“Zona Nove” è su www.niguarda.eu SETTEMBRE 2007 AGENZIA Anno 14 - n. 146 IMMOBILIARE Via Terruggia 2 (ang. via Ornato) ONA NOVE 24.000 copie distribuite e-mail: [email protected] Mutui senza provvigioni di mediazione GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA 02.66100353 Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI). (Chiuso alla domenica alle 12) Via G. della Porta, 1 Tel. 02.6434134 Cell. 348.9522811 www.algaleone2.it Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Enrico Ceriani, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Maria Giuseppina Rigoni, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Andrea Tramelli, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel/fax 02/6423561). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto di orro Emergenza viados sui viali METRÒ È partita la linea 5 pag. 3 Chi tassa chi basta mettere in fila alcuni fatti, avvenuti d’agosto, quando l’attenzione dei cittadini è meno vigile: • Milano è la città più tassata d’Italia, non tanto dal Governo, che invece aumenta le pensioni minime, quanto da Comune, Provincia e Regione, quest’ultima già distintasi per i ticket sanitari più salati: ogni milanese versa agli enti locali 2082,23 euro contro una media nazionale di 1434,13. Ma non basta. Sono previsti nuovi rincari: 160 euro in più per il riscaldamento, l’introduzione del ticket per le auto nella cerchia dei navigli, aumenti per i parcheggi a pagamento, perfino la bolletta dell’acqua crescerà di 0,8-1 euro. • Nel frattempo, seguendo l’esempio della Moratti, Formigoni aumenta di 1,2 milioni di euro le spese per la comunicazione, in pratica per farsi propagando, non bastandogli l’uso quasi in esclusiva del tg regionale del servizio pubblico. In compenso riduce di 3,730 milioni di euro le spese contro l’inquinamento. • Si riaprono le scuole, ma il Comune diminuisce gli investimenti. Ergo i cantieri per la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici sono tutti in ritardo (per esempio quello della scuola di via Pianell ha un ritardo di un anno). Così, causa l’inagibilità di molte scuole, 3000 bambini sono costretti a trasferirsi in altri edifici. • Vanno invece spediti i lavori della Gronda, un’opera nefasta per la vita delle periferie, da Quarto Oggiaro alla zona 9, già condannata dall’Europa. Ma in questo caso i finanziamenti non mancano. E non ci si ferma neanche davanti agli alberi. Li si sega per far posto all’asfalto (vedi a pag. 6). SICUREZZA Le proposte dell’Unione (disegno di Gero Urso) ai come ora quanto succede M a Milano si ripercuote sulla vita della nostra zona. Per capirlo pag. 4 LUTTI È scomparsa Pina Re pag. 15 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) RAPINE LUGLIO ‘07 3 LUGLIO ‘06 3 FURTI LUGLIO ‘07 61 LUGLIO ‘06 108 SCIPPI (pag. 3) SIFRA RESTAURI IMPRESA GENERALE LAVORI EDILI COSTRUZIONI RESTAURI CONSERVATIVI - RIFACIMENTO FACCIATE RISTRUTTURAZIONI APPARTAMENTI I nostri tecnici vi seguiranno dalla progettazione alla esecuzione dei lavori Uff. Tecnico - Via Val d’Ossola 19 - Tel. 02-6472244 - Fax 02-6472245 - Cell. 339.8564942 LUGLIO ‘07 1 LUGLIO ‘06 1 SA.NI. Sanitaria Niguarda I NOSTRI PRODOTTI Plantari su misura Calzature portaplantare Calzature per diabetici Busti - Corsetti Reggiseni (anche su misura) Modifiche - Riparazioni Prodotti ortopedici Ausili per disabili Vendita e noleggio I NOSTRI SERVIZI Esame computerizzato del piede Baropodometria in statica (dinamica-posturale) Indagini stabilometriche e posturali Trattamento di pedicure (estetico-curativo completo anche a domicilio) Riflessologia plantare Tecnico ortopedico in sede Convenzionato A.S.L. Consegna a domicilio. Via Val di Ledro 11 20162 Milano Tel. 02 6423040 Fax 02 6435463 Giovanni Beduschi Caro Giovannino, con la testa al disegno chino, per fare una striscia ci vuole un giornale, per fare un giornale ci vuole la carta, per fare la carta ci vuole un albe- CRONACA di Giorgio NERA Meliesi ● Bresso: sventata rapina in banca ro... e da qui, caro Giovannone che disegni col cannone, puoi ricominciare il tuo tormentone. Cambierei solo una cosa nella filastrocca: per fare un fiore ci vuole la CRONACA di Giorgio metropolitana, per fare la metropolitana non ci vuole la Gronda Nord, per fare la Gronda Nord ci vuole la Moratti... (Zorro Nove) BIANCA Meliesi OOM IN 0NA di Ortensia Bugliaro - foto Giansanti ● Testi: accordo per Cinecittà in zona 9 Buche e tombini “mobili” re rapinatori sono finiti a San Vittore per il mancato colirmato l’accordo tra Comune di Milano, Monopoli T po all’Unicredit di via Volta, a Bresso: erano camuffati Fdi Stato, Fintecna e Pirelli Real Estate per trasforcon parrucche e avevano uno storditore elettrico come arma. mare l’ex Manifattura Tabacchi di viale Fulvio Testi Gli agenti della squadra mobile li tenevano d’occhio da giorni. Comunque i tre hanno dovuto desistere dal furto perché la cassaforte temporizzata non si è sbloccata. (13 luglio) ● Danneggiato l’elicottero del 118 nella Cinecittà ambrosiana. Sugli 83 mila metri quadrati nasceranno un Centro sperimentale, le Scuole civiche del cinema e un polo cine-audio-visuale della Regione Lombardia, oltre a case e alberghi, centro anziani, residenze per studenti. L’investimento è di 250 milioni. (7 agosto) lcuni vandali sono entrati nell’hangar dell’elioporto al A Parco Nord e hanno danneggiato due mezzi: uno usato per lezioni di volo e l’altro per il pronto intervento medico. I ● Università: trasporti non inquinanti vandali hanno sommerso entrambi gli elicotteri con polvere a questo settembre sarà disponibile gratuitamenantincendio, rendendo impossibile il volo. Inoltre hanno ten- Dte un ecobus (reso ecologico grazie all’alimentaziotato di forzare la serratura del mezzo del 118 e hanno dan- ne elettrico-diesel) che percorrerà un percorso interno neggiato il muso e le apparecchiature per il volo. (28 luglio) ● Val Maira: anziana truffata in casa rima hanno truffato una donna di 87 anni (Maria P Luisa G.) in via Mauro Macchi, poi una 83enne (Maddalena P.) in via Val Maira. Si sono presentati uno come tecnico del gas e l’altro come poliziotto e, inventandosi un controllo da fare, hanno rubato alla signora 83enne 1200 euro. Per aiutare gli anziani a difendersi da questi malfattori pubblichiamo qui sotto i più comuni trucchi e travestimenti di cui si servono. (1 settembre) al campus esteso fino al confine del territorio di Sesto San Giovanni. Saranno disponibili anche 70 biciclette, possibilità di car sharing per i professori che così potranno effettuare i propri spostamenti professionali all’interno della città. Sarà aperta anche una ciclofficina. È questo il contributo dell’Università Bicocca per cercare di incentivare i mezzi non inquinanti al servizio degli studenti e dei professori. “L’ateneo ha istituito un ufficio di mobility manager”, spiega la professoressa e consigliere comunale Francesca Zajczyk, “per favorire gli spostamenti facendo attenzione all’ambiente e per lanciare un messaggio educativo”. I trucchi e i travestimenti dei truffatori d’anziani • Il tecnico: elettricista o ispettore del gas, ma i suoi controlli sono sempre un pretesto per rubare i risparmi. • Il vigile o il poliziotto: spesso agisce in coppia col “tecnico”, il quale gli lascia socchiuso l’uscio. Egli quindi entra di nascosto in casa dell’anziano, sottrae un oggetto e poi, durante una seconda visita, dice di averlo recuperato da un ladro. Così, entrato nella fiducia dell’anziano, può rubare senza problemi. • Il postino: citofona dicendo che c’è una raccomandata così da farsi aprire, sale e ruba quello che trova dopo aver distratto l’anziano con una firma da fare per la “raccomandata”. • L’infermiera: affabile, cordiale, aggancia la vittima ricordando un suo (più che probabile) ricovero nel passato con lei che l’avrebbe curata. Quando l’anziano le prepara un caffé distraendosi, ecco l’occasione per il furto. • Il venditore: ha “venduto” un computer o una macchina fotografica al figlio o al nipote e sollecita l’anziano a tirar fuori i soldi per saldare il debito. • La vicina: dice di aver comprato l’appartamento al piano di sotto, ma che c’è una macchia d’umido sul soffitto. Avuto il permesso di controllare se c’è qualche perdita d’acqua, ne approfitta per rubare rmai quasi tutte le strade di Niguarda sono piene di O buche, particolarmente pericolose per ciclisti e motociclisti, e di tombini “mobili”, il cui rumore quando vi passano sopra le automobili di notte non fa dormire. La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568. C’è qualcosa di nuovo, anzi… di usato la cantina dienoteca manuela con cucina di Via Moncalieri 5 Milano Arcobaleno compra - vendita usato Milano - Via Reguzzoni 4 Tel. 02 6428414 orario: 9,30-12,30 – 15,00-19,00 da martedì a sabato compreso Esposizione gratuita dei vostri oggetti ONA NOVE 2 In un caratteristico angolo della vecchia Milano trova spazio ‘la cantina di manuela’ una enoteca con cucina dall’atmosfera calda e accogliente. A pranzo a partire dalle 12.30 ‘la cantina di manuela’ propone, oltre alla carta, un menù a prezzo fisso € 15 che prevede due piatti a scelta, acqua e caffè. La sera dalle 19.00 la cena alla carta con una cantina di pregio che comprende oltre 500 etichette. ‘la cantina di manuela’, da qualche anno inserita nel BIB GOURMAND della guida Michelin insieme ad altri 6 ristoranti di Milano (categoria selezionata che offre una cucina di qualità ad un prezzo adeguato) la troviamo anche in via Poerio 3 a Milano e in via Frua 12 a Saronno. Per maggiori informazioni: [email protected] oppure www.lacantinadimanuela.it la cantina di manuela enoteca con cucina di via Moncalieri 5 Milano - tel 02/66108265 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. La denuncia in una lettera all’Edificatrice di Pratocentenaro La difficile convivenza coi viados lungo i viali della nostra zona Via Marmolada, 5 20162 Milano Tel. 026426117 di Altamore F. Un appello al Comune, al Consiglio di zona e alle Forze dell’Ordine affinché intervengano con determinazione contro il dilagare della prostituzione sotto casa. OFFERTA VALIDA SOLO SULL’ACQUISTO DI CLIMATIZZATORI [email protected] SICUREZZA/1 -30% SCONTO LE TUE FOTOGRAFIE in v.le Fulvio Testi 62 - Milano • Da pellicola • Da supporto digitale • Elaborazioni al computer • Ritratti • Fototessere • Servizi cerimonie • Riversamenti films Tel. 02/6424797 - www.qsserrefoto.it ivere in modo tranquillo e decoroso. E soprattutto in sicurezza. Questo è V ciò che chiedono i condomini di viale Fulvio Testi 210 in una lettera inviata alla Cooperativa edificatrice di Pratocentenaro, lo scorso luglio, nella quale denunciano il dilagare della prostituzione lungo tutta la strada che percorre lo stabile. Naturalmente la Cooperativa è solo l'interlocutore amministrativo dei condomini. Sono infatti Comune, Consiglio di Zona e soprattutto le forze dell'ordine che devono dare delle risposte precise a questi cittadini esasperati ormai da troppo tempo. È vero che in Italia la prostituzione diventa reato solo quando ne venga accertato lo sfruttamento, ma in questo caso siamo di fronte ad un vero e proprio problema di ordine pubblico e di decenza. Negli ultimi anni vi è stata una vera e propria escalation del fenomeno con l'arrivo di numerosi viados e di relativi Corrado Balderini clienti che hanno creato una situazione ormai insostenibile. Come denunciato nella lettera tutto ciò “ha comportato fermate brusche di veicoli accolte da irritanti colpi di clacson delle macchine che seguono; colorite espressioni da parte di ragazzotti, sempre in auto, con relative risposte da parte dei viados; dialoghi ad alta voce tra ‘colleghi’, in attesa del cliente successivo; litigi verbali, pesanti, con prostitute che occasionalmente si fermano sullo stesso marciapiede a rivendicazione del ‘proprio suolo pubblico’; pasti fugaci e fazzoletti di carta utilizzati per veloci abluzioni nel confinante distributore Esso e poi gettati nel giardino dello stabile. Tutto questo dalle 22 alle 4 di mattina e le poche volte che passa un auto della polizia i viados si nascondono o tra le auto in sosta o sdraiandosi lungo il marciapiede.” Forse sarebbe il caso che le forze dell'ordine controllassero in altro modo la zona così da poter cogliere la situazione nella sua realtà. Qualche tempo fa un residente che passeggiava sul marciapiede ha rischiato di essere colpito da una bottiglia lanciata da una macchina in corsa. Non siamo quindi di fronte solo al disturbo del riposo dei residenti ma anche ad un rischio sicurezza. Un’indecenza che riguarda anche il lato di fronte di v.le F. Testi e la zona San Glicerio Sarca - La Farina i cui abitanti, come i cittadini di Fulvio Testi 210, ritornando a casa in serata, magari accompagnati da bambini e ragazzi, sono anche costretti a vedere queste persone che definire “vestite” è un eufemismo. Crediamo quindi sia venuto il momento che istituzioni e forze dell'ordine si mobilitino concretamente per difendere il diritto di questi cittadini alla sicurezza e alla tranquillità. Sono partiti i lavori del metrò in zona Testi e Zara chiusi al traffico? 20162 Milano Via Paolo Rotta, 4 (ang. Via Ornato) Zona Niguarda Tel./Fax 02.66.10.48.18 www.argopetshop.com E.mail: [email protected] TOELETTATURA ATTREZZATURE PER ANIMALI AMBIENTE CLIMATIZZATO VENDITA/PENSIONE: – – – – Roditori Pesci Uccelli Conigli nani Orario continuato: 9/19.30 Chiuso il lunedì Luigi Luce Zara e in viale Fulvio Testi con un restringimento della carreggiata per poter lavorare allo Bignami spostamento di tutte le reti di metropolitana sotterranea. E lo servizio. I veri e propri scavi si fa in zona 9 con la linea 5: in Ponale delle gallerie di 18 metri di tutto 5,6 km che con 9 stazioni Bicocca profondità arriveranno dopo. da via Bignami, dove c’è il Cto, Per cui, se oggi in questo finire seguendo viale Zara arriverà a Ca’ Granda d’estate già in Fulvio Testi si Porta Garibaldi (in seguito verrà formano lunghe code, figuriarealizzata una seconda tratta da Istria moci quando, come dice il sinGaribaldi a San Siro). FinalM3 daco di Sesto San Giovanni, mente, nel 2011 quando il metrò Marche “saranno chiusi i viali Zara e sarà terminato, l’ospedale più imTesti”. Se è necessario faremo portante della Lombardia, la seZara Do Ge M on m ru di pazienza virtù. Il metrò è conda università di Milano e il u o s Sa Es T S m a d P C n qu ege L ort re T os lem en en Isola troppo importante e vale dei Parco Nord, uno dei pochi polmos ilin o Si t e or m isi al s o ro ri la o o ta tto llo e e sacrifici. Ma possibile che dobni verdi della città, saranno colleGaribaldi biamo sapere dai sindaci altrui gati alla città. Era ora. quello che ci aspetta? Il nostro Il tutto verrà a costare 557 miliosindaco non ha niente da dire ni di euro, dei quali ben 257 proM2 sui tempi e i modi dei lavori, in venienti dal governo di quella modo che i cittadini possano Roma di cui alcuni a Milano parlano tanto male, 231 da un consorzio di privati (Astaldi, sapere che cosa li aspetta e organizzarsi di conseguenza Ansaldo, Alstom, Atm e Torno) che hanno fiutato l’affare (ge- per i propri spostamenti? Se qualcuno a Palazzo Marino stiranno il metrò per 31 anni) e 69 dal Comune: detto per in- ne vuol approfittare, “Zona Nove” è disponibile con le sue ciso, forse dall’amministrazione che fa pagare le tasse comu- 24 mila copie diffuse in 45 mila famiglie a fare da interlocutore su questo problema fra l’Amministrazione e la nali più salate d’Italia ci si poteva aspettare un po’ di più. I lavori sono cominciati nella seconda metà di luglio in viale Cittadinanza. Gratis. Milano, dopo 20 anni dei vari Formentini e Albertini, si torA na a scavare una nuova linea di GROPPI M5 In progetto In corso d’opera M5 ONORANZE FUNEBRI FIORISTA SEMPRE A DISPOSIZIONE CON SERVIZI ACCURATI Milano - Via Ornato 46 - Tel. 02 6435741 - Abit. 02 6437618 - Fax 02 66102756 CORSI DI YOGA • Yoga integrale • Yoga per la gravidanza • Yoga per la terza età V.le Rodi 85 (zona Università Bicocca) Informazioni lunedì: ore 9-10 martedì: ore 17-19 Tel. 347.7820043 L’abito che cerchi lo trovi da Vanna Abbigliamento per uomo e donna Sconti per “Zona Nove” Viale Sarca 81 (sotto i portici) - Telefono 02 6428528 PIZZERIA - RISTORANTE - TAVOLA CALDA Pizze al trancio da asportare e da gustare sul posto Birre alla spina 5 197 dal COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ARIA CONDIZIONATA chiuso il lunedì 20162 Milano - via Val Maira,11 tel. 02.64.37.287 ONA NOVE 3 SICUREZZA/2 Intervista esclusiva alla capogruppo dell’Ulivo in Comune Marilena Adamo sfida Letizia Moratti Chi è davvero contro la criminalità? “Chi ha candidato il prefetto Bruno Ferrante a sindaco di Milano? Quale governo ha aumentato il numero degli agenti in Milano? Chi ha chiuso in città i presidi di vigilanza urbana? Chi ha fatto fallire il progetto dei vigili di quartiere? Chi ha portato al degrado le case popolari? he fare per garantire ai cittadini la sicurezza contro la criminalità? Abbiamo sentito il parere di Marilena Adamo, capogruppo dell’Ulivo in Comune. Adamo, che è stata una giovanissima presidente di CdZ negli anni ‘70 quando su Milano si è abbattuta come una bufera la piaga dell’eroina, ricorda come in quegli anni la strategia vincente alla fine fu quella di coordinare le forze della società civile con le forze dell’ordine, un po’ sulla falsariga di quanto sta cercando di fare il nostro CdZ per combattere la microcriminalità nei nostri quartieri. Cerchiamo di inquadrare il problema della sicurezza: come giudica la posizione di Moratti su questi temi? L’atteggiamento del centro destra su questo problema è molto ambiguo. Specie quello di Moratti, che è un sindaco con cui è impossibile confrontarsi: non c’è mai, non viene in Consiglio e non ha nessun interesse ad ascoltare il parere dell'opposizione. Noi siamo stati criticati per aver aderito alla seconda manifestazione del 26 di marzo, quella organizzata dai comitati e dalla “Catena Umana”, in risposta a quella di Moratti con Berlusconi. Una manifestazione indetta da chi da anni si batte per la sicurezza e contro il degrado: il Sunia, i comitati storici, le altre organizzazioni. Nelle polemiche che ne sono seguite mi è capitato spesso di sottolineare come la sicurezza sia davvero una questione bi-partizan. È la precondizione della libertà dei cittadini e quindi se la Moratti non avesse voluto farne una battaglia strumentale del centro destra contro il governo, ma avesse voluto veramente affrontare il problema, ci avrebbe chiamato. Invece la stessa presenza di Berlusconi sul palco ha indicato chiaramente il carattere politico dell'evento e la volontà di Moratti di darsi una forte visibilità a livello anche nazionale. Un sindaco preoccupato per la sicurezza dei suoi concittadini chiama tutti: maggioranza, opposizione, rappresentanti di tutte le categorie, non solo i commercianti, ma anche i sindacati, le organizzazioni degli inquilini ecc., cercando di costruire un progetto condiviso per la città. Cosa che non ha fatto prima e nemmeno dopo: evidentemente questo metodo di lavoro non è nel suo orizzonte. Molti dicono che solo ora la sinistra si accorge del problema della sicurezza, che invece è sempre stata un cavallo di battaglia della destra. Beh, no. Voglio ricordare che noi abbiamo candidato Bruno Ferrante come sindaco di Milano: una persona che dal quel punto di vista è sicuramente la più qualificata possibile. Poi guardiamo il nostro programma: la sicurezza è un argomento centrale. Per non parlare poi delle battaglie che, per esempio, Cofferati combatte a Bologna ormai da tre anni, spesso contro pezzi della sua stessa maggioranza, per dare alla città una prospettiva contro la criminalità. Di sicuro è più efficace Cofferati a Bologna che Moratti a Milano... Invece Moratti ha disatteso persino le promesse fatte in campagna elettorale: ai comitati per esempio di Figino - Quinto Romano aveva promesso, oltre che a una maggiore presenza di forze dell’ordine, anche una lotta al degrado, di competenza comunale. Invece non c’è traccia di niente, i comitati non sono stati coinvolti, mentre Moratti cerca di passare per l’unica che si preoccupa di certe cose. La prova che si tratti di una manovra demagogica sta nel fatto che si mette tutto nello stesso calderone: l’usura e il piccolo spaccio, la pedofilia e gli zingari, la violenza sulle donne e la C Sergio Ghittoni microcriminalità di strada. Alla fine hai fatto un “mischione”, buono per la propaganda, ma che non ti permette di affrontare nessuno di questi problemi in modo efficace. C’è la sensazione che la destra voglia cavalcare la paura per spostare l’attenzione su responsabilità che non si sa di chi siano, invece di affrontare i problemi della quotidianità: un compito che spetta al sindaco. Naturalmente poi sono necessarie anche le forze dell’ordine, e a questo proposito va ricordato che è stato questo governo ad aumentare il numero degli agenti a Milano, mentre per 5 anni il governo Berlusconi se ne è guardato bene. Ma non è solo con l’aumento delle forze dell’ordine che affronti il problema. Va ricordato che Moratti, mentre esigeva dal governo più agenti, non si vergognava di disporre la chiusura dei presidi di vigilanza urbana, che sono fondamentali non per le stesse ragioni per cui sono fondamentali la Polizia ed i Carabinieri, ma per quel controllo capillare del territorio che ha una funzione soprattutto preventiva, dissuasiva. Il vigile è sempre stato amico del cittadino, prima che venisse impiegato soprattutto per le multe. E qui veniamo a parlare del fallimento del progetto del vigile di quartiere. Io mi sono fatta l’idea che due siano le cause del fallimento. La prima è che i vigili venivano impiegati spesso per “tappare i buchi”. Si rompeva un semaforo, c’era da presidiare un mercato, da sostituire un collega? Si ricorreva al vigile di quartiere, che quindi non garantiva più una presenza continuativa e non riusciva a diventare “riconoscibile”. L’altra ragione è che essi dipendevano dal comando centrale, in piazza Beccaria. È chiaro che se un anziano denunciava una situazione anomala in un giardino del quartiere, che ne so... mettiamo schiamazzi o cani aggressivi di grossa taglia, la segnalazione andava in piazza Beccaria, si doveva istituire una pratica, comunicare all’ufficio competente del Comune... Ci si può ben immaginare che potevano passare anche sei mesi prima che qualcuno facesse qualcosa, e quell’anziano che aveva fatto la denuncia la volta successiva si sarebbe fatto gli affari suoi invece di perdere tempo. Nella destra invece si è fatta strada l’idea di dotare i vigili di armi e manganelli, di farli diventare un altro corpo di polizia. Questo secondo me è un errore: abbiamo già ben due corpi di polizia con funzioni repressive, non occorre un terzo. Quindi qual’è la posizione del centro sinistra su questi temi? L’Unione ha emesso un documento, i Dieci Pilastri della Sicurezza, nel quale cerchiamo di non fare del “benaltrismo” (l’atteggiamento di chi invece che affrontare i problemi che si presentano di volta in volta sostiene che “ben altri sono i problemi...” , n.d.r.), ma di entrare nel merito. Per esempio, se abbiamo un quartiere di case popolari in cui non si fa la manutenzione, in cui le cantine sono in uno stato di abbandono, il suo mancato risanamento è causa diretta di criminalità. Tollerare un quartiere popolare con il 15% di