Consiglio Nazionale delle Ricerche
ISTITUTO DI RICERCHE SULLA POPOLAZIONE E LE POLITICHE SOCIALI
ANALISI DELLE ESPERIENZE E DEI PROGETTI
DI INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY
IN SANITÀ:
PRIMI RISULTATI
Daniela Luzi, Fabrizio L. Ricci
V. Nizza, 128, 00198 Roma
Tel.: +39 - 06 4993.2746/2814 - Fax: +39 - 06 85834506
Email: {d.luzi, f.ricci}@irpps.cnr.it
W.P. 1/03
ROMA, OTTOBRE 2003
OSIRIS
Osservatorio Inter-Regionale sull’ICT in Sanità
Sommario
Il progetto OSIRIS intende produrre una piattaforma di cooperazione e di trasferimento di know-how tra
gli addetti ai lavori nel settore dell’ICT in sanità.
In tale ambito occorre curare tra l'altro la raccolta (attraverso canali organizzati e ricerche ad hoc) e la
sistematizzazione di descrizioni delle esperienze e dei progetti italiani ed europei, con il relativo materiale
tecnico.
Obiettivo del presente lavoro è descrivere i primi risultati di un’analisi preliminare dei progetti di ICT in
sanità condotti in Italia. Ciò ha comportato l’analisi di:
• esperienze raccolte nel concorso per il premio Forum P.A. per il 2003
• progetti con partecipanti italiani finanziati dall'Unione Europea (UE) nel V Programma Quadro (VPQ,
1999-2002);
• progetti finanziati dal Ministero della salute (ex art. 12) nel periodo 2000-2002.
Grazie a questa analisi sarà possibile meglio progettare il sistema informativo per la raccolta e la
sistematizzazione di descrizioni delle esperienze e dei progetti italiani e del relativo materiale tecnico.
***
Abstract
The project OSIRIS aims to develop a framework of collaboration and transfer of know-how among people
working in the ICTs in the field of healthcare.
In this field it is necessary to gather and manage the information and description on Italian and European
experiences and projects as well as to collect the technical documentation related to their results.
Aim of this paper is to describe the first results of a preliminary survey on ICT projects carried out in
Italian health care context. The analysis takes into account:
•
The experiences gathered during the award in the Forum of Pubblic Administration 2003 (Forum
P.A.);
•
Projects with Italian partecipation financially supported by the European Commission within the V
Framework (VPQ, 1999-2002);
•
Prjects which are funded by the Italian Ministery of Health (ex art. 12) in the period 2000-2002.
Through this analysis it will be possible to plan and design an information system in this field in a more
detailed way.
2
Indice
Sommario ...........................................................................................................................2
1. Introduzione ...................................................................................................................4
2. L’ICT nella sanità italiana ................................................................................................5
3. Le esperienze italiane ......................................................................................................7
4. Analisi
4.1
4.2
4.3
delle esperienze segnalate a Forum P.A.................................................................8
Primo criterio di analisi: distribuzione per tipologia e per area geografica..........................8
Secondo criterio di analisi: distribuzione per soggetto della segnalazione e area geografica 11
Terzo criterio di analisi: distribuzione per tipologia e soggetto della segnalazione............. 12
5. Analisi
135.1
5.2
5.3
5.4
dei progetti finanziati a livello europeo ...............................................................13
Primo criterio di analisi: distribuzione per tipologia ..................................................... 14
Secondo criterio di analisi: distribuzione per tipo di partecipante................................... 15
Terzo criterio di analisi: distribuzione per tipologia e tipo di partecipante........................ 16
Quinto criterio di analisi: distribuzione per settore del partner ...................................... 18
6. Analisi dei progetti finanziati dal Ministero della salute...................................................19
196.1 Numerosità dei progetti del Ministero della salute ....................................................... 20
6.2
I finanziamenti dei progetti del Ministero della salute. ................................................. 21
7. Discussione ...................................................................................................................21
8. Conclusioni....................................................................................................................23
Bibliografia .......................................................................................................................24
3
1. Introduzione
Il Comitato Nazionale per la Telemedicina, istituito con Decreto Ministeriale (D.M.) del Ministero
dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica (MURST) il 20.4.1990, con il termine
telemedicina si riferiva “ad una particolare modalità di erogazione dell'assistenza sanitaria, da
parte delle istituzioni presenti sul territorio, che permette di fornire servizi di diagnosi ed
assistenza medica integrata, superando i vincoli della distribuzione territoriale delle
competenze, della distanza tra esperto e utente e della frammentazione temporale
dell'intervento sul singolo assistito”.
Per tale Comitato la telemedicina si occupava della trasmissione a distanza d'informazioni
mediche (immagini, dati, testo, voce, ecc.) in particolare del paziente ad una struttura sanitaria
e viceversa, attraverso adeguate tecnologie di telecomunicazione ed informatiche.
Le aree tematiche che componevano la telemedicina erano:
• informatica medica, vale a dire sistemi informativi sanitari (es. sistema informativo sanitario
nazionale, sistemi informativi di presidi ospedalieri ed extra-ospedalieri), centri di
coordinamento (es. CUP, 118), reti nazionali e internazionali tra operatori sanitari;
• strumentazione biomedicale (es. sistemi di telemonitoraggio extraospedaliero, e quindi
domiciliare);
• sistemi di gestione delle immagini (es. sistemi di teleradiologia e telepatologia);
• sistemi telematici per particolari gruppi di utenti (es. servizi per disabili ed anziani):
• teledidattica medica (es. sistemi informativi per telelezioni).
L’uso di questi sistemi ha permesso la realizzazione di applicazioni che hanno resa famosa la
telemedicina, come ad esempio il teleconsulto da cui derivano il telesoccorso e la
teleassistenza.
Oggi si preferisce parlare non più di telemedicina ma di Information & Communication
Technology (ICT) in Sanità proprio per il ruolo che l'eSanità è chiamata a svolgere in eEurope.
Non si tratta solo di un cambiamento di nome: è un approccio diverso al problema, che esalta
gli aspetti di integrazione tra sistemi informativi e telecomunicazioni. Infatti, grazie ad un uso
sempre più intensivo dei metodi e delle tecnologie associate all’Information & Communication
Technology, l’ICT in sanità nel mondo è passata da una fase sperimentale ad un'applicazione
quotidiana che sta cambiando il modo di erogare la sanità. Inoltre essa sta accelerando il
processo di internazionalizzazione della sanità.
L'Italia è un paese con una grande diffusione di esperienze di telemedicina, ma queste restano
isolate e non fanno "sistema". Solo oggi cominciano ad apparire adeguati coordinamenti
(progetto Ermete - http://ermete.ifc.cnr.it/index.htm, portale telemedicina del Veneto http://www.telemedsanita.it/).
Più in generale, in Italia l’ICT in sanità stenta a diffondersi nell’uso quotidiano. Infatti, sino ad
oggi i sistemi informativi clinici che supportano il lavoro quotidiano in sanità non sono ancora
adeguatamente diffusi e soprattutto non sono integrati in modo efficace con i sistemi
amministrativi ed organizzativi.
