Istituto Tecnico Industriale di Stato "Enea Mattei"- Sondrio Via Tirano 23100 Sondrio- Tel 0342 214513-519953- Fax 0342 517156 1ST. TECNICO INDUSTRIALE LI! (· ; :\i "E. v ~1\"TT~~" - r:-r' ~;~·,r~/0 15 MA6. 201~ prot•. 2.{'J. l ...... Pos. ··S.-~·~:. .. ESAME DI STATO ANNO SCOLASTICO 2013/2014 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE CLASSE 5 a SEZ. 8 INDIRIZZO ELETTROTECNICA ED AUTOMAZIONE *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio -Anno scolastico 2013/2014- Documento del Consiglio della Classe 58 Pagina I di 56 ~1. Docenti e alunni della classe ELENCO DEl DOCENTI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI CLASSE Docente Materiale Poli Paola Italiano - Storia Aleo Giuseppina Matematica Valli Emanuela Lingua inglese La Salvia Francesca Economia industriale ed elementi di Diritto Pezzella Paolo Elettrotecnica Gorla Danilo Sistemi elettrici automatici Bianchini Camillo Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione Accoto Paolo Impianti elettrici Mazza Nicola Laboratori di Elettrotecnica, Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione, Sistemi elettrici automatici Negri Nicoletta Educazione fisica Deghi Natalia Religione ELENCO DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE V B 1 fA,Ibarracin José Manuel 12 Gianola Giuseppe ~ Bonazzi Mattia 13 Guerra Simone 3 Bormolini Roberto Oreste 14 Libera Francesco 4 Branchi Camilla 15 Petruzzi Simone b Bulanti Gianluigi 16 Pinna Jacopo 6 ICibin Giacomo 17 panna Eman uele 7 Dell'Agostino Giorgio 18 Schiappadini Ornar 8 Di Cugno Michel 19 ~pinelli Mattia 9 Fanoni Renato ~o rrrapletti Mattia 10 Galli Nicola ~1 rrrishch Ostap 11 Gelmini Matteo ~2 !Zucchi Marco. l l' l f) 1 ' ... _,.. ..... c <' l ~\ l"~ !J:L, UUU\Jul 'l • w v 1~· ~ ·~- ·· ... 11'\....V Prof Mu t:JàlE ,:rtna. l I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio - Anno scolastico 2013/2014 - Documento del Consiglio della Classe 58 Pagina 2 di 56, 2. Presentazione della classe La classe V B è formata da 21 alunni e 1 alunna, che hanno seguito al triennio lo stesso corso di studi, provenendo dal biennio dell'Istituto. Buona parte degli allievi abita in centri non prossimi alla sede scolastica, sia della provincia di Sondrio sia (uno) della provincia di Como. Di questi solo due sono ospiti nei collegi/convitti presenti in Sondrio, mentre i rimanenti raggiungono quotidianamente la sede scolastica con i mezzi pubblici, anche da centri abbastanza lontani (Grosio, Chiavenna, Dongo). Il fenomeno accentuato del pendolarismo ha quindi causato inconvenienti, soprattutto in ordine alla puntualità nell'arrivo a scuola alla prima ora. Dall'inizio dell'anno un gruppo di studenti non ha mostrato comportamenti completamente corretti e responsabili, arrecando disturbo all'attività in classe in alcune materie e quindi ostacolando la regolarità del processo formativo dei compagni. Questi comportamenti hanno portato il Consiglio di Classe a prendere provvedimenti adeguati alla situazione, che hanno portato anche alla attribuzione di votazioni quadrimestrali non particolarmente positive per quanto riguarda il comportamento. Anche le votazioni nel merito del profitto ottenuto nelle varie materie al primo quadrimestre hanno mostrato una situazione di diffusa e grave insufficienza a carico di un gruppo, di numerosità non trascurabile, di studenti. Nel corso dell'anno gli studenti di cui si è detto hanno maturato comportamenti via via più corretti, portando la situazione in classe alla normalità. In rapporto alle finalità, individuate come tipiche del perito elettrotecnico, ed agli obiettivi specifici e comuni (educativi e didattici) che il Consiglio di Classe aveva concordato nell’ambito della programmazione di inizio anno, si può rilevare come il lavoro condotto dai docenti abbia dato risultati nel complesso positivi, anche se nella classe rimangono forti differenze fra gli alunni che hanno sempre avuto un atteggiamento corretto e responsabile nel confronto del dialogo educativo e quelli che hanno avuto un atteggiamento differente, con vari gradi di impegno e responsabilità. Rispetto ai criteri comuni di valutazione (elencati in altro punto della presente relazione) e a quelli specifici di ogni singola disciplina, al termine del corrente anno scolastico la classe può ritenersi suddivisa nelle seguenti fasce di livello: - un numero, non particolarmente numeroso, di allievi, già con livelli di partenza non proprio adeguati a causa di un impegno insufficiente e/o discontinuo, ma anche con residue fragilità di metodo, ha conseguito una conoscenza piuttosto frammentaria di contenuti e procedure fondamentali, che espone con un linguaggio non sempre appropriato; - un gruppo significativo di studenti presenta una conoscenza globalmente soddisfacente, seppure non uniforme in tutte le discipline, delle procedure fondamentali, utilizza le conoscenze in modo abbastanza autonomo e dimostra di saper applicare, anche se non sempre con proprietà e precisione, contenuti e procedure anche in situazioni nuove; - un esiguo gruppo di allievi ha conseguito una preparazione più solida e un metodo di lavoro autonomo in tutte le discipline curriculari mostrando inoltre buone capacità critiche ed operative. Nella generalità dei casi, i genitori hanno seguito la crescita culturale e personale dei loro figli; il rapporto scuola-famiglia è stato infatti improntato a positiva e costruttiva collaborazione tra le parti suddette, pur nel contesto di un ormai consolidato ruolo di indipendenza degli alunni nei confronti delle famiglie, soprattutto per quel che riguarda le scelte individuali nella partecipazione alle varie attività scolastiche ed extrascolastiche. Un allievo è portatore di DSA, giudicata dai sanitari, nei vari aspetti, di livello medio oppure lieve. Per questo alunno il Consiglio di Classe ha predisposto ed attuato un Piano Didattico Personalizzato. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 3 di 56 3. Quadro orario Ore settimanali Discipline del piano di studio 3a 4a 5a Lingua e lettere italiane 3 3 3 S.O. Storia 2 2 2 O. Lingua straniera 3 2 2 S.O. (in 4a e 5 a solo orale) Economia industriale ed elementi di diritto - 2 2 O. Matematica 3 3 3 S.O. Meccanica e macchine 3 - - O. Elettrotecnica 5 (2) 4 (2) 5 (2) Elettronica 3 (2) 3 - Sistemi elettrici automatici 3 (2) 3 (2) 4 (2) S.O. Impianti elettrici - 3 4 S.O. Tecnologie elettriche, disegno e progettazione 4 (2) 4 (3) 4 (3) Educazione fisica 2 2 2 Religione 1 1 1 Totale ore settimanali 32 (8) 32 (7) 32 (7) Prove d'esame S.O.P. S.O. (in 4° solo orale) G.O.P. P.O. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 4 di 56 4. Profilo professionale del perito elettrotecnico. Al pari di molte altre figure lavorative quella del perito, ai giorni nostri, non si caratterizza più in modo statico, nel senso di specialista in una singola disciplina, ma assume un profilo polifunzionale, più flessibile e dinamico, poiché in possesso di un bagaglio culturale interdisciplinare che gli permette un più articolato inserimento nel mondo del lavoro. Caratteristiche precipue del perito industriale ad indirizzo elettrotecnico devono essere dunque: • • • • • la attiva e responsabile partecipazione, con compiti anche di coordinamento e di indirizzo, al lavoro organizzato e di gruppo; lo svolgimento di attività individuale ed organizzata in modo autonomo all’interno dei processi di produzione; la documentazione e l'adeguata comunicazione degli aspetti tecnici, organizzativi ed economici del proprio lavoro; l'interpretazione, nella loro globalità, delle problematiche produttive gestionali e commerciali dell'azienda in cui opera; l'aggiornamento delle sue conoscenze anche al fine dell'eventuale conversione di attività. Per quanto riguarda le sue competenze il perito deve saper: • analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari; • conoscere i principi di funzionamento delle macchine elettriche in relazione al loro impiego; • analizzare le caratteristiche dei sistemi di generazione, conversione, trasporto ed utilizzazione dell'energia elettrica; • conoscere e saper utilizzare strumenti e metodi di misura delle grandezze elettriche; • collaudare sistemi elettrici, macchine elettriche ed impianti elettrici; • progettare e verificare la messa in opera di impianti elettrici; • conoscere e saper applicare le norme di protezione e di prevenzione degli infortuni di natura elettrica; • essere in grado di utilizzare i manuali tecnici e saper interpretare la documentazione tecnica del settore. Tutto il lavoro scolastico è stato finalizzato allo sviluppo di personalità armoniche e professionalmente dinamiche. 5. Obiettivi educativi e didattici Il Consiglio di classe ha formulato nella programmazione iniziale e perseguito lungo tutto lo svolgimento del corso i seguenti obiettivi educativi e didattici trasversali. Obiettivi educativi - consolidare le capacità di collaborazione con gli altri, assumendosi responsabilità all’interno del gruppo; consolidare l’autonomia degli alunni nell’organizzazione del proprio studio; promuovere la conoscenza dei rapporti tra le discipline studiate, il mondo attuale ed il mondo del lavoro; promuovere interesse per problemi extrascolastici della realtà contemporanea; consolidare il rispetto delle regole sociali e l’abitudine alla cura delle attrezzature utilizzate nelle *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 5 di 56 - esercitazioni; promuovere la coscienza dei diritti e dei doveri propri ed altrui; favorire e consolidare l’accettazione delle regole della vita sociale; promuovere l’orientamento in uscita dalla scuola. Obiettivi didattici - consolidare le capacità critiche; consolidare le capacità di collegare conoscenze di materie diverse; saper utilizzare le conoscenze di base per elaborare nuove conoscenze; saper esporre in modo ordinato e chiaro, utilizzando la terminologia specifica e la sequenza logica delle argomentazioni; preparare gli alunni ad affrontare consapevolmente e responsabilmente l’esame di stato anche attraverso la somministrazione di simulazioni delle diverse prove da sostenere. 6. Metodi In fase di programmazione iniziale del Consiglio di Classe i docenti hanno concordato strategie di intervento tramite le quali ottimizzare le attività didattiche ed affinare il metodo di studio e di lavoro degli allievi. I contenuti disciplinari sono stati offerti mediante la tradizionale lezione frontale, adottata, però, in forma notevolmente interattiva, vale a dire intervallata da momenti di sollecitazione degli interventi della classe E' stato dato ampio spazio ai lavori di gruppo guidati dagli insegnanti, specialmente nelle materie d'indirizzo, dando modo agli allievi, attraverso il lavoro d’insieme, di aiutarsi reciprocamente e di chiarire quindi eventuali lacune. Si è sempre cercato di ottenere una comunicazione disciplinare in forma dialogica che esplicitasse di volta in volta i principali obiettivi conoscitivi in modo da coinvolgere in modo più efficace l’allievo nell’apprendimento, puntando inoltre ad interiorizzare e consolidare un metodo di studio appropriato. L'attività è stata eseguita nelle aule e nei laboratori, beneficiando delle attrezzature tecnologiche ed informatiche disponibili. Alcune attività in laboratorio si sono utilmente avvantaggiate della disponibilità di videoproiettori collegati ai computer, con i quali è stato possibile effettuare lezioni interattive di notevole impatto. 7. Tipologie di verifica Sono stati adottati i seguenti tipi generali di verifica (modalità specifiche nelle varie materie sono state programmate ad inizio d'anno dai singoli docenti, secondo i criteri generali concordati nei dipartimenti disciplinari). Prove d'ingresso (a discrezione del docente), finalizzate a valutare la preparazione degli alunni dopo la pausa estiva in relazione agli obiettivi proposti. Prove scritte, (strutturate o semistrutturate) distinte in: • prove di verifica formativa; • prove di verifica sommativa (vale a dire conclusive di uno o più moduli didattici); • prove conclusive volte ad accertare, per ogni disciplina, il grado di preparazione conseguito a fine periodo o a fine anno. Prove orali finalizzate a valutare la conoscenza dei contenuti disciplinari, la conoscenza dei *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 6 di 56 linguaggi specifici delle discipline ed eventualmente la capacità di rielaborazione personale e di coordinamento multidisciplinare. Prove pratiche (previste dalle discipline tecniche di indirizzo) finalizzate a verificare: • le capacità critiche e le abilità nella scelta e utilizzazione di componenti ed attrezzature; • le capacità di interpretazione degli schemi e di cablaggio dei circuiti; • le abilità nella lettura delle strumentazioni; • le capacità espositive e di analisi critica mediante stesura di relazioni tecniche; • la capacità di stabilire la validità delle misure effettuate su sistemi reali; • la capacità di usare il software specifico di settore nel rispetto delle normative vigenti. Come deliberato in sede collegiale ciascun docente ha effettuato almeno tre prove scritte e due orali (o equivalenti) per quadrimestre. Alcune prove sono state proposte nell’ambito delle simulazioni di I, II e III prova d’Esame; i testi relativi sono riportati in allegato al presente documento. 8. Criteri di valutazione Il Consiglio di classe ha inteso la valutazione come uno strumento di crescita, attraverso il quale verificare la validità del proprio metodo e stimolare gli allievi al miglioramento. Ogni insegnante ha illustrato agli alunni gli obiettivi e i criteri utilizzati per la misurazione delle prove e la valutazione, concordati nelle riunioni per dipartimenti e contenuti nei piani di lavoro individuali. Per uniformare i criteri di valutazione disciplinari, il Consiglio ha ritenuto di adottare criteri comuni, riassunti nella tabella che di seguito si riporta, secondo l’articolazione in conoscenze, capacità, competenze e partecipazione. Nella valutazione, gli insegnanti hanno tenuto conto dei livelli di partenza, dei ritmi di apprendimento, della continuità e serietà nell’impegno e della preparazione complessiva raggiunta, preso atto del regolamento per la valutazione degli alunni, che prevede - oltre alle norme sul voto di condotta - l’ammissione all’Esame solo in presenza della sufficienza in tutte le discipline. Nella valutazione sommativa si è tenuto conto non solo dei risultati delle verifiche, ma anche del grado di autonomia e di maturazione raggiunto dallo studente, maturazione interpretata non solo come competenza professionale ma anche come curiosità ed interesse per le problematiche extrascolastiche. Griglia di valutazione comune VALUTAZIONE CONOSCENZE Estremamente Competenze non insufficiente (voto misurabili 1/10) Gravemente L’alunno ha una insufficiente (voto da conoscenza 2/10 a 4/10) lacunosa dei contenuti fondamentali, non riporta ne memorizza, ne’ conosce il lessico essenziale della COMPETENZE --- Compie gravi scorrettezze nell’elaborazione dei contenuti in situazioni note. CAPACITA’ PARTECIPAZIONE -- Non sa applicare le Partecipazione: di conoscenze a disturbo situazioni nuove, Impegno: nullo anche se guidato. Metodo: disorganizzato *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 7 di 56 disciplina. Insufficiente (voto L’alunno ha una Utilizza le sue Applica le Partecipazione: 5/10) conoscenza conoscenze in conoscenze in opportunistica e frammentaria e modo parziale in situazioni nuove, dispersiva superficiale di situazioni note. ma commette errori Impegno: debole e contenuti e anche se guidato. discontinuo Metodo: ripetitivo, solo procedure fondamentali, che se guidato arriva ad espone con un applicare le linguaggio insicuro e conoscenze minime poco appropriato. Sufficiente (voto L’alunno ha una Utilizza le sue Dimostra di saper Partecipazione: da sollecitare 6/10) conoscenza conoscenze in applicare, Impegno: accettabile completa, ma non modo autonomo commettendo in situazioni note. imprecisioni, Metodo: non sempre approfondita di contenuti e contenuti e organizzato procedure procedure in situazioni nuove, fondamentali che solo se guidato. espone con un linguaggio semplice, ma corretto. Discreto (voto 7/10) L’alunno ha una Utilizza le sue Dimostra di saper Partecipazione: conoscenza conoscenze in applicare contenuti recettiva completa di modo autonomo e e procedure in Impegno: contenuti e critico in situazioni situazioni nuove, soddisfacente procedure note. senza essere Metodo: organizzato fondamentali che guidato, ma espone con commettendo linguaggio adeguato. qualche imprecisione. Buono (8/10) Ottimo (voto maggiore di 8/10) L’alunno ha una Utilizza le sue Dimostra di saper Partecipazione: attiva conoscenza conoscenze in applicare contenuti Impegno: notevole completa, organica emodo autonomo e procedure in Metodo: ben ampliata di contenuti in situazioni note, situazioni nuove organizzato e procedure dimostrando senza commettere fondamentali, che senso critico e errori o espone con capacita di imprecisioni. linguaggio adeguato rielaborazione e sicuro. personale. L’alunno ha una E’ in grado di Dimostra capacita Partecipazione: conoscenza applicare le sue di astrazione, di costruttiva approfondita e conoscenze in argomentazione, di Impegno: notevole personalizzata di modo autonomo interpretazione e Metodo: elaborativo contenuti e sia in situazioni rielaborazione procedure note che in personale. fondamentali, che situazioni nuove e espone con efficacia complesse senza argomentativa. commettere imprecisioni. Riguardo alla attribuzione del voto di condotta, il Consiglio di Classe ha basato la propria valutazione del comportamento sui criteri riportati nella tabella che di seguito si riporta, peraltro *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 8 di 56 concorde con i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO 10 • • 9 • • • • • 8 • • • 7 • • • 6 • • • 5 • • Comportamento responsabile e rispettoso delle norme che regolano la vita dell’Istituto Costante e puntuale nell’eseguire i compiti assegnati e sempre munito del materiale necessario. Partecipa in modo attivo alle lezioni arricchendole con interventi costruttivi. Comportamento responsabile e rispettoso delle norme che regolano la vita dell’Istituto Costante e puntuale nell’eseguire i compiti assegnati e sempre munito del materiale necessario. Partecipa in modo responsabile alle attività scolastiche. Comportamento di norma corretto e rispettoso delle regole (se richiamato modifica il proprio atteggiamento). Impegno generalmente costante, quasi sempre puntuale nell’eseguire i compiti assegnati e nel portare il materiale necessario. Partecipa attivamente alla vita scolastica, seppure in modo selettivo. Comportamento non sempre rispettoso delle regole dell’Istituto e a volte non corretto nel rapporto con i compagni, i docenti e il personale scolastico (assenze e ritardi non sempre motivati, frequenti richiami durante le lezioni, non sempre rispettoso delle norme che disciplinano le attività di laboratorio). Impegno non costante, spesso sprovvisto del materiale necessario, non puntuale nel rispettare le consegne. Segue in modo discontinuo le attività scolastiche. Comportamento spesso non rispettoso delle regole dell’Istituto e scorretto nel rapporto con i compagni, i docenti e il personale scolastico (assenze e ritardi non sempre motivati, frequenti richiami durante le lezioni, mancanze disciplinari annotate sul libretto personale e/o sul registro di classe, non sempre rispettoso delle norme che disciplinano le attività di laboratorio). Impegno saltuario, quasi sempre sprovvisto del materiale, non puntuale nel rispettare le consegne, scarsa consapevolezza del proprio dovere. Segue in modo discontinuo le attività scolastiche. Non accetta le regole, manifestando ripetutamente atteggiamenti e comportamenti che danneggiano i compagni, gli insegnanti, il personale scolastico e il patrimonio scolastico. Tali comportamenti hanno portato alla sospensione dell’alunno dalle lezioni. Assenza di impegno e di consapevolezza del proprio dovere. Non segue le attività scolastiche. 9. Attività di recupero, rinforzo e di approfondimento L’attività’ di recupero è stata effettuata in itinere da ciascun docente nell’ambito della attività curriculari. Alcuni docenti della classe hanno inoltre utilizzato la modalità “sportello help”, ossia la disponibilità di ore aggiuntive di rinforzo tempestivo per pochi o singoli alunni, su loro richiesta. Nell’ambito dello svolgimento curricolare dei programmi sono stati costantemente indicati agli alunni spunti di approfondimento, anche multidisciplinare, e di ricerca individuale facoltativa, spesso suggeriti dagli stessi testi in adozione o dalle attività integrative proposte. Questo è stato fatto in particolare in preparazione agli Esami di Stato, per i quali gli allievi predisporranno una tesina di approfondimento su argomenti inerenti le diverse discipline dell’ultimo anno scolastico, con argomenti autonomamente scelti e trattati in modo altrettanto autonomo, richiedendo ai diversi docenti sussidi bibliografici e consigli metodologici. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 9 di 56 10. Svolgimento attività curricolari Alcuni docenti hanno guidato con continuità la classe nel corso del triennio e ciò ha favorito la parziale costruzione di un percorso organico e progressivo per la formazione degli allievi. Un’eventuale riduzione nello svolgimento delle attività didattiche è da attribuirsi al tempo a disposizione non sempre adeguato, viste le molteplici iniziative promosse dall’Istituto relativamente all’orientamento ed ad altri ambiti direttamente o indirettamente collegati all’indirizzo di studio. Attività integrativa in orario curricolare e Area di progetto − Nell’ambito dell’Area di progetto, grazie a una convenzione stabilita con la società A2A di Milano, nel periodo febbraio-aprile sono stati organizzati 7 incontri, per un totale di 15 ore, con l’Ing. Cornelatti, referente aziendale della sede di Grosio e responsabile degli impianti idroelettrici. Con l'iniziativa, da inquadrare nel “percorso alternanza scuola lavoro”, si è cercato di fornire agli alunni gli elementi di base della “cultura del lavoro” e di portarli a conoscenza degli aspetti tecnici dell’attività di una importante azienda energetica insistente sul territorio. Le discipline coinvolte durante la trattazione degli argomenti programmati sono state: Impianti Elettrici, Elettrotecnica, Sistemi automatici, TDP. Le lezioni hanno riguardato argomenti specifici inerenti la realtà aziendale di riferimento e vanno visti come approfondimenti di tematiche che solo marginalmente vengono trattate durante la programmazione scolastica. In particolare si è messo l’accento sulle problematiche inerenti le protezioni delle macchine elettriche e delle linee in Media e Alta Tensione, argomenti che possono essere considerati come integrazione del bagaglio culturale acquisito dagli alunni durante il corso regolare di studi. Da rimarcare che tali argomenti, molto specialistici e conosciuti solamente da una cerchia ristretta di persone, sono stati trattati da persona professionalmente molto competente ed esperta nella materia. A completamento del percorso si sono svolte due visite guidate agli impianti A2A di Grosio, Grosotto e Lovero, (il 14 dicembre 2013 e il 25 febbraio 2014) ognuna della durata di una intera mattinata di lezione, in cui gli alunni hanno potuto osservare sul campo i dispositivi e gli impianti studiati negli incontri effettuati a scuola. − La classe ha seguito con interesse un corso di programmazione di controllori Logici Programmabili (PLC) tipo Siemens Simatic S7-300 mediante software Step7. Il corso ha riguardato sia aspetti di configurazione e scelta di componenti, sia la programmazione avanzata di sistemi di automazione. Il corso ha avuto la durata di 36 ore, ed è stato tenuto dal responsabile del settore automazione della Baxter S.p.a, azienda multinazionale di primaria importanza sul territorio locale con la quale l'Istituto ha attuato un rapporto di collaborazione. − La classe ha partecipato ad un corso di Primo Soccorso, della durata di 6 ore, organizzato dalla locale delegazione della Croce Rossa Italiana, svolto durante l’orario curricolare nella disciplina di Educazione Fisica. Laboratori Nel corso di elettrotecnica sono previste esercitazioni pratiche nelle discipline di Elettronica (al terzo anno), Elettrotecnica, TDP e Sistemi elettrici automatici. L’istituto è dotato di tre laboratori attrezzati per effettuare tali attività, strutturati in modo da consentire lo svolgimento di lezioni frontali, attività pratiche ed esercitazioni al PC. Nell'anno di corso sono stati utilizzati i seguenti. - LABORATORIO DI T.D.P: il laboratorio di T.D.P consente di svolgere sia le esercitazioni pratiche con la logica cablata che quelle con l’utilizzo di PLC, disponendo di microcontrollori compatti (Logo! Siemens) e di PLC modulari (PLC S7 Siemens) e dei relativi software di programmazione. Una sezione del laboratorio è dedicata alla progettazione assistita al PC, con alcune postazioni *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 10 di 56 CAD dotate di software di calcolo e progettazione elettrica (ElectroGraphics serie CadElet) ed illuminotecnica (Dialux). Per consentire la trattazione di alcuni argomenti di pneumatica ed elettropneumatica è attiva una apposita stazione di lavoro. - LABORATORIO DI ELETTROTECNICA E SISTEMI: il laboratorio consente la verifica delle principali macchine elettriche (motore asincrono, trasformatore, dinamo, generatore/motore sincrono, banco di taratura contatori). L’analisi delle caratteristiche elettriche può essere effettuata utilizzando comuni strumenti elettrodinamici (amperometri, voltmetri, wattmetri) oppure utilizzando l’apposito analizzatore di rete portatile. Nel laboratorio è possibile simulare comportamenti di circuiti e sistemi elettrici tramite PC, da considerare come attività pratica aggiuntiva alle lezioni teoriche di Sistemi Automatici. Su alcuni computer sono inoltre installati, oltre ai collegamenti ad Internet, anche degli specifici programmi di dimensionamento e di disegno planimetrico relativi alla progettazione di Impianti Elettrici (Tiplan, Tisystem, Tilux, Dialux), utili anche per la stesura delle tesine individuali di fine anno. 11. Attività pluridisciplinari ed extracurriculari Attività pluridisciplinari Come detto più sopra, in preparazione all'Esame di Stato gli allievi predisporranno una tesina di approfondimento su argomenti inerenti le diverse discipline dell’ultimo anno scolastico, con argomenti scelti e trattati in modo autonomo. Questi lavori, a carattere pluridisciplinare, coinvolgeranno soprattutto, ma non esclusivamente, le materie tecniche di indirizzo. Gli argomenti individuati, ad oggi, sono i seguenti. 