La sfida delle risorse umane
per lo sviluppo competitivo
dei distretti veneti
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Progetto Challenge
Maggio 2009
IN QUESTO NUMERO:
Progetto Challenge:
modello veneto, governance
distrettuale
La mission: intervista
all’Assessore Elena Donazzan
Orientamenti strategici
I distretti prescelti
Sinergie anticrisi
Formazione: i temi
Formazione:
i 30 profili formativi
Formazione: gli strumenti
L’Agente di sviluppo
di distretto
Incontri: presentati
i Piani Integrati di Distretto
a Treviso
Progetto Challenge: modello veneto,
governance distrettuale
Il Progetto Challenge è un’esperienza pilota di policy attiva che promuove l’innovazione e le risorse umane del territorio, sviluppando nuove metodologie e strumenti di knowledge management. L’obiettivo
che si propone è investire sulla competitività di diverse aree distrettuali
del Veneto. Promossa dalla Regione del Veneto e dal Ministero del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, l’iniziativa, che per la prima volta coinvolge trasversalmente undici distretti del Veneto, si pone
l’obiettivo di promuovere e valorizzare il capitale umano, quale fondamentale patrimonio per la crescita competitiva dei distretti stessi.
La mission: intervista
all’Assessore Elena Donazzan
L’Assessore Regionale alle Politiche dell’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, ha seguito con particolare attenzione e coinvolgimento tutte le fasi del Progetto Challenge.
Assessore Donazzan, qual è l’obiettivo
di questo Progetto?
“L’Amministrazione pubblica e le governance locali devono prendere a
carico le esigenze delle imprese e i bisogni formativi dei lavoratori per
affrontare le sfide del mercato del lavoro, nella consapevolezza che
investire nelle risorse umane è il fattore determinante per superare la
fase critica della nostra economia e porre delle solide basi per il futuro
del Veneto e della sua capacità competitiva.”
Qual è stato il ruolo della Regione del Veneto?
“La Regione, grazie al Progetto Challenge, ha contribuito a dare risposte pratiche e a fornire degli strumenti concreti alle imprese e ai lavo-
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ratori. Per i distretti, Challenge ha costituito inoltre un momento fondamentale di autoanalisi nel conoscere i propri fabbisogni produttivi e
di verifica della capacità di essere un corpo intermedio con il territorio.
Ai distretti è chiesto costantemente di avere il polso delle proprie imprese, al fine di mantenerne e svilupparne la vita produttiva.”
Il finanziamento regionale aiuterà le nostre imprese?
“Con Challenge le imprese distrettuali vengono aiutate ad investire sul
loro capitale umano, i 5 milioni di euro in voucher messi a disposizione
rappresentano un incentivo alle imprese a investire sulla formazione
del proprio capitale umano, a migliorare la propria capacità competitiva per poter uscire presto dalla crisi.”
Cos’è il sistema veneto?
“La filiera veneta che investe nelle risorse umane è costituita dalla
Regione, dai distretti e dalle imprese che devono dialogare tra loro
per creare nuove figure professionali specializzate e sviluppare le reti
produttive, grazie a quella cultura comune dell’imprenditoria e del lavoro, quell’atmosfera industriale, che ha caratterizzato il Veneto della
modernità. Questo progetto aiuta la pianificazione di azioni condivise
definendo una nuova geografia del mercato del lavoro, sostenendo ed
orientando anche le future attività di programmazione regionale.”
Orientamenti strategici
La strategia del Progetto Challenge mira a sviluppare le risorse umane
nella gestione del cambiamento e nell’innovazione del sistema delle
competenze di fronte a crisi aziendali su vasta scala. È necessario
valutare un processo di riconversione socio economica di intere aree
produttive (calzaturiero, legno arredo, agroalimentare) e quindi affrontare i problemi di occupazione e di riqualificazione professionale dei
lavoratori e non perdere il potenziale know-how che rappresentano. In
tal senso sono stati elaborati i Piani Integrati di Distretto (PID) in grado
di capitalizzare le politiche europee, nazionali e regionali, coniugandole
nell’ambito della Strategia Europea per l’Occupazione.
I distretti prescelti
Gli undici distretti-pilota sui quali si è concentrato il lavoro di ricerca
e analisi sono stati individuati nel 2005 sulla base dei processi di trasformazione già in corso, soprattutto in riferimento ai cambiamenti nel
mercato del lavoro. In particolare, la specializzazione manifatturiera
di molti distretti, soprattutto dei settori tradizionali del made in Italy
(quali il tessile-abbigliamento, il calzaturiero e l’orafo-argentiero), espone imprese e lavoratori alla concorrenza asimmetrica delle economie
low-cost.
