TORINO 24 24-9-2005 9 2005 DISTURBI DEL SONNO IN ETA’ PEDIATRICA : fisiopatologia dei sistemi di allerta Annamaria Moschetti Maria Luisa Tortorella CASI CLINICI CLINICI: 1) St Stefano f 2) Emilio e Roberta 3) Giovanni STEFANO:Gentile dottoressa buongiorno,mi chiamo Elisabetta e ho letto con molto interesse i suoi articoli sulla nanna pubblicati sull'ultimo UPPA.Mi rivolgo a Lei perchè la risposta p che ho ottenuto dal mio p pediatra è che "ci sono situazioni molto p peggiori".Sarà gg sicuramente vero ma io ho una stanchezza cronica che sta cominciando anche a darmi qualche problema di salute.Il mio bimbo che ormai compie 1 anno, difficilmente riesce a dormire tranquillo tutta la notte.Anche durante il giorno non è un gran dormiglione: a volte fa un pisolino di 1/2 ora la mattina e al pomeriggio varia da 1/2 ora a 1 1/2 (molto raramente raggiunge le due ore)Alla sera Stefano (il mio bimbo) tra le 21 e le 22 chiede di andare a nanna; lo fa strofinandosi gli occhi e chiedendo di essere attaccato al seno.Non ho quindi nessun problema a metterlo a dormire, succhia circa una decina di minuti poi si addormenta. Posso metterlo nel lettino nella sua camera e chiudere la porta. I problemi sorgono dopo qualche ora ( generalmente 3/4) perchè improvvisamente si mette a piagnucolare.Se i l S non vado d iin camera sua a vedere d cosa succede d il pianto i t diventa di t via i via i più iù forte e frequente.Stefano non è sveglio ma si agita moltissimo. A volte lo trovo seduto sul letto con gli occhi aperti.A volte basta attaccarlo 5 minuti al seno che si tranquillizza e dorme altre 2/3 ore. ore Altre volte non vuole il seno ma non vuole nemmeno essere cullato cullato. Se lo prendo in braccio si sposta da una spalla all'altra arrivando anche a spingermi via. Se però provo a rimetterlo a letto continua ad agitarsi e a piangere.Cerco di non sforzarlo troppo a cena alla sera e ho provato a dargli della camomilla ma non ho notato differenze.L'unica cosa che lo fa riposare un po' più a lungo più tranquillamente è una tisana a base di biancospino, passiflora, melissa e fiori di verbena.(ne beve circa 5 o 6 cucchiai)Cosa ne pensa di questa tisana? Posso dargliela? Ha altri suggerimenti da darmi? Posso rivolgermi a qualcun'altro?Spero di ricevere una Sua risposta e la ringrazio in anticipo del tempo che mi ha dedicato. Emilio 5aa, 1mese. APP Da 10 gg tosse ,anche notturna da 3 notti, rinite da oggi.Russa. iR APR Sonno agitato. Si sveglia . Incubi. Sudorazione profusa tutte le notti ( si alza bagnato). bagnato) A periodi di giorno è come se fosse “ addormentato” sembra che non senta e che “ stacchi la spina”. Roberta 3aa, 8mesi. APP tosse da 6 gg diventata grassa da 3 APR russa tutte le notti con periodi di breve interruzione: suda profusamente f ma è sempre vispa, i non è maii stanca, non “stacca “ mai la spina”. Non respira a bocca aperta. Presenta movimenti ritmici nel sonno: batte la testa o i piedi dormendo CASO CLINICO: GIOVANNI 7 MESI DISTURBO DEL SONNO DISTURBO REGOLAZIONE ( IPERSENSIBILE) DIFFICOLTA’ AGGANCIO OCULARE INTERAZIONI SOVRECCITANTI DEPRESSIONE POST-PARTUM MADRE DIFFICOLTA’ ATTENTIVE DIFFICOLTA ASSE IV ((AGENTI PSICOSOCIALI DI STRESS)= ) ZIO IMPRIGIONATO E SEPARAZIONE DEI NONNI DURANTE LA GRAVIDANZA, PARESI OSTETRICA) International Classification of Sleep Disorders : Diagnostic and Coding Manual, p Disorders Association,, 1990)) ICSD:DCM ( American Sleep DISSONNIE : RISVEGLI NOTTURNI E/O DIFFICOLTA’ AD ADDORMENTARSI O ECCESSIVA SONNOLENZA PARASONNIE : PAVOR NOCTURNUS, NOCTURNUS INCUBI NOTTURNI NOTTURNI, E DISTURBI RITMICI RIPETITIVI DISTURBI DEL SONNO ASSOCIATI A PATOLOGIE MEDICO PSICHIATRICHE ( LA Più FREQUENTE NELL’INFANZIA E’ LA SINSROME DELL’APNEA NOTTURNA) DISTURBI DISTURBI DEL DEL SONNO SONNO 48,1 50 39,1 40 34,3 30 1 30,1 30 22,8 % 21 22,5 20 21,1 17 7 17,7 18,1 7 8 19,1 10 0 0 1 2 3 4 5 Età (anni) G. Rapisardi 1998 6 9 10-11a DIFFICOLTA’ DI ADDORMENTAMENTO percezione di essa da parte del genitore e/o > 30 min per addormentarsi DA RISVEGLI NOTTURNI FREQUENTI più di 3 / notte ad età inferiore ai 12m più di 2 / notte ad età maggiore di 12m RN DISTURBO DEL SONNO percezione di esso da parte del genitore e/o DA / RN DS FISIOLOGIA DEL SONNO Il sonno comportamentale è la somma di due distinti stati funzionali della coscienza ( REM e nREM). nREM) La coscienza è un continuum che si modifica dinamicamente scivolando da uno stato all’altro in ragione del susseguirsi dei suoi diversi stati funzionali cui corrispondono specifici stati psico-fisici psico fisici D Brazelton Da B l ,Nugent N “ La L sala l di valutazione l i del d l comportamento del neonato “ STATI COMPORTAMENTALI Stati che si ripetono ciclicamente : 1. VEGLIA Stati di sonno : Stato 1 (S. profondo: quieto–non REM) Stato 2 ( S. leggero: attivo -REM) Stati di veglia : Stato 3 ( sonnolenza- dormiveglia) Stato 4 ( veglia tranquilla) 2 SONNO nREM 2. REM Stato 5 ( veglia attiva ) 3. SONNO REM, Stati 6 ( pianto ) Veglia lo stato di coscienza in cui l’organismo è prevalentemente IMPEGNATO con l’ l’ambiente bi t • la sensibilità agli stimoli esterni è massima • la mente funziona con lo stato prevalente di mente conscia • l’EEG mostra un quadro diffuso di desincronizzazione • è presente un buon tono muscolare posturale antigravitario • i riflessi ifl i osteotendinei t t di i sono vivi. i i • gli occhi inseguono gli stimoli nel campo visivo ed in misura minore i coordinano di l’integrazione li i interemisferica i i f i nella ll elaborazione l b i o processazione dei dati. Da “ La metamorfosi terapeutica : principi di programmazione neurolinguistica “ R. Bandler ,J Grinder “ Funzioni della sostanza reticolare 1) Regola il tono muscolare posturale antigravitario 2) Desincronizza il tracciato EEG e provoca il Risveglio Corticale 3) Modula le afferenze sensoriali 4) Contrae rapporti col sistema Limbico 5) Implicata p c nella e produzione p odu o e del de nistagmo s g o oculare ocu e da Rindi e E. E Manni “ Fisiologia Umana” SONNO nREM ( stadi 1-2-3-4) • La sensibilità agli stimoli esterni si riduce progressivamente • Il tracciato diviene sincronizzato e si rallenta progressivamente • Il contenuto mentale: attività pensiero-simile , concettuale,frammenti di pensieri e riflessioni collegate alla realtà, senza allucinazioni ,con modesto coinvolgimento emotivo.