Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996
IL MENSILE GAY ITALIANO
Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria)
n.102 DICEMBRE 2007
DOSSIER PRIMO DICEMBRE
INTERVISTA A ORNELLA VANONI
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a partire dal 15 Novembre 2007. La registrazione deve pervenire entro il 15 Dicembre 2007 23:59 GMT. Le votazioni iniziano il 16 Dicembre e finiscono il
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Pigi Mazzoli
Gianni Rossi Barilli
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Vincenzo Patanè
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Marco Albertini
Francesco Belais
Giovanbattista Brambilla
Pigi Mazzoli
Carmine Urciuoli
Francesco Gnerre
Vincenzo Patanè
Francesco Belais
Roberto Cangioli
Massimo Basili
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IL MENSILE GAY ITALIANO
Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria)
n.102 DICEMBRE 2007
DOSSIER PRIMO DICEMBRE
INTERVISTA A ORNELLA VANONI
ALPHA MALES
Copertina di Saverio Corti
L’epidemia gay
Questo test non s’ha da fare?
Ripensandoci...
L’invidia del gene
Una trans in aeroporto
Torchwood
La leggenda di Massimo
Fuori dal coro
Cronaca Italia
Cronaca estero
Alpha males
L’omosessualità fa storia
Il gay si racconta
Montanari al muro
Robe da bambini
Intervista a Ornella Vanoni
Memoranda
Zig Zag
Internet
Libri
Cinema
Vita notturna
Musica
Fumetti
Metropoli
Dove e cosa
Edito da Pride_società cooperativa > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Giovanni Dall’Orto
Vicedirettore_Gianni Rossi Barilli > Art director_Marco Burzoni > Segreteria di redazione_Veruska Sabucco.
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Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996
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La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5
gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda)
e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio:
il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date.
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In un quarto di secolo, l’Aids è passato da “peste dei gay” a malattia di cui la comunità
gay si ricorda giusto l’1 dicembre. Sottovalutando il fatto che le infezioni sono tornate
a crescere, specie fra i giovanissimi. Come mostra l’esperienza di New York.
L’epidemia gay
L’Hiv, è vero, colpisce indistintamente, senza
badare all’orientamento sessuale delle persone.
Eppure, a un quarto di secolo dall’inizio della
crisi dell’Aids emerge una realtà sconcertante:
in una città come New York (dove io vivo) un
gay su quattro è sieropositivo e, cosa ancora
più sconcertante, ̀ il numero di nuove infezioni
tra i giovanissimi è raddoppiato in meno di
cinque anni. Questi dati spingono a chiedere
se la comunità gay di New York sia destinata a
diventare nuovamente l’epicentro di una crisi o
se l’Hiv si sia definitivamente “normalizzato”.
Quando, negli anni ottanta, una sconosciuta
malattia iniziò a colpire giovani gay nei grandi
centri urbani americani, medici e ricercatori si
chiesero se la causa di quel misterioso morbo
non potesse essere proprio l’omosessualità
in quanto tale. Si chiesero se non fosse la
“promiscuità” dei gay a comprometterne il
sistema immunitario fino a causare la morte.
E così, nonostante l’assenza di certezze
scientifiche, la malattia fu rapidamente
etichettata come Grid, “sindrome da
immunodeficienza dei gay”.
Nel panico dell’infezione, l’opinione pubblica
accusò gli omosessuali di avere dato avvio e
diffuso “la nuova peste”, come la definì il “New
York Times” nel maggio 1982 in un articolo
intitolato appunto “The gay plague”, “La peste
gay”.
Contro l’omofobia di quei giorni intervennero
movimenti e associazioni, che si ponevano
l’obiettivo di combattere il pregiudizio e di
fornire l’accesso alle cure.
Un esempio di quella straordinaria mobilitazione
fu il gruppo di Act-Up!, che attraverso
azioni dimostrative riuscì nell’intento di far
comprendere all’opinione pubblica che gli
omosessuali erano le vittime e non gli untori.
Per gli omosessuali fu anche un periodo
d’autocoscienza che portò ad un’elaborazione
più critica dell’essere omosessuale. Del resto,
all’ordine del giorno non c’era più la liberazione
sessuale ma una guerra per salvare la propria
vita e quella dei propri amici e compagni.
Oggi tutti sanno con certezza che non esiste
alcuna “peste omosessuale”. Ma ciò ha portato
a una disattenzione generale, all’interno della
stessa comunità gay e tra i mezzi d’informazione,
verso il fatto che il virus Hiv continua ad essere
presente in ampi strati della popolazione
omosessuale. In altre parole, anche se è vero
che l’Aids non è affatto la “peste dei gay”, è però
vero che la percentuale di gay fra le persone
sieropositive continua ad essere esagerata. E
questo dovrebbe spingere la comunità gay ad
una maggiore attenzione verso il tema, della
quale però non sembra di vedere traccia.
A parte le consuete celebrazioni e notizie in
relazione alla “Giornata mondiale dell’Aids” il
primo dicembre, o per annunciare l’avanzamento
nelle terapie farmacologiche, sul tema sembra
calata una coltre di silenzio e indifferenza.
A New York, organizzazioni storiche come
il Gay men’s health crisis (una formidabile
struttura d’auto-sostegno che contribuì a
focalizzare l’attenzione sulla crisi dell’Aids negli
anni ottanta) riscontrano da tempo mancanza
di fondi e interesse.
Michelangelo Signorile, controverso
opinionista gay, ha scritto che: “L’Aids diventa
crescentemente invisibile, nelle strade come nei
media, anche se l’infezione da Hiv rimane sempre
un danno presente. E certamente, se le vittime
americane sono fortemente diminuite, l’Hiv ancora
uccide”.
“Il declino della conoscenza dell’Aids nei media è lo
specchio di quello che è successo in generale nella
società (...) e poiché la malattia è tornata nascosta
(...) questo silenzio ha conseguenze” (“Long Island
newsday”, 13-1-2007).
Dopo anni di battaglie i gay sono insomma
diventati più compiacenti verso l’Aids e l’Hiv?
Marco Scalvini
[email protected]
Senza dubbio la drastica riduzione della mortalità
ha portato a sottovalutare il problema dell’Hiv
e successivamente a considerare “normale” il
rapporto anale non protetto.
Il riemergere delle malattie a trasmissione
sessuale, nuove o vecchie, non è che una
delle numerose conferme del fatto che i gay
hanno interrotto da tempo la pratica del sesso
sicuro. Per chi abita a New York, l’effetto che
si prova è quello di un’intera comunità che
vive nell’illusione che una cura definitiva sia già
disponibile.
Il barebacking non è una pratica che
contraddistingue solo la “grande mela”, dato che
è ormai diffuso in tutti i maggiori centri urbani
occidentali. Tuttavia ad aggravare la situazione
ci sono due fattori: il primo è che a New York
c’è un’alta concentrazione d’omosessuali, il che
aumenta in modo esponenziale il numero di
rapporti occasionali.
Un secondo fattore è dato dall’alto livello
di stress psicologico che induce spesso a
comportamenti autodistruttivi, come la
depressione e la dipendenza o l’abuso di
droghe.
Il dipartimento di salute di New York ha lanciato
l’allarme sullo stato dell’epidemia lo scorso
11 settembre (data di per sé già significativa).
Approssimativamente una persona su settanta
a New York è infetta dal virus dell’Hiv,
percentuale che sale ad una su venticinque
a Manhattan (isola su cui si concentrano i
quartieri gay).
Le proporzioni salgono ulteriormente quando
si prende in considerazione la sola popolazione
omosessuale: siamo ad uno su dieci tra gay
e bisessuali maschi, e addirittura ad uno su
quattro tra gli omosessuali che vivono a Chelsea
(il quartiere gay di Manhattan, che conta più di
duecentomila abitanti).
Ma il dato più sconcertante è la crescita del 33%
del tasso d’infezione da Hiv tra gli omosessuali
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attualità+cultura
finanziariamente responsabili per la salute di
quelli che infettano.
nella fascia d’età tra i 13 e i 29 anni, avvenuta fra
il 2001 e il 2006 (aumento che arriva al 56% se
si considera la sola Chelsea).
Inoltre nello stesso periodo le infezioni sono
addirittura raddoppiate tra i giovanissimi nella
fascia dai 13 ai 19 anni.
Le diagnosi tra gli omosessuali sopra i 30 anni
sono invece scese del 22 %. Questo declino però
non è necessariamente un segno di successo.
Secondo gli specialisti, infatti, la popolazione
in quella fascia d’età avrebbe già un alto tasso
d’infezioni e le nuove diagnosi rallenterebbero
per il semplice fatto che vi sono meno persone
che possono essere infettate. In epidemiologia
questo fenomeno è chiamato “saturazione”.
Thomas R. Frieden, commissario per la
sanità, durante la citata conferenza stampa
dello scorso 11 settembre ha detto senza mezzi
termini: “A meno che i giovani riducano il numero
di partner che hanno e si proteggano usando i
preservativi più costantemente, affronteremo
presto un’altra onda di sofferenza e morte da Hiv
e Aids.”
Il motivato allarmismo del dipartimento di sanità
è controbilanciato dall’interessato ottimismo
delle case farmaceutiche, le quali pubblicizzano
massicciamente i propri farmaci antiretrovirali
in tutta New York.
Le pubblicità dei farmaci anti-Hiv più in
voga si possono trovare nelle stazioni della
metropolitana, in palestra e nei bar.
Il prodotto più famoso è Atripla, il primo
farmaco da “una sola pillola al giorno” che ti aiuta
“a stare al top del tuo Hiv”.
Il commediografo Larry Kramer, fondatore
d’ActUp!, durante un discorso celebrativo ha
detto: “Pensate seriamente che loro si preoccupino
per l’aumento continuo delle infezioni da Hiv? Loro
ci sono riconoscenti. […]
Loro ringraziano per la nostra cooperazione. E
noi abbiamo pensato per un breve momento che
avremmo potuto persino sposare le persone che
amiamo. Unioni? Dimenticatevele. Leggi di nondiscriminazione? Dimenticatevele. Le leggi che sono
state promulgate saranno annullate o emendate.
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Adozioni? Uguali diritti? Dimenticatevi tutto. Stiamo
per essere cancellati e trasformati nel nulla”.
Da parte sua la diffusione del barebacking
non fa altro che rafforzare lo stereotipo dei
gay “sessuomani” dediti all’autodistruzione,
e rischia di compromettere lo stanziamento
di future risorse in grado di mantenere un
livello adeguato di cura ad una popolazione di
sieropositivi in crescita esponenziale.
L’autorevole quotidiano “Washington Post”
è stato molto chiaro in proposito: “Per troppo
tempo gli eterosessuali si sono tenuti fuori da questo
dibattito, molti di noi hanno difeso i gay, vedendoli
innanzitutto come vittime […] ma nonostante i gay
abbiano i loro nemici, questo non significa che siano
immuni da critiche”.
“Il fatto è che una parte della popolazione gay […]
ha comportamenti che sono non soltanto riprovevoli
ma pienamente disgustosi. Il sesso non protetto e
promiscuo nelle saune e ai sex-party, l’uso delle
droghe come il cristal-meth per prolungare sia il
desiderio sia le prestazioni delle pratiche sessuali,
sono pratiche che non dovrebbero essere più
accettate […]”.
Anche se le persone che vivono con l’Hiv sono
“in primo luogo esseri umani” ed “hanno diritto
alla loro sessualità” non sono autorizzate “a
comportamenti che mettano altri in pericolo”.
“Il prezzo che paghiamo è troppo alto, e spesso, è
motivato da una precisa volontà d’autodistruzione
che troppi eterosessuali tollerano” (Richard
Cohen, “Washington Post”, 17-2-2007).
Oltre a ciò, la diffusione dell’epidemia da Hiv tra
i gay rafforza e fornisce anche deliranti pretesti
a chi ci vorrebbe vedere scomparire. I soliti
telepredicatori e opinionisti della destra neoconservatrice accusano infatti i gay di essere
una comunità di deviati, drogati e disposti a
spargere un’epidemia.
Accusano inoltre la sanità pubblica di porsi al
di sopra della moralità nell’accettare il peccato
e proteggere il peccatore omosessuale.
Sono arrivati persino a chiedere, ovviamente
nel nome del “Signore”, di mettere i gay
sieropositivi in quarantena e di renderli
Eppure, nonostante la gravissima situazione,
gli stessi attivisti gay hanno completamente
eliminato l’educazione sessuale dal loro
programma politico, nonostante l’eredità del
movimento di liberazione negli anni settanta
e delle campagne di prevenzione durante
l’emergenza Aids. Di conseguenza, la comunità
gay è ora immobile, incapace di reagire
alle accuse e di affrontare la questione del
barebacking.
Erik Rofes, personalità molto critica del
movimento gay, recentemente scomparso, ha
dichiarato: “Se scegliamo l’opzione del timore
e dell’allarmismo, il risultato più probabile è che
la gente si allontanerà ancora di più e accetterà
un livello di rischio ancora maggiore nelle proprie
pratiche, non per timore del virus, ma per paura di
essere giudicata e condannata dalla società e dalla
sua propria comunità. Questo renderebbe ancora
più difficile raggiungere e formare un dialogo
costruttivo.
Se scegliamo l’opzione del rispetto e della
comprensione, offrendo gli strumenti per controllare
e misurare il livello di rischio durante il sesso e l’uso
delle droghe, possiamo sperare di tenere più vicino
a noi questa gente che probabilmente usa le droghe
ed il sesso per compensare la sua scarsa autostima, dovuta a una reazione ostile della società
alla sua identità sessuale e stile di vita”.
Ciò detto, ed anche se non possiamo negare
l’orrore di quanto è accaduto alla generazione
colpita in pieno dall’Aids negli anni ottanta e
novanta, non possiamo neppure emarginare chi
decide di organizzare la propria sessualità al di
fuori delle convenzioni del sesso sicuro.
Il tema della sessualità, come educazione
e autocoscienza, deve quindi tornare
urgentemente nell’agenda politica delle
organizzazioni omosessuali.
L’unica strategia efficace nei confronti di una
pratica sessuale particolarmente rischiosa,
quanto diffusa, resta l’informazione.
È inutile porre divieti e criminalizzazioni, ma
è possibile aiutare le persone ad avvicinarsi
in modo più sicuro a comportamenti
potenzialmente rischiosi, con l’obiettivo
di fornire un’informazione completa, nella
speranza che possa contribuire a fermare l’Hiv.
A mio parere bisogna uscire con urgenza
dall’illusione per cui i veri problemi degli
omosessuali siano il matrimonio o le adozioni.
L’Hiv continua ad essere il vero nemico da
combattere, perché funzionale a chi ci vorrebbe
invisibili o morti.
La diffusione del virus permette ai nostri
oppressori di definirci “malati” e di
rappresentarci agli occhi del mondo come
depravati che vogliono solo autodistruggersi.
Serve ora e subito una risposta da parte della
comunità omosessuale per combattere la
crescente epidemia tra i gay, incluse le cause dei
comportamenti come il barebacking e l’abuso
delle droghe, che hanno spesso origine nella
difficoltà di vivere in una società che considera
spesso l’omosessualità come “intrinsecamente
disordinata” (Joseph Ratzinger dixit).
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attualità+cultura
L’accesso al test Hiv gratuito, anonimo e senza l’impegnativa del medico
dovrebbe essere facile e trasparente. Al contrario non è semplice trovare
informazioni utili su dove sia possibile sottoporsi al test. Abbiamo provato a
verificarlo.
Questo test non s’ha
Stefano Bolognini
“Dove diavolo faccio il test Hiv gratuito ed anonimo?”.
Molti lo chiederebbero, senza particolari patemi d’animo, al medico di
base, ad un amico sieropositivo sempre meglio informato, o telefonerebbero ad una qualsiasi struttura sanitaria locale (sempre
che rispondano!) o ai numeri verdi dell’associazionismo gay, o specifico (Lila, Asa, Ala...) o al numero verde di lotta all’aids del Ministero della
salute (è l’800861061).
Se l’importanza di fare il test è assodata, dato che un’eventuale terapia
contro l’Hiv è evidentemente più efficace se è tempestiva, non sempre
è semplice farne richiesta diretta al proprio medico, e a qualcuno anche
una semplice telefonata può sembrare impossibile: “Penseranno che ho
combinato qualche stronzata”.
Che fare?
Abbiamo osato e siamo partiti da una telefonata al “Numero verde
Aids”.
L’operatore ci ha impallinato di domande a fini statistici: “Anni? Da dove
chiama? Quando ha avuto l’ultimo rapporto non protetto? Era orale? Ha messo
lei la bocca o il partner? E il rapporto anale no?”
Dopo trenta secondi di pruderie da confessionale, ottengo l’indirizzo di
un centro per fare il test gratuitamente (che però mi chiederà la carta
d’identità)... e nessun incoraggiamento umano.
Questa è pur sempre una strada percorribile (insieme a quella di sottoporsi al test pagando 15-20 euro in una struttura privata), ma non
abbiamo ancora scovato il test gratuito e anonimo.
Da questo punto di vista internet ci aiuta ben poco. La ricerca di “test
Hiv gratis” offre “solo” un milione e novecentomila risultati, tra questi
appaiono molti siti che hanno tutta l’aria della frode sul test fai-da-te:
impossibile raccapezzarsi.
Trovare un banale elenco delle strutture sanitarie pubbliche
che offrono il test è peggio che cercare un ago in un pagliaio.
Ad aumentare i dubbi ci si mette pure il Ministero della salute: “Nelle
strutture pubbliche il test è sempre gratuito?”. Il sito “ufficiale” risponde:
“Spesso, ma non sempre perché dal 1/6/1995 vi sono delle normative che variano da Regione a Regione e che integrano il D.M. 1/2/91 (G.U. 32) - Art.3, punto
22.”. Sull’anonimato, poi, il ministero aggiunge sibillino: “Nella maggior
parte dei Centri è possibile mantenere l’anonimato; negli altri Centri, comunque, è strettamente confidenziale”. Confidenziale?
Ebbene, imbattersi in un centro che offra test gratuito, anonimo e senza
impegnativa del medico sembrerebbe, a questo punto, solo questione
di fortuna: è necessario essere nella regione “giusta” e scovare il centro
“giusto”...
“È scandaloso”, dichiara Paolo Patanè, responsabile nazionale lotta
Aids di Arcigay: “Il test deve sempre essere gratuito e l’anonimato deve essere
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garantito e accompagnato da un’attività di counselling che precede e segue il
test. Sappiamo che in molti non fanno il test perché hanno la percezione che il
test sia costoso e che richieda la dichiarazione di dati sensibili, e quindi costringa
alla visibilità.
Il ministero dovrebbe ribadire che il test deve essere gratuito in tutte le strutture pubbliche, deve essere rigorosamente anonimo e le regioni devono rendere
disponibili i dati della diffusione della malattia. Oggi infatti le regioni non assolvono a questo compito “.
D’altro canto Bruno Manchinu dell’Associazione Solidarietà Aids di
Milano (www.asamilano.org) ricorda che: “Non ha senso richiedere a tutti
gli ospedali la gratuità e l’assenza dell’impegnativa del medico per eseguire il
test Hiv. Per loro natura giuridica, gli ospedali non possono comportarsi diversamente da come stanno facendo. Dovrebbe essere semmai la popolazione a fare
pressione affinché vengano aperti nuovi centri di prevenzione delle malattia a
trasmissione sessuale, previsti per legge. Questi centri garantiscono anonimato,
non richiedono l’impegnativa del medico e somministrano il test gratuitamente.
Ma sono anche in corso di progressiva chiusura, uno dopo l’altro”.
Date queste premesse, non sorprende apprendere che proprio la questione della vaga accessibilità al test è stata al centro di un’accesa discussione nella consulta delle associazioni per lotta all’Aids, istituita presso il
ministero della sanità.
La consulta porta le richieste dell’associazionismo direttamente a chi
prende le decisioni, e in una riunione di qualche mese fa tutte le associazioni si sono lamentate vivacemente della difficoltà di accesso al test,
chiedendo l’omogenizzazione delle normative regionali.
Il ministero ha comunque rassicurato sul fatto che in internet esistono
“mappature” dei centri che effettuano il test: è lo stesso Istituto superiore della sanità a pubblicarle.
Alcune associazioni hanno però sostenuto che le mappature non sono
attendibili, mancando proprio delle informazioni relative alle modalità di
accesso al test (gratuito o no? anonimo o con richiesta di documento di
identità? Con o senza l’impegnativa?) ed hanno avanzato un’interessante
proposta per la promozione di una cultura serena del test: “Tutto il governo si rechi a fare il test per dare il buon esempio”...
In attesa di risposte istituzionali, chiamiamo noi l’Istituto superiore
della sanità per ottenere il benedetto indirizzario.
Dopo un rimpallo di telefonate di almeno una settimana (il responsabile
è ad un convegno, non mi possono dare l’elenco, devo sentire l’ufficio
stampa, devo sentire la dottoressa tal dei tali, devo chiamare il numero
verde, devo richiamare l’Iss) una dottoressa, dopo molte insistenze, mi
fa avere il magico link con l’elenco, aggiornato al 2006, dei centri che fanno il test Hiv gratuitamente. L’elenco è in effetti in internet, nascosto
nel sito dell’Iss, nella sezione “pubblicazioni”, nella sottosezione “strumenti di riferimento”, nella sotto-sottosezione “2006”, “comodamente”
scaricabile in un file .pdf... Se non siete esperti di internet annotatevi
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I centri nei
capoluoghi italiani
a da fare?
“comodamente” l’indirizzo della pagina, che è: www.iss.it/publ/stru/cont.
php?id=2081&lang=1&tipo=7&anno=2006.
La dottoressa, in via confidenziale, mi ammonisce a non pubblicare l’elenco su “Pride”: ciò potrebbe portare un sacco di persone a fare il test,
complice la retorica dell’1 dicembre, senza che ne abbiano un “reale”
bisogno. È meglio chiamare preventivamente il numero verde... Di più,
come possono i lettori scegliere il centro in città che ne hanno più di
uno? Potrebbero creare disguidi tra centri...
Ma chi è che ha “reale bisogno” del test, se non tutti coloro che hanno
una vita sessuale attiva? E allora quand’è che le istituzioni capiranno che
l’accessibilità al test e le protezioni sono i due capisaldi della lotta alla
pandemia?
Evitiamo un’analisi approfondita dell’indirizzario, che passa da centri
aperti un’ora al giorno dal lunedì al venerdì, a centri aperti due-tre volte a settimana, a città delle stesse dimensioni che hanno molti centri
o pochissimi... Per eccesso di zelo controlliamo meglio solo il sito del
ministero della salute.
L’elenco di 524 strutture, che fino ad allora mi era sfuggito, è pubblicato anche qui, all’interno della sezione “Hiv/Aids”, all’interno della pagina
“Guida ai servizi Aids” al “comodo” link www.ministerosalute.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=183&menu=strumentieservizi... sempre in un “comodo” file .pdf. Vi sfido ad annotarlo...
Ciò detto, non tutto è negativo. Partirà a breve la campagna informativa sulla lotta all’Aids del ministero, che è pur sempre un passo avanti
rispetto al silenzio su Hiv/Aids dal governo di centrodestra, tuttavia tale
campagna non insisterà sull’importanza del test, e non pubblicherà gli
indirizzi delle strutture che lo fanno...
Insomma, abbiamo concluso che il test magari gratuito e se va bene confidenziale e forse senza impegnativa del medico in Italia è scoraggiato,
ma facilmente accessibile ad utenti professionisti di internet, a navigatori
fortunati, a coloro a cui viene in mente di usare il numero verde di lotta
all’Aids... sempre che abbiano internet o che leggano da qualche parte
l’informazione.
Ecco, voi l’avete appena letta. Se avete il sospetto di avere compiuto
qualche atto “a rischio”, toglietevi il dubbio e andate a fare il test. La
paura del possibile risultato positivo è comprensibile, ma l’alternativa è
molto peggiore, cioè scoprire l’infezione a seguito dell’esplosione dell’Aids conclamata. Un evento molto pericoloso, che può in certi casi avere
un esito fatale.
Visto che oggi esistono cure per tenere sotto controllo il virus, se non
siete positivi non ha senso tenervi inutilmente la paura di esserlo, se invece lo siete, evitare di scoprirlo in tempo vi impedirà di curarvi, mettendo
inutilmente a repentaglio la vostra stessa vita.
Anche nel caso dell’Aids, prevenire è sempre meglio che reprimere...
Pubblichiamo parte dell’indirizzario fornito dall’Istituto superiore
di sanità. Che avvisa: “I potenziali fruitori di questo lavoro (...) vanno
dagli operatori psico-socio-sanitari alle autorità sanitarie competenti.
Le informazioni relative ai Centri potrebbero aver subito modifiche
successivamente a tale pubblicazione...”. Il testo, quindi, non è
aggiornato, ed è pensato per gli addetti ai lavori e non per i diretti
interessati, cioè la popolazione italiana. I centri di altre città li
trovate all’indirizzo: www.iss.it/publ/stru/cont.php?id=2081&lang=1&
tipo=7&anno=2006.
Consigliamo, per verificare l’aggiornamento dell’elenco, di sentire
le linee telefoniche delle associazioni di volontariato come per
esempio l’Asa (02/58107084) o la Lila (02/89403050).
ABRUZZO - L’AQUILA - OSP. S. SALVATORE, Div. Mal. Inf.,
Via Vetoio, 1. Tel. 0862/368260 - Orario: L-S 8.00-10.00.
BASILICATA - POTENZA - OSP. S. CARLO, Centro Trasf.,
Via Potito Petrone. Tel. 0971/612362 - Orario: L-S 10.00-13.00.
CALABRIA - REGGIO CALABRIA - AO BIANCHI
MELACRINO MORELLI, Lab. di Microbiologia, Via Melacrino. Tel.
0965/397665 - Orario: L-V 8.00-12.00.
CAMPANIA - NAPOLI - OSP. COTUGNO, Amb. Mal. Inf., Via
G. Quagliariello, 54. Tel. 081/5908253 - Orario: L e G 9.00-12.00.
EMILIA ROMAGNA - BOLOGNA - OSP. S. ORSOLA, Ist.
Mal. Inf., Via G.Massarenti, 11. Tel. 0516363355 - Orario: L-V 10.0012.00.
FRIULI VENEZIA GIULIA - TRIESTE - OSP. MAGGIORE
CATTINARA, Centro ImmunoTrasf., Via della Pietà, 3. Tel.
040/761849.
LAZIO - ROMA - OSP. FATEBENEFRATELLI, Centro Trasf.,
P.zza Fatebenefratelli, 2. Tel. 06/68801309 - Orario: L-S 8.00-10.30.
LIGURIA - GENOVA, OSP. S. MARTINO, Dip. Scienze della
Salute, Via Pastore, 1. Tel. 010/3538123 - Orario: L-V 8.15-11.15.
LOMBARDIA - MILANO, POLIAMBULATORIO, Centro
Prelievi, Via Masaniello, 23. Tel. 02/40225511 - Orario: L-V 7.45-9.30.
MARCHE - ANCONA, AO UMBERTO I, Clin. Mal. Inf., P.zza
Cappelli, 1. Tel. 071/5963480 - Orario: L-V 8.00-9.30.
MOLISE - CAMPOBASSO, OSP. CARDARELLI, Serv.
Immunoemat. e Trasf., Contrada Tappino. Tel. 0874/409381 Orario: L-S 8.00-13.00.
PIEMONTE - TORINO, OSP. AMEDEO DI SAVOIA, Div. Mal.
Inf., Corso Svizzera, 164. Tel. 011/4393794 - Orario: L-G 7.30-14.00
V 7.30-12.00.
PUGLIA - BARI, OSP. S. PAOLO, Centro Trasf., C.da
Caposcardicchio. Tel. 080/5843598 - Orario: L-S 8.00-11.00.
SARDEGNA - CAGLIARI, CENTRO MICROCITEMIA, Amb.
Ematologia Pediatrica, Via Jenner s.n.c. Tel. 070/6095518-503657
- Orario: L-V 7.30-9.30.
SICILIA - PALERMO, OSP. CASA DEL, Div. Mal. Inf., Via
Roccazzo, 83. Tel. 091/7035216 - Orario: L-S 8.00-14.00.
TOSCANA - FIRENZE, OSP. S. MARIA NUOVA, Punto Prelievi,
Via Della Pergola, 60. Tel. 055/2758782 - Orario: L-S 7.00-9.00.
TRENTINO - TRENTO, OSP. S. CHIARA, Centro Trasf., Largo
Medaglie D’Oro, 9. Tel. 0461/903204 - Orario: L-V 7.30-9.30.
UMBRIA - PERUGIA, OSP. SILVESTRINI, Lab. Centralizzato
Analisi, Loc.S. Andrea delle Fratte. Tel. 075/5782217 - Orario: L-S
7.30-9.30.
VALLE D’AOSTA - AOSTA, PRES. OSP., UO Mal. Inf., V.le
Ginevra, 3. Tel. 0165/543208/9 - Orario: Ma e V 8.00-12.00.
VENETO - VENEZIA, OSP. FATEBENEFRATELLI, Lab. Analisi,
Cannareggio 3458. Tel. 041/783575 - Orario: L-V 8.00-9.30.
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pride
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pride
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pride
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cultura+attualità
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Abbiamo rinunciato alla libertà di essere diversi per
presentarci come normali a tutti i costi, e questo ci
impedisce oggi di ammettere che la questione Aids
riguarda noi più che gli eterosessuali, e in modo diverso
da loro. Una riflessione senza remore.
Pigi Mazzoli
[email protected]
Gli ultimi dati relativi alla diffusione del virus
Hiv raccontano una situazione che temevo
per il nostro futuro. Abbiamo cercato una
legittimazione non attraverso la libertà di
essere diversi, ma sbandierando un’uguaglianza
che non esiste.
Se per le unioni civili sono favorevole, lo sono
perché ci salverebbero da una parte delle
leggi pro famiglia e anti gay, e parlo di quelle
economiche. Ma rappresentarci tutti come
desiderosi di matrimonio e monogami è tirarci
la zappa sul piede. Perché comunque ci faranno
nascondere il vero comportamento dei gay.
Un gay anziano che va a marchette continuerà
a farlo anche se esisterà il matrimonio gay,
mentre noi stiamo suggerendo l’idea che va a
marchette perché non c’è il matrimonio gay.
“Facile come fare il test Hiv”: con questa riuscita
campagna, l’Arcigay di Bologna ha invitato a sottoporsi al test per verificare il proprio stato sierologico
In altre parole: per portare avanti questa
rivendicazione delle unioni civili abbiamo
lasciato per strada:
1. Rivendicazione della libertà sessuale e
assistenza (polizia nei casi di violenza, sanità,
campagne di prevenzione);
2. Libertà di struttura sociale (rapporti a due,
tre o più).
Ci siamo cioè appiattiti per entrare nella
morale cattolica, seppur in versione gay, e
senza neppure portare a casa né leggi nuove
né più comprensione nell’opinione pubblica, ma
anzi attacchi dalla destra e dalla chiesa.
Non credo che riusciremo a fare la rivoluzione,
ma la soluzione secondo me dovrebbe essere:
1. Matrimonio omosessuale. Non leggi sulla
convivenza, dato che non tutti vogliono o
possono abitare con la persona che vogliono
sposare.
2. Un vero piano sanitario per la sconfitta
dell’Hiv, non opuscoletti una tantum e poche
lire alle associazioni per comprare preservativi
e basta.
Sul punto 1 ci metto una pietra sopra.
Sul punto 2 si può fare di tutto:
Perché i test anonimi e gratuiti devono essere
fatti solo in una quindicina di posti in tutta Italia,
in orari di ufficio, con counselling prima e dopo,
e dando un nome (seppur falso)?
Il counselling aveva senso vent’anni fa, quando
ci fu l’ondata di isteria per cui tutti gli etero
che erano andati con un travestito pensavano
di essere malati. Ma ora no, non ci sarebbe
nessuna ressa a fare l’esame. Ok per il counselling
alla consegna di un test positivo, ma perché
non facilitare le cose e organizzare prelievi in
ore serali, fuori dalle discoteche con furgoni
attrezzati e itineranti, nelle sedi Arcigay, la
consegna del referto via internet?
L’Associazione solidarietà Aids di Milano, in
uno degli ultimi bollettini, si domandava se
era ancora utile, se aveva un senso esistere.
Il che probabilmente significa che hanno poca
gente che arriva a chiedere aiuto. Ma allora
potrebbero rivolgere parte delle loro risorse ad
un ruolo attivo, diventare visibili ai sieronegativi
e ai sierosconosciuti, portando la realtà della
malattia come contraltare a comportamenti
consapevoli.
Non chiedermi come: credo si debba creare
una cultura nuova e sofisticatissima. Siamo
in una società anestetizzata dal marketing,
desensibilizzata alla presentazione semplice
delle cose.
Rifondare una catena di solidarietà Aids
soprattutto gay? Quelle esistenti le abbiamo
lasciate ai tossicodipendenti, consciamente, per
allontanare l’idea che l’Aids fosse il morbo gay.
Gli incontri internazionali sull’Hiv sono ormai
solo report delle case farmaceutiche e sulla
crescita dell’Hiv in Africa.
Con Berlusconi che si tira la pelle e si impianta
capelli di plastica (e con questo manda in delirio
mezza popolazione italiana) che speranza
abbiamo di rendere consci i gay del fatto che
la malattia esiste e che non si deve per forza
essere sempre splendenti per essere amati?
Non è forse questa paura della malattia e della
vecchiaia che guida questi ragazzi che scopano
“uno via l’altro”, scacciando l’idea che un giorno
tutto finirà?
Qualcosa deve essere fatto.
Ma non per questo possiamo non fare per ora nulla,
per cui sono favorevole a qualsiasi cosa anche se
parziale o limitata (come un’inchiesta di “Pride”).
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pubbPRIDEnew
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pride
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dicembre 07
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cultura+attualità
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Il manifesto di una campagna pubblicitaria contro l’omofobia promossa dalla regione
Toscana riesuma la disputa sull’origine dell’omosessualità.
E l’Italia torna a domandarsi con sanguigna passione se gay si nasce o si diventa.
L’invidia
del
gene
Campagna canadese contro l’omofobia
Gianni Rossi Barilli
“L’orientamento sessuale non è una scelta”. Questo lo slogan del
manifesto realizzato dalla regione Toscana per la sua nuova campagna
di comunicazione contro l’omofobia (versione italiana di una campagna
già sperimentata in Canada) a commento della foto di un neonato che
dorme beatamente, senza sapere di avere un braccialetto al polso su cui
si legge ben chiara la scritta “Homosexual”.
