Presenti (assenti tra parentesi): Membri del CG anno 2012-13 Asilo Casati Caputo Asilo Kurmann Asilo Scaringella Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V Classe VI Classe VII Classe VIII Classe IX Classe X Classe XI Classe XII Collegio Segreteria CUS ( Martino Ruggia) (Barbara Taddei Gianinazzi), Francesca Palermo Marco Sangiorgio, (Alessandro Malnati) Susana de Sousa Mancini, Luca Gattoni Susanna Morosini, Matteo Zannier Susanna Balzarini Ligthart, (Tamara Vitaloni) (Wolfgang Meixner), Rodolfo Helg (Carina Urriani), Dominique Duranti (Lorenza Rossini Scornaienghi) Elisabetta Steele, (Paola Crivelli) (Luisa Mantovani Faillaci), (Nicola Balestra) (Pierantonio Corti) Daniela Luini Contini, (Sabrina Ghisletta) Giusy Crameri, (Sandra Foresta-Mendez) Ma. Stefania Bergamini Elisabetta Steele Armanda Passuello, Lorenza Scornaienghi, Susana Mancini Coordinatori: Susana de Sousa Mancini, Matteo Zannier Verbalista: Matteo Zannier Ospiti: Genitori: Catia Carrer, Enrico Ferrari, Paolo Martinelli, Flavio Harstall Comitato Associazione: Lucia Faillaci, Susanna Morosini CUS: Luca G. Perletti (coordinatore) Docenti: mo. Pierpaolo Cogno Ordine del giorno L'obiettivo della riunione è quello di elaborare una retrospettiva sull'andamento del CG negli ultimi anni e sui suoi aspetti positivi. In particolare, l'ordine del giorno prevede i seguenti punti: 1. Com'è cambiata la realtà della scuola negli ultimi anni e il ruolo del CG all'interno della scuola? 2. Quali sono gli aspetti positivi del Consiglio dei Genitori? 3. Quali sono le forme migliori per perpetuare questi aspetti positivi nell'eventuale assenza del attuale CG (per "attuale" si intende un CG in linea col attuale vademecum)? 1 Lettura proposta dal Collegio: continuiamo la lettura del testo di H. Zimmermann “Come formare una comunità creativa oggi?” L'incontro si apre con un breve giro di presentazioni dei presenti: l’invito alla serata è stato spedito ai membri del CG del anno 2012-13; la riunione era aperta a tutti gli interessati. Susana Mancini apre quindi la discussione con un breve escursus sulla storia del CG: la sua creazione cinque anni or sono, i suoi compiti ed i vari guppi di cui è formalmente referente. L'anno passato si è dimostrato difficile in alcune occasioni e il ruolo del coordinatore è stato a volte impegnativo. Tra le famiglie della scuola vi è una scarsa consapevolezza rispetto al CG e non è facile spiegare loro perché il vademecum non rispecchi l'operatività reale del CG. La maestra Stefania Bergamini ricorda come il CG sia nato dalla necessità di formalizzare un “rat” (consiglio, ndr) dei genitori nel quadro del percorso verso la qualità intrapreso dalla scuola. Il pomo della discordia sul CG emerse invece in seguito, in occasione della stesura del vademecum. Marco San Giorgio si esprime a favore di una discussione critica su come far evolvere il CG e le sue ragioni d'essere. Giusy Crameri mette l'accento sul carattere burocratico del vademecum e sulla sensazione che sia stato redatto facendo soprattutto del copia/incolla col risultato che il documento mal rappresenti lo spirito della scuola. Giusy ricorda come una volta, durante le sedute del CG, era la collettività ad emerge, piu' recentemente invece, erano le individualità e gli ego personali a prevalere. Daniela Contini ribadisce come sia stato il vademecum ad innescare un sentimento di discordia ma fa notare soprattutto come si senta la mancanza di una condivisione dell'ispirazione steineriana all'interno del CG. Spesso, chi arriva al CG si aspetta di trovare un ideale realizzato ed una comunità che lavora per esso. Non trovando un meccanismo rodato e non avendo coscienza che c'è esiste questa linea e questa filosofia che caratterizza la scuola, chi arriva si sente a volte