale di questi due grafici. Fabrizia Morganti - L’intento comunicativo del mio progetto è quello di accostare immagini di “cruda realtà” a didascalie “universali”, per avvalorare il concetto di ripetitività dell’orrore. Tutto sarà svelato nelle pagine finali dalla relazione con le immagini del Taccuino di Facetti. Müge Yilmaz/Elena Papassissa - Citazione da Experimenta WILLEM SANDBERG Amersfoort 1897 - Amsterdam 1984 Typografica 4, Homo Socialis: «Un principio di vita interiore è un dono». La sua personalità traspare nei lavori, come nel modo di vivere quasi meditativo. Affascinato dalle cose semplici e dai materiali ruvidi e poveri, riesce a trasmettere l’umanità. Studia arte ad Amsterdam, viaggia, visita la Bauhaus e nel 1928 stringe una collaborazione con il Stedelijk Museum. Durante l’invasione tedesca produce numerose carte d’identità false. Nel 1941 nasconde le opere d’arte a Castricum. Si forma professionalmente attraverso due avvenimenti: la collaborazione con lo Studio Boggeri e la partecipazione alla Resistenza. Costruisce su queste esperienze il suo modello etico-politico, che è alla base del suo lavoro di grafico e di insegnante. Stefano Faoro - Due elementi: il primo è un’indagine sulla ricerca artistica e le sue applicazioni (rappresentate da scenografie, spazi, traiettorie, tridimensionalità), il secondo è il suo lavoro nella Resistenza, la falsificazione dei documenti (rappresentata dalla filigrana). LUIGI VERONESI Milano 1908 - 1998 Yilmaz/Papassissa - Personaggio misterioso e introverso, vive la maggior parte della sua vita a Groningen. I nazisti lo costringono a nascondersi: l’unico modo per comunicare con il mondo esterno è la rivista clandestina The Next Call, spedita personalmente agli artisti delle avanguardie europee. ALDO NOVARESE Chieri 1912 - Milano 1983 Frequenta la scuola Artieri Stampatori di Torino e L’Istituto Tipografico di Pavia. Giovanissimo entra nello studio artistico della Nebiolo, di cui diventerà responsabile. In settant’anni di vita ha disegnato 104 famiglie di caratteri. HENDRIK N. WERKMAN Leens 1882 - Bakkeveen 1945 Appartiene al gruppo artistico De Ploeg. Nel 1940 progetta The Blue Barge. Produce The Next Call, rivista sperimentale e d’avanguardia. Nel marzo del 1945, la Gestapo lo arresta per stampa clandestina e lo fa fucilare. Fotografo, pittore, grafico, scultore, regista e scenografo, è stato uno dei più importanti protagonisti nella storia dell’arte e delle arti applicate del primo e secondo dopoguerra italiano. Laura Fuligna - Il progetto del libro sulla persona di Aldo Novarese scopre il lato meno conosciuto del tipografo; con la reinterpretazione di alcuni suoi lavori si cerca di raccontare il periodo della lotta partigiana da lui vissuto in prima persona. GERMANO FACETTI Milano 1926 - Sarzana 2006 Studia tipografia alla Central School of Arts and Crafts, inizia l’attività di designer per la British Olivetti. Nel ‘60 approda alla Penguin come art director. Nel ‘72 rientra in Italia per dedicarsi all’attività di consulente editoriale e all’insegnamento. sudamericana e messicana. È persona con “... un’autenticità che sarà la sua forza e la sua originalità”. REMO MURATORE Chieri 1912 - Milano 1983 ALBE E LICA STEINER Milano 1913 - Raffadali 1974 Milano 1914 - Milano 2008 Aprono il loro studio grafico nel ‘39 ed entrano a pieno titolo nella storia della grafica. Dalla stampa clandestina, all’insegnamento e agli impegni per le principali case editrici italiane, il loro lavoro – basato su una grande attenzione per la qualità – è sempre rivolto a un fine educativo e morale. Fondatore della rivista Campo Grafico, dal 1935 a Buenos Aires collabora con i più grandi protagonisti della cultura spagnola, Luna Castroni - L’obiettivo del progetto è quello di mostrare in maniera chiara e incisiva il lavoro di Remo Muratore. Il libro è diviso in due sezioni: la prima sulla vita del grafico, la seconda è invece dedicata alla mostra di Bordeaux sulla Resistenza curata, nel 1946, con Italo Pietra. 