Tanto è bastato per riattizzare polemiche che parevano morte e sepolte
e che invece, come in un film di Romero, sono risorte per tornare a
tormentare i vivi con un atroce dilemma: omosessuali si nasce o si
diventa?
L’interrogativo rimanda all’eroismo scientifico degli psichiatri
ottocenteschi, che partendo dall’onesto presupposto che gli “invertiti”
fossero affetti da una malattia cercavano di indagarne le cause allo scopo
di studiare possibili rimedi.
Le ricerche sull’argomento sono poi state anche nel XX secolo un filone
fortunatissimo del dibattito accademico, ma a parte alcune perle che
hanno meritato di passare alla storia della comicità per la bizzarria delle
ipotesi scientifiche, non hanno raggiunto risultati attendibili.
Infine l’omosessualità è stata depennata dagli elenchi delle malattie mentali
a livello internazionale, mentre il popolo glbt ha intrapreso la sua marcia
alla conquista della normalità e la discussione sulle cause dell’essere gay o
lesbica, pur rimanendo viva nei bar, ha perso parecchio mordente.
Lo sviluppo della ricerca genetica ha comunque dato impulso di recente
a nuovi studi tendenti a dimostrare (per ora ugualmente senza successo)
l’origine biologica dell’orientamento omosessuale, con l’intento in genere
di attestarne la naturalità e portare acqua al mulino dei diritti glbt. Cosa
che piace pochissimo alla chiesa cattolica, obbligata a tener fermo che
i gay scelgono di essere ciò che sono per poter continuare a definirli
disordinati e peccatori.
Proprio i cattolici più integralisti sono stati i primi a intervenire in armi
contro il messaggio della campagna pubblicitaria della regione Toscana.
Il capogruppo dell’Udc alla camera Luca Volontè, per esempio, non ha
esitato a definirlo “raccapricciante”, aggiungendo che “strumentalizzare i
neonati per far passare l’idea che le pulsioni omosessuali siano una caratteristica
innata dei bambini è un atto fuorviante e vergognoso sotto il profilo scientifico,
politico e sociale”.
Il vicepresidente del consiglio regionale della Toscana Paolo Bartolozzi
(Forza Italia) ha invece chiesto all’Unicef e alla Commissione europea di
bloccare la campagna di affissioni del manifesto. “L’iniziativa della giunta,
patrocinata dal ministero delle pari opportunità”, ha spiegato, “rappresenta
un gravissimo atto contro l’infanzia. Il manifesto, anche inconsapevolmente,
può apparire come un vero e proprio incentivo alla pedofilia e all’abuso sessuale
verso l’infanzia”.
La senatrice Maria Burani Procaccini (Fi) ha parlato addirittura di
“eugenetica omosessuale”, mentre la leader di Azione sociale Alessandra
Mussolini, “come donna e come madre”, si è sentita in dovere di rifiutare
“l’utilizzo dei neonati e dei bambini a fini di propaganda omosessuale”.
Il semplice accostamento dell’omosessualità a un’immagine infantile, prima
di qualsiasi divergenza teorica sul perché si diventa gay, ha scatenato
reazioni violente.
Interrogazioni parlamentari come se piovesse, petizioni a tutti i possibili
e immaginabili comitati di controllo, mozioni di sfiducia in consiglio
regionale.
Questo genere di polemiche, per quanto virulente, era però prevedibile
e l’assessore Agostino Fragai, padrino della campagna, non ha avuto
difficoltà a ribadire il proprio punto di vista. “Con questa immagine”,
ha dichiarato, “noi vogliamo dire che la condizione gay non si sceglie.
L’omosessualità non è un vizio e dunque non deve essere condannata né
emarginata”.
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pride
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attualità+cultura
Meno consuete e più difficili da affrontare si sono rivelate altre critiche
che il manifesto con il bebè gay si è tirato addosso dall’interno del
movimento glbt. La principale delle quali è che mostrare un neonato
“gay” equivale a dire che omosessuali si nasce, accreditando una tesi
genetica non dimostrata scientificamente e pericolosa politicamente per
le distorsioni razziste cui potrebbe dar impulso.
L’hanno messa in questo modo le deputate del Prc Vladimir Luxuria
e Titti De Simone, insieme a numerosi esponenti di associazioni
dell’ala più radicale del movimento.
Alcuni gruppi toscani (inclusa Arcigay Firenze) hanno peraltro preso
le distanze dall’iniziativa della regione, lamentando di non essere stati
consultati preventivamente sui contenuti della campagna.
Il dibattito pro e contro è nel frattempo dilagato sui giornali e via
internet, mostrando che la campagna regionale aveva indubbiamente
“fatto centro”. Ciò è stato sancito anche da un esperto come il fotografo
Oliviero Toscani, che ha reso pubblico omaggio all’efficacia del
messaggio e al coraggio dell’assessore Fragai.
Sulla stessa linea di Toscani si sono schierati il presidente di Arcigay
Aurelio Mancuso e il parlamentare Franco Grillini, soddisfatti
di avere, con il Vaticano a Roma, almeno una piccola Spagna sulle rive
dell’Arno.
Poi ci sono state le posizioni intermedie, tipo “non mi piace la foto ma
apprezzo il messaggio” o viceversa. Infine, decisiva, l’obiezione bisex: ma
se io nella mia vita sono un po’ gay e un po’ no che braccialetto mi devo
mettere?
Il quadro disegnato da questo simpatico gioco di società è insieme
inquietante e affascinante. Illustra la meschinità bigotta e le rissosità da
cortile di sempre, tuttavia un ampio e colorito dibattito pubblico sulla
“normalità omosessuale” è in fondo meglio di niente, come una foto che
innocentemente contraddice l’idea che i bambini siano per definizione
tutti etero, mentre i gay e le lesbiche nascono sotto i cavoli e già
maggiorenni.
Non abbiamo ancora scoperto se ci siamo nati o diventati, ma intanto
diciamo che non è giusto crescere con la convinzione di essere gli unici
esemplari della propria specie perché l’educazione morale dei fanciulli
non ci prevede.
L’ignaro bambino della foto racconta però anche qualcos’altro. Di
una diversità omosessuale che è diventata rispettabile e non più da
stigmatizzare, ma resta separata in modo netto dal resto del mondo
eterosessuale.
Da minoranza per forza siamo forse diventati minoranza per scelta,
cogliendo le opportunità che questa strategia offre a gay e lesbiche nei
paesi civili. Ma stiamo forse anche un po’ perdendo di vista l’obiettivo di
vivere in un mondo in cui ci sia davvero lo stesso spazio per tutti.
La riserva indiana non è l’America, e per debellare l’omofobia è forse
necessario insistere, più che su una separatezza addirittura genetica,
sull’universale diritto umano a essere come si desidera, incluse le mezze
misure.
Se tutti fossero liberi di andare dove li porta il cuore, sarebbe del resto
più facile constatare nella realtà quotidiana che categorie come etero e
omosessualità sono molto più permeabili di quel che sembrano.
Accontentiamo per ora di aver segnato un punto.
Grazie alla campagna della regione Toscana abbiamo appurato che il
desiderio non si decide a tavolino. Innato o meno, è lui che ci possiede
e ci rende etero, omo o bisex.
Qualche sospetto ce l’avevamo già.
Diversamente, alzi la mano chi di noi
a cinque anni avrebbe voluto diventare gay.
Potendo scegliere.
In alto a destra: l’ideatore della campagna (col microfono) accanto ad un altro
esempio delle loro pubblicità, mostrata da Alessio De Giorgi: “Scioccante? Solo
per gli omofobi”. Sotto, un momento dell’incontro al “Festival della creatività” a
Firenze, per pubblicizzare il quale è stata usata la pubblicità incriminata. In basso,
la pubblicità della discordia.
pride
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21
dicembre 07
pride
22
attualità+cultura
All’anagrafe è Gianluca ma si fa chiamare Cilly ed è una trans che lavora al bar
dell’aeroporto di Bergamo: “Noi trans non siamo né di meno né di più degli altri,
l’importante è come ci poniamo nei confronti della società!”
Una trans
in aeroporto
Il suo nome, Gianluca, lo porta (senza vergogna)
stampato sul cartellino che tiene in petto durante il
suo lavoro, al bar dell’aeroporto di Bergamo. Ma si fa
chiamare Cilly, ed è una bella trans, che di maschile ha
davvero soltanto i documenti.
Tutti la rispettano e le vogliono bene sia sul posto di
lavoro che fuori, in barba a chi dice che per quelle come
lei c’è solo la strada; da anni svolge lavori del tutto
normali e non ha mai subito discriminazioni.
È solo la città di Bergamo a essere un esempio di civiltà
o le cose stanno cambiando veramente nella società?
Siamo andati a chiederlo direttamente a lei, disponibile
e sorridente, dietro il bancone del bar nell’area interna
dell’aeroporto, che ci ha raccontato la sua storia.
Ci vuoi raccontare la tua storia, sin da quando
hai cominciato a sentirti donna?
Non è che ti alzi una mattina e dici “oggi mi sento più
donna o più uomo”: è una cosa spontanea che accade
naturalmente pian piano, senza che tu capisca il perché.
Più che altro ti domandi perché gli altri comincino a
storcere un po’ il naso.
Adesso ho 27 anni e sin dall’età delle scuole
elementari ho cominciato a sentirmi così. Mi sono
presa “la briga” di accettare che la
gente si voltasse a guardarmi.
Con questa scelta di vita non puoi
pretendere che la gente non lo
faccia, soprattutto se sei un po’
eccentrica e ambigua, come ero
io.
E tu come hai cominciato
la tua trasformazione?
Dagli
accessori
di
abbigliamento, una bandana,
o una cintura un po’
strana. Poi ho continuato,
accentuando la cosa.
pride
dicembre 07
Paul Mazza
[email protected]
La tua famiglia come ha reagito?
All’inizio mia madre, una donna meridionale,
mi ha fatto un po’ di storie. Però il mio viso
era già comunque molto femminile, molte volte
quando mia mamma mi chiamava Gianluca la
gente restava sorpresa perché sembravo una
ragazzina.
Io ho continuato ad accentuare la cosa perché
mi trovo meglio con i tacchi a spillo piuttosto
che le scarpe da ginnastica.
Mio padre l’ha presa molto meglio, comunque
adesso sono tranquilli entrambi e vivo
serenamente con loro.
Hai avuto anche una fase gay?
Molto breve, perché mi sentivo esclusa dal giro.
Con grande dispiacere non mi sono mai trovata
molto bene nell’ambiente gay: ero molto più a
mio agio in quello etero.
Hai mai pensato di operarti?
Sinceramente no, non credo che l’operazione
sia il free pass per farmi una famiglia o per
sentirmi veramente donna.
Non mi vergogno di essere stato un uomo,
conservo le mie foto di bambino e non rinnego
niente. Il mio passato fa parte di me. Sono
arrivata al presente faticando con il passato.
Sono molto contenta di quello che sono
riuscita a conquistarmi, e non mi vergogno del
mio nome maschile, che porto anche al lavoro
scritto sul mio cartellino, appeso sul petto.
Hai mai battuto il marciapiede?
Ho lavorato, e attualmente lavoro, in locali
notturni, anche night club, ma non mi sono
mai prostituita e mai allontanata dalla società,
facendo sempre anche lavori diurni.
Non ho mai pensato al fatto che prostituendomi
cultura+attualità
avrei potuto guadagnare molti più soldi: il mio
desiderio è sempre stato quello di vivere nella
società.
Che altri lavori hai fatto?
Ho lavorato in una fabbrica,
metalmeccanica.
come
E ci andavi in abiti femminili?
Be’ non è che in fabbrica ci vai in gonnellina,
però sono sempre stata me stessa.
Io, per dire, non sono donna di sera e di giorno
faccio il muratore, e anche se lo facessi lo
farei come donna, ma non andrei al lavoro in
paillettes o strass!
Non hai mai subito discriminazioni o
sei mai stata oggetto di prese in giro
sul posto di lavoro?
Farei un peccato a lamentarmi, mai e poi mai è
successo. Magari anni fa, quando non mi potevo
permettere interventi estetici e non ero ancora
completa, all’inizio mi guardavano un po’ strano,
però devo dire sono sempre stata ben accettata
dovunque.
Come
sei
arrivata
a
lavorare
all’aeroporto di Bergamo?
Anni fa lavoravo a Bergamo alta, in un noto
locale, un bar storico della città e molto
conservatore.
I proprietari sono gli stessi del bar
dell’aeroporto, lessi l’annuncio, mi presentai
e loro conoscendomi mi hanno assunta
immediatamente.
Io porto molto rispetto sul lavoro, non mi
vestirei mai in un modo troppo eccentrico o
irrispettoso, non mi metto a fare la passerella.
Mi comporto come una donna normale, e
tutti mi rispettano. Sia che siamo trans o gay,
non dobbiamo per forza sbattere in faccia con
violenza la nostra realtà a tutti i costi, dobbiamo
equilibrare le cose, tanto tutti lo sanno, non c’è
bisogno di rimarcare.
E
nell’ambiente
dell’aeroporto
nessuno ha mai detto niente della tua
presenza?
Qualcuno ha chiesto, ma niente di più. Non
sono d’accordo con chi sostiene che per le trans
esiste solo il marciapiedi, se una si comporta
seriamente sul lavoro, sicuramente ha le stesse
chances di tutti gli altri. Il mio principale, ad
esempio, sa che la sera lavoro in certi locali. Ma
non gliene frega niente, basta che mi presenti
puntuale e pulita al mio lavoro di giorno e faccia
le mie ore in maniera seria.
È chiaro che se arrivassi qua con la decima di
seno, il culo pieno di silicone, truccatissima,
magari mi direbbero qualcosa. Bisogna avere
un equilibrio, cosa che oggi nessuno ha, e si
passa da un estremo all’altro. Mi sono sempre
comportata onestamente e ho sempre trovato
lavoro, in tutti gli ambienti. Mantengo il lavoro
nei night per arrotondare, ma mai mi sono
prostituita.
E com’è nato Cilly, il tuo nome?
Avevo le ciglia molto lunghe e quindi…
Sei fidanzata?
Ho finito da poco una relazione molto
turbolenta: non accetto compromessi, meglio
sola che con una persona “anormale”. Non c’ho
più voglia di balle.
Cosa pensi della scena politica italiana
in merito ai diritti dei trans?
Condivido molto la Luxuria. Sono convinta che
trans, gay o lesbiche a volte, però, si bevano il
cervello. Non puoi presentarti nuda davanti al
papa a proclamare un tuo diritto. Io penso che
ci sia modo e modo per farlo. Vedi, se una si
presenta in tailleur, magari non viene ascoltata lo
stesso, ma almeno viene guardata con un altro
occhio. Se una si presenta mezza nuda, magari è
pure alcolizzata, ma chi vuoi che la ascolti?
Io metterei la ghigliottina per quelle trans che si
prestano a trasmissioni come Lucignolo o le Iene,
mi fanno pena e danno un’immagine sbagliata di
tutte noi. C’è stato alle Iene un servizio di una
che si presentava ai colloqui dicendo: “Sono una
trans non operata, mi prendete?” Ma perché
andare a farsi ridicolizzare? Io mai e poi mai mi
presenterei così.
Quanto ai diritti siamo sicuramente molto
indietro, ma credo che questo dipenda
soprattutto da noi, che non abbiamo le idee
chiare.
23
permettere di frequentare gente che è sempre
in mezzo ai casini, denunce, accoltellamenti,
prostituzione, risse. Mi dispiace ma è così.
Amici gay?
Pochi ma buoni.
Se fosse in tuo potere qual’è la cosa
che più vorresti cambiare di questa
società?
Vorrei che ci fosse meno spettacolarizzazione
del “diverso”.
È l’ora di finirla di mettere sempre in televisione
le persone come se fossero al circo. Noi non
siamo né meno né più degli altri.
Ti senti tutelata sul lavoro o c’è
qualcosa che vorresti dalla politica?
Io non ho mai avuto problemi, ti ripeto, non
puoi pretendere dei diritti quando sei uno
scarto della società, quando vuoi vivere ai
margini e non fai niente per inserirti.
Con l’operazione stranamente poi una
ottiene gli stessi diritti di una donna,
sembra quasi che la società tenda
come a volervi “normalizzare”?
Conosco molte che vogliono operarsi, ma
questa è una cosa personale. La felicità non è
farsi una famiglia o avere sui documenti scritto
“Aurora”. Per me quello che più conta è dentro
di me, che mi chiamo Gianluca, che ho fatto
dei passi da gigante, che mi faccio i complimenti
da sola per quanto mi sono sforzata fino ad
ora, per quanto coraggio ho avuto. Questo mi
rende felice più di avere la figa. Non è la figa che
ti dà la felicità.
Sei credente?
Solo nei momenti critici, la chiesa però mi
sembra che allontani più che avvicinare.
Cosa pensi della scena gay?
La trovo un po’ stupida, talvolta, c’è molta
immaturità ancora.
Hai mai preso parte a un pride?
No perché ho sempre lavorato, ma se avessi
avuto tempo sicuramente sarei andata, ma non
nuda. Cosa otterrei così, magari una foto in più
su un giornale? C’è troppo esibizionismo.
Hai amiche tra le trans?
Non molte, anche perché io, lavorando
nell’area interna dell’aeroporto, non mi posso
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pride
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attualità+cultura
Nello spin off metrosexual della celebre serie
Tv Doctor Who, il capitano Jack Harkness è
interpretato dal gay dichiarato (e bellissimo)
John Barrowman, protagonista di un già mitico
bacio gay nel dodicesimo episodio.
Torchwood
Antonio Malvezzi
La generazione dei trentenni-quarantenni di oggi non può non ricordare
la leggendaria serie televisiva del Doctor Who, cult di fantascienza
che vanta il primato da Guinness di essere il telefilm andato in onda
per più tempo consecutivamente (dal 1963 al 1989) e di cui ancora
adesso vanno in onda speciali a tema (a Natale è prevista una puntata
con la partecipazione di Kylie Minogue, e per il 2008 è programmata la
produzione della quarta serie).
La storia è quella di un misterioso viaggiatore, The doctor, a capo di
un’organizzazione segreta fondata dalla Regina Vittoria per indagare sulle
presenze aliene, capace di attraversare varie dimensioni spazio-temporali
attraverso il Tardid, una sorta di cabina telefonica alla Superman ma di
colore blu e con insegna bianca che recita Police Box.
Nel corso del tempo, il Dottor Who è stato interpretato da dieci attori
diversi: William Hartnell, Patrick Troughton, John Pertwee, Tom Baker,
Peter Davison, Colin Baker, Sylvester McCoy, Paul McGann, Christopher
Eccleston e lo sbarazzino David Tennant (che è il mio preferito in
assoluto, anche se il più fascinoso rimane il biondo Peter Davison).
Persino i Simpson hanno citato il Dottor Who inserendo nella narrazione
il personaggio cameo del “Quarto Dottore”, un placido signore con
sciarpa al collo, e nella serie gay Queer as folk il personaggio dell’adorabile
Vince è un grande fan di Doctor Who.
Come tutti i programmi mitici che si rispettino, anche Doctor Who ha
dato vita a uno spin off, ovvero una serie “derivativa”, che sta andando in
onda su Jimmy ed è una sorta di aggiornamento metrosexual della fiction
originaria: creata dal quarantaquattrenne Russell T. Davies, già autore di
Queer as folk, deve il suo nome (letteralmente significa “fiaccola”)proprio
all’anagramma di Doctor Who.
Interprete del ruolo principale del Capitano Jack Harkness è il magnetico
John Barrowman, una vera e propria istituzione per la comunità gay
inglese (è anche cantante: il 12 novembre è uscito il suo nuovo album
Another side, “Un altro lato”), molto amato non solo per la sua
avvenenza, ma soprattutto per i ruoli teatrali (Il fantasma dell’opera, Hair,
Evita, Cenerentola e via elencando). Qualcuno lo ricorderà anche tinto di
biondo nel ruolo del tenore nazista nella commedia camp The producers,
o tenero amante di Cole Porter nel biopic di Irwin Winkler De-lovely.
Il futurista Torchwood, ambientato a Cardiff, si posiziona tra la seconda
e la terza serie di Doctor Who ed è incentrato su un’organizzazione
paragovernativa, l’Istituto Torchwood, che si occupa di fenomeni
extraterrestri e alieni, il cui comandante esecutivo è proprio il Capitano
Jack Harkness, viaggiatore nel tempo dal 51° al 21° secolo. Il suo
braccio destro è la poliziotta Gwen Cooper (Eve Myles) mentre il
resto del gruppo è composto dal medico Owen Harper, l’esperta di
computer Toshiko Sato e l’assistente jolly Ianto Jones.
Nel dodicesimo episodio, ambientato durante la seconda guerra mondiale,
c’è una splendida scena gay (un vero e proprio cortocircuito temporalnarcististico!) in cui il capitano Jack bacia un affascinante militare,
l’omonimo capitano Jack, dopo un appassionato e controcorrente passo
pride
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a due tra lo sbigottimento dei presenti in un locale dove una cantante di
rosso vestita intona la dolce melodia di “Anything goes” di Cole Porter
(guarda caso!), accompagnata da una swingante orchestrina. Non manca
un appassionato bacio finale e addio struggente con saluto sull’attenti (da
commuoversi, davvero!).
Le altre puntate seguono per lo più lo stile di Doctor Who con mostri
deformi e alieni inquietanti (io da piccolo avevo l’incubo ricorrente
dell’armadillo metallico) resurrezioni miracolose e sfere magiche, ma
tutta la serie è intrisa di sottotesti gay e sguardi ammiccanti tra uomini
(ma secondo voi tra Jack e Ianto non c’è del tenero?).
Particolarmente curata è la colonna sonora in cui spicca il main theme di
“Requiem for a dream”, composto da Clint Mansell.
Se non l’avete ancora visto, recuperatelo immediatamente: ve ne
innamorerete anche voi.
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pride
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cultura+attualità
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Il 4 novembre scorso è morto Massimo Consoli, attivista e intellettuale gay
che per quarant’anni ha partecipato da protagonista alle vicende del movimento glbt.
Lo ricordiamo con affetto e stima.
La leggenda di
Massimo
Ogni volta che tornava dall’ospedale, negli ultimi anni, aveva preso
l’abitudine di mandare una mail ad amici e conoscenti per informarli
che la morte aveva di nuovo dovuto arrendersi alla sua voglia di vivere.
Aveva il cancro ma era determinatissimo a contendergli ogni millimetro
di vita, affrontando con coraggio i momenti brutti e accogliendo con
entusiasmo gli sprazzi di libertà che la malattia gli concedeva tra una
sofferenza e l’altra. Non aveva paura di parlare della fine e neppure di
scherzarci un po’ sopra, come solo una persona interiormente serena
riesce a fare. L’ultima volta, l’e-mail non l’ha potuta mandare di persona e
ha dovuto delegare al figlio adottivo, Lorenzo, il compito di comunicare
che il momento tanto eroicamente rinviato era comunque venuto.
Il 4 novembre, a 62 anni non ancora compiuti (era nato il 12 dicembre
1945), Massimo Consoli è morto per davvero. L’ultimo pensiero per la
sua mailing list, in gran parte composta di militanti del movimento glbt,
è stato inviato dal figlio: “Mio padre m’incarica di dirvi che siete stati e state
lo scopo della sua vita. Vi ha sempre voluto bene, vi vuole bene e spera che
anche dove sta per andare sia possibile continuare a volervi bene”.
Gianni Rossi Barilli
Il movimento omosessuale è stato in effetti per circa quarant’anni la sua
casa e la sua piazza, il luogo in cui ha combattuto le sue battaglie per
una società più giusta mantenendo sempre una posizione eccentrica
rispetto a qualunque “linea” dettata da altri.
Anarchico per formazione e individualista per vocazione, preferiva agire
per conto proprio e andare dritto per la propria strada anziché adattarsi
alle mediazioni della politica.
Bastava averlo incontrato una sola volta per capire che aveva in testa un
progetto tutto suo che niente al mondo poteva cambiare, rappresentato
dal missionario impegno di militanza per un mondo migliore che si era
assegnato.
Con tanti altri storici esponenti del primo movimento gay aveva perciò
senz’altro in comune una certa vena di follia, o quantomeno una certa
difficoltà ad adeguarsi alla comune percezione della realtà.
D’altro canto negli anni sessanta e settanta, quando Consoli iniziò la
sua avventura politica, chi poteva dedicarsi anima e corpo alla causa dei
diritti degli omosessuali se non era un po’ matto?
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attualità+cultura
Da questo marchio di fabbrica deriva anche la
scoperta parzialità in virtù della quale, nella sua
attività di storico, gli capitava di confondere
un po’ troppo la propria biografia con quella
del movimento, con il risultato di ingigantire i
propri meriti e di indispettire tutti coloro che
a ragione o a torto ritenevano di averne avuti
di maggiori.
Il tutto però senza l’ombra di cattiveria o
malevolenza nei confronti di chicchessia.
Semplicemente, la storia che aveva in mente era
quella del suo personale film, di una leggenda
umana alla cui costruzione ha dedicato tutta la
vita.
Proprio per questo il suo egocentrismo a volte
imbarazzante non aveva niente a che spartire
con banali ambizioni di potere e veniva sempre
testimoniato con totale candore.
Mentre non ha mai combattuto per una
poltrona e neppure per uno strapuntino,
Massimo Consoli è sempre stato il presidente
di una repubblica da lui fondata e gestita con
attivismo incrollabile. Da questa posizione
extraterritoriale ha partecipato alla storia
del movimento glbt fin dai suoi albori. Ed
essendo un minuzioso biografo di se stesso, si
è preoccupato di tramandare i molti passaggi
della propria militanza.
L’inizio risale a prima di Stonewall, quando
nel 1963 un Consoli ancora minorenne fonda
un piccolo gruppo che prende il nome di
Rivoluzione verde. Il colore scelto non c’entrava
niente con l’ecologia, di cui a quei tempi si
parlava ben poco, e si riferiva invece ai famosi
garofani verdi che a fine ottocento Oscar Wilde
aveva lanciato come simbolo della gaiezza ante
litteram.
Quattro anni dopo, Rivoluzione verde è
un’esperienza archiviata e lascia il posto
all’Associazione Roma 1, che pur avendo un
nome meno fantasioso ha le stesse finalità.
Poi arriva il ciclone rivoluzionario del ’68-’69,
al quale Consoli partecipa avvicinandosi al
movimento anarchico. Non si discosta però
dall’impegno per la futura liberazione gay, che
annuncia formalmente nel 1971 da Amsterdam,
dove si era temporaneamente trasferito, con un
“Manifesto per la rivoluzione morale” diffuso in
copie ciclostilate.
Tornato in Italia, fonda nel ’72 Rivolta
omosessuale, discendente diretta di Roma 1,
e l’anno successivo il Cidams (Centro italiano
per la documentazione delle attività delle
minoranze sociali).
La prolifica produzione di sigle politiche e
iniziative editoriali è una costante dell’attivismo
di Consoli e sopperisce in qualche misura alla
penuria di adepti. Ma sotto acronimi spesso
impronunciabili (come ad esempio Tippcco,
Tribunale internazionale permanente per i
crimini contro l’omosessualità) la direzione di
marcia è ben chiara.
Ed è quella di una via libertaria all’emancipazione
degli omosessuali, nemica dell’oscurantismo
clericale e critica verso le seduzioni che l’idea
della rivoluzione comunista esercita fino ad anni
settanta inoltrati su buona parte del movimento
gay. Un atteggiamento in verità affine a quello
assunto dal Fuori, la prima organizzazione
nazionale gay italiana, dopo la scelta di federarsi
al partito radicale nel 1974.
il nome del suo fondatore e vengono infine
ceduti all’archivio di stato a Roma che tuttora
li custodisce.
Consoli resta però sempre un battitore libero e
nel 1975 sforna una nuova creatura: il Movimento
politico degli omosessuali (Mpo), che ha come
house organ la rivista “Ompo” e che nel ’76 apre
una sede a Roma (Ompo’s) dove si organizzano
mostre, dibattiti, feste e spettacoli. Il sogno
della comunità gay, insomma, quando ancora in
Italia questa idea appariva utopica.
Nella stessa direzione va nel 1978 l’apertura,
sempre a Roma, di una Gay house in una palazzina
occupata. Nessuna di queste iniziative si rivela
molto popolare, né dentro il movimento gay né
tantomeno fuori, ma questo non sembra affatto
frustrare l’entusiasmo di Consoli, che mentre
si dà da fare come organizzatore politico non
tralascia l’attività di giornalista e scrittore. Oltre
alle riviste che scrive da sé, insieme a non molti
compagni di strada, collabora ad altre testate
italiane e straniere, traduce testi importanti
per la storia del movimento e scrive libri in cui
si occupa di storia, religione e antropologia.
L’interesse per il passato non ha mai escluso
comunque l’attenzione verso l’attualità, rispetto
alla quale Massimo Consoli interveniva spesso
con gesti originali. Come quando si presentò in
piazza San Pietro armato di scopa per aiutare
la chiesa cattolica a fare pulizia della spazzatura
che diffondeva sugli omosessuali.
O come quando andava a celebrare il “Natale
delle marchette” nei pressi della stazione
Termini, portando panettoni e conforto ai
giovani che si prostituivano.
Suscitò qualche polemica anche quando, negli
anni novanta, rese pubblico il suo desiderio di
adottare un figlio. Cosa che gli riuscì alla fine
con Lorenzo, non un bambino ma un giovane
adulto, che lo ha reso felicemente nonno di due
nipotini.
In ambito giornalistico la sua iniziativa più
riuscita nasce nel 1989, prosegue per buona
parte degli anni novanta con periodicità
intermittente e si chiama “Rome gay news”.
Una rivista cartacea che riesce a realizzare
persino qualche scoop (come la prima
intervista in cui la nipote del Duce, Alessandra
Mussolini, si dichiara favorevole ai diritti degli
omosessuali) e funziona spesso come agenzia
di stampa per testate giornalistiche a maggiore
diffusione, contribuendo a pubblicizzare le
tematiche gay presso il grande pubblico. Anche
così Massimo Consoli comincia a diventare
un’istituzione e un punto di riferimento nel
mondo dell’informazione. Per quanto riguarda
invece l’opera saggistica, oltre alle traduzione
di autori importanti come Ulrichs e Boswell,
spicca Homocaust, uscito in due diverse versioni
nell’84 e nel ’91 e dedicato alle persecuzioni
naziste contro gli omosessuali.
Nel frattempo, Consoli riesce a mantenere una
vasta rete di contatti con intellettuali italiani
e stranieri e a raccogliere una cospicua mole
di documenti e cimeli sulla storia gay, che si
accumulano con il tempo nell’archivio che porta
pride
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L’impegno per costruire una memoria storica
della comunità omosessuale va tuttavia ancora
oltre, e specialmente negli ultimi anni della
vita di Consoli si concentra sul culto laico di
alcune grandi personalità. Come Pierpaolo
Pasolini, ricordato ogni anno con una cerimonia
nell’anniversario della sua morte e nel luogo in
cui venne assassinato a Ostia.
O come Dario Bellezza, poeta del quale Consoli
fu intimo amico.
O come il tedesco Karl Heinrich Ulrichs,
“nonno” del movimento gay moderno morto in
esilio all’Aquila nel 1895, sulla cui tomba (che era
riuscito a far restaurare) Consoli organizzava
un pellegrinaggio annuale a fine agosto.
Frutto dell’impegno per la memoria è anche
il calendario Gay Day, uscito in volume e
aggiornato online, in cui per ogni giorno
dell’anno sono segnalati fatti e personaggi
importanti per la storia glbt.
Con l’arrivo di internet, la verve poligrafa di
Consoli sembrava destinata a dilatarsi al di là
di ogni precedente confine, se non ci si fosse
messa di mezzo la malattia a sottrarre tempo e
a limitare energie.
Gli ultimi anni sono stati perciò un alternarsi
di silenzi, sempre più lunghi, e torrenziali
ricomparse in cui affidava alla posta elettronica
notizie sulla sua salute e sui suoi progetti
editoriali, pareri sulle più svariate questioni e
idee per nuove campagne sociali.
Il male da cui non sarebbe guarito gli ha certo
imposto ritmi diversi da quelli che gli erano più
congeniali, ma non ha affievolito la sua passione.
Anzi. Sapendo di essere in corsa contro il
tempo, si è dato da fare con le unghie e con i
denti per concludere tutto quello che riteneva
di dover concludere.
Non è riuscito però a scegliere dove essere
sepolto. Gli sarebbe piaciuto andare al cimitero
acattolico di Roma dove si trovano tanti poeti
e spiriti liberi, incluso l’amico Dario Bellezza,
ma la burocrazia almeno per ora ha voluto
diversamente. L’hanno seppellito a Marino, il
comune in provincia di Roma in cui abitava.
Un po’ di pressione da parte della comunità glbt
per convincere le autorità a rispettare l’ultimo
desiderio di Massimo sarebbe certo un omaggio
adeguato alla memoria di questo personaggio
per tanti versi unico.
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pride
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Message for members
HAMMAM
cultura+attualità
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Un gay di centrodestra e cattolico pensa - sbagliandosi - che essere
gay e cattolico non sia un problema. E così appare in Tv come gay.
Apriti cielo: la chiesa che frequenta “da vent’anni” lo caccia dal coro
in cui canta. Ma lui non ci sta e denuncia l’accaduto.
Fuori dal coro
Alberto Ruggin ha 20 anni, è cattolico
praticante, attivista di Forza Italia… e gay
dichiarato.
Si dedicava al volontariato nella chiesa della
sua cittadina, Este, dove insegnava catechismo,
cantava nel coro e leggeva le letture domenicali.
Il passato tuttavia è d’obbligo, perché pochi giorni
fa aveva informato della sua partecipazione alla
trasmissione di Bonolis Ciao, Darwin, nel gruppo
dei gay, ed a qualcuno la cosa non è proprio
andata giù.
Domenica 18 novembre don Ruggero
Puliero aveva lanciato strali dal pulpito verso
gli omosessuali e i divorziati, quasi per prepararsi
il terreno e dire ad Alberto che il suo attivismo
non era più gradito, né presso l’altare, né in
parrocchia; al massimo avrebbe potuto seguire
le funzioni come tutti i fedeli, dai banchi. Don
Ruggero era al corrente dell’orientamento
sessuale di Alberto, ma una cosa è viverlo
segretamente, un’altra è avere un gay dichiarato
e pubblico vicino alla tonaca.
