LA BOTTEGA SOLIDALE sped. in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/B Legge 662/96 Filiale di Milano contiene I.C. La Bottega Solidale Coop. a r.l. - via Vannucci 3, 16128 Genova - tel. 010/583883 fax 010/586170 - E mail: [email protected]. Botteghe del Mondo: Genova Centro via Vannucci 3 tel. 010/583883 - fax 010/586170, Genova Rivarolo via Rossini 64 r - tel. 010/7457400 Genova Sestri Ponente via Chiappori 25 r - tel. 010/6047398, Porto Antico - tel. 010/2470852 E mail: [email protected], Bottega di Nervi via alla Chiesa Plebana 4r - tel. 010/3727198 Bollettino della Cooperativa La Bottega Solidale di Genova MAGGIO 2001 supplemento al N. 17 di ALTREconomia e i z i t no Direttore responsabile: Miriam Giovanzana Altra Economia Edizioni Scarl via Padova, 50 - 20131 Milano tel. 02 48.95.30.31 Reg. Trib. di Milano n. 791 del 24/12/99 Realizzazione e stampa: Publistampa Arti Grafiche, Via Dolomiti, 12 38057 Pergine Valsugana (Tn) La Bottega Solidale Coop. a r.l. Sede: Via Vannucci, 3 tel. 010 58.38.83 fax 010 58.61.70 e-mail: [email protected] C O O P E R AT I V A L A B O T T E G A S O L I D A L E Cari soci, con la presente vi informo che l’assemblea ordinaria dei soci della nostra Cooperativa si terrà in prima convocazione il giorno 10 giugno alle ore 24.00 ed in seconda convocazione Botteghe del Mondo a Genova: CARIGNANO Via Vannucci, 3 tel. 010 58.38.83 fax 010 58.61.70 e-mail: [email protected] referente: Federica Rolandi ASSEMBLEA ORDINARIA PORTO ANTICO Galleria Acquario tel. 010 24.70.852 e-mail: [email protected] referenti: Simona De Martino, Alessia Bordo, Chiara Piano MARTEDÌ 19 GIUGNO 2001 - ORE 20.30 Associazione Consulenti Lavoro SAL. S. CATERINA 4/6 - GENOVA SESTRI PONENTE Via Chiappori, 25 r tel. 010 60.47.398 referente: Piera Veglio tel. 010 65.31.146 Ordine del Giorno: RIVAROLO Via Rossini, 64 r tel. 010 74.57.400 referente: Carla Mazza • Intervento di Theodomir Muhunguyisoni e Beatrice Dusabemungu (Coop. Copabu - Rwanda) • Presentazione documento Cda uscente sul mandato passato con richiamo attività principali • Elezione nuovo Collegio Sindacale e nuovo Consiglio d’Amministrazione • Presentazione e discussione documento-proposta struttura interna di Cooperativa • Varie ed eventuali NERVI Via alla Chiesa Plebana, 4 r tel. 010 37.27.198 referente: Carola Negro tel. 010 34.72.093 Coordinamento del Settore Sensibilizzazione presso la sede di Via Vannucci, 3 Per il Consiglio d’Amministrazione Il presidente Luigi Macciò Area Sensibilizzazione in esterno: referente: Mauro Rossi tel. 010 21.72.74 Ricordiamo a tutti che in caso di impossibilità di presenza all’assemblea, i soci sono invitati a far pervenire presso la sede di Via Vannucci la propria delega (anche via fax allo 010/ 586170) Settore scuola: referenti: Alessia Bordo, Francesca Negro e Magda Salzo tel. 010 21.38.08 Le candidature per l’elezione nel CdA dovranno pervenire presso la sede della Cooperativa in data antecedente l’assemblea. Area Obiettori di coscienza: referente: Cristiano Calvi, reperibile in via Vannucci Redattrice Rivista La Bottega Solidale Tiziana Turturro e-mail: [email protected] Area sensibilizzazione Banca Etica: referente: Francesca Bottaro tel. 010 87.34.95 e-mail: [email protected] Bottega Solidale ha un sito internet: Sportello di risparmio: martedì e giovedì pomeriggio in Via Vannucci, referente: Cinzia Rinaldi www.altromercato.it/bottegasolidale ARPILLERA Centro di documentazione sull’Economia Etica presso Caritas, Via S. Luca, 11/8 tel. 010 24.77.015 010 24.77.018 referente: Mattia Pizzamiglio tel. 010 21.46.57 e-mail: [email protected] PER CAMPAGNE E APPUNTAMENTI SAREBBE IMPORTANTE AVERE ANCHE I VOSTRI INDIRIZZI INTERNET: COMUNICATELI A [email protected] (non più mbox.vol.it) 2 Le foto di copertina e delle pagine dedicate al Rwanda sono state realizzate durante la missione di febbraio 2001 da Maria Pellerano, Marco Rolandi, Cristiano Calvi. A Korogocho Ci troviamo da qualche giorno a Nairobi, la capitale del Kenia, ospiti degli amici di “Meru herbs”. Nella tarda mattinata di lunedì 14 febbraio andiamo a Kariobangi, dove c’è la chiesa dei missionari comboniani, al limite della baraccopoli di KOROGOCHO, dove opera padre Alex Zanotelli da circa 3 anni. Egli, ex direttore della rivista “Nigrizia” – scriveva cose troppo vere e scomode per continuare a mantenere un incarico simile – grande comunicatore e cristiano autentico e senza mezze misure, è un mito vivente ed ha fatto conoscere ovunque Korogocho come uno dei luoghi simbolo dei poveri del mondo. La baraccopoli conta circa 100.000 persone, ma nessuno lo sa con precisione. Qui il 60% della popolazione occupa l’1,5% del territorio. Intorno ci sono discariche di rifiuti fumanti, dove la gente cerca con le mani qualcosa di ancora commestibile o rivendibile. Ci fanno lasciare presso la chiesa orologi, portafogli ed ogni cosa di valore e ci addentriamo guidati da una giovane suora locale. Si scende per un budello stretto e fiancheggiato da baracche. La