IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 1 IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 2 Comunità IN BREVE Il progetto di Castelnuovo Scrivia inserito nel Piano Locale Giovani del tortonese Al via l’atteso New Castle Cabaret in più un set all’interno delle scuole Ritorna la fortunata edizione del laboratorio estivo con Andrea Midena, autore e comico, a curarne l’organizzazione e la direzione artistica. Sul palco anche i giovani che vorranno provare, esibirsi, confrontarsi con i grandi nomi dello spettacolo: l’iniziativa è co-finanziata dal Piano Locale Giovani dei Comuni del tortonese ed ha il patrocinio della provincia di Alessandria. Luci sulla ribalta e sul palco da martedì 9 luglio alle ore 21,30 nel cortile della scuola primaria e per i tre martedì successivi. Da quest’anno all’interno delle scuole un altro set in presa diretta che sarà rilanciato nelle immagini e nel sonoro sul maxischermo. In più, al pomeriggio, per chi fosse interessato, un corso di scrittura e creazione comica: gli interessati possono telefonare al numero 333/ 3855943 (Luca). Si tratta come è noto di un laboratorio, non di uno spettacolo vero e proprio: è questa la formula scelta per dare una doppia opportunità a chi sarà chiamato e invitato a partecipare. L’accesso all’area è libero. La direzione, come lo scorso anno, inviterà il pubblico a partecipare volontariamente a una raccolta di fondi destinati, tramite l’associazione Franca Cassola Pasquali, alla Senologia dell’Ospedale di Tortona. RACCONTI DI BICICLETTA Pienone nella sala delle conferenze dell’ex-refettorio dei Gesuiti, intitolato a Gennaro Pessini. Venerdì 21 settembre, accanto ad una bicicletta da corsa del 1949 e alla maglia di Fausto Coppi assegnatagli al Giro del Mediterraneo, una serie di interventi ha fatto da contorno alla presentazione del libro “Racconti di bicicletta” scritto da Vittorio Pessini. Una serata organizzata dal Comune di Castelnuovo e dalla Biblioteca. Dopo i saluti gli interventi del sindaco Pierangelo Luise, dell’assessore provinciale allo sport Raffaele Breglia e di Roberto Delconte; il giornalista Claudio Gregori e l’autore hanno dialogato piacevolmente fra di loro ponendo in rilievo quanto la letteratura italiana del Novecento abbia preso spunti dalle vicende ciclistiche e soprattutto dal Giro d'Italia. ⚫ Giovedì 11 luglio, alle ore 21 sul terrazzo del Castello sarà presentato il primo quaderno di teologia a cura di Roberto Delconte SANT’IGNAZIO, VERIFICA DELLA COPERTURA L’ufficio tecnico ha predisposto gli atti necessari a una verifica della copertura del tetto della chiesa di Sant’Ignazio dopo che sono state rilevate macchie di umidità nella volta. La stessa, sino al completamento del sopralluogo e degli eventuali lavori che dovranno essere svolti, resta chiusa al pubblico nel rispetto delle norme di sicurezza. Il grande successo della notte medievale Grande successo di “Una Notte medievale”. Con il coordinamento della Rievocazione storica castelnovese e della “Compagnia Flos et Leo” , che ha montato il campo storico, numerose le attività di intrattenimento, dai musici, ai maestri d’arme con dimostrazioni e lezioni gratuite di scherma e tiro con l’arco. I Quintieri castelnovesi Zibide (nell’arengo del Castello) e Guadenasso (via Milano) e in piazza l’Angolo del Borgo hanno fatto il tutto esaurito. Aperta straordinariamente la bella mostra in castello dedicata al Bandello, “Dalla Scrivia alla Garonna” e anche un piccolo mercatino e la tenda del basket davvero suggestiva. Il “Certamen Musicorum”, primo festival di musica medievale, ha visto l’esibizione della compagnia del Coniglio, Alan Petrei, e dei Futhark. Ha chiuso il festival l’esibizione di tre 2 IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 giocolieri dell’associazione “Iannatampè” che con i loro disegni di fuoco hanno incantato la piazza Infine il Palio dei Quintieri, giunto alla decima edizione: si sono sfidati nei giochi storici sempre in piazza alla luce delle fiaccole Zibide, Tavernelle, Stradalciano, Guadenasso e Molina. Vittoriosa Stradalciano alla quale è stato assegnato il Palio 2013. La celebrazione al Secco Domenica 21 luglio, alle 19, sarà celebrata la tradizionale Santa Messa alla cappelletta della frazione Secco in memoria dei Caduti nella strage del 1944. Sarà presente S.E. il Vescovo di Tortona e il sindaco terrà l’orazione civile. La cittadinanza è invitata a partecipare. UN CONCERTO STRAORDINARIO Venerdì 28 nella chiesa parrocchiale, Wolfang Capek, docente di composizione ed esecuzione di musiche per organo all’Università di Vienna, ci ha offerto una serata irripetibile e ciò grazie all’Associazione Amici dell’organo e alla famiglia Perduca. Il concerto, eseguito sul più antico organo della provincia, il nostro Vitani del 1612, ha