/////////////////////// Anno X / n. 2 - 2016 / Marzo - Aprile / Bimestrale / € 1, 00 / Poste Italiane SpA / Spedizione in Abbonamento Postale / 70% LO/BS /////////////////////// EDITORIALE di LUIGI CAVALIERI Direttore Responsabile Dieci anni insieme per la salute E Un anniversario importante per ProfiloSalute sattamente dieci anni fa vedeva la luce il primo numero di Brescia Farmacia Futura. Per capire quel che spinse allora il sistema delle farmacie bresciane a dar vita alla rivista, bisogna riandare alla situazione in cui erano venute a trovarsi le farmacie. Eravamo in pieno clima di liberalizzazioni ed era assolutamente importante dar conto di quel che le farmacie rappresentavano per i cittadini. Tant’è che la prima copertina venne dedicata ad una cintura di sicurezza, che voleva testimoniare la sicurezza del farmaco legata alle farmacie. Una sorta di difesa, ma anche soprattutto di valorizzazione di un ruolo, che voleva attestare la professionalità di chi vi opera, la territorialità, la disponibilità anche notturna per quante sono di turno. Negli anni la rivista ha cambiato la sua denominazione in Farmacia Futura sino all’odierno ProfiloSalute. Una modificazione necessaria per seguire di pari passo il cammino che la rivista stava facendo. Da Brescia, infatti, aveva allargato i propri confini. È via via cambiata anche la grafica, sono aumentate le collaborazioni, che oggi vedono accanto ai farmacisti, medici, docenti universitari, specialisti e giornalisti. Ma non è cambiata la mission, sempre legata al mondo della farmacia e di quel che essa rappresenta. È cambiato anche il pay off: accanto a Salute e Benessere oggi troviamo la Bellezza. In questi dieci anni ci siamo impegnati per far comprendere ad una platea sempre più vasta di lettori quanto sia importante la prevenzione. è stato prezioso l’aiuto dei tanti amici che hanno creduto nel nostro progetto, da chi scrive a chi ci sostiene con la pubblicità, al nostro Editore, che ci ha sempre assecondato. Un grazie anche ai lettori, che ormai ci seguono con assiduità ed interesse. La loro fedeltà è certamente per noi la migliore gratificazione. È, infatti, non senza un certo orgoglio che oggi siamo arrivati a distribuire gratuitamente oltre 100mila copie attraverso la rete di oltre 1800 farmacie. Ma nel nostro DNA c’è la volonta di migliorare continuamente. Ci proponiamo, infatti, altri ambiziosi traguardi oggi che ProfiloSalute è diventata una rivista di caratura nazionale. non solo anni alla vita ma vita agli anni [email protected] EDITORIALE 3 Numero 2 - 2o16 // Marzo-Aprile // www.profilosalute.it Segui le News di ProfiloSalute su Facebook In questo numero Profilosalute Attenzione al colesterolo a cura della Redazione 62 34 81 68 I pericoli del parto a cura di CARLO GASTALDI EDITORIALE 3 Dieci anni insieme per la salute di Luigi Cavalieri FOCUS 7 I malati “invisibili” MAMMA E BAMBINO 20 Come prevenire l’otite nel bambino di Guido Vertua 22 La dislessia evolutiva di Gian Marco Marzocchi 27 Inappetenza nei bambini stanchi di essere solo numeri di Luisa Monini di Serena Schiavo PARLA LO SPECIALISTA 30 Pruriti e dermatiti FARMACIA 10 La Farmacia e la CEF 12 L’impegno dell’Ant nella prevenzione oncologica IL PUNTO 15 Artrite psoriasica di Luigi Cavalieri PERSONAGGIO 18 I consigli di Francesca a cura della Redazione due valori autentici per i cittadini di Marco Mariani alle neomamme a cura della Redazione 4 SOMMARIO 32 L’occhio rosso di Andrea Russo 36 La pubalgia di Alessandro Piccinelli e Paolo Giotto SALUTE E BENESSERE 44 Le tendinopatie da sport di Alessandro Corsini 47 Ludopatia non solo fenomeno sociale a cura della Redazione 50 Fanghi termali l’alleato per la bellezza e la salute del corpo di Luca Mazelli 52 La salute una questione di equilibrio di Antonio Marinelli 55 Patologie ortopediche della terza età di Tommaso Revera 65 38 Lo stress: riconoscerlo 70 I funghi in tempo utile di Antonio Nocera 41 Quali piante contro i disturbi della menopausa? di Claudio Paganotti Salute, bellezza, buonumore di Barbara Aghina medicinali di Roberto Scalvini 73 Ripartire alla grande di Antonella Boldini Smettere di fumare missione impossibile La barba il rituale più cool per un uomo a cura di Alessandra borgo a cura di ROBERTA ROSSI MEDICINA NATURALE 76 Piante e fiori contro le allergie primaverili di Antonio Schiavo ALIMENTAZIONE 95 Le diete proteiche di Antonella Tanzariello 96 Le ricette senza glutine BELLEZZA 78 La liposuzione rimodella 83 Una coccola per i nostri piedi GRAFOLOGIA 99 In punta di penna la silhouette corporea di Enrico Motta di Giulio Francesco Valeriano 84 Vitamine per la pelle di Marta Simoni 88 La nuova bellezza è naturale di Enrico Filippini ed estetica delle labbra di Alessandra Ghidini 92 Il peso non è tutto di Sara Campagna e Elena Gadaldi e funghi di Laura e Silvia Squizzato ATTUALITà 103 La “fabbrica” 90 Benessere L’igiene del cane a cura di Piermario Mangili TERMALISMO 105Terme a misura di bimbo a cura di Terme di Sirmione AMICI ANIMALI 111Il fumo passivo uccide anche loro di Laura Torriani GIOCHI 114Gioca che ti passa di Candida Livatino RICETTA 100 Sformato di pancarrè 86 I 5 falsi alimenti di Giovanna Saleri dello chef Marco Scaglione Arancini di miglio con cime di rapa, pancetta, scamorza e besciamella di riso 109 dei cuccioli di Federica Peretti 24 107 Medical Udito Love For Pet INFORMAZIONE AI LETTORI Chi fosse interessato ad approfondire gli argomenti trattati da ProfiloSalute deve scrivere a [email protected] COPIA OMAGGIO DELLA TUA FARMACIA L’ODONTOIATRA RISPONDE 104Ecco il menù contro la carie di Belsorriso SOMMARIO 5 I malati “invisibili” stanchi di essere solo numeri a cura di LUISA MONINI a Esperta in Comunicazione medico-scientifica Richiedono l’aggiornamento dell’elenco ufficiale delle malattie rare Direttore Sanitario Dott. Giovanni Francesco Acri Iscritto all’albo Medici-Odontoiatri di brescia n. 05580 Non è l’assenza di difetti che conta, ma la passione, la generosità, la comprensione e simpatia del prossimo e l’accettazione di noi stessi con i nostri errori, le nostre debolezze, le nostre tare e virtù, così simili a quelle dei nostri ascendenti e discendenti. (Rita Levi-Montalcini) I l 29 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata delle Malattie Rare. Lo slogan creato per la nona Edizione “Unitevi a noi per far sentire la voce delle Malattie Rare” è un forte richiamo a tutta la popolazione affinchè i malati rari e le loro famiglie non siano lasciati soli. E così, come ogni anno, in tutto il mondo ha preso vita e si è animato un intenso programma di eventi, che hanno coinvolto in si definisce “rara” una malattia che colpisce non più di 5 pazienti su 10.000 abitanti prima persona i pazienti, i loro familiari e tutte le altre realtà, pubbliche e private, che, per una scelta umana, sociale e culturale, hanno fatto propri i grandi problemi dei malati rari. E i loro diritti. A livello europeo si definisce “rara” una malattia, che colpisce non più di 5 pazienti su 10.000 abitanti. Altri Paesi adottano parametri diversi; negli Usa, per esempio, una malattia è considerata rara, quando non supera la soglia dello 0.08%. In Giappone si definisce rara una patologia, che comprende meno di 50.000 casi (4/10.000). Le malattie, catalogate come rare dall’O.M.S., sono circa 7.000 e colpiscono almeno 30 milioni di persone in Europa e circa 2 milioni in Italia (dati EURORDIS). Ogni anno si registrano circa 20.000 nuovi casi. L’80% delle M.R. è dovuto a cause genetiche e sono identificabili per un difetto dell’acido nucleico; il restante 20% è, invece, il risultato di fattori associati all’alimentazione, all’ambiente, ad infezioni o ad abnormi reazioni immunitarie. Il 70% circa delle persone colpite sono bambi- Nel Maggio del 2001, con D.M. N. 279, nasce la Rete Nazionale per la prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia delle M.R. il cui Coordinamento nazionale è affidato al Centro Nazionale M.R. presso l’Istituto Superiore di Sanità. a FOCUS 7 ni, molti dei quali restano a lungo senza diagnosi, senza una consulenza genetica mirata e, spesso, senza terapia. La rarità di tali patologie fa sì che i pazienti e le loro famiglie sperimentino numerose problematiche a cominciare dalla mancanza di informazioni e dal senso di smarrimento e isolamento sociale. Un dramma. Per queste ed altre ragioni, anche di tipo economico (7.000 euro in media la spesa annua per le famiglie), i malati “invisibili” hanno fatto squadra ed oggi, con la voce delle numerose Associazioni che li rappresentano, dicono chiaro e forte che sono stanchi di essere considerati solo numeri e chiedono alle Autorità Sanitarie competenti l’aggiornamento dell’elenco ufficiale delle malattie rare, allegato al D.M. 279/2001 (circa 583 le malattie riconosciute come tali), che consentirebbe alle persone malate di usufruire dell’esenzione per tutte le prestazioni sanitarie necessarie. Nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), recentemente varati dal Ministero, «sono state riconosciute 110 nuove patologie» secondo quanto dichiarato dal Ministro della Salute Lorenzin, ma nell’elenco mancano ancora diverse malattie rare, fortemente invalidanti, ma riconosciute come tali solo in alcune Regioni e non sull’intero territorio nazionale! Le Associazioni di pazienti affetti da Malattie Rare premono, inoltre, affinché lo Stato sostenga la Ricerca e, come da normativa europea, conceda incentivi fiscali alle Aziende farmaceutiche, che decidano di investire nello studio di molecole salva-vita per i tanti “malati rari“ ancora senza possibilità di cura. In questi ultimi anni, inoltre, lo studio delle malattie rare si è rivelato utile anche per migliorare la conoscenza ed il trattamento di patologie molto più comuni, quali l’ictus e l’infarto. In questa prospettiva, investire sulla ricerca può essere vantaggioso anche per le industrie farmaceutiche. Un caso a parte è rappresentato dal Gruppo Dompè, che ha deciso di focalizzare Ricerca e pipeline sulle Malattie Rare e precisamente sulla cura di alcune patologie dell’occhio come la cheratite neurotrofica, che colpisce 1 persona su 10.000. Dompè, acquisendo Anabasis Srl, Azienda Biotech italiana PER LA LOMBARDIA La Regione Lombardia, con DGR del Dicembre 2001, istituisce la Rete Regionale per le M.R. attualmente costituita da 34 Presidi e da un Centro di Coordinamento. Presso l’Azienda Spedali Civili di Brescia esiste ed opera il Servizio Malattie Rare, che garantisce un supporto clinico e amministrativo ai pazienti con M.R., che afferiscono all’Ospedale. A Brescia e Provincia sono oltre 5.000 le persone con malattie rare riconosciute dal relativo codice di esenzione, cui si aggiungono i quasi 4.000 assistiti celiaci. L’A.S.L. (oggi A.T.S.) di Brescia nel luglio 2009 ha avviato un Centro Territoriale per le Malattie Rare allo scopo di studiare e tenere monitorati i casi per valutarne la dimensione, sia in termini numerici che di domanda socio-sanitaria. La stretta collaborazione del Centro bresciano con il Centro di coordinamento regionale “M. Negri” di Ranica garantisce il massimo della competenza e delle informazioni sulle varie malattie, con ampio monitoraggio su tutto il territorio. Nei Livelli essenziali di assistenza sono state riconosciute 110 nuove patologie specializzata nella ricerca nell’ambito delle patologie oculari, è riuscita a sviluppare un processo stabile idoneo alla produzione su scala industriale del NGF ricombinante umano. E così, per la prima volta, ad oltre 50 anni dall’individuazione del Nerve Growth Factor, che è valso a Rita Levi-Montalcini il Nobel per la Medicina nel 1986, un’Azienda è riuscita a valorizzarne la scoperta e ad avvicinarsi alla fase di commercializzazione del prodotto. I ricercatori di Anabasis Srl hanno, infatti, già conseguito risultati di straordinaria importanza clinica, dimostrando che l’NGF ha un potenziale terapeutico per le patologie sia della parte anteriore dell’occhio (cheratite neurotrofica, sindrome dell’occhio secco) che di quella posteriore (retinite pigmentosa, glaucoma). Per ottenere il collirio, bisognerà attendere il 2017. La svolta biotech di Dompè, con l’acquisto dei diritti mondiali per lo sviluppo e la commercializzazione del NGF, pone l’Azienda italiana in pool position in un’area fortemente in espansione come quella legata all’invecchiamento della popolazione nel mondo e rende ragione di quanto un’acuta lungimiranza possa incidere su scelte che alla fine si rivelano “Win-Win” per tutti: per chi investe e per chi ne ha ritorno in salute e qualità di vita. FOCUS 9 La Farmacia e la CEF due valori autentici per i cittadini a cura di MARCO MARIANI Responsabile Comunicazione Cef La farmacia è il servizio più apprezzato dai cittadini. La CEF prima in Italia per storia e numero di farmacie associate A d ognuno di noi è accaduto, almeno una volta nella vita, di aver bisogno di una farmacia durante la notte o in un giorno di festa. Qualcuno in famiglia ha la febbre alta, ma l’antipiretico nel nostro armadietto è sfortunatamente finito. Una nausea forte ci attanaglia, ma il farmaco da banco è scaduto. Oppure il termometro si è rotto e non possiamo più mi- 10 FARMACIA surare la febbre a nostro figlio. E, se l’ora è tarda, come facciamo? Non possiamo chiedere ad amici, parenti o vicini di casa. La nostra salvezza è solo la farmacia di turno. Quale altro professionista è aperto 24 ore su 24? Le farmacie, garantiscono, invece, la reperibilità dei prodotti anche nelle ore notturne. La loro capillarità sul territorio ci lascia sereni, perché una vicina a casa la troviamo sempre, anche nel cuore della notte. Si tratta di un servizio attivo ovunque, anche nei paesi più piccoli e sperduti. Se andiamo da un avvocato o da un notaio, dobbiamo prendere il libretto degli assegni prima di sederci, cosa che non accade in farmacia, dove il farmacista ci dà sempre un consiglio appropriato, professionale, personalizzato e soprattutto gratuitamente! Se chiamiamo un idraulico o un elettricista, è previsto il diritto di chiamata e dobbiamo preparare una banconota da 50 euro. Dal farmacista questo non accade. Dobbiamo riflettere sul fatto che il consiglio del farmacista è a prescindere dalla vendita di un prodotto. Spesso gli chiediamo indicazioni e non sempre questo comporta che poi ci venda un prodotto, anzi spesso ci indica cosa fare con ciò che già abbiamo a casa. Inoltre in farmacia non ci sono liste d’attesa, si può entrare in qualsiasi momento, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, anche solo per chiedere un consiglio. Mi piace ricordare che la consulenza offerta dal farmacista si traduce in circa due ore al giorno per addetto. Mi ha ispirato questo pezzo, l’articolo pubblicato dal Giornale di Brescia in cui si diceva che le farmacie in turno notturno nel periodo di Natale erano 24 contro le sole 4 di Parigi. Questo ci fa comprendere come le liberalizzazioni rischino di far aprire le farmacie solo dove è più vantaggioso e non dove è più utile per i cittadini, come accade, invece, oggi in Italia. La farmacia è il servizio più apprezzato dai cittadini, come risulta da tutte le indagini realizzate da vari Istituti di ricerca. L’apprezzamento nasce, oltre che dall’impegno professionale ed umano dei farmacisti, da alcuni punti di forza ben precisi: la capillarità, la vicinanza al cittadino, la professionalità e la disponibilità nel dare risposte ai problemi anche quando tutti gli altri esercizi sono chiusi. Ricerche come quella condotta da Altroconsumo ci dicono sempre che la quasi totalità dei clienti delle farmacie manifesta una soddisfazione complessiva nel 96% delle volte. Trovo molto bella la Campagna lanciata dalle farmacie bolognesi dal titolo: “la Farmacia che vogliamo”. Evidenziano come il sistema farmacia abbia un valore enorme per le nostre comunità. Le farmacie la consulenza offerta dal farmacista si traduce in circa due ore al giorno per addetto sono distribuite su tutto il territorio nazionale, sempre vicine ai cittadini, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, perché la salute non ha orari. I cittadini le apprezzano, perché ci trovano un professionista che sa dare il consiglio giusto, personalizzato che sa infondere sicurezza. E dietro alle farmacie chi c’è? In Italia spesso c’è una Cooperativa di distribuzione, un magazzino creato dai farmacisti, che hanno voluto tutelarsi creando una piattaforma logistica, che acquisti per loro e consegni le medicine per servire al meglio i cittadini. La Cef è una di queste Cooperative, anzi, ad essere sinceri, è la prima in Italia per storia e per numero di farmacie associate. Quando un cliente chiede un prodotto e il farmacista gli dice “Aspetti che sento il magazzino”, sta chiamando la Cef per verificare, tramite telefono o computer, la disponibilità del prodotto presso una delle nostre piattaforme logistiche sparse lungo lo Stivale. Anche questo non ha prezzo, perché la nostra Cooperativa garantisce ai cittadini di ricevere in farmacia, in poche ore, quello che stanno cercando. Il merito va, ancora una volta, alla categoria, che con lungimiranza, ben più di ottanta anni fa ha fondato una Cooperativa con il fine di servire al meglio la propria clientela. FARMACIA 11 L’impegno dell’Ant nella prevenzione oncologica a cura della Redazione In un Convegno il dott. Francesco Rastrelli, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brescia, ha ribadito il ruolo dei colleghi nell’erogazione dei servizi domiciliari L’ impegno contro l’insorgere dei tumori si deve declinare su più fronti: dalla prevenzione dei fattori di rischio all’informazione, alla diagnosi precoce, fino ad arrivare allo sviluppo di trat- 12 FARMACIA L’intervento del dott. Francesco Rastrelli al Convegno tamenti ancora più mirati ed efficaci. Un impegno forte che non deve, tuttavia, far dimenticare quanto sia importante l’attenzione e la dedizione che si devono avere – sia in ambito medico sia un ambito sociale – a curare, a prendersi cura delle persone malate. Di questo si è parlato a Brescia nell’ambito di un Convegno, promosso dalla Fondazione Ant dal titolo: “Eubiosia ed ecoeubiosia: nutrire la buona vita. Riflessioni sul malato e sulla sostenibilità ambientale” al quale, tra gli altri, ha dato il suo patro- cinio anche l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia. Le riflessioni sul malato, inserite in un contesto, in cui è in fase di applicazione la legge di riforma regionale, che prevede una continuità di cura e di assistenza tra ospedale e territorio, hanno sottolineato quanto sia fondamentale la cura della persona prima, durante e dopo la malattia. Quanto lo sia, anche, l’esistenza di un dialogo concreto e sostanziale tra i diversi attori che ruotano attorno alla persona: dal medico oncologo ospedaliero, al medico di medicina generale, allo psicologo, al farmacista, al medico palliativista. Quest’ultimo, nella visione della “buona vita”, su cui si basa l’intera azione dei volontari Ant, che, dal giorno della nascita dell’Associazione nel 1978 su iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, offrono assistenza specialistica gratuita ai malati di tumore e sostengono progetti di prevenzione oncologica. La missione di Ant si ispira all’Eubiosia (dal greco, la buona vita), perché la dignità della vita sia preservata in ogni delicata fase della malattia e sino all’ultimo istante. Dal 1985 Ant ha portato gratuitamente nelle case di 110mila malati di tumore, in nove regioni italiane tra cui la Lombardia, un’assistenza socio-sanitaria completa, continuativa ed integrata. Ogni giorno circa quattromila persone sono assistite dalle venti équipes socio-sanitarie di Ant, che garantiscono a domicilio cure di livello ospedaliero. La presa in carico di un paziente da parte di Ant comporta un costo di circa 2.000 euro (esclusi i farmaci, che restano a carico del AL RISPARMIO ECONOMICO SI DEVE AGGIUNGERE IL GRANDE VALORE UMANO E PERSONALE Servizio sanitario nazionale e il cui costo è assimilabile a quello della presa in carico) per tutto il periodo medio di cura e assistenza. “Tenendo conto che il costo della giornata di degenza in una struttura residenziale dedicata alle cure palliative è di circa 240 euro e quella di una giornata di ricovero in ospedale pubblico è di circa 780 euro, è evidente il risparmio che ne deriva” - ha spiegato Raffaella Pannuti, presidente Fondazione Ant Italia onlus, intervenuta al Convegno. Ed è per questo che, nell’occasione, il dr. Francesco Rastrelli, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Brescia e Delegato Regionale degli Ordini dei Farmacisti della Lombardia, ha ribadito l’impegno dei farmacisti nell’erogazione dei nuovi servizi domiciliari, nell’ottica di una professione sempre più rispondente ai bisogni dei malati e in linea con la nuova Farmacia dei servizi, ribadita anche nella legge di riforma della sanità lombarda. Al risparmio economico si deve aggiungere il grande valore umano e personale, che deriva dalla possibilità di trascorrere un periodo delicatissimo della propria vita a casa propria, accanto alle persone care. FARMACIA 13 Artrite psoriasica a cura di LUIGI CAVALIERI Giornalista La dott.ssa Angela Ceribelli, giovane ricercatrice impegnata nello studio di questa patologia complessa L a dott.ssa Angela Ceribelli vive con la famiglia nella Bassa Bresciana a Borgo San Giacomo. Non è, forse, conosciuta dal grande pubblico, anche perché la sua professione di ricercatrice tende a restringerne i confini, nel senso che il suo lavoro si svolge nel chiuso di un laboratorio. Ma, in realtà, Angela, a soli 35 anni, può vantare esperienze importanti, che, dopo essersi laureata nel 2005 in Medicina e Chirurgia, l’hanno portata a lavorare presso l’Universi- tà della Florida a Gainesville. Al termine della specializzazione in Reumatologia, nel 2010, sempre in Florida ha proseguito l’attività di ricercatrice in varie malattie reumatiche quali la sclerodemia, le miositi ed il lupus eritematoso sistemico. grazie alla “Borsa Gerry Scotti” NEL 2012 LA DOTTORESSA è rientrata in Italia Nell’agosto 2012 è rientrata in Italia grazie alla Borsa Gerry Scotti, con la quale il popolare presentatore “adotta” 4 ricercatori ogni anno per svolgere il loro lavoro presso l’Humanitas Reseach Hospital di Rozzano nel Milanese. “Qui - ci racconta la dott.ssa Ceribelli - ha avuto inizio il mio lavoro sia clinico a contatto con i pazienti reumatici, sia di laboratorio, entrambe sotto la supervisione del prof. Carlo Selmi”. Il progetto Da maggio 2015 ha inizio l’atti- IL PUNTO 15 ficazione di nuovi marcatori di malattia in pazienti affetti da malattia psoriasica potrebbe avere un profondo impatto sulla diagnosi precoce e sullo sviluppo di nuove terapie per la malattia psoriasica, una condizione invalidante che colpisce il 2-4% della popolazione generale. Questo è particolarmente importante, perché circa il 15% dei pazienti sviluppa psoriasi contemporaneamente all’artrite psoriasica ed un altro 15% non avrà mai psoriasi oppure la svilupperà dopo l’esordio dell’artrite”. Il progetto ha un approccio su larga scala con metodi innovativi applicati ad una coorte unica di soggetti, che costituiscono un modello naturale di individui identici e dell’influenza che l’invecchiamento può avere su tale modello. L’impatto potenziale dei risultati può essere applicato alla malattia psoriasica e ad altre malattie infiammatorie croniche come suggerito da basi genetiche comuni condivise da diverse patologie. La dott.ssa Angela Ceribelli 16 IL PUNTO a l i t o d n a u q e u Se vedi del sang Il dentifricio parodontax® aiuta a fermare il sanguinamento delle gengive I dentifrici parodontax® sono dispositivi medici CE. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d’uso. Aut. Min del 11/09/2014 Puoi prenderti cura delle tue gengive anche con il collutorio parodontax® una linea completa per la protezione di denti e gengive CHITA/CHPAD/050/14a L’artrite psoriasica è una patologia complessa che può coinvolgere sia le strutture vertebrali che le articolazioni Periferiche de nti Registro Nazionale Gemelli, identificandoli in base al loro codice fiscale, concentrandoci sui soggetti residenti nell’area di Milano, che comprende una popolazione di circa 1.5 milioni di soggetti”. Dopo essere stati contattati via lettera e dopo aver ottenuto il consenso informato, come stabilito dal Comitato Etico, i gemelli sono valutati per analisi clinica (reumatologica e dermatologica) e di laboratorio all’Humanitas Research Hospital di Rozzano. “L’ipotesi del nostro studio – conclude la dott.ssa Ceribelli - è che l’incidenza della malattia psoriasica aumenti con l’età, in relazione a fattori ambientali, che influenzano alterazioni immunologiche e che poi portano all’esordio della malattia. L’identi- vi i vità di ricerca finanziata dalla Fondazione Lilly per tre anni, per il progetto dal titolo: “Invecchiamento, epigenetica ed infiammazione cronica in gemelli monozigoti: l’esempio della malattia psoriasica. “Il progetto - ci dice la dott.ssa Ceribelli - mira allo studio dell’artrite psoriasica, una malattia infiammatoria cronica, in cui la manifestazione cutanea, la psoriasi, può comparire molti anni prima dell’artrite. L’artrite psoriasica è una patologia complessa, che può coinvolgere sia le strutture vertebrali che le articolazioni periferiche, le cui cause reali sono sconosciute, ma per la quale è evidente che sia fattori genetici che ambientali siano necessari, come ben dimostrato dal fatto che solo uno di due gemelli identici sviluppa la patologia. Il ruolo dell’invecchiamento sull’espressione dei geni e sulle manifestazioni di malattia è stato ampiamente studiato nei gemelli identici ed ha dimostrato la presenza di alterazioni, che aumentano con l’avanzare dell’età, dovute ad influenze dell’ambiente circostante soprattutto sui meccanismi dell’autoimmunità.” Lo scopo del progetto è di studiare marcatori presenti nel sangue periferico di gemelli identici e non, che abbiano sviluppano psoriasi e/o artrite psoriasica, osservati per tutto il periodo di studio. “Da maggio 2015 - sottolinea la dott.ssa Ceribelli - abbiamo iniziato il reclutamento dei gemelli attraverso il I consigli di Francesca alle neomamme a cura della Redazione Scrittrice, insegnante, tata tv, ma soprattutto mamma L e lettrici, che sempre più spesso si rivolgono a ProfiloSalute per ricevere consigli sui loro bambini, ci hanno suggerito di intervistare Francesca Valla, scrittrice, insegnante, tata tv, ma soprattutto mamma. Le abbiamo, pertanto, girato le sollecitazioni che ultimamente avevamo raccolto. L’arrivo di un bambino in una casa porta tanta gioia, ma anche tante fatiche. Quali consigli possiamo dare ad una neo mamma? Innanzitutto consiglio di concentrarsi sulle positività, che con sé porta il nuovo arrivato, mettendosi in ascolto di tutte le emozioni e sintonizzandosi con tutte le energie. Dico sempre alle neomamme di essere consapevoli che ci sono tanti momenti di fatica da affrontare e non per questo ci si deve sentire non adeguate. Essere genitore significa anche fermarsi 18 PERSONAGGIO ogni tanto e ogni tanto riflettere, ogni tanto sbagliare. Non è una strada lineare, ma a zig zag, che ci permette di diventare genitori efficienti, quando capiamo che l’ascolto del proprio bambino e di se stessi può portare ad una maggiore consapevolezza. Essere mamma significa anche non preoccuparsi di chiedere aiuto alle persone vicine: ai nonni, al proprio compagno o marito, alle amicizie. Si può essere mamme efficienti pur avendo aiuti. È davvero importante trovare una propria dimensione e un clima positivo all’interno della propria famiglia. Quali sono le attenzioni da riservare al bambino durante una giornata? Nel mio ultimo libro “È facile fare la mamma… se sai come si fa” spiego quanto sia importante non stare concentrate troppo sui “manuali di istruzioni”, perché ogni mamma creerà il proprio metodo: non ne esiste uno universale. È sicuramente importante creare delle routine fisse, che diano serenità e tranquillità al bambino: sveglia, pappa, coccole, giochi, bagnetto… Tutti questi momenti devono essere conditi da una relazione importante ed esclusiva nei confronti del bambino: questa è l’attenzione davvero speciale da riservare. Quando arriva il momento della nanna, spesso non si riesce ad addormentarlo, a quali rimedi ricorrere? Non c’è un tasto OFF… per fortuna! L’addormentamento è una parte molto delicata nella vita di un individuo, di un bambino. Però noi adulti possiamo educarli gradualmente ad un addormentamento sereno, trovando e cercan- il momento della nanna serale è arrivato: abbassiamo le tapparelle, le luci, il tono della vocE do la strategia più opportuna con il nostro bambino. Innanzitutto dando dei segnali che il momento della nanna serale è arrivato: abbassiamo le tapparelle, le luci, il tono della voce. Il bambino deve percepire che è il momento che precede la nanna: cantare una canzoncina, fare i grattini sul pancino, leggere una storia. La differenza la può fare il genitore che è sereno. Se il genitore è agitato al pensiero che non si addormenterà, il bambino sentirà la sua tensione. Ci si preoccupa sempre quando il bambino piange, perché si pensa possa avere qualche doloretto... Il bambino piange per mille cose e motivi: perché ha fame, perché ha qualche dolore, perché è troppo stimolato, perché è stanco, perché vuole attirare attenzione. Il compito del genitore è capire il pianto del proprio bambino. Come sempre è importante l’ascolto e l’osservazione. Lei ha scritto libri: quale le ha dato maggiori soddisfazioni? Ogni libro è un progetto. Sono stati importanti tutti. Nell’ultimo, “È facile fare la mamma… se sai come si fa”, entrano per la prima volta in gioco il mio ruolo di mamma ed i cambiamenti che ho fatto come mamma. Dalla tv all’editoria fino al mondo web: oggi Francesca Valla è molto presente in rete attraverso i social network, il sito ufficiale e la nuova web tv sulla genitorialità su Yahoo Italia. Quanto diventa importante la condivisione in rete dell’esperienza della genitorialità? È molto importante, perché oggi in rete i genitori vogliono informazioni in tempo reale, vogliono condividere. La rete diventa un ottimo strumento di confronto, bisogna, ovviamente, farne buon uso. Dove possiamo incontrarla quotidianamente sul web? Sul mio sito ufficiale: www.francescavalla.it - profilo facebook: TataFrancescaSosTata - Twitter: TataFrancescaV – Instagram: tatafrancescav – tumblr: francescavalla. tumblr.com – it.screen.yahoo.com/francesca-valla”. www.francescavalla.it PERSONAGGIO 19 sbadiglia o si inghiotte saliva, si sente un click o uno schiocco: ciò significa che, attraverso le tube di Eustachio, sono state inviate minuscole bolle di aria nell’orecchio medio per equilibrare la pressione dell’aria. Ciò avviene fisiologicamente centinaia di volte ogni giorno. Come prevenire l’otite nel bambino a cura di guido VERTUA Pediatra - Responsabile dei contenuti medici di www.mammaepapa.it L’ Patologia molto frequente, soprattutto nei piccoli otite media è una malattia dell’orecchio, che consiste in un’infezione/infiammazione dell’orecchio medio, una cavità ripiena di aria, separata dall’orecchio esterno da una membrana sottile, chiamata timpano o membrana timpanica. Quest’ultima è collegata ad un complesso costituito da tre sottili ossa chiamate martello, incudine e staffa, articolate tra loro. 20 MAMMA E BAMBINO è una patologia molto frequente, soprattutto nel bambino piccolo: è stato calcolato che più di tre quarti di tutti i bambini presentano almeno un’otite entro i tre anni di vita ed all’incirca la metà di essi presenta tre o più episodi. Come funziona l’orecchio Un orecchio medio sano deve contenere aria alla stessa pressione atmosferica dell’ambiente esterno, in modo che tutte le varie strutture possano vibrare liberamente e siano in grado di produrre i suoni. L’aria penetra nell’orecchio medio attraverso un canale sottile chiamato “tuba di Eustachio”, che mette in comunicazione la parte posteriore del naso con l’orecchio. Quando si Che cosa provoca l’otite L’otite media è causata da batteri o virus, che dal naso o dalla gola penetrano nell’orecchio medio risalendo attraverso le tube di Eustachio. Ciò si verifica, perché le tube di Eustachio non funzionano correttamente: ad esempio possono essere infiammate da un raffreddore, da una sinusite o da un’ infezione della gola oppure ostruite da un ingrossamento delle adenoidi oppure rigonfie perché il paziente ha un peggioramento di una sua preesistente allergia. Come conseguenza i germi penetrati all’interno dell’orecchio medio producono pus ed altre secrezioni, che, non potendo essere drenate dalle tube di Eustachio infiammate, premono sulla membrana timpanica causando dolore. I germi patogeni che più spesso causano l’otite media acuta includono S. pneumoniae (il più frequente), H. influenzae, M. catarrhalis e S. pyogenes. Soprattutto nel bambino più piccolo alcuni virus (virus respiratorio sinciziale, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, enterovirus) possono causare l’infezione. I fattori predisponenti Numerosi fattori contribuiscono a favorire l’insorgenza dell’otite. Ad esempio la presenza nell’ambien- Le otiti medie acute sono particolarmente frequenti nei bambini più piccoli te, in cui vive il bambino, di adulti che fumano sigarette, il frequentare l’asilo nido (con conseguente facilità a contrarre infezioni dagli altri bambini), la mancata o insufficiente pulizia delle cavità nasali in corso di raffreddore. Le otiti medie acute sono, inoltre, particolarmente frequenti nei bambini più piccoli anche perché le loro tube di Eustachio sono più corte e più orizzontali di quelle dell’adulto, di conseguenza si ostruiscono più facilmente e il drenaggio dell’orecchio medio è reso più difficile. Per questi motivi i germi possono arrivare con maggiore facilità dal naso all’orecchio medio. Tuttavia, con il passare degli anni e con lo sviluppo del massiccio facciale, le tube di Eustachio si modificano per dimensioni ed angolatura, rendendo il paziente meno suscettibile all’otite media. Come prevenire l’otite A differenza di quello che molti pensano per la prevenzione dell’otite non serve coprire le orecchie dei bambini in inverno per proteggerle dal freddo e neppure evitare di fare entrare l’acqua nelle orecchie, perché è il muco presente nel naso l’origine di tutto: si può, infatti ,tranquillamente affermare che non esiste otite senza raffreddore e che l’uso regolare della soluzione fisiologica per liberare le cavità nasali dalle secrezioni rappresenta la migliore profilassi dell’otite, insieme alla fluidificazione del muco nasale (ad esempio attraverso mucolitici per via aerosolica). La somministrazione di vasocostrittori nasali è, invece, espressamente vietata sotto i 12 anni di vita per i potenziali effetti collaterali che tali farmaci possono provocare. MAMMA E BAMBINO 21 Specifici di Apprendimento), tra cui rientrano anche i disturbi della scrittura (disortografia e disgrafia) e del calcolo (discalculia). La disortografia è l’incapacità di scrivere correttamente le parole dal punto di vista ortografico, rispettando le doppie, gli apostrofi, i gruppi di consonanti, ecc. secondo le regole della lingua scritta; la disgrafia è caratterizzata da una grafia notevolmente imprecisa tale da non essere comprensibile. L’incidenza della dislessia dipende dalla trasparenza della lingua: l’italiano è molto trasparente, perché quasi tutte le parole si leggono come si scrivono senza particolari eccezioni, come, invece, accade per l’inglese. La dislessia evolutiva a cura di Gian Marco Marzocchi Dipartimento di Psicologia – Università di Milano Bicocca Centro per l’Età Evolutiva – Bergamo Se ne parla tanto, ma sappiamo davvero di cosa si tratta? L a parola “dislessia” deriva da dis – [disturbo] lessia – [lettura] in latino e [linguaggio] in greco: riguarda, quindi, un disturbo specifico della lettura. Specifico nel senso che un alunno ha significative difficoltà a leggere nonostante un’adeguata intelligenza, assenza di gravi patologie neurologiche o sensoriali (udito e vista), un’istruzione convenzionale e opportunità socio-culturali. Nel 2003 la dislessia è stata definita dal gruppo di lavoro dell’“International Dyslexia Association” (IDA) come un disturbo specifico di apprendimento, che ha origine neurobiologica. E’ caratterizzata da difficoltà nel riconoscimento fluente di lettere, sillabe e parole. Queste difficoltà derivano tipicamente da deficit nella componente fonologica (i suoni) del linguaggio e nell’esplorazione visiva dei grafemi, ovvero le lettere scritte su un foglio. Le conseguenze secondarie della dislessia possono includere problemi nella comprensione del testo scritto, nella riduzione della lettura come piacere, nella limitazione dell’apprendimento di conoscenze, 22 MAMMA E BAMBINO che utilizzano il canale verbale (lo studio scolastico). Un bambino dislessico è un alunno che fa molta fatica a scuola: è lento a leggere ed a scrivere, a copiare dalla lavagna, a seguire il dettato della maestra, a completare le verifica, a ricordare le nozioni di studio. Le difficoltà di apprendimento scolastico influenzano il quadro emotivo del bambino e spesso anche quello relazionale, sia con i compagni che con gli insegnanti, i quali lo giudicano negativamente per i suoi insuccessi e fatiche, non certamente volontarie. Il disturbo della lettura (dislessia) è il più diffuso fra i DSA (Disturbi Quanti sono i bambini dislessici in Italia? Un recente studio italiano, coordinato dall’Ospedale Infantile Burlo Garofalo di Trieste, ha permesso di stabilire che i dislessici italiani sono circa il 3.2% della popolazione in età scolare (circa 300.000 ragazzi). Solamente un terzo di questi avevano già ricevuto una diagnosi, gli altri due terzi non sapevano di essere dislessici. Da cosa è causata la dislessia? Nella letteratura scientifica è ormai riconosciuto che alla base della dislessia vi sia una componente di natura genetica. Anche gli studi sui gemelli hanno confermato l’importanza dei fattori genetici nello sviluppo del disturbo. Analizzando il DNA dei bambini dislessici, sono stati riscontrati almeno una quindicina di geni, che possono contribuire alla causa del disturbo: questi geni sono localizzati soprattutto nei cromosomi 2, 6 e 15 i quali si occupano di sta- I dislessici italiani sono circa il 3.2% della popolazione in età scolare bilire le regole dell’organizzazione cerebrale del neonato. Queste anomalie genetiche determinano problematiche sia nell’elaborazione dei suoni del linguaggio che nella scansione rapida degli stimoli grafici sul foglio. Sul piano linguistico il bambino dislessico, prima di iniziare la scuola primaria, fatica a “giocare” con i suoni delle parole: in un esercizio come questo “diciamo tutte le parole che iniziano con la f” oppure “da quali lettere è formata la parola TAVOLO” incontra notevoli difficoltà, perché non riesce a concettualizzare quali suoni formano le parole. Secondo altri ricercatori la difficoltà di lettura è anche causata da una lentezza nell’analisi spa- ziale delle parole scritte sul foglio. Le conseguenze di queste specifiche difficoltà si ripercuotono su gran parte delle attività scolastiche, soprattutto quelle che richiedono elaborazione verbale delle nozioni da apprendere. L’intervento di supporto degli alunni con dislessia viene effettuato su tre diversi livelli: il potenziamento dell’abilità di lettura, la mediazione con gli insegnanti di classe, il supporto psicologico per gestire le conseguenze emotive e relazionali della dislessia. Per potenziamento intendiamo un percorso di allenamento della lettura, che viene effettuato tramite la presentazione al computer di brani da leggere in base a modi e tempi personalizzati sul bambino. Un ciclo di potenziamento mediamente dura circa 4 mesi e, se applicato regolarmente, può migliorare significativamente le prestazioni di un bambino dislessico. Il lavoro con gli insegnanti è possibile realizzarlo soprattutto grazie all’introduzione nel 2010 della legge 170, che ha rivoluzionato la comprensione dei DSA in classe ed ha permesso agli insegnanti di far utilizzare ai dislessici gli strumenti di compenso alle difficoltà di apprendimento e dispensarli da certe richieste per loro particolarmente ostiche. Infine un bambino dislessico può essere un bambino sofferente, perché si rende conto che deve studiare con il “freno a mano tirato” e non riesce a marciare come gli piacerebbe. Inoltre può capitare che l’insegnante, che non conosce la dislessia, gli dica che è uno svogliato (anche se spesso finisce i compiti dopo cena) ed i compagni lo facciano passare per un “asino”. MAMMA E BAMBINO 23 NOTIZIE DALLE AZIENDE Sordità e demenza Senile: c’è un collegamento! ACCREDITATI ASL - INAIL “SENTIRE POCO AUMENTA FINO A CINQUE VOLTE IL RISCHIO DI DEMENZA SENILE”. a cura di medical udito con il passare del tempo diminuisce la qualità di ricezione dei suoni l a relazione tra ipoacusia e demenza senile è stata evidenziata da uno studio italiano condotto da professori di otorinolaringoiatria presso l’Azienda ospedaliera dell’Università di Padova. Questi studi stanno puntando sul problema per spiegare il legame che esiste tra sordità e demenza senile. Le ricerche condotte negli anni hanno dimostrato che effettivamente man mano che si perdono decibel di udito, aumenta la probabilità di soffrire di demenza. Il fatto è che sentire bene gli stimoli del mondo intorno a noi permette al cervello di rimanere attivo ed elastico, mentre il non sentire lo “atrofizza”. Col passare del tempo diminuisce la qualità di ricezione dei suoni, attraverso l’udito ci rapportiamo al mondo esterno, apriamo un canale di comunicazione con le altre persone e recepiamo gli stimoli esterni. Quando si comincia a sentire male, poco o niente, siamo in presenza di ipoacusia, il cervello si atrofizza ed aumenta di 5 volte la probabilità di andare incontro alla demenza senile. 44 24 NOTIZIE NOTIZIE DALLE DALLE AZIENDE AZIENDE Occorre, dunque, intervenire per tempo, oggi che si è scoperto questo legame, in modo da limitare al massimo i danni. Qual è il modo migliore per prevenire i problemi dell’udito e lo spegnimento del cervello? Sottoporsi a controlli medici specialistici, test audiometrici, che Medical Udito effettua gratuitamente presso tutte le agenzie e tutti i propri punti assistenza ed anche a domicilio. 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Il problema è che questa ansia rischia di fare danni a lungo temine. Se insistiamo, se facciamo ricatti affettivi, se siamo sempre noi a decidere cosa, quando e come mangiare, i bambini perdono la capacità di ascoltare le esigenze del loro corpo ed arriva l’inappetenza. I genitori delle generazioni passate assumevano un comportamento, che possiamo adottare con successo, ed è, non stupitevene, “l’indifferen- za” verso ciò che i figli mangiano. Se il bambino decideva di saltare il pasto, ci si limitava a pensare: “Non avrà fame”. Questa indifferenza, in realtà solo apparente, portava con sé un messaggio importante: ognuno, persino un bambino, ha un’innata capacità di stabilire quanto e quale cibo gli è necessario. Da evitare: gli atteggiamenti che rinforzano l’inappetenza dei bambini - Forzarli. Costringendo il bam- MAMMA E BAMBINO 27 Cerchi un sollievo rapido per massaggi localizzati? Stanchezza? Affaticamento? Stress? CON VITAMINA C e SALI MINERALI O TT FE LDO F E A C *L’immagine ha il solo scopo di rappresentare il gusto del prodotto. Magnesio Potassio Alkalino Formulazione a base di principi funzionali vegetali (Artiglio del diavolo e Capsico), associati all’azione sinergica di Glucosamina e Condroitin solfato. 3 Con Artiglio del Diavolo 3 Con Glucosamina solfato 3 Con Condroitin solfato 3 Nickel tested Reintegra la tua sete CON TANTO GUSTO 3 Dermatologicamente testato 3 Assorbimento rapido Saremo presenti a 3 Non unge 3 Non contiene profumo LA TUA PRIMA SCELTA Tutti i prodotti Phyto Garda sono reperibili dal tuo farmacista. 15/17 Aprile 2016 Pad/Hall 25 Stand B42/C45 Bologna fiere - Bologna 3 Applicare 3-4 volte al giorno bino a mangiare, otteniamo un rifiuto ancor più pronunciato sul momento ed a lungo andare, un atteggiamento di inappetenza, che può consolidarsi. Anche distrarlo è sbagliato: è opportuno che la nutrizione sia consapevole. - Pregarli. Il bambino rimane smarrito e perplesso di fronte all’espressione di un genitore preoccupato, perché ha smesso di mangiare: per lui è tutto normale. - Punirli o premiarli. Il cibo non deve diventare il metro con cui valutare quanto il piccolo è “bravo” o “ubbidiente”. Invitate i piccoli a farsi la porzione da soli (lasciando loro la possibilità di prenderne ancora). Sarà un ottimo esercizio per stimolare l’appetito del bambino ed insegnare loro ad autoregolarsi, cosa che non può avvenire, se sono i genitori a stabilire le porzioni. - Apparire disinteressati. In questo modo ciò che il bambino mangia non diventa un problema e si può ristabilire la naturalezza del pasto e dell’alimentazione. - Assecondarne i gusti. Non obbligatelo a mangiare ciò per cui prova avversione o aumenterà la sua è importante stimolare nel bimbo il desiderio di socializzare a tavola inappetenza. Se non gradisce gusti particolari, se rifiuta un determinato alimento, potete evitarlo: nessun cibo è insostituibile. Per ovviare al problema dell’inappetenza dei bambini è importante appoggiare e stimolare nel bimbo il suo desiderio di socializzare a tavola. Il pasto non sarà soltanto il momento in cui ci si sfama, ma diventa un’occasione per stare insieme agli altri. Tutto questo potrà essere fortemente aiutato dall’uso di uno specifico integratore naturale contro l’inappetenza dei bambini: spesso il loro utilizzo aiuta a sbloccare la situazione anche psicologicamente per il bimbo che si “dimentica” del problema. I rimedi naturali che possono aiutare a risolvere il problema dell’appetito potrebbero essere: - la Pappa reale è chiamata anche gelatina reale delle api ed è la secrezione delle ghiandole iaringee delle giovani api operaie.La si trova nelle celle reali, quelle in cui le api allevano le nuove regine e costituisce il nutrimento essenziale delle regine durante la loro esistenza, per cui è chiamata più comunemente pappa reale. L’uso della Pappa reale è soprattutto indicato per i bambini e le persone anziane. -Eleuterococco: è fra i rimedi naturali utili a combattere la stanchezza e la carenza di energie, si cita spesso il ginseng. Non tutti sanno che esiste un’altra pianta, l’eleuterococco, dall’azione molto simile: non a caso è chiamato anche ginseng siberiano. La capacità adattogena dell’eleuterococco indica la capacità di migliorare le performances dell’organismo in risposta alla fatica, favorendo l’equilibrio del sistema immunitario, la circolazione sanguigna e la lucidità mentale sotto stress. L’eleuterococco è conosciuto per le sue proprietà rinvigorenti, utili a combattere la stanchezza, a recuperare le forze od ottimizzare le energie. -Vitamine B: sono definite Vitamine Energetiche, perché permettono di metabolizzare correttamente il cibo e di trasformarlo in “carburante” di pronto utilizzo, favorendo molte funzioni fisiologiche, tra cui quella della costruzione degli anticorpi. Sono spesso usate nell’inappetenza dei bambini, poiché trasformano l’energia, che viene dal cibo, in energia utile per l’organismo. MAMMA E BAMBINO 29 Pruriti e dermatiti a cura della Redazione Può anche essere colpa dei detersivi N ei detergenti comuni esistono agenti chimici che difficilmente vengono eliminati nella fase del risciacquo. Questi residui chimici vengono assorbiti dagli indumenti lavati, per poi sprigionarsi a contatto con la pelle soprattutto in situazioni di sudorazione. Il sudore innesca una reazione chimica, che fa sì che gli irritanti residui chimici ed i metalli pesanti in essi contenuti, rimangano a contatto per ore con la pelle determinando prurito ed in molti casi vere e proprie dermatiti allergiche. “L’effetto nocivo di molti detersivi comunemente in commercio – spiega la dott.ssa Adriana Ciuffreda, dermatologa milanese, specializzata in dermatologia pediatrica – si manifesta primariamente a danno di quella che può essere considerata la barriera della nostra pelle: il film idrolipidico. 