1 2 3 Albarracin José Manuel Bonazzi Mattia Hitler e le megastrutture – Non ancora definito 4 Bormolini Roberto Oreste Branchi Camilla Energia eolica Studio dell'impianto di illuminazione della chiesa di Teglio 5 Bulanti Gianluigi Impianto elettrico, fotovoltaico e domotico per civile abitazione 6 Cibin Giacomo Illuminotecnica 7 Dell'Agostino Giorgio Casetta domotica 8 Di Cugno Michel Sintetizzatore audio 9 Fanoni Renato Evoluzione delle reti di distribuzione: verso le smart grid 10 Galli Nicola Riprogrammazione “fabbrica automatica” in laboratorio sistemi 11 Gelmini Matteo Impianto elettrico e fotovoltaico per civile abitazione 12 Gianola Giuseppe Riprogrammazione “fabbrica automatica” in laboratorio sistemi 13 Guerra Simone Impianto fotovoltaico per civile abitazione 14 Libera Francesco Motori elettrici ad alta efficienza 15 Petruzzi Simone Impianto di automazione per campane 16 Pinna Jacopo Impianto fotovoltaico 17 Sanna Emanuele Impianto idroelettrico per una baita *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 11 di 56 18 Schiappadini Omar Progetto illuminotecnico per una civile abitazione 19 Spinelli Mattia Reti elettriche smart grid 20 Trapletti Mattia Impianto elettrico per elicottero 21 Trishch Ostap Evoluzione tecnologica dei treni elettrici 22 Zucchi Marco Impianti fotovoltaici Attività extracurricolari Da tempo l'Istituto organizza, tramite la propria Commissione che cura i rapporti con il mondo del lavoro, dei tirocini formativi in ambito aziendale, sia in periodo estivo sia in periodo invernale. Questi tirocini, in generale rivolti agli allievi promossi al termine della classe terza e della classe quarta, consistono in attività svolte presso primarie aziende operanti, generalmente, nel settore di specializzazione degli allievi. Alcuni allievi della classe hanno partecipato a questa attività, secondo la tabella riassuntiva seguente. Allievo Azienda Attività Anno di corso Durata Bulanti Gianluigi Punto Luce di Colli Installazione di impianti III Enrico, Morbegno elettrici, fotovoltaici, (SO) automazione cancelli, IV antifurto, videosorveglianza 3 settimane impianti Installazione di impianti IV Dongo elettrici, posa cavi, citofoni, antifurto, videosorveglianza 3 settimane Installazione di impianti III elettrici IV 6 settimane 3 settimane Cibin Giacomo Matteri elettrici, (CO) Galli Nicola Newelettrica, Livigno (SO) Studio Zappa, (SO) Cinalli Progettazione e verifica V elettrici e Bormio impianti sicurezza 3 settimane 1 giorno Gelmini Matteo Ciapponi impianti Installazione di impianti IV elettrici, Sondrio elettrici, antifurto, videosorveglianza 3 settimane Gianola Giuseppe Balsarini impianti, Installazione di impianti IV Albosaggia (SO) elettrici, posa cavi, antifurto 3 settimane Guerra Simone Studio “Ti certifico” di ing. Francesca Cecini, Grosio (SO) 2 mesi Apprendista IV certificatore energetico e verificatore impianti di messa a terra Petruzzi Simone Ambrosini Dario Installazione di impianti III impianti elettrici, elettrici, antifurto, Dubino (SO) videosorveglianza, IV manutenzione, studi di settore 3 settimane 3 settimane *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 12 di 56 Pinna Jacopo Ciapponi impianti Installazione di impianti IV elettrici, Sondrio elettrici industriali, allarme, videosorveglianza, posa cavi Sanna Emanuele C e F elettrici, (SO) 3 settimane impianti Installazione impianti III Bormio elettrici e fotovoltaici 3 settimane Installazione impianti IV elettrici e centralina idroelettrica 3 settimane Altre attività extracurriculari di interesse eseguite dalla classe nel corrente anno scolastico sono le seguenti: − nei mesi di gennaio e febbraio gli studenti José Manuel Albarracìn, Roberto Oreste Bormolini, Gianluigi Bulanti, Nicola Galli, Matteo Gelmini, Simone Petruzzi, Emanuele Sanna e Ostap Trishch, suddivisi in due squadre, hanno partecipato alle fasi eliminatorie online del “Businessgame” organizzato, a livello nazionale, dalla Libera Università Carlo Cattaneo (LIUC) di Castellanza (VA), con il patrocinio del MIUR tramite l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, nell'ambito del programma ministeriale teso a valorizzare gli studenti eccellenti, ottenendo buoni risultati; − il 14 dicembre 2013 e il 25 febbraio 2014 la classe ha visitato le centrali elettriche di Grosio, Grosotto e Lovero, nell’ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro con A2A S.p.a.; − è stato organizzato un corso extracurriculare di preparazione alla certificazione “First Certificate”, tenuto da insegnante madrelingua inglese, che si è tenuto nel periodo aprilemaggio 2014, della durata di 7 ore; il corso è stato seguito dal solo alunno Pinna Jacopo, che sosterrà il relativo esame; − la classe ha partecipato alle seguenti attività extracurriculari di educazione fisica: giochi sportivi studenteschi di corsa campestre, sci, arrampicata ed atletica, torneo d'istituto di calcio a 5. 12. Attività multidisciplinari Tutte le materie, oggetto del corso di studi, sono necessariamente coinvolte nella definizione del profilo professionale del perito elettrotecnico, ma soprattutto quelle dell’area professionale contribuiscono, per la loro maggiore specificità e interconnessione, a crearne la figura vera e propria. Riguardo alla multidisciplinarietà, esistono quindi aree naturalmente affini nel settore prettamente professionale quali TDP, Elettrotecnica, Sistemi ed Impianti, così come, del resto, tra le altre discipline quali Matematica, Economia industriale, Italiano, Inglese, Educazione fisica e Religione che concorrono alla formazione culturale degli allievi proponendo un supporto che consenta loro di inserirsi più efficacemente nel mondo professionale e di affrontare studi superiori. Una buona conoscenza matematica ed un corretto utilizzo delle regole di scrittura, così come l’espressione funzionale in Inglese, appaiono infatti requisiti essenziali per la comprensione e per la produzione di materiale, tesine, relazioni, progetti da parte degli allievi. Alcuni temi trattati in parallelo tra le diverse materie umanistiche hanno perseguito una finalità ulteriore, ossia quella di promuovere una riflessione sulla realtà contemporanea e in particolare su aspetti legati alle tecnologie e alla globalizzazione. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 13 di 56 Le problematiche tecniche sono proposte attraverso punti di vista diversi: - in Elettrotecnica si analizzano le leggi fisiche ed elettriche e la loro applicazione allo studio delle macchine elettriche; - in Impianti elettrici si analizzano circuiti e linee elettriche, dimensionando linee ed impianti elettrici e i relativi sistemi di protezione; - in Sistemi elettrici automatici il funzionamento dei sistemi e delle macchine elettriche viene trattato attraverso la teoria classica del controllo, giungendo allo studio ed alla progettazione dei sistemi di controllo di tali sistemi e macchine; - in Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione (TDP) si trattano le parti costruttive di macchine ed impianti elettrici, i materiali utilizzati, si esegue la rappresentazione di progetti mediante disegno tecnico, si trattano le tecnologie di automazione industriale e si sintetizza il tutto con effettiva attività di progetto. La necessità di utilizzare strumenti adeguati per la risoluzione di problemi comporta inoltre un forte grado di multidisciplinarietà fra le materie d'indirizzo e la matematica, ad esempio per risolvere problemi di minimizzazione o massimizzazione di variabili, elettriche, fisiche o finanziarie, nella risoluzione di problemi a carattere tecnico-economico, oppure nello studio dei circuiti elettrici in regime variabile o stazionario, con l'utilizzo del metodo della trasformata di Laplace o mediante la risoluzione di equazioni differenziali. Altro forte motivo di interdisciplinarietà risiede nella necessità di confrontarsi con contenuti in lingua inglese, sia nella consultazione di documentazione tecnica, a volte disponibile solo in lingua inglese, sia per la presenza, nel ramo tecnologico elettrico, di una diffusa terminologia tecnica anglosassone. Come sopra detto, la materia di Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione (TDP) è poi, di per sé, esegue la sintesi delle varie discipline tecniche in concreta attività di progetto. Diversi sono gli agganci con argomenti trattati nei programmi di Elettrotecnica, Impianti elettrici, Sistemi elettrici automatici, ad esempio nelle attività di disegno di schemi elettrici, nello studio delle caratteristiche costruttive e funzionali delle macchine elettriche, nell'utilizzo di programmi per il dimensionamento di linee e protezioni, nello studio della conversione CC/CA e CA/CC, nella progettazione di sistemi di regolazione e controllo, specialmente eseguiti mediante programmazione di controllori logici programmabili (PLC). *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 14 di 56 13. Programmi delle singole discipline 13.1 LINGUA E LETTERE ITALIANE............................................................................................... 13.2 STORIA..................................................................................................................................... 13.3 LINGUA INGLESE.................................................................................................................... 13.4 MATEMATICA........................................................................................................................... 13.5 ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO......................................................... 13.6 ELETTROTECNICA.................................................................................................................. 13.7 SISTEMI ELETTRICI AUTOMATICI.......................................................................................... 13.8 IMPIANTI ELETTRICI............................................................................................................... 13.9 TECNOLOGIE ELETTRICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE.............................................. 13.10 EDUCAZIONE FISICA.............................................................................................................. 13.11 RELIGIONE............................................................................................................................... *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 15 di 56 13.1 Lingua e lettere italiane Insegnante: prof.ssa Paola Poli Testi adottati Libro di testo: Magri, Vittorini, Tre. Storia e testi della letteratura, Paravia, voll. 2-3 Numero di ore svolte: alla data di approvazione del documento risultano svolte 88 ore di lezione effettive. Relazione sulla classe All’inizio dell’anno tra i ventidue alunni frequentanti la classe si rilevava la presenza di un livello medio quasi sufficiente riguardo alle competenze linguistiche e di analisi letteraria. Solo un esiguo gruppo di studenti evidenziava capacità discrete mentre, tra i restanti, alcuni denotavano abilità di partenza sufficienti, altri, invece, mostravano difficoltà nello scritto e nell’analisi del testo letterario. Nel corso dell’anno scolastico, mentre una parte degli alunni ha avuto un comportamento corretto, una frequenza continua e un impegno abbastanza costante, ossia un atteggiamento funzionale all’apprendimento, per altri, invece, la frequenza è stata discontinua, minore la diligenza e la partecipazione, il lavoro disorganico. In alcuni casi, impegno ed attenzione inadeguati o assenze ripetute hanno determinato l’accumularsi di lacune, che qualcuno ha cercato di colmare, ma non sempre con esito pieno. Non sono mancati interventi costruttivi e domande pertinenti, ma non sempre si è sperimentata una partecipazione condivisa da parte dell’intero gruppo. Il dialogo educativo, comunque, non è mai venuto meno: ho cercato di sollecitare sempre il livello di attenzione, di responsabilità necessario e di dare fiducia agli studenti, riconoscendo l’impegno e gli sforzi. Metodologie adottate − Lezione frontale e partecipata con redazione di appunti da parte degli alunni; quando necessario, indicazioni per lo studio del manuale e lettura guidata. − Analisi guidata dei testi letterari; domande di stimolo per l’interpretazione. − Brevi consegne scritte per casa. − Laboratorio testuale (con esercitazioni guidate in classe) durante il quale sono state fornite dettagliate indicazioni per la produzione di testi secondo le tipologie (A,B,C;D) dell’Esame di Stato. Attività di recupero svolte Durante tutto l’anno scolastico vi è stata la disponibilità a riformulare i contenuti ogni volta che si è presentata la necessità. Nel periodo 06/17 febbraio 2014 e 03/14 aprile sono state svolte attività di recupero extracurricolari finalizzate al recupero delle abilità di scrittura e dei contenuti disciplinari. Strumenti di verifica Le verifiche sommative sono consistite in prova orale (interrogazione in forma di colloquio), in verifiche di acquisizione delle conoscenze letterarie (prove semistrutturate) e, infine, in vere e proprie prove scritte (analisi di testi, saggio breve, svolgimenti argomentativi) programmate nel numero di tre per quadrimestre. La valutazione ha considerato di volta in volta: conoscenza dei dati, capacità di comprensione ed analisi, conformità al genere testuale, correttezza formale e cura espressiva, capacità critiche e di rielaborazione personale. I livelli di valutazione corrispondono alla descrizione concordata con i colleghi di Lettere, espressa in griglie e tabelle, contenuta nel POF e nel Piano di lavoro. Obiettivi realizzati in termini di conoscenze e competenze Riguardo a conoscenze e competenze, alla data di stesura del presente documento, posso descrivere la situazione seguente: un esiguo gruppo di alunni ha raggiunto risultati discreti sia nelle *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 16 di 56 conoscenze e competenze acquisite nello studio ed analisi letteraria (saper leggere testi riconoscendo il formale, retorico, espressivo; saper collocare nel loro contesto i testi e gli autori, in prospettiva storico-letteraria), sia, più in generale, nelle competenze linguistiche e comunicative (saper scrivere e produrre oralmente testi formalmente corretti, organici, efficaci nelle scelte di registro e di stile); dei restanti alunni la maggioranza è, attualmente, in possesso, negli ambiti sopra ricordati, di capacità e conoscenze sufficienti o quasi sufficienti. Permangono infine in un quarto degli alunni lacune nelle conoscenze letterarie, in alcuni casi accompagnate da difficoltà nell’espressione linguistica scritta. Contenuti disciplinari 1 ARGOMENTI DI LETTERATURA Il Romanticismo L’età romantica Il Romanticismo; i movimenti romantici; l’estetica, la poetica, i generi letterari; l’immaginario romantico; il Romanticismo in Italia: il dibattito tra classicisti e romantici; i caratteri del Romanticismo italiano. Testi analizzati: Madame de Staël, da Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni Alessandro Manzoni La vita e le opere; la poesia civile; gli scritti di poetica: la lettera a Chauvet e la Lettera sul Romanticismo; le tragedie; i Promessi sposi: la genesi del romanzo: il Fermo e Lucia; l’ideologia e i protagonisti del romanzo; dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi. Testi analizzati: Alessandro Manzoni, Il cinque maggio Alessandro Manzoni, da La lettera a Cesare d’Azeglio sul Romanticismo (l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo) Alessandro Manzoni, Adelchi, atto IV, coro Adelchi, atto V, scene VIII, IX, X (la morte di Adelchi) Alessandro Manzoni, Promessi sposi, cap. II, la presentazione di Lucia (fotocopia) Promessi sposi, cap. IX, la monaca di Monza Promessi sposi, cap. XXI, Lucia nel castello dell’Innominato (righe 1- 47) Promessi sposi, cap. XXXVIII, la conclusione Giacomo Leopardi La vita e le opere; la funzione della letteratura e la poetica; il pensiero; le Operette morali; i Canti. Testi analizzati: Giacomo Leopardi, dalle Operette morali, Dialogo della Natura e di un Islandese Giacomo Leopardi, dai Canti, L’infinito A Silvia La ginestra o il fiore del deserto (strofe I, vv. 1-51; II, vv. 5258; 72-86; III, vv. 111-144; VII, vv. 297-217) L’Età del Positivismo e del realismo L’affermazione della civiltà industriale: Naturalismo, Verismo e Simbolismo Il Positivismo; i movimenti letterari; il Naturalismo; il Simbolismo; il Verismo; la poesia e l’anomalia del caso italiano. La narrativa realista del secondo Ottocento *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 17 di 56 Uno sguardo d’insieme; Emile Zola: la poetica del Naturalismo. Testi analizzati: Emile Zola, La fortuna dei Rougon, Prefazione Giovanni Verga La vita; l’evoluzione poetica: il periodo preverista; la svolta: Nedda; l’adesione al verismo; Vita dei campi; I Malavoglia: la trama; le caratteristiche e i temi dell’opera, la lingua; Novelle rusticane; Mastro-don Gesualdo. Testi analizzati: Giovanni Verga, da Nedda, Una scena di corteggiamento Giovanni Verga, da Vita dei campi, Fantasticheria Rosso Malpelo Giovanni Verga, I Malavoglia, lettura integrale dell’opera (brani ripresi in classe: la Prefazione; cap. I, la famiglia Toscano; cap. III, il naufragio della Provvidenza; cap. XII, ‘Ntoni si ribella) Giovanni Verga, da Novelle rusticane, Libertà L’età del Decadentismo La società industriale moderna e l’imperialismo: il Decadentismo La cultura agli albori dell’imperialismo; il Decadentismo; la poetica decadente; le linee generali della cultura italiana: la peculiarità del decadentismo italiano; lo sviluppo dell’industria culturale; Decadentismo e produzione letteraria. Giovanni Pascoli La vita; la poetica; lo sperimentalismo stilistico di Pascoli; Myricae; i Canti di Castelvecchio. Testi analizzati: Giovanni Pascoli, da Il fanciullino, I, III, X, XI, la poetica del fanciullino Giovanni Pascoli, da Myricae, Temporale Il lampo Lavandare L’assiuolo X Agosto Giovanni Pascoli, da Canti di Castelvecchio, Il gelsomino notturno Gabriele d’Annunzio La biografia: una vita vissuta come un’opera d’arte; la poetica; Il piacere; Alcyone. Testi analizzati: Gabriele d’Annunzio, da Il piacere, libro I, cap. II, la filosofia del dandy Gabriele d’Annunzio, da Alcyone, La sera fiesolana Il primo Novecento L’età dell’imperialismo L’attività letteraria. La narrativa del primo Novecento e il rifiuto della tradizione Le caratteristiche generali del romanzo del Novecento. Luigi Pirandello La biografia; la visione del mondo; la poetica: dall’ ”umorismo” ai “miti”; Uno nessuno, centomila; le Novelle per un anno; IL Fu Mattia Pascal: l’opera nel percorso poetico dell’autore e nel contesto della narrativa europea; la trama e la struttura del romanzo; i temi; lo stile. Testi analizzati: *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 18 di 56 Luigi Pirandello, da L’umorismo, il contrasto tra vita e forma da L’umorismo, il sentimento del contrario Luigi Pirandello, da Uno, nessuno, centomila, la conclusione del romanzo Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal, lettura integrale dell’opera (brani ripresi in classe: Premessa prima; premessa seconda; dal cap. VIII, una nuova identità per Mattia; da cap. XV, Mattia-Adriano: un’ombra d’uomo; da cap. XVIII, la conclusione). Italo Svevo La biografia, la poetica; Una vita; Senilità; La coscienza di Zeno: il significato dell’opera nel percorso poetico di Svevo; i contenuti e la struttura; Testi analizzati: Italo Svevo, da La coscienza di Zeno, Prefazione, Preambolo da cap. II, lo schiaffo del padre morente da cap. IV, la moglie Augusta da cap. VI, la conclusione del romanzo L’età dei totalitarismi e della guerra Dalla grande crisi al secondo dopoguerra La diffusione delle ideologie globali; gli intellettuali e l’organizzazione della cultura; la cultura scientifica e filosofica: cenni su Heidegger, l’Esistenzialismo e Sartre; la cultura italiana negli anni del fascismo e della guerra. La poesia dagli anni Venti agli anni Cinquanta Lo sviluppo del genere tra continuità e innovazione; la poesia in Italia: le principali linee di sviluppo; la linea “antinovecentista”: Saba e Montale. Giuseppe Ungaretti La vita e le opere; le linee fondamentali della poetica; L’allegria: lo stile e il linguaggio; i temi; Sentimento del tempo; Il dolore. Testi analizzati: Giuseppe Ungaretti: da L’allegria, I fiumi Allegria di naufragi Veglia Fratelli Soldati da Il dolore, Non gridate più Eugenio Montale La vita; la visione del mondo e i temi delle prime tre raccolte; i caratteri della poesia nelle prime tre raccolte; Ossi di seppia Testi analizzati: Eugenio Montale, da Ossi di seppia, Non chiederci la parola Meriggiare pallido e assorto Spesso il male di vivere ho incontrato 2 PRODUZIONE SCRITTA Analisi e produzione di diverse tipologie di scrittura: tipologia A, B, C, D della prova dell’Esame di Stato. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 19 di 56 13.2 Storia Insegnante: prof.ssa Paola Poli Testi adottati Libro di testo: Palazzo- Borghese, Clio Magazine, Ed. La Scuola, voll. 2B, 3A, 3B Numero di ore svolte: alla data di approvazione del documento risultano svolte 74 ore di lezione effettive. Relazione sulla classe I primi rilevamenti effettuati quest’anno tra i ventidue alunni frequentanti la classe denotavano un possesso di conoscenze e abilità sufficienti; accettabili, o quasi sempre accettabili, anche le capacità di comprensione e sintesi a partire da sezioni del manuale precedentemente spiegate ed assegnate. L’attenzione alle lezioni è stata quasi sempre positiva, con interventi opportuni da parte degli alunni, per lo più interessati alla materia. Al momento della stesura del presente documento, la classe si può, approssimativamente, suddividere nei seguenti livelli: un piccolo gruppo ha conseguito una preparazione soddisfacente; un altro ha raggiunto risultati pienamente sufficienti o sufficienti; parte della classe, invece, per discontinuità nello studio, nell’attenzione al lavoro in classe o nella frequenza denota una preparazione complessiva non omogenea. Obiettivi programmati in termini di conoscenze e competenze Tra le competenze programmate all’inizio del percorso vi erano le seguenti: − individuare in un evento complesso le connessioni tra i diversi fatti e definire la rilevanza dei soggetti coinvolti; − classificare i fatti storici in ordine agli aspetti diacronici e sincronici; − mettere in relazione fatti storici con il contesto spaziale e con i contesti sociali ed economici in cui si svolsero; − utilizzare gli schemi cognitivi acquisiti per confrontare storia ed attualità; − padroneggiare il linguaggio storiografico, così da produrre, oralmente e per iscritto, testi descrittivi e intrecci narrativi coerenti, a partire da dati storici memorizzati. Metodologie adottate − lezione frontale ed interattiva con spiegazioni ed integrazioni a partire dal testo − analisi di cartine storiche − analisi di testi storiografici in classe Attività di recupero A seguito di valutazioni negative, ho proposto attività individuali (per casa) di rielaborazione di contenuti non appresi o fraintesi, Inoltre, per tutto il gruppo classe, ho sempre riformulato, lezione per lezione, i concetti salienti (anche a partire da domande chiave), come forma di recupero in itinere. Strumenti di verifica Le verifiche formative sono consistite in domande dal posto; le verifiche sommative, al termine della trattazione di ogni periodo storico unitario, si sono svolte in forma di interrogazioni o prove semi-strutturate. Quanto alla valutazione, si è osservato il perseguimento delle competenze (sopra illustrate), stabilendo il livello di pieno, sufficiente, mancato raggiungimento in base alla descrizione concordata con i colleghi di Lettere dell’Istituto e contenuta nel POF e nel Piano di lavoro. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 20 di 56 Contenuti disciplinari L’Europa delle nazioni L’unificazione italiana e tedesca La politica interna ed estera di Cavour; la spedizione dei Mille; il Secondo impero francese e l’unificazione tedesca. L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica La Destra storica al potere; il completamento dell’unità d’Italia; la Sinistra storica al potere; dallo Stato forte di Crispi alla crisi di fine secolo. L’epoca dell’imperialismo La seconda rivoluzione industriale Dalla prima alla seconda rivoluzione industriale; la catena di montaggio; il capitalismo monopolistico e finanziario; la critica al progresso. Le grandi potenze La Francia della Terza Repubblica; la Germania di Bismarck e Guglielmo II; l’età vittoriana; l’espansione degli Stati Uniti. La spartizione imperialistica del mondo L’imperialismo; la spartizione dell’Africa e dell’Asia; la crisi delle relazioni internazionali. All’alba de Novecento L’età giolittiana I caratteri generali dell’età giolittiana; il doppio volto di Giolitti; tra successi e sconfitte. Guerra e Rivoluzione La prima guerra mondiale Cause ed inizio della guerra; l’Italia in guerra; la grande guerra; i trattati di pace. La Rivoluzione russa L’Impero russo nel XIX secolo; tre rivoluzioni; la nascita dell’URSS; l’URSS di Stalin. Il primo dopoguerra I problemi del dopoguerra; il biennio rosso (1919-1920); dittature, democrazie e nazionalismi. L’età dei totalitarismi L’Italia tra le due guerre: il fascismo La crisi del dopoguerra; il biennio rosso in Italia; la marcia su Roma; dalla fase legalitaria alla dittatura; l’Italia fascista. La crisi del 1929 Gli “anni ruggenti”; il “Big crash”; Roosevelt e il “New Deal”. La Germania tra le due guerre La Repubblica di Weimar; dalla crisi economica alla stabilità; la fine della Repubblica di Weimar; il Nazismo; il Terzo Reich; economia e società. La seconda guerra mondiale Verso la guerra Crisi e tensioni in Europa; la vigilia della guerra mondiale. Il Mondo in guerra 1939-40: la “guerra lampo”; 1941: la guerra mondiale; il dominio nazista in Europa; 1942-43: la svolta; 1944-45: la vittoria degli Alleati; dalla guerra mondiale ai progetti di pace; la guerra e la Resistenza in Italia dal 1943 al 1945. Il secondo dopoguerra Le origini della guerra fredda Gli anni difficili del dopoguerra; la divisione del mondo. Lettura: il processo di Norimberga. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 21 di 56 13.3 Lingua inglese Insegnante: Emanuela Valli Valutazione degli apprendimenti La classe, in generale, non ha sempre mostrato un buon interesse per la lingua straniera e durante le lezioni l’attenzione e la partecipazione non sono stati sempre attivi e lo studio non è stato sempre serio ed approfondito. Rispetto a quanto individuato in sede di programmazione, gli obiettivi minimi sono stati raggiunti dalla quasi totalità della classe: un solo alunno ha raggiunto un buon livello di competenza comunicativa, una parte esigua ha raggiunto un discreto livello di competenza comunicativa, mentre la maggior parte degli alunni ha raggiunto un accettabile livello di competenza comunicativa, anche se nelle abilità produttive si evidenziano svariate incertezze nel controllo linguistico. Lo scarso controllo grammaticale e l’esiguità del bagaglio lessicale compromettono l’uso autonomo dello strumento linguistico: la comunicazione spontanea risulta difficoltosa, anche in contesti noti. Tuttavia, dopo averlo studiato e provato in precedenza, questi stessi alunni sono comunque in grado di riferire il contenuto di un testo con sufficiente correttezza e fluidità. Obiettivi disciplinari Nel corso dell’anno scolastico si è cercato di sviluppare negli alunni la capacità di comprensione della lingua, del parlato e dello scritto su argomenti specifici, in modo da far acquisire una competenza comunicativa tale da permettere l’uso della lingua in modo adeguato alle diverse situazioni. A questo proposito si sono dimostrate un valido strumento di lavoro varie fotocopie di testi basati sul CLIL (Content and Language Integrated Learning), una metodologia didattica che implica lo sviluppo di competenze linguistiche e comunicative in una lingua diversa dalla propria, contemporaneamente allo sviluppo e acquisizione di conoscenze ed abilità in ambiti disciplinari specifici. Nonostante alla Lingua straniera vengano dedicate soltanto due ore settimanali e che questa venga classificata come materia orale, si sono fatti esercitare gli alunni anche in prove scritte, data la richiesta all’interno della Terza Prova dell’Esame di Stato (D.L. del 20.11.2000 n. 429, art. 4). PROGRAMMA SVOLTO MODULE 1 British government in history and today MODULE 2 The USA MODULE 3 Environment & Ecology - Of Parliament and King; - The nations within Britain. - The War of Independence; - The Declaration of Independence; - The Constitution; - The US government: Federal government, State government, Local government; - The presidential elections; - Looking for a better life; - People in the USA; - The American Dream. - The ecosystem; - Human ecology and the ecosystem; - Ecological crises; - The human impact; - SOS planet!: Global Warming; - The ecological footprint (definition); - How to be planet friendly. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 22 di 56 LITERATURE E’ inoltre stato trattato, nelle sue linee generali ed in maniera sommaria a causa della scarsità di tempo, un argomento di letteratura inglese in stretta correlazione con gli argomenti del programma di italiano al fine di illustrare agli studenti i legami e le interrelazioni tra le discipline e di fornire loro una cultura generale e non prettamente settoriale, utilizzando schede fotocopiate fornite dall’insegnante. L’ argomento affrontato è stato il seguente: Historical, political and literary context of British Romanticism. Griglia di valutazione: Gravemente insufficiente • Insufficiente • • • • • Sufficiente • • Discreto Buono/Ottimo • • • • • • l’alunno comprende solo qualche parola e frase isolata, ma raramente, seppur con l’aiuto dell’insegnante, coglie la funzione comunicativa del messaggio; ha grosse difficoltà nella comunicazione anche di semplici informazioni; fà numerosi errori di pronuncia anche delle parole note. lo studente comprende solo qualche informazione e risponde solo se aiutato; fà gravi errori di pronuncia e grammatica. l’alunno comprende il messaggio principale e la maggior parte delle informazioni richieste; ha qualche difficoltà nella comunicazione di informazioni e di semplici idee; fà errori di grammatica e pronuncia, ma il messaggio è ugualmente comprensibile. l’alunno comprende quasi tutte le informazioni richieste; riesce a comunicare le informazioni in modo appropriato, anche se semplice; fà qualche errore di pronuncia e di grammatica. lo studente comprende tutte le informazioni, anche quelle implicite; riesce a comunicare in modo efficace, personale e abbastanza autonomo; fà solo rari e lievi errori di grammatica e di pronuncia. Tempi del percorso formativo Il monte ore annuo previsto è di 66 lezioni suddivise in 2 ore settimanali. Valutazione degli apprendimenti Nel corso dell’anno sono state svolte prove scritte ed orali per valutare la capacità di usare la lingua con sufficiente correttezza formale e la capacità di relazionare circa gli argomenti trattati. Anche se per il quinto anno non sono previste prove scritte, gli alunni sono stati esercitati anche in questo senso in funzione dello svolgimento della terza prova d’esame che prevede la capacità di comprensione e di rielaborazione dei contenuti di un testo e le competenze linguistiche necessarie per organizzare i contenuti. Verifiche effettuate e criteri di valutazione E’ stato svolto un congruo numero di prove scritte e di interrogazioni. Gli alunni sono stati valutati positivamente: • ⇒quando sono in grado di comprendere la richiesta e sanno relazionare in maniera comprensibile su argomenti generali • ⇒quando sanno esprimersi in maniera sufficientemente corretta anche se non sempre sciolta e scorrevole • ⇒quando sono capaci di strutturare un discorso in modo abbastanza autonomo e sanno usare in *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 23 di 56 • modo adeguatamente corretto le strutture della lingua ⇒quando comprendono il senso globale di un testo tecnico e ne sanno estrapolare i concetti fondamentali. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 24 di 56 13.4 Matematica DOCENTE : Aleo Giuseppina OBIETTIVI FORMATIVI DIDATTICI Nel triennio della scuola secondaria superiore l’insegnamento della matematica concorre, in armonia con le altre discipline, ad ampliare e rafforzare gli obiettivi raggiunti a conclusione del biennio, inserendoli in un processo di maggior astrazione e formalizzazione. Ad esso quindi è affidato il compito : • di portare l’allievo a sviluppare ulteriormente la sua intuizione matematica e ad affinare le sue capacità logico deduttive, fino ad acquisire attitudine alla generalizzazione e al rigore logico • di fornire all’allievo le conoscenze matematiche necessarie a comprendere più a fondo le discipline di indirizzo, con l’intento di costruire un supporto adeguato a favorire l’inserimento nel mondo professionale o in quello universitario. OBIETTIVI FORMATIVI DISCIPLINARI Conoscenze e competenze previste alla fine del quinto anno : • • • • Essere in grado di studiare funzioni algebriche razionali e irrazionali. Essere in grado di studiare funzioni trascendenti ( esponenziali e logaritmiche ). Saper applicare consapevolmente procedure di base relative ai seguenti contenuti: integrali indefiniti e definiti, calcolo di aree e di volumi, equazioni differenziali. Conoscere termini e simboli specifici della disciplina e saperli utilizzare correttamente per esporre concetti, definizioni e teoremi. VALUTAZIONE Per quanto riguarda le prove scritte, nella correzione degli elaborati si sono ritenuti più gravi gli errori concettuali rispetto agli errori di calcolo o di distrazione. Si è tenuta inoltre in considerazione l’efficacia e il rigore del metodo utilizzato. Si è ritenuta sufficiente ( voto 6 ) una prova in cui l’alunno ha dimostrato di essere in grado di: riconoscere le strutture dei formalismi matematici introdotti; applicare le procedure risolutive in esercizi di base, simili a quelli già esaminati in classe. Per quanto riguarda le prove orali, si è tenuto costantemente presente che l'alunno deve saper: organizzare le proprie conoscenze ed esporle correttamente, ripetere un concetto con parole proprie, ripetere una regola corredandola con degli esempi; risolvere esercizi applicativi. L'insegnante non ha ritenuto sufficiente un'interrogazione in cui l'alunno non abbia dato prova di completezza nella preparazione secondo i due aspetti di cui sopra. Per la valutazione finale dell’alunno si sono tenuti in considerazione i seguenti parametri: • i risultati delle prove di verifica; • i tempi di acquisizione; • il grado di miglioramento di ogni studente in rapporto al livello di partenza; • il ritmo di apprendimento; • l’impegno nello studio e la serietà nella partecipazione alla vita scolastica; • il recupero svolto. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 25 di 56 Per quanto riguarda la tabella di valutazione utilizzata, si è fatto riferimento a quella riportata nel documento del 15 maggio, condivisa dall’intero Consiglio di classe. RELAZIONE SULLA CLASSE E OSSERVAZIONI SUL PROGRAMMA SVOLTO Nel corso dell’anno scolastico, buona parte degli alunni ha manifestato difficoltà nell’affrontare la disciplina, a causa dello studio saltuario e poco approfondito, dell’impegno personale carente e di una preparazione già lacunosa relativa ai contenuti degli anni precedenti. Si segnala anche che la maggior parte degli alunni in difficoltà, non essendo in grado di operare un recupero personale ed autonomo, ha mostrato scarso interesse anche per le attività di recupero offerte dalla scuola ( in particolare per lo “sportello Help” ) e, al termine dell’anno scolastico, evidenzia una preparazione in qualche caso incerta e frammentaria, in qualche altro gravemente lacunosa. All’interno della classe, tuttavia, si rileva anche la presenza di alcuni alunni, che si sono impegnati con serietà nel corso di tutto l’anno ed hanno costantemente ottenuto risultati positivi ed in qualche caso di buon livello. Con riferimento allo svolgimento del programma, si precisa che alcuni argomenti sono stati trattati solo nelle loro linee essenziali, a causa dei tempi scolastici piuttosto ristretti, delle attività aggiuntive organizzate dalla scuola e soprattutto delle difficoltà incontrate dagli alunni. Il docente ha affrontato i vari temi soprattutto dal punto di vista operativo; la parte teorica è stata trattata semplificando gli argomenti più complessi, pur senza tralasciare gli aspetti peculiari dei vari contenuti. Attivita’ di recupero L’attività di recupero è stata effettuata secondo le seguenti modalità: • in itinere, nell’ambito dell’attività curricolare: l’insegnante, sulla base dei risultati ottenuti nelle verifiche, ha provveduto ad attivare revisioni degli argomenti che sono risultati poco chiari • mediante lo “Sportello Help”, dove gli studenti hanno avuto la possibilità di trovare docenti disponibili a fornire attività individualizzate di sostegno e di recupero. CONTENUTI DIDATTICI Programma svolto Teoremi sulle funzioni derivabili Teorema di Rolle ( senza dimostrazione; ci si è limitati alla verifica della sua validità ed al suo significato geometrico ) Teorema di Lagrange (senza dimostrazione; ci si è limitati alla verifica della sua validità ed al suo significato geometrico ) Teorema di De L’Hôpital ( introdotto in modo intuitivo relativamente alla sola applicazione al calcolo dei limiti) Studio di funzioni con il calcolo differenziale Studio di funzioni algebriche razionali intere e fratte Studio di funzioni irrazionali (esclusi i casi con calcoli o razionalizzazioni eccessivamente complicate ) Studio di funzioni trascendenti (funzioni esponenziali e logaritmiche non particolarmente complesse; non sono state trattate le funzioni goniometriche) *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 26 di 56 Integrali indefiniti Funzione primitiva e integrale indefinito Integrali indefiniti di funzioni composte Metodi di integrazione : metodo di scomposizione, metodo di sostituzione, integrazione per parti Integrazione delle funzioni razionali fratte Integrali definiti Problema delle aree, area del trapezoide Integrale definito di una funzione continua Proprietà degli integrali definiti Teorema della media, funzione integrale, teorema fondamentale del calcolo integrale Applicazione dell’integrale definito: calcolo di aree e calcolo di volumi di solidi di rotazione Integrali impropri Integrale di una funzione che diventa infinita in qualche punto Integrali estesi ad intervalli illimitati Equazioni differenziali Equazioni differenziali : generalità Equazioni differenziali ordinarie del primo ordine: a variabili separate, a variabili separabili, equazioni lineari omogenee e non omogenee Equazioni differenziali del secondo ordine: equazioni differenziali lineari del secondo ordine omogenee a coefficienti costanti, equazioni differenziali lineari del secondo ordine non omogenee a coefficienti costanti LIBRO DI TESTO Marzia Re – Gabriella Grazzi “Matematica e tecnica” Tomo D –Tomo E casa editrice ATLAS *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 27 di 56 13.5 Economia Industriale ed elementi di Diritto Prof: Francesca La Salvia Testo in adozione: Zagrebelsky, Biozzi, Paoletti, Trucco, Economia industriale ed elementi di diritto, ed. Le Monnier, Milano 2007. RELAZIONE FINALE La classe ha manifestato sufficiente interesse per la disciplina, e, in generale, per tutte le attività didattiche. Alcuni alunni hanno saputo lavorare con serietà ed impegno, grazie alla personale motivazione dettata dal senso del dovere. Nel complesso, dalle prove orali effettuate, è emerso che gli studenti hanno raggiunto un buon livello di preparazione. Alcuni di essi si sono particolarmente distinti per tutta la durata dell'anno scolastico. La classe ha acquisito una conoscenza sufficientemente completa dei contenuti ed un soddisfacente livello di responsabilità personale. Gli studenti hanno potuto usufruire di appunti, di schemi riassuntivi nonché di esempi concreti in relazione alle norme vigenti nel nostro Ordinamento. La valutazione ha tenuto conto della proprietà di linguaggio in relazione alle conoscenze acquisite nel corso dell’anno scolastico. METODOLOGIE ADOTTATE Per l’approccio ai contenuti all’inizio di ogni unità didattica, si è illustrato il percorso di analisi, ed è stato introdotto il nuovo tema. È stato dato spazio anche a discussioni, che, debitamente guidate, hanno abituato gli allievi a manifestare in modo organizzato le proprie idee e ad esporle correttamente. In classe sono state affrontate: - l’esposizione di contenuti teorici; - l’applicazione dei contenuti acquisiti mediante la risoluzione di problemi come strumento per sviluppare le capacità di analisi e di sintesi degli studenti. ATTIVITA' DI RECUPERO ADOTTATE Le strategie di recupero messe in atto sono state coerenti con quanto deliberato in merito dal Collegio Docenti e dal Consiglio di Classe. Alcuni argomenti svolti sono stati ripresi più volte al fine di favorirne l’assimilazione. PROGRAMMA SVOLTO DIRITTO Norma giuridica Sanzione Tipi di sanzioni Rami del diritto Contenuto della norma giuridica Caratteri della norma Fonti del diritto La Costituzione Leggi di revisione costituzionale Leggi ordinarie Decreti legge Decreti legislativi Regolamenti *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 28 di 56 Consuetudine Efficacia della legge nel tempo Interpretazione della norma Soggetti del diritto Persone fisiche Capacità giuridica Capacità di agire Interdetti Organizzazioni Organizzazioni con scopo di lucro Rapporto giuridico Contratto Codice Civile Imprenditore (art. 2082 C.C.) Piccoli imprenditori (art.2083 C.C.) Imprenditore agricolo (art. 2135 C.C.) Attività connesse a quelle agricole Imprenditore commerciale (art. 2195 C.C.) Statuto dell’imprenditore commerciale Iscrizione nel registro delle imprese Scritture contabili obbligatorie Tenuta delle scritture contabili Collaboratori dipendenti dell’imprenditore Contratto di società Capacità di esercitare l’impresa Impresa familiare L’azienda Trasferimento della proprietà dell’azienda Divieto di concorrenza Successione nei contratti Crediti relativi all’azienda ceduta Debiti relativi all’azienda ceduta Segni distintivi dell’azienda Classificazione delle aziende Il sistema economico L’azienda come sistema ECONOMIA Economia politica Contabilità economica nazionale Prodotto nazionale Reddito nazionale Consumi Investimenti Operatori economici Produzione Fattori Produttivi Remunerazione dei fattori produttivi Il ruolo del profitto La funzione di produzione Legge dei rendimenti decrescenti Prodotto medio e prodotto marginale Costi di produzione Costo, ricavo, reddito *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 29 di 56 L’equilibrio dell’imprenditore Investimenti Finanziamento degli investimenti *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 30 di 56 13.6 Elettrotecnica Docente teoria: Insegnante di laboratorio: Testo adottato: prof. Paolo Pezzella prof. Nicola Mazza ELETTROTECNICA per elettrotecnica e automazione Vol. 2 - edizione CEDAM Relazione sulla classe La classe 5B è composta di ventidue alunni provenienti dalla classe 4B dell’istituto. La maggior parte gli allievi sono pendolari e per alcuni è stato veramente faticoso essere in classe puntuale alla prima ora e questo ha senz'altro influenzato l'andamento didattico con rallentamenti e spezzettamenti durante le prime ore di lezioni. A causa delle lacune pregresse di alcuni alunni, che sono stati ammessi alla classe quinta dopo aver sanato, non sempre in modo brillante, il debito scolastico in una o più discipline, la programmazione didattica ha subito in generale un ridimensionamento. Si è ritenuto indispensabile svolgere in classe questionari inerenti agli argomenti trattati, con tipologia (risoluzioni di piccole problematiche), corretti e discussi in classe, per valutare il grado di apprendimento e di conoscenze acquisite. Tali attività sono state svolte sia per sollecitare la rielaborazione dei contenuti trattati, sia per coinvolgere direttamente gli alunni meno attenti o con maggiori difficoltà. Purtroppo a questo lavoro in classe non è seguito uno studio analogo a casa (per molti addirittura mancante) per cui non si sono avuti i dovuti vantaggi. A causa delle lacune pregresse di alcuni alunni, che sono stati ammessi alla classe quinta dopo aver sanato, non sempre in modo brillante, il debito scolastico in una o più discipline, la programmazione didattica ha subito in generale un ridimensionamento. Le difficoltà palesate hanno inevitabilmente rallentato lo svolgimento dell’attività didattica, rendendo necessario, più volte, un recupero in itinere. La compresenza di due ore settimanali su cinque con l’insegnante tecnico-pratico mi ha inoltre permesso di seguire la metodologia dell’aula-laboratorio per approfondire ulteriormente gli argomenti trattati con l’ausilio, di strumentazione informatica e le elaborazioni analitiche e grafiche. Come fase finale dell’esercitazione in laboratorio, gli alunni hanno fornito a livello individuale per ogni tematica trattata una relazione dettagliata del lavoro svolto, con considerazioni e osservazioni personali. Nel primo mese ho proceduto ad un richiamo generale dei concetti basilari già acquisiti con relativa verifica finale. . Nel corso dell’anno si è instaurato un rapporto nel complesso corretto e rispettoso; la partecipazione, lo studio della disciplina e la disponibilità al dialogo educativo non sono stati però sempre lineari e continui. Nel mese di aprile l’attività di laboratorio è stata assorbita quasi totalmente da un corso di PLC che la scuola ha organizzato con l’intervento di un esperto dell’automazione della ditta Bieffe Medital di Grosotto (ex nostro alunno) che i ragazzi hanno seguito con discreto interesse. Il programma preventivato all’inizio dell’anno è stato comunque integralmente svolto, anche grazie ad un intenso impegno nell’ultimissimo periodo dell’anno. Un gruppo di alunni ha continuato a seguire le lezioni in modo passivo e spesso disinteressato; tuttavia, la disponibilità al dialogo educativo durante le attività in classe è via via migliorata. Solo per un gruppo di alunni, l‘ascolto, la collaborazione e l‘impegno sono stati sempre presenti fin dall‘inizio del triennio professionalizzante, per cui hanno raggiunto pienamente ed in modo soddisfacente gli obiettivi cognitivi, mostrando altresì buone capacità critiche e operative. Gli altri hanno conseguito risultati appena sufficienti o modesti, la maggioranza soprattutto per l‘impegno non adeguato, i restanti per obiettive difficoltà nel seguire gli argomenti. La classe, dal punto di vista del profitto, si presenta piuttosto eterogenea, e può essere sostanzialmente suddivisa in tre fasce: *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 31 di 56 • • • una prima fascia costituita da studenti dotati di buone / discrete capacità intellettuali, interessati alle problematiche trattate, motivati e impegnati con continuità nello studio, i quali hanno conseguito risultati ampiamente soddisfacenti, conseguendo una conoscenza ampliata nei contenuti, mostrando nel frattempo, autonomia nelle procedure anche in situazioni nuove; una seconda fascia di allievi in gran parte impegnati con sufficiente diligenza e continuità nelle attività scolastiche, il cui profitto medio si è aggirato di poco sopra la sufficienza. una terza fascia, costituita da allievi, già con livelli di partenza inadeguati a causa di un discontinuo impegno e di residue fragilità di metodo di studio, ha conseguito una conoscenza piuttosto frammentaria dei contenuti e procedure fondamentali, che espone con un linguaggio non sempre appropriato. Il profitto ha evidenziato carenze, a causa di lacune di base e di impegno molto modesto o scarso anche se poi, grazie anche al continuo apporto degli interventi di supporto e di recuperi effettuati in itinere, ho potuto riportare il loro livello di preparazione complessivamente intorno ad una stentata sufficienza. Complessivamente gli obiettivi didattici previsti in fase di programmazione sono stati raggiunti, anche se non si è arrivati spesso ad approfondimenti apprezzabili. Nella generalità dei casi, i genitori hanno seguito la crescita culturale e personale dei loro figli; il rapporto scuola-famiglia è stato, infatti, improntato a positiva e costruttiva collaborazione tra la scuola e la famiglia, pur in un ormai consolidato ruolo d’indipendenza degli alunni nei confronti delle famiglie, soprattutto per quel che riguarda le scelte individuali nel disporre la frequenza alle lezioni e la partecipazione alle varie attività scolastiche. Metodologie adottate: Ho cercato di adottare una metodologia di lavoro fondata sull’impegno sempre attivo degli alunni sia nel seguire le dimostrazioni sia nel dar loro, attraverso stimoli ed indicazioni continue, la possibilità di giungere, ad una soluzione delle diverse problematiche affrontate. Le lezioni sono state prevalentemente di tipo frontale, supportate da spiegazioni alla lavagna con esempi opportunamente scelti e da esercitazioni in classe. Gli alunni sono stati incoraggiati a ricercare le soluzioni con procedimenti di analisi e sintesi e sono stati guidati nel collegare i vari concetti senza cadere in contraddizione. L’approccio agli argomenti è stato di tipo intuitivo e concretizzato in domande ed osservazioni rivolte a tutta la classe. In ogni lezione si è dato spazio agli interventi degli alunni e alle questioni da loro proposte. Ho cercato di proporre gli argomenti con la massima semplicità e di suscitare la discussione e l’analisi critica cercando sempre legami e correlazioni tra i vari concetti via via trattati. Quando ho potuto, ho approfondito lo sviluppo delle tematiche con esercizi alla lavagna impegnando ogni volta alunni sempre diversi, preferendo quelli che mostravano qualche difficoltà nell'intuizione verso i concetti nuovi ed in questo modo, potendosi avvalere della possibilità di interagire con il docente, hanno potuto meglio risolvere le incertezze. Ho alternato la parte teorica all'attività pratica, con l'insegnante tecnico-pratico favorendo le applicazioni e le esercitazioni al banco per porre continuamente gli allievi di fronte a problematiche di natura tecnica facilmente riscontrabili nel mondo del lavoro. Lo studio delle varie macchine elettriche come detto è stato riproposto anche in termini operativi attraverso opportune prove di collaudo eseguite in laboratorio. Il laboratorio non è stato inteso come il luogo in cui si eseguono applicazioni della teoria svolta in classe, ma è stato invece parte essenziale di un procedimento didattico centrato sullo sviluppo di capacità progettuali e sull’abitudine a lavorare insieme. L’ambiente stesso e l’articolazione della classe in gruppi di lavoro hanno consentito di sviluppare la comunicazione in un contesto meno strutturato, idoneo a favorire lo scambio di esperienze e l’acquisizione di modelli. Delle centosessantacinque ore totali previste annuali ne sono state effettuale nel primo *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 32 di 56 quadrimestre settantacinque; nel secondo ad oggi (inizio maggio) altre quaranta ore più altre venticinque da effettuare, si arriverà ad un totale complessivo di centotrenta ore. Sono da considerare che parte delle ore sono anche state dedicate alle eventuali assemblee di classe, simulazioni, e alle attività integrative come gli incontri A2A scuola / lavoro e corso di PLC e al progetto FIXO (Formazione & Innovazione per l'Occupazione). Spazi utilizzati Aula-didattica con lavagna Laboratorio di elettrotecnica Visite alla centrale idroelettrica di Grosio (sala macchine – stazione elettrica …..) Obiettivi disciplinari L’insegnamento dell’elettrotecnica si propone di fornire agli allievi la formazione tecnica di base fornendo strumenti essenziali per interpretare e valutare i fenomeni elettrici, elettromagnetici ed elettromeccanici delle principali macchine elettriche. Lo studio delle macchine elettriche costituisce un insegnamento di base, fondamentale per la comprensione di molte altre materie del triennio quali impianti elettrici, sistemi, T.D.P. Questo traguardo è raggiunto avvalendosi