Società > News > Italia - mercoledì 14 gennaio 2015, 17:00
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Auto immatricolate all’estero
Fantasmi alla guida
Sempre più italiani scelgono di intestare la propria macchina a stranieri per non pagare le multe
Raffaele de Chiara
A colpire prima ancora dell’auto fiammante, una Mercedes Classe A, con cui si presenta
all’appuntamento circa mezz’ora dopo l’orario concordato, è la targa del veicolo. Di familiare infatti la
sequenza di numeri e lettere sembra avere poco quanto nulla. “Perdoni il ritardo, ma nonostante abbia
corso un po’ per strada "dice con leggera ironia" non sono riuscito ad arrivare in tempo”.
Giancarlo, occhiali bordati d’oro, giacca fay, sciarpa Fendi e scarpe Hogan, è uno dei tanti italiani
che del codice della strada a stento ricorda il nome. “I limiti di velocità? Beh, se si parla di limiti,
conosco solo quelli degli altri”.
Già, perché il nostro, non è certo uno sprovveduto dal portafoglio gonfio e con il gusto del brivido, è solo
uno dei tanti furbetti italiani. L’auto infatti su cui abitualmente si sposta, sebbene sia di sua proprietà, è
formalmente di un terzo. “Nella vita faccio l’imprenditore e se mi capita di fiutare l’affare lo colgo al
volo. Un anno fa" spiega "un amico mi ha presentato Stoyan, un cittadino bulgaro, in cambio di qualche
centinaio di euro, si è intestata l’auto che risulta quindi immatricolata in Bulgaria”.
Non è di certo il solo "Che io sappia sono stati almeno una decina le persone che conosco direttamente
che hanno fatto lo stesso". Fin qui sembrerebbe tutto in regola ma il trucco viene quando si scopre che il
giochetto ideato dal Nostro permette a lui di essere un fantasma alla guida e allo Stato di non incassare i
soldi derivanti dalle infrazioni commesse. “Sì, di fatto quando sono in autostrada non ci sono tutor o altri
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale
reperibile al link http://www.lindro.it/0-societa/2015-01-14/164199-fantasmi-alla-guida
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati
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dispositivi che possano fermarmi, viaggio sicuro perché tanto le multe non potranno mai arrivare a
casa”.
Nessun rimorso.
“In Italia la cosa più difficile non è tanto acquistare un’auto ma mantenerla, tra spese di assicurazione,
tasse varie e carburante, i costi lievitano molto di più del prezzo del veicolo. Perché allora stupirsi se
qualcuno approfitta di qualche opportunità che gli viene concessa. Credo sia un fatto normale, chi non lo
fa evidentemente ha una naturale vocazione al masochismo….”
L’escamotage usato da chi si reputa superiore, sfrutta in realtà le solite smagliature del sistema
normativo.
La circolazione di auto straniere in Italia è ovviamente concessa ma cosa ben diversa è immatricolare
un’auto all’estero per evadere le tasse e non pagare le multe. Così come confermato da alcune fonti
del Comando della Polizia Municipale di Napoli.
“Ogni qualvolta" spiega un agente "ci imbattiamo in un veicolo con targa rumena o bulgara
parcheggiato in divieto di sosta o sulle strisce blu in molti casi evitiamo di fare il verbale, tanto è soltanto
fatica sprecata”. Sì, perché in effetti, sebbene la contravvenzione venga spedita a destinazione con spese
a carico del destinatario, di fatto, per ottenere il pagamento di quanto dovuto è un’impresa vana. “E’
complicato ottenerla da cittadini residenti in Italia, figurarsi dagli stranieri all’estero che il più delle
volte figurano essere soltanto dei prestanome”.
Una mezza soluzione per arginare il fenomeno in realtà ci sarebbe ma non vale per gli stranieri.
“Il codice prevede che a guidare l’auto per periodi superiori ai 30 giorni, non possa essere un soggetto
diverso dall’intestatario del veicolo salvo che non vi sia una specifica annotazione sul libretto. Peccato
però che questo non valga per le auto immatricolate all’estero”.
Inutile quindi parlare di repressione.
“In certi casi quello che più conta è la prevenzione attraverso una cultura che insegni la legalità ed il
rispetto delle regole”.
Impossibile anche tracciare una stima più o meno precisa dei veicoli stranieri circolanti in Italia.
“Essendo immatricolate all’estero non c’è nessun dato attendibile che possa avvicinarsi alla realtà, ma
per la mia esperienza qui a Napoli le posso dire che ad oggi circa il 30% delle auto circolanti in città è
con targa straniera"
Storie di furbetti italiani ma anche di chi l’Italia la vive solo da turista o come meta d’affari.
Renè è un cittadino lusseburghese, di 30 anni, di professione fa il medico ma spesso viene nel nostro
Paese dove coltiva diverse amicizie.
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“La vostra" spiega "è una nazione strana, chi è al governo crede di poter far rispettare le norme
imponendo obblighi e illudendosi poi di poterli fare rispettare. Non hanno capito che si vuole le leggi le
si aggirano sempre”.
Il suo italiano fluido, soltanto lievemente sporcato dalla lingue d’origine, rende perfettamente il concetto:
“In Italia le norme sono fatte solo per chi è scemo, si dice così giusto? Io ad esempio ogni volta che
vengo non mi preoccupo di nulla, specialmente in autostrada corro parecchio perché tanto nel mio Paese
le multe non arriveranno mai”.
A giudicare dall’auto, una Bmw serie 5, il danno per lo Stato Italiano ed il pericolo corso dagli utenti
della strada deve essere abbastanza elevato, “Solitamente non scendo mai sotto i 200 km all’ora… ma
questo, la prego non lo scriva”.
Storie di piccole e grandi trasgressioni, storie di un sistema, quello italiano, che sembra essere fatto
apposta per essere raggirato.
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