N° 5 23/03/2016 Liceo Cossatese e Vallestrona LA RAGNATELA STUDIARE ALL’ESTERO Opportunità, destinazioni, costi, motivazioni. Tutto sulle scuole fuori e dentro l’Europa VIAGGI DI ISTRUZIONE I docenti diventano ispettori TRIVELLE, SI O NO? Il primo voto dei diciottenni ARTICOLO DEL L’ANGOLO DELLA POESIA GIOCHI 2 Numero V – Marzo 2016 Q uesto numero abbiamo dato una sguardo ai sistemi scolastici del resto del mondo. La prima occhiata, più rapida, è dedicata alle scuole elementari. In particolare ci siamo soffermati su Cina e Svezia perché nelle graduatorie OCSE PISA risultano essere i due sistemi che producono i migliori livelli di preparazione. La teiera un giorno scoprì che il thè era finito. THÈ END. con i suoi 1,3 mild di abitanti, è considerata giustamente un sub continente Poi siamo ci siamo interessati ai sistemi universitari europei. Visto che i cittadini dell’Unione Europea teoricamente possono frequentare l’Università in un qualsiasi paese lo studio all’estero può essere una prospettiva interessante? Sempre parlando di scuola elementari abbiamo dato una sguardo all’altra nazione di proporzioni colossali, l’India: L a Cina, data In generale, ogni passaggio di la propria anno è contradestensione distinto da un territoriale, esame finale a la propria varietà fine giugno, oltre etnica e il numero agli esami che gli elevatissimo di abistudenti affrontanti, è caratterizzata tano alla fine del da un sistema primo semestre. d’istruzione segnato da profonde e numeAlla fine della rose differenze, a scuola secondaseconda del livello di ria inferiore, gli sviluppo economico e studenti sono culturale delle singole esaminati su aree o famiglie. Ciò tutte le materie che uniforma le diverse scuole cinesi sono invece il sistema di curricolari, per consentirne o meno l’accesso alle secondarie valutazione molto rigido e il forte principio di meritocrazia. superiori. Nelle aree sviluppate è raro che i ragazzi abbandonino gli studi, mentre questo tipo di problema caratterizza ancora le zone rurali e arretrate, nonostante gli ingenti sforzi governativi, forse a causa delle spese che comporta la frequenza scolastica. Essa è infatti teoricamente gratuita, ma comporta il pagamento di tasse per i libri e altre esigenze. A livello di secondaria superiore,invece, l’esame finale consiste per i licei tradizionali in tre prove sulle discipline comuni e sulle tre discipline diversificate a seconda dell’indirizzo; mentre le scuole professionali e tecniche rilasciano certificati di abilitazione professionale. Infine, per iscriversi all’università, si devono superare gli esami di ammissione che si tengono a livello nazionale e risultano molto selettivi, sia a causa della rigidità delle valutazioni, sia per via del numero elevatissimo di candidati a cui le università cinesi, seppur numerosissime, non riescono a far fronte. I candidati sono esaminati sulle discipline relative all’indirizzo scelto, ma vengono valutati anche il comportamento sociale, il Per quanto riguarda l’organizzazione dei cicli scolastici, quelli carattere morale e, per alcune Facoltà, anche alcune capacità cinesi sono molto simili ai nostri. Il modello più diffuso è quel- fisiche. lo che prevede, dopo tre anni di scuola materna, sei anni di scuola elementare seguiti da tre anni di scuola media e da altri tre anni di superiori. Il sistema d’istruzione cinese è amministrato dalle autorità locali a livello di scuola primaria e secondaria, ma dipende dal Ministero dell’Istruzione per quanto riguarda la gestione delle istituzioni di istruzione superiore; esso, attraverso la Commissione di Stato per l'Istruzione, ha essenzialmente una funzione di coordinamento e controllo. Alice La Ragnatela 3 Numero V – Marzo 2016 L a Svezia, oltre ad essere uno dei paesi in cima alla lista del rapporto sull'indice dello sviluppo umano (dichiarato da una ricerca “il miglior posto dove nascere”), presenta anche uno dei più efficienti sistemi scolastici d'Europa e del mondo. Uno dei principi sul quale il sistema scolastico e anche "il modello svedese" si basa è che ciascuno dovrebbe avere uguali possibilità, indipendentemente dall'appartenenza etnica o dalla zona di residenza. Uno dei più famosi esempi è il quartiere di Rinkeby a Stoccolma, un quartiere povero e abitato per la maggior parte da immigrati, e proprio nel quartiere più povero gli Svedesi hanno costruito uno delle scuole più attrezzate del paese e dove lavorano i migliori insegnanti. Questo ci fa intendere che laddove ci sono più problemi vengono dati maggiori investimenti e maggiori attenzioni. L'istruzione è ovviamente gratuita e anche gran parte del materiale didattico è fornito gratis dagli istituti. Sempre nel campo economico la Svezia,come dimostrato da un recente censimento, è il paese europeo che investe di più nell'ambito educativo. L'istruzione è obbligatoria fino ai 16 anni, età in cui tutti gli studenti hanno finito di seguire lo stesso percorso formativo alla scuola dell'obbligo, che inizia a 7 anni e che prevede al suo interno 9 livelli di studio. Al termine della scuola dell'obbli- S ebbene l’India non sia considerata tra i paesi più sviluppati del mondo, presenta un sistema scolastico alquanto elaborato, anche un poco confusionario, date le varie tipologie di scuole, a partire già dagli asili, che si dividono in Anganwadi, in cui non insegnano nulla e che sono sostanzialmente solo un posto dove parcheggiare i bambini (per quanto possa esser brutta questa espressione), e gli English Medium, asili finalizzati a insegnare ai piccoli a leggere e scrivere, dandogli anche le prime basi delle materie che affronteranno alle