IL PERCORSO NASCITA IN TOSCANA: DAI DATI ALLE SCELTE La valutazione dei risultati delle aziende territoriali toscane a cura di: Sabina Nuti Direttore Laboratorio Management e Sanità Scuola Superiore Sant'Anna – Regione Toscana Con la collaborazione del team di ricerca: Sara Barsanti, Anna Bonini, Alessandro Campani, Domenico Cerasuolo, Elisabetta Felloni, Roberta Ferretti, Barbara Lupi, Cristina Renzi, Anna Maria Murante, Stefania Pizzini, Milena Vainieri. Con la collaborazione del Settore Sistema Statistico Regionale Toscana: Paola Baldi, Claudia Daurù, Lucia Del Grosso, Marco Incerpi. E con la collaborazione del Settore Servizi Sanitari Territoriali e Percorsi Assistenziali e del Settore Sistema Informativo SocioSanitario della Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà della Regione Toscana. Febbraio 2006 1 INDICE 1. Tempi e modalità di implementazione del sistema di valutazione della performance ......................................... 3 Sabina Nuti 2. La struttura del sistema di valutazione e le modalità di rappresentazione dei risultati........................................... 6 Sabina Nuti 3. La valutazione del percorso nascita ........................... 14 Sabina Nuti 4. La valutazione esterna e di capacità di perseguimento delle strategie regionali .................................................. 18 Milena Vainieri 4.1. Metodologia di lavoro......................................... 19 Settore Sistema Statistico Regionale 4.2. Caratteristiche del campione di donne intervistato ................................................................ 23 Milena Vainieri 4.3.Le tematiche presenti nel questionario. ............. 24 Milena Vainieri 4.4. I risultati dell’indagine: la soddisfazione delle donne ......................................................................... 29 Milena Vainieri 4.5. La valutazione della capacità di perseguimento delle delibere regionali.............................................. 29 Milena Vainieri 5. La valutazione clinico sanitaria e di salute della popolazione. .................................................................... 41 Anna Bonini 6. La valutazione interna ................................................ 50 Domenico Cerasuolo 7. Alcune considerazioni di sintesi.................................. 54 Sabina Nuti 2 1. Tempi e modalità di implementazione del sistema di valutazione della performance Negli ultimi anni la Regione Toscana ha dedicato grande attenzione al tema della valutazione nel settore sanità, sia per garantire la qualità dei servizi erogati ai cittadini, sia per verificare l’adeguatezza delle modalità organizzative adottate nella configurazione e nell’assetto del sistema sanitario regionale. In linea con tali orientamenti nel 2001 si è sviluppata l’ipotesi di progettare ed implementare un sistema di valutazione e valorizzazione dei risultati delle aziende sanitarie toscane che potesse essere uno strumento di lavoro e di gestione sia per il management aziendale sia per l’assessorato ed il dipartimento regionale. Il progetto fin dal suo primo avvio è stato vissuto come una sfida per tutto il sistema regionale, non uno strumento per dare il “voto” al management e alle aziende, ma come un’opportunità per poter capire, crescere ed apprendere, ossia un mezzo a disposizione della Regione, ma anche del management aziendale, per supportare il governo del sistema sanitario nel suo complesso e nelle sue specifiche unità di erogazione, una modalità per valorizzare ciò che vale perché eccellente e per migliorare ciò che i numeri indicano come area di criticità e di debolezza. Con queste premesse nel 2001 la Regione Toscana, con decreto n. 7425, ha affidato al gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna1 l’incarico di predisporre un progetto di prefattibilità di un sistema di valutazione e valorizzazione della performance delle aziende sanitarie toscane. Successivamente, con decreto n. 3065/2003, ha affidato la realizzazione del progetto alla Scuola Sant’Anna selezionando quattro aziende sanitarie in cui avviare la sperimentazione ossia l’Azienda 1 Il gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna nella fase di progettazione, coordinato dalla Prof.ssa Sabina Nuti, è stato composto dai professori Lino Cinquini e Domenico Bodega, dai ricercatori senior Alessia Macchia, Cristina Renzi, Danilo Neglia, Gabriella Giuliano, dai consulenti Paolo Martinez e l’avv. Marco Lovo, dalla dottoressa Emanuela Tangolo, e dai ricercatori Manuele Bellonzi, Milana Vainieri, Anna Bonini, Angelo Boccaccio, Annalisa Brambini, Manuela Furlan, Linda Marcacci, Domenico Cerasuolo e Stefania Pizzini. Il prof. Riccardo Varaldo ha seguito il progetto in qualità di responsabile scientifico. 3 USL 3 di Pistoia, l’Azienda USL 5 di Pisa, l’Azienda USL 8 di Arezzo e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Gli obiettivi del progetto sono stati definiti dal gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna insieme all’Assessore alla Salute, primo promotore del progetto, e condivisi successivamente con i Direttori Generali delle aziende coinvolte nella sperimentazione. La scelta di affidare ad una università la conduzione del progetto non è stata casuale: per garantire l’affidabilità, il rigore e la trasparenza del sistema è stato ritenuto fondamentale coinvolgere un istituto pubblico universitario che potesse condividere la finalità stessa del progetto e farne una missione propria come servizio reso al territorio in cui opera. Inoltre la Scuola Superiore Sant’Anna, quale istituto universitario a statuto speciale, poteva garantire un approccio multidisciplinare, una consolidata competenza nell’area del management sanitario, e una posizione esterna a tutte le aziende sanitarie toscane non essendo coinvolta, a differenza degli altri atenei toscani, nella gestione delle tre aziende universitarie ospedaliere di Pisa, Siena e Firenze. La finalità del progetto è stata quella di fornire un quadro di sintesi dell’andamento della gestione delle aziende sanitarie, utile non solo alla valutazione della performance conseguita, ma necessario anche per la valorizzazione e comunicazione dei risultati ottenuti. Il sistema progettato ed implementato nelle quattro realtà pilota ha permesso di capire inoltre che lo strumento poteva diventare un mezzo fondamentale per supportare la funzione di governo sia a livello regionale, sia a livello aziendale. A tal fine, infatti, è apparso fondamentale poter disporre di un sistema trasparente e condiviso capace di monitorare non solo i risultati in termini economico finanziari delle istituzioni sanitarie, ma anche le modalità con cui le istituzioni si organizzano e ottengono risultati nel processo di erogazione in termini di qualità clinica e di soddisfazione dei cittadini. Grazie all’esperienza complessivamente positiva realizzata nelle quattro aziende pilota nel 2005 il sistema è stato implementato, con ulteriori modifiche e adattamenti, a tutte le aziende sanitarie territoriali della Toscana. Nel mese di luglio del 2005 sono stati presentati i risultati relativi alla performance del 2004 e in alcuni casi relativi ai primi mesi del 2005. Sulla base della valutazione espressa i forma multidimensionale la Regione ha potuto concordare buona 4 parte degli obiettivi di miglioramento a livello aziendale per il 2006. Mediante il processo di valutazione della performance si è inteso quindi avviare quello di valorizzazione delle “best practices” delle aziende sanitarie, mediante il quale i managers e le organizzazioni nel loro complesso abbiano la continua opportunità di apprendere e crescere. Nel corso del 2006 è prevista l’implementazione del sistema di valutazione della performance nelle aziende ospedaliero universitarie della regione. A tal fine i direttori di dipartimento di tali aziende sono già stati coinvolti in una prima riflessione per la condivisione di un set di indicatori capaci di monitorare la capacità di perseguire la propria specifica missione di ospedali di terzo livello. 5 2. La struttura del sistema di valutazione e le modalità di rappresentazione dei risultati Nel progetto di prefattibilità il gruppo di ricerca ha elaborato un primo modello (vedi figura n.1) capace di descrivere le relazioni di causa ed effetto nel processo di erogazione dei servizi di un’azienda sanitaria. Il gruppo di ricerca ha inteso evidenziare nel modello sia le tipologie di risultati attesi dalle istituzioni sanitarie, sia le modalità con cui questi vengono operativamente conseguiti. Contesto ambientale e fattori di input Dati relativi alla popolazione residente Dati relativi agli utenti extra AUSL e extra regione Dati relativi al contesto socio economico Orientamento strategico regionale Obiettivi Processo di erogazione dei servizi Capacità di offerta OSPEDALE Efficacia strutturale TERRITORIO Indicatori globali di processo Accesso PREVENZIONE Efficienza MANAGEMENT AZIENDALE Sicurezza Riskmanagement Risultati di output Qualità per il cittadino: Fedeltà, coinvolgimento e soddisfazione degli utenti Risultati di outcome Livelli di sanità raggiunta: Dati di epidemiologia e Statistiche cliniche Appropriatezza e continuità nei percorsi assistenziali Risultati clinici, sanitari e socio sanitari Performance economico finanziaria Priorità Azioni Vincoli Efficacia strategica = Aree di interesse regionale Figura 1 Nel prospetto proposto, partendo dalla destra dello schema, si evidenziano i risultati “ultimi”ottenuti dall’istituzione sanitaria, ossia gli outcome, che possono essere perseguiti solo in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo e si riferiscono alla finalità ultima dell’azienda sanitaria, ovvero il miglioramento del benessere sociale 6 e dello stato di salute della popolazione. Nello schema proposto gli outcome sono preceduti dai risultati di output, che concorrono fortemente a determinarli. Questi risultati di output sono classificati in quattro ambiti: a) la soddisfazione dell’utente e del cittadino per il livello di qualità dei servizi ricevuti, comprensiva della sua possibilità a partecipare attivamente ai processi di erogazione dei servizi come soggetto centrale e protagonista dei percorsi di cura e di assistenza; b) la qualità clinica e sanitaria