n164
Marzo 2013
Rivista Parrocchiale
Anno XXI
SOMMARIO
La Voce di Bianco
Notiziario di
Formazione ed Informazione
della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco
Anno XXI, n. 164, marzo 2013
Direttore Responsabile
Padre Aldo Bolis
Impaginazione Grafica
Arch. Bruno Brancatisano
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Comitato di Redazione inviandolo
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giornalino parrocchiale.
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ARTICOLI & RUBRICHE
* Editoriale
A cura di p. Aldo
pag. 3-4
*Settimana di conoscenza dei documenti del
Concilio Vaticano II
pag.5
*Messaggio quaresimale del nostro Vescovo
pag. 6-7
*Quaresima di Equilibrio e di condivisione
p. Luis
pag. 8-9
*Il cosmo è governato dall’eterno
pag.10-11
* La Bibbia
(Tommaso Scordino)
pag.11-12-13
*Alla riscoperta della Messa con Caterina Rivas
(p.Aldo)
pag.14-15
* Raccontando si impara …..
(Modestino Alessi)
pag.16
*Carnevale 2013
(Antonio Bartolo-Antonio Lascala-Elisa Crea) pag.17
*Estratto verbale CPP del 25.02.2013
(Maria Cristina Caracciolo)
pag. 17
*Grazie,Papa Benedetto XVI
pag. 18
* Anagrafe, bilancio,calendari
pag. 19
*Notizie Flash
pag. 20
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NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE :
p. Aldo
0964 911558 – Cell. 340 86.14.384
p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291
p. Luis 0964 911558 – Cell. 340 51.11.724
Scordino Tommaso
Reverende Suore
0964 913250
0964 911416
L'uomo vive finché vive la speranza,
la sua statura si definisce da cosa attende.
-Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
“Ecco ora il momento favorevole...“
a cura di p.Aldo
La liturgia del mercoledì delle Ceneri ogni anno con queste
parole la quaresima. Sapevamo che avrebbero assunto un
significato tutto particolare in questo anno della fede. Non
avremmo mai pensato, però, che con esse avremmo dovuto
meditare e riflettere, all’inizio della quaresima, anche sulla decisione del papa di
rimettere nelle mani della Chiesa il suo ministero di Vescovo di Roma e di capo
della Chiesa.
19
Il gesto ha colto tutti di sorpresa. Le parole di spiegazione sono state chiare:
“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza
che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il
ministero petrino. … Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande
rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è
necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è
diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me
affidato.”
Come era prevedibile, la decisione del Papa è passata
al vaglio dei media, che influenzano l’opinione pubblica, e
si sono accavallati così sospetti di manovre oscure, dubbi
sulle trame dei sacri palazzi, lotta di potere tra cardinali...
La motivazione, invece, è stata data dal Papa in modo
chiaro nelle brevi parole di annunzio: i rapidi mutamenti
del mondo e le gravi questioni che lo agitano di grande
rilevanza per la fede; dinanzi ad essi, dopo essere stato
sulla breccia con coraggio e fermezza per tanti anni, ora è
venuto meno il suo vigore fisico e spirituale.
Nell’Angelus del 17 febbraio ha indicato espressamente il dramma del tempo
che viviamo: “Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso
bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari. In
questo modo, Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta
più, svanisce. In ultima analisi, nelle tentazioni è in gioco la fede, perché
è in gioco Dio. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di
fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio?
L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?”
Per cui questa quaresima dovrà essere vissuta all’insegna di questa attenzione:
Ecco ora il tempo favorevole... ecco ora il momento della salvezza”.
Significa vivere la quaresima come un’occasione propizia di grazia per ripensare
la propria fede. A tutti i fedeli della Chiesa (pastori e laici) viene chiesto dal Santo
3
Centri Familiari
di Ascolto
Padre un impegno serio nel campo della fede. Non si tratta di piccoli
aggiustamenti, certamente utili, ma scelta di parte: la Chiesa o la modernità
sempre più secolarizzata e relativistica? La fedeltà a Gesù e al Vangelo o il
cedimento al mondo e alla sua logica di potere, di denaro e di relativismo morale?
Un esame di coscienza che nell’Omelia della messa del mercoledì delle ceneri il
papa ha invitato a fare per se stessi, non per gli altri, stracciandosi le vesti per le
colpe e i difetti degli altri: In effetti, anche ai nostri giorni, molti sono pronti a
stracciarsi le vesti di fronte a scandali e ingiustizie – naturalmente commessi da
altri –, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio “cuore”, sulla propria
coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e
converta.
E invece dobbiamo essere proprio noi a metterci in discussione, con coraggio e
impegno. Ecco ora il momento favorevole....
LUOGO
INDIRIZZO
GIORNO-ORA
presso il
Circolo dei Pensionati
V. Vittoria
lunedì – 15.30
presso la famiglia
Sorrento Vanda
V. Lungoferrovia
lunedì – 15.30
presso la famiglia
Gambazza Annunc.
