Modello multidimensionale
dell’assessment
Valutazione distinta di tre sistemi di
risposte relativamente indipendenti
tra loro:
1. Cognitivo-verbale: indici soggettivi,
ricavati mediante colloquio clinico,
scale e questionari di autovalutazione;
2. Comportamentale-motorio-gestualemimico: comportamento manifesto,
osservato mediante checklist e griglie
di osservazione semistrutturate;
3. Psicofisiologico.
CORNICE TEORICA
PARADIGMA S-O-R- DI HULL (1943)
S
STIMOLI
Ambientali
Sociali
Cognitivi
Fisiologici
O
INFLUENZE
Gentiche
Costituzionali
Temperamentali
Personalità
R
RISPOSTE
Motorie
Verbali
Cognitive
Autonomiche
CORNICE TEORICA
• L’organismo risponde sotto l’influenza di vari tipi di
•
•
•
•
•
“condizionamento”sia connaturato (ad influenza
prevalentemente genetica), che acquisito, per il quale le prime
esperienze di vita e le relazioni mozionali ed affettive giocano
un ruolo primario.
Spesso risponde in modo involontario, automaticamente
Le risposte involontarie possono essere gestuali, verbali e
cognitive ma di particolare interesse sono quelle gestite dal
SNA
Le risposte autonomiche sono le risposte più correlate
all’attivazione emozionale (1967)
Le risposte emozionali sono precedute da una primaria
valutazione cognitiva che, con esperienze ripetute, automatizza
il processo (Pancheri 1984)
L’attivazione autonomica è correlata con stati emotivi, e quindi
può essere un utile strumento di indagine.
Modello unitario
• Anni ’60 e ’70: impiego contemporaneo nella
valutazione di più indici allo scopo di rafforzare la
tesi dell’efficacia del trattamento.
• Indici diversi descrivono lo stesso fenomeno.
• Le discrepanze tra gli indici riflettono errori di
misura.
Modello multidimensionale
• Lang (1971): studi sulla paura.
• Osservazione di correlazioni sistematicamente lievi
tra indici diversi.
• Indici diversi colgono da diverse angolature la stessa
realtà unitaria.
• Discrepanze tra gli indici riflettono fenomeni di
desincronia e frazionamento della risposta.
Profilo psico-fisiologico
(Fuller, 1974)
•
Metodologia di registrazione poligrafica di
più funzioni fisiologiche strettamente
connesse con l’attività adrenergicocolinergica.
• Registrazione in tre fasi:
1. linea di base (Baseline);
2. presentazione di uno stimolo stressante
(Stress Presentation);
3. attesa di un possibile ritorno ai livelli
base (Recovery).
di
Variabili fisiologiche
• attività elettrodermica (scl/scr/gsr/spr)
• elettromiogramma di superficie (EMG)
• frequenza/ampiezza cardiaca (HR; HA)
• frequenza/ampiezza respiratoria (RR; RA)
• intervallo inter-battito (IBI)
• temperatura periferica (PT)
• pressione arteriosa media (PWV)
• EEG bipolare
Profilo psico-fisiologico
(Fuller, 1974)
Risposta disadattiva
Anatomia della pelle
• Lo strato corneo è composto da
cellule piatte e morte. Queste
vengono continuamente
rimpiazzate da altre prodotte
dallo strato germinativo.
Strato Corneo
Strato Lucido
• Il derma sottostante è formato
da tessuto connettivo e contiene
vasi sanguigni, nervi, vasi
linfatici, follicoli piliferi,
ghiandole sudoripare e
ghiandole sebacee.
EPIDERMIDE
Strato
spinoso
CUTE
Strato
germinativo
• L’ipoderma è un tessuto
sottocutaneo ricco di grasso che
contiene vasi sanguigni e
linfatici, le radici dei follicoli
piliferi, nervi sensoriali e le
porzioni secretorie delle
ghiandole sudoripare.
Strato
granuloso
DERMA
Strato
papillare
Strato
reticolare
IPODERMA
Ghiandola sudoripara
• La ghiandola sudoripara è un annesso
cutaneo formato da un tubicino lungo
e sottile, un’estremità del quale è
connessa con l’esterno a livello
dell’epidermide mentre l’altra termina
a fondo cieco dopo essersi avvolta a
gomitolo su sé stessa a livello del
derma o anche dell’ipoderma
(segmento secretorio). Attraverso il
derma il dotto, o glomerulo
sudoriparo, assume una forma
ondulata che diviene a spirale lungo
Parametri
• Frequenza: numero di EDRs osservate nella finestra
temporale considerata.
• Ampiezza: altezza di una singola risposta.
