PESCA PROFESSIONALE E DILETTANTISTICA NELLE ACQUE DEL LAGO DI ISEO Bergamo, 26 novembre 2013 Pesca professionale Sono considerati pescatori di professione nelle acque pubbliche le persone che esercitano la pesca quale esclusiva o prevalente attività lavorativa. Fuori del caso sopra previsto, chiunque eserciti la pesca nelle acque di cui sopra è considerato pescatore dilettante Art. 22 del Testo unico delle leggi sulla pesca RD n. 1604 del 1931 Pesca non professionale Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura, a norma dell' articolo 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96. (GU n. 26 del 1-2-2012) " Art. 6 1. La pesca non professionale è la pesca che sfrutta le risorse acquatiche marine vive per fini ricreativi, turistici, sportivi e scientifici. 2. La pesca scientifica è l'attività diretta a scopi di studio, ricerca, sperimentazione, esercitata dai soggetti indicati nel capo III del titolo I del decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1968, n. 1639 Pesca non professionale . 3. Sono vietati, sotto qualsiasi forma, la vendita ed il commercio dei prodotti della pesca non professionale. 4. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sono definite le modalità per l’esercizio della pesca per fini ricreativi, turistici o sportivi, al fine di assicurare che essa sia effettuata in maniera compatibile con gli obiettivi della politica comune della pesca. 5. La pesca con il fucile subacqueo o con attrezzi similari è consentita soltanto ai maggiori di anni sedici. L’art. 11 del RR 9/2003 prevede i seguenti principi generali: che l’esercizio della pesca professionale è subordinato al rilascio della licenza di tipo A (il rilascio di nuove licenze di pesca professionale è subordinato alla partecipazione a specifici Corsi svolti dalle Province ed al superamento di un'esame di idoneità) che le Province consentono l'attività di pesca professionale nelle acque all'uopo classificate Acque di tipo A – Lago d’Iseo Il Regolamento per la tutela della fauna ittica e per la disciplina della pesca nel Lago di Iseo persegue le seguenti finalità: La valorizzazione e la razionalizzazione dell'attività di pesca professionale che deve essere tutelata e sostenuta Lo sviluppo dell'attività di pesca dilettantistica che deve trovare occasioni fruitive adeguate alle attese La tutela delle specie ittiche, sia di interesse piscatorio che di interesse conservazionistico La Provincia individua gli attrezzi per la pesca professionale e ne stabilisce le modalità di utilizzo nel rispetto dei seguenti criteri: E' vietato l'uso delle reti a strascico Le dimensioni della maglia delle reti branchiali, sia da posta che volanti, devono tutelare la salvaguardia delle classi pre-riproduttive delle specie ittiche oggetto di pesca Ogni rete in azione di pesca deve essere dotata di gavitello riportante la sigla della Provincia di residenza del pescatore e il relativo numero identificativo La Provincia individua gli attrezzi per la pesca professionale e ne stabilisce le modalità di utilizzo nel rispetto dei seguenti criteri: I periodi di divieto previsti dalla normativa e le misure minime si applicano anche alla pesca professionale. Le Province possono prevedere deroghe in relazione all’utilizzo di attrezzi che non consentono di liberare il pesce in condizioni vitali Il Regolamento per la tutela della fauna ittica e per la disciplina della pesca nel Lago di Iseo, per quanto concerne la pesca professionale stabilisce le seguenti norme di carattere generale: Al fine di acquisire dati aggiornati sulle specie ittiche di maggior interesse per la pesca professionale ed intraprendere iniziative mirate di ripopolamento, può essere istituito un tesserino segnacatture (libretto del pescato) . Per comprovate esigenze climatiche o di altra natura relative alla salvaguardia degli equilibri fra le diverse specie ittiche, le due Province con specifica intesa possono modificare le caratteristiche e limitare la dotazione degli attrezzi. Il Regolamento per la tutela della fauna ittica e per la disciplina della pesca nel Lago di Iseo, per quanto concerne la pesca professionale stabilisce le seguenti norme di carattere generale: Tutte le reti o file di reti