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n.292 aprile 2013
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Informazione pubblicitaria Facot
La corretta manutenzione prolunga enormemente la vita a tutto
l’impianto termico. Non solo è prevista dalle Norme Comunitarie, ma
è resa obbligatoria dalla Legge Italiana D. Lgs. 59. Essenziale quindi
rispettare tutti i controlli obbligatori previsti dalla Norma Uni CTI
8065, in autonomia o attraverso la rete dei centri Facot Service
Verificare l’efficacia dei
trattamenti chimici
Salvaguardare uno dei più
importanti investimenti in una
casa moderna, l’impianto di
riscaldamento, non solo è indispensabile per la salute degli
impianti stessi, e di questi tempi è fondamentale per motivi
strettamente economici, ma è
previsto dalle norme europee
ed è alla portata di tutti gli utenti
grazie ai centri Facot Service;
questi ultimi, infatti, eseguono
on-site l’analisi delle acque di
impianto secondo i parametri
previsti dalle norme CTI e suggeriscono l’intervento più appropriato registrando i report su
apposito libretto di manutenzione redatto da Facot Chemicals
in collegamento con il proprio
Crd, Centro Raccolta Dati. Gli
interventi, come noto, riguardano sia gli impianti di produzione di acqua calda sanitaria che
quelli di riscaldamento. I primi
sono fortemente condizionati
dal tenore di calcare, che nel
nostro territorio ha un’influenza
determinante in funzione delle
zone. A seconda della presenza
di intasamenti calcarei, i rendimenti si possono ridurre anche
del 20%; addirittura, di fronte
all’azione di un importante
strato calcareo negli scambiatori, la trasmissione del calore può
ridursi anche del 100% (figura
1). Per ovviare a questi problemi è necessario intervenire con
opportuni trattamenti disincro-
fig. 1 - Grafico del rendimento e trasmissione
del calore
fig. 8 - Il tagliando di controllo dei centri
Facot Service
stanti, effettuati da personale
esperto, con apposite pompe,
come la pompa Disinex, combinando nel contempo l’utilizzo di prodotti specifici come
Disinex, Zinconex, Zinconex
-Al (figure 2 - 3 - 4). Sempre sul
circuito sanitario si rende inoltre necessario (obbligatorio per
legge dal Dpr 59/2009) l’applicazione di appositi dosatori di
polifosfati per uso alimentare
che hanno la funzione di contenere gli effetti della durezza
dell’acqua, mantenendo in sospensione le molecole di carbonati di calcio e magnesio oltre
ad esercitare un’azione anticorrosiva sui metalli (figura 5).
I controlli
Per quanto attiene il circuito di
riscaldamento, sia tradizionale sia di moderna concezione,
sono richiesti dalla Uni CTI
8065 vari controlli che definiscono i parametri chimicofisici dell’acqua d’impianto,
come facilmente riscontrabile
dalla tabella della figura 6. Il
ph, ad esempio, denota il primo sintomo dello stato di salute dell’impianto e deve essere
monitorato regolarmente, con
frequenza biennale (3 A), con
metodi semplici (cartine indicatrici) oppure con apposito
strumento digitale a maggior
precisione, il piaccametro in
dotazione ai centri Facot Service. Un’alterazione importante
del ph, infatti, in genere verso
valori al di sotto di 7 quindi nel
campo di acidità, indica sicuramente una mancanza di adeguata protezione anticorrosiva
e relativo degrado della riserva
alcalina necessaria alla stabilità dei metalli componenti l’impianto termico. Il ferro è quasi
sempre presente sia come elemento allo stato semipuro che
in lega e deve essere monitorato anch’esso due volte l’anno
con appositi kit colorimetrici.
La sua concentrazione non
deve superare 0,5 ppm (parti
per milione o mg/litro); in caso
di valori superiori significa che
sono in atto processi di corrosione avanzata ed è quindi necessario un intervento di decapaggio di tutto l’impianto con
Ferronex, su impianti recenti,
o con Zinconex o Zinconex-Al
su impianti datati. La protezione anticorrosiva verrà effettuata successivamente con
appositi inibitori di corrosione,
aventi anche funzione antialga,
come Filmax, prodotto formulato con battericida Thermakil
ad ampio spettro (figura 7). Il
problema delle alghe e del biofouling è quasi sempre presente negli impianti a pavimento
radiante, che come sintomo
hanno la diffusione del calore
a macchia di leopardo. Il condizionante chimico è invece
il termine generico indicato
dalla norma e deve essere
inteso come il responsabile
della protezione anticorrosiva
dell’impianto; anch’esso va
controllato di norma due volte
l’anno e reintegrato se scende
al di sotto dei livelli indicati dal
Facot Chemicals
Via Crema, 44
26010 Capralba (CR)
Tel. 0373 450642 - Fax 0373 450751
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scontrabile con apposito densimetro o rifrattometro, entrambi
strumenti di semplice utilizzo
in loco, sarà necessario determinare in laboratorio la riserva
alcalina responsabile del grado
di protezione anticorrosiva di
cui sopra. Per tale test i centri
Facot Service così come la
clientela abituale si possono ri-
minima parte è possibile determinare la concentrazione
di molibdeno (con apposito
kit colorimetrico), elemento
spesso presente negli inibitori
di corrosione ad ampio spettro,
date le sue buone caratteristiche di protezione verso i sistemi multimetallici. Per ultimo,
ma non meno importante, il
fig. 6 - I controlli obbligatori della norma Uni CTI 8065
produttore. Interpretando tale
termine nel senso più esteso,
è indispensabile definire se
nell’impianto sono presenti
anticongelanti oppure no. Nel
primo caso sarà necessario verificare il grado di efficienza
degli anticongelanti: vale a dire
che, oltre alla determinazione
del punto di congelamento ri-
volgere al Laboratorio interno
di Facot Chemicals attraverso
il servizio Check Service che
in pochi giorni, oltre a determinare tutti i valori prescritti dalle norme, fornisce le soluzioni
più adeguate ai casi di cattivo
rendimento presi in esame.
In assenza di anticongelante
nell’impianto o se presente in
rame andrà monitorato due
volte l’anno con apposito kit
d’analisi e completerà il report
da registrare e consegnare alla
clientela. A completamento
dei report verrà rilasciato dai
centri Facot Service apposito
tagliando sull’impianto, che
attesta l’avvenuto intervento
(figura 8).
alcuni prodotti della gamma Facot
Fig. 2/3/4 - La serie di prodotti della gamma disincrostanti professionali Facot di calcare
Fig. 5 - Un esempio di dosatore di polifosfati in polvere
Fig. 7 - L’inibitore di corrosione
Filmax multimetallico, con anche funzione antialga
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Verificare l`efficacia dei trattamenti chimici