Supplemento al numero odierno di MF/Milano Finanza - Il quotidiano dei mercati finanziari Spedizione in A.P. 45% art. 1 c. 1 L. 46/04, DCB Milano. Direttore responsabile Paolo Panerai. Registrazione Tribunale di Milano n. 266 del 14/4/1989. N° 2 ANNO LXIII Aprile-Maggio 2011 attualità LE RICHIESTE DEI QUADRI DIRETTIVI convenzioni nazionali 2011 FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI se fossi un banchiere pensionati SPAZIO DONNA FROM THE SUNSHINE TO THE SUNSET LA DIGNITÀ DEL GENERE UMANO SPECIALE CONSIGLIO NAZIONALE EMERGENZA CONTRATTO UN PROGETTO DI SOLIDARIETÀ TARGATO CUORE FABI IL SOGNO DI ARUNAS Serve poco per rendere una vita felice NON DEVI METTERE MANO ALLE TASCHE BASTA UNA FIRMA PER DONARE IL TUO 5 PER MILLE “IL SOGNO DI ARUNAS” onlus C.F. 98120160175 Via Cefalonia 41/a 25124 Brescia IBAN IT34C0869211205027000270458 Banca di Credito Cooperativo di Brescia Via Crotte n. 28 – 25127 Brescia EDITORIALE speciale 117° consiglio nazionale 2 > Emergenza Contratto focus 8 > Diabete punto nel vivo SINDACATO & SERVIZI di Lando Maria Sileoni - Segretario generale FABI ATTUALITà 10 >Fra solidarietà e problemi senza fine SE FOSSI UN BANCHIERE... 11 >Fiat Lux 12 >Dei delitti e delle pene 13 >Mal di lavoro, il brutto scherzo della globalizzazione 14 >MacroWikinomics: riavviare il sistema 15 >Cercare lavoro al tempo della crisi spazio aperto 18 >Lavoratori penalizzati, diritti compressi quadri direttivi 19 >Le richieste dei Quadri Direttivi pensionati 20 >From the sunshine to the sunset SPAZIO DONNA 21 >La dignità del genere umano fisco 22 >Cud 2011, istruzioni per l’uso PARERE LEGALE 23 >Divieto assoluto di licenziamento per matrimonio della lavoratrice Cassazione. Non è valida la conciliazione se non è sottoscritta dal rappresentante sindacale alla presenza e in contestualità con il lavoratore convenzioni 25 >Convenzioni Nazionali NONSOLOBANCA HI TECH 26 >2011 a carte scoperte L'angolo del sociologo 27 >La Cina è vicina segnalibro 27 >Manuale di Diritto Sociale Europeo LA FABBRICA DEI SOGNI 28 >Se la fabbrica di sogni diventa la fabbrica di soldi paese che vai... italia che trovi Ho sentito una tentazione davvero forte. Ho immaginato di essere un banchiere (un banchiere vero!), o meglio, ho provato - solo per poco, il tempo di scrivere queste note - a vestirne i panni. Ed ecco il profilo del banchiere che vorrei essere I ntanto, occorre partire dall'assetto del Sistema bancario. Un sistema basato su leggi efficaci ed una supervisione attenta è il fondamento della crescita economica. In questo sistema bisogna sapersi inserire, riconoscendo, in primo luogo, il valore del risparmio quale elemento essenziale per lo sviluppo cui tutti devono contribuire. In modo particolare, dirigendo il flusso di risparmio non verso usi speculativi, ma verso utilizzi ed obiettivi che privilegino la produzione e l'investimento durevole. Il banchiere non rappresenta solo il mondo della finanza, ma è un attore del modello di responsabilità necessario a far funzionare la società ed orientarla, in un quadro di iniziativa libera, verso finalità volte al benessere. Non andrà mai tradita questa missione. Il privilegio di pochi non dovrà mai oscurare la ricerca del benessere per la maggior parte dei cittadini: lavoratori, clienti, investitori, tutti equamente fruitori di un benessere ottenuto nella piena osservanza delle regole, salvaguardando l'interesse generale. Guardando, cioè, al risultato prodotto dal lavoro, ma anche al modo in cui esso è stato ottenuto. Allora, pensare di essere un banchiere, non un burocrate, è un modo per darsi un obiettivo ancora più alto, per una sfida con se stessi e col mondo. Aprire all'impresa è un dovere: ma come? Selezionando e sostenendo quelle iniziative che meritano di essere incoraggiate, facendo in modo che rischio imprenditoriale e ricerca di un giusto ritorno sull'investimento siano effettivamente conciliabili. Ma può un banchiere avere un'anima autenticamente sociale o quest'anima sociale -se presente- costituirà, invece, una sorta d’intruso capace di ostacolarne il ruolo? La risposta è molto diretta e concreta: il banchiere deve saper selezionare gli investimenti, secondo regole precise, che lascino quote di utilizzo del capitale di rischio anche a coloro che si affacciano per la prima volta sul mercato, con idee coraggiose e progetti innovativi. La sola difesa del mercato esistente diventa politica di parte, se esclude il nuovo e si limita a perpetuare il vecchio, lasciandolo, comunque, abbandonato a se stesso. Inoltre, il banchiere deve lavorare con una squadra manageriale, assortendo un team dotato di competenze tecniche e di creatività, nel quale l'onestà dei comportamenti non deve essere ostacolo, ma requisito fondamentale ed imprescindibile per ciascuno dei componenti. Il banchiere, quindi, avverte la tentazione e i richiami del potere, ma deve saperli ricondurre a un ambito creativo e realistico, sia evitando sogni di grandezza e onnipotenza, sia superando una visione di semplice gestione dello stato delle cose. Il banchiere deve porsi il tema del lavoro. La missione della banca, se ridotta a leva per generare profitti finanziari costruiti mediante operazioni spericolate è, in sé, diseducativa. Non si può pensare di crescere professionalmente per il solo fatto di aver frequentato università ed istituzioni accademiche che, in realtà, avversano, spesso, la solidarietà, insegnando a coltivare una forsennata competizione e predicando, contemporaneamente, il disprezzo dell'individuo e l'esaltazione della soggettività, fino ad arrivare ad elevare al rango di "eroi" figure manageriali ed imprenditoriali senza cultura e senza etica. A questo proposito - pur non trattandosi specificamente di un banchiere - ricordo, con un senso di smarrimento, la lezione che tale Sig. Briatore tenne ai giovani dell'Università Bocconi alcuni anni fa: quale modello si stava loro proponendo? Il banchiere deve avere rispetto per il lavoro: il lavoro è il punto di partenza della società, ciò che nobilita l'azione dell'uomo e la distingue; il lavoro è la dignità stessa della persona, è ciò che ne realizza l'essenza positiva; è la via per piegare la natura al bene. Perciò ogni azione che possa essere distruttiva del lavoro o riduttiva dei suoi risultati dovrebbe essere evitata, a prescindere dal credo religioso o civile di ciascuno. Il banchiere, infine, dovrebbe essere uomo di cultura, non solo uomo (o donna) di erudizione. Persona colta, di attente letture, capace di riconoscere il senso ed il valore della cultura tecnica ed umanistica come un tesoro cui attingere; acqua alla quale bere per dissetarsi e, soprattutto, rinnovarsi. La cultura alla quale qui mi riferisco non vuole essere intesa, in astratto, come la conoscenza stratificata di nozioni, ma come la capacità di far vivere il pensiero nell'azione: ovvero, mettere in pratica le idee per cercare, e trovare, le soluzioni. Forse non esiste e non esisterà mai il banchiere al quale io penso. Ma, in fondo, io immagino semplicemente un uomo per il quale il desiderio di vivere, conoscere, confrontarsi, realizzare precede la brama di successo e di autoaffermazione. Insomma, una persona che ascolta la coscienza e vuole agire per cambiare le cose. 29 >Dozza Imolese, paese dalla doppia anima ALTROTURISMO 30 >Bestie. Animali reali e fantastici nell’arte europea dal Medioevo al primo Novecento 31 >Antonio Ligabue. La follia del Genio CHI C’E’ C’E’ 32 >Il cartellone di aprile/maggio Direttore editoriale Lando Maria Sileoni Capo redattore Lodovico Antonini Ordinario di Sociologia Generale Università di Verona Edizione Web: Marco Ammendola Comitato di direzione Gianfranco Luca Bertinotti Mauro Bossola Franco Casini Giuliano De Filippis Attilio Granelli Mauro Morelli Mauro Scarin Lando Maria Sileoni Collaboratori Luciano Quaranta, Clinica oculistica Università degli Studi di Brescia Maddalena Sorrentino, docente di informatica generale, Università Cattolica - Milano Elcograf, Beverate di Brivio (Lc) Luca Riciputi, esperto risorse umane e consulente aziendale Illustrazioni: Roberto Mangosi Domenico Secondulfo, Flavia Gamberale Editing: Mariapaola Diversi Grafica: www.Majakovskij-comunicazione.com Stampa: Direzione, Redazione, Amministrazione 00198 Roma - Via Tevere 46 Telefoni: 06-84.15.751/2/3/4 Fax: 85.59.220 Direttore responsabile Paolo Panerai E-m ail : re dazio ne @fabi.it | Edizione web: http://www.fabi.it/pubblicazio n i /voce- dei - ban car i | w w w. fabi . i t - E- m ai l : federaz i on e@ fabi . i t speciale 117° consiglio nazionale Cronache dal 117° Consiglio nazionale LA FABI GIOCA D’ATTACCO Oltre mille delegati riuniti a Roma, all’Ergife Palace hotel, dal 29 al 31 marzo per conoscere le mosse del primo sindacato bancario nella difficile partita del rinnovo contrattuale. Sileoni: “I banchieri si scordino di essere loro a dettare l’agenda. Come nostro solito, anteporremo il dialogo allo scontro, ma se necessario sapremmo batterci anche duramente, pur di garantire un buon contratto ai lavoratori” U servizio di Flavia Gamberale foto di Bruno Pastorelli n labirinto nero a forma di spirale. In mezzo, tra le evoluzioni concentriche delle linee, un punto rosso. È tutto racchiuso in questi scarni segni grafici il senso del 117° Consiglio nazionale FABI. In un contesto di crisi come quello attuale e d’immobilismo manageriale, l’aggiornamento del contratto bancario si presenta, infatti, agli occhi delle organizzazioni sindacali come un vero e proprio labirinto, impervio e difficile da affrontare. Lo sanno bene gli oltre mille delegati sindacali della più grande organizzazione del credito riuniti nella sala Congressi dell’Ergife Hotel, a Roma. Sono venuti qui da ogni parte d’Italia per sapere quali strategie adotterà la Segreteria nazionale nella difficile partita del rinnovo contrattuale, atteso da oltre 340mila dipendenti delle banche. E vertici della FABI non si tirano certo indietro. Spiegano, discutono accesamente e raccontano alla loro base tutte le operazioni condotte in porto negli ultimi mesi per tutelare i lavoratori e le mosse da pianificare nell’immediato futuro. Ad aprire i lavori della “tre giorni” è il Segretario nazionale Mauro Morelli. La sua ampia relazione è una critica durissima alle politiche manageriali delle 2 aziende di credito, fondate più su miopi e ingiustificati tagli ai costi del personale e che su lungimiranti e seri progetti di rilancio. Morelli ricorda come negli ultimi dieci anni “il nostro settore ha lasciato sul campo attraverso il fondo esuberi ben 40mila dipendenti, con un notevolissimo abbattimento del costo del lavoro”. Le numerose ristrutturazioni aziendali, succedutesi nell’ultimo decennio, insomma, hanno già provveduto a far piazza pulita delle eccedenze di personale, seppur senza traumi sociali, visto che le uscite sono state tutte volontarie e incentivate, così come preteso e ottenuto dai sindacati. Ingiustificabile, alla luce di questi numeri, attacca Morelli “l’atteggiamento di arroccamento ideologico e le dichiarazioni della controparte”, che vuole proporre un rinnovo contrattuale a costo zero e ridurre le spese di funzionamento dell’ammortizzatore sociale di categoria, il Fondo esuberi, anche abbassando l’importo dell’assegno d’esodo e tentando d’introdurre misure, come l’indennità di disoccupazione, che aprirebbero le porte a licenziamenti di massa dei lavoratori con oltre 55 anni di età. “Il rigore”, accusa senza mezzi termini il Segretario nazionale della speciale 117° consiglio nazionale FABI, “dovrebbe partire proprio da quei banchieri che, senza pudore, continuano a sedere in diversi consigli d’amministrazione, spesso in aziende in concorrenza tra loro”. Morelli tocca anche un altro punto nevralgico: il rapporto tra lavoratori della vecchia guardia e quelli delle nuove generazioni. A tal proposito, puntualizza, “abbiamo il dovere di dire no al tentativo delle aziende di costruire il futuro sulle ceneri di una guerra generazionale tra vecchio e nuovo contratto, tra vecchia e nuove concezione del salario”. Come dire: la FABI non permetterà mai che le restrizioni economiche imposte delle aziende vadano a pesare negativamente sul futuro dei giovani, l’anello debole della catena lavorativa. IL J’ACCUSE DI SILEONI Ben 55 gli interventi che si susseguono nei due giorni di dibattito al Consiglio nazionale. A prendere la parola sono i delegati che fanno sindacato sul territorio, gli uomini delle strutture provinciali, dei Coordinamenti di Gruppo, cioè la spina dorsale della FABI. Il dibattito è animato e diretto. Nella sua replica, il Segretario Generale, Lando Sileoni, risponde punto su punto, spiegando chiaramente in che modo l’organizzazione imposterà il confronto con la controparte sul rinnovo del contratto. I banchieri devono scordarsi di affrontare la trattativa, parlando soltanto dei costi del personale. La discussione dovrà essere, infatti, ad ampio raggio e toccare temi sostanziali, come, ad esempio, quello dei costi U na tavola rotonda scandita non solo da slogan, ma anche da gustosi botta e risposta, conditi da dati e cifre. Quando la discussione è virata sui costi del personale, considerati eccessivi dall’Abi soprattutto alla luce dell’attuale situazione di crisi, Sileoni ha svelato il numero esatto dei consiglieri d’amministrazione strapagati e incollati alle poltrone dei principali istituti di credito. “Prima di parlare di costo del lavoro più alto d’Europa nelle banche italiane, complessivi di gestione delle banche. “La nostra volontà” - rimarca infatti Sileoni - “è quella di far pesare sul tavolo argomenti di primissimo piano, come le stock options dei banchieri, gli stipendi dei manager e dei dirigenti. Tanto per fare un esempio, in uno dei più grandi gruppi bancari, i costi di gestione e di funzionamento dei Cda ammontano a circa 40 milioni di euro l’anno. Con la metà, con 20 milioni di euro, non si intaccherebbe di un centimetro l’efficienza di queste strutture”. Il segretario generale della FABI va giù duro. “È paradossale che quei dirigenti, che lamentano una forte crisi economica delle loro aziende, siano gli stessi che le hanno gestite in questi ultimi 12 anni”. Quanto ai 205 euro di aumento salariale chiesto dalle organizzazioni sindacali e prontamente bocciato dall’Abi, Sileoni è sardonico. “Quello è un aumento previsto dalla riforma degli assetti contrattuali, firmata nel 2009 dalla stessa Abi con il governo. Voglio vedere come riusciranno a disimpegnarsi con 52 contratti già stipulati in altre categorie, sono proprio curioso di vedere che posizioni prenderanno gli attori di quell’accordo, governo e due sindacati confederali”. Oltre a delineare gli obiettivi dell’organizzazione nel prossimo futuro, il Segretario generale punta anche i riflettori sull’ultimo risultato portato a casa dal sindacato: la mancata introduzione dell’indennità di disoccupazione. Un colpo terribile che l’Abi voleva infliggere ai lavoratori per il Segretario Nazionale Mauro Morelli mentre tiene la relazione introduttiva ai lavori del Consiglio Nazionale. bisogna riflettere sui costi delle governance bancarie”, ha detto il Segretario Generale della FABI, rivolgendosi al Presidente del Comitato Affari sindacali e lavoro di Abi, Francesco Micheli, “facciamo presente che nelle società di Intesa Sanpaolo ci sono in tutto 472 consiglieri d’amministrazione e 258 sindaci; in Banco Popolare 159 consiglieri d’amministrazione e 74 sindaci; in Ubi 122 consiglieri d’amministrazione e 47 sindaci; in Mps 92 consiglieri d’amministrazione e 43 sindaci; in Uni- licenziarli e collocarli obbligatoriamente in pre-pensionamento. Un tentativo prontamente sventato. “Se l’indennità non è passata, è soltanto grazie alla nostra determinazione, alla forza che abbiamo dimostrato durante le trattative e al conseguente peso politico che ci siamo oggi conquistati”. Ma è quando parla del ruolo assunto dalla FABI in tutte le principali vertenze sindacali locali e nazionali che Sileoni accende la platea: un’organizzazione rappresentativa, politicamente matura, in grado di farsi ascoltare gli attori sociali che più contano, banchieri, governo e media. Un’organizzazione che, in virtù della sua autonomia e rappresentatività, sarà anche chiamata a svolgere un ruolo di mediazione tra le sigle confederali, Fisac da una parte e Fiba e Uilca dall’altra, e ad assumere la leadership del movimento sindacale bancario. “Anteporremo sempre il dialogo allo scontro”, precisa Sileoni, “ma sapremo batterci fino in fondo senza farci ingabbiare o farci dettare l’agenda dall’Abi, proponendo le nostre idee che saranno condivise dall’intera organizzazione”. Insomma, la FABI s’impone come un sindacato che non gioca in rimessa, ma va all’attacco, forte dei suoi numeri e della sua capacità di elaborazione politica. Proprio su questo sindacato scommettono i mille dirigenti sindacali riuniti a Roma. E a confermarlo sono quei mille applausi che giungono da tutta la platea, scroscianti, di cuore. SEGRETO BANCARIO CARO CDA, QUANTO MI COSTI Un esercito di oltre millecinquecento tra consiglieri d’amministrazione e di gestione, sindaci e consiglieri di sorveglianza credit 165 consiglieri d’amministrazione e 85 sindaci. Numeri che pesano fortemente sui bilanci delle banche ma di cui stranamente nessun banchiere parla”. Certo, altrimenti che segreto bancario sarebbe... 3 speciale 117° consiglio nazionale Il rinnovo contrattuale al centro di una tavola rotonda con le scintille EMERGENZA CONTRATTO APERTA LA SFIDA DEL RINNOVO Il 29 marzo, la fabi ha riunito all’Hotel Ergife di Roma i Segretari generali dei principali sindacati del credito e Francesco micheli, presidente del comitato affari Sindacali e lavoro di abi, per mettere a fuoco le tre priorità delle organizzazioni sindacali nel rinnovo del contratto nazionale: aumento salariale di 200 euro ai lavoratori, nuova occupazione stabile nelle banche e no categorico all’indennità di disoccupazione. micheli: “Proposte irricevibili. Siamo in crisi”. sileoni: “Cominciate a tagliare gli oltre 900 consiglieri d’amministrazione che gravano pesantemente sui bilanci bancari” “S ono in minoranza. Mi sento un po’ come se stessi nella fossa dei leoni”, ha esordito Francesco Micheli, Presidente del Comitato Affari sindacali e lavoro di Abi. Captatio benevolentiae? Non gli è andata bene. Infatti, il Segretario Generale della FABI, Lando Sileoni, l’ha subito gelato: “Presidente, per lei basto e avanzo io!”. I “leoni” erano i sette Segretari Generali dei principali sindacati del credito. Per tutta la durata del match, nessun convenevole o morbida frase di circostanza per smorzare la tensione. Anzi, battute pungenti, pronunciate da chi non si fa intimidire. Un incontro unico nella storia, che la Fabi ha voluto organizzare poco prima della presentazione all’Abi della nuova piattaforma contrattuale, per annunciare in maniera chiara e compatta le priorità dei sindacati nella difficile partita del rinnovo del contratto nazionale. Una tavola rotonda che si è trasformata in un incalzante faccia a faccia tra i leader delle organizzazioni sindacali del credito, Lando Maria Sileoni (Fabi), Agostino Megale (Fisac Cgil), Giuseppe Gallo (Fiba Cisl), Massimo Masi (Uilca), Marco Boltri (Segretario nazionale Dircredito), Fabio Verelli (Ugl credito) e Pietro Pisani (Sinfub), e il Presidente del Comitato Affari sindacali e lavoro di Abi, Francesco 4 Micheli, colui con il quale i sindacati saranno chiamati a negoziare il nuovo contratto. Le posizioni sono apparse sempre distanti su tutti i temi all’ordine del giorno: dall’ indennità di disoccupazione agli adeguamenti salari. Lando Maria Sileoni Il Segretario Generale della FABI non ha dato tregua al suo “avversario”, Francesco Micheli, duellando con lui per tutta la durata della tavola rotonda e rintuzzando le numerose esternazioni del rappresentante dell’Abi A moderare il dibattito, che è stato introdotto dalla relazione del Segretario generale aggiunto della FABI, Mauro Bossola, il giornalista di Plus 24 Ore Nicola Borzi, grande esperto di banche e lavoratori bancari. Pungolati dalle sue domande, i partecipanti hanno affrontato, uno ad uno, tutti i nodi del rinnovo. AUMENTI SALARIALI: DATE A CESARE QUEL CHE È DI CESARE Il dibattito è entrato immediatamente nel vivo quando si è cominciato a parlare degli incrementi salariali. Un punto dinanzi al quale Micheli ha mostrato subito la faccia feroce: “la richiesta annunciata dai sindacati bancari di un aumento contrattuale per il prossimo triennio di 204 euro a regime è impensabile e improponibile, in quanto non tiene conto del momento storico di crisi che il sistema sta vivendo”. Come dire: in tempi di shock finanziari, di bilanci che arrancano e di nuove regole, quelle di Basilea 3, che impongono alle banche requisiti patrimoniali sempre più solidi, non è pensabile infilare nelle buste paga dei lavoratori 200 euro in più. A rispondere che non si tratterebbe di un regalo, ma di un aumento salariale legato al recupero dell’inflazione del triennio precedente e alla previsione di inflazione attesa per i prossimi tre anni, come stabilisce la riforma sugli assetti speciale 117° consiglio nazionale contrattuali del 2009, firmata dalla stessa Abi, è stato il segretario generale della FABI Lando Sileoni, il quale ha parlato a nome di tutte le sigle. “Questo aumento”, ha scandito a gran voce, “spetta ai lavoratori di diritto, in quanto a prevederlo è quel protocollo sugli assetti contrattuali siglato due anni fa dall’Abi con il governo”. “Inoltre”, ha aggiunto Sileoni, “giova ricordare che, dal ’98 al 2005, per la categoria i contratti sono stati soltanto a perdere, a causa della mancanza di unità sindacale che ha caratterizzato i tavoli di trattativa, un’unità che per fortuna è stata ripristinata e che oggi è più viva che mai, come dimostra la presenza dei segretari generali di tutti i sindacati del credito alla nostra tavola rotonda”. LE tre PAROLE D’ORDINE DEL NUOVO CONTRATTO Tutela del potere d’acquisto dei salari, attraverso il loro adeguamento all’inflazione, creazione di nuovi posti di lavoro e un “no” a caratteri cubitali all’introduzione dell’indennità di disoccupazione. A elencare chiaramente le principali rivendicazioni dei sindacati è stato, pochi minuti dopo l’inizio della tavola rotonda, lo stesso Sileoni. Richieste a cui Micheli ha risposto alzando un muro: “Il sistema bancario sta attraversando una crisi senza precedenti. Il Roe è tornato quasi ai livelli del 1998, con la differenza che tredici anni fa avevamo davanti una prospettiva di crescita del Pil che adesso non abbiamo più. Il settore”, ha concluso con un’ultima stoccata, “nell’attuale scenario, non è più in grado di coniugare retribuzione e occupazione”. Un’affermazione a cui i sindacati hanno ribattuto immediatamente, sfidando Micheli sul terreno concreto dei numeri e snocciolando dati sui costi di gestione dei pletorici consigli d’amministrazione delle banche e sulle faraoniche stock option e buonuscite accordate negli ultimi anni ai supermanager, nonostante il tanto lamentato calo del Roe. “Possibile che nel bel mezzo della crisi e del tempo dei contratti a progetto”, si è chiesto Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil, “un lavoratore dipendente guadagni 30-35mila euro l’anno e un top manager 90-100 volte di più? Dove sta l’equità?”