Il parroco ti ha relegato nei banchi
dopo anni di volontariato…
Per me è stata una vera e propria batosta, dopo
vent’anni che frequento quella chiesa (mi hanno
battezzato lì), alla quale ho dato molto, con
convinzione.
Quanto accaduto ti ha fatto cambiare
opinione nei confronti della Chiesa?
No: sono cattolico praticante, vorrei solo avere
qualche risposta, dal momento che ci sono
persino preti omosessuali che celebrano messa,
mentre a me è bastato scegliere di partecipare
come gay dichiarato a un programma televisivo
per vedermi messo da parte. Ho l’impressione
che per la chiesa sia possibile essere gay se si
sceglie il silenzio, mentre chi segue, come me,
la via della coerenza viene discriminato. È una
forma di ipocrisia terribile.
Dichiarandoti gay hai fatto rizzare i
capelli ad i tuoi compagni di partito,
Forza Italia…
Il partito, dove milito con un attivismo
irreprensibile, si è sostanzialmente spaccato
in due: la parte più liberale ed il Circolo delle
Libertà si sono stretti a me, mentre i perbenisti…
be’, quelli ci sono da tutte le parti.
Enrico Oliari
www.oliari.com
Alberto Ruggin, intervistato da “La 7” dopo lo scoppio della polemica
Tuttavia per Berlusconi “i gay stanno
tutti dall’altra parte”…
Io penso che la sua battuta sia stata distorta ad
hoc da alcuni giornalisti non proprio vicini a lui.
Egli sa benissimo che il suo partito, specie
in Lombardia ed in Veneto, è strapieno di
omosessuali.
D’accordo, ma Forza Italia non si è
mostrata proprio amica dei gay e delle
loro istanze…
Forza Italia è un grande partito, dove vi sono
esponenti come Taradash, Dalla Vedova ed il
presidente Galan (che, tra l’altro, mi ha telefonato
oggi per esprimermi la sua solidarietà): essi sono
del tutto vicini alla lotta per i diritti delle persone
omosessuali.
È vero, sono una minoranza che si trova in un
insieme dove abitano tradizionalisti e familisti, ma
io penso che bisogna continuare a fare pressioni
all’interno del partito.
Ricordiamoci della necessità, per l’ottenimento
dei nostri diritti, di un ampio voto trasversale.
Anche perché, da come sono andate le cose con
il Governo di centrosinistra…
E se Berlusconi vuole fare il grande
centro, magari legandosi sempre più
strettamente con i cattolici, conti
di rimanere e lottare o di cambiare
partito?
Non credo in quest’ipotesi, come pure
sono convinto che non si arriverà mai al
proporzionale.
Chiesa
e
partito,
una
doppia
discriminazione: dove pensi che valga
la pena di combattere?
Sicuramente in politica. La chiesa tace, ma non
torna indietro: è così da duemila anni. La politica
invece serve per cambiare la società, ed in questo
credo molto.
Oggi, avendo scelto di non tacere e di gridare
la discriminazione subita, voglio darmi da fare
nel movimento gay, per portare avanti la voce di
molti che si sono trovati nella mia situazione, ma
che non hanno avuto la stessa forza.
Ho ricevuto molte telefonate, anche da parte
di sconosciuti, che mi hanno incitato a non
mollare.
Come ha preso la tua famiglia il can can
mediatico che è scaturito attorno a te?
Entrambi i genitori mi hanno sostenuto da subito,
perché c’è stato chi ha voluto uccidere il mio
entusiasmo e la mia voglia di fare.
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pride
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attualità+cultura
Si sono conclusi i lavori della quinta edizione del Gender
Bender, sei giorni di kermesse e riflessioni su corpo,
genere e identità...
... e cinque!
Veruska Sabucco
I lavori della quinta edizione del festival “Gender
Bender” di Bologna si aprono quest’anno con
la presentazione di GID, il manga della Kappa
edizioni dedicato a Akira, transessuale FtoM
L’autrice del manga, Yoko Shoji, famosissima
in patria per i suoi shoojo manga, ha creato un
fumetto, del tutto privo di qualunque elemento
pruriginoso, che mostra il quotidiano di Akiko
la quale, fin da bambina, sogna di avere il corpo
di un uomo.
Al limite del didascalico (e con i molti semplicismi del caso) la pubblicazione in Italia di GID è un
tentativo apprezzabile di sdoganare il transessualismo anche tra il pubblico mainstream dei lettori di manga. Dopo i manga “boy’s love” e quelli
lesbici, Kappa persevera così nel ricordare ai lettori di manga che non ci sono solo una sessualità
e due generi.
Subito dopo la presentazione, Gender Bender si
riconferma nella sua natura di circo a tre piste:
un’offerta talmente ampia che, nonostante
l’incremento dei giorni del festival (arrivati a 6)
necessita comunque la sovrapposizione degli
eventi legati alle aree tematiche in cui si divide
(arti performative, cinema, letteratura, musica e
party) per contenere tutto.
La serata infatti procede con l’anteprima nazionale di Lagerfeld Confidential, documentario
sullo stilista Karl Lagerfeld (perché nessuno
può salvarsi dalla moda, nemmeno Bologna), in
contemporanea con lo spettacolo Frans Polestra,
his dramaturg and Bach, improvvisazioni danzanti
asincrone sulle Variazioni Goldberg di Bach.
Nella sezione arti performative anche Snow
white di Ann Liv Young. Leggo: “Giovanissima
promessa della coreografia americana”. Lo spettacolo su Biancaneve (non più passiva fanciulla ma
protagonista ribelle e volgare, con cambi a scena
aperta e nudità assortite) pare scontatissimo. Il
tentativo di dare una personalità a Biancaneve
può essere lodevole, ma si traduce in un: “Già
visto dai tempi dei Futuristi e mi aveva annoiato la
prima volta”.
La sezione cinema si divide in una selezione di
proiezioni, in anteprima e no, e nella ricchissima
retrospettiva Sissy avantgarde. Corpo, sesso e politica nel cinema d’avanguardia 1964-1983.
Nella sezione film segnalo arbitrariamente This
film is not yet rated di Kirby Dick, (un’indagine
alla Michael Moore su chi sta dietro il sistema di
pride
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rating delle pellicole in Usa) e Tuli, di Auraeus
Solito, su due giovani donne che decidono di
formare una famiglia nel piccolo villaggio in cui
vivono. Il film è una deliziosa altalena tra i toni
del dramma e della commedia, giusto per ricordarci che non siamo schiavi solo del genere inteso come ruolo legato al sesso biologico, ma
anche del genere narrativo. Illuminante.
Quest’anno il lato letterario/accademico del
Gender Bender è stato spostato dalla prima
mattina delle aule universitarie alle sei del
pomeriggio nei locali adiacenti alla sede della
Biblioteca delle donne.
L’iniziativa di Arcilesbica, intitolata “Soggettiva”,
prevedeva quattro incontri, accompagnati da letture sceniche e musica dal vivo, con narratrici di
lingua inglese: Sarah Waters (già ospite di Arcilesbica nel 2005), Stella Duffy, Ali Smith
e Mary Dorcey. L’atmosfera è orizzontale e
familiare, intima. “Soggettiva” presenta un immaginario lesbico felice (il modo in cui Ali Smith
ha dichiarato con onestà e piena soddisfazione
che è bello essere gay è uno dei momenti impagabili di questa edizione del festival).
Nuova la sezione GB entry che, in una piccola
galleria d’arte, ha permesso ad esordienti selezionati di esporre opere (come gli adorabili piselloni di pelouche di Claudia Lauro: al salone
del mobile milanese farebbero sicuramente
“tendenza”), e cortometraggi.
Tra questi ultimi, gli ormai notissimi cartoni
animati della serie “Pene e Vagina”, già in onda
su Mtv, l’adorabile Trannymals go to court (www.
trannymals.com), recitato da genitali transgender e intersexed, e i corti di Gaia Bracco (Il
papa nero e Batman versus Pikachu.
Quello che viene presentato come l’Evento del
festival è (rullo di tamburi...) RARA (film), del
Maestro Sylvano Bussotti, noto compositore dodecafonico. Per la proiezione di RARA in
occasione del Gender Bender ha composto ad
hoc un accompagnamento musicale. Peccato che
“il più famoso musicista italiano vivente” pensi
bene di esordire con una battutina di sapore
omofobo che incenerisce immediatamente parte del pubblico...
La serata prosegue mesta quando nel party
“Orgia” alcune ragazze vengono abbordate da
un tizio con: “Arf pant tu lesbica io guard tu grossa
troion, donnapalp, sperm, zoccol vien qua”, mentre
branchi di ventenni coatti venuti chiaramente a
guardare le bestiealcirco pascolano per il locale.
Certo, il festival prevede l’inclusione e non
l’esclusione e certo, non puoi fare un test psicoattitudinale all’ingresso di una discoteca...
però il ritorno alla realtà è scorante.
I fatti spingono a una riflessione: “Gender Bender, perché”? O meglio: “Gender Bender, ne vale
la pena”?
Nella locandina dell’edizione di quest’anno,
ci raccontano che se Hitler fosse nato donna
avrebbe pulito patate perché incastrato tra i
fornelli, in una posizione dove non avrebbe mai
avuto accesso né al potere politico né agli acquarelli, al limite all’acquaio.
Ma nel caso di Hitlerina, in effetti, forse incatenarla all’acquaio tanto male non avrebbe fatto...
È impossibile non fare paragoni tra Ali Smith e
il suo grido “è bello essere gay”, e il porco che
si sente in diritto di molestare delle lesbiche
durante una festa e non capisce dove è il problema.
È il Gender Bender un’unica infinita “pippa mentale” per vigliacchi che non vogliono dirsi gay?
Eppure nessuno aveva baffi finti per paura di essere riconosciuto mentre entrava a vedere una
cosa di froci e lesbiche.
Non si possono insomma non paragonare gli incontri con le disponibili autrici di “Soggettiva”
(quasi alla stessa altezza del pubblico, amichevoli) e la presentazione verticale di Bussotti (sicuro
nel suo ruolo di Maestro) al pubblico adorante.
Alla fine, di nuovo, lì tutti rispondono agli stereotipi di genere: il maschio fa cose serie e importanti ed è preso dalla propria rilevanza nel
mondo. Dall’alto domina la giungla.
E allora?
E allora Gender Bender alla fine “tocca seguirlo”
comunque, perché è uno spunto di riflessione
e contemporaneamente, un rinforzo, e perché
alla fine, magari, a furia di occupare il territorio
cittadino una volta all’anno con parole, persone,
eventi gay, lesbici, queer, transgender, intersexed, transessuali, qualcosa nella testa della
gente entrerà.
Tra contraddizioni e false partenze il Gender
Bender a cambiare le cose ci prova.
I cretini resteranno, ma basterà non farli entrare...
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cronaca
italia
Roma: le assemblee delle chiese
protestanti battista, valdese e
metodista, riunite in sessione
congiunta dal 2 al 4 novembre, hanno
prodotto un documento in cui si
ricorda “il peccato della discriminazione
delle persone omosessuali e delle
sofferenze imposte loro dalla mancanza
di solidarietà” e si invitano le chiese
“ad accogliere le persone omosessuali
senza alcuna discriminazione”.
L’incontro si è però concluso con
un nulla di fatto riguardo al tema più
corposo del matrimonio omosessuale,
sul quale si è deciso di non decidere
per evitare spaccature.
Roma: il circolo Mario Mieli ha
denunciato un episodio di aggressione
contro tre ragazzi gay, avvenuto la
notte di Halloween alla stazione
Termini. Uno dei tre ragazzi è
stato medicato in ospedale dopo il
pestaggio, con contusioni guaribili in
sette giorni.
Sempre a Roma, è stata imbrattata
con la scritta “frocio di merda”
la targa commemorativa dedicata
a Paolo Seganti, ragazzo
omosessuale ucciso nel 2005, e a
tutte le vittime dell’omofobia. Il
cirolo Mario Mieli ha sollecitato il
comune “a dar vita al più presto a una
campagna contro l’omofobia”.
Bergamo: il registro delle
unioni civili non s’ha da fare. L’ha
deciso a fine ottobre il consiglio
comunale dopo una seduta di
quattro ore, conclusa con un voto
in cui il centrodestra compatto e la
componente cattolica del partito
democratico si sono ritrovati
insieme. La proposta del registro era
stata fatta dalla rete di associazioni
“Bergamo laica”, che aveva raccolto
un migliaio di firme per sostenerla.
Bari: un uomo di 59 anni è finito
agli arresti domiciliari per aver
ricattato un signore di settant’anni
con il quale aveva avuto un rapporto
omosessuale. La richiesta per tenere
nascosta la verità era di soli 200 euro,
ma il ricattato si è rivolto comunque
ai carabinieri che hanno arrestato
l’estorsore.
Prato: con una sentenza
all’avanguardia, un uomo di 50 anni
è stato condannato a un anno e
mezzo di carcere per maltrattamenti
in famiglia nei confronti del suo
convivente ottantenne. La coppia
era gay, ma il tribunale l’ha ritenuta
ugualmente una famiglia, sulla base
della definizione della cassazione
che definisce tale “ogni consorzio di
persone tra le quali, per strette relazioni
e consuetudini di vita, siano sorti rapporti
di assistenza e solidarietà”.
pride
dicembre 07
Vedi alla voce matrimonio
L’enciclopedia Treccani anticipa il parlamento e inserisce alla voce “matrimonio”
del suo settimo aggiornamento, appena pubblicato, un paragrafo sulle unioni di
fatto.
“In Italia”, spiega la Treccani, “sebbene il dibattito sia molto acceso, manca ancora una
normativa sistematica della materia e la regolamentazione delle famiglie di fatto e dei
diritti-doveri dei suoi componenti appare ancora lacunosa e ambigua”.
Tuttavia, “se appare lontana e forse, considerate le condizioni sociali e culturali,
neanche opportuna l’introduzione di istituti ‘sconvolgenti’ come il matrimonio tra gay,
sembra invece più vicina la prospettiva del riconoscimento giuridico e della tutela per
due persone che scelgono di condividere una parte importante della loro vita senza
sposarsi.
Senza intaccare in alcun modo l’istituto del matrimonio e riconoscendo il principio del
favor matrimonii, la concessione dei diritti quali l’assistenza reciproca e libera anche
nelle strutture pubbliche in caso di malattia, la possibilità di ereditare reciprocamente
anche senza testamento e ricevere la pensione di reversibilità, la tutela in caso di
separazione, il godimento di tutti i diritti e le agevolazioni previste per le coppie
eterosessuali e sposate, non risponde soltanto alle richieste di un minoritario, sia pure
in espansione, gruppo selezionato di cittadini, ma piuttosto all’esigenza di garantire
anche in tale materia, in uno stato laico e democratico, i basilari principi di equità
sociale”.
Il matrimonio, dice infine la Treccani, non detiene più il monopolio delle forme
familiari e le unioni di fatto sono in grande crescita, come rilevano anche i dati
dell’Istat che hanno registrato un raddoppio delle coppie conviventi tra il 1995
e il 2001.
Il matrimonio gay, insomma, rimane “sconvolgente”, ma qualcosa di simile è
necessario concederlo.
Una posizione di centrosinistra che ha fatto insorgere come un sol uomo le
truppe del centrodestra. Isabella Bertolini di Forza Italia ha accusato la
Treccani di essere diventata “strumento di propaganda”, mentre il suo collega di
partito Maurizio Lupi ha parlato di “genuflessione al laicismo” e il capogruppo
Udc alla camera Volontè di “scelta fuori luogo”.
“Noi garantiamo il massimo livello scientifico e siamo sempre e solo al servizio della
cultura”, ha risposto sdegnato il filosofo Tullio Gregory, direttore dei due
volumi dell’ultimo aggiornamento dell’enciclopedia.
Un dubbio comunque rimane: cosa c’è di scientifico nel definire “sconvolgente”
il matrimonio omosessuale?
Testimone Luxuria
Un merito indiscutibile dell’onorevole Vladimir Luxuria
è di testimoniare di persona quanto possa essere dura la vita
una persona transessuale nel nostro fobico paese. E se l’anno
scorso la volevano cacciare dal bagno delle donne della
camera, quest’anno il vescovo di Foggia le voleva impedire
di fare da testimone alle nozze della cugina che si sposa in
chiesa. Il parroco di quest’ultima, per ordine del vescovo, ha
discretamente consigliato alla ragazza di trovare un altro
testimone per il matrimonio.
Luxuria però a questo punto ha raccontato tutto ai giornali
creando un caso, e la curia di Foggia, dopo un penoso
tentativo di far finta di niente e tener ferma la decisione, ha
dovuto fare retromarcia. Anche perché il divieto agli sposi di
scegliersi il testimone che desiderano è in effetti piuttosto
inconsueto.
Il vescovo, monsignor Tamburrino, ha quindi spiegato obtorto
collo che “Luxuria potra tranquillamente fare il testimone avendo
compiuto 18 anni, poiché per la legge, per essere testimone, è
sufficiente che una persona sia maggiorenne. Deve essere chiaro,
invece, che in ogni caso il sacramento del matrimonio unisce un
uomo e una donna”.
“Evidentemente il monsignore”, ha dichiarato Luxuria a Gay.
it, “si è reso conto che per il diritto canonico la sua posizione
era illegittima. Oltre che essere ottusa, medievale, assolutamente
inspiegabile. Comunque ora sono contenta, soprattutto per
mia cugina: l’ho vista crescere, le voglio bene, ho anche seguito
il suo percorso, quando il suo futuro marito era in missione in
Afghanistan e lei aveva paura che non tornasse più. In ogni caso
ringrazio il vescovo, sono molto lusingata, evidentemente mi aveva
dato meno di 18 anni”.
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pride
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cronaca
italia
Amato ma non troppo
Che non corre buon sangue tra il ministro dell’interno Giuliano
Amato e gli omosessuali è noto almeno dai tempi in cui, da presidente
del consiglio, disse in parlamento che “purtroppo” il diritto a manifestare
per il Worldpride del 2000 a Roma era garantito dalla costituzione.
Lui poi si è difeso spiegando che stava facendo dell’ironia per rispondere
a quanti chiedevano che la manifestazione fosse vietata, comunque aveva
già definito il Worldpride “inopportuno” e non si è mai distinto neppure
in seguito per le sue attitudini gay friendly.
Perciò non ha stupito più di tanto che nell’anno europeo delle pari
opportunità il suo ministero si applichi ad arginare il rischio che l’infezione
sociale del matrimonio tra persone dello stesso sesso contamini anche
il nostro paese.
È saltata fuori infatti qualche settimana fa una circolare della direzione
centrale per i servizi demografici del ministero degli interni che ribadisce
il divieto di trascrizione in Italia dei matrimoni gay contratti all’estero.
La questione era stata sollevata da una coppia gay di Latina che si era
sposata in Olanda ed è tornata di attualità di recente per un congedo
matrimoniale concesso dalla regione Friuli-Venezia Giulia a un dipendente
omosessuale che era convolato a nozze in Belgio.
“Si ricorda”, dice il documento inviato a sindaci e prefetti, “che il nostro
ordinamento non ammette il matrimonio omosessuale, e quindi la richiesta
di trascrizione deve essere rifiutata perché in contrasto con l’ordine pubblico
interno”.
La circolare consiglia anche molta attenzione ai tentativi di truffa: “Gli
ufficiali di stato civile devono porre particolare cura alla verifica che i due sposi
siano di sesso diverso, richiedendo in caso di dubbio un documento di identità
dal quale si desuma inequivocabilmente il sesso degli interessati”.
Queste “istruzioni per l’uso” hanno provocato diverse e indignate
interrogazioni parlamentari al ministro Amato, da parte di deputati di
area laica desiderosi di sentire dalla sua viva voce quali siano le ragioni di
contrasto con l’ordine pubblico, visto che né la costituzione né la legge
italiana vietano espressamente il matrimonio tra persone dello stesso
sesso mentre la carta europei dei diritti fondamentali e innumerevoli
altre norme Ue addirittura lo garantiscono.
E non è questa la sola risposta che ci si attende dal ministro, perché
un’altra interrogazione presentata da Franco Grillini se la prende
con i dati sull’affluenza alle manifestazioni di piazza diffusi a ottobre dal
Viminale. Secondo tali cifre, al pride nazionale del giugno scorso avrebbero
partecipato solo 30.000 persone, mentre al family day omofobico
convocato dai cattolici un mese prima ce ne sarebbero state 200.000.
Grillini ha chiesto l’immediata rettifica del dato, palesemente errato e
lesivo dell’immagine del pride, anche alla luce del fatto che a giugno fonti
interne alla questura di Roma parlavano di 300.000 partecipanti. Chi si è
fregato uno zero?
Cronache nere
Nelle settimane appena trascorse altri due nomi sono andati ad allungare la
lista dei gay assassinati. Il 26 ottobre a Dipignano (Cosenza) è stato trovato
morto Antonio Saracino, un ingegnere di 33 anni. In un luogo in cui
avvengono abitualmente incontri a scopo sessuale, secondo le informazioni
fornite dai carabinieri. È stato ammazzato in un modo feroce, che ricorda
quello con cui fu ucciso Pier Paolo Pasolini. Prima l’hanno picchiato a
sangue e poi gli sono passati sopra con l’auto.
Ancora ignoti al momento i nomi degli assassini, così come non si sa chi
abbia ucciso Riccardo Bellotti, pensionato sessantacinquenne di Cosio
Valtellino (Sondrio) trovato morto in casa propria il 5 novembre. È stato
colpito alla testa con un soprammobile e derubato del cellulare e della
macchina.“La pista che seguono i carabinieri della stazione di Morbegno”, scrive
“Il Giorno”, “è quella dell’omicidio maturato nell’ambiente degli omosessuali”.
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cronaca
italia
Casalinghe di ritorno
La sorpresa della quarta stagione della
serie Tv “Desperate housewives”, in
onda dal 5 dicembre su Fox life (canale
111 di Sky) è la comparsa nella trama
del polpettone di Wisteria lane di
una coppia gay newyorchese che si è
trasferita in provincia e saprà stupire
il vicinato con le proprie scelte fuori
dagli schemi in materia di arredamento
del giardino.
Per il resto, la sceneggiatura dei nuovi
episodi non mancherà di continuare a
diffondere il suo punto di vista camp
sulla famiglia americana modello, cosa
che ha reso “Desperate housewives”
una serie di culto per i gay.
Anche il grande pubblico comunque apprezza, e negli Stati uniti le
casalinghe disperate restano saldamente nell’Olimpo delle fiction televisive
più viste, mentre gli attori protagonisti della serie continuano a ricevere
riconoscimenti dalla critica.
Denuncia archiviata
Gli organizzatori della mostra “La Madonna piange sperma”, programmata
e poi annullata qualche mese fa a Bologna per via del clamore suscitato dal
suo titolo indecente, non dovranno affrontare anche un processo penale.
Lo ha stabilito il gip Bruno Perla, accogliendo la richiesta di archiviazione
della procura nei confronti della denuncia per vilipendio presentata dal
deputato di Forza Italia Fabio Garagnani.
Secondo i giudici, non sussistono né il reato di “offesa a una confessione
religiosa mediante vilipendio di persona”, perché la mostra (mai vista dal
pubblico) non offendeva persone in carne e ossa o immagini sacre, né
quello di bestemmia, perché la Madonna per la religione cattolica non è
una divinità in senso stretto.
Gli interessati non la passeranno comunque del tutto liscia, perché gli
verrà notificata una multa per pubblicazione di atti contrari alla pubblica
decenza.
D’altra parte a Bologna sono tempi duri per gli immorali: il mese scorso
il comune ha mandato i vigili
al Cioccoshow a multare
uno stand che aveva osato
esporre
una
statuetta
di cioccolato (intitolata
“Ciocco Siffredi”) dello
strumento di lavoro della
pornostar Rocco Siffredi,
a grandezza naturale.
Calendario del movimento
Le associazioni glbt italiane si sono riunite a Bologna l’11 novembre per
discutere delle comuni strategie per il prossimo futuro. E hanno convenuto,
posto che la politica continua a non dare risposte alle loro richieste, sulla
necessità di “concretizzare per il prossimo periodo azioni che rompano la
cappa di silenzio con cui istituzioni e organi di informazione oscurano la nostra
presenza”.
Una di queste sarà certamente un nuovo appuntamento a Treviso per
sfidare con la visibilità glbt le minacce di “pulizia etnica” del prosindaco
Gentilini.
Il comunicato conclusivo della riunione elenca poi altri appuntamenti
importanti come il Transgender day of remembrance (celebrato il 20
novembre) la giornata della memoria (27 gennaio), l’annuale corteo No
Vat (9 febbraio), la giornata mondiale contro l’omofobia (17 maggio) e
naturalmente il pride nazionale che si terrà a Bologna il 28 giugno.
Questo lungo elenco di ricorrenze non sembra però nel complesso
rilanciare l’iniziativa politica con l’intensità necessaria. Qualche novità
positiva potrà forse venire dal prossimo incontro nazionale del movimento,
in programma a Napoli per i prossimi mesi.
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cronaca
italia
Veni vidi Ici
Soldi alla chiesa cattolica e legnate ai gay. Un’accoppiata di successo
quando al governo c’era il centrodestra, ma che mantiene intatto il suo
fascino anche con il centrosinistra al potere.
Non si può che sintetizzare così quanto sta accadendo nei due rami
del nostro parlamento, che si compattano intorno a maggioranze
bulgare quando si tratta di confermare i privilegi economici della chiesa
e combattono viceversa casa per casa riguardo a qualunque tutela dei
diritti glbt.
Partiamo dall’Ici, tassa che chiunque possieda una casa deve pagare ma
da cui la chiesa è esonerata anche quando utilizza i propri immobili a
scopo di lucro.
Una bella sberla non solo alla laicità dello stato e alla parità di trattamento
tra i culti religiosi, ma anche al principio della libera concorrenza in
materia commerciale, tanto che sulla vicenda l’Unione europea ha
avviato un’indagine chiedendo dettagliate informazioni.
A quanto ammonta il risparmio per la chiesa? Stando alle stime che
circolano, stiamo parlando di molti milioni di euro l’anno. In tempi
di rigore economico non sarebbe parso fuori posto tagliare questo
privilegio, ma quando è necessario i nostri parlamentari sanno essere
generosi... con i soldi dei cittadini. Così il 7 novembre il senato ha
bocciato con una larghissima maggioranza un emendamento alla
finanziaria proposto dai senatori socialisti Angius, Montalbano e Barbieri
per abolire l’esenzione dall’Ici goduta dagli immobili commerciali della
chiesa. In aula i tre proponenti sono stati addirittura sbeffeggiati sia dai
banchi del centrodestra che da quelli del centrosinistra, e trattati come
mummie anticlericali, quando ormai tutti sanno che in Italia la laicità
dello stato è un problema completamente superato.
Ha poi sollevato tonnellate di sdegno il fatto che l’emendamento chiedesse
di tassare “anche le attività commerciali svolte non a fini di lucro”, ma la
proposta di depennare questa parte non è stata comunque accolta.
Al voto si sono visti 240 contrari, 48 astenuti (che al senato valgono
come contrari) e... 12 favorevoli.
Hanno votato no quasi tutti i senatori del Partito democratico, Udeur,
Forza Italia, An e Udc. Si sono invece astenuti “per senso di responsabilità”
quelli di Prc, Pdci-Verdi e Sinistra democratica.
Un copione molto simile era peraltro andato in scena pochi giorni
prima, in occasione di un ordine del giorno presentato anche questa
volta dai socialisti per destinare allo stato (per iniziative vincolate) l’8 per
mille di quei cittadini che non decidono a chi assegnarlo. Attualmente
questa parte dell’8 per mille viene ripartita tra i soggetti che ne hanno
diritto, con un criterio proporzionale ricavato dalle preferenze espresse
da coloro che invece hanno deciso a chi destinare il contributo, con il
risultato che circa l’80% della somma finisce alla chiesa cattolica.
Stiamo parlando anche in questo caso di diverse centinaia di milioni di
euro l’anno, sul miliardo circa che la chiesa ricava complessivamente
dall’8 per mille.
Il senato ha respinto la richiesta con 201 no, 93 sì, 10 astensioni e 13
senatori (quasi tutti dell’Ulivo/Pd) che hanno preferito non partecipare
al voto.
Tra i favorevoli, tutta la sinistra radicale, circa metà del gruppo dell’Ulivo
e tre esponenti del centrodestra. Tra i contrari, tutto il resto del
centrodestra e l’altra metà dei votanti del gruppo dell’Ulivo.
La musica cambia invece radicalmente quando il tema sono i diritti glbt.
Sia alla camera che al senato sono infatti in corso serrate battaglie che
hanno avuto finora l’effetto di rallentare il cammino di importanti novità
legislative.
Alla camera l’argomento sono le norme che puniscono gli atti di
omofobia, e la discussione procede con molta fatica per l’atteggiamento
ostruzionistico di buona parte del centrodestra, che ancora insiste
per lasciar perdere l’omofobia e limitarsi ad approvare il nuovo reato
di “molestie insistenti” (stalking) che non riguarda specificamente le
persone glbt.
Al senato invece la questione in ballo sono i Contratti di unione solidale
(Cus), ovvero il riconoscimento legale delle coppie di fatto etero e
omosessuali, ma l’ostruzionismo del centrodestra è sempre lo stesso.
Mentre il centrosinistra è notoriamente diviso al proprio interno sul
sostegno a questa riforma.
Di metterli tutto d’accordo è capace solo mr Ratzinger...
pride
dicembre 07
ESTERO
Stupro a Dubai
Un’incredibile vicenda di violenza e pregiudizio si è trasformata in un
caso diplomatico tra la Francia e gli Emirati arabi.
Ne è stato involontario protagonista un ragazzino franco-svizzero di 15
anni che l’estate scorsa si trovava a Dubai con il padre (francese) che
lavora nell’industria alberghiera locale.
Il 18 luglio, insieme al suo amico Fabrice, ha accettato l’offerta di un
ragazzo un po’ più grande, Ibrahim, di fare un giro in macchina insieme ad
altri due uomini che non conosceva.
L’automobile parte e si dirige nel deserto, dove Alex e Fabrice
vengono prima minacciati con coltelli e bastoni e poi violentati dai loro
accompagnatori. Alex, come stabiliranno gli accertamenti medici, viene
penetrato senza preservativo da tutti e tre i suoi aggressori, mentre
Fabrice ha raccontato di essere stato forzato ad avere rapporti orali.
I due ragazzini vengono infine scaricati di notte ai bordi di una strada. E
qui comincia il peggio della storia.
Il padre di Alex sporge immediatamente denuncia alla polizia, che
sottopone il ragazzo ad accertamenti medico-legali. Il dottore che lo
visita per certificare l’avvenuto strupro scriverà poi nella sua relazione
di aver riscontrato una “penetrazione senza violenza” e una “frequente
utilizzazione precedente” dell’ano, ma intanto prende da parte Alex e gli
dice che farebbe meglio a confessare di essere omosessuale.
È un modo per chiudere subito il caso, perché se il rapporto è stato
consenziente, secondo la legge degli Emirati che non prevede il reato
di stupro gay ma parla di “omosessualità forzata”, cade l’imputazione
principale. Rimane solo l’accusa di omosessualità, rispetto alla quale però
Alex verrebbe ritenuto colpevole al pari dei suoi violentatori.
Dopo questo episodio, il padre di Alex si rivolge all’ambasciata francese
che gli consiglia un avvocato e nuovi accertamenti medici, che riveleranno
la presenza del dna di tre persone nell’ano del ragazzo. Il rapporto del
medico-legale incaricato dalla polizia di Dubai sosterrà invece di avere
accertato la penetrazione anale solo da parte dell’unico imputato
minorenne (Ibrahim), mentre lo sperma degli altri due aggressori sarebbe
stato ritrovato sui calzoncini di Alex.
Nel frattempo la vicenda diventa un affare di stato perché la madre di Alex,
Veronique Robert, è una giornalista con buone relazioni all’Eliseo e
riesce ottenere che se ne parli nel corso degli incontri ufficiali con il
presidente della federazione degli Emirati arabi in visita a Parigi.
Poco dopo gli aggressori di Alex e di Fabrice vengono identificati e
arrestati. L’affare si complica però ulteriormente quando l’avvocato di
Alex, dopo aver ricevuto rassicurazioni ufficiali del contrario, scopre che
uno degli accusati è sieropositivo e ha l’epatite. Le autorità di Dubai ne
erano al corrente, ma lo avevano tenuto nascosto, perché l’Aids dalle loro
parti è un tabù ancora più forte dell’omosessualità.
A fine ottobre inizia un processo dal quale sarà difficile ottenere giustizia.
Per questo la madre di Alex ha creato un sito (www.boycottdubai.com)
per mantenere viva l’attenzione sul caso e si è fatta promotrice di una
campagna per ottenere l’inserimento del reato di stupro nel diritto penale
degli Emirati e la creazione di strutture ospedaliere per i malati di Aids.
cronaca
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Washington: la camera dei
rappresentanti degli Stati uniti ha
approvato il 7 novembre, con 235
sì e 184 no, la legge che introduce
il primo divieto federale alla
discriminazione di omo e bisessuali
nel mondo del lavoro.
Il testo, che “ha dimenticato” i diritti
dei transessuali e passa al senato
per affrontare una dura battaglia,
stabilisce espressamente che le forze
armate e i culti religiosi saranno
esentati dal rispetto delle norme
antidiscriminatorie.
Washington: la Westboro baptist
church del Kansas, congregazione
dedita quasi esclusivamente alla
propaganda omofobica, è stata
condannata da una giuria di Baltimora
a risarcire con undici milioni di dollari
la famiglia di Matthew Snyder, un
soldato gay ucciso in Iraq.
Adepti di questa chiesa avevano
partecipato lo scorso anno ai funerali
di Snyder, urlando agli astanti che la
sua morte era una punizione divina
per la tolleranza dell’America nei
confronti degli omosessuali.
Oslo: non saranno tantissimi gli
aspiranti pastori gay e lesbiche
dichiarati nella chiesa luterana
norvegese, ma dal mese scorso
hanno acquisito la possibilità di
ricevere l’ordinazione. Lo ha stabilito
a maggioranza un sinodo generale,
revocando precedenti norme che
vietavano di assegnare a omosessuali
praticanti gli incarichi di pastore,
diacono o vicario.