autorizzato a fare e a proporre un po' di tutto. Luca Perletti ricorda come prima di intraprendere il percorso verso la qualità si fosse un po' “pasticcioni” ma “steinerianamente ispirati” e Lucia Faillaci conferma come ci fosse la necessità di fissare dei punti fermi attraverso un vademecum e ammette come la stesura dello stesso cozzi pero' con la realtà delle cose. Rodolfo Helg dichiarando la sua posizione a favore dell’esistenza CG, spiega come il vademecum pesi come il peccato originale e come non rispecchi la realtà del CG. Rodolfo riconosce inoltre come gli scontri avuti l'anno scorso nascessero soprattutto dalle individualità personali. Paolo Martinelli ricorda come il CG non sia nato “ben visto” e come questo abbia pesato nel tempo. Riferisce anche l’importanza del CG come luogo di espressione della comunità dei genitori. 2 Luca Gattoni spiega (con base alla sua esperienza professionale) come sia tipico che i processi di qualità calati dall'alto e che cozzano con la realtà esistente, se non vengono adattati sono destinati al fallimento. Secondo lui è naturale che si rifletta e si cambi quello che non va bene. La maestra Stefania Bergamini conferma come sia assolutamente possibile un processo di revisione del vademecum e delle prerogative del CG. L'unica cosa che occorre è la consapevolezza di come il CG faccia parte di un organizzazione articolata e complessa, paragonabile ad una sistema vivente fatto di diversi centri e di come sia fondamentale il rispetto e la coscienza che le prerogative e le libertà dell'uno non devono invadere le prerogative e le libertà degli altri organi scolastici. Daniela Contini propone che il CG punti a chiedersi quale sia il ruolo del genitore nella scuola e che contributo possa esso dare a questo progetto di vita. Susana Mancini commenta come siano pochi due anni di mandato come rappresentanti di classe al CG per poter lasciare una traccia tangibile. Quando comincia a capire il funzionamento e i temi di discussione, uno se ne va perché finisce il mandato o perché si è stancato... Diventa quasi impossibile fare, al interno del CG, un processo di riflessione e cambiamento per migliorare quello che non funziona bene. La maestra Stefania Bergamini fa notare come più aumentano le regole, più diminuiscono calore, voglia e spontaneità. Più aumentano le famiglie, più' si definiscono le forme e più ci si raffredda. Occorre allora cercare e rinnovare un'atmosfera che favorisca il piacere di creare le cose. Occorre togliere lo stress della rigida formalità. Occorre essere riconosciuti senza essere giudicati. Dada Passuello sottolinea come la possibilità di occuparsi in prima persona di cosi' tanti aspetti della scuola sia enorme, unica, bellissima, vantaggiosa ed assolutamente caratterizzante la nostra scuola. Francesca Palermo vorrebbe un CG di piu' facile accesso per proposte pratiche e discussioni; per esempio, a Francesca piacerebbe discutere per esplorare la possibilità di eliminare le auto dal piazzale e di liberarsi dall'odore di muffa nel bunker. La maestra Stefania Bergamini paragona la scuola ad un sistema vivente dove gli organi vitali sono la pedagogia, l'accademia ed i genitori e come questi tre organi si caratterizzino, o si dovrebbero caratterizzare, per essere in costante comunicazione e collaborazione. Paolo Martinelli enfatizza come il CG, oltre alle varie responsabilità organizzative di eventi (assemblea pedagogica, corsa sportiva, allestimento saggi, festa del fuoco e altro) sia un centro di condivisione, di distribuzione e di scambio di informazioni. Eliminare il CG lascerebbe un vuoto operativo difficilmente colmabile con altresi' il grosso rischio di rendere la scuola più sterile e fredda. Daniela Contini insiste su come questa non sia una scuola “normale” e su