V. Vittoria, 55
martedì – 17.00
Famiglie dei
Cresimandi di 3° m.
ogni settimana in
famiglia diversa
martedì – 18.00
presso la famiglia
Agostino Domenico
V. Salvadori
mercol. – 16.00
presso la famiglia
Versace - Vallin
V. Colombo, 37
venerdì – 14.30
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“Siate anche voi simili alle lampade! Fate brillare la vostra luce
nella nostra società, nella politica, nel mondo dell'economia, nel
mondo della cultura e della ricerca. Anche se è solo un piccolo
lume in mezzo a tanti fuochi fatui, esso tuttavia riceve la sua
forza e il suo splendore dalla Grande Stella del mattino, il Cristo
Risorto, la cui luce brilla, vuole brillare attraverso noi, e non
tramonterà mai.”
Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
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Settimana di conoscenza dei
Documenti del Vaticano II
“...Ho ritenuto che far iniziare l’Anno della fede in
coincidenza con il cinquantesimo anniversario
dell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere
un’occasione propizia per comprendere che i testi
lasciati in eredità dai Padri conciliari, secondo le parole
del beato Giovanni Paolo II, «non perdono il loro valore né il loro smalto. È
necessario che essi vengano letti in maniera appropriata, che vengano conosciuti e
assimilati come testi qualificati e normativi del Magistero … se lo leggiamo e
recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre
di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa»
(Benedetto XVI in Porta Fidei, 4-5).
Settimana sul Concilio Vaticano II
Così il Papa “emerito” Benedetto XVI ci aveva raccomandato nel
documento di apertura dell’Anno della fede. Proprio in forza di tale invito,
quest’anno abbiamo scelto di dedicare la “settimana biblica” alla conoscenza
(almeno sommaria) dei documenti del Concilio Vaticano II, che purtroppo
sono ancora poco conosciuti. Nella tabella è riportato il calendario, con le
indicazioni del luogo e contenuto e le persone incaricate
di presentare il documento. E’ vivamente raccomandata la partecipazione.
5
giorno – chiesa
martedì 12 marzo
ore 18.00
a S.Francesco
documento
relatore
Sacra Liturgia - - p.Claudio C.
Chiesa - - p. Giorgio C.
martedì 13 marzo
ore 18.00
a S.Francesco
Divina Rivelazione - - Tommaso S.
Chiesa nel mondo - - p. Aldo B.
giovedì 14 marzo
ore 18.00
in duomo
Comunicazioni sociali - - Beatrice Z.
Chiese O. + Ecumen. - - Totò L.
Vita Religiosa - - sr.Consiglia R.
Apostolato d. laici - - Modestino A.
Attività Missionaria - - Anna B.
Educaz.crist. + Libertà - - Ninì S.
non-Cristiani .
venerdì 15 marzo
ore 18.00
in duomo
MESSAGGIO QUARESIMALE
del nostro VESCOVO
Carissimi, la Quaresima ogni anno ripropone l’invito alla
conversione e ci sollecita ad un maggiore impegno nella
vita spirituale nella triplice linea di preghiera, ascesi,
opere
di carità. Il messaggio di quest’anno forse vi sembrerà fuori
dalle righe e dal consueto seminato, nel senso che chiederò cambiamenti
che solo indirettamente appartengono alla sfera religiosa. Vogliate
ascoltarmi ugualmente: credo di proporvi un decalogo di conversioni, che
scaturiscono dal contesto del triplice impegno spirituale sopra indicato. La
fede va incarnata nella vita.
1. Anzitutto, convertiamoci a Dio, che è la fonte di ogni bene e così
entreremo nell’orbita del bene. Riscopriamo perciò una preghiera,
personale e comunitaria, che ci aiuti a fare esperienza del suo amore
liberante, accantonando ritualismi sempre più vuoti.
2. Convertiamoci dall’individualismo al culto del bene comune, a partire
dal rispetto degli edifici di uso comune, e di tutto ciò che in essi si trova:
scuole, ospedali, strutture e spazi ricreativi.
3. Convertiamoci al rispetto della vita umana: dal concepimento alla morte
naturale. Usciamo fuori dalla logica di farci giustizia da noi stessi, in
ogni modo, anche sopprimendo l’avversario. Diciamo no alla cultura
della vendetta che sfocia nell’omicidio; no all’aborto, no all’eutanasia,
no alla droga, no alle sopraffazioni e intimidazioni, no alla ‘ndrangheta,
no al linciaggio morale e mediatico del prossimo. Diciamo si, come
singoli e come parrocchia, alla cura di famiglie che vivono disagio
economico, psicologico, relazionale; al servizio agli anziani soli o
malati; alla difesa coraggiosa dei servizi necessari per la collettività,
che vengono sistematicamente chiusi sul nostro territorio, uno dopo
l’altro, nell’apatia generale.
6
4. Convertiamoci dall’abitudine di attribuire le responsabilità per il
mancato sviluppo del nostro territorio solo ai politici, alla
‘ndrangheta, al destino; facciamo, invece, l’esame di coscienza per
vedere di che cosa siamo personalmente responsabili e quanto
possiamo fare da soli e assieme sul e per il territorio.
5. Convertiamoci ad una nuova cultura del lavoro, che tenga conto delle
nostre
principali
risorse:
agricoltura,
turismo, artigianato
6. Convertiamoci
dalla
mentalità per cui siamo
bravi se facciamo i
furbi nel procurarci
con l’imbroglio favori
e denaro pubblico, che
non ci spettano.
