N° 5
23/03/2016
Liceo Cossatese e Vallestrona
LA RAGNATELA
STUDIARE ALL’ESTERO
Opportunità, destinazioni, costi, motivazioni.
Tutto sulle scuole fuori e dentro l’Europa
VIAGGI DI ISTRUZIONE
I docenti diventano ispettori
TRIVELLE, SI O NO?
Il primo voto dei diciottenni
ARTICOLO DEL
L’ANGOLO DELLA
POESIA
GIOCHI
2
Numero V – Marzo 2016
Q
uesto numero abbiamo dato una sguardo ai sistemi scolastici del resto del mondo. La prima occhiata, più rapida, è dedicata alle scuole elementari.
In particolare ci siamo soffermati su Cina e Svezia perché
nelle graduatorie OCSE PISA risultano essere i due sistemi che producono i migliori livelli di preparazione.
La teiera un giorno scoprì
che il thè era finito. THÈ
END.
con i suoi 1,3 mild di abitanti, è considerata giustamente
un sub continente
Poi siamo ci siamo interessati ai sistemi universitari europei. Visto che i cittadini dell’Unione Europea teoricamente
possono frequentare l’Università in un qualsiasi paese lo
studio all’estero può essere una prospettiva interessante?
Sempre parlando di scuola elementari abbiamo dato una
sguardo all’altra nazione di proporzioni colossali, l’India:
L
a Cina, data
In generale, ogni
passaggio
di
la
propria
anno è contradestensione
distinto da un
territoriale,
esame finale a
la propria varietà
fine giugno, oltre
etnica e il numero
agli esami che gli
elevatissimo di abistudenti affrontanti, è caratterizzata
tano alla fine del
da
un
sistema
primo semestre.
d’istruzione segnato
da profonde e numeAlla fine della
rose differenze, a
scuola secondaseconda del livello di
ria inferiore, gli
sviluppo economico e
studenti
sono
culturale delle singole
esaminati
su
aree o famiglie. Ciò
tutte le materie
che uniforma le diverse scuole cinesi sono invece il sistema di curricolari, per consentirne o meno l’accesso alle secondarie
valutazione molto rigido e il forte principio di meritocrazia.
superiori.
Nelle aree sviluppate è raro che i ragazzi abbandonino gli
studi, mentre questo tipo di problema caratterizza ancora le
zone rurali e arretrate, nonostante gli ingenti sforzi governativi, forse a causa delle spese che comporta la frequenza scolastica. Essa è infatti teoricamente gratuita, ma comporta il
pagamento di tasse per i libri e altre esigenze.
A livello di secondaria superiore,invece, l’esame finale consiste
per i licei tradizionali in tre prove sulle discipline comuni e
sulle tre discipline diversificate a seconda dell’indirizzo; mentre
le scuole professionali e tecniche rilasciano certificati di abilitazione professionale.
Infine, per iscriversi all’università, si devono superare gli esami di ammissione che si tengono a livello nazionale e risultano
molto selettivi, sia a causa della rigidità delle valutazioni, sia
per via del numero elevatissimo di candidati a cui le università
cinesi, seppur numerosissime, non riescono a far fronte. I
candidati sono esaminati sulle discipline relative all’indirizzo
scelto, ma vengono valutati anche il comportamento sociale, il
Per quanto riguarda l’organizzazione dei cicli scolastici, quelli carattere morale e, per alcune Facoltà, anche alcune capacità
cinesi sono molto simili ai nostri. Il modello più diffuso è quel- fisiche.
lo che prevede, dopo tre anni di scuola materna, sei anni di
scuola elementare seguiti da tre anni di scuola media e da
altri tre anni di superiori.
Il sistema d’istruzione cinese è amministrato dalle autorità
locali a livello di scuola primaria e secondaria, ma dipende dal
Ministero dell’Istruzione per quanto riguarda la gestione delle
istituzioni di istruzione superiore; esso, attraverso la Commissione di Stato per l'Istruzione, ha essenzialmente una funzione
di coordinamento e controllo.
Alice
La Ragnatela
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a Svezia, oltre ad essere uno dei
paesi in cima alla lista del rapporto sull'indice dello sviluppo umano (dichiarato da una ricerca “il miglior
posto dove nascere”), presenta anche
uno dei più efficienti sistemi scolastici
d'Europa e del mondo. Uno dei principi
sul quale il sistema scolastico e anche
"il modello svedese" si basa è che ciascuno dovrebbe avere uguali possibilità,
indipendentemente dall'appartenenza
etnica o dalla zona di residenza. Uno dei più famosi esempi è
il quartiere di Rinkeby a Stoccolma, un quartiere povero e
abitato per la maggior parte da immigrati, e proprio nel quartiere più povero gli Svedesi hanno costruito uno delle scuole
più attrezzate del paese e dove lavorano i migliori insegnanti.
Questo ci fa intendere che laddove ci sono più problemi vengono dati maggiori investimenti e maggiori attenzioni. L'istruzione è ovviamente gratuita e anche gran parte del materiale
didattico è fornito gratis dagli istituti. Sempre nel campo economico la Svezia,come dimostrato da un recente censimento,
è il paese europeo che investe di più nell'ambito educativo.
L'istruzione è obbligatoria fino ai 16 anni, età in cui tutti gli
studenti hanno finito di seguire lo stesso percorso formativo
alla scuola dell'obbligo, che inizia a 7 anni e che prevede al
suo interno 9 livelli di studio. Al termine della scuola dell'obbli-
S
ebbene l’India non sia considerata tra i paesi più sviluppati del mondo, presenta un sistema scolastico
alquanto elaborato, anche un poco confusionario,
date le varie tipologie di scuole, a partire già dagli
asili, che si dividono in Anganwadi, in cui non insegnano nulla
e che sono sostanzialmente solo un posto dove parcheggiare i
bambini (per quanto possa esser brutta questa espressione),
e gli English Medium, asili finalizzati a insegnare ai piccoli a
leggere e scrivere, dandogli anche le prime basi delle materie
che affronteranno alle elementari.
