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Dio parla nel silenzio del cuore …
Canto d’ingresso
MI AFFIDO A TE
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così il mio cuore cerca te.
L’anima mia ha sete del Dio vivente,
il Dio della speranza.
Vieni e manda la tua luce sui miei passi,
vieni e guida il mio cammino.
Rit. Mi affido a te Gesù, alla tua fedeltà,
tu sei il sole che rischiara le mie tenebre.
Mi affido a te Gesù e in te riposerò,
perché so che la mia vita tu rinnoverai.
Oggi io vengo davanti al tuo altare
per adorare te, Signor.
Nelle tue mani depongo tutti gli affanni
ed ogni mio dolore.
Vieni e manda la tua luce sui miei passi,
vieni e guida il mio cammino.
Saluto liturgico: Nel nome del Padre …..
Introduzione del presidente della celebrazione
ADORAZIONE SILENZIOSA
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TUTTI
Gesù mio, il mio cuore gioisce
di potersi trovare alla tua Presenza,
e di intendersi con te, cuore a cuore,
sopra i disegni e i desideri della tua volontà.
Sento già un gran desiderio
di corrisponderti e di amarti;
ma invece del desiderio,
vorrei sentire un grandissimo amore per Te.
Gesù mio, voglio anch’io godere della tua carità infinita,
visitarti spesso e stare con te più tempo che posso.
Fammi innamorare così tanto di te
che io non possa più vivere
senza di Te, né lontano da te.
PRESIDENTE DELLA CELEBRAZIONE
PREGHIERA
Dio paziente e misericordioso,
che rinnovi nei secoli la tua alleanza
con tutte le generazioni,
disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola,
perché in questo tempo che tu ci offri
si compia in noi la vera conversione.
Amen
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PRIMO MOMENTO – In Ascolto della Parola
Canto
ADORO TE
Sei qui davanti a me, o mio Signore,
sei in questa brezza che ristora il cuore.
Roveto che mai si consumerà,
presenza che riempie l’anima.
Rit. Adoro te, fonte della vita,
adoro te, Trinità infinita,
i miei calzari leverò su questo santo suolo,
alla presenza tua mi prostrerò.
Sei qui davanti a me, o mio Signore,
nella tua grazia trovo la mia gioia.
Io lodo, ringrazio e prego perché
il mondo torni a vivere in te.
LETTORE
DAL PRIMO LIBRO DEI RE (19,9-13 )
(ELIA) Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco gli fu rivolta
la parola del Signore in questi termini: "Che cosa fai qui, Elia?". 10Egli rispose:
"Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno
abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di
spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la
vita". 11Gli disse: "Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore". Ed ecco
che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti
e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo
il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12Dopo il
terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il
sussurro di una brezza leggera. 13Come l'udì, Elia si coprì il volto con il
mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: "Che cosa fai qui, Elia?"
Parola di Dio
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ADORAZIONE SILENZIOSA
Salmo 31 (a cori alterni)
Invocazione al Signore, rupe e riparo
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso;*
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio, *
vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,*
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,*
per il tuo nome guidami e conducimi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,*
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;*
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Tu hai in odio chi serve idoli falsi,*
io invece confido nel Signore.
Esulterò e gioirò per la tua grazia, †
perché hai guardato alla mia miseria,*
hai conosciuto le angosce della mia vita;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico,*
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso.
Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; †
per il pianto si consumano i miei occhi,*
la mia gola e le mie viscere.
Si logora nel dolore la mia vita,*
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore*
e si consumano le mie ossa.
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Sono il rifiuto dei miei nemici*
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;*
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;*
sono come un coccio da gettare.
Ascolto la calunnia di molti: "Terrore all'intorno!", †
quando insieme contro di me congiurano,*
tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore; dico: "Tu sei il mio Dio,*
i miei giorni sono nelle tue mani".
Liberami dalla mano dei miei nemici*
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa' splendere il tuo volto,*
salvami per la tua misericordia.
Signore, che io non debba vergognarmi*
per averti invocato;
si vergognino i malvagi,*
siano ridotti al silenzio negli inferi.
Tacciano le labbra bugiarde, †
che dicono insolenze contro il giusto*
con orgoglio e disprezzo.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!*
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell'uomo,*
a chi in te si rifugia.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto,*
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,*
lontano dai litigi delle lingue.
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Benedetto il Signore, che per me ha fatto meraviglie di grazia*
in una città fortificata.
Io dicevo, nel mio sgomento:*
"Sono escluso dalla tua presenza".
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera*
quando a te gridavo aiuto.
Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli; †
il Signore protegge chi ha fiducia in lui*
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,*
voi tutti che sperate nel Signore.
