Hod Benessere n° 69 - Settembre 2012 - Anno XV - Periodico - Diffusione gratuita
Bimbi,Gemelli
Mamme...
e tanti chicchi
di riso
L O X ELIAC T EST P RO , IL T EST DA FARMACIA
Un kit per
l’autodiagnosi
H
ai il dubbio di avere la celiachia o il sospetto che
ce l’abbia tuo figlio? Spesso non è facile accorgersi
di essere celiaci perché questa intolleranza alimentare può manifestarsi con segni e sintomi anche molto diversi tra loro.
Ma se hai dei sospetti, puoi avere una risposta immediata con un
semplice test da fare in casa.
Il test per l’autodiagnosi della celiachia
La celiachia può manifestarsi con
segni e sintomi anche molto diversi tra loro, non sempre tutti riconducibili al tratto stomaco-intestino
e spesso sovrapponibili a sintomi
di altre patologie, come il colon irritabile. Ma se soffri di episodi
ripetuti di diarrea, gonfiore addominale, perdita di peso, crampi,
formicolii, emorragie, gonfiore alle
caviglie, alterazioni cutanee, o se ti
sei accorta che tuo figlio ha difficoltà di crescita potrebbe trattarsi
di celiachia. Molto spesso però,
prima di arrivare alla diagnosi
esatta possono passare mesi o
anni, e si rischia di avere una diagnosi dopo un lungo iter di accertamenti. Per questo un semplice e
rapido test da fare in casa può
togliere subito ogni dubbio.
Lo Xeliac Test Pro misura in una goccia del tuo sangue la presenza di anticorpi specifici per la celiachia, denominati di classe
A (IgA) e di classe G (IgG) anti-transglutaminasi. In questo
modo fornisce una garanzia di copertura anche alle persone
con deficit di IgA (circa il 2% della popolazione), con un’affidabilità del test molto elevata. Secondo uno studio condotto in
diversi centri di eccellenza italiani
specializzati nella diagnosi della
celiachia, lo Xeliac Test Pro ha
una sensibilità del 92% e
una specificità del 98%.
Lo Xeliac Test Pro è dotato di
componenti che facilitano il
prelievo di sangue. Dopo
soli 5/10 minuti e in maniera del tutto indolore, se il test è negativo sulla cassetta contenente lo stick reattivo comparirà
un’unica linea blu. Al contrario, se il test è positivo, insieme alla
linea blu comparirà una linea rossa: in questo caso è importante rivolgersi al medico e non iniziare una dieta priva di glutine senza averlo prima consultato.
Questo test rappresenta un valido aiuto
per individuare i numerosi casi di celiachia ancora nascosti.
Xeliac Test Pro è un prodotto Eurospital. È in vendita in Farmacia al prezzo di euro 19,50.
Risultati in 5-10 minuti. Per maggiori informazioni sul test e la celiachia:
www.ladiagnosi.it
Non è mai troppo presto per sapere se si è celiaci. Saperlo prima può ridurre il danno in corso alla mucosa
intestinale ed evitarti complicazioni più serie. Parlane con il tuo medico o con il pediatra del tuo bambino.
Qualche buon sano consiglio per combattere l’influenza
a cura della Dr.ssa Cagnola
6
I primi passi verso la nuova vita
di Dr. Giuseppe Giordano
7
Ripartiamo dalla cellula,
la più piccola struttura “vivente”
di Dr. Edoardo Boncinelli
9
Fratelli gemelli
intervista alla Dr.ssa Alessandra Piontelli
12
a cura di Marina Robbiani
L’omeopatia intelligente al servizio della pediatria
di Dr.ssa Mary Ventura
16
Riso: piccoli chicchi di grande cibo
di Enza Bettelli
18
Cereali gustosi e legumi che bontà!
di Dr.ssa Silvia Strozzi
21
I giovani e le scienze
di Cinzia Boschiero
28
Scoprire Linz e il Danubio
di Anna Pugliese
31
La riflessologia
32
di Gabriella Contu
Perchè si soffre di ipertensione?
di Dr.ssa Selena Martello
34
Artrite reumatoide giovanile:
diagnosi precoce per una cura migliore
di Cinzia Boschiero
37
69
Direttore Responsabile: Marina Robbiani
Consulenti Scientifici: Dott.ssa Cagnola,
Dr. Edoardo Felisi
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Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998
A questo numero hanno collaborato:
Enza Bettelli, Edoardo Boncinelli,
Cinzia Boschiero, Clementina Cagnola,
Gabriella Contu, Giuseppe Giordano,
Selena Martello, Alessandra Piontelli,
Anna Pugliese, Silvia Strozzi, Mary Ventura.
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HOD 69
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Dott.ssa Cagnola
Qualche buon sano consiglio
per combattere l’influenza
O
gni anno l’influenza mette a letto milioni di persone di ogni età. Il periodo di incubazione varia
da 1 a 3 giorni e i primi sintomi sono febbre alta, brividi, mal di testa, dolori muscolari. Dopo
un paio di giorni arrivano tosse secca, mal di gola e raffreddore. Dopo 3 o 4 giorni scompare
la febbre e restano la tosse e il catarro. Maggiormente a rischio sono gli anziani non vaccinati e i bambini, più esposti al rischio di complicazioni come bronchiti e broncopolmoniti.
Infuso da prendere come prevenzione
dall'inizio dell’autunno una tazza al mattino per lunghi periodi.
•Echinacea radice t.t. g 30
•Eleuterococco radice t.t. g 30
•Santoreggia sommità t.t. g 20
•Fieno greco semi g 20
Gocce balsamiche per il vaporizzatore:
•Olio essenziale di Lavanda ml 30 • Olio essenziale di Pino silvestre ml 25
• Olio essenziale di Timo volgare ml 20
• Olio essenziale di Menta piperita ml 15
• Olio essenziale di Melaleuca viridifolia (Niaouli) ml 10
Anche sul fazzoletto o sul cuscino.
Alimentazione
(ricche di potassio), lenticchie e pesce ricì:
Finché la febbre è alta, dieta liquida a base
Sdi brodo di verdura e frutti ricchi di vitamina banane
chi di zinco per rafforzare le difese immunitarie.
C: agrumi, kiwi, frutti di bosco. Poi dieta leggera
No: Evitate i cibi grassi.
che comprenda anche frutti ricchi di vitamina C,
I primi passi
verso la nuova vita
DR. GIUSEPPE GIORDANO
Consigli utili per la Gravidanza
Il periodo della gravidanza dovrebbe essere inteso come
momento di preparazione alla gestione di un nuovo
rapporto che ci impone un adeguamento di abitudini e
stile di vita positivo o negativo, a seconda di come avremo gestito la preparazione necessaria. I cambiamenti
possono essere vissuti bene se ci motiveremo all’accoglienza e accettazione di una fase diversa della vita, in
cui il nostro ruolo sarà di formatore ed educatore;
accoglienza di un interlocutore che non ci ha chiesto di
invadere il nostro territorio e spazio, come non ci ha
voluto imporre la sua presenza. La procreazione è un
atto consapevole e volontario, chi dovrebbe avere da
ridire non siamo noi ma il nuovo interlocutore. Come in
tutte le cose, l’impegno e l’attenzione che useremo nel
prepararci all’arrivo dell’infante sarà premiato dai
momenti positivi che a mano a mano andremo a scoprire, imparando a conoscere il nostro interlocutore.
Durante la gestazione
! Si possono manifestare momenti di “nausea”: fare uso di un fazzolettino imbevuto di
essenza di lavanda o verbena, può risolvere il
disagio. Una volta si usava solo aceto, ma i
tempi cambiano e se possiamo rendiamo
più gradevole la scelta.
! La pelle del ventre, necessariamente sarà
tirata dalla crescita della pancia: renderla più
elastica e idratarla opportunamente con olio
di mandorle dolci (ha il difetto che mettendone troppo si diventa “anguille” e intridendo
la biancheria intima le darebbe un odore rancido) è il consiglio che viene dato a tutte. Noi
suggeriamo un’emulsione di olio di mandorle (Idra E) che evita spreco di prodotto non
assorbito e lascia la pelle carezzevole e
gradevolmente normalizzata.
! Non diamo fede a considerazioni superstiziose o di comodo. Non è vera la storia
delle voglie e non è vero che bisogna mangiare per due. Non è vero che bisogna stare
ferme e non si possa passeggiare: anzi, camminare fa bene e attiva la circolazione.
! Curate l’alimentazione in salubrità e qualità: la salute del nascituro e il suo sviluppo
dipendono anche da queste attenzioni.
! Si raccomanda di seguire il corso preparatorio al parto, perché sarà utile aver acquisito
informazioni e aver fatto esercizi mirati
all’evento. Ginnastica
mirata e “training autogeno” saranno il segreto
di un’esperienza meno
dolorosa.
HOD 69
A SCUOLA DALL’ ERBORISTA
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Consigli utili durante l’allattamento
Tisana della balia: vi possono proporre
diverse versioni. Quella tedesca con anice e
carvi induce il lattante più sensibile a scariche
diarroiche più frequenti; quella francese, a
maggiore presenza di anice verde, induce a
dipendenza e negli adulti può creare problemi di alcolismo (anisetta, liquori all’anice); la
ricetta italiana (erba galattofora e finocchio)
più semplice e mirata, ha reso celebri e richiestissime le nostre balie italiane nel
Settecento e sino all’ultima guerra. L’effetto è
di fluidificare la produzione di latte rendendolo anche più digeribile evitando le coliche
gassose e migliorando la qualità della vita dei
genitori e del piccolo.
Consigli utili per gestire un lattante
Coliche gastro-intestinali: non dovrebbero
esserci se la mamma consuma la tisana della
balia, ma può capitare che un’alimentazione
scorretta della mamma induca a fermentazione o infiammazioni al lattante.
Arrossamenti da pannolino, eritemi, eczemi
e graffi: buona norma è evitare cibi piccanti e
troppo saporiti; un eccesso di verdure potrebbe
indurre a coliche; caffè, fragole, alcolici e fritti
possono dare manifestazioni eritematiche
e infiammazioni epiteliali.
Le mani sono strumenti da
conoscere e usare bene:
curiamo le unghie del lattante per evitare graffi
involontari su se stessi e
sugli altri. I problemi della pelle in zona pannolino sono presto risolti con una buona
crema protettiva e idratante: Crema Base,
emulsionata da puro olio di mandorle dolci.
La nostra preparazione, collaudata da decenni, offre la possibilità di risparmiare molto
nella confezione da 500 ml.
Crosta lattea: impacchi e lavaggi con
camomilla, bardana, viola e calendula; bagno
con amido di riso. Ma attenzione al detergente usato, il tensioattivo dei prodotti liquidi
deve essere preferibilmente di magnesio lauril solfato; il detergente solido, un sapone
ricotto (crema di sapone essiccata) di olio di
palma e cocco, con aloe, malva e calendula.
Dentizione: per dare sollievo alle gengive
dolenti, il miele rosato è un rimedio sempre
efficace; per lenire il dolore e disinfiammare
la parte che il dente deve tagliare, una buona
radice di ireos (altea o giaggiolo) data da
mordicchiare, dà sempre buoni risultati. E
per facilitare il taglio della gengiva, una crosta di parmigiano ben pulita sarà la preferita.
