CARTA DEI SERVIZI
DELLA COMUNITÀ
TERAPEUTICA DI
GARBAGNATE MILANESE (MI)
Data di creazione:
Ultima verifica:
Periodicità degli aggiornamenti:
gennaio 2006
gennaio 2014
annuale
Firma:
Direttore C.T. Giovanni Carrino
INDICE
L’Associazione Dianova
pag. 01
La Comunità Terapeutica di Garbagnate
Localizzazione geografica
Risorse del territorio
Presenza nella rete dei servizi
Descrizione della struttura
I principi di riferimento
Il modello di intervento e la metodologia
Criteri di inclusione ed esclusione
Procedura di inserimento in Comunità
Staff
pag. 02
pag. 02
pag. 03
pag. 04
pag. 05
pag. 05
pag. 05
pag. 06
pag. 06
Servizi offerti
Servizio pedagogico riabilitativo
Servizio specialistico per alcol e polidipendenti
Servizio di pronta accoglienza
Gestione lista d’attesa
Alimentazione
pag. 08
pag. 12
pag. 14
pag. 17
pag. 17
Qualità del servizio
Il sistema di gestione della qualità
La partecipazione dell’utente nel miglioramento della qualità del servizio
Reclami e/o apprezzamenti
Sicurezza alimentare: il sistema HACCP
Sicurezza e salute dei lavoratori
Sicurezza dei dati: diritto alla privacy
pag. 18
pag. 19
pag. 20
pag. 21
pag. 21
pag. 21
Contatti
pag. 22
Allegati: programmi terapeutici dei singoli servizi contenenti anche il regolamento
L’ASSOCIAZIONE DIANOVA
1
Nata in Italia nel 1984, Dianova è un’associazione Onlus che sviluppa programmi e progetti innovativi negli ambiti della prevenzione e del trattamento delle tossicodipendenze, dell’educazione, della
gioventù e nelle aree di sviluppo socio-comunitario.
Dianova gestisce Comunità Terapeutiche Residenziali e Centri di Ascolto.
Iscritta all’Albo degli Enti Ausiliari, Dianova è accreditata con il Servizio Pubblico nelle Regioni Lazio,
Lombardia, Marche e Sardegna e si avvale di una convenzione con il Ministero di Grazia e Giustizia.
Inoltre, gestisce un Gruppo Appartamento per Minori a Palombara Sabina e un parco educativo “Social Camp” a Garbagnate Milanese.
L'Associazione aderisce a Dianova International, Organizzazione non governativa presente in 11
paesi del mondo, con una lunga esperienza in Europa e in America Latina; Dianova International è
“membro consulente speciale” per le Nazioni Unite in materia di educazione, giovani e tossicodipendenze e ha lo “Statuto Consultivo” dell’UNESCO.
Visione:
La società si confronta con gravi problemi sociali come la povertà, le carenze educative, la violenza e le
dipendenze.
Dianova basa la sua azione nella convinzione che, con l'aiuto adeguato, ogni persona può trovare in se
stessa le risorse necessarie per il proprio sviluppo personale e l'integrazione sociale.
Missione:
sviluppare azioni e programmi che contribuiscano attivamente all’autonomia personale e al progresso sociale.
Valori:
Valore universale
Impegno
L’impegno é quando il tossicodipendente decide
di assumersi la responsabilità della propria vita.
E’ pure il collaboratore che interviene con solidarietà e professionalità. E’ anche l’impegno nelle
azioni d’interesse pubblico a carattere sociale.
Solidarietà
La solidarietà é sensibilità e modo d’essere che
motivano le persone a venire in aiuto di altre
che sono emarginate o discriminate. Ciò si traduce in scambio di conoscenze, di competenze
e di esperienze ma anche di partecipazione umanitaria.
Tolleranza
La tolleranza é prima di tutto il rispetto della differenza. Ciò si traduce nella libertà di scelta e
nel dialogo, visti come principi fondamentali. E’
anche l’applicazione di regole e di comportamenti democratici, rispettosi della legalità.
Internazionalità
L’internazionalità é l’aspetto multiculturale e pluralistico dell’impegno e della solidarietà. Ciò si
traduce in comportamenti o azioni collettive
che devono essere flessibili e dinamici. Si devono
poter adattare a situazioni molto diverse e riunire così le condizioni di riuscita dei progetti
scelti.
Applicazione Dianova
Lavoro ben fatto
Per Dianova, il lavoro ben fatto è un atto permanente di qualità. L’accoglienza fatta al tossicodipendente è attenta e personalizzata. L’impegno
attivo del residente gli conferisce dignità e responsabilità.
Aiuto reciproco
Per Dianova, l’aiuto reciproco si definisce come
l’ambito di appartenenza di persone che condividono la stessa situazione. E’ anche l’impegno
di un gruppo motivato collettivamente a risolvere un problema.
Autonomia
Per Dianova, l’autonomia è la fine di un processo
che tramite l’orientamento e la formazione permette al residente di riacquisire il senso di responsabilità e di riprendere le sue abitudini
d’indipendenza tramite cui giungerà alla risocializzazione.
Integrazione
Per Dianova, l’integrazione è prima di tutto la
riuscita di progetti scelti in collaborazione con
altre associazioni o operatori. In altri termini, é
la convinzione che la risoluzione di un problema
dipende dalla considerazione dell’ambiente e
dalla condivisione di valori comuni.
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LA COMUNITÀ TERAPEUTICA DI GARBAGNATE
Localizzazione geografica
La comunità terapeutica di Garbagnate è situata nel Comune di Garbagnate Milanese (a nord –
ovest di Milano) e dista da Milano solo 24,4 Km; per una gran parte confina con il Parco delle
Groane, si tratta di un territorio di brughiera di peculiare interesse geologico. Nello specifico la
Comunità si trova nel “Villaggio artigianale di Garbagnate”; tale villaggio è costituito da 15 casette
di cui 13 sono abitate da privati, mentre 2 sono gestite dall’Associazione Dianova. In considerazione di questa localizzazione, ne deriva la caratteristica di Comunità a stretto contatto con la realtà esterna
Risorse del territorio
I comuni limitrofi (Baranzate, Bollate, Ceriano Laghetto, Cesate, Cogliate, Mozzate, Limbiate, Misinto, Novate Milanese, Paterno Dugnano, Senago e Solaro).
Risorse sociali
Assistenti Sociali
Sostegno economico
Residenze e centri diurni
Sportello per cittadini stranieri
Risorse sanitarie
Servizio Tossicodipenti di Rho
Nucleo Operativo alcodipendenti di Limbiate
Consultorio Familiare di Limbiate
Centro Psicosociale di Garbagnate Milanese
Ospedale Salvini di Garbagnate Milanese
Ospedale Sacco di Milano (seguimento HIV)
Risorse sportive
Campo da calcio a 5 interno alla Comunità
Campo da pallavolo interno alla Comunità
Palestra interna alla Comunità
Piscina comunale
Palestre Comunali
3
Mezzi di trasporto
Automezzi a disposizione della C.T.
Una Fiat Punto (5 posti)
Una Fiat Doblò (7 posti)
Linee di autobus interurbane (dalla Stazione Ferroviaria di Garbagnate Milanese)
Linea Passirana – scendere alla fermata: Ospedale
Linea Ospedale – scendere al capolinea
Linee ferroviarie (Ferrovie Nord Milano)
Linea Milano – Saronno
Linea Varese – Milano (scendere a Saronno, e prendere Saronno-Milano)
Linea Novara – Milano (scendere a Saronno, e prendere Saronno-Milano)
Linea Malpensa – Milano (scendere a Saronno, e prendere Saronno-Milano)
Linea Saronno – Milano
Dall’Aeroporto di Malpensa
Prendere Ferrovie Nord Milano
Linea Malpensa – Milano (scendere a Saronno, e prendere Saronno-Milano)
Dall’Aereoporto di Linate
Prendere autobus 72 - scendere a San Babila
Da San Babila: metropolitana per Piazza Cadorna
Da Piazza Cadorna: Ferrovie Nord Milano direzione Saronno
Presenza nella rete dei servizi
Membro consulente speciale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC)
Membro con “Statuto Consultivo” dell’UNESCO
Ministero della Sanità – Consulta delle Associazioni per la lotta contro l’Aids
Membro del Coordinamento degli Enti Ausiliari Lombardia (CEAL)
Membro del Terzo Settore – Asl Provincia di Milano 1
Membro del Coordinamento del Privato Sociale Garbagnatese
Membro del Tavolo Tecnico delle Dipendenze – Asl Provincia di Milano 1
Membro dell’Osservatorio delle Dipendenze – Asl Provincia di Milano 1
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Descrizione della struttura
Iscritta nella lista del Ministero della Giustizia Decreto del 07/06/2000
Accreditamento Regione Lombardia d.g.r. n° 1993 del 13/07/2011
Contratto con Asl Provincia di Milano 1 scadenza Marzo 2013
Accreditamento Servizio Civile Nazionale n° NZ01925
Convenzione con il Governo Svedese per l’inserimento di utenti svedesi
La Comunità di Garbagnate, occupa un’area di circa 1.300 mq (escluso gli spazi verdi, e due casette), che comprendono le seguenti installazioni: padiglione residenziale e spazi comuni, spazi attività e laboratori, sala polifunzionale.
La zona residenziale è così suddivisa:
19 stanze da 2 letti con bagno/doccia
1 stanza con bagno/doccia per disabili
1 stanza con 3 letti
2 bagni/doccia
Sala da pranzo
Cucina
Bagno e antibagno esclusivo per gli addetti alla cucina
2 dispense
Lavanderia e stireria
Per gli spazi socio-educativi:
Sala hobby e tv
Sala hobby e riunioni
Sala polifunzionale
2 spazi per attività e laboratori
1 sala polifunzionale
1 campo da calcio a 5
1 campo di pallavolo
Orto e serra
Spazio palestra
Parete di arrampicata terapeutica
Installazioni ad uso professionale:
1 sala riunione
1 ufficio amministrativo
1 ufficio gruppo di direzione
1 ufficio gruppo interdisciplinare
2 uffici colloqui/incontri
1 sala riunione/gruppi
1 ambulatorio medico e farmacia
La distribuzione delle installazioni permette agli utenti di godere di uno spazio indipendente per
trascorre la loro vita quotidiana, di partecipare a tutte le attività e di utilizzare gli spazi comuni
della comunità, che agevolano gli interventi educativi in ogni situazione e momento concreto della
giornata. Inoltre sarà possibile visitare la struttura contattando la Dott.ssa Vedana al numero telefonico 02 99026314.
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I Principi di riferimento
L’Associazione Dianova Onlus, esente qualsiasi
finalità di lucro, ha per scopo esclusivo il proseguimento di finalità sociali attraverso lo svolgimento di assistenza sociale e socio sanitaria.
In particolare, per ciò che concerne l’attività
socio sanitaria, le finalità che si prefigge sono
l’accoglienza, cura e riabilitazione di soggetti
tossicodipendenti, alcolisti e polidipendenti e il
recupero da parte loro della propria autonomia.
L’Associazione priva di ogni vocazione politica
o religiosa, accoglie gli utenti senza discriminazione di razza, sesso, lingua, religione ed opinioni politiche.
L’Associazione si propone inoltre di accogliere gli utenti nel rispetto della persona e del suo
mondo impegnandosi nella costruzione di una “relazione di aiuto”; durante tutto il percorso terapeutico si pone quindi l’enfasi sui bisogni, le scelte e le aspettative dell’utente accolto.
L’Associazione accetta e rispetta la Costituzione Italiana, l’Ordinamento Giuridico dello Stato, i fondamentali diritti dell’Uomo. È pertanto esclusa, nelle diverse fasi dell’intervento, ogni forma di coercizione
fisica, psichica o morale e garantita la volontarietà dell’accesso e della permanenza nella struttura.
Il modello di intervento e la metodologia
Dianova interviene nelle dipendenze con un approccio multidimensionale di tipo bio-psico-sociale
e anche spirituale, nella convinzione che la problematica delle dipendenze coinvolga la persona nella
sua globalità.
Tale approccio necessita la presenza all’interno delle strutture residenziali di equipe multidisciplinari che effettuino una presa in carico della persona accolta accompagnandola in tutte le fasi del
percorso riabilitativo concordato con il servizio pubblico inviante; con obiettivi specifici quali:
1. l’attuazione di interventi di informazione, di primo sostegno e d’orientamento per gli utenti che
ne fanno richiesta e i loro familiari;
2. la collaborazione con i Ser.D. di provenienza, la diagnosi e la valutazione multidisciplinare delle
condizioni sanitarie e psico-sociali;
3. la definizione di un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) secondo i reali bisogni dell’utente;
4. applicazione di strumenti e di momenti educativi;
5. la prevenzione, l’individuazione e il trattamento delle patologie legate all’uso di sostanze stupefacenti (quali l’AIDS ed epatiti), in collaborazione con le strutture sanitarie presenti sul territorio;
6. il lavoro in rete con i Ser.D., l’UEPE, i Tribunali e i differenti servizi accreditati per la riabilitazione
ed il reinserimento sociale di soggetti dipendenti da sostanze legali ed illegali.
Criteri di inclusione ed esclusione:
Sono ammessi
•
ambosessi;
•
maggiorenni;
•
dipendenti da sostanze legali ed illegali, anche in misura alternativa al carcere.
Sono esclusi
•
i minorenni;
•
i soggetti con grave diagnosi psichiatrica antecedente;
•
i soggetti con gravi problemi medici, per i quali è incompatibile la vita comunitaria.
Nel caso di dubbio iniziale o in itinere, è utile un approfondimento diagnostico prima dell’avvio o
della prosecuzione del programma, effettuato congiuntamente tra personale del programma e del
servizio inviante.
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Procedura di inserimento in Comunità
Primo contatto e valutazione diagnostica multidisciplinare che formuli un Programma Terapeutico/Educativo
Individualizzato (P.E.I.).
L'ingresso al trattamento nella sede operativa, nel rispetto delle regole proprie dell'Associazione,
avviene normalmente sulla base della richiesta effettuata dall'Unità Sanitaria Locale di residenza del
soggetto, in attuazione del programma terapeutico elaborato dal competente Ser.D.
Nel caso in cui il soggetto tossicodipendente si rivolge direttamente alla nostra sede operativa,
l'operatore incaricato di effettuare i primi contatti provvede immediatamente a mettersi in contatto con il Ser.D. del luogo di residenza del soggetto, fornendo i dati in suo possesso ed i primi indirizzi valutativi; contestualmente viene fissato un primo appuntamento al paziente presso il
proprio Ser.D. per avviare la valutazione diagnostica integrata nelle componenti medico-psico-sociali; si procede quindi congiuntamente nella sua conoscenza e nell' approfondimento dei suoi bisogni, al fine di concordare un progetto riabilitativo. Alla luce dei primi dati raccolti e di altri dati
eventualmente già in possesso del Ser.D., viene elaborata la modalità di accompagnamento del tossicodipendente durante il periodo ritenuto necessario al completamento dell'iter diagnostico.Viene
inoltre consegnata la lista dei documenti necessari per un eventuale inserimento e compilata la
modulistica prevista per la fase di ingresso.
Per garantire una esaustiva informazione viene consegnata una copia del progetto terapeutico, della
metodologia e del regolamento interno.
Sempre durante questi incontri preliminari, vengono fornite all'utente tutte le informazioni e le metodologie utili alla riduzione dei rischi fisici/psichici per la salute impliciti nel comportamento di
abuso e dipendenza, adoperandosi per tutelare e migliorare la qualità di vita del soggetto, anche indipendentemente dal raggiungimento di uno stato di completa astensione dall'uso delle sostanze.
L'inserimento avviene solo nel momento in cui è stata conclusa la fase di prima valutazione che è
completata ed effettuata nel più breve tempo possibile (in tempistica inferiore ai 30gg.).
Nel momento decisionale viene valutata la capacità di rispondere alle esigenze del soggetto, tenendo conto delle sue caratteristiche e di quelle della comunità. Ciò perché l'obiettivo prioritario
non è quello di adeguare le persone al trattamento ma di personalizzare quest’ultimo alle individualità del singolo utente.
Prima dell'ingresso in comunità si stabiliscono inoltre gli accordi amministrativi con l'interessato, gli
enti pubblici e/o la famiglia; detti accordi devono essere sottoscritti da ambo le parti.
Antecedentemente alla data dell’ingresso, gli utenti, vengono informati sugli obiettivi generali del
proprio progetto, sui metodi adottati e sulle regole di cui si chiede il rispetto.
Si specifica che tutte le informazioni raccolte durante i colloqui preliminari ed in seguito, sono tutelate come previsto dal D. Lgs 196/2003.
Staff
Il numero e le qualifiche degli operatori impegnati è superiore a quello previsto dalle normative vigenti in materia (Dgr. 8/3983 del 12.01.2007, Regione Lombardia). Il personale è riconoscibile tramite l’apposito tesserino indicante nome, cognome, professione e ruolo.
Lo staff è composto da:
- personale altamente motivato;
- in possesso di esperienze professionali pregresse, con competenze specifiche nella gestione
e conduzione dei moduli specifici.
Le figure professionali impegnate sono:
- medico;
- psicologo;
- psichiatra;
- pedagogista;
- infermiere professionale;
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- educatori;
- operatori di comunità.
Altre professionalità quali atelieristi, maestri d’arte ecc.. hanno un rapporto di consulenza con il
servizio e sono utilizzate sulla base delle necessità del gruppo degli utenti.
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SERVIZI OFFERTI
Servizio Pedagogico Riabilitativo Programma AGÉIN – n. 26 posti
(contributo a carico del S.S.N. pari a € 44,40 – d.g.r.Lombardia, n. 1993 del 13/07/2011)
