Orientare, validare, valutare concetti di base e approcci in Europa slides A cura di: Renato Domenico Di Nubila Monica Fedeli Università di Padova Materiali prodotti nell'ambito del progetto: “Validazione delle competenze non formali nell'edilizia” Capo progetto: ECIPA Soc. Coop. a R.L. F.S.E. POR 2007-2013, Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione, DGR 1758 del 16 giugno 2009, Asse IV – Capitale Umano “Azioni di sistema per la realizzazione di strumenti operativi a supporto dei processi di riconoscimento, validazione e certificazione delle competenze” 2 Sommario Orientare, valutare, validare Pag. 4 Uno sguardo sull'Europa » 9 Crediti » 16 3 Orientare, Valutare, Validare Il processo di identificazione si avvia con: La fase di identificazione degli apprendimenti informali e non formali richiede: un impegno produttivo della persona che dovrebbe, con il supporto di un esperto, essere in grado di: - identificare le esperienze e descriverle, - esplicitare i contesti in cui sono state acquisite, - estrapolare e sintetizzare gli elementi delle differenti esperienze, - riflettere in un processo guidato, - applicare e trasferire in diversi contesti le competenze acquisite 1 L’identificazione Rappresenta quel processo in cui la persona è in grado di dichiarare e descrivere le competenze acquisite in un contesto. E’ il primo passo, che richiede un impegno costante della persona, che intenzionalmente decide di cominciare a “navigare” nei percorsi di validazione ed eventualmente certificazione. 4 1 Attualmente Non è sempre possibile individuare dispositivi e logiche comuni a livello nazionale e internazionale ● Non sono stati chiaramente individuati i soggetti che si occupano della validazione delle competenze non formali e informali ● Non è chiaramente definito il processo e soprattutto, “Chi” deve fare “Cosa” ● Esistono della realtà locali molto attive che potrebbero fungere da traino ● 1 Orientamento allora …. Rappresenta un processo che consente di leggere la storia professionale e personale attraverso: • Il curriculum vitae • Il portfolio • Il dossier personale • Un patto di servizio, o un contratto di lavoro • Evidenze in forma scritta delle competenze acquisite e della storia personale 1 5 La valutazione Si basa sui risultati di apprendimento e sulle competenze acquisite con l’obiettivo di definire la misura in cui la persona è in grado di utilizzare una determinata competenza. “Pretendere di affermare che una competenza sia misurabile è tutto da dimostrare. Riconoscerla è diverso” (Reggio, P., 2007) La patente di guida non descrive in che misura riesco ad esercitare tale competenza! 1 Il processo di valutazione Può essere condotto con diversi metodi e strumenti come: 1. l’intervista, o colloquio, o discussione guidata con chi sta valutando 2. La descrizione scritta o la narrazione da parte del candidato di ciò che sa fare e in che modo 3. La osservazione attraverso la lettura dei dati raccolti 4. Il portfolio, compilato in fase di orientamento e in progress 5. Le simulazioni 6. Le presentazioni dei prodotti 7. Le interrogazioni da parte dei valutatori 8. Prove scritte ed esercitazioni pratiche 1 6 La validazione richiede: La predisposizione di dispositivi organizzati, tecnici e metodologici, che perseguono la funzione di mediazione e di auto-accompagnamento permettono al soggetto di: 1. Formarsi e auto-formarsi 2. Auto valutarsi 3. Riflettere e acquisire consapevolezza sulle competenze possedute 4. Tradurre le competenze in documentazione trasparente e comprensibile 1 La validazione Dovrebbe perseguire l’obiettivo di rilasciare un attestato formale L’auspicio è che venga affidata, soprattutto a livello nazionale, ad un’Agenzia esterna. Lo scopo è quello di portare un contributo almeno su quattro prospettive: - fornire elementi di conoscenza utili a orientare le politiche formative e quelle del lavoro e i processi decisionali più complessivi; - innescare un processo di etero-valutazione; - favorire un cambiamento migliorativo e di regolazione interno al sistema; - fornire un riconoscimento in termini di crediti utilizzabili in diversi contesti formativi. 