EMERGENZE PNEUMOLOGICHE L’insufficienza respiratoria acuta Dott. Fulvio Esposito UOC Pneumologia ed UTSIR Azienda Ospedaliera Pediatrica Santobono-Pausilipon Epidemiologia dell’insufficienza respiratoria acuta (IRA) 1.004 pz: Insufficienza d’organo in % 35 34,93 31,77 30 25 18,76 20 15 10,62 10 5 0 Ins. Respiratoria Ins. Neurologica Trauma Ins. Circolatoria P. Di Pietro: “Studio Multicentrico Codici Rossi in PS” INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA (IRA) • E’ l’incapacità dei polmoni a soddisfare le diverse esigenze metaboliche dell’organismo • Si realizza quando la capacità del sistema respiratorio non è più in grado di mantenere una normale omeostasi degli scambi gassosi • E’ caratterizzata dalla presenza nel sangue arterioso di una pressione parziale di ossigeno (PaO2) < 60 mmHg e/o una pressione parziale di anidride carbonica (PaCO2) > 50 mmHg INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA (IRA) • Si realizza in un periodo temporale molto breve • Rappresenta talora una situazione di possibile pericolo di vita (emergenza respiratoria) • Richiede livelli assistenziali complessi ed un monitoraggio continuo dei parametri respiratori. • Può sfociare in una “acute respiratory distress syndrome” (ARDS) Fattori predisponenti lo sviluppo di IRA in età pediatrica • Vie aeree piccole e facilmente collassabili • Instabilità della parete toracica • Ridotta ventilazione collaterale a livello alveolare • Instabilità della capacità funzionale residua • Immaturità dei sistemi di controllo del respiro • Propensione all’apnea • Scarso controllo del tono delle vie aeree superiori • Rapida comparsa di fatica muscolare • Incompleta maturazione del sistema immunitario • Malattie o sindromi genetiche • Problematiche residue legato alla prematurità (displasia broncopolmonare FISIOPATOLOGIA DELLA IRA • Ipoventilazione alveolare che provoca ipossiemia, marcata ipercapnia ed acidosi respiratoria • Alterazioni del rapporto V/Q che causano ipossiemia e moderata ipercapnia • Difetti di perfusione che producono quadri di ipossiemia con normocapnia TIPI DI IRA Insufficienza respiratoria di tipo I (non ventilatoria, normocapnica) - ipossiemia (PaO2<60mmHg) - valori normali o ridotti di PaCO2 Insufficienza respiratoria di tipo II (ventilatoria, ipercapnica) - elevati livelli di PaCO2 (>50mmHg) - vari gradi di ipossiemia - acidosi Insufficienza respiratoria di tipo I (non ventilatoria) • alterazioni del rapporto ventilazione/perfusione (V/Q) con persistenza di una buona perfusione in aree del polmone poco ventilate (accesso acuto d’asma, bronchiolite o nella malattia delle membrane ialine) • condizioni di riduzione della perfusione polmonare con ventilazione conservata (embolia polmonare, cardio patia congenita cianotica, scompenso cardiaco) • alterazione della diffusione per danno alveolo capillare (patologie interstiziali) • shunt intrapolmonari (fistole artero-venose, consolidamento parenchimale in corso di polmonite, sindrome da distress respiratorio) o extrapolmonari (DIA e DIV) Insufficienza respiratoria di tipo II (ventilatoria) • E’ tipica delle patologie neuromuscolari e delle fasi tardive dell’asma in cui si realizza un progressivo esaurimento muscolare • E’ dovuta ad ipoventilazione alveolare per cui ad ogni dimezzamento della ventilazione la PaCO2 raddoppia (PaCO2 = VCO2 x K / VA) CAUSE DI IRA (lattanti e bambini) Ostruzione vie aeree centrali • • • • • • Croup Corpo estraneo Anafilassi Tracheite batterica Epiglottite Ascesso retrofaringeo CAUSE DI IRA (lattanti e bambini) Disfunzione vie aeree periferiche/polmone • • • • • • Bronchiolite grave Accesso asmatico grave Polmonite RDS ed edema polmonare Fibrosi cistica Displasia broncopolmonare/CLD Segni Clinici di Insufficienza Respiratoria Acuta Segni clinici generali Anomalie del respiro Anomalie cardiovascolari Anomalie cerebrali Astenia Cianosi Pallore Sudorazione Disidratazione Polipnea Dispnea Distress respiratorio Apnea Ipopnea Tachicardia Bradicardia Disturbi del ritmo Ipertensione Ipotensione Cefalea Episodi critici Alterazione del sensorio Coma Patogenesi