parte centrale della stradina è piena di fango originato in buona parte dai liquami fognari. Arrivati a quello che sembra il fondo, una porta immette in un cortile dove ci sono la maggior parte dei laboratori di BEGA KWA BEGA (vuol dire “spalla a spalla”). Ci sono donne e uomini che intrecciano fibre vegetali per fare cesti e borse, altri si dedicano ai tessuti batik o all’intaglio del legno, infine c’è lo “show room” dei prodotti, molto modesto (siamo in una baraccopoli). Qui compriamo, più che l’oggetto, l’idea, la passione, la sfida apparentemente impossibile, la speranza al I posto. È uno di quei progetti di “frontiera” che Ctm sostiene senza mezzi termini. Circa la metà degli abitanti delle baracche sono sieropositivi e buona parte di coloro che sono divenuti produttori sono ex ladri o ex prostitute, ogni oggetto venduto è un giorno in più da ex. Parliamo a lungo con i ragazzi della Cooperativa, con un sacerdote comboniano che vive qui e con una giovane volontaria italiana che ha passato a Korogocho gli ultimi tre anni della sua vita. E non è mica finita: questa è la parte più “sicura e sana” del quartiere, quella dove ci dicono abiti Padre Alex è oltre, ancora più giù. E allora via, scendiamo ancora lungo i gironi dell’inferno sulla terra, il viottolo si stringe ancora, al posto del fango scorre direttamente acqua nera dall’orribile fetore fiancheggiando baracche e montagne di spazzatura. Nessuno di noi è mai stato in un posto del genere. Risalendo un po’ si arriva su una specie di piazza con mercatino e rivendite alimentari, esiste comunque un tessuto sociale, pur in “formato baracca”. Scavalchiamo il corpo immobile di una persona riversa a terra, “proseguite, non è morto” ci dice il giovane che ora ci accompagna. Dovremmo esserci, ma dov’è la casa di Zanotelli? C’è una baracca che si differenzia dalle altre solo perché sulla lamiera c’è una croce disegnata con la verni- di Andrea Carbone ce… sì c’è, possiamo entrare! Un po’ incurvato e stanco, ci accoglie con ospitalità e ci fa sedere raccontandoci la sua vita alle frontiere della sofferenza umana. Sino all’ultimo pensavamo e forse speravamo che casa sua fosse un po’ diversa, un po’ migliore ed invece è identica alle altre, povero tra i poveri del mondo. Sembra di essere arrivati a casa… di Gesù! Credo proprio che se tornasse sulla terra sarebbe nei posti come questo ad ascoltare, a consolare, ma anche a discutere lucidamente dei diritti della gente alla proprietà del pezzetto di terreno sul quale vive e a scrivere lettere ed articoli per dire la verità, per cercare la giustizia. Ma forse Gesù è tornato, si è rifatto uomo, c’è già e non ce ne accorgiamo perché lo cerchiamo nei modi e nei luoghi sbagliati. Mi colpiscono i suoi piedi. Indossa dei vecchi sandali di cuoio e sembrano i piedi di un contadino che lavora scalzo, oppure di chi ha camminato per una strada lunghissima e dissestata. Non sembrano i piedi di un uomo dalla mente finissima, di un giornalista straordinario, di una persona molto nota. Sono i piedi di uno che ci crede. Ci dice che sta bene, ci incoraggia per il lavoro del commercio equo, ci saluta e ci abbraccia. Usciamo da quella baracca, scendiamo e poi risaliamo verso la nostra auto lasciando Korogocho e non siamo più le stesse persone che sono entrate. 3 LBS Notizie n. 1 • 2001 La Rete di Lilliput verso il G8 di Paolo Trucco La Rete di Lilliput si prepara al G8. Nata più di un anno fa con l’intento di raccogliere il ricchissimo patrimonio associazionistico e del volontariato italiano, la Rete sta lavorando perché a luglio, a Genova, si senta forte la voce di chi crede che un mondo diverso sia possibile. Un mondo più giusto, equo, solidale, in cui non prevalga un indirizzo politico/economico determinato solo dall’interesse di pochi a scapito dell’80% della popolazione mondiale. Promossa da alcune realtà a carattere nazionale, tra cui il Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Francesco Gesualdi, Ctm, Assobotteghe, WWF, Sdebitarsi, Pax Christi e Nigrizia (solo per citarne alcune), ha raccolto numerose adesioni. L’eterogeneità della Rete non deve essere interpretata come un problema da risolvere, piuttosto come la principale risorsa. La strategia è insita nel nome, rievocando la vittoria dei piccoli lillipuziani sul gigante Gulliver. Si può riuscire a bloccare l’attuale sistema economico tessendo una fitta rete? Questa è la sfida che Lilliput lancia alla società civile e a se stessa. Gli strumenti propri della strategia lillipuziana, come affermato nel manifesto della Rete, sono di natura esclusivamente nonviolenta. Proprio sui rischi di ordine pubblico insiti nelle ma- 4 nifestazioni previste durante il Vertice (20-2122 luglio) stanno concentrando la loro attenzione i media. Purtroppo spesso vengono trascurati i contenuti e la dimensione propositiva del movimento. Proprio per scongiurare il pericolo di episodi violenti e per riuscire ad ottenere gli spazi di cui necessita la protesta, è nato il Genova Social Forum (GSF), network operativo che raccoglie tutte quelle realtà che durante il summit vogliono manifestare con modalità nonviolente. La Rete di Lilliput, che aderisce al GSF, ha previsto un percorso di avvicinamento al Vertice che mira alla sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti delle tematiche legate allo squilibrio Nord-Sud. Per approfondimenti sono disponibili due liste di discussione: [email protected] (dibattito a carattere nazionale), e [email protected], lista operativa del nodo genovese. Interessante è il sito della Rete (www.retelilliput.org) dove, oltre agli aggiornamenti sulle attività (convegni, assemblee nazionali, iniziative,…) si possono trovare la lista dei promotori e quella degli aderenti, il manifesto della Rete e i collegamenti per diversi siti. Chi fosse interessato a dare un contributo attivo, aderendo o partecipando agli incontri di preparazione, può contattare Paolo (03288285546, ore serali). A Genova arriva Tuttaunaltracosa La 7ª fiera del Commercio Equo e Solidale dal 15 al 17 giugno ai Magazzini del Cotone organizzata da Associazione Botteghe del Mondo Italia, Comune di Genova, Provincia di Genova Ogni anno, da sette anni, ri provenienti da coopeProgramma in primavera una città rative e gruppi di produtd’Italia viene invasa da tori dell’Africa, dell’AVENERDÌ 15 GIUGNO colori, profumi e sapori merica Latina e dell’A16.00 Inaugurazione del commercio equo e sosia. lidale. Dopo Reggio EmiMostre, video, materiale 18.30 Dibattito lia, Milano e Napoli, quedi approfondimento, libri “Globalizzazione e ambiente: la crisi st’anno sarà Genova ad oe CD, spazi informativi ecologica ed energetica” spitare la Fiera Nazionale su finanza etica, turismo 21.00 “Geografie” di e con Laura Curino del Commercio Equo e responsabile, cooperazio24.00 Chiusura stand Solidale tuttaunaltracone sociale, offriranno sa, dal 15 al 17 giugno un’opportunità di conoSABATO 16 GIUGNO ai Magazzini del Cotone scenza e riflessione su 10.00 Apertura nell’area del Porto Antitutte le forme di azione 18.30 Dibattito co. Genova, che aspetta quotidiana che introduco“Un commercio per molti, per luglio il Summit degli no nella vita di ognuno i un profitto per pochi: aumenta 8 Grandi della terra, divalori della solidarietà e il divario tra ricchi e poveri” venterà per un week-end di attenzione al Sud del 21.00 Festa “Made in Dignità” la capitale del commercio Mondo. Tutto alla Fiera giusto, offrendo un mosarà equo e solidale, etico 24.00 Chiusura stand mento di riflessione sullo e multietnico, dal cibo alDOMENICA 17 GIUGNO squilibrio Nord-Sud del l’animazione per i bambi10.00 Apertura mondo, sulla globalizzani. 18.30 Dibattito zione e sulle politiche in La Fiera sarà un luogo di “Seattle, Porto Alegre, Genova: campo economico, sociaconfronto aperto al dialoquando l’unione nasce dall’ingiustizia... le ed ambientale a livello go: oltre agli spazi espoe fa la forza” mondiale. sitivi ci sarà uno spazio L’Associazione Botteghe per i dibattiti dove ver20.30 Chiusura stand del Mondo, il Comune e ranno trattate tematiche la Provincia di Genova e come la globalizzazione, naturalmente la Bottega l’ambiente, il commercio, La Fiera ha bisogno Solidale, insieme a un la povertà, con relatori ed anche di te!!! coordinamento di realtà esperti italiani e stranieri. liguri del commercio equo Non mancheranno moTuttaunaltracosa, con i suoi stand espositivi, i stanno organizzando quementi di allegria, musica momenti di dibattito, la ristorazione equa, l’animazione per bambini, le feste e gli spettacoli risto appuntamento. e cultura: la festa “Made chiede un grande sforzo organizzativo. Tutti i voEntrando a tuttaunalin Dignity”, organizzata tracosa si verrà traspor- lontari e soci della Bottega possono aiutare alla da Ctm, con musiche dal sua realizzazione. Dacci una mano anche tu! tati in un viaggio attraSud del Mondo e assaggi Per informazioni: verso il Sud del mondo di prodotti del CommerUfficio di Coordinamento - Maura Maragliano tra Asia, Africa ed Amecio Equo e lo spettacolo tel. 0338 306141 rica Latina e si entrerà in “Geografie” di Laura Cue-mail: [email protected] contatto con un’incredirino del Teatro Settimo. bile varietà di usi, costuSarà con noi Moni Ovami, cultura e produzione delle diverse popolazio- dia che incontrerà il pubblico per un momento di ni. spettacolo-dibattito. Le Botteghe del Commercio Equo e Solidale di tut- E Genova in questi tre giorni di immersione totale ta Italia presenteranno i propri progetti nei tre conti- nel Sud del Mondo in mezzo a suoni, profumi, cinenti, esponendo l’artigianato e i prodotti alimenta- bo, stoffe, oggetti, persone e culture sarà inondata TUTTI i di Chiara Capini G IORNI st r e • ar e a r is to r o • an i i maz ione bam b rmati vi • mo o f n i i z a ini • s pet tac olo di bur at t in sp 5 LBS Notizie n. 1 • 2001 I prodotti del Rwanda di Maria Pellerano Durante il mio soggiorno a Butare mi è stata data l’opportunità di studiare i prodotti realizzati dalla Cooperativa Copabu e