aperto la stagione della Provincia di Alessandria. IL PARTY AL CAMPO Al campo sportivo Beppe Spinola, sabato 27 luglio, si svolgerà la festa Nihil Obest organizzata appunto dalla sezione castelnovese del motoclub Madonnina dei Centauri. Dopo il successo di "Una notte per Simone" dello scorso anno si replica dunque con la musica del gruppo alessandrino B.B.Band: birra, grigliate e lotteria con in premio un soggiorno all'Oktoberfest a Monaco di Baviera. La serata avrà anche uno scopo benefico in favore di tre strutture - comunità per bambini e adolescenti. IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 3 IN PROCURA “Nuova Tortona”, intanto, presenta un esposto al Tribunale di Alessandria L’ASMT nega gli atti ai suoi soci Un altro sorprendente capitolo si aggiunge alla saga dei misteri che circondano la vendita delle azioni ASMT. Nel corso del (peraltro deludente) incontro tenuto con i vertici ASMT agli inizi di giugno, nel quale (più che le spiegazioni richieste) si erano in sostanza ricevute una serie di generiche rassicurazioni sulla legittimità e trasparenza delle operazioni, e sul fatto che ASMT era disponibile a mostrare tutti gli atti che fossero stati richiesti, in quanto ASMT sarebbe una “casa di vetro”. Sulla scorta di ciò, l’Amministrazione di Castelnuovo aveva formalmente richiesto copia degli atti pubblici notarili di trasferimento delle azioni ASMT ad ASM e ARIET e poi da ARIET a SIME. Incredibilmente alla “casa di vetro” devono essersi appannati i vetri, in quanto, ASMT risponde che la documentazione “è relativa a contratti stipulati da parti terze, la cui diffusione non è ammessa, salva esplicita autorizzazione di tutti i soggetti coinvolti”. Quindi ASMT ha secretato ai propri soci i contratti pubblici (che chiunque potrebbe vedere, pagando, recandosi in Conservatoria) con cui hanno venduto la maggioranza delle azioni sociali. Al che ci chiediamo: come può pensare ASMT che i soci (tra l’altro soci pubblici, che sono vincolati dalla legge a istituire sistemi di controllo sulle società partecipate non quotate in borsa, con l’obiettivo di rilevare i rapporti finanziari, la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica, sempre a fini di tutela del pubblico interesse) non abbiano diritto di vedere gli atti pubblici di vendita del 98% delle azioni della società di cui fanno parte? E poi, se davvero non c’è nulla da nascondere, ed è tutto regolare, come ASMT e Comune di Tortona continuano a dichiarare da tempo, per quale motivo i piccoli Comuni soci, ai quali è stata chiesta addirittura la rinuncia alla prelazione sulla operazione (in sostanza una specie di autorizzazione a poter fare la vendita) non possono vedere gli atti pubblici notarili che la formalizzano? E per quali motivi? Privacy su atti pubblici? E per tutelare quali dati segreti e sensibili? Riceviamo e pubblichiamo Ci scrive il Comune di Tortona gregio direttore, il 17 dicembre 2012 le società Ariet S.r.L. di Voghera e ASM Voghera, con un’offerta cumulativa economica pari a 7.913.249,70 euro si sono aggiudicate le partecipazione azionare detenute dal Comune di Tortona e da Iren Emilia S.p.A. nella società ASMT Servizi Industriali S.p.A.Il giorno 14 marzo stipularono l’atto di compravendita, con patto di riservato dominio. In quella data la Società ASM Voghera SpA versò interamente quanto di sua competenza, sulla base degli accordi stabiliti con l’altro offerente, ovvero 1.100.000,00 euro circa, mentre la Società ARIET SRL corrispose un acconto pari a 455.000,00 euro, impegnandosi a saldare entro il 13 aprile. Venerdì 12 aprile, alla presenza del notaio Ottavio Pilotti, Comune di Tortona e Iren Emilia S.p.a. stipularono l’atto dell’avveramento della condizione con il conseguente passaggio della proprietà delle partecipazioni azionarie della Società ASMT Servizi Industriali S.p.A. e con il versamento, da parte di ARIET SRL, di quanto dovuto, ovvero 6.000.000,00 di euro, più gli interessi. Nello specifico il Comune di Tortona deteneva una partecipazione del 53,60% pari a n. 413.397 azioni del valore nomi- E nale di 5,00 euro per un capitale complessivo di 2.066.985,00 in ASMT servizi industriali S.p.a.. La società Iren Emilia spa deteneva una partecipazione del 44,75% pari a n. 345.195 azioni del valore nominale di 5,00 euro per un capitale complessivo di 1.725.975,00 in ASMT servizi industriali S.p.a.; quote che ha venduto alla società Ariet srl e ASM Voghera spa entrambe con sede a Voghera che congiuntamente hanno acquistato per le rispettive quote indivise del 20 per cento e dell’80 per cento. Il corrispettivo è stato convenuto nell’importo di euro 3.545.225,68. Per accordi intercorsi tra i due acquirenti Asm Voghera S.p.A. ha acquistato l’80 per cento delle azioni pagando e versando una somma pari al 19 per cento del totale complessivo dovuto al Comune di Tortona e a Iren Emilia Spa (pari a 7.913.249,70 euro), mentre Ariet s.r.l. ha versato una somma pari all’81 per cento del totale complessivo dovuto al Comune di Tortona e a Iren Emilia Spa acquisendo la proprietà del 20 per cento”. DR - Restano irrisolte le questioni da noi sollevate: 1) come può un accordo tra privati violare la chiara norma del codice civile che impone N che in una stessa SPA tutte le azioni abbiano lo stesso valore (mentre qui pare, sulla base dei prezzi pagati, che quelle di ARIET valessero molto di più di quelle di ASM)? 