• Latenza: tempo che intercorre tra la presentazione
dello stimolo e la comparsa della risposta. Rispetto
ad altri biosegnali, quello relativo all’EDA presenta
una latenza di risposta più grande. La latenza della
risposta dell’EDA relativa alle misure esosomatiche
si aggira intorno ai 1-2 sec (Edelberg, 1967). La
latenza della SPR, invece, è più breve di circa 300
msec (Venables & Christie, 1980).
• Tempo di ascesa (Rise time): tempo che impiega la
EDR a raggiungere l’intensità massima.
Innervazione
• La parte secretoria della ghiandola sudoripara
è provvista di fibre nervose simpatiche
ampiamente ramificate, alcune delle quali si
estendono fino alle zone dermali del dotto.
• Anche
se la trasmissione post-gangliare
simpatica è di norma adrenergica (NA come
neurotrasmettitore),
quella
relativa
alla
secrezione di sudore è colinergica (ACh come
neurotrasmettitore).
• I
neuroni pre-gangliari responsabili della
secrezione di sudore si accompagnano, a livello
periferico, alle altre fibre nervose simpatiche
provenienti dal corno laterale del midollo
spinale (da C8 a L2) ipsilateralmente
attraverso il tronco simpatico.
Controllo
• Stimolazioni elettriche dell’ipotalamo paraventricolare e
dell’area posteriore dello stesso è seguita da
vasocostrizione, piloerezione e secrezione di sudore.
Dall’ipotalamo le fibre “simpatiche” attraverso il
tegmento e la formazione reticolare raggiungono
ipsilateralmente il corno laterale del midollo spinale.
• Esistono due principali fonti cerebrali di EDA:
• 1. EDA 1, costituita da influenze ipsilaterali eccitatorie
provenienti dall’amigdala (reazioni di orientamento e
difesa)
e
inibitorie
dall’ippocampo
(inibizione
comportamentale) mediata dalle aree termoregolatrici
dell’ipotalamo, concomitante a fattori emozionali.
• 2.
EDA 2, costituita da influenze controlaterali
provenienti dai gangli della base e dalle aree corticali
premotorie, concomitante alla preparazione di azioni
motorie specifiche.
• 3.
EDA 3, costituita dall’attività modulatrice della
formazione reticolare legata alle variazioni dell’arousal
generale.
Proprietà resistive e capacitive della pelle
• Una resistenza variabile costituita dallo strato
corneo.
• Una resistenza fissa costituita dalla barriera
dell’epidermide.
• Resistenze costituite dai dotti delle ghiandole
sudoripare.
• Una resistenza fissa e bassa costituita dalla
parte inferiore dell’epidermide, dal derma e
probabilmente dall’ipoderma.
• Le membrane della parte secretoria delle
ghiandole sudoripare, data la loro permeabilità
selettiva a determinate specie ioniche,
accumulano e separano cariche (ioni) come dei
condensatori.
Meccanismi
• La maggior parte dell’EDA avviene nel derma o negli stessi dotti
sudoripari. La cavità del dotto ha infatti un potenziale negativo
rispetto al tessuto circostante che dà origine al potenziale cutaneo. I
dotti sono in genere pieni sino allo strato germinativo; è questa
quantità statica di sudore che determina il livello tonico dell’EDA, cioè
il SCL e il SPL.
• Se il sudore contenuto nel dotto viene spinto temporaneamente verso
l’alto da un aumento del tono simpatico nell’attività secretiva della
ghiandola, si osserva un aumento della conduttività (SCR) ovvero un
aumento della negatività (SPR). Non è necessario che il sudore
raggiunga la superficie della pelle per distinguere una SCR o una SPR.
• il tipo di dispersione del sudore successivo al all’innalzamento nel
dotto modifica la morfologia della risposta. Una graduale diffusione del
sudore sullo strato corneo produce una SPR caratterizzata da un
aumento transitorio di negatività (risposta unifasica) e una SCR
caratterizzata da un lento recupero. Un riassorbimento più attivo del
sudore attraverso un cambiamento nella membrana selettiva del dotto
produce una SPR caratterizzata da una iniziale fase negativa ed una
successiva fase positiva (risposta bifasica) e una SCR a recupero più
rapido.
Confronto tra il PPF di gruppi di soggetti con diversi
tipi di amenorrea
(Pruneti, 2002, in stampa)
12
80
10
70
60
8
50
6
40
4
30
20
2
0
ANORESSIA
AMENORREA
IPOTALAMICA
SINDROME
PREMENOPAUS
ALE
10
EMG
GSR
2,34
3,39
0,89
2,11
4,78
11,25
0
ANORESSIA
AMENORREA
IPOTALAMICA
SINDROME
PREMENOPAUS
ALE
HR
PT
68,11
70,28
27,74
29,23
75,95
32,74
• Il PPF è in grado di evidenziare pattern di risposta
neurovegetativa differenti a seconda della diagnosi.