dei servizi erogati; c) l’appropriatezza e la continuità di cura nei percorsi assistenziali, come risultati strategici in linea con gli orientamenti del piano sanitario regionale; d) la capacità di mantenere condizioni di equilibrio economico finanziario nella gestione del sistema azienda. Per valutare complessivamente la performance aziendale oltre alla misurazione dei risultati di output e di outcome è stato ritenuto rilevante ed essenziale il monitoraggio delle condizioni di funzionamento del sistema aziendale ossia delle modalità con cui il management gestisce l’organizzazione. A tal fine quindi nel sistema di valutazione, oltre alla misurazione dei risultati di output e outcome sono stati considerati alcuni indicatori relativi al clima organizzativo interno, alla soddisfazione dei dipendenti, nonché alcuni parametri di misurazione dell’efficienza e della produttività aziendale. Per facilitare la rappresentazione finale dei risultati del sistema di valutazione della performance sono state individuate sei dimensioni di sintesi, capaci di evidenziare gli aspetti fondamentali della performance in un sistema complesso quale quello sanitario (tavola 1). Queste sono: • La valutazione dei livelli di salute della popolazione. Pur sapendo che questa tipologia di valori quali la mortalità nel primo anno di vita o la mortalità per diverse patologie, si muove lentamente nel tempo e che un miglioramento registrato oggi spesso è determinato dalle scelte gestionali effettuate, è stato ritenuto opportuno mantenere nel sistema almeno tre indicatori di sintesi, anche per mantenere focalizzata l’attenzione dei manager sul fine ultimo di ogni sforzo fatto, ossia sul miglioramento del livello di salute della popolazione. 7 • • • • • La valutazione della capacità di perseguire gli orientamenti del sistema regionale. Le aziende sanitarie toscane rispondono, infatti, non solo della loro capacità di essere strutture efficienti ed efficaci come entità autonome ma anche come soggetti costituenti il sistema sanitario regionale che operano in logica di squadra per valorizzare le sinergie e per garantire accesso e equità a tutti i cittadini della regione. In questo senso è importante che le aziende siano attente e capaci di implementare gli orientamenti strategici regionali, ossia di applicare le delibere regionali nei tempi e nei modi indicati. La valutazione della performance economico finanziaria e dell’efficienza operativa. Si tratta di verificare la capacità aziendale di perseguire le tre condizioni di equilibrio della dinamica economico finanziaria, ossia l’equilibrio reddituale, l’equilibrio monetario, finanziario e patrimoniale. Questa valutazione prevede l’utilizzo di indicatori che segnalino la situazione puntuale dell’anno oggetto di indagine e la valutazione di trend, ossia l’andamento rispetto all’anno precedente. In questa dimensione sono compresi anche tutti gli indicatori tesi ad evidenziare e monitorare l’efficienza e la produttività nell’uso delle risorse disponibili. La valutazione clinico sanitaria. In questa dimensione sono compresi i risultati di qualità, di appropriatezza, di efficienza e di capacità di governo della domanda e di risposta del sistema sanitario sia per le attività dell’ospedale, del territorio e della prevenzione. La valutazione esterna. In questa dimensione viene considerata la valutazione data all’attività aziendale dai cittadini come utenti e non dei servizi sanitari. Si considera in questa dimensione anche l’efficacia dei processi di comunicazione esterna delle aziende sanitarie. La valutazione interna. In questa dimensione viene considerato il livello di soddisfazione del personale delle aziende sanitarie. Ormai molti studi evidenziano la rilevante correlazione tra il livello di soddisfazione dei dipendenti, il clima organizzativo aziendale e la soddisfazione degli utenti dei servizi erogati. Puntare sul miglioramento dei risultati quindi necessita di una rilevante focalizzazione sui sistemi e i meccanismi gestionali atti 8 a sostenere il coinvolgimento e la responsabilizzazione degli operatori negli obiettivi di miglioramento dei servizi erogati. Inoltre in questa dimensione sono oggetto di valutazione il funzionamento dei servizi interni (controllo di gestione, approvvigionamenti, sistema informativo…) e la capacità di utilizzo da parte dell’azienda degli strumenti fondamentali di management (meccanismi di programmazione e controllo, formazione, comunicazione interna…). Coerenza vs le strategie regionali Livello di salute della popolazione Sono state selezionate alcune scelte strategiche rilevanti per la regione: ° la costituzione dell’accoglienza ITT per il presidio ed il coordinamento del percorso oncologico; ° la costituzione del SUP per facilitare i processi di accesso e comunicazione ai servizi della Prevenzione; ° l’attivazione degli screening per il percorso oncologico ° tempi di attesa entro max 15 gg per 7 prestazioni ambulatoriali di maggiore rilevanza; ° attivazione dell’ambulatorio per codici bianchi ed azzurri presso i DEU. Alcuni indicatori sintetici di outcome relativi allo stato di salute della popolazione: ° la mortalità entro il primo anno di vita; ° la mortalità dovuta a malattie del sistema circolatorio; ° la mortalità dovuta a tumori. Valutazione esterna Valutazione interna 9 ° livello di soddisfazione della popolazione per la medicina di base; ° livello di soddisfazione della popolazione per i servizi ambulatoriali; ° livello di soddisfazione della popolazione per i servizi diagnostici; ° livello di soddisfazione per gli utenti servizi di prevenzione; ° livello di soddisfazione per gli utenti del pronto soccorso; ° livello di soddisfazione per gli utenti del percorso oncologico colon retto; ° livello di conoscenza da parte della popolazione dell’esistenza dell’URP; ° livello di conoscenza da parte della popolazione del SUP Prevenzione; ° livello di soddisfazione utenti percorso materno infantile. Valutazione sanitaria ° Le variabili monitorate in questa sezione sono le seguenti: ° tasso di assenteismo; ° tasso di infortuni (n. infortuni / numero di dipendenti); ° Dall’indagine di clima organizzativo somministrato a dirigenti e dipendenti: ° livello di soddisfazione delle condizioni di lavoro; ° livello di soddisfazione del lavoro di gruppo; ° livello di soddisfazione del management; ° livello di soddisfazione dei processi di comunicazione e informazione; ° livello di soddisfazione dei servizi interni; ° livello di soddisfazione dei meccanismi gestionali (budget, formazione,…); ° livello di soddisfazione complessiva aziendale. Valutazione economico-finanziaria 10 ° Valutazione della capacità di governo della domanda (Tasso standardizzato di ospedalizzazione); ° Valutazione di efficienza delle attività di ricovero (degenze medie per alcune patologie) ° Valutazione di efficienza pre operatoria (Degenza media preoperatoria); ° Valutazione di appropriatezza; ° Valutazione di rischio clinico; ° Valutazione della qualità clinica; ° Valutazione del Materno Infantile; ° condizioni di equilibrio economico valutazione puntuale; ° condizioni di equilibrio economico valutazione in trend; ° condizioni di equilibrio patrimoniale valutazione puntuale; ° condizioni di equilibrio patrimoniale valutazione in trend; ° condizioni di equilibrio finanziario valutazione puntuale; ° condizioni di equilibrio finanziario valutazione in trend. ° Valutazione servizi interni ° Valutazione del budget ° Costo medio del personale ° Governo della spesa farmaceutica ° Indice di compensazione Tavola 1 – Struttura del sistema di reporting multidimensionale Per rappresentare adeguatamente i risultati riportati da ogni azienda in ciascuna delle dimensioni individuate è stato utilizzato lo schema del “bersaglio” con cinque diverse fasce di valutazione. Più l’azienda è capace di centrare gli obiettivi e di ottenere risultati nelle diverse dimensioni della performance e più la misura degli indicatori viene posizionata vicino al centro del bersaglio in zona verde (figura 2). 11 Fig.n. 2 Il “bersaglio” per la rappresentazione dei risultati Capacità di perseguiment o orientamenti regionali Livello di salute della popolazion e B1 B7 B6 B4 A3 B3 Valutazion e sanitaria C3 C1 C4 B2 B5 C2 C6 C5 A2 A1 Efficienza operativae dinamica economico finanziaria A4 F4 F7 F1 F5 F9 F6 F2 F3 F8 F11 E1 E5 E6 E7 E8 E3 F10 D6 E2 D4D3 D2 D8 D1 D7 Valutazion e esterna D5 E9 E4 Valutazion e interna Le fasce in cui la valutazione è stata espressa sono cinque: • fascia verde scuro, fascia più centrale al bersaglio, corrispondente ad una performance ottima; in una scala di valutazione a cinque fasce, il punteggio sintetico si posiziona tra il 4 e il 5; • fascia verde chiaro, quando la performance è buona e la valutazione sintetica oscilla tra il 3 e il 4; • fascia gialla, quando la valutazione è tra il 2 e il 3 e la performance non è negativa ma certamente presenta ampi spazi di miglioramento; • fascia arancione quando la valutazione è tra l’1 e il 2 e presenta una situazione preoccupante; la performance può essere, anzi deve essere migliorata; • fascia rossa quando la performance è sotto l’unità 1. Per poter procedere al posizionamento delle misure relative agli indicatori individuati per ogni dimensione oggetto del sistema di valutazione nelle cinque fasce sono stati considerati i seguenti criteri di riferimento: 12 • se esistente, è stato considerato uno standard internazionale riconosciuto (ad esempio: il massimo tasso di cesarei auspicato dall’OMS); • in caso di assenza di uno standard internazionale di riferimento è stata considerata la media regionale corretta con eventuali fattori di risk adjustment per rendere possibile il confronto tra le aziende; • in alcuni casi, soprattutto nei processi di valutazione ad hoc descritti nel paragrafo successivo, il posizionamento nella fascia è stato effettuato con il coinvolgimento e la condivisione dei Direttori Generali che hanno definito il “voto” sulla base della presenza o meno di elementi attesi nel processo di indagine, specificati tra i descrittori dell’obiettivo di valutazione. Ogni azienda sanitaria quindi ha oggi il proprio bersaglio riassuntivo della performance a sei dimensioni in cui vengono riportati i valori di sintesi di 42 indicatori selezionati complessivamente. Ciascuno di questi indicatori in realtà, nella maggior parte dei casi rappresenta la sintesi di un “albero” di indicatori che alimentano il risultato di sintesi. A titolo di esempio la valutazione della soddisfazione della popolazione relativa alla medicina di base è data dalla media della valutazione di vari item su cui è stato richiesto un giudizio all’utenza quali l’organizzazione e i tempi del servizio, la capacità di comunicazione del medico al paziente, la gentilezza e la disponibilità nella relazione, la competenza professionale dimostrata, la capacità di presa in carico e di indirizzo nei percorsi assistenziali, la disponibilità alle visite domiciliari. Il “bersaglio” rappresenta in sintesi la performance complessiva dell’azienda ma può essere ulteriormente focalizzato sui risultati conseguiti relativamente ai servizi ospedalieri, territoriali o della prevenzione, oppure per percorso assistenziale. In particolare per il 2005 la Regione ha individuato quali percorsi prioritari su cui focalizzare l’attenzione in termini di valutazione multidimensionale, il percorso materno infantile, oncologico e pronto soccorso. Questa pubblicazione raccoglie in estrema sintesi i risultati relativi appunto alla valutazione del percorso nascita nelle aziende sanitarie territoriali della Toscana. 