1938-1945, la persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia: una mostra a stampa della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. La mostra illustra, con impostazione scientifica e completezza storica, la persecuzione degli ebrei in Italia dal 1938 al 1945. Essa ricostruisce tanto la fase della minorazione dei diritti e della persecuzione sociale, attuate dal 1938 al 1943 sotto il governo fascista del Regno d’Italia, quanto la fase degli arresti, della deportazione e dello sterminio, attuati dal settembre 1943 alla Liberazione nelle regioni poste sotto l’occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana. Roberto Pieracini Penguin Books Se ancora ci siano profumi e sapori, Grafici contro Se, d’altronde, si analizza parte della produzione grafica e di manifesti realizzata negli ultimi decenni, è sufficiente elencare una serie di temi perché emergano, immediatamente, alcuni altri nomi che vi hanno operato. In Italia Massimo Dolcini e Gianni Sassi (la stagione della grafica di pubblica utilità) e Andrea Rauch (il manifesto politico). E, spostandoci velocemente per il mondo: Seymour Chwast e Milton Glaser (diritti civili negli Usa e opposizione alla guerra in Vietnam), Roman Cieslewicz (i diritti dell’uomo), David Tartakover (per la fine del conflitto tra Israele e la Palestina), Shigeo Fukuda e U.G. Sato (contro il riarmo del Giappone e gli esperimenti nucleari) per arrivare alla recente opposizione al conflitto in Iraq (Alain Le Quernec, Uwe Loesch, Isidro Ferrer). Ovviamente si tratta solo di alcuni nomi: altri potrebbero entrare a far parte di quest’elenco, completandolo e integrandolo. Penguin, cover story 1960-70. una raccolta di libri della casa editrice Penguin Books curati dall’art director Germano Facetti, a cura della Biblioteca Isia. Nel campo editoriale le copertine della Penguin, con la nuova direzione artistica di Facetti, realizzano una vera e propria svolta innovativa che porta l’immagine complessiva della casa editrice a nuovi livelli di qualità: con innovazioni tipografiche, con la grafica, ma soprattutto attraverso il coordinamento del lavoro progettuale di un gruppo di grafici inglesi con cui collabora realizzando complessivamente 2.000 copertine. Michela Povoleri - Il progetto sceglie di considerare una trentina di fotomontaggi pubblicati dalla rivista Aiz durante la produzione del 1933. La messa in pagina elabora il concetto di fotomontaggio e riflette sul rapporto comunicativo tra immagine e testo. Tutta la storia addosso R-esistenze PORTARE OGGI una mostra su Germano Facetti in Urbino ed inaugurarla nel Giorno della Memoria è una straordinaria opportunità per rendere meno convenzionali e scontate le manifestazioni che di solito si tengono in queste occasioni. Un documentario sul tema della Resistenza, prodotto dall’Accademia di Belle arti di Urbino nel Bienno Specialistico di Visual Design FACETTI È MORTO POCHISSIMI ANNI FA, nel 2006, ma non è mai stato in Italia un uomo alla ribalta della cronaca culturale. Dico ciò in quanto per la rilevanza della sua personalità di intellettuale e grafico, basti pensare alla sua grande stagione londinese alla Penguin Books, avrebbe potuto benissimo figurare, almeno a partire dal 1972 data in cui ritorna in patria, fra i protagonisti di un lungo e travagliato periodo culturale e politico del nostro Paese. Ma ciò non è avvenuto ed oggi purtroppo se si chiede ad uno studente che frequenta un corso di comunicazione a livello universitario, qualche cosa su di lui, le risposte confermano la sua poca notorietà. 