abusivi che occupano gli appartamenti è sbagliato. Senz’altro la metà di loro saranno solo persone in condizioni di disperazione, ma ce ne sarà un’altra metà di delinquenti. Se il Comune non si preoccupa di risanare i quartieri che sono sotto la sua responsabilità, a che titolo si permette di dare lezioni di correttezza agli altri? Lo stesso con gli stranieri. Ricordo che nel programma di Moratti c’era l’impegno a costituire la “Consulta per gli Stranieri”. Era una cosa impor- tante su cui eravamo d'accordo e che stiamo rilanciando. Perché importante? Perché ci vuole un luogo nel quale ci si incontri con i rappresentanti delle diverse comunità e si possa discutere di diritti, doveri, regole e modelli di comportamento. Ricordo l'esempio di Torino. A Torino avevano il problema dei Peruviani ed Ecuadoriani che nei fine settimana andavano nei parchi a banchettare, accendere la griglia e cucinare. Loro sono stupefatti che noi non lo si faccia e non ci vedono nulla di male. Invece i Torinesi si lamentavano per la sporcizia abbandonata ed i comportamenti poco ortodossi soprattutto quando le birre diventavano numerose. Il modello di mediazione sperimentato è stato invece un successo: si sono permessi i pic-nic solo in alcune aree, proibendo la vendita di alcolici e obbligando i partecipanti a fare pulizia. Alla fine sono tutti contenti: gli stranieri che possono continuare con le loro attività e i cittadini che hanno il fenomeno sotto controllo. La nostra Amministrazione invece sbaglia se pensa che si possa risolvere tutto con la repressione o con lo spostare i problemi da un’altra parte. Non che non ci voglia la repressione, e qui sta forse l’equivoco. Noi siamo sempre stati accusati di essere i difensori degli stranieri, ma invece non è vero: per noi la delinquenza va combattuta e punita, sia degli italiani che degli stranieri. Ma c’è un’altra serie di problemi che riguardano la convivenza e la diversità delle culture, che non hanno a che fare con la delinquenza e che richiedono invece un grande sforzo di mediazione e di confronto e che invece non c’è. Dal punto di vista degli stranieri, poi, l'unico volto che vedono delle istituzioni è quello della repressione, che a guardar bene è una delle cause che li spinge nelle braccia delle mafie delle loro comunità. Se le istituzioni non sanno essere ferme, ma anche amichevoli, visto che la gente deve sopravvivere, si trova altri riferimenti, spesso anche fuori della legalità. Basta guardare la storia dell’emigrazione italiana dei primi del Novecento: laddove non ci sono state politiche di integrazione, dove hanno incontrato ostilità e ghettizzazione, alla fine i nostri emigranti si sono organizzati tra di loro. E non è stata una bella organizzazione... Parliamo dunque della grande criminalità organizzata a Milano. L’ultima iniziativa che abbiamo assunto è stata proprio quella di chiedere una commissione d’inchiesta sull’infiltrazione della grande criminalità organizzata a Milano. Ci sono state varie inchieste soprattutto di “Repubblica” e dell’ “Espresso” che hanno puntato il dito su certe operazioni immobiliari in tutto il Nord, ma in particolare a Milano, in odore di camorra e n’drangheta. Ci sono stati diversi episodi all’Ortomercato e in altri mercati all’ingrosso, compresi i grossisti cinesi. Senza contare poi le grandi organizzazioni criminali che si nascondono dietro a fenomeni come la prostituzione di strada e l'accattonaggio. Sono queste le manifestazioni di criminalità che prima di tutto dobbiamo stroncare. È solo debellando queste organizzazioni che poi diventa più facile anche eliminare o ridurre la microcriminalità, ma non ci si può illudere che catturando un piccolo spacciatore questi non venga rimpiazzato immediatamente, se non si sconfigge l’organizzazione. E qui c’è se vogliamo un richiamo alle nostre istituzioni, perché guardino un po’ più in profondità senza fermarsi alla superficie delle cose. Si tratta di impedire che questi fenomeni si consolidino, non di fare della facile demagogia. 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Riceviamo e volentieri pubblichiamo Un’Unione più forte per il Consiglio di Zona Ulivo e Rifondazione in Zona 9 Mattia Mirko Stanzani (Capogruppo de L’Ulivo) Gianfranco Tucci (per conto del gruppo di Rifondazione Comunista) l Centro-Sinistra sta governando il ei mesi di giugno e luglio scorsi, sui periodici di Zona sono Iguito Consiglio di Zona 9 da un anno in seN apparse notizie, in merito all’attività del Consiglio, che riteal risultato elettorale che ha asseniamo opportuno chiarire ai lettori e ai cittadini della Zona 9. gnato alla coalizione dell'Unione, guidata da Beatrice Uguccioni, la maggioranza dei consiglieri. Siamo convinti di aver raggiunto rilevanti obiettivi sui quali abbiamo ottenuto il consenso dei cittadini. In primo luogo abbiamo promosso una serie di iniziative di confronto sull'area Garibaldi-Repubblica per migliorare sensibilmente il progetto che interesserà una parte significativa di residenti della zona e non solo. Abbiamo recepito le criticità emerse nelle assemblee con i cittadini (a tal proposito abbiamo tenuto una riunione di Consiglio fuori dalle mura di via Guerzoni, all’Isola, e ci siamo presi l’impegno di farlo in ogni quartiere). L’Ulivo, con l'impegno determinante di Luca Simi e del consigliere comunale Marco Granelli, ha inoltre limitato gli impatti negativi del progetto Affori-FNM, puntando alla riqualificazione della zona di cui sopra, ottenendo maggiori finanziamenti per Villa Litta. Il Consiglio di Zona ha aperto un osservatorio permanente nei confronti dei mutamenti del tessuto socio-sanitario del territorio che impone un lavoro di riqualificazione della maggiore struttura sanitaria di Milano, l’azienda ospedaliera di Niguarda. A partire da Niguarda-Bicocca-Pratocentenaro si sono intessute significative e proficue nuove relazioni con i soggetti attivi sul territorio: le università (Bicocca e Bovisa), le scuole, i teatri, i sindacati, il mondo della cooperazione, in primis quella di abitazione, le associazioni e i comitati dei cittadini. Sul versante della sicurezza, siamo l’unica zona di Milano ad aver costituito un tavolo permanente, accogliendo le segnalazioni e le sollecitazioni dei cittadini e facendoci da tramite con le forze di polizia. Tutto ciò è stato possibile perche l’Unione è rimasta tale, nonostante una opposizione ostile, prevenuta, ostruzionista in CdZ, nonché con la giunta Moratti, contraria al decentramento, e nell’assoluto isolamento da parte delle altre zone governate dalla Cdl. Per poter proseguire in questa esperienza e migliorarla, è necessaria una maggiore condivisione degli obiettivi, con una comune assunzione di responsabilità. Il Gruppo Ulivo, convinto di ciò, propone da giugno una verifica di maggioranza a tutte le forze dell'Unione, che contiamo di realizzare nelle prossime settimane in un clima sereno e propositivo. A nome di tutto il Gruppo ribadisco che l’attuale è l'unica maggioranza possibile in cui siamo disposti ancora a investire, anche se talvolta eccessivi personalismi e ricerca di visibilità hanno indebolito, a danno della cittadinanza, la forza riformatrice e progressista della coalizione nell’attuazione del programma. A fronte di un atteggiamento ondivago, poco chiaro e da risultare a volte fumoso, con attacchi reiterati ed immotivati nei confronti del Vicepresidente del CdZ, da parte dell’Ulivo in Zona 9, mi trovo costretto ad intervenire, per fare chiarezza verso i cittadini in merito alle accuse mosseci, con articoli apparsi sulle pagine dei giornali di Zona: ABC, Zona Nove e Milanosette. Siamo rimasti sorpresi e addolorati rispetto a questa scelta fratricida per le dichiarazioni fatte dai Ds e dalla Margherita, in merito alla caduta del numero legale durante la seduta del 18 e 25 giugno! Purtroppo dobbiamo rilevare che a volte vi è la tendenza a predicare bene e razzolare male. Quante volte il partito di maggioranza relativa (l’Ulivo) della coalizione ha fatto mancare il numero legale? Noi come Prc crediamo fermamente negli accordi presi prima del voto che ha determinato l’unica maggioranza di centro-sinistra sul territorio urbano e vogliamo andare avanti seguendo le direttive programmatiche. Se qualche forza politica ha dimenticato il progetto iniziale, o peggio vuole stravolgerlo, ne risponderà politicamente davanti alla cittadinanza. Noi pensiamo che sia necessario creare le condizioni perché l’Unione riesca a completare il programma senza tentennamenti, ammiccamenti, o altre ipotesi di maggioranze più o meno variabili. Andate (rivolto a l’Ulivo) a chiedere ai cittadini che ci hanno votato che cosa ne pensano di questi tentativi di trasformismo politico di piccolo cabotaggio. Dopo averlo chiesto per quattro volte nel chiuso dell’Ufficio di presidenza, chiediamo pubblicamente di fronte ai cittadini elettori, una verifica di maggioranza, per cementare ulteriormente la coalizione (dell’Unione), sgombrando il campo in questo modo da incomprensioni che possono indebolire l’Unione, avviandola altrimenti in un vicolo cieco, visto che si preferisce guardare “la pagliuzza che c’è nell’occhio del vicino piuttosto che cercare di togliere la trave presente nel proprio occhio”. Come Rifondazione Comunista non accettiamo attacchi tendenti ad offuscare il nostro Partito raccontando bugie, e sperando che nessuno risponda. A questo punto, vogliamo chiarire e togliere i dubbi in merito a quanto divulgato dalla stampa locale di Zona in alcuni bollettini, da dove traspare la disinformazione praticata da esponenti dei vari partiti locali, che ci costringe a dare una risposta chiarificatrice. Per capire le problematiche di questa maggioranza, bisogna partire da prima del 18 giugno ultimo scorso: 1) Da parte dell’Ulivo, più volte è stato chiesto di non presentare mozioni o interrogazioni, malgrado i due partiti di maggioranza (Ds e Margherita) della coalizione ne abbiano presentate almeno tredici, tra interrogazioni e mozioni, a differenza dei partiti minori che si sono limitati a presentare interrogazioni e mozioni, richieste avanzate dai cittadini vedi il problema Vigili, i parcheggi interrati e via di seguito. 2) Rifondazione Comunista, nel mese di novembre (2006) ha presentato una mozione contro i parcheggi interrati per residenti in Pianell angolo Via Pollini chiedendo di conseguenza, vista la nutrita presenza di cittadini interessati al problema, l’inversione dell’ordine del giorno come è consuetudine in questi casi: ciò ha determinato per i cittadini presenti una spasmodica attesa protrattasi fino all’una di notte, grazie alla mancata attenzione determinata purtroppo da infelici scelte operate da l’Ulivo. 3) Sempre nel mese di novembre, parte della maggioranza converge su una mozione riguardante il progetto Garibaldi–Repubblica, in contrasto con quella presentata dai Comunisti Italiani e lista Dario Fo. Anche in questo caso l’Ulivo, ha fatto venir meno l’accordo che prevedeva il voto contrario dei ventitre consiglieri di maggioranza tranne i consiglieri Capelli e Miozzi, all’insaputa di tutte le forze politiche della maggioranza, il capogruppo dell’Ulivo (il Ds Stanzani), per opportunismo politico si è astenuto assieme al suo vice (il margheritino Busacca), guarda caso, determinando così ripercussioni e scontri nella maggioranza. Signori, litigando, concetto già espresso precedentemente, non si va da nessuna parte! O vogliamo arrivare al punto di sperimentare nuove maggioranze? Vi ricordo che il mandato elettorale espresso dagli elettori parla chiaro e chiediamo pertanto, risolutamente, l’applicazione del programma elettorale! 4) Nel dicembre 2006, in Consiglio, abbiamo portato a conoscenza la problematica inerente la chiusura del comando dei Vigili di via Passerini, dove si chiedeva di fare un Consiglio di Zona aperto da tenersi nel quartiere di Niguarda o Pratocentenaro, come previsto dal programma dell’Unione. A fronte di lunghi e per noi inspiegabili silenzi, abbiamo presentato il 5 marzo u.s. una mozione, la quale viene discussa un mese dopo: in quella occasione, il Prc, con una operazione degna di un colpo di teatro, viene purtroppo accusata, pubblicamente, sia dall’opposizione che dall’Ulivo (cosa per noi del tutto incomprensibile!), di voler strumentalizzare il problema. Annotiamo per coloro i quali abbiano la memoria corta che vi erano centinaia di firme contrarie alla chiusura dello stesso comando. Risultato?: il 2 aprile scorso, al momento del voto, il consigliere Capelli (PdCI) abbandona l’aula, determinando la mancanza del numero legale, La stessa mozione viene riportata in votazione il 16 aprile u.s. e a questo punto viene bocciata coi voti contrari dell’opposizione, grazie all’astensione divenuta determinante dell’Ulivo. A tutt’oggi il comando di via Passerini è ancora chiuso e non eroga più servizi alla cittadinanza. Che ‘servizio’ è quello di lasciare sul posto una persona che ha il solo compito di indirizzare i cittadini in via Livigno per tutte le pratiche che sono di competenza della Vigilanza Urbana? 5) Anche su quanto è accaduto in Consiglio, a riguardo della mozione riguardante il PII Affori, presentata l’11 giugno scorso da un consigliere dell’Ulivo senza che nessuno ne fosse a conoscenza, è opportuno fare ulteriore chiarezza. Una settimana dopo esattamente il 18 giugno, l’Ulivo ha voluto far ricadere la responsabilità sui due consiglieri Rifondazione Comunista che hanno abbandonato l’aula, ma la caduta del numero legale è stata determinata da un’altra forza politica della maggioranza, l’Idv (Italia dei valori, lista Di Pietro). Nella seduta successiva, la stessa mozione viene ripresentata e non può essere votata data la mancanza del numero legale (assenti Ulivo, Prc, Idv e Lista Ferrante), e la colpa su chi ricade? Ormai il lettore avrà capito che siamo diventati noi il bersaglio dei capricci e dei problemi che agitano il nascente Partito Democratico. Non vorremmo che il clima ostile che è stato creato ad arte nei confronti del Prc - e la disistima nei confronti della figura del Vicepresidente del CdZ - fossero le prove tecniche per nuove alleanze centriste. Nel caso questa evenienza si rivelasse vera noi lo denunceremmo subito ai cittadini elettori che trarrebbero le dovute conseguenze. 6) In conclusione ritengo opportuno dire due cose anche su quanto è apparso nella newsletter dei Ds in merito alla verifica di maggioranza di metà luglio, verifica decisa unilateralmente da Ds e Margherita. Anche qui l’Ulivo addossa la responsabilità a Rifondazione Comunista e al Vicepresidente del CdZ in quanto la verifica è andata buca. L’ipocrisia e la bassezza politica dell’Ulivo non ha precedenti; comunque è giusto che i cittadini sappiano come sono andate le cose: 1) i 4 circoli di Rifondazione Comunista in Zona 9, non hanno avuto un invito ufficiale come non l’ha avuto il Vicepresidente del CdZ 9 . In conclusione, faccio notare che tra i partiti assenti a quella verifica, mancavano oltre al Prc, La Rosa nel Pugno, la Lista Dario Fo e il PdCI (della serie le verifiche si concordano e non si impongono). Signori dell’Ulivo, non è ora di pensare ai cittadini della zona e al rispetto del programma, a contrastare le politiche della giunta Moratti, invece di buttare le proprie responsabilità addosso ad altri? Potremmo continuare ancora, ma non è nostra intenzione lavare i panni sporchi altrui, in quanto siamo stati eletti per governare dando risposte alle esigenze dei cittadini tutti senza che vi siano quelli di serie A e di serie B; ci auguriamo che in futuro ci sia la possibilità di confrontarci sulla corretta applicazione del programma oltre che alle tematiche che interessano la cittadinanza. Corsi di lingua inglese corsi personalizzati flessibilità di livelli e di orari per studenti, lavoratori, bambini. Consegna il coupon: vale una prova SAGITTARIO 3, QUALITÀ NON SOLO NELL’INTIMO ziate C-D-E-F-G, tute da casa e non, in morbida ciniglia con bordi in maculato a prezzi interessanti. 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Per capire se anche in Provincia la pensano così e aggiornarci sullo stato di avanzamento dei progetti abbiamo intervistato Pierluigi Angiuoni, consigliere provinciale, che segue la questione Seveso sin dai tempi in cui ha ricoperto la carica di Presidente del CdZ 9. Da più di un anno non si parla dell’amato/odiato Seveso perché non ha più creato sconquassi nei nostri quartieri. Ma la Provincia in questi mesi ha proseguito i lavori per la messa in sicurezza di Niguarda? Anche se dall’ultimo articolo apparso su “Zona Nove”, dove abbiamo trattato il problema del fiume Seveso, è trascorso un po’ di tempo non vuol dire che in Provincia ce ne siamo scordati. Infatti durante questo periodo si sono avviati alcuni importanti interventi che hanno migliorato la capacità di contenimento e smaltimento delle acque: il rifacimento del ponte stradale sul fiume Lambro meridionale, nei comuni di Pieve Emanuele e Locate Trivulzio(MI) per un importo euro 400 mila; e la realizzazione di una va- SANITÀ Andrea Bina sca di laminazione del torrente Guisa, nel comune di Cesate (MI) per un importo di euro 800 mila. Il primo lotto di lavori per il raddoppio dello scolmatore sono terminati da circa un anno. Ma il secondo lotto, che permetterà di completare l’opera, a che punto è? Per quanto riguarda il completamento del raddoppio del canale scolmatore, valutati i tempi eccessivamente lunghi per la sua realizzazione e gli ingenti costi dell’opera, la Regione Lombardia ha emanato un decreto che individua, tra gli interventi per l’adeguamento del sistema idraulico del Csno (Canale scolmatore di nord ovest ndr), la realizzazione di opere prioritarie per un importo pari a euro 8.800.000. La Provincia di Milano, sulla base di questo decreto regionale, ha pertanto la possibilità, quale Ente coordinatore e attuatore, sia di collaborare con l’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po ndr) alle fasi progettuali per l’adeguamento del sistema idraulico del Csno per mitigare le piene del fiume Seveso, sia di espletare le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di esecuzione delle opere. A tal fine è stato stipulato un Accordo Operativo tra Aipo e Provincia di Milano per fissare le fasi progettuali e successivamente espletare le procedure di gara. Quante risorse ha messo in campo la Provincia per risolvere il problema delle esondazioni? Le risorse ammontano complessivamente a 10 milioni di euro, già inseriti nel bilancio previsionale della Provincia, oltre le spese correnti per la conduzione e gestione degli impianti idraulici e di monitoraggio. Al termine di questi lavori l’incubo Seveso sarà solo un brutto ricordo o le mutate condizioni climatiche non ci metteranno completamente al riparo da future esondazioni? Per rispondere a quest’ultimo quesito, potrei essere più preciso entro fine anno perché sono stato informato in questi giorni che la Provincia ha avviato la gara per predisporre lo studio di fattibilità per individuare gli interventi più idonei e coerenti con gli impegni programmatici della Giunta Penati. Obiettivo: accrescere la portata del canale, operazione tanto più necessaria oggi che sono tendenzialmente aumentate le probabilità di un clima piovoso. di Mazzone Pasqua ABBIGLIAMENTO Uomo - Donna 20125 MILANO - Via Pianell 47 Telefono 02.64.25.857 Porte blindate • Tapparelle di ogni tipo Serramenti in alluminio e all/legno Porte per interni • Zanzariere Opere da fabbro • Cancelli in ferro Produzione propria - Show-Room Telefono 02 6431402 - Show-Room - Via Val Furva 3 Laboratorio via Ampère 2 - Paderno Dugnano AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DI BENI IMMOBILI rag. Rodolfo di Bisceglie Via Teano 10/1 - 20161 Milano Tel. 02 6457942 v Fax 02 66204711 e-mail: [email protected] webpage = www.amministrazionedibisceglie.it iscrizione A.N.A.C.I. - MI - N° 1036/711 In tutta Milano mancano ancora settemila addetti L’Ospedale di Niguarda all’avanguardia con i corsi di laurea per infermieri Chi frequenta la scuola al termine viene assunto a tempo indeterminato. 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Pur di andare avanti con la realizzanuti professionali e non Per questo una serie di zione della Gronda che l’Europa ha vietato al Comune di è più, come qualcuno ospedali organizza corMilano perché ha un impatto ambientale insopportabile, da forse ancora pensa, un si di laurea per infernoi ne hanno realizzato un pezzo spacciandolo per la strada impiego dequalificato”, mieri. In particolare che porta al pronto soccorso dell’ospedale di Niguarda. Là, sicontinua Bollini. “SerNiguarda, sede formamilmente, stanno preparando il terreno a un’altra tratta della vono la laurea e l’iscritiva dell’università staGronda, eliminando circa 200 (duecento) alberi ad alto fusto, zione all’albo professiotale dal 1939, quest’ancon la scusa che il terreno in cui sono finora cresciuti sarebbe nale. L’assistenza rino ha iscritto ai nuovi inquinato dagli anni sessanta quando era una discarica e chiesta all’infermiere, corsi 75 aspiranti inferquindi si renderebbe necessaria una sua bonifica. oltre che relazionale ed mieri, il massimo conEvidentemente gli alberi non votano: anche in viale Zara, per educativa, è anche tecsentito dagli standard festeggiare il cantiere del metrò, per prima cosa ne sono stati nica. Si lavora in collauniversitari, ne ha altri abbattuti un bel po’. I cittadini di Quarto Oggiaro hanno proborazione col personale 90 che frequentano il testato contro lo scempio. E il Comune ha promesso nuovi albesanitario e sociale, bisosecondo e il terzo anno, ri e un giardinetto per i bambini per il 2009. Chissà che bello gna saper garantire le mentre altri 125 hanno procedure diagnostiche partecipato e vinto il giocare accanto alla Gronda nord! e terapeutiche”. concorso indetto dall’o- egli ospedali milanesi lavorano 52 mila addetti parasanitari, N tra infermieri, ostetriche, fisiotera- Giorgio Meliesi V SANITARI - ARREDO BAGNO - CONDIZIONAMENTO RISCALDAMENTO - REVISIONE SCALDABAGNI Via Val di Ledro 23 - 20162 Milano Tel. 02.64749294 r.a. - Fax 02.6433231 ONA NOVE 6 Per la vostra PUBBLICITÀ su questo giornale TELEFONATE a Franco Tironi tel/fax 02/6423561 Cell. 347/9507398 RESTAURANT AND COCKTAIL BAR Si organizzano feste private, di Compleanno, laurea, Battesimi, Comunioni, Cresime sia con ricchi Buffet personalizzati che con pranzi o cene a menù fisso. Aperto dal Martedi alla Domenica Via Comune Antico, 62 zona Bicocca 20125 Milano tel. e fax 026425323 [email protected] www.camaleontecafe.com Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. REPORTER DI ONA a cura di Bic ● Ticket antiquinamento: sì, no, forse, chissà ella l’amministrazione Moratti. La sua linea potrebbe essere sintetizzata nella massima “Poche idee ma confuse”. Infatti già da oltre un anno non si fa più niente per il traffico, aspettando la panacea per tutti i mali, il famoso ticket, la “pollution charge” se proprio “volemo fa’ fine”, che risolverà tutti i problemi di circolazione della nostra incasinata città. Peccato che anche su questo provvedimento, sul quale per altro ci sarebbe mol- B to da dire (se sei ricco puoi inquinare, se sei povero no, questo è) non ci sia accordo. E perciò tra un sì, un no e un forse, per finire con un di sicuro ma non si sa quando, la città continua ad essere lasciata allo sbando. Non ci è bastato Albertini, che si beccava ogni mese tanti bei soldini in quanto commissario straordinario per il traffico, e che di straordinario ci ha lasciato solo il casino che regna nella nostra metropoli. ● Sindaci e traffico: ho il dente avvelenato cusate l’insistenza, ma sul traffico ho il S dente avvelenato. Sarà perché abito sul viale Fulvio Testi, che è sempre intasato ma adesso, grazie ai lavori contemporanei di metropolitana e metrotranvia, è ai limiti del delirio. Io penso che un sindaco come la Moratti, che abita a due passi da Palazzo Marino, di traffico non ne possa capire nulla. Proporrei una legge: il sindaco deve abitare in periferia, in una zona non servita dalla metropolitana, ogni amministrazione che cambia, cambia anche il quartiere. E deve rigorosamente servirsi dei mezzi pubblici per andare a lavoro la mattina e per tornare la sera, pena la destitu- zione. Non sono populista, l’auto blu glie la concedo da Palazzo Marino per i successivi spostamenti. Ve la immaginate la Letizia in via Ornato che saracca perché ha un appuntamento e del 4 non v’è traccia? Il suo successore potrebbe andare al Gratosoglio, seguito da un sindaco domiciliato a Quarto Oggiaro e via discorrendo. Sono certo che, anche solo ascoltando i discorsi sul tram, acquisirebbero una competenza e una conoscenza della realtà che adesso nemmeno si sognano. È un costo l’affitto di un appartamento sempre diverso? Ma che, basta dar via quello che la Moratti ha affittato a Roma… PNEUMATICI E MECCANICA OFFERTA PNEUMATICI NUOVI GARANTITI 135/80 R 13 71T TL 155/70 R 13 75T TL 165/70 R 13 79T TL 165/70 R 14 81T TL 155/65 R 13 73T TL 175/65 R 14 82T TL 185/65 R 15 88T TL 185/65 R 15 88H TL 195/65 R 15 91H TL ..