Insonnia e irritabilità: gli infanti sentono molto
l’umore delle persone che li circondano, così è
importante mantenersi tranquilli, calmi e sicuri
di noi stessi. Questo li rassicura, se cresceranno
in un ambiente tranquillo e sereno sapranno a
loro volta ricambiare in serenità e tranquillità.
Se si verificano casi di irrequietezza e nervosismo tiglio, melissa e camomilla possono
essere un aiuto significativo per migliorare il
clima complessivo.
Dr. Giuseppe Giordano: erborista diplomato; specializzato anche in massaggio, con Qualifica e Specializzazione della
Regione Lombardia (legge 1 del 4 gen 1990); ha completato la formazione in materia di naturopatia e utilizzo dei rimedi naturali nei massaggi per il benessere con esperienze interdisciplinari di patrimonio internazionale più diffuso. Negli
anni ha organizzato corsi, incontri e conferenze collaborando anche con il Comune di Milano. Ha pubblicato articoli su
riviste specializzate e curato i contenuti per manuali e dispense sull’uso delle piante officinali e dei rimedi naturali, su erbe
e derivati, cosmetica e massaggio. È stato Consigliere, Presidente e Vicepresidente ARLE (Associazione Regionale
Lombarda Erboristi), Consigliere e Vice presidente FEI (Federazione Erboristi Italiani).
[email protected] • www.lacamomilla.it
Erboristeria LA CAMOMILLA • viale Monte Nero, 13 • Milano • tel. 02.5454063
LA
RIPARTIAMO DALLA CELLULA,
PIÙ PICCOLA STRUTTURA “VIVENTE”
DR. EDOARDO BONCINELLI
G
li esseri viventi sono una presenza
strana nell’universo, una specie di
scandalo. Non a caso, considerando
l’universo conosciuto, di esseri viventi se
ne trovano solo da queste parti. È certamente possibile che ci siano altri organismi viventi - forse anche intelligenti - su
altri pianeti, ma ancora non ne abbiamo
avuta notizia. Il fatto è che la vita non è un
fenomeno così semplice e scontato come
potrebbe sembrare.
Q
uali sono i trucchi degli esseri viventi
per mantenersi in vita? La prima caratteristica essenziale di ogni essere
vivente è quella di avere un patrimonio
genetico, cioè un insieme di “istruzioni per
l’uso” necessarie e sufficienti per nascere,
crescere, svilupparsi, vivere e al momento
opportuno riprodursi. Qualcosa di molto
simile a quello che nei computer chiamiamo
programma, con la differenza che nessun
computer o robot ha più di una copia del
programma, mentre gli esseri viventi ne
hanno una in ogni cellula.
È opportuno chiarire che non esistono esseri
viventi che non siano fatti di cellule: una sola,
come un batterio o un fungo elementare, o
decine di migliaia di miliardi come nel nostro
caso. Non sappiamo perché essere vivo
voglia dire essere fatto di cellule, ma è così,
almeno sulla nostra Terra. Ogni organismo
vivente, semplice o complesso, è un aggregato di unità vitali elementari e relativamente autonome che si ripartiscono, per
così dire, il peso di mantenersi in vita, suddividendoselo e cooperando, ciascuna nel
Da “The little Green Road to Fairyland”, 1922.
HOD 69
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Circa 45 giorni prima del parto, ricordiamoci
di preparare il capezzolo all’attacco di una
suzione non proprio delicata e leggera. Come
potete immaginare, la fame non consente
riguardi. Sarà necessario preparare i capezzoli
con decisione, manipolandoli in pressione e
trazione con i polpastrelli di indice, pollice e
medio, senza usare riguardi, aiutandosi con
oli ed essenze dedicate. Si può personalizzare
la scelta degli olii a seconda del tipo di pelle.
suo ambito, a tenere in piedi la struttura.
Negli organismi più semplici, costituiti da una
sola cellula e detti perciò unicellulari, la cellula rappresenta tutto: è l’unità di sopravvivenza, di crescita e di riproduzione. Ma anche
negli organismi più complessi, costituiti da
miriadi di cellule, la singola cellula mantiene
un certo grado di autonomia e deve essenzialmente badare a se stessa, almeno per
quanto riguarda la sua sopravvivenza, ovvero
la nutrizione, la respirazione, il procedere
regolato dei suoi circuiti metabolici, il mantenersi diversa dal liquido circostante, ed
entro certi limiti la sua capacità di replicarsi.
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Volendo allattare al seno
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Da “Under the Window”, 1879.
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Molte altre funzioni, invece, devono essere
compiute dalle cellule specifiche in accordo e
in stretto contatto con le altre e con i segnali
intercellulari che percorrono in ogni istante il
corpo nel suo complesso.
In un caso o nell’altro, la singola cellula mette
a frutto le istruzioni che scaturiscono dal suo
patrimonio genetico. Non potrebbe fare tutto
quello che fa senza di esse, sia che le esegua
alla lettera, sia che le interpreti secondo l’evolvere delle condizioni esterne, a lei stessa
o a tutto il corpo, sia che cerchi di contrastarle a causa di “ordini superiori” ricevuti eventualmente dal resto del corpo. Inoltre, la condivisione con tutte le altre cellule delle stesse
istruzioni per l’uso facilita la sua “socialità”,
cioè la sua capacità di comprendere e, nel
caso, assecondare l’azione delle altre cellule,
vicine o lontane. Tra le diverse cellule dello
stesso corpo si osserva così una sorta di
“armonia prestabilita”: a volte si parlano, a
volte no; ma ognuna conosce sempre il proprio compito e si comporta nella maniera
appropriata anche quando non c’è dialogo
diretto con le altre.
È di fondamentale importanza, quindi, per la
loro e la nostra sopravvivenza che tutte le cellule di un organismo possiedano una copia
delle istruzioni per l’uso presenti nel patrimonio genetico dell’individuo al quale appartengono, e che le diverse copie presenti nelle
diverse cellule siano identiche tra di loro. Con
un vantaggio aggiuntivo: anche separate dal
corpo che le ospita, le diverse cellule non “si
disorientano” e non perdono la bussola. Se
una cellula separata dal suo corpo di origine
fosse “smarrita” e non sapesse come comportarsi, non sarebbero possibile le trasfusioni di sangue, né tantomeno i trapianti
d’organo. Quando vengono impiantate in un
altro corpo, trovano le risorse per sopravvivervi e prosperare.
Oggi lo sanno tutti, il patrimonio genetico,
che viene chiamato spesso sbrigativamente
genoma, è costituito da una lunghissima
molecola di DNA, presente appunto in tutte
le nostre cellule.
Da Edoardo Boncinelli, “Lettera a un bambino che vivrà 100 anni”, Rizzoli ed.
INTERVISTA
A CURA DI
ALLA DR.SSA ALESSANDRA PIONTELLI
MARINA ROBBIANI
“Gemelli nel mondo - Leggende e realtà“ di
Alessandra Piontelli (Cortina Ed.) è un percorso
personale, umano, scientifico e antropologico alla
ricerca del senso stesso dell’esistenza, narrato
attraverso lo studio del comportamento spontaneo, le vite e le storie di tanti gemelli (e di tante
madri) incontrati nei Paesi più poveri, lontani e
abbandonati dal mondo, come nel “più civile occidente“. È un viaggio affascinante tra popoli, culture, credenze e tradizioni ancestrali dove l’evento
di una nascita gemellare, sia quando divinizzata
sia quando maledetta, rappresenta comunque
una sfida alla normalità.
Q
uesto libro dà grandi emozioni. E insieme la consapevolezza che sappiamo pochissimo
o quasi niente di quello che succede fuori da casa nostra, lontano dal nostro punto di
vista. Ne parliamo con l’autrice, psichiatra, neurologa e psicoanalista che collabora con
il dipartimento di Medicina materno-fetale dell’Università degli Studi di Milano:
Dr.ssa Piontelli, lei scrive che “La nascita di gemelli è sempre stata concepita come un evento
straordinario al di fuori dei confini della natura“. Iniziamo dal nostro mondo, dall’occidente.
Sebbene la notizia di aspettare dei gemelli entusiasmi all’inizio molte coppie, fino a che punto è
davvero cambiato l‘impatto fisico e psicologico che la realtà di due (o più) gemelli crea?
Le nascite gemellari sono in forte crescita nel mondo occidentale. Tale aumento vertiginoso è
dovuto a due fattori principali. Il primo è l'innalzamento dell'età materna: le donne fanno figli
più tardi e la probabilità di avere dei gemelli aumenta con l'età fino a circa 37-38 anni per poi
decrescere rapidamente. Ma l'incremento è dovuto soprattutto ai vari trattamenti per l'infertilità
cui le donne fanno sempre più ricorso. Il fattore predominante, anche se non
il solo, è che con il crescere dell'età materna la fertilità cala.
La notizia di aspettare dei gemelli è generalmente accolta con enorme gioia
ed euforia da tutte le donne che hanno posticipato la maternità fino all'ultimo, e/o si sono sottoposte a cure per la sterilità. Un discorso ben diverso vale
per le madri che hanno già altri figli. I gemelli hanno un forte impatto sia fisico che psicologico su chi li deve allevare, e in particolare sulla madre.
L'aspettativa di vita di tutti noi occidentali è cresciuta. Le donne si prendono
molto più cura del loro fisico e aspetto esteriore, tanto è vero che si dice che
i 40 di oggi sono i 30 di ieri. Tuttavia il fisico di una donna che un tempo sarebbe
Quali i pericoli per la madre?
Nonostante tutti i progressi medici, nei paesi
sviluppati le gravidanze gemellari continuano
a costituire un rischio sia per le madri sia per
i gemelli. La mortalità materna è elevata.
Anche nelle migliori condizioni e all’interno
delle strutture più
moderne e attrezzate,
nel caso di un gravidanza gemellare il rischio di decesso della
madre è tre volte superiore rispetto a una
gravidanza singola. Il rischio di complicazioni
materne è pure elevato: si moltiplicano i casi
di ipertensione arteriosa come quelli di diabete, infezioni, anemie, emorragie importanti
sia prima del parto che nel periodo postparto. Inoltre anche i parti gemellari comportano rischi, maggiori le probabilità di taglio
cesareo così come molte madri entrano in
travaglio prematuramente e spesso uno o
entrambi i feti si presentano poladici... E i
pericoli crescono ancora di più quando le
gravidanze gemellari non vengono diagnosticate precocemente tramite un’ecografia, consentendo varie forme di intervento.
E quali i pericoli per i gemelli?
I rischi per i gemelli sono ancora più elevati
sia prima sia dopo la nascita. La loro mortalità prenatale è 10 volte superiore rispetto ai
bambini singoli. Le complicazioni variano a
seconda che i gemelli siano monizigoti o
dizigoti: questi ultimi sono meno soggetti a
complicazioni, inclusa la morte, nel periodo
Gemelli Monozigoti e Gemelli Dizigoti
I gemelli dizigoti ricorrono in alcune famiglie, ma non ci sono evidenze statistiche che
rivelino un andamento puramente ereditario, bensì soltanto una predisposizione. I gemelli monozigoti sembrano invece il risultato di un evento del tutto imprevedibile e casuale.
In realtà sappiamo ancora molto poco sull’origine dei gemelli identici.