elementari. In ogni caso, per tutti gli anni della scuola dell’obbligo persiste una netta differenziazione tra scuole English Medium e Malayam Medium, che si basano su diversi approcci allo studio, dato che il primo offre studi molto più approfonditi dell’altro. La scuola è obbligatoria fino ai 16 anni, come da noi. I bambini sono come le scoregge. Se non fanno rumore è peggio. go gli studenti possono scegliere se proseguire gli studi oppure terminare il proprio ciclo scolastico. La scuola superiore dura tre anni ed è frequentata da studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Ci sono 16 programmi nazionali di cui 14 sono professionali e 2 programmi di preparazione agli studi universitari. Tutti comprendono l'insegnamento di 8 materie fondamentali che sono : Svedese, Inglese, Matematica, Storia, Religione, Scienze sociali, Scienze Naturali e educazione fisica e sanitaria. In Svezia, non si può non citare il contributo economico a favore degli studenti universitari di 200 euro circa alla settimana. Per concludere, un'altra caratteristica è la bocciatura. Infatti è stato verificato che in una scuola svedese vengono bocciati in media due studenti, un numero bassissimo paragonato a quello di molti altri paesi europei. Questo si deve all'aiuto che viene dato agli studenti che presentano difficoltà in alcune materie; inoltre in quasi tutte le scuole svedesi vi è la possibilità di rimanere a scuola anche di pomeriggio per approfondire alcuni argomenti usufruendo delle ricche biblioteche scolastiche e dei computer in dotazione della scuola. Khadija provvedimento in vigore che prevede la promozione forzata anche di alunni insufficienti, sebbene mettendo loro in pagella valutazioni al minimo dell’ammissibile. Le materie non variano di molto fino alla Decima classe e sono Inglese, Malayam, Matematica, Scienze e Informatica alle elementari, mentre negli anni successivi si aggiungono Hindi e Studi Sociali. Alla fine della Decima, gli studenti sono tenuti a dare un esame che equivale un po’ alla nostra maturità, il Kerala, però qui il rischio di essere bocciati o rimandati purtroppo c’è. In caso di successo, lo studente ha il diritto di iscriversi alle vere e proprie scuole superiori (la Nona e la Decima classe sono superiori di livello inferiore). Qui però sorge un’ulteriore complicazione: queste scuole accettano solo numeri fissi di allievi e allora prediligono gli alunni che hanno voti elevati, costringendo quindi chi ha una media più bassa a iscriversi a scuole private e con prezzi spesso difficili da sostenere. Una curiosità è che alle elementari la maggior parte degli alunni ha voti altissimi ed è difficile (per non dire impossibile) Gli anni di studio obbligatori sono gratuiti, mentre per prosetrovarne alcuni bocciati prima della X classe (che corrisponde guire gli studi bisogna solitamente veral nostro secondo anno di superiori): tutto questo perché gli sare somme ingenti di denaro, di cui le insegnanti “largheggiano” spesso i voti e anche perché vi è un famiglie spesso non dispongono. Greta La Ragnatela 4 Numero V – Marzo 2016 L e ricerche degli ultimi anni parlano chiaro, studiare all’estero conviene. Gli Universitari che hanno frequentato, grazie al progetto Erasmus, un periodo di studi accademici all’estero non solo imparano meglio una lingua, ma trovano lavoro prima e di un livello migliore di quelli che sono rimasti sempre in Italia. Questo perché andarsene aiuta il giovane a sviluppare abilità e competenze oggi molto richieste nel mondo del lavoro: crescono abilità nel risolvere i problemi, fiducia in sé stessi, determinazione nel prendere decisioni. I sogni nel cassetto fanno la muffa. dal paese ospitante per i propri studenti, ci siamo chiesti quanto fosse praticabile, sia come costi, sia come difficoltà con la lingua, una scelta di questo tipo. Lo ammettiamo, abbiamo sparato al bersaglio grosso, così abbiamo inviato lettere alle migliori università d’Europa, che magari hanno dei criteri un pelino più selettivi delle altre. Ad esempio quella di St Andrews chiede 20.000 € l’anno (più o meno): forse il fatto di essere stata frequentata da personaggi del calibro del Principe di Galles la rende un po’ esclusiva. Però abbiamo anche visto Del resto era noto che viaggiare non allarga solo le cono- che puntando su obiettivi meno esagerati la strada diventa scenze, ma apre la mente. E allora perché non arrischiare più percorribile, spesso davvero interessante. un passo un po’ più coraggioso e puntare a fare tutto un Abbiamo cercato di proporre il confronto con un ateneo percorso universitario all’estero? simile in Italia, per avere un termine di paragone su prezzi Visto che per le leggi dell’Unione Europea un giovane può e offerta formativa. Ecco cosa abbiamo trovato. frequentare l’Università dove vuole, alle condizioni poste S empre più studenti italiani decidono di frequentare un’università inglese, soprattutto nelle facoltà economiche: ma è davvero conveniente? Bisogna sicuramente dire che le università in Inghilterra presentano una qualità dei servizi ottima, gli studenti vengono seguiti e anche incentivati a prendere parte ad attività extracurricolari. Ovviamente bisogna avere un livello di inglese molto buono: per entrare all’Università di Bath ad esempio è necessario un punteggio nella certificazione IELTS di almeno 6.5, con un punteggio non inferiore al 6 in ciascuna delle parti del test; oppure almeno 62 punti nel PTE Academic; un'altra alternativa è avere un livello C o un punteggio superiore ai 175 punti nei test CPE e CAE. La qualità della preparazione con cui gli studenti vengono formati è alta, ma