dei sintomi respiratori • Alterazioni della meccanica ventilatoria • Alterazioni dello scambio gassoso F. Esposito - SC Pneumologia ed UTSIR - AOP Santobono – Pausilipon - Napoli Patogenesi dei sintomi respiratori • Alterazioni della meccanica ventilatoria (tachipnea/dispnea,distress) F. Esposito - SC Pneumologia ed UTSIR - AOP Santobono – Pausilipon - Napoli Tachipnea (respiro frequente) • FR > 60 atti/min (< 2 mesi) • FR > 50 atti/min (2-12 mesi) • FR > 40 atti/min (1-5 anni) • FR > 30 atti/min (> 6 anni) Dispnea (respiro faticoso) • riduzione della superficie alveolare disponibile per gli scambi gassosi (m.membrane ialine,polmoniti plurilobari, interstiziopatie) • ostacolo al passaggio dell’aria lungo le vie respiratorie (laringite, bronchiolite, asma, CE) • insufficienza muscolare (malattia neuromuscolare) Distress respiratorio Movimenti paradossi dei muscoli respiratori • • • • retrazione toracica superiore rientramenti intercostali retrazione xifoidea alitamento pinne nasali Patogenesi dei sintomi respiratori • Alterazioni dello scambio gassoso (ipossiemia,ipercapnia,cianosi) F. Esposito - SC Pneumologia ed UTSIR - AOP Santobono – Pausilipon - Napoli SEGNI DI IPOSSIA (PaO2< 85mmHg o SaO2 < 95%) • • • • • • • • • alterazioni dell’umore riduzione efficienza ed impegno mentale cefalea ipertensione tachipnea / dispnea da sforzo cianosi tachicardia policitemia turbe della vista, ipotensione, sonnolenza, sopore, coma (ipossia grave) SINTOMI DI IPERCAPNIA (PaCO2 > 50 mmHG) • • • • • • • miosi mani calde polso rapido e scattante sonnolenza e confusione mentale crampi muscolari riduzione dei riflessi tendinei convulsione/coma CIANOSI (metaHb = o > 50gr/l) Colorito bluastro: - cute - unghie - labbra - padiglioni auricolari Forme cliniche di IRA • Lieve/moderata • Grave Forme gravi di IRA • Arresto respiratorio • ARDS ARRESTO RESPIRATORIO • Da cause che impediscono la penetrazione di aria nei polmoni • Da cause che alterano la penetrazione di aria nei polmoni Cause di mancata penetrazione • Ostruzione delle vie aeree: soffocamento per caduta della lingua (perdita di coscienza); corpo estraneo, rigurgito • Paralisi dei muscoli respiratori: traumi, folgorazione, farmaci, lesioni midollari • Per compressione toraco-addominale esterna: crolli, valanghe, incidenti • Per traumi al torace: infortuni stradali Cause di alterata penetrazione • Atmosfera carente di ossigeno o troppo ricca di anidride carbonica • Inalazione di gas tossici • Arresto cardiaco SEGNI PREMONITORI DI ARRESTO RESPIRATORIO • • • • • • • • Gasping Cianosi molto evidente Movimenti paradossi dei m. respiratori Intensa ipossiemia Marcata ipercapnia Acidosi respiratoria e metabolica Alterazioni dello stato di coscienza Crisi di apnea ARRESTO RESPIRATORIO • posizione di sniffing • manovre rianimatorie (bocca/bocca, AMBU) • intubazione tracheale o maschera laringea • cricotirotomia ARDS • L’ ARDS è un danno acuto dei polmoni che esita in edema, atelettasia e grave difetto di ossigenazione • L’ARDS pediatrica rappresenta fino al 74% della intera casistica • E’ la più comune causa di morbilità e mortalità sotto i 5 anni • Molto spesso esistono fattori preesistenti di rischio e frequentemente si riscontra un’immuno deficienza • Nei bambini si realizza generalmente in corso di bronchioliti e broncopolmoniti F. Esposito - SC Pneumologia ed UTSIR - AOP Santobono – Pausilipon - Napoli ARDS (fisiopatologia) ARDS (clinica) • Esordio acuto e progressivo • Dispnea (rientramenti, grunting,bobbing, alitamento) • Tachipnea/tachicardia • Ipossiemia • Esordio acuto e progressivo • Opacità polmonari, ma non costofreniche • Ridotto rapporto PaO2/FiO2 ARDS IRA: diagnostica strumentale Pulsossimetria valutazione della SaO2 (saturimetro) Equilibrio Acido Base (EAB) PaO2 (scambi gassosi) PaCO2 (ventilazione alveolare) Emogasanalisi Emogasanalisi:(valori valori normali) normali • pH arterioso: 7,38-7,42 • pH venoso: 7,36-7,4 • pCO2 arteriosa: 38-42 mmHg • pCO2 venosa: 44-48 mmHg • HCO3 arteriosa: 21-25 mmol/L • HCO3 venosa: 23-27 mmol/L • pO2 arteriosa: 90-100 mmol/L • pO2 venosa: 35-50 mmol/L • SaO2: 95-98% • EB: -2/+3 mEq/L Correlazione tra valori di SaO2 e PaO2 su sangue arterioso SaO2 (%) PaO2 (mmHg) 98 96 94 92 90 85 80 75 70 65 111 81 69.4 62.7 57.8 49.8 44.5 40.4 36.9 34.0 Trattamento dell’ IRA • Ossigenoterapia • Ventilazione meccanica Ossigenoterapia Scopo principale Riportare i livelli di ossigenazione nel sangue a valori normali o vicini alla normalità, impiegando la più bassa FiO2 (concentrazione o frazioni di O2 nell’aria inspirata) possibile Una PaO2 <60mmHg e una SaO2 <90% sono parametri indicativi di una condizione di ipossiemia che rende necessaria la somministrazione di ossigeno Ossigenoterapia Ogni trattamento per essere sicuro ed efficace deve tener conto del: A) Dosaggio (FiO2 e flusso) B) Sistema di erogazione (tipo ed interfaccia) C) Grado di umidificazione e di riscaldamento Ossigenoterapia: Sistemi di Erogazione Sistemi a basso flusso (performance variabile) Questi sistemi forniscono al paziente un flusso inspiratorio inferiore alla sua richiesta, per cui necessitano di un’integrazione di volume da parte dell’aria ambiente e la FiO2 erogata varia molto in relazione alle modalità di ventilazione Sistemi ad alti flussi (performance fissa) Questi sistemi riescono a soddisfare completamente le esigenze del paziente e la FiO2 viene sempre garantita al valore prefissato. Interfacce per sistemi a bassi flussi • Cannule nasali (occhialini) • Maschera facciale semplice • Maschera con reservoir Cannule nasali (occhialini) Cannule nasali FLUSSO FiO2 1 L/min. 25 % 2 L/min. 29 % 3 L/min. 33 % 4 L/min. 37 % Maschera facciale semplice Maschera facciale semplice FLUSSO FiO2 5-6 L/min. 40 % 6-7 L/min. 50 % 7-8 L/min. 60 % 8-9 L/min. 70 % 9-10 L/min. 80 % Maschera con reservoir • E’ un sistema a basso flusso caratterizzato da una maschera dotata di un pallone di riserva (serbatoio) che consente di risparmiare l’ossigeno durante la fase espiratoria. • Ne esistono di due tipi: 1. Maschera con reservoir parziale rebreathing 2. Maschera con rebreathing reservoir a non Interfacce per sistemi a Basso Flusso Interfaccia Flusso Cannule nasali (occhialini) < 6 L/min.(adulto) <4 L/min.(bambino) 0.24 – 0.44 5 – 8 L/min. 0.40 – 0.60 Maschere con reservoir a parziale rebreathing 6 – 10 L/min. 0.60 – 0.90 Maschere con reservoir non rebreathing 6 – 10 L/min. 0.60 – 0.95 Maschera facciale semplice FiO2 Interfacce per sistemi ad alti flussi • Cappetta • Maschera di Venturi • Nebulizzatori di O2 (NHFC) Cappetta di Hoods Maschera di Venturi Maschera di Venturi • Il dispositivo può fornire concentrazioni di O2 dal 24 al 50%. • Ogni dispositivo colorato produce una diversa FiO2 (diametri diversi) ed i vari colori non sono universali (differenti a seconda della ditta). • Il flusso deve essere di almeno 6-8 L/min • Il sistema ha effetto anti-rebreathing Nebulizzatori di O2 Questi apparecchi sono capaci di: - umidificare e riscaldare adeguatamente il gas - ottimizzare il sistema di trasporto muco-ciliare con riduzione del rischio di infezioni A questa famiglia di nebulizzatori appartengono i recenti apparecchi ad alti flussi con cannule nasali (HFNC) HIGH FLOW NASAL CANNULA THERAPY Meccanismi d’azione • Lavaggio dello spazio morto naso-faringeo • Riduzione delle resistenze inspiratorie • Riduzione del lavoro metabolico • Pressione di fine distensione (effetto CPAP) Ossigenoterapia ad ad alti alti flussi: Ossigenoterapia flussi:indicazioni indicazioni Applicabilità: dal prematuro all’adulto Variabilità dei flussi: da 1 a 40-45L/min Pretermine/Neonato: RDS ed IR ipossica Età Pediatrica: nelle le condizioni che precedono una CPAP o un’intubazione a causa di Bronchiolite o Polmonite Monitoraggio CALCOLO METODO a. Misurazione della FiO2 OSSIMETRIA b. Misurazione della Sat.O2 PULSOSSIMETRIA METODO TRANCUTANEO c. Misurazione della PaO2 EMOGASANALISI ARTERIOSA Ossigenoterapia Riportare i livelli di ossigenazione nel sangue a valori normali o vicini alla normalità impiegando la più bassa FiO2 possibile Sovente con una FiO2 tra 28 e 40% si riesce a riportare la tensione di ossigeno nel sangue a valori di normalità . . . ma . . . a. qualora