ORDINAMENTI 1° CICLO DI ISTRUZIONE Ordinamento • Con il termine “ordinamento giuridico” si intende sia una comunità organizzata in vista del perseguimento di uno scopo comune (quindi, in questo senso, si può dire che lo Stato è un ordinamento giuridico) sia l'insieme delle norme (il diritto positivo o diritto oggettivo) che regolano la vita di questa comunità (in questo senso, quindi, si dirà che lo Stato ha un ordinamento giuridico). • Si utilizza il termine anche in maniera più specifica, per indicare delle norme relative ad un dato settore; un esempio è l’ordinamento scolastico, per indicare la regolamentazione del sistema scolastico in uno Stato (quindi si parlerà dell’ordinamento scolastico italiano o spagnolo o finlandese ecc.) Esercizio del potere attribuito per soddisfare interessi pubblici : = FUNZIONE il titolare della funzione E’ TENUTO AD AGIRE (diritto-dovere) per la soddisfazione di interessi di altre persone (la comunità) Es. DIRIGENTE SCOLASTICO PROSPETTIVA EVOLUTIVA Riforme della struttura dello Stato Riforme della P. A. Riforme della scuola Fra le Riforme MECCANISMO DI FORMAZIONE DELLE LEGGI LEGGE 23.08.1988 n.400 delegificazione fonte legislativa primaria fonte secondaria i REGOLAMENTI = mutamento di FONTE normativa in materie ben individuate, consente attività diretta del GOVERNO considerata più rapida e flessibile. L. 23.08.1988 n.400 Art.17 c.2 • 2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Stato, sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per le quali le leggi della Repubblica, autorizzando l'esercizio della potestà regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l'abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall'entrata in vigore delle norme regolamentari. L. 23.08.1988 n.400 Art.17 c.3 • 3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del Ministro o di autorità sottordinate al ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di più ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessità di apposita autorizzazione da parte della legge. ….. RIFORME P.A. (anni ’90) L. 400 / 88 L. 241 / 90 Carte dei Servizi – DPCM 1995 Sviluppo delle AUTONOMIE Legge n.59 15.03.1997 D. L.vo 281 / 97 D. L.vo 112 / 98 D. P. R. 275 / 99 E altri … L.59/97 D. L.vo 281 / 97 Conferenza Stato – Regioni Conferenza Stato Città ed Autonomie Locali D. L.vo 112 / 98 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali D. L.vo 267 / 00 Testo Unico Enti Locali (TUEL) D. L.vo 286 / 98 L. 59 / 97 Riordino e potenziamento dei meccanismi e degli strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle P. A. D. L.vo 165 / 01 Organizzazione del lavoro alle dipendenze delle P. A. Norme delegate sulla scuola (art.21) …... ……. ……. Legge n.59 15.03.1997 Art.21 . AUTONOMIA SCOLASTICA 1. L'autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi si inserisce nel processo di realizzazione della autonomia e della riorganizzazione dell'intero sistema formativo. Le funzioni dell'Amministrazione centrale e periferica della pubblica istruzione [ … ] in materia di gestione del servizio di istruzione [ … ] sono progressivamente attribuite alle istituzioni scolastiche Legge n.59 15.03.1997 Art.21 . AUTONOMIA SCOLASTICA Per far questo i regolamenti devono 2. Armonizzare le norme sulle scuole non statali 3. Stabilire i requisiti dimensionali ottimali per l'attribuzione della personalità giuridica e dell'autonomia alle istituzioni scolastiche 8 e 9. stabilire le articolazioni dell’autonomia 14. Dettare istruzioni generali per l'autonoma allocazione delle risorse, per la formazione dei bilanci, per la gestione delle risorse ivi iscritte …. 15. Riformare gli organi collegiali della pubblica istruzione di livello nazionale e periferico …. 