2) come si concilia questo accordo tra privati col fatto che in questo modo viene alterata la natura giuridica della società? Infatti, se non vi fosse stato questo "accordo" tra ASM e ARIET, la ASMT sarebbe una partecipata a maggioranza privata (che ha un certo regime giuridico) e invece risulta essere (in base a quanto dichiarato da Tortona) una società "a maggioranza pubblica" (soggetta a tutt'altro regime, chiaramente più favorevole)? 3) Perché in questo impeto di precisione si continua a non indicare mai la data della aggiudicazione definitiva, che è indispensabile per capire se il pagamento di ARIET è stato fatto nei termini perentori previsti dal bando, oppure oltre quei termini (il che potrebbe renderla annullabile)? E perché questi famosi contratti di compravendita "completamente regolari", pur essendo atti pubblici notarili, ASMT ha dichiarato di non volerli rendere noti neppure ai soci di ASMT? In attesa. (La lettera integrale dell’ufficio stampa del Comune di Tortona è pubblicata online www.comune.castelnuovoscrivia.al.it) IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 3 IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 4 Luci ed ombre E’ necessario effettuare controlli sui prelievi effettuati dai concessionari Contratto di Fiume: bilancio idrico e tutela dell’ecosistema I prelievi idrici, spesso disordinati e non controllati, la captazione dell’acqua da parte della città di Genova, il tributo in termini di metri cubi ad aziende tipo l’Ilva di Novi Ligure che non ha mai provveduto ad un idoneo sistema di riciclo e riuso delle risorse, i versamenti di sostanze inquinanti nell’alveo o nei terreni limitrofi sono i temi al centro dell’attenzione dei comuni e degli enti coinvolti in una interessante seduta del “Contratto Canale scolmatore Grue e Scrivia Dopo i lavori di taglio della vegetazione e riequilibrio del materiale litoide a ridosso del ponte nello scorso autunno, l’Aipo ha finanziato un intervento sullo scolmatore del Grue ricco anch’esso di vegetazione spontanea e ridotto nella sua capacità di portata dal limo accumulato nel corso degli anni. La riduzione della sezione di deflusso ha spinto l’ex Magistrato del Po a deliberare in merito. Lo scolmatore – come è noto – funziona da deflusso delle acque quando il livello supera la mandata di ingresso del torrente Grue. In questo caso, l’acqua in eccesso non viene deviata nel letto originario del torrente ma scarica direttamente nella Scrivia limitando la portata in paese ed evitando così potenziali situazioni alluvionali che potrebbero lambire l’abitato. Da ricordare anche l’intervento effettuato nella zona in fianco al Parco dei Neonati che nel corso degli anni subiva progressivamente un’erosione della riva. Pur essendo in fascia A e quindi potenzialmente esondabile è stato sufficiente ricalibrare l’accumulo della ghiaia distribuendola in maniera diversa all’interno del letto della Scrivia ottenendo così la suddivisione dello scorrimento delle acque. 4 IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 di Fiume” organizzata dalla Provincia di Alessandria. Quattro i temi proposti in due sessioni a cui hanno partecipato l’assessore Giovanni Girani e il consigliere Giuseppe Carbonato in rappresentanza del nostro Comune: il bilancio idrico e la tutela qualitativa della risorsa, l’energia, la qualità delle acque e la biodiversità dell’ecosistema. I rappresentanti delle province coinvolte, Genova ed Alessandria, hanno illustrato la situazione attraverso la proiezione di copiosi dati e tabelle; con loro gli altri interventi sono stati quelli dei rappresentanti dei Consorzi irrigui, delle associazioni agricole e dei comuni di Arquata, Novi Ligure e Borghetto Borbera. “In riferimento alla mancanza di acqua nei mesi estivi e in particolari annate poco piovose – ha sottolineato Dario Zocco, direttore del Parco del Po con giurisdizione anche sulle aree di pertinenza fluviale di Molino, Isola, Guazzora e Castelnuovo – è necessario effettuare controlli seri sui prelievi effettivi da parte dei concessionari di grande spessore quali i consorzi irrigui. Occorre monitorare il prelievo altrimenti non si può parlare di qualità se manca la quantità di acqua.” E’ stato fatto