7. Convertiamoci da ogni
forma di violenza e
prepotenza: lavoro in
nero, buste paghe false,
estorsioni, usura.
8. Convertiamoci al vero
concetto di politica, come amore per il nostro territorio, la nostra
cultura e la nostra storia.
9. Convertiamoci al coraggio, denunciando il male ogni qualvolta ci
accorgiamo di esso.
10. Convertiamoci al perdono, usandoci reciprocamente accoglienza e
misericordia.
Se riusciremo a vivere la quaresima con questo sforzo, cambieremo non solo
noi stessi ma la società attorno a noi.
Buona quaresima.
il vostro Vescovo
+ p. Giuseppe
7
QUARESIMA DI EQUILIBRIO
E DI CONDIVISIONE
a cura di p. Luís Martinho
LA QUARESIMA
Ceneri, quaresima, 40 giorni…
Queste parole fanno risuonare in noi tutto un
universo di realtà. L’universo del “meno”:
meno sigarrette, meno fromaggio a tavola,
meno dolci, meno vino, meno televisione,
meno internet, meno facebook… meno,
meno, meno… rispetto all’universo del
“più”… più preghiera, più amabilità, più
condivisione… più, più, più…
E se la quaresima diventasse anche,
magari anzitutto, il tempo di ritrovare
l’equilibrio secondo il vangelo? Un cammino
d’unificazione, di pace e di rapporto
equilibrato con Dio, con me stesso e tra di
noi…?
Sì, oggi, qui e adesso, non fermiamo il
nostro cuore! Apriamo il nostro cuore alla
santità a cui Dio ci chiama. Cioè cerchiamo di
crescere nell’amore verso Dio e verso il mondo, alla maniera di Cristo.
Avanziamo verso il Signore per comprendere che la nostra esistenza è una
marcia di santità quando noi ci lasciamo illuminare ed ispirare dal vangelo.
In quest’anno della fede, cerchiamo di vivere la nostra quaresima più vicini
a Gesù, il testimone per eccellenza
dell’amore di Dio nel cuore del mondo.
CONDIVIDERE, PREGARE, DIGIUNARE
Ecco i tre inviti tradizionali della quaresima. Sono tre proposte per
concentrarci nell’essenziale. Un essenziale che trasforma i rapporti e le
nostre maniere di vivere, non per giudicarle o condannarle, ma per renderci
liberi. Questi tre verbi possono essere accompagnati da tre aggettivi che li
qualificono più chiaramente: gratuito, interiore, equilibrato!
La condivisione gratuita, senza calcoli, senza interessi propri, è
imparare o riimparare a fare piacere, a fare crescere la gioia intorno a noi,
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per quanto ciò sia possibile, per quanto ciò sia bene e lecito.
Quest’esperienza ci offre una grande libertà nel rapporto con gli altri!
La preghiera interiore nell’esperienza del silenzio: una preghiera che
si avvicina di meno all’espressione di parole e di più all’apertura del cuore
all’ascolto della Parola che Dio mi rivolge oggi. Quest’esperienza ci
permette di fare delle scoperte travolgenti!
Il digiuno fatto con senso di equilibrio. Cioè liberarci dal peso della
collera, delle parole negative, delle tristezze o dei rancori che impediscono
la fraternità. Quest’esperienza di ritrovare l’equilibrio nei rapporti tra di noi ci
permette di sentire e di condividere una grande gioia!
LA FEDE
La fede? È una fiducia da condividere…
La fede cristiana è fiducia totale nel Padre, nel Figlio e nello Spirito
Santo, una fede nell’amore della santissima Trinità. La fede implica un
rapporto tra Dio e noi. Detto questo, quest’adesione a Dio trova la sua
radice in ciò che Dio fa in favore dell’uomo: lui ama per primo. E
quest’amore si rivela per mezzo delle opere. È dunque per mezzo della sua
azione che noi impariamo a conoscere Dio.
La fede è un mistero: alcuni la ricevono instantaneamente, altri
lottano per trovarla ed alcuni combattono per conservarla. Comunque il
Signore si propone ad ognuno, “lui bussa alla porta di ogni cuore”, “lui si
lascia trovare”. Ognuno è invitato a fidarsi di lui.
Lungo questa quaresima, nel cuore dell’anno della fede, ritroviamo i
fondamenti della nostra fede, liberiamoci delle nostre cattive o squilibrate
abitudini, e nutriamo la nostra fede amando, volendoci bene gli uni gli altri!
A ciascuno e a tutti auguro una quaresima feconda di buoni frutti in
modo da poter sperimentare la gioia portataci dalla Pasqua di Cristo, con
una vita sempre rinnovata dal suo e dal nostro amore.
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La fede è frutto dell'anima, non del corpo.
Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
Il cosmo è governato
dall’Eterno
di Valentina Bivera
Ecco uno dei tanti misteri che Dio può rivelare ad
un'anima, cioè il mistero dell'universo! L'universo è
talmente infinito che neanche tutti gli scienziati del
mondo messi insieme riusciranno mai a dare un
completamento alle loro scoperte e andranno avanti
nella storia cercando di scoprire più misteri possibili
per riuscire a dare una spiegazione con la sola ragione. E' uno studio che essi fanno
per arrivare alla conoscenza di ciò che è infinito ed eterno.