. Chiaro il messaggio lanciato dalle segreterie: se si deve discutere di ridimensionamento delle spese, si cominci a parlare delle “vergognose”, come le ha definite Sileoni, retribuzioni del management e si affronti un discorso a tutto a campo sui costi di gestione degli istituti di credito. INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE: NON C’È TRIPPA PER GATTI Immancabile, infine, la discussione sulla riforma del Fondo di Solidarietà, che da novembre tiene impegnate le organizzazioni sindacali e l’Abi in un aspro braccio di ferro. Micheli ha ribadito che “il fondo per il sostegno al reddito dei lavoratori delle banche è stato uno "strumento eccellente" ma adesso è diventato oneroso e va rivisto. In questo quadro”, ha rilanciato il Capo delle Relazioni sindacali dell’Abi, riproponendo una soluzione già bocciata dai sindacati, “l’indennità di disoccupazione potrebbe esser un valido strumento per minimizzare la riduzione dell’assegno di sostegno al reddito, in questo momento diventato troppo costoso per le banche”. A rinfrescare la memoria di Micheli francesco Micheli Presidente del Comitato Affari Sindacali e Lavoro, dell’Abi è l’uomo che i sindacati si troveranno di fronte nella trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale. “Sono in minoranza. Mi sento nella fossa dei leoni” – ha esordito. “Per Lei basto e avanzo io”, gli ha risposto Sileoni tra scroscianti applausi. ci ha pensato Sileoni, spalleggiato da Massimo Masi e Giuseppe Gallo, segretari generali di Uilca e Fiba Cisl. “L’introduzione dell’indennità di disoccupazione nel nostro settore non è motivata da alcuna ragione politica o tecnica”, ha messo in chiaro il numero uno della Fabi, “È vero che le banche spendono tanto, ma è anche vero che le stesse banche hanno un ruolo sociale da rispettare. E proporre il licenziamento di massa dei lavoratori 55enni, attraverso un ricorso dell’indennità di disoccupazione, non è certo una strada percorribile per risollevare le sorti del sistema. Le banche piuttosto, se hanno problemi con il fisco, abbiano il coraggio di chiedere al governo un intervento per la riduzione degli oneri fiscali. Non è ammissibile a pagare il prezzo della mancanza di coraggio degli istituti di credito debbano essere ancora una volta i lavoratori”. Un argomento sul quale la FABI si era già espressa lo scorso 16 marzo, quando, con una lettera indirizzata ai ministri dell’Economia e del Lavoro, Tremonti e Sacconi, aveva “quantificato” i danni che l’introduzione dell’indennità di disoccupazione avrebbe potuto creare sugli organici degli istituti di credito: con l’applicazione di questo strumento, aveva scritto Sileoni, verrebbe, infatti, meno, il meccanismo della volontarietà delle uscite, da sempre osservato nel settore del credito, e ciò porterebbe al prepensionamento obbligatorio (leggi licenziamento) di circa 30mila lavoratori 55enni, categoria che attualmente rappresenta circa il 18% della forza lavoro negli istituti creditizi. Uno “tsunami” che impoverirebbe le banche di professionalità importanti. Senza contare, poi, che “questi dipendenti”, ha sottolineato Sileoni, “sono spesso padri di famiglia che si sono accollati un mutuo o che ancora sostengono le spese universitarie dei figli. Il sindacato non potrà mai avallare una proposta di questo genere”, ha concluso Sileoni. Una posizione fatta propria da tutti gli altri Segretari generali presenti alla tavola rotonda. 5 speciale 117° consiglio nazionale LA MOZIONE FINALE DEL 117° CONSIGLIO NAZIONALE L’IRRESPONSABILITÀ E L’INCAPACITÀ DEI BANCHIERI NON DEVONO RICADERE SUI LAVORATORI La presa di coscienza della crisi non fa arretrare di un millimetro la volontà della FABI di realizzare un nuovo modello di sviluppo. In primo piano l’adeguamento delle retribuzioni, secondo la riforma sugli assetti contrattuali firmata dall’ABI, che comporta un aumento pari a circa il 7%, al quale va aggiunta un’ulteriore quota per la produttività di sistema. Chiesta una drastica riduzione dei costi di governance delle Aziende di Credito e sollecitato un nuovo meccanismo di adeguamento delle pensioni al costo della vita L e Delegate ed i Delegati esprimono grande apprezzamento per l’attività svolta dal Comitato Direttivo Centrale e dalla Segreteria Nazionale negli ultimi mesi. Il 117° Consiglio Nazionale esprime solidarietà al popolo Giapponese per la recente catastrofe che l’ha colpito, e sostegno ai Popoli che lottano per la loro libertà. Il 117° Consiglio Nazionale ricorda come questa occasione coincida con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed esprime sincero ringraziamento ai Padri fondatori della Patria. Il 117° Consiglio Nazionale si è svolto in uno scenario di crisi mondiale le cui responsabilità risiedono in un modello finanziario senza regole, spregiudicato ed irresponsabile. In questo contesto il sistema bancario italiano ha retto meglio di altri grazie al radicamento sul territorio ed ai sacrifici e all’impegno delle Lavoratrici e dei Lavoratori bancari. La necessità di fron- P er tre giorni la sala Congressi dell’Ergife, dove si svolgeva il 117° Consiglio nazionale FABI, si è trasformata in un piccolo museo del Risorgimento, tra la curiosità dei sindacalisti e dei lavoratori presenti. Bastava attraversare il retro dell’auditorium per trovarsi di fronte a una galleria di immagini, riproduzione di dipinti d’epoca e foto in bianco e nero che raccontavano la storia dell’unità d’Italia. Venti pannelli, realizzati dalla società di Comunicazione Majakovskij, che la FABI ha voluto espor- 6 teggiare la “coda” della crisi imporrà alle Aziende di Credito un rafforzamento patrimoniale anche in linea con le previsioni introdotte da Basilea 3. Il 117° Consiglio Nazionale ribadisce che queste manovre finanziarie non devono ricadere ancora una volta sulle Lavoratrici e Lavoratori del Settore, riproponendo l’esclusiva logica dell’abbattimento dei costi del Personale. Il 117° Consiglio Nazionale auspica invece che la piattaforma per il rinnovo del CCNL dei Bancari possa rappresentare un nuovo modello di sviluppo che deve prevedere: 1) una reale politica attiva per l’occupazione giovanile e per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro superando la precarietà e l’incertezza, proponendo ai giovani assunzioni a tempo indeterminato; 2) strategie finalizzate alla redditività e sostenibilità degli obiettivi nel medio-lungo periodo, correggendo in tal senso le retribuzioni dei manager; 3) l’eliminazione delle pressioni commerciali e l’introduzione di sistemi incentivanti condivisi, trasparenti e responsabili, nel rispetto della clientela ed a tutela della professionalità dei bancari; 4) reali, effettive e verificabili garanzie in tema di pari opportunità; una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti delle categorie dei diversamente abili. Il 117° Consiglio Nazionale ritiene che l’aumento economico del nuovo CCNL non possa prescindere dall’adeguamento delle retribuzioni secondo la riforma sugli assetti contrattuali firmata dall’ABI, che comporta un aumento pari a circa il 7%, al quale va aggiunta un’ulteriore quota per la produttività di sistema. Il 117° Consiglio Nazionale sollecita una drastica riduzione dei costi di governance delle Aziende di Credito. Il 117° Consiglio Nazionale respinge l’ipotesi avanzata da ABI di introdurre l’indennità di disoccupazione nel set- Omaggio al tricolore E TRA UN ROE E UN IPCA SPUNTÓ GARIBALDI Durante il 117° Consiglio nazionale, nella sala Auditorium dell’Hotel Ergife, esposti 20 pannelli con foto e riproduzioni di dipinti d’epoca per raccontare l’unità d’Italia e celebrare i 150 anni della nazione tore e conferma la validità del Fondo di sostegno al reddito quale strumento – su base volontaria e contrattata – di ammortizzatore sociale. Il 117° Consiglio Nazionale ritiene che l’unità tra le Organizzazioni Sindacali del credito maggiormente rappresentative, sia una condizione necessaria e importante per ottenere i risultati che i Lavoratori e le Lavoratrici si attendono. I Delegati e le Delegate invitano il Comitato Direttivo Centrale e la Segreteria Nazionale ad assumere tutte le iniziative, verso il Governo e il Parlamento, per respingere l’attacco portato al sistema contrattuale, normativo e di regole in Banca d’Italia e nel comparto della Riscossione Tributi. Il 117° Consiglio Nazionale ritiene infine urgente un nuovo meccanismo di adeguamento delle pensioni al costo della vita partendo da un sistema fiscale che consideri anche i bisogni e i carichi familiari dei Pensionati. re per celebrare i 150 anni dello Stato unitario, ripercorrendo tutte le tappe che, dal 1815 al 1871, hanno portato alla nascita del Belpaese come nazione: dai primi moti carbonari degli anni ’20 all’ascesa di Camillo Benso di Cavour, dalla spedizione delle mille Camicie Rosse in Sicilia, sotto la guida di Garibaldi, alla breccia di Porta Pia. I delegati sindacali provenienti da tuta Italia hanno approfittato delle pause, tra una sessione e l’altra del Consiglio, per fare un tuffo nel passato e per un breve ripasso di storia nazionale. speciale 117° consiglio nazionale Su www.fabi.it online il bimestrale rivolto agli under 35 Giovani Protagonisti Il nostro sindacato lancia “My Generation”, il primo giornale web curato e gestito autonomamente dal Coordinamento Giovani della FABI. Sileoni: “Un banco di prova per valorizzare le idee, i talenti e la capacità di elaborazione politica dei nostri ragazzi” È nato “My Generation”, il bimestrale online della FABI rivolto agli iscritti under 35: ventuno pagine di storie, rubriche su attualità, cultura, cinema, nuovi media e approfondimenti sul mondo del lavoro, con un occhio di riguardo per tutti i temi che interessano le nuove generazioni. Il giornale, gestito e curato autonomamente dal Coordinamento giovani della FABI, è consultabile da questo mese sul sito www.fabi.it (> Pubblicazioni > My Generation; oppure > Strutture Nazionali > Coord. Giovani; oppure clic- U na bussola a misura di bancario per orientarsi nel mare magnum della Giurisprudenza del lavoro e avere un quadro chiaro su quali sono i propri diritti. Così si presenta “Lavoro e banca”, il manuale realizzato dall’Avvocato Paolo Berti, in collaborazione con il Dipartimento Contrattualistica della FABI. Il compendio, distribuito ai delegati sindacali durante il 117° Consiglio nazionale, è andato letteralmente a ruba e a breve sarà recapitato in tutte le strutture territoriali della FABI, per potere essere consultato non solo dai sindacalisti, ma anche dai lavoratori bancari. In 121 pagine sono raccolti ampi stralci delle principali sentenze U na visibilità mediatica a 360 gradi quella conquistata dalla tavola rotonda “Emergenza contratto”, organizzata dalla FABI. L’evento si è guadagnato un titolo sui principali media: dal Corriere della Sera a Finanza e Mercati, dal Tg2 a Il Sole 24 Ore. Negli articoli pubbli- cando sul tasto “Giovani” in basso nella home) ed è stato fortemente voluto dal Segretario Generale, Lando Sileoni. “Questa iniziativa”, ha commentato il Segretario nel suo editoriale di apertura, “è la dimostrazione che il nostro sindacato crede davvero nella capacità di elaborazione politica delle nuove generazioni e non ne ha per niente paura”. “Il giornale”, ha sottolineato Sileoni, “sarà un banco di prova per valorizzare le idee, le proposte e i talenti di tutti i nostri iscritti con meno di 35 anni, che rappresentano la categoria di lavoratori che più di tutte le altre sta pagando il MY GENERATION edizione web del bimestrale d'informazione a cura del Coordinamento FABI Giovani - numero zero in attesa di registrazione Il bimestrale young di [email protected] a cura del Coordinamento FABI Giovani Una voce tutta nostra Attualità I giovani e la storia Musica & Concerti Suoni dolci & meno dolci caro prezzo della deregulation del mercato del lavoro e dello smantellamento del welfare”. “C’è chi li chiama ‘generazione tradita’ o, ‘generazione Tuareg’, perché, come i popoli nomadi del Sahara, anche loro vivono in un ‘deserto’: quello della precarietà lavorativa ed esistenziale” – ha continuato Sileoni. “Noi pensiamo” - ha poi concluso il numero uno della FABI - “che il primo passo per fare uscire i giovani da questa emergenza sia renderli protagonisti delle loro idee e, quindi, del loro futuro. My generation nasce con questa coraggiosa ambizione”. La nuova pubblicazione della FABI DIRITTI DEI LAVORATORI, UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI Torino. “Abbiamo deciso di dare vita a questa iniziativa”, afferma Augusto Mastropasqua, Responsabile del Dipartimento Contrattualistica, “per offrire ai nostri iscritti un importante servizio informativo su tematiche di carattere giuridico di loro interesse. Il manuale da noi realizzato è stato scritto per essere capito anche dai non addetti ai lavori. In appendice, inoltre,”, aggiunge Mastropasqua, “i lettori troveranno delle risposte a quesiti ricorrenti su permessi parentali e per portatori di handicap, su infortuni, su buoni pasto e su assenza per malattia”. La pubblicazione “Lavoro e chiara e approfondita spiegazione banca”- fanno sapere dal Dipartimento introduttiva dell’avvocato Paolo Berti, Contrattualisticaavrà cadenza legale della FABI presso il Foro di semestrale. Presentato “Lavoro e banca”, un compendio che raccoglie e spiega le principali sentenze degli ultimi due anni che hanno riguardato i lavoratori bancari. In appendice, le risposte dei nostri esperti a quesiti ricorrenti su congedi, buoni pasto e malattia emesse negli ultimi due anni che hanno riguardato in prima persona dipendenti del credito, con una SOTTO I RIFLETTORI cati il giorno immediatamente successivo all’evento, la posizione della FABI sul rinnovo del contratto ha ottenuto uno spazio di primo piano. I giornalisti non hanno soltanto ripor- tato i fatti, ma anche partecipato attivamente in qualità di ospiti al dibattito. Seduti al tavolo dei relatori c’erano, infatti, ben tre pezzi grossi della carta stampata: Stefania Tamburello, da oltre 20 anni firma della pagina economica del Corriere della Sera, Antonio Quaglio, responsabile di Plus 24 Ore, l’allegato de Il Sole 24 Ore specializzato in banche e risparmio e, infine, Gabriele Capolino, direttore di Milano Finanza, il secondo quotidiano economico più autorevole del Paese 7 focus DIABETE PUNTO NEL VIVO Dalla terapia cellulare all'hi-tech, i passi avanti nella cura definitiva della malattia M arcatori predittivi della malattia e tecnologie per migliorare e rendere innocua la misurazione di glicemia, trapianti di isole pancreatiche e approcci di rigenerazione con le staminali sono tra le prospettive più interessanti nella lotta contro il diabete, malattia che oggi affligge più di 300 milioni di persone nel mondo (il 10% è costituito da diabetici di tipo 1) e si prevede ne colpirà fino a 435 milioni nel 2030. Solamente negli Stati Uniti si spendono 210 miliardi di dollari per il diabete, cifra che nel 1980 copriva l'intero costo della sanità. Uno degli approcci più interessanti per quanto riguarda il tipo 1, ossia a esordio giovanile, è racchiuso nella possibilità di prevenirne l'insorgenza. «Sappiamo che esiste un periodo di latenza tra la comparsa dell'autoimmunità e l'esordio della malattia clinica. In questa fase si concentrano gli sforzi per cercare di prevenirne lo sviluppo», ha commentato Lorenzo Piemonti, co-direttore del programma di ricerca Trapianto di isole pancreatiche del San Raffaele Diabetes Research Institute di Milano, che fa parte di una rete mondiale, «e sono allo studio trattamenti che modificano l'assetto immunologico dei pazienti al fine di fermare la distruzione delle cellule che rilasciano l'insulina». Una delle prospettive più concrete per i malati di diabete di tipo 1 è la possibilità di misurare in un prossimo futuro la glicemia senza pungere il dito. Sono allo studio tecnologie che potrebbero permettere di poggiare semplicemente la falange sotto una luce per misurare la quantità di zuccheri presente nel sangue. Per giungere, invece, alla sconfitta della malattia, tra le sfide più ambiziose di questi anni c'è la terapia rigenerativa, che si basa sull'uso delle cellule staminali. 8 «Sono allo studio approcci nuovi e potenzialmente efficaci, ma si tratta di sforzi spesso non sufficientemente sostenuti», ha spiegato Camillo Ricordi, direttore del Diabetes research institute di Miami e presidente del cda dell'Ismett di Palermo, «nel 2008 sono stati spesi 52 miliardi di dollari per sviluppare 16 nuovi farmaci, ma la vera sfida non sono le terapie farmacologiche di mantenimento, bensì quelle cellulari, che puntano alla cura della malattia». «L'obiettivo è quello di identificare quali sono i meccanismi che promuovono la rigenerazione per poi trasferire il concetto sui pazienti di tipo 1», ha aggiunto Ricordi, «tra le zone più promettenti per l'estrazione di cellule figurano il cordone ombelicale e il tessuto adiposo, ma in generale un approccio valido sembra quello di riprogrammare le cellule così che non vengano riconosciute dal sistema immunitario, evitando quindi l'assunzione di farmaci immunosoppressivi». Finora la sorgente che si è dimostrata più adatta a dar vita alle beta cellule è quella delle cellule staminali embrionali, ma si è scoperto che anche quelle adulte possono essere riprogrammate così da permetter loro di riacquisire la pluripotenza, che avevano a livello embrionale, e ovviare a limitazioni e problemi etici. «È necessario però verificare eventuali problemi di sicurezza, perché la riprogrammazione cellulare può dar vita a processi di trasformazione neoplastica», ha precisato Piemonti. Un approccio che sta dando buoni risultati, almeno in vitro, è quello affrontato da un gruppo di ricercatori coordinati da Carla Giordano, professore associato di endocrinologia all'Università di Palermo e membro della Società italiana di diabetologia presieduta da Gabriele Riccardi, che prevede l'utilizzo di cellule derivate dal limbus, una zona dell'occhio situata tra congiuntiva e cornea, «Le staminali di questa area sono immunogeniche, quindi si potrebbe sperare in un basso rischio di rigetto nel caso di trapianto», ha commentato Giordano, «prima va programmata una ricerca sull'animale e poi sull'uomo per dimostrare che, inoculate nel paziente, queste cellule non creino problemi di altro tipo e siano in grado di rispondere alla richiesta metabolica con un rilascio di insulina solo quando serve». Le strategie di terapia cellulare per il trattamento del diabete si basano per ora sull'estrazione e purificazione delle isole di Langerhans del pancreas, grappoli di cellule endocrine che contengono cellule produttrici di insulina. «Questi trapianti sono sperimentali e sono oggetto di trial approvati dall'Fda», ha commentato Ricordi, «ma sono limitati ai casi più gravi perché richiedono un trattamento con farmaci anti-rigetto, che impongono rischi ed effetti collaterali. Ecco perché la sfida più interessante riguarda l'eliminazione della necessità di utilizzare terapie di immunosoppressione invasive, affidandosi a strategie per indurre la tolleranza immunitaria, a nuove tecnologie con nanocapsule che creano una pellicola attorno alle cellule per proteggerle dall'attacco immunitario o a terapie anti-rigetto locali, dove si impiantano cellule produttrici di insulina senza creare danno al sistema intero». Un altro tentativo è quello di sviluppare farmaci che agiscono sulla regolazione dell'infiammazione, così da verificare se con un trapianto tradizionale di isole nel fegato, inibendo alcuni globuli bianchi che favoriscono la risposta immunologica, si possa ottenere una migliore sopravvivenza del trapianto. Va detto che quand'anche sarà eliminata la necessità di utilizzo di farmaci antirigetto, il trapianto di isole presenterà comunque limitazioni relative alla disponibilità di donazioni, che non è sufficiente a soddisfare la richiesta, ma resta il prototipo di terapia cellulare e la base per future terapie con fonti illimitate di cellule che producono insulina. Nel diabete di tipo 2, invece, uno degli aspetti che coinvolge i gruppi di ricerca di tutto il mondo è la prevenzione delle complicanze a livello cardiovascolare, ma anche oncologico. «Uno degli aspetti emersi da studi recenti è l'incidenza più elevata di tumori nei pazienti diabetici o insulinoresistenti. L'insulina non regolata sembrerebbe, quindi, predisporre alla malattia neoplasica», ha concluso Piemonti. «grazie a queste evidenze si sta tentando un approccio nuovo, ossia provare a utilizzare farmaci per il diabete 2 in campo oncologico, così da verificare se agiscono come controllo sulla progressione del tumore». QUOTA PERISCOPICA Si rafforzano i legami commerciali tra vecchio continente e terra del Dragone LA CINA BUSSA ALLO SPORTELLO Inaugurata a Milano la prima filiale italiana di Icbc, la più grande banca commerciale cinese già presente in 28 paesi del mondo L asciare stipendio a 6 zeri, auto aziendale, residenza fiabesca e cambiare vita per accudire la propria figlia appena nata. Non è la storia di una qualche rampante donna d’affari folgorata sulla via della maternità, ma l’insolito epilogo di carriera di Harry Farthing, amministratore delegato di Cushman Italia, società multinazionale della consulenza immobiliare, una delle prime al mondo per volume di fatturato. Farthing, da gennaio di quest’anno, è per sua scelta disoccupato. È diventato padre e ha deciso di licenziarsi e abbandonare la scrivania di numero uno in Cushman, società nella quale ha lavorato per 20 anni con incarichi di rilievo, per dedicarsi a un altro tipo di carriera: quella di papà a tempo pieno. Farthing ha lasciato l’azienda per trasferirsi oltreoceano, a Charleston, in South Carolina, dove vive la madre di sua figlia, nata da appena tre mesi. La sua scelta, decisamente in controtendenza soprattutto per un uomo, ha fatto scalpore. Tanto che il I cbc, Industrial bank of China, la più grande delle quattro banche commerciali controllate dallo Stato cinese, sbarca a Milano. Il colosso bancario, primo per capitalizzazione di borsa e presente in 28 paesi del mondo con 203 sedi e 4.700 dipendenti, ha recentemente inaugurato la sua prima filiale italiana proprio nel capoluogo lombardo. L’istituto, ha dichiarato al taglio del nastro d’inaugurazione il presidente di Jing Jianqing, fornirà servizi finanziari universali a clienti europei e cinesi e lavorerà per favorire le relazioni economiche, commerciali e Carriere in controtendenza Per combattere la sedentarietà DA MANAGER RAMPANTE A PAPÁ FULL TIME L’amministratore delegato di Cushman Italia, società leader nella consulenza immobiliare, si è licenziato e ha cambiato completamente vita dopo la nascita della figlia. “Ora la priorità è la famiglia” Corriere della Sera ha dedicato al caso Farthing un ampio articolo. “Non so ancora cosa farò”, ha detto l’ex ad al Corriere, “ma ho deciso di cambiare vita. Nessun prezzo vale il veder crescere mia figlia Eden. Sono finiti i tempi in cui il lavoro aveva la priorità. Credo che ogni età abbia la sua scala di valori e precedenze. Ora tocca alla famiglia”. Entro 3 anni apertura delle filiali MANTOVA, SI FA LARGO UNA NUOVA BCC Firmato l’atto costitutivo della Banca di Credito Cooperativo dell’Oltrepò mantovano. Il presidente è il parlamentare Bruno Tabacci U na nuova realtà bancaria si sta facendo strada nella provincia di Mantova. Si tratta della Banca di credito cooperativo dell’Oltrepò Mantovano, fortemente voluta dal parlamentare di Alleanza per l’Italia Bruno Tabacci, che è anche presidente del Comitato promotore. L’atto costitutivo della banca è stato firmato dai soci - tutti nomi di spicco dell’imprenditoria e della finanza locale - lo scorso 17 febbraio nella città dei Gonzaga. Il nuovo soggetto bancario, che punta ad accumulare una base di capitale di almeno 4 milioni di euro, è in attesa di avere il via libera da Bankitalia per diventare operativo. Il comitato promotore stima che entro due anni saranno aperte filiali nella provincia di Mantova e anche nelle zone limitrofe, come il Modenese e il Cremonese. La BCC dell’Oltrepò Mantovano si andrà così ad aggiungere agli altri tre istituti di credito cooperativo del territorio: Mantova Banca, la BCC d’investimenti tra la Cina e l’Europa. Milano è solo un tassello dell’articolata strategia d’espansione nel vecchio continente perseguita dalla banca cinese. Contemporaneamente Icbc ha aperto agenzie in Germania, Lussemburgo, Regno Unito, Russia, Francia, Paesi Bassi e Spagna. L’Europa rappresenta, infatti, il primo partner commerciale della terra del Dragone e il più grande mercato d’importazione dei prodotti tecnologici. Solo nei primi dieci mesi del 2010 il volume degli scambi commerciali tra i due continenti è cresciuto del 32,9%. di Castel Goffredo e quella di Rivarolo. “Sicuramente questa è una buona notizia”, commenta la Segreteria provinciale della FABI di Mantova. “l’apertura di una nuova banca nel nostro territorio potrà rappresentare un buon volano per il rilancio dell’occupazione e per il sostegno delle piccole e medie imprese del territorio, che hanno particolarmente sofferto la crisi”. ARRIVA LA BICI DA UFFICIO La ricerca del British Journal of Sports Medicine: l’esercizio fisico sul posto di lavoro fa bene e non pregiudica la produttività U na bicicletta quasi invisibile per combattere la sedentarietà da ufficio. L’hanno messa a punto tre ricercatori statunitensi. Due pedali privi di manubrio e sellino, da collocare sotto la scrivania, e la pancetta è (quasi) debellata. A collaudare il marchingegno è stato chiamato un gruppo di 18 impiegati americani, che per 23 giorni sono stati sottoposti dai ricercatori a un vero e proprio esperimento finalizzato a testare la funzionalità della bici formato desk. Dalla ricerca, pubblicata sul British Journal of Sports Medicine, è emerso che ciascun lavoratore ha pedalato in ufficio una media di 23,4 minuti al giorno senza che la produttività ne risentisse e che venisse meno la qualità del proprio lavoro. Qualche dipendente si è sentito in imbarazzo a pedalare davanti agli altri mentre la gran parte, per ovvie ragioni, ha avuto grosse difficoltà a portare a termine una telefonata professionale durante l’attività fisica. Nel complesso, i ricercatori hanno sottolineato come il movimento in ufficio apporti sensibili benefici alla salute dei lavoratori, senza pregiudicarne il rendimento. 