Gli 11 distretti produttivi veneti individuati dal Progetto sono:
•Distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene
•Distretto dello Sportsystem di Montebelluna
•Metadistretto Veneto del Legno-Arredo
•Distretto Termale Euganeo
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dei distretti veneti
•Metadistretto Calzaturiero Veneto
•Distretto della Ceramica Artistica e Terracotta
•Distretto del Mobile d’arte di Bassano
•Distretto Orafo-Argentiero di Vicenza
•Distretto Calzaturiero veronese
•Distretto Veneto Sistema Moda
•Metadistretto Alimentare Veneto
In fase d’analisi si è potuto verificare che il tratto comune dei distretti
indagati è la persistenza di condizioni di skill shortage: le imprese distrettuali mostrano di aver la capacità di affrontare le situazioni legate
al cambiamento di scenari con innovazioni diffuse di natura tecnologica, organizzativa e di mercato, ma sono soprattutto frenate nelle loro
strategie di sviluppo dalla difficoltà di reperire occupazione qualificata
disponibile sul mercato locale del lavoro.
Sinergie anticrisi
L’aspetto inedito e di profonda innovazione introdotto dal Progetto
Challenge riguarda l’interscambio tra distretti diversi, non solo lungo
la stessa filiera produttiva o territoriale, ma promuovendo la collaborazione e diffusione di conoscenze applicative e sperimentali ‘fluide’,
formando una sorta di frontiera veneta dell’innovazione, sticky knowledge, partendo dal concetto di cluster produttivo, che supera l’idea
del distretto come semplice concentrazione territoriale. I distretti produttivi veneti sono, infatti, ricchi di competenze che possono integrarsi tra loro e contribuire alla reciproca crescita professionale e al contemporaneo sviluppo delle imprese e dell’intero sistema economico.
Formazione: i temi
In questo quadro, la formazione del capitale umano svolge una funzione centrale. L’attenzione viene posta su attività di ricerca e sviluppo,
sul marketing e sulla comunicazione, ovvero sulle attività volte ad alimentare la competitività e il posizionamento nel mercato dei prodotti,
senza comunque tralasciare l’area della logistica e dell’integrazione
tecnologica. Esistono, infatti, interessanti spazi per introdurre più
tecnologia anche nei settori tradizionali, come sta avvenendo con lo
sviluppo dei tessuti tecnici nell’abbigliamento, nella calzatura e nello
sport-system, oppure con la domotica nell’arredo-casa e con i nuovi
materiali bio-energetici nei laterizi.
Formazione: i 30 profili formativi
Dopo aver identificato i fabbisogni formativi dei diversi ambiti economici, al fine di condurre un processo che partisse dal basso e vedesse la partecipazione attiva dei sistemi distrettuali, sono stati realizzati
10 focus group, gruppi di discussione moderati che hanno coinvolto
diversi opinion leader, titolari di imprese e lavoratori, parti sociali e
operatori della formazione. Da questi si sono via via delineate le linee
guida per lo sviluppo dei profili di competenze relativi ai diversi ambiti
distrettuali. I 30 profili di competenze (tre per ogni ambito distrettuale
preso in esame), elaborati dalla Fondazione CUOA di Vicenza (Centro
Universitario di Organizzazione Aziendale), sono il frutto di un impor-
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tante percorso di auto-diagnosi, avvenuta combinando conoscenze
tecniche e specializzate con capacità trasversali inerenti all’organizzazione e all’efficacia del lavoro.
Questi sono i nuovi profili individuati:
1. Metadistretto calzaturiero veneto (responsabile industrializzazione, responsabile commerciale/marketing, responsabile logistica)
2. Distretto ceramica artistica e terracotta (responsabile commerciale, designer, esperto nell’innovazione dei materiali e processi)
3. Distretto produttivo del mobile d’arte di Bassano (esperto dell’innovazione di prodotto e processo, responsabile logistica, progettista CAD CAM)
4. Distretto del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (responsabile marketing, tecnico dei materiali, della logistica e della normativa, esperto nella promozione del prodotto e del territorio)
5. Distretto orafo argentiero di Vicenza (tecnico organizzazione di
processo, tecnico esperto di marketing, top buyer)
6. Distretto dello sport-system di Montebelluna (esperto di marketing internazionale, responsabile logistica, responsabile R&D e
innovazione)
7. Distretto veneto del sistema moda (creativo, tecnico specializzato
nel prodotto e processo, responsabile marketing)
8. Metadistretto veneto della filiera del legno arredo (tecnico del prodotto e processo, responsabile logistica, responsabile internazionalizzazione)
9. Distretto calzaturiero veronese (product manager, responsabile
industrializzazione, direttore di produzione)
10. Metadistretto alimentare veneto (esperto marketing, esperto
R&S e innovazione, esperto logistica).