13 3. La valutazione del percorso nascita La Regione Toscana e tutti i soggetti del sistema sanitario regionale hanno dato in questi ultimi anni molta attenzione al percorso nascita prevedendo molteplici iniziative di formazione e di confronto al fine di migliorare i servizi e rendere questo percorso poco medicalizzato e più adeguato alle esigenze delle donne e dei piccoli nati. Al fine di dotare gli operatori sanitari del percorso, dal consultorio all’ospedale, ma anche il management aziendale di uno strumento utile per una valutazione complessiva dei servizi erogati e per l’individuazione delle aree di forza e di debolezza di ciascuna istituzione, il sistema di valutazione della performance delle aziende sanitarie toscane ha previsto uno specifico approfondimento sui risultati conseguiti negli ultimi due anni. Al percorso materno infantile è stato quindi applicato il modello messo a punto per la valutazione complessiva della performance aziendale considerando un set di indicatori classificati nelle sei dimensioni previste: A1 INDICATORI DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE ( A ) Mortalità Infantile CAPACITA' PERSEGUIMENTO ORIENTAMENTI REGIONALI ( B ) B6.1 Allattamento B6.2 Continuità assistenziale B6.3 Umanizzazione del percorso B7 Mobilità C7.1 C7.2 C7.3 C7.4 C7.7 VALUTAZIONE SANITARIA ( C ) Percentuale di parti cesarei depurato Percentuale di parti indotti Percentuale di episiotomie Tasso di neonati con indice di Apgar < 7 al 5° min Tasso di concepimento per residenti minorenni 14 VALUTAZIONE ESTERNA ( D ) D8.1 Soddisfazione complessiva delle donne nel Percorso D8.2 Soddisfazione nella fase Preparto D8.3 Soddisfazione nella fase del Parto VALUTAZIONE INTERNA ( E ) Tasso di risposta all'indagine di clima Valutazione delle condizioni di lavoro per i dipendenti Valutazione del management da parte dei dipendenti Valutazione delle attività di formazione E1 E6 E7 E9 Sono previsti anche alcuni indicatori relativi alla dimensione dell’efficienza che potranno evidenziare il rapporto attualmente esistente nelle strutture tra risorse disponibili e prestazioni erogate ma ad oggi i dati sono ancora in fase di raccolta. La performance registrata per ciascun indicatore è stata quindi evidenziata in un bersaglio predisposto per ciascuna azienda suddiviso in cinque fasce. Quanto più l’indicatore è posizionato vicino al centro del bersaglio con un punteggio che si avvicina al cinque tanto più la valutazione è eccellente. I bersagli delle aziende sanitarie territoriali relativi al percorso materno infantile sono stati infine sintetizzati con un bersaglio elaborato a livello regionale che riporta i risultati di media della Toscana. B.7 Mobilità Valutazione sanitaria Capacità perseguimento orientamenti regionali “B” B6.2 Continuità assistenziale B6.3 Umanizzazione percorso “C” B6.1 Allattamento C7.1 Percentuale di parti cesarei depurati Indicatori di salute della pop.“A” C7.2 Percentuale di parti indotti 7 A.1 Mortalità infantile 7.1 C7.3 Percentuale di episiotomia 6.2 6.3 7.2 1 6.1 Valutazione eco - fin e efficienza 7.3 C7.4 Tasso di neonati con indice Apgar<7 al 5° min 7.4 “F” 7.5 C7.5 Tasso di concepimento delle minorenni 8.1 8.2 8.3 6 9 7 Valutazione esterna 1 Valutazione interna “E” E.1 Tasso di risposta all’indagine di clima “D” D8.1 Soddisfazione nel percorso D8.2 Soddisfazione nel preparto D8.3 Soddisfazione nel parto E.6 Valutazione delle condizioni di lavoro per i dipendenti E.7 Valutazione del management da parte dei dipendenti E.9 Valutazione delle attività di formazione 15 Come appare evidente dal bersaglio la performance complessiva della Regione Toscana nel percorso materno infantile è globalmente molto positiva e negli ultimi anni sicuramente si registra un grande sforzo da parte di tutte le istituzione del sistema per migliorare la capacità di risposta del sistema alle esigenze delle famiglie e delle donne e neonati in particolare. Buona in particolare appare la valutazione delle utenti che, come vedremo più dettagliatamente nei paragrafi seguenti, si sono dichiarate soddisfatte del livello di qualità e completezza dei servizi offerti dalle aziende. Positiva complessivamente anche la valutazione delle utenti relativamente alla capacità delle aziende di muoversi in sintonia con le delibere regionali focalizzate a potenziare l’umanizzazione del percorso, l’allattamento al seno e la continuità assistenziale. Significativo a questo proposito che quest’ultimo aspetto, pur valutato positivamente, registra comunque un punteggio medio regionale più basso rispetto agli altri due fattori, evidenziando che ancora le aziende possono lavorare per migliorare la propria performance in merito. Per quanto riguarda la valutazione sanitaria i risultati conseguiti si posizionano tutti nella fascia gialla intermedia e questo sia perchè gli operatori del percorso si propongono sempre obiettivi di miglioramento sfidanti, sia perché per alcuni di questi indicatori la valutazione delle aziende è determinata sulla media regionale. Infine assai significativa la valutazione interna che comprende indicatori relativi alla soddisfazione dei dipendenti che operano in azienda nell’area materno infantile. Buona la valutazione della formazione e delle condizioni di lavoro professionale, intermedia quella relativa al management e assai critica la risposta all’indagine di clima. L’indicatore E1 infatti misura la percentuale di operatori del materno infantile facenti parte del campione selezionato per svolgere l’indagine sul clima organizzativo che effettivamente ha partecipato all’indagine. Come appare evidente, pur se la risposta è stata assai eterogenea tra azienda e azienda, i dipendenti dell’area materno infantile nella media regionale hanno aderito in numero assai limitato all’analisi di clima evidenziando probabilmente una situazione di difficoltà e di stress nell’adesione alle politiche aziendali. 16 Nei paragrafi seguenti saranno esplicitate le fonti dei dati, le modalità con cui gli indicatori sono stati calcolati e le modalità con cui sono state realizzate le indagini di campo. 17 4. La valutazione esterna e di capacità di perseguimento delle strategie regionali Per quanto concerne la valutazione esterna e la valutazione della capacità di perseguimento degli obiettivi regionali, la fonte dei dati proviene da un’indagine telefonica rivolta a donne che hanno partorito da almeno 30 giorni. L’indagine è stata seguita dal Laboratorio Management e Sanità in collaborazione con il Settore Sistema Statistico della Regione Toscana. L’indagine ha avuto come obiettivo quello di ricostruire l’intero percorso materno infantile (dalla fase del pre parto alla fase del post parto). In questa ottica sono state reclutate le donne che hanno partorito in uno dei punti nascita dell’azienda di residenza partendo dall’ipotesi che queste donne hanno tendenzialmente usufruito dei servizi di pre e post parto nel territorio in cui risiedono effettuando così l’intero percorso in un’unica azienda. Il momento del parto rappresenta il momento di certo contatto fra l’azienda e la donna ed è proprio in questa fase che è stato realizzato il reclutamento delle donne che potevano partecipare all’intervista. I risultati delle interviste telefoniche fanno riferimento a due fasi di rilevazione: la prima relativa alle aziende pilota nella fase di sperimentazione del modello di misurazione della performance (AUSL 3 di Pistoia, AUSL 5 Pisa, AUSL 8 Arezzo e AOUP) svoltasi nel settembre del 2004; la seconda ha visto il coinvolgimento di tutte le aziende territoriali che non avevano partecipato alla sperimentazione, che si è svolta nel novembre del 2005. Il reclutamento è avvenuto attraverso due passaggi: la distribuzione dell’informativa (redatta sulle indicazioni del Settore Sistema Statistico Regionale) e la registrazione dei numeri di telefono su supporti elettronici. Tale operazione ha richiesto una efficace collaborazione del personale operante nell’area materno infantile dei punti nascita toscani. 