I gemelli monozigoti o identici, derivano dalla divisione di un unico uovo fecondato da un unico spermatozoo e hanno quindi un identico patrimonio genetico. Di solito,
i gemelli monozigoti crescono insieme e di conseguenza condividono non solo la stessa
eredità genetica, ma anche lo stesso ambiente. Le loro somiglianze possono quindi essere
spiegate non solo dai loro geni comuni, ma anche dall’ambiente culturale in cui
entrambi vivono.
I gemelli dizigoti, al contrario, provengono da ovuli distinti fecondati più o meno
nello stesso momento e sono, dal punto di vista genetico, esattamente come i fratelli comuni, che condividono in media il 50% dei loro geni.
HOD 69
Fratelli Gemelli
Da “ Brave”, Disney • PIXAR.
HOD 69
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stata definita una primipara “attempata“ non è
più quello dei vent'anni. Una gravidanza
estremamente faticosa, le notti insonni, le poppate, i ritmi incessanti che i gemelli impongono
nei primi anni, hanno un peso molto maggiore
di quanto ci si possa immaginare su di un fisico
che comunque da ventenne non è.
Queste madri poi hanno in genere goduto di
una vita piuttosto libera, nel senso di potersi
dedicare al lavoro, hobbies, amicizie ecc.
Ritrovarsi di colpo ad accudire a due neonati
le fa spesso sentire incatenate, private della
loro libertà, depresse e molto altro ancora.
L'impatto di due o più gemelli non è quindi
cambiato, anzi semmai si è aggravato.
Con il che non sono certo da condannare le
donne che desiderano posticipare la maternità, anzi semmai queste donne sono da
aiutare oltrechè comprendere. Semplicemente può essere utile sapere che con i
gemelli le gioie in genere cominciano più
tardi e essere per quanto possibile preparate
ad un grosso sconvolgimento di stile di vita.
13
“Alice in Wonderland” di Tim Burton,Walt Disney Pictures.
Ci sono poi le difficoltà del dopo-parto...
Se prima della nascita i gemelli possono mettere alla prova il corpo della madre fino al limite, una volta nati sono spesso estremamente
stressanti e impegnativi. Non solo esiste un’elevata percentuale di depressione post-partum, ma l’impatto psicologico e fisico dei
gemelli su chi se ne prende cura durante i
primi anni di vita è enorme. Le gioie vengono
in genere dopo. Anche l’allattamento può rappresentare un problema, crare ansia e sensi di
colpa, non sempre la mamma è in grado di
produrre latte a sufficienza per tutti e due.
Fin dal primo momento i gemelli rappresentano un pesante fardello economico. I costi
non sono solo finanziari. La depressione ha
un’alta incidenza tra le madri dei gemelli (si
stima che 4 mesi dopo il parto il 37% - contro il 10% delle altre madri - soffra di forme
depressive così gravi da richiedere un inter-
vento terapeutico. Anche l’indice della qualità
di vita subisce una caduta verticale (circa
l‘80% contro il 20% per le altre madri).
Quando poi imparano a camminare, i gemelli diventano particolarmente impegnativi.
I gemelli esauriscono anche le energie dei
padri che sono costretti fin dall’inizio a partecipare all’ardua impresa. E spesso esiste il rischio di una rottura della coppia.
Un altro problema nasce dal fatto che,
essendo particolarmente gravosi da accudire,
I nonni più anziani non se la sentono di prendersi cura di due bambini piccoli.
Questi sono solo alcuni dei rischi che lei
descrive. Insieme ci racconta una cosa
molto interessante: anche se tutto questo
viene spiegato fin dal principio ai futuri genitori, essi tendono a rifiutarlo. A cosa è
dovuto questo rifiuto, in particolare da
parte delle madri?
Per tutte le donne e i futuri padri, è difficile
immaginare quanto cambi realmente la vita
dopo la nascita di un bambino, figurarsi di due.
Attualmente poi si tende a idealizzare la
maternità. Dalla manualistica ai vari media, alle
celebrities che compaiono con il pancione su
riviste patinate, è tutto un bombardamento su
quanto “mamma è bello“. Mamma è bello,
ma non è sempre e solo bello.
Tra le varie affermazioni sostenute dalla
psicologia, si dice che i gemelli sono predisposti a vari disturbi dello sviluppo in
misura molto maggiore rispetto ai nati singoli: l’apprendimento del linguaggio sarebbe
soggetto a ritardo, lo sviluppo intellettuale
lento ecc.È vero, e a cosa in realtà occorre
fare attenzione senza ansiolizzare i genitori
più del dovuto?
Parlo solo per me. I genitori sono oggi bombardati da ansie di ogni genere, che si riconducono sempre ad un “è tutta colpa della
mamma o del papà“. Salvo evidenti patologie,
non desidero prospettare scenari futuri catastrofici quanto incerti e a volte poco dimostrati
ai genitori. Se si pongono dei problemi, cerco
di aiutare i genitori ad affrontare tali problemi
solo quando e se questi si pongono. Non si
può fare “un caso“ dei gemelli prima
ancora che nascano. La stragrande
maggioranza dei gemelli nati senza particolari problemi fisici, nonostante le
fatiche iniziali, cresce e si sviluppa bene.
Un‘altra questione importante
riguarda l’attaccamento affettivo e
sensitivo dei gemelli, che condividono un legame unico, speciale.
Spesso per loro è molto difficile separarsi, adattarsi ad un’altra vita di
coppia, ad un matrimonio. C’è qualcosa che i genitori possono fare per aiutarli a essere autonomi, ad esempio sarebbe bene che
ne discutessero insieme affrontando anche il tema della sessualità?
In genere si tende a pensare che le norme che si applicano ai nati singoli siano “norme ideali“.
Per esempio dobbiamo sposarci tutti, essere il più possibile autonomi ecc. I gemelli condividono
dalla nascita un legame veramente unico. Non è detto che quello che desiderano sia un
aparthaid forzato. Alcuni di loro magari preferiscono separarsi, ma altri no. Non vedo nulla di
male in entrambe le scelte. I gemelli non devono per forza conformarsi alle norme dei singoli,
dato che singoli non lo sono mai stati.
Quanto alla sessualità dei figli, salvo che per questioni gravi e vitali - tipo protezione dall'Aids,
da gravidanze indesiderate o interventi su tipi di scelte fortemente distruttive - è meglio lasciare che i figli decidano da sè. Gemelli inclusi.
Nel suo libro, che la porta come medico e ricercatrice in giro per il mondo tra alcune delle
popolazioni più povere e arretrate dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, descrive scenari inquietanti di superstizioni e diritti negati, affetti dimenticati. Ci parla di gemelli ripudiati, emarginati, abbandonati tra i cespugli, sacrificati, venduti al migliore offerente o al
mercato della pedofilia (Europa in primis!), condannati a morti atroci, al traffico di organi..
Talvolta sono anche considerati sacri o visti come dei portafortuna o degli status symbol,
venerati come idoli… “pietrificati“. Non esiste pietà né per i gemelli né per le loro madri.
Anche quando sembrano loro stesse carnefici, in realtà sono vittime. È negata loro perfino
la possibilità di opporsi, a meno di subire la stessa sorte dei propri figli, leggi e regole del
clan dominano la loro vita.
Il suo turbamento nel descrivere e analizzare questi avvenimenti che scavano con prepotenza nel
lato oscuro della natura umana è sempre presente, anche quando ci mostra l‘estrema vulnerabilità di queste donne/madri in cui la paura sovrasta qualsiasi altro sentimento. Neppure
l‘Europa, l’Italia, vengono escluse dalla sua analisi. E a un certo punto lei scrive che tutto quello
che ha visto accadere sotto i suoi occhi le ha fatto capire di aver dato troppe cose per scontate,
la hanno indotta a intraprendere un lungo cammino che continua tuttora. Ci può dire dove sta
andando oggi insieme al duro insegnamento che questa esperienza ha tracciato dentro di lei?
Il mio percorso continua ad essere duplice. Da un lato lavoro quando posso come medico in
paesi in via di sviluppo. Cerco di trasmettere la mia esperienza soprattutto ai locali. Spiegare perchè sarebbe un discorso troppo lungo, ma purtroppo anche il mondo delle ONG e di varie altre
organizzazioni sta rapidamente cambiando. A parte l'età, non so se riuscirò ancora per molto a
portare avanti alcuni progetti in cui sono impegnata. Quando invece sono qui mi occupo di
comportamento fetale, su cui si è spesso creata della fantascienza, di madri, e di popolazioni di
immigrati. Il mio cambiamento è stato quindi più che altro interiore.
HOD 69
Foto (anche a pag. 13) di Anne Geddes.
HOD 69
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prenatale. Tanto maggiore è la condivisione
tanto maggiori sono i rischi potenziali sia per
i gemelli sia per la madre.
Il tasso più elevato di mortlità riguarda infatti
i rarissimi gemelli monozigoti che condividono la stessa placenta e lo stesso sacco
amniotico: ben il 50% di questi non arriva
vivo alla nascita.
I gemelli poi nascono più spesso pematuri, e
anche la mortalità postnatale è più elevata.
Sempre rispetto ai singoli, i gemelli che manifestano un ritardo della crescita sono 4 volte
più numerosi. E quelli che nascono con malformazioni che possono interessare tutti gli
apparati, in particolare il sistema cardiovascolare, quello gastrointestinale e il sistema nervoso centrale, sono il doppio rispetto ai singoli.
15
HOD 69
al servizio
della Pediatria
A CURA DELLA
D.SSA MARY VENTURA
Frutto di una preziosa combinazione fra tradizione, ricerca ed
innovazione, i prodotti Vanda rispettano profondamente l’ideale
della Farmacopea omeopatica tedesca che mira alla salute complessiva del paziente, nel rispetto del suo equilibrio naturale.
Da oltre 30 anni il marchio Vanda persegue questo obiettivo
attraverso i suoi rinomati rimedi omeopatici complessi.
Come funzionano gli omeopatici?
’omeopatia, come è noto, utilizza a dosi infinitesimali
sostanze capaci di indurre nel soggetto sano manifestazioni
simili ai sintomi presentati dal paziente, secondo il principio di
similitudine (già individuato da Ippocrate nel 400 a.c. ma definito
in maniera organica da Hanemann, padre dell'omeopatia nel 1746). L'omeopatia è una medicina naturale, si serve cioè di elementi presenti in natura, sostanze provenienti dal regno vegetale,
minerale e animale. Esse vengono opportunamente diluite ed inoltre vengono dinamizzate attraverso energiche succussioni ad ogni passaggio del processo di diluizione. Ciò imprime al solvente,
impregnato del soluto, proprietà tali che l'efficacia del preparato, invece di diminuire con la diminuzione della dose del soluto, aumenta progressivamente, al punto che le alte diluizioni hanno
profondità e durata d'azione maggiori rispetto alle basse diluizioni, che contengono più soluto.
Questa dinamica, in passato oggetto di scetticismo e critiche da parte di alcuni, si è rivelata coerente con le più recenti scoperte di elettrodinamica quantistica*.
