Supplemento al numero odierno di MF/Milano Finanza - Il quotidiano dei mercati finanziari Spedizione in A.P. 45% art. 1 c. 1 L. 46/04, DCB Milano.
Direttore responsabile Paolo Panerai. Registrazione Tribunale di Milano n. 266 del 14/4/1989.
N° 2 ANNO LXIII Aprile-Maggio 2011
attualità
LE RICHIESTE DEI QUADRI
DIRETTIVI
convenzioni nazionali 2011
FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
se fossi un
banchiere
pensionati
SPAZIO DONNA
FROM THE SUNSHINE
TO THE SUNSET
LA DIGNITÀ DEL
GENERE UMANO
SPECIALE CONSIGLIO NAZIONALE
EMERGENZA CONTRATTO
UN PROGETTO DI SOLIDARIETÀ TARGATO CUORE FABI
IL SOGNO DI ARUNAS
Serve poco per rendere
una vita felice
NON DEVI METTERE MANO ALLE TASCHE
BASTA UNA FIRMA PER DONARE IL TUO
5 PER MILLE
“IL SOGNO DI ARUNAS” onlus
C.F. 98120160175
Via Cefalonia 41/a
25124 Brescia
IBAN IT34C0869211205027000270458
Banca di Credito Cooperativo di Brescia
Via Crotte n. 28 – 25127 Brescia
EDITORIALE
speciale
117° consiglio nazionale
2 > Emergenza Contratto
focus
8 > Diabete punto nel vivo
SINDACATO & SERVIZI
di Lando Maria Sileoni - Segretario generale FABI
ATTUALITà
10 >Fra solidarietà e problemi senza fine
SE FOSSI
UN BANCHIERE...
11 >Fiat Lux
12 >Dei delitti e delle pene
13 >Mal di lavoro, il brutto scherzo della
globalizzazione
14 >MacroWikinomics: riavviare il sistema
15 >Cercare lavoro al tempo della crisi
spazio aperto
18 >Lavoratori penalizzati, diritti compressi
quadri direttivi
19 >Le richieste dei Quadri Direttivi
pensionati
20 >From the sunshine to the sunset
SPAZIO DONNA
21 >La dignità del genere umano
fisco
22 >Cud 2011, istruzioni per l’uso
PARERE LEGALE
23 >Divieto assoluto di licenziamento
per matrimonio della lavoratrice
Cassazione. Non è valida la conciliazione se non
è sottoscritta dal rappresentante sindacale alla
presenza e in contestualità con il lavoratore
convenzioni
25 >Convenzioni Nazionali
NONSOLOBANCA
HI TECH
26 >2011 a carte scoperte
L'angolo del sociologo
27 >La Cina è vicina
segnalibro
27 >Manuale di Diritto Sociale Europeo
LA FABBRICA DEI SOGNI
28 >Se la fabbrica di sogni diventa la fabbrica di soldi
paese che vai... italia che trovi
Ho sentito una tentazione davvero forte. Ho immaginato di essere un banchiere (un banchiere vero!),
o meglio, ho provato - solo per poco, il tempo di scrivere queste note - a vestirne i panni.
Ed ecco il profilo del banchiere che vorrei essere
I
ntanto, occorre partire dall'assetto del Sistema bancario.
Un sistema basato su leggi efficaci ed una supervisione
attenta è il fondamento della crescita economica.
In questo sistema bisogna sapersi inserire, riconoscendo,
in primo luogo, il valore del risparmio quale elemento essenziale per lo sviluppo cui tutti devono contribuire. In modo
particolare, dirigendo il flusso di risparmio non verso usi speculativi, ma verso utilizzi ed obiettivi che privilegino la produzione e l'investimento durevole. Il banchiere non rappresenta
solo il mondo della finanza, ma è un attore del modello di
responsabilità necessario a far funzionare la società ed orientarla, in un quadro di iniziativa libera, verso finalità volte al
benessere.
Non andrà mai tradita questa missione.
Il privilegio di pochi non dovrà mai oscurare la ricerca del
benessere per la maggior parte dei cittadini: lavoratori, clienti,
investitori, tutti equamente fruitori di un benessere ottenuto
nella piena osservanza delle regole, salvaguardando l'interesse
generale. Guardando, cioè, al risultato prodotto dal lavoro,
ma anche al modo in cui esso è stato ottenuto.
Allora, pensare di essere un banchiere, non un burocrate, è un
modo per darsi un obiettivo ancora più alto, per una sfida con
se stessi e col mondo.
Aprire all'impresa è un dovere: ma come?
Selezionando e sostenendo quelle iniziative che meritano di
essere incoraggiate, facendo in modo che rischio imprenditoriale e ricerca di un giusto ritorno sull'investimento siano
effettivamente conciliabili. Ma può un banchiere avere un'anima autenticamente sociale o quest'anima sociale -se presente- costituirà, invece, una sorta d’intruso capace di ostacolarne
il ruolo? La risposta è molto diretta e concreta: il banchiere
deve saper selezionare gli investimenti, secondo regole precise,
che lascino quote di utilizzo del capitale di rischio anche a coloro che si affacciano per la prima volta sul mercato, con idee
coraggiose e progetti innovativi. La sola difesa del mercato esistente diventa politica di parte, se esclude il nuovo e si limita
a perpetuare il vecchio, lasciandolo, comunque, abbandonato
a se stesso. Inoltre, il banchiere deve lavorare con una squadra
manageriale, assortendo un team dotato di competenze tecniche e di creatività, nel quale l'onestà dei comportamenti non
deve essere ostacolo, ma requisito fondamentale ed imprescindibile per ciascuno dei componenti. Il banchiere, quindi,
avverte la tentazione e i richiami del potere, ma deve saperli
ricondurre a un ambito creativo e realistico, sia evitando sogni
di grandezza e onnipotenza, sia superando una visione di semplice gestione dello stato delle cose.
Il banchiere deve porsi il tema del lavoro.
La missione della banca, se ridotta a leva per generare profitti
finanziari costruiti mediante operazioni spericolate è, in sé, diseducativa. Non si può pensare di crescere professionalmente
per il solo fatto di aver frequentato università ed istituzioni
accademiche che, in realtà, avversano, spesso, la solidarietà,
insegnando a coltivare una forsennata competizione e predicando, contemporaneamente, il disprezzo dell'individuo e l'esaltazione della soggettività, fino ad arrivare ad elevare al rango
di "eroi" figure manageriali ed imprenditoriali senza cultura e
senza etica.
A questo proposito - pur non trattandosi specificamente di un
banchiere - ricordo, con un senso di smarrimento, la lezione
che tale Sig. Briatore tenne ai giovani dell'Università Bocconi
alcuni anni fa: quale modello si stava loro proponendo?
Il banchiere deve avere rispetto per il lavoro: il lavoro è il punto di partenza della società, ciò che nobilita l'azione dell'uomo
e la distingue; il lavoro è la dignità stessa della persona, è ciò
che ne realizza l'essenza positiva; è la via per piegare la natura
al bene.
Perciò ogni azione che possa essere distruttiva del lavoro o riduttiva dei suoi risultati dovrebbe essere evitata, a prescindere
dal credo religioso o civile di ciascuno.
Il banchiere, infine, dovrebbe essere uomo di cultura, non
solo uomo (o donna) di erudizione.
Persona colta, di attente letture, capace di riconoscere il senso
ed il valore della cultura tecnica ed umanistica come un tesoro
cui attingere; acqua alla quale bere per dissetarsi e, soprattutto,
rinnovarsi.
La cultura alla quale qui mi riferisco non vuole essere intesa, in astratto, come la conoscenza stratificata di nozioni, ma
come la capacità di far vivere il pensiero nell'azione: ovvero,
mettere in pratica le idee per cercare, e trovare, le soluzioni.
Forse non esiste e non esisterà mai il banchiere al quale io
penso.
Ma, in fondo, io immagino semplicemente un uomo per il
quale il desiderio di vivere, conoscere, confrontarsi, realizzare
precede la brama di successo e di autoaffermazione.
Insomma, una persona che ascolta la coscienza e vuole agire
per cambiare le cose.
29 >Dozza Imolese, paese dalla doppia anima
ALTROTURISMO
30 >Bestie. Animali reali e fantastici nell’arte europea
dal Medioevo al primo Novecento
31 >Antonio Ligabue. La follia del Genio
CHI C’E’ C’E’
32 >Il cartellone di aprile/maggio
Direttore editoriale
Lando Maria Sileoni
Capo redattore
Lodovico Antonini
Ordinario di Sociologia Generale
Università di Verona
Edizione Web: Marco Ammendola
Comitato di direzione
Gianfranco Luca Bertinotti
Mauro Bossola
Franco Casini
Giuliano De Filippis
Attilio Granelli
Mauro Morelli
Mauro Scarin
Lando Maria Sileoni
Collaboratori
Luciano Quaranta,
Clinica oculistica Università degli
Studi di Brescia
Maddalena Sorrentino,
docente di informatica generale,
Università Cattolica - Milano
Elcograf, Beverate di Brivio (Lc)
Luca Riciputi,
esperto risorse umane
e consulente aziendale
Illustrazioni: Roberto Mangosi
Domenico Secondulfo,
Flavia Gamberale
Editing: Mariapaola Diversi
Grafica: www.Majakovskij-comunicazione.com
Stampa:
Direzione, Redazione,
Amministrazione
00198 Roma - Via Tevere 46
Telefoni: 06-84.15.751/2/3/4
Fax: 85.59.220
Direttore responsabile
Paolo Panerai
E-m ail : re dazio ne @fabi.it | Edizione web: http://www.fabi.it/pubblicazio n i /voce- dei - ban car i | w w w. fabi . i t - E- m ai l : federaz i on e@ fabi . i t
speciale 117° consiglio nazionale
Cronache dal 117° Consiglio nazionale
LA FABI GIOCA
D’ATTACCO
Oltre mille delegati riuniti a Roma, all’Ergife Palace hotel, dal 29
al 31 marzo per conoscere le mosse del primo sindacato bancario
nella difficile partita del rinnovo contrattuale. Sileoni: “I banchieri
si scordino di essere loro a dettare l’agenda.
Come nostro solito, anteporremo il dialogo allo scontro, ma se
necessario sapremmo batterci anche duramente, pur di garantire
un buon contratto ai lavoratori”
U
servizio di Flavia Gamberale
foto di Bruno Pastorelli
n labirinto nero a forma
di spirale. In mezzo, tra le
evoluzioni concentriche delle
linee, un punto rosso. È tutto
racchiuso in questi scarni segni grafici
il senso del 117° Consiglio nazionale
FABI. In un contesto di crisi come quello
attuale e d’immobilismo manageriale,
l’aggiornamento del contratto bancario
si presenta, infatti, agli occhi delle
organizzazioni sindacali come un vero e
proprio labirinto, impervio e difficile da
affrontare.
Lo sanno bene gli oltre mille delegati
sindacali della più grande organizzazione
del credito riuniti nella sala Congressi
dell’Ergife Hotel, a Roma.
Sono venuti qui da ogni parte d’Italia
per sapere quali strategie adotterà la
Segreteria nazionale nella difficile partita
del rinnovo contrattuale, atteso da oltre
340mila dipendenti delle banche.
E vertici della FABI non si tirano
certo indietro. Spiegano, discutono
accesamente e raccontano alla loro base
tutte le operazioni condotte in porto
negli ultimi mesi per tutelare i lavoratori
e le mosse da pianificare nell’immediato
futuro.
Ad aprire i lavori della “tre giorni” è il
Segretario nazionale Mauro Morelli.
La sua ampia relazione è una critica
durissima alle politiche manageriali delle
2
aziende di credito, fondate più su miopi
e ingiustificati tagli ai costi del personale
e che su lungimiranti e seri progetti di
rilancio.
Morelli ricorda come negli ultimi dieci
anni “il nostro settore ha lasciato sul
campo attraverso il fondo esuberi ben
40mila dipendenti, con un notevolissimo
abbattimento del costo del lavoro”.
Le numerose ristrutturazioni aziendali,
succedutesi
nell’ultimo
decennio,
insomma, hanno già provveduto a far
piazza pulita delle eccedenze di personale,
seppur senza traumi sociali, visto che
le uscite sono state tutte volontarie e
incentivate, così come preteso e ottenuto
dai sindacati.
Ingiustificabile, alla luce di questi
numeri, attacca Morelli “l’atteggiamento
di arroccamento ideologico e le
dichiarazioni della controparte”, che
vuole proporre un rinnovo contrattuale
a costo zero e ridurre le spese di
funzionamento
dell’ammortizzatore
sociale di categoria, il Fondo esuberi,
anche abbassando l’importo dell’assegno
d’esodo e tentando d’introdurre misure,
come l’indennità di disoccupazione, che
aprirebbero le porte a licenziamenti di
massa dei lavoratori con oltre 55 anni di
età.
“Il rigore”, accusa senza mezzi
termini il Segretario nazionale della
speciale 117° consiglio nazionale
FABI, “dovrebbe partire proprio da
quei banchieri che, senza pudore,
continuano a sedere in diversi consigli
d’amministrazione, spesso in aziende in
concorrenza tra loro”.
Morelli tocca anche un altro punto
nevralgico: il rapporto tra lavoratori
della vecchia guardia e quelli delle nuove
generazioni. A tal proposito, puntualizza,
“abbiamo il dovere di dire no al tentativo
delle aziende di costruire il futuro sulle
ceneri di una guerra generazionale tra
vecchio e nuovo contratto, tra vecchia e
nuove concezione del salario”.
Come dire: la FABI non permetterà
mai che le restrizioni economiche
imposte delle aziende vadano a pesare
negativamente sul futuro dei giovani,
l’anello debole della catena lavorativa.
IL J’ACCUSE DI SILEONI
Ben 55 gli interventi che si susseguono
nei due giorni di dibattito al Consiglio
nazionale. A prendere la parola sono
i delegati che fanno sindacato sul
territorio, gli uomini delle strutture
provinciali, dei Coordinamenti di
Gruppo, cioè la spina dorsale della FABI.
Il dibattito è animato e diretto.
Nella sua replica, il Segretario Generale,
Lando Sileoni, risponde punto su punto,
spiegando chiaramente in che modo
l’organizzazione imposterà il confronto
con la controparte sul rinnovo del
contratto. I banchieri devono scordarsi
di affrontare la trattativa, parlando
soltanto dei costi del personale. La
discussione dovrà essere, infatti, ad
ampio raggio e toccare temi sostanziali,
come, ad esempio, quello dei costi
U
na tavola rotonda scandita non solo da slogan, ma
anche da gustosi botta e risposta, conditi da dati e cifre. Quando la discussione è virata sui
costi del personale, considerati eccessivi
dall’Abi soprattutto alla luce dell’attuale situazione di crisi, Sileoni ha svelato
il numero esatto dei consiglieri d’amministrazione strapagati e incollati alle
poltrone dei principali istituti di credito. “Prima di parlare di costo del lavoro
più alto d’Europa nelle banche italiane,
complessivi di gestione delle banche.
“La nostra volontà” - rimarca infatti
Sileoni - “è quella di far pesare sul tavolo
argomenti di primissimo piano, come le
stock options dei banchieri, gli stipendi
dei manager e dei dirigenti. Tanto per
fare un esempio, in uno dei più grandi
gruppi bancari, i costi di gestione e di
funzionamento dei Cda ammontano
a circa 40 milioni di euro l’anno. Con
la metà, con 20 milioni di euro, non
si intaccherebbe di un centimetro
l’efficienza di queste strutture”.
Il segretario generale della FABI va giù
duro. “È paradossale che quei dirigenti,
che lamentano una forte crisi economica
delle loro aziende, siano gli stessi che le
hanno gestite in questi ultimi 12 anni”.
Quanto ai 205 euro di aumento salariale
chiesto dalle organizzazioni sindacali e
prontamente bocciato dall’Abi, Sileoni
è sardonico. “Quello è un aumento
previsto dalla riforma degli assetti
contrattuali, firmata nel 2009 dalla
stessa Abi con il governo. Voglio vedere
come riusciranno a disimpegnarsi
con 52 contratti già stipulati in altre
categorie, sono proprio curioso di vedere
che posizioni prenderanno gli attori di
quell’accordo, governo e due sindacati
confederali”.
Oltre a delineare gli obiettivi
dell’organizzazione
nel
prossimo
futuro, il Segretario generale punta
anche i riflettori sull’ultimo risultato
portato a casa dal sindacato: la
mancata introduzione dell’indennità di
disoccupazione. Un colpo terribile che
l’Abi voleva infliggere ai lavoratori per
il Segretario Nazionale Mauro Morelli
mentre tiene la relazione introduttiva
ai lavori del Consiglio Nazionale.
bisogna riflettere sui costi delle governance bancarie”, ha detto il Segretario
Generale della FABI, rivolgendosi al
Presidente del Comitato Affari sindacali e lavoro di Abi, Francesco Micheli,
“facciamo presente che nelle società di
Intesa Sanpaolo ci sono in tutto 472
consiglieri d’amministrazione e 258
sindaci; in Banco Popolare 159 consiglieri d’amministrazione e 74 sindaci;
in Ubi 122 consiglieri d’amministrazione e 47 sindaci; in Mps 92 consiglieri
d’amministrazione e 43 sindaci; in Uni-
licenziarli e collocarli obbligatoriamente
in pre-pensionamento.
Un tentativo prontamente sventato. “Se
l’indennità non è passata, è soltanto
grazie alla nostra determinazione, alla
forza che abbiamo dimostrato durante le
trattative e al conseguente peso politico
che ci siamo oggi conquistati”.
Ma è quando parla del ruolo assunto
dalla FABI in tutte le principali vertenze
sindacali locali e nazionali che Sileoni
accende la platea: un’organizzazione
rappresentativa, politicamente matura,
in grado di farsi ascoltare gli attori sociali
che più contano, banchieri, governo e
media.
Un’organizzazione che, in virtù della
sua autonomia e rappresentatività, sarà
anche chiamata a svolgere un ruolo di
mediazione tra le sigle confederali, Fisac
da una parte e Fiba e Uilca dall’altra, e
ad assumere la leadership del movimento
sindacale bancario.
“Anteporremo sempre il dialogo allo
scontro”, precisa Sileoni, “ma sapremo
batterci fino in fondo senza farci
ingabbiare o farci dettare l’agenda
dall’Abi, proponendo le nostre idee
che saranno condivise dall’intera
organizzazione”. Insomma, la FABI
s’impone come un sindacato che non
gioca in rimessa, ma va all’attacco, forte
dei suoi numeri e della sua capacità di
elaborazione politica.
Proprio
su
questo
sindacato
scommettono i mille dirigenti sindacali
riuniti a Roma.
E a confermarlo sono quei mille
applausi che giungono da tutta la platea,
scroscianti, di cuore.
SEGRETO BANCARIO
CARO CDA, QUANTO MI COSTI
Un esercito di oltre millecinquecento tra consiglieri
d’amministrazione e di gestione, sindaci e consiglieri
di sorveglianza
credit 165 consiglieri d’amministrazione e 85 sindaci. Numeri che pesano
fortemente sui bilanci delle banche ma
di cui stranamente nessun banchiere
parla”. Certo, altrimenti che segreto
bancario sarebbe...
3
speciale 117° consiglio nazionale
Il rinnovo contrattuale al centro di una tavola rotonda con le scintille
EMERGENZA CONTRATTO
APERTA LA SFIDA DEL RINNOVO
Il 29 marzo, la fabi ha riunito all’Hotel Ergife di Roma i Segretari generali dei principali sindacati del credito e Francesco micheli, presidente del comitato affari
Sindacali e lavoro di abi, per mettere a fuoco le tre priorità delle organizzazioni sindacali nel rinnovo del contratto nazionale: aumento salariale di 200 euro ai lavoratori,
nuova occupazione stabile nelle banche e no categorico all’indennità di disoccupazione. micheli: “Proposte irricevibili. Siamo in crisi”.
sileoni: “Cominciate a tagliare gli oltre 900 consiglieri d’amministrazione che gravano pesantemente sui bilanci bancari”
“S
ono in minoranza. Mi
sento un po’ come se
stessi nella fossa dei
leoni”, ha esordito
Francesco Micheli, Presidente del
Comitato Affari sindacali e lavoro di
Abi. Captatio benevolentiae?
Non gli è andata bene. Infatti, il
Segretario Generale della FABI, Lando
Sileoni, l’ha subito gelato: “Presidente,
per lei basto e avanzo io!”.
I “leoni” erano i sette Segretari Generali
dei principali sindacati del credito.
Per tutta la durata del match, nessun
convenevole o morbida frase di
circostanza per smorzare la tensione.
Anzi, battute pungenti, pronunciate da
chi non si fa intimidire.
Un incontro unico nella storia, che
la Fabi ha voluto organizzare poco
prima della presentazione all’Abi
della nuova piattaforma contrattuale,
per annunciare in maniera chiara
e compatta le priorità dei sindacati
nella difficile partita del rinnovo del
contratto nazionale.
Una tavola rotonda che si è trasformata
in un incalzante faccia a faccia tra i
leader delle organizzazioni sindacali
del credito, Lando Maria Sileoni
(Fabi), Agostino Megale (Fisac Cgil),
Giuseppe Gallo (Fiba Cisl), Massimo
Masi (Uilca), Marco Boltri (Segretario
nazionale Dircredito), Fabio Verelli
(Ugl credito) e Pietro Pisani (Sinfub),
e il Presidente del Comitato Affari
sindacali e lavoro di Abi, Francesco
4
Micheli, colui con il quale i sindacati
saranno chiamati a negoziare il
nuovo contratto. Le posizioni sono
apparse sempre distanti su tutti i temi
all’ordine del giorno: dall’ indennità di
disoccupazione agli adeguamenti salari.
Lando Maria Sileoni
Il Segretario Generale della FABI non ha dato tregua al suo “avversario”,
Francesco Micheli, duellando con lui per tutta la durata della tavola rotonda e rintuzzando
le numerose esternazioni del rappresentante dell’Abi
A moderare il dibattito, che è stato
introdotto dalla relazione del Segretario
generale aggiunto della FABI, Mauro
Bossola, il giornalista di Plus 24 Ore
Nicola Borzi, grande esperto di banche
e lavoratori bancari.
Pungolati dalle sue domande, i
partecipanti hanno affrontato, uno ad
uno, tutti i nodi del rinnovo.
AUMENTI SALARIALI: DATE A CESARE
QUEL CHE È DI CESARE
Il dibattito è entrato immediatamente
nel vivo quando si è cominciato a
parlare degli incrementi salariali. Un
punto dinanzi al quale Micheli ha
mostrato subito la faccia feroce: “la
richiesta annunciata dai sindacati
bancari di un aumento contrattuale
per il prossimo triennio di 204 euro a
regime è impensabile e improponibile,
in quanto non tiene conto del
momento storico di crisi che il sistema
sta vivendo”.
Come dire: in tempi di shock
finanziari, di bilanci che arrancano
e di nuove regole, quelle di Basilea 3,
che impongono alle banche requisiti
patrimoniali sempre più solidi, non è
pensabile infilare nelle buste paga dei
lavoratori 200 euro in più.
A rispondere che non si tratterebbe di
un regalo, ma di un aumento salariale
legato al recupero dell’inflazione del
triennio precedente e alla previsione di
inflazione attesa per i prossimi tre anni,
come stabilisce la riforma sugli assetti
speciale 117° consiglio nazionale
contrattuali del 2009, firmata dalla
stessa Abi, è stato il segretario generale
della FABI Lando Sileoni, il quale ha
parlato a nome di tutte le sigle.
“Questo aumento”, ha scandito a gran
voce, “spetta ai lavoratori di diritto, in
quanto a prevederlo è quel protocollo
sugli assetti contrattuali siglato due
anni fa dall’Abi con il governo”.
“Inoltre”, ha aggiunto Sileoni, “giova
ricordare che, dal ’98 al 2005, per la
categoria i contratti sono stati soltanto
a perdere, a causa della mancanza di
unità sindacale che ha caratterizzato
i tavoli di trattativa, un’unità che per
fortuna è stata ripristinata e che oggi
è più viva che mai, come dimostra la
presenza dei segretari generali di tutti i
sindacati del credito alla nostra tavola
rotonda”.
LE tre PAROLE D’ORDINE DEL NUOVO
CONTRATTO
Tutela del potere d’acquisto dei
salari, attraverso il loro adeguamento
all’inflazione, creazione di nuovi posti
di lavoro e un “no” a caratteri cubitali
all’introduzione dell’indennità di
disoccupazione.
A elencare chiaramente le principali
rivendicazioni dei sindacati è stato,
pochi minuti dopo l’inizio della tavola
rotonda, lo stesso Sileoni.
Richieste a cui Micheli ha risposto
alzando un muro: “Il sistema bancario
sta attraversando una crisi senza
precedenti. Il Roe è tornato quasi
ai livelli del 1998, con la differenza
che tredici anni fa avevamo davanti
una prospettiva di crescita del Pil che
adesso non abbiamo più. Il settore”,
ha concluso con un’ultima stoccata,
“nell’attuale scenario, non è più in
grado di coniugare retribuzione e
occupazione”.
Un’affermazione a cui i sindacati
hanno ribattuto immediatamente,
sfidando Micheli sul terreno concreto
dei numeri e snocciolando dati sui
costi di gestione dei pletorici consigli
d’amministrazione delle banche e sulle
faraoniche stock option e buonuscite
accordate negli ultimi anni ai supermanager, nonostante il tanto lamentato
calo del Roe.