18 4.1. Metodologia di lavoro2 L’indagine telefonica realizzata è stata supervisionata per i suoi aspetti metodologici dal Settore Sistema Statistico della Regione Toscana. La popolazione di riferimento è stata costituita nella fase pilota dalle 997 donne delle Aziende Usl 3, 5 e 8 che hanno partorito nel periodo fine maggio 2004 e metà settembre 2004 presso i Servizi Materno Infantili delle aziende Usl sopraelencate e che hanno rilasciato il loro consenso compilando un modulo di autorizzazione al trattamento dei dati o durante il travaglio o durante il ricovero dopo il parto. Le donne alle quali è stato poi possibile somministrare il questionario sono risultate 889. Successivamente l’indagine è stata ripetuta nelle altre aziende sanitarie territoriali della Toscana su una popolazione obiettivo costituita dalle donne residenti in Toscana che hanno partorito nel 2005 in una struttura delle aziende sanitarie USL 1 di Massa, 2 di Lucca, 4 di Prato, 6 di Livorno, 7 di Siena, 9 di Grosseto, 10 di Firenze, 11 di Empoli e 12 di Viareggio. La lista dalla quale estrarre un campione di utenti alle quali somministrare il questionario è stata definita attraverso una fase di reclutamento, realizzata dal Laboratorio Management e Sanità in collaborazione con le ASL, presso i Punti Nascita e i Servizi Materno Infantili delle aziende sanitarie USL 1 di Massa, 2 di Lucca, 4 di Prato, 6 di Livorno, 7 di Siena, 9 di Grosseto, 10 di Firenze, 11 di Empoli e 12 di Viareggio. Tale lista conta 3.874 utenti. La loro distribuzione per ASL è riportata nel Prospetto 1. Il questionario è stato somministrato con l’ausilio del sistema CATI ad opera della Società di rilevazione ABC TRADE che si è aggiudicata la Gara di appalto per la gestione e realizzazione di questa fase d’indagine. Il sistema CATI (Computer Assisted Telephone Interview), in generale, permette la gestione automatica dei contatti telefonici, la guida del rilevatore nelle diverse sezioni del questionario, l’implementazione delle risposte nel corso dell’intervista, il monitoraggio continuo dell’indagine e, infine, la verifica durante la stessa intervista della compatibilità delle risposte. 2 Il presente paragrafo è stato predisposto dal Settore statistica della Regione Toscana 19 La rilevazione telefonica si è svolta dall’11 al 25 novembre 2005 per una durata di quindici giorni solari a cura della società ABC Trade . Il Settore Sistema Statistico Regionale della Regione Toscana ha curato la fase di “istruzione e addestramento” del personale responsabile dell’intervista e ha fornito la documentazione scritta per ciascun rilevatore. Validazione: il Settore Sistema Statistico Regionale ha effettuato una analisi della qualità dei dati rilevati dalla società incaricata della fase di somministrazione telefonica del questionario, i cui esiti sono riportati in una “nota di validazione” agli atti del Settore. Questa analisi è consistita in una serie di controlli relativi agli esiti dei contatti telefonici, al rispetto delle indicazioni campionarie, alla allocazione effettivamente ottenuta negli strati, alla ricerca dei numeri di telefono mancanti. Disegno e allocazione campionaria: è stato adottato un disegno di campionamento stratificato per ASL. Sono stati, quindi, definiti 9 strati. La numerosità campionaria progettata è stata di 3.487 utenti. I numeri di telefono utilizzabili sono stati 3.874 quindi solo in pochi casi3 sono state possibile delle sostituzioni all’interno della stessa AUSL, in caso di rifiuto o mancato contatto. E’ stata quindi inevitabile una notevole caduta di risposta, che si è cercato di mitigare effettuando un maggior numero di interviste nella ASL 10 di Firenze. La numerosità campionaria effettivamente rilevata è stata di 2.831 unità, pari a –18.8% rispetto a quella progettata. Il Prospetto 1 riporta la allocazione campionaria programmata e quella effettiva. Per evidenziare la differenza riscontrata fra le due allocazioni - programmata e effettiva - è stato costruito un indice di realizzazione che ne misura lo scostamento: tale indice è segnalato in grassetto nel caso degli strati in cui la rilevazione non ha raggiunto il numero di interviste programmate; in corsivo nel caso dello strati in cui la rilevazione ha raggiunto e superato il numero di interviste programmate. 3 Per le Asl 6, 7 e 11 la numerosità dei numeri di telefono utilizzabili è coincisa con la numerosità campionaria programmata; per tutte le altre Asl, con la sola eccezione della Asl 10 di Firenze, la numerosità dei numeri di telefono utilizzabili è stata molto vicina alla numerosità campionaria programmata. 20 Prospetto 1 – Numeri di telefono disponibili, allocazione programmata ed effettiva per ASL AZIENDA USL Numeri telefono disponibili Indice di realizzazione (1) 475 446 411 392 394 439 598 301 418 400 400 400 392 394 400 400 301 400 346 317 305 308 251 313 472 206 313 -13,5 -20,8 -23,8 -21,4 -36,3 -21,8 18,0 -31,6 -21,8 3.874 3.487 2.831 -18,8 Asl 1 Massa Carrara Asl 2 - Lucca Asl 4 - Prato Asl 6 - Livorno Asl 7 - Siena Asl 9 - Grosseto Asl 10 - Firenze Asl 11 - Empoli Asl 12 - Viareggio TOTALE Numero di Interviste Numero di Interviste programmate realizzate (1) Indice di realizzazione = (Interviste realizzate - Interviste programmate) / Interviste programmate * 100 Regione Toscana - Settore Sistema Statistico Regionale - Indagine Materno Infantile (novembre 2005) Calcolo dei pesi: la stima delle proporzioni (percentuali) è stata ottenuta calcolando il peso di ciascuna unità rilevata in ciascuno strato. Il peso (o coefficiente di riporto all’universo) è stato calcolato nel modo seguente: 1. sono stati calcolati per ciascuno strato i “pesi base” come rapporto fra il numero di donne residenti che hanno partorito nel 2004 e il numero effettivo di donne rispondenti; nell’ipotesi che non si siano verificate tra il 2004 e il 2005 variazioni significative nella consistenza numerica del numero di parti delle donne residenti e nella distribuzione per Asl; 2. per ridurre la possibile distorsione dovuta alla mancata risposta è stato calcolato un “correttivo” al “peso base”, sulla base di una poststratificazione per classe di età (meno di 30 anni, da 30 a 34 anni; 35 anni e più) e tipo di parto (naturale e cesareo). Vedi Prospetto 2. 3. infine si è calcolato il “peso finale” come prodotto tra il peso iniziale e il correttore. Prospetto 2 – Numero di parti di donne residenti per classe di età della madre e tipo di parto – Anno 2004 Classe di età meno di 30 da 30 a 34 anni 35 e oltre Totale Naturale 4.036 4.204 Cesareo 1.093 1.427 Totale 5.129 5.631 2.712 1.212 3.924 10.952 3.732 14.684 Fonte: Regione Toscana 21 Precisione delle stime: La precisione delle stime di percentuali di utenti soddisfatti va riferita alle diverse sottopopolazioni individuate dal questionario. I Prospetti successivi riportano la numerosità campionaria e la precisione delle stime (i semintervalli di confidenza al 95% calcolati per i diversi valori sulle stime puntuali) per le seguenti popolazioni: • la popolazione delle donne residenti che hanno partorito nel 2005 distinte per ASL; • la popolazione delle donne residenti che hanno partorito nel 2005 distinte per ASL e tipo di parto, naturale o cesareo. Prospetto 3 –Precisione delle stime di proporzioni riferita alla popolazione delle donne residenti che hanno partorito nelle Asl di studio (semintervalli di confidenza al 95%) Ambiti di stima Az. USL 1 di Massa Carrara Az. USL 2 di Lucca Az. USL 4 di Prato Az. USL 6 di Livorno Az. USL 7 di Siena Az. USL 9 di Grosseto Az. USL 10 di Firenze Az. USL 11 di Empoli Az. USL 12 di Viareggio Totale delle 9 AUSL Dimensione Campione 10% 20% 30% 346 317 305 308 251 313 472 206 313 2.831 3,2% 3,3% 3,4% 3,4% 3,7% 3,3% 2,7% 4,1% 3,3% 1,1% 4,2% 4,4% 4,5% 4,5% 5,0% 4,4% 3,6% 5,5% 4,4% 1,5% 4,8% 5,0% 5,1% 5,1% 5,7% 5,1% 4,1% 6,3% 5,1% 1,7% Stime puntuali osservate 40% 50% 60% 5,2% 5,4% 5,5% 5,5% 6,1% 5,4% 4,4% 6,7% 5,4% 1,8% 5,3% 5,5% 5,6% 5,6% 6,2% 5,5% 4,5% 6,8% 5,5% 1,8% 5,2% 5,4% 5,5% 5,5% 6,1% 5,4% 4,4% 6,7% 5,4% 1,8% 70% 80% 90% 4,8% 5,0% 5,1% 5,1% 5,7% 5,1% 4,1% 6,3% 5,1% 1,7% 4,2% 4,4% 4,5% 4,5% 5,0% 4,4% 3,6% 5,5% 4,4% 1,5% 3,2% 3,3% 3,4% 3,4% 3,7% 3,3% 2,7% 4,1% 3,3% 1,1% Fonte: Regione Toscana - Settore Sistema Statistico Reg.le - dicembre 2005 Per quanto riguarda l’indagine realizzata nelle quattro aziende pilota, ausl 3,5,8 e azienda ospedaliero universitaria pisana, con i 997 numeri telefonici a disposizione si sono ottenuti 914 contatti e 83 mancati contatti (telefono libero, sempre occupato, errato o inesistente, etc..). I 914 contatti invece hanno dato luogo a 889 interviste a buon fine, 15 rifiuti, 4 interruzioni definitive durante l’intervista e 6 appuntamenti non risolti. In definitiva 108 donne, pur avendo dato il consenso alla successiva intervista, non sono state intervistate per i motivi riportati nel prospetto 1 e dovuti in prevalenza ai mancati contatti (in 41 casi il telefono è risultato sempre libero, in 33 casi il numero è risultato 22 errato. I dati sugli esiti delle telefonate sono riepilogati nel prospetto seguente. Il tasso di mancato contatto, definito come il rapporto tra la somma di telefoni liberi, occupati, errati o inesistenti nonché di segreterie telefoniche e fax sul totale dei numeri di telefono utilizzati, ossia (E+F+G+H)/I, è pari al 8%. Il tasso di rifiuto, definito come il rapporto tra i rifiuti e i contatti, ossia (B+C)/(A+B+C+D) è pari al 2%. Prospetto 1- Esiti delle telefonate Esito delle telefonate A - Interviste completate B - Rifiuto C - Interruzione definitiva D - Appuntamento non risolto E - Telefono libero F - Occupato G - Segreteria telefonica H - Numero non corrispondente I - Totale numeri utilizzati Numero % 889 89,2 15 1,5 4 0,4 6 0,6 41 4,1 0 0,0 9 0,9 33 3,3 997 100,0 Regione Toscana - Settore Statistica Indagine campionaria Settembre 2004 4.2. Caratteristiche del campione di donne intervistato Nella figure seguenti si riportano la distribuzione per età e il titolo di studio del campione di donne intervistato nel corso dell’indagine: 23 9000 Numero di partorienti 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 46 44 42 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 0 53% Età 60% 50% 28% 40% 17% 30% 10% 0% 2% 20% Licenza elementare Licenza media inferiore Diploma di scuola media superiore Laurea o altro titolo universitario La percentuale di donne con laurea o altro titolo universitario è un po’ più alta nelle AUSL in cui è presente l’Università (Firenze, Pisa e Siena). 4.3.Le tematiche presenti nel questionario. Il questionario si è proposto due obiettivi fondamentali: da un lato verificare il percorso seguito dalla donna e quindi se sono stati 24 seguiti gli indirizzi regionali e dall’altro lato indagare la qualità percepita relativamente ai servizi offerti. Il questionario è stato strutturato in cinque sezioni: 1. Storia Ostetrica ed Anagrafica (Informazioni generali circa il tipo di parto, la data del parto e l’età della donna); 2. Sezione Pre-Parto: ° Informazioni sulla soddisfazione relativamente al corso di preparazione alla nascita e alle informazioni ricevute e le visite; ° Informazioni sul percorso relativamente alla persona di riferimento nella fase del pre parto, al libretto regionale di guida alla gravidanza, all’affluenza al corso di preparazione alla nascita; 3. Parto: ° Informazioni sulla soddisfazione relativamente alla competenza e cortesia del personale sanitario, al comfort ed alla comunicazione sanitaria; ° Informazioni sul percorso relativamente all’assistenza ostetrica, all’allattamento, ad aspetti di umanizzazione del percorso come il rooming in e alla possibilità di effettuare l’epidurale. 