Il progetto OSIRIS (co-finanziato per il 2003 e 2004 dal Ministero della Salute, ex art. 12)
intende produrre una piattaforma di cooperazione e di trasferimento di know-how tra gli addetti
ai lavori nel settore dell’ICT in sanità. Tra le numerose attività che concorrono a realizzare tale
obiettivo, occorre considerare soprattutto la raccolta (attraverso canali organizzati e ricerche ad
4
hoc) e la sistematizzazione di descrizioni di progetti italiani ed europei e del relativo materiale
tecnico.
In particolare le principali fonti sistematiche riguardano:
• progetti finanziati dall'Unione Europea, soprattutto con partecipanti italiani;
• progetti finanziati dal Ministero della salute (ex art.12);
• progetti finanziati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR);
• progetti finanziati da altri Ministeri italiani (es. difesa, comunicazione, ecc.);
• progetti finanziati dagli Enti Pubblici di Ricerca (CNR, ENEA, ecc.);
• progetti raccolti nei concorsi per i premi Forum P.A.;
• progetti ed esperienze raccolti nel corso di attività regionali;
• documentazione raggiunta tramite motori di ricerca su web.
Obiettivo del presente lavoro è descrivere i primi risultati di un’analisi preliminare dei progetti di
ICT in sanità condotti in Italia. Ciò ha comportato l’analisi di:
• esperienze raccolte nel concorso per il premio Forum P.A. relativo al 2003;
• progetti finanziati dall'Unione Europea (UE) e con partecipanti italiani nel V Programma
Quadro (VPQ);
• progetti finanziati dal Ministero della salute (ex art.12) nel periodo 2000-2002.
Si sono scelti questi progetti in quanto la loro descrizione è già disponibile.
Grazie a questa analisi sarà possibile meglio progettare il sistema informativo per la raccolta e
la sistematizzazione di descrizioni di progetti italiani e del relativo materiale tecnico.
2. L’ICT nella sanità italiana
L'Italia è all'avanguardia nella fase di ideazione e sperimentazione di servizi innovativi di ICT
per la sanità. La teleradiologia è il settore che attrae maggiori investimenti, mentre la
cardiologia è la disciplina medica ove è più diffusa la telemedicina.
In ascesa sono il telemonitoraggio e la teleassistenza domiciliare. Tali sperimentazioni però
hanno visto un numero poco significativo di realizzazioni concrete (come risulta da varie
indagini effettuate dall’Unione Europea già negli anni '90).
Molte sperimentazioni e studi sono iniziati con il supporto finanziario di una delle seguenti fonti
di finanziamento:
• Progetti europei;
• Progetti del Ministero della salute (1% del Fondo Sanitario Nazionale);
• Progetti del MIUR e di altri ministeri;
• Progetti finanziati dagli Enti Pubblici di Ricerca (CNR, ENEA, ecc.);
• Progetti locali e territoriali, all’interno dei Piani telematici (es. Telcal).
Purtroppo eccetto il Programma Nazionale di Ricerca e Formazione in Telemedicina del MURST e
qualche Progetto strategico/speciale del CNR (es. “Sistemi Esperti in Medicina”, “Sistemi
Informatici in Biomedicina”) non sono mai state avviate iniziative coordinate e continuative di
ricerca e sviluppo nel settore, a livello nazionale. Pertanto tenendo conto che tali progetti non
sono più attivi, non esistono al momento azioni coordinate di ricerca nel settore, mentre in tutti
i paesi avanzati è sentita la necessità di un forte coordinamento su più direttive parallele, che
5
vanno dalla ricerca metodologica alla diffusione delle potenzialità dei sistemi di ICT in sanità tra
i futuri utenti medici e sanitari.
Manca in Italia infatti una strategia globale, soprattutto in termini di analisi dei bisogni, di
coordinamento della sperimentazione e di valorizzazione / trasferimento delle esperienze.
Questo spiega in parte perché lo sviluppo e la diffusione dell’ICT risultano tuttora inadeguati alla
necessità della Sanità (0,5% del budget sanitario, contro il 2-3% degli altri Paesi europei),
malgrado i notevoli progressi tecnologici conseguiti nell'ultimo decennio e i notevoli vantaggi,
anche economici, evidenziati dalla sperimentazione, considerati secondo criteri di analisi costibenefici (costi-efficienza) [Rosso Mori et al, 2002].
Nel frattempo nelle aziende sanitarie locali e ospedaliere si sono diffusi i sistemi amministrativi
e organizzativi, secondo un processo frammentato in una miriade di decisioni locali autonome.
Finora sia nella maggior parte delle Regioni, sia a livello federale sono mancati una visione
d'insieme e dei piani strategici coordinati e pianificati [Rilevazione Confservizi-FIASO-CNR,
2002].
Va sottolineato che le prime esperienze nazionali hanno provato che:
• non mancano in Italia le competenze scientifiche e tecniche, sia mediche che informatiche e
telematiche, disposte ad impegnarsi sistematicamente nelle ricerche e nelle sperimentazioni
di ICT;
• nelle implementazioni di ICT in sanità possono confluire competenze scientifiche e tecniche
(apparecchiature, servizi di rete, hardware e software) da altri settori di ricerca;
• i risultati raggiunti in Italia nel settore sono più che buoni, anche se esistono situazioni locali
di arretratezza culturale;
• negli operatori sanitari esiste generalmente una forte volontà di ampliare le proprie
competenze sull'ICT in quanto è unanimemente riconosciuto che questo settore tecnologico
avrà un forte impatto economico-sociale in Italia nel medio e lungo periodo.
D’altro canto queste stesse esperienze hanno evidenziato che esistono vari tipi di difetti:
• legati a problemi tecnologici, ieri linee telefoniche non soddisfacenti, oggi la mancanza di
standard, ecc.;
• dovuti alla carenza del mondo industriale, come l’insufficienza della rete di vendite, la scarsa
conoscenza dei prodotti, ecc.;
• dovuti alla carenza della struttura pubblica, come le lentezze burocratiche, i ritardi nei
pagamenti, ecc.;
• dovuti alla carenza del management, e alla mancanza di un piano di investimenti per
introdurre le tecnologie, alla scarsa consapevolezza dei benefici, ecc.;
• legati a problemi culturali, come il conservatorismo della classe medica, la diffidenza degli
operatori, la scarsa programmazione, la formazione inadeguata, ecc.
Oggi esistono buone prospettive di sviluppo e di estensione dell’ ICT in sanità dovute a:
• nuove esigenze dei manager delle aziende sanitarie, legate all’uso razionale delle risorse ed
al miglioramento della qualità;
• ruolo degli utenti finali, ed in particolare le esigenze del cittadino, che ha formazione
adeguata in telematica, oltre alla centralità del paziente nel processo di cura;
• nuovi modelli d’uso, legati all’integrazione dei sistemi con l’obiettivo di realizzare sistemi
usati nel lavoro di tutti i giorni;
• ulteriori sviluppi tecnologici, come interfacce uomo-computer, reti di telecomunicazione, ecc.
6
3. Le esperienze italiane
L'analisi preliminare delle esperienze italiane, qui presentata, si è basata su raccolte di
descrizioni disponibili e precisamente quelle relative a:
• segnalazioni di progetti raccolte nel concorso per i premi Forum P.A. relativo al 2003,
• progetti finanziati dall'Unione Europea (con partecipanti italiani) nel V PQ,
• progetti finanziati dal Ministero della salute (ex art.12) nel periodo 2000-2002.