anche le Università italiane, ad esempio Bologna per l’economia, sono buone. La pecca delle università anglosassoni è sicuramente il costo: non solo per la retta universitaria, che arriva fino a £10.000, ma anche per il costo della vita, che è molto elevato. Bisogna dire però che molte sono dotate di un campus, dove ovviamente gli studenti possono risiedere durante il periodo delle lezioni. Inoltre, vengono concesse borse di studio e agevolazioni, anche se, al contrario dell’Italia, tengono conto soprattutto della bravura degli studenti, anche stranieri, facendoli ad esempio partecipare a stage lavorativi per inserirli nel mondo del lavoro. Nelle università italiane la maggioranza delle agevolazioni riguardano l’esonero dalle tasse e gli alloggi. Nel calcolo dei pro e dei contro va messo anche il fatto che, comunque, le università britanniche hanno molto prestigio in tutto il mondo per le grandi opportunità di sviluppo sociale, personale e culturale che offrono. La Ragnatela 5 Numero V – Marzo 2016 E’ morto il mio idraulico. Una grave perdita! Ma è davvero così dura sbarcare il lunario in terra inglese? tale, ha dovuto affrontare il problema quotidiano di far quadrare i conti. Il nostro inviato dall’estero si è subito offerto di portare una testimonianza in diretta; ecco allora la voce di chi in E’ con piacere che sul giornalino ridiamo spazio ad un Inghilterra ci studia davvero e, come ogni comune mor- pezzo di Alice Pistono. L 2. La sanità è gratuita uglio 2015: l'estate addosso (come il tormentone di turno cantava), il certificato di maturità tra le mani e, finalmente, potei cercare casa a Londra. Nonostante in Italia siamo abituati a ritenerlo tale, il nostro sistema sanitario non è mai completamente gratis. Tra ticket e ricette, un'analisi del sangue approfondita può costare anche 50€. Qui, il giorno in cui fui visitata dall'infermiera della scuola, ottenni analisi del sangue e delle urine all'istante, gratis. In quanto studente non ho mai pagato un farmaco o una visita, anche specialistica. Naturalmente, questo non è a beneficio di tutti, solo di discoccupati, lavoratori sotto un certo reddito, studenti, bambini, donne in gravidanza, anziani e... a dire il vero tutti, tranne uomini e donne di mezza età benestanti. Di fatto, il welfare funziona, quindi fate scorta di tachipirina perchè spenderete 1 sterlina per 50 capsule. Che le agenzie immobiliari nelle grandi città siano impietose è un dato di fatto, per cui all'epoca fui più che sollevata di potermi affidare ai campus universitari. Diverse strutture, ubicazioni, servizi, ma una tanto grande quanto allarmante costante, i prezzi. Certo, non c'era da aspettarsi uno standard biellese (per cui 300 euro al mese per un monolocale sono già una mezza ladrata), ma chi si sarebbe aspettato che una cameretta con bagno e cucina condivisi mi costasse più del doppio? Sconsolata, accettai il mio destino, scegliendo una residenza abbastanza distante dal centro per risparmiare. Ed ecco dietro l'angolo la sorpresa numero 2: i trasporti. Altro che il mito dei "Londoners taking the tube everyday", una corsa in metro esige la bellezza di 2 sterline e 40 (circa 3 €). Per non parlare del caffè (2-4€), i ristoranti, i prodotti di bellezza, le rette scolastiche astronomiche! 3. Discount come non ne avete mai visti Non solo alcune catene come Lidl offrono buoni prodotti a prezzi "italiani", ma il giorno in cui ho scoperto Poundland la mia vita è cambiata. Tutto, lí dentro, costa 1 sterlina, dai piatti in ceramica, alle posate in acciaio inox, agli alimentari, ai prodotti per la casa. Insomma, il paradiso delle Come sopravvivere in un luogo del genere, dove ti senti le signore (e non solo). tasche bucate ancor prima di mostrare il passaporto in 4. Camminare è il miglior risparmio dogana? Ebbene, dopo alcuni mesi, nonostante l'affitto continui a spennarmi, sono riuscita ad elaborare alcuni trucchetti o, per restare in tema, "tips" fondamentali alla sopravvivenza. 1. L'università non si paga Per lo meno, non ora. Le 9000 sterline tanto temute, in realtà, non le spende quasi nessuno. La tendenza comune è quella di richiedere uno student loan, garantito dal Governo per ogni studente, che dovrà essere ripagato solo in futuro. Niente inganni, le condizioni sono ottime: innanzitutto essere impiegato (i disoccupati non devono restituire nulla) e guadagnare una discreta somma, 1500 € al mese circa, da cui viene sottratto un 5% come pagamento. Dopo 30 anni il debito si estingue in automatico. Un sistema molto rischioso per lo Stato che, a lungo termine, si è rivelato capace di soddisfare entrambe le parti. All'inizio, oltraggiata dagli esorbitanti prezzi dei mezzi pubblici, decisi che sarei andata a scuola a piedi ogni giorno. Nei primi tempi quei 35 minuti a viaggio mi sembravano eterni. Ad oggi, invece, ho esplorato ogni viuzza dei due quartieri che mi collegano a Bloomsbury, imparato ad amare quell'oretta di aria fresca quotidiana e risparmiato su tutto, persino la palestra. Ormai camminare è una forma mentis, se un luogo dista meno di un'ora non c'è motivo di prendere il bus. E, credetemi, mi sento molto più in forma ora rispetto a quando, per pigrizia, ogni mattina coprivo quei 2 km tra casa mia ed il Liceo a bordo della mia macchina sgangherata. La Ragnatela Allice 6 Numero V – Marzo 2016 L e università spagnole sono molto buone e per chi decide di studiare in Spagna la scelta è vasta. La più antica università spagnola è quella di Salamanca (XIII secolo). Il sistema universitario spagnolo è molto simile al nostro vecchio ordinamento: dopo quattro o cinque anni di università si ottiene un