In ogni caso, per tutti gli anni della scuola dell’obbligo persiste
una netta differenziazione tra scuole English Medium e Malayam Medium, che si basano su diversi approcci allo studio,
dato che il primo offre studi molto più approfonditi dell’altro.
La scuola è obbligatoria fino ai 16 anni, come da noi.
I bambini sono come le
scoregge. Se non fanno
rumore è peggio.
go gli studenti possono scegliere se
proseguire gli studi oppure terminare il
proprio ciclo scolastico. La scuola superiore dura tre anni ed è frequentata da
studenti di età compresa tra i 16 e i 19
anni. Ci sono 16 programmi nazionali di
cui 14 sono professionali e 2 programmi di preparazione agli studi universitari. Tutti comprendono l'insegnamento
di 8 materie fondamentali che sono :
Svedese, Inglese, Matematica, Storia,
Religione, Scienze sociali, Scienze Naturali e educazione fisica
e sanitaria. In Svezia, non si può non citare il contributo economico a favore degli studenti universitari di 200 euro circa
alla settimana. Per concludere, un'altra caratteristica è la bocciatura. Infatti è stato verificato che in una scuola svedese
vengono bocciati in media due studenti, un numero bassissimo paragonato a quello di molti altri paesi europei. Questo si
deve all'aiuto che viene dato agli studenti che presentano
difficoltà in alcune materie; inoltre in quasi tutte le scuole
svedesi vi è la possibilità di rimanere a scuola anche di pomeriggio per approfondire alcuni argomenti usufruendo delle
ricche biblioteche scolastiche e dei computer in dotazione
della scuola.
Khadija
provvedimento in vigore che prevede la promozione forzata
anche di alunni insufficienti, sebbene mettendo loro in pagella valutazioni al minimo dell’ammissibile.
Le materie non variano di molto fino alla Decima classe e sono
Inglese, Malayam, Matematica, Scienze e Informatica alle
elementari, mentre negli anni successivi si aggiungono Hindi e
Studi Sociali. Alla fine della Decima, gli studenti sono tenuti a
dare un esame che equivale un po’ alla nostra maturità, il
Kerala, però qui il rischio di essere bocciati o rimandati purtroppo c’è. In caso di successo, lo studente ha il diritto di
iscriversi alle vere e proprie scuole superiori (la Nona e la
Decima classe sono superiori di livello inferiore). Qui però
sorge un’ulteriore complicazione: queste scuole accettano solo
numeri fissi di allievi e allora prediligono gli alunni che hanno
voti elevati, costringendo quindi chi ha una media più bassa a
iscriversi a scuole private e con prezzi spesso difficili da sostenere.
Una curiosità è che alle elementari la maggior parte degli
alunni ha voti altissimi ed è difficile (per non dire impossibile)
Gli anni di studio obbligatori sono gratuiti, mentre per prosetrovarne alcuni bocciati prima della X classe (che corrisponde
guire gli studi bisogna solitamente veral nostro secondo anno di superiori): tutto questo perché gli
sare somme ingenti di denaro, di cui le
insegnanti “largheggiano” spesso i voti e anche perché vi è un
famiglie spesso non dispongono.
Greta
La Ragnatela
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L
e ricerche degli ultimi anni parlano chiaro, studiare
all’estero conviene. Gli Universitari che hanno frequentato, grazie al progetto Erasmus, un periodo di
studi accademici all’estero non solo imparano meglio una
lingua, ma trovano lavoro prima e di un livello migliore di
quelli che sono rimasti sempre in Italia. Questo perché
andarsene aiuta il giovane a sviluppare abilità e competenze oggi molto richieste nel mondo del lavoro: crescono
abilità nel risolvere i problemi, fiducia in sé stessi, determinazione nel prendere decisioni.
I sogni nel cassetto
fanno la muffa.
dal paese ospitante per i propri studenti, ci siamo chiesti
quanto fosse praticabile, sia come costi, sia come difficoltà
con la lingua, una scelta di questo tipo.
Lo ammettiamo, abbiamo sparato al bersaglio grosso,
così abbiamo inviato lettere alle migliori università
d’Europa, che magari hanno dei criteri un pelino più selettivi delle altre. Ad esempio quella di St Andrews chiede
20.000 € l’anno (più o meno): forse il fatto di essere stata
frequentata da personaggi del calibro del Principe di Galles la rende un po’ esclusiva. Però abbiamo anche visto
Del resto era noto che viaggiare non allarga solo le cono- che puntando su obiettivi meno esagerati la strada diventa
scenze, ma apre la mente. E allora perché non arrischiare più percorribile, spesso davvero interessante.
un passo un po’ più coraggioso e puntare a fare tutto un
Abbiamo cercato di proporre il confronto con un ateneo
percorso universitario all’estero?
simile in Italia, per avere un termine di paragone su prezzi
Visto che per le leggi dell’Unione Europea un giovane può e offerta formativa. Ecco cosa abbiamo trovato.
frequentare l’Università dove vuole, alle condizioni poste
S
empre più studenti italiani decidono di frequentare
un’università inglese, soprattutto nelle facoltà economiche: ma è davvero conveniente? Bisogna sicuramente dire
che le università in Inghilterra presentano una qualità dei servizi
ottima, gli studenti vengono seguiti e anche incentivati a prendere parte ad attività extracurricolari. Ovviamente bisogna avere un
livello di inglese molto buono: per entrare all’Università di Bath
ad esempio è necessario un punteggio nella certificazione IELTS
di almeno 6.5, con un punteggio non inferiore al 6 in ciascuna
delle parti del test; oppure almeno 62 punti nel PTE Academic;
un'altra alternativa è avere un livello C o un punteggio superiore
ai 175 punti nei test CPE e CAE. La qualità della preparazione
con cui gli studenti vengono formati è alta, ma anche le Università italiane, ad esempio Bologna per l’economia, sono buone.
La pecca delle università anglosassoni è sicuramente il costo:
non solo per la retta universitaria, che arriva fino a £10.000, ma
anche per il costo della vita, che è molto elevato.
