Istituto Tecnico Industriale di Stato "Enea Mattei"- Sondrio
Via Tirano 23100 Sondrio- Tel 0342 214513-519953- Fax 0342 517156
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ESAME DI STATO
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
DOCUMENTO
DEL
CONSIGLIO DI CLASSE
CLASSE
5 a SEZ. 8
INDIRIZZO
ELETTROTECNICA ED AUTOMAZIONE
***
I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio -Anno scolastico 2013/2014- Documento del Consiglio della Classe 58
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~1. Docenti e alunni della classe
ELENCO DEl DOCENTI COMPONENTI IL CONSIGLIO DI CLASSE
Docente
Materiale
Poli Paola
Italiano - Storia
Aleo Giuseppina
Matematica
Valli Emanuela
Lingua inglese
La Salvia Francesca
Economia industriale ed elementi di
Diritto
Pezzella Paolo
Elettrotecnica
Gorla Danilo
Sistemi elettrici automatici
Bianchini Camillo
Tecnologie elettriche, Disegno e
Progettazione
Accoto Paolo
Impianti elettrici
Mazza Nicola
Laboratori di Elettrotecnica, Tecnologie
elettriche, Disegno e Progettazione,
Sistemi elettrici automatici
Negri Nicoletta
Educazione fisica
Deghi Natalia
Religione
ELENCO DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE V B
1 fA,Ibarracin José Manuel
12 Gianola Giuseppe
~ Bonazzi Mattia
13 Guerra Simone
3 Bormolini Roberto Oreste
14 Libera Francesco
4 Branchi Camilla
15 Petruzzi Simone
b
Bulanti Gianluigi
16 Pinna Jacopo
6 ICibin Giacomo
17 panna Eman uele
7 Dell'Agostino Giorgio
18 Schiappadini Ornar
8 Di Cugno Michel
19 ~pinelli Mattia
9 Fanoni Renato
~o rrrapletti Mattia
10 Galli Nicola
~1 rrrishch Ostap
11 Gelmini Matteo
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio - Anno scolastico 2013/2014 - Documento del Consiglio della Classe 58
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2. Presentazione della classe
La classe V B è formata da 21 alunni e 1 alunna, che hanno seguito al triennio lo stesso corso di
studi, provenendo dal biennio dell'Istituto.
Buona parte degli allievi abita in centri non prossimi alla sede scolastica, sia della provincia di
Sondrio sia (uno) della provincia di Como. Di questi solo due sono ospiti nei collegi/convitti presenti
in Sondrio, mentre i rimanenti raggiungono quotidianamente la sede scolastica con i mezzi
pubblici, anche da centri abbastanza lontani (Grosio, Chiavenna, Dongo). Il fenomeno accentuato
del pendolarismo ha quindi causato inconvenienti, soprattutto in ordine alla puntualità nell'arrivo a
scuola alla prima ora.
Dall'inizio dell'anno un gruppo di studenti non ha mostrato comportamenti completamente corretti e
responsabili, arrecando disturbo all'attività in classe in alcune materie e quindi ostacolando la
regolarità del processo formativo dei compagni. Questi comportamenti hanno portato il Consiglio di
Classe a prendere provvedimenti adeguati alla situazione, che hanno portato anche alla
attribuzione di votazioni quadrimestrali non particolarmente positive per quanto riguarda il
comportamento. Anche le votazioni nel merito del profitto ottenuto nelle varie materie al primo
quadrimestre hanno mostrato una situazione di diffusa e grave insufficienza a carico di un gruppo,
di numerosità non trascurabile, di studenti. Nel corso dell'anno gli studenti di cui si è detto hanno
maturato comportamenti via via più corretti, portando la situazione in classe alla normalità.
In rapporto alle finalità, individuate come tipiche del perito elettrotecnico, ed agli obiettivi specifici e
comuni (educativi e didattici) che il Consiglio di Classe aveva concordato nell’ambito della
programmazione di inizio anno, si può rilevare come il lavoro condotto dai docenti abbia dato
risultati nel complesso positivi, anche se nella classe rimangono forti differenze fra gli alunni che
hanno sempre avuto un atteggiamento corretto e responsabile nel confronto del dialogo educativo
e quelli che hanno avuto un atteggiamento differente, con vari gradi di impegno e responsabilità.
Rispetto ai criteri comuni di valutazione (elencati in altro punto della presente relazione) e a quelli
specifici di ogni singola disciplina, al termine del corrente anno scolastico la classe può ritenersi
suddivisa nelle seguenti fasce di livello:
- un numero, non particolarmente numeroso, di allievi, già con livelli di partenza non proprio
adeguati a causa di un impegno insufficiente e/o discontinuo, ma anche con residue fragilità di
metodo, ha conseguito una conoscenza piuttosto frammentaria di contenuti e procedure
fondamentali, che espone con un linguaggio non sempre appropriato;
- un gruppo significativo di studenti presenta una conoscenza globalmente soddisfacente, seppure
non uniforme in tutte le discipline, delle procedure fondamentali, utilizza le conoscenze in modo
abbastanza autonomo e dimostra di saper applicare, anche se non sempre con proprietà e
precisione, contenuti e procedure anche in situazioni nuove;
- un esiguo gruppo di allievi ha conseguito una preparazione più solida e un metodo di lavoro
autonomo in tutte le discipline curriculari mostrando inoltre buone capacità critiche ed operative.
Nella generalità dei casi, i genitori hanno seguito la crescita culturale e personale dei loro figli; il
rapporto scuola-famiglia è stato infatti improntato a positiva e costruttiva collaborazione tra le parti
suddette, pur nel contesto di un ormai consolidato ruolo di indipendenza degli alunni nei confronti
delle famiglie, soprattutto per quel che riguarda le scelte individuali nella partecipazione alle varie
attività scolastiche ed extrascolastiche.
Un allievo è portatore di DSA, giudicata dai sanitari, nei vari aspetti, di livello medio oppure lieve.
Per questo alunno il Consiglio di Classe ha predisposto ed attuato un Piano Didattico
Personalizzato.
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3. Quadro orario
Ore settimanali
Discipline del piano di
studio
3a
4a
5a
Lingua e lettere italiane
3
3
3
S.O.
Storia
2
2
2
O.
Lingua straniera
3
2
2
S.O. (in 4a e 5 a solo orale)
Economia industriale
ed elementi di diritto
-
2
2
O.
Matematica
3
3
3
S.O.
Meccanica e macchine
3
-
-
O.
Elettrotecnica
5 (2)
4 (2)
5 (2)
Elettronica
3 (2)
3
-
Sistemi elettrici
automatici
3 (2)
3 (2)
4 (2)
S.O.
Impianti elettrici
-
3
4
S.O.
Tecnologie elettriche,
disegno e
progettazione
4 (2)
4 (3)
4 (3)
Educazione fisica
2
2
2
Religione
1
1
1
Totale ore settimanali
32 (8)
32 (7)
32 (7)
Prove d'esame
S.O.P.
S.O. (in 4° solo orale)
G.O.P.
P.O.
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4. Profilo professionale del perito elettrotecnico.
Al pari di molte altre figure lavorative quella del perito, ai giorni nostri, non si caratterizza più in
modo statico, nel senso di specialista in una singola disciplina, ma assume un profilo
polifunzionale, più flessibile e dinamico, poiché in possesso di un bagaglio culturale
interdisciplinare che gli permette un più articolato inserimento nel mondo del lavoro.
Caratteristiche precipue del perito industriale ad indirizzo elettrotecnico devono essere dunque:
•
•
•
•
•
la attiva e responsabile partecipazione, con compiti anche di coordinamento e di indirizzo,
al lavoro organizzato e di gruppo;
lo svolgimento di attività individuale ed organizzata in modo autonomo all’interno dei
processi di produzione;
la documentazione e l'adeguata comunicazione degli aspetti tecnici, organizzativi ed
economici del proprio lavoro;
l'interpretazione, nella loro globalità, delle problematiche produttive gestionali e commerciali
dell'azienda in cui opera;
l'aggiornamento delle sue conoscenze anche al fine dell'eventuale conversione di attività.
Per quanto riguarda le sue competenze il perito deve saper:
• analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
• conoscere i principi di funzionamento delle macchine elettriche in relazione al loro impiego;
• analizzare le caratteristiche dei sistemi di generazione, conversione, trasporto ed
utilizzazione dell'energia elettrica;
• conoscere e saper utilizzare strumenti e metodi di misura delle grandezze elettriche;
• collaudare sistemi elettrici, macchine elettriche ed impianti elettrici;
• progettare e verificare la messa in opera di impianti elettrici;
• conoscere e saper applicare le norme di protezione e di prevenzione degli infortuni di
natura elettrica;
• essere in grado di utilizzare i manuali tecnici e saper interpretare la documentazione
tecnica del settore.
Tutto il lavoro scolastico è stato finalizzato allo sviluppo di personalità armoniche e
professionalmente dinamiche.
5. Obiettivi educativi e didattici
Il Consiglio di classe ha formulato nella programmazione iniziale e perseguito lungo tutto lo
svolgimento del corso i seguenti obiettivi educativi e didattici trasversali.
Obiettivi educativi
-
consolidare le capacità di collaborazione con gli altri, assumendosi responsabilità all’interno del
gruppo;
consolidare l’autonomia degli alunni nell’organizzazione del proprio studio;
promuovere la conoscenza dei rapporti tra le discipline studiate, il mondo attuale ed il mondo
del lavoro;
promuovere interesse per problemi extrascolastici della realtà contemporanea;
consolidare il rispetto delle regole sociali e l’abitudine alla cura delle attrezzature utilizzate nelle
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-
esercitazioni;
promuovere la coscienza dei diritti e dei doveri propri ed altrui;
favorire e consolidare l’accettazione delle regole della vita sociale;
promuovere l’orientamento in uscita dalla scuola.
Obiettivi didattici
-
consolidare le capacità critiche;
consolidare le capacità di collegare conoscenze di materie diverse;
saper utilizzare le conoscenze di base per elaborare nuove conoscenze;
saper esporre in modo ordinato e chiaro, utilizzando la terminologia specifica e la sequenza
logica delle argomentazioni;
preparare gli alunni ad affrontare consapevolmente e responsabilmente l’esame di stato anche
attraverso la somministrazione di simulazioni delle diverse prove da sostenere.
6. Metodi
In fase di programmazione iniziale del Consiglio di Classe i docenti hanno concordato strategie
di intervento tramite le quali ottimizzare le attività didattiche ed affinare il metodo di studio e di
lavoro degli allievi.
I contenuti disciplinari sono stati offerti mediante la tradizionale lezione frontale, adottata, però,
in forma notevolmente interattiva, vale a dire intervallata da momenti di sollecitazione degli
interventi della classe
E' stato dato ampio spazio ai lavori di gruppo guidati dagli insegnanti, specialmente nelle
materie d'indirizzo, dando modo agli allievi, attraverso il lavoro d’insieme, di aiutarsi
reciprocamente e di chiarire quindi eventuali lacune.
Si è sempre cercato di ottenere una comunicazione disciplinare in forma dialogica che
esplicitasse di volta in volta i principali obiettivi conoscitivi in modo da coinvolgere in modo più
efficace l’allievo nell’apprendimento, puntando inoltre ad interiorizzare e consolidare un metodo di
studio appropriato.
L'attività è stata eseguita nelle aule e nei laboratori, beneficiando delle attrezzature
tecnologiche ed informatiche disponibili.
Alcune attività in laboratorio si sono utilmente avvantaggiate della disponibilità di videoproiettori
collegati ai computer, con i quali è stato possibile effettuare lezioni interattive di notevole impatto.
7. Tipologie di verifica
Sono stati adottati i seguenti tipi generali di verifica (modalità specifiche nelle varie materie
sono state programmate ad inizio d'anno dai singoli docenti, secondo i criteri generali concordati
nei dipartimenti disciplinari).
Prove d'ingresso (a discrezione del docente), finalizzate a valutare la preparazione degli alunni
dopo la pausa estiva in relazione agli obiettivi proposti.
Prove scritte, (strutturate o semistrutturate) distinte in:
•
prove di verifica formativa;
•
prove di verifica sommativa (vale a dire conclusive di uno o più moduli didattici);
•
prove conclusive volte ad accertare, per ogni disciplina, il grado di preparazione conseguito
a fine periodo o a fine anno.
Prove orali finalizzate a valutare la conoscenza dei contenuti disciplinari, la conoscenza dei
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linguaggi specifici delle discipline ed eventualmente la capacità di rielaborazione personale e di
coordinamento multidisciplinare.
Prove pratiche (previste dalle discipline tecniche di indirizzo) finalizzate a verificare:
• le capacità critiche e le abilità nella scelta e utilizzazione di componenti ed attrezzature;
• le capacità di interpretazione degli schemi e di cablaggio dei circuiti;
• le abilità nella lettura delle strumentazioni;
• le capacità espositive e di analisi critica mediante stesura di relazioni tecniche;
• la capacità di stabilire la validità delle misure effettuate su sistemi reali;
• la capacità di usare il software specifico di settore nel rispetto delle normative vigenti.
Come deliberato in sede collegiale ciascun docente ha effettuato almeno tre prove scritte e due
orali (o equivalenti) per quadrimestre.
Alcune prove sono state proposte nell’ambito delle simulazioni di I, II e III prova d’Esame; i testi
relativi sono riportati in allegato al presente documento.
8. Criteri di valutazione
Il Consiglio di classe ha inteso la valutazione come uno strumento di crescita, attraverso il
quale verificare la validità del proprio metodo e stimolare gli allievi al miglioramento. Ogni
insegnante ha illustrato agli alunni gli obiettivi e i criteri utilizzati per la misurazione delle prove e la
valutazione, concordati nelle riunioni per dipartimenti e contenuti nei piani di lavoro individuali. Per
uniformare i criteri di valutazione disciplinari, il Consiglio ha ritenuto di adottare criteri comuni,
riassunti nella tabella che di seguito si riporta, secondo l’articolazione in conoscenze, capacità,
competenze e partecipazione.
Nella valutazione, gli insegnanti hanno tenuto conto dei livelli di partenza, dei ritmi di
apprendimento, della continuità e serietà nell’impegno e della preparazione complessiva raggiunta,
preso atto del regolamento per la valutazione degli alunni, che prevede - oltre alle norme sul voto
di condotta - l’ammissione all’Esame solo in presenza della sufficienza in tutte le discipline.
Nella valutazione sommativa si è tenuto conto non solo dei risultati delle verifiche, ma anche
del grado di autonomia e di maturazione raggiunto dallo studente, maturazione interpretata non
solo come competenza professionale ma anche come curiosità ed interesse per le problematiche
extrascolastiche.
Griglia di valutazione comune
VALUTAZIONE
CONOSCENZE
Estremamente
Competenze non
insufficiente (voto misurabili
1/10)
Gravemente
L’alunno ha una
insufficiente (voto da conoscenza
2/10 a 4/10)
lacunosa dei
contenuti
fondamentali,
non riporta ne
memorizza, ne’
conosce il lessico
essenziale della
COMPETENZE
---
Compie gravi
scorrettezze
nell’elaborazione
dei contenuti in
situazioni note.
CAPACITA’
PARTECIPAZIONE
--
Non sa applicare le Partecipazione: di
conoscenze a
disturbo
situazioni nuove, Impegno: nullo
anche se guidato. Metodo: disorganizzato
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disciplina.
Insufficiente (voto L’alunno ha una
Utilizza le sue
Applica le
Partecipazione:
5/10)
conoscenza
conoscenze in
conoscenze in
opportunistica e
frammentaria e
modo parziale in situazioni nuove, dispersiva
superficiale di
situazioni note. ma commette errori Impegno: debole e
contenuti e
anche se guidato. discontinuo
Metodo: ripetitivo, solo
procedure
fondamentali, che
se guidato arriva ad
espone con un
applicare le
linguaggio insicuro e
conoscenze minime
poco appropriato.
Sufficiente (voto
L’alunno ha una
Utilizza le sue
Dimostra di saper Partecipazione: da
sollecitare
6/10)
conoscenza
conoscenze in
applicare,
Impegno: accettabile
completa, ma non modo autonomo commettendo
in situazioni note. imprecisioni,
Metodo: non sempre
approfondita di
contenuti e
contenuti e
organizzato
procedure
procedure in
situazioni nuove,
fondamentali che
solo se guidato.
espone con un
linguaggio semplice,
ma corretto.
Discreto (voto 7/10) L’alunno ha una
Utilizza le sue
Dimostra di saper Partecipazione:
conoscenza
conoscenze in
applicare contenuti recettiva
completa di
modo autonomo e e procedure in
Impegno:
contenuti e
critico in situazioni situazioni nuove, soddisfacente
procedure
note.
senza essere
Metodo: organizzato
fondamentali che
guidato, ma
espone con
commettendo
linguaggio adeguato.
qualche
imprecisione.
Buono (8/10)
Ottimo (voto
maggiore di 8/10)
L’alunno ha una
Utilizza le sue
Dimostra di saper Partecipazione: attiva
conoscenza
conoscenze in
applicare contenuti Impegno: notevole
completa, organica emodo autonomo e procedure in
Metodo: ben
ampliata di contenuti in situazioni note, situazioni nuove
organizzato
e procedure
dimostrando
senza commettere
fondamentali, che senso critico e
errori o
espone con
capacita di
imprecisioni.
linguaggio adeguato rielaborazione
e sicuro.
personale.
L’alunno ha una
E’ in grado di
Dimostra capacita Partecipazione:
conoscenza
applicare le sue di astrazione, di
costruttiva
approfondita e
conoscenze in
argomentazione, di Impegno: notevole
personalizzata di
modo autonomo interpretazione e Metodo: elaborativo
contenuti e
sia in situazioni rielaborazione
procedure
note che in
personale.
fondamentali, che situazioni nuove e
espone con efficacia complesse senza
argomentativa.
commettere
imprecisioni.
Riguardo alla attribuzione del voto di condotta, il Consiglio di Classe ha basato la propria
valutazione del comportamento sui criteri riportati nella tabella che di seguito si riporta, peraltro
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concorde con i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
10
•
•
9
•
•
•
•
•
8
•
•
•
7
•
•
•
6
•
•
•
5
•
•
Comportamento responsabile e rispettoso delle norme che regolano la vita dell’Istituto
Costante e puntuale nell’eseguire i compiti assegnati e sempre munito del materiale
necessario.
Partecipa in modo attivo alle lezioni arricchendole con interventi costruttivi.
Comportamento responsabile e rispettoso delle norme che regolano la vita dell’Istituto
Costante e puntuale nell’eseguire i compiti assegnati e sempre munito del materiale
necessario.
Partecipa in modo responsabile alle attività scolastiche.
Comportamento di norma corretto e rispettoso delle regole (se richiamato modifica il
proprio atteggiamento).
Impegno generalmente costante, quasi sempre puntuale nell’eseguire i compiti
assegnati e nel portare il materiale necessario.
Partecipa attivamente alla vita scolastica, seppure in modo selettivo.
Comportamento non sempre rispettoso delle regole dell’Istituto e a volte non corretto nel
rapporto con i compagni, i docenti e il personale scolastico (assenze e ritardi non
sempre motivati, frequenti richiami durante le lezioni, non sempre rispettoso delle norme
che disciplinano le attività di laboratorio).
Impegno non costante, spesso sprovvisto del materiale necessario, non puntuale nel
rispettare le consegne.
Segue in modo discontinuo le attività scolastiche.
Comportamento spesso non rispettoso delle regole dell’Istituto e scorretto nel rapporto
con i compagni, i docenti e il personale scolastico (assenze e ritardi non sempre
motivati, frequenti richiami durante le lezioni, mancanze disciplinari annotate sul libretto
personale e/o sul registro di classe, non sempre rispettoso delle norme che disciplinano
le attività di laboratorio).
Impegno saltuario, quasi sempre sprovvisto del materiale, non puntuale nel rispettare le
consegne, scarsa consapevolezza del proprio dovere.
Segue in modo discontinuo le attività scolastiche.
Non accetta le regole, manifestando ripetutamente atteggiamenti e comportamenti che
danneggiano i compagni, gli insegnanti, il personale scolastico e il patrimonio scolastico.
Tali comportamenti hanno portato alla sospensione dell’alunno dalle lezioni.
Assenza di impegno e di consapevolezza del proprio dovere.
Non segue le attività scolastiche.
9. Attività di recupero, rinforzo e di approfondimento
L’attività’ di recupero è stata effettuata in itinere da ciascun docente nell’ambito della attività
curriculari. Alcuni docenti della classe hanno inoltre utilizzato la modalità “sportello help”, ossia la
disponibilità di ore aggiuntive di rinforzo tempestivo per pochi o singoli alunni, su loro richiesta.
Nell’ambito dello svolgimento curricolare dei programmi sono stati costantemente indicati agli
alunni spunti di approfondimento, anche multidisciplinare, e di ricerca individuale facoltativa,
spesso suggeriti dagli stessi testi in adozione o dalle attività integrative proposte. Questo è stato
fatto in particolare in preparazione agli Esami di Stato, per i quali gli allievi predisporranno una
tesina di approfondimento su argomenti inerenti le diverse discipline dell’ultimo anno scolastico,
con argomenti autonomamente scelti e trattati in modo altrettanto autonomo, richiedendo ai diversi
docenti sussidi bibliografici e consigli metodologici.
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10. Svolgimento attività curricolari
Alcuni docenti hanno guidato con continuità la classe nel corso del triennio e ciò ha favorito la
parziale costruzione di un percorso organico e progressivo per la formazione degli allievi.
Un’eventuale riduzione nello svolgimento delle attività didattiche è da attribuirsi al tempo a
disposizione non sempre adeguato, viste le molteplici iniziative promosse dall’Istituto relativamente
all’orientamento ed ad altri ambiti direttamente o indirettamente collegati all’indirizzo di studio.
Attività integrativa in orario curricolare e Area di progetto
− Nell’ambito dell’Area di progetto, grazie a una convenzione stabilita con la società A2A di
Milano, nel periodo febbraio-aprile sono stati organizzati 7 incontri, per un totale di 15 ore,
con l’Ing. Cornelatti, referente aziendale della sede di Grosio e responsabile degli impianti
idroelettrici. Con l'iniziativa, da inquadrare nel “percorso alternanza scuola lavoro”, si è
cercato di fornire agli alunni gli elementi di base della “cultura del lavoro” e di portarli a
conoscenza degli aspetti tecnici dell’attività di una importante azienda energetica insistente
sul territorio. Le discipline coinvolte durante la trattazione degli argomenti programmati
sono state: Impianti Elettrici, Elettrotecnica, Sistemi automatici, TDP. Le lezioni hanno
riguardato argomenti specifici inerenti la realtà aziendale di riferimento e vanno visti come
approfondimenti di tematiche che solo marginalmente vengono trattate durante la
programmazione scolastica. In particolare si è messo l’accento sulle problematiche inerenti
le protezioni delle macchine elettriche e delle linee in Media e Alta Tensione, argomenti che
possono essere considerati come integrazione del bagaglio culturale acquisito dagli alunni
durante il corso regolare di studi. Da rimarcare che tali argomenti, molto specialistici e
conosciuti solamente da una cerchia ristretta di persone, sono stati trattati da persona
professionalmente molto competente ed esperta nella materia. A completamento del
percorso si sono svolte due visite guidate agli impianti A2A di Grosio, Grosotto e Lovero, (il
14 dicembre 2013 e il 25 febbraio 2014) ognuna della durata di una intera mattinata di
lezione, in cui gli alunni hanno potuto osservare sul campo i dispositivi e gli impianti studiati
negli incontri effettuati a scuola.
− La classe ha seguito con interesse un corso di programmazione di controllori Logici
Programmabili (PLC) tipo Siemens Simatic S7-300 mediante software Step7. Il corso ha
riguardato sia aspetti di configurazione e scelta di componenti, sia la programmazione
avanzata di sistemi di automazione. Il corso ha avuto la durata di 36 ore, ed è stato tenuto
dal responsabile del settore automazione della Baxter S.p.a, azienda multinazionale di
primaria importanza sul territorio locale con la quale l'Istituto ha attuato un rapporto di
collaborazione.
− La classe ha partecipato ad un corso di Primo Soccorso, della durata di 6 ore, organizzato
dalla locale delegazione della Croce Rossa Italiana, svolto durante l’orario curricolare nella
disciplina di Educazione Fisica.
Laboratori
Nel corso di elettrotecnica sono previste esercitazioni pratiche nelle discipline di Elettronica (al
terzo anno), Elettrotecnica, TDP e Sistemi elettrici automatici. L’istituto è dotato di tre laboratori
attrezzati per effettuare tali attività, strutturati in modo da consentire lo svolgimento di lezioni
frontali, attività pratiche ed esercitazioni al PC.
Nell'anno di corso sono stati utilizzati i seguenti.
- LABORATORIO DI T.D.P: il laboratorio di T.D.P consente di svolgere sia le esercitazioni pratiche
con la logica cablata che quelle con l’utilizzo di PLC, disponendo di microcontrollori compatti
(Logo! Siemens) e di PLC modulari (PLC S7 Siemens) e dei relativi software di programmazione.
Una sezione del laboratorio è dedicata alla progettazione assistita al PC, con alcune postazioni
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CAD dotate di software di calcolo e progettazione elettrica (ElectroGraphics serie CadElet) ed
illuminotecnica (Dialux). Per consentire la trattazione di alcuni argomenti di pneumatica ed
elettropneumatica è attiva una apposita stazione di lavoro.
- LABORATORIO DI ELETTROTECNICA E SISTEMI: il laboratorio consente la verifica delle
principali macchine elettriche (motore asincrono, trasformatore, dinamo, generatore/motore
sincrono, banco di taratura contatori). L’analisi delle caratteristiche elettriche può essere effettuata
utilizzando comuni strumenti elettrodinamici (amperometri, voltmetri, wattmetri) oppure utilizzando
l’apposito analizzatore di rete portatile. Nel laboratorio è possibile simulare comportamenti di
circuiti e sistemi elettrici tramite PC, da considerare come attività pratica aggiuntiva alle lezioni
teoriche di Sistemi Automatici. Su alcuni computer sono inoltre installati, oltre ai collegamenti ad
Internet, anche degli specifici programmi di dimensionamento e di disegno planimetrico relativi alla
progettazione di Impianti Elettrici (Tiplan, Tisystem, Tilux, Dialux), utili anche per la stesura delle
tesine individuali di fine anno.