• I soggetti con anoressia, in particolare, si differenziano
significativamente dai soggetti degli altri gruppi.
Caratteristiche del campione
(Pruneti e coll., Italian Heart Journal, 2002)
• 52 soggetti al primo episodio di infarto
miocardico acuto.
• 26 soggetti (6 F; 20 M, età media =
54,3 ± 6,4) trattati, oltre che con la
usuale terapia cardiologica, anche con
alprazolam.
• 26 soggetti (9 F; 17 M, età media =
55,6 ± 4,6) senza alcun cambiamento
nell’usuale trattamento cardiologico.
Confronto trattati-non trattati
pre e post (Baseline)
(Pruneti e coll., Italian Heart Journal, 2002)
80
80
70
70
60
60
50
50
40
40
30
30
20
20
10
0
10
SCR EMG
RR
PT
HR
Tratt. (Pre) 13,1 5,11 1,75 32,2 67,3
12,2 4,57 1,96 32,2 66,8
Non
Tratt.(Pre)
0
SCR EMG
RR
PT
HR
Tratt. (Post) 7,18 4,18 1,65 33,05 68,47
Non Tratt. 11,48 4,14 1,74 32,57 62,5
(Post)
• Il PPF si dimostra uno strumento utile alla verifica dei
trattamenti farmacologici e non, mediante la valutazione dei
meccanismi di autoregolazione neurovegetativa dell’organismo
umano.
Confronto trattati-non trattati pre e
post (Stress presentation)
(Pruneti e coll., Italian Heart Journal, 2002)
100
90
90
80
80
70
70
60
60
50
50
40
40
30
30
20
20
10
10
0
SCR
19,33
Tratt. (Pre)
Non Tratt.(Pre) 18,48
EMG
RR
8,99
7,14
2,58
2,72
PT
HR
30,7 86,15
30,57 82,57
0
SCR
13,45
Tratt. (Post)
Non Tratt. (Post) 18,08
EMG
RR
PT
HR
7,18
6,84
2,2
2,66
31,88
30,19
80,12
84,57
• Il PPF si dimostra uno strumento utile alla verifica dei
trattamenti farmacologici e non, mediante la valutazione dei
meccanismi di autoregolazione neurovegetativa dell’organismo
umano.
Psicofisiologia nella pratica
clinica
Un profilo caratterizzato da alti valori in:
•S.C.L. (12-13 µS o più),
•H.R. (80 o più bpm),
•E.M.G. frontale (4-7,5 µV, se più elevati valutare se si è in presenza
di una cefalea tensiva o altro tipo di distonia),
•bassi valori alla Temperatura Periferica (28-29°C sull’eminenza
tenar), accompagnati da una spiccata reattività a stimoli stressanti,
e soprattutto se vi è scarso o assente recupero,
risulta tipico di sindromi caratterizzate da alto livello di ansietà,
quali ansia generalizzata, DAP, dist somatoformi con notevole
interessamento somatico
Psicofisiologia nella pratica
clinica
Vi sono numerose evidenze cliniche per cui un profilo di generale bassa
attivazione:
•SCL basso (0,7-1,5 µS) e non reattivo,
• HR stabile a frequenze relativamente basse e non reattivo,
•T. P. relativamente bassa (29-31°C sull’eminenza tenar),
risulta tipico di sindromi improntate a depressione dell’umore o grave
disturbo di tipo ossessivo.
In assoluto il minimo livello di attivazione, con:
•valori bassissimi di SCL (anche 0,5-0,8µS),
•drammatica e stabile bassa temperatura (anche 25,5-29°C sull’eminenza
tenar)
•e bassa e irregolare H.R.,
si riscontra nelle sindromi anoressiche conclamate.
Caratteristiche del campione
• 56 pazienti (19 F, 37 M) di cui il 50%
(N=28) in trattamento farmacologico.
• Range d’età: 19-46 (Età media:
337.7)
• 3 categorie diagnostiche:
- Disturbi d’ansia
- Disturbi somatoformi
- Disturbi dell’umore con depressione
Disturbo d’ansia generalizzata e somatoforme:
confronto (t di Student) trattati vs non
trattati(*p<.01).
(Pruneti e coll., Psicologia Comportamentale e Cognitiva, 2000)
100
15
80
10
60
40
5
20
0
TRATTATI
NON
TRATTATI
EMG
GSR
3,97
4,4
3,22
13,46
0
TRATTATI
NON
TRATTATI
PT
HR
30,87
32,75
69,2
82,1
• L’assessment psicofisiologico è utile per discriminare sia
gruppi differenti di sintomi e quadri sindromici, sia per
valutare gli effetti dei trattamenti effettuati
farmacologici e non.