Licenciado, per poi passare ad un Master e ad un dottorato. La competizione per entrare nelle università spagnole è alta, ciò è dovuto al loro prestigio e all’alto numero di domande di iscrizioni che rendono pochi i posti disponibili. I candidati devono passare prima l’esame di Prueba General de Bachillerato (PGB). L' accettazione da parte di un’università dipende soprattutto dal risultato ottenuto in questo esame, così come dal punteggio medio ottenuto nel corso dei due anni di studio per il diploma di maturità. I cittadini dell'UE hanno diritto a concorrere per i posti nelle università spagnole a parità di condizioni dei cittadini spagnoli. In generale, le qualifiche che vengono accettate come requisiti di ingresso nel paese di origine dello studente vengono accettate in Spagna. Il costo di una prima immatricolazione in un'università pubblica spagnola oscilla tra i 450 e i 1500 euro per corso. Il prezzo varia in funzione dell'istituzione scelta, del grado S tudiare in Francia per un ragazzo italiano non solo è possibile, ma largamente consigliato. E’ proprio il ministero francese, infatti, che offre opportunità e agevolazioni per qualunque studente straniero che voglia iscriversi ad un’università pubblica francese. Si può presentare domanda ad un massimo di tre università statali entro gennaio dell’anno precedente, la risposta arriva solitamente entro aprile e bisogna iscriversi ad una entro giugno. I costi dell’iscrizione sono del tutto uguali a quelli per uno studente francese, circa 200 euro mensili, mentre quelli per i test d’ingresso in lingua francese sono di 68 euro circa. Gli studenti stranieri possono beneficiare anche di borse di studio e facilitazioni, alle seguenti condizioni: che lo studente sia iscritto al primo ciclo universitario in Goditi ogni secondo. Abbinalo al contorno giusto. di sperimentazione della carriera e del livello di studio (laurea o post-laurea). All’università di Salamanca i prezzi si calcolano in crediti ETCS e dipendono dalla facoltà in cui si desidera iscriversi: ad ogni esame (del valore di un credito) corrisponde un determinato prezzo, che aumenta di anno in anno. La lingua utilizzata in classe è lo spagnolo. Gli studenti devono avere un livello adeguato per poter seguire le lezioni. Viene consigliato un livello minimo B1. Sono previste borse di studio sia per studenti spagnoli che stranieri che facilitano la possibilità di studiare a persone di diverse nazionalità. Sul sito della Università c’è una sezione dedicata ad aiutare gli studenti a trovare alloggio in varie residenze universitarie e case famiglia. Studiare in Spagna sta divenendo sempre più popolare, grazie alle opportunità culturali e sociali che offrono le città spagnole: molti atenei si trovano in città famose per la loro cultura, con una popolazione internazionale, il divertimento e un clima mediterraneo stupendo. Roberta Francia, che non abbia già borse di studio dal paese d’origine, che sia residente in Francia da almeno due mesi e che abbia le stesse condizioni economiche e sociali degli altri studenti francesi. Come esempio di università statale abbiamo deciso di prendere una qualsiasi università di Lione, città celebre in tutto il mondo per ospitare migliaia di studenti di ogni nazionalità. Questa università permette di seguire in inglese corsi di laurea umanistici come scienze politiche, giurisprudenza e gestione dei beni culturali anche per studenti stranieri, e agevola i ragazzi a trovare gli alloggi, i cui costi si aggirano sempre tra i 200 e i 600 euro mensili. Quindi, la domanda che viene spontanea è: perché no? La Ragnatela Anna 7 Numero V – Marzo 2016 U na destinazione a cui pochi pensano per andare a frequentare un’università all’estero è la Scozia, ma tra i suoi paesaggi incantati e i famosi pub, questa nazione offre anche un eccellente servizio universitario. Le università scozzesi, infatti, preparano molto bene gli studenti, che devono ovviamente avere una conoscenza ottima dell’inglese per poter seguire i corsi (per chi vuole ambientarsi con la lingua, si possono frequentare dei corsi estivi preuniversità): di solito è richiesto un punteggio IELTS tra il 6.5 e l’ 8.5. Una caratteristica delle università scozzesi è quella di preparare lo studente al mondo del lavoro, proponendo attività e stage e spronando gli studenti a trovare dei lavoretti per essere più indipendenti. La cosa più invitante però è il fatto che, grazie ad un’agenzia chiamata SAAS (Students Awards Agency Scotland), in Scozia i cittadini dell’Unione Europea non pagano la retta universitaria. Questa particolarità, combinata al fatto che il costo della vita è più basso rispetto all’Inghilterra, è sicuramente un punto a favore della Scozia. Bisogna anche dire, però, che le università migliori e con più fama sono a pagamento (ad esempio la St. Andrews ha una retta di circa £16.500, ma presenta molte borse di studio, anche per studenti stranieri); nonostante ciò anche molte altre Università meno esclusive sono ritenute valide. S tudiare in Germania fornisce sicuramente una delle preparazioni migliori del mondo, soprattutto nelle materie scientifiche. Una delle più prestigiose università della Germania è la Ludwig-Maximilian di Monaco, che prenderemo come esempio indicativo. Uno studente straniero che voglia frequentare un corso in qualsiasi facoltà deve avere un livello molto alto di tedesco, poiché la maggior parte dei corsi sono stati pensati in lingua tedesca: le certificazioni richieste sono il DSH II (Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang), il Große Deutsche Sprachdiplom (GDS) o il Zertifikat C2 del Goethe