LO SCHIACCIANOCI
LA TRAMA
È la vigilia di natale e il borgomastro di norimberga si prepara a
dare una gran festa attorno all’albero di natale con la moglie e i
due figli Clara e Fritz. Fra i tanti invitati vi è uno strano personaggio,
Drosselmeyer, un po’ mago, un po’ giocattolaio, che ha portato
con sé alcuni pupazzi meccanici e uno schiaccianoci di legno a
forma di soldatino, in regalo a Clara… Fritz, invidioso del dono,
cerca per dispetto di strapparlo alla sorella e, gettandolo a terra,
lo rompe. Mentre la festa riprende fra i giochi dei bambini e le
danze degli adulti, fra cui la famosa Danza del nonno, Drosselmeyer
consola Clara aggiustando lo schiaccianoci. la festa giunge al termine, gli ospiti prendono congedo, i bambini vanno a dormire e
Clara, esausta e felice per il dono ricevuto, si addormenta su una
poltrona, stringendo il suo schiaccianoci fra le braccia.
Suona la mezzanotte e a questo punto la realtà diventa sogno, la
stanza e l’albero di natale assumono dimensioni enormi e Clara,
proiettata in un mondo fantastico, si ritrova minacciata da una
torma di topi schierati in ordine di battaglia e capitanati dal loro
re. Improvvisamente lo schiaccianoci prende vita e, con l’aiuto di
un esercito di soldatini, si lancia in battaglia. lo stesso schiaccianoci sta per soccombere agli attacchi dei topi, quando un colpo di
pantofola ben assestato da Clara mette fuori combattimento l’avversario del suo beniamino. Come per magia, lo schiaccianoci di
legno diventa uno splendido principe che conduce Clara nel regno
dei dolciumi. la stanza si trasforma in un bosco magico e innevato,
con tanti alberi addobbati a festa, dove anche i fiocchi di neve danzano a tempo di valzer. È in questo paese fatato (Konfituremburg)
che Clara fa conoscenza della Fata Confetto e d’altri personaggi
della fantasia, che danzeranno per lei in un variopinto divertissement, tra i quali il Cioccolato (danza spagnola), il Caffè (danza
araba), il tè (danza cinese). la conclusione e segnata dallo squisito
Valzer dei fiori, dopo il quale Clara si ritroverà nella sua poltrona
con il suo schiaccianoci in grembo, felice di questo sogno di natale.
Ma Clara avrà sognato veramente?
CARMINA BURANA
Un progetto per la città
200tsc.com
la stagione notte 2012/13 è realizzata con il contributo di
e con
Società Palchettisti
del Teatro Sociale
Provincia di Como
TEA T RO S O C IA LE C OM O. IT
Comune
di Como
con il sostegno di
si ringrazia
LO SCHIACCIANOCI
teAtRo SoCIAle venerdì, 7 dicembre 2012 – ore 20.30
di Pëtr Il’ič Čajkovskij
con Russian Classical Ballet
Direttore Artistico Oksana Usacheva
Musiche Pëtr Il’ič Čajkovskij
Coreografie Marius Petipa
Costume Designer Elik Melikov
Scene Evgeny Gurenko
Light designer Sergey Yurkin
Supervisione costumi Nina Yurkina
Maître de Ballet Ekaterina Karpova, Evgenia Novikova, Andrey Shalin
Ruoli e Interpreti:
Clara Nadeja Ivanova, Ekaterina Shalyapina
Principe Alexandr Tarasov, Sergey Kuptsov
Mr.Stahlbaum Konstantin Rastegaev
Sua moglie Susanna Avetisova
Fritz, fratello di Clara E. Migunov
Drosselmayer R. Shuparskiy
Bambola Schiaccianoci G. Akhmetova, K. Maksimova
Re dei Topi Sergey Kuptsov
Colombina Yu. Ovchinnikova, Yu. Utkina
Arlecchino Alisher Salimov
Saraceno David Toloraya
Due fiocchi di neve Z. Chugunova, Y. Zingel
Danza Spagnola N. Zheleznova, A. Antsupova, I. Kirilov
Danza orientale G. Akhmetova, V. Pakhomov
Danza cinese Y. Ovchinnikova, K. Maksimova, E. Migunov
Danza Russa E. Karpova, Yu.Utkina, D. Toloraya
Pastorale Yu. Proshkina, E. Ribchina, A. Salimov
Produzione
MG eventi
in collaborazione con
DANZA
Lo Schiaccianoci è uno dei capolavori del balletto dell’ottocento.
Il balletto, dall’atmosfera natalizia per eccellenza, è l’ultima opera
di Marius Petipa, il coreografo dei teatri Imperiali russi a fine ‘800,
che nello scrivere il libretto si è lasciato ispirare dal racconto di
e.t.A. Hoffmann Schiaccianoci e il Re dei Topi, adattata per i bambini e trasformata in un balletto con le atmosfere oniriche tipiche
della favola.
Composta da Čajkovskij la partitura sonora è stata lo sfondo della
coreografia di lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per la
prima volta nel dicembre 1892 al teatro Mariinskij di San Pietroburgo. nel 1934 ci fu il debutto europeo del balletto al Sandler’s
Wells di londra e alla Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Una delle versioni più caratteristiche fu di George Balanchine per il new York City Ballet che nel 1954 divise per la prima
volta il balletto in due parti, la realtà e il sogno.
Una novità introdotta da Čajkovskij nell’esecuzione originaria di
quest’opera è la presenza della celesta, uno strumento scoperto
dal compositore a Parigi, che venne introdotto in alcuni passaggi
dal risvolto fiabesco. Altri celebri passaggi del balletto sono la
Danza Russa, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia
per i costumi utilizzati che per le sonorità scelte, il Valzer dei Fiori e
la Danza dei Fiocchi di neve. Armonica composizione coreutica data
dai vivaci balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole
meccaniche, la battaglia per giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto
fine, reso sublime dalla grazia e dal virtuosismo del grand pas de
deux che resta la summa dell’arte e del talento dei solisti che vi si
esibiscono.
la versione del Russian Classical Ballet rimane fedele al balletto
originale, emblema della tradizione ballettistica russa. la coreografia di Valery Kovtun ripercorre i passi di Petipa e di Ivanov con
lo scopo di restituire lo splendore della veste tradizionale de Lo
Schiaccianoci. I costumi di elik Melikov e le scenografie di evgeny
Gurenko, completamente rinnovati, sono ricchi di dettagli e di particolari che donano una veste raffinata ed elegante all’allestimento.
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