16. … ferma restando l'unicità della funzione, ai capi d'istituto è conferita la qualifica dirigenziale 17. Il rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici sarà disciplinato in sede di contrattazione collettiva del comparto scuola, articolato in autonome aree. FUNZIONE DIRIGENTE QUALIFICA presupposto dell’ UNICA Articolata in 2 fasce STABILE ACCESSO PER CONCORSO INCARICO SPECIFICO A TEMPO DETERMINATO CON CONTRATTO INDIVIDUALE DECISO DA ORGANO POLITICO DIRIGENTE SUPERIORE FUNZIONE DIRIGENTE Aree di dirigenza e comparti • Area I – Ministeri • Area II – Regioni e Autonomie Locali • Area III – Servizio Sanitario Nazionale (ammin., san., tecnica e profess.) • Area IV – Medici, veterinari e odontoiatri del comparto Sanitario • Area V – Scuola e AFAM • Area VI – Agenzie Fiscali ed Enti Pubblici non economici • Area VII – Università e Istituzioni ed Enti di Ricerca e Sperimentazione • Area VIII – Presidenza Consiglio dei Ministri • Enti (CNEL; ENEA, CONI, ecc.) c.1 – conferimento di funzioni alle ISA D. P. R. 275 / 99 Regolamento dell’autonomia scolastica L. 59 / 97 art.21 c.3 – dimensioni ottimali come condizione per il conferimento dell’autonomia D.P.R. 233/98 Dimensionamento delle ISA cc.7-8-9 – rispetto obiettivi nazionali e standard Indicazioni Nazionali c. 14 - bilanci D. I. 44 / 01 Regolamento amministrativo - contabile delle istituzioni scolastiche ALCUNI PROVVEDIMENTI DERIVATI DI INTERESSE PER LA SCUOLA c.16 – qualifica dirigenziale capi di Istituto D. L.vo 59 / 98 Dirigenza scolastica c.17 – rapporto di lavoro d.s. e contrattazione coll. C.C.N.L. 2006 e 2010 D. L.vo 165 / 01 (art.25) Organizzazione del lavoro alle dipendenze delle P. A. Decreto Legislativo n.165 del 30.03.2001 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche L. 400 / 88 L. 241 / 90 Carte dei Servizi – DPCM 1995 Sviluppo delle AUTONOMIE L. 59 / 97 D. L.vo 281 / 97 D. L.vo 112 / 98 Necessità di revisione costituzionale, per dare legittimità costituzionale ai nuovi assetti già annunciati dalle norme di un quindicennio Legge n.3 del 2001 D. P. R. 275 / 99 E altri … LEGGE COSTITUZIONALE n. 3 del 18.10.2001 • RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE: in particolare all’art.117 viene consolidata l’autonomia delle diverse istituzioni della Repubblica • 3 SOGGETTI INTERAGENTI PER LA SCUOLA: – STATO – REGIONI – ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME Il MPI Conferenza Unificata Le Regioni e gli EELL Le scuole L’ULTIMO PERIODO alcune particolarità dell’ultimo decennio COPIOSITA’ DELLA PRODUZIONE LEGISLATIVA INFLUENZA DELLE DETERMINAZIONI UE COLLEGAMENTO STRETTO CON LA POLITICA DI GOVERNO TECNICA AGGIUSTAMENTI PROGRESSIVI PROVVEDIMENTI ONNICOMPRENSIVI AMPLIAMENTI DELLE DELEGHE AL GOVERNO CONSEGUENZE DEFINIZIONI PROGRESSIVE SOVRAPPOSIZIONI RISCHIO DI CONTRADDIZIONI NECESSITA’ DI ARMONIZZAZIONE «una fase storica nella quale le dinamiche della produzione normativa italiana appaiono essere divenute, forse più che in passato, intense ed accelerate [… poiché la normazione è …] sottoposta ad incessanti rimaneggiamenti, ritocchi o sostituzioni, che si susseguono a ritmo frenetico. [ … ] Se a tanto si assomma l'intreccio, spesso difficile a dipanarsi, tra norme primarie, secondarie, regolazioni pattizie, disposizioni interne di vario genere e con variegata nomenclatura [ … ] ne scaturisce un quadro d'insieme la cui ricostruzione mette a dura prova l'interprete prima ancora che i funzionari amministrativi e gli operatori chiamati a dare applicazione al diritto oggettivo e scritto e finisce con l'alimentare sovrapposizioni, incertezze esegetiche, zone d'ombra e confusione» Sergio Auriemma, Prefazione al Codice Leggi scuola, Ed. Tecnodid, Napoli 2010 RIFORME E LEGGI ANNI 2000 - 2010 BERLINGUER (2000) MORATTI (2004) FIORONI (2007) GELMINI (2008-10) RIFORME E LEGGI ANNI 2000 - 2010 BERLINGUER (2000) Linee di Indirizzo per il curricolo (De Mauro) MORATTI (2004) Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati (Bertagna, Moratti) FIORONI (2007) Indicazioni Nazionali Per il Curricolo (Ceruti, Fiorin, Fioroni) GELMINI (2008-10) Atto di Indirizzo per l’armonizzazione delle Indicazioni Nazionali (Gelmini) I differenti ritmi nell’avvicendarsi delle norme in materia di istruzione Programmi Ermini 19 … 50 Indicazioni Nazionali Moratti DPR 104 60 70 90 80 Indicazioni Nazionali Fioroni 2000 Atto di Indirizzo Gelmini 