LA NARRATIVA LATINA
Un percorso attraverso i “romanzi”
di Petronio e Apuleio
Cos’è il romanzo oggi?
• Narrazione piuttosto estesa, di solito in
prosa (tranne il romanzo medievale)
delle vicende fantastiche o realistiche di
uno o più personaggi.
• Nella trama prevede una situazione
conflittuale con evoluzione positiva o
negativa.
Il romanzo in Grecia
• I secolo a.C. Anonimo “Romanzo di Nino” è il
testo più antico che possediamo coi caratteri del
romanzo. Narra le vicende d’amore di Nino,
fondatore del regno assiro, con la cugina
Semiramide.
• I - II secolo d.C. stagione d’oro del romanzo greco:
– “Dafni e Cloe” di Longo Sofista
– ”Lucio o l’asino” dello Pseudo Luciano
– ”La storia vera” di Luciano
I caratteri del romanzo greco
Caratteri comuni:
 Narrazione in prosa
 Trama simile: due innamorati bersagliati dalla sorte
che poi riescono a unirsi
 Gusto per meraviglioso, romanzesco e esotismo
 No erotismo smaccato
 Tono serio
 Lingua elevata
 Pubblico raffinato e colto
La “narrativa” nella letteratura latina
• Il mediatore tra la narrativa greca e quella
romana fu CORNELIO SISENNA, uomo politico
legato a Pompeo, storico ed oratore, il quale
introdusse a Roma, traducendole in latino, le
novelle di soggetto erotico avventuroso che
circolavano in Grecia col nome di Milesiae,
dalla patria del più famoso degli scrittori di tal
genere Aristide di Mileto (II sec. a.C)
Caratteristiche delle fabulae “milesiae”:
• Racconto fatto in prima persona con intonazione
autobiografica
• Inserzione nel racconto principale di novelle narrate
al protagonista
Attraverso Sisenna entra nella letteratura latina la
novella erotica che circola e prospera sottobanco,
rifiutata o ignorata dalla letteratura ufficiale.
Tracce di una produzione narrativa a
Roma…
•
Alcuni autori presero spunto dalle fabulae Milesiae,
tra cui ricordiamo:
1) Ovidio per il gusto del narrare, la capacità di
articolare le avventure dei personaggi e di
approfondirne la psicologia
2) Fedro che si allontana sempre più dal modello di
Esopo per trarre spunto dalle milesiae.
Il “romanzo” a Roma…
• Due opere vengono classificate
come romanzi:
1) “Satyricon” di Petronio : età giulioclaudia (I sec. d.C)
2) “Metamorfosi” di Apuleio : età
degli Antonini (II secolo d.C.)
Questioni aperte sul Satyricon
• La questione petroniana
• Il Satyricon come opera “aperta”
• Il Satyricon e la società romana
del I secolo
La questione petroniana
•
Il problema riguarda l’autore e l’epoca della
composizione. Due sono le posizioni degli studiosi:
1) Il Satyricon fu scritto in età neroniana e
verosimilmente ne è autore lo stesso Petronio di
cui parla Tacito nel libro XVI degli Annales.
2) Il Satyricon fu scritto tra il II ed il III secolo e non è
possibile stabilirne l’autore
Il Petronio di Tacito
Soleva egli trascorrere il giorno dormendo, la notte negli affari o negli svaghi; la
vita sfaccendata gli aveva dato fama, come ad altri l'acquista un'operosità
solerte; e lo si giudicava non un gaudente e uno scialacquatore, come la
maggior parte di coloro che dilapidano il loro patrimonio, ma un uomo di lusso
raffinato. Le sue parole e le sue azioni, quanto più erano libere da convenzioni
e ostentavano una certa sprezzatura, tanto maggior simpatia acquistavano con
la loro parvenza di naturalezza. Come proconsole in Bitinia tuttavia, e poi
come console, egli seppe mostrarsi energico e all'altezza dei suoi compiti.
Tornato poi alle sue viziose abitudini (o erano forse simulazione di vizi?) venne
accolto tra i pochi intimi di Nerone, come maestro di raffinatezze, nulla
stimando Nerone divertente o voluttoso, nello sfarzo della sua corte, se non
avesse prima ottenuto l'approvazione di Petronio. Di qui l'odio di Tigellino, che
in Petronio vedeva un rivale a lui anteposto per la consumata esperienza dei
piaceri. Egli si volge quindi a eccitare la crudeltà del principe, di fronte alla
quale ogni altra passione cedeva; accusa Petronio di amicizia con Scevino,
dopo aver indotto con denaro un servo a denunciarlo, e avergli tolto ogni
mezzo di difesa col trarre in arresto la maggior parte dei suoi schiavi.
La morte di Petronio (da Tacito)
In quei giorni Nerone si era spinto in Campania, e Petronio, spintosi fino a Cuma,
venne qui trattenuto. Egli non sopportò di restare oltre sospeso tra la speranza e il
timore; non volle tuttavia rinunciare precipitosamente alla vita; si tagliò le vene e
poi le fasciò, come il capriccio gli suggeriva, aprendosele poi nuovamente e
intrattenendo gli amici su temi non certo severi o tali che potessero acquistargli
fama di rigida fermezza. A sua volta li ascoltava dire non teorie sull'immortalità
dell'anima o massime di filosofi, ma poesie leggere e versi d'amore. Quanto agli
schiavi, ad alcuni fece distribuire doni, ad altri frustate. Andò a pranzo e si assopì,
volendo che la sua morte, pur imposta, avesse l'apparenza di un fortuito trapasso.