Per il 2003 Forum P.A. ha bandito un concorso per le applicazioni di ICT in Sanità più
“significative”. A tale concorso hanno partecipato le aziende sanitarie sia ospedaliere che
territoriali ed anche i vari Assessorati alla Sanità di singole Regioni e Comuni. È stata definita
una scheda che ha permesso di raccogliere le descrizioni di tali esperienze, sia in corso che
appena concluse. Si è data così la possibilità a tutte le realtà sanitarie italiane di segnalare le
loro esperienze.
In alcuni casi sono state ricevute diverse segnalazioni relative al medesimo progetto, a cui
partecipavano più aziende sanitarie, ma la scheda di raccolta utilizzata ha permesso di risalire
al progetto stesso e quindi di prenderlo in considerazione ai fini dell'analisi.
Meno problematica è stata l’elaborazione della descrizione dei progetti, con partecipanti italiani,
finanziati nel V Programma Quadro dell'Unione Europea in quanto tali descrizioni si basano sullo
standard
CORDIS-CERIS
e
sono
facilmente
accessibili
in
rete
(http://www.cordis.lu/en/home.html). Grazie a tali informazioni si può comprendere a quali
ricerche innovative le aziende sanitarie italiane sia ospedaliere che territoriali sono interessate a
partecipare in un’ottica europea.
Per i progetti di ricerca finanziati dal Ministero della salute, invece sono attualmente disponibili
in rete il titolo del progetto, il nome del responsabile ed il finanziamento assegnato. Da queste
scarse informazioni è stato possibile ipotizzare quali siano i temi di ICT in sanità più rilevanti a
livello nazionale sia per la Commissione Ministeriale che li approva, che per la regione o
l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico che li propone. Questo settore merita un
particolare approfondimento, dopo la prima selezione effettuata nel corso di questa analisi.
Per valutare il settore di applicazione dell’ICT in sanità si è utilizzata una tipologia ricavata dalla
classificazione proposta per il progetto OSIRIS (http://www.e-osiris.it/):
1) gestione e controllo
Si tratta di sistemi di ICT a supporto della gestione dell’ASL o della Azienda ospedaliera
(AO) a livello sia economico-finanziario che amministrativo-gestionale.
2) formazione e aggiornamento
Si tratta di sistemi di ICT a supporto dell'ECM, della formazione a distanza (FAD) e della
formazione nel settore dell’ICT (basati anche su prove e simulazioni), oltre che di sistemi
ICT per fornire informazione di tipo educativo ai cittadini, sia generici che specifici per
particolari patologie (anche basati su esercizi).
3) clinico
Si tratta di sistemi di ICT a supporto della gestione delle varie fasi del processo di cura del
paziente, non trascurandone gli aspetti organizzativi e l’uso di sistemi e dispositivi di
telemedicina. Pertanto questi sistemi comprendono, ad esempio:
a) la gestione del processo del paziente e dei dati clinici relativi in un’ottica integrata,
che implica non solo il CUP, il teleconsulto ma anche la cartella clinica elettronica in
rete e le linee guida;
7
b) gli aspetti organizzativi e progettuali della telemedicina;
c) l’integrazione tra apparecchiature e sistemi informativi;
d) i vari sistemi di mobile computing.
4) infrastrutture tecnologiche e informative
Si tratta sia di infrastrutture tecnologiche (per esempio: sicurezza e privacy, firma
elettronica) sia di infrastrutture informative, come ad esempio gli standard specifici per
l'ICT in sanità (come DICOM, HL7, CEN TC251) e della loro implementazione e
certificazione (vedi ad esempio l'approccio di IHE).
5) servizi in rete e portali
Si tratta della presenza in Internet delle aziende sanitarie o delle Regioni, eventualmente
sotto forma di pagine protette da password o di servizi sicuri accessibili ad applicazioni
esterne: portali, contenuti dei siti web aziendali, CRM, biblioteche aziendali in sanità,
knowledge centres, ecc.
4. Analisi delle esperienze segnalate a Forum P.A.
Dall’analisi delle segnalazioni effettuate per il concorso sull'ICT in Sanità bandito per il 2003 da
Forum P.A. sono state individuate 124 esperienze. Le segnalazioni sono state pre-elaborate in
modo da evitare doppioni (ad esempio lo stesso progetto presentato indipendentemente da
partecipanti diversi) e da scartare le segnalazioni di esperienze visibilmente non pertinenti
rispetto al tema del concorso.
Nella segnalazione non erano riportati né la fonte di finanziamento, né il nome degli altri
partner partecipanti a progetti complessi. Con la pre-elaborazione effettuata in alcuni casi si è
riusciti a ricostruire tali informazioni.
4.1 Primo criterio di analisi: distribuzione per tipologia e per area geografica
L'obiettivo che con queste analisi si vuole raggiungere è quello di individuare la tipologia delle
esperienze di ICT in sanità ritenute interessanti tanto da essere segnalate e se queste scelte
variano con la collocazione geografica di colui che la segnala (tab. 1).
Tab. 1: Numero di esperienze, per tipologia e per area geografica (valori assoluti)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
TOTALE
gestione &
controllo
7
15
6
28
formazione &
aggiornamento
2
3
1
6
clinico
29
23
12
64
infrastruttura
2
1
2
5
portali
infrastruttura
40
20
40
100
portali
10
8
3
21
tutte le
tipologie
50
50
24
124
Tab. 2: Percentuale di esperienze, per area geografica (% Italia)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
gestione &
controllo
25
54
21
100
formazione &
aggiornamento
33
50
17
100
clinico
45
36
19
100
8
48
38
14
100
tutte le
tipologie
40
40
20
100
Tab. 3: Percentuale di esperienze per tipologia (% totale d’area)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
gestione &
controllo
14
30
25
23
formazione &
aggiornamento
4
6
4
5
clinico
58
46
50
52
infrastruttura
4
2
8
5
portali
20
16
13
16
tutte le
tipologie
100
100
100
100
Tab. 4: Percentuale di esperienze per tipologia e area geografica (% totale)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
gestione &
controllo
6
12
5
23
formazione &
aggiornamento
2
2
1
5
clinico
23
19
10
52
infrastruttura
2
1
2
5
portali
8
6
2
16
tutte le
tipologie
40
40
20
100
Sebbene la numerosità del campione non sia elevata, e quindi i dati non possano essere
elaborati secondo criteri statistici, si possono fare alcune considerazioni qualitative.
La prima osservazione che risulta evidente è che in questa particolare raccolta di esperienze
non esiste una gran differenza tra Nord e Centro d’Italia (tab. 1 e 4), mentre il Sud si è
manifestato poco sensibile (o per mancanza di esperienze significative, o per scarso interesse
nel Premio).
Il numero delle esperienze (tab. 1) mostra che in ognuna delle tre aree geografiche il settore
clinico è quello con più segnalazioni. Inoltre al Nord si riscontrano molte esperienze sui “portali”
ed al Centro su “gestione e controllo”; Gli scarsi valori assunti per “formazione e
aggiornamento” e per “infrastruttura” rendono poco significativa la distribuzione per queste
tipologie.
Le esperienze segnalate relative alla tipologia “gestione e controllo” sono 28, pari al 23% del
totale (tab. 1 e 3). In questa tipologia il Centro Italia risulta essere il più attivo.