anche un accenno ai depuratori, alla loro costruzione negli anni ottanta e alla vetustà che presentano rispetto ai nuovi impianti. Se è vero come è vero che sull’asta dello Scrivia, almeno nella NUOVI ALBERI Il sopralluogo compiuto la scorsa settimana sulle rive della Scrivia che furono oggetto di un intervento di rimboschimento. Nella foto, di spalle, i funzionari che hanno seguito il progetto, la fase attuativa e la successiva realizzazione: Enrico Rivella funzionario ambiente e natura dell’Arpa insieme al collega Enrico Chiaretta; Monica La Rocca dirigente dell’Aipo di Parma e Luca Cristaldi del Parco del Po con l’assessore Girani. Il 70% degli alberi messi a dimora è attecchita e c’è soddisfazione per l’operazione svolta che contribuisce a creare una nuova cortina verde aumentando il numero delle essenze. parte finale, fu realizzato il primo sistema integrato di depurazione che vantava pochi esempi in Italia, ora occorre adeguare l’esistente soprattutto quello di Cassano che necessita di interventi urgenti anche in considerazione della presenza di aziende rilevanti tipo la Roquette che abitualmente si servono dell’impianto. Luci ed ombre sulla Scrivia: nei giorni scorsi qualche pescatore ci segnalava la presenza di carpe e di qualche pesce siluro e quindi di un ritorno alla vita all’interno del torrente anche se mancano totalmente i piccoli pesci. Ombre per la riduzione delle risorse idriche e, soprattutto, una qualità che in forza dell’eventuale siccità potrebbe essere compromessa. E’ stata segnalata anche la presenza in regione Bottassino e sulla riva sinistra, a valle del ponte, di accumuli di materiale nerastro che bruciano la vegetazione. IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 5 LA RISPOSTA dalla Provincia dopo l’abbattimento del filare sulla provinciale per Molino “Le robinie sono piante non utili all’uomo: sono come una black locust (cavalletta nera)” Parola di Vice Questore Aggiunto Forestale Comandante provinciale di Pescara he ci fossero piante utili all’uomo e piante inutili è una nuova scoperta. Rileggiamo, ci tocchiamo, un pizzicotto: siamo vivi. Abbiamo letto bene. Ricorderete la nostra denuncia sull’abbattimento sconsiderato di un filare di piante in fianco alla provinciale per Molino dei Torti sulla sinistra in direzione del paese della Bassa Valle Scrivia. In seguito alla lettera dell’Amministrazione comunale la Provincia ha risposto delegando l’ing. Platania, dirigente della viabilità, il quale, oltre a vergare la missiva, ha anche allegato una brochure di un ufficiale della Guardia forestale che sostanzialmente sostiene l’inutilità di dette piante in virtù del loro grado infestante e del non essere autoctone. Ammessa la loro veloce proliferazione e il fatto che siano state importate nel nostro Paese, pur dando atto nella stessa relazione che in passato venivano messe a dimora per consolidare egregiamente pendii franosi, ci si arrampica sugli specchi dicendo che le loro fronde che si allungano sulla sede stradale sono causa nel periodo invernale dei fenomeni di gelicidio oltre a rappresentare un potenziale pericolo per la circolazione stradale in caso di caduta delle stesse. In verità il tema sollevato è legato ad una vecchia diatriba tra ingegneri (geometri e architetti) e naturalisti (biologi, forestali e agronomi) ed alle differenti sensibilità ambientali dei due profili professionali: di fatto il soggetto gestore delle strade non ha mai dimostrato una spiccata attitudine nei confronti delle alberate e della vegetazione spontanea basti pensare alle continue rasature a zero dei sovrappassi considerando le stesse pericolose per la circolazione. Fatta salva la considerazione sulla specie infestante (la Robinia fu introdotta in Europa nel 1601 da Jean Robin farmacista e botanico del Re di Francia Enrico IV) per la sua caratteristica di competitività ha senza dubbio una serie di innegabili vantaggi legati alla C La puzza in Bassa Valle Scrivia “Le analisi dell’aria prelevata nella serata del 2 giugno confermano la presenza di idrocarburi ed in particolare di nitro-propano, metil-nitro-propano e toluene. I composti solforati risultano tuttavia inferiori al limite di quantificazione di legge”. Parola di Arpa Piemonte che è intervenuta su sollecitazione dell’amministrazione comunale e di alcuni cittadini anche della Bassa Valle Scrivia quando una puzza insopportabile e poco respirabile ammorbava l’intera zona. Si tratta delle emissioni irregolari della Raffineria di Sannazzaro che dopo aver subito un improvviso black out elettrico nella giornata di giovedì è stata riattivata dando problemi per le emissioni in atmosfera per circa una settimana. Resta incredibile la relazione di Arpa Lombardia che potrete leggere integralmente a tutti gli atti sul sito del comune (www.comune.castelnuovoscrivia.al.it) che sostiene “la segnalazione giunta da Arpa Piemonte per la serata del 2 giugno non dà esiti positivi e non rileva alcuna anomalia”. In verità, però, la dottoressa Bianchi responsabile del dipartimento alessandrino e coordinatrice delle indagini rileva che dalle centraline fisse nella giornata del 2 giugno (ricordiamo, una domenica) sono state effettivamente registrati i picchi più elevati di SO2 e NO2: tali valori confrontati con i limiti individuati dal decreto legge 133/2010 sono prossimi ai valori massimi da non superarsi più di 24 volte all’anno per la SO2 e 18 volte all’anno per la NO2. Altro che “nessuna anomalia” lombarda! sua fioritura mellifera, alla rapidità di crescita e alla capacità di emettere abbondanti polloni dal piede e al consolidamento delle rive. Non ultimo l’elevato potere calorico della legna che ha spinto tal Nave Achille di Alzano Scrivia – come si evince dalle carte – a chiedere regolare autorizzazione alla Provincia e al Sindaco di abbattimento di tutte le piante pagando probabilmente molto poco in considerazione del bottino di legna realizzato. Ora c’è una via di mezzo che potrebbe suggerire una nuovo modo di affrontare gli eventuali problemi legati alla viabilità – posto che ce ne siano e non nel nostro caso – con la salvaguardia del verde. Se sulla sponda oggetto della diatriba, consolidata nel tempo dalle robinie, tutta la vegetazione che contribuiva alla sua tenuta è stata tagliata si rischia di esporre la sponda stessa a fenomeni erosivi in attesa che le ceppaie rimaste ricaccino energicamente. In realtà il modo migliore per contenere l’esuberanza della robinia è quello di evitare il taglio periodico e di avviare la formazione vegetale all’alto fusto per consentire la lenta introduzione di nuove specie vegetali autoctone nella sottochioma quindi procedendo, una volta invecchiata la fustaia, ad un taglio progressivo permettendo una crescita scalare. Rasando al suolo tutto si risolve solo il problema di chi deve provvedere a riscaldare la propria casa per un bel numero di anni causando un danno ambientale a carico della comunità rilevante sia per l’impatto visivo sia per la fotosintesi clorofilliana che, sino a prova contraria, è proprietà vitale anche delle Robinie. ARPA PIEMONTE CONFERMA CHE SI TRATTA DELLA RAFFINERIA Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa. i nostri fidati intermediari assicurativi: PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 5 IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 6 RICONOSCIMENTO Medaglia d’onore “alla memoria” Persone Incontri / di Elda Lanza “Questo è il mio paese” ra una nuvoletta e un soffio di vento, finalmente è arrivato il sole. Per una domenica speciale, la festa che si svolge a Castelnuovo ogni anno, e che ogni anno T celebra la storia, il passato e la voglia di presente di Castelnuovo. Io guardo queste Il 2 giugno, 67° anniversario della proclamazione della Repubblica, si è svolta, presso la Prefettura di Alessandria, alla presenza di S. E. il Prefetto e delle più alte Autorità provinciali, la cerimonia per la consegna delle Medaglie d’Onore a coloro che, durante la Seconda Guerra mondiale, vennero internati in lager o campi di lavoro nazisti o destinati al lavoro forzato. Tre sono state conferite “alla memoria”, tra cui quella per Luigi Castellotti, castelnovese, all’epoca giovanissimo militare di leva, prelevato coattivamente e condotto nel campo di Luckenwalde, in Germania, dove rimase per due anni per lavorare allo sgombero dalle macerie della città di Berlino. La medaglia è stata consegnata alla figlia Piera dal Sindaco di Castelnuovo, Pierangelo Luise. ricorrenze con l’occhio di chi, capitata per caso, percepisce se non l’appartenenza, almeno la gratitudine di non sentirsi estranea. Io la chiamo condivisione. Il mio professore la definiva empatia – parola difficile che significa circa la stessa cosa: immedesimarsi negli altri per condividerne pensieri ed emozioni. Io credo di capire la passione di Antonello Brunetti, per la storia di questo paese: dai personaggi celebri che l’hanno resa nota, ai nostri compaesani che la tengono viva. Credo di capire l’allegria della partecipazione, con vetrine allestite sulla misura della festa medioevale; con le bancarelle in piazza, i dolci speciali che friggono sotto i tendoni; i fiori e i teli colorati alle porte e alle finestre secondo uno schema che celebra i vari rioni e le corti; gli sbandieratori, i costumi, i pennacchi rossi dei carabinieri in alta uniforme. Quest’anno anche con un angolo di ristorazione contadina, con bevande e cibi d’allora. Questo è il paese che io amo, senza essermi mai pentita d’averlo scelto. Ricordo anche il momento in cui questa scelta è diventata parte di me. Una festa come questa, di dodici anni fa. Io