oltre che dello studio teorico anche dell’analisi funzionale e critica del laboratorio, riassumendo il tutto in un unico processo formativo. Altri strumenti didattici Al fine di raggiungere gli obiettivi dichiarati, si è reso necessario ricorrere ai seguenti strumenti didattici: libro di testo manuale cremonese del perito industriale biblioteca di laboratorio - Internet – siti tecnici riviste specifiche del settore elettrotecnico ed elettromeccanico strumentazione, apparecchiature e attrezzature in dotazione al lab. di elettrotecnica tecnologie audiovisive e/o multimediali, etc. elaboratore elettronico con relativi supporti software dedicati Esercitazioni di laboratorio (in gruppo) Compiti a casa (individuali) visite guidate Attività integrativa Durante l’anno scolastico, a seguito di una convenzione stabilita con l'azienda di produzione dell'energia elettrica A2A, si è riproposto il progetto “alternanza scuola/lavoro” consistente in alcuni incontri con l’ing. Cornelatti, referente aziendale della sede di Grosio (So), durante i quali, si sono trattate problematiche inerenti alle protezioni delle linee elettriche in media ed alta tensione e quelle delle principali macchine elettriche (Trasformatore ed alternatore). Le tematiche affrontate sono da considerarsi come integrazione ed approfondimento delle conoscenze acquisite dagli alunni durante il corso regolare di studi. Le principali discipline coinvolte sono state elettrotecnica - TDP ed impianti elettrici. Al termine degli incontri teorici avvenuti nell’istituto, si sono effettuate visite guidate alla centrale ed alla stazione elettrica di Grosio, dove si è avuto un riscontro pratico e concreto delle cose apprese a scuola, toccando con mano e vivendo in prima persona la realtà aziendale e quella del mondo del lavoro. La finalità del progetto educativo è stata quindi, non tanto l’acquisizione di conoscenze, bensì la formazione e lo sviluppo integrale della personalità dell’allievo, nei confronti di tutti quegli aspetti “oscuri” dell’attività professionale che attende l’allievo una volta conseguito il titolo di perito *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 33 di 56 elettrotecnico. Corso sull’utilizzo del PLC e sue applicazioni nel campo dell’automazione. Attività di recupero adottate Durante tutto l‘anno scolastico è stato svolto un costante recupero in itinere coinvolgendo di volta in volta un ragazzo alla lavagna facendolo partecipe di problematiche sempre diverse attraverso esercizi e applicazioni di laboratorio allo scopo anche di far maturare concetti e procedimenti utili anche per affrontare la seconda prova scritta all’esame di stato. Per qualcuno che ha richiesto lo sportello help, ho dedicato particolare attenzione su specifiche problematiche allo scopo di rendere la preparazione di base quanto più omogenea e completa possibile. Strumenti di verifica: Nel corso dell‘anno scolastico sono state effettuate verifiche finalizzate al controllo dell‘acquisizione e ristrutturazione individuale delle conoscenze competenze e prove oggettive che hanno consentito l‘analisi dell'andamento didattico della classe, articolate in alcune occasioni secondo le tipologie previste dall’ Esame di Stato. Sia il numero delle prove scritte che quello delle interrogazioni, opportunamente alternate, è stato tale da consentirmi di formulare un giudizio attendibile del grado di preparazione raggiunto dalla classe. Nella scelta delle tipologie con cui predisporre le prove, ho privilegiato i quesiti a risposta aperta o la risoluzione di problemi, ritenendoli maggiormente adatti ad evidenziare le effettive conoscenze, competenze e capacità degli alunni soprattutto nell’ottica di dover affrontare la seconda prova di esame con tutte le problematiche inerenti le macchine elettriche. Le interrogazioni e le esposizioni orali mi hanno poi, naturalmente, permesso di verificare i restanti obiettivi quali la corretta capacità espressiva dal punto di vista tecnico e lessicale, il modo di procedere nel ragionamento, le capacità intuitive e critiche. Nelle verifiche orali ho cercato di accertare non solo il diverso grado di conoscenza dei contenuti, ma anche l’acquisizione del linguaggio specifico, l’abilità nel calcolo e nell’impostare l'esercizio. Ho cercato per quanto possibile di coinvolgere i singoli alunni nella correzione dei vari elaborati svolti dando loro in questo modo la possibilità di fare un’analisi valutativa sul loro lavoro. Mediamente gli studenti hanno assimilato i contenuti essenziali della disciplina e sanno applicare le conoscenze acquisite per svolgere compiti inerenti alle macchine elettriche trattate. Per la valutazione finale ho tenuto conto, oltre ai risultati tecnici e ai progressi oggettivi fatti, anche di partecipazione, impegno, interesse, frequenza, collaborazione e costanza mostrato da ogni allievo durante l'intero anno. Obiettivi di apprendimento La disciplina elettrotecnica mira da una parte ad introdurre le conoscenze e le competenze di base nel bagaglio culturale dell’alunno dall’altra a valorizzare le correlazioni dei funzionamenti delle macchine elettriche con le principali discipline tecniche d’indirizzo quali (Impianti, T.D.P. Sistemi) e, seguendo le indicazioni dei programmi ministeriali, a favorire tutti i possibili collegamenti interdisciplinari in modo che il punto di riferimento dello studente sia la realtà operativa del mondo del lavoro in cui in un futuro andrà ad inserirsi. Ritengo che l’azione didattica debba promuovere nel discente la consapevolezza che è lui il soggetto del percorso formativo, inteso non solo come momento di conseguimento di conoscenze e competenze disciplinari, ma anche come occasione per sperimentare il piacere e la motivazione che si ricava dal sapere e dal saper fare qualcosa di nuovo. Affinché ciò possa avvenire, essa deve: Fornire contenuti adatti Esercitare abilità atte a rilevare significati. Promuovere le capacità di autovalutazione. Obiettivi realizzati in termini di *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 34 di 56 - - - Conoscenze: Conoscere le principali particolarità costruttive delle macchine elettriche. Conoscere ed analizzare i principi fisici che regolano il funzionamento delle macchine elettriche. Conoscere i dati di targa delle macchine elettriche ed il loro significato Conoscere gli schemi equivalenti delle macchine elettriche ed il significato fisico dei parametri che vi intervengono. Conoscere ed interpretare le curve caratteristiche delle macchine elettriche per un corretto utilizzo della stessa in base alle condizioni di alimentazione – di eccitazione – e di carico. Conoscere le modalità ed i principali aspetti con cui si attua il controllo di velocità e l'avviamento dei motori elettrici. Conoscere il principio di funzionamenti e le caratteristiche costruttive e funzionali degli strumenti impiegati nelle prove di laboratorio Conoscere le prove di laboratorio da effettuarsi, in modo specifico, per collaudare ogni singola macchina elettrica. Competenze − Saper applicare le conoscenze ed i metodi di calcolo per portare a termine ed analizzare le diverse problematiche riguardanti tutte le trasformazioni energetiche attinenti alle macchine elettriche funzionanti a vuoto e/o a carico. − Saper utilizzare i dati nominali di una macchina elettrica per dedurre le principali informazioni sulle sue caratteristiche elettro-meccaniche − Saper utilizzare i circuiti equivalenti delle macchine elettriche per effettuare semplici considerazioni teoriche e per giustificare tutte le trasformazioni energetiche. − Saper scegliere, ed elaborare tutte le informazioni lette dalla strumentazione di laboratorio e dalle apparecchiature elettriche utilizzate. − Saper valutare i risultati e gli errori commessi in una misura e saperli elaborare e rappresentarli attraverso le curve caratteristiche di funzionamento delle singole macchine studiate. − Saper calcolare i parametri del circuito equivalente dalle prove specifiche di laboratorio. − Saper adoperare i manuali tecnici ed interpretare la documentazione tecnica del settore. Capacità di − analizzare le diverse condizioni di funzionamento di una macchina elettrica − cogliere il nodo cruciale di un problema − valutare implicazioni e conseguenze − collegare ed integrare le conoscenze acquisite con proprietà di linguaggio − sostenere una discussione utilizzando le proprie conoscenze e motivare il proprio parere. Contenuti disciplinari • Richiami: trasformatore monofase – trifase Modulo ” M A C C H I N A ASINCRONA “ • MOTORE ASINCRONO Campo magnetico rotante - Struttura dei motori asincroni trifasi Rotore avvolto e rotore a gabbia ed a doppia gabbia. Esempio di cave per motore a doppia gabbia. Principio di funzionamento - Scorrimento e forza elettromotrice. Frequenze delle correnti rotoriche – Reostato di avviamento *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 35 di 56 Considerazioni sul campo magnetico rotorico. Corrente primaria di reazione. Circuito equivalente primario e secondario Diagramma vettoriale Misure di resistenza di fase degli avvolgimenti statorici ( a stella o triangolo) e riporto alla temperatura convenzionale di 75°C. PROVA A VUOTO E RELATIVE CARATTERISTICHE. PROVA DI CORTO CIRCUITO E RELATIVE CARATTERISTICHE. Separazione delle perdite nel ferro da quelle meccaniche – metodo analitico e grafico Costruzione del diagramma circolare. Rette e curve rappresentative sul diagramma circolare: (Pa, Pr, PT,T). Scala di lettura dei cosφ – rendimenti – scorrimenti percentuali Caratteristiche di funzionamento del motore asincrono ricavate dal diagramma circolare. Espressione della coppia meccanica sviluppata Coppia massima Coppia di avviamento Scorrimenti relativi alle varie coppie Caratteristica meccanica – Tratto stabile Potenze, perdite e rendimento del motore asincrono Collaudo motore per via indiretta mediante diagramma circolare. Collaudo motore per via diretta mediante freno elettromagnetico Pasqualini. • A V V I A M E N T O D E L M O T OR E A S I N C R O N O Avviamento a tensione ridotta Avviamento con autotrasformatore. Avviamento stella-triangolo. Avviamento con reostato in serie al rotore Motori a gabbia semplice Motori a doppia gabbia Avviamento dei motori con rotore avvolto Reostato di avviamento Regolazione di velocità motore asincrono • F U N Z I O N AM E N T O D A G E N E R A T O R E E D A F R E N O Cenni sul funzionamento della macchina asincrona come generatore e come freno. LETTURA E COSTRUZIONE DEL DIAGRAMMA CIRCOLARE Significato delle rette caratteristiche Modulo” M A C C H I N A SINCRONA “ • GENERATORE SINCRONO – ALTERNATORE Principio di funzionamento degli alternatori. Particolarità costruttive dello statore e del rotore. F.e.m. generata da un alternatore. Relazione tra velocità e frequenza. Determinazione e significato del coefficiente di Kapp Determinazione angolo elettrico e meccanico Funzionamento a vuoto. Misura della resistenza di statore PROVA A VUOTO Determinazione delle caratteristiche di eccitazione Determinazione della potenza a vuoto *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 36 di 56 PROVA DI CORTO CIRCUITO. Determinazione della caratteristica di corto circuito Funzionamento a carico. Reazione di indotto nel caso di carico ohmico, Reazione di indotto nel caso di carico induttivo Reazione di indotto nel caso di carico capacitivo. Circuito equivalente secondo Behn- Eschemburg. Diagramma vettoriale di Behn- Eschemburg Determinazione dell’impedenza impedenza e della reattanza sincrona. Espressione della coppia - Caratteristiche esterne e di regolazione. Curve della variazione di tensione. Diagramma vettoriale di Potier - Circuito equivalente secondo Potier. Determinazione delle caratteristiche: a) Curva della variazione di tensione. b) Caratteristica di regolazione. c) Caratteristica esterna. d)Caratteristica swattata. Determinazione sperimentale della Xd Determinazione del coefficiente di Potier. Visualizzazione della P e Q sul diagramma vettoriale. Rappresentazione grafica di P al variare dell’angolo di macchina. Potenza erogata - Perdite e rendimento. • PARALLELO DEGLI ALTERNATORI Manovra di parallelo tra due alternatori. Ripartizione del carico attivo e del carico reattivo. Regolazione del carico e ripartizione delle potenze tra due alternatori. Diagramma vettoriale. Sincronoscopio. Limiti di stabilità dell'alternatore. • MOTORE SINCRONO Principio di funzionamento del motore sincrono. Equazione caratteristica Diagramma vettoriale al variare dell’eccitazione Perdite e rendimento. Applicazioni del motore sincrono. Il problema dell'avviamento. Rifasatore rotante Misure di resistenza degli avvolgimenti. PROVA A VUOTO E DI CORTO CIRCUITO e relative caratteristiche. DETERMINAZIONE DELLE CURVE A “ V “ (Curve di MORDEY. ) Caratteristica meccanica. Modulo ” M A C C H I N A C O R R E N T E C O N T I N U A “ • DINAMO Principio di funzionamento. - Avvolgimenti embricati ed ondulati. Determinazione dei passi di avvolgimento Particolarità costruttive sistema indotto ed induttore. Tipi di eccitazione e relativi schemi elettrici. Funzionamento a vuoto della dinamo. - Determinazione della f.e.m. Eo Caratteristica a vuoto. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 37 di 56 Funzionamento a carico della dinamo. La reazione di indotto ed i suoi effetti - Coppia resistente – Distorsione del campo La commutazione. F.e.m. di commutazione e suoi effetti Avvolgimenti compensatori - Poli ausiliari. Studio vari tipi di eccitazione e caratteristiche esterne a)- con eccitazione indipendente. b)- con eccitazione derivata. c)- con eccitazione in serie. d)- con eccitazione composta. Caratteristica di magnetizzazione Equazioni interne - Circuiti equivalenti Espressione della coppia resistente Caratteristica di regolazione Bilancio energetico - Potenze, perdite e rendimento delle dinamo. Caduta di tensione da vuoto a carico - Caratteristica totale • MOTORE CORRENTE CONTINUA Principio di funzionamento - Reazione d'indotto e commutazione. Studio del motore ed osservazioni sul senso di rotazione: a)- con eccitazione indipendente. b)- con eccitazione derivata. c)- con eccitazione in serie. d)- con eccitazione composta Equazioni interne - Circuiti equivalenti Espressione della coppia motrice - Caratteristica meccanica. Tipi di frenature Avviamento dei motori in corrente continua. Regolazione della velocità . Gruppi Ward-Leonard. Potenze, perdite e rendimento *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 38 di 56 13.7 Sistemi elettrici automatici Insegnanti : Danilo Gorla, Nicola Mazza Testo adottato : Sistemi di controllo (G. Licata) edizioni Thecna Tempi del percorso formativo Le ore previste dal quadro orario ammontano a 4 ora/settimana per un totale teorico, nell’arco dell’anno scolastico, corrispondente a circa 132 ore. All’atto pratico, per vari motivi (assemblee di Istituto, corsi di orientamento, corsi di approfondimento A2A e sul PLC), le ore effettive di insegnamento relative all’intero anno scolastico possono attestarsi al di sotto dell'80%; in particolare durante il secondo quadrimestre e specificatamente nel periodo marzo-aprile, il programma ha avuto un certo rallentamento a causa di attività collaterali subentrate; alcune ore di laboratorio sono state destinate ad attività di progettazione finalizzate alla partecipazione ad un concorso indetto dalla ditta Gewiss e per il quale comunque non si è riusciti a completare per tempo il lavoro (va inoltre rimarcato come spesso mancasse l'insegnante destinato all'attività di compresenza, perchè occupato in sostituzioni di altri insegnanti assenti). Il percorso formativo nell’arco del triennio è stato comunque abbastanza regolare, avendo sempre l’insegnante provveduto a riprendere gli argomenti che avessero subito eventuali interruzioni; per i motivi sopra esposti relativi alla erosione di ore di effettivo insegnamento, il programma si è limitato all’essenziale; i docenti ritengono comunque che i concetti base e più significativi della materia siano stati adeguatamente forniti. Relazione sulla classe La classe 5ª B è composta da 22 allievi, tutti provenienti dalla classe 4ª B. Alcuni alunni hanno evidenziato poco interesse in generale nei confronti del lavoro scolastico, sia per quanto riguarda la presenza in classe, sia per la costanza nello studio; anche per questa materia si sono limitati al minimo indispensabile, rallentando ulteriormente in questo modo lo sviluppo del programma. Le stesse considerazioni si possono fare in riferimento ad attività di progettazione con programmi tecnici, finalizzati ad una eventuale partecipazione al concorso della Gewiss; alcuni alunni hanno lavorato con impegno, gli altri hanno assunto una posizione di limitato interesse. Per tradurre le nozioni teoriche in qualcosa di pratico, si è deciso di coinvolgere gli alunni, in gruppi di due, in un paio di progetti teorico-pratici, riferibili ai regolatori (regolatori ON-OFF e proporzionale) da realizzare su basette in laboratorio; anche in questo caso non tutti gli alunni hanno rispettato i tempi di realizzazione previsti. Per quanto riguarda il comportamento degli alunni della classe, l’insegnante ha dovuto spesso richiamare alcuni di loro, ad una maggior disciplina e ad un maggiore rispetto degli orari e delle consegne. Come spesso avviene in questi casi, verso la fine dell'anno scolastico è cambiato l'atteggiamento degli alunni precedentemente meno collaborativi, portandoli a un maggiore impegno e un certo recupero nello studio. Metodi Alla parte doverosamente teorica della materia si è cercato di accompagnare l’esemplificazione pratica, sia con numerosi esercizi che con simulazioni in laboratorio o utilizzando gli strumenti classici della materia (carta semilogaritmica per i diagrammi di Bode). Alcuni esempi applicativi sono stati studiati teoricamente e poi realizzati materialmente in laboratorio con la suddivisione della classe in gruppi di lavoro (regolatore di temperatura On-Off, regolatore proporzionale). *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 39 di 56 Attività di recupero Come già detto, all’inizio dell’anno scolastico sono stati ripresi gli argomenti trattati durante gli anni precedenti, al fine di consolidare e in alcuni casi di migliorare le conoscenze basi della materia. Durante l’anno scolastico si sono riscontrate alcune situazioni di alunni in difficoltà, per cui in questi casi l’insegnante riprendeva gli argomenti trattati, disponeva gli alunni in piccoli gruppi e assegnava loro esercizi specifici da svolgere in classe e quesiti da svolgere a casa. Gli alunni sono stati sempre interpellati dal posto per stimolarne la partecipazione e l’attenzione e per valutare il grado di recupero delle eventuali carenze riscontrate nella preparazione. Valutazione degli apprendimenti Nella valutazione della preparazione dei ragazzi non ci si è basati solo sull’esito numerico delle singole verifiche, ma si è dato peso anche alla serietà, all’impegno, alla frequenza, alla disponibilità al rapporto collaborativo espressi da ogni singolo alunno; si è tenuto conto inoltre del loro impegno nell’attività di laboratorio. Del momento valutativo entrava a far parte non solo la valutazione della singola prova ma anche il livello di preparazione globale raggiunto dall’allievo, nonché la sua progressiva maturazione etica e culturale. Sono state effettuate due/tre verifiche scritte a quadrimestre con grado di difficoltà mediamente crescente e impostate su modalità di prove abbastanza diversificate: esercizi, domande a risposte aperte, quesiti a risposte multiple. Sono state effettuate mediamente due verifiche orali a quadrimestre per ciascun alunno, ma il grado di preparazione è stato controllato costantemente con domande dal posto. Alcune valutazioni sono state fatte anche a seguito delle attività di laboratorio (montaggio e funzionamento di circuiti di regolazione, partecipazione ai lavori di progettazione relativi al concorso Gewiss). I criteri di valutazione, come già indicato, si sono basati non solo sull’apprendimento mnemonico delle nozioni, ma anche sulle capacità del singolo nel rielaborare i contenuti, di approfondire autonomamente certi concetti e sull’interesse mostrato in generale nei confronti delle varie problematiche connesse con la materia. Obiettivi Questi sono gli obiettivi che si erano prefissati all’inizio dell’anno scolastico : 1) Obiettivi comuni definiti in sede di Consiglio di classe, finalizzati ad orientare in maniera completa e su basi multidisciplinari la preparazione dei singoli alunni; a questo proposito si riportano gli obiettivi essenziali comuni stabiliti appunto dal Consiglio di classe: - consolidare la capacità di orientamento e di autorientamento in rapporto alle scelte postsecondaria; - rafforzamento delle abilità di astrazione, sintesi e rielaborazione; - affinamento della capacità di utilizzare gli strumenti di lavoro per progredire in modo sempre più autonomo nelle conoscenze; - consolidare un approccio interdisciplinare del sapere, al fine di preparare al meglio per l’esame di fine ciclo e in generale di realizzare nell’allievo la consapevolezza dell’unitarietà del sapere. 2) Obiettivi specifici della materia : acquisizione da parte degli allievi di metodi di indagine e di interpretazione relativi a diversi processi fisici, presa di conoscenza dei sistemi di controllo e regolazione nel campo degli automatismi tramite simulazioni di laboratorio e programmi computerizzati, formazione di un “modus operandi” che permetta agli alunni di affrontare, in modo consapevole, le problematiche che incontreranno in futuro nell’ambiente di lavoro, legate ai controlli automatici e alle regolazioni. Gli alunni più diligenti ed impegnati hanno sicuramente raggiunto, almeno in larga misura, tutti gli obiettivi prefissati. Per altri alunni meno attenti e coinvolti, il cui impegno non è stato così costante, le conoscenze della materia rimangono piuttosto superficiali, come pure l’autonomia *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 40 di 56 nell’elaborazione dei problemi. Per quanto riguarda le conoscenze acquisite, si può affermare che tutti gli alunni hanno sufficienti conoscenze sull’utilizzo delle trasformate di Laplace, sulla rappresentazione dei diagrammi di Bode, sulla risposta di sistemi del primo e del secondo ordine, sullo studio della stabilità dei sistemi, sull’utilizzo delle reti correttrici e dei regolatori; ovviamente i livelli di conoscenze sono diversificati, per cui a fronte di alunni con conoscenze essenziali, vi sono altri in grado di rielaborare i concetti e adattare i loro procedimenti risolutivi alle diverse situazioni. Le competenze acquisite permettono a una buona parte degli alunni di adattare in pratica (a computer o in laboratorio con i componenti fisici a disposizione) quanto studiato dal punto di vista teorico. In conclusione si può affermare che circa il 30% della classe ha ottenuto una preparazione valida e approfondita, il 40 % una preparazione più che sufficiente e il restante 30 % una preparazione intorno alla sufficienza. Contenuti e programma svolto: Al fine di verificare l’acquisizione delle conoscenze di base necessarie per svolgere il programma dell’ultimo anno, è stato necessario riprendere alcuni argomenti relativi agli anni precedenti. I contenuti sono stati ridotti all’essenziale, insistendo sugli argomenti più importanti e di più immediata comprensione, sempre comunque accompagnati da molte esemplificazioni alla lavagna e a computer. Dove era necessario sono state riprese alcune applicazioni di matrice prettamente elettronica, facenti parte del programma di “Elettronica” del quarto anno (amplificatori operazionali con le loro applicazioni, transistor e diodi). Ripresa di concetti relativi all’anno precedente Definizioni di sistemi, schemi a blocchi, funzione di trasferimento, conversione di sistemi fisici in elettrici (es. sistema idraulico a uno o due serbatoi, sistema termico, sistema meccanico); trasformata di Laplace; formule di passaggio tra funzioni del tempo e funzioni della variabile complessa s;.tecniche di antitrasformazione; caso di poli reali distinti e reali coincidenti; antitrasformazione nel caso di poli complessi coniugati. Sensori, trasduttori e attuatori Ripresa di quanto studiato in classe 4a :trasduttori di posizione (potenziometro lineare e rotativo, encoder incrementale e assoluto); trasduttori di temperatura (PT100, AD590, termocoppia, Termistori); trasduttori di velocità (dinamo tachimetrica) I sistemi retroazionati Controllo ad anello aperto e ad anello chiuso Concetto di stabilità di sistema differenziale. I sistemi di regolazione retroazionati; determinazione della funzione di trasferimento equivalente Geq(s) ad anello chiuso e Ga(s) ad anello aperto. Guadagno statico, uscita a regime, errore a regime al nodo di confronto (teorema del valore finale). Incidenza del valore della retroazione sull’uscita e sull’errore a regime; condizionatore di segnale I disturbi additivi e la loro incidenza in funzione del punto di entrata Progetto statico in funzione del grado di precisione richiesto al sistema e della sua uscita a regime; relazione tra precisione e stabilità. La stabilità dei sistemi a tempo continuo e i metodi di compensazione Criterio di stabilità di Bode ; margine di fase e di guadagno; risoluzione mediante l’utilizzo del regolo delle fasi o in modo analitico. Criterio di stabilità Routh-Hurwitz Criterio di stabilità di Nyquist, limitato alle f.d.t stabili ad anello aperto (criterio di stabilità ristretto). *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 41 di 56 Metodi di compensazione :rete ritardatrice, rete anticipatrice, rete a sella, rete polo dominante. I regolatori industriali: di tipo ON-OFF, a tempo proporzionale (PWM), ad azione proporzionale P, integrale I, derivativa D e di tipo PI, PD, PID. Sistemi di controllo : progetto statico e progetto dinamico. Soluzioni circuitali con utilizzo di componenti elettronici: A.O. invertente, non invertente, differenziale, comparatore con isteresi; transistor e diodi. Schemi a blocchi della regolazione di tensione ai morsetti di un generatore e della regolazione della frequenza. Controllo di velocità di motore a corrente continua. Controllo di temperatura di tipo On-Off (dimensionamento del trigger di Schmitt). Regolatori a tempo proporzionale, tipo P, PI, PID; dimensionamento dei componenti facenti parte dei circuiti per mezzo dei quali