Disturbo dell’umore con depressione: confronto (t
di Student) trattati vs non trattati(*p<.01).
(Pruneti e coll., Psicologia Comportamentale e Cognitiva, 2000)
100
8
80
6
60
4
40
2
20
0
0
TRATTATI
NON
TRATTATI
EMG
GSR
3,7
4,1
6,1
2,2
TRATTATI
NON
TRATTATI
PT
HR
33,3
31
69
83,6
• L’assessment psicofisiologico è utile per discriminare sia
gruppi differenti di sintomi e quadri sindromici, sia per
valutare gli effetti dei trattamenti effettuati
farmacologici e non.
EMG
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
DAG
ANORESSIA
DAP
DOC
DEP
BASELINE
3,9
3,9
5
4,3
4
STRESS
3,9
5
4,3
5,5
5,5
4
5,1
4,4
4,8
4,8
RECOVERY
GSR
12
10
8
6
4
2
0
DAG
ANORESSIA
DAP
DOC
DEP
BASELINE
6,7
2,2
6,1
2,5
2,2
STRESS
9,9
2,8
8,6
3,4
2,7
9
2,5
7,3
3,3
2,6
RECOVERY
THERMAL
34
33,5
33
32,5
32
31,5
31
BASELINE
STRESS
RECOVERY
DAG
ANORESSIA
DAP
DOC
DEP
32
31,7
32,7
32,2
33,2
32,1
31,4
32,8
32,4
33,2
32
31,6
32,9
32,3
33,4
HEART RATE
85
80
75
70
65
60
DAG
ANORESSIA
DAP
DOC
DEP
BASELINE
73,5
63,3
74,4
68
71,1
STRESS
77,5
67,8
81,1
77,3
75,4
RECOVERY
72,8
65,2
75,5
71,7
71,3
Studio, in doppio cieco, degli effetti a livello comportamentale,
psicofisiologico ed endocrinologico in pazienti con amenorrea ipotalamica, di
un trattamento farmacologico a breve termine con Pivagabina (PVG)
(C.A. Pruneti, F. Petraglia, S. Rossi, S. Rota, M. Stomati, M. Luisi, A.R. Genazzani)
•
•
Studio controllato in doppio cieco
20 donne (età media = 21.1 ± 4.34 anni) con
amenorrea ipotalamica
• Quadro clinico caratterizzato da :
1. sospensione del ciclo mestruale da almeno tre mesi
(m. = 4.1 ± 2.6)
2. valori di LH < 1
3. senza diminuzioni significative del peso corporeo
negli ultimi sei mesi
• L’intero campione, diviso secondo criteri random in
due gruppi è stato sottoposto a trattamento per
sette giorni continuativi: il primo con PVG
(900mg/2/die), il secondo con placebo.
Studio, in doppio cieco, degli effetti a livello comportamentale,
psicofisiologico ed endocrinologico in pazienti con amenorrea ipotalamica,
di un trattamento farmacologico a breve termine con Pivagabina (PVG)
(C.A. Pruneti, F. Petraglia, S. Rossi, S. Rota, M. Stomati, M. Luisi, A.R. Genazzani)
EMG
(Bas)
GSR
(Bas)
GSR
(Rec)
TEMP
(Bas)
HR
(Bas)
RESP.
R.
(Bas)
Gruppo
Placebo
O,78
(n.s.)
0,85
(n.s.)
1,34
(n.s.)
0,15
(n.s.)
0,39
(n.s.)
0,52
(n.s.)
Gruppo
Trattato
0.65
(n.s.)
2,37
(0,042)
2,32
(0,04)
0,64
(n.s.)
2,31
(0,046)
2,09
(n.s.)
• PPF, confronto prima/dopo (test “t” relazionato ).
Bibliografia
• Pruneti C. A., Rossi S., Rota S. (2002). Studio
preliminare sulle differenze rilevabili a livello
psicofisiologico in pazienti con prevalenti
sintomi ansiosi e depressivi, con e senza
trattamento farmacologico. Psicoterapia
Comportamentale e Cognitiva, 6, 1, 38-44.
• Pruneti C., Giusti M., Boem A., Luisi M. (2002).
Behavioural, Psycho-physiolocal and Salivary
Cortisol Modifications after short-term
treatment in patients with recent Myocardial
Infarction. Italian Heart Journal, 3, 53-59.
Scarica

Pruneti e coll., Italian Heart Journal, 2002