ero da poco ‘sbarcata’ a Castelnuovo, e avevo appena accettato di occuparmi della Biblioteca. Non conoscevo nessuno, era quindi normale che mi sentissi isolata, osservata come un corpo estraneo in un contesto che mi sembrava molto distante da me. Assistevo a una festa come questa, la festa medioevale di dodici anni fa. I tavoli in piazza in attesa della cena, l’aria frizzolina e il sole basso oltre il castello, in un cielo purissimo, terso dal vento. La torre, la bandiera agitata. La prova della musica e dei microfoni. Sopra ogni cosa e sopra i tetti, un cielo compatto, senza una nuvola, ma striato di rosa. Ero seduta davanti al bar Umberto, con un toast e un caffè, in attesa di salire in Castello per il mio turno. Mi ha assalito un pensiero all’improvviso, a gola stretta: questo è il mio paese. Per la prima volta, in quell’attimo e in quella commozione, ho sentito che tutto quello che avevo attorno mi apparteneva anche se io non appartenevo a loro. Ci abbiamo messo tempo, com’era giusto. Ci abbiamo messo tutto il tempo che ci voleva. E io sono ancora qui. ANIMALI Ciao, Luna Gentile redazione, ho perso la mia cucciolotta Luna perchè è stata uccisa, non da una malattia o in un incidente stradale, ma dalla viltà dell’essere umano. Qualcuno che cosparge di morte le nostre belle campagne lasciando bocconi ed esche avvelenate. Qualcuno che spara a chi potrebbe dare disturbo per disfarsene definitivamente. Luna è stata uccisa e gettata in un fosso. Giocava con i miei nipoti, era un cane affabile, cresciuto nelle nostra famiglia in cascina. La sua gioia di vivere è stata spenta definitivamente da qualcuno che non può essere definito umano e nemmeno può assurgere al grado di bestia. Semplicemente un essere inferiore. Ciao Luna, riposa in pace. Anna Bensi Contardi Forse avvelenata dai soliti bocconi che i soliti bracconieri sistemano nelle nostre campagne. Forse uccisa da qualcuno che ha il grilletto facile. Morirà anche il tipo: speriamo presto. E, ci auguriamo, soffrendo come Luna. Ci ha scritto una gentile signora chiedendo di rendere nota la sua storia nel nostro spazio che dedichiamo agli amici a quattrozampe (e non solo). Pubblichiamo volentieri la sua breve lettera ricordando a tutti che il livello di una civiltà si misura dalla maniera in cui tratta gli animali e che il maltrattamento o il mancato soccorso sono stati finalmente regolati dal codice penale. Se al sabato o alla domenica non avete impegni fate un giretto in canile a Tortona: gli ospiti vi aspettano per ricevere un po’ del vostro affetto. La struttura è libera e aperta a tutti. E prima di “acquistare” un cane pensate a quanti ce ne sono abbandonati che aspettano il calore di una famiglia. 6 IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 7 Sportivamente / di Carluccio Torti Francesco Canobbio e Vittorio Gassman due numeri uno asa Canobbio, via Roma: con la signora Giovanna frughiamo, tra scatole di vecchie foto, alla ricerca di qualche reperto storico a livello sportivo, essendo stato suo marito Francesco per moltissimi anni il presidente nonché l’anima della Castelnovese calcio. Fra le mille, salta fuori questa che pubblichiamo, e che ha molto incuriosito, e per i soggetti in posa, e per l’originale abbigliamento del personaggio-chiave. Purtroppo, però, dietro la foto, nulla, non una data, un riferimento, un indizio. Dopo ricerche infruttuose in paese, alla fine, grazie alla collaborazione e alla memoria storica di “Genio” Angeleri, l’ultimo dei “vecchi” della ditta Canobbio, abbiamo dato un significato alla fotografia. Correva l’anno 1960, e l’Italia si stava rifacendo il look dopo la guerra, la ripresa economica era bene avviata e la voglia di divertirsi della gente era tanta. Così il più grande istrione dello spettacolo, Vittorio Gassman, ha balenato l’idea di costruirsi un teatro-tenda in cui esibirsi, e, per la realizzazione dell’opera, ha scelto la Canobbio-teloni, che a quel tempo stava trasformandosi da artigiana ad industriale, specializzandosi nella messa in opera di enormi tende da circo ed altre tenso-strutture similari. Pensate che le maestranze di allora, che operavano ancora negli stabili Attori Tra le quinte del teatro, da sinistra: un attore della compagnia, Francesco e Giovanna ormai angusti di via Roma, per tagliare ed assemblare il teatro-tenda commisCanobbio, il “Mattatore” Vittorio Gassman. sionato da Gassman, hanno dovuto usare, si fa per dire, il suolo pubblico della piazza Vittorio Emanuele. Quindi, il montaggio della struttura, a Roma, sotto la direzione lavori dell’ing. Ferrari (Barbetta), che è durato due mesi, e, alla fine, l’attesissima inaugurazione, con il “Mattatore” che si congratula, compiaciuto, con i coniugi Canobbio per l’opera realizzata dall’azienda castelnovese, la cui capacità creativa cominciava