4. Post-Parto: ° Informazioni di percorso relativamente ai servizi usufruiti dopo la dimissione; 5. Domande generali sulla soddisfazione complessiva relativa all’intero percorso. Nell’ambito del sistema di valutazione delle aziende sanitarie 2005 per la valutazione esterna gli indicatori del materno infantile che provengono dall’indagine telefonica sono i seguenti: • Indicatore di soddisfazione delle utenti relative al percorso; • Indicatore di soddisfazione della fase pre-parto , calcolato sulla base di un albero di domande di soddisfazione relative alla fase del pre parto, come dalla figura seguente: 25 SODDISFAZIONE MEDIA NELLA FASE PRE-PARTO Soddisfazione media dell’operatore sanitario che ha seguito la paziente professionalità cortesia disponibilità all’ascolto Soddisfazione media della comunicazione sanitaria Informazioni ricevute sullo stato di salute Informazioni ricevute screening e diagnosi Informazioni ricevute sui punti nascita Informazioni ricevute sulla alimentazione • Soddisfazione complessiva del corso di preparazione alla nascita Soddisfazione mediadelle informazioni ricevute durante il corso di preparazione Informazioni ricevute sulle tecniche di rilassamento Informazioni ricevute sul travaglio e parto Informazioni ricevute sull’allattamento Informazioni ricevute sulle cure del bambino Indicatore di soddisfazione della fase del parto calcolato sulla base di un albero di domande di soddisfazione relative alla fase del parto ,come dalla figura seguente: 26 SODDISFAZIONE MEDIA NELLA FASE DEL PARTO Soddisfazione media sulla competenza professionale dimostrate durante il ricovero Medici Soddisfazione media disponibilità all’ascolto e cortesia dimostrate durante il ricovero Medici Comfort Soddisfazione media sulla comunicazione sanitaria Controllo del dolore post parto Stato di Salute del bambino Stato di Salute della donna Infermieri Infermieri Ostetrica Ostetrica Allattamento Cure Per la valutazione della capacità di perseguimento delle delibere regionali: • Indicatore sull’allattamento calcolato come media delle domande relative al tipo di allattamento durante il ricovero e ad un mese dalla nascita; • Indicatore sulla continuità calcolato sulla base di un albero di indicatori. La valutazione è stata calcolata esclusivamente sulla domanda fatta alle donne relativa alla capacità di coordinamento degli operatori sul percorso. 27 Capacità di perseguimento degli orientamenti regionali CONTINUITA’ ASSISTENZIALE Coordinamento tra operatori nelle fasi del percorso Pre-parto Parto Libretto gravidanza Post-parto Visite ostetriche a domicilio Assistenza ostetrica Libretto gravidanza Visita ginecologica Concordanza info allattamento Affluenza corso di preparaz. al parto Utilità corso di preparaz. al parto • Visita pediatrica Depressione postpartum Informazioni alle donne lavoratrici Indicatore sull’umanizzazione calcolato sulla base di un albero di indicatori come nella figura seguente: Capacità di perseguimento degli orientamenti regionali UMANIZZAZIONE DEL PERCORSO Libertà di movimento durante il travaglio Rooming-in Epidurale Controllo del dolore post parto 28 4.4. I risultati dell’indagine: la soddisfazione delle donne Dall’indagine del 2005 si evidenzia una chiara soddisfazione delle donne sui singoli aspetti di soddisfazione sia nella fase del pre-parto che nella fase del parto, oltre il 90% delle donne si dichiara totalmente o molto soddisfatta anche se si registrano delle differenze statisticamente significative fra le aziende relativamente alla distribuzione delle risposte fra le cinque modalità. La maggior parte delle domande di soddisfazione si riferisce ad aspetti relazionali (comunicazione sanitaria, disponibilità e cortesia degli operatori) in servizi erogati in ambito pubblico, pertanto non hanno risposto sulla soddisfazione le donne che ad esempio hanno seguito un corso di preparazione alla nascita in una struttura privata oppure le donne che sono state seguite da una figura professionale in regime privatistico. A livello generale, in media, le donne sono un po’ più soddisfatte degli aspetti indagati nella fase del pre parto piuttosto che del parto (gli aspetti indagati nella fase del pre parto e del parto sono elencati negli alberi del paragrafo precedente). Questo si verifica per tutte le aziende. In particolare, a livello regionale, l’aspetto che soddisfa maggiormente le donne è la disponibilità all’ascolto e la cortesia dell’operatore sanitario pubblico che ha principalmente seguito la partoriente (con differenze a livello aziendale). L’aspetto che, mediamente registra la soddisfazione minore (seppur molto positiva perché si parla sempre di una percentuale di donne che supera l’85% fra totalmente e molto soddisfatte) è l’assistenza ricevuta per controllare il dolore dopo il parto. Anche per questo aspetto la situazione è differente in base alle aziende quindi ci sono aziende in cui la soddisfazione sul controllo del dolore dopo il parto non è l’aspetto che rileva la soddisfazione media più bassa. 4.5. La valutazione della capacità di perseguimento delle delibere regionali Le delibere DGR n.555/2004 e n.784/2004 individuano gli indirizzi per le aziende sanitarie relativamente alla tutela della donna 29 all’assistenza ostetrica nel “percorso nascita” e le azioni per la riqualificazione e lo sviluppo della “rete materno infantile” regionale in attuazione del PSR 2002-2004. Il focus regionale sul percorso nascita è ribadito anche nel PSR 20052007 nelle azioni di piano al paragrafo 5.2.1.5.: “Il Piano sanitario regionale 1999/2001 ha affrontato, con il progetto obiettivo “Salute della donna, procreazione responsabile, infanzia e adolescenza”, le tematiche complessive dell’area “materno infantile”, con particolare attenzione all’età adolescenziale, con l’intento di promuovere la salute della persona nel suo naturale percorso di crescita sia sul piano preventivo e sociale, sia mediante un’adeguata e qualificata copertura sanitaria.Gli orientamenti espressi in ordine agli obiettivi e alle strategie generali, nonché al ruolo e alle funzioni della rete dei servizi nelle sue componenti fondamentali, sono risultati validi anche nel precedente Piano sanitario Regionale e sono confermati anche per il prossimo triennio.” Gli aspetti ritenuti strategici e indagati con le interviste telefoniche del 2004 e del 2005 sono in sintesi relativi all’allattamento al seno, all’umanizzazione del percorso ed alla continuità assistenziale lungo tutto il percorso materno infantile. Sul primo aspetto è importante ricordare che l’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e di continuare ad allattare affiancandolo all’alimentazione per ben oltre il primo anno di vita del bambino. La Regione Toscana, recependo le raccomandazioni dell’OMS, ha puntato molto negli ultimi anni sulla promozione dell’allattamento al seno azioni in questa direzione sono state: - La costituzione di un osservatorio regionale dedicato al coordinamento ed alla promozione dell’allattamento al seno nei punti nascita e nel territorio della Toscana coinvolgendo gli operatori dei punti nascita della Toscana; - Il corso di formazione per formatori a valenza regionale in cui sono state coinvolte varie professionalità da tutte le aziende sanitarie della Toscana, con l’intento di sviluppare a cascata competenze teoriche, pratiche e relazionali; 30 Queste azioni sembrano essere state recepite: in media nelle aziende territoriali più dell’80% delle donne residenti che hanno partecipato all’indagine ha risposto che durante il ricovero allattava solo al seno. Ad un mese dalla nascita, le donne che continuano ad allattare in modo esclusivo, cala di circa cinque punti percentuali, per arrivare a poco più del 75%. Queste percentuali sono una media regionale pertanto si riscontrano delle differenze fra le aziende e anche fra i vari punti nascita. Nell’indicatore “umanizzazione” sono state incluse le domande relative alla libertà di movimento, alla possibilità di tenere il bambino accanto alla madre (rooming in), al post parto senza dolore e all’epidurale. Diverse ricerche hanno confermato l'importanza del contatto prolungato tra genitori e bambino dopo il parto: le madri che avevano fatto tale esperienza sono risultate facilitate nell'allattamento al seno e più fiduciose e tranquille nell'accudire il proprio bambino una volta a casa. Un altro aspetto collegato all’umanizzazione è la partoanalgesia e quindi alla possibilità di affrontare il parto senza dolore, aspetto che rientra anche nel progetto ospedale senza dolore. In tutte le aziende territoriali della Toscana più del 90% delle donne si sentiva libera di muoversi per la stanza o mettersi nella posizione che preferiva durante il travaglio ed il parto. Anche per il rooming in la percentuale di donne che dichiara di aver potuto tenere sempre o quasi sempre con sé il bambino durante il ricovero è molto alta anche se si registrano ancora alcune differenze fra le aziende. Per quanto riguarda il controllo del dolore, le donne sono totalmente o molto soddisfatte dell’assistenza ricevuta per controllare il dolore dopo il parto mentre si registra una elevata disomogeneità fra le aziende nel fornire l’epidurale alle donne che la richiedono. Nel PSR: “Per quanto riguarda il parto con analgesia epidurale, si ritiene che debba essere operata una distinzione tra: · situazioni in cui sussiste un’indicazione medica motivata da particolari condizioni della donna o del feto (es. morte in utero o interruzione di gravidanza per malformazioni del feto), che ne consigliano l'utilizzo. In questi casi l'analgesia epidurale deve essere garantita in tutti i punti nascita. (…) 31 · situazioni in cui l’analgesia epidurale è una richiesta della donna: in tal caso la possibilità di effettuare il parto con analgesia epidurale deve essere garantita, quale possibile opzione, all'interno della rete complessiva dei punti nascita. Tale ipotesi è motivata dalla necessità di coniugare le esigenze della donna con le risorse ragionevolmente disponibili.” 