Il Notiziario on line della GM Roma
05/10/11
ANNO XXII – N.3
Chi si da all’alpinismo con i soli muscoli
si ritrarrà da esso dopo pochi anni. Chi è
alpinista col cervello e col cuore saprà
trovarvi valori tutta la vita, tanto da
giovane che da vecchio
Guenther Von Saar
http://www.giemmeroma.org 26/09/11
IL NOTIZIARIO ONLINE DELLA SEZIONE DI
ROMA
EDITORIALE
A cura di Giuliana Egidi
DAL FLOP ANNUNCIATO ALLA FESTA GIOIOSA
In Questo Numero
3 Le Prossime Attività
3 le escursioni
9 gli incontri in sede
10 i raduni intersezionali
11 Le Attività Svolte
11 le escursioni
21 le serate in sede
23 i raduni intersezionali
23 notizie varie
23 note liete
23 note tristi
26 conv. assemblea
Direttore responsabile:
Giuliano Borgianelli Spina
Redazione & Grafica:
Luciano Biocco - Fabrizio Farroni
[email protected]
Hanno collaborato:
M.Alberti, G.Borgianelli Spina, B.Cardarelli,
A.Cecchini, B.Dinale, F.Farroni, I.Grassilli,
Gc.Maura, L.Maura, G.Motteran, M.Pecci, S.Peri,
L.Romano, L.Ruali, M.G.Sommariva, M.Spanò,
L.Ticci.
Ricorrono i 150 anni dell’unità d’Italia. Ma è festa? Proprio bene,
ancora non lo sappiamo.
Questa festa, infatti, è stata propagandata in modo negativo. Bando
alla retorica ed al patriottismo di facciata. Siamo un popolo disunito,
fatto da diversi: padani, romani, terroni, l’eco di “quel volgo
disperso che nome non ha” di manzoniana memoria.
Autorevolmente s’invitano gli italiani ad andare a lavorare e
qualcuno dichiara che il 17 Marzo starà chino sulla sua scrivania
milanese. Le scuole rimarranno aperte ed i lavoratori renitenti alla
leva….recupereranno la giornata. In un momento di crisi tanto
profonda non possiamo permetterci sprechi né tanto meno spese
per i festeggiamenti. E poi, quale inno? Meglio “O mia bela
madunina” oppure “Va pensiero” piuttosto che il trito, retorico e
incomprensibile “ Fratelli d’Italia”.
Poi però, la festa è esplosa. Da Nord a Sud. Con tanto di inno
nazionale, cantato e stracantato con commozione e serietà. Il testo
è difficile a non volerlo intendere ma, quel fratelli d’Italia ha la forza
della ragione e del sentimento: unisce la fraternità francescana alla
fraternitè della rivoluzione francese, supera la tracotanza dell’etnia e
della razza, presenta e delinea una identità alimentata da valori
positivi, giustificati dalla storia e dalla cultura. Come nei versi di
Manzoni “ una di lingua, di cori, di sangue e d’altar. Proclama il
diritto–dovere alla patria ricalcando il motto mazziniano “Dio e
popolo”, rimanda alla Giovane Italia, quella degli spiriti, appunto,
giovani, gagliardi e generosi.
Dicevamo nel titolo “festa gioiosa”. Ma è più giusto definirla
celebrazione che non ha avuto nulla di retorico con il tricolore nella
folla, nelle piazze, affacciato a balconi e finestre. A Modena, dove è
nato, ne hanno confezionato uno quasi a lunghezza di stivale.
Sì, viva l’Italia e viva la Repubblica: abbiamo così ringraziato il
nostro Presidente della Repubblica per aver rappresentato al livello
più alto orgoglio e fedeltà alla Repubblica ed alla democrazia. Lo
stesso dei nostri soldati sulla linea del Piave, lo stesso delle “Lettere
dei condannati a morte della Resistenza”, commovente
testimonianza della fiducia nella rinascita di una patria italiana.
Ed un filo unisce infatti il Risorgimento alla Resistenza, alla
Repubblica democratica e alla Costituzione.
(continua in ultima pagina)
GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Casa Mater Mundi - Via Lorenzo Rocci, 64 – tel.: 0665740406 Segreteria tel.: 0665745782
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Nel riquadro di questa pagina sono raccolte tutte le indicazioni operative che devono
essere tenute presenti da chi si iscrive ad una escursione.
Le stesse non saranno ripetute nella descrizione di ogni singola gita
NORME OPERATIVE PER LE ESCURSIONI
Con il pullman
 E’ necessaria l’iscrizione. I Soci sono tenuti a verificare l’utilizzo del pullman
contattando il DdG entro il giorno successivo al termine delle iscrizioni.
 I partecipanti versano in pullman la quota stabilita, di €20.00 (pullman piccolo),
€15.00 (pullman grande). E’ previsto lo sconto famiglia: 3 persone, 2 quote e
mezza; 4 persone, 3 quote; 5 persone, 3 quote e mezza. Sconto per giovani,
soci e non soci, fino a 30 anni senza reddito autonomo: 50%.
 L’eventuale rinuncia, comunicata dopo il termine di chiusura delle iscrizioni, comporta una
penalità pari al 50% della quota. Nessuna penalità è prevista per bambini e ragazzi fino a 15
anni.
Con auto private
 L’iscrizione non è necessaria, ma può essere utile al DdG per formare gli equipaggi, o alla
partenza per l’escursione o nei giorni precedenti.
 Il DdG calcola la spesa di ogni equipaggio sulla base di €0.20 per Km. (più i pedaggi autostradali)
e la indica nella descrizione della gita. Per la spesa individuale occorre perciò fare riferimento alle
singole descrizioni e versare la quota all’autista.
Altre informazioni
 Non soci. Ai non soci si richiede il contributo di €2.00 per l’assicurazione, per le prime tre gite, di
€5.00 per le successive, oltre alla quota pullman o auto.
 Spese extra. Il DdG indica le eventuali spese extra (ingressi, guide, funivie, seggiovie, ecc.)
●
nella descrizione dell’escursione.
Limitazioni. Condizioni meteo o altre situazioni avverse all’effettuazione dell’escursione,
potrebbero obbligare i DdG a modificare il programma o ad annullarlo.
Equipaggiamento
Equipaggiamento per escursioni normali (E – EE): scarponi da trekking con suola ben scolpita,
protezione contro la pioggia e il sole, acqua potabile, indumenti di ricambio da lasciare in
pullman o in auto, bastoncini telescopici, se usati, medicine indispensabili. Abbigliamento a
cipolla, in montagna il tempo può cambiare rapidamente, anche in peggio!
Si tenga presente che:
La Giovane Montagna non è un’agenzia turistica. I Direttori di Gita (DdG) sono soci che
prestano la loro opera su base del tutto volontaria, allo scopo di offrire agli amici l’opportunità
di trascorrere alcune giornate nel modo più piacevole possibile, ma senza un’organizzazione
professionale alle spalle.
Tutti i DdG (Direttori di Gita) chiedono pertanto ai partecipanti di collaborare per la buona
riuscita di ogni escursione, in spirito di amicizia e di fraternità.
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LE PROSSIME ATTIVITA’
LE ESCURSIONI
DOMENICA 2 OTTOBRE 2011
MUSICA IN ESCURSIONE (E)
(DdG: I. Grassilli, C. Antonucci, P. Novelli)
Immagina un monte a forma di ciambellone irregolare, con la cima senza vegetazione ma con i fianchi
ricoperti da una fitta e misteriosa faggeta. Pensa ad un gruppo di amici che ne percorrono tutta la
circonferenza ad una quota attorno ai 1500 metri, con quattro soste strategiche, cerca di percepire
l’armonia di note che allietano le quattro soste, a riempire la magia del silenzio e della natura: ce le
offriranno (in successione ancora non definita) il flauto di Francesco Mazzei, il violino di Flaminia
Maura, il clarinetto di…(… contratto di ingaggio in corso di perfezionamento) e le chitarre di Pietro e
Mattia Cattani, che ringraziamo fin da ora per aver accolto l’invito. Questa è la escursione che ti
proponiamo, al Monte Pelato nel Parco Regionale dei Simbruini .
Ritrovo: ore 7:30 a piazzale Ostiense ( presso le mura con le quali termina Viale di Porta Ardeatina) o
alle 8:00 a Largo De Dominicis (Portonaccio). Specificare la scelta al momento della iscrizione.
Viaggio: in pullman, via A24 fino a Vicovaro, poi Cervara di Roma e Campaegli. Qualora non sia
raggiunto il necessario numero di iscrizioni il viaggio sarà effettuato con le auto (stessi orari). Caffè a
Campaegli.
Percorso a piedi: consiste nella la circumnavigazione del Monte Pelato, circa 9 km di saliscendi con
dislivello complessivo di 250 metri, in circa 5 ore ( soste incluse).
Spesa viaggio: in pullman, 15 euro , con ”sconto famiglia”. Nel caso di viaggio con auto: 40 euro ad
equipaggio, da suddividere. Per i non soci GM: altri 2 euro di assicurazione
Iscrizioni: entro giovedì 29 settembre a Ilio Grassilli (06.6574.5782).
Rientro a Roma : attorno alle ore 19:00.
Sarà una bellissima giornata, ma…ricorda gli indumenti di ricambio.
SABATO 8 E DOMENICA 9 OTTOBRE 2011
SULLE ORME DEI MONACI BENEDETTINI (E/T)
(DdG: L. Ticci, M. Catanorchi)
Come anticipato sull’ultimo notiziario, comunichiamo il programma dell’escursione in Toscana,
nel territorio dell ’Amiata, fra le province di Grosseto e Siena. Sarà una gita a più tipologie, sia
escursionistiche che turistiche, in una zona ricca di bellissimi ambienti naturali e di importanti
memorie storiche. Fra queste ultime sono di rilevante importanza le molte località che fin dal
primo millennio videro la presenza di molti insediamenti benedettini lungo il percorso che dal Tirreno
conduceva all’entroterra, particolarmente frequentato per il trasporto del sale della Maremma. Avremo
anche il piacere della presenza di Marisa Alberti che ci illustrerà le bellezze artistiche del territorio.
Saranno con noi anche i Soci “Unicredit” con i quali l’anno scorso condividemmo la gita all’isola del
Giglio.
SABATO 8 OTTOBRE (escursionistica)
Ritrovo: ore 6:45 a Piazzale Ostiense (Acea). Partenza: ore 7:00.
Viaggio in pullman lungo la Via Cassia con arrivo al punto di partenza dell’escursione (a quota 1.000), a
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circa 10 km da Abbadia San Salvatore, fra le province di Siena e Grosseto, lungo la statale che conduce
alla vetta del Monte Amiata.
Ore 11:00 inizio escursione, condotta da Roberta Margiacchi, guida del parco faunistico del M. Amiata,
che già ci ha guidato in diverse escursioni in Toscana. Il percorso completo prevede la traversata lungo
il territorio boscoso da Abbadia a Santa Fiora, di circa 10 km, ma è possibile, per chi vuole, ridurre il
cammino di poco più di metà, utilizzando il pullman per coprire la parte residua.
Seguiremo il percorso n° 10, lungo un facile e ampio sentiero, in un susseguirsi di un maestoso
ambiente boschivo, inizialmente a castagneto, poi a conifere e infine a faggeta.
Dopo il pranzo al sacco, pervenuti, dopo circa 6 km, alla “Fonte delle monache”, a quota 1200, si
potranno formare due gruppi: chi volesse potrà terminare qui l’escursione e proseguire per Santa Fiora
in pullman, mentre il secondo gruppo potrà completare il cammino a piedi proseguendo lungo il
percorso n° 12.
A Santa Fiora ceneremo e alloggeremo presso l’hotel Fiora, nel centro della cittadina. Chi lo vorrà,
potrà partecipare alla Messa prefestiva delle ore 18 nella chiesa romanica della Pieve, del secolo XIV.
DOMENICA 9 OTTOBRE (turistica)
Ore 9:30 partenza in pullman lungo la strada che conduce alla vetta del Monte Amiata (m. 1738), dalla
quale si può godere di un ampio panorama sotto le vallate sottostanti. La montagna è molto
frequentata da sciatori in inverno e da ciclisti nella stagione più calda.