9 SINDACATO E SERVIZI attualità le forti contraddizioni di un’isola troppo dimenticata FRA SOLIDARIETÀ E PROBLEMI SENZA FINE Solo il sindacato resta un baluardo sicuro in Sicilia di Gianni Di Gennaro, Segretario Coordinatore FABI Ragusa, Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI S icilia, terra decantata sin dai poemi di Omero, terra caliente dai mille volti, terra del sole e della denigrazione, terra del mare del non lavoro, terra di passione e di conquista. Terra in cui si sta vivendo il dramma dell’immigrazione, un dramma che è stato definito biblico, basti pensare che sono arrivati nella piccola Lampedusa oltre 10.000 disperati, tutti uomini che fuggono dalla disoccupazione e dall’incertezza. I disperati arrivano dalla Tunisia, Paese nel caos del dopo Ben Alì che pagano duemila dinari, l’equivalente di 1.000 euro per raggiungere le coste a loro più vicine, le coste siciliane. Poverini, illusi dalla speranza in un Eldorado che non esiste, e poveri noi che, seppur consapevoli dell’incertezza del futuro, non esitiamo ad accogliere i fratelli disperati. Un comportamento esemplare che da sempre contraddistingue la grande generosità delle popolazioni del Sud, un comportamento che non trova riscontri laddove i presupposti per tendere una mano a chi ha necessità, ma anche capacità, ci sono e sono reali. E sempre in questa Sicilia, mentre un imprenditore ragusano rileva uno dei più famosi pastifici, il pastificio Amato e lo rilancia sul mercato con le sue grandi capacità imprenditoriali, capacità che oggi lo pongono sul mercato europeo tra i primi 40 imprenditori, una banca notifica ad un lavoratore, che dalla data di scadenza del contratto di formazione - con cui era stato assunto da un’altra banca che ha poi venduto l’agenzia con il personale dentro - sarà licenziato. Un sacrosanto diritto quello della banca in questione, visto che il contratto con cui il lavoratore era stato assunto, prevede questa clausola di risoluzione del rapporto, ma diritto a parte, l’etica e la morale impongono ben altri comportamenti. E meritano altri comportamenti, anche in relazione al fatto che in una terra come questa, la perdita di un solo posto di lavoro, equivale a 10 un dramma immane. Peraltro, nel caso specifico, non si tratta del solito “raccomandato”, che si è ritrovato ad occupare una sedia in un istituto di credito perché qualcuno lo ha segnalato, ma si tratta di uno dei tanti “cervelli” che genera questa terra. In questo caso, il “nostro”, ha avuto la fortuna di partecipare a una selezione e di essere stato scelto fra i tanti. Poi, le fusioni, le incorporazioni, le cessioni di sportelli e tutto il marasma che ha coinvolto e sta coinvolgendo il mondo del credito, ha fatto sì che il ragazzo, come riferito, facesse parte della triste schiera dei tanti “venduti” all’interno di una agenzia ceduta da una banca a un’altra. E ora? E ora si ritrova, dopo tre anni di lavoro, dopo progetti e aspettative, a dovere ripercorrere la “strada della ricerca di un nuovo posto di lavoro”, una strada in salita che a volte non arriva a destinazione, e che fa ritrovare chi la percorre, da solo con la sua disperazione, con la sua voglia di fuggire e di reagire, voglia frenata dall’impotenza di sapere che lo scontro sarebbe impari. E allora che fare? Ci si rassegna, si accetta la “sentenza di morte civile” e si ricomincia da zero. Ma il sindacato non ci sta, alza la voce e chiede giustizia. Il sindacato non accetta la desertificazione della terra siciliana, non tollera l’esodo delle risorse valide verso altri “lidi”. La FABI si è già mossa e ha chiesto con forza di rivedere la posizione dell’unica risorsa che dovrebbe lasciare il posto di lavoro. E qualcosa ha ottenuto la FABI, ha ottenuto una presa di posizione della banca che a suo tempo ha ceduto l’agenzia e la risorsa, si è fatta carico di accogliere la richiesta di un’Organizzazione sindacale che tutela i diritti dei lavoratori, anche quando questi non fanno parte dell’elenco lunghissimo degli iscritti. La banca, ha assicurato che si farà carico di trovare una soluzione adeguata. La FABI non è un sindacato, la FABI è il Sindacato, è l’unica certezza che dà coraggio e forza a quanti si aggirano nell’Isola deserta. news Cassazione Permessi retribuiti per motivi di studio anche ai dipendenti a tempo determinato L a fruibilità di permessi retribuiti per motivi di studio da parte dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, non esclude che i medesimi permessi debbano essere concessi a dipendenti assunti a tempo determinato, sempre che non vi sia un'obiettiva incompatibilità in relazione alla natura del singolo contratto a termine; né l'esclusione del beneficio potrebbe giustificarsi, in ragione della mera apposizione del termine di durata contrattuale per l'assenza di uno specifico interesse della pubblica amministrazione alla elevazione culturale dei dipendenti, giacché la fruizione dei permessi di studio prescinde dalla sussistenza di un tale interesse in capo al datore di lavoro, pubblico o privato, essendo riconducibile a diritti fondamentali della persona, garantiti dalla Costituzione (art. 2 e 34 Cost.) e dalla Convenzione dei diritti dell'uomo e tutelati dalla legge in relazione ai diritti dei lavoratori studenti. Questo il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 3871 del 17 febbraio 2011, ha respinto il ricorso proposto dal Ministero della Giustizia avverso la decisione dei Giudici di merito in relazione al riconoscimento del diritto di un dipendente a tempo determinato a fruire di permessi retribuiti per motivi di studio. Il Tribunale prima e la Corte d'Appello poi avevano accolto la do- manda del dipendente del Ministero della Giustizia, rilevando che la disposizione contrattuale – che testualmente prevedeva i permessi studio per i lavoratori a tempo indeterminato – "non poteva essere interpretata nel senso di escludere i lavoratori assunti a tempo determinato perché la clausola, così intesa, sarebbe stata in evidente contrasto con il principio di non discriminazione sancito dalla direttiva CE n. 70 del 1999 e dall’art. 6 del D.Lgs. n. 368 del 2001". Gli Ermellini, ritenendo la sentenza della Corte d'Appello conforme al principio di diritto prima riportato, hanno quindi rigettato il ricorso del Ministero e riconosciuto illegittima l'esclusione del dipendente dalla graduatoria per le "150 ore". SINDACATO E SERVIZI attualità Imitare per credere FIAT LUX Marchionne fa scuola anche nel settore credito? di Alessandra Panico, Segretario provinciale FABI Udine Esecutivo Nazionale BCC L a “battaglia” di Mirafiori si è conclusa – come noto -col referendum: 54 a 46 a favore del sì; il voto operaio ha perso solo per 9 unità, mentre quello espresso dagli impiegati è stato favorevole per news È oltre il 90 per cento. Ma la questione Fiat non ha ancora trovato risposte certe e definite. È in atto uno spostamento continuo di pesi azionari, di partecipazioni, d’interventi soggettivi e familiari, tali da configurare uno sce- nario mobile, giocato in un teatro internazionale. La presenza della Chrysler ne rappresenta una testimonianza evidente e precisa. Ora, senza entrare nel merito delle ragioni del sì e del no al referendum, entrambe sostenute da motivi consistenti, sia pragmatici sia sindacali in senso proprio, sia finanche politici, è innegabile che il doppio appuntamento Pomigliano e Mirafiori abbia rappresentato un autentico punto di svolta. Per la Fiat senza dubbio, ma anche per il resto del mondo delle imprese, dell’economia, più in generale, e delle relazioni sindacali in particolare. Marchionne, insomma, tende a fare opinione, forse addirittura a fare scuola. Su questo manager con più passaporti, il cui profilo è ancora piuttosto indefinito, si sono esercitati commenti diversi: osservazioni e valutazioni a corrente alternata, ora di grande apprezzamento, talvolta decisamente negative. Non è questa la sede per approfondire questo capitolo. Mi interessa, invece, provare a coinvolgere le possibili conseguenze (alcune tra l’altro già manifestate) di tale atteggiamento imprenditoriale. Il punto di partenza è sempre quello: la centralità dell’impresa nella società e l’esigenza di creare profitto. Tesi di fatto immutabile, quasi una sorta di dogma, che però, negli ultimi anni, ha dovuto adattarsi alla nuova economia globale. La tesi potrebbe essere aggiornata più o meno così: l’impresa deve continuare a realizzare profitti anche di fronte al Periodo di prova mercato globale, che ha ridimensionato non solo le modalità della produzione, ma anche i parametri della concorrenza. Ne consegue la necessità di aumentare i ritmi della produzione stessa, di abbassare i livelli di garanzia per i lavoratori e di contenere al massimo i salari. Com’è noto, l’esempio conta e la spinta all’imitazione ha una forza rilevante, prima psicologica e poi fattuale. E così il paradigma Marchionne tende a creare una scuola di pensiero e di azione, anche all’interno del mondo del credito, settore in cui, innanzitutto per la diversità del prodotto, vi sono caratteristiche precipue che lo rendono particolare. Più nello specifico, è opportuno rivolgere l’attenzione al settore delle Banche di Credito Cooperativo, ambito, come è noto, in cui sia la dimensione sia la frammentazione manifestano misure ben diverse rispetto a quelle dell’Abi. Banche di Credito Cooperativo dove si è fermata la crescita occupazionale ed è aumentato il numero dei precari, a cui non viene rinnovato il contratto. Inoltre, da ulteriori segnali, peraltro episodici e ancora indefiniti, è possibile ricavare un atteggiamento imprenditoriale che sembra ben orientato ad osservare, con molto interesse, la metodica di Marchionne. Non vorrei che dall’osservazione si transitasse, silenziosamente e gradualmente, all’imitazione: evenienza preoccupante, soprattutto in vista del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. news I mezzi pubblici IL DATORE DI LAVORO italiani sono bocciati PUÒ RECEDERE A SUA Severo giudizio di Altroconsumo ’associazione Altroconsumo Catania, con una media di 23 minuDISCREZIONE boccia senza appello le con- ti. Bassissima, infine, la percentuale di ammissibile il licenziamento del lavoratore in prova senza obbligo di motivazione, neppure in caso di contestazione, sulla valutazione delle capacità e del comportamento professionale del lavoratore stesso. E' quanto affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 23224 del 17 novembre 2010, rilevando che la discrezionalità del potere di recesso del datore di lavoro "non è assoluta, e deve essere coerente con la causa del patto di prova, sicché il lavoratore, che non dimostri il positivo superamento dell'esperimento, nonché la imputabilità del recesso del datore a un motivo estraneo a tale causa, e quindi illecito, non può eccepire né dedurre la nullità del licenziamento in sede giurisdizionale". La Suprema Corte, rigettando il ricorso di un lavoratore, ha sottolineato che "a norma degli artt. 2096 c.c. e 10 della legge n. 604/1966, il rapporto di lavoro subordinato costituito con patto di prova è sottratto, per il periodo massimo di sei mesi, alla disciplina dei licenziamenti individuali, ed è caratterizzato dal potere di recesso del datore di lavoro, la cui discrezionalità si esplica senza obbligo di fornire al lavoratore alcuna motivazione". Precisano gli Ermellini che lo scopo del periodo di prova è quello di acquisire elementi di valutazione sulla convenienza delle parti a concludere un rapporto di lavoro definitivo; valutazione rimessa al giudizio e alla libera disponibilità delle parti che sono, di conseguenza, pienamente libere di ritenere sussistente o meno tale convenienza. L dizioni del trasporto pubblico italiano. Secondo l’associazione dei consumatori, che ha effettuato un’indagine su 5 mila cittadini, i mezzi pubblici italiani garantirebbero una qualità a dir poco pessima del servizio e gli utenti li boccerebbero, con sole due città che raggiungerebbero appena la sufficienza. E’ quanto emerge dal rapporto “Siamo uomini o pendolari”. Una delle lagnanze più forti sarebbe il ritardo dei mezzi pubblici, la scarsa copertura del territorio urbano, la bassa velocità delle corse. Ultimi nella classifica di gradimento del servizio sono Palermo e Catania, con un voto medio di 3 e 3,8. Primi sono, invece, Padova e Cagliari, con un voto pari a 6 (sufficienza per il rotto delle cuffie), ma solo perché le due città hanno raggio contenuto e sono poco estese. Quanto ai ritardi, la maglia nera va ancora a coloro che utilizzano i mezzi pubblici, per spostarsi in città; lo fa solo l’11,6%, nei piccoli centri, per salire al 32% di Roma e il 47% di Milano, dati anch’essi molto bassi, rispetto a grandi città europee, dove si sfiora quasi il 70%. Una situazione che non salva alcuna parte del Paese; l’insoddisfazione verso il trasporto pubblico, infatti, unisce l’Italia da nord a sud. 11 SINDACATO E SERVIZI attualità E se Cesare Beccaria venisse oggi in banca? DEI DELITTI E DELLE PENE di Giuseppe Angelini, Segretario provinciale FABI Palermo Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI “D ei delitti e delle pene” è un saggio scritto dall'illuminista milanese Cesare Beccaria tra il 1763 ed il 1764. In questo breve trattato Beccaria si pone con spirito illuminista delle domande circa i delitti e le pene allora in uso. Beccaria delinea un "teorema generale" per determinare l'utilità di una pena: "Perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, deve essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi". Particolare importanza riveste la prontezza della pena, perché il ritardare “la pena farebbe percepire il castigo come una forma di spettacolo”. Poniamoci anche noi le stesse domande sui delitti e le pene, oggi, all’interno delle banche, per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari. 1. Pena pubblica. Tranne il licenziamento (paragonabile alla pena di morte tanto avversata da Beccaria), che è pubblico “per forza”, con la scusa della “privacy” non sappiamo se a violazioni analoghe si applicano uguali sanzioni. Se un preposto non è “produttivo” (secondo loro) verrà “parcheggiato”. Può sorgere il legittimo dubbio che così non accada, ma ci possa essere una sorta di clemenza per il management. Per esempio, se è vero che un Amministratore Delegato ha commesso alcuni errori, costati (vedi ad esempio vicenda Unicredit) circa 100 milioni di euro (il suo “salario” dal 1997 ad oggi ) e circa 15000 persone “mandate a…” casa, è altrettanto vero che tanti preposti per molto meno o per nulla vengono “demansionati”. 2. Pena Pronta. Significa immediata. Spesso le aziende puniscono per fatti compiuti 10 anni fa! Lasciamo a voi ogni commento. 3. Pena necessaria. Dove sta la necessità di una pena per fatti compiuti da tempo immemore? Esiste nel diritto penale la “prescrizione cioè “l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo”. La ratio della norma è che, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia l'interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità di un processo di reinserimento sociale del reo. Esiste nel diritto penale ed evito la galera, ma le colpe “preistoriche” nelle banche non si prescrivono, si piangono comunque. 4. Minima delle possibili. Troppo spesso assistiamo ad alcune vicende che potrebbero “chiudersi” col rimprovero scritto, spesso ti becchi almeno tre giorni di sospensione. 5. Proporzionata ai delitti. Vediamo pene severe dove sembra assolutamente disconoscersi il principio della buona fede, dell’errore scusabile, dell’aver “ubbidito agli ordini superiori”, dell’aver si sbagliato ma con l’altrui “inganno” (spesso del superiore), “della fedina” pulita. convinta difesa di un’icona alimentare italiana NUTELLA, GOOD 'NA CIFRA Una mamma californiana: “Colpa della Nutella se i bambini americani sono obesi”. Meglio hot dog, burro di noccioline, hamburger e cibo spazzatura? N on gli hot-dog, le patatine fritte, o le bibite gassate: unico colpevole dell’adipe giovanile americano è la crema spalmabile più famosa al mondo, l’italiana Nutella. Almeno, di ciò è convinta Athena Hohenberg, mamma californiana che è arrivata a denunciare la Ferrero per ‘pubblicità ingannevole’ perché, a suo parere, l'etichetta della Nutella darebbe indicazioni false sulle qualità nutrizionali del prodotto. Secondo la donna, la Nutella sarebbe troppo ricca di grassi e zuccheri tratta- 12 ti, elementi che incidono significativamente sull'allarmante aumento dell'obesità infantile in America. Dear Mrs Hohenberg, ci vuole certo una buona dose di auto-ironia per una mossa del genere! Quando si parla di cibo e di benessere sicuramente non pensiamo agli Stati Uniti d'America, il popolo non solo del ‘fast’ ma anche del ‘junk’ food, il cibospazzatura. I cibi consumati negli Stati Uniti e la mancanza di regole alimentari sono, infatti, una delle maggiori cause dell'obesità. L’irresistibile Nutella, goduria di grandi e piccini, cinematograficamente “iconizzata” da Nanni Moretti nel suo “Bianca”, non sarà un toccasana per la dieta, ma non ci pare di dover accettare lezioni da chi fa uso del burro di arachidi, ultra-grasso e lontano anni luce dalla divina bontà della crema made in Italy. Se poi vogliamo essere cattivi, ricordiamo che i risultati di una recente ricerca hanno ipotizzato che lo junk food americano potrebbe addirittura rendere gli adolescenti più inclini alla violenza. Sembra, infatti, che le conseguenze della cattiva alimentazione non andrebbero a colpire soltanto linea e arterie: tra fritti e bibite gassate, la dieta americana può avere un impatto negativo anche sulla salute mentale dei suoi giovani. A dimostrarlo, è uno studio condotto dall’australiano Telethon 6. Dettata dalle leggi. Come diceva Giolitti le leggi si “interpretano” per gli amici e si “applicano” per i nemici. Le “applicazioni” sono state “pregiudizialmente” a sfavore del lavoratore in molti, troppi casi. Abbiamo avuto contestazioni non immediate, non precise (non si capisce in alcuni casi quale sia la violazione), non chiare (ma cosa vogliono? Sembra ci sia un clima da caccia alle streghe!). La FABI oltre ad essere al fianco dei colleghi per valutare tutte le “pene” eccessive, da impugnare davanti al giudice del lavoro, cercherà, in sede di rinnovo contrattuale di mettere alcuni paletti nel paragrafo relativo alle sanzioni disciplinari. news Institute for Child Health Research. Un’alimentazione basata su carboidrati, grassi e carni rosse, arricchita da ipercalorici condimenti- dicono i ricercatori- renderebbe, infatti, gli adolescenti più introversi, nervosi e aggressivi e più inclini ad atteggiamenti delinquenziali. Per tornare al caso della signora californiana e delle sue accuse, pare che la Ferrero non abbia nulla da temere: già nel 2007, infatti, in riferimento ad un caso analogo, il Giurì della pubblicità italiano si era pronunciato a favore dell’azienda, che nell'occasione si è avvalsa della professionalità di esperti nutrizionisti e pediatri, le cui relazioni hanno decretato che una prima colazione a base di una fetta di pane e Nutella, un bicchiere di latte e frutta risulta essere bilanciata per iniziare la giornata, nel quadro di una dieta variata. Ciò detto, vado a spalmarmi il mio bel sandwich alla nutella, alla faccia della dieta. Silvia Catalucci SINDACATO E SERVIZI attualità Analisi e rimedi MAL DI LAVORO IL BRUTTO SCHERZO DELLA GLOBALIZZAZIONE Nel suo ultimo saggio “La malattia dell’Occidente, perché il lavoro non vale più”, da poco in libreria, il giornalista Marco Panara mette in fila, una ad una, le cause che hanno portato alla perdita di valore del lavoro e al progressivo impoverimento dei lavoratori. E dà un’inedita interpretazione della recente crisi finanziaria E se l’altra faccia dell’indebitamento sfrenato che ha portato alla grande crisi del 2008 fosse la perdita di valore del lavoro? Le migliaia di americani che hanno sottoscritto mutui subprime perché volevano acquistare una casa di proprietà e non sono riusciti ad onorarli, innescando così il più dirompente shock finanziario dopo quello del ’29, non sono stati forse vittime di un’illusione: che il lavoro può ancora garantire il benessere economico? Questi e altri ancora sono i dubbi che semina “La malattia dell’occidente: Perché il lavoro non vale più”, l’ultimo saggio di Marco Panara, giornalista esperto di finanza e nota firma del quotidiano La Repubblica. Proprio il tema della perdita di valore del lavoro è il leit motiv che percorre tutto il libro, edito da Laterza e da poco nelle librerie. Una perdita di valore che spiega appunto fenomeni recenti come la crisi finanziaria globale, causata da un indebitamento eccessivo delle famiglie rispetto alle proprie capacità di reddito. Con dati di prima mano e attraverso ampi excursus storici, Panara mette in fila una ad una le cause che negli ultimi 30 anni in Occidente hanno portato il lavoro a ridurre i suoi costi: dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dell’informatica alla globalizzazione e ancor prima alle politiche di deregulation avviate nell’Inghilterra di NUMB3RS Margaret Tatcher e negli Usa di Ronald Reagan, fino alla flessibilità lavorativa. La progressiva automazione dei processi produttivi, così come osservato già da Jeremy Rifkin in la “Fine del lavoro”, ha sempre più assottigliato le opportunità di impiego, mentre l’immenso bacino di manodopera a basso costo offerto dall’apertura dei mercati globali ha messo in discussione le conquiste salariali e contrattuali dei lavoratori occidentali. Le privatizzazioni, l’assenza di politiche industriali lungimiranti e di un sistema educativo in linea con le richieste di un mercato in continua evoluzione, dove l’alta specializzazione è l’unico requisito per trovare un impiego degnamente retribuito, hanno fatto il resto. Il valore del lavoro è, dunque, in caduta libera. Questa la vera malattia che sta minando le fondamenta delle democrazie occidentali, che sul lavoro hanno fondato la loro coesione, e al quale non si sono ancora trovati validi rimedi. Panara ne suggerisce alcuni: redistribuzione del reddito attraverso la tassazione delle rendite finanziarie, che ormai hanno superato in valore il lavoro, e investimento nell’istruzione per creare un’offerta di lavoratori che sappia intercettare i bisogni del mercato. La domanda è: ci sarà mai la volontà politica per aprire la strada a queste piccole grandi riforme? F.G. 6 milioni 6.000.000 di “doppiolavoristi”. Tante sono in Italia le persone, soprattutto giovani, costrette a svolgere due lavori per sbarcare il lunario. E nel 50% dei casi il reddito mensile prodotto non supera i 1000 euro. Una generazione di “precari multitasking ed acrobati”. A documentare questo trend l’ultimo rapporto Eurispes sul mercato del Lavoro in Italia. 