Institut oppure il Test Deutsch als Fremdsprache (TEST DAF) con un punteggio di 4 in tutte e 4 le parti. Comunque stanno diventando sempre più diffusi anche corsi in inglese. Per quanto riguarda i costi, variano in base alla regione in cui si vuole studiare, ma comunque sono relativamente bassi, considerando che solo le regioni della Bassa Sassonia, Amburgo e Baviera hanno mantenuto le tasse di circa €500. Inoltre, sono previste agevolazioni ad esempio sui trasporti. Un problema però è rappresentato dagli altri costi che vivere all'estero può dare, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi: i prezzi sono infatti molto alti (arrivano fino a €650 al mese) e solo il 13% degli studenti vive nelle "case per studenti" che costano tra i €200 e i €350 al mese. Confrontando le risposte dell'università tedesca con quelle dell'Università Cari politici io non vi odio, ma se voi doveste prendere fuoco e io avessi l'acqua, io la berrei. Considerando che in Italia si viene preparati bene, ma che si deve pagare una retta di migliaia di euro per tutto il percorso di studi (ovviamente supportato da borse di studio per gli studenti più meritevoli e agevolazioni sugli alloggi), non bisogna scartare, anche solo per il periodo universitario, l’ipotesi della lontana Scozia. Aurora di Padova, si può notare come, nonostante Padova sia una delle più care in Italia, sia in realtà più economica come città di studi rispetto a Monaco e come sia più facile trovare alloggio, anche grazie al Bando ESU che assegna alloggi in base al merito e al reddito. Gli alloggi privati si trovano facilmente e costano in media €170 al mese. Inoltre, anche in Italia ci sono borse di studio, in base al reddito. Bisogna dire però che, secondo studi internazionali, le Università tedesche, ad esempio nella facoltà di fisica, sono migliori rispetto a quelle italiane. La Ragnatela Anna 8 Numero V – Marzo 2016 Accompagnare i viaggi di istruzione è piacevole anche perché, al contrario di quanto a volte si favoleggia, nella mia esperienza mediamente gli studenti non sono una incontrollabile massa di barbari, ma persone civilizzate con cui si può ragionare. Così, anche se la legge ci prescriverebbe un’assistenza continua, ogni tanto oso concedere un’ora libera per mangiare e di notte non sempre passo ogni ora camera per camera a controllare che tutti siano al loro posto. In genere a un certo punto li lascio dormire. A volte, ma qui so di essere un po’ azzardato perché sono consapevole che il bagno è il luogo dove più spesso si verificano incidenti, gli permetto anche di fare la doccia senza assistenza. Il brivido del rischio mi piace, però forse dovremo inserire nei corsi alla sicurezza per gli studenti di prima un capitolo sull’uso sicuro delle saponette: sul fatto che i pavimenti bagnati siano scivolosi invece siamo a posto perché, in mancanza di cose più urgenti da dire, lo spieghiamo già con ricchezza di particolari. Il Ministero però ha pensato che forse non avessimo abbastanza a cuore la sicurezza dei giovani studenti o magari trascurassimo dettagli importanti quindi, il 3 febbraio 2016, ha fatto uscire una circolare con un prezioso allegato: “Alcune regole importanti per organizzare in sicurezza i viaggi di istruzione”. Cosa dice? Siccome so che qualche stolto dubiterà di quello che sta per leggere, preciso che il testo è sul sito del Ministero e chiunque può verificare la correttezza delle citazioni riportate in corsivo. Comunque sia il documento fin dall’inizio fornisce suggerimenti di capitale importanza: ad esempio invita la scuola ad accertarsi che la ditta di autotrasporti sia legalmente autorizzata ad essere una ditta di autotrasporti, che i suoi autisti abbiano la patente e che siano regolarmente assunti. Quindi il prode docente, prima di dedicarsi alla sorveglianza dei pargoli, dovrà verificare che la patente dell’uomo al volante sia proprio la “D”, che sia provvista del bollino che attesta che lo stesso è “autorizzato al trasporto di persone” e il contratto di lavoro del conducente del mezzo sia valido. Durante il viaggio, e qui vale la pena di citare testualmente “gli accompagnatori dovranno prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità”. Accidenti! Fino a ieri mi ero sempre fumato uno spinello con l’autista ad ogni sosta pipì, magari alternandolo con un grappino, e ora mi dicono che devo rinunciare e probabilmente che mi conviene munirmi di alcol test da somministrare prima della partenza. Anzi no: un bel po’ di alcol test! Uno per ogni pausa. Hai problemi col PC? Schiaccia i tasti M N F8. Se sono esonerato dal verificare il corretto funzionamento della scatola nera del bus, che registra tempi di guida e pause, dovrò però tenere d’occhio il contachilometri e intervenire in caso di superamento dei limiti. Ma soprattutto prima di far salire i giovani sul mezzo dovrò controllarlo e qui davvero non si scherza. “Si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori”. Qui sono un po’ in difficoltà, perché ammetto che le competenze di cui dispongo per analizzare “le caratteristiche costruttive e funzionali” sono deboluccie: di norma quando guardo un autobus al massimo so dire se è bella la tappezzeria. Comunque se mi aprono il vano motore posso impegnarmi a fissarlo con aria di finta competenza: magari serve ad intimorirli. Per i pneumatici invece la norma è evidentemente carente perché non precisa la misura minima (in mm) che dovrebbe avere il battistrada. Inoltre, ma questo era ovvio, “l’autobus deve essere dotato di estintori e di “dischi” indicanti le velocità massime consentite, applicati nella parte posteriore del veicolo: 80 