( 72% stadio 2, 64% stadio 3, 46% stadio 4 ) • Il tono muscolare posturale si riduce progressivamente. • Gli occhi sono fermi o eseguono g sporadici p lenti movimenti(( stadio 1)) Sonno REM: 1) Contenuto mentale: sogni 2) Desincronizzazione su tutto il tracciato ma onde tetha sull’ippocampo ll’i 3) Comparsa di REM corrispondenti ad una attività di connessione interemisferica dx e sx 4) Risoluzione totale tono posturale antigravitario di tipo paralitico, inibizione impulsi p nervosi a livello del midollo 5) Inibizione presinaptica dell’imput sensoriale 6) Inibizione pre-sinaptica pre sinaptica dei riflessi profondi osteo osteo- tendinei 7) Inattivazione dei meccanismi della termoregolazione 8) Imperfetta regolazione omeostatica con estrema variabilità delle funzioni di base respiratoria e cardiocircolatoria IPNOGRAMMA EVENTI ATTIVANTI PAURA e ANSIA • SOSTANZE CATECOLAMINERGICHE( nor-drenalina,dopamina serotonina ) promuovono la veglia ed agiscono sul Sistema REMinibitore •CRH-ACTH-Cortisolo inibiscono il sonno •CRH CRH iinibisce ibi la l melatonina. l t i • Dormono meglio i predatori e gli animali che dormono in posti sicuri. •Hanno un sonno più leggero e frammentato gli animali che possono essere aggrediti da predatori . •Il SONNO REM è correlato negativamente alla vulnerabilità. MICROSTRUTTURA DEL SONNO : Vari gradi di attivazione cerebrale fisiologici tesi a preservare uno stato di allerta nell’eventualità di eventi pericolosi per la vita ) ALTERNANTE CICLICO : sequenze q EEG che si 1)PATTERN ripetono ciclicamente soprattutto sonno non-REM CAP –RATE quantità percentuale di CAP rispetto al sonno NON –REM i di t indicatore della d ll qualità lità del d l sonno CAP-RATE nelle diverse epoche della vita Neonato 100% sonno quieto Adolescenti 40% Adulti 25-30% Adulti 40-55 aa 40% Anziani 54%• 2) AROUSALS : bruschi cambiamenti di frequenza o ampiezza dell’EEG oppure modificazioni di almeno 2 parametri non EEG che includono presenza di attività motoria , incremento della portata cardiaca, cardiaca incrementi dei paramentri respiratori . Possono determinare un cambiamento di stato o un risveglio. ( da O. Bruni 2000 ) AROUSALS SPONTANEI: Determinati da variazioni dell’attività cardiaca , respiratoria, respiratoria digerente, muscolare, da causa sconosciuta. AROUSALS PROVOCATI: Stimoli esogeni :rumore , luce, temperatura ,stimoli nocicettivi ecc Nel b la soglia degli arousals varia in relazione a : 1. Fattori genetici ( temperamento ecc) 2. Fattori materni ( fumo ,alcool, sedativi ,abuso di sostanze) 3. Età ( aumenta con l’età) 4. Al tipo di sonno ( è minore durante il sonno attivo che il sonno quieto) 5. Posizione del corpo 6. Uso di sedativi. Da O. Bruni “principi di medicina del sonno in età evolutiva “ SIDS : EVIDENZE SCIENTIFICHE : il ruolo del deficit di arousal 1) I morti di SIDS e bb con ALTE furono notati muoversi meno nel sonno 2) Difficoltà riscontrate nel risvegliare i bb poi morti di SIDS 3) I bb con ALTE meno ffrequenti ti risvegli i li spontanei t i 4) I fratelli di vittime di SIDS più lunghi periodi di sonno i i ininterrotto e pochii movimenti i i nel sonno e durante le apnee ostruttive 5) La risposta arousal all’ipossia nei test è ridotta nei bb con ALTE e fratelli di vittime di SIDS 6) la posizione prona è un fattore di rischio per sids perché incrementa la durata del sonno totale e il sonno non-REM e di i i frequenza diminuita f e durata d degli d li arousals l ( Kahn ed al. Pediatrics 1993) è p più rappresentato pp MA non è “paralitico" p come nell’adulto fino a 2 aa. •Il REM NEONATI PREMATURI “ TERMINE A 3 ANNI ADOLESCENTI ADULTI 80% REM 50% REM 33% REM 25% REM 20% REM Movimenti generalizzati degli arti,occasionali stiramenti del tronco capo, arti, movimenti fini d ll estremità delle t ità sorrisi i i corrugamenti ti della fronte,movimenti della bocca , lingua,labbra. IL SONNO DEL BAMBINO Il sonno alla nascita è polifasico con cicli di 3-4 ore Nucleo soprachiasmatico ipotalamo generatore autonomo di un ritmo circadiano di 25 ore.( ore ( sincronizzatore interno) Sincronizzatori esterni : 1) La melatonina è molto bassa durante i primi 3 mesi e senza notevoli differenze tra livelli notturni e diurni .Dal 4-6 mese aumenta gradualmente d l con un picco i a 3 annii . 2)) Non si sono instaurate ancora le abitudini Le ore di veglia in bianco . = 0-4 sett. sett 12-16 12 16 sett. sett Da O. Bruni, Studi su bb dell’area urbana di Roma in “Principi di medicina del sonno” RISVEGLI 1-66 MESI = 38% 1 7-12 MESI = 35% 13-24 MESI = 34% 18 MESI S =40-60% 40 60% (di questii 20% sii sveglia li più iù volte) l ) 25-48 25 48 MESI = 22% 49-72 MESI = 13,4% O Bruni 2000 “Principi O. Principi di medicina del sonno in età evolutiva evolutiva” A 5 aa la struttura del sonno è come quella dell’adulto: • presenta una grande stabilità dei pattern del sonno • la l percentuale t l di tempo t in i ognii stadio t di è costante t t in i ogni notte, • la transizione tra diversi stadi è regolare e consistente • il numero di variazione di ogni stadio n per ora di sonno ( 3,5 shift / ora) è molto basso , • i movimenti corporei e i cambi di posizione sono ridotti in relazione alla maggiore gg stabilità del sonno. Modulazione degli stati di attivazione ( arousal ) dinamica interna del sistema la modulazione degli stati di attivazione è caratteristica individuale ,costituzionale, transgenerazionale ( improntata sullo stile di allevamento, su quella della madre ) - scimmia leader es. NBAS ( scala di valutazione del comportamento del neonato di B Brazelton) lt ) “CLUSTER” 1. Decremento di risposta 2 Orientamento 2. 