UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
I Facoltà di Economia
GUIDA DELLO
STUDENTE
Corso di Laurea in Economia
Anno Accademico 1998-99
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
I Facoltà di Economia
GUIDA DELLO
STUDENTE
Corso di Laurea in Economia
Anno Accademico 1998-99
2
INDICE
Avvertenza ................................................................................................................. Pag. 4
Presentazione della Facoltà ..................................................................................... »
5
Corso di laurea in Economia e Commercio ........................................................... »
7
Corso di laurea in Economia Aziendale ................................................................. »
8
Sbocchi professionali dei corsi di laurea e degli indirizzi ..................................... »
8
Docenti ..................................................................................................................... »
9
Serie annuali della Facoltà di Economia ............................................................... »
12
Calendario Anno Accademico 1998-99 ................................................................. »
13
Calendario inizio Sedute di Laurea ........................................................................ »
13
Servizi generali di Facoltà ........................................................................................ »
Segreteria di presidenza ......................................................................................... »
Segreterie di dipartimento ...................................................................................... »
Aula didattica ........................................................................................................... »
Biblioteca ................................................................................................................. »
Bidelleria .................................................................................................................. »
Centralino telefonico ............................................................................................... »
15
17
17
17
18
20
20
Ordinamento didattico .............................................................................................. »
Piani di studio .......................................................................................................... »
Corso di laurea in Economia e Commercio ...................................................... »
Corso di laurea in Economia Aziendale ............................................................ »
Mobilità studentesca ............................................................................................... »
Norme per gli studenti ............................................................................................. »
Norme per gli esami di profitto ............................................................................... »
Norme e consigli per la compilazione delle tesi di laurea .................................... »
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25
25
31
38
39
39
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Norme ed informazioni di carattere generale ....................................................... »
Regolamento per il conferimento agli studenti di collaborazioni ad attività
a tempo parziale (ex Art. 13 Legge n. 390/91) ................................................... »
Sportello studenti .................................................................................................... »
Attività di tutoring .................................................................................................... »
Norme disciplinari applicabili agli studenti ............................................................ »
Organizzazioni studentesche in Consiglio di Facoltà ........................................... »
Organizzazioni presenti nell’ambito della Facoltà ................................................ »
A.I.E.S.E.C .......................................................................................................... »
A.L.E.P. ................................................................................................................ »
Centro Interdipartimentale di servizi “Centro Linguistico” .................................... »
Facoltà di Scienze Politiche - Diplomi riconosciuti dalla Camera
di Commercio e Industria di Parigi ....................................................................... »
Materie delle scuole secondarie all’insegnamento delle quali
dà titolo il possesso della laurea in Economia .................................................... »
45
Programmi degli insegnamenti attivati - Anno Accademico 1998-99 ............... »
Insegnamenti attivati nell’anno accademico 1998-99 .......................................... »
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52
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AVVERTENZA
La Facoltà ha sede in via S.Felice, 5; telefono 0382/5061, centralino.
Gli uffici della Facoltà sono raggiungibili in modo diretto formando il numero 0382/506
seguito del numero interno desiderato. (Vedi elenco alle pagine 20, 21 e 22). Si prega,
pertanto, di utilizzare i numeri passanti. Gli orari di apertura degli uffici al pubblico sono
affissi nelle bacheche.
Il portone centrale del Palazzo sede della Facoltà resta aperto nei giorni feriali dalle ore
8 alle ore 19 (il sabato dalle 8 alle 12).
I corsi della I Facoltà di Economia si svolgono in semestri (il relativo calendario è riportato nelle pagine seguenti). Questo tipo di organizzazione didattica facilita la continuità tra
studio e lezione ed il collegamento fra corso ed esame. È importante che gli studenti (specie quelli di nuova iscrizione) frequentino le lezioni dal principio, eventualmente anche prima della formale iscrizione alla Facoltà.
La Guida rispecchia la situazione della Facoltà al luglio 1998. A tale data alcune indicazioni potrebbero essere incomplete e altre potrebbero essere modificate con l’inizio dell’anno accademico.
L’Università di Pavia, in collaborazione con l’ISU, ha istituito una Banca dati dei laureati, diplomati e dottori di ricerca dell’Ateneo per favorire il loro inserimento nel mondo
del lavoro.
I dati e il curriculum vengono inseriti nella Banca dati su richiesta di chi cerca lavoro
al termine degli studi.
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PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ
La Facoltà ha attivato due corsi di laurea:
- ECONOMIA E COMMERCIO, suddiviso in tre indirizzi:
- Economia Politica
- Economia e Legislazione per l’Impresa
- Economia e Politica Industriale
- ECONOMIA AZIENDALE, suddiviso in quattro indirizzi:
- Finanza
- Gestione
- Management europeo
- Marketing
La scelta del corso di laurea avviene al momento dell’iscrizione - agli studenti del 1° e 2°
anno sarà garantita la possibilità di transitare agevolmente fra i due corsi di laurea della
Facoltà.
I corsi di laurea prevedono tre semestri comuni al termine dei quali lo studente è chiamato a scegliere il proprio curriculum di studi.
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO
Presidente: Prof. Guido Montani
Indirizzo in ECONOMIA POLITICA certificato sul diploma di laurea
L’indirizzo in economia politica riguarda essenzialmente lo studio e la comprensione del
funzionamento del sistema economico nel suo complesso, sia al livello nazionale che europeo e internazionale.
Lo studente che intende seguire l’indirizzo in Economia politica, alla fine del biennio (in
cui sono previsti gli insegnamenti irrinunciabili) ha la possibilità di scegliere tra due orientamenti. L’Orientamento A e l’Orientamento B, che prevede una specializzazione in discipline
quantitative.
Orientamento A. Con questo orientamento lo studente non solo apprende lo studio del
funzionamento del mercato, ma anche l’esame dei principali obiettivi e delle tecniche di
politica economica.
Orientamento B. Questo orientamento serve per preparare specialisti nella applicazione
dei metodi quantitativi all’analisi e alle previsioni economiche. La struttura del suo curriculum
contiene, oltre agli usuali corsi caratterizzanti, una maggior base di insegnamenti matematico-statistici.
Indirizzo in ECONOMIA E LEGISLAZIONE DI IMPRESA certificato su diploma di laurea
Questo indirizzo nasce dall’esigenza del mondo del lavoro di disporre di una figura professionale che abbia maturato il suo percorso formativo nell’ambito delle discipline economiche ma che, al contempo, possegga una solida conoscenza degli istituti giuridici.
Nel corso del tempo, l’intervento del legislatore nel disciplinare i fatti economici e, quindi, la vita delle imprese si è fatto più penetrante; il campo di intervento del legislatore
continua ad estendersi, anche per regolamentare nuovi fenomeni economici, e quindi è
necessario disporre degli strumenti, da un lato per apprezzare criticamente la capacità del
legislatore di regolamentare gli aspetti economici della vita sociale, dall’altro per interpretare correttamente le norme.
Al fine di conseguire gli obiettivi prefissati questo indirizzo si caratterizza, rispetto al
corso di economia aziendale, per la maggior offerta di insegnamenti di diritto.
Indirizzo in ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE non certificato sul diploma di laurea
L’indirizzo in Economia e Politica Industriale ha avuto uno sviluppo notevole, sia con
riferimento al contesto generale per l’azione di regolamentazione e controllo dei mercati e
7
per le iniziative di privatizzazione, sia con riferimento agli aspetti organizzativi e ai processi
di cambiamento tecnologico che hanno investito le imprese sotto l’impulso
dell’intensificazione della competizione su scala globale.
La struttura del suo curriculum di studi contiene, oltre ai corsi obbligatori, insegnamenti
dell’area economica (come Economia Pubblica e Politica Economica), dell’area aziendale
(come Marketing e Organizzazione Aziendale), dell’area giuridica (come Diritto del Lavoro
e Diritto Industriale) e dell’area matematico-statistica (come Statistica Economica e Matematica Finanziaria II).
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE
Presidente: Prof. Dario Velo
Il corso mira a formare i quadri dirigenti del sistema economico in una prospettiva di
globalizzazione dei mercati e di crescente innovazione. La prossima generazione dovrà
essere in grado di muoversi su tutto il mercato europeo e sempre più a livello mondiale, di
sviluppare la propria capacità di adattamento ai cambiamenti che investiranno tutti i comparti
della società, privato, pubblico e non-profit.
Per raggiungere questo obiettivo, il corso di laurea in Economia Aziendale concilia l’esigenza di una preparazione di base interdisciplinare e di una preparazione specialistica
necessaria per un rapido inserimento nel mondo produttivo.
Il corso di Laurea in Economia aziendale si articola in quattro curricula non certificati su
diploma di laurea.
Indirizzo in FINANZA
L’indirizzo bilancia lo studio di tre grandi aree tematiche, economica, economico aziendale,
metodi quantitativi.
Indirizzo in GESTIONE
L’indirizzo privilegia lo studio delle discipline dell’area economico aziendale.
Indirizzo in MANAGEMENT EUROPEO
L’indirizzo è finalizzato alla preparazione di giovani per il mercato unico europeo. Attualmente è in fase di conclusione un accordo tra la Facoltà di Economia dell’Università di
Pavia e l’Institut Europeen d’Etudes Commerciales Superieures dell’Università Robert
Schuman di Strasburgo in base al quale gli studenti partecipanti potranno conseguire contemporaneamente il diploma di laurea in Francia ed in Italia. Lo studente che segue l’indirizzo Management europeo deve obbligatoriamente svolgere almeno tre semestri presso
l’Università estera consorziata. L’indirizzo è a numero programmato in base agli accordi
internazionali.
Indirizzo in MARKETING
L’indirizzo privilegia l’interdisciplinarietà degli studi con una prevalenza delle materie
economico aziendali.
SBOCCHI PROFESSIONALI DEI CORSI DI LAUREA E DEGLI
INDIRIZZI
La Facoltà privilegia la preparazione interdisciplinare dei giovani, così da porli in grado
di inserirsi nel mondo produttivo con un ampio ventaglio di alternative possibili e con la
preparazione culturale necessaria per seguire in modo flessibile i processi di cambiamento
in corso.
8
Su questa preparazione di base, i due corsi di laurea e gli indirizzi in cui essi si articolano apportano un bagaglio di conoscenze specialistiche per agevolare un primo inserimento
dei giovani nel mondo del lavoro.
Nessuno dei due corsi di laurea preclude l’accesso a specifiche professioni nel mondo
economico, grazie alla ampia base di insegnamenti che accomuna i due corsi di laurea
stessi. Ciò precisato la scelta del corso e dell’indirizzo è certamente funzionale a sbocchi
professionali futuri perseguiti dallo studente.
Di seguito si schematizzano gli sbocchi tipici verso cui si orientano gli indirizzi di studio.
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO
1) Indirizzo in economia politica
Lo sbocco professionale è costituito dalle professioni e dai settori che richiedono un’ampia conoscenza dell’ambiente macroeconomico: ricercatore, giornalista economico, operatore pubblico, grandi imprese, organismi internazionali, servizi studi.
2) Indirizzo in economia e legislazione d’impresa
Lo sbocco professionale è costituito dalle professioni e dai settori che richiedono una
conoscenza sia degli strumenti economici che giuridici: libera professione, consulenza,
operatore pubblico, settore amministrativo-fiscale delle imprese.
3) Indirizzo in economia industriale
Lo sbocco professionale è simile a quello dell’indirizzo in economia politica, con una
accentuazione dei ruoli operativi nell’ambito delle professioni tipiche dell’operatore economico, privato e pubblico.
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE
4) Indirizzo in finanza.
L’indirizzo è finalizzato all’inserimento dei giovani nel mondo bancario e finanziario nonché nelle direzioni finanziarie delle imprese. Ulteriore sbocco di rilievo è oggi la consulenza finanziaria.
5) Indirizzo in gestione.
L’indirizzo è finalizzato all’inserimento dei giovani nel mondo dell’azienda pubblica, privata e non-profit.
Esso è raccomandato inoltre a quanti intendono orientarsi verso la consulenza e la libera professione, la revisione e certificazione dei bilanci.
6) Indirizzo in management europeo.
L’indirizzo è finalizzato ai giovani che intendono operare a livello internazionale, nel
settore pubblico e privato. In particolare corrisponde alla formazione di quadri direttivi
per le imprese più attive sul fronte della internazionalizzazione della loro attività. Esso
apre sbocchi presso aziende, banche ed istituzioni pubbliche - nazionali, europee e internazionali - ove è richiesta una approfondita conoscenza dell’ambiente internazionale.
7) Indirizzo in marketing.
L’indirizzo è finalizzato all’inserimento di giovani nella funzione marketing delle aziende.
Esso offre la preparazione necessaria per quanti vogliono partecipare al processo di
riorientamento verso il mercato da parte delle aziende pubbliche, non-profit, nonché
delle aziende private in passato non esposte alla concorrenza.
DOCENTI
Preside: Prof. Dario Velo (per il triennio 1997/98-1999/00);
Decano: Prof. Giorgio Lunghini
Sede della Facoltà: Via S. Felice 5 - Pavia - tel. 0382/5061 centralino.
Gli Uffici della Facoltà sono raggiungilbili in modo diretto formando il numero 0382/506 se-
9
guito dal numero interno desiderato. (Vedi elenco alle pagine 20, 21 e 22).
Segreteria studenti: via S. Agostino, 1 - tel. 0382-504288/504284.
I docenti della Facoltà afferiscono a più Dipartimenti dell’Università degli Studi di Pavia.
Dipartimento di Economia Politica e Metodi Quantitativi
via S. Felice, 5
Direttore: Prof. Pietro Muliere
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Carluccio Bianchi, ordinario di Politica Economica
Guido Consonni, ordinario di Statistica
Nicolò De Vecchi, ordinario di Economia Politica
Carlo Giannini, ordinario di Econometria
Giorgio Lunghini, ordinario di Economia Politica
Guido Montani, ordinario di Economia Internazionale
Pietro Muliere, ordinario di Statistica
Lorenzo Rampa, ordinario di Economia Politica
Francesco Campanella, associato di Economia del Lavoro
Giovanni Vaggi, associato di Storia dell’Economia Politica
Giancarlo Bertocco, ricercatore
Paolo Bertoletti, ricercatore
Andrea Fumagalli, ricercatore
Paolo Giudici, ricercatore
Marina Murat, ricercatore
Sonia Petrone, ricercatore
Eduardo Rossi, ricercatore
Luisa Rosti, ricercatore
Pier Cesare Secchi, ricercatore
Sezione di Economia Applicata
Facoltà di Ingegneria - sede “Cravino”
Prof.
Prof.
Prof.
Dott.
Margherita Balconi, associato di Economia Industriale
Massimo Colombo, associato di Economia Applicata all’Ingegneria
Edoardo Demé, associato di Economia e Organizzazione Aziendale
Marco Alberto Mutinelli, ricercatore
Dipartimento di Ricerche Aziendali
via S. Felice, 5
Direttore: Prof. Piero Mella
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
Prof.
10
Paolo Auteri, ordinario di Diritto Industriale
Alessandro Frova, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese
Salvatorangelo Loddo, ordinario di Tecnica Bancaria
Matteo Mattei Gentili, ordinario di Tecnica Bancaria
Piero Mella, ordinario di Economia Aziendale
Enrico Perego, ordinario di Istituzioni di Diritto Privato
Ferdinando Superti Furga, ordinario di Ragioneria Generale ed Applicata
Dario Velo, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese
Carlo Bernini Carri, associato di Agricoltura e Sviluppo Economico
Gabriele Cioccarelli, associato di Organizzazione Aziendale
Martino Colucci, associato di Diritto Amministrativo
Dario Fruscio, associato di Economia e Gestione delle Imprese Commerciali
Tina Gerla, associato di Marketing
Luigi Rinaldi, associato di Economia Aziendale
Paolo M. Tabellini, associato di Diritto Tributario
Prof.
Prof.
Prof.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Vittorio Vaccari, associato di Merceologia
Carlo Bruno Vanetti, associato di Diritto Fallimentare
Lorenza Violini, associato di Istituzioni di Diritto Pubblico
Carla Cattaneo, ricercatore
Antonio Colleoni, ricercatore
Antonio d’Atri, ricercatore
Laura Giagnorio, ricercatore
Maurizio Ettore Maccarini, ricercatore
Emilia Malinverno, ricercatore
Giancarlo M. Malvestito, ricercatore
Marco Manera, ricercatore
Maurizio Murgia, ricercatore
Alessandro Nova, ricercatore
Andrea Pontiggia, ricercatore
Antonella Zucchella, ricercatore
Sezione di Matematica Generale e Applicata
Prof. Umberto Magnani, ordinario di Matematica Finanziaria
Prof. Fulvio Francavilla, straordinario di Matematica Finanziaria
Prof. Giorgio Giorgi, ordinario di Matematica Generale
Prof. Adele Colli Franzone, associato di Teoria dei Giochi
Prof. Maria Rosa Meriggi, associato di Matematica Finanziaria
Prof. Giorgio Pagano, associato di Matematica Finanziaria
Dott. Maria Grazia Cinquini, ricercatore
Dott. Maria Elena De Giuli, ricercatore
Dott. Elena Molho, ricercatore
Dott. Cesare Zuccotti, ricercatore
Dipartimento di Economia Pubblica e Territoriale
Corso Carlo Alberto, 5 - tel. 504401
Prof. Alberto Majocchi, ordinario di Scienza delle Finanze
Dott. Alberto Cavaliere, ricercatore
Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere Moderne
Strada Nuova, 106c - tel. 504-501
Prof. Bernadette Béarez Caravaggi, associato di Lingua Francese
Prof. Monika Frommelt Carruba, associato di Lingua Tedesca
Prof. Giorgio Vecchi, associato di Lingua Spagnola
Dipartimento Storico Geografico
Piazza del Lino - tel. 303577, 303903
Prof.
Prof.
Dott.
Dott.
Giovanni Vigo, ordinario di Storia Economica
Dante Zanetti, ordinario di Storia Economica
Antonia Pasi, ricercatore
Mario Rizzo, ricercatore
Dipartimento di Studi Politici e Sociali
via Luino, 12 - tel. 33983
Prof. Franco Rositi, ordinario di Sociologia
Prof. Celestino Colucci, associato di Metodologia e Tecnica della Ricerca Sociale
Dott. Maria Rita Rampazi, ricercatore
11
Serie annuali della
FACOLTÀ DI ECONOMIA
Iscritti al Iscritti al Iscritti al Iscritti al
I anno: I anno: I anno: II, III, IV
anno:
Fuori
corso
Totale
iscritti
Totale
%M
Totale
%F
Totale Laureati Laureati
Laureati
%M
%F
Totale
%M
%F
1963/64
196
87
13
33
0
229
89
11
1964/65
227
87
13
200
42
469
88
12
1965/66
247
79
21
429
112
788
85
15
27
81
1966/67
334
74
26
589
303
1.226
86
14
54
93
7
1967/68
297
80
20
656
483
1.436
85
15
93
87
13
1968/69
341
81
19
627
551
1.519
83
17
129
79
21
1969/70
269
80
20
609
495
1.373
82
18
135
85
15
1970/71
145
87
13
794
422
1.361
83
17
194
76
24
1971/72
142
87
13
368
302
812
88
12
135
77
23
1972/73
138
88
12
308
353
799
86
14
117
70
30
1973/74
127
91
9
239
324
690
89
11
70
89
11
1974/75
158
83
17
185
262
605
79
21
70
77
23
1975/76
202
72
28
231
252
685
82
18
67
87
13
1976/77
241
73
27
272
221
734
78
22
55
93
7
1977/78
284
67
33
323
194
801
76
24
33
79
21
1978/79
388
68
32
415
200
1.003
73
27
31
84
16
1979/80
342
68
32
553
167
1.062
71
29
40
77
23
1980/81
368
68
32
585
243
1.196
72
28
38
61
39
1981/82
396
69
31
650
292
1.338
71
29
65
72
28
1982/83
403
61
39
741
353
1.497
68
32
92
65
35
1983/84
482
65
35
819
384
1.685
67
33
86
55
45
1984/85
508
66
34
926
479
1.913
67
33
106
71
29
1985/86
800
68
32
1.041
549
2.390
67
33
110
66
34
1986/87
985
70
30
1.260
608
2.853
68
32
148
55
45
1987/88
1.235
70
30
1.538
740
3.512
69
31
179
64
36
1988/89
1.414
68
32
2.004
830
4.248
68
32
175
57
43
1989/90
1.701
65
35
2.384
1.061
5.146
67
33
171
56
44
1990/91
2.473
61
39
2.666
1.319
6.458
64
36
228
68
32
1991/92
1.684
66
34
3.329
1.535
6.548
64
36
258
66
34
1992/93
686
63
37
2.679
2.055
5.420
64
36
303
64
36
1993/94
511
61
39
2.115
2.438
5.064
64
36
304
64
36
1994/95
484
59
41
1.486
2.696
4.574
62
38
339
64
36
1995/96
411
58
42
1.100
2.604
4.121
61
39
1996/97
418
56
44
784
1.604
3.591
59
41
566
59
41
1997/98
413
49
51
756
1.946
3.115
57
43
19
a cura di Silvia Piva
12
CALENDARIO ANNO ACCADEMICO 1998-99
Primo semestre
inizio lezioni giovedì 1 ottobre 1998
fine lezioni mercoledì 23 dicembre 1998
Secondo semestre
inizio lezioni lunedì 15 febbraio 1999
fine lezioni venerdì 4 giugno 1999
Chiusura estiva dal 9 al 14 agosto 1999
Il calendario esami è esposto all’albo della Facoltà.
CALENDARIO INIZIO SEDUTE DI LAUREA
Anno Accademico 1997-98
Lunedì 5 ottobre 1998
”
9 novembre 1998
”
14 dicembre 1998
”
1 febbraio 1999
”
1 marzo 1999
”
12 aprile 1999
Anno Accademico 1998-99
Lunedì 3 maggio 1999
”
7 giugno 1999
”
5 luglio 1999
”
4 ottobre 1999
”
8 novembre 1999
”
13 dicembre 1999
Le sedute di laurea potranno continuare nei giorni successivi alla data fissata.
Ricevimento studenti
L’orario stabilito da ciascun docente per il ricevimento degli studenti è a disposizione
presso l’albo della Facoltà e presso i Dipartimenti.
13
SERVIZI GENERALI DI FACOLTÀ
SEGRETERIA DI PRESIDENZA
Anna Maria Lopez
La segreteria di presidenza è situata al 1° piano di Palazzo S. Felice ed è aperta al
pubblico dal lunedì al mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 12.00. Presso di essa è possibile:
a) richiedere incontro con il Preside di Facoltà; a tale fine gli studenti sono pregati di ritirare
l’apposito modulo di richiesta in portineria o in segreteria di presidenza e di consegnarlo, debitamente compilato, presso quest’ultima;
b) consultare delibere dei verbali del Consiglio di Facoltà;
c) depositare eventuali richieste da inserire all’o.d.g. del Consiglio di Facoltà;
d) richiedere attestazioni riguardanti la preparazione della tesi di laurea da allegare al certificato riportante gli esami sostenuti (da richiedere in segreteria studenti), per gli usi
consentiti dalla legge (ad esempio richiesta giorno di congedo c/o Distretto Militare per
la discussione della tesi);
e) richiedere copia del programma d’esami di anni accademici precedenti, qualora servisse per la richiesta di trasferimento presso altra Università;
f) consegnare e ritirare contestualmente la documentazione attestante l’assegnazione del
titolo della tesi;
g) consegnare il modulo per la richiesta di proroga di consegna della tesi (da far firmare al
Preside e poi consegnare in segreteria studenti).
SEGRETERIE DI DIPARTIMENTO
con sede in Palazzo S. Felice
Dipartimento di Economia Politica e Metodi Quantitativi
Segretario Amministrativo: Marta Guarnaschelli
Segreteria: Anita Ferrario
Rosalba Longhi
Dipartimento di Ricerche Aziendali
Segretario Amministrativo: Tiziana Ravera Comelli
Segreteria: Laura Bergamaschi
Maria Luisa Mangiarotti
Lorena Santagostino
AULA DIDATTICA
Dott. Ruggero Civitarese, Dott.sa Jvonne Rampoldi, Giovanni Ruschena.
La Facoltà di Economia mette a disposizione dei propri studenti due aule informatiche.
La prima è equipaggiata con quaranta personal computer 486 e la seconda con tredici
Macintosh. Tutti i calcolatori sono collegati tramite rete al server della Facoltà ed a tutti i
servizi ad esso connessi (posta elettronica, stampanti laser, applicazioni e documenti).
Le aule sono accessibili dalle 9.30 alle 17.30. Durante questo orario è possibile svolgere, oltre alle attività programmate, attività libera, anche se l’uso di programmi non di proprietà della Facoltà viene rigidamente controllato e richiede autorizzazione. Il servizio di
posta elettronica invece è completamento libero e può essere usato per inviare e ricevere
messaggi da tutto il mondo.
I programmi disponibili vengono costantemente aggiornati. Oltre a quelli di uso più comune come fogli elettronici, database, gestione testi, ecc. ci sono quelli specializzati per le
diverse aree statistiche, econometriche, matematiche, ecc.
Per poter usufruire di questi servizi occorre fare richiesta al personale responsabile, il
quale provvederà al rilascio di un codice identificativo che, assieme ad una password,
garantiranno la riservatezza dei dati dell’utente e la sicurezza dell’intera rete.
17
La Facoltà prevede una prova obbligatoria di informatica di base, comune a tutti i corsi di
laurea.
BIBLIOTECA
La Biblioteca della I Facoltà di Economia, con sede in Palazzo S. Felice, si è costituita
attraverso la centralizzazione del patrimonio bibliografico delle singole Biblioteche di Istituto.
Possiede una raccolta di circa 39.000 volumi e circa 700 testate di periodici relativi alle
discipline economico-politiche, aziendalistiche, econometrico-statistico-matematiche e giuridiche.
È interamente organizzata a scaffali aperti: gli utenti possono quindi, dopo aver depositato borse, cartelle etc. negli appositi armadietti, consultare liberamente il materiale di proprio interesse. Solo per accedere al magazzino e per consultare alcuni testi particolari è
necessario lasciare al personale un proprio documento di identità.
I periodici, le statistiche, le enciclopedie, i dizionari, i codici ed altre particolari pubblicazioni sono escluse dal prestito a domicilio.
Due cataloghi cartacei ed il catalogo elettronico sono a disposizione degli utenti.
Come comunicare con la Biblioteca
per posta: via San Felice, 5 - 27100 Pavia
per telefono: 0382/506262
via e-mail: [email protected]
Orario di apertura
lunedì-giovedì
8.30-18.00
venerdì
8.30-14.00
Il prestito a domicilio e la vendita delle schede per l’utilizzo delle fotocopiatrici sono
effettuati fino ad un quarto d’ora prima della chiusura.
Gli organi della Biblioteca
Gli organi della Biblioteca sono il Comitato Scientifico (formato da rappresentanti dei
Dipartimenti afferenti, dal Direttore e da un rappresentante degli studenti), il Presidente del
Comitato Scientifico ed il Direttore.
Membri del Comitato Scientifico:
Carlo Bernini Carri
Matteo Mattei Gentili
Maria Rosa Meriggi
Paolo Bertoletti
Sonia Petrone
Sonia Sciamanna
Presidente del Comitato Scientifico:
Carlo Bernini Carri
Direttore della Biblioteca:
Chiaretta Albertini
Bibliotecari: Elisabetta Verri, Luisa Bibbiani
Amministrazione: Letizia Nicora
Addetti al servizio al pubblico: Antonella Nasali, Carlo Bellani
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Regolamento per il prestito di volumi della biblioteca di facoltà
1) I libri della Biblioteca della Facoltà di Economia sono dati in prestito, secondo le norme sotto
riportate, a tutti coloro che ne facciano richiesta. Il prestito è strettamente personale.
2) Sono esclusi dal prestito a domicilio:
- periodici
- vocabolari
- atlanti
- enciclopedie
- tutti i volumi dichiarati esclusi dal prestito, a giudizio del Direttore scientifico e della
Commissione biblioteca.
I libri di testo indicati nella guida dello studente sono esclusi dal prestito per l’anno
accademico in corso. La Biblioteca, in caso di necessità, potrà acquistarne più copie, di
cui una sarà esclusa dal prestito.
3) Il prestito è subordinato alle seguenti condizioni:
a) prestito a docenti della Facoltà: per un numero massimo contemporaneo di dieci volumi
per tre mesi. Il prestito è rinnovabile solo dietro presentazione del volume e solo se
altre persone non abbiano già chiesto il medesimo libro in prestito.
b) prestito a studenti della Facoltà: ciascun studente della Facoltà potrà ottenere in prestito
contemporaneamente tre volumi per un periodo massimo di un mese. Il prestito è
rinnovabile alle stesse condizioni sopra indicate. Per quel che riguarda gli studenti
che abbiano già chiesto la tesi di laurea, ciascun docente può autorizzare, compilando
l’apposito modulo a disposizione in Biblioteca, l’estensione, fino a un numero massimo
di sei volumi complessivi, del numero di libri che possono essere dati in prestito. La
concessione del primo prestito è subordinata alla presentazione, da parte dello
studente, del libretto di iscrizione all’Università di Pavia.
c) prestito a studenti di altre Facoltà o Atenei : gli studenti di altre Facoltà od Atenei
possono ottenere in prestito tre volumi per un periodo massimo di un mese. Il prestito,
che è rinnovabile alle stesse condizioni indicate nel punto a), è subordinato alla
presentazione del libretto di iscrizione all’Università e al versamento di una cauzione,
il cui ammontare viene deciso dalla Commissione biblioteca.
d) prestito a docenti di altre Facoltà o Atenei: i docenti di altre Facoltà od Atenei possono
prendere a prestito non più di tre volumi per un mese. Il prestito è rinnovabile alle
stesse condizioni indicate nel punto a).
e) prestito per terzi: ogni altra persona potrà ottenere in prestito due volumi per volta per
un periodo massimo di un mese. Il prestito, che è rinnovabile alle stesse condizioni
indicate nel punto a), dovrà essere garantito da un docente della Facoltà e sarà
concesso solo dopo il versamento alla Biblioteca della cauzione.
4) La cauzione di cui ai punti 3.c) e 3.e) sarà restituita solo dopo la riconsegna di tutti i
volumi ottenuti in prestito a domicilio.
5) Tutti coloro che alla scadenza non sono in grado di restituire i libri ottenuti in prestito o li
restituiscono deteriorati sono tenuti a sostituire i volumi stessi o a versarne il controvalore
a prezzi correnti. Chi restituisce in ritardo i volumi viene sospeso dal prestito a domicilio
per un periodo pari al doppio del ritardo.
6) Il deposito di libri presso gli Istituti/Dipartimenti per particolari esigenze è disciplinato
dall’art. 14 del Regolamento della Biblioteca.
7) La Direzione della Biblioteca può disporre l’anticipata restituzione di opere a prestito per
motivi didattici o scientifici.
8) È fatto obbligo agli studenti di restituire tutti i libri presi in prestito prima della domanda
di trasferimento ad altre Facoltà o ad altri Atenei e prima dell’esame di laurea. La
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Segreteria studenti dell’Università terrà al corrente la Biblioteca delle richieste di
trasferimento e di laurea. Il trasferimento non verrà concesso e la tesi di laurea non
verrà discussa qualora non siano restituiti tutti i libri avuti in prestito o ne sia stato versato
il controvalore a prezzi correnti (cfr. art. 5).
9) Le tesi di laurea sono escluse dal prestito a domicilio. Sono escluse dalla riproduzione
fotostatica, anche parziale, senza autorizzazione scritta dell’autore. La consultazione deve
essere autorizzata dal Direttore scientifico della Biblioteca e dal relatore dello studente che
intende consultare la tesi di laurea.
BIDELLERIA
Rosalia Bastillo, Anna Turrin, Davide Paroni
Custode del Palazzo S. Felice - Felice Benetto
Lo studente può richiedere in bidelleria:
- copia della Guida dello Studente
- orario di ricevimento docenti
- elenco appelli d’esame
- modulo per l’assegnazione del titolo di tesi
- modulo per la richiesta di proroga di consegna tesi
- modulo per l’attestazione sostenimento esame (per motivi di lavoro od altro)
CENTRALINO TELEFONICO
Gli uffici e alcuni dipartimenti della Facoltà sono raggiungibili in modo diretto formando il
numero 0382/506 seguito dal numero interno desiderato:
PRESIDENZA E SERVIZI GENERALI
Centralino ......................................................................................................................... 1
(chiamate esterne)
Centralino ......................................................................................................................... 9
(chiamate interne)
Segreteria di Presidenza: ............................................................................................ 204
Segreteria D.E.P.M.Q. (Dip. Economia Politica e Metodi Quantitativi) ................... 208
Segreteria D.R.A. (Dipartimento di Ricerche Aziendali) ............................................ 229
Segreteria D.R.A. FAX ................................................................................................. 228
Segreteria Amministrativa D.E.P.M.Q. ........................................................................ 209
Segreteria Amministrativa D.R.A. ............................................................................... 230
Aula Didattica ............................................................................................................... 205
Ufficio Internazionale ............................................................................................ 221/252
ALEP ............................................................................................................................. 221
DOCENTI
Albanesi ........................................................................................................................ 229
Argenziano .................................................................................................................... 251
Auteri ............................................................................................................................. 254
Balconi .......................................................................................................................... 227
Bernini Carri .................................................................................................................. 240
Bertocco ........................................................................................................................ 216
Bertoletti ........................................................................................................................ 207
Calcaterra ..................................................................................................................... 248
Campanella ................................................................................................................... 219
Cattaneo ....................................................................................................................... 251
20
Cinquini ......................................................................................................................... 234
Cioccarelli ..................................................................................................................... 241
Civitarese ...................................................................................................................... 206
Colleoni ......................................................................................................................... 256
Colli Franzone .............................................................................................................. 231
Colucci .......................................................................................................................... 256
Consonni ....................................................................................................................... 225
Cotta Ramusino ............................................................................................................ 247
Cultori della Materia .............................................................................................. 246/247
d’Atri .............................................................................................................................. 243
De Dionigi ..................................................................................................................... 231
De Giuli ......................................................................................................................... 236
De Vecchi ...................................................................................................................... 214
Demé ............................................................................................................................. 227
Francavilla .................................................................................................................... 237
Frova ............................................................................................................................. 242
Fruscio .......................................................................................................................... 242
Fumagalli ...................................................................................................................... 227
Garofoli ......................................................................................................................... 215
Gavana ................................................................................................................... 246/247
Gerla ............................................................................................................................. 422
Giagnorio ...................................................................................................................... 250
Giannini ......................................................................................................................... 217
Giorgi ............................................................................................................................. 238
Giudici ........................................................................................................................... 224
Loddo ............................................................................................................................ 244
Lunghini ........................................................................................................................ 210
Maccarini ............................................................................................................... 246/247
Majocchi ................................................................................................................. 246/247
Magnani ........................................................................................................................ 235
Malinverno .................................................................................................................... 254
Malvestito ...................................................................................................................... 425
Manera .......................................................................................................................... 255
Marchini ........................................................................................................................ 255
Mattei Gentili ................................................................................................................ 245
Mella .............................................................................................................................. 263
Meriggi .......................................................................................................................... 232
Minervini ....................................................................................................................... 255
Molho ............................................................................................................................ 231
Montani ......................................................................................................................... 223
Muliere .......................................................................................................................... 213
Murat ............................................................................................................................. 227
Murgia ........................................................................................................................... 415
Nova .............................................................................................................................. 242
Pagano .......................................................................................................................... 233
Perego ........................................................................................................................... 253
Petrone ......................................................................................................................... 226
Pontiggia ....................................................................................................................... 424
Rampa L. ...................................................................................................................... 218
Rinaldi ........................................................................................................................... 243
Rossi ............................................................................................................................. 207
21
Rosti .............................................................................................................................. 216
Sassi ............................................................................................................................. 240
Sdralevich ...................................................................................................................... 211
Secchi ........................................................................................................................... 224
Superti Furga ................................................................................................................ 243
Tabellini ......................................................................................................................... 255
Vaccari .......................................................................................................................... 250
Vaggi ............................................................................................................................. 222
Vanetti ........................................................................................................................... 252
Velo ........................................................................................................................ 229/228
Verrascina ..................................................................................................................... 248
Violini ............................................................................................................................. 252
Zucchella ...................................................................................................................... 416
Zuccotti ......................................................................................................................... 257
Informastudenti ............................................................................................................. 200
BIBLIOTECA
Informazioni e prestito (Nasali-Bellani) ...................................................................... 262
Amministrazione (Nicora) ............................................................................................ 260
Bibliotecari (Verri-Bibbiani) .......................................................................................... 261
Direzione (Albertini) ..................................................................................................... 259
22
ORDINAMENTO DIDATTICO
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PIANI DI STUDIO
Premessa
La Facoltà a partire dall’A.A. 1996/97 ha attivato due Corsi di laurea: Economia e Commercio ed Economia Aziendale. Nel corso del 1998 ha modificato i piani di studio ad essi
relativi, introducendo nuovi indirizzi ed attivando nuovi insegnamenti.