11. Attività pluridisciplinari ed extracurriculari
Attività pluridisciplinari
Come detto più sopra, in preparazione all'Esame di Stato gli allievi predisporranno una tesina di
approfondimento su argomenti inerenti le diverse discipline dell’ultimo anno scolastico, con
argomenti scelti e trattati in modo autonomo. Questi lavori, a carattere pluridisciplinare,
coinvolgeranno soprattutto, ma non esclusivamente, le materie tecniche di indirizzo.
Gli argomenti individuati, ad oggi, sono i seguenti.
1
2
3
Albarracin José
Manuel
Bonazzi Mattia
Hitler e le megastrutture
– Non ancora definito
4
Bormolini Roberto
Oreste
Branchi Camilla
Energia eolica
Studio dell'impianto di illuminazione della chiesa di Teglio
5
Bulanti Gianluigi
Impianto elettrico, fotovoltaico e domotico per civile abitazione
6
Cibin Giacomo
Illuminotecnica
7
Dell'Agostino Giorgio
Casetta domotica
8
Di Cugno Michel
Sintetizzatore audio
9
Fanoni Renato
Evoluzione delle reti di distribuzione: verso le smart grid
10 Galli Nicola
Riprogrammazione “fabbrica automatica” in laboratorio sistemi
11 Gelmini Matteo
Impianto elettrico e fotovoltaico per civile abitazione
12 Gianola Giuseppe
Riprogrammazione “fabbrica automatica” in laboratorio sistemi
13 Guerra Simone
Impianto fotovoltaico per civile abitazione
14 Libera Francesco
Motori elettrici ad alta efficienza
15 Petruzzi Simone
Impianto di automazione per campane
16 Pinna Jacopo
Impianto fotovoltaico
17 Sanna Emanuele
Impianto idroelettrico per una baita
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18 Schiappadini Omar
Progetto illuminotecnico per una civile abitazione
19 Spinelli Mattia
Reti elettriche smart grid
20 Trapletti Mattia
Impianto elettrico per elicottero
21 Trishch Ostap
Evoluzione tecnologica dei treni elettrici
22 Zucchi Marco
Impianti fotovoltaici
Attività extracurricolari
Da tempo l'Istituto organizza, tramite la propria Commissione che cura i rapporti con il mondo del
lavoro, dei tirocini formativi in ambito aziendale, sia in periodo estivo sia in periodo invernale.
Questi tirocini, in generale rivolti agli allievi promossi al termine della classe terza e della classe
quarta, consistono in attività svolte presso primarie aziende operanti, generalmente, nel settore di
specializzazione degli allievi. Alcuni allievi della classe hanno partecipato a questa attività,
secondo la tabella riassuntiva seguente.
Allievo
Azienda
Attività
Anno di corso
Durata
Bulanti Gianluigi Punto Luce di Colli Installazione di impianti III
Enrico, Morbegno elettrici,
fotovoltaici,
(SO)
automazione cancelli, IV
antifurto,
videosorveglianza
3 settimane
impianti Installazione di impianti IV
Dongo elettrici, posa cavi,
citofoni,
antifurto,
videosorveglianza
3 settimane
Installazione di impianti III
elettrici
IV
6 settimane
3 settimane
Cibin Giacomo
Matteri
elettrici,
(CO)
Galli Nicola
Newelettrica,
Livigno (SO)
Studio
Zappa,
(SO)
Cinalli Progettazione e verifica V
elettrici
e
Bormio impianti
sicurezza
3 settimane
1 giorno
Gelmini Matteo
Ciapponi impianti Installazione di impianti IV
elettrici, Sondrio
elettrici,
antifurto,
videosorveglianza
3 settimane
Gianola
Giuseppe
Balsarini impianti, Installazione di impianti IV
Albosaggia (SO)
elettrici, posa cavi,
antifurto
3 settimane
Guerra Simone
Studio “Ti certifico”
di ing. Francesca
Cecini,
Grosio
(SO)
2 mesi
Apprendista
IV
certificatore energetico
e verificatore impianti di
messa a terra
Petruzzi Simone Ambrosini
Dario Installazione di impianti III
impianti
elettrici, elettrici,
antifurto,
Dubino (SO)
videosorveglianza,
IV
manutenzione, studi di
settore
3 settimane
3 settimane
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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Pinna Jacopo
Ciapponi impianti Installazione di impianti IV
elettrici, Sondrio
elettrici
industriali,
allarme,
videosorveglianza,
posa cavi
Sanna Emanuele C e F
elettrici,
(SO)
3 settimane
impianti Installazione
impianti III
Bormio elettrici e fotovoltaici
3 settimane
Installazione
impianti IV
elettrici e centralina
idroelettrica
3 settimane
Altre attività extracurriculari di interesse eseguite dalla classe nel corrente anno scolastico sono le
seguenti:
− nei mesi di gennaio e febbraio gli studenti José Manuel Albarracìn, Roberto Oreste
Bormolini, Gianluigi Bulanti, Nicola Galli, Matteo Gelmini, Simone Petruzzi, Emanuele
Sanna e Ostap Trishch, suddivisi in due squadre, hanno partecipato alle fasi eliminatorie
online del “Businessgame” organizzato, a livello nazionale, dalla Libera Università Carlo
Cattaneo (LIUC) di Castellanza (VA), con il patrocinio del MIUR tramite l'Ufficio Scolastico
Regionale della Lombardia, nell'ambito del programma ministeriale teso a valorizzare gli
studenti eccellenti, ottenendo buoni risultati;
− il 14 dicembre 2013 e il 25 febbraio 2014 la classe ha visitato le centrali elettriche di
Grosio, Grosotto e Lovero, nell’ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro con A2A
S.p.a.;
− è stato organizzato un corso extracurriculare di preparazione alla certificazione “First
Certificate”, tenuto da insegnante madrelingua inglese, che si è tenuto nel periodo aprilemaggio 2014, della durata di 7 ore; il corso è stato seguito dal solo alunno Pinna Jacopo,
che sosterrà il relativo esame;
− la classe ha partecipato alle seguenti attività extracurriculari di educazione fisica: giochi
sportivi studenteschi di corsa campestre, sci, arrampicata ed atletica, torneo d'istituto di
calcio a 5.
12. Attività multidisciplinari
Tutte le materie, oggetto del corso di studi, sono necessariamente coinvolte nella definizione
del profilo professionale del perito elettrotecnico, ma soprattutto quelle dell’area professionale
contribuiscono, per la loro maggiore specificità e interconnessione, a crearne la figura vera e
propria.
Riguardo alla multidisciplinarietà, esistono quindi aree naturalmente affini nel settore
prettamente professionale quali TDP, Elettrotecnica, Sistemi ed Impianti, così come, del resto, tra
le altre discipline quali Matematica, Economia industriale, Italiano, Inglese, Educazione fisica e
Religione che concorrono alla formazione culturale degli allievi proponendo un supporto che
consenta loro di inserirsi più efficacemente nel mondo professionale e di affrontare studi superiori.
Una buona conoscenza matematica ed un corretto utilizzo delle regole di scrittura, così come
l’espressione funzionale in Inglese, appaiono infatti requisiti essenziali per la comprensione e per
la produzione di materiale, tesine, relazioni, progetti da parte degli allievi. Alcuni temi trattati in
parallelo tra le diverse materie umanistiche hanno perseguito una finalità ulteriore, ossia quella di
promuovere una riflessione sulla realtà contemporanea e in particolare su aspetti legati alle
tecnologie e alla globalizzazione.
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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Le problematiche tecniche sono proposte attraverso punti di vista diversi:
- in Elettrotecnica si analizzano le leggi fisiche ed elettriche e la loro applicazione allo studio
delle macchine elettriche;
- in Impianti elettrici si analizzano circuiti e linee elettriche, dimensionando linee ed impianti
elettrici e i relativi sistemi di protezione;
- in Sistemi elettrici automatici il funzionamento dei sistemi e delle macchine elettriche viene
trattato attraverso la teoria classica del controllo, giungendo allo studio ed alla progettazione dei
sistemi di controllo di tali sistemi e macchine;
- in Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione (TDP) si trattano le parti costruttive di
macchine ed impianti elettrici, i materiali utilizzati, si esegue la rappresentazione di progetti
mediante disegno tecnico, si trattano le tecnologie di automazione industriale e si sintetizza il tutto
con effettiva attività di progetto.
La necessità di utilizzare strumenti adeguati per la risoluzione di problemi comporta inoltre un
forte grado di multidisciplinarietà fra le materie d'indirizzo e la matematica, ad esempio per
risolvere problemi di minimizzazione o massimizzazione di variabili, elettriche, fisiche o finanziarie,
nella risoluzione di problemi a carattere tecnico-economico, oppure nello studio dei circuiti elettrici
in regime variabile o stazionario, con l'utilizzo del metodo della trasformata di Laplace o mediante
la risoluzione di equazioni differenziali.
Altro forte motivo di interdisciplinarietà risiede nella necessità di confrontarsi con contenuti in
lingua inglese, sia nella consultazione di documentazione tecnica, a volte disponibile solo in lingua
inglese, sia per la presenza, nel ramo tecnologico elettrico, di una diffusa terminologia tecnica
anglosassone.
Come sopra detto, la materia di Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione (TDP) è poi, di
per sé, esegue la sintesi delle varie discipline tecniche in concreta attività di progetto. Diversi sono
gli agganci con argomenti trattati nei programmi di Elettrotecnica, Impianti elettrici, Sistemi elettrici
automatici, ad esempio nelle attività di disegno di schemi elettrici, nello studio delle caratteristiche
costruttive e funzionali delle macchine elettriche, nell'utilizzo di programmi per il dimensionamento
di linee e protezioni, nello studio della conversione CC/CA e CA/CC, nella progettazione di sistemi
di regolazione e controllo, specialmente eseguiti mediante programmazione di controllori logici
programmabili (PLC).
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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13. Programmi delle singole discipline
13.1
LINGUA E LETTERE ITALIANE...............................................................................................
13.2
STORIA.....................................................................................................................................
13.3
LINGUA INGLESE....................................................................................................................
13.4
MATEMATICA...........................................................................................................................
13.5
ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO.........................................................
13.6
ELETTROTECNICA..................................................................................................................
13.7
SISTEMI ELETTRICI AUTOMATICI..........................................................................................
13.8
IMPIANTI ELETTRICI...............................................................................................................
13.9
TECNOLOGIE ELETTRICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE..............................................
13.10 EDUCAZIONE FISICA..............................................................................................................
13.11 RELIGIONE...............................................................................................................................
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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13.1 Lingua e lettere italiane
Insegnante: prof.ssa Paola Poli
Testi adottati
Libro di testo: Magri, Vittorini, Tre. Storia e testi della letteratura, Paravia, voll. 2-3
Numero di ore svolte: alla data di approvazione del documento risultano svolte 88 ore di lezione
effettive.
Relazione sulla classe
All’inizio dell’anno tra i ventidue alunni frequentanti la classe si rilevava la presenza di un livello
medio quasi sufficiente riguardo alle competenze linguistiche e di analisi letteraria. Solo un esiguo
gruppo di studenti evidenziava capacità discrete mentre, tra i restanti, alcuni denotavano abilità di
partenza sufficienti, altri, invece, mostravano difficoltà nello scritto e nell’analisi del testo letterario.
Nel corso dell’anno scolastico, mentre una parte degli alunni ha avuto un comportamento corretto,
una frequenza continua e un impegno abbastanza costante, ossia un atteggiamento funzionale
all’apprendimento, per altri, invece, la frequenza è stata discontinua, minore la diligenza e la
partecipazione, il lavoro disorganico. In alcuni casi, impegno ed attenzione inadeguati o assenze
ripetute hanno determinato l’accumularsi di lacune, che qualcuno ha cercato di colmare, ma non
sempre con esito pieno. Non sono mancati interventi costruttivi e domande pertinenti, ma non
sempre si è sperimentata una partecipazione condivisa da parte dell’intero gruppo. Il dialogo
educativo, comunque, non è mai venuto meno: ho cercato di sollecitare sempre il livello di
attenzione, di responsabilità necessario e di dare fiducia agli studenti, riconoscendo l’impegno e gli
sforzi.
Metodologie adottate
− Lezione frontale e partecipata con redazione di appunti da parte degli alunni; quando
necessario, indicazioni per lo studio del manuale e lettura guidata.
− Analisi guidata dei testi letterari; domande di stimolo per l’interpretazione.
− Brevi consegne scritte per casa.
− Laboratorio testuale (con esercitazioni guidate in classe) durante il quale sono state fornite
dettagliate indicazioni per la produzione di testi secondo le tipologie (A,B,C;D) dell’Esame
di Stato.
Attività di recupero svolte
Durante tutto l’anno scolastico vi è stata la disponibilità a riformulare i contenuti ogni volta che si è
presentata la necessità. Nel periodo 06/17 febbraio 2014 e 03/14 aprile sono state svolte attività di
recupero extracurricolari finalizzate al recupero delle abilità di scrittura e dei contenuti disciplinari.
Strumenti di verifica
Le verifiche sommative sono consistite in prova orale (interrogazione in forma di colloquio), in
verifiche di acquisizione delle conoscenze letterarie (prove semistrutturate) e, infine, in vere e
proprie prove scritte (analisi di testi, saggio breve, svolgimenti argomentativi) programmate nel
numero di tre per quadrimestre.
La valutazione ha considerato di volta in volta: conoscenza dei dati, capacità di comprensione ed
analisi, conformità al genere testuale, correttezza formale e cura espressiva, capacità critiche e di
rielaborazione personale. I livelli di valutazione corrispondono alla descrizione concordata con i
colleghi di Lettere, espressa in griglie e tabelle, contenuta nel POF e nel Piano di lavoro.
Obiettivi realizzati in termini di conoscenze e competenze
Riguardo a conoscenze e competenze, alla data di stesura del presente documento, posso
descrivere la situazione seguente: un esiguo gruppo di alunni ha raggiunto risultati discreti sia nelle
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conoscenze e competenze acquisite nello studio ed analisi letteraria (saper leggere testi
riconoscendo il formale, retorico, espressivo; saper collocare nel loro contesto i testi e gli autori, in
prospettiva storico-letteraria), sia, più in generale, nelle competenze linguistiche e comunicative
(saper scrivere e produrre oralmente testi formalmente corretti, organici, efficaci nelle scelte di
registro e di stile); dei restanti alunni la maggioranza è, attualmente, in possesso, negli ambiti
sopra ricordati, di capacità e conoscenze sufficienti o quasi sufficienti. Permangono infine in un
quarto degli alunni lacune nelle conoscenze letterarie, in alcuni casi accompagnate da difficoltà
nell’espressione linguistica scritta.
Contenuti disciplinari
1 ARGOMENTI DI LETTERATURA
Il Romanticismo
L’età romantica
Il Romanticismo; i movimenti romantici; l’estetica, la poetica, i generi letterari; l’immaginario
romantico; il Romanticismo in Italia: il dibattito tra classicisti e romantici; i caratteri del
Romanticismo italiano.
Testi analizzati:
Madame de Staël, da Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni
Alessandro Manzoni
La vita e le opere; la poesia civile; gli scritti di poetica: la lettera a Chauvet e la Lettera sul
Romanticismo; le tragedie; i Promessi sposi: la genesi del romanzo: il Fermo e Lucia; l’ideologia e i
protagonisti del romanzo; dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi.
Testi analizzati:
Alessandro Manzoni, Il cinque maggio
Alessandro Manzoni, da La lettera a Cesare d’Azeglio sul Romanticismo (l’utile per iscopo, il vero
per soggetto e l’interessante per mezzo)
Alessandro Manzoni, Adelchi, atto IV, coro
Adelchi, atto V, scene VIII, IX, X (la morte di Adelchi)
Alessandro Manzoni, Promessi sposi, cap. II, la presentazione di Lucia (fotocopia)
Promessi sposi, cap. IX, la monaca di Monza
Promessi sposi, cap. XXI, Lucia nel castello dell’Innominato (righe 1- 47)
Promessi sposi, cap. XXXVIII, la conclusione
Giacomo Leopardi
La vita e le opere; la funzione della letteratura e la poetica; il pensiero; le Operette morali; i Canti.
Testi analizzati:
Giacomo Leopardi, dalle Operette morali, Dialogo della Natura e di un Islandese
Giacomo Leopardi, dai Canti, L’infinito
A Silvia
La ginestra o il fiore del deserto (strofe I, vv. 1-51; II, vv. 5258; 72-86; III, vv. 111-144; VII, vv. 297-217)
L’Età del Positivismo e del realismo
L’affermazione della civiltà industriale: Naturalismo, Verismo e Simbolismo
Il Positivismo; i movimenti letterari; il Naturalismo; il Simbolismo; il Verismo; la poesia e l’anomalia
del caso italiano.
La narrativa realista del secondo Ottocento
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Uno sguardo d’insieme; Emile Zola: la poetica del Naturalismo.
Testi analizzati:
Emile Zola, La fortuna dei Rougon, Prefazione
Giovanni Verga
La vita; l’evoluzione poetica: il periodo preverista; la svolta: Nedda; l’adesione al verismo; Vita dei
campi; I Malavoglia: la trama; le caratteristiche e i temi dell’opera, la lingua; Novelle rusticane;
Mastro-don Gesualdo.
Testi analizzati:
Giovanni Verga, da Nedda, Una scena di corteggiamento
Giovanni Verga, da Vita dei campi, Fantasticheria
Rosso Malpelo
Giovanni Verga, I Malavoglia, lettura integrale dell’opera (brani ripresi in classe: la Prefazione; cap.
I, la famiglia Toscano; cap. III, il naufragio della Provvidenza; cap. XII, ‘Ntoni si ribella)
Giovanni Verga, da Novelle rusticane, Libertà
L’età del Decadentismo
La società industriale moderna e l’imperialismo: il Decadentismo
La cultura agli albori dell’imperialismo; il Decadentismo; la poetica decadente; le linee generali
della cultura italiana: la peculiarità del decadentismo italiano; lo sviluppo dell’industria culturale;
Decadentismo e produzione letteraria.
Giovanni Pascoli
La vita; la poetica; lo sperimentalismo stilistico di Pascoli; Myricae; i Canti di Castelvecchio.
Testi analizzati:
Giovanni Pascoli, da Il fanciullino, I, III, X, XI, la poetica del fanciullino
Giovanni Pascoli, da Myricae, Temporale
Il lampo
Lavandare
L’assiuolo
X Agosto
Giovanni Pascoli, da Canti di Castelvecchio, Il gelsomino notturno
Gabriele d’Annunzio
La biografia: una vita vissuta come un’opera d’arte; la poetica; Il piacere; Alcyone.
Testi analizzati:
Gabriele d’Annunzio, da Il piacere, libro I, cap. II, la filosofia del dandy
Gabriele d’Annunzio, da Alcyone, La sera fiesolana
Il primo Novecento
L’età dell’imperialismo
L’attività letteraria.
La narrativa del primo Novecento e il rifiuto della tradizione
Le caratteristiche generali del romanzo del Novecento.
Luigi Pirandello
La biografia; la visione del mondo; la poetica: dall’ ”umorismo” ai “miti”; Uno nessuno, centomila; le
Novelle per un anno; IL Fu Mattia Pascal: l’opera nel percorso poetico dell’autore e nel contesto
della narrativa europea; la trama e la struttura del romanzo; i temi; lo stile.
Testi analizzati:
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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Luigi Pirandello, da L’umorismo, il contrasto tra vita e forma
da L’umorismo, il sentimento del contrario
Luigi Pirandello, da Uno, nessuno, centomila, la conclusione del romanzo
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal, lettura integrale dell’opera (brani ripresi in classe: Premessa
prima; premessa seconda; dal cap. VIII, una nuova identità per Mattia; da cap. XV, Mattia-Adriano:
un’ombra d’uomo; da cap. XVIII, la conclusione).
Italo Svevo
La biografia, la poetica; Una vita; Senilità; La coscienza di Zeno: il significato dell’opera nel
percorso poetico di Svevo; i contenuti e la struttura;
Testi analizzati:
Italo Svevo, da La coscienza di Zeno, Prefazione, Preambolo
da cap. II, lo schiaffo del padre morente
da cap. IV, la moglie Augusta
da cap. VI, la conclusione del romanzo
L’età dei totalitarismi e della guerra
Dalla grande crisi al secondo dopoguerra
La diffusione delle ideologie globali; gli intellettuali e l’organizzazione della cultura; la cultura
scientifica e filosofica: cenni su Heidegger, l’Esistenzialismo e Sartre; la cultura italiana negli anni
del fascismo e della guerra.
La poesia dagli anni Venti agli anni Cinquanta
Lo sviluppo del genere tra continuità e innovazione; la poesia in Italia: le principali linee di sviluppo;
la linea “antinovecentista”: Saba e Montale.
Giuseppe Ungaretti
La vita e le opere; le linee fondamentali della poetica; L’allegria: lo stile e il linguaggio; i temi;
Sentimento del tempo; Il dolore.
Testi analizzati:
Giuseppe Ungaretti: da L’allegria, I fiumi
Allegria di naufragi
Veglia
Fratelli
Soldati
da Il dolore, Non gridate più
Eugenio Montale
La vita; la visione del mondo e i temi delle prime tre raccolte; i caratteri della poesia nelle prime tre
raccolte; Ossi di seppia
Testi analizzati:
Eugenio Montale, da Ossi di seppia, Non chiederci la parola
Meriggiare pallido e assorto
Spesso il male di vivere ho incontrato
2 PRODUZIONE SCRITTA
Analisi e produzione di diverse tipologie di scrittura: tipologia A, B, C, D della prova dell’Esame di
Stato.
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13.2 Storia
Insegnante: prof.ssa Paola Poli
Testi adottati
Libro di testo: Palazzo- Borghese, Clio Magazine, Ed. La Scuola, voll. 2B, 3A, 3B
Numero di ore svolte: alla data di approvazione del documento risultano svolte 74 ore di lezione
effettive.
Relazione sulla classe
I primi rilevamenti effettuati quest’anno tra i ventidue alunni frequentanti la classe denotavano un
possesso di conoscenze e abilità sufficienti; accettabili, o quasi sempre accettabili, anche le
capacità di comprensione e sintesi a partire da sezioni del manuale precedentemente spiegate ed
assegnate.
L’attenzione alle lezioni è stata quasi sempre positiva, con interventi opportuni da parte degli
alunni, per lo più interessati alla materia. Al momento della stesura del presente documento, la
classe si può, approssimativamente, suddividere nei seguenti livelli: un piccolo gruppo ha
conseguito una preparazione soddisfacente; un altro ha raggiunto risultati pienamente sufficienti o
sufficienti; parte della classe, invece, per discontinuità nello studio, nell’attenzione al lavoro in
classe o nella frequenza denota una preparazione complessiva non omogenea.
Obiettivi programmati in termini di conoscenze e competenze
Tra le competenze programmate all’inizio del percorso vi erano le seguenti:
− individuare in un evento complesso le connessioni tra i diversi fatti e definire la
rilevanza dei soggetti coinvolti;
− classificare i fatti storici in ordine agli aspetti diacronici e sincronici;
− mettere in relazione fatti storici con il contesto spaziale e con i contesti sociali ed
economici in cui si svolsero;
− utilizzare gli schemi cognitivi acquisiti per confrontare storia ed attualità;
− padroneggiare il linguaggio storiografico, così da produrre, oralmente e per iscritto, testi
descrittivi e intrecci narrativi coerenti, a partire da dati storici memorizzati.
Metodologie adottate
− lezione frontale ed interattiva con spiegazioni ed integrazioni a partire dal testo
− analisi di cartine storiche
− analisi di testi storiografici in classe
Attività di recupero
A seguito di valutazioni negative, ho proposto attività individuali (per casa) di rielaborazione di
contenuti non appresi o fraintesi, Inoltre, per tutto il gruppo classe, ho sempre riformulato, lezione
per lezione, i concetti salienti (anche a partire da domande chiave), come forma di recupero in
itinere.
Strumenti di verifica
Le verifiche formative sono consistite in domande dal posto; le verifiche sommative, al termine
della trattazione di ogni periodo storico unitario, si sono svolte in forma di interrogazioni o prove
semi-strutturate. Quanto alla valutazione, si è osservato il perseguimento delle competenze (sopra
illustrate), stabilendo il livello di pieno, sufficiente, mancato raggiungimento in base alla descrizione
concordata con i colleghi di Lettere dell’Istituto e contenuta nel POF e nel Piano di lavoro.
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Contenuti disciplinari
L’Europa delle nazioni
L’unificazione italiana e tedesca
La politica interna ed estera di Cavour; la spedizione dei Mille; il Secondo impero francese e
l’unificazione tedesca.
L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica
La Destra storica al potere; il completamento dell’unità d’Italia; la Sinistra storica al potere; dallo
Stato forte di Crispi alla crisi di fine secolo.
L’epoca dell’imperialismo
La seconda rivoluzione industriale
Dalla prima alla seconda rivoluzione industriale; la catena di montaggio; il capitalismo
monopolistico e finanziario; la critica al progresso.
Le grandi potenze
La Francia della Terza Repubblica; la Germania di Bismarck e Guglielmo II; l’età vittoriana;
l’espansione degli Stati Uniti.
La spartizione imperialistica del mondo
L’imperialismo; la spartizione dell’Africa e dell’Asia; la crisi delle relazioni internazionali.
All’alba de Novecento
L’età giolittiana
I caratteri generali dell’età giolittiana; il doppio volto di Giolitti; tra successi e sconfitte.
Guerra e Rivoluzione
La prima guerra mondiale
Cause ed inizio della guerra; l’Italia in guerra; la grande guerra; i trattati di pace.
La Rivoluzione russa
L’Impero russo nel XIX secolo; tre rivoluzioni; la nascita dell’URSS; l’URSS di Stalin.
Il primo dopoguerra
I problemi del dopoguerra; il biennio rosso (1919-1920); dittature, democrazie e nazionalismi.
L’età dei totalitarismi
L’Italia tra le due guerre: il fascismo
La crisi del dopoguerra; il biennio rosso in Italia; la marcia su Roma; dalla fase legalitaria alla
dittatura; l’Italia fascista.
La crisi del 1929
Gli “anni ruggenti”; il “Big crash”; Roosevelt e il “New Deal”.
La Germania tra le due guerre
La Repubblica di Weimar; dalla crisi economica alla stabilità; la fine della Repubblica di Weimar; il
Nazismo; il Terzo Reich; economia e società.
La seconda guerra mondiale
Verso la guerra
Crisi e tensioni in Europa; la vigilia della guerra mondiale.
Il Mondo in guerra
1939-40: la “guerra lampo”; 1941: la guerra mondiale; il dominio nazista in Europa; 1942-43: la
svolta; 1944-45: la vittoria degli Alleati; dalla guerra mondiale ai progetti di pace; la guerra e la
Resistenza in Italia dal 1943 al 1945.