30 PARLA LO SPECIALISTA Quando non è più ben impermeabilizzata e adeguatamente protetta dal suo “scudo” naturale, la pelle diventa più facilmente bersaglio degli agenti patogeni, tra i quali i metalli pesanti – come nickel, cobalto e cromo – contenuti proprio nei detersivi e in molti detergenti per la casa. Questa alterazione può provocare una dermatite da contatto, patologia che si manifesta nella maggior parte dei casi con rossore, desquamazione, prurito, micro vescicole ed erosioni. In ogni caso è consigliabile Dott.ssa Adriana Ciuffreda - Specialista in Dermatologia, Dermatologia Pediatrica - Milano valutare con attenzione i prodotti che si utilizzano, facendosi consigliare da un dermatologo”. C M Per iniziare è importante usare detersivi certificati ipoallergenici Ma non per tutti i detersivi vale lo stesso discorso. Sul mercato, infatti, da alcuni anni, si possono trovare alcuni detersivi certificati ipoallergenici, che garantiscono un’igiene senza rischi per la pelle. Si tratta di prodotti che in alcuni casi, vista la scelta diversa di materie prime, possono costare leggermente di più, ma chi ha sofferto di questi problemi, assicura che ne vale assolutamente la pena. Ovviamente tutto l’anno, ma in particolare nei mesi estivi, quando l’elevata sudorazione innesca più facilmente quella reazione a catena, che libera i metalli pesanti dai capi indossati lasciandoli per ore corrodere la pelle. Per saperne di più si può anche scrivere alla Dott.ssa Adriana Ciuffreda, che risponde gratuitamente a qualsiasi domanda in merito a DIC e DAC sul blog www.saperviveremeglio.it Y CM MY CY CMY K chiuso o colante. Entrambi gli occhi sono affetti, ma non è contagiosa. La terapia locale è a base di antistaminici, eventualmente associati a steroidi. L’Occhio Rosso a cura di ANDREA RUSSO // www.centrooculisticobresciano.it Medico Chirurgo Oculista, Responsabile Centro Oculistico Bresciano Un’urgenza oculistica che richiede un’attenta valutazione L’ occhio rosso è una spia di allarme del nostro occhio (o del nostro corpo), che può sottendere una molteplicità di situazioni patologiche, che variano dalla mai banale congiuntivite a condizioni più gravi quali il glaucoma acuto o le malattie autoimmuni. Normalmente denota un’infiammazione della congiuntiva, ossia quella sottile membrana, che riveste la parte bianca dell’occhio detta sclera. Nel contesto della congiuntiva, infatti, scorrono vasi sanguigni, che possono dilatarsi anche notevolmente rendendo l’occhio visibilmente arrossato. Di seguito vediamo descritte le principali cause di occhio rosso. 32 PARLA LO SPECIALISTA Congiuntivite virale È una delle forme più comuni di occhio rosso ed è caratterizzata da occhi acquosi con prurito ed ipersensibilità alla luce. Possono essere affetti entrambi gli occhi, poiché è altamente contagiosa e può diffondersi anche con tosse e starnuti. La terapia è perlopiù a base di steroidi topici associati ad antibiotici per limitare la sovrainfezione batterica. Il contagio avviene normalmente Per contatto con mani infette LA CONGIUNTIVITE ALLERGICA presenta occhi acquosi pruriginosi con bruciore ed ipersensibilità alla luce to con gli occhi. Il trattamento è tipicamente a base di pomate o colliri antibiotici. Congiuntivite batterica Congiuntivite batterica È caratterizzata da un occhio con sensazione di palpebre incollate e con secrezioni giallastre e verde-giallastre negli angoli degli occhi e dei fornici congiuntivali. Possono essere interessati uno o entrambi gli occhi, poiché è contagiosa. Il contagio avviene normalmente per contatto con mani infette o oggetti venuti a contat- Congiuntivite allergica Tale infiammazione presenta occhi acquosi, pruriginosi, con bruciore ed ipersensibilità alla luce, spesso accompagnati da naso Emorragia sottocongiuntivale Emorragia sottocongiuntivale È caratterizzata da una chiazza rossa piuttosto estesa e vistosa, che compare improvvisamente. È dovuta alla fuoriuscita da qualche capillare congiuntivale di una piccolissima quantità di sangue, che si estende anche notevolmente, poiché schiacciato tra la membrana congiuntivale e tenoniana. Può verificarsi in soggetti ipertesi o che abbiano effettuato sforzi fisici, ed è, in genere, più frequente ed estesa in pazienti sottoposti a terapia anticoagulante o antiaggregante. Nei casi più limitati non richiede terapia, ma questa si rende necessaria, qualora vi sia il pericolo di infezioni. Occhio secco È una delle più tipiche cause di occhio rosso, specialmente – ma non solo – nelle donne dopo la menopausa. La scarsità del film lacrimale determina una difficoltosa lubrificazione della superficie dell’occhio con progressiva sofferenza corneale e conseguente iperemia congiuntivale intorno alla cornea. È tipica la sensazione di corpo estraneo o di sabbiolina all’interno degli occhi. La terapia inizia dalla somministrazione di sostituti lacrimali di buona qualità e, in caso di necessità, può arrivare anche a terapia immunosoppressiva locale. Uveite L’uveite è una malattia autoim- mune degli occhi, che può essere associata ad altre condizioni autoimmuni come psoriasi o artriti. Nelle fasi iniziali può simulare una congiuntivite, ma è bene riconoscerla immediatamente, poiché può avere conseguenze oculari anche molto gravi. Glaucoma acuto Il glaucoma acuto è una delle più temibili cause di occhio rosso e tipicamente si associa a visione annebbiata con aloni intorno alle luci ed eventuale dolore oculare, frontale, nausea e vomito. È dovuto ad un repentino ed enorme rialzo della pressione intraoculare e può instaurare rapida- Occhio secco mente danni oculari irreversibili. È di fondamentale importanza iniziare il trattamento nel giro di poche ore. In conclusione l’occhio rosso è da considerarsi un’urgenza oculistica, che richiede un’attenta valutazione poiché può sottendere condizioni patologiche anche gravi. L’utilizzo di colliri “sbiancanti” da banco dovrebbe essere molto limitato nel tempo, per evitare di spegnere erroneamente un’importante spia di allarme del nostro corpo. PARLA LO SPECIALISTA 33 I pericoli del parto a cura di Carlo Gastaldi Responsabile Unità operativa Ostetricia e Ginecologia - Istituto Clinico Città di Brescia L’ I fattori che aumentano i rischi per la futura mamma ostetricia è una branca della medicina, che si occupa dell’assistenza della donna durante la gravidanza, il parto ed il puerperio. L’assistenza ostetrica si avvale di due figure professionali, il medico specialista in ostetricia e ginecologia e la figura professionale dell’ostetrica. In Italia nel 2014 si sono verificate 509 mila nascite con una riduzione di circa 4 mila nascite rispetto all’anno precedente. L’Italia, sotto il profilo demografico, è il Paese con il più basso tasso di natalità. 34 PARLA LO SPECIALISTA Di fronte a questo primato negativo , la speranza di vita sia per gli uomini che per le donne in Italia si attesta come una delle maggiori nel mondo. Come ormai ben documentato, la qualità della vita in Italia, ma soprattutto la qualità del cibo rimane uno dei fattori, che maggiormente influiscono sulle nostre aspettative di vita. Oltre al cibo anche la qualità della assistenza medica ed ostetrica durante l’evento gravidanza ci assicura un altro primato in campo mondiale. L’Italia e, quindi, il sistema sanitario Italiano per quanto riguar- da l’assistenza alla gravidanza ed al parto risultano ad oggi uno dei più efficienti e sicuri. Nel mondo in generale la mortalità materna è 15 volte superiore nei Paesi in via di sviluppo, rispetto ai Paesi industrializzati; in Italia, inoltre, il dato risulta, a sua volta, inferiore rispetto a quanto evidenziato in altri Paesi il sistema sanitario Italiano risulta ad oggi uno dei più efficienti e sicuri socialmente avanzati. Nonostante la cronaca abbia recentemente riportato, in un lasso di tempo molto breve, una serie di eventi avversi durante il parto, il dato su base annuale rimane tra i più bassi in Europa. Questo dato, quindi dovrebbe risultare molto tranquillizzante per le future mamme. Tuttavia vogliamo di seguito analizzare i fattori, che aumentano i rischi per una futura mamma. Sicuramente l’aumento dell’età media al parto è uno dei fattori, che maggiormente contribuisce (in Italia la percentuale di donne con età superiore ai 35 anni al momento del parto si è triplicata nell’ultimo triennio), il rischio di eventi avversi durante la gravidanza od il parto è di circa 3 volte superiore, se l’età materna è superiore ai 35 anni. Un altro elemento di criticità in Italia è rappresentato dal numero crescente di tagli cesarei: il ricorso al taglio cesareo è il più alto d’Europa (38%) e questo espone la donna ad un maggior rischio di esiti sfavorevoli. l’emorragia post-partum è la maggiore causa di morte materna Quali sono le cause più frequenti di eventi avversi, che possono portare anche alla morte di una donna durante il parto? In base ai dati raccolti su base europea, l’emorragia post-partum rappresenta la maggiore causa di morte materna, seguita dall’embolia del liquido amniotico, dalla tomboembolia e dalle complicanze ipertensive. A queste cause dirette andrebbero associate anche delle cause indirette, nelle quali ai primi posti troviamo le neoplasie, le patologie cardio e cerebro-vascolari ed i suicidi causati dalla depressione post-partum. Ridurre le morti materne è possibile, molto spesso l’evento avver- so può essere prevenuto. La programmazione di una gravidanza in età avanzata, oltre ad aumentare sensibilmente il rischio di infertilità (va ricordato che la riserva ovarica, cioè il numero e la qualità delle cellule uovo a disposizione di una donna per l’ottenimento di una gravidanza, cala in maniera brusca dopo i 35 anni), aumenta il rischio di patologie come il diabete e l’ipertensione. In gravidanza il corpo della donna va incontro ad una serie di adattamenti e modificazioni dei vari apparati, respiratorio, cardiovascolare, ematico, renale, ecc, cambiamenti questi sicuramente meglio tollerati in età giovanile. Un’adeguata assistenza pre-concezionale è indispensabile al fine di evidenziare alcune patologie, che potrebbero, a causa della gravidanza, peggiorare con serie conseguenze sulla salute della donna. Un’alimentazione sana e soprattutto equilibrata (non bisogna mangiare per due in gravidanza!) riduce il rischio di diabete gravidico e fenomeni ipertensivi in gravidanza. è bene anche ricordare che i periodici controlli con gli specialisti del settore (medico, ostetrica), i vari controlli ecografici , i controlli ematochimici eseguiti mensilmente aiutano a prevenire e ridurre alcune eventi avversi. Inoltre un’ adeguata preparazione (attraverso i corsi di preparazione al parto) all’evento-nascita aiuta a ridurre tutte quelle ansie e paure, che si sviluppano durante il periodo di gestazione e possono portare a fenomeni come la depressione post-partum. PARLA LO SPECIALISTA 35 Tutti gli alimenti con una forte componente proteica sono acidificanti La Pubalgia a cura di Alessandro Piccinelli e Paolo Giotto Alessandro Piccinelli - Osteopata Paolo Giotto - Fisioterapista L Una sindrome dolorosa della griglia pelvica a Pubalgia è una sindrome dolorosa della griglia pelvica, localizzata in special modo nella sinfisi pubica; essa colpisce principalmente gli atleti (calciatori in primis) e donne in gravidanza. E’ una tendinopatia di natura infiammatoria, che interessa le inserzioni pubiche dei muscoli adduttori della coscia a causa del sovraccarico funzionale o di microtraumi ripetuti. Questo problema è associato con diversi gradi di lesione dei muscoli della zona frontale/bassa 36 PARLA LO SPECIALISTA dell’addome, della sinfisi pubica e degli adduttori. La diagnosi è confermata dalla RX e dalla ecografia, che possono solo mostrare anomalie radiologiche dell’articolazione pubica nei casi di osteo-artropatie micro-traumatiche pubiche, o di tendiniti delle inserzioni. Può avvenire, inoltre, che la pubalgia possa derivare da problemi alla zona lombare (rigidità, atteggiamenti posturali scorretti, movimento in disfunzione della colonna vertebrale). In questo caso occorrerà avvalersi di test clinici scientifici per poterne stabili- re la causa preponderante. La forma, che generalmente interessa gli sportivi, è quella della pubalgia da sindrome retto-adduttoria. Spesso la pubalgia negli atleti è la conseguenza di altri fattori, legati ad alterazioni statiche e dinamiche del rachide, del bacino e degli arti inferiori. Infatti l’iperlordosi lombare, la displasia congenita dell’anca, la dismetria degli arti inferiori sono tra le cause più frequenti, che possono determinare l’insorgenza della pubalgia; comunque una delle cause predisponenti più comuni è l’asimmetria del baci- no, che può evidenziarsi con un attento Esame Posturale Osteopatico. La zona pubica rappresenta il punto d’incontro-scontro delle forze che arrivano dal basso (l’impatto al suolo) e di quelle discendenti (peso del tronco). Per l’atleta tutto procede bene, finché i suoi muscoli hanno una lunghezza ed un’elasticità tali da consentire l’assorbimento di questi impatti, mantenendo una coordinazione ottimale. Spesso la causa delle pubalgie sono i muscoli posteriori della coscia (hamstring), che si sviluppano eccessivamente e si accorciano, impedendo così al ginocchio di estendersi correttamente, ad esempio mentre si corre. In questo modo i muscoli adduttori non trovano più lo spazio biomeccanico per lavorare in modo corretto: si contraggono e s’irrigidiscono. Il movimento non riesce più ad essere ampio e fluido, come sarebbe, invece, necessario nella performance atletica; durante l’attività sportiva il corpo ha bisogno di dispiegarsi per esprimere la sua massima potenza ed, invece, in questo caso, viene sollecitato mentre è bloccato. La griglia pelvica, ed in special modo la sinfisi pubica, sono l’incrocio di spinte di forze contrapposte, rendendoli facilmente vulnerabili. Nel momento in cui uno o più gruppi muscolari diventano ipertonici s’instaurano delle congestioni, che alterano il corretto metabolismo muscolare. Al tatto gli adduttori saranno molto più dolenti degli ischio-crurali della coscia, ma sono proprio questi ultimi, che devono avere la precedenza nell’essere trattati, allungati e rimessi in fase, altrimenti gli adduttori non riusciranno mai a riprendere correttamente la loro funzionalità nella biomeccanica. I sintomi principali • Dolore pubico • Dolenzia al tatto del pube • Dolore alla bassa schiena, specialmente nell’area sacro-iliaca • Difficoltà a girarsi nel letto • Difficoltà a salire e scendere le scale, dall’automobile, etc. • Schiocco nel bacino quando si cammina, dovuto al tendine non all’articolazione • Difficoltà nel prendere il passo, specialmente dopo il riposo • Problemi alla vescica (incontinenza temporanea) Sintomi I sintomi variano da persona a persona, comunque ve ne sono di comuni, come fastidio e dolore nella zona pelvica, un dolore interno, e spesso molte donne provano dolore alla semplice palpazione. Ogni attività, che implichi il sollevamento o la separazione di una gamba, provoca dolore, persino lo stesso sollevare la gamba per infilarsi i pantaloni, o l’uscire dall’auto, il sedersi od il sollevarsi da/su una sedia, il salire le scale diventano penosi. L’Osteopatia con le sue tecniche grazie alla visione globale dell’intero corpo umano, vedendolo come un tutt’uno biomeccanico riesce a riallineare la struttura osteo-articolare, i legamenti ed i tessuti molli (miofascia, connettivo etc.), riportandoli al loro movimento fisiologico. La Fisioterapia, inoltre, può completare il trattamento osteopatico andando a creare esercizi e movimentazioni ad hoc a seconda del problema riscontrato, non tralasciando, inoltre, di valutare una corretta ripresa della forza muscolare e della mobilità completa delle varie articolazioni. Un eccesso o una diminuzione di tensione in una o più catene (per esempio l’ipertonia dei muscoli ischio-crurali o l’ipotonia dei muscoli addominali) crea l’alterazione della mobilità articolare delle ossa del bacino e il sovraccarico funzionale degli adduttori. In questo caso non è sufficiente la manipolazione, ma è indispensabile il riequilibrio muscolare delle catene muscolari con specifici esercizi posturali, con esercizi mirati di stretching e di potenziamento muscolare. PARLA LO SPECIALISTA 37 Lo stress riconoscerlo in tempo utile a cura di ANTONIO NOCERA Psicologo Università degli Studi di Verona - Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia C Quali sono gli effetti sul benessere fisico e psicologico delle persone he cos’è lo stress? Quali sono i suoi effetti sul benessere fisico delle persone? Quali sul benessere psicologico? Possiamo affrontarlo? Questi sono alcuni degli interrogativi che gli psicologi si sono posti, convinti che il benessere, anche fisico, possa essere influenzato dalla nostra personalità, dal pensiero e dal comportamento. In passato la salute era spesso inquadrata in un modello nel quale il corpo e i suoi disturbi erano considerati, in prevalenza, indipendenti dalla mente; nel tempo, tuttavia, si è raggiunta la consa- 38 PARLA LO SPECIALISTA pevolezza della forte relazione fra mente e corpo. Cos’è lo stress? Lo stress è un’esperienza assai comune e ad innescarlo possono essere degli accadimenti indesiderati, ma anche voluti; è un’esperienza che si manifesta quando una persona è sottopo- ad innescarlo possono essere degli accadimenti indesiderati ma anche voluti sta a pressioni che richiedono un cambiamento, un adattamento. Lo potremmo definire come una tensione fisica, psicologica ed emotiva che si manifesta nell’organismo come risposta agli stimoli dell’ambiente. Le richieste ambientali e gli eventi, a cui abbiamo fatto riferimento, sono considerati le fonti di stress e possono avere natura fisica, come la fame, la deprivazione di sonno, l’esposizione al caldo eccessivo, al rumore forte o l’impegno prolungato in certe attività oppure natura psicologica come eventi traumatici, accadimenti della vita, difficoltà, dilemmi e conflitti. Fortunatamente eventi molto traumatici come incidenti, aggressioni, tentate violenze, etc. non sono la regolarità della vita quotidiana. Come se queste fonti di stress non bastassero, ad esse si aggiungono spesso anche le piccole scocciature quotidiane. Il logorio delle persone sottoposte alle tante e varie richieste della vita può essere notevole, specialmente se non controlliamo o non controlliamo adeguatamente la situazione in cui ci troviamo. è un po’ come se avessimo dentro di noi una bilancia, una di quelle vecchie bilance a piatti e su un piatto ci fossero le richieste che la vita (e la giornata) pone di fronte a noi e dall’altra quello che riteniamo di poter fare per farvi fronte. Se il secondo piatto è più pesante del primo, tutto bene, ma se percepiamo di non avere sufficienti risorse: ecco lo stress. Stress buono e stress cattivo Seppure appaia controintuitivo, il fenomeno dello stress ha un lato positivo. Lo stress è positivo, quando ci attiva e allena la nostra capacità di reazione e adattamento; in questo caso lo stress è una forma di energia. Pensiamo allo stress prima di un esame: quando esso non supera una certa soglia, è molto utile. Riflettiamo anche sullo stress che proviamo, quando, guidando, una persona attraversa la strada; ci aiuta a reagire velocemente e per tempo, il piede ci scatta sul freno in pochi decimi di secondo. Lo stress è cattivo, quando supera una certa soglia o quando lo proviamo per troppo tempo. e l’eczema, ma la lista è molto lunga. Lo stress può provocare malattie agendo su specifici punti deboli dell’organismo; il tipo di malattia pare dipendere da quale sia il sistema più vulnerabile dell’organismo. Seppure appaia controintuitivo il fenomeno dello stress ha un lato positivo Le malattie psicosomatiche Nonostante esista la componente positiva, il buonsenso suggerisce che lo stress faccia male ed, infatti, è spesso così. Una via, attraverso cui lo stress può provocare malattie fisiche, è lo sforzo di adattamento che richiede all’individuo. Si può affermare che le malattie psicosomatiche siano quelle che realizzano uno dei meccanismi difensivi più vecchi che conosciamo, quello con cui si attua un’espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. Situazioni di stress sembrano avere un effetto depressivo sul sistema immunitario e uno facilitante sul rischio infettivo. Le malattie, frequentemente interpretate come psicosomatiche, sono l’ipertensione arteriosa, l’asma bronchiale, la colite ulcerosa, l’ulcera gastro-duodenale Che fare? Accettando la definizione sopra riportata, diviene essenziale riconoscere i sintomi dello stress e gli elementi su cui è possibile impattare. Per ridurre lo stress ed i suoi effetti, possiamo agire su tre livelli: I. modificare, se possibile, alcune situazioni della nostra vita (facendoci aiutare, sgravandoci di certe responsabilità, modificando certi contesti, etc.); II. accrescere le nostre risorse (la consapevolezza, le competenze, le capacità, le conoscenze, gli strumenti, etc.); III. introdurre o aumentare le situazioni in cui “ricaricare le batterie” (i cosiddetti fattori protettivi: le attività individuali e sociali da cui traiamo piacere e sostegno). è importante anche verificare, se assieme ai sintomi fisici riconosciamo che: • abbiamo perso del sonno per delle preoccupazioni; • ci sentiamo spesso tesi e ansiosi, anche senza un’apparente ragione; • fatichiamo a concentrarci, a prendere decisioni, a risolvere dei problemi; • abbiamo perduto autostima e piacere nel fare delle cose; • ci sentiamo infelici e depressi da diverso tempo. Se ci accorgiamo che questi “sintomi” sono presenti, è opportuno rivolgersi al medico e ad uno specialista della salute mentale. PARLA LO SPECIALISTA 39 NO VI Tá Il benessere in purezza Stress, Stanchezza Fisica e Mentale, Fame Nervosa? Rodiovis, Li Vince Naturalmente. Chiedi in farmacia. Stress, astenia, la forza di rhodiola rosea Quali piante contro i disturbi della MENOPAUSA? a cura di CLAUDIO PAGANOTTI - www.paganotti.it RODIOVIS Specialista in Ostetricia e Ginecologia - Istituto Clinico Città di Brescia Rodiovis è integratore alimentare a base di estratto secco di Rhodiola Rosea, in compresse. L La Rhodiola Rosea può esplicare azione tonico-adattogena (stanchezza fisica, mentale), e favorire il normale tono dell’umore. Cod.: 934429313 www.seligo.biz - [email protected] Un trattamento alternativo per le donne senza gravi effetti collaterali a fitoterapia (dal greco phytón: pianta e therapéia: cura) è una medicina complementare, che prevede l’impiego di piante o estratti di piante per la prevenzione e la cura di alcune malattie. Nella fase della menopausa possono essere utilizzate piante che contengono fitoestrogeni, come la soia e il trifoglio rosso, e piante sostanzialmente prive di fitoestrogeni, come la cimicifuga e l’agnocasto, per contrastarne alcuni disturbi. Piante a fitoestrogeni La soia è la pianta erbacea a contenuto di fitoestrogeni più conosciuta e studiata. I fitoestrogeni sono sostanze naturali, che si legano ai recettori degli estrogeni, imitandone l’azione, ma 500-1000 volte più lievemente (estrogeni vegetali o deboli). I migliori sono gli isoflavoni e le forme attive sono la genisteina e la daidzeina. Benefici Studi epidemiologici segnalano nelle popolazioni cinesi e giappo- nesi, la cui alimentazione è ricca di soia, una minor presenza dei disturbi della menopausa È noto che vampate e sudorazioni colpiscono solo il 10-20% delle donne orientali rispetto al 70-80% di quelle occidentali. Secondo la North American Menopause La soia è la pianta erbacea a contenuto di fitoestrogeni più conosciuta e studiata PARLA LO SPECIALISTA 41 Society (NAMS) dosi di 50 mg o più al giorno di isoflavoni di soia sono in grado di ridurre la frequenza delle vampate di calore. L’uso alimentare di soia è stato messo in relazione con il ridotto rischio di malattie cardiovascolari e di fratture riferibili all’osteoporosi nelle popolazioni orientali. Secondo la NAMS, se gli isoflavoni di soia comportano dei benefici cardiovascolari, è ancora in evoluzione e non esistono prove sufficienti per raccomandarne l’uso per prevenire l’osteoporosi. Effetti collaterali e rischi Possibili effetti collaterali della soia sono: nausea, meteorismo e stipsi. È controindicata in caso di tumori estrogeno-dipendenti (endometrio e mammella) e di terapie con antiestrogeni (tamoxifene). Controindicazioni relative sono: iperplasia o polipi endometriali, terapia con tiroxina sanguinamenti vaginali non diagnosticati. Pertanto il ricorso a piante a con- 42 PARLA LO SPECIALISTA La cimicifuga non mostra rilevanti effetti collaterali tenuto fitoestrogenico richiede periodici controlli clinico-strumentali (visita ginecologica, ecografia transvaginale, mammografia e MOC). Piante prive di fitoestrogeni Una pianta priva di fitoestrogeni usata nel trattamento dei sintomi della menopausa è la Cimicifuga, pianta erbacea, il cui nome deriva da cimex (cimice) e fugare (fuggire) per il suo odore repellente da far fuggire perfino le cimici. L’azione sui sintomi della menopausa è da attribuirsi alla sua attività sul sistema nervoso centrale, non svolgendo attività ormonale e non interferendo con i recettori degli estrogeni. Effetti collaterali e rischi La Cimicifuga non mostra rilevanti effetti collaterali (meno del 5% delle donne lamenta lievi disturbi gastrointestinali). Sono stati segnalati episodi di insufficienza epatica, comunque recenti studi hanno escluso rischi di epatotossicità. La Cimicifuga può essere usata con sicurezza nelle donne con precedente tumore alla mammella e non interferisce con l’azione del tamoxifene. Infine non modifica lo spessore dell’endometrio. Conclusioni Le piante medicinali sono indicate alle donne con sintomi lievi-medi della menopausa, ma che non vogliono o non possono seguire il classico trattamento ormonale. Nonostante diversi dati promettenti, sono necessari ulteriori studi per confermarli e per valutarne i possibili rischi. Ad oggi possiamo affermare che le piante medicinali sono un trattamento alternativo per le donne in menopausa, senza gravi effetti collaterali. keybusiness.com Benefici La Cimicifuga Racemosa è utilizzata, in Europa da almeno 50 anni per la cura dei disturbi della menopausa, quali vampate, sudorazioni, insonnia e stati depressivi, inoltre sembra aiutare a prevenire l’osteoporosi. L’European Medicines Agengy (EMA) suggerisce l’uso di cimicifuga per il sollievo delle vampate di calore e le sudorazioni profuse a una dose di 40 mg/die di estratto secco diviso in 1 o 2 dosi. Integratore alimentare a base di Fermenti Lattici Vivi, Vitamina D, Melatonina e Cimicifuga La risposta completa ai problemi della Menopausa Privo di attività estrogena Lattobacilli Melatonina Cimicifuga EQUILIBRA FAVORISCE COMBATTE la Flora Intestinale il Sonno Notturno Sudorazioni e Vampate Vitamina D PREVIENE l’Osteoporosi Modalità d’uso: 1 capsula al giorno preferibilmente la sera prima di coricarsi srfarmaceutici.com Le tendinopatie da sport a cura di Alessandro Corsini Medico Chirurgo, Specialista in Medicina dello Sport - Medico Sociale F.C. Internazionale Milano Tale patologia è un enigma L a patologia dei tendini, strutture che ancorano i muscoli all’osso, specialmente quando in forma cronica, resta un dilemma parzialmente insoluto nell’ambito della medicina, spesso manifestato dagli atleti al medico in modo tardivo rispetto al reale inizio del fenomeno degenerativo strutturale. Nel mondo del calcio rappresenta circa il 10% degli infortuni totali di una squadra professionistica nell’arco di una stagione e, nonostante la relativamente alta incidenza, i trattamenti, promos- 44 SALUTE E BENESSERE si nel corso degli ultimi decenni, sono stati spesso caratterizzati da risultati limitati e basati su fondamenta scientifiche tutt’altro che solide. Fino agli anni 2000, infatti, si riteneva che alla base della patologia tendinea vi fosse un fenomeno infiammatorio dal quale venne coniato il termine “Tendin-ite” spesso ancora diffuso. Più recentemente, tuttavia, è stata dimostrata la quasi totale assenza di cellule infiammatorie e ciò ha determinato il proliferare di nuovi modelli patogenetici. Il più accreditato identifica un’e- voluzione a tre fasi: - Tendinopatia reattiva con un risposta non infiammatoria ad un sovraccarico - Distruzione delle cellule e della matrice con proliferazione di vasi e nervi -Tendinopatia degenerativa, caratterizzata da dolore cronico e tessuto tendineo degenerato in modo irreversibile. Il perché il tendine inizi a soffrire rimane ancora una questione aperta: alcuni autori avanzano teorie vascolari, altri meccaniche, altri ancora hanno dimostrato un’influenza del sistema nervoso periferico. Storicamente il primo approccio terapeutico è stata la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o steroidei; le recenti scoperte hanno però messo in luce come la loro attività sia prevalentemente rivolta al controllo del dolore, agendo, al contrario, in modo negativo sulla riparazione tendinea e, pertanto, sulla guarigione del quadro clinico. Il loro utilizzo attualmente risulta dunque limitato, in particolare durante le fasi di “carico” del tendine. Affrontare un percorso riabilitativo tendineo è, pertanto, più complesso di quanto possa sembrare; andrebbe anzitutto considerato il distretto anatomico interessato: mentre i tendini degli arti inferiori sono strutturati per immagazzinare e rilasciare continuamente energia elastica e vengono sottoposti maggiormente a forze di trazione (ad esempio durante il cammino o la corsa), quelli delle estremità superiori devono principalmente svolgere funzione di scorrimento e sono assoggettati a meccanismi di frizione (ad esempio i tendini della spalla). Secondariamente vanno analizzati lo stadio della patologia, il grado di attività fisica, la presenza di patologie concomitanti ed a tal proposito recenti studi hanno evi- Il perché il tendine inizi a soffrire rimane ancora una questione aperta denziato una correlazione tra patologie discale vertebrale e rotture del tendine di Achille. Non vanno trascurate eventuali terapie antibiotiche assunte ed il gruppo sanguigno del paziente: è noto, infatti, come soggetti con gruppo 0 producano un tipo di collagene (tipo 3) meno resistente e, pertanto, più suscettibile a patologia. E l’attività fisica? Studi recenti hanno dimostrato come pro- grammi specifici e graduali di contrazione muscolare eccentrica possano avere un effetto analgesico e contrastare l’atrofia muscolare senza sovraccaricare l’unità muscolo-tendinea. Le stesse modalità di allenamento sembrano essere, peraltro, efficaci nella prevenzione primaria e secondaria della patologia. Tuttavia la somministrazione di questi programm, determina spesso fluttuazioni dell’intensità del dolore, a cui il paziente va psicologicamente preparato, affinché non si scoraggi, conscio delle difficoltà di trattamento di queste patologie. Eventualmente ci si può adiuvare con alcune terapie fisiche come crioterapia, laseterapia, tecarterapia, ultrasuoni, anche se la ricerca a supporto non garantisce evidenze scientifiche particolarmente solide. Recentemente si è vista, infine l’esplosione delle terapie infiltrative come i centrifugati piastrinici (PRP), la scleroterapia e la proloterapia che risultano anch’esse in fase di studio e gravate da costi abbastanza elevati. In conclusione, la patologia tendinea risulta essere un “enigma”, spesso specifico di ogni singolo atleta, di fronte al quale bisogna essere bravi “prestigiatori, incastrando sapientemente il controllo del dolore, la modulazione del carico di allenamento, la correzione dei fattori di rischio e le strategie terapeutiche a propria disposizione, favorendo un rapporto di collaborazione multidisciplinare con colleghi medici, fisioterapisti, preparatori atletici e allenatori, evitando di incappare nell’errore più comune: la standardizzazione del trattamento. SALUTE E BENESSERE 45 La natura sa come aiutarci a “rimettere in moto” l’intestino. wellcare.it INFORMAZIONE PUBBLICITARIA NUOVO DALLA RICERCA “L’OROLOGIO DELLA NOTTE” MELATONINA L’ormone naturale che promuove il sonno favorendo un riposo di qualità. S Liberati dalla “morsa” della stitichezza. e avete difficoltà a prendere sonno e il riposo notturno fa a “pugni” con il vostro cuscino non preoccupatevi. La ricerca scientifica ha individuato nella carenza di Melatonina, sostanza ormonale prodotta di notte da una ghiandola del cervello, una delle cause alla base di questo problema di cui soffre circa un terzo della popolazione italiana. La vita stressante e le preoccupazioni di tutti i giorni, l’abuso di farmaci, la menopausa e per chi viaggia i continui cambi di fuso orario, sono alcune delle ragioni o stili di vita che sempre più frequentemente causano disordini nel ritmo sonno/veglia. L’assunzione di 1 mg di Melatonina, meglio ancora se potenziata con estratti vegetali specifici, contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno e, quando serve, ad alleviare gli effetti del jet-lag: non a caso è stato coniato un detto, “una bella dormita e sorridi alla vita”. vita” Ludopatia non solo fenomeno sociale a cura della Redazione Dall’evoluzione di un’originale ricetta nascono le nuove minicompresse Elisir Ambrosiano le 20 buone erbe, un vero toccasana per combattere la stitichezza. Elisir Ambrosiano le 20 buone erbe è anche in forma liquida, per chi ha problemi di deglutizione, in un pratico flaconcino “mini-formato” buono da bere dopo i pasti che, oltre ad aiutare la regolarità intestinale, favorisce la digestione. Oggi in Farmacia c’è Gold Melatonina, Melatonina 1 mg in compresse a due strati effetto fast e slow release “rapido e lento rilascio”. 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La ludopatia non é solo un fenomeno sociale, ma una malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse con gravi conseguenze personali e sociali, che cominciano col trascurare la propria salute ed i propri cari sino alla perdita di tutti i propri averi. Nel cervello del giocatore si accende un interruttore, che porta il ludopatico a sfidare continuamente la fortuna attraverso slot, vit, gratta&vinci, poker, scommesse, bingo o altro, dopo aver provato l’ebbrezza di una vincita, SALUTE E BENESSERE 47 do alle stime Eurodap, che ha condotto un sondaggio su 850 persone di età dai 25 ai 65 anni. Ne è emerso che il 20% tende a giocare pesante, il 30% già lo fa con una frequenza patologica, mentre il restante 50% non gioca. Quindi la metà esatta degli italiani gioca. Nel 2015 in Italia si contano circa 790 mila malati dipendenti dal gioco, mentre un milione e 750mila é considerato a rischio IN ITALIA LA LUDOPATIA Può essere consideratA un “disturbo di salute pubblica” anche piccola. Per pochi euro si riducono in povertà famiglie intere. In Italia, secondo dati recenti C M Y CM MY CY (fonte Eurodap), ne soffre una persona su due. È evidente come possa essere considerato un “disturbo di salute pubblica”. Molti Comuni si stanno attivando per attuare una linea di intervento per la prevenzione delle ludopatie. Si tratta di elaborare strategie preventive di informazione e sostegno, affinché i cittadini siano in grado di conoscere, evitare e/o contenere eventuali attività connesse al gioco d’azzardo. I dati del gioco d’azzardo in Italia Tra i maschi in genere il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne tra i 20 ed i 40 anni. È una tendenza in crescita, stan- 48 SALUTE E BENESSERE patologia. Si tratta per lo più di disoccupati, casalinghe, pensionati e, purtroppo, tantissimi ragazzi e giovani, che, già dall’età infantile, risultano contagiati dalla dipendenza dal gioco. Secondo una ricerca recente del Codacons il 50% dei disoccupati italiani presenta forme più o meno gravi di ludopatia, col 17% dei pensionati colpiti, il 25% delle casalinghe ed il 17% dei giovanissimi. I ragazzi tra i 15 ed i 18 anni aumentano con una media del 13% all’anno, mentre sono 400mila i bambini tra i 7 ed i 9 anni, che risultano contagiati dalla dipendenza dal gioco. Opere dedicate alla ludopatia di Vincenzo Morlotti CMY K Fanghi termali l’alleato per la bellezza e la salute del corpo a cura di LUCA MAZELLI Medico chirurgo - Medico estetico Un trattamento che rivitalizza e tonifica la pelle L e proprietà del Fango Termale delle Terme di Boario sono conosciute fin dall’antichità come terapia nella cura dei disturbi che colpiscono ossa ed articolazioni, reumatismi, nevralgie e osteoporosi, ma, più recentemente, anche l’estetica ha scoperto il fango termale come efficace trattamento di bellezza naturale per la pelle. Oltre ad essere piacevolmente rilassante, il trattamento estetico con fango termale è ideale nella lotta contro la cellulite e consente di rivitalizzare e tonificare la pelle. Il fango può essere applicato su tutto il corpo ed è un rimedio indispensabile nel trattamento di ogni inestetismo della pelle. Il fango termale è ottenuto da materiale argilloso di finissima granulometria, che, a contatto per un lungo periodo con l’acqua termale Antica Fonte delle Terme di Boario, si arricchisce dei principi attivi in essa contenuti. Grazie alla componente termale il fango apporta oligoelementi, sali minerali e vitamine indispensabili per i processi biologici cutanei. Le maschere di Fango Termale, riscaldate a bagnomaria, vengono distribuite in modo abbondante, ma uniforme, sulla pelle e avvolte con un telo di plastica per mantenere il fango morbido ed idratato per tutto il tempo di posa (1520 minuti). Dopo la rimozione della maschera la pelle appare morbida e levigata. Può essere applicato sul viso per risvegliare il colorito, eliminare l’eccesso di sebo e mettere al tappeto i brufoli ed i punti neri. Grazie al calore del fango i pori si aprono e la pelle diventa più ricettiva ai suoi principi attivi. I suoi effetti depurativi e leviganti della cute sono particolarmente evidenti nella cura dei difetti estetici tipici delle pelli grasse. Imbattibile per levigare la pelle e ridarle morbidezza, se applicato da esperti professionisti e con costanza, è un valido aiuto contro la cellulite, perché tonifica i muscoli, rivitalizza la pelle e favorisce l’eliminazione delle tossine. Grazie alle proprietà intrinseche del composto ed all’elevato contenuto di minerali ed oligoelementi riduce i ristagni di liquidi ed elimina quelli in eccesso, agendo più efficacemente di altri trattamenti contro gonfiori e cuscinetti adiposi tipici delle zone cellulitiche. Infine l’effetto drenante e di stimolo alla circolazione riduce le masse adipose. La cute sottoposta al trattamento apparirà decongestionata e tonica, i tessuti risulteranno più levigati e l’effetto “a buccia d’arancia” sarà ridotto. 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La sensibilità del corpo alle variazioni del pH richiede un sistema di regolazione molto efficace, i sistemi tampone che mantengono il pH in una situazione di equilibrio favorevole all’attività 52 SALUTE E BENESSERE degli enzimi. Il metabolismo produce naturalmente degli acidi, sostanzialmente un derivato della degradazione delle proteine. Polmoni, reni ed intestino sono in grado, con meccanismi diversi, di eliminare le sostanze acide riportando l’organismo in equilibrio. Se la quantità di acidi prodotta dal metabolismo od introdotta con l’alimentazione è troppo grande e gli organi non sono in grado di smaltirla, si produce il fenomeno dell’accumulo. Le scorie acide in eccesso vengono riversate nel sistema linfatico ed accumulate nella matrice extracellulare, provocando, a lungo termine, dei danni. L’equilibrio acido-base ha anche un’importante componente circadiana, ovvero cambia a seconda dell’ora del giorno. Nella fase diurna il metabolismo è di tipo “distruttivo” e si producono grosse quantità di acidi, mentre nella fase notturna il metabolismo entra nella fase “riparativa”, durante la quale entrano in azione i sistemi tampone, che neutralizzano gli acidi in eccesso. è importante mantenere il sistema acido-base in equilibrio per mantenere l’organismo in salute. Quando la quota di acidi non riesce più ed essere compensata dai sistemi tampone si possono manifestare diversi disturbi e vere e proprie malattie. Innanzitutto l’eccesso di acidi nel tessuto connettivo, che, di solito, è accompagnato da accumulo di altre scorie, riduce le funzioni di trasporto ormonale e la capacità del sistema immunitario di reagire. Inoltre si degradano le fibre di collagene, aumenta il rischio di cellulite e si può favorire l’insorgenza di manifestazioni dolorose. Il ricorso continuo ai sistemi tampone può indebolire le ossa, che sono la maggior “miniera” di queste sostanze, predisponendo, quindi, alla osteopenia e, nei casi più gravi, all’osteoporosi. Recenti scoperte hanno anche evidenziato che le cellule tumorali si sviluppano con maggiore facilità e vigore in ambiente acido, tanto che in molte patologie oncologiche viene consigliata una dieta basificante. Cosa possiamo fare per favorire l’equilbrio acido-base? Alimentazione, attività fisica, respirazione e gestione dello stress cronico: in poche parole basta curare lo stile di vita. Quando l’accumulo di acidi supera certi limiti, è anche possibile utilizzare integratori e nutraceutici specifici in grado di facilitare il ripristino dell’equilibrio ed anche di salvaguardare i tampo- Tutti gli alimenti con una forte componente proteica sono acidificanti ni endogeni, proteggendo, ad esempio, la densità delle ossa. Gli alimenti vegetali in generale sono basificanti, mentre quelli di origine animale sono acidificanti. La dieta mediterranea vera, impostata sul ritmo circadiano degli ormoni e ricca di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno), è in grado di fornire un adeguato apporto di sostanze basificanti. Bisogna prestare attenzione al fatto che anche la frutta con un Glossario PH Il pH è l’unità di misura del grado di acidità. PRAL dei cibi Indica l’effetto acidificante o basificante di un alimento. Il pral negativo è basificante, quello positivo acidificante. Opposite PRAL Misura la capacità dell’organismo di contrastare gli elementi acidi apportati dal cibo. Si può misurare in farmacia tramite l’esame BIA ACC. sapore “acido”, come, ad esempio, i limoni, in realtà apporta, comunque, sostanze basiche, mentre tutti gli alimenti con una forte componente proteica (ad esempio il sano e nutriente pesce) sono, comunque, acidificanti. Pertanto i vegetali freschi devono riempire i nostri piatti fin dalla colazione! Lo stress provoca il rilascio di ormoni “acidificanti”, per cui va combattuto con i metodi più diversi e più graditi a ciascuno (meditazione, yoga, giardinaggio, ...). Gli esercizi di respirazione diaframmatica (lenta e profonda) aiutano a ricondizionare il “respiro corto” e, quindi, ad eliminare l’acidosi volatile: bastano pochi minuti al giorno per recuperare una respirazione corretta.L’attività fisica regolare e non troppo intensa aiuta, fra l’altro, a mantenere l’equilibrio acido-base. Per finire, in farmacia è possibile misurare l’OPRAL dell’organismo, ovvero la capacità di neutralizzare gli acidi introdotti con l’alimentazione. Nel caso questo valore fosse insufficiente, si può ricorrere anche ad integratori, che aumentano le scorte di minerali tampone. SALUTE E BENESSERE 53 SPECIALE STIPSI? Sveglia l’intestino combatti la stitichezza 2 COMPRESSE DOPO I PASTI* AMA la tua VITA Oggi in farmacia c’è Dimalosio Complex il regolatore dell’intestino. Q = + AIUTA A RESTARE IN LINEA uando l’intestino si “addormenta” e perde la sua regolare puntualità è possibile andare incontro ad episodi di stitichezza che possono causare cattiva digestione, senso di gonfiore con tensione addominale e alitosi. Secondo le recenti linee guida il problema può essere affrontato con una dieta ricca di fibre indispensabili per ritrovare e mantenere la corretta motilità intestinale. FAVORISCE IL METABOLISMO DI GRASSI E ZUCCHERI Vuoi perdere peso, drenare e depurare? SCEGLI IL TUO KILOCAL “LIQUIDO”! Kilocal Active Slim, a base di Chitosano e attivi naturali, agisce di giorno e di notte, in modo semplice e piacevole, per aiutare a mantenere sotto controllo il peso. 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Anna, nonché Leader Faculty Ginocchio per la Società Italiana di Artroscopia (SIA), quali sono le problematiche più frequenti negli anziani e come si curano. D a un paio d’anni all’Istituto Clinico S. Anna è attivo un reparto di Ortogeriatria, che si occupa a 360° delle patologie dell’anziano. L’invecchiamento è un processo che induce molteplici modificazioni morfo-strutturali e funzionali a carico dei diversi organi, sistemi ed apparati. Non è un caso, quindi, se la terza età viene comunemente considerata come il periodo degli acciacchi e della malattie. Dott. Bonaspetti, quali sono i punti di forza del reparto di cui è Responsabile? L’Unità Operativa, di cui sono responsabile, si dedica sia all’aspetto ortopedico, sia all’aspetto traumatologico; per quest’ultimo trattiamo a 360° la patologia dell’anziano, che include fratture, usure delle articolazioni e traumi. Proprio per far fronte a questa esigenza e per rispondere al meglio alle richieste degli anziani, circa due anni fa abbiamo inaugurato un reparto ad hoc di Ortogeriatria, dove i pazienti, una volta ricoverati e operati entro le 48 ore vengono trasferiti per ricevere l’assistenza del caso. Ma non è tutto, sbaglio? Siamo specializzati nella cura della patologia più importante che interessa l’anziano, ossia l’artrosi, una patologia di origine meccanica, che esiste in forma iniziale, ma anche terminale. E poi c’è l’ampio capitolo dedicato alla chirurgia, da quella protesica sino a quella robotica, un ambito in cui siamo certamente specializzati. Come curate l’artrosi? La risoluzione dell’artrosi non è sempre chirurgica: esistono terapie specifiche molto efficaci, che allontanano o quanto meno scongiurano l’intervento chirurgico. In ogni caso è fondamentale per il medico interpretare correttamente il dolore. Ci sono forme atrofiche moderate, tranquillamente gestibili con riabilitazione, cicli infiltrativi e/o correttivi senza arrivare al trattamento chirurgico, che rappresenta l’ultima spiaggia SALUTE E BENESSERE 55 per chi non cammina più. L’artrosi è una patologia che si manifesta ad una certa età o è soggettiva e varia di caso in caso? L’origine più accreditata dell’artrosi è meccanica: ciò vuol dire che, se utilizzo un’articolazione per tantissimi anni (come avviene per la gomma di un’automobile), tendo ad usurarla. Artrosi significa degenerazione della cartilagine articolare. Tutti gli anziani ne soffrono, chi più chi meno, ma, se un soggetto ha un difetto dell’asse (come, ad esempio, le gambe storte), della rotazione o traumi, l’artrosi può esordire anche in età giovanile, dai 30 anni in su. Artrosi da non confondere con artrite? Proprio così. L’artrite è una patologia, che distrugge le articolazioni, da non confondere con l’artrosi. è di origine infiammatoria e non meccanica. Ci descriva la sintomatologia dell’artrosi. Principalmente si avverte dolore ed, essendo un dolore meccanico, si manifesta, se sollecitiamo l’articolazione interessata, scomparendo a riposo. è facile da individuare: se cammino, mi fa male, se resto a letto, non percepisco alcun fastidio. Anche in ambito di chirurgia la sua Unità Operativa è in prima linea. Non è così? Eseguiamo diversi tipi di chirurgia: da quella convenzionale alla PSI (Patient Specific Instruments) - grazie a cui personalizziamo, di volta in volta, le maschere delle protesi da applicare su misura del paziente - da quella protesica di precisione per spalla, anca e ginocchio - grazie a cui in soli due giorni operiamo e rimettiamo in piedi i pazienti - sino alla chi- 56 SALUTE E BENESSERE rurgia robotica, che sta entrando prepotentemente nella chirurgia ortopedica, dopo essere stata sperimentata con successo in ambito di chirurgia generale. Quali sono i vantaggi prodotti dalla chirurgia robotica assistita e quali, invece, quelli conseguibili dalla chirurgia protesica di precisione? La chirurgia robotica o computer assistita non si prefigge di insegnare al chirurgo come applicare una protesi, ma è straordinariamente utile per farla inserire nel miglior modo possibile, al fine di rispettare i vettori di forza e i carichi soggettivi scongiurando l’usura. La chirurgia protesica di precisione, invece, è paragonabile ad un cardine da inserire in una porta. Tutti sono in grado di fare L’origine più accreditata dell’artrosi è meccanica Il dott. Giovanni Bonaspetti questa operazione, però ci sono porte che si aprono e si chiudono per 300 anni e porte che, invece, anche dopo 3 mesi richiedono una revisione/manutenzione. La protesica è più o meno la stessa cosa: una protesi d’anca, se posizionata correttamente, dura in media 25/30 anni, una di ginocchio 15/20 anni, e così via...”