Io personalmente mi fermo ad una sola spiegazione di ciò che accade nell'universo,
mi fermo ad una sola scoperta cioè che "il cosmo è governato dall'Eterno", in altre
parole i corpi celesti, lo spazio, l'universo, sono governati dall'onnipotente, da Dio,
dall'Eterno!
Anche noi cristiani dobbiamo essere un po’ scienziati, ma scienziati completi,
poichè anche noi nella storia, per amore verso Dio e la volontà di conoscerLo,
conquistarLo per poi operare per Lui attraverso la fede, dovremmo cercare di
scoprire i Suoi più grandi misteri che, solo tramite la grazia da Lui concessa
all'anima, possiamo venire a conoscenza per cercare di capire il suo linguaggio, che
in fin dei conti è un linguaggio semplice, e poter discernere a quale chiamata è
portato a rispondere ogni cristiano nella propria vita di fede in Dio. Siamo così
scienziati più completi, poichè ci mettiamo alla scuola di Dio(infinito ed eterno)
che racchiude ogni scoperta poichè in Lui vi è la divinità e nello stesso tempo
l'umanità.
Anche noi infatti come gli scienziati, spesso ci domandiamo il perchè accadono nella
nostra vita certi avvenimenti che lasciano il segno, che scrivono quello che sarà il
nostro destino, che a volte lasciano in noi un senso di realizzazione e ci sentiamo
appagati, e altre volte, invece, possono causare sofferenza, delusioni, amarezze e
senso di sconfitta. Ma tutto accade appunto
perchè "il cosmo è governato dall'Eterno", in
questo caso è tutta la vita dell'umanità che è
governata da Colui che è Eterno, cioè Dio; e
siccome Dio è un Padre e come un padre ama i
Suoi figli, permette che accadono certe
situazioni per portarci al vero bene per noi, al
bene per la nostra salvezza, e anche se le
situazioni sembrano una grande e pesante
croce da portare, tutto avviene per
10
amore di Dio nostro Padre che vuole correggere i suoi figli, che li vuole educare
come una mamma fà con il proprio bambino, per poi ricompensarci per l'Eternità,
facendoci godere alla fine della gioia celeste e dello splendore del Suo essere
Divino.
Questo periodo di quaresima è appunto un periodo perfetto per noi per riuscire ad
entrare in questa logica. Dio proprio attraverso la croce ci mostra il vero bene che
porta alla vittoria! Egli stesso è passato per questa via per poi giungere alla
risurrezione, alla gloria eterna e così avverrà anche per noi. Per noi a differenza di
Gesù, la croce serve come purificazione; invece Gesù, che è Dio e il Santo per
eccellenza, pur divenendo simile a noi in tutto, anche nella sofferenza e morte, si
distingue da noi per la mancanza del peccato: quindi Egli si caricò e salì sulla croce
per espiazione dei nostri peccati e mostrare così la vera via che porta alla gloria
eterna! Quindi altro compito di noi cristiani è il divenire " AMICI DELLA
CROCE", cioè accettando con serenità e gioia la croce, abbracciandola con la
consapevolezza del grande bene che vi è in essa, così da poter assomigliare a Gesù
in vera pienezza!
L Bibbia
a
(Osea, XXXV libro)
a cura di Tommaso Scordino
Osea, “il profeta dell’amore”, apre la serie dei libri definiti come “Profeti
Minori”, detti così non per sminuire il loro valore, ma perché si tratta di testi
relativamente brevi (tutt’insieme, infatti, formano appena il solo libro di Isaia),
rispetto a quelli dei quattro “Maggiori” (“Isaia”, “Geremia”, “Ezechiele”,
“Daniele”), così chiamati perché più corposi e, soprattutto, più rilevanti e autorevoli
per quanto riguarda le profezie contenute. I “Minori” sono dodici deliziosi e
gradevoli libretti, composti da pochi capitoli: da un massimo di 14, come “Osea” e
“Zaccaria”, ad “Abdia” che ne conta uno soltanto. Sotto il profilo storico possono,
con fondata attendibilità, essere distribuiti nel seguente ordine: “Osea”, “Amos” e
“Michea” (contemporanei di Isaia), si collocano nell’VIII secolo a.C., “Sofonia”,
“Abacuc” e “Naum” (contemporanei di Geremia), nel VII secolo a.C., tutti profeti
pre-esilici, “Abdia”, “Zaccaria” e “Aggeo”, nel dopo esilio di Babilonia (cioè dopo
il 587 a.C.), “Malachia”, nella prima metà del V secolo a.C., “Gioele” e “Giona”
molto tempo dopo l’esilio. Osea, nasce e vive nel regno del Nord e svolge il suo
ministero e la sua predicazione dal 750 al 725 a.C.,
11
anni politicamente di forte turbolenza, caratterizzati da una marcata espansione
della potenza assira, la più forte del vicino Oriente. Egli, vedendo che la situazione
religiosa e morale del regno è in forte decadenza, pensa, con nostalgia, alla storia
della salvezza e ferma il suo sguardo sul periodo storico che Israele, dopo l’uscita
dalla schiavitù d’Egitto, trascorre nel deserto, lontano da ogni tentazione idolatrica
e dalla seduzione della ricchezza materiale; il deserto è ideale per quella solitudine
che favorisce una più convinta fedeltà alla chiamata di Dio e una più intensa
preghiera; allora il Signore custodiva il suo popolo e gli “insegnava a camminare”,
lo portava quasi sulle braccia come un bambino: “Quando Israele era fanciullo, io