ad essere conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Tempi d’oro, altri tempi, che ora, con la crisi perdurante, si ricordano con tanta nostalgia e grande rimpianto, nella speranza di una pronta ripresa. C ELISIR “FATTI, NON P...AROLE”, consigliere Ferrari! Essendo il mese del cabaret avremmo volentieri rubato a Paolo Cevoli la sua celebre frase per riferirci al continuo debordare del consigliere Giovanni Ferrari sul palazzetto. Ancora sull’ultimo numero di Settegiorni è un riso e fagioli di cifre, determine, atti, intenzioni, concorsi e appalti. Vorrebbe, lui ingegnere e quindi depositario della materia, insegnare agli uffici le buone norme dell’appalto pubblico e a noi, dettare l’ABC di come si amministra un Comune. In effetti, dall’alto della sua esperienza – ossia dal conseguimento dei titoli nell’amministrare il suo condominio – ha le carte in regola per farlo. Ricorderete le paginate, sempre su Settegiorni, in cui si presentava sobriamente, “Salve, sono Giovanni Ferrari e mi candido perché a Palazzo Centurione da troppo tempo c’è la solita gente”, oppure quando profeticamente diede il nome alla sua squadra “Ferrari, Uniti per cambiare” (talmente uniti che sono rimasti insieme un mese e poi hanno fondato un altro gruppo lasciandolo solo) o, ancora, quando qualcuno gli fece capire che i consiglieri comunali vengono eletti attraverso la preferenza degli elettori e non la sua (lui voleva Bassi, Ferilli, Stella e invece, porca miseria, gli elettori – dopo la coraggiosa e spericolata apposizione della croce su di lui - hanno scelto convinti Scaffino, Ghibaudi e Debole scrivendo il loro cognome e non abbandonandosi ad un tratto di matita). Ecco, pensate un po’, Giovanni Ferrari (essendo l’unico avversario di Luise) ha rischiato per il calcolo delle probabilità di diventare Sindaco. Nel frattempo, per dovere, segnaliamo che al palazzetto sono iniziati i lavori di sostituzione dei teli di copertura e allestimenti vari. Ecco, appunto: “Fatti, non parole”. G.T. NOTIZIE UTILI Turni FARMACIE Le farmacie considerate nelle nostra zona sono: Calleri e Moggio (Sale), Mocchi (Pontecurone), Nava (Isola S. Antonio), Incutti e Medagliani (Castelnuovo Scrivia), Rissotti (Molino dei Torti). Il turno inizia dal mattino ore 8 per concludersi la sera ore 24 del giorno indicato. Successivamente, dalle 24 alle 8 cioè di notte occorre fare riferimento alla farmacia di turno di Tortona. LUGLIO: sabato 6 e domenica 7 Medagliani, lunedì 8 Mocchi, martedì 9 Nava, mercoledì 10 Rissotti, giovedì 11 Calleri, venerdì 12 Medagliani, sabato 13 e domenica 14 Moggio, lunedì 15 Nava, martedì 16 Rissotti, mercoledì 17 Mocchi, giovedì 18 Calleri, venerdì 19 Moggio, sabato 20 e domenica 21 Incutti, lunedì 22 Medagliani, martedì 23 Mocchi, mercoledì 24 Nava, giovedì 25 Rissotti, venerdì 26 Calleri, sabato 27 e domenica 28 Mocchi, lunedì 29 Moggio, Attività POLIAMBULATORIO Numero unico per prenotazione telefonica 199107077 oppure 0131807801 dalle 7,45 alle 9 accesso libero senza prenotazione – Ritiro referti: lunedì, mercoledì, venerdì (11,30-12,30) – Ambulatorio uro/entero-stomizzati: mercoledì (14-16), venerdì (10,30-12) – Vaccinazioni infanzia: mercoledì (9,30-11/15-16) – Medico distretto: lunedì, venerdì (9,30-11) – Consultorio familiare: lunedì, martedì (8,30-12,30/14-17). Pubblichiamo i giorni e gli orari in cui sono effettuate le attività specialistiche nella struttura di piazza Vittorio Veneto. Cardiologia: giovedì (h.8-14,30) – Dermatologia: lunedì (8-15), mercoledì (8-11) – Oculistica: giovedì (8-14), venerdì (8-13) – Otorinolaringoiatria: mercoledì (12-16) – Neurologia: lunedì (13-18) – Chirurgia: lunedì (14,30-16,00) – Chirurgia vascolare: mercoledì (8,15-12) – Flebologia/vulnologia: giovedì (9-12,30), venerdì (8-12,30) – Urologia: mercoledì (14-15) – Punto prelievi: lunedì, mercoledì, venerdì Orari UFFICI COMUNALI Segreteria: lun/ven 9-13, sab 9-12,30, mart e giov 16-17,30 – Ragioneria: lun/ven 9-13 – Pratiche ICI-IMU: giov 9-12,30 e 13,30-17 – Pratiche rifiuti TIA: giov 9-12,30 e 13,30-17, ven 9-12,30 – Uffici tecnici: lun/ven 9-13, sab 9-12,30 – Anagrafe: lun/ven 9-13, mart 20-21,45, sabato 9-12,30 – Urp: lun e giov 9-12,30, mart 14,30-17 – Polizia locale: lun/sab 912 e 13,30-15 – Biblioteca: lun/ven 15-18,30, giov e sab 9-12,15. martedì 30 Medagliani, mercoledì 31 Rissotti. AGOSTO: giovedì 1 Calleri, venerdì 2 Medagliani, sabato 3 e domenica 4 Nava. IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 7 IL COMUNE Luglio_Layout 1 03/07/13 10.05 Pagina 8 Altri tempi / di Antonello Brunetti La fornace “Azzi, Schiavina, Bettaglio” sulla strada provinciale per Tortona. PARTE PRIMA. Ra furnàşa e i furnaşè Sabato 15 giugno, nella chiesa di San Francesco di Pontecurone, è stato presentato un libretto ricchissimo di