Al testamento non aggiunse, come la maggior parte dei condannati, codicilli
adulatori per Nerone o Tigellino e alcun altro potente; fece invece una
particolareggiata narrazione delle scandalose nefandezze del principe, citando i
nomi dei suoi amanti, delle sue donnacce e la singolarità delle sue perversioni: poi,
sigillatolo, lo inviò a Nerone. Spezzò quindi il sigillo, per evitare che servisse a
rovinare altre persone »
Il giudizio di B. Croce
• L’autore del Satyricon fu un raccontatore
dell’enorme sessuale, bestiale e plebeo e in
ciò raggiunse anch’egli il colossale.
• Opere di questa forma […] inducono a
fantasticherie lettori e critici, a ricerche di
sensi allegorici, a tentativi di scoprirvi una
misteriosa vena poetica.
IL TITOLO “SATYRICON”
L’etimologia può essere ricondotta:
– ai Satiri in quanto creature mitiche tradizionalmente
collegate con la sfera sessuale, e dunque con allusione
al contenuto osceno dell’opera
– alla latinissima (e prima ancora etrusca) satura, il ben
noto genere letterario caratterizzato da mescolanza di
stili e dalla presenza di parti in prosa e parti in poesia,
con allusione quindi alla forma dell’opera.
1968
LA TRAMA
Encolpio, Ascilto, Gitone:
Graeca Urbs
Encolpio a scuola:
dibattito sulla crisi dell’eloquenza
(Agamennone)
La sacerdotessa di Priapo
La cena di Trimalchione
Litigio di gelosia,
allontanamento di Encolpio
In pinacoteca con Eumolpo
Sulla nave di Lica e Trifena
(Encolpio, Gitone, Eumolpo)
Tempesta, naufragio,
morte di Lica
A Crotone,
truffe e amori vari
EPOCA E SOCIETA’
• Ogni allusione storica, sociale, politica, giuridica
ed economica fa riferimento all’epoca giulioclaudia ed, in particolare, al Principato neroniano.
• Presentazione della realtà senza esprimere un
giudizio specifico, ma mantenendo un distacco
velato di ironia e sarcasmo.
• Resa di contenuti seri in forma comica
DESTINATARI
• O la Corte neroniana
• O l’èlite degli intellettuali dell’opposizione che
avrebbero potuto trovare allusioni satiriche
sull’ambiente della cerchia neroniana
I MESSAGGI
• 1.
Una satira della società
contemporanea;
• 2. Un significato allegorico;
• 3. Una parodia della vita e delle
letteratura;
• 4. Un puro lusus letterario;
Il Satyricon come opera “aperta”
• Che cos’è il Satyricon?
• A che genere letterario
appartiene?
I MODELLI E LA STRUTTURA
•
•
•
•
•
Omero
Romanzo greco
Satira romana
Fabula Milesia
Satira menippea
LE DIGRESSIONI
• LE INSERZIONI PARODICHE (La guerra di Troia
e il Bellum civile)
• LE INSERZIONI MILESIE
– Il fanciullino di Pergamo
– Il bambino e le streghe
– Il lupo mannaro
– Il vetro infrangibile
– La matrona di Efeso
Due le ipotesi prevalenti:
• Parodia dell’epica
• Parodia dei romanzi
classica: all’ira di
d’amore ellenistici: alle
Poseidone che
disavventure della
perseguita Ulisse si
coppia di amanti si
sostituisce l’ira di Priapo
contrappongono quelle
che perseguita Encolpio
della coppia Encolpio Gitone
Ma..
• Entrambe le ipotesi sottolineano i rapporti
tra il Satyricon ed il genere milesio sia per le
avventure dei protagonisti narrate in prima
persona sia per la tecnica delle inserzioni di
racconti e novelle (Matrona di Efeso,
Fanciullo di Pergamo).
• Legami anche con la satira latina nella sua
versione più antica (osservazione della
realtà) per mescolanza di prosa e poesia e
libertà espressiva e stilistica.
Il Satyricon e
la società romana del I secolo d.C.
• Guerra alle convenzioni morali, sociali e
letterarie in nome di una NOVA SIMPLICITAS
basata sulle descrizione della borghesia ricca
di origine popolaresca, potente dal punto di
vista economico, ma povera culturalmente e
legata alle sue origini plebee, spesso servili
(parvenus)
I parvenus…
• Nuovi ricchi che hanno come unico valore il
denaro
• Credono in un sistema di valori solo
economico (unico elemento non dominabile
con ricchezze è la morte)
• Scimmiottano i veri signori dal punto di vista
culturale
Petronio e i parvenus
Petronio racconta di questa classe con DISTACCO, senza
invidia, ma senza simpatia.
• Ha però riserve sulla pacchianeria e cattivo gusto dei parvenus
essendo Petronio un aristocratico conservatore, colto e
raffinato, elegantiae arbiter
• Petronio, pur appartenendo ad un’ altra classe, sconfitta dalle
dinamiche storiche, ma superiore culturalmente, sa che quel
ceto, grazie alla sua ricchezza e vitalità, diventerà il nuovo ceto
dirigente.
Lo stile
• Petronio usa uno stile ricco ma nitido, molto veloce, e
capace di accelerazioni, di sintesi descrittive molto efficaci
e di rallentamenti studiati su qualche preciso particolare.
Riesce a dare un senso di leggerezza anche nelle pagine
più scabrose.
• Grande importanza assume poi la capacità di diversificare
le voci e gli stili a seconda del narratore, soprattutto nei
passaggi dalla prosa al metro, e a seconda del genere a
cui appartengono.
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La narrativa latina e Petronio