Londra: “Il nostro mondo ha
problemi come la povertà, l’Aids e la
guerra. Di fronte a tutto questo, la nostra
chiesa è ossessionata dalle dispute sulla
sessualità umana”. Lo ha dichiarato
in un’intervista alla Bbc l’arcivescovo
anglicano del Sudafrica Desmond
Tutu, premio Nobel per la pace,
criticando aspramente i suoi colleghi
più conservatori.
“È una perversione”, ha spiegato,
“dire che una persona sceglie di essere
omosessuale. Devi essere pazzo per
scegliere uno stile di vita che ti espone
a tanto odio. È come dire che scegli di
essere nero in una società razzista”.
Managua: con l’approvazione
del nuovo codice penale che entra
in vigore nel 2008, il Nicaragua ha
depenalizzato la pratica della sodomia,
che era punibile con il carcere da
tre a cinque anni. È l’ultimo paese
dell’America Latina a cancellare
questo genere di anacronistiche leggi,
ma la depenalizzazione degli atti
omosessuali ha comunque suscitato le
proteste degli integralisti cattolici.
Tehran: Makvan
Mouloodzadeh, un giovane gay
iraniano condannato a morte per atti
omosessuali commessi all’età di 13
anni, è stato graziato.
Lo rende noto il gruppo EveryOne,
che con il sostegno di un’associazione
glbt di iraniani all’estero e di Amnesty
international aveva lanciato una
campagna sul caso.
Oltre a una firma per Makvan, la
campagna chiedeva di mandare una
rosa bianca e una rossa al presidente
iraniano Ahmadinejad per sostenere
la domanda di grazia.
Questo gesto, secondo quanto
riferisce EveryOne, è stato fatto
proprio da centinaia di persone.
E insieme alla mobilitazione degli
islamici moderati dentro e fuori l’Iran
ha contribuito a raggiungere il felice
risultato.
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pride
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pride
dicembre 07
ESTERO
cronaca
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Donate più sperma
MARTEDÌ: 2 INGRESSI AL PREZZO DI 1
GIOVEDÌ: HAPPY SAUNA - INGRESSO € 10
DOMENICA
DALLE 03.00
ALLE 10.00
INGRESSO € 8
La federazione dei gruppi gay e lesbici fiamminghi del Belgio (Holebi
federatie) ha lanciato l’allarme sulla carenza di sperma nelle strutture che
praticano la fecondazione assistita, invitando gli uomini a fare il loro dovere
di donatori.
Il problema è nato l’estate scorsa, quando il parlamento di Bruxelles ha
stabilito che il seme dello stesso donatore non può essere utilizzato per più
di sei donne, mettendo in pratica fuori legge parte delle scorte accumulate
nei centri per l’inseminazione
artificiale.
Con il risultato di far crescere
a dismisura le liste di attesa
delle aspiranti mamme.
La questione, come precisa
un articolo pubblicato sulla
rivista della Holebi federatie, è
di primaria importanza per le
lesbiche, visto che si calcola che
tali siano tre quarti delle donne
che richiedono la fecondazione
assistita in Belgio.
Questa altissima percentuale si
deve al fatto che molte lesbiche
provenienti da altri paesi
europei con una legislazione
meno liberale (vedi l’Italia)
decidono di andare a concepire
lì i loro figli.
Bando al videogayme
L’ufficio per la censura di
Singapore ha temporaneamente
graziato a metà novembre il
videogame della Microsoft Mass
effect, una futuristica avventura
spaziale la cui vendita era stata
in un primo tempo vietata per
via della presenza nella storia di
un bacio lesbico tra una donna
e una femmina aliena.
Nella scena incriminata i due
personaggi si accarezzano
e si baciano, e alla fine
l’extraterrestre commenta:
“Per gli dei, è stato incredibile,
comandante”. Decisamente
troppo per i morigerati
standard della piccola
repubblica asiatica, ma in questo
caso le ragioni commerciali
della multinazionale devono
essersi fatte sentire, visto che
l’ufficio censura ha revocato
il divieto poco dopo averlo
emesso, rinviando ogni decisione definitiva a un nuovo sistema di
valutazione dei videogiochi che sarà reso pubblico all’inizio dell’anno.
La comunità glbt di Singapore non si aspetta comunque niente di buono
dai nuovi criteri di classificazione della burocrazia, e coglie l’occasione per
denunciare l’oppressione di cui continua a essere oggetto.
In ottobre il parlamento ha mantenuto in vigore le norme contro la
sodomia (che per quanto inapplicate comminano due anni di carcere per
i rapporti omosessuali tra adulti consenzienti) mentre ha abolito le pene
previste per i rapporti eterosessuali al di fuori del matrimonio.
L’estate scorsa, inoltre, la polizia ha impedito la celebrazione di numerosi
eventi politici e culturali progettati per il pride glbt.
Quanto alla censura, si era di recente abbattuta anche su un romanzo
erotico gay colpevole di narrare le avventure di un ragazzo con uomini
più maturi, tra i quali militari e funzionari del governo. Il libro, secondo le
autorità, andava al di là della decenza e... screditava i pubblici ufficiali.
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pride
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cronaca
estero
Vittime risarcite
Coming out giornalistico
Con un emendamento alla legge finanziaria proposto dalla
sinistra unita e appoggiato dai socialisti, il parlamento
spagnolo ha approvato il 15 novembre scorso lo stanziamento
di due milioni di euro per il 2008 a titolo di risarcimento
degli omosessuali che furono perseguitati dal franchismo. Si
calcola che furono migliaia di persone e quindi la cifra non è
certo un granché, ma con questo gesto simbolico la Spagna
diventa il primo paese al mondo a indennizzare le vittime di
una persecuzione motivata dall’orientamento sessuale.
La Spagna franchista si rivelò fin dall’inizio nemica acerrima
dei gay. La guerra civile era appena cominciata quando
i fascisti fucilarono il poeta Federico Garcia Lorca
urlandogli “frocio” prima di sparare.
E dopo aver conquistato il potere, il generale Franco si
propose di mascolinizzare la nazione in modo permanente,
punendo con severe misure di polizia chi si discostava
dalla norma. In base alla legge contro gli emarginati sociali
(vagabondi e malviventi), i gay potevano essere “sottoposti a
vigilanza per salvaguardarli dai loro istinti degenerati”.
Non contento, il regime introdusse nel 1970 una nuova
legge sulla riabilitazione dei soggetti socialmente pericolosi,
secondo la quale gli omosessuali potevano essere privati
della libertà personale anche se non avevano commesso
reati, e sottoposti a “trattamenti correttivi” rivolti a farne dei
veri uomini.
Si stima che circa 4.000 persone siano state incarcerate e
internate perché omosessuali durante la dittatura.
Le loro sofferenze però non finirono con la morte di Franco
e la conseguente caduta del suo regime, nel 1975. Per abolire
le leggi antigay ci vollero infatti altri quattro anni.
L’unico modo per neutralizzare i pettegolezzi è dire la verità. Così, con
il dichiarato scopo di far cessare le congetture sul loro conto, due note
giornaliste televisive tedesche hanno ammesso pubblicamente di essere
una coppia da cinque anni. Anne Will, star della prima rete pubblica,
e Miriam Meckel, docente universitaria e conduttrice di un talk
show politico-economico su una rete privata, hanno scelto un luogo
particolarmente appropriato per il loro coming out.
Hanno infatti detto “sì, siamo una coppia” al museo ebraico di Berlino, a
margine di una cerimonia per la consegna di un premio per l’ascolto e la
tolleranza, precisando comunque di averlo voluto rivelare per sottolineare
il fatto che si tratta di una faccenda privata.
Le voci d’altro canto giravano da parecchio tempo e si traducevano spesso
in domande insidiose da parte dei cronisti alle quali le interessate avevano
finora sempre risposto negando di avere una relazione.
Miriam Meckel
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SABATO 15 DICEMBRE 2007
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pride
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Anne Will
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pride
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cronaca
estero
Genitore fallito
“Ho educato il mio paese ma non sono riuscito a educare mia figlia”. Con
questa amara constatazione il primo ministro cambogiano Hun Sen, che
governa a Pnom Penh con pugno di ferro e parecchie violazioni dei diritti
umani, ha annunciato al mondo la propria intenzione di ripudiare la figlia
adottiva lesbica praticante.
“Sono molto dispiaciuto per lei”, ha aggiunto, “e per questa vicenda di lesbiche
che è capitata in famiglia. Con mia moglie chiederemo di escluderla dall’asse
ereditario”.
La giovane, adottata da Hun Sen (che ha altri cinque figli) nel 1988, ha
fatto precipitare la situazione andandosene di casa per vivere con un’altra
donna.
“Aveva l’abitudine di portare le sue ragazze a casa e di dormire con loro”, ha
ricordato il padre, e la paura della famiglia era che qualcuna di queste
ragazze “portasse in casa bombe o veleni per ucciderci. Chi può saperlo?”.
Secondo Hun Sen “è facile per i media dire che l’omosessualità non è più un
problema, ma quando capita nella vostra famiglia non sapete cosa fare”.
La Cambogia non è effettivamente un paradiso dei diritti e della visibilità
glbt. Gay e lesbiche sono ancora costretti il più delle volte a nascondersi,
anche se il re Norodom Sihanouk, qualche anno fa, si è dichiarato
personalmente favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Gesuiti in Alaska
In caccia di prede, il clero pedofilo è arrivato perfino tra gli eschimesi
dell’Alaska. È quanto si apprende da un accordo extragiudiziale con cui
la Compagnia di Gesù si è impegnata a risarcire con cinquanta milioni
di dollari complessivi centodieci eschimesi che hanno denunciato di aver
subito abusi sessuali da parte di padri gesuiti quando erano bambini o
adolescenti.
Le denunce erano arrivate negli ultimi quattro anni sull’onda degli scandali
che hanno coinvolto la chiesa cattolica nel resto degli Stati uniti, ma i fatti
ai quali si riferiscono risalgono al periodo tra il 1961 e il 1987.
A distanza di tanti anni non sarebbe stato neppure tanto facile ricostruire
la verità, ma la prospettiva di un processo è stata sufficiente a convincere
i gesuiti a mettere mano al portafoglio. L’accusa da cui si sarebbero dovuti
difendere era del resto molto pesante: aver determinato gli abusi usando
l’Alaska come luogo in cui esiliare i sacerdoti più maniaci e avere occultato
per decenni le prove di quanto accadeva, pur essendone a conoscenza.
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cronaca
estero
Frocio come un bisonte
È lui il re dei finocchi nel regno animale. Nonostante le apparenze macho
(ma quanti ne abbiamo visti di tipi così nei leather bar?) è il bisonte l’animale
più gay del pianeta dopo l’uomo.
Lo sostiene una apposita classifica redatta da un gruppo di etologi, che
mette sul podio anche i trichechi e scimmie antropomorfe come i bonobo
e gli scimpanzè. Le relazioni sessuali “alternative” tra gli animali sono ormai
diventate uno specifico settore di studio che si arricchisce continuamente,
chiarendo sempre meglio quanto poco sia contro natura, almeno nelle
altre specie, l’attrazione per soggetti del proprio sesso.
Gli animali, debitamente umanizzati, sono poi anche classici protagonisti
delle storie per bambini. Perciò, dall’incrocio tra etologia e pedagogia
è nata anche una letteratura per l’infanzia fatta di storie gay e lesbiche
impersonate da animali.
Anche se già pensavate che il brutto anatroccolo avesse qualcosa da
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nascondere, per esempio, andate a leggere il remake che di questa fiaba
di Andersen ha fatto il noto autore/attore gay Harvey Fierstein. Si intitola
The sissy duckling (l’anatroccolo checca) e ha per protagonista Elmer, un
paperotto che preferisce decisamente la cucina o la moda al baseball e
che i suoi compagni prendono in giro per questo. Le sue speciali abilità gli
consentiranno però di salvare una vita e di far crescere la consapevolezza
altrui riguardo al rispetto delle differenze.
Dello stesso filone fa parte And tango makes three di Peter Purnell e Justin
Richardson, che si è ispirato alla pubblicizzatissima vicenda di Roy e Silo,
una coppia di pinguini maschi dello zoo di New York che si sono procurati
un uovo da covare e hanno messo su famiglia.
La diffusione nelle biblioteche scolastiche degli Stati uniti di questo libro,
che ha già avuto numerose ristampe ed è stato tradotto in diverse lingue,
ha scatenato l’ennesima crociata censoria dei difensori della “famiglia
tradizionale”.
ESTERO
L’Ungheria rilancia
Il governo di centrosinistra di Ferenc Gyurcsany ha annunciato entro
la fine dell’anno la votazione di una nuova legge che migliorerà lo status
legale delle coppie conviventi etero e omosessuali.
Già dal 1996 l’Ungheria consente la regolamentazione giuridica delle convivenze, ma fino a oggi l’istituto
del matrimonio aveva conservato numerosi privilegi di tipo soprattutto economico. D’ora in avanti, ha
annunciato il primo ministro, le coppie conviventi avranno gli stessi diritti di quelle sposate, a cominciare da
quello di subentrare nel contratto d’affitto del partner deceduto. Chi convive non avrà però la possibilità
di adottare bambini. Nel frattempo, nella vicina Austria il tema delle unioni omosessuali riscalda l’atmosfera
politica. La ministra della giustizia Maria Berger, socialista, è partita all’attacco a fine ottobre lamentando
l’ostruzionismo degli alleati di governo democristiani a proposito del riconoscimento giuridico delle coppie
di fatto. I socialisti in campagna elettorale avevano addirittura promesso il matrimonio e l’adozione, ma
visto che dalle urne era uscito un governo di “grande coalizione” con il centro cattolico, avevano già deciso
di moderare le pretese con un testo “di minima” che potesse superare le resistenze degli alleati (ricordate
i Dico?). Ora però pretendono che venga approvato almeno questo, mentre i verdi e il movimento glbt lo
criticano duramente. Il progetto di legge nega infatti, oltre a quello di adottare, anche il diritto automatico
di ereditare dal partner. E consente anche alle regioni un inquietante margine discrezionale nell’applicare le
norme relative alle unioni civili.
cronaca
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L’ipocrita
del mese
Ormai è diventata una gradita
abitudine e si dice che i bookmaker
ci facciano discreti affari: chi sarà il
prossimo politico conservatore di
cui si scopriranno gli altarini gay?
L’ultimo caso di una sempre più
lunga serie riguarda Richard
Curtis, eletto repubblicano alla
camera dei rappresentanti del
distretto federale di Washington e
convinto avversario di tutte le leggi
destinate ad allargare i diritti glbt.
I suoi problemi sono iniziati quando,
pur avendo una moglie, si è concesso
le prestazioni di un prostituto che
poi l’ha ricattato minacciando di
rendere pubblica la cosa. Curtis ha
così sporto denuncia per tentativo di
estorsione, spiegando alla polizia di
avere avuto intenzione di aiutare
disinteressatamente un giovane
in difficoltà senza alcun secondo
fine sessuale, e di essersi trovato
invischiato in un ricatto.
L’estorsore a questo punto ha
raccontato la sua verità, completa di
particolari intimi, che a quanto pare
è risultata più credibile.
Sommerso dallo scandalo, Curtis si è
dimesso dal proprio ruolo politico.
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PORTFOLIO
Alpha males
In etologia l’alpha male (“maschio alfa” in
italiano) è il maschio dominante nel branco.
Intitolando Alpha males l’ultimo libro di
Henning von Berg (160 pagine, 103 foto, 47
euro) la Bruno Gmünder ha voluto strizzare
l’occhio alla preferenza del celebre fotografo
tedesco per i corpi super-virili.
Tuttavia è bene non farsi ingannare dal
titolo: questo non è un libro dedicato alla
celebrazione della “dominazione”, e men che
meno alle tematiche s/m. L’autore ama infatti
spaziare sui temi e le tipologie fisiche assai
diverse, con un umore bizzarro da autentico
“pierino” della foto di nudo.
Berg è infatti l’artista che molti conosceranno
già per le sue provocatorie serie di nudi
ambientati in località improbabili, la più celebre
delle quali è il Reichstag tedesco. Le foto in cui
un gruppo di uomini nudi posava nella sede del
parlamento ha fatto il giro del mondo, e reso
famoso il suo autore.
Anche in questo libro si ritrovano, fianco
a fianco, foto di nudo, anche eroticamente
spinto, e foto “ambientate” in località e
con costumi insoliti e beffardi (che a volte
sfiorano il camp). Del resto lo stesso fotografo
ammette senza problemi di preferire “gli
sfondi architettonici, soprattutto se insoliti,
e le scene di gruppo erotiche e bizzarre”,
condite da aspetti umoristici che a tutta prima
possono sconcertare il lettore, ma che fanno
parte dell’universo beffardo e irriverente di
questo artista.
Alpha males celebra i dieci anni di lavoro di
Berg, ed è una vera e propria retrospettiva.
In grande formato, è stampato con la cura
solita delle edizioni Bruno Gmünder e vale
decisamente il suo prezzo.
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PORTFOLIO
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cultura+attualità
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Per la prima volta, esce anche in Italia una storia dell’omosessualità dagli
antichi greci ad oggi. Scritta in un linguaggio che ne fa un’opera diretta a
tutti, è ricchissima di illustrazioni. La strenna ideale per il Natale 2007.
L’omosessualità
fa storia
Vincenzo Patanè
[email protected]
vista, sapientemente omogeneizzati da Aldrich, e soprattutto espressi
in maniera chiara, alla portata di tutti. È questo il pregio più grande dell’opera, assieme al ricchissimo apparato iconografico (circa 300 foto),
scelto in stretta sintonia con lo scritto.
In Italia, si sa, siamo un po’ lenti, ma prima o poi le cose si aggiustano (speriamo anche in altri campi, naturalmente...). Stavolta mi riferisco ad uno
straordinario libro edito nell’ottobre dell’anno scorso dalla casa editrice
inglese Thames & Hudson, Gay life and culture. A world history, già tradotto
in sei lingue (oltre l’edizione americana). Bene: c’è voluto un anno intero
prima che un editore veneziano, Stefano Bortoli, trovasse il coraggio di
pubblicarlo in Italia, dopo che editori più altisonanti lo avevano rifiutato
con la scusa del costo eccessivo dovuto alle numerose illustrazioni, ma in
realtà spaventati dal soggetto.
Comunque sia, ora il risultato è magnifico. Vita e cultura gay. Storia
universale dell’omosessualità dall’antichità a oggi (Cicero, pp.
384, € 48) è una tappa fondamentale per la nostra cultura, di cui colma
un vuoto.
Il libro, composto da 13 saggi, è arricchito dalla prefazione del curatore
Robert Aldrich, professore di storia dell’Europa all’università di Sydney
e autore di importanti saggi, purtroppo non ancora tradotti in italiano
(ricordo Who’s who in gay & lesbian history e The seduction of the Mediterranean).
Sette saggi ripercorrono la cultura omosessuale nel mondo occidentale mediante un percorso cronologico (L’omosessualità in Grecia e Roma;
Il Medioevo; L’Europa nella prima età moderna 1440-1700; Omosessualità
maschile nell’età dei Lumi e delle rivoluzioni 1680-1850; L’era omosessuale
1870-1940; Omosessualità e politica nelle società occidentali del secondo dopoguerra e Il mondo gay: dal 1980 a oggi), due sono sul lesbismo (Lesbiche e
donne all’inizio dell’età moderna in Europa 1500-1800 e Amare una donna nel
mondo moderno), uno sull’America (Le Americhe: dall’epoca coloniale al XX
secolo), uno sull’Asia (Asia: desiderio e intimità fra persone dello stesso sesso),
uno sull’Oriente (L’omosessualità nel Medio Oriente e in Nord Africa) mentre
l’ultimo esplora i comportamenti sessuali degli europei modificati dopo
le conquiste in altri continenti (Scoprire l’omosessualità: un raffronto interculturale e la storia della sessualità).
I vari saggi (scritti da eminenti studiosi, provenienti da molti paesi, specializzati in studi gay e lesbici) danno vita, tassello dopo tassello, a un discorso completo (tanto che non sono molti gli argomenti o i personaggi
importanti che rimangono fuori), ma calato in una pluralità di punti di
Il libro è dunque un epico viaggio dell’omosessualità attraverso il tempo
e i continenti, sia quando essa è stata esaltata sia quando, purtroppo ben
più frequentemente, è stata vista come peccato o tara incurabile. Si rivivono dunque i momenti più importanti di un percorso che, almeno nelle
nostre società occidentali, appare come una continua conquista di spazio
e di visibilità, dovuta a una maggiore coscienza civile: il mondo antico (in
cui l’omosessualità fu parte integrante della vita quotidiana, come nella
cultura greca in cui essa fu esaltata nella mitologia e addirittura investita
di specifiche funzioni sociali), l’avvento del cristianesimo (che impose una
nuova asfittica moralità), la rivoluzione francese (durante la quale nel
1791 l’assemblea nazionale decriminalizzò per la prima volta il reato di
omosessualità), quella industriale (quando iniziarono timidamente a nascere delle comunità gay), fino alla decisiva sterzata di Stonewall.
Cose già sapute, direte voi? Forse, ma rileggerle in questa maniera corale
è quanto mai efficace, per apprezzare il punto in cui siamo arrivati e per
focalizzare ancora meglio ciò che ancora c’è da conquistare.
E comunque, dove altrimenti si può leggere come sia stata vissuta, e lo
sia tuttora, l’omosessualità in altre realtà: dalla Cina alla Polinesia, dalle
civiltà precolombiane al Maghreb?
Insomma, un’ottima occasione per ripensare alla nostra sofferta storia
(fra utopie e repressioni, desideri frustrati e mondi virtuali in cui trova
sfogo l’immaginario erotico) e quanto la visione del mondo omo, pur
repressa, finisca poi col colorare non poco la vita quotidiana di tutti, gay
e non.
Oltre che nelle librerie, in particolare quelle specializzate, Vita e cultura
gay si può ordinare direttamente presso l’editore Cicero (www.ciceroeditore.com, [email protected]), Santa Croce 2344, 30135 Venezia,
tel. 347/4594480, fax 041/2201269.
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attualità+cultura
Un’intervista-libro di Sabelli Fioretti discute con Franco Grillini, decano del movimento
gay, della condizione omosessuale italiana. Con molta ironia e qualche tocco di
umorismo, ma anche con un poco di retrogusto amaro.
Il gay si racconta
Francesco Gnerre
[email protected]
Cossiga, “il picconatore”, e Marco Travaglio, “il
rompiballe”).
Si tratta di una lunga conversazione a tutto
campo, che vuole essere un ritratto del
“personaggio Grillini” , “il gay”, sia nei suoi
aspetti privati e giornalisticamente rilevanti per
l’intervistatore, che nel suo impegno pubblico
(Gay. Molti modi per dire ti amo, Aliberti
editore, pp. 90, euro 14).
Le domande del giornalista sono di volta
in volta più politiche e provocatorie o più
spiritose e leggere; Grillini si difende sempre in
maniera egregia, facendo un’analisi lucida della
questione gay oggi in Italia, senza rinunciare mai
alla battuta ironica e facendo spesso ricorso
alle sue doti di affabulatore e di divertente
narratore di aneddoti che hanno accompagnato
la sua lunga frequentazione di partiti politici e
luoghi istituzionali.
Claudio Sabelli Fiorettiè un giornalista brillante,
spregiudicato e curioso, persona sinceramente
democratica. Non è gay, ma decisamente gay
friendly.
Franco Grillini, dagli anni ottanta punto di
riferimento politico del movimento gay italiano,
è tra i fondatori dell’Arcigay, è un parlamentare
eletto nelle liste degli ex Ds (passato ai socialisti
dopo lo scioglimento di questo partito), è noto
ai lettori di “Pride” per la sua presenza in tutte
le battaglie per i diritti di gay e lesbiche e perché
ha fatto della “politica gay” il tema centrale
del suo impegno, a proposito del quale tiene
a ribadire che “fare politica omosessuale non è
meno dignitoso, meno rilevante, meno importante
di qualsiasi altro impegno politico”.
I due firmano un libro curioso, che inaugura
una serie di libri-interviste di Sabelli Fioretti
(i prossimi intervistati saranno Francesco
pride
dicembre 07
Divertendosi e divertendo il suo interlocutore,
oltreché i lettori, Grillini spiega perché per i gay
sia assolutamente irrinunciabile l’obiettivo del
matrimonio o di un altro istituto equivalente,
perché solo in Italia, nel contesto dei paesi
civili europei, si possono dire enormità
omofobe senza subire alcuna conseguenza,
perché la chiesa è la più grande organizzazione
omosessuale di tutti i tempi e nello stesso
tempo la più omofoba, perché i gay sono
percepiti come “checche” anche se il 95%
di loro è identico al 95% degli eterosessuali,
perché solo in Italia i gay ricchi e potenti non
fanno coming out e via di seguito, fino alle belle
e illuminanti risposte sull’importanza per i gay
delle grandi “città-rifugio” e dei quartieri gay,
presenti ormai in molte città europee, ma non
in Italia.
Costruito su un brillante gioco delle parti, il libro
si legge con divertimento, ma anche con un po’
di rabbia e di sconforto quando, come accade
in certi momenti dell’intervista, la “questione
gay” in Italia appare come un’interminabile tela
di Penelope.
È da più di trent’anni che si ribadiscono alcuni
concetti che dovrebbero essere diventati
luoghi comuni, l’Organizzazione mondiale
della sanità ha sancito da quindici anni che
l’orientamento omosessuale non ha niente
di diverso dall’orientamento eterosessuale,
il parlamento europeo invita ripetutamente
gli stati membri dell’Unione a cancellare ogni
norma discriminatoria e a non ostacolare il
matrimonio o altro istituto giuridico equivalente
tra persone dello stesso sesso, le manifestazioni
dei pride portano in piazza milioni di persone
anche a Roma (anche se i media fanno finta di
non accorgersene), alcuni militanti gay sono
in parlamento... ma mentre un governo di
centrosinistra sta per votare finalmente anche
in Italia un istituto giuridico che recepisce, sia
pur in minima parte, alcune di queste istanze,
improvvisamente si torna indietro, è come se
tutto il lavoro fatto fosse vanificato e azzerato.
Qualcuno comincia a dire, con aria da esperto,
che l’omosessualità è contronatura, qualcun
altro che offende Dio, il solito cretino parla di
gay e di pedofili come se fossero la stessa cosa,
qualche ministro, laico e di centrosinistra, dice
di temere per la dannazione della sua anima,
e tutto sembra tornato indietro di almeno
trent’anni.
Grillini è così costretto spesso a ripartire da
zero, a spiegare che l’omosessualità non è un
fenomeno di costume e che non è contronatura,
che “l’orgoglio gay” non è la stupida esibizione
delle proprie preferenze sessuali, che la
visibilità è alla base di ogni reale processo di
liberazione.
Sono concetti che credevamo acquisiti, ma
evidentemente sbagliavamo.
Fa bene Grillini a ribadirli e fa bene a farlo
mettendo da parte rabbia e sconforto, ma con
la leggerezza e l’ironia che gli conosciamo.
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attualità+cultura
3EPTEMBER
3EPTEMBER3ETTEMBRE
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3ABATO
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4UESDAY
7EDNESDAY
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3UNDAY
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$IENSTAG
-ATTEO
3ELLAJOCHMIT,ANGKOFEL
0ASSO3ELLACON3ASSO,UNGO
Montanari
al muro
All’inizio c’era l’idea di fare un calendario benefico un po’ alla buona, visto
il successo ottenuto all’estero con ben altri mezzi (tipo Dieux du stade).
Un po’ per gioco e un po’ sul serio si è iniziato proponendo ad alcuni
baldi giovani montanari altoatesini di posare (relativamente) discinti,
ovviamente gratis, per raccogliere fondi per attività di assistenza a
persone con Aids ed altre malattie.
Era nato Men in the Alps, un “calendario erotico maschile” rigorosamente
ambientato in bucolici paesaggi alpini altoatesini.
Partita in sordina, l’iniziativa ha avuto anno dopo anno un successo
inaspettato, specie se si considera che il gruppo organizzatore si trova in
Alto Adige, zona tradizionalmente cattolica.
L’edizione 2007 di Men in the Alps ha infatti permesso di donare la non
indifferente somma di 8600 euro a due associazioni: “ProPositiv” (l’Aiuto
Aids dell’Alto Adige/SudTirol) e “Debra”, che si occupa di bambini affetti
da una malattia incurabile della pelle.
Sorprendentemente, la stampa di questa piccola cattolica provincia alpina
ha reagito positivamente.
Non sorprendentemente, invece, la chiesa cattolica non ha minimamente
gradito la cosa, specie il fatto che il beneficiario originario dell’iniziativa
era la Casa Emmaus, un progetto sostenuto dalla Caritas per le persone
con Aids e quelle sieropositive. La Caritas non ha potuto resistere alle
forti pressioni dei clericali, contrari al calendario, ed è stata obbligata a
interrompere la collaborazione con montanari tanto “scostumati”.
Poco male: stretto un nuovo accordo con ProPositiv, l’avventura è
proseguita.
L’edizione 2008 del calendario è venduta a 17 euro e può essere ordinata
tramite il sito www.men-in-the-alps.com (per informazioni: [email protected] ) e in alcune librerie italiane.
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cerca
grafico
residente a Milano
contattare la segreteria di redazione
al numero 02 87384843
ore 15-20
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pride
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Terme di Achille
Sauna
Bagno Turco
Idromassaggio
Bar
Music & Lounge
Massaggi
Cabine relax
Sala Video
Dark Room
www.termediachille.it
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Via Tezzano 13, Catania
+39 095.7463543 +39 3334305708
cultura+attualità
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Esce in lingua italiana un delizioso libretto destinato a spiegare ai
bambini, con un linguaggio adatto alla loro età e alla loro sensibilità,
il significato della diversità in amore.
Comprendendo nel discorso anche gli extraterrestri e i misantropi...
Robe da bambini
Marco Albertini
[email protected]
Ci piacciamo! (¡Nos gustamos!) dell’illustratore JuanolO è stato pubblicato
con grande successo in Spagna in collaborazione con Ampgil, l’associazione
spagnola costituita da parenti e amici di omosessuali.
La prima traduzione mondiale viene pubblicata oggi in italiano dalle
edizioni Il Dito e La Luna a sostegno di Agedo (l’associazione di genitori
di persone lgbt) e di Famiglie arcobaleno (l’associazione di lgbt genitori
o aspiranti genitori).
Attraverso 24 illustrazioni, colorate e divertenti, accompagnate da testi
brevi e diretti, si racconta ai bambini e agli adulti che ci sono persone
a cui piacciono le persone grandi e ad altre le piccole, ci sono coloro a
cui piacciono i calvi e cicciottelli e coloro a cui piacciono le donne alte
e magre… Ci sono anche uomini e donne a cui piacciono le donne e
viceversa, in infinite possibilità (si prevedono anche gli extraterrestri ed
i misantropi) dove l’unica cosa che importa non è chi ti piace, ma che ti
piaccia molto.
In un paese dove la letteratura per l’infanzia è ancorata alla storia
del coniglietto che girando per i boschi perde il suo orsacchiotto, Ci
piacciamo! rappresenta una novità dirompente, e a modo suo una gustosa
sfida alle tradizioni.
Nel dicembre 2007 su tutta le penisola si svolgeranno numerose iniziative
per la promozione del libro, tra cui un “Ci piacciamo! Day” sabato 15 in
collaborazione con Arcilesbica ed Arcigay. L’editore ha chiesto aiuto per
ottenere la massima promozione e visibilità a questa pubblicazione unica
ed innovativa per l’Italia, che può essere offerto ai seguenti recapiti:
Marco Albertini: [email protected]
Francesca Polo: [email protected]
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attualità+cultura
Intervista a Ornella Vanoni: Una bellissima ragazza è il
titolo del suo nuovo Cd che sta presentando in tour nei
teatri italiani. Al movimento gay suggerisce: “Cercate di
essere il più possibile normali!”
Paoli pensava
fossi lesbica!
Bellissimo, davvero, è Una bellissima ragazza
(d’obbligo il gioco di parole), album che Ornella Vanoni ha appena confezionato, raccogliendo
intorno a sé un numeroso stuolo di illustri collaboratori (Mario Lavezzi, Ron, Mario Biondi, perfino Renato Zero e molti altri). È il disco numero
numero 53 della sua carriera ed esce nell’anno
in cui l’artista milanese compie 73 anni, sarà forse per questa magica alchimia di numeri che il
prodotto è così ben riuscito e, soprattutto, così
autobiografico? Ogni canzone, cui Ornella stessa
ha collaborato nella composizione, parla di lei.
Siamo andati a incontrarla durante le prove dello
spettacolo che porterà in giro per tutta Italia,
a farci raccontare da vicino il Vanoni-pensiero
e i segreti di una così grande grinta artistica e
umana.
Salve signora Vanoni, innanzitutto volevo farle i complimenti per il suo nuovo disco.
Le è piaciuto?
Sì è veramente bellissimo!
Grazie, grazie.
Molti dicono che in Italia non ci sono
più gli autori di una volta e le grandi
voci sono costrette o a fare cover o a
ricantare se stesse, lei con questo disco ha dimostrato il contrario.
È vero. Nel mio disco c’è solo una cover, che potevo anche evitare, ma che avevo davvero voglia
di fare, la vecchia canzone brasiliana “O que me
importa” che diventa “Cosa m’importa”, cantata
in duetto con Mario Biondi.
Ha raccolto per questo disco un esercito di collaboratori validissimi, come
ha fatto?
Basta chiedere, al massimo ti dicono di no!
Come mai ha scelto proprio questo titolo Una bellissima ragazza?
Perché dentro c’è una canzone che si chiama
così, poi lo trovavo molto accattivante e in que-
pride
dicembre 07
sto disco significa moltissimo, è come un ricordo. Infatti, in copertina c’è una foto, scattata da
mio papà quando avevo quattordici anni.
Disco numero 53 della sua lunga carriera che, se non sbaglio, è cominciata
con il teatro?
Sì, ho fatto la scuola di teatro, poi sono stata
la cantante della mala, poi sono passata ai cantautori, poi di nuovo in teatro feci due commedie, vincendo molti premi, ma io volevo cantare.
Così incisi il disco Ai miei amici cantautori, che
poi dopo tanti anni ha fatto anche la Oxa. Io ho
fatto tutto, capisce? Ho unito il classico al pop, e
molto altro ancora.