All'interno di questa tipologia, i sistemi possono essere raggruppati in due grosse categorie,
relative una alla direzione e la seconda alla gestione:
• la prima è strettamente collegata al controllo delle attività, il che implica in particolare:
sistemi di DataWareHouse (DWH), il controllo della qualità (e più specificatamente
l’appropriatezza delle cure) e l’analisi e valutazione delle cure domiciliari.
• la seconda esprime sistemi di supporto alla gestione delle risorse, quali il personale, le sale
operatorie e gli acquisti.
Relativamente alla tipologia “clinico” le esperienze riguardano principalmente la gestione dei
dati clinici del paziente (tab. 1 e 3). Le esperienze segnalate sono 64, pari al 52% del totale di
tutte le applicazioni “cliniche” segnalate.
La categoria più trattata è quella collegata ai CUP, visti come estensione sia dal punto di vista
territoriale (es. provincia), sia dal punto di vista dei servizi (esami specialistici, ricoveri
ospedalieri, prestazioni infermieristiche), sia dal punto di vista del ciclo di vita di un esame
9
clinico (dalla prenotazione alla presentazione dei risultati): il totale delle segnalazioni relative ai
CUP è 16, pari al 25% del totale di tutte le applicazioni “cliniche”.
Un'altra tematica abbastanza trattata è quella collegata alla cartella clinica, vista, oltre che
come strutturazione di dati clinici di specialità, anche sotto ottiche differenti (utilizzabile da
differenti medici, accessibilità anche al di fuori della struttura, come repository di dati clinici,
come libretto personale, ecc.): il totale delle segnalazioni è 10, pari al 16% del totale di tutte le
applicazioni “cliniche”.
Un discorso a parte va fatto per la continuità delle cure (Corsia Virtuale): le segnalazioni
riguardano sia la singola patologia che l’integrazione dei servizi territoriali e/o ospedalieri anche
con la partecipazione di servizi sociali. La continuità della cura comporta sia la messa in comune
di dati clinici che la condivisione del processo di cura. La corsia virtuale è presente anche nella
tipologia “infrastrutture”, come reti per patologie. Le esperienze segnalate sono 13, pari al 10%
del totale di tutte le applicazioni.
Analogo discorso va fatto per la diffusione delle buone pratiche sulle linee guida, sia come
integrazione tra percorso terapeutico e cartella clinica elettronica, che come utilizzo della linea
guida più idonea per il paziente, resa disponibile al letto del malato grazie all’uso per esempio di
un computer palmare. Queste esperienze hanno anche risvolti sia in quanto applicazioni cliniche
che come aggiornamento professionale. Le esperienze segnalate sono 4, pari al 3% del totale di
tutte le applicazioni.
Altre tematiche sono legate ai sistemi di ICT per:
• il teleconsulto specialistico con 6 segnalazioni, pari al 9% del totale di tutte le applicazioni
“cliniche” segnalate,
• l’eliminazione della carta (generalmente nel dipartimento d’immagini) con 6 segnalazioni,
pari al 9% del totale di tutte le applicazioni “cliniche” segnalate,
• la filiera dell'emergenza, sia come rapporto con il territorio che come modalità per
rintracciare il medico di guardia (in tal caso il cercapersone è sostituito con l’invio di SMS sul
cellulare del medico) con 2 segnalazioni, pari al 3% del totale di tutte le applicazioni
“cliniche” segnalate.
In questa tipologia non si nota una particolare differenza tra le varie aree geografiche.
Relativamente alla tipologia “portali” le esperienze riguardano principalmente l’uso della
tecnologia web (ed in particolare dei portali) per la diffusione di informazioni e l’accessibilità ai
servizi (tab. 1 e 3). Le esperienze segnalate sono 21, pari al 17% del totale.
Le tematiche principali sono legate alla realizzazione di sistemi che:
• forniscono informazioni / servizi relative ad attività associative (veterinari);
• rendono disponibili notizie (pagine gialle, notiziario statistico, ecc.);
• permettono l’accesso a servizi specializzati ad utenti esterni (albo fornitori, prontuario
terapeutico, ecc.) oppure all’interno di strutture (118, dipartimento di prevenzione, ecc.).
Sono stati segnalati portali specializzati per tematiche, quali la qualità in sanità, educazione
alimentare per i bambini, l’appropriatezza delle cure, particolari patologie (es alzheimer), ecc.
Nel considerare questa tipologia occorre tener conto che i portali costituiscono oggi una
tendenza abbastanza diffusa: un portale è la finestra di una struttura sul mondo ed è anche uno
status symbol.
10
Anche in questa tipologia i più attivi sono il Nord ed il Centro d’Italia.
Scarso interesse hanno destato sia la tipologia “formazione e aggiornamento” che la tipologia
“infrastruttura” e questo vale per Nord, Centro e Sud (tab. 1 e 3), a parte i casi particolari di
infrastrutture per la continuità delle cure e di formazione collegata alle linee guida, che abbiamo
già discusso sotto la tipologia "clinico".
Questo risultato però era prevedibile in quanto per la prima tipologia il Ministero della salute
non ha ancora sciolto il nodo della formazione a distanza (FAD), mentre per la seconda occorre
tener conto che il problema infrastrutture va affrontato a livello almeno di piano regionale.
4.2 Secondo criterio di analisi: distribuzione per soggetto della segnalazione e area
geografica
Con questa analisi si vuole raggiungere l'obiettivo di individuare quali esperienze di ICT in
sanità siano state ritenute interessanti e meritevoli di segnalazione dalle singole entità sanitarie
(soggetti della segnalazione) e se queste scelte variano con la collocazione geografica di colui
che la segnala (tab. 5).
Abbiamo considerato tre grosse categorie di soggetti: strutture riconducibili alle Regioni
(Agenzie, Assessorati, etc), le Aziende Sanitarie e Ospedaliere, singole strutture sanitarie
all'interno delle aziende sanitarie. Tra le Regioni abbiamo anche incluso il Comune di Roma, una
vasta area metropolitana che include numerose ASL/AO e che è attiva anche a livello europeo.
Tab. 5: Numero di esperienze per soggetto della segnalazione e per area geografica (valori assoluti)
NORD
CENTRO
SUD E ISOLE
ITALIA
Regione
(Comune)
11
7+1
1
20
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
19
31
18
68
20
11
5
36
50
50
24
124
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
28
46
26
100
56
30
14
100
40
40
20
100
Tab. 6: Percentuale di esperienze, per area geografica (% Italia)
NORD
CENTRO
SUD E ISOLE
ITALIA
Regione
(Comune)
55
40
5
100
Tab. 7: Percentuale di esperienze per soggetto della segnalazione (% totale d’area)
NORD
CENTRO
SUD E ISOLE
ITALIA
Regione
(Comune)
22
16
4
16
11
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
38
62
75
55
40
22
21
29
100
100
100
100
Tab. 8: Percentuale di esperienze per soggetto della segnalazione e area geografica (% totale)
NORD
CENTRO
SUD E ISOLE
ITALIA
Regione
(Comune)
9
6
1
16
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
15
25
15
55
16
9
4
29
40
40
20
100
La prima osservazione che risulta evidente è che le Regioni del Nord e del Centro Italia sono
attive, ma non nel Sud (tab. 6 e 8).