km/h e 100 km/ h”. Semplicissima la verifica della parte assicurativa perché “la copertura assicurativa R.C.A. è rilevabile dal certificato assicurativo, che deve trovarsi a bordo del veicolo. Il numero massimo di persone che l’autobus può trasportare può invece essere tratto dalla carta di circolazione”. Già mi vedo, alle 5 del mattino, mentre dico all’autista: “Patente e libretto”. L’ho sempre sognato, ma temo un po’ la reazione del soggetto che potrebbe anche non essersi svegliato di buon umore. Comunque ho capito tutto. Nella mia ingenuità io fino a ieri avevo pensato che la scuola affittasse un mezzo da ditte che avevano una licenza dello Stato e che questa fosse concessa a chi rispettava le leggi. Invece ora so la verità: le ditte di autonoleggio sono in mano a dei banditi, lo Stato i controlli non sa cosa siano, quindi è il docente che deve, con l’occhio di un medico, controllare lo stato di salute dell’autista, con quello del meccanico, verificare l’adeguatezza del mezzo di trasporto, poi fare il lavoro dell’INPS, accertandosi che i contratti di lavoro siano a norma ed infine sostituirsi alla Polizia Stradale nel controllare il rispetto del codice della strada. Alcuni dubbi. Io vado a Napoli in treno AV: devo fare l’alcol test al conduttore della locomotiva? E posso avere anche delle precisazioni sulle certificazioni da chiedere alle FFSS? Non chiedo per l’aereo: il problema per quest’anno se lo gratta chi va a Madrid. La Ragnatela Marco 9 Numero V – Marzo 2016 "Sei mai andato oltre il bacio?". "Sì, una volta ho mangiato un Ferrero Rocher". Un percorso in tre tappe quello del “Progetto Migranti” indiriz- tro con lo scrittore Alessandro Barbero, autore del libro zato alle classi seconde. “Barbari, immigrati e profughi nell’impero Romano”. Aurora ci racconta qualcosa della seconda tappa, tre incontri che hanno La prima tappa è stata la gara letteraria sul libro “Non dirmi che coinvolto la 2A e la 2D (nella foto). . hai paura”. La seconda una serie di tre incontri di riflessione con alcuni esponenti dell’associazione “Libera” e la terza un incon- L 'immigrazione é per il momento è ostacolaforse uno dei proto prima di tutto dalla paublemi più attuali… ra che si infonde nelle perO forse no? Non è sone e in secondo luogo forse vero che l'uomo ha dalle azioni controverse compiuto migrazioni sin della politica. Infatti la dall'inizio dei tempi e che burocrazia italiana è molto gli immigrati non sono lenta nel dare i permessi solo Africani e Siriani? per regolarizzare i migranDalla serie di incontri orti, i quali devono vivere in ganizzati da Libera a cui un centro di accoglienza hanno partecipato le classi con €2,50 al giorno (dei 2A e 2D è emerso come ci famosi €35 a migrante siano vari tipi di immigrainfatti, la maggior parte è zione, quindi siamo partiti usata per pagare i servizi da alcune distinzioni che dei centri di accoglienza) e noi diamo per scontate: è per guadagnare un po' di un migrante colui che va a più finiscono in mano a studiare e a vivere in sfruttatori o trafficanti che un'altra nazione, sia esso se ne approfittano. C'é "Poiché un monaco si lamentava col suo superiore del italiano o africano, é mianche da dire che l'Italia in grante colui che si sposta gran numero di emigranti che affluivano in Egitto attraver- particolare si trova in una per problemi politici, sia sando il Mar Rosso, abba Filocolo disse: - Perché ti lamen- situazione di crisi e il lavoesso siriano o cinese, ed è ti? Siamo tutti discendenti di emigranti, da quando Adamo ro svolto fino ad ora è migrante colui che, per ed Eva han dovuto lasciare il Paradiso…" stato buono. Manca però il R. Kern costruirsi una vita migliore sostegno dell'Unione Eurosi trasferisce in qualsiasi altro stato del mondo. Inoltre, al pea, che invece di aiutare chiude le frontiere e stipula accordi contrario di quanto si pensa, i maggiori spostamenti si verifi- molto discutibili: ad esempio gli Stati europei si erano impecano dall'America Latina agli Stati Uniti e non dall'Africa all'Eu- gnati a dare un aiuto economico alle nazioni povere dell'Africa ropa. Fatto sta che quest'ultimo tragitto è, ovviamente, quello da cui la maggior parte dei migranti arriva. Purtroppo però, che più ci riguarda. Anche qui però, per colpa dei giornali, ci questi soldi sono solo finiti a finanziare le azioni di guerra e le siamo costruiti delle idee sbagliate: infatti solo il 3% dei mi- armi dei governi di quegli Stati e non hanno aiutano in alcun granti arriva in Italia per via illegale ad esempio sui barconi di modo la popolazione. Gli aiuti che servono veramente sono cui sentiamo tanto parlare; la maggior parte arriva con visti quelli che gli emigrati dai paesi europei inviano alle proprie turistici o lavorativi per via legale. Ovviamente questi non famiglie, arricchendo di molto i paesi a cui vengono inviati e vengono visti come un grande problema e tutta l'attenzione è permettendo uno sviluppo economico che potrebbe bloccare puntata sugli sbarchi nel Sud Italia. Lì migliaia di persone, tra in futuro nuove partenze. Partenze che, nel caso di persone guardia costiera e volontari, aiutano le altrettante migliaia di come l'immigrato che abbiamo incontrato noi, sono in mano a migranti che arrivano su questi gommoni e barconi fatiscenti, vere e proprie organizzazioni criminali, finanziate spesso dagli molto spesso salvando loro la vita. Ma subito la massa si af- stessi governi, a loro volta finanziati dagli Stati europei, che fretta a dire frasi come "Sono troppi questi migranti, dove li costringono i migranti a viaggiare in condizioni disumane, in mettiamo se l'Europa non ci