Cari Compagni e Compagne, prima di iniziare la mia relazione Congressuale permettetemi di rivolgere un affettuoso pensiero ad un compagno che non è più fra noi ma del quale restano i suoi insegnamenti e opere. Mi riferisco al Compagno Nano Tanasi ,” Mastro Tanasi ” per tutti i compagni e “Chiddu ca pipa” per i Braccianti Agricoli che egli ha amato e dei quali ebbe l’onore di essere amato e apprezzato. La sua scomparsa ha lasciato un gran vuoto nella nostra organizzazione, oltre ai suoi consigli e alla sua lealtà, ci mancherà il suo modo sereno ma passionale di affrontare i tanti e complessi problemi dei Braccianti Agricoli e Forestali. Lui cultore e intellettuale della storia popolare Siciliana, avrebbe potuto benissimo scegliere la vita più comoda dell’insegnante, invece scelse, in tempi non facili, la strada della dedizione alla causa dei Lavoratori Agricoli ed in particolare al riscatto “ ro iurnataru” e dei ceti più deboli e sfruttati. Ciao compagno Tanasi, noi ti ricorderemo e onoreremo nel modo migliore che tu apprezzavi lavorando giorno dopo giorno per riscattare i lavoratori dallo sfruttamento, per i diritti e per costruire una società più democratica, equa e solidale. Un caloroso saluto di benvenuto e un grazie per la vostra presenza rivolgo ai graditi ospiti delle Istituzioni, delle Associazioni Agricole, datori di lavoro,invitati e delegati. Un particolare saluto e abbraccio sincero rivolgo a nome di tutti i delegati Congressuali ai compagni e amici della Fai Cisl e Uila Uil. Siamo certi che dai loro interventi verranno spunti di riflessioni e indicazioni assai utili per definire unitariamente le Piattaforme Contrattuali e le iniziative Sindacali vincenti per i lavoratori Agricoli, Forestali Agro Alimentari, Consorzi, Acqua - coltura, Pesca, Agro – Industria, Panificazione. Compagne e Compagni delegati, sono stato eletto Segretario Generale della Flai Cgil solo da due mesi e già mi trovo a dovere tenere la mia prima relazione ad un Congresso Provinciale . Non posso nascondervi che mi sento emozionato e un po’ a disagio perché per la prima volta mi trovo costretto a parlare con intervento scritto. Io, Turi Alfò, che nella mia lunga militanza Sindacale sono sempre intervenuto senza appunti scritti, facendomi spesso prendere dalla passione nell’affrontare le emergenze e le ingiustizie quotidiane. Oggi però mi rendo conto che ciò non è possibile: Primo, perchè si è in una Sede Congressuale che è momento di consuntivo Sindacale e Organizzativo ma anche di proposta programmatica per gli anni che ci separeranno dal IV° al V° Congresso. Quindi le parole volano mentre gli scritti restano per le verifiche periodiche e le coerenze dei gruppi Dirigenti. Secondo, perché qualche compagno, giustamente, mi ha fatto osservare che per questa mia passione istintiva prima di esprimermi debbo contare fino a dieci, ossia essere riflessivo e accorto in quanto ora sono il Segretario Provinciale e ogni mia parola, atto, azione è pesata e valutata in nome e per conto della Flai Cgil che ho l’onore di dirigere e rappresentare. Vi chiedo pertanto di scusarmi e comprendermi se durante la lettura di questa relazione cogliete momenti di emozioni proprio perché non abituato alla lettura; Spero almeno di essere all’altezza nei contenuti. Compagni, Compagne, Delegati , Invitati, arriviamo al nostro IV° Congresso Provinciale dopo avere tenuto in tutti i Comuni ed alcune Aziende i congressi di base. Il bilancio organizzativo è: 24 congressi di leghe Comunali e Aziendali con la partecipazione di 1810 lavoratori e lavoratrici in rappresentanza dei 3850 iscritti alla Flai e i 1400 iscritti all ‘ Alpa. In tutte le Leghe sono stati eletti i Comitati degli Iscritti con relativi responsabili, i Delegati al Congresso della Flai Cgil e il 50% dei Delegati al Congresso Provinciale della Cgil. Celebriamo il IV° Congresso Provinciale con una platea di 77 Delegati eletti nel rapporto di 1 delegato ogni 50 iscritti come deliberato nel Comitato Direttivo del 7 ottobre scorso. Dei 77 delegati 15 sono donne e 52 uomini . Qui va il primo grande limite di rappresentanza rispetto alla reale presenza lavorativa nei settori della Categoria con il 50% almeno di manodopera Femminile. Questo è uno dei tanti problemi Organizzativi che ci poniamo già da subito in questo Congresso e sul quale investiremo particolare attenzione e risorse umane ed economiche. In tutte le Assemblee di base gli iscritti della Flai hanno approvato il Documento Congressuale della Cgil e le tesi 8 e 9, primo firmatario il compagno Epifani , votate alla unanimità. Posso pertanto affermare che celebriamo il nostro IV° Congresso con certezza che si arriva in questa Assemblea Congressuale con un ampio coinvolgimento dei nostri iscritti e iscritte, con un esercizio vero di Democrazia partecipata e con l’unanimità del consenso di tutti i Delegati al Progetto Strategico e Tesi Programmatiche proposte dalla Cgil per i prossimi quattro anni. Compagne e Compagni, invitati teniamo questo Congresso in presenza di una situazione Internazionale, Europea e Italiana di gravi e inquietanti tensioni e incertezze per la prospettiva di Pace, di Sviluppo Economico, di Occupazione, di Diritti Sociali e Individuali. Io non entrerò in modo analitico e approfondito nel merito, delle tante questioni che sovrastano il nostro tormentato e traballante secolo in quanto sono temi ben trattati nei documenti presentati dalla Cgil per il XV° Congresso; temi che ulteriormente e meglio verranno illustrati e dibattuti nel Congresso Provinciale della Cgil che si celebrerà il 16 e 17 Dicembre 2005. Non li affronterò in modo approfondito, anche perché ogni giorno che passa si aggiungono, purtroppo, altri fatti negativi che spesso obbligano a riscrivere e aggiornare le nostre analisi, rivendicazioni, obiettivi, speranze. E’ infatti di appena ieri la obbligata decisione di dichiarare ancora una volta lo Sciopero e la mobilitazione dei lavoratori per impedire nuovi scippi, tagli e ingiustizie sociali. Mi riferisco intanto allo Sciopero Generale Regionale degli Operai Agricoli e Forestali del 4 Novembre e allo Sciopero Nazionale del 7 Novembre e ancora a quello del 25 novembre 2005. Uno sciopero ( 4 e 7 Novembre) dichiarato per impedire la vergognosa operazione di riproporre le riduzione della Ds Agricola Speciale mantenendo il famigerato art 147 della Finanziaria 2005 a cui va aggiunta la scelta del Governo Nazionale di procedere al condono previdenziale e alla riduzione delle aliquote contributive solo per i datori di lavoro senza aprire il tavolo per la Previdenza Agricola cosi’ come rivendicato dalle Segreterie Nazionali Flai, Fai, Uila e convenuto con i Ministri Maroni e Alemanno in Sede Nazionale. Riduzione della Ds Agricola già tentata nella finanziaria del 2005 e contrastata con le grandi manifestazioni dei lavoratori agricoli del 10 dicembre 2004. Il tentativo di ridurre per poi togliere la Ds Agricola, dimostra tutta l’ arroganza, il disprezzo e il pericolo presente nella Classe Dirigente che ci Governa che, in nome del Liberismo e delle compatibilità Economiche invece persegue l’obiettivo di instaurare nel Paese una nuova classe “Aristocratica” che cura solo i propri interessi e che si crede Onnipotente e immune dalle Leggi dello Stato; Una Classe di “Aristocratici” che piega la Costituzione, le Leggi Ordinarie e quelle Elettorali ad uso e consumo per mantenere il Potere e accrescere i Patrimoni Miliardari. Infatti come non considerare oltraggioso, meschino e arrogante quel tentativo di ridurre la Ds Agricola se accostato all’obiettivo, poi realizzato da Berlusconi, di ridurre le tasse (Irpef) ai ceti più ricchi per mero calcolo Elettorale e non già per effettive disponibilità Economiche? E siccome poi alla fine i conti non tornano e mancano le risorse per gli Investimenti e Stato Sociale, ecco riproporsi puntualmente l’azione di scippare sempre di più i ceti più deboli e i Lavoratori Dipendenti riducendo le coperture sociali e potere di acquisto. Come? Con la Finanziaria per il 2006;Una finanziaria che contiene l’altra faccia della stessa medaglia ossia il completamento in due tempi (2004 e 2005) di una manovra tutta elettorale. Stavolta non vi è riduzione di tasse dirette ( Irpef ) né apparente aumento di tasse sempre dirette, viva Dio, Berlusconi e Tremonti mantengono, apparentemente lo slogan “Noi non