l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si
allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, (dio della fertilità) agli idoli
bruciavano incensi” (11,1-2). A causa di tale decadenza religiosa e morale, egli
profetizza l’invasione d’Israele da parte dell’esercito assiro, cosa che avverrà nel
722 a.C., con la distruzione di Samaria, capitale d’Israele, la deportazione di parte
della popolazione e la conseguente trasformazione del regno del Nord in una
provincia dell’impero assiro. Il contenuto del libro può essere, in breve sintesi, così
ordinato: i primi tre capitoli forniscono la chiave di tutta la lettura, nella quale viene
rilevata la continua infedeltà d’Israele verso Dio; è inevitabile, quindi, per il popolo
infedele, una punizione che, come sempre, viene accompagnata dalla prospettiva
amorosa di Dio. L’infedeltà viene descritta nei rapporti del profeta con sua moglie
Gomer, prostituta. E’ Dio stesso che ordina a Osea di sposare Gomer: “Quando il
Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: <<Và, prenditi in moglie una
prostituta, genera figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi
allontanandosi dal Signore>>” (1,2). Osea rappresenta Dio stesso, la sposa
infedele è Israele che abbandona la religione del vero Dio e l’osservanza del Patto e
si lascia attrarre dai culti degli dei pagani, per questo “il Signore disse a Osea”
(1,4) di chiamare i suoi tre figli: “Izreèl” che significa Dio semina, “Non amata”
perché Dio non ama più la casa d’Israele e “Non popolo mio” perché non è più il
popolo del Signore e il Signore non è più il suo Dio. L’infedeltà di Gomer verso
Osea simboleggia l’infedeltà di Israele verso Dio e l’amore di Osea verso Gomer
simboleggia l’amore di Dio verso Israele, suo popolo; e come Gomer sarà condotta
all’affetto di Osea, allo stesso modo il popolo d’Israele, pentito dei suoi peccati,
tornerà a Dio. Nei capitoli IV e V, Osea rimprovera il popolo e i sacerdoti che non
hanno fatto conoscere la legge di Dio e hanno perseguito, per di più, i propri
interessi: “Il popolo e il sacerdote avranno la stessa sorte; li punirò per la loro
condotta e li ripagherò secondo le loro azioni” (4,9); “I capi di Giuda sono
diventati come quelli che spostano i confini e su di loro come acqua verserò la mia
ira” (5,10). Il capitolo VI descrive l’incapacità del popolo di ritornare al Signore:
“Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba
svanisce” (6,4). Il capitolo VII narra come i capi adulano il re per meglio
sopprimerlo e regnare a loro volta, ricorrendo alla protezione delle potenze
straniere: “Così sono caduti tutti i loro sovrani e nessuno
12
si preoccupa di ricorrere a me…… Gli stranieri divorano la sua forza ed egli
non se ne accorge” (7,7.9). Nel capitolo successivo il profeta grida
instancabilmente i rimproveri di Dio a un popolo che non cessa di sfidare il
Signore: “La mia ira divampa contro di loro…… E poiché hanno seminato vento,
raccoglieranno tempesta” (8,5.7). I capitoli IX e X ci dicono che Israele diventerà
schiavo dell’Assiria: “in Assiria mangeranno cibi impuri” (9,3); Perirà Samaria
con il suo re, come un fuscello sull’acqua. Le alture dell’iniquità, peccato
d’Israele, saranno distrutte” (10,7-8). L’XI capitolo presenta l’amore premuroso di
Dio per il suo popolo: “Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme
di compassione” (11,8). Nel capitolo XII, Osea ricorda l’intrigante Giacobbe e
come egli imparò a fare affidamento su Dio e non sulla superba indipendenza e
sulle potenze straniere: “Egli nel grembo materno soppiantò il fratello e da adulto
lottò con Dio, lottò con l’angelo e vinse, pianse e domandò grazia” (12,4-5). Dopo
i fieri accenti del capitolo XIII, dove Osea ricorda il posto essenziale di Dio nella
storia del popolo: “non devi conoscere altro Dio fuori di me, non c’è salvatore
fuori di me” (13,4), denunciando che Israele ha dimenticato il suo Signore e ha
preferito crearsi un altro salvatore nella persona del re: “Dov’è ora il tuo re, che ti
possa salvare?” (13,10), troviamo l’invito alla conversione e la promessa di
salvezza: “Torna dunque, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella
tua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore” (14,2-3). La lettura
integrale del libro consente una migliore e totale comprensione del concetto
dell’amore perenne di Dio che avvicina Osea alla rivelazione del Nuovo
Testamento, quando l’Apostolo Giovanni, nella sua prima lettera dice: “Dio è
amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. In questo l’amore
ha raggiunto tra noi la sua perfezione” (1 Giovanni 4,16-17). Le minacce non
possono essere l’ultima parola dell’uomo di Dio, perché non sono l’ultima parola di
Dio stesso. “Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le
comprenda; poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre
i malvagi v’inciampano” (14,10).