L
L'omeopatia trova nei bambini i pazienti ideali. L'organismo del bambino ha infatti una reattività integra ed un sistema di difesa immunitario molto sensibile agli stimoli, in quanto non ancora sottoposto in dosi elevate ad interferenze nella capacità immunitaria originaria. Gli organi di
eliminazione sono intatti e hanno un'ottima capacità reattiva, quindi rispondono molto bene agli
stimoli indotti dai rimedi omeopatici, il cui scopo è proprio stimolare e rinforzare le reazioni di
difesa attivando le funzioni di autoguarigione dell'organismo.
Perché i rimedi Vanda sono intelligenti?
nostri prodotti sono per la maggior parte rimedi omeopatici complessi,
preparati per consentire al medico di disporre di uno strumento terapeutico ripetibile, affidabile ed efficace, di facile utilizzo e di larga
applicabilità. Ciascun complesso omeopatico Vanda proposto per la
Pediatria è costituito da una combinazione di più rimedi unitari, a medie
I
* Si veda: Davenas E., et al. Nature, 338. 816 - 818 (1988)
Thomas Y., et al. Medical Hypotheses, 54. 33 - 39 (2000)
Come si usano i prodotti Vanda?
uasi tutti i rimedi si presentano sottoforma di granuli di saccarosio impregnati di
soluzione omeopatica. I granuli sono SENZA LATTOSIO, fatta eccezione per il Pollen
Histamine 200 plus, che ne contiene una minima quantità. Il modo d'uso abituale è di
3 granuli x 3 volte al giorno, almeno 15 minuti prima o mezz'ora dopo i pasti, ma nei disturbi
acuti la somministrazione è più frequente (anche ogni ora) diradandosi via via in presenza di
miglioramento. Indicativamente i rimedi omeopatici possono essere somministrati secondo il
seguente schema:
Q
Caratteristiche
Frequenza
Durata
Patologie molto acute
1 dose ogni 15-30 minuti
Fino alla remissione completa
dei sintomi
Stati acuti - con l’attenuarsi degli stati molto acuti
1 dose ogni ora
Patologie subcroniche - stati subcronici
1 dose ogni 2-3 ore
Terapia di mantenimento - patologie croniche terapia preventiva
1 dose 2-3 volte al giorno
1-2 mesi
La dose per lattante/bambino è di: 3 granuli; 5-10 gocce; 1-2 cucchiaini sciroppo
I globuli vanno fatti sciogliere lentamente in bocca, sotto la lingua, in modo che si esplichi al
meglio la loro attività terapeutica. La mucosa orale infatti, avendo un'alta irrorazione sanguigna,
garantisce un assorbimento efficace del rimedio omeopatico.
Qualora i bambini non siano in grado di sciogliere i granuli in bocca,
si possono diluire in acqua. In particolare nei casi acuti è utile diluire
la quantità totale dei granuli della giornata in poca acqua e somministrare la soluzione a piccoli sorsi e ad intervalli ravvicinati.
A neonati o lattanti si possono somministrare i rimedi disciolti in poca
acqua con l'ausilio di mezzi meccanici quali contagocce o siringhe
private dell'ago.
HOD 69
L’Omeopatia intelligente,
Bibliografia
¢ “Omeopatia pediatrica” - P. Nannei, G. Viganò - Casa Editrice Ambrosiana -2006
¢ “Omeopatia e Pediatria” - Gaetano Maria Miccichè. Seconda edizione - Tecniche Nuove - 2002
¢ “Manuale di terapia biologica in pediatria” - Ivo Bianchi - Nuova Ipsa Editore - 2008
¢ “Manuale di pediatria omeopatica” - Norbert Enders - Tecniche Nuove - 2006
¢ “Dizionario di farmacologia omeopatica clinica" - J.H.Clarke - Nuova Ipsa Editore -1994
VANDA OMEOPATICI S.r.l. - Via di Morena, 61/B • 00043 Ciampino (RM)
Telefono 06.79312185 • Fax 06.79810214 • [email protected] • www.vanda.it
¤
¤
16
e basse diluizioni, studiata in modo da agire in maniera sinergica e altamente efficace sui disturbi da trattare prevalentemente nelle patologie acute e subacute.
La peculiare preparazione omeopatica e la bassa concentrazione finale delle componenti attive nelle singole formulazioni, fanno sì che l’organismo del bambino non sia sovraccaricato da quantità rilevanti di sostanze attive o dai relativi
cataboliti da eliminare.
I rimedi omeopatici contenuti in queste formulazioni attivano le funzioni di autoguarigione dell’organismo e nel contempo alleviano rapidamente i disturbi, senza mascherare i sintomi di
gravi quadri clinici (cosa importante soprattutto per la diagnosi differenziale).
¤
VANDA O MEOPATICI
¤
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Riso: piccoli chicchi
di grande cibo
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HOD 69
Per una scelta ancora più mirata:
DI
ENZA BETTELLI
D
i riso vive circa la metà della popolazione
mondiale e in molti Paesi asiatici ci si nutre
praticamente solo con questo antichissimo
cereale, nato proprio in Asia. Infatti il nome cinese
del riso è fan, che significa anche cibo, e sono ancora
numerosi in Oriente a salutare chiedendo “hai mangiato il tuo riso oggi?”.
Ma anche tra i popoli occidentali il riso compare sempre più spesso nel menu, perché nutriente, leggero,
versatile e privo di glutine. Un alimento perfetto
anche per la vita moderna.
Non solo bianco
ono infinite le tipologie di riso, con nuove varietà che hanno
soppiantato alcune di quelle più vecchie. Tra quelle di maggior successo oggi c’è il riso nero o Venere, un riso integrale
con il chicco di colore nero violaceo, assolutamente naturale, con
gusto e profumo particolari. Fino a un paio di secoli fa questo riso era
coltivato solo per la corte dell’Imperatore cinese, mentre oggi è
prodotto anche nella Pianura Padana. Si cuoce come quello bianco,
accostato preferibilmente a ingredienti delicati che non sovrastino il
suo caratteristico sapore.
Il riso rosso Thai è invece selvatico e i chicchi richiedono una cottura
di circa 45 minuti, pur mantenendosi ugualmente consistenti. Molto
profumato e di sapore dolce, si cucina come altri cereali in chicchi (orzo, farro) e ha il vantaggio che dopo la cottura si può conservare in frigorifero per 2-3 giorni.
S
Tondo o lungo?
a forma e la dimensione del chicco sono
importanti per la buona riuscita di una ricetta.
Infatti, il riso a chicco tondo è ricco di amido e
tende a incollarsi dopo la cottura, mentre quello a chicco lungo è più povero di amido.
L
Comune o originario (per es. Balilla) con
granello piccolo e di solito opaco, poco
resistente alla cottura e adatto per minestre e
dolci.
Semifino (per es. Vialone Nano), simile
al comune ma più resistente alla cottura.
Fino (per es. Roma), con granello vitreo
che resiste bene alla cottura e adatto per risotti.
Superfino (per es. Arborio, Carnaroli),
ancora più resistente alla cottura e adatto
anche per contorni e insalate.
C’è poi il riso integrale, i cui chicchi sono
stati liberati dall'involucro esterno ma non
hanno subito trattamenti di sbiancatura. È più
ricco di proprietà nutritive ma più deperibile e
richiede a volte
anche il doppio
del tempo di
cottura di quello brillato. È
adatto
per
preparazioni
più rustiche.
Il parboiled è
un normale risone
sottoposto a un trattamento (ammollo,
precottura a vapore,
essiccazione) che
ne preserva i valori
nutritivi, lasciandolo
più ricco di quello brillato, e fa sì che si mantenga al dente a lungo dopo la cottura. Ideale
per le insalate.
Il Basmati, di origine indiana, è tra le
tipologie di riso a chicco lungo e sottile più
conosciuti anche in Occidente grazie alla diffusione della cucina mediorientale. I suoi chicchi sono aromatici e si mantengono ben sgranati. Per cuocerlo nel modo migliore bisogna
lasciarlo a bagno in acqua fredda per circa 15
minuti, poi scolarlo e coprirlo con una volta e
mezza (scarsa) il suo volume di acqua o brodo
bollenti, mescolare e lasciarlo sul fuoco basso
- senza mescolare e a recipiente coperto finché il liquido è stato assorbito (10 minuti
circa dall’ebollizione).
La scelta
razie alla moderna tecnologia il sacchetto trasparente consente di controllarne il contenuto mentre il sottovuoto conserva i chicchi in modo perfetto fino alla scadenza. Assicuratevi quindi che i chicchi
siano integri o con una percentuale minima di elementi
spezzati o macchiati e, facendo scorrere del riso tra le dita,
non deve restare traccia di polvere bianca, tipica del
prodotto vecchio. Controllate inoltre la data di scadenza e
conservate il riso in un luogo fresco e buio ma molto
asciutto, richiudendo il sacchetto dopo l'utilizzo o trasferendo il riso in un contenitore chiuso.
G
L’insalata di riso
i mangia volentieri durante la bella stagione ed è inoltre una ricetta jolly per il buffet.
Preparatela preferibilmente con il riso parboiled, che non scuoce, e con qualche accorgimento perché non diventi unta e pesante.
S
Per 4 persone sono sufficienti 250 g circa di riso. Lessatelo, scolatelo, passatelo sotto l'acqua corrente e poi scolatelo di nuovo, facendolo sgocciolare con molta cura. A questo punto potete
anche conservarlo in frigorifero, non condito e avvolto in un canovaccio umido.
Trasferite il riso in una capace ciotola e spruzzatelo con il succo di mezzo limone, mescolate
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P ICCOLI P IACERI A TAVOLA
19
Con il riso si ottengono alcuni interessanti prodotti,
come per esempio l’olio che ha un gusto delicato ma un
altissimo punto di fumo, superiore a quello dell’olio di
oliva, quindi perfetto per la frittura.
La farina di riso è utilizzata nei paesi orientali per
ricavare pasta e gnocchi, ma è anche molto utile per
infarinare la pasta fresca e altri prodotti perché
impedisce che si attacchino meglio di quella di frumento.
L’aceto di riso è più delicato di quello di vino e si utilizza allo stesso modo. A volte viene addolcito con dello zucchero e può essere bianco, nero o
rosso; quest’ultimo ricorda il nostro aceto balsamico.
Il saké è il famoso liquore giapponese che si beve tiepido e in minuscole ciotoline.
E poi ci sono i cosmetici che sfruttano la proprietà dell’amido del riso
di stimolare la produzione di acido ialuronico. In tempi antichi si
usavano gli impacchi di riso come rudimentali maschere di
bellezza e la polvere di riso come cipria.
Una ricetta ancora attuale per una maschera emolliente si
ottiene stemperando un paio di cucchiai di farina di riso con
poca acqua, e cuocendo a fuoco
basso finché diventa una crema
densa. Lasciate raffreddare,
applicate sul riso per una mezz’ora
poi sciacquate con acqua tiepida.
Cereali gustosi
e Legumi che bontà!
DOTT.SSA SILVIA STROZZI
I cereali
La filosofia steineriana ritiene non sia un caso che i cereali
siano sette. Infatti sono sette i colori che compongono l'arcobaleno, sette i cicli che l'uomo percorre nel cammino della
sua vita, sette i giorni della settimana e sette i pianeti che gravitano nel cielo. Gli steineriani ritengono sia possibile associare ogni giorno ad un cereale corrispondente in modo da
ricavare un loro rapporto con i pianeti:
lunedì
M luna
M riso
martedì
M marte
M orzo
mercoledì
M mercurio
M miglio
giovedì
M giove
M segale
venerdì
M venere
M avena
sabato
M saturno
M mais
domenica
M sole
M frumento.