. Ultimamente si sente spesso parlare di protesi parziali. Di cosa si tratta? Negli ultimi anni, alla luce degli accessi sempre meno invasivi, delle ridotte perdite di sangue, dei tempi di recupero sempre più rapidi ed in virtù del miglioramento dei materiali, del loro accoppiamento, del loro ridotto ingombro e del sempre più basso indice di attrito, si è sentita l’esigenza di effettuare protesi parziali: un conto, infatti, è fare una protesi totale, diverso, invece, è riuscire ad effettuare un trattamento protesico solo della porzione malata. Tecnicamente si tratta di interventi più difficili, ma in molti casi sono quelli più indicati, perché il paziente non modifica minimamente la meccanica articolare, la cosiddetta biomeccanica. Un buon chirurgo ortopedico deve sapere offrire un “menù a la carte” e valutare caso per caso per intervenire come si deve. Una volta esisteva la figura dell’ortopedico e del traumatologo, oggi, invece, è più corretto parlare di chirurgo d’organo, colui che offre il trattamento che serve e non quello che sa fare. Uno specialista, per intenderci, che sappia trattare una certa articolazione dall’inizio (trattamento meno invasivo) alla fine (a quello più invasivo). Puoi provare Indicato per il trattamento dei sintomi del reflusso gastro-esofageo correlati all’acidità, come bruciore e cattiva digestione. Agisce rapidamente spegnendo il bruciore e neutralizzando gli acidi in eccesso. Per un rapido sollievo. Indicato anche in gravidanza. Scopri di più su www.gaviscon.it È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 21/03/2014. da una grande sinergia nasce una grande qualificata realtà Consulenza I nostri uffici tecnico/commerciali offrono assistenza nella tenuta delle scritture ambientali; in campo legislativo ambientale; per individuazione codice CER; Certificazione di analisi effettuata da esperti del settore; Redazione e presentazione MUD per i soggetti obbligati; Redazione dei documenti di trasporto; Selezione ed invio ASS.INDE.; Pratiche indennizzo; Invio semestrale/annuale di estratto conto esplicativo della rendicontazione commerciale. Raccolta, trasporto e smaltimento Rifiuti speciali pericolosi e non; Rifiuti sanitari (ex R.O.T.); Beni aziendali (computer, tastiere, bilance, ecc.) consolidata esperienza al servizio delle farmacie per la gestione e lo smaltimento dei farmaci con certificazione per abbattimento cespiti; D.P.I., stracci e materiali assorbenti; Filtri, toner materiali ad alto rischio. Fornitura Registro di carico e scarico; Contenitori omologati per la raccolta ed il trasporto; Denuncia annuale M.U.D. Servizi aggiuntivi Inventario fiscale; Inventario per caricamento giacenze; Inventario di cessione; Inventario con controllo delle scadenze e resi ASS.INDE.; Trasferimento/allestimento di farmacia; Stampa analitica su tabulati cartacei. disegno 1 LEO VISHKULLI, 7 anni di ISEO (BS) Farmacia GANDOSSI DI ISEO (BS) disegno 2 CRISTIAN TURRINI, 4 anni di GAZZO VERONESE (VR) 1 Farmacia TADDEI DR.FRANCO DI TORRIANA DI SERRAVALLE A PÓ (MN) 3 INIZIATIVE FARMACIAINSIEME La locandina dell’iniziativa 60 INIZIATIVE 2 La farmacia agli occhi dei bambini Rinnovata la simpatica tradizione della “Letterina di Natale” Come vedono i bambini la farmacia, di cui hanno sempre e solo sentito parlare dai genitori? È questa la domanda che CEF si è posta, rinnovando anche quest’anno una simpatica iniziativa, che ha coinvolto direttamente questi piccoli amici. L’iniziativa, promossa come “Letterina di Natale”, ha avuto il supporto delle farmacie del network FarmaciaINsieme. Sono stati, infatti, gli stessi farmacisti a farla conoscere ai loro clienti,genitori e nonni invitandoli a coinvolgere i loro figli e nipoti ad immaginare Babbo Natale in farmacia e a disegnarlo. Ne sono scaturiti, quindi, tanti disegni, spontanei ed anche, in certi casi spiritosi, che, secondo la fantasia dei piccoli artisti hanno confermato che la farmacia sul territorio rappresenta un presidio insostituibile per la salute. Ed altrettanto che quegli uomini e donne in camice bianco sono degli “amici” che si preoccupano per te. Raccolte tutte le letterine, si è proceduto all’estrazione dei vincitori, in ogni farmacia che ha proposto l’evento. I migliori disegni hanno avuto il privilegio di apparire su questo numero di ProfiloSalute, che con piacere li ha ospitati, ringraziando quanti si sono adoperati perché l’operazione avesse successo. I premi sono stati assegnati in base alla fascia d’età del bambino e consistevano in giochi di tipo educazionale. E per tutti quanti le caramelle vitaminiche Orsovit, gustose ed efficaci. disegno 3 FRANCESCA BONANNI, 8 anni di LICCIANA NARDI (MS) Farmacia GIANNOTTI DI MASERO (MS) disegno 4 MATTEO CATTIVELLI, 10 anni di CASTELVETRO PIACENTINO (PC) Farmacia VILLANOVA SNC DOTT.SSA MARTINA MORANDI & C. 4 DI VILLANOVA SULL’ARDA (PC) INIZIATIVE 61 Attenzione al colesterolo a cura della Redazione Principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari Della funzione e dei possibili rischi parliamo con la dott.ssa Maddalena Lettino, Responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia dell’Istituto Humanitas di Rozzano. importanti ormoni e da un suo derivato deriva pure la vitamina D. Importante, quindi, per vivere, ma attenzione, perché può anche diventare pericoloso, se la quan- medici lo ripetono spesso, sin quasi alla noia, ed anche noi ci teniamo a riprendere un argomento, cui, forse, non tutti danno la dovuta importanza: il colesterolo! Non va certo demonizzato, in quanto serve come mattone delle pareti delle cellule. Il colesterolo è necessario per produrre Il colesterolo è necessario per produrre importanti ormoni I 62 SALUTE E BENESSERE tità eccede. A sottolinearlo è la dott.ssa Maddalena Lettino, Responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia clinica all’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano), che ci ricorda che il colesterolo elevato è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, quali infarto ed ictus, prime cause di morte in tutto il mondo. Attenzione massima, quindi, perché il colesterolo alto è anche subdolo, in quanto non dà sintomi particolari, ma ha come conseguenza diretta la formazione delle fami- gerate placche, che ostruiscono le arterie. “Consiglio sempre - sottolinea la dott.ssa Lettino - di sorvegliarlo. Basta un semplice prelievo, possibile anche nella farmacia sotto casa. Il valore totale deve essere inferiore a 200 (si tratta dei milligrammi per ogni decilitro di sangue); l’LDL (quello cattivo perché sporca le pareti arteriose) dovrebbe essere inferiore a 100 mg/dl, mentre l’HDL (quello buono perché rimuove il colesterolo dalle arterie e lo riporta a quello che può essere considerato La dott.ssa Maddalena Lettino l’LDL (IL COLESTEROLO cattivo perché sporca le pareti arteriose) dovrebbe essere inferiore a 100 mg/dl un autentico laboratorio, cioè il fegato) deve essere alto (superiore a 40, ancor meglio se supera i 60)”. Questi valori vanno raggiunti soprattutto in coloro che hanno un profilo di rischio cardiovascolare aumentato per la presenza di altri fattori come l’ipertensione arteriosa, il diabete o la familiarità per malattia coronarica. Ma i farmaci quando debbono entrare in azione? “Solo quando lo stile di vita e la dieta si dimostrano insufficienti a far rispettare i livelli appena citati – aggiunge la dott.ssa Lettino – Si tratta delle statine, che abbassano il colesterolo del 20-55%. Ed è stato proprio grazie ad esse che si è riusciti a ridurre drasticamente la mortalità per eventi cardiovascolari. Il colesterolo alto può essere un “problema di famiglia” ed in quel caso raggiungere livelli veramente molto elevati in alcuni membri della stessa, con conseguente esposizione di questi soggetti ad un rischio rilevante di complicanze cardiovascolari già dall’età giovanile. Al primo sospetto, pertanto, che ci si trovi di fronte ad un caso di ipercolesterolemia familiare il colesterolo andrebbe controllato in tutti i componenti della famiglia e trattato in modo intensivo con le statine a più alta efficacia. L’aderenza alla terapia è tanto più importante quanto più alto è sia il livello di partenza del colesterolo che il profilo di rischio cardiovascolare di ogni singolo soggetto”. SALUTE E BENESSERE 63 NO À T VI ProFlora™ Azione probiotica potenziata Salute, Bellezza Buonumore 6 fermenti lattici probiotici esclusivi "microincapsulati gastroprotetti"* vivi e vitali con fibra prebiotica Ciascuno dei fermenti lattici di Proflora, è total- a cura di Barbara Aghina mente protetto dall’aggressione dei succhi digeBiologa e Nutraceuticals and Medical Devices Manager Guna stivi, con una capacità quintuplicata* di colonizzazione dei segmenti intestinali. Proflora Hai mai pensato all’intestino? Salute e benessere dell’intero organismo passano da lì riequilibra efficacemente* la microflora intestinale, in caso di diarrea, terapie antibioti- Prima parte che e di stress psico-fisico. Proflora è attestato privo di allergeni secondo la Dir 2007/68/CE D.L. n. 178/2007; in particolare è garantita l'assenza dei seguenti ingredienti e dei rispettivi derivati: i cereali contenenti glutine, crostacei, latte, soia, uova, arachidi, pesce, frutta a guscio, sedano, senape, semi di sesamo, lupini, molluschi, anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/Kg o 10 ml/L espressi come SO2. * Per i ceppi microincapsulati "si dimostra che l'attività colonizzante di 1 mld/ UFC di ceppi probiotici microincapsulati gastroprotetti è pari a quella di 5 mld/ UFC di ceppi non microincapsulati" *Del Piano M. et Al. - Evaluation of the intestinal colonization by microencapsulated probiotic bacteria in comparision with same uncoated strains - J.Clin. Gastroenterol. 2010 Sept; Volume 44 Suppl 1:S42-S46. Studio condotto in doppio cieco. AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITÀ UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Q uante volte abbiamo sentito: “Quella donna è bella fuori e ancora di più dentro”. è proprio così, la bellezza origina dentro di noi. Ed anche il buonumore. E la salute. Dentro di noi. Ma dove precisamente? La moderna Medicina l’ha finalmente scoperto; chi l’avrebbe detto: nell’intestino. Salute e benessere dell’intero organismo passano anche, e so- prattutto, dalla salute dell’intestino. Per anni l’abbiamo chiamato con sufficienza tubo digerente, il luogo di transito del cibo, certamente capace di funzioni importanti come la digestione, ma tutto si limitava a questo. Eppure… eppure con i suoi 400 mq circa di superficie l’intestino rappresenta la più estesa area di contatto con il mondo esterno del nostro corpo: svolge una funzione di filtro specializzato, in grado di garantire l’assorbimento dei nutrienti ed è una straordinaria barriera selettiva capace di difen- derci dall’attacco di patogeni di ogni natura. Ma questa è solo una piccola parte di ciò che questo meraviglioso organo è in grado di fare: l’intestino è, in realtà, l’organo centrale di controllo dell’equilibrio fisiologico dell’intero organi- l’intestino rappresenta la più estesa area di contatto con L’esterno del nostro corpo SALUTE E BENESSERE 65 smo. Produce ormoni capaci, per esempio, di controllare il senso di fame (la grelina) o neuropeptidi (come la serotonina che, addirittura per il 90%, è prodotta a questo livello), che contribuiscono al controllo dei livelli d’ansia, svolgendo un ruolo fondamentale nei meccanismi, che, se alterati, possono condurre a sindromi ansioso-depressive. Non è, forse, vero che è nella “pancia” che ci si accorge di essere innamorati e non sono, forse, le decisioni prese di “pancia” quelle più dirette e spesso… le migliori? Oggi gli scienziati definiscono il tratto gastro-intestinale un microcosmo P.N.E.I.(Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico) con un ruolo cruciale nell’insorgenza di malattie tanto a livello del Sistema digerente (si pensi alle malattie infiammatorie come il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, la celiachia o la gluten sensitivy, o a sindromi come il colon irritabile) quanto a livello sistemico: tutti i sistemi e gli organi sono in relazione con l’intestino e tantissime malattie extra-intestinali sono ad esso correlate (disturbi dello spettro autistico, ansia e depressione, malattia di Alzheimer, diabete di tipo II, psoriasi, acne, sovrappeso, infezioni da candida, ecc.). E, come se non bastasse, abbiamo da qualche anno scoperto che l’intestino pullula di un’incredibile vita: oltre 10.000 specie diverse di batteri (nel loro insieme definiti microbiota) vivono dentro di noi e con noi. Nel loro insieme pesano 2,5 Kg ed hanno eletto l’intestino a loro dimora preferita: 1,3 Kg vivono qui e qui hanno stabilito delle relazioni fondamentali con le cellule del- 66 SALUTE E BENESSERE la mucosa intestinale. Lavorano per noi producendo vitamine e partecipando ai processi digestivi, ma prendono parte anche ai meccanismi di difesa immunitaria ed addirittura sono in grado di influenzare l’espressione di geni, che controllano e regolano la funzione del Sistema Nervoso, fino ad arrivare a condizionare il nostro comportamento. Insomma l’intestino ed i suoi batteri contribuiscono – e non poco – alla nostra felicità o quantomeno al nostro buonumore. Eppure… eppure, come tutte le cose preziose anche l’intestino ha una sua intrinseca delicatezza e, così prezioso e fondamentale per la salute dell’intero organismo, paradossalmente è attaccato continuamente da “insulti”, che NELL’intestino VIVONO oltre 10.000 specie diverse di batteri ne alterano funzione e struttura: stress psichici, cibo non biologico, zucchero, grassi, sale, farmaci di sintesi come antinfiammatori non-steroidei ed antibiotici lo infiammano e ne deteriorano la delicata mucosa, innescando, in maniera spesso silente, i processi che conducono alla condizione patologica, all’invecchiamento e, più in generale, ad uno status di malessere generale. Date queste premesse è facile comprendere come agire sull’intestino equivalga ad una strategia di intervento per un approccio globale alla salute volto a: • prevenire l’innesco di condizioni patologiche (strumento di prevenzione primaria) • sostenere l’equilibrio fisiologico (strumento di wellness) • contrastare i processi di invecchiamento (strumento anti-ageing) • intervenire sulle condizioni patologiche in essere (strumento di cura) Oggi tutto questo è possibile ed è più facile di quanto si possa immaginare grazie alla Regola delle 3R, ma di questo parleremo nel prossimo numero. Smettere di fumare missione impossibile! a cura di Alessandra Borgo Biologa-Nutrizionista Consulente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano U Come superare le tentazioni della “bionda” più amata dagli italiani na delle promesse più ricorrenti tra i fumatori è rinunciare a quella che ormai sembra essere diventata la “bionda” più amata dagli italiani. Della sigaretta sono ben noti gli effetti negativi: inalarne il fumo significa esporsi alla presenza di oltre 60 diverse sostanze cancerogene, e questo ne fa una tra le principali cause di morte al mondo. A livello respiratorio provoca tosse, infiammazione alla gola, bronchite cronica, enfisemi ed anche il tumore al polmone, 68 SALUTE E BENESSERE di cui rappresenta il primo fattore di rischio. Però, oltre che a livello respiratorio, il tabacco agisce anche a carico del sistema cardiovascolare (aumenta la pressione sanguigna ed il rischio di problemi circolatori), del sistema riproduttivo, della pelle (ne accelera l’invecchia- IL FUMO è una tra le principali cause di morte al mondo mento), dell’osso (ne influenza la riduzione e così il rischio di osteoporosi) e potenzialmente è implicato nella sarcopenia, la perdita di tono muscolare. Tuttavia, una volta che si inizia, non è così facile smettere: infatti anche chi decide di rinunciarvi, spesso desiste per la paura di ingrassare. In effetti circa l’80% degli ex-fumatori tende a mettere su qualche chilo il primo anno, anche se, poi, il peso si ristabilizza e torna ad essere quello di prima. Ma perché ingrassare è così facile? La nicotina della sigaretta ha un effetto anoressizzante, toglie la fame ed in contemporanea aumenta il dispendio energetico, senza contare che, una volta smesso di fumare, si inizia ad assaporare di più ciò che si mangia, in quanto gusto ed olfatto migliorano e questo fa “riscoprire” il piacere del cibo. Infine l’atto di fumare è un gesto compulsivo che gli ex-fumatori tendono a sostituire con un altro: la sigaretta portata alla bocca viene rimpiazzata da alimenti, che, purtroppo, però, non sono sempre così “salutari”, come caramelle, patatine, merendine… In pratica: zucchero, grassi e sale! Per poter rimanere al nostro peso forma anche dopo questa rinuncia, basterebbe scegliere con più attenzione ciò che si mangia. Via libera alla verdura da pinzimonio, ricchissima in antiossidanti che contrastano l’azione dei radicali liberi responsabili dei processi di invecchiamento e di degenerazione cellulare. In particolare, scegliamo quella che contiene carotenoidi, precursori della vitamina A, come carote, zucca e spinaci. Quando si ha più fame, si può ricorrere alla frutta secca al naturale (non tostata né salata) come noci, mandorle, pistacchi e nocciole. Hanno un elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi, quelli buoni per il nostro cuore, e le noci ne sono davvero ricchissime. Le mandorle contengono, inoltre, calcio, importante per la salute delle nostre ossa, vitamina E, un elisir di bellezza per la pelle e magnesio, che ci aiuta anche con l’umore, quando, per esempio, vorrem- mo abbandonare il proposito fatto! Ma attenzione, tutta la frutta secca è piuttosto calorica, quindi meglio mangiarne solo una manciata: il segreto, per sentirsi sazi, è masticare piano, bene ed a lungo. Ma se la fame proprio non vi abbandona, allora si può tranquillamente sorseggiare del thè o delle tisane, che aiutano l’organismo a depurarsi dalle tossine, e l’intestino (dopo aver smesso di fumare un po’ si impigrisce) a riprendere la sua normale attività. Sempre per regolarizzare l’intestino, si dovrebbero consumare alimenti, che contengono fibre come cereali integrali, frutta e verdura, ma anche probiotici, come lo yogurt bianco al naturale, che potrà essere arricchito con frutta fresca, secca e disidratata, semi oleaginosi o anche golose scagliette di cioccolato fondente, ricco di polifenoli ad azione anti-age. Ma il cioccolato va bene solo se la percentuale di cacao Via libera alla verdura da pinzimoni, ricchissima in antiossidanti è superiore all’80%, altrimenti meglio di no, vorrebbe dire un surplus di zucchero che fa male alla nostra linea. Infine, il modo migliore per stimolare il metabolismo lento è quello di fare attività fisica in maniera costante, tutti i giorni. Anche una semplice passeggia- Nuove norme anti-fumo Sono entrate in vigore il 2 febbraio nuove limitazioni per il fumo. Il comune buon senso sarebbe dovuto bastare, ma, purtroppo, così non è, per cui si è dovuto intervenire per legge. Il decalogo: 1 - Stretta sulla vendita ai minori, pena la chiusura della tabaccheria sino a 15 giorni. 2 - Nuovi pacchetti con scritte ed immagini shock su oltre la metà della confezione. Un Numero Verde (800.554.08 ) per disintossicarsi 3 - Vietato fumare all’aperto nei pressi di Scuole, Università e Ospedali 4 - Vietato fumare in auto se a bordo ci sono minori o donne in gravidanza 5 - Vietato l’inserimento nei tabacchi di additivi quali vitamine, caffeina, taurina 6 - Per le sigarette elettroniche obbligatorio l’elenco degli ingredienti, i dati tossicologici e la descrizione del processo di produzione 7 - Regolamentata la pubblicità in alcune fasce sensibili: 16-19 e nei programmi per bambini 8 - Vietata la vendita dei pacchetti da dieci sigarette, di tabacco da masticare e del cosiddetto snus, il tabacco da tenere in bocca 9 - Vietate le confezioni al di sotto dei 30 grammi di tabacco sciolto 10 - Vietato gettare i mozziconi per terra ta di mezz’ora all’aria aperta è un toccasana per la nostra salute: aiuta a bruciare calorie, potenzia il tono muscolare e rafforza le ossa, soprattutto perché la luce solare permette di attivare la vitamina D, che aiuta l’assorbimento del calcio ed ha un’azione antitumorale. SALUTE E BENESSERE 69 La combinazione tra beneficio e assenza di evidente tossicità ne ha favorito la diffusione nella pratica clinica I FUNGHI medicinali a cura di Roberto Scalvini Farmacista Scopriamo il valore terapeutico di alcuni di essi N ell’immaginario comune, i funghi sono prodotti vegetali, che, se commestibili, apportano sostanze nutritive e ben si prestano allo sviluppo di piatti gustosi. Non tutti, forse, però, sanno che i funghi sono studiati scientificamente già da inizio Ottocento, quando Elias Magnus Fries, botanico svedese, comincia a descriverli e classificarli e dà vita a quella che oggi è definita micologia moderna. Per capire il potenziale che può derivare dallo studio dei funghi, basti pensare che il primo antibiotico, 70 SALUTE E BENESSERE la penicillina, è stato estratto da un fungo e, anche se la sua scoperta è stata pressoché fortuita, ha permesso la sopravvivenza di migliaia di persone durante il secondo conflitto mondiale. Il concetto di “fungo medicinale” affonda le sue radici nell’Estremo il mondo scientifico vede nello studio dei funghi un’enorme risorsa Oriente, dove, da millenni, i funghi sono considerati “medicina”, oltre che cibo. La micoterapia (curarsi con i funghi) è una disciplina praticata, da sempre, in molti Paesi orientali come Cina, Korea, Giappone e Russia, ma anche in alcune zone dell’America meridionale (dove i funghi venivano anche utilizzati durante i riti spirituali). Essa si basa sull’esperienza, tramandata di generazione in generazione. Da qualche anno, grazie al valore terapeutico intrinseco di alcuni di essi, il mondo scientifico vede nello studio dei funghi un’enorme risorsa. I funghi medicinali possono essere consumati interi, aggiunti alle pietanze, essiccati o sotto forma di estratti concentrati, in capsule o compresse. La combinazione tra beneficio e assenza di evidente tossicità ne ha favorito la diffusione nella pratica clinica come integratori nutrizionali. Essi contengono una vastissima serie di composti bioattivi e, in linea generale, possono essere considerati “adattogeni”: aumentano la nostra capacità di reagire allo stress. Altre proprietà terapeutiche tipiche dei funghi sono quella immunostimolante, antitumorale e anti-aging. Uno dei funghi medicinali più rappresentativi e studiati è, senza dubbio, il Ganoderma Lucidum, detto anche Reishi. Si tratta di un fungo, che cresce nelle zone costiere di Cina e Giappone, dove il clima è umido. Le molecole bioattive, che esso contiene, sono: polisaccaridi, terpeni, glicoproteine, aminoacidi, vitamine, steroli, enzimi e minerali, tra cui selenio e germanio. La sinergia tra questi elementi genera un effetto positivo sul sistema immunitario, dovuto all’aumento del numero di globuli bianchi, che si traduce in un’azione contro virus e batteri. Studi recenti hanno dimostrato un’attività contro l’enzima utilizzato dal virus dell’HIV per replicarsi, la trascrittasi inversa. Il Reishi attenua lo stress, che esso sia mentale, fisico o metabolico (stress ossidativo). Per effetto della presenza di terpeni, esso è un blando antinfiammatorio e antistaminico. Grazie al contenuto di germanio, invece, sarebbe in grado di regolare la pressione arteriosa mediante un aumento dell’ossigenazione dei tessuti. È stata dimostrata un’efficacia antitumorale, sia come prevenzione generale, sia verso tumori specifici come il carcinoma prostatico e mammario. Ciascun fungo medicinale presenta peculiarità, che lo rendono utile in