1.200 Crisi economica sul viale del Tramonto? Secondo Unioncamere sì. Nel 2010, stando ai dati raccolti dall’associazione, sono nate 1.200 nuove imprese al giorno e il saldo di natalità delle aziende è tornato positivo, ai livelli del 2006. Il miglior risultato dell’ultimo triennio. NUMB3RS 12% di Flavia Gamberale Facebook? Non “genera” solo amici, ma anche tanta ansia. Ben il 12% degli utenti, secondo un’indagine a campione effettuata dalla Napier University di Edimburgo, considera, infatti, il popolare social network una grande fonte di stress e preoccupazione 6 milioni Non solo Enel. Sempre più famiglie italiane passano al mercato libero dell’energia. Nel 2010 i clienti dei nuovi gestori erano circa 6 milioni. In particolare, a registrare la più significativa accelerazione nei cambi di fornitore è stato il settore residenziale elettrico 11,6% A sempre più italiani piace “biologico”. Secondo una recente ricerca dell’Ismea, nel 2010 il consumo di cibi “bio” nel Belpaese è cresciuto dell’11,6%. I prodotti più richiesti sono stati formaggi, dolciumi, biscotti e snack. 23% 11,6% Il 23% degli italiani sono invalidi immaginari. È quanto emerso da un controllo a tappeto effettuato dall’Inps nel 2010, che ha portato alla revoca della pensione di invalidità per tutti i soggetti non in regola. Il primato di truffe l’ha registrato la Sardegna, dove i falsi invalidi smascherati sono risultati il 53%. Debito pubblico record in Italia: nel 2009 ha toccato quota 116% (dal 106% dell’anno precedente), confermandosi il più elevato in Europa. A certificarlo l’Eurostat, che ha anche documentato come durante l’anno sia cresciuto parallelamente pure il deficit, attestatosi al 5,3% (dal 2,7% del 2008). 13 SINDACATO E SERVIZI attualità Intervista a Don Tapscott, Guru mondiale del Web 2.0 MacroWikinomics: riavviare il sistema L'ultimo libro di Don Tapscott, a seguito dei tre best seller planetari negli ultimi 6 anni, è uscito anche in Italia. L'autore: “questo è il libro della mia vita” di Pietro Gentile, Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI I n questo volume, dal titolo “MacroWikinomics” Don Tapscott riassume tutti i concetti presenti nelle pubblicazioni precedenti, estendendoli all'intero contesto economico mondiale e cercando di prevedere scenari relativi all'evoluzione del mondo del lavoro ancora nell’era del Web 2.0, oggi mai ipotizzati. Ci può spiegare innanzi tutto cos’è la Wikinomics, termine che lei ha coniato 4 anni fa con il lancio del suo libro? La Wikinomics è la teoria e la messa in pratica della nuova collaborazione di massa. Wiki si riferisce al software che da oggi la possibilità ad una enorme moltitudine di persone di aggiungere e modificare documenti su Internet ma è diventata una metafora per indicare la collaborazione che avviene su scala “astronomica” oggi nel nostro mondo grazie ad Internet. Si può creare una enciclopedia collaborando assieme a milioni di persone che non si conoscono don tapscott autore del libro MacroWikinomics: riavviare il sistema Per maggiori informazioni: http://en.wikipedia.org/wiki/don_tapscott http://www.macrowikinomics.com/ 14 così come oggi vengono creati nuovi Software o Fondi Pensione. Quali sono i contenuti che integrano nel suo nuovo libro il concetto di Wikinomics? Il mio nuovo libro “MacroWikinomics”, evidenzia i passi avanti fatti negli ultimi 4 anni da quando ho ideato il concetto di Wikinomics. Infatti molti dei paradigmi descritti nel mio primo libro sull’argomento erano ancora teorici, vi erano già molti esempi relativi al crowdsourcing, ma negli ultimi 4 anni questo fenomeno è passato direttamente dalla teoria alla realizzazione pratica ed in molti più campi economici e sociali rispetto al qualche anno fa. MacroWikinomics riguarda quindi molto più l’evoluzione della nostra civilizzazione: a causa di questo fenomeno che sta irrompendo come uno tsunami dovremo rivedere tutti i nostri paradigmi economici, i pilastri su cui si basa la nostra economia. Dovremo ricostruire tutte le istituzioni della società attorno a questo nuovo modello: i sistemi di governo, il sistema scolastico ed universitario, il sistema dei trasporti, i modelli energetici, l’informazione. E’ una vera e propria rivoluzione che ci porterà dall’era industriale e dei servizi ad una nuova era di cui sappiamo ancora pochissimo. A quali settori si può applicare la Wikinomics. Se abbiamo capito bene non si tratta solo più di Internet? Oggi a differenza di cinque anni fa posso dire con certezza che la Wikinomics si può applicare a tutti i settori e non solo alla Ricerca e Sviluppo, soprattutto per quanto riguarda il mercato dedicato ai giovani, alle nuove generazioni. Possiamo vedere esempi in tutti i settori economici senza distinzioni Possiamo avere applicazioni della Wikinomics in tutti i settori, Finanza, Assicurazioni, Media, penso a Google ed altri Conglomerati Digitali che hanno già reso le loro organizzazioni compatibili con il Web 2.0 ma è un fenomeno che andrà a diffondersi in ogni area economica. Pensando al termine “Wiki” oggi si pensa a Wikipedia e Wikileaks che rispondono ai parametri da lei individuati nella Wikinomics: stanno letteralmente mettendo in discussione i nostri modelli informativi ma anche le istituzioni. Non c’è il rischio che tutto venga travolto? L’analisi da me fatta nel libro si sofferma maggiormente sugli aspetti economici di questa grande rivoluzione. Non credo che le Corporation spariranno in futuro a causa di questa nuova situazione, perché comunque il costo della collaborazione non sarà mai pari a zero. Le posso però dire che , nei prossimi 20 anni assisteremo a grandissimi cambiamenti nel mondo del lavoro che non sono stati osservati probabilmente negli ultimi 50 anni. Il tasso di “mortalità” e trasformazione delle aziende aumenterà rapidamente a favore di nuove realtà che stanno sorgendo in questo periodo e le posso assicurare che a livello mondiale la classifica di Fortune 500 fra venti anni sarà ben diversa dall’attuale. La distribuzione del reddito con la Wikinomics sembra ancora molto impari. Per quale motivo? In effetti viviamo ancora in un periodo in cui la distribuzione della ricchezza creata con la Wikinomics è “inappropriata” ma io vedo questo ancora come un momento di transizione ed il mercato a mio avviso renderà più equilibrato tali situazioni. Quadro economico PERIODO VARIAZIONE PERCENTUALE 4° trim. 2010 + 1,5 Prezzi al consumo 02/2011 + 2,4 Prezzi alla produzione 02/2011 + 5,3 Produzione industriale 01/2011 +0,6 Vendite al dettaglio 01/2011 -1,2 4° trim. 2010 +0,1 Disoccupazione 02/2011 8,4 Disoccupazione giovanile 02/2011 28,1 Retribuzioni 02/2011 + 2,1 Pil Occupati Chi avesse quesiti di carattere generale attinenti alla materia fiscale, può inviarli al numero di FAX 06 233 222 788. SINDACATO E SERVIZI attualità N on è mai stato semplice ricercare un posto di lavoro, a maggior ragione oggi, in un contesto economico complesso, in un quadro congiunturale sfavorevole e con un tasso di disoccupazione giovanile in continua crescita. Pertanto, è necessario saper sfruttare al meglio le occasioni che il mercato è in grado di offrire, trasformando le poche opportunità che vengono offerte in realtà. Il colloquio di lavoro rappresenta il momento fondamentale per illustrare le proprie competenze e per far capire di essere un buon candidato, preferibilmente il migliore. Come affrontare un colloquio di selezione CERCARE LAVORO AL TEMPO DELLA CRISI di Claudia Bertocchi, Dirigente Provinciale FABI Brescia IL CURRICULUM Precisione e semplicità. Dev’essere lineare, senza fronzoli e sintetico. MAI scriverlo a mano. MAI oltre 2 o 3 righe sulle passioni personali Il segreto della lettera d’accompagnamento Scrivetela bene e senza errori. Il vostro scopo dev’essere quello di attirare l’attenzione ed invogliare chi legge ad approfondire il profilo. Disponibilità alla mobilità La vostra disponibilità a spostarvi, anche all’estero se serve, è apprezzata e va opportunamente evidenziata nel curriculum vitae. Conoscenza dell’Inglese Ormai è un requisito indispensabile, ma non barate sulla vostra competenza. Vi può capitare che l’esaminatore vi parli in Inglese durante il colloquio. PRIMA DEL COLLOQUIO • raccogli più informazioni possibili sulla società e sul profilo professionale ricercato, in modo da trasmettere, all’occorrenza, interesse e spirito di ininews L a Corte di Cassazione, con sentenza n. 24233 del 30 novembre 2010, ha ribadito che "il risarcimento del danno professionale, biologico ed esistenziale derivante dal demansionamento e dalla dequalificazione del lavoratore postula l'allegazione dell'esistenza del pregiudizio e delle sue caratteristiche, nonché la prova dell'esistenza del danno e del nesso di causalità con l'inadempimento, prova che, quanto al danno esistenziale, può essere fornita anche ricorrendo a presunzioni". I Giudici di legittimità, rigettando il ricorso di un datore di lavoro il quale riteneva erroneo il riconoscimento - da parte dei giudici di merito - del danno da demansionamento in favore di un proprio dipendente, perché non sorretto da ido- ziativa; • preparati ad esporre quanto indicato nel curriculum vitae; • definisci una lista di domande intelligenti che desideri formulare al selezionatore (non dimenticare, infatti, che il colloquio di lavoro consiste in uno scambio di informazioni tra candidato e azienda); • verifica di essere in possesso dei documenti di identità in corso di validità da portare con te il giorno della selezione; • decidi che cosa indossare nell’occa- sione: scegli abiti adatti alla società e al ruolo da ricoprire (evita, ad esempio, ogni eccentricità se ti stai candidando per un impiego in banca!); identifica la sede del colloquio: perdersi per strada e arrivare in ritardo significa spesso giocarsi l’opportunità! COLLOQUIO DI LAVORO • presentati senza accompagnatori di sostegno (mamme, fidanzati/e, parenti ti sosterranno più efficacemente a distanza) Risarcimento del danno da demansionamento La prova può essere fornita anche ricorrendo a presunzioni nea prova, hanno ribadito, richiamando la sentenza n. 4652/2009, che "in caso di accertato demansionamento professionale del lavoratore in violazione dell'art. 2103 c.c., il giudice del merito, con apprezzamento di fatto incensurabile in Cassazione se adeguatamente motivato, può desumere l'esistenza del relativo danno, avente natura patrimoniale e il cui onere di allegazione incombe sul lavoratore, determinandone anche l'entità in via equitativa, con processo logico-giuri- dico attinente alla formazione della prova, anche presuntiva, in base agli elementi di fatto relativi alla qualità e quantità della esperienza lavorativa pregressa, al tipo di professionalità colpita, alla durata del demansionamento, all'esito finale della dequalificazione e alle altre circostanze del caso concreto". Spiegano i Supremi giudici come correttamente, nel caso di specie, la Corte d'appello abbia ritenuto che l'onere probatorio posto a carico del lavoratore può essere adempiuto, oltre • ricordati che non stai elemosinando un lavoro, ma offrendo la tua professionalità in cambio di uno stipendio: lo stesso datore di lavoro rimarrà positivamente impressionato da un atteggiamento propositivo, lo stesso che auspica rifletterà il modo in cui lavorerai un giorno; • rivolgiti all’interlocutore gentilmente, ma senza timori: mostrerai in tal modo un atteggiamento aperto e comunicativo; • preparati a rispondere alla domanda tipica “mi parli di lei”, cercando di descriverti in modo chiaro, ma non troppo prolisso; • se ti viene chiesto di elencare i tuoi difetti, cerca di esporli trovando il lato positivo (ad esempio, nel caso tu fossi persona ipercritica, potresti provare con il dire “ amo le cose fatte nei migliori dei modi, quindi, a volte, potrei risultare un po’ troppo esigente); • non criticare mai eventuali precedenti esperienze professionali, dimostrando, piuttosto, di averle vissute come opportunità di crescita lavorativa. al colloquio individuale potrebbe seguire una valutazione di gruppo, altrettanto importante, finalizzata a stabilire la capacità d’interazione e di socializzazione. Questa seconda fase consiste in una discussione fra diversi candidati in merito ad una questione, spesso solo pretestuosa, non necessariamente inerente l'ambito professionale , che permetterà al selezionatore di misurare la capacità di leadership, l'attitudine alla mediazione e alla gestione del conflitto. • evita in ogni caso atteggiamenti artefatti. Cerca semplicemente di mostrarti attento, reattivo e pronto a metterti in gioco, vivendo l'emozione del momento come componente naturale dell'esame che stai sostenendo, importante primo passo verso il mondo del lavoro. In bocca al lupo! che mediante prove di natura documentale e testimoniale, anche in via presuntiva. Detta dimostrazione può ritenersi assolta, secondo le regole sancite dall'art. 2727 c.c., "allorché venga offerta una serie concatenata di fatti noti, ossia di tutti gli elementi che puntualmente e nella fattispecie concreta (non in astratto) descrivano: durata, gravità, conoscibilità all'interno ed all'esterno del luogo di lavoro della operata dequalificazione, frustrazione di (precisate e ragionevoli) aspettative di progressione professionale, eventuali reazioni poste in essere nei confronti del datore comprovanti la avvenuta lesione dell'interesse relazionale, gli effetti negativi dispiegati nelle abitudini di vita del soggetto". 15 Scheda Preventivo Auto / Moto Convenzione FABI INVIA QUESTO MODULO VIA FAX AL NUMERO 02 80509676 Data ISCRITTO FABI Cognome Nome Matricola Cognome Nome Codice Fiscale Indirizzo N° Civico Professione Telefono Ufficio DATI CONTRAENTE CAP Città Provincia Fax Ufficio Email Ufficio DATI INTESTATARIO AL P.R.A. (PUBBLICO REGISTRO AUTOMOBILISTICO) Cognome Nome Professione Codice Fiscale Data di Nascita Sesso M DATI VEICOLO Autovettura Marca Fuoristrada Modello Completo Comune di Resid. Intestazione al P.R.A. F Roulotte Camper Targa Alimentazione SI Benzina NO Cavalli Fiscali (CV) Gasolio Moto/Scooter Furto audiofonovisivi (compresi nella somma assicurata) SI Prima Immatricolazione al P.R.A. Provincia NO Prima Immatricolazione Valore Autovettura GPL Mese Anno ATTUALE CLASSE DI MERITO (BONUS/MALUS) Massimale Gancio Traino Rinuncia Rivalsa SI SI Dichiarazione di Sinistrosità: Almeno un sinistro nell’ultimo anno Data Scadenza Annuale Polizza NO Danni a cose di terzi trasportati Veicoli adibiti a Scuola Guida NO Nessun sinistro ultimo anno Nessun sinistro ultimi 3 anni Attuale Compagnia Nessun sinistro ultimi 5 anni Frazionamento Semestrale del Premio SI NO DATI PER GARANZIE AGGIUNTIVE (DETTE ARD) + PACCHETTI* Garanzie Gruppo 5 (conprensiva eventi naturali e sociopolitici) Garanzia Valore a Nuovo Furto Totale e Parziale Incendio Tutela Legale Collisione Antifurto Satellitare SERVIZIO ASSISTENZA DATI PER GARANZIE ADDIZIONALI Infortuni Conducente Kasko Rottura Cristalli Sospensione Patente 180 gg Servizi Assistenza 365 gg VINCOLO SUL VEICOLO Istituto Vincolatario Scadenza del Vincolo Tipo Patente (A, B, C, ecc.) *N.B. LE GARANZIE “PACCHETTO” SONO OPERANTI SOLO PER LE AUTOVETTURE IN PRESENZA DI GARANZIA INCENDIO/FURTO Le informazioni sono raccolte ed elaborate elettronicamente da Biverbroker allo scopo di formulare un preventivo di una polizza auto. Lei ha la possibilità (ai sensi dell’art. 13 legge 675/96) di accedere ai suoi dati personali per aggiornarli, modificarli, integrarli, o chiederne la cancellazione scrivendo a: Biverbroker Via Carducci, 37 20123 Milano (email: [email protected]). Il Sottoscritto 16 Direzione Generale: Via Carducci, 37 20123 Milano Tel. 02.8055007 - Fax 02.86463845 Email: [email protected] Sede Legale: Via Gramsci, 12/F - 13900 Biella Tel. 015.2522595 - Fax 015.2523045 Email: [email protected] Sede Milano/AGOAL: Via Unione, 1 - 20122 Milano Tel 02.80509472 - Fax 02.80509676 Email: [email protected] POLIZZA GLOBALE ABITAZIONE Estratto condizioni Convenzione FABI Polizza dell’abitazione Formula Assicurativa Iscritti Fabi INVIA QUESTO MODULO VIA FAX AL NUMERO 02 80509676 OGGETTO ASSICURAZIONE: 1) Incendio danni materiali dell’abitazione 2) Furto e rapina dell’abitazione 3) Responsabilità civile della famiglia 4) Tutela giudiziaria della vita privata Il sottoscritto, preso atto che BIVERBROKER SrL, nell’ottica di agevolare ed incoraggiare il ricorso a forme facoltative di assicurazione, ha predisposto alcuni prodotti assicurativi che, a condizioni di mercato particolarmente favorevoli potranno essere offerte ai dipendenti, e che BIVERBROKER SrL intende mediare tali prodotti offrendoli ai dipendenti, pensionati ed esodati bancari e loro famigliari iscritti alla FABI che dichiara di essere interessato a tale offerta. A tal fine il sottoscritto dichiara di ricevere le condizioni di contratto relative alle polizze sulla Responsabilità civile della famiglia, Tutela giudiziaria vita privata, Incendio e Furto dell’Abitazione, e di averne presointegralevisione. Il sottoscritto, alle condizioni tutte sopra richiamate, che formano parte integrante della presente assicurazione, le accetta e dà la propria adesione alla proposta formulata dichiarando quantosegue: 1) Incendio danni materiali dell’abitazione La Società si obbliga a tenere indenne nei limiti delle somme assicurate i danni materiali e diretti subiti dalle cose assicurate in conseguenza degli eventi di seguito indicati, anche se dovuti a colpa grave dell’Assicurato: Cognome Nome Codice Fiscale Indirizzo/Ubicazione del rischio Via o piazza, n° Città CAP • • Sigla Provincia dimora abituale dimora saltuaria - Ubicazione del rischio nuova adesione adesione in sostituzione della scheda di adesione n. del DURATA CONTRATTO Annuale Effetto dalle ore 24 del Decorrenza prima rata successiva Scadenza dalle ore 24 del Rateazione 1-15 annuale L’operatività dell’assicurazione è subordinata al pagamento del premio relativo a BIVERBROKER SrL di seguito riportato e convalidato per quietanzamento C) ASSICURAZIONE INCENDIO FURTO DELL’ABITAZIONE RESP. CIVILE TUTELA GIUD. SOMME ASSICURATE SOMME ASSICURATE SOMME ASSICURATE SOMME ASSICURATE FURTO E RAPINA € 2.582,28(*) € 5.164,57(*) € 7.746,85(*) € 7.746,85(*) INCENDIO DEL CONTENUTO € 25.822,84 € 25.822,84 € 36.151,98 € 36.151,98 INCENDIO DEL FABBRICATO € 103.291,38 € 154.937,07 € 206.582,76 € 258.228,45 RESPONSABILITÀ CIVILE DELLA FAMIGLIA € 258.228,45 € 258.228,45 € 258.228,45 € 258.228,45 GARANZIE TUTELA GIUD.VITA PRIV. TIPO DI ABITAZIONE € 5.164,57 € 5.164,57 € 5.164,57 € 5.164,57 Abitazione in Abitazione condominio isolata Abitazione in Abitazione condominio isolata Abitazione in Abitazione condominio isolata Abitazione in Abitazione condominio isolata DIMORA ABITUALE PREMIO LORDO ANNUO € 145,56 € 171,58 € 192,39 € 223,60 € 244,43 € 280,83 € 260,03 € 301,65 DIMORA SALTUARIA PREMIO LORDO ANNUO € 158,57 € 189,80 € 208,01 € 244,40 € 270,45 € 306,84 € 286,05 € 330,27 barrare (X) la combinazione scelta C1a C1b C2a C2b C3a C3b C4a C4b (*) NEL CASO DI DIMORA SALTUARIA LE SOMME ASSICURATE PER IL FURTO SONO PARI AL 50% DI QUELLE ESPOSTE PREMIO ANNUO TOTALE € Il Sottoscritto dichiara di essere dipendente della Banca e iscritto alla FABI di impegnandosi a comunicare a BIVERBROKER SrL l’eventuale venire meno in corso di contratto dei requisiti per usufruire delle su indicate condizioni d’Assicurazione, consapevole che il venir meno di tali requisiti comporta la non concedibilità delle stesse, dallo scadere della presente copertura assicurativa. Il Sottoscritto si impegna inoltre in caso di denuncia di sinistro a presentare, a richiesta di BIVERBROKER SrL, un documento personale (tessera FABI) attestante la Sua qualità di avente diritto alle condizioni predette, consapevole che nel caso di applicazione non dovuta delle stesse, l’indennizzo dovuto sarà dedotto in sede di liquidazione proporzionalmente della differenza tra il premio pagato e quello dovuto. L’ASSICURATO L’Assicurato dichiara di aver ricevuto l’Informativa “AllegatoDP” relativa al trattamento dei dati personali comuni e sensibili, ai sensi del D.Lgs.n.196 30.06.2003. CONSENSO • al trattamento dei dati personali, sia comuni, sia sensibili, che mi riguardano, funzionale al rapporto giuridico da concludere o in essere con la Società assicuratrice; • alla comunicazione degli stessi dati alle categorie di soggetti indicate al punto 5, lett. a), della predetta informativa, che li possono sottoporre a trattamenti aventi le finalità di cui al punto 1), lett. a), della medesima informativa o obbligatoria per legge; • al trasferimento degli stessi dati all’estero come indicato al punto 7 della predetta informativa (Paesi UE e Paesi extra UE). L’ASSICURATO Ai sensi degli artt.1341 e 1342 C.C. il Sottoscritto dichiara di approvare specificatamente le seguenti Condizioni di assicurazione: Per le Polizze Responsabilità Civile Terzi, Tutela Giudiziaria: art. 8 (Proroga dell’assicurazione e periodo di assicurazione: tacita proroga in mancanza di disdetta data almeno 30 giorni prima della scadenza). Per la Polizza incendio - furto dell’abitazione: art. 20 (procedimento per la determinazione del danno - nomina dei periti: deroga alla competenza dell’Autorità Giudiziaria), art. 23 (Recesso in caso di sinistro); art.26(Proroga dell’assicurazione: tacita proroga in mancanza di disdetta data almeno 30 giorni prima della scadenza). L’ASSICURATO Luogo data Firma per esazione dell’importo totale del premio Luogo data Incendio, Fulmine, Esplosione o scoppio non causato da ordigni esplosivi; Caduta di aeromobili, loro parti o cose da essi trasportate, Onda sonica; Urto di veicoli stradali o natanti in transito sulla pubblica via o su corsi d’acqua, non appartenenti all’Assicurato o in uso allo stesso; • Rovina di ascensori o montacarichi, compresi i danni agli impianti; Sviluppo di fumi, gas, vapori; • Guasti arrecati per ordine dell’Autorità o dall’azione di terzi o dell’Assicurato al fine di impedire od arrestare l’incendio; • Guasti arrecati dai ladri per commettere il furto o la rapina o per tentare di commetterli, qualora non sia stata pattuita la garanzia furto; • Fumo da incendio anche di cose diverse da quelle assicurate; Caduta di antenne radio - televisive, compresi i danni subiti dalle stesse • Eventi atmosferici , Sovraccarico di neve, Eventi socio - politici, Fuoriuscita di acqua condotta, Fenomeni elettrici • Ricorso Terzi, Rischio locativo, Terremoto, Inondazioni, alluvioni, allagamenti. • Spese di demolizione, sgombero e trasloco, Spese fatte per evitare il sinistro, Danni da impiego di mezzi • Rottura lastre, Spese per la riparazione o il rimpiazzo di apparecchi • ora 2) Furto e Rapina dell’abitazione La Società si obbliga ad indennizzare l’Assicurato, entro i limiti della somma convenuta in polizza, dei danni materiali e diretti a lui derivanti da furto o rapina nei locali della propria dimora abituale identificati nel certificato di adesione. L’assicurazione è estesa, fino alla concorrenza della somma assicurata: • ai guasti cagionati dai ladri per commettere il furto o la rapina o per tentare di commetterli, alle parti del fabbricato costituenti i locali che contengono le cose assicurate ed agli infissi posti a riparo e protezione degli accessi ed aperture dei locali stessi; • ai guasti ed agli atti vandalici commessi dagli autori del furto o della rapina consumati o tentati • al furto con destrezza, rapina o scippo di gioielli, preziosi o pellicce di uso personale, che l’Assicurato ed i suoi famigliari conviventi hanno indosso al di fuori dei locali assicurati, purché in Italia; • al furto ed alla rapina delle cose contenute nei ripostigli non comunicanti con l’abitazione e nelle autorimesse ad uso esclusivo della stessa, limitatamente a mobilio, arredamento, vestiario, provviste, attrezzi e dotazioni comuni. • La garanzia rapina è operante anche quando le persone sulle quali viene fatta violenza o minaccia siano prelevate dall’esterno e costrette a recarsi nei locali indicati in polizza. 