PATOLOGIE LIMITE O BORDERLINE



Vengono a sfaldarsi irrimediabilmente le funzioni
metacognitive e le capacità autointegrative del Sé.
Permanenza dell’instabilità, imprevedibilità dei
comportamenti e crolli regressivi frequenti.
Sintomatologia varia: disturbi del sonno,
dell’alimentazione, dell’acquisizione e controllo
sfinteri, agitazione, chiusura, aggressività, ritardo
del linguaggio e difficoltà scolastiche.
Aggressività diffusa, crisi di collera con
comportamenti impulsivi; mancanza di interessi,
vuoto affettivo, depressione senza contenuto
manifesto.
DUE CLUSTER DESCRITTIVI (Bleiberg,
Fonagy e Target, 1997)


Cluster A: bambini carichi di vergogna e privi di
amici, si ritirano in un mondo di fantasie bizzarre,
tormentati da idee di riferimento, sospettosità e da
un estremo disagio nelle situazioni sociali. La
capacità di dar senso alle relazioni umane ed
empatizzare è estremamente limitata. Impoveriti
nella capacità di comunicare, ostacolata dalla
stranezza dell’eloquio e dalla costrizione e
inappropriatezza della loro vita affettiva.
Categoria diagnostica corrispondente nel DSMIV: disturbo schizoide, schizotipico e forme lievi
di disturbo generalizzato dello sviluppo.



Cluster B: affetti intensi e drammatici e fame di relazioni
sociali. Nel primo sviluppo si hanno tendenza ad
aggrapparsi, vulnerabilità alle separazioni, iperattività e
accessi di collera temperamentali. In età scolare possono
mostrare disturbo da deficit di attenzione/iperattività
(ADHD, diagnosi su asse I DSM-IV), disturbo della
condotta, disturbo d’ansia di separazione o disturbo
dell’umore.
Labilità emotiva: piccole contrarietà o frustrazioni
scatenano intense tempeste affettive, emotività
incontrollata e sproporzionata rispetto alla causa.
Senso di Sé e degli altri “caleidoscopico”: questi bambini
a momenti si sentono espansivi, uniti, in perfetto amore e
armonia con un partner idealizzato; il momento
successivo cadono in uno stato di amaro disappunto e
rabbia, associato a disprezzo di sé e disperazione.


Egocentrismo: questi bambini hanno bisogno di
essere costantemente al centro dell’attenzione e
rispondono con rabbia al rifiuto o all’indifferenza.
Oscillando tra idealizzazione e svalutazione, tentano
di costringere gli altri con modi seduttivi e
manipolatori a fornire loro ampi rifornimenti emotivi.
Il cluster B è stato connesso alle prime manifestazioni
di disturbi di personalità definiti come “dramatic”
(Bleiberg, Fonagy e Target, 1997).
SINDROMI DA ALTERAZIONE GLOBALE
DELLO SVILUPPO
o
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO
SVILUPPO
Anomalie qualitative delle interazioni sociali
e delle modalità di comunicazione,
repertorio limitato e stereotipato di interessi
e attività.
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO

Disturbo autistico




Autismo infantile precoce, autismo di kanner
Disturbo di Rett
Disturbo di asperger
Disturbo disintegrativo della fanciullezza
Autismo infantile precoce, autismo di
Kanner

Epidemiologia



2-5 casi su 10.000 soggetti
Più frequente nei maschi (4/5 :1)
Caratteristiche cliniche





Autismo
Alterazioni del linguaggio
Alterazioni delle funzioni cognitive
Abnormità a carico delle funzioni motorie
Alterazioni dell’affettività
Autismo infantile

Eziologia: in passato si attribuiva l’autismo a:

Assenza di calore emotivo dei genitori (Meyers,
Goldfarb, 1961)

Interazione patologica con comunicazione
povera (Goldfarb, Levi, Meyers, 1966)

Rifiuti e separazioni precoci (Bettelheim, 1967)

Atteggiamenti genitoiali sovrastimolanti o
sottostimolanti (Tinbergen, Tinbergen, 1972)
Autismo infantile

… I dati più recenti indicano

Che ci sono fattori organici che interferiscono
nello sviluppo del sistema nervoso centrale
(Giovanardi, Rossi, 2001)
Autismo infantile

Indicatori



Non compare il sorriso al 3° mese
Non compare la risposta di angoscia all’8°
Primi mesi di vita
Bambini calmi, indifferenti, amanti della solitudine
 Non amano essere tenuti in braccio
 Non girano la testa per vedere la madre quando in
braccio a q.cun altro
 Inerti


Indicatori

Autismo infantile
Dal secondo e terzo anno di vita
Non si volta se chiamato, anche se udito buono
 Non guarda in faccia l’interlocutore, ma fissa il vuoto
 Viva attenzione, ma con sguardo periferico
 Rifiuta il contatto con l’altro
 Uso strumentale di parti del corpo dell’altro (mano)
 Non esprime ansia alla separazione
 Non esprime gioia al ricongiungimento