determinate patologie. L’Agaricus Murril, ad esempio, aumenta la sensibilità Il Lentinus edodes, detto anche Shiitake, è utile come antinfiammatorio nella sindrome del colon irritabile delle cellule all’insulina e migliora, quindi, il quadro glicemico in pazienti affetti da diabete di tipo 2. Il Lentinus edodes, detto anche Shiitake, è utile come antinfiammatorio nella sindrome del colon irritabile. Inoltre alcuni gruppi di ricerca, oggi, sono orientati allo studio di sostanze tossiche, provenienti da funghi velenosi, che possano essere usate per annientare le cellule tumorali. Un altro aspetto interessante in prospettiva è che la coltivazione dei funghi non ha un impatto ambientale. Addirittura negli Stati Uniti stanno nascendo nuove aree di applicazione, ad esempio la “micoforestazione”, che sfrutta particolari funghi per sostenere un ecosistema, che permetta di preservare le foreste. Infatti i funghi hanno la capacità di riciclare detriti organici, permettendo il ripristino di un habitat adeguato per piante e animali. Inoltre sono in grado di trattenere l’acqua nel terreno, favorendo lo sviluppo di altre specie vegetali e riducendo il rischio d’incendi. SALUTE E BENESSERE 71 Ripartire alla grande a cura di Antonella BOLDINI Farmacista S digò dr Walter Ar IA MICOTERAPI T PER TUT scelta Guida alla medicinali dei funghi , Coprinus, Auricularia Maitake, Agaricus, , Hericium, take Cordyceps Reishi e Shii Polyporus, Pleurotus, PER CH NE I SI VUOLE BE Consigli per lasciarsi alle spalle l’inverno tiamo lasciandoci alle spalle il freddo e l’inverno più o meno intensi di quest’anno per riaffacciarci sulla primavera, quella meravigliosa stagione, in cui tutto rinasce, sboccia ed esce dal letargo per riprendere la sua normale attività e che piace a tutti perché sembra portare la vita. Allora mi sono chiesta: ”Anche “l’animale uomo” reagisce alla primavera risvegliandosi?” e la mia risposta, direi quasi personale, ma che ha un riscontro nei clienti che vedo in farmacia, è decisamente “No”, o, comunque, è evidente che per l’uomo serve qualcosa di più per uscire dall’inverno della semplice arietta primaverile. Il cambio di stagione, infatti, non è mai immediato, ma necessita di qualche aiuto per superare l’astenia o stanchezza, a Il cambio di stagione necessita di aiuto per superare l’astenia o la stanchezza seconda di come la si vuole chiamare, e ricaricare le batterie verso la stagione calda. La natura come sempre ci aiuta A tal proposito sono tante le piante del regno vegetale, che ci vengono in soccorso: ad esempio il Ginseng, il Ribes, l’Eleuterococco o l’Avena. Quest’ultima in particolare, che, forse, è un po’ meno conosciuta delle altre, ha dei frutti molto ricchi in sali minerali quali fosforo, ferro, magnesio, zinco che le donano proprietà nutrizionali elevate, rendendola di grande aiuto sia per i più piccoli che per gli anziani o coloro che escono da una malattia. SALUTE E BENESSERE 73 La pianta della giovinezza Non posso non citare un’altra importante pianta, che ultimamente ha avuto grande successo nel supporto alla stanchezza: Carica Papaya. Fra le proprietà della papaya bisogna ricordare la sua azione antiossidante, che sembra addirittura in grado di esercitare un effetto di ringiovanimento. La papaya fermentata riesce a proteggere dal rischio di incorrere nelle malattie cardiovascolari e degenerative per merito dell’azione dei flavonoidi, che regolano la permeabilità dei vasi sanguigni e favoriscono la circolazione del sangue; inoltre sembrano avere la capacità di inibire la sintesi di alcuni enzimi, che sono implicati nella formazione dei tumori. Anche l’importante azione della papaya nel favorire la digestione, in quanto riesce a promuovere la degradazione delle proteine attraverso gli enzimi che contiene, è da tenere in grande considerazione, perché, digerendo meglio, il nostro organismo elimina più facilmente le tossine e, di conseguenza, si sente più energico e ricaricato. C’è, infine, da considerare che il potere energizzante, comunque, corrisponde ad un basso apporto di calorie, che non è da sottovalutare soprattutto quando ci si trova davanti a persone con problematiche diabetiche. Le proprietà descritte fino ad ora, che riguardano l’azione di “anti vecchiaia”, si riferiscono soprattutto alla papaya fermentata, perché quella non fermentata (fresca, liofilizzata, ecc.) possiede solo discrete proprietà anti-ossidanti esogene attribuibili alle vitamine A e C. D’altro canto l’aspetto digestivo non si trova nella 74 SALUTE E BENESSERE papaya fermentata, perché con la lavorazione gli enzimi proteolitici vengono distrutti; sono da tenere perciò in considerazione le con- La papaya fermentata Protegge dal rischio di incorrere nelle malattie cardiovascolari e degenerative troindicazioni di questa proprietà della papaya non fermentata: si deve fare attenzione a non somministrarla, infatti, a persone con problematiche gastrointestinali perché gli effetti collaterali comprendono nausea e gonfiori. Cos’altro aggiungere? Sicuramente in tutti i casi di astenia, che può essere dovuta a varie cause, come, ad esempio, dopo una malattia infettiva, oppure può essere di tipo muscolare o semplicemente della vecchiaia o, perché no, di tipo sessuale, è sempre necessario fare una terapia multivitaminica e minerale, associando, a tal proposito gli oligoelementi quali Rame-Oro-Argento, che sono utili nel recupero fisico. In commercio e su internet sono tanti gli integratori sfruttati dalle aziende in tal senso: con più o meno vitamine, o sali minerali o antiossidanti. Per scegliere in una tale varietà e per non farsi ingannare da pubblicità, che promettono mille risultati, è sempre meglio rivolgersi a chi conosce bene le formulazioni chimiche dei prodotti, perché, purtroppo, in questo caso la qualità e la quantità delle sostanze utilizzate permettono di ottenere ottimi risultati oppure al contrario nessun risultato. La soluzione... rivolgersi al medico o al farmacista. Piante e Fiori contro le allergie primaverili a cura di ANTONIO SCHIAVO Farmacista Perilla Frutescens e Ribes Nigrum ci vengono in aiuto L’ arrivo della primavera porta con sè, per molti di noi, fastidiose reazioni allergiche. Le spore e i pollini, rilasciati dai fiori delle piante, trasportati dal vento, vengono a contatto con la mucosa congiuntivale degli occhi, oppure inalati attraverso il naso o la bocca. Si tratta di particelle piccolissime, che possono essere scambiate dal nostro sistema immunitario per 76 MEDICINA NATURALE “nemici”, innescando così una serie di reazioni a catena fino alla liberazione di una molecola chiamata “Istamina”. Le manifestazioni tipiche dell’allergia, come la lacrimazione, gli LE MANIFESTAZIONI ALLERGICHE sono l’effetto della liberazione di istamina starnuti, la tosse o la sensazione di prurito al palato, sono l’effetto della liberazione di Istamina. Per ovviare e controllare queste sintomatologie, possiamo utilizzare due straordinarie piante: Perilla Frutescens e Ribes Nigrum. Perilla Frutescens: un antistaminico naturale è una pianta che appartiene alla famiglia delle Labiate e cresce spontaneamente in Cina, Giappone e Corea, dove viene utilizzata come alimento per la preparazione di insalate e sushi. Ricerche recenti, effettuate da Centri universitari specializzati in Corea e Giappone, hanno evidenziato che questa pianta è in grado di inibire il rilascio di Istamina, senza produrre gli effetti collaterali tipici degli antistaminici di sintesi,come la sonnolenza e la scarsa capacità di concentrazione. Per queste sue caratteristiche l’utilizzo terapeutico di questa pianta è indicato anche per bambini sopra i 3 anni. Un altro punto di forza di questa piantina, simile alla nostra menta, è il suo alto contenuto in acido alfa-linoleico, precursore dei più conosciuti Omega-6. I suoi semi contengono anche buone quantità di Flavonoidi, composti antiossidanti preziosi per la prevenzione delle allergie. Ulteriori sperimentazioni hanno dimostrato la sua azione attiva nella modulazione del livello delle immunoglobuline E (IGE), naturalmente elevate nel caso di reazioni allergiche. L’utilizzo della Perilla Frutescens ha prodotto risultati positivi su allergie di varia natura, siano esse stagionali o meno, come dermatiti, orticaria o asma. La Perilla Frutescens può essere facilmente reperita in farmacia o in negozi specializzati sotto forma di olio in capsule. Anche se può essere utilizzato come rimedio di emergenza, per migliorarne l’efficacia, è ideale e opportuno assumerne una capsula al giorno per un periodo di almeno un mese. Ribes Nigrum: cortisone naturale è una pianta nota già da qualche secolo come rimedio universale. Recenti studi scientifici hanno rile- La gemmoterapia sfrutta le proprietà antinfiammatorie del Ribes Nigrum vato in questa pianta un meccanismo d’azione simile al cortisone. Il Ribes Nigrum appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae e si utilizzano le foglie, i fiori e le gemme. L’uso più comune a scopo antiallergico prevede l’assunzione in gocce del macerato glicerico, ottenuto dalla macerazione delle gemme fresche con acqua e glicerina. La gemmoterapia sfrutta le proprietà antinfiammatorie del Ribes Nigrum facendovi ricorso nei casi di dermatosi, laringiti, faringiti, bronchiti e allergie. Una volta assunto, il Ribes Nigrum si comporta come un cortisone naturale stimolando le ghiandole surrenali. L’aumento di cortisolo ematico, che ne deriva, attiva un’azione antinfiammatoria, potenziata, tra l’altro, dalla presenza di antociani e flavonoidi, ed anche un’azione antiallergica decongestionante e broncodilatatrice. L’assunzione del Ribes Nigrum non presenta effetti collaterali, mentre è noto che il cortisone di sintesi in molti casi produce una serie di effetti collaterali non trascurabili: fragilità ossea, aumento ponderale, ritenzione idrica e diminuzione delle difese immunitarie. Pertanto non sempre, in presenza di allergie, è determinante l’utilizzo di farmaci di sintesi. In alcuni casi la natura viene in nostro aiuto offrendoci ottimi risultati, soprattutto nei casi più semplici e meno gravi da trattare. MEDICINA NATURALE 77 La liposuzione rimodella la silhouette corporea a cura di enrico motta // www.mopart.it LA LIPOSUZIONE può essere indicata dopo l’adolescenza e con le dovute eccezioni Chirurgo plastico - Master in Chirurgia estetica morfodinamica, Master in medicina estetica Elimina le adiposità localizzate armonizzando le forme L a liposuzione è un intervento chirurgico finalizzato all’asportazione del tessuto adiposo mediante l’utilizzo di piccole cannule aspiranti. L’indicazione all’intervento si pone per la rimozione delle adiposità localizzate ovvero quelle aree, in cui il grasso è particolarmente esuberante e disarmonizza la silhouette corporea. Le cellule fondamentali, che costituiscono il grasso, prendono il nome di adipociti ed hanno la particolare caratteristica nell’adulto di perdere la capacità di replicarsi se non in condizioni estreme. Da questo concetto si evince come l’aumento di peso 78 BELLEZZA dipenda da un loro aumento volumetrico e non da una loro moltiplicazione. Tutto ciò è ben noto alle signore, che frequentano la palestra o che si cimentano in severe diete ipocaloriche nel tentativo di eliminare i fastidiosi cuscinetti sulle cosce senza alcuna soddisfazione. Con questo non si vuole dire che palestra e dieta siano inutili, anzi una corretta alimentazione è alla base della salute e la via migliore per perdere peso, tanto più se supportata da un’adeguata attività fisica. La liposuzione, al contrario, non ha la velleità di far dimagrire le persone, ma ha il solo scopo di eliminare le adiposità localizzate cioè rimodellare in modo irreversibile la silhouette corporea armonizzandone le forme. Il chirurgo, attraverso apposite cannule di piccolo diametro, rimuove il tessuto adiposo in modo selettivo dove risulta esuberante, minimizzando i segni dell’atto chirurgico a piccolissime cicatrici millimetriche scarsamente visibili. È una procedura che può essere La liposuzione non ha la velleità di far dimagrire le persone indicata, dopo l’adolescenza e con le dovute eccezioni, in ogni fascia di età e per molti distretti corporei: le cosce, l’addome e i fianchi, le braccia, la regione al di sotto del mento, le ginocchia e le caviglie. Ci piace considerare liposuzione, lipoaspirazione e liposcultura sostanzialmente tre sinonimi, infatti queste definizioni sono riconducibili alla medesima procedura chirurgica sia pure con un maggior risalto dell’aspetto chirurgico piuttosto che estetico o viceversa. Esistono, invece, differenti tecniche di esecuzione. La liposuzione meccanica prevede l’impiego di cannule collegate ad un aspiratore, che genera una pressione negativa. La cannula penetra nel tessuto adiposo e ne stacca dei frustoli, che vengono via via aspirati. Nella sua versione tradizionale gli strumenti sono manovrati dalla sola mano del chirurgo diversamente da altri presidi, in cui parte del movimento della cannula è impartito da sistemi pneumatici o elettrici. Nella lipoaspirazione ad ultrasuoni si utilizzano cannule in grado di disgregare il grasso proprio attraverso l’emissione di ultrasuoni ed in quella laser il medesimo effetto è ottenuto dalla emissione di un raggio laser. Con entrambe le procedure, nel caso di modeste aree, il grasso demolito rimane nel contesto del tessuto adiposo e, poi, sarà riassorbito dal corpo. Quando si trattano volumi maggiori, diviene consigliabile integrare con un’aspirazione dei detriti tissutali. In ogni caso, per aree di modesta entità, si può eseguire l’intervento in anestesia locale, ma, se la quantità di tessuto adiposo, che si prevede di asportare, o l’estensione della zona da trattare assumono una certa rilevanza, è doveroso ricorrere ad una forma di anestesia maggiore di supporto come la sedazione o la generale. In funzione dell’entità dell’intervento è possibile prevedere un regime di day hospital oppure un breve ricovero. Il paziente lamenta, nei primi giorni dopo l’intervento, una dolenzia di superficie, che si accompagna a qualche livido per un paio di settimane. La medicazione prevede una guaina contenitiva da indossare per un tempo variabile dalle due settimane al mese. La storia della liposuzione è piuttosto recente, infatti, dopo i primi timidi accenni negli anni venti, la sua nascita si colloca in Francia nei primi anni 80, da dove, in breve tempo, viene divulgata in tutto il mondo, rendendola uno tra gli interventi di chirurgia estetica più praticati; in Italia se ne contano circa centomila all’anno, ma il trend è in crescita costante. BELLEZZA 79 LA BARBA il rituale più cool per un uomo Alcune regole per curarla meglio C i sono alcune regole che un uomo deve seguire, quando vuole curare al meglio la sua barba. è importante spazzolarla frequentemente, il consiglio è almeno di due volte al giorno. Spazzolando si districa il pelo evitando di spezzarlo, come farebbe, invece, un normale pettine. Usando la spazzola si struttura la barba lisciandola e si rimuove costantemente la forfora, che si va a formare sulla pelle, garantendo una migliore pulizia. Dopo averla spazzolata con cura, è sempre indicato l’utilizzo di un olio. Questo si ispira all’intelligenza della natura, che, nel modo più delicato possibile, nelle giornate più calde, ricopre la vegetazione con un velo di acqua, per mantenere il giusto grado di umidità. Così gli oli da barba ricchi di Argan la fortificano e la rendono bella e lucente. è indispensabile il loro utilizzo per avere cura di una barba lunga, in quanto evitano che si spezzi. Si utilizzano sul pelo umido, da mettere con le mani e da distribuire su tutta la lunghezza, massaggiando anche sulla pelle del viso, per evitare che vada incontro ad irritazione e secchezza. Per quanto riguarda l’igiene il consiglio è di non lavare spesso la gli oli da barba ricchi di Argan la rendono bella e lucente barba, utilizzando sempre un sapone specifico non più di una volta a settimana. Questo perché il sapone può modificare il ph della pelle ed innescare un processo di iperproduzione di sebo ed in pratica la barba si sporca di più. è possibile che negli uomini portatori di barba la pelle del viso vada incontro ad infiammazioni come la dermatite. La prima cosa da verificare è che i prodotti, con cui viene curata, non contengano profumi, alcol o tensioattivi. Negli ultimi anni c’è una inversione di tendenza: le donne sono attratte dagli uomini con la barba. Non quella di qualche giorno, ma quella lunga, curata e virile. E, poi, se un uomo ha la barba, uno dei vantaggi è che in casa ha sempre un balsamo. E dici niente… a cura di ROBERTA ROSSI Farmacista BELLEZZA 81 Una coccola per i nostri piedi a cura di Giulio Francesco Valeriano Farmacista Il pediluvio è un vero toccasana I n inverno il piede torna ad essere completamente coperto, chiuso nelle calzature. Il ruolo che i nostri piedi rivestono è di primaria importanza, infatti ci sostengono e ci permettono di camminare, di correre, di muoverci. Inoltre la nostra postura scarica sui piedi tensioni emotive e fisiche, che spesso danno luogo alla formazione di calli e duroni, oltre a rigidità muscolare e scheletrica. Allora prendiamocene cura preventivamente e non aspettiamo che diano segnali di malessere per ricordarcene. Un pediluvio serale, al termine di una giornata impegnativa, è un vero toccasana! Molto diffuso è quello a base di sali, dal semplice sale da cucina agli specifici sali per pediluvio. Un’alternativa antica, ma sempre molto valida, è l’uso delle erbe: occorrono 15-20 minuti,una bacinella, un po’ di acqua calda o tiepida e qualche manciata delle erbe (in miscela o anche singolarmente) per ridare ristoro non solo ai piedi, ma a tutto l’organismo ed anche alla nostra psiche. Negli anni ’70 il celebre erborista francese Maurice Messeguè curava, con maniluvi e pediluvi di 8 minuti ed a base di erbe, piccoli e grandi malesseri. Il mezzo acquoso permette, infatti, alla pelle di mani e piedi di assorbire e diffondere i principi l’uso delle erbe Un’alternativa antica, ma sempre molto valida attivi benefici che le erbe hanno rilasciato. Un metodo casalingo e poco costoso di regalarsi momenti di benessere. Provate, per esempio, con un decotto di rosmarino, che verserete nell’acqua del pediluvio, per ridare tono ai piedi affaticati: la sensazione di benessere, che proverete, vi spingerà a ripetere questa semplice pratica. Oppure, dopo una giornata con gli scarponi da lavoro, provate a fare un pediluvio a base di sola camomilla o con aggiunta di malva: la pelle stressata troverà sicuro giovamento. Il pediluvio a base di erbe è diffuso un po’ in tutte le campagne italiane, perché i contadini conoscono bene il valore di questa pratica e delle erbe amiche. Allora buon pediluvio, godetevi un po’ di relax a casa vostra preparandovi ad una notte serena e priva di tensioni muscolari. Un semplice pediluvio aiuta a rilassarci e concilia anche il sonno. BELLEZZA 83 Vitamine per la pelle a cura di MARTA SIMONI Farmacista “V oglio invecchiare senza lifting facciale, voglio avere il coraggio di essere leale al viso che mi sono creata”. La citazione non è delle più dotte e Marilyn Monroe, forse più di altri, L’invecchiamento intrinseco dipende dall’avanzare dell’età ed è influenzato dal background genetico 84 BELLEZZA Sono una grande risorsa teneva a conservare il suo celebre volto... Ciò che mi piace di questa affermazione è che vi intravvedo la consapevolezza del fatto che per la nostra pelle, così come in realtà per ogni parte del nostro organismo, la strada genetica sia già stata tracciata, ma sta a noi decidere come percorrerla: ecco come ciascuno di noi crea il proprio viso! L’invecchiamento cutaneo può essere definito come un deterioramento progressivo dell’abilità dell’organismo di rispondere ai cambiamenti. L’invecchiamento intrinseco dipende dall’avanzare dell’età ed è influenzato dal background genetico (chronoaging), quello estrinseco è legato ai fattori ambientali, che portano alla formazione di radicali iberi, ovvero sole, smog e fumo! Le vitamine sono una grande risorsa per la pelle non solo, se assunte per via orale, attraverso l’alimentazione o con integratori, ma anche se applicate localmente. Nel campo cosmetico le vitamine più utilizzate e con un’azione interessante, mirata alla prevenzione dei fenomeni ossidativi, sono le vitamine A, C, E ed alcune delle vitamine del gruppo B. La vitamina A si può utilizzare per via topica in varie forme, tra le qua- La vitamina A in tutte le forme è facilmente soggetta a degradazione li si distinguono il retinolo e le sue forme esterificate più stabili, convertite da enzimi cutanei nella forma biologicamente attiva della Vitamina A. Essa agisce, a livello della cute, attraverso vari meccanismi, primo fra tutti quello di influenzare la trascrizione del DNA, stimolando l’espressione di alcuni enzimi specifici aventi la funzione di migliorare lo spessore cutaneo, diminuendo così la profondità della ruga. La sua azione aumenta la produzione dei Glucosamminoglicani (GAG), molecole in grado di legare l’acqua migliorando l’idratazione cutanea e comporta un aumento della produzione di collagene! La vitamina A, in tutte le sue forme, è, però, facilmente soggetta a degradazione, se esposta alla luce e all’aria: è preferibile, quindi, impiegarla nelle ore notturne. La molecola di acido retinoico è una particolare forma di vitamina A fortemente cheratolitica e potenzialmente irritante, per questo utilizzata solo in campo dermatologico. La vitamina E ed i suoi esteri possiedono un’elevata attività antiossidante, in quanto capaci di neutralizzare la reattività dei radicali liberi, contrastando i processi di lipoperossidazione. In ambito cosmetologico le forme maggiormente impiegate di Vitamina E sono tocoferolo ed un suo estere. Quando ha svolto la sua funzione, il tocoferolo si ossida e diviene inattivo, ma la sua funzionalità può essere rigenerata dalla vitamina C sotto forma di acido L-ascorbico! La Vitamina E trova ampio impiego anche nei prodotti destinati all’esposizione solare, poiché è in grado di assorbire i raggi UV nei range di lunghezza d’onda, che provocano gli effetti più dannosi sulla pelle. Della vitamina B3 le forme più utilizzate in campo cosmetico sono: nicotinamide, acido nicotinico ed esteri dell’acido nicotinico. L’uso topico della vitamina B3 è responsabile di molteplici attività a livello cutaneo, come la rigenerazione del film idrolipidico essenziale alla fisiologica idratazione cutanea. L’applicazione di vitamina B3 determina, quindi, un miglioramento dell’effetto barriera dell’epidermide ed un potenziamento della resistenza cutanea agli insulti esterni. Inoltre inibisce la formazione di macchie e stimola i fibroblasti a produrre più collagene. La vitamina C, nota come acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile ed un potente antiossidante, usato in campo cosmetico per la capacità di contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo. Tra le sue innumerevoli funzioni spicca quella di schiarente cutaneo, in virtù della sua attività inibitrice nei confronti della sintesi di tirosina, precursore della melanina. Sono, inoltre, note le sue proprietà antinfiammatorie, soprattutto nei casi di eritemi da prolungata esposizione al sole. Interviene anche ad un altro livello: il rilassamento cutaneo. Infatti gioca un ruolo chiave nel mantenere la densità ottimale del collagene nel derma. Tutti questi usi e potenziali applicazioni sono, però, fortemente limitati dalla bassa stabilità in presenza di acqua ed ossigeno. Varie sono le strategie perseguite per evitare questa problematica, dall’esclusione di ossigeno mediante l’impiego di imballi impermeabili all’aria, fino all’utilizzo di sistemi di rilascio che proteggono la vitamina C dall’ossigeno, dall’acqua e dagli altri componenti della formulazione cosmetica in cui è contenuta. BELLEZZA 85 hanno solo il sapore. I 5 falsi alimenti a cura di GIOVANNA SALERI Farmacista Bisogna stare attenti a ciò che si mette nel piatto F retta, mancanza di tempo, poca attenzione. Spesso sono questi i motivi che stanno dietro a scelte sbagliate in fatto di alimentazione In una società, che si orienta sempre più verso il consumo di cibi già pronti, preconfezionati o geneticamente modificati, bisogna stare molto attenti nella scelta di ciò che si mette nel piatto. Lo sapete che esiste una lista dei cosiddetti 5 falsi alimenti? 