“Possibile che nel bel mezzo della crisi
e del tempo dei contratti a progetto”,
si è chiesto Agostino Megale, segretario
generale della Fisac Cgil, “un lavoratore
dipendente guadagni 30-35mila euro
l’anno e un top manager 90-100 volte
di più? Dove sta l’equità?”.
Chiaro il messaggio lanciato dalle
segreterie: se si deve discutere di
ridimensionamento delle spese, si
cominci a parlare delle “vergognose”,
come le ha definite Sileoni, retribuzioni
del management e si affronti un
discorso a tutto a campo sui costi di
gestione degli istituti di credito.
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE:
NON C’È TRIPPA PER GATTI
Immancabile, infine, la discussione
sulla riforma del Fondo di Solidarietà,
che da novembre tiene impegnate le
organizzazioni sindacali e l’Abi in un
aspro braccio di ferro.
Micheli ha ribadito che “il fondo per
il sostegno al reddito dei lavoratori
delle banche è stato uno "strumento
eccellente" ma adesso è diventato
oneroso e va rivisto. In questo quadro”,
ha rilanciato il Capo delle Relazioni
sindacali dell’Abi, riproponendo una
soluzione già bocciata dai sindacati,
“l’indennità
di
disoccupazione
potrebbe esser un valido strumento per
minimizzare la riduzione dell’assegno
di sostegno al reddito, in questo
momento diventato troppo costoso per
le banche”.
A rinfrescare la memoria di Micheli
francesco Micheli
Presidente del Comitato Affari Sindacali e Lavoro, dell’Abi è l’uomo che i sindacati si troveranno
di fronte nella trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale. “Sono in minoranza. Mi sento
nella fossa dei leoni” – ha esordito. “Per Lei basto e avanzo io”, gli ha risposto Sileoni tra
scroscianti applausi.
ci ha pensato Sileoni, spalleggiato
da Massimo Masi e Giuseppe Gallo,
segretari generali di Uilca e Fiba Cisl.
“L’introduzione dell’indennità di
disoccupazione nel nostro settore non
è motivata da alcuna ragione politica o
tecnica”, ha messo in chiaro il numero
uno della Fabi,
“È vero che le banche spendono tanto,
ma è anche vero che le stesse banche
hanno un ruolo sociale da rispettare. E
proporre il licenziamento di massa dei
lavoratori 55enni, attraverso un ricorso
dell’indennità di disoccupazione,
non è certo una strada percorribile
per risollevare le sorti del sistema. Le
banche piuttosto, se hanno problemi
con il fisco, abbiano il coraggio di
chiedere al governo un intervento per
la riduzione degli oneri fiscali. Non è
ammissibile a pagare il prezzo della
mancanza di coraggio degli istituti di
credito debbano essere ancora una volta
i lavoratori”.
Un argomento sul quale la FABI si era
già espressa lo scorso 16 marzo, quando,
con una lettera indirizzata ai ministri
dell’Economia e del Lavoro, Tremonti
e Sacconi, aveva “quantificato” i danni
che l’introduzione dell’indennità di
disoccupazione avrebbe potuto creare
sugli organici degli istituti di credito:
con l’applicazione di questo strumento,
aveva scritto Sileoni, verrebbe, infatti,
meno, il meccanismo della volontarietà
delle uscite, da sempre osservato nel
settore del credito, e ciò porterebbe
al prepensionamento obbligatorio
(leggi licenziamento) di circa 30mila
lavoratori 55enni, categoria che
attualmente rappresenta circa il 18%
della forza lavoro negli istituti creditizi.
Uno “tsunami” che impoverirebbe le
banche di professionalità importanti.
Senza contare, poi, che “questi
dipendenti”, ha sottolineato Sileoni,
“sono spesso padri di famiglia che si
sono accollati un mutuo o che ancora
sostengono le spese universitarie dei
figli. Il sindacato non potrà mai avallare
una proposta di questo genere”, ha
concluso Sileoni.
Una posizione fatta propria da tutti
gli altri Segretari generali presenti alla
tavola rotonda.
5
speciale 117° consiglio nazionale
LA MOZIONE FINALE DEL 117° CONSIGLIO NAZIONALE
L’IRRESPONSABILITÀ E L’INCAPACITÀ DEI BANCHIERI
NON DEVONO RICADERE SUI LAVORATORI
La presa di coscienza della crisi non fa arretrare di un millimetro la volontà della FABI di realizzare un nuovo modello di sviluppo.
In primo piano l’adeguamento delle retribuzioni, secondo la riforma sugli assetti contrattuali firmata dall’ABI, che comporta un aumento
pari a circa il 7%, al quale va aggiunta un’ulteriore quota per la produttività di sistema. Chiesta una drastica riduzione dei costi di
governance delle Aziende di Credito e sollecitato un nuovo meccanismo di adeguamento delle pensioni al costo della vita
L
e Delegate ed i Delegati esprimono grande apprezzamento
per l’attività svolta dal Comitato Direttivo Centrale e dalla
Segreteria Nazionale negli ultimi mesi.
Il 117° Consiglio Nazionale esprime
solidarietà al popolo Giapponese per la
recente catastrofe che l’ha colpito, e sostegno ai Popoli che lottano per la loro
libertà. Il 117° Consiglio Nazionale ricorda come questa occasione coincida
con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed esprime sincero ringraziamento
ai Padri fondatori della Patria.
Il 117° Consiglio Nazionale si è svolto
in uno scenario di crisi mondiale le cui
responsabilità risiedono in un modello
finanziario senza regole, spregiudicato
ed irresponsabile.
In questo contesto il sistema bancario
italiano ha retto meglio di altri grazie al
radicamento sul territorio ed ai sacrifici e all’impegno delle Lavoratrici e dei
Lavoratori bancari. La necessità di fron-
P
er tre giorni la sala Congressi
dell’Ergife, dove si svolgeva
il 117° Consiglio nazionale
FABI, si è trasformata in un
piccolo museo del Risorgimento, tra la
curiosità dei sindacalisti e dei lavoratori presenti. Bastava attraversare il retro
dell’auditorium per trovarsi di fronte a
una galleria di immagini, riproduzione
di dipinti d’epoca e foto in bianco e
nero che raccontavano la storia dell’unità d’Italia. Venti pannelli, realizzati
dalla società di Comunicazione Majakovskij, che la FABI ha voluto espor-
6
teggiare la “coda” della crisi imporrà alle
Aziende di Credito un rafforzamento
patrimoniale anche in linea con le previsioni introdotte da Basilea 3.
Il 117° Consiglio Nazionale ribadisce
che queste manovre finanziarie non
devono ricadere ancora una volta sulle
Lavoratrici e Lavoratori del Settore, riproponendo l’esclusiva logica dell’abbattimento dei costi del Personale.
Il 117° Consiglio Nazionale auspica invece che la piattaforma per il rinnovo
del CCNL dei Bancari possa rappresentare un nuovo modello di sviluppo che
deve prevedere:
1) una reale politica attiva per l’occupazione giovanile e per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro superando la
precarietà e l’incertezza, proponendo ai
giovani assunzioni a tempo indeterminato; 2) strategie finalizzate alla redditività e sostenibilità degli obiettivi nel
medio-lungo periodo, correggendo in
tal senso le retribuzioni dei manager;
3) l’eliminazione delle pressioni commerciali e l’introduzione di sistemi
incentivanti condivisi, trasparenti e responsabili, nel rispetto della clientela ed
a tutela della professionalità dei bancari;
4) reali, effettive e verificabili garanzie in
tema di pari opportunità;
una maggiore attenzione e sensibilità
nei confronti delle categorie dei diversamente abili.
Il 117° Consiglio Nazionale ritiene che
l’aumento economico del nuovo CCNL
non possa prescindere dall’adeguamento
delle retribuzioni secondo la riforma sugli assetti contrattuali firmata dall’ABI,
che comporta un aumento pari a circa
il 7%, al quale va aggiunta un’ulteriore
quota per la produttività di sistema.
Il 117° Consiglio Nazionale sollecita
una drastica riduzione dei costi di governance delle Aziende di Credito.
Il 117° Consiglio Nazionale respinge
l’ipotesi avanzata da ABI di introdurre
l’indennità di disoccupazione nel set-
Omaggio al tricolore
E TRA UN ROE E UN IPCA
SPUNTÓ GARIBALDI
Durante il 117° Consiglio nazionale, nella sala
Auditorium dell’Hotel Ergife, esposti 20 pannelli con foto
e riproduzioni di dipinti d’epoca per raccontare l’unità
d’Italia e celebrare i 150 anni della nazione
tore e conferma la validità del Fondo
di sostegno al reddito quale strumento
– su base volontaria e contrattata – di
ammortizzatore sociale.
Il 117° Consiglio Nazionale ritiene che
l’unità tra le Organizzazioni Sindacali
del credito maggiormente rappresentative, sia una condizione necessaria e
importante per ottenere i risultati che i
Lavoratori e le Lavoratrici si attendono.
I Delegati e le Delegate invitano il Comitato Direttivo Centrale e la Segreteria
Nazionale ad assumere tutte le iniziative, verso il Governo e il Parlamento, per
respingere l’attacco portato al sistema
contrattuale, normativo e di regole in
Banca d’Italia e nel comparto della Riscossione Tributi.
Il 117° Consiglio Nazionale ritiene infine urgente un nuovo meccanismo di
adeguamento delle pensioni al costo
della vita partendo da un sistema fiscale
che consideri anche i bisogni e i carichi
familiari dei Pensionati.
re per celebrare i 150 anni dello Stato
unitario, ripercorrendo tutte le tappe
che, dal 1815 al 1871, hanno portato
alla nascita del Belpaese come nazione:
dai primi moti carbonari degli anni ’20
all’ascesa di Camillo Benso di Cavour,
dalla spedizione delle mille Camicie
Rosse in Sicilia, sotto la guida di Garibaldi, alla breccia di Porta Pia. I delegati sindacali provenienti da tuta Italia
hanno approfittato delle pause, tra una
sessione e l’altra del Consiglio, per fare
un tuffo nel passato e per un breve ripasso di storia nazionale.
speciale 117° consiglio nazionale
Su www.fabi.it online il bimestrale
rivolto agli under 35
Giovani Protagonisti
Il nostro sindacato lancia “My Generation”,
il primo giornale web curato e gestito
autonomamente dal Coordinamento Giovani
della FABI. Sileoni: “Un banco di prova per
valorizzare le idee, i talenti e la capacità di
elaborazione politica dei nostri ragazzi”
È
nato “My Generation”, il
bimestrale online della FABI
rivolto agli iscritti under 35:
ventuno pagine di storie,
rubriche su attualità, cultura, cinema,
nuovi media e approfondimenti sul
mondo del lavoro, con un occhio di
riguardo per tutti i temi che interessano
le nuove generazioni.
Il giornale, gestito e curato autonomamente dal Coordinamento giovani della FABI, è consultabile da questo mese
sul sito www.fabi.it (> Pubblicazioni >
My Generation; oppure > Strutture Nazionali > Coord. Giovani; oppure clic-
U
na bussola a misura di
bancario per orientarsi
nel mare magnum della
Giurisprudenza
del
lavoro e avere un quadro chiaro su
quali sono i propri diritti. Così si
presenta “Lavoro e banca”, il manuale
realizzato dall’Avvocato Paolo Berti,
in collaborazione con il Dipartimento
Contrattualistica della FABI. Il
compendio, distribuito ai delegati
sindacali durante il 117° Consiglio
nazionale, è andato letteralmente a
ruba e a breve sarà recapitato in tutte
le strutture territoriali della FABI, per
potere essere consultato non solo dai
sindacalisti, ma anche dai lavoratori
bancari. In 121 pagine sono raccolti
ampi stralci delle principali sentenze
U
na visibilità mediatica a 360
gradi quella conquistata dalla tavola rotonda “Emergenza contratto”, organizzata
dalla FABI. L’evento si è guadagnato un
titolo sui principali media: dal Corriere
della Sera a Finanza e Mercati, dal Tg2
a Il Sole 24 Ore. Negli articoli pubbli-
cando sul tasto “Giovani” in basso nella
home) ed è stato fortemente voluto dal
Segretario Generale, Lando Sileoni.
“Questa iniziativa”, ha commentato il
Segretario nel suo editoriale di apertura, “è la dimostrazione che il nostro sindacato crede davvero nella capacità di
elaborazione politica delle nuove generazioni e non ne ha per niente paura”.
“Il giornale”, ha sottolineato Sileoni,
“sarà un banco di prova per valorizzare
le idee, le proposte e i talenti di tutti i
nostri iscritti con meno di 35 anni, che
rappresentano la categoria di lavoratori
che più di tutte le altre sta pagando il
MY GENERATION edizione web del bimestrale
d'informazione a cura del Coordinamento FABI
Giovani - numero zero in attesa di registrazione
Il bimestrale young di
[email protected]
a cura del Coordinamento FABI Giovani
Una voce
tutta nostra
Attualità
I giovani e la storia
Musica & Concerti
Suoni dolci & meno dolci
caro prezzo della deregulation del mercato del lavoro e dello smantellamento
del welfare”. “C’è chi li chiama ‘generazione tradita’ o, ‘generazione Tuareg’,
perché, come i popoli nomadi del Sahara, anche loro vivono in un ‘deserto’:
quello della precarietà lavorativa ed esistenziale” – ha continuato Sileoni.
“Noi pensiamo” - ha poi concluso il
numero uno della FABI - “che il primo
passo per fare uscire i giovani da questa
emergenza sia renderli protagonisti delle loro idee e, quindi, del loro futuro.
My generation nasce con questa coraggiosa ambizione”.
La nuova pubblicazione della FABI
DIRITTI DEI LAVORATORI,
UNA BUSSOLA PER
ORIENTARSI
Torino. “Abbiamo deciso di dare vita
a questa iniziativa”, afferma Augusto
Mastropasqua,
Responsabile
del
Dipartimento Contrattualistica, “per
offrire ai nostri iscritti un importante
servizio informativo su tematiche di
carattere giuridico di loro interesse. Il
manuale da noi realizzato è stato scritto
per essere capito anche dai non addetti
ai lavori. In appendice, inoltre,”,
aggiunge Mastropasqua, “i lettori
troveranno delle risposte a quesiti
ricorrenti su permessi parentali e per
portatori di handicap, su infortuni,
su buoni pasto e su assenza per
malattia”. La pubblicazione “Lavoro e
chiara e approfondita spiegazione banca”- fanno sapere dal Dipartimento
introduttiva dell’avvocato Paolo Berti, Contrattualisticaavrà
cadenza
legale della FABI presso il Foro di semestrale.
Presentato “Lavoro e banca”, un compendio che raccoglie e
spiega le principali sentenze degli ultimi due anni che hanno
riguardato i lavoratori bancari. In appendice, le risposte dei nostri
esperti a quesiti ricorrenti su congedi, buoni pasto e malattia
emesse negli ultimi due anni che
hanno riguardato in prima persona
dipendenti del credito, con una
SOTTO I RIFLETTORI
cati il giorno immediatamente successivo all’evento, la posizione della FABI
sul rinnovo del contratto ha ottenuto
uno spazio di primo piano.
I giornalisti non hanno soltanto ripor-
tato i fatti, ma anche partecipato attivamente in qualità di ospiti al dibattito.
Seduti al tavolo dei relatori c’erano,
infatti, ben tre pezzi grossi della carta
stampata: Stefania Tamburello, da oltre
20 anni firma della pagina economica
del Corriere della Sera, Antonio Quaglio, responsabile di Plus 24 Ore, l’allegato de Il Sole 24 Ore specializzato in
banche e risparmio e, infine, Gabriele
Capolino, direttore di Milano Finanza,
il secondo quotidiano economico più
autorevole del Paese
7
focus
DIABETE
PUNTO NEL VIVO
Dalla terapia cellulare all'hi-tech, i passi avanti
nella cura definitiva della malattia
M
arcatori predittivi della
malattia
e
tecnologie
per migliorare e rendere
innocua la misurazione di
glicemia, trapianti di isole pancreatiche
e approcci di rigenerazione con le
staminali sono tra le prospettive più
interessanti nella lotta contro il diabete,
malattia che oggi affligge più di 300
milioni di persone nel mondo (il 10%
è costituito da diabetici di tipo 1) e si
prevede ne colpirà fino a 435 milioni nel
2030.
Solamente negli Stati Uniti si spendono
210 miliardi di dollari per il diabete,
cifra che nel 1980 copriva l'intero costo
della sanità.
Uno degli approcci più interessanti per
quanto riguarda il tipo 1, ossia a esordio
giovanile, è racchiuso nella possibilità
di prevenirne l'insorgenza. «Sappiamo
che esiste un periodo di latenza tra la
comparsa dell'autoimmunità e l'esordio
della malattia clinica. In questa fase si
concentrano gli sforzi per cercare di
prevenirne lo sviluppo», ha commentato
Lorenzo Piemonti, co-direttore del
programma di ricerca Trapianto di isole
pancreatiche del San Raffaele Diabetes
Research Institute di Milano, che fa
parte di una rete mondiale, «e sono
allo studio trattamenti che modificano
l'assetto immunologico dei pazienti
al fine di fermare la distruzione delle
cellule che rilasciano l'insulina».
Una delle prospettive più concrete per i
malati di diabete di tipo 1 è la possibilità
di misurare in un prossimo futuro la
glicemia senza pungere il dito. Sono
allo studio tecnologie che potrebbero
permettere di poggiare semplicemente
la falange sotto una luce per misurare
la quantità di zuccheri presente nel
sangue.
Per giungere, invece, alla sconfitta della
malattia, tra le sfide più ambiziose di
questi anni c'è la terapia rigenerativa,
che si basa sull'uso delle cellule
staminali.
8
«Sono allo studio approcci nuovi e
potenzialmente efficaci, ma si tratta
di sforzi spesso non sufficientemente
sostenuti», ha spiegato Camillo
Ricordi, direttore del Diabetes research
institute di Miami e presidente del cda
dell'Ismett di Palermo, «nel 2008 sono
stati spesi 52 miliardi di dollari per
sviluppare 16 nuovi farmaci, ma la vera
sfida non sono le terapie farmacologiche
di mantenimento, bensì quelle cellulari,
che puntano alla cura della malattia».
«L'obiettivo è quello di identificare
quali sono i meccanismi che
promuovono la rigenerazione per poi
trasferire il concetto sui pazienti di
tipo 1», ha aggiunto Ricordi, «tra le
zone più promettenti per l'estrazione
di cellule figurano il cordone
ombelicale e il tessuto adiposo, ma in
generale un approccio valido sembra
quello di riprogrammare le cellule
così che non vengano riconosciute
dal sistema immunitario, evitando
quindi l'assunzione di farmaci
immunosoppressivi».
Finora la sorgente che si è dimostrata
più adatta a dar vita alle beta cellule è
quella delle cellule staminali embrionali,
ma si è scoperto che anche quelle
adulte possono essere riprogrammate
così da permetter loro di riacquisire
la pluripotenza, che avevano a livello
embrionale, e ovviare a limitazioni e
problemi etici.
«È necessario però verificare eventuali
problemi di sicurezza, perché la
riprogrammazione cellulare può dar
vita a processi di trasformazione
neoplastica», ha precisato Piemonti. Un
approccio che sta dando buoni risultati,
almeno in vitro, è quello affrontato da
un gruppo di ricercatori coordinati da
Carla Giordano, professore associato
di endocrinologia all'Università di
Palermo e membro della Società
italiana di diabetologia presieduta da
Gabriele Riccardi, che prevede l'utilizzo
di cellule derivate dal limbus, una zona
dell'occhio situata tra congiuntiva e
cornea, «Le staminali di questa area sono
immunogeniche, quindi si potrebbe
sperare in un basso rischio di rigetto
nel caso di trapianto», ha commentato
Giordano, «prima va programmata una
ricerca sull'animale e poi sull'uomo per
dimostrare che, inoculate nel paziente,
queste cellule non creino problemi di
altro tipo e siano in grado di rispondere
alla richiesta metabolica con un rilascio
di insulina solo quando serve».
Le strategie di terapia cellulare per il
trattamento del diabete si basano per ora
sull'estrazione e purificazione delle isole
di Langerhans del pancreas, grappoli
di cellule endocrine che contengono
cellule produttrici di insulina. «Questi
trapianti sono sperimentali e sono
oggetto di trial approvati dall'Fda», ha
commentato Ricordi, «ma sono limitati
ai casi più gravi perché richiedono un
trattamento con farmaci anti-rigetto,
che impongono rischi ed effetti
collaterali. Ecco perché la sfida più
interessante riguarda l'eliminazione
della necessità di utilizzare terapie
di immunosoppressione invasive,
affidandosi a strategie per indurre
la tolleranza immunitaria, a nuove
tecnologie con nanocapsule che creano
una pellicola attorno alle cellule per
proteggerle dall'attacco immunitario
o a terapie anti-rigetto locali, dove
si impiantano cellule produttrici di
insulina senza creare danno al sistema
intero».
Un altro tentativo è quello di sviluppare
farmaci che agiscono sulla regolazione
dell'infiammazione, così da verificare se
con un trapianto tradizionale di isole
nel fegato, inibendo alcuni globuli
bianchi che favoriscono la risposta
immunologica, si possa ottenere una
migliore sopravvivenza del trapianto.
Va detto che quand'anche sarà eliminata
la necessità di utilizzo di farmaci antirigetto, il trapianto di isole presenterà
comunque limitazioni relative alla
disponibilità di donazioni, che non è
sufficiente a soddisfare la richiesta, ma
resta il prototipo di terapia cellulare
e la base per future terapie con fonti
illimitate di cellule che producono
insulina. Nel diabete di tipo 2, invece,
uno degli aspetti che coinvolge i
gruppi di ricerca di tutto il mondo è la
prevenzione delle complicanze a livello
cardiovascolare, ma anche oncologico.
«Uno degli aspetti emersi da studi
recenti è l'incidenza più elevata di
tumori nei pazienti diabetici o insulinoresistenti. L'insulina non regolata
sembrerebbe, quindi, predisporre
alla malattia neoplasica», ha concluso
Piemonti. «grazie a queste evidenze
si sta tentando un approccio nuovo,
ossia provare a utilizzare farmaci per il
diabete 2 in campo oncologico, così da
verificare se agiscono come controllo
sulla progressione del tumore».
QUOTA PERISCOPICA
Si rafforzano i legami commerciali tra vecchio
continente e terra del Dragone
LA CINA BUSSA
ALLO SPORTELLO
Inaugurata a Milano la prima filiale italiana di Icbc,
la più grande banca commerciale cinese già presente
in 28 paesi del mondo
L
asciare stipendio a 6 zeri,
auto aziendale, residenza
fiabesca e cambiare vita per
accudire la propria figlia
appena nata. Non è la storia di una
qualche rampante donna d’affari
folgorata sulla via della maternità, ma
l’insolito epilogo di carriera di Harry
Farthing, amministratore delegato di
Cushman Italia, società multinazionale
della consulenza immobiliare, una
delle prime al mondo per volume di
fatturato.
Farthing, da gennaio di quest’anno, è
per sua scelta disoccupato. È diventato
padre e ha deciso di licenziarsi e
abbandonare la scrivania di numero
uno in Cushman, società nella quale
ha lavorato per 20 anni con incarichi
di rilievo, per dedicarsi a un altro tipo
di carriera: quella di papà a tempo
pieno. Farthing ha lasciato l’azienda per
trasferirsi oltreoceano, a Charleston,
in South Carolina, dove vive la
madre di sua figlia, nata da appena
tre mesi. La sua scelta, decisamente
in controtendenza soprattutto per un
uomo, ha fatto scalpore. Tanto che il
I
cbc, Industrial bank of China, la
più grande delle quattro banche
commerciali controllate dallo
Stato cinese, sbarca a Milano.
Il colosso bancario, primo per
capitalizzazione di borsa e presente
in 28 paesi del mondo con 203 sedi
e 4.700 dipendenti, ha recentemente
inaugurato la sua prima filiale italiana
proprio nel capoluogo lombardo.
L’istituto, ha dichiarato al taglio del
nastro d’inaugurazione il presidente
di Jing Jianqing, fornirà servizi
finanziari universali a clienti europei
e cinesi e lavorerà per favorire le
relazioni economiche, commerciali e
Carriere in controtendenza
Per combattere la sedentarietà
DA MANAGER RAMPANTE
A PAPÁ FULL TIME
L’amministratore delegato di Cushman Italia, società
leader nella consulenza immobiliare, si è licenziato e
ha cambiato completamente vita dopo la nascita della
figlia. “Ora la priorità è la famiglia”
Corriere della Sera ha
dedicato al caso Farthing
un ampio articolo. “Non
so ancora cosa farò”, ha
detto l’ex ad al Corriere,
“ma ho deciso di cambiare
vita. Nessun prezzo vale il
veder crescere mia figlia
Eden. Sono finiti i tempi
in cui il lavoro aveva la
priorità. Credo che ogni
età abbia la sua scala di
valori e precedenze. Ora
tocca alla famiglia”.
Entro 3 anni apertura delle filiali
MANTOVA, SI FA LARGO UNA NUOVA BCC
Firmato l’atto costitutivo della Banca
di Credito Cooperativo dell’Oltrepò mantovano.