I nuovi piani di studio approvati dal C.d.F. si applicano agli studenti immatricolati nell’A.A.
1997/98.
Gli immatricolati nell’A.A. 1996/97 hanno la facoltà di mantenere il vecchio curriculum
già presentato ed approvato o di modificarlo secondo il nuovo ordinamento.
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO
Indirizzi attivati:
- Indirizzo di studio in ECONOMIA POLITICA - certificato su diploma di laurea
- Orientamento A
- Orientamento B (quantitativo)
- Indirizzo di studio in ECONOMIA E LEGISLAZIONE PER L’IMPRESA - certificato su
diploma di laurea
- Indirizzo di studio in ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE
“Certificazione dell’indirizzo di studio” - per i casi contemplati, a completamento del corso di studi lo studente conseguirà il diploma di laurea in Economia e Commercio con
certificazione dell’indirizzo di studio seguito. La certificazione è prevista per l’indirizzo in
Economia Politica ed Economia e Legislazione per l’Impresa.
Ciascun indirizzo comprende:
- 11 insegnamenti annui irrinunciabili (con la sola esclusione dell’indirizzo Economia
Politica orientamento B che prevede 12 insegnamenti annuali irrinunciabili);
- 13 annualità (12 per l’orientamento B) a completamento dell’indirizzo di studio che lo
studente deve scegliere sulla base di specifiche norme previste dall’ordinamento
didattico (vedi tabella);
- il superamento dell’esame di una lingua straniera moderna, articolato in due corsi
annuali;
- il superamento di una prova obbligatoria di informatica (senza voto).
Gli insegnamenti attivati sono stati ripartiti in sezioni e sottosezioni di riferimento (vedi
tabella):
- la sezione A che comprende gli insegnamenti irrinunciabili
- la sezione B suddivisa nelle sottosezioni B1 area economica - B2 area aziendale B3 area giuridica - B4 area matematico/statistica
- la sezione C suddivisa nelle sottosezioni C1 - C2 - C3
Lo studente nella scelta degli insegnamenti da inserire a completamento dell’indirizzo di
studio prescelto deve attenersi alle seguenti norme:
- il numero di annualità che lo studente può scegliere all’interno di ogni sezione e
sottosezione di riferimento varia da indirizzo ad indirizzo ma è comunque
specificatamente indicato (indicazioni che devono intendersi come inderogabili).
- Lo studente può sostituire un insegnamento tra quelli previsti nel gruppo C2 o C3
(indirizzo in Economia e Politica Industriale) con un insegnamento, di durata equivalente, da scegliersi o tra quelli impartiti dalla Facoltà e non ancora inserito nell’indirizzo di studio prescelto o tra quelli impartiti in altre Facoltà dell’Università degli Studi di
Pavia. Comunque sia strutturato il corso prescelto, purché di durata almeno annuale,
25
-
-
-
l’esame equivale ad una annualità; il voto concorre a determinare la media ai fini del
conseguimento del diploma di laurea. L’iscrizione al corso libero è svincolata dall’anno di attivazione dell’insegnamento stesso.
Effettuata la scelta delle annualità utili al completamento dell’indirizzo di studi prescelto, lo studente è tenuto al rispetto della collocazione degli stessi negli anni di corso e
nei semestri previsti dall’ordinamento didattico. Allo studente è tuttavia consentito di
anticipare al 3° anno insegnamenti del 4° anno e posticipare insegnamenti del 3° o del
2° anno (salvo quelli irrinunciabili del piano di studi). Per avvalersi di tale facoltà lo
studente deve necessariamente specificare all’atto della consegna del piano di studi
in Segreteria studenti se e per quali esami intende avvalersi di tale facoltà.
Gli studenti iscritti al 2° anno regolare debbono obbligatoriamente presentare il piano
di studi completo correttamente compilato in ogni sua parte.
Gli studenti che non hanno superato il blocco, iscritti quindi al fuori corso del 2° anno,
non possono presentare il piano di studi.
Si precisa che: “Per iscriversi al 3° anno gli studenti dovranno aver superato almeno 6
esami irrinunciabili del primo biennio, di cui almeno 4 del primo anno”. (C.d.F. del
02/05/94 e successiva lettura del 10/05/95).
Gli studenti iscritti al 3° anno regolare debbono presentare il piano di studi solo se
apportano modifiche rispetto a quello presentato al 2° anno.
Gli studenti devono accertarsi dell’attivazione degli insegnamenti inseriti nell’indirizzo di
studi prescelto.
Ai fini della determinazione del merito per l’esonero delle tasse e ad ogni effetto, il numero di annualità per ciascun anno di corso indicato dal Consiglio di Facoltà è il seguente:
I ANNO - n.5 annualità
II ANNO - n.6 annualità
III ANNO - n.7 annualità
IV ANNO - n.6 annualità
Debbono essere considerati esami da superare obbligatoriamente nel 2° anno, ai fini
della determinazione del merito per l’esonero dalle tasse ed a ogni altro effetto (borse di
studio, permananza nei collegi, ecc.) soltanto gli insegnamenti indicati come irrinunciabili
nel piano di studi prescelto (C.d.F. del 27/10/97).
26
27
I ANNO
I ANNO
Idoneità informatica
Idoneità informatica
Idoneità Informatica
Idoneità informatica
II ANNO
Economia politica 2
Economia industriale
Istituz. di diritto privato
Istituz. di diritto pubblico
Matematica finanziaria 1
Ragioneria gen. ed appl.
Lingua 1
Lingua 2
Economia aziendale 1 (35h)
Economia aziendale 2 (35h)
Economia politica 1
Matematica generale
Statistica 1
Storia economica
I ANNO
SEZIONE A
Insegnamenti irrinunciabili
Economia politica 2
Diritto commerciale
Istituz. di diritto privato
Istituz. di diritto pubblico
Matematica finanziaria 1
Ragioneria gen. ed appl.
II ANNO
Economia politica 2
Istituz. di diritto privato
Istituz. di diritto pubblico
Matematica finanziaria 1
Politica economica
Ragioneria gen. ed appl.
Statistica 2
Economia politica 2
Istituz. di diritto privato
Istituz. di diritto pubblico
Matematica finanziaria 1
Politica economica
Ragioneria gen. ed appl.
II ANNO
Lingua 1
Lingua 2
Lingua 1
Lingua 2
Lingua 1
Lingua 2
II ANNO
Economia aziendale 1 (35h)
Economia aziendale 2 (35h)
Economia politica 1
Matematica generale
Statistica 1
Storia economica
Economia aziendale 1 (35h)
Economia aziendale 2 (35h)
Economia politica 1
Matematica generale
Statistica 1
Storia economica
Economia aziendale 1 (35h)
Economia aziendale 2 (35h)
Economia politica 1
Matematica generale
Statistica 1
Storia economica
I ANNO
SEZIONE A
Insegnamenti irrinunciabili
SEZIONE A
Insegnamenti irrinunciabili
SEZIONE A
Insegnamenti irrinunciabili
Non certificato su diploma
di laurea
Certificato su diploma
di laurea
Orientamento B
(quantitativo)
ECONOMIA E POLITICA
INDUSTRIALE
ECONOMIA E LEGISLAZIONE
PER L’IMPRESA
Orientamento A
Certificato su diploma di laurea
ECONOMIA POLITICA
Corso di Laurea in Economia e Commercio
Indirizzi attivati
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Diritto amministrativo
Diritto commerciale
B4 AREA MATEMATICA – STATIST.
Caratterizzanti obbligatori - 1 annual.
Econometria
B4 AREA MATEMATICA – STATIST.
Scelta di 1 annualità
Matem. per l’economia
Statistica 2
Statistica economica
B3 AREA GIURIDICA
Scelta di 1 annualità
Tecnica bancaria
Econ. merc. monet. e fin. (35h)
Finanza aziendale
Finanza aziendale internaz. (35h)
B2 AREA AZIENDALE
Scelta di 1 annualità
Diritto amministrativo
Diritto commerciale
B3 AREA GIURIDICA
Scelta di 1 annualità
Tecnica bancaria
Econ. e gest. delle imprese
Finanza aziendale
B2 AREA AZIENDALE
Scelta di 1 annualità
Economia del lavoro
Economia dello sviluppo
Economia industriale
Economia internazionale
Economia monetaria
Scienza delle finanze
B1 AREA ECONOMICA
Scelta di 3 annualità
B1 AREA ECONOMICA
Scelta di 4 annualità
Econometria
Economia dello sviluppo
Economia internazionale
Scienza delle finanze
Storia dell’econ. politica
SEZIONE B
Insegnamenti caratterizzanti
complessivamente 6 annualità
da scegliersi come segue
SEZIONE B
Insegnamenti caratterizzanti
complessivamente 7 annualità
da scegliersi come segue
Diritto
Diritto
Diritto
Diritto
Diritto
Diritto
Diritto
amministrativo
bancario
del lavoro
delle Comun. Europee
fallimentare
industriale
tributario
B3 AREA GIURIDICA
Scelta di 5 annualità
Tecnica bancaria
Econ. e gest. delle imprese
Finanza aziendale
Metod. e det. quant. az.
B2 AREA AZIENDALE
Scelta di 3 annualità
Economia del lavoro
Economia industriale
Scienza delle finanze
B1 AREA ECONOMICA
Scelta di 1 annualità
SEZIONE B
Insegnamenti caratterizzanti
complessivamente 9 annualità
da scegliersi come segue
Matematica finanziaria 2
Statistica 2
Statistica economica
B4 AREA MATEMATICA – STATIST.
Scelta di 1 annualità
Diritto commerciale
Diritto del lavoro
Diritto industriale
B3 AREA GIURIDICA
Scelta di 2 annualità
Tecnica bancaria
Econ. e gest. delle imprese
Marketing
Organizzazione aziendale
B2 AREA AZIENDALE
Scelta di 3 annualità
Politica economica
Scienza delle finanze
B1 AREA ECONOMICA
Scelta di 1 annualità
SEZIONE B
Insegnamenti caratterizzanti
complessivamente 7 annualità da
scegliersi come segue
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Econ. merc. monet. e fin. (35h)
Economia pubblica
Marketing
Metod. e det. quant. az.
Metod. e tecn. ric. sociale
Sistemi informativi
Sociologia
Sociologia del lavoro
Storia dell’econ. politica
Storia economica Corso progredito
Sviluppo econ. agricole (35h)
Teoria delle decisioni
C2
Scelta di 2 annualità
Econ. e gest. delle imprese Corso
progredito (35h)
Econ. e gest. impr. servizi (35h)
Econ. gest. impr. internaz. (35h)
Marketing
Politica economica
Programmaz. e controllo
Sistemi informativi
C2
Scelta di 2 annualità
Econ. gest. impr. commerciali
Organ. sist. inform. az.
Strategia e politica aziendale
C1
Scelta di 2 annualità
SEZIONE C
Altri insegnamenti:
complessivamente 4 annualità
da scegliersi come segue
N.B.: Lo studente può sostituire un insegnamento tra quelli previsti nel gruppo C2 o C3 con un insegnamento, di
durata equivalente, da scegliersi o tra quelli impartiti dalla Facoltà (e non ancora inseriti nel piano di studi) o tra
quelli impartiti in altre Facoltà dell’Università degli Studi di Pavia. Gli insegnamenti di 35h corrispondono a mezza
annualità.
Calcolo delle probabilità
Diritto del lavoro
Diritto tributario
Econ. merc. monet. e fin. (35h)
Economia pubblica
Marketing
Metod. e tecn. ric. sociale
Metodologie e det. quant. az.
Politica econ. agraria
Programmaz. e controllo
Sistemi informativi
Sociologia del lavoro
Statistica matematica
Strategia e politica az.
Sviluppo econ. agricole (35h)
C2
Scelta di 2 annualità
Calcolo delle probabilità
Matematica per l’economia
Matematica finanziaria 2
Metodi e mod. scelte econ.
Statistica economica
Statistica matematica
C1
Scelta di 4 annualità
C1
Scelta di 4 annualità
Economia del lavoro
Economia industriale
Economia monetaria
Economia regionale
Sociologia
Storia economica Corso progredito
SEZIONE C
Altri insegnamenti:
complessivamente 6 annualità
da scegliersi come segue
SEZIONE C
Altri insegnamenti:
complessivamente 6 annualità
da scegliersi come segue
Diritto fallimentare
Diritto tributario
Economia pubblica
Politica econ. agraria
Metodi e mod. scelte econ.
Metod. e tecn. ric. sociale
Sistemi informativi
Sociologia del lavoro
Statistica matematica
Storia dell’econ. politica
Storia economica Corso progredito
C3
Scelta di 2 annualità
Econ. gest. impr. comm.
Econ. gest. impr. internaz. (35h)
Finanza aziendale
Finanza aziendale internaz. (35h)
Metod. e det. quant. az.
Sociologia
Strategia e politica az.
Sviluppo econ. agricole (35h)
Tecnol. dei cicli produttivi
C2
Scelta di 2 annualità
Econometria
Economia del lavoro
Economia dello sviluppo
Economia internazionale
Economia monetaria
Economia regionale
C1
Scelta di 2 annualità
SEZIONE C
Altri insegnamenti:
complessivamente 6 annualità
da scegliersi come segue
COLLOCAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI PER ANNO E PER SEMESTRE
Insegnamenti attivati dal Corso di laurea in Economia e Commercio e insegnamenti
mutuati dal II C.d.L. o da altre Facoltà
Calcolo delle Probabilità: 3° B
Istituzioni di Diritto Pubblico: 2° B
Diritto Amministrativo: 4° B
Marketing: 3° A
Diritto Bancario: 4°B
Matematica per Econ.: 2° A
Diritto Commerciale: 3° B
Matematica Finanziaria 1: 2° A
Diritto Comun. Europee: 3° B
Matematica Finanziaria 2: 3° A
Diritto Fallimentare: 4° A
Matematica Generale: 1° A
Diritto Industriale: 3° B
Metodi e Mod.Scelte Econ.: 4° A
Diritto del Lavoro: 3°B
Metod. e Tecn.Ric.Sociale: 4° A
Diritto Tributario: 4°B
Metod. e Determin. Quantitat.Azie.: 4° A
Econometria: 3° B
Organizzazione Aziendale: 3° A
Economia Aziendale: 1° A (35 h)
Organizz.Sist. Informativi Az.: 4°A
Economia Aziendale: 1° B (35 h)
Politica Economica: 2° B
Economia e Gest. delle Imprese: 3° B
Politica Economica Agraria: 4° A
Economia e Gest. delle Imprese corso progr.: 3° A (35h)
Programmaz.e Controllo: 3° B
Economia e Gest. delle Imprese Commerciali: 4° A
Ragioneria Gen. e Appl.: 2° B
Economia e Gest. delle Imprese Internazionali: 4° A (35h)
Scienze delle Finanze: 3° A
Economia e Gest. delle Imprese di Servizi: 3° B (35h)
Sistemi Informativi: 3° A
Economia Industriale: 3° B
Sociologia: 3° A
Economia Internazionale: 3° A
Sociologia del Lavoro: 4° B
Economia degli Intermediari Finanziari: 4° B
Statistica 1: 1° B
Economia del Lavoro: 4° A
Statistica 2: 2° B
Economia dei Mercati Monetari e Finanziari: 3° B (35h)
Statistica Economica: 4° B
Economia Monetaria: 4° B
Statistica Matematica: 3° B
Economia Politica 1: 1° B
Storia dell’Econ.Pol.: 3° A
Economia Politica 2: 2° A
Storia Economica 1: 1° A
Economia Pubblica: 4° A
Storia Economica
Economia Regionale: 3° A
Strategia e Pol.Aziendale: 3° B
Economia dello Sviluppo: 4° A
Sviluppo delle Econ. Agricole: 4° B (35h)
Finanza Aziendale: 4° A
Tecnica Bancaria: 4° B
Finanza Aziendale Internazionale: 4° B (35h)
Tecnologia dei Cicli Prod.: 4° A
Istituzioni di Diritto Privato: 2° A
Teoria delle Decisioni: 4° A
A = primo semestre
B = secondo semestre
N.B.
30
Gli insegnamenti di 35h corrispondono a mezza annualità
corso progred.:
3° A
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE
Indirizzi attivati
- Indirizzo di
- Indirizzo di
- Indirizzo di
- Indirizzo di
studio
studio
studio
studio
in
in
in
in
FINANZA
GESTIONE
MANAGEMENT EUROPEO
MARKETING
Ciascun indirizzo comprende
- insegnamenti obbligatori;
- insegnamenti caratterizzanti e liberi che lo studente deve scegliere sulla base di
specifiche norme previste dall’ordinamento didattico (vedi tabelle);
- il superamento dell’esame di una lingua straniera moderna, articolato in due corsi
annuali;
- il superamento di una prova obbligatoria di informatica (senza voto).
Effettuata la scelta delle annualità utili al completamento dell’indirizzo di studi prescelto,
lo studente è tenuto al rispetto della collocazione degli stessi negli anni di corso e nei
semestri previsti dall’ordinamento didattico. Allo studente è tuttavia consentito di anticipare
al 3° anno insegnamenti del 4° anno e posticipare insegnamenti del 3° anno o del 2° (salvo
quelli irrinunciabili previsti dal piano di studi). Per avvalersi di tale facoltà lo studente deve
necessariamente specificare all’atto della consegna del piano di studi in segreteria studenti se e per quali esami intende avvalersi di tale facoltà.
L’insegnamento libero può essere scelto anche tra gli insegnamenti attivati da altre Facoltà dell’Università degli Studi di Pavia. L’iscrizione al corso libero è svincolata dall’anno
di attivazione dell’insegnamento stesso.
Gli studenti iscritti al 2° anno regolare debbono obbligatoriamente presentare il piano di
studi completo, correttamente compilato in ogni sua parte.
Gli studenti che non hanno superato il blocco, iscritti quindi al fuori corso del 2° anno,
non possono presentare il piano di studi. Si precisa che: “per iscriversi al 3° anno gli studenti dovranno aver superato almeno 6 esami irrinunciabili del primo biennio, di cui almeno
4 del primo anno”. (C.d.F. del 2.5.1994 e del 10.5.1995).
Gli studenti iscritti al 3° anno regolare devono presentare il piano di studi solo se apportano modifiche rispetto a quello presentato al 2° anno.
Ai fini delle determinazione del merito per l’esonero dalle tasse ed a ogni effetto, il numero di annualità per ciascun anno di corso indicato dal C.d.F. è il seguente:
I ANNO - n.5 annualità
II ANNO - n.6 annualità
III ANNO - n.7 annualità
IV ANNO - n.6 annualità
Debbono essere considerati esami da superare obbligatoriamente nel 2° anno, ai fini
della determinazione del merito per l’esonero dalle tasse ed a ogni altro effetto (borse di
studio, permananza nei collegi, ecc.) soltanto gli insegnamenti indicati come irrinunciabili
nel piano di studi prescelto (C.d.F. del 27/10/97).
Gli studenti devono accertarsi dell’attivazione degli insegnamenti inseriti nell’indirizzo di
studio prescelto.
INDIRIZZO MANAGEMENT EUROPEO - PROGRAMMA DI SCAMBIO
Coordinatore Prof. Lorenza Violini
La Facoltà di Economia dell’Università di Pavia e l’IECS (l’Institut Européen d’Etudes
Commerciales Superieures) dell’Università Robert Schuman di Strasburgo hanno predisposto un corso di studi integrato nel campo dell’economia e gestione delle imprese, che si
conclude con l’attribuzione dei diplomi delle due istituzioni coinvolte nell’accordo.
31
Per gli studenti italiani il programma prevede:
- un primo periodo di formazione di base (3-4 semestri) da svolgere presso l’Università
di Pavia;
- un secondo periodo (3-4 semestri) incentrato sull’approfondimento delle funzioni
d’impresa, tramite corsi specialistici (Finanza, Organizzazione, Marketing, ...), che verrà
effettuato a Strasburgo. In tale periodo si imposterà anche il lavoro di tesi, che verrà
poi conclusa sotto la supervisione di due docenti (uno dell’Università di Pavia e uno
dell’Università di Strasburgo).
Per accedere al programma sarà necessario presentare domanda nei termini indicati
nel bando di concorso (data prevista di scadenza delle domande per l’A.A. 1998/99 - 30
ottobre 1998)*.
La selezione prevede una valutazione delle domande sulla base di:
- numero di esami sostenuti
- media esami
- conoscenza della lingua francese.
Le domande di partecipazione possono essere presentate direttamente alla segreteria
di presidenza della Facoltà di Economia.
* Al momento della stesura della presente Guida dello Studente l’accordo è in fase di definizione.
32
33
I ANNO - I semestre
II ANNO - I semestre
III ANNO - I semestre
Econ. mercati monet. finanz. (35h)*
Politica economica
III ANNO - II semestre
Marketing
Organizzazione aziendale
* Insegnamento corrispondente a mezza annualità
Insegnamento libero - 1 annualità
IV ANNO - I semestre
Metodi modelli per le scelte econom.
Teoria delle decisioni
III ANNO - II semestre
Calcolo delle probabilità
Econometria
Econ. gestione impr. servizi (35h)*
Statistica matematica
III ANNO - I semestre
Insegnamenti caratterizzanti - Scelta di 3 annualità
Economia gestione imprese
Istituzioni diritto pubblico
Ragioneria generale ed applicata
Statistica 2
II ANNO - II semestre
Economia politica 2
Istituzioni diritto privato
Matematica finanziaria
Idoneità di informatica
Econ. gest. impr. Corso prog. (35h)*
Economia internazionale
Matematica finanziaria 2
Scienza delle finanze
Storia economica Corso progredito
Economia aziendale 2 (35h)*
Economia politica 1
Statistica 1
Lingua 2
I ANNO - II semestre
Economia aziendale 1 (35h)*
Matematica generale
Storia economica
Lingua 1
Insegnamenti irrinunciabili
Corso di Laurea in Economia Aziendale
Indirizzo in Finanza
IV ANNO - I semestre
Economia monetaria
Statistica economica
IV ANNO - II semestre
Diritto tributario
Economia intermediari finanziari
Finanza aziendale internaz. (35h)*
IV ANNO - II semestre
Finanza aziendale
Metod. deter. quantitative d’azienda
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I ANNO - I semestre
II ANNO - I semestre
III ANNO - I semestre
Diritto commerciale
Economia industriale
Econ gestione impr. servizi (35h)*
III ANNO - II semestre
Econ gest. Impr. Corso prog. (35h)*
Organizzazione aziendale
Scienza delle finanze
IV ANNO - I semestre
IV ANNO - I semestre
IV ANNO - II semestre
Economia intermediari finanziari
IV ANNO - II semestre
Finanza aziendale
Metod. deter. quantitative d’azienda
Metodi modelli per le scelte econom.
Economia pubblica
Diritto amministrativo
Organizzazione sistemi informat. az. Sociologia del lavoro
Tecnologia dei cicli produttivi
Teoria delle decisioni
Insegnamento libero: 1 annualità
Diritto del lavoro
Politica economica
Programmazione e controllo
Strategia e politica aziendale
III ANNO - II semestre
Insegnamenti caratterizzanti - Scelta di 3 annualità
Economia gestione imprese
Istituzioni diritto pubblico
Ragioneria generale applicata
II ANNO - II semestre
Economia politica 2
Istituzioni diritto privato
Matematica finanziaria
Idoneità di informatica
* Insegnamento corrispondente a mezza annualità
Marketing
Sociologia
Storia economica Corso progredito
III ANNO - I semestre
Economia aziendale 2 (35h)*
Economia politica 1
Statistica 1
Lingua 2
I ANNO - II semestre
Economia aziendale 1 (35h)*
Matematica generale
Storia economica
Lingua 1
Insegnamenti irrinunciabili
Corso di Laurea in Economia Aziendale
Indirizzo in Gestione
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I ANNO - I semestre
II ANNO - I semestre
III ANNO - I semestre
Diritto commerciale
Economia industriale
Econ. Gestione impr. Servizi (35h)*
Strategia e politica aziendale
III ANNO - II semestre
Marketing
Organizzazione aziendale
IV ANNO - I semestre
IV ANNO - I semestre
IV ANNO - II semestre
Economia intermediari finanziari
IV ANNO - II semestre
Economia gestione imprese comm.
Economia gest. impr. internaz. (35h)*
Metod. deter. quantitative d’azienda
Metodi modelli per le scelte econom. Sociologia del lavoro
Metod. tecnica ricerca sociale
Statistica economica
Organizzazione sistemi informat. az.
Insegnamento libero: 1 annualità
Calcolo delle probabilità
Diritto industriale
Econometria 1
Politica economica
III ANNO - II semestre
Insegnamenti caratterizzanti - Scelta di 3 annualità
Economia gestione imprese
Istituzioni diritto pubblico
Ragioneria generale ed applicata
II ANNO - II semestre
Economia politica 2
Istituzioni diritto privato
Matematica finanziaria
Idoneità di informatica
* Insegnamento corrispondente a mezza annualità
Scienza delle finanze
Sociologia
Storia economica Corso progredito
III ANNO - I semestre
Statistica 2
II ANNO - II semestre
Economia aziendale 2 (35h)*
Economia politica 1
Statistica 1
Lingua 2
I ANNO - II semestre
Economia aziendale 1 (35h)*
Matematica generale
Storia economica
Lingua 1
Insegnamenti irrinunciabili
Corso di Laurea in Economia Aziendale
Indirizzo Marketing
36
Economia politica 2
Istituzioni diritto privato
Matematica finanziaria
Idoneità di informatica
II ANNO - II semestre
Diritto commerciale
Diritto del lavoro
Diritto tributario
Diritto fallimentare
Legislazione bancaria**
AREA GIURIDICA
Scelta di 1 annualità
Istituzioni diritto pubblico
Ragioneria generale applicata
Insegnamenti liberi: 6 annualità a scelta tra tutti i corsi attivati a Pavia o a Strasburgo
Organizzazione aziendale
Organizzazione del lavoro**
Revisione aziendale**
Strategia e politica aziendale
Tecnologia dei cicli produttivi
AREA AZIENDALE
Scelta di 5 annualità
Analisi e contabilità dei costi**
Economia intermediari finanziari
Economia e gestione delle imprese
Finanza aziendale
Marketing
Metod. Deter. Quantitative d’azien.
N.B.: Il piano di studio per il conseguimento della laurea in Economia Aziendale deve comprendere, nel complesso degli insegnamenti fondamentali,
caratterizzanti ed altri, almeno quattro insegnamenti dell’area economica, almeno otto insegnamenti dell’area aziendale, tre insegnamenti dell’area
giuridica e tre insegnamenti dell’area matematico-statistica.
* Insegnamento corrispondente a mezza annualità
** Insegnamento attivato a Strasburgo
Economia industriale
Economia internazionale
Politica economica
Scienza delle finanze
AREA ECONOMICA
Scelta di 2 annualità
Economia aziendale 2 (35h)*
Economia politica 1
Statistica 1
Lingua 2
Economia aziendale 1 (35h)*
Matematica generale
Storia economica
Lingua 1
II ANNO - I semestre
Insegnamenti caratterizzanti
I ANNO - II semestre
I ANNO - I semestre
Insegnamenti irrinunciabili
Corso di Laurea in Economia Aziendale
Indirizzo Management Europeo
COLLOCAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI PER ANNO E PER SEMESTRE
Insegnamenti attivati dal Corso di laurea in Economia Aziendale e insegnamenti
mutuati dal I C.d.L. o da altre Facoltà
Calcolo delle Probabilità: 3° B
Lingua 1: 1° A
Diritto Amministrativo: 4° B
Lingua 2: 1° B
Diritto Bancario: 4°B
Marketing: 3° A
Diritto Commerciale: 3° B
Matematica per Econ.: 2° A
Diritto Comun. Europee: 3° B
Matematica Finanziaria 1: 2° A
Diritto Fallimentare: 4° A
Matematica Finanziaria 2: 3° A
Diritto Industriale: 3° B
Matematica Generale: 1° A
Diritto del Lavoro: 3°B
Metodi e Mod.Scelte Econ.: 4° A
Diritto Tributario: 4° B
Metod. e Tecn.Ric.Sociale: 4° A
Econometria: 3° B
Metod. e Determin. Quantitat.Azie.: 4° A
Economia Aziendale 1: 1° A (35 h)*
Organizzazione Aziendale: 3° A
Economia Aziendale 2: 1° B (35 h)*
Organizz.Sist. Informativi Az.: 4°A
Economia e Gest. delle Imprese: 2° B
Politica Economica: 3° B
Economia e Gest. delle Imprese corso progr: 3° A . (35h)*
Politica Economica Agraria: 4° A
Economia e Gest. delle Imprese Commerciali: 4° A
Programmaz.e Controllo: 3° B
Economia e Gest. delle Imprese Internazionali: 4° A (35h)*
Ragioneria Gen. e Appl.: 2° B
Economia e Gest. delle Imprese di Servizi: 3° B (35h)*
Scienze delle Finanze: 3° A
Economia Industriale: 3° B
Sistemi Informativi: 3° A
Economia Internazionale: 3° A
Sociologia: 3° A
Economia degli Intermediari Finanziari: 4° B
Sociologia del Lavoro: 4° B
Economia del Lavoro: 4° A
Statistica 1: 1° B
Economia dei Mercati monetari e Finanziari: 3° B (35h)*
Statistica 2: 2° B
Economia Monetaria: 4° B
Statistica Economica: 4° B
Economia Politica 1: 1° B
Statistica Matematica: 3° B
Economia Politica 2: 2° A
Storia dell’Econ.Pol.: 3° A
Economia Pubblica: 4° A
Storia Economica: 1° A
Economia Regionale: 3° A
Storia Economica
Economia dello Sviluppo: 4° A
Strategia e Pol.Aziendale: 3° B
Finanza Aziendale: 4° A
Sviluppo delle Econ. Agricole: 4° B (35h)*
Finanza Aziendale Internazionale: 4° B (35h)*
Tecnica Bancaria: 4° B
Istituzioni di Diritto Privato: 2° A
Tecnologia dei Cicli Prod.: 4° A
Istituzioni di Diritto Pubblico: 2° B
Teoria delle Decisioni: 4° A
corso progred.:
3° A
A = primo semestre
B = secondo semestre
N.B. *Gli insegnamenti di 35h corrispondono a mezza annualità
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MOBILITÀ STUDENTESCA
1. Cos’è il Programma SOCRATES
Si tratta di un Programma dell’Unione Europea destinato a fornire un supporto alle Università, agli studenti e al personale accademico, volto ad intensificare la mobilità e la cooperazione tra le Università europee. Agli studenti iscritti presso una Università di uno Stato
membro dell’Unione, il Programma offre la possibilità di trascorrere un periodo di studio
significativo (da 3 mesi ad un anno accademico) in un altro Stato membro ottenendo il
pieno riconoscimento di tale periodo come parte integrante del corso di studio globale:
infatti, condizione essenziale per l’assegnazione delle borse di studio è che il periodo di
studio e gli esami sostenuti all’estero siano pienamente riconosciuti nel paese d’origine.
Con questo Programma l’Unione Europea si è proposta, nella sua prima fase triennale
di attuazione, di far sì che il 10% degli studenti universitari europei potesse inserire nel
proprio curriculum un periodo di studi all’estero.
Nel quadro del Programma vengono erogate, direttamente a favore degli studenti, borse
di studio dell’importo medio di circa 2.000 ECU, destinate a coprire i costi della mobilità
(viaggio, preparazione linguistica, alloggio), cioè le spese aggiuntive che il singolo studente deve affrontare per soggiornare in una sede diversa da quella in cui è iscritto. (Nell’anno
accademico 1997/1998 l’importo mensile della borsa erogato agli studenti italiani è stato di
lire 300.000 circa).
Sempre nell’ambito del Programma Socrates, ma con un finanziamento aggiuntivo erogato
dalla Regione Lombardia, la Facoltà di Economia di Pavia - insieme alle altre Facoltà di Economia della Regione - partecipa al “Multiregional Integrated Business Program” (MIBP), per partecipare al quale è necessario aver presentato una domanda per una borsa Socrates.
2. Condizioni per l’assegnazione delle borse SOCRATES agli studenti
L’ammissibilità alle borse SOCRATES è subordinata alle seguenti condizioni:
a) il periodo di studio all’estero deve essere compreso tra tre e dodici mesi e deve svolgersi presso una Università di un altro Stato membro dell’Unione Europea;
b) gli studenti devono ricevere un riconoscimento formale scritto, generalmente da parte
dell’Università di origine, per il periodo di studi svolto all’estero;
c) gli studenti dovranno essere esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche presso
l’Università ospitante (indipendentemente dal pagamento o meno di tali tasse presso l’Università di origine);
d) gli studenti che si recano all’estero dovranno continuare a beneficiare, durante la loro
permanenza, di qualsiasi borsa di studio o prestito concesso a livello nazionale o da altre fonti.