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La storia cristiana è fatta di Santi. Santi nascosti, senza
altari, devozioni né eroismi visibili, che però fanno luce
con la loro bontà alle persone che incontrano.
Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
13
Alla riscoperta della messa con
Catalina Rivas /3
a cura di p.Aldo
Continuando a sfogliare il libretto sulla messa di Catalina Rivas, si incontrano
interessantissimi annotazioni circa il momento liturgico dell’offertorio
Si giunse poco dopo all’offertorio e la Santissima Vergine disse: «Recita così,
(e io la seguivo): Signore, ti offro tutto ciò che sono, quello che ho, quello che
posso, tutto pongo nelle tue mani. Eleva tu, Signore, quel poco che io sono.
Per i meriti di tuo Figlio, trasformami, dio Altissimo. Intercedi per la mia
famiglia, per i miei benefattori, per ogni membro del nostro Apostolato, per
tutte le persone che ci combattono, per quelli che si raccomandano alle mie
povere preghiere... Insegnami a umiliare il mio cuore affinché il loro cammino
sia meno duro...! E’ così che pregavano i santi e così voglio che facciate”.....
All’improvviso, cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo
visto prima. Era come se dal fianco di ogni persona che si trovava nella
Cattedrale, uscisse un’altra persona; la Cattedrale si riempì così di varie persone
giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si diressero fino al corridoio
centrale procedendo poi verso l’Altare.
Disse nostra madre: «Osserva, sono
gli Angeli Custodi di ognuna delle
persone che si trovano qui. E’ il
momento nel quale il vostro Angelo
Custode porta le vostre offerte e
preghiere all’Altare del Signore.»
In quel momento, ero completamente
in preda a un grande stupore, perché
quegli esseri avevano un volto tanto
bello e tanto raggiante da non potersi
immaginare. I volti risplendevano
bellissimi, quasi femminili, benché
senza alcun dubbio, l’aspetto generale del corpo, delle mani e la statura fosse di
uomo. I piedi nudi non poggiavano al suolo, ma piuttosto andavano come
scivolando, come se scorressero via. Era una processione bellissima.
Alcuni di loro portavano come un vassoio d’oro con qualcosa che risplendeva di
una forte luce bianco dorata. Disse la Vergine: «Sono gli Angeli Custodi delle
persone che stanno offrendo questa Santa Messa per molte varie intenzioni, di
quelle persone che sono coscienti di ciò che significa questa celebrazione, di
quelle che hanno qualcosa da offrire al Signore... In questo momento, offrite le
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11. vostre pene, i vostri dolori, le vostre speranze, le vostre gioie e tristezze,
le vostre richieste. Ricordatevi che la Messa ha un valore infinito, quindi
siate generosi nell’offrire e nel chiedere.»
12. Dietro ai primi Angeli, le venivano degli altri che non avevano niente nelle
mani, le avevano vuote. Disse la Vergine: «Sono gli Angeli delle persone
che pur essendo qui, non offrono mai niente, che non sono interessate a
vivere ogni momento liturgico della Messa e non hanno offerte da
portare all’Altare del Signore.»
13. Per ultimi, vi erano degli altri Angeli che erano piuttosto tristi, con le mani
giunte in preghiera, ma con gli occhi bassi. «Sono gli Angeli Custodi delle
persone che pur essendo qui, è come se non ci fossero, vale a dire delle
persone che sono venute per forza, che sono venute perché si
sentono obbligate, ma senza nessun desiderio di partecipare alla
Santa Messa, e così gli Angeli vanno tristemente perché non hanno
niente da portare all’Altare, salvo le loro proprie preghiere.»
14. «Non intristite il vostro Angelo Custode... Pregate molto, pregate per la
conversione dei peccatori, per la pace nel mondo, per i vostri famigliari,
per il vostro prossimo e per quelli che si raccomandano alle vostre
preghiere. Pregate, pregate molto, non solo per voi ma anche per
gli altri.»
15. «Ricordatevi che l’offerta più gradita al Signore la fate quando offrite voi
stessi come olocausto, così che Gesù, nello scendere, vi trasformi con i
Suoi propri meriti. Cosa avete da offrire al Padre che sia solo vostro? Il
nulla e il peccato, ma se vi offrite in unione ai meriti di Gesù, fate una
offerta gradita al Padre.»
16. Quello spettacolo, quella processione era così bella che difficilmente
potrebbe essere paragonata ad altro. Tutte quelle creature celesti
davanti all’Altare facevano una riverenza, alcune ponendo la loro
offerta al suolo, altre prostrandosi in ginocchio con la fronte quasi a
terra, e dopo essere giunte lì, sparivano alla mia vista.
