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Economia aziendale
Università : Università degli Studi Roma Tre
Facoltà : Giurisprudenza
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NUOVE TECNOLOGIE ED INDAGINI NEL REATO
D’OMICIDIO: ACCERTAMENTI SUL CADAVERE E
SUL LUOGO DEL DELITTO, ACQUISIZIONE DI
REPERTI BIOLOGICI, APPLICAZIONI PRATICHE
DEL TEST DEL DNA
Prof. Vincenzo L. Pascali
Ordinario di Medicina Legale nell’Università Cattolica del S Cuore,
Facoltà di Medicina A.Gemelli, largo F. Vito, 1 00168 Roma
Tel. 0635507031 0603053129 30154398
Fax 06 35507033
e-mail: [email protected]
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Sull’ammissibilità di prove scientifiche nelle aule di
giustizia ed in particolare nelle indagini in tema d’omicidio
Appunti per una buona indagine di sopralluogo
A quando risale la morte?
Cosa realisticamente attendersi dall’autopsia
Un formidabile esempio di prova scientifica: il test del
DNA
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Sommario
1. LA PROVA SCIENTIFICA NELLE INDAGINI NELLE
INDAGINI GIUDIZIARIE
Si tratta di un tema di grande importanza, la cui trattazione è oggi quasi completamente
impregiudicata nella giurisprudenza e nella giurisdizione del nostro paese.
Un esempio positivo può essere assunto da altri Paesi, in particolare dagli Stai Uniti d’America, nei
quali la sensibilità nei confronti del problema è stata più precocemente avvertita.
Riporterò la traduzione di un articolo recentemente pubblicato su questo tema.
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( F. Tagliaro, F.S. Smith L. tedeschi, F. Castagna, M. Dobosz, I.Boschi and V.L.Pascali Criteria for
acceptance of new science in Court. Journal of Chromatography Library, vol 60, pg. 950-953, 1998
Elsevier Science BV)
CRITERI PER L'ACCOGLIMENTO DELLA NUOVA SCIENZA
NELLE AULE DI GIUSTIZIA
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I criteri (o i principi) per l'ammissibilità della nuova scienza nelle Aule di giustizia differiscono da
paese a paese, dipendendo ovviamente dalla legislazione locale.
Negli Stati Uniti il problema dell'accoglimento dei dati che provengono dalle tecniche scientifiche
impiegate e che vengono utilizzate come elementi di prova nel processo è stato particolarmente
dibattuto, ed i criteri di accoglimento sono stati definiti con precisione attraverso specifiche regole,
che potrebbero rappresentare dei modelli da seguire anche da altre giurisdizioni.
Con il passare degli anni, negli Stati Uniti, i Tribunali, hanno perfezionato degli standard per
l'ammissibilità della deposizione (testimonianza) di un perito (esperto), in modo particolare per ciò
che concerne le nuove tecniche scientifiche. Tradizionalmente, i procuratori che presentavano delle
prove scientifiche nuove avevano anche l'onere di dimostrare che la tecnica fosse attendibile e
desumibile da principi o scoperte scientifiche globalmente riconosciuti. Questo "Frye standard"1
deriva da una sentenza del 1923 in cui fu dichiarato che: "E' difficile stabilire la legittimità di una
scoperta o di un principio scientifico quando questo si trova in quella linea immaginaria che separa
la fase sperimentale dalla vera e propria dimostrazione tecnica.
Anche di fronte a tali incertezze il valore probatorio di un determinato principio deve essere in
qualche modo accettato, e, mentre le Corti di Giustizia (Tribunali) faranno molta strada
nell'accoglimento della deposizione (testimonianza) di un perito (esperto) desunta da un principio o
scoperta scientifica ben riconosciuti, l'unico elemento da cui si trarrà tale desumibilità dovrà
essere sufficientemente fondato per poter ottenere un consenso generale in quel particolare campo
nel quale esso viene applicato."
Tale approccio tradizionale (conservativo) è il risultato di ciò che qualcuno potrebbe chiamare
"inaccettabile ritardo" tra la presentazione di una scoperta scientifica e il suo utilizzo nei Tribunali.
Per esempio, in un caso del 1960 che vedeva Coppolino contro lo Stato della Florida, il Tribunale
riconobbe il bisogno di un immediata regolamentazione: "la Società non può tollerare che un
omicidio resti impunito fino a quando non ci saranno sviluppi nella letteratura della scienza
medica su particolari agenti letali".2
Un’ attenta valutazione delle Corti di Giustizia è stata anche quella di delimitare accuratamente il
campo delle consulenze permettendo la collaborazione dei veri esperti nella materia di
appartenenza."3.
Una Corte ha posto in luce inoltre le limitazioni della consulenza tecnica accentuando il problema
su come possa essere ritenuto accettabile il fatto che " ….. la testimonianza di un solo esperto sia
sufficiente a rappresentare, o ad attestare, le vedute generali di una intera comunità scientifica in
relazione all'attendibilità di una nuova tecnica."4.
Altre fonti indicano la risoluzione della problematica sui principi generali di accettazione della
nuova scienza invitando a rivolgersi a quegli esperti che sono imparziali e totalmente
disinteressati5.
1
2
3
Frye v. United States, 293 F. 1013, 1014 D.C. Cir. 1923.