Il presidente è il parlamentare Bruno Tabacci
U
na nuova realtà bancaria
si sta facendo strada nella
provincia di Mantova. Si
tratta della Banca di credito
cooperativo dell’Oltrepò Mantovano,
fortemente voluta dal parlamentare
di Alleanza per l’Italia Bruno Tabacci,
che è anche presidente del Comitato
promotore. L’atto costitutivo della
banca è stato firmato dai soci - tutti
nomi di spicco dell’imprenditoria
e della finanza locale - lo scorso 17
febbraio nella città dei Gonzaga.
Il nuovo soggetto bancario, che punta
ad accumulare una base di capitale di
almeno 4 milioni di euro, è in attesa
di avere il via libera da Bankitalia per
diventare operativo.
Il comitato promotore stima che entro
due anni saranno aperte filiali nella
provincia di Mantova e anche nelle
zone limitrofe, come il Modenese e
il Cremonese. La BCC dell’Oltrepò
Mantovano si andrà così ad aggiungere
agli altri tre istituti di credito cooperativo
del territorio: Mantova Banca, la BCC
d’investimenti tra la Cina e l’Europa.
Milano è solo un tassello dell’articolata
strategia d’espansione nel vecchio
continente perseguita dalla banca
cinese.
Contemporaneamente Icbc ha aperto
agenzie in Germania, Lussemburgo,
Regno Unito, Russia, Francia, Paesi
Bassi e Spagna. L’Europa rappresenta,
infatti, il primo partner commerciale
della terra del Dragone e il più grande
mercato d’importazione dei prodotti
tecnologici. Solo nei primi dieci
mesi del 2010 il volume degli scambi
commerciali tra i due continenti è
cresciuto del 32,9%.
di Castel Goffredo e quella di Rivarolo.
“Sicuramente questa è una buona
notizia”, commenta la Segreteria
provinciale della FABI di Mantova.
“l’apertura di una nuova banca nel
nostro territorio potrà rappresentare
un buon volano per il rilancio
dell’occupazione e per il sostegno delle
piccole e medie imprese del territorio,
che hanno particolarmente sofferto la
crisi”.
ARRIVA LA
BICI DA
UFFICIO
La ricerca del British Journal of
Sports Medicine: l’esercizio fisico
sul posto di lavoro fa bene e non
pregiudica la produttività
U
na
bicicletta
quasi
invisibile per combattere
la sedentarietà da ufficio.
L’hanno messa a punto tre
ricercatori statunitensi.
Due pedali privi di manubrio e sellino,
da collocare sotto la scrivania, e la
pancetta è (quasi) debellata.
A collaudare il marchingegno è stato
chiamato un gruppo di 18 impiegati
americani, che per 23 giorni sono
stati sottoposti dai ricercatori a un
vero e proprio esperimento finalizzato
a testare la funzionalità della bici
formato desk. Dalla ricerca, pubblicata
sul British Journal of Sports Medicine,
è emerso che ciascun lavoratore ha
pedalato in ufficio una media di
23,4 minuti al giorno senza che la
produttività ne risentisse e che venisse
meno la qualità del proprio lavoro.
Qualche dipendente si è sentito in
imbarazzo a pedalare davanti agli altri
mentre la gran parte, per ovvie ragioni,
ha avuto grosse difficoltà a portare a
termine una telefonata professionale
durante l’attività fisica. Nel complesso,
i ricercatori hanno sottolineato come il
movimento in ufficio apporti sensibili
benefici alla salute dei lavoratori, senza
pregiudicarne il rendimento.
9
SINDACATO E SERVIZI
attualità
le forti contraddizioni di un’isola
troppo dimenticata
FRA SOLIDARIETÀ E
PROBLEMI SENZA FINE
Solo il sindacato resta un baluardo sicuro
in Sicilia
di Gianni Di Gennaro, Segretario Coordinatore FABI Ragusa,
Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI
S
icilia, terra decantata sin dai
poemi di Omero, terra caliente dai mille volti, terra del
sole e della denigrazione, terra
del mare del non lavoro, terra di passione e di conquista. Terra in cui si sta
vivendo il dramma dell’immigrazione,
un dramma che è stato definito biblico,
basti pensare che sono arrivati nella piccola Lampedusa oltre 10.000 disperati,
tutti uomini che fuggono dalla disoccupazione e dall’incertezza.
I disperati arrivano dalla Tunisia, Paese
nel caos del dopo Ben Alì che pagano
duemila dinari, l’equivalente di 1.000
euro per raggiungere le coste a loro più
vicine, le coste siciliane. Poverini, illusi
dalla speranza in un Eldorado che non
esiste, e poveri noi che, seppur consapevoli dell’incertezza del futuro, non esitiamo ad accogliere i fratelli disperati.
Un comportamento esemplare che da
sempre contraddistingue la grande generosità delle popolazioni del Sud, un
comportamento che non trova riscontri
laddove i presupposti per tendere una
mano a chi ha necessità, ma anche capacità, ci sono e sono reali.
E sempre in questa Sicilia, mentre un
imprenditore ragusano rileva uno dei
più famosi pastifici, il pastificio Amato
e lo rilancia sul mercato con le sue grandi capacità imprenditoriali, capacità
che oggi lo pongono sul mercato europeo tra i primi 40 imprenditori, una
banca notifica ad un lavoratore, che
dalla data di scadenza del contratto di
formazione - con cui era stato assunto
da un’altra banca che ha poi venduto
l’agenzia con il personale dentro - sarà
licenziato. Un sacrosanto diritto quello della banca in questione, visto che il
contratto con cui il lavoratore era stato
assunto, prevede questa clausola di risoluzione del rapporto, ma diritto a parte,
l’etica e la morale impongono ben altri
comportamenti. E meritano altri comportamenti, anche in relazione al fatto
che in una terra come questa, la perdita
di un solo posto di lavoro, equivale a
10
un dramma immane. Peraltro, nel caso
specifico, non si tratta del solito “raccomandato”, che si è ritrovato ad occupare una sedia in un istituto di credito
perché qualcuno lo ha segnalato, ma si
tratta di uno dei tanti “cervelli” che genera questa terra. In questo caso, il “nostro”, ha avuto la fortuna di partecipare
a una selezione e di essere stato scelto
fra i tanti. Poi, le fusioni, le incorporazioni, le cessioni di sportelli e tutto il
marasma che ha coinvolto e sta coinvolgendo il mondo del credito, ha fatto
sì che il ragazzo, come riferito, facesse
parte della triste schiera dei tanti “venduti” all’interno di una agenzia ceduta
da una banca a un’altra. E ora? E ora si
ritrova, dopo tre anni di lavoro, dopo
progetti e aspettative, a dovere ripercorrere la “strada della ricerca di un nuovo
posto di lavoro”, una strada in salita che
a volte non arriva a destinazione, e che
fa ritrovare chi la percorre, da solo con
la sua disperazione, con la sua voglia
di fuggire e di reagire, voglia frenata
dall’impotenza di sapere che lo scontro
sarebbe impari. E allora che fare? Ci si
rassegna, si accetta la “sentenza di morte civile” e si ricomincia da zero.
Ma il sindacato non ci sta, alza la voce
e chiede giustizia. Il sindacato non accetta la desertificazione della terra siciliana, non tollera l’esodo delle risorse
valide verso altri “lidi”. La FABI si è
già mossa e ha chiesto con forza di rivedere la posizione dell’unica risorsa che
dovrebbe lasciare il posto di lavoro. E
qualcosa ha ottenuto la FABI, ha ottenuto una presa di posizione della banca
che a suo tempo ha ceduto l’agenzia e
la risorsa, si è fatta carico di accogliere
la richiesta di un’Organizzazione sindacale che tutela i diritti dei lavoratori,
anche quando questi non fanno parte
dell’elenco lunghissimo degli iscritti. La
banca, ha assicurato che si farà carico di
trovare una soluzione adeguata.
La FABI non è un sindacato, la FABI
è il Sindacato, è l’unica certezza che dà
coraggio e forza a quanti si aggirano
nell’Isola deserta.
news
Cassazione
Permessi retribuiti per motivi
di studio anche ai dipendenti
a tempo determinato
L
a fruibilità di permessi retribuiti per motivi di studio da
parte dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, non esclude che i medesimi
permessi debbano essere concessi a dipendenti assunti a tempo determinato, sempre che non vi sia un'obiettiva
incompatibilità in relazione alla natura
del singolo contratto a termine; né l'esclusione del beneficio potrebbe giustificarsi, in ragione della mera apposizione del termine di durata contrattuale
per l'assenza di uno specifico interesse
della pubblica amministrazione alla elevazione culturale dei dipendenti, giacché la fruizione dei permessi di studio
prescinde dalla sussistenza di un tale interesse in capo al datore di lavoro, pubblico o privato, essendo riconducibile
a diritti fondamentali della persona,
garantiti dalla Costituzione (art. 2 e 34
Cost.) e dalla Convenzione dei diritti
dell'uomo e tutelati dalla legge in relazione ai diritti dei lavoratori studenti.
Questo il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione che, con
la sentenza n. 3871 del 17 febbraio
2011, ha respinto il ricorso proposto
dal Ministero della Giustizia avverso la
decisione dei Giudici di merito in relazione al riconoscimento del diritto di
un dipendente a tempo determinato a
fruire di permessi retribuiti per motivi
di studio. Il Tribunale prima e la Corte
d'Appello poi avevano accolto la do-
manda del dipendente del Ministero
della Giustizia, rilevando che la disposizione contrattuale – che testualmente
prevedeva i permessi studio per i lavoratori a tempo indeterminato – "non
poteva essere interpretata nel senso di
escludere i lavoratori assunti a tempo
determinato perché la clausola, così intesa, sarebbe stata in evidente contrasto
con il principio di non discriminazione sancito dalla direttiva CE n. 70 del
1999 e dall’art. 6 del D.Lgs. n. 368 del
2001". Gli Ermellini, ritenendo la sentenza della Corte d'Appello conforme
al principio di diritto prima riportato,
hanno quindi rigettato il ricorso del
Ministero e riconosciuto illegittima l'esclusione del dipendente dalla graduatoria per le "150 ore".
SINDACATO E SERVIZI
attualità
Imitare per credere
FIAT LUX
Marchionne fa scuola anche nel settore credito?
di Alessandra Panico, Segretario provinciale FABI Udine
Esecutivo Nazionale BCC
L
a “battaglia” di Mirafiori si
è conclusa – come noto -col
referendum: 54 a 46 a favore
del sì; il voto operaio ha perso
solo per 9 unità, mentre quello espresso dagli impiegati è stato favorevole per
news
È
oltre il 90 per cento. Ma la questione
Fiat non ha ancora trovato risposte
certe e definite. È in atto uno spostamento continuo di pesi azionari, di
partecipazioni, d’interventi soggettivi
e familiari, tali da configurare uno sce-
nario mobile, giocato in un teatro internazionale. La presenza della Chrysler
ne rappresenta una testimonianza evidente e precisa. Ora, senza entrare nel
merito delle ragioni del sì e del no al
referendum, entrambe sostenute da
motivi consistenti, sia pragmatici sia
sindacali in senso proprio, sia finanche politici, è innegabile che il doppio
appuntamento Pomigliano e Mirafiori
abbia rappresentato un autentico punto
di svolta. Per la Fiat senza dubbio, ma
anche per il resto del mondo delle imprese, dell’economia, più in generale, e
delle relazioni sindacali in particolare.
Marchionne, insomma, tende a fare
opinione, forse addirittura a fare scuola.
Su questo manager con più passaporti,
il cui profilo è ancora piuttosto indefinito, si sono esercitati commenti diversi: osservazioni e valutazioni a corrente
alternata, ora di grande apprezzamento,
talvolta decisamente negative. Non è
questa la sede per approfondire questo
capitolo. Mi interessa, invece, provare
a coinvolgere le possibili conseguenze
(alcune tra l’altro già manifestate) di
tale atteggiamento imprenditoriale. Il
punto di partenza è sempre quello: la
centralità dell’impresa nella società e
l’esigenza di creare profitto. Tesi di fatto
immutabile, quasi una sorta di dogma,
che però, negli ultimi anni, ha dovuto
adattarsi alla nuova economia globale.
La tesi potrebbe essere aggiornata più
o meno così: l’impresa deve continuare
a realizzare profitti anche di fronte al
Periodo di prova
mercato globale, che ha ridimensionato
non solo le modalità della produzione,
ma anche i parametri della concorrenza. Ne consegue la necessità di aumentare i ritmi della produzione stessa, di
abbassare i livelli di garanzia per i lavoratori e di contenere al massimo i salari.
Com’è noto, l’esempio conta e la spinta
all’imitazione ha una forza rilevante,
prima psicologica e poi fattuale. E così
il paradigma Marchionne tende a creare
una scuola di pensiero e di azione, anche all’interno del mondo del credito,
settore in cui, innanzitutto per la diversità del prodotto, vi sono caratteristiche
precipue che lo rendono particolare.
Più nello specifico, è opportuno rivolgere l’attenzione al settore delle Banche
di Credito Cooperativo, ambito, come
è noto, in cui sia la dimensione sia la
frammentazione manifestano misure
ben diverse rispetto a quelle dell’Abi.
Banche di Credito Cooperativo dove
si è fermata la crescita occupazionale
ed è aumentato il numero dei precari,
a cui non viene rinnovato il contratto.
Inoltre, da ulteriori segnali, peraltro
episodici e ancora indefiniti, è possibile
ricavare un atteggiamento imprenditoriale che sembra ben orientato ad
osservare, con molto interesse, la metodica di Marchionne. Non vorrei che
dall’osservazione si transitasse, silenziosamente e gradualmente, all’imitazione:
evenienza preoccupante, soprattutto in
vista del rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
news
I mezzi pubblici
IL DATORE DI LAVORO italiani sono bocciati
PUÒ RECEDERE A SUA Severo giudizio di Altroconsumo
’associazione Altroconsumo Catania, con una media di 23 minuDISCREZIONE
boccia senza appello le con- ti. Bassissima, infine, la percentuale di
ammissibile il licenziamento
del lavoratore in prova senza obbligo di motivazione,
neppure in caso di contestazione, sulla valutazione delle capacità
e del comportamento professionale del
lavoratore stesso.
E' quanto affermato dalla Corte di
Cassazione con la sentenza n. 23224
del 17 novembre 2010, rilevando che
la discrezionalità del potere di recesso
del datore di lavoro "non è assoluta, e
deve essere coerente con la causa del
patto di prova, sicché il lavoratore, che
non dimostri il positivo superamento
dell'esperimento, nonché la imputabilità del recesso del datore a un motivo
estraneo a tale causa, e quindi illecito,
non può eccepire né dedurre la nullità
del licenziamento in sede giurisdizionale". La Suprema Corte, rigettando il
ricorso di un lavoratore, ha sottolineato che "a norma degli artt. 2096 c.c.
e 10 della legge n. 604/1966, il rapporto di lavoro subordinato costituito
con patto di prova è sottratto, per il
periodo massimo di sei mesi, alla disciplina dei licenziamenti individuali,
ed è caratterizzato dal potere di recesso
del datore di lavoro, la cui discrezionalità si esplica senza obbligo di fornire
al lavoratore alcuna motivazione".
Precisano gli Ermellini che lo scopo
del periodo di prova è quello di acquisire elementi di valutazione sulla
convenienza delle parti a concludere
un rapporto di lavoro definitivo; valutazione rimessa al giudizio e alla libera disponibilità delle parti che sono,
di conseguenza, pienamente libere di
ritenere sussistente o meno tale convenienza.
L
dizioni del trasporto pubblico
italiano. Secondo l’associazione dei consumatori, che ha effettuato
un’indagine su 5 mila cittadini, i mezzi pubblici italiani garantirebbero una
qualità a dir poco pessima del servizio
e gli utenti li boccerebbero, con sole
due città che raggiungerebbero appena la sufficienza. E’ quanto emerge dal
rapporto “Siamo uomini o pendolari”.
Una delle lagnanze più forti sarebbe
il ritardo dei mezzi pubblici, la scarsa copertura del territorio urbano, la
bassa velocità delle corse. Ultimi nella classifica di gradimento del servizio
sono Palermo e Catania, con un voto
medio di 3 e 3,8. Primi sono, invece,
Padova e Cagliari, con un voto pari a 6
(sufficienza per il rotto delle cuffie), ma
solo perché le due città hanno raggio
contenuto e sono poco estese. Quanto
ai ritardi, la maglia nera va ancora a
coloro che utilizzano i mezzi pubblici,
per spostarsi in città; lo fa solo l’11,6%,
nei piccoli centri, per salire al 32% di
Roma e il 47% di Milano, dati anch’essi
molto bassi, rispetto a grandi città europee, dove si sfiora quasi il 70%. Una
situazione che non salva alcuna parte
del Paese; l’insoddisfazione verso il trasporto pubblico, infatti, unisce l’Italia
da nord a sud.
11
SINDACATO E SERVIZI
attualità
E se Cesare Beccaria venisse oggi in banca?
DEI DELITTI
E DELLE PENE
di Giuseppe Angelini, Segretario provinciale FABI Palermo
Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI
“D
ei delitti e delle
pene” è un saggio
scritto dall'illuminista
milanese
Cesare
Beccaria tra il 1763 ed il 1764. In
questo breve trattato Beccaria si pone
con spirito illuminista delle domande
circa i delitti e le pene allora in uso.
Beccaria delinea un "teorema generale"
per determinare l'utilità di una pena:
"Perché ogni pena non sia una violenza
di uno o di molti contro un privato
cittadino, deve essere essenzialmente
pubblica, pronta, necessaria, la minima
delle possibili nelle date circostanze,
proporzionata a' delitti, dettata dalle
leggi". Particolare importanza riveste la
prontezza della pena, perché il ritardare
“la pena farebbe percepire il castigo
come una forma di spettacolo”.
Poniamoci anche noi le stesse domande
sui delitti e le pene, oggi, all’interno
delle banche, per quanto riguarda i
provvedimenti disciplinari.
1. Pena
pubblica.
Tranne
il
licenziamento (paragonabile alla
pena di morte tanto avversata da
Beccaria), che è pubblico “per forza”,
con la scusa della “privacy” non
sappiamo se a violazioni analoghe
si applicano uguali sanzioni. Se
un preposto non è “produttivo”
(secondo loro) verrà “parcheggiato”.
Può sorgere il legittimo dubbio
che così non accada, ma ci possa
essere una sorta di clemenza per il
management. Per esempio, se è vero
che un Amministratore Delegato
ha commesso alcuni errori, costati
(vedi ad esempio vicenda Unicredit)
circa 100 milioni di euro (il suo
“salario” dal 1997 ad oggi ) e circa
15000 persone “mandate a…” casa,
è altrettanto vero che tanti preposti
per molto meno o per nulla vengono
“demansionati”.
2. Pena Pronta. Significa immediata.
Spesso le aziende puniscono per fatti
compiuti 10 anni fa! Lasciamo a voi
ogni commento.
3. Pena necessaria. Dove sta la necessità
di una pena per fatti compiuti
da tempo immemore? Esiste nel
diritto penale la “prescrizione cioè
“l'estinzione di un reato a seguito del
trascorrere di un determinato periodo
di tempo”. La ratio della norma è
che, a distanza di molto tempo dal
fatto, viene meno sia l'interesse dello
Stato a punire la relativa condotta,
sia la necessità di un processo di
reinserimento sociale del reo. Esiste nel
diritto penale ed evito la galera, ma le
colpe “preistoriche” nelle banche non
si prescrivono, si piangono comunque.
4. Minima delle possibili. Troppo spesso
assistiamo ad alcune vicende che
potrebbero “chiudersi” col rimprovero
scritto, spesso ti becchi almeno tre
giorni di sospensione.
5. Proporzionata ai delitti. Vediamo
pene severe dove sembra assolutamente
disconoscersi il principio della buona
fede, dell’errore scusabile, dell’aver
“ubbidito agli ordini superiori”,
dell’aver si sbagliato ma con l’altrui
“inganno” (spesso del superiore),
“della fedina” pulita.
convinta difesa di un’icona alimentare italiana
NUTELLA, GOOD 'NA CIFRA
Una mamma californiana: “Colpa della Nutella se i
bambini americani sono obesi”. Meglio hot dog, burro
di noccioline, hamburger e cibo spazzatura?
N
on gli hot-dog, le patatine fritte, o le bibite gassate:
unico colpevole dell’adipe
giovanile americano è la crema spalmabile più famosa al mondo,
l’italiana Nutella. Almeno, di ciò è
convinta Athena Hohenberg, mamma
californiana che è arrivata a denunciare
la Ferrero per ‘pubblicità ingannevole’
perché, a suo parere, l'etichetta della
Nutella darebbe indicazioni false sulle
qualità nutrizionali del prodotto.
Secondo la donna, la Nutella sarebbe
troppo ricca di grassi e zuccheri tratta-
12
ti, elementi che incidono significativamente sull'allarmante aumento dell'obesità infantile in America.
Dear Mrs Hohenberg, ci vuole certo
una buona dose di auto-ironia per una
mossa del genere!
Quando si parla di cibo e di benessere sicuramente non pensiamo agli Stati
Uniti d'America, il popolo non solo del
‘fast’ ma anche del ‘junk’ food, il cibospazzatura. I cibi consumati negli Stati
Uniti e la mancanza di regole alimentari sono, infatti, una delle maggiori cause dell'obesità.
L’irresistibile Nutella, goduria di grandi e piccini, cinematograficamente
“iconizzata” da Nanni Moretti nel suo
“Bianca”, non sarà un toccasana per la
dieta, ma non ci pare di dover accettare
lezioni da chi fa uso del burro di arachidi, ultra-grasso e lontano anni luce
dalla divina bontà della crema made in
Italy.
Se poi vogliamo essere cattivi, ricordiamo che i risultati di una recente
ricerca hanno ipotizzato che lo junk
food americano potrebbe addirittura
rendere gli adolescenti più inclini alla
violenza. Sembra, infatti, che le conseguenze della cattiva alimentazione
non andrebbero a colpire soltanto linea
e arterie: tra fritti e bibite gassate, la
dieta americana può avere un impatto
negativo anche sulla salute mentale dei
suoi giovani. A dimostrarlo, è uno studio condotto dall’australiano Telethon
6.
Dettata dalle leggi. Come diceva
Giolitti le leggi si “interpretano”
per gli amici e si “applicano” per
i nemici. Le “applicazioni” sono
state “pregiudizialmente” a sfavore
del lavoratore in molti, troppi casi.
Abbiamo avuto contestazioni non
immediate, non precise (non si capisce
in alcuni casi quale sia la violazione),
non chiare (ma cosa vogliono? Sembra
ci sia un clima da caccia alle streghe!).
La FABI oltre ad essere al fianco dei
colleghi per valutare tutte le “pene”
eccessive, da impugnare davanti al
giudice del lavoro, cercherà, in sede
di rinnovo contrattuale di mettere
alcuni paletti nel paragrafo relativo alle
sanzioni disciplinari.
news
Institute for Child Health Research.
Un’alimentazione basata su carboidrati,
grassi e carni rosse, arricchita da ipercalorici condimenti- dicono i ricercatori- renderebbe, infatti, gli adolescenti
più introversi, nervosi e aggressivi e più
inclini ad atteggiamenti delinquenziali. Per tornare al caso della signora californiana e delle sue accuse, pare che
la Ferrero non abbia nulla da temere:
già nel 2007, infatti, in riferimento ad
un caso analogo, il Giurì della pubblicità italiano si era pronunciato a favore dell’azienda, che nell'occasione si è
avvalsa della professionalità di esperti
nutrizionisti e pediatri, le cui relazioni
hanno decretato che una prima colazione a base di una fetta di pane e Nutella,
un bicchiere di latte e frutta risulta essere bilanciata per iniziare la giornata, nel
quadro di una dieta variata.
Ciò detto, vado a spalmarmi il mio bel
sandwich alla nutella, alla faccia della
dieta.
Silvia Catalucci
SINDACATO E SERVIZI
attualità
Analisi e rimedi
MAL DI LAVORO
IL BRUTTO SCHERZO DELLA
GLOBALIZZAZIONE
Nel suo ultimo saggio “La malattia dell’Occidente, perché il lavoro non vale più”, da
poco in libreria, il giornalista Marco Panara mette in fila, una ad una, le cause che hanno
portato alla perdita di valore del lavoro e al progressivo impoverimento dei lavoratori.
E dà un’inedita interpretazione della recente crisi finanziaria
E
se
l’altra
faccia
dell’indebitamento sfrenato
che ha portato alla grande
crisi del 2008 fosse la perdita
di valore del lavoro? Le migliaia di
americani che hanno sottoscritto mutui
subprime perché volevano acquistare
una casa di proprietà e non sono
riusciti ad onorarli, innescando così
il più dirompente shock finanziario
dopo quello del ’29, non sono stati
forse vittime di un’illusione: che il
lavoro può ancora garantire il benessere
economico? Questi e altri ancora
sono i dubbi che semina “La malattia
dell’occidente: Perché il lavoro non vale
più”, l’ultimo saggio di Marco Panara,
giornalista esperto di finanza e nota
firma del quotidiano La Repubblica.
Proprio il tema della perdita di valore
del lavoro è il leit motiv che percorre
tutto il libro, edito da Laterza e da poco
nelle librerie. Una perdita di valore che
spiega appunto fenomeni recenti come
la crisi finanziaria globale, causata da un
indebitamento eccessivo delle famiglie
rispetto alle proprie capacità di reddito.