Il percorso che offriamo è progettato, sia per coloro che necessitano di un forte sostegno per avviarsi verso trattamenti più articolati nei quali è richiesta un'astinenza che essi non riescono a raggiungere da soli, sia per coloro che necessitano di un trattamento riabilitativo in comunità
terapeutica. Detto progetto si articola in forma “modulare” o per fasi, prevedendo una fase di detossicazione residenziale (detox), una fase centrale di trattamento pedagogico riabilitativo residenziale ed un’ultima fase di reinserimento.
a) I principi di riferimento
• accoglienza, senza nessuna distinzione, di tutti i tossicodipendenti che ne fanno richiesta, previa
valutazione medico/diagnostica, con tempi di ingresso molto brevi;
• approccio terapeutico di tipo educativo, svolto attraverso un lavoro in équipe multidisciplinare;
• approccio relazionale ed operativo, fondato sull'impegno dei tossicodipendenti in attività occupazionali attraverso laboratori protetti che favoriscano la relazione con gli altri;
• auto-aiuto: la presa in carico psico-affettiva del tossicodipendente inizia al suo arrivo con partecipazione e inserimento nella vita del gruppo, e con una presenza costante di uno o due
ex-tossicodipendenti;
• stile comunitario: con la condivisione della vita in comune, l'accettazione delle regole e dello
stile di vita;
• coinvolgimento delle famiglie nel programma terapeutico;
• lavoro in rete con le varie associazioni e istituzioni del territorio.
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b) Il Progetto Educativo
Il Progetto Educativo è studiato e curato dall’equipe multidisciplinare (sopra indicata), è personalizzato e definisce i criteri generali del percorso di recupero dalla tossicodipendenza; esso può subire
in seguito eventuali e specifiche variazioni in relazione al dissimile coefficiente di adattabilità del soggetto utente, difficilmente ipotizzabile in sede propedeutica.
In linea generale, sono ammessi soggetti ambosessi, maggiorenni, dipendenti da sostanze (prevalentemente eroinomani e cocainomani); non sono ammessi i minorenni, i soggetti con grave dipendenza alcolica o con grave diagnosi psichiatrica antecedente. Il programma è costituito da tre
diverse fasi evolutive, corrispondenti ad altrettanti moduli, la cui durata indicativa complessiva è di
due anni; il periodo può naturalmente variare in relazione alle peculiarità dei singoli utenti e dalla
valutazione congiunta con il Servizio inviante. Inoltre il programma ha una struttura modulare, tale
per cui è possibile che per un utente siano definiti degli obiettivi terapeutici connessi con uno solo
dei 3 moduli.
1) FASE DETOX
Obiettivi generali:
La finalità generale di questo programma è quella di favorire l’accoglienza e la presa in carico di
tossicodipendenti che non riescono ad accedere ai trattamenti residenziali perché non in grado di
raggiungere l’astinenza. L’obiettivo è dunque quello di favorire l’accessibilità alla comunità terapeutica, con un concreto abbassamento della soglia di accesso.
Questo tipo di proposta, inoltre, rappresenta qualcosa di più rispetto ad una detossicazione che
potrebbe avvenire in ospedale.
Il soggetto è di fatto inserito in un contesto dove riceve tutte le cure mediche necessarie, ma nel
quale è anche stimolato ad essere parte attiva dell’intervento e portato a riflettere sulla propria
condizione generale, in modo da poter scegliere di proseguire un percorso che vada oltre la disintossicazione stessa o essere orientato verso altri tipi di programmi.
Sono considerati obiettivi del programma terapeutico:
- il miglioramento della salute fisica e psicologica del soggetto in trattamento;
- l’aumento della compliance con il farmaco sostituivo;
- l’aumento della motivazione al cambiamento;
- la preparazione di un nuovo possibile percorso successivo;
Sono individuati i seguenti indicatori di esito del programma:
- il completamento del programma (indicatore di processo);
- l’assenza della sintomatologia astinenziale (risultato di esito);
- aumento della motivazione ad intraprendere un percorso successivo (indicatore di esito).
2) PROGRAMMA PEDAGOGICO FASE CENTRALE
Gli obiettivi del programma pedagogico riabilitavo sono quelli di accogliere persone con problemi
di dipendenza da sostanze e di favorire per questi un cambiamento della condizione tossicomanica
che verte verso il superamento della stessa. Detto cambiamento è raggiungibile in un contesto
come quello della comunità terapeutica e attraverso un percorso che privilegia un approccio educativo basato su un apprendimento quotidiano delle proprie risorse e limiti sia interne che esterne.
L’obiettivo è dunque quello di fornire un’opportunità concreta a coloro che intendono cambiare la
propria condizione di dipendenza da sostanze e di favorirne con tutti i mezzi l’inclusione sociale e
lavorativa.
Obiettivi specifici
Sono considerati obiettivi specifici:
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-
cessare l’uso di sostanze d’abuso e consolidamento della motivazione al cambiamento;
abbandonare comportamenti a rischio e delinquenziali;
assumere coerentemente le responsabilità che il programma terapeutico prevede;
partecipare alle attività della comunità in modo attivo e prendersi cura di sé;
acquisire una capacità di lettura dei propri comportamenti in genere e di quelli a rischio in particolare;
acquisire capacità progettuali relativamente all’area lavorativa.
Sono individuati i seguenti indicatori di esito del programma:
- completamento del programma (indicatore di processo);
- assenza di ricadute (risultato di esito);
- autocontrollo
- autostima
- formazione professionale
- ripristino relazione utente/familiari
- approccio alla vita sociale
- orientamento
3) PROGRAMMA PEDAGOGICO FASE FINALE
Obiettivi generali
- favorire l’inclusione sociale attraverso un lavoro mirato di accompagnamento e sostegno terapeutico. Per fare ciò è necessario che la Comunità Terapeutica interagisca col territorio all’interno del quale è collocata, in modo da rappresentare uno degli anelli di una rete di sostegno
che abbia come fine il reinserimento del soggetto nel tessuto sociale. L’Associazione Dianova
Onlus e le sue comunità terapeutiche è un sistema che interagisce e si confronta con altri sistemi, come il quello familiare, quello sociale allargato, quello lavorativo e quello giuridico, poiché il
soggetto necessita di essere preso in carico nella sua globalità;
- rinforzare le capacità psico/sociali del soggetto per aumentare la capacità di coping verso situazioni a rischio;
- migliorare abilità e conoscenze al fine di arricchire l’integrazione familiare e sociale.
Obiettivi specifici
- acquisire abilità sociali fondamentali per ogni cittadino;
- astinenza dalle sostanze in un contesto non controllato come scelta interiorizzata;
- aumento delle capacità di socializzazione;
- aumento delle capacità di lettura e di interpretazione dei propri comportamenti a rischio;
- maggiore responsabilizzazione dell’utente, sia nella gestione delle responsabilità formative/ lavorative all’interno del Centro, che nella gestione del proprio tempo libero.
c) Dimissioni dal programma
Prima della fine del percorso concordato, si prevede un ulteriore incontro con il Servizio inviante al
fine di verificare il percorso effettuato e definire quindi le modalità da seguire.
Prevediamo infatti più possibilità d’uscita quali:
1. reinserimento sociale;
2. rientro sul territorio con ripresa in carico da parte dei servizi territoriali;
3. inserimento in altro programma.
Il progetto terapeutico pur essendo già definito con il servizio inviante fin dall’inizio, è infatti passibile a modifiche divenute necessarie in itinere.
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d) Strumenti tecnici e metodologici
- interviste strutturate pre-post trattamento con EuropASI;
- colloqui clinici con medico;
- colloqui individuali;
- Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.);
- attività educative;
- laboratori protetti;
- attività espressive;
- animazione;
- attività ludiche;
- gruppi educativi/pedagogici;
- responsabilità;
- igiene personale.
Modulo 3
Ingresso
Modulo 2
Programma
pedagogico- passaggio
riabilitativo
fornire un'opportunità
concreta a coloro
che intendono
cambiare la propria condizione di
dipendenza da
sostanze
Ingresso
Trattamento finale
residenziale
favorirne con tutti
i mezzi
l'inclusione
sociale e
Fine
lavorativa.
3-6 mesi
programma
12-18 mesi
passaggio
conclusione
Modulo 1
Ingresso
Programma di
disassuefazione
residenziale: favorire l'accoglienza e presa
in carico di
tossicodipendenti
2-3 mesi
conclusione
I moduli possono essere presenti nella stessa sede operativa
oppure per ogni modulo si prevede una diversa sede operativa
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Servizio Specialistico per alcol e polidipendenti programma ALCOPOLI n. 4 posti
(contributo a carico del S.S.N. pari a € 120,00 – d.g.r.Lombardia, n. 1993 del 13/07/2011)
In Italia si stimano oltre un milione e mezzo di alcolisti, molti di questi polidipendenti (dipendenti
da più sostanze).
L’abuso di alcol e/o l’assunzione di più sostanze, genera problemi considerevoli, con ricadute notevoli in termine di salute della persona e richiede il coinvolgimento di diverse competenze per essere affrontato con professionalità ed efficacia.
Dianova, in base alla sua specifica esperienza, per rispondere a questo grave problema ha sviluppato
un programma residenziale rivolto sia agli alcolisti che ai polidipendenti.
a) Obiettivi generali
La finalità generale è quella di favorire l’accoglienza e la residenzialità di alcolisti e/o poli-dipendenti
non in grado di raggiungere l’astinenza e quindi la realizzazione di un programma diurno. L’obiettivo
è dunque quello di favorire una rapida accessibilità alla Comunità Terapeutica residenziale (C.T.).
Questo tipo di proposta rappresenta un valore aggiunto rispetto ad una disintossicazione che potrebbe avvenire in ospedale, in quanto il soggetto è inserito in un contesto dove, oltre a ricevere il
supporto psicoterapeutico e tutte le cure mediche necessarie, è opportunamente stimolato a riflettere sulla sua condizione generale e quindi ha la possibilità di maturare la decisione di proseguire la cura attraverso un percorso che vada oltre la disintossicazione stessa.
b) Obiettivi specifici
Sono considerati obiettivi:
- il miglioramento della cura della propria persona;
- il miglioramento della salute fisica e psicologica del soggetto in trattamento;
- inquadramento farmacologico;
- l’aumento della motivazione al cambiamento;
- la preparazione di una nuova possibile fase di trattamento successivo;
Sono individuati i seguenti indicatori di esito:
- il completamento della fase (indicatore di processo);
- l’assenza della sintomatologia astinenziale (risultato di esito);
- aumento della motivazione ad intraprendere una fase successiva (indicatore di esito).
c) Fasi
La prima fase del programma può avere una durata media di 3 mesi fino ad un massimo di 6 mesi,
periodo necessario per la definizione di un programma terapeutico individualizzato, attraverso la
valutazione diagnostica multidisciplinare effettuata tra l’equipe della nostra C.T. e le equipes dei
Servizi invianti. Ciò ruota attorno, se necessario, ad un’iniziale disintossicazione con sostanze sostitutive a scalare (alcover, antabuse, metadone cloridrato, buprenorfina, ecc….), concordato con il
Servizio di provenienza, e ad un lavoro finalizzato ad orientare il soggetto verso un eventuale progetto successivo.
L’utente viene accolto nella C.T. con l’obiettivo primario di inserirsi efficacemente nell’organizzazione e nella vita della Comunità stessa.
Durante i primi quindici giorni verranno somministrati l’EuropASI, per la definizione delle aree primarie d’intervento, e il Mac A per valutare l’iniziale motivazione. Si procederà alla graduale introduzione dell’utente nei gruppi e nelle attività previste dal programma. A tutto ciò verranno aggiunti
i colloqui necessari. Tutte le attività esplicitamente ed implicitamente terapeutiche/educative saranno monitorate e discusse dall’équipe, al fine di rendere il trattamento il più individualizzato possibile e coerente con il raggiungimento degli obiettivi previsti.
A raggiungimento degli obiettivi definiti, l’equipe multidisciplinare della C.T. comunica all’utente il
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passaggio alla fase successiva.
Tale fase, della durata massima di 12 mesi, ha come scopo il raggiungimento della consapevolezza
del proprio problema, l’acquisizione delle abilità di base, degli strumenti e regole proposte dalla
C.T. per il raggiungimento e mantenimento dell’autonomia.
d) Strumenti
La scelta degli strumenti da utilizzare viene fatta considerando il contesto, le risorse e le realtà presenti nella C.T.. In modo particolare appare fondamentale l’integrazione tra tutte le realtà presenti
nella stessa, sia per favorire una maggiore convivenza che per creare una relazione di supporto e di
confronto tra i pari. A tal fine viene proposta l’integrazione di alcuni strumenti specifici per soggetti alcoldipendenti, con altre utilizzati nel trattamento per soggetti tossicodipendenti.
Pertanto il percorso terapeutico si avvale di:
• interviste strutturate per la valutazione/ ed inquadramento con Mac/A EuroPasi;
• colloqui clinici con il medico;
• colloqui con psichiatra;
• colloqui con psicologo;
• gruppi educativi.
I gruppi educativi a seconda del periodo di presenza, si suddividono in:
- gruppo di motivazione;
- gruppo educativo;
- gruppi strategici;
- gruppi multifamiliari (metodo Hudolin);
- colloqui con i familiari.
Attività educative:
- laboratori protetti;
- analisi della situazione;
- valutazione dei nodi critici e dei progressi;
- proposte di aggiornamento P.E.I.;
- uscite brevi (1 giorno) monitorate da un operatore o volontario o utente in fase avanzata del
programma;
- uscite brevi (1 giorno) senza accompagnamento, allo scopo di verificare e sostenere i cambiamenti
osservati ed avvenuti in C.T.;
- verifiche in ambienti sociali non protetti: periodi brevi (3-4 giorni) trascorsi nel contesto di origine allo scopo di verificare e sostenere i cambiamenti osservati ed avvenuti in C.T.;
- igiene dell’ambiente dove vive;
- colloqui con i familiari;
- riunione settimanale d’equipe;
- valutazione congiunta (Ser.D./C.T.) in itinere.
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Servizio di Pronta Accoglienza Programma SO-STARE – n. 8 posti
(contributo a carico del S.S.N. pari a € 58,80 – d.g.r.Lombardia, n. 1993 del 13/07/2011)
1) Obiettivi generali
L’obiettivo generale è quello di fornire un servizio di pronta accoglienza in un contesto terapeutico
protetto, all’interno del quale promuovere un processo di motivazione al cambiamento.
Gli obiettivi di questa fase del lavoro saranno: l’adattamento del soggetto alla vita comunitaria, e
dunque l’accettazione delle regole di comportamento previste dalla Comunità stessa; la problematizzazione del comportamento di addiction al fine di generare una motivazione al cambiamento.
Tale proposta rappresenta quindi, per gli utenti non in grado di raggiungere l’astinenza, la possibilità
di ricevere tutte le cure mediche necessarie, come avverrebbe in una disintossicazione ospedaliera.
Essa offe inoltre, all’utente, la possibilità di distanziarsi dal proprio contesto socio-culturale, a volte
determinante nelle ricadute; e permette, infine, di riflettere sulla propria condizione generale, in
modo da poter maturare la scelta di proseguire un percorso terapeutico, nel quale assumere un
ruolo attivo.
2) Obiettivi specifici
- abbassare il rischio di overdose;
- consentire un lavoro di prevenzione e monitoraggio delle malattie correlate;
- favorire l’assunzione regolare delle terapie farmacologiche;
- favorire il miglioramento delle condizioni di vita e delle abitudini comportamentali;
- permettere al soggetto di distanziarsi dal proprio contesto socioculturale;
- valutare lo stato di salute generale, incluso patologie infettive;
- effettuare l’osservazione della persona al fine di stilare una diagnosi complessiva;
- identificare e impostare un programma complessivo;
- possibilità di inviare e accompagnare il soggetto verso percorsi strutturati idonei alle sue esigenze (Cps, Ser.D., altre tipologie di comunità, Nil, FSE, ecc).
Gli indicatori di esito che verranno considerati sono:
- il completamento della fase;
- l’assenza della sintomatologia astinenziale;
- l’aumento della motivazione ad intraprendere un percorso successivo.
3) A chi si rivolge
- soggetti di maggiore età, di ambo i sessi, per i quali è necessario un veloce inserimento in un
contesto residenziale;
- soggetti dipendenti non in grado di raggiungere l’astinenza;
- soggetti dipendenti da sostanze con elevato rischio di overdose;
- soggetti dipendenti da sostanze i cui riferimenti familiari e/o sociali sono temporaneamente o definitivamente assenti;
- soggetti dipendenti da sostanze con una motivazione al cambiamento ancora fragile.
4) Come si accede
L’accesso può essere immediato e non è selezionato: restando validi i requisiti previsti dall’accreditamento della struttura.