Il mangiafagioli di Annibale Carracci (1583-84),
Roma Galleria Colonna.
Non solo in pentola
P ER LA S ALUTE , LA C RESCITA DEI B AMBINI
Il riso
Esiste una stretta connessione tra la luna e il movimento acqueo, elemento in cui
nasce e cresce il riso. Per gli orientali il riso ha origini divine mentre da noi è piuttosto sottovalutato. Basti pensare che il riso che arriva sulle nostre tavole è quello
“brillato”, che ha quindi subito innumerevoli trattamenti impoverendolo di proteine,
sali minerali, grassi e fibra grezza.
Al contrario il riso andrebbe consumato integrale, privato solo della lolla, la parte più
esterna del chicco, che è non commestibile. Il riso è un alimento molto energetico e
digeribile, abbassa la pressione sanguigna, cura la colite e la fermentazione intestinale, l'insufficienza renale
e l'obesità. Durante lo svezzamento può essere il primo cereale somministrato perché privo di glutine e
ad alta digeribilità.
L’orzo
Martedì è il giorno della piena attività, della forza dosata dalla ragione. Se ci
chiediamo ora quale sia il cereale che corrobora in pari tempo la mente e il
corpo, dobbiamo guardare agli antichi Greci. Il loro cereale era l'orzo. Essi
sentivano come l'orzo fosse il midollo degli uomini, quindi una sostanza
capace di stimolare le forze dell'agire ma anche cibo dei filosofi, attivante le
forze della mente. Le virtù dell'orzo si trovano naturalmente in quello integrale e non raffinato: è un cereale rinfrescante, energetico e di facile digeribilità. È utile per decongestionare le prime vie respiratorie, quando si hanno
problemi intestinali e nelle disfunzioni delle vie urinarie (l’acqua di orzo è un rimedio che utilizzavano le
nostre nonne per rinfrescare l’intestino e regolarizzarne la funzionalità).
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molto bene e poi stendetelo su un largo piatto perché si raffreddi in fretta; mescolate di tanto in tanto. Non conditelo quando
è ancora caldo o anche solo tiepido o assorbirà molto condimento. Il succo di limone contribuisce invece a mantenere
i chicchi sgranati e consistenti.
Preparate gli ingredienti da aggiungere, tagliandoli a
cubetti o a bastoncino ma comunque in modo che sia
possibile amalgamarli al riso formando un insieme abbastanza omogeneo. Non esagerate con la quantità: sono
sufficienti circa 1/3 del volume del riso.
Infine sgranate il riso mescolandolo con la forchetta, unite gli
ingredienti che avete scelto di aggiungere, e condite con poco
olio e altro succo di limone. Mescolate a fondo e servite.
21
stituente, riscaldante, diuretico e lassativo. Stimola la
tiroide, esercita funzione ipertensiva ma essendo un
cereale un po' “focoso” è controindicato a chi soffre
troppo il caldo, alle persone nervose e molto magre.
L’avena è inoltre ricca in proteine, quindi le persone che soffrono di
uricemia e gotta ne devono
fare un uso moderato.
Il mais
Saturno, dal carattere serio, si adatta
bene al giorno del
sabato
nel
quale
bisognerebbe fermarsi un attimo a riflettere e riposare dopo
un'intensa settimana. Il mais
viene soprattutto consumato sotto
forma di farine per confezionare polente e dolci particolari. È indicato alle persone eccitabili, nervose,
che soffrono di ipertiroidismo, in quanto rallenta la
funzionalità tiroidea e quindi il metabolismo e il
ricambio. La farina integrale di mais si ossida rapidamente e questo ne altera il gusto. Per ottenere
quindi delle buone polente è necessario utilizzare
farina integrale di mais macinata di fresco.
La segale
Se osserviamo la conformazione
della
spiga, la segale
trasmette all'uomo
una forte energia formativa. E stimola le
attività del fegato,
l'organo da sempre
riconosciuto come
soggetto all'influenza del pianeta Giove.
Nel Medioevo la sua coltivazione era ben più
importante di quella del frumento, e ancora oggi
la segale è largamente diffusa nelle regioni
nordiche.
È indicata nei casi di magrezza, arteriosclerosi,
ipertensione e stitichezza.
Di notevole importanza sono le proprietà nutri- Campo di grano con corvi, di Vincent van Gogh,Amsterdam Museo Van Gogh.
tive della segale. Questo cereale è ricco di proteine e di sali minerali con la presenza di selenio,
Il frumento (grano)
zinco e magnesio oltre a fosforo, potassio, calcio e
Cibo per eccellenza di tutta l'area mediterranea. Il
diverse vitamine tra cui quelle del gruppo B. Per
cibo della domenica.
l’alto contenuto di fibre è un cereale dalle proprieIn ebraico il termine “frumento” contiene la stessa
tà lassative ed esercita anche un certo controllo
radice di concetti come alleanza, benedizione,
sull’assorbimento degli zuccheri.
scelta o elezione che richiamano il rapporto dell'uomo con Dio. Siamo così abituati a consumare
quotidianamente il frumento, che non teniamo
L’avena
più conto di quanto sia benefico per il nostro
Venere, madre di ciò che
corpo. Infatti il frumento è rimineralizzante,
germoglia, di ciò che
antianemico, utile nelle magrezze, nelle
cresce in natura, è la custitichezze, nelle coliti e indispensabile per la
stode del bello. E proprio
crescita dei bambini.
l'avena è il cereale che
Tutte queste proprietà si riferiscono ai chicchi di
rimane verde più a lungo e che ha il più stretto
frumento, al bulgur e al cous cous. Al contrario, il
legame con le forze vitali e vivificatrici.
frumento trasformato in pasta bianca raffinata non
Ritenuto un cibo adatto all’alimentazione equina per
contiene più ciò che si trovava nel chicco integrale.
le sue proprietà energetiche, è un ottimo rico-
I legumi: L’invenzione più importante del secondo millennio
Umberto Eco, in un articolo sul Corriere della Sera, ha eletto senza indugio i fagioli, proprio per il loro
alto valore nutritivo e l'elevato contenuto di proteine, a invenzione più importante del 2° millennio:
cinese e le spezie dell'India. Oltretutto mi pare che
“Volevo parlare dei fagioli, e con i fagioli anche
questa storia dei fagioli sia di qualche rilievo anche
delle fave e dei piselli e delle lenticchie. Tutti questi
per noi oggi. E dunque una politica dei fagioli (o
frutti della terra sono ricchi di proteine vegetali,
dei piselli) potrebbe cambiare il volto del pianeta.
come sa chiunque intende sottomettersi a una
Ma chi ci pensa a queste cose?”.
dieta povera di carne e il dietista gli dice che un bel
Secondo un'indagine INRAN (Istituto Nazionale
piatto di fave o di lenticchie vale una bistecca alta
di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) l'indue dita. Ora, i poveri, in quel remoto Medio Evo,
troito medio giornaliero di proteine è il 161%
non mangiavano carne, se proprio non riuscivano
rispetto a quello raccomandato. Il 61% delle proad allevare qualche pollo o facevano i bracconieri.
teine consumate in eccesso è deterSiccome erano malnutriti erano magri,
minato in gran parte dalle proteine
malaticci, piccoli di statura, e lasciavano
animali, carne in particolare. L'altra
andare i campi in malora.
fonte principale è rappresentata da aliNel X secolo iniziano a diffondersi le
menti vegetali (legumi in primo luogo,
colture dei legumi, i legumi sono in
cereali, ortaggi e semi), ma per quel
grado di soddisfare il fabbisogno enerche riguarda i legumi il consumo è di
getico di una persona che lavora.
20,9 g in media al giorno. Il basso
Aumenta il contributo di proteine, si
consumo di legumi secchi è negativo
diventa più robusti, si muore meno giodal punto di vista nutrizionale e della
vani, si fanno più bambini, l'Europa si
salute, perchè grazie al buon contenuripopola. Noi pensiamo che le invento di steroli vegetali questi alimenti
zioni e scoperte che hanno cambiato la
sono in grado di abbassare la colenostra vita siano dovute a macchine
sterolemia. Ad eccezione della soia
complesse, allo studio organizzato di
(ricca di preziosi grassi polinsaturi), i
sapienti austeri all'interno di centri di
legumi sono poveri di grassi e particoricerca pagati da ricche foundations, o
larmente indicati nelle diete ipolidal governo. Ma se noi siamo ancora
pidiche. Mentre l'elevato contenuto in fibre aiuta
qui, voglio dire noi Europei, figli di quei nostri antea prevenire stitichezza, sovrappeso e altre malatnati, ma anche quegli Americani delle tre
tie dismetaboliche, la calcolosi alla cistifellea.
Americhe, figli dei Padri pellegrini o dei conquistaI legumi freschi, ricchi di vitamina C, sono tra gli alidores spagnoli, questo è dovuto ai fagioli. Senza i
menti vegetali più ricchi di calcio. Il contenuto in
fagioli la popolazione europea non sarebbe radvitamina B1, ferro e potassio è sicuramente
doppiata in pochi secoli, oggi non saremmo
apprezzabile; tuttavia una certa quantità di minecinque o sei miliardi e alcuni di noi, tra cui anche
rali viene neutralizzata dall'abbondante presenza
i lettori di questo articolo, non esisterebbero. E i
di fitati. L'acido fitico è tradizionalmente considenon Europei? Io non conosco la storia dei fagioli in
rato un fattore antinutrizionale, cioè una sostanza
altri continenti ma certamente, senza i fagioli,
in grado di limitare l'assorbimento o l'utilizzo degli
anche la storia di quei continenti sarebbe stata
elementi nutritivi presenti quali il calcio, il ferro, il
diversa, così come la storia commerciale
magnesio e lo zinco.
dell'Europa sarebbe stata diversa senza la seta
Dott.ssa Silvia Strozzi Laureata in economia e commercio, ha concluso la Scuola triennale di Naturopatia olistica
del Centro Studi “Einstein” di Grosseto ad indirizzo psicosomatico e bioenergetico. Collabora e cura per Macro Ed. la
collana “Cucinare natural. Mente per la salute”. È stata docente di Estetica e creazione gastonomica presso la Facoltà di
Scienze Gastronomiche all’Università degli studi di Parma. Giornalista pubblicista, collabora col Dr. Davide Angelucci
realizzando corsi di cucina naturale rivolti, oltre che agli adulti, a soddisfare esigenze specifiche legate allo svezzamento
e all’alimentazione nella prima infanzia, nella gravidanza e nell’allattamento e alla preparazione di alimenti adatti in
casi di allergie o intolleranze alimentari. Per ulteriori informazioni: [email protected]
dal Convegno “Zuccheri, glutine e lieviti nella nostra alimentazione”
di ERREDIEFFE - Sapere. Il Sapore del Sapere
www.saporedelsapere.it • www.erredieffe.com
HOD 69
La segale,Tacuinum Sanitatis, XIV sec.
HOD 69
22
Il miglio
Mercurio, dio alato che in
veste di messaggero congiunge il cielo alla terra, si
identifica bene con il miglio.