Ore 12:30 ripreso il pullman per tornare verso valle, sosteremo per il pranzo nel tipico
ristorante/albergo “Le Macinaie”, su una radura che si affaccia alla vetta, davanti alle piste da sci.
Proseguiremo poi per la discesa in pullman per raggiungere Abbadia S. Salvatore dove, nel primo
pomeriggio, visiteremo la famosa Abbazia Cistercense, del 1228, ma originariamente Benedettina
(762).
Se avremo tempo concluderemo con la visita all’interessante vicino Museo Minerario. Nel Comune di
Abbadia, infatti, fin dall’Ottocento era attivo uno dei più importanti giacimenti di mercurio del mondo.
RITORNO A ROMA: partenza da Abbadia alle 17:30, con arrivo a Roma previsto per le ore 20.
Spesa: Circa 110 – 120 €, in funzione del numero dei partecipanti, incluso anche il pranzo della
domenica. Per i Non Soci è previsto un contributo di 2 Euro per la polizza assicurativa (5 Euro per quelli
che con la GM hanno già fatto tre gite o più). Stanza singola: maggiorazione di circa 10 Euro. Caparra
di 30 Euro al momento dell’iscrizione.
Importante: i posti disponibili sono esauriti, eventuali richieste dell' ultimo momento (da rivolgere a
Luigi Ticci (tel. 06.66416069, cell. 338.1136718) o Maurizio Catanorchi (tel. 06.5921237, cell.
349.1791766) saranno accettate solo nell'eventualità che si verifichi qualche rinuncia.
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DOMENICA 16 OTTOBRE 2011
MONTE GORZANO (MONTI DELLA LAGA)
(DdG P. Novelli, G. Motteran, F. Farroni)
Da Cesacastina per la Valle delle Cento Cascate formate dal torrente che scorre nel Fosso dell’Acero,
bellissima escursione alla cima più alta del Lazio
DESCRIZIONE:
Salita: da Cesacastina si segue la strada sterrata che sale a monte del paese, traversa l’Altopiano delle
Piane e porta a un incrocio, prima del bivio c’è il segnale di divieto di transito. Qui si parcheggia, 3 km
dal paese. A piedi, al bivio, si va a sinistra, si scende ed in breve, dopo aver lasciato a sinistra uno
stradino secondario, si arriva ad un ponte sul Fosso dell’Acero. Superato il Fosso, in salita si arriva a un
altro bivio, si va a destra e si giunge presso un piccolo rifugio dell’Enel 1365 m. Esattamente dietro al
rifugio parte il sentiero segnato che più in alto sale parallelo al corso d’acqua (Fosso dell’Acero o Valle
delle Cento Cascate). Splendido itinerario! Si costeggia un torrente che scorre su lastronate di arenaria,
in fondo il Gran Sasso domina la scena, in tutta la sua maestosità. Il rumore dell’acqua che precipita
lungo il fosso è sempre presente e ci accompagna fino alla Sorgente Mercurio. Usciti dal bosco si
continua sempre lungo la riva sinistra (senso di marcia) del torrente fino a incontrare una sterrata che
arriva da destra. Poco oltre la sterrata c’è la Sorgente Mercurio 1759 m e uno stazzo con una capanna
di lamiera, ci troviamo al centro dell’anfiteatro chiamato le Cento Fonti racchiuso, a destra, dalla lunga
Costa delle Troie, davanti, dalla cresta dei Monti della Laghetta e, a sinistra, dal Fosso della Laghetta.
Dalla quota 1759 m si nota verso destra un tratturo che sale in ripida diagonale la Costa delle Troie
raggiungendo il filo di cresta che scende dal Gorzano in direzione Sud-Est nella località Arsecco, è
questo punto che dobbiamo raggiungere per poi risalire la cresta fino sul Monte Gorzano 2458 m, la
più alta montagna del Lazio. Raggiunta l´Arsecco si inizia la lunga salita della cresta Sud-Est (Costa
delle Troie), a quota 2239 m la si lascia per traversare i prati d´altura con una diagonale verso Nord,
senza nessuna difficoltà si raggiunge la cresta Est, lungo la stessa si sale sul Monte Gorzano 2458 m
Discesa: Come per la salita.
L’appuntamento: alle 6:30 a L. go de Dominicis (Portonaccio), il ritorno a Roma è previsto per le
19:30.
Viaggio: da Roma si percorre la Strada dei Parchi (autostrada A24 Roma-L´Aquila-Teramo), usciti al
casello L´Aquila Ovest si prende la Strada Statale 80 del Gran Sasso d´Italia direzione Teramo, giunti
al paese di Aprati si gira a sinistra per Cervaro-Crognaleto, subito dopo il ponte sul Fiume Vomano
trascurare la strada di sinistra e continuare dritti, al bivio successivo si gira ancora a sinistra per
Cervaro-Frattoli-Cesacastina e poche centinaia di metri dopo si va a destra per Cesacastina.
Costi,Abbigliamento e attrezzatura : Vedi Pag. 2
Raccomandazioni dei DdG: si tratta di un’escursione che prevede oltre 1.100 m di salita. I DdG si
riservano di confermare l’escursione in casi di condizioni meteo sfavorevoli.
Iscrizioni: entro mercoledì 12 Ottobre 2011 presso Paolo Novelli (3805092852), Guido Motteran
( 3335858517), Fabrizio Farroni (3357272381)
DOMENICA 23 OTTOBRE 2011
GIRO IN BICI DEL LAGO DI ALBANO LAZIALE
(DdG: F. Colla, C. Corazza, E. Fioretti)
Durata del giro: 2 h (esclusa visita di Castel Gandolfo).
Viaggio: in treno o in auto private.
In treno: da Roma Termini si prende il treno (con servizio di trasporto biciclette) per Albano delle 8:37
arrivo a Castel Gandolfo alle 9:17.
In auto: si percorre la SS 7 Appia in direzione Napoli fino al semaforo in località Due Santi, qui si
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prende la SS 140 del Lago di Albano che si percorre tutta fino a Castel Gandolfo, incrocio con Viale
Bruno Buozzi; qui sulla sinistra c’è l’hotel Gardenia e di fronte un parcheggio libero. Si lascia l’auto al
parcheggio alle 9:00 e in bici e si scende verso il lago per Via Antonio Gramsci, passando per la
stazione ferroviaria di Castel Gandolfo dove si incontrano i cicloturisti provenienti da Roma alle 9:17.
Percorso:
Arrivati al lago si inizia il giro (ore 10,00). Per informazioni dettagliate si visiti il sito:
http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/2359-giro-del-lago-di-albano
Alle 12:00 circa si pranza sul lungolago.
Nel pomeriggio si può visitare Castel Gandolfo.
Per chi è arrivato in treno il ritorno può essere alle 15:54 o alle 17:54.
Iscrizioni: entro il 20 Ottobre 2011 a F. Colla tel. 069332315 o C. Corazza 0653273536 o E. Fioretti
0693781007.
DA SABATO 29 OTTOBRE A MERCOLEDI’ 2 NOVEMBRE 2011
LA VACANZA DELL’ OLIO A MORIGERATI NEL CILENTO
(DdG: L.Romano)
Benvenuti al sud !!! non credo ci sia un miglior titolo per questa escursione cosi’ particolare! il Cilento
e’ veramente una terra ancora incontaminata, di rara bellezza e la sua gente, con la sua profonda
umanità e grande cordialità aggiunge, senz’altro, quel qualcosa in più che dona gioia e benessere a chi
ha occasione di entrare in contatto con questa realtà! Per le iscrizioni rivolgersi al DdG Licia Romano
cell. 329 0522459. per la partecipazione e’ necessario versare l’acconto di 100 euro.
Questa escursione prevede un programma veramente “ sui generis “! Accanto alla possibilità di
scoprire bellissimi sentieri e percorsi “incontaminati” abbiamo previsto un’attività assolutamente fuori
del comune ma molto…sportiva!: la raccolta delle olive per la realizzazione di un personale “olio
extravergine”. Una proposta, quindi, decisamente originale e completamente “all inclusive”.
Risiederemo a Sicilì, frazione di Morigerati e l’albergo che ci ospiterà è l’ “Hotel del Parco”, mentre i
pasti principali li faremo alla locanda “Il Salice”, entrambe le strutture sono visibili sul web.
Programma:
Sabato 29 ottobre
Ore 08:00 partenza da piazzale Ostiense ( ACEA ).
Ore 13:00 arrivo a Padula e picnic.
Ore 15:00 visita alla Certosa di San Lorenzo.
Ore 17:00 proseguimento del viaggio per Sicilì e sistemazione in albergo.
Ore 19:00 aperitivo di benvenuto e a seguire cena “cilentana”.
Ore 22:00 presentazione programma, proiezioni video e “chiacchiere”.
Domenica 30 ottobre
Ore 08:00 prima colazione.
Ore 09:00 destinazione uliveti per la raccolta delle olive.
Ore 12:30 picnic tra gli ulivi.
Ore 17:00 rientro in hotel.
Ore 19:00 lezione-degustazione sull’ olio d’ oliva.
Ore 20:00 cena con …”il cinghiale”.
Ore 22:00 serata con musiche cilentane.
Lunedì 31 ottobre
Ore 08:00 prima colazione.
Ore 09:00 partenza escursione monte Colla (1290m., E/EE).
Ore 13:00 pranzo al sacco.
Ore 16:30 rientro in hotel con sosta alla sorgente “Capelli di Venere” a Casaletto Spartano.
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Ore 19:30 aperitivo con degustazione di prodotti caseari tipici locali e cena.
Ore 22:00 serata dell’ organetto.
Martedì 1 novembre
Ore0 8:00 prima colazione.
Ore 09:00 destinazione uliveti per la raccolta delle olive.
Ore 12:30 picnic tra gli ulivi.
Ore 17:00 rientro in hotel.
Ore 19:00 partenza per Sapri.
Ore 20:00 cena sul mare a base di pesce e passeggiata nel borgo.
Mercoledì 2 novembre
Ore 08:00 prima colazione.
Ore 09:00 trasferimento al frantoio e lavorazione delle olive raccolte.
Ore 13:00 picnic.
Ore 15:00 partenza per Roma.
Ore 20:00 arrivo previsto piazzale Ostiense.
Spesa viaggio e soggiorno: 295 € a persona all inclusive + 10 € per i non-soci.(assicurazione)
Attenzione: è possibile organizzare escursioni alternative per chi non fosse interessato alla raccolta
delle olive e viceversa è possibile non partecipare all’ escursione in programma per proseguire la
raccolta delle olive.
Iscrizioni : presso Licia Romano cell. 329 0522459 oppure e-mail [email protected].
DOMENICA, 13 NOVEMBRE 2011
VILLA ROMANA – S. MARTINO – M. FONTECELLESE (T – E)
“CASTAGNATA” CON IL CAI DI CARSOLI
(DdG: B. Dinale, M. Bernardi)
Una piacevolissima escursione a due stadi, nei boschi dei Simbruini, al confine tra Lazio ed Abruzzo.
Incontreremo in quest’occasione alcuni amici del CAI di Carsoli, partecipando alla loro “castagnata”
presso la chiesetta di S. Martino, recentemente restaurata; l’11 novembre è proprio la festa di S.
Martino. Ricordate la poesia? Può essere per molti un degno completamento della traversata da
Camporotondo a Pereto di giugno, immersi però nei colori dell’autunno.
Ritrovo: ore 7:00 a piazzale Ostiense, lato ACEA e 7:30 a Largo De Dominicis (Portonaccio), vicino
Hotel Roma.
Viaggio: si spera in pullman, o con auto private, per l’autostrada dell’Aquila. Uscita Carsoli.