94% 84% 3% 3% 16% 10% 18% 3% 4% 14% 9% 5% 10% 2% 12% 17% 1% 3% 10% 0% 12% 10% 20% 7% 40% 24% 60% 3% 54% 43% 72% 93% 77% 85% 86% 87% 82% 80% 69% 100% 78% In media circa il 79% delle donne delle aziende territoriali non richiede l’epidurale con una elevata variabilità all’interno delle aziende (si va da un minimo del 54% ad un massimo del 94%). AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL 1 MC 2 LU 4 PO 6 LI 7 SI 9 GR 10 11 12 3 PT 5 PI 8 AR FI EM VI Non l'ho richiesta si no Fra le donne che hanno richiesto l’epidurale non tutte l’hanno ricevuta; tra queste, circa un 25% di donne non ha ricevuto l’epidurale perché la struttura non lo permetteva. L’altro tema analizzato dall’intervista telefonica è quello della continuità assistenziale. La valutazione data dalle donne al coordinamento nelle fasi del percorso è molto variabile fra le aziende, infatti il chi quadro è inferiore a 0,05 per cui fra le aziende la percezione delle donne è assai diversa come mostra il grafico che segue. 32 Coordinamento nelle fasi del percorso AUSL 8 AR 5% AUSL 5 PI AUSL 3 PT 6% 13% 9% 36% 2%1% 53% 35% 3%1% 4% 3% 4% 3% 41% 48% 42% AUSL 4 PO 2% AUSL 2 LU 7% 49% 3% 3% 43% 48% 3% 3% 3% 2% 43% 45% 28% 50% 20% Moltissimo 2%1% 43% 17% 0% 36% 44% AUSL 6 LI 3% AUSL 1 MC 52% 43% AUSL 7 SI 8% 10% 6% 48% 30% AUSL 11 EM 8% AUSL 9 GR 8% 5% 52% 26% AUSL 12 VI 10% AUSL 10 FI 14% 10% 49% 23% 9% 40% Molto 60% Abbastanza 80% Poco 4% 2% 100% Per nulla Nella continuità assistenziale rientrano una serie di aspetti ritenuti strategici e quindi utili ad indirizzare le aziende nel perseguimento delle delibere regionali di seguito riportati. La delibera DGR n.555/2004 individua nell’ostetrica (intesa anche come équipe) la persona guida e di riferimento della donna per tutto il percorso nascita. Essa quindi rappresenta la figura centrale che ha il compito di garantire una continuità ed omogeneità dell’assistenza l’ostetrica o l’équipe ostetrica. Dalle interviste emerge che la persona di riferimento per la donna è il ginecologo; la percentuale delle donne seguite dall’ostetrica (del consultorio o dell’ospedale) si attesta fra l’1,5% e il 7%. Inoltre, nella maggior parte dei casi, la donna preferisce essere seguita dal ginecologo in ambito privato (presso il suo studio privato o per visite a pagamento presso gli ambulatori dell’AUSL). 33 82% 72% 77% 71% 67% 73% 80% 66% 80% 79% 100% 1% 3% 14% 3% 24% 1% 1% 7% 15% AUSL 9 GR 1% AUSL 7 SI 1% 4% 23% 30% AUSL 6 LI 1% 2% 21% 15% AUSL 4 PO 2% 1% AUSL 2 LU 4% AUSL 1 MC 3% 19% 2% 0% 1% 20% 7% 40% 26% 60% AUSL AUSL AUSL 10 FI 11 EM 12 VI Ginecologo in ambito privato aziendeGinecologo presso ospedale Ostetrica Altra persona Un’altra informazione che si ottiene intervistando le donne si riferisce al libretto di guida alla gravidanza. Sempre nella delibera 555/2004, si afferma che “all’inizio della gravidanza, nel Consultorio l’ostetrica consegna alla donna il Libretto ricettario regionale contenente le indicazioni sugli esami e sugli accertamenti gratuitamente previsti e consigliati per il monitoraggio della gravidanza. In tale occasione, l’ostetrica promuove l’incontro della donna con i servizi ed è a disposizione per fornirle tutte le informazioni utili sui servizi e sulle varie opportunità di cui può fruire e per orientarla a scelte consapevoli.”. Il libretto di guida alla gravidanza diventa un momento di informazione – formazione della donna ed è perciò opportuno che il libretto sia consegnato dall’ostetrica o dal personale sanitario che può informare correttamente la donna e non da personale amministrativo. 34 36% 32% 62% 67% 47% 52% 48% 34% 2% 2% 17% 17% 44% 38% 57% 29% 19% 13% 56% 43% 38% 31% 12% 12% 50% 13% 34% 38% 52% 60% 12% 49% 34% 16% 27% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL 1 MC 2 LU 4 PO 6 LI 7 SI 9 GR 10 FI 11 EM 12 VI 3 PT 5 PI 8 AR Sanitario Altro (Amministrativi) Non ha ricevuto il libretto Dalle interviste emerge chiaramente che la situazione in Toscana è eterogenea, ci sono aziende in cui il libretto viene principalmente consegnato da personale sanitario, altre in cui il libretto viene consegnato da personale amministrativo, e cosa ancora più interessante, si evince che più di una donna su 10 non ha ricevuto il libretto. La promozione dei corsi di preparazione alla nascita rientra fra gli obiettivi del “Progetto Obiettivo Materno- Infantile” del D.M. 24-42000. Anche la delibera regionale 784/2004 indica il corso di preparazione alla nascita come uno dei passaggi più significativi del percorso infatti in quella occasione la donna può essere informata ed educata su una serie di aspetti: dall’allattamento al seno, ai servizi offerti dall’azienda per il percorso nascita e così via. Le donne confermano l’utilità di questo servizio: circa il 90% delle donne che ne hanno usufruito ritiene che il corso di preparazione alla nascita l’ha aiutata a vivere meglio la gravidanza e il parto. Non mancano delle differenze fra le aziende. 35 90% 90% 91% 98% 94% 93% 85% 97% 96% 97% 87% 92% 100% 80% 6% 9% 6% 2% 6% 7% 3% 4% 3% 0% 13% 20% 8% 40% 15% 60% A USL A USL A USL A USL A USL A USL A USL A USL A USL A USL A USL A USL 1M C 2 LU 4 P O 6 LI 7 SI 9 GR 10 FI 11EM 12 VI 3 P T 5 P I 8 A R Sì No Non tutte le donne che partoriscono hanno seguito il corso di preparazione alla nascita, la delibera DGR 784/2004 stima che la partecipazione ai corsi per le primipare sia dell’80%. Dalle interviste emerge che meno della metà delle donne frequenta il corso con delle differenze fra le aziende: si oscilla da un 33% ad un 59% di affluenza. Restringendo il campo alle sole primipare, la percentuale di donne che partecipa ai corsi aumenta: si supera il 60% ma nessuna azienda raggiunge l’80%. Mediamente più di una donna su quattro afferma di non aver partecipato al corso per mancanza di tempo (è la principale causa), fra le primipare, la percentuale aumenta, una su due dichiara di non aver avuto tempo. E’ probabile che ancora in molti casi l’orario in cui viene proposto il corso di preparazione alla nascita non sia adeguato alle esigenze delle partorienti, sicuramente delle donne lavoratrici. Per quanto riguarda il post parto e quindi la continuità dell’assistenza dopo la dimissione, la Regione Toscana segnala che le aziende si organizzino per effettuare una visita ostetrica a domicilio, che la donna effettui una visita ginecologica ed il bambino sia visitato dal pediatra. Questa ultima, nella maggior parte dei casi, avviene, da parte del pediatra di libera scelta entro 10 giorni dalla dimissione; sussiste comunque una certa variabilità fra le aziende: si passa da un 87% ad 36 A USL 1M C A USL 10 FI A USL 12 VI 65% 19% 17% 59% 13% 28% 10% 25% 66% 72% 24% 4% 30% 7% 6% 26% 45% 63% 68% A USL 7 SI 10% 51% 9% 33% 40% 45% 62% A USL 4 PO 5% 19% 50% 0% 2% 20% 5% 40% 11% 60% 38% 80% 21% 73% 100% 79% un 57% di donne che dichiarano che il bimbo è stato visitato entro il decimo giorno. Più del 70% delle donne effettua una visita ginecologica dopo la dimissione. Nella fase del post parto si riduce il numero di donne che si rivolge al ginecologo in regime privatistico come mostrato nel grafico che segue. A USL 5 PI Ginecologo presso il Suo studio privato Ginecologo in ospedale per una visita privata Ginecologo presso una struttura pubblica Delle tre visite, la visita ostetrica a domicilio è il servizio meno utilizzato da parte delle donne e registra molta disomogeneità fra le aziende, si passa da un 4% ad un 29% di donne che hanno ricevuto la visita, come mostra il grafico. La principale motivazione per il mancato utilizzo del servizio è che questo non interessa; resta comunque alta la disinformazione: da un 9% ad un 49% di donne (in base all’azienda) non era a conoscenza del servizio. 37 100% 80% 21% 20% 18% 19% 10% 4% 11% 9% 9% 29% 5% 40% 20% 29% 60% 0% AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL 1 MC 2 LU 4 PO 6 LI 7 SI 9 GR 10 FI 11 12 VI 3 PT 5 PI 8 AR EM Un ultimo aspetto che riguarda la continuità dell’assistenza dopo la dimissione è collegato al fenomeno della depressione post partum. Circa un 12% di donne dichiara di avvertire disagio al ritorno al domicilio a causa della stanchezza fisica, del calo d’umore, del senso di isolamento o proprio a causa della depressione. Delle donne che dicono di avvertire disagio ben il 54% ha preferito non parlarne con nessuno, il 22% ha cercato di risolvere la situazione in famiglia, un 13% si è rivolto ad amici e quasi un 10% (sommando ostetrica del consultorio, MMG e PLS e altra figura, che include lo psicologo del consultorio e dell’ospedale) si è rivolto al SSR. 38 60% 54% 50% 40% 30% 22% 20% 13% 10% 3% 5% 2% 0% Nessuno Familiare Ostetrica del MMG o PLS consultorio Amici Altri (anche lo psicologo pubblico) Un ulteriore indicatore della dimensione relativa alla capacità di perseguire le strategie regionali, è quello relativo alla mobilità, in particolare il tasso di fughe per parto. E’ infatti da considerare obiettivo regionale che ogni donna in attesa possa trovare nel punto nascita più vicino alla sua residenza la risposta adeguata ai propri bisogni e esigenze. Se una donna sceglie di partorire in un punto nascita lontano da casa indirettamente esplicita un giudizio non positivo sulle strutture del suo territorio. Per calcolare il tasso di mobilità si ricorre al flusso delle Schede di Dimissione Ospedaliere (SDO), in modo tale da poter considerare anche i parti di residenti toscani erogati fuori regione. Per le Aziende Territoriali e Ospedaliere Universitarie che insistono sullo stesso territorio, si considerano come fughe i parti di residenti che avvengono fuori dal territorio. 