(Coppolino contro lo Stato della Florida 223 So.2d 68,75 Fla. App. 1966)
164 Cal. App. 2d Supp. 858,862; 331 P2d 251, 254 App. Dept. Super Ct. 1958
4
People v. Kelly, 17 Cal. 3 24, 549 P.2d 1240-1250. Supreme Ct. Calif. 1976.
5
425 Mich. 470; 391 N.W.. 2d, 275-275 Supreme Ct. Mic. 1986.
2
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Più recentemente, le Norme Federali sulle Prove (173-175), i Tribunali, e Farley (un
commentatore legale) (176) hanno fornito maggiori orientamenti e alcuni principi di applicazione,
con la indicazione di gruppi attendibili di esperti dai quali i Tribunali possono scegliere le persone
più attinenti alla materia.
Tali problemi, che nascono dai diversi studi di Farley, spostano l'onere della prova agli avvocati
che fanno eccezione di ammissibilità. Chiunque deve dimostrare alla corte che la prova è così poco
attendibile, che potrebbe trarre in inganno la giuria nonché creare una perdita di tempo utile per la
Corte stessa.
Il primo dei sedici criteri (o principi) che fanno parte della lista di Farley si identifica in una
principio generale di accoglimento della prova scientifica. La limitazione è che raramente tutti gli
esperti sono d'accordo, e le considerazioni degli stessi o "l'unanimità di opinioni" in particolari
campi potrebbero non esistere o essere incomplete. I sostenitori di una particolare tecnologia ( o
tecnica) poterebbero ad esempio sollecitare le attuali opinioni solamente di quegli esperti che sono
"uniti" nel loro modo di pensare.
Il secondo principio di Farley è la professionalità e la qualificazione degli esperti. La specifica
qualificazione potrebbe essere valutata infatti sulla base delle ricerche condotte dall'esperto relative
alla materia di cui si discute. L'esperienza lavorativa specifica potrebbe essere rilevante in
particolari problematiche, così come ancor più le credenziali lavorative generali, come ad esempio
ricerche, attività di servizio professionale, e precedenti attività di esperto. Ad esempio le Corti
dovrebbero prendere atto dei casi in cui un esperto abbia avuto numerose comparizioni in udienze e
abbia apportato elementi importanti relativi ad esempio alla dimostrazione della poca affidabilità
del test dei capelli per evidenziare l'abuso di sostanze stupefacenti 6.
Il terzo criterio è relativo al tipo di strumenti utilizzati in una determinata tecnica. Ad esempio
sempre negli Stati Uniti il "drug test" delle urine, utilizzato a scopi processuali, ha riscosso ampia
accettazione da più di 15 anni per il successo che hanno riscosso questi test nelle forze armate,
negli impieghi civili, nella libertà condizionata, e nelle applicazioni nella salute pubblica.
Il quarto criterio è relativo al grado di potenziale errore dell'uso di una tecnica. Sebbene sia difficile
valutare il grado di errore di una nuova tecnica, i Tribunali dovrebbero rivolgersi a quelle tecniche
per le quali non vi è alcun grado di errore. Mentre la garanzia di controllo/qualità (QA/QC) interna
ad un laboratorio può fornire dei dati circa il grado di errore, l'attendibilità di questi dati potrebbero
essere discutibili poiché compiute all'interno della struttura stessa..
In aggiunta, un test valutativo esterno potrebbe aiutare molto i Tribunali, dipendendo in parte su
come vengono preparati i campioni, su come vengono custoditi nei casi di somiglianza, e come
vengono testati i limiti delle capacità del laboratorio.
Il quinto criterio è relativo invece all'esistenza di una letteratura specializzata che mostra che un
numero di scienziati, con differenti background, hanno esaminato una tecnica e le sue applicazioni.
La maggior parte delle indagini di questo tipo possono illustrare il livello di sorveglianza alla quale
è stata sottoposta un determinata tecnica. Come approccio semplice, una ricerca di riviste e di
letteratura su un determinato tipo di tecnica è un metodo importante per una più attenta
valutazione critica.
Il sesto criterio si fonda su quanto è nuova e originale una determinata tecnica. I problemi relativi
all'originalità includono sia la novità del procedimento stesso, sia se la sua qualità sia stata
largamente accettata in passato.
Il settimo si fonda sulla valutazione della metodologia di analisi dei risultati da parte dell'esperto.
Infatti quando un esperto interpreta soggettivamente i risultati di un test la domanda che dovrebbe
farsi è: "Quali sono i criteri oggettivi utilizzati nel prendere una decisione?". Sono applicati
ugualmente per tutti i campioni? E' stata utilizzata una procedura operativa standard? E' stata
seguita una procedura senza revisioni ? Se ci sono state modificazioni o revisioni , da chi sono state
effettuate e perchè? A quanti livelli di revisioni è stata sottoposta? E' stata descritta
esaurientemente tutta la procedura operativa standard?" L'applicazione di questa metodologia di
6
Allen Thomas, Jr. v. State of Colorado, Adams County Case Number 91cr190, Denver, Colorado,1993; General CourtMartial of Airman Jenkins v. United States, Moody AFB, Valdosta, Georgia, 1993; Lonnie Theodore Binion v. Nevada Gaming
Commision, Case number 93-30, Las Vegas, Nevada, 1996.
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