Il secondo dopoguerra
Le origini della guerra fredda
Gli anni difficili del dopoguerra; la divisione del mondo.
Lettura: il processo di Norimberga.
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13.3 Lingua inglese
Insegnante: Emanuela Valli
Valutazione degli apprendimenti
La classe, in generale, non ha sempre mostrato un buon interesse per la lingua straniera e durante le
lezioni l’attenzione e la partecipazione non sono stati sempre attivi e lo studio non è stato sempre serio ed
approfondito.
Rispetto a quanto individuato in sede di programmazione, gli obiettivi minimi sono stati raggiunti dalla
quasi totalità della classe: un solo alunno ha raggiunto un buon livello di competenza comunicativa, una
parte esigua ha raggiunto un discreto livello di competenza comunicativa, mentre la maggior parte degli
alunni ha raggiunto un accettabile livello di competenza comunicativa, anche se nelle abilità produttive si
evidenziano svariate incertezze nel controllo linguistico. Lo scarso controllo grammaticale e l’esiguità del
bagaglio lessicale compromettono l’uso autonomo dello strumento linguistico: la comunicazione spontanea
risulta difficoltosa, anche in contesti noti. Tuttavia, dopo averlo studiato e provato in precedenza, questi
stessi alunni sono comunque in grado di riferire il contenuto di un testo con sufficiente correttezza e
fluidità.
Obiettivi disciplinari
Nel corso dell’anno scolastico si è cercato di sviluppare negli alunni la capacità di comprensione della lingua,
del parlato e dello scritto su argomenti specifici, in modo da far acquisire una competenza comunicativa tale
da permettere l’uso della lingua in modo adeguato alle diverse situazioni. A questo proposito si sono
dimostrate un valido strumento di lavoro varie fotocopie di testi basati sul CLIL (Content and Language
Integrated Learning), una metodologia didattica che implica lo sviluppo di competenze linguistiche e
comunicative in una lingua diversa dalla propria, contemporaneamente allo sviluppo e acquisizione di
conoscenze ed abilità in ambiti disciplinari specifici.
Nonostante alla Lingua straniera vengano dedicate soltanto due ore settimanali e che questa venga
classificata come materia orale, si sono fatti esercitare gli alunni anche in prove scritte, data la richiesta
all’interno della Terza Prova dell’Esame di Stato (D.L. del 20.11.2000 n. 429, art. 4).
PROGRAMMA SVOLTO
MODULE 1
British government in history
and today
MODULE 2
The USA
MODULE 3
Environment & Ecology
- Of Parliament and King;
- The nations within Britain.
- The War of Independence;
- The Declaration of Independence;
- The Constitution;
- The US government: Federal government, State government, Local
government;
- The presidential elections;
- Looking for a better life;
- People in the USA;
- The American Dream.
- The ecosystem;
- Human ecology and the ecosystem;
- Ecological crises;
- The human impact;
- SOS planet!: Global Warming;
- The ecological footprint (definition);
- How to be planet friendly.
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I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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LITERATURE
E’ inoltre stato trattato, nelle sue linee generali ed in maniera sommaria a causa della scarsità di tempo, un
argomento di letteratura inglese in stretta correlazione con gli argomenti del programma di italiano al fine di
illustrare agli studenti i legami e le interrelazioni tra le discipline e di fornire loro una cultura generale e non
prettamente settoriale, utilizzando schede fotocopiate fornite dall’insegnante.
L’ argomento affrontato è stato il seguente:
Historical, political and literary context of British Romanticism.
Griglia di valutazione:
Gravemente
insufficiente
•
Insufficiente
•
•
•
•
•
Sufficiente
•
•
Discreto
Buono/Ottimo
•
•
•
•
•
•
l’alunno comprende solo qualche parola e frase isolata, ma raramente, seppur
con l’aiuto dell’insegnante, coglie la funzione comunicativa del messaggio;
ha grosse difficoltà nella comunicazione anche di semplici informazioni;
fà numerosi errori di pronuncia anche delle parole note.
lo studente comprende solo qualche informazione e risponde solo se aiutato;
fà gravi errori di pronuncia e grammatica.
l’alunno comprende il messaggio principale e la maggior parte delle
informazioni richieste;
ha qualche difficoltà nella comunicazione di informazioni e di semplici idee;
fà errori di grammatica e pronuncia, ma il messaggio è ugualmente
comprensibile.
l’alunno comprende quasi tutte le informazioni richieste;
riesce a comunicare le informazioni in modo appropriato, anche se semplice;
fà qualche errore di pronuncia e di grammatica.
lo studente comprende tutte le informazioni, anche quelle implicite;
riesce a comunicare in modo efficace, personale e abbastanza autonomo;
fà solo rari e lievi errori di grammatica e di pronuncia.
Tempi del percorso formativo
Il monte ore annuo previsto è di 66 lezioni suddivise in 2 ore settimanali.
Valutazione degli apprendimenti
Nel corso dell’anno sono state svolte prove scritte ed orali per valutare la capacità di usare la lingua con
sufficiente correttezza formale e la capacità di relazionare circa gli argomenti trattati.
Anche se per il quinto anno non sono previste prove scritte, gli alunni sono stati esercitati anche in questo
senso in funzione dello svolgimento della terza prova d’esame che prevede la capacità di comprensione e di
rielaborazione dei contenuti di un testo e le competenze linguistiche necessarie per organizzare i contenuti.
Verifiche effettuate e criteri di valutazione
E’ stato svolto un congruo numero di prove scritte e di interrogazioni.
Gli alunni sono stati valutati positivamente:
• ⇒quando sono in grado di comprendere la richiesta e sanno relazionare in maniera comprensibile
su argomenti generali
• ⇒quando sanno esprimersi in maniera sufficientemente corretta anche se non sempre sciolta e
scorrevole
• ⇒quando sono capaci di strutturare un discorso in modo abbastanza autonomo e sanno usare in
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•
modo adeguatamente corretto le strutture della lingua
⇒quando comprendono il senso globale di un testo tecnico e ne sanno estrapolare i concetti
fondamentali.
***
I.T.I.S. "E.Mattei", Sondrio – Anno scolastico 2013/2014 – Documento del Consiglio della Classe 5B
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13.4 Matematica
DOCENTE : Aleo Giuseppina
OBIETTIVI FORMATIVI DIDATTICI
Nel triennio della scuola secondaria superiore l’insegnamento della matematica concorre, in
armonia con le altre discipline, ad ampliare e rafforzare gli obiettivi raggiunti a conclusione del
biennio, inserendoli in un processo di maggior astrazione e formalizzazione.
Ad esso quindi è affidato il compito :
• di portare l’allievo a sviluppare ulteriormente la sua intuizione matematica e ad affinare le
sue capacità logico deduttive, fino ad acquisire attitudine alla generalizzazione e al rigore
logico
• di fornire all’allievo le conoscenze matematiche necessarie a comprendere più a fondo le
discipline di indirizzo, con l’intento di costruire un supporto adeguato a favorire l’inserimento
nel mondo professionale o in quello universitario.
OBIETTIVI FORMATIVI DISCIPLINARI
Conoscenze e competenze previste alla fine del quinto anno :
•
•
•
•
Essere in grado di studiare funzioni algebriche razionali e irrazionali.
Essere in grado di studiare funzioni trascendenti ( esponenziali e logaritmiche ).
Saper applicare consapevolmente procedure di base relative ai seguenti contenuti: integrali
indefiniti e definiti, calcolo di aree e di volumi, equazioni differenziali.
Conoscere termini e simboli specifici della disciplina e saperli utilizzare correttamente per
esporre concetti, definizioni e teoremi.
VALUTAZIONE
Per quanto riguarda le prove scritte, nella correzione degli elaborati si sono ritenuti più gravi gli
errori concettuali rispetto agli errori di calcolo o di distrazione.
Si è tenuta inoltre in considerazione l’efficacia e il rigore del metodo utilizzato.
Si è ritenuta sufficiente ( voto 6 ) una prova in cui l’alunno ha dimostrato di essere in grado di:
riconoscere le strutture dei formalismi matematici introdotti;
applicare le procedure risolutive in esercizi di base, simili a quelli già esaminati in classe.
Per quanto riguarda le prove orali, si è tenuto costantemente presente che l'alunno deve saper:
organizzare le proprie conoscenze ed esporle correttamente, ripetere un concetto con parole
proprie, ripetere una regola corredandola con degli esempi;
risolvere esercizi applicativi.
L'insegnante non ha ritenuto sufficiente un'interrogazione in cui l'alunno non abbia dato prova di
completezza nella preparazione secondo i due aspetti di cui sopra.
Per la valutazione finale dell’alunno si sono tenuti in considerazione i seguenti parametri:
• i risultati delle prove di verifica;
• i tempi di acquisizione;
• il grado di miglioramento di ogni studente in rapporto al livello di partenza;
• il ritmo di apprendimento;
• l’impegno nello studio e la serietà nella partecipazione alla vita scolastica;
• il recupero svolto.
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Per quanto riguarda la tabella di valutazione utilizzata, si è fatto riferimento a quella riportata nel
documento del 15 maggio, condivisa dall’intero Consiglio di classe.
RELAZIONE SULLA CLASSE E OSSERVAZIONI SUL PROGRAMMA SVOLTO
Nel corso dell’anno scolastico, buona parte degli alunni ha manifestato difficoltà nell’affrontare la
disciplina, a causa dello studio saltuario e poco approfondito, dell’impegno personale carente e di
una preparazione già lacunosa relativa ai contenuti degli anni precedenti.
Si segnala anche che la maggior parte degli alunni in difficoltà, non essendo in grado di operare un
recupero personale ed autonomo, ha mostrato scarso interesse anche per le attività di recupero
offerte dalla scuola ( in particolare per lo “sportello Help” ) e, al termine dell’anno scolastico,
evidenzia una preparazione in qualche caso incerta e frammentaria, in qualche altro gravemente
lacunosa.
All’interno della classe, tuttavia, si rileva anche la presenza di alcuni alunni, che si sono impegnati
con serietà nel corso di tutto l’anno ed hanno costantemente ottenuto risultati positivi ed in qualche
caso di buon livello.
Con riferimento allo svolgimento del programma, si precisa che alcuni argomenti sono stati trattati
solo nelle loro linee essenziali, a causa dei tempi scolastici piuttosto ristretti, delle attività
aggiuntive organizzate dalla scuola e soprattutto delle difficoltà incontrate dagli alunni.
Il docente ha affrontato i vari temi soprattutto dal punto di vista operativo; la parte teorica è stata
trattata semplificando gli argomenti più complessi, pur senza tralasciare gli aspetti peculiari dei vari
contenuti.
Attivita’ di recupero
L’attività di recupero è stata effettuata secondo le seguenti modalità:
• in itinere, nell’ambito dell’attività curricolare: l’insegnante, sulla base dei risultati ottenuti
nelle verifiche, ha provveduto ad attivare revisioni degli argomenti che sono risultati poco
chiari
• mediante lo “Sportello Help”, dove gli studenti hanno avuto la possibilità di trovare docenti
disponibili a fornire attività individualizzate di sostegno e di recupero.
CONTENUTI DIDATTICI
Programma svolto
Teoremi sulle funzioni derivabili
Teorema di Rolle ( senza dimostrazione; ci si è limitati alla verifica della sua validità ed al suo
significato geometrico )
Teorema di Lagrange (senza dimostrazione; ci si è limitati alla verifica della sua validità ed al suo
significato geometrico )
Teorema di De L’Hôpital ( introdotto in modo intuitivo relativamente alla sola applicazione al
calcolo dei limiti)
Studio di funzioni con il calcolo differenziale
Studio di funzioni algebriche razionali intere e fratte
Studio di funzioni irrazionali (esclusi i casi con calcoli o razionalizzazioni eccessivamente
complicate )
Studio di funzioni trascendenti (funzioni esponenziali e logaritmiche non particolarmente
complesse; non sono state trattate le funzioni goniometriche)
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Integrali indefiniti
Funzione primitiva e integrale indefinito
Integrali indefiniti di funzioni composte
Metodi di integrazione : metodo di scomposizione, metodo di sostituzione, integrazione per parti
Integrazione delle funzioni razionali fratte
Integrali definiti
Problema delle aree, area del trapezoide
Integrale definito di una funzione continua
Proprietà degli integrali definiti
Teorema della media, funzione integrale, teorema fondamentale del calcolo integrale
Applicazione dell’integrale definito: calcolo di aree e calcolo di volumi di solidi di rotazione
Integrali impropri
Integrale di una funzione che diventa infinita in qualche punto
Integrali estesi ad intervalli illimitati
Equazioni differenziali
Equazioni differenziali : generalità
Equazioni differenziali ordinarie del primo ordine: a variabili separate, a variabili separabili,
equazioni lineari omogenee e non omogenee
Equazioni differenziali del secondo ordine: equazioni differenziali lineari del secondo ordine
omogenee a coefficienti costanti, equazioni differenziali lineari del secondo ordine non omogenee
a coefficienti costanti
LIBRO DI TESTO
Marzia Re – Gabriella Grazzi “Matematica e tecnica” Tomo D –Tomo E casa editrice ATLAS
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13.5 Economia Industriale ed elementi di Diritto
Prof: Francesca La Salvia
Testo in adozione: Zagrebelsky, Biozzi, Paoletti, Trucco, Economia industriale ed elementi di
diritto, ed. Le Monnier, Milano 2007.
RELAZIONE FINALE
La classe ha manifestato sufficiente interesse per la disciplina, e, in generale, per tutte le attività
didattiche. Alcuni alunni hanno saputo lavorare con serietà ed impegno, grazie alla personale
motivazione dettata dal senso del dovere.
Nel complesso, dalle prove orali effettuate, è emerso che gli studenti hanno raggiunto un buon
livello di preparazione. Alcuni di essi si sono particolarmente distinti per tutta la durata dell'anno
scolastico.
La classe ha acquisito una conoscenza sufficientemente completa dei contenuti ed un
soddisfacente livello di responsabilità personale.
Gli studenti hanno potuto usufruire di appunti, di schemi riassuntivi nonché di esempi concreti in
relazione alle norme vigenti nel nostro Ordinamento.
La valutazione ha tenuto conto della proprietà di linguaggio in relazione alle conoscenze acquisite
nel corso dell’anno scolastico.
METODOLOGIE ADOTTATE
Per l’approccio ai contenuti all’inizio di ogni unità didattica, si è illustrato il percorso di analisi, ed è
stato introdotto il nuovo tema. È stato dato spazio anche a discussioni, che, debitamente guidate,
hanno abituato gli allievi a manifestare in modo organizzato le proprie idee e ad esporle
correttamente.
In classe sono state affrontate:
- l’esposizione di contenuti teorici;
- l’applicazione dei contenuti acquisiti mediante la risoluzione di problemi come strumento per
sviluppare le capacità di analisi e di sintesi degli studenti.
ATTIVITA' DI RECUPERO ADOTTATE
Le strategie di recupero messe in atto sono state coerenti con quanto deliberato in merito dal
Collegio Docenti e dal Consiglio di Classe.
Alcuni argomenti svolti sono stati ripresi più volte al fine di favorirne l’assimilazione.
PROGRAMMA SVOLTO
DIRITTO
Norma giuridica
Sanzione
Tipi di sanzioni
Rami del diritto
Contenuto della norma giuridica
Caratteri della norma
Fonti del diritto
La Costituzione
Leggi di revisione costituzionale
Leggi ordinarie
Decreti legge
Decreti legislativi
Regolamenti
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Consuetudine
Efficacia della legge nel tempo
Interpretazione della norma
Soggetti del diritto
Persone fisiche
Capacità giuridica
Capacità di agire
Interdetti
Organizzazioni
Organizzazioni con scopo di lucro
Rapporto giuridico
Contratto
Codice Civile
Imprenditore (art. 2082 C.C.)
Piccoli imprenditori (art.2083 C.C.)
Imprenditore agricolo (art. 2135 C.C.)
Attività connesse a quelle agricole
Imprenditore commerciale (art. 2195 C.C.)
Statuto dell’imprenditore commerciale
Iscrizione nel registro delle imprese
Scritture contabili obbligatorie
Tenuta delle scritture contabili
Collaboratori dipendenti dell’imprenditore
Contratto di società
Capacità di esercitare l’impresa
Impresa familiare
L’azienda
Trasferimento della proprietà dell’azienda
Divieto di concorrenza
Successione nei contratti
Crediti relativi all’azienda ceduta
Debiti relativi all’azienda ceduta
Segni distintivi dell’azienda
Classificazione delle aziende
Il sistema economico
L’azienda come sistema
ECONOMIA
Economia politica
Contabilità economica nazionale
Prodotto nazionale
Reddito nazionale
Consumi
Investimenti
Operatori economici
Produzione
Fattori Produttivi
Remunerazione dei fattori produttivi
Il ruolo del profitto
La funzione di produzione
Legge dei rendimenti decrescenti
Prodotto medio e prodotto marginale
Costi di produzione
Costo, ricavo, reddito
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L’equilibrio dell’imprenditore
Investimenti
Finanziamento degli investimenti
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13.6 Elettrotecnica
Docente teoria:
Insegnante di laboratorio:
Testo adottato:
prof. Paolo Pezzella
prof. Nicola Mazza
ELETTROTECNICA per elettrotecnica e automazione
Vol. 2 - edizione CEDAM
Relazione sulla classe
La classe 5B è composta di ventidue alunni provenienti dalla classe 4B dell’istituto.
La maggior parte gli allievi sono pendolari e per alcuni è stato veramente faticoso essere in classe
puntuale alla prima ora e questo ha senz'altro influenzato l'andamento didattico con rallentamenti e
spezzettamenti durante le prime ore di lezioni.
A causa delle lacune pregresse di alcuni alunni, che sono stati ammessi alla classe quinta dopo
aver sanato, non sempre in modo brillante, il debito scolastico in una o più discipline, la
programmazione didattica ha subito in generale un ridimensionamento.
Si è ritenuto indispensabile svolgere in classe questionari inerenti agli argomenti trattati, con
tipologia (risoluzioni di piccole problematiche), corretti e discussi in classe, per valutare il grado di
apprendimento e di conoscenze acquisite. Tali attività sono state svolte sia per sollecitare la
rielaborazione dei contenuti trattati, sia per coinvolgere direttamente gli alunni meno attenti o con
maggiori difficoltà. Purtroppo a questo lavoro in classe non è seguito uno studio analogo a casa
(per molti addirittura mancante) per cui non si sono avuti i dovuti vantaggi.
A causa delle lacune pregresse di alcuni alunni, che sono stati ammessi alla classe quinta dopo
aver sanato, non sempre in modo brillante, il debito scolastico in una o più discipline, la
programmazione didattica ha subito in generale un ridimensionamento.
Le difficoltà palesate hanno inevitabilmente rallentato lo svolgimento dell’attività didattica,
rendendo necessario, più volte, un recupero in itinere.
La compresenza di due ore settimanali su cinque con l’insegnante tecnico-pratico mi ha inoltre
permesso di seguire la metodologia dell’aula-laboratorio per approfondire ulteriormente gli
argomenti trattati con l’ausilio, di strumentazione informatica e le elaborazioni analitiche e grafiche.
Come fase finale dell’esercitazione in laboratorio, gli alunni hanno fornito a livello individuale per
ogni tematica trattata una relazione dettagliata del lavoro svolto, con considerazioni e osservazioni
personali. Nel primo mese ho proceduto ad un richiamo generale dei concetti basilari già acquisiti
con relativa verifica finale.
. Nel corso dell’anno si è instaurato un rapporto nel complesso corretto e rispettoso; la
partecipazione, lo studio della disciplina e la disponibilità al dialogo educativo non sono stati però
sempre lineari e continui. Nel mese di aprile l’attività di laboratorio è stata assorbita quasi
totalmente da un corso di PLC che la scuola ha organizzato con l’intervento di un esperto
dell’automazione della ditta Bieffe Medital di Grosotto (ex nostro alunno) che i ragazzi hanno
seguito con discreto interesse. Il programma preventivato all’inizio dell’anno è stato comunque
integralmente svolto, anche grazie ad un intenso impegno nell’ultimissimo periodo dell’anno.
Un gruppo di alunni ha continuato a seguire le lezioni in modo passivo e spesso disinteressato;
tuttavia, la disponibilità al dialogo educativo durante le attività in classe è via via migliorata.
Solo per un gruppo di alunni, l‘ascolto, la collaborazione e l‘impegno sono stati sempre presenti fin
dall‘inizio del triennio professionalizzante, per cui hanno raggiunto pienamente ed in modo
soddisfacente gli obiettivi cognitivi, mostrando altresì buone capacità critiche e operative.
Gli altri hanno conseguito risultati appena sufficienti o modesti, la maggioranza soprattutto per
l‘impegno non adeguato, i restanti per obiettive difficoltà nel seguire gli argomenti.
La classe, dal punto di vista del profitto, si presenta piuttosto eterogenea, e può essere
sostanzialmente suddivisa in tre fasce:
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•
•
•
una prima fascia costituita da studenti dotati di buone / discrete capacità intellettuali,
interessati alle problematiche trattate, motivati e impegnati con continuità nello studio, i
quali hanno conseguito risultati ampiamente soddisfacenti, conseguendo una conoscenza
ampliata nei contenuti, mostrando nel frattempo, autonomia nelle procedure anche in
situazioni nuove;
una seconda fascia di allievi in gran parte impegnati con sufficiente diligenza e continuità
nelle attività scolastiche, il cui profitto medio si è aggirato di poco sopra la sufficienza.
una terza fascia, costituita da allievi, già con livelli di partenza inadeguati a causa di un
discontinuo impegno e di residue fragilità di metodo di studio, ha conseguito una
conoscenza piuttosto frammentaria dei contenuti e procedure fondamentali, che espone
con un linguaggio non sempre appropriato. Il profitto ha evidenziato carenze, a causa di
lacune di base e di impegno molto modesto o scarso anche se poi, grazie anche al
continuo apporto degli interventi di supporto e di recuperi effettuati in itinere, ho potuto
riportare il loro livello di preparazione complessivamente intorno ad una stentata
sufficienza.
Complessivamente gli obiettivi didattici previsti in fase di programmazione sono stati raggiunti,
anche se non si è arrivati spesso ad approfondimenti apprezzabili.
Nella generalità dei casi, i genitori hanno seguito la crescita culturale e personale dei loro figli; il
rapporto scuola-famiglia è stato, infatti, improntato a positiva e costruttiva collaborazione tra la
scuola e la famiglia, pur in un ormai consolidato ruolo d’indipendenza degli alunni nei confronti
delle famiglie, soprattutto per quel che riguarda le scelte individuali nel disporre la frequenza alle
lezioni e la partecipazione alle varie attività scolastiche.
Metodologie adottate:
Ho cercato di adottare una metodologia di lavoro fondata sull’impegno sempre attivo degli alunni
sia nel seguire le dimostrazioni sia nel dar loro, attraverso stimoli ed indicazioni continue, la
possibilità di giungere, ad una soluzione delle diverse problematiche affrontate.
Le lezioni sono state prevalentemente di tipo frontale, supportate da spiegazioni alla lavagna con
esempi opportunamente scelti e da esercitazioni in classe.
Gli alunni sono stati incoraggiati a ricercare le soluzioni con procedimenti di analisi e sintesi e sono
stati guidati nel collegare i vari concetti senza cadere in contraddizione.
L’approccio agli argomenti è stato di tipo intuitivo e concretizzato in domande ed osservazioni
rivolte a tutta la classe. In ogni lezione si è dato spazio agli interventi degli alunni e alle questioni
da loro proposte. Ho cercato di proporre gli argomenti con la massima semplicità e di suscitare la
discussione e l’analisi critica cercando sempre legami e correlazioni tra i vari concetti via via
trattati. Quando ho potuto, ho approfondito lo sviluppo delle tematiche con esercizi alla lavagna
impegnando ogni volta alunni sempre diversi, preferendo quelli che mostravano qualche difficoltà
nell'intuizione verso i concetti nuovi ed in questo modo, potendosi avvalere della possibilità di
interagire con il docente, hanno potuto meglio risolvere le incertezze. Ho alternato la parte teorica
all'attività pratica, con l'insegnante tecnico-pratico favorendo le applicazioni e le esercitazioni al
banco per porre continuamente gli allievi di fronte a problematiche di natura tecnica facilmente
riscontrabili nel mondo del lavoro. Lo studio delle varie macchine elettriche come detto è stato
riproposto anche in termini operativi attraverso opportune prove di collaudo eseguite in laboratorio.
Il laboratorio non è stato inteso come il luogo in cui si eseguono applicazioni della teoria svolta in
classe, ma è stato invece parte essenziale di un procedimento didattico centrato sullo sviluppo di
capacità progettuali e sull’abitudine a lavorare insieme. L’ambiente stesso e l’articolazione della
classe in gruppi di lavoro hanno consentito di sviluppare la comunicazione in un contesto meno
strutturato, idoneo a favorire lo scambio di esperienze e l’acquisizione di modelli.
Delle centosessantacinque ore totali previste annuali ne sono state effettuale nel primo
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quadrimestre settantacinque; nel secondo ad oggi (inizio maggio) altre quaranta ore più altre
venticinque da effettuare, si arriverà ad un totale complessivo di centotrenta ore. Sono da
considerare che parte delle ore sono anche state dedicate alle eventuali assemblee di classe,
simulazioni, e alle attività integrative come gli incontri A2A scuola / lavoro e corso di PLC e al
progetto FIXO (Formazione & Innovazione per l'Occupazione).
Spazi utilizzati
Aula-didattica con lavagna
Laboratorio di elettrotecnica
Visite alla centrale idroelettrica di Grosio (sala macchine – stazione elettrica …..)
Obiettivi disciplinari
L’insegnamento dell’elettrotecnica si propone di fornire agli allievi la formazione tecnica di base
fornendo strumenti essenziali per interpretare e valutare i fenomeni elettrici, elettromagnetici ed
elettromeccanici delle principali macchine elettriche.
Lo studio delle macchine elettriche costituisce un insegnamento di base, fondamentale per la
comprensione di molte altre materie del triennio quali impianti elettrici, sistemi, T.D.P.
Questo traguardo è raggiunto avvalendosi oltre che dello studio teorico anche dell’analisi
funzionale e critica del laboratorio, riassumendo il tutto in un unico processo formativo.