abbiamo messo le mani nelle tasche degli Italiani”. Pero !! Primo, non si restituisce il Fiscal Drag ai Lavoratori Dipendenti nè si aumentano le Pensioni al minimo e quindi si abbassa il Potere di acquisto e aumenta la soglia di povertà. Secondo, siccome bisogna mantenere la demagogia Politico – Elettorale ossia che questo Governo non aumenta le Tasse, si fa un’altra operazione di trucco contabile: Non si mettono Tasse Dirette, ma si fanno tagli sulla spesa Sociale e sugli Enti Locali. Così noi, stupidi e ignoranti Lavoratori Agricoli e Lavoratori Dipendenti veniamo fregati tre volte: Primo, nessuna restituzione del Fiscal Drag = meno potere d’acquisto! Secondo, minore copertura di Assistenza Sociale, Cassa Integrazione, Calamità naturali, Ds Agricola ecc. Terzo, in quanto Cittadini di questa Repubblica ci vediamo aumentare tutte le Tasse Locali e Bolli Locali e Statali più i servizi indispensabili (Acqua, Luce, Gas, Benzina). Cav. Berlusconi e Ministro Tremonti questo si chiama gioco delle tre carte e noi non ci stiamo a farci prendere in giro! Per questo, giustamente, Cgil – Cisl -Uil Nazionali hanno dichiarati il IV° Sciopero Generale Nazionale da quanto è al Governo il Centro Destra. Il mio personale auspicio e invito che rivolgo ai Delegati è quello che non ci facciamo fregare anche per il IV° motivo ridando fiducia Elettorale a chi ci vuole spogliare Economicamente e Socialmente di tutto quanto abbiamo conquistato negli anni con Lotte e sacrifici. Delegati e Delegate, Invitati, all’inizio della mia relazione dicevo che non sarei entrato in modo analitico dentro le questioni che sovrastano questo complicato secolo. Però alcune di queste questioni, debbono necessariamente essere posti all’attenzione del nostro Congresso affinchè essi siano sempre presenti e di riferimento nelle nostre analisi, dibattito e proposte; Noi non siamo “un’isola felice a parte” anzi e vero l’esatto contrario, noi queste questioni dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Le questioni che pongo all’attenzione sono: • Il ruolo che devono svolgere i Sindacati Europei e Italiano sul terreno della Globalizzazione, dell’Economia, della Finanza e del Mercato Mondiale ed Europeo; Un ruolo attivo e conflittuale affinchè con la Globalizzazione non si affermi il Mercato delle Speculazioni Finanziarie, dei limiti Produttivi, del Lavoro precario, dei Diritti negati, ma quello del Mercato della Qualità e Sicurezza delle Produzioni (Alimentari per quello che ci riguarda) e dei Servizi Sociali; Un mercato che deve pero’ contenere i limiti inderogabili delle compatibilità ambientali e del rispetto dei diritti nel mondo e dei Lavoratori nelle Imprese; Tutti i Cittadini e tutti i Lavoratori Europei e del Mondo! • La centralità del Valore Universale della persona e del lavoro da porre in tutte le rivendicazioni e proposte di Politiche Istituzionali e Sindacali al posto della centralità dell’Impresa e del profitto ad ogni costo. Cioè d’ora in poi, dinanzi al fallimento del neo Liberismo Nazionale, Europeo e Mondiale, si parte dai bisogni delle Persone e della Società per costruire attorno ad essi le offerte per i consumi e il lavoro. Quindi si alla produttività e al profitto e alla sua ricerca ed espansione se però esso si colloca dentro e non fuori l’obiettivo finale di risolvere e migliore le condizioni di Vita dell’Umanità e dei Lavoratori e si colloca dentro e non a prescindere dal rispetto delle regole Umane (Leggi, contratti di Lavoro, Ambiente, Sicurezza). • La Pace, la Solidarietà e la collaborazione fra i Popoli restituendo all’Onu e alle Diplomazie il ruolo centrale per risolvere con la Politica e non con le Armi e i muscoli i conflitti fra le Nazioni. Come non ricordare, anche in questo Congresso, tutte le Guerre sparse per il Mondo, prima fra tutte quella in Iraq; Come non avere presente tutti i gravi atti di criminalità terroristica di questi tormentati tempi (11 Settembre, Madrid, Londra , Filippine , India, Israele, Palestina); Terrorismo che con lo scoppio della guerra in Iraq si è allargato in tutto il Pianeta. Ecco perché rivendichiamo, come Flai e Cgil il ritiro dei nostri soldati a di restituire all’Onu e alle diplomazie il loro ruolo. Infine, per andare alle questioni di casa nostra, l’Italia, come non richiamare e ricordare la disastrosa Politica Economica, Sociale, Culturale e Legislativa portata avanti dal Governo di centro destra Berlusconi – Tremonti; Ricordarla proprio per le conseguenze di ulteriore Precarietà e Povertà che ricade sui nostri già precari Lavoratori Agricoli - Forestali ma anche sulle stesse Aziende Agricole, (almeno le piccole e medie). Noi non possiamo dimenticare il demagogico Contratto sottoscritto con gli italiani nel 2001 e la promessa di più Sviluppo, più Lavoro, più Benessere e meno Tasse per tutti. Il risultato dopo quattro anni? Un disastro Economico, Sociale, Culturale, Legislativo - meno ricchezza prodotta (pil ), lo sforamento al 4,5% del rapporto pil - debito Pubblico, meno lavoro e quando c’è è precario e senza tutele, meno Diritti per i Lavoratori e i Cittadini, più Tasse Comunali, ( Ici Tarsu, Acqua) Maggiori costi dei Servizi essenziali (Luce,Telefono, Gas, Assicurazioni ecc.) e dei Servizi Assistenziali ( Asili Nido, Disabili, Casa, Anziani);E come non ricordare l’attacco al Sindacato con l’attacco al cuore dei diritti legali dei lavoratori ( art 18 e Statuto dei Lavoratori) e ancora la famigerata Legge 30 per Liberalizzare il Mercato del Lavoro da qualunque vincolo, regola, tutela, diritto. Un attacco neo- liberista privo di regole per il Mondo del Lavoro e privo di obblighi per l’alta Finanza e gli speculatori di Borsa e Immobiliaristi. Compagni e Compagne, questo insieme di questioni sinteticamente richiamate impongono un’ambiziosa svolta Strategica che pone il Sindacato Confederale Italiano in attacco e non in difesa. Quella che noi chiamiamo la “Variabile Sociale” da contrapporre alle esclusive ragioni Economiche del Mercato e delle Imprese; Ragioni che stanno portando alla rovina il Mondo e che stanno miseramente fallendo nelle Nazioni che le praticano meccanicamente. Questa “Variabile Sociale”, sempre presente nelle rivendicazioni della nostra Confederazione ,viene ancora più chiaramente e puntualmente definita e lanciata dalla Cgil nel XV° Congresso nella proposta programmatica < Riprogettare il paese per la sua ricostruzione Economica, Sociale, Culturale ,Legale, mettendo al centro il valore Umano, del Lavoro e dei Diritti al posto della Centralità dell’Impresa , del Profitto ad ogni costo e del Mercato >. Il nostro primo atto rivendicativo che chiederemo ai futuri Governi è la cancellazione della Legge Biagi e della Controriforma Moratti. Noi, in questo nostro Congresso, ci collochiamo dentro l’idea forte della Cgil cogliendo le nostre specificità di Categoria e lanciamo il nostro tema Congressuale: <AGRO-ALIMENTARE E FORESTALE:SETTORI STRATEGICI PER RIPROGETTARE L’ITALIA,IL LAVORO,I DIRITTI>. Compagni e Compagne Delegate, Invitati, I Congressi coincidono con il Centenario della Fondazione della cgil, un Sindacato Autonomo dai Partiti, quale mezzo per affrontare meglio tutte le questioni presenti nel Mondo del Lavoro esterno ed interno ai luoghi di lavoro senza mai perdere la visione della Solidarietà fra lavoratori e la necessaria sintesi con le questioni presenti nella Società Italiana. Anche la Flai ha festeggiato nel 2002 il suo Centenario ricordando la compagna Altobelli primo esempio di emancipazione femminile in una Società Agraria maschilista nella quale il ruolo della donna era marginale ed inesistente; abbiamo anche ricordato la nascita della Federterra e richiamato alla Memoria Storica i tanti vissuti di lotte e passi avanti fatti per conquistare Dignità e Diritti ai tanti “iurnatari”. Ricordo fra tanti: - Le grandi lotte del dopoguerra per dare la terra; Le repressione della Polizia di Scelba; I tanti caduti Sindacalisti, Operai, Braccianti, Capi lega per mano degli Agrari, Mafiosi e Politici collusi. -La conquista dello statuto dei lavoratori; La legge sul collocamento obbligatorio; La Legge 83; La legge sulla Previdenza Agricola e ancora la conquista della Legge Sulla DS speciale in agricoltura;La Lotta per la Riforma del Sistema Sanitario Nazionale garantendo ai Braccianti il Diritto all’Assistenza Sanitaria per se e la Famiglia senza l’oblico