1 7 Le caratteristiche generali dei dispositivi di orientamento, valutazione e validazione: - devono essere riconosciuti e condivisi, sia dal sistema istituzionale, che da quello privato e dai cittadini, - devono tradursi in pratiche da sperimentare ed eventualmente modellizzare, - devono essere spendibili per la formazione e riconosciute da parte del mercato del lavoro. 1 8 Uno sguardo sull'Europa Il sistema svizzero e tedesco Sono caratterizzati da: • una lunga tradizione del sistema della formazione professionale, • un sistema di circolazione delle informazioni sui profili professionali e sulle esperienze di certificazioni, • una rete di relazioni consolidate e una condivisione da parte di tutti gli attori coinvolti; istituzioni pubbliche, aziende private e i cittadini. 1 Svizzera e Germania Svizzera: Ogni Cantone individua i soggetti istituzionali e gli orientatori per affiancare i cittadini nel percorso di validazione e certificazione delle competenze comprese quelle non formali e informali. Germania: Ogni Stato Federale, tramite la Camera di Commercio e dell’Artigianato organizza esami per la validazione e la certificazione delle competenze, attraverso una organizzazione rigida, ma consolidata da una lunga esperienza. 1 9 I tre passaggi fondamentali dei sistemi a. Autovalutazione b. Valutazione esterna tramite colloquio, prove pratiche, prove teoriche c. Accordi per l’assegnazione dei certificati, strettamente legati al mondo del lavoro 1 Il sistema tedesco Esame esterno Requisiti: svolgere la professione per almeno 5 anni al momento della domanda Documenti da presentare: CV, certificati e attestati scolastici, o corsi riconosciuti, dichiarazioni dei datori di lavoro sulla durata e i contenuti delle attività, referenze scritte, attività svolte in altri contesti con evidenze e autocertificazioni Tipo di esame: teoria e pratica, scritto e simulazione in contesto allestito. Consulenza e supporto: offerti dalla Camera di Commercio e dalle imprese iscritte 1 10 Il sistema svizzero L’impostazione federalista è condizionata dalle diverse tradizioni e strutture sociali dei Cantoni di residenza. Il sistema si fonda su un forte consenso degli attori sociali ed economici I cantoni provvedono ad istituire servizi di consulenza per aiutare le persone ad avviare il percorso di validazione. 1 La collaborazione I servizi di consulenza collaborano con le organizzazioni del mondo del lavoro e coinvolgono gli esperti esterni. La legittimità di percorsi di validazione delle competenze esperienziali è a discrezione dei Cantoni, così come la libertà di decidere se utilizzare questa possibilità e di disciplinare i dispositivi in materia. Gli adulti hanno diritto di veder riconosciuta la propria esperienza e competenza! Le procedure di riconoscimento e validazione delle competenze esperienziali sono parte integrante del sistema di formazione continua, perché favoriscono l’accesso dei pubblici “non qualificati” alle diverse opportunità di qualificazione e formazione. 1 11 Il modello QUALIFICATION PLUS a. Orientamento preliminare: si tratta di un colloquio per capire quali competenze la persona intende farsi validare e pianificare il cammino successivo, b. Avvio della procedura – bilancio. Il candidato viene accolto dal Centro di Bilancio del Cantone realizza un bilancio professionale, nel corso del quale identifica le competenze, sia professionali, che trasversali c. Prova di validazione: incontri/sedute di osservazione in situazione esperti, professionisti indipendenti valutano le competenze, tramite modalità e strumenti diversi, che variano da settore a settore. 1 Il rilascio dell’attestazione L‘Ufficio cantonale dell’Orientamento e Formazione Professionale rilascia al candidato, sulla base dell’esito delle prove di validazione: l‘attestazione di competenza, riconosciuta a livello locale e che può essere spesa come credito formativo per lo sviluppo di ulteriori procedure di riconoscimento e per l’ottenimento di una certificazione ufficiale federale. 