Sviluppo escursione: Il pullman ci lascia alla frazione Villa Romana di Carsoli (m. 826); si sale alla
chiesa di S. Martino (m. 1049). Qui è stabilito il “campo base” con allestimento di griglia. Chi è già
soddisfatto di questa salita (ca. 200 metri di dislivello) può fermarsi e collaborare alla gestione del
picnic. Chi preferisce andare oltre, prosegue lungo una salita facile, interessante e molto panoramica,
che lungo vallette boscose, creste, selle e fonti porta al Monte Fontecellese (m. 1623), punto più
elevato della zona, da cui si ammira la sottostante Piana del Cavaliere e le catene maggiori
dell’Appennino, cominciando dal vicino Velino. Dislivello da S. Martino, m. 574; totale, da Villa Romana,
ca. m. 774. Il ritorno sarà per lo stesso itinerario della salita. Eventualmente si può pensare ad un
anello per e da S. Martino. E chi volesse salire a piedi da Carsoli si può unire al gruppo del CAI.
Spesa: per il pullman, vedi a pag. 2. Per chi volesse prendere parte alla “castagnata” il contributo è di
€ 10,00, per un primo, salsicce, bruschetta, vino e castagne (più o meno).
Rientro: entro le 19:30, traffico permettendo.
Iscrizioni: entro giovedì, 10 Novembre 2011 presso Bice Dinale (06.5506729 – 3335452548 –
[email protected]) e Mario Bernardi (066534304 – 3395748827 – [email protected]).
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DOMENICA 27 NOVEMBRE
SPRONE MARAONI DA GORGA (E)
(DdG C. Melappioni; M. Alberti)
Escursione nei Monti Lepini partendo da Gorga, fatta in gemellaggio con il CAI di Colleferro .
Dislivello: in salita 550 m.
Tempo: (comprese le soste) 6 ore.
Percorso: dal fontanile adiacente al serbatoio dell’acquedotto di Gorga, per una carrareccia ben
tracciata si arriva alla Fonte S. Marino (è possibile, in caso di utilizzo di autovetture, arrivare quasi alla
fonte: deciderà il buon senso). Si prosegue nel vallone per un sentiero sassoso fino ad un magnifico
pianoro erboso. Si attraversa e si prosegue dritti in lieve salita tra i cocuzzoli boscosi di Monte Alto e di
Monte Pisciarello. Usciti dalla faggeta si traversa un altro pianoro erboso. Alla fine di questo ci si tiene
un po’ a sinistra, si risale un valloncello toccando tre piccole radure, e poi si scavalca un crinale sassoso
scendendo nei pressi di un altro pianoro con recinto di pietra. Si seguono i segni per una magnifica
mulattiera sassosa, destreggiandosi a saliscendi tra i cocuzzoli di Colle Rava Inzuglio e della Monnetta,
toccando un altro recinto di pietra e raggiungendo infine, con un’ultima discesa, il primo dei due
pianori del Lontro, dove sono numerosi rifugi di pastori. Si sale al secondo pianoro e si piega a destra
per un breve pendio sassoso, seguendo i segni che portano al cocuzzolo dello Sprone Maraoni (1328
m) ottimo punto panoramico.
Ritrovo: ore 6:45 alla Stazione Metro EUR Fermi all’EUR; partenza h. 7:00.
Viaggio: In pulman o con auto private, se non si raggiunge il numero minimo di partecipanti, per
l’autostrada A1 verso Napoli; uscita Anagni/Fiuggi Terme, direzione Gavignano fino al bivio per Gorga.
Equipaggiamento : Pedule con suole a carrarmato e abbigliamento da montagna in inverno, con
protezione dalla pioggia.
Rientro: Previsto per le ore 19:00.
Spesa: Con il pulman o con auto private, se non si raggiunge il numero minimo di partecipanti, in base
a quanto previsto nelle norme generali di cui al riquadro a pagina 2.
Iscrizione: entro il 24 Novembre 2011 presso Carlo Melappioni (tel 06/65740242 oppure
3294666707);Marisa Alberti (tel. 065370765 oppure 3381383330).
DOMENICA, 11 DICEMBRE 2011 GITA DI NATALE
ANELLO DEL SANTUARIO DI S. FRANCESCO A GRECCIO MONTI SABINI
(DdG: G. Motteran, B. Dinale)
Breve ma intensa escursione sul percorso francescano: dal paese di Greccio a Croce di Ruscio, e
ritorno al Santuario di S. Francesco, dove il Santo allestì il primo presepio nella notte di Natale del
1223.
Ritrovo: ore 7:15, piazzale Ostiense, lato ACEA. Partenza: ore 7:30. Fermata a richiesta: Largo
Cardinal Consalvi, ore 7:45.
Viaggio: in pullman, A1 fino a Fiano Romano, Salaria fino a Rieti, SS per Terni uscita Greccio, con
arrivo ore 9:30 – 10:00. Breve sosta nella piazza del paese, per il caffé e per indossare gli scarponi.
Inizieremo la gita in corrispondenza di un fontanile dell’acquedotto (ottima acqua potabile).
Descrizione dell’escursione: partiremo da quota 630 circa, e, dopo un tratto quasi pianeggiante
sterrato lungo l’acquedotto di Stroncone, inizieremo una ripida ma comoda salita lastricata (di sudore,
dovuto al sopralluogo estivo!), formata da numerosi tornanti e brevi rettilinei, dove potremo riprendere
fiato. In costante salita arriveremo prima alla testata dei piani di Ruscio e poi sulla vetta della Croce di
Ruscio, 1018 m. slm. Da qui il panorama spazia sulla piana di Rieti e sui Monti del Terminillo.
Riscendendo, chi vuole, potrà inoltrarsi per una breve passeggiata sui prati di Ruscio, per ammirare la
GIOVANE MONTAGNA – Sezione di Roma c/o Casa Mater Mundi - Via Lorenzo Rocci, 64 – tel.: 0665740406 Segreteria tel.: 0665745782
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loro spettacolarità vegetazionale e geologica; su un prato circondato da querce secolari faremo una
sosta per il picnic. Per la discesa useremo parte della via di salita e poi un sentiero che ci porterà alle
spalle del Santuario. Faremo una visita al nuovo santuario, ai presepi ed al romitorio del Santo, una
sosta nella chiesa ci permetterà di avere un momento di spiritualità per farci avvicinare al Santo Natale
con serenità ed amicizia. Una breve scalinata ci porterà al parcheggio dove il pullman ci attenderà per
riportarci a Roma.
Rientro a Roma: entro le 19:00, circa.
Dislivello: 400 metri circa. Tempo di percorrenza: ore 2:30 – 3:30, soste escluse.
Spesa ed equipaggiamento: vedi a pag. 2 del notiziario.
N.B. Per tutti coloro i quali non volessero effettuare l’escursione, c’è la possibilità di visitare Greccio –
chiesa e borgo, eventualmente pranzare anche in paese, e/o effettuare il Percorso Natura e Spiritualità
di circa 1300 metri che si snoda a monte del Santuario. Maggiori dettagli al momento dell’iscrizione.
Iscrizioni: entro giovedì 8 Dicembre, presso Guido Motteran (0658209165 – 3335858517) e Bice
Dinale (065506729 – 3335452548).
MERCOLEDÌ, 14 DICEMBRE 2011
S. MESSA DI NATALE E CENA SOCIALE
Nella cappella delle Suore che ci ospitano, in Via Lorenzo Rocci 64, mercoledì 14
Dicembre alle ore 18:30, il nostro socio, padre Bernardo Antonini, celebrerà per
noi e per i nostri parenti ed amici la S. Messa di Natale.
Seguirà la cena che le Suore prepareranno per noi. La spesa sarà di € 25,00 a persona – tutto
compreso, dall’antipasto alle bevande.
Sarà una bella occasione per stare insieme, pensando al significato del Natale, e rallegrandoci della
reciproca amicizia. Ci scambieremo in allegria gli auguri per un lieto Natale ed un sereno nuovo anno
2012. E se qualcuno ci riserverà qualche piccola sorpresa saremo ancora più contenti….
Vi preghiamo caldamente di prenotarvi entro il 7 dicembre, possibilmente anche prima, presso Lidia
Maura (065896927 – 3285663958), Anna Maria Amadio (0635344002 – 3382936699), Bice Dinale
(065506729 – 3335452548).
GLI INCONTRI IN SEDE
ORE 20:45
18 OTTOBRE 2011 – IL SENTIERO COLEMAN......PASSI IN PUNTA DI PENNELLO
la tavolozza della montagna: agro romano, natura e poesia nel mondo di Enrico Coleman.
La serata che avrà come protagonista M. Vittorio de Bonis, sarà apprezzata da tutti coloro che nella
primavera scorsa percorsero il sentiero, ma anche dagli altri che vi troveranno forti stimoli per
percorrerlo a loro volta.
Interprete poetico e assolutamente innovativo d'una stagione artistica che trasforma il verbo della
pittura macchiaiola in intima adesione al mondo dimesso e antiretorico della verità naturale, Enrico
Coleman saprà fondere, nella sua elaborazione artistica e nella sua stessa esistenza, il rigore morale
dell'esercizio pittorico e la passione per la maestà della natura. Membro fondatore del CAI,
appassionato botanico e naturalista, amante indefesso della montagna come metafora d'aspra purezza
e assoluta idealità, Coleman lascerà il suo nome a indimenticabili percorsi nel cuore della Valle
dell'Aniene, ancor oggi vie privilegiate per scoprire, a un tempo, scenari intatti dal tempo
dell'Imperatore Nerone, e nuove letture d'una corrente d'arte troppo spesso negletta.
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Vittorio Maria de Bonis.
05 NOVEMBRE 2011 – ASSEMBLEA SEZIONALE
In fondo al notiziario è stata inserita una pagina con la convocazione Assemblea.
22 NOVEMBRE 2011 – FILM IN/DI MONTAGNA “10 MOUNTAINS 10 YEARS”
Il film “10 mountains 10 years”, già pluripremiato negli Stati Uniti, ce lo suggerisce questa volta un
amico di Federico Mori, Fulvio Capitanio, che sarà presente alla proiezione assieme a noi nella serata in
sede e che ci invia questa scheda di presentazione della pellicola.
“Cosa spinge un gruppo di persone “qualunque” ad attraversare mezzo mondo per scalare il "tetto
d'Africa"?
Cosa spinge Anne Hathaway a offrire la sua voce per narrare questa avventura?
Cosa spinge Bruce Springsteen a offrire una sua canzone per la colonna sonora del film?
Cosa spinge Enzo Simone a viaggiare dagli USA fino in Europa per vedere il film insieme a tutti noi?
“10 mountains 10 years” è un film-documentario che racconta l'epica avventura dell'alpinista Enzo
Simone e del suo team. Descrive il loro viaggio alla conquista di 10 delle vette più emblematiche de
mondo con lo scopo di informare e raccogliere fondi per la ricerca sull'Alzheimer e sul Parkinson. Il film
racconta il viaggio al monte Kilimanjaro e ci scopre le ragioni che muovono un gruppo di “straordinarie
persone qualunque” ad affrontare un colosso di quasi 6.000 metri d’altitudine.
Con la regia di Jennifer Yee, impreziosito con la narrazione dell’attrice Anne Hathaway e con la musica
di Bruce Springsteen, questo emozionante racconto non lascia indifferente lo spettatore ed aiuta a
comprendere le difficoltà di ogni giorno delle persone che soffrono la malattia di Parkinson o di
Alzheimer e dei loro cari che gli sono vicini comparandolo metaforicamente alle difficoltà che gli
scalatori dovranno affrontare lungo il loro percorso. A dire il vero, i veri protagonisti di questo film sono
le persone che debbono scalare una montagna ogni giorno per colpa di una di queste malattie.”
I RADUNI INTERSEZIONALI
Sono occasioni di incontro, opportunità di crescita, proposte di “vita GM”.
7-8-9- Ottobre 2011 Corso base di arrampicata – Arco.
22-23 Ottobre 2011 Assemblea Delegati a Tregasio di Triuggio (Brianza).
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LE ATTIVITA' SVOLTE
LE ESCURSIONI
DOMENICA 10 APRILE 2011
RESOCONTO ESCURSIONE CICLOTURISTICA DEL 10 APRILE 2011
(a cura di C. Corazza)
La giornata si è presentata coperta quando il primo gruppo, alle 7:00 si è incontrato a P.zza Irnerio. Un
po' di tempo è stato necessario per caricare le bici sul pullman e poi via... verso Eur Fermi dove i
pazienti compagni di gita ci attendevano.