il loro sviluppo. Occasione che non mi sono lasciata sfuggire perché opportunità molto importante per me, dato il corso dei miei studi: disegno industriale, grafica e design. Ho infatti deciso di fare di questa esperienza la mia tesi di laurea. Prima della partenza ho cercato di studiare varie tipologie di oggetti realizzabili con i materiali locali e maggiormente vendibili nelle Botteghe del Mondo. I dati che mi mancavano per uno studio completo erano senza dubbio le risorse dei materiali, la lavorabilità degli stessi e le tecnologie che gli artigiani possiedono. Grazie a questo viaggio sono riuscita ad avere tali conoscenze. La Cooperativa Copabu raccoglie al suo interno quattro tipologie di prodotti e quindi quattro metodi di lavorazione: il legno artistico, la cesteria, gli strumenti musicali e le cartoline postali. Gli strumenti che gli artigiani utilizzano per la creazione di tableaux e di statue sono molto semplici: scalpelli con i quali inizialmente tolgono le parti in esubero fino ad arrivare ad utilizzarne altri con la punta molto fine per le rifiniture. La levigatura della statua avviene tramite la carta vetro inizialmente a sgranatura ampia e, mano a mano che si avvicina al risultato, sempre più fine. L’ultima fase di produzione è data dalla verniciatura. Alcuni legni che gli artigiani utilizzano, come lo jacaranda, sono di colore chiaro e per avere un risultato piacevole è necessario dare una o più mani di vernice. Le qualità di legno che loro utilizzano sono principalmente quattro: lo jacaranda, il più usato, grazie alla sua malleabilità permette di creare statue di tutte le grandezze; il cedrera, un legno più resistente, utilizzato per la creazione di tableaux; il mezenze per le piccole statue ed infine il musave per le maschere e tableaux. Utilizzando il legno mi sono immaginata di poter creare delle basi per lampade, degli spilloni per capelli e una seggiola. Durante un incontro con la associazione Asgi ho avuto l’occasione di mostrare un progetto che avevo realizzato a Genova: gli spilloni per capelli. Inizial- mente hanno avuto difficoltà a capire sia a cosa servisse l’oggetto sia come un oggetto tridimensionale potesse essere realizzato partendo da un disegno su un foglio. Per far comprendere cos’era l’oggetto disegnato sul foglio ho dovuto dare loro una dimostrazione pratica: ho preso una penna e l’ho infilata tra i capelli! La lavorazione delle fibre vegetali, attuata solamente dalle donne dopo il lavoro nei campi, è divisibile nelle seguenti fasi: la raccolta della materia prima, solitamente foglie di banano e sisal, l’essiccamento ed infine la realizzazione di strisce di fibre che vanno da 1 cm a 5 cm e che si utilizzano per la lavorazione. Il sisal, quando viene sfibrato, viene ridotto a fili molto fini che vengono messi in acqua e poi stesi ad asciugare e a seccare. Il sisal può anche essere colorato tramite l’immersione nell’acqua tinta e calda per quindici minuti. Gli strumenti utilizzati per la lavorazione sono molto pochi: aghi di tutte le dimensioni (i più grandi per le foglie di banano, la cui produzione risulta essere più grezza, i più esili per il sisal). Grazie alla lavorazione del sisal si possono realizzare dei prodotti che hanno caratteristiche di grande finezza e delicatezza. Per eseguire un cestino di medie dimensioni in sisal possono essere impiegati anche 6 mesi di lavoro, per costruire invece una seggiola per bambini in foglie di banano il tempo necessario è di 5 giorni! È stato più difficile spiegare alcuni dei progetti da me pensati alle donne che lavorano le fibre vegetali, anche se alcuni risultati sono stati molto divertenti, come il porta bicchiere incorporato alla tovaglietta (in realtà erano stati pensati come due oggetti separati). progetto Rwanda • progetto Rwanda • progetto Rwanda • progetto Rwanda • progetto Rwanda 6 Tra gli artigiani della Copabu È più temibile la paura di contrarre la malaria o il vaccino che serve a scongiurarla? Gli unici elementi negativi del nostro viaggio in Rwanda sono stati, appunto, i malesseri dati dal “Lariam” durante e dopo il rientro in Italia. Il soggiorno in Rwanda, paese delle mille colline e molto più verde di quanto Marco ed io lo avessimo immaginato, è iniziato dalla capitale Kigali. Il primo impatto è sicuramente sconcertante: la quantità di bambini rimasti orfani dopo la guerra, i così detti “ragazzi di strada”, è molto elevata. Li vedi girare, per le strade, vestiti di stracci a chiedere l’elemosina. Un altro elemento di perplessità iniziale è come tu ti senta estraneo e come la gente ti faccia sentire tale. L’appellativo che più frequentemente ci sentivamo attribuire era quello di “Muzungu”bianco. Dopo due giorni di ricerca di nuovi campioni da proporre agli artigiani della Copabu e dopo varie riunioni per prendere accordi per le spedizioni, partiamo per Butare. L’accoglienza calorosa che ci è stata riservata all’arrivo è sicuramente di buon auspicio per il nostro soggiorno. Incominciamo conoscendo il