PRESIDENTE della CELEBRAZIONE
Orazione sul salmo
O Dio fedele,
che hai accolto il gemito del tuo figlio sulla croce,
guarda alla tua Chiesa,
ascolta il gemito di coloro che solo in te confidano
poiché tu non deludi la loro speranza.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
ADORAZIONE SILENZIOSA
LETTORE
DALLA PRIMA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI CORINZI (13,1-13)
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità,
sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta
la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma
non avessi la carità, non sarei nulla.
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E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per
averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta,
non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio
interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode
dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto
spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle
lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi
conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò
che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino,
parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora
invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma
allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. Ora
dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la
più grande di tutte è la carità!
Parola di Dio
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SECONDO MOMENTO – Padre Pio ci insegna
Canto
ROCCIA DI FEDELTA’
Hai ascoltato oh Dio,
il grido di chi soffre e spera.
Fonte di ogni bene, hai liberato il cuore.
Tu l'acqua viva sei,
quando il deserto è intorno a noi.
Sempre noi loderemo il Tuo nome.
Rit. Grande sei Tu Signor.
Roccia di Fedeltà.
Tu sei con noi
non ci abbandoni mai.
All'ombra del Tuo Amor
Su questa terra camminiam.
Forti con te verso l'Eternità.
Hai riscattato oh Dio
la vita di chi te in Te confida.
Difesa da ogni male. Tu sciogli le catene.
Nella Tempesta sei
la mano che ci salverà.
Sempre noi loderemo il Tuo nome.
LETTORE
Padre Benedetto a padre Pio
San Marco la Catola, 2 dicembre 1916
Carissimo figliuolo,
le tenebre sono luce e fai bene a dire che ti trovi in mezzo a un roveto
ardente. II roveto brucia, tutta l'aria si riempie di nembo e lo spirito non vede
e comprende nulla.
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Ma Dio parla ed è presente all'anima che ode, intende, ama e trema. Non
aspettare il Tabor per vedere Dio: già lo contempli sul Sinai.
Penso che non è lo stomaco interiore turbato e indisposto a gustare il bene;
esso non può più appetire se non il sommo bene in sé e non già nei suoi
doni.
Le tentazioni di bestemmia, di disperazione ecc. sono merce offerta dal
nemico, ma respinta e quindi nulla di male.
Se il demonio fa strepito è ottimo segno: ciò che atterrisce è la sua pace e
concordia con 1'anima umana.
Non importa che credete a forza e a punta di spirito. Anche i martiri
credevano soffrendo. Il più bel credo è quello che si pronuncia nel sacrifizio
e in uno sforzo di violenza.
Quindi potete esser sicuro che Dio è contento di voi e che trova in voi la sua
pacifica dimora.
Disprezzate il dubbio che le vostre opere non abbiano 1'impronta
dell'ubbidienza e del divino gradimento. Ve ne assicuro io e basta…..
Aiutatemi a portar la croce e dite a Gesù che per sua misericordia, non me
l'aggravi tanto.
Fatemi subito sapere vostre notizie.
Vi benedico cordialmente.
Affezionatissimo in Gesù Cristo
fra Benedetto
LETTORE
PREGHIERA
Ti rendiamo grazie, somma Trinità,
ti rendiamo grazie, vera unità,
ti rendiamo grazie, bontà unica,
ti rendiamo grazie, soavissima divinità.
Ti renda grazie l'uomo, tua umile creatura e tua sublime immagine.
Ti renda grazie, perché non lo abbandonasti alla morte,
ma l'hai strappato dall'abisso della perdizione
ed effondi a torrenti su di lui la tua misericordia.
Egli ti immoli il sacrificio di lode,
ti offra l'incenso della sua dedizione,
ti consacri olocausti di giubilo.
O Padre, ci hai mandato il Figlio;
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o Figlio, ti sei incarnato nel mondo;
o Spirito Santo, eri presente nella Vergine che concepiva,
eri presente al Giordano, nella colomba,
sei oggi sul Tabor, nella nube.
Trinità intera, Dio invisibile,
tu cooperi alla salvezza degli uomini
perché essi si riconoscano salvati
dalla tua divina potenza.
(beato Pietro il venerabile)
ADORAZIONE SILENZIOSA
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TERZO MOMENTO – Dal Magistero di Papa Francesco
Canto
CORRERO’ DA TE
Mi guardi e mi conosci
Ti chini su di me
La carezza di un padre
Un sorriso d'amore
La tua grazia che cresce in me
Sei tu che mi hai cercato
Venendo fino qui
Dai confini del cielo
Alla porta del cuore
Hai atteso il mio sì
Rit. E correrò da te, alla verità
Non per potenza, non per forza
Ma per lo spirito tuo
Percorrerò con te questa vita e poi
Mi accoglierai fra le braccia del tuo amor
LETTORE
Dalla Misericordiae Vultus
9. Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù rivela la natura di Dio
come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha
dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia.