2010 L 148 L 30 Ordinamenti L 53 e segg. L 296 L 169 e segg. CAMMINO DELLA RIFORMA DEL ‘90 SAPERI ESSENZIALI PROGRAMMI DEL 1985 PIANO NAZIONALE DI AGGIORNAMENTO SPERIMENTAZIONE DEI MODULI LEGGE 148 COMPLESSITA’ DEI SAPERI SONO NECESSARI: SPERIMENTARE, OSSERVARE, CAPIRE, DISCUTERE, COSTRUIRE FORMAZIONE DEL PENSIERO CRITICO - PIU’ TEMPO SCUOLA - INSEGNANTI PIU’ FORMATI Idea base • Inscindibilità di un’idea pedagogica da un’idea ordinamentale • La struttura data al sistema scolastico dall’ordinamento deriva dai fini attribuiti alla scuola ed è coerente con essi o almeno dovrebbe ….. Sviluppo delle AUTONOMIE Legge n.3 del 2001 D. L.vo 59 / 04 – I ciclo D. L.vo 76 / 05 – diritto dovere all’istruzione Legge n.53 28.03.2003 D. L.vo 77 / 05 – alternanza scuola-lavoro D. L.vo 226 / 05 – II ciclo L. 28.03.2003 n.53 • Delega al Governo • per la definizione delle norme generali sull’istruzione • e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale Provvedimenti derivati Competenza esclusiva dello Stato Competenza esclusiva delle Regioni L. 28.03.2003 n.53 (Art.1 c.1) Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i princìpi sanciti dalla Costituzione, il Governo è delegato ad adottare, [ … ] uno o più decreti legislativi per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e formazione professionale. L. 28.03.2003 n.53 (Art.2) I decreti di cui all’articolo 1 definiscono il sistema educativo di istruzione e di formazione princìpi e criteri direttivi a) è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, c) è assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età; l’attuazione di tale diritto si realizza nel sistema di istruzione e in quello di istruzione e formazione professionale, secondo livelli essenziali di prestazione definiti su base nazionale a norma dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione L. 28.03.2003 n.53 (Art.2) d) il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale; L. 28.03.2003 n.53 (Art.2) l) i piani di studio personalizzati, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, contengono un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale, che rispecchia la cultura, le tradizioni e l’identità nazionale, e prevedono una quota, riservata alle regioni, relativa agli aspetti di interesse specifico delle stesse, anche collegata con le realtà locali. L. 28.03.2003 n.53 (Art.3) a) la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti b) ai fini del progressivo miglioramento e dell’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa c) ) l’esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli studenti nel corso e al termine del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d’esame e su prove predisposte e gestite dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione D Lvo 19.02.2004 n.59 (primo ciclo di istruzione) • Struttura a bienni (periodi didattici) articolati in verticale • Monte ore annuale • Attività facoltative • Anticipo iscrizione • Insegnante tutor di classe • Indicazioni Nazionali (allegati) D Lvo 19.02.2004 n.59 (primo ciclo di istruzione) Esame di Stato Scuola Secondaria di 1° grado (media) PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Scuola Primaria (elementare) 3^ 2^ 1^ 5^ 4^ 3^ 2^ 1^ Scuola Dell’Infanzia (materna) D Lvo 19.02.2004 n.59 (primo ciclo di istruzione) SCUOLA PRIMARIA Organizzazione delle attività educative e didattiche (art.7) Quote orarie annuali • Base : 891 – 27 / sett • Att F/O: 99 (Totale 990: 30 / sett) • Eventuale mensa e dopomensa: 330 (Totale: 1320: 40 / sett) Personalizzazione dei percorsi di studio Scelta prevalente delle famiglie Organico a disposizione Gratuità e opzionalità Frequenza e valutazione obbligatorie, una volta scelte D Lvo 19.02.2004 n.59 (primo ciclo di istruzione) SCUOLA PRIMARIA Organizzazione delle attività educative e didattiche Orari settimanali Tempo normale Tempo normale 27 ore Attività obbligatorie Tempo pieno Tempo lungo 3 ore fino a 10 ore Attività Facoltative Opzionali mensa aggiuntive D Lvo 19.02.2004 n.59 (primo ciclo di