L’avvio al trattamento deve essere concordato assieme al Servizio segnalante, con il quale vengono
concordate le procedure d’inserimento più funzionale alle specifiche soggettive del soggetto, oltre
agli obiettivi e ai tempi di realizzazione.
5) Numero di utenti ammessi
Il modulo prevede un numero massimo di 8 utenti.
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6) Tempi
Il tempo di permanenza è di tre mesi, ad eccezione di casi specifici.
7) Criteri di ammissione ed esclusione
Sono ammessi:
- ambosessi;
- di maggiore età;
- poliassuntori.
Sono esclusi
- i minori di anni diciotto;
- soggetti con grave diagnosi psichiatrica antecedente;
- soggetti con gravi problemi medici.
8) Metodologia e strumenti di lavoro
All’avvio del trattamento il soggetto sottoscrive un “contratto terapeutico” con il quale s’impegna,
oltre a rispettare le regole di convivenza, a partecipare alle attività terapeutiche-educative presenti
nel centro.
Nella quotidianità, infatti, il soggetto usufruirà di differenti strumenti terapeutici, che lo coinvolgeranno sia nella dimensione individuale sia di gruppo. Tali strumenti hanno quali obiettivi: la cura della
propria dimensione fisica, il raggiungimento di uno stato di consapevolezza rispetto al sé, l’attenzione del proprio spazio; la percezione dell’altro, il confronto e la collaborazione; la gestione del
tempo.
Vi saranno quindi:
a) gruppi di prevenzione: finalizzati all’informazione sanitaria e legale;
b) colloqui motivazionali: il cui scopo sarà sostenere il soggetto nella costruzione della relazione
terapeutica, necessaria al fine di maturare la decisione di effettuare un processo di cambiamento
del proprio modo di pensare l’addiction (Miller e Rollnick, 1991);
c) gruppi educativi: attraverso i quali il soggetto impara a relazionarsi con i pari, a rispettare le regole di convivenza e a confrontarsi rispetto ai propri comportamenti. I feedback ricevuti dai
componenti del gruppo permettono al soggetto di prendere consapevolezza degli atteggiamenti
disfunzionali, e di ricercare comportamenti alternativi;
d) colloqui clinici: colloqui condotti dal medico di base e dallo Psichiatra per il monitoraggio dello
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stato di salute fisica dell’utente. Tali colloqui sono fondamentali per monitorare lo scalaggio dei
farmaci sostitutivi, dei medicinali e degli psicofarmaci, nonché per effettuare ulteriori approfondimenti diagnostici in caso di dubbia patologia psichiatrica in atto;
e) colloqui psicodiagnostici: permettono di effettuare una diagnosi clinica sia attraverso il materiale
ricavato dai colloqui sia attraverso la somministrazione di specifici strumenti psicodiagnostici, di
agile somministrazione, utili per lo screening della sintomatologia psicopatologica;
f) counseling psicologico: inteso come sostegno individuale;
g) osservazione partecipata: dei diversi momenti della quotidianità, del comportamento relazionale
con gli operatori e con i pari, nei momenti di confronto di gruppo.
9) Strumenti di valutazione psicodiagnostica e monitoraggio
Gli strumenti utilizzati per la valutazione psicodiagnostica e il monitoraggio costituiscono elementi
fondamentali dell’intervento. Raccolgono informazioni necessarie per descrivere scientificamente la
condizione psicopatologica del paziente, al fine di garantire un trattamento personalizzato: la diagnosi infatti, ha sia una valenza conoscitiva, sia una valenza operativa (La valutazione nel trattamento
delle dipendenze – FrancoAngeli, 2003).
Gli strumenti utilizzati sono:
a. EupoASI - versione europea a cura di Pozzi e Tempesta (Blanken et al., 1995) dell’Addiction Se
verity Index di Mclellan (Mclellan et al., 1980). È un’intervista semistrutturata, articolata in sette
sezioni (medica, lavorativa, uso di alcol, uso di sostanze, legale, familiare sociale, psichica), che
permette di misurare la compromissione del paziente in diverse aree, delineando un profilo di
gravità delle sue condizioni, sia all’ingresso del trattamento, sia al follow-up.
b. MAC - Motivazione al Cambiamento - a cura di Spiller e Guelfi (Spiller e Guelfi, 1998). È uno strumento in grado di valutare la motivazione del soggetto al cambiamento. Esso ci fornisce sia un profilo
della disponibilità del soggetto al cambiamento, attraverso la collocazione all’interno di quattro stadi,
sia la stima degli aspetti dinamici della motivazione: autoefficacia e frattura interiore.
d. progetto terapeutico individualizzato (PTI): è uno strumento che permettere una raccolta anamnestica dei dati di ogni utente, costantemente aggiornato nell’arco di tempo in cui il soggetto è
presente al centro. In esso sono indicati gli obiettivi da perseguire e gli strumenti da utilizzare, i
tempi di attuazione, l’operatore di riferimento e le persone esterne alla struttura coinvolte nel
processo di cambiamento. Il PTI è studiato “a misura dell’utente”, ovvero è pensato in base alle
reali risorse e potenzialità, limiti e difficoltà, del singolo.
Il PTI viene pensato e creato dopo alcuni giorni di presenza del soggetto nel centro, monitorato
e aggiornato durante la permanenza in comunità. Durante la fase finale del programma questo
strumento è utile per effettuare una valutazione di quanto raggiunto; è utile anche per restituire
all’utente, e al servizio inviante, eventuali prospettive di trattamento successivo.
e. riunione d’équipe: è un momento di condivisione e confronto tra tutto il personale operante nel
centro; serve per effettuare l’aggiornamento del percorso degli utenti, per avanzare ipotesi progettuali, per elaborare e concordare le strategie terapeutiche da applicare.
f. cartella sanitaria: questo strumento permette di raccogliere l’anamnesi sanitaria familiare; l’anamnesi fisiologica, patologica remota e prossima del soggetto. Al suo interno sono inserite la scala
analogica di valutazione del craving,le schede anamnestiche delle sostanze legali ed illegali, la
scheda anamnestica per comportamenti di addiction, l’esame obiettivo, la sintesi diagnostica e la
terapia di ogni singolo utente.
g. cartella personale: contiene i dati anagrafici e familiari, le informazioni sull’iter scolastico e occupazionale del soggetto, la sua situazione abitativa, i mezzi di sostentamento, la situazione giuridica, i trattamenti precedentemente effettuati, le sostanze d’abuso, le problematiche mediche, i
test utilizzati.
h. contratto educativo: contiene i diritti e i doveri dell’utente e il regolamento di convivenza in comunità.
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Gestione della lista d’attesa
La lista d’attesa per l’ingresso viene gestita attraverso apposito registro di segnalazione gestito dal
Responsabile Terapeutico e dall’operatore incaricato ai colloqui di valutazione. Tale registro è in formato elettronico (foglio excel), vi sono riportati i dati relativi all’utente e alla sua domanda di aiuto.
I criteri di scorrimento della lista sono: corrispondenza domanda/offerta, ordine progressivo, priorità socio-sanitarie/cliniche, non disponibilità dell’utente, non risposta alla chiamata. Al fine di garantire la massima trasparenza all’utente, al momento dell’inserimento in lista d’attesa vengono
comunicate le seguenti avvertenze: se l’utente non risponde alla convocazione telefonica per due
giorni di seguito, verrà chiamato l’utente successivo; se l’utente è impossibilitato all’ingresso per
problemi intercorrenti, verrà fatto slittare in relazione alle priorità presenti nella lista; se l’utente rifiuta l’ingresso verrà cancellato dalla lista.
Alimentazione
Per mantenere un buon stato di nutrizione ed evitare il rischio di malnutrizione è necessario che la
razione alimentare quotidiana sia bilancia ed adeguata dal punto di vista nutrizionale. A tal fine viene
predisposto un menù tipo quadrisettimanale indicativo, pertanto sono possibili delle variazioni. Inoltre viene garantita una dieta specifica nel rispetto di particolari patologie sanitarie se prescritta dal
medico competente.
Griglia menù tipo quadrisettimanale
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QUALITÀ DEL SERVIZIO
Il sistema di gestione della qualità
Nel 2009 Dianova ha introdotto il Sistema di Gestione per la Qualità dell’offerta dei servizi, volto a
perseguire prioritariamente due obiettivi:
• strutturare il sistema organizzativo orientandolo alla qualità, intesa come un modo razionale,
registrato, responsabilizzante, di agire ed operare;
• documentare ciò che si fa, come lo si fa, a partire da quali istanze etico-deontologiche, con quale
sistema di verifica e valutazione.
I processi gestiti attraverso il Sistema di Gestione per la Qualità sono schematizzati in figura.
All’interno del sito di Dianova la banca dati presente nell’area riservata, avviata nel 2009, contenente tutto il materiale e la documentazione prodotta dall’Associazione, è diventata uno strumento
dinamico che favorisce la comunicazione e condivide i saperi in Dianova.
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La partecipazione dell'utente nel miglioramento della qualità del servizio
La partecipazione degli utenti nel miglioramento della comunità è garantita anche mediante l’indagine di rilevazione della soddisfazione (customer satisfaction).
La rilevazione della soddisfazione in comunità prevede tre fasi:
- la raccolta, l’elaborazione e l’interpretazione/restituzione dei dati;
- la presentazione dei dati;
- l’utilizzazione dei dati.
La raccolta dei dati avviene attraverso un apposito questionario auto compilato e anonimo.
Per consentire una maggiore conoscenza del contesto comunitario da parte degli utenti, la compilazione del questionario viene proposta agli utenti con almeno un mese di presenza e viene effettuata in ottobre di ogni anno.
L’elaborazione è affidata al direttore della comunità, mentre l’interpretazione/restituzione viene
fatta dagli utenti e dagli operatori attraverso specifici momenti di gruppo. La conclusione di questa
fase si concretizza con un verbale in cui sono raccolte le proposte delle azioni di miglioramento dei
punti di minor soddisfazione.
La fase di presentazione e utilizzazione dei dati prevede la verifica e l’approvazione, da parte della
direzione della comunità, delle proposte delle azioni di miglioramento e l’esposizione in bacheca
del verbale conclusivo di tutto il percorso d’indagine.
Procedura
Scopo della presente procedura è quello di definire e descrivere le responsabilità e le modalità per
misurare l’efficacia dei processi di gestione, il livello di soddisfazione dell’utente e per raggiungere
gli obiettivi di miglioramento continuo.
Somministrazione del questionario di soddisfazione degli
utenti dopo previa presentazione da parte del direttore del significato di tale strumento.
La somministrazione è assistita da un operatore (reperibile non
necessariamente nel locale dove si effettua la somministrazione)
ed i gruppi sono composti da 5 o 6.
Inserimento dei dati raccolti nel Data Base ed
elaborazione dei risultati evidenziando gli aspetti
da trattare e/o approfondire per singolo caso.
Restituzione agli utenti del risultato dei questionari
in plenaria o in piccoli gruppi.
Confronto, chiarificazione e condivisione dell’esito.
Riunione d’equipe finale per decidere future azioni
di miglioramento in base a quanto emerso.
Verbale di incontro
Verbale di riunione finale con le decisioni
prese
Invio di tutta la documentazione alla Direzione Nazionale
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Reclami e/o apprezzamenti
La partecipazione degli utenti al miglioramento della comunità è assicurata anche attraverso la segnalazione di reclami o apprezzamenti. Le segnalazioni vengono scritte ed inserite in apposita cassetta installata nella sala ricreativa, queste vengono lette dal direttore della comunità che a sua
volta le espone durante la riunione d’équipe al fine di valutarne i contenuti. In caso di reclami questi
verranno analizzati per trovarne riscontri in azioni migliorative che verranno comunicate dal direttore all’utente segnalante il reclamo o in caso di segnalazione anonima, nella riunione casa, nell’arco
di tempo che va da una settimana ad un massimo di un mese.
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Sicurezza alimentare: il sistema HACCP
Nel rispetto della vigente normativa (D.lgs 193/2007 “controlli in materia di sicurezza alimentare”)
l’Associazione Dianova adotta nelle sue comunità il “Manuale di autocontrollo” che rappresenta il
risultato dell’applicazione del sistema HACCP all’attività di ristorazione e si propone di fornire
tutte le indicazioni sulle procedure di gestione e mantenimento di un piano di autocontrollo che
sia, al tempo stesso, completo e di facile impiego.
Esso intende essere non una sterile e passiva applicazione di una norma, ma un documento di cui
l’Associazione stessa si rende autrice e che mira ad un’ottimizzazione del servizio e ad una garanzia
maggiore per l’igiene e la qualità dei prodotti offerti all’utente.
Il sistema di autocontrollo elaborato è un sistema attivo che seguirà l’evolversi dell’Associazione attraverso periodiche attività di verifica e revisione in modo da mantenere sempre il contatto con la
realtà produttiva.
Sicurezza e salute dei lavoratori
Nel rispetto della vigente normativa (D.lgs n°81 del 09.04.2008 “testo unico sulla salute e sicurezza
sul lavoro”) l’Associazione Dianova adotta per tutto il personale, e lo richiede anche a terzi come
nel caso della Coop. Sociale Dianova, il “Documento della valutazione dei rischi”.Tale documento
contiene, come previsto dall’art. 28 – comma 2 della legge 81:
• una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
• l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a);
• il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
• l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente
soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
• l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che
ha partecipato alla valutazione del rischio;
• l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e
addestramento.
Sicurezza dei dati: diritto alla privacy
Nel rispetto della vigente normativa (D.lgs n°196 del 30.06.2003 “codice in materia di protezione
dei dati personali”) l’Associazione Dianova adotta per tutto il personale, e lo richiede anche a terzi
come nel caso della Coop. Sociale Dianova, il “Documento Programmatico Sulla Sicurezza” (definito anche DPSS) per definire le politiche di sicurezza in materia di trattamento di dati personali
nonché i criteri tecnico-organizzativi per la loro attuazione.
Il documento, inoltre, fornisce idonee informazioni relative alla tipologia di dati sensibili trattati e all’analisi dei rischi connessi all’utilizzo degli strumenti mediante i quali viene effettuato il trattamento.
I dati riguardano: Dati personale, Dati identificativi, Dati sensibili, Dati giudiziari.
La privacy è assicurata attraverso i “sistemi di autorizzazione e criteri di assegnazione delle
password e degli incarichi.
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CONTATTI
Direttore della Comunità Terapeutica
Sig. Giovanni Carrino
tel.: 02 99026314 - fax: 02 9953588 - cell. : +39 335 7739547
skype: gianni.carrino - e-mail: [email protected]
Responsabile del Servizio Pedagogico Riabilitativo
Dott.ssa Letizia Vedana
Tel: 02 99026314 - Fax: 02 9953588
skype: letizia.vedana74 - e-mail: [email protected]
Responsabile del Servizio di Pronta Accoglienza
Dott.ssa Letizia Vedana
Tel: 02 99026314 - Fax: 02 9953588
skype: letizia.vedana74 - e-mail: [email protected]
Responsabile del Servizio Alcol-polidipendenti
Dott.ssa Letizia Vedana
Tel: 02 99026314 - Fax: 02 9953588
skype: letizia.vedana74 - e-mail: [email protected]
Responsabile degli inserimenti in Comunità
D.ssa Letizia Vedana e D.ssa Michela Barbara Pozzoli
Tel: 02 99026314 - Fax: 02 9953588
e-mail: [email protected]
N° Verde 800.012729
www.dianova.it
programma alcopoli
servizio specialistico per alcol e polidipendenti residenziale
ultimo aggiornamento: Gennaio 2014
Viale Forlanini, 121
20024 Garbagnate Milanese (MI)
Tel: +39 02 99026314
Fax: +39 02 9953588
e.mail: [email protected]
web: www.dianova.it
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Obiettivi generali
La finalità generale è quella di favorire l’accoglienza e la residenzialità di alcolisti e/o polidipendenti non in grado di raggiungere l’astinenza, e quindi la realizzazione di un programma
diurno. L’obiettivo è dunque quello di favorire una rapida accessibilità alla Comunità Terapeutica
residenziale (C.T.).
Questo tipo di proposta rappresenta un valore aggiunto rispetto ad una disintossicazione che
potrebbe avvenire in ospedale, in quanto il soggetto è inserito in un contesto dove, oltre a ricevere
il supporto psichiatrico/psicologico e tutte le cure mediche necessarie, è opportunamente
stimolato a riflettere sulla sua condizione generale e quindi ha la possibilità di maturare la
decisione di proseguire la cura attraverso un percorso che vada oltre la disintossicazione stessa.
1.
Obiettivi specifici
Sono considerati obiettivi:

il miglioramento della cura della propria persona;

il miglioramento della salute fisica e psicologica del soggetto in trattamento;

l’inquadramento farmacologico;

l’aumento della motivazione al cambiamento;

la preparazione di una nuova possibile fase di trattamento successivo;
Sono individuati i seguenti indicatori di esito:

il completamento della fase (indicatore di processo);

l’assenza della sintomatologia astinenziale (risultato di esito);

l’aumento della motivazione ad intraprendere una fase successiva (indicatore di esito).
2. Target
Il trattamento per alcol poli-dipendenti in comunità terapeutica residenziale è funzionale per
coloro che necessitano di un periodo determinato in un contesto protetto per raggiungere
l’astinenza. Nello specifico possono essere ammessi al programma:
2

persone maggiorenni, ambosessi, con sufficiente grado di autonomia che necessitano, o
meno, di trattamenti farmacologici sostitutivi per la disintossicazione.

Alcolisti primari. Sono generalmente persone mature (40/50 anni), che abusano di alcol da
molti anni, e che hanno strutturato già una propria vita relazionale, sociale e lavorativa, spesso
deteriorata a causa dell’alcolismo. Presentano seri problemi alcol-correlati.

Alcolisti primari e secondari in fase acuta, che necessitano di disintossicazione.

Alcolisti che usano/abusano di altre sostanze legali o illegali.
Non sono ammessi

pazienti con patologie psichiatriche gravi, evidenziate e diagnosticate al momento del
contatto con il Servizio Multidisciplinare Integrato. Nel caso di dubbio iniziale, o in itinere, è utile
un approfondimento diagnostico effettuato congiuntamente tra personale del programma e del
servizio inviante.
3. Criteri di inclusione ed esclusione
Sono ammessi

Ambosessi

Maggiorenni

Alcolisti e/o polidipendenti
Sono esclusi

I minori di anni diciotto

Soggetti con grave diagnosi psichiatrica antecedente

Soggetti con gravi problemi medici
4.
Fasi
La prima fase del programma può avere una durata media da 3 ad un massimo di 6 mesi.
Costituisce il periodo necessario per la definizione di un programma terapeutico individualizzato,
che viene stilato attraverso la valutazione diagnostica multidisciplinare effettuata tra l’equipe della
nostra C.T. e le équipe dei Servizi Multidisciplinari Integrati. Se necessario, il programma si avvia
con l’iniziale disintossicazione con sostanze sostitutive a scalare (alcover, antabuse, metadone
cloridrato, buprenorfina, ecc….), concordato con il Servizio di provenienza; in concomitanza del
3
quale si realizza un lavoro finalizzato ad orientare il soggetto verso un eventuale progetto
successivo.
L’utente viene accolto nella C.T. con l’obiettivo primario di inserirsi efficacemente
nell’organizzazione e nella vita della Comunità stessa.
Durante questo periodo verranno somministrati: l’EuropASI, per la definizione delle aree primarie
d’intervento; il Mac/A o Mac/P (dipende se trattasi di soggetti alcolisti o poli dipendenti) per
valutare l’iniziale motivazione.
Si procederà al graduale inserimento dell’utente nei gruppi e nelle attività previste dal
programma. A tutto ciò verranno aggiunti i colloqui necessari. Tutte le attività esplicitamente ed
implicitamente terapeutiche/educative saranno monitorate e discusse dall’équipe, al fine di
rendere il trattamento il più individualizzato possibile, e coerente con il raggiungimento degli
obiettivi previsti.
Al raggiungimento degli obiettivi, l’equipe multidisciplinare della C.T. comunicherà all’utente il
passaggio alla fase successiva. Questa avrà una durata massima di 12 mesi,, il cui scopo sarà il
raggiungimento della consapevolezza del proprio problema, l’acquisizione delle abilità di base,
degli strumenti e regole proposte dalla C.T. per il raggiungimento e mantenimento
dell’autonomia.
5.
Strumenti
La scelta degli strumenti da utilizzare avviene considerando il contesto, le risorse e le realtà
presenti nella C.T. In modo particolare è fondamentale l’integrazione tra tutte le realtà presenti
nella stessa, sia per favorire una migliore convivenza, sia per creare una relazione di supporto e di
confronto tra i pari. A tal fine viene proposta l’integrazione di alcuni strumenti specifici per
soggetti alcoldipendenti, con altre utilizzati nel trattamento per soggetti tossicodipendenti.
Pertanto il percorso terapeutico si avvale di:

Interviste strutturate per la valutazione ed l’inquadramento: Mac ed EuropAsi.
Il Mac/A ed il Mac/P vengono utilizzati come strumenti psicometrici per la valutazione della
motivazione al cambiamento, in modo da fornire sia un profilo della disponibilità al cambiamento
del soggetto, sia una stima degli aspetti dinamici della motivazione quali l’auto-efficacia.
L’ EuropAsi viene utilizzato come strumento d’indagine psico-sociale del soggetto, che permette
una prima ampia valutazione sulla problematicità, ma anche sulle risorse personali e familiari
presenti.
4

Colloqui clinici con il medico.
Sono previsti dei colloqui clinici con il medico, sia per garantire un monitoraggio costante rispetto
allo stato di salute fisico, sia per fornire ai soggetti nuove informazioni di carattere sanitario. La
frequenza dei colloqui può variare a seconda del soggetto e della fase del trattamento.

colloqui con lo psichiatra.
I colloqui con lo psichiatra hanno lo scopo di monitorare e modificare la somministrazione di
psicofarmaci, nonché per effettuare degli approfondimenti diagnostici in caso di dubbia patologia
psichiatrica grave, in atto. La frequenza dei colloqui può variare a seconda del soggetto e della
fase del trattamento.

colloqui con lo psicologo.
I colloqui con lo psicologo sono finalizzati: alla valutazione, agli approfondimenti anamnestici, al
supporto dell’utente. La frequenza dei colloqui può variare a seconda del soggetto e della fase del
trattamento.

gruppi educativi.
I gruppi educativi hanno come finalità generale quella di permettere ai soggetti di esprimere le
proprie difficoltà, così come contribuire a modificare comportamenti disfunzionali in un clima di
accettazione e di tolleranza, partendo dal qui ed ora.
I gruppi educativi, a seconda del periodo di presenza, si suddividono in:
 gruppo di motivazione:
è costituito da soggetti che hanno appena fatto ingresso in Comunità, ed hanno una durata
massima di un mese. La finalità è quella di facilitare l’introduzione dei soggetti in un contesto di
gruppo in cui si cerca di stimolare le interazioni tra i componenti. Si apprendono per la prima
volta le regole del gruppo e l’importanza di creare un clima validante e di rispetto reciproco.
Inoltre vengono fornite informazioni sugli aspetti psicologici-relazionali, sanitari e sociali delle
dipendenze.
 gruppo educativo: è successivo a quello di motivazione. Attraverso il gruppo, il soggetto
impara ad entrare in relazione coi pari, a rispettare le regole di convivenza e a mettersi in
discussione rispetto ai propri comportamenti. Infatti i feedback ricevuti dal gruppo, sulle proprie
modalità relazionali, rendono il soggetto consapevole degli atteggiamenti disfunzionali,
permettendogli di ricercare comportamenti alternativi.
 gruppi strategici i cui obiettivi sono:
o
fornire e far circolare informazioni e nuove conoscenze sull’alcoldipendenza. Favorire,
attraverso la discussione tra i partecipanti, un confronto tra l’informazione e l’esperienza emotiva
5
e personale al fine di motivare e portare ad una consapevolezza maggiore sul problema alcol.
Pertanto in questa fase, il cambiamento passa attraverso l’apprendimento teorico informativo.
o
favorire il processo di cambiamento attraverso l’acquisizione di processi cognitivo-
esperienziali, e aspetti comportamentali, nuovi. Dall’acquisizione di una maggior capacità di
conoscenza di sè, da una crescente autostima, attraverso il riconoscimento delle proprie emozioni,
e attraverso i rinforzi positivi provenienti dall’ambiente esterno, si passa al riconoscimento delle
situazioni a rischio e dei problemi che inducono a bere. Inizialmente si insegnerà ai soggetti ad
utilizzare attività palliative, per poi sostituirle nel tempo con il “problem solving”:

definizione e formulazione del problema;

formulazione di soluzioni possibili;

scelta della soluzione o delle combinazioni migliori;

mettere in atto la soluzione e rivedere l’intero processo.
o
favorire l’utilizzo delle abilità sociali, atte ad accrescere e sviluppare l’aspetto assertivo ed
in modo particolare:

recuperare il rispetto degli altri;

accrescere l’autostima;

rafforzare la capacità decisionale e di scelta;

aumentare la capacità di esprimere pensieri, intenzioni ed emozioni;

affrontare positivamente i conflitti interpersonali e le pressioni sociali dirette;

imparare ad utilizzare in modo efficace la comunicazione verbale e non verbale;

accrescere la capacità di esprimere ed accettare le critiche;

saper affrontare gli stati emotivi negativi come depressione, ansia e frustrazione;

rafforzare le abilità cognitive rispetto al riconoscimento e alla trasformazione di idee
irrazionali in razionali;
Per raggiungere tali obiettivi verranno utilizzate metodologie di Modeling, Role-playing,
feedback informazionale e l’automonitoraggio attraverso la compilazione di diari e schede.

Sostegno familiare: può avvenire a livello individuale e/o all’interno di gruppi. È
finalizzato sia ad una valutazione ed approfondimento della situazione, sia al supporto del sistema
familiare. La frequenza dei colloqui può variare a seconda del soggetto e della fase del
trattamento.

Attività educative;
 laboratori protetti
6
o
attività lavorative: finalizzate alla responsabilizzazione graduale e costante, ma anche
come luogo di sperimentazione delle abilità apprese.
o
attività espressive e ludiche: sono previste delle attività di animazione in cui i soggetti
hanno la possibilità di esprimere creatività, spontaneità e fantasia. Inoltre permette, in un clima
ludico, di apprendere regole e differenza tra comportamenti accettabili e non, all’interno del
gruppo. Favorisce la nascita di relazioni in cui si sperimenta l’alleanza e la rivalità positiva.

Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.)

Riunione settimanale d’equipe: nella quale si effettua un’analisi della situazione; la
valutazione dei nodi critici e dei progressi; e vengono effettuati gli aggiornamenti del P.E.I.;

Valutazione congiunta (Ser.T. / C.T.) in itinere
Valutazione dei nodi critici e dei progressi per la definizione e/o aggiornamento del P.E.I.

Verifiche periodiche in ambienti sociali protetti
 Uscite brevi (1 giorno) monitorate da un operatore o volontario o utente in fase avanzata del
programma.
 Uscite brevi (1 giorno) senza accompagnamento, allo scopo di verificare e sostenere i
cambiamenti osservati ed avvenuti in C.T..