neo-presidente della Copabu, Theodomir, un artigiano del legno, e una ragazza di nome Beatrice che ci aiuterà a svolgere al meglio le varie tipologie di lavoro. Senza dubbio i momenti emotivamente più coinvolgenti sono stati i vari incontri con gli artigiani. Venerdì 2 marzo ci rechiamo a visitare l’associazione della cesteria a Swanda, un villaggio non tanto lontano da Butare, raggiungibile solamente grazie ad una macchina 4x4 a causa delle condizioni delle strade locali. La lavorazione delle fibre vegetali, foglie di banano e sisal, è svolta dalle donne che non ne fanno il loro lavoro primario, ma si dedicano ad esso nel tempo che rimane dopo il lavoro domestico e la coltivazione. Esse si incontrano un giorno la settimana per controllare insieme i loro manufatti. La visita più emozionante a livello umano è stata quella di lunedì 5 marzo all’associazione dei produttori di tamburi a Gikongoro. Per arrivare a tale prefettura abbiamo impiegato 45 minuti di macchina e durante il tra- gitto abbiamo potuto ammirare bellissimi paesaggi: colline ricolme di piante, piantagioni di the e di banani. Lungo la strada abbiamo visto camminare uomini e donne vestiti di mille colori e portare sulla testa vasi e qualsiasi altro oggetto. Arrivati, anche qui non senza difficoltà, ci rendiamo immediatamente conto di essere accolti nel cortile di una casa e scorgiamo scene di vita quotidiana: le pannocchie appese ad essiccare, i bambini in un angolo che giocano, un maialino legato e una donna con in braccio un neonato. L’enfasi con cui gli artigiani ci mostrano com’essi costruiscono i tamburi c’immerge e ci coinvolge. Si entusiasmano per qualsiasi affermazione che riguardi il loro lavoro e lo dimostrano inizialmente con un mugolio (che dapprima ci sorprende, ma che poi capiamo essere di soddisfazione) fino ad arrivare ad applaudire. Infine ci mostrano come si suonano i tamburi e improvvisano per noi una danza. Mentre ritorniamo verso la macchina, scortati dall’intero villaggio, siamo sempre più consapevoli di come l’oggetto venduto nella Bottega del Mondo acquisti un enorme valore, di cosa significhi poter vedere la lavorazione del prodotto e ci rendiamo conto di essere stati dei privilegiati per aver vissuto questi momenti. Il giovedì successivo, per arrivare al piccolo villaggio dove ci attendevano gli artigiani degli strumenti musicali, abbiamo percorso una strada all’interno delle colline immersa nel verde, ma sempre più tortuosa all’avvicinarsi del traguardo. Ad attenderci troviamo cinque ragazzi che ci raccontano come sia difficile produrre le Ikembe, uno speciale tipo di Marimba africana, e che tutti i materiali, escluso il legno, devono cercarli nei dintorni e che non è sempre così facile trovarli. Le visite agli artigiani del legno a Gishanvu, alle associazioni Asgi e Ascumu, sono forse state più interessanti a livello della produzione (forse perché è il loro lavoro principale); abbiamo, infatti, appreso quali sono i legni utilizzati maggiormente e quali sono le fasi e gli strumenti della lavorazione. Nel tempo rimanente (poco) dalle “gite”, come ci divertivamo a chiamarle, agli artigiani e dalle riunioni alla sede della Copabu, siamo andati a conoscere altre esperienze di solidarietà presenti a Butare quali le piccole sorelle di Charles de Focauld e le Mariste missionarie. Al termine di ogni giorno, confusi dalle informazioni ricevute e dalle emozioni che ci investivano, una quieta partita a “cirulla” ci rilassava e ci aiutava a ritrovare un po’ di “casa”. di Maria Pellerano progetto Rwanda • progetto Rwanda • progetto Rwanda • progetto Rwanda • progetto Rwanda 7 LBS Notizie n. 1 • 2001 Un posto al sole di Mauro Rossi Dopo un inverno lungo e piovoso, per quanto ricco di serate e di incontri (15 soltanto da dicembre a oggi, escluso Arenzano), il gruppo di sensibilizzazione ha spostato la sua zona d’azione nella riviera di ponente e più precisamente ad Arenzano. In questa ridente e solatia località si sta infatti sviluppando un progetto che vede protagonista un buon numero di persone del luogo di diverse età e gruppi di provenienza. Dopo alcuni incontri e banchetti di vendita si è voluto cercare un “salto di qualità”, andando ad organizzare una mostra-convegno specifica per la città di Arenzano. Dal 10 aprile al 5 maggio, infatti, nella serra del parco comunale, i volontari si sono alternati a presentare, tramite visite guidate, diverse mostre tematiche e prodotti del commercio equo solidale. La giornata conclusiva di sabato 5 maggio si è articolata in due momenti distinti: il pomerigAd AR E N ZAN O gio con giochi, merende e animazione per ragazzi e bambini nel parco della Villa Comunale, la serata con un convegno dal titolo “Commercio Equo Solidale e consumo critico: risposte concrete sugli squilibri NordDal 5 al 19 ag Sud”. osto ci sarà uno stand Relatori, oltre al mitico Francuccio Gesualin Piazza Mazzi ni di, sono stati: Francesca Bottaro (finanza e(di fronte al lun gomare) tica) ed Enrico Reggio (uno sguardo a 360° sul