Altri strumenti didattici
Al fine di raggiungere gli obiettivi dichiarati, si è reso necessario ricorrere ai seguenti strumenti
didattici:
libro di testo
manuale cremonese del perito industriale
biblioteca di laboratorio - Internet – siti tecnici
riviste specifiche del settore elettrotecnico ed elettromeccanico
strumentazione, apparecchiature e attrezzature in dotazione al lab. di elettrotecnica
tecnologie audiovisive e/o multimediali, etc.
elaboratore elettronico con relativi supporti software dedicati
Esercitazioni di laboratorio (in gruppo)
Compiti a casa (individuali)
visite guidate
Attività integrativa
Durante l’anno scolastico, a seguito di una convenzione stabilita con l'azienda di produzione
dell'energia elettrica A2A, si è riproposto il progetto “alternanza scuola/lavoro” consistente in alcuni
incontri con l’ing. Cornelatti, referente aziendale della sede di Grosio (So), durante i quali, si sono
trattate problematiche inerenti alle protezioni delle linee elettriche in media ed alta tensione e
quelle delle principali macchine elettriche (Trasformatore ed alternatore).
Le tematiche affrontate sono da considerarsi come integrazione ed approfondimento delle
conoscenze acquisite dagli alunni durante il corso regolare di studi. Le principali discipline
coinvolte sono state elettrotecnica - TDP ed impianti elettrici.
Al termine degli incontri teorici avvenuti nell’istituto, si sono effettuate visite guidate alla centrale ed
alla stazione elettrica di Grosio, dove si è avuto un riscontro pratico e concreto delle cose apprese
a scuola, toccando con mano e vivendo in prima persona la realtà aziendale e quella del mondo
del lavoro.
La finalità del progetto educativo è stata quindi, non tanto l’acquisizione di conoscenze, bensì la
formazione e lo sviluppo integrale della personalità dell’allievo, nei confronti di tutti quegli aspetti
“oscuri” dell’attività professionale che attende l’allievo una volta conseguito il titolo di perito
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elettrotecnico.
Corso sull’utilizzo del PLC e sue applicazioni nel campo dell’automazione.
Attività di recupero adottate
Durante tutto l‘anno scolastico è stato svolto un costante recupero in itinere
coinvolgendo di volta in volta un ragazzo alla lavagna facendolo partecipe di problematiche
sempre diverse attraverso esercizi e applicazioni di laboratorio allo scopo anche di far maturare
concetti e procedimenti utili anche per affrontare la seconda prova scritta all’esame di stato. Per
qualcuno che ha richiesto lo sportello help, ho dedicato particolare attenzione su specifiche
problematiche allo scopo di rendere la preparazione di base quanto più omogenea e completa
possibile.
Strumenti di verifica:
Nel corso dell‘anno scolastico sono state effettuate verifiche finalizzate al controllo
dell‘acquisizione e ristrutturazione individuale delle conoscenze competenze
e prove oggettive che hanno consentito l‘analisi dell'andamento didattico della classe, articolate in
alcune occasioni secondo le tipologie previste dall’ Esame di Stato.
Sia il numero delle prove scritte che quello delle interrogazioni, opportunamente alternate, è stato
tale da consentirmi di formulare un giudizio attendibile del grado di preparazione raggiunto dalla
classe. Nella scelta delle tipologie con cui predisporre le prove, ho privilegiato i quesiti a risposta
aperta o la risoluzione di problemi, ritenendoli maggiormente adatti ad evidenziare le effettive
conoscenze, competenze e capacità degli alunni soprattutto nell’ottica di dover affrontare la
seconda prova di esame con tutte le problematiche inerenti le macchine elettriche.
Le interrogazioni e le esposizioni orali mi hanno poi, naturalmente, permesso di verificare i restanti
obiettivi quali la corretta capacità espressiva dal punto di vista tecnico e lessicale, il modo di
procedere nel ragionamento, le capacità intuitive e critiche. Nelle verifiche orali ho cercato di
accertare non solo il diverso grado di conoscenza dei contenuti, ma anche l’acquisizione del
linguaggio specifico, l’abilità nel calcolo e nell’impostare l'esercizio. Ho cercato per quanto
possibile di coinvolgere i singoli alunni nella correzione dei vari elaborati svolti dando loro in questo
modo la possibilità di fare un’analisi valutativa sul loro lavoro. Mediamente gli studenti hanno
assimilato i contenuti essenziali della disciplina e sanno applicare le conoscenze acquisite per
svolgere compiti inerenti alle macchine elettriche trattate.
Per la valutazione finale ho tenuto conto, oltre ai risultati tecnici e ai progressi oggettivi fatti, anche
di partecipazione, impegno, interesse, frequenza, collaborazione e costanza mostrato da ogni
allievo durante l'intero anno.
Obiettivi di apprendimento
La disciplina elettrotecnica mira da una parte ad introdurre le conoscenze e le competenze di base
nel bagaglio culturale dell’alunno dall’altra a valorizzare le correlazioni dei funzionamenti delle
macchine elettriche con le principali discipline tecniche d’indirizzo quali (Impianti, T.D.P. Sistemi) e,
seguendo le indicazioni dei programmi ministeriali, a favorire tutti i possibili collegamenti
interdisciplinari in modo che il punto di riferimento dello studente sia la realtà operativa del mondo
del lavoro in cui in un futuro andrà ad inserirsi. Ritengo che l’azione didattica debba promuovere
nel discente la consapevolezza che è lui il soggetto del percorso formativo, inteso non solo come
momento di conseguimento di conoscenze e competenze disciplinari, ma anche come occasione
per sperimentare il piacere e la motivazione che si ricava dal sapere e dal saper fare qualcosa di
nuovo.
Affinché ciò possa avvenire, essa deve:
Fornire contenuti adatti
Esercitare abilità atte a rilevare significati.
Promuovere le capacità di autovalutazione.
Obiettivi realizzati in termini di
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Conoscenze:
Conoscere le principali particolarità costruttive delle macchine elettriche.
Conoscere ed analizzare i principi fisici che regolano il funzionamento delle macchine
elettriche.
Conoscere i dati di targa delle macchine elettriche ed il loro significato
Conoscere gli schemi equivalenti delle macchine elettriche ed il significato fisico dei parametri
che vi intervengono.
Conoscere ed interpretare le curve caratteristiche delle macchine elettriche per un corretto
utilizzo della stessa in base alle condizioni di alimentazione – di eccitazione – e di carico.
Conoscere le modalità ed i principali aspetti con cui si attua il controllo di velocità e
l'avviamento dei motori elettrici.
Conoscere il principio di funzionamenti e le caratteristiche costruttive e funzionali degli
strumenti impiegati nelle prove di laboratorio
Conoscere le prove di laboratorio da effettuarsi, in modo specifico, per collaudare ogni singola
macchina elettrica.
Competenze
−
Saper applicare le conoscenze ed i metodi di calcolo per portare a termine ed
analizzare le diverse problematiche riguardanti tutte le trasformazioni energetiche
attinenti alle macchine elettriche funzionanti a vuoto e/o a carico.
− Saper utilizzare i dati nominali di una macchina elettrica per dedurre le principali
informazioni sulle sue caratteristiche elettro-meccaniche
− Saper utilizzare i circuiti equivalenti delle macchine elettriche per effettuare semplici
considerazioni teoriche e per giustificare tutte le trasformazioni energetiche.
− Saper scegliere, ed elaborare tutte le informazioni lette dalla strumentazione di
laboratorio
e dalle apparecchiature elettriche utilizzate.
− Saper valutare i risultati e gli errori commessi in una misura e saperli elaborare e
rappresentarli attraverso le curve caratteristiche di funzionamento delle singole
macchine studiate.
− Saper calcolare i parametri del circuito equivalente dalle prove specifiche di laboratorio.
− Saper adoperare i manuali tecnici ed interpretare la documentazione tecnica del
settore.
Capacità di
− analizzare le diverse condizioni di funzionamento di una macchina elettrica
−
cogliere il nodo cruciale di un problema
−
valutare implicazioni e conseguenze
−
collegare ed integrare le conoscenze acquisite con proprietà di linguaggio
−
sostenere una discussione utilizzando le proprie conoscenze e motivare il proprio parere.
Contenuti disciplinari
•
Richiami: trasformatore monofase – trifase
Modulo ” M A C C H I N A
ASINCRONA
“
• MOTORE ASINCRONO
Campo magnetico rotante - Struttura dei motori asincroni trifasi
Rotore avvolto e rotore a gabbia ed a doppia gabbia.
Esempio di cave per motore a doppia gabbia.
Principio di funzionamento - Scorrimento e forza elettromotrice.
Frequenze delle correnti rotoriche – Reostato di avviamento
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Considerazioni sul campo magnetico rotorico.
Corrente primaria di reazione.
Circuito equivalente primario e secondario
Diagramma vettoriale
Misure di resistenza di fase degli avvolgimenti statorici ( a stella o triangolo)
e riporto alla temperatura convenzionale di 75°C.
PROVA A VUOTO E RELATIVE CARATTERISTICHE.
PROVA DI CORTO CIRCUITO E RELATIVE CARATTERISTICHE.
Separazione delle perdite nel ferro da quelle meccaniche – metodo analitico e grafico
Costruzione del diagramma circolare.
Rette e curve rappresentative sul diagramma circolare: (Pa, Pr, PT,T).
Scala di lettura dei cosφ – rendimenti – scorrimenti percentuali
Caratteristiche di funzionamento del motore asincrono ricavate dal diagramma circolare.
Espressione della coppia meccanica sviluppata
Coppia massima
Coppia di avviamento
Scorrimenti relativi alle varie coppie
Caratteristica meccanica – Tratto stabile
Potenze, perdite e rendimento del motore asincrono
Collaudo motore per via indiretta mediante diagramma circolare.
Collaudo motore per via diretta mediante freno elettromagnetico Pasqualini.
• A V V I A M E N T O D E L M O T OR E A S I N C R O N O
Avviamento a tensione ridotta
Avviamento con autotrasformatore.
Avviamento stella-triangolo.
Avviamento con reostato in serie al rotore
Motori a gabbia semplice
Motori a doppia gabbia
Avviamento dei motori con rotore avvolto
Reostato di avviamento
Regolazione di velocità motore asincrono
• F U N Z I O N AM E N T O D A G E N E R A T O R E E D A F R E N O
Cenni sul funzionamento della macchina asincrona come generatore e come freno.
LETTURA E COSTRUZIONE DEL DIAGRAMMA CIRCOLARE
Significato delle rette caratteristiche
Modulo” M A C C H I N A
SINCRONA “
• GENERATORE SINCRONO – ALTERNATORE
Principio di funzionamento degli alternatori.
Particolarità costruttive dello statore e del rotore.
F.e.m. generata da un alternatore. Relazione tra velocità e frequenza.
Determinazione e significato del coefficiente di Kapp
Determinazione angolo elettrico e meccanico
Funzionamento a vuoto.
Misura della resistenza di statore
PROVA A VUOTO
Determinazione delle caratteristiche di eccitazione
Determinazione della potenza a vuoto
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PROVA DI CORTO CIRCUITO.
Determinazione della caratteristica di corto circuito
Funzionamento a carico.
Reazione di indotto nel caso di carico ohmico,
Reazione di indotto nel caso di carico induttivo
Reazione di indotto nel caso di carico capacitivo.
Circuito equivalente secondo Behn- Eschemburg.
Diagramma vettoriale di Behn- Eschemburg
Determinazione dell’impedenza impedenza e della reattanza sincrona.
Espressione della coppia - Caratteristiche esterne e di regolazione.
Curve della variazione di tensione.
Diagramma vettoriale di Potier - Circuito equivalente secondo Potier.
Determinazione delle caratteristiche:
a) Curva della variazione di tensione.
b) Caratteristica di regolazione.
c) Caratteristica esterna.
d)Caratteristica swattata.
Determinazione sperimentale della Xd
Determinazione del coefficiente di Potier.
Visualizzazione della P e Q sul diagramma vettoriale.
Rappresentazione grafica di P al variare dell’angolo di macchina.
Potenza erogata - Perdite e rendimento.
• PARALLELO DEGLI ALTERNATORI
Manovra di parallelo tra due alternatori.
Ripartizione del carico attivo e del carico reattivo.
Regolazione del carico e ripartizione delle potenze tra due alternatori.
Diagramma vettoriale.
Sincronoscopio.
Limiti di stabilità dell'alternatore.
• MOTORE SINCRONO
Principio di funzionamento del motore sincrono. Equazione caratteristica
Diagramma vettoriale al variare dell’eccitazione
Perdite e rendimento.
Applicazioni del motore sincrono.
Il problema dell'avviamento.
Rifasatore rotante
Misure di resistenza degli avvolgimenti.
PROVA A VUOTO E DI CORTO CIRCUITO e relative caratteristiche.
DETERMINAZIONE DELLE CURVE A “ V “ (Curve di MORDEY. )
Caratteristica meccanica.
Modulo ” M A C C H I N A C O R R E N T E C O N T I N U A “
• DINAMO
Principio di funzionamento. - Avvolgimenti embricati ed ondulati.
Determinazione dei passi di avvolgimento
Particolarità costruttive sistema indotto ed induttore.
Tipi di eccitazione e relativi schemi elettrici.
Funzionamento a vuoto della dinamo. - Determinazione della f.e.m. Eo
Caratteristica a vuoto.
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Funzionamento a carico della dinamo.
La reazione di indotto ed i suoi effetti - Coppia resistente – Distorsione del campo
La commutazione. F.e.m. di commutazione e suoi effetti
Avvolgimenti compensatori - Poli ausiliari.
Studio vari tipi di eccitazione e caratteristiche esterne
a)- con eccitazione indipendente.
b)- con eccitazione derivata.
c)- con eccitazione in serie.
d)- con eccitazione composta.
Caratteristica di magnetizzazione
Equazioni interne - Circuiti equivalenti
Espressione della coppia resistente
Caratteristica di regolazione
Bilancio energetico - Potenze, perdite e rendimento delle dinamo.
Caduta di tensione da vuoto a carico - Caratteristica totale
• MOTORE CORRENTE CONTINUA
Principio di funzionamento - Reazione d'indotto e commutazione.
Studio del motore ed osservazioni sul senso di rotazione:
a)- con eccitazione indipendente.
b)- con eccitazione derivata.
c)- con eccitazione in serie.
d)- con eccitazione composta
Equazioni interne - Circuiti equivalenti
Espressione della coppia motrice - Caratteristica meccanica.
Tipi di frenature
Avviamento dei motori in corrente continua.
Regolazione della velocità .
Gruppi Ward-Leonard.
Potenze, perdite e rendimento
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13.7 Sistemi elettrici automatici
Insegnanti : Danilo Gorla, Nicola Mazza
Testo adottato : Sistemi di controllo (G. Licata) edizioni Thecna
Tempi del percorso formativo
Le ore previste dal quadro orario ammontano a 4 ora/settimana per un totale teorico, nell’arco
dell’anno scolastico, corrispondente a circa 132 ore. All’atto pratico, per vari motivi (assemblee di
Istituto, corsi di orientamento, corsi di approfondimento A2A e sul PLC), le ore effettive di
insegnamento relative all’intero anno scolastico possono attestarsi al di sotto dell'80%; in
particolare durante il secondo quadrimestre e specificatamente nel periodo marzo-aprile, il
programma ha avuto un certo rallentamento a causa di attività collaterali subentrate; alcune ore di
laboratorio sono state destinate ad attività di progettazione finalizzate alla partecipazione ad un
concorso indetto dalla ditta Gewiss e per il quale comunque non si è riusciti a completare per
tempo il lavoro (va inoltre rimarcato come spesso mancasse l'insegnante destinato all'attività di
compresenza, perchè occupato in sostituzioni di altri insegnanti assenti).
Il percorso formativo nell’arco del triennio è stato comunque abbastanza regolare, avendo sempre
l’insegnante provveduto a riprendere gli argomenti che avessero subito eventuali interruzioni; per i
motivi sopra esposti relativi alla erosione di ore di effettivo insegnamento, il programma si è limitato
all’essenziale; i docenti ritengono comunque che i concetti base e più significativi della materia
siano stati adeguatamente forniti.
Relazione sulla classe
La classe 5ª B è composta da 22 allievi, tutti provenienti dalla classe 4ª B.
Alcuni alunni hanno evidenziato poco interesse in generale nei confronti del lavoro scolastico, sia
per quanto riguarda la presenza in classe, sia per la costanza nello studio; anche per questa
materia si sono limitati al minimo indispensabile, rallentando ulteriormente in questo modo lo
sviluppo del programma.
Le stesse considerazioni si possono fare in riferimento ad attività di progettazione con programmi
tecnici, finalizzati ad una eventuale partecipazione al concorso della Gewiss; alcuni alunni hanno
lavorato con impegno, gli altri hanno assunto una posizione di limitato interesse.
Per tradurre le nozioni teoriche in qualcosa di pratico, si è deciso di coinvolgere gli alunni, in
gruppi di due, in un paio di progetti teorico-pratici, riferibili ai regolatori (regolatori ON-OFF e
proporzionale) da realizzare su basette in laboratorio; anche in questo caso non tutti gli alunni
hanno rispettato i tempi di realizzazione previsti.
Per quanto riguarda il comportamento degli alunni della classe, l’insegnante ha dovuto spesso
richiamare alcuni di loro, ad una maggior disciplina e ad un maggiore rispetto degli orari e delle
consegne.
Come spesso avviene in questi casi, verso la fine dell'anno scolastico è cambiato l'atteggiamento
degli alunni precedentemente meno collaborativi, portandoli a un maggiore impegno e un certo
recupero nello studio.
Metodi
Alla parte doverosamente teorica della materia si è cercato di accompagnare l’esemplificazione
pratica, sia con numerosi esercizi che con simulazioni in laboratorio o utilizzando gli strumenti
classici della materia (carta semilogaritmica per i diagrammi di Bode).
Alcuni esempi applicativi sono stati studiati teoricamente e poi realizzati materialmente in
laboratorio con la suddivisione della classe in gruppi di lavoro (regolatore di temperatura On-Off,
regolatore proporzionale).
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Attività di recupero
Come già detto, all’inizio dell’anno scolastico sono stati ripresi gli argomenti trattati durante gli anni
precedenti, al fine di consolidare e in alcuni casi di migliorare le conoscenze basi della materia.
Durante l’anno scolastico si sono riscontrate alcune situazioni di alunni in difficoltà, per cui in questi
casi l’insegnante riprendeva gli argomenti trattati, disponeva gli alunni in piccoli gruppi e
assegnava loro esercizi specifici da svolgere in classe e quesiti da svolgere a casa.
Gli alunni sono stati sempre interpellati dal posto per stimolarne la partecipazione e l’attenzione e
per valutare il grado di recupero delle eventuali carenze riscontrate nella preparazione.
Valutazione degli apprendimenti
Nella valutazione della preparazione dei ragazzi non ci si è basati solo sull’esito numerico delle
singole verifiche, ma si è dato peso anche alla serietà, all’impegno, alla frequenza, alla disponibilità
al rapporto collaborativo espressi da ogni singolo alunno; si è tenuto conto inoltre del loro impegno
nell’attività di laboratorio.
Del momento valutativo entrava a far parte non solo la valutazione della singola prova ma anche il
livello di preparazione globale raggiunto dall’allievo, nonché la sua progressiva maturazione etica e
culturale.
Sono state effettuate due/tre verifiche scritte a quadrimestre con grado di difficoltà mediamente
crescente e impostate su modalità di prove abbastanza diversificate: esercizi, domande a risposte
aperte, quesiti a risposte multiple.
Sono state effettuate mediamente due verifiche orali a quadrimestre per ciascun alunno, ma il
grado di preparazione è stato controllato costantemente con domande dal posto.
Alcune valutazioni sono state fatte anche a seguito delle attività di laboratorio (montaggio e
funzionamento di circuiti di regolazione, partecipazione ai lavori di progettazione relativi al
concorso Gewiss).
I criteri di valutazione, come già indicato, si sono basati non solo sull’apprendimento mnemonico
delle nozioni, ma anche sulle capacità del singolo nel rielaborare i contenuti, di approfondire
autonomamente certi concetti e sull’interesse mostrato in generale nei confronti delle varie
problematiche connesse con la materia.
Obiettivi
Questi sono gli obiettivi che si erano prefissati all’inizio dell’anno scolastico :
1) Obiettivi comuni definiti in sede di Consiglio di classe, finalizzati ad orientare in maniera
completa e su basi multidisciplinari la preparazione dei singoli alunni; a questo proposito si
riportano gli obiettivi essenziali comuni stabiliti appunto dal Consiglio di classe:
- consolidare la capacità di orientamento e di autorientamento in rapporto alle scelte postsecondaria;
- rafforzamento delle abilità di astrazione, sintesi e rielaborazione;
- affinamento della capacità di utilizzare gli strumenti di lavoro per progredire in modo sempre
più autonomo nelle conoscenze;
- consolidare un approccio interdisciplinare del sapere, al fine di preparare al meglio per
l’esame di fine ciclo e in generale di realizzare nell’allievo la consapevolezza dell’unitarietà
del sapere.
2) Obiettivi specifici della materia :
acquisizione da parte degli allievi di metodi di indagine e di interpretazione relativi a diversi
processi fisici, presa di conoscenza dei sistemi di controllo e regolazione nel campo degli
automatismi tramite simulazioni di laboratorio e programmi computerizzati, formazione di un
“modus operandi” che permetta agli alunni di affrontare, in modo consapevole, le problematiche
che incontreranno in futuro nell’ambiente di lavoro, legate ai controlli automatici e alle
regolazioni.
Gli alunni più diligenti ed impegnati hanno sicuramente raggiunto, almeno in larga misura, tutti gli
obiettivi prefissati. Per altri alunni meno attenti e coinvolti, il cui impegno non è stato così costante,
le conoscenze della materia rimangono piuttosto superficiali, come pure l’autonomia
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nell’elaborazione dei problemi.
Per quanto riguarda le conoscenze acquisite, si può affermare che tutti gli alunni hanno sufficienti
conoscenze sull’utilizzo delle trasformate di Laplace, sulla rappresentazione dei diagrammi di
Bode, sulla risposta di sistemi del primo e del secondo ordine, sullo studio della stabilità dei
sistemi, sull’utilizzo delle reti correttrici e dei regolatori; ovviamente i livelli di conoscenze sono
diversificati, per cui a fronte di alunni con conoscenze essenziali, vi sono altri in grado di
rielaborare i concetti e adattare i loro procedimenti risolutivi alle diverse situazioni.
Le competenze acquisite permettono a una buona parte degli alunni di adattare in pratica (a
computer o in laboratorio con i componenti fisici a disposizione) quanto studiato dal punto di vista
teorico.
In conclusione si può affermare che circa il 30% della classe ha ottenuto una preparazione valida e
approfondita, il 40 % una preparazione più che sufficiente e il restante 30 % una preparazione
intorno alla sufficienza.
Contenuti e programma svolto:
Al fine di verificare l’acquisizione delle conoscenze di base necessarie per svolgere il programma
dell’ultimo anno, è stato necessario riprendere alcuni argomenti relativi agli anni precedenti.
I contenuti sono stati ridotti all’essenziale, insistendo sugli argomenti più importanti e di più
immediata comprensione, sempre comunque accompagnati da molte esemplificazioni alla lavagna
e a computer. Dove era necessario sono state riprese alcune applicazioni di matrice prettamente
elettronica, facenti parte del programma di “Elettronica” del quarto anno (amplificatori operazionali
con le loro applicazioni, transistor e diodi).
Ripresa di concetti relativi all’anno precedente
Definizioni di sistemi, schemi a blocchi, funzione di trasferimento, conversione di sistemi
fisici in elettrici (es. sistema idraulico a uno o due serbatoi, sistema termico, sistema
meccanico); trasformata di Laplace; formule di passaggio tra funzioni del tempo e funzioni
della variabile complessa s;.tecniche di antitrasformazione; caso di poli reali distinti e
reali coincidenti; antitrasformazione nel caso di poli complessi coniugati.
Sensori, trasduttori e attuatori
Ripresa di quanto studiato in classe 4a :trasduttori di posizione (potenziometro lineare e
rotativo, encoder incrementale e assoluto); trasduttori di temperatura (PT100, AD590,
termocoppia, Termistori); trasduttori di velocità (dinamo tachimetrica)
I sistemi retroazionati
Controllo ad anello aperto e ad anello chiuso
Concetto di stabilità di sistema differenziale.
I sistemi di regolazione retroazionati; determinazione della funzione di trasferimento
equivalente Geq(s) ad anello chiuso e Ga(s) ad anello aperto.
Guadagno statico, uscita a regime, errore a regime al nodo di confronto (teorema del valore
finale).
Incidenza del valore della retroazione sull’uscita e sull’errore a regime; condizionatore di
segnale
I disturbi additivi e la loro incidenza in funzione del punto di entrata
Progetto statico in funzione del grado di precisione richiesto al sistema e della sua uscita a
regime; relazione tra precisione e stabilità.
La stabilità dei sistemi a tempo continuo e i metodi di compensazione
Criterio di stabilità di Bode ; margine di fase e di guadagno; risoluzione mediante l’utilizzo
del regolo delle fasi o in modo analitico.
Criterio di stabilità Routh-Hurwitz
Criterio di stabilità di Nyquist, limitato alle f.d.t stabili ad anello aperto (criterio di stabilità
ristretto).
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Metodi di compensazione :rete ritardatrice, rete anticipatrice, rete a sella, rete polo
dominante.
I regolatori industriali: di tipo ON-OFF, a tempo proporzionale (PWM), ad azione
proporzionale P, integrale I, derivativa D e di tipo PI, PD, PID.
Sistemi di controllo : progetto statico e progetto dinamico.
Soluzioni circuitali con utilizzo di componenti elettronici: A.O. invertente, non invertente,
differenziale, comparatore con isteresi; transistor e diodi.
Schemi a blocchi della regolazione di tensione ai morsetti di un generatore e della
regolazione della frequenza.
Controllo di velocità di motore a corrente continua.
Controllo di temperatura di tipo On-Off (dimensionamento del trigger di Schmitt).
Regolatori a tempo proporzionale, tipo P, PI, PID; dimensionamento dei componenti
facenti
parte dei circuiti per mezzo dei quali sono realizzabili i regolatori sopra
indicati.
Controllo di posizione (cenni). *
Laboratorio
Utilizzo del foglio elettronico Microsoft Excel, per impostazione di formule e grafici riguardanti il
comportamento di svariati sistemi.
Studio del comportamento di regolatori di tipo On-Off, proporzionale, integrale e di carico con
Multisim.
Realizzazione pratica su basetta millefori di circuiti esemplificativi di regolatori On-Off di
temperatura, regolatori proporzionali e regolatori di carico.