Verifiche in ambienti sociali non protetti
Periodi brevi (3-4 giorni) trascorsi nel contesto di origine allo scopo di verificare e sostenere i
cambiamenti osservati ed avvenuti in C.T..
6.
Staff
Il numero e le qualifiche degli operatori impegnati è superiore a quello previsto dalle normative
vigenti in materia (Dgr. 12621 del 07/04/2003, normative Regione Lombardia)
Lo staff è composto da
 personale altamente motivato
 in possesso di esperienze professionali pregresse
 con competenze specifiche nella gestione e conduzione del modulo specialistico
Le figure professionale impegnate sono:
 medico
 psicologo
 psichiatra
 operatori di supporto (educatori/operatori)
7
Altre professionalità quali atelieristi, maestri d’arte ecc.. hanno un rapporto di consulenza con il
servizio e sono utilizzate sulla base delle necessità del gruppo degli utenti.
7.
Aspetti operativi
Documenti richiesti per l’inserimento:

relazione psicosociale comprendente: anamnesi familiare/personale/tossicologica e profilo
psicologico;

situazione giuridica aggiornata;

emocromo, transaminasi, marker epatiti, sierologia VDRL e TPHA, sierologia HIV (in
caso di positività, carica virale e formula linfocitaria), Tine test, test di gravidanza;

libretto Sanitario ed eventuali esenzioni;

documenti d’identità validi.
La sede di svolgimento del programma é:

Sede di Garbagnate – 20024 Garbagnate Milanese (MI)
Tel. 02. 99026314
Fax: 02 9953588
E-mail: [email protected]
Responsabile del Programma: Dott.sa Vedana Letizia
Accreditamento: Regione Lombardia - D.g.r. n° IX/1993 del 13 luglio 2011
Contratto con ASL Provincia di Milano 1 Protocollo 135/10 del 10 marzo 2010
Area: Servizio Specialistico per Alcol e Poli-dipendenti
1.
Posti :4
Regolamento interno
Durante i colloqui che precedono l’ingresso in C.T., l’utente firmerà un contratto terapeutico in
cui si formalizza un compromesso reciproco sulle regole vigenti, metodologia da adottare, diritti e
doveri.
8
A) ORARI :
Ore
7.00
Sveglia e igiene personale
7.30
Prima Colazione
8.15
Pulizie della casa
09.00
Inizio attività
10.00
Pausa di gruppo
10.30
Ripresa delle attività
12.15
Riordino attività
12.30
Ritrovo per il pranzo
13.00
Pranzo
14.00
Ripresa attività
17.00
Riordino e fine delle attività
17.30
Igiene personale
19.00
Riordino casa
19.30
Cena
20.15
Commento giornata
20.45
Momenti educativi
22.30
Fine della giornata
L’orario è valido per tutti gli utenti; eventuali modifiche saranno valutate dall’Equipe Terapeutica
del centro
DIRITTI DEGLI UTENTI
Art. 1
Convivere in un ambiente libero da sostanze psicotrope.
9
Art. 2 Ricevere cure senza pregiudizio di razza, nazionalità, fede, appartenenza politica,
preferenze sessuali e precedenti giudiziari.
Art. 3
Essere rispettato nella propria personalità, dignità umana, salute e sicurezza.
Art. 4 Conoscere il proprio Progetto Educativo/Terapeutico Generale (P.E./ T.G.)
Individuale (P.E./ T.I.).
e quello
Art. 5 Essere correttamente informato sul regolamento interno vigente, sulle sanzioni e su
qualsiasi loro modifica.
Art . 6 Essere a conoscenza delle modalità per inoltrare reclami, lagnanze e suggerimenti
all’equipe multidisciplinare.
Art. 7
Godere della discrezione sulle informazioni come previsto dal D. L. 106/2003.
Art. 8 Interrompere la partecipazione al Programma nel momento che ritenga opportuno, sotto
propria responsabilità e firmando il documento di dimissione volontaria. Nel caso di vincoli
giuridici l’allontanamento dalla struttura potrà avvenire solo previa richiesta e autorizzazione
degli Organi preposti.
Art. 9 Poter comunicare con familiari, o propri congiunti, all’ammissione e durante il soggiorno
in comunità terapeutica, così come stabilito nel P.E./T. I., eccetto nei periodi in cui ciò non è
permesso/concesso dal regolamento interno della comunità.
Art.10 Avere consiglieri legali o, se necessario, rappresentanza legale, con spese a proprio carico.
Art. 11 Avere a disposizione un alloggio conforme alle norme vigenti in materia di prevenzione e
sicurezza.
Art. 12 Ricevere cure mediche avendo il diritto di rifiutare l’eventuale terapia prescritta.
L’equipe si riserva il diritto, soprattutto in caso di rifiuto di adesione al trattamento
farmacologico, di rinviare l’utente al Servizio Territoriale inviante o in una struttura specialistica
idonea.
DOVERI DEGLI UTENTI
Art. 1 Non introdurre, consumare e/o indurre altri al consumo di qualsiasi tipo di sostanza
stupefacente, alcol o farmaci non prescritti dal medico, sia all’interno sia all’esterno della
comunità.
10
Art. 2 Collaborare alla realizzazione dell’ispezione personale e dei propri effetti, al momento
dell’ingresso in C.T. o quando l’équipe terapeutica lo consideri necessario, per evitare
l’introduzione di sostanze e oggetti non consentiti.
Art. 3 Sottoporsi a controlli di laboratorio per la ricerca di sostanze psicotrope o alcoliche
quando l’equipe terapeutica lo ritenga opportuno.
Art. 4 Trattare con rispetto il personale della C.T., gli altri utenti ed i familiari, essendo proibita
qualsiasi manifestazione di violenza fisica o intimidazione, come pure la sottrazione di qualsiasi
proprietà altrui.
Art. 5 Rispettare le regole, gli orari e le attività, partecipare alle riunioni e a tutto ciò che è
contemplato nel programma di trattamento.
Art. 6 Comunicare all’equipe terapeutica la decisione di dimissione volontaria firmando il
documento preposto.
L’utente è tenuto a lasciare la struttura in possesso di tutti i suoi documenti ed effetti personali. In
caso contrario la C.T. non si riterrà responsabile né se ne prenderà carico.
Art. 7 Rispettare e aver cura
dell’abitabilità della C.T.
delle attrezzature del centro, e collaborare al mantenimento
Art. 8
Avere la responsabilità personale ed economica delle spese extra.
Art. 9
Rispettare il limite d’accesso a tutti i locali di uso esclusivo dell’équipe terapeutica.
Art. 10
Non eseguire tatuaggi e/o piercing, si fa altresì proibizione di effettuare disegni,
schizzi o iscrizioni che citino principi razzisti, osceni o volgari.
Art. 11
P.E./T.I.
Collaborare attivamente alla buona applicazione e realizzazione del proprio
Art. 12 Mantenere un’igiene personale e collettiva rigorosa.
Gli utenti parteciperanno alle pulizie della C.T.
Art. 13
Accettare il trasferimento ad altra struttura comunitaria per ragioni terapeutiche.
Art. 14 Non influenzare negativamente o istigare altri utenti all’abbandono del programma
terapeutico.
SPECIFICHE
1°) VISITE
Le visite sono definite dal Progetto Educativo/Terapeutico Individualizzato e saranno
regolamentate dall’équipe.
11
2°) USCITE
Le uscite sono autorizzate dall’Equipe Terapeutica del centro e definite dal Progetto
Educativo/Terapeutico Individualizzato.
3°) CHIAMATE TELEFONICHE
Le famiglie, se lo desiderano, potranno restare in contatto telefonico diretto con l’Equipe
Terapeutica fin dal momento dell’ingresso in struttura dell’utente.
Dopo il 1° mese l’utente potrà ricevere 1 telefonata dai familiari con cadenza settimanale.
Eventuali modifiche dovranno essere concordate preventivate con l’Equipe Terapeutica.
L’utente non potrà possedere ed utilizzare cellulari personali, in caso contrario, all’inserimento in
C.T. verranno depositati presso la direzione.
4°) PACCHI E CORRISPONDENZA
L’utente potrà ricevere, durante il periodo di permanenza in C.T, pacchi postali inviati dai
familiari.
I pacchi non dovranno contenere alimenti: in caso contrario, questi ultimi verranno messi a
disposizione della collettività.
All’arrivo del pacco verrà effettuato un controllo del contenuto da parte di un operatore in
presenza dell’utente destinatario.
L’utente potrà ricevere ed inviare corrispondenza, a proprie spese e senza limiti di frequenza, sin
dall’ingresso in Comunità.
La corrispondenza in arrivo sarà sottoposta al controllo degli operatori in presenza dell’utente,
ciò al fine di evitare l’introduzione di sostanze stupefacenti, denaro non registrato ecc…
L’equipe, nel caso lo ritenga necessario per motivi strettamente terapeutici, si riserva il diritto di
leggere la corrispondenza in arrivo ed in partenza in presenza dell’utente interessato.
5°) DENARO PERSONALE
Il denaro dell’utente sarà depositato nella cassaforte della C.T. con scheda di registro
entrate/uscite e sotto il controllo diretto della direzione.
Tale denaro potrà essere utilizzato per l’acquisto di effetti personali, spese di corrispondenza,
tabacco, ecc…
Gli acquisti saranno effettuati in giornate prestabilite e/o concordate. Sono esclusi gli acquisti di
alimenti.
Eventuali vaglia postali saranno ritirati dagli operatori della C.T. e registrati sulla scheda
personale dell’utente.
6°) TABACCO
E’ vietato fumare nelle camere ed in tutti gli ambienti comuni, secondo le norme vigenti.
L’acquisto del tabacco è a carico dell’utente.
L’utente viene invitato a depositare in una cassa comune il 20% del tabacco acquistato o ricevuto
nei pacchi, che verrà ridistribuito a chi ne necessita.
7°) TERAPIE FARMACOLOGICHE
Le terapie farmacologiche prescritte agli utenti dal medico della struttura e/o dal Servizio
inviante, sono a carico del S.S.N..
Qualora vi siano farmaci che non rientrano nella fascia di esenzione, saranno a carico dell’utente
e/o della famiglia.
Tutti i farmaci in possesso dell’utente al momento dell’ingresso, saranno verificati dal medico e
depositati nell’infermeria o eventualmente gettati.
12
8°) PRODOTTI DI IGIENE
I prodotti di igiene personale sono a carico dell’utente e/o della famiglia.
Nel caso di utenti indigenti, la struttura provvederà all’acquisto di tali prodotti.
9°) CONVIVENZA
É proibita qualsiasi manifestazione di violenza fisica o intimidazione verbale.
É proibito impossessarsi impropriamente di beni altrui.
É proibito vendere, ad altri utenti, i propri effetti personali, nel principio di solidarietà è
consigliabile farne dono.
É proibito avere relazioni sessuali in C.T.
La mancata osservanza delle regole e del rispetto generale della convivenza, dà luogo ad
ammonimenti verbali. L’accumulo di questi e a seconda della loro gravità possono determinare, in
base alla valutazione dell’equipe, l’orientamento presso altra struttura del territorio regionale e/o
nazionale, e/o all’espulsione.
MOTIVI D’ESPULSIONE
L’espulsione dalla struttura sarà preceduta da una comunicazione dell’Equipe Terapeutica.
Verrà data comunicazione, inoltre, alla famiglia, ai tutori e agli enti pubblici invianti.
L’espulsione potrà essere determinata dai seguenti motivi:
1°) L’introduzione, la distribuzione o l’induzione di altri utenti al consumo di qualunque tipo di
sostanza stupefacente, psicotropa o alcolica all’interno del centro o al di fuori dallo stesso.
2°) Il rifiuto ad effettuare controlli di laboratorio per la ricerca di sostanze stupefacenti o alcoliche
quando l’equipe terapeutica lo ritenga opportuno.
3°) La mancanza di rispetto nei confronti del personale della comunità e/o di altri utenti; la
manifestazione di violenza fisica o intimidatoria; eventuali furti ad altri utenti.
4°) Il possesso di qualunque tipo di arma che possa recare danno al prossimo.
5°) L’accumulo e la reiterazione di ammonimenti nel compimento di tutti gli articoli del presente
regolamento interno .
13
programma agéin
servizio residenziale pedagogico-riabilitativo
ultimo aggiornamento: Gennaio 2014
Viale Forlanini, 121
20024 Garbagnate Milanese (MI)
Tel: +39 02 99026314
Fax: +39 02 9953588
e.mail: [email protected]
web: www.dianova.it
Premessa
È ormai noto e riconosciuto il fatto che i problemi correlati con l’uso e l’abuso di
oppiacei (come sostanza di riferimento primaria) possono difficilmente essere affrontati
con trattamenti basati su un unico approccio. La tossicodipendenza infatti, è da
considerarsi come un fenomeno complesso, con molte sfaccettature, che nasconde un
disagio psicologico, sociale, familiare e non ultimo biologico.
La complessità del fenomeno comporta conseguentemente una complessità nella
risposta terapeutica. E’ sempre più accettata oggi l’idea della necessità di integrare gli
interventi per rispondere alle varie implicazioni, mediche, psicologiche, sociali appunto,
che la dipendenza mette in gioco. Si parla a questo proposito di équipe multidisciplinari,
all’interno delle quali varie figure professionali operino in maniera integrata, per
rispondere alle necessità di un paziente complesso come quello tossicodipendente. A
questo proposito la Comunità terapeutica residenziale, fornisce un servizio che
comprende al suo interno tutti questi elementi e che può effettuare una presa in carico
del soggetto tossicodipendente dalla fase della disintossicazione , a quella riabilitazione
per concludersi con un rientro della persona nel territorio.
E’
infatti
fondamentale
intervenire
a
più
livelli
per
favorire
l’accesso
del
tossicodipendente ad un trattamento riabilitativo, sia in una fase di emergenza come
quella legata all’intossicazione e dove la motivazione ad un cambiamento nello stile di
vita è ancora scarsa , sia nella fase successiva alla disintossicazione, quando il soggetto
ha sviluppato una motivazione sufficiente per affrontare un percorso terapeutico più
globale , sia in una fase di reinserimento e di svincolo dalla struttura stessa.
L’offerta di una fase iniziale di disintossicazione trova la sua ragion d’essere nella
constatazione che questo servizio permette di ridurre, anche fino a zero, il ricorso da
parte del soggetto ad oppiacei illegali, come pure il rischio di peggioramento della
salute fisica o di morte e di aumentare le possibilità di una vita più regolare nel
soggetto. Non ultimo questa prima parte è spesso propedeutica per il proseguimento
nel percorso terapeutico di riabilitazione in comunità terapeutica, che invece offre la
possibilità di un contesto centrato sulla “comunità” (De Leon, 2002), che può sviluppare
una riflessione del soggetto sulle sue vicende e sul suo futuro e che, tramite il sostegno
di operatori e “pari”, può sviluppare potenzialità nuove nel paziente. E’ poi
fondamentale offrire una fase finale del trattamento residenziale organizzata per un
rientro del soggetto nel tessuto sociale, che definiamo “fase di svincolo” in cui il
soggetto si prepara all’uscita dal programma terapeutico, al rientro nel tessuto sociale e
lavorativo, momento delicato che necessita di interventi specifici.
L’Associazione Dianova Onlus, in quanto sistema terapeutico, può fornire questo ampio
ventaglio di risposte, attraverso varie figure professionali qualificate ( operatori di
comunità, educatori professionali, psicologi, medici, assistenti sociali) e attraverso le
potenzialità insite nella vita stessa in Comunità terapeutica, dove il contesto ed il
gruppo fornisce un contenimento ed uno stimolo nei vari momenti critici del percorso
stesso.
Date queste premesse il percorso che offriamo è per coloro che necessitano di un
trattamento riabilitativo in comunità terapeutica.
Introduzione
L’Associazione Dianova Onlus propone, a coloro che desiderano interrompere il
consumo di droghe ed il conseguente
stile di vita ad esse associato, un approccio
educativo attraverso un programma pedagogico riabilitativo di tipo residenziale.
Le nostre premesse considerano la tossicodipendenza come il sintomo di un malessere
più generale dell’individuo che la manifesta, disagio che deve essere capito ed
affrontato per emanciparsi dalla dipendenza stessa.
La fase di disassuefazione dalle sostanze d’abuso è dunque solo il primo dei gradini che
apre la possibilità, per chi abbia una motivazione in tal senso, di affrontare un lavoro
che vada oltre il sintomo e che permetta di elaborare il senso del proprio disagio con
strumenti educativi e psicologici .
La finalità del programma è dunque quella di aiutare il tossicodipendente a capire che
la sostanza che usa per trovare sollievo, e che lui crede lo aiuterà, non è la giusta
soluzione, che c’è differenza fra guarigione e sollievo sintomatico. E’ dunque importante
sviluppare un lavoro terapeutico focalizzato sulla funzione del sintomo, ricercando
collegamenti fra la storia personale e familiare della persona e l’insorgenza e sviluppo
dei disturbi psichici e comportamentali.
La domanda di aiuto deve essere riformulata in “richiesta di trattamento”
Il trattamento è specifico per utenti definiti nei criteri di inclusione e si basa su:

residenzialità, intesa come l’offerta di un ambiente protetto per un tempo
determinato, un gruppo di pari con gli stessi obiettivi da raggiungere, un insieme
guidato di attività e di responsabilità che sollecitano il soggetto sia alla ricostruzione
di un ordine interno-esterno, sia al confronto su aspetti legati al rapporto con l’altro,
con l’organizzazione e con le regole (la “Comunità come metodo”, concetto
sviluppato da George De Leon).