come il CG debba farsi carico di accogliere gli aneliti operativi ma anche quelli spirituali ed accademici di cui le diverse famiglie si fanno portatrici senza travalicare gli altri organi della scuola ma anzi cercando collaborazione e unità di intenti. Occorre definire e codificare gli obiettivi del CG ma anche ridefinire, cercare e favorire quella che sarà la naturale evoluzione del CG e della sua organizzazione interna. Dominique Duranti fa notare l’importanza di lasciare gli attacchi personali e l'aggressività al di fuori delle riunioni in modo da renderle piacevoli e in linea con gli ideali. 3 Susanna Lighthart condivide l’opinione che il CG sia importante come organo di libera espressione da parte della comunità dei genitori e dice che si sono creati degli alibi per tirarsi in dietro, come il fatto che le riunioni siano serali. Lucia Faillaci e Luca Perletti raccontano come anche l'associazione stia intraprendendo un processo critico, di revisione e rinnovamento. In particolare, Luca Perletti condivide l’intenzione del comitato dell’Associazione di riflettere su come accogliere ed essere più rappresentativo della comunità di genitori. Il maestro Cogno rammenta che lo stesso dicasi per il modello di conduzione della scuola tutta, dove ci si sta prestando ad un grande sforzo propositivo e su come un gruppo di lavoro (inizialmente guidato da due consulenti esterni: sig. R. Thomas e sig. E. Buttner) composto da due membri incaricati dal collegio dei docenti, due membri indicati dal comitato dell’associazione e di un genitore scelto tra i tre rappresentanti del CG al CUS, si sta iniziando ad occupare della questione. Paolo Martinelli e Rodolfo Helg fanno notare la mancanza di trasparenza nella scelta del rappresentante dei genitori in seno a questo gruppo di lavoro. Chi ha scelto e perché? In particolare, Rodolfo Helg chiede quali siano stati i criteri in base che accomunano questa scelta dei rappresentanti del collegio, dell'associazione e dei genitori all'interno del gruppo di lavoro. Luca Perletti conferma che si vuol lavorare per una maggior trasparenza. Elisabetta Steele, sul tema del ruolo dei genitori a scuola, ricorda che secondo lei questo ruolo è innanzitutto quello di ricordarsi ed eseguire bene i compiti quali portare a scuola il libretto del dentista, fare bene le pulizie, ecc. In conclusione delle discussioni, la maestra Stefania Bergamini ricorda come il gesto antico che porto' alla creazione della nostra scuola fu quello di un piccolo gruppo di genitori. Trentasette anni fa', furono appunto dei genitori a volere e a creare l'associazione con lo scopo di dar vita alla scuola. Oggi, dopo tutti questi anni, il processo da intraprendere deve mirare ad una scuola che veda tutte le parti in causa in equilibrio. Note conclusive Dopo una lunga ed aperta discussione non si è voluto procedere ad una conclusione formale e si è lasciato in aperto la terza questione: “Quali sono le forme migliori per perpetuare questi aspetti positivi nell'eventuale assenza del attuale CG?”. Si è lasciato che l'opinione e il contributo di tutti rimanessero aperti agli sviluppi futuri. E' chiaro a tutti che ci sono molteplici punti delicati e situazioni in divenire. Soffermarsi a riflettere su cosa funziona e su cosa non funziona aiuta ad intraprendere un processo critico di miglioramento e di rinnovamento. All'inizio dello scorso hanno si era discusso ed affrontato l'argomento del ridotto calore e coesione attorno alla scuola. Trovare soluzioni immediate non è realistico ma rendersi conto del problema ed aprirsi per cercare delle modalità di rinnovamento e miglioramento significa fare i primi passi assieme per trovare la strada giusta. Chiusura dei lavori intorno alle 23.00 ca. Per il CG: Matteo Zannier e Susana Mancini 4