Formazione: gli strumenti
Per i lavoratori gli strumenti fondamentali della fase attuativa del Progetto Challenge sono il ‘libretto formativo’, che rende trasparente e
spendibile la formazione del lavoratore, e l’erogazione di voucher formativi finanziati dalla Regione del Veneto per un ammontare di 5 milioni di euro, che consentono ai singoli di personalizzare i propri percorsi
di apprendimento in modo flessibile e realmente in grado di rispondere alle esigenze di rinnovamento e di sviluppo delle aziende. Per
orientarli nella scelta formativa saranno attivati degli sportelli territoriali
operativi nei diversi distretti e il nuovo portale dedicato all’iniziativa
www.formazione.individuale.it/
L’Agente di sviluppo di distretto
Viene introdotta una nuova figura professionale, l’Agente di sviluppo
di distretto, che andrà ad affiancare il Dirigente di distretto nello sviluppo della competitività della struttura e della rete produttiva. L’Agente
di sviluppo dovrà infatti acquisire un know-how specifico mirato ad accrescere il potenziale del distretto. Il suo percorso formativo prevede
l’acquisizione di conoscenze ed abilità operative, quali l’analisi dei contesti locali, l’animazione territoriale, lo sviluppo competitivo, il marketing strategico, i processi di innovazione e trasferimento tecnologico, i
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mercati internazionali e la finanza agevolata. Alla fase di studio seguirà
quella di stage in azienda. Un ruolo questo che potrà essere ricoperto
non solo da giovani laureati ma anche da coloro che già operano nelle
imprese e nei distretti veneti.
Incontri: presentati i Piani Integrati
di Distretto a Treviso
Si è tenuto lunedì 20 aprile a Treviso, nella sede della Camera di Commercio, il primo di una serie di incontri rivolti alle aziende dei distretti
produttivi del Veneto per presentare obiettivi e opportunità del Progetto Challenge. Durante l’incontro sono stati presentati i dati e le
linee progettuali contenute nei Piani Integrati di Distretto (PID), da parte di Renato Chahinian, consulente del gruppo di ricerca, ed è stata
fatta una panoramica sugli strumenti, le politiche e i finanziamenti a
disposizione del mondo produttivo veneto in materia di formazione
delle risorse umane, innovazione e sviluppo competitivo.
A raccontare i vari aspetti del progetto, i 4 dirigenti regionali direttamente coinvolti: Italo Candoni (Direzione Regionale Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione) intervenuto nella fase di studio ed
elaborazione dei PID, quindi la fase più teorica, che ha però portato
a concrete linee di sviluppo progettuale; Marco Caccin (Direzione
Regionale Istruzione) che si è occupato in modo particolare dei progetti relativi allo sviluppo del Polo Nautico e dell’Accademia del Mare;
Santo Romano (Dirigente Regionale Formazione) a cui fanno capo
invece i corsi di formazione attuati attraverso il sistema voucher che
veicolano i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo; Pierangelo Turri (Direzione Regionale Lavoro) a cui fanno invece capo i 30 profili formativi individuati, 3 per ogni distretto, che si sono già tradotti in corsi
di formazione attuati con il sistema voucher e finanziati dalla regione
per 5 milioni di euro.
I coinvolgimenti dei distretti sono poi stati raccontati dai distretti stessi, attraverso le testimonianze di Aldo Durante (Sportsystem), Flavio
Tomaello (Legno Arredo), Giancarlo Vettorello (Prosecco). A rappresentare l’impegno della Regione del Veneto nel Progetto erano presenti il Segretario Regionale alle Attività Produttive, Istruzione e Formazione Sergio Trevisanato e l’Assessore alle Politiche dell’Economia,
dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione Vendemiano Sartor,
che ha colto l’occasione per presentare una panoramica delle ultime
iniziative del Veneto in tema di politiche del lavoro.
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Progetto - Distretto Calzaturiero Veneto