3. Il Consiglio di Facoltà della Facoltà di Economia in data 30.03.1998 ha deliberato in
merito alle procedure di assegnazione delle borse Socrates/Erasmus; esse prevedono
l’estensione di una graduatoria tra coloro che hanno consegnato la domanda per
una borsa di studio Socrates/Erasmus, sulla base dell’anno di corso, del numero
degli esami sostenuti, della media degli esami sostenuti e sul numero di esami del
primo anno sostenuti.
A tale graduatoria seguirà un colloquio, atto ad accertare le motivazioni dei candidati. In
tale colloquio si terrà conto anche delle conoscenze linguistiche. Il colloquio potrà incidere
fino ad un massimo del 30% del punteggio globale.
Le sedi saranno assegnate sulla base della graduatoria.
4. Presentazione delle domande
Le domande per l’assegnazione delle borse SOCRATES vanno presentate nel mese di
aprile e l’assegnazione avviene entro fine maggio.
5. Coordinatore SOCRATES per la Facoltà di Economia
Il Coordinatore SOCRATES per la Facoltà di Economia è la Prof. Lorenza VIOLINI.
38
NORME PER GLI STUDENTI CHE SI TRASFERISCONO
DA ALTRE FACOLTÀ O UNIVERSITÀ
Il Consiglio di Facoltà condiziona l’esame della domanda di trasferimento alla presentazione contestuale del Piano di Studi. In nessun caso il C.d.F. è vincolato all’accettazione
dei p.d.s. già approvati in altre Facoltà. In linea generale, per gli studenti provenienti
dalla Facoltà di Economia e Commercio, saranno riconosciuti gli esami compresi nel p.d.s.,
in quanto approvato secondo le norme e i criteri stabiliti dalla Facoltà, con identica denominazione e durata temporale rispetto a quelli attivati dalla nostra. Per gli studenti provenienti da altre Facoltà (laureati e non) il CdF di regola non riconoscerà alcun esame attinente a materie economiche, mentre per gli esami di altre discipline si fa riferimento a quanto sopra previsto per gli studenti provenienti dalla Facoltà di Economia e Commercio.
Per gli studenti immatricolati nella nostra Facoltà a partire dall’A.A. 1987/88, qualora in
tempi successivi all’approvazione del trasferimento venisse presentato o modificato il p.d.s.,
non verranno riconosciuti ulteriori esami sostenuti nella Facoltà di provenienza (comprese
quelle di Economia e Commercio). Gli esami sostenuti nella Facoltà di Economia e Commercio e non riconosciuti (né nel p.d.s. né per quanto riguarda il trasferimento), saranno considerati in soprannumero.
A partire dall’A.A. 1990/91 viene estesa anche agli studenti trasferiti presso la nostra
Facoltà la regola secondo cui l’ammissione al terzo anno è condizionata al superamento di
almeno il 50% degli esami del biennio nei quali devono essere compresi almeno l’80%
degli esami del primo anno. È ovvio che per “superamento degli esami” si intende
“superamento di esami della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pavia”.
Nel caso in cui l’ammissione al terzo anno non potesse essere concessa per il mancato
superamento degli esami della nostra Facoltà previsti dalla regola di cui al punto “b” della
delibera del 19/03/1990, si procederà, per tali studenti, all’iscrizione come “fuori corso” al
secondo anno. Il Prof. Gabriele Cioccarelli, la Dott.ssa Maria Grazia Cinquini ed il Dott.
Paolo Giudici sono a disposizione degli studenti provenienti da altre Facoltà o Università
per ulteriori chiarimenti necessari.
NORME PER GLI ESAMI DI PROFITTO
Esami di profitto
Gli esami di profitto si svolgono in appelli ordinari e straordinari secondo quanto risulta
dal calendario del corrente Anno Accademico esposto all’albo della Facoltà.
Gli esami di profitto sono ordinati in modo da accertare la maturità intellettuale del candidato e la sua preparazione organica nella materia sulla quale verte l’esame senza limitazione alle nozioni impartite dal professore nel corso per cui lo studente sostiene l’esame
(art. 39 del regolamento studenti).
Gli appelli ordinari, aperti a tutti gli studenti, avranno luogo nei soli periodi in cui non si
svolgono le lezioni: vale a dire nei mesi gennaio-febbraio; giugno-luglio; settembre.
Il Consiglio di Facoltà ha inoltre deliberato che siano attivati per ogni insegnamento due
appelli straordinari. Il primo, riservato agli studenti fuori corso; il secondo, riservato ai fuori
corso e agli iscritti al 2°, 3° e 4° anno.
I singoli docenti potranno decidere di attivare altri appelli riservati ai fuori corso, compatibilmente con le norme che regolano la registrazione degli esami per l’Università di Pavia.
Per consentire ai docenti una adeguata programmazione ed un corretto svolgimento degli
esami, gli studenti che intendono sostenere un esame devono iscriversi allo stesso almeno 5
39
giorni prima della data fissata scrivendo il proprio nome sugli appositi registri tenuti in bidelleria
oppure consegnando fotocopia leggibile dello statino nelle apposite caselle, secondo le indicazioni del docente. Sempre per agevolare il buon svolgimento degli esami e per evitare lunghe
ed estenuanti attese agli studenti, ogni seduta sarà aperta con l’appello degli iscritti cui seguirà
il calendario di convocazione, Si ricorda agli studenti, pertanto, che è obbligatoria la presenza in
aula aIl’inizio della seduta di esami, aIl’atto dell’appello degli iscritti.
Per gli studenti provenienti da altre sedi universitarie è consentito di sostenere esami di
profitto dopo due mesi dalla data in cui il trasferimento è pervenuto e comunque non prima
della delibera del C.d.F..
L’ammissione agli esami di profitto è subordinata al pagamento della prima rata per
sostenere gli esami di profitto relativi al I semestre; al pagamento della seconda rata per
sostenere gli esami del II semestre. L’inosservanza degli obblighi amministrativi e didattici
(propedeuticità - sbarramenti) comporta l’annullamento degli esami. Lo studente deve presentarsi agli esami di profitto munito del libretto universitario e dello statino unificato rilasciato dagli uffici di segreteria nel corso dell’anno accademico che ha validità sino al 31
marzo e nel caso di appelli straordinari fino al 30 aprile.
NORME E CONSIGLI PER LA COMPILAZIONE
DELLE TESI DI LAUREA
TESI ED ESAME DI LAUREA
Per essere ammesso all’esame di laurea lo studente deve aver superato tutti gli esami
di profitto previsti dal suo piano di studi approvato dal Consiglio di Facoltà.
L’esame di laurea consiste nella discussione di una dissertazione scritta su un tema
scelto dal candidato nell’ambito delle materie dell’indirizzo del piano di studi seguito.
La tesi di laurea deve dimostrare la capacità del candidato di applicare allo svolgimento
del tema assegnato i metodi e le tecniche propri degli insegnamenti compresi nel piano di
studi prescelto.
AMMISSIONE ALLA DISCUSSIONE
Il relatore deve consentire l’ammissione del candidato alla discussione della tesi solo
dopo avere accertato che il candidato:
- abbia svolto in forma almeno sufficiente il tema della dissertazione;
- abbia colto i collegamenti fondamentali esistenti tra la questione oggetto della sua
indagine e la dottrina attinente);
- abbia considerato le eventuali implicazioni economiche del tema trattato, quando la tesi
è svolta in materia non specificatamente economica;
- dimostri di conoscere le opere fondamentali sull’argomento;
- dimostri adeguate capacità di sintesi contenendo la dissertazione scritta, di norma, entro
un massimo di 150 pagine stampate fronte e retro, con 2500 battute per facciata.
VALUTAZIONE
Il voto finale dell’esame di laurea è espresso in 110 (centodecimi).
Il voto viene assegnato dalla Commissione di Laurea al termine della discussione
tenendo conto sia del parere sul contenuto della tesi espresso dal relatore, dal
correlatore e, se nominato, dal secondo correlatore, sia dell’andamento della discussione, sia della media dei voti riportata nel corso degli studi.
Nella bacheca dell’Ufficio di Presidenza sono esposte le regole che la Facoltà ha adottato
per l’assegnazione di un incremento delle medie dei voti sulla base del valore della tesi.
40
La Commissione di Laurea, su congiunta proposta motivata del relatore e del correlatore,
può accompagnare il voto con un encomio o con la dichiarazione di dignità di stampa della
dissertazione del candidato.
SCELTA DELLA TESI
Lo studente sceglie l’argomento della tesi nell’ambito degli insegnamenti compresi nel
piano di studi da lui presentato purché impartiti nella Facoltà nell’anno accademico in cui si
attuerà la discussione; deve, pertanto, avere sostenuto o previsto il sostenimento dell’esame della materia nel cui ambito rientra l’argomento stesso.
Lo studente può prendere contatto con il docente relatore solo dopo avere sostenuto
almeno tutti gli esami previsti per il primo biennio e comunque non prima di 4 mesi da
quando prevede di iniziare l’elaborazione della tesi.
I moduli per l’assegnazione del titolo della tesi possono essere ritirati in bidelleria; questi
devono essere compilati in stampatello in ogni pagina, controfirmati dal relatore della tesi e
consegnati in segreteria di presidenza.
Una delle due copie di modello ritirate dallo studente deve essere personalmente consegnata in segreteria studenti (via S. Agostino, 1) all’atto dell’iscrizione alla seduta di laurea.
I moduli per la richiesta di proroga di consegna tesi possono essere ritirati in bidelleria,
compilati a cura dello studente e consegnati al Preside per la firma. Il modulo ritirato dallo
studente deve essere personalmente consegnato in segreteria studenti.
NOMINA CORRELATORI
Il Preside viene informato dell’argomento scelto mediante apposito modulo compilato dal
candidato e firmato dal docente relatore entro 4 mesi dalla data prevista per la discussione.
Salva diversa indicazione del relatore, il correlatore viene nominato nella settimana che
precede la seduta di Laurea.
Sarà cura del relatore comunicare al Preside prima della data prevista per la discussione, la proposta di nominare un secondo correlatore.
ACCETTAZIONE DELLE RICHIESTE DI TESI
Possono assegnare tesi i docenti di prima e di seconda fascia ed i ricercatori confermati
titolari di corso.
Per gli iscritti a partire dall’a.a. 1994-95 vale la regola che possono chiedere l’assegnazione della tesi solo gli studenti che abbiano completato tutti gli esami irrinunciabili del 1°
biennio del piano di studi prescelto. Per gli studenti iscritti precedentemente resta valida la
regola che la tesi può essere assegnata solo quando gli esami ancora da sostenere non
superino il numero di 3.
I docenti ed i ricercatori confermati non possono rifiutare l’assegnazione di una tesi di
laurea se non hanno raggiunto per ciascun anno accademico un numero minimo di tesi,
determinato dal Preside (allo stato attuale tale limite è costituito da n.10 tesi).
DEPOSITO
La tesi, completata in ogni sua parte e firmata dal relatore a titolo di approvazione, sarà
depositata a cura dello Studente presso la Segreteria Studenti, almeno 20 giorni prima
della data della sessione di laurea in cui la tesi stessa sarà discussa. Solo in casi eccezionali e motivati saranno concesse proroghe di non più di 3 giorni.
Lo studente dovrà consegnare negli stessi termini:
- 1 copia della tesi al Preside
- 1 copia della tesi al relatore
- 1 copia della tesi al correlatore
- 1 copia della tesi all’eventuale secondo correlatore.
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DOMANDA E DOCUMENTI
Per essere ammessi all’esame di laurea gli studenti devono presentare alla Segreteria
Studenti, almeno 30 giorni prima della data fissata per la seduta:
1) Domanda diretta al Rettore in bollo da L. 20.000, su modulo predisposto dall’Ufficio.
2) Libretto universitario. Solo nel caso in cui alla data di presentazione della domanda
non abbiano ultimato gli esami di profitto gli studenti potranno consegnare il libretto 15 gg.
prima dell’esame di laurea.
3) Copia del titolo della tesi.
4) Attestazione del versamento di L. 37.000 (costo della stampa e della pergamena del
diploma).
5) Tesi di laurea firmata dal Relatore (almeno 20 gg. prima).
6) Dichiarazioni (nulla-osta) rilasciate dalle Biblioteche di Economia, Giurisprudenza e
Scienze Politiche, attestanti la regolare posizione in relazione al prestito librario.
Non saranno ammessi a sostenere l’esame di laurea gli studenti che non avranno depositato la dissertazione scritta o non avranno superato l’ultimo esame di profitto nei termini
stabiliti.
COMPILAZIONE DELLA TESI
A) INDICAZIONI GENERALI
La tesi è normalmente divisa in Parti, e queste a loro volta in Capitoli. I Capitoli possono
a loro volta essere ancora suddivisi in Paragrafi , non necessariamente numerati. Vi saranno inoltre una Introduzione, e un capitolo di Conclusioni . La tesi si apre con l’Indice , e si
conclude con l’elenco delle Opere Citate .
Nell’introduzione si definisce con esattezza il tema della tesi, e se ne illustra lo schema,
motivando le scelte fatte. Sono poi messe in luce le caratteristiche più importanti del lavoro, insieme con le sue limitazioni.
Nelle conclusioni il candidato potrà riassumere i risultati cui è pervenuto, le conclusioni
personali raggiunte, e i passi fondamentali del suo lavoro.
Nella preparazione dell’Indice, occorre tenere presente che la sua funzione non è soltanto di consentire il reperimento dei temi trattati; ma anche quella di offrire al lettore una
visione sintetica e ordinata del contenuto della tesi, e in particolare del modo in cui la
materia è stata organizzata.
Accanto ai titoli dei Capitoli, l’Indice recherà il numero della pagina di inizio. È consiglibile
che l’Indice sia seguito da un Indice dei Grafici e delle Tabelle (se ve ne sono). Grafici e
tabelle sono individuati da un titolo e da un numero d’ordine progressivo.
La tesi sarà dattiloscrita o stampata su fogli di formato A4. La battitura della tesi dovrà essere
effettuata fronte/retro.
B) BIBLIOGRAFIA
Alla fine della tesi l’elenco delle Opere citate contiene l’indicazione bibliografica precisa
e completa per articoli, libri e altro materiale già citato nel testo o nelle Note. Qualora lo
ritenga opportuno, il candidato potrà aggiungere a questo elenco una Bibliografia essenziale con l’indicazione dei testi - diversi da quelli citati - che egli ritenga fondamentali per la
comprensione e lo studio dell’argomento trattato.
Le indicazioni bibliografiche dovranno contenere, nell’ordine:
- iniziale del nome, cognome dell’Autore o del Curatore, o nome dell’Ente a cui è attribuita
l’opera;
- titolo dell’opera, sottolineato (corsivo in stampa);
- luogo, editore, anno di edizione (eventualmente numero dell’edizione) se si tratta di un
libro, oppure
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- l’indicazione: «in», seguita dal nome del Curatore (o dei Curatori) o dell’Ente, nonché
dalle stesse indicazioni di cui al punto precedente, se si tratta di un testo raccolto in
volume con altri. In questo caso, si indicherà anche il numero della prima e dell’ultima
pagina del testo che interessa;
- se si tratta di un articolo, il titolo della pubblicazione periodica in cui è comparso, seguito
da mese, trimestre o quadrimestre, anno, pagina di inizio e di fine.
Esempi:
G. DEL VECCHIO, Lezioni di Economia Pura, Padova, Cedam, 1937.
V. CAO-PINNA, Validité théorique et empirique d’une prévision globale de la croissance de
l’économie italienne de 1958 à 1970 , in: R.C. Geary, ed., Europe’s Future in Figures,
Amsterdam, North-Holland Pub. Co., 1962, pagg. 111-161.
V. BARATTIERI, Verso un nuovo schema di diritti speciali di prelievo , in Moneta e Credito,
2° trim. 1972, pagg. 196-210.
Le opere vanno elencate secondo l’ordine alfabetico delle iniziali dei cognomi degli Autori; e, per ogni Autore, secondo l’ordine cronologico di pubblicazione. Queste indicazioni
vanno integrate con quelle che seguiranno, circa il metodo dei richiami bibliografici.
C) NOTE E CITAZIONI
Le Note devono essere utilizzate per le considerazioni, gli approfondimenti e le indicazioni (specie bibliografiche) che, se inserite nel testo, lo appesantirebbero eccessivamente.
L’indicazione della fonte (nel testo o in nota) è sempre necessaria quando vi sia:
- la citazione testuale (sempre tra virgolette) o la parafrasi di affermazioni altrui;
- la citazione di dati statistici o di informazioni qualitative non generalmente noti;
- l’attribuzione di un’opinione ad altri.
Se possibile (e sempre nei primi due casi) la citazione contiene l’indicazione precisa
della pagina o del capitolo del testo originale.
Le Note vanno poste preferibilmente a piede di pagina.
D) RICHIAMI BIBLIOGRAFICI
Per semplificare i richiami bibliografici, nel testo o nelle Note, si potrà scegliere uno di
questi tre metodi:
1) Iniziale del nome, cognome dell’Autore, titolo dell’opera citata abbreviato in due o tre
parole. L’elenco delle Opere citate dovrà allora recare, per ciascuna opera, oltre alle
indicazioni descritte, anche l’abbreviazione del titolo, tra parentesi. Esempio: V.
BARATTIERI... (Un nuovo schema).
2) Iniziale del nome, cognome dell’Autore, numero d’ordine col quale l’opera compare
nell’elenco finale (tra parentesi). Nell’elenco delle opere citate, ogni opera sarà preceduta
da un numero d’ordine fra parentesi. Esempio: (31) V. BARATTIERI...
3) Iniziale del nome, cognome dell’Autore, anno di pubblicazione (tra parentesi);
eventualmente, lettera progressiva se nello stesso anno l’Autore ha pubblicato più di
un’opera. Nell’elenco delle opere citate, l’anno di pubblicazione va allora inserito subito dopo
il cognome dell’Autore. Esempio: V. BARATTIERI (1972 b)...
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NORME ED INFORMAZIONI DI
CARATTERE GENERALE
REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO AGLI STUDENTI DI
COLLABORAZIONI AD ATTIVITÀ A TEMPO PARZIALE
(ex art. 13 legge n.390/91)
L’Università degli Studi di Pavia attiva, nei limiti delle risorse disponibili, rapporti di collaborazione con studenti previa opportuna selezione.
Le forme di collaborazione consistono nello svolgimento di attività rientranti nelle seguenti tipologie:
a) Servizi informativi generali e di orientamento per gli studenti con particolare riferimento
alle matricole.
b) Interventi di assistenza mirati all’accoglimento degli studenti stranieri (borsisti Erasmus,
Lingua, Tempus ecc.).
c) Interventi di assistenza a studenti disabili.
d) Collaborazione nei servizi di supporto all’organizzazione ed allo svolgimento di
manifestazioni culturali e scientifiche.
e) Collaborazione nella raccolta, classificazione e conservazione di materiale di arichivio
o museale.
f) Collaborazione ai fini dell agibilità e del funzionamento di apparecchiature informatiche
ed audiovisive.
g) Collaborazione nella raccolta, memorizzazione o elaborazione di dati che non
comportino riservatezza o assunzione di responsabilità amministrativa.
h) Collaborazione nella sorveglianza per l’agibilità di biblioteche, strutture didattiche ed
altri spazi aperti agli studenti; assistenza al prestito librario.
Le prestazioni sono rese secondo le modalità e nei periodi stabiliti dai responsabili e
non comportano, da parte degli studenti, alcuna assunzione di responsabilità ammmistrativa
né danno luogo ad alcuna valutazione a fini concorsuali.
Le collaborazioni sono attribuite agli studenti attraverso una procedura concorsuale. Il
bando è emanato, di norma, entro il 15 settembre a cura degli Uffici e deve contenere, oltre
al compenso orario da corrispondere, ogni altro elemento utile per consentire allo studente
di effettuare la propria scelta.
I requisiti per la partecipazione al concorso sono i seguenti:
a) l’iscrizione a corsi di laurea o di diploma dell Ateneo ad anni di corso successivi al primo
o nella posizione di fuori corso da non oltre un anno;
b) il superamento, al momento della scadenza del bando, dei due quinti degli esami previsti
dal proprio piano di studi relativamente agli anni di corso già frequentati con
arrotondamento all’unità superiore.
Allo studente possono essere conferiti più incarichi nel corso di uno stesso anno accademico. Ciascun incarico, di norma, non beve essere inferiore a 40 ore. La durata complessiva della
collaborazione non deve superare le 150 ore nell’anno.
SPORTELLO STUDENTI
In Facoltà è reso disponibile alle Rappresentanze Studentesche un locale al fine di diffondere in modo più efficace le informazioni utili alla vita universitaria. L’aula D è stata
concessa quale locale per lo “Sportello studenti”. I Rappresentanti degli Studenti si impegnano ad utilizzare tale sportello solo per fini di informazione sulle attività universitarie,
mantenendo tali attività ben distinte da altre sedi di discussione politica.
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ATTIVITÀ DI TUTORING
Nell’Università degli Studi di Pavia è istituito il servizio di tutorato che, di concerto con i servizi
di orientamento, ha il fine di orientare ed assistere gli studenti, di renderli attivamente partecipi
del processo formativo, di rimuovere gli ostacoli ad una proficua freqeunza universitaria.
L’attività di tutorato rientra tra i compiti istituzionali dei professori e dei ricercatori come
parte integrante dell impegno didattico previsto dalla normativa vigente.
Per lo svolgimento di tale attività è possibile avvalersi della collaborazione di studenti di
dottorato o laureandi o iscritti agli ultimi anni di corso e che abbiano dimostrato ottimo
profitto nella materia oggetto del tutoring.
Un regolamento di Ateneo organizza questo settore di collaborazione fra docenti e studenti.
NORME DISCIPLINARI APPLICABILI AGLI STUDENTI
La giurisdizione disciplinare sugli studenti spetta al Rettore, al Senato Accademico ed al
Consiglio di Facoltà o al Consiglio delle Scuole, e si esercita anche per fatti compiuti dagli
studenti fuori dalla cerchia dei locali e stabilimenti universitari, quando essi siano riconosciuti lesivi della dignità e dell’onore, senza pregiudizio delle eventuali sanzioni di legge.
Le sanzioni che possono applicarsi, al fine di mantenere la disciplina scolastica, sono le
seguenti:
1) ammonizione;
2) interdizione temporanea da uno o più corsi;
3) sospensione da uno o più esami di profitto per una delle sessioni;
4) esclusione temporanea dall’Università, per un periodo non superiore a tre anni, con la
conseguente perdita delle sessioni d’esame.
L’ammonizione viene fatta verbalmente dal Rettore, sentito lo studente nelle sue discolpe.
L’applicazione delle sanzioni di cui ai numeri 2) e 3) spetta al Consiglio della Facoltà o
Scuola in seguito a relazione del Rettore. Lo studente deve essere informato del procedimento disciplinare a suo carico almeno dieci giorni prima di quello fissato per la seduta del
Consiglio di Facoltà o Scuola e può presentare le sue difese per iscritto o chiedere di
essere udito dal Consiglio. Contro la delibera del Consiglio di Facoltà o Scuola lo studente
può appellarsi al Senato Accademico.
L’applicazione della sanzione di cui al numero 4) ed anche di quelle di cui ai numeri 2) e
3), quando ai fatti abbiano preso parte studenti di diverse Facoltà o Scuole, è fatta dal
Senato Accademico in seguito a relazione del Rettore, con la osservanza delle norme e dei
termini stabiliti dal comma 4° dell’art. 16 R.D.L. 20 giugno 1935 n. 1071, relativamente alla
comunicazione da farsi allo studente. Tutti i giudizi sono resi esecutivi dal Rettore.
Dell’applicazione della sanzione di cui al n. 4) viene altresì data comunicazione a tutte le
Università e agli Istituti d’Istruzione superiore della Repubblica.
Le punizioni disciplinari sono registrate nella carriera scolastica dello studente e vengono conseguentemente trascritte nei fogli di congedo, in caso di trasferimento ad altra Università.
Le sanzioni disciplinari inflitte in altre Università o Istituti universitari sono integralmente
applicate nell’Università o Istituto universitario ove lo studente si trasferisce o chiede di
essere iscritto.
Si ricorda che, a norma dell’art. 46 del Regolamento 4.6.1938, n.1269, gli studenti non
possono tenere adunanze entro i locali e stabilimenti dell’Università, senza la preventiva
autorizzazione del Rettore.
Agli studenti promotori e comunque responsabili di disordini possono essere inflitte le
punizioni disciplinari sopra riportate.
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ORGANIZZAZIONI STUDENTESCHE
IN CONSIGLIO DI FACOLTÀ
A) S.E.P. (STUDENTI ECONOMIA PAVIA)
S.E.P. è l’acronimo di Studenti Economia Pavia: questa lista nasce per iniziativa di alcuni studenti convinti di poter dare un valido contributo nella soluzione di problematiche afferenti
gli studenti. S.E.P. è una scelta svincolata completamente da logiche di partito per evitare
che le idee si cristallizzino in dogmi. S.E.P. vuole essere un ponte tra studenti e docenti, un
incentivo alla collaborazione, e alla comunicazione nell’intento di migliorare la nostra Facoltà. Sicuramente molti di voi non ci conoscono come S.E.P. ma come Benozza Lorenzo,
Sonia Sciamana, Nereo Manzo e Battaglia Vincenzo.
Chi desidera darci consigli o avanzare richieste può contattarci telefonicamente o direttamente in facoltà:
- Beniozza Lorenzo tel. 0382.463240
- Sciamanna Sonia tel. 0382.64692
B) UNIVERS-ITALIA E AZIONE UNIVERSITARIA
Azione Universitaria è una lista composta da studenti che si riconoscono nella cultura
della destra, mentre altri preferiscono nascondersi dietro a manifestazioni di presunta
apoliticità.
Univers-Italia è invece un’associazione universitaria che si colloca politicamente nel
centro-destra e che si rifà agli ideali liberal-democratici. Apparsa per la prima volta alle
elezioni del 22.05.97, Univers-Italia insieme alla già affermata Azione Universitaria hanno
conseguito un buon risultato ottenendo rappresentanti nelle facoltà più importanti.
- Nappo Angelo tel. 0382.25677
C) ATENEO STUDENTI
L’esperienza di questi anni ha messo in evidenza la validità di una collaborazione tra
studenti su questioni e problemi concreti, senza che aspetti ideologici o politici interferiscano sul lavoro.
Obiettivo Università è una aggregazione aperta per continuare a lavorare insieme in
questa ottica fornendo un punto di riferimento per tutti gli studenti.
La nostra è una compagnia di amici che vive e studia in Università, che si interessa delle
esigenze nostre e dei nostri compagni di studio. Esigenze che vanno da una didattica più
efficiente per l’acquisizione di una preparazione professionale adeguata, alla ricerca del
motivo delle nostre azioni. Vogliamo impegnarci su problemi concreti di interesse comune
per la piena attuazione del diritto allo studio in ogni suo aspetto e per un reale miglioramento della didattica e delle strutture.
Questo impegno ci ha spinto a creare iniziative concrete:
1) la presenza dei nostri rappresentanti negli organi istituzionali (C.d.F., C.d.A., I.S.U., S.A.I.);
2) il punto di accoglienza matricole nel periodo di iscrizione davanti alla Segreteria e le
guide da noi edite per facilitare l’inserimento degli iscritti il primo anno;
3) la “Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro” (CUSL) basato sul volontariato e la
solidarietà fra studenti per far fronte ai bisogni immediati (libri, fotocopie, dispense,
appunti...);
4) i “gruppi di studio” proposti agli studenti, che oltre ad essere momenti di studio sono
occasioni di incontro;
5) le “vacanze studio”. un periodo di qualche giorno, ad ottobre e a maggio, trascorso insieme
per aiutarsi concretamente nella preparazione degli esami.
I nostri rappresentanti:
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CONSIGLIO DI FACOLTÀ
Sara Osté (0382/91007); Scabini Paolo; Borri Marcello; Mimmi Luisa; Mella Paola.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Marco Sora (0382/527742).
Chiunque volesse conoscerci ed incontrarci può trovarci presso la CUSL di Corso Carlo
Alberto 78 (0382/32202).
D) ST.E.P. (STUDENTI ERASMUS PAVIA)
L’Associazione ST.E.P. rappresenta una struttura di supporto ed integrazione per gli
studenti stranieri e d’informazione per gli studenti pavesi interessati a partecipare al programma di studio ERASMUS.
La ST.E.P. si riunisce settimanalmente presso la propria sede organizzando incontri con
gli studenti ERASMUS, attività culturali e conferenze.
Le int‘olmazioni sulle proprie attività sono di volta in volta affisse nella bacheca della facoltà.
ORGANIZZAZIONI PRESENTI NELL’AMBITO DELLA FACOLTÀ
A.I.E.S.E.C.
Fondata nel 1948, AIESEC è l’Associazione Internazionale di Studenti in Scienze Economiche e Commerciali. Presente in 87 nazioni, con 35 sedi in Italia, AIESEC è sostenuta
attivamente da 50.000 studenti. Come si legge nello statuto, il suo scopo è “contribuire allo
sviluppo delle nazioni e dei popoli con un impegno supremo verso la comprensione e cooperazione internazionale”.
AIESEC è apartitica, senza fini di lucro e interamente gestita da studenti; intrattiene saldi
rapporti con enti, associazioni e con il mondo imprenditoriale, italiano e internazionale.
Gli stage e i meeting internazionali organizzati da AIESEC realizzano concretamente lo
scambio di idee e di persone, necessario per sviluppare una società multiculturale.
AIESEC realizza in Italia progetti legati alle seguenti tematiche: Responsabilità Sociale
d’Impresa, Imprenditorialità Giovanile, Multiculturalismo e Sviluppo Sostenibile.
Ogni anno migliaia di studenti prendono coscienza delle tematiche sociali più rilevanti e
sviluppano progetti concreti nella propria realtà locale acquisendo conoscenze specifiche,
come: gestione di team, del tempo, e della propria capacità organizzativa.
L’ufficio del comitato di Pavia si trova in Facoltà nell’aula C (dietro l’aula A).
Tel. 0382-21730 - e-mail: [email protected]
A.L.E.P.
L’A.L.E.P. (Associazione Laureati in Economia a Pavia) è stata costituita nel 1988. Le
sue finalità sono quelle di svolgere attività di aggiornamento scientifico, di scambio di esperienze professionali, di promozione culturale nell’interesse dei soci. Essa inoltre promuove
iniziative a favore della facoltà di Economia del nostro Ateneo.
Di seguito viene illustrata una breve sintesi delle Attività dell’Associazione.
a) Archivio - È stato costituito l’archivio elettronico dei soci, completo di dati anagrafici e
indirizzo. Su questa base sarà possibile proseguire un lavoro di archiviazione dati
(professionali e personali) allo scopo di favorire l’interazione tra soci e laureati della
Facoltà.
b) Attività di segnalazione dei neolaureati - È segnalato un breve curriculum di tutti i
neolaureati a 50 tra le maggiori aziende, banche e agenzie di ricerca del personale e la
CERCA LAVORO GIOVANI de IL SOLE 24 ORE (tramite modulo da richiedere, compilare e
consegnare presso la Segreteria ALEP di Facoltà).
50
c) Stage - L’ALEP organizza stage presso alcune aziende italiane e straniere.
Attualmente sono numerosi i neolaureati che stanno svolgendo gli stage presso società
italiane.
d) Premi di laurea - L’ALEP bandisce ogni anno concorsi per Premi di laurea finanziate con
contributi di imprese ed enti.
e) Servizi didattici - Corsi di aggiornamento e di qualificazione per insegnanti ed incontri di
studio su temi di attualità.
f) Iniziative culturali - Partecipazione di iniziative locali per divulgare il nome ALEP;
Iniziativa “Una mano all’Economia”;
Sponsorizzazione del convegno annuale sulla Legge Finanziaria.
g) Il periodico dell’Associazione: “Alep News” - A tutti coloro che sono stati soci per almeno
un annodell’ALEP viene inviato gratuitamente il periodico quadrimestrale “Alep News” edito
dall’Associazione, contenente aggiornamenti, informazioni ed appuntamenti circa la vita
della Facoltà e dell’Associazione stessa.
h) Riunioni conviviali ed altri incontri culturali - Vengono organizzate periodiche riunioni
conviviali ed incontri culturali nel corso dei quali i soci ALEP hanno l’occasione di ascoltare
brevi relazioni da parte di ospiti di chiara fama.
CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI SERVIZI
“CENTRO LINGUISTICO”
Il Centro Linguistico è un organismo che fornisce un insieme di sussidi per l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue straniere e dispone attualmente di due sedi:
Sede Centrale: Cortile Sforzesco, Strada Nuova, 65. Tel. 504.476.
Sede Cravino: Ingegneria, Aula G1, c/o Fac. di Ingegneria, Tel. 505.758.
I sussidi sono costituiti in primo luogo dalle attrezzature di trasmissione di programmi
master audio, video e dati. Per usare una terminologia più trasparente si può dire che c’è
una console di trasmissione (in un certo qual modo paragonabile alla cattedra di un insegnante) da cui è possibile trasmettere uno o più programmi master (la lezione o unità didattica) a un certo numero di posti studente (nella nostra struttura al massimo 24 posti per
aula).
Secondariamente ci sono sussidi costituiti dal materiale audio, video e multimediale. Si
tratta per lo più di corsi, pubblicati dalle più prestigiose case editrici internazionali, composti dal materiale audio (cassette), video (film in lingua originale) o cd-rom e dai testi (libro
studente, libro insegnante, self-study guide).
Le attrezzature del Centro Linguistico sono utilizzabili sia dai docenti che tengono i corsi
di lingua presso le varie Facoltà dell’Ateneo che dagli studenti di tutte le Facoltà, i quali
possono usufruire di due servizi principali attualmente offerti dal Centro Linguistico:
1) Organizzazione delle attività di esercitazione e di tutorato in sostegno agli insegnamenti di Lingua (ex-lettorati).
2) Servizio di autoaddestramento che permette di sfruttare in maniera autogestita i sussidi disponibili per l’apprendimento o per il mantenimento di una lingua.
Nel Centro Linguistico è disponibile materiale didattico di: Albanese, Aramaico, Arabo
(standard e diverse varietà regionali), Bulgaro, Cambogiano, Cantonese, Ceco, Cinese,
Coreano, Danese, Ebraico moderno, Estone, Finlandese, Francese, Gallese, Giapponese,
Greco moderno, Hindi, Indonesiano, Inglese (Britannico, Americano e Australiano), Italiano, Lettone, Lituano, Malese, Nederlandese, Norvegese, Panjabi, Persiano, Polacco, Por-
51
toghese, Rumeno, Russo, Serbo-croato, Slovacco, Sloveno, Somalo, Spagnolo, Svedese,
Swahili, Tedesco, Thai, Turco, Ucraino, Ungherese, Vietnamita.
È inoltre disponibile una ricca sezione di italiano per stranieri.