4 1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia Documenti per una storia Una mostra a stampa della Fondazione CDEC: Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. ... la banda fu il luogo sorprendente di un’acculturazione. Tanti ragazzi erano diventati partigiani senza capirne le ragioni, anzi senza quasi chiedersele... avevano ascoltato in montagna parole adatte per attribuire senso alla loro condizione, così da trasformare un’avventura in cultura... erano stati eroi nella più antieroica delle maniere, limitandosi a riconoscere che un futuro degno aveva bisogno di un presente rischioso, e che i rischi del presente andavano corsi in prima persona. Sergio Luzzato La mostra illustra, con impostazione scientifica e completezza storica, la persecuzione degli ebrei in Italia dal 1938 al 1945. Essa ricostruisce tanto la fase della minorazione dei diritti e della persecuzione sociale, attuate dal 1938 al 1943 sotto il governo fascista del Regno d’Italia, quanto la fase degli arresti, della deportazione e dello sterminio, avvenuti dal settembre del 1943 alla Liberazione nelle regioni poste sotto l’occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana. QUESTI FATTI TUTTI INSIEME rendono particolarmente significativa l’inaugurazione di questa mostra in Urbino, ma a me piace rilevare al di là della straordinaria e raffinata lezione che da essa deriva, l’enorme peso specifico di quest’uomo che sembrava avere tutta la storia addosso. A me sembra che proporre ai visitatori ed agli studenti il volto scavato e la voce di Facetti sia un modo per riequilibrare le cose. ABITUATI COME SIAMO alle performances delle archistar o dei sacerdoti intoccabili ella comunicazione, che vorrebbero essere celebrati come le star, risulta scioccante incontrare, attraverso le immagini del film La scatola gialla di Tony West, le mani ossute di Facetti che tirano fuori da una vecchia scatola di cartone Kodak un piccolo libretto. È un brandello di memoria, un pezzo del campo di concentramento, ricoperto di tela logora e da due mostrine identificative, come fosse un’opera di Burri, anche se c’è una enorme differenza fra quell’oggetto nascosto ed i quadri del maestro umbro. Infatti quel piccolo libro, al di là della sua straordinaria evidenza estetica, ci fa entrare immediatamente nell’abisso della memoria riportata davanti a noi dalla sua voce, della sua faccia, ma anche dalle cartelle e dai libri che riempiono gli scaffali del suo studio. L’UOMO FACETTI negli ultimi anni della sua vita, attraverso le lunghe interviste che ci rimangono ci fa sapere che è necessario aprire quella scatola facendo uscire quelli che lui stesso definisce “altri incubi”. Si preoccupa di celebrare i compagni morti e quelli che si sono suicidati, poi sente l’obbligo morale di prendere lui stesso il testimone continuando a proporci la memoria in tutta la sua evidente drammaticità, ma cercando anche di dare spiegazioni che vanno direttamente al cuore dei problemi. Facetti pur mostrando i pregevoli disegni fatti durante la prigionia e dimostrando in ogni suo gesto il raffinato spirito creativo che lo contraddistingue, non parte mai da un problema estetico per sviluppare il proprio ragionamento. Tutto ciò che lo riguarda è essenziale e terribilmente vero come sono necessari i disegni, le raffigurazioni ed il libro fasciato da un pezzo di quella tragica divisa che lo ricopriva durante la prigionia tutto ha l’urgenza e l’evidenza di una storia personale e collettiva che non può e non deve essere dimenticata. Il grande problema della sua vita è testimoniare ciò che ha visto e vissuto raccontando a tutti la natura di quell’odio che va comunque studiato e capito perché c’è la paura che il tutto si ripeta. Facetti non vuole dare un nuovo smalto alla memoria e non ha interesse ad elaborare una scrittura che trasformi il tutto in un oggetto da inserire in una bacheca, uno fra i tanti dell’attuale supermarket culturale. ECCO PERCHÉ la figura di questo uomo è fuori dal comune e risulta quasi ingombrante per lo spettatore contemporaneo. Un uomo che dopo essersi salvato dal campo di concentramento, abbandona il proprio paese per il timore di incontrare quegli italiani che l’avevano consegnato, poco più che adolescente, ai tedeschi. Un uomo la cui straordinaria e semplice fisicità potrebbe apparire al di là del tempo e fuori moda per un pubblico di giovani che si sentono attratti dai linguaggi visivi contemporanei, ma il cui metro di giudizio è oramai fortemente condizionato da quelle che sono le strategie di comunicazione che vanno per la maggiore. Proprio per questo motivo la sua storia, la sua