sono realizzabili i regolatori sopra indicati. Controllo di posizione (cenni). * Laboratorio Utilizzo del foglio elettronico Microsoft Excel, per impostazione di formule e grafici riguardanti il comportamento di svariati sistemi. Studio del comportamento di regolatori di tipo On-Off, proporzionale, integrale e di carico con Multisim. Realizzazione pratica su basetta millefori di circuiti esemplificativi di regolatori On-Off di temperatura, regolatori proporzionali e regolatori di carico. Alcune lezioni di laboratorio sono state dedicate all’utilizzo di programmi applicativi nel campo tecnico, specificatamente per la progettazione in ambito impiantistico (GWCad, Prolite, GWBus, GWEnergy, GWPBT). *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 42 di 56 13.8 Impianti elettrici Docente: Paolo Accoto PANORAMICA E FINALITÀ DEL CORSO Il corso di Impianti Elettrici ha come obbiettivo quello di fornire una completa panoramica in merito alla produzione, trasmissione, distribuzione ed utilizzazione dell’energia elettrica, con particolare riferimento alla progettazione, realizzazione e verifica degli impianti in bassa e media tensione, agli aspetti normativi (Norme CEI e CEI-EN, Decreti Legislativi e Ministeriali) ed a quelli antinfortunistici, ritenendo queste conoscenze prioritarie per una formazione completa della figura del perito industriale, in relazione in particolare agli obiettivi che lo studio degli impianti deve porsi in un corso di scuola secondaria. Compatibilmente con il (limitato) numero di ore di lezione disponibili si è cercato di curare anche l’aspetto progettuale, intendendo come progetto la scelta ottimale (tecnica + economica) delle varie componenti dell’impianto, mediante l’uso di manuali e di apposita documentazione tecnica delle principali case costruttrici, proponendo inoltre esercizi relativi a casi pratici, con più soluzioni da sviluppare secondo criteri di rispetto delle normative, costo e flessibilità dell’impianto, considerando infine il tipo di opportunità di lavoro e le competenze generalmente richieste, specialmente in ambito locale, al tecnico. Si segnala inoltre la partecipazione della classe: ad un seminario tecnico, organizzato grazie alla collaborazione con A2A S.p.A. ed alla disponibilità dell’Ing. Ennio Cornelatti, costituito da una serie di moduli in cui sono stati sviluppati alcuni aspetti caratteristici (protezione dei generatori, dei trasformatori, trasformatori amperometrici e voltmetrici - TA e TV, protezione delle linee in media ed alta tensione) di una centrale idroelettrica. Il progetto è nato dall’esigenza di fornire agli allievi dell’ITIS “Mattei” una puntuale e precisa conoscenza - teorica e sul campo, di alcuni aspetti caratteristici di uno dei maggiori produttori di energia idroelettrica presenti nella realtà valtellinese. Riteniamo indispensabile, nella formazione di un perito elettrotecnico, un’esperienza di questo tipo che consente, grazie alle specifiche competenze dei docenti, un notevole arricchimento dal punto di vista tecnico e, nel contempo, una verifica “in campo” delle nozioni apprese. Il “Corso A2A” viene considerato, visto il congruo numero di ore ad esso dedicato nel corso di Impianti Elettrici, area di progetto (per ulteriori dettagli si rimanda al programma del corso allegato al progetto e disponibile in segreteria didattica). ad un seminario tecnico sull’Automazione Industriale, organizzato grazie alla collaborazione con la società Bieffe Medital S.p.A. di Grosotto (SO) - Gruppo BAXTER. Il corso ha riguardato essenzialmente l'Automazione Industriale, la programmazione di PLC (controllori logici programmabili) Siemens, serie S7-300 in ambiente STEP7, con infine un accenno ai sistemi SCADA, acronimo di "Supervisory Control And Data Acquisition", ovvero sistemi di controllo in ambito industriale per il monitoraggio e controllo infrastrutturale o di processi industriali. Le attività si sono svolte in orario curricolare ed extracurricolare presso il laboratorio di Tecnologia, Disegno e Progettazione con cadenza settimanale nel mese di marzo e nel mese di aprile secondo il calendario di sotto indicato e con le attività programmate: Modulo n. 1: 13/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00: Concetti base: digitale, reti di campo; offerte attualmente presenti sul mercato. Modulo n. 2: 18/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00: Architettura hardware e programmazione segnali digitali on/off; avviamento di un motore. Modulo n. 3: 25/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00 - Gestione segnali analogici; esempio di un programma PID. Modulo n. 4: 27/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00 - cenni programmazione; SCADA. Modulo n. 5: 10/04/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00 - attività di laboratorio. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 43 di 56 Si ricorda infine che, nella trattazione della quasi totalità degli argomenti, è stato fatto costante riferimento alla normativa tecnica vigente (CEI in particolare) privilegiando, compatibilmente alle conoscenze matematiche degli allievi, il calcolo analitico (mediante l’uso di derivate, integrali ed equazioni differenziali lineari) rispetto a quello “tabellare” (A tal proposito si segnala, per la classe quinta, la difficoltà della trattazione dello studio delle sovracorrenti in quanto gli allievi non disponevano, alla data dello svolgimento di tali argomenti, le conoscenze matematiche indispensabili (integrali ed equazioni differenziali del I° Ordine), confrontando successivamente i risultati ottenuti con i due metodi, nella convinzione che un qualsiasi approccio alla pratica impiantistica, a livello di progettazione, esecuzione, verifica, collaudo e manutenzione, non possa prescindere dalla sua conoscenza e stimolando gli studenti, per quanto possibile, ad approfondire, almeno per alcuni settori, la studio delle relative norme tecniche nazionali ed internazionali. Ciò include inoltre la capacità di seguire continuamente, con un'opera di ricerca autonoma, la varietà e l'evoluzione della realtà tecnologica, riconducendola nelle proprie abilità progettuali. La riduzione del monte ore settimanale del corso di Impianti Elettrici (da cinque a quattro ore) introdotto dalla cosiddetta “Riforma Gelmini” ha reso estremamente difficoltosa la trattazione di tutta una serie di (nuovi) argomenti che dovrebbero costituire parte integrante del profilo del Perito Elettrotecnico, con particolare riferimento alle impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Gli alunni più diligenti (solo una parte della classe) hanno raggiunto molti degli obiettivi prefissati, talvolta con eccellenti risultati. Per altri, poco brillanti sotto il profilo della capacità, meno attenti e coinvolti e non particolarmente impegnati nel lavoro a casa, l’autonomia nell’elaborazione dei problemi ed un livello di conoscenze adeguato rimangono, attualmente, ancora un traguardo da raggiungere ed il profitto raggiunto è insufficiente e/o non va oltre una risicata sufficienza. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Per lo svolgimento del corso erano stati individuati i seguenti obiettivi: ACQUISIZIONE • DA PARTE DEGLI ALUNNI DELLE CONOSCENZE TEORICO-PRATICHE NECESSARIE PER AFFRONTARE IN MANIERA CONSAPEVOLE I PROBLEMI CHE INCONTRERANNO NEL MONDO DEL LAVORO. ABITUDINE • AD AFFRONTARE I PROBLEMI TECNICI IN MANIERA AUTONOMA E RAGIONATA. COINVOLGIMENTO • DEGLI ALLIEVI ALLA PARTECIPAZIONE IN CLASSE, STIMOLANDO L’INTERVENTO DAL POSTO E L’APPROFONDIMENTO AUTONOMO DI ALCUNE QUESTIONI. • CONOSCENZA DELL'OFFERTA DEL MERCATO DELLA COMPONENTISTICA (IN GENERALE E NELLA REALTÀ LOCALE ); • CAPACITÀ DI LEGGERE E UTILIZZARE I DATI TECNICI ASSOCIATI AI COMPONENTI ; • CAPACITÀ DI DIMENSIONARE IMPIANTI ELETTRICI IN • PADRONANZA NELLA CONOSCENZA DELLE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO, DELLA STRUMENTAZIONE DI VERIFICA, NELLE BT E MT E DI PRODURRE LA RELATIVA DOCUMENTAZIONE; STRATEGIE DI PROGETTO ADOTTATE E NELLA MOTIVAZIONE DI TALI SCELTE. PROGRAMMA SVOLTO • PROTEZIONI DALLE TENSIONI DI CONTATTO - SICUREZZA ELETTRICA (MODULO DI RIPASSO E DI COLLEGAMENTO CON GLI ARGOMENTI DEL 4° ANNO DI CORSO - MODULI “C” E “D” U.DD. N. 13, 14, 15, 17, 18, 19 LIBRO DI TESTO 4° ANNO DI CORSO) Contatti diretti e contatti indiretti. Tensione di contatto e tensione di contatto a vuoto. Protezioni nei confronti dei contatti indiretti; principio di funzionamento del relè differenziale; componenti di classe 0, I, II, III. Generalità sugli impianti di terra, calcolo della resistenza di terra per alcuni tipi di dispersori secondo CEI 64-12 e CEI 11-1, progetto e dimensionamento di un impianto di terra per sistemi TT (guasto lato BT) e sistemi TN (guasti lati *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 44 di 56 MT e BT). Sistemi di distribuzione TT, TN-C, TN-S, IT e coordinamento delle protezioni nei confronti dei contatti indiretti. Protezione senza interruzione automatica dell'alimentazione (apparecchi di classe II e separazione elettrica). Alimentazione ed illuminazione di emergenza. Sistemi elettrici a bassissima tensione: SELV (per la separazione elettrica di sicurezza), PELV e FELV (cenni). Sicurezza elettrica nei locali per bagni e docce e nelle piscine (cenni). • SOVRACORRENTI (MODULO “E” - U.D. N. 21 LIBRO DI TESTO) Sollecitazione termica per sovraccarico. Caso del conduttore cilindrico (solo espressione della portata). Corrente di cortocircuito e fattore di cresta. Sollecitazione termica per cortocircuito. Sollecitazione elettrodinamica (cenni). Esercizi. • APPARECCHI DI MANOVRA (MODULO “E” - U.D. N. 22 LIBRO DI TESTO) Classificazione degli apparecchi di manovra. Arco elettrico e sue modalità di estinzione. Interruttori, sezionatori, contattori; grandezze caratteristiche. Tipi di interruttori: in olio, a SF6, a vuoto. Sezionatori, contattori, caratteristiche e criteri di scelta dei contattori. Esercizi. • PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (MODULO “E” - U.D. N. 23 LIBRO DI TESTO) Principio di funzionamento dei relè termici e magnetici; protezione magnetotermica. Protezione con dispositivi elettronici (cenni). Interruttori automatici per bassa tensione. Fusibili e loro caratteristica di intervento; protezione con fusibili. Corrente convenzionale di intervento e non intervento - energia specifica passante. Protezione delle condutture contro le sovracorrenti. Determinazione (calcolo analitico e tabellare) della corrente di cortocircuito trifase, fase-fase, fase-neutro in un qualsiasi punto della rete; corrente minima di cortocircuito (calcolo analitico e tabellare). Protezioni in serie (backup); selettività. Protezioni dei motori asincroni. Dimensionamento e scelta delle protezioni per impianti alimentati in BT e MT. Esercizi. • SOVRATENSIONI E RELATIVE PROTEZIONI (MODULO “E” - U.D. N. 24 LIBRO DI TESTO) Classificazioni delle sovratensioni. Sovratensioni di origine interna ed esterna. Scaricatori spinterometrici ed a varistore (corrente da fulmine e sovratensione): grandezze elettriche caratteristiche, coordinamento dell’isolamento (cenni). Cenni sulla protezione contro i fulmini. • TRASMISSIONE E DISTRIBUZIONE (MODULO “F” - U.D. N. 26 E LIBRO DI TESTO) Trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. Confronto tra i pesi di materiale conduttore (cenni). Condizione del neutro nei sistemi trifase. Esercizi. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 45 di 56 • IMPIANTO DI TERRA E CABINE ELETTRICHE (MODULO “F” - U.D. N. 27 LIBRO DI TESTO) Ripasso sistemi di distribuzione: TT, TN-S, TN-C, IT. Impianto di terra; dimensionamento analitico per sistemi TT e sistemi TN-S per guasti sui lati MT e BT secondo Norme CEI 64-8, 64-12 e 11-1 ed in base ai dati forniti dall’Ente Distributore. Cabine elettriche: definizioni e classificazioni, schemi circuitali, tipi di trasformatori, dimensionamento dei componenti lato MT e lato BT, protezioni dalle sovratensioni, dai sovraccarichi, dai corto circuiti e dai guasti interni, caratteristiche dei TA e dei TV. Progetto di massima di cabina di trasformazione. Criteri di allacciamento reti BT ed MT per utenti attivi e passivi (estratti da Norma CEI 0-16 e Norma CEI 0-21). Condizione del neutro nei sistemi trifase - da neutro isolato a neutro compensato. Esercizi. • SISTEMI DI DISTRIBUZIONE IN BT E MT (MODULO “F” - U.D. N. 28 E U.D. N. 29 LIBRO DI TESTO) Baricentro di un impianto elettrico. Criteri di scelta del sistema di distribuzione in MT (cenni). Distribuzione centralizzata, a centri di carico, radiale, dorsale. Realizzazioni costruttive degli impianti in BT: in esecuzione esposta, incassati, entro canali e/o passerella, sotto pavimento, con condotti sbarre. Quadri elettrici: classificazione e dimensionamento (cenni sul calcolo della sovratemperatura all’interno di un quadro secondo Norme CEI 23-51 e CEI 17-43). Sezionamento e comando degli impianti utilizzatori. Comando funzionale. Esercizi. • ILLUMINOTECNICA (MODULO “F” – U.D. N. 30 LIBRO DI TESTO) Impianti di illuminazione, grandezze fotometriche, tipi di lampade, metodo del flusso totale, metodo della curva fotometrica. Illuminazione di emergenza. Esercizi. • RIFASAMENTO (MODULO “F” – U.D. N. 31 LIBRO DI TESTO) Rifasamento. Contenuto armonico e THD% (cenni). Conseguenze di un basso cosϕ; modalità di rifasamento (stella, triangolo, centralizzato, per gruppi, distribuito). Scelta dei condensatori e delle apparecchiature di manovra e protezione. Esercizi. • PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E TRASPORTO ENERGIA ELETTRICA (MODULO “F” - U.D. N. 35, U.D. N. 36, U.D. N. 37, U.D. N. 39 E U.D. N. 40 LIBRO DI TESTO) Energia primaria, trasformazioni energetiche, produzione, trasformazione e trasporto dell’energia elettrica (argomenti trattati nel “corso A2A”). Centrali idroelettriche: ad acqua fluente ed a serbatoio, bacino imbrifero, turbine idrauliche, centrali di generazione e pompaggio; cenni su minidraulica (sfruttamento dei piccoli salti - DMV, ecc.). Centrali termoelettriche: ciclo di Rankine, turbine a vapore, potenze, rendimento, consumi; impatto ambientale (cenni); turboalternatori. Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (IAFR): fotovoltaico, incentivi derivanti dal “Conto Energia” e dallo “Scambio sul Posto”, cenni sugli impianti a biomassa e biogas. Cenni sugli impianti di cogenerazione. Cenni sulle stazioni elettriche di trasformazione, di smistamento, di regolazione e alle linee di trasporto in AT e di *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 46 di 56 distribuzione in MT (argomenti trattati nel “corso A2A”). Esercizi. BIBLIOGRAFIA Libro di testo (G. Conte – Impianti elettrici vol. 2 - Hoepli) - Appunti dalle lezioni - Note dell’insegnante tratte dalla propria attività di libero professionista - Articoli tratti da testi specializzati (“Guide BLU” edite da TUTTONORMEL e rivista TUTTONORMEL). Norme CEI (tratte da raccolta Electra Omnia - S016, acquistata dall’istituto) con particolare riferimento a: CEI UNEL 35024/1 e CEI UNEL 35026 (dimensionamento cavi per posa non interrata ed interrata), CEI 64-8, CEI 11-1, CEI 64-12, CEI 0-21, CEI 0-16 (Nuove Regole Tecniche di Connessione per utenti attivi e passivi reti BT, MT e AT). Documentazione tratta dal sito GSE (Gestore Servizi Energetici) e da vari siti specializzati. Documentazione Tecnica fornita da Ing. Ennio Cornelatti (A2A S.p.A.). TEMPI DEL PERCORSO FORMATIVO Le ore previste dal quadro orario sono 4 settimanali, per un totale teorico nell’arco dell’anno scolastico, considerato di 33 settimane, di 132 ore. All’atto pratico, per vari motivi (Assemblee di Istituto, gite o visite guidate, attività extracurricolari, ore dedicate a ripasso e recupero), le ore effettive di insegnamento relative a questa materia saranno circa 110, ovvero 83% del monte ore complessivo e di ciò ha evidentemente risentito il grado di approfondimento con cui sono stati affrontati alcuni argomenti, per quanto gli stessi siano stati in ogni caso inseriti nel Programma svolto. Il percorso formativo è stato comunque abbastanza regolare, il programma si è articolato con una certa continuità e anche le verifiche sono state programmate in modo da permettere di valutare la preparazione degli alunni in modo coerente con gli argomenti di maggiore importanza. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI Nella valutazione della preparazione dei ragazzi non ci si è basati solo sull’esito numerico delle singole verifiche, ma si è andati oltre dando peso alla serietà, all’impegno, alla frequenza, alla disponibilità al rapporto collaborativo espressi da ogni singolo alunno, con particolare riferimento all’abilità progettuale relativa all’applicazione pratica dei concetti trattati durante il corso. VERIFICHE EFFETTUATE E CRITERI DI VALUTAZIONE Sono state effettuate, complessivamente, non meno di otto fra verifiche ed interrogazioni nei due periodi in cui è stato suddiviso l’anno scolastico (n. 2 quadrimestri) a volte composte da parte scritta – esercizi e parte teorica) con grado di difficoltà mediamente crescente e impostate su modalità di prove abbastanza diversificate: esercizi di dimensionamento, domande a risposte aperte, piccoli progetti di impianti, controllando il grado di preparazione anche con domande brevi dal posto. I criteri di valutazione, come già indicato, sono stati individuati non solo sull’apprendimento mnemonico delle nozioni, ma anche sulle capacità del singolo di rielaborare i contenuti, approfondire autonomamente alcuni concetti e sull’interesse mostrato in generale nei confronti delle varie problematiche connesse con la materia. In alcune prove scritte si è adottato un metodo di valutazione tipo “prova strutturata”, attribuendo ad ogni quesito o ad ogni singola parte di un esercizio un corrispondente punteggio. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 47 di 56 13.9 Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione DocentI: Camillo Bianchini, Nicola Mazza Testi adottati E. Bove, P. Guidi: Tecnologie e disegno per la progettazione elettrica, volume 3, ed. Tramontana. Numero di ore di lezione effettivamente svolte (al 15 maggio) Al 15 maggio risultano svolte complessive n. 118 ore (67 nel primo quadrimestre e 51 nel secondo). Relazione sintetica sulla classe La classe, considerata nella sua generalità, ha seguito il corso con impegno sufficiente, ottenendo mediamente risultati sufficienti. Un numero ristretto di alunni ha partecipato al dialogo educativo con assiduità e costanza, ottenendo risultati di buon livello. Alcuni allievi hanno riscontrato difficoltà a rimanere al passo con gli argomenti svolti, soprattutto a causa di uno studio discontinuo. Al manifestarsi di situazioni problematiche sono stati effettuati interventi di recupero in itinere, che hanno sortito anche l'effetto di rinforzare la preparazione degli allievi maggiormente preparati. L'attività svolta in laboratorio ha visto una partecipazione media di livello sufficiente, con particolari note di merito per un gruppo ristretto di alunni. Metodologie adottate Gli argomenti teorici sono stati trattati fondamentalmente durante lezioni frontali in aula, durante le quali si è sempre incoraggiata la partecipazione interattiva della classe. L’attività di laboratorio è stata impostata per piccoli gruppi (quando possibile costituiti da non più di due studenti); alla trattazione introduttiva di ogni argomento, eseguita in modo interattivo, ha fatto seguito l’attività di gruppo di ricerca, di scoperta guidata e di progettazione. Nel secondo quadrimestre l'attività di laboratorio ha beneficiato della partecipazione dell'intera classe ad un corso di programmazione di PLC, le cui lezioni ed esercitazioni sono state tenute da un esperto esterno. Attività di recupero adottate La complessità degli argomenti trattati, unita alla discontinuità nello studio da parte di alcuni alunni, ha richiesto una sistematica attività di recupero in itinere sugli argomenti che risultavano non adeguatamente compresi. L'attività è stata svolta ogni qualvolta se ne è ravvisata l'esigenza, sia in seguito alle verifiche dell'apprendimento eseguita dai docenti, sia su sollecitazione degli studenti. L’ultima parte dell’anno scolastico (dopo il 15 maggio) sarà, inoltre, in parte dedicata al recupero ed al rinforzo sulle tematiche trattate durante l’intero anno scolastico. Spazi utilizzati L’attività didattica è stata svolta sia in aula, per le lezioni con la presenza del solo docente teorico, sia in laboratorio, per le lezioni effettuate in compresenza con il docente tecnico pratico (attività di progettazione e disegno). Strumenti di verifica La verifica dell’apprendimento è stata eseguita mediante sei prove grafiche, non meno di quattro prove orali o assimilabili, omogeneamente distribuite durante il corso dell’anno, mentre la valutazione dell'attività di progettazione e costruzione pratica di quanto progettato ha portato all'assegnazione di almeno due valutazioni per quadrimestre. Nell’ultima parte dell’anno scolastico la verifica dell’apprendimento per la parte teorica della materia è stata ottenuta somministrando prove scritte classificabili come appartenenti alla tipologia B, al fine di familiarizzare gli studenti con tale tipologia di prova. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 48 di 56 La valutazione è stata eseguita secondo i criteri generali stabiliti dal Consiglio di Classe nella sua attività di programmazione ad inizio d'anno. Obiettivi realizzati (conoscenze, competenze) Obiettivo di questo anno scolastico è stato il raggiungimento di un adeguato livello di conoscenza e competenza in merito alla progettazione di sistemi industriali comportanti l'azionamento di motori elettrici a corrente alternata, con lo studio sia dei sistemi di azionamento classici, sia di quelli utilizzanti convertitori statici ed automazione con controllori logici programmabili. L'attività di progettazione è stata svolta sia in modo manuale sia utilizzando programmi professionali di calcolo elettrico e progettazione CAD. La programmazione di controllori logici programmabili (PLC) ha riguardato sia piccoli sistemi (moduli logici) sia sistemi modulari componibili di PLC di uso comune in ambito industriale. Gli obiettivi realizzati sono, sinteticamente, i seguenti. Conoscenze - problematiche elettriche e meccaniche di azionamento di motori asincroni trifasi; - strutture fondamentali dei controllori logici programmabili; - tecnologie e prestazioni dei dispositivi di manovra e protezione; - caratteristiche di base dei dispositivi elettronici di potenza utilizzati nei convertitori statici; - conoscenza di base della tecnologia costruttive delle macchine elettriche in corrente alternata. Competenze e capacità - progettare e realizzare sistemi industriali di azionamento ed automazione utilizzanti motori asincroni trifasi (teleavviamenti, teleinversioni, cicli temporizzati, ecc.); - scegliere le apparecchiature di manovra e protezione utilizzate nei sistemi industriali di automazione e negli impianti elettrici di distribuzione; - configurare e programmare, in linguaggi grafici e letterali di comune uso, sistemi di automazione utilizzanti PLC. Contenuti disciplinari Attività in aula Fondamenti di architettura dei sistemi a microprocessore e PLC: generalità sull'architettura di sistemi a microprocessore, CPU, memorie, BUS di sistema e di campo, unità di ingresso ed unità di uscita di PLC per segnali ON/OFF, digitali e analogici. Generalità sulla comunicazione parallela e seriale. Azionamenti elettrici. Problematiche meccaniche all'avviamento dei motori asincroni trifasi (meccanica del moto rettilineo e circolare, momento d'inerzia, problematiche di accoppiamento al carico, avviamento). Problematiche elettriche all'avviamento dei motori asincroni trifasi: corrente e coppia di spunto, caratteristiche salienti della curva di coppia del motore asincrono trifase. Azionamenti tradizionali di motori asincroni trifasi: avviamenti diretti, a tensione ridotta (stella triangolo, con impedenze statoriche, con autotrasformatore), motori con rotore avvolto, a doppia gabbia, a sbarre alte. Generalità sulla costruzione delle macchine elettriche rotanti interessanti gli azionamenti (motori elettrici ad induzione, sincroni, a corrente continua). Principi di conversione statica dell'energia. Generalità sui materiali semiconduttori (semiconduttori intrinseci, drogaggio, giunzione PN). Componenti elettronici di potenza (caratteristiche elettriche e criteri di scelta di diodi ed SCR, generalità su TRIAC e GTO). Raddrizzatori a diodi e ad SCR , a semplice e doppia semionda (configurazioni circuitali, comportamento elettrico, cenni alla scomposizione in serie di Fourier ed al filtraggio), generalità su chopper, inverter e controllo di potenza in corrente alternata con TRIAC. Generalità sugli azionamenti statici dei motori asincroni trifasi e dei motori in corrente continua. Apparecchi di manovra e protezione: contattori, interruttori, sezionatori, fusibili (dati elettrici fondamentali, criteri di scelta). Corso di programmazione di PLC tipo Simatic S7-300 mediante software Step7 (configurazione del sistema, scelta di CPU, schede di ingresso e di uscita, programmazione di blocchi organizzativi, funzionali, funzionali con blocco dati, temporizzatori, contatori, regolatori PID), programmazione di interfaccia per pannello operatore. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 49 di 56 Attività in laboratorio Progettazione, disegno e realizzazione di sistemi di azionamento di motori asincroni trifasi con logica programmata, con programmazione di modulo logico (Siemens “Logo!”) in linguaggio funzionale. Progettazione di impianti elettrici al computer (CAD): dimensionamento e tracciamento di schemi elettrici unifilari, multifilari e funzionali di quadri elettrici. Progetto di stazione automatica di pompaggio, con progettazione elettrica eseguita mediante software professionale (ElectroGraphics Ampere), disegno schemi elettrici con software CAD elettrico (ElectroGraphics CADElet), programmazione del sistema di automazione eseguito mediante blocco logico (Siemens Logo!”). Programmazione di sistema di automazione con PLC per impianto di imbottigliamento, con simulazione al PC del suo funzionamento. Programmazione di sistema di automazione per parcheggio automatico con modulo logico (Siemens Logo!”). Disegno manuale: 1) Schema di potenza e schema funzionale di impianto di sollevamento acqua con riserva (autoclave); 2) Schema elettrico di impianto centralizzato di rifasamento automatico; 3) Schema di potenza e di comando per compressore d'aria; 4) Schema di potenza di impianto elettrico per gru a ponte; 5) Schema funzionale di comando per gru a ponte; 6) Schema unifilare di cabina elettrica di trasformazione MT/BT. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 50 di 56 13.10 Educazione Fisica Docente: Nicoletta Negri Testo consigliato C. Salvetti, A. Rampa, “Fairplay. Corso-agenda di Scienze Motorie e sportive”, Juvenilia Numero ore di lezione previste: 60 Numero ore di lezione effettuate:26 Situazione educativa didattica Analisi della situazione di partenza: la classe 5^B è composta da 22 alunni, di cui 1 ragazza. Il gruppo classe risulta poco coeso. Alcuni ragazzi rivelano un atteggiamento corretto nelle relazioni interpersonali e si dimostrano rispettosi delle regole d’istituto, degli ambienti scolastici e delle attrezzature, altri dimostrano parziale interesse e motivazione nei confronti delle attività proposte. Per quanto riguarda la disciplina la classe possiede le conoscenze e le abilità di base necessarie ad affrontare gli argomenti del quinto anno. Metodologie adottate La forma di apprendimento motorio utilizzata è stata preminentemente di tipo globale; si è privilegiato la ricerca e la comprensione di azioni globalmente esatte, al fine di poter incrementare la varietà di proposte e di mantenere sempre viva l’attenzione degli alunni. Gli esercizi sono stati prodotti con gradualità di impegno e con il passaggio dal facile al difficile, dal semplice a forme sempre più complesse di apprendimento, con continuità e progressività nell’arco dell’anno scolastico. Si è fatto uso del lavoro individuale, lavoro in coppia, lavoro a gruppi di diverse entità opportunamente variate, esercitazioni di opposizione e resistenza, con piccoli e grandi attrezzi, in palestra, all’aperto e nelle strutture disponibili. Spazi utilizzati Per lo svolgimento delle lezioni pratiche sono stati utilizzati la palestra della scuola, il cortile, spazi idonei alle attività di resistenza e campestre e strutture sportive esterne (campo sportivo “Coni”). Per lo svolgimento delle lezioni teoriche di primo soccorso si è utilizzata l’aula magna dell’istituto e l’aula di lingue. Strumenti di verifica e valutazione Nel corso dell’anno è stata effettuata una sistematica osservazione dei processi di apprendimento attraverso prove pratiche individuali quantificabili oggettivamente con tabelle di punteggio, test di valutazione funzionale, risultati sportivi ottenuti nelle varie manifestazioni di istituto e/o nell’ambito dei campionati studenteschi, relazioni su argomenti trattati. Inoltre nella valutazione complessiva si è tenuto conto dei cambiamenti e dei miglioramenti psicomotori e sociali degli alunni e sono stati valorizzati soprattutto parametri quali l’impegno, l’interesse, la disponibilità e la partecipazione attiva. Sono state eseguite: N° 10 prove pratiche (6 nel primo quadrimestre e 4 nel secondo quadrimestre); N° 1 prova teorica nel secondo quadrimestre sul primo soccorso. Obiettivi raggiunti Miglioramento delle qualità fisiche quali: forza, resistenza, velocità e mobilità articolare. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 51 di 56 Affinamento delle funzioni neuro/muscolari attraverso la presa di coscienza e l’elaborazione di informazioni spaziali, temporali, corporee. Miglioramento delle capacità coordinative generali e specifiche. Conoscenza e pratica di attività sportive quali: sport di squadra: calcio – pallavolo – pallacanestro – pallamano; sport individuali: atletica leggera, badminton. Conoscenza di nozioni teoriche relative alla prevenzione degli infortuni e competenze di primo soccorso. Programma svolto Capacità di miglioramento della forza: la contrazione muscolare, esercizi di allenamento della forza (esercizi a carico naturale, esercizi a coppie di opposizione e resistenza). Miglioramento dell’efficienza cardio-respiratoria. Capacità di miglioramento della mobilità articolare: esercizi di mobilizzazione attiva e passiva (stretching). Miglioramento delle capacità coordinative generali e specifiche. Conoscenza e pratica delle attività sportive: Sport di squadra : calcio: fondamentali individuali e di squadra; pallamano: fondamentali individuali e di squadra; pallacanestro: fondamentali individuali e di squadra; pallavolo: fondamentali individuali e di squadra. Sport individuali: atletica leggera (corsa veloce, mt 400 , mt 1000 , salto in alto, salto in lungo, lancio del disco, getto del peso); badminton: tecniche individuali e conoscenza del regolamento. Lezioni teoriche e Pratiche di primo soccorso Conoscenza e prevenzione degli infortuni: Norme generali di comportamento nel primo soccorso: cosa fare e non fare in caso di qualsiasi infortunio; la chiamata di soccorso corretta; valutazione delle condizioni dell’infortunato e prime manovre di pronto soccorso; valutazione dello stato di coscienza; controllo della respirazione e della circolazione sanguigna; la posizione laterale di sicurezza. L’attacco cardiaco ed il BLS (Basic Life Support) procedure di rianimazione cardiopolmonare; Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo (la manovra di Haimlick.) Le emorragie e le ustioni: classificazione e primo intervento.. Esercitazioni pratiche: *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 52 di 56 La BLS + controllo delle funzioni vitali Manovre di rianimazione (RCP) su manichino La PLS Attività complementari Partecipazione ai giochi sportivi studenteschi di campestre, sci, atletica leggera, arrampicata sportiva. Torneo d’istituto di calcio a 5 . *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 53 di 56 13.11 Religione Docente: prof.ssa Natalia Deghi Ore Previste 33 Ore Effettuate 28 Testi in adozione “Religione” di Flavio Pajer ed SEI Obiettivi didattici disciplinari Fermo restando che gli obiettivi generali dell’IRC sono: promuovere il pieno sviluppo della personalità degli alunni; abilitare ad una lettura approfondita delle realtà storico-culturali in cui gli alunni vivono; offrire strumenti specifici per risposte all’esigenza di verità e di ricerca del senso della vita,attraverso la conoscenza dei principi del cattolicesimo; conoscere in modo oggettivo e sistematico i contenuti essenziali del cattolicesimo; essere in grado di confrontare il cristianesimo nelle sue diverse Chiese e le grandi religioni mondiali e le varie ideologie; essere in grado di analizzare in modo critico una situazione o un problema emergente. Per ogni unità tematica del programma si sono voluti raggiungere i seguenti obiettivi: persone saper analizzare i fondamenti dell’etica e conoscere gli sviluppi del ragionamento etico del ‘900; conoscere i modelli dell’etica cristiana nella storia e nella società attuale; riflettere sul significato dell’amore e del rispetto della vita umana; visionare dal punto di vista morale i vari interrogativi umani circa gli interventi della tecnica sulla vita. Valutazione degli apprendimenti La classe è composta da 18 alunni avvalentesi dell'Insegnamento della Religione Cattolica. Nel corso dell'anno si sono avvicendati periodi di lavoro costruttivo e di discreta partecipazione degli alunni a periodi in cui, a motivo delle numerose ore di lezione perse per altre attività didattiche e di assenza di un elevato numero di studenti, il lavoro è stato rallento e si è rivelato meno efficace. Una parte della classe ha partecipato in modo costruttivo alle lezioni richiedendo spesso approfondimenti sulle tematiche affrontate e raggiungendo un buon livello di preparazione. Un discreto numero di studenti, invece, ha lavorato in modo superficiale e discontinuo, raggiungendo livelli minimi di conoscenza e competenza. Essendo gli argomenti del programma inerenti ad a temi di ordine sociale, esistenziale e religioso, la prima preoccupazione metodologica è stata quella di coinvolgere i ragazzi in discussioni aperte, lavori di gruppo e riflessioni personali, utilizzando diversi sussidi didattici. In questo modo si è instaurato fra gli alunni e l’insegnante un rapporto positivo e di fiducia. Gli argomenti del programma sono stati affrontati con discreto interesse. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 54 di 56 Metodologia e forme di verifica Approccio problematico e partecipazione dialogata che verifichi motivazioni e contenuti del cattolicesimo; lezione frontale per introdurre o spiegare il contenuto dell’argomento da trattare; utilizzo del libro di testo “ Religione 2 “ di F Pajer ed Sei; utilizzo di documenti della Chiesa, della Bibbia, di articoli di giornale ,fotocopie, audiovisivi; discussione aperta su problemi specifici di attualità che sono emersi durante l’anno scolastico; attualizzazione costante dei contenuti del cattolicesimo Criteri di Valutazione Si terrà particolarmente conto nel formulare il giudizio finale: del grado di conoscenza degli argomenti trattati; dell’interesse, della partecipazione al dialogo educativo, dell’impegno, della disponibilità, del rispetto delle idee altrui, durante lo svolgimento delle lezioni Contenuti del programma BIOETICA : • L’ATTUALITA’ DEL DISCORSO BIOETICO; • I DIVERSI MODELLI ETICI SOGGIACENTI; • IL PROGRESSO SCIENTIFICO E LA COSCIENZA MORALE; • QUESTIONI APERTE RIGUARDANTI IL RISPETTO DELLA VITA; • APPROFONDIMENTO SU ALCUNI TEMI SPECIFICI: STATUTO DELL’EMBRIONE, • EUTANASIA, FECONDAZIONE ASSISTITA. VISIONE DEL FILM “LO SCAFANDRO E LA FARFALLA” STORIA DELLA CHIESA CONTEMPORANEA : • DALLA ‘RERUM NOVARUM’ ALLA CRISI ECONOMICA • IL RAPPORTO COL NAZISMO: LA POSIZIONE DEI PONTEFICI, LA RESISTENZA AL REGIME; • IL RAPPORTO CON IL COMUNISMO. • IL DIALOGO ECUMENICO. • I PONTEFICI DA PIO XII A PAPA FRANCESCO: ALCUNI CENNI. • IL CODICE DI DIRITTO CANONICO: I CANONI SUL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO. Nel trattare questi argomenti sono state fornite agli alunni fotocopie e approfondimenti attraverso la visione dei film: “Invictus” ( scene selezionate); “Lo scafandro e la farfalla”. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 55 di 56 14. Simulazioni di prove d'Esame di Stato All'atto della approvazione del presente documento sono state effettuate n°2 simulazioni della prima prova d'Esame di Stato, una simulazione della seconda prova ed una simulazione della terza prova. In allegato se ne riportano testo e griglie di correzione utilizzate. E' prevista l'effettuazione di una ulteriore simulazione per la prima, la seconda e la terza prova d'Esame, simulazioni programmate per la seconda e terza settimana del mese di maggio 2014. 15. Approvazione del documento Il presente documento è stato approvato dal Consiglio della Classe V B durante la seduta del giorno 7 maggio 2014. *** I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B Pagina 56 di 56 IS TITUTO TECNICO INDUSTRI ALE DI STATO "ENE A M ATTE I" SONDRIO Simulazione Esami di Stato PRIMA PROVA SCRITTA 02 dicembre 2013 PROVA DI ITALIANO CLASSI QUINTE Il candidato svolga la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005. "Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall’altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli italiani da Fiume dopo la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre le origini in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana, scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo. Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era invalicabile, – almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia – perché era la Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano insieme l’ignoto e il noto. L’ignoto, perché là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di Stalin, il mondo dell’Est, così spesso ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell’Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza. Una stessa realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela straniero e indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si mostrano affini e parenti. Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e piene di pregiudizi nei confronti di chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte, mescolandosi alle persone che vi transitano e andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da quale parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo." Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali. 1. Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo 2. Analisi del testo 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. 2.5. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo. Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo. Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo. Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO ARGOMENTO: Interpretazioni della poesia leopardiana Leopardi si rivela con una semplicità e candore ammirabile nell'epistolario (lett. 824, 931). Nelle sue lettere, specialmente al padre, si spoglia di ogni veste letteraria e lascia parlare il suo cuore con un linguaggio di pura umiltà. Sono le lettere che più direttamente ci dicono la sua esperienza di pena. Quale è stato il rapporto tra il suo dolore e la visione che egli ebbe della infelicità universale? La sua poesia altissima è insieme testimonianza della sua pena e visione della universale infelicità: dalla poesia è così possibile riconoscere l'intimo rapporto tra l'esperienza e il pensiero. I Canti rimangono espressione di questa profonda unità. (Divo Barsotti – scrittore) Tanto la Chiesa quanto i suoi odierni avversari riducono la filosofia contemporanea a un "relativismo" invertebrato, a uno scetticismo ingenuo che negando ogni verità assoluta non sa nemmeno di avere la pretesa di valere esso come l'unica verità assoluta. Ma la filosofia contemporanea non ha nulla a che vedere con lo scetticismo ingenuo. Nei suoi luoghi più alti (Nietzsche, Gentile, Wittgenstein, Heidegger, e innanzitutto Leopardi), essa comprende che se il mondo è divenire, creazione e annientamento delle cose e degli eventi, allora è impossibile che al di là o all'interno del mondo esista una qualsiasi realtà immutabile e una qualsiasi verità definitiva, perché esse anticiperebbero tutti gli eventi del divenire, che dunque sarebbe ridotto a pura illusione.Per la filosofia contemporanea è quindi necessario liberarsi dal cristianesimo, che vuol essere appunto la verità definitiva e suprema in cui viene affermata la realtà immutabile di Dio. La poesia, per Leopardi, ha il senso forte di «potenza», e canta l'annientamento che travolge tutto, anche ogni tecnica (si veda il mio libro Il nulla e la poesia. Alla fine dell'età della tecnica: Leopardi, Rizzoli, 1990). La grande poesia è in Leopardi l'ultima téchne che consente all'uomo di sopportare ancora per un poco lo spettacolo terribile del nulla. Intendo dire che la tecnica non va ridotta a macchina, per poi concludere che è mostruosa e non può assorbire in sé l'arte. Nel suo significato più profondo - cioè come infinito trascendimento di ogni forma di potenza, dunque come forma suprema dell'immaginazione - la tecnica può esaudire tutte le istanze dello «spirito», anche quelle dell'arte e della religione, può diventare la suprema «poesia» ed essere bella, grande, profonda, luminosa. Come Lucifero. (Emanuele Severino - filosofo) La tragicità di Leopardi sorge perché la realtà fa sognare l'uomo, lo esalta, nel senso latino del termine- ossia, lo prende e lo estrae innalzandolo in tutta la sua statura -; dal suolo della realtà l'uomo, che è come accovacciato e dormiente, si solleva. La realtà, insomma, esalta l'anima umana, che diviene in essa un respiro sognante, che è ciò che fa vivere nonostante la sproporzione sofferta e la tragicità del sentimento. Tale sproporzione diventa, in questa evocazione della vita come sogno, sorgente di vaste meditazioni, cui il genio di Leopardi sa dare spazi di immagini, di parole e di musicalità che non hanno paragone in tutta la letteratura italiana. Credo che in tal senso l'inno leopardiano più tipico sia il Canto notturno, dove l'esaltazione consegue l'abisso medesimo, l'abisso del nulla «ov'ei precipitando, il tutto obblìa», leggiamo: E tu certo comprendi / il perché delle cose, e vedi il frutto / del mattin, della sera, / del tacito, infinito andar del tempo. / Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore / rida la primavera, / a chi giovi l'ardore, e che procacci / il verno co' suoi ghiacci. / Mille cose sai tu, mille discopri, / che son celate al semplice pastore. / Spesso quand'io ti miro / star così muta in sul deserto piano, / che, in suo giro lontano, al ciel confina; / ovver con la mia greggia / seguirmi viaggiando a mano a mano; / e quando miro in cielo arder le stelle; / dico fra me pensando: / a che tante facelle? / Che fa l'aria infinita, e quel profondo / infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa? / ed io che sono? (Luigi Giussani) Forse sono la persona meno adatta per esaminare o interpretare Leopardi, dopo tutto, non sono ne' una studentessa ne' tanto meno una "studiosa", ma ho voluto creare questo sito proprio perché si può amare Leopardi anche senza passare anni e anni sui libri, il solo guaio e' che gli "eruditi" (o sapienti) non ti danno molto ascolto se non sei "uno di loro"; si certo, studiare senza dubbio, aiuta a comprendere meglio, ma allora, se nessuno studiasse, nessuno lo amerebbe? Spero di no, ma temo che sia così. Chi mai si potrebbe interessare alla sua poesia, alla sua esistenza così disperata e sfortunata? Credo nessuno, poiché le persone che lo amano, o che almeno, apprezzano la sua poesia, sono persone che lo hanno "studiato", ma mai persone che si sono imbattute in lui per caso, o per destino, se credete nel destino. Io mi sono imbattuta in Leopardi per caso ( o era destino?), all'inizio non avevo nessuna opinione su di lui, leggevo qualche sua poesia, qualche suo dialogo, mi piacevano certo, ma come semplice "passatempo" ( mi perdonino gli estimatori), poi ha cominciato ad attirarmi maggiormente, volevo scoprire di piu' di questo grandissimo ma infelicissimo uomo (perché era si' un poeta, ma era soprattutto un uomo). Non mi cimenterò in sproloqui riguardanti la Sua poesia o il suo pensiero, cadrei in errore di certo, io ammiro e AMO la Sua poesia, e questo per me basta. Mi scuso con voi se vi aspettavate qualcosa di diverso in questa pagina, ma i grandi discorsi non fanno per me. Grazie per aver letto questi miei brevi (magari inutili) pensieri (Tina, che si fa chiamare, in rete, Iside 99, diciannovenne webmaster del sito web www.geocities.com/lericordanze) Giusto cinquant’anni or sono si verificava - nell’ambito degli studi leopardiani - quella che possiamo denominare la “svolta filosofica”. A partire dagli studi di un pensatore come Cesare Luporini e di un critico come Walter Binni, il “caso Leopardi” ha cominciato a rivelare una nuova complessità. Infatti le precedenti impostazioni, che, facendo riferimento a fisolofi come Croce e Gentile, potremmo ricondurre a due lettere fondamentali, avevano considerato il rapporto di poesia e pensiero nel Leopardi o nei termini (crociani) di “poesia e non poesia”, negando cioè rilevanza poetica (e filosofica) a un presunto pensiero leopardiano, o nei termini (gentiliani) di pensiero e poesia considerati come materia e forma dell’opera di Leopardi. Ma tanto nella prospettiva del rifiuto (poesia, non pensiero) quanto in quella dell’accettazione (poesia e pensiero) si aveva una considerazione dicotomica, per cui di una filosofia leopardiana sembrava che o non avesse senso parlare, essendo da considerare addirittura ostacolo alla poesia, La “svolta”, che a partire dal 1947 è avvenuta grazie agli studi di Luporini (su Leopardi progressista) e di Binni (su Leopardi eroico), ha portato a riconsiderare il problema del rapporto tra poesia e pensiero nel Recanatese, evidenziandone in misura crescente l’unità, che ha trovato felice espressione nella definizione di “pensiero poetante” o “poesia pensante”. Studiosi di letteratura e di filosofia hanno, infatti, riletto l’opera leopardiana, mostrandone l’intriseca filosoficità, prima in chiave progressista, poi in chiave nichilista. In tal modo, il poetare leopardiano è apparso non semplicemente specchio dei suoi tempi, cioè in relazione alla cultura illuministica o romantica, ma precorritore di tendenze proprie del ’900. (articolo pubblicato in occasione del bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi) 2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO: L’Italia da terra di emigranti a terra di immigrati? Cause e conseguenze socio-economiche «Tra i fenomeni particolari che presenta l’Italia del Mezzogiorno nessuno è forse più significativo della sua emigrazione. Da oltre un trentennio, prima in misura limitata, poi in proporzioni sempre più vaste ed in maniera persistente, è incominciata e si è diffusa ed affermata una corrente migratoria, un vero esodo verso i più lontani paesi. A spingere verso l’ignoto avevano concorso, insieme, la scarsa produttività del suolo rincrudita da sistemi arretrati di coltura, dall’ignoranza e dalle ricorrenti crisi agrarie; i sistemi tributari, gravi pel peso ed esosi per le forme di percezione; gli intollerabili sistemi amministrativi, ancora più viziati nella pratica di ambienti ancora compenetrati di usi ed abusi feudali. L’emigrazione meridionale, per le proporzioni, per gli elementi di cui si compone, per la funzione che va ad esercitare specialmente in alcuni paesi di destinazione, si presenta in aspetto diverso dall’emigrazione dei paesi più progrediti. Costituita in prevalenza di agricoltori, essa ha tutt’al più la sua analogia nell’emigrazione di paesi aventi regioni arretrate, come ne ha l’Austria e l’Ungheria o addirittura poco progrediti come la Russia ed i paesi balcanici. Il danaro faticosamente risparmiato dagli emigranti, certo una risorsa, ma in compenso quanti altri lati sfavorevoli!». E. Ciccotti, L’emigrazione, in «La Voce», n. 11, 1911. «Non Roma o Napoli, ma New York sarebbe la vera capitale dei contadini di Lucania, se mai questi uomini senza Stato potessero averne una. E lo è, nel solo modo possibile per loro, in un modo mitologico. Per la sua doppia natura, come luogo di lavoro essa è indifferente: ci si vive come si vivrebbe altrove, come bestie legate a un carro, e non importa in che strade lo si debba tirare; come paradiso, Gerusalemme celeste, oh! allora, quella non si può toccare, si può soltanto contemplarla, di là da mare, senza mescolarvisi. I contadini vanno in America, e rimangono quello che sono: molti vi si fermano, e i loro figli diventano americani: ma gli altri, quelli che ritornano, dopo vent’anni, sono identici a quando erano partiti. In tre mesi le poche parole d’inglese sono dimenticate, le poche superficiali abitudini abbandonate, il contadino è quello di prima, come una pietra su cui sia passata per molto tempo l’acqua di un fiume in piena, e che il primo sole in pochi minuti riasciuga. In America, essi vivono a parte, fra di loro: non partecipano alla vita americana, continuano per anni a mangiare pan solo, come a Gagliano, e risparmiano i pochi dollari: sono vicini al paradiso, ma non pensano neppure ad entrarci. Poi, tornano un giorno in Italia, col proposito di restarci poco, di riposarsi e salutare i compari e i parenti: ma ecco, qualcuno offre loro una piccola terra da comperare, e trovano una ragazza che conoscevano bambina e la sposano, e cosi passano i sei mesi dopo i quali scade il loro permesso di ritorno laggiù, e devono rimanere in patria. La terra comperata è carissima, hanno dovuto pagarla con tutti i risparmi di tanti anni di lavoro americano, e non è che argilla e sassi, e bisogna pagare le tasse, e il raccolto non vale le spese, e nascono i figli, e la moglie è malata, e in pochissimo tempo è tornata la miseria, la stessa eterna miseria di quando, tanti anni prima, erano partiti». C. Levi, Cristo si è fermato ad Eboli, Torino, Einaudi, 1945. «Il fenomeno dell’immigrazione è cominciato ad affacciarsi timidamente nella realtà italiana negli anni ‘60 e ‘70, ma solo nella prima metà degli anni ‘80 ha assunto una dimensione sociale pienamente visibile e socialmente rilevante. Le cause specifiche che hanno portato all’esplosione del fenomeno immigrazione possono essere cosi individuate. L’Italia negli anni ‘80 aveva raggiunto una situazione di piena occupazione nelle aree economicamente sviluppate, essenzialmente il Nord del paese. La disoccupazione persistente era un fenomeno prevalentemente giovanile e intellettuale localizzato nelle aree meridionali. Ciò ha comportato un tendenziale rifiuto dei lavori più dequalificati e più faticosi (lavoro domestico, agricoltura, pesca, fonderia, commercio ambulante, terziario dequalificato). Sostanzialmente connesso con tale fenomeno è il blocco della crescita demografica. Accanto alle ragioni strutturali, va ricordata la tendenziale apertura delle frontiere per ragioni turistiche che ha sostanzialmente favorito l’ingresso e successivamente la permanenza illegale nel Paese degli immigrati. M. Napoli, Questioni di diritto del lavoro, Torino, Giappichelli, 1996 ...C'è un'altra Italia fuori dall'Italia, più numerosa di quella racchiusa nei nostri confini. E che porta gli “eredi” di Dante nel mondo a quasi milioni. Se alla fine del 2012 la popolazione residente nel nostro Paese è giunta a quota 59.685.227 i discendenti da genitori o antenati italiani sfiorano gli 80 milioni. Distribuiti, soprattutto, tra Sud America, Stati Uniti ed Europa. Al primo posto non c'è, come si sarebbe portati a credere, l'Argentina ma il Brasile. Qui gli italiani sono tra i 25 e i 26 milioni (pari al 15 per cento della popolazione). Circa 24 milioni gli italiani d'Argentina, ma la loro incidenza sulla popolazione totale è superiore al 50 per cento. Negli States vivono 18 milioni di oriundi. A seguire, ma a distanza, i quattro milioni di italo- francesi. La fotografia della nuova emigrazione, ritornata impetuosa a partire dal 2008 emerge dai dati dell'Aire (…). Sommerso a parte, i cittadini iscritti all'Aire, ovvero di immigrazione recente, a gennaio 2013 ammontavano a 4.431.156. (…) Secondo il rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, ad assorbire il grosso dei nostri connazionali con la valigia, per fortuna non più di cartone, oggi è l'Europa (2.364.263); a seguire l'America (1.738.831), l'Oceania (136.682), l'Africa (56.583) e l'Asia (44.797). (…) Dove vivono gli italiani di origine con alcune sorprese di Giampiero Cazzato, Il Venerdì di Repubblica 15 novembre 2013. 