L’assistenza tecnica agli utenti del Centro Linguistico è garantita dalla presenza costante di
tecnici laureati, i quali sono a disposizione anche per aiutare nella scelta del materiale didattico.
FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE
Diplomi riconosciuti dalla Camera
di Commercio e Industria di Parigi
L’istituto di lingue della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Pavia
organizza da alcuni anni delle esercitazioni e dei seminari in vista della preparazione a due
diplomi riconosciuti dalla C.C.l.P. (Camera di Commercio ed Industria di Parigi) seguiti da
un esame finale (con prove scritte ed orali).
PROFILO DEL DIPLOMA
Livello 1 - Certificat pratique de français commercial et économique
Attesta il raggiungimento da parte degli studenti di un livello di conoscenza linguistica
tale da permettere loro di affrontare varie situazioni di vita quotidiana e di essere efficienti
nelle funzioni amministrative e commerciali dell’impresa.
Livello 2 - Diplome superieur de français des affaires
Attesta la padronanza linguistica da parte degli studenti e le loro conoscenze approfondite della realtà socio-economica e commerciale francese. Questo diploma permette alle
imprese di selezionare del personale dotato di una buona pratica professionale e di una
effettiva competenza linguistica.
Le esercitazioni si svolgeranno da ottobre a fine maggio.
Per maggiori informazioni riguardanti il programma specifico dei due corsi gli studenti
sono pregati di rivolgersi alla Prof. Jullion, in via Luino, nell’orario di ricevimento o di prendere visione di ulteriori avvisi presso la Facoltà di Economia.
MATERIE DELLE SCUOLE SECONDARIE ALL’INSEGNAMENTO
DELLE QUALI DÀ TITOLO IL POSSESSO
DELLA LAUREA IN ECONOMIA
La disciplina relativa all’insegnamento nelle scuole ed istituti d’istruzione secondaria per
quanto riguarda le materie d’insegnamento, i titoli di studio richiesti per i vari insegnamenti,
le classi di concorsi a cattedre, è contenuta nella tabella A annessa al D.M. 2-3-1972,
successivamente modificata ed integrata con D.M. 9-12-1972 e D.M. 18-6-1974.
Si riporta qui di seguito la predetta tabella (già modificata ed integrata) per le parti che
riguardano le materie all’insegnamento delle quali dà titolo il possesso della laurea in Economia, tabella dalla quale può tra l’altro rilevarsi che, eccezion fatta per l’insegnamento di
geografia (che richiede espressamente di aver seguito durante il corso di laurea almeno
due insegnamenti annuali o un insegnamento biennale di geografia), per tutte le altre materie si prescinde dagli specifici insegnamenti che il laureato in Economia ha seguito durante il corso di laurea.
Si avverte che le indicazioni qui riportate sono puramente informative. Poiché le disposizioni di legge in materia possono mutare, gli interessati sono invitati a chiedere informazioni più dettagliate ai Provveditorati agli Studi.
52
53
Tab. A annessa al D.M. 2-3-1972, modificata ed integrata con D.D. M.M. 9-12-1972 e 18-6-1974
Classi di concorsi a
cattedre alle quali i
diplomi danno adito
5
25 - Discipline
Elementi di diritto; diritto, diritto ed economia; diritto e 25 - Discipline giuridiche
Laurea in: giurisprudenza; scienze Diploma di magiuridiche ed politiche; scienze economiche e com- terie giuridiche trasporti aerei, diritto, economia e
ed economiche
economiche
merciali; scienze statistiche e demo- ed economiche.
grafiche; economia e commercio; scienze economico-marittime; scienze coloniali rilasciata dall’Istituto Superiore
Orientale di Napoli; scienze statistiche
ed economi
omissis
Diploma di disciTrasporti; tecnica turistica; pratica di agenzia ed eser- 97 - Tecniche turistiche
pline e tecniche citazioni tecniche; propoganda, pubblicità e pubbliche e alberghiere
turistiche ed al- relazioni, negli istituti tecnici.
berghiere.
omissis
Insegnamenti per i quali è valida l’abilitazione
4
97 - Tecniche tuLaurea in: economia e commercio;
ristiche e alber- economia aziendale; scienze economighiere
che e commerciali; scienze economiche e bancarie; scienze economicomarittime; economia politica; scienze
economiche bancarie ed assicurative.
Diplomi
di abilitazione
3
Diploma di disciRagioneria; ragioneria, macchine contabili e applica- 23 - Disclipine e tecnipline e tecniche zioni; computisteria, ragioneria generale ed applicata; che commerciali e
commerciali ed computisteria e tecnica commerciale; calcolo aziendali aziendali.
computistico, tecnica commerciale e macchine calcolatrici; contabilità, matematica finanziaria e statistica; contabilità e statistica; tecnica professionale amministrativa,
organizzativa operativa ed esercitazioni; economia e
contabilità; economia aziendale, analisi dei tempi e dei
metodi e organizzazione aziendale, contabilità ed analisi
dei costi; tecnica, macchine calcolatrici ed applicazioni;
organizzazione aziendale negli istituti tecnici.
Titoli
di ammissione
2
23 - Disclipine e
Laurea in: economia e commercio;
tecniche com- economia aziendale; scienze economimerciali e azien- che e commerciali; scienze economidali
che e bancarie; scienze economicomarittime; economia politica; scienze
bancarie ed assicurative, discipline economiche e sociali.
Classi di
abilitazione
1
CLASSI DI ABILITAZIONE ALL’INSEGNAMENTO NELLE SCUOLE E ISTITUTI DI ISTRUZIONE SECONDARIA ED ARTISTICA
54
che; scienze economiche e bancarie; scienze bancarie ed assicurative.
Titoli
di ammissione
2
omissis
finanze e statistica; economia politica e turistica; elementi di diritto, legislazione sociale ed
agraria, educazione civica; legislazione cinematografica; legislazione doganale; legislazione sociale e tributaria; nozioni elementari di diritto ed economia; diritto marittimo e contabilità
di bordo; legislazione turistica; economia politica, scienze delle finanze e gestione aziendale;
elementi di diritto commerciale e legislazione sociale; elementi di pratica commerciale;
elementi di diritto, legislazione sociale e sanitaria negli istituti professionali.
Elementi di economia e sociologia negli istituti d’arte.
omissis
33 - Economia delle comunità
Classi di
concorsi a
cattedre
alle quali i
e sociologia; legislazione e servizi sociali negli istituti tecnici.
diplomi
Elementi di diritto e legislazione sociale; elementi di economia politica; diritto e legisla- danno adizione sociale; diritto, legislazione sociale,contabilità pubblica, diritto, legislazione sociale e to
alberghiera; economia politica e scienze delle finanze; economia politica; scienza delle
5
Insegnamenti per i quali è valida l’abilitazione
4
Economia domestica; economia domestica e tecnica organizzativa negli istituti
Diploma di
economia tecnici.
Economia domestica negli istituti professionali.
delle comuEconomia familiare, merceologia e disegno professionale negli istituti profesnità.
sionali per l’agricoltura.
Economia domestica e lavori donneschi nella scuola magistrale.
Diplomi di
abilitazione
3
53 - Informatica
gestionale
omissis
Laurea in: ingegneria delle tecnolo- Diploma di
Informatica e applicazione negli istituti di istruzione secondaria di secondo
gie industriali; scienze dell’informazio- informatica grado.
ne; matematica; scienze matematiche; gestionale.
Elaboratori, programmazione e laboratorio negli istituti tecnici.
matematica e fisica; scienze fisiche e
Informatica e statistica aziendale negli istituti professionali.
matematiche; economia e commercio;
scienze economiche e commerciali;
lauree in scienze statistiche.
omissis
53 - Informatica
gestionale
46 - GeoLaurea in: geografia; qualsiasi lau- Diploma di
Geografia; geografia generale ed economica; geografia generale, econo- 46 - Geografia
rea per il cui conseguimento il candi- geografia. mica e turistica; geografia commerciale negli istituti tecnici.
grafia
dato abbia seguito almeno due inseGeografia; geografia economica; geografia fisica, politica e turistica; geognamenti di geografia o un insegnagrafia generale ed economica; geografia generale economica e turistica;
mento biennale di geografia.
geografia ed organizzazione turistica; geografia economica e merceologia;
geografia economica ed alimentare negli istituti professionali.
Qualsiasi laurea conseguita entro
33 - Economia del- l’A.A.1981-82 congiunta a diploma di
le comuni- magistero professionale per la donna o
d’istituto tecnico femminile, ovvero a
tà
diploma di maturità professionale di
assistente per comunità infantili.
Classi di
abilitazione
1
55
Titoli
di ammissione
2
Diplomi
di abilitazione
3
omissis
(8) Il diploma di matematica applicata dà adito all’insegnamento della Fisica solo quando questo è abbinato ad altri insegnamenti relativi alla classe di abilitazione 64.
NOTE:
Classi di concorsi a
cattedre alle quali i
diplomi danno adito
5
Matematica; matematica applicata e statistica; mate- 64 - Matematica
matica; matematica finanziaria ed attuariale; statistica applicata
metodologica; matematica, calcolo delle probabilità e
statistica; calcolo delle probabilità statistica e ricerca
operativa; fisica negli istituti tecnici commerciali e per
periti aziendali (8); Matematica applicata e statistica
negli I.P..
Insegnamenti per i quali è valida l’abilitazione
4
omissis
Laurea in: matematica; scienze Diploma di mate64 - Matematica
matematiche; matematica e fisica; fi- matica applicata.
applicata
sica; scienze fisiche e matematiche;
scienza dell’informazione; economia
e commercio; scienze economiche e
commerciali; scienze economico-marittime. Lauree in ingegneria, lauree in
scienze statistiche.
Classi di
abilitazione
1
PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI ATTIVATI
Anno Accademico 1998-99
58
INSEGNAMENTI ATTIVATI NELL’ANNO ACCADEMICO 1998-99
Gli insegnamenti sono elencati in ordine alfabetico e per ognuno è indicata la pagina del
programma relativo. Gli insegnamenti per i quali non figura il nome del titolare vengono
coperti per supplenza.
Calcolo delle Probabilità ....................................................................................................
Diritto Amministrativo .........................................................................................................
Diritto Commerciale ............................................................................................................
Diritto Fallimentare .............................................................................................................
Diritto Industriale .................................................................................................................
Diritto del Lavoro ................................................................................................................
Diritto Tributario ..................................................................................................................
Econometria ........................................................................................................................
Economia Aziendale 1 ........................................................................................................
Economia Aziendale 2 ........................................................................................................
Economia e Gestione delle Imprese - C.d.L. Economia e Commercio ................................
Economia e Gestione delle Imprese - C.d.L. Economia Aziendale .....................................
Economia e Gestione delle Imprese - Corso Progredito ....................................................
Economia e Gestione delle Imprese Commerciali ...........................................................
Economia e Gestione delle Imprese Internazionali ..........................................................
Economia e Gestione delle Imprese di Servizi .................................................................
Economia Industriale ..........................................................................................................
Economia Internazionale ....................................................................................................
Economia del Lavoro ..........................................................................................................
Economia dei Mercati Monetari e Finanziari ....................................................................
Economia Monetaria ...........................................................................................................
Economia Politica 1 ............................................................................................................
Economia Politica 2 ............................................................................................................
Economia Pubblica .............................................................................................................
Economia Regionale ..........................................................................................................
Economia dello Sviluppo ....................................................................................................
Finanza Aziendale ..............................................................................................................
Finanza Aziendale Internazionale .....................................................................................
Istituzioni di Diritto Privato .................................................................................................
Istituzioni di Diritto Pubblico ..............................................................................................
Lingua Francese .................................................................................................................
Lingua Inglese .....................................................................................................................
Lingua Spagnola .................................................................................................................
Lingua Tedesca ...................................................................................................................
Marketing .............................................................................................................................
Matematica per l’Economia ................................................................................................
Matematica Finanziaria 1 ...................................................................................................
Matematica Finanziaria 2 ...................................................................................................
Matematica Generale .........................................................................................................
Metodi e Modelli per le Scelte Economiche ......................................................................
Metodologia e Tecnica della Ricerca Sociale ...................................................................
Metodologie e Determinazioni Quantitative d’Azienda ....................................................
Organizzazione Aziendale .................................................................................................
Organizzazione dei Sistemi Informativi Aziendali ............................................................
Politica Economica .............................................................................................................
60
61
62
63
64
65
66
66
67
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69
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70
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91
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93
95
96
97
98
99
59
Politica Economica Agraria .............................................................................................. 100
Programmazione e Controllo ........................................................................................... 101
Ragioneria Generale ed Applicata ................................................................................... 102
Scienza delle Finanze ...................................................................................................... 103
Sistemi Informativi ............................................................................................................ 103
Sociologia .......................................................................................................................... 104
Sociologia del Lavoro ....................................................................................................... 105
Statistica 1 ......................................................................................................................... 106
Statistica 2 ......................................................................................................................... 108
Statistica Economica ........................................................................................................ 109
Statistica Matematica ........................................................................................................ 111
Storia dell’economia Politica ............................................................................................. 112
Storia Economica ............................................................................................................... 113
Storia Economica - Corso Progredito .................................................................................. 113
Strategia e Politica Aziendale ........................................................................................... 114
Sviluppo delle Economie Agricole .................................................................................... 115
Tecnica Bancaria ............................................................................................................... 115
Tecnica Bancaria ............................................................................................................... 116
Tecnologia dei Cicli Produttivi ........................................................................................... 116
Teoria delle Decisioni ........................................................................................................ 118
Corsi mutuati da altre Facoltà
Diritto Bancario ................................................................................................................... 61
Diritto delle Comunità Europee .......................................................................................... 62
Calcolo delle probabilità
Pier Cesare Secchi
1. Richiami sulle definizioni e proprieta di: probabilita, variabile aleatoria, funzioni di
ripartizione, funzione generatrice dei momenti.
2. Probabilita e valori attesi condizionali.
3. Richiami sulla distribuzione esponenziale e le sue proprieta.
4. Convergenza per successioni di variabili aleatorie: la convergenza quasi certa, la
convergenza in probabilita, la convergenza in media, la convergenza in legge.
5. Il Teorema di Borel-Cantelli. Leggi dei grandi numeri.
6. I processi di conteggio: definizioni. Il processo di Poisson. Distribuzione dei tempi di
attesa. Distribuzione condizionata dei tempi di attesa. Processo di Poisson non
omogeneo. Processo di Poisson composto. Processo di Poisson condizionato.
7. I processi di rinnovo. Alcuni teoremi limite. Equazione di Wald. Il teorema di Blackwell
e il teorema fondamentale per i processi di rinnovo. Applicazioni ed esempi. Processi
di rinnovo alternati. processi di rinnovo con ricompensa. Processi rigenerativi.
8. Catene di Markov a tempo discreto. Matrici di transizione. Equazioni di ChapmanKolmogorov. Classificazione degli stati di una catena di Markov. Teoremi limite.
Transizioni tra classi e probabilita di assorbimento.
9. Applicazioni delle catene di Markov. Passeggiate aleatorie e problema della rovina
del giocatore. L’algoritmo di Metropolis. Il Gibbs sampler. Simulated annealing.
10. Catene di Markov a tempo continuo. Processi di nascita e morte. Equazioni
differenziali di Kolmogorov. Probabilita limite. Inversione temporale. Applicazioni.
11. Martingale, submartingale e supermartingale. Tempi d’arresto e Teorema di Doob.
Teoremi di convergenza. Applicazioni.
60
12. Moto browniano. Analisi delle traiettorie. Legge dell’arcseno. Moto browniano
assorbito all’origine. Moto browniano con drift. Moto browniano geometrico. Moto
browniano integrato.
13. Cenni di calcolo stocastico
BIBLIOGRAFIA
1. Ross, S. (1996). Stochastic Processes. Second Edition. Wiley, New York.
2. Rohatgi, V.K. (1976). An introduction to Probability Theory and Mathematical Statistics.
Wiley, New York.
Diritto Amministrativo
equipollente a Diritto Pubblico dell’Economia
Martino Colucci
Il corso si articolerà in due parti: nella prima, dedicata al diritto amministrativo ‘classico’,
verranno trattate le tematiche proprie dell’attività amministrativa, con particolare riferimento ai caratteri peculiari di essa ed al procedimento di formazione dei provvedimenti; nella
seconda parte saranno affrontati gli aspetti dell’azione amministrativa inerenti al ruolo della pubblica amministrazione nell’economia (autorità indipendenti, privatizzazioni, enti pubblici economici etc.).
Per la preparazione dell’esame, coerentemente con i contenuti del corso, sono consigliati
(cumulativamente) i seguenti testi nella loro edizione più recente (qui è indicato l’anno
dell’edizione più recente al momento attuale -aprile 1998-; se verranno pubblicate edizioni
ulteriori, ne sarà data comunicazione con avviso affisso in bacheca: è opportuno comunque consultare il docente prima dell’acquisto):
Virga, Diritto amministrativo, volume I, IV edizione, Milano, 1995, pagg. 1-165; 179-191;
417-478
Virga, Diritto amministrativo, volume II, IV edizione, Milano, 1997, pagg. 1-153
Amato-Barbera (a cura di), Manuale di diritto pubblico , volume III, V edizione, Bologna,
1997, pagg. 111-182.
Gli studenti frequentanti potranno concordare con il docente un diverso programma d’esame.
Diritto bancario
corso mutuato dalla Facoltà di Giurisprudenza
Il corso tratterà la disciplina legislativa degli intermediari bancari, finanziari e mobiliari e si
articolerà in due parti:
- la prima, più ampia, sarà dedicata alle banche;
- la seconda riguarderà gli altri soggetti operanti nel mercato finanziario e mobiliare.
Verranno, quindi, analizzati il Testo Unico in materia bancaria di cui al D. LGS 1° settembre
1993, n. 385 e i testi normativi concernenti le società di intermediazione mobiliare e i servizi di investimento (D. LGS 23 luglio 1996, n. 415), le società di gestione di fondi comuni
mobiliari (L. 23 marzo 1983, n. 77 e L. 14 agosto 1993, n. 344), le società di investimento a
capitale variabile (D. LGS. 25 gennaio 1992, n. 84).
BIBLIOGRAFIA
Per la preparazione all’esame si consiglia, per la novità e la continua evoluzione della
materia, la frequenza costante delle lezioni e comunque la lettura dei seguenti testi:
- per la parte dedicata alle banche:
61
R. Costi, L ‘ordinamento bancario, Il Mulino, Bologna, 1994;
- per la parte dedicata agli altri intermediari mobiliari:
R. Costi, Il mercato mobiliare , Giappichelli, Torino, 1997 (omettendo i capitoli IV e VIII,
concernenti profili già trattati nel corso di Diritto Commerciale).
Diritto commerciale
A-K Supplenza esterna
L-Z Antonio Colleoni
Il corso avrà per oggetto la disciplina generale dell’impresa e quella della società. In particolare, esso verterà sui profili giuridici dell’impresa, della quale analizzerà fattispecie e
statuti, per soffermarsi poi sulle varie forme di impresa collettiva con precipua attenzione
alle società con finalità lucrativa.
Non sarà oggetto di esame specifico la disciplina della concorrenza, dei segni distintivi e della
proprietà industriale, delle procedure concorsuali, dei titoli di credito e dei contratti di impresa.
Per la preparazione dell’esame potrà essere utilizzato un manuale universitario di diritto
commerciale sull’impresa e le società, aggiornato con la legislazione recente, con esclusione dei capitoli relativi alle materie poc’anzi indicate tra quelle non oggetto del corso.
Ove necessario, durante lo svolgimento del corso verranno fornite ulteriori indicazioni sulle novità normative più importanti e su eventuali testi integrativi per la preparazione dell’esame.
BIBLIOGRAFIA
Testi consigliati per la preparazione dell’esame
Autori Vari, Diritto commerciale, Monduzzi Editore, Bologna.
Campobasso G.F., Diritto commerciale , vol. 1, Diritto dell’impresa e vol. 2, Diritto delle
società, Utet, Torino.
Di Sabato F., Manuale delle società, Utet, Torino (per la sola parte del corso relativa all’impresa collettiva).
Ferrara F. - Corsi F., Gli imprenditori e le società, Giuffré, Milano.
Galgano F., Diritto commerciale, vol. 1, L’imprenditore e vol. 2, Le società, Zanichelli, Bologna.
Per sostenere l’esame di diritto commerciale è necessario avere la conoscenza degli istituti di diritto privato e aver quindi superato il corrispondente esame. Qualora lo studente
intendesse affrontare l’esame di diritto commerciale senza aver prima superato quello di
diritto privato, l’accertamento sulla preparazione dello studente comprenderà anche gli istituti e le nozioni di carattere generale che lo studio di diritto commerciale presuppone.
La prova d’esame avrà carattere esclusivamente orale.
Diritto delle comunità europee
corso mutuato dalla Facoltà di Scienze Politiche
Il corso si propone di delineare il sistema politico-istituzionale della Comunità, verificandone il funzionamento e valutando i risultati concreti della sua applicazione.
Il campo di osservazione e’ limitato dunque ai diritti collegati alle quattro libertà fondamentali e alla concorrenza; una parte monografica avra’ ad oggetto la politica comunitaria del
consumatore.
Il corso risulta così articolato:
Introduzione
Cenni sull’evoluzione dell’Europa comunitaria; dal Trattato di Roma al Trattato di Maastricht
sull’Unione Europea; il momento attuale.
62
Parte Prima
Il sistema giuridico comunitario. La struttura istituzionale; le norme; la tutela giurisdizionale;
i rapporti tra ordinamento comunitario ed ordinamento italiano.
Parte Seconda
Profili di diritto materiale.
La libera circolazione delle merci; la libera circolazione delle persone, dei servizi e dei
capitali; la disciplina della concorrenza e la normativa antidumping.
Parte Monografica
La politica comunitaria a tutela del consumatore: contenuti ed obiettivi.
BIBLIOGRAFIA
Si presuppone lo studio diretto del testo del Trattato di Roma come modificato dal Trattato
sull’Unione Europea. A tal proposito si suggerisce la consultazione del volumetto:
Nascimbene, B. (a cura di), Comunità e Unione Europea-Trattati istitutivi , Giappichelli, Torino, 1995.
Per la Prima e Seconda Parte si rinvia a :
Tesauro, G., Diritto comunitario, Cedam, Padova, 1995.
ovvero, in alternativa, limitatamente alla parte istituzionale:
Pocar, F., Diritto dell’Unione e delle Comunità Europee, Giuffrè, Milano, 1997.
Per chi fosse interessato ad approfondire la problematica della disciplina della concorrenza si consiglia:
Santa Maria, A., Diritto commerciale comunitario, Giuffrè, Milano, 1995.
La bibliografia specifica relativa alla tutela del consumatore verrà segnalata alla fine dello
stesso corso monografico.
Un programma dettagliato del corso, diviso per singole lezioni e con aggiornamenti
bibliografici verrà distribuito agli studenti frequentanti.
Modalità d’esame
Parte prima: prova scritta
Parte seconda: prova orale
Diritto fallimentare
Carlo Bruno Vanetti
A) Procedure concorsuali preventive o sostitutive del fallimento
1) Concordato preventivo.
2) Amministrazione controllata.
3) Liquidazione coatta amministrativa.
4) Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.
B) Il fallimento
1) Area di applicazione e presupposti.
2) La dichiarazione di fallimento.
3) Gli organi.
4) Le diverse concezioni del fallimento.
5) Gli effetti del fallimento.
6) Le fasi della procedura.
7) La chiusura del fallimento.
8) Il concordato fallimentare.
9) Aspetti particolari del fallimento delle società.
10) La riforma della legge fallimentare.
63
BIBLIOGRAFIA
Il programma d’esame potrà essere preparato su:
Ferrara, Il fallimento , Giuffré, Milano, 1995 (a cura di Borgioli), integrato da:
Allegri, Cerrai e altri, Diritto Commerciale, Monduzzi, Bologna, 1993, pagine 843-854.
Si consiglia anche la consultazione di un formulario pratico.
Per ulteriori informazioni sui singoli istituti si indica comunque la seguente bibliografia:
Benessia, Voce Fallimento , XVI, Reati fallimentari , in Enc. Giur. Treccani, volume XIII, Roma,
1989.
Bonsignori, Diritto fallimentare, UTET, Torino, 1992.
Brighenti, Adempimenti tributari e responsabilità del curatore fallimentare , Torino, 1994.
Carletti e altri, Diritto Penale Commerciale. 1. I reati nel fallimento e nelle altre procedure
concorsuali, UTET, Torino, 1990.
Cuneo, Le procedure concorsuali, voll. I-II, Giuffré, Milano, 1988.
De Ferra, Manuale di diritto fallimentare, Giuffré, Milano, 1989.
Dolfin, voce Fallimento, XV, Disciplina tributaria, in Enc. Giur. Treccani, vol. XIII, Roma, 1989.
Giuliani-Balestrino, La bancarotta e gli altri reati concorsuali, Giuffré, Milano, 1983.
Guatri, Crisi e risanamento delle imprese, Giuffré, Milano, 1986.
Libonati, Il gruppo insolvente, Nardini, Firenze, 1981.
Lo Cascio, Il fallimento e le altre procedure concorsuali, Milano, 1995.
Maffei Alberti, Commentario breve alla legge fallimentare, Cedam, Padova, 3ª ed., 1991.
Mazzocca, Manuale di diritto fallimentare, Jovene, Napoli, 1986 (o ed. succ.).
Merz, Manuale pratico del fallimento, Cedam, Padova, 1996.
Miccinesi, L’imposizione sui redditi nel fallimento e nelle altre procedure concorsuali, Milano, 1990.
Pajardi, Manuale di Diritto Fallimentare, Giuffré, Milano, 1998.
Pajardi e AA.VV., Il fallimento nel mondo, Cedam, Padova, 1988.
Pontarollo e Cimatoribus, Salvataggi e privatizzazioni, Ed. Sole-24 Ore, Milano, 1992.
Provinciali-Ragusa Maggiore, Istituzioni di diritto fallimentare, Cedam, Padova, 1988.
Quatraro, L’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, Tomi I, II, Giuffré,
Milano, 1985.
Quatraro, D’Amora, Il curatore fallimentare, Giuffré, Milano, 1990.
Satta, Diritto Fallimentare, Cedam, Padova, 1990.
Tedeschi Toschi, Crisi d’impresa tra sistemi e management - Per un approccio allo studio
delle crisi aziendali, EGEA, Milano, 1993.
Vanetti, Il gruppo nello Statuto dell’impresa e nella legge Prodi, in Rivista critica del Diritto
Privato, 1986, 747.
Vassalli, Diritto Fallimentare, I, Giappichelli, Torino, 1994.
Il corso sarà affiancato da lezioni integrative e seminari.
Il Prof. Vanetti riceve gli studenti al termine delle lezioni e, comunque, il giovedì mattina
(ore 9-12). Per le tesi di laurea si raccolgono prenotazioni presso la Segreteria del Dipartimento: la definitiva assegnazione viene fatta a scadenze prefissate, in presenza di tutti gli
interessati.
Diritto industriale
Paolo Auteri
A) La protezione dei segni distintivi dell’impresa (ditta, insegna e marchio) (artt.2563-2574
cod.civ. e R.D.21.6.1942 n.929, come modificato con D.L. 4.12.1992 n.480 in attuazio-
64
ne della Direttiva CEE del 21.12.1988 sul ravvicinamento delle legislazioni degli stati
membri in materia di marchi di impresa e Regolamento CEE n.40/94 del 20.12.1993
istitutivo del marchio comunitario).
B) La protezione delle invenzioni e dei modelli industriali (artt.2584-2591 cod.civ.; R.D. 29.6.1939
n.1127 recante disposizioni legislative in materia di brevetti per invenzioni industriali, come
modificato con D.P.R. 22.6.1979 n.338 e con L.14.2.1987 n.60, e R.D. 25.8.1940 n.1411
recante disposizioni legislative in materia di brevetti per modelli industriali, come modificato
con L.14.2.1987 n.60), nonché nozioni sul brevetto europeo e comunitario.
C) La repressione della concorrenza sleale (artt.2598-2601 cod.civ.) e della pubblicità
ingannevole (D.L.25.1.1992 n.74).
D) Normativa antitrust della CEE e nazionale (artt.3, 85-90 del Trattato, Regolamento CEE
n.4064/89 del 21.12.1989 sul controllo delle concentrazioni fra imprese e L.10.10.1990
n.287).
BIBLIOGRAFIA
Testo consigliato:
Vanzetti A., Di Cataldo V., Manuale di diritto industriale, Giuffrè, 2a ed., Milano, 1996.
Durante il corso verranno date agli studenti frequentanti indicazioni su letture integrative
soprattutto in materia di normativa antitrust.
Modalità d’esame
L’esame consisterà in una prova orale. Per gli studenti frequentanti, che avranno partecipato attivamente ai seminari, tenendo relazioni orali ed eventualmente scritte, la valutazione dell’esame terrà conto della preparazione e dell’impegno dimostrati durante il corso. Lo
studio del diritto industriale presuppone la conoscenza del diritto privato; si consiglia quindi
caldamente il superamento del relativo esame.
Diritto del lavoro
Supplenza esterna
Il programma del Corso di Diritto del lavoro ha per oggetto la disciplina del rapporto di
lavoro nonché lo studio del diritto sindacale.
Per la preparazione dell’esame potranno essere utilizzati manuali universitari di diritto del
lavoro e di diritto sindacale aggiornati.
BIBLIOGRAFIA
Tra i manuali di diritto del lavoro utilizzabili si segnalano, ad esempio, le ultime edizioni di:
Galantino L., Lezioni di diritto del lavoro, Giappichelli Torino.
Ghera E., Diritto del lavoro, Cacucci, Bari.
Ghezzi G. e Romagnoli U., Il rapporto di lavoro, Zanichelli, Bologna.
Carinci F., De Luca Tamajo R., Tosi P. e Treu T., Diritto del lavoro, 2, Il rapporto di lavoro
subordinato, UTET, Torino.
Tra i manuali di diritto sindacale utilizzabili si segnalano, ad esempio, le ultime edizioni di:
Galantino L., Diritto sindacale, Giappichelli, Torino.
Giugni G., Diritto sindacale, Cacucci, Bari.
Ghezzi G. e Romagnoli U., Il diritto sindacale, Zanichelli, Bologna.
Durante lo svolgimento del corso verranno eventualmente fornite ulteriori indicazioni anche su testi integrativi per la preparazione dell’esame.
Lo studio del diritto del lavoro presuppone la conoscenza del diritto privato.
Modalità dell’esame: prova orale.
65
Diritto tributario
Paolo Maria Tabellini
Parte generale
Nozione di tributo e classificazione dei tributi.
Le fonti. I princìpi costituzionali.
L’interpretazione.
Gli obblighi dei contribuenti.
L’accertamento. L’avviso di accertamento.
La riscossione.
L’illecito tributario.
L’elusione d’imposta.
Il processo tributario
Parte speciale
L’imposizione sui redditi. Analisi sistematica e commento delle norme contenute nel Testo
Unico delle Imposte sui Redditi, approvato con D.P.R.22 Dicembre 1986, n. 917 e nel D.lgs.
15 dicembre 1997, n.446, istitutivo dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP).
L’imposizione sui consumi e sui trasferimenti della ricchezza. Imposta sul valore aggiunto,
Imposta di registro, Imposta sulle successioni e sulle donazioni: generalità.
Elementi di Diritto tributario comunitario.
Parte applicativa
Corso integrativo (teorico-pratico) di Diritto tributario comunitario.
Esercitazioni: dichiarazioni ai fini delle diverse imposte studiate; fusioni e scissioni di società; conferimenti di aziende.
BIBLIOGRAFIA
Testi consigliati:
*De Mitae., Appunti di diritto tributario, Giuffrè, Milano.
*Falsitta G., Manuale di diritto tributario, Cedam, Padova.
*Lupi R., Lezioni di Diritto Tributario, Giuffrè, Milano (Parte generale e Parte speciale).
*Russo P., Manuale di Diritto Tributario , Giuffrè, Milano.
*Tesauro F., Istituzioni di Diritto Tributario , UTET, Torino (Parte generale e Parte Speciale).
*Carmini-Mainardi, Elementi di Diritto Tributario Comunitario, CEDAM, Padova.
*Manera M., Dispense, Pavia.
*Manera M., Le partecipazioni sociali nell’imposizione sui redditi , UTET-Libreria, Torino.
Avvertenze
In considerazione del carattere specialistico del Corso, l’esame presuppone una buona
conoscenza delle seguenti discipline giuridiche: Istituzioni di diritto pubblico; Istituzioni di
diritto privato; Diritto commerciale.
Econometria
Carlo Giannini
1. Richiami di statistica, richiami di matematica
2. La regressione multipla: minimi quadrati ordinari e minimi quadrati vincolati. Le ipotesi statistiche sottostanti il modello di regressione, proprieta degli stimatori. Interpolazione e uso della
regressione numerica. Stimatori di massima verosimiglianza: derivazione e proprietà.
3. La nuova econometria dinamica
66
a) La logica London School of Economics (LSE) e l’analisi moderna delle serie storiche
(univariata). La logica dal generale al particolare secondo l’approccio LSE. La fase di
controllo diagnostico secondo la logica LSE.
b) L’econometria a-teorica americana, analisi multivariata delle serie storiche, la logica
VAR di Cristopher Sims (1980).
c) I diversi concetti di esogenità, causalità alla Granger.
4. I sistemi di equazioni simultanee secondo l’impostazione classica: forma strutturale e
forma ridotta, il problema dell’identificazione con vincoli di esclusione. Lo stimatore di
Zellner per equazioni apparentemente non collegate. Minimi quadrati ordinari, minimi
quadrati a due stadi, minimi quadrati a tre stadi. Altre tecniche di stima (cenni).
5. I sistemi di equazioni simultanee alla luce di nuovi concetti quali integrazione e
cointegrazione delle variabili. Verso un’unificazione degli approcci,VAR, Integrazione,
Cointegrazione e logica ECM della LSE.
Esercitazioni
Le esercitazioni non sono obbligatorie e per esse verranno messi a disposizione degli studenti materiali che introdurranno all’uso dei seguenti package:
GAUSS per PC – RATS per PC.
Le esercitazioni saranno tenute dal Dott. Eduardo Rossi.
BIBLIOGRAFIA
Per gli studenti frequentanti all’inizio del corso verrà fornita indicazione delle dispense di
riferimento.
I non frequentanti sono pregati di mettersi in contatto con il Prof. Giannini per discutere e
concordare il programma, dispense e testi di riferimento alternativi.
Il corso ha come punto di riferimento parte del materiale contenuto nel volume di James
Hamilton “Econometria delle serie storiche” Monduzzi Editore 1995.
Anche il libro di Carlo Favero, Econometria, NIS 1996 può essere un valido sussidio didattico, ma ha bisogno di qualche aggiunta significativa, da reperirsi nelle dispense o in alcuni
capitoli del libro di James Hamilton.