istruzione) SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Organizzazione delle attività educative e didattiche (art.10) Quote orarie annuali • Base : 891 – 27 / sett • Att F/O: 198 (Totale 1089: 33 / sett) • Eventuale mensa e dopomensa: 231 (Totale: 1320: 40 / sett) Personalizzazione dei percorsi di studio Orientamento per la scuola futura Scelta prevalente delle famiglie Organico a disposizione Gratuità e opzionalità Frequenza e valutazione obbligatorie, una volta scelte D Lvo 19.02.2004 n.59 (primo ciclo di istruzione) SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Organizzazione delle attività educative e didattiche Orari settimanali Tempo normale Tempo normale 27 ore Attività obbligatorie Tempo pieno Tempo lungo 6 ore Attività Facoltative Opzionali fino a 7 ore mensa aggiuntive INGLESE La regolamentazione si trova nell’allegato E al Decreto Lvo 226/05 (relativo alla secondaria di secondo grado) PRIMARIA 1° anno – 1 h / settimana 2° e 3° anno – 2,5 h / settimana 4° e 5° anno – 3 h / settimana SECONDARIA DI 1° GRADO 1° e 2° anno – 3 h / settimana 3° anno – 2 h /settimana Quota curricolo locale D M 26.06.200 n.234 : 15% L 28.03.2003 n.53, art.7 c.1 lett a) D Lvo 17.10.2005 n.226, art 27 c.1 lett c) – rimanda a D. M. 28.12.2005 art.1 (unico) 1. La quota oraria nazionale obbligatoria, riservata alla realizzazione del nucleo fondamentale dei piani di studio, omogeneo su base nazionale, è pari all’80% del monte ore annuale delle singole attività e discipline obbligatorie 2. La quota oraria riservata alle singole istituzioni scolastiche, e da esse determinata nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni, [ … ] è costituita dal restante 20% del monte ore annuale obbligatorio di cui al comma 1. 5. Il decremento orario di ciascuna disciplina e attività non può essere comunque superiore al 20% del relativo monte orario annuale. Indicazioni Nazionali 2004 : Moratti 2007 : Fioroni 2009 : Gelmini 2004 : Moratti Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative • nelle Scuole dell'Infanzia – ALLEGATO A • nella Scuola Primaria – ALLEGATO B • nella Scuola Secondaria di 1° grado – ALLEGATO C Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (6-14 anni) – PECUP – ALLEGATO D • Tendenza a “mettere tutto” • Tendenza a “definire tutto” • Sostanziali “non scelte”, ad esempio il concetto di competenza non è affrontato o almeno è contraddetto dall’enfasi sulle voci singole, minute e specifiche • Si arriva a degli errori veri e propri • Tendenza nel PECUP • Vicenda delle competenze negli atti della scuola (errore sulla RC, lista delle competenze e loro gradi anche per la primaria, alla fine volontarietà delle competenze) 2004 : Moratti L’ordinamento degli obiettivi specifici di apprendimento sotto alcuni titoli non obbedisce a nessuna particolare teoria pedagogica e didattica da rispettare e da seguire, ma ad una pragmatica e contingente esigenza di chiarezza espositiva. Né tantomeno costituisce una specie di ‘tabella di marcia’ per la successione logica o cronologica delle Unità di Apprendimento da svolgere nei gruppi classe. Esso ha soltanto lo scopo di indicare i livelli essenziali di prestazione (intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini per mantenere l’unità del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione, per impedire la frammentazione e la polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire ai bambini la possibilità di maturare in termini adatti alla loro età tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e professionale. 2004 : Moratti È compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la libertà di mediarli, interpretarli, ordinarli, distribuirli ed organizzarli negli obiettivi formativi delle diverse Unità di Apprendimento, considerando, da un lato, le capacità complessive di ogni bambino e, dall’altro, le teorie pedagogiche e le pratiche didattiche più adatte a trasformarle in competenze. Allo stesso tempo, tuttavia, è compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilità di “rendere conto” delle scelte fatte e di porre le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle. Per quanto presentati in maniera elencatoria, infine, va ricordato che gli obiettivi specifici di apprendimento obbediscono, in verità, ciascuno, al principio della sintesi e dell’ologramma: l’uno rimanda sempre funzionalmente all’altro e non sono mai, per quanto possano essere minuti e parziali, richiusi su se stessi, bensì aperti ad un complesso, continuo e unitario rimando reciproco. 