interventi esplicitamente terapeutici come i gruppi su base educativa ed i colloqui
individuali

un percorso evolutivo in cui l’esperienza vissuta è centrale nel processo di
apprendimento, intendendo con questo che quanto si apprende a livello cognitivo
deve essere tradotto nella pratica quotidiana ed a livello comportamentale con il
gruppo dei pari, gli operatori ed il contesto. La conoscenza di Sé, dei propri
meccanismi di difesa, delle proprie difficoltà relazionali e delle proprie potenzialità,
consente di apprendere modalità nuove di comportamento che facilitano la crescita
personale del soggetto verso l’emancipazione dalle sostanze e verso una possibile
autonomia .
Obiettivi generali
Gli obiettivi del programma pedagogico riabilitavo sono quelli di accogliere persone con
problemi di dipendenza da sostanze e di favorire per questi un cambiamento della
condizione tossicomanica che verte verso il superamento della stessa . Detto
cambiamento è raggiungibile in un contesto come quello della comunità terapeutica e
attraverso un percorso che privilegia un approccio educativo basato su un
apprendimento quotidiano delle proprie risorse e limiti sia interne che esterne.
L’obiettivo è dunque quello di fornire un’opportunità concreta a coloro che intendono
cambiare la propria condizione di dipendenza da sostanze e di favorirne con tutti i mezzi
l’inclusione sociale e lavorativa.
Obiettivi specifici
Sono considerati obiettivi specifici
 cessare l’uso di sostanze d’abuso e
consolidamento della motivazione al
cambiamento;
 abbandonare comportamenti a rischio e delinquenziali;
 assumere coerentemente le responsabilità che il programma terapeutico prevede

partecipare alle attività della comunità in modo attivo e prendersi cura di sé
 acquisire una capacità di lettura dei propri comportamenti in genere e di quelli a
rischio in particolare
 acquisire capacità progettuali relativamente all’area lavorativa
Sono individuati i seguenti indicatori di esito del programma:

completamento del programma (indicatore di processo);
 assenza di ricadute (risultato di esito);
Target
Il programma pedagogico è rivolto a quei soggetti che hanno già superato la
dipendenza fisica dalle sostanze, sia attraverso un percorso di disassuefazione
residenziale nei nostri Centri, sia autonomamente e che desiderano affrontare un
percorso di svincolo psico-affettivo dalle sostanze,
Possono essere ammessi al programma utenti tossicodipendenti di maggiore età,
ambosessi, con sostanza di riferimento primaria eroina e simili,.
Non sono ammessi pazienti con patologie psichiatriche gravi, evidenziate e
diagnosticate al momento del contatto con il SerT.
E’ possibile accedere al programma pedagogico residenziale direttamente dall’esterno,
concordato con il servizio inviante.
Criteri di inclusione ed esclusione
Sono ammessi
 Ambosessi
 Di maggiore età
 Dipendente da sostanze prevalentemente eroinomani e cocainomani
Sono esclusi
 I minori di anni diciotto
 Soggetti con grave dipendenza alcolica
 Soggetti con grave diagnosi psichiatrica antecedente
 Soggetti con gravi problemi medici
Fasi e strumenti
Il percorso che proponiamo ha una durata media prevista di 12 mesi ed è suddiviso in
due parti successive:

accoglienza ed adattamento alla comunità terapeutica

fase centrale del trattamento
Nella fase di accoglienza che dura in media 4 mesi, il lavoro si concentra
sull’adattamento del soggetto alla vita nel contesto della comunità e dunque
nell’accettazione delle regole di comportamento previste dalla Comunità stessa. Il livello
di apprendimento possibile in questa fase è di solito quello in cui il tossicodipendente
riconosce come problematico il proprio comportamento rispetto alle sostanze, ricerca
qualche soluzione concentrandosi prevalentemente sul sintomo senza pensare di dover
cambiare altri aspetti del suo comportamento, per cui il sistema complessivo rimane
inalterato. I risultati e gli effetti prodotti da un lavoro a questo livello (raggiungimento
dell’astinenza dalla sostanza di abuso) vanno mantenuti e amplificati, poiché pongono i
presupposti per un successivo lavoro di evoluzione personale
In questa fase dunque, la persona verrà aiutata a trovare alternative al comportamento
tossicomanico e ad integrarsi sia individualmente che all’interno del gruppo che fungerà
da specchio e da sostegno.
In questa fase poi il soggetto avrà la possibilità di mettere meglio a fuoco la sua
motivazione al cambiamento e decidere con maggiore ponderazione e consapevolezza
la prosecuzione del suo percorso. A questo scopo la persona farà colloqui individuali con
gli operatori e parteciperà ai momenti educativi, condotti dall’operatore.
Nei centri terapeutici, l’operatore e l’utente rappresentano la comunità stessa, composta
da professionisti di differenti origini adeguatamente formati che hanno la funzione di
modello, cioè di persone il cui atteggiamento e comportamento rappresentano uno
stimolo ed una guida per i nuovi arrivati. L’influenza del gruppo dei pari inoltre, ha
sicuramente un ruolo determinante nel successo della riabilitazione. Un aspetto
importante è dunque quello di sviluppare la capacità di ricevere cure ma anche quello di
fornire cure, accogliendo i nuovi arrivati, accompagnandoli nei primi giorni, sforzandosi
di uscire da un ottica autocentrata per imparare l’ascolto e la comprensione costanti.
Questo apprendimento della solidarietà costituisce un modello terapeutico unico e
dinamico nel quale il tossicodipendente che aiuta diviene non solo l’artefice della propria
riabilitazione, ma anche della riabilitazione dei nuovi arrivati.
Nella fase centrale il soggetto, che ha ormai consolidato la sua motivazione ed il suo
rapporto di fiducia con la comunità, può affrontare in modo più approfondito le
tematiche relazionali che sottendono la tossicodipendenza, imparando dunque a
riconoscere le proprie emozioni in modo maturo ed equilibrato, senza ricorrere ai vecchi
comportamenti.
In questa fase il soggetto modifica le regole della propria vita, la propria organizzazione
ed in parte modifica anche le relazioni con gli altri. Il processo va verso l’individuazione
e la responsabilizzazione.
Il soggetto è sollecitato a raccontare la propria storia, una sorta di autobiografia in cui
si creano connessioni tra gli eventi passati e presenti, alla ricerca di un filo conduttore
che renda comprensibile il comportamento deviante. L’attenzione rimane comunque
focalizzata sul presente, sulla possibilità per l’utente di mettere in atto, “nel qui ed ora”,
nuovi comportamenti nella relazione con l’altro e rispetto alle responsabilità (principio di
realtà).
Particolare attenzione verrà rivolta alla storia dell’individuo all’interno della sua famiglia
ed a questo proposito i familiari rappresentano un ulteriore risorsa con cui confrontarsi.
Oltre a ciò in questa fase il soggetto inizia a proiettarsi nel futuro, attraverso una
progettazione che sia congrua con le reali capacità del soggetto.
Strumenti:

Interviste strutturate per la valutazione/assessment pre – post trattamento con
EuropASI

colloqui individuali;

Progetto Educativo individualizzato (P.E.I.)

Attività educative;
a) laboratori protetti
b) attività espressive
c) animazione
d) attività ludiche

gruppi educativi/pedagogici;

responsabilità;
a) igiene personale
b) igiene dell’ambiente dove vive

colloqui con i familiari;

verifiche periodiche in ambienti sociali non protetti;

Riunione settimanale d’equipe;

Valutazione congiunta (Ser.T. / C.T.) in itinere
Valutazione: tempi, strumenti, indicatori
Il programma pedagogico può durare al massimo 36 mesi e si appoggia ad un sistema
di valutazione interna/esterna di esito e di processo che utilizzerà tests in entrata e in
uscita. Tra i tests, verranno utilizzati anche quelli relativi alla soddisfazione dell’utente.
Sono individuati come indicatori di processo:
 il completamento del programma terapeutico;
 il rispetto sostanziale della durata delle fasi del trattamento;
 la soddisfazione dell’utente.
Sono considerati indicatori di esito:
 astinenza dall’uso di alcol e sostanze illegali (al follow-up)

miglioramento delle dinamiche familiari
 miglioramento generale del quadro clinico
Nella fase di accoglienza un ulteriore strumento di valutazione è l’osservazione diretta
dell’utente e la raccolta di informazioni durante i colloqui, registrati nell’apposita cartella
clinica
Nella fase centrale l’osservazione si estende e approfondisce con i colloqui individuali e
familiari , gruppi educativi/pedagogici, attività educative e visite mediche.
Gli strumenti che verranno utilizzati per la valutazione sono:

Osservazione diretta del comportamento da parte degli operatori
 EuropASI all’ingresso ed all’uscita
Fase di motivazione ed invio al programma
La persona può accedere a questo trattamento sia provenendo da altri Servizi e dopo
aver contattato il suo Ser.t di riferimento, sia dal programma di detossicazione
residenziale. Nel primo caso saranno necessari alcuni colloqui per conoscere l’utente ed
il nucleo familiare di riferimento, raccogliere l’anamnesi individuale e familiare,
approfondire il livello di motivazione e preparare un progetto educativo condiviso anche
con il servizio inviante, che sarà parte attiva anche durante il percorso residenziale del
soggetto. Per ogni nuovo utente verrà aperta una cartella personale con tutte le
informazioni
anamnestiche e che seguirà il soggetto per l’intero percorso, con gli
aggiornamenti successivi.
Durante questa fase il soggetto ed i familiari di riferimento, verranno informati
dettagliatamente sulle modalità di svolgimento del programma, sulla sua durata, sui
diritti e sui doveri che si assumono accettando di aderirvi.
I colloqui che si effettuano per la preparazione all’ingresso nel programma hanno, oltre
ad una finalità di ridefinizione della domanda, quella di motivare il soggetto verso il
programma terapeutico.
1.
Regolamento interno
Durante i colloqui che precedono l’ingresso in C.T., l’utente firmerà un contratto terapeutico in
cui si formalizza un compromesso reciproco sulle regole vigenti, metodologia da adottare, diritti
e doveri.
A) ORARI :
Ore
7.00
Sveglia e igiene personale
7.30
Prima Colazione
8.15
Pulizie della casa
09.00
Inizio attività
10.00
Pausa di gruppo
10.30
Ripresa delle attività
12.15
Riordino attività
12.30
Ritrovo per il pranzo
13.00
Pranzo
14.00
Ripresa attività
17.00
Riordino e fine delle attività
17.30
Igiene personale
19.00
Riordino casa
19.30
Cena
20.15
Commento giornata
20.45
Momenti educativi
22.30
Fine della giornata
L’orario è valido per tutti gli utenti; eventuali modifiche saranno valutate dall’Equipe
Terapeutica del centro
DIRITTI DEGLI UTENTI
Art. 1
Convivere in un ambiente libero da sostanze psicotrope.
Art. 2 Ricevere cure senza pregiudizio di razza, nazionalità, fede, appartenenza politica,
preferenze sessuali e precedenti giudiziari.
Art. 3
Essere rispettato nella propria personalità, dignità umana, salute e sicurezza.
Art. 4 Conoscere il proprio Progetto Educativo/Terapeutico Generale (P.E./ T.G.) e quello
Individuale (P.E./ T.I.).
Art. 5 Essere correttamente informato sul regolamento interno vigente, sulle sanzioni e su
qualsiasi loro modifica.
Art . 6 Essere a conoscenza delle modalità per inoltrare reclami, lagnanze e suggerimenti
all’equipe multidisciplinare.
Art. 7
Godere della discrezione sulle informazioni come previsto dal D. L. 106/2003.
Art. 8 Interrompere la partecipazione al Programma nel momento che ritenga opportuno,
sotto propria responsabilità e firmando il documento di dimissione volontaria. Nel caso di
vincoli giuridici l’allontanamento dalla struttura potrà avvenire solo previa richiesta e
autorizzazione degli Organi preposti.
Art. 9 Poter comunicare con familiari, o propri congiunti, all’ammissione e durante il
soggiorno in comunità terapeutica, così come stabilito nel P.E./T. I., eccetto nei periodi in
cui ciò non è permesso/concesso dal regolamento interno della comunità.
Art.10 Avere consiglieri legali o, se necessario, rappresentanza legale, con spese a proprio
carico.
Art. 11
Avere a disposizione un alloggio conforme alle norme vigenti in materia di
prevenzione e sicurezza.
Art. 12
Ricevere cure mediche avendo il diritto di rifiutare l’eventuale terapia
prescritta.
L’equipe si riserva il diritto, soprattutto in caso di rifiuto di adesione al trattamento
farmacologico, di rinviare l’utente al Servizio Territoriale inviante o in una struttura
specialistica idonea.
DOVERI DEGLI UTENTI
Art. 1 Non introdurre, consumare e/o indurre altri al consumo di qualsiasi tipo di sostanza
stupefacente, alcol o farmaci non prescritti dal medico, sia all’interno sia all’esterno della
comunità.
Art. 2 Collaborare alla realizzazione dell’ispezione personale e dei propri effetti, al
momento dell’ingresso in C.T. o quando l’équipe terapeutica lo consideri necessario, per
evitare l’introduzione di sostanze e oggetti non consentiti.
Art. 3 Sottoporsi a controlli di laboratorio per la ricerca di sostanze psicotrope o alcoliche
quando l’equipe terapeutica lo ritenga opportuno.
Art. 4 Trattare con rispetto il personale della C.T., gli altri utenti ed i familiari, essendo
proibita qualsiasi manifestazione di violenza fisica o intimidazione, come pure la
sottrazione di qualsiasi proprietà altrui.
Art. 5 Rispettare le regole, gli orari e le attività, partecipare alle riunioni e a tutto ciò che è
contemplato nel programma di trattamento.
Art. 6 Comunicare all’equipe terapeutica la decisione di dimissione volontaria firmando il
documento preposto.
L’utente è tenuto a lasciare la struttura in possesso di tutti i suoi documenti ed effetti
personali. In caso contrario la C.T. non si riterrà responsabile né se ne prenderà carico.
Art. 7 Rispettare e aver cura delle attrezzature del centro, e collaborare al mantenimento
dell’abitabilità della C.T.
Art. 8
Avere la responsabilità personale ed economica delle spese extra.
Art. 9
Rispettare il limite d’accesso a tutti i locali di uso esclusivo dell’équipe
terapeutica.
Art. 10
Non eseguire tatuaggi e/o piercing, si fa altresì proibizione di effettuare
disegni, schizzi o iscrizioni che citino principi razzisti, osceni o volgari.
Art. 11
P.E./T.I.
Collaborare attivamente alla buona applicazione e realizzazione del proprio
Art. 12
Mantenere un’igiene personale e collettiva rigorosa.
Gli utenti parteciperanno alle pulizie della C.T.
Art. 13
terapeutiche.
Accettare il trasferimento ad altra struttura comunitaria per ragioni
Art. 14
Non influenzare negativamente o istigare altri utenti all’abbandono del
programma terapeutico.
SPECIFICHE
1°) VISITE
Le visite sono definite dal Progetto Educativo/Terapeutico Individualizzato e saranno
regolamentate dall’équipe.
2°) USCITE
Le uscite sono autorizzate dall’Equipe Terapeutica del centro e definite dal Progetto
Educativo/Terapeutico Individualizzato.
3°) CHIAMATE TELEFONICHE
Le famiglie, se lo desiderano, potranno restare in contatto telefonico diretto con l’Equipe
Terapeutica fin dal momento dell’ingresso in struttura dell’utente.
Dopo il 1° mese l’utente potrà ricevere 1 telefonata dai familiari con cadenza settimanale.
Eventuali modifiche dovranno essere concordate preventivate con l’Equipe Terapeutica.
L’utente non potrà possedere ed utilizzare cellulari personali, in caso contrario,
all’inserimento in C.T. verranno depositati presso la direzione.
4°) PACCHI E CORRISPONDENZA
L’utente potrà ricevere, durante il periodo di permanenza in C.T, pacchi postali inviati dai
familiari.
I pacchi non dovranno contenere alimenti: in caso contrario, questi ultimi verranno messi a
disposizione della collettività.
All’arrivo del pacco verrà effettuato un controllo del contenuto da parte di un operatore in
presenza dell’utente destinatario.
L’utente potrà ricevere ed inviare corrispondenza, a proprie spese e senza limiti di
frequenza, sin dall’ingresso in Comunità.
La corrispondenza in arrivo sarà sottoposta al controllo degli operatori in presenza
dell’utente, ciò al fine di evitare l’introduzione di sostanze stupefacenti, denaro non
registrato ecc…
L’equipe, nel caso lo ritenga necessario per motivi strettamente terapeutici, si riserva il
diritto di leggere la corrispondenza in arrivo ed in partenza in presenza dell’utente
interessato.
5°) DENARO PERSONALE
Il denaro dell’utente sarà depositato nella cassaforte della C.T. con scheda di registro
entrate/uscite e sotto il controllo diretto della direzione.
Tale denaro potrà essere utilizzato per l’acquisto di effetti personali, spese di
corrispondenza, tabacco, ecc…
Gli acquisti saranno effettuati in giornate prestabilite e/o concordate. Sono esclusi gli
acquisti di alimenti.
Eventuali vaglia postali saranno ritirati dagli operatori della C.T. e registrati sulla scheda
personale dell’utente.
6°) TABACCO
E’ vietato fumare nelle camere ed in tutti gli ambienti comuni, secondo le norme vigenti.
L’acquisto del tabacco è a carico dell’utente.
L’utente viene invitato a depositare in una cassa comune il 20% del tabacco acquistato o
ricevuto nei pacchi, che verrà ridistribuito a chi ne necessita.
7°) TERAPIE FARMACOLOGICHE
Le terapie farmacologiche prescritte agli utenti dal medico della struttura e/o dal Servizio
inviante, sono a carico del S.S.N..
Qualora vi siano farmaci che non rientrano nella fascia di esenzione, saranno a carico
dell’utente e/o della famiglia.
Tutti i farmaci in possesso dell’utente al momento dell’ingresso, saranno verificati dal
medico e depositati nell’infermeria o eventualmente gettati.
8°) PRODOTTI DI IGIENE
I prodotti di igiene personale sono a carico dell’utente e/o della famiglia.
Nel caso di utenti indigenti, la struttura provvederà all’acquisto di tali prodotti.
9°) CONVIVENZA
É proibita qualsiasi manifestazione di violenza fisica o intimidazione verbale.
É proibito impossessarsi impropriamente di beni altrui.
É proibito vendere, ad altri utenti, i propri effetti personali, nel principio di solidarietà è
consigliabile farne dono.
É proibito avere relazioni sessuali in C.T.
La mancata osservanza delle regole e del rispetto generale della convivenza, dà luogo ad
ammonimenti verbali. L’accumulo di questi e a seconda della loro gravità possono
determinare, in base alla valutazione dell’equipe, l’orientamento presso altra struttura del
territorio regionale e/o nazionale, e/o all’espulsione.
MOTIVI D’ESPULSIONE
L’espulsione dalla struttura sarà preceduta da una comunicazione dell’Equipe
Terapeutica.
Verrà data comunicazione, inoltre, alla famiglia, ai tutori e agli enti pubblici invianti.
L’espulsione potrà essere determinata dai seguenti motivi:
1°) L’introduzione, la distribuzione o l’induzione di altri utenti al consumo di qualunque
tipo di sostanza stupefacente, psicotropa o alcolica all’interno del centro o al di fuori dallo
stesso.
2°) Il rifiuto ad effettuare controlli di laboratorio per la ricerca di sostanze stupefacenti o
alcoliche quando l’equipe terapeutica lo ritenga opportuno.
3°) La mancanza di rispetto nei confronti del personale della comunità e/o di altri utenti; la
manifestazione di violenza fisica o intimidatoria; eventuali furti ad altri utenti.
4°) Il possesso di qualunque tipo di arma che possa recare danno al prossimo.
5°) L’accumulo e la reiterazione di ammonimenti nel compimento di tutti gli articoli del
presente regolamento interno .
Aspetti operativi
I documenti richiesti:
 Relazione psicosociale comprendente: anamnesi familiare/personale/tossicologica;
diagnosi psicologica (in particolare tipo di personalità, grave patologia tossicomania,
altri disturbi dell’umore, dell’ansia, sessuali, ecc.)
 Emocromo, transaminasi, marker epatiti, sierologia VDRL e TPHA, sierologia HIV (in
caso di positività, carica virale e formula linfocitaria), Tine test, test di gravidanza;
 Libretto Sanitario ed eventuali esenzioni
 Documenti personali validi
Sede di Garbagnate M.se (MI) – V.le Forlanini, 121 – 20024 Garbagnate M.se (MI)
Tel. 02 99026314
Fax 02 9953588
E-mail: [email protected]
Accreditamento: Regione Lombardia – D.g.r. n° IX/1993 del 13 luglio 2011
Area: Pedagogica riabilitativa
Posti accreditati: 26
Contratto con ASL Prov. di Milano1 protocollo 135/10 del 10 marzo 2010
Per contatti relativi agli ingressi:
Letizia Vedana
Tel: 02 99026314
Fax: 02 9953588
Cell.: 335.7737693
e.mail: [email protected]
Responsabile della comunità: CARRINO Giovanni
Numero cell.:
335.7739547
Numero tel.:
02.99026314
Numero fax.:
02.9953588
E-mail: [email protected]
programma so-stare
servizio residenziale di pronta accoglienza
ultimo aggiornamento: Gennaio 2014
Viale Forlanini, 121
20024 Garbagnate Milanese (MI)
Tel: +39 02 99026314
Fax: +39 02 9953588
e.mail: [email protected]
web: www.dianova.it
Premessa
Dall’analisi della letteratura e dell’esperienza fino ad oggi realizzata, appare evidente
che i problemi correlati con l’uso e l’abuso di sostanze psicotrope possono difficilmente
essere affrontati con trattamenti basati su un unico approccio. L’addiction infatti, è da
considerarsi come un fenomeno complesso, con molte sfaccettature, che coinvolge le
sfere psicologica, sociale, familiare e non ultimo biologica.
La complessità del fenomeno comporta conseguentemente un’articolazione della
risposta terapeutica. E’ sempre più palese oggi la necessità di integrare gli interventi per
rispondere alle varie implicazioni, mediche, psicologiche, sociali appunto, che la
dipendenza mette in gioco. Si parla a questo proposito di équipe multidisciplinari,
all’interno delle quali varie figure professionali operano in maniera integrata, per
rispondere alle complessità dei bisogni del paziente dipendente da sostanze. A questo
proposito la Comunità terapeutica residenziale, fornisce un servizio che comprende al
suo interno tutti questi elementi e che può effettuare una presa in carico del soggetto
tossicodipendente nella sua globalità: dalla fase della disintossicazione, a quella della
riabilitazione, per terminare con il reinserimento socio-lavorativo della persona nel
territorio.
È
infatti
fondamentale
intervenire
a
più
livelli
per
favorire
l’accesso
del
tossicodipendente ad un trattamento riabilitativo: iniziando dalla fase di emergenza,
determinata dall’intossicazione, dove la motivazione al cambiamento dello stile di vita è
limitata all’emergenza e può quindi essere strumentale; alla fase successiva quando il
soggetto ha sviluppato una motivazione sufficiente per affrontare un percorso
terapeutico che metta in discussione la sua globalità, concludendo con la fase di
reinserimento e di svincolo dalla struttura stessa.
Un programma di disintossicazione permette, quindi, di ridurre, fino ad eliminare, alcuni
rischi reali, come la compromissione del soggetto dal punto di vista fisico, relazionale e
sociale; esso incrementa, dunque, le possibilità di una vita più regolare della persona.
Inoltre questa prima fase è spesso propedeutica al proseguimento del percorso
terapeutico di riabilitazione in comunità; essa può incentivare una riflessione del
soggetto sulle proprie vicende personali e sul suo futuro. Tramite il sostegno di
operatori e “pari” il paziente può inoltre sviluppare nuove potenzialità.
Dopo un’analisi incrociata tra le risorse interne della nostra Associazione e le richieste
del contesto esterno alla Comunità si è giunti alle seguenti conclusioni:

per operare in modo efficace dobbiamo integrare la nostra offerta con le altre
risorse presenti sul territorio;

occorre creare servizi con soglie di accesso differenziate per supportare le famiglie
che oggi sono sempre più in difficoltà nel sostenere il componente del proprio
nucleo familiare che deve raggiungere l’astinenza da sostanze;

i servizi che ad oggi riteniamo necessari
sono strutture residenziali in cui il
trattamento farmacologico è parte fondamentale ed integrante per aiutare l’utente
ad intraprendere un percorso di cambiamento che lo porti a maturare la scelta di un
percorso terapeutico più globale.
Il Servizio offerto si basa su tre pilastri fondamentali, importanti per definire un
approccio integrato:
la possibilità di alleviare i problemi fisici legati all’uso e all’abuso di sostanze che si
realizza anche attraverso l’utilizzo di farmaci sostitutivi e terapie di supporto
appositamente studiate per ogni soggetto in base alla sua anamnesi clinica;
residenzialità intesa come l’offerta di un ambiente protetto per un tempo determinato;
un gruppo di pari con i quali condividere gli stessi obiettivi; un insieme di attività
educative e di momenti pedagogici che sollecitano il soggetto alla ricostruzione di un
ordine interno-esterno, e al confronto su aspetti legati al rapporto con l’altro, con
l’organizzazione e con le regole (la “Comunità come metodo”, concetto sviluppato da
George De Leon);
interventi terapeutici, quali i gruppi educativi ed i colloqui individuali. Essi serviranno sia
per fornire sostegno al soggetto nel delicato momento dell’abbandono delle sostanze,
sia per far sorgere ed incrementare la motivazione dello stesso verso il cambiamento.
Obiettivi generali
L’obiettivo generale è quello di fornire un servizio di pronta accoglienza in un contesto
terapeutico protetto, all’interno del quale promuovere un processo di motivazione al
cambiamento.
Gli obiettivi di questa fase del lavoro saranno: l’adattamento del soggetto alla vita
comunitaria, e dunque l’accettazione delle regole di comportamento previste dalla
Comunità stessa; la problematizzazione del comportamento di addiction al fine di
generare una motivazione al cambiamento.
Tale proposta rappresenta quindi, per gli utenti non in grado di raggiungere l’astinenza,
la possibilità di ricevere tutte le cure mediche necessarie, come avverrebbe in una
disintossicazione ospedaliera. Essa offe inoltre, all’utente, la possibilità di distanziarsi dal
proprio contesto socio-culturale, a volte determinante nelle ricadute; e permette, infine,
di riflettere sulla propria condizione generale, in modo da poter maturare la scelta di
proseguire un percorso terapeutico, nel quale assumere un ruolo attivo.
Obiettivi specifici
 Abbassare il rischio di overdose;
 Consentire un lavoro di prevenzione e monitoraggio delle malattie correlate;
 Favorire l’assunzione regolare delle terapie farmacologiche;
 Favorire il miglioramento delle condizioni di vita e delle abitudini comportamentali;
 Permettere al soggetto di distanziarsi dal proprio contesto socio-culturale;
 Valutare lo stato di salute generale, incluso patologie infettive;
 Effettuare l’osservazione della persona al fine di stilare una diagnosi complessiva;
 Identificare e impostare un programma complessivo;
 Possibilità di inviare e accompagnare il soggetto verso percorsi strutturati idonei alle
sue esigenze (Cps, Ser.t, altre tipologie di comunità, Nil, FSE, ecc).
Gli indicatori di esito che verranno considerati sono:

il completamento della fase;

l’assenza della sintomatologia astinenziale;