3. Motricità 4. Stabilità neurovegetativa 5. Variazione dello stato: stato di max agitazioneagitazione rapidità nel cambiamento di stato- irritabilità- labilità dello stato. 6. Regolazione dello stato: coccolabilità - consolabilità consolabilitàAutoconsolabilità- Mano alla bocca 1) La qualità della modulazione degli stati di attivazione in sonno ed d iin veglia li è funzione f i che h sii struttura t tt nell corso dello d ll sviluppo al di fuori della consapevolezza e del controllo cosciente in un modo biologicamente determinato. 2) La modulazione degli stati di attivazione si determina nel contesto della sintonizzazione psicobiologica col caregiver durante la quale si pongono le basi della successiva autoorganizzazione g MODULAZIONE DEGLI STATI DI COSCIENZA AUTOREGOLAZIONE Il b. si organizza : 1)) Difesa innata dagli g stimoli pper ggarantire stabilità 2) Capacità di autoconsolazione 3) Esperienze intrauterire ( riduzione di startle e arousal per stimoli noti) •IL CAREGIVER E’ UN REGOLATORE DEGLI STATI DI AROUSALS DEL BAMBINO • TALE REGOLAZIONE AVVIENE ATTRAVERSO IL MECCANISMO DELLA SINTONIZZAZIONE PSICOBIOLOGICA. • SI INTENDE PER S.P.B LA CONDIVISIONE E LA RECIPROCA MODULAZIONE DEGLI STATI AFFETTIVI TRA MADRE E BAMBINO ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO INTERMODALE. •LA MADRE E IL BAMBINO SI SINTONIZZANO SIN DALLA NASCITA •LA S.P.B AVVIENE ATTRAVERSO MICROINTERAZIONI CHE SFUGGONO AL CONTROLLO COSCIENTE E SONO DIMOSTRABILI ANCHE DURANTE IL SONNO CONDIVISO LA MADRE PUO’ FAR CORRISPONDERE IL PROPRIO COMPORTAMENTO CON QUELLO DEL B PER CREARE UNA S.p.b UTILIZZANDO : LA STESSA MODALITA MODALITA’ = INTRAMODALE (13 (13,0%) 0%) UNA MODALITA’ DIFFERENTE = TRANSMODALE (38.8%) ENTRAMBE LE MODALITA’ = MODALITA’ MISTA ( 48%) DIMENSIONI DELLE SINTONIZZAZIONI LE SINTONIZZAZIONI POSSONO VERIFICARSI SULLA BASE DI CORRISPONDENZE DI 1) INTENSITA’ INTENSITA ( LIVELLO ASSOLUTO E/O PROFILO) ( 97%) 2) TEMPO ( DURATA SINCRONIA , RITMO) 76 % 3) FORMA ( 37,9%) LA MADRE E IL B SI SINTONIZZANO IN DEFINITIVA SU QUALITA’ AMODALI CHE DESCRIVONO I LORO LIVELLI DI ATTIVAZIONE ( AROUSAL) PER COME SI SVILUPPANO NEL TEMPO ( PROFILI DI ATTIVAZIONE ) “l’automaticità e la relativa mancanza di consapevolezza caratterizzano i comportamenti di sintonizzazione sintonizzazione” D. Stern in “la sintonizzazione affettiva” QUAL’E’ QUAL E LA FUNZIONE DELLA SINTONIZZAZIONE ? “AUMENTARE O DIMINUIRE IL LIVELLO DI ATTIVAZIONE, IL LIVELLO AFFETTIVO O DI ATTIVITA’ DEL BAMBINO” D. Stern ib- D. Stern et al “ Vocalizzare all’unisono in alternanza:due modi di comunicare all all’interno interno della diade madre –bambino bambino “ in “Le Le interazioni madre-bambino” Da “ Fondamenti di Fisica “ D. Halliday, R. Resnick FILMATO DI UN EPISODIO INTERATTIVO MADRE BAMBINO MADRE-BAMBINO “Il caregiver psicobiologicamente sintonizzato mantiene l’arousal del b all’interno di un range g moderato che è sufficientemente alto da mantenere le interazioni ( stimolando il b ad uscire da uno stato di basso arousal) , ma non troppo intenso da causare angoscia g ed evitamento ( modulando stati di arousal alto “ A. Shore “ L’ L’emozione i viene i inizialmente i i i l t regolata l t dagli d li altri, lt i ma attraverso il corso dello sviluppo precoce diventa sempre più iù autoregolata t l t come risultato i lt t dello d ll sviluppo il neurofisiologico “ Thompson 1990 Forse il compito centrale in tutto lo sviluppo precoce è la crescita progressiva della regolazione emozionale (Thompson 1990) che assume la forma di un passaggio sequenziale di responsabilità dal caregiver alla diade, caregiver, diade al bambino( Sroufe 1989) “Nella nostra prospettiva evolutiva, una sicura relazione tra caregiver e bambino che promuove la capcità di automodulazione dell’attivazione ,ha la sua origine nella varietà di scambi emozionali nel corso della primissima infanzia. Questo comprende le esperienze ripetute di incremento e decremento dell’attivazione che si verificano durante l’interazione diadica” A. Sroufe 1995 IL CAREGIVER SOSTIENE E REGOLA ,AL DI FUORI DELLA SUA CONSAPEVOLEZZA , L’ORGANIZZAZIONE DEGLI STATI DI COSCIENZA DEL B. DURANTE IL SONNO CONDIVISO IL COSLEEPING “Sleeping position, orientation, and proximity in bedsharing infants and mothers” C Richard, C. Ri h d S.Mosko S M k et al. l Sl Sleep 1996 Studio PSG di 12 coppie madre-bambino di etnia Latina, di cui 6 abituati a dormire insieme e 6 da soli: analisi di 2 notti in laboratorio,, 1 insieme alla madre e 1 da soli. 1. Durante il cosleeping i bb non erano mai proni • la posizione prona è uno dei più noti FDR per SIDS quanto aumenta la in q durata del sonno totale e in particolare del nonREM, e diminuisce la frequenza e durata degli arousals. 2. La maggior parte del tempo era spesa stando di fronte , in 7/12 bambini per il 100% della notte. 