commercio equo solidale). Nella fase preparatoria l’impegno delle persone di Arenzano è stato veramente notevole, al punto che si è già messo in cantiere un altro progetto che è l’ideale prosecuzione del convegno, vale a dire una fiera di Macondo estiva ad Arenzano nel mese di agosto. Questo momento, della durata di 2/3 settimane, sarà un test delle potenzialità di Arenzano e richiederà comunque un forte impegno di Bottega Solidale. Sempre in prospettiva dell’estate si sta lavorando ad altre iniziative rivolte al mondo dell’Associazionismo: il “kit” per la giornata e/o serata equo solidale ai campeggi estivi delle organizzazioni giovanili (curatori Umberto Sante ed Ettore Premuda) e un sondaggio-proposta ai genitori di scout e lupetti sull’utilizzo di prodotti del commercio equo solidale durante i campi estivi (curatore Paolo Trucco). Grande impegno organizzativo per Arenzano della “new entry” Nicoletta Piersantelli, che nell’allestimento delle mostre ci ha stupito con effetti speciali, e ritmi stacanovisti per il nostro Marco Rolandi, onnipresente in incontri e serate. Rita Iencinella lavora, fra l’altro, ad una nuova modalità promozionale del commercio equo solidale con tea party a domicilio, mentre Francesca Bottaro lavora a pieno regime su più fronti. Fiera diM acon do EST IV A 8 Aggiornamenti dalle Campagne Tra le campagne di raccolta firme a cui ha aderito anche La Bottega Solidale e che vengono portate avanti in questi mesi, sono presenti una novità e una campagna già familiare ai più. Entrambe sono strettamente legate al Vertice dei G8 previsto qui a Genova per i giorni 20-21-22 di luglio. Partiamo da quella nota: la campagna per la cancellazione del debito dei Paesi del Sud del mondo. Necessità prima è quella di cercare di informare e sensibilizzare la società civile sulle cause del debito internazionale. Un secondo livello è poi costituito dalla raccolta firme per sollecitare i Governi ad una politica più decisa a favore della cancellazione del debito. La campagna in sé non ha bisogno di presentazioni, essendo già sottoposta all’attenzione del grande pubblico mediante una molteplicità di campagne nazionali le quali, nel corso dell’anno 2000, si sono raggruppate nel movimento internazionale “Jubilee 2000”, sorto in UK nell’aprile 1996. Nonostante la fine del Giubileo, il movimento italiano “Sdebitarsi”, sorto nel 1997 come diramazione italiana di Jubilee 2000, e sostenuto da una coalizione di oltre 50 organizzazioni, prosegue nella propria campagna di raccolta di firme finalizzata a chiedere la cancellazione del debito dei paesi più poveri, a sollecitare il governo ad una politica più decisa a favore del debito bilaterale e multilaterale, e a promuovere la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali. A tutt’oggi è difficile fare un bilancio definitivo sulla campagna: da una parte bisogna sicuramente tenere conto del fatto che, anche grazie all’apporto di cantanti di chiara fama (non so quanto sia positivo…), la campagna ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica, dall’altra, se è vero che il Parlamento italiano ha deliberato a favore della cancellazione di tremila miliardi, è anche vero che questa cifra riguardava crediti da tempo ritenuti inesigibili e che, in ogni caso, manca il regolamento attuativo. È perciò necessario proseguire nell’opera di sensibilizzazione nei confronti di queste particolari problematiche che saranno all’ordine del giorno del Vertice dei G8 di Genova su cui tra pochi mesi saranno incentrati gli occhi dell’opinione pubblica di tutto il mondo, nella speranza che, a breve termine, alle parole seguano finalmente i fatti. L’altra campagna a cui si può aderire ponendo la propria firma in uno dei fogli presenti in Bottega Solidale, si chiama “Genova città aperta” ed è anch’essa strettamente collegata con il Vertice dei G8 che avrà luogo nella nostra città. Promossa da nu- merose realtà a carattere nazionale e locale (Arci, Ctm, Assobotteghe, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, WWF, Pax Christi, Rete Lilliput, ReteControG8, Nigrizia, e molti altri) richiama l’attenzione sull’agibilità democratica della nostra città durante i giorni del Vertice. Nonostante da mesi il movimento stia chiedendo spazi per poter manifestare il proprio dissenso, le istituzioni proseguono in un ostinato silenzio. All’apertura formale da parte del Governo, non sono seguiti atti concreti che lascino intendere una soluzione in tempi brevi del problema. Appoggiare la petizione quindi vuole dire impegnarsi affinché venga garantito il diritto a manifestare anche nei giorni del Vertice, perché le istituzioni non neghino, come è avvenuto in altre nazioni, gli spazi del confronto democratico, ma garantiscano libertà di espressione e manifestazione ai cittadini e cittadine del mondo. La campagna in questione è cominciata ancora da troppo poco tempo per poter fare una sia pur approssimativa previsione dei risultati che potranno essere ottenuti, tuttavia, basandosi