Con dati di prima mano e attraverso
ampi excursus storici, Panara mette
in fila una ad una le cause che negli
ultimi 30 anni in Occidente hanno
portato il lavoro a ridurre i suoi costi:
dallo sviluppo delle nuove tecnologie
e dell’informatica alla globalizzazione
e ancor prima alle politiche di
deregulation avviate nell’Inghilterra di
NUMB3RS
Margaret Tatcher e negli Usa di Ronald
Reagan, fino alla flessibilità lavorativa.
La progressiva automazione dei processi
produttivi, così come osservato già da
Jeremy Rifkin in la “Fine del lavoro”, ha
sempre più assottigliato le opportunità
di impiego, mentre l’immenso bacino
di manodopera a basso costo offerto
dall’apertura dei mercati globali ha
messo in discussione le conquiste
salariali e contrattuali dei lavoratori
occidentali.
Le privatizzazioni, l’assenza di politiche
industriali lungimiranti e di un sistema
educativo in linea con le richieste di un
mercato in continua evoluzione, dove
l’alta specializzazione è l’unico requisito
per trovare un impiego degnamente
retribuito, hanno fatto il resto. Il valore
del lavoro è, dunque, in caduta libera.
Questa la vera malattia che sta
minando
le
fondamenta
delle
democrazie occidentali, che sul lavoro
hanno fondato la loro coesione, e al
quale non si sono ancora trovati validi
rimedi. Panara ne suggerisce alcuni:
redistribuzione del reddito attraverso
la tassazione delle rendite finanziarie,
che ormai hanno superato in valore il
lavoro, e investimento nell’istruzione
per creare un’offerta di lavoratori che
sappia intercettare i bisogni del mercato.
La domanda è: ci sarà mai la volontà
politica per aprire la strada a queste
piccole grandi riforme?
F.G.
6 milioni
6.000.000 di “doppiolavoristi”. Tante sono in Italia le persone, soprattutto giovani, costrette a
svolgere due lavori per sbarcare il lunario. E nel 50% dei casi il reddito mensile prodotto non
supera i 1000 euro. Una generazione di “precari multitasking ed acrobati”. A documentare
questo trend l’ultimo rapporto Eurispes sul mercato del Lavoro in Italia.
1.200
Crisi economica sul viale del Tramonto? Secondo Unioncamere sì. Nel 2010, stando ai dati
raccolti dall’associazione, sono nate 1.200 nuove imprese al giorno e il saldo di natalità delle
aziende è tornato positivo, ai livelli del 2006. Il miglior risultato dell’ultimo triennio.
NUMB3RS
12%
di Flavia Gamberale
Facebook? Non “genera” solo amici, ma anche tanta ansia. Ben il 12% degli utenti, secondo
un’indagine a campione effettuata dalla Napier University di Edimburgo, considera, infatti,
il popolare social network una grande fonte di stress e preoccupazione
6 milioni
Non solo Enel. Sempre più famiglie italiane passano al mercato libero dell’energia. Nel 2010
i clienti dei nuovi gestori erano circa 6 milioni. In particolare, a registrare la più significativa
accelerazione nei cambi di fornitore è stato il settore residenziale elettrico
11,6%
A sempre più italiani piace “biologico”. Secondo una recente ricerca dell’Ismea, nel 2010 il
consumo di cibi “bio” nel Belpaese è cresciuto dell’11,6%. I prodotti più richiesti sono stati
formaggi, dolciumi, biscotti e snack.
23%
11,6%
Il 23% degli italiani sono invalidi immaginari. È quanto emerso da un controllo a tappeto
effettuato dall’Inps nel 2010, che ha portato alla revoca della pensione di invalidità per tutti
i soggetti non in regola. Il primato di truffe l’ha registrato la Sardegna, dove i falsi invalidi
smascherati sono risultati il 53%.
Debito pubblico record in Italia: nel 2009 ha toccato quota 116% (dal 106% dell’anno precedente),
confermandosi il più elevato in Europa. A certificarlo l’Eurostat, che ha anche documentato
come durante l’anno sia cresciuto parallelamente pure il deficit, attestatosi al 5,3% (dal 2,7%
del 2008).
13
SINDACATO E SERVIZI
attualità
Intervista a Don Tapscott, Guru mondiale del Web 2.0
MacroWikinomics:
riavviare il sistema
L'ultimo libro di Don Tapscott, a seguito dei tre best seller planetari
negli ultimi 6 anni, è uscito anche in Italia.
L'autore: “questo è il libro della mia vita”
di Pietro Gentile, Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI
I
n questo volume, dal titolo
“MacroWikinomics” Don Tapscott
riassume tutti i concetti presenti
nelle pubblicazioni precedenti,
estendendoli
all'intero
contesto
economico mondiale e cercando di
prevedere scenari relativi all'evoluzione
del mondo del lavoro ancora nell’era del
Web 2.0, oggi mai ipotizzati.
Ci può spiegare innanzi tutto cos’è la
Wikinomics, termine che lei ha coniato
4 anni fa con il lancio del suo libro?
La Wikinomics è la teoria e la messa in
pratica della nuova collaborazione di
massa. Wiki si riferisce al software che
da oggi la possibilità ad una enorme
moltitudine di persone di aggiungere e
modificare documenti su Internet ma
è diventata una metafora per indicare
la collaborazione che avviene su scala
“astronomica” oggi nel nostro mondo
grazie ad Internet. Si può creare una
enciclopedia collaborando assieme a
milioni di persone che non si conoscono
don tapscott autore del libro
MacroWikinomics: riavviare il sistema
Per maggiori informazioni:
http://en.wikipedia.org/wiki/don_tapscott
http://www.macrowikinomics.com/
14
così come oggi vengono creati nuovi
Software o Fondi Pensione.
Quali sono i contenuti che integrano
nel suo nuovo libro il concetto di
Wikinomics?
Il mio nuovo libro “MacroWikinomics”,
evidenzia i passi avanti fatti negli ultimi
4 anni da quando ho ideato il concetto
di Wikinomics.
Infatti molti dei paradigmi descritti
nel mio primo libro sull’argomento
erano ancora teorici, vi erano già molti
esempi relativi al crowdsourcing, ma
negli ultimi 4 anni questo fenomeno
è passato direttamente dalla teoria alla
realizzazione pratica ed in molti più
campi economici e sociali rispetto al
qualche anno fa.
MacroWikinomics riguarda quindi
molto più l’evoluzione della nostra
civilizzazione: a causa di questo
fenomeno che sta irrompendo come
uno tsunami dovremo rivedere tutti i
nostri paradigmi economici, i pilastri su
cui si basa la nostra economia.
Dovremo ricostruire tutte le istituzioni
della società attorno a questo nuovo
modello: i sistemi di governo, il sistema
scolastico ed universitario, il sistema
dei trasporti, i modelli energetici,
l’informazione. E’ una vera e propria
rivoluzione che ci porterà dall’era
industriale e dei servizi ad una nuova era
di cui sappiamo ancora pochissimo.
A quali settori si può applicare la
Wikinomics. Se abbiamo capito bene
non si tratta solo più di Internet?
Oggi a differenza di cinque anni fa posso
dire con certezza che la Wikinomics si
può applicare a tutti i settori e non solo
alla Ricerca e Sviluppo, soprattutto per
quanto riguarda il mercato dedicato
ai giovani, alle nuove generazioni.
Possiamo vedere esempi in tutti i settori
economici senza distinzioni Possiamo
avere applicazioni della Wikinomics in
tutti i settori, Finanza, Assicurazioni,
Media, penso a Google ed altri
Conglomerati Digitali che hanno già
reso le loro organizzazioni compatibili
con il Web 2.0 ma è un fenomeno che
andrà a diffondersi in ogni area
economica.
Pensando al termine “Wiki” oggi
si pensa a Wikipedia e Wikileaks
che rispondono ai parametri da lei
individuati nella Wikinomics: stanno
letteralmente mettendo in discussione i
nostri modelli informativi ma anche le
istituzioni. Non c’è il rischio che tutto
venga travolto?
L’analisi da me fatta nel libro si sofferma
maggiormente sugli aspetti economici
di questa grande rivoluzione. Non credo
che le Corporation spariranno in futuro a
causa di questa nuova situazione, perché
comunque il costo della collaborazione
non sarà mai pari a zero. Le posso
però dire che , nei prossimi 20 anni
assisteremo a grandissimi cambiamenti
nel mondo del lavoro che non sono
stati osservati probabilmente negli
ultimi 50 anni. Il tasso di “mortalità” e
trasformazione delle aziende aumenterà
rapidamente a favore di nuove realtà che
stanno sorgendo in questo periodo e le
posso assicurare che a livello mondiale la
classifica di Fortune 500 fra venti anni
sarà ben diversa dall’attuale.
La distribuzione del reddito con la
Wikinomics sembra ancora molto
impari. Per quale motivo?
In effetti viviamo ancora in un periodo in
cui la distribuzione della ricchezza creata
con la Wikinomics è “inappropriata”
ma io vedo questo ancora come un
momento di transizione ed il mercato a
mio avviso renderà più equilibrato tali
situazioni.
Quadro economico
PERIODO
VARIAZIONE
PERCENTUALE
4° trim. 2010
+ 1,5
Prezzi al consumo
02/2011
+ 2,4
Prezzi alla produzione
02/2011
+ 5,3
Produzione industriale
01/2011
+0,6
Vendite al dettaglio
01/2011
-1,2
4° trim. 2010
+0,1
Disoccupazione
02/2011
8,4
Disoccupazione giovanile
02/2011
28,1
Retribuzioni
02/2011
+ 2,1
Pil
Occupati
Chi avesse quesiti di carattere generale attinenti alla
materia fiscale, può inviarli al numero di FAX 06 233 222 788.
SINDACATO E SERVIZI
attualità
N
on è mai stato semplice ricercare un posto di lavoro, a
maggior ragione oggi, in un
contesto economico complesso, in un quadro congiunturale
sfavorevole e con un tasso di disoccupazione giovanile in continua crescita.
Pertanto, è necessario saper sfruttare al
meglio le occasioni che il mercato è in
grado di offrire, trasformando le poche
opportunità che vengono offerte in realtà. Il colloquio di lavoro rappresenta
il momento fondamentale per illustrare
le proprie competenze e per far capire
di essere un buon candidato, preferibilmente il migliore.
Come affrontare un colloquio di selezione
CERCARE LAVORO
AL TEMPO DELLA CRISI
di Claudia Bertocchi, Dirigente Provinciale FABI Brescia
IL CURRICULUM
Precisione e semplicità.
Dev’essere lineare, senza fronzoli e sintetico.
MAI scriverlo a mano.
MAI oltre 2 o 3 righe sulle passioni personali
Il segreto della lettera d’accompagnamento
Scrivetela bene e senza errori. Il vostro
scopo dev’essere quello di attirare l’attenzione ed invogliare chi legge ad approfondire il profilo.
Disponibilità alla mobilità
La vostra disponibilità a spostarvi, anche all’estero se serve, è apprezzata e va
opportunamente evidenziata nel curriculum vitae.
Conoscenza dell’Inglese
Ormai è un requisito indispensabile,
ma non barate sulla vostra competenza. Vi può capitare che l’esaminatore vi
parli in Inglese durante il colloquio.
PRIMA DEL COLLOQUIO
• raccogli più informazioni possibili
sulla società e sul profilo professionale ricercato, in modo da trasmettere,
all’occorrenza, interesse e spirito di ininews
L
a Corte di Cassazione, con sentenza n. 24233 del 30 novembre 2010, ha ribadito che "il
risarcimento del danno professionale, biologico ed esistenziale derivante dal demansionamento e dalla dequalificazione del lavoratore postula l'allegazione dell'esistenza del pregiudizio e delle
sue caratteristiche, nonché la prova dell'esistenza del danno e del nesso di causalità
con l'inadempimento, prova che, quanto
al danno esistenziale, può essere fornita
anche ricorrendo a presunzioni".
I Giudici di legittimità, rigettando il ricorso di un datore di lavoro il quale riteneva erroneo il riconoscimento - da parte
dei giudici di merito - del danno da demansionamento in favore di un proprio
dipendente, perché non sorretto da ido-
ziativa;
• preparati ad esporre quanto indicato
nel curriculum vitae;
• definisci una lista di domande intelligenti che desideri formulare al selezionatore (non dimenticare, infatti, che
il colloquio di lavoro consiste in uno
scambio di informazioni tra candidato
e azienda);
• verifica di essere in possesso dei documenti di identità in corso di validità
da portare con te il giorno della selezione;
• decidi che cosa indossare nell’occa-
sione: scegli abiti adatti alla società e al
ruolo da ricoprire (evita, ad esempio,
ogni eccentricità se ti stai candidando
per un impiego in banca!);
identifica la sede del colloquio: perdersi
per strada e arrivare in ritardo significa
spesso giocarsi l’opportunità!
COLLOQUIO DI LAVORO
• presentati senza accompagnatori di
sostegno (mamme, fidanzati/e, parenti
ti sosterranno più efficacemente a distanza)
Risarcimento del danno
da demansionamento
La prova può essere fornita anche ricorrendo a presunzioni
nea prova, hanno ribadito, richiamando
la sentenza n. 4652/2009, che "in caso di
accertato demansionamento professionale del lavoratore in violazione dell'art.
2103 c.c., il giudice del merito, con apprezzamento di fatto incensurabile in
Cassazione se adeguatamente motivato,
può desumere l'esistenza del relativo danno, avente natura patrimoniale e il cui
onere di allegazione incombe sul lavoratore, determinandone anche l'entità in
via equitativa, con processo logico-giuri-
dico attinente alla formazione della prova, anche presuntiva, in base agli elementi
di fatto relativi alla qualità e quantità della esperienza lavorativa pregressa, al tipo
di professionalità colpita, alla durata del
demansionamento, all'esito finale della
dequalificazione e alle altre circostanze
del caso concreto". Spiegano i Supremi
giudici come correttamente, nel caso di
specie, la Corte d'appello abbia ritenuto
che l'onere probatorio posto a carico del
lavoratore può essere adempiuto, oltre
• ricordati che non stai elemosinando
un lavoro, ma offrendo la tua professionalità in cambio di uno stipendio: lo
stesso datore di lavoro rimarrà positivamente impressionato da un atteggiamento propositivo, lo stesso che auspica rifletterà il modo in cui lavorerai un
giorno;
• rivolgiti all’interlocutore gentilmente, ma senza timori: mostrerai in tal
modo un atteggiamento aperto e comunicativo;
• preparati a rispondere alla domanda
tipica “mi parli di lei”, cercando di descriverti in modo chiaro, ma non troppo prolisso;
• se ti viene chiesto di elencare i tuoi
difetti, cerca di esporli trovando il lato
positivo (ad esempio, nel caso tu fossi persona ipercritica, potresti provare
con il dire “ amo le cose fatte nei migliori dei modi, quindi, a volte, potrei
risultare un po’ troppo esigente);
• non criticare mai eventuali precedenti esperienze professionali, dimostrando, piuttosto, di averle vissute come
opportunità di crescita lavorativa.
al colloquio individuale potrebbe seguire una valutazione di gruppo, altrettanto importante, finalizzata a stabilire
la capacità d’interazione e di socializzazione.
Questa seconda fase consiste in una
discussione fra diversi candidati in merito ad una questione, spesso solo pretestuosa, non necessariamente inerente
l'ambito professionale , che permetterà
al selezionatore di misurare la capacità
di leadership, l'attitudine alla mediazione e alla gestione del conflitto.
• evita in ogni caso atteggiamenti artefatti. Cerca semplicemente di mostrarti
attento, reattivo e pronto a metterti in
gioco, vivendo l'emozione del momento come componente naturale dell'esame che stai sostenendo, importante
primo passo verso il mondo del lavoro.
In bocca al lupo!
che mediante prove di natura documentale e testimoniale, anche in via presuntiva.
Detta dimostrazione può ritenersi assolta, secondo le regole sancite dall'art. 2727
c.c., "allorché venga offerta una serie concatenata di fatti noti, ossia di tutti gli elementi che puntualmente e nella fattispecie concreta (non in astratto) descrivano:
durata, gravità, conoscibilità all'interno
ed all'esterno del luogo di lavoro della
operata dequalificazione, frustrazione
di (precisate e ragionevoli) aspettative
di progressione professionale, eventuali
reazioni poste in essere nei confronti del
datore comprovanti la avvenuta lesione
dell'interesse relazionale, gli effetti negativi dispiegati nelle abitudini di vita del
soggetto".
15
Scheda Preventivo Auto / Moto
Convenzione FABI
INVIA QUESTO MODULO VIA FAX AL NUMERO 02 80509676
Data
ISCRITTO FABI
Cognome
Nome
Matricola
Cognome
Nome
Codice Fiscale
Indirizzo
N° Civico
Professione
Telefono Ufficio
DATI CONTRAENTE
CAP
Città
Provincia
Fax Ufficio
Email Ufficio
DATI INTESTATARIO AL P.R.A. (PUBBLICO REGISTRO AUTOMOBILISTICO)
Cognome
Nome
Professione
Codice Fiscale
Data di Nascita
Sesso
M
DATI VEICOLO
Autovettura
Marca
Fuoristrada
Modello Completo
Comune di Resid. Intestazione al P.R.A.
F
Roulotte
Camper
Targa
Alimentazione
SI
Benzina
NO
Cavalli Fiscali (CV)
Gasolio
Moto/Scooter
Furto audiofonovisivi (compresi nella somma assicurata)
SI
Prima Immatricolazione al P.R.A.
Provincia
NO
Prima Immatricolazione
Valore Autovettura
GPL
Mese
Anno
ATTUALE CLASSE DI MERITO (BONUS/MALUS)
Massimale
Gancio Traino
Rinuncia Rivalsa
SI
SI
Dichiarazione di Sinistrosità:
Almeno un sinistro nell’ultimo anno
Data Scadenza Annuale Polizza
NO
Danni a cose di terzi trasportati
Veicoli adibiti a Scuola Guida
NO
Nessun sinistro ultimo anno
Nessun sinistro ultimi 3 anni
Attuale Compagnia
Nessun sinistro ultimi 5 anni
Frazionamento Semestrale del Premio
SI
NO
DATI PER GARANZIE AGGIUNTIVE (DETTE ARD) + PACCHETTI*
Garanzie Gruppo 5
(conprensiva eventi naturali e sociopolitici)
Garanzia Valore a Nuovo
Furto Totale e Parziale
Incendio
Tutela Legale
Collisione
Antifurto Satellitare
SERVIZIO ASSISTENZA
DATI PER GARANZIE ADDIZIONALI
Infortuni Conducente
Kasko
Rottura Cristalli
Sospensione Patente
180 gg
Servizi Assistenza
365 gg
VINCOLO SUL VEICOLO
Istituto Vincolatario
Scadenza del Vincolo
Tipo Patente (A, B, C, ecc.)
*N.B. LE GARANZIE “PACCHETTO” SONO OPERANTI SOLO PER LE AUTOVETTURE IN PRESENZA DI GARANZIA INCENDIO/FURTO
Le informazioni sono raccolte ed elaborate elettronicamente da Biverbroker allo scopo di formulare un preventivo di una polizza auto. Lei ha la possibilità
(ai sensi dell’art. 13 legge 675/96) di accedere ai suoi dati personali per aggiornarli, modificarli, integrarli, o chiederne la cancellazione scrivendo a:
Biverbroker Via Carducci, 37 20123 Milano (email: [email protected]).
Il Sottoscritto
16
Direzione Generale:
Via Carducci, 37 20123 Milano
Tel. 02.8055007 - Fax 02.86463845
Email: [email protected]
Sede Legale:
Via Gramsci, 12/F - 13900 Biella
Tel. 015.2522595 - Fax 015.2523045
Email: [email protected]
Sede Milano/AGOAL:
Via Unione, 1 - 20122 Milano
Tel 02.80509472 - Fax 02.80509676
Email: [email protected]
POLIZZA GLOBALE ABITAZIONE
Estratto condizioni Convenzione FABI
Polizza dell’abitazione
Formula Assicurativa Iscritti Fabi
INVIA QUESTO MODULO VIA FAX AL NUMERO 02 80509676
OGGETTO ASSICURAZIONE:
1) Incendio danni materiali dell’abitazione
2) Furto e rapina dell’abitazione
3) Responsabilità civile della famiglia
4) Tutela giudiziaria della vita privata
Il sottoscritto, preso atto che BIVERBROKER SrL, nell’ottica di agevolare ed incoraggiare il ricorso a forme facoltative di assicurazione, ha predisposto alcuni prodotti assicurativi che, a condizioni
di mercato particolarmente favorevoli potranno essere offerte ai dipendenti, e che BIVERBROKER SrL intende mediare tali prodotti offrendoli ai dipendenti, pensionati ed esodati bancari e loro
famigliari iscritti alla FABI che dichiara di essere interessato a tale offerta. A tal fine il sottoscritto dichiara di ricevere le condizioni di contratto relative alle polizze sulla Responsabilità civile della
famiglia, Tutela giudiziaria vita privata, Incendio e Furto dell’Abitazione, e di averne presointegralevisione. Il sottoscritto, alle condizioni tutte sopra richiamate, che formano parte integrante della
presente assicurazione, le accetta e dà la propria adesione alla proposta formulata dichiarando quantosegue:
1) Incendio danni materiali dell’abitazione
La Società si obbliga a tenere indenne nei limiti delle somme assicurate i danni materiali e diretti subiti dalle cose
assicurate in conseguenza degli eventi di seguito indicati, anche se dovuti a colpa grave dell’Assicurato:
Cognome
Nome
Codice Fiscale
Indirizzo/Ubicazione del rischio
Via o piazza, n°
Città
CAP
•
•
Sigla Provincia
dimora abituale
dimora saltuaria - Ubicazione del rischio
nuova adesione
adesione in sostituzione della scheda di adesione n.
del
DURATA CONTRATTO
Annuale
Effetto dalle ore 24 del
Decorrenza prima rata successiva
Scadenza dalle ore 24 del
Rateazione
1-15
annuale
L’operatività dell’assicurazione è subordinata al pagamento del premio relativo a BIVERBROKER SrL di seguito riportato e convalidato per quietanzamento
C) ASSICURAZIONE INCENDIO FURTO DELL’ABITAZIONE
RESP. CIVILE
TUTELA GIUD.
SOMME ASSICURATE
SOMME ASSICURATE
SOMME ASSICURATE
SOMME ASSICURATE
FURTO E RAPINA
€ 2.582,28(*)
€ 5.164,57(*)
€ 7.746,85(*)
€ 7.746,85(*)
INCENDIO DEL
CONTENUTO
€ 25.822,84
€ 25.822,84
€ 36.151,98
€ 36.151,98
INCENDIO DEL
FABBRICATO
€ 103.291,38
€ 154.937,07
€ 206.582,76
€ 258.228,45
RESPONSABILITÀ CIVILE
DELLA FAMIGLIA
€ 258.228,45
€ 258.228,45
€ 258.228,45
€ 258.228,45
GARANZIE
TUTELA GIUD.VITA PRIV.
TIPO DI ABITAZIONE
€ 5.164,57
€ 5.164,57
€ 5.164,57
€ 5.164,57
Abitazione in Abitazione
condominio isolata
Abitazione in Abitazione
condominio isolata
Abitazione in Abitazione
condominio isolata
Abitazione in Abitazione
condominio isolata
DIMORA ABITUALE
PREMIO LORDO ANNUO
€ 145,56 € 171,58 € 192,39 € 223,60 € 244,43 € 280,83 € 260,03 € 301,65
DIMORA SALTUARIA
PREMIO LORDO ANNUO
€ 158,57 € 189,80 € 208,01 € 244,40 € 270,45 € 306,84 € 286,05 € 330,27
barrare (X) la
combinazione scelta
C1a
C1b
C2a
C2b
C3a
C3b
C4a
C4b
(*) NEL CASO DI DIMORA SALTUARIA LE SOMME ASSICURATE PER IL FURTO SONO PARI AL 50% DI QUELLE ESPOSTE
PREMIO ANNUO TOTALE €
Il Sottoscritto dichiara di essere dipendente della Banca
e iscritto alla FABI di
impegnandosi a
comunicare a BIVERBROKER SrL l’eventuale venire meno in corso di contratto dei requisiti per usufruire delle su indicate condizioni d’Assicurazione, consapevole che il venir meno di tali
requisiti comporta la non concedibilità delle stesse, dallo scadere della presente copertura assicurativa. Il Sottoscritto si impegna inoltre in caso di denuncia di sinistro a presentare, a richiesta di
BIVERBROKER SrL, un documento personale (tessera FABI) attestante la Sua qualità di avente diritto alle condizioni predette, consapevole che nel caso di applicazione non dovuta delle stesse,
l’indennizzo dovuto sarà dedotto in sede di liquidazione proporzionalmente della differenza tra il premio pagato e quello dovuto.
L’ASSICURATO
L’Assicurato dichiara di aver ricevuto l’Informativa “AllegatoDP” relativa al trattamento dei dati personali comuni e sensibili, ai sensi del D.Lgs.n.196 30.06.2003. CONSENSO
• al trattamento dei dati personali, sia comuni, sia sensibili, che mi riguardano, funzionale al rapporto giuridico da concludere o in essere con la Società assicuratrice;
• alla comunicazione degli stessi dati alle categorie di soggetti indicate al punto 5, lett. a), della predetta informativa, che li possono sottoporre a trattamenti aventi le finalità di cui al punto 1),
lett. a), della medesima informativa o obbligatoria per legge;
• al trasferimento degli stessi dati all’estero come indicato al punto 7 della predetta informativa (Paesi UE e Paesi extra UE).