2004 : Moratti TUTTAVIA RIMANE: ENFASI SUGLI OBIETTIVI SPECIFICI (o.s.a.) STRETTA SUDDIVISIONE DISCIPLINARE (NON C’E’ UN RIFERIMENTO AD AREE E ANCHE LA SCHEDA DI VALUTAZIONE HA UN’IMPOSTAZIONE MOLTO ANALITICA) PRESENZA DELLE “EDUCAZIONI” NELL’AMBITO PIU’ GENERALE DELLA “EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA”: educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare all’affettività 2004 : Moratti Esempi: Fruizione e produzione di messaggi (scuola dell’Infanzia) 4.Individuare, su di sé e per gli altri, le caratteristiche che differenziano gli atti dell’ascoltare e del parlare, del leggere e dello scrivere, distinguendo tra segno della parola, dell’immagine, del disegno e della scrittura, tra significante e significato. Esplorare, conoscere e progettare (scuola dell’Infanzia) 2. Osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare; aiutare a fare e realizzare lavori e compiti a più mani e con competenze diverse. 2004 : Moratti • Usare creativamente il colore. • Utilizzare il colore per differenziare e riconoscere gli oggetti. • Rappresentare figure tridimensionali con materiali plastici. • Riconoscere nella realtà e nella rappresentazione: relazioni spaziali (vicinanza, sopra, sotto, destra, sinistra, dentro, fuori); rapporto verticale, orizzontale; figure e contesti spaziali. • Utilizzare la linea di terra, disegnare la linea di cielo ed inserire elementi del paesaggio fisico tra le due linee. (???) • Rappresentare figure umane con uno schema corporeo strutturato. • Distinguere la figura dallo sfondo. 2004 : Moratti Arte e immagine – scuola primaria, classe prima Si parla di: I colori primari e secondari. -Potenzialità espressive dei materiali plastici (argilla, plastilina, pastasale, cartapesta…) e di quelli bidimensionali (pennarelli, carta, pastelli, tempere,…). Le differenze di forma. Le relazioni spaziali. Ma poi si arriva anche a definire: -Usare creativamente il colore. -Utilizzare il colore per differenziare e riconoscere gli oggetti. -Rappresentare figure tridimensionali con materiali plastici. -Riconoscere nella realtà e nella rappresentazione: relazioni spaziali (vicinanza, sopra, sotto, destra, sinistra, dentro, fuori); rapporto verticale, orizzontale; figure e contesti spaziali. -Utilizzare la linea di terra, disegnare la linea di cielo ed inserire elementi del paesaggio fisico tra le due linee. -Rappresentare figure umane con uno schema corporeo strutturato. -Distinguere la figura dallo sfondo. Indicazioni Nazionali 2007 • Maggiore “sobrietà” nel senso che si specificano alcuni “snodi” importanti piuttosto che andare sulle minuzie e si ammette il concetto di area disciplinare • Status epistemologico più solido 2007 : Fioroni DISCIPLINE E AREE DISCIPLINARI • Area linguistico-artistico-espressiva • • • • • Italiano Lingue comunitarie Musica Arte e immagine Corpo, movimento, sport • Area storico-geografica • • Storia Geografia • Area matematico-scientifico-tecnologica • • • Matematica Scienze naturali e sperimentali Tecnologia 2007 : Fioroni • Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del POF • Rimane il concetto di fondo della persona unica e irripetibile (istanza della personalizzazione) • Ispirazione di tipo culturale: storia della scienza e della conoscenza (Ceruti) da cui i concetti di “nuova cittadinanza” e “nuovo umanesimo” (Cultura, scuola, persona) nonché il rapporto fra conoscenza ed educazione 2007 : Fioroni Traguardi per lo sviluppo delle competenze: Al termine dei più significativi “snodi” della scuola dell’infanzia della scuola primaria della scuola secondaria di primo grado = riferimenti per gli insegnanti, piste da percorrere che aiutano a finalizzare l’attività educativa allo sviluppo integrale dell’alunno 2007 : Fioroni Obiettivi: gli obiettivi sono definiti in relazione al termine del terzo e del quinto anno della scuola primaria e al termine del terzo anno di scuola secondaria di primo grado Area linguistico-artistico-espressiva; Italiano Traguardi per lo sviluppo delle competenze termine primaria Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o di svago, di studio, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi termine primaria Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o conoscitivi ….. termine sec di 1° grado termine sec di 1° grado Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali …… Leggere ad alta voce in modo espressivo ….. Leggere in modalità silenziosa applicando tecniche di sviluppo della comprensione (sottolineature, note a margine, appunti ) e mettendo in atto strategie differenziate (lettura orientativa, selettiva, analitica ) Ricavare informazioni esplicite e implicite Confrontare, su uno stesso argomento, informazioni ricavabili da più fonti …. Obiettivi di apprendimento 2007 : Fioroni sviluppo del curricolo 1 Infanzia 2 infanzia 3 infanzia 1 cl. prim. 2 cl. prim. 3 cl. prim. 4 cl. prim. 5 cl. prim. 1 cl. media 2 cl. media 3 cl. media traguardi per lo sviluppo delle competenze obiettivi di apprendimento obiettivi di apprendimento traguardi per lo sviluppo delle competenze obiettivi di apprendimento traguardi per lo sviluppo delle competenze L. 30.10.2008 n.169 Legge Gelmini Conversione in legge, con modificazioni, del D. Legge 1° settembre 2008 n.137, recante disposizioni urgenti in materia di isgtruzione e di università Legge 06.08.2008 n.133 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria Legge 06.08.2008 n.133 Articoli che interessano la scuola 15 - Costo dei libri scolastici 63 – Esigenze prioritarie (incremento finanziamenti) 64 – Disposizioni in materia di organizzazione scolastica 67 – Norme in materia di contrattazione integrativa e di controllo dei contratti nazionali ed integrativi 70 - Esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio 71 - Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni 72 - Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo 73 – Part-time Legge 06.08.2008 n.133 Articoli che interessano la scuola 64 – Disposizioni in materia di organizzazione scolastica 4. Per l'attuazione del piano di cui al comma 3, con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in modo da assicurare comunque la puntuale attuazione del piano di cui al comma 3, [ …] , anche modificando le disposizioni legislative vigenti, si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri: Alcuni giudizi sul meccanismo • Inusuale principio di generale delegificazione (Guglietti) • Miniera di deleghe (Cerini) In effetti è la scelta di una VIA REGOLAMENTARE per una revisione ordinamentale, organizzativa e didattica Obiettivo primario e inderogabile CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA • RIORGANIZZAZIONE della rete scolastica • Adozione di nuovi e più severi criteri per – determinazione ORGANICI docenti – determinazione ORGANICI ATA – FORMAZIONE delle CLASSI • RIDUZIONE generalizzata TEMPO SCUOLA • RIMODULAZIONE organizzazione didattica verso il maestro unico-prevalente (primaria) D.Legge 112 25.06.2008 D.Legge 137 01.09.2008 Legge 133 06.08.2008 Piano programmatico Legge 169 30.10.2008 ATTO DI INDIRIZZO 08.09.2009 REGOLAMENTO assetto ordinamentale organizzativo e didattico DPR 89/09 REGOLAMENTO Riorganizzazione della rete scolastica ed efficace e razionale utilizzo delle risorse umane DPR 81/09 REGOLAMENTO Valutazione degli alunni DPR 122/09 L. 30.10.2008 n.169 Voti in decimi (art.3) Maestro unico (art.4) Adozione libri di testo (art.5) valida per un quinquennio o per due trienni di scuola media D. P. R. 20.03.2009 n.89 (primo ciclo di istruzione) Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell’art.64, comma 4, del decretolegge 25 giugno 2008 