ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute Limitata…mente Vivere in autonomia, oltre la disabilità Dott. Massimo Fusello Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoiale Mercoledì 22 gennaio 2014 Sedico – Palazzo dei Servizi 1 La variabilità 2 O. Toscani, La razza umana Il concetto di dis-abilità Una confusione semantica: disabile Diversamente abile invalido menomato handicappato non autosufficiente 3 (…)“diversamente abile”. Ti assicuro che questa ipocrita locuzione non mi piace affatto, anzi non piace ai diretti interessati di tutto il mondo, che infatti, alle Nazioni Unite, hanno detto chiaro e tondo che siamo “persone con disabilità”. Bomprezzi F. (2014), “Caro nipote di Umberto Eco, occhio alle parole sulla disabilità”, http://invisibili.corriere.it 4 “Ovvero ognuno di noi, sia che viva come me in sedia a rotelle (…), sia che usi un bastone bianco, o non ci senta, o abbia dei deficit di natura intellettiva, è prima di tutto una PERSONA, ha un nome, una dignità, un posto nella società esattamente come te e come tutti coloro che non hanno alcuna apparente disabilità. Non siamo “diversamente abili”: siamo quello che siamo, più o meno abili, più o meno in grado di rappresentare noi stessi con la parola o con lo sguardo o in altro modo.” F. Bomprezzi, idem 5 Definizione La disabilità è definita come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo. ICF- Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (2001) 6 Fattori Funzioni corporee Fattori ambientali Strutture corporee Attività e partecipazione 7 Struttura 8 L’ICF: • correla la condizione di salute con l’ambiente • promuove un metodo di misurazione della salute, delle capacità e delle difficoltà nella realizzazione di attività • permette di individuare gli ostacoli da rimuovere o gli interventi da effettuare perché la persona possa raggiungere il massimo della propria autorealizzazione 9 4 tipologie di disabilità: 1. confinamento 2. difficoltà nel movimento 3. difficoltà nelle quotidiana funzioni della 4. difficoltà della comunicazione 10 vita Ognuno di noi è dis-abile 11 limitata… mente libera…mente vivere autonomamente trasformare il limite in opportunità 12 “io e i miei amici in sedia a rotelle non siamo “COSTRETTI” a muoverci in carrozzina. Al contrario: siamo “LIBERI” di muoverci GRAZIE alla carrozzina, che è solo un ausilio tecnologico, manuale o elettronico, sempre più evoluto e personalizzato, che ci aiuta a superare la nostra impossibilità di camminare.” Bomprezzi F. (2014), “Caro nipote di Umberto Eco, occhio alle parole sulla disabilità”, http://invisibili.corriere.it 13 Vivere in autonomia Domotica Telemedicina Assistenza domiciliare integrata/mirata Sostegno economico Riabilitazione territoriale … Attività fisica Attività di relazioni 14 Trasformare i limiti in opportunità “L'atleta azzurro, che alla cerimonia inaugurale aveva portato il tricolore, ha conquistato il titolo a Londra battendo in finale il malese Sanawi per 6-5 allo spareggio. Per l'arciere bellunese, 49 anni, è la sesta medaglia paraolimpica” Repubblica 3 settembre 2012 15 E l’ULSS si occupa di disabilità? 16 L'U.O. Disabilità: nuove linee guida Svolge attività ed interventi relativamente all’area della disabilità in ogni ambiente di vita ed in particolare con riferimento ai servizi residenziali e semiresidenziali per disabili. Rappresentano azioni qualificanti: la definizione e la realizzazione del Progetto Assistenziale Individualizzato, attraverso l’UVDM, così come previsto dai provvedimenti regionali in considerazione delle fasi della crescita e della vita della persona disabile; l’individuazione di percorsi riabilitativi per tutte le fasce d’età e di patologia, che abbiano come obiettivo finale l’autonomia, l’inclusione sociale e la partecipazione attiva del disabile nel suo contesto di vita; il rafforzamento del Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL), svolto a livello aziendale ed in collaborazione anche con gli altri servizi distrettuali, in particolare l’area delle dipendenze e della salute mentale, dei soggetti deboli e svantaggiati; il consolidamento dell’attività di integrazione scolastica, svolta a livello aziendale ed in collaborazione anche con gli altri servizi distrettuali, in particolare l’area dell’età evolutiva; il consolidamento del rapporto con il privato sociale quale elemento fondamentale della rete dei servizi. DGRV 2271/2013 17 E l'Ulss n. 2? La persona al centro del progetto SIL Centri Diurni Comunità Alloggio Residenzialità Assistenza domiciliare mirata Sussidi economici/Impegnative di domiciliarità Collaborazioni col volontariato per le attività di inclusione sociale e di integrazione 18 Servizio Integrazione Lavorativa Il Servizio Integrazione Lavorativa (SIL) ha lo scopo di promuovere e sostenere l’integrazione lavorativa delle persone svantaggiate realizzando interventi di orientamento, di formazione e mediazione al fine di promuovere processi di maturazione e di autonomia delle persone disabili. Destinatari sono le persone disabili in possesso di accertamento dello stato di handicap o di disabilità (L.104/92 e L.68/99) e/o persone in situazione di svantaggio in carico ai servizi socio-sanitari dell’ULSS n.2 e delle Aziende per i Servizi alla Persona operati nel territorio dell'ULSS n. 2. Sede: Via Bagnols sur Cèze – Feltre Contatti: 0439 883703/66 [email protected] Responsabile: Anna Maria Rossi 19 Centri Diurni I Centri Diurni, sulla base di progetti individualizzati operano mediante: • Attività di assistenza personale • • • • • • • • Cura alla persona (cura della persona,alimentazione, assistenza) Attività educativa (addestramento alle autonomie di base e nelle competenze sociali) Attività cognitiva (attività grafico espressiva,esercizio di comprensione e di apprendimento funzionale, uso del telefono, dell'orologio, di orientamento nel contesto domestico ed extradomestico, ecc.) Terapia occupazionale (attività ludica, uscite, attività manuale e motoria,attività teatrale,attività di piscina, ecc.) Psicodiagnosi (applicazione test psicodiagnostici) Supporto psicologico (attività di ascolto,supporto ai familiari, indirizzo agli operatori) Segretariato sociale (pratiche per invalidità, relazioni, ecc.) Trasporto da e per il Centri Diurni Responsabile: Francesca Zanon 0439/883127 • • • • Centro Centro Centro Centro diurno diurno diurno diurno in appalto: NOIALTRI – Mel in convenzione: LA BIROLA – Feltre VIA MEDAGLIE D'ORO LE CASETTE 20 Assistenza domiciliare mirata Finalità principali : permanenza della persona disabile nel proprio contesto familiare; contrasto ai processi di istituzionalizzazione; promozione della domiciliarità; sollievo e supporto alle famiglie con presenza di disabile grave e gravissimo; supporto nei momenti critici familiari; integrazione sociale degli utenti assistiti; attività educativa e di socializzazione; percorsi di graduale conoscenza ed avvicinamento ai servizi semi-residenziali e residenziali del territorio per gli utenti che ne possono avere bisogno a breve termine. 21 Sussidi economici I sussidi economici erogati sono i seguenti: ex-assegno di cura ora ICDb ex-vita indipendente ora ICDf ex-assistenza domiciliare disabili ora ICDp che dal 1^ gennaio 2014 potrà venire erogata anche come contributo economico 22 Le impegnative di domiciliarità Con Deliberazione della Giunta Regionale n°1338/13 la Regione del Veneto ha approvato la riprogrammazione delle prestazioni in materia di domiciliarità e ha innovato le modalità per l’accesso ai contributi per le cure domiciliari. L’Assegno di Cura (nella sua triplice valenza base, badante, Alzheimer), i contributi per l’aiuto e l’autonomia personale e la vita indipendente delle persone disabili acquisiscono ora la denominazione Impegnativa di Cura Domiciliare, abbreviata con la sigla ICD. Come è strutturata l’Impegnativa di Cura Domiciliare (ICD) L’Impegnativa di Cura Domiciliare (ICD) mira a garantire la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti sia attraverso l’assegnazione di un contributo economico, sia attraverso l’assegnazione di un monte ore di prestazioni o di servizi. 23 Le impegnative di domiciliarità Sono identificate 5 tipologie di beneficiari e di relative impegnative: Utenti con basso bisogno assistenziale (ICDb), verificato dalla rete dei servizi sociali e dal Medico di Medicina Generale, con ISEE familiare inferiore a 16.631,71€; Utenti con medio bisogno assistenziale (ICDm), verificato dal Distretto Socio Sanitario, con presenza di demenze di tutti i tipi accompagnate da gravi disturbi comportamentali o con maggior bisogno assistenziale rilevabile dal profilo SVaMA,con ISEE familiare inferiore a 16.631,71€; Utenti con alto bisogno assistenziale (ICDa), verificato dal Distretto Socio Sanitario, con disabilità gravissime e in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continua nelle 24 ore, con ISEE familiare inferiore a 60.000,00€; (dal 2014) Utenti con grave disabilità psichica e intellettiva (ICDp), già interventi di promozione dell’autonomia personale e di aiuto personale; (dal 2014) Utenti con grave disabilità fisico-motoria(ICDf) persone in età adulta, con capacità di autodeterminazione e grave disabilità fisico-motoria ed assorbe i progetti di Vita Indipendente. 24 Grazie per l'attenzione! Il presente materiale è disponibile on line nel sito: www.ulssfeltre.veneto.it www.ulssfeltre.veneto.it Nella Nellavoce: voce:cittadini cittadini Pagina: i mercoledì salute Pagina: i mercoledì della della salute 25