Conosciamo queste parabole, tre in particolare: quelle della pecora smarrita e
della moneta perduta, e quella del padre e i due figli (cfr. Lc 15,1-32). In
queste parabole, Dio viene sempre presentato come colmo di gioia,
soprattutto quando perdona. In esse troviamo il nucleo del Vangelo e della
nostra fede, perché la misericordia è presentata come la forza che tutto vince,
che riempie il cuore di amore e che consola con il perdono.
Da un’altra parabola, inoltre, ricaviamo un insegnamento per il nostro stile di
vita cristiano. Provocato dalla domanda di Pietro su quante volte fosse
necessario perdonare, Gesù rispose: « Non ti dico fino a sette volte, ma fino a
settanta volte sette » (Mt 18,22), e raccontò la parabola del “servo spietato”.
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Costui, chiamato dal padrone a restituire una grande somma, lo supplica in
ginocchio e il padrone gli condona il debito. Ma subito dopo incontra un
altro servo come lui che gli era debitore di pochi centesimi, il quale lo
supplica in ginocchio di avere pietà, ma lui si rifiuta e lo fa imprigionare.
Allora il padrone, venuto a conoscenza del fatto, si adira molto e richiamato
quel servo gli dice: « Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così
come io ho avuto pietà di te?» (Mt 18,33). E Gesù concluse: «Così anche il
Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al
proprio fratello» (Mt 18,35).
La parabola contiene un profondo insegnamento per ciascuno di noi. Gesù
afferma che la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio
per capire chi sono i suoi veri figli. Insomma, siamo chiamati a vivere di
misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia. Il perdono
delle offese diventa l’espressione più evidente dell’amore misericordioso e per
noi cristiani è un imperativo da cui non possiamo prescindere. Come sembra
difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle
nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il
rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per
vivere felici. Accogliamo quindi l’esortazione dell’apostolo: «Non tramonti il
sole sopra la vostra ira» (Ef 4,26). E soprattutto ascoltiamo la parola di Gesù
che ha posto la misericordia come un ideale di vita e come criterio di
credibilità per la nostra fede: «Beati i misericordiosi, perché troveranno
misericordia» (Mt 5,7) è la beatitudine a cui ispirarsi con particolare impegno
in questo Anno Santo…..
ADORAZIONE SILENZIOSA
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QUARTO MOMENTO – La Parola si fa preghiera
Canone di Taizè
ADORAMUS TE
Oh, oh, oh, adoramus te, Domine.
Oh, oh, oh, adoramus te, Domine.
Preghiera per il Giubileo straordinario della Misericordia
Preghiamo insieme
Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede Te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo
dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé
la parola che dicesti alla samaritana:
Se tu conoscessi il dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza
soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te,
suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione
per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro
si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo
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possa portare ai poveri il lieto messaggio,
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia
a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
(FRANCESCO, papa)
BENEDIZIONE EUCARISTICA
CANTO PRIMA DELLA BENEDIZIONE
Tantum ergo sacramentum venerémur cérnui:
et antíquum documéntum novo cedat ritui:
praestet fides supplementum sénsuum deféctui.
Genitóri Genitóque laus et iubilatio,
salus, honor, virtus quoque sit et benedíctio:
Procedénti ab utróque compar sit laudatio. Amen.
Orazione (dal rituale) e benedizione
ACCLAMAZIONE ALLA REPOSIZIONE
Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa ed immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Iddio, nei suoi angeli e nei suoi santi.
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Canto Finale
ABBRACCIAMI
Gesù parola viva e vera
sorgente che disseta e cura ogni ferita
ferma su di me i tuoi occhi
la tua mano stendi e donami la vita
Rit. Abbracciami Dio dell’eternità
rifugio dell’anima grazia che opera
riscaldami fuoco che libera
manda il tuo Spirito Maranathà Gesù
Gesù asciuga il nostro pianto
leone vincitore della tribù di Giuda
vieni nella tua potenza questo cuore sciogli
con ogni sua paura
Rit. Abbracciami Dio dell’eternità
rifugio dell’anima grazia che opera
riscaldami fuoco che libera
manda il tuo Spirito Maranathà Gesù
Per sempre io canterò la tua immensa fedeltà
il tuo spirito in me in eterno ti loderà
per sempre io canterò la tua immensa fedeltà
il tuo spirito in me in eterno ti loderà
Rit. Abbracciami Dio dell’eternità
rifugio dell’anima grazia che opera
riscaldami fuoco che libera
manda il tuo Spirito Maranathà Gesù
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PARROCCHIA “SACRO CUORE”
Piazza Veneziale, 2 - 86170 Isernia
Tel. e Fax. +39 0865 29140 - e mail: [email protected]
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www.parrocchiasacrocuoreisernia.it
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