Autismo infantile

Indicatori


Rapporti difficili con gli altri bambini
Indifferenza ai giochi di finzione o imitazione

Uso degli oggetti (anche giocattoli) stereotipato e
ripetitivo

Bisogno di sicurezza, regolarità, fastidio/protesta
violenta per i cambiamenti
Autismo infantile

Linguaggio








Difficoltà di comunicazione
Non imita i gesti
Suoni strani, grida, digrignare i denti, non i
normali vocalizzi
Ripetizione di frasi fuori dal contesto
Ecolalia= ripetizione di frasi appena udite
Neologismi = parole inesistenti
Confusione nei pronomi io/tu
Discorso in funzione NON comunicativa
Autismo infantile

Funzioni cognitive




Profilo disarmonico
Presenza di ritardo mentale
Meno efficiente nelle prestazioni che richiedono
intelligenza sociale
Più efficienti nelle prove che non richiedono il
riferimento al contesto (es. Cubi)
Autismo infantile

Funzioni motorie

Stereotipie = movimenti ripetuti in modo sempre
uguale







Soprattutto le mani o le dita
Movimenti dei tutto il corpo rotatori a trottola
Camminare in punta di piedi
Dondolarsi
Fiutare oggetti e persone
Condotte autolesionistiche (battere la testa contro il muro)
mordersi
Autismo infantile

Affettività





Oscillazioni rapide del tono dell’umore
Apatia
Agitazione motoria
Crisi d’ansia acute legate a frustrazioni
minime o minime modificazioni
dell’ambiente
Aggressività in certi casi
Autismo infantile precoce, autismo di Kanner





compromissione dello sviluppo che si manifesta
prima dei 3 anni, coinvolge le competenze
nell’interazione sociale
Inadeguata capacità di cogliere segnali socioemozionali negli altri
scarso uso di segnali sociali propri
debole integrazione dei comportamenti sociali,
emotivi e comunicativi
mancanza di reciprocità socio-emozionale.
Autismo infantile precoce, autismo di Kanner




Mancato uso sociale di qualsiasi capacità di
linguaggio eventualmente presente
Uso spesso compromesso di cadenza ed enfasi.
Modelli di comportamento, attività ed interessi
spesso come tendenza ad imporre rigidità e
monotonia ad una grande varietà di aspetti della
vita quotidiana.
E’ comune un interesse specifico per elementi
non funzionali degli oggetti, come odore o
sensazione al tatto.
Autismo infantile precoce, autismo di Kanner

Possono essere inoltre presenti disturbi del
sonno e dell’alimentazione, autolesionismo,
paure e fobie di vario genere
Autismo infantile

Deficit di funzionamento









Teoria della mente e metarappresentazione
Percezione e espressione delle emozioni
Attenzione condivisa
Orientamento sensoriale e la regolazione
dell’arousal
Imitazione
Gioco simbolico
Comunicazione e linguaggio
Attaccamento
Comportamento intenzionale e finalistico
Autismo infantile



Spostamento dell’attenzione dalla figura di
attaccamento all’ambiente fisico
L’universo mentale è rigidamente fissato
sull’ambiente fisico e sulle sue regolarità, poiché
è da tali regolarità che riescono a ricavare alcuni
elementi minimi di stabilità, continuità e
unitarietà nel senso di sé.
Diventa più comprensibile il bisogno di questi
bambini di costanza e uniformità nell’ambiente e
le loro reazioni di panico di fronte a cambiamenti
anche minimi dell’ambiente circostante
Autismo infantile: PROSPETTIVA
RELAZIONALE


Indicatori dei pattern evitanti: marcato evitamento
della comunicazione verbale, del contatto fisico,
dello sguardo diretto, mancanza di reazione
all’allontanamento o al ritorno della madre; il
rapporto con gli oggetti è conservato in modo
stereotipato e monotono dando l’idea di una
funzione estrema della esplorazione come
“distrattore”.
Indicatori dei pattern atipici: disorientamento e
disorganizzazione intrisa di paura, indici di
conflitto avvicinamento-allontanamento. Es.
dondolamenti, camminare verso qualcuno e poi
bloccarsi dondolando, la mano che si apre e
chiude etc.
Disturbo di Rett

Epidemiologia




Presente solo in soggetti di sesso femminile
Legata a un’alterazione genetica
Sviluppo normale fino a 5 mesi di vita
Dopo il 6 mese:
Riduzione della mobilità
 Ipotonia
 Arresto dello sviluppo psicomotorio (entro l’anno)


Entro il 3 anno
Perdita delle capacità motorie
 Perdita del linguaggio (espressione/comprensione)