su una prima stima delle firme raccolte fino a questo momento, l’ottimismo deve regnare sovrano. In base ai dati numerici, i cittadini di Genova, infatti, hanno finora dimostrato grande sensibilità ed attenzione nei confronti dei principi e dei temi sollevati da chi contesta questa globalizzazione, palesando, mediante l’adesione alla campagna di “Genova città aperta”, la consapevolezza che i diritti fondamentali dei cittadini alla libertà di opinione, organizzazione e libera manifestazione del proprio pensiero, diritti costituzionalmente garantiti secondo lo spirito libertario della nostra tradizione, non possono essere mai sospesi né sacrificati sull’altare dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza. di Alessandro Monti Per chi volesse approfondire ulteriormente le tematiche oggetto delle campagne di raccolta firme consigliamo i seguenti siti internet: www.jubilee2000.org www.unimondo.org/sdebitarsi www.retelilliput.org Si desidera fare presente ai lettori che le informazioni contenute nel suesteso articolo sono state rese disponibili anche grazie al materiale informativo presente nel centro di documentazione sull’economia etica “L’Arpillera”, aperto al pubblico tutti i Venerdì dalle 9.30 alle 13.00 in Via S. Luca 11/8 - tel. 010 2477015. In Arpillera, oltre a materiale relativo a campagne di boicottaggio e sensibilizzazione e ad altri argomenti specifici, si possono trovare riviste, libri, VHS e altri materiali riguardanti tematiche attinenti all’economia etica con possibilità di prestito. 9 LBS Notizie n. 1 • 2001 cuolidale di Alessia Bordo Di solito si usa dire che i bambini sono il futuro di domani, ma noi vogliamo sottolineare il fatto che i bambini e i ragazzi sono già i consumatori di oggi; infatti incidono già molto sul commercio con le loro scelte legate alla moda del momento e con tutto ciò che ne consegue. È quindi necessario, secondo noi, aiutarli a capire l’importanza che essi hanno già nell’economia mondiale, ma soprattutto renderli consapevoli del grande potere economico-politico-sociale che essi hanno cioè la possibilità di SCEGLIERE. Scegliere consapevolmente cosa mangiare, come vestirsi, cosa comprare. Ma affinché facciano questo bisogna dare loro delle chiavi di lettura, degli strumenti. Il valore di riferimento che La Bottega Solidale vuole fornire è quello dell’eticità con la speranza che non sia solo una moda ma un nuovo stile di vita. Questi gli obiettivi del neo Gruppo Scuola (Alessia Bordo, Francesca Negro e Magda Salzo) che in questi mesi si è formato (nel senso di costituito ma anche nel senso di aver approfondito la propria formazione professionale) e ha lavorato alla realizzazione di un libretto che raccoglie tutte le attività didattiche che La Bottega Solidale vuole proporre alle scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori. Tra gli argomenti; commercio equo e solidale, lavoro minorile, fiabe e giochi dal mondo, prodotti coloniali (caffè, te, cacao… banane!), immigrazione, e tanti altri in preparazione (la carta di Peters, musiche dal mondo, globalizzazione, biodiversità, ecc…). La proposta vuole essere un momento interattivo che soprattutto grazie a giochi di ruolo e laboratori manuali riesca a coinvolgere attivamente i bambini e i ragazzi delle nostre scuole per farli riflettere su argomenti e problematiche molto complesse ma comunque molto vicine a loro, alla loro quotidianità. La speranza è quella di riuscire il più possibile a crescere insieme consapevolmente nelle nostre scelte e che i bambini e i ragazzi riescano, con la loro semplicità, a contagiare gli adulti! Per qualsiasi informazione al riguardo o per ricevere il libretto contattare Alessia alla Bottega dell’Acquario (tel. 010 2470852 - e-mail: [email protected]). La Bottega ha il suo responsabile promozione di Paolo Trucco La Bottega ha trovato il suo R.P. Ma che cos’è il Responsabile Promozione? È una figura prevista da Ctm, il Consorzio di Botteghe di cui anche la nostra cooperativa è socia, all’interno del Piano per un’Economia Responsabile presentato lo scorso anno. Una figura nuova?… Non del tutto visto che già qualche anno fa il consorzio aveva proposto alle Botteghe di inserire questa figura nello staff e che in Bottega Solidale Domenico Piccolo aveva avviato qualche contatto in città. Il suo compito è quello di promuovere i prodotti del commercio equo a tutti quei soggetti difficilmente raggiungibili con l’attività delle Botteghe, in modo da sviluppare appieno tutte le potenzialità del territorio. In concreto si tratta quindi di rivolgere l’attenzione nei confronti di negozi, enti, gruppi (parrocchiali, ma non solo), istituzioni che dimostrino uno spirito di condivisione nei confronti dei principi del 10 commercio equo e solidale e siano disposti a sostenerlo con l’acquisto dei prodotti. La Bottega Solidale è riuscita finalmente a dare un nome a questo ruolo, che poi sarebbe quello del sottoscritto. Dopo aver prestato servizio come obiettore di coscienza, ho accettato con