Ho sentito che da giovanissima aveva
anche studiato per diventare estetista, è vero?
Sì è vero, non ero molto brava a scuola così avevo pensato a una cosa del genere, poi però sono
diventata un’estetista... dell’arte.
Gino Paoli è stata una figura, sia affettiva sia artistica, molto importante
nella sua vita.
Sì, molto, molto importante. Eravamo due ragazzi che si amavano e che insieme scoprivano
certe cose, certe canzoni, certe musiche, certi
cantanti. Ci vestivamo tutti di nero, eravamo
due diversi.
C’è un aneddoto che dice che quando vi siete conosciuti ognuno dei due
pensava che l’altro fosse omosessuale,
è vero?
Sì, è vero. Poi un giorno siamo usciti insieme,
continuavamo a camminare, per ore, e io pensavo dentro di me: “Che strano che sono attratta da
questo che è frocio” – lui probabilmente pensava
la stessa cosa. Finchè ad un certo punto ci siamo guardati e io gli ho chiesto: “Ma tu sei…?”
Non ho detto “gay” perché allora la parola non
si usava ancora, non ricordo che termine usai.
Lui mi disse di no e mi chiese la stessa cosa. Io
risposi di no.
Francesco Belais
[email protected]
cultura+attualità
Così quella sera stessa abbiamo “consumato” subito, per rifarci del tempo perduto a farci troppe
domande sulla nostra identità sessuale.
Vanoni, Mina e Patty Pravo: è la triade
delle donne più amate in assoluto dai
gay. Come mai, secondo lei?
Secondo me io un po’ meno. Non mi sono mai
travestita come Mina, che si è tolta le sopracciglia, si è fatta bionda, nera, rossa, gialla, o come
Patty Pravo.
Io sono sempre stata un personaggio molto più
“normale”, però nel contempo si vede che… be’,
dovrebbe dirmelo lei il perché!
Non per lusingarla, io la ho sempre
preferita alle altre, ma non saprei dirle perché!
Rimanendo in tema gay, che cosa pensa del dibattito sulle unioni civili tra
persone dello stesso sesso?
Sono assolutamente d’accordo sui diritti civili,
trovo invece ridicoli i matrimoni. Se uno è diverso perché si deve omologare con il matrimonio?
Il diritto civile è assolutamente necessario.
Sulle adozioni l’argomento si fa un po’ più delicato, perché un bambino ha bisogno di un papà
e di una mamma. Però se il papà e la mamma
sono due stronzi, forse meglio due omosessuali
intelligenti e bravi.
È molto difficile, e il giudizio può essere sempre
postumo: prima non si sa mai.
La normalità sarebbe due genitori etero, però io
mi ricordo di un film bellissimo di qualche anno
fa, Amici, complici, amanti, dove una coppia gay
aveva adottato un bambino che chiamava uno
dei due “mamma”. E questo che diceva: “Non
devi chiamarmi cosììììì!”. Un film molto bello e
toccante.
È stata quasi per due anni in tour con
Gino Paoli, con cui ha girato l’Italia in
lungo e in largo…
È vero, eravamo arrivati al punto che non potevamo più vederci, non ci sopportavamo più,
dopo così tante date!
…e adesso è appena partita con un
nuovo tour. Ma non riposa mai, lei?
Sono una persona molto attiva, superattiva nella
vita, anche in quella privata, vado a fare la spesa,
compro i fiori. Poi di colpo mi piglia una roba di
fissare un punto nel vuoto come i gatti, e sto
così anche per due giorni. Mi vengono questi attacchi di pigro bestiale.
Ma lo sa che succede anche a me?
Allora venga a trovarmi, così stiamo lì tutti e due
e guardiamo il muro!
Ah, molto volentieri… Può anticiparci
qualcosa del suo nuovo spettacolo?
Ho fatto una scaletta molto tosta, forse pensavo
che dovesse cantare un’altra e non io. Un conto
è la teoria, un conto la pratica.
Ci sono molte cose che non cantavo da tempo o
che non ho mai eseguito dal vivo, poi molte cose
del disco nuovo.
Ho letto che farà per Natale un concerto con altri artisti?
Sì, a Verona, è una cosa credo per il papa, o del
Vaticano, non so. Diciamo concerto di Natale, e
io spero che non sia quello per il papa!
Lei nel disco scrive che ringrazia Gesù,
“lui sa perché”…
Gesù mi dà tantissima forza, io sono diventata
evangelica. Noi evangelici ci rifacciamo unicamente alla Bibbia e non accettiamo il fatto che il
papa sia il rappresentante di Dio in terra. Io ho
abbracciato Gesù e lui mi riempie il cuore.
Cosa pensa lei delle intromissioni che
fa la Chiesa cattolica nella politica italiana?
La chiesa cattolica può dire quello che vuole, ed
è libera di dirlo, ma lo stato dovrebbe andare
avanti per conto suo, rispettando la morale se
vuoi. La chiesa cattolica non può però dettare
legge a tutti i politici, che l’ascoltano per paura
di perdere i voti dei cattolici, che sono tanti sì,
ma senza fede.
65
Nel nostro paese c’è troppa religiosità, molto
formalismo e poca fede.
La fede non ha niente a che vedere con la religione, è un rapporto intimo che tu hai con Gesù.
Come sì è avvicinata a questa fede?
Casualmente: in un momento difficile ho incontrato un pastore brasiliano che mi ha spiegato
tante cose e mi ha avvicinato tantissimo a Gesù.
Molti sostengono che la chiesa cattolica si sia molto allontanata dal messaggio di Gesù, che è valido per tutti.
Sì, il suo messaggio originale era: non amate santi, non fate quadri e statue, pregate soltanto me
e il Padre.
Sul suo sito c’è un link a “Missione possibile”, un’iniziativa di beneficenza.
È una missione, gestita da una famiglia, padre,
madre e tre figli, che io cerco di aiutare. Loro
si occupano di una piccola missione, cosa che io
preferisco rispetto alle grandi onlus in cui non
sai mai dove vanno a finire i soldi, tra segretarie,
uffici ecc.
Tutto l’entusiasmo e l’energia che lei
continua ad avere le deriva anche da
questa sua fede?
A parte la fede, l’energia viene se la usi, meno
la usi e più se ne va. Ci sono dei vecchi stupendi che a ottantacinque anni fanno dai progetti
come se dovessero campare altri vent’anni.
Quindi lei vuole rimanere sul palco per
altri vent’anni?
Adesso non so se ce la farò, ma più che posso!
Un suo messaggio ai nostri lettori?
Quando ci sono le sfilate del gay pride, per favore, vestitevi il più normale possibile, perché
poi la televisione riprende sempre quelli con le
piume e la gente ha una cattiva impressione.
Non c’è bisogno, secondo me, di fare il carnevale.
È più vincente essere il più possibile “normali”!
dicembre 07
pride
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pride
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D
memoranda
io salvi le regine
Giovanbattista Brambilla
[email protected]
Niente di nuovo sotto il cielo d’Inghilterra!
Se si potesse aggiungere un bollino rosa al
nome d’ogni gay della casa reale inglese, il loro
albero genealogico spiccherebbe come un giocondo pesco in fiore, trapuntato da checche più
o meno furiose ben secretate tra gli scheletri
nell’armadio.
È assai recente la notizia del visconte David Linley (nato nel 1962), ricattato con un
video in cui un valletto di corte, sniffando coca,
racconta d’averne subito lavoretti orali di tutto
rispetto. Il nome è trapelato, perché all’inizio si
pensava che di tali sollazzi fossero imputabili i
due soliti eredi pasticcioni, William e Henry.
Ma lo scandalo è stato enorme, perché Linley,
sposato e con due figli, è il nipote prediletto
della Regina Elisabetta, ritenuto morigerato ed
unico in famiglia ad aver avuto successo col duro
lavoro (ha una ditta d’interior design). Figlio della
principessa Margaret (1930-2002), sorella
della Regina, e del grande fotografo Anthony
Armstrong-Jones Lord Snowdon (nato
nel 1930 e nipote del gaissimo scenografo Oliver Messel) deve averne viste di tutti i colori
fin da bambino. Alla morte della madre si sono
pubblicati i pettegolezzi più disparati, pure il
nome e cognome d’un suo amore lesbico. Pure
su Dagospia si ricordò che anche ArmstrongJones è un ben noto bisessuale e che il loro matrimonio fu disastroso. Aggiungendo pure che
Margaret aveva partecipato ad un’orgia, il cui
filmato finì negli archivi del Kgb russo.
E tanto per rinfrescare la memoria aggiungerei
che fino al suo matrimonio, con una sosia di
Lady Diana, il vero gay in famiglia era lo sputtanatissimo principe Edward (nato nel 1964),
ultimogenito di Elisabetta. Oggi fatto sparire
non si sa dove. Ma pure sul primogenito Carlo
d’Inghilterra s’è chiacchierato molto. Grazie all’inorridita moglie Lady Diana, la quale
consegnò ai posteri una sua video-intervista in
cui confessava allibita d’aver sorpreso il marito
con il suo “paggio” del cuore Michael Fawcett.
Colui che fu protagonista, nel 2005, del celebre
scandalo gay che sconvolse la casata inglese.
Cioè, dell’inchiesta in cui un altro valletto, tale
George Smith, ex eroe delle Falkland, denunciò
d’essere stato “sodomizzato a forza” da parte
dell’erede al trono Carlo. Anzi, sembrerebbe
che lo stesso Smith fosse andato a lagnarsi di-
rettamente con Diana della cosa.
Già si era spettegolato poi sul padre di Carlo,
principe Filippo d’Edinburgo, per sue frequentazioni giovanili. Nato dal principe reale
Andrea di Grecia (1882-1944), ben noto bisessuale anch’esso. Tutti parenti tra loro per via
della regina Vittoria, e tutti d’origine tedesca.
Le nozze tra Filippo e la futura regina Elisabetta
furono progettate a tavolino dal viceré dell’India Lord Louis Mountbatten (1900-1979),
cugino di Elisabetta e zio di Filippo.
Costui fu uno dei gay più famosi a corte e da
giovanissimo fu amante di suo cugino, futuro
Edward VIII (1894-1972), che aveva la passione di travestirsi da donna. Entrambi si dovettero sposare: Mountbatten con una riccona,
Edward con la divorziata americana Wally Simpson (che era pure lesbica), con la quale trovò
un pretesto per abdicare al trono a favore del
fratello Albert (1895-1952), ribattezzato per
l’occasione George VI, padre dell’odierna regina Elisabetta. Nel frattempo Edward, simpatizzante nazi, divenne “intimo” pure del principe
tedesco Filippo d’Assia (1896-1945), marito
di Mafalda di Savoia, dalle ben note tendenze
gay sadiche.
Ma il vero scandalo della famiglia era il fratello minore di Edward e Albert, cioè il bellissimo George Duca di Kent (1902-1942). A
vent’anni s’innamorò del celebre commediografo gay Noel Coward e la cosa durò due
decenni. Insieme furono persino arrestati per
atti osceni perché scheccavano in strada vestiti
da prostitute.
George si legò intimamente pure al cugino
Louis Ferdinand di Prussia (1907-1994),
nipote del Kaiser Wilhelm II, divenendone il
“marito” inseparabile. Ma il tedesco fu fatto
sposare a forza nel 1938 alla cugina Kira di Russia, cugina pure di George. Quest’ultimo invece
si diede alle droghe ed iniziò a fare la pazza a
zonzo. Suo fratello maggiore Edward lo mise
sotto chiave per disintossicarlo e poi lo fece
sposare ad una parente “povera”: la principessa
Marina di Grecia, cugina dell’Andrea bisex citato sopra. Fecero pure tre figli, ma continuarono in segreto i rispettivi intrallazzi. Quando
nel 1942 George cadde col suo aeroplano, con
quattordici gaudenti “consorelle” a bordo, lei
portò avanti il ruolo di vedova inconsolabile.
Della gaia compagnia si salvò solo il celebre
fotografo Cecil Beaton (1904-1980) che in
quel momento era altrove.
Nel frattempo furoreggiava a Capri il futuro re
Paolo I di Grecia (1901-1964), cugino stretto di Andrea e di Marina, anch’esso nipote della
regina Vittoria. Poi, naturalmente, anche lui si
sposò e sua figlia Sophia, moglie di Juan Carlos,
è l’attuale regina di Spagna.
Ma non è tutto. Se risaliamo ancora un po’ più
indietro sui rami della genealogia si trovano altri bei personaggi.
Ad esempio il folle Albert Victor duca di
Clarence (1864-1892), nipote della regina
Vittoria ed erede al trono. Morto ufficialmente di tisi, ma in realtà di sifilide. Fu trascinato
nello scandalo di Cleveland street, del
1889, che coinvolse numerosi aristocratici che
frequentavano un bordello maschile a Londra.
All’epoca certe cose erano un reato anche se
fra adulti consenzienti e in privato. Le leggi
anti-gay, che spedirono ai lavori forzati persino
Oscar Wilde, le aveva varate proprio la regina
Vittoria, nonna di Albert. Benché costui fosse
malato gli s’ impose, senza scrupoli, di sposare
Mary di Teck, sua cugina in secondo grado. Per
fortuna lui morì un mese prima delle nozze e lei
divenne comunque regina sposando il fratello di
Albert, futuro Giorgio V e nonno dell’odierna
regina Elisabetta.
Ma non è tutto ancora. In quel periodo scorrazzava indefesso pure Lord John Campbell,
marchese di Lorne e Duca di Argyll
(1845-1914), governatore generale del Canada,
nonché marito di Louise, figlia della regina Vittoria. Fu l’unico matrimonio a non darle nipotini. E vi potete immaginare il perché.
Legenda narra che la sposina fece murare una
finestra su Kensington park per ostacolare il
cruising notturno del duca alla ricerca di militari!
Lui, decisamente, preferiva spassarsela con bei
giovanotti, tra cui il dissoluto Frank Shackleton
(fratello del celebre esploratore dell’Antartide)
che poi rimase immischiato nel clamoroso furto
dei gioielli della corona d’Irlanda. Ma le indagini furono insabbiate proprio perché si scoprì la
sua tresca con Argyll.
Ah, Dio salvi tutte le regine incaute!
memoranda
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1 - Lord John Campell, marchese di Lorne e duca di Argyll
2 - il principe Louis Ferdinand di Prussia
3 - Edoardo VIII nel 1925 a bordo della corazzata “Repulse” ad un ballo in maschera
4 - Il duca del Kent con la moglie Marina di Grecia (foto Cecil Beaton)
5 - Lord Snowdown e famiglia nel 1965 (foto Cecil Beaton)
6 - Albert Victor, duca di Clarence
7 - La regina Elisabetta II col marito Filippo d’Edinburgo, 1953 (foto Cecil Beaton)
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dicembre 07
pride
70
rubriche
di Pigi Mazzoli
[email protected]
zig*zag
“Proteggiti, per vivere abbastanza a lungo da trovare quello giusto!” Questo, grosso modo, è lo
slogan della nuova campagna francese per la
prevenzione dall’Aids. Con un cartone animato (online su YouTube all’Url: http://it.youtube.
com/watch?v=l3iJTnDD1FU), tanto bello da
finire proiettato ne “La notte dei Publivori”. E
dire che in Francia governa la destra. E hanno
una delle leggi più blande sulle coppie omosessuali, seppur fra le più vecchie. Noi neppure
quello.
La regione Lombardia ha approvato un
articolo del piano del welfare lombardo. Il
provvedimento della commissione regionale
alla sanità precisa che “le prestazioni sanitarie e
sociali sono finalizzate a sostenere la persona e la
famiglia, con particolare riferimento allo sviluppo di
una sana e responsabile sessualità”.
Cosa potremmo aspettarci di diverso
dall’alleanza fra ex democristiani, ex fascisti
e leghisti? Questa ambigua e contestata
definizione è nata per il desiderio di combattere
la legge 194 che regola l’aborto, nella speranza
di far passare l’idea che il feto ha più diritti della
madre. Come se per evitare gli aborti servisse
proibirli, come una volta, quando si facevano
clandestinamente, provocando spesso danni
irreversibili o addirittura la morte delle donne.
Forse l’aborto si evita, se si vuole evitarlo,
facendo informazione sulla contraccezione,
o forse ancora di più permettendo alle madri
condizioni economiche per avere i figli che
vogliono avere. Io eliminerei la legge che
permette il precariato, non quella che permette
l’aborto assistito in strutture pubbliche.
Queste distinzioni in base alla morale sessuale
sono intanto passate per i servizi sociali, come
i consultori, ma possono scivolare presto
anche al resto della sanità, decidendo quali
comportamenti sono leciti e quindi quali
saranno i cittadini da curare.
Il papa ha detto ai farmacisti cattolici (anche a
quelli dello stato italiano) che hanno il diritto
all’obiezione di coscienza,e che possono rifiutarsi
di vendere cose contrarie alla loro morale.
Forse non tutti ricordano che quando sparì il
divieto di pubblicizzare i mezzi contraccettivi, i
farmacisti cattolici insorsero e chiesero di poter
non vendere i preservativi nelle loro farmacie.
Lo stato ricordò loro che avendo una licenza
per un servizio sono obbligati ad erogare il
servizio. L’Aids che avanzava diede una mano a
ridicolizzare questo rigurgito moralista, e ora i
preservativi si trovano in tutte le farmacie. Fra
quanto i farmacisti chiederanno nuovamente
una modifica della legge?
Ma se anche avessimo capito l’antifona e non ci
aspettassimo nulla da chiesa e politica, almeno
la scuola dovrebbe aiutare a conoscere.
E così gli studenti del liceo milanese Parini (sì,
quello stesso della Zanzara, primo scandaloso
giornale studentesco che parlava di sessualità), a
maggioranza chiedono che venga messa a scuola
una macchinetta distributrice di preservativi,
magari a prezzo politico. Ma il preside risponde:
“È una proposta sciocca e volgare, non installeremo
alcun distributore. Se gli studenti, come dicono, lo
metteranno di loro iniziativa autotassandosi, lo farò
togliere”.
Meglio che si infettino e che si ingravidino,
signor preside?
pride
dicembre 07
La parola ai protagonisti
Talebani, da Wikipedia (estratto)
Il termine “talebani” indica chi studia nelle scuole
coraniche. Sviluppatisi come movimento politico
e militare in seguito all’invasione sovietica
dell’Afghanistan, i talebani sono noti per essersi
fatti portatori dell’ideale politico-religioso che
vorrebbe recuperare tutto il portato culturale,
sociale, giuridico ed economico dell’Islam (almeno
come da essi stessi inteso e interpretato) per
costituire uno stato teocratico.
Ostili ad adattare la loro patria alle realtà più
moderne del pianeta,essi respinsero ogni tentativo
di interpretazione che non fosse inquadrato nella
più conservatrice tradizione spirituale e culturale
del pensiero islamico, adottando un atteggiamento
ferocemente repressivo nei confronti degli
oppositori e facendo arretrare la condizione
femminile a uno stadio assai peggiore di quello
esistente nella fase monarchica dell’Afghanistan,
precedente all’invasione da parte dell’Armata
Rossa.
I talebani si richiamano al movimento islamico
sunnita deobandi che enfatizza la solidarietà,
l’austerità e la famiglia, saldamente gestita dagli
uomini.
Una volta al potere, i talebani istituirono la
shari‘a (legge islamica), interpretandola alla luce
di una profonda e crudele intolleranza verso il
“Diverso”. 
Benedetto XVI, dal discorso rivolto alla
Federazione internazionale dei farmacisti
cattolici:
“L’obiezione di coscienza è un diritto che deve essere
riconosciuto alla vostra professione permettendovi di
non collaborare direttamente o indirettamente alla
fornitura di prodotti che hanno per scopo le scelte
chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e
l’eutanasia”.
Franco Caprino, segretario nazionale di
Federfarma:
“Non possiamo fare gli obiettori di coscienza senza
una modifica della legge. I farmacisti sono costretti,
dietro prescrizione medica, a consegnare il farmaco o
a procurarlo, se non disponibile, nel più breve tempo
possibile. Se non si modifica l’articolo 38 del testo
unico delle leggi sanitarie non si può fare altrimenti”.
Roberto Formigoni, presidente della regione
Lombardia, dal suo sito internet, rispetto alle
modifiche regionali alla legge 194, per prevenire
l’uso della pillola del giorno dopo:
“È in corso un’offensiva per rendere l’aborto un gesto
ancora più banale nelle sue metodologie. Si vogliono
distruggere le poche difese della vita umana che la
legge 194 persegue”. Continua Formigoni: “Dal
punto di vista della mie convinzioni mi sono opposto
in passato alla Legge 194 e mi oppongo tutt’ora, ma
come presidente della Lombardia devo garantirne
la corretta applicazione. Ci sono invece polemiche
politiche da parte dei radicali, della sinistra e di
tanti altri che vorrebbero distruggere le poche difese
previste da questa Legge: se vogliono cambiarla è il
caso che si presentino in Parlamento. Hanno vinto
le elezioni, dovrebbero poterla modificare. Ma prima
che ciò avvenga non possono pensare di violarla”.
Sul tema dell’obiezione di coscienza da parte di
alcuni medici, Formigoni sostiene:“L’obiezione è un
diritto garantito dalla legge e non è vero che c’è un
eccesso di obiettori di coscienza nei nostri ospedali”.
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dicembre 07
pride
72
rubriche
Tom
A quasi cinque anni dalla fondazione riapre
Tom. Nuovo Url, nuova veste grafica e nuove
collaborazioni. Tra le tante novità una sezione
storie, più personale ed intimistica e lo spazio per
le foto all’interno dei post.
http://www.tomblog.it
di Carmine Urciuoli
[email protected]
Progetto omosessualità
Il “Progetto omosessualità” su Wikipedia (http://
it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Omosessualità)
è
un’opera monumentale, raccoglie decine di voci
relative al tema dell’omosessualità, su temi spesso
poco noti.
Veropedia
Nuovi trend per le libere enciclopedie collaborative
che sorgono nell’era del cosiddetto Web 2.0.
Dopo lo scisma occorso a Wikipedia per mano di
uno dei fondatori, il filosofo Larry Sanger, che ha
creato Citizendium (no ai contributi anonimi,
sì a fonti autorevoli e con bibliografia), è la volta
di Veropedia, i “migliori” articoli di Wikipedia
verOficati e ripubblicati (e non più modificabili) su
un’enciclopedia online... a pagamento.
http://en.citizendium.org (Citizendium)
http://www.veropedia.com
Drag king
Il primo gruppo di drag kings italiano ha un blog
con le date delle esibizioni. È composto da Ivan
il Terribile (che ha anche una pagina su MySpace,
http://www.myspace.com/dragkingivan) e Julius
(http://www.myspace.com/iulius)
http://www.kingsofrome.blogspot.com
Transgender per amore
“Transgender per amore” è una comunità web di
persone transgender e transessuali che discutono
della loro vita e della loro condizione (individuale,
sociale, lavorativa, politica) fra di loro e con il resto
del mondo.
È un forum aperto a chi voglia di confrontarsi,
raccontarsi, informarsi, discutere, esprimersi,
socializzare, fare amicizia, produrre e/o proporre
le proprie capacità artistiche e di pensiero, ma
anche molto più semplicemente il luogo nel quale
raccontarsi su un palcoscenico virtuale.
http://it.groups.yahoo.com/group/
TransgenderPerAmore
Eco TV
Eco TV è un canale televisivo militante, che
concentra la sua attenzione su temi e argomenti che
abitualmente non trovano spazio nella televisione
generalista. Ecologia, diritti civili, pace, solidarietà e
giustizia sociale sono il Dna del suo palinsesto.
Partner ufficiale di eventi mediatici quali: la
Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici alla
Fao, il V-Day di Beppe Grillo, il pride di Roma 2007,
tutti seguiti in diretta. EcoTv è stata televisione
ufficiale dell’EuroPride 2007 di Madrid.
http://www.ecotv.it
Scart TV
Il progetto che hanno messo su Francesco, Moreno,
ed altri amici è ambizioso: costruire il più grande
archivio di filmati mandati in onda dalla Tv italiana
negli anni ’80. Gli ideatori del sito lavorano tutti
nell’ambiente televisivo ed hanno la stessa grande
passione per la televisione.
È divertente rivedere le sigle di “Non è la rai”, i
fagioli di “Pronto Raffaella” oltre a vari speciali che
seguono la Tv del momento, come il servizio sul
primo Malgioglio. Il sito, forte di già settemila filmati,
è supportato da un blog di commento del mondo
televisivo (http://scartchannel.blogspot.com) e da
una pagina YouTube (http://www.youtube.com/
user/scartchannel).
http://www.scartchannel.tv
HomLes
Nuovo motore di ricerca per il sito pensato per chi
ha il problema di trovare una casa o una stanza in
affitto, e la vorrebbe bella economica e soprattutto
con coinquilini e proprietari lgbt friendly.
È possibile inserire svariati parametri nella ricerca,
accessibile a tutti anche senza registrazione.
http://www.homles.eu
EROSSTRIP
La striscia erotica della rubrica internet,il seguitissimo
spazio dedicato alle segnalazioni “ricreative” del
web, a dicembre è fetish. Tra bondage, leather, sling
ed altre amenità proponiamo tre siti per soddisfare
le richieste di alcuni lettori.
http://hazing.asvictims.com
http://www.gayego.com/free/analacts5/gayporn
http://www.gaypornfinder.com/novanilla3/index.htm
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rubriche
Richard zimler
Il sognatore di fantasmi
Un insegnante di musica, ebreo americano, nella
prima metà degli anni novanta ha lasciato gli Stati
uniti (dove i suoi amici più cari sono morti di Aids e
dove, colpito dallo stesso male, se ne sta andando il
fratello) per venire a vivere in Europa.
L’intenzione più o meno consapevole è di fare come
lo struzzo e di seppellire la testa sotto le sabbie del
Portogallo, dove insegna al conservatorio di Oporto
e dove crede di poter passare il resto della sua vita
lontano dai funerali, provando a combattere il senso
di vuoto che si porta dietro imbottendosi di valium.
Quando però l’Angelo della Morte arriva anche
a Oporto e colpisce il suo studente più bravo, il
giovane Antonio, “folletto di luce e musica”, che suona
la chitarra “con la grandezza nelle dita” e che ha
negli occhi uno spasmodico desiderio di imparare,
la storia vira verso inediti percorsi di speranza e di
liberazione.
di Francesco Gnerre
[email protected]
Il professore di chitarra classica, stanco e amareggiato,
che rievoca i suoi morti con un senso di colpa per il
semplice fatto di essere sopravvissuto, si sveglia come
da un incubo, riscopre la sua vocazione pedagogica
e torna a vivere. Impara che se si immagina con
intensità di avere la forza di un tempo, questa potrà
generarsi spontaneamente, scopre “la magia della
speranza” e decide che Antonio deve imparare
tutto quello che c’è da imparare e che deve tenere
concerti, anche se è sieropositivo, anzi, soprattutto
perché è sieropositivo.
Organizza un viaggio con lui attraverso la Spagna
e la Francia fino a Parigi, lotta perché diventi una
persona libera e alla fine di questo rocambolesco
viaggio, al quale partecipa anche il padre di Antonio
(un altro personaggio di straordinaria intensità che
fa emergere inedite sfumature nei rapporti tra un
padre e un figlio gay) tutti guarderanno il mondo
con occhi diversi.
playground
roma 2007
pp. 226
euro 14
SEGNALAZIONI
Di fronte alla tragedia dell’Aids che ha colorato di
paura e di morte gli anni ottanta e la prima metà
degli anni novanta, per molti gay è stata forte la
tentazione di autocensurarsi, di rientrare nel closet,
di considerare irrilevanti quando non pericolose,
di fronte a tanta tragedia, anche le poche libertà
conquistate con tanta fatica dopo Stonewall.
Questo romanzo ci ricorda che i due aspetti non
vanno mai disgiunti. La consapevolezza della malattia
e la lotta per contrastarla non possono far passare
in secondo piano il processo di liberazione, la
conoscenza e l’accettazione di sé e la lotta contro
chi ancora pensa che un uomo debba essere punito
“per via della sua stessa natura” o che debba essere
obbligato a nascondere il proprio amore per il resto
dei suoi giorni.
Così Antonio, il giovane sieropositivo, dopo tante
paure e resistenze e negazioni di sé, arriverà
finalmente a confessare al suo professore: “Ho
sempre saputo di essere gay. Sempre. Tu non c’entri
niente. Sarei stato infelice se non ti avessi incontrato
(…) Sarei stato un nevrotico. Non avrei mai saputo che
esistevano gay felici. Sarei stato solo. Per tutto questo
tempo sarei rimasto nascosto, in attesa, a picchiare la
testa contro il muro”.
Il romanzo è una lunga lettera che il protagonista
scrive a Carlos, l’uomo che ama, un altro di quei gay
omofobi che rischiano di passare la vita a negare
se stessi e a picchiare la testa contro un muro, per
renderlo partecipe del nuovo corso della sua vita,
per raccontargli la storia di Antonio, per insegnargli
che è “povero colui che si priva del proprio piacere”, e
per dirgli che lo ama ancora, ma che il loro amore
non potrà più sopportare il chiuso di un “tetro
sgabuzzino”: “quindi devi aprire la porta, almeno uno
spiraglio, e dare un’occhiata fuori. La terra non si aprirà
per inghiottirci. Tu non ti trasformerai in una statua di
sale”.
Scritto nel 1996, sul finire del decennio più
drammatico della storia dell’omosessualità in epoca
moderna, quando l’incubo della malattia cominciava
ad attenuarsi in seguito all’introduzione dei nuovi
farmaci, il romanzo è una delle testimonianze più
lucide e più belle dell’impegno di molti scrittori, in
particolare statunitensi, nella lotta all’Aids e insieme
nella lotta all’omofobia.
Sorretta da un grande impegno morale, ricca di
notazioni sul confronto tra americani ed europei e
sul modo diverso di gestire i propri riti di seduzione
e le proprie paure, la narrazione commuove e
appassiona, e la lunga lettera di 223 pagine si
legge tutta d’un fiato, perché l’autore (americano
trapiantato in Portogallo come il protagonista del
romanzo) riesce a coinvolgerci nella sua esaltante
metamorfosi e a far diventare anche noi destinatari
della sua missiva pedagogica.
Gian Luca Mario Loncrini, Anche un uomo, Alberti & C. editori, Arezzo 2007, pp. 302, euro 24.
La precoce educazione sentimentale di un ragazzino che prima in maniera confusa, poi con maggiore lucidità, scopre
di essere gay, e che grazie all’amore familiare che lo circonda si avvia ad essere un gay consapevole e forse felice.
Lo stile, che prova a riprodurre il punto di vista del protagonista bambino, riesce spesso a cogliere profonde verità
con inedita freschezza.
Veronica Raimo, Il dolore secondo Matteo, Minimum fax, Roma 2007, pp. 164, euro 11.
L’ambientazione è bizzarra e i tre protagonisti non banali (una donna masochista, un gay e Matteo, il narratore in
prima persona, forse bisessuale, indecifrabile e sereno, semplicemente “incapace di provare dolore”). Un brillante
esordio narrativo, che a volte gioca un po’ a stupire il lettore, ma che spesso si impone per l’originalità di uno stile
personale di notevole forza.
Annemarie Schwarzenbach, La gabbia dei falconi, Rizzoli, Milano 2007, pp. 235, euro 8,80.
Tredici novelle, scritte tra il 1934 e il 1935, che raccontano di viaggi e di spaesamenti, di personaggi esuli e sperduti,
come esule e sperduta si sentiva l’autrice. Tradotte e curate da Melania Mazzucco che alla Schwarzenbach ha
dedicato forse il suo romanzo più bello (Lei così amata del 2000) e che scrive qui una postfazione di grande
suggestione e intensità.
Elisa A. G. Arfini, Scrivere il sesso, Meltemi, Roma 2007, pp. 138, euro 14.
Una ricerca sul processo di “soggettivizzazione”, sul “gender” e sul “transgender”, sulle teorie e pratiche della
transfobia, sul confronto con le istituzioni che regolano l’esperienza trans, a partire dagli studi di Foucault e di Judith
Butler e dalle narrative della transessualità, di cui si analizza in particolare la storia di Louis G. Sullivan, transessuale
da donna a uomo gay.
pride
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L’ALTRA GELOSIA
di Vincenzo Patanè
[email protected]
Negli anni settanta, sulla scia di Pasolini e di Visconti, il cinema italiano scoprì improvvisamente
l’omosessualità, dando vita a risultati eccellenti come
Una giornata particolare di Ettore Scola (1977).
Nel 1979 fu la volta di Immacolata e Concetta
- L’altra gelosia, da anni irreperibile ed ora
finalmente disponibile in Dvd.
Primo lungometraggio di Salvatore Piscicelli (un
buon regista napoletano persosi però per strada: ne
ricordo Le occasioni di Rosa e Regina), vinse il Pardo
d’Argento al festival di Locarno, dove colpì molto
sia per le scene erotiche di forte fisicità sia per la
crudezza della storia.
Bisogna dunque essere grati alla Ripley home video
per avere avuto il coraggio di ripescare un film
così in anticipo sui tempi. E se anche la definizione
dell’immagine non è il massimo (anche perché il
film fu girato con un budget risibile), il Dvd si rifà
con i tanti extra: un ottimo booklet ricco di molti
contributi, un’intervista al regista, il trailer originale
e una galleria fotografica al ritmo di una martellante
tammurriata.
La vicenda si rifà ad una storia tragicamente vera,
accaduta in uno squallido paese della provincia
napoletana. Immacolata (Ida Di Benedetto),
sposata ad un uomo violento e rozzo, viene arrestata
per aver fatto prostituire la figlia minorenne,
concessa a un creditore per tacitarlo.
In carcere, inizia una relazione con Concetta
(Marcella Michelangeli), un’operaia dal
carattere introverso ma deciso.
Tornate in libertà, le due vanno a vivere assieme.
Quando tutto sembra andare bene, il rapporto però
si incrina: mentre Concetta per amore ha rinunciato
ad ogni altra cosa, Immacolata accetta la corte di un
volgare camorrista, Ciro (Tommaso Bianco), che
le dà molti soldi. Con questi, Immacolata trova un
po’ di serenità economica grazie ad una macelleria.
Concetta cerca in ogni maniera ma vanamente di
riconquistarla, non perdonandole di avere sacrificato
il loro amore per migliorare la propria vita. Così, in
un momento di furia, avviene l’irreparabile...