delle 51 Giornate. -Conquiste che, e bene ricordarlo, sono sotto attacco continuo della nuova Destra Politica e del Padronato Agrario che ritorna a mostrare i muscoli! Anche noi, con i fatti di Lentini del 1963 e di Avola del 2 dicembre 1968, abbiamo dato il nostro tributo di sangue, di lotte e proposte e un apporto decisivo per queste conquiste. Oggi, oltre che esserne orgogliosi, abbiamo anche noi la responsabilità di difenderle e rinnovarle per noi, per la nostra collettività, per i nostri figli. Sul terreno dello Sviluppo Economico Siciliano e Provinciale possiamo affermare di avere dato anche il nostro contributo di Sindacato Moderno e aperto concorrendo alla crescita e produttività dei Settori Agricolo, Agro Alimentare, Agriturismo, Forestale, Florovivaista. Lo abbiamo fatto contenendo le richieste salariali e le qualifiche nei rinnovi dei Contratti Provinciali ma non accettando alcuno scambio sui diritti normativi ( orario, sicurezza, riassunzione ecc…); C’è però da dire, con rammarico, che anche nella nostra Provincia i Datori Agricoli sono insaziabili e spesso occorre una gran fatica per fare applicare il Salario Contrattuale. Entrando nello specifico di alcuni settori si coglie meglio la realtà del tessuto Produttivo Agricolo della Provincia e i problemi Sindacali presenti Nel Settore Agricolo Provinciale. Il numero delle Aziende censite è di 25.432 per una superficie agraria utilizzabile di 116.539 ettari a fronte di una superficie utilizzata di ettari 99.766 . Della superficie utilizzata (99.766 ettari) circa il 50% delle Aziende censite ha una superficie inferiore a ettari 0,50 ( piccole Aziende familiari, coltivazione diretta e figure miste). Nel panorama Siciliano si colloca a livello medio - alto sia per Quantità di produzione lorda vendibile che per qualità e varietà delle produzioni. Essa per la Sicilia e per la nostra Provincia rimane un importantissimo Settore Economico sia per ricchezza prodotta e qualità delle produzioni che per il suo potenziale di espansione e diversificazione possibile. Crea opportunità di lavoro a circa 15.000 operai Agricoli e Forestali e a circa 600 impiegati. Gli operai sono quasi esclusivamente a tempo determinato (L’80% è 101 e 151, il 18% è 51 e appena il 2 % a tempo indeterminato). Purtroppo di tale importante risorsa economica e sbocchi di lavoro assai raramente se ne parla nel dibattito Politico e Sindacale Provinciale. Quasi mai si parla nelle Istituzioni Locali delle condizioni salariali e di sfruttamento delle lavoratrici e lavoratori che mal sopportano ormai un regime di bassi salari e diritti negati. Non si registrano misure incisive e straordinarie da parte delle Vigilanze Ispettive Inps e Ispettorato del Lavoro per combattere l’evasione contributiva parziale o totale che anche nella nostra Provincia e molto presente. Evasione e bassi salari che si praticano per un errato significato e spesso scorretto uso che si dà e si fa della Ds Agricola da parte dei Datori di lavoro; Una Ds Agricola che è Integrazione Salariale e non Assistenza Sociale e che ha svolto la funzione di contenere le spinte Salariali; Ds Agricola che se dovesse venire meno aprirebbe certamente una conflittualità salariale difficilmente prevedibile e controllabile. Assai spesso quando si parla di Agricoltura si fa, o per rivendicare qualche provvedimento di sostegno alle Aziende ( Calamità, Crisi di Mercato, Contributi Comunitari ) o per denunciare la forte speculazione che c’è “ dall’entrata dell’ euro “ fra prezzi alla produzione e prezzi al consumo. Una vistosa contradizione che registriamo e quella che permane nel comparto una condizione di arretratezza strutturale determinata dalla eccessiva parcellizzazione delle Aziende Agricole e della arretratezza Culturale di fare sistema ( Associazioni e Consorzi ). A causa di questi limiti ( dimensioni e organizzazione ) la maggioranza delle Aziende scontano: - Grandi problemi di commercializzazione,di credito e di intermediazione speculativa. - Grandi problemi di diversificazione e trasformazione dei prodotti con scarso dinamismo imprenditoriale. Per superare arretratezza, parcellizzazione e individualismo e proporre azioni industriali e legislative settoriali, abbiamo da anni rivendicato più seri e stabili Relazioni Sindacali con le Associazioni Upa , Cia, Coltivatori Diretti, non sempre attente e disponibili. Lo strumento individuato è il Contratto Provinciale che dà alla Categoria un importante e insostituibile mezzo di intervento coordinato per coniugare una Politica Agricola di qualità per produrre ricchezza e combattere lavoro nero e diritti negati. Certo, importante e insostituibile strumento se non ci si limita ad arrivare alla scadenza in modo burocratico o soltanto per cercare di strappare qualche po’ di salario. Il Contratto Provinciale firmato nel 2004 è stato valutato dalla Flai Nazionale e Regionale quale uno dei più completi e validi Contratti firmati in Italia. Questo perché esso oltre che avere posto uno stop definitivo alla stagione del contenimento salariale e di riallineamento, ( il cui valore viene da noi riconfermato integralmente perche’ momento di passaggio da un vecchio modo di Contrattare in Agricoltura ad un modo moderno di Relazioni Sindacali). ha portato una buona fetta di Salario fresco e ha rafforzato gli strumenti della Concertazione e dei diritti sindacali. Alcuni esempi: Salario - + 5 % derivante dalla mancata applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro. - + 6 % per recupero dell’inflazione - + 3 % salario variabile Aziendale per obiettivi di produttività Inquadramenti: - Cancellazione di tutti i livelli bis e riduzione da 11 a 8 livelli Strumenti di concertazione: - Osservatorio Provinciale, Commissione Provinciale per Lavoratori extra Comunitari, Commissione Provinciale per le pari opportunità. Diritti sindacali e individuali - Diritto delle OO.SS Provinciali di potere chiedere le Assemblee retribuite per 8 ore annue. - Diritto per l’elezione delle Rsu e Rls e istituzione del libretto sanitario. - Diritto alla riassunzione per l’anno successivo - Introduzione della delega Sindacale con trattenute sulla busta paga. Certo il Contratto Provinciale va però gestito in tutte le sue parti e riempito di contenuti operativi in altre. Un esempio per tutti è il rapporto stretto che si può giocare fra il 3 % del salario per obiettivi di produttività e la necessità di creare Innovazione Tecnologica e Professionale; Da solo questo tema vale e merita una grossa attenzione e concertazione nell’Osservatorio Provinciale. C’è però da dire che non può esserci ne può esistere una Contrattazione Aziendale o Politica di Concertazione per obiettivi, senza la partecipazione diretta dei Lavoratori e dei loro Rappresentanti Sindacali Aziendali . Ecco perchè i diritti sindacali ( diritto alle assemblee e diritto ad eleggere le Rsu) debbono inderogabilmente camminare di pari passo alle necessità di costruire nuova Produttività e Produzioni di Alta Qualità. Il nostro impegno è quello di procedere con Fai e Uila speditamente ad eleggere le Rsu e Rls in tutte le Aziende e Settori dove è presente il sindacato. Nella strategia Nazionale della Flai, la Qualità e la Sicurezza Alimentare sono diventati degli irrinunciabili obiettivi non solo per salvaguardare la salute ma anche per evitare che una rottura di fiducia nel rapporto Produttori - Consumatori( vedi Ogm, Mucca pazza, Virus dei polli ) possa determinare un crollo improvviso dei consumi e un danno economico incalcolabile per intere Filiere Produttive e gravi conseguenze sulla Occupazione. Noi allora ci poniamo, qui in questo Congresso, la domanda se la nostra Provincia e la Sicilia debbono essere destinate a restare solo una area, che produce prodotti Agricoli da fornire ad altre aree Italiane ed Europee che provvedono a buone commercializzazioni o trasformazioni, creando altrove il “ valore aggiunto” che fa la vera differenza e crea un tessuto indotto diffuso . Noi riteniamo di no e segnaliamo alcuni esempi di progetti creati dal basso, nel territorio, con il metodo della Concertazione e Partenariato ma anche i limiti istituzionali riscontrati : - Nella seconda metà degli anni 90 sono stati costituiti 3 patti Territoriali verdi (Eloro –Vendicari, Val D’Anapo, Leontinoi) gestiti dai rispettivi Gal. Nei tre Patti Territoriali verdi sono stati finanziati n 