Bisogna dire però che molte sono dotate di un campus, dove
ovviamente gli studenti possono risiedere durante il periodo
delle lezioni. Inoltre, vengono concesse borse di studio e agevolazioni, anche se, al contrario dell’Italia, tengono conto soprattutto della bravura degli studenti, anche stranieri, facendoli ad
esempio partecipare a stage lavorativi per inserirli nel mondo del
lavoro. Nelle università italiane la maggioranza delle agevolazioni riguardano l’esonero dalle tasse e gli alloggi.
Nel calcolo dei pro e dei contro va messo anche il fatto che,
comunque, le università britanniche hanno molto prestigio in
tutto il mondo per le grandi opportunità di sviluppo sociale, personale e culturale che offrono.
La Ragnatela
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E’ morto il mio idraulico.
Una grave perdita!
Ma è davvero così dura sbarcare il lunario in terra inglese? tale, ha dovuto affrontare il problema quotidiano di far
quadrare i conti.
Il nostro inviato dall’estero si è subito offerto di portare
una testimonianza in diretta; ecco allora la voce di chi in E’ con piacere che sul giornalino ridiamo spazio ad un
Inghilterra ci studia davvero e, come ogni comune mor- pezzo di Alice Pistono.
L
2. La sanità è gratuita
uglio 2015: l'estate addosso (come il tormentone
di turno cantava), il certificato di maturità tra le
mani e, finalmente, potei cercare casa a Londra.
Nonostante in Italia siamo
abituati a ritenerlo tale, il nostro sistema sanitario non è mai
completamente gratis. Tra
ticket e ricette, un'analisi del
sangue approfondita può costare anche 50€. Qui, il giorno
in cui fui visitata dall'infermiera
della scuola, ottenni analisi del
sangue e delle urine all'istante,
gratis. In quanto studente non
ho mai pagato un farmaco o
una visita, anche specialistica.
Naturalmente, questo non è a
beneficio di tutti, solo di discoccupati, lavoratori sotto un certo
reddito, studenti, bambini,
donne in gravidanza, anziani
e... a dire il vero tutti, tranne
uomini e donne di mezza età
benestanti. Di fatto, il welfare
funziona, quindi fate scorta di
tachipirina perchè spenderete 1
sterlina per 50 capsule.
Che le agenzie immobiliari nelle
grandi città siano impietose è
un dato di fatto, per cui
all'epoca fui più che sollevata di
potermi affidare ai campus universitari. Diverse strutture, ubicazioni, servizi, ma una tanto
grande quanto allarmante costante, i prezzi. Certo, non c'era
da aspettarsi uno standard
biellese (per cui 300 euro al
mese per un monolocale sono
già una mezza ladrata), ma chi
si sarebbe aspettato che una
cameretta con bagno e cucina
condivisi mi costasse più del
doppio?
Sconsolata, accettai il mio destino, scegliendo una residenza
abbastanza distante dal centro per risparmiare. Ed ecco
dietro l'angolo la sorpresa numero 2: i trasporti. Altro che
il mito dei "Londoners taking the tube everyday", una
corsa in metro esige la bellezza di 2 sterline e 40 (circa 3
€). Per non parlare del caffè (2-4€), i ristoranti, i prodotti
di bellezza, le rette scolastiche astronomiche!
3. Discount come non ne avete mai visti
Non solo alcune catene come Lidl offrono buoni prodotti a
prezzi "italiani", ma il giorno in cui ho scoperto Poundland
la mia vita è cambiata. Tutto, lí dentro, costa 1 sterlina,
dai piatti in ceramica, alle posate in acciaio inox, agli alimentari, ai prodotti per la casa. Insomma, il paradiso delle
Come sopravvivere in un luogo del genere, dove ti senti le signore (e non solo).
tasche bucate ancor prima di mostrare il passaporto in
4. Camminare è il miglior risparmio
dogana?
Ebbene, dopo alcuni mesi, nonostante l'affitto continui a
spennarmi, sono riuscita ad elaborare alcuni trucchetti o,
per restare in tema, "tips" fondamentali alla sopravvivenza.
1. L'università non si paga
Per lo meno, non ora. Le 9000 sterline tanto temute, in
realtà, non le spende quasi nessuno. La tendenza comune
è quella di richiedere uno student loan, garantito dal Governo per ogni studente, che dovrà essere ripagato solo in
futuro. Niente inganni, le condizioni sono ottime: innanzitutto essere impiegato (i disoccupati non devono restituire
nulla) e guadagnare una discreta somma, 1500 € al mese
circa, da cui viene sottratto un 5% come pagamento.
Dopo 30 anni il debito si estingue in automatico. Un sistema molto rischioso per lo Stato che, a lungo termine, si
è rivelato capace di soddisfare entrambe le parti.
All'inizio, oltraggiata dagli esorbitanti prezzi dei mezzi pubblici, decisi che sarei andata a scuola a piedi ogni giorno.
Nei primi tempi quei 35 minuti a viaggio mi sembravano
eterni. Ad oggi, invece, ho esplorato ogni viuzza dei due
quartieri che mi collegano a Bloomsbury, imparato ad
amare quell'oretta di aria fresca quotidiana e risparmiato
su tutto, persino la palestra. Ormai camminare è una
forma mentis, se un luogo dista meno di un'ora non c'è
motivo di prendere il bus. E, credetemi, mi sento molto più
in forma ora rispetto a quando, per pigrizia, ogni mattina
coprivo quei 2 km tra casa mia ed il Liceo a bordo della
mia macchina sgangherata.
La Ragnatela
Allice
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L
e università spagnole
sono molto buone e per
chi decide di studiare in
Spagna la scelta è vasta. La
più antica università spagnola
è quella di Salamanca (XIII
secolo).
Il sistema universitario spagnolo è molto simile al nostro vecchio ordinamento: dopo quattro o cinque anni di università
si ottiene un Licenciado, per
poi passare ad un Master e ad un dottorato.
La competizione per entrare nelle università spagnole è
alta, ciò è dovuto al loro prestigio e all’alto numero di domande di iscrizioni che rendono pochi i posti disponibili. I
candidati devono passare prima l’esame di Prueba General
de Bachillerato (PGB).