vita, il suo pensiero e le sue opere, oltre a riproporre l’urgenza ed il problema della salvaguardia e della elaborazione continua della memoria, possono anche essere di esempio per le nuove generazioni che si apprestano a lavorare nel mondo delle immagini e non solo con esse. Soprattutto potrebbero essere una buona occasione per rimettere in discussione quel processo di astrazione e di spettacolarizzazione continua che sembra accompagnare il mondo ridondante e ipertecnologico di una certa cultura visiva contemporanea. Bernardo Valli 5 Immagini dell’archivio Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea In questo senso un filo preciso collega la prima parte di questa mostra (dedicata alla cattura di Facetti da parte dei fascisti, la sua deportazione nel lager e al rientro nella Milano del dopoguerra) con quella del suo ritorno in Italia – dopo la lunga avventura professionale a Londra - e il soggiorno degli ultimi anni a Sarzana. In cui riprende in mano la “scatola gialla” che contiene il suo taccuino di Mauthausen e che, con il filmato di Tony West, conclude la presentazione della mostra. Progetto espositivo che è stata pensata con un obiettivo principale: riproporre il profilo e i lavori di un grafico non adeguatamente conosciuto nel nostro paese. E altri due che ne discendono direttamente. Nella prima edizione a Torino, inaugurata nel Giorno della Memoria 2008, si è anche voluto presentare al Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà il suo vasto archivio di immagini sulla storia del XX secolo, acquisito dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” e messo a disposizione di studiosi e ricercatori. A un anno di distanza nella seconda edizione presentata all’Isia è sembrato utile porsi un secondo obiettivo, ad essa particolarmente consono. Verificare – con il laboratorio Grafici per la Democrazia realizzato da Mauro Bubbico con gli studenti del secondo anno del Biennio specialistico – quanto della lezione professionale e di vita di Facetti possa costituire oggi occasione per una riflessione più generale, quanto mai d’attualità. Fare i conti, cioè, con l’uso che è stato fatto (e che si può fare) delle immagini come momento di conoscenza e difesa dei diritti, di riflessione di lavoro, in un “cantiere” della democrazia e della libertà. Presentando, in una collana di biografie, alcune delle figure “compagne di viaggio” in questa dimensione di rapporto tra etica/storia/professione. Grafici per la Democrazia. Una ricerca sulla vita e il lavoro di grafici internazionali che hanno contribuito alla liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo allestita dagli studenti del Biennio specialistico dell’Isia di Urbino: a Germano Facetti, Remo Muratore, Aldo Novarese, Attilio Rossi, Albe e Lica Steiner, Luigi Veronesi, John Haertfield, Willem Sandberg e Hendrik N. Werkman è dedicato un libro. Qui la memoria è intesa come un cantiere laborioso in continua costruzione, in grado di esplorare il passato, interpretare il presente e immaginare il futuro. Mentre il progetto grafico ha il compito di “portare evidenza”, di schiacciare e allontanare l’odio che alberga nell’uomo, è questa la più grande lezione che viene dai maestri che hanno formato la coscienza civile della nostra professione. coopertina Alcuni bozzetti di copertina La deportazione nel lager è “una condizione di liminarità e di sospensione con la quale fare i conti tutta la vita”, scrive Bruno Maida in Non si è mai ex deportato, la sua recente biografia di Lidia Beccaria Rolfi. con interviste condotte da Giorgio Donini e Umberto Palestini; vuole essere un tassello da affiancare a quelli già prodotti dalla storiografia ufficiale, per ribadire alcuni imprescindibili valori. Il trattino che divide l’integrità del termine resistenze intende far risaltare l’importanza della vita di coloro che permisero quell’indimenticabile momento, trasformando, secondo le parole di Sergio Luzzato, un’avventura in cultura. Istituzione del «Giorno della Memoria» in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Legge 20 luglio 