Con Piero abbiamo subito sbrigato le pratiche amministrative e con soddisfazione abbiamo notato che il
pullman era quasi completo: 46 partecipanti, 26 dei quali useranno la bici, e tra questi 4 famiglie, con
ragazze dai 11 ai 16 anni, 5 allievi della mia scuola (17-18 anni ) e 8 soci, tutti guidati con simpatia e
abilità da Anna. Durante l'avvicinamento qualche goccia di pioggia ci ha messo in apprensione per lo
svolgersi dell'attività, ma appena giunti a Porto Ercole il sole ha iniziato a splendere facendoci
ammirare il contrasto tra il verde del ginepro, lentisco e mirto e il blu cobalto delle acque che
circondano il promontorio di Monte Argentario.
Primo momento condiviso da tutto il gruppo è stato quello che ci ha visto salire fino al Forte Spagnolo
che abbiamo potuto ammirare sia dall'esterno che visitando le sue piazze d'armi e torrette. A questo
punto i due gruppi si sono divisi, gli escursionisti hanno seguito Piero verso il convento dei Passionisti,
mentre con Anna siamo ridiscesi all'abitato e saliti sui nostri destrieri (qualcuno era un po' acciaccato!)
abbiamo iniziato...finalmente a pedalare intorno alle 13.00. Il percorso, quasi totalmente pianeggiante,
di ben 28 Km., si è snodato su due lingue di terra, dette tomboli della Feniglia e della Giannella. Ora in
rapida successione, vorrei proporvi delle istantanee di quelle ore passate insieme: un litorale lambito da
un mare tranquillo dove nidifica il fenicottero, una folta pineta che sovrasta un sottobosco ricco dei
classici arbusti della macchia mediterranea, radici affioranti sul sentiero sterrato (il ricordo ... si fa
ancora sentire), daini per nulla impauriti dalla nostra presenza, e poi... un canale regolatore del flusso
delle acque tra mare e laguna, chiamato Tagliata etrusca, scolpito nella viva pietra in epoca romana, la
linea ferroviaria a binario unico, la pista ciclabile di Orbetello e, imboccando la diga, ecco apparire nella
sua incomparabile bellezza il Molino Spagnolo. Ritornati al punto di partenza, dopo aver restituito le bici
ci siamo.. incamminati... verso casa, accompagnati dalle poesie di Trilussa, recitate a memoria da
un'escursionista ancora in forma e fra tutte vorrei ricordarne una che sintetizza molto bene la bella
giornata passata all'aria aperta con amici e familiari:
Un'ape se posa su un bottone de rosa, lo succhia e se ne va. Tutto sommato la felicità è una piccola
cosa.
SABATO 11 GIUGNO 2011
LA GRANDE TRAVERSATA DEI SIMBRUINI (CAMPOROTONDO – PERETO)
(a cura di I. Grassili)
Da attendibili statistiche risulta che, fra i tre milioni di residenti a Roma, il numero di coloro che hanno
effettuato (a piedi) la traversata integrale da Camporotondo Cappadocia a Pereto ( 20 km) non
raggiunge il centinaio.
Fra essi ci sono i soci di GM Roma che l’hanno baldanzosamente effettuata lo scorso 11 giugno.
Eravamo in 26 su un pulmino da 26, ma il numero sarebbe stato
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più alto se altri 12 aspiranti “traversatori” si fossero iscritti entro i
termini indicati. Le previsioni meteo erano decisamente
scoraggianti, per tutta la giornata. Invece: cinque goccioline
all’inizio, sole dalle 11 alle 16, e poi….cinquanta milioni di
goccioloni per l’ultima ora. Ma tutti avevamo i ricambi sul pullman
e …spogliarello mentre ritorna il sole.
I vincoli di orario di rientro del pullman hanno comportato
austerity: la decisione di limitare solo a Portonaccio il punto di
ritrovo (con qualche mugugno dei soci…del sud) e la rinuncia al
tradizionale ristoro di fine escursione. Di più potè l’amicizia e la
Cinque goccioline.......cinque
bellezza del paesaggio naturale.
Un sentito ringraziamento a Francesco che di primo mattino ha portato il suo fuoristrada nei pressi del
15° km per eventuale “soccorso” a chi avesse esaurito… il carburante: quattro signore ne hanno
usufruito, risparmiandosi la bagnata finale.
Per la prima volta con noi c’erano anche due ragazzi, uno dei quali ci ha fatto pervenire la risonanza
che segue.
“Una gita stupenda! Tra pascoli e boschi la Giovane Montagna ha camminato e, nonostante la
variabilità del tempo, ha trascorso una bellissima giornata. Era la mia prima
esperienza con GM e devo dire che mi è veramente piaciuta! Camminare e
crescere insieme in montagna ? Oh sì, ne ho avuto la prova.” (Mattia Cattani)
DOMENICA 19 GIUGNO 2011
IL PRIMO DEI TRE “SENTIERI DEL CENTENARIO” DI GM
(a cura di I. Grassilli))
Pensata da più di un anno, oggetto di attento studio
logistico e di uno specifico sopralluogo per attrezzarne (in
collaborazione col Cai Rieti) il pezzo più delicato, questa
escursione la colloco ai primissimi posti nella graduatoria
delle più belle da me effettuate in Appennino.
Nubi e nebbia fino alla Sella di Leonessa (attraversata in
pullman), poi il sole. Bosco, alpeggio, mucche, fontanili, i
pinnacoli del canyon, fiori, i 2082 metri della vetta. Eravamo
in 41, su un nuovissimo pullman da 52. Età media più bassa
del solito, quella che caratterizza le “gite fiere”.
Anche stavolta niente soste - confort lungo il viaggio a
La Targa
causa dei vincoli di orario del pullman. I bei tempi in cui a
giugno si potevano fare gite lunghe e rilassanti con rientro al tramonto (o dopo) sono ormai alle spalle,
salvo… ricorrere al secondo autista ( ipotesi forse possibile se si riempie il 54 posti, ma il pieno deve
esserci già alla chiusura delle iscrizioni !). Altrimenti viaggio con le auto, e rinuncia alle tanto
apprezzate traversate.
Questa escursione ha segnato l’inizio del cammino verso il Centenario di GM. Un cammino che non sarà
fatto solo con le gambe, ma con la riconoscenza di cuore verso i padri fondatori che nel lontano 1914
diedero il via a questa bella avventura, con lungimiranza pedagogica, passione di valori e grande spirito
di servizio. Tutti dovremmo incamminarci verso quel traguardo con la disponibilità al dono.
Qualcuno ha detto che GM nacque in contrapposizione al Cai; non credo sia esattamente così.
Comunque, i tempi hanno portato maturazione e oggi tra noi e il Cai ( così come con altre Associazioni)
c’è una sincera stima reciproca e una feconda collaborazione. Ne è prova l’accoglienza che la sezione
Cai di Rieti ci ha riservato al Rifugio Sebastiani e quanto è inciso sulla targa che abbiamo murato a
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metà del canyon:
“Sentiero attrezzato del Canyon di Cambio, nato dalla collaborazione tra Alpinismo Giovanile del CAI
sezione di Rieti e Giovane Montagna sezione di Roma (in cammino verso il centenario di Giovane
Montagna del 2014). Un augurio nel rispetto dell’ambiente, nell'amicizia della montagna e nella Pace
del Signore".
Altri due sentieri saranno tracciati nei prossimi due anni e
saranno nuovi inviti a camminare assieme, in armonia e
condivisione, nella ricchezza dell’incontro con l’altro, per
gustare insieme il dono del creato.
Non è consuetudine che un DdG ringrazi il suo co-DdG, ma in
via eccezionale sento di volerlo fare (a nome degli altri
partecipanti e della presidenza della Sezione) perché…ha fatto
tutto lui: grazie Max.
Abbiamo chiesto a due dei diversi ragazzi che erano quel giorno
con noi di esprimere un commento sulla escursione: li
riportiamo di seguito, ringraziandoli per aver accolto l’invito.
I tre giovani
(ilio)
“La gita al Monte di Cambio ci ha lasciato un ricordo veramente bello della montagna:“ quel senso
dicontemplazione che prende poi a guardarsi intorno a profondare nell’orizzonte”. Abbiamo scelto
questo pezzetto della preghiera per spiegarlo in tutta la sua bellezza. Grazie alla Giovane Montagna di
averci regalato questa magnifica esperienza “ (Andrea Mander e Massimo Viviano).
E il ragazzo della traversata dei Simbruini ha voluto aggiungere: “Per chi è tornato sui monti a
camminare con la G.M. è stata una grandissima soddisfazione apprezzare la bellezza della natura,
come il canyon, e pregare insieme il Signore in cima al Monte di Cambio” (Mattia Cattani).
in cima
DOMENICA 26 GIUGNO 2011
MARCIA DELLA PACE (ITINERARIO FRANCESCANO)
(a cura dei DdG)
Siamo in pullman, insieme ad un allegro gruppo di inguaribili amanti della montagna. Siamo in procinto
di affrontare la Marcia della Pace sulle orme di Francesco d’Assisi, dal Monte Terminillo al Santuario
francescano di Poggio Bustone, uno dei luoghi della Valle Santa che Francesco prediligeva.
Conosciamo ed amiamo Francesco e sappiamo che amava i dolcetti di Frate Iacopo e godeva dei
paesaggi di luoghi aspri ed inaccessibili, dove si sentiva più vicino a Dio.
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…E la passeggiata non delude le aspettative… dal bosco alla brughiera battuta dal vento con vista sulla
piana di Rieti, di nuovo nel bosco e poi nella radura con una fonte freddissima. Arrivati al Santuario ci
accolgono festosamente gli abitanti di Poggio Bustone con buon vino locale e porchetta. Ma
indimenticabile sarà per noi l’eroica compagnia di montanari a cui abbiamo avuto il privilegio di
aggregarci. "Eroica, perché? Beh, chiedetelo alle gambe ed ai piedi di qualche "montanaro", dopo
almeno venti chilometri di saliscendi, circa 600 metri di dislivello in salita e forse 1200 in discesa, più di
otto ore di cosiddetta "passeggiata". S. Francesco e i suoi amici erano santi, certamente, ma anche e
soprattutto dei grandi camminatori. La varietà dei paesaggi e dei panorami, perfino il ritrovamento di
un cippo ..."scippato", hanno compensato abbondantemente la fatica".
SABATO 2 E DOMENICA 3 LUGLIO 2011
ESCURSIONE AL MONTE VIGLIO CON IL CAI DI COLLEFERRO (E)
(DdG: N. Caruso e L. Ticci)
L' escursione non si è effettuata per mancanza di iscrizioni.
DA DOMENICA 3 A DOMENICA 10 LUGLIO 2011
LA SETTIMANA A PESCASSEROLI
( a cura di M. ed I. Grassilli)
7 da Roma + 4 da Genova + 2 da Bologna = 13 partecipanti (7 soci e 6 loro parenti-amici).
Prologo culturale fuori programma, per alcuni: visita agli eremi rupestri e alle gallerie dell’acquedotto
Claudio di Vicovaro. Poi sette giorni di passeggiate ed escursioni, sempre con tempo bello,
normalmente su livelli diversificati come imposto dalla disomogeneità atletica del gruppo. Anche i meno
“attrezzati fisicamente” hanno così potuto godere della compagnia degli amici, provare il benessere che
dona il camminare insieme e constatare piacevolmente il progressivo miglioramento delle loro
performances col passare dei giorni. Nonostante fosse la terza edizione consecutiva, anche questa
volta il PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) ci ha permesso di effettuare escursioni
“nuove”. Una di queste è stata la traversata Pescasseroli – ColliAlti - Opi (per la quale ci ha raggiunto,
da Alfedena, la “past coppia presidenziale”): sentiero perfettamente segnato in salita e completamente
abbandonato in discesa lungo la valle Filatoppa. Solo un mese dopo abbiamo conosciuto la causa di
tale abbandono: da due anni è interdetto agli escursionisti per non arrecare disturbo ad una famiglia di
lupi insediatasi in tale valle. Bella scoperta (ma per pochi) la salita dalla Camosciara al Belvedere della
Liscia, fiancheggiando una fresca successione di cascatelle e laghetti; da riproporre senza limitazioni.