Si nota invece che al Nord le strutture sanitarie sono più attive delle ASL. Scendendo verso il
Sud si ha una inversione: le ASL sono più attive delle strutture sanitarie; nel Sud le ASL sono il
75% (tab. 7).
4.3 Terzo criterio di analisi: distribuzione per tipologia e soggetto della segnalazione
Con questa analisi si vuole raggiungere l'obiettivo di individuare quali tipologie di ICT in sanità
siano ritenute interessanti dalle singole entità sanitarie, soggetti della segnalazione (tab. 9).
Tab. 9: Numero di esperienze per tipologia e per soggetto della segnalazione (valori assoluti)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
gestione e
controllo
2
20
6
28
formazione e
aggiornamento
4
clinico
7
35
22
64
2
6
infrastruttura
3
2
5
portali
4
11
6
21
tutte le
tipologie
20
68
36
124
Tab. 10: Percentuale di esperienze, per tipologia (% totale tipo di segnalazione)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
gestione e
controllo
10
29
17
23
formazione e
aggiornamento
20
0
6
5
clinico
35
51
61
52
infrastruttura
15
3
0
4
portali
20
16
17
17
tutte le
tipologie
100
100
100
100
Tab. 11: Percentuale di esperienze per soggetto della segnalazione (% totale d’area)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
gestione e
controllo
7
71
21
100
formazione e
aggiornamento
67
0
33
100
12
clinico
11
55
34
100
infrastruttura
60
40
0
100
portali
19
52
29
100
tutte le
tipologie
16
55
29
100
Tab. 12: Percentuale di esperienze per tipologia e soggetto della segnalazione (% totale)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
tutti i soggetti
gestione e
controllo
2
16
5
23
formazione e
aggiornamento
3
0
2
5
clinico
6
28
18
52
infrastruttura
2
2
0
4
portali
3
9
5
17
tutte le
tipologie
16
55
29
100
Le Regioni sono presenti in tutte le tipologie, con un massimo del 35% delle proprie
segnalazioni in “clinico” ed un minimo 10% delle proprie segnalazioni in “gestione e controllo”
(tab. 10).
Le ASL hanno un massimo molto accentuato (51% delle proprie segnalazioni) in “clinico” ed
interesse in “gestione e controllo” e “portali” (rispettivamente 29% e 16% delle proprie
segnalazioni) (tab. 10). Vi è interesse nelle “infrastruttura” (3% delle proprie segnalazioni) e
nessuno in “formazione e aggiornamento” (tab. 10).
Le strutture sanitarie hanno un massimo molto accentuato (61% delle proprie segnalazioni) in
“clinico” ed interesse in “gestione e controllo” e “portali” (17% delle proprie segnalazioni in
entrambi). Vi è interesse in “formazione e aggiornamento” (6% delle proprie segnalazioni) e
nessuno in “infrastruttura”, come è naturale aspettarsi in quanto non è un loro compito lo
sviluppo delle infrastrutture (anche se è nel loro interesse che siano sviluppate) (tab. 10).
A conferma di queste situazioni si ha (tab. 11 e 12):
• La tipologia “gestione e controllo” è sviluppata principalmente dalle ASL (71% del totale della
tipologia).
• La tipologia “formazione e aggiornamento” è sviluppata principalmente dalle Regioni (67%
del totale della tipologia).
• La tipologia “clinica” è sviluppata principalmente dalle strutture sanitarie (55% del totale
della tipologia), ma anche dalle ASL (34% del totale della tipologia).
• La tipologia “infrastruttura” è sviluppata principalmente dalle Regioni (60% del totale della
tipologia), ma anche dalle ASL (40% del totale della tipologia).
• La tipologia “portali” è sviluppata da tutti indistintamente anche se principalmente dalle ASL
(52% del totale della tipologia).
Si è tentato inoltre di approfondire l’analisi della distribuzione per tipologie e per tipo di
soggetto della segnalazione di ICT in sanità, inserendo l’area geografica come ulteriore
variabile. I dati ottenuti non permettono di evidenziare un comportamento comune tra aree
geografiche o all’interno delle aree. Questo risultato non sorprende, in quanto siamo in
presenza di una mancanza di indicazioni e di iniziative di coordinamento a livello nazionale, sia
dall'alto (es. dal Ministero o dalle strutture nazionali) che dal basso (es. dalle regioni o dalle
ASL/AO). Il progetto OSIRIS vuole colmare questo vuoto.
5. Analisi dei progetti finanziati a livello europeo
Nell’ambito del V Programma Quadro dell’Unione Europea sono stati finanziati 23 progetti a cui
partecipano strutture sanitarie italiane, sia di tipo ospedaliero che territoriale. Essi
13
rappresentano il 17% di tutti i 134 progetti del VPQ. In realtà, se consideriamo anche partner
italiani non sanitari (es. industria, CNR, ecc.), il numero di progetti a partecipazione italiana
sale a 48, pari al 36% di tutti i progetti del VPQ. Tale risultato rende l’Italia uno dei paesi più
presenti nel VPQ.
La sorgente di dati qui utilizzata (database CORDIS) raccoglie le informazioni sui progetti
descrivendone i vari aspetti (finanziamenti, partecipanti, risultati, ecc.) in accordo con lo
standard CORDIS-CERIS dell’UE. Poiché nei progetti possono partecipare più strutture (ASL,
Strutture sanitarie, ecc.) che possono appartenere a differenti aree geografiche, nelle tabelle di
questa sezione può accadere che volta il totale non sia la somma dei componenti e che la
somma delle percentuali superi il 100%.
Il numero complessivo di progetti considerato risulta molto basso per un'analisi statistica, per
cui ci limiteremo ad alcune considerazioni generali.
5.1 Primo criterio di analisi: distribuzione per tipologia
Con questa analisi si vuole raggiungere l'obiettivo di individuare la tipologia dei progetti di ICT
in sanità ritenuti interessanti tanto da partecipare attivamente ai programmi europei e di
intravedere se queste scelte variano con la collocazione geografica (tab. 13).
Tab.13: Numero dei progetti per tipologia e area geografica (valori assoluti)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
gestione &
controllo
0
0
0
0
formazione &
aggiornamento
3
4
0
7
clinico
infrastruttura
0
0
0
0
6
9
3
16
portali
1
1
1
3
tutte le
tipologie
9
14
4
23
Nota: un progetto può essere considerato più volte
Tab. 14: Distribuzione dei progetti per area geografica (% Italia)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
formazione e
aggiornamento
50
67
0
100
clinico
portali
tutte le tipologie
38
56
19
100
100
100
100
100
39
61
17
100
Tab. 15: Distribuzione dei progetti per tipologia (% totale d’area)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
formazione e
aggiornamento
33
29
0
26
14
clinico
portali
67
64
75
70
11
7
25
4
tutte le
tipologie
100
100
100
100
Tab. 16: Distribuzione dei progetti per tipologia e area geografica (% totale)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
formazione e
aggiornamento
13
17
0
26
clinico
portali
tutte le tipologie
26
39
13
70
4
4
4
4
39
61
17
100
Rispetto alle segnalazioni effettuate per il concorso bandito per il 2003 da Forum P.A., nel caso
dei progetti finanziati nell’ambito del V Programma Quadro dell’Unione Europea vi è una
maggiore componente di innovazione tecnologica (es. dispositivi mobili).