134 progetti presentati da vecchi e nuovi imprenditori, mobilitando 60 milioni di euro che a regime avrebbero dovuto dare 753 nuovi occupati ,a noi il compito di andare a verificare se questa previsione si è attuata. Il fatto sociale altrettanto importante è che si è attivato un forte protagonismo delle parti Sociali, Comuni, Provincia, Imprenditori che non ha precedenti. Pero’ è negativo il fatto che resta difficile il diritto del Sindacato Confederale Unitario di poter esercitare un controllo sociale sull’ effettivo aumento dell’ occupazione e applicazione dei Contratti. - Per conservare le tipicità ed esaltare la qualità e la sicurezza delle nostre produzioni si è costituito il Consorzio Igp arancia rossa di Sicilia; Il Consorzio Igp del pomodoro di Pachino, il consorzio Igp limone di Siracusa, il Consorzio Patata novella Siracusana, e sono stati riconosciuti i vini Doc Eloro rosso, moscato di Noto , moscato di Siracusa e le Dop Monti Iblei e Val D’Anapo perl’olio di Oliva. Importanti fatti che però restano nel solco della sola qualità e sicurezza ma non danno alcune risposte per la trasformazione Agricola . - I riconoscimenti legislativi per la costituzione dei Distretti Rurali e agro alimentari. Negativo è il fatto che la Regione Siciliana non ha ancora legiferato sui Distretti ma ha solo dato degli orientamenti nominalistici sulla differenza fra i due Distretti. - La costituzione- un anno fa del Distretto Rurale SR - RG. dove noi, nonostante i dubbi e perplessità per il rischio di sovrapposizioni e conflitti con altri strumenti di gestione ( vedi Gal ) e di dispersione di fondi, abbiamo aderito alla sua Istituzione. A distanza di oltre un anno del protocollo la Regione Siciliana non ha attivato alcun provvedimento finanziario. Per quest’ insieme di azioni propositive ma anche di limiti e ritardi, con la Cgil metteremo in campo iniziative di pressione per rilanciare i Distretti e più complessivamente la ripresa della Programmazione AgroAlimentare negoziata dal basso e cancellata di fatto dai Governi Nazionale e Regionale vuoi per carenza di fondi, che per cultura di potere e interessi particolari. RAPPORTO FRA OCCUPATI ISCRITTI INPS E DOMANDE DI DS AGR. In provincia su circa 15.000 iscritti negli Elenchi Anagrafici hanno presentato domanda di Ds Agr n 13.355 cosi distinti per sedi Inps. ZONA NORD- LENTINI 3.108 ZONA SUD- 6.511 NOTO ZONA SIRACUSA E MONTANA ZONA AUGUSTA-MELILLI 3.743 193 Di queste 13.355, i Sindacati Flai-Fai-Uila ne presentano 8201 e la Flai 3500. Ne viene fuori che ben 5354 domande vengono presentate da altri pseudo Sindacati , Faccendieri e Consulenti. Un dato molto indicativo del grande lavoro unitario e terreno di Sindacalizzazione da poter conquistare . Ma quello che è più grave, anzi gravissimo, è che circa 3000 di questi lavoratori sono assistiti da patronati vicini o che si appoggiano alle Associazioni Datoriali ( Upa, Cia, Coltivatori Diretti) con le conseguenti trattenute sindacali per delega sulla domanda;Trattenute che vanno a finanziare le casse delle Associazioni dei Datori di Lavoro per assistere Sindacalmente e tecnicamente i loro Associati (Datori di lavoro). Questo è un fenomeno e una situazione assurda e inaccettabile che noi dobbiamo denunciare, combattere e aggredire con tutti i mezzi unitariamente. Per questo, propongo qui in questa che è la sede più impegnativa per la Flai di Siracusa, di organizzare con Fai e Uila una operazione di informazione capillare con Assemblee in tutte le Aziende per orientare i lavoratori Agricoli sulle funzioni , i ruoli, responsabilità e differenza fra Associazioni Sindacali dei Lavoratori e quelle dei Datori di Lavoro. Noi dobbiamo evitare tassativamente che nella confusione e commistione dei ruoli e interessi si finisca per assistere alla sconcezza che “ la Pecorella smarrita per non farsi mangiare si raccomandi pure al Lupo famelico”. Ma per essere ancora più puntuali e stringenti sul fenomeno denunciato e che produce proprio per la causa di una minore sindacalizzazione una minore tutela Sindacale, esaminiamo la zona sud dove il fenomeno è in aumento costante cioè nei Comuni di Pachino, Portopalo e Rosolini dove sono concentrate circa 4000 domande di lavoratori sulle 6511 trattate dalla sede Inps di Noto. In questo territorio negli ultimi 5 - 6 anni vi è stata una esplosione di sviluppo ortofrutticolo, vitivinicolo , Agro- Turismo , Florovivaistico . con innovazioni di prodotti ( Igp e Doc ) e di processo ( serricoltura). Salvo poche eccezioni (cooperative e aziende medie ) si registra una presenza di imprenditoria rampante di rapido successo che hanno basato i propri profitti non rispettando salari e diritti . Essi hanno fatto del sotto salario e sfruttamento una regola costante e una variabile di concorrenza sleale nella stessa Provincia . In questa zona abbiamo certificato che si pratica il salario a giornata ( € 38 per ore 8 ) e non a ore, lo stesso orario se pagato a tariffa contrattuale darebbe non meno di 48 euro. Nei magazzini le Lavoratrici, nella stragrande maggioranza, sono inquadrate al 2° bis e fanno turni massacranti . In occasione delle Assemblee tenute in diverse Aziende, abbiamo fotografato il contrasto esistente fra le costruzioni edili ( magazzini ) con tecnologia avanzata e uffici e ingressi lastricati con marmi e mobili di qualità e le condizioni di lavoro e di salario denunciate con grande paura dalle Lavoratrici. In due Aziende, sostavano nel parcheggio privato, due fiammanti Ferrari . E questa la zona che , da questo congresso in avanti, la Flai , sceglie Per una capillare e costante iniziativa Sindacale investendo risorse umane e soldi ma anche rilanciando l’antica tradizione di denuncia e lotta . Nella zona del Siracusano ( Siracusa ,Avola ,Cassibile ,Floridia ) siamo riusciti meglio a fare rispettare i salari e il diritto alla riassunzione ma anche qui esiste il problema di fare rispettare tutti gli altri diritti prima fra tutti gli Orari, Qualifiche, Assemblee, Sicurezza. Nella zona del Lentinese noi paghiamo la presenza della monocoltura ( agrumicoltura );Però non si può prendere a pretesto che l’arancia non trova facili sbocchi commerciali per taglieggiare i salari, basti pensare che nei mesi scorsi alla Parmalat di Bagheria i Lavoratori sono stati sospesi perchè mancava il prodotto. Il contratto che si dovrebbe applicare ( Ortofrutta ) lo è nominalmente in quanto è ripresa la pratica del caporalato e si è sviluppata in modo generalizzato, con la incosciente partecipazione dei lavoratori, la retribuzione a cottimo . Una pratica che a stento fa portare a casa circa 45 € a fronte dei 60 € che andrebbero pagati in un corretto rapporto orario –chili raccolti. SETTORE FORESTALE su una Superficie Territoriale Provinciale di 210.865 Ha, la Superficie Boscata è di circa 12.300 Ettari . Essa è formata in parte da boschi naturali e in parte prodotti artificialmente. La superficie Forestale di proprietà Regionale e di circa 9.889 Ha alla quale si aggiunge 910 Ha di Boschi dei Demani Comunali. L’u.p.a di Siracusa, pertanto gestisce complessivamente 10.799 Ha di Bosco così suddiviso: ( Distretto Monte Lauro – Noto Antica ) di 5203 Ha ricadenti nei Comuni Buccheri ,Buscemi, Francofonte, Noto ,Avola , Siracusa . (Distretto Giarranauti ) di 5590 Ha ricadenti nei Comuni di Carlentini , Ferla ,Cassaro , Melilli , Sortino . l’ u.p.a. inoltre, delle Riserve Protette della Provincia ( Pantalica, Vendicari e Cava Grande del Cassibile) rispetto a una superficie protetta di 7.843 Ha ne gestisce 3.120 Ha . I Boschi sono così distinti : Bosco degradato ( 3.500 Ha ), Conifere ( 4700 Ha ), Latifoglie (300 Ha) Misto (900 Ha ) , Ceduo ( 1400 Ha ). Nel campo delle produzioni abbiamo : • Alberi per legname ( Pino,Leccio, Roverella, Noci, ecc….) • Alberi da frutto ( Ulivo, Noci, Arance, Pesche, ecc….). La produzione di piantine necessarie all’ampliamento e sostituzione della floricoltura viene assicurata dal vivaio di spinagallo . Per la conservazione e l’incremento del Bosco sono annualmente necessarie almeno opere di: • Manutenzione ordinaria per cure colturali e tagli per sfollamenti, spollatura , e diradamenti. • Piantaggione di nuove piante con lavori colturali per la crescita. • Opere di Prevenzione degli Incendi con ripulitura del sottobosco costruzioni di opere di approvigionamento idrico, costruzione e manutenzione