L’ASSICURATO
Ai sensi degli artt.1341 e 1342 C.C. il Sottoscritto dichiara di approvare specificatamente le seguenti Condizioni di assicurazione:
Per le Polizze Responsabilità Civile Terzi, Tutela Giudiziaria: art. 8 (Proroga dell’assicurazione e periodo di assicurazione: tacita proroga in mancanza di disdetta data almeno 30 giorni prima
della scadenza).
Per la Polizza incendio - furto dell’abitazione: art. 20 (procedimento per la determinazione del danno - nomina dei periti: deroga alla competenza dell’Autorità Giudiziaria), art. 23 (Recesso in
caso di sinistro); art.26(Proroga dell’assicurazione: tacita proroga in mancanza di disdetta data almeno 30 giorni prima della scadenza).
L’ASSICURATO
Luogo
data
Firma per esazione dell’importo totale del premio
Luogo
data
Incendio, Fulmine, Esplosione o scoppio non causato da ordigni esplosivi;
Caduta di aeromobili, loro parti o cose da essi trasportate, Onda sonica;
Urto di veicoli stradali o natanti in transito sulla pubblica via o su corsi d’acqua, non appartenenti all’Assicurato o
in uso allo stesso;
• Rovina di ascensori o montacarichi, compresi i danni agli impianti; Sviluppo di fumi, gas, vapori;
• Guasti arrecati per ordine dell’Autorità o dall’azione di terzi o dell’Assicurato al fine di impedire od arrestare
l’incendio;
• Guasti arrecati dai ladri per commettere il furto o la rapina o per tentare di commetterli, qualora non sia stata pattuita
la garanzia furto;
• Fumo da incendio anche di cose diverse da quelle assicurate; Caduta di antenne radio - televisive, compresi i danni
subiti dalle stesse
• Eventi atmosferici , Sovraccarico di neve, Eventi socio - politici, Fuoriuscita di acqua condotta, Fenomeni elettrici
• Ricorso Terzi, Rischio locativo, Terremoto, Inondazioni, alluvioni, allagamenti.
• Spese di demolizione, sgombero e trasloco, Spese fatte per evitare il sinistro, Danni da impiego di mezzi
• Rottura lastre, Spese per la riparazione o il rimpiazzo di apparecchi
•
ora
2) Furto e Rapina dell’abitazione
La Società si obbliga ad indennizzare l’Assicurato, entro i limiti della somma convenuta in polizza, dei danni materiali e
diretti a lui derivanti da furto o rapina nei locali della propria dimora abituale identificati nel certificato di adesione.
L’assicurazione è estesa, fino alla concorrenza della somma assicurata:
• ai guasti cagionati dai ladri per commettere il furto o la rapina o per tentare di commetterli, alle parti del fabbricato
costituenti i locali che contengono le cose assicurate ed agli infissi posti a riparo e protezione degli accessi ed aperture
dei locali stessi;
• ai guasti ed agli atti vandalici commessi dagli autori del furto o della rapina consumati o tentati
• al furto con destrezza, rapina o scippo di gioielli, preziosi o pellicce di uso personale, che l’Assicurato ed i suoi
famigliari conviventi hanno indosso al di fuori dei locali assicurati, purché in Italia;
• al furto ed alla rapina delle cose contenute nei ripostigli non comunicanti con l’abitazione e nelle autorimesse ad uso
esclusivo della stessa, limitatamente a mobilio, arredamento, vestiario, provviste, attrezzi e dotazioni comuni.
• La garanzia rapina è operante anche quando le persone sulle quali viene fatta violenza o minaccia siano prelevate
dall’esterno e costrette a recarsi nei locali indicati in polizza.
3) Responsabilità civile della famiglia
La Società, nel limite del massimale pattuito ed indicato sulla Scheda di adesione costituente parte integrante della
polizza, si obbliga a tenere indenne l’Assicurato di quanto questi sia tenuto a pagare, quale civilmente responsabile, ai
sensi di legge, a titolo di risarcimento (capitali, interessi e spese) di danni involontariamente cagionati a terzi per morte,
per lesioni personali e per danneggiamenti a cose, in conseguenza di un fatto accidentale inerente a:
La garanzia è valida anche per i rischi inerenti a:
• manutenzione ordinaria e straordinaria dell’abitazione predetta, ma con riferimento alla straordinaria, limitatamente
alla responsabilità dell’Assicurato quale committente; restano comunque escluse le responsabilità derivanti al
committente ai sensi del D.Lgs. 494/96
• spargimento di liquidi e rigurgiti di fogne;
• uso di apparecchi elettrodomestici in genere
• caduta dell’antenna radiotelevisiva o per radioamatore
• scoppio del tubo catodico del televisore.
La garanzia è valida anche per i rischi inerenti a:
intossicazione od avvelenamento causati da cibi o bevande preparati o somministrati dall’Assicurato
pratica dilettantistica di attività sportive comuni, esclusa la partecipazione a gare in genere e alle relative prove, salvo
che si tratti di corse podistiche, di tennis, di golf, di pesca non subacquea, di tiro a segno e a volo, di gare bocciofile;
• proprietà ed uso di giocattoli anche a motore e biciclette;
• fatto dei figli minori dell’Assicurato che mettano in movimento o in circolazione veicoli o natanti pur essendo sprovvisti
dei requisiti richiesti dalla legge per la guida o il trasporto di persone, con esclusione dei danni subiti dai veicoli o
natanti. La garanzia è estesa al fatto dei figli minori in possesso dei requisiti di legge per la guida di ciclomotori che
trasportino persone su tale tipo di veicolo. L’assicurazione è operante a condizione che la messa in movimento o
circolazione del veicolo o natante o il trasporto illecito di persone siano avvenuti all’insaputa dei genitori e che il mezzo
stesso, se di proprietà dell’Assicurato, risulti coperto, al momento del sinistro, con polizza di assicurazione contro il
rischio della Responsabilità Civile Auto secondo quanto disposto dalla legge sull’assicurazione obbligatoria per veicoli
e natanti a motore. La presente garanzia è operante soltanto in relazione all’azione di regresso eventualmente svolta
dall’assicuratore della Responsabilità Civile Auto, ovvero per le somme che risultino dovute in eccedenza a quelle
garantite da detto assicuratore;
• proprietà, possesso ed uso di cavalli, cani ed altri animali domestici;
• proprietà, possesso ed uso di armi per scopo di difesa, per tiro a volo, tiro a segno, pesca
• subacquea, purché gli Assicurati siano in regola con le leggi vigenti;
• all’ordinaria conduzione e manutenzione dei locali in cui risiedono anche non abitualmente l’Assicurato e le persone
con esso conviventi; nonché alla proprietà di abitazioni diverse da quella assicurata con la Scheda allegata, purché
comunque assicurate con altre Schede di adesione
• Danni da Incendio
• Danni da interruzione o sospensione di attività
• L’assicurazione è operante per l’Assicurato ed ogni familiare e/o persona con lui stabilmente convivente, nonché per
fatto di collaboratori domestici nello svolgimento delle loro mansioni.
• L’assicurazione vale per i danni che avvengono in tutto il mondo, esclusi Stati Uniti d’America e Canada.
•
•
4) Tutela giudiziaria vita privata
La Società assume a proprio carico, fino alla concorrenza del massimale indicato nella Scheda di adesione ed alle
condizioni di seguito zindicate, l’onere delle spese per l’assistenza stragiudiziale e giudiziale - civile e penale conseguenti ad un sinistro rientrante in garanzia.
• le spese per l’intervento di un legale;
• le spese sostenute in sede giudiziale per l’intervento di un perito nominato dall’Autorità Giudiziaria o dall’Assicurato
e approvato dalla Società;
• le spese di giustizia;
• le eventuali spese del legale di controparte, in caso di transazione autorizzata dalla Fondiaria - Sai divisione Fondiaria
e/o Europa;
• le spese di soccombenza liquidate alla controparte in caso di condanna dell’Assicurato.
Nel caso di controversie tra Assicurati con la stessa polizza la garanzia viene prestata unicamente a favore
dell’Assicurato/Contraente.
P.S.: la garanzia riguarda esclusivamente i sinistri accaduti nell’ambito della vita privata extraprofessionale
dell’Assicurato e si riferisce ai seguenti casi:
• 1) controversie per danni extracontrattuali subiti dall’Assicurato per fatto illecito di altri soggetti;
• 2) controversie per danni extracontrattuali cagionati ad altri soggetti in conseguenza di fatti illeciti dell’Assicurato (la
garanzia opera con i limiti del successivo Art. 16;
• 3) difesa penale dell’Assicurato per delitto colposo o contravvenzione;
• 4) controversie nascenti da pretese inadempienze contrattuali, proprie o di controparte, il cui valore in lite non sia
inferiore a €. 516,45 sono inoltre comprese alle stesse condizioni le controversie relative alla proprietà o locazione
della unità immobiliare costituente la dimora abituale dell’Assicurato; nella copertura sono inoltre comprese le altre
unità immobiliari a disposizione dell’Assicurato e costituenti dimore stagionali di vacanza, purché comunque assicurate
con altre Schede di adesione
• 5) controversie individuali di lavoro con i collaboratori domestici
• 6) controversie nei confronti di Istituti o Enti Pubblici di Assicurazioni Previdenziali e di Assistenza Sociale;
17
SINDACATO E SERVIZI
spazio aperto
il collegato lavoro
2010 già al vaglio
della corte costituzionale
LAVORATORI PENALIZZATI
DIRITTI COMPRESSI
Riduzione delle tutele dei lavoratori, uscita dai
contratti collettivi nazionali di lavoro, rafforzamento
della contrattazione individuale, ridimensionamento
dell’intervento giurisdizionale da parte della Magistratura
del Lavoro. Niente male, non è vero?
di PaoloBerti, avvocato
I
l 24 Novembre 2010 entrava in
vigore la Legge 4 Novembre 2010
n°183, meglio nota come il “Collegato Lavoro”. Essa si è presentata
sin da subito, ai primi commentatori,
come una legge “omnibus”, nella quale
sono stati stipati - prendendo ad esempio
il peggior magazziniere - le “merci” più
eterogenee che si potessero immaginare
da immettere sul mercato del lavoro e
non solo: vi si parla di lavoro pubblico,
di lavoro privato, delle forze armate, di
pari opportunità, di previdenza ed assistenza, di ordinamento universitario e
perfino di doping nelle attività sportive,
il tutto assemblato - secondo una tecnica legislativa che è pleonastico definire
irritante - senza una logica apparente e,
soprattutto, senza il faro illuminante di
un denominatore comune. Non è certamente questa la sede più acconcia per
affrontare, nel dettaglio, i variegati contenuti delle singole innovazioni introdotte
dal testo normativo, ma qualche parola
merita di essere spesa sull’idea del mondo
del Lavoro che da essa promana.
Appare innegabile come il legislatore del
Collegato Lavoro si sia mosso su tre pre-
news
O
ttenere attraverso l'uso di
generalità false l'apertura di
un conto corrente bancario
può costituire ingiusto profitto anche ai danni della banca. Lo ha
stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n.44379/2010) specificando che la
disponibilità di un conto corrente bancario crea nel correntista la possibilità
di emettere assegni oltre che di fruire
di tutti gli altri servizi bancari connessi
all'esistenza del rapporto in questione.
Questi vantaggi, spiega la Corte, determinano per la banca uno svantaggio
che deriva dal fatto di aver instaurato
un rapporto con un soggetto che non
18
cise direttrici: a) la riduzione delle tutele
dei lavoratori; b) l’uscita dai contratti collettivi nazionali di lavoro ed il rafforzamento della contrattazione individuale;
c) il ridimensionamento dell’intervento
giurisdizionale da parte della Magistratura del Lavoro.
Niente male, non è vero? V’è da dire che,
in origine, le spinte “eversive” del riformatore erano state ben più forti e dirompenti di quelle scaturite dal testo attuale:
soltanto il messaggio con il quale il Presidente della Repubblica ha rimandato
alle Camere il disegno di legge originario
(atto Camera 1441-quater), nel quale si
manifestavano plurimi e seri dubbi di
tenuta costituzionale delle norme (così
seri da indurre, a giudizio di chi scrive,
un’accorta maggioranza parlamentare a
desistere e cambiare rotta), ha convinto
il legislatore a frenare la spinta, a ritornare sui propri passi e ad approdare così
ad una versione edulcorata della legge
che, tuttavia, lascia ancora assai perplessi
proprio sul piano del rispetto dei valori
espressi dalla nostra Costituzione.
Il segnale più eclatante di ciò, arriva dalla Corte di Cassazione la quale, in data
28 Gennaio 2011 ( e dunque ad appena
due mesi dall’entrata in vigore della legge
183), con apposita ordinanza n°2112, ha
dichiarato non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 32 commi 5 e 6 della
Legge 183/2010, con riferimento agli articoli 3,4,24,11 e 117 della Costituzione
stessa.
La norma “incriminata” prevede, infatti,
che, nell’ipotesi di accertata nullità dei
contratti a termine, con la conseguente
conversione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, non vi sia più il diritto
del lavoratore a percepire le retribuzioni
perdute dalla data di cessazione del contratto a quella di ripristino del rapporto,
sotto deduzione dell’aliunde perceptum
(principio, questo, fatto proprio da un
consolidato orientamento giurisprudenziale assai risalente nel tempo), bensì soltanto quello ad avere un risarcimento del
danno pari ad un’indennità compresa fra
2,5 e 12 mensilità retributive, specificando, il legislatore, che la norma in questione si applica anche ai giudizi pendenti
(cioè alla cause in corso, anche quelle
avanti alla Corte di Cassazione). L’in-
dubbia compressione dei diritti dei lavoratori- già di per sé penalizzati da illeciti
contratti di lavoro a tempo determinatoattuata in spregio sia ai valori costituzionali sia alla giurisprudenza comunitaria
(tesa, quest’ultima, al rafforzamento delle
tutele dei lavoratori ed al sanzionamento
delle condotte elusive poste in essere dai
datori di lavoro), per giunta attuata con
una estensione a quei procedimenti giudiziari che erano stati condotti e portati
a termine sulla base della precedente disciplina, ha indotto la Corte di Cassazione a fare il “grande passo” ed a rimettere
alla Corte Costituzionale il giudizio sul
rispetto della Carta Costituzionale.
Siamo convinti che, a prescindere da ciò
che deciderà la Corte Costituzionale (un
Organo più volte sollecitato, di questi
tempi!!), sia piuttosto singolare la celerità
con la quale la legge in questione, appena dopo il suo varo, mostrando evidenti
e conclamati difetti di struttura tali da
mettere in dubbio la sua futura navigazione, richieda una “fermata” in cantiere
per una robusta revisione: è azzardato
affermare che il “progettista” sia stato,
quantomeno, superficiale?
cassazione
Conto corrente
sotto falso nome
danneggia anche la banca
poteva fornire la benché minime garanzie di affidabilità.
Come spiega la Corte "anche il semplice accredito in conto corrente di assegni
di illecita provenienza costituisce ingiusto profitto atteso che esso consente di
far fittiziamente figurare nei confronti
di terzi una determinata disponibilità
sul conto medesimo con tutti i conseguenti vantaggi connessi alla esistenza
del rapporto in questione cui si accompagna il danno della banca che deve dar
luogo ad iniziative comportanti dispendio di tempo e denaro una volta verificata alla non negoziabilità dei titoli
accreditati".
SINDACATO E SERVIZI
quadri direttivi
il rinnovo del ccnl ed i lavori della commissione sindacale unitaria
LE RICHIESTE DEI QUADRI DIRETTIVI
Non sono tutti i temi affrontati, ma questa sintesi ci dà il senso di quante siano le problematiche legate
alla nostra categoria. Non sappiamo quante di esse potranno trovare spazio nella piattaforma unitaria, ma
siamo certi saranno fatte proprie da tutta la FABI
di Giuliano Xausa, responsabile nazionale Coordinamento Quadri Direttivi
G
ià a gennaio ha terminato il
suo lavoro la commissione
Quadri Direttivi, istituita
per predisporre la piattaforma di rinnovo del Contratto Collettivo
Nazionale di categoria. Commissione,
si è riunita nel locali della FABI e
dai rappresentanti FABI è stata presieduta. Hanno partecipato tutte le
Organizzazioni Sindacali del primo tavolo. È stata un’importante occasione
per condividere le sensazioni comuni
legate a quest’Area, analizzare i tanti
problemi esistenti, formulare proposte
di miglioramento.
Vogliamo fare una panoramica dei molti rilievi effettuati, consci poi che sarà
compito delle Segreterie Generali, compatibilmente con le proposte delle altre
commissioni, farne propri i più importanti.
Giova in premessa ricordare che la
nostra Area rappresenta circa il 40%
dell’intera categoria, con una tendenza
alla costante crescita. Un’Area numericamente importante e certamente non in
contrapposizione con quella delle Aree
professionali. Tutelare i quadri direttivi,
infatti, significa salvaguardare l’intera categoria. Troppe responsabilità sono state
trasferite negli anni alla nostra categoria,
senza opportune politiche di formazione e senza adeguate azioni compensative
sulle retribuzioni. Cosa sia stato sacrificato poi negli ultimi rinnovi contrattuali, è chiaro ormai a tutti.
Sulla prestazione lavorativa–orario di lavoro risulta evidente la necessità che venga meglio quantificato, che sia permessa
non solo teoricamente l’autogestione e
che, oltre certi limiti, la prestazione aggiuntiva venga in qualche modo remunerata. Il recupero delle ore prestate in
eccedenza possa, quindi, avvenire anche
a intere giornate.
Deve essere chiaro poi che nessuna confusione deve essere fatta tra le erogazioni
per il lavoro prestato e quelle derivanti
da sistemi incentivanti. Si pone anche il
tema del recupero delle prestazioni eccedenti in caso di sostituzione del quadro
direttivo da parte del lavoratore appartenente alle aree professionali.
Ha trovato grande rilievo nelle riflessioni il tema dei rischi professionali, argomento che coinvolge non solo i quadri
direttivi, ma l’intera categoria. Sul tema,
fra le tante richieste, trovano particolare
attenzione quella legata alla piena applicazione della legge 190\1985, che tiene
indenne il quadro direttivo anche dalla
colpa grave, escludendo solamente il
caso di dolo. Per quanto riguarda l’accollo delle spese legali da parte dell’azienda,
viene richiesta la piena esigibilità e la liberà facoltà di scegliere un proprio legale
di fiducia.
L’evoluzione dei mercati, delle competenze necessarie per rispondere alle
esigenze della clientela e le nuove normative di legge rendono ormai obsoleto
l’attuale sistema degli inquadramenti.
Sarà necessario farne una compiuta riflessione.
Sul tema della formazione, il consenso è
unanime sul fatto che essa vada rilanciata e che sia continua nel tempo, certificata, ma soprattutto che sia coerente con
i principi fondanti della responsabilità
sociale e dell’etica di vendita. Sul tema
delle pari opportunità, risulta evidente
come le donne siano ancora discriminate, con enormi differenze soprattutto
nella parte alta della piramide.
Devono essere ricercati maggiori strumenti di flessibilità di orario, di organizzazione del lavoro, di compatibilità
con le necessità familiari. Per quanto
concerne gli scatti di anzianità, si riafferma che il salario di anzianità non è un
automatismo, ma un compenso giustificato dalla maggiore esperienza del lavoratore. Non ha trovato poi ancora piena
soluzione il problema del passaggio da
Quadro Direttivo di secondo livello a
quello di terzo. Si è riflettuto anche sul
tema trasferimenti, visto che la problematica è cresciuta di importanza anche a
seguito delle riorganizzazioni del sistema
bancario, delle fusioni e delle ristrutturazioni aziendali. Si ritiene che la rigorosa
attenzione per la qualità dell’ambiente
lavorativo sia un presupposto indispensabile per garantire uno sviluppo sano e
sostenibile delle banche.
Sistemi incentivanti poco trasparenti,
elevati negli importi, variati in corso
d’opera; continue e sistematiche pressioni commerciali, destinate a incidere
sulla la sfera psicofisica del lavoratore,
vanno esattamente in senso contrario.
Monitoraggi individuali e statistiche di
risultati resi di dominio pubblico non
possono essere accettati. Su questi ultimi
temi si ritiene che potrebbero essere utili
accordi di clima aziendale.
Sui patti di non concorrenza e stabilità
sono necessarie regolamentazioni, che li
rendano trasparenti e meno discrezionali, mentre si ritiene debba essere ridotto
il fenomeno delle consulenze esterne, in
un periodo in cui la maggior parte delle
banche ha attuato politiche massicce di
riduzione del personale.
19
SINDACATO E SERVIZI
pensionati
La crisi è l’occasione per ripensare il nostro impegno di cittadini, rifiutando le facili sirene del solo profitto
From the sunshine
to the sunset
Il privato entra nel settore dell’assistenza, importante per la spesa sociale. Novità virtuosa nella misura in cui non si perda per
strada il dovere dello Stato e degli Enti Locali di mantenere le prerogative d’indirizzo sulle politiche generali e sui contenuti delle
prestazioni obbligatorie nei confronti degli assistiti. La politica per la terza età non può camminare disgiunta dal futuro dei più
giovani. La miopia dei soloni italici da molti anni assomiglia più alla cecità e si gioca sul rimando
di Claudio Tagliavini
L
a società high tech cala la
mannaia: se non sei più
produttivo, sei fuori dal gioco!
O meglio: non esisti più!
Dialogherai con l’INPS solo in maniera
informatica o via Patronato. Ti rimane
una facoltà: ogni cinque anni un bel
timbro sulla cartolina e puoi votare
solo i candidati che altri hanno scelto.
Un po’ sconfortante come panorama.
Si può reagire o subire. I milioni di
fantasmi nella società di oggi sono i
pensionati. Fanno compagnia ai giovani
senza futuro condiviso; numeri dispersi
nel cosmo italiota, dove il cosiddetto
Stato Sociale ha subito trasformazioni in
pedissequa consonanza con il mutare del
sentire comune, erogazione economica
Nuove speranze nella lotta
alla cecità senile
U
na terapia derivata da
cellule staminali embrionali
potrebbe aiutare i milioni
di pazienti (15 solo negli
Usa) colpiti da degenerazione maculare
senile, malattia che provoca la cecità.
La Advanced Cell Technology ha,
infatti, annunciato che la Food and
Drug Administration (Fda) americana
ha concesso il suo via libera per un trial
finalizzato a testare il nuovo trattamento
sull'uomo. L'azienda - riporta il 'Los
Angeles Times' - prevede di arruolare
una dozzina di pazienti per il trial di
20
news
fase I/II, che approfondirà prima di
tutto la sicurezza e la tollerabilità della
terapia. Essa ha già dato entusiasmanti
risultati su modello animale, ridando
la vista a topolini colpiti dalla malattia.
Gli scienziati di Advanced Cell hanno
trasformato cellule staminali embrionali
in cellule dell'epitelio pigmentato
retinico (Rpe), capaci di rigenerare i
tessuti danneggiati dalla patologia. A
novembre, la Fda aveva dato alla società
il via libera per testare le cellule Rpe nei
bambini con una malattia rara chiamata
distrofia maculare di Stargardt.
con limitate politiche di sostegno per la
precarietà o non autosufficienza. Prevale,
anzi, una magica ridondante parolona
fra i soggetti deputati all’assistenza:
sussidiarietà. L’aumento di capitali
destinati alle pensioni e all’assistenza
obbliga ad una riscrittura delle regole. La
novità è costituita dall’entrata del privato
in un settore, l’assistenza, importante
per la spesa sociale. Novità virtuosa
nella misura in cui… nella misura in cui
non si perda per strada il dovere dello
Stato e degli Enti Locali di mantenere
le prerogative di indirizzo sulle politiche
generali e sui contenuti delle prestazioni
obbligatorie nei confronti degli assistiti.
La sicurezza sociale in Italia ha studiato
l’inglese ed è diventata welfare. Un
“inglese” provinciale, lontano dal
pensiero di Lord Beveridge, impregnato
di carità alla “poverino” e di un localismo
esagerato, che concede poteri a soggetti
affascinati dal risparmio. Il nuovo Dio
del sociale è la politica taccagna del
“contenimento dei costi”, virtuoso
programma per raccattare voti, il tutto
peggiorato dal dibattito politico tra i
due corni del dibattito: “solo il pubblico
è bello”. “solo il privato è efficiente”.
Sfugge agli epigoni delle due tesi,
evidentemente inconciliabili, che il
destinatario delle soluzioni è un folto
gruppo di persone. Già: persone!
Ogni anziano presenta gli stessi dati a
un’indagine attenta e non partigiana: è
un essere ormai fragile, con una propria
storia. Ad una anamnesi totale, al quadro
clinico si aggiunge una storia personale:
dolori, gioie, fallimenti e conquiste di
ognuno esigono una risposta alta fatta
di contenuti non episodici. Il cittadino
costo è un simpatico caso biologico
che nutre la politica del welfare (o del
badfare?). Le orde di anziani che bussano
alle porte dello Stato sociale sono
come gli extracomunitari. L’impegno
obbligatorio è enorme, ma non si
possono espellere gli anziani dal contesto
italiano. Gli spazi per eventuali campi di
detenzione sono occupati dalle estese
“coltivazioni” di pannelli, foltovoltaici,
per fortuna.
Che fare allora?