€ .. € € . . .€ € .. € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ 30,00 38,00 40,00 46,00 42,00 49,00 55,00 65,00 68,00 185/60 R 14 82H TL 195/60 R 15 88H TL 195/60 R 15 88V TL 205/60 R 15 91H TL 185/55 R 14 80H TL 195/55 R 15 85V TL 205/55 R 16 91V TL 195/50 R 15 82V TL 205/50 R 16 87V TL € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ € . . .€ 55,00 66,00 76,00 72,00 65,00 79,00 89,00 65,00 89,00 MONTAGGIO EQUILIBRATURA E IVA COMPRESI DISPONIAMO DI TUTTE LE MARCHE NAZIONALI ED ESTERE A PREZZI PARTICOLARI - FRENI - DISCHI - AMMORTIZZATORI - AZOTO - CERCHI - TAGLIANDI - ACCESSORI ASSETTI - MARMITTE - CATENE DA NEVE - BATTERIE - TRASFORMAZIONI CONVENZIONATI CON LE MAGGIORI SOCIETÀ DI LEASING FLOTTE AZIENDALI - SOCI ACI - TOURING CLUB ITALIANO - ATM - AMSA VIA E. DE MARTINO 1 - NIGUARDA - TEL/FAX 02/6470165 [email protected] www.ilbattistrada.it ● I bambini che rubano e chiedono l’elemosina erdonatemi il tema così triste, che non conP sente i toni leggeri e ironici che di solito caratterizzano la mia rubrica. È tutta l’estate che sento parlare di bimbi usati dal racket per rubare e chiedere l’elemosina e ascolto affermazioni del tipo: non ci si può fare nulla, non sono penalmente perseguibili e via discorrendo. E ogni volta mi arrabbio sempre di più per questi atteggiamenti alla Ponzio Pilato delle autorità. Diciamolo sinceramente, le soluzioni ci sono: i minori in Italia, se non sono trattati adeguatamente, dovrebbero essere allontanati dalla famiglia e affidati a chi se ne deve occupare. Solo che tutto questo costa, costa alle casse comunali, in primo luogo. E questa è la vera ragione per cui il vigile si volta dall’altro lato, si guarda bene dal verificare le condizioni di vita del bimbo al semaforo, in metrò, davanti alla Stazione centrale. In Italia i minori sono tutti uguali, ma qualcuno è più (o meno) minore degli altri. dal 1954 ACCADDE A MILANO a cura di Lella Ricordi ● 26 settembre 1887: muore Gaetano Pini aetano Pini, fondatore del Pio Istituto dei G Rachitici (poi riconvertito nell'Istituto Ortopedico che porta il suo nome), muore a soli 41 anni. Nato a Livorno l’1 aprile 1846, studia medicina dell’Università di Pisa, nel 1866 interrompe gli studi per arruolarsi nel 2° Reggimento Granatieri prendendo parte alla battaglia di Custoza e nel 1867 segue Garibaldi nell’avventura che si conclude con la sconfitta di Mentana. Terminata l’esperienza risorgimentale Pini si trasferisce a Napoli dove si laurea in medicina e chirurgia nel 1868. Nel 1870 l’editore Vallardi gli offre di dirigere l’Enciclopedia La tradizionale cortesia e un vasto assortimento di valigeria e pelletteria delle migliori marche Medica Italiana e Pini si trasferisce a Milano dove si dedica a realizzare quella che venne definita la sua triplice missione: l’Istituto dei Rachitici, la Società d’Igiene e la Società per la cremazione. Nel 1872 il conte Ernesto Ricardi di Netro istituiva a Torino un piccolo asilo per bambini rachitici. Pini sensibilizza l’opinione pubblica milanese su questa grave piaga sociale: l’1 gennaio 1875 nasce l’Istituto dei Rachitici. Organizzato inizialmente come scuola-asilo, situata in una vecchia casa di via S. Andrea, l’Istituto si trasformò nel giro di breve tempo in ospedale per fronteggiare la crescente richiesta. ● 15 settembre 1867: inaugurata la Galleria, il salotto di Milano e Vittorio Emanuele II inaugura la GalleR ria, uno dei primi edifici in Europa costruiti in vetro e ferro. Il “salotto” di Milano ospita caffè, ristoranti come lo storico "Savini", boutiques di moda e librerie. Costruita sulla pianta di una croce latina con un centro ottagonale - il famoso "Ottagono" considerato da ogni milanese come il cuore della città - è dominata da una cupola centrale che si espande in quattro rami, uno dei quali si affaccia su piazza Duomo. ● 25 settembre 1967: la strage della banda Cavallero na banda di rapinatori, guidata da Pietro U Cavallero, spara sulla folla a Milano dopo la rapina al Banco di Napoli, nei pressi della Fiera. Il bilancio della sparatoria è di 4 morti e 20 feriti. Un componente della banda, Adriano Rovoletto, ferito dalla polizia, è arrestato, mentre Cavallero e Notarnicola fuggono. Saranno catturati e condannati all'ergastolo. Sulla vicenda Carlo Lizzani girò "Banditi a Milano", con Gian Maria Volontè nel ruolo di Cavallero. ● 24 settembre 2002: muore il pittore e scrittore Emilio Tadini ato a Milano nel 1927, esordisce in letteratura nel 1947 con "La Passione seconN do Matteo". Nella pittura subisce il fascino della Pop Art inglese. Di questo periodo è il "Ciclo della Vita di Voltaire", in cui il surreali- smo sovrappone oggetti quotidiani svincolandoli da una logica apparente. Altro esempio del suo tragitto poetico è "L'Occhio della Pittura", un racconto illustrato in 20 mq di rappresentazione. ● 18 settembre 2006: tragedia in via Lomellina na palazzina di tre piani crolla, in via U Lomellina, a seguito di un'esplosione probabilmente generata da una fuga di gas. Il bilancio è di 4 morti, tra cui un bimbo di 7 anni, e numerosi feriti. Le conseguenze dell'incidente avrebbero potuto essere di più grave portata se Cappelli uomo-donna Pellicceria e Abbigliamento Moda e in Pelle CUSTODIA - PULITURE - PERMUTE RIMESSE A MODELLO PELLICCE RIPARAZIONI IN GENERE Possibilità di finanziamenti a tasso zero* *tan 0 taeg 0 www.pelletteriamorosini.it l'esplosione si fosse verificata mezz'ora prima, quando gli esercizi commerciali della zona erano ancora aperti. Da un paio d'anni all'interno della palazzina si avvertiva un deciso odore di gas. Ma gli inquirenti ipotizzano che il crollo sia dovuto al suicidio con il gas di un'inquilina. ● 19 settembre 2006: muore l’architetto Vico Magistretti uno dei padri del design italiano: oltre È ai numerosi edifici costruiti a Milano, infatti , era noto come progettista di famosi oggetti come la lampada Eclisse per la ditta Artemide (1967) e la sedia Carimate per Cassina (1960). Nato a Milano il 6 ot- tobre 1920, nel corso della sua carriera attraversa diverse fasi: dalla formazione razionalista alle tendenze neoliberty, agli esperimenti condotti sotto l’influsso del grande architetto Frank Lloyd Wright, fino all’astrattismo. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 7 COMMERCIO Piccola rivoluzione nella distribuzione commerciale in zona Rilancio del supermercato di via Ornato In via Arezzo un discount Dico TURCHETTI • IMPIANTI RISCALDAMENTO • IDRO-SANITARI • MANUTENZIONI - RIPARAZIONI • REVISIONE SCALDABAGNI • IMPIANTI CONDIZIONAMENTO • CERTIFICAZIONE LEGGE 46/90 • RISTRUTTURAZIONI TOTALI • BAGNI E CUCINE I soci prestatori del punto di vendita della Bicocca potranno spostare i loro libretti alla Coop di via Ornato oppure all’Ipercoop del Centro Sarca, avendo consentita l’accessibilità alla spesa quotidiana. n bel negozio, a misura di periferia, a pochi anni dall’apertura chiude per lasciare il posto ad un Discount Dico. Penalizzato dalla concorrenza sempre più aggressiva ed anche dall’apertura del Centro Sarca, dove i soci Coop possono contare su un’offerta più ampia e su servizi più completi, sacrificato da una viabilità che non consente una comunicazione diretta con la rete viaria principale, come invece era previsto al momento della progettazione, il negozio di via Arezzo non ha mai raggiunto la redditività prevista. Ora si pensa a un rilancio con una nuova formula, quella del Discount, U Valeria Malvicini un discount però che unisca ad prezzo accattivante anche la qualità che le Cooperative di Consumo garantiscono: Dico infatti è il Discount del Movimento Cooperativo. Questa soluzione si propone il rilancio della struttura, che rimane una bella struttura di vendita, con un ampio parcheggio, mantenendo anche un presidio alimentare per la popolazione del quartiere e soprattutto per le persone più anziane che hanno difficoltà a raggiungere il Centro Sarca, consentendo loro l’accessibilità della spesa quotidiana. Rimane il problema della gestione s.r.l. L’esperienza nel settore dal 1964 MILANO - Via Val di Ledro, 23 Tel. 02/64.38.691 - Fax 02 6433231 Bus 44-51 del prestito sociale. I soci prestatori potranno spostare il loro libretto alla Coop di via Ornato (che ricordiamo sarà oggetto di una importante ristrutturazione), oppure al Centro Sarca, ma si sta studiando anche la possibilità di mantenere il servizio in negozio un paio di volte a settimana, per agevolare nei prelievi e nei versamenti i soci con minori possibilità di spostamento. Il giorno 6 settembre, presso il Teatro parrocchiale di Piazza S. Giuseppe, i dirigenti di Coop Lombardia hanno incontrato i soci prestatori della Coop di via Arezzo al fine di illustrare loro la nuova situazione. Ti invita a metterti in forma con le sue fantastiche iniziative! Ginnastica dolce martedì e venerdì 9.00-10.00 - 10.00 - 11.00 Stretching allungamento e flessibilità del corpo martedì e venerdì 11.00-12.00 Ginnastica a corpo libero lunedì 19.00-20.00 - giovedì 18.30-19.30 C.A.S. Centro C.O.N.I. di avviamento allo sport per bambini e ragazzi Via Pianell, 22 (ang. viale Sarca) - 20126 Milano Telefono 02.6434474 Nelle foto di questa pagina alcuni dei moderni ambienti previsti dal progetto del nuovo supermercato di via Ornato. Perché cambia la rete di vendita Coop in zona? Intervista esclusiva a Maurizio Cavazzan Andrea Bina (Produzione propria) Gelateria - Torte famose Specialità torta greca e panna e frutta P.zza S. Giuseppe 3 - Tel. 02.6436426 - Milano LA PIÙ GRANDE ESPOSIZIONE DI FALSI D’AUTORE E NON SOLO Van Gogh Monet - Klint Caravaggio Bruegel - Renoir Fiamminghi oop Lombardia riorganizza la rete di vendita nella nostra zona. Per capire meglio cosa camC bia per i clienti e per i soci abbiamo intervistato Maurizio Cavazzan, responsabile Affari Generali di Coop Lombardia nonché niguardese doc. A settembre due novità: la ristrutturazione del punto vendita di via Ornato e la chiusura di quello di via Arezzo. Partiamo dalla prima notizia. In che cosa consiste la ristrutturazione del supermercato di via Ornato? La Coop di Via Ornato è un supermercato storico per Coop Lombardia e per la nostra zona. La prossima ristrutturazione darà a Niguarda una struttura completamente rinnovata nello stile e nella proposta di vendita. La novità principale sarà il maggiore spazio dedicato ai prodotti freschi e all’ortofrutta – ciò che ci viene chiesto oggi dai consumatori - oltre al rinnovo delle attrezzature interne. Credo che le innovazioni, unitamente alla consueta convenienza, troveranno l’apprezzamento sia dei nostri clienti tradizionali sia dei nuovi abitanti del quartiere. I lavori termineranno entro dicembre e non ci saranno interruzioni di attività. Malumore invece per la chiusura del supermercato di via Arezzo. Come state gestendo questo evento e cosa troveranno al suo posto i vostri clienti/soci/prestatori? ONA NOVE 8 Il supermercato di Via Arezzo cambia insegna e diventerà un “Dico”, catena di discount del Movimento Cooperativo e terzo operatore italiano del settore. Questa scelta è dettata dalla volontà di razionalizzare la presenza di Coop in questa parte di Milano. Alla Bicocca sarà comunque garantita la presenza di un punto vendita alimentare. I nostri soci prestatori, che sono già stati informati personalmente alla fine di luglio e all’assemblea del 6 settembre, avranno la possibilità di spostare il proprio libretto di deposito presso un altro punto vendita Coop o Ipercoop. Cosa non ha funzionato in via Arezzo? Possiamo tranquillizzare i soci che Coop Lombardia non ha nessuna intenzione di abbandonare la nostra zona? Credo che basti dare un’occhiata all’Ipercoop Centro Sarca o visitare prossimamente la nuova Coop di Via Ornato per toccare con mano il grande investimento di Coop Lombardia su questa zona. Il punto vendita di Via Arezzo è un negozio cresciuto con il quartiere ma oggi, sia per le trasformazioni anagrafiche degli abitanti sia per l’arrivo di nuova concorrenza, è purtroppo sovradimensionato rispetto al proprio bacino d’utenza. Questa operazione risponde al principio di una gestione aziendale rigorosa, che è la principale garanzia per i nostri soci prestatori. INGRESSO LIBERO APERTO TUTTI I GIORNI COMPRESO SABATO DOMENICA E FESTIVI Orari: dalle 10 alle 13 dalle 14,30 alle 20 Galleria Maria Sidoli Ritratti e dipinti su commissione Via Trescore 3 (P.le Istria) MM 3 - Milano - Tel. 330/336890 www.mariasidoli.it Attenzione Avete in casa dei PARALUMI ingialliti o sciupati dal tempo e dallo smog? Io provvederei a ritirarveli e a rimetterli a nuovo; di qualsiasi modello, stile o volume siano, utilizzando ancora le vecchie intelaiature, se ancora in buono stato. Garantisco lavorazione molto accurata e prezzi modici. Grazie Tel. 02.6439071 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA NOVE VITA E CULTURA Il proverbio del mese secondo Giovanni Beduschi: A settember l’è mej sudà che tremà (a settembre è meglio sudare che tremare) GLI APPUNTAMENTI DEL MESE a cura di Grazia Morelli Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente. ● SABATO 15 SETTEMBRE Triennale Bovisa Via Lambruschini 31 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Che Guevara Rivoluzionario e Icona. The Legacy of Korda’s Portrait (h 11-24, chiuso il lunedi). Fino al 16/9. Alle 17,30, presentazione attività. Seguirà aperitivo. ● DOMENICA 16 SETTEMBRE Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 20.30, Serata Boogie del Club Honky Tonk. Funakoshi club Piazzale Nizza 5 Tel 026887171 Alle 15, nell’ambito del MiTo film Ludwig di L. Visconti; alle 21, musiche di Wagner e Brukner con la Bayerisches Staatsorchester. Alle 20.30, conferenza sull’alimentazione con M. Halsey: I segnali del corpo, fai la tua diagnosi. ● MARTEDÌ 18 SETTEMBRE Blue Note Via Borsieri 37 Tel. 899700022 Alle 22, nell’ambito del MiTo Concerto Jazz con McCoy Tyner. ● MERCOLEDÌ 19 SETTEMBRE Alle 20, lezione di presentazione di Danza mediorientale. Funakoshi club Piazzale Nizza 5 Tel 026887171 ● GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE Teatro degli Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 Alle 21, nell’ambito del MiTo Concerto di R. Cacciapaglia e F. Battiato con l’Orchestra da camera Milano Classica. Funakoshi club Piazzale Nizza 5 Tel 026887171 Alle 18-19, lezione di presentazione di Tai Chi. Ass. Sammartinesi in Lombardia Viale Monza 255/A Alle 21, incontro coi dottori A. Canino, M. Gambacorta dell’Ospedale di Niguarda su Hpv (papilloma virus umano), donna e vaccinazione. Alle 21, Serata danzante. Casa di Alex Via Moncalieri 5 ● VENERDÌ 21 SETTEMBRE Hangar Bicocca Via Chiese Biblioteca Affori Viale Affori 17 Tel. 0288462522 Concorso di lettura Superelle per bambini da 6 a 10 anni. Le iscrizioni si ricevono fino al 31/12. ● DOMENICA 23 SETTEMBRE Teatro Ventaglio Smeraldo Piazza XXV aprile 10 Tel. 0229006767 Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 17 e alle 21, nell’ambito del MiTo Teatro Ventaglio Smeraldo, S. Bollani & I Visionari in concerto. Alle 20.30, Serata Boogie del Club Honky Tonk. ● LUNEDÌ 24 SETTEMBRE ● LUNEDÌ 17 SETTEMBRE Teatro degli Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 Cascina Anna Via S.Arnaldo 17 Tel. 0288465800 Teatro degli Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 Funakoshi club Piazzale Nizza 5 Tel 026887171 Registrazione dello spettacolo Zelig Circus. Anche il 25/9, l’1 e 2/10. Alle 20, lezione di presentazione di Qi Gong. Alle 20.30, conferenza con il medico ayurvedico prof. Arya. ● MARTEDÌ 25 SETTEMBRE Funakoshi club Piazzale Nizza 5 Tel 026887171 CdZ 9 Tel. 0288458783 Alle 20, lezione di presentazione di Kundalini Yoga. Visita al Museo della Scienza e della Tecnologia per over 65. Anche il 2 e 9/10. ● MERCOLEDÌ 26 SETTEMBRE Parrocchia S. Angela Alle 21, incontro coi dottori A. Canino, M. Gambacorta dell’OspeMerici dale di Niguarda su Hpv (papilloma Via Cagliero 26 virus umano), donna e vaccinazione. Casa di Alex Alle 21, spettacolo teatrale dell’AsVia Moncalieri 5 sociazione culturale Italia-Nicaragua Il cammino alla laguna secca. Alle 12, inaugurazione della mostra Le vie dei marmi, a cura del Liceo Artistico Statale di Brera. Visite guidate dalle 9 alle 16. Fino al 29/9. Simona Fais Ufficio del Mobility Manager dell’Università degli stuL’ di di Milano Bicocca, in collaborazione con il Parco Nord Milano e Ciclofficine di Niguarda, organizza anche questo settembre, per il quarto anno, la settimana dedicata alla bici ed alla mobilità sostenibile. Come per le precedenti edizioni, l’evento è inserito all’interno della programmazione della manifestazione Lombardiainbici 2007 che vede impegnati molti Comuni della regione e che va dal 15 al 23 settembre. Il primo appuntamento è dunque fissato per il 15 settembre alle ore 15 presso la Cascina Centro Parco, dove si inizierà con un corso gratuito sulla riparazione delle biciclette tenuto dall’Associazione +bc e, poi, tutti in sella per la “Biciclettata d’autunno” tra i viali del Parco con sosta finale al velodromo per assistere ad esibizioni e gare mozzafiato sulle due ruote. La data successiva da tenere a mente è quella del 19 settembre dove all’Università di Milano Bicocca (Aula Pagani U7) alle ore 14 si terrà il seminario “Mobilità, disabilità e utenza debole della strada” dove l’Ufficio Mobility Manager e l’Associazione Paraplegici Lombardia, intendono dare risalto alle problematiche che le persone con difficoltà motorie sono costrette ad affrontare per le strade della nostra città dove il traffico veicolare la fa da padrone e i trasporti pubblici non offrono accessi adeguati alle loro necessità. Sempre all’Università Milano Bicocca in Piazza Ateneo dalle ore 8 del 20 settembre verrà offerta la colazione per i ciclisti con banchetti informativi su ambiente, associazioni e ciclistica, con una nuova opportunità di seguire il corso di Ciclofficina dell’Associazione +bc che vi aspetta anche il 23 settembre alle 15 presso la loro sede in Via Graziano Operatore. Per concludere vi proponiamo anche la mostra fotografica di Pierluigi D’Ambrosio dal titolo “Biciclette metropolitane: Delhi, Shangai, New York” che sarà esposta dal 9 al 16 settembre alla Cascina Centro Parco, dal 17 al 22 all’Università Milano Bicocca U7 3° piano e il 23 presso la Ciclofficine Nord Niguarda. ● GIOVEDÌ 27 SETTEMBRE Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alcatraz Via Valtellina 25 Alle 21, Serata danzante. Alle 22, nell’ambito del MiTo, Concerto di Caetano Veloso. ● VENERDÌ 28 SETTEMBRE Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21, Serata danzante. ● SABATO 29 SETTEMBRE Alle 23, nell’ambito del MiTo, Armoniche visive. La mobilità sostenibile in bicicletta Funakoshi club Piazzale Nizza 5 Tel 026887171 Seminario Psicologia in Ayurveda. Anche il 30/9. Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21.20, Concerto rock. ● SABATO 22 SETTEMBRE ● DOMENICA 30 SETTEMBRE Alle 21, nell’ambito del MiTo Teatro degli Concerto di V. Capossela, M. Arcimboldi Via dell’Innovazione 1 Brunello, P. Pandolfo, C. Urbanetz, S. Alvares. Alle 21, nell’ambito del MiTo, Villa Clerici Concerto delle MiTo Jazz Band e Via Terruggia 14 Civica Banda Jazz. Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 20.30, Serata Boogie del Club Honky Tonk. La scuola di chitarra di Alex Schiavi Giorgio Meliesi romossa dal concertista maestro Alex Schiavi, nasce P in piazza San Giuseppe 12 (presso la onlus Fabbrica dell’Esperienza - telefono 02.642.55.99) la scuola di musica per insegnare a suonare la chitarra. I corsi, che si terranno tutti i lunedì, saranno dedicati alla Chitarra acustica, alla Chitarra elettrica ed agli effetti musicali applicati alla chitarra stessa. Il corso di chitarra (lezioni pratiche ed anche teoria musicale) è finalizzato a far apprendere a tutti a suonare questo meraviglioso strumento. Vengono insegnati: giri armonici e stili musicali vari (rock, blues, folk). C’è anche un corso particolare per chi vuole imparare a suonare la chitarra elettrica. Gli strumenti a disposizione degli allievi si trovano in sede. I corsi sono aperti a tutti: bambini dai sette anni, giovani ed adulti. Il maestro Alex Schiavi sta inoltre promovendo corsi musicali anche in altre strutture e sodalizi cittadini. Le iscrizioni si raccolgono tutte le sere, direttamente in piazza San Giuseppe, dalle ore 18 alle ore 19 (sabato ecluso). ● LUNEDÌ 1 OTTOBRE Cascina Anna Via S.Arnaldo 17 Tel. 0288465800 Alle 18, Corso di decoupage per tutti. Anche il 5 e l’8/10. GITA SUL BERNINA EXPRESS da TIRANO a ST. MORITZ Partenza Sabato 15 Settembre di buon mattino in bus da Milano - Arrivo a Tirano e sistemazione sul Treno del Bernina nei posti riservati:attraversando le valli svizzere,si sale fino al passo per poi scendere fino a St.Moritz . Tempo libero per pranzo e attività individuali.Ritrovo alle h.17,00 circa per il rientro a Milano in pullman. Quota di partecipazione € 35,00 Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Associazione Amici di “Zona Nove” (Tel. Mira 02.6436560/338.1361194 o Tironi 02.6423561) COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 9 Quante volte al giorno fai ginnastica? I tuoi occhi meritano attenzione Fissa un appuntamento Presso OTTICA GIORGETTI OTTICA LUCA Via S. Pianell, 63 - Milano Tel. 021.6426020 (Pratocentenaro) P.zza Belloveso, 2 - Milano Tel. 021.6472651 (P.za della Chiesa - Niguarda) ONA NOVE 10 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 11 INIZIATIVE CULTURALI a cura di Valeria Casarotti - Teresa Garofalo Tutti invitati a salvare la luna A Villa Ghirlanda di Cinisello il 23 settembre la festa finale dell’opera d’arte pubblica di Jochen Gerz. sono recati per farsi fare un ritratto presso i set fotografici allestiti nel Museo di Fotografia Contemporanea di Villa Ghirlanda a Cinisello e in molti altri angoli della città di Milano. Le stesse persone sono state poi viste vagare una sera, per un’ora, da soli o a gruppi, ognuna con il proprio maxi-ritratto montato su una lunga asta, attraverso le vie e le piazze di Cinisello Balsamo illuminate dalla luna, in una curiosa manifestazione che si è protratta dal 12 maggio al 3 giugno scorso. I protagonisti di questa originale manifestazione sono uomini e donne diversi per età, cultura, livello economico e sociale, colore della pelle, di Cinisello ma anche di altre città dell’hinterland milanese che hanno voluto aderire all’ opera d’arte collettiva creata da Jochen Gerz, uno degli artisti più importanti a livello internazionale nell’ambito della public art. Il progetto ha un titolo suggestivo, “Salviamo la luna”, e la sua originalità consiste nella partecipazione dei cittadini, fruitori ma nello stesso tempo anche autori dell’evento. “È tempo di sanare la frattura che esiste fra artista e spettatore, tra chi esibisce le sue opere e chi si trova ristretto nel ruolo passivo dello spettatore. Ricordatelo - afferma Jochen Gerz - artisti siete tutti voi”. È nata così, sulla base di tali premesse, “Salviamo la luna”, la coraggiosa e articolata operazione artistica della durata di due anni che l’artista tedesco in collaborazione con la Provincia di Milano e il Museo di Fotografia Contemporanea di Villa Ghirlanda ha ideato appositamente per la città di Cinisello. Perché proprio Cinisello? Tantissimi anni fa - narra una leggenda - la luna distratta cadde sulla terra e allora gli abitanti di Cinisello, improvvisandosi “pescaluna”, accorsero in massa con ami e lenze nel tentativo di salvare l’astro che stava per annegare nell’acqua della pozzanghe(disegno di Gero Urso) en 2.734 persone, uomini e donne, B giovani e meno giovani, dal mese di settembre 2006 al marzo 2007 si ra in cui era precipitato. È stato forse il fascino di questa leggenda a spingere Jochen Gerz ad offrire proprio ai discendenti degli antichi “pescaluna” la possibilità di “salvare” ancora una volta l’astro misterioso che da sempre affascina l’uomo? Non possiamo dirlo con certezza. Certo è invece che gli abitanti di Cinisello - come afferma il sindaco della città Aniello Zaninello hanno accolto con entusiasmo l’invito rendendosi così protagonisti di un’im- portante opera d’arte collettiva a conferma della grande tradizione di partecipazione e impegno sociale che ha caratterizzato la storia della città nel tempo. Dal 23 giugno “Salviamo la luna” è una mostra che raccoglie le fotografie realizzate e la documentazione di due anni di lavoro nella città. Ad accogliere i 2.734 ritratti sono gli spazi del Museo di Fotografia e le bellissime sale al piano terreno, al primo piano, lo scalone e i loggiati della seicentesca Villa Ghirlanda: una maxigalleria di ritratti di persone dallo sguardo sorridente, severo, pensoso, schivo o timido. Domenica 23 settembre a Villa Ghirlanda ci sarà una grande festa pubblica durante la quale i ritratti saranno affidati a coloro che hanno partecipato al progetto per essere portati nelle case ed esposti. Nessuno riceverà il proprio ritratto ma quello di un’altra persona e questo creerà una rete di relazioni virtuali tra i protagonisti. Si costituirà così un “museo diffuso”, una collezione permanente del Museo, custodita nelle case dei cittadini che conserveranno ciascuno un tassello di un’opera più grande. Un progetto innovativo che ha aperto il Museo al territorio dando a molti la possibilità di vivere l’arte da protagonisti, condividere un’esperienza, sentirsi più vicini alla città. “Salviamo la luna” ha aiutato soprattutto a portare alla luce ciò che di poetico, di infantile e forse di irrazionale c’è in ognuno di noi, desideri, sogni, segreti che spesso sentiamo di poter confidare solo alla silente luna. Per informazioni: tel. 02.6605661 www.salviamolaluna.it Sabato 6 ottobre alle ore 15 presso l’Università degli Studi della Bicocca Edificio U6 - aula 4, in piazza dell’Ateneo Nuovo/ingresso da via Pirelli 22 37a edizione del Premio internazionale di poesia su tema “Streghetta” AVVOCATO GAIA FRANCESCA CALDARINI Offre consulenza ed assistenza in materia di: FAMIGLIA, RECUPERO CREDITI, CONDOMINIALE, LAVORO. Fornisce PARERI CIVILI e PENALI celeri e comprensibili. V.le Fulvio Testi, 89 Milano – Cell. 3343640205 – Fax 02/5512168 Bruno e Mery 13,00 17,00 10,00 10,00 10,00 12,00 11,00 22,00 25,00 25,00 30,00 V.le Fulvio Testi 177 - Milano - Tel. 02.6471450 Per la vostra PUBBLICITÀ su questo giornale TELEFONATE a Franco Tironi tel/fax 02/6423561 Cell. 347/9507398 ONA NOVE 12 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 13 INIZIATIVE CULTURALI a cura di Valeria Casarotti - Teresa Garofalo “Il Vestiario Incantato”: passione, arte ed eleganza Una mostra dei “nostri” Anna Maria Indino e Gero Urso alla Sala delle cerimonie del Ricetto di Candelo. na mostra singolare e originalissima U quella esposta dal 24 giugno all’8 luglio nei locali della prestigiosa Sala Cerimonie del Ricetto di Candelo, uno dei borghi medievali più suggestivi d’Italia situato in provincia di Biella. Una mostra preziosa per la magia dell’antico palazzo che l’ha accolta tra le sue storiche pareti di pietra, per l’eleganza e la magnificenza degli abiti indossati da manichini, per il fascino e la sensualità dei ritratti che riflettono, come in un gioco di specchi, un profilo enigmatico e affascinante di donna. Ogni abito è identico a quello dipinto nel quadro che gli è posto accanto. E questa è la novità che meraviglia e incuriosisce il visitatore. La “stella” di questo eccentrico e fantasioso evento,”Il Vestiario Incantato” è Anna, musa e compagna di vita del pittore Gero Urso, direttrice dell’Associazione culturale Art Action di Bresso e collaboratrice del nostro giornale. Di lei questa mostra svela la bellezza, il gusto, la personalità. Quadri di un grande artista e abiti di alta moda: come nasce questo connubio, Anna? Gli abiti sono quelli da me indossati alle inaugurazioni delle tante mostre tenute da Gero in Italia e in vari paesi europei dagli anni ‘80 ad oggi. Un abito per ogni vernissage. La particolarità è che all’inaugurazione di ogni mostra, lontano dagli altri quadri, su un cavalletto c’era un ritratto che mi rappresentava vestita proprio con l’abito creato per quella sera. Era un rito scaramantico, un gioco portafortuna? In realtà l’idea è nata quasi per caso. Nei primi anni ’80 eravamo a Malta, ospiti del governo per il quale Gero doveva realizzare un murale. Sono stati giorni intensi, fra serate di gala e concerti a cui abbiamo partecipato insieme a eminenti personalità del mondo culturale, ma anche religioso e politico dell’isola, come monsignor Charles Vella, il presidente Censu Tabone, il primo ministro Eddie Feneck Adami, il ministro dell’ambiente Louis Galea e quello della ne, paillettes. Poi, insieme alla sarta, studiavo il modello ispirandomi ai grandi stilisti come Valentino, Chanel, Ungaro, Pierre Cardin, Givenchy e altri. Del disegno e della foggia dei cappelli, invece, si è sempre occupato esclusivamente Gero che, come me, ha una vera passione per questo capo d’abbigliamento. Sono abiti esclusivi, molto importanti, che ho indossato una sola volta. L’abito doveva essere pronto almeno un mese prima del vernissage in modo che Gero avesse la possibilità di trarre ispirazione per il ritratto vedendomelo indosso. Solo in alcuni casi l’abito e anche l’ambientazione del quadro si ispiravano al tema della mostra. Ciò è avvenuto ad esempio per “Gero Urso for Africa”, “Arabian night”, “La rosa del deserto”, “L’ammiraglia”, ma in genere preferivamo sentirci liberi, senza vincoli che frenassero la nostra creatività e il nostro estro inventivo. Tra tutti questi splendidi abiti ce n’è qualcuno a cui sei particolarmente legata? Dietro ogni abito ci sono tanti ricordi perciò li amo tutti ma cultura Richard Muscat. In quei giorni Tonio Ganado, nostro grande amico, personaggio di rilievo nella società maltese e appassionato collezionista, inaugurava una galleria d’arte. Cosa portargli in dono? In pochi giorni Gero mi ha dipinto in un ritratto, vestita con l’abito che avrei indossato alla festa. Il quadro, impacchettato e infiocchettato, la sera dell’inaugurazione è stato consegnato al nostro ospite che, entusiasta, gli ha subito assegnato un posto d’onore. Il dipinto, infatti, è stato posto su un cavalletto, in bella evidenza. Tra gli invitati ricordo una signora alla quale sono stata presentata, che insisteva nell’affermare di avermi già incontrato prima, ma dove? Solo più tardi, stupita, ha collegato la mia persona alla modella del quadro. Da quel giorno l’idea di esporre ad ogni nuova mostra di Gero un quadro che mi ritraesse vestita con lo stesso abito che avrei indossato al vernissage è divenuta nel tempo una consuetudine, un gioco divertente per me e Gero. Sono abiti davvero bellissimi, come splendidi sono i cappelli e gli accessori. Mi è sempre piaciuto dare un tocco personale al mio abbigliamento, scegliere stoffa e modelli. Per le occasioni importanti si trattava di stoffe pregiate, seta, organza, crepe de chine, chiffon, che impreziosivo con ricami di strass, perli- ad alcuni sono particolarmente legata, come ad esempio a quello che indosso ne “La signora dei pony”, un elegante abito nero in georgette di seta ricamata con stelline d’argento su una parte del corpetto, su una delle maniche e una splendida spilla gioiello sul cappello. Amo molto anche l’abito de “La dama col certosino”, un modello Valentino nero completato da un giacchettino sontuosamente decorato in oro. Ricordi tenerissimi evoca in me il prezioso abito creato per “Olomouc”. È anch’esso un modello Valentino nero, splendente di pailleittes e perline d’oro con un delizioso cappello laminato e operato, ornato da una delicata piuma di pavone di un azzurro-viola evanescente. L’ho indossato alla mostra presentata da Gero nel 1998 ad Olomouc, nella Repubblica Ceca, una mostra che si inseriva nell’ambito delle manifestazioni promosse dalla città per la “settimana della cultura italiana”. Ospiti del governo abbiamo avuto la possibilità, con l’ausilio di guide messe a nostra disposizione, di ammirare le bellezze artistiche e naturali dei luoghi. La sera dell’inaugurazione ci sentivamo particolarmente felici ed euforici e, poiché il giorno successivo sarebbe ricorso l’anniversario del nostro matrimonio, invitammo i presenti a unirsi a noi la sera seguente per un brindisi in un locale. Arrivarono in tanti a festeggiarci. Ricevemmo regali, ONA NOVE 14 dolci, uno particolarmente romantico a forma di cuore, tanti bellissimi fiori ma soprattutto tanto calore e affetto. Donammo i fiori a una chiesa dove il sacerdote li accolse con entusiasmo. “È il buon Dio che vi manda. Oggi celebro due matrimoni e in chiesa non c’era neanche un fiore!” Certo per la tua mostra così ricca di storia, la Sala del Ricetto è stato proprio lo scenario ideale… Ne sono convinta anch’io e non è stato semplice trovarlo perché a mio parere “Il Vestiario Incantato” esigeva una cornice molto speciale. La mostra racchiude tanti ricordi, tanti frammenti di vita perciò volevo uno spazio accogliente, vivo e carico di storia. Quando lo scorso anno ho scoperto il Ricetto medievale di Candelo e, in particolare, la sua splendida Sala delle Cerimonie, ho pensato subito che la mia ricerca fosse terminata. Così, anche grazie alla disponibilità del sindaco di Candelo, dottoressa Mariella Biollino che ha creduto nel progetto e lo ha fortemente appoggiato, sono finalmente riuscita a realizzare questo sogno che cullavo da molto tempo. È stato necessario un anno di impegno perché dietro a qualsiasi mostra c’è un lavoro lungo che non appare, ma in questo mi ha aiutato la lunga esperienza acquisita nel campo lavorativo. Come responsabile delle pubbliche relazioni di Milano Centrale per le Ferrovie dello Stato, infatti, per anni ho pianificato e programmato eventi culturali, concerti, mostre d’arte, concorsi, collaborando con personaggi autorevoli della cultura milanese, quali ad esempio l’assessore alla cultura del Comune Philippe Daverio e i fotografi Gianni Berengo Gardin e Maria Mulas. Anche di tutte le mostre di Gero la parte organizzativa spettava e spetta ancora a me. La realizzazione di questa mostra “tutta tua”, però, deve essere stata per te particolarmente gratificante. Sì, anche perché, come dicevo, è un sogno che da anni tenevo riposto nel cassetto. Sistemati i manichini e i quadri e completato l’allestimento delle due bellissime sale del Ricetto, mi sono guardata intorno, ho dato un’occhiata generale all’insieme e ho provato una profonda commozione. È st ato quasi rivedere, come in una sequenza di flashback, tanti momenti salienti della mia vita. Ai miei occhi quegli abiti non erano solo creazioni raffinate e i quadri non erano solo dei ritratti di donna. Dietro gli abiti, dietro quel volto c’ero io, c’era la mia anima che Gero riesce sempre a cogliere e magicamente a trasferire sulla tela. Ogni quadro e ogni abito finivano con il caricarsi di forti significati simbolici, noti solo a noi due, a me e a Gero: passioni, aspettative, inquietudini, speranze, gioie, evocazione di tanti momenti importanti della nostra esistenza e della nostra vita di coppia, unita anche dall’amore per la bellezza e per l’arte. Una mostra intrigante e ricca di suggestioni che verrà la pena di visitare o di rivedere quando, visto il successo di pubblico e di critica, diventerà itinerante. In alto, la Sala delle cerimonie con la mostra di Gero Urso; sopra a sinistra, “L’appuntamento con l’imperatore” (2006) con abito di Pierre Cardin; sopra a destra, “Olomouc” (1998) con abito di Valentino. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. In suo ricordo Una donna forte e dolce Debora Migliucci* Franco Mirabelli (Segretario provinciale Ds) difficile condensare in poche righe la vita di colei che è È stata la "Compagna Re" per i militanti del Pci e della Cgil, la "Zia Pina" per i nipoti, "L'onorevole Re" per i cittadini italiani che rappresentava in Parlamento e anche semplicemente "Lapinarè", come veniva affettuosamente chiamata dagli amici. La storia di Giuseppina Re si intreccia con quella di Milano, e della nostra zona in particolare, le cui vie fanno da sfondo alla sua esistenza: la drogheria di piazzale Lagosta, per lei luogo di lavoro durante la guerra e teatro della lotta contro il nazifascismo, la sezione "Bietolini" in una delle villette di viale Stelvio, trampolino di lancio della sua carriera politica; le fabbriche della Biccoca e i comizi in via Asturie, mete preferite per le campagne elettorali; il “Centro Donna Bicocca” e il Parco Nord, che furono sue creazioni. Ma “Lapinare” è molto di più, è un pezzo della storia nazionale, è un simbolo dell'emancipazione femminile, fu una delle prime donne elette al Parlamento italiano. Era "quella delle cause perse", come l'aveva apostrofata un giorno il ministro della giustizia Oronzo Reale, per quel suo modo di condurre intensamente, pienamente, senza risparmiarsi neppure un po', le battaglie in cui credeva. Per la verità in maggioranza furono cause vinte: la legge sul divieto di licenziamento per matrimonio, che pose fine ad una vergognosa discriminazione ai danni delle lavoratrici; il processo di riforma del diritto di famiglia, che modificò per sempre i rapporti tra i coniugi, cancellando, almeno nelle leggi, la famiglia patriarcale; l'istituzione degli asili nido; la lotta per l'equo canone e la creazione del sindacato degli inquilini; la nascita su un cumulo di macerie di un parco, il Parco Nord, dove genitori e nonni potevano portare i bambini sottraendoli al cemento e all'asfalto che già ossessionava Milano. Per tracciare un profilo di Pina Re, bisogna affidarsi, poi, ai racconti di coloro che la conobbero, ai giudizi che trapelano dalle carte della Federazione Milanese del Pci e della Cgil, e soprattutto al suo modo di rappresentarsi, dove il “noi” prendeva il sopravvento sul pronome “io”. Ne emerge la figura di una donna priva di presunzione, e perciò esente da pericoli di autocelebrazione, ma determinata, ferma e dotata di grande forza e tenacia. Per Giuseppina Re la politica non era soltanto saper fare un bel discorso, pur essendone capace, ma cercare, avvertire i bisogni del momento e trovare delle risposte. Tratto caratteristico del suo agire era la concretezza con cui affrontava i problemi, e il modo spontaneo con il quale cercava le soluzioni. Il continuo tentativo di coinvolgere la società civile nelle battaglie. I legami con il territorio milanese e con le persone percorrono interamente la sua attività pubblica e servono a spiegare il perchè di quel “noi”, che sempre utilizzava nel raccontarsi. Proprio in questo agire condiviso risiedeva per Pina Re la forza della politica, era la condizione essenziale perchè "se questo [coinvolgimento] non accade" - ripeteva - "sono guai e nella società passano tutte le idee più balzane ed egoistiche". La stessa capacità di coinvolgere la gente in un legame di fiducia le aveva consentito di essere eletta nel 1948 e successivamente per tre legislature consecutive, unica donna del collegio Milano Pavia ad essere per vent’anni candidata ininterrottamente. Nello stesso modo così delicato e senza clamore, che ha caratterizzato la tua esistenza, te ne sei andata, Pina, alla vigilia di Ferragosto in una Milano deserta, con i tanti che ti avevano conosciuta e ti avrebbero volentieri ricordata, lontani per le ferie estive. E a me, che ti ho conosciuta solo attraverso quegli appunti e quei documenti che con tanto orgoglio hai conservato negli anni, rimane il rimpianto di non averti mai stretto la mano, ma l'orgoglio di poter contribuire, pur in piccola parte, al tuo ricordo. alutare Pina Re, ringraziarla, è per me un dovere e una responsabilità. Da segretario del suo partito S devo ricordare, voglio ricordare, un dirigente politico Pina Re 14 marzo 1913-14 agosto 2007 Cara Zia Pina… La nipote Ivana ara Zia Pina, la tua è stata una lunga vita. Negli ultimi anni C l'abbiamo ripercorsa tante volte nelle lunghe chiacchierate che abbiamo fatto attorno al tavolo in cucina. Le storie della tua infanzia a Pieve, il socialismo del nonno e della nonna, la fuga in Abruzzo, con tutti i cambiamenti che comportò. Il ritorno al nord con i primi gesti consapevoli nel grande Partito Comunista Italiano nel quale c'erano tante persone come te che sapevano e volevano contare. Quante volte ho sentito la tua voce forte e vigorosa ricordare le fatiche fatte per sentirti all'altezza del compito che la storia ti aveva dato. Non posso certo qui raccontare tutte le cose che tu hai raccontato a me anche perché molte le conosciamo in tanti, però io so anche quel pochino di rimpianto che ogni tanto ti coglieva per aver dato molto alla politica, quella vera, quella che richiedeva rigore e fatica e dava in cambio passione e appartenenza. Parlo di un po’ di rimpianto per qualcosa che non eri riuscita a fare, per esempio venire al mio matrimonio, oppure stare di più con la zia Rosetta che ti rimproverava con il suo silenzio le tante assenze. Un po’ di rimpianto per non essere stata più zia Pina e meno Onorevole Pina Re. Ma la tua vita è stata così lunga che ci ha permesso di recuperare anche il tempo dei rapporti personali. Siamo state tanto insieme in questi ultimi 15 anni, abbiamo parlato di tutto e di tutti, di nipoti vecchi e di nipotini nuovi, di amici e di compagni, di querce e di ulivi, di affetti lontani nel tempo ma vicini nel cuore e nella mente. Riusciremo a continuare le nostre chiacchiere nell'al di là dei comunisti e ne avremo di cose da dire. Io credo che come me tu desideri ringraziare le persone che ti sono state vicine e in particolare Aurika che ha permesso di arginare le sofferenze fisiche degli ultimi tempi con la sua presenza capace e affettuosissima. Ciao Zia. Dalle memorie di Pina: “Sotto il fascismo abitavo all’Isola” io padre si decise a malincuore ad accettare la proposta M di un gruppo di imprenditori che intendevano creare un grosso impianto per la lavorazione del faggio in Abruzzo, affidandogliene la direzione. La destinazione: Isola del Gran Sasso. in provincia di Teramo. Lo spostamento ci privò di tante comodità, costrinse i fratelli minori ad interrompere gli studi, per i più piccoli ci fu poi la scoperta della scuola che non andava oltre la terza elementare. Per mia mamma e le donne adulte il disperato sforzo di sistemare al meglio in una piccola casa il grande numero di conviventi. Ci adattammo con buona volontà. La scomparsa dell'incubo fascista e la buona accoglienza della popolazione che vedeva i “milanesi” come portatori di lavoro, rese meno acuta la nostalgia di Pieve. Troppo lungo sarebbe il racconto di quella travagliata emigrazione che, nel corso di una decina d'anni, trasformò profondamente la mia famiglia e peggiorò le nostre condizioni. Dirò soltanto che intorno agli anni trenta, quando l'attività economica non bastò più a soddisfare i bisogni di tutti, una parte di noi decise di risalire al nord, non pensammo a Pieve ma a Milano. L’impatto con la città fu molto triste. Il nostro complesso di naufraghi si trasformò in angoscia quando, all'arrivo, ci informarono che il fratello che più aveva fatto per preparare il nostro rientro, era affetto da un male incurabile. I bravi medici dell'ospedale di Pavia. che l'ebbero in cura. sarebbero poi riusciti a contrastare il male per ancora due anni: il tempo che gli servì per aiutarci, col suo lavoro di tassista, ad avviare la nostra sistemazione. Fu in seguito a quel fatto doloroso che la responsabilità della famiglia passò sulle mie spalle. Avevo vent'anni, un lavoro fisso e sicuro, a differenza delle due sorelle, purtroppo la salute della mamma era cagionevole e il papà dopo i tentativi di riprendere la sua attività di mediatore, sopportava il suo fallimento con rassegnazione e sfiducia, trascinando la sua condizione di pensionato. Mi tenni ben stretto il lavoro di commessa, mi adattai al tirocinio del passaggio da un mercato rionale all’altro, secondo la richiesta del mio padrone e, sempre con la qualifica di “aiuto commessa”, terminai la mia lunga fatica in un negozio di drogheria in Piazzale Lagosta. Abbandonai quasi subito il sogno di frequentare una scuola serale: per gli orari di lavoro e la lontananza delle diverse abi- tazioni (nonostante i tre traslochi). E poi venne la guerra. La mia vita non fu diversa dai milanesi che la vissero, in quasi tutta in città, sotto i bombardamenti. Solo la mamma venne accolta per brevi periodi dai parenti, in un’abitazione più sicura, poi presso la famiglia della sorella maggiore, in Piazza della Repubblica e poté, dopo la morte di mio padre, resistere per qualche anno ancora. Per tornare a me aggiungo solo una nota di nflessione sui sedici anni di lavoro, in tanti punti della città, sull'esperienza umana che, pure nella sua faticosità, mi ha permesso di conoscere e di ritrovare, attraverso la sua gente, soprattutto negli anni della guerra e delle crisi economiche, I'anima della città. Un'anima che ho faticato a scoprire nei primi anni, che avevo sentito cupa e ostile per lungo tempo. Il quartiere dell'lsola, dove sono stata più a lungo, mi ha lasciato una sensazione toccante. I sentimenti