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Raccontando si impara
Lo scorpione
di Modesto Alessi
Il RACCONTO
Quando nasce un figlio, i genitori guardano per ore ed ore la splendida creatura e
sognano il futuro di quell’innocente bambino. Fanno progetti, immaginano cosa
farà da grande e quello che diventerà. Un dottore, un avvocato, uno scienziato, un
ingegnere …. qualcosa di prestigioso. Ogni genitore vuole il meglio per il proprio
figlio. Ma durante il corso della vita le cose cambiano e quello che era prima un
bimbo ingenuo, diventa un ragazzo e poi un uomo che pensa con la propria testa e
percorre le strade della vita secondo il proprio pensiero e modo di vedere le cose. Si
forma il carattere e da questo baserà la propria vita. Non sempre i figli seguono i
consigli dei genitori, i quali spesso rimarranno “delusi” da quelli che erano
innocenti angeli. L’orgoglio, le delusioni, le frequentazioni, le esperienze sono
fondamentali in ognuno di noi e ci inducono a fare scelte sbagliate che ci possono
portare ad imboccare cattive strade. Ma si può sempre tornare indietro se c’è la
volontà di cambiare, chiedendo aiuto a Dio; tutti possiamo diventare persone nuove
nello spirito e nel cuore. E’ tempo di Quaresima, tempo dove ognuno di noi deve
guardarsi dentro e decidere se seguire Dio o l’io. La salvezza dell’anima o il
peccato della carne. Prendiamo coscienza ed esaminiamoci per capire cosa
vogliamo essere.
Un monaco si era seduto a meditare sulla riva di un ruscello. Quando aprì gli
occhi, vide uno scorpione che era caduto nell’acqua e lottava disperatamente per
stare a galla e sopravvivere.
Pieno di compassione, il monaco immerse la mano nell’acqua, afferrò lo scorpione
e lo posò in salvo sulla riva. L’insetto per ricompensa si rivoltò di scatto e lo
punse provocandogli un forte dolore. Il
monaco tornò a meditare, ma quando riaprì
gli occhi, vide che lo scorpione era di
nuovo caduto in acqua e si dibatteva con
tutte le sue forze.
Per la seconda volta lo salvò e anche questa
volta lo scorpione punse il suo salvatore fino a
farlo urlare per il dolore.
La stessa cosa accadde una terza volta. E il
monaco aveva le lacrime agli occhi per il
tormento provocato dalle crudeli punture alla
mano. Un contadino che aveva assistito alla
scena esclamò: «Perché ti ostini ad aiutare quella miserabile creatura che invece di
ringraziarti ti fa solo male?».
«Perché seguiamo entrambi la nostra natura» rispose il monaco. «Lo scorpione è fatto per
pungere e io sono fatto per essere misericordioso»
16
A cura dì: Antonio Bartolo ,
Antonio Lascala
Elisa Crea
Anche quest’anno sono stati riproposti i
carri.
La
giornata
della
sfilata
carnacialesca per le vie del paese si è
svolta domenica 10 Febbraio; partendo
dall’oratorio, ben 10 carri (2 carri dei
Simpson, 1 carro dell’Unitalsi, 1 dei 150
anni dell’unità d’Italia, 1 di Polipo, 1 di
Arlecchino, 1 di Silvio Berlusconi con
doppia faccia, 1 di Gorilla) hanno rallegrato la folla festante. Tra le novità
proposte quest’anno i carri di Silvio Berlusconi e di Pinocchio hanno ricevuto i
maggiori apprezzamenti. In particolare, è doveroso ricordare che per la
realizzazione del carro su ”Berlusconi” hanno collaborato : “Antonio Bartolo,
Elisa Crea che è stata preziosa nel suggerire i colori, ed Antonio Lascala che ha
preparato la carta pesta. Durante il percorso vi era l’animazione con i balletti
delle Magioret mentre p. Aldo ha curato la parte musicale. Al termine della sfilata
ci si è ritrovati tutti all’oratorio dove si è assistito alla “favolosa recita” di Rita
Buongiorno e si sono degustati i dolci preparati dallo staff della cucina.
Estratto del Verbale del CCP del 25 febbraio 2013
La riunione del CCP ha inizio con un momento di preghiera.
Tra i vari eventi, da organizzare in parrocchia in vista della quaresima, ci
si sofferma, in particolare, sulla organizzazione della “Settimana di
conoscenza dei documenti del Concilio Vaticano II”; in merito p.Giorgio,
incaricato dell’organizzazione, illustra quali saranno gli argomenti trattati
ed indica i relatori scelti . Per la lavanda dei piedi del giovedì Santo viene
scelto il gruppo dei portatori. Viene relazionato, da p. Aldo sull’andamento
dei lavori al Santuario(è arrivata la pittura per il plastico esterno). Viene
approvato all’unanimità il bilancio annuale predisposto dal CAEP.
Il Consiglio termina alle ore 21,50.
Data prevista per la prossima riunione 15 aprile 2013 alle ore 20.30.
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Il segretario del CPP
Maria Cristina Caracciolo
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DEFUNTI




CALENDARIO PARROCCHIALE
il 25 gennaio è morto a Roma Femia
VINCENZO di anni 67
il 22 febbraio è morta Aloisi MARIA
TERESA in De Lorenzo di anni 59
il 25 febbraio è morta Avvenante
BIAGIA, in Saffioti di anni 85
il 26 febbraio è morto Serafino
GIUSEPPE
Turni di PULIZIA del DUOMO
1 marzo: Volontari
8 marzo: Caritas
15 marzo: A.Cattolico + gr.Liturgico
22 marzo: Coro
28 marzo - giovedì: tutti
Turni di ANIMAZIONE
ad. eucaristica (ore 17,00 a S.Marina)
 7 marzo: Az.Cattolica
 14 marzo: gr.Liturgico
 21 marzo: Animatori
Bilancio Parrocchiale di
FEBRAIO 2013
ENTRATE
Collette SS.Messe
Altro: candele…
Funerali, trigesimi
benedizione case
Ministero parroco
Offerte pro Santuario
Uso Oratorio
TOTALE entrate
passivo mensile
Incontri di MARZO
3 d.: ritiro C.Emm. 2° it. (15.00-orat.)