3) Responsabilità civile della famiglia La Società, nel limite del massimale pattuito ed indicato sulla Scheda di adesione costituente parte integrante della polizza, si obbliga a tenere indenne l’Assicurato di quanto questi sia tenuto a pagare, quale civilmente responsabile, ai sensi di legge, a titolo di risarcimento (capitali, interessi e spese) di danni involontariamente cagionati a terzi per morte, per lesioni personali e per danneggiamenti a cose, in conseguenza di un fatto accidentale inerente a: La garanzia è valida anche per i rischi inerenti a: • manutenzione ordinaria e straordinaria dell’abitazione predetta, ma con riferimento alla straordinaria, limitatamente alla responsabilità dell’Assicurato quale committente; restano comunque escluse le responsabilità derivanti al committente ai sensi del D.Lgs. 494/96 • spargimento di liquidi e rigurgiti di fogne; • uso di apparecchi elettrodomestici in genere • caduta dell’antenna radiotelevisiva o per radioamatore • scoppio del tubo catodico del televisore. La garanzia è valida anche per i rischi inerenti a: intossicazione od avvelenamento causati da cibi o bevande preparati o somministrati dall’Assicurato pratica dilettantistica di attività sportive comuni, esclusa la partecipazione a gare in genere e alle relative prove, salvo che si tratti di corse podistiche, di tennis, di golf, di pesca non subacquea, di tiro a segno e a volo, di gare bocciofile; • proprietà ed uso di giocattoli anche a motore e biciclette; • fatto dei figli minori dell’Assicurato che mettano in movimento o in circolazione veicoli o natanti pur essendo sprovvisti dei requisiti richiesti dalla legge per la guida o il trasporto di persone, con esclusione dei danni subiti dai veicoli o natanti. La garanzia è estesa al fatto dei figli minori in possesso dei requisiti di legge per la guida di ciclomotori che trasportino persone su tale tipo di veicolo. L’assicurazione è operante a condizione che la messa in movimento o circolazione del veicolo o natante o il trasporto illecito di persone siano avvenuti all’insaputa dei genitori e che il mezzo stesso, se di proprietà dell’Assicurato, risulti coperto, al momento del sinistro, con polizza di assicurazione contro il rischio della Responsabilità Civile Auto secondo quanto disposto dalla legge sull’assicurazione obbligatoria per veicoli e natanti a motore. La presente garanzia è operante soltanto in relazione all’azione di regresso eventualmente svolta dall’assicuratore della Responsabilità Civile Auto, ovvero per le somme che risultino dovute in eccedenza a quelle garantite da detto assicuratore; • proprietà, possesso ed uso di cavalli, cani ed altri animali domestici; • proprietà, possesso ed uso di armi per scopo di difesa, per tiro a volo, tiro a segno, pesca • subacquea, purché gli Assicurati siano in regola con le leggi vigenti; • all’ordinaria conduzione e manutenzione dei locali in cui risiedono anche non abitualmente l’Assicurato e le persone con esso conviventi; nonché alla proprietà di abitazioni diverse da quella assicurata con la Scheda allegata, purché comunque assicurate con altre Schede di adesione • Danni da Incendio • Danni da interruzione o sospensione di attività • L’assicurazione è operante per l’Assicurato ed ogni familiare e/o persona con lui stabilmente convivente, nonché per fatto di collaboratori domestici nello svolgimento delle loro mansioni. • L’assicurazione vale per i danni che avvengono in tutto il mondo, esclusi Stati Uniti d’America e Canada. • • 4) Tutela giudiziaria vita privata La Società assume a proprio carico, fino alla concorrenza del massimale indicato nella Scheda di adesione ed alle condizioni di seguito zindicate, l’onere delle spese per l’assistenza stragiudiziale e giudiziale - civile e penale conseguenti ad un sinistro rientrante in garanzia. • le spese per l’intervento di un legale; • le spese sostenute in sede giudiziale per l’intervento di un perito nominato dall’Autorità Giudiziaria o dall’Assicurato e approvato dalla Società; • le spese di giustizia; • le eventuali spese del legale di controparte, in caso di transazione autorizzata dalla Fondiaria - Sai divisione Fondiaria e/o Europa; • le spese di soccombenza liquidate alla controparte in caso di condanna dell’Assicurato. Nel caso di controversie tra Assicurati con la stessa polizza la garanzia viene prestata unicamente a favore dell’Assicurato/Contraente. P.S.: la garanzia riguarda esclusivamente i sinistri accaduti nell’ambito della vita privata extraprofessionale dell’Assicurato e si riferisce ai seguenti casi: • 1) controversie per danni extracontrattuali subiti dall’Assicurato per fatto illecito di altri soggetti; • 2) controversie per danni extracontrattuali cagionati ad altri soggetti in conseguenza di fatti illeciti dell’Assicurato (la garanzia opera con i limiti del successivo Art. 16; • 3) difesa penale dell’Assicurato per delitto colposo o contravvenzione; • 4) controversie nascenti da pretese inadempienze contrattuali, proprie o di controparte, il cui valore in lite non sia inferiore a €. 516,45 sono inoltre comprese alle stesse condizioni le controversie relative alla proprietà o locazione della unità immobiliare costituente la dimora abituale dell’Assicurato; nella copertura sono inoltre comprese le altre unità immobiliari a disposizione dell’Assicurato e costituenti dimore stagionali di vacanza, purché comunque assicurate con altre Schede di adesione • 5) controversie individuali di lavoro con i collaboratori domestici • 6) controversie nei confronti di Istituti o Enti Pubblici di Assicurazioni Previdenziali e di Assistenza Sociale; 17 SINDACATO E SERVIZI spazio aperto il collegato lavoro 2010 già al vaglio della corte costituzionale LAVORATORI PENALIZZATI DIRITTI COMPRESSI Riduzione delle tutele dei lavoratori, uscita dai contratti collettivi nazionali di lavoro, rafforzamento della contrattazione individuale, ridimensionamento dell’intervento giurisdizionale da parte della Magistratura del Lavoro. Niente male, non è vero? di PaoloBerti, avvocato I l 24 Novembre 2010 entrava in vigore la Legge 4 Novembre 2010 n°183, meglio nota come il “Collegato Lavoro”. Essa si è presentata sin da subito, ai primi commentatori, come una legge “omnibus”, nella quale sono stati stipati - prendendo ad esempio il peggior magazziniere - le “merci” più eterogenee che si potessero immaginare da immettere sul mercato del lavoro e non solo: vi si parla di lavoro pubblico, di lavoro privato, delle forze armate, di pari opportunità, di previdenza ed assistenza, di ordinamento universitario e perfino di doping nelle attività sportive, il tutto assemblato - secondo una tecnica legislativa che è pleonastico definire irritante - senza una logica apparente e, soprattutto, senza il faro illuminante di un denominatore comune. Non è certamente questa la sede più acconcia per affrontare, nel dettaglio, i variegati contenuti delle singole innovazioni introdotte dal testo normativo, ma qualche parola merita di essere spesa sull’idea del mondo del Lavoro che da essa promana. Appare innegabile come il legislatore del Collegato Lavoro si sia mosso su tre pre- news O ttenere attraverso l'uso di generalità false l'apertura di un conto corrente bancario può costituire ingiusto profitto anche ai danni della banca. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n.44379/2010) specificando che la disponibilità di un conto corrente bancario crea nel correntista la possibilità di emettere assegni oltre che di fruire di tutti gli altri servizi bancari connessi all'esistenza del rapporto in questione. Questi vantaggi, spiega la Corte, determinano per la banca uno svantaggio che deriva dal fatto di aver instaurato un rapporto con un soggetto che non 18 cise direttrici: a) la riduzione delle tutele dei lavoratori; b) l’uscita dai contratti collettivi nazionali di lavoro ed il rafforzamento della contrattazione individuale; c) il ridimensionamento dell’intervento giurisdizionale da parte della Magistratura del Lavoro. Niente male, non è vero? V’è da dire che, in origine, le spinte “eversive” del riformatore erano state ben più forti e dirompenti di quelle scaturite dal testo attuale: soltanto il messaggio con il quale il Presidente della Repubblica ha rimandato alle Camere il disegno di legge originario (atto Camera 1441-quater), nel quale si manifestavano plurimi e seri dubbi di tenuta costituzionale delle norme (così seri da indurre, a giudizio di chi scrive, un’accorta maggioranza parlamentare a desistere e cambiare rotta), ha convinto il legislatore a frenare la spinta, a ritornare sui propri passi e ad approdare così ad una versione edulcorata della legge che, tuttavia, lascia ancora assai perplessi proprio sul piano del rispetto dei valori espressi dalla nostra Costituzione. Il segnale più eclatante di ciò, arriva dalla Corte di Cassazione la quale, in data 28 Gennaio 2011 ( e dunque ad appena due mesi dall’entrata in vigore della legge 183), con apposita ordinanza n°2112, ha dichiarato non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 32 commi 5 e 6 della Legge 183/2010, con riferimento agli articoli 3,4,24,11 e 117 della Costituzione stessa. La norma “incriminata” prevede, infatti, che, nell’ipotesi di accertata nullità dei contratti a termine, con la conseguente conversione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, non vi sia più il diritto del lavoratore a percepire le retribuzioni perdute dalla data di cessazione del contratto a quella di ripristino del rapporto, sotto deduzione dell’aliunde perceptum (principio, questo, fatto proprio da un consolidato orientamento giurisprudenziale assai risalente nel tempo), bensì soltanto quello ad avere un risarcimento del danno pari ad un’indennità compresa fra 2,5 e 12 mensilità retributive, specificando, il legislatore, che la norma in questione si applica anche ai giudizi pendenti (cioè alla cause in corso, anche quelle avanti alla Corte di Cassazione). L’in- dubbia compressione dei diritti dei lavoratori- già di per sé penalizzati da illeciti contratti di lavoro a tempo determinatoattuata in spregio sia ai valori costituzionali sia alla giurisprudenza comunitaria (tesa, quest’ultima, al rafforzamento delle tutele dei lavoratori ed al sanzionamento delle condotte elusive poste in essere dai datori di lavoro), per giunta attuata con una estensione a quei procedimenti giudiziari che erano stati condotti e portati a termine sulla base della precedente disciplina, ha indotto la Corte di Cassazione a fare il “grande passo” ed a rimettere alla Corte Costituzionale il giudizio sul rispetto della Carta Costituzionale. Siamo convinti che, a prescindere da ciò che deciderà la Corte Costituzionale (un Organo più volte sollecitato, di questi tempi!!), sia piuttosto singolare la celerità con la quale la legge in questione, appena dopo il suo varo, mostrando evidenti e conclamati difetti di struttura tali da mettere in dubbio la sua futura navigazione, richieda una “fermata” in cantiere per una robusta revisione: è azzardato affermare che il “progettista” sia stato, quantomeno, superficiale? cassazione Conto corrente sotto falso nome danneggia anche la banca poteva fornire la benché minime garanzie di affidabilità. Come spiega la Corte "anche il semplice accredito in conto corrente di assegni di illecita provenienza costituisce ingiusto profitto atteso che esso consente di far fittiziamente figurare nei confronti di terzi una determinata disponibilità sul conto medesimo con tutti i conseguenti vantaggi connessi alla esistenza del rapporto in questione cui si accompagna il danno della banca che deve dar luogo ad iniziative comportanti dispendio di tempo e denaro una volta verificata alla non negoziabilità dei titoli accreditati". SINDACATO E SERVIZI quadri direttivi il rinnovo del ccnl ed i lavori della commissione sindacale unitaria LE RICHIESTE DEI QUADRI DIRETTIVI Non sono tutti i temi affrontati, ma questa sintesi ci dà il senso di quante siano le problematiche legate alla nostra categoria. Non sappiamo quante di esse potranno trovare spazio nella piattaforma unitaria, ma siamo certi saranno fatte proprie da tutta la FABI di Giuliano Xausa, responsabile nazionale Coordinamento Quadri Direttivi G ià a gennaio ha terminato il suo lavoro la commissione Quadri Direttivi, istituita per predisporre la piattaforma di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di categoria. Commissione, si è riunita nel locali della FABI e dai rappresentanti FABI è stata presieduta. Hanno partecipato tutte le Organizzazioni Sindacali del primo tavolo. È stata un’importante occasione per condividere le sensazioni comuni legate a quest’Area, analizzare i tanti problemi esistenti, formulare proposte di miglioramento. Vogliamo fare una panoramica dei molti rilievi effettuati, consci poi che sarà compito delle Segreterie Generali, compatibilmente con le proposte delle altre commissioni, farne propri i più importanti. Giova in premessa ricordare che la nostra Area rappresenta circa il 40% dell’intera categoria, con una tendenza alla costante crescita. Un’Area numericamente importante e certamente non in contrapposizione con quella delle Aree professionali. Tutelare i quadri direttivi, infatti, significa salvaguardare l’intera categoria. Troppe responsabilità sono state trasferite negli anni alla nostra categoria, senza opportune politiche di formazione e senza adeguate azioni compensative sulle retribuzioni. Cosa sia stato sacrificato poi negli ultimi rinnovi contrattuali, è chiaro ormai a tutti. Sulla prestazione lavorativa–orario di lavoro risulta evidente la necessità che venga meglio quantificato, che sia permessa non solo teoricamente l’autogestione e che, oltre certi limiti, la prestazione aggiuntiva venga in qualche modo remunerata. Il recupero delle ore prestate in eccedenza possa, quindi, avvenire anche a intere giornate. Deve essere chiaro poi che nessuna confusione deve essere fatta tra le erogazioni per il lavoro prestato e quelle derivanti da sistemi incentivanti. Si pone anche il tema del recupero delle prestazioni eccedenti in caso di sostituzione del quadro direttivo da parte del lavoratore appartenente alle aree professionali. Ha trovato grande rilievo nelle riflessioni il tema dei rischi professionali, argomento che coinvolge non solo i quadri direttivi, ma l’intera categoria. Sul tema, fra le tante richieste, trovano particolare attenzione quella legata alla piena applicazione della legge 190\1985, che tiene indenne il quadro direttivo anche dalla colpa grave, escludendo solamente il caso di dolo. Per quanto riguarda l’accollo delle spese legali da parte dell’azienda, viene richiesta la piena esigibilità e la liberà facoltà di scegliere un proprio legale di fiducia. L’evoluzione dei mercati, delle competenze necessarie per rispondere alle esigenze della clientela e le nuove normative di legge rendono ormai obsoleto l’attuale sistema degli inquadramenti. Sarà necessario farne una compiuta riflessione. Sul tema della formazione, il consenso è unanime sul fatto che essa vada rilanciata e che sia continua nel tempo, certificata, ma soprattutto che sia coerente con i principi fondanti della responsabilità sociale e dell’etica di vendita. Sul tema delle pari opportunità, risulta evidente come le donne siano ancora discriminate, con enormi differenze soprattutto nella parte alta della piramide. Devono essere ricercati maggiori strumenti di flessibilità di orario, di organizzazione del lavoro, di compatibilità con le necessità familiari. Per quanto concerne gli scatti di anzianità, si riafferma che il salario di anzianità non è un automatismo, ma un compenso giustificato dalla maggiore esperienza del lavoratore. Non ha trovato poi ancora piena soluzione il problema del passaggio da Quadro Direttivo di secondo livello a quello di terzo. Si è riflettuto anche sul tema trasferimenti, visto che la problematica è cresciuta di importanza anche a seguito delle riorganizzazioni del sistema bancario, delle fusioni e delle ristrutturazioni aziendali. Si ritiene che la rigorosa attenzione per la qualità dell’ambiente lavorativo sia un presupposto indispensabile per garantire uno sviluppo sano e sostenibile delle banche. Sistemi incentivanti poco trasparenti, elevati negli importi, variati in corso d’opera; continue e sistematiche pressioni commerciali, destinate a incidere sulla la sfera psicofisica del lavoratore, vanno esattamente in senso contrario. Monitoraggi individuali e statistiche di risultati resi di dominio pubblico non possono essere accettati. Su questi ultimi temi si ritiene che potrebbero essere utili accordi di clima aziendale. Sui patti di non concorrenza e stabilità sono necessarie regolamentazioni, che li rendano trasparenti e meno discrezionali, mentre si ritiene debba essere ridotto il fenomeno delle consulenze esterne, in un periodo in cui la maggior parte delle banche ha attuato politiche massicce di riduzione del personale. 