2000, n. 211 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000 LA FONDAZIONE CDEC La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea è un istituto storico culturale indipendente e senza fini di lucro, con personalità giuridica, riconosciuto con Dpr 4 aprile 1990, con sede a Milano. Articolo 1 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Nel 1955, in occasione del X anniversario della Liberazione e della fine della Repubblica Sociale Italiana e dell’occupazione nazista, la Federazione giovanile ebraica d’Italia costituì il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), avente per scopo, secondo il suo primo Statuto del 1957, “la ricerca e l’archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza” e la loro divulgazione. Nel 1986, dopo vari ampliamenti, il CDEC si è costituito in Fondazione. Lo Statuto stabilisce che essa è un istituto indipendente, posto sotto l’egida dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Art. 1) e soggetto alla vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali (Art. 18) e alla vigilanza statutaria dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Art. 17). Stabilisce inoltre che: «La Fondazione non ha scopo di lucro. L’attività della Fondazione consiste nel promuovere lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli Ebrei, con particolare riferimento all’Italia ed all’età contemporanea, assicurando la raccolta di ogni relativa documentazione. Tramite la sua attività la Fondazione intende contrastare ogni forma di razzismo e antisemitismo, anche al fine di promuovere la tutela dei diritti civili al riguardo. La Fondazione conserva nel tempo, tramite le sue strutture e la sua attività, la memoria della persecuzione antiebraica fascista e nazista Il materiale acquisito dalla Fondazione di interesse storico, archivistico, bibliografico è patrimonio inalienabile dell’ebraismo italiano.». La Fondazione CDEC costituisce il principale punto di riferimento per lo studio degli ebrei in Italia nell’età contemporanea, della persecuzione fascista e nazista, della situazione odierna dell’antisemitismo, della storia e della presenza culturale degli ebrei nel mondo. A seguito del particolare impegno di documentazione, ricerca e memoria della Shoah, la Fondazione CDEC può essere considerata il “luogo della memoria” delle migliaia di ebrei d’Italia uccisi in deportazione. R-esistenze è un breve documentario, una serie di testimonianze raccolte in occasione di una progettata, nuova edizione della mostra, realizzata alcuni anni fa a Villa Manin, che presentava, nella sua accezione più ampia ed internazionale, lavori fotografici di Danilo De Marco e Gian Luigi Colin legati al tema della Resistenza. Una sezione della mostra, chiamata Achtung Banditen, riproduceva in gigantografie, i volti attuali di partigiani che in gioventù avevano combattuto la guerra di liberazione. Essi, durante la Resistenza, secondo il loro grado di “pericolosità”, venivano effigiati in piccoli volantini quali ricercati, e identificati con la scritta Achtung Banditen. Le forti e struggenti foto di Danilo De Marco, diventano un atto di resurrezione; immagini che, da un lato, rendono omaggio ai combattenti per la libertà, dall’altro, segnalano l’urgenza di ritrovare una generazione che, nel giro di pochi anni, sarà inevitabilmente scomparsa. Ogni incontro, fissato per realizzare i ritratti, si era trasformato in un “amarcord” fatto di racconti, particolari sconosciuti, leggendari episodi che tornavano a vivere e chiedevano con pathos, di non essere dimenticati. Per scongiurare il pericolo sempre latente di consegnare questi straordinari protagonisti all’agguato di un revisionismo di maniera è nato il documentario R-esistenze. IL DOCUMENTARIO, prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Urbino nel Bienno specialistico di Visual Design e realizzato da Raffaele Mariotti, Manuel Zanettin e Marcello Signorile, con interviste condotte da Giorgio Donini e Umberto Palestini, vuole essere un tassello da affiancare a quelli già prodotti dalla storiografia