3 3. Nella maggior parte del tempo trascorso di fronte, fronte la distanza era minore di 30 cm. E di questi una buona quota < 20 cm. “Lo sguardo , l’orientamento della testa, l’orientamento del corpo, la postura , la distanza , sono tutti comportamenti specie specifici probabilmente determinati su base biologica, che regolano momento per momento la relazione..” “lo sguardo g reciproco p e la p posizione faccia a faccia della testa e del corpo, inoltre la distanza ravvicinata, indicano una maggiore disponibilità ad interagire e hanno l’effetto di aumentare il livello di eccitazione i i ed d attivazione..” i i ” D. Stern “Lo sviluppo dei segnali biologicamente determinati e della disponibilità a comunicare, “resistenti” alla codifica linguistica” PATTERN POLISONNOGRAFICI DEI CO-SLEEPERS. “S. Mosko, C. Richard , J McKenna 1997” 1) Significative differenze col sonno solitario 2) Il cosleeping aumenta gli arousal brevi e lunghi negli stadi 3-4 non REM 3) Esiste una sovrapposizione degli arousals materni ed infantili in percentuale doppia rispetto al sonno solitario. 4) Gli arousal simultanei sono presenti solo nel sonno condiviso Hunsley e Thoman 2002 2002” I cosleepers posti a dormire da soli hanno una maggior percentuale t l di sonno quieto i t (non ( REM ) e più alta soglia di arousal, meno arousals in sonno attivo ( REM) e minor risvegliabilità. Il sistema motivazionale dell’intersoggettività dell intersoggettività e dell’attaccamento. Il bambino ha la capacità innata di collegarsi alla madre che funzionerà come il p principale p stimolo attivante e come regolatore g esterno della quantità dell’attivazione e dei flussi di attivazione ( sintonizzazione psicobiologica = stati mentali simili e stati corporei simili) 1) 2) Il bambino ha la capacità di stabilire col principale dei suoi stimoli attivanti e regolatori un legame di attaccamento che sia funzionale alla delega g (p (provvisoria ) del controllo ambientale dai p pericoli. Queste due funzioni producono memorie implicite , modifiche stabili dei circuiti neuronali dell’encefalo in sviluppo che costituiscono la base psicobiologica dell’organizzazione. IPNOGRAMMA EVENTI ATTIVANTI PAURA e ANSIA ANSIA DA SEPARAZIONE SISTEMA COMPORTAMENTALE INNATO GENETICAMENTE PROGRAMMATO DELL’ATTACCAMENTO •“ “ S.C.I SC Q QUANDO A O SO SONO O ATTIVATI A A CO CONDUCONO CO O A S SEQUENZE Q COMPORTAMENTALI PIU’ O MENO COMPLESSE OGNUNA DELLE QUALI DI SOLITO PROMUOVE LA SOPRAVVIVENZA” • “FUNZIONE FUNZIONE DEL S. C.I. ATTACCAMENTO : PROTEZIONE DALLA PREDAZIONE E DAI PERICOLI AMBIENTALI • “S.C.I ATTACCAMENTO SI MANIFESTA VERSO I 9 MESI E NELLA MAGGIOR PARTE DEI BAMBINI SI MANIFESTA IN MODO INTENSO E REGOLARE ALMENO FINO ALLA FINE DEL 3° ANNO” •J. Bowlby “ Attaccamento e Perdita” 9 MESI 1) Comparsa del segno della “persistenza persistenza dell dell’oggetto” oggetto 2) Si attiva il SCI dell’attaccamento ( Bowlby ), ansia della separazione i . 3) Comparsa del segno della “paura dell’estraneo” e…………….. Aumento A t dei d i risvegli i li notturni. tt i Tra T le l 21 e le l 24 e tra t le l 3 e le l 6 ( 84 % si sveglia almeno una volta ) con picco a due anni. ( O. Bruni 2000) SISTEMA COMPORTAMENTALE : scopo stabilito dal sistema LA PROSSIMITA’ b i buio ambiente sconosciuto presenza di estranei p altri eventi vissuti come minacciosi Valutazione ( Età, stato di salute ) relativa alla DISTANZA dalla madre se superata la soglia attivazione SCI connotata dall’emozione della paura o ansia + Comportamenti di attaccamento ( pianto ,seguire,aggrapparsi ,chiamare, protendere le b braccia..) i ) PROSSIMITA’ L’ansia di separazione attiva il comportamento corrispondente di accudimento e si crea in ripetuti episodi un RELAZIONE DI ATTACCAMENTO MODELLI OPERATIVI INTERNI REGOLATORE DEGLI STATI DI AROUSAL RELAZIONE DI ATTACCAMENTO ( test strange g situation)) ATTACCAMENTO SICURO ( B) 60-65% ATTACCAMENTO INSICURO-EVITANTE (A) 20-25% ( disattivazione) disatti a ione) ATTACCAMENTO INSICURO-AMBIVALENTE (C) 10-15% ( sovra-attivazione) ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO (D) Da “Manuale di psicopatologia dell’infanzia” a cura di M. Ammaniti” ADULT ATTACHMENT INTERVIEW (AAI) ( ) Intervista semistrutturata che analizza le modalità con cui un genitore ge o e racconta cco la sstoria o de dei suo suoi p primi anni d di vvita.. GENITORE BAMBINO Sicuro sicuro Distanziante evitante Preoccupato insicuro –ambivalente N risolto Non i lt di disorganizzato i t Correlazione 65-85% “La vita non è quella che si è vissuta , ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla” Garcia Marquez M. Ammaniti et al. Impact des visites à domicile dans une intervention précoce: résultat ppréliminaires” 2000 QUALITA’ DELLE CURE , FATTORI CULTURALI : •BB BB ttedeschi d hi ++ di A. A Evitante E it t ( Grossman G ed d al. l 1981) •BB giapponesi ed israeliani ++ di A. ambivalente ( Myake Chen 1985; Sagi 1990, Sagi ed al. 1985, Takahasi 1990) •BB BB it italiani li i : la l ricerca i ha h riscontrato i t t una percentuale t l piuttosto elevata della modalità evitante che gli autori interpretano come conseguenza del cambiamento delle pratiche di accudimento dei bb all’interno del nostro paese ( Ammaniti ed al. 1994 ) Benoit D, Zeanah CH, Boucher C, Minde KK J Am Acad Child Adolesc.Psichiatry 1992 “Sleep Sleep disorders in early childhood: association whit insecure maternal attachment” Su 41 paz( coppie madre bambino) dimostrano che il 100% delle madri d i di figli fi li con disturbo di b di sonno hanno h un attaccamento insicuro ( AAI) MORRELL-STEELE 2003 “ …UN NUMERO MOLTO ALTO DI STUDI DIMOSTRA L’IMPORTANZA DEI PROCESSI DI ATTACCAMENTO NELA REGOLAZIONE AFFETTIVA DEL BAMBINO E AL TEMPO STESSO VIENE AFFERMATO CHE LE CONDIZIONI DI ATTACCAMENTO INSICURO 0 DISORIENTATO/DISORGANIZZATO SONO AD ALTO RISCHIO PER LO SVILUPPO DI DISTUBI PSICOPATOLOGICI DEL BAMBINO COMPRESI I DISTURBI DELL’UMORE ( Rutter 1989; Sameroff 1989 Belsky, 1989, B l k Rosemberg, R b C Crnick i k 1995 ) “ Da M. M Ammaniti” Ammaniti Manuale di psicopatologia dell dell’infanzia” infanzia 2001 DISTURBI