Modalità d’esame
L’esame prevede una prova scritta e un orale (da sostenersi alla fine dello scritto) nel quale
verranno discusse principalmente le risposte contenute nella prova scritta.
Il Prof. Carlo Giannini riceve gli studenti del corso il giorno lunedì dalle 9.00 alle 11.00 e i
laureandi il giorno martedì dalle 9.00 alle 11.00.
Economia aziendale 1
Piero Mella
Corso di 35 ore - Mezza annualità
Contenuti
Il Processo di rilevazione e primi elementi di teoria dei sistemi
In particolare, i sistemi di trasformazione e la valutazione dell’efficienza
L’osservazione del comportamento economico nelle aziende e delle aziende
In particolare, il quadro delle attività economiche fondamentali
Aziende e imprese quali organizzazioni che svolgono attività economica in
modo efficiente
L’azienda di consumo e le sue classificazioni
L’azienda di produzione e le sue classificazioni
Le imprese e la loro logica operativa
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La produttività e la sua dinamica
Il significato del profitto
Le aziende composte pubbliche
L’amministrazione e i soggetti aziendali
La gestione nell’aspetto oggettivo: i processi di operazioni e i loro
valori caratteristici
Il reddito delle imprese e la sua misura
Il capitale delle imprese. Varie configurazioni
Il problema della valutazione del capitale
Le relazioni tra reddito, capitale e valore di una impresa
Il calcolo del reddito e del capitale con un processo di rilevazione contabile
La logica della partita doppia
La formazione del bilancio d’esercizio
Il cash flow e il rendiconto finanziario
BIBLIOGRAFIA
P. Mella, Elementi di Economia aziendale, UTET, Torino, 1994 - capp.1-14
P. Gazzola, Complementi ed esercizi di Economia aziendale, ISDAF, Pavia, 1992
A. Moisello, Elementi di calcolo finanziario, ISDAF, Pavia, 1994 o altroequivalente
In aula saranno distribuite dispense integrative relative a specifici punti dei testi.
Modalità d’esame
L’esame è unico ma si articola in una prova scritta e in una prova orale.
La prova scritta sarà composta di un questionario a risposte libere e di alcuni esercizi
quantitativi.
Economia aziendale 2
Piero Mella
Corso di 35 ore - Mezza annualità
Contenuti
Le leggi fondamentali dell’investimento
L’impresa quale business and profit organization
La gestione nell’aspetto soggettivo
La catena pensiero azione e i criteri decisori fondamentali
L’impresa quale sistema di trasformazione efficiente: il modello generale
L’impresa quale sistema di trasformazione produttiva. Il business e le ASA
Il controllo della produttività e del rendimento dei fattori produttivi
Il controllo della qualità dei prodotti
L’impresa quale sistema di trasformazione economica
Il calcolo dei costi di produzione
Le relazioni costi e prezzi: la Break Even Analysis
Direct e full costing method
L’impresa quale sistema di trasformazione finanziaria
I criteri di scelta degli investimenti
La trasformazione imprenditoriale: la strategia
Il ciclo di vita dei prodotti: dinamica del reddito e del cash flow
La pianificazione e il budgeting
L’organizzazione, primi elementi
Le imprese quali sistemi cognitivi e le learning organizations
La formazione del bilacio
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Il bilancio sociale
La dinamica dimensionale delle imprese. Sviluppo per linee interne e per
linee esterne
I gruppi di imprese e la loro logica operativa
BIBLIOGRAFIA
P. Mella, Elementi di Economia aziendale , UTET, Torino, 1994 - capp. 14 - 28
S. Borghini, Il budget, dispensa; Direct e full costing, dispensa
A. Moisello, Genesi e logica operativa dei gruppi aziendali , dispensa
In aula saranno distribuite dispense integrative relative a specifici punti dei testi.
Modalità d’esame
L’esame è unico e si articola in una prova scritta e in una prova orale.
La prova scritta sarà composta di un questionario a risposte libere e di alcuni esercizi quantitativi.
Economia e gestione delle imprese
Sandro Frova
Per gli studenti iscritti al C. di L. in Economia e Commercio
Parte I – I FONDAMENTI DELL’ANALISI COMPETITIVA
1) L’analisi di settore
2) Costi ed economie di scala
3) Concentrazione e sua evoluzione
4) Barriere all’entrata e differenziazione
5) Diversificazione ed integrazione verticale
6) Collusione e comportamenti anticoncorrenziali: la politica della concorrenza
Parte II – STRATEGIA E SVILUPPO DELLE IMPRESE
7) Il concetto di strategia ed il vantaggio competitivo
8) Le strategie nei differenti contesti settoriali
9) L’outsourcing, i distretti, le reti
10) Internazionalizzazione, forme di collaborazione, competitività internazionale
11) Industria e finanza: i vincoli alla crescita
Parte III – GLOBALIZZAZIONE E CONFRONTI INTERNAZIONALI
12) La globalizzazione dell’economia
13) Italia ed Europa
14) Le strutture industriali europee e la loro evoluzione
15) Le strutture economiche, finanziarie e patrimoniali: confronti internazionali
BIBLIOGRAFIA
R.M.Grant, L’analisi strategica nella gestione aziendale, Il Mulino, 1994.
Verrà inoltre distribuito, all’inizio del corso, materiale di supporto per i punti da 9 a 15.
Modalità d’esame
L’esame è orale
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Economia e gestione delle imprese
Dario Velo
Cattedra Europea Jean Monnet
Per gli studenti iscritti al C. di L. in Economia Aziendale
-
L’evoluzione dei mercati interni e internazionali
I modelli di sviluppo economico regionale e il processo di globalizzazione
Il nuovo ordine economico internazionale e la modernizzazione dei sistemi paese
Le politiche industriali e le strategie aziendali di fronte al nuovo scenario competitivo
Le caratteristiche dell’industria europea e il posizionamento dell’industria italiana
L’evoluzione delle caratteristiche dell’industria europea
I fondamenti dell’analisi industriale
L’analisi di settore e l’analisi delle strategie aziendali
L’analisi strategica e la gestione delle imprese
L’analisi della concorrenza e il vantaggio competitivo
Le strategie nei differenti contesti
La trasformazione dei rapporti pubblico-privato
Lo sviluppo e la modernizzazione del settore dei servizi: il caso della sanità
Le relazioni fra industria e finanza
Le relazioni fra industria e banca
La mobilizzazione dei capitali per lo sviluppo
La riorganizzazione dell’impresa e dei rapporti fra imprese
Outsourcing, distretti, architetture reticolari.
BIBLIOGRAFIA
R.M. Grant, L’analisi strategica nella gestione aziendale, Il Mulino, 1994
C. Passerino, Lezioni introduttive all’economia sanitaria , Pavia, 1996
E. Cotta Ramusino, Imprese e industria finanziaria nel processo di globalizzazione, Giuffrè
ed., 1998.
Modalità d’esame
L’esame è orale.
Economia e gestione delle imprese Corso progredito
Sandro Frova
Corso di 35 ore - Mezza annualità
Sempre più le imprese si trovano ad affrontare, sia sul fronte interno che su quello internazionale, problematiche attinenti le relazioni concorrenziali, le normative antitrust, il mix strategico fra concorrenza e collaborazione; e sempre più i loro risultati riflettono la capacità di
gestire con successo tali problematiche.
Tale tendenza è non solo insita nel processo di globalizzazione dell’economia, che riguarda ormai tutte le imprese, senza distinzione di dimensione o campo di attività; essa trova
alimento e stimolo anche dall’affermarsi di “Autorità” sia nazionali che sopranazionali caratterizzate da notevole autonomia e capacità di incidere sugli effettivi percorsi della concorrenza. Questo ultimo aspetto appare particolarmente rilevante nel nostro Paese, dove
oltre alle già numerose Autorità operanti (CONSOB, AGCM, Autorità per l’Energia, Autorità
per le Comunicazioni, Privacy, Assicurazioni), per non dire della DG IV di Bruxelles e del
WTO di Ginevra, sembra possano aggiungersi nel prossimo futuro nuovi organismi (Trasporti, Acqua, …).
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Il corso si articolerà nelle seguenti principali sezioni:
A) Fondamenti di economia dei settori e della regolamentazione
B) L’analisi della concorrenza
C) La legislazione antitrust in Italia, in Europa, in USA
D) Le relazioni fra paesi; gli interlocutori delle imprese
E) La posizione delle imprese italiane in Europa, con specifico riferimento al loro contesto
concorrenziale ed alla loro cultura della concorrenza
F) Casi
BIBLIOGRAFIA
F. Gobbo, G. Bruzzone, M. Ferrero, G. Utili -Il mercato e la tutela della concorrenza. Introduzione all’economia e alla politica della concorrenza-Il Mulino-1997.
S. Frova (a cura di), Letture per il corso di Economia e gestione delle imprese-Concorrenza
e regolamentazione, 1998.
Modalità di esame
L’esame è orale.
Economia e gestione delle imprese commerciali
Dario Fruscio
PARTE GENERALE
Economia e struttura della distribuzione commerciale: le funzioni del commercio; evoluzione delle funzioni commerciali, strategie di concorrenza e produzione del valore; filiera commerciale ed economie di scopo; distribuzione commerciale e sviluppo economico del Paese; commercio, dinamica produttiva ed inflazione.
Evoluzione storica dell’attività di scambio: l’attività di scambio e l’attività mercantile; rivoluzione industriale, evoluzione della funzione distributiva, sviluppo del marketing; sistema
distributivo e sviluppo economico in Italia.
La legislazione commerciale: dalla visione liberista a quella dello sviluppo controllato; dalla
discrezionalità dell’autorità locale alla gestione in chiave programmatica dell’attività di distribuzione commerciale; aspetti positivi e limiti della Legge 426: uno sguardo d’insieme
nella prospettiva di un esame comparato con le nuove previsioni legislative.
Principali strutture commerciali al dettaglio: le diversità strutturali dei punti vendita; la classificazione dei punti vendita in funzione del rapporto proprietario.
Principali strutture commerciali all’ingrosso: il grossista tradizionale; le nuove figure di operatore all’ingrosso.
Forme ed organizzazioni commerciali: il commercio indipendente; il commercio associato;
il commercio integrato; il commercio cooperativo.
PARTE MONOGRAFICA a cura di Carla Cattaneo
Strategie d’internazionalizzazione e d’integrazione nel settore distributivo: lo sviluppo
dell’internazionalizzazione; orientamenti geografici; le aree di collaborazione strategica; la
diffusione dei marchi commerciali in Europa.
BIBLIOGRAFIA
D. Fruscio, Economia e tecnica della distribuzione commerciale, G. Giappichelli Editore,
Torino, 1996.
L. Pellegrini, La distribuzione commerciale in Italia, Il Mulino, Bologna, 1996 - da pag. 11 a
pag. 77.
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N.B. Durante lo svolgimento del corso verranno fornite ulteriori indicazioni integrative del
programma (probabilmente anche modificative) e della bibliografia. Per la preparazione dell’esame potranno essere usati testi prescelti tra i molti forniti dalla letteratura specialistica.
Modalità d’esame: orale
Economia e gestione delle imprese internazionali
Antonella Zucchella
L’insegnamento come mezza annualità (35 ore) sarà attivato solo a partire dall’A.A.1999-00
L’imprese e i modelli di capitalismo
L’impresa statunitense: l’organizzazione della produzione, il modello di capitalismo
Il Giappone e l’area asiatica: l’organizzazione della produzione, il modello di capitalismo
L’Europa: le imprese dei principali paesi europei: l’organizzazione della produzione, il
modello di capitalismo
La definizione di imprese internazionali e i modelli regionali d’internazionalizzazione
Le principali modalità d’internazionalizzazione: esportazione, investimenti diretti e nuove
forme
L’evoluzione del fenomeno dell’internazionalizzazione: flussi e evoluzione degli investimenti diretti all’estero
I modelli regionali: le imprese americane nel secondo dopoguerra; le piccole e medie
imprese giapponesi e le imprese europee nel mercato unico
La globalizzazione delle strategie delle imprese
L’internazionalizzazione nel settore dei servizi
L’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese
Lo sviluppo delle nuove forme
Le teorie dell’internazionalizzazione
La teoria di Hymer
Il modello del ciclo di vita del prodotto
Le teorie dell’internalizzazione e dei costi di transazione
La teoria eclettica
Le teorie comportamentalistiche: il modello della scuola svedese
Il rapporto strategia-struttura nelle imprese internazionali
La classificazione delle strategie delle imprese a livello internazionale
I modelli organizzativi
Le relazioni strategia-struttura
L’impatto della gestione internazionale sulle funzioni aziendali
L’internazionalizzazione e la funzione finanziaria
La gestione e il controllo del rischio di cambio
L’impatto sulla funzione di marketing: le modalità di entrata sui mercati esteri
L’impatto dell’internazionalizzazione sulla funzione di programmazione e controllo
Problematiche specifiche e casi aziendali delle piccole e medie imprese
BIBLIOGRAFIA
A. Majocchi, Economia e strategia d’impresa, Giuffrè Editore, Milano, 1998.
E. Valdani, Adams, Marketing globale, Egea, Milano, 1998.
M. Rutigliano, Il rischio di cambio nella banca e nell’impresa, Milano, Egea, 1995.
Modalità d’esame: L’esame si svolgerà in forma scritta per i frequentanti e in forma orale
per coloro che non seguiranno i corsi.
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Economia e gestione delle imprese di servizi
Carla Cattaneo
Corso di 35 ore - Mezza annualità
Parte generale
L’impresa di servizi: natura e definizione di impresa di servizi; l’importanza dei servizi nel
sistema economico; possibili classificazioni.
Le condizioni di sviluppo dell’impresa di servizi: analisi del mercato obiettivo; peculiarità
della domanda; la scelta dei criteri di segmentazione; la pianificazione strategica nelle imprese di servizi.
Il sistema di gestione dei servizi: il ruolo delle risorse umane; la partecipazione del cliente;
la qualità nei servizi.
Nuove aree di applicazione: nuovi soggetti imprenditoriali; nuove modalità di erogazione di
servizi; l’innovazione applicata ai servizi; il caso delle organizzazioni non profit.
Le organizzazioni non profit: aspetti definitori, organizzativi e gestionali delle organizzazioni non profit; l’iniziativa privata, pubblica e non profit; le relazione tra OnP e l’ambiente
esterno; le problematiche connesse alla gestione del personale ed ai rapporti con l’utente;
il Fundraising nelle organizzazioni non profit; la definizione di un piano di raccolta fondi; le
possibili modalità di comunicazione e di contatto; il ruolo della finanza etica o alternativa.
BIBLIOGRAFIA
Durante lo svolgimento del corso verrano fornite ampie indicazioni bibliografiche
Modalità d’esame
L’esame consiste in una prova orale
Economia industriale
Luisa Rosti
L’esame di Economia Industriale consiste in una prova scritta della durata di 60 minuti (2
domande) e in una prova orale facoltativa. Si consiglia la lettura dei testi d’esame degli
anni precedenti disponibili presso la SEAG.
MODULO A
Elementi di teoria dei giochi e applicazioni all’economia industriale. Si presentano i seguenti elementi di teoria dei giochi:
1) La forma strategica di un gioco non cooperativo;
2) Alcuni concetti di soluzione;
3) Le strategie miste;
4) Generalità sui risultati di esistenza degli equilibri;
5) La forma estesa di un gioco;
6) Il problema della selezione degli equilibri;
7) Gli equilibri di Nash perfetti rispetto ai sottogiochi. Si studiano i seguenti modelli (giochi)
di mercato: a) Cournot (asimmetria, N imprese e le implicazioni di benessere); b) Bertrand
(i “paradossi” e il caso asimmetrico); c) Stackelberg; d) Hotelling (differenziazione orizzontale); f) Il prezzo limite (à la Stackelberg).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
P. Bertoletti, Note introduttive alla teoria dei giochi ed alle sue applicazioni all’economia
industriale, Quaderno di Dipartimento #8 (5-95); Sulla possibilità di barriere strategi73
che all’entrata, Il modello di Hotelling (note didattiche).
F. Delbono, S. Zamagni, Microeconomia, Il Mulino, 1997, cap. 14, par. 6 (pp. 463-6); cap.
15, paragrafi 1-6; cap. 16, parr. 1-4, 6-8; cap. 17, parr. 1-4.
MODULO B
La teoria dell’impresa nella Nuova Economia Industriale.
1. La microeconomia come teoria della società. Tre tipi di interdipendenza. Equilibrio e
ottimalità.
2. Diritti di proprietà e incentivi. Le organizzazioni.
3. Il mercato e la formazione dei prezzi.
4. Contratti, asimmetrie informative e incentivi. L’incompletezza contrattuale. La selezione
avversa. Segnalazione e selezione. L’azzardo morale. Incentivi e progettazione dei meccanismi.
5. La teoria manageriale dell’impresa e il ruolo dei “take-over”. La teoria comportamentista
dell’impresa. 6. L’impresa come funzione di produzione di squadra. Incompletezza contrattuale: il ruolo dell’autorità. 7. Esternalità e ottimalità paretiana. Il teorema di Coase.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
F. Delbono e S. Zamagni: Microeconomia, Il Mulino, Bo., 1997.
(Cap. 1 par. 1-3; cap. 2 par 2-6; cap. 3 par. 1; cap. 18 par. 1-7; cap. 20 par. 1-3; cap. 21 par.
1-5; cap. 23 par. 1-4).
Economia internazionale
Guido Montani
A) La teoria del commercio internazionale
1) La teoria classica del commercio internazionale: Hume, Smith, Ricardo e J.S. Mill.
2) La teoria dei vantaggi comparati.
3) Immobilità dei fattori e distribuzione del reddito.
4) La teoria neoclassica del commercio internazionale: Marshall e la teoria pura degli scambi
internazionali.
5) Il modelo di Heckscher-Ohlin e la dotazione internazionale delle risorse.
6) Un modello generale di commercio internazionale.
7) Economie di scala e mobilità internazionale dei fattori.
8) Il commercio mondiale e la formazione di aree regionali.
9) Gli strumenti della politica commerciale: le tariffe doganali e i sussidi.
B) Problemi macroeconomici delle economie aperte
1) Contabilità nazionale e bilancia dei pagamenti.
2) Tassi di cambio e mercati valutari.
3) Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio;
4) Livello dei prezzi, produzione e tassi di cambio: il breve e il lungo periodo.
5) Tassi di cambio fissi e interventi valutari.
6) Il sistema monetario internazionale: dal Gold Standard al Gold Exchange Standard.
C) L’economia politica e l’ordine economico internazionale
1) Economia e politica internazionale.
2) Lo stato federale e l’economia internazionale.
3) Mercato interno e mercato internazionale nell’economia politica classica.
4) Lo stato nazionale e l’economia mondiale.
5) Mercato interno e mercato internazionale nell’economia neoclassica.
6) Economia e politica internazionale nel pensiero di L. Robbins.
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7) Economia e politica internazionale nel pensiero di J. M. Keynes.
8) L’economia politica internazionale e i problemi del nuovo ordine internazionale.
BIBLIOGRAFIA
P. R. Krugman, M. Obstfeld, Economia internazionale. Teoria e politica economica, Hoepli,
Milano, 1995.
G. Montani, L’economia politica e il mercato mondiale, Laterza, Bari, 1996.
Letture complementari
B. Eichengreen, Globalizing capital. A history of the international monetary system, Princeton
University Press, Princeton, 1966; trad. it. La globalizzazione del capitale. Storia del
sistema monetario internazionale, Baldini & Castoldi, Milano, 1998.
P. B. Kenen, Economic and Monetary Union in Europe, CUP, Cambridge, 1995.
G. Lafay, Comprendre la mondialisation, Economica, Paris, 1996; trad. it. Capire la
globalizzazione, il Mulino, Bologna, 1998.
J. Pinder, European Community. The Building of a Union, Oxford University Press, Oxford,
1995.
T. D. Lairson, D. Skidmore, International political economy, Harcourt Brace, New York, 1993.
Programma del corso: per le parti A e B il riferimento è ai capp. 1-9 e 13-19 del testo di
Krugman-Obstfeld; per la parte C il riferimento è al testo di G. Montani.
Modalità d’esame : l’esame è orale.
Economia del lavoro
Francesco Campanella
1. I cambiamenti nei rapporti di lavoro
1.1. Dal lavoro dipendente al lavoro indipendente
1.2. Il lavoro precario e il lavoro irregolare
1.3. La popolazione attiva e le nuove forme della povertà
2. Gli sviluppi della macroeconomia del lavoro
2.1. La flessibilità del lavoro e le differenze regionali
2.2. La disoccupazione e le politiche attive per l’occupazione
2.3. Il mercato del lavoro in Italia nell’Unione Europea
BIBLIOGRAFIA
Sarà indicata all’inizio delle lezioni e riguarderà gli allievi che frequentano il corso e che
accettano di redigere una relazione scritta, discussa in aula sotto la guida del docente e
valida come prova d’esame. Il corso ha natura seminariale e si consiglia una buona conoscenza dell’economia contemporanea del nostro Paese.
Chi non potrà partecipare alle lezioni e non effettuerà relazioni scritte durante i seminari
avrà la possibilità di sostenere un esame orale sulla base dei testi segnalati dal docente,
diversi dal programma sovraindicato ed esposti in bacheca alla fine del corso (dicembre
1998). In ogni caso sarà data per scontata la conoscenza del programma di Economia
Politica 1 e 2.
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Economia dei mercati monetari e finanziari
Carlo Giannini
Corso di 35 ore - Mezza annualità
Le scelte in condizioni di incertezza
L’allocazione statica di portafoglio
Il CAPM
Il principio di non arbitraggio
I processi di martingala
Le equazioni differenziali stocastiche; l’integrale di Ito; il lemma di Ito.
Le opzioni
La determinazione del prezzo delle opzioni: Il modello di Black e Scholes
La struttura a termine dei tassi d’interesse
Il modello di Vasicek
Il modello di Cox Ingersoll e Ross
Il modello Heath, Jarrow e Morton
BIBLIOGRAFIA
A.Beltratti Teoria della finanza Laterza, 1997, S.N.Neftci An Introduction to the Mathematics
of Financial Derivatives, Academic Press, 1996.
Economia monetaria
Giancarlo Bertocco
Il corso ha un duplice obiettivo: 1) specificare gli elementi distintivi che caratterizzano un’economia monetaria; verranno presentati tre approcci teorici che si differenziano in relazione
alle funzioni attribuite alla moneta e alle conclusioni circa la neutralità o meno della moneta; 2) analizzare alcuni aspetti significativi della politica monetaria italiana.
A) I caratteri di un’economia monetaria in una prospettiva keynesiana: l’approccio ‘fondo di
valore’.
1. La teoria keynesiana della preferenza per la liquidità.
2. La preferenza per la liquidità come comportamento verso il rischio: l’approccio di J.Tobin.
3. L’analisi macroeconomica: il modello IS-LM e l’ipotesi di perfetta sostituibilità delle attività patrimoniali diverse dalla moneta.
4. L’analisi macroeconomica: l’approccio di Tobin:
4.1 ‘q’ di Tobin e mercato dei beni capitale: una generalizzazione dello schema IS-LM;
4.2 La teoria degli intermediari finanziari: la ‘new view’.
B) I caratteri di un’economia monetaria in una prospettiva neoclassica: la riformulazione
della teoria quantitativa della moneta.
1. La critica di Friedman alla curva di Phillips e la riformulazione della teoria quantitativa
della moneta.
2. Le aspettative razionali.
3. L’inflazione come conseguenza dell’incoerenza temporale della politica monetaria.
4. Regole contro discrezionalità nella gestione della politica monetaria.
5. L’autonomia della banca centrale.
C) I caratteri di un’economia monetaria in una prospettiva keynesiana: l’approccio ‘mezzo
di pagamento’.
1. La critica al teorema Modigliani-Miller e la questione del finanziamento delle decisioni di
investimento delle imprese.
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2. Asimmetrie informative sul mercato del credito e il ruolo degli intermediari finanziari.
3. Il razionamento azionario: l’analisi di Myers-Majluf.
4. Relazioni di agenzia e struttura proprietaria delle imprese.
5. Le implicazioni macroeconomiche: il ‘bank lending channel’
5.1 Il modello Bernanke-Blinder.
5.2 Il modello Romer-Romer.
5.3 L’equilibrio con razionamento sul mercato del credito: l’analisi di Stiglitz-Weiss.
D) I caratteri di un’economia monetaria in una prospettiva keynesiana: una sintesi.
1. Keynes e il ‘finance motive’.
2. Tobin e la sintesi tra stock e flussi.
3. L’analisi di H.Minsky.
E) La politica monetaria in Italia
1 La scelta dello schema interpretativo:
1.1 Una lettura in chiave monetarista.
1.2 Una lettura in chiave keynesiana.
2 Le caratteristiche del meccanismo di trasmissione della politica monetaria: la rilevanza
del ‘canale monetario’ e del ‘canale del credito’.
BIBLIOGRAFIA
Parte A:
M.Arcelli, Economia e politica monetaria, CEDAM, 1996 Quinta edizione.
Cap. 6: La domanda di moneta quale fondo di valore;
Cap. 7: Dalla domanda di moneta keynesiana alla teoria delle scelte di portafoglio.
G.Bertocco, Appunti di economia monetaria , dispense, Pavia 1998.
Parte B:
B.Jossa, M.Musella: Macroeconomia: teorie per la politica economica , NIS 1996.
Cap. 18: Introduzione alla nuova macroeconomia classica.
Cap. 19: La nuova macroeconomia classica e i suoi critici.
Parti C,D:
D.Kreps, Corso di microeconomia, Il Mulino 1994, cap. 17: Selezione avversa e segnalazione di mercato, pp. 731-735.
G.Bertocco, Appunti di Economia monetaria, dispense, Pavia 1998.
Parte E:
G.Bertocco, Il ruolo della politica monetaria nel pensiero di tre governatori della Banca
d’Italia , Politica Economica n° 3, dicembre 1992.
G.Bertocco, Il governo della moneta e del credito in Italia. Un’analisi del meccanismo di
trasmissione della politica monetaria in Italia nel periodo 1960-95, Politica Economica
n° 3, dicembre 1997.
Economia politica 1
A-K Giorgio Lunghini
L-Z Lorenzo Rampa
L’esame si compone di una prova scritta e di una prova orale. È consigliabile aver sostenuto l’esame di Matematica generale.
Introduzione
L’origine e l’oggetto dell’economia politica. Produzione, valore e distribuzione. Scarsità e
producibilità. Teoria economica e teoria politica.
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A) L’economia classica e la teoria del sovrappiù.
1) Quesnay e il “tableau économique”.
2) Smith: lavoro produttivo e improduttivo; prezzi naturali e di mercato.
3) Ricardo. Distribuzione e accumulazione in un modello con una sola merce. Il modello a
due merci. La teoria classica del valore-lavoro e suo ambito validità.
4) Marx. Valore, plusvalore e prezzi. Gli schemi di riproduzione. La teoria della crisi.
B) Nozioni di microeconomia.
L’ipotesi di comportamento razionale degli agenti.
Le istituzioni economiche: imprese e mercati.
Il meccanismo di mercato.
Domanda, offerta, elasticità.
L’equilibrio e le sue proprietà. l’sistenza e la stabilità.
C) L’economia neo-classica.
1) La rivoluzione marginalista.
2) Teoria del consumatore. Ordinamenti di preferenza e funzione di utilità. Equilibrio del
consumatore. Domanda individuale e di mercato.
3) Teoria della produzione. Rendimenti di scala.
4) Teoria dei costi di breve e di lungo periodo.
5) L’impresa in concorrenza perfetta nel breve e nel lungo periodo. Offerta individuale e di
mercato.
6) Mercati non concorrenziali: monopolio, oligopolio, concorrenza monopolistica.
7) Mercato dei fattori produttivi in concorrenza perfetta e teoria della distribuzione
neoclassica.
D) Teoria keynesiana e post keynesiana.
1) Critica al modello macroeconomico neoclassico. Incertezza e aspettative.
2) Mercato della moneta.
3) Domanda aggregata. Consumi e investimenti.
4) Modelli a prezzi fissi. Mercato dei beni e mercato del lavoro. ll modello di Hicks (IS-LM).
5) Modelli a prezzi flessibili. Domanda e offerta aggregata.
6) Spiegazione keynesiana della disoccupazione. Il ciclo economico e la filosofia sociale di
Keynes.
BIBLIOGRAFIA
Flavio Del Bono e Stefano Zamagni, Microeconomia, Il Mulino, Bologna, 1995.
Lorenzo Rampa, L’Economia Keynesiana , UTET, Torino, 1993.
Giorgio Lunghini, L’Economia classica.
Per la preparazione della prova scritta si consiglia la consultazione del ciclostilato Esercizi
svolti di Economia politica I 1995-1996 a cura di P. Bertoletti, M. Murat, L. Rampa e L.
Rosti.
Economia politica 2
A-K Nicolò De Vecchi
L-Z Andrea Fumagalli
Il programma si suddivide in quattro sezioni:
1) I metodi per aumentare reddito e occupazione.
Si considerano rispettivamente le politiche di riduzione salariale, delle imposte, della
spesa pubblica, della redistribuzione del reddito, degli incentivi agli investimenti privati.
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2) L’equilibrio economico generale.
Si forniscono un quadro generale dell’economia walrasiana e un’esposizione delle teorie
del consumatore e del produttore; si discutono i problemi di esistenza e di ottimalità di un
equilibrio economico generale.
3) Moneta ed economia reale.
Mediante una contrapposizione di differenti teorie relative ai rapporti tra moneta e fenomeni reali si mostrano le diverse conseguenze che ne derivano per la politica economica.
4) Il sistema economico aperto.
Si fornisce un’analisi di base dell’economia aperta e si studiano gli effetti di politiche
monetarie e fiscali in condizione di cambi fissi e di cambi flessibili.
BIBLIOGRAFIA
1) M.Kalecki e J.M.Keynes, Contro la disoccupazione. Antologia di scritti. Unicopli, Milano
1991.
2) G. Rampa, Introduzione all’equilibrio economico generale, Unicopli, Milano 1993.
3) C.Bianchi, Teorie della moneta, Isedi, MIlano 1977.
4) C.Bianchi, L’intervento dello stato in economia. Keynesiani e monetaristi. Unicopli, Milano 1991.
5) F.Vicarelli, Il modello keynesiano in un’economia aperta, in F.Cotula e P.De Stefani (a
cura di) La politica monetaria in Italia, Il mulino, Bologna, 1979.
L’esame è attualmente orale, preceduto da un breve scritto su parte del programma e sulla
base di domande già note agli studenti.
Economia pubblica
Alberto Majocchi
1. Efficienza ed equità: ruolo e limiti dell’intervento pubblico.
1.1 Economia del benessere ed elementi di teoria delle scelte sociali.
1.2 Intervento pubblico e informazione imperfetta: fallimenti del mercato e fallimenti dello Stato.
2. Beni collettivi e meccanismi di allocazione efficiente.
2.1 Tipologia di beni collettivi: beni pubblici puri, beni misti e beni pubblici soggetti a
congestione.
2.2 Offerta ottimale di beni pubblici puri e soggetti a congestione.
2.3 Beni collettivi e Club ottimali.
2.4 Offerta di beni pubblici in second best.
2.5 Teorie dello scambio volontario e rivelazione delle preferenze.
3. Ottima tassazione e politiche di redistribuzione.
3.1 Ottima tassazione sul reddito con informazione perfetta e con informazione imperfetta sulla capacità contributiva.
3.2 *Imposte progressive e redistribuzione: il caso dell’IRPEF.
3.3 Il trade-off fra equità ed efficienza e la scelta dei programmi di sostegno del reddito.
3.2 Redistribuzione di genere ed informazione imperfetta.
3.3 *Reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza: le proposte per l’Italia.
3.4 Elementi introduttivi all’analisi economica dell’evasione fiscale.
3.5 *L’evasione fiscale in Italia: evidenze empiriche e misure di intervento.
3.6 Redistribuzione fra generazioni: i sistemi pensionistici.
3.7 *La riforma delle pensioni ed il debito previdenziale in Italia.
79
4. Concorrenza, Regolamentazione e Privatizzazioni.
4.1 Configurazioni industriali efficienti e intervento pubblico.
4.2 Monopolio naturale: efficienza, contendibilità e franchising.
4.3 Regolamentazione diretta dei prezzi: struttura del contratto di regolamentazione, prezzi
di Ramsey e Peak-load pricing.
4.4 Regolamentazione con informazione asimmetrica.
4.5 Regolamentazione comparativa.
4.6 La regolamentazione in pratica: ROR, Price-cap e prezzo di accesso alle reti.
4.7 Organizzazione della produzione e X-Inefficiency.
4.9 Teorema fondamentale della privatizzazione.
4.8*Il caso dell’industria elettrica italiana: riforma del settore e politica delle tariffe.
* Le lezioni contrassegnate con l’asterisco riguardano applicazioni della teoria dell’economia pubblica a temi di particolare attualità nel dibattito relativo all’intervento dello Stato
nell’economia italiana e saranno tenute da esperti impegnati a vario titolo in tale dibattito.
BIBLIOGRAFIA
Il testo di riferimento per il corso è:
A. Petretto Mercato, organizzazione industriale e intervento pubblico, Il Mulino, Bologna, 1993.
Per il punto 4 si veda:
A. Boitani e A. Petretto “Le politiche di regolamentazione” in A. Ninni e F. Silva (a cura di)
La politica industriale: teoria ed esperienze. Laterza, Bari, 1997.
Avvertenze
Il corso di Economia pubblica può essere seguito con profitto dagli studenti che hanno già
frequentato il corso di Scienza delle Finanze. Esistono inoltre alcuni collegamenti con il
corso di Economia Industriale.
Economia regionale
Supplenza esterna
A) Sviluppo economico regionale
1) Sviluppo economico regionale: i “patterns”.
2) Concentrazione e dispersione produttiva a livello territoriale: il ruolo delle economie di
localizzazione.
3) Modelli di sviluppo regionale: modelli di tipo Harrod-Domar, modelli neoclassici, modelli
della “base di esportazione”.
B) Squilibri regionali e sviluppo economico
1) Le varie ipotesi interpretative.
a) La teoria dell’equilibrio regionale: l’interpretazione neoclassica.
b) La legge di Williamson: un’analisi critica.
c) La teoria dell’equilibrio regionale: l’interpretazione postkeynesiana.
d) Lo squilibrio cumulativo: Myrdal.
e) Polarizzazione spaziale: Perroux.
f) L’interpretazione neo-marxista: la funzionalità del sottosviluppo allo sviluppo.
2) L’andamento degli squilibri regionali
a) L’andamento degli squilibri regionali nel lungo periodo: il caso degli Stati Uniti, del
Canada, del Brasile, dell’Italia.
b) Un’analisi comparata a livello internazionale.