Disturbo di Rett






Compaiono movimenti stereotipati delle
mani (lavarle)
Disturbi della coordinazione motoria
Anomalie all’encefalogramma
crisi epilettiche
Tendenza a ritirarsi
Compare ritardo mentale
Disturbo di Asperger

Il disturbo presenta:





Compromissione qualitativa nell’interazione sociale
Modalità di comportamento , interessi e attività ristretti e
ripetitivi
Prevalente nel sesso maschile
Fattori genetici
Evidente dopo il 2/3 anno di vita, al momento
dell’inserimento in contesti sociali
Disturbo di Asperger

Mancano:



Compromissione (ritardo o regressione) del
linguaggio
Compromissione delle funzioni cognitive : ai test di
solito soggetti con punteggi molto elevati, al di sopra
della norma
Non suscettibile di remissione, ma consente nei casi
meno gravi l’inserimento nel mondo, anche se
problemi nei rapporti interpersonali (ridotte capacità
empatiche)
Disturbo di Asperger

Sono presenti







Disturbi a livello dell’inserimento sociale e dei
rapporti interpersonali
Mimica relazionale assente o molto scarsa
No interesse per attività di gioco sociale
Emotività congelata
Interesse polarizzato su oggetti e attività di
manipolazione
Stereotipie motorie, rituali
Problemi di deambulazione
Disturbo disintegrativo della
fanciullezza sindrome di Heller

Caratteristiche del disturbo:



Disturbo raro
Presente in soggetti di sesso maschile
Caratterizzato da

Sviluppo normale



normale acquisizione del linguaggio, delle capacità
comunicative verbali e non-verbali
Seguito da regressione in diverse aree del
funzionamento psicologico
La sintomatologia inizia non prima dei 2 anni e
non compare più dopo i 10
Disturbo disintegrativo della fanciullezza sindrome di
Heller

Evoluzione e caratteristiche:








Grave regressione del linguaggio
Regressione delle abilità comportamentali
Compromissione dell’inserimento sociale ormai
acquisito
Deterioramento delle funzioni cognitive fino al
ritardo mentale
Iperattività
Stereotipie, iteratività dei movimenti
Ritiro sociale
Anomalie elettroencefalografiche
SINDROMI DA ALTERAZIONE GLOBALE
DELLO SVILUPPO




PSICOSI SIMBIOTICA: sembra rappresentare una delle modalità
più estreme e meno integrate di resistenza angosciosa, con tutti gli
indici di paura e l’esasperazione dell’ambivalenza tipica di questo
pattern
il desiderio del genitore fino all’eccitamento e gli intensi sentimenti
di rabbia fino alla collera, si mescolano o si alternano nelle condotte
quotidiane del bambino.
Lo scompenso sembra derivare da un qualche evento (es. nascita
fratellino, malattia della madre) elaborato come minaccia al rapporto
reciprocamente e potentemente vincolante con la madre;
si hanno nel bambino reazioni di allarme e panico con evidente
angoscia e collera verso la madre, cui segue una condizione di totale
dipendenza dalla madre e chiusura ansiosa verso la minacciosità del
reale.
DISTURBI SPECIFICI DEL LINGUAGGIO
E DELL’APPRENDIMENTO


Sono prova della profonda influenza che i legami
affettivi primari possono esercitare sullo sviluppo e
l’efficace utilizzo delle funzioni linguistiche e cognitive
in funzione dei livelli di sensibilità materna e
dell’efficacia del suo “ruolo tutorale” verso il bambino
(Meins, 1997).
Anche a partire dal riconoscimento di una vulnerabilità
di fondo nel funzionamento neuropsicologico di tali
bambini, occorre riflettere sulle possibili funzioni
protettive, compensative e riparative che può esercitare
una relativa sicurezza nel contesto relazionale di cui il
bambino si nutre.
RICERCA DI PANZANINI (2000)
In una popolazione di 25 bambini dislessici:
 Il 70% di soggetti ha pattern d’attaccamento
insicuro;
 Nella popolazione di controllo non dislessica il
pattern insicuro risultava entro i valori
normativi del 25%.
In conclusione…
NELLA PROSPETTIVA RELAZIONALE…

I processi di apprendimento possono organizzarsi e
svilupparsi in modo armonico solo all’interno di
una relazione percepita come significativa, sicura e
contenitiva.

In contesti connotati da insicurezza, distanza
affettiva o addirittura pericolo il deficit si inserisce
in un circolo vizioso di progressivo aggravamento
delle performance linguistiche o di apprendimento
del bambino.
DINAMICA E MECCANISMI DI
SCOMPENSO
Guidano (1991)
ogni persona è un esperimento unico della natura e quindi ha
una modalità assolutamente peculiare di articolare sia la
sua dimensione di significato personale che i processi di riordinamento che si verificano.
Lo sforzo del clinico (ma anche, per quello che lo compete,
dell’insegnante) è approssimarsi, per formulazioni
successive di ipotesi, alla realtà affettiva di quel bambino
specifico nella relazione con quei genitori specifici, in quel
particolare momento e contesto di vita.