Immacolata e Concetta vivono dunque in uno
sconvolgente universo sottoproletario, in cui le
persone tirano avanti con ogni mezzo, in una
bassezza morale senza scrupoli.
Le due donne (quasi le due facce di una stessa
medaglia, non a caso Immacolata e Concetta sono in
realtà lo stesso nome...) si amano follemente, senza
curarsi di ciò che sta attorno e sfidando apertamente
la mentalità retrograda del paese. Riescono così ad
imporre le loro scelte, resistendo ai pregiudizi e alle
malignità altrui grazie alla loro forza, indispensabile
per sopravvivere in quel contesto abbrutito.
Certo, anche loro condividono con gli altri
personaggi una rancorosa aggressività (come lo
stesso gesto efferato di Concetta...), però mai
si era visto sugli schermi fino ad allora un amore
lesbico tanto viscerale, che peraltro non si esprime
nei consueti ruoli di forte/debole perché le due
donne, pur diverse, appaiono ambedue dotate di
una saldissima personalità. In particolare Immacolata
riesce a trovare sempre soluzioni ai problemi con
una straordinaria risolutezza.
Né si era mai visto un sesso (incluse anche alcune
scene etero) vissuto da tutti con tanta estrema
voracità, verosimile e nello stesso tempo senza
nessuna censura. Così, finalmente il sesso fra due
donne sugli schermi viene visto come una cosa a
sé, con una sua dignità, non creata in funzione di
un voyeurismo maschile, come in tanti film patinati
lesbo-chic.
Nel film c’è qualcosa che ricorda la sceneggiata
napoletana, per il contesto tipicamente
sottoproletario e per gli attori provenienti dal
teatro. Ma per il resto non c’è spazio per i soliti
luoghi comuni su Napoli e il Meridione. Al contrario,
c’è un insolito degrado ed un’atmosfera volutamente
sgradevole (esasperata da una fotografia “sporca”)
quanto grondante di verità.
Non bisogna però pensare per questo alle borgate
di Pasolini, quanto piuttosto al crudo cinema di
Fassbinder. Molte cose accomunano Piscicelli al
regista tedesco: una sorta di fatalismo che colora
negativamente ogni cosa, senza nessuna possibilità
di riscatto, e la capacità di non scivolare nel
mélo, grazie ad uno stile asciutto e gelido, quasi
impersonale, che vuole far vedere le cose così come
sono, senza deformazioni o compiacimenti. E ancora:
il discorso sessuale è strettamente intrecciato con
quello politico, relativo ad una società quasi arcaica
minacciata da un “nuovo” (in questo caso i soldi del
camorrista), che fatalmente sarà ancora più cinico,
se possibile, verso i rapporti omosessuali.
Ottime le due attrici, in particolare Ida Di Benedetto
che sfruttò l’occasione come trampolino di lancio
per il cinema.
(http://www.rhv.it)
Interessante l’iniziativa della casa editrice Alet, che ha pubblicato Ciò che resta
dell’Inghilterra di Derek Jarman con accluso il Dvd di Last of England (€ 21.50).
Il testo fu scritto mentre il regista inglese girava il film, ossia nei giorni in cui,
scoperta la propria sieropositività il 22 dicembre 1986, la rivelò coraggiosamente a
tutti in una conferenza stampa.
Com’è tipico di Jarman, il libro è un diario venato di riflessioni sul film, su di sé,
sull’omosessualità, sulla società inglese e su tanto altro ancora.
Il film, praticamente inedito in Italia, non ha un vero e proprio sviluppo narrativo;
in compenso lascia molto spazio all’immaginazione dello spettatore, giocando tutto
sulla straordinaria forza delle immagini, sul contrasto fra un’Inghilterra straziata
dal regime della Thatcher e i ricordi della propria infanzia, rievocati attraverso dei
filmini super8.
Famosa è la scena in cui un giovane punk eroinomane (Spring, a quel tempo amante
di Jarman) si masturba sopra L’amore vincitore di Caravaggio, che poi distrugge
furiosamente. (http://www.aletedizioni.it)
pride
dicembre 07
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www.gothicsauna.ch
VICOLO VECCHIO 3
CH - 6900 MASSAGNO
LUGANO
T +41 91 967 50 51
dicembre 07
pride
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rubriche
di Francesco Belais
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E così è scattato il coprifuoco: con una legge passata quasi in sordina lo scorso mese, in Italia dalle 2 di notte in
poi è vietata la sommnistrazione di bevande alcoliche nei locali di intrattenimento. Nessun dibattito televisivo,
nessun avviso, niente di niente. Cerco di trattenermi perché se dessi libero sfogo al mio sdegno, non mi
basterebbero queste poche righe.
Vorrei raccontarvi però quello che ho visto con i miei occhi nei parcheggi delle discoteche. Adesso i giovani non
escono dal locale solo per fumarsi una sigaretta, ma anche per andare a bere “a canna” dalle bottiglie di alcolici,
comperate al supermercato e stivate nelle proprie auto, ubriacandosi forse di più.
E questa è soltanto una delle conseguenze del proibire tout court. A nessuno però è venuto in mente, ad esempio,
di tenere aperta la metropolitana nella notte tra il sabato e la domenica, come succede all’estero, oppure di
istituire un servizio navetta per raggiungere i luoghi di divertimento, o di fare maggiori controlli sulle strade per
chi supera i limiti di velocità o guida in stato di ebbrezza. Molto più facile vietare: questo è l’atteggiamento tipico
del nostro paese, in questo come in tutte le vicende.
Peccato che con leggi e divieti non s’insegna e codifica il buon senso.
CARLO BRUNI
Drag queen, 37 anni, Milano, segno zodiacale toro ascendente
scorpione. Ha partecipato, come sosia di Moira Orfei al Maurizio
Costanzo show e molti altri programmi televisivi.
Lavora regolarmente allo Skylight di Verona, al Desigual di
Desenzano, all’Ondanomala di Milano con la Cesira, e all’Hd
di Milano con Luca Magli. Colleziona Barbie (ne ha oltre 1500) ed
ha un sito: www.carlobruni.net
GENTE
DELLA
NOTTE
Com’è nato il tuo nome d’arte?
Non mi piacevano nomi con l’aggiunta di Regina, Contessa,
Marchesa, Miss, e allora ho aggiunto a Carlo, che è il mio vero
nome, Bruni, perché mi piace molto la modella Carla Bruni.
Come e quando hai cominciato a lavorare nei
locali?
Ho iniziato per caso, a La Nuova Idea, partecipando a una
serata “Dilettanti allo sbadiglio” (non è un errore, proprio
questo era il nome della serata) presentata da una drag queen,
Ottavia Bonaccorti, ora scomparsa.
Poi la serata passò a Luca Magli, con cui ho cominciato a
lavorare regolarmente, specializzandomi nel trucco, nei costumi
e nella scelta dei miei personaggi.
C’è chi dice che dopo mezzanotte in giro solo
puttane e poco di buono, è vero?
No, c’è anche tanta bella gente che gira per i locali con la voglia
di divertirsi e conoscere altre persone. Poi ci sono anche le
mignotte... ma loro fanno solo del bene.
Fai anche un lavoro di giorno?
Sì, di giorno arrotondo.
Riesci a conciliare entrambe le cose?
Abbastanza, anche se alle volte arrivo in ufficio con brillantini in
faccia, colla delle ciglia e ombre di trucco intorno agli occhi, ma
non c’è nessun problema perché tutti al lavoro sanno delle mie
serate.
Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta
in una serata?
Mi imbarazza sempre quando alla fine degli spettacoli si
avvicinano delle donne e mi chiedono sempre dove lo
nascondo... Ma non lo nascondo!
Sei single o fidanzato?
Fidanzato.
Qual è il tuo uomo ideale?
Il principe azzurro.
Dimmi qualcosa di molto gay.
Ciao bella… e ringrazia per il bella!
Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare Carlo
Bruni durante una serata?
Be’ uno che prova a rimorchiarmi deve avere al seguito un cane
lupo!
Pensi mai di smettere, di attaccare la parrucca al
chiodo?
Sei pazza? Mai pensato!
Cosa pensi della scena gay italiana?
A volte divertente a volte squallida.
Tutte le tue esibizioni finiscono con una
barzelletta. Vuoi raccontarne una anche a Pride?
Si è vero, e quando dico: “Racconto una barzelletta?” tutti gridano:
NOOOOOO!
Ma io la racconto lo stesso: Due gnomi in un bosco vedono
una bottiglia di vino, uno dice all’altro: “Dai, andiamo dietro ad un
albero che ce lo ciucciamo”. E l’altro gli risponde: “E il vino quando
lo beviamo?”.
AA. VV. - D:Vision Club session Vol. 5 (D:Vision – Energy)
Continua la fortunata serie “club session” che d:vision, prestigiosa etichetta italiana, dedica ai tanti
amanti della scena club. Due Cd in una lussuriosa confezione ospitano i deejay-producers più famosi
del mondo con i loro brani più potenti e di richiamo. Dagli immancabili “french touchers”  Bob Sinclar
(con il nuovo attesissimo singolo “Together”) e Martin Solveig (con “Cabo Parano” remixata con
stile da Claude Monnet), ai grandi successi di Yves Larock (“Rise up”) e Todd Terry (“Get down”),
alle nuove hits di Ida Corr vs. Fedde Le Grand (“Let me think about it”) e Samim (“Heater”),
proseguendo con fiammanti produzioni ad opera di nomi tutti importanti: Dennis Ferrer, Sandy
Rivera, Kenny Dope & Terry Hunter, John Kano, Julien Jabre, Marlon D, Style Of Eye, Dj
Gregory, Skwerl.
w
PIATTI CALDI
pride
Quella più divertente?
Sono le mie cadute, sai io cado quasi sempre da scale, palchi,
sedie, ho le gambe distrutte. Pensa: una sera, in un locale di
Pavia, stavo facendo un pezzo a tema, e giravo, giravo, giravo, a un
certo punto è finito il palco, ed era alto circa un metro… che
dolore!
dicembre 07
AA. VV. – Strictly Todd Terry (D:Vision – Energy)
Compilation che segna il definitivo ritorno del “re della Acid House”, Todd Terry,
un contenitore di classici immortali dell’immenso repertorio “Strictly Rhythm”,
miscelati a tracce contemporanee, insomma un vero must per ogni collezionista
di rispetto e per tutti gli amanti della musica in genere.
Oltre ai più rigorosi formati in vinile, istituzione immancabile per gli
anficionados del clubbing, la compilation è anche disponibile in versione
non mixata, in confezione Digipack da 3 Cd, per tutti quei djs che
vogliono provare ad emulare lo stile dei maestri... e per chi
smania di possedere una parte dell’infinita collezione di
dischi di Todd Terry!
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pride
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rubriche
musica
di Roberto Cangioli
[email protected]
Complici le festività vorrei dedicare questa rubrica
non solo ad artisti gay o che trattino temi gay,
ma anche ad alcuni fra quelli che sono seguiti in
particolar modo da un folto pubblico gay.
Da registrare il fatto che la crisi del disco si fa sentire,
tanto che alcune case discografiche preferiscono
concentrarsi sui Dvd, più difficili da recuperare “a
sbafo” con i programmi “peer to peer” su internet
e che, tutto sommato, costituiscono ancora un
prodotto di livello indirizzato ad ascoltatori (e
visori) attenti.
Partiamo dunque con le maggiori attese che
ruotano attorno a personaggi femminili: in poche
settimane si sono avvicendati alcuni nomi tra i più
ascoltati da migliaia di fan gay, ossia Britney Spears,
Kylie Minogue e Spice girls. Le prime due escono
con un album nuovo di zecca, mentre le ragazze
tutto pepe anticipano con un greatest hits il loro
tour mondiale. Ma andiamo con ordine.
Blackout di Britney Spears non smentisce la
bravura di questa cantante, che vuole riscattare
l’immagine offuscata di una diva alle prese con
droghe e relativi problemi familiari.
Tuttavia ci sembra più sincera la rappresentazione
che Kylie Minogue dà di se stessa nel video
documento White diamonds, un Dvd che riprende
lo spettacolo “Showgirl homecoming” del 2006, e
che vede la cantante raccontare dietro le quinte le
sue aspirazioni, ma anche le sue preoccupazioni per
la recente battaglia personale contro il cancro.
Kylie suggella questo rientro in scena con “X”, un
album emotivamente intenso, in cui non risparmia
fra l’altro il suo passato attraverso i testi di brani
come “In my arms”, “Stars” e “No more rain”.
Su tutte spicca la segnalazione del video di “Two
hearts”, in cui Kylie, che sembra sia rimasta molto
colpita durante le sue frequentazioni di locali gay
(complice l’amico Boy George), si cimenta nella
veste inconsueta di drag queen.
Un altro bramato ritorno è quello delle Spice
girls, di cui è appena partito il tour mondiale che
vede riunita sul palco la pop band femminile più
famosa di tutti i tempi. Per promuovere l’evento
Emma, Geri, Melanie B, Victoria e Melanie C, hanno
pensato bene di pubblicare un Greatest hits con i
loro più grandi successi, inclusi i tre singoli natalizi
e due canzoni scritte per l’occasione, “Headlines
(friendship never ends)” e “Voodoo”. Per i fan
più sfegatati l’album è disponibile con l’aggiunta di
un Dvd che raccoglie tutti i loro video e un Cd
extra comprendente tracce remixate, karaoke e...
braccialetto dell’amicizia (sigh!). Certamente un
bell’investimento...
Per quanto riguarda le nuove proposte vi suggeriamo
i Pacifika, formazione canadese che ruota attorno
alla cantante di origine peruviana Silvana Kane; il
trio fonde atmosfere latine a moderni suoni
elettronici, a metà tra Gotan project e Groove
Armada. I Pacifika hanno realizzato da poco il loro
primo album, Asunción, che si preannuncia come un
disco intenso e caldo, da ascoltare in intimità.
Il 2007 sarà però ricordato come l’anno di
consacrazione di due artisti molto vicini al pubblico
gay: Scissor sisters e Mika, entrambi in uscita
con un Dvd che riporta i clip ufficiali dell’ultimo
album e una recente performance dal vivo.
Con la copertina disegnata dallo stesso grafico
di Indiana Jones, Hurrah – a year of Ta-Dah è la
testimonianza del talento dimostrato sul palco dalle
Scissor Sisters; la scenografia eccentrica messa in
piedi per lo show londinese esalta l’esibizione di
una band indubbiamente “up”, che dal vivo non
risparmia fiato, e potenza.
Un video assolutamente riuscito sotto ogni
aspetto, così come quello dedicato alla rivelazione
di quest’anno che sta per chiudersi, ossia Mika, il
giovane cantante libanese che con un solo album
e una manciata di canzoni è riuscito a catturare
l’attenzione delle nuove generazioni, grazie alla
sua incontenibile energia di interprete dal vivo
che sotto certi aspetti ricorda la voce di Freddie
Mercury.
E propri a quest’ultimo è dedicato il doppio Dvd
(e Cd) Queen rock Montreal, che cattura i Queen in
due momenti tra i più esaltanti della loro carriera:
una performance canadese del 1981 filmata in
pellicola 35 millimetri, completamente restaurata
con relativo audio remixato in formato Dolby/Dts,
e l’esibizione integrale che la band fece nel 1985
al Live aid, con aggiunta di inedite prove in studio.
Sicuramente uno fra i più importanti documenti
finora pubblicati a celebrazione della gloriosa band
inglese.
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rubriche
Dopo aver portato in Italia Ralf König nel novembre 2006 (vedi
intervista su “Pride” n. 90), Kappa Edizioni ristampa in volume
con l’abituale cura di confezione e traduzione l’opera che lo fece
conoscere per la prima volta al di fuori della ristretta cerchia dei
lettori gay, ovvero Der bewegte Mann, già uscita a puntate sulla rivista
“Linus” come Un uomo in bilico.
Qui il fumetto viene ribattezzato col più prevedibile Tutti lo vogliono
per richiamare il titolo del film che ne fu tratto (molto liberamente)
nel 1994, uno dei maggiori successi di sempre della cinematografia
tedesca, nonostante la pochezza dell’operazione.
fumetti
di Massimo Basili
[email protected]
Axel, giovane e piacente donnaiolo, viene piantato dalla fidanzata
Doro. All’inizio della storia lo vediamo uscire dall’ospedale dopo aver
inscenato un finto suicidio, servito solo ad indispettire ancor di più
la ragazza. Di poco conforto sono anche i suoi amici del gruppo di
autocoscienza maschile, che intanto hanno invitato l’omosessuale
Bruno, in arte Brunilde, a portare la sua esperienza e risolvere
l’annoso problema del maschio etero alle prese con donne sempre
più emancipate ed esigenti.
Brunilde s’invaghisce di Axel e lo invita a una festa con spettacolo di
drag queen durante la quale Axel si ubriaca; concupito da più di un
invitato, decide di passare la notte a casa del rassicurante Norbert, in
verità anch’egli piuttosto attratto dalle grazie dell’aitante giovanotto.
Per dimenticare Doro, Axel decide di approfittare dell’ospitalità
di Norbert per qualche settimana, innescando così una sarabanda
di equivoci e di inattese contaminazioni tra il mondo degli insicuri
maschi etero e un ambiente gay di “favolose”, descritto da König
con affetto ma anche con qualche datato stereotipo di troppo.
Sta proprio qui il difetto maggiore di Tutti lo vogliono, nonostante sia
una lettura spassosa e arguta: arriva dopo i capolavori più recenti di
König, come Super Paradise o Palle di toro, molto più maturi e sofisticati.
Tutti lo vogliono è del 1987, e un po’ si vede.
Troviamo già molti degli argomenti cari alla produzione di König,
come il fastidio verso la repressione sessuale e
l’ipocrisia dei costumi, o la fissazione di molti
gay per uomini etero che sicuramente li faranno
soffrire. Tutto è però timido ed esitante, lontano
dalla fiera ed irresistibile sfacciataggine delle
opere successive.
Anche il tratto è ancora piuttosto grezzo,
seppur riconoscibilissimo. Insomma: leggete Tutti
lo vogliono se volete sapere da dove è partito
König per diventare quel genio che è oggi!
Capolavoro! Difficile contenere l’entusiasmo per l’ultimo,
splendido libro di Ebine Yamaji, che arriva in Italia per Kappa
edizioni dopo Love my life e Free soul.
Rutsu è una bella e giovane scrittrice di successo. È fidanzata
con Ryuji, che non ama ma che sopporta perché è lui che l’ha
scoperta e valorizzata come autrice, e che ora le fa da editor per il
nuovo romanzo che sta portando a termine.
Ma Ryuji è impaziente, ama molto Rutsu e vorrebbe sposarla.
Rutsu temporeggia, finché non incontra la volitiva redattrice di una
rivista d’arte, Tamaki Yano, e se innamora follemente.
Comincia per lei un gioco pericoloso di menzogne e inganni,
soprattutto verso se stessa: riuscirà a finire il libro con l’aiuto di
Ryuji e a non deludere troppo l’amata Tamaki? La resa dei conti
arriva presto…
Nonostante la vicenda sia delle più banali e scontate (un triangolo
amoroso dove alla fine prevale la coppia di donne e si rafforza
l’identità lesbica della protagonista) con Indigo Blue Yamaji porta il
lettore all’essenza, al cuore più autentico del racconto a fumetti, in un
distillato purissimo di emozioni.
Lo stile è impalpabile: nessuna sbavatura, nessun segno fuori posto, ogni
tratto di pennarello e ogni dialogo sono funzionali alla narrazione, che si
snoda inesorabile verso la conclusione finale.
Un consiglio: il modo migliore per apprezzare questo meraviglioso
fumetto è sedersi comodi in poltrona, staccare il telefono e farsi
trasportare dal romanzo dalla prima all’ultima pagina, in un colpo solo.
pride
dicembre 07
Ralf König
Tutti lo vogliono
Kappa, b/n,
pp. 122,
euro 13
Ebine Yamaji
Indigo Blue
Kappa, b/n,
pp. 202,
euro 11
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IL PRESERVATIVO È… COMODO
Il concorso per la realizzazione di un banner a tema
“Il preservativo è comodo” scade il 31 dicembre.
Info: http://www.comodo.it/
Il concorso, a partecipazione gratuita e aperta a
tutti, si articola in due sezioni: quella banner in flash,
che si sviluppa in massimo venti secondi, e quella
banner gif animata, che si sviluppa in massimo
quattro frame. Sono previsti premi per i primi dieci
classificati in ciascuna sezione.
ITALIA
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ottenere tutti i prodotti gay in distribuzione: tutti
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novità in uscita e tutti i titoli “queer”, letteratura e
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profilattici e lubrificanti per il sesso sicuro. Oltre a
collegarsi al sito, è possibile chiamare il numero
verde gratuito 800 993305 da lunedì al venerdì dalle
9:30 alle 19 (da cellulare: 075 8583526).
 
ORSIAZONZO
Il Magnum club Italia rinnova i molteplici impegni
volti la lotta all’Aids. Il programma per dicembre
è: sabato 1, Trap (Brescia) dove saranno presenti
volontari dell’onlus “Essere Bambino”, adottata da
anni dal club. Sabato 8 al One Way, con pre serata
presso il Company di Milano. Sabato 15 al Romeo’s
di Verona. Sabato 22 di nuovo al One Way per un
incontro pre natalizio con Magnum show e sorprese.
Sabato 29 al Romeo’s e veglione al Trap di Brescia.
A dicembre inizierà la campagna di tesseramento
2008. Sabato 15, al T-Bear di via Breda 158, dalle
23, serata di beneficenza in collaborazione con l’Asa.
(www.Asamilano.org) La piscina sarà a disposizione
con un idromassaggio (teli e ciabatte direttamente
al locale). La musica sarà affidata al bear dj Claudio
(commercial music, anni 80/90, sex-house), go go
bear & chaser e le delizie offerte da Lagolare e dal
Circolo della Pasta di Basilicanova (Pr). Martedì 25,
Christmas night: una notte di Natale con lotteria,
panettoni, torroni, spumante, food: Lagolare e
Circolo della Pasta. Piscina a disposizione. Musica:
bear dj Claudio e bears performance. Sabato 29:
Last night ‘07. Dalle 14 ritrovo alla Blu Sauna, con
buffet. La sera alla discoteca The Block di Limena
(nel privé bear con selezione) Drag queen show con
Miss Pomponia; music by Bear Claudio dj, go go
bears, panettoni e torroni. Regali natalizi. Lunedì 31,
Classico village (via Libetta 3, Roma). Bearsinrome
e Orsiazonzo organizzano il capodanno più bear
d’Italia. Due situazioni: una sala house con Mario di
Benedetto con dj a sorpresa e una sala commerciale
con J.Claude dj, show di Miss Pomponia. Info: http://
www.orsiazonzo.it, www.bearsinrome.it, www.
dbump.it, www.myspace.com/bearsinrome, 347
4639986, 392 3885998.
IL MIO ANGELO
WLM edizioni ha il piacere di comunicare l’uscita
del romanzo Il mio angelo: quando gli angeli mettono
la coda ma non perdono le ali, di Eliana Matania
Ruggiero. Il libro, a tematica lgbt, sarà in vendita a
dicembre sul sito www.wlmedizioni.it e in libreria.
Info: www.wlmedizioni.com
pride
dicembre 07
LUCAS KAZAN
Lucas Kazan torna in Italia per una ricerca di volti
nuovi. Tre le selezioni di “Gay porn star wanted”:
- Roma, sabato 8 dicembre 2007 dalle 15 alle 19 c/o
Hangar Disco Bar, via In Selci 59.
- Catania, sabato 8 dicembre 2007 dalle 15 alle 19 c/
o Codice Rosso Cruising Bar, via Conte Ruggero 48.
- Milano, sabato 15 dicembre 2007 dalle 15 alle 19
c/o Flexo Club Milano, via Oropa 3.
I partecipanti devono portare con sé un documento
d’identità valido, e non verranno ammessi se non
avranno 18 anni. Per candidarsi la Lucas Kazan non
chiede alcuna esperienza precedente, ma chiede di
avere ben chiaro il fatto che trattandosi di una casa
di produzione internazionale i film sono destinati a
una distribuzione mondiale, che comprende l’Italia.
È impossibile candidarsi se si hanno problemi di
visibilità. Per candidars occorre avere almeno due di
queste qualità: bel viso, fisico definito, e... attrezzo
di lavoro all’altezza delle aspettative.
PIEMONTE
TORINO
CAFFÈ LERI
il Caffè Leri rinnova le serate del mercoledì, venerdì
e sabato. Mercoledì discogaynight con go go boy
e strip dj, venerdì solo donna, strip, animazione dj
Lady X e sabato Erasmus: per gli universitari di tutto
il mondo, dj Dave X. Info e lista serata donna 349
0540820, 338 7835488, altre serate 011 543075.
GARAGE CLUB
In corso Stati uniti 35, Garage è un locale di
impronta maschile, in grado di favorire il dialogo e
l’aggregazione, con affluenza di un pubblico misto
(gay – etero), ragazzi e professionisti di trenta/
quarant’anni estranei all’ambiente che hanno
apprezzato la novità del locale. Grande salone
lettura-conversazione-Tv con american bar e area
fumatori; zona “health” con sauna finlandese
(dotata di cromoterapia), bagno turco, vasca
idromassaggio Jacuzzi, ambienti relax e nuova
dark e labyrinth. Mercoledì e venerdì sera naked
party. Ogni sera dalle 19 aperitivo gratuito. Tutti i
giorni ingresso a condizioni esclusive per under 20
e under 25. Info: 347 7550630 dalle 14 alle 18:30 e
346 3006612 dalle 18:30 alle 24.
LOMBARDIA
MILANO
ZELIG CABARET
A Zelig Cabaret, l’11 dicembre, alle 21:30, tornano
Alessandro Fullin e Clelia Sedda in Gengis khan
ovvero il problema del tartaro.
BLEND
La Cesira (Zelig e Sexy bar) da 3 anni ogni giovedì
sera all’Ondanomala, presenta una serata di cabaret
e Drag queen show, coinvolgendo il pubblico
presente con domande piccanti. Drag queen,
artisti, cabarettisti, trasformisti, imitatori/sosia
e comici selezionati dal panorama Zelig Circus/Off/
Laboratorio o da Camera café. Giovedì 6 ospite
Regina Miami, giovedì 20 spettacolo di Natale,
giovedì 27 party di chiusura della serata (ripartirà
giovedì 31 gennaio 2008). Blend apre alle 18 per
l’aperitivo, dopo le 20 l’ingresso è libero con la prima
consumazione a 10 euro, tutte le altre consumazioni
vengono 5 euro.
Info e prenotazioni 393 3360025,
[email protected]
DEPOT
Per le feste di dicembre 2 nuovi appuntamenti
Naked il 26 dicembre e il primo gennaio dalle 15 (per
partecipare si devono indossare scarpe da ginnastica
o anfibi). Lunedì 31 sospeso l’appuntamento bisex
per una serata dedicata solo ai gay. Per tutti gli altri
appuntamenti controllare la pagina pubblicitaria su
“Pride” o www.depotmilano.com
BILLY
Billy presenta il Red Party, ottava edizione. Un evento
benefit in occasione della giornata mondiale della
lotta all’Aids per donare fondi alla Lila di Milano.
Sarà un gruppo di famosi stilisti a sponsorizzare la
manifestazione. Tra questi Antonio Marras, Frankie
Morello, Clone Dirk Bikkembergs, Dsquared, Gaetano
Navarra, Memine Neil Barrett, Parosh, Stefano
Guerriero e lo show room Studiozeta Milano, che
faranno realizzare una serie di t-shirts sulle quali
compariranno tutti i loro nomi. Le maglie si potranno
acquistare durante la serata facendo una offerta.  
Il ricavato e parte dell’incasso verranno devoluti
all’associazione milanese. Sarà una star ancora
top secret a fare da madrina alla serata. La parte
musicale sarà affidata al Dj inglese Brent Nicholls.
Sabato 1, assolutamente in abbigliamento rosso.
Billy è c/ol’Amnesia, via Gatto angolo viale Forlanini.
Info: www.billyclub.it 335 8327777, 338 3332783.
CRUISING CANYON
Cruising Canyon sarà aperto 7 giorni su 7 per 24
ore al giorno. Il 31 dicembre, allo scoccare della
mezzanotte, festeggiamenti per l’arrivo dell’anno
nuovo con panettone e spumante.
Infoline: 02 20404201
ROYAL HAMMAM
Royal Hammam (via Plezzo 16) sarà aperta per tutti
i giorni dalle 12. 8/9 dicembre e 25/26 dicembre
apertura non stop. Lunedì 31 possibilità di buffet
al bar con apertura non stop fino al primo gennaio
2008. A mezzanotte auguri di buon anno con brindisi
offerto dalla Royal. Info: 02 264219 o rivolgersi
direttamente in sauna.
METRÒ CIMIANO
La sauna sarà aperta anche il 25 ed il 26 dicembre.
Apertura anche il primo gennaio 2008 dopo i
bagordi di fine anno, per rilassarsi dopo Capodanno.
Appuntamenti con MagnumclubItalia il 1°, 2° e 4°
sabato del mese, Mixed party in collaborazione
con Flexoclub, al quale sarà possibile accedere
gratuitamente nella stessa giornata della visita alla
sauna.
LA CESIRA
Il due dicembre, Tram della Cesira contro l’Aids.
Questo tram, giunto alla tredicesima edizione,
unisce grandi ospiti per sensibilizzare l’attenzione
sulla lotta contro l’Aids. La Cesira ed il Cesira
Staff, i volontari dell’Asa (Associazione solidarietà
Aids), con Massimo Costa (Pippo di Camera Café) e
Diego Passoni (Dj di Radio Deejay), attraverseranno
85
dicembre 07
pride
86
METROPOLI
le vie milanesi su un tram colorato e pieno di allegria. Il tram partirà
alle 16 dal deposito Atm di via Leoncavallo e tra spettacolo e musica,
l’Asa distribuirà il suo materiale informativo. Info: www.lacesira.it, 333
2600608, 348 0435725, Asa – via Arena 25, 02 58107084, 02 58106490,
[email protected]
FLEXO 
Il Flexoclub di Milano proseguirà con la serata del mercoledì
FlexoDarkNigth anche a dicembre. Martedì, giovedì e domenica Naked
party, venerdì e sabato Mixed party, in collaborazione con la Sauna Metrò
Cimiano. Apertura anche il 31 dicembre con brindisi di Capodanno.
MEMORIAL QUILT
Sabato primo dicembre, l’Asa organizza in piazza dei Mercanti la
manifestazione La coperta dei nomi. L’iniziativa è inserita nel panorama
di tutte le altre attività organizzate in occasione della settimana dedicata
alla giornata mondiale per la lotta all’Aids. I Memorial quilt sono un
ensemble di pannelli di stoffa grandi circa 2 metri quadrati, ognuno dei
quali è composto da 8 coperte. Le coperte sono ricamate e decorate
con l’amore ed il ricordo di tutti coloro che hanno conosciuto le persone
colpite dall’Aids. Info: 02 58107084 (da lunedì a venerdì) dalle 10 alle 19,
[email protected], http://www.Asamilano.org
XCLUB
Ogni serata all’XClub: glory holes, sala sling, labirinto, cinema, dark room,
camerini, sala chill out, bar (drink, panini, snack, mignon). Mercoledì:
Naked party (si può stare anche in mutande), giovedì: Orgia (con la
formula: “più ti spogli meno paghi”, chi entra nudo consumazione e
ingresso omaggio). Venerdì: Sex live show (dj set Davidino, house music,
go go boys). Sabato: spettacoli a rotazione. Domenica: serata lounge.
Circolo Arcigay, for men only, aperto da mercoledì a domenica, dalle 22
a mattino. Info: 02 67070683, 328 7022099, 347 623091, maxmi30@
hotmail.com, www.xclubmilano.com, www.gaystreet.it
K.O. CLUB
Il locale e situato su due piani: pian terreno 2 sale, una con zona bar per
cocktails e spuntini, la seconda utilizzata per spettacoli di strip tease,
ballo e relax. Nel seminterrato sala video, due dark room, glory holes e
camerini relax con più situazioni. Tutti i lunedì serata black out (con luci
soffuse) nudi, in mutande/boxer e vestiti. Giovedì e domenica strip alle
24:30 con un boy. Venerdì uno strip e sabato due strip all’1:30, presenta
Mercedes. 7 dicembre 2 strip  all’1:30. Il 24/25/26 il K.O. club rimarrà
aperto con possibilità di strip tease. Il 31/12 buffet con spumante, balli,
strip. Anche quest’anno il K.O. organizza il cenone dalle 20:30 alle 21,
che si dovrà prenotare obbligatoriamente almeno una settimana prima.
Tutti i mart. e merc. il K.O. Diventa Tacchi a spillo, con ingresso solo per
etero/bisex/donne e trav. K.O. aperto tutti i giorni dalle 22 e chiude alle
3, venerdì e sabato fino alle 6. KO: via Resegone 1. Ingresso UNO Card. Tel 
392 3435573, 339 7798450, [email protected] 
THERMAS
Thermas ha un nuovo idromassaggio, bagno turco e zone doccia oltre
a sauna finlandese, bar paninoteca, zona smoking, gym room, cabine
relax, e video xxx. Accesso agli under 25 solo 10 euro. Orari:  dom/lun/
mar/mer 12-24, gio/ven/sab 12-2, via Bezzecca 9. Info: 02 5450355,
www.thermasclub.com
 
BINARIO1
Festa di presentazione degli Eurogames a Barcellona (24-27 luglio
2008). Gli Eurogames sono il maggior evento sportivo lgbt d’Europa. I
partecipanti sono principalmente gay, lesbiche, transessuali e bisessuali
europei, ma possono parteciparvi anche eterosessuali. Gli Eurogames
verranno presentati sabato 15 dicembre al Binario Uno con buffet e
musica, in collaborazione con NuovaKaos Milano calcio, Gruppo Pesce
e la partecipazione live del duo catalano barb@zul, che presenteranno
per l’occasione il loro primo lavoro discografico dal vivo, in debutto. Mp3:
www.myspace.com/barbazulbcn Info: www.myspace.com/clubbinario1,
[email protected], http://www.2008.eurogames.info
BASAR
Il 15 dicembre il Basar dell’Asa torna per il suo appuntamento mensile.