n.112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n.133 D.P.R. n.89/09 – Art.1 • Provvede, anche attraverso modifiche delle disposizioni legislative vigenti, ad introdurre [ … ] misure di riorganizzazione e qualificazione, al fine di assicurare migliori opportunità di apprendimento e di crescita educativa • Prima attuazione (non + di 3 anni scol.) Indicazioni Naz 2004, come aggiornate dalle Indicazioni Naz 2007. D.P.R. n.89/09 – Art.2 SCUOLA DELL’INFANZIA ACCESSO Chi compie 3 anni entro il 31 dicembre In caso di esubero domande questi bambini hanno priorità “Anticipi”: chi compie 3 anni entro 30 aprile 2010 Solo a queste condizioni: • disponibilità dei posti • esaurimento liste di attesa • locali e dotazioni funzionali • valutazione pedagogica e didattica da parte del collegio dei docenti D.P.R. n.89/09 – Art.2 SCUOLA DELL’INFANZIA Modello organizzativo base 40 ore settimanali Possibili da 25 a 50 (richieste delle famiglie) D.P.R. n.89/09 – Art.2 SCUOLA DELL’INFANZIA Prosecuzione “sezioni primavera” Nuove sezioni o nuove scuole in collaborazione con gli Enti Locali Le intese devono prevedere la coordinata partecipazione di scuole statali e paritarie D.P.R. n.89/09 – Art.4 SCUOLA PRIMARIA ACCESSO Chi compie 6 anni entro il 31 dicembre deve essere iscritto “Anticipi” facoltativi: chi compie 6 anni entro 30 aprile 2010 D.P.R. n.89/09 – Art.4 SCUOLA PRIMARIA Modelli organizzativi 24 27 ore settimanali 30 modello delle 40 ore settimanali, corrispondente al tempo pieno “MODULO” CON DOCENTI PARITARI (CLASSICO) CLASSE 1^ A DOCENTE DOCENTE CLASSE 1^ B DOCENTE “MODULO” CON DOCENTE PREVALENTE CLASSE 1^ A DOCENTE PREVALENTE DOCENTE CLASSE 1^ B DOCENTE PREVALENTE Insegnante unico (o prevalente) CLASSE DOCENTE CLASSE DOCENTE CLASSE DOCENTE CLASSE DOCENTE CLASSE DOCENTE R. C. LINGUA STRANIERA Ore di docenza in classe Insegnan- ore di Modello te di altri orario riferimento docenti Esempio Ins che fa Ingl + RC 24 22 2 Ins + RC + Ingl 21 3 27 30 24 22 24 22 3 5 6 8 D.P.R. n.89/09 – Art.4 24 ore Sono assicurati 27 ore 30 ore 40 ore Sono attuabili in base alle disponibilità di organico IL TEMPO SOTTRATTO RISPETTO ALL’ESISTENTE se si svolgono le 24 ore settimanali 6 ORE / SETTIMANA x 33 SETTIMANE = 198 ORE 198 ORE / 5 ORE AL GIORNO = 40 GG (39,6) 40 GG x 5 ANNI = 200 GG Programmi Programmi 1985 Ermini (1955) L.148/90 MATERIE / DISCIPLINE TEMPO SCUOLA OBBLIGATORIO DOCENTI ALUNNI CON DISABILITA’ VALUTAZIONE ALUNNI NON ITALOFONI 8 24 10 27 (30) Legge 53/2003 e D.M. 59/04 L. 169/08 11 + 11 + Ed. affettiva, Ed. affettiva, alimentare, ambientale, sessuale … alimentare, ambientale, sessuale … Cittadinanza e Costituzione , comportamento 27 (30) 24 Prevalente unico 3/2 o 4/3 (tutor ?, specialisti) unico + specialisti NO SI SI SI VOTO GIUDIZIO GIUDIZIO VOTO SI SI SI POCHI MOLTI MOLTI NO D.P.R. n.89/09 – Art.4 SCUOLA PRIMARIA DOTAZIONE ORGANICA 27 ORE SETTIMANALI + SOSTEGNO + CLASSI DI TEMPO PIENO AUTORIZZATE D.P.R. n.89/09 – Art.4 SCUOLA PRIMARIA C.7 Le maggiori disponibilità di orario derivanti dalla presenza di due docenti per classe, rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno, rientrano nell’organico di istituto. D.P.R. n.89/09 – Art.4 SCUOLA PRIMARIA C.10 Con Decreto MIUR avente natura non regolamentare, sono individuati [ … ] i titoli prioritari per impartire l’insegnamento di musica e pratica musicale. D.P.R. n.89/09 – Art.5 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO orari delle classi prime ORDINARIO 30 ORE PROLUNGATO 36 ORE elevabili a 40 (compresa la mensa) in via eccezionale e su autorizzazione dell’USR INDIRIZZO MUSICALE OLTRE L’ORARIO OBBLIGATORIO D.P.R. n.89/09 – Art.5 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO orari delle classi prime PROLUNGATO Nei limiti della dotazione organica provinciale Su richiesta della famiglie Se ci sono servizi idonei Se si può assicurare un corso intero D.P.R. n.89/09 – Art.5 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO l’inglese potenziato c.10 A decorrere dall’anno scolastico 2009/2010, a richiesta delle famiglie compatibilmente con : 1. le disponibilità di organico e 2. l’assenza di esubero dei docenti della seconda lingua comunitaria, l’insegnamento dell’ inglese potenziato anche utilizzando le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria o i margini di autonomia previsti D.P.R. n.81/09 – Art.1 ASSEGNAZIONE RISORSE DI ORGANICO Ministero U. S. R. U. S. P. I. S. I. S. …… D.P.R. n.81/09 – Art.3 In generale: formazione delle classi iniziali del ciclo (competenza del d.s.) N° iscritti n° classi o sezioni (rispettando i parametri dettati dagli articoli seguenti) smistamento alunni a seconda delle scelte D.P.R. n.81/09 – Artt. 4-5 In generale: stabilità organico org di diritto – org di fatto Scostamenti del 10% Dal n° minimo e massimo In generale: classi con alunni disabili Max 20 alunni, purché: - Motivata - Si realizzino le economie previste dall’art.64 della L.133/08 - Nei limiti dell’organico D.P.R. n.81/09 – Art.9 SCUOLA DELL’INFANZIA N° minimo: 18 N° massimo : 28 elevabili a 29 se ci sono eccedenze D.P.R. n.81/09 – Art.10 SCUOLA PRIMARIA N° minimo: 15 N° massimo : 26 elevabili a 27 se residuano resti Pluriclassi: da 8 a 18 D.P.R. n.81/09 – Art.10 SCUOLA PRIMARIA Obbligo di frequentare corsi di formazione per l’insegnamento della lingua inglese Progressivo esaurimento degli specialisti (piano triennale entro 2011/12) D.P.R. n.81/09 – Art.11 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO N° minimo: 18 N° massimo : 27 elevabili a 28 se residuano resti Si forma un’unica classe se le iscrizioni non superano 30 unità D.P.R. n.81/09 – Art.5 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Classi successive alla prima n° medio < 20 si ristrutturano le classi DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.1 c. 5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa. DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.1 c. 5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa. DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.1 c. 6. Al termine dell’anno conclusivo –della scuola primaria, –della scuola secondaria di primo grado, dell’adempimento dell’obbligo di istruzione –del secondo ciclo dell’istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.2 – Primo ciclo di istruzione (rendimento) 1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. 4. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall’articolo 309 del testo unico 5. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.2 – Primo ciclo di istruzione (comportamento) 8. La valutazione del comportamento degli alunni è espressa: nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione; nella scuola secondaria di primo grado con voto numerico espresso collegialmente in decimi; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione. DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.3 – Esame conclusivo del primo ciclo di istruzione 1. L’ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo e l’esame medesimo restano disciplinati dalla L.25.10.2007 n. 176. 4. Alla valutazione conclusiva dell’esame concorre l’esito della prova scritta nazionale 6. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4, e il giudizio di idoneità di cui al comma 2. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. 8. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità. DPR 22.06.2009 n.122 VALUTAZIONE Art.8 – Certificazione delle competenze 1. Nel primo ciclo dell’istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi 6. Con decreto del Ministro [ …. ] sono adottati i modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi gradi e ordini dell’istruzione …. Consigli di lettura • Opuscolo “A che punto siamo” a cura di Giancarlo Cerini allegato a Notizie della scuola – Tecnodid, Napoli, n.2 del 2010 • “Le Indicazioni per il curricolo” con contributi di Autori Vari, n° speciale di Notizie della Scuola , sett 2007 edito anche in “Scuola e Formazione”, dossier CISL Scuola, anno VII n.2/3 • “Le novità del Primo Ciclo”, con contributi di Autori Vari, n° speciale di Notizie della Scuola , n° 2/3, anno XXXVII, 16/30 sett 2009