Alcune lezioni di laboratorio sono state dedicate all’utilizzo di programmi applicativi nel campo
tecnico, specificatamente per la progettazione in ambito impiantistico (GWCad, Prolite, GWBus,
GWEnergy, GWPBT).
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13.8 Impianti elettrici
Docente: Paolo Accoto
PANORAMICA E FINALITÀ DEL CORSO
Il corso di Impianti Elettrici ha come obbiettivo quello di fornire una completa panoramica in merito alla produzione,
trasmissione, distribuzione ed utilizzazione dell’energia elettrica, con particolare riferimento alla progettazione,
realizzazione e verifica degli impianti in bassa e media tensione, agli aspetti normativi (Norme CEI e
CEI-EN, Decreti Legislativi e Ministeriali) ed a quelli antinfortunistici, ritenendo queste conoscenze prioritarie per una
formazione completa della figura del perito industriale, in relazione in particolare agli obiettivi che lo studio degli impianti
deve porsi in un corso di scuola secondaria.
Compatibilmente con il (limitato) numero di ore di lezione disponibili si è cercato di curare anche l’aspetto progettuale,
intendendo come progetto la scelta ottimale (tecnica + economica) delle varie componenti dell’impianto, mediante l’uso
di manuali e di apposita documentazione tecnica delle principali case costruttrici, proponendo inoltre esercizi relativi a
casi pratici, con più soluzioni da sviluppare secondo criteri di rispetto delle normative, costo e flessibilità dell’impianto,
considerando infine il tipo di opportunità di lavoro e le competenze generalmente richieste, specialmente in ambito
locale, al tecnico.
Si segnala inoltre la partecipazione della classe:
ad un seminario tecnico, organizzato grazie alla collaborazione con A2A S.p.A. ed alla disponibilità dell’Ing. Ennio
Cornelatti, costituito da una serie di moduli in cui sono stati sviluppati alcuni aspetti caratteristici (protezione dei
generatori, dei trasformatori, trasformatori amperometrici e voltmetrici - TA e TV, protezione delle linee in media ed alta
tensione) di una centrale idroelettrica. Il progetto è nato dall’esigenza di fornire agli allievi dell’ITIS “Mattei” una puntuale
e precisa conoscenza - teorica e sul campo, di alcuni aspetti caratteristici di uno dei maggiori produttori di energia
idroelettrica presenti nella realtà valtellinese. Riteniamo indispensabile, nella formazione di un perito elettrotecnico,
un’esperienza di questo tipo che consente, grazie alle specifiche competenze dei docenti, un notevole arricchimento dal
punto di vista tecnico e, nel contempo, una verifica “in campo” delle nozioni apprese. Il “Corso A2A” viene considerato,
visto il congruo numero di ore ad esso dedicato nel corso di Impianti Elettrici, area di progetto (per ulteriori dettagli si
rimanda al programma del corso allegato al progetto e disponibile in segreteria didattica).
ad un seminario tecnico sull’Automazione Industriale, organizzato grazie alla collaborazione con la società Bieffe Medital
S.p.A. di Grosotto (SO) - Gruppo BAXTER. Il corso ha riguardato essenzialmente l'Automazione Industriale, la
programmazione di PLC (controllori logici programmabili) Siemens, serie S7-300 in ambiente STEP7, con infine un
accenno ai sistemi SCADA, acronimo di "Supervisory Control And Data Acquisition", ovvero sistemi di controllo in ambito
industriale per il monitoraggio e controllo infrastrutturale o di processi industriali. Le attività si sono svolte in orario
curricolare ed extracurricolare presso il laboratorio di Tecnologia, Disegno e Progettazione con cadenza settimanale nel
mese di marzo e nel mese di aprile secondo il calendario di sotto indicato e con le attività programmate:
Modulo n. 1:
13/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00: Concetti base: digitale, reti di campo; offerte
attualmente presenti sul mercato.
Modulo n. 2:
18/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00: Architettura hardware e programmazione segnali digitali
on/off; avviamento di un motore.
Modulo n. 3:
25/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00 - Gestione segnali analogici; esempio di un programma
PID.
Modulo n. 4:
27/03/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00 - cenni programmazione; SCADA.
Modulo n. 5:
10/04/2014 - ore 8.30 - 12.45 / 14.00 - 17.00 - attività di laboratorio.
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Si ricorda infine che, nella trattazione della quasi totalità degli argomenti, è stato fatto costante riferimento alla
normativa tecnica vigente (CEI in particolare) privilegiando, compatibilmente alle conoscenze matematiche degli allievi, il
calcolo analitico (mediante l’uso di derivate, integrali ed equazioni differenziali lineari) rispetto a quello “tabellare” (A tal
proposito si segnala, per la classe quinta, la difficoltà della trattazione dello studio delle sovracorrenti in quanto gli allievi
non disponevano, alla data dello svolgimento di tali argomenti, le conoscenze matematiche indispensabili (integrali ed
equazioni differenziali del I° Ordine), confrontando successivamente i risultati ottenuti con i due metodi, nella
convinzione che un qualsiasi approccio alla pratica impiantistica, a livello di progettazione, esecuzione, verifica, collaudo e
manutenzione, non possa prescindere dalla sua conoscenza e stimolando gli studenti, per quanto possibile, ad
approfondire, almeno per alcuni settori, la studio delle relative norme tecniche nazionali ed internazionali. Ciò include
inoltre la capacità di seguire continuamente, con un'opera di ricerca autonoma, la varietà e l'evoluzione della realtà
tecnologica, riconducendola nelle proprie abilità progettuali.
La riduzione del monte ore settimanale del corso di Impianti Elettrici (da cinque a quattro ore) introdotto dalla cosiddetta
“Riforma Gelmini” ha reso estremamente difficoltosa la trattazione di tutta una serie di (nuovi) argomenti che dovrebbero
costituire parte integrante del profilo del Perito Elettrotecnico, con particolare riferimento alle impianti di produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile. Gli alunni più diligenti (solo una parte della classe) hanno raggiunto molti degli
obiettivi prefissati, talvolta con eccellenti risultati. Per altri, poco brillanti sotto il profilo della capacità, meno attenti e
coinvolti e non particolarmente impegnati nel lavoro a casa, l’autonomia nell’elaborazione dei problemi ed un livello di
conoscenze adeguato rimangono, attualmente, ancora un traguardo da raggiungere ed il profitto raggiunto è
insufficiente e/o non va oltre una risicata sufficienza.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Per lo svolgimento del corso erano stati individuati i seguenti obiettivi:
ACQUISIZIONE
•
DA PARTE DEGLI ALUNNI DELLE CONOSCENZE TEORICO-PRATICHE NECESSARIE PER AFFRONTARE IN MANIERA
CONSAPEVOLE I PROBLEMI CHE INCONTRERANNO NEL MONDO DEL LAVORO.
ABITUDINE
•
AD AFFRONTARE I PROBLEMI TECNICI IN MANIERA AUTONOMA E RAGIONATA.
COINVOLGIMENTO
•
DEGLI
ALLIEVI
ALLA
PARTECIPAZIONE
IN
CLASSE,
STIMOLANDO
L’INTERVENTO
DAL
POSTO
E
L’APPROFONDIMENTO AUTONOMO DI ALCUNE QUESTIONI.
•
CONOSCENZA DELL'OFFERTA DEL MERCATO DELLA COMPONENTISTICA (IN GENERALE E NELLA REALTÀ LOCALE );
•
CAPACITÀ DI LEGGERE E UTILIZZARE I DATI TECNICI ASSOCIATI AI COMPONENTI ;
•
CAPACITÀ DI DIMENSIONARE IMPIANTI ELETTRICI IN
•
PADRONANZA NELLA CONOSCENZA DELLE NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO, DELLA STRUMENTAZIONE DI VERIFICA, NELLE
BT
E
MT
E DI PRODURRE LA RELATIVA DOCUMENTAZIONE;
STRATEGIE DI PROGETTO ADOTTATE E NELLA MOTIVAZIONE DI TALI SCELTE.
PROGRAMMA SVOLTO
•
PROTEZIONI DALLE TENSIONI DI CONTATTO - SICUREZZA ELETTRICA (MODULO DI RIPASSO E DI
COLLEGAMENTO CON GLI ARGOMENTI DEL 4° ANNO DI CORSO - MODULI “C” E “D” U.DD. N. 13, 14, 15, 17, 18, 19 LIBRO DI TESTO 4° ANNO DI CORSO)
Contatti diretti e contatti indiretti.
Tensione di contatto e tensione di contatto a vuoto.
Protezioni nei confronti dei contatti indiretti; principio di funzionamento del relè differenziale; componenti di classe 0,
I, II, III.
Generalità sugli impianti di terra, calcolo della resistenza di terra per alcuni tipi di dispersori secondo CEI 64-12 e CEI
11-1, progetto e dimensionamento di un impianto di terra per sistemi TT (guasto lato BT) e sistemi TN (guasti lati
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MT e BT).
Sistemi di distribuzione TT, TN-C, TN-S, IT e coordinamento delle protezioni nei confronti dei contatti indiretti.
Protezione senza interruzione automatica dell'alimentazione (apparecchi di classe II e separazione elettrica).
Alimentazione ed illuminazione di emergenza.
Sistemi elettrici a bassissima tensione: SELV (per la separazione elettrica di sicurezza), PELV e FELV (cenni).
Sicurezza elettrica nei locali per bagni e docce e nelle piscine (cenni).
•
SOVRACORRENTI (MODULO “E” - U.D. N. 21 LIBRO DI TESTO)
Sollecitazione termica per sovraccarico.
Caso del conduttore cilindrico (solo espressione della portata).
Corrente di cortocircuito e fattore di cresta.
Sollecitazione termica per cortocircuito.
Sollecitazione elettrodinamica (cenni).
Esercizi.
•
APPARECCHI DI MANOVRA (MODULO “E” - U.D. N. 22 LIBRO DI TESTO)
Classificazione degli apparecchi di manovra.
Arco elettrico e sue modalità di estinzione.
Interruttori, sezionatori, contattori; grandezze caratteristiche.
Tipi di interruttori: in olio, a SF6, a vuoto.
Sezionatori, contattori, caratteristiche e criteri di scelta dei contattori.
Esercizi.
•
PROTEZIONE DALLE SOVRACORRENTI (MODULO “E” - U.D. N. 23 LIBRO DI TESTO)
Principio di funzionamento dei relè termici e magnetici; protezione magnetotermica.
Protezione con dispositivi elettronici (cenni).
Interruttori automatici per bassa tensione.
Fusibili e loro caratteristica di intervento; protezione con fusibili.
Corrente convenzionale di intervento e non intervento - energia specifica passante.
Protezione delle condutture contro le sovracorrenti.
Determinazione (calcolo analitico e tabellare) della corrente di cortocircuito trifase, fase-fase, fase-neutro in un
qualsiasi punto della rete; corrente minima di cortocircuito (calcolo analitico e tabellare).
Protezioni in serie (backup); selettività.
Protezioni dei motori asincroni.
Dimensionamento e scelta delle protezioni per impianti alimentati in BT e MT.
Esercizi.
•
SOVRATENSIONI E RELATIVE PROTEZIONI (MODULO “E” - U.D. N. 24 LIBRO DI TESTO)
Classificazioni delle sovratensioni.
Sovratensioni di origine interna ed esterna.
Scaricatori spinterometrici ed a varistore (corrente da fulmine e sovratensione): grandezze elettriche caratteristiche,
coordinamento dell’isolamento (cenni).
Cenni sulla protezione contro i fulmini.
•
TRASMISSIONE E DISTRIBUZIONE (MODULO “F” - U.D. N. 26 E LIBRO DI TESTO)
Trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.
Confronto tra i pesi di materiale conduttore (cenni).
Condizione del neutro nei sistemi trifase.
Esercizi.
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•
IMPIANTO DI TERRA E CABINE ELETTRICHE (MODULO “F” - U.D. N. 27 LIBRO DI TESTO)
Ripasso sistemi di distribuzione: TT, TN-S, TN-C, IT.
Impianto di terra; dimensionamento analitico per sistemi TT e sistemi TN-S per guasti sui lati MT e BT secondo
Norme CEI 64-8, 64-12 e 11-1 ed in base ai dati forniti dall’Ente Distributore.
Cabine elettriche: definizioni e classificazioni, schemi circuitali, tipi di trasformatori, dimensionamento dei
componenti lato MT e lato BT, protezioni dalle sovratensioni, dai sovraccarichi, dai corto circuiti e dai guasti interni,
caratteristiche dei TA e dei TV.
Progetto di massima di cabina di trasformazione.
Criteri di allacciamento reti BT ed MT per utenti attivi e passivi (estratti da Norma CEI 0-16 e Norma CEI 0-21).
Condizione del neutro nei sistemi trifase - da neutro isolato a neutro compensato.
Esercizi.
•
SISTEMI DI DISTRIBUZIONE IN BT E MT (MODULO “F” - U.D. N. 28 E U.D. N. 29 LIBRO DI TESTO)
Baricentro di un impianto elettrico.
Criteri di scelta del sistema di distribuzione in MT (cenni).
Distribuzione centralizzata, a centri di carico, radiale, dorsale.
Realizzazioni costruttive degli impianti in BT: in esecuzione esposta, incassati, entro canali e/o passerella, sotto
pavimento, con condotti sbarre.
Quadri elettrici: classificazione e dimensionamento (cenni sul calcolo della sovratemperatura all’interno di un quadro
secondo Norme CEI 23-51 e CEI 17-43).
Sezionamento e comando degli impianti utilizzatori.
Comando funzionale.
Esercizi.
•
ILLUMINOTECNICA (MODULO “F” – U.D. N. 30 LIBRO DI TESTO)
Impianti di illuminazione, grandezze fotometriche, tipi di lampade, metodo del flusso totale, metodo della curva
fotometrica.
Illuminazione di emergenza.
Esercizi.
•
RIFASAMENTO (MODULO “F” – U.D. N. 31 LIBRO DI TESTO)
Rifasamento.
Contenuto armonico e THD% (cenni).
Conseguenze di un basso cosϕ; modalità di rifasamento (stella, triangolo, centralizzato, per gruppi, distribuito).
Scelta dei condensatori e delle apparecchiature di manovra e protezione.
Esercizi.
•
PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E TRASPORTO ENERGIA ELETTRICA (MODULO “F” - U.D. N. 35, U.D.
N. 36, U.D. N. 37, U.D. N. 39 E U.D. N. 40 LIBRO DI TESTO)
Energia primaria, trasformazioni energetiche, produzione, trasformazione e trasporto dell’energia elettrica
(argomenti trattati nel “corso A2A”).
Centrali idroelettriche: ad acqua fluente ed a serbatoio, bacino imbrifero, turbine idrauliche, centrali di generazione e
pompaggio; cenni su minidraulica (sfruttamento dei piccoli salti - DMV, ecc.).
Centrali termoelettriche: ciclo di Rankine, turbine a vapore, potenze, rendimento, consumi; impatto ambientale
(cenni); turboalternatori.
Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (IAFR): fotovoltaico, incentivi derivanti dal “Conto
Energia” e dallo “Scambio sul Posto”, cenni sugli impianti a biomassa e biogas.
Cenni sugli impianti di cogenerazione.
Cenni sulle stazioni elettriche di trasformazione, di smistamento, di regolazione e alle linee di trasporto in AT e di
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distribuzione in MT (argomenti trattati nel “corso A2A”).
Esercizi.
BIBLIOGRAFIA
Libro di testo (G. Conte – Impianti elettrici vol. 2 - Hoepli) - Appunti dalle lezioni - Note dell’insegnante tratte dalla
propria attività di libero professionista - Articoli tratti da testi specializzati (“Guide BLU” edite da TUTTONORMEL e
rivista TUTTONORMEL).
Norme CEI (tratte da raccolta Electra Omnia - S016, acquistata dall’istituto) con particolare riferimento a: CEI UNEL
35024/1 e CEI UNEL 35026 (dimensionamento cavi per posa non interrata ed interrata), CEI 64-8, CEI 11-1,
CEI 64-12, CEI 0-21, CEI 0-16 (Nuove Regole Tecniche di Connessione per utenti attivi e passivi reti BT, MT e
AT).
Documentazione tratta dal sito GSE (Gestore Servizi Energetici) e da vari siti specializzati.
Documentazione Tecnica fornita da Ing. Ennio Cornelatti (A2A S.p.A.).
TEMPI DEL PERCORSO FORMATIVO
Le ore previste dal quadro orario sono 4 settimanali, per un totale teorico nell’arco dell’anno scolastico, considerato di 33
settimane, di 132 ore. All’atto pratico, per vari motivi (Assemblee di Istituto, gite o visite guidate, attività extracurricolari,
ore dedicate a ripasso e recupero), le ore effettive di insegnamento relative a questa materia saranno circa 110, ovvero
83% del monte ore complessivo e di ciò ha evidentemente risentito il grado di approfondimento con cui sono stati
affrontati alcuni argomenti, per quanto gli stessi siano stati in ogni caso inseriti nel Programma svolto.
Il percorso formativo è stato comunque abbastanza regolare, il programma si è articolato con una certa continuità e
anche le verifiche sono state programmate in modo da permettere di valutare la preparazione degli alunni in modo
coerente con gli argomenti di maggiore importanza.
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
Nella valutazione della preparazione dei ragazzi non ci si è basati solo sull’esito numerico delle singole verifiche, ma si è
andati oltre dando peso alla serietà, all’impegno, alla frequenza, alla disponibilità al rapporto collaborativo espressi da
ogni singolo alunno, con particolare riferimento all’abilità progettuale relativa all’applicazione pratica dei concetti trattati
durante il corso.
VERIFICHE EFFETTUATE E CRITERI DI VALUTAZIONE
Sono state effettuate, complessivamente, non meno di otto fra verifiche ed interrogazioni nei due periodi in cui è stato
suddiviso l’anno scolastico (n. 2 quadrimestri) a volte composte da parte scritta – esercizi e parte teorica) con grado di
difficoltà mediamente crescente e impostate su modalità di prove abbastanza diversificate: esercizi di dimensionamento,
domande a risposte aperte, piccoli progetti di impianti, controllando il grado di preparazione anche con domande brevi
dal posto.
I criteri di valutazione, come già indicato, sono stati individuati non solo sull’apprendimento mnemonico delle nozioni, ma
anche sulle capacità del singolo di rielaborare i contenuti, approfondire autonomamente alcuni concetti e sull’interesse
mostrato in generale nei confronti delle varie problematiche connesse con la materia.
In alcune prove scritte si è adottato un metodo di valutazione tipo “prova strutturata”, attribuendo ad ogni quesito o ad
ogni singola parte di un esercizio un corrispondente punteggio.
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13.9 Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione
DocentI: Camillo Bianchini, Nicola Mazza
Testi adottati
E. Bove, P. Guidi: Tecnologie e disegno per la progettazione elettrica, volume 3, ed. Tramontana.
Numero di ore di lezione effettivamente svolte (al 15 maggio)
Al 15 maggio risultano svolte complessive n. 118 ore (67 nel primo quadrimestre e 51 nel
secondo).
Relazione sintetica sulla classe
La classe, considerata nella sua generalità, ha seguito il corso con impegno sufficiente, ottenendo
mediamente risultati sufficienti. Un numero ristretto di alunni ha partecipato al dialogo
educativo con assiduità e costanza, ottenendo risultati di buon livello. Alcuni allievi hanno
riscontrato difficoltà a rimanere al passo con gli argomenti svolti, soprattutto a causa di uno
studio discontinuo. Al manifestarsi di situazioni problematiche sono stati effettuati interventi di
recupero in itinere, che hanno sortito anche l'effetto di rinforzare la preparazione degli allievi
maggiormente preparati. L'attività svolta in laboratorio ha visto una partecipazione media di
livello sufficiente, con particolari note di merito per un gruppo ristretto di alunni.
Metodologie adottate
Gli argomenti teorici sono stati trattati fondamentalmente durante lezioni frontali in aula, durante le
quali si è sempre incoraggiata la partecipazione interattiva della classe.
L’attività di laboratorio è stata impostata per piccoli gruppi (quando possibile costituiti da non più di
due studenti); alla trattazione introduttiva di ogni argomento, eseguita in modo interattivo, ha
fatto seguito l’attività di gruppo di ricerca, di scoperta guidata e di progettazione.
Nel secondo quadrimestre l'attività di laboratorio ha beneficiato della partecipazione dell'intera
classe ad un corso di programmazione di PLC, le cui lezioni ed esercitazioni sono state tenute
da un esperto esterno.
Attività di recupero adottate
La complessità degli argomenti trattati, unita alla discontinuità nello studio da parte di alcuni alunni,
ha richiesto una sistematica attività di recupero in itinere sugli argomenti che risultavano non
adeguatamente compresi. L'attività è stata svolta ogni qualvolta se ne è ravvisata l'esigenza,
sia in seguito alle verifiche dell'apprendimento eseguita dai docenti, sia su sollecitazione degli
studenti. L’ultima parte dell’anno scolastico (dopo il 15 maggio) sarà, inoltre, in parte dedicata
al recupero ed al rinforzo sulle tematiche trattate durante l’intero anno scolastico.
Spazi utilizzati
L’attività didattica è stata svolta sia in aula, per le lezioni con la presenza del solo docente teorico,
sia in laboratorio, per le lezioni effettuate in compresenza con il docente tecnico pratico
(attività di progettazione e disegno).
Strumenti di verifica
La verifica dell’apprendimento è stata eseguita mediante sei prove grafiche, non meno di quattro
prove orali o assimilabili, omogeneamente distribuite durante il corso dell’anno, mentre la
valutazione dell'attività di progettazione e costruzione pratica di quanto progettato ha portato
all'assegnazione di almeno due valutazioni per quadrimestre.
Nell’ultima parte dell’anno scolastico la verifica dell’apprendimento per la parte teorica della
materia è stata ottenuta somministrando prove scritte classificabili come appartenenti alla tipologia
B, al fine di familiarizzare gli studenti con tale tipologia di prova.
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La valutazione è stata eseguita secondo i criteri generali stabiliti dal Consiglio di Classe nella sua
attività di programmazione ad inizio d'anno.
Obiettivi realizzati (conoscenze, competenze)
Obiettivo di questo anno scolastico è stato il raggiungimento di un adeguato livello di conoscenza e
competenza in merito alla progettazione di sistemi industriali comportanti l'azionamento di motori
elettrici a corrente alternata, con lo studio sia dei sistemi di azionamento classici, sia di quelli
utilizzanti convertitori statici ed automazione con controllori logici programmabili. L'attività di
progettazione è stata svolta sia in modo manuale sia utilizzando programmi professionali di calcolo
elettrico e progettazione CAD. La programmazione di controllori logici programmabili (PLC) ha
riguardato sia piccoli sistemi (moduli logici) sia sistemi modulari componibili di PLC di uso comune
in ambito industriale.
Gli obiettivi realizzati sono, sinteticamente, i seguenti.
Conoscenze
- problematiche elettriche e meccaniche di azionamento di motori asincroni trifasi;
- strutture fondamentali dei controllori logici programmabili;
- tecnologie e prestazioni dei dispositivi di manovra e protezione;
- caratteristiche di base dei dispositivi elettronici di potenza utilizzati nei convertitori statici;
- conoscenza di base della tecnologia costruttive delle macchine elettriche in corrente alternata.
Competenze e capacità
- progettare e realizzare sistemi industriali di azionamento ed automazione utilizzanti motori
asincroni trifasi (teleavviamenti, teleinversioni, cicli temporizzati, ecc.);
- scegliere le apparecchiature di manovra e protezione utilizzate nei sistemi industriali di
automazione e negli impianti elettrici di distribuzione;
- configurare e programmare, in linguaggi grafici e letterali di comune uso, sistemi di automazione
utilizzanti PLC.
Contenuti disciplinari
Attività in aula
Fondamenti di architettura dei sistemi a microprocessore e PLC: generalità sull'architettura di
sistemi a microprocessore, CPU, memorie, BUS di sistema e di campo, unità di ingresso ed
unità di uscita di PLC per segnali ON/OFF, digitali e analogici. Generalità sulla comunicazione
parallela e seriale.
Azionamenti elettrici. Problematiche meccaniche all'avviamento dei motori asincroni trifasi
(meccanica del moto rettilineo e circolare, momento d'inerzia, problematiche di accoppiamento
al carico, avviamento). Problematiche elettriche all'avviamento dei motori asincroni trifasi:
corrente e coppia di spunto, caratteristiche salienti della curva di coppia del motore asincrono
trifase. Azionamenti tradizionali di motori asincroni trifasi: avviamenti diretti, a tensione ridotta
(stella triangolo, con impedenze statoriche, con autotrasformatore), motori con rotore avvolto,
a doppia gabbia, a sbarre alte. Generalità sulla costruzione delle macchine elettriche rotanti
interessanti gli azionamenti (motori elettrici ad induzione, sincroni, a corrente continua).
Principi di conversione statica dell'energia. Generalità sui materiali semiconduttori (semiconduttori
intrinseci, drogaggio, giunzione PN). Componenti elettronici di potenza (caratteristiche
elettriche e criteri di scelta di diodi ed SCR, generalità su TRIAC e GTO). Raddrizzatori a diodi
e ad SCR , a semplice e doppia semionda (configurazioni circuitali, comportamento elettrico,
cenni alla scomposizione in serie di Fourier ed al filtraggio), generalità su chopper, inverter e
controllo di potenza in corrente alternata con TRIAC. Generalità sugli azionamenti statici dei
motori asincroni trifasi e dei motori in corrente continua.
Apparecchi di manovra e protezione: contattori, interruttori, sezionatori, fusibili (dati elettrici
fondamentali, criteri di scelta).
Corso di programmazione di PLC tipo Simatic S7-300 mediante software Step7 (configurazione del
sistema, scelta di CPU, schede di ingresso e di uscita, programmazione di blocchi
organizzativi, funzionali, funzionali con blocco dati, temporizzatori, contatori, regolatori PID),
programmazione di interfaccia per pannello operatore.
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Attività in laboratorio
Progettazione, disegno e realizzazione di sistemi di azionamento di motori asincroni trifasi con
logica programmata, con programmazione di modulo logico (Siemens “Logo!”) in linguaggio
funzionale.
Progettazione di impianti elettrici al computer (CAD): dimensionamento e tracciamento di schemi
elettrici unifilari, multifilari e funzionali di quadri elettrici.
Progetto di stazione automatica di pompaggio, con progettazione elettrica eseguita mediante
software professionale (ElectroGraphics Ampere), disegno schemi elettrici con software CAD
elettrico (ElectroGraphics CADElet), programmazione del sistema di automazione eseguito
mediante blocco logico (Siemens Logo!”).