Sulla escursione conclusiva al Monte Meta viene riferito separatamente, di seguito..
Sarebbe stato bello disporre di altri due giorni per completare
il programma delle “cose nuove”, che ritengo utile segnalare
perché meritevoli: le gole del Sangro da Alfedena a Opi
abbinate al nuovo interessantissimo sito paleontologico di
Villa Scontrone con le ossa di coccodrillo fuse nella roccia e il
tratto della vecchia ferrovia della Majella da Alfedena a
Sulmona, prima che la sopprimano. (ilio)
Io ero fra coloro che potevano essere considerati una palla al
piede. Il camminare lentamente, senza mete ambiziose, ha
dato spazio a profumi, colori, suoni, sapori e altre piccole
Il Gruppo alla Camosciara
sensazioni che la natura del Parco ci ha proposto.
Credo che questo aspetto non sia stato marginale nel
caratterizzare questa settimana nel segno della gratitudine ed abbia favorito il benessere dello stare
insieme in armonia. ( Meme)
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SABATO 9 LUGLIO 2011
IL MONTE META DEL 9 LUGLIO 2011
( a cura di L. Maura)
L' escursione al Monte Meta ( m. 2242) ha chiuso in bellezza il soggiorno a Pescasseroli.
Dei 18 partecipanti, cinque sono venuti appositamente da Roma, una non socia si è aggiunta a loro a
Pescasseroli, due (indovinate chi ?) hanno accolto tutti ad Alfedena. Partiti a piedi dalla Piana
Campitelli, come da programma gli escursionisti hanno avuto tre possibilità: alcuni si sono fermati al
“blockhaus” della bella conca glaciale di Biscurri da dove stupendo era il panorama sui monti circostanti
fino alla vallata del Sangro; altri sono arrivati al Passo dei Monaci ed hanno percorso in discesa la lunga
e ripida Valle Pagana, solo due (Olga e Vanni) hanno raggiunto la vetta, dopo un bel dislivello di 900
metri. Nel pomeriggio il gruppo si è felicemente ritrovato a Valle Fiorita per il recupero della auto; …
tutti contenti della bella giornata trascorsa.
DA GIOVEDÍ 14 A MERCOLEDÍ 20 LUGLIO 2011
TREKKING SULLE ALPI AOSTANE (E/EE/A)
(a cura dei DdG)
Che ne dite di organizzare un trekking estivo? Insieme ad Andrea abbiamo iniziato in sordina, pian
pianino con qualche riunione per capire chi fosse interessato e qualche ipotesi, che comprendeva la
Alpi Marittime, le Pale di San Martino... e poi d’improvviso una sera la sfida: e se andassimo sul Monte
Bianco? Dubbi tanti e paura altrettanta, tutti sono attratti ma pochi hanno esperienza di quote alte e di
ghiacciaio e allora? Dopo altri incontri prendiamo una decisione: il Monte Bianco ci attende ma dopo
che avremo provato altri trekking e altre cime, sia per verificare il gruppo che cammina insieme e sia
per capire gli eventuali disagi dell’altezza. E quindi ci prefiggiamo “un 4000” tutto italiano e stabiliamo
che la GM di Roma andrà in cima al Gran Paradiso! Il programma prende corpo e decidiamo di
avvicinarci con rispetto al Grande, partendo da due valli più in là in modo da arrivare alla salita con un
po’ di allenamento e dopo aver provato qualche cima intorno ai 3300 metri, tanto per assaggiare le
nostre forze. Un po’ di tentennamenti, una rinuncia poco prima di partire ed un paio di adesioni nelle
ultime settimane e la squadra è al completo: siamo 11 persone dai 19 ai 49 anni e ci diamo
appuntamento il 14 luglio ad Aosta. Qualche giorno prima ci incontriamo per gli ultimi consigli, per una
verifica del materiale e per i dettagli sul viaggio. Arriveremo da strade diverse, chi in aereo e poi
noleggiando un’auto e chi direttamente in auto. Appuntamento al piazzale della funivia per Pila.
14 luglio Roma – Surier - Rifugio Bezzi “L’inizio – da
strade diverse” di Maurizio Moneta
Il suono metallico della sveglia mi riporta alla realtà, apro
gli occhi mi guardo attorno e, a differenza dei giorni in cui
vado a lavorare, salto in piedi perfettamente sveglio. Sono
le quattro di mattina, tra un po’ Fabrizio passerà a
prendermi. In poco meno di mezz’ora finisco di prepararmi
poi ricontrollo di nuovo lo zaino, si c’è tutto. Sono pronto.
Scendo in strada armato di tutto punto: uno zaino di 12
chili, bastoncini per camminare, piccozza e ramponi.
L’impatto con i 30 gradi di temperatura mi fanno sentire un po’ fuori luogo ma per fortuna non passa
nessuno che potrebbe giudicarmi come fuori di testa. Arrivano Fabrizio F. ed il figlio Andrea, carico il
fardello e insieme andiamo a prendere Paolo che già si è avviato a piedi forse nel tentativo di
accorciare il viaggio. Ore 5 del mattino e si parte, il gruppo di 11 persone è riuscito a suddividersi in tre
plotoni ancora prima della partenza. Oltre ai quattro già citati ci sono Andrea C. e Fabrizio B. che
raggiungeranno Aosta con un’altra auto passando da Novara, mentre Angela, Marta, Stefano, Emilio e
Federico raggiungeranno la meta in aereo e auto a noleggio. Tutto procede per il meglio fino a Genova
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quando la macchina con Maurizio ai comandi imbocca lo svincolo sbagliato seguendo le indicazioni del
potente ed affidabile navigatore e ci si ritrova in zona Sampierdarena imbottigliati nel traffico dell’ora di
punta. Con poche ed agevoli manovre si riesce ad invertire la rotta e riprendere la strada vecchia che ci
porta in Piemonte sotto un diluvio che fa ben sperare per la prosecuzione del trekking. Alla fine, verso
le 12, arriviamo allo svincolo di Aosta e qui la simpatica signorina alloggiata nel navigatore comincia a
dare indicazioni discordanti sulla strada da seguire per arrivare al parcheggio dove abbiamo
appuntamento con gli altri, alla fine viene brutalmente messa a tacere e adottando un vecchio metodo
indiano, cioè leggere le indicazioni dei cartelli, Maurizio porta la compagnia alla meta. Sul posto c’è
Enea, il nostro infiltrato ad Aosta, che ci accoglie e ci guida verso il pranzo a base di panini in un centro
commerciale li vicino. Tornati al parcheggio nella rilassatezza post-prandiale troviamo Andrea C. e
Fabrizio B. che ci attendono con impazienza. Mentre si discorre arrivano anche le truppe
aviotrasportate ed il gruppo finalmente si riunisce. Ricontrolliamo gli zaini distribuendo il materiale a
chi ne è sprovvisto, ed organizzando una specie di mercatino sul piazzale del parcheggio tentiamo di
alleggerire il più possibile il fardello che porteremo sulle spalle. Alle 14,30 in punto riusciamo ad
imbarcarci sul pulmino che in un’ora ed infiniti tornanti ci porta a Surier luogo di partenza della
compagnia. Il posto è spettacolare, una valle verdissima piena di ruscelli e cascate che scendono dalle
montagne intorno fino ad arrivare al lago di Beauregard situato un po’ più in basso.
Dopo aver riempito le borracce, fatte le foto di rito, iniziamo ad affrontare un sentiero agevole che
subito risulta faticoso vista la ruggine che avvolge i nostri muscoli. Cominciamo ad abituarci al clima
fresco e man mano che ci sciogliamo camminiamo sempre meglio. Alla fine, in poco meno di due ore,
raggiungiamo la prima meta del trekking. Il rifugio Bezzi, situato su uno sperone a 2300 metri di
altitudine, si presenta a noi improvvisamente da dietro delle rocce. È una bella struttura in pietra
tenuto magnificamente da una famiglia del posto, che lo fa sembrare più un albergo che un rifugio
montano. Appena preso possesso delle stanze dove dormiremo ci sparpagliamo per i dintorni, chi a
pensare alla famiglia lasciata a casa, chi a pregare per ringraziare il Signore, altri più prosaicamente ad
aspettare la cena che arriva alle 19 sotto forma di pasta, minestra, pollo e verdure, che viene accolta
da commenti commossi visto lo scarno panino del pranzo. La giornata si conclude dopo un po’ di
chiacchiere a ruota libera, verso le 21,30 nei nostri letti dove ci buttiamo a pesce stremati dalla
giornata appena trascorsa ed intimoriti dalla prossima.
15 luglio Rifugio Bezzi – Col Bassac Derè – Rifugio Benevolo“Oltre i 3000” di Paolo Michetti
Forse è il giorno che ci ha regalato il tempo atmosferico più bello. Partiti con una mattinata tersa e
senza ombra di nuvole, ci siamo avviati verso la testata della Val Grisenche con il suo splendido
ghiacciaio sommitale, la Glairetta, via via illuminato dal sole che sorgeva alle nostre spalle. Gli 800 m.
di dislivello necessari per raggiungere il Col Bassac Derè ci hanno aperto progressivamente scenari
sempre più grandiosi di un anfiteatro di ghiaccio circondato da cime con la roccia a vista solo all'altezza
dei 3000 metri. Chi non si è distratto per le numerose marmotte che ci hanno fatto compagnia,
volgendosi indietro ha potuto vedere spuntare il Monte Bianco, in tutta la sua maestà: sembrava un
pandoro appena sfornato e con lo zucchero a velo che lo copriva ad arte. Raggiunto il Colle con
oggettiva fatica, quattro di noi hanno "deposto le armi" mentre gli altri sette hanno raggiunto la
bellissima cima della Becca della Traversiere con i suoi rispettabilissimi mt. 3.337. A 360° oltre al
Bianco ci hanno salutato i Gruppi del Rosa, il Cervino, le Alpi Francesi con il gruppo del Delfinato, il
Monviso e, ovviamente, il Gran Paradiso, nostra agognata meta! La discesa in Val di Rhemes è stata
caratterizzata dalla spettacolare presenza dei molti laghi alpini presenti, che il Creatore ha voluto
guarnire di ciuffi di genzianelle che spiccavano su erba verdissima e altre combinazioni floreali dai colori
rubati alle tavole degli Impressionisti. Bello, solo se visto da adeguata distanza, anche il Rifugio
Benevolo di fondovalle, dove abbiamo trascorso la notte. Perché non era bello da vicino? Beh, perché
mischiare tanta poesia alpina con ciniche relazioni sulla qualità, quantità e profumo dei suoi bagni alla
turca? Meglio omettere e confidare nel Signore che saprà ricompensare i responsabili, ripetendo quindi
con Virgilio: "dabit Deus his quoque finem".