86 BELLEZZA Cibi che sembrano tali a tutti gli effetti, ma che in realtà non sono altro che un insieme di sostanze che hanno l’aspetto di un prodotto finito, ma, in realtà non lo sono. Cibi che sembrano tali a tutti gli effetti ma che in realtà sono tutt’altro La tecnologia commerciale ha portato a mettere in campo lavorazioni sempre più tecnologiche per ottenere prodotti, che, scoperta la composizione, smettono immediatamente di apparire invitanti. 1 - I SURIMI Quello che molti considerano vera e propria polpa di granchio in realtà non è altro che un composto alimentare ottenuto assemblando parti tritate di alcuni pesci, come il merluzzo, con carboidrati, addensanti, zuccheri, glutammato, polifosfati, olio di colza, coloranti e conservanti, per ottenere dei cilindretti dall’interno bianco e dalla parte esterna di colore arancione che di granchio 2 - FORMAGGIO FUSO A FETTE Il formaggio fuso è uno dei prodotti caseari più diffusi. Tecnicamente si definiscono formaggi fusi i prodotti ottenuti per fusione a caldo di uno o più formaggi con l’ausilio di additivi emulsionanti, i sali di fusione, e con eventuale aggiunta di acqua o di altri prodotti derivati del latte (latte in polvere, grasso del latte, ecc.) o di grassi vegetali.Il processo di fusione dei formaggi ha lo scopo di trasformare la massa di caseina, che costituisce i formaggi, in un composto omogeneo, semifluido La margarina non esiste in natura ma deriva da un mix di oli vegetali e viscoso, che diventa liquido se riscaldato sopra una certa temperatura. Per fare ciò vengono aggiunti sali di fusione. I formaggi fusi sono prodotti sconsigliabili in un modello alimentare che consenta di coniugare salute e gusto, per i seguenti motivi: contengono additivi potenzialmente nocivi come i polifosfati, che sottraggono calcio all’organismo e, quindi, in dosi massicce diventano pericolosi e non sono prodotti con formaggi di qualità medio-alta e, quindi, non possono avere caratteristiche organolettiche elevate. 3 - MARGARINA La margarina è un grasso che non esiste in natura, ma deriva da un mix di oli vegetali, talvolta con aggiunta di grassi animali, lavorati tramite processi chimici industriali. I grassi e gli oli utilizzati per realizzarla sono spesso di qualità scadente e con valore alimentare molto basso. Si utilizzano, ad esempio, oli tropicali, come quello di palma e di palmisti. Poiché gli oli vegetali sono liquidi in natura, vengono resi solidi mediante processi chimici, tra cui spicca quello di idrogenazione. Il processo di idrogenazione inattiva alcune sostanze positive per l’organismo, inoltre, altera la struttura di alcuni acidi grassi con ripercussioni negative sulla salute cardiovascolare. Si è visto, infatti, che una dieta ricca di grassi idrogenati trans aumenta i livelli di LDL (colesterolo cattivo). Recenti studi hanno dimostrato che una margarina, ricca di acidi grassi trans, non solo aumenta il cosiddetto colesterolo cattivo, ma diminuisce, al contempo, quello buono, con effetti altamente deleteri sulla nostra salute. 4 - PANNA SPRAY La panna spray, oltre a contenere panna di derivazione vaccina, contiene una grande quantità di zuccheri, carragenina, mono-digliceridi degli acidi grassi e sale. 5 - DOLCIFICANTI ARTIFICIALI Sono molecole sintetiche che hanno una grande capacità dolcificante anche a piccole dosi. Numerosi studi hanno evidenziato l’importanza di ridurre l’uso di queste molecole, perchè potenzialmente dannose per la salute. BELLEZZA 87 La nuova bellezza è naturale a cura di ENRICO FILIPPINI Professore a contratto in “Nutrizione Clinica” - Roma L’endocrilologo garante dello stato di salute della pelle M i accorgo che parlare di prevenzione e mantenimento della salute è sempre più difficile non tanto per la complessità dell’argomento, ma per la vastità! D’altra parte sono specialista in endocrinologia e proprio recentemente gli endocrinologi, riuniti in Congresso, hanno rimarcato come sia loro compito specifico essere i più autorevoli garanti e promotori dello stato di salute. Ritengo, ad esempio, che nella donna appena oltre i quarant’anni, nel periodo che precede la menopausa e quello appena dopo, la sensazione di benessere del proprio corpo inteso anche come bellezza e consapevolezza di piacere agli altri subisca un drammatico crollo. La perimenopausa, infatti, è un costante calo di particolari sostanze chimiche, gli ormoni, che determinano soprattutto le caratteristiche sessuali femminili. La donna può presentare oltre alle “scalmane”, la maggiore presenza di peli neri, la tendenza a perdere i capelli e soprattutto i temuti segni della vecchiaia sul viso: rughe, disidratazione, macchie e rilassamento della pelle. La domanda più frequente delle donne è quella sulla terapia ormonale sostitutiva (TOS). La risposta è possibile solo dopo aver valutato i pro e i contro relativi a ciascuna paziente. Sicuramente l’ostacolo maggiore alla TOS è la presenza di malattie al seno o del sangue. I pro sono rappresentati dalla possibilità di posticipare gli effetti negativi della perdita di ormoni sessuali essenziali al benessere ed alla bellezza della donna. Da qualche anno noi endocrinologi abbiamo la soluzione, che potrebbe essere ideale: l’integratore alimentare sostitutivo. Il problema dell’integratore alimentare qual è? Che funzioni! Gli integratori, infatti, non sono come i farmaci, cioè non sono sottoposti ai controlli serrati prima di essere venduti, e, quindi, possono essere messi in commercio integratori poco funzionanti ed all’opposto integratori, che ristabiliscono il corretto funzionamento ormonale. Ma come agiscono quelli vali- di? Stimolano in vario modo la formazione di ormoni sessuali in sedi diverse dall’ovaio, donando, quindi, grande miglioramento della sintomatologia menopausale senza dover assumere pillole potenzialmente pericolose. La seconda domanda postami dalle amiche lettrici è: “Come posso evitare l’invecchiamento della pelle del viso, mantenendo i miei lineamenti e la mia bellezza originale”? In effetti sono passati i tempi dei “labbroni e degli zigomoni” e la nuova bellezza è naturale e totalmente fondata sulla valorizzazione delle caratteristiche della pelle migliore. La cura della pelle è sempre stata la principale mission del Poliambulatorio medico-chirurgico che dirigo. In trent’anni di lavoro ho affinato i miei strumenti per dare risalto alla bellezza naturale che ciascuno di noi possiede. Le mie proposte sono varie e diverse in funzione dell’età, della composizione ormonale, della pelle, del peso corporeo e di molteplici altri fattori. Gastrokey® armonia ed equilibrio naturale delle funzioni gastriche. Acidità, nausea, bruciori, senso di pesantezza e malessere dovuti a digestione lenta e difficile riducono la qualità della nostra vita. Gastrokey omeostat® armonizza la funzionalità gastrica regolando l’attività degli organi coinvolti nel processo digestivo e ne ristabilisce il naturale equilibrio. Questa sua specifica azione di regolatore lo rende particolarmente adatto per i diversi disturbi digestivi e ne fa una preziosa chiave di ritrovato benessere. Per saperne di più: www.fitomedical.com A base di: Triphala, Scutellaria, Zenzero, Liquirizia 88 BELLEZZA [email protected] IN ERBORISTERIA E FARMACIA seguici su Benessere ed estetica delle labbra a cura di Alessandra Ghidini Dermatologa e medico estetico Sono il fulcro di bellezza dell’intero viso L e labbra rappresentano il fulcro di bellezza dell’intero viso, in particolar modo femminile. Già nell’antichità Ovidio scriveva “Si non erit pulchrum os tibi, maxima damna feres”, ovvero “Se non avrai una bella bocca, ti arre- ATTUALMENTE LA MEDICINA ESTETICA PROPONE DIVERSE SOLUZIONI 90 BELLEZZA cherai gravissimi danni”. Tra le più comuni alterazioni del benessere delle labbra ci sono fenomeni di secchezza e screpolature (da agenti atmosferici come freddo, sole, vento), herpes simplex (piccole caratteristiche vescicole dolorose, spesso recidivanti, dovute ad un agente virale), e più rari quadri di cheilite, una condizione di secchezza delle labbra con infiammazione circostante, non soltanto antiestetica, ma spesso molto dolorosa, dove talvolta anche gli angoli delle labbra sono irritati e presentano piccole ferite e crosticine. I sintomi possono essere rossore, bruciore, gonfiore, sensazione di “pelle che tira”, desquamazioni e screpolature. Le cause sono molteplici, tra cui condizioni di allergia atopica e/o da contatto ( ad es. a cosmetici come rossetti oppure a dentifrici), secchezza salivare (dovuta ad es. a malattie o uso di farmaci), tic nervosi (es. da frequente umettatura), presenza di edentulia o di apparecchi protesici imperfetti, inadeguata igiene orale, carenze vitaminiche e, più raramente, sovra infezioni batteriche o fungine. Di conseguenza può essere utile proteggere le labbra con prodotti idratanti, nutrien- ti ed emollienti (tra le sostanze più utilizzate troviamo burro di karitè, burro di cacao, oli vegetali come olio di germe di grano, olio di mandorle e olio di oliva, cera d’api o di jojoba, propoli, aloe, lanolina, ecc), adeguare l’apporto di frutta, verdura ed acqua con la dieta e provvedere alle condizioni patologiche con terapia medica adatta. In aggiunta a ciò occorre considerare anche le caratteristiche del processo di invecchiamento delle labbra, che comporta perdita del turgore, perdita del contorno, che appare meno definito fino alla presenza di rughe radiali, rima labiale, che diviene concava inferiormente, fino a raggiungere, nelle situazioni più evolute, labbra che appaiono svuotate, piatte, indefinite, cadenti (cosiddetta bocca a marionetta). Attualmente la medicina estetica propone diverse soluzioni, tra cui le iniezioni locali con sostanze di biorivitalizzazione e, dove necessario, iniezioni riempitive con filler biocompatibili e rigorosamente riassorbibili, acido ialuronico in primis, la cui durata è di diversi mesi. Si tratta ormai di una pratica consolidata ed indubbiamente sicura, laddove condotta da medici qualificati in ambiente unicamente ambulatoriale, previa adeguata valutazione del paziente. con se stessi e con gli altri, quindi “mangiare” ha un significato ben più allargato della semplice azione del nutrirsi. Il rapporto con il cibo non sempre è piacevole o semplice: spesso è legato a stati emotivi quotidiani o profondi, oppure legato ad abitudini alimentari acquisite, che si trasformano in stili di vita disordinati e poco sani. Il risultato, che ne scaturisce, è spesso legato ad un problema di peso, che, a sua volta, dà origine a malesseri non solo fisici, ma anche psicologici: stati di stress e ansia, sensi di colpa per aver man- Il peso non è tutto a cura di SARA CAMPAGNA ed ELENA GADALDI Sara Campagna - Medico Nutrizionista, Specialista in Medicina dello Sport Elena Gadaldi - Psicologa, Life & Business Coach A Raggiungere il benessere non è solo questione di peso! distanza di più di 2000 anni non bisogna mai dimenticare che il primo grande medico della storia, Ippocrate, diceva: “Che il cibo sia la tua medicina” ed oggi abbiamo la possibilità di dimostrare anche scientificamente quanto questo messaggio sia vero. Nutrirsi non è e non deve essere solo un gesto meccanico, bensì un importante presidio terapeutico, che può prevenire numerose pa- 92 BELLEZZA tologie. Il cibo, di cui ci nutriamo, non rappresenta solo una fonte indispensabile di sostentamento, ma anche un mezzo attraverso il quale comunichiamo con gli altri e L’alimentazione attiva una serie di distretti a livello cerebralE con noi stessi. Mangiare non significa solo masticare ed ingerire, ma acquistare, cucinare, presentare, condividere, prendersi cura di sè e delle persone che ci circondano. L’alimentazione non solo ci permette banalmente di vivere, ma attiva una serie di distretti a livello cerebrale, che rappresentano la guida di un sano funzionamento del nostro corpo e della nostra mente. Nutrirsi è un gesto di condivisione mangiare non significa solo soddisfare il senso di fame e appetito per un aperitivo, concedersi una tavoletta di cioccolata durante una lunga giornata di lavoro, non sono comportamenti insoliti, ma anzi metodi antichi ed arcaici per consolare i momenti di tristezza o stanchezza. Il problema, infatti, non sta nel premiarsi o nel consolarsi, ma si crea ed evolve, quando il cibo diventa soprattutto uno strumento di “cura” degli stati emotivi, mettendo a repentaglio uno stile di vita sano. In numerosi casi questi atteggiamenti, perpetuati nel tempo, provocano aumento incontrollato del peso con successiva perdita di autostima. Senza addentrarci nel disturbo alimentare patologico, come possiamo capire, se stiamo seguendo uno stile di vita alimentare poco sano? Tra le donne, e sempre più spesso anche tra gli uomini, esiste spes- giato “quella cosa in più”, conflitti interiori, che incidono negativamente sul nostro benessere fisico e relazionale. In queste situazioni il primo passo da compiere è comprendere che mangiare non significa solo soddisfare il senso di fame e appetito, ma anche un modo per saziare le nostre emozioni: mangiare diventa un gesto di compensazione, volto a soddisfare il nostro stato d’animo. Premiarsi con una fetta di torta o un biscotto, uscire con gli amici so la paura di ingrassare anche dopo un pasto normale, oppure al contrario si trovano situazioni in cui ci si alimenta senza averne la necessità fisiologica. In tutti questi casi, oltre a mettere a repentaglio il nostro benessere fisico, apprendiamo uno stile alimentare irregolare, che non segue orari e ritmi precisi. Questo accade, perché la fame non è dettata da un sano bisogno di nutrirsi, ma da cause emotive interne come ansia, stress, vergogna. Recenti studi hanno messo in evidenza l’insorgenza di numerosi problemi legati all’alimentazione, che, pur non essendo annoverati nei manuali di medicina o psicologia, non devono essere trascurati, data la velocità con cui si stanno diffondendo ed i numerosi problemi psicologici e fisici, a cui sono legati. Tra questi i più diffusi sono: A. l’obesità, di cui oggi una percentuale sempre maggiore di popolazione risente, rappresenta un anormale ed eccessivo aumento di peso, che può provocare seri danni alla salute in generale; B. il binge eating disorder, ossia la tendenza ad abbuffarsi compulsivamente senza adottare comportamenti compensatori successivi (senza, ad esempio, vomito autoindotto); c. l’ortoressia, tendenza a ricercare ed alimentarsi di solo cibo riteuto sano; d. night eating syndrome: consiste nell’assumere la maggior parte delle calorie nei momenti serali o notturni. A fronte di queste frequenti e sempre più diffuse problematiche, molti esperti nutrizionisti e psicologi, ritengono che la soluzione di problematiche, legate al peso o ad uno scorretto stile alimentare, BELLEZZA 93 Le diete proteiche La loro utilità va valutata caso per caso N stiamo mangiando per necessità o per soddisfare un’emozione? non possa essere la semplice prescrizione di una dieta, ma che sia necessario intervenire modificando l’approccio con il cibo e con il comportamento ad esso collegato. Questo approccio, oltre a risultare molto utile nella prevenzione di tali disturbi, lo può essere anche per soggetti “sani”, che non sanno adottare e fare proprio uno stile di vita (quindi alimentare e fisico) corretto. Porsi la fondamentale domanda, se stiamo mangiando per necessità o per soddisfare un’emozione, rappresenta il primo step per modificare un atteggiamento poco consono ad uno stile di vita sano. Prima di avvicinarci al cibo, provare a rispondere ad alcune 94 BELLEZZA semplici domande può aiutare a capire per quale reale motivo ci stiamo alimentando. Facciamo qualche esempio. Sentite spesso un forte desiderio di mangiare un cibo in particolare? Cercate di capire cosa vi spinge verso questo alimento e cercate di resistere per un pò, magari cercando una distrazione o una cosa da fare. Mangiate, perché non vi sentite bene con voi stessi e vi paragonate spesso alle immagini di copertina? Riducete i vostri obiettivi e portateli a ciò che è reale e corrispondente alla vita che vi circonda; cercare di assomigliare a personaggi lontani dalla nostra quotidianità contribuisce a diminuire la nostra autostima senza la possibilità di trovare una soluzione concreta. Anche se non avete fame, avete la tendenza ad assumere cibo? Spesso non ci si accorge di cosa si mangia e quanto si mangia; provate a tenere un diario sul quale potete scrivere gli alimenti che avete assunto, in quale momento della giornata e che emozioni stavate provando in quel momento. Rileggere quanto avete scritto potrà aiutarvi ad aumentare la vostra consapevolezza e, quindi, a definire meglio il problema. Crearsi uno stile di vita sano significa porsi obiettivi seri, a breve e medio termine, che, pur costando fatica ed impegno, possono aiutarci a superare i momenti di frustrazione e dificoltà. Aiutarsi con un atteggiamento positivo, volto al nostro benessere e al nostro sentirci bene, risulta fondamentale: non è necessario attenersi a diete ferree, ma assumere un atteggiamento mentale aperto e positivo influenza efficacemente la nostra mente e, quindi, anche il nostro corpo. Il pensiero positivo non è semplice ottimismo, ma impegno e costanza. Ian Thorpe, pluricampione olimpico, sostiene: “Se ce la metto tutta, non posso perdere. Forse non vincerò una medaglia d’oro,ma sicuramente vinco la mia battaglia personale. è tutto qui”. ormalmente si suole considerare come equilibrata (ovvero con la più equilibrata percentuale di nutrienti) una dieta, che abbia una forte predominanza di carboidrati (50/55%), una buona percentuale di grassi (30%) e una percentuale inferiore di proteine (15/20%). Le diete proteiche o iperproteiche hanno una percentuale maggiore di proteine ed inferiore di carboidrati (es. Dieta “a zona” 40% carboidrati, 30% grassi, 30% proteine). Le diete proteiche sono molto di moda, ma non si può dire a priori, se siano utili, negative o dannose, l’analisi deve essere fatta caso per caso con l’aiuto di uno specialista, e soprattutto tenendo ben presenti l’attività fisica e gli obiettivi. Senza una dovuta conoscenza del corpo umano non è raro, infatti, trovare sportivi non preparati, che, dopo qualche settimana di attività aerobica unita ad una dieta ipocalorica, hanno avuto una diminuzione della massa muscolare (catabolismo muscolare) ed un aumento della massa grassa. Le diete iperproteiche (>50% proteine) devono essere utilizzate per brevissimi lassi di tempo e sotto stretta sorveglianza medica, tendono a dare buoni risultati di dimagrimento nel breve, anche se non sono stati ancora studiati a fondo gli effet- l’analisi deve essere fatta caso per caso con l’aiuto di uno specialista ti sul lungo periodo, in particolar modo se tali diete vengono ripetute. Le diete proteiche, invece, possono essere di utilità in diversi casi, per esempio se gli obiettivi sono di aumento della massa magra o diminuzione della massa grassa associata a sport di tipo anaerobico (palestra o body building). Le proteine e gli amminoacidi, infatti, sono i mattoni fondamentali per costruire i muscoli e, pertanto, è utile aumentarle fino al 20/25% (o 1,5/2 volte il peso corporeo in grammi) tenendo sempre ben presente che le proteine sono solo uno dei mattoni del muscolo (la malta per unirli la danno i carboidrati), una dieta di sole proteine provoca diminuzione della massa magra (il corpo mangia se stesso). Le diete proteiche vanno sempre associate all’attività fisica oppure tutte le proteine in eccesso non formeranno nuovi muscoli, ma sovraccaricheranno solo i reni. a cura di Antonella Tanzariello Biologa Nutrizionista ALIMENTAZIONE 95 O L A LI NE NU OV O R L A P E R DI T A PE S EN DU 14 * 20 PIÙ V N° TA IN EL dello chef Marco Scaglione PE DI LE RICETTE SENZA GLUTINE A AN EU R OP Arancini di miglio con cime di rapa, pancetta, scamorza e besciamella di riso Autore: Marco Scaglione Fotografo: Iuri Niccolai INGREDIENTI per 8 arancini 300 g miglio in chicchi 200 g cime di rapa cotte 500 g latte intero 70 g burro 60 g farina di riso finissima CONSENTITA sale fino noce moscata 150 g pancetta a cubetti dolce Beretta 100 g scamorza affumicata 1 kg pangrattato REVOLUTION Per la pastella 300 g acqua 200 g farina di riso finissima CONSENTITA 2 l olio di semi di girasole IL NOSTRO MIGLIOR PRODOTTO PER LA PERDITA DI PESO Tempo: 60 minuti Difficoltà: media PROCEDIMENTO 1 minuto, in modo da tostarla, ma senza farla co- Versare l’acqua in una terrina, aggiungere la farina Lavare bene il chicco in acqua e cuocere il miglio in lorire. Unire il latte al composto di burro e farina, e mescolare con una frusta fino a formare una pa- una pentola con abbondante acqua bollente sala- versandolo a filo, continuando ad amalgamare gli stella con un pizzico di sale. ta per circa 15 minuti dal momento che ha staccato ingredienti con una frusta e facendo addensare la Confezionare gli arancini chiudendo la mano e il bollore; a fine cottura togliere il miglio dal fuoco besciamella a fiamma dolce. Quando risulterà ben modellandolo delicatamente, quindi passarlo nel- e scolare in uno scolapasta a maglia fitta. fredda la besciamella, unire la pancetta e la sca- le pastella e poi nel pangrattato. Trasferire la preparazione su un piano di marmo o morza tagliata a cubetti e mescolare il tutto con un Procedere in questo modo fino a terminare gli in- di acciaio, livellandolo bene con una spatola e fare cucchiaio. Prelevare, quindi, una parte di miglio, gredienti, poi fare riposare gli arancini in frigorifero raffreddare completamente. Versare il latte in una premendolo sulla mano in modo da ottenere uno per 45 minuti. Friggerli quindi in abbondante olio casseruola, portarlo quasi a ebollizione e unire una strato sottile e, mantenendo la mano piuttosto a 170-180 °C e cuocerli fino a dorarli uniformemen- presa di sale e una grattugiata di noce moscata. raccolta, formare un incavo nel miglio, dove porre te; prelevarli con una schiumarola, trasferirli su In una seconda pentola sciogliere il burro, unirvi la un cucchiaio di besciamella condita con pancetta e carta assorbente da cucina, in modo che perdano farina e amalgamarla con una frusta. Cuocere per scamorza. l’olio in eccesso, e servirli ben caldi. 96 ALIMENTAZIONE ALL’INTERNO DELLA CONFEZIONE UN PORTA PILLOLE IN OMAGGIO È un dispositivo medico ce 0197. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione del 15/07/2015 * Fonte IMS MAT 12/2014: Max Strength, Liposinol, Liposinol Direct, CarboBlocker, Appetite Reducer. IL PERITO GRAFOLOGO Candida Livatino analizza la vostra scrittura IN PUNTA DI PENNA www.livatinocandida.it La scrittura di Elena lascia intendere di voler cercare di staccarsi dalla famiglia per raggiungere l’indipendenza Fare banca per bene per noi del Gruppo UBI Banca significa meritare ogni giorno la fiducia dei nostri Clienti. Una fiducia che ci ha permesso nel tempo di coniugare evoluzione e qualità, mantenendo un indice di solidità CET1 di Gruppo sensibilmente più elevato rispetto a quello richiesto dalla Banca Centrale Europea. Abbiamo messo questa solidità al servizio di famiglie e imprese, destinando oltre il 70% dell’attivo al sostegno del territorio tramite i nostri finanziamenti; tra i maggiori gruppi bancari commerciali italiani, inoltre, siamo quello con la migliore qualità di crediti erogati. Per noi la qualità è un concetto misurabile, che poggia su basi solide. Fare banca per bene. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Indice Common Equity Tier 1 (CET1) a livello consolidato, determinato come rapporto percentuale tra il capitale primario di classe 1 e le attività di rischio ponderate, pari a 12,08% al 31/12/2015. UBI Banca fa parte degli Istituti soggetti alla Vigilanza europea. Per le condizioni contrattuali dei singoli prodotti si rinvia ai fogli informativi disponibili nelle filiali e sui siti delle Banche del Gruppo UBI Banca ovvero alla relativa documentazione d’offerta. La presente non costituisce offerta o sollecitazione a investire in prodotti e strumenti emessi da UBI Banca S.p.A. o dalle Banche del Gruppo UBI Banca. C ara Elena, la sua scrittura è tutta spostata nella parte destra del foglio, mentre sul lato sinistro lascia molto spazio. è il segnale che desidera staccarsi dalla famiglia d’origine, per cercare la sua indipendenza e che è totalmente proiettata verso il futuro. Noto, inoltre, che il tratto di alcune lettere non è sempre uguale, ma varia in modo evidente. Questo mi fa capire che non è sempre uguale, che il suo umore cambia a seconda di ciò che le succede e che, comunque, non vuole mostrarsi to- talmente per quella che è. Si alternano in lei stati d’animo diversi ed anche contrapposti. I suoi comportamenti mancano di linearità: a volte è allegra, altre volte si chiude in se stessa. Ha tante idee per la testa, ma fa fatica ad incanalarle per il verso giusto. Noto, inoltre, che lo scritto non mantiene il rigo di base, ma tende ad andare verso la parte bassa del foglio. Probabilmente sta attraversando un momento di stress oppure ha qualche problema da risolvere, che la preoccupa e le toglie serenità. I vari puntini di sospensione, che trovo qua e là, mi confermano che, in questo momento, vive uno stato d’ansia: picchiando sul foglio cerca di scaricarla. Anche la firma è molto interessante e offre alcuni spunti interpretativi. è completamente diversa dal testo. Le iniziali sono molto pronunciate. Denotano che nel sociale è diversa da come è nella vita privata. Vuole farsi notare, mettersi in evidenza. Forse è un modo per nascondere le sue insicurezze. Inoltre il nome ed il cognome sono legati tra loro in un abbraccio: è il segnale del forte legame con la figura paterna, una figura che ha idealizzato. Un caro saluto. Per ricevere profili grafologici corretti utilizzare una penna nera, usare fogli bianchi non a righe o a quadretti, apporre la propria firma ed inviare a: [email protected] GRAFOLOGIA 99 INGREDIENTI PER 4 PERSONE 12 fette di pancarrè speck a dadini 200 gr misto di formaggi grattugiati 100 gr 5 uova funghi champignon 150 gr 1 limone 4 cucchiai di burro ½ cucchiaino di noce moscata grattugiata sale q.b. pepe una macinata TEMPO DI PREPARAZIONE 45 minuti circa PREPARAZIONE Pulite i funghi dalla terra con un coltello e versateli in una bacinella con acqua e limone. Scolate i funghi nel colapasta e metteteli su un telo ad asciugare. Sciogliete il burro in una pentola (noi abbiamo usato l’ottima qualità Risolì www.risoli.com) , unite i funghi, salateli e rosolateli a fiamma viva per un minuto, mescolandoli spesso con un cucchiaio di legno. Abbassate la fiamma, mettete il coperchio e cuocete circa 10 minuti unendo, se necessario, un pochino di latte. A fine cottura, comunque, i funghi devono essere ben cotti. Scaldate il forno a 250 gradi. Prendete della carta da forno, bagnatela, strizzatela e foderate una teglia. Allineatevi le fette di pan carrè in un solo strato. Mettete il recipiente in forno e tostate le fette di pancarrè (circa un minuto per parte, in modo che dorino leggermente, ma non diventino scure). Nel frattempo rompete le uova nella ciotola e lavoratele pochi istanti con una forchetta incorporando metà formaggio, sale, pepe e noce moscata. Sfornate la teglia e versate sul pane un pochino di latte sul pancarrè in modo da ammorbidire leggermente le fette, ma senza che cada sul fondo della teglia (basta una spruzzata). Mettete un po’ di formaggio grattugiato sulle fette e formate un secondo strato di pancarrè ; spruzzate con un po’ di latte anche questo secondo strato. Versate nella teglia le uova; poi mettete lo speck, i funghi e il formaggio sopra i due strati di pancarrè. Cuocete in forno per una ventina di minuti controllando che il pancarrè diventi dorato, ma non scurisca troppo. Servite ben caldo aggiungendo, se volete, ancora un po’ di formaggio prima di servire e un po’ di pepe. Inoltre potete scegliere di dividere anche il ripieno in due strati, mettendo la prima metà tra il primo e il secondo strato di pancarrè e l’altra metà sopra, che risulterà, quindi, un po’ meno abbondante. Noi abbiamo preferito creare una base più croccante, composta dai due strati di pancarrè. LA RICETTA a cura di LAURA E SILVIA SQUIZZATO // www.gemellesquizzato.it // www.doppiavita.tv Giornaliste, conduttrici e attrici, per 5 anni inviate del programma “Mezzogiorno in famiglia” su Rai Due e autrici del libro di cucina “I nostri dolci light” (Gribaudo Editore) e di “Doppia Vita - il linguaggio segreto dei gemelli” (Oscar Mondadori) Sformato di pancarrè e funghi L è possibile usare anche altri ingredienti a ricetta, che vi proponiamo in questo numero, è uno sformato di pancarrè coi funghi e lo speck, ma che si può declinare con mille altri ingredienti a seconda dei gusti e delle abitudini alimentari. Per esempio, se non mangiate carne di maiale, potete prendere della carne bianca e tagliarla a pezzetti (il pollo o il tacchino andranno benissimo, 100 RICETTA ma allora cuoceteli bene in pentola prima di metterli in forno). Se siete vegetariani, potete usare del tofu al posto dello speck. Invece del latte da spruzzare potete mettere del latte di riso (ma attenzione a non prenderlo troppo dolciastro) o di soia. Al posto dei funghi vanno benissimo anche zucchine o melanzane, ma, naturalmente, dovete regolarvi voi sui tempi di cottura! Scopri la gamma completa Dr.Green su www.risoli.com - Risolì srl - Lumezzane (BS) [email protected] - www.facebook.com/risolisrl La “fabbrica” dei cuccioli a cura di Federica Peretti Giornalista Il libro di Ilaria Innocenti e Macri Puricelli mira a sconfiggere un traffico illegale di queste povere bestiole in Europa NOVITÀ LIFTIANE Resveratrolo puro 1% + Acido ialuronico 1 MINUTO PER UN EFFETTO LIFTING 1 SETTIMANA PER RIEMPIRE LE RUGHE CLINICAMENTE TESTATO. SVR. LA DERMATOLOGIA RENDE BELLI U n reportage toccante e sconvolgente sullo sfruttamento e la sofferenza dietro il traffico dei cuccioli in Europa: i dati, le storie, i personaggi insospettabili. Una testimonianza del dolore delle madri: sconosciuto, silenzioso, lontano dai nostri occhi e dalle nostre coscienze. Per salvare la vita a tanti cuccioli «fabbricati» per soddisfare la moda del momento, assieme a quella delle loro madri sfruttate fino all’ultima gravidanza. Per rendere consapevoli i cittadini dell’importanza dell’adozione da un canile o gattile, invece dell’acquisto. Il traffico dei cuccioli è un vero e proprio business. I trafficanti li acquistano per 30-50 euro e li rivendono nei Paesi dell’Europa occidentale a partire da 600 euro. Solo in Italia ne arrivano illegalmente circa 8mila ogni mese. Possono avere poche settimane di vita, essere privi di documenti e di vaccinazioni di legge. Magari malati o con tare genetiche. Nel business illegale, che si stima generi un affare da 300 milioni all’anno in tutta Europa, sono coinvolti gruppi di trafficanti organizzati. Il libro offre non solo gli ultimi dati di questo traffico legato alla zoomafia, ma illustra le attuali leggi, anticipa i futuri regolamenti, che la Commissione europea varerà, dà conto dell’impegno delle Associazioni animaliste, delle Forze dell’ordine e della Magistratura. Ed affronta, attraverso testimonianze, racconti, interviste, le problematiche che a livello europeo questo traffico illegale sta provocando in termini di benessere animale e potrebbe provo- care a livello di salute pubblica. Introdotto dal contributo di Licia Colò, il libro si conclude con la post-fazione di Ciro Troiano sulla zoomafia, tra i cui nuovi business si registra quello legato allo sfruttamento dei cuccioli importati clandestinamente. Ilaria Innocenti ha una formazione filosofica e sui diritti degli animali ed è responsabile nazionale del Settore Cani e Gatti LAV. Tra le sue principali attività, l’analisi del fenomeno del traffico internazionale dei cuccioli, su cui ha elaborato un dossier e realizzato la Campagna «Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli». Macri Puricelli, nata e cresciuta a Venezia, oggi vive in mezzo ai campi trevigiani. Fra cani, gatti, tartarughe, quattro cavalle e un’asina. Laureata in filosofia e giornalista professionista, si divide fra carta e web. Con il blog Zoelagatta racconta storie di animali sul sito D-Repubblica. LIBRI 103 L’ODONTOIATRA RISPONDE a cura di BELSORRISO Ecco il menù contro la carie Alimentazione fondamentale per la salute dei denti L’ alimentazione gioca un ruolo fondamentale per la salute dei denti. In particolare, è possibile distinguere i cibi in tre categorie, a seconda del loro effetto protettivo, neutro o dannoso sulla salute dentale: 1. Alimenti anticariogeni: contrastano la formazione della carie favorendo la pulizia dei denti e la crescita di batteri benefici. In genere sono alimenti poco adesivi, che hanno un’elevata consistenza, come le verdure fresche e fibrose o la frutta secca. A questi si aggiungono, poi, il latte ed i formaggi stagionati, che, oltre a fornire il calcio utile a rafforzare denti e ossa, contengono anche sostanze, che agiscono direttamente sui denti come uno scudo protettivo per lo smalto. 2. Alimenti cariostatici: i cosiddetti alimenti “neutri” come carne, pesce, uova, che aiutano a proteggere i denti anche in assenza di un’adeguata igiene orale. 104 L’ODONTOIATRA RISPONDE 3. Alimenti cariogeni: sono i più pericolosi per la salute orale, perché capaci di favorire la carie. Tra questi ci sono gli agrumi, i dolci, il pane, le bevande zuccherate. Ma non è necessario eliminarli dalla dieta: basta mangiarli seguendo alcune semplici regole. Meglio, ad esempio, evitare di consumarli da soli, come spuntino o merendina, così come a fine pasto, quando sappiamo che dopo non possiamo lavarci i denti. Il trucco sta nel mangiarli in associazione ad altri cibi protettivi. E meglio dimenticarsi di certi abbinamenti letali per i denti, come le merendine a base di marmellata annaffiate con spremuta d’ arancia. GLI Alimenti anticariogeni contrastano la formazione della cariE TERMALISMO 105 NOTIZIE DALLE AZIENDE Linea 101 LOVE FOR PET ® a cura di LOVE FOR PET Prodotti eccellenti e semplici nel loro utilizzo per l’igiene e la bellezza del tuo amico a 4 zampe Oggi anche in farmacia Q uello dei prodotti cosmetici per Pet Shop e Toelettature è un mercato in continua crescita. Linea 101 è nata quattro anni fa in provincia di Modena e studia i propri prodotti per renderli un punto di riferimento per efficacia, delicatezza e concentrazione dei principi attivi, sia per i professionisti che per il proprietario di animali, che voglia ottenere il massimo dalla toeletta a casa. Con un’azione di continuo miglioramento si è giunti a soluzioni come il Lavaggio a secco, con innovativa formula senza schiuma e senza risciacquo, delicato su tutti i mantelli, ideale per l’uso frequente, con piacevole effetto districante e antiodore, ed il famoso Scioglinodi e Lucidante per pettinare e nutrire facilmente il pelo; ci sono anche Shampoo+Balsamo, Ristrutturante con Olio di Argan per la bellezza costante del mantello. Grazie ad una miscela di tensioattivi ad alta tecnologia di derivazione vegetale, integrata con oli essenziali e derivati naturali per una perfetta unione tra Cosmesi e Benessere, 101 offre prodotti meravigliosi come Shampoo lenitivo e Balsamo lenitivo; Lozione auricolare emolliente e Lozione Perioculare sono due soluzioni delicatissime, adatte all’uso quotidiano su animali particolarmente sensibili. Lo Shampoo sbiancante, limpido, senza coloranti continua a stupire i toelettatori abituati ai tradizionali sbiancanti “blu”. Facile e sicuro da usare, dà un bianco naturale, persistente, senza effetti collaterali. Per gli ambienti domestici 101 propone la sua gamma di Detergenti igienizzanti, una soluzione di livello professionale per una sensazione di igiene e pulizia indimenticabile, e lo Spaccaodori®, soluzione esclusiva per igienizzare in profondità e deodorare all’istante lettiere, tessuti e tutte le potenziali fonti di cattivi odori. www.linea101.it NOTIZIE DALLE AZIENDE 107 L’igiene del cane Amarlo non significa solo coccolarlo e nutrirlo A NELLE FARMACIE PRODOTTI Professionali AD ALTA CONCENTRAZIONE mare il proprio pet non significa solo coccolarlo e nutrirlo adeguatamente, ma anche occuparsi della cura della sua igiene. Occorre, però, un impegno costante, innanzitutto l’igiene giornaliera, la cura settimanale, per arrivare a trattamenti più complessi, che possono essere diradati nel tempo. Le zone da tenere sempre pulite sono le parti più delicate del corpo del nostro amico: occhi, denti, zampe, orecchie e zone intime. Per quanto riguarda gli occhi si consiglia di procedere passando una garza o del cotone imbevuti di acqua o soluzioni oftalmiche consigliate dal veterinario sull’occhio del vostro animale. Questo movimento deve avvenire delicatamente. La pulizia dei denti è pure importante: una dentatura pulita previene la deposizione del tartaro, la comparsa di gengiviti, la formazione di inutili carie e contribuisce a ridurre l’alitosi. Lavare le fauci al cane richiede pazienza: bisogna innanzitutto procurarsi uno spazzolino pediatrico ed un dentifricio per cani (entrambi reperibili in farmacia). Con lo spazzolino strofinare accuratamente, ma con delicatezza i denti. La pulizia delle zampe andrebbe eseguita ogniqualvolta l’animale torna da una passeggiata. Sotto la zampa tende ad accumularsi la sporcizia della strada, pertanto con una salviettina umida è possibile pulire le sue zampette. La cura dell’igiene canina comprende anche l’attenzione al suo pelo. Per evitare la formazione di piccoli nodi, l’accumulo di polvere e residui all’interno dello stesso è necessario spazzolare il cane con strumenti idonei. Qualora si riscontrassero nodi, la cosa migliore da fare è tagliarli con le forbici, in maniera da non sottoporre il cane allo stress di una spazzolatura energica. Estremamente importante è anche la cura delle orecchie: sarà sufficiente settimanalmente ispezionare l’inizio del condotto uditivo, verificare che non sia maleodorante ed accertarsi che non vi siano accumuli di cerume. Infine è buona prassi prestare attenzione all’igiene delle parti anatomiche più intime, che vanno pulite all’occorrenza con una salviettina imbevuta con del detergente, fermo restando che, in genere, il nostro amico provvede autonomamente a questo compito mediante il lambimento. Per quanto concerne il tradizionale “bagnetto” non vi è una cadenza consigliata. è consuetudine lavare il cane ogniqualvolta emani degli odori sgradevoli. Si consiglia l’impiego di prodotti appositi per cani, reperibili in farmacia. a cura di Piermario Mangili Dirigente Veterinario presso Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche AMICI ANIMALI 109 Il fumo passivo uccide anche loro a cura di Laura Torriani Vice Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Milano è Da Milano una Campagna per ridurre gli effetti sugli animali domestici in corso la Campagna dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Milano “Il fumo uccide anche loro” sui danni provocati agli animali domestici dal fumo passivo. L’iniziativa ha lo scopo di fornire ai fumatori proprietari di cani o gatti un ulteriore motivo per ridurre o cessare l’uso del tabacco: salvaguardare anche la salute dei pets. Il materiale informativo sulle patologie provocate dal fumo passivo e sugli accorgimenti da utilizzare per arginare i rischi è reperibile nelle strutture veterinarie. La Campagna è patrocinata dal Comune di Milano, dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e dall’Associazione ALCASE (Associazione per lo studio e la ricerca clinica per il cancro del polmone). Pets e fumo passivo Negli animali domestici le principali cause di patologie legate al fumo passivo sono l’inalazione e il contatto diretto con i residui ambientali del fumo. Principale inquinante dei luoghi chiusi, il fumo passivo ha un’elevata concentrazione di sostanze cancerogene. Queste ultime si depositano nell’ambiente e sul pelo degli animali. Secondo un recente studio dell’Università di Glasgow i pets sono addirittura più a rischio degli esseri umani per quanto riguarda le patologie da fumo passivo, dato che trascorrono più tempo in casa dei proprietari, che sono spesso fisicamente vicini al fumatore e che sono più a contatto con le superfici, in cui si depositano i residui. L’INIZIATIVA HA LO SCOPO DI FORNIRE UN ULTERIORE motivo per ridurre o cessare l’uso del tabacco AMICI ANIMALI 111 wellcare.it NUOVO DALLA RICERCA Ulteriore pericolo per gli animali domestici è l’ingestione di mozziconi: la nicotina, assunta per via orale, è neurotossica ed è frequente che, soprattutto i cani, attirati dalla saliva umana, ne ingeriscano una quantità potenzialmente letale. I principali danni per gli animali che vivono con fumatori Generalmente i cani sono più esposti ai tumori della cavità nasale e polmonari, mentre i gatti ai tumori orali o linfomi per via del “grooming”, ovvero la costante cura del pelo, che mette in i cani sono più esposti ai tumori della cavità nasale e polmonari i gatti ai tumori orali o linfomi contatto le mucose orali con i residui rimasti sul pelo. Sono riconducibili al fumo passivo anche altre patologie respiratorie, che vanno dall’irritazione o infiammazione delle prime vie aeree sino a forme di asma e bronchiti croniche. La Campagna di sensibilizzazione coinvolge tutte le strutture veterinarie di Milano, con la diffusione di materiale divulgativo e le necessarie informazioni scientifiche. Ai fumatori proprietari di animali domestici, che intendono arginare il più possibile i rischi del 112 AMICI ANIMALI fumo passivo, è suggerito di non fumare in presenza dell’animale, di svuotare sempre il posacenere, di lavarsi le mani prima di toccare l’animale dopo aver fumato e di fumare all’aperto evitando che il fumo entri in casa. A convalidare l’iniziativa dell’Ordine dei Medici Veterinari di Milano concorre lo studio dell’Henry Ford Health System di Detroit dal quale emerge che tra i fumatori proprietari di animali domestici il 28,4% intende smettere di fumare per tutelare la salute degli animali, l’8,7% chiederebbe al convivente di smettere e il 14,2% smetterebbe di fumare al chiuso. Sostanze nocive presenti nelle sigarette Il fumo, inalato attivamente o passivamente da una sigaretta, contiene oltre 4.000 molecole, alcune delle quali sicuramente dannose per l’organismo umano. Molti composti sono attivi biologicamente con modalità diverse, essendo questi cancerogeni (certi o sospetti), irritanti e interagenti con i tessuti. Le sostanze nocive del fumo possono ledere direttamente l’apparato respiratorio e agire contestualmente anche sull’intero organismo. Tali sostanze sono essenzialmente prodotte della combustione incompleta di tabacco e carta e vengono volatilizzate per l’elevata temperatura che ne consegue. Le sostanze più note presenti nella sigaretta: catrame; composti organici volatili tra cui il benzene (cancerogeno); idrocarburi policiclici aromatici (IPA) comprendenti i cancerogeni benzopireni; particolato o polveri sottili derivanti dalla combustione incompleta, fonte diretta di problemi cardiovascolari; nicotina, contenuta nelle foglie della pianta del tabacco e volatilizzata col calore (neurotossica); monossido di carbonio, prodotto dalla combustione incompleta; sostanze irritanti come le aldeidi; acidi organici carbossilici (acido formico) e fenoli (fenolo, cresoli); ammine e ammoniaca; idrocarburi non aromatici di varie tipologie che contribuiscono a intaccare lo strato lipidico protettivo di organi e cellule. “L’OROLOGIO DELLA NOTTE” MELATONINA L’ormone naturale che promuove il sonno favorendo un riposo di qualità. S Combatte il GONFIORE Anice Verde - Melissa - Finocchio Favorisce la DIGESTIONE Sgonfia pancia. Finocchio - Melissa - Anice Verde Riequilibra la e avete difficoltà a prendere sonno e il riposo notturno fa a “pugni” con il vostro cuscino non preoccupatevi. La ricerca scientifica ha individuato nella carenza di Melatonina, sostanza ormonale prodotta di notte da una ghiandola del cervello, una delle cause alla base di questo problema di cui soffre circa un terzo della popolazione italiana. La vita stressante e le preoccupazioni di tutti i giorni, l’abuso di farmaci, la menopausa e per chi viaggia i continui cambi di fuso orario, sono alcune delle ragioni o stili di vita che sempre più frequentemente causano disordini nel ritmo sonno/veglia. L’assunzione di 1 mg di Melatonina, meglio ancora se potenziata con estratti vegetali specifici, contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno e, quando serve, ad alleviare gli effetti del jet-lag: non a caso è stato coniato un detto, “una bella dormita e sorridi alla vita”. vita FLORA INTESTINALE Bifidobacterium Breve - Lactobacillus Plantarum Triocarbone Pancia Piatta è il nuovo integratore alimentare a base di enzimi, carbone ed estratti vegetali, con fermenti lattici e vitamine del gruppo B. La particolare associazione di enzimi aiuta a favorire i processi digestivi e l’assorbimento dei nutrienti. Gli estratti vegetali di anice verde, melissa e finocchio favoriscono la funzione digestiva e una regolare motilità intestinale, con eliminazione dei gas responsabili del gonfiore addominale. I fermenti lattici vivi ad azione probiotica favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale. Triocarbone Pancia Piatta. Sgonfia pancia. Oggi in Farmacia c’è Gold Melatonina, Melatonina 1 mg in compresse a due strati effetto fast e slow release “rapido e lento rilascio”. L’originale formulazione è arricchita con estratti secchi di Griffonia, Melissa e Avena, utili per favorire il rilassamento, il benessere mentale e il normale tono dell’umore. Gold Melatonina Affronta la vita con serenità. Chiedi l’originale al Farmacista. Notte dopo notte, Gold Melatonina ti aiuterà a riposare bene e a lasciarti alle spalle la sensazione di tensione dovuta alla stanchezza. The talent show. Scrivete a ProfiloSalute L’ESPERTO RISPONDE AI LETTORI I vostri quesiti, i vostri dubbi, le vostre richieste su argomenti che vorreste la rivista trattasse U na bella novità per chi ci segue da anni: l’abbiamo voluta introdurre in occasione del Decennale della nostra rivista. Vogliamo, infatti, che i lettori di ProfiloSalute abbiano la possibilità di rivolgere le loro domande in tema di Salute - Benessere - Bellezza ai nostri esperti. Per questo abbiamo pensato di destinare uno spazio a loro interamente dedicato. Dal prossimo numero di ProfiloSalute pubblicheremo i quesiti che i lettori avranno inviato a [email protected] Le domande dovranno essere limitate all’essenziale, così da poter pubblicare su ogni edizione il maggior numero di risposte. Ora non ci resta che attendere le vostre email. Gioca che ti passa la ri v ista di S alut E B enessere - B E L L E Z Z A ///// Anno X / n. 2 - 2016 / Marzo-Aprile ///// Bimestrale / € 1, 00 / Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale / 70% LO/BS Anno X - Numero 2 - 2016 www.profilosalute.it Direttore Responsabile Luigi Cavalieri [email protected] Editore Punto Farma srl Direzione e Amministrazione Punto Farma srl Via A. Grandi 18 25125 Brescia Telefono 030.36.65.611 Fax 030.36.65.680 [email protected] Segreteria di Redazione [email protected] Concessionaria per la pubblicità Punto Farma srl Redazione e Marketing Federica Peretti Telefono 030.36.65.685 [email protected] SOLUZIONE Nuova Hyundai i20 Stampa Tiber SpA - Brescia Hyundai presenta nuova i20, l’auto piena di talento. In soli 4 metri, 326 litri di capacità di carico, grande comfort e interni di qualità. E motori tutti Euro 6, anche nella nuova versione 1.0 Turbo. Nuova Hyundai i20. L’auto ufficiale di the Voice of Italy. Tua a 8.500 euro con Hyundai i-Plus Gold* (TAN 4,99% TAEG 7,79%). Con 5 porte e clima. Scopri tutte le novità di i20 su hyundai.it AUTORIzzAzIOnE TRIbUnALE DI bRESCIA n. 48/2008 del 24.10.2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS in collaborazione con ORIZZONTALI: 1. Rivendicazioni immotivate - 6. Rilievi sabbiosi… instabili - 8. Iniziali della Mondaini - 11. Uno sport tipico invernale - 12. 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