Programmazione di sistema di automazione con PLC per impianto di imbottigliamento, con
simulazione al PC del suo funzionamento.
Programmazione di sistema di automazione per parcheggio automatico con modulo logico
(Siemens Logo!”).
Disegno manuale:
1) Schema di potenza e schema funzionale di impianto di sollevamento acqua con riserva
(autoclave);
2) Schema elettrico di impianto centralizzato di rifasamento automatico;
3) Schema di potenza e di comando per compressore d'aria;
4) Schema di potenza di impianto elettrico per gru a ponte;
5) Schema funzionale di comando per gru a ponte;
6) Schema unifilare di cabina elettrica di trasformazione MT/BT.
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13.10 Educazione Fisica
Docente: Nicoletta Negri
Testo consigliato
C. Salvetti, A. Rampa, “Fairplay. Corso-agenda di Scienze Motorie e sportive”, Juvenilia
Numero ore di lezione previste: 60
Numero ore di lezione effettuate:26
Situazione educativa didattica
Analisi della situazione di partenza: la classe 5^B è composta da 22 alunni, di cui 1 ragazza. Il gruppo classe
risulta poco coeso. Alcuni ragazzi rivelano un atteggiamento corretto nelle relazioni interpersonali e si
dimostrano rispettosi delle regole d’istituto, degli ambienti scolastici e delle attrezzature, altri
dimostrano parziale interesse e motivazione nei confronti delle attività proposte. Per quanto riguarda la
disciplina la classe possiede le conoscenze e le abilità di base necessarie ad affrontare gli argomenti
del quinto anno.
Metodologie adottate
La forma di apprendimento motorio utilizzata è stata preminentemente di tipo globale; si è privilegiato la
ricerca e la comprensione di azioni globalmente esatte, al fine di poter incrementare la varietà di
proposte e di mantenere sempre viva l’attenzione degli alunni.
Gli esercizi sono stati prodotti con gradualità di impegno e con il passaggio dal facile al difficile, dal semplice
a forme sempre più complesse di apprendimento, con continuità e progressività nell’arco dell’anno
scolastico.
Si è fatto uso del lavoro individuale, lavoro in coppia, lavoro a gruppi di diverse entità opportunamente
variate, esercitazioni di opposizione e resistenza, con piccoli e grandi attrezzi, in palestra, all’aperto e
nelle strutture disponibili.
Spazi utilizzati
Per lo svolgimento delle lezioni pratiche sono stati utilizzati la palestra della scuola, il cortile, spazi idonei
alle attività di resistenza e campestre e strutture sportive esterne (campo sportivo “Coni”).
Per lo svolgimento delle lezioni teoriche di primo soccorso si è utilizzata l’aula magna dell’istituto e l’aula di
lingue.
Strumenti di verifica e valutazione
Nel corso dell’anno è stata effettuata una sistematica osservazione dei processi di apprendimento attraverso
prove pratiche individuali quantificabili oggettivamente con tabelle di punteggio, test di valutazione
funzionale, risultati sportivi ottenuti nelle varie manifestazioni di istituto e/o nell’ambito dei campionati
studenteschi, relazioni su argomenti trattati. Inoltre nella valutazione complessiva si è tenuto conto dei
cambiamenti e dei miglioramenti psicomotori e sociali degli alunni e sono stati valorizzati soprattutto
parametri quali l’impegno, l’interesse, la disponibilità e la partecipazione attiva.
Sono state eseguite:
N° 10 prove pratiche (6 nel primo quadrimestre e 4 nel secondo quadrimestre);
N° 1 prova teorica nel secondo quadrimestre sul primo soccorso.
Obiettivi raggiunti
Miglioramento delle qualità fisiche quali: forza, resistenza, velocità e mobilità articolare.
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Affinamento delle funzioni neuro/muscolari attraverso la presa di coscienza e l’elaborazione di informazioni
spaziali, temporali, corporee.
Miglioramento delle capacità coordinative generali e specifiche.
Conoscenza e pratica di attività sportive quali:
sport di squadra: calcio – pallavolo – pallacanestro – pallamano;
sport individuali: atletica leggera, badminton.
Conoscenza di nozioni teoriche relative alla prevenzione degli infortuni e competenze di primo soccorso.
Programma svolto
Capacità di miglioramento della forza: la contrazione muscolare, esercizi di allenamento della forza (esercizi
a carico naturale, esercizi a coppie di opposizione e resistenza).
Miglioramento dell’efficienza cardio-respiratoria.
Capacità di miglioramento della mobilità articolare: esercizi di mobilizzazione attiva e passiva (stretching).
Miglioramento delle capacità coordinative generali e specifiche.
Conoscenza e pratica delle attività sportive:
Sport di squadra :
calcio: fondamentali individuali e di squadra;
pallamano: fondamentali individuali e di squadra;
pallacanestro: fondamentali individuali e di squadra;
pallavolo: fondamentali individuali e di squadra.
Sport individuali:
atletica leggera (corsa veloce, mt 400 , mt 1000 , salto in alto, salto in lungo, lancio del disco, getto del
peso);
badminton: tecniche individuali e conoscenza del regolamento.
Lezioni teoriche e Pratiche di primo soccorso
Conoscenza e prevenzione degli infortuni:
Norme generali di comportamento nel primo soccorso:
cosa fare e non fare in caso di qualsiasi infortunio;
la chiamata di soccorso corretta;
valutazione delle condizioni dell’infortunato e prime manovre di pronto soccorso;
valutazione dello stato di coscienza;
controllo della respirazione e della circolazione sanguigna;
la posizione laterale di sicurezza.
L’attacco cardiaco ed il BLS (Basic Life Support)
procedure di rianimazione cardiopolmonare;
Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo (la manovra di Haimlick.)
Le emorragie e le ustioni: classificazione e primo intervento..
Esercitazioni pratiche:
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La BLS + controllo delle funzioni vitali
Manovre di rianimazione (RCP) su manichino
La PLS
Attività complementari
Partecipazione ai giochi sportivi studenteschi di campestre, sci, atletica leggera, arrampicata sportiva.
Torneo d’istituto di calcio a 5 .
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13.11 Religione
Docente: prof.ssa Natalia Deghi
Ore Previste
33
Ore Effettuate
28
Testi in adozione
“Religione” di Flavio Pajer ed SEI
Obiettivi didattici disciplinari
Fermo restando che gli obiettivi generali dell’IRC sono:
promuovere il pieno sviluppo della personalità degli alunni;
abilitare ad una lettura approfondita delle realtà storico-culturali in cui gli alunni vivono;
offrire strumenti specifici per risposte all’esigenza di verità e di ricerca del senso della vita,attraverso la
conoscenza dei principi del cattolicesimo;
conoscere in modo oggettivo e sistematico i contenuti essenziali del cattolicesimo;
essere in grado di confrontare il cristianesimo nelle sue diverse Chiese e le grandi religioni mondiali e le
varie ideologie;
essere in grado di analizzare in modo critico una situazione o un problema emergente.
Per ogni unità tematica del programma si sono voluti raggiungere i seguenti obiettivi:
persone saper analizzare i fondamenti dell’etica e conoscere gli sviluppi del ragionamento etico del ‘900;
conoscere i modelli dell’etica cristiana nella storia e nella società attuale; riflettere sul significato
dell’amore e del rispetto della vita umana;
visionare dal punto di vista morale i vari interrogativi umani circa gli interventi della tecnica sulla vita.
Valutazione degli apprendimenti
La classe è composta da 18 alunni avvalentesi dell'Insegnamento della Religione Cattolica.
Nel corso dell'anno si sono avvicendati periodi di lavoro costruttivo e di discreta partecipazione degli
alunni a periodi in cui, a motivo delle numerose ore di lezione perse per altre attività didattiche e di
assenza di un elevato numero di studenti, il lavoro è stato rallento e si è rivelato meno efficace.
Una parte della classe ha partecipato in modo costruttivo alle lezioni richiedendo spesso approfondimenti
sulle tematiche affrontate e raggiungendo un buon livello di preparazione. Un discreto numero di
studenti, invece, ha lavorato in modo superficiale e discontinuo, raggiungendo livelli minimi di
conoscenza e competenza.
Essendo gli argomenti del programma inerenti ad a temi di ordine sociale, esistenziale e religioso, la
prima preoccupazione metodologica è stata quella di coinvolgere i ragazzi in discussioni aperte, lavori di
gruppo e riflessioni personali, utilizzando diversi sussidi didattici. In questo modo si è instaurato fra gli
alunni e l’insegnante un rapporto positivo e di fiducia.
Gli argomenti del programma sono stati affrontati con discreto interesse.
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Metodologia e forme di verifica
Approccio problematico e partecipazione dialogata che verifichi motivazioni e contenuti del cattolicesimo;
lezione frontale per introdurre o spiegare il contenuto dell’argomento da trattare;
utilizzo del libro di testo “ Religione 2 “ di F Pajer ed Sei;
utilizzo di documenti della Chiesa, della Bibbia, di articoli di giornale ,fotocopie, audiovisivi;
discussione aperta su problemi specifici di attualità che sono emersi durante l’anno scolastico;
attualizzazione costante dei contenuti del cattolicesimo
Criteri di Valutazione
Si terrà particolarmente conto nel formulare il giudizio finale:
del grado di conoscenza degli argomenti trattati; dell’interesse, della partecipazione al dialogo educativo,
dell’impegno, della disponibilità, del rispetto delle idee altrui, durante lo svolgimento delle lezioni
Contenuti del programma
BIOETICA :
• L’ATTUALITA’ DEL DISCORSO BIOETICO;
• I DIVERSI MODELLI ETICI SOGGIACENTI;
• IL PROGRESSO SCIENTIFICO E LA COSCIENZA MORALE;
• QUESTIONI APERTE RIGUARDANTI IL RISPETTO DELLA VITA;
• APPROFONDIMENTO SU ALCUNI TEMI SPECIFICI: STATUTO DELL’EMBRIONE,
• EUTANASIA, FECONDAZIONE ASSISTITA. VISIONE DEL FILM “LO SCAFANDRO E LA FARFALLA”
STORIA DELLA CHIESA CONTEMPORANEA :
• DALLA ‘RERUM NOVARUM’ ALLA CRISI ECONOMICA
• IL RAPPORTO COL NAZISMO: LA POSIZIONE DEI PONTEFICI, LA RESISTENZA AL REGIME;
• IL RAPPORTO CON IL COMUNISMO.
• IL DIALOGO ECUMENICO.
• I PONTEFICI DA PIO XII A PAPA FRANCESCO: ALCUNI CENNI.
• IL CODICE DI DIRITTO CANONICO: I CANONI SUL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO.
Nel trattare questi argomenti sono state fornite agli alunni fotocopie e approfondimenti attraverso la visione
dei film: “Invictus” ( scene selezionate); “Lo scafandro e la farfalla”.
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14. Simulazioni di prove d'Esame di Stato
All'atto della approvazione del presente documento sono state effettuate n°2 simulazioni della
prima prova d'Esame di Stato, una simulazione della seconda prova ed una simulazione della
terza prova.
In allegato se ne riportano testo e griglie di correzione utilizzate.
E' prevista l'effettuazione di una ulteriore simulazione per la prima, la seconda e la terza prova
d'Esame, simulazioni programmate per la seconda e terza settimana del mese di maggio 2014.
15. Approvazione del documento
Il presente documento è stato approvato dal Consiglio della Classe V B durante la seduta del
giorno 7 maggio 2014.
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IS TITUTO TECNICO INDUSTRI ALE DI STATO "ENE A M ATTE I" SONDRIO
Simulazione Esami di Stato
PRIMA PROVA SCRITTA
02 dicembre 2013
PROVA DI ITALIANO
CLASSI QUINTE
Il candidato svolga la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A -
ANALISI DEL TESTO
Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005.
"Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche,
anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle
tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto
definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle,
senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue.
Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel
senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo
sono tante volte.
Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre
pure dall’altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli italiani da Fiume
dopo la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre
le origini in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana,
scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente,
pure il suo.
Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima,
era invalicabile, – almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e
Jugoslavia – perché era la Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano
insieme l’ignoto e il noto. L’ignoto, perché là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di
Stalin, il mondo dell’Est, così spesso ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse
dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell’Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento
della mia esistenza. Una stessa realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la
prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più o meno,
una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela straniero e
indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si mostrano
affini e parenti.
Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e piene di pregiudizi nei
confronti di chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte, mescolandosi alle
persone che vi transitano e andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da quale parte o in
quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo."
Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura
del “mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali.
1.
Comprensione del testo
Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo
2. Analisi del testo
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
2.5.
Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo.
Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo.
Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo.
Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”.
Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di
altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in
tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti
alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale
pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO
ARGOMENTO: Interpretazioni della poesia leopardiana
Leopardi si rivela con una semplicità e candore ammirabile nell'epistolario (lett. 824, 931). Nelle sue lettere, specialmente al padre, si spoglia di ogni veste letteraria e lascia parlare il suo cuore con un linguaggio di pura umiltà. Sono le lettere
che più direttamente ci dicono la sua esperienza di pena. Quale è stato il rapporto tra il suo dolore e la visione che egli
ebbe della infelicità universale? La sua poesia altissima è insieme testimonianza della sua pena e visione della universale infelicità: dalla poesia è così possibile riconoscere l'intimo rapporto tra l'esperienza e il pensiero. I Canti rimangono
espressione di questa profonda unità.
(Divo Barsotti – scrittore)
Tanto la Chiesa quanto i suoi odierni avversari riducono la filosofia contemporanea a un "relativismo" invertebrato, a uno
scetticismo ingenuo che negando ogni verità assoluta non sa nemmeno di avere la pretesa di valere esso come l'unica
verità assoluta. Ma la filosofia contemporanea non ha nulla a che vedere con lo scetticismo ingenuo. Nei suoi luoghi più
alti (Nietzsche, Gentile, Wittgenstein, Heidegger, e innanzitutto Leopardi), essa comprende che se il
mondo è divenire, creazione e annientamento delle cose e degli eventi, allora è impossibile che al di là o all'interno del
mondo esista una qualsiasi realtà immutabile e una qualsiasi verità definitiva, perché esse anticiperebbero tutti gli eventi
del divenire, che dunque sarebbe ridotto a pura illusione.Per la filosofia contemporanea è quindi necessario liberarsi dal
cristianesimo, che vuol essere appunto la verità definitiva e suprema in cui viene affermata la realtà immutabile di Dio.
La poesia, per Leopardi, ha il senso forte di «potenza», e canta l'annientamento che travolge tutto, anche ogni tecnica
(si veda il mio libro Il nulla e la poesia. Alla fine dell'età della tecnica: Leopardi, Rizzoli, 1990). La grande poesia è in Leopardi l'ultima téchne che consente all'uomo di sopportare ancora per un poco lo spettacolo terribile del nulla. Intendo dire
che la tecnica non va ridotta a macchina, per poi concludere che è mostruosa e non può assorbire in sé l'arte. Nel suo significato più profondo - cioè come infinito trascendimento di ogni forma di potenza, dunque come forma suprema
dell'immaginazione - la tecnica può esaudire tutte le istanze dello «spirito», anche quelle dell'arte e della religione, può
diventare la suprema «poesia» ed essere bella, grande, profonda, luminosa. Come Lucifero.
(Emanuele Severino - filosofo)
La tragicità di Leopardi sorge perché la realtà fa sognare l'uomo, lo esalta, nel senso latino del termine- ossia, lo prende
e lo estrae innalzandolo in tutta la sua statura -; dal suolo della realtà l'uomo, che è come accovacciato e dormiente, si
solleva. La realtà, insomma, esalta l'anima umana, che diviene in essa un respiro sognante, che è ciò che fa vivere nonostante la sproporzione sofferta e la tragicità del sentimento. Tale sproporzione diventa, in questa evocazione della vita
come sogno, sorgente di vaste meditazioni, cui il genio di Leopardi sa dare spazi di immagini, di parole e di musicalità
che non hanno paragone in tutta la letteratura italiana. Credo che in tal senso l'inno leopardiano più tipico sia il Canto
notturno, dove l'esaltazione consegue l'abisso medesimo, l'abisso del nulla «ov'ei precipitando, il tutto obblìa», leggiamo:
E tu certo comprendi / il perché delle cose, e vedi il frutto / del mattin, della sera, / del tacito, infinito andar del tempo. /
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore / rida la primavera, / a chi giovi l'ardore, e che procacci / il verno co' suoi ghiacci.
/ Mille cose sai tu, mille discopri, / che son celate al semplice pastore. / Spesso quand'io ti miro / star così muta in sul deserto piano, / che, in suo giro lontano, al ciel confina; / ovver con la mia greggia / seguirmi viaggiando a mano a mano; /
e quando miro in cielo arder le stelle; / dico fra me pensando: / a che tante facelle? / Che fa l'aria infinita, e quel profondo
/ infinito seren? che vuol dir questa / solitudine immensa? / ed io che sono?
(Luigi Giussani)
Forse sono la persona meno adatta per esaminare o interpretare Leopardi, dopo tutto, non sono ne' una studentessa ne'
tanto meno una "studiosa", ma ho voluto creare questo sito proprio perché si può amare Leopardi anche senza passare
anni e anni sui libri, il solo guaio e' che gli "eruditi" (o sapienti) non ti danno molto ascolto se non sei "uno di loro"; si
certo, studiare senza dubbio, aiuta a comprendere meglio, ma allora, se nessuno studiasse, nessuno lo amerebbe? Spero di no, ma temo che sia così. Chi mai si potrebbe interessare alla sua poesia, alla sua esistenza così disperata e sfortunata? Credo nessuno, poiché le persone che lo amano, o che almeno, apprezzano la sua poesia, sono persone che lo
hanno "studiato", ma mai persone che si sono imbattute in lui per caso, o per destino, se credete nel destino. Io mi sono
imbattuta in Leopardi per caso ( o era destino?), all'inizio non avevo nessuna opinione su di lui, leggevo qualche sua
poesia, qualche suo dialogo, mi piacevano certo, ma come semplice "passatempo" ( mi perdonino gli estimatori), poi ha
cominciato ad attirarmi maggiormente, volevo scoprire di piu' di questo grandissimo ma infelicissimo uomo (perché era
si' un poeta, ma era soprattutto un uomo). Non mi cimenterò in sproloqui riguardanti la Sua poesia o il suo pensiero, cadrei in errore di certo, io ammiro e AMO la Sua poesia, e questo per me basta. Mi scuso con voi se vi aspettavate qualcosa di diverso in questa pagina, ma i grandi discorsi non fanno per me. Grazie per aver letto questi miei brevi (magari
inutili) pensieri
(Tina, che si fa chiamare, in rete, Iside 99, diciannovenne webmaster del sito web www.geocities.com/lericordanze)
Giusto cinquant’anni or sono si verificava - nell’ambito degli studi leopardiani - quella che possiamo denominare la “svolta filosofica”. A partire dagli studi di un pensatore come Cesare Luporini e di un critico come Walter Binni, il “caso Leopardi” ha cominciato a rivelare una nuova complessità. Infatti le precedenti impostazioni, che, facendo riferimento a fisolofi come Croce e Gentile, potremmo ricondurre a due lettere fondamentali, avevano considerato il rapporto di poesia e
pensiero nel Leopardi o nei termini (crociani) di “poesia e non poesia”, negando cioè rilevanza poetica (e filosofica) a un
presunto pensiero leopardiano, o nei termini (gentiliani) di pensiero e poesia considerati come materia e forma dell’opera
di Leopardi. Ma tanto nella prospettiva del rifiuto (poesia, non pensiero) quanto in quella dell’accettazione (poesia e
pensiero) si aveva una considerazione dicotomica, per cui di una filosofia leopardiana sembrava che o non avesse senso parlare, essendo da considerare addirittura ostacolo alla poesia, La “svolta”, che a partire dal 1947 è avvenuta grazie agli studi di Luporini (su Leopardi progressista) e di Binni (su Leopardi eroico), ha portato a riconsiderare il problema
del rapporto tra poesia e pensiero nel Recanatese, evidenziandone in misura crescente l’unità, che ha trovato felice
espressione nella definizione di “pensiero poetante” o “poesia pensante”. Studiosi di letteratura e di filosofia hanno, infatti, riletto l’opera leopardiana, mostrandone l’intriseca filosoficità, prima in chiave progressista, poi in chiave nichilista.
In tal modo, il poetare leopardiano è apparso non semplicemente specchio dei suoi tempi, cioè in relazione alla cultura illuministica o romantica, ma precorritore di tendenze proprie del ’900.
(articolo pubblicato in occasione del bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi)
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: L’Italia da terra di emigranti a terra di immigrati? Cause e conseguenze
socio-economiche
«Tra i fenomeni particolari che presenta l’Italia del Mezzogiorno nessuno è forse più significativo della sua emigrazione.
Da oltre un trentennio, prima in misura limitata, poi in proporzioni sempre più vaste ed in maniera persistente, è
incominciata e si è diffusa ed affermata una corrente migratoria, un vero esodo verso i più lontani paesi. A spingere verso
l’ignoto avevano concorso, insieme, la scarsa produttività del suolo rincrudita da sistemi arretrati di coltura,
dall’ignoranza e dalle ricorrenti crisi agrarie; i sistemi tributari, gravi pel peso ed esosi per le forme di percezione; gli
intollerabili sistemi amministrativi, ancora più viziati nella pratica di ambienti ancora compenetrati di usi ed abusi feudali.
L’emigrazione meridionale, per le proporzioni, per gli elementi di cui si compone, per la funzione che va ad esercitare
specialmente in alcuni paesi di destinazione, si presenta in aspetto diverso dall’emigrazione dei paesi più progrediti.
Costituita in prevalenza di agricoltori, essa ha tutt’al più la sua analogia nell’emigrazione di paesi aventi regioni arretrate,
come ne ha l’Austria e l’Ungheria o addirittura poco progrediti come la Russia ed i paesi balcanici. Il danaro
faticosamente risparmiato dagli emigranti, certo una risorsa, ma in compenso quanti altri lati sfavorevoli!».
E. Ciccotti, L’emigrazione, in «La Voce», n. 11, 1911.
«Non Roma o Napoli, ma New York sarebbe la vera capitale dei contadini di Lucania, se mai questi uomini senza Stato
potessero averne una. E lo è, nel solo modo possibile per loro, in un modo mitologico. Per la sua doppia natura, come
luogo di lavoro essa è indifferente: ci si vive come si vivrebbe altrove, come bestie legate a un carro, e non importa in
che strade lo si debba tirare; come paradiso, Gerusalemme celeste, oh! allora, quella non si può toccare, si può soltanto
contemplarla, di là da mare, senza mescolarvisi. I contadini vanno in America, e rimangono quello che sono: molti vi si
fermano, e i loro figli diventano americani: ma gli altri, quelli che ritornano, dopo vent’anni, sono identici a quando erano
partiti. In tre mesi le poche parole d’inglese sono dimenticate, le poche superficiali abitudini abbandonate, il contadino è
quello di prima, come una pietra su cui sia passata per molto tempo l’acqua di un fiume in piena, e che il primo sole in
pochi minuti riasciuga. In America, essi vivono a parte, fra di loro: non partecipano alla vita americana, continuano per
anni a mangiare pan solo, come a Gagliano, e risparmiano i pochi dollari: sono vicini al paradiso, ma non pensano
neppure ad entrarci. Poi, tornano un giorno in Italia, col proposito di restarci poco, di riposarsi e salutare i compari e i
parenti: ma ecco, qualcuno offre loro una piccola terra da comperare, e trovano una ragazza che conoscevano bambina
e la sposano, e cosi passano i sei mesi dopo i quali scade il loro permesso di ritorno laggiù, e devono rimanere in patria.
La terra comperata è carissima, hanno dovuto pagarla con tutti i risparmi di tanti anni di lavoro americano, e non è che
argilla e sassi, e bisogna pagare le tasse, e il raccolto non vale le spese, e nascono i figli, e la moglie è malata, e in
pochissimo tempo è tornata la miseria, la stessa eterna miseria di quando, tanti anni prima, erano partiti».
C. Levi, Cristo si è fermato ad Eboli, Torino, Einaudi, 1945.
«Il fenomeno dell’immigrazione è cominciato ad affacciarsi timidamente nella realtà italiana negli anni ‘60 e ‘70, ma solo
nella prima metà degli anni ‘80 ha assunto una dimensione sociale pienamente visibile e socialmente rilevante. Le cause
specifiche che hanno portato all’esplosione del fenomeno immigrazione possono essere cosi individuate. L’Italia negli
anni ‘80 aveva raggiunto una situazione di piena occupazione nelle aree economicamente sviluppate, essenzialmente il
Nord del paese. La disoccupazione persistente era un fenomeno prevalentemente giovanile e intellettuale localizzato
nelle aree meridionali. Ciò ha comportato un tendenziale rifiuto dei lavori più dequalificati e più faticosi (lavoro domestico,
agricoltura, pesca, fonderia, commercio ambulante, terziario dequalificato). Sostanzialmente connesso con tale
fenomeno è il blocco della crescita demografica. Accanto alle ragioni strutturali, va ricordata la tendenziale apertura delle
frontiere per ragioni turistiche che ha sostanzialmente favorito l’ingresso e successivamente la permanenza illegale nel
Paese degli immigrati.
M. Napoli, Questioni di diritto del lavoro, Torino, Giappichelli, 1996
...C'è un'altra Italia fuori dall'Italia, più numerosa di quella racchiusa nei nostri confini. E che porta gli “eredi” di Dante nel
mondo a quasi milioni. Se alla fine del 2012 la popolazione residente nel nostro Paese è giunta a quota 59.685.227 i
discendenti da genitori o antenati italiani sfiorano gli 80 milioni. Distribuiti, soprattutto, tra Sud America, Stati Uniti ed
Europa. Al primo posto non c'è, come si sarebbe portati a credere, l'Argentina ma il Brasile. Qui gli italiani sono tra i 25 e
i 26 milioni (pari al 15 per cento della popolazione). Circa 24 milioni gli italiani d'Argentina, ma la loro incidenza sulla
popolazione totale è superiore al 50 per cento. Negli States vivono 18 milioni di oriundi. A seguire, ma a distanza, i
quattro milioni di italo- francesi. La fotografia della nuova emigrazione, ritornata impetuosa a partire dal 2008 emerge dai
dati dell'Aire (…). Sommerso a parte, i cittadini iscritti all'Aire, ovvero di immigrazione recente, a gennaio 2013
ammontavano a 4.431.156. (…) Secondo il rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, ad assorbire il
grosso dei nostri connazionali con la valigia, per fortuna non più di cartone, oggi è l'Europa (2.364.263); a seguire
l'America (1.738.831), l'Oceania (136.682), l'Africa (56.583) e l'Asia (44.797). (…)
Dove vivono gli italiani di origine con alcune sorprese di Giampiero Cazzato, Il Venerdì di Repubblica 15 novembre
2013.
