Conoscere il fenomeno immigrazione: alcuni dati Destinatari • Giovani diplomati e adulti Obiettivo • Conoscere il fenomeno immigrazione, eliminare alcuni pregiudizi/luoghi comuni Tipo di attività • Docenza frontale Durata • 2 ore se accompagnata da esercitazione • 1,30 ora se limitata alla presentazione delle slide Materiale • Slide e fotocopie di ricerche/rapporti sulla immigrazione Svolgimento formazione sul fenomeno immigrazione seguendo gli spunti offerti dalle slide A cura della Dr.ssa Cantore Gabriella Educazione all’interculturalità: alcuni dati L’immigrazione in cifre Circa 3.200.000 sono gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia nel 2006 di cui 231.611 sono residenti in Piemonte. Vediamo, più in dettaglio, la distribuzione nelle singole province: Provincia n. Provincia n. Alessandria 24.302 Novara 19.574 Asti 13.529 Torino 118.284 Biella 8.100 Verbano Cusio Ossola 6.047 Cuneo 32.930 Vercelli 8.845 Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2006 Dati ISTAT A questi si aggiungono gli ingressi irregolari: nell’Unione Europea si stima che siano più di 500.000 all’anno Le vie più utilizzate sono: • il mare (sebbene sia quello che più colpisce l’opinione pubblica incide in minima parte: 10% ); • il passaggio alle frontiere (15%) • l’ingresso con regolare visto (75%) alla scadenza del quale l’immigrato rimane in Italia irregolarmente. Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 L’inserimento socio-culturale degli immigrati: alcuni aspetti poco conosciuti Il problema della casa: 1 casa su 8 è acquistata da stranieri tuttavia questi alloggi sono di livello medio-basso, in cattivo stato di manutenzione e in zone periferiche delle grandi città. I mutui ipotecari per cittadini stranieri (+ 66% dal 2001 al 2004) registrano tassi di interesse sensibilmente più alti di quelli per i cittadini italiani. . Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 L’inserimento socio-culturale degli immigrati: segue La tutela della salute: tra i principali problemi riscontriamo: – – – – Malattie da disagio Rischio infortunistico, soprattutto sul lavoro Alto ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza Malattie infettive prevenibili Imputabili in gran parte a incerte politiche di accoglienza e integrazione, difficoltà di accesso ai servizi pubblici e a problematiche relazionali e comunicative. Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 L’inserimento socio-culturale degli immigrati: segue Scuole italiane verso la multiculturalità: gli studenti di origine straniera sono 361.576 con un aumento annuo del 20% e una incidenza del 4.2% sull’intera popolazione scolastica. Si registra però un più elevato tasso di bocciature rispetto agli studenti italiani, ciò è dovuto alla scarsa padronanza della lingua italiana che incide in misura sempre maggiore man mano che si sale nel livello scolastico Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 Il livello di istruzione degli immigrati: contrariamente a quanto comunemente si pensa il livello di istruzione degli stranieri è madiamente più alto di quello degli italiani. Alcune cifre.. 12,1% stranieri residenti laureati contro il 7,5% di italiani 27,8% stranieri residenti diplomati contro il 25,9% di italiani 32,9% stranieri residenti con licenza media contro il 30.1% di italiani Se si considerano solo le donne il dato è anche più elevato tuttavia il lavoro svolto è prevalentemente di basso livello (collaborazioni domestiche, assistenza, manovalanza ) a conferma del fatto che il loro livello di istruzione non trova il giusto riconoscimento nel nostro paese Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 L’immigrazione femminile Le cifre: si calcola le donne migranti nel mondo siano più di 85 milioni, di cui 1.350.000 (48% della popolazione immigrata totale) sono residenti in Italia. Il 50% soggiorna nel nostro paese per lavoro (tra gli uomini 80%) e il 39% per motivi di famiglia L’occupazione:. In Italia sono più di mezzo milione le famiglie che si avvalgono dell’aiuto di una donna straniera, In prevalenza esse sono assunte come collaboratrici domestiche o si dedicano all’assistenza di bambini, ammalati e anziani. La situazione familiare: nonostante il ruolo insostituibile delle donne nell’integrazione della famiglia straniera nel paese di residenza si riscontra una maggioranza di donne tra gli stranieri con situazione familiare più difficili (separazioni, divorzi e vedovanze) Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 L’immigrazione femminile: segue La vergogna dello sfruttamento sessuale: le migrazioni femminili si traducono anche, e non raramente, in