popolari di fronte agli avvenimenti sempre più drammatici avevano un riscontro specie nelle fabbriche vicine, dove si manifestava con forme di resistenza e di rigetto delle misure di restrizioni alimentari e della violenza fascista e tedesca. È stato questo, dopo gli avvenimenti vissuti da bambina a Pieve, il mio secondo battesimo politico. La mia partecipazione alla Resistenza sarebbe stata certamente più attiva e partecipe se, dopo un ennesimo bombardamento, non avessimo deciso, noi tre sorelle, di raggiungere la famiglia rimasta in Abruzzo, della quale ci mancavano da tempo notizie. La nostra assenza da Milano, che doveva durare due settimane, si protrasse invece per qualche mese. Un tempo, quello, vissuto tra rastrellamenti e razzie, con l'arresto del fratello minore, accusato di attentato. Rientrammo alla fine del ‘44 e trovammo la casa di Piazza della Repubblica (nostro sicuro rifugio) occupata dai tedeschi. Ormai eravamo alla fase finale, tant'è che in quella casa disertata dai proprietari, incontrai, sotto gli occhi degli occupanti sospettosi, un vecchio amico comunista, che mi iscrisse al Partito. Ero rientrata al lavoro e vi rimasi per tutto l'inverno, fino alla primavera del ‘45, convinta di dovervi rimanere per tanti anni ancora. Non fu così. I fatti della primavera, a liberazione avvenuta, trasformarono anche la mia vita: le mie apparizioni al lavoro divennero sempre più saltuarie. Trascinata com’ero dall'entusiasmo, mi immersi in una attività politica frenetica. e una donna, che, quando le donne erano ancora meno di oggi nei luoghi di rappresentanza, si è sempre battuta in Parlamento e nel Paese con passione, dedizione e spirito di servizio per i bisogni dei più deboli e i diritti delle donne. Pina è stata una dirigente capace come pochi di interpretare l’anima popolare che deve qualificare una grande forza di sinistra, come fu il Pci e come vogliamo sia anche oggi la sinistra riformista. Negli ultimi anni aveva stretto un rapporto speciale con il territorio: con il suo quartiere e con le donne della Bicocca. Facendosi protagonista di tante battaglie, sostenitrice e promotrice dell’Associazione degli amici del parco Nord, attenta e interessata a tutto ciò che cambiava nel quartiere e pronta a battersi contro ciò che poteva danneggiare in Bicocca ambiente e convivenza. Pina è stata per me anche un esempio. Era una donna fantastica, sempre disponibile, mite, capace di affrontare con serenità ogni discussione, ogni passaggio, anche il più difficile e lacerante. Pina sapeva ascoltare, non aveva paura di cambiare, sapeva essere positiva, sempre. Ma soprattutto era una donna forte che sapeva essere molto dolce. Quando negli ultimi anni noi compagni di partito ‘ex giovani’ la incontravamo, era sempre prodiga d’affetto, voleva sapere e non si lamentava mai. E in questi tempi di politica urlata, dibattiti astratti e scontri violenti, di divisioni che fanno dimenticare la stessa funzione della politica, è più importante che mai ricordare il suo esempio. Ricordare la sua dolcezza, la sua radicalità, la sua vicinanza alle persone, la sua capacità di mettersi al servizio degli altri. Grazie Pina. A colloquio con lei Sandra Saita gosto milanese, caldo umido e appiccicoso, il quarA tiere mi appare triste, quasi tutti i negozi sono chiusi. C’è silenzio - ed è in una giornata così che la cara Pina Re ci ha lasciato per sempre. Ho avuto la fortuna, la gioia di conoscerla. Era il settembre del 2003. Da tempo l’amico Luigi Ghezzi mi diceva: “Vai a conoscere la Pina Re, racconta la sua storia”. Quel nome non mi era sconosciuto: ho sentito definirla “una donna nella storia”. Quando vado a trovarla non nego di avere un po’ di timore ma anche un po’ di curiosità: la Pina Re è stata la prima donna eletta alla Camera dei deputati. Mi stava aspettando ai giardinetti della Bicocca. Seduta su una panchina stava conversando con altri anziani. Lentamente ci incamminammo verso casa sua, in uno dei tanti palazzi del quartiere. Viveva in compagnia di una badante straniera molto premurosa. La Pina mi guardò, mi rivolse alcune domande per conoscermi, poi iniziò a parlare. Era gentile quando mi disse: “Non prendere appunti: ti lascio questo libretto dove troverai tutto quello che sto dicendo. Mi raccomando però: è l’unico che mi è rimasto, rendimelo”. È stata mia premura farne una copia la sera stessa. Ho letto e riletto la sua storia, tanto da risentirne la voce quando mi raccontava. Quale attimo avrei dovuto riassumere se tutto meritava di essere portato al caro lettore? Potevo togliere i ricordi d’infanzia? L’esempio del padre? La malattia e le lotte sociali e politiche? La cara Pina ha raggiunto il traguardo dei 90 anni, una lunga vita vissuta giorno dopo giorno in un caleidoscopico mosaico che in qualsiasi posizione lo metti ti porta luce. Cari lettori di “Zona Franca”, da questo numero cominciamo a pubblicare la straordinaria vita di Pina Re, una donna nella storia d’Italia, le cui memorie si intitolano “Tempi della vita”. Ci diceva Pina: “Il quartiere dell’Isola, dove ho operato da antifascista durante la guerra, mi ha lasciato un ricordo toccante. I sentimenti popolari nei confronti degli avvenimenti più drammatici avevano una reazione immediata specie nelle fabbriche, dove si manifestava con forme di resistenza e di rigetto delle misure di restrizioni alimentari e della violenza fascista e tedesca” (per maggiori particolari vedi qui a sinistra ndr). Pina vive quegli anni tra rastrellamenti e razzie e, con l’arresto del fratello minore, accusato di attentato. E poi, dopo la vittoria, Pina viene eletta deputato nelle liste del Partito Comunista Italiano. Mi sembra oggi, dopo tre anni, di sentire la sua voce mentre mi diceva: “Non mi sono sposata. Tutta la vita l’ho dedicata, e ancora oggi io la vivo, per la giustizia, per la libertà e i diritti dei bambini, per le donne nella famiglia e nel lavoro”. Grazie, Pina Re. * Debora Migliucci è laureata in Storia all'Università degli Studi di Milano e dottoranda all'Università "L'Orientale" di Napoli. Da alcuni anni sta scrivendo la biografia di Giuseppina Re di prossima pubblicazione. Attualmente collabora con l'Associazione Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni, a cui Giuseppina Re ha donato le sue carte. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 15 TURISTIN ONA L’Università della Bicocca che dal quartiere non vediamo Antonella Loconsolo ono nata alla Bicocca, quando Bicocca S voleva dire Pirelli e Breda, quando gli orari erano scanditi dalle sirene e le strade pullulavano di tute bianche e blu. Ho assistito ai cambiamenti di questi ultimi anni, come molti nel quartiere, in modo un po’ passivo. Diciamolo, non esiste un muro di cinta intorno al nuovo ateneo che ha preso il posto di stabilimenti e magazzini, però è come se ci fosse. Noi abitanti della Bicocca vecchia ne siamo fuori. Complice anche l’aspetto un po’ freddo ed asettico dei nuovi edifici, che ricordano gli ospedali dei telefilm americani. Ma l’Università Bicocca è una specie di riccio, che nasconde dentro di sé alcuni piccoli tesori. Per scoprirlo ho dovuto fare una visita guidata destinata alla stampa. Mi ha colpito in modo particolare il grande piazzale con le fontane antistante il nuovissimo edificio U12, la residenza universitaria. In uno stile che ricorda, per ampiezza degli spazi e pulizia delle linee, il quartiere La Defence di Parigi, il piazzale potrebbe diventare un punto d’incontro e di respiro per il quartiere. La residenza universitaria, poi, è un vero gioiello. Destinata agli studenti fuori sede, soprattutto stranieri, è un edificio di 13 piani con 210 posti letto, una mensa che può erogare fino a 1000 pasti al giorno, una biblioteca mediateca e 4 sale studio. La residenza è dotata di un auditorium di 276 posti completo di sala regia. Al pianterreno una palestra fornita delle “macchine” più moderne, gestita dal Cus Milano, il cui uso è gratuito per gli studenti che vivono nella residenza, ma usufruibile, a un prezzo veramente simbolico, anche da tutti gli altri studenti e lavoratori dell’Università. Ma la Bicocca offre anche altre sorprese. Dai locali studio e ritrovo dove ci si può collegare con internet in Wireless e consultare le raccolte di riviste scientifiche on-line cui l’Università è abbonata ai terrazzini coperti da deliziosi pergolati dove studiare o chiacchierare nella bella stagione. I sotterranei nascondono invece il cuore tecnologico dell’Università, come il PlasmaPrometeo, centro di eccellenza per la ricerca e il trasferimento tecnologico nel campo dei plasmi. Qui si studiano tecniche innovative che possono essere utilizzate dall’industria per cambiare le caratteristiche di diversi materiali, dalla carta al tessuto, dalla pelle al legno rendendoli ad esempio ignifughi o impermeabili con procedimenti estremamente semplici, poco costosi e non inquinanti. Tutti gli edifici sono collegati tra loro da un bus navetta ecologico, ma a disposizio- ne di studenti, insegnanti e personale ci sono anche delle biciclette in uso gratuito. E per le biciclette degli studenti si sta pensando di approntare una ciclofficina per provvedere alla manutenzione ordinaria e alle piccole riparazioni. L’Università Bicocca sta inoltre svolgendo un pregevole lavoro di recupero di alcuni edifici storici del quartiere, che spezzano l’uniforme modernità della cittadella universitaria. Discorrendo piacevolmente col mio cicerone, la professoressa Francesca Zajczyk, docente di sociologia urbana e consigliere comunale di Milano, è nata l’idea di provare, di concerto con il consiglio di zona 9, ad aprire l’Università agli anziani del quartiere. Gli spazi, l’accessibilità (l’Università è infatti stata costruita in modo da consentire ai portatori di handicap la massima libertà di movimento) e le dotazioni ne farebbero un luogo perfetto per attività destinate alla terza età, soprattutto in quelle fasce orarie di minor affluenza da parte degli studenti e nei mesi estivi. Sarebbe veramente bello se questa idea potesse trovare una concreta realizzazione. Nel frattempo consiglio a tutti due passi tra gli edifici universitari. Ve lo garantisco, vi sentirete turisti di una città nuova e sconosciuta. L’Officina dei Giovani di via Guerzoni Un progetto contro il disagio sociale Giorgio Meliesi associazione “Amico Charly” si aggiudica un bando comuL’ nale per il recupero delle vecchie Officine Guerzoni. Quando abbiamo saputo del progetto “l’Officina dei Giovani” e del bando pubblico di concorso per la trasformazione delle dismesse Officine Guerzoni, abbiamo voluto approfondire con la Presidente dell’associazione “Amico Charly” che si è aggiudicata la gara. Mariagrazia Zanaboni, questo il nome della Presidente dell’associazione, si è sempre occupata di giovani come insegnante e dal 2001 anche con l’impegno nell’associazione che porta il nome di Charly Colombo, suo nipote, che si è tolto la vita a sedici anni. Da allora la professoressa Zanaboni si è dedicata con grande passione e dedizione a realizzare un progetto che dia spazio e ascolto ai giovani, spesso lasciati soli e dimenticati. L'obiettivo di tanta dedizione all’ “Amico Charly” è quello di offrire un luogo ai ragazzi di Milano in cui condividere con persone competenti i momenti di crisi che inevitabilmente accompagnano la crescita. Come nasce questa idea dell’Officina dei Giovani? L'area delle ex Officine Guerzoni si trova in via Guerzoni 23 (accanto al Consiglio di Zona). Un tempo centro di laboriosità e creatività milanese, l’area torna a nuova vita e si trasforma nell’Officina dei Giovani. L’Officina dei Giovani si connota come un vero e proprio laboratorio, luogo dell’ascolto, del parlare, del comunicare, del progettare, ma anche e soprattutto del saper fare. Il tutto in stretta relazione con le esigenze del territorio dalla sua dimensione più vicina (il Consiglio di Zona) alla dimensione più vasta della metropoli: luogo – spazio – laboratorio aperto al confronto, rete per la condivisione dei bisogni e delle esperienze di cui i giovani sono protagonisti. Una grande scommessa per la vita e per il nostro futuro che la Milano europea non può perdere.Altre informazioni su questo progetto si possono trovare al sito www.officinadeigiovani.it. Che cos’è e che cosa fa l’Officina dei Giovani? L’Officina dei Giovani è prima di tutto uno spazio aperto, soprattutto alla vita, permeabile alle diverse culture e ai differenti valori; è lo spazio in cui i giovani possono esprimere la creatività individuale, manifestare le loro inclinazioni in laboratori di varia natura (dall’educazione alla multimedialità, ai ONA NOVE 16 laboratori musicale e teatrale, al laboratorio fotovideo), guidati da esperti e da formatori che agevolino anche la relazione interpersonale nella fase difficile della crescita per imparare a pensare e vivere globalmente, sempre con spirito critico. Qui i giovani, mentre sono impegnati a fare, diventano protagonisti della propria esistenza, maturano consapevolezza per la vita, imparano ad amarla, anche quando è difficile e dolorosa. Responsabilità ed entusiasmo sono le parole chiave su cui si plasma la vita dell’Associazione, le due dimensioni esistenziali che permeano le attività quotidiane e animano l’azione del personale adulto. Con il recupero funzionale e architettonico delle Officine Guerzoni e la riorganizzazione del vasto parco (un tempo vivaio del Comune di Dergano), l’Officina dei Giovani diventa con i suoi ampi spazi all’aperto scenario per attività ludico-sportive con un campo da calcetto e un campo polivalente per basket e pallavolo, insieme ad aree attrezzate per momenti di grande aggregazione. Un intero capannone, “La Bottega del fare”, sarà lo spazio privilegiato perché i giovani possano misurarsi con forme artistiche tradizionali e non (pittura, scultura, aerosol art, installazioni, ecc.) e per mostre di giovani artisti underground da offrire all’intera città. L’Officina dei Giovani, con tutto il suo personale, diventa così un luogo attrezzato da un lato per catalizzare e potenziare l’energia creativa dei giovani, dall’altro per realizzare il cammino educativo, nella dimensione personale e comunitaria. Come può fare un giovane a partecipare a questo progetto? l'Associazione riserverà, in accordo con il Consiglio di zona, con i cittadini e le associazioni, spazi e tempi per utilizzi diversi quali assemblee, corsi per anziani, ecc. Invece non è prevista la partecipazione di giovani al progetto di ritrutturazione della sede. Per frequentare il centro, anche attualmente presso lo spazio di via Marco Polo 4, basta presentarsi agli educatori, sia che si voglia iscriversi a qualche laboratorio specifico o al sostegno scolastico studio, sia che si voglia trovare uno spazio in cui stare con gli amici o trovare qualcuno pronto ad ascoltare. I riferimenti dell'associazione sono tel 02 29061398 / fax 02 29062622 / e-mail [email protected] / www.amicocharly.it Le periferie si organizzano Walter Cherubini (portavoce della Consulta delle Periferie) unedì 17 settembre si terrà la convenzione citL tadina delle Periferie di Milano. La Periferia è ricca non solo di centri culturali, ma anche di numerose altre risorse: dai numerosi servizi comunali, al variegato mondo dell’associazionismo sociale, ricreativo, sportivo, ecc. Purtroppo, però, è una presenza frammentata, con il risultato di essere molto meno efficace di quanto potrebbe. È proprio per cercare di superare questa situazione, che è indirizzata l’iniziativa della Consulta Periferie Milano, focalizzando l’impegno particolarmente su due ambiti: • L’Amministrazione delle Periferie Si tratta di dare una lettura della situazione delle Periferie e della relativa inefficacia dell’attuale organizzazione “centralistica” dell’Amministrazione comunale. Ci vuole un’Amministrazione “vicina”: i CdZ vanno resi operativi. • Le Periferie si ritrovano e si esprimono La risposta ai problemi delle Periferie non può venire esclusivamente dal “centro” (che peraltro deve fare la sua parte). Per questo è importante che le Periferie comincino a ritrovarsi e ad esprimersi “coralmente”, superando la condizione di costante frammentazione in cui si trovano. La “Convenzione cittadina delle Periferie di Milano” che si terrà alle 21 al Centro Rosetum, via Pisanello 1, sarà un’occasione di incontro tra tutti coloro che operano fattivamente nelle Periferie milanesi per fare il punto dell’azione fin qui condotta ed individuare il percorso futuro. Problemi d’igiene alla scuola di via Cesari n merito alla pulizia e l’igiene della scuola di via Cesari, Inunciato la Asl ha inviato una lettera alla mamma che ha dela situazione (vedi i numeri di aprile e di giugno). Vi è scritto fra l’altro: “…i servizi igienici necessitano di interventi di manutenzione… nei servizi igienici maschili al primo piano era avvertibile cattivo odore causato da spargimento di urina sul pavimento e mancato risciacquo del vaso… i servizi igienici vengono lavati tre volte al giorno… durante le operazioni di pulizia vengono chiusi a rotazione per evitare il rischio di scivolare”. Ciò non significa che il personale della scuola non esegua i propri compiti, ma risulta chiaro che ci sono motivi fondati di lamentela. Il disagio è causato sia da carenze strutturali (che il Comune dovrebbe risolvere con urgenza!), sia da problemi organizzativi che dovrebbero trovare soluzioni concordate tra la Dirigenza scolastica e i lavoratori della scuola. Perciò, senza voler dare la croce addosso a nessuno, riteniamo che il problema sia serio e vada affrontato con attenzione, ciascuno per la propria competenza. È storia vecchia, e non accade solo in Cesari, che i bagni vengano puliti e chiusi prima della campanella di fine scuola, perché in seguito ci sono le aule da riordinare e non si fa a tempo a fare tutto, con orari risicati e personale scarso. Ma forse, riflettendo bene, si possono trovare soluzioni meno disagevoli e utilizzare al meglio le risorse disponibili. Dal canto loro insegnanti e famiglie dovrebbero insistere sull’educazione al rispetto per gli spazi comuni e per il lavoro altrui. Non pensiamo che il comportamento riportato sopra (fare pipì a terra e non far scendre l’acqua) descriva dei piccoli cittadini di un paese civile. (Antonella Loconsolo) Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. I NOSTRI QUARTIERI a cura di Lorenzo Meyer “Noi pigmei del Borgo Pirelli di fronte al gigante Tecnocity” Intervista all’ingegnere in pensione Giusto Buroni sui problemi e le prospettive della Bicocca Nuova. ome molti lettori avranno notato Giusto Buroni è uno dei C maggiori protagonisti del nostro “Tazebao”. Ingegnere ormai in pensione, Buroni nelle sue lettere si è dimostrato lucido osservatore delle problematiche relative alla Bicocca e in particolare del quartiere del Borgo Pirelli nel quale vive da sempre. Proprio sulla situazione attuale del Borgo Pirelli, anche a seguito degli insediamenti della nuova Bicocca, abbiamo voluto sentire il suo pensiero. Signor Buroni, quali sono le condizioni attuali del Borgo Pirelli anche in relazione all’insediamento, tutt’ora in corso, delle strutture della nuova Bicocca? La sua domanda è la stessa che già nel 2005 Elisabetta Soglio del “Corriere della Sera” mi aveva posto per prendere "spunti" per impostare un proprio servizio sulle condizioni del Borgo Pirelli dopo l'insediamento dei nuovi abitanti delle case di Pirelli Re e dopo l'inaugurazione in pompa magna del Teatro degli Arcimboldi, con tanto di tram Sirio sulla linea 7. Il servizio ad oggi non è mai stato pubblicato e rileggendo il mio testo consegnato alla Soglio ho scoperto che in due anni non è cambiato quasi niente (in meglio); e pensare che qualche tempo prima il giornalista del “Corriere” Carlo Lovati mi aveva intervistato e nel successivo articolo aveva commentato il mio pessimismo di allora come l'opinione di un vecchio pensionato ignorante, dedito ormai al giardinaggio, che non sa apprezzare l'urbanistica e la cultura moderna, al contrario di un giovane “professore” dell'Università Bicocca, divenuto abitante delle suddette case e assolutamente fiducioso in un futuro finalmente prospero, colto e brillante (oltre che ambientalmente gradevole) per la nuova Bicocca. Voglio precisare però che sia allora che oggi riporto impressioni personali, di uno che vive tutto l'anno nel quartiere, ma non è al corrente di questioni amministrative, burocratiche, economico-finanziarie. Per esempio io so solo che noi inquilini del Borgo Pirelli paghiamo l'affitto e un sacco di altre cose all'Aler, ma che la proprietà del quartiere resta di Pirelli Re e non conosco il rapporto commerciale che intercorre tra Aler e Pirelli Re (né ci è mai stato concesso di conoscerlo attraverso i contratti stipulati con Aler e annualmente aggiornati, specialmente dal punto di vista del costante aumento degli affitti: in questi casi entrano in ballo certe leggi regionali a cui l'Aler sostiene di attenersi rigorosamente). Quali sono le principali problematiche del quartiere? Partiamo dal marciapiede lato sud di via Emanueli che come ognuno può verificare è coperto da uno strato di cemento fino alla fermata dell'autobus 40 all’altezza del bar ex Preto, ma poi è un sentiero di sassi e sterpaglie, che termina in una specie di foresta alla fine della via Tassoni. L'interrogazione presentata nel 2005 da Nadia Branca, capogruppo Ds in CdZ, non ha avuto alcun seguito. Linea 7: da qualche mese, cioè da quando la cosiddetta metrotranvia è stata leggermente prolungata, eliminando così il bus di “collegamento” con la metropolitana 1, sono ricomparsi alcuni eurotram che, soprattutto nel contorto attraversamento di viale Sarca, risultano estremamente più rumorosi delle vecchie piccole vetture, che continuano ad essere altrettanto vuote, nonché attive dalle 5 di mattina alle 2.30 di notte. L'unico vantaggio degli eurotram è l'aria condizionata. L’afflusso dei molti studenti e lavoratori in sé non sarebbe un problema se non fosse che alcuni di loro hanno il vizio di camminare in mezzo alla strada e buttare cartacce e bottiglie dovunque (anche nei giardini privati). Continuano invece i lavori alla Collina dei Ciliegi… È vero, peccato che i lavori di trasporto delle macerie della exPirelli hanno diffuso nell’area delle villette del Borgo Pirelli dei topi più grandi dei pur pasciuti gatti. Obbiettivamente è questa la parte della nuova Bicocca su cui si vede lavorare maggiormente, tanto che crescono piante ed erba ed è stata costruita una lunga scalinata che la fa somigliare al Machu Pichu, ma che parte praticamente dal cancello di casa di una delle antiche famiglie del Borgo, che così sarà esposta alla vista dei “turisti” per tutto il tempo in cui questi discenderanno la scala, dopo essersi avventurati sulla vetta seguendo le due lunghe rampe asfaltate laterali. Dell’inaugurazione si continua a dire, dal 2005, che sia “prossima”. Con l’arrivo dell’università e dei nuovi uffici uno dei problemi del Borgo Pirelli era il parcheggio abusivo nelle strade del quartiere. È stato risolto? L'inconveniente del parcheggio abusivo, è stato brillantemente risolto, bloccando i due ingressi da viale Sarca alle vie Sacchetti e Tassoni con due sbarre telecomandate e con comando a tastiera, pagati salatamente da quasi tutti gli abitanti (con parziale contributo dell’Aler), ma con gran disappunto degli esercenti del