l’aumento della motivazione ad intraprendere un percorso successivo.
A chi si rivolge
 soggetti di maggiore età, di ambo i sessi, per i quali è necessario un veloce
inserimento in un contesto residenziale;
 soggetti dipendenti non in grado di raggiungere l’astinenza;
 soggetti dipendenti da sostanze con elevato rischio di overdose;
 soggetti dipendenti da sostanze i cui riferimenti familiari e/o sociali sono
temporaneamente o definitivamente assenti;
 soggetti dipendenti da sostanze con una motivazione al cambiamento ancora fragile.
Come si accede
L’accesso può essere immediato e non è selezionato: restando validi i requisiti previsti
dall’accreditamento della struttura.
L’avvio al trattamento deve essere concordato assieme al Servizio segnalante, con il
quale vengono concordate le procedure d’inserimento più funzionale alle specifiche
soggettive del soggetto, oltre agli obiettivi e ai tempi di realizzazione.
Numero di utenti ammessi
Il modulo prevede un numero massimo di 8 utenti.
Tempi
Il tempo di permanenza è di tre mesi, ad eccezione di casi specifici.
Criteri di ammissione ed esclusione
Sono ammessi:
 Ambosessi
 di maggiore età
 poliassuntori
Sono esclusi
 I minori di anni diciotto
 Soggetti con grave diagnosi psichiatrica antecedente
 Soggetti con gravi problemi medici
Metodologia e strumenti di lavoro
All’avvio del trattamento il soggetto sottoscrive un “contratto terapeutico” con il quale
s’impegna, oltre a rispettare le regole di convivenza, a partecipare alle attività
terapeutiche-educative presenti nel centro.
Nella quotidianità, infatti, il soggetto usufruirà di differenti strumenti terapeutici, che lo
coinvolgeranno sia nella dimensione individuale sia di gruppo. Tali strumenti hanno
quali obiettivi: la cura della propria dimensione fisica, il raggiungimento di uno stato di
consapevolezza rispetto al sé, l’attenzione del proprio spazio; la percezione dell’altro, il
confronto e la collaborazione; la gestione del tempo.
Vi saranno quindi:
 gruppi di prevenzione : finalizzati all’informazione sanitaria e legale;
 colloqui motivazionali: il cui scopo sarà sostenere il soggetto nella costruzione della
relazione terapeutica, necessaria al fine di maturare la decisione di effettuare un
processo di cambiamento del proprio modo di pensare l’addiction (Miller e Rollnick,
1991);
 gruppi educativi: attraverso i quali il soggetto impara a relazionarsi con i pari, a
rispettare le regole di convivenza e a confrontarsi rispetto ai propri comportamenti. I
feedback ricevuti dai componenti del gruppo permettono al soggetto di prendere
consapevolezza degli atteggiamenti disfunzionali, e di ricercare comportamenti
alternativi;
 colloqui clinici: colloqui condotti da un medico per il monitoraggio dello stato di
salute fisica dell’utente. Tali colloqui sono fondamentali per monitorare lo scalaggio
dei farmaci sostitutivi, dei medicinali e degli psicofarmaci, nonché per effettuare
ulteriori approfondimenti diagnostici in caso di dubbia patologia psichiatrica in atto;
 colloqui psicodiagnostici: permettono di effettuare una diagnosi clinica sia attraverso
il materiale ricavato dai colloqui sia attraverso la somministrazione di specifici
strumenti psicodiagnostici, di agile somministrazione, utili per lo screening della
sintomatologia psicopatologica;
 counseling psicologico: inteso come sostegno individuale;
 osservazione partecipata: dei diversi momenti della quotidianità, del comportamento
relazionale con gli operatori e con i pari, nei momenti di confronto di gruppo.
Strumenti di valutazione psicodiagnostica e monitoraggio
Gli strumenti utilizzati per la valutazione psicodiagnostica e il monitoraggio costituiscono
elementi
fondamentali
dell’intervento.
Raccolgono
informazioni
necessarie
per
descrivere scientificamente la condizione psicopatologica del paziente, al fine di
garantire un trattamento personalizzato: la diagnosi infatti, ha sia una valenza
conoscitiva, sia una valenza operativa (La valutazione nel trattamento delle dipendenze
– FrancoAngeli, 2003).
Gli strumenti utilizzati sono:
a. EuropASI – Addiction Severity Index di Mclellan (Mclellan et al., 1980). È
un’intervista semi-strutturata, articolata in sette sezioni (medica, lavorativa, uso di alcol,
uso di sostanze, legale, familiare sociale, psichica), che permette di misurare la
compromissione del paziente in diverse aree, delineando un profilo di gravità delle sue
condizioni, sia all’ingresso del trattamento, sia al follow-up.
b. MAC - Motivazione al Cambiamento - a cura di Spiller e Guelfi (Spiller e Guelfi,
1998). È uno strumento in grado di valutare la motivazione del soggetto al
cambiamento. Esso ci fornisce sia un profilo della disponibilità del soggetto al
cambiamento, attraverso la collocazione all’interno di quattro stadi, sia la stima degli
aspetti dinamici della motivazione: autoefficacia e frattura interiore.
c. SCL-90-R – Symptom Check List di Derogatis (Derogatis et al., 1994; 1997). È un
test in grado di fornire indicazioni sul distress psicopatologico del paziente.
f. Progetto terapeutico individualizzato (PTI): è uno strumento che permettere
una raccolta anamnestica dei dati di ogni utente, costantemente aggiornato nell’arco di
tempo in cui il soggetto è presente al centro. In esso sono indicati gli obiettivi da
perseguire e gli strumenti da utilizzare, i tempi di attuazione, l’operatore di riferimento e
le persone esterne alla struttura coinvolte nel processo di cambiamento. Il PTI è
studiato “a misura dell’utente”, ovvero è pensato in base alle reali risorse e potenzialità,
limiti e difficoltà, del singolo.
Il PTI viene pensato e creato dopo alcuni giorni di presenza del soggetto nel centro,
monitorato e aggiornato durante la permanenza in comunità. Durante la fase finale del
programma questo strumento è utile per effettuare una valutazione di quanto
raggiunto; è utile anche per restituire all’utente, e al servizio inviante, eventuali
prospettive di trattamento successivo.
g. Riunione d’équipe: è un momento di condivisione e confronto tra tutto il personale
operante nel centro; serve per effettuare l’aggiornamento del percorso degli utenti, per
avanzare ipotesi progettuali, per elaborare e concordare le strategie terapeutiche da
applicare.
h. Supervisione: è il momento nel quale si approfondisce la conoscenza dell’utente,
rendendo “visibili” le dinamiche psicologiche e le eventuali latenze patologiche. Serve
per sostenere l’èquipe, per stimolare la collaborazione tra operatori e per promuovere
l’attenzione alle dinamiche relazionali con gli utenti.
i. Cartella sanitaria: questo strumento permette di raccogliere l’anamnesi sanitaria
familiare; l’anamnesi fisiologica, patologica remota e prossima del
soggetto. Al suo interno sono inserite la scala analogica di valutazione del craving,le
schede anamnestiche delle sostanze legali ed illegali, la scheda anamnestica per
comportamenti di addiction, l’esame obiettivo, la sintesi diagnostica e la terapia di ogni
singolo utente.
l. Cartella personale: contiene i dati anagrafici e familiari, le informazioni sull’iter
scolastico e occupazionale del soggetto, la sua situazione abitativa, i mezzi di
sostentamento, la situazione giuridica, i trattamenti precedentemente effettuati, le
sostanze d’abuso, le problematiche mediche, i test utilizzati.
m. Contratto educativo: contiene i diritti e i doveri dell’utente e il regolamento di
convivenza in comunità.
1.
Regolamento interno
Durante i colloqui che precedono l’ingresso in C.T., l’utente firmerà un contratto terapeutico in
cui si formalizza un compromesso reciproco sulle regole vigenti, metodologia da adottare, diritti
e doveri.
A) ORARI :
Ore
7.00
Sveglia e igiene personale
7.30
Prima Colazione
8.15
Pulizie della casa
09.00
Inizio attività
10.00
Pausa di gruppo
10.30
Ripresa delle attività
12.15
Riordino attività
12.30
Ritrovo per il pranzo
13.00
Pranzo
14.00
Ripresa attività
17.00
Riordino e fine delle attività
17.30
Igiene personale
19.00
Riordino casa
19.30
Cena
20.15
Commento giornata
20.45
Momenti educativi
22.30
Fine della giornata
L’orario è valido per tutti gli utenti; eventuali modifiche saranno valutate dall’Equipe
Terapeutica del centro
DIRITTI DEGLI UTENTI
Art. 1
Convivere in un ambiente libero da sostanze psicotrope.
Art. 2 Ricevere cure senza pregiudizio di razza, nazionalità, fede, appartenenza politica,
preferenze sessuali e precedenti giudiziari.
Art. 3
Essere rispettato nella propria personalità, dignità umana, salute e sicurezza.
Art. 4 Conoscere il proprio Progetto Educativo/Terapeutico Generale (P.E./ T.G.) e quello
Individuale (P.E./ T.I.).
Art. 5 Essere correttamente informato sul regolamento interno vigente, sulle sanzioni e su
qualsiasi loro modifica.
Art . 6 Essere a conoscenza delle modalità per inoltrare reclami, lagnanze e suggerimenti
all’equipe multidisciplinare.
Art. 7
Godere della discrezione sulle informazioni come previsto dal D. L. 106/2003.
Art. 8 Interrompere la partecipazione al Programma nel momento che ritenga opportuno,
sotto propria responsabilità e firmando il documento di dimissione volontaria. Nel caso di
vincoli giuridici l’allontanamento dalla struttura potrà avvenire solo previa richiesta e
autorizzazione degli Organi preposti.
Art. 9 Poter comunicare con familiari, o propri congiunti, all’ammissione e durante il
soggiorno in comunità terapeutica, così come stabilito nel P.E./T. I., eccetto nei periodi in
cui ciò non è permesso/concesso dal regolamento interno della comunità.
Art.10 Avere consiglieri legali o, se necessario, rappresentanza legale, con spese a proprio
carico.
Art. 11
Avere a disposizione un alloggio conforme alle norme vigenti in materia di
prevenzione e sicurezza.
Art. 12
Ricevere cure mediche avendo il diritto di rifiutare l’eventuale terapia
prescritta.
L’equipe si riserva il diritto, soprattutto in caso di rifiuto di adesione al trattamento
farmacologico, di rinviare l’utente al Servizio Territoriale inviante o in una struttura
specialistica idonea.
DOVERI DEGLI UTENTI
Art. 1 Non introdurre, consumare e/o indurre altri al consumo di qualsiasi tipo di sostanza
stupefacente, alcol o farmaci non prescritti dal medico, sia all’interno sia all’esterno della
comunità.
Art. 2 Collaborare alla realizzazione dell’ispezione personale e dei propri effetti, al
momento dell’ingresso in C.T. o quando l’équipe terapeutica lo consideri necessario, per
evitare l’introduzione di sostanze e oggetti non consentiti.
Art. 3 Sottoporsi a controlli di laboratorio per la ricerca di sostanze psicotrope o alcoliche
quando l’equipe terapeutica lo ritenga opportuno.
Art. 4 Trattare con rispetto il personale della C.T., gli altri utenti ed i familiari, essendo
proibita qualsiasi manifestazione di violenza fisica o intimidazione, come pure la
sottrazione di qualsiasi proprietà altrui.
Art. 5 Rispettare le regole, gli orari e le attività, partecipare alle riunioni e a tutto ciò che è
contemplato nel programma di trattamento.
Art. 6 Comunicare all’equipe terapeutica la decisione di dimissione volontaria firmando il
documento preposto.
L’utente è tenuto a lasciare la struttura in possesso di tutti i suoi documenti ed effetti
personali. In caso contrario la C.T. non si riterrà responsabile né se ne prenderà carico.
Art. 7 Rispettare e aver cura delle attrezzature del centro, e collaborare al mantenimento
dell’abitabilità della C.T.
Art. 8
Avere la responsabilità personale ed economica delle spese extra.
Art. 9
Rispettare il limite d’accesso a tutti i locali di uso esclusivo dell’équipe
terapeutica.
Art. 10
Non eseguire tatuaggi e/o piercing, si fa altresì proibizione di effettuare
disegni, schizzi o iscrizioni che citino principi razzisti, osceni o volgari.
Art. 11
P.E./T.I.
Collaborare attivamente alla buona applicazione e realizzazione del proprio
Art. 12
Mantenere un’igiene personale e collettiva rigorosa.
Gli utenti parteciperanno alle pulizie della C.T.
Art. 13
terapeutiche.
Accettare il trasferimento ad altra struttura comunitaria per ragioni
Art. 14
Non influenzare negativamente o istigare altri utenti all’abbandono del
programma terapeutico.
SPECIFICHE
1°) VISITE
Le visite sono definite dal Progetto Educativo/Terapeutico Individualizzato e saranno
regolamentate dall’équipe.
2°) USCITE
Le uscite sono autorizzate dall’Equipe Terapeutica del centro e definite dal Progetto
Educativo/Terapeutico Individualizzato.
3°) CHIAMATE TELEFONICHE
Le famiglie, se lo desiderano, potranno restare in contatto telefonico diretto con l’Equipe
Terapeutica fin dal momento dell’ingresso in struttura dell’utente.
Dopo il 1° mese l’utente potrà ricevere 1 telefonata dai familiari con cadenza settimanale.
Eventuali modifiche dovranno essere concordate preventivate con l’Equipe Terapeutica.
L’utente non potrà possedere ed utilizzare cellulari personali, in caso contrario,
all’inserimento in C.T. verranno depositati presso la direzione.
4°) PACCHI E CORRISPONDENZA
L’utente potrà ricevere, durante il periodo di permanenza in C.T, pacchi postali inviati dai
familiari.
I pacchi non dovranno contenere alimenti: in caso contrario, questi ultimi verranno messi a
disposizione della collettività.
All’arrivo del pacco verrà effettuato un controllo del contenuto da parte di un operatore in
presenza dell’utente destinatario.
L’utente potrà ricevere ed inviare corrispondenza, a proprie spese e senza limiti di
frequenza, sin dall’ingresso in Comunità.
La corrispondenza in arrivo sarà sottoposta al controllo degli operatori in presenza
dell’utente, ciò al fine di evitare l’introduzione di sostanze stupefacenti, denaro non
registrato ecc…
L’equipe, nel caso lo ritenga necessario per motivi strettamente terapeutici, si riserva il
diritto di leggere la corrispondenza in arrivo ed in partenza in presenza dell’utente
interessato.
5°) DENARO PERSONALE
Il denaro dell’utente sarà depositato nella cassaforte della C.T. con scheda di registro
entrate/uscite e sotto il controllo diretto della direzione.
Tale denaro potrà essere utilizzato per l’acquisto di effetti personali, spese di
corrispondenza, tabacco, ecc…
Gli acquisti saranno effettuati in giornate prestabilite e/o concordate. Sono esclusi gli
acquisti di alimenti.
Eventuali vaglia postali saranno ritirati dagli operatori della C.T. e registrati sulla scheda
personale dell’utente.
6°) TABACCO
E’ vietato fumare nelle camere ed in tutti gli ambienti comuni, secondo le norme vigenti.
L’acquisto del tabacco è a carico dell’utente.
L’utente viene invitato a depositare in una cassa comune il 20% del tabacco acquistato o
ricevuto nei pacchi, che verrà ridistribuito a chi ne necessita.
7°) TERAPIE FARMACOLOGICHE
Le terapie farmacologiche prescritte agli utenti dal medico della struttura e/o dal Servizio
inviante, sono a carico del S.S.N..
Qualora vi siano farmaci che non rientrano nella fascia di esenzione, saranno a carico
dell’utente e/o della famiglia.
Tutti i farmaci in possesso dell’utente al momento dell’ingresso, saranno verificati dal
medico e depositati nell’infermeria o eventualmente gettati.
8°) PRODOTTI DI IGIENE
I prodotti di igiene personale sono a carico dell’utente e/o della famiglia.
Nel caso di utenti indigenti, la struttura provvederà all’acquisto di tali prodotti.
9°) CONVIVENZA
É proibita qualsiasi manifestazione di violenza fisica o intimidazione verbale.
É proibito impossessarsi impropriamente di beni altrui.
É proibito vendere, ad altri utenti, i propri effetti personali, nel principio di solidarietà è
consigliabile farne dono.
É proibito avere relazioni sessuali in C.T.
La mancata osservanza delle regole e del rispetto generale della convivenza, dà luogo ad
ammonimenti verbali. L’accumulo di questi e a seconda della loro gravità possono
determinare, in base alla valutazione dell’equipe, l’orientamento presso altra struttura del
territorio regionale e/o nazionale, e/o all’espulsione.
MOTIVI D’ESPULSIONE
L’espulsione dalla struttura sarà preceduta da una comunicazione dell’Equipe
Terapeutica.
Verrà data comunicazione, inoltre, alla famiglia, ai tutori e agli enti pubblici invianti.
L’espulsione potrà essere determinata dai seguenti motivi:
1°) L’introduzione, la distribuzione o l’induzione di altri utenti al consumo di qualunque
tipo di sostanza stupefacente, psicotropa o alcolica all’interno del centro o al di fuori dallo
stesso.
2°) Il rifiuto ad effettuare controlli di laboratorio per la ricerca di sostanze stupefacenti o
alcoliche quando l’equipe terapeutica lo ritenga opportuno.
3°) La mancanza di rispetto nei confronti del personale della comunità e/o di altri utenti; la
manifestazione di violenza fisica o intimidatoria; eventuali furti ad altri utenti.
4°) Il possesso di qualunque tipo di arma che possa recare danno al prossimo.
5°) L’accumulo e la reiterazione di ammonimenti nel compimento di tutti gli articoli del
presente regolamento interno .
Aspetti operativi
 Sede operativa:
Comunità Terapeutica di Garbagnate Milanese
Viale Forlanini, 121 – Garbagnate Milanese - 20024 (MI)
Tel. 02.99026314
Fax:02.9953588
E-mail: [email protected]
 Per inserimenti contattare:
POZZOLI Michela Barbara
Numero tel. Sede: 02.99026314
Numero fax.:
02.9953588
Numero cell. Sede: 335.7737693
E-mail: [email protected]
 Responsabile del Programma: VEDANA Letizia
Accreditamento: Regione Lombardia – D.g.r. n° IX/1993 del 13 luglio 2011
Area: Modulo Servizio di Accoglienza
Posti accreditati: 8
Contratto con ASL Provincia di Milano 1 Protocollo 135/10 del 10 marzo 2010
 Responsabile della comunità: CARRINO Giovanni
Numero cell.:
335.7739547
Numero tel.:
02.99026314
Numero fax.:
02.9953588
E-mail: [email protected]
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Carta dei Servizi - Strutture Socio Sanitarie e Sociali