39 Anno 2004 40 35 32,18 30 20 14,52 13,11 15 10,02 8,93 10 20,05 19,16 16,95 25,28 24,35 22, 95 25 6,08 5 EM LU 11 2 L AU S SL 4 AU SL AU AU S L 3 PO PT LI 6 VI 12 US L A L 1 US A L US A AU SL 9 M C G R AR 8 P SL AO U AU PI + 5 SL AU SL AU A US L 7 10 SI FI + + AO AO U S UC 0 Le fughe rappresentano valori che vanno dal 6% al 32%. Il fenomeno non è significativo per le donne che abitano sui territori di confine tra una Ausl e l’altra ma diventa rilevante quando le percentuali di fuga superano il 10% dei casi. 40 5. La valutazione clinico sanitaria e di salute della popolazione. Nella sezione relativa ai livelli di salute della popolazione, viene preso in considerazione l’indicatore relativo alla mortalità infantile: • Mortalità infantile E’ un indicatore di outcome, di lungo periodo, che monitora il livello di salute dei neonati nel primo anno di vita. I dati più recenti a disposizione si riferiscono al triennio 2001-2003, provengono dal Registro di Mortalità Regionale e sono a cura dell’Agenzia Sanitaria Regionale. Definizione: Tasso di mortalità infantile nel primo anno di vita per 1.000 nati vivi Numeratore: N. deceduti nel primo anno di vita Denominatore: N. nati vivi residenti 7 6 5 4 3,45 2,99 2,9 3 2 2,4 2,13 1,93 4,47 4,29 4,16 3,96 3,84 3,69 1 PI 5 7 SI AU SL GR 9 AU SL EM AU SL 11 2 LU AU SL VI AU SL 12 1 M C AU SL 6 LI AU SL FI AU SL 10 4 PO AU SL 8 AR AU SL AU SL AU SL 3 PT 0 41 La Regione Toscana si posiziona positivamente nel panorama nazionale, avendo un tasso di mortalità infantile pari a 3,22, inferiore alla media nazionale. Premesso ciò, le aziende sanitarie toscane presentano comunque una situazione eterogenea, con valori che vanno dall’1,93 al 4,47 per 1.000 nati vivi. Per l’anno successivo, è previsto l’inserimento di un nuovo indicatore relativo alla mortalità perinatale, ovvero i morti entro il settimo giorno di vita compresi i nati morti per ogni 1.000 nati. Relativamente alla valutazione sanitaria, nel corso della fase di sperimentazione svoltasi nel 2004 sulle aziende Ausl 3 di Pistoia, Ausl 5 di Pisa, Ausl 8 di Arezzo e Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, sono stati analizzati 5 indicatori clinico-sanitari, scelti in base alla loro rilevanza, tenendo conto sia della bibliografia internazionale4 sia della condivisione con le aziende sanitarie stesse: Percentuale di parti cesarei depurato Percentuale di parti indotti Percentuale di parti vaginali, dopo precedente parto cesareo primario Percentuale di episiotomia depurato Tasso di neonati con indice di Apgar inferiore a 7 al 5° minuto Nel corso del 2005 è stato aggiunto un indicatore per valutare indirettamente la capacità del territorio di svolgere azione di prevenzione e educazione. Si tratta del tasso di gravidanza per le minorenni calcolato considerando i parti, le interruzioni volontarie di gravidanza e gli aborti spontanei. Gli indicatori presi in considerazione si basano sui dati contenuti nel flusso D.O.C. CAP, relativo ai Certificati di Assistenza al Parto del 2004. I punteggi di performance aziendale sono stati attribuiti creando intervalli regolari sulla base della distribuzione delle aziende sanitarie, e tenendo conto del posizionamento della media 4 Health Canada, Health Policy and Communication, Canada Health Act Division, 2001, Canada Health Act – Annual report 2001. Sutter Women’s & Children’s Servces. 2001, First pregnancy and delivery. Clinical iniziative resources. Sutter Health, California. 42 intraregionale, ad eccezione della percentuale dei parti cesarei per i quali si è seguita l’indicazione OMS. Albero degli indicatori percorso materno-infantile MATERNO-INFANTILE % di parti cesarei depurato (NTSV) % di parti indotti % di episiotomia depurato (NTSV) Tasso di neonati con Apgar <7 al 5° minuto % di parti vaginali dopo taglio cesareo Nel dettaglio gli indicatori selezionati sono stati calcolati secondo le seguenti modalità: • Percentuale di parti cesarei depurato E’ un indicatore di appropriatezza della modalità di parto, relativo al comportamento dei professionisti riguardo al parto cesareo, depurato da fattori che possono aumentare il ricorso al cesareo stesso. Definizione: Numeratore: Denominatore: Percentuale di parti cesarei NTSV (Nullipar, Terminal, Simple, Vertex): donne primipare, con parto non gemellare, bambino in posizione vertice, a termine (settimana di gestazione tra la 38° e la 43° settimana incluse; si considerano le partorienti tra i 14 e 49 anni). N. parti cesarei NTSV N. parti NTSV 43 Anno 2004 35 32,58 30 25,44 25 21,68 22,60 18,06 20 15 27,11 28,45 22,85 19,01 19,15 19,31 25,89 21,06 14,25 11,41 10 5 AO U S AO EN ES U E CA RE AO GG U I PI SA NA AU SL 4 PO AU SL 7 AU SI SL 10 FI AU SL 2 AU L U SL 5 PI AU SL 3 PT AU SL 8 AR AU SL 1 AU M C SL 9 GR AU * SL 11 EM AU SL 12 AU VI SL 6 LI 0 Si riscontra una notevole differenza tra le Aziende Sanitarie toscane che presentano percentuali di tagli cesarei, depurati da fattori di rischio, che vanno nel 2004 dall’11% al 28%. • Percentuale di parti indotti L’indicatore segnala l’appropriatezza dell’induzione al parto come modalità iniziale del travaglio, ossia se sono stati utilizzati farmaci per indurre il travaglio e quindi il parto, da non confondersi con farmaci somministrati durante il travaglio una volta che questo è iniziato spontaneamente. Definizione: Numeratore: Denominatore: Percentuale di parti con induzione farmacologica N. parti con induzione farmacologica N. parti vaginali 44 Anno 2004 35 30,75 30 25 21,78 20 15,99 16,08 15 10 19,08 18,29 17,09 17,43 18,01 20,18 11,13 11,59 6,60 8,05 8,45 5 AO U S AO EN ES U E CA RE AO GG U I PI SA NA AU SL 5 PI AU SL 2 AU L U SL AU 6 L I SL 1 M AU C SL 12 AU V SL I 8 AU AR SL 3 PT AU SL 4 AU PO SL 11 EM AU SL 10 FI AU SL 7 AU S SL I 9 GR 0 Nello scenario regionale, il ricorso a farmaci per indurre il parto varia tra il 6% e il 21% nelle aziende territoriali, mentre arriva al 30% quando si considerano anche le Aziende Ospedaliero Universitarie. • Percentuale di episiotomia depurato L’indicatore mostra l’appropriatezza del ricorso all’episiotomia nei parti vaginali. Come per la percentuale dei parti cesarei, anche tale indicatore è depurato da quei casi più a rischio che possono presentare difficoltà tali da ritenere adeguato il ricorso all’episiotomia. Definizione: Numeratore: Denominatore: Percentuale di episiotomie NTSV (Nullipar, Terminal, Simple, Vertex): donne primipare, con parto non gemellare, bambino in posizione vertice, a termine (settimana di gestazione tra la 38° e la 43° settimana incluse). N. episiotomie effettuate in parti vaginali NTSV N. parti vaginali NTSV 45 Anno 2004 100 78,64 75 50,38 53,76 56,49 60,55 65,37 49,40 51,67 40,80 41,14 41,67 50 57,11 32,11 25,29 25 1,87 SE NE SE PI SA AO NA U CA RE GG I AO U AO U AU SL 4 PO AU SL 7 SI AU SL 1 M AU C SL 3 PT AU SL 12 VI AU SL 10 FI AU SL 5 AU PI SL 6 LI AU SL 8 AU AR SL 11 AU EM SL 9 GR * AU SL 2 LU 0 *dato rilevato secondo le settimane di amenorrea Le notevoli differenze presentate dalle Aziende Sanitarie nell’utilizzo dell’episiotomia (si va da un minimo dell’1% ad un massimo del 78%), sembrano rispecchiare diverse scuole di pensiero riguardo all’applicazione di questa tecnica. Per l’anno successivo, si pensa di inserire un nuovo indicatore che tenga in considerazione la percentuale di parti operativi (l’utilizzo di forcipe, ventosa e tecniche di rivolgimento) da leggersi insieme alla percentuale di episiotomia. • Tasso di neonati con indice di Apgar <7 al 5° minuto E’ un indicatore di qualità, che segnala sofferenza fetale durante il parto. Viene calcolato sulle gravidanze fisiologiche, affinché l’indicatore non sia distorto da eventuali patologie già presenti. Definizione: Tasso di neonati con indice di Apgar <7 al 5° minuto, per 1.000 nati vivi 46 Numeratore: N. di nati vivi con indice di Apgar <7 al 5° minuto, da gravidanza fisiologica N. nati vivi da gravidanza fisiologica Denominatore: Anno 2004 16 13,64 14 12,43 12 10 8,85 8 5,61 6 4 2 1,49 1,60 0,61 2,28 3,64 3,80 3,93 3,22 3,34 6,34 4,41 PI SA NA SE NE AO SE U CA RE GG I AO U AO U VI AU SL 4 AU PO SL 11 EM AU SL A U 6 LI SL 1 M AU C SL 3 PT AU SL 2 LU AU SL 10 FI AU SL 8 AR AU SL 9 GR PI AU S L 12 5 L AU S AU SL 7 SI 0 L’indicatore a livello internazionale non è considerato particolarmente attendibile in quanto non sono omogenei i criteri e le modalità con cui questo punteggio viene assegnato. In futuro è prevista la sostituzione con un indicatore che tenga conto del ph del bambino, non appena tutte le aziende saranno attrezzate per la rilevazione. • Percentuale di parti vaginali dopo precedente parto cesareo primario Tale indicatore mostra la propensione dei professionisti a ricorrere ad un parto vaginale in donne che hanno già effettuato un parto cesareo. Riguardo a tale pratica ci sono differenze di vedute tra i professionisti, che non concordano se sia o meno ottimale prevedere un parto naturale successivamente a un cesareo. Per tale motivo, 47 l’indicatore in questione è inserito nel sistema ma senza l’attribuzione di una valutazione delle performance delle Aziende Sanitarie. Definizione: Percentuale di parti vaginali dopo precedente parto cesareo primario N. parti vaginali dopo precedente parto cesareo primario N. donne con precedente parto cesareo primario Numeratore: Denominatore: Anno 2004 40 32 ,91 33 ,3 3 35 2 8,30 30 2 0,8 3 2 0,93 21 ,85 2 2 ,8 8 2 2,9 7 25 20 17 ,43 1 7 ,8 0 15 ,79 15 10 5 2 ,72 1,82 ND ND I A GG AN U CA RE ES E PI S SE N U U AO AO AO G R PI SL AU SL AU 9 5 PT I 3 L AU S AU SL 12 V SI FI 7 SL AU 10 AR A US L 8 US L A A US L 2 LU LI C A US L 6 M E 1 L US A SL AU AU S L 11 4 PO M 0 Il grafico conferma la diversa tendenza delle Aziende Sanitarie a ricorrere ad un parto vaginale in donne con pregresso cesareo, con percentuali che variano tra il 15% e il 33%. Le Aziende Ospedaliero Universitarie sono quelle che ne fanno meno ricorso in assoluto. Due Aziende non presentano valori dell’indicatore in quanto nel Certificato di Assistenza al Parto non sono presenti le informazioni relative a parti precedenti. 