3. AMBITO STORICO – POLITICO ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici DOCUMENTI “La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli interessi di una esigua minoranza, e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società moderna, cioè l'interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale, che si propone di togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento, con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione. I metodi di governo hanno capitale importanza, perché a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate. (…) Nel campo politico poi vi è un punto essenziale, e di vera attualità, nel quale i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d'assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose.” G. Giolitti, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899 (in Giolitti, “Discorsi extraparlamentari”, Torino, 1952) “(La) importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa (di Giolitti) era resa possibile dalla fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese, e che, quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità dell'economia mondiale e fosse aiutata dall'afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo, perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l'Italia. B. Croce, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939 “La tattica dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella fi far la politica conservatrice per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo. (…) Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell'amicizia. Li trovò e li lasciò nell'Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori, nell'Italia meridionale.” G. Salvemini, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962 “Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state esse in avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. (…) Egli avanzò pure la teoria del tutto nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali, in quanto le forze organizzate era meno pericolose di quelle disorganizzate.” D. Mack Smith, Storia d'Italia dal 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1959 “La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. (…) Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l'araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo.” P. Togliatti, Momenti della storia d'Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963 “Da buon politico, egli (Giolitti) aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l'anticlericalismo era ormai una inutile frangia che si portavano i governi (…) Quando egli passò a realizzare la politica delle “due parallele” (Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti) nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di anticlericalismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe uccisi il papato, che il liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo.” G. De Rosa, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955 4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO ARGOMENTO: Le droghe tra scienza, economia e valori. DOCUMENTI (…) L’ideologia proibizionista è in crisi da tempo, e in Occidente si è riaperto il dibattito su quali siano le migliori politiche sui narcotici. Nel 2011 la Commissione globale sulla politica delle droghe, organismo di cui fanno parte esperti in materia e personaggi come l’ex presidente dell’ONU Kofi Annan, ha pubblicato una relazione devastante in cui si spiega che “la lotta alla droga iniziata cinquant’anni fa è fallita”, e si sottolineava come in primis per la cannabis, “occorre sperimentare modelli di legalizzazione che colpiscano la criminalità organizzata salvaguardando la salute dei cittadini”.(…) quest’anno gli Stati di Washington e Colorado hanno legalizzato attraverso un referendum popolare il consumo personale di marijuana. (…) qualche giorno fa una rilevazione Gallup spiegava che per la prima volta la maggioranza degli americani, circa il 58 per cento, è a favore delle canne libere; nel 1969 al tempo degli hippy erano fermi al 12 per cento,(…) il movimento del libero spinello, insomma, sta prendendo piede.(…) Anche perché i divieti finora imposti non hanno fermato la diffusione capillare della cannabis: se nel 1998 i fan accaniti erano stimati in 140 milioni, nel rapporto dell’ONU del 2012 erano lievitati a 180.(…) D’altra parte l’approccio proibizionista resta dominante. A favore delle loro tesi, i conservatori elencano gli studi scientifici che dimostrerebbero come la cannabis possa provocare effetti negativi a lungo termine, soprattutto tra chi ha iniziato ad usarla da giovane: la sostanza aumenta la probabilità di sviluppare depressione o sintomi psicotici, come la schizofrenia e il disturbo bipolare. Mentre altre ricerche evidenziano problemi per la memoria e un rapporto stretto tra l’uso di droghe leggere e quello di sostanze pesanti. (…) Gli antiproibizionisti contrappongono però le statistiche sull’abuso di alcol e tabacco, “droghe” legali che provocano vere carneficine: secondo una ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2013, il fumo uccide nel mondo circa sei milioni di persone ogni anno, mentre l’Istituto superiore della Sanità ha stimato che solo in Italia negli ultimi 12 mesi sono morte a causa dell’alcol 30 mila persone, trenta volte il numero dei decessi causati nello stesso periodo da overdose da eroina e oppiacei. Tratto da Legalize marijuana di Emiliano Fittipaldi, L’Espresso 7 novembre 2013. “Non è possibile che il consumo di alcol e sigarette sia legale, mentre quello della cannabis no”. Giorgio Bignami è medico e libero docente in farmacologia, è stato un dirigente di ricerca in Psicofarmacologia dell’Istituto superiore di Sanità, e oggi presidente di Forum Droghe, associazione che dal ’95 si batte per limitare l’approccio penale alle sostanze stupefacenti. Dottor Bignami, perché la cannabis andrebbe legalizzata? “E’ in primo luogo una questione di diritti: la libertà personale va rispettata, quando non lede quella degli altri. I dati riguardo agli effetti nocivi sulla salute sono quanto meno dubbi, perché spesso gli studi non tengono in debito conto fattori di confondi mento, ad esempio socio- economici, che possono influenzare i risultati. Uno scienziato del calibro di David Nutt, ex consulente del governo britannico in materia di droghe, sostiene al contrario che la cannabis sia meno dannosa di sostanze legali come l’alcol. Da noi invece si continuano a sentire affermazioni scientificamente infondate, ad esempio che una canna avrebbe il potere cancerogeno di 20 sigarette”. Come si dovrebbe intervenire? “La soluzione è la legalizzazione controllata. Il rischio di favorire l'abuso della sostanza, come temono i proibizionisti, è ionfondato. La legalizzazione aiuterebbe inoltre a controllare la quantità di principio attivo contenuto nella cannabis, sempre più alta negli ultimi anni, ed eviterebbe che i giovani possano entrare in contatto con il mondo della criminalità, o vengano portati verso il consumo di altre sostanze illegali.” Riguardo all'uso medico? “L'efficacia della cannabis è ormai dimostrata. Con il decreto Balduzzi è stata aperta la strada all'utilizzo di qualunque derivato della cannabis, e si sperava che sarebbe stato rispettato il dato scientifico che la cannabis fumata ha un effetto maggiore di quello della sostanza purificata. Così non è stato invece, almeno per ora. L'unico farmaco approvato dall'Aifa è un prodotto purificato, il mSativex, e si è trattato quasi di un passo indietro, perché è stato approvato solo per pazienti gravi, e solo se già fallite le altre linee di terapia.” L'alcol è più pericoloso, coloquio con Giorgio Bignami di Simone Valesini, L'Espresso 7 novembre 2013. Di farmaci e sostanze psicoattive Silvio Garattini sa certo qualcosa. Da oltre 40 anni dirige infatti l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, e sulla legalizzazione della cannabis, il suo è un secco no. Gli abbiamo chiesto perché. Professore, la cannabis è pericolosa? “E' senz'altro un prodotto nocivo. E' dimostrato che nel tempo il suo utilizzo aumenta l'incidenza di malattie psichiatriche, soprattutto nei giovani, e a causa dei metodi con cui viene fumata ha un alto potere cancerogeno, superiore anche a quello delle sigarette. Negli ultimi anni poi è aumentata moltissimo la quantità di principio attivo contenuta nelle preparazioni, che hanno quindi un effetto sul sistema nervoso superiore a quanto si ritiene normalmente.” Ma dà dipendenza? “La cannabis dà dipendenza, almeno a livello psicologico, e può rappresentare una porta d'ingresso verso il consumo di altre droghe.” Legalizzarla non potrebbe essere almeno un modo per controllarne il consumo? “No: sarebbe un grande errore. In Olanda ad esempio, dove è legale, la diffusione della cannabis è cresciuta. Il mio istituto ha svolto infatti uno studio sulle acque di Milano, dimostrando che il consumo è molto inferiore a quello che c'è ad Amsterdam. Si potrà dire che ci sono già sostanze dannose il cui consumo è legale nel nostro Paese, ma perché aggiungerne altre?” E l'utilizzo medico? “Se i dati dovessero supportare la sua utilità, non vedo perché no. Si utilizzano gli oppioidi d'altronde, perché non la cannabis? Non ci sono preconcetti nel mondo scientifico: ma per ora esistono solamente lavori di livello molto basso, e quello che emerge è che la sostanza ha molti effetti collaterali, e un'efficacia quanto meno dubbia.” Servirebbero altri studi? “Se venisse confermata la presenza di effetti benefici, questi non dovrebbero comunque essere utilizzati a favore della sua legalizzazione. In caso di uso medico infatti parliamo sempre di principi attivi sintetici, e non di cannabis naturale.” E' la porta verso altre droghe, colloquio con Silvio Garattini di Simone Valesini, L'Espresso 7 novembre 2013 TIPOLOGIA C TEMA DI ARGOMENTO STORICO Accentramento e decentramento: un problema fondamentale che lo Stato unitario italiano si trovò a dover risolvere al momento della sua nascita. Come fu affrontato dai governi che si avvicendarono alla guida del Paese nella seconda metà dell'Ottocento? In che termini si ripropone la questione nel dibattito politico attuale? TIPOLOGIA D TEMA DI ORDINE GENERALE Dialogo ( a distanza ) tra Bill Gates e Mark Zuckerberg, creatore di Facebook: M.Z. “ La grande sfida che attende la mia generazione è collegare 5 miliardi di persone e dare a tutti accesso a Internet. Quando saranno tutti collegati, potranno decidere quale tipo di governo avere, potranno avere accesso alla conoscenza e alla sanità.” B.G. “ Se nella scala delle priorità più urgenti del mondo mettiamo la Rete al primo posto, ci prendiamo in giro. Pensate a questa cosa strana della quale mi sto occupando io, il vaccino per la malaria , che uccide 500 mila persone all’anno. Che cosa è più importante per loro, avere accesso alla Rete o avere accesso alla vaccinazione? Ditemelo voi” Discuti le affermazioni citate, precisando se, a tuo avviso, si possano ravvisare nelle parole di Gates, padre del PC in ogni casa, i segni di un ripensamento, quasi un pentimento, sul potere taumaturgico dei computer. Durata massima della prova: 5 ore (8.00- 13.00) E' consentito soltanto l'uso del dizionario di Italiano IS TITUTO TECNICO INDUSTRI ALE DI STATO "ENE A M ATTE I" SONDRIO Simulazione Esami di Stato PRIMA PROVA SCRITTA 27 febbraio 2014 PROVA DI ITALIANO CLASSI QUINTE Il candidato svolga la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO G. Verga, Malaria, in Novelle rusticane,1883 E' vi par di toccarla colle mani (la malaria) - come dalla terra grassa che fumi, là, dappertutto, torno torno alle montagne che la chiudono, da Agnone al Mongibello incappucciato di neve - stagnante nella pianura, a guisa dell'afa pesante di luglio. Vi nasce e vi muore il sole di brace, e la luna smorta, e la Puddara, che sembra navigare in un mare che svapori, e gli uccelli e le margherite bianche della primavera, e l'estate arsa, e vi passano in lunghe file nere le anitre nel nuvolo dell'autunno, e il fiume che luccica quasi fosse di metallo, fra le rive larghe e abbandonate, bianche, slabbrate, sparse di ciottoli; e in fondo il lago di Lentini, come uno stagno, colle sponde piatte, senza una barca, senza un albero sulla riva, liscio ed immobile. Sul greto pascolano svogliatamente i buoi, rari, infangati sino al petto, col pelo irsuto. Quando risuona il campanaccio della mandra, nel gran silenzio, volan via le cutrettole, silenziose, e il pastore istesso, giallo di febbre, e bianco di polvere anche lui, schiude un istante le palpebre gonfie, levando il capo all'ombra dei giunchi secchi. È che la malaria v'entra nelle ossa col pane che mangiate, e se aprite bocca per parlare, mentre camminate lungo le strade soffocanti di polvere e di sole, e vi sentite mancar le ginocchia, o vi accasciate sul basto della mula che va all'ambio, colla testa bassa. Invano Lentini, e Francofonte, e Paternò, cercano di arrampicarsi come pecore sbrancate sulle prime colline che scappano dalla pianura, e si circondano di aranceti, di vigne, di orti sempre verdi; la malaria acchiappa gli abitanti per le vie spopolate, e li inchioda dinanzi agli usci delle case scalcinate dal sole, tremanti di febbre sotto il pastrano, e con tutte le coperte del letto sulle spalle.[…] Compare Carmine, l'oste del lago, aveva persi per la malaria i suoi figliuoli tutt'e cinque, l'un dopo l'altro, tre maschi e due femmine. Pazienza le femmine! Ma i maschi morivano appunto quando erano grandi, nell'età di guadagnarsi il pane. Oramai egli lo sapeva; e come le febbri vincevano il ragazzo, dopo averlo travagliato due o tre anni, non spendeva più un soldo, né per solfato né per decotti, spillava del buon vino e si metteva ad ammanire tutti gli intingoli di pesce che sapeva, onde stuzzicare l'appetito al malato. Andava apposta colla barca a pescare la mattina, tornava carico di cefali, di anguille grosse come il braccio, e poi diceva al figliuolo, ritto dinanzi al letto e colle lagrime agli occhi: - Tè! mangia! - Il resto lo pigliava Nanni, il carrettiere per andare a venderlo in città. - Il lago vi dà e il lago vi piglia! - Gli diceva Nanni, vedendo piangere di nascosto compare Carmine. - Che volete farci, fratel mio? - Il lago gli aveva dato dei bei guadagni. E a Natale, quando le anguille si vendono bene, nella casa in riva al lago, cenavano allegramente dinanzi al fuoco, maccheroni, salsiccia e ogni ben di Dio, mentre il vento urlava di fuori come un lupo che abbia fame e freddo. In tal modo coloro che restavano si consolavano dei morti. Ma a poco a poco andavano assottigliandosi così che la madre divenne curva come un gancio dai crepacuori, e il padre che era grosso e grasso, stava sempre sull'uscio, onde non vedere quelle stanzacce vuote, dove prima cantavano e lavoravano i suoi ragazzi. L'ultimo rimasto non voleva morire assolutamente, e piangeva e si disperava allorché lo coglieva la febbre, e persino andò a buttarsi nel lago dalla paura della morte. Ma il padre che sapeva nuotare lo ripescò, e lo sgridava che quel bagno freddo gli avrebbe fatto tornare la febbre peggio di prima. - Ah! - singhiozzava il giovanetto colle mani nei capelli, - per me non c'è più speranza! per me non c'è più speranza! - Tutto sua sorella Agata, che non voleva morire perché era sposa! - osservava compare Carmine di faccia a sua moglie, seduta accanto al letto; e lei, che non piangeva più da un pezzo, confermava col capo, curva al pari di un gancio. Lei, ridotta a quel modo, e suo marito grasso e grosso avevano il cuoio duro, e rimasero soli a guardar la casa. La malaria non ce l'ha contro di tutti. Alle volte uno vi campa cent'anni, come Cirino lo scimunito, il quale non aveva né re né regno, né arte né parte, né padre né madre, né casa per dormire, né pane da mangiare, e tutti lo conoscevano a quaranta miglia intorno, siccome andava da una fattoria all'altra, aiutando a governare i buoi, a trasportare il concime, a scorticare le bestie morte, a fare gli uffici vili; e pigliava delle pedate e un tozzo di pane; dormiva nei fossati, sul ciglione dei campi, a ridosso delle siepi, sotto le tettoie degli stallazzi; e viveva di carità, errando come un cane senza padrone, scamiciato e scalzo, con due lembi di mutande tenuti insieme da una funicella sulle gambe magre e nere; e andava cantando a squarciagola sotto il sole che gli martellava sulla testa nuda, giallo come lo zaffera- no. Egli non prendeva più né solfato, né medicine, né pigliava le febbri. Cento volte l'avevano raccolto disteso, quasi fosse morto, attraverso la strada; infine la malaria l'aveva lasciato, perché non sapeva più che farsene di lui. Dopo che gli aveva mangiato il cervello e la polpa delle gambe, e gli era entrata tutta nella pancia gonfia come un otre, l'aveva lasciato contento come una pasqua, a cantare al sole meglio di un grillo. Più tardi era stato attratto dalla ferrovia che costruirono lì vicino. I vetturali e i viandanti erano diventati più rari sulla strada, e lo scimunito non sapeva che pensare, guardando in aria delle ore le rondini che volavano, e batteva le palpebre al sole per capacitarsene. La prima volta, al vedere tutta quella gente insaccata nei carrozzoni che passavano dalla stazione, parve che indovinasse. […] L'oste, anche lui, ogni volta che da lontano vedeva passare il treno sbuffante nella malaria, non diceva nulla, ma gli sputava contro il fatto suo scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti. Prima gli affari andavano così bene che egli aveva preso quattro mogli, l'una dopo l'altra, tanto che lo chiamavano “Ammazzamogli” e dicevano che ci aveva fatto il callo, e tirava a pigliarsi la quinta, se la figlia di massaro Turi Oricchiazza non gli faceva rispondere: - Dio ne liberi! nemmeno se fosse d'oro, quel cristiano! Ei si mangia il prossimo suo come un coccodrillo! - Ma non era vero che ci avesse fatto il callo, perché quando gli era morta comare Santa, ed era la terza, egli sino all'ora di colazione non ci aveva messo un boccone di pane in bocca, né un sorso d'acqua, e piangeva per davvero dietro il banco dell'osteria. - Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria - aveva detto dopo quel fatto. Non voglio più soffrirne di questi dispiaceri -. Le mogli gliele ammazzava la malaria, ad una ad una, ma lui lo lasciava tal quale, vecchio e grinzoso, che non avreste immaginato come quell'uomo lì ci avesse anche lui il suo bravo omicidio sulle spalle, quantunque tirasse a prendere la quarta moglie .[…] Il poveraccio, dacché s'era levato dinanzi agli occhi il solo uomo che gli avvelenava l'esistenza, non ci aveva più che due nemici al mondo: la ferrovia che gli rubava gli avventori, e la malaria che gli portava via le mogli. Tutti gli altri nella pianura, sin dove arrivavano gli occhi, provavano un momento di contentezza, anche se nel lettuccio ci avevano qualcuno che se ne andava a poco a poco, o se la febbre li abbatteva sull'uscio, col fazzoletto in testa e il tabarro addosso. Si ricreavano guardando il seminato che veniva su prosperoso e verde come il velluto, o le biade che ondeggiavano al par di un mare, e ascoltavano la cantilena lunga dei mietitori, distesi come una fila di soldati, e in ogni viottolo si udiva la cornamusa, dietro la quale arrivavano dalla Calabria degli sciami di contadini per la messe, polverosi, curvi sotto la bisaccia pesante, gli uomini avanti e le donne in coda, zoppicanti e guardando la strada che si allungava con la faccia arsa e stanca. E sull'orlo di ogni fossato, dietro ogni macchia d'aloe, nell'ora in cui cala la sera come un velo grigio, fischiava lo zufolo del guardiano, in mezzo alle spighe mature che tacevano, immobili al cascare del vento, invase anch'esse dal silenzio della notte. - Ecco! - pensava “Ammazzamogli”. – Tutta quella gente là se fa tanto di non lasciarci la pelle e di tornare a casa, ci torna con dei denari in tasca Ma lui no! 1. Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo in circa dieci righe. 2. Analisi del testo 2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, narratore, focalizzazione, espedienti retorici ecc.) del testo. 2.2. La prima sequenza del brano è dedicata alla descrizione del paesaggio: quali sono le sue caratteristiche e quali sensazioni evocano? 2.3. Individua le caratteristiche dei personaggi presenti nel brano, illustrandole con puntuali riferimenti al testo. 2.4. Indica in che modo la malaria colpisce i diversi personaggi e commenta le loro reazioni. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti 3.1 Facendo riferimento anche ad altre opere di Verga, traccia un quadro dei problemi del Sud nell’Italia post unitaria e chiarisci la posizione dell’autore. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO ARGOMENTO: Naturalismo e verismo: la letteratura come nuova scienza Documenti Ebbene, questo sogno del fisiologo e del medico sperimentale è anche quello del romanziere che applica allo studio dell’uomo nella natura e nella società il metodo sperimentale. Il nostro scopo è il medesimo; anche noi vogliamo essere padroni dei fenomeni della vita intellettuale e passionale, per poterli guidare. In una parola siamo dei moralisti sperimentali che mettono in luce mediante l’esperimento come si comporta una passione in un dato ambiente sociale. Il giorno in cui ci impadroniremo del suo meccanismo, si potrà curarla e placarla o almeno renderla il più inoffensiva possibile. Ecco dunque in che consistono l’utilità pratica e la elevata moralità delle nostre opere naturalistiche, che sperimentano sull’uomo, che smontano e rimontano pezzo per pezzo la macchina umana per farla funzionare sotto l’influenza dei vari ambienti. […] Non conosco, lo ripeto, un lavoro più nobile né una più ampia applicazione. Essere in grado di controllare il bene ed il male, regolare la vita, guidare la società, risolvere alla lunga tutti i problemi del socialismo, conferire soprattutto solide basi alla giustizia dando una risposta con l’esperimento ai problemi della criminalità, non è forse essere gli operai più utili e più morali del lavoro umano? E. Zola, Il romanzo sperimentale, 1880 Se dunque gli animali e le piante variano realmente, sia pure con lentezza ed in grado leggero, perché dubiteremo che col mezzo della selezione naturale o sopravvivenza del più adatto possano preservarsi, accumularsi ed ereditarsi quelle variazioni o differenze individuali che riescono in qualche modo utili agli esseri? Perché la natura non potrà giungere a scegliere le variazioni vantaggiose ai suoi prodotti, viventi in condizioni di vita mutabili, quando l'uomo è in facoltà di prescegliere colla pazienza le variazioni che gli recano qualche utilità? Qual limite possiamo noi assegnare a questo potere che opera per lunghe epoche e scruta rigorosamente l'intera costituzione, la struttura e le abitudini di ogni creatura, favorendo il buono e rigettando il dannoso? Io non saprei vedere alcun confine a questo potere, nello adattare con lentezza e mirabilmente ogni forma alle più complesse relazioni della vita. La teoria della selezione naturale, anche senza inoltrarci maggiormente in queste considerazioni, mi sembra probabile in se stessa. C. Darwin, Origine delle specie, 1959 Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo di esseri, si comporti in una società, sviluppandosi per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo colpo d’occhio, profondamenti dissimili, ma che l’analisi dimostra profondamente legati gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi come la gravità. E. Zola, Prefazione a I Rougon-Macquart, 1871 Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l'umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell'insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l'accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l'egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l'immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto c'è di meschino negli interessi particolari che lo producono; li giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l'attività dell'individuo cooperante inconscio a beneficio di tutti. Ogni movente di cotesto lavorio universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle più elevate ambizioni, è legittimato dal solo fatto della sua opportunità a raggiungere lo scopo del movimento incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell'attività umana, non si domanda al certo come ci va. Solo l'osservatore, travolto anch'esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall'onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d'oggi, affrettati anch'essi, avidi anch'essi d'arrivare, e che saranno sorpassati domani. I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, la Duchessa de Leyra, l'Onorevole Scipioni, l'Uomo di lusso sono altrettanti vinti che la corrente ha deposti sulla riva, dopo averli travolti e annegati, ciascuno colle stimate del suo peccato, che avrebbero dovuto essere lo sfolgorare della sua virtù. Ciascuno, dal più umile al più elevato, ha avuta la sua parte nella lotta per l'esistenza, pel benessere, per l'ambizione G. Verga, Prefazione a I Malavoglia, 1881 Era finita: la bestia malvagia, nutrita di carna umana, che il mattino ancora s’appiattava in agguato in quella piega del terreno aveva cessato di emettere il suo lungo respiro affannoso. Il Voreux si era inabissato del tutto. Urlando, la folla si mise in scampo. Donne correvano tappandosi gli occhi per non vedere. Una ventata di terrore travolse gli spettatori come una manciata di foglie secche. Lor malgrado, gridavano a squarciagola; agitavano le braccia alla vista dell’immenso vuoto che, simile al cratere di un vulcano, si era spalancato sotto i loro occhi; profondo una quindicina di metri, s’estendeva dalla strada al canale per una lunghezza di almeno quaranta. L’intero spiazzo intorno alla miniera aveva seguito la sorte delle costruzioni: i giganteschi cavalletti, le passerelle coi binari, tutto un treno di berline (1), tre vagoni, tutto era stato inghiottito; comprese le cataste di legna scomparse come pagliuzze nel gorgo. Sul fondo non si distingueva più che un ammasso di travi, di mattoni, di ferri; di blocchi di cemento stritolati, aggrovigliati