19 SINDACATO E SERVIZI pensionati La crisi è l’occasione per ripensare il nostro impegno di cittadini, rifiutando le facili sirene del solo profitto From the sunshine to the sunset Il privato entra nel settore dell’assistenza, importante per la spesa sociale. Novità virtuosa nella misura in cui non si perda per strada il dovere dello Stato e degli Enti Locali di mantenere le prerogative d’indirizzo sulle politiche generali e sui contenuti delle prestazioni obbligatorie nei confronti degli assistiti. La politica per la terza età non può camminare disgiunta dal futuro dei più giovani. La miopia dei soloni italici da molti anni assomiglia più alla cecità e si gioca sul rimando di Claudio Tagliavini L a società high tech cala la mannaia: se non sei più produttivo, sei fuori dal gioco! O meglio: non esisti più! Dialogherai con l’INPS solo in maniera informatica o via Patronato. Ti rimane una facoltà: ogni cinque anni un bel timbro sulla cartolina e puoi votare solo i candidati che altri hanno scelto. Un po’ sconfortante come panorama. Si può reagire o subire. I milioni di fantasmi nella società di oggi sono i pensionati. Fanno compagnia ai giovani senza futuro condiviso; numeri dispersi nel cosmo italiota, dove il cosiddetto Stato Sociale ha subito trasformazioni in pedissequa consonanza con il mutare del sentire comune, erogazione economica Nuove speranze nella lotta alla cecità senile U na terapia derivata da cellule staminali embrionali potrebbe aiutare i milioni di pazienti (15 solo negli Usa) colpiti da degenerazione maculare senile, malattia che provoca la cecità. La Advanced Cell Technology ha, infatti, annunciato che la Food and Drug Administration (Fda) americana ha concesso il suo via libera per un trial finalizzato a testare il nuovo trattamento sull'uomo. L'azienda - riporta il 'Los Angeles Times' - prevede di arruolare una dozzina di pazienti per il trial di 20 news fase I/II, che approfondirà prima di tutto la sicurezza e la tollerabilità della terapia. Essa ha già dato entusiasmanti risultati su modello animale, ridando la vista a topolini colpiti dalla malattia. Gli scienziati di Advanced Cell hanno trasformato cellule staminali embrionali in cellule dell'epitelio pigmentato retinico (Rpe), capaci di rigenerare i tessuti danneggiati dalla patologia. A novembre, la Fda aveva dato alla società il via libera per testare le cellule Rpe nei bambini con una malattia rara chiamata distrofia maculare di Stargardt. con limitate politiche di sostegno per la precarietà o non autosufficienza. Prevale, anzi, una magica ridondante parolona fra i soggetti deputati all’assistenza: sussidiarietà. L’aumento di capitali destinati alle pensioni e all’assistenza obbliga ad una riscrittura delle regole. La novità è costituita dall’entrata del privato in un settore, l’assistenza, importante per la spesa sociale. Novità virtuosa nella misura in cui… nella misura in cui non si perda per strada il dovere dello Stato e degli Enti Locali di mantenere le prerogative di indirizzo sulle politiche generali e sui contenuti delle prestazioni obbligatorie nei confronti degli assistiti. La sicurezza sociale in Italia ha studiato l’inglese ed è diventata welfare. Un “inglese” provinciale, lontano dal pensiero di Lord Beveridge, impregnato di carità alla “poverino” e di un localismo esagerato, che concede poteri a soggetti affascinati dal risparmio. Il nuovo Dio del sociale è la politica taccagna del “contenimento dei costi”, virtuoso programma per raccattare voti, il tutto peggiorato dal dibattito politico tra i due corni del dibattito: “solo il pubblico è bello”. “solo il privato è efficiente”. Sfugge agli epigoni delle due tesi, evidentemente inconciliabili, che il destinatario delle soluzioni è un folto gruppo di persone. Già: persone! Ogni anziano presenta gli stessi dati a un’indagine attenta e non partigiana: è un essere ormai fragile, con una propria storia. Ad una anamnesi totale, al quadro clinico si aggiunge una storia personale: dolori, gioie, fallimenti e conquiste di ognuno esigono una risposta alta fatta di contenuti non episodici. Il cittadino costo è un simpatico caso biologico che nutre la politica del welfare (o del badfare?). Le orde di anziani che bussano alle porte dello Stato sociale sono come gli extracomunitari. L’impegno obbligatorio è enorme, ma non si possono espellere gli anziani dal contesto italiano. Gli spazi per eventuali campi di detenzione sono occupati dalle estese “coltivazioni” di pannelli, foltovoltaici, per fortuna. Che fare allora? Il panico irrompe nelle segrete stanze dei palazzi sia romani sia periferici. La prassi suggerisce la creazione di una commissione “ad hoc”, la stesura di un libro verde, bianco o giallo, la conquista di un progetto che tagli i costi. Mi direte “già fatto”! È vero. Un improbabile rigurgito di umiltà suggerirebbe di fermarsi un attimo; vocabolario dell’anima alla mano, fermiamoci alle voci “solidarietà, diritti, risparmio, condivisione, futuro”. Belle parole, ma necessarie. Non ci si può fermare inorriditi all’evoluzione della nostra società, alla dilatazione della durata dei tempi biologici. La politica per la terza età non può camminare disgiunta dal futuro dei più giovani. La miopia dei soloni italici da molti anni assomiglia più alla cecità e si gioca sul rimando. Non esiste qualcuno che sappia indicare un percorso comune certamente difficile, ma efficace? Quintino Sella intervenne dicendo:” e i soldi? I soldi? Iniziamo una vera lotta agli sprechi, una vera lotta all’evasione, tassiamo le rendite, riconduciamo la spesa per l’assistenza entro parametri a guida centralizzata. Soprattutto conquistiamo tutti l’orgoglio dell’appartenenza. La crisi che ci ha investito è l’occasione per ripensare il nostro impegno di cittadini, rifiutando le facili sirene del solo profitto”. Parole nobili (?), ma non impossibili. Si è partiti dalla SUSSIDIARIETÀ! Per progredire applichiamola in una prospettiva di integrazione pubblico-privato anche per risparmiare, ma non solo per risparmiare, rifuggendo dagli ideologismi dogmatici. Il fragore dello scontro non si sente, si consuma giornalmente nel dolore della solitudine, nelle difficoltà economiche delle famiglie (sì family welfare!), nei dobloni che migrano dai bilanci pubblici ad improbabili cooperative o compagnie più o meno operose. E allora? Gli anziani sono come i bambini, non lavorano e sporcano. Quindi, andiamo gioiosi al tramonto. From the sunshine to the sunset … Ma non di sola pensione vive l’uomo. SINDACATO E SERVIZI spazio donna Donne e uomini, non è sufficiente la garanzia legale della parità dei diritti LA DIGNITÀ DEL GENERE UMANO Chi non è disposto a comperare un prodotto solo perché affiancato da un bel sedere di donna; chi non segue un programma televisivo solo perché c'è un po' di carne femminile esposta; chi non si sente rappresentato da un certo modello di virilità maschilista; chi pretende sia rispettata la sua dignità di uomo, si faccia sentire in difesa della propria dignità di essere Uomo. Questa non può essere una questione di genere, se non nel senso più ampio: il genere umano. di Karen Zanier, Segretario Provinciale FABI Udine, Dipartimento Comunicazione & Immagine FABI “È importante che si ponga un argine a questo dilagare della tendenza alla sottovalutazione o all’aperto disprezzo della dignità femminile, educando fin dall’infanzia i giovani al rispetto delle donne, le ragazze a pretenderlo e ancor di più i ragazzi a esprimerlo”. Così afferma il Presidente Giorgio Napolitano. Nel 2011. Ma se dobbiamo ancora appellarci ai giovani per auspicare un cambiamento culturale, che sia rispettoso dell'essere donna, quanto dell'essere uomo, stiamo già, di fatto, ammettendo che questo cambiamento non è ancora avvenuto. A dispetto dei proclami e di molti obiettivi raggiunti lungo il cammino della pari dignità di genere, prendiamo atto, con buona pace di tutti, che le cose, in Italia, stanno ancora come qualche decennio fa. Anzi, sono forse peggiorate: la donna è passata dal patriarcato al post-patriarcato, da oggetto di protezione a oggetto del desiderio. La libertà dal pudore tradizionale si è manifestata nella libertà di concedersi allo sguardo e al desiderio maschile. Il fatto che questo processo di costrizione del femminile sia passato, soprattutto attraverso la televisione, ha creato l'illusione che fosse cosa da poco, limi- tata all'intrattenimento e che la realtà sociale fosse altrove. Oggi scopriamo, invece, che l'emancipazione femminile è andata in parte a coincidere con la libertà di 'vendere' il proprio corpo. E che la tv ha addomesticato il corpo femminile allo sguardo maschile. Ma anche in chi vende il proprio corpo ci può essere la dignità di una scelta, che va difesa, se e in quanto libera. È difficile, però, cancellare l'impressione che dietro a questo tipo di scelta possa annidarsi, invece, la sottomissione, se non altro a un modello culturale, normalizzato e democratizzato attraverso i mezzi di comunicazione. Allora, a interrogarsi sul valore della 'dignità' e sull'offesa che le viene inferta quotidianamente dalla sopravvivenza di certi stereotipi, siano adesso gli uomini. Chi non è disposto a comperare un prodotto solo perché affiancato da un bel sedere di donna. Chi non segue un programma televisivo solo perché c'è un po' di carne femminile esposta. Chi non si sente rappresentato da un certo modello di virilità maschilista più che maschile. Chi pretende sia rispettata la sua dignità di uomo, si faccia sentire: non in difesa delle donne, che altrimenti tornerebbero a essere solo vittime, soggetti bisognosi della protezione altrui, ma in difesa della propria dignità di essere Uomo. La dignità non può essere una questione di genere, se non nel senso più ampio: il genere umano. E per elevare la dignità di tutti i membri della società non è sufficiente la garanzia legale della parità dei diritti. Bisogna prendere coscienza del proprio valore e urlare il proprio sdegno rispetto a una mentalità maschilista, tutti insieme. Il nuovo femminismo deve includere trasversalmente tutti; come diceva uno slogan del '68: “Non più puttane, non più madonne, ma solo donne”. E, aggiungiamo, questa volta anche uomini! news FEMMINILITÀ SEGRETO DI SUCCESSO N on imitate gli uomini se volete sbaragliare la concorrenza sul lavoro. In ufficio, almeno per lei, l'aggressività non paga: è la femminilità la carta vincente. A rilevarlo è uno studio della statunitense George Mason University, in Virginia, pubblicato sulla rivista della 'British Psychological Society'. La ricerca, che promette di lasciar di sasso femministe e donne dal pugno di ferro, è stata realizzata somministrando un questionario a 80 giovani uomini e donne impegnate in un master di 'business administration'. Le domande erano finalizzate a tracciare la personalità degli intervistati, stilando una sorta di identikit emotivo del campione in esame. Dopo otto anni i ricercatori sono tornati a contattare i giovani per appurare che tipo di carriera avessero fatto. Da qui, sono giunti alla conclusione che essere irruenti e combattive non aiuta le donne, mentre la femminilità è un'ottima cartina tornasole. Le 'barricadere' in ufficio, infatti, avevano inanellato meno promozioni e successi rispetto alle donne più femminili. Mentre per gli uomini essere aggressivi o meno non faceva alcuna differenza in termini di carriera. A lavoro, dunque, meglio ricordarsi di "essere una signora", per avere qualche possibilità in più di veder spianata la strada del successo. "Comportarsi come un uomo - conferma Olivia O'Neill, tra le autrici dello studio potrebbe danneggiare le possibilità di promozione, anche se spesso è considerato sinonimo di successo". 21 SINDACATO E SERVIZI fisco Modello CUD 2011 Istruzioni per l’uso Negli ultimi anni il modello Cud assume sempre maggiore importanza dal momento che cresce il numero delle annotazioni in esso indicate, non solo come informazioni aggiuntive utili al contribuente, ma anche come strumenti attraverso i quali il sostituto d’imposta assolve a veri e propri obblighi dichiarativi di Leonardo Comucci – Esperto fiscale È scaduto il 28 febbraio il termine entro il quale i sostituti di imposta dovevano consegnare o inviare, anche con modalità elettronica, il modello Cud (Certificazione unica di imposta) ai propri dipendenti per certificare i redditi corrisposti nell’anno 2010, le relative ritenute fiscali e le somme sulle quali sono stati assolti gli obblighi previdenziali. Con riferimento alla consegna del modello Cud in formato elettronico va precisato che tale modalità deve comunque garantire al dipendente la possibilità di entrare nella disponibilità della dichiarazione e di poterla materializzare per i successivi adempimenti. La trasmissione on line del Cud può essere utilizzata solo nei confronti di quanti siano dotati degli strumenti necessari per ricevere e stampare la certificazione rilasciata per via elettronica. È bene ricordare altresì che il sostituto d’imposta è sanzionabile per la mancata o tardiva consegna del modello Cud, ovvero per il rilascio del modello con dati incompleti o non veritieri a norma dell’articolo 11, comma 1 lettera a) del 22 Dlgs n.471/1997. È applicabile in tal caso una sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro. Negli ultimi anni il modello Cud assume sempre maggiore importanza, dal momento che cresce il numero delle annotazioni in esso indicate, non solo come informazioni aggiuntive utili al contribuente, ma anche come strumenti attraverso i quali il sostituto d’imposta assolve a veri e propri obblighi dichiarativi. Due le principali novità presenti nello schema di certificazione: la detassazione su premi e compensi per la produttività (imposta sostitutiva del 10%) e la gestione dei tributi sospesi dei terremotati dell’Abruzzo. Per quanto riguarda la detassazione (oggetto già di una approfondita analisi in un numero precedente di questo giornale) le annotazioni BX (per il 2010) e BY (per il 2008 e 2009) assolvono la funzione probatoria di dichiarazione aziendale nei confronti del dipendente che le somme corrisposte hanno i requisiti per beneficiare della detassazione sostitutiva del 10 per cento (a fronte delle condizioni stabilite dalla legislazione). Per quanto concerne la sospensione delle imposte a seguito del sisma Abruzzo, terminata il 30 giugno 2010, la nuova certificazione contiene tutti i dati e le informazioni utili al dipendente che rientra in questa tipologia per determinare il suo debito complessivo verso l’erario. Al momento in cui andiamo in stampa l’Agenzia delle Entrate ha precisato che nessuna sospensione deve essere invece riconosciuta né certificata ai residenti nei comuni alluvionati del Veneto. Al ricevimento della certificazione Cud 2011, il lavoratore dovrà verificare se sussistono gli obblighi di presentare la dichiarazione fiscale (730 o Unico 2011). Il modello Cud, infatti, non consente sempre ai lavoratori di assolvere a tutti gli obblighi in materia di imposte sui redditi. Può risultare utile ricordare, infatti, che è esonerato dalla presentazione del modello 730 o Unico solo il percipiente redditi di lavoro dipendente ed assimilati che ha conseguito nell’anno di imposta 2010, esclusivamente redditi di lavoro dipendente certificati dal Cud 2011, salvo che l’imposta trattenuta dal sostituto d’imposta sia inferiore a quella effettivamente dovuta.Si dovrà procedere ad effettuare la dichiarazione dei redditi anche qualora si sia in presenza di più certificazioni per effetto di più rapporti di lavoro e dal cumulo dei redditi emerga un debito d’imposta. In generale, comunque, il Cud consente al lavoratore che non possiede altri redditi di assolvere gli obblighi fiscali e, quindi, egli è esonerato dalla presentazione della dichiarazione. Tuttavia, il contribuente ha sempre l’onere di verificare che i conteggi dell’imposta trattenuta sul reddito di lavoro dipendente percepito siano esatti. L’Agenzia delle Entrate, infatti, verifica se ci sono delle differenze come ad esempio per il godimento di detrazioni per familiari non a carico, possesso di altri redditi, differenze d’imposta e, qualora accertate, richiede ai contribuenti le differenze eventualmente dovute, oltre alle sanzioni e agli interessi. Nel modello Cud è necessario verificare se il conguaglio sia stato effettuato correttamente dal datore di lavoro e che le detrazioni delle quali si è usufruito spettino realmente. A tal proposito si ricorda che le detrazioni per carichi di famiglia spettano a condizione che la persona che è considerata a carico non abbia conseguito nell’anno di riferimento un reddito superiore a 2.840,51 euro. Ovviamente la presentazione della dichiarazione dei redditi consentirà, altresì, di recuperare eventuali detrazioni godute in misura inferiore. Infine, nella certificazione sono anche indicati i dati, relativi all’assistenza fiscale goduta durante il periodo d’imposta 2010; in questo caso si dovrà prestare particolare attenzione, qualora risultino imposte non trattenute, nonché acconti per l’anno 2010 che dovranno essere ripresi nella dichiarazione dei redditi. Chi avesse quesiti di carattere generale attinenti alla materia fiscale, può inviarli al numero di FAX 06 233 222 788. SINDACATO E SERVIZI il parere legale dal giorno della richiesta a cura del Dipartimento Nazionale intercorrente delle pubblicazioni del matrimonio, Contrattualistica FABI in quanto segua la celebrazione ad un DIVIETO ASSOLUTO DI LICENZIAMENTO PER MATRIMONIO DELLA LAVORATRICE QUESITO FAC SIMILE richiesta pareri legali Sono una dipendente di una piccola azienda di credito del Sud, iscritta alla Fabi da svariati anni. Vorrei sapere qualcosa di più sul divieto di licenziamento per matrimonio, avendo intenzione di sposarmi e non volendo rischiare un’espulsione dal lavoro. Spett.le La Voce dei Bancari Mensile di FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani Via Tevere n. 46 – 00198 Roma Preciso d’avere un contratto a tempo indeterminato. (lettera firmata) RISPOSTA Cara collega, Ti segnaliamo una sentenza del Tribunale di Salerno, Sezione lavoro, del 17 maggio 2010 con la quale il Giudice adito ha così sentenziato: “il licenziamento della lavoratrice intimato-in violazione dell’art.1 l.9 gennaio 1963 n.7, come integrato dall’art.35 d.lgs. 11 aprile 2006 n.198 - nel periodo compreso fra la richiesta delle pubblicazioni di matrimonio ed il compimento di un anno dalla celebrazione - è radicalmente nullo (e non temporaneamente inefficace): ne consegue il diritto della lavoratrice ad essere riammessa in servizio ed a percepire la retribuzione globale di fatto dalla data del licenziamento a quella della effettiva riammissione in servizio”. Per maggiori chiarimenti, forniamo il testo dell’art. 35 del d.lgd. 11 aprile 2006 n.198 che ha integrato la legge n.7 del 1963 e che stabilisce che “del pari sono nulli i licenziamenti attuati a causa di matrimonio. Salvo quanto previsto dal comma 5 si presume che il licenziamento della dipendente nel periodo anno dopo la celebrazione stessa, sia stato disposto per causa di matrimonio. Al datore di lavoro è data facoltà di provare che il licenziamento della lavoratrice, avvenuto nel periodo di cui al comma, è stato effettuato non a causa di matrimonio, ma per una delle seguenti ipotesi: colpa grave da parte della lavoratrice, costituente giusta causa per la risoluzione; cessazione dell’attività dell’azienda cui essa è addetta; ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice è stata assunta o di risoluzione del rapporto di lavoro per scadenza del termine”. Solo per questi casi, quindi, il datore di lavoro può fornire la prova diretta a superare la presunzione che il licenziamento sia avvenuto per causa di matrimonio che, ribadiamo, la legge sanziona con la È interessante sottolineare che, secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale, la ratio della legge n.7 del 1963 soprarichiamata non si esaurisce nella repressione del licenziamento illecito per offesa arrecata ad un diritto fondamentale della lavoratrice, ma assume il valore di tutela promozionale del matrimonio e della famiglia legittima (si ritiene quindi assimilabile sotto il profilo della garanzia della stabilità del posto di lavoro, la condizione della lavoratrice sposata da non più di un anno a quella della lavoratrice nel periodo di assenza per maternità). Data …………………….. Il/La sig./sig.ra .………………………………………, iscritto/a alla FABI (tessera n° .…………), pone un quesito sul seguente argomento inerente al proprio rapporto di lavoro: …………………………………………………………… …………………………………………………………… …………………………………………………………… …………………................ Allega copia della normativa convenzionale di riferimento. Firma del lavoratore _____________________________ _____________________________ ______________________ Informativa e richiesta di consenso a norma del d.lgs. 196 del 2003 (codice in materia di protezione dei dati personali). I dati della presente scheda saranno oggetto di trattamento informatico e manuale da parte della rivista “La Voce dei Bancari” per le seguenti finalità: a) analisi giuridico-legale; b) risposta al quesito; c) pubblicazione in forma anonima sulla rivista “La Voce dei Bancari” del quesito e della risposta. Titolare del trattamento dei dati è la rivista “La Voce dei Bancari” e responsabile è il Direttore della rivista, Paolo Panerai. Le chiediamo di prestare il consenso per il trattamento dei dati anche sensibili contenuti nella presente scheda e nell’allegato promemoria, per finalità editoriali relativamente alla pubblicazione di quesiti e di risposte su “La Voce dei Bancari”. Firma del lavoratore N.B. Si informano i lettori che la Redazione si riserva di rispondere e di pubblicare solo i quesiti e le risposte di interesse generale. news cassazione Non è valida la conciliazione se non è sottoscritta dal rappresentante sindacale alla presenza e in contestualità con il lavoratore L a Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3237 del 10 febbraio 2011, ha affermato che il verbale di conciliazione, relativo alla conclusione di un rapporto di lavoro, è da ritenersi non valido, agli effetti dell'articolo 411 cpc, se manca la sottoscrizione del rappresentante sindacale alla presenza ed in contestualità con il lavoratore. In particolare la Suprema Corte, rigettando il ricorso di una società – la quale sosteneva che il verbale di conciliazio- ne, ancorché non sottoscritto in sede sindacale, non è privo del suo valore –, ha confermato la decisione della Corte di merito che, con accertamento di fatto adeguatamente motivato e pertanto sottratto al sindacato di legittimità, ha escluso l'effettuazione di quella funzione di supporto che la legge assegna al sindacato nella fattispecie conciliativa. Correttamente, quindi, è stato non ritenuto qualificabile l’atto conciliativo agli effetti di cui all’articolo 411 cpc. 23 24 SINDACATO E SERVIZI specialmente per voi CONVENZIONI NAZIONALI a cura del Dipartimento Servizi & Tempo libero Il Dipartimento Servizi e Tempo Libero della FABI si prende cura degli iscritti anche fuori dallo stretto contesto lavorativo e sindacale. Suo compito è quello di gestire e stipulare convenzioni di qualità a favore di tutti gli associati, nell’intento di offrire loro un plus, che qualifichi e premi l’appartenenza alla FABI. Per fruire delle convenzioni è necessario presentare la card FABI valida per l’anno in corso. Tutti i dettagli relativi ai contratti sono visibili sul sito www.fabi.it nella sezione “Per gli Iscritti” in alto a destra, oppure cliccando sul pulsante “Servizi & Tempo libero”, in basso a destra. ALPITOURWORLD DUE RUOTE NEL VENTO IMPERATORE TRAVEL STUDIES srl Gruppo leader in Italia per i viaggi organizzati. Accanto allo storico marchio Alpitour, garanzia di affabilità e convenienza, il gruppo annovera altri prestigiosi marchi: Villaggi Bravo, Francorosso, Viaggidea, Carambola. Per gli iscritti FABI: Riduzione del 10% sulle quote pubblicate da catalogo in vigore e per tutti i prodotti, consultabili anche sui siti: www.alpitour.it www.villaggibravo.it www.francorosso.it www.viaggidea.it www.karambola.it; Riduzione del 5% sulle prenotazioni effettuate con la promozione Last Minute. Centro Prenotazioni Tel. 0171 311710 Fax 0171 313862 [email protected] Tour Operator che si occupa di realizzare viaggi in bicicletta e trekking in tutta Italia, Europa e in tutto il mondo (Tunisia, Cuba, Messico). Per gli iscritti FABI: Sconto dell’8% sulla quota base adulti su tutti i viaggi in bicicletta, a piedi, con gli sci e con i pattini a rotelle nel catalogo cartaceo e nel sito www.dueruotenelvento. com ad eccezione del viaggio con gli Sci in Norvegia; Sconto del 5% sui viaggi in Irlanda, bici + veliero in Olanda, bici + house boat (Francia e Italia), Seychelles, Corsica, Basilicata e Sardegna Torino, Corso Tassoni 50 Tel. 011 4372057 [email protected] www.dueruotenelvento.com Tour Operator specializzato nel sud Italia. Sconti diversificati nei complessi pubblicati sui cataloghi del 2011, su tutte le strutture e i pacchetti precostituiti land + volo o nave o autopullman. Per gli iscritti FABI: Catalogo Campania 2011 sconto del 12% Catalogo Sicilia e Isole Minori 2011 sconto del 12% Catalogo Puglia, Calabria e Basilicata 2011 sconto del 12% Catalogo Sardegna 2011 sconto del 12% Catalogo Isole Eolie 2011 sconto del 12% Offerte pubblicate sul sito internet www. imperatore.it e spedite via mail sconto del 10% Catalogo confidenziale prezzi netti con sconto dal 15% al 50% Riduzione sulla quota individuale di gestione pratica: adulti € 15,00 anziché € 30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00 anziché € 15,00 per soggiorni in hotel o villaggi; per soggiorni in residence massimo quattro quote adulti per appartamento; Assicurazione annullamento viaggio gratuita. Via S.S. 270 296 – Forio d’Ischia (Na) Prenotazioni: tel. 081 3339550 – fax 081 908486 [email protected] [email protected] www.imperatore.it Società specializzata nella preparazione universitaria a distanza. Per gli iscritti FABI: disbrigo di tutte le pratiche burocratiche (immatricolazione, iscrizione alle sessioni d’esame); programmazione ottimizzata degli esami per l’intero corso di studi fino all’iscrizione alla sessione di laurea; fornitura di dispense riassuntive (prodotte sulla base delle lezioni e dei libri di testo); audio-lezioni live (5 per ogni materia) fruibili direttamente da casa o dall’ufficio, ad orari preventivamente concordati, tramite telefono o pc; quota individuale di adesione € 550,00 da versare una tantum; offerta speciale FABI per la preparazione di sei esami a € 2.940,00 Via Eraldo Fico 36/6 Sestri Levante (Genova) Numero Verde 800 034542 Tel. 0185 450945 – 0185 48739 [email protected] www.studies.it FNAC BOLAFFI Azienda che opera nel settore della filatelia e della numismatica, che ha ampliato il suo raggio d’azione a tutti gli ambiti del collezionismo, anche quelli più curiosi e di nicchia: filografia, manifesti d’epoca, memorabilia spaziali, editoria, aste, moda da collezione. Per gli iscritti FABI: Sconto del 15% su tutti gli accessori per il collezionismo (album, fogli d’album, taschine, raccoglitori, capsule e contenitori per monete ecc) e su tutti i volumi editi da Bolaffi (cataloghi Bolaffi per la numismatica e la filatelia e altre pubblicazioni); Torino, Via Cavour 17 Milano, Via Manzoni 7 Verona, Largo Gonella 1 Roma, Via Condotti 23 [email protected] www.bolaffi.it Società leader nella distribuzione di beni culturali e tecnologici: libri, dischi, informatica, audio, video e fotografia. Un vero e proprio luogo di incontro in città, in cui tutti hanno l’opportunità e la libertà di cercare, curiosare e sperimentare liberamente, e di aggiornarsi su tutto ciò che è cultura e tecnologia. Per gli iscritti FABI riduzione sul prezzo di acquisto della Carta Fnac, che permette di usufruire di sconti, promozioni e raccolta punti: Carta triennale adulti € 13,00 anziché € 26,00 Carta triennale minori di 26 anni € 6,50 anziché € 13,00 - Firenze - Centro Commerciale dei Gigli, Campi Bisenzio Via San Quirico 165 - Genova, Via XX Settembre 46/R - Milano, Via della Palla 2 - Napoli, Via Luca Giordano 59 - Roma – Galleria Commerciale Porta di Roma, Via Alberto Lionello 201 - Torino, Via Roma 56 - Grugliasco (TO) Shopville Le Gru, Via Crea 10 - Verona, Via Cappello 34 www.fnac.it ABBONAMENTI MONDADORI Tra le principali società europee nel settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle idee con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori. Per gli iscritti FABI: Sconti fino al 78% su abbonamenti a settimanali, mensili e periodici, compilando l’apposito coupon di adesione scaricabile sul sito www.fabi.it sezione ‘Per gli iscritti’. Servizio Clienti 199 111999 [email protected] UNIVERSITA’ TELEMATICA UNITELMA SAPIENZA E’ il braccio telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza e ha sede a Roma, in via Santa Caterina da Siena 57. E’ un’università pubblica non statale riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca D.M. 