entusiasmo la proposta di continuare a lavorare nel commercio equo e di farlo all’interno della nostra Cooperativa. Le poche settimane di esperienza non mi consentono ampie considerazioni, ma la prima impressione è che, in questi dieci anni di attività, Bottega Solidale si sia guadagnata un’ottima reputazione, visto che gli interlocutori finora contattati hanno sempre dimostrato una buona predisposizione nei confronti della nostra Cooperativa e mi hanno riservato un’ottima accoglienza. Invito tutti i soci a contattarmi per idee, contatti, proposte e suggerimenti. Paolo Trucco 0329 8014818 - 0328 8285546 AltreconomiaAltreconomiaAltreconomia Sono sei i soggetti che hanno dato vita al progetto della rivista “Altreconomia”: Ctm altromercato, Equo Mercato, Roba dell’Altro Mondo, Cric, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Terre di Mezzo. L’impegno è quello di costruire una rivista aperta al confronto, laboratorio di discussione, di ricerca e di comunicazione di esperienze diverse nell’ambito dell’economia etica e del consumo critico. ALTRECONOMIA è venduta in tutte le Botteghe del Mondo o dai venditori di strada. L’abbonamento ad ALTRECONOMIA costa 35.000 lire da versare sul ccp n. 14008247 intestato a Altra Economia Edizioni società consortile a r.l. Piazza Napoli 30/6 - 20146 Milano. Nelle sedi di Bottega Solidale è possibile sia acquistare la rivista che effettuare l’abbonamento. AltreconomiaAltreconomiaAltreconomia ✄ ste diventarlo ma i? vorre c non av o s e ete tem Siet ? po per pas sare in Bottega? n amico u d a e n crizio Vorreste proporre l’is Possiamo avvicinarci e renderci la vita più semplice… domanda di ammissione alla Bottega Solidale - società cooperativa a responsabilità limitata iscritta al Tribunale di Genova reg. soc. n° 61106 - fascicolo n° 79376 spett. CdA de La Bottega Solidale via Vannucci 3 16128 Genova Il/la sottoscritto/a ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. nato/a a ............................................................................................................................................................................ il ................................................................................ residente a ................................................................................................................................................................................................................................... cap................................................. tel. in Via ..................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. Cod. Fiscale ............................................................................................................................................................................... Professione ..................................................................................................................................................................... chiede di essere ammesso/a come socio della cooperativa sottoscrivendo l’acquisto di n. ………………… quote di capitale sociale da L. 50.000 cadauna. Dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti. Dichiara inoltre di conoscere e di accettare integralmente lo statuto e i regolamenti interni e di impegnarsi ad osservarli Data ......................................................................................................................................................................................................... Firma ...................................................................................................................................................................................... In ragione delle finalità mutualistiche (non lucrative) della cooperativa la sottoscrizione delle quote di qualunque ammontare non dà diritto ad alcuna remunerazione. Il socio può recedere secondo modalità previste e ritirare il capitale versato. Sceglie di sottoscrivere mediante: versamento c/cp n° 24306169 (allegare attestazione) contanti (presso le botteghe) bonifico c/cb n° 10463/80 Banca Carige ag. 73 Genova assegno bancario non trasferibile Compilate il volantino, e spedite in busta chiusa a: spett. CdA de La Bottega Solidale via Vannucci 3, 16128 Genova, allegando fotocopia del versamento. La relativa documentazione vi verrà spedita in risposta. 11 LBS Notizie n. 1 • 2001 uttaunaltracosa rogramma 15.16.17 giugno 2001 Centro Congressi Magazzini del Cotone Genova ingresso libero VENERDÌ 15 GIUGNO 16.00 Inaugurazione 18.30 Dibattito “Globalizzazione e ambiente: la crisi ecologica ed energetica” 21.00 “Geografie” di e con Laura Curino 24.00 Chiusura stand SABATO 16 GIUGNO 10.00 Apertura 18.30 Dibattito “Un commercio per molti, un profitto per pochi: aumenta il divario tra ricchi e poveri” 21.00 Festa “Made in Dignità” 24.00 Chiusura stand DOMENICA 17 GIUGNO 10.00 Apertura 18.30 Dibattito “Seattle, Porto Alegre, Genova: quando l’unione nasce dall’ingiustizia... e fa la forza” 20.30 Chiusura stand