Il Centro d’Italia è stato più attivo ed è scarsa la presenza del Sud (tab. 13 e 16).
Le applicazioni più numerose riguardano la tipologia “clinico”: 70% del totale (tab. 15). Tali
progetti, in numero di 16, riguardano principalmente la gestione dei dati clinici del paziente.
Altra tematica principale è legata alla continuità della cura, sia nel caso di particolari patologie,
quali quelle croniche (es. diabetici), che per particolari situazioni (carcerati, viaggiatori): 5
progetti (pari al 22% di tutti i progetti a partecipazione italiana).
Su questi temi le differenze tra le varie aree geografiche non sono valutabili (tab. 15).
Scarso interesse per la tipologia “formazione e aggiornamento” (tab. 15).
5.2
Secondo criterio di analisi: distribuzione per tipo di partecipante
Con questa analisi si vuole raggiungere l'obiettivo di individuare la tipologia dei progetti di ICT
in sanità ritenuti interessanti dalle singole entità sanitarie tanto da partecipare attivamente ai
programi europei e di determinare se queste scelte varino con la collocazione geografica (tab.
17).
Tab. 17: Distribuzione del tipo di partecipante per area geografica (valori assoluti)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
Regione
(Roma)
ASL
0+1
4
1
4
Struttura
sanitaria
6
4
2
12
Università
5
5
3
13
tutti i
partecipanti
9
14
4
23
Nota: un progetto può essere considerato più volte
Tab. 18: Distribuzione del tipo di partecipante per area geografica (% Italia)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
TOTALE
Regione
(Comune)
0
100
0
100
ASL
Struttura
sanitaria
50
33
17
100
0
100
0
100
15
Università
38
38
23
100
tutti i
partecipanti
33
52
15
100
Tab.19: Distribuzione del tipo di partecipante all’interno dell’area geografica (% totale d’area)
Regione
(Comune)
0
7
0
4
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
ASL
Struttura
sanitaria
67
29
50
52
0
29
0
17
Università
TOTALE
63
36
75
43
100
100
100
100
Tab. 20: Distribuzione del tipo di segnalazione all’interno dell’area geografica (% totale)
NORD
CENTRO
SUD & ISOLE
ITALIA
Regione
(Comune)
0
4
0
4
ASL
Struttura
sanitaria
26
17
9
52
0
17
0
17
Università
TOTALE
22
22
13
43
35
61
17
100
In questi progetti compaiono i dipartimenti universitari di medicina: nel Premio FORUMPA erano
trasparenti; infatti le segnalazioni non li riguardavano in quanto non potevano partecipare
direttamente al concorso e nei moduli non era prevista una citazione esplicita dei partner.
Oltre ai dipartimenti universitari di medicina sono attive anche le strutture sanitarie: entrambi
sono preparati a partecipare ai progetti dell’Unione Europea.
Questa situazione vale per tutte e tre le aree geografiche (tab. 17 e 18).
Le ASL presenti esplicitamente sono solo quelle del Centro Italia, ed in ogni caso la loro
presenza è scarsa: 4 ASL su 23 partecipanti (tab. 19 e 20).
5.3
Terzo criterio di analisi: distribuzione per tipologia e tipo di partecipante
Con questa analisi si vuole raggiungere l'obiettivo di individuare la tipologia dei progetti di ICT
in sanità ritenuti interessanti dalle singole entità sanitarie tanto da partecipare attivamente ai
programmi europei e di determinare se queste scelte varino a seconda del tipo di partecipante
al progetto (tab. 21).
Tab. 21: Distribuzione per tipologia e tipo di partecipante (valori assoluti)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
Università
TOTALE
gestione e
controllo
formazione e
aggiornamento
0
1
3
2
6
clinico
0+1
3
8
7
16
16
infrastruttura
0
portali
TOTALE
1
1
1
1
4
12
10
23
Tab. 22: Distribuzione per tipologia (% totale tipo di segnalazione)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
Università
TOTALE
formazione e
aggiornamento
0
25
25
20
26
clinico
portali
TOTALE
100
75
67
70
70
0
0
8
10
4
100
100
100
100
100
clinico
portali
TOTALE
6
19
50
44
100
0
0
100
100
100
4
18
52
43
100
Tab. 23: Distribuzione per tipo di proponente (% totale proponenti)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
Università
TOTALE
formazione e
aggiornamento
0
17
50
33
100
Tab. 24: Distribuzione per tipologia e proponente (% totale)
Regione (Comune)
ASL
Struttura sanitaria
Università
TOTALE
formazione e
aggiornamento
0
4
13
9
26
clinico
portali
TOTALE
4
13
35
30
69
0
0
4
4
4
4
17
52
43
100
Le Regioni sono assenti (tab. 24): è presente il Comune di Roma con un unico progetto (MTM)
che si occupa di applicazioni di FAD, turismo e anche di applicazioni “cliniche”, il teleconsulto
basato su dispositivi mobili.
Le ASL sono attive principalmente nelle applicazioni “cliniche”, focalizzando in questo settore il
75% delle loro applicazioni (tab. 22).
Le strutture sanitarie ed i dipartimenti universitari si comportano in modo simile (tab. 21), con
applicazioni principalmente mirate nel settore “clinico” (rispettivamente il 67% ed il 70% delle
loro applicazioni), ma anche nel settore “formazione e aggiornamento” (rispettivamente il 25%
ed il 20% delle loro applicazioni).
Le applicazioni nei settori “formazione e aggiornamento” e “clinico” sono condotte dalle
strutture sanitarie e dai dipartimenti universitari (rispettivamente il 50% ed il 33% delle loro
applicazioni).
I “portali" e i servizi web sono portati avanti solo da una struttura sanitaria e da un
dipartimento universitario (tab. 23): si tratta di un unico progetto, WOMAN II, che ha realizzato
un portale per una rete di centri di eccellenza europei, basato anche su una cartella clinica
elettronica per la raccolta dei dati, sul tema delle donne e menopausa.
17
5.4
Quinto criterio di analisi: distribuzione per settore del partner
In questo paragrafo l’interesse è esteso a tutti i progetti a partecipazione italiana, anche quelli
con la sola presenza industriale. La partecipazione dell’industria non è trascurabile perché i
progetti a partecipazione italiana aumentano del 109%.
Obiettivo che con questa analisi si vuole raggiungere è quello di analizzare la composizione
delle “cordate” che eseguono un progetto e quindi tra quali settori esiste una collaborazione in
Italia (tab. 26).
Tab. 25: Distribuzione del tipo di segnalazione per settore
Totale
% partecipazione
Partecipazione da soli
% partecipazione da soli
Sanità
(senza dipartimenti
universitari)
16
33
3
19
Ricerca
(università,
enti di ricerca)
16
33
5
31
Industria
40
83
19
47
Totale
48
100
27
56
Il settore industriale è il più presente (tab. 25); scarsa è invece quella del settore della ricerca,
ma va ricordato che il VPQ favorisce la partecipazione del mondo industriale e sanitario volendo
agire per una diffusione delle soluzioni realizzate. Debole è la partecipazione del settore
sanitario (tab. 25).