insieme, imbrattati di fango dalla furia della catastrofe. E l’enorme buca seguitava ad allargarsi; crepe che partivano dagli orli, si propagavano, irradiandosi, sempre più lontano attraverso i campi. Che anche il borgo operaio corresse il rischio di essere inghiottito? Fin dove dovevano fuggire per mettersi in scampo, sotto la minaccia di quel cielo di piombo che pareva anche lui abbassarsi per schiacciarli? E. Zola, Germinale, 1885 (1) berline: vagoni usati in miniera per trasportare il carbone 2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO: Alle basi della convivenza civile e dell'esercizio del potere: giustizia, diritto, legalità Documenti ...l 'uomo solo, tra gli animali, ha la parola:. .. la parola è fatta per esprimere ciò che è giovevole e ciò che è nocivo e, di conseguenza, il giusto e l'ingiusto: questo è, infatti, proprio dell'uomo rispetto agli altri animali, di avere, egli solo, la percezione del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto e degli altri valori: il possesso comune di questi costituisce la famiglia e lo stato... quand 'è perfetto, l'uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte... Ora la giustizia è elemento dello stato; infatti il diritto è il principio ordinatore della comunità statale e la giustizia è determinazione di ciò che è giusto. Aristotele, Politica, I, Cap.1, 2 Osservate che la parola diritto non è contraddittoria alla parola forza, ma la prima è piuttosto una modificazione della seconda, cioè la modificazione più utile al maggior numero. E per giustizia io non intendo altro che il vincolo necessario per tenere uniti gl'interessi particolari, che senz'esso si scioglierebbono nell'antico stato d'insociabilità; tutte le pene che oltrepassano la necessità di conservare questo vincolo sono ingiuste di lor natura. Bisogna guardarsi di non attaccare a questa parola giustizia l'idea di qualche cosa di reale, come di una forza fisica o di un essere esistente; ella è una semplice maniera di concepire degli uomini, maniera che influisce infinitamente sulla felicità di ciascuno; nemmeno intendo quell'altra sorta di giustizia che è emanata da Dio e che ha i suoi immediati rapporti colle pene e ricompense della vita avvenire. C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, Cap. Il, p. 1764 Chi richiede una definizione della giustizia cerca di solito un concetto normativo, ossia un criterio che sia utile a distinguere il giusto dall'ingiusto. Per definire un tale concetto è possibile innanzi tutto riallacciarsi alle opinioni correnti. Questo modo di procedere. .. si trova però dinanzi a una difficoltà: le opinioni su ciò che è giusto o ingiusto divergono ampiamente... limitandosi ai giudizi di giustizia ben ponderati, si osserva che sul piano dei fondamenti, sul piano dei principi della giustizia, si danno palesi divergenze di opinione. "A ognuno secondo le sue prestazioni", afferma il liberalismo economico; "a ognuno secondo i suoi diritti legali", si dice nello stato di diritto; "a ognuno secondo i suoi meriti", si dice in molte aristocrazie; e il socialismo esige che si dia "a ognuno secondo i suoi bisogni". O. Hoffe, Giustizia politica, Bologna 1995 La domanda che ora dobbiamo porci è: ci sono principi chiari in base ai quali possiamo stabilire una distribuzione idealmente giusta dei diritti e dei privilegi, degli oneri e dei dolori, da assegnare agli esseri umani in quanto tali? C'è una posizione ampiamente diffusa secondo cui per rendere giusta una società si devono concedere certi diritti naturali a tutti i membri della comunità, e il diritto positivo deve come minimo incorporare e proteggere questi diritti, indipendentemente da quali altre regole esso possa poi contenere. Ma è difficile individuare nel senso comune il consenso sull'elenco preciso di questi diritti naturali, e ancor meno chiari sono quei principi da cui è possibile dedurli in modo sistematico. H. Sidgwick, I Metodi dell'etica, Milano, 1995 La giustizia è la prima virtù delle istituzioni sociali, così come la verità lo è dei sistemi di pensiero. Una teoria per quanto semplice ed elegante, deve essere abbandonata o modificata se non è vera. Allo stesso modo, leggi e istituzioni, non importa quanto efficienti e ben congegnate, devono essere riformate o abolite se sono ingiuste. Ogni persona possiede un 'inviolabilità fondata sulla giustizia su cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere. Per questa ragione la giustizia nega che la perdita della libertà per qualcuno possa essere giustificata da maggiori benefici goduti da altri. .. Di conseguenza, in una società giusta sono date per scontate eguali libertà di cittadinanza; i diritti garantiti dalla giustizia non possono essere oggetto né della contrattazione politica, né del calcolo degli interessi sociali... un 'ingiustizia è tollerabile solo quando è necessaria per evitarne una ancora maggiore. Poiché la verità e la giustizia sono le virtù principali delle attività umane, esse non possono essere soggette a compromessi. J. Rawls, Una teoria della giustizia, Milano 1982 ...In una qualsiasi società, e dunque anche in una società democratica, la funzione fondamentale del diritto è quella di stabilire le regole dell'uso della forza. Le regole dell'uso della forza vuol dire: chi deve esercitare l'uso della forza (non chiunque, ma solo coloro che sono autorizzati ad esercitarla); come ( con un giudizio regolato);quando (non in qualsiasi momento, ma quando sono state completate le procedure definite dalla legge); quanto (non puoi punire un furtarello nello stesso modo in cui punisci un omicidio). In uno Stato di diritto una delle grandi funzioni delle leggi è quella di stabilire come deve essere usato il monopolio della forza legittima che lo Stato detiene. N. Bobbio- M. Viroli, Dialogo intorno alla Repubblica, Roma- Bari 2001 3. AMBITO STORICO – POLITICO ARGOMENTO: La Prima guerra mondiale nella letteratura: tra mito e realtà. Documenti Tutta l'Italia aveva vent'anni per combattere, per vincere, per vivere, per morire. Non per morire. Abbattuto con una palla nella testa, il fante non credeva di morire: credeva di entrare in una vita più vasta. G. D'Annunzio, Nottumo, Mondadori, Milano 1987. Il generale Leone ordina ad un caporale a sfidare il pericolo e ad affacciarsi sulla trincea: «Bravo!», gridò il generale. «Ora puoi scendere». Dalla trincea nemica partì un colpo isolato. Il caporale si rovesciò indietro e cadde su di noi. Io mi curvai su di lui. La palla lo aveva colpito alla sommità del petto. Il sangue gli usciva dalla bocca.. Gli occhi chiusi, il respiro affannoso, mormorava: «Non è niente, signor tenente». Anche il generale si curvò. I soldati lo guardavano, con odio. «È un eroe», commentò il generale. «Un vero eroe». Quando il generale si drizzò, i suoi occhi si incontrarono con i miei. Fu un attimo. In quell'istante, mi ricordai d'aver visto quegli stessi occhi, freddi e roteanti, al manicomio della mia città, durante una visita che ci aveva fatto fare il nostro professore di medicina legale. E. Lussu, Un anno sull'altipiano, Einaudi,Torino 1981 «Credi, mamma, che combattiamo contro la razzaccia più iniqua e barbara del mondo, e nessuna guerra porebbe essere più santa di quella che abbiamo intrapreso per abbatterla per sempre e senza pietà». Ad un amico scrive: «Ti spedirò alcune teste di austriaci come campione senza valore. Quanti austriaci si vedono volare per aria come fuscelli!». G. Borsi, Lettere dal fronte, in Dio in guerra: lettere e colloqui scritti al fronte, 1915/Giosué Borsi, a cura di C. Mattini, Fara. Santarcangelo di Romagna 1997 Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte matemo e di lacrime fraterne. Ci voleva una bella innaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto; e una rossa svinatura per le vendemmie di settembre; e una muraglia di svampate per i freschi di settembre. È finita la siesta della vigliaccheria, della diplomazia, dell'ipocrisia e della pacioseria. Siamo troppi. La guerra è un' operazione maltusiana. [. . ,] Fa il vuoto perché si respiri meglio. [...] E leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati [...J. Amiamo la guerra ed assaporiamola da buongustai finché dura. La guerra è spaventosa - e appunto perché spaventosa e tremenda e terribile e distruggitrice dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di maschi. G. Papini, da "Lacerba", Il, 20 (I. X. 1914), in La cultura italiana attraverso le riviste, voI. IV, a cura di G. Scalia, Einaudi,Torino 1961 San Martino del Carso Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel mio cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato. Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916 . G. Ungaretti, L'Allegria, in Vita di un uomo. Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1982 4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO ARGOMENTO: O.G.M. quali vantaggi apportano e quali le eventuali controindicazioni? Una scelta complessa Documenti La normativa italiana definisce l’Ogm come “un organismo diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura, mediante accoppiamento o incrocio o con la ricombinazione genetica naturale”. Con una recente sentenza ( 13 dicembre 2013) l’Eurotribunale di Lussemburgo ha ulteriormente allontanato la prospettiva di coltivazione e commercializzazione degli Ogm in Europa. In particolare, i giudici hanno bocciato l’autorizzazione alla coltivazione della super patata transgenica chiamata Amflora, prodotta e brevettta dalla multinazionale tedesca Basf. Essa contiene dosi massicce di un particolare amido che la rende molto vantaggiosa nell’industria chimica per la produzione di carta e collanti, ma viene anche utilizzata da gran parte delle popolazioni del nord Europa, che la consumano quotidianamente come noi mangiamo la pasta. Il dibattito sulla coltivazione degli Ogm va avanti da tempo, il confronto tra gli scienziati è serratissimo e accende l’interesse dei consumatori. Il prof. Umberto Veronesi, medico, ricercatore e direttore scientifico dell’IEO di Milano, sul tema caldo degli organismi geneticamente modificati invita ad abbandonare pregiudizi ideologici. “Il mio sostegno agli OGM è frutto di considerazioni di natura storica, oltre che scientifica. L’uomo ha sempre cercato di agire sulla natura in funzione delle proprie necessità: il meccanismo con cui nasce un cibo Ogm è lo stesso che tutti gli agricoltori seguono da duemila anni ogni volta che incrociano piante per renderle migliori, aumentandone quantità e qualità. La differenza è che oggi la ricerca di soluzioni migliori avviene in laboratorio, dove si studiano nuove possibilità in campo agroalimentare utilizzando le biotecnologie e le conoscenze dell’ingegneri genetica. In questo procedimento non si fa altro che aggiungere qualche caratteristica favorevole ad alcuni aspetti della vita della pianta lasciando invariata la base del prodotto. Ad es. un piatto di riso transgenico, ingrediente base se non unico per miliardi di asiatici, potrebbe essere un alimento ben più ricco dal punto di vista nutrizionale di quanto lo è oggi. La possibilità di intervenire sul genoma è una delle maggiori conquiste scientifiche degli ultimi anni, ma certamente la decisione di modificare il DNA è stata eticamente impegnativa. In questo dibattito è intervenuto anche il cardinale Scola, in un recente discorso su Expo 2015 avente come tema “Nutrire il pianeta”; egli invita ad affrontare il dibattito sugli Ogm senza discriminazioni né barriere ideologiche. Insomma , gli Ogm rappresentano una importante risorsa ma ciò non toglie che, per quanto riguarda i problemi alimentari del pianeta, è soprattutto il nostro modo di pensare e di agire che dobbiamo modificare, riducendo gli sprechi e portando un contributo per risolvere la drammatica questione dell’ingiustizia alimentare. Più cauta, sul problema, la professoressa Manuela Giovanetti, ordinario di Microbiologia agraria all’Università di Pavia: “ le colture transgeniche prodotte finora non sono state create per risolvere il problema della fame nel mondo: due specie di piante geneticamente modificate sono usate principalmente per produrre mangimi animali ( soia e mais) le altre due sono piante industriali (cotone e colza). Va poi sottolineato che l’85% delle colture transgeniche è rappresentato da piante ingegnerizzate per resistere agli erbicidi, il cui uso in agricoltura è aumentato negli ultimi anni. Non è invece un problema distribuire meglio le risorse disponibili: il cibo che produciamo sarebbe sufficiente a sfamare tutta la terra, se solo i popoli che soffrono la fame avessero le risorse economiche per acquistarlo. Inoltre non è pensabile che la diffusione degli Ogm su larga scla risolva i problemi alimentari di paesi vasti come la Cina: intervistata sul futuro dell’agricoltura e degli Ogm, ho ricordato che i problemi più importanti da affrontare sono legati alla fertilità biologica del suolo, scomparsa dopo decadi di uso pesante di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici. L’Unione Europea sta cercando di spostare la produzione dalla quantità alla qualità, finanziando ricerche volte a conservare la biodiversità e promuovere l’uso di mezzi alternativi per fornire nutrienti alle piante. La via maestra per aumentare la produttività e fertilità dei suoli è rappresentata dalle capacità di utilizzare i microrganismi benefici del suolo, che incrementano la disponibilità, l’assorbimento e l’utilizzazione di acqua e nutrienti da parte delle piante. Articoli tratti dal mensile di attualità e cultura 50 & più. Febbraio 2014 TIPOLOGIA C TEMA DI ARGOMENTO STORICO Croce, di fronte alle celebrazioni ufficiali per la vittoria del novembre 1918, così scriveva: "Far festa perché? La nostra Italia esce da questa guerra come da una grave e mortale malattia, con piaghe aperte, con debolezze pericolose nella sua carne, che solo lo spirito pronto, l'animo cresciuto, la mente ampliata rendono possibile sostenere e volgere, mercé duro lavoro, a incentivi di grandezza". Dopo aver brevemente documentato l'affermazione del filosofo, mostra come la società italiana reagì alle sfide del dopoguerra. TIPOLOGIA D TEMA DI ORDINE GENERALE Una ragazza di quindici anni aggredisce una compagna all'uscita di una scuola di Bollate. La scena, per la sua violenza e le grida di aiuto, richiama l'attenzione dei compagni che, anziché porvi fine, la riprendono con i cellulari. Ci vuole un po' di tempo prima che prevalga il più antico senso umano, la pietas, e si scelga di intervenire per impedire alla ragazzina di infierire ancora sulla sua coetanea. Il pestaggio viene messo su facebook e diventa di dominio pubblico. Esseri umani o spettatori? Esponi le tue considerazioni sull'episodio e argomenta in modo critico la tua opinione in merito alla domanda posta. Durata massima della prova: 5 ore (8.00- 13.00) E' consentito soltanto l'uso del dizionario di Italiano I.T.I.S. “Mattei” – Sondrio Anno scolastico ……../…. _____Quadrimestre SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO ALUNNO _____________________________________________ CLASSE _______________ ANALISI DEL TESTO (TIPOLOGIA A) Indicatori Descrittori Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica Buona 1. Correttezza ortografica, Sufficiente (rari errori non gravi) grammaticale e sintattica Insufficiente (errori ripetuti o gravi) Correttezza lessicale Buona proprietà di linguaggio e lessico ampio 2. Correttezza lessicale Sufficiente proprietà di linguaggio Improprietà di linguaggio e/o lessico ristretto Comprensione testo Comprende il messaggio nella sua complessità e varie sfumature Comprensione dei significati portanti in cui si articola il brano 3. Comprensione testo Comprensione elementare Mancata comprensione del testo 4. Conoscenza elementi formali Completa conoscenza strutture retoriche e consapevolezza funzione comunicativa Padronanza sicura degli elementi formali (retorici, narrativi, semantici) Possesso degli elementi formali salienti Conoscenza lacunosa degli elementi formali Capacità logico critiche 5. Capacità riflessione e contestualizzazione interpretative Capacità di elaborazione critica; contestualizza il brano con ricchezza di riferimenti, citazioni e approfondimenti personali Diversi spunti critici e contestualizzazione adeguata Sufficienti spunti critici e contestualizzazione Pochi spunti critici, ridotta ma non scorretta contestualizzazione Osservazioni critiche mancanti o non pertinenti Firma del docente 1 1 0 1.5 1 0.5/0 2 1.5 1 0.5/0 2 1.5 1 0.5/0 2.5 2 1.5 1 0.5/0 Voto -------------------------------------------------------- decimi quindicesimi 2 1/0.5 2 2 I.T.I.S. “Mattei” – Sondrio 2,5 3 3 4 3,5 5 4 6 -------------------------------------------- 4,5 7 5 8 5,5 9 Anno scolastico ……../…. 6 10 6,5 11 7 12 8 13 9 14 _____Quadrimestre 10 15 SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO ALUNNO _____________________________________________ CLASSE _______________ SAGGIO BREVE O ARTICOLO (TIPOLOGIA B) Punti max INDICATORI Aderenza alla tipologia del testo 1 - titolo coerente - citazioni (virgolette, autori, fonti) / riferimento ad autori quando ripresi 1/0.5 - no titolo e/o omissioni nel riferimento agli autori quando ripresi; copiare senza citare 0 Frasi e periodi costruiti linearmente e articolati da punteggiatura corretta; nessun errore formale Sintassi lineare, punteggiatura generalmente corretta; nessun grave errore formale Sintassi scorrevole e perlopiù correttamente articolata; occasionali errori ortografici e/o grammaticali Frasi e periodi non sempre ben articolati; qualche errore ortogr. e/o grammaticale Frasi e periodi spesso contorti o non articolati; generale trascuratezza formale 2 1.5 1 0.5 0 lessico espressivo e vario, specifico rispetto all’ambito, alla tipologia (saggio o articolo), allo stile lessico semplice e chiaro; uso di qualche termine specifico lessico non sempre adatto; errori nel registro linguistico vistosi errori di significato e/o troppe ripetizioni 1.5 1 0.5 0 Comprensione dei testi e dell’argomento proposto 2 mette in primo piano le questioni chiave, i nodi critici o interpretativi ricavati dai testi coglie e fa emergere qualche nodo critico, tema o questione che lega tra loro i testi ripresa e chiarimento dei concetti base fissati nell’argomento (a seconda dell’ambito scelto) mancato chiarimento o elusione di alcuni dei concetti base fissati nell’argomento fraintendimenti e/o interpretazioni distorte e superficiali dei concetti base 2 1.5 1 0.5 0 Chiarezza dell’impostazione, coerenza dell’argomentazione e rispetto delle caratteristiche formali della tipologia 2 Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; discorso autonomo con evidente rilievo di una o più tesi portanti (in caso di articolo, cura delle sequenze del pezzo giornalistico: lead, nut, ecc..) avvalorate da argomenti coerenti Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; presenza di una o più tesi portanti; testo organico; cura della coesione e articolazione testuale (o, per l’articolo, ordine efficace delle sequenze) Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; presenza di una o più tesi portanti; testo per lo più ordinato, anche schematico ma sostanzialmente logico, che affianca commenti pertinenti a riprese corrette dai documenti Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia mancata in tutto o in parte; presenza di eccessi di parafrasi dai testi e/o passaggi disorganici. Mancato rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; testo non ben organizzato, sproporzione tra le parti; presenza di eccessi di parafrasi dai testi. Correttezza morfo-sintattica 2 Proprietà lessicale 1.5 riferimenti storico-culturali più dettagliati e/o aggiunta di ulteriori casi e informazioni riferimenti fondamentali (collocazione autori, conoscenza opere, periodi storici, problemi) riferimenti minimi o inadeguati, orientamento culturale elementare Apporti culturali 1.5 Firma del docente 1 1 1.5 1 0.5 0 1.5 1 0.5/0 Voto -------------------------------------------------------decimi quindicesimi 2 2 2 I.T.I.S. “Mattei” – Sondrio 2,5 3 3 4 3,5 5 4 6 -------------------------------------------4,5 7 5 8 5,5 9 Anno scolastico ……../…. 6 10 6,5 11 7 12 8 13 9 14 _____Quadrimestre 10 15 SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO ALUNNO _____________________________________________ CLASSE _______________ TEMA STORICO (TIPOLOGIA C) Indicatori Descrittori 1. Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica Buona Sufficiente (pochi errori non gravi) Insufficiente (errori ripetuti o gravi) 2 1 0.5 Uso linguaggio 3. Conoscenza eventi storici Capacità logico critiche espressive 2. Correttezza lessicale Buona proprietà di linguaggio e lessico ampio Sufficiente proprietà linguaggio Improprietà di linguaggio e/o lessico ristretto 1.5 1 0.5/0 Conoscenza eventi storici Piena: sviluppa esaurientemente tutti i punti con ricchezza di informazioni Adeguata: sviluppa pressoché tutti i punti, conoscenze perlopiù corrette Pressoché sufficiente: essenziale, conoscenze minime richieste Alcune parti fuori traccia o non sviluppate 2 1.5 1 0.5/0 4. Capacità riflessione, analisi e sintesi Espone e contestualizza correttamente i dati storici; opera collegamenti e confronti, inserisce originali spunti critici ed approfondimenti Presenta i dati storici fornendo fondate sintesi e giudizi personali Sa analizzare la situazione storica e fornisce sintesi pertinenti Ripropone correttamente la spiegazione dell'insegnante o del libro di testo Non sempre dimostra adeguate capacità di analisi e sintesi 2.5 2 1.5 1/0.5 5. Organizzazione e struttura del tema Organicamente strutturato; testo articolato, scorrevole, equilibrato e strutturato come richiesto dalla consegna Sufficientemente strutturato; testo globalmente proporzionato, scorrevole e strutturato come richiesto dalla consegna; non sempre coeso Testo non bene organizzato; sproporzione; passaggi disorganici, carenze nella strutturazione richiesta dalla consegna; frammentario Firma del docente 1 1 1.5 1 0.5/0 Voto -------------------------------------------------------- decimi quindicesimi 3 2 2 I.T.I.S. E. Mattei – Sondrio 2,5 3 3 4 3,5 5 4 6 -------------------------------------------- 4,5 7 5 8 5,5 9 Anno scolastico 2013-2014 6 10 6,5 11 7 12 8 13 _____Quadrimestre 9 14 10 15 SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO ALUNNO _____________________________________________ CLASSE _______________ TEMA DI ARGOMENTO GENERALE (TIPOLOGIA D) Indicatori 1.Uso del linguaggio Descrittori Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica Buona Sufficiente (pochi errori o non gravi) Insufficiente (errori ripetuti o gravi) Correttezza lessicale Buona proprietà di linguaggio e lessico ampio Proprietà di linguaggio, ma lessico non molto ampio Improprietà di linguaggio e/o lessico ristretto 2 1 0.5/0 1.5 1 0.5/0 Pieno: sviluppa esaurientemente tutti i punti; ricchezza di informazione Adeguato: sviluppa tutti i punti; informazioni quasi sempre corrette e pertinenti Pressoché sufficiente: trattazione essenziale di tutti o almeno alcuni punti Alcune parti fuori traccia o spunti non trattati Capacità di riflessione, analisi, sintesi e argomentazione Presenta originali spunti di approfondimento critico personale e riflessioni fondate, buona argomentazione ed esposizione Valida riflessione–argomentazione e/o sintesi critica ed esposizione Adeguata o accettabile riflessione–argomentazione e/o sintesi critica ed esposizione Non sempre adeguata riflessione–argomentazione e/o sintesi critica ed esposizione 3.Capacità logico Analisi/sintesi errate, assenza di riflessione e argomentazione e/o esposizione critiche espressive Organizzazione e struttura del testo Organicamente strutturato: testo articolato, coeso, scorrevole, equilibrato e strutturato come richiesto dalla consegna Sufficientemente strutturato: testo globalmente proporzionato, scorrevole e strutturato come richiesto dalla consegna, non sempre coeso Testo non bene organizzato: sproporzione; passaggi disorganici, carenze nella strutturazione richiesta dalla consegna, frammentario 2 1.5 1 0.5/0 2. Sviluppo richieste della consegna Firma del docente 1 1 1.5 1 0.5/0 Voto -------------------------------------------------------- decimi quindicesimi 3 2-2.5 1.5 1/0.5 0 2 2 2,5 3 3 4 3,5 5 4 6 -------------------------------------------- 4,5 7 5 8 5,5 9 6 10 6,5 11 7 12 8 13 9 14 10 15 I.T.I.S. “ E. Mattei “ di SONDRIO Simulazione seconda prova - esame di stato Materia: E L E T T R O T E C N I C A Alunno_______________________ Classe 5B /5C data 20 / 02 /2014 Due alternatori, ad 8 poli lisci ,uguali, lavorano in parallelo. Le caratteristiche di ciascun alternatore sono: An =100 KVA, Vn = 3000 V, Xs = 4 Ω, Collegamento delle fasi statoriche a stella; Ro trascurabile. CARATTERISTICA A VUOTO: Eo di fase (V) 1000 1730 Iecc (A) 5 10 2093 15 f=50 Hz 2300 20 2422 25 2525 30 La tensione di alimentazione delle bobine di eccitazione dei due alternatori vale Vecc=120 V e la resistenza di ciascun avvolgimento eccitatore (senza reostato) vale Re= 4 Ω. IL CARICO ohmico-induttivo assorbe una potenza apparente A=150 KVA, sotto la tensione nominale di 3000 V e con cosφ=0,8. Studiare le T R E SITUAZIONI DI FUNZIONAMENTO : A- Supponendo che i due alternatori lavorino con fattore di potenza rispettivamente: cosφ2=0,6 e che il primo eroghi una potenza attiva di P1=82450 W cosφ1=0,9 DETERMINARE per ciascun alternatore: 1. La corrente erogata 2. La corrente di eccitazione e la resistenza del reostato di campo 3. L’angolo di macchina espresso in gradi meccanici 4. La coppia resistente dovuta alla reazione d’indotto B- Supponendo che il primo alternatore eroghi l’intera potenza attiva del carico ed il secondo l’intera potenza reattiva del carico - Spiegare innanzitutto le manovre da eseguirsi sul primo e sul secondo alternatore (a partire dalla situazione A) e poi DETERMINARE: 5. L’angolo di macchina dei due alternatori 6. Le correnti di eccitazione dei due alternatori 7. La coppia meccanica necessaria ai due alternatori supponendo una perdita per ogni alternatore pari al 5% 8. Il rendimento dell’alternatore che eroga l’intera potenza attiva C- Supponendo che funzionino nelle stesse condizioni. (carico uniformemente ripartito) DETERMINARE 9. La corrente di eccitazione e resistenza del reostato di campo 10. L’angolo di avanzo della ruota polare Disegnare per ogni problematica i diagrammi delle grandezze in gioco e gli schemi elettrici.