ascolta?", "Vengono aiutati solo cui non c'è la certezza neanche di arrivare a destinazione. loro! E noi italiani?" o "Aumentano la criminalità in Italia!". Cosa possiamo fare noi, persone senza alcun apparente poteQueste affermazioni sono frutto della disinformazione e della re, di fronte ad una situazione tanto complicata e ad un propaura e portano ovviamente ad un atteggiamento di repulsio- blema così vasto? Non dimenticare che un italiano non ha e ne verso gli stranieri. Per smentirle partiamo del primo punto: non deve avere più diritti di un somalo, solo perché quest'ultiè vero, i migranti negli ultimi anni sono aumentati di parec- mo ha la pelle più scura; non dimenticare che tutti siamo o chio, ma questo è un dato e non significa automaticamente discendiamo da migranti; ricordarci che prima di tutto, siamo che sia un male. Anzi, sarebbero proprio una risorsa che aiu- persone e che le persone hanno dei diritti. terebbe il nostro tasso di natalità e di morte a riequilibrarsi, aumentando quindi la popolazione giovane, ovvero i lavoratori. I migranti infatti potrebbero trasformarsi in una fonte di arricchimento per lo Stato: se potessero entrare nel mondo del lavoro e regolarizzarsi verserebbero i contributi, portando quindi più denaro. Tutto però resta solo un se, un magari, che Aurora La Ragnatela 10 Numero V – Marzo 2016 "Non voglio passare la vita senza uno scopo". Gridava la scopa. Il prossimo 17 aprile si terrà un referendum detto “Anti- per noi il mare è lontanuccio, ma leggendo i giornali non è che si Trivelle”. Gli italiani saranno chiamati al voto e per molti stu- possa dire che ci sia quel gran dibattito. denti del Liceo sarà la prima occasione per esercitare questo Comunque il voto oltre che un diritto è un dovere, quindi infordiritto. miamoci e poi facciamo quella che ci sembra essere la cosa più Non si può dire che gli sia andata benissimo, perché il tema è giusta. Per darvi una mano abbiamo fatto un po’ di ricerche. piuttosto astruso: alzi la mano chi ha mai discusso in vita sua Eccovi i dati fondamentali del problema, i principali pro e contro e alcuni link a siti che possono servirvi per approfondire. della durata delle concessioni petrolifere per la trivellazione in mano aperto. Boh, saremo distratti perché siamo piemontesi e R eferendum sulle trivellazioni. Da chi è stata promosso? Chi è contro? E chi è a favore? Perché? Infine, quali effetti, più o meno diretti, potrà avere la vittoria del “sì” o del “no”? rotti dall’Abruzzo in giù). In primo luogo è doveroso mettere in chiaro che il referendum proposto fa parte dei sei proposti da dieci regioni italiane contro il decreto “Sblocca Italia”. Questo decreto aveva l’obbiettivo di ridurre l’importazione di gas naturale e metano, ma lo conseguiva riducendo il potere decisionale delle regioni sulle concessioni di estrazione. Dei sei quesiti proposti, solo uno ha avuto l’approvazione dalla Corte Costituzionale, ovvero, se bloccare le trivellazioni nel Mediterraneo, in particolare i giacimenti di Guendalina, nel Medio Adriatico, di Gospo, davanti alle rive dell’Abruzzo, e infine di Vega, di fronte a Ragusa, allo scadere delle concessioni, anche se non esauriti. Una volta raggiunto il quorum, il 50 % degli aventi diritto, la vittoria del “si” porterà al blocco delle trivellazioni, mentre quella del “no” darà alle compagnie petrolifere ed energetiche la possibilità di prolungare la propria attività dopo la scadenza delle concessione. Dicono i favorevoli alla legge. Purtroppo, i possibili effetti non sono solo positivi, infatti, il celebre, osannato e invidiato “Made in Italy” ne rimarrebbe compromesso e danneggiato; un esempio è dato dal polo di Ravenna, all’avanguardia per le tecnologie di trivellazione e perforazioni, nel rispetto dell’ambiente. Resta solo da chiarire la posizione della classe politica italiana. La maggior parte di loro preferiscono, a vantaggio del proprio consenso, mantenersi su posizioni antiproibizioniste, nonostante alcuni, in cuor loro, siano contro le trivellazioni. In allegato lascio dei link che possono essere di aiuto per comprendere in modo più approfondito l’argomento. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016 -01-20/ energiale-faq-difendere-ambiente-e-sviluppo-trivelle-10risposte-referendum-161853.shtml? uuid=ACxG0rDC&refresh_ce=1 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-18/cortecostituzionale-oggi-decisione-referendum-i-permessipetroliferi-italia-200608.shtml Dicono i sostenitori della consultazioni. Una vittoria del “si”, oltre al blocco delle trivellazioni nei giacimenti da parte delle compagnie energetiche e petrolifere, porterà a diminuire il rischio di incidenti ambientali, con conseguenze potenzialmente gravissime, nei mari italiani, già di per sé inquinati a causa dei depuratori (spesso La Ragnatela Monica 11 "Come sarebbe a dire che mangiò la sua biancheria intima?!". "Proprio così. L'ingerì". Numero V – Marzo 2016 Il vero nemico da battere per i sostenitori del prossimo referendum probabilmente non sarà il fronte contrario, ma quello astensionista. La legge italiana infatti prevede che il risultato di un referendum sia nullo se non va a votare almeno il 50% degli elettori +1. Questa regola, molto discussa, rende nulla una consultazione anche quando, come è accaduto, oltre il 90% di coloro che si sono espressi lo hanno fatto sostenendo le ragioni di chi aveva promosso il referendum. Purtroppo all’epoca dei grandi referendum etici degli anni 70 e 80 è seguita, negli ultimi 20 anni, una serie di consultazioni dove spesso chi era contrario agli obiettivi del referendum si è limitato a non andare