La "partecipazione da solo" mostra da una parte lo scarso collegamento tra i vari settori nel
nostro Paese, e dall’altra parte un buon inserimento di alcuni settori nel contesto europeo: il
quadro che ne deriva non è positivo dal punto di vista del collegamento tra i settori, mentre è
positivo per l’inserimento nel contesto europeo per il settore ricerca (ma la ricerca italiana è da
anni inserita nella rete internazionale) e per il settore industriale. L'inserimento è basso per il
settore sanitario (tab. 25 e 26).
Tab. 26: Distribuzione dei collegamenti tra settori (valori assoluti)
Struttura sanitaria
ASL (Comune)
Università (medica)
Ricerca non medica
Struttura
sanitaria
2
ASL
(Comune)
1+0
1+0
Università
(medica)
3
Ricerca non
medica
1
2
1
3
Industria
TOTALE
18
Industria
TOTALE
10
3+1
8
4
19
12
5
10
7
40
48
Tab. 27: Distribuzione dei collegamenti tra settori (% totale di settore)
Struttura sanitaria
ASL (Comune)
Università (medica)
Ricerca non medica
Industria
Struttura
sanitaria
17
8
25
8
83
ASL
(Comune)
20
20
0
0
80
Università
(medica)
30
0
20
10
80
Ricerca non
medica
14
0
14
43
57
Industria
Industria
TOTALE
21
8
17
6
40
25
10
21
15
83
26
10
20
10
47
Tab. 28: Distribuzione dei collegamenti tra settori (% totale)
Struttura sanitaria
ASL (Comune)
Università (medica)
Ricerca non medica
Industria
Struttura
sanitaria
4
ASL
(Comune)
2
2
Università
(medica)
6
0
4
Ricerca non
medica
2
0
2
8
L’industria è il settore più attivo, e con essa tutti i settori collaborano attivamente (tab. 27 e
28). Le ASL (la cui presenza è molto bassa) sono presenti principalmente grazie alla
collaborazione con un'industria italiana. Analogamente per le strutture sanitarie ed i
dipartimenti medici, anche se per entrambi la presenza è nettamente superiore a quella delle
ASL. Sembra pertanto che in Italia la presenza industriale sia trainante per il mondo sanitario, e
che ci sia un’apertura, o corsia preferenziale, con strutture e dipartimenti sanitari.
Questa situazione vale anche se consideriamo i “prime contractor”, dove è buona la presenza
dell’industria (14 progetti, pari al 29% dei progetti italiani). Molto bassa è la percentuale per gli
altri settori: tutti con 1 progetto (pari al 2% dei progetti italiani); va notato che le ASL non ne
hanno nessuno: è il Comune di Roma che dirige il progetto.
Vanno considerate però, come attenuante per la scarsa presenza a livello di primo contraente,
le difficoltà, prevalentemente burocratiche-amministrative, di dirigere un progetto europeo.
Discorso a parte va fatto per il mondo della ricerca non medica: perfettamente inserita nel
contesto europeo, ben collegata al mondo industriale, che mostra diversi collegamenti con
strutture e dipartimenti sanitari e nessuno con le ASL. Esiste 1 progetto (pari al 2% dei progetti
italiani) da loro diretto, con la stessa attenuante del mondo sanitario.
6. Analisi dei progetti finanziati dal Ministero della salute
Il Ministero della salute ha finanziato nel triennio 2000-2003 31 progetti di ricerca relativi
all’applicazione dell’ICT in sanità.
19
6.1 Numerosità dei progetti del Ministero della salute
Obiettivo che con questa analisi si vuole raggiungere è quello di analizzare il trend dei progetti
finanziati dal ministero della salute negli ultimi tre anni (fig. 1).
Tab. 29: Distribuzione dei progetti relativi all’applicazione dell’ICT in sanità (2000-2002)
Progetti finanziati
Progetti di ICT in sanità finanziati
% dei progetti di ICT in sanità
IRCCS
355
7
2
Regioni
216
24
11
TOTALE
614
31
5
Fig. 1 - Andamento dei progetti (2000-2002)
numerosita'
14
12
12
12
10
10
10
IRCCS
8
Regioni
7
TOTALE
6
4
2
4
2
3
2
0
2000
2001
20002
anno
Il numero dei progetti è molto basso, specialmente per gli istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico (IRCCS): 31 progetti in 3 anni, pari al 5% di tutti i progetti finanziati (tab. 29).
Di questi progetti il 77% è quello richiesto e quindi assegnato alle Regioni (tab. 29).
Dovendo scegliere tra ricerca in medicina e ricerca in informatica medica gli IRCCS scelgono la
prima, anche se sono spesso interessati alla seconda; le regioni fanno ricerca in informatica
sanitaria perché essa è divenuta irrinunciabile.
20
Va inoltre considerato che vi è la possibilità di finanziare progetti richiesti da strutture collegate
al Ministero della salute, quali ad esempio l’Istituto Superiore di sanità: nessuno di questi ha
ottenuto finanziamenti per progetti relativi all’applicazione dell’ICT in sanità.
6.2 I finanziamenti dei progetti del Ministero della salute.
Obiettivo che con questa analisi si vuole raggiungere è quello di analizzare il trend dei
finanziamenti ai progetti approvati dal ministero della salute negli ultimi tre anni (fig. 2).
Fig. 2. Andamento dei finanziamenti per progetti ICT del Ministero della Salute (2000-2002)
finanziamenti concessi
3.500
3.099
3.000
2.609
2.500
2.000
1.794
1.999
IRCCS
Regioni
1.500
1.000
500
1.295
1.505
289
704
TOTALE
490
0
2000
2001
2002
anno
Nota: I finanziamenti sono espressi in migliaia di euro
Il finanziamento complessivo per i progetti di ricerca considerati ammonta a 6.892.000 euro,
una cifra estremamente bassa rispetto alle reali necessità (compensata in parte dalla presenza
di altre fonti di finanziamento nazionali ed europee).
L’andamento è oscillante; però il totale dei finanziamenti concessi è crescente. L’incremento
passa dal 10% per il periodo 2000-2001 a oltre il 50% per il periodo 2001-2002; addirittura
l’incremento tra 2000 e 2002 è di quasi il 73% (fig. 2). Tuttavia questi incrementi oscillanti
sembrano dipendere più dall'approvazione di pochi progetti in più o in meno, e non da una
strategia di finanziamenti pianificata nel lungo periodo.
7. Discussione
Dalle analisi qui descritte esce un quadro dell’informatica sanitaria in Italia abbastanza chiaro
anche se va approfondito. Tale quadro è in linea con quanto gli operatori del settore conoscono
da tempo: una realtà degli aspetti della ricerca molto incoraggianti e una realtà delle
applicazioni quotidiane molto sconfortante. La crisi che in questo periodo investe il sistema
21
Italia si ripercuote sul settore e rende la situazione sia presente che futura abbastanza
negativa.
Dal punto di vista geografico si ha una netta scissione tra Nord - Centro e Sud, i primi con un
attivismo superiore al secondo.
I temi trattati sono prevalentemente clinici (CUP, cartelle cliniche, teleconsulto, ecc.), ma
circoscritti e non collegati tra loro. Sono quindi poco adattabili ad un piano complessivo
sull’eSanità, che richiederebbe una comprensione dei processi di change management per
ottenere sistemi informativi integrati con scambi di dati e quindi interoperabilità delle
informazioni sanitarie.