Se un tempo era ritenuto un
cereale buono solo per l'alimentazione degli
uccelli, i popoli africani e orientali lo eleggono cibo
base della propria alimentazione. E una volta
decorticato, il miglio è particolarmente indicato
alle persone che svolgono lavori intellettualmente
faticosi e impegnativi, così come alle donne in
gravidanza.
Altamente digeribile, è ottimo per l'alimentazione
dei bambini, degli anziani e dei convalescenti.
Contenendo silicio, è molto importante per le
ossa, i denti, le unghie e i capelli.
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HOD 69
DI
CINZIA BOSCHIERO
Un’innovativa antenna parabolica per chiavetta USB,
un progetto per migliorare la sicurezza al volante, una
particolare fresatrice CNC, uno studio sugli estratti di
bucce d'uva, una ricerca sul latte d’asina, una soluzione
interessante per migliorare la biodegradabilità aerobica
nei detergenti, un sistema integrato che aiuta l’autonomia delle persone tetraplegiche o affette da patologie
gravi degli arti: ecco solo alcune delle invenzioni e delle
ricerche realizzate da ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 20 anni, che sono state premiate di
recente a Milano dalla Commissione europea, dal
Parlamento europeo e dal Consiglio d’Europa.
”Rappresentano la vera Italia che cresce, sono i profili autentici e di qualità dell’Italia che fa ricerca in erba”, ” dice Alberto Pieri, segretario generale della FAST (Federazione delle associazioni
scientifiche e tecniche), che organizza ogni anno la selezione italiana dei partecipanti del concorso europeo “I giovani e le scienze”. Giunto quest’anno alla sua 24° edizione, ha messo in
mostra 27 progetti italiani e 3 invitati da Belgio, Brasile e Olanda.
Qualche esempio? Tra le invenzioni, HuFriend, un robot realizzato per il paesaggio urbano che
può fornire a persone differenti per età, cultura e competenze tecnologiche, informazioni di
vario tipo: dalle vie stradali agli itinerari turistici o enogastronomici personalizzati, oltre alla visualizzazione in tempo reale di dati ambientali e meteorologici. Tra gli studi, un progetto sullo
sviluppo di un modello scientifico sperimentale che differenzia i cereali biologici da quelli che
non lo sono e che può risultare utile alle aziende di produzioni biologiche, agli enti controllori
ed ai consumatori.
Floruri nelle acque potabili? Due studentesse di Verbania propongono nuovi metodi a basso
costo per la loro rimozione, utilizzando materiali facilmente reperibili in quelle zone, diversi da
quelli attualmente impiegati.
Vi piace il verde urbano? Tre allievi di Voghera hanno studiato come utilizzare dei residui della
manutenzione di tali aree verdi, a tutt’oggi smaltiti alla stregua di rifiuti, per valorizzarli come
fonte di energia rinnovabile da impiegare in impianti di digestione anaerobica per la produzione
di calore ed elettricità. “Negli anni”, ricorda il presidente della FAST Roberto Negrini, ”abbiamo
mantenuto i contatti con i partecipanti al concorso e molti di loro hanno brevettato le invenzioni; alcuni hanno avviato delle attività imprenditoriali; tutti comunque hanno proseguito a studiare, a fare ricerca e carriera. L’Italia ha profili di giovani molto validi e forse si è dato troppo
spazio sui media a descrizioni che non rispecchiano la realtà di chi si impegna nello studio e fa
Sicurezza al volante
Tra i progetti, Francesca Burlo
(1994), Marco Pacchialat (1994) e
Riccardo Tzantzoglou (1994), tre studenti
del Liceo scientifico statale “G. Galilei” di
Trieste hanno svolto un’importante ricerca
sul tema della “sicurezza al volante”. Il per-
corso sperimentale da loro proposto ha lo scopo di mettere in
luce la relazione tra le leggi
della fisica e alcuni aspetti
della sicurezza nella
guida, tramite la progettazione e la realizzazione
di una serie di esperimenti che riproducono
in laboratorio alcune situazioni e studiano gli esiti
di una frenata su fondi
“stradali” diversi, l’effetto delle
frenate su un passeggero senza
cinture di sicurezza e le conseguenze
di un urto su chi viaggia con cinture di
sicurezza allacciate su veicoli che, a parità di
urto, risultino più o meno soggetti a deformazioni permanenti.
Come ridurre le frodi relative al latte d’asina ed evitare i rischi per i
consumatori con allergie a quello bovino
Andrea Vella (1997), studente del Liceo
scientifico statale “G. Galilei” di Catania, ha
approfondito il tema della riscoperta
di un antico sapere: il latte d’asina. “Proteggiamolo da possibili
frodi alimentari che costituiscono un problema sociale
piuttosto diffuso”, ci dice.
”Molto spesso il consumatore,
oltre al danno economico,
può subire conseguenze per la
salute. In tal senso, i soggetti
allergici ad un determinato cibo
rappresentano la categoria più esposta
alla contraffazione. Tra le allergie alimentari
quella dovuta al latte vaccino è, specialmente a livello pediatrico, tra le più diffuse
con rischio per quanti necessitano di una
dieta priva di tale prodotto”. Diversi studi clinici dimostrano come il latte d’asina, grazie
all’assenza di allergenicità in quasi tutti i
soggetti con problemi con il latte vaccino,
costituisce la migliore alternativa anche
rispetto ai prodotti comunemente utilizzati.
Tale alimento si colloca quindi sul mercato
come un prodotto pregiato (costo 10÷15
euro/litro), e di conseguenza anche molto
esposto alle frodi (ad es. l’aggiunta di latte
meno pregiato come quello caprino,
ovino o vaccino).
In questo progetto sviluppato da
Andrea e basato su una tecnica
denominata spettrometria di
massa, è illustrato un metodo
per individuare la presenza di
latte di capra in quello d’asina
attraverso la misura della massa
molecolare delle due proteine presenti più abbondanti: l’alfa-lattalbumina e la beta-lattoglobulina.
Sfruttando la differenza tra le masse molecolari di tali proteine, che dipende dalla specie
di provenienza, tale approccio permette di
smascherare in
modo rapido ed
efficace l’aggiunta fraudolenta di
latte di capra al
latte
d’asina,
anche se presente a basse
concentrazioni.
HOD 69
I Giovani
e le Scienze
28
grande l’Italia. Bisognerebbe iniziare
a dare il giusto rilievo agli esempi positivi e reali della nostra
gioventù, per render loro
merito e per fornire anche
dati concreti ed un messaggio importante: non è
necessario
scappare
dall’Italia per avere un
futuro, basta cogliere qui le
opportunità europee!”.
29
DI A NNA P UGLIESE
Una nuova terapia per la distonia muscolare
Entro il 15 febbraio 2013 si potrà partecipare al nuovo bando
annuale del concorso “I giovani e le scienze” della Commissione
europea, Direzione Generale Ricerca. Sono molti i riconoscimenti in palio ogni anno, sia per gli studenti che per i docenti: tra cui tre premi di settemila
euro ai migliori partecipanti del concorso europeo, la partecipazione a Isef/Intel negli Stati
Uniti, viaggi e borse di studio a livello internazionale.
Per ulteriori informazioni: www.fast.mi.it
Scoprire Linz e il Danubio
Benessere significa anche godersi una vacanza dai ritmi umani, che permetta di rilassarsi, di
conoscere sul serio persone e territorio, che regali un’immersione totale nella natura. Come a Linz,
lungo il Danubio. Il grande fiume non solo attraversa il cuore della città, ma è anche palcoscenico di grandi spettacoli, spiaggia e, soprattutto, splendida area per il tempo libero. Lungo il Danubio
si pedala, godendosi uno straordinario paesaggio, sino a raggiungere la capitale austriaca e a fianco del Danubio si cammina, sfruttando sentieri che si perdono nella natura. Sempre senza fretta.
Godendosi il lento scorrere del fiume.
L
inz è il cuore della pista ciclabile del Danubio,
punto centrale del tratto più scenografico della
ciclovia, quello tra Passau, in Germania, e Vienna.
Sono circa 330 chilometri da percorrere in cinque, sette,
dieci, quattordici giorni. Organizzando visite, fermandosi
in monasteri e chiesette, approfittando della cucina
locale e dell’ospitalità di fattorie, alberghi a misura di
ciclisti o splendidi wellness hotel. Le offerte sono tantissime, a misura di tutte le tasche. Il Danubio, poi, si può
scoprire anche a piedi. Dal 2010 Linz è il punto centrale della Donausteig, 450 chilometri da camminare lungo il fiume, da Passau a Grein. Non è la solita pista ciclabile. Sono veri sentieri immersi
nel verde. Approfittando di 40 diversi itinerari e di 52 piccoli hotel dove trovare buoni consigli sugli
itinerari, un pronto soccorso per scarpe e piedi, noleggio e vendita di scarponcini, bastoncini e
abbigliamento tecnico, camere tranquille, immerse nella natura, e
soprattutto il prezioso servizio di trasporto bagagli da un alloggio all’altro.
Oltre al megasentiero di 450 chilometri ci sono 41 deviazioni, itinerari
che si allontanano dal Danubio, spingendosi nel cuore dell’Alta Austria,
anche a Linz, per concedere visite più approfondite e tante sorprese. Ma
non basta. Ci sono 165 zone panoramiche e dieci aree naturalistiche di
grande prestigio, come le gole Stillensteinklamm, popolate dai castori, la
riserva naturale di Pesenbachtal, dove concedersi un salutare percorso
Kneipp in acque ricche di radon, o gli scenografici pascoli del Machland,
protetti dalla foresta ripariale.
Ci sono anche dei pacchetti turistici organizzati per chi
vuole godersi il Danubio immergendosi nella natura.
Il primo itinerario nell’Alta Austria unisce la bicicletta
alla navigazione, con pernottamenti a bordo di una
splendida nave da crociera fluviale.
Offre pensione completa e alloggio per 7 giorni, spettacoli ogni sera, uscite guidate in bicicletta, mappe e
noleggio bici a 915 euro a persona, in una cabina
per due, sino al 31 agosto. I prezzi poi calano a 865
euro sino al 29 settembre e a 815 euro sino al 13
ottobre. Tante altre occasioni si trovano anche sul sito
www.donaureisen.at.
Info: Linz Tourismus, Hauptplatz, 4020 Linz
Tel. 0043 732 7070 2009
http://www.linz.at/italiano/
Tante anche le occasioni per chi preferisce camminare.
Ad esempio 6 giorni da Passau a Linz, con pernottamento e colazione, il trasporto bagagli, 5 escursioni tra
cui una visita guidata di Linz, il viaggio di ritorno a
Passau in nave, il libro dei sentieri e il servizio assistenza costano 495 euro a persona, sino al 22 settembre. Esistono decine di pacchetti, tutti elencati sul sito
www.donausteig.com.