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite internet. L’iscrizione è consentita in qualsiasi periodo dell’anno e ai corsi si accede tramite una piattaforma didattica di apprendimento. Lo studente ha la possibilità di colloquiare con il tutor di riferimento che lo segue nel percorso di studio. Gli esami sono frontali, sia scritti che orali a seconda delle indicazioni del docente. Per gli iscritti FABI: Riduzione del 50% della retta annuale di iscrizione. Per informazioni: FABI -tel. 06 8415751 25 non solo banca hi tech Tutti i prodotti in arrivo sul mercato, insieme ai pagamenti con i telefoni cellulari 2011 A CARTE SCOPERTE Nuove carte destinate a una clientela sempre più esigente e nuovi modi di utilizzo, attraverso le modalità contactless, anche con il proprio telefonino P er le banche, gli operatori di telefonia e i circuiti di pagamento questo 2011 si preannuncia ricco di nuovi servizi e prodotti, con un focus particolare sui viaggi e una diversificazione delle carte in base alle passioni e agli interessi dei singoli consumatori. Sebbene ci sia da parte degli operatori del settore molto riserbo a svelare le proprie carte vincenti, nel vero senso della parola, ci sono già alcuni progetti in essere, tra cui una soluzione rivolta ai possessori di smartphone iPhone, che dà la possibilità di effettuare pagamenti direttamente dal proprio dispositivo mobile. Visa Europe e Wireless Dynamic hanno, infatti, annunciato lo sviluppo di una soluzione di pagamento che prevede il collegamento del telefono al dispositivo iCarte di Wireless Dynamics (una sorta 26 di piccola estensione del cellulare), disponibile attraverso la propria banca o l’operatore di telefonia, e l’applicazione Visa Mobile per iCarte da scaricare da App Store. Il device contiene un’antenna e un chip di sicurezza e interagisce con l’applicazione, che abilita i pagamenti su iPhone. Dopo la configurazione è sufficiente sfiorare i Pos configurati con sistema contactless, senza necessità di digitare il pin, fino a un ammontare di 25 euro. L’accessorio iCarte è compatibile con iPhone4, iPhone 3GS e iPhone 3G con iOS 3.1 o superiore. Anche MasterCard effettuerà, probabilmente quest’anno, una sperimentazione contactless su Milano con CartaSi e ha già avviato a livello internazionale alcuni progetti di pagamento di questo tipo con dispositivi mobile. Il 2011 sembra quindi essere un anno cruciale per l’ampliamento delle nuove tecnologie al servizio del pagamento. «Abbiamo ottimi riscontri a livello globale e italiano sull’utilizzo del pagamento con Paypass, con il quale siamo partiti per primi e in modo capillare», ha spiegato Bruno De Giovanni, responsabile commerciale prodotti MasterCard per il centro Europa, «nel mondo abbiamo rilasciato 83 milioni di carte abilitate e ci sono attualmente 260 mila punti di accettazione. Anche in Italia abbiamo un buon riscontro di utilizzo e, considerando che l’infrastruttura per la lettura a distanza è pronta, sono proprio i dispositivi telefonici di ultima generazione l’area su cui vale la pena concentrare sforzi e progetti». In questi giorni Barclaycard e Orange hanno lanciato una soluzione contactless con mobile, che sarà effettiva in Gran Bretagna dall’inizio dell’estate. La novità consentirà ai consumatori di utilizzare i propri cellulari per acquisti in oltre 40 mila negozi che utilizzano la tecnologia contactless. Anche per questo progetto la tecnologia prescelta è Paypass. Il progetto contactless rientra nei prodotti Orange sviluppati in partnership con Barclaycard, che comprendono già una carta di credito co-branded e, nel prossimo futuro, la prepagata Orange Cash. Plastic money su misura per tutti I dati dello scorso anno, soprattutto in ambito aziendale, lasciano ben sperare per il prossimo lancio di una nuova carta prepagata corporate, la prima sul mercato. Tra i progetti aziendali più promettenti c’è poi la carta realizzata in partnership con Confcommercio, destinata per lo più alle Pmi e utilizzata anche come carta associativa. Per ampliare la clientela anche nel segmento consumer, Deutsche Credit Card si appresta nel 2011 al lancio di alcune novità. Di recente è stata presentata la carta prepagata Simplia, emessa su circuito Visa e destinata alla clientela giovane per via del costo di attivazione di soli 5 euro, valido per cinque anni. La carta è disponibile sia per chi è già titolare di una carta, sia per chi è un nuovo cliente ed è accessibile anche ai giovanissimi, a partire da 15 anni di età. Per la clientela di alto profilo è in arrivo nei prossimi mesi, invece, una carta super premium, che si avvicinerà per profilo, caratteristiche e servizi alla carta Black, attiva su circuito Mastercard, già presente tra i prodotti del gruppo. Questa volta il circuito prescelto potrebbe essere Visa. La strategia di realizzazione di prodotti su misura per il cliente sta, inoltre, spingendo gli operatori del settore allo sviluppo di progetti in cui vengono condivise idee e iniziative. È il caso di CartaSì, che dal prossimo aprile inaugurerà Community innovation contest, un programma dedicato alle community online, che nasce con il fine di sviluppare prodotti e iniziative con aziende provenienti dal mondo dei media, telecomunicazioni, e-commerce e gaming, con la finalità di realizzare offerte su misura destinate ai possessori di carte CartaSì, in base alle proprie passioni e interessi. Stesso obiettivo ha il sito di Diners mydinersclub.it, in cui i clienti potranno configurare la propria carta su misura a partire da febbraio. Tutti i suggerimenti pervenuti sul sito confluiranno poi in un prodotto ad hoc, previsto per l’estate. Sempre Diners lancerà quest’anno una carta dedicata ai frequent flyer, non legata, però, a un solo vettore aereo. Anche presso Barclaycard è in fase di test una nuova carta dedicata ai viaggiatori, che permette di convertire gli euro spesi in punti da utilizzare per acquistare biglietti aerei come prenotare l’albergo o il noleggio dell’auto. Visa, in partnership con Credito Valtellinese (Contointasca), Banca Carige (riCarige) e Aci (prepagata) ha, invece, lanciato sul mercato la carta prepagata ricaricabile Iban, che permette di effettuare diverse operazioni bancarie direttamente dalla carta, senza aprire un conto corrente né sostenere costi di emissione e un canone annuo. La carta consente non solo di effettuare prelievi e pagamenti, ma anche l’accredito dello stipendio, le domiciliazioni di Rid e utenze, l’effettuazione di bonifici e pagamenti su siti web che accettano il circuito, nonché la gestione dell’operatività bancaria direttamente online e il monitoraggio delle spese. Con la carta è inoltre possibile richiedere alert gratuiti via sms per ottenere informazioni sulle operazioni effettuate. non solo banca angolo del sociologo La Cina è vicina I n quel film di parecchi anni fa era la Cina di Mao che, attraverso i suoi nipotini italiani, si avvicinava minacciosa, ma tanto vicina poi non era, visto che, alla fine, non è mai arrivata. È, invece, arrivata la Cina dei nipoti della Cina di Mao, molto meno maoisti e molto più pragmatici dei loro nonni. E la Cina non è soltanto vicina, è decisamente tra noi ed in attesa che anche dalle sue parti avvenga quella rivoluzione borghese liberale, che ha caratterizzato il capitalismo occidentale e che smorzi un pochino la sua influenza funesta sui rapporti industriali in Occidente. In attesa di tutto questo, più che essere stata la Cina che si è avvicinata a noi, siamo noi che ci siamo avvicinati alla Cina. Molti anni fa dicevo, quasi scherzando, che la vera attività sindacale andava fatta in Cina e che le condizioni dei lavoratori cinesi erano una sicura minaccia per le condizioni dei lavoratori occidentali ed in particolare europei. Ma non mi consola essere stato un buon profeta. Le vicende della Fiat rappresentano un punto di non ritorno nelle relazioni sindacali, almeno in Italia, e segnano una netta vittoria di classe del capitale sul lavoro. Il capitalismo ed i capitalisti sono ben lungi dall'essere malati. Sono sicuramente altri a sentirsi poco bene. Il concetto che gli investimenti ed il lavoro debbano avere come contropartita gli interessi del capitale produttivo o finanziario non era mai stato così saldamente impresso nel marmo come nelle vicende della Fiat Mirafiori e dintorni, così come non era mai stata così impressa nel marmo l'immagine di una politica concretamente ostile ai diritti "improduttivi" dei lavoratori. segnalibro di Domenico Secondulfo, Ordinario di Sociologia Generale Università di Verona Un'anomalia, quest'ultima, tutta nostra. Del resto, se non si investe in innovazione non resta che il lavoro, ai suoi minimi termini, umiliato ad assemblare pezzi prodotti altrove per automobili che saranno vendute altrove, direi che ormai abbiamo raggiunto e superato la Cina. Il principio che si è consolidato nella trattativa Fiat rischia di allargarsi a qualsiasi comparto produttivo che si possa trovare in situazioni critiche, e rappresenta un'occasione d'oro per smontare lo scudo di diritti faticosamente costruito in quasi un secolo di lotte dei lavoratori. Questo infatti era sicuramente uno degli obiettivi primari della trattativa Fiat, considerando che il costo del lavoro incide per una percentuale minima sul costo delle autovetture che saranno prodotte, pardon, assemblate. Ora che si è capito che la situazione è talmente compromessa sul piano economico e politico da non reagire, sostanzialmente, ai ricatti economici resta soltanto da chiedersi quale sarà il prossimo comparto produttivo a sperimentare la "cura Fiat”, con tanto di contributo dello Stato, e quindi di tutti noi, sotto forma di cassa integrazione, alla faccia degli investimenti aziendali. E non mi meraviglierei se i tanto agognati investimenti alla fine non arrivassero o arrivassero in minima parte, una volta acquisita la debolezza dell'avversario e la parzialità della politica. Il fatto che sia capitato ad altri, ad un gruppo di lavoratori sostanzialmente tra i meno S.Sciarra (a cura di) sicurezza e giustizia, capace di compiere il miracoloso connubio tra iniziativa “liberale” e prerogative “sociali”. Tuttavia, la comunità di riferimento (la U.E.) va allargandosi sempre di più e sempre di più si caratterizza quale problematico groviglio di diversità opportunistiche e gelose, pur restando alla ricerca di un anima, un anima sociale, una socialità che ha posto il welfare e le politiche del lavoro al centro dell’agenda a far tempo dal trattato di Roma del 1957 fino a declinarsi nel cosiddetto “modello sociale europeo”. L’analisi scientifica (ma anche storicocritica) del diritto sociale europeo delineata in questo volume è agile ed appassionante; anche per quanti – studenti, studiosi, operatori delle r.u., pubblici funzionari - siano intenzionati MANUALE DI DIRITTO SOCIALE EUROPEO G.Giappichelli Editore, Torino 2010 Pagg. 305, € 25,00 di Luca Riciputi, Consulente aziendale ed esperto Risorse umane P ur nella permanenza di opache variabili geopolitiche ed accentuati fattori di instabilità, aspetti tutti resi più incisivi da un global slowdown di cui ancora non appare la fine, la Comunità Europea del dopo Lisbona si sforza di identificarsi (almeno programmaticamente) nella missione di rappresentare la costituzione progressiva di una area di libertà, forti e difesi della società, nonostante la forza sindacale, non deve consolarci, da questo punto di vista la strategia che verrà applicata è quella del carciofo, cogliendo uno strato dopo l'altro man mano che la caduta degli strati esterni indebolisce anche quelli più interni e protetti. Del resto larghi strati della società e di quella che un tempo era la classe media si stanno abituando e convincendo a vivere serenamente in una condizione di sempre minore ricchezza e benessere e, quindi, il gradino marginale di ogni cambiamento peggiorativo diviene via via più sopportabile. Le soluzioni non sono facili, anche perché in queste cose le soluzioni devono essere di medio periodo, quando si ragiona a breve la soluzione è quasi sempre obbligata. Ma il medio periodo in cui intervenire sarebbe dovuto cominciare già molto tempo fa e, se un intervento c'è stato, non è stato certo quello che potremmo auspicare in queste righe. L'altra brutta domanda è: dove finirà la rabbia e la frustrazione generata da queste situazioni e non canalizzata verso un'espressione politica? Temo che non finirà soltanto in depressione individuale e che le fiammate sociali non tarderanno a farsi sentire, ormai anche partendo da questioni abbastanza "tranquille" come era stata la legge Gelmini, si arriva rapidamente ad uno scontro sociale sproporzionato alla questione di partenza, ma proporzionale alla quantità di rabbia compressa nella società. contatti Chi desiderasse inviare un messaggio all’autore, può farlo per e-mail all’indirizzo domenicosecondulfounivr.it. Indispensabile indicare “FABI” nell’oggetto, altrimenti l’antispammer cestinerà le mail. ad approfondire una materia la cui conoscenza diventa sempre più essenziale in quanto implica più di una ipoteca futura sul diritto nazionale dei singoli paesi membri. Solo il futuro potrà dirci se e quanto delle previsioni dei padri fondatori potrà materializzarsi sul piano sociale e quanto, invece, dovesse fatalmente appalesarsi quale “utopia al limite dell’incoscienza”. I nove capitoli del volume parlano di molteplici argomenti, tra i quali di particolare evidenza: fonti, subordinazione, salute ed orario di lavoro, tutela di genere, discriminazione, flexsecurity, ristrutturazione e crisi d’azienda, mobilità interna e coordinamento dei rispettivi sistemi di welfare, coinvolgimento e consultazione dei lavoratori nell’impresa. Una scelta bibliografia conclude il volume. 27 non solo banca SE LA FABBRICA DI SOGNI DIVENTA LA FABBRICA DI SOLDI di Valerio Carangella D a sempre l’arte è uno strumento per trasmettere e suscitare emozioni, per scandagliare i moti più profondi di animi in continua tensione verso il “bello”. Ma senza scomodare i pensieri di Todorov, uno dei più grandi pensatori viventi, o le riflessioni dei grandi pensatori della storia che hanno scritto pagine e pagine sull’arte come ricerca del bello, è sufficiente rispolverare e imprimere a fuoco un semplice e banale concetto: l’arte non è un mezzo per far soldi, sono i soldi il mezzo per creare dell’arte. Quanto detto finora non vuol essere un trattato sull’argomento, ma è l’idea portante che sorregge il solido impianto narrativo de La Passione, film poetico, sincero ed ironicamente surreale di Mazzacurati che, attraverso il racconto di una storia semplice ma non banale, diverte, emoziona ma soprattutto riflette e fa riflettere sull’identità perduta del cinema, sullo stato dell’arte oggi con uno sguardo anche al teatro popolare ed alla pittura, celebrandone al contempo, potenza e bellezza. La passione che ci racconta l’autore non avviso ai naviganti Q uando ci accingiamo a scannerizzare qualcosa, realizziamo una digitalizzazione; se andiamo su www.wikipedia. it, per questo termine, troviamo una definizione racchiusa in poche righe: “… la digitalizzazione, è il processo di conversione che, applicato alla misurazione di un fenomeno fisico, ne determina il passaggio dal campo dei valori continui a quello dei valori discreti. Tale processo viene oggi comunemente sintetizzato nei termini di passaggio dall'analogico al digitale”. In Italia chi si sta adoperando alla digitalizzazione di vecchi manoscritti, di libri rari e quant’altro, è l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Fra i suoi compiti istituzionali la Catalogazione e la Documentazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico artistico e demo-etno-antropolo- 28 è quella di Cristo, anche se viene facile pensarlo, ma è quella di Gianni Dubois (Silvio Orlando), regista spiantato e non proprio sulla cresta dell’onda a cui viene data la possibilità di dirigere una stellina della televisione vogliosa di approdare sul grande schermo (Cristiana Capotondi), per la quale avrebbe dovuto scrivere un film con un unico intento: lanciare una delle tante attricette, sbancando i botteghini. Potrebbe sembrare una richiesta normale, quasi scontata, per un qualunque regista dei giorni nostri, ma non per Dubois, che ha la passione per un cinema “puro”, vissuto come espressione artistica in continua ricerca dell’intuizione e dell’ispirazione giusta per raccontare una storia. Sarà per lui una dura prova che metterà in crisi la sua creatività, soprattutto perché dovrà barcamenarsi tra le continue pressioni di un produttore cinico e venale che pretende un lavoro “vincente” e confezionato in poco tempo, e l’allagamento nel suo appartamento in un paesino toscano (location dell’intera vicenda), che ha rovinato un affresco del Cinquecento nella chiesetta adiacente. Per risarcire il danno sarà costretto ad accettare un piccolo ricatto del sindaco: dirigere la sacra rappresentazione del venerdì santo con tanto di apostoli, comparse, crocifissione ed un bizzarro attore locale (un caricaturale Guzzanti) nei panni di Cristo. Nel tentativo di portare a termine tutte queste imprese superando la sua crisi creativa, sarà aiutato da un ex galeotto appassionato di teatro, pieno di buona volontà (un convincente Battiston) a cui viene affidata anche la scena madre. La Passione, uscito nelle sale il 24 settembre e disponibile in Dvd dal 2 Marzo, avrebbe meritato più attenzione, e non essere surclassato, invece, da altri film che con le loro chiacchiere gli hanno fatto ombra. In un periodo storico inondato da cine-panettoni, vacanze tropicali e storie di seconda mano che svendono sentimenti a buon mercato, quest’opera veicola messaggi dal respiro universale in maniera leggera ed umile, senza scadere nel pedagogico o nel didascalico, evitando intellettualismi e toni polemici… e come L’Idiota di Dostoevskij, con fiducia smisurata nei confronti dell’arte, ci ricorda che “La bellezza salverà il mondo“. www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html ministero per i beni e le attività culturali digitalizzazioni di Bruno Pastorelli gico nazionale, oltre alla conservazione e valorizzazione dei fondi di fotografia e aerofotografia in archivi aperti alla pubblica consultazione. Il sito http://www.iccd. beniculturali.it/ è intuitivo e ben strutturato. Ciò che colpisce sono i numeri delle immagini divise per categorie. Il Museo/ Archivio di Fotografia storica si compone di tre sezioni: Sezione espositiva permanente di strumentazioni fotografiche dal sec. XIX al sec. XX; Archivio dei Fondi Fotografici Storici; Biblioteca specializzata in storia della fotografia composta dal fondo bibliografico del Gabinetto Fotografico Nazionale (GFN), da una parte della Collezione Becchetti nonché da acquisizioni successive. Le collezioni sono consultabili alla pagina Collezioni fotografiche del menù principale. Il Museo è impegnato nella costante opera di conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio fotografico. Acquisisce nuovi fondi e archivi, altrimenti sottratti alla fruizione pubblica; organizza la consultazione e, in accordo con le Università; permette lo svolgimento di stage, visite e tesi. Il Museo organizza periodicamente con i propri materiali delle esposizioni, che sono ospitate di solito nella Chiesa delle Zitelle dell'ICCD. Il Museo sta allestendo un laboratorio interno di restauro. Si prevede inoltre l'aper- La Passione Italia, 2010. Regia SCarlo Mazzacurati. Interpreti Umberto cantarello, Doriana Leondeff, MarcoPettenello, Carlo Mazzacurati. Interpreti Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania Sandrelli, Kasia Smutniak. Sceneggiatura Umberto cantarello, Doriana Leondeff, MarcoPettenello, Carlo Mazzacurati. tura di un bookshop, specializzato nella vendita di pubblicazioni sulla fotografia, che riunirà il meglio della produzione del settore. Il Museo Archivio è aperto al pubblico su appuntamento: [email protected] . La consultazione dei fondi fotografici è effettuata con l'assistenza di un operatore. La consultazione si effettua solo su appuntamento, prenotando secondo le modalità indicate per ogni settore. non solo banca PAESE CHE VAI, ITALIA CHE TROVI Un gioiello incastonato tra l’Emilia e la Romagna Dozza Imolese paese dalla doppia anima di Vale La Rocca Sforzesca I n tempi come il nostro presente, in cui si vive ad alta velocità, in cui è possibile