UNA CORNICE CONCETTUALE
FONDATA SULLA TEORIA
DELL’ATTACCAMENTO
IMPLICA
CHE…
Il livello di analisi sia diadico
Venga tenuto in considerazione sia “l’interno” che
“l’esterno”
Se utilizzata con equilibrio e rigore può offrire indicazioni
utili ad una equilibrata integrazione tra dati relativi al
versante intrapsichico (modelli operativi interni e
caratteristiche dell’organizzazione conoscitiva di sé e del
mondo del bambino) e dati relativi alla qualità del suo
contesto interpersonale (equilibri dei legami d’attaccamento
da cui emerge ed entro cui quel Sé mantiene i suoi
contorni).
Lo stile affettivo dei genitori
 (cioè la specifica Ricordare
modalità di ricerca
della reciprocità
che…
affettiva, come conferma, mantenimento e articolazione nel
tempo del proprio senso di sé)

si esprime coerentemente su più “fronti” affettivi: la
relazione con la propria famiglia d’origine e quindi con la
propria storia

La relazione affettiva col partner, quindi il tipo di
reciprocità o collusione di coppia stabilita col coniuge


La qualità del legame d’accudimento-cura verso il figlio
(ultimo fronte affettivo, in termini temporali).
LIVELLI DI COERENZA SISTEMICA
I piani di interscambio affettivo si influenzano
reciprocamente strutturandosi su elevati livelli
di coerenza sistemica:
 Genitori di bambini con attaccamento
insicuro: tendono a mostrare relazioni di tipo
ansioso sia coi propri genitori sia col proprio
coniuge, e viceversa;
 La relazione di accudimento verso il figlio
può essere vista come espressione e come
conferma rispetto agli altri piani affettivorelazionali.
ESEMPIO: BAMBINO con STILE
COMPULSIVAMENTE ACQUISCIENTE

Regolazione del senso di Sé: per corrispondere
alle aspettative dei genitori, il bambino “lavora”
tacitamente per confermare e stabilizzare il
sentimento di sé di una madre con organizzazione
conoscitiva a contorni vaghi e sfumati, con le
relative difficoltà di esposizione emotiva e
necessità di conservare un “involucro” adeguato e
presentabile nella relazione col partner e/o col
genitore (esterno o interno) di cui
drammaticamente teme e costantemente controlla
il possibile giudizio.
DUNQUE…

Le configurazioni comportamentali ed emotive, i
programmi assolutamente unici per il mantenimento dello
stato di relazione che il bambino costruisce e consolida nei
confronti delle sue figure d’attaccamento, devono
risolversi in uno stato ottimale di regolazione affettiva per
entrambi

In questo senso, le diverse configurazioni d’attaccamento
rappresentano il meglio che quella particolare diade
potesse sviluppare relativamente alle caratteristiche del
sistema di accudimento di quel genitore specifico, del
contesto ambientale in cui l’interazione ha avuto luogo e
delle caratteristiche biologiche e temperamentali del
bambino.
Lambruschi (1996)
In questa prospettiva, il sintomo va considerato e
trova significato solo all’interno di quella
particolare relazione di attaccamentoaccudimento, di quella loro forma unica di
reciprocità.
I sintomi (che veicolano connotazioni negative per le
quote di sofferenza che comportano) trovano una
loro precisa significazione come specifiche
modalità volte a mantenere un’adeguata stabilità e
coerenza del senso di sé e della percezione della
realtà che il bambino è stato in grado di elaborare
nel rapporto con le proprie figure riferimento.
SIGNIFICATO DELLE CONFIGURAZIONI
SINTOMATOLOGICHE

Esse sono attivamente costruite e mantenute
all’interno dello spazio relazionale
genitore/bambino, per il valore che assumono
nella diade entrando coerentemente e
funzionalmente a far parte del loro programma
per il mantenimento dello stato di relazione

Quando specifici eventi mettono in crisi le
abituali configurazioni di rapporto plasmante
nell’interazione quotidiana con quel genitore, il
sintomo si inserisce allo scopo di ripristinare lo
stato perturbato di regolazione affettiva.
SINTOMO COME CURA DELLA
RELAZIONE FERITA
Al di là delle sue apparenze negative e di sofferenza,
il sintomo svolge una funzione regolatrice
positiva, conservando una sorta di miracolosa
reciprocità genitore/bambino, a dispetto delle
avverse condizioni ambientali.
Il sintomo continua a rappresentare il meglio che
quella diade, in quel particolare momento del suo
ciclo di vita, possa esprimere.
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