Il panico irrompe nelle segrete stanze
dei palazzi sia romani sia periferici. La
prassi suggerisce la creazione di una
commissione “ad hoc”, la stesura di un
libro verde, bianco o giallo, la conquista
di un progetto che tagli i costi. Mi direte
“già fatto”! È vero. Un improbabile
rigurgito di umiltà suggerirebbe
di fermarsi un attimo; vocabolario
dell’anima alla mano, fermiamoci alle
voci “solidarietà, diritti, risparmio,
condivisione, futuro”. Belle parole,
ma necessarie. Non ci si può fermare
inorriditi all’evoluzione della nostra
società, alla dilatazione della durata dei
tempi biologici. La politica per la terza
età non può camminare disgiunta dal
futuro dei più giovani. La miopia dei
soloni italici da molti anni assomiglia più
alla cecità e si gioca sul rimando. Non
esiste qualcuno che sappia indicare un
percorso comune certamente difficile,
ma efficace? Quintino Sella intervenne
dicendo:” e i soldi? I soldi? Iniziamo
una vera lotta agli sprechi, una vera
lotta all’evasione, tassiamo le rendite,
riconduciamo la spesa per l’assistenza
entro parametri a guida centralizzata.
Soprattutto
conquistiamo
tutti
l’orgoglio dell’appartenenza. La crisi che
ci ha investito è l’occasione per ripensare
il nostro impegno di cittadini, rifiutando
le facili sirene del solo profitto”. Parole
nobili (?), ma non impossibili. Si è partiti
dalla SUSSIDIARIETÀ! Per progredire
applichiamola in una prospettiva di
integrazione pubblico-privato anche per
risparmiare, ma non solo per risparmiare,
rifuggendo dagli ideologismi dogmatici.
Il fragore dello scontro non si sente, si
consuma giornalmente nel dolore della
solitudine, nelle difficoltà economiche
delle famiglie (sì family welfare!), nei
dobloni che migrano dai bilanci pubblici
ad improbabili cooperative o compagnie
più o meno operose. E allora? Gli anziani
sono come i bambini, non lavorano e
sporcano. Quindi, andiamo gioiosi al
tramonto.
From the sunshine to the sunset …
Ma non di sola pensione vive l’uomo.
SINDACATO E SERVIZI
spazio donna
Donne e uomini, non è sufficiente la garanzia legale della parità dei diritti
LA DIGNITÀ DEL GENERE UMANO
Chi non è disposto a comperare un prodotto solo perché affiancato da un bel sedere di donna; chi non segue un programma
televisivo solo perché c'è un po' di carne femminile esposta; chi non si sente rappresentato da un certo modello di virilità
maschilista; chi pretende sia rispettata la sua dignità di uomo, si faccia sentire in difesa della propria dignità di essere Uomo.
Questa non può essere una questione di genere, se non nel senso più ampio: il genere umano.
di Karen Zanier, Segretario Provinciale FABI Udine, Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI
“È
importante che si ponga un argine a questo
dilagare della tendenza
alla sottovalutazione o
all’aperto disprezzo della dignità femminile, educando fin dall’infanzia i giovani al rispetto delle donne, le ragazze
a pretenderlo e ancor di più i ragazzi a
esprimerlo”. Così afferma il Presidente
Giorgio Napolitano. Nel 2011.
Ma se dobbiamo ancora appellarci ai
giovani per auspicare un cambiamento
culturale, che sia rispettoso dell'essere
donna, quanto dell'essere uomo, stiamo già, di fatto, ammettendo che questo cambiamento non è ancora avvenuto. A dispetto dei proclami e di molti
obiettivi raggiunti lungo il cammino
della pari dignità di genere, prendiamo atto, con buona pace di tutti, che
le cose, in Italia, stanno ancora come
qualche decennio fa. Anzi, sono forse
peggiorate: la donna è passata dal patriarcato al post-patriarcato, da oggetto
di protezione a oggetto del desiderio.
La libertà dal pudore tradizionale si è
manifestata nella libertà di concedersi
allo sguardo e al desiderio maschile.
Il fatto che questo processo di costrizione del femminile sia passato, soprattutto attraverso la televisione, ha creato
l'illusione che fosse cosa da poco, limi-
tata all'intrattenimento e che la realtà
sociale fosse altrove. Oggi scopriamo,
invece, che l'emancipazione femminile è andata in parte a coincidere con
la libertà di 'vendere' il proprio corpo.
E che la tv ha addomesticato il corpo
femminile allo sguardo maschile. Ma
anche in chi vende il proprio corpo ci
può essere la dignità di una scelta, che
va difesa, se e in quanto libera. È difficile, però, cancellare l'impressione che
dietro a questo tipo di scelta possa annidarsi, invece, la sottomissione, se non
altro a un modello culturale, normalizzato e democratizzato attraverso i mezzi
di comunicazione. Allora, a interrogarsi
sul valore della 'dignità' e sull'offesa che
le viene inferta quotidianamente dalla
sopravvivenza di certi stereotipi, siano
adesso gli uomini. Chi non è disposto
a comperare un prodotto solo perché
affiancato da un bel sedere di donna.
Chi non segue un programma televisivo solo perché c'è un po' di carne
femminile esposta. Chi non si sente
rappresentato da un certo modello di
virilità maschilista più che maschile.
Chi pretende sia rispettata la sua dignità di uomo, si faccia sentire: non in
difesa delle donne, che altrimenti tornerebbero a essere solo vittime, soggetti
bisognosi della protezione altrui, ma
in difesa della propria dignità di essere
Uomo.
La dignità non può essere una questione di genere, se non nel senso più ampio: il genere umano. E per elevare la
dignità di tutti i membri della società
non è sufficiente la garanzia legale della parità dei diritti. Bisogna prendere
coscienza del proprio valore e urlare il
proprio sdegno rispetto a una mentalità maschilista, tutti insieme. Il nuovo
femminismo deve includere trasversalmente tutti; come diceva uno slogan
del '68: “Non più puttane, non più
madonne, ma solo donne”. E, aggiungiamo, questa volta anche uomini!
news
FEMMINILITÀ SEGRETO DI SUCCESSO
N
on imitate gli uomini
se volete sbaragliare la
concorrenza sul lavoro.
In ufficio, almeno per lei,
l'aggressività non paga: è la femminilità
la carta vincente. A rilevarlo è uno
studio della statunitense George Mason
University, in Virginia, pubblicato
sulla rivista della 'British Psychological
Society'. La ricerca, che promette di
lasciar di sasso femministe e donne
dal pugno di ferro, è stata realizzata
somministrando un questionario
a 80 giovani uomini e donne
impegnate in un master di 'business
administration'. Le domande erano
finalizzate a tracciare la personalità
degli intervistati, stilando una sorta
di identikit emotivo del campione in
esame.
Dopo otto anni i ricercatori sono tornati
a contattare i giovani per appurare
che tipo di carriera avessero fatto. Da
qui, sono giunti alla conclusione che
essere irruenti e combattive non aiuta
le donne, mentre la femminilità è
un'ottima cartina tornasole.
Le 'barricadere' in ufficio, infatti,
avevano inanellato meno promozioni
e successi rispetto alle donne più
femminili. Mentre per gli uomini
essere aggressivi o meno non faceva
alcuna differenza in termini di carriera.
A lavoro, dunque, meglio ricordarsi di
"essere una signora", per avere qualche
possibilità in più di veder spianata
la strada del successo. "Comportarsi
come un uomo - conferma Olivia
O'Neill, tra le autrici dello studio potrebbe danneggiare le possibilità
di promozione, anche se spesso è
considerato sinonimo di successo".
21
SINDACATO E SERVIZI
fisco
Modello CUD 2011
Istruzioni per l’uso
Negli ultimi anni il modello Cud assume sempre maggiore importanza dal momento che cresce il numero delle annotazioni
in esso indicate, non solo come informazioni aggiuntive utili al contribuente, ma anche come strumenti attraverso i quali il
sostituto d’imposta assolve a veri e propri obblighi dichiarativi
di Leonardo Comucci – Esperto fiscale
È
scaduto il 28 febbraio
il termine entro il
quale i sostituti di
imposta
dovevano
consegnare o inviare, anche con
modalità elettronica, il modello
Cud (Certificazione unica di
imposta) ai propri dipendenti
per certificare i redditi corrisposti
nell’anno 2010, le relative
ritenute fiscali e le somme sulle
quali sono stati assolti gli obblighi
previdenziali. Con riferimento
alla consegna del modello Cud in
formato elettronico va precisato
che tale modalità deve comunque
garantire al dipendente la
possibilità di entrare nella
disponibilità della dichiarazione
e di poterla materializzare per
i successivi adempimenti. La
trasmissione on line del Cud può
essere utilizzata solo nei confronti
di quanti siano dotati degli
strumenti necessari per ricevere e
stampare la certificazione rilasciata per
via elettronica.
È bene ricordare altresì che il sostituto
d’imposta è sanzionabile per la mancata
o tardiva consegna del modello Cud,
ovvero per il rilascio del modello con
dati incompleti o non veritieri a norma
dell’articolo 11, comma 1 lettera a) del
22
Dlgs n.471/1997. È applicabile in tal
caso una sanzione amministrativa da
258 a 2.065 euro.
Negli ultimi anni il modello Cud
assume sempre maggiore importanza,
dal momento che cresce il numero
delle annotazioni in esso indicate, non
solo come informazioni aggiuntive utili
al contribuente, ma anche come
strumenti attraverso i quali il
sostituto d’imposta assolve a veri e
propri obblighi dichiarativi.
Due le principali novità presenti
nello schema di certificazione: la
detassazione su premi e compensi
per la produttività (imposta
sostitutiva del 10%) e la gestione
dei tributi sospesi dei terremotati
dell’Abruzzo.
Per
quanto
riguarda
la
detassazione (oggetto già di
una approfondita analisi in un
numero precedente di questo
giornale) le annotazioni BX (per il
2010) e BY (per il 2008 e 2009)
assolvono la funzione probatoria
di dichiarazione aziendale nei
confronti del dipendente che
le somme corrisposte hanno i
requisiti per beneficiare della
detassazione sostitutiva del 10 per
cento (a fronte delle condizioni
stabilite dalla legislazione).
Per quanto concerne la sospensione
delle imposte a seguito del sisma
Abruzzo, terminata il 30 giugno
2010, la nuova certificazione contiene
tutti i dati e le informazioni utili
al dipendente che rientra in questa
tipologia per determinare il suo
debito complessivo verso l’erario. Al
momento in cui andiamo in stampa
l’Agenzia delle Entrate ha precisato che
nessuna sospensione deve essere invece
riconosciuta né certificata ai residenti
nei comuni alluvionati del Veneto.
Al ricevimento della certificazione Cud
2011, il lavoratore dovrà verificare se
sussistono gli obblighi di presentare
la dichiarazione fiscale (730 o Unico
2011). Il modello Cud, infatti, non
consente sempre ai lavoratori di
assolvere a tutti gli obblighi in materia
di imposte sui redditi. Può risultare
utile ricordare, infatti, che è esonerato
dalla presentazione del modello 730
o Unico solo il percipiente redditi di
lavoro dipendente ed assimilati che
ha conseguito nell’anno di imposta
2010, esclusivamente redditi di
lavoro dipendente certificati dal Cud
2011, salvo che l’imposta trattenuta
dal sostituto d’imposta sia inferiore
a quella effettivamente dovuta.Si
dovrà procedere ad effettuare
la dichiarazione dei redditi
anche qualora si sia in presenza
di più certificazioni per effetto
di più rapporti di lavoro e dal
cumulo dei redditi emerga un
debito d’imposta. In generale,
comunque, il Cud consente
al lavoratore che non possiede
altri redditi di assolvere gli
obblighi fiscali e, quindi, egli è
esonerato dalla presentazione
della dichiarazione. Tuttavia, il
contribuente ha sempre l’onere
di verificare che i conteggi
dell’imposta
trattenuta
sul
reddito di lavoro dipendente
percepito siano esatti. L’Agenzia
delle Entrate, infatti, verifica
se ci sono delle differenze come
ad esempio per il godimento di
detrazioni per familiari non a
carico, possesso di altri redditi,
differenze d’imposta e, qualora
accertate, richiede ai contribuenti
le differenze eventualmente dovute,
oltre alle sanzioni e agli interessi.
Nel modello Cud è necessario verificare
se il conguaglio sia stato effettuato
correttamente dal datore di lavoro e che
le detrazioni delle quali si è usufruito
spettino realmente. A tal proposito si
ricorda che le detrazioni per carichi
di famiglia spettano a condizione che
la persona che è considerata a carico
non abbia conseguito nell’anno di
riferimento un reddito superiore
a 2.840,51 euro. Ovviamente la
presentazione della dichiarazione dei
redditi consentirà, altresì, di recuperare
eventuali detrazioni godute in misura
inferiore. Infine, nella certificazione
sono anche indicati i dati, relativi
all’assistenza fiscale goduta durante
il periodo d’imposta 2010; in questo
caso si dovrà prestare particolare
attenzione, qualora risultino imposte
non trattenute, nonché acconti per
l’anno 2010 che dovranno essere ripresi
nella dichiarazione dei redditi.
Chi avesse quesiti di carattere generale
attinenti alla materia fiscale,
può inviarli al numero di FAX 06 233 222 788.
SINDACATO E SERVIZI
il parere legale
dal giorno della richiesta
a cura del Dipartimento Nazionale intercorrente
delle pubblicazioni del matrimonio,
Contrattualistica FABI in quanto segua la celebrazione ad un
DIVIETO
ASSOLUTO
DI LICENZIAMENTO
PER MATRIMONIO
DELLA LAVORATRICE
QUESITO
FAC SIMILE richiesta pareri legali
Sono una dipendente di una piccola
azienda di credito del Sud, iscritta
alla Fabi da svariati anni. Vorrei
sapere qualcosa di più sul divieto di
licenziamento per matrimonio, avendo
intenzione di sposarmi e non volendo
rischiare un’espulsione dal lavoro.
Spett.le
La Voce dei Bancari
Mensile di FABI – Federazione Autonoma
Bancari Italiani
Via Tevere n. 46 – 00198 Roma
Preciso d’avere un contratto a tempo
indeterminato.
(lettera firmata)
RISPOSTA
Cara collega, Ti segnaliamo una sentenza
del Tribunale di Salerno, Sezione lavoro,
del 17 maggio 2010 con la quale il
Giudice adito ha così sentenziato:
“il licenziamento della lavoratrice
intimato-in violazione dell’art.1 l.9
gennaio 1963 n.7, come integrato
dall’art.35 d.lgs. 11 aprile 2006 n.198
- nel periodo compreso fra la richiesta
delle pubblicazioni di matrimonio
ed il compimento di un anno dalla
celebrazione - è radicalmente nullo
(e non temporaneamente inefficace):
ne consegue il diritto della lavoratrice
ad essere riammessa in servizio ed a
percepire la retribuzione globale di fatto
dalla data del licenziamento a quella
della effettiva riammissione in servizio”.
Per maggiori chiarimenti, forniamo il
testo dell’art. 35 del d.lgd. 11 aprile 2006
n.198 che ha integrato la legge n.7 del
1963 e che stabilisce che “del pari sono
nulli i licenziamenti attuati a causa di
matrimonio. Salvo quanto previsto dal
comma 5 si presume che il licenziamento
della
dipendente
nel
periodo
anno dopo la celebrazione stessa, sia
stato disposto per causa di matrimonio.
Al datore di lavoro è data facoltà di
provare che il licenziamento della
lavoratrice, avvenuto nel periodo di
cui al comma, è stato effettuato non a
causa di matrimonio, ma per una delle
seguenti ipotesi: colpa grave da parte
della lavoratrice, costituente giusta
causa per la risoluzione; cessazione
dell’attività dell’azienda cui essa è
addetta; ultimazione della prestazione
per la quale la lavoratrice è stata assunta
o di risoluzione del rapporto di lavoro
per scadenza del termine”. Solo per
questi casi, quindi, il datore di lavoro
può fornire la prova diretta a superare
la presunzione che il licenziamento
sia avvenuto per causa di matrimonio
che, ribadiamo, la legge sanziona con
la È interessante sottolineare che,
secondo la giurisprudenza della Corte
Costituzionale, la ratio della legge n.7 del
1963 soprarichiamata non si esaurisce
nella repressione del licenziamento
illecito per offesa arrecata ad un diritto
fondamentale della lavoratrice, ma
assume il valore di tutela promozionale
del matrimonio e della famiglia legittima
(si ritiene quindi assimilabile sotto il
profilo della garanzia della stabilità del
posto di lavoro, la condizione della
lavoratrice sposata da non più di un anno
a quella della lavoratrice nel periodo di
assenza per maternità).
Data ……………………..
Il/La
sig./sig.ra
.………………………………………, iscritto/a alla
FABI (tessera n° .…………), pone un quesito sul seguente argomento inerente al
proprio rapporto di lavoro:
……………………………………………………………
……………………………………………………………
……………………………………………………………
…………………................
Allega copia della normativa convenzionale di riferimento.
Firma del lavoratore
_____________________________
_____________________________
______________________
Informativa e richiesta di consenso a norma del d.lgs.
196 del 2003 (codice in materia di protezione dei dati
personali). I dati della presente scheda saranno oggetto di trattamento informatico e manuale da parte
della rivista “La Voce dei Bancari” per le seguenti
finalità:
a) analisi giuridico-legale; b) risposta al quesito; c) pubblicazione in forma anonima sulla rivista “La Voce dei Bancari” del quesito e della
risposta. Titolare del trattamento dei dati è la
rivista “La Voce dei Bancari” e responsabile è il
Direttore della rivista, Paolo Panerai.
Le chiediamo di prestare il consenso per il
trattamento dei dati anche sensibili contenuti
nella presente scheda e nell’allegato promemoria, per finalità editoriali relativamente alla
pubblicazione di quesiti e di risposte su “La
Voce dei Bancari”.
Firma del lavoratore
N.B. Si informano i lettori che la Redazione si
riserva di rispondere e di pubblicare solo i quesiti e le risposte di interesse generale.
news
cassazione
Non è valida la conciliazione
se non è sottoscritta
dal rappresentante sindacale
alla presenza e in contestualità
con il lavoratore
L
a Corte di Cassazione, con la sentenza n.
3237 del 10 febbraio
2011, ha affermato
che il verbale di conciliazione, relativo alla conclusione
di un rapporto di lavoro, è da
ritenersi non valido, agli effetti
dell'articolo 411 cpc, se manca
la sottoscrizione del rappresentante sindacale alla presenza ed
in contestualità con il lavoratore. In particolare la Suprema
Corte, rigettando il ricorso di
una società – la quale sosteneva che il verbale di conciliazio-
ne, ancorché non sottoscritto
in sede sindacale, non è privo
del suo valore –, ha confermato la decisione della Corte di
merito che, con accertamento
di fatto adeguatamente motivato e pertanto sottratto al
sindacato di legittimità, ha
escluso l'effettuazione di quella funzione di supporto che
la legge assegna al sindacato
nella fattispecie conciliativa.
Correttamente, quindi, è stato non ritenuto qualificabile
l’atto conciliativo agli effetti di
cui all’articolo 411 cpc.
23
24
SINDACATO E SERVIZI
specialmente per voi
CONVENZIONI NAZIONALI
a cura del Dipartimento Servizi & Tempo libero
Il Dipartimento Servizi e Tempo Libero della FABI si prende cura degli iscritti anche fuori dallo stretto contesto lavorativo e sindacale.
Suo compito è quello di gestire e stipulare convenzioni di qualità a favore di tutti gli associati, nell’intento di offrire loro un plus, che
qualifichi e premi l’appartenenza alla FABI. Per fruire delle convenzioni è necessario presentare la card FABI valida per l’anno in corso.
Tutti i dettagli relativi ai contratti sono visibili sul sito www.fabi.it nella sezione “Per gli Iscritti” in alto a destra, oppure cliccando sul
pulsante “Servizi & Tempo libero”, in basso a destra.
ALPITOURWORLD
DUE RUOTE NEL VENTO
IMPERATORE TRAVEL
STUDIES srl
Gruppo leader in Italia per i viaggi organizzati.
Accanto allo storico marchio Alpitour,
garanzia di affabilità e convenienza, il
gruppo annovera altri prestigiosi marchi:
Villaggi Bravo, Francorosso, Viaggidea,
Carambola.
Per gli iscritti FABI:
Riduzione del 10% sulle quote pubblicate
da catalogo in vigore e per tutti i prodotti,
consultabili anche sui siti:
www.alpitour.it
www.villaggibravo.it
www.francorosso.it
www.viaggidea.it
www.karambola.it;
Riduzione del 5% sulle prenotazioni effettuate con la promozione Last Minute.
Centro Prenotazioni
Tel. 0171 311710
Fax 0171 313862
[email protected]
Tour Operator che si occupa di realizzare
viaggi in bicicletta e trekking in tutta Italia,
Europa e in tutto il mondo (Tunisia, Cuba,
Messico).
Per gli iscritti FABI:
Sconto dell’8% sulla quota base adulti su
tutti i viaggi in bicicletta, a piedi, con gli sci
e con i pattini a rotelle nel catalogo cartaceo e nel sito www.dueruotenelvento.
com ad eccezione del viaggio con gli Sci
in Norvegia;
Sconto del 5% sui viaggi in Irlanda, bici +
veliero in Olanda, bici + house boat (Francia e Italia), Seychelles, Corsica, Basilicata e Sardegna
Torino, Corso Tassoni 50
Tel. 011 4372057
[email protected]
www.dueruotenelvento.com
Tour Operator specializzato nel sud Italia.
Sconti diversificati nei complessi pubblicati sui cataloghi del 2011, su tutte le
strutture e i pacchetti precostituiti land +
volo o nave o autopullman.
Per gli iscritti FABI:
Catalogo Campania 2011 sconto del 12%
Catalogo Sicilia e Isole Minori 2011 sconto
del 12%
Catalogo Puglia, Calabria e Basilicata
2011 sconto del 12%
Catalogo Sardegna 2011 sconto del 12%
Catalogo Isole Eolie 2011 sconto del 12%
Offerte pubblicate sul sito internet www.
imperatore.it e spedite via mail sconto del
10%
Catalogo confidenziale prezzi netti con
sconto dal 15% al 50%
Riduzione sulla quota individuale di gestione pratica: adulti € 15,00 anziché €
30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00 anziché
€ 15,00 per soggiorni in hotel o villaggi;
per soggiorni in residence massimo quattro quote adulti per appartamento;
Assicurazione annullamento viaggio gratuita.
Via S.S. 270 296 – Forio d’Ischia (Na)
Prenotazioni:
tel. 081 3339550 – fax 081 908486
[email protected]
[email protected]
www.imperatore.it
Società specializzata nella preparazione
universitaria a distanza.
Per gli iscritti FABI:
disbrigo di tutte le pratiche burocratiche
(immatricolazione, iscrizione alle sessioni d’esame); programmazione ottimizzata
degli esami per l’intero corso di studi fino
all’iscrizione alla sessione di laurea;
fornitura di dispense riassuntive (prodotte
sulla base delle lezioni e dei libri di testo);
audio-lezioni live (5 per ogni materia) fruibili direttamente da casa o dall’ufficio, ad
orari preventivamente concordati, tramite
telefono o pc; quota individuale di adesione € 550,00 da versare una tantum;
offerta speciale FABI per la preparazione
di sei esami a € 2.940,00
Via Eraldo Fico 36/6
Sestri Levante (Genova)
Numero Verde 800 034542
Tel. 0185 450945 – 0185 48739
[email protected]
www.studies.it
FNAC
BOLAFFI
Azienda che opera nel settore della filatelia e della numismatica, che ha ampliato
il suo raggio d’azione a tutti gli ambiti del
collezionismo, anche quelli più curiosi e di
nicchia: filografia, manifesti d’epoca, memorabilia spaziali, editoria, aste, moda da
collezione.
Per gli iscritti FABI:
Sconto del 15% su tutti gli accessori per
il collezionismo (album, fogli d’album, taschine, raccoglitori, capsule e contenitori
per monete ecc) e su tutti i volumi editi da
Bolaffi (cataloghi Bolaffi per la numismatica e la filatelia e altre pubblicazioni);
Torino, Via Cavour 17
Milano, Via Manzoni 7
Verona, Largo Gonella 1
Roma, Via Condotti 23
[email protected]
www.bolaffi.it
Società leader nella distribuzione di beni
culturali e tecnologici: libri, dischi, informatica, audio, video e fotografia. Un vero
e proprio luogo di incontro in città, in cui
tutti hanno l’opportunità e la libertà di
cercare, curiosare e sperimentare liberamente, e di aggiornarsi su tutto ciò che è
cultura e tecnologia.
Per gli iscritti FABI riduzione sul prezzo di
acquisto della Carta Fnac, che permette di
usufruire di sconti, promozioni e raccolta
punti:
Carta triennale adulti € 13,00 anziché €
26,00
Carta triennale minori di 26 anni € 6,50
anziché € 13,00
- Firenze - Centro Commerciale dei Gigli,
Campi Bisenzio
Via San Quirico 165
- Genova, Via XX Settembre 46/R
- Milano, Via della Palla 2
- Napoli, Via Luca Giordano 59
- Roma – Galleria Commerciale Porta di
Roma, Via Alberto Lionello 201
- Torino, Via Roma 56
- Grugliasco (TO)
Shopville Le Gru, Via Crea 10
- Verona, Via Cappello 34
www.fnac.it
ABBONAMENTI MONDADORI
Tra le principali società europee nel settore editoriale, la sua mission è di favorire
la diffusione della cultura e delle idee con
una produzione che tocca ogni genere e
raggiunge tutti i lettori.
