POLITICHE INDUSTRIALI PER LO SVILUPPO Augusto Ninni Università di Parma a.a. 2008-2009 1 • Le giustificazioni teoriche della PI: i fallimenti del mercato • Le applicazioni pratiche: il coinvolgimento dello Stato in economia, il protezionismo, i “campioni nazionali” 2 Fallimenti del mercato • Nel modello di equilibrio economico generale (a conclusione Microeconomia) è sancita la superiorità della condizione di concorrenza perfetta su altri assetti di mercato (monopolio, concorrenza imperfetta, oligopolio) 3 Scatola di Edgeworth CANNONI O’ 100 t b u r r o Curva indiff A B U Curva indiff B R R O O Cannoni 10000 t Supponiamo elezioni con 2 soli partecipanti: preferenze attraverso le curve di indifferenza 4 Scatola di Edgeworth Cannoni y’ L B O’ Curva indiff A b u r r o B U Curva indiff B R X’ R x o w L’ O y k Cannoni W’ A Dotazione iniziale Partiamo 5 da Z Scatola di Edgeworth Cannoni y’ L B O’ Curva indiff A b u r r o B U Curva indiff B R X’ R x o Percorso conveniente di A: preferisce meno burro L’ e più cannoni w O y Cannoni W’ A da Z 6 Scatola di Edgeworth Cannoni y’ L B O’ Curva indiff A b u r r o B U Curva indiff B R X’ R x o w L’ O y Cannoni W’ A 1° Percorso possibile di B: meno cannoni a parità di burro 7 Scatola di Edgeworth Cannoni y’ B L O’ Curva indiff A b u r r o B U Curva indiff B R X’ R x o w L’ O y Cannoni W’ A 1° Percorso possibile di B: meno cannoni a parità di burro Percorso probabile di B: per B è uguale a prima, ma per A è meglio … 8 Scatola di Edgeworth Cannoni y’ L B O’ Curva indiff A b u r r o B U Curva indiff B R X’ R x o w L’ O y Cannoni W’ A Percorso probabile di B: per B è uguale a prima, ma per A è meglio … Percorso sicuro di B: per A è l’ottimo … (e A farebbe lo stesso) 9 Scatola di Edgeworth Cannoni y’ L B O’ Curva indiff A b u r r o B U Curva indiff B R X’ R x o w L’ O Cannoni W’ A Posizione ottima sia per A che per B: staccarsene significherebbe che uno dei due sta peggio (è su una curva di indifferenza inferiore), equilibrio allocativo, equilibrio di Nash 10 I teorema dell’economia del benessere: • Un’allocazione corrispondente all’equilibrio concorrenziale è necessariamente Paretoefficiente (Varian) (non è possibile trovare un’allocazione alternativa che dia una soddisfazione maggiore per uno dei partecipanti allo scambio senza che un altro non sia in condizioni peggiori) (= non è possibile trovare condizioni migliori per tutti i partecipanti) • efficienza allocativa 11 II teorema dell’economia del benessere: Date certe caratteristiche delle preferenze dei consumatori, esiste sempre un insieme di prezzi tale che ciascuna allocazione Pareto-efficiente è un equilibrio concorrenziale di mercato, una volta assegnate le dotazioni (Varian) 12 Ma: la concorrenza garantisce l’efficienza (statica), non l’equità distributiva ! 13 Ipotesi restrittive • Assenza di esternalità • Assenza di economie di scala e di potere di mercato • Informazione perfetta • Assenza di costi di transazione 14 • Se queste ipotesi sono violate, assistiamo a un fallimento del mercato che richiede (e giustifica) l’intervento dello Stato 15 Quindi la politica industriale (= intervento dello Stato nell’industria) si giustifica quando vi sono: • Esternalità (politiche per la ricerca e l’innovazione, politica ambientale) • (ognuno ignora che il proprio comportamento provoca benefici o danni anche ad altri) 16 • Beni pubblici (non escludibilità, non rivalità nel consumo) (politiche per la ricerca, politiche dei diritti proprietari) • (non si produce ciò che non dà benefici) • (non appropriabilità per timore di free rider) 17 • regimi non concorrenziali (politiche per la concorrenza, politiche per la regolamentazione in casi di monopolio naturale, altre politiche di regolamentazione) 18 • Elevati costi di transazione (politica industriale come coordinamento delle politiche delle imprese) 19 • Informazione asimmetrica (politiche di sviluppo della qualità, di protezione dei consumatori, ecc.) • (tutti quei casi in cui l’asimmetria informativa impedisce al mercato di funzionare perché c’è selezione avversa o azzardo morale) 20 Quindi lo Stato interviene con la politica industriale ( diversa da impresa pubblica !!!) • 1) Quando ci sono fallimenti del mercato • 2) Inoltre (ma non per l’analisi tradizionale) lo Stato può intervenire con la politica industriale per politica di sviluppo (questione controversa: v. fallimenti del non-mercato) 21 • L’ipotesi sottostante è che lo Stato sia ovviamente social planner (il suo obiettivo è massimizzare l’interesse collettivo) 22 La fine dello Stato come “social planner” 23 Anni ’70: analisi positiva del ruolo dello Stato nell’economia: • Cattura del regolatore (Stigler) • Modelli rent-seeking (Buchanan) • Teoria economica della burocrazia (Niskanen) 24 In seguito: • Fallimenti del non-mercato (Wolff) • Stato minimo [fornitura di beni pubblici (creazione, produzione e difesa delle leggi; ordine pubblico); fallimenti del mercato] 25 Problemi di asimmetria informativa: • Lo Stato è capace di intervenire? (ha le informazioni adatte ?) • L’intervento dello Stato può dar luogo a corruzione ? • L’intervento dello Stato può dar luogo a “effetto-serra” ? 26 Quindi: interventi di politica industriale quando fallimenti del mercato > fallimenti del nonmercato 27 Le ricadute degli approcci teorici di economia industriale • S-C-P: politiche per la concorrenza politiche per la regolazione in casi di monopolio naturale spazio di intervento: la struttura 28 La teoria dei mercati contendibili: • Ricadute su politiche per la concorrenza (“due è il numero minimo per avere concorrenza”) • E sulle politiche di regolazione (ridurre le barriere all’entrata e all’uscita, rottura delle integrazioni verticali, deregulation) 29 • Teoria evolutiva dell’impresa: appoggio alle politiche per l’innovazione (ma la scelta ricade sull’impresa !) • Approccio dei costi di transazione (Coase – Williamson): politiche industriali come coordinamento dell’operato delle imprese 30