ufficiale, per ribadire alcuni imprescindibili valori. Il trattino che divide l’integrità del termine resistenze intende far risaltare l’importanza della vita di coloro che permisero quell’indimenticabile momento, trasformando, secondo le parole di Sergio Luzzato, un’avventura in cultura. A questa cultura è dedicato il lavoro che, attraverso le parole di alcuni protagonisti, ci ricorda, tra l’altro, come molti distaccamenti partigiani erano una piccola comunità multietnica, come la lotta di liberazione fu combattuta da tutte le classi sociali senza alcuna differenzazione, a cui le donne fornirono un apporto fondamentale, come la scomparsa dei testimoni potrà rappresentare l’oblio per chi, morendo in combattimento, non ha avuto neppure l’onore di un riconoscimento ufficiale. Di queste testimonianze, alcune rimarranno indelebili: quella di Ferriero, che al termine di un drammatico racconto di violenza e dolore sostiene che l’odio non lo si può coltivare e le parole della Walkiria che non vorrebbe avere vent’anni perché significherebbe non aver vissuto quella straordinaria esperienza. Articolo 2 In occasione del Giorno della Memoria di cui all’Art.1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere. 27 gennaio 2009 - Mostra 53396 presso l’Isia di Urbino Coordinamento ROBERTO PIERACINI Allestimento e comunicazione MAURO BUBBICO Giornale 53396 GLI STUDENTI del 2° anno del Biennio specialistico con ROBERTO STEVE GOBESSO Ufficio stampa LUCIA PIGLIAPOCHI ufficio comunicazione Isia Direzione amministrativa GIUSEPPE CUCCARO Ufficio di ragioneria ENRICO CASTELLUCCI Segreteria LEDA MARCHETTI, DANIELA MILORDO (R)esistere per immagini Germano Facetti dalla rappresentazione del Lager alla storia del XX secolo Mostra prodotta dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; a cura dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” e di Gianfranco Torri, presentata a Torino, 25 gennaio - 27 aprile 2008 con il sostegno della Compagnia di San Paolo R-esistenze Video-testimonianze di partigiani Documentario prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Urbino nel Biennio specialistico di Visual Design, è stato realizzato da Raffaele Mariotti, Manuel Zanettin e dal docente Marcello Signorile Grafici per la Democrazia Ricerca sulla vita e il lavoro di grafici internazionali che hanno contribuito alla liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo, è stata realizzata dagli studenti del 2° anno del Biennio specialistico Caterina Carli, Luna Castroni, Stefano Faoro, Laura Fuligna, Caterina Giuliani, Fabrizia Morganti, Elena Papassissa, Michela Povoleri, Antonio Pucci, Erica Preli, Müge Yilmaz e dal docente Mauro Bubbico Penguin, cover story 1960-70 Una raccolta di libri della Penguin Book curati dall’art director Germano Facetti a cura della Biblioteca Isia 1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia Documenti per una storia, una mostra a stampa della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano JOHN HEARTFIELD Berlino 1891 - 1968 Immagine del manifesto Teatro dei Sassi, fotografia di Gaetano Plasmati - Si ringraziano i coadutori per la collaborazione Isia Istituto Superiore per le Industrie Artistiche via Santa Chiara 36 - 61029 Urbino (PU) - telefono 0722.320195 - www.isiaurbino.it - [email protected] Entra nel Partito comunista tedesco nel 1918; produrrà scritti, disegni e poster. Collabora con la rivista Aiz. ed ha fatto del fotomontaggio una forma d’arte innovativa. Un grande esempio di avversione concettuale al Nazismo. 