4 l.: inc. d. catechiste (18.00 – orat.)
4-18 l.: inc. Az. Cattolica (17.45 – S.Fr.)
6 m.: inc. d. animatori (18.00 – orat.)
7-21 g.: inc. gr. litur. (17.45 – S.Mar.)
9 s.: gen. C.Emm. 1° it. (15.00-orat.)
9-23 s.: inc. gr. mariano (18.00 - S.Mar.)
10 d.: ritiro C.Emm. 4° it. (15.00-orat.)
11 l.: fiaccolata (20.30 – dal Santuario)
12-15: Sett. sul Concilio Vat.II (18.00)
17 d.: ritiro C.Emm. 3° it. (15.00-orat.)
17 d.: gen. C.Emm. 5-6-7° it. (orat.)
19 m.: catechesi Comastri sulla fede
22 v.: inc. caritas (18.00- duomo)
22 v.: inc. portatori (20.30 – orat.)
24 d.: PALME
27 m.: giornata Confessioni di Pasqua
31 d.: PASQUA
APRILE
8 l.: solennità dell’Annunciazione
10 m.: inc. coro (20.30- duomo)
14 d.: raduno Cori (a Mammola)
15 l.: incontro del CPP (20.30- duomo)
20 s.: reliquie Giovanni P. II a Bianco
28 d.: Festa del Miracolo
USCITE
573,68
281,55
840,85
180,00
160,00
130,00
80,00
2.246,08
-16.804,73
cera, fiori + param.s.+puliz. ch.
sussidi liturgici, catec.+cancel..
Affitto + Capitaria
manut.imm.: video sor.duomo
ferramenta + att.parroc.
Acqua, luce, gas
lavori al Santuario
tagliando pulmino
TOTALE uscite
259,00
82,50
344,00
1.650,00
43,00
182,31
16.370,00
120,00
19.050,81
Giornata del malato-anziano
Lunedì 11 febbraio si è svolta
all’oratorio la messa e festa per la
giornata del malato e anziano. Anche se il
freddo e la pioggia non erano
incoraggianti, l’iniziativa ha visto una
numerosa partecipazione di fedeli, tra cui
anche un folto gruppo del CEJRI (Centro
Jonico Riabilitativo). Nel momento
liturgico è stato inserito il mandato ai
componenti Caritas che si impegnano ad
visitare durante l’anno i malati e anziani
della parrocchia. Anche il momento di
festa, che è seguito, si è rivelato come
opportunità molto gradita per gli anziani
di potersi incontrare insieme nella
serenità.
Ritiri per il Cammino Emmaus
I “ritiri di Pasqua” e di preparazione alle
tappe sacramentali per i genitori del
Cammino Emmaus si terranno al
Oratorio nel pomeriggio delle seguenti
domeniche:
- 3 marzo: gruppo di 2° elementare
- 10 marzo: gruppo di 4° elementare
- 17 marzo: gruppo di 3° elementare
- 14 aprile: gruppo di 1° elementare
- 12 maggio(?) : gruppo di 1° media
- ... maggio: gruppo di 5° elementare
Lavori al Santuario
A distanza di quasi un anno dall’inizio,
si sta intravvedendo la fine dei lavori al
Santuario. Infatti con la scelta
(finalmente!) del colore della facciata
da parte della Sovrintendenza per i Beni
Architettonici, si è iniziato la fase finale
dei lavori, che, ci si augura, sia conclusi
entro la Festa del Miracolo (28 aprile)
Pellegrinaggi mariani
Sono state definite le date dei
pellegrinaggi mariani, diventati per
noi appuntamenti fissi:
- il pellegrinaggio a Lourdes
organizzato
dall’Unitalsi
si
svolgerà dal 5-12 giugno (ulteriori
informazioni
saranno indicate
nella locandina)
- il pellegrinaggio a Medjugorje
(che prevede una tappa a Padova) è
stata fissato dal 14 al 20 giugno,
con una quota di iscrizione di
450,00 €.
Incontri sul Concilio Vaticano II
Nelle pagine interne del giornalino è
riportato il programma dettagliato
della “Settimana sui documenti del
Concilio Vaticano II”, che si
svolgerà dal 12 al 15 marzo. Si invita
a fare il possibile per assicurare la
partecipazione.
Messaggio da Medjugorje
(25 febbraio 2013)
"Cari figli! Anche oggi vi invito alla
preghiera. Il peccato vi attira verso
le cose terrene ma io sono venuta
per guidarvi verso la santità e verso
le cose di Dio ma voi lottate e
sprecate le vostre energie nella lotta
tra il bene e il male che sono dentro
di voi. Perciò figlioli, pregate,
pregate,
pregate
affinché
la
preghiera diventi gioia per voi e la
vostra vita diventerà un cammino
semplice verso Dio. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata."
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Marzo - Parrocchia Bianco