quartiere (pizzeria, copisteria e bar), che così rivelano a fornitori e clienti i numeri “segreti” per l’apertura delle sbarre. Viceversa, se arrivano un’ambulanza o un medico di notte, pur essendo a conoscenza del famoso numero, non riescono a vedere le minuscole tastiere non illuminate e il malato corre il rischio di morire (come è successo a me personalmente). Inconvenienti simili si hanno per i mezzi dell’Amsa e altri servizi pubblici, tanto più che è stata abolita anche l’utilissima fermata del Radiobus all’angolo di via Tassoni con via Fortiguerra. Allora non c’è proprio niente che va bene? Certo, l’Università in periferia è comoda per molti, salvo quando devono parcheggiare la macchina, se sono costretti a usarla per inadeguatezza dei mezzi pubblici. E in due anni, essendo restati invariati i mezzi pubblici e forse anche abolito il “pullmino ecologico” che doveva usare idrogeno, sono stati solo costruiti moltissimi parcheggi a pagamento per gli studenti. Per me e mia sorella è stato bellissimo andare al Teatro degli Arcimboldi una cinquantina di volte (rigorosamente in seconda galleria!) da quando è stato aperto, ma poiché non si trova un volonteroso che se lo prenda in carico da quando la Scala è ritornata nella sede ristrutturata del Piermarini, ho paura che venga abbandonato! Grazie alle sbarre di accesso, essendo effettivamente più difficile entrare e uscire con automezzi non “autorizzati”, si sta risolvendo il problema dei furti negli appartamenti e il traffico di droga è apparentemente diminuito, così come quello della prostituzione. Infine è stato finalmente sostituito l’ufficio postale “da campo” all’interno dell’Università, con un vero Ufficio Postale. A che punto siamo invece con la costruzione dell’impianto per la distribuzione dell’idrogeno? L'amico direttore della fabbrica attendeva per lo scorso mese di aprile (2007) la sospirata autorizzazione a procedere per la costruzione del distributore; avendomi in precedenza invitato ad assistere all'inaugurazione, gli avevo chiesto di avvertirmi immediatamente, ma a tutt’oggi non ho avuto sue notizie, né le ho lette sui giornali. Del resto il “polo dell'idrogeno”, che a un certo punto era stato promesso anche ai cassintegrati di Arese, sembra non essere più di moda, dopo la presa di potere sia di Formigoni sia della Moratti. Naturalmente la struttura della Bicocca resta in piedi e chi vi lavora, persone altissimamente qualificate, continuano ad essere pagate nell'improduttiva attesa che si sblocchi una situazione a cui ormai credono poco anche gli altri fanatici dell'idrogeno nel mondo. La più recente “tendenza” scientifica è che si continuino a studiare e progettare le infrastrutture (per esempio anche serbatoi per alloggiare l’idrogeno sugli automezzi), prima ancora e indipendentemente dal fatto che qualcuno scopra la cosa più difficile (e per me impossibile), ossia fabbricare l'idrogeno usando energia “sporca” in quantità inferiore a quella che l’idrogeno farebbe risparmiare, il che, come tutti gli studenti di seconda liceo scientifico sanno, ma subito dimenticano, è contrario all'incontestabile “secondo principio della termodinamica”: insomma, fra quattro o cinque anni sarà tutto pronto per utilizzare l'idrogeno su scala mondiale, ma l'idrogeno non ci sarà!. Per finire, come procede la realizzazione della nuova Bicocca? Aumenta il numero di cinema multisala e si attendono altri centri commerciali; ma ancora non c’è, per esempio, un Pronto Soccorso, o un Ambulatorio Multimedico, ma nemmeno una Biblioteca (o un Internet Bar, se proprio si vuole essere moderni!) e tantomeno una chiesa (o moschea o sinagoga), e nemmeno un’edicola di giornali; come pure mancano meccanici (magari di biciclette), elettrauto, gommisti. C'è un rumoroso Piano Bar o Discoteca, che fornisce già “clienti” alla Collina dei Ciliegi, dove gli operai (che sarebbero gli unici ancora autorizzati ad entrare) trovano già siringhe e tracce di scorribande notturne. Quanto a tecnologia, nonostante le Facoltà ambientali dell’Università stessa, ci sono le colonnine dei parchimetri a celle solari, ma con le celle orientate a nord o all’ombra degli alberi, però è vero che c’è il teleriscaldamento e che in estate gli ambienti si rinfrescano attraverso il medesimo impianto. Della fabbrica di idrogeno fantasma si è già parlato, di impianti solari pilota (termici o fotovoltaici) non c'è traccia (mentre si sono stanziati milioni per costruirli sui tetti degli Istituti Superiori di Milano, “a disposizione” di studenti e professori che non sanno nemmeno i principi fondamentali su cui tali impianti si basano). A giudicare dal numero di frequentatori di bar e pizzerie e dal numero di camioncini volanti con vendita di panini, credo che il problema delle mense interne dell’università e delle grosse ditte non sia stato ancora risolto. Il problema del parcheggio dei Ciliegi, 400 posti macchina sottratti ai dipendenti della Siemens, e di altre ditte insediatesi nel frattempo, dal settembre 2004 a causa di una bega tra Siemens e Pirelli Re, invece è stato risolto e gli impiegati possono finalmente usufruire del parcheggio, a pagamento, ma a prezzo “agevolato”. Per certi lungimiranti speculatori, che hanno comprato appartamenti della Pirelli Re, gli studenti che pagano anche 1000 euro (al mese) in tre per una stanza in affitto sono una miniera d'oro. Altri, che invece hanno comprato per abitarvi, si affrettano a rivendere e a traslocare: sembra che gli appartamenti nuovi, addirittura poco più a nord nella medesima zona, costino abbastanza meno da far realizzare grossi guadagni a chi aveva acquistato quelli di cinque o sei anni fa (ricordo un articolo di Carlo Lovati del 2003 che invece presentava questi nuovi inquilini come pionieri che si trasferivano in un nuovo mondo felice)! Nelle foto di questa pagina villette e casoni del vecchio borgo Pirelli quando attorno, assieme alla fabbrica, c’era solo la campagna. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 17 FIATO ALLE TROMBE a cura di Sergio Maestri Avril Lavigne, meglio di Hilary? brica che, quando mi incontrano per strada, promettono di scrivere e mandarmi le loro impressioni su un gruppo o cantante, ma poi non ricevo nulla. Questa lettera, invece, è arrivata ad agosto e io la pubblico immediatamente, sperando di stimolare altri lettori. Greta di 13 anni scrive: “Carissimo Sergio, abito a Milano nella tua zona; io e mia sorella Noemi leggiamo il giornale “Zona Nove”e sopratutto la tua rubrica. Avrei piacere vedere pubblicata questa lettera che ti sto scrivendo dalla villeggiatura, tra un esercizio di matematica e un bagno in mare. Così quando tornerò in città leggerò della mia cantante preferita: Avril Lavigne, l’irruente 23enne canadese che è stata ospite della nuova edizione del Festivalbar e si è esibita a Fiesta, sul palco del RomaRock Festival. È stata una grande occasione per tutti i fans vedere dal vivo la mitica Avril, anche se mi è dispiaciuto non esserci stata di persona, però mi sento fortunata perché l’ho potuta sentire anche sul palco del Festivalbar in una delle poche date italiane. Dopo la tappa in Italia, Avril Lavigne proseguirà il tour che la porterà fino a Tokio dove, ovviamente con mio disappunto, non la potrò seguire! Da artista del pop-rockpunk made in Usa a donna sposata, Avril suona, canta, recita e ha persino creato un fumetto di cui è protagonista. Insomma si è trasformata nella donna dalle mille qualità, ma speriamo che non segua la strada di Hilary, perché già dall’anno scorso si è trasformata da bad girl a casalinga perfetta.” Bicocchin d’or”, giunta alla 16a edizione, che presenta quest’anno 10 spettacoli, tutti strettamente in vernacolo milanese, qualche volta stretto, altre un po’ più arioso, a seconda della provenienza della compagnia: sette spettacoli di prosa, uno di prosa con rivista, uno di cabaret, infine il 27 ottobre un concerto-spettacolo di canzoni in dialetto milanese presentato da “I Bicocca Linea 7”, gruppo formato da poco tempo ma già alla ribalta e composto da Luca Rovelli, Danilo Sarteanetti, Giordano Briscini, Emilio Galeotta, Sergio Maestri e Roberto Ghioni. Altro classico della programmazione di questo teatro sono gli spettacoli in lingua italiana del “Gruppo Albatro”, che presenterà nel mese di maggio una nuova commedia. È diventata ormai tradizione anche la presenza di “Paola e Giuliano” con due spettacoli in cui presentano artisti dilettanti, “Musica l’età” e “Ragashow”, il primo con adulti da 18 a 100 anni, il secondo riservato a ragazzi da 0 a 17 anni, che ha preso il posto della fortunata rassegna “ Il Bicocchino d’argento”, che per 13 anni ha visto protagonisti i ragazzi dell’oratorio della Parrocchia Gesù Divin Lavoratore. Tra le novità di quest’anno ci sarà anche un musical poco prima di Natale. Nella prima settimana di ottobre sarà distribuito il programma della nuova stagione teatrale. Lo troverete nelle caselle della posta delle Vostre case, chi non lo ricevesse potrà ritirarlo direttamente in teatro. Per informazioni: Orazio Batelli - telefono 02 6435672 - e.mail [email protected] - http://web.tiscalinet.it TeatroPzaSanGiuseppe” I “Bicocca Linea 7” al Teatro di Piazza San Giuseppe Anche quest’anno la programmazione del Teatro di Piazza San Giuseppe ha come pezzo forte la rassegna di spettacoli in dialetto milanese “El Per inviare le vostre impressioni oppure per far sapere quale cantante o gruppo vi piace di più, scrivete alla rubrica “Fiato alle Trombe”- e-mail [email protected] . Ciao e buona musica! urante o dopo le vacanze molti lettori ci scrivono delle cartoline, ma a volte anche delle lettere. Ne D ho scelta una per stimolare tanti lettori della mia ru- ONA NOVE 18 A dare fiato alle trombe oggi gli “Esuli”, ieri gli “Stanziali” Negli anni cinquanta a Niguarda l’entrata ai locali in cui si suonava e si ballava era gratuita o quasi. Al Circolo Primavera andava per la maggiore il liscio. Gli orchestrali erano tutti di Niguarda. L’orchestra era pomposamente chiamata “Orchestra Hoffmann” ed era costutuita da John Allievi (parente di Luisin Allievi, il famoso sindaco di Niguarda) che ne era la voce calda alla Rabagliati, dal batterista Arturo Azzoni, dal pianista Mario Lentati e da un fisarmonicista non niguardese di cui nessuno ricorda il nome. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. “9 in rete” La Camera di Commercio di Milano premia due niguardesi doc Un laboratorio di progetti Andrea Bina Domenica 17 giugno si è tenuta, al Teatro alla Scala, un’importante manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Milano, con la partecipazione del Ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini, il Presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, l’Assessore comunale Tiziana Maiolo. Sono stati assegnati due premi. Il Premio Piazza Mercanti, destinato a 7 imprenditori di Milano e provincia che si sono distinti per internazionalizzazione, in- novazione, no-profit, mecenatismo e sviluppo del territorio, imprenditoria femminile e tutela dell’ambiente. Tra i premiati la nostra conzonina Valeria Malvicini di Pandora Coop e collaboratrice di “Zona Nove”. Tra i premiati del Premio Milano Produttiva, destinato alle aziende milanesi, c’è invece stato Antonio Cella, il fornaio di Niguarda. Da parte nostra, oltre a congratularsi con i due vincitori, volentieri li abbiamo intervistati. VALERIA MALVICINI ANTONIO CELLA Il lavoro di Pandora Il re del pane buono Monica Landro Diana Roca n alimento, il pane, che nell’arco dei secoli ha dato vita a U molte storie: quelle di Gesù (con la moltiplicazione del pane e dei pesci e l’Ultima cena, quando divise con gli apostoli il pane el corso dell’estate abbiamo avuto modo di parlare e compliN mentarci con la dottoressa Valeria Malvicini, la nostra conzonina imprenditrice di Pandora Coop. Per chi si ricorda, sul numero di luglio del giornale, Malvicini era stata citata per via del Premio Mercanti che la Camera del Commercio di Milano aveva dato a 7 imprenditori di Milano: tra questi la nostra conzonina, che ha preso il premio imprenditoriale nel ramo No profit. Malvicini è infatti Presidente della Cooperativa Pandora, sita in Viale Suzzani 273. La cooperativa Pandora è stata fondata nel 1996 da un gruppo di animatori di diverse nazionalità che, dopo aver fatto esperienza per anni nelle attività di educazione al consumo organizzate da Coop Lombardia in centinaia di scuole della Regione, ha deciso di mettere in comune l'esperienza acquisita. Pandora ha saputo diventare punto di riferimento per numerosi enti locali, associazioni, aziende per percorsi e iniziative sui temi dell'interculturalità, dell'educazione ambientale, dei consumi, della mondialità. La Cooperativa si propone infatti di favorire la reciproca comunicazione e collaborazione tra persone provenienti da diversi paesi e quindi culture; di valorizzare le diversità; di promuovere iniziative che favoriscano uno scambio più equo tra nord e sud del mondo. Pandora interviene da anni nelle scuole, in diverse manifestazioni ed eventi culturali attraverso laboratori per lo sviluppo delle abilità manuali e creative con particolare riguardo al tema del riutilizzo e del riciclo degli imballaggi, attraverso animazioni che prevedono precisi percorsi didattici, basati sull'ascolto, e attraverso progetti educativi rivolti a bambini/e e ragazzi/e dalla scuola materna agli istituti superiori. I percorsi per le scuole sono davvero interessanti e potrebbero dare un grande valore aggiunto al bagaglio culturale che già di per sé la scuola fornisce ai nostri ragazzi, ma anche ai bambini delle scuole materne. La metodologia usata è interattiva; infatti si basa su esperienze da condividere e non risposte prefabbricate, sperimentando numerosi giochi di ruolo che consentano di calarsi in modo più diretto nelle diverse situazioni proposte. La cooperativa svolge inoltre corsi di formazione per insegnanti, operatori sociali, genitori, soci di cooperative e adulti sui temi indicati. Per chi fosse interessato, ma anche solo per curiosità, vi diamo le indicazioni del sito www.coop-pandora.it. Vale la pena navigarvi per rendersi conto della poliedricità, dell’impegno, dell’organizzazione e dell’umanità che traspare dalla Cooperativa. Nella sezione delle aree tematiche c’è l’elenco dei percorsi previsti per ogni area da loro proposta e naturalmente tutti i riferimenti per eventuali contatti. La redazione di “Zona Nove” fa i migliori auguri a questa imprenditrice che nell’anno delle pari opportunità è riuscita a rendere merito alla categoria delle donne e mamme lavoratrici attraverso le sue capacità professionali e umane. non lievitato), di Marcellino “pane e vino” e di “Pane amore e fantasia” (film con la Lollo e De Sica), per citarne alcune. Saltando la storia della nobile arte della panificazione, vengo ai nostri giorni per parlarvi di un panettiere di Niguarda, che ha trascorso la sua vita facendo il pane con le proprie mani e la propria intuizione. Dal ‘64 Antonio Cella sforna pane nella sua bottega in via De Calboli. Lasciò il suo paese con la moglie e il mestiere di panettiere che il padre gli aveva insegnato e si trasferì a Milano nella nostra zona, dove fece rinascere alla grande una vecchia bottega fallita. Era il tempo in cui i negozi erano piccole drogherie, dove si vendeva di tutto, dal pane al detersivo, al giornale, ecc. Così Antonio, grazie all’onestà, all’umiltà, alla serietà, e con l’aiuto della sua dolce consorte (che sorridendo diceva: “Mi hai sposato perché avevi bisogno della commessa!”), cominciò il suo cammino di panificatore niguardese. Per la serietà dell’azienda e la qualità del prodotto il 17 giugno Cella ha ricevuto questo riconoscimento dalla Camera di Commercio. “Gli domando: “Che sensazione si prova signor Antonio a ricevere un premio così importante? “Non le nascondo”, risponde orgoglioso, “che non sono riuscito a trattenere le lacrime per la commozione”. “Un premio meritato, visti la bellezza del negozio e il ben di dio che lo riempie. Oltre naturalmente alla pulizia che pochi sanno cosa sia”, aggiungo facendo scorrere gli occhi su tutto il negozio. Le Camere di Commercio sono “enti pubblici che svolgono funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali”. Riceverne pertanto onori e meriti è una soddisfazione senza eguali, che molti aspirano ad avere. La panetteria di Antonio non ha solo pane, ma un assortimento di prodotti che prende la gola e fa dimenticare tutte le diete. Il banco è abbellito, oltre che dal pane di tutte le forme e qualità, anche da pizzette, pizze, focacce, salatini, torte salate, ecc. E in vetrina spiccano dolci di vario genere: alcuni (come le crostatine alla frutta) paiono decorazioni natalizie. “Questi dolci, signor Antonio, li fate voi o li acquistate altrove?” Sorridendo risponde: “La pasticceria è di nostra produzione. Le dirò di più, prima di cominciare a lavorare in questo locale, ho lavorato alla Motta per specializzarmi nella pasta lievitata di panettoni e colombe. Pertanto a Natale e Pasqua potrà trovare anche questi dolci tipici di Milano”. “In parole povere lei, caro signor Antonio, vizia i suoi clienti!”. “Sì”, risponde ridendo. “Ho clienti che il sabato vengono da Brescia, Cormano, Monza solo per il mio pane”. “La sua bottega, in altre parole, è un circolo familiare”. “Qualche cliente affezionato, parlo di persone di età avanzata, entra in negozio con le buste della spesa dicendo: Vede? Arrivo dal supermercato, ma il pane vengo a prenderlo qui”. “È una bella soddisfazione, vero signor Antonio?” “Sono cose che fanno piacere e danno una carica in più per andare avanti, soprattutto alla mia età, perché, come anche lei sa, i centri commerciali e i supermercati hanno tolto molto ai negozi”. “Credo, signor Antonio, che il premio sia ben meritato. La Regione e il Comune dovrebbero tener conto delle persone come lei e del lavoro che sta dietro al panino che mettiamo in bocca senza conoscerne la storia”. Concludo porgendo la mano come segno di saluto e ringraziamento. Che naturalmente viene ricambiato con orgoglio e soddisfazione. La farina: che meraviglia!. Intervista a Massimo Minelli, presidente del Consorzio Farsi Prossimo. opo la firma della Carta d’Intenti, le diverse realtà che D compongono la Zona 9 hanno acquisito ancora maggiore consapevolezza del proprio ruolo e ora guardano al futuro decise più che mai a far sentire la loro voce sulle scelte che contano. La pubblicazione sul numero di luglio del resoconto del convegno, tenutosi presso l’Università della Bicocca, ha suscitato grande interesse. Pertanto vogliamo ripercorrere le tappe fondamentali di questo percorso e le sue prossime sfide con Massimo Minelli, presidente del Consorzio Farsi Prossimo, una delle punte di diamante del mondo cooperativo milanese che attraverso il Laboratorio territoriale Milano di Agenzia di Cittadinanza, è stato uno dei più attivi promotori dell’iniziativa. “Zona Nove” ha dato ampio spazio al convegno che avete organizzato. Come nasce l’Agenzia di Cittadinanza e con quali obiettivi? Nasce nel maggio 2001 allo scopo di mettere in rete un numero significativo di realtà sensibili al tema dei diritti di cittadinanza e interessate a promuovere insieme iniziative di studio, progetti sperimentali, attività in genere finalizzate alla tutela dei principali diritti di cittadinanza: casa, lavoro, salute, socialità. A partire da questa esperienza e da queste motivazioni è nato il progetto “Agenzia di Cittadinanza”. Gli obiettivi sono: messa a punto di progetti, sperimentazione e validazione di modelli innovativi di servizi di cura e assistenza alla persona e dell’inserimento lavorativo di fasce deboli di cittadini/e; mappatura e diffusione delle buone prassi progettate e sperimentate a livello locale, nazionale e comunitario; sviluppo e valorizzazione dei rapporti tra profit e non profit; confronto tra i sistemi di welfare comunitari. L’Agenzia opera per laboratori territoriali, che operano con compiti di animazione, supporto e consolidamento della rete integrata dei soggetti, sia enti locali che imprese sociali, studio di forme giuridiche innovative per la gestione dei servizi sociali territoriali. Vi sono sei laboratori, diffusi in varie aree della provincia di Milano, e nel caso di Niguarda-Bicocca, è stato il Laboratorio Territoriale Milano a svolgere il ruolo di promotore. “9 in rete” è stato realizzato in collaborazione con lo straordinario tessuto cooperativo presente nei quartieri di Niguarda, Bicocca e Pratocentenaro. Ripercorriamo le tappe che hanno portato alla nascita del progetto. Questa zona ha storicamente avuto una forte identità, in gran parte legata alla sua storia operaia. Ciò ha permesso che, anche dopo la chiusura degli insediamenti produttivi, rimanessero vivi molti elementi di questo patrimonio identitario e sociale, fatto di associazioni, cooperative, reti di vicinato solidali. Su questo scenario, si sono incontrate l’esigenze di radicarsi con più forza nel territorio da parte del Laboratorio Territoriale di Milano, che ha sede presso il Consorzio Farsi Prossimo, in via Ponale, e del circolo AcliBicocca. Il Laboratorio Territoriale di Milano ha incontrato più di 40 realtà della zona, dai servizi sociali alle cooperative, dai vigili urbani alle parrocchie, dagli organi accademici dell’università alle associazioni studentesche. Si è poi svolta una serie di incontri con molti di questi soggetti sotto la forma dei focus group e in queste occasioni sono nate conoscenze tra le persone, si sono condivise esigenze e si sono sviluppate idee e progetti sui nostri quartieri. Da qui siamo giunti alla formazione di “9 in rete”, del convegno pubblico, della newsletter e dell’interlocuzione con le istituzioni e i soggetti imprenditoriali della zona. Quali saranno le prossime iniziative? Trovare alcuni progetti comuni e di darci un coordinamento anche sotto il profilo dell’interlocuzione con le amministrazioni pubbliche. Una delle possibilità è per esempio quella di lavorare per partecipare alla progettazione dei nuovi spazi sociali che verranno aperti nella exManifattura Tabacchi. Senza l’apporto del terzo settore, delle imprese no profit, del mondo cooperativo e dei volontari molte idee e progetti rimarrebbero sulla carta. Si tratta senz’altro di una delle caratteristiche della nostra rete. Siamo una realtà fatta di risorse professionali, di competenze, ma anche di socialità e di relazioni informali, cioè di quelle risorse che sono il principale fattore e allo stesso il principale frutto della vivibilità delle nostre città. Mamma Sara, papà Gianluca, i nonni Lina e Umberto, Teresa e Gabriele annunciano la nascita di Mamma Sara e papà Alessandro assieme ai nonni Luisa e Luigi annunciano la nascita di Mamma Debora, papà Carlo e il fratellino Federico annunciano la nascita di Edoardo Maria Giacomo Camilla La redazione si felicita Per la vostra pubblicità su questo giornale telefonate a Franco Tironi tel/fax 02/6423561 - Cell. 347/9507398 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 19 ONA 9 DERBY a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi Si ricomincia. Ma il calcio sta veramente cambiando? terebbe solo di avere un po’ di pazienza per rivedere la squadra dell'anno scorso. Più grave sarebbe se questa scarsa forma fosse dovuta ad un problema di concentrazione che risulterebbe incomprensibile dato che