3. AMBITO STORICO – POLITICO
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici
DOCUMENTI
“La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli interessi di una
esigua minoranza, e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società moderna, cioè l'interesse
delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un
programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale,
che si propone di togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento, con un profondo e radicale mutamento di
indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione. I metodi di governo hanno capitale importanza, perché a
poco giovano le ottime leggi se sono male applicate.
(…) Nel campo politico poi vi è un punto essenziale, e di vera attualità, nel quale i metodi di governo hanno urgente
bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello che
al primo stormire di fronda proclama lo stato d'assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e
calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza
giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose.”
G. Giolitti, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899 (in
Giolitti, “Discorsi extraparlamentari”, Torino, 1952)
“(La) importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa (di Giolitti) era resa possibile dalla fioritura
economica che si osservava dappertutto nel paese, e che, quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità
dell'economia mondiale e fosse aiutata dall'afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo
quadro, un particolare rilievo, perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo,
progressi tanto rapidi ed estesi quanto l'Italia.
B. Croce, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939
“La tattica dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella fi far la politica conservatrice per mezzo dei condottieri dei partiti
democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine
senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con
riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo.
(…) Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le
traveggole dell'amicizia. Li trovò e li lasciò nell'Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e
li lasciò peggiori, nell'Italia meridionale.”
G. Salvemini, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962
“Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state esse in avvenire
a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. (…) Egli avanzò pure la teoria del tutto nuova che i sindacati
dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali, in quanto le forze organizzate era
meno pericolose di quelle disorganizzate.”
D. Mack Smith, Storia d'Italia dal 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1959
“La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione governativa
con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. (…) Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti,
uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l'araldo del rinnovamento della
società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli
altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del
suo tempo.”
P. Togliatti, Momenti della storia d'Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963
“Da buon politico, egli (Giolitti) aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una convivenza
nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l'anticlericalismo era
ormai una inutile frangia che si portavano i governi (…) Quando egli passò a realizzare la politica delle “due parallele”
(Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti) nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di anticlericalismo,
provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe uccisi il papato, che il liberalismo avrebbe
dovuto disintegrare il cattolicesimo.”
G. De Rosa, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955
4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Le droghe tra scienza, economia e valori.
DOCUMENTI
(…) L’ideologia proibizionista è in crisi da tempo, e in Occidente si è riaperto il dibattito su quali siano le migliori politiche
sui narcotici. Nel 2011 la Commissione globale sulla politica delle droghe, organismo di cui fanno parte esperti in materia
e personaggi come l’ex presidente dell’ONU Kofi Annan, ha pubblicato una relazione devastante in cui si spiega che “la
lotta alla droga iniziata cinquant’anni fa è fallita”, e si sottolineava come in primis per la cannabis, “occorre sperimentare
modelli di legalizzazione che colpiscano la criminalità organizzata salvaguardando la salute dei cittadini”.(…) quest’anno
gli Stati di Washington e Colorado hanno legalizzato attraverso un referendum popolare il consumo personale di
marijuana. (…) qualche giorno fa una rilevazione Gallup spiegava che per la prima volta la maggioranza degli americani,
circa il 58 per cento, è a favore delle canne libere; nel 1969 al tempo degli hippy erano fermi al 12 per cento,(…) il
movimento del libero spinello, insomma, sta prendendo piede.(…) Anche perché i divieti finora imposti non hanno
fermato la diffusione capillare della cannabis: se nel 1998 i fan accaniti erano stimati in 140 milioni, nel rapporto dell’ONU
del 2012 erano lievitati a 180.(…)
D’altra parte l’approccio proibizionista resta dominante. A favore delle loro tesi, i conservatori elencano gli studi scientifici
che dimostrerebbero come la cannabis possa provocare effetti negativi a lungo termine, soprattutto tra chi ha iniziato ad
usarla da giovane: la sostanza aumenta la probabilità di sviluppare depressione o sintomi psicotici, come la schizofrenia
e il disturbo bipolare. Mentre altre ricerche evidenziano problemi per la memoria e un rapporto stretto tra l’uso di droghe
leggere e quello di sostanze pesanti. (…)
Gli antiproibizionisti contrappongono però le statistiche sull’abuso di alcol e tabacco, “droghe” legali che provocano vere
carneficine: secondo una ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2013, il fumo uccide nel mondo circa sei
milioni di persone ogni anno, mentre l’Istituto superiore della Sanità ha stimato che solo in Italia negli ultimi 12 mesi sono
morte a causa dell’alcol 30 mila persone, trenta volte il numero dei decessi causati nello stesso periodo da overdose da
eroina e oppiacei.
Tratto da Legalize marijuana di Emiliano Fittipaldi, L’Espresso 7 novembre 2013.
“Non è possibile che il consumo di alcol e sigarette sia legale, mentre quello della cannabis no”. Giorgio Bignami è
medico e libero docente in farmacologia, è stato un dirigente di ricerca in Psicofarmacologia dell’Istituto superiore di
Sanità, e oggi presidente di Forum Droghe, associazione che dal ’95 si batte per limitare l’approccio penale alle sostanze
stupefacenti.
Dottor Bignami, perché la cannabis andrebbe legalizzata?
“E’ in primo luogo una questione di diritti: la libertà personale va rispettata, quando non lede quella degli altri. I dati
riguardo agli effetti nocivi sulla salute sono quanto meno dubbi, perché spesso gli studi non tengono in debito conto
fattori di confondi mento, ad esempio socio- economici, che possono influenzare i risultati. Uno scienziato del calibro di
David Nutt, ex consulente del governo britannico in materia di droghe, sostiene al contrario che la cannabis sia meno
dannosa di sostanze legali come l’alcol. Da noi invece si continuano a sentire affermazioni scientificamente infondate, ad
esempio che una canna avrebbe il potere cancerogeno di 20 sigarette”.
Come si dovrebbe intervenire?
“La soluzione è la legalizzazione controllata. Il rischio di favorire l'abuso della sostanza, come temono i proibizionisti, è
ionfondato. La legalizzazione aiuterebbe inoltre a controllare la quantità di principio attivo contenuto nella cannabis,
sempre più alta negli ultimi anni, ed eviterebbe che i giovani possano entrare in contatto con il mondo della criminalità, o
vengano portati verso il consumo di altre sostanze illegali.”
Riguardo all'uso medico?
“L'efficacia della cannabis è ormai dimostrata. Con il decreto Balduzzi è stata aperta la strada all'utilizzo di qualunque
derivato della cannabis, e si sperava che sarebbe stato rispettato il dato scientifico che la cannabis fumata ha un effetto
maggiore di quello della sostanza purificata. Così non è stato invece, almeno per ora. L'unico farmaco approvato dall'Aifa
è un prodotto purificato, il mSativex, e si è trattato quasi di un passo indietro, perché è stato approvato solo per pazienti
gravi, e solo se già fallite le altre linee di terapia.”
L'alcol è più pericoloso, coloquio con Giorgio Bignami di Simone Valesini, L'Espresso 7 novembre 2013.
Di farmaci e sostanze psicoattive Silvio Garattini sa certo qualcosa. Da oltre 40 anni dirige infatti l'Istituto di Ricerche
Farmacologiche Mario Negri, e sulla legalizzazione della cannabis, il suo è un secco no. Gli abbiamo chiesto perché.
Professore, la cannabis è pericolosa?
“E' senz'altro un prodotto nocivo. E' dimostrato che nel tempo il suo utilizzo aumenta l'incidenza di malattie psichiatriche,
soprattutto nei giovani, e a causa dei metodi con cui viene fumata ha un alto potere cancerogeno, superiore anche a
quello delle sigarette. Negli ultimi anni poi è aumentata moltissimo la quantità di principio attivo contenuta nelle
preparazioni, che hanno quindi un effetto sul sistema nervoso superiore a quanto si ritiene normalmente.”
Ma dà dipendenza?
“La cannabis dà dipendenza, almeno a livello psicologico, e può rappresentare una porta d'ingresso verso il consumo di
altre droghe.”
Legalizzarla non potrebbe essere almeno un modo per controllarne il consumo?
“No: sarebbe un grande errore. In Olanda ad esempio, dove è legale, la diffusione della cannabis è cresciuta. Il mio
istituto ha svolto infatti uno studio sulle acque di Milano, dimostrando che il consumo è molto inferiore a quello che c'è ad
Amsterdam. Si potrà dire che ci sono già sostanze dannose il cui consumo è legale nel nostro Paese, ma perché
aggiungerne altre?”
E l'utilizzo medico?
“Se i dati dovessero supportare la sua utilità, non vedo perché no. Si utilizzano gli oppioidi d'altronde, perché non la
cannabis? Non ci sono preconcetti nel mondo scientifico: ma per ora esistono solamente lavori di livello molto basso, e
quello che emerge è che la sostanza ha molti effetti collaterali, e un'efficacia quanto meno dubbia.”
Servirebbero altri studi?
“Se venisse confermata la presenza di effetti benefici, questi non dovrebbero comunque essere utilizzati a favore della
sua legalizzazione. In caso di uso medico infatti parliamo sempre di principi attivi sintetici, e non di cannabis naturale.”
E' la porta verso altre droghe, colloquio con Silvio Garattini di Simone Valesini, L'Espresso 7 novembre 2013
TIPOLOGIA C
TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Accentramento e decentramento: un problema fondamentale che lo Stato unitario italiano si trovò a dover
risolvere al momento della sua nascita. Come fu affrontato dai governi che si avvicendarono alla guida del
Paese nella seconda metà dell'Ottocento? In che termini si ripropone la questione nel dibattito politico
attuale?
TIPOLOGIA D
TEMA DI ORDINE GENERALE
Dialogo ( a distanza ) tra Bill Gates e Mark Zuckerberg, creatore di Facebook:
M.Z. “ La grande sfida che attende la mia generazione è collegare 5 miliardi di persone e dare a tutti
accesso a Internet. Quando saranno tutti collegati, potranno decidere quale tipo di governo avere, potranno
avere accesso alla conoscenza e alla sanità.”
B.G. “ Se nella scala delle priorità più urgenti del mondo mettiamo la Rete al primo posto, ci prendiamo in
giro. Pensate a questa cosa strana della quale mi sto occupando io, il vaccino per la malaria , che uccide
500 mila persone all’anno. Che cosa è più importante per loro, avere accesso alla Rete o avere accesso alla
vaccinazione? Ditemelo voi”
Discuti le affermazioni citate, precisando se, a tuo avviso, si possano ravvisare nelle parole di Gates, padre
del PC in ogni casa, i segni di un ripensamento, quasi un pentimento, sul potere taumaturgico dei computer.
Durata massima della prova: 5 ore (8.00- 13.00)
E' consentito soltanto l'uso del dizionario di Italiano
IS TITUTO TECNICO INDUSTRI ALE DI STATO "ENE A M ATTE I" SONDRIO
Simulazione Esami di Stato
PRIMA PROVA SCRITTA
27 febbraio 2014
PROVA DI ITALIANO
CLASSI QUINTE
Il candidato svolga la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A -
ANALISI DEL TESTO
G. Verga, Malaria, in Novelle rusticane,1883
E' vi par di toccarla colle mani (la malaria) - come dalla terra grassa che fumi, là, dappertutto, torno torno alle montagne che la chiudono, da Agnone al Mongibello incappucciato di neve - stagnante nella
pianura, a guisa dell'afa pesante di luglio. Vi nasce e vi muore il sole di brace, e la luna smorta, e la
Puddara, che sembra navigare in un mare che svapori, e gli uccelli e le margherite bianche della primavera, e l'estate arsa, e vi passano in lunghe file nere le anitre nel nuvolo dell'autunno, e il fiume che
luccica quasi fosse di metallo, fra le rive larghe e abbandonate, bianche, slabbrate, sparse di ciottoli; e
in fondo il lago di Lentini, come uno stagno, colle sponde piatte, senza una barca, senza un albero sulla
riva, liscio ed immobile. Sul greto pascolano svogliatamente i buoi, rari, infangati sino al petto, col pelo
irsuto. Quando risuona il campanaccio della mandra, nel gran silenzio, volan via le cutrettole, silenziose, e il pastore istesso, giallo di febbre, e bianco di polvere anche lui, schiude un istante le palpebre
gonfie, levando il capo all'ombra dei giunchi secchi. È che la malaria v'entra nelle ossa col pane che
mangiate, e se aprite bocca per parlare, mentre camminate lungo le strade soffocanti di polvere e di
sole, e vi sentite mancar le ginocchia, o vi accasciate sul basto della mula che va all'ambio, colla testa
bassa. Invano Lentini, e Francofonte, e Paternò, cercano di arrampicarsi come pecore sbrancate sulle
prime colline che scappano dalla pianura, e si circondano di aranceti, di vigne, di orti sempre verdi; la
malaria acchiappa gli abitanti per le vie spopolate, e li inchioda dinanzi agli usci delle case scalcinate
dal sole, tremanti di febbre sotto il pastrano, e con tutte le coperte del letto sulle spalle.[…]
Compare Carmine, l'oste del lago, aveva persi per la malaria i suoi figliuoli tutt'e cinque, l'un dopo
l'altro, tre maschi e due femmine. Pazienza le femmine! Ma i maschi morivano appunto quando erano
grandi, nell'età di guadagnarsi il pane. Oramai egli lo sapeva; e come le febbri vincevano il ragazzo,
dopo averlo travagliato due o tre anni, non spendeva più un soldo, né per solfato né per decotti, spillava
del buon vino e si metteva ad ammanire tutti gli intingoli di pesce che sapeva, onde stuzzicare l'appetito
al malato. Andava apposta colla barca a pescare la mattina, tornava carico di cefali, di anguille grosse
come il braccio, e poi diceva al figliuolo, ritto dinanzi al letto e colle lagrime agli occhi: - Tè! mangia! - Il
resto lo pigliava Nanni, il carrettiere per andare a venderlo in città. - Il lago vi dà e il lago vi piglia! - Gli
diceva Nanni, vedendo piangere di nascosto compare Carmine. - Che volete farci, fratel mio? - Il lago
gli aveva dato dei bei guadagni. E a Natale, quando le anguille si vendono bene, nella casa in riva al
lago, cenavano allegramente dinanzi al fuoco, maccheroni, salsiccia e ogni ben di Dio, mentre il vento
urlava di fuori come un lupo che abbia fame e freddo. In tal modo coloro che restavano si consolavano
dei morti. Ma a poco a poco andavano assottigliandosi così che la madre divenne curva come un gancio dai crepacuori, e il padre che era grosso e grasso, stava sempre sull'uscio, onde non vedere quelle
stanzacce vuote, dove prima cantavano e lavoravano i suoi ragazzi. L'ultimo rimasto non voleva morire
assolutamente, e piangeva e si disperava allorché lo coglieva la febbre, e persino andò a buttarsi nel
lago dalla paura della morte. Ma il padre che sapeva nuotare lo ripescò, e lo sgridava che quel bagno
freddo gli avrebbe fatto tornare la febbre peggio di prima. - Ah! - singhiozzava il giovanetto colle mani
nei capelli, - per me non c'è più speranza! per me non c'è più speranza! - Tutto sua sorella Agata, che
non voleva morire perché era sposa! - osservava compare Carmine di faccia a sua moglie, seduta accanto al letto; e lei, che non piangeva più da un pezzo, confermava col capo, curva al pari di un gancio.
Lei, ridotta a quel modo, e suo marito grasso e grosso avevano il cuoio duro, e rimasero soli a guardar
la casa. La malaria non ce l'ha contro di tutti. Alle volte uno vi campa cent'anni, come Cirino lo scimunito, il quale non aveva né re né regno, né arte né parte, né padre né madre, né casa per dormire, né
pane da mangiare, e tutti lo conoscevano a quaranta miglia intorno, siccome andava da una fattoria
all'altra, aiutando a governare i buoi, a trasportare il concime, a scorticare le bestie morte, a fare gli uffici vili; e pigliava delle pedate e un tozzo di pane; dormiva nei fossati, sul ciglione dei campi, a ridosso
delle siepi, sotto le tettoie degli stallazzi; e viveva di carità, errando come un cane senza padrone, scamiciato e scalzo, con due lembi di mutande tenuti insieme da una funicella sulle gambe magre e nere; e
andava cantando a squarciagola sotto il sole che gli martellava sulla testa nuda, giallo come lo zaffera-
no. Egli non prendeva più né solfato, né medicine, né pigliava le febbri. Cento volte l'avevano raccolto
disteso, quasi fosse morto, attraverso la strada; infine la malaria l'aveva lasciato, perché non sapeva
più che farsene di lui. Dopo che gli aveva mangiato il cervello e la polpa delle gambe, e gli era entrata
tutta nella pancia gonfia come un otre, l'aveva lasciato contento come una pasqua, a cantare al sole
meglio di un grillo.
Più tardi era stato attratto dalla ferrovia che costruirono lì vicino. I vetturali e i viandanti erano diventati
più rari sulla strada, e lo scimunito non sapeva che pensare, guardando in aria delle ore le rondini che
volavano, e batteva le palpebre al sole per capacitarsene. La prima volta, al vedere tutta quella gente
insaccata nei carrozzoni che passavano dalla stazione, parve che indovinasse.
[…]
L'oste, anche lui, ogni volta che da lontano vedeva passare il treno sbuffante nella malaria, non diceva
nulla, ma gli sputava contro il fatto suo scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti.
Prima gli affari andavano così bene che egli aveva preso quattro mogli, l'una dopo l'altra, tanto che lo
chiamavano “Ammazzamogli” e dicevano che ci aveva fatto il callo, e tirava a pigliarsi la quinta, se la figlia di massaro Turi Oricchiazza non gli faceva rispondere: - Dio ne liberi! nemmeno se fosse d'oro,
quel cristiano! Ei si mangia il prossimo suo come un coccodrillo! - Ma non era vero che ci avesse fatto il
callo, perché quando gli era morta comare Santa, ed era la terza, egli sino all'ora di colazione non ci
aveva messo un boccone di pane in bocca, né un sorso d'acqua, e piangeva per davvero dietro il banco dell'osteria. - Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria - aveva detto dopo quel fatto. Non voglio più soffrirne di questi dispiaceri -.
Le mogli gliele ammazzava la malaria, ad una ad una, ma lui lo lasciava tal quale, vecchio e grinzoso,
che non avreste immaginato come quell'uomo lì ci avesse anche lui il suo bravo omicidio sulle spalle,
quantunque tirasse a prendere la quarta moglie .[…]
Il poveraccio, dacché s'era levato dinanzi agli occhi il solo uomo che gli avvelenava l'esistenza, non ci
aveva più che due nemici al mondo: la ferrovia che gli rubava gli avventori, e la malaria che gli portava
via le mogli. Tutti gli altri nella pianura, sin dove arrivavano gli occhi, provavano un momento di contentezza, anche se nel lettuccio ci avevano qualcuno che se ne andava a poco a poco, o se la febbre li abbatteva sull'uscio, col fazzoletto in testa e il tabarro addosso. Si ricreavano guardando il seminato che
veniva su prosperoso e verde come il velluto, o le biade che ondeggiavano al par di un mare, e ascoltavano la cantilena lunga dei mietitori, distesi come una fila di soldati, e in ogni viottolo si udiva la cornamusa, dietro la quale arrivavano dalla Calabria degli sciami di contadini per la messe, polverosi, curvi
sotto la bisaccia pesante, gli uomini avanti e le donne in coda, zoppicanti e guardando la strada che si
allungava con la faccia arsa e stanca. E sull'orlo di ogni fossato, dietro ogni macchia d'aloe, nell'ora in
cui cala la sera come un velo grigio, fischiava lo zufolo del guardiano, in mezzo alle spighe mature che
tacevano, immobili al cascare del vento, invase anch'esse dal silenzio della notte. - Ecco! - pensava
“Ammazzamogli”. – Tutta quella gente là se fa tanto di non lasciarci la pelle e di tornare a casa, ci torna
con dei denari in tasca
Ma lui no!
1.
Comprensione del testo
Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo in circa dieci righe.
2. Analisi del testo
2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, narratore, focalizzazione, espedienti retorici ecc.)
del
testo.
2.2. La prima sequenza del brano è dedicata alla descrizione del paesaggio: quali sono le sue
caratteristiche e quali sensazioni evocano?
2.3. Individua le caratteristiche dei personaggi presenti nel brano, illustrandole con puntuali riferimenti
al testo.
2.4. Indica in che modo la malaria colpisce i diversi personaggi e commenta le loro reazioni.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
3.1 Facendo riferimento anche ad altre opere di Verga, traccia un quadro dei problemi del Sud nell’Italia
post unitaria e chiarisci la posizione dell’autore.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in
tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti
alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale
pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO
ARGOMENTO: Naturalismo e verismo: la letteratura come nuova scienza
Documenti
Ebbene, questo sogno del fisiologo e del medico sperimentale è anche quello del romanziere che applica allo studio dell’uomo nella natura e nella società il metodo sperimentale. Il nostro scopo è il medesimo; anche noi vogliamo essere padroni dei fenomeni della vita intellettuale e passionale, per poterli
guidare. In una parola siamo dei moralisti sperimentali che mettono in luce mediante l’esperimento
come si comporta una passione in un dato ambiente sociale. Il giorno in cui ci impadroniremo del suo
meccanismo, si potrà curarla e placarla o almeno renderla il più inoffensiva possibile. Ecco dunque in
che consistono l’utilità pratica e la elevata moralità delle nostre opere naturalistiche, che sperimentano
sull’uomo, che smontano e rimontano pezzo per pezzo la macchina umana per farla funzionare sotto
l’influenza dei vari ambienti. […] Non conosco, lo ripeto, un lavoro più nobile né una più ampia applicazione. Essere in grado di controllare il bene ed il male, regolare la vita, guidare la società, risolvere alla
lunga tutti i problemi del socialismo, conferire soprattutto solide basi alla giustizia dando una risposta
con l’esperimento ai problemi della criminalità, non è forse essere gli operai più utili e più morali del lavoro umano?
E. Zola, Il romanzo sperimentale, 1880
Se dunque gli animali e le piante variano realmente, sia pure con lentezza ed in grado leggero, perché
dubiteremo che col mezzo della selezione naturale o sopravvivenza del più adatto possano preservarsi,
accumularsi ed ereditarsi quelle variazioni o differenze individuali che riescono in qualche modo utili
agli esseri? Perché la natura non potrà giungere a scegliere le variazioni vantaggiose ai suoi prodotti,
viventi in condizioni di vita mutabili, quando l'uomo è in facoltà di prescegliere colla pazienza le variazioni che gli recano qualche utilità? Qual limite possiamo noi assegnare a questo potere che opera per
lunghe epoche e scruta rigorosamente l'intera costituzione, la struttura e le abitudini di ogni creatura, favorendo il buono e rigettando il dannoso? Io non saprei vedere alcun confine a questo potere, nello
adattare con lentezza e mirabilmente ogni forma alle più complesse relazioni della vita. La teoria della
selezione naturale, anche senza inoltrarci maggiormente in queste considerazioni, mi sembra probabile
in se stessa.
C. Darwin, Origine delle specie, 1959
Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo di esseri, si comporti in una società, sviluppandosi per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo colpo d’occhio, profondamenti dissimili,
ma che l’analisi dimostra profondamente legati gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi come la
gravità.
E. Zola, Prefazione a I Rougon-Macquart, 1871
Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l'umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell'insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che
l'accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l'egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l'immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto c'è di meschino negli interessi particolari
che lo producono; li giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l'attività dell'individuo cooperante
inconscio a beneficio di tutti. Ogni movente di cotesto lavorio universale, dalla ricerca del benessere
materiale, alle più elevate ambizioni, è legittimato dal solo fatto della sua opportunità a raggiungere lo
scopo del movimento incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell'attività
umana, non si domanda al certo come ci va. Solo l'osservatore, travolto anch'esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall'onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il
piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d'oggi, affrettati anch'essi, avidi anch'essi d'arrivare, e che
saranno sorpassati domani.
I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, la Duchessa de Leyra, l'Onorevole Scipioni, l'Uomo di lusso sono
altrettanti vinti che la corrente ha deposti sulla riva, dopo averli travolti e annegati, ciascuno colle stimate del suo peccato, che avrebbero dovuto essere lo sfolgorare della sua virtù. Ciascuno, dal più umile al
più elevato, ha avuta la sua parte nella lotta per l'esistenza, pel benessere, per l'ambizione
G. Verga, Prefazione a I Malavoglia, 1881
Era finita: la bestia malvagia, nutrita di carna umana, che il mattino ancora s’appiattava in agguato in
quella piega del terreno aveva cessato di emettere il suo lungo respiro affannoso. Il Voreux si era
inabissato del tutto. Urlando, la folla si mise in scampo. Donne correvano tappandosi gli occhi per non
vedere. Una ventata di terrore travolse gli spettatori come una manciata di foglie secche. Lor malgrado,
gridavano a squarciagola; agitavano le braccia alla vista dell’immenso vuoto che, simile al cratere di un
vulcano, si era spalancato sotto i loro occhi; profondo una quindicina di metri, s’estendeva dalla strada
al canale per una lunghezza di almeno quaranta. L’intero spiazzo intorno alla miniera aveva seguito la
sorte delle costruzioni: i giganteschi cavalletti, le passerelle coi binari, tutto un treno di berline (1), tre
vagoni, tutto era stato inghiottito; comprese le cataste di legna scomparse come pagliuzze nel gorgo.
Sul fondo non si distingueva più che un ammasso di travi, di mattoni, di ferri; di blocchi di cemento
stritolati, aggrovigliati insieme, imbrattati di fango dalla furia della catastrofe. E l’enorme buca seguitava
ad allargarsi; crepe che partivano dagli orli, si propagavano, irradiandosi, sempre più lontano attraverso
i campi. Che anche il borgo operaio corresse il rischio di essere inghiottito? Fin dove dovevano fuggire
per mettersi in scampo, sotto la minaccia di quel cielo di piombo che pareva anche lui abbassarsi per
schiacciarli?