C) Lo sviluppo squilibrato italiano
1) Il divario regionale in Italia nel lungo periodo
80
a) L’esistenza di differenze regionali all’epoca dell’unificazione politica del paese: alune
tesi tra loro contrastanti.
b) Le politiche economiche post-unitarie e i loro riflessi da un punto di vista territoriale:
modificazione della specializzazione produttiva regionale e squilibri regionali.
c) Gli squilibri regionali nella prospettiva storica italiana.
2) Le interpretazioni dello sviluppo squilibrato italano
a) L’ipotesi di dervazione neoclassica: Vera Lutz.
b) L’ipotesi di derivazione keynesiana: lo sviluppo trainato dalle esportazioni.
c) L’ipotesi di derivazione classica: i contributi più recenti di A. Graziani.
d) L’importanza dei problemi territoriali nell’interpretazione dello sviluppo economico:
l’ipotesi di B. Secchi.
3) La politica di sviluppo e di riequilibrio regionale
a) I fondamenti teorici della politica di riequilibrio regionale.
b) Gli interventi nelle aree depresse, con particolare riferimento al periodo 1945-1950.
c) Un’analisi critica della politica di riequilibrio regionale.
D) I nuovi termini della questione territoriale
1) Dallo sviluppo concentrato alla diffusione dello sviluppo
a) Fasi di concentrazione e fasi di decentramento produttivo.
b) La nuova articolazione territoriale del sistema economico italiano.
c) L’individuazione di differenti tipologie di aree socio-economiche: l’area “centrale”, l’area
“periferica”, l’area “marginale”.
2) Ristrutturazione industriale e territorio
a) Dal decentramento produttivo alla divisione del lavoro tra le imprese.
b) I processi di industrializzazione diffusa.
c) Dal modello “fordista” al modello di “specializzazione flessibile”.
E) Modelli locali di sviluppo
1) Sviluppo economico e territorio.
a) Processi di sviluppo locale e variabili determinanti.
b) I modelli di sviluppo endogeno.
2) Tipologia dei modelli locali di sviluppo
a) Individuazione delle variabili esplicative.
b) I sistemi di piccola impresa: un caso paradigmatico di sviluppo endogeno.
c) Processi di sviluppo locale: alcuni case-studies.
3) Le politiche di sviluppo locale: individuazione degli obiettivi e degli strumenti appropriati.
Avvertenze
Si consigllia la preparazione dell’esame, e l’eventuale frequenza al corso, agli studenti del
3° anno e che abbiano già sostenuto gli esmi di Statistica I e di Economia Politica II, specialmente agli studenti interessati al programma ERASMUS.
BIBLIOGRAFIA
Garofoli, G., Economia del territorio , Etas, Milano, 1992.
Garofoli, G., Modelli locali di sviluppo, Franco Angeli, Milano, 1991 (2° edizione, 1994).
Economia dello sviluppo
Marina Murat
Il programma è articolato in due parti: la prima è generale, la seconda riguarda temi specifici che vengono scelti e approfonditi da ogni singolo studente. La prova finale consiste in
un esame scritto sulla parte generale e nella presentazione e discussione del tema sviluppato da ogni studente.
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Parte prima - Modelli economici di crescita e sviluppo
1. Modello tradizionale di Solow - Swan.
2. Modelli di crescita endogena: a un bene, a più settori, con scambi internazionali.
2.1 Crescita con un bene finale e pura accumulazione di capitale: il modello di Rebelo.
2.2 Crescita con accumulazione di capitale umano e path dependence: Romer, Lucas.
2.3 Più beni finali e possibilità di sviluppo ineguale.
2.4 Cambiamento strutturale e industrializzazione.
2.5 Effetti degli scambi internazionali sullo sviluppo. Accumulazione del vantaggio comparato.
3. Politiche industriali e commerciali per lo sviluppo.
3.1. Sostituzione delle importazioni e promozione delle esportazioni.
Seconda parte
Gli studenti scelgono un tema di loro interesse, in base agli argomenti trattati durante le
lezioni, e concordano volta per volta con il docente il modo in cui svilupparli. Presentano il
risultato della loro ricerca al resto del corso. I temi da trattare sono quelli centrali del dibattito recente, tra cui: elementi di convergenza e divergenza tra regioni del mondo; crescita
dei paesi di nuova industrializzazione; nuove teorie sulle multinazionali e sugli investimenti esteri diretti; politiche per lo sviluppo; fattori di sviluppo e sottosviluppo in diverse zone
del mondo: America Latina, Africa, Asia, Sud Est Asiatico, Cina. Possono anche scegliere
di approfondire aspetti analitici dei modelli esposti nel corso delle lezioni.
BIBLIOGRAFIA
Prima parte
Sala i Martin X. (1992), Lecture Notes on Economic Growth, I and II.
Nber Lucas R. (1988), On the mechanics of economic development, J. Monetary Economics.
Murat M., Pigliaru F. (1991), Commercio internazionale, in Dizionario di Economia Politica,
a cura di G. Lunghini, Boringhieri, capp. 1-3.
Jones C. (1998), Introduction to Economic Growth., W.W. Norton & Company, N.Y.
Alternativamente a Sala i Martin (1992):
Barro R., X. Sala i Martin (1995), Economic Growth.
Seconda parte
Per la scelta dei temi da sviluppare singolarmente si suggeriscono gli scritti contenuti nei
due ultimi volumi di Srinivasan (1995), Handbook of Development Economics. È comunque possibile attingere ad altre fonti, sempre previa consultazione con il docente.
Finanza aziendale
Supplenza esterna
Contenuti:
Scopi e metodologie della Finanza Aziendale
Principi di analisi finanziaria:
- il bilancio e le informazioni da esso derivabili; analisi per indici e per flussi; dai “valori
contabili” ai “valori di mercato”
Le decisioni di investimento:
- criteri di valutazione degli investimenti e delle strategie aziendali
- rendimento, rischio e costo del capitale
- la teoria del portafoglio, il Capital Asset Pricing Model
- altri approcci alla relazione tra rendimento e rischio (cenni)
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Le decisioni in merito alla struttura finanziaria dell’impresa:
- Modigliani Miller
- imposte, costi del dissesto, condizioni di equilibrio
- le asimmetrie informative e il loro effetto sul finanziamento delle imprese
- la pecking order hypothesis
I rapporti con il mercato finanziario:
- politica dei dividendi e il suo effetto sul valore del’impresa
- strumenti di finanziamento delle imprese
- contesto istituzionale e politiche finanziarie
BIBLIOGRAFIA
S.A. Ross, R.W. Westerfield, J.F. Jaffe: Finanza Aziendale ; Il Mulino, 1997; capitoli I - XVII.
Dispense in corso di preparazione a cura del docente.
Modalità d’esame: Esame scritto e orale
Finanza aziendale internazionale
Antonella Zucchella
Corso di 35 ore - Mezza annualità
A. Gestione finanziaria internazionale
L’impresa e la gestione finanziaria internazionale
La pubblica amministrazione e la gestione finanziaria internazionale
Obiettivi, politiche e strumenti per la gestione finanziaria internazionale
B. Mercati esteri e mercato internazionale
Il sistema monetario internazionale
I mercati finanziari internazionali: sviluppo, articolazione, operatori e strumenti
L’euro- mercato degli strumenti di debito a breve, medio, lungo termine
Il mercato delle euroazioni
C. Imprese, intermediari e mercati nell’Unione Economico-Monetaria europea
Le istituzioni finanziarie europee ed il processo di integrazione
La finanza delle imprese europee nel mercato unico dei capitali e dei servizi finanziari
BIBLIOGRAFIA
Baker J.C., International Finance. Management, markets and institutions, International
edition, Prentice Hall, 1998
Sui temi monografici ulteriori letture saranno segnalate all’inizio del corso
Modalità d’esame
Per gli studenti frequentanti l’esame prevede una prova scritta al termine delle lezioni.
Per i non frequentanti è prevista una prova orale.
Istituzioni di diritto privato
A-K Enrico Perego
L-Z Supplenza esterna
Programma in fase di definizione.
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Istituzioni di diritto pubblico
Lorenza Violini
I. Contenuto del corso
Il corso si compone di due parti: la parte relativa al diritto costituzionale e quella sulle
nozioni fondamentali del diritto amministrativo.
Lo studio del diritto costituzionale verte essenzialmente sui contenuti della Costituzione
italiana del 1948, vale a dire: i principi fondamentali, i diritti di libertà, il corpo elettorale, il
parlamento, il presidente della repubblica, il governo, il potere giudiziario, la Corte Costituzionale e i procedimenti di revisione della Costituzione, le regioni e le autonomie locali. Alla
trattazione di tali argomenti saranno premesse nozioni generali relative ai concetti base del
diritto pubblico, alle forme di stato e di governo e alla storia costituzionale italiana.
Il diritto amministrativo comprende l’analisi degli aspetti strutturali e organizzativi della pubblica amministrazione nonchè i principi fondamentali dell’attività amministrativa, compresi i
ricorsi amministrativi e giurisdizionali.
BIBLIOGRAFIA
Caretti, De Siervo, Istituzioni di diritto pubblico, Giappichelli, ult. ed.
Grottanelli de’ Santi, Note introduttive di diritto costituzionale, Giappichelli, 1990
Violini (a cura di), Problemi attuali di diritto costituzionale, Dispensa Cusl, 1996.
Una a scelta tra le raccolte delle leggi fondamentali del diritto costituzionale.
Programma e modalità d’esame
L’esame verterà su tutti gli argomenti enunciati nel contenuto del corso, che corrispondono
ai contenuti dei primi 3 testi consigliati. Tali testi vanno quindi conosciuti per intero.
L’esame consiste in un colloquio orale. A discrezione del docente, in caso di conoscenza
insufficiente della materia, sarà richiesto allo studente di non ripresentarisi all’appello successivo della sessione. L’accertamento in sede di esame di assenza di nozioni su una
parte qualsiasi del corso comporterà una valutazione di insufficienza.
Potranno essere stabilite di volta in volta, all’inizio del corso, modalità di esame diverse
riservate ai frequentati.
Tesi di laurea
Gli argomenti delle tesi di laurea verranno concordati con i laurendi a seconda degli interessi dei medesimi.
Entro il 30 novembre gli interessati ad una tesi in materia potranno far domanda di tesi tramite
moduli prestampati che saranno disponibili in segreteria studenti a partire dal 15 ottobre. Non è
consentito presentare domanda a coloro che debbano ancora superare più di tre esami.
Lingua francese
Bernadette Béarez Caravaggi
Lingua francese I
Ai principianti che intendono seguire il corso, saranno dedicate delle ore di apprendimento
specifico.
Agli studenti che vogliono candidarsi per la laurea in management europeo, verranno offerte delle ore di allenamento linguistico intensivo.
Per tutti, il corso comprenderà:
- lo studio della morfologia e della sintassi della frase semplice, insistendo su quelle strutture che vengono maggiormente utilizzate nel discorso economico
84
- un panorama socioeconomico della Francia odierna attraverso la lettura e il commento di
documenti autentici, grafici, tabelle, cartine geografiche, annunci economici, manifesti
pubblicitari, ecc.
- esercitazioni varie di traduzione, dettato, conversazione in lingua, usando la terminologia e le strutture imparate.
Lingua francese II
Per i candidati alla laurea in management europeo proseguiranno le ore di allenamento
linguistico intensivo.
Per tutti, il corso comprenderà:
- lo studio della morfologia e della sintassi della frase complessa, insistendo anche qui su
quelle strutture che vengono maggiormente utilizzate nel discorso economico
- la lettura e il commento di documenti autentici sui rapporti tra economia e cultura
- la lettura e il commento di testi letterari su economia e società
- esercitazioni varie di traduzione, dettato, conversazione in lingua, usando la terminologia e le strutture imparate
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà indicata all’inizio del corso.
Dizionari consigliati: Il nuovo Dizionario Garzanti
L’économie et les affaires. Dizionario fraseologico francese-italiano, italiano-francese,
Zanichelli
Esami
Per tutti, l’esame comprende una prova scritta e una prova orale. Lo scritto consiste in un
dettato, una traduzione (frasi sciolte per L.F.I, brano per L.F.II) e un breve commento (da
80 a 100 parole) a un grafico o una tabella o una cartina geografica, a verifica della conoscenza della terminologia e delle strutture studiate. L’orale consiste nell’esposizione di uno
degli argomenti studiati nell’anno e nella traduzione dal francese all’italiano di un documento autentico.
Lo scritto non costituisce più barriera da superare per accedere all’orale, salvo nel caso di
prove gravemente insufficienti. La valutazione avviene sull’insieme delle 5 unità che formano l’esame.
Agli studenti che frequentano il corso, saranno proposte durante l’anno delle prove di contrôle
continu che potranno sostituire la prova scritta dell’esame.
Lingua inglese
Supplenza esterna
Lingua inglese I
Il corso si propone di fornire allo studente competenze linguistiche di base che gli consentiranno l’uso della lingua orale e scritta oltre che su argomenti prettamente economicocommerciale, anche in conversazioni di carattere generale.
L’esame finale sarà suddiviso in due parti: una prova scritta ed una prova orale.
Prova scritta
L’esame scritto sarà composto da un esercizio di listening comprehension per valutare la
capacità di comprensione della lingua e da alcuni esercizi di completamento e scelta multipla che consentiranno di valutare le competenze grammaticali e lessicali acquisite.
- Sue O’Connell, Focus on First Certificate, Longman
- M.Lannon, G.Tullis, T.Trappe, Insights into Business, Longman
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Prova orale
Lo studente dovrà dimostrare di conoscere e saper esporre in modo corretto gli argomenti
trattati durante il corso monografico. Tali argomenti riguarderanno le principali istituzioni
politico- economiche inglesi e americane.
- P.Harvey, R.Jones, Britain Explored, Longman
- fotocopie
Lo studente dovrà inoltre saper sostenere una conversazione sulle letture trattate durante
le ore di esercitazione.
Le fotocopie che verranno distribuite durante il corso e durante le ore di esercitazione
saranno disponibili alla fine del corso presso la copisteria.
Lingua inglese II
Il corso si propone di ampliare e di approfondire le competenze linguistiche e culturali già
acquisite (completamento delle strutture grammaticali, l’ampliamento del lessico etc.)
e di fornire allo studente gli strumenti necessari per riuscire ad esprimersi in modo corretto
e consapevole anche in ambito economico- commerciale.
L’esame finale sarà suddiviso in due parti: una prova scritta ed una prova orale.
Prova scritta
La prova scritta sarà composta da un esercizio di reading-comprehension, da un esercizio
di listening comprehension e da esercizi di completamento e scelta multipla che tenderanno a verificare le competenze grammaticali e di lingua economico-commerciale acquisite.
- L.Jones, R.Alexander, New International Business English, Cambridge
Prova orale
Corso monografico:
British Economy and Political thought from 1945 to the present day.
Lo studente dovrà conoscere ed esporre in modo corretto gli argomenti trattati durante il
corso monografico.
I testi su cui prepararsi verranno comunicati all’inizio del corso.
Lo studente dovrà inoltre essere in grado di sostenere una conversazione in ambito economico-commerciale e di conoscere gli argomenti trattati durante le ore di esercitazione.
Le fotocopie distribuite durante le lezioni e le esercitazioni saranno disponibili alla fine del
corso presso la copisteria.
Grammatiche consigliate (primo e secondo corso)
- L.G.Alexander, Longman English Grammar Practice, Longman
- R.Murphy, English Grammar in Use, Cambridge
Dizionari consigliati:
- Longman contemporary English, Longman
- Cambridge International dictionary of English, Cambridge
- Longman Dictionary of Business English, Longman
Principianti
Da aprile a giugno verrà tenuto un seminario per principianti. Lo scopo è quello di dare
qualche nozione basilare di lingua a quegli studenti che intendono frequentare le lezioni di
Inglese Primo Corso l’anno successivo e che non hanno mai studiato inglese in precedenza.
- J.Bell, R.Gower, Matters (Elementary), Longman
Grammatica consigliata:
- Camesasca, Martellotta, Gallagher, New Working with Grammar, Longman
VECCHIO ORDINAMENTO
Gli studenti dovranno concordare il programma con il docente.
86
Lingua spagnola
Giorgio Vecchi
Lingua spagnola I
A) Grammatica
1) Morfologia
a) articolo determinativo e indeterminativo: l’articolo contratto; l’articolo neutro lo.
b) sostantivo e aggettivo: femminile e plurale di sostantivi e aggettivi; gradi comparativi
dell’aggettivo;
c) categorie pronominali: pronomi personali; possessivi; dimostrativi; relativi; numerali,
multipli e frazionari; interrogativi; indefiniti.
d) verbo. Le tre coniugazioni regolari: tempi semplici e composti dell’indicativo; presente
congiuntivo; imperativo affermativo e negativo; participio regolare e irregolare; gerundio
e infinito. Verbi irregolari dittongati; principali verbi di irregolarità propria); verbi impersonali (di tempo atmosferico, forme obbligative), principali perifrasi verbali; forma passiva.
e) avverbio: i principali avverbi di luogo, tempo, modo, quantità, affermazione, negazione, dubbio; traduzione dell’avverbio ital. proprio e delle particelle ci, vi, ne.
f) preposizione: principali preposizioni e loro valori specifici; accusativo personale; uso
di por e para; traduzione delle forme italiane da me, da te, ecc.; verbi spagnoli che
reggono preposizioni diverse dall’italiano.
g) congiunzione: principali congiunzioni copulative, disgiuntive, avversative, condizionali, causali, finali e illative.
2) Sintassi.
a) i verbi ser, estar, haber, tener. b) i pronomi personali soggetto e complemento; la
ridondanza pronominale. d) Uso dei tempi dell’indicativo.
B) Esercitazioni
1) Lettura, dettato e traduzione di brani d’argomento colloquiale e familiare.
2) Esercizi di fonetica e ortografia presso il Laboratorio Linguistico.
Lingua spagnola II
A) Grammatica
1) Morfologia
a) Il sostantivo e l’aggettivo. Formazione dei nomi composti.
b) Il verbo. Usi delle forme -ra e -se del Pretérito Imperfecto de Subjuntivo; uso della
forma -ría del Condicional Simple y Compuesto; verbi irregolari di ogni categoria; verbi
difettivi.
c) L’avverbio. Avverbi e locuzioni che reggono il congiuntivo in orazioni subordinate.
d) La preposizione. Preposizioni e locuzioni che reggono il congiuntivo in orazioni subordinate.
2) Sintassi
a) Le orazioni subordinate italiane nella loro traduzione spagnola. b) Le perifrasi verbali
di infinito, gerundio e participio. c) Forme idiomatiche spagnole con il verbo. d) Il futuro
nel passato. e) La supposizione nel passato.
B) Sintesi di storia politico-economica della Spagna dalla Guerra d’Indipendenza alla transizione democratica (1808-1982).
Esami
Per gli esami è prevista una prova scritta (dettato e traduzione dall’italiano, senza dizionario, di brevi frasi grammaticali, per il I corso; dettato e traduzione dall’italiano, con uso del
dizionario, di un brano d’argomento storico, economico o politico, per il II corso) e una
prova orale (prevalentemente in spagnolo) al termine di ogni corso.
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Avvertenze
Oltre alle lezioni tenute dal docente gli studenti dovranno seguire le esercitazioni tenute
dai collaboratori linguistici relative ai due corsi.
BIBLIOGRAFIA
Primo corso
Calvi-Guasconi-Provoste, Español situacional, Zanichelli, Bologna.
Teoría y Práctica del español, dispensa del corso
Secondo corso
Calvi-Provoste, Hablar y escribir en español, Zanichelli, Bologna.
Teoría y Práctica del español, dispensa del corso
AA.VV., Geografía e historia de España, Anaya, Madrid
Dizionari consigliati
Tam L., Dizionario Spagnolo-Italiano, Diccionario Italiano-Español, Hoepli, Milano, 1997
Ambruzzi, L., Nuovo dizionario Spagnolo-Italiano Italiano- Spagnolo, (2 voll.), Paravia, Torino.
Carbonell, S., Dizionario fraseologico completo, (2 voll.), Hoepli, Milano.
Gallina, A.M., Dizionario Spagnolo-Italiano Italiano-Spagnolo, Mursia, Milano
El Salvat Básico: Diccionario enciclopédico, Ed. Salvat, Barcelona.
Lingua tedesca
Monika Frommelt Carruba
Lingua tedesca I
Finalità del corso
Il corso si propone di sviluppare le competenze generali di coloro che già posseggono le
nozioni linguistiche di base e, contemporaneamente, di avviare alla comprensione e produzione scritta coloro che si accostano per la prima volta allo studio della lingua.
Contenuti
1. Apprendimento delle principali strutture grammaticali e sintattiche.
2. Acquisizione del lessico di base e avviamento all’apprendimento del lessico specifico.
Sviluppo delle competenze testuale; in particolare delle competenze comunicative nelle
situazioni della vita quotidiana e professionale.
3. Esercizi di dettato, lettura e conversazione in lingua.
BIBLIOGRAFIA
Kelz H.P.-Neuf G., Deutsch im Beruf: Wirtschaft, Lehrbuch 1, Verlag Dürr & Kessler GmbH,
Rheinbreitbach, 1992.
Hassel U.-Vornhorn B., Deutsch im Beruf: Wirtschaft, Arbeitsbuch 1, Verlag Dürr & Kessler.
Altre indicazioni bibliografiche verranno fornite all’inizio del corso.
Lingua tedesca II
Finalità del corso
Ampliamento e consolidamento delle competenze linguistiche basilari degli studenti attraverso situazioni di comunicazione molto varie, con particolare riferimento al lessico economico-commerciale.
Contenuti
1. Completamento e approfondimento dello studio delle principali strutture morfo-sintattiche.
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2. Proseguimento dello studio del vocabolario e della lessicologia economica e commerciale anche attraverso lettura e commento di documenti autentici e di articoli di attualità.
3. Esercizi vari, lettura e conversazione in lingua.
La frequenza è vivamente consigliata ai fini di una buona preparazione.
BIBLIOGRAFIA
Indicazioni bibliografiche verranno fornite all’inizio del corso.
Dizionari: I Dizionari Sansoni: Tedesco-Italiano e Italiano-Tedesco, Firenze Sansoni Editore.
Modalità d’esame
La preparazione dello studente è accertata mediante prove che vertono sul contenuto del
corso. Tale prove comprendono: a) una parte scritta che consiste in un test formulato secondo i criteri del manuale adottato e in un dettato; b) una parte orale che verte sia sui temi
linguistici, sia su quelli economici e commerciali, oggetto delle lezioni e delle esercitazioni.
Per l’esame finale è previsto inoltre una traduzione a prima vista dal tedesco in italiano di
un breve passo.
Per accedere all’esame orale occorre aver superato lo scritto.
Avvertenze
Oltre alle lezioni tenute dal docente gli studenti dovranno seguire le esercitazioni di lingua
svolte da collaboratori ed esperti linguistici nell’ambito del Laboratorio linguistico.
Marketing
Tina Gerla
A) Il Marketing nell’impresa e nel sistema economico
1. Oggetto, funzioni, struttura organizzativa
2. Marketing strategico e marketing operativo
3. Pianificazione e controllo dell’attività di marketing
4. Organizzazione dello scambio e dell’informazione
B) L’analisi e la scelta del mercato
1. Definizione del mercato di riferimento
2. Strategie concorrenziali
3. Segmentazione e posizionamento
C) I consumi ed i comportamenti di acquisto
1. Analisi statistica dei consumi
2. Determinanti dei comportamenti di acquisto
D) Le politiche di marketing
1. Prodotto e assortimento
2. Prezzi e comunicazione
E) Il sistema informativo di marketing
1. Elementi di economia dell’informazione
2. Rilevazioni interne e ricerche di mercato
3. Previsioni di vendita
4. Misure dell’efficacia della pubblicità
BIBLIOGRAFIA
Lambin J.J., Marketing strategico, McGraw Hill, 1996.
Esame: prova scritta e orale
89
Matematica per l’economia
Umberto Magnani
1) Richiami e complementi su: insiemi, relazioni, funzioni, grafi, funzioni continue, teoremi del punto fisso, numeri complessi, spazio reale euclideo, spazi vettoriali, matrici
reali e loro operazioni, serie di matrici, determinante, inversa ordinaria e generalizzata.
2) Trasformazioni lineari di vettori, dirette e duali, teoremi dell’alternativa e loro applicazioni.
3) Autovalori e autovettori, matrici simili, polinomi di matrice, exp(A), trasformazioni
ortogonali.
4) Forme quadratiche libere e vincolate, criteri di riconoscimento; matrici connesse, forma
normale di Gantmacher, funzioni connesse, connessione non standard; applicazioni.
6) Il teorema di Perron e Frobenius per matrici semi-positive, estensioni e generalizzazioni.
7) Matrici a diagonale dominante di Hadamard e McKenzie, di classe Z, K, S e loro applicazioni.
8) Insiemi convessi, funzioni scalari di vettore (derivate parziali, teorema del differenziale
totale, regola della catena, funzioni implicite, omogenee, convesse; tecniche standard
di statica comparata e di dinamica dell’equilibrio, massimi e minimi relativi interni, liberi
e vincolati).
9) Problemi di ottimo statico: problema classico e sue varianti, qualificazione dei vincoli,
teoremi di Lagrange, F.\ John, Kuhn e Tucker, condizioni sufficienti di ottimalità, punti
di sella, applicazioni.
10) Problemi di programmazione lineare e loro duali: teoremi fondamentali e di sensitività,
applicazioni (production scheduling, capital rationing, perfect matching, struttura dei
tassi a termine).
11) Modelli lineari di produzione e scambio: produttività e profittabilità con produzioni semplici e congiunte, equilibri nelle quantità e nei prezzi, l’inversa di Leontief e suo uso;
modello di Sraffa (soluzioni, prezzi costanti, paradosso di Steedman, altre anomalie);
teoremi di non-sostituzione, modelli a disequazioni e vincoli di segno debole, il modello
di Von Neumann, problemi aperti.
Prerequisiti: è necessaria una conoscenza sicura e completa dei contenuti del corso di
Matematica Generale, buona degli argomenti di Economia Aziendale, Economia Politica 1
e Statistica 1.
Frequenza: non è obbligatoria.
Testi obbligatori: nessuno. Testi consigliati: De Giuli e Magnani, Matematica per l’Economia, ISDAF, Pavia, 1996. Il testo è pensato per gli Studenti che non vogliono o non possono frequentare. Contiene anche decine di esercizi e, nella sua Prefazione, consigli utili sul
ruolo delle dimostrazioni. Il testo è esaurito, ma è disponibile presso il Docente un esemplare fotocopiabile legalmente.
Ricevimento Studenti: verrà esposto apposito avviso all’inizio di ogni semestre. Nei periodi
riservati dalla Facoltà agli esami il ricevimento non è garantito.
L’esame prevede una prova orale (quesiti teorici ed esercizi numerici). Verrà distribuito a
metà Dicembre un avviso su: 2 possibili varianti del programma, come si svolge l’esame,
consigli su cosa studiare, dove e come. All’esame ci si iscrive inserendo fotocopia dello
Statino Unificato (“Statone”) nell’apposita casella postale (atrio di ingresso al Palazzo S.\
Felice) entro cinque giorni di calendario prima della data dell’appello; la fotocopia verrà
resa il giorno dell’esame.
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Matematica finanziaria 1
A-K Adele Colli Franzone Bonzanini
L-Z Umberto Magnani
1) Richiami e complementi di Matematica Generale, con speciale riguardo ai più semplici
metodi di calcolo approssimato.
2) Problemi di ottimo, libero e vincolato, per funzioni di vettore, con speciale riguardo ai
problemi di programmazione lineare.
3) Richiami e complementi di Calcolo delle Probabilità per le applicazioni attuariali.
4) Leggi e regimi finanziari, con speciale riguardo alle leggi di uso corrente, a tassi fissi e variabili.
5) Rendite certe e aleatorie, con speciale riguardo alla valutazione di rendite di tipo standard.
6) Costituzione di capitale: problemi tipici, diretti e inversi.
7) Ammortamento di prestiti indivisi e divisi: relazioni fondamentali, metodi di ammortamento
più comuni, problemi diretti e inversi di valutazione.
8) Valutazione e scelta di progetti economico-finanziari, con speciale riguardo ai criteri di
scelta più comuni ed ai connessi problemi di tipo metodologico e pratico.
9) Assicurazioni libere sulla vita (cenni): forme assicurative standard, premi e riserve.
Il corso è integrato da Esercitazioni.
Testi di riferimento:
Autori vari: Matematica Finanziaria, 2.a ed. con esercizi, Monduzzi, Bologna, 1998.
A. Colli Franzone Bonzanini, G. Pagano, Elementi di Matematica Finanziaria, ISDAF, Pavia,
1998.
A. Colli Franzone Bonzanini, L. Ranzini, Temi d’esame svolti di Matematica Finanziaria 1,
ISDAF, Pavia, 1998.
M.E. De Giuli, C. Zuccotti, Esercizi e Complementi di Matematica Finanziaria, ISDAF, Pavia,
1993.
Modalità d’esame
L’esame prevede una prova scritta ed una prova orale. Maggiori dettagli sul programma e
sull’esame saranno forniti durante il corso.
Matematica finanziaria 2
Maria Rosa Meriggi
A) Equazioni differenziali e sistemi di equazioni differenziali e alle differenze.
1) Definizione, problemi di esistenza e unicità.
2) Alcuni tipi di equazioni differenziali del 1° ordine: equazioni a variabili separabili ed
equazioni lineari.
3) Equazioni alle differenze: a coefficienti costanti e variabili.
4) Sistemi lineari a coefficienti costanti omogenei e completi.
5) Sistemi di equazioni alle differenze.
B) Stabilità delle soluzioni di sistemi di equazioni differenziali ed alle differenze.
1) Stabilità delle soluzioni di sistemi di equazioni differenziali: definizioni.
2) Stabilità delle soluzioni dei sistemi lineari.
3) Stabilità delle soluzioni di sistemi non lineari e linearizzazione.
4) Diagrammi di fase con n=1 e n=2.
5) Stabilità delle soluzioni di sistemi di equazioni alle differenze.
6) Significato di stabilità nei modelli economici.
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C) La moderna teoria del portafoglio.
1) Scelta tra investimenti in condizioni di incertezza.
2) La teoria dell’utilità. Il criterio media-varianza e della dominanza stocastica.
3) La teoria del portafoglio secondo il criterio media varianza.
4) Portafogli formati da un titolo rischioso e uno privo di rischio.
5) Portafogli formati da due titoli rischiosi.
6) Caso generale di portafogli con n titoli rischiosi.
7) Portafogli rischiosi e non con vendite allo scoperto.
8) Il Capital Asset Pricing Model (CAPM): generalità.
9) Frontiera efficiente e linea del mercato dei capitali.
10) Il coefficiente beta di un titolo e portafogli efficienti.
11) La linea di mercato dei titoli.
12) Il modello a più indici: introduzione all’A.P.T.
D) Strumenti finanziari derivati.
1) I futures: valutazione del prezzo.
2) I futures come strumento speculativo e di copertura del rischio.
3) Opzioni call e put: funzioni di guadagno e di prezzo.
4) Strategie operative mediante opzioni: alcuni casi.
5) Le variabili rilevanti per il valore di una opzione.
6) Un modello di comportamento dei prezzi delle azioni.
7) Modelli per valutare il prezzo delle opzioni. Il modello binomiale ad un periodo e a
più periodi.
8) Il modello di Black e Scholes.
9) Alcuni indici rilevanti per le opzioni: delta, theta, gamma, vega, rho.
BIBLIOGRAFIA
E. Castagnoli, L. Peccati, Matematica per l’analisi economica, Etas Kompass, 1979, Cap. 4
e 5.
E. Castagnoli, L. Peccati, Introduzione alla selezione del portafoglio, Cooperativa di Cultura “Lorenzo Milani”, Torino, 1991.
John Hull, Introduzione ai mercati dei futures e delle opzioni, Il Sole 24 Ore, 1996, (Cap. 7,
8, 9, 10, 11, 12.
Ulteriore bibliografia sulle parti specifiche verrà fornita durante lo svolgimento del corso.
Prerequisiti: Il corso si tiene nel 1°semestre del 3° anno ed è rivolto ad approfondire tematiche
che investono sia la sfera economica che quella aziendale. È quindi richiesta una conoscenza almeno sommaria degli argomenti trattati nei corsi base di tali materie (Economia
Politica 1 e 2, Economia Aziendale) ed una conoscenza buona dei contenuti dei corsi di
Matematica Generale, Matematica Finanziaria 1 e Statistica 1.
Modalità d’esame : l’esame prevede una prova scritta, con esercizi numerici e domande
teoriche, a cui segue immediatamente la prova orale.
Matematica generale
A-K Maria Grazia Cinquini
L-Z Giorgio Giorgi
Contenuto del corso:
A) Richiami di teoria degli insiemi (generalità; operazioni; partizione di un insieme; relazioni binarie, relazioni di equivalenza e d’ordine; funzioni; potenza di un insieme; insiemi
finiti e infiniti).
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B) Cenni di logica matematica (proposizioni; operazioni logiche; regole di inferenza;
quantificatori; funzioni proposizionali; classi).
C) Insiemi numerici e spazi reali a n dimensioni (numeri naturali, interi relativi, razionali,
irrazionali, reali; operazioni con i numeri reali, rappresentazioni e sistemi di numerazione; cenni sui numeri complessi; spazi reali a n dimensioni, aperti e chiusi, limitati e non,
estremo superiore e inferiore, massimo e minimo, punti di accumulazione).
D) Elementi di calcolo combinatorio (disposizioni, permutazioni, combinazioni, semplici e
con ripetizione; binomio di Newton).
E) Elementi di algebra lineare (spazi lineari e vettori; matrici e determinanti; sistemi di equazioni lineari; matrice inversa, autovalori e autovettori, forme quadratiche, matrici quadrate non negative).
F) Elementi di trigonometria (misura degli angoli e degli archi; funzioni trigonometriche;
relazioni fondamentali).
G) Richiami di geometria analitica (assi cartesiani, traslazione e rotazione degli assi; retta,
parabola, iperbole, circonferenza; cenni di geometria analitica nello spazio a tre dimensioni).
H) Richiami e complementi di algebra (polinomi in una variabile; equazioni; disequazioni;
sistemi).
I) Elementi di analisi matematica
- funzioni di variabili reali (dominio e codominio, successioni, f. inversa, f. composta, f.
crescenti e decrescenti, limitate e non, periodiche, valori assoluti);
- limiti (proprietà e teoremi, infinitesimi, infiniti e loro confronto);
- funzioni continue (definizione, discontinuità, teorema di Weierstrass, teorema degli zeri);
- calcolo differenziale per funzioni di una variabile (definizione di derivata e regole di
derivazione, teoremi di Rolle e di Lagrange, funz.crescenti e decrescenti, massimi e
minimi, differenziale, formula di Taylor, teorema di de l’Hospital, concavità, convessità,
flessi);
- calcolo integrale per funzioni in una variabile (integrali indefiniti e definiti, proprietà,
teorema della media, teorema fondamentale, integrazione per decomposizione, per
sostituzione, per parti, integrali generalizzati);
- cenni su questioni di calcolo differenziale per funzioni di più variabili.