con elevate concentrazioni di ossigeno (FiO2 > 40%) non si riuscisse a riportare la tensione arteriosa di questo gas a livelli di normalità trova indicazione il trasferimento del piccolo in una Unità di Terapia Semintensiva Respiratoria (Helmet e NIV) b. quando l’erogazione di concentrazioni di ossigeno > 50% non riuscissero ad arrivare a una PaO2 di 60 mmHg o la PaCo2 superasse i 70mmHg il paziente deve essere trasferito in Unità di Terapia Intensiva per essere intubato e ventilato meccanicamente Respiratory intermediate care units: a European survey European Respiratory Society Task Force on epidemiology of respiratory intermediate care in Europe Eur Respir J 2002; 20: 1343–1350 Unità di Terapia Semintensiva Respiratoria (UTSIR o RICU) Pazienti non ancora bisognevoli di un trattamento intensivo (intubazione e ventilazione meccanica) ma che necessitano comunque di un’assistenza superiore a quella fornita in un reparto di cure generali e di un monitoraggio costante dei parametri vitali UTSIR • monitoraggio intensivo non-invasivo di pazienti con funzioni vitali a rischio per un improvviso e rapido aggravamento • assistenza intensiva d'organo utilizzando la ventilazione meccanica non-invasiva in pazienti con grave insufficienza respiratoria acuta, cronica o cronica riacutizzata Ventilazione non invasiva (NIV) • La ventilazione non invasiva è una metodica che fornisce un supporto respiratorio senza l’inserimento di protesi tracheale e quindi può essere utilizzata anche in reparti di terapia semintensiva • Il supporto ventilatorio viene garantito utilizzando un casco (helmet) oppure maschere nasali o oronasali collegate ad apparecchi che generano una pressione positiva Casco (helmet) Il casco è un recente dispositivo mediante il quale il paziente può essere ventilato a pressione positiva e sottoposto ad ossigenoterapia ad alti flussi Il casco viene fissato mediante bretelle ascellari o cintura addominale e nel bambino si utilizza il sistema a pannolino Presenta un sistema di protezione anti soffocamento ad apertura automatica (in caso di caduta dei flussi e della pressione all’interno) ed un oblò ermetico di accesso con chiusura a vite. In Pediatria esistono due diverse misure di casco: una per infante di peso compreso tra 5 e 10 Kg ed un’altra per peso compreso tra 10 e 15 Kg. NIV (Non - invasive ventilation) Pressione positiva continua (CPAP) • La CPAP si basa sull’erogazione di una pressione positiva costante per l’intero ciclo respiratorio. • Applicando una CPAP nasale si realizza un aumento della pressione intraluminale delle vie aeree superiori fino a superare la pressione transmurale critica di collabimento e così le vie aeree superiori rimangono dilatate ed il rilassamento dei muscoli dilatatori di tali vie insieme al rilassamento del diaframma produce una benefica riduzione dell’attività muscolare inspiratoria Pressione positiva a due differenti livelli (BiPAP) • E’ una tecnica di ventilazione che genera una Pressione Positiva Bifasica • Per ogni ciclo respiratorio viene erogata una Pressione Positiva Espiratoria (EPAP o PEEP) più bassa ed una Pressione Positiva Inspiratoria (IPAP o PIP) più alta • Nei bambini viene utilizzata una differenziale di pressione tra IPAP ed EPAP di circa 10cm H2O BiPAP: modalità di ventilazione Non Invasive Mechanical Ventilation Ventilation Pressure Targeted Bi - level PAP PSV Bi – level PAP: Bi - level Positive Airway Pressure PSV: Pressure Support Ventilation PCV: Pressure Control Ventilation [email protected] PCV PSV: Pressure Support Ventilation • L'atto respiratorio è definito assistito perchè triggerato e ciclato dal paziente ma limitato a pressione dal ventilatore • Tale atto si avvicina molto ad un atto spontaneo ed il lavoro respiratorio viene perfettamente ridistribuito tra paziente e macchina PCV: Pressure Control Ventilation • L’atto respiratorio si definisce controllato perchè oltre ad essere limitato a pressione dal ventilatore è anche triggerato e ciclato dall’apparecchio • In questo caso è il ventilatore che effettua tutto da solo l’intero lavoro respiratorio. GRAZIE