Design, modernariato e capi Moschino nuovi, usati e vintage. Dalle 10 alle
18 presso la sede dell’Asa, via Arena 25. Info: www.Asamilano.org
pride
dicembre 07
METROPOLI
l’azione... tutta la notte
pop muzik, sex & art
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METRÒ CENTRALE
Dalle 12 sino a tarda notte c’è la possibiiltà di fare una pausa rilassante
e intrigante nella sauna centrale di Milano. La prima domenica del mese,
il 2, e la terza domenica, il 16, un ricco buffet nel pomeriggio. Durante
le feste natalizie non mancheranno panettone e spumante. Il servizio
massaggi è sempre a disposizione, anche su appuntamento. Internet
point gratuito e fitness area. Martedì 25 apertura 14:30 e lunedì 31
chiusura alle 20. L’ingresso in sauna richiede tessera Arcigay Uno Club e
relativo documento d’identità. Info: www.metroclub.it
Porte Aperte dalle 22,00 all’alba ...
BERGAMO
Dj Bar - Drink special
Cruisin’ Labirinth
Dark Areas & Glory Holes
Video XXX
Porno Nights
Naked Party
Friendly Atmosphere
GET UP
Nuova gestione, tutta italiana doc. Nuovo staff, dj Mattia Lovetti e Bobo
dj in consolle. Sabato 1 dicembre Red party for Aids day; è gradito un
indumento rosso. Venerdì 7 in consolle dj Mattia Lovetti, special guest
Francesco C. Martedì 25 anni ’80 e ’90, festeggia il Natale. Lunedì 31 New
year day, festa per l’anno nuovo, spumante e musica. Info 349 5525092.
Il Sabato notte ...
... più lungo di Bologna
Il Mercoledì ...
... porno e provocazione
Main Nights
Dicembre 2007
• Sabato 1 Dicembre
- “Wild Saturday Porn Live show”
• Venerdì 7 Dicembre
- “I Piaceri della Notte”
Un Party Intrigante....Stuzzicante....
Trasgressivo....Goloso....Arrapante....
• Domenica 16 Dicembre
- “Pomeriggio Naked - hard Party”
(Ingresso dalle ore 16,00)
per Partecipare : [email protected]
• da Martedì 8/12
a Domenica 6 Gennaio 2008
- “Tutte le Notti Fino al Mattino”
info lines:
051.243998 - 335.8047929 - 339.4578166
Bar’t club - Via Polese, 47/A - BOLOGNA
Siamo in centro a Bologna vicinissimo alla stazione ferroviaria
per conoscere gli appuntamenti :
www.bartclub.net
[email protected]
Avviso ed ingresso ai locali, riservato agli associati Unoclub Card
Chiuso il Lunedì
CITY SAUNA
La City sauna di Bergamo durante dicembre rimane aperta con gli orari
abituali (tutti i giorni tranne il martedì dalle 14 alle 2). Martedì 25 dicembre
apertura alle 16 e martedì 1 gennaio 2008 apertura alle 14. Lunedì 31
apertura alle 14 fino a notte fonda, con buffet. Prezzo di ingresso 16
euro dalle 14 fino alle 22:30, chi rimarrà oltre quest’ora avrà il buffet a10
euro, bevande escluse. Brindisi di mezzanotte con panettone e spumante
offerti dalla City Sauna. Info: 035 240418
BRESCIA
OUTLIMITS
Il primo dicembre nottata di solidarietà Outlimits against Aids, beneficenza
con la collaborazione dell’Asa. Madrina: Loredana Maiuri, che ha
prestato la voce musicale ad alcune ragazze di “Non è la Rai”. Sabato 8
appuntamento Madonna. Sabato 15 Palle di natale: in regalo tante palle
colorate e altre sorprese. Sabato 22: mini-musical: Biancaneve sotto i
nani. Martedì 25 è Natale in casa Out: tutti in discoteca a ritmo di musica
dance e house. Lunedì 31 buffet, effetti speciali, premi di elettronica
da vincere con la tombola condotta dalla voce de La Nuit. Info: www.
outlimits.it, 335 6089210, 338 1866150.
TRAP
L’inaugurazione del nuovo Trap ha visto un pubblico trendy  e attento
alle ultimissime tendenze architettoniche e musicali. Per dicembre sono
previste music session e party tematici: “Natale con i tuoi e dopo da
noi!!!”, Capodanno in collaborazione con il gruppo Magnum Italia, con
cenone e quant’altro. Venerdì al Knast e bar nella dark.
PALABRAS
Situato al primo piano del Trap, ogni venerdì grande spettacolo di cabaret
con drag queen: Miss Senorita, Ape Regina di Markette, Gennaro Cosmo
Parlato, Massimo Costa di Camera café, Daniel Danì, Patti Visconti e altre.
Novità: l’accesso è consentito anche alle ragazze e ai ragazzi friendly.
Da dicembre apertura alle 22 con buffet dolci, prenotazione dei tavoli
gratuita, ingresso 10 euro e dopo lo spettacolo il dj Dinero farà ballare
tutti.
(L’ALTRO) CINEMA
I percorsi di cinema gay – lesbico – transgender sono sempre tutti i lunedì
feriali alle 21, nella sede di Arcigay Orlando (via Paitone 42).
Ecco il programma: Walk on the wild side. Omaggio a New York: Lun 3
Jeffrey di Christopher Ashley (USA, 1995); lun 10 Shortbus di John
Cameron Mitchell (USA, 2006); lun 17, Flawless di Joel Shumacher
(USA, 1999).
SìSì PUB
Lunedì sexy camerieri (by Art club disco), mercoledì serata predisco,
giovedì di tutto un po’, per incontrare l’anima gemella, venerdì Lesbo,
musica anni ‘70-’80, sabato dopocena SìSì con pasticceria dolce per tutti,
aspettando la notte disco. Domenica dalle 18 aperitivo SìSì con buffet. La
vigilia di Natale giochi e regali Natale, Happy nigth con una dolce sorpresa
la notte del 31. Tutte le serate sono in compagnia di Miss Iride Mc.Down.
SìSì è in piazza Duomo 13/A, aperto dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 2,
sabato e domenica dalle 18 alle 2. Chiuso martedì. Info e prenotazioni
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METROPOLI
tavoli, compleanni tel e fax 030 9140085, cell 348
3021144, www.sisipub.com, [email protected]
BIG MAMA’S:
Venerdì musica ‘80-’90. Speciale happy hour dalle
21 alle 23, 5 euro con consumazione per chi entra
dopo le 23, 10 euro con consumazione.
Sabato Big Mama’s disco e balotta speciale happy
hour: dalle 21 alle 23, sei euro con consumazione, per
chi entra dopo le 23, dodici euro con consumazione.
Sabato ping pong party. Sabato 8 Afro Nite con
percussioni live, sabato 15 Hawaiian party, sabato
22 Diavoli di Natale, sabato 29 The Big Noize. Novità:
saletta privé per chiacchierare. Domenica aperitivo
con musica live e karaoke, dalle 19, con ingresso
gratuito. Apertura anche il 24 e 25 dicembre, festa
di Capodanno il 31. Il locale è in via Mapella 7, Lonato
del Garda (Brescia). Info: www.bigmamas.it, 347
1509452, 347 2563585.
MANTOVA
ARCIGAY
Solo per dicembre, Sungay box, l’aperitivo gay
friendly mantovano, cambia look e location.
Domenica 2 a Palazzo della Ragione sarà in scena la
terza edizione di Rintracciarti, la kermesse artistica
dedicata ai diritti umani (24 novembre/9 dicembre
2007- www.rintracciarti.org), per l’occasione
Arcigay La Salamandra sarà presente con un triplo
appuntamento: alle 17:30 la performance in lettura
e musica La fragilità del mio collo – l’avversario , alle
19 cena all’osteria Leoncino rosso per festeggiare il
secondo compleanno della “Salamandra” e alle 21
nelle sale del palazzo per la pièce Sogno di una notte
d’estate con intermezzo lesbico.
Gli spettacoli sono ad ingresso gratuito. Per la cena il
prezzo fissato è di 20 euro su prenotazione. Infoline:
www.arcigaymantova.it Tel. 340 8244132
TELEFONO AMICO
A Mantova è operativo il servizio di ascolto telefonico,
promosso da Arcigay “La Salamandra”, rivolto
principalmente a persone gay, lesbiche, bisessuali
e transessuali e a qualsiasi altra persona, amica o
parente, che desideri parlare o che desideri avere
informazioni. Gli operatori garantiranno l’anonimato.
Il servizio è attivo il mercoledì dalle 21 alle 23 al
numero 340 6551795.
VARESE
ZSA ZSA
Ogni venerdì Paparazzi party con Elenoire e Marie, i
protagonisti della serata sono tra il pubblico. Elenoire
& Marie, fotografe professioniste, faranno gli scatti
migliori che andranno in premiazione la settimana
successiva sul sito dello Zsa Zsa... Ingresso libero
entro le 23. Ogni sabato Live music & house music.
Ospiti della serata giovani musicisti emergenti,
accompagneranno nel mix djs resident. Speciale
sabato 8 The Rocky horror show, i migliori brani del
musical, dj Tommy. Ogni giovedì, lounge bar, ogni
domenica aperitivo e buffet dalle 20. Lunedì 31 festa
di Capodanno.
VENETO
PADOVA
 
DANCING QUEEN
Appuntamento domenicale con Karaoke e spettacoli
live drag queens. Domenica 2 serata speciale che
pride
dicembre 07
riassume un intero anno di spettacoli in un Dvd
che verrà consegnato a tutte le drag dalla madrina
Miss Linda. Inoltre, show di Miss Ambranata alias
Madonna, il cui spettacolo è stato scelto da Madonna
per il suo blog. Domenica 9 Miss Gerbera, domenica
16 Miss Tina Sputinik, domenica 23 Miss Nanà,
domenica 30 in compagnia delle Bambole con il drag
cabaret.
Dancing Queen @ Flexo Club
FLEXO
Mese di eventi al Flexo Multiclub. Doppio
appuntamento con le serate Orsi Beardoc Vs Magnum
il 1° sabato del mese. 1° dicembre con Bear Hazzard.
Sabato 22 Xmas special event, dj set Massimo Santi.
Sabato 8 Taboo, sex hard night, serata con Dj set
Danny Molin, Live hard show con Guestarboys from
Rome. Sabato 15, Pixelle Vs Flexo, organizzao dal
circolo Drasticamente, gay, lesbiche & friends, dj set
Karina voices La Ciana. Sabato 29 Flexo disconight,
house music.
A Padova, in occasione delle giornate di cinema gay,
serata inaugurale martedì 18 con la partecipazione
di Fabio Canino e special live drag show Nanà Vs
Raffà. Ingresso gratuito riservato ai soci.
Dicembre e gennaio Flexo ospita Fag and Fuck, la 
mostra  dell’artista erotico gay Xavier Gicquel, in
contemporanea con altri sei locali gay a Bruxelles. 
Apertura speciale martedì 25, lunedì 31 con live hard
show per inaugurare il 2008, e martedì 1 gennaio.
HOT DOG
Novità nelle serate, si inizia con lunedì: notte cruising
(entrata vestiti), martedì e venerdì e domenica solo
nudi, mercoledì e sabato nudi e underwear, giovedì
Orgia solo open space. Appuntamenti leather
con Moto leather club Veneto il quarto sabato
del mese e appuntamento con Fist group due
domeniche pomeriggio al mese. Info: 333 5627747,
[email protected].
L’interno del club è riscaldato, con armadietti
personali, 5 sling, orgia zone, glory holes, terrazza
glory holes, camerini, video xxx, doccia, saletta
fumatori, drink. Speciale ingresso per chi arriva
nella stessa giornata dalle saune Metrò di Padova e
Venezia e dal Flexo. Tutti i giorni dalle 21, la domenica
dalle 15. Info: www.hotdog-padova.it
 
METRÒ SAUNA
Aperta per tutto il periodo natalizio e a fine anno,
chiusura anticipata lunedì 24 e  il 31 dicembre alle
20. La sauna Metrò Padova offre una zona fitness con
una palestra e centro massaggi, due saune a vapore,
due saune secche, camerini relax, dark, glory holes,
video x x x, bar. Info: www.metroclub.it
COMEDY GAY FESTIVAL
Ancora cinema gay in terra veneta: dopo il Queer
lion alla mostra del cinema di Venezia e le giornate
di cinema omosessuale a Mestre, sarà Padova
la protagonista con un festival organizzato da
CinemArte insieme al comune di Padova e circolo
Arcigay Tralaltro e diretto da Daniel N. Casagrande:
Comedy gay festival.Dal 18 al 22 si moltiplicheranno
i luoghi della festa. Si inizia martedì 18 alle 21:30
al Flexo, con l’Opening party e la presentazione del
libro Raffa book, mattatore della serata Fabio Canino.
Nei due giorni successivi al Multisala Porto Astra, il
cinema: il 19 dicembre, Etero si nasce di Richard
Day, tuffo nella Hollywood degli anni ’50, in cui la
star Guy Stone, idolo di tutte le donne americane,
è costretto a sposare Sally, una segretaria degli
studios, per celare un possibile scandalo legato alla
sua omosessualità; e Provaci ancora Ethan di George
Bamber: Ethan Green è un adorabile ragazzo di 26
anni in cerca d’amore nei luoghi più sbagliati.
Il 20, due episodi della serie d’animazione “Drawn
Together”, che racconta le vicende di otto sconosciuti
che vanno a vivere nella stessa casa sotto l’occhio
vigile e morboso di una cinepresa; alle 22:30 è la
volta dell’anteprima italiana del musical di Robert
Schrock e Troy Christian Naked boys singing. Il 21,
al teatro Delle Maddalene, spettacolo de La Manica
Tagliata Ad usum puellarum, regia di Federica
Vandelli, scritto e cantato da Ennio Trinelli, work in
progress.
Il 22 Closing party presso la discoteca The Block.
Info: http://www.cinemarte.net
THEBLOCK
Biancaneve e i sette nani festeggiano la fine
dell’anno. Dalle 22 e per tutta la notte cena a buffet
servita da Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo,
Mammolo e Pisolo, con l’aiuto di Grimilde la strega
malvagia. Biancaneve sarà in miniera. Sabato 8
“Folies pour Homme”, animazione de Les Folies
de Pigalle, Giuliano Bavutti e Claudio di Rocco e
Arghentini; buon compleanno Walter. The Block offre
tre situazioni musicali: house floor con resident dj
Enrico Arghentini, commerciale con djs Ronkini, Jack
e go go boys; privé revivals 70s 80s dj Killer e drags.
15 dicembre dj Andy J e Zeus, 22 con Phil Romano.
Sabato 29 sarà dedicata una zona del locale alla
festa Bear con orsiazonzo.it. The Block: via Volta 1/7
Limena PD , 348 4500418, www.block.it
OFFICINA
Ogni settimana un doppio appuntamento per
gli amanti delle serate naked e underwear: tutti
i venerdì orgia con animazione hard, ogni sabato
ingresso esclusivamente nudi. Continuano le serate
fetish, fist e la festa privata su solo invito del 19
dicembre. Ripartono dal 16 le domeniche con
spettacoli hard e show sexy, primo appuntamento
con Matthias Vannelli. Officina è aperta dal mercoledì
alla domenica dalle 22,  in via Volta 1/7 Limena PD.
Registrandosi sul club Officina su gayromeo.com si
riceve la newsletter del locale. Info: 338 8721747,
www.clubofficina.com 
  
BLU SAUNA
Blu è sauna polifunzionale, centro estetico, solarium,
centro benessere con massaggi tradizionali
e shiatsu, luogo di svago e relax; ambiente elegante
e riservato con alto standard di pulizia ed igiene.
Nuove promozioni: tutti i giorni riduzione serale
dalle 20. Lunedì sera promo studenti a soli 5 euro,
martedì dalle 20 alle 22 ingresso 2x1, giovedì ad 8
euro, venerdì 2x1 dalle 20 alle 22; ogni domenica
pomeriggio spuntino a buffet e dalle 20 ingresso
serale a 10 euro. Confermato l’ingresso per gli
under 26 ad 8 euro tutti i giorni. Appuntamento con
orsiazonzo.it sabato 29 dicembre.  Blusauna, via J.
d’Avanzo 47. Info: www.blusauna.com, 049 603888.
VERONA
SKYLIGHT
Le serate di dicembre continuano nella nuova
Skylight disco city: sabato 15 dicembre Party Kylie
Minogue in collaborazione con EMI. Video show
di Kylie e in regalo gadget, Cd promo del singolo
“X” e dell’album. Speciale apertura natalizia. 31
shocking: Capodanno Skylight, dj Tasty Tim da
Londra. Saranno clienti forniti di torce a scegliere
quali angoli illuminare. In regalo le t-shirts Skylight
autografate da Tasty Tim. Show Le Killer. Apertura
dopo la mezzanotte. Ingresso: 20 intero, 15 ridotto
in lista. Le liste saranno aperte dalle 24 alle 2. Per
89
dicembre 07
pride
90
METROPOLI
prenotare un tavolo e info: info@skylightdisco.
com, [email protected], 338 2390848, 347
4200010. Lo Skylight è a San Bonifacio (Verona),
in via Fontanelle 28. Autostrada A4, uscita Soave/
San Bonifacio, seguire le indicazioni per l’Ospedale
(Skylight di fronte). Tutti i sabati apertura alle 24.
Liste attive dalle 24 alla una.
ROMEO’S
Dicembre vedrà il locale impegnato nel sostegno
della lotta all’Aids, in particolare ospitando le serate
ursine del Magnum club Italia. La prima, sabato 15
dicembre, sarà dedicata all’onlus “Essere Bambino”.
A suo sostegno si allestirà la bancarella del mercatino
natalizio.
La seconda, sabato 29, un incontro straordinario
ricco di premi a sorteggio.
GRUPPO GIOVANI LESBICHE e GAY VERONA
È online la pagina del gruppo giovani Titania,
lesbiche e gay Verona, all’indirizzo: http://www.
arcigayverona.org/giovani.htm
Sulla pagina le date dei prossimi appuntamenti del
gruppo, che si ritrova con cadenza quindicinale
(2° e 4° Martedì del mese) nella sede di Arcigay e
Arcilesbica Verona, v. Gela 9.
TREVISO
SAUNA HOBBY ONE
A dicembre la sauna rimarrà aperta ad eccezione dei
lunedì (riposo settimanale). A Natale e Capodanno
l’apertura è alle 16, per gli altri giorni rimane l’orario
normale: feriali dalle 16 e festivi dalle 15.
Pomeriggi e serate in piena tranquillità (oppure no,
a scelta), tra i vapori del potenziato bagno turco e
pride
dicembre 07
il relax della mini piscina Whirlpool. Panini, snack,
bibite e altro serviti da baristi. Info: www.hobbyone.it
EMILIA ROMAGNA
GOLD
Ecco il programma: 1 dic. Everybody in: ingresso
dalle 22:30 a 10 euro, con freebar fino all’una. 8 dic.
Gold & white: serata in “oro e bianco”. 15 dic. Vodka
party night: cocktails a base vodka fino alle 2. 22 dic.
Pizza connection porzioni di pizza prima e... dopo.
25 dic. Balloon party christmas edition a sorpresa.
29 dic. Gold sex & zen: ai partecipanti una riduzione
per S. Silvestro.
31 dic. 2008 Welcome party: dall’una di notte per
festeggiare assieme il 2008.
Info e prenotazioni : 334 3165316, www.discogold.it
BOLOGNA
VENEZIA
PDM
Il Porto de Mar compie 3 anni: festa il 7 dicembre.
Un party ricco di musica, show e cubisti eccezionali
in collaborazione con l’appena nato ArciGay Venezia.
Sabato 15 ritorna il party Explosion: un’esplosione di
musica, animazione e stravaganza ed è dedicato a
bisex, gay ed eteroflexible.
Appuntamenti fissi per ogni sera della settimana
sono: venerdì e sabato serate disco con striptease,
mercoledì hard party con attori sempre diversi.
Giovedì è Latinoamericano con ingresso gratis.
Domenica crazy karaoke!
Info: www.portodemar.com 346 2113085.
Porto de Mar è in via delle Macchine 41, Marghera.
METRÒ SAUNA
La sauna sarà aperta per tutte le festività.
Chiusure anticipate lunedì 24 e lunedì 31 alle 20.
STEAM 
La Steam di Bologna, come da tradizione, rimane
aperta tutte le feste. L’accattivante calore dei suoi
ambienti, l’atmosfera della musica selezionata e
l’aromaterapia delle saune aspettano gli avventori.
Alcune variazioni d’orario per le feste: 24/12 chiusura
alle 23; Natale apertura ore 15; S. Silvestro apertura
alle 14 e dalle 23:30 happy hour e panettone con
spumante per brindare. Chiusura all’alba. Steam
è in via Ferrarese 22/I. Info: www.steamsauna.it,
[email protected], 051 363953
BLACK
Martedì 25 Natale Black e martedì 1 Capodanno
Black. Un centro benessere dove passare il tempo
libero con un bagno in piscina, idromassaggio, bagno
turco, due saune finlandesi, moto controcorrente,
lettini idromassaggio, massaggio cervicale e
lombare, doccia aromaterapia e cromoterapia,
servizio massaggi e shiatzu, sala Tv, un grande bar,
video dark, cabine relax, dark area, parcheggio
interno gratuito. Promozione ingressi dicembre:
dopo le 22, 10 euro, dalle 14 alle 15 10 euro tranne
festivi e prefestivi, under 25 sconto di 3 euro. Chiuso
il martedì, ingresso con tessera Uno club card, info
051 6011241. Black sauna è in via del Tipografo 2.
RED CLUB
Speciale apertura Natale: martedì 25 Natale Red,
lunedì 31 Capodanno Red. Red club è aperto tutti
i sabati dalle 23 all’alba con due bar ben forniti,
91
cruising bar
24 ore su 24
7 giorni su 7
VIA NAPO TORRIANI 12
(STAZIONE CENTRALE)
MIILANO - TEL.0266985060
www.club-illumined.com
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in g re s s o e s c lu s iva m e nte c o n u n o - c a r d e d o c u m e nto di i d e nti t à
NAKED BAR
DA LUNEDÌ A GIOVEDÌ 22.00_03.00
VENERDÌ E SABATO 22.00_06.00
DOMENICA 15.00_23.00
FIST PARTY
VEN 7/12 from 22.00
DOM 16/12 from 15.00
DILDOS PARTY
VEN 14/12 FROM 22.00
MASKED PARTY
VEN 21/12 FROM 22.00
BLACK-OUT PARTY
VEN 28/12 FROM 22.00
VIA NAPO TORRIANI 12
(STAZIONE CENTRALE)
MIILANO - TEL.0266985060
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dicembre 07
pride
92
METROPOLI
musica, guardaroba, zona fumatori, dark room, glory holes, video dark,
parcheggio interno gratuito. Ingresso con tessera Uno club card. Info 051
6011241, Red Club è in via del Tipografo, 2 Bologna.
RICCIONE
AUTOAIUTO HIV
Nasce a Riccione un gruppo di auto-mutuo-aiuto che si rivolge a persone
Hiv positive residenti nella provincia di Rimini. Lo scopo è aiutare a uscire
dall’isolamento e liberarsi dal senso di impotenza, funzionando come luogo
dove porsi e porre domande e come sostegno. Contatti: ama.riccione@
gmail.com, tel. 388 6925986.
TOSCANA
FIRENZE
TABASCO
Tabasco è aperto tutte le sere fino a tarda notte,ma il venerdì è
Tabarcuzz: musica commerciale ed ingresso omaggio entro l’una, con invito.
Sabato Euphoria crazy night con house music, go go boys e sexy animation
dalle 11 alle 6. Tabascogay Euphoria, dalle 6 alle 2, Disco hard bar 85, dalle 2
pm alle 2 am sauna. Info: www.tabascogay.eu, www.euphoriaclub.net
 
FLORENCE BATHS
Dotata di sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, sala Tv, sala
fumatori, dark, glory hole, camerini relax, piscina e giardino, è un punto
d’incontro internazionale, molto pulita e ben frequentata. Aperta tutti i giorni
dalle 2. pm alle 2 am. Info: www.florencebaths.eu
 
HARD BAR 85
Ha appena aperto in un ambiente confortevole con bar, maxi schermi, bagni,
docce, dark, sala fumatori e giardino un leather – rubber – skin -militaryclub.
Aperto tutti i giorni dalle 5.00 pm alle 5.00 am Info: www.bar85.eu
 
PENSIONE MATILDE
accogliente e confortevole, tutte le camere sono dotate di televisore al
plasma, frigo, cassaforte, aria condizionata internet point, coffee point,
ascensore. Info: www.pensionematilde.eu
 
FABRIK
Sabato 8: Babylon, il nuovo disco party del Fabrik. Domenica 9: Hardsexparty,
dalle 16 alle 21, dress code obbligatorio leather, rubber o total naked
(ammissione riservata, per partecipare [email protected])
Sabato 15: Bear Butch, festa per orsi & friends. Sabato 22: Porn live show,
con due pornoattori. Martedì 25: serata con Dj-set by ale2000. Mercoledì
26: speciale Hardsexparty dalle 16 alle 21. Lunedì 31: Babylon 2008, il primo
party del nuovo anno (dalle 23 alle 6, [email protected]). Appuntamenti
fissi del mese: ogni giovedì “Moonlight” night, ogni venerdì f_r_i_d_a_y 2.0,
(automatic dance machine). Apertura ore 22 da martedì a domenica. Chiuso
il lunedì (aperti lunedì 24 e 31 dicembre). A 2 minuti dall’uscita autostradale
A1 Calenzano. Ingresso riservato ai soli soci Arcigay/Unocard . Only for men.
Info: 349 8906645, www.fabrikfirenze.it
LUCCA
H-U-B
Sab.1 dicembre: Life ball, per la lotta contro l’Aids/Hiv Red dress code by
Lucio Style, Appuntamento in collaborazione con Me2 e i suoi Boyz – www.
me2.it, Gayte1 Regina Miami, Markesa, Me2 Boyz, Djs: Gianluca Pacini e
Riccardo, Gayte2 Paolo Tuci, Me2 Boyz Sara Galli Dj, sab.8 ospiti i modelli della
COLTStudio: Adam Champ, Carlo Masi, Eric Valentin, in diretta Video&Chat su
www.gay.it e www.me2.it alle 17.
Dalle 23:30 i modelli COLT saranno all’HUB Disco a Lucca. Gayte1 Markesa,
GO!boys Djs: Sara Galli e Riccardo, Gayte2 Tommy Alex Kenji Dj. Sab.15, Ivan
dal Monte Dj, Gayte1 Regina & Markesa, GO!boys, Djs: Sara Galli e Gianluca,
Gayte2 Luna, Ivan dal Monte Dj. Sab.22 Hub xmas, La magia del natale e una
notte piena di doni, Gayte1 Markesa, GO!boys, Djs: Gianluca Pacini & Moira,
Gayte2 Tommy, Sara Galli.
Mar.25 Hub è a Pisa al Colors (www.colors.fm)  e alla lettera L only women
al Mamamia (www.mamamia.tv/letteral) Sab.29 Last 2007 saturday “Work
in progress” ingresso 9,99 euro, drink incluso in lista), Gayte1 Markesa,
pride
dicembre 07
METROPOLI
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GO!boys, djs: Sara Galli e Gianluca, Gayte2 Paolo Tuci, Alex Kenji. Lunedì
31 dicembre HUB è Hubllywood: Hollywood, concorso BeMarylin, GAMEz,
cena, disco.
FREEDOM R&B
Freedom rooms&beds è completamente rinnovato, più confortevole, aperto
tutto l’anno e aspetta i propri ospiti in totale relax, tranquillità e riservatezza,
per passare giorni indimenticabili in una villetta con giardino. Freedom è in
via Filzi 53, Viareggio. Info: www.freedombandb.com, 0584 387084.
PISA
COLORS
Music pub colors è aperto mercoledì, giovedì, venerdì e domenica www.
colors.fm
LAZIO
 
ROMA
MUCCASSASSINA
Il 7 dicembre si festeggiano i 17 anni del “party con le corna”. Il 14 dicembre
la festa è Insatiabel, evento targato Gaydar. Il 21 dicembre il tema è Super
casinò e il 28 Muccassassina si trasforma nel regno della trasgressione senza
veli con XXX sex show. Capodanno a Muccassassina è Euphoria, il party in
collaborazione con il Salvation di Londra. Mucca è al Qube, via di Portonaccio
212, ogni venerdì dalle 23. Ingresso: 15 euro con consumazione, ridotto 12
con consumazione, Info: www.mariomiei.org, www.muccassassina.com, 06
5413985
 
PELLE
Una personale di Paolo Bielli, con un video di Marco Giuseppe Schifano,
galleria Monserrato Arte 900 (via Monserrato 14), dal primo al 7 dicembre.
In occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids, la galleria Monserrato
Arte 900 ospita Pelle, una mostra personale di Paolo Bielli.
Lo spazio della galleria è occupato interamente dall’installazione che
allestisce uno spazio pericoloso e il visitatore viene introdotto in un ambiente
il cui pavimento è ricoperto da una distesa di coltelli, schermati da un foglio
di cellophane. La soglia della galleria ospita inoltre una videoinstallazione
realizzata da Paolo Bielli con la regia del giovane videomaker Marco Giuseppe
Schifano, figlio del pittore venuto a mancare nel 1998.
Dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19:30, ingresso gratuito. Info: 06 686176.
AMIGDALA
Proseguono gli appuntamenti con Amigdala – corpi vari generi diversi alla
Locanda Atlantide: il progetto di cultura queer di Romateatro.com, al centro
il corpo, oltre ogni prospettiva legata all’identità di genere e all’orientamento
sessuale. L’appuntamento è ogni secondo e quarto sabato del mese: gruppi
ed artisti queer con musica dal vivo, dj set di musica elettronica, esposizioni
d’arte, le performance e i visuals di PacOnAzim... Sabato 8, in occasione della
festa dell’Immacolata, Amigdala presenta: Immaculate tranSformer party!
Alle 23 documentario Les travestis pleurent aussi – transvestites also cry
(Anche i travestiti piangono) di Sebastiano d’Ayala Valva (Francia, 2006). E dalle
23:30 sul palco della Locanda Atlantide si esibiranno in un live act i Jellyfish
Wake. A seguire, dj set di musica elettronica con dj residents: Phonola(Elect
ro_wave) e Computer blue (Electro ) e lo special guest DukeemerlustVsViola
(electro). I  videos e i visual sono di PacOnAzim. Ingresso 6 euro. Info: www.
amigdalaqueer.it, www.myspace.com/amigdala, 392 0929671. Locanda
Atlantide è in via dei Lucani 22 b (San Lorenzo), Roma.
CAMPANIA
 
NAPOLI
DEPOT
Gli appuntamenti con le serate a tema saranno sospesi dal giorno 22 dicembre
al giorno 6 gennaio. Info sito internet e pubblicità su “Pride”. Le serate
underwear si svolgono la domenica, in cui si può girare per il locale in intimo.
Mercoledì sera Naked party. Appuntamento fetish e imperdibile per tutti coloro
che amano un preciso dress code è quello con la serata full fetish party che
si tiene venerdì 21 dalle 22 in poi. Per orari e dettagli: www.depotnapoli.com
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METROPOLI
SUERTE
Il gruppo Suerte ricorda i consueti appuntamenti settimanali: ogni venerdì
è di scena il Sunrise Ferdinand club, disco salotto dance a 2 piani con
area disco, dark room e sala con bar dove ci si diverte con la messaggeria
paparazza e con il karaoke. Il locale si trova a piazza Porta Nova 8, presso il
corso Umberto. L’altro appuntamento del gruppo Suerte è ogni domenica al
SudTerranea club con Il Rivolto! Il locale si trova a vico Primo Quercia, nelle
vicinanze di piazza Dante e ha 2 dancefloor animate dalle performance dei
go go boys, 2 sale con bar di cui una per fumatori e zona privé. Info: 349
6748557, 338 7999165, [email protected]
BLU ANGELS
la sauna sarà aperta tutti i giorni festivi e feriali. La prima sauna gay di Napoli
continua la sua attività aprendo tutti i giorni. Una struttura con pulizia, igiene,
cortesia e con servizi di sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio,
dark labirynth, stanzette relax munite di video, bar, sala videoxxx, sala
massaggio, phon gel e spazzole. Per Capodanno grande sorpresa. Info: 081
5625298/5035 al Centro direzionale isola A/7.
RED MOON
Da gennaio 2008 Red Moon sarà aperta tutte le sere solo con bar, stanzette
video music, videoxxx, labirynth, dark, e il sabato discoteca con go go boys
show e ricco calendario di incontri ravvicinati. Info: 081 5625298. Red Moon
è presso il centro direzionale isola A/7 Napoli.
PUGLIA
BARI
ONE NIGHT KABUM PRIDE VILLAGE
Live performance voice & dj animazione for man e woman mozzafiato e
tanto altro ancora.... Sabato 1 dicembre, presso Heineken disco club a
Gioia del Colle (Bari). Dj set consolle: Resident Mr.Gigi Prox Special Guest
dalle disco romagnole: Lady Monique Electro House Performance: Mr. Rey.
Animazione drag: Miss Nikita – Evanelsen. Guest drag: a sorpresa. One night
happy birthday Kabum Pride village, martedì 25 dicembre, sempre presso
Heineken disco club: 5 dee jay a rotazione per 8 ore di musica non-stop, 2
aree disco, spettacoli acrobatici, animazione, drag. Info 347 3670135, www.
kabumpridevillage.com
SICILIA
 
CATANIA
PEGASOS
sabato 1° dicembre serata dedicata alla lotta all’Aids; sabato 8 dicembre
white party; martedì 25 dicembre christmas party con mega show: Darix
presenta il grande ritorno di Regina Rogers and friends; mercoledì’ 26
dicembre open disco no cards no tickets, all free; lunedì 31 grande veglione
di S. Silvestro; lunedì 31 il cenone al caffè Neva solo con prenotazione,
agevolazioni per coloro che, dopo, passano al Pegaso’s circus; martedì 1
gennaio la notte della stelle condotta da Darix e Regina Rogers; sabato 5
gennaio arriva la befana. Pegaso’s info: www.pegasos.it, 348 3534116, 333
9719188, 347 1866779, 095 7357268.
Caffè Neva è in piazza san Francesco d’Assisi 4/5. Info: 095 315545, 348
3534116, 3471866779, [email protected]
 
pride
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BIG MAMA’S
Il Big Mama’s di Lonato del Garda è la novità
del 2008. Aperto venerdì, sabato e domenica, offre
tre serate completamente diverse.