I poteri centrali e quelli locali stentano a definire quadri di riferimento atti a creare le
infrastrutture sia conoscitive - normative che tecnologiche necessarie per un avvio organico
dell’eSanità, anche se a livello di studio esistono i presupposti scientifici per definire tali quadri
di riferimento, pure in presenza di inadeguati investimenti in termini di ricerca.
Questo implica che le innovazioni sono legate alle mode presenti a livello europeo (es. la corsia
virtuale come risposta alle problematiche della continuità delle cure). Ma questa mancanza di
chiarezza impedisce lo sviluppo di settori promettenti. Un esempio è la FAD ed il ruolo che
potrebbe svolgere e quello che invece svolge attualmente nell’ECM.
La ricerca in informatica sanitaria continua ad essere scarsamente considerata sia a livello di
potere politico che di strutture sanitarie, ed è mirata a singole applicazioni piuttosto che alla
soluzione di problemi sistemici, con serie conseguenze:
• l’industria italiana ha una buona presenza a livello europeo, contribuendo al successo dei
programmi di ricerca europei, ma il mercato non decolla;
• gli Enti Pubblici di Ricerca (ed in particolare il CNR) sono collegati all’Europa e non alle realtà
locali, che continuano a non avere le idee chiare con conseguente contributo italiano al
trasferimento tecnologico verso gli altri paesi europei ma con scarsi ritorni verso i bisogni del
nostro Paese.
Per provocare nei prossimi anni il ribaltamento di questa situazione e per permettere la reale e
corretta partenza dell’eSanità, esiste oggi il progetto OSIRIS, che ha lo scopo di produrre una
piattaforma di cooperazione e di trasferimento di know-how tra gli addetti ai lavori nel settore
dell’ICT in sanità. Infatti, il nucleo del progetto è formato da 5 linee di attività:
1) Acquisizione, organizzazione e analisi preliminare di fonti documentali esistenti;
2) Gestione del sito web e della e-library;
3) Coordinamento tra le attività regionali che si occupano del trasferimento del know-how e
dell’acquisizione delle esperienze e della documentazione locale;
4) Focus Group per il consolidamento delle esperienze;
5) Promozione e diffusione multicanale del know-how.
Il progetto coinvolge sia il mondo dell’università e della ricerca che quello della sanità a livello di
regioni e di federazione di aziende sanitarie ed ospedaliere. Tale progetto dura 2 anni ed è cofinanziato dal Ministero della salute ex art.12.
22
8. Conclusioni
Sino ad oggi, solo pochi sistemi di ICT in sanità supportano il processo quotidiano di assistenza.
Le applicazioni dei sistemi informativi in sanità sono spesso limitate ai problemi amministrativi o
a quelli organizzativi, con scarso impatto sulle attività cliniche. Il mercato dell'ICT in sanità non
supera l'1% del budget sanitario, mentre nei Paesi avanzati si cerca di raggiungere rapidamente
a tappe forzate il 4% (in Svezia quasi tutte le strutture sanitarie sono già sopra al 5%).
Dalla prima rilevazione Confservcizi-FIASO-CNR sull'ICT nelle aziende sanitarie emerge
chiaramente una suddivisione delle aziende sanitarie in tre fasce:
• un forte numero di aziende che spende circa lo 0,2 % del proprio budget sull'ICT, per
garantire alcune funzionalità amministrative minimali;
• la maggior parte delle aziende che spende intorno allo 0,7 % del proprio budget, per
cominciare a utilizzare alcuni tipi di applicazioni nei servizi diagnostici e per alcuni limitati
sottosistemi;
• pochissime aziende che spendono intorno al 3% del proprio budget per intravedere i primi
tipi di benefici in un'ottica integrata.
Le esperienze di telemedicina in corso sono limitate, in quanto si svolgono in situazioni
circoscritte che vanno dalla consulenza in radiologia per ospedali generali (es. in
comuni/situazioni arretrati o svantaggiati), all’assistenza domiciliare per particolari patologie
(es. diabetici) o alla teleconsulenza per una sola patologia per un solo tipo di medico
(generalmente la cardiologia per i medici di base).
Ma in realtà l’aiuto che occorre fornire all’operatore sanitario che opera in una struttura
sanitaria è a più ampio spettro: non riguarda una sola patologia e occorre monitorare non un
solo parametro.
Ad esempio un pronto soccorso interviene su diverse patologie (che vanno dalla traumatologia
alla chirurgia d’urgenza), usa differenti apparecchiature (RX, TAC, ECO, ECG, ecc.) e necessita
di differenti tipi di consulenza (che vanno dal consulto di prima e seconda opinione alla
discussione tra medici ed alla rete di esperti): questo è uno dei motivi per cui gli esperimenti di
pronto soccorso cardiologico non sono andati oltre la sperimentazione.
Un settore applicativo maturo è quello dei centri di coordinamento (118, CUP, centro
informativo antiveleni, reti per i trapianti).
I centri di coordinamento si definiscono come i centri di "raccolta informativa" sulla tipologia di
offerta di servizi sociali e sanitari e sulla loro distribuzione territoriale. Tali centri sono attivabili
"su richiesta", in base all'espressione di un "fabbisogno individuale".
Esempi recenti sono legati alle emergenze sanitarie ed alle prestazioni specialistiche ed
ospedaliere. Di più lunga istituzione sono le reti di coordinamento sui trapianti.
Tra i settori applicativi di successo va segnalato il centro antiveleno, come servizio, inizialmente
telefonico, di assistenza e consulenza ai cittadini in grado di identificare la causa di
avvelenamento e prospettare l’intervento terapeutico.
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Comune a tutti centri di coordinamento è l'obiettivo di una migliore utilizzazione delle risorse
(efficienza operativa) ed il miglioramento dei livelli di diagnosi e terapia (efficacia).
Resta comunque la necessità di un forte intervento sistemico da parte delle autorità regionali e
nazionali, con progetti di lungo periodo per favorire la diffusione dei sistemi informativi integrati
a livello delle singole strutture sanitarie, con un approccio centrato sul cittadino.
Bisogna pianificare una strategia complessiva di change management, per passare da una
concezione dei sistemi informativi centrata sulle strutture sanitarie ad una concezione basata
sulle necessità del cittadino e sui bisogni informativi degli operatori sanitari che si occupano o si
occuperanno della sua salute.
Bibliografia
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2. “A health telematics policy” in support for WHO’s Health-for-All Strategy for Global
Health Development, Report of WHO Group Consultation on Health Telematics, WHO,
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President of the United States, December 1999.
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Telemedicine and Telecare, n. 1, 1995.
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sugli
ostacoli
alla
diffusione
della
10. F.L. Ricci, "La telemedicina italiana tra difficoltà e prospettive", Agorà 2000, anno 4, n.
2/3, 3° trimestre 2000.
11. A. Rossi-Mori, F: Consorti, R. Nardi, F.L. Ricci, “Un quadro di riferimento sulle tecnologie
dell’informazione nel settore sanitario", FIASO-CNR, maggio 2002, http://www.eosiris.it/documenti/quadroRif13eConCopertina02.zip.
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