devono essere dotate di 1 galleggiante (gavitello) di forma tondeggiante, del diametro di cm 15, di colore giallo, recante il contrassegno di riconoscimento rilasciato dalla Provincia Le reti all’interno delle imbarcazioni adibite alla pesca di professione sono considerate a tutti gli effetti in esercizio di pesca Il Regolamento prevede infine che se la pesca viene esercitata da due o più pescatori sul medesimo natante, le dotazioni di cui sopra possono, come massimo, essere raddoppiate. è sempre vietato ad un pescatore deporre o salpare le reti di proprietà di altro pescatore.. non possono essere unite fra di loro reti o parti di esse, aventi caratteristiche diverse. Tutte le reti, nel periodo dal 1 aprile al 30 settembre dovranno essere salpate con le relative segnalazioni, dalle ore 17 di ogni sabato per essere riposte in pesca ogni successiva domenica dalle ore 17. Dal 1 ottobre al 30 marzo le reti dovranno essere salpate alle ore 17 di ogni sabato e messe in posa alle ore 14 di ogni domenica. Il Piano ittico Provinciale ha individuato 4 Zone ove consentire di collocare le reti a distanza inferiore a trenta metri dalla riva (Zone di pesca a riva con reti professionali) Zone di pesca a riva Dal confine comunale tra Riva di Solto e Parzanica alla punta della Pietra in Comune di Parzanica (m 2.300 circa) Dalla chilometrica 6.200 alla chilometrica 5.700 della S.S. 469 Sebinia in Comune di Riva di Solto (m 400 circa) Da m. 200 dal porto nel Comune di Costa Volpino in località Bersaglio (m 700 circa) Da m. 50 dal porto di Cornasola in Comune di Lovere fino a Nord del canale di sbocco delle acque dell’Acciaieria in Comune di Castro (m 1.000 circa) Reti e attrezzi di pesca Le reti e gli attrezzi di pesca, che sostanzialmente ricalcano nella forma e nelle modalità d’uso modelli antichissimi, selezionati in base all’esperienza accumulata e tramandati negli anni, recentemente hanno acquisito un’efficacia maggiore a seguito della sostituzione delle fibre naturali (cotone, canapa e seta) di cui in origine erano costituite le reti, con il nylon e altre fibre artificiali. Classificazione delle reti in base alla struttura Reti a tremaglio Rete costituita da tre strati di rete, i più esterni a maglie larghe (pezze o pareti) ed il più interno (mappa) a maglie strettissime (che determinano la selezione della taglia del pesce) e più esteso degli altri due. La preda penetra attraverso le maglie molto larghe della pezza più esterna ma rimane inesorabilmente avviluppata (ammagliata) nella mappa, formando un "sacchetto" all'esterno della parete dal lato opposto da quello di entrata. Il lato inferiore del tramaglio porta dei piombi (filo piombato) ed il lato superiore dei sugheri o dei galleggianti di plastica (pannocchie). Tencaro, o Tencher specialmente usato per la pesca della tinca e del luccio. Reti semplici La rete da pesca è un dispositivo usato nella pesca per intrappolare gli animali acquatici. Oltanina, o Antanina, specialmente usata per la pesca del pesce persico, del salmerino e dell'agone. Sardenera, specialmente usata per la pesca dell’agone. Pala, specialmente usata per la pesca della trota, del coregone, del salmerino, del luccio e della tinca. Paletta specialmente usata per la pesca del salmerino, del pesce persico e dell’agone Gerola specialmente usata per la pesca dell’alborella, del vairone e del triotto (attualmente vietata sino ad un’ora prima dell’alba del 15 luglio 2014 - DGP n. 319 del 04.07.2011) Classificazione delle reti in base al modo d’uso RETI DA FONDO Recano superiormente dei galleggianti di profondità ed inferiormente delle corde piombate che ne consentono l’appoggio sul fondo, in posizione verticale, nelle regioni litorali e sublitorali. Vengono calate verticalmente sul fondo e lasciati in posa oppure salpati a breve distanza di tempo a seconda del tipo di catture che si intendono effettuare. Sono reti da fondo: Tencaro Oltanina Paletta Gerola Reti da fondo Reti da posta Sono sostenute in alto da galleggianti che servono da segnali e mantenute distese da anelli di metallo o do corda piombata; sono posate in prossimità della zona litorale e dove vengono mantenute ancorate senza tuttavia venire a contatto diretto col