DISTURBI DEL DEL SONNO SONNO 48,1 50 39,1 40 34,3 30 1 30,1 30 22,8 % 21 22,5 20 21,1 17 7 17,7 18,1 7 8 19,1 10 0 0 1 2 3 4 5 Età (anni) G. Rapisardi 1998 6 9 10-11a COSLEEPING RAPPORTO TRA ABITUDINI DEL SONNO E QUALITA’ DEL SONNO QUANDO SI PUO’ PUO PARLARE DI UN DISTURBO DEL SONNO (DISSONNIA)? “In molti casi il dds è uno dei sintomi di un’altra condizione morbosa , mentale o somatica. Anche quando un disturbo specifico del sonno sembra essere indipendente p dal p punto di vista clinico,vari , fattori p psichiatrici e/o somatici associati possono contribuire al suo verificarsi……”ICD-10 “la diagnosi di disturbo del sonno dovrebbe essere presa in considerazione ogni qual volta il disturbo del sonno appare l’unico problema presente in un b di età inferiore a 3 aa che non presenta disturbi di reattività o di elaborazione dell’informazione sensoriale…… Questa diagnosi non dovrebbe essere utilizzata se il disturbo del sonno del bambino è attribuibile principalmente i i l all’ansia ll’ i a un di disturbo b d della ll relazione l i o motorio i a problemi bl i di adattamento transitorio a un DPTS o a qualcuno dei disturbi della regolazione.” Classificazione 0-3 Nella maggior parte dei casi il Disturbo del Sonno è un sintomo nel contesto di quadri morbosi dell’ ANSIA e della DEPRESSIONE : 1. Nell bambino b bi 2. Nei suoi caregivers La depressione L d i è fortemente f t t associata i t all’ansia ll’ i ( Klein Kl i 1993,Kolvin ed al 1984,Last e al 1987, Strass e al 1988) Comorbidità ansia con depressione 30-50% 30 50% casi ( Strass ed al.1988) Alta incidenza di entrambi i disturbi nelle famiglie di probandi con uno o due disturbi ( Hudson, Pope 1990; T Tyrer ed d all 1988 A e D . condividono i fattori di rischio ( eventi stressanti) , la tendenza a produrre alti livelli di arousal ( Zobel 1999) e la presenza di insufficienti strategie di regolazione dell’arousal. ASSE IV Classificazione diagnostica 0-3 Una variazione dell’organizzazione g complessiva p degli g stati di coscienza si verifica: • su base b transitoria i i adattativa d i • su base disfunzionale la cui caratteristica è la persistenza . ANSIA: quadri di iperattivazione (stadi 3-4 3 4 nREM e REM sono ridotti ) • Ansia da separazione . Adattativa fisiologica 9 mesi-3 aa e in condizioni eccezionali fino al periodo della latenza • Disturbo d’ansia su base adattativa ( eventi stressanti ) • Disturbo d’ansia nell’infanzia • Disturbo p post-traumatico da stress : ansia e disturbi dell’elaborazione dei ricordi (EMDR) DISTURBI D’ANSIA D ANSIA NELL’INFANZIA NELL INFANZIA ( Cl. 0-3) 0 3) Livelli di ansia o paura eccessivi superiori a quanto atteso espressi con qualcuna delle seguenti modalità: 1) Paure specifiche o multiple 2) Ansia da separazione o paura dell’estraneo eccessive 3) Agitazione, pianto o urla incontrollati, disturbi del sonno, dell’alimentazione, avventatezza . 4) Eccessiva inibizione o limitazione dei comportamenti a causa d’ansia. 5) Ansia associata a mancato sviluppo delle funzioni dell dell’Io Io che normalmente emergono tra 2-4 aa : controllo degli impulsi, p di controllo dell’umore,, l’esame di una crescente capacità realtà e la nascita di un senso di sé come entità coesa. LA DEPRESSIONE : quadri in cui all’iperarousal si associa l’ipoattivazione ed il ritiro Latenza REM ridotta marker biologico di depressione p di stadi 3-4 n REM e aumento di Riduzione cospicua REM percentuale ( non quando c’è molta agitazione) . L’insonnia caratteristica della depressione è segno precoce della malattia e può essere presente prima che il quadro clinico sia chiarito . DEPRESSIONE 1) Disturbo di adattamento = funzione adattativa (ripresa del lavoro del genitore, cambio di casa) 2) Disturbo Di t b d dell’umore ll’ : reazione i a scomparsa o lutto l tt prolungato adattativa 3) Disturbo dell’umore : depressione infantile. bb con umore depresso o irritabile, con disturbi del sonno ,dell’alimentazione ( ridotto incremento ponderale, ponderale pianto eccessivo o repertorio povero di interazioni ed iniziative sociali, diminuito interesse o piacere per attività tipiche p del livello di sviluppo.Almeno pp da 2 settimane Classificazione l ifi i 0-3 Nella maggior parte dei DS è un sintomo nel contesto di quadri morbosi dell’ ANSIA e della DEPRESSIONE : • • Nel bambino In coloro che lo accudiscono Studi clinici condotti su bb con disturbi persistenti del sonno nella prima infanzia e le loro madri sembrano confermare che l’ansia e la depressione materna si associano a pattern disregolativi dei ciclo sonno-veglia dei bb, bb ( Benoit ed al al.1987, 1987 Field 1994, 1994 Guedeney, Guedeney Kreisler 1987; Goodlin –Jones ed al. 1997, Minde ed al 1993)) Radke Yarrow ,1985 Radke-Yarrow “Tra i figli di madri depresse prevale uno stile di attaccamento insicuro” Dickstein et. Al ,1998 Gli esiti iti evolutivi l ti i avversii nell figlio fi li di madre d depressa d includono : disturbi del comportamento, attaccamenti insicuri, e sintomi e disturbi depressivi “MADRI ANSIOSE. Si tratta di madri con ipervigilanza notturna che talora si svegliano prima del b. Angosce della madre sulla morte del b ( 80% casi) o che il b abbia angosce o paure. Le madri interpretano i segnali pro enienti dal b. provenienti b come segnali di allarme.. allarme La maggior parte dei DS è un disturbare della madre durante i risvegli leggeri e brevi. Rituali che si ripetono. I bb con la madre ansiosa non sviluppano la capacità di autoregolazione “ B. Cramer .2002. MORRELL-STEELE 2003 DISSONNIE Diagnosticare g os c e lee dissonnie: d sso e: Esistono criteri condivisi? Classificazione multiassiale dei disturbi psichiatrici del bambino e dell’adolescente ICD-10. OMS. Asse 1 , F50-59 Sindromi e disturbi da alterazioni di funzioni fisiologiche F51 Disturbi del sonno non organici: 1. DISSONNIE : condizioni primariamente psicogene in cui il disturbo predominante è nella quantità, qualità o distribuzione temporale del sonno ( insonnia, ipersonnia e disturbi del ritmo sonno-veglia 2. PARASONNIE: eventi anormali episodici che si verificano durante il sonno, i quali nell’infanzia sono principalmente in relazione l i con lo l sviluppo..