di Viali Parafuochi. • Manutenzione della Viabilità d’accesso e interne al Bosco per rapidi interventi Antincendio e sicuri spostamenti con i mezzi di trasporto dei Lavoratori. La massa finanziaria occorrente mediamente, per la sola Azienda Forestale e di circa 10 milioni di € annue (compresa la mano d’opera). A questa cifra va aggiunta quella dell’Ispettorato per circa 5 milioni di € necessaria per effettuare la propria attività di prevenzione e pronto intervento prevalentemente concentrata nel periodo Giugno – settembre. Ogni anno pertanto occorrono circa 15 milioni di € per potenziare la superficie Boschiva e prevenire gli incendi. A parte i dipendenti tecnico - Amministrativi Regionali, i Forestali avviati annualmente fra Azienda e Ispettorato sono circa 1850 con un saldo negativo di 800 addetti dall’entrata in vigore della legge 16\96 per avere noi applicato correttamente il blocco di altri avviamenti extra Forestali. Gli avviati sono così suddivisi : O.T.I. 45 151° 169 101 740 51 895 Da questa sintetica presentazione e rapporto fra superficie Boscata, Flora e prodotti presenti, massa Finanziaria annuale e forza Lavoro occupata, si coglie subito il fatto che siamo in presenza di un vero Patrimonio Naturalistico - Ambientale e Occupazionale di notevole rilevanza ma di scarsa valorizzazione economica e di poca attenzione delle Istituzionale locali. Un Patrimonio che ha dei costi non indifferenti per la collettività per assicurarne la conservazione e l’ampliamento; Costi che sono in gran parte ripagati per la doppia funzione sociale che esso svolge e cioè quella Ecologica – Ambientale e quella di lavoro per migliaia di Siciliani ma che si porta dentro anche la negatività di non avere sviluppato negli anni il tema “ Valorizzazione “. Valorizzazioni nel senso di Sviluppo Economico per creare Economicità , Produttività , Reddito e Auto-Finanziamento. E’ impossibile immaginare in un futuro ,un progressivo impoverimento e ridimensionamento occupazionale drastico senza mettere in conto gli effetti catastrofici e le pesanti reazioni che se ne avrebbero da parte di intere comunità dei Comuni Montani dove la Forestale rappresenta l’unica risorsa economica e valvola di sfogo per l’occupazione e il reddito. Però , a noi ,è altrettanto chiaro che prima o poi ,se questo potenziale e reale patrimonio venisse lasciato a vivacchiare e privo di progetti per la valorizzazione economica, alla lunga corre il rischio, come ha già corso in questi ultimi anni, di subire altri tagli Finanziari Pubblici con effetti di degrado del Bosco e tagli di giornate e addetti. Per questo, noi , forti delle tante esperienze negative fatte in questi anni (vedi la grande fatica di assicurare gli avviamenti dei 51 ) ma anche confortati dalle proposte di valorizzazione presenti nella Piattaforma sulla Forestale del 2002, in questo congresso, rimettiamo al centro della nostra analisi , confronto e proposta anche il Settore Forestale al pari di quello Agricolo. Lo rilanciamo nel confronto Confederale e Istituzionale Locale e Regionale, quale uno dei settori strategici per la progettualità di un diversificato modello di sviluppo della nostra provincia. La sua valorizzazione economica e produttore di ricchezza può essere raggiunta elaborando e finanziando singoli progetti mirati all’Agriturismo , Turismo , Tempo Libero ,Produzione di Legname e Frutti ma non solo . Solo così si sottrae la Forestale dall’abbraccio mortale dei politici di turno che per i loro ritorni elettorali o povertà di idee tendono a lasciare il settore così com’è. Lo lasciano in agonia per potere sempre esercitare ricatti sul bisogno di lavoro e mantenerlo serbatoio di voti di scambio facendo essi stessi passare l’idea che la Forestale è contenitore Assistenziale e che della Politica dipende se ogni anno si riesce ad avviare tutti. Allo stesso modo occorre anche togliere dalle mani di Dirigenti Regionali e Provinciali Forestali l’arbitrio e l’autonomia di decisione nella gestione e indirizzo delle risorse Finanziarie Pubbliche per l’errata idea che l’unica cosa che debbono rendicontare alle forze Sociali e Istituzionali e la garanzia degli avviamenti . La Piattaforma Regionale presentata dalla Flai , Fai , Uila , nel 2002 per riformare l’attuale legge 16\96 è stata elaborata e contiene appunto le proposte per rilanciare anche in senso produttivo e coordinato il Bosco e le Riserve. Il progetto era e resta quello di tenere insieme in un rapporto inscindibile l’azione della Valorizzazione Ambientale - Produttiva e la costruzione di una forza lavoro di Forestale , ridotta negli anni rispetto agli attuali 30.000 Forestali ma garantiti , stabili e più professionalizzati. Pretendiamo ,detto ancora più chiaramente ,di voler concorrere a costituire “ L’Azienda Industriale del Bosco” e a costruire il Corpo dei Lavoratori Forestali e non fasce degli Avviati Protetti. Per questi nostri seri obiettivi abbiamo rivendicato : • Un’unica regia di comando Regionale di tutto il Patrimonio Naturalistico e boschivo presente in Sicilia • Maggiori risorse economiche e da spostare dai capitoli dei vari Assessorati a quello del bilancio Regionale • La unificazione della gestione tecnica Amministrativa fra Azienda e Ispettorato Forestale. • La irreversibile chiusura di ulteriori accessi di Lavoratori • Il passaggio di tutti gli attuali addetti a contingenti garantiti - vedi Art. 49. • L ’ aumento del numero dei lavoratori a tempo Indeterminato, dei 151 e dei 101 e soprattutto l’art 49 a 78 giornate • L ’automatico Recepimento del Contratto Nazionale di Lavoro. Dal 2001 ogni anno, si è dovuto ricorrere ad almeno uno sciopero generale per non parlare dei permanenti conflitti e tensioni in sede Locale e Regionale per assicurare anche ai cinquantunisti l’avviamento. Spesso ci si è dovuti confrontare e scontrare anche per il corporativismo e l’incomprensione dei nostri stessi lavoratori. Oggi però possiamo affermare di essere riusciti, con un lavoro unitario e capillare, a stabilire un rapporto di maggiore dialogo, coinvolgimento e partecipazione . Questo ci ha consentito di giungere al magnifico Sciopero Generale del 4 maggio 2005 con la Grande Manifestazione di Palermo e a una grossa presenza dei Forestali alla Manifestazione Provinciale del 10\12\2004. Questa loro maggiore attenzione e partecipazione alle iniziative e proposte del Sindacato ci carica di maggiore responsabilità e coerenza. Per questo la tappa della manifestazione del 4 maggio con gli impegni assunti da Cuffaro e Leontini debbono essere considerati atti dovuti e da eseguire senza furbizie , sconti o rimessa in discussione. Le rivendicazioni , è bene ricordarlo, poste nello sciopero del 4 maggio sono state: --- Riconferma delle giornate 2004 anche per il 2005 --- Applicazione immediata del Contratto Nazionale 2002\2005 e con decorrenza dei nuovi salari dal 1° Gennaio 2005 e da erogare a Giugno 2005. Un calendario di incontri per trattare i punti della Piattaforma da concludere entro Ottobre. Da Palermo siamo ritornati solo dopo avere ricevuto impegni tassativi ed atti di Governo chiari. Mi riferisco alla delibera n 178 del 05 maggio 2005 e al calendario d’incontri! La delibera e gli affidamenti politici dovevano garantire: • La riconferma delle giornate attraverso la variazione di bilancio • L’applicazione del Ccnl con l’erogazione dei nuovi salari a partire da Giugno e arretrati da Gennaio 2005. Dobbiamo forse ancora una volta dire che Cuffaro e il suo Governo sono totalmente inaffidabili ? Speriamo di no! Noi comunque a Siracusa, abbiamo dovuto subito riprendere la nostra iniziative di pressione coinvolgendo le confederazioni Cgil - Cisl - Uil e il Prefetto per costringere l’Azienda Forestale a fare tutti gli avviamenti 2005. Invece per il recepimento del Ccnl, alla data odierna, non vi è alcun aumento lasciando, in apparenza, all’Azienda e Ispettorato la responsabilità e l’arbitrio non solo di non applicare le nuove tabelle ma anche la provocazione di creare scompiglio e confusione fra i Lavoratori sostenendo che: L’accordo di Palermo prevedeva di applicare solo il salario del 1° biennio. Noi respingiamo ai mittenti ( Governo e Direzioni Regionali Forestali ) questo misero giochino dello scarica barile. L’accordo e la delibera per noi sono chiari anzi chiarissimi è vanno applicati subito. Per questo ci sentiamo di invitare le nostre