E. Zola, Germinale, 1885
(1) berline: vagoni usati in miniera per trasportare il carbone
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: Alle basi della convivenza civile e dell'esercizio del potere: giustizia, diritto,
legalità
Documenti
...l 'uomo solo, tra gli animali, ha la parola:. .. la parola è fatta per esprimere ciò che è giovevole e ciò
che è nocivo e, di conseguenza, il giusto e l'ingiusto: questo è, infatti, proprio dell'uomo rispetto agli altri
animali, di avere, egli solo, la percezione del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto e degli altri
valori: il possesso comune di questi costituisce la famiglia e lo stato... quand 'è perfetto, l'uomo è la
migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte...
Ora la giustizia è elemento dello stato; infatti il diritto è il principio ordinatore della comunità statale e la
giustizia è determinazione di ciò che è giusto.
Aristotele, Politica, I, Cap.1, 2
Osservate che la parola diritto non è contraddittoria alla parola forza, ma la prima è piuttosto una
modificazione della seconda, cioè la modificazione più utile al maggior numero. E per giustizia io non
intendo altro che il vincolo necessario per tenere uniti gl'interessi particolari, che senz'esso si
scioglierebbono nell'antico stato d'insociabilità; tutte le pene che oltrepassano la necessità di
conservare questo vincolo sono ingiuste di lor natura. Bisogna guardarsi di non attaccare a questa
parola giustizia l'idea di qualche cosa di reale, come di una forza fisica o di un essere esistente; ella è
una semplice maniera di concepire degli uomini, maniera che influisce infinitamente sulla felicità di
ciascuno; nemmeno intendo quell'altra sorta di giustizia che è emanata da Dio e che ha i suoi
immediati rapporti colle pene e ricompense della vita avvenire.
C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, Cap. Il, p. 1764
Chi richiede una definizione della giustizia cerca di solito un concetto normativo, ossia un criterio che
sia utile a distinguere il giusto dall'ingiusto. Per definire un tale concetto è possibile innanzi tutto
riallacciarsi alle opinioni correnti. Questo modo di procedere. .. si trova però dinanzi a una difficoltà: le
opinioni su ciò che è giusto o ingiusto divergono ampiamente... limitandosi ai giudizi di giustizia ben
ponderati, si osserva che sul piano dei fondamenti, sul piano dei principi della giustizia, si danno palesi
divergenze di opinione. "A ognuno secondo le sue prestazioni", afferma il liberalismo economico; "a
ognuno secondo i suoi diritti legali", si dice nello stato di diritto; "a ognuno secondo i suoi meriti", si dice
in molte aristocrazie; e il socialismo esige che si dia "a ognuno secondo i suoi bisogni".
O. Hoffe, Giustizia politica, Bologna 1995
La domanda che ora dobbiamo porci è: ci sono principi chiari in base ai quali possiamo stabilire una
distribuzione idealmente giusta dei diritti e dei privilegi, degli oneri e dei dolori, da assegnare agli esseri
umani in quanto tali? C'è una posizione ampiamente diffusa secondo cui per rendere giusta una
società si devono concedere certi diritti naturali a tutti i membri della comunità, e il diritto positivo deve
come minimo incorporare e proteggere questi diritti, indipendentemente da quali altre regole esso
possa poi contenere. Ma è difficile individuare nel senso comune il consenso sull'elenco preciso di
questi diritti naturali, e ancor meno chiari sono quei principi da cui è possibile dedurli in modo
sistematico.
H. Sidgwick, I Metodi dell'etica, Milano, 1995
La giustizia è la prima virtù delle istituzioni sociali, così come la verità lo è dei sistemi di pensiero. Una
teoria per quanto semplice ed elegante, deve essere abbandonata o modificata se non è vera. Allo
stesso modo, leggi e istituzioni, non importa quanto efficienti e ben congegnate, devono essere
riformate o abolite se sono ingiuste. Ogni persona possiede un 'inviolabilità fondata sulla giustizia su
cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere. Per questa ragione la giustizia
nega che la perdita della libertà per qualcuno possa essere giustificata da maggiori benefici goduti da
altri. .. Di conseguenza, in una società giusta sono date per scontate eguali libertà di cittadinanza; i
diritti garantiti dalla giustizia non possono essere oggetto né della contrattazione politica, né del calcolo
degli interessi sociali... un 'ingiustizia è tollerabile solo quando è necessaria per evitarne una ancora
maggiore. Poiché la verità e la giustizia sono le virtù principali delle attività umane, esse non possono
essere soggette a compromessi.
J. Rawls, Una teoria della giustizia, Milano 1982
...In una qualsiasi società, e dunque anche in una società democratica, la funzione fondamentale del
diritto è quella di stabilire le regole dell'uso della forza. Le regole dell'uso della forza vuol dire: chi deve
esercitare l'uso della forza (non chiunque, ma solo coloro che sono autorizzati ad esercitarla); come
( con un giudizio regolato);quando (non in qualsiasi momento, ma quando sono state completate le
procedure definite dalla legge); quanto (non puoi punire un furtarello nello stesso modo in cui punisci un
omicidio). In uno Stato di diritto una delle grandi funzioni delle leggi è quella di stabilire come deve
essere usato il monopolio della forza legittima che lo Stato detiene.
N. Bobbio- M. Viroli, Dialogo intorno alla Repubblica, Roma- Bari 2001
3. AMBITO STORICO – POLITICO
ARGOMENTO: La Prima guerra mondiale nella letteratura: tra mito e realtà.
Documenti
Tutta l'Italia aveva vent'anni per combattere, per vincere, per vivere, per morire. Non per morire.
Abbattuto con una palla nella testa, il fante non credeva di morire: credeva di entrare in una vita più
vasta.
G. D'Annunzio, Nottumo, Mondadori, Milano 1987.
Il generale Leone ordina ad un caporale a sfidare il pericolo e ad affacciarsi sulla trincea: «Bravo!»,
gridò il generale. «Ora puoi scendere». Dalla trincea nemica partì un colpo isolato. Il caporale si
rovesciò indietro e cadde su di noi. Io mi curvai su di lui. La palla lo aveva colpito alla sommità del
petto. Il sangue gli usciva dalla bocca.. Gli occhi chiusi, il respiro affannoso, mormorava: «Non è niente,
signor tenente». Anche il generale si curvò. I soldati lo guardavano, con odio. «È un eroe», commentò il
generale. «Un vero eroe». Quando il generale si drizzò, i suoi occhi si incontrarono con i miei. Fu un
attimo. In quell'istante, mi ricordai d'aver visto quegli stessi occhi, freddi e roteanti, al manicomio della
mia città, durante una visita che ci aveva fatto fare il nostro professore di medicina legale.
E. Lussu, Un anno sull'altipiano, Einaudi,Torino 1981
«Credi, mamma, che combattiamo contro la razzaccia più iniqua e barbara del mondo, e nessuna
guerra porebbe essere più santa di quella che abbiamo intrapreso per abbatterla per sempre e senza
pietà». Ad un amico scrive: «Ti spedirò alcune teste di austriaci come campione senza valore. Quanti
austriaci si vedono volare per aria come fuscelli!».
G. Borsi, Lettere dal fronte, in Dio in guerra: lettere e colloqui scritti al fronte, 1915/Giosué Borsi,
a cura di C. Mattini, Fara. Santarcangelo di Romagna 1997
Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte matemo e di
lacrime fraterne. Ci voleva una bella innaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto; e una rossa
svinatura per le vendemmie di settembre; e una muraglia di svampate per i freschi di settembre. È finita
la siesta della vigliaccheria, della diplomazia, dell'ipocrisia e della pacioseria.
Siamo troppi. La guerra è un' operazione maltusiana. [. . ,] Fa il vuoto perché si respiri meglio. [...] E
leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati [...J.
Amiamo la guerra ed assaporiamola da buongustai finché dura. La guerra è spaventosa - e appunto
perché spaventosa e tremenda e terribile e distruggitrice dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di
maschi.
G. Papini, da "Lacerba", Il, 20 (I. X. 1914), in La cultura italiana attraverso le riviste, voI. IV, a cura di G.
Scalia, Einaudi,Torino 1961
San Martino del Carso
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel mio cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato.
Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916 .
G. Ungaretti, L'Allegria, in Vita di un uomo. Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1982
4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO
ARGOMENTO: O.G.M. quali vantaggi apportano e quali le eventuali controindicazioni? Una
scelta complessa
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La normativa italiana definisce l’Ogm come “un organismo diverso da un essere umano, il cui materiale
genetico è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura, mediante accoppiamento o
incrocio o con la ricombinazione genetica naturale”.
Con una recente sentenza ( 13 dicembre 2013) l’Eurotribunale di Lussemburgo ha ulteriormente
allontanato la prospettiva di coltivazione e commercializzazione degli Ogm in Europa. In particolare, i
giudici hanno bocciato l’autorizzazione alla coltivazione della super patata transgenica chiamata
Amflora, prodotta e brevettta dalla multinazionale tedesca Basf. Essa contiene dosi massicce di un
particolare amido che la rende molto vantaggiosa nell’industria chimica per la produzione di carta e
collanti, ma viene anche utilizzata da gran parte delle popolazioni del nord Europa, che la consumano
quotidianamente come noi mangiamo la pasta.
Il dibattito sulla coltivazione degli Ogm va avanti da tempo, il confronto tra gli scienziati è serratissimo e
accende l’interesse dei consumatori.
Il prof. Umberto Veronesi, medico, ricercatore e direttore scientifico dell’IEO di Milano, sul tema caldo
degli organismi geneticamente modificati invita ad abbandonare pregiudizi ideologici.
“Il mio sostegno agli OGM è frutto di considerazioni di natura storica, oltre che scientifica.
L’uomo ha sempre cercato di agire sulla natura in funzione delle proprie necessità: il meccanismo con
cui nasce un cibo Ogm è lo stesso che tutti gli agricoltori seguono da duemila anni ogni volta che
incrociano piante per renderle migliori, aumentandone quantità e qualità. La differenza è che oggi la
ricerca di soluzioni migliori avviene in laboratorio, dove si studiano nuove possibilità in campo
agroalimentare utilizzando le biotecnologie e le conoscenze dell’ingegneri genetica. In questo
procedimento non si fa altro che aggiungere qualche caratteristica favorevole ad alcuni aspetti della vita
della pianta lasciando invariata la base del prodotto. Ad es. un piatto di riso transgenico, ingrediente
base se non unico per miliardi di asiatici, potrebbe essere un alimento ben più ricco dal punto di vista
nutrizionale di quanto lo è oggi.
La possibilità di intervenire sul genoma è una delle maggiori conquiste scientifiche degli ultimi anni, ma
certamente la decisione di modificare il DNA è stata eticamente impegnativa. In questo
dibattito è intervenuto anche il cardinale Scola, in un recente discorso su Expo 2015 avente come tema
“Nutrire il pianeta”; egli invita ad affrontare il dibattito sugli Ogm senza discriminazioni né barriere
ideologiche.
Insomma , gli Ogm rappresentano una importante risorsa ma ciò non toglie che, per quanto riguarda i
problemi alimentari del pianeta, è soprattutto il nostro modo di pensare e di agire che dobbiamo
modificare, riducendo gli sprechi e portando un contributo per risolvere la drammatica questione
dell’ingiustizia alimentare.
Più cauta, sul problema, la professoressa Manuela Giovanetti, ordinario di Microbiologia agraria
all’Università di Pavia: “ le colture transgeniche prodotte finora non sono state create per risolvere il
problema della fame nel mondo: due specie di piante geneticamente modificate sono usate
principalmente per produrre mangimi animali ( soia e mais) le altre due sono piante industriali (cotone e
colza). Va poi sottolineato che l’85% delle colture transgeniche è rappresentato da piante
ingegnerizzate per resistere agli erbicidi, il cui uso in agricoltura è aumentato negli ultimi anni.
Non è invece un problema distribuire meglio le risorse disponibili: il cibo che produciamo sarebbe
sufficiente a sfamare tutta la terra, se solo i popoli che soffrono la fame avessero le risorse economiche
per acquistarlo. Inoltre non è pensabile che la diffusione degli Ogm su larga scla risolva i problemi
alimentari di paesi vasti come la Cina: intervistata sul futuro dell’agricoltura e degli Ogm, ho ricordato
che i problemi più importanti da affrontare sono legati alla fertilità biologica del suolo, scomparsa dopo
decadi di uso pesante di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici. L’Unione Europea sta cercando di
spostare la produzione dalla quantità alla qualità, finanziando ricerche volte a conservare la biodiversità
e promuovere l’uso di mezzi alternativi per fornire nutrienti alle piante. La via maestra per aumentare la
produttività e fertilità dei suoli è rappresentata dalle capacità di utilizzare i microrganismi benefici del
suolo, che incrementano la disponibilità, l’assorbimento e l’utilizzazione di acqua e nutrienti da parte
delle piante.
Articoli tratti dal mensile di attualità e cultura 50 & più. Febbraio 2014
TIPOLOGIA C
TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Croce, di fronte alle celebrazioni ufficiali per la vittoria del novembre 1918, così scriveva: "Far festa
perché? La nostra Italia esce da questa guerra come da una grave e mortale malattia, con piaghe
aperte, con debolezze pericolose nella sua carne, che solo lo spirito pronto, l'animo cresciuto, la
mente ampliata rendono possibile sostenere e volgere, mercé duro lavoro, a incentivi di
grandezza".
Dopo aver brevemente documentato l'affermazione del filosofo, mostra come la società italiana
reagì alle sfide del dopoguerra.
TIPOLOGIA D
TEMA DI ORDINE GENERALE
Una ragazza di quindici anni aggredisce una compagna all'uscita di una scuola di Bollate. La
scena, per la sua violenza e le grida di aiuto, richiama l'attenzione dei compagni che, anziché porvi
fine, la riprendono con i cellulari. Ci vuole un po' di tempo prima che prevalga il più antico senso
umano, la pietas, e si scelga di intervenire per impedire alla ragazzina di infierire ancora sulla sua
coetanea. Il pestaggio viene messo su facebook e diventa di dominio pubblico.
Esseri umani o spettatori?
Esponi le tue considerazioni sull'episodio e argomenta in modo critico la tua opinione in merito
alla domanda posta.
Durata massima della prova: 5 ore (8.00- 13.00)
E' consentito soltanto l'uso del dizionario di Italiano
I.T.I.S. “Mattei” – Sondrio
Anno scolastico ……../….
_____Quadrimestre
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO
ALUNNO _____________________________________________
CLASSE _______________
ANALISI DEL TESTO (TIPOLOGIA A)
Indicatori
Descrittori
Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica
Buona
1. Correttezza ortografica, Sufficiente (rari errori non gravi)
grammaticale e sintattica
Insufficiente (errori ripetuti o gravi)
Correttezza lessicale
Buona proprietà di linguaggio e lessico ampio
2. Correttezza lessicale
Sufficiente proprietà di linguaggio
Improprietà di linguaggio e/o lessico ristretto
Comprensione testo
Comprende il messaggio nella sua complessità e varie sfumature
Comprensione dei significati portanti in cui si articola il brano
3. Comprensione testo
Comprensione elementare
Mancata comprensione del testo
4. Conoscenza elementi formali
Completa conoscenza strutture retoriche e consapevolezza funzione
comunicativa
Padronanza sicura degli elementi formali (retorici, narrativi, semantici)
Possesso degli elementi formali salienti
Conoscenza lacunosa degli elementi formali
Capacità logico critiche
5. Capacità riflessione e contestualizzazione
interpretative
Capacità di elaborazione critica; contestualizza il brano con ricchezza di
riferimenti, citazioni e approfondimenti personali
Diversi spunti critici e contestualizzazione adeguata
Sufficienti spunti critici e contestualizzazione
Pochi spunti critici, ridotta ma non scorretta contestualizzazione
Osservazioni critiche mancanti o non pertinenti
Firma del docente
1
1
0
1.5
1
0.5/0
2
1.5
1
0.5/0
2
1.5
1
0.5/0
2.5
2
1.5
1
0.5/0
Voto
--------------------------------------------------------
decimi
quindicesimi
2
1/0.5
2
2
I.T.I.S. “Mattei” – Sondrio
2,5
3
3
4
3,5
5
4
6
--------------------------------------------
4,5
7
5
8
5,5
9
Anno scolastico ……../….
6
10
6,5
11
7
12
8
13
9
14
_____Quadrimestre
10
15
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO
ALUNNO _____________________________________________
CLASSE _______________
SAGGIO BREVE O ARTICOLO (TIPOLOGIA B)
Punti max
INDICATORI
Aderenza alla
tipologia del testo
1
- titolo coerente - citazioni (virgolette, autori, fonti) / riferimento ad autori quando ripresi
1/0.5
- no titolo e/o omissioni nel riferimento agli autori quando ripresi; copiare senza citare
0
Frasi e periodi costruiti linearmente e articolati da punteggiatura corretta; nessun errore formale
Sintassi lineare, punteggiatura generalmente corretta; nessun grave errore formale
Sintassi scorrevole e perlopiù correttamente articolata; occasionali errori ortografici e/o grammaticali
Frasi e periodi non sempre ben articolati; qualche errore ortogr. e/o grammaticale
Frasi e periodi spesso contorti o non articolati; generale trascuratezza formale
2
1.5
1
0.5
0
lessico espressivo e vario, specifico rispetto all’ambito, alla tipologia (saggio o articolo), allo stile
lessico semplice e chiaro; uso di qualche termine specifico
lessico non sempre adatto; errori nel registro linguistico
vistosi errori di significato e/o troppe ripetizioni
1.5
1
0.5
0
Comprensione dei testi e
dell’argomento proposto
2
mette in primo piano le questioni chiave, i nodi critici o interpretativi ricavati dai testi
coglie e fa emergere qualche nodo critico, tema o questione che lega tra loro i testi
ripresa e chiarimento dei concetti base fissati nell’argomento (a seconda dell’ambito scelto)
mancato chiarimento o elusione di alcuni dei concetti base fissati nell’argomento
fraintendimenti e/o interpretazioni distorte e superficiali dei concetti base
2
1.5
1
0.5
0
Chiarezza dell’impostazione,
coerenza dell’argomentazione
e rispetto delle caratteristiche
formali della tipologia
2
Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; discorso autonomo con evidente rilievo
di una o più tesi portanti (in caso di articolo, cura delle sequenze del pezzo giornalistico:
lead, nut, ecc..) avvalorate da argomenti coerenti
Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; presenza di una o più tesi portanti; testo
organico; cura della coesione e articolazione testuale (o, per l’articolo, ordine efficace delle
sequenze)
Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; presenza di una o più tesi portanti; testo
per lo più ordinato, anche schematico ma sostanzialmente logico, che affianca commenti
pertinenti a riprese corrette dai documenti
Rispetto delle caratteristiche formali della tipologia mancata in tutto o in parte; presenza di
eccessi di parafrasi dai testi e/o passaggi disorganici.
Mancato rispetto delle caratteristiche formali della tipologia; testo non ben organizzato,
sproporzione tra le parti; presenza di eccessi di parafrasi dai testi.
Correttezza morfo-sintattica
2
Proprietà lessicale
1.5
riferimenti storico-culturali più dettagliati e/o aggiunta di ulteriori casi e informazioni
riferimenti fondamentali (collocazione autori, conoscenza opere, periodi storici, problemi)
riferimenti minimi o inadeguati, orientamento culturale elementare
Apporti culturali
1.5
Firma del docente
1
1
1.5
1
0.5
0
1.5
1
0.5/0
Voto
-------------------------------------------------------decimi
quindicesimi
2
2
2
I.T.I.S. “Mattei” – Sondrio
2,5
3
3
4
3,5
5
4
6
-------------------------------------------4,5
7
5
8
5,5
9
Anno scolastico ……../….
6
10
6,5
11
7
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8
13
9
14
_____Quadrimestre
10
15
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO
ALUNNO _____________________________________________
CLASSE _______________
TEMA STORICO (TIPOLOGIA C)
Indicatori
Descrittori
1. Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica
Buona
Sufficiente (pochi errori non gravi)
Insufficiente (errori ripetuti o gravi)
2
1
0.5
Uso linguaggio
3. Conoscenza
eventi storici
Capacità logico
critiche espressive
2. Correttezza lessicale
Buona proprietà di linguaggio e lessico ampio
Sufficiente proprietà linguaggio
Improprietà di linguaggio e/o lessico ristretto
1.5
1
0.5/0
Conoscenza eventi storici
Piena: sviluppa esaurientemente tutti i punti con ricchezza di informazioni
Adeguata: sviluppa pressoché tutti i punti, conoscenze perlopiù corrette
Pressoché sufficiente: essenziale, conoscenze minime richieste
Alcune parti fuori traccia o non sviluppate
2
1.5
1
0.5/0
4. Capacità riflessione, analisi e sintesi
Espone e contestualizza correttamente i dati storici; opera collegamenti e confronti,
inserisce originali spunti critici ed approfondimenti
Presenta i dati storici fornendo fondate sintesi e giudizi personali
Sa analizzare la situazione storica e fornisce sintesi pertinenti
Ripropone correttamente la spiegazione dell'insegnante o del libro di testo
Non sempre dimostra adeguate capacità di analisi e sintesi
2.5
2
1.5
1/0.5
5. Organizzazione e struttura del tema
Organicamente strutturato; testo articolato, scorrevole, equilibrato e strutturato come
richiesto dalla consegna
Sufficientemente strutturato; testo globalmente proporzionato, scorrevole e
strutturato come richiesto dalla consegna; non sempre coeso
Testo non bene organizzato; sproporzione; passaggi disorganici, carenze nella
strutturazione richiesta dalla consegna; frammentario
Firma del docente
1
1
1.5
1
0.5/0
Voto
--------------------------------------------------------
decimi
quindicesimi
3
2
2
I.T.I.S. E. Mattei – Sondrio
2,5
3
3
4
3,5
5
4
6
--------------------------------------------
4,5
7
5
8
5,5
9
Anno scolastico 2013-2014
6
10
6,5
11
7
12
8
13
_____Quadrimestre
9
14
10
15
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI ITALIANO
ALUNNO _____________________________________________
CLASSE _______________
TEMA DI ARGOMENTO GENERALE (TIPOLOGIA D)
Indicatori
1.Uso del
linguaggio
Descrittori
Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica
Buona
Sufficiente (pochi errori o non gravi)
Insufficiente (errori ripetuti o gravi)
Correttezza lessicale
Buona proprietà di linguaggio e lessico ampio
Proprietà di linguaggio, ma lessico non molto ampio
Improprietà di linguaggio e/o lessico ristretto
2
1
0.5/0
1.5
1
0.5/0
Pieno: sviluppa esaurientemente tutti i punti; ricchezza di informazione
Adeguato: sviluppa tutti i punti; informazioni quasi sempre corrette e pertinenti
Pressoché sufficiente: trattazione essenziale di tutti o almeno alcuni punti
Alcune parti fuori traccia o spunti non trattati
Capacità di riflessione, analisi, sintesi e argomentazione
Presenta originali spunti di approfondimento critico personale e riflessioni fondate,
buona argomentazione ed esposizione
Valida riflessione–argomentazione e/o sintesi critica ed esposizione
Adeguata o accettabile riflessione–argomentazione e/o sintesi critica ed esposizione
Non sempre adeguata riflessione–argomentazione e/o sintesi critica ed esposizione
3.Capacità logico
Analisi/sintesi errate, assenza di riflessione e argomentazione e/o esposizione
critiche espressive
Organizzazione e struttura del testo
Organicamente strutturato: testo articolato, coeso, scorrevole, equilibrato e strutturato
come richiesto dalla consegna
Sufficientemente strutturato: testo globalmente proporzionato, scorrevole e strutturato
come richiesto dalla consegna, non sempre coeso
Testo non bene organizzato: sproporzione; passaggi disorganici, carenze nella
strutturazione richiesta dalla consegna, frammentario
2
1.5
1
0.5/0
2. Sviluppo
richieste della
consegna
Firma del docente
1
1
1.5
1
0.5/0
Voto
--------------------------------------------------------
decimi
quindicesimi
3
2-2.5
1.5
1/0.5
0
2
2
2,5
3
3
4
3,5
5
4
6
--------------------------------------------
4,5
7
5
8
5,5
9
6
10
6,5
11
7
12
8
13
9
14
10
15
I.T.I.S. “ E. Mattei “ di SONDRIO
Simulazione seconda prova - esame di stato
Materia: E L E T T R O T E C N I C A
Alunno_______________________
Classe 5B /5C data 20 / 02 /2014
Due alternatori, ad 8 poli lisci ,uguali, lavorano in parallelo.
Le caratteristiche di ciascun alternatore sono:
An =100 KVA,
Vn = 3000 V,
Xs = 4 Ω,
Collegamento delle fasi statoriche a stella; Ro trascurabile.
CARATTERISTICA A VUOTO:
Eo di fase (V)
1000
1730
Iecc (A)
5
10
2093
15
f=50 Hz
2300
20
2422
25
2525
30
La tensione di alimentazione delle bobine di eccitazione dei due alternatori vale Vecc=120 V
e la resistenza di ciascun avvolgimento eccitatore (senza reostato) vale Re= 4 Ω.
IL CARICO ohmico-induttivo assorbe una potenza apparente A=150 KVA,
sotto la tensione nominale di 3000 V e con cosφ=0,8.
Studiare le T R E SITUAZIONI DI FUNZIONAMENTO :
A- Supponendo che i due alternatori lavorino con fattore di potenza rispettivamente:
cosφ2=0,6 e che il primo eroghi una potenza attiva di P1=82450 W
cosφ1=0,9
DETERMINARE per ciascun alternatore:
1. La corrente erogata
2. La corrente di eccitazione e la resistenza del reostato di campo
3. L’angolo di macchina espresso in gradi meccanici
4. La coppia resistente dovuta alla reazione d’indotto
B- Supponendo che il primo alternatore eroghi l’intera potenza attiva del carico
ed il secondo l’intera potenza reattiva del carico - Spiegare innanzitutto le manovre da
eseguirsi sul primo e sul secondo alternatore (a partire dalla situazione A) e poi
DETERMINARE:
5. L’angolo di macchina dei due alternatori
6. Le correnti di eccitazione dei due alternatori
7. La coppia meccanica necessaria ai due alternatori supponendo una perdita per ogni
alternatore pari al 5%
8. Il rendimento dell’alternatore che eroga l’intera potenza attiva
C- Supponendo che funzionino nelle stesse condizioni. (carico uniformemente ripartito)
DETERMINARE
9. La corrente di eccitazione e resistenza del reostato di campo
10. L’angolo di avanzo della ruota polare
Disegnare per ogni problematica i diagrammi delle grandezze in gioco e gli schemi elettrici.
Scarica

esame di stato documento del consiglio di classe