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16 luglio Rifugio Benevolo – Col Nivolettaz – Città di Chivasso“Passeggiando tra le nuvole”
di Marta Grassilli
Questa volta la sveglia delle 6:30 è stata un sollievo: non vedevo l’ora di poter uscire dalla
cuccetta/tugurio del rifugio Malevolo… ehm… scusate volevo dire Benevolo…Il mio piano sostituivo
della doccia, fatta con l’acqua di una bottiglietta che aveva dormito sotto le coperte con me per essere
bella calda alla mattina, ha funzionato. Una colazione in fondo rispettabile e alle 8:00 siamo
nuovamente pronti a partire. Il gruppone si divide in due parti, in modo naturale, per poter permettere
a tutti di fare il proprio passo e, al gruppo di coda dove mi trovavo naturalmente sempre posizionata,
anche per scattare tante fotografie. Il percorso comincia passando vicino ad un bellissimo canyon,
prosegue poi con una salita nelle rocce e un attraversamento di nevai, sempre lambendo un magnifico
anfiteatro di ghiacciaio. Anche oggi siamo fortunati e la giornata è bellissima! In meno di quattro ore
anche il gruppo dei “meno rapidi” è al Col Nivolettaz. La vista è a 360 gradi: a est i bellissimi laghi blu
del Nivolet, a ovest il ghiacciaio. Che belli i laghi di alta montagna! Mi mancavano!. Con circa 200 metri
in più si può raggiungere una vetta. Oggi stranamente me la sento. Andiamo in cinque. La
raggiungiamo in brevissimo tempo. Senza zaini sembra di avere le propulsioni. La vetta è di tutto
rispetto con una serie di roccette verticali con tanto di corda fissa. Siamo perplessi. Andrea C vuole
rinunciare, Emilio proseguire. Gli altri sono un po’ impauriti ma incuriositi da un arco nella roccia che si
scorge facendo ancora un piccolo tratto e che Emilio già vede perché è andato più avanti. In
quell’indecisione, il contatto con Fabrizio che ci dice che più in basso è calata la nebbia e che loro
hanno difficoltà a trovare il sentiero di discesa: è un segno del destino che ci dice di fermarci? Le
donne paurose l’hanno così interpretata e danno manforte ad Andrea sul rinunciare alla vetta.. Emilio
obbedisce… Ma si inquieta quando, scendendo, vediamo un gruppetto di donne francesi che salgono
verso la vetta. Incontriamo di nuovo le donne francesi al colle, prima di ridiscendere, che in francese
raccontano la loro salita agli altri rimasti ad aspettarle. Emilio è sempre più inquieto. Ma, per fortuna,
ho potuto tradurre che anche loro si erano dovute fermare perché era troppo difficile e pericoloso.
Finalmente si è messo il cuore in pace! Emilio, adesso te lo posso dire: non capisco una parola di
francese!!! E la sera al rifugio gli ho chiesto in inglese della salita e mi hanno detto che è stata
bellissima!! Scusa.. mi crescerà ancora di più il naso! Discesa correndo nei nevai.. ormai la nebbia si è
diradata.. giù in picchiata verso i laghi. Quanto sono giù! Quasi in verticale. Dopo una discesa che ha
messo a dura prova i menischi di tutti, finalmente, tra fiori e marmotte, raggiungiamo i laghi e dopo
ancora un’oretta di cammino (ma non dovevamo essere arrivati?!?!) finalmente il bel rifugio Città di
Chivasso. Fuori inizia a piovigginare ma dentro c’è una bella stufa in ceramica e LA DOCCIA CALDA!!
Concludiamo la bella giornata con le pillole (o macigni?) di saggezza del gestore del rifugio. Ma come
immaginare quel rifugio senza di lui? Grazie Alessandro… oltre ad averci donato un ricordo per la
nostra sede GM di Roma… ci hai salvato la vita.. ! Grazie alla tua esperienza il giorno dopo ci siamo
evitati il terribile traversone di tre ore a 2400 metri sotto il diluvio!
17 luglio Città di Chivasso – Piani del Nivolet – Pont – Rifugio Chabod “Passeggiando
sotto la pioggia” di Fabrizio Benvenuti
Percorso variegato e lungo, passando da un falso piano che ci ha proiettato nella “terra di mezzo”
(ricordate il Signore degli Anelli?), ad una ripida discesa, alla strada asfaltata e ad un rientro alla civiltà
con una ricca colazione in un locale a Pont. Poi una lunga salita, prima nel bosco e poi all’aperto verso i
2500 e tutto questo sotto una pioggia battente che dopo la prima ora non ci ha mai abbandonato….Le
sensazioni e i desideri si alternano come quando, nella vita di tutti i giorni, si incontra un ostacolo: si
parte, nonostante tutte le previsioni contrarie, con la speranza che il tempo migliori; alla speranza si
sostituisce il notevole fastidio nel constatare che la pioggia non ci abbandonerà; lungo il percorso
sopraggiunge la rassegnazione che quasi naturalmente diventa accettazione della situazione. Ed in
questo stato ci si muove, cominciando ad apprezzare quelle cose che inizialmente assolutamente non si
percepivano: lo strano silenzio che ci circonda rotto solo dal rumore dei nostri passi, dal nostro respiro,
dal cadere delle gocce di pioggia, una atmosfera ovattata che ci trasporta su un altro mondo quasi che
tutto il resto non esistesse, un “non” panorama fatto di minimo, scorci che si rivelano piano piano quasi
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si vergognassero di mostrarsi …. Ed in questa lenta rivelazione scorgi la meta, il rifugio agognato e
sembra ancora più bello di quanto non lo sia con il sole e quei gesti semplici che si fanno sempre
all’arrivo, togliersi lo zaino dalle spalle, sistemare scarponi, cambiarsi, diventano una ancora più felice
conquista! E volete mettere il gusto di bere una cioccolata calda dopo aver camminato per quattro ore
sotto la pioggia!!!!! E’ domenica e dopo esserci un po’ asciugati e ripresi decidiamo di leggere insieme
le letture della Messa domenicale. Ci ritroviamo nella nostra camerata e dopo la lettura lasciamo spazio
alla riflessione e alla preghiera personale condivisa. Arrivano anche le nostre guide, Marco e Roberto,
con i quali cominciamo a stendere il piano di battaglia per il giorno dopo, giorno dell’ascesa. Piove
sempre ma in serata, quale sorpresa: le nuvole lasciano il posto ai raggi del sole al tramonto che
illuminano le vette sopra il rifugio: il Piccolo ed il Gran Paradiso con il loro ghiaccio emanano un riflesso
che colora il cielo di rosa! Solo per godere di questo spettacolo valeva la pena arrivare fino a qui! E il
domani ci riserverà altre sorprese.
18 luglio Rifugio Chabod – Cima Gran Paradiso – Rifugio Vittorio Emanuele – Rifugio
Chabod “Andata e Ritorno in Paradiso” - L’ambizione aumenta con l’età. di Stefano Marchesi
Per la prima volta in vita mia ho superato i 4000 metri, e già penso che il prossimo anno voglio arrivare
sul monte Bianco, e poi il monte Rosa, e poi tutti i 4000 italiani. Sono in preda al delirio, lo ammetto.
Ma l’ambizione aumenta con l’età. Tutto è cominciato un giorno, anzi una sera in cui ho fatto lo
sbruffone con Marta proponendo un’idea un po’ bizzarra per il nostro imminente viaggio di nozze:
“perché non andiamo sul monte Bianco? Sarebbe magnifico…”. Mi sentivo al sicuro, in una botte di
ferro; non l’avremmo mai fatto, naturalmente, incastrati nelle miserie del quotidiano. Sarebbe rimasta
una frase ad effetto, e per anni avrei potuto rinfacciarle “eh ma io te l’avevo proposto. Parli, parli,
andiamo di qua, andiamo di là, e poi al dunque… Sei solo chiacchiere e distintivo”. Ebbene, al dunque
ci siamo arrivati; la cosa mi è sfuggita di mano dopo pochi minuti: mi sono ritrovato a partecipare a
riunioni supersegrete in un convento di suore, l’atmosfera era del genere “preparazione di colpo di
stato in remota repubblica sudamericana”, le persone però erano simpatiche, e la cosa non mi
preoccupava più di tanto, nemmeno quando pronunciavano termini esoterici quali “ramponi”,
“piccozza”, “occhiali da ghiaccio”. Poi, c’è stato un dopo cena d’estate in una villetta romana con
giardino, le persone erano sempre più simpatiche, la crostata era fenomenale, e qualcuno mi ha
prestato delle “ghette”. Sì, le ghette. Se, come me, la parola “ghette” l’avete incontrata solo su
TOPOLINO, riferita a zio Paperone, allora potete capirmi. Quella sera d’estate ho compreso che avevo
scatenato un processo irreversibile, ma era, ahimè, troppo tardi. Ero con le spalle al muro. Insomma,
per farla breve abbiamo tentato l’ascesa alla vetta del Gran Paradiso. Era lunedì 18, partivamo dal
rifugio Federico Chabod, il Piave ovviamente mormorava, e stavamo per entrare nella storia. Sveglia
alle 3:45 del mattino (ma chi è riuscito a dormire? Ero un fascio di nervi). Partenza alle 5.00 con
lampada frontale in testa, bastoncini, zaino con bagaglio minimo e vestiti da inverno. 2 guide, Roberto
e Marco, abili, esperti e perfino paterni. Circa un’ora di camminata su roccia e all’alba comincia la neve
e ci mettiamo in cordata, con i ramponi. Sono già caduto due volte (“Stefano, ma insomma, l’ha detto
a tutti che bisognava andare a destra, che a sinistra c’è il ghiaccio e si scivola!”) ma non mollo. In
fondo non mi sento male, ho mangiato qualcosa e la luce (e il tè di Roberto) mi dà sicurezza e
ottimismo. Ottimismo che scema un po’, lo ammetto, quando vedo “dal vivo” il primo crepaccio della
mia vita, e che si trasforma in un vago senso di terrore quando qualcuno mi indica due puntini neri
attaccati su una parete bianca alta centinaia di metri (“li vedi quelli? Scalano la parete nord…”). Ma la
cordata dà fiducia, i ramponi funzionano bene (soprattutto dopo che Roberto me li ha risistemati da
capo) e finalmente spunta un sole pieno, e io alla fine gli occhiali da ghiaccio li ho comprati il giorno
prima di partire, e quindi il sole me lo godo, e mi sento un vero alpinista. Lasciatemi sognare. Il vento,
campagna-di-russia-seconda-guerra-mondiale, me lo godo un po’ meno. Ma si procede, e viene il
momento di lasciare zaino e bastoncini e affrontare l’ultimo tratto con la piccozza (quella me l’hanno
prestata, a tutto c’è un limite). La pendenza ora è più forte, bisogna stare molto attenti, e scopro due
fatti assolutamente inaspettati.
(1) La piccozza serve effettivamente a qualcosa.
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(2) La zona intorno alla vetta è affollatissima, per avanzare spesso dobbiamo aspettare che altri gruppi
scendano.
Con un po’ di fortuna arriviamo in vetta. Roberto si muove come uno stambecco, salta da un masso
all’altro con un’eleganza che lascia a bocca aperta. Io sono terrorizzato, non riesco nemmeno a
guardare giù (PURTROPPO la visibilità è perfetta), sono aggrappato ad una roccia che per venti minuti
è diventata mia madre e mio padre, e mi rilasso un pochino solo quando incrocio lo sguardo di Marta e
capisco che ha paura come ho paura io (vabbè, io un po’ di più). Fabrizio e Andrea salgono l’ultimo
gradino e si fanno fotografare mentre abbracciano la Madonna. Io mi limito a ringraziarla di essere
ancora vivo. Eppure, siamo arrivati, la bellezza mi trafigge, la meraviglia mi avvolge, e sono felice.
Ore 11:00. Metri 4061. Se non mi faccio una foto ora, nessuno al bar sotto casa mi crederà.
Finalmente scendiamo: arriveremo al rifugio Vittorio Emanuele, e pranzeremo lì, sempre insieme con
Roberto e Marco. Scendendo, apprendo che l’altra cordata non è arrivata esattamente in cima, ma si è
fermata pochi metri sotto: sogghigno maligno di piacere. In salita, in testa alla cordata c’era Roberto,
in coda c’era il più esperto di noi, Fabrizio. In discesa procediamo al contrario, con Fabrizio in testa:
mica scema la guida. A metà strada circa, è terminata la neve e ci fermiamo per una breve pausa. Ed
ecco il coupe de theatre: Fabrizio B. ed io riceviamo la tessera della Giovane Montagna, con i
complimenti ed applausi del gruppo: siamo soci, il rito di iniziazione è terminato, la prova è superata.
Un sospetto si tramuta in certezza: se non ce l’avessi fatta, non me l’avrebbero consegnata. Dopo
pranzo, mentre fumo mentalmente una sigaretta (non le avevo portate, ma ho scoperto che le aveva
portate Paolo, e me ne offre una ogni sera, prima di andare a dormire) penso “ora è veramente finita,
posso rilassarmi”. Falso. Avevo completamente dimenticato che si deve ritornare allo Chabod, il che si
rivelerà una faticosa maratona di tre ore abbondanti sotto un sole da film western. Arriverò stanco
morto, dopo essere stato umiliato due volte: da Roberto, che ci accompagna per quasi tutto il tragitto,
dicendo “dai, vengo con voi, faccio una passeggiatina per sgranchirmi le gambe”, e da Marco, che
camminerà per tutto il tempo con le mani in tasca, alzando lo sguardo ogni tanto e avvistando
stambecchi a 40 km di distanza. Al rifugio, dove arrivo completamente disidratato, rivedo Maurizio che
sornione mi sorride e mi dice “bravo, ce l’hai fatta”. Sì, ce l’ho fatta. E ora datemi il monte Bianco.