6 Quello che resta come patrimonio comune della Resistenza, è la lotta popolare per la libertà. È un prodotto che resterà nella storia d’Italia. Federico Chabod 7 8 fresco di stampa/gennaio Isia Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Urbino Elaborato: rivista di 8 pagine in occasione della mostra 53396 (R)esistere per immagini per la Giornata della memoria Progetto e realizzazione: gli studenti del 2° anno del Biennio specialistico dell’Isia di Urbino con Roberto steve Gobesso Formato: cm 32 x 47 a quattro colori Un ringraziamento particolare a Mauro Bubbico GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 05 Alcuni bozzetti per l’illustrazione IL NUOVO DOMINO MEDIORIENTALE Francesco Bongiorni < LA GUERRA PER LA GUERRA > IL BUIO OLTRE GAZA LE STRATEGIE DI OBAMA LIMES CONTINUA SU www.limesonline.com 1 2009 fresco di stampa/gennaio Cliente: Gruppo Editoriale L’Espresso Elaborato: copertina di Limes/Rivista italiana di geopolitica numero 1.2009 Progetto e illustrazione: Roberto steve Gobesso www.limesonline.it Formato: cm 17 x 24 a quattro colori GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 06 I BALCANI SENZA MILOSE�IC L’EUROPA DOPO HAIDER KOSOVO DIETRO LE QUINTE COME RIFARE I BALCANI LO STATO D’EUROPA ^ AUTORITRATTO DELL’UOMO CHE SPAVENTA IL MONDO COME CAMBIA LA JUGOSLAVIA DERIVE ANTISEMITE ALL’EST RTA LA CARI CON C E A OLO LINGU LE EL D PEE EURO 2•99 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 2.1999 UNA CHANCE PER L’ITALIA 5•2000 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 3•2000 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 3.2000 5.2000 PROGETTO JIHAD GUERRA SANTA IN TERRA SANTA IL NOSTRO ISLAM I BALCANI ALLE PORTE ISRAELE E PALESTINA, LE FRONTIERE POSSIBILI I MUSULMANI D’EUROPA SEPARATI IN CASA? EUROPA BALTICA E ITALIA ADRIATICA L’IMPOTENZA DELLA SUPER POTENZA PROSSIMO OBIETTIVO SADDAM I CIRCUITI DEI TERRORISTI QUANDO OSAMA SERVIVA 2•2002 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 2.2002 I MISTERI DEL KOSOVO L’EURO DELUSIONE ITALIANA SONDAGGIO GEOPOLITICO GLI ITALIANI E LA NATO ‘ DOPO LA GUERRA 3•2004 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 1•2004 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 1.2004 3.2004 speciale: centesima copertina di Limes/dall’archivio Cliente: Gruppo Editoriale L’Espresso Limes/Rivista italiana di geopolitica Per festeggiare la centesima copertina ne pubblichiamo alcune (fra le più ‘indovinate’...) GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 07 LE MANI GUERRE STELLARI LA CORSA AGLI OCEANI TERRE DI COSA NOSTRA IL CASO GALILEO ALLARME PIRATI I COLORI DELLE PIOVRE DI CHI È LA LUNA NON SOLO STELLE E STRISCE L’ITALIA SENZA ITALIA 5•2004 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 5.2004 GLI IMPERI DEL MARE COME MAFIA COMANDA SULLO SPAZIO 4 2006 2•2005 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO 2.2005 MAI DIRE GUERRA 4.2006 IL MONDO DOPO WALL STREET IL CLIMA DELL’ENERGIA MISSIONI ALL’ITALIANA SE L’AMERICA NON COMANDA PIÙ IL TEMPO CHE FARÀ LA TRAPPOLA AFGHANA LE GUERRE DEI TUBI I SOLDATI RACCONTANO L’ITALIA A RISCHIO LE NUOVE MAPPE DEL POTERE L’UTOPIA DI OBAMA: VIVERE SENZA MURI LIMES CONTINUA SU www.limesonline.com 3 2007 3.2007 . illustrazione di Claudio Appetito LIMES CONTINUA SU www.limesonline.com 6 2007 6.2007 . illustrazione di Claudio Appetito 5 2008 5.2008 speciale: centesima copertina di Limes/dall’archivio Cliente: Gruppo Editoriale L’Espresso Limes/Rivista italiana di geopolitica GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 08 Alcuni bozzetti per l’immagine steve steve ESISTE L’ITALIA? DIPENDE DA NOI LE TRIBÙ DELLO STIVALE I NUOVI ITALIANI LO STATO DI MILANO Francesco Bongiorni LIMES CONTINUA SU www.limesonline.com 2 2009 fresco di stampa/febbraio Cliente: Gruppo Editoriale L’Espresso Formato: cm 17 x 24 a quattro colori Elaborato: copertina di Limes/Rivista italiana di geopolitica numero 2.2009 Progetto e illustrazione: Roberto steve Gobesso internet www.limesonline.it GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 09 b a c d Largo Chigi 19 . 00187 Roma Segreteria: telefono 06.67792267 . fax 06.67792272 [email protected] www.pariopportunita.gov.it Foto © Marka/Digital Vision Design Studio Ghirotti Gobesso . III.2009 vinciamo ogni discriminazione e fresco di stampa/marzo Cliente: UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità Nell’ambito della Maratona di Roma 2009 Iniziative: Vinciamo ogni discriminazione Contro tutte le discriminazioni Immagine coordinata Elaborati: a. b.: maglietta, fronte e retro c.: bandana d.: portacellulare e.: striscione formato cm 300 x 88 Progetto e realizzazione: Roberto steve Gobesso GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 10 Largo Chigi 19 . 