1 12 Parti in comune in Europa 1. Profili di riferimento delineati da attività e competenze 2. Suddivisione tra competenze trasversali e professionali 3. Individuazione di istituzioni che accertano, validano e certificano le competenze 4. Strumenti per “la navigazione” verso la validazione 5. Accordi tra imprese e istituzioni 1 Il punto di partenza Non esiste una logica condivisa a livello europeo ma esistono: il Quadro delle Qualifiche Europeo – European Qualification Framework EQF - basato sui livelli di autonomia e responsabilità di ruolo Il Sistema Europeo dei Crediti per la Formazione Professionale European Credit System for Vocational Education and Training ECSVET -basato su unità di apprendimento. Il libretto formativo del cittadino - Record of Personal Achievement - Indicato dall’Unione Europea per la trasparenza dei dati professionali 1 13 14 Crediti Capo progetto: Autori: ECIPA s.c.a r.l. Via della Pila, 3/b - 30175 Marghera VE tel. 041.928638 fax 041.924128 http://www.ecipa.eu Renato Domenico Di Nubila Monica Fedeli Hanno collaborato: Partners: CEVA Cassa Edile Veneta Artigiana Via della Pila, 3/a - 30175 Marghera VE tel. 041.927577 fax 041.5090388 http://www.cevaveneto.it UNIVERSITA’ DI PADOVA Scienze della Formazione Via Beato Pellegrino, n. 28 - 35137 Padova Studio/Office n. 114 p. 1° Tel. 049.8271720 Fax. 049.8271751 http://www.scform.unipd.it http://www.educazione.unipd.it Andrea Polelli (Ecipa) Matteo Povolato (Ecipa) Adriano De Vita (Ecipa) Michele Romano (CEVA) Gabriella Bettiol (SIAV) Renato Domenico Di Nubila (Università di Padova) Monica Fedeli (Università di Padova) Comitato scientifico: Arduino Salatin Domenico Lipari Franco Frigo CNA VENETO Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della piccola media impresa Via della Pila, 3/b - 30175 Marghera VE Tel. 041.921715 Fax. 041.5384248 http://www.cnaveneto.it CONFINDUSTRIA VENETO SIAV spa Via Torino, 151/c - 30172 Mestre VE Tel. 041.2517511 Fax. 041.2517571-2-3 http://www.siav.net 15 Renato Domenico Di Nubila, docente ordinario di Metodologia della formazione e di Comportamento organizzativo, della Facoltà di Scienze della Formazione , presso l’Università di Padova. E’ stato Delegato del Rettore per la formazione permanente e continua (dal 2002 al 2007), responsabile dei Master e dei Corsi di perfezionamento istituiti dall’Ateneo Patavino (2002-2009). Autore di diverse pubblicazioni sui temi della Didattica, dell’Experiential Learning, del comportamento e sviluppo organizzativo, della formazione continua, delle Metodologie di Gruppo e del Team Management, dell’Analisi dei processi di qualità, dell’Alternanza studio/lavoro. Consulente di formazione aziendale ed esperienziale e di comportamento organizzativo, sta curando da anni la formazione del personale della scuola, della pubblica amministrazione e delle aziende. É autore di diverse pubblicazioni sui temi della Didattica, dell’Experiential Learning, del Comportamento e sviluppo organizzativo, della Formazione continua, delle metodologie di Gruppo e del Team Management, dell’Analisi dei processi di qualità, dell’Alternanza studio/lavoro, tra cui, Saper Fare Formazione,Pensa Multimedia Ed.Lecce, 2006 e Dal Gruppo al Gruppo di lavoro, Pensa Multimedia Ed. Lecce 2008.; L’esperienza: quando diviene fattore di formazione e di sviluppo, Pensa Multimedia Ed. Lecce, 2010. Collaboratore di alcune Riviste nazionale ed internazionali (Studium Educationis, Dirigenti Scuola, FOR, L’Impresa…), e de Il Sole-24 Ore. Delegato Nazionale di AIF-UNIVERSITA’ Monica Fedeli, ricercatrice e professore aggregato in Scienze Pedagogiche e Didattiche presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Padova, dove svolge attività di docenza di Metodologie della Formazione e Gestione delle Risorse Umane. Si occupa principalmente di formazione degli adulti; in questi ultimi anni sta conducendo ricerche a livello internazionale nell'ambito della formazione esperienziale, curando dibattiti e ricerche con alcune Università Americane. Tra le pubblicazioni più importanti ricordiamo: FEDELI M., (2008), Come generare valore nella formazione continua. I risultati di un’indagine fra testimoni privilegiati, Pensa MultiMedia Editore, Lecce. FEDELI, M., DI NUBILA R.D. (2010), L’esperienza: quando diventa fattore di formazione e di sviluppo, Lecce, Pensa Multimedia, FEDELI M. (2011). Dialogo in Andragogia. Intervista a John Henschke. FOR, Rivista per la Formazione, n.86, Franco Angeli, Milano. FEDELI M. (2011). Dalla metodologia alle metodologie esperienziali. Nuove sfide per i formatori. FOR, Rivista per la Formazione, n. 86. FEDELI M., (2011) Appunti di viaggio. Il valore della riflessione nel processo di apprendimento lifelong, FOR, Rivista per la Formazione, n.85, Franco Angeli, Milano. 16