Per gli iscritti FABI:
Sconti fino al 78% su abbonamenti a settimanali, mensili e periodici, compilando
l’apposito coupon di adesione scaricabile
sul sito www.fabi.it sezione ‘Per gli iscritti’.
Servizio Clienti 199 111999
[email protected]
UNIVERSITA’ TELEMATICA
UNITELMA SAPIENZA
E’ il braccio telematico della prestigiosa
Università romana La Sapienza e ha sede
a Roma, in via Santa Caterina da Siena
57. E’ un’università pubblica non statale
riconosciuta dal Ministero dell’Università
e della Ricerca D.M. 7 maggio 2004, con
peculiarità di formazione universitaria
tramite internet.
L’iscrizione è consentita in qualsiasi periodo dell’anno e ai corsi si accede tramite una piattaforma didattica di apprendimento. Lo studente ha la possibilità di
colloquiare con il tutor di riferimento che
lo segue nel percorso di studio. Gli esami
sono frontali, sia scritti che orali a seconda delle indicazioni del docente.
Per gli iscritti FABI:
Riduzione del 50% della retta annuale di
iscrizione.
Per informazioni:
FABI -tel. 06 8415751
25
non solo banca
hi tech
Tutti i prodotti in arrivo sul mercato, insieme ai pagamenti
con i telefoni cellulari
2011 A CARTE SCOPERTE
Nuove carte destinate a una clientela sempre più esigente e nuovi modi di
utilizzo, attraverso le modalità contactless, anche con il proprio telefonino
P
er le banche, gli operatori
di telefonia e i circuiti di
pagamento questo 2011 si
preannuncia ricco di nuovi
servizi e prodotti, con un focus particolare
sui viaggi e una diversificazione delle
carte in base alle passioni e agli interessi
dei singoli consumatori. Sebbene ci
sia da parte degli operatori del settore
molto riserbo a svelare le proprie carte
vincenti, nel vero senso della parola, ci
sono già alcuni progetti in essere, tra
cui una soluzione rivolta ai possessori di
smartphone iPhone, che dà la possibilità
di effettuare pagamenti direttamente
dal proprio dispositivo mobile. Visa
Europe e Wireless Dynamic hanno,
infatti, annunciato lo sviluppo di una
soluzione di pagamento che prevede il
collegamento del telefono al dispositivo
iCarte di Wireless Dynamics (una sorta
26
di piccola estensione del cellulare),
disponibile attraverso la propria banca o
l’operatore di telefonia, e l’applicazione
Visa Mobile per iCarte da scaricare da
App Store. Il device contiene un’antenna
e un chip di sicurezza e interagisce con
l’applicazione, che abilita i pagamenti
su iPhone. Dopo la configurazione è
sufficiente sfiorare i Pos configurati con
sistema contactless, senza necessità di
digitare il pin, fino a un ammontare di 25
euro. L’accessorio iCarte è compatibile
con iPhone4, iPhone 3GS e iPhone
3G con iOS 3.1 o superiore. Anche
MasterCard effettuerà, probabilmente
quest’anno,
una
sperimentazione
contactless su Milano con CartaSi e ha
già avviato a livello internazionale alcuni
progetti di pagamento di questo tipo
con dispositivi mobile. Il 2011 sembra
quindi essere un anno cruciale per
l’ampliamento delle nuove tecnologie
al servizio del pagamento. «Abbiamo
ottimi riscontri a livello globale
e italiano sull’utilizzo del
pagamento con Paypass, con il
quale siamo partiti per primi e
in modo capillare», ha spiegato
Bruno De Giovanni, responsabile
commerciale
prodotti
MasterCard per il centro Europa,
«nel mondo abbiamo rilasciato
83 milioni di carte abilitate e
ci sono attualmente 260 mila
punti di accettazione. Anche in
Italia abbiamo un buon riscontro
di utilizzo e, considerando che
l’infrastruttura per la lettura a
distanza è pronta, sono proprio
i dispositivi telefonici di ultima
generazione l’area su cui vale la pena
concentrare sforzi e progetti». In questi
giorni Barclaycard e Orange hanno
lanciato una soluzione contactless
con mobile, che sarà effettiva in Gran
Bretagna dall’inizio dell’estate. La novità
consentirà ai consumatori di utilizzare i
propri cellulari per acquisti in oltre 40
mila negozi che utilizzano la tecnologia
contactless.
Anche per questo progetto la tecnologia
prescelta è Paypass. Il progetto contactless
rientra nei prodotti Orange sviluppati
in partnership con Barclaycard, che
comprendono già una carta di credito
co-branded e, nel prossimo futuro, la
prepagata Orange Cash.
Plastic money su misura per tutti
I dati dello scorso anno, soprattutto in
ambito aziendale, lasciano ben sperare
per il prossimo lancio di una nuova
carta prepagata corporate, la prima sul
mercato. Tra i progetti aziendali più
promettenti c’è poi la carta realizzata
in partnership con Confcommercio,
destinata per lo più alle Pmi e utilizzata
anche come carta associativa. Per
ampliare la clientela anche nel segmento
consumer, Deutsche Credit Card si
appresta nel 2011 al lancio di alcune
novità.
Di recente è stata presentata la carta
prepagata Simplia, emessa su circuito
Visa e destinata alla clientela giovane
per via del costo di attivazione di soli 5
euro, valido per cinque anni. La carta è
disponibile sia per chi è già titolare di
una carta, sia per chi è un nuovo cliente
ed è accessibile anche ai giovanissimi, a
partire da 15 anni di età. Per la clientela di
alto profilo è in arrivo nei prossimi mesi,
invece, una carta super premium, che si
avvicinerà per profilo, caratteristiche e
servizi alla carta Black, attiva su circuito
Mastercard, già presente tra i prodotti
del gruppo. Questa volta il circuito
prescelto potrebbe essere Visa.
La strategia di realizzazione di prodotti
su misura per il cliente sta, inoltre,
spingendo gli operatori del settore allo
sviluppo di progetti in cui vengono
condivise idee e iniziative. È il caso
di CartaSì, che dal prossimo aprile
inaugurerà Community innovation
contest, un programma dedicato alle
community online, che nasce con il
fine di sviluppare prodotti e iniziative
con aziende provenienti dal mondo dei
media, telecomunicazioni, e-commerce
e gaming, con la finalità di realizzare
offerte su misura destinate ai possessori
di carte CartaSì, in base alle proprie
passioni e interessi. Stesso obiettivo ha
il sito di Diners mydinersclub.it, in cui
i clienti potranno configurare la propria
carta su misura a partire da febbraio.
Tutti i suggerimenti pervenuti sul sito
confluiranno poi in un prodotto ad hoc,
previsto per l’estate.
Sempre Diners lancerà quest’anno una
carta dedicata ai frequent flyer, non
legata, però, a un solo vettore aereo.
Anche presso Barclaycard è in fase di test
una nuova carta dedicata ai viaggiatori,
che permette di convertire gli euro spesi
in punti da utilizzare per acquistare
biglietti aerei come prenotare l’albergo o
il noleggio dell’auto.
Visa, in partnership con Credito
Valtellinese (Contointasca), Banca
Carige (riCarige) e Aci (prepagata) ha,
invece, lanciato sul mercato la carta
prepagata ricaricabile Iban, che permette
di effettuare diverse operazioni bancarie
direttamente dalla carta, senza aprire
un conto corrente né sostenere costi di
emissione e un canone annuo. La carta
consente non solo di effettuare prelievi
e pagamenti, ma anche l’accredito
dello stipendio, le domiciliazioni
di Rid e utenze, l’effettuazione di
bonifici e pagamenti su siti web che
accettano il circuito, nonché la gestione
dell’operatività bancaria direttamente
online e il monitoraggio delle spese. Con
la carta è inoltre possibile richiedere alert
gratuiti via sms per ottenere informazioni
sulle operazioni effettuate.
non solo banca
angolo del sociologo
La Cina è vicina
I
n quel film di parecchi anni fa era
la Cina di Mao che, attraverso i
suoi nipotini italiani, si avvicinava
minacciosa, ma tanto vicina poi
non era, visto che, alla fine, non è mai
arrivata. È, invece, arrivata la Cina dei
nipoti della Cina di Mao, molto meno
maoisti e molto più pragmatici dei loro
nonni. E la Cina non è soltanto vicina,
è decisamente tra noi ed in attesa che
anche dalle sue parti avvenga quella
rivoluzione borghese liberale, che ha
caratterizzato il capitalismo occidentale
e che smorzi un pochino la sua influenza
funesta sui rapporti industriali in
Occidente.
In attesa di tutto questo, più che essere
stata la Cina che si è avvicinata a noi,
siamo noi che ci siamo avvicinati alla
Cina. Molti anni fa dicevo, quasi
scherzando, che la vera attività sindacale
andava fatta in Cina e che le condizioni
dei lavoratori cinesi erano una sicura
minaccia per le condizioni dei lavoratori
occidentali ed in particolare europei.
Ma non mi consola essere stato un buon
profeta.
Le vicende della Fiat rappresentano un
punto di non ritorno nelle relazioni
sindacali, almeno in Italia, e segnano
una netta vittoria di classe del capitale
sul lavoro. Il capitalismo ed i capitalisti
sono ben lungi dall'essere malati. Sono
sicuramente altri a sentirsi poco bene.
Il concetto che gli investimenti ed il
lavoro debbano avere come contropartita
gli interessi del capitale produttivo
o finanziario non era mai stato così
saldamente impresso nel marmo come
nelle vicende della Fiat Mirafiori e
dintorni, così come non era mai stata
così impressa nel marmo l'immagine
di una politica concretamente ostile ai
diritti "improduttivi" dei lavoratori.
segnalibro
di Domenico Secondulfo, Ordinario di Sociologia Generale
Università di Verona
Un'anomalia,
quest'ultima,
tutta
nostra. Del resto, se non si investe in
innovazione non resta che il lavoro,
ai suoi minimi termini, umiliato ad
assemblare pezzi prodotti altrove per
automobili che saranno vendute altrove,
direi che ormai abbiamo raggiunto e
superato la Cina. Il principio che si è
consolidato nella trattativa Fiat rischia
di allargarsi a qualsiasi comparto
produttivo che si possa trovare in
situazioni critiche, e rappresenta
un'occasione d'oro per smontare lo
scudo di diritti faticosamente costruito
in quasi un secolo di lotte dei lavoratori.
Questo infatti era sicuramente uno degli
obiettivi primari della trattativa Fiat,
considerando che il costo del lavoro
incide per una percentuale minima
sul costo delle autovetture che saranno
prodotte, pardon, assemblate. Ora che
si è capito che la situazione è talmente
compromessa sul piano economico e
politico da non reagire, sostanzialmente,
ai ricatti economici resta soltanto
da chiedersi quale sarà il prossimo
comparto produttivo a sperimentare
la "cura Fiat”, con tanto di contributo
dello Stato, e quindi di tutti noi, sotto
forma di cassa integrazione, alla faccia
degli investimenti aziendali. E non
mi meraviglierei se i tanto agognati
investimenti alla fine non arrivassero o
arrivassero in minima parte, una volta
acquisita la debolezza dell'avversario e
la parzialità della politica. Il fatto che
sia capitato ad altri, ad un gruppo di
lavoratori sostanzialmente tra i meno
S.Sciarra (a cura di)
sicurezza e giustizia, capace di compiere
il miracoloso connubio tra iniziativa
“liberale” e prerogative “sociali”.
Tuttavia, la comunità di riferimento
(la U.E.) va allargandosi sempre di più
e sempre di più si caratterizza quale
problematico groviglio di diversità
opportunistiche e gelose, pur restando
alla ricerca di un anima, un anima
sociale, una socialità che ha posto il
welfare e le politiche del lavoro al centro
dell’agenda a far tempo dal trattato di
Roma del 1957 fino a declinarsi nel
cosiddetto “modello sociale europeo”.
L’analisi scientifica (ma anche storicocritica) del diritto sociale europeo
delineata in questo volume è agile ed
appassionante; anche per quanti –
studenti, studiosi, operatori delle r.u.,
pubblici funzionari - siano intenzionati
MANUALE DI
DIRITTO SOCIALE EUROPEO
G.Giappichelli Editore, Torino 2010
Pagg. 305, € 25,00
di Luca Riciputi, Consulente aziendale ed esperto Risorse umane
P
ur nella permanenza di opache
variabili
geopolitiche
ed
accentuati fattori di instabilità,
aspetti tutti resi più incisivi da
un global slowdown di cui ancora non
appare la fine, la Comunità Europea del
dopo Lisbona si sforza di identificarsi
(almeno programmaticamente) nella
missione di rappresentare la costituzione
progressiva di una area di libertà,
forti e difesi della società, nonostante
la forza sindacale, non deve consolarci,
da questo punto di vista la strategia che
verrà applicata è quella del carciofo,
cogliendo uno strato dopo l'altro man
mano che la caduta degli strati esterni
indebolisce anche quelli più interni
e protetti. Del resto larghi strati della
società e di quella che un tempo era
la classe media si stanno abituando e
convincendo a vivere serenamente in una
condizione di sempre minore ricchezza e
benessere e, quindi, il gradino marginale
di ogni cambiamento peggiorativo
diviene via via più sopportabile. Le
soluzioni non sono facili, anche perché
in queste cose le soluzioni devono essere
di medio periodo, quando si ragiona
a breve la soluzione è quasi sempre
obbligata. Ma il medio periodo in cui
intervenire sarebbe dovuto cominciare
già molto tempo fa e, se un intervento
c'è stato, non è stato certo quello che
potremmo auspicare in queste righe.
L'altra brutta domanda è: dove finirà
la rabbia e la frustrazione generata da
queste situazioni e non canalizzata verso
un'espressione politica? Temo che non
finirà soltanto in depressione individuale
e che le fiammate sociali non tarderanno
a farsi sentire, ormai anche partendo
da questioni abbastanza "tranquille"
come era stata la legge Gelmini, si
arriva rapidamente ad uno scontro
sociale sproporzionato alla questione di
partenza, ma proporzionale alla quantità
di rabbia compressa nella società.
contatti
Chi desiderasse inviare un messaggio all’autore,
può farlo per e-mail all’indirizzo domenicosecondulfounivr.it. Indispensabile indicare “FABI”
nell’oggetto, altrimenti l’antispammer cestinerà
le mail.
ad approfondire una materia la cui
conoscenza diventa sempre più essenziale
in quanto implica più di una ipoteca
futura sul diritto nazionale dei singoli
paesi membri. Solo il futuro potrà
dirci se e quanto delle previsioni dei
padri fondatori potrà materializzarsi sul
piano sociale e quanto, invece, dovesse
fatalmente appalesarsi quale “utopia al
limite dell’incoscienza”. I nove capitoli del
volume parlano di molteplici argomenti,
tra i quali di particolare evidenza: fonti,
subordinazione, salute ed orario di
lavoro, tutela di genere, discriminazione,
flexsecurity,
ristrutturazione
e
crisi d’azienda, mobilità interna e
coordinamento dei rispettivi sistemi di
welfare, coinvolgimento e consultazione
dei lavoratori nell’impresa. Una scelta
bibliografia conclude il volume.
27
non solo banca
SE LA FABBRICA DI
SOGNI DIVENTA LA
FABBRICA DI SOLDI
di Valerio Carangella
D
a sempre l’arte è uno
strumento per trasmettere
e suscitare emozioni, per
scandagliare i moti più
profondi di animi in continua tensione
verso il “bello”. Ma senza scomodare
i pensieri di Todorov, uno dei più
grandi pensatori viventi, o le riflessioni
dei grandi pensatori della storia che
hanno scritto pagine e pagine sull’arte
come ricerca del bello, è sufficiente
rispolverare e imprimere a fuoco un
semplice e banale concetto: l’arte non è
un mezzo per far soldi, sono i soldi il
mezzo per creare dell’arte.
Quanto detto finora non vuol essere
un trattato sull’argomento, ma è l’idea
portante che sorregge il solido impianto
narrativo de La Passione, film poetico,
sincero ed ironicamente surreale di
Mazzacurati che, attraverso il racconto
di una storia semplice ma non banale,
diverte, emoziona ma soprattutto
riflette e fa riflettere sull’identità
perduta del cinema, sullo stato dell’arte
oggi con uno sguardo anche al teatro
popolare ed alla pittura, celebrandone
al contempo, potenza e bellezza. La
passione che ci racconta l’autore non
avviso ai naviganti
Q
uando ci accingiamo a scannerizzare qualcosa, realizziamo una digitalizzazione; se
andiamo su www.wikipedia.
it, per questo termine, troviamo una definizione racchiusa in poche righe: “… la digitalizzazione, è il processo di conversione
che, applicato alla misurazione di un fenomeno fisico, ne determina il passaggio
dal campo dei valori continui a quello dei
valori discreti. Tale processo viene oggi
comunemente sintetizzato nei termini di
passaggio dall'analogico al digitale”.
In Italia chi si sta adoperando alla digitalizzazione di vecchi manoscritti, di libri
rari e quant’altro, è l’Istituto Centrale per
il Catalogo e la Documentazione (ICCD)
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Fra i suoi compiti istituzionali la
Catalogazione e la Documentazione del
patrimonio archeologico, architettonico,
storico artistico e demo-etno-antropolo-
28
è quella di Cristo, anche se viene facile
pensarlo, ma è quella di Gianni Dubois
(Silvio Orlando), regista spiantato e non
proprio sulla cresta dell’onda a cui viene
data la possibilità di dirigere una stellina
della televisione vogliosa di approdare sul
grande schermo (Cristiana Capotondi),
per la quale avrebbe dovuto scrivere
un film con un unico intento: lanciare
una delle tante attricette, sbancando
i botteghini. Potrebbe sembrare una
richiesta normale, quasi scontata, per
un qualunque regista dei giorni nostri,
ma non per Dubois, che ha la passione
per un cinema “puro”, vissuto come
espressione artistica in continua ricerca
dell’intuizione e dell’ispirazione giusta
per raccontare una storia. Sarà per lui
una dura prova che metterà in crisi la
sua creatività, soprattutto perché dovrà
barcamenarsi tra le continue pressioni
di un produttore cinico e venale
che pretende un lavoro “vincente”
e confezionato in poco tempo, e
l’allagamento nel suo appartamento in
un paesino toscano (location dell’intera
vicenda), che ha rovinato un affresco del
Cinquecento nella chiesetta adiacente.
Per risarcire il danno sarà costretto ad
accettare un piccolo ricatto del sindaco:
dirigere la sacra rappresentazione del
venerdì santo con tanto di apostoli,
comparse, crocifissione ed un bizzarro
attore locale (un caricaturale Guzzanti)
nei panni di Cristo. Nel tentativo di
portare a termine tutte queste imprese
superando la sua crisi creativa, sarà
aiutato da un ex galeotto appassionato
di teatro, pieno di buona volontà (un
convincente Battiston) a cui viene
affidata anche la scena madre. La
Passione, uscito nelle sale il 24 settembre
e disponibile in Dvd dal 2 Marzo,
avrebbe meritato più attenzione, e non
essere surclassato, invece, da altri film
che con le loro chiacchiere gli hanno
fatto ombra. In un periodo storico
inondato da cine-panettoni, vacanze
tropicali e storie di seconda mano che
svendono sentimenti a buon mercato,
quest’opera veicola messaggi dal respiro
universale in maniera leggera ed umile,
senza scadere nel pedagogico o nel
didascalico, evitando intellettualismi
e toni polemici… e come L’Idiota di
Dostoevskij, con fiducia smisurata nei
confronti dell’arte, ci ricorda che “La
bellezza salverà il mondo“.
www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html
ministero per i beni e le attività culturali
digitalizzazioni
di Bruno Pastorelli
gico nazionale, oltre alla conservazione e
valorizzazione dei fondi di fotografia e aerofotografia in archivi aperti alla pubblica
consultazione. Il sito http://www.iccd.
beniculturali.it/ è intuitivo e ben strutturato. Ciò che colpisce sono i numeri delle
immagini divise per categorie. Il Museo/
Archivio di Fotografia storica si compone
di tre sezioni:
Sezione espositiva permanente di strumentazioni fotografiche dal sec. XIX al sec. XX;
Archivio dei Fondi Fotografici Storici;
Biblioteca specializzata in storia della fotografia composta dal fondo bibliografico del
Gabinetto Fotografico Nazionale (GFN),
da una parte della Collezione Becchetti
nonché da acquisizioni successive.
Le collezioni sono consultabili alla pagina Collezioni fotografiche del menù
principale. Il Museo è impegnato nella
costante opera di conservazione, tutela e
valorizzazione del patrimonio fotografico. Acquisisce nuovi fondi e archivi, altrimenti sottratti alla fruizione pubblica;
organizza la consultazione e, in accordo
con le Università; permette lo svolgimento di stage, visite e tesi. Il Museo organizza
periodicamente con i propri materiali delle esposizioni, che sono ospitate di solito
nella Chiesa delle Zitelle dell'ICCD.
Il Museo sta allestendo un laboratorio interno di restauro. Si prevede inoltre l'aper-
La Passione
Italia, 2010.
Regia SCarlo Mazzacurati.
Interpreti Umberto cantarello,
Doriana Leondeff, MarcoPettenello,
Carlo Mazzacurati. Interpreti Silvio
Orlando, Giuseppe Battiston, corrado
Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania
Sandrelli, Kasia Smutniak.
Sceneggiatura Umberto cantarello,
Doriana Leondeff, MarcoPettenello,
Carlo Mazzacurati.
tura di un bookshop, specializzato nella
vendita di pubblicazioni sulla fotografia,
che riunirà il meglio della produzione
del settore. Il Museo Archivio è aperto
al pubblico su appuntamento: [email protected] .
La consultazione dei fondi fotografici è
effettuata con l'assistenza di un operatore.
La consultazione si effettua solo su appuntamento, prenotando secondo le modalità indicate per ogni settore.
non solo banca
PAESE CHE VAI, ITALIA CHE TROVI
Un gioiello incastonato tra l’Emilia e la Romagna
Dozza Imolese
paese dalla doppia anima
di Vale
La Rocca Sforzesca
I
n tempi come il nostro presente,
in cui si vive ad alta velocità, in cui
è possibile uscire fuori dall’Italia
e rientrare nell’arco della stessa
giornata senza neanche aver alzato
lo sguardo da terra, in cui si è tutti
abitanti di questo futuristico “villaggio
globale”, caratterizzato da cemento e
strade gonfie d’auto, in tempi come
questo, riscoprire profumi, colori,
sapori e tradizioni della propria terra,
sarebbe un “lusso” che bisognerebbe
concedersi più spesso. E se si considera
che qualcuno, oggi, vuol dividere ciò
che l’uomo ha unito con sangue e
sacrifici, sentire ancora quel senso di
appartenenza in qualunque posto ci
si trovi, da nord a sud, in lungo ed in
largo, diventa necessario.
Senza andar troppo lontano, ci sono
piccoli angoli di cielo nascosti dietro
i palazzoni delle nostre grandi città,
in cui è possibile trovare tutto questo,
come ad esempio il caratteristico borgo
medievale di Dozza Imolese. Questo
piccolo gioiello, che conta circa 6.000
abitanti, sorge su quella terra di mezzo
tra l’Emilia e la Romagna, immerso in
uno splendido paesaggio sormontato
da vitigni e colline dolci, che fanno da
cornice alla maestosa Rocca Sforzesca.
A volerla ricostruire sulle rovine di
precedenti fortezze, continuamente
soggette ad assalti e distruzioni, fu
Caterina Sforza, Signora di Imola e di
Dozza.
Le alterne vicende politiche della regione
si ripercossero anche sul dominio di
Dozza e del castello, a lungo contesi
dalle famiglie bolognesi Campeggi e
Malvezzi. Alla fine, per via ereditaria,
i Malvezzi ottennero il feudo e la
rocca, col titolo di Marchesi Malvezzi-
Vista dall’alto del Borgo
Campeggi. L'aspetto attuale della
Rocca è il frutto delle trasformazioni
in palazzo signorile, completata
proprio dai Malvezzi nel 1594. I loro
discendenti l'abitarono fino al 1960,
anno in cui l'acquistò il Comune,
all'estinzione dell'ultimo erede. Ma
aggirandosi per le caratteristiche
stradine del paese, ci si accorge che
nel cuore del borgo medievale palpita
un’anima prettamente contemporanea:
cieli azzurri e nuvole bianche, finti
balconi fioriti, una signora in rosso con
l’abito sollevato dal vento ed un Corto
Maltese che strizza l’occhio! Questi gli
scenari ed i personaggi che, dal 1960,
popolano le antiche mura e le pareti
delle abitazioni del borgo, creando
un’atmosfera trasognante, senza tempo.
Sono molti gli artisti che, nel corso degli
anni, hanno decorato le vie di Dozza
con le loro opere pittoriche, dando
vita ad un vero e proprio museo a cielo
aperto, che si rinnova ogni due anni per
la Biennale d’arte del “Muro Dipinto”,
singolare manifestazione settembrina
di pittura sui muri delle case, nel corso
della quale gli artisti dipingono “dal
vivo” davanti al pubblico.
E se tutta quest’arte è in grado di
soddisfare l’animo, un buon piatto
tradizionale è in grado di soddisfare
il nostro palato: si va dalle tagliatelle
ai garganelli con il ragù di carne, ai
tortelli di ricotta al profumo di salvia
con la sfoglia rigorosamente tirata a
mano, carni ai ferri e formaggi tipici
come lo squacquerone o il pecorino
di fossa. Infine, la piadina romagnola,
regina della tavola al posto del pane.