terribili esperienze di tratta per avvio alla prostituzione e riduzione in schiavitù. Le azioni di contrasto avviate hanno però consentito, nel 2004, il rilascio di 811 permessi per protezione sociale, mentre si calcola che dal 98 a oggi sono state 6.781 le donne inserite in progetti di recupero e 5732 quelle avviate a corsi di formazione. Iniziano, inoltre, ad essere avviati anche progetti per il reinserimento in patria Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 L’immigrazione minorile Le cifre: si calcola i minori stranieri residenti in italia siano circa 491.000 di cui 5.573 non accompagnati cioè senza genitori o altri adulti di riferimento. Le situazioni familiari: quando parliamo di minori intendiamo: i minori non accompagnati - l’anello più debole e a rischio i minori ricongiunti alle famiglie o a uno dei due genitori migranti i “figli dell’immigrazione” o “seconde generazioni” nati in Italia da uno o entrambi i genitori stranieri Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 Uscire dall’invisibilità: bambini e adolscenti di origine straniera in italia a cura di Unicef – Caritas 2006 L’immigrazione minorile: segue La delicata questione della “doppia appartenenza”: relativamente ai minori di seconda generazione si riscontrano: Minori problemi di integrazione grazie alla conoscenza linguistica, alla scolarizzazione interamente svolta nel Paese accogliente, alle reti di socialità diffuse e maggiore ricchezza culturale Ma anche “disidentificazione” rispetto alla cultura dei padri e delle madri a causa dell’adozione di stili comportamentali e comunicativi propri del paese ospitante ma distanti rispetto agli schemi suggeriti e trasmessi dalla famiglia Dati tratti da: Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes 2005 Uscire dall’invisibilità: bambini e adolscenti di origine straniera in italia a cura di Unicef – Caritas 2006 I dati 2006 in Piemonte: alcune curiosità • Il 1° gennaio del 2006 in Piemonte risiedevano 231.611 cittadini stranieri (Fonte ISTAT). • Il numero di stranieri con permesso di soggiorno è stimato dalla Caritas in 238.000. • con l’inizio del nuovo anno i cittadini rumeni (circa 60.000) e bulgari (un migliaio) sono divenuti cittadini dell’Unione Europea. “Sul buon uso degli immigrati” è l’ironico titolo di uno studio francese sulle politiche dell’immigrazione negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale (Guillaume, 1985). Anche in Italia è stato fatto un buon uso degli immigrati, in questo senso: il loro arrivo, in condizioni quasi sempre irregolari, ha fornito al nostro sistema economico una manodopera abbondante, a basso costo, debole sul piano contrattuale e rassegnata ad accettare pessime condizioni di vita e di lavoro. E’ vero che per tutti gli anni ‘90 la popolazione di origine straniera è cresciuta di numero, ma il vero balzo in avanti si avuto dall’inizio degli anni 2000, quando, in seguito alla regolarizzazione del 2002, vi è stato un aumento di circa il 50% delle presenze regolari. • L’IRES e l’IRPPS-CNR avevano elaborato alcune simulazioni sulla situazione demografica piemontese tra il 2000 e il 2050, basate su diversi scenari di sviluppo socioeconomico della regione. • POPOLAZIONE STRANIERA TOTALE STIMATA NELLO SCENARIO SELETTIVO NEL PERIODO 2005-2012, COMPARATA CON QUELLA RILEVATA NEGLI ANNI 2005-2006 IN PIEMONTE 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Stima 149.861 162.040 174.450 187.076 199.904 212.922 2005 2006 Rilevato 208.538 231.611 2011 2012 226.117 239.379 • La popolazione straniera regolarmente residente nel 2005 superava di quasi 60.000 unità il dato stimato. • Nel 2006 si era già raggiunta la quantità attesa per il 2012: 239.379 • La classe di età 20-29 anni, ovvero quella degli immigrati di prima generazione giovani che nel 2005 sono 46.000 cifra attesa per il 2020. • Ma anche i 52.500 stranieri residenti in Piemonte nel 2005 con una età compresa tra gli zero e i 19 anni erano attesi solo nel 2010. • I neonati stranieri, stimati per il 2005 in 3.054, sono in realtà 4.788. • Il numero medio di figli per donna straniera era stimato, per il periodo 2000-2010, • tra un minimo di 1,6 e un massimo di 1,9, a seconda degli scenari. • Per quanto un calcolo esatto possa essere difficile, nel 2003 risulta invece un numero medio di 2,6 figli per donna straniera contro 1,1 figli per le italiane Fonte: Migliore 2006, p. 5 Fine Grazie per l’attenzione FONTI: iSTAT Caritas e Migrantes, 2006, p. 480. Rinviamo alla pubblicazione per una trattazione esauriente dei modelli, che non si riducono a una semplice proiezione numerica (Migliore, Abburrà, Gesano e Heins, 2002).