N.B. I corsi sono integrati da esercitazioni.
BIBLIOGRAFIA
a) per la parte teorica:
Giorgi, G., Elementi di algebra lineare, Giappichelli, Torino, 1998.
Pagano, F., Elementi di matematica generale, ISDAF, Pavia, 1985.
b) per la parte riguardante gli esercizi:
Angoli, A., De Dionigi, L., Giorgi, G., Matematica Generale - Esercizi svolti, Giappichelli,
Torino, 1992.
Angoli, A., De Dionigi, L., Giorgi, G., 100 Studi di funzione, Giappichelli, Torino, 1989.
Colli Franzone Bonzanini, A., Eserciziario di matematica generale , ISDAF, Pavia, 1989.
Modalità d’esame:
L’esame è costituito da una prova preliminare scritta, seguita da una prova orale.
Metodi e modelli per le scelte economiche
Fulvio Francavilla
La gestione ottimale delle risorse disponibili conduce necessariamente a dovere affrontare
problemi connessi con la individuazione della scelta migliore tra più alternative possibili. Le
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scelte in questione, che in passato potevano essere effettuate ricorrendo al solo buon senso, o sulla base di semplici calcoli, necessitano oggi di strumenti particolari, atti ad
evidenziare la razionalità, o meno, dei comportamenti conseguenti.
Contenuto del corso
Il corso intende presentare una rassegna delle principali tecniche risolutive utilizzabili in
materia economico-finanziaria, con particolare riferimento alle questioni aziendali e di microeconomia. Di ciascuna di tali tecniche verrà analizzato l’ambito di concreta applicabilità
anche mediante l’utilizzo di casi e situazioni realistiche.
A) Strumenti e procedure per la valutazione e la scelta tra progetti alternativi
1) Indici di scelta per operazioni finanziarie alternative in ambito deterministico (ROI,
ROE, REA, TRM, Risultato medio, REA relativo, Indice di profittabilità, Rendimento
del primo anno, TIR, Pay Back, ecc.).
2) Durata di un progetto (Scadenza media aritmetica, Scadenza media finanziaria,
Duration).
3) Indici di scelta per operazioni finanziarie alternative in ambito aleatorio (il criterio media/varianza, penalizzazioni per il rischio, il costo del rischio).
4) Dominanza tra variabili casuali.
5) Il criterio dell’utilità attesa.
6) Break even point.
7) Simulazione matematica e metodo di Montecarlo.
B) Programmazione matematica
1) Generalità sui modelli matematici (il “metodo” della Ricerca Operativa).
2) Generalità sui problemi di ottimo economico.
3) Programmazione lineare (certa, parametrica, stocastica) e Problema Duale.
4) Programmazione sequenziale.
5) Programmazione dinamica.
6) Programmazione multi-obiettivo (cenni).
C) Applicazioni specifiche
1) Le tecniche di ordinamento (procedura PERT e problemantiche relative).
2) La gestione del magazzino.
3) La manutenzione degli impianti.
4) La selezione di un portafoglio titoli (cenni al modello di Markovitz).
D) Esempi numerici ed applicazioni esplicative.
Dei metodi e dei modelli sopra indicati, e di eventuali altri che potrebbero essere introdotti
e discussi nel corso delle lezioni, verrano mostrati degli esempi numerici e delle applicazioni esplicative ed integrative (compatibilmente con la disponibilità di tempo e/o di risorse).
TESTI DI BASE E CONSIGLIATI
Testi di base:
Francavilla F., Appunti sulla scelta tra progetti alternativi , ISDAF S.r.l., Pavia, 1995. Francavilla
F., Elementi di programmazione matematica , G. Iuculano Editore, Pavia, 1990.
Francavilla F., Esercizi ed applicazioni di ricerca operativa, CLUED, 1988 (tale ultimo testo
verrà sostituito o integrato, appena possibile da una nuova edizione, attualmente in
fase di elaborazione).
Eventuali altri testi verranno consigliati nel corso delle lezioni.
Modalità d’esame. L’esame verterà in una prova scritta, integrata da una discussione orale.
Corsi propedeutici
La trattazione degli argomenti oggetto del corso presuppongono una discreta dronanza dei
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fondamenti di analisi, algebra lineare, calcolo delle probabilità, matematica finanziaria e
statistica. Non è comunque necessario che siano stati formalmente superati gli esami concernenti gli argomenti citati.
Argomenti disponibili per tesi di laurea
Qualunque argomento che abbia attinenza con il contenuto del corso.
Collaboratori. Prof. Cesare Zuccotti (Ricercatore confermato).
Metodologia e tecnica della ricerca sociale
Celestino Colucci
Scopo del corso, oltre che fornire agli studenti gli elementi fondamentali che possano consentire loro di affrontare una ricerca nel campo delle scienze sociali, è renderli consapevoli
“consumatori” di tali ricerche: capaci di leggerne i risultati, di analizzare criticamente i metodi e la procedura utilizzata e di valutarne correttamente il grado di affidabilità scientifica.
Inoltre, in ragione dell’ambito disciplinare in cui esso è inserito, il corso si propone di consentire agli studenti di affrontare sia lo studio degli strumenti di rilevazione ed elaborazione
dei dati e delle tecniche d’indagine, sia un corretto approccio alla logica della ricerca nel
campo delle scienze sociali. A tale scopo, nel trattare i problemi connessi all’impostazione
della ricerca, alla formulazione delle ipotesi ed alla costruzione del disegno della ricerca, si
analizzeranno e discuteranno metodi e tecniche utilizzati in alcune ricerche empiriche ormai annoverabili tra i “classici” della sociologia.
Nei limiti del possibile ed in ragione del numero e della disponibilità degli studenti frequentanti, gli argomenti studiati saranno approfonditi ed applicati ad esempi concreti nell’ambito
di seminari ed esercitazioni che affiancheranno il corso stesso.
Lo svolgimento del corso sarà articolato in quattro parti.
La prima parte sarà dedicata ad introdurre gli studenti alla logica della ricerca empirica.
Dopo un breve cenno al dibattito epistemologico sulla verifica delle teorie scientifiche, si
affronterà il problema dell’estensibilità del concetto di “scienza” allo studio della società e
dei comportamenti umani. Infine si porrà l’accento sulle implicazioni etiche e politiche connesse a questo ambito di ricerca.
Nella seconda parte sarà affrontato lo studio della struttura della ricerca sociale: i problemi
connessi alla predisposizione di un disegno di ricerca, alla concettualizzazione ed alla misurazione dei fenomeni sociali. Particolare attenzione sarà dedicata, in questa parte del
corso, alla fase di operazionalizzazione (descrizione dei fenomeni osservabili tramite variabili) ed alla logica del campionamento.
La terza parte del corso verrà dedicata all’analisi dei più usuali approcci all’osservazione
della realtà sociale. Particolare attenzione verrà dedicata alla ricerca sul campo, all’analisi
del contenuto, agli studi fondati su statistiche, documenti e dati già esistenti, alla ricerca
valutativa, agli esperimenti e alla survey.
La quarta parte del corso sarà infine dedicata alla analisi, alla presentazione ed alla interpretazione dei dati. In questa sede verranno affrontati i problemi connessi alla corretta
impostazione ed alla manipolazione ed elaborazione di una base di dati: codifica delle
informazioni raccolte, costruzione ed elaborazione di scale ed indici, analisi bivariata ed
analisi multivariata.
Indicazioni bibliografiche e sintetici appunti sulle lezioni verranno forniti ai soli studenti
frequentanti.
Avvertenze
Il corso presuppone una buona conoscenza degli strumenti matematici e statistici, impartiti
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nei corsi fondamentali del primo biennio; è inoltre consigliabile avere sostenuto l’esame di
sociologia.
Chi intenda seguire l’esercitazione di “Elaborazione ed analisi quantitativa di grandi matrici
di dati”, dovrà aver sostenuto l’idoneità informatica o dimostrare di saper correttamente
utilizzare almeno il software di base per PC (videoscrittura e gestione di fogli elettronici)
Data la natura e l’articolazione del corso, se ne consiglia caldamente la frequenza.
Modalità d’esame:
Per gli studenti frequentanti che abbiano seguito almeno una delle esercitazioni: durante il
corso verranno assegnati alcuni esercizi scritti. Al termine del corso il colloquio d’esame
riguarderà sia il programma del corso sia il materiale prodotto dal candidato sulla/e esercitazione/i seguita/e durante il semestre.
Gli studenti che per qualsiasi motivo non possano o non intendano frequentare le lezioni
dovranno concordare l’esame con il docente e il colloquio farà riferimento alle seguenti
opere:
Bailey, K.D., Metodi della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, 1985.
Biorcio R., Pagani S., Introduzione alla ricerca sociale, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1997.
Madge, J., Lo sviluppo dei metodi di ricerca empirica in sociologia , Il Mulino, Bologna, 1966.
Perrone, L., Metodi quantitativi della ricerca sociale, Feltrinelli, Milano, 1977.
Ricolfi L. (a cura di), La Ricerca qualitativa, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1997
I candidati dovranno inoltre concordare col docente il titolo di una tesina scritta che dovrà
essere consegnata almeno otto giorni prima della data dell’appello d’esame.
Metodologie e determinazioni quantitative di azienda
Luigi Rinaldi
Metodologie è un corso di specializzazione sulle problematiche dei “bilanci aziendali”, già
affrontate nel corso istituzionale di Ragioneria del secondo anno. Per questo motivo si è
ritenuto opportuno diversificare gli argomenti trattati al fine di venire incontro alle differenti
esigenze degli studenti.
MODULO A)
Il bilancio di esercizio tra teoria e prassi amministrativa
BIBLIOGRAFIA
L. Rinaldi, Dagli schemi di bilancio al piano dei conti, Pirola (pp. 1-25; 27-31; 34-39 da
leggere; pp. 41-74; pp. 86-196).
L. Rinaldi, La costruzione del bilancio, EBC, 3a edizione, 1995.
Materiali sul bilancio di esercizio (Dispensa disponibile presso la fotocopisteria di fronte
alla facoltà di Economia), limitatamente alle pagine: da 1 a 39.
CICLO DI SEMINARI B)
Il bilancio degli enti creditizi
L’eventuale bibliografia sarà indicata durante lo svolgimento dei seminari.
MODULO C)
Operazioni straordinarie
I. La valutazione delle aziende.
II. 1) Problematiche concernenti l’informativa contabile nelle operazioni di: distribuzione di
acconti sui dividendi; emissione del prestito obbligazionario; recesso del socio; emissione di azioni con esclusione del diritto di opzione; i criteri metodologici e la loro
applicazione nella valutazione della quota del socio in una società di persone [caso];
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riduzione del capitale esuberante; perdite eccedenti il terzo del capitale; riduzione del
capitale per perdite in corso di esercizio: problematiche contabili.
II. 2) Problematiche concernenti l’informativa contabile nelle operazioni di: cessione e
conferimento; fusione; scissione; trasformazione; liquidazione.
BIBLIOGRAFIA
Zanda, Lacchini, Onesti, La valutazione delle aziende, Giappichelli, seconda edizione, (limitatamente ai Capp. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 18, 19, 20, 21, 24).
Confalonieri, I bilanci infrannuali, (saggio contenuto nella Rivista dei Dottori Commercialisti, 1990, n.1).
G. Gavana, La rilevazione sistematica, Isdaf: il conferimento (pp. 90-98); la cessione di
azienda e ramo (pp. 653-654); la trasformazione (par. 2.6); la fusione (par. 2.7); la
liquidazione (par. 2.9).
Potito, I bilanci straordinari, UTET, seconda edizione; [Introduzione, Cap. I (esluso par. 2),
Cap. II, Cap. III (limitatamente ai parr. 14 e 18); Cap. V (limitatamente ai Parr. 23, 26,
27 e 28)].
Osservazioni ed esercitazioni su scorporo, fusione e scissione (Dispensa disponibile presso la fotocopisteria di fronte alla Facoltà di Economia).
CICLO DI SEMINARI D)
Le determinazioni quantitative di sintesi negli enti locali
L’eventuale bibliografia sarà indicata durante lo svolgimento dei seminari.
CICLO DI SEMINARI F)
I bilanci delle imprese: Esame di particolari problematiche valutative
L’eventuale bibliografia sarà indicata durante lo svolgimento dei seminari.
Modalità di iscrizione e svolgimento dell’esame
L’iscrizione deve avvenire tassativamente entro le ore 18 del VENERDÌ antecedente l’esame tramite:
- deposito della fotocopia dello statino, per i moduli A e C&E (prova scritta);
- apposito elenco, predisposto per ciascun modulo B, D, F (solo esame orale).
Ulteriori e più dettagliate informazioni potranno essere tratte dal tesario che sarà messo a
disposizione degli studenti all’inizio del corso.
Gli studenti non frequentanti sono pregati di prendere attenta visione del tesario ed, eventualmente, di contattare anche il docente negli orari di ricevimento o al termine delle lezioni.
Organizzazione aziendale
Gabriele Cioccarelli
1. Contenuto del corso
Il corso esamina le caratteristiche di un sistema organizzativo attraverso le variabili che ne
determinano l’assetto e che emergono dal suo funzionamento.
Lo svolgimento si articola in tre parti: la prima analizza il contesto ambientale in cui si
inserisce l’organizzazione, le interazioni di quest’ultima con l’ambiente e le variabili di contesto (non strettamente definibili come “organizzative”, quali gli individui, i gruppi, le tecniche, i rapporti istituzionali) che condizionano la dinamica del sistema organizzativo; la seconda indaga con maggiore profondità le variabili organizzative (struttura, meccanismi operativi, potere organizzativo) e i modelli di disegno e di progettazione delle organizzazioni
intese quali elaboratori di informazioni; nella terza vengono illustrati le principali tecniche di
analisi e di progettazione organizzativa, quali il Business Process Reengineering e lo Zero
Base Review, e i nuovi assetti organizzativi emergenti basati sulla flessibilità dell’organiz97
zazione del lavoro e sul lean thinking.
Nel trattare le tematiche specialistiche si fa riferimento alle principali teorie elaborate in
questo campo dagli studiosi di organizzazione dall’inizio del secolo fino ai nostri giorni.
Trattandosi di un corso base, l’insegnamento insiste sugli elementi conoscitivi elementari
consentendo di costituire la base metodologica e teoretica indispensabile per poter approfondire, secondo la prospettiva organizzativa, la teoria economico-aziendale.
BIBLIOGRAFIA
Cioccarelli G. (a cura di), Progettazione organizzativa e sistema informativo nelle aziende
di credito, Giuffré, 1991
Rugiadini A., Organizzazione d’impresa, Giuffré, 1979
Butler R.., Progettare le organizzazioni, McGraw - Hill, 1998
Grandori A., L’organizzazione delle attività economiche, Il Mulino 1996
Mintzberg H., La progettazione organizzativa dell’organizzazione aziendale, Il Mulino 1986
Modalità di esame
Gli esami sono svolti oralmente negli appelli delle normali sessioni sulla base dei testi in
programma.
Organizzazione dei sistemi informativi aziendali
Andrea Pontiggia
Il corso si propone di fornire agli studenti i modelli, le metodologie e le tecniche per l’analisi
organizzativa dei sistemi informativi aziendali. In particolare, si affrontano i temi della diffusione e dell’impiego delle tecnologie d’informazione nelle aziende e delle problematiche
connesse all’efficienza organizzativa di tali applicazioni. I temi trattati coprono i modelli di
analisi e di progettazione organizzativa dei sistemi informativi e comprendono: le tecnologie di coordinamento, i nuovi media elettronici, le forme di mercato elettronico, i sistemi di
supporto alle decisioni di gruppo.
Al fine di facilitare l’apprendimento alle lezioni si affiancano l’analisi di casi aziendale (vedi
programma) e l’intervento di esperti aziendali su singoli temi. Inoltre coloro che fossero
interessati possono prendere parte, durante il corso, a quattro gruppi di lavoro, i cui risultati
saranno illustrati in una sessione del corso.
BIBLIOGRAFIA
Testo d’esame
Pontiggia A., Organizzazione dei sistemi informativi, ETAS, 1996.
Letture consigliate
Ciborra C., Tecnologie di coordinamento, F.Angeli, 1989
Mc Grath R.G. e A.B: Hollingshead, Groups Interacting with Technology, Sage, 1994
Pontiggia A., Apprendimento, management e tecnologie d’informazione, Egea, 1998.
Sproull L. e S. Kiesler, Connections. New Ways of Working in the Networked Organization,
MIT Press, 1992.
Sutherland E. e Y. Morieux (a cura di)., Business Strategy and Information Technology,
Routledge, 1991.
Modalità d’esame
L’esame è orale. Si ricorda a coloro che frequentano il corso che il progetto di ricerca svolto
in gruppo è valutato (-2/+3 punti) e che deve concludersi tassativamente prima della fine
del corso per consentire la presentazione del lavoro nell’ambito del corso.
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Politica economica
Carluccio Bianchi
Il corso è diviso in tre parti. La prima è dedicata all’esame delle diverse teorie, e dei conseguenti modelli, di politica economica succedutisi in ordine di tempo dalla nascita dei moderni sistemi produttivi sino ai giorni nostri. Si esaminano in particolare le analisi positive e
le prescrizioni normative del mercantilismo, della fisiocrazia, del liberismo classico inglese,
della scuola neoclassica e del neoliberismo moderno, di Keynes, della scuola
neokeynesiana, del monetarismo, della nuova macroeconomia classica, della supply-side
economics, della teoria del disequilibrio e della nuova macroeconomia keynesiana. Il filo
conduttore suggerito è quello della continua contrapposizione tra interventismo e liberismo, ovvero tra i fautori della necessità di un ruolo attivo dello Stato in economia ed i
sostenitori del principio opposto di laissez faire. La seconda parte del corso utilizza i modelli analitici sviluppati nella prima parte per discutere i principali problemi attuali dell’economia italiana, anche nella prospettiva dell’Unione Monetaria Europea: la crescita reale, la
bilancia dei pagamenti ed il corso dei cambi, la finanza pubblica, l’inflazione, la disoccupazione. La terza parte ha come oggetto obiettivi, strumenti e modalità di funzionamento
della politica monetaria nel nostro paese, includendo una prospettiva storica sull’evoluzione dei metodi di controllo adottati dalla Banca d’Italia. L’approccio metodologico seguito
nel corso è al tempo stesso storico ed analitico, al fine di mostrare allo studente come su
ciascuna problematica possano esistere punti di vista contrastanti e come la discussione di
ogni problema concreto non possa prescindere dall’utilizzo di uno schema teorico di riferimento. Si cerca in tal modo di sviluppare lo spirito critico degli studenti rispetto alle proprietà e alle caratteristiche dei modelli alternativi comunemente usati dagli economisti.
TESTI CONSIGLIATI
Prima parte:
C. Bianchi, Politica economica , in Dizionario di economia politica, vol. 14, Boringhieri, Torino, 1988.
C. Bianchi, L’intervento dello Stato in economia: keynesiani e monetaristi, Unicopli, Milano,
1991.
G. Mankiw, Macroeconomia , Zanichelli, Bologna, 1994, cap. 4.
Seconda parte :
C. Bianchi, L’economia italiana e i problemi della politica economica, Guerini Studio, Milano, 1994.
C. Bianchi, L’onere del debito pubblico: dinamiche endogene e prospettive di intervento, in
L. Bernardi (a cura di), La finanza pubblica italiana. Rapporto 1993, Franco Angeli,
Milano, 1993.
Terza parte:
F. Cotula, La politica monetaria in Italia, Il Mulino, Bologna, 1989 (vol. 2, capp. 1, 4, 11, 12,
14)
C. Caranza, A. Fazio, L’evoluzione dei metodi di controllo monetario in Italia: 1974-1983 ,
Bancaria, 1983.
I. Angeloni, Strumenti e obiettivi operativi della Banca d’Italia: verso un “modello europeo” ,
Note Economiche, 1994.
Modalità d’esame
La verifica dell’apprendimento dei contenuti del corso e la valutazione del profitto individuale avviene in due fasi sequenziali. In primo luogo lo studente deve rispondere in maniera concisa ad una serie di domande riguardanti l’intero programma del corso. A tale test
iniziale viene assegnato un peso pari ad un terzo del voto complessivo. Successivamente
99
lo studente deve discutere in maniera più dettagliata tre temi scelti dal docente tra gli argomenti trattati in ciascuna parte del corso. Tenuto conto dell’importanza relativa delle varie
sezioni in cui è diviso l’insegnamento, al primo tema viene assegnato un punteggio doppio
rispetto agli altri due. La valutazione globale viene ottenuta sommando i punteggi riportati
nelle varie prove.
Studenti del progetto Erasmus
Gli studenti stranieri inseriti nel progetto Erasmus che intendono sostenere l’esame di Politica Economica possono, a loro scelta, sostituire il programma sopra illustrato (ed i relativi
testi) con gli argomenti contenuti nei volumi seguenti:
C. Bianchi, L’intervento dello Stato in economia: keynesiani e monetaristi, Unicopli, Milano,
1991.
N. Acocella, Fondamenti di politica economica, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1994
(capp. 6, 7, 9, 11, 13, 19).
Politica economica agraria
Carlo Bernini Carri
1) Richiamo ai concetti di analisi dell’impresa agraria e dei mercati.
a) Domanda, offerta e forme di mercato;
c) Funzioni di produzione, di costo e di profitto;
d) Gli indici economico-finanziari dell’azienda agraria;
e) La tipologia comunitaria delle aziende agricole ed il ruolo dell’impresa famigliare.
f) Principali teorie dell’offerta agricola aggregata.
2) Il sistema agro-alimentare (SAA).
a) Concetti definitori: filiera, distretto e SAA.
b) Processi evolutivi e di adattamento del SAA.
3) Obiettivi e strumenti di politica agraria.
a) Obiettivi di politica agraria e criteri di scelta tra interventi alternativi;
b) Strumenti e politiche di intervento in campo agricolo.
c) Modelli di equilibrio parziale per l’analisi delle politiche di prezzo.
4) La politica agricola comunitaria (PAC).
a) Sviluppo e consolidamento della UE;
b) La politica dei prezzi, dei mercati agricoli e delle strutture;
d) La politica dello sviluppo rurale;
f) Le ragioni della crisi ed il processo di riforma della PAC.
5) Prospettive economiche per il settore primario ed il sistema di imprese: analisi di casi.
a) Le misure di riforma della PAC.
b) OCM e strategie aziendali.
c) Accordi commerciali agricoli e processi di globalizzazione.
BIBLIOGRAFIA
Fanfani R., Lo sviluppo della politica agricola comunitaria , NIS-Carrocci editore, Roma.
De Stefano F., Principi di politica agraria, Il Mulino, Bologna.
Sassi M., Strumenti per l’analisi dell’economia delle aziende agricole e dei mercati, Isdaf,
2° edizione, Pavia.
Durante il corso il docente fornirà puntuali indicazioni sulle parti di approfondimento relative ai testi indicati e su ulteriori letture integrative.
100
L’esame si svolgerà in forma orale. Gli studenti frequentanti possono optare per lo svolgimento di una ricerca su un tema attinente il corso.
Programmazione e controllo
Antonio d’Atri
Pianificazione, programmazione e strategia
Che cos’è la pianificazione
Che cos’è la programmazione
Che cos’è la strategia
Il modello base di pianificazione
Obiettivi, budget, strategie, programmi
Analisi dei costi e gestione d’impresa
I costi e la gestione d’impresa: nozioni preliminari
I possibili oggetti di analisi e di calcolo dei costi
I metodi di calcolo e le differenti possibili configurazioni di costo
Le valutazioni di convenienza economica a supporto del processo decisionale
L’analisi dei costi a supporto dell’attività di controllo
L’Activity Based Costing
Il budget
Che cos’è il budget
Le diverse tipologie di budget
Il budget nelle imprese industriali
Il budget, la turbolenza ambientale e la complessità
La contabilità analitica
Relazioni esistenti tra Contabilità Analitica e Contabilità Generale
Configurazioni di costo generalmente impiegate nei sistemi di C. A.
Aspetti tecnici dei vari sistemi di rilevazione contabile
Il sistema unico a costi standard
Il sistema duplice a costi standard
TESTI DI BASE E CONSIGLIATI
Testi di base
Alberto Bubbio: Il Budget, Il Sole 24 Ore libri, Milano 1995.
Alberto Bubbio: Analisi dei costi e gestione d’impresa . Guerini, Milano 1994.
Giancarlo Paolucci: La contabilità analitica, Liguori, Napoli 1993.
Antonio d’Atri: L’innovazione dei sistemi di controllo di gestione , nuova edizione in corso di
stampa
Testo consigliato
È vivamente consigliato lo studio del libro di HenryMintzberg: Ascesa e decllino della pianificazione strategica, Isedi, Torino 1996.
Modalità d’esame
L’esame consisterà in una prova scritta, di tipo esclusivamente pratico, e nella susseguente prova orale.
Corsi propedeutici
La trattazione degli argomenti del corso presuppone una buona conoscenza dei fondamenti di economia aziendale e di ragioneria generale.
101
Ragioneria generale ed applicata
Ferdinando Superti Furga
A) Reddito e capitale nel bilancio di esercizio
La gestione aziendale: uno schema descrittivo; la produzione economica; il periodo amministrativo; l’esercizio come unità economica relativa; i processi produttivi e i cicli dei processi.
La natura dei valori di bilancio: valori certi, stimati e congetturati; il significato dei valori di
bilancio.
Dal bilancio inteso come “rendiconto” al “bilancio aziendale”; il bilancio come strumento di
conoscenza e di comunicazione.
Il reddito di esercizio e il capitale di bilancio.
I valori dello stato patrimoniale: il patrimonio. I valori del conto economico: il reddito.
Il terzo elemento del bilancio di esercizio. La relazione semestrale delle società con azioni
quotate in Borsa.
Passato e presente nel bilancio di esercizio: verso un bilancio intelligibile
B) Il bilancio di esercizio
La clausola generale per la redazione del bilancio; i principi generali di redazione del bilancio; i criteri di valutazione. Lo stato patrimoniale e il conto economico. La nota integrativa e
la relazione sulla gestione.
Le funzioni di controllo. Il falso in bilancio nella prospettiva economico-aziendale.
Gli influssi della normativa fiscale sul bilancio di esercizio.
C) Introduzione alla contabilità generale (COGE)
Gli obiettivi della COGE; l’oggetto di rilevazione della COGE; il metodo della partita doppia;
gli strumenti della COGE. Le rilevazioni contabili afferenti le operazioni istituzionali, le
operazioni dell’area caratteristica della gestione d’impresa; le operazioni dell’area
patrimoniale; le operazioni dell’area finanziaria d’impresa; le operazioni che generano componenti straordinari di reddito; l’area della gestione dei tributi; le rivalutazioni fuori esercizio.
BIBLIOGRAFIA
A) F. Superti Furga, Reddito e capitale nel bilancio di esercizio , Giuffré, Milano, 1994
B) F. Superti Furga, Il bilancio di esercizio italiano secondo la normativa europea, Giuffré,
Milano, 1997
C) G. Gavana, La rilevazione sistematica e aspetti di valutazione, ISDAF, 1997
G. Gavana, La rilevazione sistematica e aspetti di valutazione, Esercitazioni, ISDAF, 1997
Lettura consigliata per l’approfondimento della parte C):
P. Mella, Elementi di Economia Aziendale, UTET, 1994: capitolo 2 (paragrafi da 2.10 a
2.17), capitolo 23, capitolo 24, capitolo 25 e capitolo 26.
Modalità di svolgimento dell’esame
L’esame è articolato in una prova scritta e in una prova orale.
La prova scritta sarà strutturata in 2 parti: la prima parte comprenderà delle domande relative alle parti A) e B) del programma; nella seconda parte si richiederà al candidato di
redigere le rilevazioni contabili di alcune fondamentali operazioni di gestione (parte C del
programma).
La prova orale verte su tutto il programma.
Gli studenti che intendono sostenere l’esame devono iscriversi allo stesso almeno 5 giorni
prima della data fissata per la prova scritta consegnando la FOTOCOPIA LEGGIBILE dello
statino nell’apposita casella.
102
Vale la regola generale della irripetibilità dell’esame nella stessa sessione; il candidato che
si ritira durante la prova scritta non potrà comunque ripeterla nella stessa sessione.
Il candidato che imbuca lo statino per l’iscrizione e non si presenta alla prova scritta potrà
ripresentarsi all’appello successivo.
Scienza delle finanze
Alberto Majocchi
Il corso intende affrontare i principali aspetti del problema della finanza pubblica su un
piano teorico e con riferimento alla situazione italiana. I temi principali che saranno affrontati nel corso sono i seguenti:
La finanza pubblica in Italia
Beni pubblici e fallimento del mercato
Sanità, istruzione e pensioni
Servizi di pubblica utilità e politiche per la concorrenza
Teoria dell’imposta
Gli effetti economici delle imposte
Il federalismo fiscale
La politica fiscale
Il debito pubblico
Distribuzione del reddito e tassazione progressiva
Bilancio dello Stato e Legge finanziaria
BIBLIOGRAFIA
Bosi, P. (a cura di), Corso di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Bologna, 1996
Modalità di esame
L’esame consiste in una prova scritta. Gli studenti dovranno rispondere in un’ora a quattro
domande relative ad argomenti trattati nel Corso. Il docente si riserva la possibilità di integrare i risultati della prova scritta con una prova orale.
Sistemi informativi
Supplenza esterna
I) Concetti relativi a sistemi informatici:
Unità di misura, ambiente di lavoro, rappresentazione dell’informazione all’interno del
calcolatore, ovvero sistemi binari, rappresentazione dei numeri interi positivi e negativi,
rappresentazione in virgola mobile, alfabeti e codici (ASCII, BCD). Algebra di Boole. Struttura fondamentale di un calcolatore elettronico (secondo l’architettura di Von Neuman),
concetti di memoria, registri, unità di controllo (CPU e unità aritmetico-logica). Gerarchie
di memorie (registri, memoria principale, memoria cache, memoria di massa). Operazioni di lettura e scrittura in memoria. Concetto di istruzione.
II) Le componenti di un sistema informatico:
Il software:
Concetto di sistema operativo e software applicativo.
Linguaggi: evoluzione, classificazione ed utilizzo.
L’hardware:
Dispositivi di memorizzazione, ovvero i dischi rigidi (parametri di accesso, struttura,
frammentazione, dimensionamento della memorizzazione di archivi su disco), nastri
103
(accesso sequenziale, dimensionamento della memorizzazione di archivi su nastro), dischi ottici (CD-A, CD-ROM, CD-I, CD-XA e WORM) e magneto-ottici (riscrivibili) e loro
parametri significativi (tempi di trasferimento, capacità, durata).
III) Gli archivi (o basi di dati o database):
Database multimediali: il formato dell’informazione in immagini, video e audio.
Sistemi di elaborazione di immagini: acquisizione, campionamento e discretizzazione.
La compressione di immagini (finalità tecniche PCM, DPC; ADPCM e basati su trasformate,
standard JPEG e MPEG). Archivi sequenziali, relativi e diretti (caratteristiche, costi di
ricerca, utilizzo), metodi di accesso (sequenziale, sequenziale con indice, casuale), indici e loro utilizzo; sistemi di database gerarchici, relazionali e reticolari.
Database in rete: rete di calcolatori (locale o estesa), Internet e archivi su Internet.
IV) Linguaggio SQL:
Evoluzione e finalità del linguaggio SQL, tipi di istruzione (DML, DDL embedded), tipi di
dati, operatori e funzioni, sub-query, funzioni di gruppo, join e operatore EXISTS. Creazione di database (relazioni, viste e indici).
V) Il linguaggio C:
Struttura di un programma in C, costanti, variabili (dichiarazione e allocazione di memoria), operatori aritmetici, logici, conversioni di tipo, istruzioni di iterazione, espressioni
condizionali, funzioni, vettori e puntatori, Sintassi delle istruzioni, funzioni di libreria (di
input/output, aritmetiche). Esempi di programmazione. Programmazione strutturata.
Modalità d’esame:
L’esame comporta il superamento di una prova scritta costituita da
esercizi e domande sugli argomenti del
programma.
MATERIALE DIDATTICO E TESTI CONSIGLIATI
A. Albano, Basi di dati, Addison-Wesley, 1992 Van der Lans, Introduzione a SQL, AddisonWesley, 1990
Sul linguaggio C, a scelta uno dei seguenti:
L. Ammeraal, Linguaggio C: teoria e applicazioni, 1987, Tecniche Nuove
B. Gottfried: Programmare in C, Schaum’s n. 86.
Per chi non avesse alcuna familiarità con l’informatica, si consiglia la lettura del testo
M. Boni, Informatica, Apogeo, 1993.
Sono disponibili in copisteria le fotocopie dei lucidi proiettati a lezione.
Avvertenza
Si consiglia vivamente di seguire il corso e sostenere la prova di idoneità sulle conoscenze
informatiche di base prima frequentare il corso di Sistemi Informativi. Sono inoltre considerati fondamentali le nozioni di matematica generale (integrazione, derivazione, limite).
Sociologia
Franco Rositi
Scopo del corso è quello di mostrare la specificità della tradizione sociologica mediante
l’analisi di due dei principali problemi che hanno costantemente attraversato tale tradizione:
in che senso possa esserci una “scienza” della società;
quale sia l’oggetto di una scienza della società (leggi generali dell’interazione umana, o
specifiche strutture sociali, o semplici tipologie di azione).
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La storia del pensiero sociologico farà da sfondo alla trattazione teorica, seguendo sostanzialmente il volume di Coser (v. avanti). Saranno via via messi in campo esempi di analisi
sociologica sulla società contemporanea.
BIBLIOGRAFIA
Per tutti:
Coser, L. A., I maestri del pensiero sociologico, Il Mulino, Bologna, 1983 (solo i seguenti
autori: Marx, Durkheim, Weber, Pareto, Veblen, Mead, Mannheim)
Un libro a scelta fra i seguenti:
Testi metodologici
Livolsi, M., Rositi, F., a cura di, La ricerca sull’industria culturale, La Nuova Italia, Roma,
1990
Sparti, D., Epistemologia delle scienze sociali, La Nuova Italia, Roma, 1996
Testi teorici di settore:
Accornero, A., Il mondo della produzione, Il Mulino, Bologna, 1994
Bonazzi, G., Storia del pensiero organizzativo, Angeli, Milano, 1995
Cobalti, A., Lo studio della mobilità, La Nuova Italia, Roma, 1996
Testi sulla società italiana:
Paci, M., Il mutamento della struttura sociale italiana , Il Mulino, Bologna, 1992
Cobalti, A., Schizzerotto, A., La mobilità sociale in Italia, Il Mulino, Bologna, 1994
Negri, N., Sciolla, L., a cura di, Il paese dei paradossi , La Nuova Italia, Roma, 1996
Modalità dell’esame
L’esame è orale e consiste in domande sul testo del Coser e sul libro scelto dallo studente.