una società come l'Inter non può certo sentirsi appagata dopo la vittoria di uno scudetto. Il Milan, invece, ha iniziato la stagione ufficiale con la conquista della diciassettesima coppa internazionale che ha proiettato i rossoneri al primo posto al mondo (e scusate se non ci celebriamo…). Una vittoria che ha pure avuto il potere taumaturgico di far dimenticare l’ennesima campagna acquisti da stamegne. Dopo il trionfo con il Liverpool e il conseguente incasso (50 milioni di euro, si diceva), tutti si aspettavano tre grandi acquisti, uno per reparto. Buffon, Zambrotta, Sheva, Ronaldinho, Eto’o e Drogba: i nomi illustri sono circolati in abbondanza, ed è un vero peccato - detto da casciavittche alla fine la montagna abbia partorito solo il topolino Pato. Forse un investimento per il futuro, di certo non quell’acquisto che ci voleva per rafforzare un reparto che vede un ammirevole Inzaghi sempre arzillo ma a rischio-età, un Ronaldo costantemente fermo (riuscirà a disputare tre partite di fila?) ed un Gilardino sul quale comincia a gravare la patente di promessa fallita. Per fortuna, in extremis, è arrivato un Emerson speriamo sano. Ma la domanda è d’obbligo: basterà? Interrogativo lecito, soprattutto di fronte all’organico dell’Inter. Probabilmente, non per lo Scudetto. Una scelta, del resto, che nonostante le affermazioni ufficiali, pare voluta. Il campionato, ormai, per la multinazionale Milan è troppo lungo (e poco redditizio), e la società sembra aver deciso di puntare innanzitutto sull’Intercontinentale, per motivi di prestigio e di rientro economico. E poi, di nuovo, sulla Champions, che con le sue partite secche può coprire una rosa forse non all’altezza per tutte le competizioni a causa di sopraggiunti limiti di età. E dopo le due favorite d’obbligo, solo un gradino più sotto, ecco la Juve che ha ricominciato con la solita grinta e deve solo vincere lo strano scetticismo dei suoi tifosi. Dall’esterno, a noi avversari storici pare una squadra buona (e innegabilmente più simpatica), con il considerevole vantaggio, inoltre, di non dovere disputare quelle faticose competizioni internazionali che sicuramente distrarranno le due milanesi (che le hanno poste come priorità). E di poter crescere molto, sotto la guida di un tecnico serio e di esperienza esattamente come la Roma, che ha rimpolpato l’organico e può vantare un modulo efficace e collaudato. Se Totti dovesse mantenere l’ispirazione dell’altro anno, potrebbero essere guai per tutti. E se quattro pretendenti al titolo vi sembran pochi, aggiungiamoci pure, come mina vagante, la Fiorentina che ha già costretto al pari un Milan che - guarda caso - ha pagato la Supercoppa. Insomma, speriamo di vederne delle belle e che non si ripeta più la solitaria calvalcata dello scorso anno, emozionante solo per gli amici/nemici interisti. Ancora qualche giornata, e ne sapremo di più. Per ora, buon campionato a tutti. Pa to pionato italiano dalle sue frequenze. Il calcio italiano cerca di rifarsi un’immagine dopo calciopoli anche grazie al ritorno di piazze importanti come Genova, Napoli e naturalmente la Torino bianconera. Ma siamo veramente all'anno zero? Il calcio italiano sta veramente cambiando? In queste prime 2 giornate abbiamo assistito ad incontri spettacolari con molti gol e conosciuto giocatori nuovi come Lavezzi e Gargano del Napoli che potrebbero essere le vere sorprese di quest'annata. I giovani arbitri guidati da Collina ci sono piaciuti anche se la poca esperienza li ha portati, in alcuni casi, ad alcune valutazioni non corrette. Una nuova classe arbitrale che per crescere crediamo debba aver anche la possibilità di sbagliare con tranquillità senza ricevere eccessive pressioni da società e stampa. E comunque, permetteteci la cattiveria, noi rossoneroazzurri abbiamo notato subito che si respira aria nuova. Contro la Juve a Cagliari sono stati concessi addirittura 2 rigori mentre a Cordoba, a Empoli, non è stato fischiato un fallo in area ai danni di Saudati. Un evento che fino a due anni fa sarebbe stato impensabile. Si prepara quindi una serena annata calcistica? I segnali fuori dal rettangolo di gioco non sembrano incoraggianti. L'allenatore del Catania Baldini deve aver travisato il concetto di “nuovo calcio” quando ha avuto la brillante idea di tirare una pedata al suo collega del Parma. Patetico poi il balletto delle scuse di Baldini che solo in un secondo momento ha chiesto scusa a Di Carlo. Da “oscar” della coerenza poi il commento di Fabio Capello che, alla Domenica Sportiva, ha sollevato il problema di immagine del nostro calcio, dato che quell’episodio sarebbe stato visto in tutto il mondo. Lui che neanche sei mesi fa ha mostrato il dito medio a tutto il Bernabeu che lo contestava. Per questo motivo crediamo che la visione del campionato debba limitarsi ai novanta minuti di gioco evitando la maggior parte delle trasmissioni sportive dove viene detto tutto e il contrario di tutto. Agli interisti in particolare consigliamo di non farsi il sangue amaro seguendo i vari “Controcampo” e “Tgcom” dove i giornalisti (?) confezionano sempre delle trasmissioni nelle quali si trova sempre e comunque un caso contro l’Inter. Del resto ce ne siamo accorti l’anno scorso quando con la Roma a – 20 e il Milan “non pervenuto” la trasmissione apriva con il caso Adriano o con Mancini che non aveva ancora firmato il rinnovo del contratto. Possiamo solo immaginare il trattamento che riceverà quest’anno la società di Moratti qualora le difficoltà d’inizio stagione si trasformassero in una crisi più seria. In effetti l'Inter sembra aver iniziato al rallentatore. Squadra poco brillante con dei problemi a centrocampo e in difesa, probabilmente dovuti anche alla scarsa forma dei sudamericani reduci dalla Coppa America e naturalmente al grave infortunio di Materazzi. Se fosse così si trat- Su az o uesta è l'annata migliore di sempre!!” Così promette Marcello Lippi in una pub“Q blicità nella quale Sky cerca di “vendere” il cam- SPORTIN ONA a cura di Roberto Braghiroli La stagione della Società Sportiva “Niguarda Calcio” i nastri di partenza la nuova stagione sportiva A dell’Asd Niguarda Calcio. La nuova (e ambiziosa) società nata dalla fusione tra Frassati Cep e Azzurri Niguardese si presenta al via, come anticipato nei mesi scorsi, con ben 18 squadre. Le prime due si sono radunate martedì 28 agosto e disputeranno il torneo regionale: sono gli Allievi ‘92 e i Giovanissimi ‘94. Fischio d’inizio previsto per domenica 16 settembre. Dopo sarà la volta delle altre squadre, dal settore agonistico fino a quello giovanile scolastico. Un sabato pomeriggio di settembre passiamo dal campo di via Arezzo: è stata l’occasione per fare due chiacchiere con Maurizio Di Pietro, il direttore sportivo, colui che di fatto, insieme agli altri dirigenti, tra giugno e luglio ha costruito la nuova società. ONA NOVE 20 Allora Maurizio, quali sono le prime impressioni? “Direi positive, c’è molto entusiasmo e possiamo contare su uno staff che ha voglia di crescere e di costruire un bel gruppo. In estate abbiamo lavorato tanto, scegliendo l’allenatore giusto per ogni squadra e ora siamo pronti per partire”. Ci può dire qualcosa in più sulle squadre? “Due squadre disputeranno i campionati regionali, ma abbiamo grandi aspettative anche per le altre formazioni del settore agonistico: l’Under 18, gli Allievi ’91 e i Giovanissimi ’93. La politica della nuova società, per quanto riguarda il settore agonistico, infatti, è puntare ai risultati; per questo motivo siamo stati costretti a rinunciare a qualche ragazzo, data l’ampiezza delle rose a disposizione degli allenatori. Ovviamente solo per quanto riguarda le squadre del settore agonistico”. Obiettivi per il prossimo futuro? “Abbiamo buoni giocatori e tecnici validi, l’obiettivo è sicuramente ben figurare e iniziare a farsi conoscere”. Claudio Ciceri, vicepresidente, preferisce non parlare: “Tanto ho già detto tutto nei mesi scorsi”, sostiene. Così il finale spetta a Roberto Clerici, l’altro vicepresidente: “L’emozione è passata e il lavoro da fare è ancora tanto. Siamo molto soddisfatti delle tante richieste di ragazzi che vogliono giocare con noi. I ragazzi non confermati? Abbiamo raggiunto un accordo con altre società nelle quali possono andare. Non saranno in mezzo a una strada”. Nei primi giorni di settembre è online il nuovo sito del club, www.niguardacalcio.com, importante strumento di comunicazione esterna e interna. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA NOEUV Cont el coo in di nivôl L’angolo di Don Giuseppe La colonna poetica a cura di Augusto Cominazzini a cura di Don Giuseppe Buraglio a cura dei lettori L’Italiètta Un mondo che cambia (8 - fine) Stupore L’è ‘l paes de Bengòdi dôe ògnun el fa quèll che ghe par, ch’el sia funsiônari, sòttsegretari, tirapee ò parlamentar e dôe, per on incredibil e discutibil bònismo giudizial, tròpp malesempi resten impunii in del noster sistema social. Assenteismo, côncussiôn, nepotismo, menefreghismo, inefficiénza, privilegi, immunità, protezionismo hinn i caratteristich môral de tanti dipendént indesiderabil, de ògni ente pubblich, colpevol de inadempienz imperdônabil. L’assenteismo dilagant, on permessivismo quasi incontrôllaa, diventaa ona nôrmalità, el von impunemént salvaguardaa con certificaa su certificaa, rilassaa con tròppa facilità, che consenten de restà a cà, stipendiaa, a fà on alter laôrà. A Taranto ona perversa concussiôn, fada con astuzia criminal, l’ha mandaa in bancarotta l’insipiént amministraziôn comunal, in de l’Arsenal millatresént operari se gratten i ball per l’indifferénza d’on ammirali, present come primm ufficial. Da semper el nepotismo l’ha garantii la successiôn, de generaziôn in generaziôn, de incarich e professiôn, ma incoeu se dòpra partitocrazia e concôrs taroccaa per favôrì parent e amis in barba a la legalità. I privilegi esageraa che, con roganza, s’hinn caparraa deputaa, amministradôr, sindigh, consulent, sénza fiadà, hinn l’espressiôn d’on menefreghismo e strasà eloquént che tègnen minga cunt de quanto costen al contribuént. On brutt esempi de inefficienza, corruziôn, ignòminia l’è l’orrenda ruera che l’ha infèttaa Napoli e la Campania, sont el popôl ch’el contesta ai responsabil, irreperibil, incompetenza, intrallazz e disaster ambiental inverosimil. L’immunità parlamentar, on salvacondòtt disonèst e illegal, la conced a l’onôrevol ona garanzia spregiudicada, special, de incolumità de frônt a la legg e, vergognôsamént, de fregass di sò dover vers el popôl e el Parlamént. Purtropp el paes de Bengòdi l’è riservaa, esclusivament, ai mammasantissima, a chi governa e comanda, ai esponént, invece el popolin el dev restà a guardà sta meschinità e continuà a mugagnà, con passiôn, che l’è ôra de cambià. De front al mônd presentom sta brutta realtà, quand podarem riscoeud on poo de credibilità? I n questi ultimi anni, mi sono accorto che l’occasione più idonea per un ripensamento serio della propria fede sopravviene nel momento in cui si va in parrocchia a chiedere di far frequentare il catechismo ai propri figli di terza elementare. L’adolescenza (15 anni) aveva mandato in crisi la fede soprattutto a causa dei problemi dell’età, da giovani adulti (25 anni) ormai il solco che si era creato era troppo profondo, da sposini (30 anni) – prima e dopo la celebrazione del matrimonio – si era pensato a qualcosa ma le distrazioni erano state tante, da giovani genitori (35 anni) si era stati fortemente distratti dal nuovo arrivato…. Adesso però, attorno ai 40, quando i figli sono grandicelli e si è ormai lontani dalle turbolenze ideologiche giovanili, se si vuole, si può ripensare con estrema serietà alla propria fede, molto spesso solo assopita, quasi mai spenta del tutto. È questo il motivo per cui la parrocchia propone a questi genitori un impegnativo percorso di formazione cristiana, prima ancora che i figli incomincino il loro cammino di fede che li porterà a ricevere la comunione e la cresima. Otto settimane di fila, a spron battuto, un’oretta ogni venerdì verso sera, commentando otto brani di vangelo, mi sforzo di presentare gli aspetti fondamentali della fede cristiana. Molto spesso i presenti rimangono… sbalorditi (sic!) per quanto si riesce a ricavare dalla Parola di Dio letta e commentata. Parecchi si accorgono di aver coltivato convinzioni assolutamente errate a proposito di Dio, Gesù, Chiesa, Sacramenti… E lì, condividendo con altri che vivono la stessa situazione di vita, molti riescono davvero a ripensare alla propria fede e a riprendere un cammino serio di vita cristiana. Qualche risultato, in effetti, lo si vede: ogni anno, diversi ripensano con serietà e ricominciano! Il motivo per cui si inizia è, tutto sommato, spurio: si comincia chiedendosi che cosa significhi essere cristiani per poter dare un senso alla richiesta che si fa per i propri figli, e si finisce chiedendosi il senso dell’essere cristiani per noi adulti! E così, finalmente, si riprende il cammino un tempo interrotto! odiaco di ona a cura di Anna Maria Indino Settembre 2007 Silvia Benna Rolandi Così, all’improvviso, tuoni e lampi. Così, all’improvviso, l’arco in cielo. Stupore d’occhi innocenti. Perché non duri più a lungo? Nel grembo Silvia Benna Rolandi Quando il vento che viene dal mare fa vibrare l’erba e le foglie vibra e s’arruffa il senso della natura indomita e del mio fragile passaggio umano. S’annoda il tempo e torno a respirare il vento come se dentro m’alitasse l’eterno e nell’oscuro grembo della memoria ritrovassi la luce. Me, nel cassetto Diana Roca Nell’antiquato cassetto della mia mente rovisto il presente cercando tra ritagli di ieri il mio futuro Gioie, dolori, pensieri e azioni li accantono ai confini del cuore, volti bagnati da lacrime e da sorrisi asciugati li cestino nel fondo dell’anima Di momenti belli e attimi senza senso sono piene le mie mani, tra pugni di rabbia ne faccio carta straccia Senza sosta rovisto le ore bruciate sperando di ritrovare tra la cenere ciò che non ho mai conservato Me ARIETE 21.3 – 20.4 Potrete contare su un periodo sereno, anche se non particolarmente movimentato: approfittatene per dedicarvi alla lettura e alla cura del corpo. In quanto al lavoro, avrete carta bianca per mettere in piedi progetti molto innovativi. Acquarello TORO 21.4 – 21.5 Settembre simpatico, che permette situazioni avventurose, passionali, e vita sociale vivace, culturalmente interessante. Senza contare che nuove idee vi consentiranno di realizzare buoni affari e che un vostro desiderio potrà concretizzarsi. Cominci con una foglia e arrivi a dipingere un giardino che a farfalle incoronate dal sole fa da tappeto Di turchese e acquamarina, d’azzurro, argento e giada trasformi in oceano gocce il mare morte sulla sabbia Di seta è il pennello che spruzza di bianco al centro del quadro la sirena, sposa dell’angelo Con sfumature di giallo e oro, dai anima ad occhi che parlano d’amore e suono a labbra socchiuse che cantano i mille colori Cominci con una goccia e arrivi a dipingere il mondo... GEMELLI 22.5 – 21.6 Se vi verranno offerte nuove opportunità di guadagno, è il momento giusto per acciuffarle al volo. Bene anche la sfera amorosa: con il partner vivrete piacevoli sensazioni di armonia. Dopo le vacanze fate una sana alimentazione. CANCRO 22.6 – 22.7 Scrollatevi di dosso la pigrizia delle ferie, sul lavoro tirate fuori il vostro spirito organizzativo e siate sorridenti. In quanto all’amore, qualcuno, forse momentaneamente occupato, vi farà battere il cuore. Attenti ai cali d’umore. LEONE 23.7 – 22.8 Sarete piacevolmente impegnati a coltivare varie relazioni sociali e amicizie costruttive e interessanti. Un bel sogno che premierà i vostri talenti artistici e creativi si potrà realizzare presto, quando ormai non ci contavate più. Salute ok. VERGINE 23.8 – 22.9 Il denaro potrà entrare, ma anche uscire, a meno che non vi decidiate a mettere a punto una precisa strategia d’azione. Troverete buoni punti d’intesa in famiglia e, se li avete, con i vostri figli. Tornando dalle vacanze, nutrite i capelli. BILANCIA 23.9 – 22.10 Se siete rimasti in città, vi divertirete anche con poco, gli amici del cuore, le passeggiate nel Parco Nord, le coccole con il partner. Bene anche il lavoro: riuscirete a comunicare in modo efficace e produttivo. Bevete molta acqua minerale. SCORPIONE 23.10 – 21.11 Sul lavoro, una persona che vi ammira vi proporrà di collaborare con lei: accettate. Sarete affascinati dall’atteggiamento di una persona che vi farà battere il cuore solo a guardarla. Evitate i cibi troppo grassi e gli alcolici. SAGITTARIO 22.11 – 21.12 Farete molto bene a mettere un freno alle spese, dopotutto ci si può anche divertire con poco. In quanto all’amore, cercate di essere fedeli, se non volete correre il rischio di farvi sfuggire persone veramente valide. Fate delle cure termali. CAPRICORNO 22.12 – 21.1 Farete passi avanti nella carriera professionale, i vostri sforzi saranno ricompensati. Si prospettano buoni guadagni e vi concederete un meritato regalo. In quanto all’amore, l’intesa sarà molto intensa. Scegliete un inedito taglio di capelli. ACQUARIO 22.1 – 19.2 Chiuderete l’estate in forma esuberante. Avrete idee brillanti per aumentare le vostre entrate, ma cercate qualche alleato per metterle in pratica. In quanto ai rapporti con l’altro sesso, troverete le persone adatte a soddisfare i vostri desideri. PESCI 20.2 – 20.3 Sarete piuttosto spendaccioni, sempre pronti a mettere le mani al portafoglio senza riflettere. In quanto ai rapporti interpersonali, potrete fare piacevoli escursioni in compagnia di amici simpatici. Fate attività fisica: yoga, danza e palestra. Diana Roca Colori d’autunno Anna Rizzi Brillano i colori d’autunno ripetono in un gioco eterno immagini di glorie passate. Sui rami abbandonati in questa silenziosa oscurità si levano solitari canti soavi a ricordo di albe dorate e teneri tramonti. Questo tempo che prende commiato nasconde tesori che gridano desideri di luce nella certezza di nuovi splendori. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 21 FILO DIRETTO CON… PIRELLONE PALAZZO MARINO Il federalismo fiscale Le auto in città Franco Mirabelli (Consigliere regionale dell’Ulivo - Segretario provinciale Ds) Marco Granelli (consigliere comunale dell’Ulivo) a crisi di credibilità della politica e, spesso, delle istituzioni è nel nostro Paese un dato inconfutabile che si percepisce soprattutto qui al nord, dove la distanza che intercorre tra le aspettative e ciò che la politica riesce a dare è più che mai evidente. A questo disamore contribuisce innanzitutto una politica rissosa, che è percepita dai cittadini come se affrontasse i problemi solo in modo propagandistico e non per trovare soluzioni. Ma certo vi contribuisce in modo particolare chi alimenta l'idea di un Paese spaccato, in cui non esiste un interesse comune che unisce in democrazia anche schieramenti opposti. Vedi sciopero fiscale: teorizzarlo significa far passare il messaggio che stando all’opposizione si preferisce “lo sfascio” del Paese al governo dell’altro schieramento. Sulla distanza dei cittadini dalla politica pesano, inoltre, la moltiplicazione dei partiti e le divisioni che si producono all’interno delle stesse coalizioni: il Pd nasce proprio anche dall'esigenza di riformare il sistema politico. La verità è soprattutto, però, che a questo Paese servono riforme fondamentali. Prima di tutto, quella della pubblica amministrazione, che oggi è inadeguata, lenta e spesso diventa un ostacolo anziché un sostegno per i cittadini. In secondo luogo, quella fiscale: per garantire più equità, per combattere l'evasione, ma anche per ridurre le tasse, tasse che qui al nord sono troppo alte. Servono una pubblica amministrazione più efficiente, in cui vengano premiati merito ed efficacia, una qualità garantita dei servizi, e serve utilizzare ciò che il risanamento economico e la lotta all'evasione stanno producendo per aiutare famiglie ed imprese con la riduzione di Ici e Irap. Come L ha annunciato di voler fare il governo con la prossima finanziaria. Per fare tutto ciò è, però, indispensabile introdurre un forte federalismo fiscale. Bisogna dare alle Regioni e agli enti locali la responsabilità di stabilire le entrate fiscali che sono necessarie per garantire il funzionamento della pubblica amministrazione. Devono poter decidere quali servizi offrire ai cittadini in rapporto a quali entrate. È chiaro che ciò non deve mettere in discussione la garanzia di diritti e servizi che devono essere universalmente garantiti dallo Stato, come ad esempio sanità e sicurezza. Ma sul resto si può lasciare ai cittadini, regione per regione, la possibilità di scegliere i livelli di servizi che vogliono siano loro offerti, sapendo che ciò comporta livelli diversi di tassazione. Queste sono le ragioni per cui in Regione Lombardia anche noi, la sinistra riformista, stiamo sostenendo una serie di provvedimenti in questa direzione. D’altra parte, è grazie alle leggi costituzionali votate dal centrosinistra se oggi la Regione può chiedere l’attribuzione di nuove competenze e l’attivazione del federalismo fiscale. Ed è il governo di centrosinistra che ha avanzato in queste settimane, una proposta di legge per il federalismo fiscale mancante nella legislatura precedente. Ecco, la risposta alla necessità di rinnovare il patto tra cittadini e politica e istituzioni, passa da qui. Non dalla propaganda degli scioperi fiscali, né dall'inganno di chi racconta che di per sé il federalismo fiscale significa riduzione delle tasse. Ma da un’idea che dà ai cittadini la possibilità di scegliere, di decidere sui territori con il voto, premiando l'efficienza e punendo chi non fa funzionare i servizi. www.francomirabelli.it TASSE & AGEVOLAZIONI Scadenze di settembre Lorenzo Gomiero • Unico 2007 Le società di capitali e gli Enti non commerciali devono trasmettere, in via telematica, entro il 10/9/2007 la dichiarazione Unico 2007 mentre le società di persone, persone fisiche titolari di partita iva e/o di redditi di partecipazione devono trasmettere, sempre in via telematica, la dichiarazione entro il 25/9/2007. • Modello 770 Entro fine mese deve essere trasmesso, in via telematica, il modello 770 semplificato inerente ai compensi erogati nell’anno 2006. • Modello 730 Entro il 1o ottobre i lavoratori dipendenti e pensionati che si sono avvalsi dell'assistenza fiscale presentando il modello 730/2007 devono presentare comunicazione al datore di lavoro od ente pensionistico di non effettuare o effettuare in misura inferiore l'acconto Irpef per l'anno 2007. • Rimborsi Iva auto Entro il 20/9/2007 deve essere trasmessa l’istanza per il rimborso forfettario dell’Iva auto. Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo Gomiero Commercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mattina. Tel. 