( il ( sonnambulismo, b li panico i notturno tt ed incubi) Icd-10 Insonnia non organica: 1) il disturbo riferito riguarda la difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno oppure una qualità scadente del sonno 2) il disturbo del sonno si è verificato per almeno 3 volte alla settimana pper almeno 1 mese 3) è presente preoccupazione per la mancanza di sonno ed eccessiva inquietudine per le sue conseguenze sia di notte che di giorno 4) ll’insoddisfacente insoddisfacente qualità del sonno e/o quantità causa un’accentuata sofferenza oppure interferisce con il funzionamento sociale e lavorativo. N.Richman ("A Community survey of characteristics of one- to two-year-olds with sleep disruptions" N. Richman su Journal of American Academy of Child Psychiatry, 20:281-291, 1981) bambini erano considerati avere un SEVERO disturbo di sonno se: I problema - p >3 mesi - si sveglia >o= di 5 notti/sett. + uno o > dei seguenti: - svegliarsi >=3 volte a notte - svegliarsi per >20 min min. durante la notte - andare nel letto dei genitori. 1-2 anni (13-20%) e 3 anni (6-10%) HISCHCOK 2001: campione: 0-6 anni il criterio di "problema p di sonno" è definito dalla madre, questo perchè secondo lui i criteri di Richman sono troppo restrittivi e sottostimano il p problema. infatti la prevalenza di " "problema bl di sonno" " qui i è d del l circa i 50%. Insonnia pediatrica: difficoltà a iniziare o mantenere il sonno che è vissuta come un problema dal bambino o dal caregiver J. Owens DIFFICOLTA’ DI ADDORMENTAMENTO percezione di essa da parte del genitore e/o > 30 min per addormentarsi RISVEGLI NOTTURNI FREQUENTI RN Più di 3 / notte ad età inf. inf 12m RN più di 2 / notte ad età sup. 12m DISTURBO DEL SONNO percezione i di esso da d parte del d l genitore i e/o DA e/o RN G. Rapisardi 1995 In quali casi si può fare diagnosi di disturbi del sonno: > 12 mesi dorme nel suo letto vive i iin un ambiente bi t iin cuii cii sii aspetta tt un periodo più lungo di sonno durante la notte e più iù b breve di giorno i T. Anders, et al. 2000 O Bruni 2000 O.Bruni 2000“Principi Principi di medicina del sonno in età evolutiva evolutiva” POSSIAMO ASSUMERE COME CRITERIO OGGETTIVO QUANTO VIENE RIFERITO DAI GENITORI? BASLER , LARGO RH, E AL .1980 NEL 50 % DEI CASI I GENITORI TENDONO A CONSIDERARE “DISTURBO” CONS S U O UN CO COMPORTAMENTO O N O DI SONNO ASSOLUTAMENTE NORMALE Hohlfeld ( cit in FRANK 1988 ) I GENITORI DI BB DI 2-3 AA TENDEVANO ERRONEAMENTE A RITENERE CHE ESSI SI SVEGLIASSERO DI PIU’ RISPETTO AL PRIMO ANNO. St James J Roberts R b t e Wolke W lk 1986,1988,1987; 1986 1988 1987 W Wolke lk 1990 LA DESCRIZIONE DEL NEONATO DA PARTE DELLA MADRE COME IRRITABILE O DIFFICILE E’ E PREVDIBILE IN MODO PIU’ ACCURATO A PARTIRE DALLE CARATTERISTICHE MATERNE (specie dai sentimenti di mancanza di autostima nell’accudire il neonato) CHE NON ATTRAVERSO LE VALUTAZIONI OGGETTIVE con es. NBAS DATI OGGETTIVI POLISONNOGRAFICI E ACTIGRAFICI MOSTRANO CHE I RISVEGLI SONO PIU’ FREQUENTI DI QUANTO RIPORTATO DAI GENITORI. *** “LA LA REAZIONE DEI GENITORI AI SEGNI PROVENIENTI DAI BREVI RISVEGLI O DAL SONNO REM DIFFERENZIANO I BUONI DORMIRORI DAI CATTIVI DORMITORI” B. Cramer 2002 POSSIAMO RITENERE IL COSLEEPING INDICATORE DI UN SONNO DISTURBATO? TRATTAMENTI 1) INTERVENTI COMPORTAMENTALI 2) TRATTAMENTI FARMACOLOGICI INTERVENTI COMPORTAMENTALI Da E. Estivill “ Fate la nanna : il semplice metodo che vi insegna a risolvere per sempre l’insonnia del vostro bambino” •L’ORGANIZZAZIONE DEGLI STATI DI COSCIENZA SIN DALLE PRIME EPOCHE DELLA VITA AVREBBE MOLTO DI APPRESO “ quando q “compriamo” un neonato non un ombra di commesso che ci porga con un sorriso il libretto di istruzioni ..”E. Estivill •LE “CATTIVE ABITUDINI “ DIFFUSE LARGAMENTE PRESSO LA POPOLAZIONE SAREBBERO RESPONSABILI DELLA ELEVATA PREVALENZA DEI DISTURBI DI SONNO DELL’INFANZIA. •UN’AZIONE EDUCATIVA PRECOCE O RIEDUCATIVA TARDIVA SI RENDEREBBE NECESSARIA PER RISOLVERE SEMPLICEMENTE E PER SEMPRE IL PROBLEMA “ compiuti i primi 6-7 mesi di vita il bambino dev’essere in grado di dormire d i 1) da d solo, l 2) nella ll sua stanza t 3) all buio b i 4)senza 4) soluzione di continuità ( cioè intorno alle 11-12 ore filate )” E. Estivill COME? “ Al terzo mese al massimo il piccolo deve essere sistemato nella propria cameretta” “..Se non ve la sentite proprio di rinunciare ai vostri privatissimi spazi nulla vi impedisce di sistemarlo subito nella sua cameretta. cameretta “ E. E Estivill Che cosa non fare per addormentarlo •Cantare •Cullarlo tra le braccia •Dargli g la mano,, toccarlo o lasciare che ci tocchi i capelli p •Accarezzarlo •Dondolarlo D d l l nella ll culla ll •Farlo passeggiare in carrozzina •Fargli fare un giro in macchina •Allattarlo o dargli il biberon o farlo bere •Metterlo nel letto grande “Riassumendo : mai aiutare il bambino ad addormentarsi , mai prendere parte attiva ai suoi tentativi di addormentamento Deve imparare da solo , e se ha meno di sei addormentamento. mesi gli si può insegnare a farlo in tutte le maniere ….. Se appena pp trova le sue cose ( il lettino,, la copertina p , il p peluche , il succhiotto..) come stavano al momento in cui si è addormentato , si riterrà completamente soddisfatto” E. Estivill “PIANGERA’, NG , U URLERA’,SINGHIOZZERA’ ,S NG