documenti, interviste e foto dedicato alla principale attività del paese a noi vicino: la produzione di mattoni utilizzando il terreno argilloso della campagna circostante. Una esauriente ricerca collettiva e un pomeriggio organizzato alla perfezione con proiezione di immagini, analisi commosse e ricche di dati. Il che mi offre uno spunto per ricordare la fornace di Castelnuovo di cui conserviamo il ricordo della fase finale negli anni ’70. Una grande cava invasa dalla vegetazione, sulla quale emergeva la ciminiera, con i suoi 40 metri di altezza, e i tetti dei forni sempre più spogli di tegole sia per crolli che per razzia. Le vicende: Azzi - Schiavina - Bettaglio La nostra zona venne scelta per le fornaci sia per l’ottima posizione commerciale, sia perché il terreno è utilizzabile fino a 4 metri di profondità senza che vi si trovi “calcinello”, ossia sassi calcificati che fanno “fiorire” il mattone e ne rendono inutile la cottura. Già nel 1800 lungo l’attuale via De Gasperi (presso il Consorzio agrario, ex stazione ferroviaria) esistevano diverse fornaci, come quelle di Andina e di De Vincenti. In tali fornaci, che occupavano 10-15 persone, si usava il vecchio sistema a pignone. Non vi erano strutture stabili e consistevano in una grande fossa a forma di camera, di circa tre metri di profondità, da utilizzare quale forno di cottura. Con i mattoni crudi confezionati si innalzava una catasta detta pignone. Nella fossa si accendeva il fuoco curando le vie di fuga per il fumo e il tiraggio. Un pignone serviva per cuocere 30.000 mattoni. L’intera operazione richiedeva un mese: sei giorni per innalzare il pignone tutto a passamano, otto giorni di preriscaldamento e 15 giorni per la cottura. Importantissimo il ruolo del fuochista che doveva stabilire l’esatta cottura dei magó, basandosi sul colore del fuoco e del mattone incandescente. Spento il fuoco che, alimentato a legna, aveva raggiunto i 700 gradi, si smontava il pignone La fornace nel 1980 e se ne ricostruiva un altro. NaLo stato di abbandono è turalmente non tutti i mattoni evidenziato dal crollo cuocevano bene e vi erano i fariô progressivo dei portici e dell’essiccatoio. vetrificati dall’eccessiva vicinanza In buone condizioni la al fuoco e i amşanèla, cotti a ciminiera, alta 40 metà poiché posti all’esterno. metri, punto di riferiNel 1913 Vittorio Azzi, originario mento aereo e militare di Castelnuovo, di un cantone svizzero, fa costruire unitamente alla torre la fornace lungo la strada per civica di pari altezza. Tortona. Nel 1926 Azzi acquista la cascina di Piccagallo e vende la fornace a Schiavina, di ceppo bolognese. Schiavina non si sposa e nel 1960 cede l’azienda a Bettaglio che, a metà anni Settanta, cederà l’intera area all’Amministrazione Mussio. Con Azzi e Schiavina si usa il metodo Hoffman, assai più moderno e con produzioni notevoli. Due le innovazioni principali: il fuoco continuo e il lavoro a catena. 8 IL COMUNE | 5 – Luglio 2013 Sorge la classica fornace con ciminiera, il cui cuore è il forno di cottura. Romolo Bettaglio gestisce la fornace La forca in legno utilizzata dalle donne di Castelnuovo dal per estrarre i forati dopo la cottura. 1960 al 1972. Migliora la struttura; aggiunge quattro camere di cottura alle sedici già esistenti; costruisce gli essiccatoi per accelerare la produzione; passa, come combustibile, dal carbone alla nafta e dà lavoro a una settantina di operai. La fortuna delle fornaci è però in declino dopo il boom degli anni ‘50 e, dopo il 1965, gradualmente tutte le piccole fornaci ridimensionano la loro produzione poiché si sta imponendo il grande impianto totalmente meccanizzato che richiede enormi capitali e che taglia fuori dal grande mercato nazionale i piccoli fornaciai. Bettaglio resiste per alcuni anni, investe tutto ciò che possiede, ma alla fine abbandona la partita, licenzia i 20 operai rimasti e cede nel 1972 la cava al Comune di Castelnuovo (sindaco Mussio) che la adibisce in parte a discarica e il rimanente a zona sportiva (ora parcheggio autotreni, area artigianale e discarica controllata). Interessantissime la metodologia di lavoro e le figure professionali che descriverò nel prossimo numero. Nel complesso un lavoro durissimo, però retribuito con paghe superiori a quelle di altre categorie di lavoratori e ciò era giusto, considerata l’immane fatica compiuta. I trunè, i bartulè, i furnaşè: categorie di lavoratori ormai scomparse, spazzate via dalla tecnologia. Di loro rimarrà ancora per poco il ricordo di chi li ha visti al lavoro, poi, della loro fatica, della loro abilità, delle loro sofferenze, rimarrà qualche testimonianza sempre più labile, ad esclusione di Pontecurone, con il libro citato e con la fornace Perseghini che Egidio De Maestri tutela con grande amore. La seconda parte nel numero di agosto.