Segreterie Regionali di tenere fermamente presente che la stessa ipotesi d’intesa che si potrebbe raggiungere sulla Piattaforma sconterebbe scarsa credibilità e scetticismo fra i Lavoratori sulla certezza del suo effettivo sbocco legislativo se intanto non si applicasse, da subito, il contratto come concordato e non si pagassero le giornate 2005 entro Dicembre. Al momento sulla piattaforma si è raggiunto un’ipotesi d’intesa sui titoli I° e II° Funzioni, Strategie e Gestioni- mentre sul titolo III° Regole per gli avviamenti , garanzia per gli occupati e numero delle Giornate,si ipotizzano delle buone soluzioni che però vanno meglio approfondite e rese chiare. Per noi e fondamentale che, se davvero esiste la volontà Politica e la Finanza occorrente per rafforzare e rilanciare la Forestale si debbono bloccare altri accessi di lavoratori. Quindi si all’albo Regionale se serve solo a certificare gli aventi diritto della nuova Legge mentre vanno mantenute le regole per la formazione e aggiornamento delle graduatorie e avviamenti su base Distrettuale com’è oggi. Così come irrinunciabile è il passaggio dei Forestali ex art 49 a Contingente Garantito portandoli minimo a 78 giorni. Questa situazione dell’art 49 e il contingente antingendio da aprile a ottobre sono i punti strategici per verificare l’effettiva volontà della Politica di volere dare stabilità e certezza ai Forestali oggi presenti . Necessario è inoltre anche l’aumento del numero degli Oti, dei contingenti ,e delle giornate . Nei giorni scorsi, come già detto ,anche sul titolo III° si è pervenuti ad una ipotesi di accordo sindacale. La presenza della nostro Segretario Regionale ci suggerisce di lasciare a lui il compito di fornirci un aggiornamento sull’intesa, le sue valutazioni e le indicazioni sui percorsi da fare per arrivare con assoluta certezza a una Legge di Riordino prima che finisca questa Legislatura. E’ scontato comunque che in presenza di una ipotesi di accordo sindacale , lo stesso dovrà essere sottoposto alle informazione, valutazione, e consenso dei lavoratori. Compagne e Compagni, a consuntivo del lavoro svolto nella Forestale Unitariamente, a livello Provinciale, a parte le decine di Assemblee e Volantini fatti per tenere sempre informati i Lavoratori e avere organizzato la massiccia presenza in tutti gli Scioperi e Manifestazioni voglio ricordare . • L’accordo unitario per la trattenuta sindacale sulla busta paga con conguaglio sulla Ds Agricola • La elezione delle Rls all’Ispettorato svolta con una forte intesa unitaria non concorrenziale che ha visto la sola presenza della lista Flai, Fai, Uila e la massiccia partecipazione dei lavoratori al voto. • L’ apertura di una Vertenza sulla Sicurezza per i Lavoratori Antincendio con il diretto coinvolgimento delle Rls elette. Una vertenza che seppure ,nel 2005 ,non ha risolto tutti i problemi individuati ha sicuramente posto un punto fermo e segnato una svolta per il merito e metodo adottato. Noi infatti abbiamo posto con fermezza questo problema e abbiamo convinto i Dirigenti dell’Ispettorato al Confronto preventivo agli avviamenti e non durante. Questo metodo ha prodotto, la manutenzione preventiva dei mezzi di Pronto Intervento , la costituzione del magazzino centrale con la dotazione dei mezzi individuali di protezione , la distribuzione a tutti i Lavoratori dei mezzi individuali necessari, interventi di Sicurezza e manutenzione delle Torrette. il 2005 va considerato un anno di svolta, di avvio e di sperimentazione. Da ora si andrà avanti anche nell’Ispettorato al confronto preventivo all’anno Silvano su tutte le questioni che hanno attinenza con l’organizzazione e la Sicurezza per migliorarle. Restano pertanto ancora aperti per la soluzione, la sostituzione delle Torrette fatiscenti, la Sicurezza sulle Torrette ,gli interventi sulla Viabilità, il doppio Torrettista notturno e Autista. Voglio ancora ricordare , il difficile confronto- scontro avuto con i dirigenti dell’Azienda Forestale non per incompatibilità di carattere con qualche nostro Segretario come si è cercato di strumentalizzare, ma bensì per affermare il diritto preventivo , attraverso la informazione e la contrattazione, del Comitato Paritetico e delle OO.SS. Provinciali di essere coinvolti su tutte le questioni che hanno rilevanza con l’avvio del nuovo Anno Silvano. Mi riferisco: • Per l’uso proficuo delle finanaze regionali, ai Progetti Colturali e di manutenzione • Per gli avviamenti, ai criteri per avviare, il numero e fasi, alle Qualifiche necessarie , alle giornate da fare effettuare. Per gli avviati, ai criteri per rilasciare nuove qualifiche , alla sicurezza ,agli ambienti di lavoro, alle dotazioni individuali , ai mezzi di lavoro, alla viabilità, alla certezza del salario mensile. Per le qualifiche rilasciate e da rilasciare, al rispetto degli strumenti di riferimento ( Ccnl, Cirl, Legge 16\96 ) Per assicurare i diritti di tutti e non discrezionali e personali concessioni. Proprio per le qualifiche , si era portato avanti un lavoro proficuo e unitario nel Comitato Paritetico riordinando tutte quelle oggi presenti in stretto rapporto con la legge 16\96 e i Contratti. Questo lavoro di riordino era stato riportato in una Relazione scritta, condivisa e sottoscritta dal Comitato Paritetico alla Unanimità. Nella relazione venivano riportate tutte le qualifiche e i livelli ai quali l’Azienda, le Oo.ss, e la Commissione Provinciale per la manodopera Agricola dovevano fare riferimento per i futuri rilasci di qualifiche o avviamenti. Ci rammarica molto dovere registrare che questo lavoro non è andato a buon fine per responsabilità dei dirigenti dell’Azienda Forestale. noi confermiamo di volere continuare a confrontarci su tutte le questioni rimaste aperte e richiamate, sperando che i Dirigenti dell’Azienda raccolgono questa nostra giusta rivendicazione di ruolo e la valutino non come sfida ma interesse comune per migliorare le relazioni Sindacali e sottoscrivere regole certe per i Diritti e Doveri di tutti. Un capitolo speciale va dedicato alla Commissione Provinciale Manodopera Agricola per quanto è stato fatto e portato avanti nel 2004\2005 rispetto a quanto di negativo si è tentato di accreditare fra i Lavoratori. Appena si è insediata la nuova commissione, la Segreteria Provinciale della Flai ha letto tutti i verbali prodotti negli ultimi anni dalle precedenti Commissioni per capire per se per la formazione delle Graduatorie tutti i dubbi che sorgevano in Commissione avessero trovato risposte e regole risolutive. Purtroppo non tutto era chiaro e risolutivo! I dubbi venuti in passato e ripresentatosi anche alla nuova Commissione riguardavano essenzialmente due questioni: Quando si doveva inserire o escludere lavoratori nei contingenti Quanto si dovevano inserire nelle graduatorie le qualifiche indicate dai lavoratori e rilasciate dall ‘Azienda. Va subito chiarito che il problema della Commissione era e rimane quello di garantire la certezza del diritto per tutti e l’autotutela dei suoi componenti e non quello di invadere il campo di competenza dei Comitati Paritetici delle OO.SS. e delle Aziende. Il maggiore e primo punto di conflitto e confusione ,per non essere stato risolto in passato, sorto fra le competenze della Commissione e quelle Aziendali è stato il titolo e certificazione delle Qualifiche dichiarate dai Lavoratori per il suo inserimento nelle graduatorie. E ‘ infatti fuori discussione che la Commissione quando definisce le nuove graduatorie oltre che verificare il diritto allo scorrimento nei contingenti inserisce nella graduatoria anche le due qualifiche scelte dal lavoratore quando fa domanda per l’avviamento . Dopo la sua pubblicazione, le graduatorie servono all’Azienda per richiedere ai collocamenti gli avviamenti per Numero, Giornate e Qualifiche. La Qualifica è quindi uno dei titoli per effettuare priorità negli avviamenti. Per la Commissione era e resta quindi indispensabile fare chiarezza se le qualifiche indicate dai lavoratori e rilasciate dall’azienda corrispondessero a quelle previste nei Contratti o Accordi Sindacali e se alcune di esse ( Addetti centri radio operativi, addetti autoparchi ) fossero rispondenti ai dettati e deroghe previste dalla Legge 16\96 per godere di ulteriori Giornate oltre le 151 spettanti. Leggendo i verbali del tempo ci si rendeva conto che questo problema era stato