Quasi dimenticavo: la frase “l’ambizione aumenta con l’età” è di un uomo tranquillo, che amava la
montagna ed era un genio della matematica e della fisica. Si chiamava Enrico Fermi.
19 luglio Rifugio Chabod – Aosta – Roma “La compagnia si scioglie “ di Fabrizio Farroni
Come tutte le belle esperienze anche questa nostra giunge all’ultimo giorno. La mattina si parte nel
silenzio della valle. Ultimo saluto al Gran Paradiso, avvolto dalle nubi, ultime foto ricordo, dove già
manca qualcuno che ha preferito avvantaggiarsi all’arrivo sulla strada dove ci attende il pullman che ci
porterà ad Aosta. Durante la discesa un incontro ravvicinato con alcuni camosci ci regala l’ultima
emozione di un trekking eccezionale. Arriviamo al piazzale, il nostro pullman è puntuale e tra curve e
prati si ritorna ad Aosta dove ci accoglie la pioggia ed il nostro amico Enea, al quale raccontiamo fieri la
la vetta
in vetta stretti stretti
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nostra impresa. Ancora qualche minuto per
assaggiare un buon bicchiere di bianco di
Morgex, comprare la rituale fontina e poi inizia il
viaggio di ritorno, per la maggior parte sotto
una pioggia battente che si tramuta in un
magnifico arcobaleno nei pressi di Roma. Cosa
aggiungere ai racconti dei vari componenti della
“Compagnia del Paradiso”? I ringraziamenti
sono d’obbligo ma profondamente sentiti: grazie
alla Giovane Montagna che ci ha fatto
incontrare, grazie ad Enea e a Marco che ci
hanno dato preziosi consigli e indicazioni, grazie
arrivederci
alle guide che ci hanno accompagnato con
gentilezza e professionalità, grazie a ciascuno di
noi per aver contribuito a creare un bel clima di
amicizia
e grazie a Dio che ci ha donato la fiducia e la forza per arrivare in cima. Abbiamo saputo dopo qualche
giorno, da alcuni "graziosi contatti" con il rifugio Chabod che nei giorni successivi alla nostra partenza
ha iniziato a nevicare!
"Qualcuno" voleva proprio che ci salissimo sul Gran Paradiso!! Grazie a tutti!
DA SABATO 20 AGOSTO A SABATO 27 AGOSTO 2011
SOGGIORNO AI PIEDI DEL MONTE ROSA (MACUGNAGA)
(a cura di I. Grassilli)
Il resoconto di questa uscita verrà pubblicato nel prossimo numero del notiziario (n. d. r.), nel
frattempo vi comunichiamo
che: alla settimana hanno partecipato 33 persone (di cui 5 ragazzi).
che: a parte il primo giorno, il tempo è stato bellissimo.
che: Macugnaga merita la sua fama (tutti ne abbiamo nostalgia).
che: sono state fatte tante belle escursioni, anche su ghiacciaio, anche sconfinando in Svizzera.
che: tutti sono rimasti pienamente soddisfatti.
SABATO 10 SETTEMBRE 2011
GRAN SASSO: ORIENTALE CORNO GRANDE (FERRATA RICCI)
(a cura di C. Cellamare)
Gita grandiosa, giornata eccezionale.
Il tempo era splendido, con un bel sole, senza essere caldo; il gruppo veramente molto simpatico; la
montagna e l’ambiente splendidi; il panorama dalla cima e gli scorci sul Paretone del Corno Grande
veramente notevoli; il percorso (sia in salita che in discesa) entusiasmante, impegnativo senza essere
pericoloso. Il gruppo, di 19 persone, era composto da un gruppetto della GM romana, da una serie di
nuovi adepti e da un gruppetto della GM aquilana, con una presenza anche di compagni spagnoli.
Dopo un viaggio un po’ faticoso in macchina (ma che ci ha fatto pregustare il Paretone passandoci
sotto con l’Autostrada), siamo partiti da Prati di Tivo e con la cabinovia siamo arrivati rapidamente alla
Madonnina in una giornata luminosa che faceva ben sperare. Di buon passo e immersi in chiacchiere
interessanti siamo arrivati al rifugio Franchetti, dove ci siamo attrezzati per la ferrata. Abbiamo
attaccato per una lunga placca inclinata ben assicurata, dove la fatica maggiore erano le manovre con i
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moschettoni, anche perché si era obbligati a stare curvi a terra (il cavo di acciaio era assicurato
praticamente al suolo). La placca inclinata ci ha permesso di raggiungere la cresta con un magnifico
colpo d’occhio sul Paretone del Corno Grande che qui risulta impressionante e maestoso. Il percorso
prosegue lungo la cresta, per lo più alla sua destra, e quindi in alcuni tratti risulta aereo e spettacolare.
Il tratto seguente, ancora attrezzato, è quello più vicino alla cresta e quello più impegnativo, ma mai
veramente difficile, né tanto meno pericoloso. Si raggiunge l’anticima a 2700 m e poi, ormai su
sentiero, si passa una forcella un po’ aerea, si incrocia la via normale di salita e si prosegue sempre a
destra della cresta, con continui affacci sul Paretone, fino in cima, dove il panorama è veramente
notevole verso tutto il Gran Sasso ed, in particolare verso l’anfiteatro del Calderone (in progressivo e
straziante ritiro) e le cime e le pareti che lo circondano. Ottima la scelta della Vetta Orientale del Corno
Grande che sembrava quella meno frequentata tra tutte. Molto piacevole il pranzo insieme, scandito da
inaspettate (almeno per me) bevute di vino, rigorosamente condotte secondo una tecnica spagnola da
maestri. La lettura di uno splendido brano di Erri De Luca sul senso dell’andare in montagna e la
preghiera della GM hanno dato un ultimo tocco particolarmente gradito al momento. Molto interessante
e divertente anche la discesa, per una via normale un po’ franosa e che ha richiesto di piazzare un
breve tratto di corda di appoggio in un traverso antipatico. L’ambiente era comunque ancora splendido
e tale è rimasto nel resto della discesa fino al ritorno al punto di partenza, accompagnata da
chiacchiere piacevoli e scambi molto interessanti. Altrettanto interessanti gli scambi durante i viaggi di
andata e ritorno in macchina, intervallati da momenti particolarmente divertenti ed esilaranti.
LE SERATE IN SEDE
ORE 20:45
VENERDì 17 GIUGNO 2011
FESTA DELL'ESTATE CON IL CORO CAI ROMA A S. GIOVANNI DÈ GENOVESI
(a cura di B. Dinale)
Alcuni numeri relativi alla serata:
150 anni, dell'Unità d' Italia.
100 circa soci, amici e parenti presenti, alcuni in tricolore.
almeno 25 amici del CORO CAI ROMA diretti dal Maestro P.P. Cascioli, che hanno eseguito 12 brani,
molti dei quali di ispirazione regionale, degnamente conclusi dell'inno di Mameli che Marisa ci aveva
illustrato nell'oratorio.
7 “fini dicitori” che nel prestigioso oratorio affrescato si sono alternati nell'interpretazione di poesie,
articoli, brani inerenti al tema – L'Unità d'Italia – li citiamo per la cronaca: Beppe (“anche questa è
Italia”), Giorgio (“Il regno di Sardegna non era in grado di vincere i Mondiali” di S. Vassali), Giovanna
(“la spigolatrice di Sapri”), Giuliana (“dal flop annunciato alla festa gioiosa” di....Giuliana),Giuliano
(“Sant'Ambrogio”), Marisa (“le parole del nostro inno”), Serena (“1821”).
14 i ballerini, che sotto la sapiente guida di Alberto, hanno rallegrato con danze popolari garbate,
colorate e spiritose le austere atmosfere del chiostro, pieno di verde e fiori (Adele, Alberto, Britty,
Colette, Ezio, Giancarlo, Gianna, Giuliano, Lidia, Luciano, Maria, Marisa, Paola, Silvia).
Innumerevoli i piatti, dolci e salati, rigorosamente tricolori o regionali che i soci e gli amici del coro
hanno preparato, scatenando la fantasia alla ricerca delle combinazioni cromatiche più interessanti,
esiste un archivio fotografico di molte creazioni, lo inseriremo nel sito (prima o poi), e chiediamo ai
cuochi ed alle cuoche di inviarci le ricette; ecco alcuni esempi di piatti regionali: pastiera del Molise,
frittata con orapi abruzzesi, fregola con le vongole (Sardegna), mini cannoli siciliani bianchi-rossi-verdi,
ed il tricolore declinato in molteplici sfumature nelle verdure, nelle paste e risi caldi e freddi, nelle torte
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dolci e salate, nella frutta, perfino nei polpi – un trionfo per la vista e per il gusto.
Una citazione particolare va ai coniugi Maresca che hanno pazientemente decorato con nastrini tricolori
sei bottiglie di vino, due del nord, due del centro, due del sud, riuscendo a riunire l' Italia con
semplicità e saggezza.
Bastano alcuni versi famosissimi delle poesie lette dagli amici per riportarci indietro negli anni (anche
scolastici) e speriamo avanti nella fiducia del futuro:
Marzo 1821, di A. Manzoni
…............................................................
Oh giornate del nostro riscatto!
oh dolente per sempre colui
che da lunghe, dal labbro d' altrui,
come un uomo straniero, le udrà!
La spigolatrice di Sapri, di L. Mercantini
…............................................................
Quel giorno mi scordai di spigolare
e dietro loro mi misi ad andare
due volte si scontraron con li gendarmi
e l' una e l' altra li spoglliar dell' armi.
Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti!
Sant' Ambrogio, di G. Giusti
Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que' pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per antitedesco
perché metto le birbe alla berlina
…............................................................
Che a' suoi figli narrandole un giorno,
dovrà dir sospirando: io non c' era;
che la santa vittrice bandiera
Salutata quel dì non avrà.
Ma quando fur della Certosa ai muri,
s' udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra' l fumo e gli spari e le scintille
Piombaron loro addosso più di mille.
Povera gente! Lontana dà suoi;
in un paese, qui, che le vuole male,
chi sa, che in fondo all'anima po' poi,
non mandi a quel paese il principale.
….................................................................
Forse li inseriremo nel nostro sito (prima o dopo), ma in ogni caso sono tutti su internet insieme ad
altri, come “Il giuramento di Pontida”, di Berchet, ed “Il Parlamento” di Carducci. I soci non
informatizzati che avessero piacere di ricevere i testi delle poesie lette o attinenti al tema ce lo possono
segnalare, e noi cercheremo di accontentarli appena possibile.
Ringraziamo la Confraternita di S. Giovanni dè Genovesi che nella persona del suo Priore e nostro socio
fondatore, Don Giovanni Cereti, ci ha ospitato, mettendoci a disposizione il chiostro, con la pedana,
l'oratorio, il grande soggiorno, la cucina e le relative attrezzature, consentendoci di trascorrere una
serata perfetta, grazie anche al clima estivo romano e alle rondini ed ai gabbiani trasteverini che hanno
commentato i nostri canti e le danze.
Nota aggiuntiva di Laura Ruali
Quest'anno, la festa di chiusura delle nostre attività associative è stata dedicata al 150° anniversario
dell'Unità del nostro Paese.
Mentre alcuni di noi ricordavano i fatti importanti che ci hanno portato a questa realtà, io pensavo a
fatti storici più vicini nel tempo. Pensavo a quei cittadini giuliani che con coraggio e sacrificio hanno
dovuto strappare le loro radici e abbandonare le loro case per continuare ad essere italiani.
A Loro ed ai loro morti penso vada un ricordo particolare e la nostra considerazione.
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I RADUNI INTERSEZIONALI
Sono occasioni di incontro, opportunità di crescita, proposte di “vita GM”.