L' accettazione da parte di un’università dipende soprattutto dal risultato ottenuto in questo esame, così come dal
punteggio medio ottenuto nel corso dei due anni di studio
per il diploma di maturità. I cittadini dell'UE hanno diritto a
concorrere per i posti nelle università spagnole a parità di
condizioni dei cittadini spagnoli. In generale, le qualifiche
che vengono accettate come requisiti di ingresso nel paese
di origine dello studente vengono accettate in Spagna.
Il costo di una prima immatricolazione in un'università
pubblica spagnola oscilla tra i 450 e i 1500 euro per corso.
Il prezzo varia in funzione dell'istituzione scelta, del grado
S
tudiare in Francia per un
ragazzo italiano non solo è
possibile, ma largamente
consigliato. E’ proprio il
ministero francese, infatti, che offre opportunità e agevolazioni per
qualunque studente straniero che
voglia iscriversi ad un’università
pubblica francese.
Si può presentare domanda ad un
massimo di tre università statali
entro gennaio dell’anno precedente, la risposta arriva solitamente entro aprile e bisogna iscriversi ad una entro giugno. I costi dell’iscrizione sono del tutto uguali a quelli per
uno studente francese, circa 200 euro mensili, mentre
quelli per i test d’ingresso in lingua francese sono di 68
euro circa. Gli studenti stranieri possono beneficiare anche
di borse di studio e facilitazioni, alle seguenti condizioni:
che lo studente sia iscritto al primo ciclo universitario in
Goditi ogni secondo.
Abbinalo al contorno
giusto.
di sperimentazione della carriera e del livello di studio
(laurea o post-laurea).
All’università di Salamanca i
prezzi si calcolano in crediti
ETCS e dipendono dalla facoltà in cui si desidera iscriversi:
ad ogni esame (del valore di
un credito) corrisponde un
determinato prezzo, che aumenta di anno in anno.
La lingua utilizzata in classe è
lo spagnolo. Gli studenti devono avere un livello adeguato
per poter seguire le lezioni. Viene consigliato un livello
minimo B1.
Sono previste borse di studio sia per studenti spagnoli che
stranieri che facilitano la possibilità di studiare a persone di
diverse nazionalità.
Sul sito della Università c’è una sezione dedicata ad aiutare
gli studenti a trovare alloggio in varie residenze universitarie e case famiglia.
Studiare in Spagna sta divenendo sempre più popolare,
grazie alle opportunità culturali e sociali che offrono le città
spagnole: molti atenei si trovano in città famose per la loro
cultura, con una popolazione internazionale, il divertimento
e un clima mediterraneo
stupendo.
Roberta
Francia, che non abbia già borse di
studio dal paese d’origine, che sia
residente in Francia da almeno due
mesi e che abbia le stesse condizioni
economiche e sociali degli altri studenti francesi.
Come esempio di università statale
abbiamo deciso di prendere una
qualsiasi università di Lione, città
celebre in tutto il mondo per ospitare migliaia di studenti di ogni nazionalità. Questa università permette di seguire in inglese
corsi di laurea umanistici come scienze politiche, giurisprudenza e gestione dei beni culturali anche per studenti stranieri, e agevola i ragazzi a trovare gli alloggi, i cui costi si
aggirano sempre tra i 200 e i 600 euro mensili.
Quindi, la domanda che viene spontanea è: perché no?
La Ragnatela
Anna
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Numero V – Marzo 2016
U
na destinazione a cui pochi pensano per andare a frequentare un’università all’estero è la Scozia, ma tra i
suoi paesaggi incantati e i famosi pub, questa nazione
offre anche un eccellente servizio universitario.
Le università scozzesi, infatti, preparano molto bene gli studenti,
che devono ovviamente avere una conoscenza ottima
dell’inglese per poter seguire i corsi (per chi vuole ambientarsi
con la lingua, si possono frequentare dei corsi estivi preuniversità): di solito è richiesto un punteggio IELTS tra il 6.5 e l’
8.5. Una caratteristica delle università scozzesi è quella di preparare lo studente al mondo del lavoro, proponendo attività e stage
e spronando gli studenti a trovare dei lavoretti per essere più
indipendenti. La cosa più invitante però è il fatto che, grazie ad
un’agenzia chiamata SAAS (Students Awards Agency Scotland), in Scozia i cittadini dell’Unione Europea non pagano la
retta universitaria. Questa particolarità, combinata al fatto che il
costo della vita è più basso rispetto all’Inghilterra, è sicuramente
un punto a favore della Scozia.
Bisogna anche dire, però, che le università migliori e con più
fama sono a pagamento (ad esempio la St. Andrews ha una retta
di circa £16.500, ma presenta molte borse di studio, anche per
studenti stranieri); nonostante ciò anche molte altre Università
meno esclusive sono ritenute valide.
S
tudiare in Germania fornisce sicuramente una delle preparazioni migliori del mondo, soprattutto nelle materie scientifiche. Una delle più prestigiose università della Germania
è la Ludwig-Maximilian di Monaco, che prenderemo come esempio indicativo. Uno studente straniero che voglia frequentare
un corso in qualsiasi facoltà deve avere un livello molto alto di
tedesco, poiché la maggior parte dei corsi sono stati pensati in
lingua tedesca: le certificazioni richieste sono il DSH II
(Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang), il Große
Deutsche Sprachdiplom (GDS) o il Zertifikat C2 del Goethe
Institut oppure il Test Deutsch als Fremdsprache
(TEST DAF) con un punteggio di 4 in tutte e 4 le
parti. Comunque stanno diventando sempre più
diffusi anche corsi in inglese. Per quanto riguarda
i costi, variano in base alla regione in cui si vuole
studiare, ma comunque sono relativamente bassi,
considerando che solo le regioni della Bassa Sassonia, Amburgo e Baviera hanno mantenuto le
tasse di circa €500. Inoltre, sono previste agevolazioni ad esempio sui trasporti. Un problema però
è rappresentato dagli altri costi che vivere all'estero può dare, soprattutto per quanto riguarda gli
alloggi: i prezzi sono infatti molto alti (arrivano
fino a €650 al mese) e solo il 13% degli studenti
vive nelle "case per studenti" che costano tra i
€200 e i €350 al mese. Confrontando le risposte
dell'università tedesca con quelle dell'Università
Cari politici io non vi odio, ma
se voi doveste prendere fuoco
e io avessi l'acqua, io la berrei.