uscire fuori dall’Italia e rientrare nell’arco della stessa giornata senza neanche aver alzato lo sguardo da terra, in cui si è tutti abitanti di questo futuristico “villaggio globale”, caratterizzato da cemento e strade gonfie d’auto, in tempi come questo, riscoprire profumi, colori, sapori e tradizioni della propria terra, sarebbe un “lusso” che bisognerebbe concedersi più spesso. E se si considera che qualcuno, oggi, vuol dividere ciò che l’uomo ha unito con sangue e sacrifici, sentire ancora quel senso di appartenenza in qualunque posto ci si trovi, da nord a sud, in lungo ed in largo, diventa necessario. Senza andar troppo lontano, ci sono piccoli angoli di cielo nascosti dietro i palazzoni delle nostre grandi città, in cui è possibile trovare tutto questo, come ad esempio il caratteristico borgo medievale di Dozza Imolese. Questo piccolo gioiello, che conta circa 6.000 abitanti, sorge su quella terra di mezzo tra l’Emilia e la Romagna, immerso in uno splendido paesaggio sormontato da vitigni e colline dolci, che fanno da cornice alla maestosa Rocca Sforzesca. A volerla ricostruire sulle rovine di precedenti fortezze, continuamente soggette ad assalti e distruzioni, fu Caterina Sforza, Signora di Imola e di Dozza. Le alterne vicende politiche della regione si ripercossero anche sul dominio di Dozza e del castello, a lungo contesi dalle famiglie bolognesi Campeggi e Malvezzi. Alla fine, per via ereditaria, i Malvezzi ottennero il feudo e la rocca, col titolo di Marchesi Malvezzi- Vista dall’alto del Borgo Campeggi. L'aspetto attuale della Rocca è il frutto delle trasformazioni in palazzo signorile, completata proprio dai Malvezzi nel 1594. I loro discendenti l'abitarono fino al 1960, anno in cui l'acquistò il Comune, all'estinzione dell'ultimo erede. Ma aggirandosi per le caratteristiche stradine del paese, ci si accorge che nel cuore del borgo medievale palpita un’anima prettamente contemporanea: cieli azzurri e nuvole bianche, finti balconi fioriti, una signora in rosso con l’abito sollevato dal vento ed un Corto Maltese che strizza l’occhio! Questi gli scenari ed i personaggi che, dal 1960, popolano le antiche mura e le pareti delle abitazioni del borgo, creando un’atmosfera trasognante, senza tempo. Sono molti gli artisti che, nel corso degli anni, hanno decorato le vie di Dozza con le loro opere pittoriche, dando vita ad un vero e proprio museo a cielo aperto, che si rinnova ogni due anni per la Biennale d’arte del “Muro Dipinto”, singolare manifestazione settembrina di pittura sui muri delle case, nel corso della quale gli artisti dipingono “dal vivo” davanti al pubblico. E se tutta quest’arte è in grado di soddisfare l’animo, un buon piatto tradizionale è in grado di soddisfare il nostro palato: si va dalle tagliatelle ai garganelli con il ragù di carne, ai tortelli di ricotta al profumo di salvia con la sfoglia rigorosamente tirata a mano, carni ai ferri e formaggi tipici come lo squacquerone o il pecorino di fossa. Infine, la piadina romagnola, regina della tavola al posto del pane. In fatto di vini la scelta è ricca, sia fra i bianchi (Albana, Trebbiano) sia fra i rossi (Sangiovese). La Rocca Sforzesca Illuminata Muri dipinti itinerario consigliato Nella massiccia Rocca Sforzesca è possibile ammirare l’ampio cortile (che ospita concerti, spettacoli e degustazioni), la cucina con fuochi, camini, pozzo e utensili d’epoca, la sala di rappresentanza arredata con mobili e dipinti del ‘700 ed una grande tela che ritrae la famiglia Campeggi sul finire del ‘600. Da vedere, inoltre, la sala delle armi, il pozzo a rasoio, le prigioni e le celle di segregazione, l’alcova e i camminamenti di guardia che offrono un magnifico panorama sulle valli sottostanti. Nel centro storico, oltre ai Muri Dipinti da importanti maestri, sono da visitare la Chiesa di S. Maria Assunta in Piscina, edificata nel XII sec. sui resti di una precedente chiesa romanica, il Rivellino, dentro il quale è ricavata la porta settecentesca di accesso al borgo, e la Rocchetta di origini trecentesche. Nei dintorni, il duecentesco convento di Monte del Re, oggi trasformato in albergo, e il seicentesco Santuario del Calanco DOVE MANGIARE Piccola Osteria Del Borgo, via XX Settembre, 19. Consigliate le zuppe di legumi, le classiche tagliatelle al ragù e la tipica portata a base di salumi e gnocco fritto; La Scuderia via XX Settembre, 53, dove sorgevano un tempo le scuderie dei cavalieri. Da provare i primi di pasta fresca come i garganelli, le tagliatelle, i tortelloni, i classici passateli o tortellini in brodo; particolarmente curata la carta dei vini. DOVE DORMIRE Albergo Ristorante Canè via XX Settembre, 27 Hotel Monte Del Re elegante 4 stelle ricavato da un antichissimo convento dei frati minori, in via Monte del Re, 43 Muri dipinti 29 non solo banca altroturismo BESTIE Animali reali e fantastici nell’arte europea dal Medioevo al primo Novecento di Arturo Manifattura romana: Scatola tonda con micromosaico raffigurante un cigno con sitro nel becco, inizio XIX sec. Roma, Antichità A. Di Castro N Manifattura francese: Scrofa, sec. XIX, marmo, cm 21x29x15. Roma, Antichità A.Di Castro bestie Animali reali e fantastici Caraglio (CN), Il Filatoio, fino al 5 giugno Orario: giovedì-sabato: 14.30-19; domenica: 10-19 Biglietti: intero € 7; ridotto € 4 Info: Associazione Culturale Marcovaldo – tel. 0171 618260 Prenotazioni: Associazione Culturale Marcovaldo – tel. 0171 618260 e-mail: [email protected] 30 Giuseppe Baldrighi: Tigre, 1750 c., olio su tela, cm 64x53. Soragna, collezione privata Manifattura tedesca: Calice con cervo, ultimo quarto XVII sec. vetro soffiato h. cm 28. Santa Vittoria D’Alba, Diageo on una mostra di zoologia, bensì una stupefacente ed esclusiva carrellata dentro un fantastico mondo popolato da creature nate dalla mente, talvolta dagli incubi, dell’uomo. Più che di animali in pelle e ossa si tratta di proiezione di miti, chimere, sogni, paure, speranze, illusioni, fissate dal Medio Evo ad oggi, nell’opera degli artisti. Nel tentativo di dare una possibile “sistematizzazione” ad un argomento così tentacolare, i curatori e il prestigioso comitato scientifico hanno diviso la grande rassegna per temi, individuando in decine di musei e collezioni italiane di grande prestigio una notevole selezione di dipinti e sculture. Si prende avvio dagli animali sacri alla tradizione cristiana: da quelli legati alla Madonna, all’iconografia dei Santi (fra questi il leone, l’aquila e il toro per gli evangelisti Marco, Giovanni e Matteo; il leone per San Girolamo; il cervo per Sant’Eustachio o il lupo e gli uccelli per San Francesco d’Assisi), alla raffigurazione dello Spirito Santo in forma di colomba. Ma anche animali che accompagnano momenti salienti del Vecchio e del Nuovo Testamento. Dal sacro al profano, o meglio ad un Fortunato Depero: Elefante e palme, acquarello e tempera su carta, cm 28,5x35,5. Torino, coll. privatae Carl Trost: Il Duca Ernst II di Sassonia Coburgo Gotha a caccia dell’elefante alle falde del Ras Dashan in Etiopia, 1862, olio su tela, cm 119x103. Roma, Antichità A. Di Castro altro ambito del sacro, quello della mitologia della caccia: la figura di Diana cacciatrice e le raffigurazioni di episodi tratti dalla mitologia greca e romana, per giungere al rituale tipicamente ancien régime della caccia praticata da principi e nobili. Alle bestie demoniache e corrotte è riservata un’altra sezione: gli insetti che, rappresentati nelle nature morte fiamminghe, sono simbolo della corruptio, agli animali ‘impuri’ (come le scimmie, simbolo dell’umanità priva della ragione, ma anche simbolo del demonio, del paganesimo e della lussuria). L’arte europea è ricca di rappresentazioni di bestie demoniache e “corrotte”, e numerosi animali sono utilizzati come simbolo del Male e di Satana, su tutti il caprone e il serpente – cui è dedicato un breve percorso specifico – ma anche la rana (per il suo vivere in ambienti fangosi e per il gracidare, associato dai Padri della Chiesa alla voce delle eresie), il ratto in quanto portatore di malattie, e lo scoiattolo per il suo colore rossiccio e la velocità nello sfuggire alla cattura. Cari agli Dei e agli eroi classici sono invece il cigno, il toro e l’aquila per Giove; il pavone e gli armenti per Giunone; il passero e la colomba per Venere; il leone per Sansone e Ercole. Seguono poi gli animali leggendari e fantastici: i mostri. Qui a essere indagato è uno dei filoni più ricchi dell’animalistica, sia nell’arte figurativa che nella trattatistica. Draghi, chimere, centauri, arpie, basilischi, sfingi, fenici, grifoni, leviatani, sirene, tritoni e unicorni trionfano dalla scultura medievale alla pittura barocca, con infiniti significati simbolici. Dai mostri si passa al cane e al gatto e, con loro, agli animali domestici, protagonisti di una ricca e documentata sezione, spesso associati a simboli. Ad essere esposte in quest’ultima sezione sono opere riproducenti scene classiche legate al cane, ritratti di donna con cane o con gatto, ma anche animali destinati al lavoro (per esempio le vacche maremmane e i buoi dei Macchiaioli, ma anche di pittori del Novecento che dipingono la vita contadina), ai cavalli, agli animali da cortile. Numerosi, infatti, a partire dal Seicento, sono i dipinti raffiguranti galline, polli, tacchini e pavoni, vivi e morti perché – come confermano le nature morte di cucina – gli animali, se sono in carne e ossa e non popolano solo la fantasia, possono essere anche un gustoso cibo. non solo banca altroturismo 50 anni fa, Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, 1965) viveva la sua consacrazione d’artista con una mostra a Roma alla Galleria La Barcaccia, alla quale Ligabue partecipò a patto che il governo gli assegnasse una medaglia d’oro. Singhiozzava, quando se la trovò tra le mani. Tra “un bisogno d’amore che spacca il cuore”, espresso nella richiesta di un “bacio, per favore” alla Cesarina, la solare ostessa del paese e il sogno di normalità, che si concretizza nell’acquisto della Gilera, Ligabue diventa un artista considerato. Dopo la moto, ecco la macchina, altro inarrivabile sogno di una vita, con tanto di autista che si leva il cappello aprendogli la portiera: una rivalsa su un’esistenza terribile, fatta di rifiuto e marginalità, di ab- ANTONIO LIGABUE La follia del genio di Arturo bandoni e di malattia. Ma presto arriva una paresi e, nel 1965, la morte. Nel 1966, la Quadriennale di Roma ospita le sue opere e lo sdogana definitivamente al mondo dell’arte, mentre la grande antologica di Palazzo Reale a Milano e la più recente mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze lo hanno posto tra i grandi artisti del Novecento. Presentata, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi, una grande antologica celebra oggi colui Falco biancone, olio su faesite, Tigre assalita dal serpente, cm 125 x 90 olio su faesite, cm 66 x 80 che semplicisticamente e a lungo è stato definito “il buon selvaggio” della pittura italiana. Circa centocinquanta opere, un esemplare excursus su tutte le diverse anime dell’artista: un’ampia selezione dei suoi celebri oli, un nucleo di disegni e di incisioni e alcune delle sue intense sculture realizzate dall’originale in argilla del suo amato Po, che l’artista masticava a lungo per renderla duttile. Ligabue è certamente uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo, un grande espressionista, al pari di Van Gogh e Munch. Il talento e le tensioni, infatti, sono quelli di un maestro sicuro e ben si colgono dalla potenza visionaria, dalla stesura pittorica e dai rimandi continui – come contrappunti – nello sviluppo della sua opera. Dal primitivismo incerto della prima fase, più ingenua e conclusasi con gli anni Trenta, all’esplosione espressionista dal colore violento e dalla pennellata convulsa. Una vita vissuta come conflitto che non lascia tregua, un’esistenza trascorsa fuori e dentro il manicomio, dove l’arte era puro e semplice mestiere di vivere e andava a coincidere con la vita stessa, in un mondo a lui sempre ostile. Una vita passata a contatto con l’universo animale che amava tanto, che ritraeva con studio anatomico rigoroso, imitando i versi delle bestie mentre le dipingeva con colori frenetici, in una visionaria ricerca d’identità. Dagli animali domestici del primo periodo, alle tigri dalle fauci spalancate, i leoni mostruosi, i serpenti, i rapaci che ghermiscono la preda o lottano per la sopravvivenza: una vera e propria giungla che l’artista immagina con allucinata fantasia fra i boschi del Po. È particolarmente negli autoritratti che Ligabue dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina; è il tormento di un’anima che, grazie alla pittura, trova la propria voce e il proprio riscatto. antonio ligabue La follia del genio Leopardo con bufalo e iena, Gatto con topo, olio su tela, cm 83 x126 olio su tela, cm 80 x 100 Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR), fino al 26 giugno 2011 Orario: aperto anche tutti i festivi, dal martedì al venerdì orario continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17); sabato, domenica e festivi orario continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18); lunedì chiuso Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti; € 5,00 per le scuole; Il martedì pomeriggio ore 15.30: visita della mostra con guida specializzata, senza prenotazione, costo€12,00 Info e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148; fax 0521 848337; [email protected] www.magnanirocca.it 31 'è C è ' C HI C us lyc o t Au di I L C A R T E L L ON E PINCHAS STEINBERG Bologna, Auditorium Manzoni, il 29 aprile Direttore. P. Steinberg J. Massenet: Ouverture dall’opera Chérubin G. Bizet: Sinfonia n. 1 in do maggiore H.Berlioz: Symphonie Fantastique op. 14 MOSTRE D’ARTE ED EVENTI MUSEALI L’AVVENTURA DEL VETRO Venezia, Museo Correr Fino al 25 aprile MEDITERRANEO. Da Courbet a Monet a Matisse Genova, Palazzo Ducale Fino al 1° maggio MELOZZO DA FORLÌ - L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello Forlì, Musei di San Domenico Fino al 12 giugno CARLA ACCARDI. Segno e trasparenza Catania, Fondazione Puglisi Cosentino Fino al 12 giugno ISOLE DEL PENSIERO. Böcklin, De Chirico, Nunziante Fiesole (FI), Palazzo Comunale Fino al 19 giugno YVAN SALOMONE. Rear View Mirror Acireale (CT), Galleria Credito Siciliano Dal 6 maggio al 3 luglio VANITAS. Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione Doria Pamphilj Genova, Villa del Principe Dal 20 maggio al 25 settembre GIOVANNI ALLEVI Ivrea (TO), Officina H, l’11 aprile Bologna, Teatro delle Celebrazioni, il 12 e 13 aprile Palermo, Teatro Massimo, il 18 aprile JEFFREY TATE Napoli, Teatro San Carlo, il 15 e 16 aprile Direttore: J. Tate Orchestra Teatro San Carlo W. A. Mozart: Sinfonia n. 34 in do magg. K.338; Sinfonia n. 35 Haffner in re magg. K.385; Sinfonia n. 36 Linz K. 425 IVO POGORELICH Mestre (VE), Teatro Toniolo, il 19 aprile I. Pogorelich: pianoforte F. Chopin: Notturni op. 55 e op. 62; Sonata n. 2; Preludio op. 45; Sonata n. 3 FRANCESCA DA RIMINI Trieste, Teatro Lirico G. Verdi, dal 19 al 30 aprile Autore: Tito Ricordi, dalla tragedia omonima di Gabriele d’Annunzio Direttore: J. Kovatchev Musiche: R. Zandonai Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico Regia: G. Del Monaco CONCERTO DI PASQUA Genova, Teatro Carlo Felice, il 21 aprile CONCERTO BAROCCO Macerata, Teatro Lauro Rossi, il 26 aprile SOLISTI VENETI-UTO UGHI Trieste, Teatro Lirico G. Verdi, il 28 aprile 32 CONCERTO SINFONICO Bari, Teatro Petruzzelli, il 6 maggio Direttore: G. Martinenghi V. Palumbo: Concerto per fisarmonica e archi D. Milhaud: Concertino d’hiver per trombone e archi F. Mendelssohn: Sinfonia n.4 Italiana FILARMONICA ARTURO TOSCANINI / PHILIP WALSH Modena, Teatro Comunale, l’8 maggio Direttore: Ph. Walsh Piaoforete: Jean-Yves Thibaudet G. Gershwin: Un americano a Parigi; Rapsodia in blu; Concerto in fa maggiore FERNANDA PIVANO. Viaggi, cose, persone Milano, Galleria Gruppo Credito Valtellinese Refettorio delle Stelline Fino al 18 luglio COSÌ FAN TUTTE Napoli, Teatro San Carlo, dall’8 al 17 aprile Orchestra e Coro Teatro San Carlo Direttore: Alan Curtis Libretto: L. Da Ponte Musiche: W.A. Mozart Regia: G. Strehler FILARMONICA ARTURO TOSCANINI / JOHN AXELROD Modena, Teatro Comunale, il 30 aprile Direttore: J.Axelrod G. Mahler: Sinfonia n. 5 in do diesis minore TANCREDI E CLORINDA Palermo, Teatro Massimo, il 7 maggio TRIESTE LIBERTY. Costruire e abitare l’alba del ’900 Trieste, ex Pescheria - Salone degli Incanti Fino al 19 giugno MUSICA CLASSICA D I ERNANI Bologna, Teatro Comunale, dall’11 al 19 maggio Direttore: B. Bartoletti Libretto: F. M. Piave Musiche: G. Verdi Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna BACH: ARTE DELLA FUGA Milano, Basilica S. Maria della Passione, il 17 maggio PADRE CICOGNA Napoli, Teatro di San Carlo, il 20 e 21 maggio Direttore: N. Piovani Voce recitante: L. De Filippo Versi di Eduardo De Filippo, musiche di Nicola Piovani LA BATTAGLIA DI LEGNANO Roma, Teatro dell’Opera, dal 24 al 31 maggio Direttore: Pinchas Steinberg Libretto: S. Cammarano Musiche: G. Verdi Regia: G. Lavia Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera CARLO RIZZI Napoli, Teatro di San Carlo, il 27 e 28 maggio Direttore: C. Rizzi Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo G. Mahler: Sinfonia n. 1 Il Titano CELEBRAZIONI 150° UNITÀ ITALIA Genova, Teatro Carlo Felice, il 1° giugno TEATRO, CABARET, SPETTACOLI STORIA D'ITALIA IN 150 DATE Torino, Teatro Astra, dal 5 al 13 aprile AutorI: Carlo Fruttero & Massimo Gramellini EDUARDO: PIU' UNICO CHE RARO Quattro atti unici di Eduardo De Filippo Genova, Politeama Genovese, dall’8 al 10 aprile Regia: G. Sepe Interpreti: Rocco Papaleo PROCESSO A CAVOUR Macerata, Teatro Lauro Rossi, il 13 e 14 aprile Jesi (AN), Teatro G.B. Pergolesi, il 4 maggio FLASHDANCE – IL MUSICAL Roma, Teatro Olimpico, dal 15 aprile all’8 maggio ROMAN E IL SUO CUCCIOLO Ascoli Piceno, Teatro Ventidio Basso, il 18 e 19 aprile Recanati (MC), Teatro Persiani, il 20 e 21 aprile Parma, Teatro Due, il 26 e 27 aprile Fano (PS), Teatro della Fortuna, dal 2 al 4 maggio Modena, Teatro Storchi, dal 6 all’8 maggio Autore: R. Povod Regista e interprete: A. Gassman a p rile - maggi o LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE Venaria Reale (TO), Teatro della Concordia, il 21 aprile Porto Sant’Elpidio (AP), Teatro delle Api, il 27 aprile Recanati (MC), Teatro Persiani, il 28 aprile Autore: R. Doyle Regia: G. Gallione Interpreti: M. Massironi STORIA DELLA COLONNA INFAME Milano, Salone CRT, dal 28 aprile al 15 maggio Tratto dal romanzo di A. Manzoni Compagnia: Produzione Crt Regia: G. Guerrieri ASPETTANDO GODOT Modena, Teatro Storchi, dal 29 aprile al 1° maggio Torino, Teatro Carignano, dal 3 al 14 maggio Autore: S. Beckett Compagnia: Teatro Out Off IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA Milano, Elfo Puccini – Sala Shakespeare, dal 3 al 29 maggio Autore: T. Williams Compagnia: Teatridithalia Regia: E. De Capitani Interpreti: C. Agustoni, C. Crippa MEDEA Milano, Teatro Carcano, dal 4 al 15 maggio Autore: Euripide Regia: M. Panici Interpreti: P. Villoresi, D. Sebasti DADDY BLUES Trieste, Teatro O. Bobbio, dal 6 al 15 maggio Autore: B. Chapelle e M. Visciano Regia: V. Salemme Interpreti: M. Columbro, P. Quattrini UNA NOTTE IN TUNISIA Roma, Teatro Quirino, dall’11 al 22 maggio Autore: V. Trevisan Regia: A. R. Shammah Interpreti: A. Haber, M. Scattini THE WAILERS Roma, Atlantico Live, il 14 aprile Bologna, Estragon, il 15 aprile Torino, Hiroshima Mon Amour, il 16 aprile DALLA E DE GREGORI Genova, Teatro Carlo Felice, il 14 aprile Bologna, Europauditorium, il 19 e 20 aprile AMERICA Bari, Teatro Team, il 16 aprile Jovanotti – Ora in Tour 2011 Rimini, 105 Stadium, il 16 aprile Conegliano (TV), Zoppas Arena, il 19 e 20 aprile Perugia, PalaEvangelisti, il 22 e 23 aprile Acireale (CT), Palasport, il 26 e 27 aprile Caserta, Palamaggiò, il 29 e 30 aprile Firenze, Mandela Forum, il 2 e 3 maggio Bologna, Futurshow Station, il 5 maggio Mantova, Palabam, il 7 e 8 maggio Assago (MI), Mediolanum Forum, il 10, 11, 13, 14 maggio Torino, Palaolimpico, il 18 e 19 maggio Ancona, Palarossini, il 21 e 22 maggio Brescia, Fiera Brixia Expo, il 24 maggio Parma, Palacassa, il 26 maggio GIANNA NANNINI – TOUR 2011 Morbegno (SO), Polo Fieristico, il 27 aprile Assago (MI), Mediolanum Forum, il 29 e 30 aprile Roma, Palalottomatica, il 3 maggio Reggio Calabria, Palacalafiore, il 7 maggio Acireale (CT), Palatupparello, il 9 maggio Eboli (SA), Palasele, il 12 maggio Caserta, Palamaggiò, il 14 maggio Perugia, PalaEvangelisti, il 16 maggio Bologna, Futurshow Station , il 18 maggio Verona, Arena, il 20 e 21 maggio Treviso, Palaverde, il 24 maggio Bolzano, Palaonda, il 25 maggio Firenze, Mandela Forum, il 27, 28 e 29 maggio Pesaro, Adriatic Arena il 31 maggio Genova, Vaillant Palace, il 2 giugno Torino, Palaolimpico, il 4 giugno MAI PIÙ SOLI Milano, Teatro Giorgio Strehler, dal 17 al 22 maggio Autore: S. Benni Regia: C.Pezzoli Interpreti: A. Finocchiaro, D. Trambusti Insieme: Battisti e Mina Tribute Show Torino, Teatro Alfieri, il 29 aprile MONTY PYTHON'S SPAMALOT Trieste, Teatro Rossetti, dal 25 al 29 maggio Autore: E. Idle Regia: Ch. Luscombe Compagnia: Howard Panter BIAGIO ANTONACCI – BIAGIO IN ARENA Verona, Arena, il 1°, 2 e 3 maggio ORSON WELLES' ROAST Torino, Teatro Astra, dal 25 al 27 maggio Autori: M. De Vita Conti e G. Battiston Interprete: Giuseppe Battiston NOTRE DAME DE PARIS Trieste, Palatrieste, dal 25 al 28 maggio Firenze, Piazza S. Croce, dal 1° al 4 giugno MUSICA POP, ROCK & JAZZ SUBSONICA Caserta, Palamaggiò, l’8 aprile Bari, Palaflorio, il 9 aprile Torino, Palaolimpico, l’11 aprile Assago (MI), Mediolanum Forum, il 12 e 13 aprile Firenze, Mandela Forum, il 15 aprile Bologna, Futurshow Station, il 16 aprile LUCA BARBAROSSA Milano, Teatro Manzoni, l’11 aprile Torino, Teatro Colosseo, il 12 aprile Roma, Auditorium Conciliazione, il 15 aprile ELISA – IVY TOUR 2011 Cremona,Teatro Ponchielli, il 14 aprile Bergamo,Teatro Donizetti, il 17 aprile Milano,Teatro Degli Arcimboldi, il 26 aprile Livorno,Teatro Goldoni, il 3 e 4 maggio Roma, Gran Teatro, il 7 maggio LEVEL 42 Roma, Atlantico Live, il 30 aprile DANIELE D'AGARO ADRIATICS ORCHESTRA MEETS PAOLO FRESU Imola (BO), Teatro Comunale dell' Osservanza, il 5 maggio NICOLAI E DI BATTISTA JAZZ QUARTET Modica (RG), Teatro Comunale Garibaldi, il 6 maggio SADE Assago (MI), Mediolanum Forum, il 6 maggio ALPHA BLONDY Roma, Adriatico Live, il 13 maggio Bologna, Estragon, il 14 maggio NICCOLÒ FABI Grugliasco (TO), Teatro Le Serre, il 19 maggio BILLY COBHAM BAND Verbania, Arena Urbana, il 21 maggio Verona, Teatro Filarmonico, il 22 maggio MARIO BIONDI BIG ORCHESTRA Roma, Gran Teatro, il 21 maggio THE WOMBATS Milano, Tunnel Club, il 26 maggio ZUCCHERO CHOCABECK WORLD TOUR 2011 Verona, Arena, il 2, 3, 4, 6 e 7 giugno La Redazione declina ogni responsabilità per cambiamenti di programmi, date e luoghi degli eventi segnalati. DiRiTTo aL FUTURo BamBoccioni a chi? w w w . g i o v e n t u . i t FEDERAZIONE AUTONOMA B A N C A R I I TA L I A N I Registrati su http://www.fabi.it/ registrazione-iscritti.html e troverai le risposte a tutte le tue domande www.fabi.it