continuamente sollevato nelle Commissioni dai componenti rappresentanti Sindacali, fino a pervenire alle decisioni unanimi di chiedere le audizioni ai dirigenti Azienda ed Ispettorato Forestale. Infine, sempre la precedente commissione ,giustamente, deliberò di inviare al Comitato Paritetico di definire una volta per tutte il problema. La stessa commissione di oggi verificò che mentre nel Cirl esisteva Qualifica di Addetti Centri Radio Operativi, nessun riscontro esiste nel Ccnl e Cirl per gli Addetti Autoparco perchè non è qualifica. Tutti gli atti successivi adottati dalla Commissione sono stati votati all’unanimità dei presenti e su precisa proposta e assunzione di responsabilità del Dirigente dell’Ufficio Provinciale del Lavoro per sua funzione di Presidente. Atti prodotti per diritto di autotutela dei componenti e per formare le graduatorie nel rispetto della legge 16\96 e dei contratti di lavoro. C’è comunque anche da sottolineare che il lavoro tentato dal Comitato Paritetico dell’Azienda di riordinare le qualifiche, aveva avuto lo scopo di fare chiarezza e affermava l’autonomia delle parti Sindacali mettendo nel contempo la Commissione Provinciale nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro con maggiore trasparenza e responsabilità. L’averlo messo in discussione è stato un atto non responsabile ed è nostro auspicio che il Comitato Paritetico ritorni sul problema e consegni la relazione alla Commissione Provinciale . Infine, sempre sulla Forestale, nel nostro Programma di Flai ma certamente anche unitario abbiamo ; La elezione delle RLS nella azienda forestale La elezione della Rsu in entrambe le realtà L’ estensione a tutti i Forestali della delega con trattenuta nella busta paga La ripresa del confronto preventivo ,a marzo, con l’ispettorato sui temi della sicurezza e ambiente di lavoro La richiesta di un incontro con la Azienda Forestale, entro Dicembre, per un confronto preventivo all’anno Silvano 2006 sui temi: Programma Colturale e Manutenzione, Avviamenti, Ambienti di Lavoro, Dotazioni Individuali, Mezzi di Lavoro e Riordino Qualifiche. CONSORZIO DI BONIFICA sulla situazione drammatica in cui versa il nostro Consorzio di bonifica 10 così come tutti gli altri in Sicilia, la responsabilità politica principale è del Governo della Regione che a distanza di circa 10 anni non ha provveduto ad applicare la legge fatta dalla Regione stessa, la 45/95.d in particolare la democratizzazione dei Consorzi, mantenendo gli stessi come centri di potere clientelari da gestire centralmente con l’invio sistematico di Commissari o Amministratori provvisori che rispondono agli Assessori Regionali di turno, mortificando così l’autonomia del territorio. Ciò è stato possibile per un accordo tacito tra il Governo della Regione che trae un indubbio vantaggio politico e le Organizzazioni datoriali Agricole ( Coldiretti, Cia e Upa) le cui pesanti responsabilità non possono essere nascoste, perché continuano ad illudersi di potere continuare ad usufruire di servizi a costi molto modesti. Così come non vanno sottaciuti le grandi responsabilità riferite all’Amministrazione e alla Direzione dei Consorzi, in capo ai Direttori dei Consorzi stessi, che sono praticamente inamovibili. Tutta questa situazione viene pagata a caro prezzo non solo dai lavoratori dipendenti sul piano economico e il mancato rispetto della loro professionalità e dignità personale, ma anche da parte di tutte quelle aziende medio-piccole, che non riescono ad avere servizi degni di questo nome, come ad esempio l’irrigazione. In questo quadro drammatico anziché individuare le responsabilità gestionali ed amministrative anche per eventuali rimozioni dagli incarichi qualcuno fa circolare l’ipotesi che bisogna uccidere l’ammalato. E’ chiaro che in assenza di un serio piano industriale di rilancio del Consorzio, contrattato alla luce del sole con il sindacato, per creare una moderna efficiente ed efficace azienda al servizio di tutte le aziende agricole del territorio, nessuno pensi di distruggere un patrimonio di professionalità perché la FLAI e la CGIL saranno come sempre alla testa dei lavoratori. Ci auguriamo che quanto prima si arrivi ad una ipotesi di rilancio e riforma dei Consorzi da parte della Regione Siciliana. Noi come sempre siamo pronti insieme ai lavoratori a fare la nostra parte. in questi mesi abbiamo dovuto affrontare la questione salariale, per mesi per un meccanismo anomalo e pericoloso i lavoratori hanno dovuto affrontare sacrifici e lotte per avere erogato lo stipendio. La nostra proposta avanzata al commissario e alle istituzioni e quella che tutte le spettanze dei lavoratori vanno soddisfatte ,sia i salari non percepiti che le spettanze di transazioni. Vanno azzerati i debiti, e si passi subito alla stesura di un piano industriale che rilanci il consorzio e di certezze alle comunità di avere un servizio, ed ai dipendenti certezze per il futuro. ACQUACOLTURA Nella nostra provincia sono presenti degli allevamenti di pesce sia di acqua dolce che di Mare. Qui richiamo l’ azienda Acqua Azzurra presso cui sono impegnati circa 50 lavoratori, a tempo indeterminato di cui il 60 % iscritto alla Flai, mentre la produzione viene esercitata dalla ditta madre il reparto confezionamento viene gestito da una cooperativa di ex lavoratori dipendenti della stessa ditta. Quando siamo entrati per la prima volta nella azienda esisteva il caos più assoluto, salari diversi tra lavoratori che svolgevano la stessa qualifica e mansione , super minimi che venivano concessi non sulla professionalità ma sulla forza contrattuale che il singolo lavoratore aveva nei confronti della ditta. Il primo lavoro fatto fu’ quello di andare ad inquadrare il Personale nei livelli Contrattuali Agricoli, (impresa non facile), andare a fare delle transazioni per fare percepire salari dovuti e mai dati dalla ditta, il lavoro fatto portò che con il contratto provinciale di lavoro precedente abbiamo dato dignità contrattuale ai lavoratori di questo settore. Questa soluzione non ha dato tutte le risposte che i lavoratori si aspettavano, il fatto che la ditta sia organizzata dalla Conf .Agricoltura non ci permette di utilizzare Contratti Nazionali di Settore esistenti, pertanto occorre che nel prossimo Contratto Nazionale venga inserito anche il comparto ,per potere meglio dare risposte ai lavoratori. Durante la nostra fase congressuale abbiamo eletto il comitato degli iscritti e ci poniamo l’obbiettivo di eleggere prima della fine dell’anno 2005 la rsu. SETTORE PESCA Nella nostra provincia e presente una delle Marinerie più numerose d’Italia quella di Portopalo di Capo Passaro, in cui come Sindacato troviamo molte difficoltà ad essere presenti, i motivi di queste difficoltà vanno anche qui ricercati nei rapporti anomali esistenti all’interno del comparto tra Lavoratori Imbarcati, Capi Barca, Consulenti, abbiamo tentato diverse volte ad entrare ma con scarsi risultati, esistono censite alla camera di commercio circa 250 ditte che operano in questo settore con un migliaio di addetti. Io credo che l’avere individuato a livello regionale un compagno che seguirà il settore ci da la possibilità di seguire meglio tale settore. INDUSTRI ALIMENTARE Questo è un settore poco sindacalizzato , in cui il nostro sindacato è scarsamente presente ,siamo presenti solo in due ditte Ditta Drago ,settore ittico , e ditta Lobello settore Biscotti, mentre ci troviamo in presenza di un settore produttivo abbastanza diffuso: I prossimi anni debbono vedere il nostro sindacato impegnato a recuperare il tempo perduto. ALPA La Flai e L’Alpa L’intesa tra le due organizzazioni, sancita nel Protocollo d’Intesa, si è confermata forte fondamentale per la stabilità e crescita dell’Alpa . L’impegno della FLAI nel costruire e nel sostenere l’Alpa è risultato pressoché totale e generalizzato, dimostrando che l’attività dell’ Alpa non è “invasiva” delle prerogative che la Legge assegna all’Inca é al Caaf. l’Alpa è l’organizzazione titolare di funzione per il settore agricolo; l’Alpa rappresenta una estensione e qualificazione della politica dei servizi confederali non erogabili da altri soggetti. Su queste basi si può definire, ove possibile, un sistema di intese, a carattere territoriale, che partendo dai bisogni specifici dell’agricoltura, determina delle collaborazioni tra l’Alpa Agri-Servizi e le