Considerando che in Italia si viene preparati bene, ma che si
deve pagare una retta di migliaia di euro per tutto il percorso di
studi (ovviamente supportato da borse di studio per gli studenti
più meritevoli e agevolazioni sugli alloggi), non bisogna scartare, anche solo per il periodo universitario, l’ipotesi della lontana
Scozia.
Aurora
di Padova, si può notare come, nonostante Padova sia una delle
più care in Italia, sia in realtà più economica come città di studi
rispetto a Monaco e come sia più facile trovare alloggio, anche
grazie al Bando ESU che assegna alloggi in base al merito e al
reddito. Gli alloggi privati si trovano facilmente e costano in
media €170 al mese. Inoltre, anche in Italia ci sono borse di
studio, in base al reddito. Bisogna dire però che, secondo studi
internazionali, le Università tedesche, ad esempio nella facoltà di
fisica, sono migliori rispetto a quelle italiane.
La Ragnatela
Anna
8
Numero V – Marzo 2016
Accompagnare
i viaggi di
istruzione
è
piacevole anche perché, al
contrario
di
quanto a volte
si favoleggia,
nella mia esperienza mediamente gli studenti non sono
una incontrollabile massa di barbari, ma persone civilizzate con cui si può
ragionare.
Così, anche se la legge ci prescriverebbe un’assistenza continua,
ogni tanto oso concedere un’ora libera per mangiare e di notte
non sempre passo ogni ora camera per camera a controllare che
tutti siano al loro posto. In genere a un certo punto li lascio dormire.
A volte, ma qui so di essere un po’ azzardato perché sono consapevole che il bagno è il luogo dove più spesso si verificano incidenti, gli permetto anche di fare la doccia senza assistenza. Il
brivido del rischio mi piace, però forse dovremo inserire nei corsi
alla sicurezza per gli studenti di prima un capitolo sull’uso sicuro
delle saponette: sul fatto che i pavimenti bagnati siano scivolosi
invece siamo a posto perché, in mancanza di cose più urgenti da
dire, lo spieghiamo già con ricchezza di particolari.
Il Ministero però ha pensato che forse non avessimo abbastanza a
cuore la sicurezza dei giovani studenti o magari trascurassimo
dettagli importanti quindi, il 3 febbraio 2016, ha fatto uscire una
circolare con un prezioso allegato: “Alcune regole importanti
per organizzare in sicurezza i viaggi di istruzione”.
Cosa dice? Siccome so che qualche stolto dubiterà di quello che
sta per leggere, preciso che il testo è sul sito del Ministero e chiunque può verificare la correttezza delle citazioni riportate in
corsivo.
Comunque sia il documento fin dall’inizio fornisce suggerimenti
di capitale importanza: ad esempio invita la scuola ad accertarsi
che la ditta di autotrasporti sia legalmente autorizzata ad essere
una ditta di autotrasporti, che i suoi autisti abbiano la patente e
che siano regolarmente assunti.
Quindi il prode docente, prima di dedicarsi alla sorveglianza dei
pargoli, dovrà verificare che la patente dell’uomo al volante sia
proprio la “D”, che sia provvista del bollino che attesta che lo
stesso è “autorizzato al trasporto di persone” e il contratto di
lavoro del conducente del mezzo sia valido.
Durante il viaggio, e qui vale la pena di citare testualmente “gli
accompagnatori dovranno prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti,
psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità”. Accidenti! Fino a ieri mi ero sempre fumato uno
spinello con l’autista ad ogni sosta pipì, magari alternandolo con
un grappino, e ora mi dicono che devo rinunciare e probabilmente
che mi conviene munirmi di alcol test da somministrare prima
della partenza. Anzi no: un bel po’ di alcol test! Uno per ogni
pausa.
Hai problemi col PC?
Schiaccia i tasti M N F8.
Se
sono
esonerato
dal verificare il corretto
funzionamento della
scatola nera
del bus, che
registra
tempi
di
guida
e
pause, dovrò
però
tenere d’occhio il contachilometri e intervenire in caso di superamento dei limiti. Ma soprattutto prima di far salire i giovani
sul mezzo dovrò controllarlo e qui davvero non si scherza. “Si
dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento:
l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori”.
Qui sono un po’ in difficoltà, perché ammetto che le competenze di cui dispongo per analizzare “le caratteristiche costruttive e
funzionali” sono deboluccie: di norma quando guardo un autobus al massimo so dire se è bella la tappezzeria. Comunque se
mi aprono il vano motore posso impegnarmi a fissarlo con aria
di finta competenza: magari serve ad intimorirli. Per i pneumatici invece la norma è evidentemente carente perché non precisa
la misura minima (in mm) che dovrebbe avere il battistrada.
Inoltre, ma questo era ovvio, “l’autobus deve essere dotato di
estintori e di “dischi” indicanti le velocità massime consentite,
applicati nella parte posteriore del veicolo: 80 km/h e 100 km/
h”.
Semplicissima la verifica della parte assicurativa perché “la
copertura assicurativa R.C.A. è rilevabile dal certificato assicurativo, che deve trovarsi a bordo del veicolo. Il numero massimo di persone che l’autobus può trasportare può invece essere
tratto dalla carta di circolazione”. Già mi vedo, alle 5 del mattino, mentre dico all’autista: “Patente e libretto”. L’ho sempre
sognato, ma temo un po’ la reazione del soggetto che potrebbe
anche non essersi svegliato di buon umore.