00187 Roma Segreteria: telefono 06.67792267 . fax 06.67792272 [email protected] Foto © Marka/Digital Vision vinciamo ogni discriminazione www.pariopportunita.gov.it Design Studio Ghirotti Gobesso . III.2009 f g fresco di stampa/marzo Cliente: UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità Nell’ambito della Maratona di Roma 2009 Iniziative: Vinciamo ogni discriminazione Contro tutte le discriminazioni Elaborati: f.: fondale stand formato cm 400 x 200 g.: arco gonfiabile Fotografie: Paola Ghirotti GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 11 documentazione/marzo Cliente: UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali 22 marzo Maratona di Roma 2009 Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità Fotografie: Paola Ghirotti GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 12 REGIONE LAZIO ASSESSORATO AL TURISMO REGIONE LAZIO ASSESSORATO AL TURISMO vuoto a perdere/2008-2009 Cliente: A & C Advertising & Communication Elaborato: bozzetti di copertine per una carta geoturistica del Lazio per Regione Lazio Assessorato al Turismo Progetto e realizzazione: Roberto steve Gobesso Alessandra Grossi Non concluso/Progetto in corso GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 13 Reportage del 2004 sulla coltivazione, lavorazione, mercato e utilizzo dell’alga nori Fotografie: © Paola Ghirotti Pubblicato da la Repubblica.it link: www.repubblica.it/2006/12/ gallerie/ambiente/raccolta-alghe/1.html VISTO Giappone: tra crisi e cadute di stile Intervista a Paola Ghirotti Condotta da Nicole Ramadori e andata in onda su La notte di Radio 1 il 25 febbraio link: www.radio.rai.it/radio1/lanottediradio1 IN APRILE DA NON PERDERE Oh my God! Collettiva con O T A T L O ASC LETTO I tesori dell’altro. Il contrasto al razzismo: un percorso visivo Piergiorgio Branzi Jean Marc Caimi Anne Frédérique de Bellefroid Olimpia Ferrari Paola Ghirotti Federico Granell Michel Kirch Piero Marsili Libelli Curatore Eleonora Lucangeli Inaugurazione giovedì 2 aprile alle ore 18.00 Durata dal 2 al 25 aprile Sedi ICIPICI, via Giulia 96, www.icipici.it Galleria via Giulia 95, Roma Orario lunedì-venerdì ore 10.30-19.00 sabato aperto su appuntamento telefono 338.6452963 Catalogo in galleria Articolo di Roberto steve Gobesso Pubblicato su Hi Art semestrale d’informazione dell’Alta Formazione Artistica e Musicale Gangemi editore, anno II, numero 2 gennaio-giugno 2009, pagine 76-81 Sufi & zen calligraphy Calligrafia orientale ed estremo orientale di Roberto steve Gobesso e Bibi Trabucchi Inaugurazione giovedì 16 aprile alle ore 17.00 Durata dal 17 al 24 aprile Orario dalle 16.00 alle 20.00 Sede Alif, piazza dei Campani 9, Roma Alla mostra si aggiungono due conferenze e un workshop Le conferenze accompagnano l’inaugurazione della mostra ore 18.00 - Roberto steve Gobesso Un impero di segni ore 19.00 - Bibi Trabucchi Il futuro di un’arte antica Il corso sabato 18 e domenica 19 aprile introduce all’esperienza diretta nell’arte della calligrafia giapponese e araba Prenotazioni e iscrizioni all’Alif o con una e-mail a [email protected] brevi dallo studio GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 14 Urbino, casa Aacher, 1978 Udine, marzo 2008 SS219 fra Umbertide e Gubbio, gennaio 2009 Ovaro, agosto 2008 Urbino, gennaio 2009 Roma, settembre 2008 Urbino, Isia, 16 gennaio 2009 Roma, 6 febbraio 2009, l’ultimo ‘regalo’ che ci hanno lasciato sulla serranda dall’archivio fotografico Scritte sui muri, sulle serrande, sulle lavagne, per terra, scritte... Fotografie di Roberto steve Gobesso con telefono portatile Nokia 3110 classic risoluzione 1,3 megapixel GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com NUMERO CINQUE . GENNAIO/MARZO 2009 . PAGINA 15 GRAPHICZINE NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLO STUDIO GHIROTTI GOBESSO . ROMA . www.ghirottigobesso.com 22.marzo.2009 Maratona di Roma . © Paola Ghirotti PAGINA 16