HOD 69
HOD 69
30
Come una patologia può essere vissuta con
serenità ce lo spiega Gabriele Bellicini (1995) del
Liceo linguistico “A. Lunardi” di Brescia, che partecipando al concorso I giovani e le scienze ha trattato l’argomento della distonia muscolare, una
malattia neurologica molto invalidante, e di una
terapia innovativa che riguarda la stimolazione
cerebrale profonda. Gabriele in persona conosce
i benefici della nuova tecnica visto che ne è portatore. I primi sintomi della malattia si presentano
all’età di 6 anni e in poco tempo colpiscono tutto
il corpo, impedendo di compiere le azioni quotidiane più banali come camminare, mangiare e
lavarsi. La diagnosi e le prime cure sono state
fatte all’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano,
dove i medici della Neuropsichiatria infantile sono intervenuti con questa terapia di stimolazione cerebrale profonda.
All’età di 9 anni Gabriele viene ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico con l’inserimento
nei due emisferi del cervello, e precisamente nel globus pallidus, di 2 elettrocateteri collegati
tramite un filo sottocutaneo ad un pacemaker posizionato nel pettorale. Tramite apparecchio
wireless il pacemaker viene impostato dai medici sulla base di alcuni parametri (ampiezza,
intensità, frequenza), e una serie di impulsi elettrici viene inviata dal pacemaker agli elettrodi;
queste “scosse” agiscono sul sistema neurologico controllando le contrazioni muscolari. La batteria del pacemaker è ricaricabile tramite un magnete.
Grazie a questa terapia Gabriele conduce una vita serena
e si sente come i coetanei. La sua ricerca è la presa di
consapevolezza di quanto crescere significhi anche comprendere le difficoltà della vita e apprezzare le sfide che
essa ci porta ad affrontare.
31
HOD 69
32
La Riflessologia
A CURA DI
GABRIELLA CONTU,
REFLESSOLOGA PRESSO
RELUNA
a riflessologia è una tecnica
manuale nella quale si trattano,
con una serie di pressioni, le
nostre estremità; è basata sul presupposto che nei piedi, e anche
nelle mani, vi siano riflessi che corrispondono ad altrettante zone corporee, organi e apparati.
La pressione esercitata su questi
punti agisce sulle zone del corpo
corrispondenti, ed è utile per riequilibrare eventuali disarmonie.
Attraverso un trattamento riflessologico si può appurare il grado di funzionamento di organi e apparati corporei, ma non dimentichiamo che questa è una disciplina olistica che agisce sull’intera persona considerandola nel
suo insieme. Questa tecnica permette di inquadrare gli squilibri di un soggetto a livello fisico,
psicoemozionale ed energetico, e applicata correttamente favorisce le capacità autoguaritrici del
corpo, perché non dimentichiamo che il nostro corpo possiede la capacità di guarire, se solo
noi glielo permettiamo…
L
Un po’ di storia
Le origini della riflessologia si perdono nella notte dei tempi! Il massaggio del piede era diffuso
in tutte le medicine tradizionali e in tutti i continenti. Anche se è molto difficile ricostruire la storia di questa tecnica, se ne trovano tracce nell’ambito della medicina cinese e indiana, in quella dell’antico Egitto, presso gli Incas, i Maya, i nativi americani… È famoso, ad esempio, un dipinto murale risalente al 2300 a. C. trovato a Saqqara nella tomba di un medico dell’antico
Egitto, che rappresenta chiaramente un massaggio dei piedi e delle mani.
Tornando ai nostri giorni, all’inizio del XX secolo il dottor William Fitzgerald, statunitense, sviluppò un metodo di “terapia zonale”, secondo la
quale il corpo umano è attraversato longitudinalmente da 10 zone, ognuna contenente organi e
parti del corpo i cui riflessi si trovano nella zona
corrispondente dei piedi. Le sue tecniche furono
sviluppate successivamente da un’altra americana,
Eunice Ingham, che identificò e descrisse su una
mappa le zone riflesse, contribuendo a sviluppare
il metodo che denominò “riflessologia”.
In ambito europeo, la riflessologia si diffuse
negli anni ’60 grazie alle allieve della Ingham: da
Hanne Marquardt, tedesca, e Doris Bayly,
inglese, che iniziarono anche a proporre dei
corsi per insegnare la tecnica. In Italia invece fu
introdotta da Elipio Zamboni ed Erasmo
Bozzacchi (allievi di Hanne Marquardt) e da
Marco Lo Russo (allievo di Doris Bayly); attualmente esistono diverse scuole di formazione
che preparano validi riflessologi.
L’utilità del trattamento riflessologico
Nel corso di una seduta, il piede viene trattato con un massaggio
generale dai molteplici effetti: rilassa la muscolatura, migliora la circolazione linfatica e sanguigna, promuove una marcata azione
drenante, induce un senso di benessere. Esercitando una pressione sulle zone riflesse dei piedi e delle mani, il riflessologo può
inoltre identificare gli eventuali problemi dell’organismo.
A questo punto occorre fare una precisazione: generalmente il riflessologo non è un medico, quindi non diagnostica né cura malattie, e
non prescrive rimedi di nessun genere. Può comunque succedere che, trattando determinate zone del piede, si evidenzino
delle aree organiche disfunzionali; in questo caso il riflessologo
esperto, se lo ritiene opportuno, può consigliare al suo cliente
una visita medica approfondita.
A chi è indirizzata questa tecnica?
La riflessologia è adatta a tutti, a tutte le età, anche ai bambini!
Con questo metodo si possono infatti alleviare delicatamente le
piccole disarmonie e lo stress della crescita che impegnano il
bimbo nei suoi primi anni di vita. Sintetizzando, si può affermare
che la riflessologia ha l’obiettivo di ridurre i disturbi causati da tensioni e da stress, permettendo all’intelligenza che
governa il corpo di attivare i meccanismi di
recupero e riequilibrio.
Attualmente
questa
forma di trattamento incontra consensi sempre più
ampi, e i suoi innegabili benefici sono riconosciuti
anche da molti professionisti della medicina ufficiale.
HOD 69
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33
Come intervenire
Perché si soffre
di Ipertensione?
DR.SSA SELENA MARTELLO
gni volta che il cuore batte, spinge il
sangue lungo le arterie. Il valore massimo della pressione esercitata da questa
contrazione è la pressione sistolica (la massima). Tra un battito e l'altro il cuore si rilassa e
la pressione scende. Il valore più basso è
chiamato pressione diastolica (la minima).
Normalmente, si tende attribuire la causa dell’ipertensione ad una vita troppo movimentata e carica di stress, in realtà non è proprio
cosi, infatti sono notevoli le correlazioni con
un regime alimentare tipicamente scorretto.
O
L’ipertensione è caratterizzata da un aumento
considerevole della pressione sanguigna, con
valori che vanno oltre la norma. Si definisce un
individuo iperteso quando la sua pressione arteriosa sistolica, o massima, è superiore a 140 mmHg e quella diastolica, o minima, è superiore
a 95 mmHg. Tuttavia questi valori variano in continuazione, per cui prima di confermare una
diagnosi d’ipertensione conviene monitorare la pressione in più momenti della giornata.
Lo stile di vita, alcol, fumo e ciò che mettiamo nel nostro piatto sono responsabili di fattori patologici diversi che vedono coinvolti anche i valori pressori. Oggi l’ipertensione è una delle patologie più diffuse fra la popolazione occidentale, caratterizzata da un’elevata industrializzazione e
da un eccessivo benessere alimentare. Spesso però molte persone ne sottovalutano l’importanza e vengono a conoscenza del loro stato patologico solo dopo un fatto eclatante.
L’ipertensione è infatti uno dei fattori responsabili di patologie aterosclerotiche come l’ictus, l’infarto del miocardio, lo scompenso cardiaco e altre patologie coronariche.
Nella maggior parte delle volte lo stretto legame con l’alimentazione permette di individuare un
soggetto iperteso come una persona in abbondante sovrappeso, con un’ampia circonferenza
addominale legata sia ad una maggiore concentrazione di grasso viscerale, sia alla sedentarietà,
lo stress, l’insulino-resistenza (che può sfociare nel diabete) e le cattive abitudini alimentari, che
ne sono spesso una delle maggiori cause.
I
unque, il primo passo per curare
l’ipertensione è dimagrire diminuendo innanzitutto l’adiposità addominale.
È importante seguire una dieta bilanciata che
comprenda tutti i gruppi alimentari:
frutta e verdura in quantità, cereali meglio se integrali -, pesce, carni e
legumi. Questo non vuol dire mettersi a dieta serrata in maniera sacrificante e avvilente, bensì
intraprendere un percorso di educazione alimentare che permetta
non solo di prevenire - o quanto
meno intervenire in casi di ipertensione -, ma di goderne i benefici
per la salute in modo più ampio. A tal
proposito vorrei citare il caso del sig.
Angelo B., 54 anni, che si è presentato da me qualche mese fa con un
peso di 134 kg e un’obesità morbigena di 4° grado, una circonferenza
addominale di 124 cm, un valore pres-
D
sorio al limite di 135 mmHg di massima e
85 mmHg di minima (considerando un
supporto te-rapeutico di tre tipologie di farmaci). Dopo aver iniziato il percorso di educazione alimentare con la mia analisi
alimentare
di
“Trilogia
Nutrizionale”, in breve tempo il sig.
Angelo è riuscito, senza quasi
accorgersene, ad affrontare molto
serenamente non solo il problema
peso (arrivando a pesare 117 kg e
diminuendo la circonferenza
addominale di ben 20 cm), ma a
registrare nuovi valori pressori pari a
120 per la massima e 75 per la
minima.Contemporaneamente,
sotto il controllo del medico curante
ha diminuito anche la terapia farmacologica. Visto e considerato che siamo
solo all’inizio del percorso, ci sono degli
ottimi presupposti per la risoluzione dei
problemi in questione.
HOD 69
HOD 69
34
l primo tempestivo intervento per favorire la riduzione dei valori è la terapia
farmacologica, ma è sempre consigliabile prevenire dal punto di vista alimentare favorendo questi punti:
e il calo ponderale
e la restrizione di sodio
e la restrizione di alcol.
Per quanto riguarda il calo ponderale, si è constatato che una diminuzione del peso corporeo
medio tra i 5 e i 7 Kg può influire sulla riduzione della pressione arteriosa mediamente di circa
10 - 20 mmHg (sia per la diastolica che per la sistolica), in soggetti con un sovrappeso superiore al 10% del peso ideale. Si è poi visto che la restrizione di sodio ha notevole influenza nei
soggetti ipertesi e in quelli predisposti: per avvertire i primi risultati basterebbe usare circa un
quarto delle dosi di sale che si adopera di solito, soprattutto quello iodato. Inoltre, mangiare
eccessivamente condito porta le nostre papille gustative ad annullare la capacità di assaporare le
reali caratteristiche organolettiche dei cibi e a percepirne l’aroma. Via libera dunque alle spezie e
ad aromi freschi e di stagione come timo, basilico, mentuccia, maggiorana, erba cipollina, rosmarino ecc. che oltre ad esaltare il gusto, rendono più salutari piatti e pietanze.
Spesso nel nostro stile di vita è presente anche l’alcol, una sostanza tossica che in quantità eccessive avvelena. A livello organico la sua assunzione comporta disturbi a carico di tutti gli organi
principali, e in particolare determina l’innalzamento della pressione arteriosa, l’accelerazione del
battito e le aritmie cardiache.