Comunque ho capito tutto. Nella mia ingenuità io fino a ieri
avevo pensato che la scuola affittasse un mezzo da ditte che
avevano una licenza dello Stato e che questa fosse concessa a
chi rispettava le leggi. Invece ora so la verità: le ditte di autonoleggio sono in mano a dei banditi, lo Stato i controlli non sa
cosa siano, quindi è il docente che deve, con l’occhio di un
medico, controllare lo stato di salute dell’autista, con quello del
meccanico, verificare l’adeguatezza del mezzo di trasporto, poi
fare il lavoro dell’INPS, accertandosi che i contratti di lavoro
siano a norma ed infine sostituirsi alla Polizia Stradale nel controllare il rispetto del codice della strada.
Alcuni dubbi. Io vado a Napoli in treno AV: devo fare l’alcol
test al conduttore della locomotiva? E posso avere anche delle
precisazioni sulle certificazioni da chiedere alle FFSS? Non
chiedo per l’aereo: il problema per quest’anno se lo gratta chi va
a Madrid.
La Ragnatela
Marco
9
Numero V – Marzo 2016
"Sei mai andato oltre il
bacio?". "Sì, una volta ho
mangiato un Ferrero Rocher".
Un percorso in tre tappe quello del “Progetto Migranti” indiriz- tro con lo scrittore Alessandro Barbero, autore del libro
zato alle classi seconde.
“Barbari, immigrati e profughi nell’impero Romano”. Aurora ci
racconta qualcosa della seconda tappa, tre incontri che hanno
La prima tappa è stata la gara letteraria sul libro “Non dirmi che coinvolto la 2A e la 2D (nella foto). .
hai paura”. La seconda una serie di tre incontri di riflessione con
alcuni esponenti dell’associazione “Libera” e la terza un incon-
L
'immigrazione
é
per il momento è ostacolaforse uno dei proto prima di tutto dalla paublemi più attuali…
ra che si infonde nelle perO forse no? Non è
sone e in secondo luogo
forse vero che l'uomo ha
dalle azioni controverse
compiuto migrazioni sin
della politica. Infatti la
dall'inizio dei tempi e che
burocrazia italiana è molto
gli immigrati non sono
lenta nel dare i permessi
solo Africani e Siriani?
per regolarizzare i migranDalla serie di incontri orti, i quali devono vivere in
ganizzati da Libera a cui
un centro di accoglienza
hanno partecipato le classi
con €2,50 al giorno (dei
2A e 2D è emerso come ci
famosi €35 a migrante
siano vari tipi di immigrainfatti, la maggior parte è
zione, quindi siamo partiti
usata per pagare i servizi
da alcune distinzioni che
dei centri di accoglienza) e
noi diamo per scontate: è
per guadagnare un po' di
un migrante colui che va a
più finiscono in mano a
studiare e a vivere in
sfruttatori o trafficanti che
un'altra nazione, sia esso
se ne approfittano. C'é
"Poiché un monaco si lamentava col suo superiore del
italiano o africano, é mianche da dire che l'Italia in
grante colui che si sposta gran numero di emigranti che affluivano in Egitto attraver- particolare si trova in una
per problemi politici, sia sando il Mar Rosso, abba Filocolo disse: - Perché ti lamen- situazione di crisi e il lavoesso siriano o cinese, ed è ti? Siamo tutti discendenti di emigranti, da quando Adamo ro svolto fino ad ora è
migrante colui che, per ed Eva han dovuto lasciare il Paradiso…"
stato buono. Manca però il
R. Kern
costruirsi una vita migliore
sostegno dell'Unione Eurosi trasferisce in qualsiasi altro stato del mondo. Inoltre, al pea, che invece di aiutare chiude le frontiere e stipula accordi
contrario di quanto si pensa, i maggiori spostamenti si verifi- molto discutibili: ad esempio gli Stati europei si erano impecano dall'America Latina agli Stati Uniti e non dall'Africa all'Eu- gnati a dare un aiuto economico alle nazioni povere dell'Africa
ropa. Fatto sta che quest'ultimo tragitto è, ovviamente, quello da cui la maggior parte dei migranti arriva. Purtroppo però,
che più ci riguarda. Anche qui però, per colpa dei giornali, ci questi soldi sono solo finiti a finanziare le azioni di guerra e le
siamo costruiti delle idee sbagliate: infatti solo il 3% dei mi- armi dei governi di quegli Stati e non hanno aiutano in alcun
granti arriva in Italia per via illegale ad esempio sui barconi di modo la popolazione. Gli aiuti che servono veramente sono
cui sentiamo tanto parlare; la maggior parte arriva con visti quelli che gli emigrati dai paesi europei inviano alle proprie
turistici o lavorativi per via legale. Ovviamente questi non famiglie, arricchendo di molto i paesi a cui vengono inviati e
vengono visti come un grande problema e tutta l'attenzione è permettendo uno sviluppo economico che potrebbe bloccare
puntata sugli sbarchi nel Sud Italia. Lì migliaia di persone, tra in futuro nuove partenze. Partenze che, nel caso di persone
guardia costiera e volontari, aiutano le altrettante migliaia di come l'immigrato che abbiamo incontrato noi, sono in mano a
migranti che arrivano su questi gommoni e barconi fatiscenti, vere e proprie organizzazioni criminali, finanziate spesso dagli
molto spesso salvando loro la vita. Ma subito la massa si af- stessi governi, a loro volta finanziati dagli Stati europei, che
fretta a dire frasi come "Sono troppi questi migranti, dove li costringono i migranti a viaggiare in condizioni disumane, in
mettiamo se l'Europa non ci ascolta?", "Vengono aiutati solo cui non c'è la certezza neanche di arrivare a destinazione.
loro! E noi italiani?" o "Aumentano la criminalità in Italia!". Cosa possiamo fare noi, persone senza alcun apparente poteQueste affermazioni sono frutto della disinformazione e della re, di fronte ad una situazione tanto complicata e ad un propaura e portano ovviamente ad un atteggiamento di repulsio- blema così vasto? Non dimenticare che un italiano non ha e
ne verso gli stranieri. Per smentirle partiamo del primo punto: non deve avere più diritti di un somalo, solo perché quest'ultiè vero, i migranti negli ultimi anni sono aumentati di parec- mo ha la pelle più scura; non dimenticare che tutti siamo o
chio, ma questo è un dato e non significa automaticamente discendiamo da migranti; ricordarci che prima di tutto, siamo
che sia un male. Anzi, sarebbero proprio una risorsa che aiu- persone e che le persone hanno dei diritti.
terebbe il nostro tasso di natalità e di morte a riequilibrarsi,
aumentando quindi la popolazione giovane, ovvero i lavoratori. I migranti infatti potrebbero trasformarsi in una fonte di
arricchimento per lo Stato: se potessero entrare nel mondo
del lavoro e regolarizzarsi verserebbero i contributi, portando
quindi più denaro. Tutto però resta solo un se, un magari, che
Aurora
La Ragnatela
10
Numero V – Marzo 2016
"Non voglio passare la vita
senza uno scopo". Gridava
la scopa.