fondo. Pala Sardenera Rete da posta Reti volanti Vengono calate in acque profonde e lasciate libere di spostarsi secondo il moto delle correnti; recano in alto dei galleggianti che servono anche da segnali e inferiormente della corda piombata. Utilizzate per la cattura dei pesci pelagici sono da considerarsi le più importanti per la pesca di professione. Pala Sardenera Reti volante Attrezzi vari BERTOVELLO o bertael specialmente usato per la pesca dell’anguilla. E’ costituito da una rete a forma di cono, mantenuta distesa da archi di diametro decrescente dalla base al vertice. All’interno di questa rete principale ne sono collocate altre della stessa forma che si incastrano l’una nell’altra in modo che il vertice dell’una si insinui nella bocca successiva. Posta sul fondo e mimetizzata fra alghe e canneti costituisce un tranello per il pesce che una volta entrato non riesce più a uscirne. Bertovello Tamburello o tamburel specialmente usato per la pesca della scardola e del vairone. Simile al precedente tranne che per il fatto che anziché ad un cono assomiglia ad un cilindro; il principio è lo stesso. Forone o furù specialmente usato per la pesca della tinca e del luccio. Palamite o spaderna specialmente usata per la pesca delle anguille. Aereoplano con bertovello specialmente usato per la pesca delle anguille La pesca di professione è altresì consentita con gli attrezzi consentiti per la pesca dilettantistica: Canna lenza Bilancia Tirlindana con un solo amo (o cucchiaino) o a più ami (o cucchiaini) Canna lenza Nelle Acque del Lago di Iseo è consentito l'uso di non più di 3 canne lenza con o senza mulinello con un massimo di cinque ami o altre esche singole artificiali o naturali, occupando uno spazio operativo non superiore ai 10 metri. Esclusivamente per la pesca al Coregone da barca è consentito l'uso di non più di 2 canne armate con amettiera di 10 ami cadauna. Canna lenza Bilancia Nelle Acque di tipo “A” - Lago d’Iseo è consentito l’uso di una bilancia o bilancella di lato non superiore a m. 1,5 con maglie non inferiori a mm. 25, montata su palo di manovra. L’uso della bilancia è vietato dal 15 maggio al 15 giugno, durante il divieto di pesca dell’Agone e dal 1 dicembre al 15 gennaio durante il divieto di pesca del Coregone. Bilancia Tirlindana Nelle acque del lago di Iseo è consentito l'uso di una sola tirlindana o cavedanera sino ad un massimo di 15 ami o cucchiaini, solo dall'alba a un'ora prima del tramonto del sole. Periodo di divieto: Tirlindana (borò) a più ami o cucchiaini (specialmente usata per la pesca della Trota, del Salmerino e del Cavedano): dal 1 dicembre al 20 gennaio Tirlindana (dindana) a un solo amo o cucchiaino (specialmente usata per la pesca del Luccio e del Pesce persico): dal 1 marzo al 15 maggio Tirlindana con un solo amo (o cucchiaino) o a più ami (o cucchiaini) Pesca notturna Per pesca notturna si intende quella esercitata da un’ora dopo il tramonto a un’ora prima del levar del sole. Nelle acque del Lago di Iseo è consentita la pesca notturna esclusivamente all’Anguilla, alla Carpa (con la tecnica denominata carp fishing) e al Siluro solo da riva, a piede asciutto e con l’uso di non più di 3 canne. Al fine del contenimento del Siluro è fatto obbligo di trattenere e sopprimere tutti gli esemplari catturati Pesca subacquea La pesca subacquea può essere praticata solo in apnea, dall'alba al tramonto, con fucile non provvisto di carica esplosiva e senza l'ausilio di fonti luminose. Devono essere rispettate le norme di sicurezza previste dalle leggi di navigazione delle acque interne e del mare. La pesca subacquea è consentita solo nelle seguenti Zone appositamente individuate dal Piano Ittico Provinciale. Pesca subacquea dal limite Sud del Bogn di Castro in comune di Riva di Solto per un tratto di circa 3.400 m dal Campeggio Trentapassi allo sfocio del torrente Zù in comune di Riva di Solto per un tratto di circa 1.000 m dalla punta della Pietra in comune di Parzanica alle Fabbriche Cementifere di Tavernola per un tratto di circa 2.000 m da Villa Franceschini in comune di Sarnico sino a Villa Nicotra in comune di Predore per un tratto di circa 2.900 m per una profondità di 60 m dalla riva. Grazie per l'attenzione