(informazioni dettagliate possono essere reperite nel Sito della G.M. Nazionale)
9 -10 Luglio 2011 – Inaugurazione del sentiero Frassati del Trentino (E/T).
31 Luglio – 7 Agosto 2011 - Pratica escursionistica a Versciaco (E/EE).
31 Luglio – 7 Agosto 2011 - Pratica escursionistica a Versciaco (E/EE).
29 Agosto – 4 Settembre 2011 – Pratica Alpinistica a Chapy d' Entreves (EE/A).
3 -4 Settembre 2011 – Inaugurazione sentiero Frassati di Puglia (E/T).
3 -4 Settembre 2011 – Inaugurazione sentiero Frassati di Puglia (E/T).
17 - 18 settembre 2011 – Raduno Intersezionale estivo nelle Alpi Liguri - Organizzazione della GM
di Genova.
24 -25 settembre 2011 – Aggiornamento roccia – la Molazza -
NOTIZIE VARIE
NOTE LIETE
Il 17 Settembre Marta e Stefano sono convolati a liete nozze. A loro ed alle loro
famiglie vanno gli auguri più sentiti dei Soci della G.M.
NOTE TRISTI
Le piccole e grandi vette…e la voglia di cantare da Serena Peri
Se penso a Gianfranco mi viene in mente un pezzo bello della storia di un gruppo di amici molto diversi
come storie e percorsi, uniti dalla passione per il silenzio dei boschi e per qualche fatica nel fiato e nei
piedi, nel camminare insieme in montagna. Camminare e aspettarsi. Avere la pazienza di arrivare,
sbagliando anche qualche bivio; ma senza paura di perdersi, perché si era insieme. Con l’allegria di
prendere pure una bagnata, e la voglia di cantare inventando un coro a più voci, magari con la
difficoltà di essere sempre intonati. Appena, in genere arrivati in vetta e al momento della condivisione
dei dolci, dopo il pranzo, qualcuno – normalmente Beppe – invitava al canto, tu venivi immediatamente
cooptato a fare il basso, o meglio la voce credibile dell’alpino intonato, oltre che avvinazzato. Facevi
finta di scocciarti perché dovevi interrompere il pezzo di sigaro che ti accompagnava. Ho, abbiamo
cantato con te tante volte: e per chi sa che per me cantare è importante almeno quanto respirare, sa
anche che con Gianfranco abbiamo condiviso con semplicità una gioia importante. E con tanti altri
amici questa passione è stata condivisa. La tua voce, in effetti, Gianfranco, è una delle cose che mi
mancherà, che ci mancherà di più . Come pure la tua risata forte e inconfondibile, come una cascata
tra le rocce. Ridere insieme e condividere le ombre i dubbi le fatiche. Anche qui ho due ricordi: uno a
tavola, in allegria, dopo un turno di elezioni politiche che non aveva lasciato soddisfatto nessuno dei
commensali. Alla luce
di quanto successe gli anni successivi, forse ci sarebbe stato un po’ da piangere, ma io ricordo che
brandendo un contenitore di vino rosso di due litri, lo mettesti in mezzo alla tavola dicendo : “ Ecco…
Buttiglione!”. Perché la tua capacità di ironia la condividevamo sempre, anche parlando in profondità e
sincerità di cose serie. Un altro ricordo è più personale. Noi non ci vedevamo affatto spesso,
soprattutto negli ultimi anni. Ma il calore degli affetti e delle sintonie attraversa le distanze e i silenzi. Io
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non posso dimenticare che tu sei stato, chissà per quale combinazione, una delle prime persone che
sei venuto a
trovarmi a casa subito dopo la mia operazione di cancro.
E’ stato buffo e bello perché ti mostravi perfino più
preoccupato di me. Non era un momento facile,
nemmeno per te: e forse il fare i conti da vicino con la
possibilità di lasciare tutto quello che ci sembra normale
avere, soprattutto le persone, ci fa avvicinare e dare
maggior senso alle piccole o piccolissime cose. Sei stato
un uomo inquieto e tenero, capace di nostalgie intense di
bellezza e di gioia. Enea, un amico che ci ha scritto dalla
Valle d’Aosta dove è ri-emigrato anni fa, ti ricorda per
la
tua competenza archeologica e per l’aiuto che hai dato
alla composizione dei testi sui siti importanti toscani e
laziali della guida della via Francigena. Sei stato tra di noi
anche un po’ sempre l’immagine di un pellegrino pieno di
desideri, cercati e sognati tra le difficoltà e le ombre, ma
anche nella quotidianità degli affetti per le persone e le
cose belle. Come Enea molti di noi amici della Giovane
Montagna potrebbero dire: “ Ti ricordo durante tutte le
gite a cui ho partecipato con te per la tua presenza
amichevole e sempre ben disponibile verso tutti noi. “Se
n’è andato con te un altro amico” Come ho detto a
Ciao Gianfranco
Sigrid, è un altro pezzo forte di storia delle nostre
amicizie,
lunghe, tortuose e affettuose , che se ne va. Ma io penso, io voglio provare a credere con tutti voi che
ora Gianfranco ride nella montagna senza fine, con quella sua risata inconfondibile. Che le sue
insicurezze non ci sono più. Che l'amore è pieno per tutti quelli che ha amato e che continua ad amare,
senza sofferenze, senza più limiti, veli o ombre. E che continua a prenderci tutti un po' in giro. Lo
immagino come in questa foto, scattata in cima a non so che monte, tanti anni fa, in cui in cerchio, con
le mani sulle spalle, ballavamo come orsi abruzzesi .
Tutti noi che siamo qua vogliamo, ognuno con la capacità delle sue braccia e del suo cuore, tenerti
vicino e dentro per sempre.
Ciao, Gianfranco!
*All’ultimo incontro a Tuscania, dove, con chi in quel giorno di agosto ha potuto esserci (Bice, Giuliano,
Gianna, padre Bernardo e Serena) a nome di tutti i soci e amici della Giovane Montagna, ti abbiamo
accompagnato, tua figlia Anna Silvia, mentre ti regalava i rametti di olivo e le spighe che tu tenevi
sempre sul cruscotto della tua macchina, ci ha anche mostrato il libretto che ha trovato tra le cose che
ti stavi portando in vacanza: un libro in francese, con un titolo che ci ha fatto avere un ulteriore brivido
di commozione: suonava come “Imparare a camminare”. Un manuale del buon camminatore, che ci
lasci con il messaggio che a camminare insieme non si finisce di impararlo fino all’ultimo momento
della vita. E tu da questa vita sei uscito… camminando anche con noi, con i quali tante volte hai
camminato.
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(Dall'Editoriale di prima pagina)
La nostra è nazione repubblicana che riconosce ed apre alle altrui nazioni, all’Europa dei popoli, alla
“Giovane Europa”. Lo spirito profetico di Giuseppe Mazzini è raccolto dal Manifesto di Ventotene e lo
alimenta; l’europeismo di Altiero Spinelli fa si che l’Italia, abbia collaborato alla realizzazione dell’Unione
Europea da protagonista.
Il Presidente Napolitano ha giustamente rimarcato questa nostra peculiarità, pur non tacendo i
numerosi problemi e difficoltà del paese, avvalendosi dei versi di Dante: “Noi che pure amiamo Firenze
tanto da subirne ingiustamente l’esilio per averla amata, abbiamo per patria il mondo come i pesci il
mare”.
L’apertura al mondo ci viene quindi dalla nostra cultura, è per così dire nel nostro D.N.A. L’attuale
scommessa da vincere è quella di navigare “per l’alto mare aperto”.
Così come l’apertura è alla base della nostra giovanissima costituzione, frutto di una scelta bella e
coraggiosa e in cui confluiscono tre diverse culture: quella liberale, quella cattolica e quella socialista.
Ma non si tratta di un compromesso costituzionale. Si tratta, come qualcuno ebbe a dire, “di qualcosa
di molto più nobile ed elevato, della ricerca di quella unità che è necessaria per poter fare la
costituzione non dell’uno o dell’altro partito, non dell’una o dell’altra ideologia, ma la costituzione di
tutti i lavoratori, di tutta la nazione”, per costruire solide basi comuni sulle quali far crescere il paese.
Per questo e per molte altre ragioni, siamo noi qui a festeggiare l’unità del nostro Paese.
Ringraziamo di ciò Bice, la nostra presidente, che ha avuto l’idea luminosa e la sensibilità di dedicare la
festa dell’estate al compimento dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
SCADENZARIO 2011
Notiziario
Termine Invio
Documentazione
Periodo delle Attività
in Programma
Data Prevista di
Distribuzione
N°1
28/02/11
Aprile/Giugno
10/03/11
N°2
27/05/11
Luglio/Settembre
17/06/11
N°3
12/09/11
Ottobre/Dicembre
25/09/11 (Arrampicata facile)
N°4
30/11/11
Gennaio/Marzo 2012
11/12/11 (Gita di Natale)
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CONVOCAZIONE ASSEMBLEA SEZIONALE 2011
SABATO, 5 NOVEMBRE 2011
ASSEMBLEA ORDINARIA DELLA GIOVANE MONTAGNA, SEZIONE DI ROMA
Invito a tutti i soci
Sabato, 5 Novembre 2011, alle ore 15:00 in prima convocazione e alle 17:00 in seconda convocazione,
presso l’Istituto che ci ospita in Via Lorenzo Rocci 64,
è convocata
l’Assemblea Annuale Ordinaria dei soci GM con il seguente O.d.G.:
1.Elezione del presidente e del segretario dell’assemblea;
2.Relazione della presidente, Bice Dinale Conti, sull’andamento della sezione nell’ultimo anno sociale e
sulle prospettive per l’anno prossimo;
3.Relazione del tesoriere, Armando Lentini, sul bilancio consuntivo della sezione, sulla proposta di
bilancio preventivo e sul pagamento delle quote annuali dei soci;
4.Presentazione, da parte della coordinatrice della commissione gite, Marta Grassilli, delle proposte di
escursioni e attività per l’anno 2012;
5.Presentazione, da parte della coordinatrice della commissione cultura, Serena Peri, delle proposte di
attività culturali per l’anno 2012;
6.Relazione sui percorsi e incontri relativi alle Vie Francigene e similari (Rete dei Cammini, Santiago,
Gruppo dei Dodici, ecc.) presentata dal coordinatore della commissione francigena, Giuliano Borgianelli
Spina;
7.Relazione sulle inaugurazioni dei sentieri Frassati nel 2011 e su quelle in programma per il 2012,
presentata dal coordinatore per i sentieri Frassati, Luigi Ticci;
8.Esame e votazione sulle proposte di modifica dello Statuto, Art. 5, in merito alle modalità di
presentazione delle domande di iscrizione alla GM Roma da parte di aspiranti nuovi soci;
9.Esame della situazione e delle proposte relative al lancio di attività specifiche per i giovani e
contestualmente esame e votazione sulle proposte di quote d’iscrizione differenziate per giovani e
famiglie;
10.Varie ed eventuali;
A questo importante incontro sono invitati e sollecitati a partecipare tutti i soci, per iniziare insieme il
nuovo anno sociale, commentando le attività svolte, i programmi, gli argomenti proposti per la
discussione e l’eventuale votazione.
Se sarà disponibile la sala ristorante (al momento non lo sappiamo), la serata si concluderà presso lo
stesso istituto con una cena organizzata con il libero contributo di tutti. In tal caso sarà utile prenotare
presso Lidia (065896927 – 3285663958 – [email protected]), Anna Maria (0635344002 –
3382936699), Brunella (065376689 – 3395845658), Meme (0665745782 – 3395381062 –
[email protected]). Se la sala non sarà disponibile, ci organizzeremo altrimenti, in una pizzeria o
anche in una casa grande e ospitale in zona (volontari?).
DELEGA PER GLI ARGOMENTI CHE RICHIEDONO UNA PRESENZA O UNA VOTAZIONE:
Delego il socio …………………………………………………. a rappresentarmi all’Assemblea dei soci della
sezione di Roma della Giovane Montagna del 5 novembre 2011.
Firma
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3 – 05.10.11 - Giovane Montagna