Il prossimo 17 aprile si terrà un referendum detto “Anti- per noi il mare è lontanuccio, ma leggendo i giornali non è che si
Trivelle”. Gli italiani saranno chiamati al voto e per molti stu- possa dire che ci sia quel gran dibattito.
denti del Liceo sarà la prima occasione per esercitare questo
Comunque il voto oltre che un diritto è un dovere, quindi infordiritto.
miamoci e poi facciamo quella che ci sembra essere la cosa più
Non si può dire che gli sia andata benissimo, perché il tema è giusta. Per darvi una mano abbiamo fatto un po’ di ricerche.
piuttosto astruso: alzi la mano chi ha mai discusso in vita sua Eccovi i dati fondamentali del problema, i principali pro e contro
e alcuni link a siti che possono servirvi per approfondire.
della durata delle concessioni petrolifere per la trivellazione in
mano aperto. Boh, saremo distratti perché siamo piemontesi e
R
eferendum
sulle trivellazioni. Da chi è
stata promosso? Chi è contro? E chi è a favore?
Perché? Infine, quali
effetti, più o meno diretti, potrà avere la vittoria
del “sì” o del “no”?
rotti dall’Abruzzo in giù).
In primo luogo è doveroso mettere in chiaro che
il referendum proposto fa
parte dei sei proposti da
dieci regioni italiane contro il decreto “Sblocca Italia”. Questo decreto aveva l’obbiettivo di ridurre l’importazione di
gas naturale e metano, ma lo conseguiva riducendo il potere decisionale delle regioni sulle concessioni di estrazione. Dei sei quesiti proposti, solo uno ha avuto
l’approvazione dalla Corte Costituzionale, ovvero, se bloccare le trivellazioni nel Mediterraneo, in particolare i giacimenti di Guendalina, nel Medio Adriatico, di Gospo, davanti alle rive dell’Abruzzo, e infine di Vega, di fronte a Ragusa, allo scadere delle concessioni, anche se non esauriti.
Una volta raggiunto il quorum, il 50 % degli aventi diritto,
la vittoria del “si” porterà al blocco delle trivellazioni, mentre quella del “no” darà alle compagnie petrolifere ed energetiche la possibilità di prolungare la propria attività dopo
la scadenza delle concessione.
Dicono i favorevoli alla
legge. Purtroppo, i possibili effetti non sono solo positivi, infatti, il celebre, osannato e invidiato “Made in
Italy” ne rimarrebbe compromesso e danneggiato;
un esempio è dato dal polo
di Ravenna, all’avanguardia
per le tecnologie di trivellazione e perforazioni, nel
rispetto dell’ambiente.
Resta solo da chiarire la posizione della classe politica italiana. La maggior parte di loro preferiscono, a vantaggio
del proprio consenso, mantenersi su posizioni antiproibizioniste, nonostante alcuni, in cuor loro, siano contro le trivellazioni.
In allegato lascio dei link che possono essere di aiuto per
comprendere in modo più approfondito l’argomento.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016 -01-20/
energiale-faq-difendere-ambiente-e-sviluppo-trivelle-10risposte-referendum-161853.shtml?
uuid=ACxG0rDC&refresh_ce=1
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-18/cortecostituzionale-oggi-decisione-referendum-i-permessipetroliferi-italia-200608.shtml
Dicono i sostenitori della consultazioni.
Una vittoria del “si”, oltre al blocco delle trivellazioni nei
giacimenti da parte delle compagnie energetiche e petrolifere, porterà a diminuire il rischio di incidenti ambientali,
con conseguenze potenzialmente gravissime, nei mari italiani, già di per sé inquinati a causa dei depuratori (spesso
La Ragnatela
Monica
11
"Come sarebbe a dire che
mangiò la sua biancheria
intima?!". "Proprio così. L'ingerì".
Numero V – Marzo 2016
Il vero nemico da battere per i sostenitori del prossimo referendum probabilmente non sarà il fronte contrario,
ma quello astensionista. La legge
italiana infatti prevede che il risultato
di un referendum sia nullo se non va
a votare almeno il 50% degli elettori
+1.
Questa regola, molto discussa, rende
nulla una consultazione anche quando, come è accaduto, oltre il 90% di
coloro che si sono espressi lo hanno
fatto sostenendo le ragioni di chi aveva promosso il referendum.
Purtroppo all’epoca dei grandi referendum etici degli anni 70 e 80 è seguita, negli ultimi 20 anni,
una serie di consultazioni dove spesso chi era contrario agli
obiettivi del referendum si è limitato a non andare a votare e
così su sette consultazioni una sola volta i risultati sono stati
validi.
Così, in mancanza di uno spiccato
senso democratico, bisognerà augurarsi che il 17 aprile non sia una bella
giornata di primavera perché in tal caso troppi probabilmente
preferirebbero il mare al tema delle trivelle. Non ridete! Nel
1991 molti leader politici invitarono gli elettori a fare esattamente questo invece che andare a votare.
Salve a tutti carissimi lettori, è il vostro Umberto
Kadmon che vi scrive.
segreto più segreto?
Saluti, Luigi”
Oggi vorrei girarvi alcune letterine che ho trovato ieri
sera nella buca delle lettere. Stavo quasi per bruciarle
assieme al resto delle bollette, quando mi sono ricordato che ultimamente gli Illuminati non si fanno
troppo sentire. Non avendo nulla di meglio da scrivere, e non volendo infrangere i delicati sentimenti che
ha un bambino, cercherò di rispondere nel migliore
dei modi.