società di servizi della Confederazione. In tal modo realizziamo insieme un’economia di scala sul piano finanziario ed una completa ed efficiente offerta di servizi a tutti gli iscritti alla CGIL. Oltre a quello degli operai agricoli, un versante rilevante della nostra base sociale, registrato in questi anni, è certamente rappresentato dalle figure di Produttori Pensionati . Questi occupano un ventaglio ampio delle tipologie produttive in agricoltura. Si va da attività marginali e saltuarie (olivicolo e vitivinicolo) ad attività più ampie, integrate in sistemi agricoli veri e propri in cui emerge una funzione economica e sociale di questi pensionati in molte aree insostituibili; a questa condizione bisogna, d’intesa con lo Spi, dare maggiore risalto e riconoscimento. Nella nostra provincia grazie al contributo della CGIL siamo riusciti ad organizzare circa 1400 figure miste, bisogna fare un passo avanti e dare servizi più moderni e risposte certe a tutti i lavoratori e pensionati Organizzazione dell’Alpa L’Alpa è certamente uno “strumento” Politico ed Organizzativo della Cgil per ampliare i processi di unità del Mondo del Lavoro. L’esperienza fin qui realizzata, dal Congresso Costitutivo al 1° Congresso, con il suo percorso di partecipazione e di discussione, ci consegna alcuni interrogativi a cui dovremo dare costruttive risposte. • L’evoluzione della politica agricola comunitaria quali effetti produce sulla nostra base sociale? • Come integrare la tutela collettiva con quella individuale ? • Quali rapporti tra Alpa, la Cgil , la Flai e i sistemi dei servizi? • L’identità dell’Alpa tra specificità settoriale e confederalità? • Quale assetto organizzativo dell’Alpa e delle sue Società? • Valutazione della prima fase di attività dell’Alpa. L’associazione in questi anni, ha dovuto, a tappe forzate perseguire obiettivi organizzativi vitali per svolgere la sua attività ed adeguarsi ai processi di decentramento (dal Nazionale alle Regioni), e alle nuove Tecnologie operative introdotte nel sistema dell’erogazione degli aiuti Comunitari. Tutto questo ha cambiato profondamente il modo di operare per tutte le organizzazioni Professionali. Per noi è stato quindi una faticosissima corsa all’inseguimento di tali obiettivi e all’acquisizione di un sapere e di una conoscenza dei meccanismi operanti in agricoltura. E’stata un’immane fatica, ma anche una positiva scuola di formazione e di crescita professionale e politica. Sono state, quindi, costituite le due società: la s.r.l. Caalpa Nazionale e la s.r.l. Alpa Agri-Servizi Il Caalpa ha stipulato le Convenzioni con l’ente pagatore Nazionale l’A.g.e.a. e gli Enti Regionali. Dalla sua costituzione ad oggi, l’Alpa è molto cresciuta , tuttavia essa è avvenuta in modo non omogeneo, nella nostra Provincia mentre in Comuni come Carlentini, Rosolini ,Buccheri ,Lentini ,Pachino , Noto , riusciamo ad essere un punto di riferimento per le figure miste ,nel restante della Provincia non si riesce a decollare. . In questa prima fase però non sono mancati nostri limiti che, con altrettanta chiarezza, vanno messi in evidenza dal dibattito congressuale ai vari livelli. Compagni e Compagne A questo punto viene la parte più difficile della mia relazione, perché come dicevo in premessa solo da pochi giorni sono stato chiamato a fare il segretario generale della flai. E possibile perciò ,e me ne scuso anticipatamente, che la mia analisi sconti una conoscenza limitata delle problematiche. Sarà compito del dibattito integrarla , e se necessario ,correggerla. In questi giorni girando per i comuni della provincia per fare i congressi delle leghe, ho avuto l’opportunità di parlare con qualche centinaio di braccianti, vi debbo confessare che ho avuto una prima contraddittoria impressione ;pessimistica e ottimista insieme. Pessimista perché mi sono accorto che la situazione nelle campagne è ancora più grave di quanto potessi pensare ( e questo forse non è abbastanza chiaro a tutti) ,ottimista perché ho potuto notare che ancora nelle campagne ci sono compagni e compagne bravi ,intelligenti e disponibili alla lotta. Questo è il primo dato:nelle campagne non c’è solo sfiducia e disperazione , c’è anche ,io credo , una grande esigenza di cambiamento ,una consapevolezza che così non si può andare avanti ,una necessità organizzativa ,una richiesta al sindacato di risposte precise. E’ nostro preciso dovere portare tutto ciò a sintesi , far diventare queste esigenze ancora confuse in volontà di lotta ,indicare obiettivi da raggiungere chiari ed unificanti. O faremo questo o condanneremo il sindacato ed il movimento ad una completa emarginazione nel mondo delle campagne. A questo punto mi avvio rapidamente alle conclusioni.E’e’ d’obblico qualche considerazione di noi sul modo di lavorare . In molti comuni della provincia la lega ha ormai perduto la sua funzione originaria di centro di organizzazione dei lavoratori, certo perché diversi sono i problemi che vive la gente. Ma quando abbiamo contribuito noi a questa situazione ? Lentamente sempre più , abbiamo identificato la lega con il compagno funzionario della Flai o dell’Inca o del Caaf che si sono trasformati in una sorta di impiegato , oberati da quintali di pratiche , sommersi da centinaia di moduli ,dichiarazioni , certificati. E così la lega si è trasformata in un ufficio , dove si entra uno alla volta , come dal medico. Con questo non voglio dire che l’assistenza non và fornita . anzi sono il primo a sostenere che i lavoratori che vengono da noi vanno assistiti sempre in maniera migliore e professionale, ma sostengo anche la esigenza che i capi lega siano messi nelle condizioni di potere svolgere il loro compito sindacale , andando nelle aziende facendo contrattazione aziendale eleggendo dove vi è la possibilità una rete capillare di rsu e rsl e delegati aziendali.Tutto ciò va fatto con umiltà ,ricostruendo rapporti , rimettendo in piedi organismi e soprattutto non dando niente per scontato. Io sono uno di quei compagni che non ha mai creduto che i lavoratori nel passato aderissero alla Cgil e alla Flai solo per un motivo strettamente ideologico. Per me i Lavoratori sia ieri che oggi aderiscono alla nostra organizzazione perchè vedono in noi lo strumento per la loro difesa e la risoluzione dei loro problemi quindi bisogna organizzarsi per dare risposte certe e rapide. L’attuale struttura della Flai in Provincia deve cambiare ; la Flai si deve dotare di strutture nei territori ,di delegati Aziendali ,di Rsu; deve avere una Segreteria in cui non è solo il Segretario che pensa a tutto , bisogna che in Segreteria ci siano compagni che abbiamo delle responsabilità di settore ,( Forestale, Consorzio, Agricoltura , industria alimentare)con dei responsabili di zona . RAPPORTI UNITARI Compagni e Compagne Per portare avanti una strategia Sindacale così impegnativa riteniamo che occorra si una forte e radicata FLAI CGIL , ma non avendo noi mai contatto la malattia infantile dell’protagonismo e della presunzione di potere fare da soli ,pensiamo invece che ciò si possa e debba fare con e insieme alle altre organizzazioni Sindacali di Fai Cisl e Uila Uil. Per questo vogliamo rivolgere da questo congresso a Fai e Uila un invito alla ridefinizione di un patto unitario per essere più uniti e forti nei confronti delle nostre controparti. Un patto che non sia episodico, ma permanente e in stretto rapporto con i lavoratoti che rappresentiamo e con regole condivise cio al fine di evitare crisi più o meno striscianti nei rapporti unitari stabilendo di prevedere una consultazione vincolante con i lavoratori interessati, ogni qual volta si dovessero manifestare opinioni diverse tra Organizzazioni evitando senza che ciò si trasformi in psicodramma ,paralizzi le iniziative e i lavoratori . La rigenerazione di un nuovo rapporto unitario sarà necessario ed indispensabile anche per rilanciare , come noi vogliamo fare anche qui dal nostro congresso , una nuova stagione di relazione sindacali con le nostre controparti, aziende agricole e industriali (Unione Agricoltori , Coltivatori Diretti, Cia api Confindustria ). Relazioni sindacali anche qui non episodiche ma costanti e soprattutto affidabili ed efficaci nell’interesse generale dei nostri rappresentati. Compagne e compagne Concludendo la mia relazione non ho altro da dire che buon lavoro, W LA FLAI W LA CGIL W ILAVORATORI