35
Ed ora ecco alcuni consigli su come affrontare il problema dell’ipertensione:
U NA PATOLOGIA DA R ICONOSCERE
Il Decalogo della Salute & del Benessere Nutrizionale
Dr.ssa Selena Martello Laureata in Scienze della Nutrizione nel 2006, già in possesso di laurea in
Tecniche e Scienze Erboristiche presso l’Università di Urbino (2004). Attualmente iscritta alla facoltà
Magistrale di Biologia della Nutrizione presso l’Università Statale di Milano. Da circa un anno conduttrice
di una rubrica radiofonica di Nutrizione, Alimentazione e Benessere ogni lunedì a Radio Reporter.
Docente di corsi teorico-pratico di educazione alimentare e cucina naturale.
Consulenze Nutrizionali a Analisi Antropometriche presso il Poliambulatorio Cà Granda di Milano.
[email protected] • www.trilogianutrizionale.blogspot.com
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Artrite Reumatoide Giovanile:
Diagnosi Precoce
per una Cura Migliore
DI CINZIA BOSCHIERO
“È importante una diagnosi precoce e corretta per
quanto riguarda l’artrite (reumatoide) idiopatica
giovanile.”, dice la dottoressa Valeria Gerloni,
responsabile dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’età evolutiva del Dipartimento di
Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Gaetano
Pini di Milano, ”Le malattie reumatiche rappresentano una delle maggiori cause di disabilità nel
bambino. Hanno un andamento cronico o recidivante e possono causare gravi conseguenze
come limitazioni delle possibilità di movimento,
riduzione della crescita e danni oculari. Tra le
malattie reumatiche, quella più invalidante è l’artrite reumatoide: colpisce un bambino su mille, e
può colpire bambini già dal primo anno di vita. Un dato che può sembrare “piccolo” ma che non
è sicuramente trascurabile”.
roprio per dare una maggiore informazione e formazione su questa patologia, presso l’Istituto
Ortopedico Gaetano Pini si tengono periodicamente dei corsi teorico-pratici e interattivi con lezioni
frontali ed esercitazioni al letto del malato, sul tema dell’artrite (reumatoide) idiopatica giovanile, in
collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Reumatologia dell’Università di Milano di cui l’ospedale
Gaetano Pini è sede.
Negli ultimi anni, verosimilmente, è aumentata l’incidenza di questa malattia ed è necessario far crescere
la sensibilità dei pediatri nel riconoscere la patologia nelle forme iniziali e nell’inviare i piccoli pazienti nei
centri specialistici presenti su tutto il territorio nazionale. Siccome si tratta di una patologia rara, i Centri di
riferimento Nazionale di Reumatologia Pediatrica, quali quello dell’ospedale G.Pini, lavorano in rete allo
scopo di fornire alle famiglie prestazioni più efficaci.
È stata avviata un’importante riorganizzazione interna dell'attività di
Reumatologia Pediatrica riassumibile nei seguenti punti:
° attivazione di un Day Hospital diagnostico e terapeutico;
° creazione di ambulatori di differente livello; elaborazione e applicazione
di procedure diagnostiche e terapeutiche standardizzate (linee guida);
° monitoraggio telematico dei piccoli pazienti in cura.
Tale riorganizzazione ha l’obiettivo di fornire prestazioni di un più elevato livello qualitativo e quantitativo, di ridurre e abolire le liste d'attesa, e quindi di
fornire alla domanda dell'utenza, crescente per quantità e qualità, una risposta in tempo reale, di ridurne
i disagi e di migliorare la qualità dell'efficacia assistenziale.
La riorganizzazione dell'attività di reumatologia pediatrica si è basata sui principi dell'Evidence Based
Medicine, sull'imprescindibile necessità etica di fornire una corretta e tempestiva risposta, diagnostica e
quindi terapeutica, sulla necessità di evitare inutili sprechi di risorse e contenere i costi, avvalendosi delle
metodologie e tecniche diagnostiche più corrette e meno invasive possibili e delle terapie più appropriate.
P
www.gpini.it • http://argitalia.wordpress.com/
HOD 69
HOD 69
36
Scegliere prevalentemente alimenti di origine vegetale, con
un’ampia varietà di frutta e verdura, legumi, e
alimenti amidacei non raffinati (cereali integrali).
2 Mantenere un peso forma e non aumentare troppo di peso
nel corso dell’età adulta. Non aumentare più di 5 kg.
3 Camminare almeno 30 minuti al giorno (in alternativa
40 minuti di cyclette al dì), fare sport: per le donne l’ideale è
il ballo, diverte e fa perdere molte calorie; insomma,
mantenersi fisicamente attivi per tutta la vita.
4 Mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno pari a 600-800 g nel corso di
tutto l’anno, privilegiando le varietà stagionali.
5 Basare l’alimentazione quotidiana su cereali e legumi ed evitare alimenti che abbiano
subìto importanti trattamenti industriali, evitare farine e zuccheri raffinati.
6 Evitare bevande gassate e alcoliche, salvo due bicchieri di vino rosso al giorno per
l’uomo e un bicchiere per la donna.
7 È sconsigliato l’uso abituale di carne rossa, mentre è preferibile consumare con maggiore
regolarità il pesce ricco di acidi grassi polinsaturi e una o due (max) volte la settimana
carne bianca (pollo, tacchino).
8 Limitare il consumo dei grassi, specie quelli animali e saturi; sono invece da utilizzare oli
vegetali come noci, mandorle e frutta secca, e in modo particolare l’olio extra vergine d’oliva.
9 Evitare il consumo di cibi sotto sale e limitare l’uso del sale per cucinare o condire,
privilegiando le erbe fresche aromatiche.
10 Affidarsi alla fitoterapia e ai preziosi rimedi che la natura è ancora in grado di offrirci
rivolgendosi al proprio Erborista di fiducia!!!!
1
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Un percorso verso il riequilibrio personale
“Impara a volerti bene, investendo su
salute, alimentazione naturale e cultura:
noi ti diciamo come”
Dallo spirito, alla mente per affrontare la vita con serenità
A
fferrare con dolcezza la propria vita e trasferire al mondo
energie positive, star bene con
se stessi e con i propri cari o gli
amici, andare oltre alla materialità degli oggetti, avvicinarsi
ai piaceri che la vita ci riserva.
Una nuova dimensione che
vorremmo con forza, ma impossibile da raggiungere, almeno apparentemente.
La quotidianità assorbe ogni
energia, congela ogni slancio e
rende ogni persona prigioniera
di sé. Le difficoltà si acuiscono
e, nemmeno un percorso voluto può portare, con facilità,
al raggiungimento della felicità. Le energie positive spesso si sostituiscono a quelle negative creando rotture e trascinando ogni essere umano in
un vortice dal quale uscirne
diventa sempre più difficile e,
ogni minima difficoltà un
problema lacerante.
Partendo da questo “male
della società” Maurice Cereghini, profondo conoscitore
della medicina non convenzionale, delle terapie energetiche e della naturopatia, ha
saputo sviluppare una propria
filosofia creando un percorso
di sentimenti, di emozioni per
aiutare le persone in difficoltà
che hanno deciso di chiedere
aiuto rivolgendosi ad uno
specialista. “La pranoterapia spiega Maurice Cereghini - ha
lo scopo di prevenire le varie
patologie, è un percorso di
MAURICE CEREGHINI
INSTITUTE
CENTRI DI PRANOTERAPIA
E NATUROPATIA DAL 1988
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affiancamento che interviene
sul 90% dei disagi. La gran
parte delle persone che si
rivolgono allo studio hanno
un vissuto complesso, travagliato che è andato a toccare la
psiche personale.
I disturbi sono tra i più
disparati, l’azione messa a
segno è quella di alleviare le
sofferenze fisiche, i dolori, i
disturbi di salute, ma anche
risolvere piccoli disagi di tutti
i giorni, la stanchezza, le
carenze nutrizionali e il calo
delle difese immunitarie.”
Maurice Cereghini Institute è
un Centro che si occupa, oltre
che di pranoterapia, di naturopatia, e propone seminari
pluritematici di gruppo per
andare a migliorare lo stile di
vita. “L’equilibrio psico-fisico continua Cereghini - passa da
un percorso affrontato con
grande serietà che passa
dall’armonia di vita dell’essere
umano che necessita una fase
di nutrizione del proprio
corpo, dall’educazione della
propria mente, dall’espressione delle proprie emozioni.
Bisogna coltivare una propria
filosofia di vita.” L’equilibrio
psico fisico diventa fondamentale per ritrovare l’armonia e la serenità che ogni essere
umano cerca.
Maurice Cereghini riceve per
appuntamento nei tre Centri
di Milano, Cantù e Lugano.
Maurice Cereghini Institute
CANTÙ (CO) - Via Vergani, 1/E
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MILANO - Via Pomponazzi, 4 c/o Spazio Life
cell.+39 3338291110 - 3355945050
LUGANO - via Zoppi, 4 tel.+41 786334148
Calendario Convegni
Sapere. Il Sapore del Sapere
Settembre - Ottobre
Ideati da Rossella de Focatiis e realizzati da Erredieffe
venerdì 21 settembre
Alimentazione, colesterolo e prevenzione cardiovascolare
Sistema Immunitario, Malattie Autoimmuni e Cellule Staminali
Relatori: prof.Vincenzo Gasbarro, dott.ssa Clara Maria Granatieri, prof. Carlo Ventura
Focus: “Macrobiotica. La via dimenticata alla felicità e alla salute”- relatore: prof. Franco Berrino
venerdì 5 ottobre
Medicina estetica e rigenerativa
Relatori: dott. Riccardo Benzi, prof. Pier Mario Biava, prof. Carlo Ventura,
prof. Carlo Tremolada
Focus: “Attacco all’asma e non solo” - Fiamma Ferraro
venerdì 9 novembre
Infiammazioni croniche, artriti, reumatismi e allergie
Relatori: dott. Marcel Baumuller, dott.ssa Barbara Gabrielli, dott. Attilio Speciani
Focus: “Le ricette per stare bene” - dott. Luca Speciani e dott.ssa Lyda Bottino
Focus: “Il manuale dell’argilla” - Giuseppe Ferraro
I convegni si svolgeranno dalle ore 14.00 alle ore 18.30 presso
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l’assorbimento del calcio nell’intestino. Questo
minerale è fondamentale per lo sviluppo scheletrico durante l’infanzia e per il mantenimento di
ossa sane e forti in età adulta, soprattutto in
allattamento e menopausa.
• VITAMINA C : è attiva nella produzione degli anticorpi e rafforza la funzione immuÈFFLORA originale
nitaria, aumentando la resistenza dell’organinelle
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smo alle malattie infettive; inoltre rafforza i
capillari, migliorando la microcircolazione.
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• VITAMINA E : è
fondamentale nella
lotta ai radicali liberi, il cui eccesso è responsabile dell’invecchiamento cellulare, salvaguardando l’integrità di pelle e mucose.
• VITAMINA B12 : è essenziale per la
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l’igiene dei bambini.
La sua formula è a base di
Acido lattico, Glicerina, Vitamina E, Camomilla e Hamamelis.
L’Acido lattico rispetta e protegge le mucose vaginali, la Glicerina
dona elasticità e morbidezza alla pelle, mentre la Vitamina E la nutre
in profondità. Infine la Camomilla e Hamamelis attenuano i rossori
e le irritazioni.
Per il bagno, la doccia e lo shampoo si usa come un normale sapone
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Il nuovo formato da 900 ml permette
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