a votare e così su sette consultazioni una sola volta i risultati sono stati validi. Così, in mancanza di uno spiccato senso democratico, bisognerà augurarsi che il 17 aprile non sia una bella giornata di primavera perché in tal caso troppi probabilmente preferirebbero il mare al tema delle trivelle. Non ridete! Nel 1991 molti leader politici invitarono gli elettori a fare esattamente questo invece che andare a votare. Salve a tutti carissimi lettori, è il vostro Umberto Kadmon che vi scrive. segreto più segreto? Saluti, Luigi” Oggi vorrei girarvi alcune letterine che ho trovato ieri sera nella buca delle lettere. Stavo quasi per bruciarle assieme al resto delle bollette, quando mi sono ricordato che ultimamente gli Illuminati non si fanno troppo sentire. Non avendo nulla di meglio da scrivere, e non volendo infrangere i delicati sentimenti che ha un bambino, cercherò di rispondere nel migliore dei modi. Caro Luigi, ti ringrazio molto per quel che mi scrivi. Devi sapere che il mio più grande segreto è quello di non avere segreti così segreti da non poter essere poi così tanto poco segreti. Passiamo alla letterina del nostro caro Giovanni: “Caro Umberto, Dove la trovi la voglia di scrivere così tante stupidaggini? La mamma dice che devo smettere di leggere i tuoi articoli. La prima mi è stata mandata da un mio caro adepto di poco più di una decina d’anni: “Caro Umberto Kadmon, Ciao, Giovanni” Sono un tuo adepto di poco più di una decina d’anni. L’altro ieri la mia maestra Lucia mi ha corretto un erroraccio, ma secondo me è stupida e non capisce niente. Stavo facendo la verifica di Matematica, quando mi sono trovato un bel problema difficile. Non riuscivo proprio a risolverlo! Allora ho pensato che forse era un complotto, così ho scritto “complottoso” nella risposta. Quando la Lucia lo ha letto, mi ha sgridato tanto perché dice che “complottoso” non esiste. Ma Umberto, a me complottoso piace! Come faccio? Ma parliamo di cose serie: Avete sentito cosa dicono in giro? Che un certo Leonardo ha vinto una statuetta dorata. Era l’ora, poveretto. Da anni girovagava da un set cinematografico all’altro, eseguendo alla lettera le indicazioni dei registi, in preda a ogni tipo di agente atmosferico, svolgendo intense attività fisiche. Finalmente Leo, il tecnico del suono senza un contratto a tempo indeterminato, ha vinto qualcosa alla lotteria della beneficenza. Dopo anni di biglietti comprati e poi bruciati nella stufa, oggi Leonardo ha vinto uno splendido candelabro placcato in ottone stile Rococò. Ciao, Gianfranco.” Carissimo Gianfranco, è evidente l’errore. L’errore di una maestra che non conosce bene l’italiano. Do un Caso o complotto? Verità o menzogna? Pizza o Lasagne? L’unica cosa colpo di telefono alla Crusca e risolvo tutto io, non ti preoccupare mio di cui possiamo starne certi, è che gli arredi Rococò sono bruttini. Persopiccolo amico. nalmente, non vorrei quelle cose in casa mia. Ora leggiamo la letterina che mi ha spedito il simpatico Luigi: Ma la vera domanda è: Di Caprio se l’è meritato veramente l’Oscar? “Caro Umberto, A voi il giudizio. Ti stimo molto per quel che fai, da grande voglio essere anche io uno Alla prossima, Umberto. scopritore di complotti! Ti posso chiedere una curiosità? Qual è il tuo La Ragnatela Umberto 12 Numero V – Marzo 2016 ORIZZONTALI: 1. Arcipelago corallino dell'Oceano Indiano - 8. Imperatore romano figlio di Livia - 14. Tiziano che dipinse il Baccanale - 15. Miscela per motori Diesel - 17. E' doppia nel tasso - 18. Tesi al centro - 19. Uccello dalle carni pregiate - 20. Medio Oriente 21. Un po naif - 22. Mantova - 23. Un colore primario - 24. Antonio Cabrini 25. Il West dei cow-boy - 26. Palermo - 27. L'addenta il vampiro - 28. Possono essere da sole - 30. Grossa pentola - 32. Capoluogo del Friuli - 33. Pianta da cui si estrae la tapioca - 34. Parte dal tronco - 35. Idea senza pari - 37. E' grande a Milano - 38. Si dice rifiutando - 39. Donne moscovite - 40. Il centro di Roma - 41. Cinquantuno romani - 42. Una nota - 43. Spettacolo di arte varia - 45. Mister in breve - 46. Dio dei boschi - 47. Un formaggio tenero - 48. A volte sono dolci... guai 50. Antico palazzo - 51. Dipanava matasse. VERTICALI: 1. Si mangia in fiocchi 2. E' finita... quella di Moretti - 3. Il ghiaccio inglese - 4. Un pezzo degli scacchi - 5. Il regista di "Alice" - 6. Città serba - 7. Torino - 8. E' a spillo, ma non punge - 9. Nome di donna - Il nord di una vita Il profumo della pelle, delicato, un germoglio. Il sorriso, in file ordinate, bianche come carta, robuste come il legno. I capelli, colorati e liberi, Lui: "Desideriamo le stesse cose". Lei: "Non e' vero! Ancora respiri!" 10. Scrisse il Filostrato 11. Hanno pale rotanti 12. Cattiva, avversa 13. La fine del viaggio 15. Minerale per stucchi 16. Scuri, bruni - 19. Papale... o di sapone 20. Comune del Trentino - 22. Circondano le isole - 23. La segue la nave - 25. Sono ignoranti quelle di Ozpetek 26. Spesso lo ha chi non ha denti - 27. Ortaggi amarognoli - 28. Tracce sulla sabbia - 29. Fiume siberiano 30. Ci ha messi al mondo - 31. Indossano sai - 32. Imposta, tributo - 33. Può essere cotogna - 34. Una Maria Teresa della tv - 36. Pigmento per antiruggini - 39. Tratto dell'intestino 40. Mammifero... poco socievole - 41. Stringhe per scarpe - 43. Precede Gogh e Dyck - 44. Canta nell'Iris - 45. Prefisso per cognomi scozzesi - 46. Devota - 47. Cagliari - 48. Pubbliche Relazioni - 49. Tele senza uguali. come una criniera al vento. Gli occhi, lo sguardo che conosco. nulla di nuovo, ma sempre emozioni. Uno guardo dolce e unico, il nord di una vita. Marta La Ragnatela