In fatto di vini la scelta è ricca, sia fra
i bianchi (Albana, Trebbiano) sia fra i
rossi (Sangiovese).
La Rocca Sforzesca Illuminata
Muri dipinti
itinerario consigliato
Nella massiccia Rocca Sforzesca è possibile
ammirare l’ampio cortile (che ospita concerti,
spettacoli e degustazioni), la cucina con fuochi,
camini, pozzo e utensili d’epoca, la sala di rappresentanza arredata con mobili e dipinti del
‘700 ed una grande tela che ritrae la famiglia
Campeggi sul finire del ‘600. Da vedere, inoltre,
la sala delle armi, il pozzo a rasoio, le prigioni
e le celle di segregazione, l’alcova e i camminamenti di guardia che offrono un magnifico panorama sulle valli sottostanti. Nel centro storico,
oltre ai Muri Dipinti da importanti maestri, sono
da visitare la Chiesa di S. Maria Assunta in Piscina, edificata nel XII sec. sui resti di una precedente chiesa romanica, il Rivellino, dentro il quale è ricavata la porta settecentesca di accesso al
borgo, e la Rocchetta di origini trecentesche. Nei
dintorni, il duecentesco convento di Monte del
Re, oggi trasformato in albergo, e il seicentesco
Santuario del Calanco
DOVE MANGIARE
Piccola Osteria Del Borgo,
via XX Settembre, 19. Consigliate le zuppe di
legumi, le classiche tagliatelle al ragù e la tipica
portata a base di salumi e gnocco fritto;
La Scuderia
via XX Settembre, 53,
dove sorgevano un tempo le scuderie dei cavalieri. Da provare i primi di pasta fresca come i
garganelli, le tagliatelle, i tortelloni, i classici
passateli o tortellini in brodo; particolarmente
curata la carta dei vini.
DOVE DORMIRE
Albergo Ristorante Canè
via XX Settembre, 27
Hotel Monte Del Re
elegante 4 stelle ricavato da un antichissimo
convento dei frati minori,
in via Monte del Re, 43
Muri dipinti
29
non solo banca
altroturismo
BESTIE
Animali reali e fantastici nell’arte europea
dal Medioevo al primo Novecento
di Arturo
Manifattura romana: Scatola tonda con micromosaico raffigurante un cigno
con sitro nel becco, inizio XIX sec. Roma, Antichità A. Di Castro
N
Manifattura francese: Scrofa, sec. XIX,
marmo, cm 21x29x15.
Roma, Antichità A.Di Castro
bestie
Animali reali e fantastici
Caraglio (CN), Il Filatoio,
fino al 5 giugno
Orario: giovedì-sabato: 14.30-19;
domenica: 10-19
Biglietti: intero € 7; ridotto € 4
Info: Associazione Culturale
Marcovaldo – tel. 0171 618260
Prenotazioni: Associazione Culturale
Marcovaldo – tel. 0171 618260
e-mail: [email protected]
30
Giuseppe Baldrighi: Tigre, 1750 c., olio su
tela, cm 64x53. Soragna, collezione privata
Manifattura tedesca: Calice con cervo,
ultimo quarto XVII sec. vetro soffiato h. cm
28. Santa Vittoria D’Alba, Diageo
on una mostra di zoologia,
bensì una stupefacente ed
esclusiva carrellata dentro un
fantastico mondo popolato da
creature nate dalla mente, talvolta dagli
incubi, dell’uomo. Più che di animali
in pelle e ossa si tratta di proiezione di
miti, chimere, sogni, paure, speranze,
illusioni, fissate dal Medio Evo ad oggi,
nell’opera degli artisti. Nel tentativo di
dare una possibile “sistematizzazione” ad
un argomento così tentacolare, i curatori
e il prestigioso comitato scientifico
hanno diviso la grande rassegna per
temi, individuando in decine di musei
e collezioni italiane di grande prestigio
una notevole selezione di dipinti e
sculture. Si prende avvio dagli animali
sacri alla tradizione cristiana: da quelli
legati alla Madonna, all’iconografia dei
Santi (fra questi il leone, l’aquila e il
toro per gli evangelisti Marco, Giovanni
e Matteo; il leone per San Girolamo; il
cervo per Sant’Eustachio o il lupo e gli
uccelli per San Francesco d’Assisi), alla
raffigurazione dello Spirito Santo in
forma di colomba. Ma anche animali
che accompagnano momenti salienti
del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Dal sacro al profano, o meglio ad un
Fortunato Depero: Elefante e palme,
acquarello e tempera su carta, cm
28,5x35,5. Torino, coll. privatae
Carl Trost: Il Duca Ernst II di Sassonia Coburgo Gotha a
caccia dell’elefante alle falde del Ras Dashan in Etiopia,
1862, olio su tela, cm 119x103. Roma, Antichità A. Di
Castro
altro ambito del sacro, quello della
mitologia della caccia: la figura di Diana
cacciatrice e le raffigurazioni di episodi
tratti dalla mitologia greca e romana,
per giungere al rituale tipicamente
ancien régime della caccia praticata da
principi e nobili. Alle bestie demoniache
e corrotte è riservata un’altra sezione: gli
insetti che, rappresentati nelle nature
morte fiamminghe, sono simbolo della
corruptio, agli animali ‘impuri’ (come le
scimmie, simbolo dell’umanità priva della
ragione, ma anche simbolo del demonio,
del paganesimo e della lussuria). L’arte
europea è ricca di rappresentazioni
di bestie demoniache e “corrotte”, e
numerosi animali sono utilizzati come
simbolo del Male e di Satana, su tutti
il caprone e il serpente – cui è dedicato
un breve percorso specifico – ma anche
la rana (per il suo vivere in ambienti
fangosi e per il gracidare, associato dai
Padri della Chiesa alla voce delle eresie),
il ratto in quanto portatore di malattie, e
lo scoiattolo per il suo colore rossiccio e
la velocità nello sfuggire alla cattura. Cari
agli Dei e agli eroi classici sono invece
il cigno, il toro e l’aquila per Giove; il
pavone e gli armenti per Giunone; il
passero e la colomba per Venere; il leone
per Sansone e Ercole. Seguono poi gli
animali leggendari e fantastici: i mostri.
Qui a essere indagato è uno dei filoni
più ricchi dell’animalistica, sia nell’arte
figurativa che nella trattatistica. Draghi,
chimere, centauri, arpie, basilischi,
sfingi, fenici, grifoni, leviatani, sirene,
tritoni e unicorni trionfano dalla
scultura medievale alla pittura barocca,
con infiniti significati simbolici. Dai
mostri si passa al cane e al gatto e, con
loro, agli animali domestici, protagonisti
di una ricca e documentata sezione,
spesso associati a simboli. Ad essere
esposte in quest’ultima sezione sono
opere riproducenti scene classiche
legate al cane, ritratti di donna con
cane o con gatto, ma anche animali
destinati al lavoro (per esempio le vacche
maremmane e i buoi dei Macchiaioli,
ma anche di pittori del Novecento che
dipingono la vita contadina), ai cavalli,
agli animali da cortile. Numerosi, infatti,
a partire dal Seicento, sono i dipinti
raffiguranti galline, polli, tacchini e
pavoni, vivi e morti perché – come
confermano le nature morte di cucina –
gli animali, se sono in carne e ossa e non
popolano solo la fantasia, possono essere
anche un gustoso cibo.
non solo banca
altroturismo
50
anni fa, Antonio Ligabue
(Zurigo, 1899 – Gualtieri,
1965) viveva la sua consacrazione d’artista con una
mostra a Roma alla Galleria La Barcaccia,
alla quale Ligabue partecipò a patto che il
governo gli assegnasse una medaglia d’oro.
Singhiozzava, quando se la trovò tra le
mani.
Tra “un bisogno d’amore che spacca il
cuore”, espresso nella richiesta di un “bacio, per favore” alla Cesarina, la solare ostessa del paese e il sogno di normalità, che si
concretizza nell’acquisto della Gilera, Ligabue diventa un artista considerato.
Dopo la moto, ecco la macchina, altro inarrivabile sogno di una vita, con tanto di
autista che si leva il cappello aprendogli
la portiera: una rivalsa su un’esistenza terribile, fatta di rifiuto e marginalità, di ab-
ANTONIO LIGABUE
La follia del genio
di Arturo
bandoni e di malattia. Ma presto arriva una
paresi e, nel 1965, la morte.
Nel 1966, la Quadriennale di Roma ospita
le sue opere e lo sdogana definitivamente
al mondo dell’arte, mentre la grande antologica di Palazzo Reale a Milano e la più
recente mostra alla Galleria d’arte moderna
di Palazzo Pitti a Firenze lo hanno posto
tra i grandi artisti del Novecento.
Presentata, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi,
una grande antologica celebra oggi colui
Falco biancone, olio su faesite,
Tigre assalita dal serpente,
cm 125 x 90
olio su faesite, cm 66 x 80
che semplicisticamente e a lungo è stato
definito “il buon selvaggio” della pittura
italiana. Circa centocinquanta opere, un
esemplare excursus su tutte le diverse anime dell’artista: un’ampia selezione dei
suoi celebri oli, un nucleo di disegni e di
incisioni e alcune delle sue intense sculture
realizzate dall’originale in argilla del suo
amato Po, che l’artista masticava a lungo
per renderla duttile.
Ligabue è certamente uno dei protagonisti
dell’arte del XX secolo, un grande espressionista, al pari di Van Gogh e Munch. Il
talento e le tensioni, infatti, sono quelli di
un maestro sicuro e ben si colgono dalla
potenza visionaria, dalla stesura pittorica
e dai rimandi continui – come contrappunti – nello sviluppo della sua opera. Dal
primitivismo incerto della prima fase, più
ingenua e conclusasi con gli anni Trenta,
all’esplosione espressionista dal colore
violento e dalla pennellata convulsa. Una
vita vissuta come conflitto che non lascia tregua, un’esistenza trascorsa fuori e
dentro il manicomio, dove l’arte era puro
e semplice mestiere di vivere e andava a
coincidere con la vita stessa, in un mondo
a lui sempre ostile. Una vita passata a contatto con l’universo animale che amava
tanto, che ritraeva con studio anatomico
rigoroso, imitando i versi delle bestie mentre le dipingeva con colori frenetici, in una
visionaria ricerca d’identità. Dagli animali
domestici del primo periodo, alle tigri dalle
fauci spalancate, i leoni mostruosi, i serpenti, i rapaci che ghermiscono la preda
o lottano per la sopravvivenza: una vera e
propria giungla che l’artista immagina con
allucinata fantasia fra i boschi del Po.
È particolarmente negli autoritratti che
Ligabue dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina; è il tormento di
un’anima che, grazie alla pittura, trova la
propria voce e il proprio riscatto.
antonio ligabue
La follia del genio
Leopardo con bufalo e iena,
Gatto con topo,
olio su tela, cm 83 x126
olio su tela, cm 80 x 100
Fondazione Magnani Rocca,
Mamiano di Traversetolo
(PR), fino al 26 giugno 2011
Orario: aperto anche tutti i festivi, dal
martedì al venerdì orario continuato
10-18 (la biglietteria chiude alle 17);
sabato, domenica e festivi orario
continuato 10-19 (la biglietteria
chiude alle 18); lunedì chiuso
Ingresso: € 9,00 valido anche per le
raccolte permanenti; € 5,00 per le
scuole; Il martedì pomeriggio ore
15.30: visita della mostra con guida
specializzata, senza prenotazione,
costo€12,00
Info e prenotazioni gruppi: tel. 0521
848327 / 848148; fax 0521 848337;
[email protected]
www.magnanirocca.it
31
'è
C
è
'
C
HI
C
us
lyc
o
t
Au
di
I L
C A R T E L L ON E
PINCHAS STEINBERG
Bologna, Auditorium Manzoni, il 29 aprile
Direttore. P. Steinberg
J. Massenet: Ouverture dall’opera Chérubin
G. Bizet: Sinfonia n. 1 in do maggiore
H.Berlioz: Symphonie Fantastique op. 14
MOSTRE D’ARTE ED EVENTI MUSEALI
L’AVVENTURA DEL VETRO
Venezia, Museo Correr
Fino al 25 aprile
MEDITERRANEO. Da Courbet a Monet a Matisse
Genova, Palazzo Ducale
Fino al 1° maggio
MELOZZO DA FORLÌ - L’umana bellezza tra Piero della
Francesca e Raffaello
Forlì, Musei di San Domenico
Fino al 12 giugno
CARLA ACCARDI. Segno e trasparenza
Catania, Fondazione Puglisi Cosentino
Fino al 12 giugno
ISOLE DEL PENSIERO. Böcklin, De Chirico, Nunziante
Fiesole (FI), Palazzo Comunale
Fino al 19 giugno
YVAN SALOMONE. Rear View Mirror
Acireale (CT), Galleria Credito Siciliano
Dal 6 maggio al 3 luglio
VANITAS. Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione
Doria Pamphilj
Genova, Villa del Principe
Dal 20 maggio al 25 settembre
GIOVANNI ALLEVI
Ivrea (TO), Officina H, l’11 aprile
Bologna, Teatro delle Celebrazioni, il 12 e 13 aprile
Palermo, Teatro Massimo, il 18 aprile
JEFFREY TATE
Napoli, Teatro San Carlo, il 15 e 16 aprile
Direttore: J. Tate
Orchestra Teatro San Carlo
W. A. Mozart: Sinfonia n. 34 in do magg.
K.338; Sinfonia n. 35 Haffner in re magg.
K.385; Sinfonia n. 36 Linz K. 425
IVO POGORELICH
Mestre (VE), Teatro Toniolo, il 19 aprile
I. Pogorelich: pianoforte
F. Chopin: Notturni op. 55 e op. 62; Sonata n. 2;
Preludio op. 45; Sonata n. 3
FRANCESCA DA RIMINI
Trieste, Teatro Lirico G. Verdi, dal 19 al 30 aprile
Autore: Tito Ricordi, dalla tragedia omonima
di Gabriele d’Annunzio
Direttore: J. Kovatchev
Musiche: R. Zandonai
Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico
Regia: G. Del Monaco
CONCERTO DI PASQUA
Genova, Teatro Carlo Felice, il 21 aprile
CONCERTO BAROCCO
Macerata, Teatro Lauro Rossi, il 26 aprile
SOLISTI VENETI-UTO UGHI
Trieste, Teatro Lirico G. Verdi, il 28 aprile
32
CONCERTO SINFONICO
Bari, Teatro Petruzzelli, il 6 maggio
Direttore: G. Martinenghi
V. Palumbo: Concerto per fisarmonica e archi
D. Milhaud: Concertino d’hiver per trombone e archi
F. Mendelssohn: Sinfonia n.4 Italiana
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI / PHILIP WALSH
Modena, Teatro Comunale, l’8 maggio
Direttore: Ph. Walsh
Piaoforete: Jean-Yves Thibaudet
G. Gershwin: Un americano a Parigi; Rapsodia in blu;
Concerto in fa maggiore
FERNANDA PIVANO. Viaggi, cose, persone
Milano, Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Refettorio delle Stelline
Fino al 18 luglio
COSÌ FAN TUTTE
Napoli, Teatro San Carlo, dall’8 al 17 aprile
Orchestra e Coro Teatro San Carlo
Direttore: Alan Curtis
Libretto: L. Da Ponte
Musiche: W.A. Mozart
Regia: G. Strehler
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI / JOHN AXELROD
Modena, Teatro Comunale, il 30 aprile
Direttore: J.Axelrod
G. Mahler: Sinfonia n. 5 in do diesis minore
TANCREDI E CLORINDA
Palermo, Teatro Massimo, il 7 maggio
TRIESTE LIBERTY. Costruire e abitare l’alba del ’900
Trieste, ex Pescheria - Salone degli Incanti
Fino al 19 giugno
MUSICA CLASSICA
D I
ERNANI
Bologna, Teatro Comunale, dall’11 al 19 maggio
Direttore: B. Bartoletti
Libretto: F. M. Piave
Musiche: G. Verdi
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
BACH: ARTE DELLA FUGA
Milano, Basilica S. Maria della Passione, il 17 maggio
PADRE CICOGNA
Napoli, Teatro di San Carlo, il 20 e 21 maggio
Direttore: N. Piovani
Voce recitante: L. De Filippo
Versi di Eduardo De Filippo, musiche di Nicola Piovani
LA BATTAGLIA DI LEGNANO
Roma, Teatro dell’Opera, dal 24 al 31 maggio
Direttore: Pinchas Steinberg
Libretto: S. Cammarano
Musiche: G. Verdi
Regia: G. Lavia
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera
CARLO RIZZI
Napoli, Teatro di San Carlo, il 27 e 28 maggio
Direttore: C. Rizzi
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
G. Mahler: Sinfonia n. 1 Il Titano
CELEBRAZIONI 150° UNITÀ ITALIA
Genova, Teatro Carlo Felice, il 1° giugno
TEATRO, CABARET, SPETTACOLI
STORIA D'ITALIA IN 150 DATE
Torino, Teatro Astra, dal 5 al 13 aprile
AutorI: Carlo Fruttero & Massimo Gramellini
EDUARDO: PIU' UNICO CHE RARO
Quattro atti unici di Eduardo De Filippo
Genova, Politeama Genovese, dall’8 al 10 aprile
Regia: G. Sepe
Interpreti: Rocco Papaleo
PROCESSO A CAVOUR
Macerata, Teatro Lauro Rossi, il 13 e 14 aprile
Jesi (AN), Teatro G.B. Pergolesi, il 4 maggio
FLASHDANCE – IL MUSICAL
Roma, Teatro Olimpico, dal 15 aprile all’8 maggio
ROMAN E IL SUO CUCCIOLO
Ascoli Piceno, Teatro Ventidio Basso, il 18 e 19 aprile
Recanati (MC), Teatro Persiani, il 20 e 21 aprile
Parma, Teatro Due, il 26 e 27 aprile
Fano (PS), Teatro della Fortuna, dal 2 al 4 maggio
Modena, Teatro Storchi, dal 6 all’8 maggio
Autore: R. Povod
Regista e interprete: A. Gassman
a p rile - maggi o
LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
Venaria Reale (TO), Teatro della Concordia, il 21 aprile
Porto Sant’Elpidio (AP), Teatro delle Api, il 27 aprile
Recanati (MC), Teatro Persiani, il 28 aprile
Autore: R. Doyle
Regia: G. Gallione
Interpreti: M. Massironi
STORIA DELLA COLONNA INFAME
Milano, Salone CRT, dal 28 aprile al 15 maggio
Tratto dal romanzo di A. Manzoni
Compagnia: Produzione Crt
Regia: G. Guerrieri
ASPETTANDO GODOT
Modena, Teatro Storchi, dal 29 aprile al 1° maggio
Torino, Teatro Carignano, dal 3 al 14 maggio
Autore: S. Beckett
Compagnia: Teatro Out Off
IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA
Milano, Elfo Puccini – Sala Shakespeare, dal 3 al 29
maggio
Autore: T. Williams
Compagnia: Teatridithalia
Regia: E. De Capitani
Interpreti: C. Agustoni, C. Crippa
MEDEA
Milano, Teatro Carcano, dal 4 al 15 maggio
Autore: Euripide
Regia: M. Panici
Interpreti: P. Villoresi, D. Sebasti
DADDY BLUES
Trieste, Teatro O. Bobbio, dal 6 al 15 maggio
Autore: B. Chapelle e M. Visciano
Regia: V. Salemme
Interpreti: M. Columbro, P. Quattrini
UNA NOTTE IN TUNISIA
Roma, Teatro Quirino, dall’11 al 22 maggio
Autore: V. Trevisan
Regia: A. R. Shammah
Interpreti: A. Haber, M. Scattini
THE WAILERS
Roma, Atlantico Live, il 14 aprile
Bologna, Estragon, il 15 aprile
Torino, Hiroshima Mon Amour, il 16 aprile
DALLA E DE GREGORI
Genova, Teatro Carlo Felice, il 14 aprile
Bologna, Europauditorium, il 19 e 20 aprile
AMERICA
Bari, Teatro Team, il 16 aprile
Jovanotti – Ora in Tour 2011
Rimini, 105 Stadium, il 16 aprile
Conegliano (TV), Zoppas Arena, il 19 e 20 aprile
Perugia, PalaEvangelisti, il 22 e 23 aprile
Acireale (CT), Palasport, il 26 e 27 aprile
Caserta, Palamaggiò, il 29 e 30 aprile
Firenze, Mandela Forum, il 2 e 3 maggio
Bologna, Futurshow Station, il 5 maggio
Mantova, Palabam, il 7 e 8 maggio
Assago (MI), Mediolanum Forum, il 10, 11, 13, 14 maggio
Torino, Palaolimpico, il 18 e 19 maggio
Ancona, Palarossini, il 21 e 22 maggio
Brescia, Fiera Brixia Expo, il 24 maggio
Parma, Palacassa, il 26 maggio
GIANNA NANNINI – TOUR 2011
Morbegno (SO), Polo Fieristico, il 27 aprile
Assago (MI), Mediolanum Forum, il 29 e 30 aprile
Roma, Palalottomatica, il 3 maggio
Reggio Calabria, Palacalafiore, il 7 maggio
Acireale (CT), Palatupparello, il 9 maggio
Eboli (SA), Palasele, il 12 maggio
Caserta, Palamaggiò, il 14 maggio
Perugia, PalaEvangelisti, il 16 maggio
Bologna, Futurshow Station , il 18 maggio
Verona, Arena, il 20 e 21 maggio
Treviso, Palaverde, il 24 maggio
Bolzano, Palaonda, il 25 maggio
Firenze, Mandela Forum, il 27, 28 e 29 maggio
Pesaro, Adriatic Arena il 31 maggio
Genova, Vaillant Palace, il 2 giugno
Torino, Palaolimpico, il 4 giugno
MAI PIÙ SOLI
Milano, Teatro Giorgio Strehler, dal 17 al 22 maggio
Autore: S. Benni
Regia: C.Pezzoli
Interpreti: A. Finocchiaro, D. Trambusti
Insieme: Battisti e Mina Tribute Show
Torino, Teatro Alfieri, il 29 aprile
MONTY PYTHON'S SPAMALOT
Trieste, Teatro Rossetti, dal 25 al 29 maggio
Autore: E. Idle
Regia: Ch. Luscombe
Compagnia: Howard Panter
BIAGIO ANTONACCI – BIAGIO IN ARENA
Verona, Arena, il 1°, 2 e 3 maggio
ORSON WELLES' ROAST
Torino, Teatro Astra, dal 25 al 27 maggio
Autori: M. De Vita Conti e G. Battiston
Interprete: Giuseppe Battiston
NOTRE DAME DE PARIS
Trieste, Palatrieste, dal 25 al 28 maggio
Firenze, Piazza S. Croce, dal 1° al 4 giugno
MUSICA POP, ROCK & JAZZ
SUBSONICA
Caserta, Palamaggiò, l’8 aprile
Bari, Palaflorio, il 9 aprile
Torino, Palaolimpico, l’11 aprile
Assago (MI), Mediolanum Forum, il 12 e 13 aprile
Firenze, Mandela Forum, il 15 aprile
Bologna, Futurshow Station, il 16 aprile
LUCA BARBAROSSA
Milano, Teatro Manzoni, l’11 aprile
Torino, Teatro Colosseo, il 12 aprile
Roma, Auditorium Conciliazione, il 15 aprile
ELISA – IVY TOUR 2011
Cremona,Teatro Ponchielli, il 14 aprile
Bergamo,Teatro Donizetti, il 17 aprile
Milano,Teatro Degli Arcimboldi, il 26 aprile
Livorno,Teatro Goldoni, il 3 e 4 maggio
Roma, Gran Teatro, il 7 maggio
LEVEL 42
Roma, Atlantico Live, il 30 aprile
DANIELE D'AGARO ADRIATICS ORCHESTRA MEETS
PAOLO FRESU
Imola (BO), Teatro Comunale dell' Osservanza,
il 5 maggio
NICOLAI E DI BATTISTA JAZZ QUARTET
Modica (RG), Teatro Comunale Garibaldi, il 6 maggio
SADE
Assago (MI), Mediolanum Forum, il 6 maggio
ALPHA BLONDY
Roma, Adriatico Live, il 13 maggio
Bologna, Estragon, il 14 maggio
NICCOLÒ FABI
Grugliasco (TO), Teatro Le Serre, il 19 maggio
BILLY COBHAM BAND
Verbania, Arena Urbana, il 21 maggio
Verona, Teatro Filarmonico, il 22 maggio
MARIO BIONDI BIG ORCHESTRA
Roma, Gran Teatro, il 21 maggio
THE WOMBATS
Milano, Tunnel Club, il 26 maggio
ZUCCHERO CHOCABECK WORLD TOUR 2011
Verona, Arena, il 2, 3, 4, 6 e 7 giugno
La Redazione declina ogni responsabilità per cambiamenti di programmi, date e luoghi degli eventi segnalati.
DiRiTTo aL FUTURo
BamBoccioni a chi?
w w w . g i o v e n t u . i t
FEDERAZIONE
AUTONOMA
B A N C A R I
I TA L I A N I
Registrati su
http://www.fabi.it/
registrazione-iscritti.html
e troverai le risposte
a tutte le tue domande
www.fabi.it
Scarica

se non vedi la pubblicazione clicca qui e scarica il formato pdf