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected] iaprono le scuole e riprende il traffico, R aumentano le perdite di tempo e lo smog. Su questa emergenza milanese purtroppo sono poche le decisioni concrete della nostra Amministrazione e molte invece le parole e le polemiche. La Moratti aveva proposto il ticket, per diminuire l’ingresso delle auto inquinanti e per raccogliere risorse per interventi strutturali. Alla fine ci troviamo di fronte a un provvedimento non strutturale, limitato dalle mille deroghe imposte dalle lobbies. Anche Berlusconi è intervenuto, ricordandosi di essere consigliere comunale di Milano, ma più preoccupato di agitare demagogicamente il tema delle tasse, piuttosto che occuparsi dei veri problemi dei milanesi, degli investimenti che aveva promesso per la città quando era Presidente del Consiglio, senza renderli concreti. Ma soprattutto la proposta della Moratti non agisce sulla leva strutturale: il potenziamento del mezzo pubblico per intercettare le persone che entrano quotidianamente in città e bloccare così le auto fuori dai nostri quartieri. L’eccezione è nella nostra zona dove quest’estate si sono invece aperti i cantieri di una nuova linea metropolitana, la linea 5 che si snoderà sull’asse dei viali Zara e Testi. Un’opera molto importante che cercherà di interrompere uno dei flussi di auto più nu- merosi della città. Un’opera resa possibile dalle risorse concrete date dal Governo Prodi a Milano, inserite nella finanziaria del 2007 e rese disponibili alla fine dello scorso mese di luglio. Si tratta di un segno concreto, che va nella giusta direzione. Le infrastrutture sono infatti molto importanti per la nostra città, ma fino ad ora in Lombardia e nel nord Milano ci si è concentrati su quelle automobilistiche come il quadruplicamento dell’autostrada MilanoBergamo, giusto e necessario. A questo si unirà la nuova autostrada Brescia-Milano. Sono questi importanti interventi, ma di fatto snelliranno il traffico automobilistico nella Provincia, ma poi il problema della congestione si porrà di nuovo alle porte della città, nei nostri quartieri periferici. Milano allora deve affrontare seriamente e con decisione questa emergenza e investire in mezzi pubblici, con metropolitane, trasporto ferroviario, nuovi autobus. Ma anche qui Milano è incongruente. I nuovi mezzi inseriti pochi giorni fa sono tradizionali, a gasolio e quindi contribuiranno all’inquinamento. Altre città stanno inserendo mezzi a metano che invece hanno emissioni molto minori. Anche qui Milano sembra più interessata al risparmio e meno alla qualità della vita dei suoi cittadini di oggi e di domani. PARERI LEGALI Tutela dei passeggeri in aereo Dimitri Barbera* capitato a tutti o quasi, che al rientro È dalle vacanze ci si renda conto di essere tornati alla propria “normale” esistenza, scoprendo che è stato smarrito o danneggiato il bagaglio aereo oppure di essere stati danneggiati in altri modi – e magari già dalla partenza –. Il Regolamento Ce n.261/2004 del Parlamento Europeo ha istituito regole severe in tale materia. Qualora il vettore aereo operativo preveda di dover negare l’imbarco su un volo, si appella prima ad eventuali volontari disposti a rinunciare alla prenotazione in cambio di benefici da concordare. In caso di negato imbarco a passeggeri non consenzienti, il vettore aereo operativo provvede immediatamente a versare un rimborso, c.d. compensazione pecuniaria, a meno che i passeggeri siano stati informati della cancellazione in un tempo adeguato e comunque previsto dal regolamento, prestando loro assistenza in ogni caso. Il vettore aereo operativo non è tenuto a pagare se può dimostrare che la cancellazione del volo è dovuta a circostanze eccezionali che non si sarebbero potute evitare anche adottando tutte le misure del caso. In caso di cancellazione del volo, ai passeggeri viene offerto giusto rimborso entro sette giorni del biglietto, oppure volo di ritorno verso il punto di partenza iniziale, oppure l’imbarco su un volo alternativo appena possibile o ad una data successiva di loro gradimento, pasti e bevande in congrua relazione alla durata dell’attesa, due chiamate telefoniche o messaggi fax, telex o posta, fatte salve alcune circostanze. In caso di ritardo, il vettore aereo deve offrire al passeggero pasti e bevande e tutti i servizi di cui sopra oltre, se è il caso, la sistemazione in albergo ed il trasporto tra l’aeroporto e il luogo di sistemazione. Se un vettore aereo sistema un passeggero in una classe superiore a quella corrispondente al biglietto aereo acquistato non può esigere alcun pagamento supplementare. Se la sistemazione avviene in classe inferiore, il vettore deve rimborsare parte del costo del biglietto. Nel caso di smarrimento del bagaglio e successivo ritrovamento, bisogna inviare richiesta di risarcimento comprensiva delle spese sostenute per la vacanza o parte di essa senza gli effetti personali e dei danni esistenziali da vacanza rovinata. Fatti salvi ed impregiudicati, in ogni caso, i diritti del passeggero ad un giusto e doveroso risarcimento di ulteriori danni subiti. Gli obblighi nei confronti dei passeggeri stabiliti dal Regolamento Ce n.261/2004, non possono essere oggetto di restrizioni o rinuncia, in particolare per effetto di clausole derogatorie o restrittive del contratto di trasporto. *Avvocato del foro di Milano, Via G. Arganini, 24 – Studio Legale e Tributario in Milano, Via Soperga n° 4, tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] <mailto:[email protected]> A unanime richiesta, prima consulenza gratuita ai lettori di “Zona Nove” CASA & CONDOMINIO Uso delle parti comuni Roberto Vettorello olte volte un lavoro eseguito da un condomino M senza il consenso dell'assemblea viene ritenuto non lecito, mentre invece è consentito dalla legge. È la legge infatti che sancisce i limiti entro i quali il singolo può eseguire un lavoro utilizzando a proprio favore la cosa comune. Tali limiti non possono essere travalicati, ma vediamo quanto dispone l'art.1102 per l'uso lecito della cosa comune e quanto di contro vieta. L’articolo 1102 (Uso della cosa comune). Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa. ONA NOVE 22 Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso. In base al primo comma di tale articolo ogni partecipante al condominio ha la facoltà di usare la cosa comune con il divieto però di alterarne la destinazione, attuando una modificazione del bene o del suo utilizzo in modo contrario alla natura della cosa, al titolo, alla legge, o alla volontà dei partecipanti, espressa attraverso o un regolamento contrattuale o con un regolamento assembleare. Per il secondo comma ogni singolo condomino può apportare, anche a sue spese, le modifiche necessarie al miglior godimento della cosa comune, senza dover chiedere autorizzazione alcuna all’assemblea dei condomini, purché non venga alterata la consistenza e la destinazione del bene. All’ultimo comma l’art.1102 precisa, infine, che uno dei comproprietari potrebbe, addirittura usucapire il suo diritto maturato per il suo esclusivo utilizzo determinato dall’inerzia degli altri perdurante un determinato lasso di tempo. In ogni caso stabilire se è stata compiuta un'alterazione della cosa comune o se si attua un possibile impedimento nel pari uso da parte di altri condomini, sarà compito di un tecnico dopo aver compiuto le opportune indagini ed accertamenti. Rag. Lorenzo Gomiero - Rag. Roberto Vettorello - Studio professionale Amministratore Stabili - Milano viale Rodi 85 Tel.: 02.66.10.34.05 – fax: 02.66.11.66.82 - [email protected] Iscriviti all’Associazione Amici di ONA NOVE Socio ordinario Euro10 (Euro 5 per studenti e pensionati), Sostenitore Euro 25. C.C.P. 36297208, Ass. Amici di “Zona Nove” o bonifico Monte Paschi di Siena, ag. 5, viale Testi 90, sul conto corrente: Ass. Amici di “Zona Nove”. coord. bancarie 01030 01605 7047.64. TA EBAO Pagina riservata ai lettori Per la vostra PUBBLICITÀ su questo giornale TELEFONATE a Franco Tironi tel/fax 02/6423561 Cell. 347/9507398 lettere in redazione ANIMALI ABBANDONATI... Di solito si parla di animali abbandonati d’estate. Perché non parlare anche di animali, cani in particolare, che sono abbandonati tutto l’anno in appartamenti ad abbaiare in attesa del padrone? Queste persone si definiscono animalisti, soltanto perché li portano a pisciare quindici minuti al giorno.A voi la conclusione. Renzo Campagnoli (agosto) ... AUTOMOBILI ABBANDONATE Volevo informare che in via Pozzo Bonelli, nel parcheggio adiacente alle abitazioni “I giardini di via Ornato”, è abbondonata una Fiat di targa straniera dall’estate scorsa. Pertanto, vista la rubrica del numero scorso dedicata alle auto abbandonate, vi chiedo la gentilezza di pubblicare questa mia lettera. Andrea Giordano (agosto) LE SPESE DI VIA MONTEROTONDO Concordo con il mio “concittadino” che sul numero scorso scrive delle spese di via Monterotondo, perché anch’io abito nello stesso quartiere. Le spese sono alte, e penso che il Comune di Milano, per i suoi inquilini meno abbienti, dovrebbe fare come per gli affitti. L’amministrazione del quartiere è rigorosamente documentata, e tutti, inquilini compresi, hanno facoltà di vericare le fatturazioni dell’amministratore. Purtroppo il combustibile per il riscaldamento, l’energia elettrica e l’acqua costano in via Monterotondo come in via Montenapoleone. Inoltre, il quartiere ha anche per nostra fortuna (dico io) 12.000 mq di verde la cui manutenzione pesa sul bilancio del condominio. La legge regionale impone all’amministratore di esigere le spese condominiali direttamente dagli inquilini, mentre sarebbe opportuno che le esigesse dal Comune di Milano come da qualsiasi proprietario, cosa di cui tutti noi, amministratore compreso, saremmo lieti. Con la conversione a metano della CT, oltre alla riduzione delle emissioni, dovremmo ottenere dei costi di riscaldamento leggermente più bassi. Purtroppo con gli attuali meccanismi i costi sono sempre in salita mentre le nostre pensioni sono sempre in discesa. Marco Vittori (agosto) PERICOLO STRADALE IN VIA PIRELLI Abito al quartiere Bicocca e precisamente in Piazza dei Daini 4. Vorrei trattare di un problema di sicurezza stradale che vede coinvolti tutti gli abitanti degli edifici prospicenti Piazza dei Daini 3 e 4 (oltre 700 famiglie!). Infatti l’uscita con l’auto da Piazza dei Daini prevede l’immissione a 90° in Viale P. e A. Pirelli che, essendo costellato di auto in parcheggio, obbliga ad esporsi notevolmente col frontale dell’auto per potere accertare il sopraggiungere di mezzi motorizzati la cui velocità, non essendovi regolazioni semaforiche, sovente è sopra i limiti consentiti nei centri abitati (pertanto è reale la pre- senza del rischio collisione). Sono già successi diversi incidenti all'incrocio suddetto e alla richiesta verbale ai Vigili di installare un semaforo è stato risposto che non è previsto e che, comunque, si tratterebbe di una lunga procedura. È stato invece suggerito dagli stessi Vigili di rivolgersi al CdZ per richiedere al Comune l’installazione di ondulati sul manto stradale onde ridurre la velocità delle auto. Mi rivolgo pertanto al Consiglio di Zona ringraziando sin d'ora per la cortese attenzione. Arcangelo Rossetti (agosto) BONIFICA STRADALE MISTERIOSA Sono venuto a conoscenza di un intervento di bonifica nell’area adiacente al cantiere della nuova strada di accesso al pronto soccorso di Niguarda, situazione che aveva bloccato i lavori. Ora l’opera di bonifica sembra completata. A puro titolo di curiosità sapete che cosa avevano sepellito? Grazie da un curioso Marco Vittori (agosto) • No, non sappiamo niente. Ma saremmo anche noi curiosi di sapere. LA LA CHIUSURA D’AGOSTO Buon giorno, siamo alle solite: agosto e Niguarda è, come succede da anni, chiusa per ferie. Panettieri chiusi, parrucchieri chiusi, tintorie chiuse, la solita settimana di ferragosto. La cara Coop è l’unica fonte di sopravvivenza, intorno il nulla, ormai da anni. Ma come mai qualche negozio non decide di chiudere il mese di luglio anziché tutti in agosto? Non è il Comune che autorizza la chiusura dei negozi, non accorgendosi che nella zona 9 non vengono rispettati i turni? Spero nell’anno prossimo, ma già prevedo che sarà una guerra persa in partenza. Patrizia Leoni (agosto) L’EDIFICIO NON PIÙ MISTERIOSO Gentile signora Bellini, sono lieto dell’occasione che mi dà con le sue intelligenti domande sull’edificio “misterioso” di cui scrive sul numero di luglio. Che nel 2007 un Comune come quello di Milano non badi a spese, tanto da avvitare su ogni tombino - ve ne siete accorti? - una targhetta con la numerizzazione, non sia poi in grado di rispondere a una semplice domanda della Signora è un segno dei tempi: un centralismo responsabile di tutto non sa rispondere a niente coi fatti ma a tutto con lettere (debitamente protocollate! un vero inno allo spreco di risorse umane). Non ci si illuda quindi, nella sua lunga storia quell'edificio molto probabilmente resterà in quello stato per molte amministrazioni a venire, non sarà mai per loro un problema rilevante cui fare attenzione né tale da muovere interessi dai protagonisti immobiliari del nostro tempo. Anche le Amministrazioni passate, con altri mezzi, avevano stili non molto diversi, proprio a riguardo di questo edificio: ne ho una esperienza diretta. Nel lontano 1972 una cooperativa di cui facevo parte fece domanda di acquisto al Comune per costruirvi una casa di abitazione da assegnare ai soci al posto di quel rudere. Protocollata regolarmente, la domanda avrebbe dovuto seguire i vari esami di merito e, in un paese normale, ricevere risposta negativa o positiva che fosse. Ricordo solo l’affannosa rincorsa di consiglieri e presidente nei vari uffici comunali si la meritata pensione Gino Russo, titolare della latteria di Via Paolo Rotta, dopo 53 anni di onorato e impeccabile servizio. Gino, che aveva iniziato la sua attività nel 1954 e rappresenta quindi uno dei più longevi esercenti di Niguarda, fu raggiunto in seguito dalla fida sorella Maria. Gran lavoratore, serio, sempre educato, io l’ho conosciuto agli Un medico burino i riferisco alla segnalazione della Sig.ra Maria M Elisabetta Manna per quanto concerne “l’attenzione” ricevuta durante la visita oculistica effettuata ambulatoriamente presso l’ospedale di Niguarda. Mia moglie recentemente ha effettuato presso lo stesso ambulatorio una visita, ricevendo il medesimo trattamento di “sufficienza”: il medico non si è neanche degnato di consultare il parere rilasciato dal pronto soccorso del Fatebenefratelli, dove si raccomandava appunto di consultare un oculista per concertare il trattamento suggerito. Al termine della visita lampo, le veniva rilasciato un referto dove, invece della firma, veniva apposto una sigla illeggibile. Non ha così nemmeno avuto il piacere di conoscere il nome del medico che si era preso “cura” di lei. Questa segnalazione non vuole certo sminuire l'eccellenza dell'ospedale di Niguarda dove noi, ormai non più giovani, abbiamo sempre ricevuto prestazioni qualificate. Speriamo, che qualche responsabile legga queste lagnanze e vi ponga rimedio. Marco Vittori (agosto) quando sconsolati ci dissero che alla fine era prevalso l’Assessorato al Demanio e Patrimonio il quale fu decisivo nella lunga pratica (seguita e sollecitata dalla Cooperativa) conclusasi per la conservazione (s’è visto poi in che modo); ovviamente senza poi darne comunicazione scritta alla richiedente Cooperativa (alla faccia del protocollo). Ora passo alla gioia che mi dà (e “Zona Nove” pure) di poter raccontare, senza sentire gli sbuffi di (quasi) compatimento di figli e nipoti, i ricordi di un po’ di storia vissuta a Prato tra Greco, Segnano, Segnanino e Niguarda. Quell’edificio esisteva già all'inizio del secolo scorso: era quello della scuola di Segnano che venne dismessa, credo, quando furono soppressi i Comuni di Greco e Niguarda. Il territorio non era come adesso. C’erano prati, rogge, fontanili, lavanderie, cascine, cave. La vita locale scorreva su una strada (con tracciati diversi dagli attuali) da via Monterotondo, via del Riposo, su cui si affacciava la vecchia Chiesetta di Pratocentenaro, e sul lato opposto l’Asilo Parrocchiale che ho frequentato, poi l’attuale via Pianell fino a Segnanino e via Comune Antico (con passaggio a livello) arrivando a Greco. Fino a dopo l’ultima guerra quell’edificio ospitava i senzatetto, rimase poi abbandonato, poi per anni puntellato (per conservarlo?!), poi ancora si dette inizio a un cantiere, rimasto fermo nelle condizioni precarie in cui è ancora oggi. M. L. Palma (agosto) • Grazie, signor Palma, della sua gentilezza e della sua competenza sulla storia della nostra zona. Ci scriva più spesso, la prego. LA GINO VA IN PENSIONE Alla fine di giugno ha deciso di cessare l’attività e di goder- inizi dell’attività. Avevo 11 anni quando ha iniziato (ora ne ho 64): quanti gelati, ghiaccioli e partite a calciobalilla! Penso che Gino si merita un caloroso ringraziamento, da parte di tutti gli abitanti del circondario che lo hanno conosciuto. Un grande grazie, Gino! goditi la meritata pensione che ti auguro lunga e felice. Gaetano e tutti i ragazzi (di una volta) dei dintorni (agosto) IN GRAZIANO IMPERATORE SE PIOVE, POZZANGHERE Mesi di piogge estive, fermata del 4 e 5 in via Graziano Imperatore. Basta un po’ di pioggia e si formano pozzanghere gigantesche. C’è difficoltà ad attraversare la strada. Io sono caduta due volte con la pioggia perché non si vede il gradino del marciapiede ed è molto scivoloso quando è bagnato. Ho visto persone anziane cadere anche loro. Ma tutti stanno zitti, forse non hanno la possibilità come me di lamentarsi. Spero di non annoiarvi più con le mie lamentele. Patrizia Leoni (agosto) • Quali lamentele? Sono giuste rimostranze. LA LIBRI IN REGALO A CHI LI VUOLE Tempo fa avete pubblicato la lettera di un niguardese interessato al ritiro di vecchi libri. Poiché sto riorganizzando la mia libreria, mi ritrovo parecchi libri “datati” dei quali vorrei alleggerirmi, ma che non vorrei cestinare; è possibile comunicare attraverso il giornale questa disponibilità? Valentina Mussi (agosto) P.S. Continuate così... DI DOVE PASSA IL METRÒ 5? Sembra che finalmente siano partiti i lavori per la linea 5 del Metrò. Nonostante abbia cercato su vari siti (Comune, Atm, Metropolitana), non sono riuscito a capire dove saranno le fermate. Si parla di Niguarda, Bicocca etc, ma quali sono esattamente le vie interessate? Armando Cacialli (agosto) • A pag. 3 la cartina particolareggiata delle stazioni del futuro metrò 5. LA CONTRO RIFKIN E MERCALLI Sono profondamente deluso per il “leccapiedismo” da voi dimostrato (e confermato, cestinando la mia critica) nei confronti degli ecoterroristi Rifkin e Mercalli. Spero che sia io sia voi vivremo abbastanza a lungo per vedere sbugiardata questa razza di inetti nichilisti (e tutti i loro seguaci). Purtroppo alcuni di loro (troppi!) si sono già costruiti una fortuna con libercoli catastrofisti (e non costruttivi) e comparsate televisive o nei parchi pubblici, appunto. Ma sono ancora convinto che il buon senso e la voglia di “fare” prevarranno, specialmente se i media daranno voce anche a chi ha qualche conoscenza tecnicoscientifica e qualche idea per rimediare all’immobilismo dei superstiziosi adoratori dell'idrogeno, del sole, del vento... e del concime (il quale ultimo è forse l’unico con diritto di cittadinanza nella prospettiva di “rinnovamento energetico”, nonostante generi metano...). Giusto Buroni (agosto) P.s. Nell'articolo sull’architettura della Bicocca, attribuite gli orrori perpetrati (questo lo dico io...) allo “studio Gregoretti”. Purtroppo si tratta del famigerato “Studio Gregotti”, che ha cosparso tutti gli edifici delle sue croci capovolte, dando al complesso un “aspetto satanista”, molto “trendy”. • Grazie della segnalazione dell’errore, ce ne scusiamo con gli interessati e i lettori. Alla prossima, caro Buroni. Anche se non siamo sempre d’accordo, o proprio per questo, le sue lettere sono oltremodo gradite. Anche quando, per ragioni di spazio, non vengono pubblicate. LA UNA MANO ALLE FAMIGLIE DEI DISABILI Siamo una cooperativa onlus e un’associazione familiare; stiamo avviando su Milano un progetto di sollievo per le famiglie con bambini disabili. Siamo in cerca di persone disponibili a fare da appoggio. Per questo ci rivolgiamo al giornale, per la sua possibilità di arrivare più vicino alle persone. Ringraziando per la collaborazione, siamo disponibili per qualunque chiarimento. Laura Belloni 3404530739 Carlo Riva 3487410402 (agosto) LATTERIA CONTRO PALAZZINA SOPRAELEVATA Domenica 5 agosto siamo ritornati dalle ferie e nel nostro cortile, in via Santago- stino 1, ci siamo trovati un’impresa edile che senza alcun permesso esposto ha alzato di oltre 1,5 metri il tetto della palazzina, ne ha sostituito le travi cambiando pendenza e ampliando il solaio sopra la nostra latteria. Dietro la minaccia di chiamare i vigili o i carabinieri hanno sospeso i lavori. Lunedì 6 si sono ripresentati proseguendo i lavori senza rispondere alle nostre proteste. Abbiamo chiamato i vigili di zona che hanno detto di avvisare il Comune visto che non è di loro competenza. Quindi abbiamo avvisato per iscritto sia il Comune che i vigili. Siamo in attesa di una veloce sospensione dell’abuso che rovina il nostro cortile e che ci crea timore di un crollo della palazzina, che è stata sopraelevata in modo assurdo sopra la nostra latteria. Paquale Del Rosso (agosto) CALCIO E NONNINE AL GIARDINO Avete presente il giardino “nuovo” di Viale Ca’ Granda dietro al palazzone di recente costruzione? Gli alberi sono piccolini e non danno ombra. Vi sono solo 4 panchine. E noi mamme passiamo il pomeriggio a litigare con le nonnine che si lamentano che i nostri bambini giocano al pallone nell’unico triangolo di ombra dietro le panchine. Le abbiamo provate tutte, perfino il pallone di spugna, ma niente, le nonnine continuano a sgridare mamme e figli. Non sarebbe meglio se optassero per giardini più adatti a loro o se il Comune creasse un campetto di calcio magari recintato? Lettera firmata (agosto) ABBASSO GLI INSEGNANTI BRAVI Sono il padre di un ragazzo che ha appena terminato le medie alla Cassinis. Tra gli insegnanti mi aveva colpito in modo particolare il prof. Bonfiglio, di educazione musicale, che si è conquistato il rispetto e l’ammirazione dei ragazzi e delle famiglie con il suo impegno costante e la sua competenza, professionalità e serietà. Si fa un gran parlare di insegnanti “fannulloni”. Ecco, di fronte ai nostri occhi increduli lo scorso anno, alla festa di chiusura, il professor Bonfiglio si è presentato impassibile a dirigere il concerto dei ragazzi (di tutti i ragazzi delle sue classi, perché ognuno di loro era stato messo in grado, grazie al suo insegnamento, di suonare i pezzi in repertorio). E questo nonostante la moglie avesse partorito da poco la terza figlia. È stato bello vederlo dirigere e suonare con le sue gemelline piccolissime appese alle gambe. Ho saputo per caso che l’insegnante è stato costretto a trasferirsi per qualche incomprensibile motivo burocratico. Mi dispiace, la scuola di Niguarda perde un elemento eccezionale. E mi domando se la dirigenza scolastica dell’Istituto V. Locchi abbia fatto quanto era in suo potere in difesa della continuità didattica e di quella che, a mio parere, era una vera e propria risorsa educativa e culturale. Daniele Ratti (settembre) tel./fax 02/6423561 – e-mail: [email protected] COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 23 Il vostro sogno con i nostri prezzi diventa realtà Come ogni anno il Capriccio Azzurro - Residence della terza età a BOARIO TERME offre per i mesi autunnali e invernali soluzioni vantaggiosissime! Perché passare l’inverno in una triste Milano da soli? 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