Il compositore e direttore d’orchestra Luigi Denza nacque a Castellammare di
Stabia il 24 febbraio 1846. Dal 1862 studiò composizione con Mercadante e
Serrao al Conservatorio di Napoli, poi il pianoforte con Valente e Russo ed il canto
con Scafati e Guerci. Intorno al 1870 scrive le prime composizioni vocali, tra cui
T’allicuorde sul testo del concittadino Enrico Bonaria e Giulia su testo di Edoardo
Randegger. Tentò di intraprendere la carriera come compositore teatrale con la
commedia Wallenstein, ispirata ad un poema di Schiller su libretto di A. Bruner,
che rappresentata a Napoli nel 1876 non riportò un particolare successo.
Apprezzato invece come cantante diede concerti a Napoli, Nizza, Parigi e Londra
dove, trasferitosi stabilmente divenne direttore della London Academy of Music,
nonché apprezzato insegnante di canto presso la Royal Academy of Music,
incarico che mantenne fino alla morte. Proprio nella capitale inglese pubblicò, nel
1917, 20 solfeggi melodici nello stile antico e moderno. Ma la sua fama di
compositore è dovuta soprattutto alle oltre cinquecento (ottocento?) fra canzoni,
romanze da salotto, ma anche canti polifonici su testi in lingua italiana, francese,
inglese. «Ricche, graziose, e non di rado briose», scrive Abbiati, le melodie di Luigi
Denza trovano nella lingua napoletana la loro più spontanea espressione come
nel caso della celebre Funiculì Funiculà casualmente nata dalla collaborazione con
un giornalista napoletano, Peppino Turco. Questi, alloggiato al Grand Hotel
Quisisana, nel ritorno dall’inaugurazione della funicolare del Vesuvio, 6 giugno
1880, propose a Denza il testo che, si dice, il maestro stabiese musicò all’istante.
Fu talmente immediato il successo che venne presentata, a furor di popolo, alla
Piedigrotta del 1880. Questo brano che suggestionò autori impegnati come
Richard Strauss che la utilizzò, credendo nella sua sincera origine popolare, nella
fantasia sinfonica Aus Italien, nonché Rimsky-Korsakov che ne realizzò una
versione orchestrale. Ricordiamo fra le romanze più conosciute: T’allicuorde,
Giulia, Amami, Smanie, Se tu m’amassi, Non so scordarti, Il bacio più dolce, Occhi
di fata, Il telefono. Morì a Londra il 26 gennaio 1922.
Questa deliziosa Chansonnette, dedicata alla nobildonna e compositrice abruzzese
Sofia Properzi Acquaviva d’Aragona, venne pubblicata da Ricordi con i numeri di
catalogo da 47745-46-47 a seconda della tessitura vocale a cui era destinata. Dal
timbro
presente
nella
copia
conservata
presso
la
Biblioteca
del
Conservatorio”Santa Cecilia” di Roma la musica risulta depositata il 7 giugno
1882 presso la Prefettura di Milano per la Biblioteca dei depositi per diritti
d’autore.
Emiliano Giannetti
V. 038 M.
PRENDS GARDE !...
Pourquoi souris-tu, petite coquette,
Tout en m’écoutant te parler d’amour?
Ne me laisse pas te conter fleurette;
si tu n’aimes pas, dis le sans détour.
Pourquoi lutiner avec ma pauvre âme !
Il ne faut jouer, folle, avec le feu:
papillon, qui vole, autour d’une flamme,
s’y brûle toujours…C’est un vilain jeu.
Prends garde… à ce jeu, tu te feras prendre,
et si je te tiens… enfant, souviens-toi,
ni dieux ni démons ne me feront rendre
un bijou si beau, vrai bijou de roi.
J. DE JOLI
V. 038 M.
5
Prends Garde!...
Chansonnette n. 1
Luigi Denza
a cura di
Emiliano Giannetti
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Canto
Allegretto
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(1846 - 1922)
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