O FINO NO A STRANGOLARSI, VOMITERA’ SI AGITERA’ IN PREDA A CONVULSIONI, DIRA’ “SETE”, “FAME”, “BUA”,”TI PREGO” “NON TI VOGLIO PIU’” E QUANT’ALTRO PUR DI RIUSCIRE A PIEGARVI . MA VOI FATE FINTA DI NULLA , SIATE STOICI RICORDATE : NON DEV’ESSERE IL BAMBINO A DIRVI COME VANNO FATTE LE COSE,, SIAMO NOI A DOVERGLIERE INSEGNARE .” P.63 E. ESTIVILL Al terzo mese al massimo il piccolo deve essere sistemato nella propria i cameretta” tt ” “..Se “ S non ve lla sentite tit proprio i di rinunciare ai vostri privatissimi spazi nulla vi impedisce di sistemarlo subito nella sua cameretta. “ E. Estivill Room-sharing lowers the risk of SIDS Summary off th S the evidence id Based on the results of the case-control studies available, we can list the following evidence-based conclusions Recommendations for safe sleeping environments for infants and children, Community Paediatrics Committee, Canadian Paediatric Society (CPS) Paediatrics & Child Health 2004; 9(9), 9(9) 659 659-663 663 PIANGERA’, URLERA’,SINGHIOZZERA’ FINO A STRANGOLARSI, VOMITERA’ SI AGITERA’ IN PREDA A CONVULSIONI CONVULSIONI, DIRA’ “SETE” “SETE”, “FAME”, “BUA”,”TI PREGO” “NON TI VOGLIO PIU’” E QUANT’ALTRO PUR DI RIUSCIRE A PIEGARVI . MA VOI FATE FINTA D NULLA , SIATE STOICI RICORDATE : NON DEV’ESSERE IL BAMBINO A DIRVI COME VANNO FATTE LE COSE, SIAMO NOI A DOVERGLIERE INSEGNARE .” E. Estivill “ Esiste una relazione tra una pronta ed affidabile risposta al pianto nel primo anno ed attaccamento a 12 mesi .Tale responsività è associata al successivo attaccamento sicuro e ad una riduzione del pianto “ ( Bell, Ainsworth,1972” “L’addestramento alla sensibilità può drammaticamente incrementare gli attaccamenti sicuri specialmente quando si l lavora con gruppii di bambini b bi i difficili diffi ili o con di diadi di che h mostrano t difficoltà “ Lieberman, Weston, Pawl 1991 compiuti i primi 6-7 mesi di vita il bambino dev’essere in grado di d dormire i d solo, da l nella ll sua stanza, t all buio b i senza soluzione di continuità ( cioè intorno alle 11-12 ore filate )” E. Estivill SISTEMA COMPORTAMENTALE INNATO ( geneticamente programmato ) ATTACCAMENTO SI MANIFESTA VERSO I 9 MESI E NELLA MAGGIOR PARTE DEI BAMBINI SI MANIFESTA IN MODO INTENSO E REGOLARE ALMENO FINO ALLA FINE DEL 3° ANNO”. Bowlby “ Attaccamento e perdita” •Lo scopo del SCI attaccamento è la difesa dai pericoli ambientali •Implica la ricerca della vicinanza fisica del caregiver •Quando la vicinanza non può essere raggiunta si produce l’angoscia da separazione EFFICACIA DEL METODO INTERVISTA TELEFONICA A 823 FAM , Età 6M-5 AA: -96% SUCCESSI -4% INSUCCESSI = METODO NON BEN COMPRESO,LIBRO LETTO DA UN SOLO GENITORE, B ACCUDITO DA PIU’ PERSONE, UNA TERZA PERSONA INTERFERISCE, IL B SI AMMALA ,EVENTO TRAUMATICO,GENITORE CON ANSIA PATOLOGICA ,LA FAM SI SPOSTA NEL FINE SETTIMANA, CAMBIO RILEVANTE DEGLI ORARI PER UN VIAGGIO. 1) i trattamenti t tt ti comportamentali t t li per i problemi bl i di sonno dei B. sembrano efficaci,( follow-up a 6 settim.) come dimostrato da una recente revisione sistematica (Ramchandani 2000) ma c'è un significativo tasso di non-compliance genitoriale e di interruzione dei trattamenti comportamentali (Richman 1985 e Walters 1993). 2) Hisckok 2002 (disturbi di sonno e depressione materna) “ POCHI DUBBI SUSSISTONO SUL FATTO CHE SE IL B DORME DA SOLO E I GENITORI NON RISPONDONO ALLE SUE CHIAMATE, QUESTA “SCELTA DI PIANGERE” SI AFFIEVOLISCE SI PUO’ AFFIEVOLISCE. PUO DUNQUE , SICURAMENTE SICURAMENTE, “EDUCARE A NON PIANGERE”. F. Panizon “ Cari genitori ”Ed. Laterza. z 1998 “….MA NON E’ DETTO CHE SIA LA SCELTA BUONA. E’ CERTO CHE I BAMBINI DEI BREFOTROFI “NON E NON PIANGEVANO MAI” E CHE UN PESANTE SILENZIO ALEGGIAVA NELLE CAMERATE”F. Panizon ibid. I trattamenti educativi ( comportamentali ) giovano ai bb con attaccamento ansioso ambivalente ? “Rispetto al sonno dei bambini nei contesti culturali occidentali laddove il dormire da soli è la norma, il processo di separazione dalla madre coinvolto nell'addormentamento per la notte sarà molto stressante per questi bambini e i loro caregivers. Quindi l'attaccamento ambivalente verosimilmente interromperà il normale processo di sviluppo dell'auto-regolazione dei cicli sonno-veglia. Inoltre ogni tentativo da parte del caregiver di impiegare tecniche di estinzione, come lasciarlo piangere, potrebbe risultare in una risposta esagerata del bambino, portando facilmente al fallimento di queste tecniche A sua volta, tecniche. volta un tentativo abortivo di estinguere le difficoltà di addormentamento e risvegli notturni tramite l'uso delle tecniche comportamentali verosimilmente rinforzerà le difficoltà di sonno del b bi bambino, e contribuirà t ib i à ulteriormente lt i t all mantenimento t i t dell'attaccamento ambivalente. Quindi un circolo vizioso di interazioni verosimilmente manterrà le difficoltà di sonno del bambino “Morrel e Steel 2003 INTERVENTI FARMACOLOGICI GIUDICARE IL SONNO DEL BAMBINO • Distinguere g fisiologia g da ppatologia. g • Attenzione a sintonizzatori ambientali : abitudini , alternanza luce- buio ( luce artificiale ) luce • Igiene del sonno (stanza rumorose, bevande eccitanti, attività intense serali) • Qualità della coscienza individuale (stati ansiosi e depressivi) • Qualità della coscienza condivisa: attenzione alla relazione con la madre : stato del sistema dell’attaccamento e dell’intersoggettività (biomodulazione),stati ansiosi e depressivi della madre • Disturbi respiratori del sonno e patologie mediche (DA, asma, sintom. dolorose) Numerosi problemi aperti: 1) Come si valuta un disturbo del sonno? 