Gli studenti possono concordare con il docente un libro a scelta diverso da quelli compresi
nell’elenco.
Gli studenti attualmente iscritti al 4° anno o fuori corso possono portare il programma previsto nell’anno in cui avrebbero dovuto sostenere regolarmente l’esame.
Tesi
Coloro che intendessero chiedere la tesi in Sociologia sono vivamente consigliati di inserire nel piano di studi anche l’esame di Metodologia e Tecnica della ricerca sociale e inoltre
una delle discipline sociologiche (oppure Psicologia sociale) insegnate nella Facoltà di
Scienze Politiche.
Sociologia del lavoro
Maria Rita Rampazi
Il corso prende in esame le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, per effetto della
crescente interdipendenza dei mercati, da un lato, e dello sviluppo tecnologico, dall’altro.
Si tratta di mutamenti analizzabili su tre livelli: macrosociale (ridefinizione dei rapporti tra
mercato, sfera pubblica e ambito della vita privata; trasformazione delle relazioni industriali), microsociale (nuove modalità comunicative) e di organizzazione del lavoro dell’impresa. Il corso si articolerà perciò in tre parti:
Parte prima: richiami al rapporto economia e società nei classici del pensiero sociologico
Parte seconda: mercato del lavoro e relazioni industriali, in Italia e in Europa
1) Internazionalizzazione e decentramento delle imprese;
2) diffusione dell’automazione, smaterializzazione del lavoro, nuove forme di disoccupazione e di esclusione, nuove competenze e figure professionali;
3) nascita e sviluppo del lavoro a distanza;
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4) ridefinizione di tempi e luoghi di lavoro, il problema della flessibilità;
5) centralità della formazione, iniziale e continua;
6) nuove forme di mobilità (sociale, con l’accentuarsi della mobilità orizzontale; territoriale,
con i nuovi flussi migratori);
7) crisi delle forme tradizionali di contrattazione collettiva.
Parte terza: situazione lavorativa e relazioni di impresa
1) Dal taylorismo allo “studio psicologico integrato della situazione lavorativa” (la progettazione organizzativa, il contesto sociale del lavoro, la sofferenza lavorativa e il rischio);
2) l’interazione uomo-computer (nuove modalità e competenze comunicative; il problema
del controllo; processi decisionali e attribuzione di responsabilità; ridefinizione delle mansioni e delle carriere).
BIBLIOGRAFIA
Martinelli A., Smelser N., La sociologia economica: correnti storiche e problemi analitici, e
Berger J., Mercato e Stato nelle società capitalistiche avanzate, (saggi contenuti in:
Martinelli A. e Smelser N., Sociologia economica, Il Mulino, Bologna, 1995)
Chiesi A. M., Regalia I., Regini M., Lavoro e relazioni industriali in Europa , NIS, Roma,
1997
Novara F., Sarchielli G., Fondamenti di psicologia del lavoro, NIS, Roma, 1997
Modalità d’esame
L’esame sarà orale. La terza parte del corso potrebbe essere svolta in forma seminariale;
in tal caso, sarà possibile concordare, per questa parte, la presentazione di papers, validi
ai fini dell’esame.
Statistica 1
A-K Paolo Giudici
L-Z Guido Consonni
PARTE PRIMA: STATISTICA DESCRITTIVA
1) Scale di misurazione
2) Distribuzione statistica ad una dimensione
Variabile statistica discreta e continua; funzione di ripartizione
3) Le medie
Impostazione secondo Chisini; proprietà delle medie; medie di potenze; moda; mediana
e quartili
4) Variabilità
Scarto quadratico medio e varianza; coefficiente di variazione; differenza media semplice; altri indici di variabilità (range, differenza interquartile)
5) Concentrazione
Spezzata di concentrazione; rapporto di concentrazione
6) Distribuzione statistica bidimensionale
Tabella a doppia entrata; distribuzioni marginali e subordinate
7) Relazioni statistiche
Connessione; indipendenza statistica; indice di connessione; concordanza; covarianza;
correlazione lineare; coefficiente di correlazione lineare; coefficiente di correlazione fra
i ranghi
8) Regressione
Funzione di regressione; scomposizione della varianza; rapporto di correlazione;
interpolazione lineare; criterio dei minimi quadrati; coefficiente di determinazione
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PARTE SECONDA: PROBABILITÀ
1) Eventi e probabilità
Eventi ed operazioni logiche su eventi; esperimento; eventi elementari; spazio degli eventi;
interpretazioni della probabilità; definizione assiomatica; primi teoremi elementari; probabilità condizionale; indipendenza fra eventi; teorema delle probabilita totali; teorema
di Bayes
2) Numero aleatorio (o variabile casuale)
Discreto e continuo, funzione di ripartizione; funzione di probabilità e funzione di densità; sintesi di un numero aleatorio: valore atteso, varianza, momenti, mediana e quantili;
disuguaglianza di Cebicev; funzione generatrice dei momenti; distribuzioni di probabilità
notevoli: bernoulliana, binomiale, di Poisson, geometrica, uniforme (discreta e continua), gamma, esponenziale negativa, chi-quadrato, normale
3) Trasformazione di numero aleatorio
Metodo della funzione di ripartizione; trasformazione monotona, metodo della funzione
generatrice dei momenti; valore atteso di una funzione di un numero aleatorio.
4) Vettore aleatorio
Distribuzione congiunta; distribuzioni marginali e subordinate; indipendenza stocastica;
somma di numeri aleatori (valore atteso e varianza)
5) Teorema limite centrale
PARTE TERZA: INFERENZA STATISTICA
1) Popolazione e campione
Il problema dell’inferenza statistica; alcuni schemi di campionamento: campionamento
probabilistico, campione casuale con e senza reintroduzione, campionamento stratificato,
campionamento a più stadi; funzioni campionarie e loro distribuzioni: media campionaria, momenti campionari, varianza campionaria; distribuzione asintotica della media campionaria; campionamento da popolazione normale: distribuzione della media campionaria e della varianza campionaria, distribuzione t-Student.
2) Stima parametrica puntuale
Stimatore e stima; metodi per determinare uno stimatore: dei momenti, della massima
verosimiglianza; proprietà degli stimatori: non distorsione; errore quadratico medio; consistenza (semplice e in media quadratica); proprietà degli stimatori di massima
verosimiglianza
3) Stima parametrica per intervalli
Intervallo di confidenza; metodo della quantita pivotale; campionamento da popolazione
normale: intervallo di confidenza per la media e per la varianza; intervallo di confidenza
asintotico (grandi campioni); intervallo di confidenza asintotico per una proporzione; intervallo di confidenza per la differenza fra due medie.
4) Verifica di ipotesi statistiche
Ipotesi statistiche (semplici e composte); test per la verifica di ipotesi statistiche; ipotesi
nulla e ipotesi alternativa; errore di prima e di seconda specie; funzione di potenza; test
più potente, lemma di Neyman-Pearson; test uniformemente più potente; il livello di probabilità osservato (p-value); relazione fra verifica di ipotesi e intervalli di confidenza;
popolazione normale: verifica di ipotesi sulla media; test su una proporzione; test per il
confronto fra due medie e due proporzioni; test di indipendenza
5) Modello lineare
Definizione; ipotesi deboli e forti; stima puntuale: stimatori dei minimi quadrati e loro proprietà, teorema di Gauss-Markov; stima puntuale: metodo di massima verosimiglianza; intervalli di confidenza per il coefficiente angolare; verifica di ipotesi sul coefficiente angolare;
previsione puntuale e mediante intervalli di confidenza; coefficiente di determinazione.
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BIBLIOGRAFIA
Statistica descrittiva:
Statistica descrittiva. Appunti ad uso degli studenti, Iuculano/Spiegel editore.
Probabilita e inferenza statistica:
Mood, A.M., Graybill, F.A., Boes, D.C., Introduzione alla statistica, Mc Graw Hill, Milano,
1991.
oppure
Cifarelli, D.M., Elementi di calcolo delle probabilità, G. Giappichelli, Torino, 1988.
e
Cicchitelli, G., Probabilità e Statistica, Maggioli Editore, Rimini, 1984.
Modalità d’esame
Prova scritta e colloquio orale.
Statistica 2
Pietro Muliere
1. Richiami ed approfondimenti inerenti la teoria della stima e la prova delle ipotesi in
ambito parametrico.
1.1. La stima. Proprietà degli stimatori: non distorsione, consistenza, invarianza, efficienza, sufficienza, completezza. Relazioni tra le proprietà degli stimatori. I metodi di
stima. Proprietà degli stimatori di massima verosimiglianza. La sufficienza minimale.
Sufficienza, ancillarità ed indipendenza.
1.2. La prova delle ipotesi. La regione critica e le ipotesi alternative. Il test più potente: il
lemma di Neyman-Pearson. I criteri casualizzati. Criteri con probabilità di errore assegnati. I criteri uniformemente più potenti. Restrizioni sul modello. Restrizioni sui test: I
criteri non distorti, invarianti, somiglianti. Il rapporto di massima verosimiglianza.
2. Alcuni concetti di inferenza statistica non parametrica.
2.1. Stima non parametrica.Cenni sulle statistiche d’ordine. La funzione di ripartizione
empirica. U-Statistics.
2.2. Test non parametrici.Problemi di un singolo campione. Problemi con due campioni:
Test di indipendenza, Test di omogeneità. Problemi con k campioni
3. Inferenza statistica sequenziale.
Il rapporto di probabilità sequenziale. Alcune proprietà del rapporto di probabilità
sequenziale. L’identità fondamentale dell’analisi sequenziale.
4. Il modello lineare per lo studio della dipendenza.
Considerazioni generali e varietà del modello lineare.Il modello funzionale e regressivo
in ipotesi standard. La stima dei parametri ed il teorema di Gauss-Markov. La stima della
varianza dell’errore. Proprietà degli stimatori ottenuti con il metodo dei minimi quadrati.
La distribuzione asintotica normale multivariata del vettore dei parametri. Qualche test
non parametrico per il controllo delle ipotesi standard. Il metodo dei minimi quadrati
generalizzati.
Stima con vincoli lineari. La stima dei parametri in presenza di multicollinearità. Gli
stimatori Ridge. L’ipotesi di normalità e controllo di varie ipotesi concernenti i parametri
e le loro combinazioni lineari. Gli stimatori di Stein. La regressione con dati binari. Modello di regressione con variabili ausiliarie. Come selezionare le equazioni di regressione.
5. Il modello lineare generalizzato.
Le componenti del modello lineare generalizzato. La generalizzazione La funzione di
108
verosimiglianza per i modelli lineari generalizzati. La funzione legame. Gli stimatori sufficienti e la funzione legame.
6. I modelli lineari dinamici.
Definizione del modello. Il filtro di Kalman- Bucy. Proprietà ed osservazioni sul filtro di
Kalman-Bucy. Alcuni esempi di modelli lineari dinamici.
7. Analisi della varianza e della covarianza.
Analisi della varianza ad un criterio. Confronto multiplo di medie. Analisi della varianza a
due criteri con una osservazione per cella. Analisi della varianza a due criteri con
interazione. Analisi della covarianza.
8. I metodi di ricampionamento.
Introduzione al problema. Il Jackknife Il bootstrap di Efron.
9. Il problema della robustezza.
Definizione qualitativa di robustezza. Indicatori della robustezza.
Robustezza e qualche usuale stimatore.
10. Il problema dell’induzione nell’impostazione bayesiana.
Osservazioni critiche sull’impostazione classica. Possibilità di un ragionamento induttivo
coerente. Il teorema di Bayes. Scelta della distribuzione iniziale. Relazioni tra inferenza statistica e teoria delle decisioni statistiche. La teoria della stima. la teoria della
prova delle ipotesi.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Durante il corso saranno fornite ampie indicazioni bibliografiche. Per comodità dello studente segnaliamo i seguenti volumi.
PUNTI 1, 2 e 3.
Rohatgi, V.K. (1976), An Introduction to Probability Theory and Mathematical Statistics, J.
Wiley.
PUNTO 4 e 7
Seber, G.A.F. (1977), Linear Regression Analysis, J. Wiley.
PUNTO 5
Dobson, A.J. (1993), An Introduction to Generalized Linear Models , Chapman and Hall.
PUNTO 6
Abraham B. e Ledolter J. (1982), Statistical Methods for Forecasting, J. Wiley.
PUNTO 8
Efron,B. e Tibshirani R.J. (1993), An Introduction to the Bootstrap, Chapman and Hall.
PUNTO 9.
Hampel,F.R., Ronchetti,E.M.,Rousseeuw,P.J. e Stahel,W.A.(1986). Robust Statistics: the
Appraoch based on Influence Functions.J. Wiley.
PUNTO 10. Cifarelli D.M. e Muliere P. (1989), Statistica Bayesiana , G.Juculano Ed.
Modalità d’esame: scritto e orale.
Esame scritto: Lo studente dovrà presentare una tesina scritta su un argomento a scelta.
Statistica economica
Sonia Petrone
Premessa
Il corso intende fornire una panoramica delle metodologie statistiche utilizzate nelle principali applicazioni in ambito economico ed aziendale, con particolare riferimento alla teoria
del campionamento da popolazione finita, ai metodi di previsione, all’analisi di dati multidi109
mensionali. La teoria presentata verra’ corredata dall’esame di applicazioni reali. Il corso
prevede una serie di esercitazioni guidate al calcolatore nelle quali gli studenti impareranno ad utilizzare uno dei principali software per l’analisi dei dati.
Preliminari
Tipologie di dati.
Metodi descrittivi ed inferenziali.
Parte I - Introduzione alla teoria del campionamento statistico
Indagini campionarie e censimenti.
Popolazione, campione, parametri e stimatori.
Piani di campionamento (Campionamento casuale. Campionamento stratificato.
Campionamento a grappoli. Campionamento a due stadi. Altri piani di campionamento).
La stima dei parametri della popolazione.
Stima della media.
Stima della varianza.
Metodi di approssimazione basati sulle replicazioni del campione (bootstrap).
Il problema della qualità dei dati.
Errori non campionari.
Le mancate risposte.
Alcune indagini campionarie reali.
Le indagini sulla popolazione.
Indagini campionarie concernenti le attività economiche.
L’indagine Banca d’ltalia sui bilanci delle famiglie.
Parte II - Modelli di previsione ed elementi di analisi multivariata
Introduzione all’analisi delle serie storiche.
Scomposizione della serie nelle componenti elementari (trend, stagionalità, ciclo).
La funzione di autocorrelazione.
Modelli di previsione.
Introduzione all’analisi di dati spaziali.
Aspetti descrittivi.
Principali modelli per l’inferenza statistica.
Elementi di analisi multivariata.
Analisi grafica.
Analisi delle componenti principali.
Analisi dei gruppi.
Modelli lineari generalizzati.
BIBLIOGRAFIA
I riferimenti bibliografici saranno precisati durante lo svolgimento del corso.
Letture consigliate:
Cicchitelli, G., Herzel, A. e Montinari, G.E. Il campionamento statistico. Il Mulino, Bologna,
1992.
Chatfield, C. The analysis of time series: an introduction. Chapman and Hall, London, 1981.
Everitt, B.S. Applied Multivariate Data Analysis. Edward Arnold, London, 1991.
Modalità d’esame
Il corso prevede la partecipazione attiva degli studenti. In particolare, I’esame finale prevede un’analisi di dati reali (o un approfondimento teorico) su argomento concordato con il
docente.
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Statistica matematica
Pietro Muliere
I. Parte (35 ore): Guido Consonni
1. Il paradigma bayesiano
Motivazioni per l’impostazione bayesiana dell’inferenza. Il teorema di Bayes generalizzato.
Inferenza predittiva e parametrica.
2. Elementi di teoria delle decisioni
Funzione di perdita. Perdita attesa. Funzione di rischio. Regole Bayesiane. Impostazione
condizionata. Funzioni di perdita per problemi inferenziali tipici (stima puntuale, stima
per insiemi, verifica di ipotesi)
3. Analisi coniugata
Famiglia esponenziale. Parametrizzazioni della famiglia esponenziale. Caratterizzazione della distribuzione coniugata. Parametrizzazioni coniugate. Famiglie arricchite e famiglie estese.
4. Distribuzioni di riferimento
Distribuzioni invarianti. Regola di Jeffreys. Caso multiparametrico.
5. Approssimazioni numeriche
Approssimazione di Laplace. Campionamento per importanza. Markov Chain Monte Carlo.
6. Modelli gerarchici
Aspetti computazionali. Applicazioni.
7. Modelli mistura
Aspetti computazionali. Applicazioni
II. Parte (35 ore): Pietro Muliere
1. L’impostazione previsiva dell’Inferenza.
La distribuzione predittiva. La scambiabilità. La scambiabilità parziale. Legge forte dei
grandi numeri per variabili aleatorie scambiabili. Il teorema di rappresentazione di de
Finetti. I riassunti sufficienti a fini previsivi.
2. Costruzione dei modelli statistici.
Costruzione dei modelli via scambiabilità. Costruzione dei modelli via invarianza. Costruzione dei modelli via riassunti sufficienti. Costruzione dei modelli via scambiabilità
parziale.
3. Determinazione della distribuzione iniziale: impostazione previsiva.
Eventi scambiabili e distribuzione di tipo beta. La distribuzione di Dirichlet. Sulla scelta
della distribuzione iniziale per la famiglia esponenziale.
4. Elementi di Statistica bayesiana non parametrica.
I fondamenti dell’impostazione bayesiana non parametrica. Costruzione di misure di probabilità aleatorie. La costruzione del Processo di Dirichlet. Alcuni semplici processi d’urna. I processi tail - free. I processi neutrali a destra. I processi Polya-trees. Alcune applicazioni.
5. Il bootstrap bayesiano ed il bootstrap bayesiano proprio.
Il metodo di bootstrap: Il bootstrap di Efron; Il bootstrap di Rubin; Il bootstrap con dati
censurati; Il bootstrap per popolazioni finite.
Due bootstrap informativi: Il Polya bootstrap.;Il bootstrap bayesiano proprio. Alcuni esempi.
111
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Durante il corso verranno fornite ampie indicazioni bibliografiche.
Per comodità degli studenti segnaliamo i seguenti volumi.
D.M. Cifarelli. e P. Muliere, (1989), Statistica Bayesiana, G. Juculano ed. Pavia.
J.M. Bernardo e A.F.M. Smith, (1994), Bayesian Theory, J. Wiley.
W.R. Gilks, S. Richardson, Spiegelhalter, D.J. (1996) Markov Chain Monte Carlo in Practice,
Chapman and Hall.
M.J. Schervish, (1995), Theory of Statistics, Springer-Verlag.
Modalità di esame: Gli studenti devono presentare e discutere una tesina scritta su un
argomento a scelta.
Storia dell’economia politica
Giovanni Vaggi
Il corso illustra le principali fasi nel processo di formazione del pensiero economico moderno. Si tratta perciò di un corso che sottolinea gli aspetti analitici delle principali teorie economiche; il significato dei concetti utilizzati e le relazioni logiche che legano gli stessi fra di
loro nel formare una struttura teorica.
Il tema conduttore è l’analisi della produzione e circolazione della ricchezza in un sistema
economico caratterizzato da divisione del lavoro. Il corso si articola in quattro parti.
A. La formazione dell’economia politica classica
1. Il mercantilismo fra il XVI e ilXVII secolo; le teorie della ricchezza nazionale e il contributo di Thomas Mun.
2. Sir William Petty; il metodo dell’economia politica, sovrappiù e valore.
3. Richard Cantillon e il ruolo dell’imprenditore.
4. Le prime reazioni al Mercantilismo sul finire del XVII secolo: John Locke e Dudley North.
5. Francois Quesnay e la Fisiocrazia.
6. Adam Smith e la rivoluzione industriale
7. Il dibattito fra Ricardo e Malthus; la teoria del valore-lavoro
B. Marx e il marxismo
1. Il concetto di modo di produzione.
2. le leggi di movimento del capitalismo
3. L trasformazione dei valori in prezzi di produzione.
C. La nascita del marginalismo
1. Senior e la teoria dell’astinenza.
2. John Stuart Mill.
3. Jevons e il calcolo economico.
4. La scuola austriaca.
5. Walras e l’equilibrio economico generale.
6. Marshall e la teoria dell’impresa
D. La teoria economica nel ’900
1. L’impresa rappresentativa e le curve dei costi
2. La teoria dei prezzi di Sraffa.
3. La critica al concetto di funzione aggregata di produzione.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Vaggi G. 1993, “Teorie della ricchezza dal mercantilismo a Smith” in Valori e Prezzi, a cura
di G. Lunghini, UTET, Torino. Vaggi G. 1996, “Adam Smith and the Economic Policy of
112
Laissez Faire, History of Economic Ideas, n. 1-2. Screpanti E. Zamagni S. 1989, Profilo di
storia del pensiero economico, La Nuova Italia Scientifica, Firenze;
capitoli 1-6, paragrafi 7.1.6., 8.1, 10.1, 11.2.
Modalità d’esame
L’esame si svolge oralmente.
Storia economica
A-K Antonia Pasi
L-Z Mario Rizzo
A) Economia e Storia: la domanda; i fattori produttivi; produzione e produttività.
B) L’età preindustriale: la Rivoluzione urbana; la popolazione; la storia della tecnologia; la
politica economica; redditi, produzione e consumi (secc.XI-XVI); il ribaltamento dell’equilibrio mondiale ed europeo (secc. XVI-XVIII).
C) L’età industriale: la Rivoluzione industriale inglese; l’industrializzazione del Continente;
la seconda Rivoluzione industriale.
BIBLIOGRAFIA
Cipolla, C.M., Storia economica dell’Europa pre-industriale, Il Mulino Bologna, 1997, pp. 1192, 225-345.
Landes, D.S., Prometeo liberato, Einaudi Torino, 1998, capp. I, II, III, IV, V. Modalità d’esame
L’esame è orale.
Storia economica Corso progredito
Giovanni Vigo
PARTE I - LO SVILUPPO ECONOMICO MODERNO
1. Lo sviluppo economico nell’età industriale
2. L’economia del XX secolo: dalla prima guerra mondiale alla globalizzazione.
PARTE II - L’ECONOMIA TRA LE DUE GUERRE
1. L’economia mondiale alla vigilia del 1914
2. La prima guerra mondiale e le sue conseguenze
3. La crisi di riconversione
4. La grande inflazione
5. Il ritorno alla normalità
6. La ricostruzione del sistema monetario internazionale
7. La ripresa degli Anni venti
8. La crisi del ’29 e la grande depressione
9. Le risposte alla depressione
10. Un bilancio degli Anni Trenta: economia, moneta, finanza e commercio internazionale.
PARTE III - L’ECONOMIA MONDIALE NEL DOPOGUERRA
1. La guerra e la ricostruzione
2. Bretton Woods e il nuovo sistema monetario internazionale
3. Il Piano Marshall e il ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale
4. Gli anni d’oro dell’economia mondiale
5. Un nuovo attore dell’economia internazionale: la CEE
6. Le economie pianificate
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7. L’età dell’incertezza: la fine di Bretton Woods, gli shocks petroliferi, l’inflazione mondiale
8. La dimensione malthusiana: un nuovo modello di sviluppo.
PARTE IV - L’ECONOMIA NELL’ETÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE
1. Verso un nuovo ordine economico mondiale - Finanza e moneta nell’età della
globalizzazione - Il governo dell’economia mondiale.
BIBLIOGRAFIA
C. H. Feinstein, P. Temin, G. Toniolo, L’economia europea tra le due guerre, Bari-Roma,
Laterza, 1998.
H. Van der Wee, L’economia modniale tra crisi e benessere (1945-1980), Milano, Hoepli,
1989.
Letture integrative relative alle parti non trattate nella bibliografia verranno suggerite durante le lezioni.
Modalità di svolgimento dell’esame.
L’esame si svolgerà in forma orale. I frequentanti potranno preparare due papers su argomenti da concordare con il docente che saranno valutati ai fini dell’esame.
Strategia e politica aziendale
Giancarlo M. Malvestito
A. Evoluzione teorica degli studi di strategia e politica aziendale
La business policy americana e la politica dell’economia aziendale italiana ed europea
Pensiero strategico e concetto di strategia d’impresa
Dalla busines strategy alla corporate strategy
B. La componente processuale della strategia
Visione strategica e processo di formulazione della strategia
L’integrazione della strategia nel modello istituzionale
Strategia, pianificazione e politica aziendale
C. Strategia ed etica nelle finalità istituzionali d’impresa
Dalle relazioni impresa-mercato ai nuovi rapporti impresa-ambiente: shareholder e
stakeholder theory
Gli sviluppi dello strategic management
Rivoluzione manageriale e profili evolutivi dell’environmental management
D. Network interorganizzativi
Caratteristiche e tipologie di network
Profili evolutivi delle alleanze strategiche
Proattività,progettualità e virtualità imprenditoriale
BIBLIOGRAFIA
Malvestito, M.G., Gestione strategica d’impresa:elementi di pianificazione e programmazione aziendale, 2 ed., ISDAF, Pavia, 1998
Beretta Zanoni, A., Strategia e politica aziendale negli studi italiani e internazionali, Giuffrè
Editore, Milano, 1997
Malvestito, M.G., Strategia e politica aziendale , in corso di pubblicazione
Modalità d’esame
Per gli studenti frequentanti l’esame prevede una prova scritta al termine delle lezioni, con
possibile integrazione orale.
Per i non frequentanti è prevista una prova orale.
114
Sviluppo delle economie agricole
Carlo Bernini Carri
L’insegnamento come mezza annualità (35 ore) sarà attivato solo a partire dall’A.A. 1999/00
1) Alcune questioni preliminari
a) L’evoluzione del concetto di sviluppo e delle modalità di misurazione.
b) Il ruolo dell’agricoltura nello sviluppo economico.
2) I principali approcci allo sviluppo
a) Il pensiero ortodosso.
b) Il pensiero riformista.
c) Il pensiero eterodosso.
3) Interdipendenze ed asimmetrie settoriali nei modelli di sviluppo
a) Caratteri distintivi degli approcci prevalenti.
b) I principali modelli del dualismo (Lewis Fei e Ranis, Thirlwall, etc.).
4) Commercio e sviluppo
a) Ruolo del commercio, termini di scambio e principali teorie dello scambio Nord-Sud.
b) Politiche commerciali internazionali e commercio agricolo.
5) Principali questioni di sviluppo agricolo
a) Il problema della sicurezza alimentare e le strategie di azione.
b) Lo sviluppo sostenibile.
c) Caratteri ed effetti delle politiche macroeconomiche e settoriali per i PVS.
BIBLIOGRAFIA
Bernini Carri C., Sassi M., Elementi di economia dello sviluppo. Alcuni nessi con lo sviluppo agricolo, SEAG, Pavia.
Durante il corso verranno fornite puntuali indicazioni relativamente alle parti del testo da
approfondire e le letture consigliate per la parte 5).
L’esame si svolgerà in forma orale. Gli studenti frequentanti possono optare per lo svolgimento di una ricerca su un tema attinente il corso.
Tecnica bancaria
Salvatorangelo Loddo
Per gli studenti il cui cognome inizia con lettera dalla A alla K inclusa
1. Il sistema finanziario
- L’offerta e la domanda finali di finanziamento
- Gli strumenti finanziari
- I circuiti di collegamento
- I modelli di intermediazione finanziaria
2. Gli Intermediari Finanziari
3. La banca centrale e la politica monetaria
4. L’autorità monetaria e la vigilanza
5. Le funzioni della banca
6. Il sistema e la politica dei tassi di interesse
7. La politica e gli strumenti di raccolta
8. La politica dei prestiti e la valutazione degli affidamenti
9. I prestiti per cassa a breve termine (sconto, apertura di credito, anticipazione, riporto)
10. I prestiti a medio-lungo termine
115
11.
12.
13.
14.
15.
La gestione valutaria
I crediti di firma
La gestione del portafoglio titoli
Liquidità ed equilibri finanziari e patrimoniali della banca
Il sistema dei pagamenti e le relazioni intercreditizie
BIBLIOGRAFIA
A. Fusconi, S.A. Loddo, B. Rossignoli: Banca e Intermediazione, Monduzzi, 1996.
Materiale di supporto indicato durante lo svolgimento del corso.
Modalità d’esame: Orale
Tecnica bancaria
Matteo Mattei Gentili
Per gli studenti il cui cognome inizia con lettera dalla L alla Z
1. Le caratteristiche dell’attività bancaria
2. Le funzioni degli intermediari finanziari
3. L’industria finanziaria dalla legge del 1936 al nuovo Testo Unico
4. Le funzioni della Banca Centrale
5. Le politiche di gestione dell’attivo
6. Politica dei prestiti e rischio di credito
7. La liquidità e la gestione della tesoreria
8. Gli investimenti bancari in titoli
9. La politica della raccolta
10. La raccolta “indiretta” e quella “gestita”
11. I rischi di mercato ed i rischi di controparte
12. La creazione dei depositi ed il controllo del credito
13. Le modalità competitive nel settore bancario
14. I rapporti fara efficienza e dimensione
15. Le strutture tecniche delle operazioni di raccolta
16. Le strutture tecniche delle operazioni di impiego
Il materiale bibliografico verrà indicato durante lo svolgimento del corso.
Esame orale
Tecnologia dei cicli produttivi
Laura Giagnorio
Il corso si basa su di un’ottica di life cicle analysis, nella quale viene inquadrata la presentazione dei cicli di vita di beni e prodotti. I prodotti ed i processi vengono, quindi, rapportati
sia all’ambiente in cui sono inseriti, onde evidenziarne le interazioni e le possibili sinergie,
sia ad un ciclo integrato che comprenda anche la gestione degli stessi al termine della vita
utile propriamente detta, in un’ottica ecocompatibile e di sviluppo sostenibile.
1) Aspetti preliminari
- Ruolo della tecnologia
- Parametri ambientali di riferimento
- Life cycle analysis
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2) Sistemi di qualità
- Organismi deputati alla normazione
- Norme serie UNI ISO 9000 per la qualità totale
- Direttive CE 91/391 e 91/392
- Sistemi di gestione ambientale: ISO 14000
- Regolamenti CE 90/3037 e 93/1836 relativi alla ecogestione ed audit
- Aree più significative di intervento (progettazione, approvvigionamento, fabbricazione, ecc.)
- Impatto dei cicli produttivi sull’ambiente globale
3) Politiche energetiche
- Cicli produttivi tradizionali dell’energia elettrica: aspetti tecnologici ed economici di centrali idroelettriche, termoelettriche, nucleotermoelettriche
- Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: energia geotermica, solare, eolica,
dal mare, da biomasse e nucleare.
- Domanda e diversificazione delle fonti energetiche
- Ruolo degli strumenti tariffari negli obiettivi delle politiche energetiche
4) Gestione integrata dell’acqua
- Legge 36/94: disposizioni in materia di risorse idriche: acque di approvvigionamento e
di scarico
- Organizzazione territoriale del servizio integrato
- Qualità delle acque approvvigionate
- Caratteristiche delle acque scaricate
- Processi depurativi tipo
- Scelte tecnologiche, economiche e gestionali conseguenti
5) Ciclo tecnologico del rifiuto
- Inquadramento storico
- D.L.vo 22/97 e normativa di riferimento
- Ciclo integrato del rifiuto
- Integrazione tecnologica
- Integrazione economica
- Quadro del settore: aspetti quali-quantitativi e struttura organizzativa
- Metodi di smaltimento: compostaggio, termoutilizzazione, discariche.
6) Visite tecniche
Durante il corso sono programmate visite tecniche presso cicli tecnologici di smaltimento
rifiuti, di depurazione delle acque reflue e centrali elettriche.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Saranno messi a disposizione, durante il corso, la documentazione ed i principali testi di
legge relativi agli argomenti trattati.
Alcuni testi di riferimento
Balestrieri F., Risorse energetiche e ambiente, Libreria “Cafaro” Editrice, 1996
Gervasoni S., Discariche controllate, Hoepli Ed., 1995
Lombardini S., Malaman R., Rifiuti e ambiente - Aspetti economici, tecnologici e giuridici , Il
Mulino Ed., 1993 - Cap. I, II, VI
UNI, Sistema Qualità , Ed.UNI, Milano 1993
Delogu B., Dubini M., Giuiuzza P., Gestire l’ambiente - L’ecogestione e l’audit ambientale,
Il Sole-24 ore Libri Ed., Milano, 1995
P.Ficco, F.Gerardini: La gestione dei rifiuti - Il nuovo sistema dopo il “Decreto Rochi”, Edizioni Ambiente, Milano, 1997
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Tali testi saranno consultabili presso la biblioteca di Facoltà.
Modalità di esame: esame orale
Teoria delle decisioni
Cesare Zuccotti
La decisione come scelta tra azioni; un modello per la deliberazione.
L’incertezza; la natura della probabilità; la coerenza del decisore; le regole di penalizzazione
della valutazione.
Le leggi della probabilità; la probabilità di un evento subordinata alle decisioni.
La funzione di utilità in ambito certo e aleatorio.
L’avversione al rischio; l’assicurazione.
L’utilità del denaro; l’utilità come strumento per evitare incoerenze.
L’informazione: il suo ruolo nella decisione ed il suo costo.
L’albero delle decisioni: alcune applicazioni socio-economiche.
La struttura matematica di un gioco; le diverse tipologie di gioco.
I metodi di risoluzione di un gioco: il criterio del minimax.
Le strategie miste di giochi (mxn).
La procedura grafica per la risoluzione dei giochi.
Alcune applicazioni economiche.
Prerequisiti
La trattazione degli argomenti oggetto del corso presuppone una discreta padronanza dei
fondamenti di analisi matematica, algebra lineare, calcolo delle probabilità e matematica
finanziaria.
Modalità d’esame
L’esame sarà costituito da una prova orale che verterà sugli argomenti svolti nel corso
delle lezioni.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Colli Franzone, A., Fondamenti e metodi di teoria delle decisioni, ISDAF, Pavia, 1991.
Colli Franzone, A., Teoria generale dei processi decisionali, Giuffré Editore, Pavia, 1992.
Colli Franzone, A., Elementi introduttivi alla teoria dei giochi, ISDAF, Pavia, 1991.
Gibbons R., Teoria dei giochi, Il Mulino, Bologna,1994.
Li Calzi M., Teoria dei giochi, ETAS libri, Milano, 1995.
Lindley D. V., La logica della decisione, Il Saggiatore, Milano, 1990.
Hargreaves Heap S., Hollis M., Lyons B., Sugden R., Weale A., La teoria della scelta: una
guida critica, Laterza, Bari, 1996.
Avvertenze
Durante lo svolgimento del corso sarà indicato, per ogni specifico argomento, quale dei
testi su citati sia più conveniente consultare.
Gli studenti non frequentanti possono rivolgersi al docente per avere le indicazioni loro
necessarie per la preparazione dell’esame.
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Videoimpaginazione:
Centro Documentazione d’Ateneo
Università degli Studi di Pavia
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AA 1998-1999 - Università degli studi di Pavia