Il venerdì, con dj a rotazione e musica a tema
dal rock alla afro; il sabato, serata con hip hop,
house e balotta, con Valli & Steee digei più guest
djs in consolle, infine la domenica è serata relax,
con musica live e karaoke.
Il venerdì e il sabato la disco è dalle 21 alle 4, e
per chi arriva entro le 23 il prezzo è dimezzato; la
domenica è aperitivo con musica live e karaoke e
con ingresso gratuito.
A disposizione dei clienti anche una saletta privé
per chiacchierare.
Per informazioni aggiornate sui programmi delle
serate, per le foto e per contattare i gestori: www.
bigmamas.it
Contatti: 347 1509452 e 347 2563585.
Big Mama’s è in via Mapella, 7 a Lonato del Garda
(Brescia) (dal casello di Desenzano seguire le
indicazioni per Lonato e fare esattamente 2 km).
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10214
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STUDIO
KNOW HOW
enterteinment
DVD
personal lubricants
10138
dildos
butt plugs jockstraps
cock rings
condoms
toys & souvenirs
DVD
MILANO
ViaAntoniodaRecanate7
(MMstaz.Centrale)20124
tel.02-67391224fax02-67847756
Apertodallunedìalsabato
(orariocontinuato)h.9,30-19,30
ROMA
ViaS.Gallicano13(Trastevere)
tel.06-58335692fax06-58390427
Chiusoillunedì,apertodalmartedì
alsabato.h.10,00-20,00
VERONA
ViaGiolfino12(zonaP.taVescovo)
tel.045-8486888fax045-8403289
Chiusoladomenica,apertodallunedì
alsabatoh.12,00-22,00
NUOVO
SPAZIO LEATHER
MILANO
DVD
10168
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI
SPEDIZIONE CON CORRIERE
ESPRESSO IN 24/48 ORE
Buono d’ordine
per corrispondenza da inviare a:
Studio Know How
viaAntoniodaRecanate7
20124-Milano
DVD
DVD
DVD
DVD
DVD
DVD
DVD
DVD
DVD
DVD
pagoallegandoassegno
DVD
10205
pagheròcontrassegnoalcorriere
nome:
cognome:
via:
numero:
città:
cap:
provincia:
telefono:
(obbligatorioperavvertiredellaspedizione)
DVD
10234
SPEDIZIONERISERVATA
CONIMBALLOANONIMO
SPESESPEDIZIONE11,00Euro
NONINVIAREFRANCOBOLLI
dicembre 07
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Guida Gay d’Italia
ASCOLI PICENO
Turismo
Alternative Holidays/Man Around Italia - Viaggi gay, L.go
La Spezia 6 (San Benedetto del Tronto) - 800688606, www.
alternativeholidays.it
ASTI
Locali e Disco
Boschetto Bar, v.le Partigiani 34, 0141 352471, 347 5811687.
BARI
Locali e Disco
Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio Emanuele 40/42, www.
boulevard.fan-club.it, 393/9066337
El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia Rutiliano.
Kabum 1° sab del mese c/o Heineken, V.G.Pastore km 1,100,
Gioia d.c.,wwww.kabumpridevillage.com, 347/3670135
North Wind Disco Pub, V.Giannone 18 (zona Campus).
Dr. Push Up, c/o Gilda Art Privé, viale Einaudi 60.
Novantagradi, c/o Zenzero, Traversa Colletta 12.
Shortbus 2 e 4 dom del mese,c/o Gilda,V.leEinaudi60, www.
shortbus.fan-club.it
Saune
Millenium Bath, Via Adriatico 13, 080/5342530
BERGAMO
Locali e Disco
Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, 19-02. Chiuso dom/
lun - [email protected]
Get Up Club, via Bianzana 46.
Mamo’s Bar, Via Baschenis 13/a 035/270014 - dalle 17,
chiuso lun, www.mamos.it
Ristoranti
Brodo di Giuggiole, Via Colleoni 10 (Dalmine) 035/566581
Chiuso Lun sera, Sab mezzogiorno.
La Gatta al Lardo, V.Giovanni XXIII 42 (Verdello).
Trattoria Anita, Via al Luio 60 035/521830 (Alzano
Lombardo). Chiuso lun e mar a pranzo.
Saune
The City Sauna, via Clementina 8.
Sex Shop
Center Fantasy, Via Manzù 3/d (Curno), 035/614111 www.
centerfantasy.it
Altro
Comotti gomme V. Giovanni XXIII 1, 24052, Azzano S. Paolo,
035/532110, [email protected]. Sconti per lettori di
“Pride”.
BOLOGNA
Associazioni
AGEDO, c/o Arcigay, via don Minzoni 18.
Arcigay “Il Cassero”, via don Minzoni 18 - C.P. 691. 051/6494416 - www.cassero.it - [email protected]
Visibilia, Associazione Lesbica Separatista, C. P.
Agenzia 2, 40123 Bologna - 051/6494276.
Gruppi Sportivi
Gruppo Pesce, lun e giov 19:30-20:20 c/o Piscina Vandelli
- 329/4547793
Locali e Disco
Bart, Via Polese 47/a 051/243998, [email protected]
Easy Sunday, dom 20.30 c/o Capital Town via D. Minzoni
5/c - 335/6666933.
Ganesh, via Polese 47/c - 051/5877771, 19-03.
Movida Club, via S. Felice 6b - 051/232507, 17-06.
Red Club, via del Tipografo 2.
Ristoranti
Trattoria Papa Re, p.zza Unità 6,051/356120 Chiuso dom.
Saune
Black Sauna, via del Tipografo 2.
Cosmos Sauna, via Boldrini 22.
Steam, via Ferrarese 22/i - 051/363953 dalle 14
[email protected]
Shop
Igor Libreria, v. S. Petronio Vecchio 3,T.051/229/466
La Boutique dell’eros, v. Polese 32, 40122, T.
051/4070551, www.laboutiquedelleros.it, boutique@
fastwebnet.it
Altro
Caractère Composizioni floreali, via dei Mille 7-2/d
Vitamin Center, V. Risorgimento 37/2, Riale Zolla
Predosa, 051 /752464, www.vitamincenter.it
Dove e Cosa
BRINDISI
Hotel
B&B Lune Saracene
str.Provinciale28, Ostuni-Francavilla km13
(S.Michele Salentino),T.0831/966294
www.lunesaracene.it
CAGLIARI
Hotel
B&B I Gabbiani
BOLZANO
Largo Carlo Felice 36, 09124, 070/665976
Locali e Disco
Caffè ducale,v.le P.Eugenio,T.347/5492329, dalle 7 del
mattino fino all’una di notte, dom dalle 15
Samba Café, p.za Domenicani 28 0471/978593.
Saune
Exit sauna wellness, via visitazione 2 /Mariaheimweg 2.
BRESCIA
Locali e Disco
Antico Borgo (dalla Giò), via Borgo Trento 38.
Art Club (Desenzano) c/o Centro comm. Garda 1 via
Mantova 1/a 030/9991004 mer-ven (donne) sab 23-5
www.artclubdisco.com
Baraldois
via Zadei 49, 333/5967903
99
La terrazza sul porto B&B
Largo Carlo Felice 36
Tel. 070/658997, 339/8760155,
www.laterrazzzasulporto.com
[email protected]
Locali e Disco
Go Fish via G. B. Venturi 12/4. 348/5876314
070/45453169 one night giov e sab, www.go-fish.it
Il fico d’India, Lungomare Poetto, 7° fermata.
Rainbow Café, Via Rossini 16, ang. 347/6078384.
CATANIA
Locali e Disco
Codice Rosso Cruising bar, via Conte Ruggero.
Big Mama’s, v.Mapella7, Lonato, www.bigmamas.it
café Noir,porto, vicino exCapannone. 349/2693745,
DayBar,V.leEuropa45M, Montichiari, www.daybar.it
347/9548021.
Gaymen bar, c/o sauna Splash (vedi). Ore 15-01.
Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80 - 095/7357268
Out Limits (Paderno Franciacorta), via U. Foscolo 2
348/3534116, one night sabato e prefestivi.
030/657536 335/6089210 ven (donne e non solo) e sab
www.pegasos.it
22.30-05 www.outlimits.it
Pegaso’s club, v. Canfora 9, 349/1732207 gio-dom
Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11, www.redesiderio.com Ristoranti
Sisìpub (Desenzano), vic. Duomo 13a, 030/9140085
Neva caffè, p.zza San Francesco 5, ore 07-03,
Trap, via Castagna 55, 328/4523880 ven-dom. www.
095/315545
trapmad.it
Saune
Valliesteeedigei, serate itineranti.347/1509452,
Terme di Achille, via Tezzano 13. 095/7463543,
347/2563585, www.vallisteeedigei.it
333/4305708 mar-dom 14-24, sab nostop, www.
Ristoranti
termediachille.com
Marilyn, v. don Mazzolari 32-34, Colombare di Sirmione,
Sauna Mykonos, gio-dom 17-00.
030/916543, chiuso giov.
CESENA
Open Bar, c.so Martiri della Libertà 30, chiuso dom. aperto
7-20, merc. chiusura 01.
Hotel
Saune
Villaggio delle rose camping, V. Nazionale Adriatica 29,
Splash Club (Desenzano) via Faustinella. 030/9142299,
gatteo Mare FC, www.villaggiorose.com, 0574/86213
www.splashclub.it
COMO
Shop/Altro
Lucas Kazan Production (Desenzano) (hard), v. del
Psicologo-psicoterapeuta
Molin 45/f, 333/2017811, www.lucaskazan.com
Dott. Martinoni, sed. individuali/coppia/gruppi
BRESSANONE
338/1199735, www.psicobenessere.net
Ristoranti
COSENZA
Il bar, v. Ponte Aquila 3A
Associazioni
Arcigay, c/o Casa delle culture, C.so Telesio 29,
328/3358630, [email protected].
Locali e Disco
Disco Elegance, c/o Scorpion (v. Repaci, Rende). Ogni
sabato ore 23.
Altro
Libreria Universitaria Domus, Corso Italia 74.
CREMONA
Associazioni
Arcigay “La Rocca” via Speciano 4, 347/2783901
La Goccia via De Berenzani 18/c - 0372/471622.
FIRENZE
Hotel
Medici Hotel, via de’ Medici 6, tel 055/284818, info@
hotelmedici.it, www.hotelmedici.it
Soggiorno Gloria, via Nazionale 17, 055/288147 www.
soggiornogloria.com
Locali e Disco
Fabrik cruising bar (Calenzano), via del Lavoro 19,
349/8906645, dale 22 mar-dom. www.fabrikfirenze.it
Piccolo Café, borgo Santa Croce 23r.
Tabasco Disco, p.zza Santa Cecilia 3, 055/213000 www.
tabascogay.it
Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r - 055/2469022 www.yagbar.
com
Ristoranti
Cantina Barbagianni, via S. Egidio 13.
High Caffetteria/pub, v. dei Renai 27/A.
La vie en rose, borgo Allegri 68R, www.lver.it
Saune
Florence Baths, via Guelfa 93r - 055/216050. www.
florencebaths.it
Altro
Extro (Empoli), parrucchieri. via Avane 58.
GENOVA
Hotel
Bel-Fast B&B, via Balbi 23 - 010/2541386 - 349/3602068
- 349/0541345, [email protected]
Locali e Disco
Aqua Club Bar, salita Salvatore Viale 15/r. 010/588489 merdom 21-03 (anche sauna).
Virgo Discoclub, v.Carzino12 GE, 347/8151451, info@
virgoclub.com
Ristoranti
Osteria Cesira, salita Salvatore Viale (adiacente Aqua Club)
Saune
Aqua Club (vedi sezione Locali e Disco).
LAGO DI GARDA
Hotel
Ristorante e camere da Gianni,
v. S. Marcello 21, 38062, Chiarano di Arco TN
0464/516238, Fax 0464/513610,
www.dagiannni.it
LUCCA
Locali e Disco
HUB Disco Acqua 20 (Ponte S. Pietro), V.Poggio 1
MESSINA
Shop
Libreria Hobelix - Via dei Verdi 21 (friendly).
MILANO
Associazioni
AGEDO Associazione Genitori di Omosessuali, via Bezzecca
3 - 02/54122111 - gio 14-17:30, [email protected] - www.
agedo.org
“Centro di Iniziativa Gay” Arcigay , via Bezzecca 3
- 0254122227 lun-ven 17-20 Tel. amico 02/541222227 lun-ven
20-23, www.arcigaymilano.org
Hotel
Hotel Charly, via Settala 76, 02/2047190, www.hotelcharly.
com - [email protected]
Hotel Garda, via Napo Torriani 21 - 02/66982626, fax
02/66982576, [email protected]
Locali e Disco
Afterline Discopub, via Sammartini 25, 02/6692130 tutti i
giorni www.afterline.com
K.O.Club, v. Resegone1,339/7798450, 392/3435573.
Beerbanti, via Solari 52 - 02/42297612.
Billy, one night sab h. 24, c/o Amnesia, via Gatto ang.
Forlanini. Estivo: c/o De Sade, via Valtellina 21. 335/8327777,
338/3332783 - www.billyclub.it
Binario 1, via Plezzo 16 (Lambrate) - 02/21597436 329/4583608 - 329/9440960.
CanCan,fiori e franceserie,v.delBollo2,T.02/80502683
Cig, one night la domenica, c/o Borgo del tempo perso, via F.
dicembre 07
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DOVE E COSA
Sex Shop
Bushido Sex Shop, via A.
Doria 48/a - 02/6706420
- lun 14:30-19:30, mar-sab
9:30-19:30.
Studio Know How
entertainment (“Pride”
in vendita), Via Antonio da
Recanate 7, 02/67391224 fax
02/67847756.
Shop
Arconati-arte e cornici,
V.Arconati9, T.02/54100035
Castro Market, www.
castromarket.it
Imbarcogay Viaggi, v.
Fiamma31, 02/36504844,
www.imbarcogay.it, viaggi@
imbarcogay.it
La Milanottica, via Vitruvio
43 - 02/6693723.
Libreria Babele Galleria
(“Pride” in vendita) v. S.
Nicolao 10, 02/36561149,
www.libreriababele.it
Pier pour hom (“Pride”
in vendita), v.le Gorizia 8.
Tel. 02 36515994. www.
pierpourhom.it
Massimo 36, 339/4418441.
Company Club, via Benadir 14, 02/2829481 chiuso lun.
Cruising Canyon, via Paisiello 4.
Depot cruising bar, via dei Valtorta 19 - 02/2892920. Tutti i
giorni www.depotmilano.com
Flexo, via Oropa 3 - 02/26826709. Dalle 21, dom dalle 15.
www.flexoclub.it
Pop stars gio, c/o Gasoline, via Bonnet 11.
H.D., via Caruso ang. via Tajani - 02/718990. Lun mar ven sab.
Lun strip.
Illumined cruising. Tutti i giorni 24h/24, via Napo Torriani 12,
02/66985060, www.club-illumined.com
Kickoff, c/o Black Hole, via Cena 1, ven.
Kitsch!, c/o Divina, v. Molino delle Armi ang. V.Della Chiesa,
ven. 320/3094664.
Le Maschere, via Maiocchi 12 - 02/20240176 - 339/5621382
10:30-02.
Next Groove Café, via Sammartini 23 - 348/7444957 - Ore
10-02.
Nuova Idea, via de Castilla 30 .
Ondanomala, via Lampugnano 109 - 393/3360025 - one
night giovedì - www.ondanomala.tv
One way disco, via F. Cavallotti 204 (Sesto S. Giovanni) , vendom 02/2421341 www.oneway.it
Pape Satan, dom. dalle 24.Dj E.Logallo,c/oDivina, v.Molino
d.Armi32, ang. V.d. Chiesa, 347/929270360
Purex, c/o Café Dalì l.go Schuster 3, one night dom
Rhabar, Alzaia Naviglio Grande 150.
Strass Bar Restaurant & Disco, c/o Karma Diamond, via
F. Massimo 36 - 340/7150082. Secondo e ultimo giovedì del
mese, ore 21:30
T2 discoclub, via Breda 158.
The Sanctuary, via Cadore, aperto 24h/24
X Club, via Sammartini 23 - 02/6707068.
Ristoranti
Al Grigliaro, chiuso lun e giov a mezzogiorno, via Archimede
43 - 02/747142, 02/7385628.
Cavallini, v. M. Mauro 2, 02/6693174.
Ristorante Pizzeria Primo Atto, via J. da Tradate 16 - ore
18/03, chiuso mer. tel. 347/2206061
Saune
Alexander’s Club Sauna, via Pindaro 23 - 02/2550220, tutti
i giorni 13-01.
Magic Sauna, via Maiocchi 8 (4°piano) 02/29406182 ore
10.30-24, chiuso mar.
Metrò Milano Centrale, via Schiapparelli 1 - 02/66719089
ore 12-02, www.metroclub.it
Metrò Milano Cimiano, via Oropa 3 - 02/28510528, mar-gio
e dom 14-02, ven-sab 14-04, www.metroclub.it
Royal Hammam, via Plezzo 16.
Terme di Milano, via Varese 4.
Thermas, via Bezzecca 9 - 02/5450355. Tutti i giorni 12-00
mar e gio fino alle 2 riduzioni, no tessera.
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dicembre 07
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c/o Babele. Laboratorio: via
Salutati 15, 347/0640427 www.ninozari.it
Altro
Gay.tv, Tv satellitare, www.gay.tv
Il dito e la luna, casa editrice lesbica, 02/55210359
Hammam delle Rose, viale Abruzzi 15.
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(zona Rho-Milano),338/9226786, [email protected]
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Locali e Disco
Frozen, ogni martedì.
NAPOLI
Associazioni
Arcigay “Antinoo”, vico san Geronimo 17 lun-ven 17-21.
Tel e fax 081/5528815.
Ponti Sospesi, http://pontisospesi.nelweb.it
Hotel
Dolce Riposo B&B
vic. Giganti 55 A, 081/2110040 347/3609058 www.bebdolceriposo.it,
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Hotel casa vacanze
Casa dei gigli
via Tribunali 339, 320/0123663
[email protected]
Dolce sonno Morelli, via Domenico Morelli 49 081/2452291 - 338/3576314.
Locali e Disco
Kapsula, sab, 23:30,v.Imparato 495,T.339/2104142,
summer:v.Fascione6.
Kontatto c/o Antica Birreria, viale Kennedy (Edenlandia),
gio 21:30 - 328/3071105.
SudTerranea, vico Primo Quercia 3, one night dom.
349/6748557.
Sunrise, p.zza Porta Nuova 8 - 081/0607400.
Depot, via della Veterinaria 72 - 081/7809578 www.
depotnapoli.com
Saune
Blu Angel Sauna, Centro direzionale Isola A/7 081/5625298.
Altro
Freelovers Group. Organizza serate - 328/3071105.
Redmoon wine bar, centro direzionale isola A/7
- 081/5625298.
Suerte Group. Organizzazione serate
349/6748557
NOVARA
Locali e Disco
B-Bar, via Bottelli 10 (Arona). Friendly - Chiuso lun
OSTUNI
Hotel
Pietrefitte B&B, contrada Pascarosa SP14 Ostuni/Mart.
Franca,T.081/330778, 348/0446507, 320/6508874, www.
pietrefitte.com
PADOVA
Locali e Disco
Anima bar, via Vicenza 15. Ore 21-02, chiuso mar.
Bertelli’s, Porta Portello, open 19-02.
Dancing queen, c/o Flexo.
Flexo, via Turazza 19, int. 3 - 049/8074707, 339/7379579.
Mer-dom, festivi e prefestivi dalle 22 www.flexoclub.it
Game boy’s, v. Turazza 19, 347/5808159.
Hot Dog, v.Turazza 19, scala A, dalle21, dom dalle
15,T.338/6665207
Officina cruising, via A. Volta 12 (Limena) 349/0941909
gio-dom 22/03 - www.clubofficina.com
Perché No Café, via Manzoni 4 - 049/687775 www.
xcheno.it
Slam bar, via Oma 58 (Casale di Scodosia).
Sunset,dalle19,c/oFlexo,T.334/1459804, 339/7379579
The Block, v.A.Volta1/7, Limena,333/90604343,www.
block.it
Tiratardi Pub, via Palermo 20.
Ristoranti
Hosteria Padovanino, via S. Chiara 1.
Saune
Blu Sauna, via J. Avanzo 47 - 049/603888 - www.
blusauna.it
Metro Club, via Turazza 19 - ore 14-02 049/8075828
- www.metroclub.it
PALERMO
Locali e Disco
Chatoull’s Bar, via Mazzini 1.
Exit Bar, p.za S. Francesco di Paola 40, 091/6111990 348/7814698 21-3 chiuso mar,www.exitdrinks.com
I grilli bar, L.go Cavalieri di Malta 11.
Malox, P.za della Canna 8/9.
PARMA
Locali e Disco
Disco Andromeda, via Gramsci 5 (Soragna), sab e
prefestivi dalle 22 - 0524/597204.
Mafalda c/o Ex Escalier,v.Emilio Lepido 47/C,
T.0521/487453, 393/3308927
Extreme, via Montesporno 16/a, mer-dom. 348/7249394.
Sogood, via Montesporno 16/b, one night sab 349/5567247 - 3475022865.
Locali e Disco
Chikos, Discoclub c/o ex Ice disco, via Aguzzafame 87
0523/498699 - 335/6089210 (gay) -sab estivo 22:30-05
- www.outlimits.it
PISA
Saune
Siesta Club 77, via Porta a Mare 25/27 050/2200146
Altro
Gay.it, L.go Ciro Menotti 19/2.
PORDENONE
Locali e Disco
Heaven Club via Friuli 16 (Fontanafredda) 0434/999828.
RAVENNA
Ristoranti
Blu Bar, V.le Da Verrazzano 30. Chiuso lun, estate sempre
aperto, 333/2420334.
Art Livingston café/ristopub,v. Marabina239(Lido di Dante),
open:09:00-alba
Hotel
Zeus, via Vivaldi 66 (Lido di Classe) - 0544/939172 www.
zeushotel.it
Locali e Disco
Calipsho, bar gelateria via M.Polo 22 (Lido di Classe)
0544/939234.
Sex Shop
Cactus Sex Shop, v.le da Verrazzano 24 (Lido di Classe)
0544/948207 www.sexycactus.com
Altro
Edicola Garibaldi, via Garibaldi 112 (Lugo).
REGGIO EMILIA
Associazioni
Amici di Tondelli, www.caropier.it
Arcigay Arcilesbica Giòconda, via Emilia all’Ospizio 102
- 0522/332372 - 347/9723684 www.arcigayreggioemilia.org
Locali e Disco
Il Castello del Vescovo, p.zza Castello 6 (Arceto di
Scandiano). One night dom dalle 22.
Planet Cafè, via G. Da Castello 13/d one night mar.
RIMINI
Hotel
B&B casa Madana (sett.-giu.), via Giumbo 26/a
Locali e Disco
Classic Club, Disco via Feleto 11 - 0541/7311134 www.
clubclassic.net
Fuera, p.le Gondar 1 (Bellariva) - 338/4655512, www.fuera.it
ROMA
Circolo Mario Mieli, via Efeso 2A, 06/5413985, www.
mariomieli.org
Hotel
Ares rooms,
v.Domenichino 7, sc. A, 5°p. T. 340/2781248,
F.06/4744525,
www.aresrooms.com,
info@
aresrooms.com
D’Shapes
laboratorio artigianale.
Vasi, lampade, pannelli decorativi.
www.dshapes.com, [email protected]
PERUGIA
B&B Frutta e Verdura, via Vibio Sequestre 20 347/2446721 www.fruttaeverdura.roma.it
Locali e Disco
Superbia, Disco via Togliatti 2 (Umbertide). One night, sab
B&B Gaspare,
347/5222333 - 334/1643245.
v.Balilla 16 (zona Termini), T.328/8333486,
PESARO URBINO
328/3631863,
http://www.bbgaspare.com,
[email protected]
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Sexy Moon, via Nazionale Adriatica 21/23 (Gabicce
Mare). Tel e fax 0541/953608.
B&B Gayopen
PESCARA
Locali e Disco
1723, fashion gay disco e sauna, v.le Saline 5, Marina città
di S.Angelo, T.085/9500722, www.1723.it
Phoenix, via Caravaggio 109 - mer-dom 085/73689
- 338/5252134.
PIACENZA
via dello Statuto
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44/18, tel. 06/4820013
[email protected]
Hotel Derby, v. Vigna Pozzi 7 (l.go 7 chiese), 06/5136978,
www.hotelderby.it
B&B The Roman Portrait, V.Campanule8,T.338/
1772831,[email protected]
B&B Testaccio, piazza S.M. Liberatrice 4, 338/2822124,
DOVE E COSA
Occhiobello, dalle 19:30,T,348/4943541
www.bebtestaccio.com
Locali e Disco
SENIGALLIA
Alibi, via M. Testaccio 39/44 06/5743448 merc-sab.
Amigdala, c/o Atlantide, V. Lucani 22B,www.myspace.com/ Locali e Disco
Pensiero Stupendo, strada della Bruciata - 347/0779266
amigdala,392/0929671
Coming Out Pub, via S. Giovanni in Laterano 8 - 06/7009871 - 347/4758758. Ven sab e prefestivi ore 23-04 www.
pensierostupendo.net
- www.comingout.it
Saune
D’bump, v.Libetta3, sab.23:30,T.338/5620655,
Velluto, S. S. Adriatica Sud 184 (a Marzocca) gio-ven 17Frutta e Verdura, v.Zurla 68 - 347/8797063. Dom dalle 4:30.
01 sab 15-04 dom 15-01 www.saunavelluto.it
G.key,v.Pittura16,giov23:30, www.pushclub.it
Hangar Disco Bar, via In Selci 69 - 06/48813971 - chiuso
SIENA
mar.
Il Diavolo Dentro, L.go Itri 23/24 - 347/285891,
Locali e Disco
347/7285891. Ven/sab dalle 23, dom. dalle 22, www.
Il Cambio, via di Pantaneto 48.
ildiavolodentro.com
SIRACUSA
K Men’s Club, v. Amato Amati 6/8 - 06/21701268,
349/5876731 - ore 22:30-4; chiuso lun.
Locali e Disco
Max’s Bar video, via Achille Grandi 7/a 06/70301599 - lun, Libreria Caffetteria Biblios Café, via del Consiglio
gio, ven-dom www.maxsbar.net
Regionale 11 - 093/121491
My bar, via S. Giovanni in Laterano 12.
Hotel
Muccassassina, c/o Qube, via di Portonaccio 212, one night
B&B Arcobaleno
ven - www.muccassassina.com
c.so Matteotti 45, 334/3831840,
Frequency, via Enea 34 - 3406939719 - ven e dom dalle 15
www.Arcobalenosiracusa.it,
- www.thefrequency.it
[email protected]
Push club, via Velletri 13, 339/8138010.
Skyline Bar, v.Pontremoli 36 06/7009431, 22.30-03; ven-sab
22:30-04; dom 17-03, www.skylineclub.it
TAORMINA
Sphinx Bar, p.zza M. Fanti 40 (Termini) - 06/4441312 - Ore
22:30-04:30. Chiuso lun.
Hotel
Ristoranti
Isoco Guest House, via Salita Branco 2.
Ristorante Cinese Città In Fiore, via Cavour 273
Locali e Disco
Terrazza sushi c/o LidoAcquarius, V.Litoranea1110,vil.Tognazzi,T Shatulle Bar, piazza Palladini 4 - 0942/626175.
TARANTO
orvajanica,T.338/8441450
Saune
Locali e Disco
Apollion Sauna, via Mecenate 59/a - 06/4825389, 14-23
Cocomero’s, viale Jonio 160 (S.Vito) gio 22 tutti i giorni, www.apollionsauna.com
349/1421897.
Europa Multiclub, via Aureliana 40 - 06/4823650.
TERNI
Mediterraneo Sauna, via Pasquale Villari 3. 06/77205934.
Tutti i giorni ore 13-24 www.saunamediterraneo.it
Locali e Disco
Rio’s Sauna Club, via dei Colli Albani 10 - 06/78147828.
Camaleonte 88 vico del serpente 88, 0744/426431
Terme di Roma, via Persio 4 - 06/7184378.
TORINO
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Studio Know How (“Pride” in vendita) via S. Gallicano 13
Hotel
(Trastevere) tel. 06/58335692, fax 06/58390427 - Mar-sab
Napoleon, via Settembre 5
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Locali e Disco
Box Sex Store, v. delle Mimose 65/67 06/2312679
Caffè Leri, c.so Vittorio Emanuele II 64 - 011/543075
Shop
- www.caffeleri.it
Edizioni Libreria Croce, via Madonna dei monti 50 int.1, tel Castro Zone, C.so Vittorio Emanuele II 65/c.
e fax 06/4746780.
Il Male Gay Pub, via Lombardore 10 - 011/284617 21-03.
François Boutique via del Boschetto 3 - 06/485743.
Chiuso lun e mar.
Imbarcogay Viaggi, v.L.Vanvitelli33, T.06/5743912, www.
La Bottega dei Segreti, via Monterosa 125 imbarcogay.it, [email protected]
328/1032693. Lun-mar-mer ore 22-01:30.
Internet Café, via Cavour 213, orario 09-01.
Les Folies Scandal, c/o Chalet, v.le Virgilio25, parco
Libreria Babele (“Pride” in vendita) via dei Banchi Vecchi 116 del Valentino (invernale). Str. Mongina 15 (Moncalieri)
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glbtpower, L.go Pelletier 28/29, www.glbtpower.it
Metropolis, via Principessa Clotilde 82 - 11/484116 One
night al sabato.
ROVIGO
xxxCruising, via Messina 5/d - 011/284263, Aperto da
mart a sab - www.011saunaclub.it
Locali e Disco
Zi’ Barba via Pellico 13/e, 347/8611930 www.zibarba.it
4Uonly,via dell’artigianato 46, Stienta,open h.21,
Ristoranti
T.349/8767091, www.4uonly.it, [email protected]
Actors Café, c.so Anselmo 38 - 011/66966542 18-02.
Rebel Angel c/oMagic Moon, v. della Meccanica 6,
Chiuso dom.
Don Quixote birreria, V. Saluzzo 57, dalle 19. Giov.gay;
ven-sab predisco. Chiuso dom. 338/5469814.
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011 Sauna, v.Messina 5/d - 011/284263. Ore 14-02.
Garageclub, C.so Stati Uniti 35 - 011/19713130 Tutti i
giorni ore 13 -01.
Antares Sauna, via Pigafetta 73/d.
San Martino Sauna, corso San Martino 8.
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Hammam an Nissan (solo donne) via N. Rosa 4
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Stiramisù Café American bar, via Orlanda 130/a
(Campalto) - 333/5366807. Pre-disco.
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Al Salice, via Salezzo 10 (Ceggia) - 0421/323143 Chiuso mer
e sab a mezzogiorno.
S. Marco, Piscina Frezzeria 1659/b - 041/2960664.
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041/5314679, mar-sab 9-18. No prenotazione.
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B&B Caffeletti, via Pardini 34/c - 347/1964685.
B&B Las Dunas, via Alfano 20/b 3489173963.
Freedom R&B, v. Fabio Filzi53, Viareggio,T. 0584/387084,
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Locali e Disco
Glam Gravellona Toce, 349/7306696, sab. dalle 22:30.
VERONA
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Casal dei Pazzi B&B, 045/597249, 347/8149538.
Locali e Disco
Luclà bar, v.Bentegodi ang.C.so Porta Nuova
Remember Pub, via dell’Artigianato 48 (Caselle di
Sommacampagna), 045/8581778 18-02. Chiuso lun.
B&B Fate e folletti
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339/5894702 www.fateefolletti.com
Skylight, via Fontanella 28 (S. Bonifacio), 045/7612587;
338/2390848; 347/4200010 - www.skylightdisco.com
Ristoranti
Locali e Disco
Al Bracere, via Adigetto 6/a - 045/597249.
Bocachica, v.le Europa 1 - 0584/350976.
Saune
Frau Disco, v.le Europa - 0584/342282.
The City Sauna, via Giolfino 12 - 045/520009.
Adagio, v.le Europa 9. Ore 12-notte - 392/9232446.
Shop
Mama Mia, v.le Europa 5 - 389/6262642.
Priscilla Bar tabacchi, v. le Europa. Aperto tutto l’anno, Opera Prima, via Pascoli 25 (Affi).
Sex Shop
0584/341804 (Pride in distribuzione).
Studio Know How (“Pride” in vendita), via Giolfino 12. Tel.
Ristoranti
045/8486888, fax 045/8403289.
La baracchina, v.le Europa - 0584/350553.
TREVISO
Locali e Disco
Hostaria Vecchia Malvasia, via Trevisi 29 0422/547819. Chiuso lun.
Gold, via L. da Vinci 4 (Godega S. Urbano) 347/6344163
- ven-dom - [email protected]
Saune
Hobby One Club, via L. da Vinci 4 (Godega S. Urbano)
0438/388256 www.hobbyone.it
Estero
BARCELLONA - SPAGNA
Hotel
Affittacamere Riccardo
via Aribau, angolo via Aragò
T. 0034/656898348 [email protected]
TRIESTE
NIZZA - FRANCIA
Ristoranti
Locanda Maga, via del Pane 2. Ore 12-15 e 19.30-24.30.
UDINE
Locali e Disco
Borotalco, v. Alzaia,Lignano Sabbiadoro c/o Ca’Margherit
a,T.333/7915570, www.borotalcodisco.it
Pabitele, v. Fiume 13, merc. 21:30.
Bilocale
In affitto zona porto mesi estivi, weekend e
festivi. Tel. 0033 6 71782989,
[email protected]
VARESE
Hotel
B&B GiEt
via Taormina 26, Busto Arsizio, tel.
328/1375598, fax 0331/322759
[email protected]
Locali e Disco
Zsa Zsa, via Orrigoni 7 - info/liste 349/1734234346/2211545, www.zsazsa.it
Saune
Flug 3343 sauna, via Paradisera 58 (Gallarate)
0331/245959 - 335/8190705
VENEZIA
Hotel
Il lato azzurro
v. Forti 13, 30141, S. Erasmo (zona Rialto)
348/4436304, 041/5230642
www.latoazzurro.it, [email protected]
Locali e Disco
Porto de Mar cruising bar, via delle Macchine 41/43
(Marghera) - 041/921247.
www.riccardodisalvo.it
www.claudiomarchese.it
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