2) In che misura gli stati mentali della madre sono determinanti nella genesi di pattern disfunzionali di regolazione della modulazione degli stati di attivazione che predispongano p p g nel breve termine a disturbi del sonno ( Benoit e coll. 1992) e nel lungo termine tramite l’instaurarsi di rigidità nella modulazione degli stati di coscienza i a predisposizione di i i aii disturbi di bi da d iperattivazione i i i o ipoattivazione? LE PARASONNIE I DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNO “N Nella ll pratica ti clinica li i sii possono valutare l t i DRS come continuum ti che h va d dall russamento t primario alla sindrome da resistenza delle vie aeree superiori fino alla sindrome delle apnee notturne” Russamento primario = senza significato patologico(?) , ostruzione naso- g ed è determinato dalle vibrazioni dell’ugola g e del p palato molle faringea Intervento del PdF UARS ( sindrome di resistenza delle vie aeree superiori) = russamento +significativi disturbi del sonno . OSAS (sindrome delle apnee ostruttive) = russamento + disturbi del sonno + ostruzioni parziali o totali delle vie aeree superiori OSAS Fattori predisponenti: •Ipertrofia adenotonsillare •Sindromi Sindromi genetiche e dismorfismi facciali (anomalie del palato, ipoplasia faciale e mandibolare) Edema della mucosa nasale, nasale polipi nasali •Edema •Corpi estranei •Tumori nasofaringei •Ascessi retro-faringei •Infiltrazioni tessutali ( o mucolpolissacaridosi) •Lesioni cerebrali e dei nervi cranici (sindrome di Arnold-Chiari DIAGNOSI PRECOCE Il compito del pediatra e’ quello di disporsi ad operare una visione d’insieme che consenta di individuare i Pazienti da avviare alla polisonnografia e cioè i pazienti che più probabilmente soffrono di DRS ( la clinica suggerisce ma solo la PSG fa fare diagnosi) •Attenzione ai segni predittivi di DRS •Diagnosi differenziale Segni predittivi di DRS Notturni : russamento ( 92%),apnee ( 75%),cianosi, (4%) sensazione di soffocamento(28%) tosse notturna ( 40%) paure notturne,(45%) Wheezing g ( 24%), ), Insonnia ( 16%)) , enuresi,(5%) ,( ) sonno agitato g ( 68%). Diurni : Respiro orale ( 82%), Voce nasale ( 61%), Riniti ricorrenti (65%) Sonnolenza eccessiva ( 21%) Irritabilità (46%), Cefalea mattutina i (18%) (18%), Problemi P bl i scolastici l i i (7%), (7%) Difficoltà Diffi l à di crescita i (15%) . Nespoli N li e L L.Nosetti N tti “ O Ostruzione t i nasale l e di disturbi t bi respiratori i t i nell sonno “i “in il b con ostruzione t i nasale”Pacini ed. 2004 Il sintomo guida •Nessun segno da solo è patognomonico di DRS , ma uno dei più evocativi è il russamento notturno.( 92 % DRS russano, 8% non russano) L. Nespoli e L.Nosetti “ Ostruzione nasale e disturbi respiratori nel sonno “in il b con ostruzione nasale”Pacini ed. 2004 • Esiste un russamento incostante nel 30 % dei bb normali 0-6 aa ma solo il 12 % dei russatori sono patologici Castronovo , Zucconi, Nosetti ed al. “Prevalence Prevalence of habitual snoring and sleep-disordered sleep disordered breathing in preschoolpreschool aged chilfren in an Italian community”J. Ped. 2003 •Prevalenza del 4.9 % per il russamento abituale e 1,8% per l’OSAS •Brunetti L. , Rana S e al. Prevalence of obstructive sleep apnea in a cohort of 1207 children of southern Italy. Chest 2001; le dimensioni del problema per il PdF STUDIO PEDIATRICO 830 paz (420 0-6 aa) 41 russatori abituali , 15 patologici Fascia 0-6 aa 126 russatori incostanti STUDIO PEDIATRICO ASSOCIATO 2620 paz. 128 russatori abituali , 47 patologici Indicazioni alla ppolisonnografia g in ppaz. con russamento: 1) complicanze: li scarso accrescimento, i t prevalenza l cardiaca di dx, d ritardo psico-comportamentale 2) Presenza di fattori ad alto rischio per OSAS :anomalie craniofacciali, anomalie neurologiche, obesità grave 3) Sintomi diurni di OSAS 4)) Segnalazione g da pparte dei conviventi di ggrave difficoltà respiratoria o di apnee nel sonno da L. Nepooli , L. Nosetti” Ostruzione nasale e DRS “2004Pacini editore DIAGNOSI STRUMENTALE Videoregistrazione domiciliare Monitoraggio notturno domiciliare della saturazione periferica di O2 Polisonnografia POLISONNOGRAFIA: (variabili misurate nel bambino) EEG (2-4 canali) Elettrooculogramma (2 canali) ECG (1-2 canali) Registrazione dei movimenti toracici e addominali Studio del flusso aereo nasale/orale SpO2 che evidenzi l’eventuale ipossia associata Mi Misurazioni i i transcutanee di PO2 e PCO2 Posizioni corporee Audio/video registrazione In alcuni laboratori associano anche la registrazione del pH esofageo CRITICITA’ 1) valorizzare tra le cause di difficoltà di crescita i DRS 2) sintomi notturni non sempre vengono rilevati (dormire in cameretta) o valorizzati dal pediatra ( incubi , bruxismo, enuresi , insonnia, sudorazione ) 3) sintomi diurni= difficoltà di apprendimento ,irritabilità aggressività , deficit attenzione , sonnolenza. ( disturbi della qualità della coscienza) non sempre collegati a disturbi di t bi respiratori i t id dell sonno Discussione dei casi clinici Post test ACP Puglia e Basilicata in collaborazione col dipartimento di Psicologia dell’Università di Bari 1. Studio sulla qualità del sonno nei bambini da 0 a 3 aa. 2 St 2. Studio di prospettico tti sulla ll relazione l i tra t gli li stati t ti mentali t li della d ll madre rispetto all’attaccamento testati col Adult Attachment Interwiev e qualità del sonno in bambini da 0 a 3 aa. DISEGNO 1: •A ogni bilancio di salute (0-3 anni): •Scheda paziente – questionario sul sonno •Consegnare diario del sonno (da compilare per una settimana) tti ) DISEGNO 22: •Alla 1° visita (entro 1° mese): AAI + scheda paziente •A ogni bilancio di salute (0-3 anni): •Questionario sul sonno •Consegnare diario del sonno (da compilare per una settimana) tti ) 10 XXX XXXXXXX 60 XXX XXXXXXXX XXXX