Caro Luigi, ti ringrazio molto per quel che mi scrivi.
Devi sapere che il mio più grande segreto è quello di
non avere segreti così segreti da non poter essere poi
così tanto poco segreti.
Passiamo alla letterina del nostro caro Giovanni:
“Caro Umberto,
Dove la trovi la voglia di scrivere così tante stupidaggini? La mamma dice che devo smettere di leggere i tuoi articoli.
La prima mi è stata mandata da un mio caro adepto di
poco più di una decina d’anni:
“Caro Umberto Kadmon,
Ciao, Giovanni”
Sono un tuo adepto di poco più di una decina d’anni.
L’altro ieri la mia maestra Lucia mi ha corretto un
erroraccio, ma secondo me è stupida e non capisce
niente. Stavo facendo la verifica di Matematica, quando mi sono trovato un bel problema difficile. Non
riuscivo proprio a risolverlo! Allora ho pensato che
forse era un complotto, così ho scritto “complottoso”
nella risposta. Quando la Lucia lo ha letto, mi ha
sgridato tanto perché dice che “complottoso” non
esiste. Ma Umberto, a me complottoso piace! Come
faccio?
Ma parliamo di cose serie: Avete sentito cosa dicono
in giro? Che un certo Leonardo ha vinto una statuetta
dorata. Era l’ora, poveretto. Da anni girovagava da
un set cinematografico all’altro, eseguendo alla lettera le indicazioni dei registi, in preda a ogni tipo di
agente atmosferico, svolgendo intense attività fisiche.
Finalmente Leo, il tecnico del suono senza un contratto a tempo indeterminato, ha vinto qualcosa alla
lotteria della beneficenza. Dopo anni di biglietti
comprati e poi bruciati nella stufa, oggi Leonardo ha
vinto uno splendido candelabro placcato in ottone
stile Rococò.
Ciao, Gianfranco.”
Carissimo Gianfranco, è evidente l’errore. L’errore di
una maestra che non conosce bene l’italiano. Do un
Caso o complotto? Verità o menzogna? Pizza o Lasagne? L’unica cosa
colpo di telefono alla Crusca e risolvo tutto io, non ti preoccupare mio
di cui possiamo starne certi, è che gli arredi Rococò sono bruttini. Persopiccolo amico.
nalmente, non vorrei quelle cose in casa mia.
Ora leggiamo la letterina che mi ha spedito il simpatico Luigi:
Ma la vera domanda è: Di Caprio se l’è meritato veramente l’Oscar?
“Caro Umberto,
A voi il giudizio.
Ti stimo molto per quel che fai, da grande voglio essere anche io uno
Alla prossima, Umberto.
scopritore di complotti! Ti posso chiedere una curiosità? Qual è il tuo
La Ragnatela
Umberto
12
Numero V – Marzo 2016
ORIZZONTALI: 1. Arcipelago corallino
dell'Oceano Indiano - 8. Imperatore
romano figlio di Livia - 14. Tiziano che
dipinse il Baccanale - 15. Miscela per
motori Diesel - 17. E' doppia nel tasso
- 18. Tesi al centro - 19. Uccello dalle
carni pregiate - 20. Medio Oriente 21. Un po naif - 22. Mantova - 23. Un
colore primario - 24. Antonio Cabrini 25. Il West dei cow-boy - 26. Palermo
- 27. L'addenta il vampiro - 28. Possono essere da sole - 30. Grossa pentola - 32. Capoluogo del Friuli - 33. Pianta da cui si estrae la tapioca - 34. Parte dal tronco - 35. Idea senza pari -
37. E' grande a Milano - 38. Si dice
rifiutando - 39. Donne moscovite - 40.
Il centro di Roma - 41. Cinquantuno
romani - 42. Una nota - 43. Spettacolo
di arte varia - 45. Mister in breve - 46.
Dio dei boschi - 47. Un formaggio tenero - 48. A volte sono dolci... guai 50. Antico palazzo - 51. Dipanava
matasse.
VERTICALI: 1. Si mangia in fiocchi 2. E' finita... quella di Moretti - 3. Il
ghiaccio inglese - 4. Un pezzo degli
scacchi - 5. Il regista di "Alice" - 6.
Città serba - 7. Torino - 8. E' a spillo,
ma non punge - 9. Nome di donna -
Il nord di una vita
Il profumo della pelle,
delicato, un germoglio.
Il sorriso, in file ordinate,
bianche come carta,
robuste come il legno.
I capelli, colorati e liberi,
Lui: "Desideriamo le stesse
cose". Lei: "Non e' vero!
Ancora respiri!"
10. Scrisse
il Filostrato 11. Hanno
pale rotanti 12. Cattiva,
avversa
13. La fine
del viaggio 15. Minerale
per stucchi 16.
Scuri,
bruni - 19.
Papale... o
di sapone 20. Comune
del Trentino
- 22. Circondano le isole
- 23. La
segue
la
nave - 25.
Sono ignoranti quelle
di Ozpetek 26. Spesso
lo ha chi
non ha denti
- 27. Ortaggi amarognoli - 28. Tracce
sulla sabbia - 29. Fiume siberiano 30. Ci ha messi al mondo - 31. Indossano sai - 32. Imposta, tributo - 33.
Può essere cotogna - 34. Una Maria
Teresa della tv - 36. Pigmento per
antiruggini - 39. Tratto dell'intestino 40. Mammifero... poco socievole - 41.
Stringhe per scarpe - 43. Precede
Gogh e Dyck - 44. Canta nell'Iris - 45.
Prefisso per cognomi scozzesi - 46.
Devota - 47. Cagliari - 48. Pubbliche
Relazioni - 49. Tele senza uguali.
come una criniera al vento.
Gli occhi, lo sguardo che conosco.
nulla di nuovo,
ma sempre emozioni.
Uno guardo dolce e unico,
il nord di una vita.
Marta
La Ragnatela
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Numero 5 (marzo 2016) - LICEO del COSSATESE e VALLE