48 • Tasso di concepimenti nelle minorenni E’ un indicatore socio-sanitario, che valuta indirettamente la capacità del territorio di prevenire concepimenti di minorenni. Viene calcolato sommando il numero di parti, interruzioni volontarie di gravidanze e aborti spontanei che si registrano in minorenni residenti nel territorio dell’Azienda. Definizione: Tasso di concepimenti per 1.000 minorenni residenti N. parti (CAP) + N. interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) + N. aborti spontanei (AS) in minorenni tra 12 e 17 anni N. donne comprese tra i 12 e i 17 anni Numeratore: Denominatore: Anno 2004 7,0 6,05 6,0 4,94 4,80 5,0 4,0 3,53 3,0 2,53 3,53 3,86 3,83 3,65 4,03 3,04 2,81 2,0 1,0 VI R G 9 12 AU SL AU SL 1 M C EM 11 SL AU AU SL PT SI AU SL 3 7 LU AU SL LI AU SL 2 6 PI AU SL 5 FI 10 AU SL 4 PO AU SL AU SL AU SL 8 AR 0,0 Nonostante i numeri assoluti siano bassi, si registra comunque una notevole differenza tra le aziende sanitarie territoriali, con tassi dal 2,53 al 6,05 per mille nel 2004. 49 6. La valutazione interna L’indagine di clima interno è stata realizzata nel mese di maggio 2005 presso le aziende sanitarie territoriali, ad eccezione della aziende che hanno partecipato alla fase pilota che l’hanno realizzata nel mese di maggio del 2004. L’indagine è stata seguita nell’ambito del progetto di Valutazione e valorizzazione della performance delle aziende sanitarie toscane, a cura del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna per conto della Regione Toscana. Obiettivo di questa indagine realizzata mediante un questionario on line somministrato ad un campione significativo di dipendenti della Asl, è stato quello di verificare il livello di soddisfazione e di condivisione dei dipendenti relativamente alle condizioni di lavoro e alle strategie adottate dal management aziendale. La partecipazione all’indagine di clima interno del personale convocato selezionato nel campione è avvenuto in modo assolutamente volontario. La privacy è stata assicurata in quanto l’accesso alla compilazione del questionario è stato realizzato mediante un nome utente e una password alfanumerici elaborate in modo casuale ed estratti dall’operatore stesso. I questionari compilati sono stati raccolti dal Laboratorio MeS tramite web e successivamente elaborati. Il campione selezionato prevedeva una significatività statistica per l’area materno infantile. Sulla base dei questionari compilati sono stati elaborati quattro indicatori di sintesi. Nell’ambito del sistema di valutazione delle aziende sanitarie 2005 per la valutazione interna gli indicatori del materno infantile che provengono dall’indagine di clima sono: 1. il tasso di adesione all’indagine; 2. valutazione delle condizioni di lavoro; 3. valutazione del management; 4. valutazione della formazione; Per quanto riguarda il tasso di risposta all’indagine, come si evince dal grafico, tranne alcune realtà in cui ii tasso di risposta è stato molto alto (Lucca e Viareggio) nel complesso si nota una scarsa 50 partecipazione del personale appartentente al percorso materno infantile. E ipotizzabile che le cause di questa scarsa partecipazione siano da attribuire o ad un difetto nel processo di comunicazione interna oppure rappresenta un segnale di difficoltà del personale operante in questa area, poco coinvolto nelle strategie aziendali, oppure ancora, il fenomeno può dipendere da una carenza di tempo o di organizzazione. 100% 90% 35,00% 50,00% 54,35% 55,00% 59,20% 82,28% 75,40% 7,41% 36,30% 9,25% 29,10% 10% 31,40% 36,90% 20% 33,33% 30% 9,00% 35,30% 40% 30,11% 37,40% 50% 37,93% 55,20% 60% 23,94% 39,00% 58,33% 71,00% 70% 47,17% 58,00% 80% Tasso di risposta materno infantile Au sl 10 Au sl 11 Au sl 12 AO UP (*) Au sl 9 (*) Au sl 8 Au sl 7 (*) Au sl 6 Au sl 5 (*) Au sl 4 Au sl 3 Au sl 2 Au sl 1 0% Tasso di risposta complessivo (*) aziende sperimentazione L’indicatore relativo alle condizioni di lavoro, calcolato sulla base di molteplici items (vedi albero delle deteminanti), presenta risultati omogenei tra le aziende. 51 Valutazione Condizioni di lavoro Il proprio lavoro Condizioni di lavoro Lavoro di gruppo Lavoro in Azienda Ambiente di lavoro Collaborazione tra colleghi Lavoro Atmosfera di lavoro Cooperazione nella propria unità operativa Responsabilizzazione Organizzazione del lavoro Cooperazione nella propria struttura Disponibilità a cambiare Orari di lavoro Capacità di Gestione dei conflitti del superiore Pianificazione del lavoro Verifica del superiore gerarchico delle prestazioni Valutazione del Management Comunicazione e Informazione Il superiore gerarchico L'azienda Risultati aziendali Feed-back sul proprio lavoro Opportunità di crescita Soddisfazione utenza Riunioni sistematiche Cambiamento e innovazione Obiettivi dell'unità operativa Facilità di comunicazione con il superiore Collaborazione tra unità Organizzazione Aziendale Sviluppo capacità Qualità dei servizi Ascolto per proposte Immagine esterna azienda Coinvolgimento nelle decisioni Organizzazione interna Opportunità formative Decisioni strategiche comunicate dal superiore Valutazione del proprio lavoro Decisioni strategiche comunicate dalla Direzione 52 Leggermente differente la situazione relativa alla valutazione del management (vedi albero delle deteminanti) dove le aziende presentano performances differenti sai in termini complessivi sia sui singoli items. Gli elementi raccolti in fase di indagine sono estremamente ricchi e si invitano gli operatori a richiedere alle direzioni aziendali il dettaglio dell’indagine. Per quano riguarda la valutazione della attività formativa è da evidenziare che nella Ausl 1, Ausl 5 e Ausl 10, l’area materno infantile si dichiara più soddisfatta rispetto alla media di tutti gli altri dipendenti. Considerando che queste aziende hanno anche ottenuto ottimi risultati complessivi ed in particolare sulla valutazione esterna, è ipotizzabile una qualche correlazione tra l’attività formativa realizzata e la performance conseguita. Formazione (* ) AO U 8 SL P (*) (*) AU AU SL 3 5 (*) 12 SL AU SL 11 Materno infantile AU SL 10 AU SL AU SL 7 AU SL 6 AU SL 4 AU SL 2 AU SL 1 AU SL AU 9 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Complessivo (*) aziende sperimentazione 53 7. Alcune considerazioni di sintesi Il sistema di valutazione della performance delle aziende sanitarie toscane potrà in futuro prevedere ampliamenti e miglioramenti sia nella scelta degli indicatori sia nella definizione dell’oggetto di misurazione, ma è stato fondamentale avviare questa prima esperienza e concluderla in modo sufficientemente completo per poter giudicare la validità dello strumento. Pur consapevoli dei necessari miglioramenti da apportare al sistema, certamente già dai risultati fino ad oggi conseguiti è possibile evidenziare i seguenti aspetti: • per la prima volta sono stati resi disponibili dati e misure capaci di rappresentare l’andamento aziendale sotto diverse dimensioni, integrando dati provenienti dal sistema informativo regionale ed indagini di campo; • il sistema ha fornito indicazioni con un orizzonte temporale molto recente, facendo riferimento ad informazioni relative al 2004 per le dimensioni economico finanziarie e sanitaria o al 2005 per la valutazione interna ed esterna. Il sistema a regime potrà quindi fornire supporto tempestivo ai processi decisionali del management aziendale, degli operatori sanitari e dell’Assessorato regionale; • le informazioni trattate e rappresentate in modo uniforme hanno permesso un confronto efficace e costruttivo tra le aziende del sistema. In particolare la scelta di non utilizzare dati ed informazioni provenienti dal sistema di contabilità dei costi aziendale ma solo dal sistema di contabilità generale o dai flussi informativi regionali relativi alle schede di dimissione ospedaliere o da indagini di campo specifiche realizzate da soggetti esterni alle aziende ha reso maggiormente confrontabili i dati e più oggettivi; • il sistema ha permesso inoltre di evidenziare chiaramente su quali aspetti della gestione aziendale le problematiche sono di carattere regionale e su quali invece conta l’approccio dato dalla singola azienda. Se infatti per un indicatore è emersa una performance negativa per tutte le realtà aziendali indagate si tratta chiaramente di una problematica generale che merita una riflessione a livello di sistema 54 regionale. Quando invece la performance risulta variegata e differenziata è chiaro alcune aziende possono insegnare alle altre e che queste possono apprendere e superare con logiche collaborative l’autoreferenzialità. • Infine il sistema offre all’assessorato regionale uno strumento più ricco e adeguato per la valutazione soprattutto se il processo potrà essere ripetuto in modo sistematico. Per quanto concerne specificatamente la valutazione del percorso nascita si prevede nel 2006, con l’attivazione del sistema di valutazione della performance nelle aziende ospedaliero universitarie (Careggi, Mayer, Azienda Pisana e Azienda Senese), ulteriori integrazioni e approfondimenti che permetteranno una lettura più completa dei risultati del percorso materno infantile a livello regionale. Inoltre nei prossimi mesi con i dati forniti dalle aziende saranno elaborati gli indicatori di efficienza ad oggi non ancora calcolati. Oltre al team di ricerca del Laboratorio Management e Sanità che ha predisposto il reporting della valutazione del percorso nascita per tutte le aziende sanitarie territoriali della Regione a livello globale e per punto nascita, si ringraziano i referenti interni aziendali ossia: AUSL 1 Massa Carrara: Giuliano Biselli, Biagio Marsiglia; AUSL 2 Lucca: Raffaele Domenici, Sandro Signorini; AUSL 3 Pistoia: Stefania Sani, Flavia Pirola; AUSL 4 Prato: Paolo Ciolini, Claudio Sarti; AUSL 5 Pisa: Massimo Srebot, Giovanni Belcari; AUSL 6 Livorno: Edoardo Micheletti, Letizia Casani; AUSL 7 Siena: Carlo Buffi, Igino Giano, Mauro Merli; AUSL 8 Arezzo: Piergiorgio D’Ascola, Alessandra Pedone; AUSL 9 Grosseto: Ezio Gabriele Barlocco, Manuela Morini; AUSL 10 Firenze: Carlo Campatelli; AUSL 11 Empoli: Marco Filippeschi, Gabriele Marconcini; AUSL 12 Viareggio: Alvaro Marchetti; Enrico Salvi; Oltre i referenti aziendali si ringraziano di cuore tutti i medici, ostetriche, infermieri ed amministrativi che ci hanno seguito e supportato nell’indagine. 55 Il loro lavoro, il loro impegno, la loro esperienza sono stati fondamentali per il buon esito del progetto. Si ringraziano inoltre le Direzioni aziendali, l’Ufficio di Statistica Regionale per la preziosa collaborazione nello svolgimento delle indagini di soddisfazione dell’utenza, la dottoressa Laura Tramonti e il dottor Paolo Morello per i suggerimenti forniti. 56