Pubblicazione per il personale Coop
Inverno 2013
forte
Per i dipendenti Coop.
Buone condizioni di lavoro per tutti
Petizione per un buon contratto collettivo di lavoro
Partecipate anche voi!
Referendum sugli orari di apertura
dei negozi delle stazioni di servizio
Rubrica giuridica
Calendario delle ore di lavoro 2013
Sommario
Trattative contrattuali Rinnovo contrattuale: i delegati della
Conferenza professionale Coop di Unia
hanno definito i punti chiave per il
contratto collettivo di lavoro Coop.
Editoriale
3
Buono a sapersi 4
La vostra opinione conta 5
Attualità Unia 6
Il partenariato sociale tra Coop e i
sindacati ha preso avvio quasi 100 anni
fa. Il CCL Coop è pertanto uno dei primi
contratti collettivi di lavoro nazionali
della Svizzera.
Dai risultati del sondaggio svolto presso
il personale Coop nel 2012 emerge che
il problema principale sono lo stress e
la penuria di personale.
Referendum contro la giornata lavorativa
di 24 ore nel commercio al dettaglio:
il Parlamento intende cambiare la legge
sul lavoro per liberalizzare gli orari di
apertura dei negozi annessi alle stazioni
di servizio.
Uniti siamo forti Unia rivendica disposizioni incisive nel
nuovo CCL per garantire una maggiore
protezione nei confronti dei collaboratori
e delle collaboratrici che svolgono attività sindacali.
7
100 anni di progresso sociale –
insieme possiamo raggiungere
traguardi importanti!
Stimate collaboratrici,
stimati collaboratori Coop,
l’anno prossimo il contratto collettivo di
lavoro (CCL) Coop compirà 100 anni. Il CCL
disciplina le condizioni di lavoro del personale Coop, che grazie a questo contratto
si situano al di sopra della media del commercio al dettaglio. Le buone condizioni di
lavoro non cadono dal cielo. Sono il risultato
di dure trattative tra sindacati e datori di
lavoro. Nel 1907, gli occupati delle Cooperative di consumo (oggi Coop) fondarono
il Sindacato dei lavoratori del commercio
e dei trasporti. Nell’autunno 1913 venne
negoziato il primo contratto nazionale per il
personale dei magazzini. In vigore dal 1914,
questo CCL garantiva almeno nove giorni di
vacanza e salari settimanali di 21.15 franchi per le imballatrici e di 32.50 franchi per
i magazzinieri.
Da allora, il CCL Coop ha subito costanti
modifiche e miglioramenti. L’aumento dei
salari minimi a 3800 franchi per i collaboratori non qualificati e a 4000 franchi per i
collaboratori con una formazione triennale è
stato reso possibile solo grazie all’instancabile lavoro negoziale svolto da Unia. Il fatto
che dal 2006 i salari minimi siano aumentati quasi dell’11 percento rappresenta
un grande successo. Molto è cambiato
dall’ultimo rinnovo contrattuale (2007). Dal
sondaggio svolto presso il personale Coop
emerge che il motivo di maggiore disagio
(pag. 5) e lo stress che è aumentato sensibilmente. In occasione della Conferenza
professionale Coop, i delegati hanno elaborato un pacchetto di rivendicazioni con tre
punti chiave: 1. Protezione contro la flessibilità, 2. Salari equi, 3. Un buon contratto
collettivo di lavoro per tutti.
In primavera 2013 avranno inizio le
trattative per il CCL 2014. Per dare
maggiore peso alle proprie rivendicazioni, Unia ha lanciato una petizione.
Firmate subito la petizione e invitate
anche i vostri colleghi di lavoro a fare
altrettanto. Uniti siamo più forti!
Vania Alleva, Co-presidente Unia
Questo è Unia
«Non capisco perché si debba poter
soddisfare la propria voglia di pizza
surgelata in qualsiasi momento, benché
ogni casa disponga ormai di un conge­
latore e di un frigo.»
Marianne Hubert lavora da due anni come commessa presso Coop. Il periodo
più stressante per i dipendenti del commercio al dettaglio si è appena concluso. «Per noi commesse e commessi il periodo natalizio rappresenta una vera
sfida, quando chiudono i negozi crolliamo a letto sfiniti.», ci confida. Poiché
Coop non assume nuovo personale, anzi, sta operando veri e propri tagli all’organico, la mole di lavoro grava sulle spalle di un numero sempre minore di
lavoratori. «La pressione nei confronti del personale aumenta», dice Marianne
Hubert. Teme che con l’approvazione della modifica di legge che prevede la
liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi nelle stazioni di servizio la
pressione esercitata sul personale aumenti in modo ancora più massiccio.
Marianne Hubert: «Così facendo ci avviciniamo a grandi passi alla società delle
24 ore. Non capisco perché si debba poter soddisfare la propria voglia di pizza
surgelata in qualsiasi momento, benché ogni casa disponga ormai di un congelatore e di un frigo.» Nessuno è mai morto di fame a causa dei negozi chiusi
la notte e la domenica. Per questo motivo Marianne Hubert sostiene il referendum di Unia contro la modifica di legge.
Marianne Hubert, 43, commessa Coop, Basilea
2 Unia forte
Trattative contrattuali
Uniti per una maggiore protezione –
per un buon contratto collettivo
di lavoro
I delegati della Conferenza professionale Coop di Unia hanno definito
i punti chiave per il rinnovo del CCL
Coop. Esigono una maggiore protezione contro la flessibilità e un buon
CCL per tutti.
Negli ultimi dieci anni, Coop ha registrato
cifre da record: il fatturato, gli utili e la produttività sono aumentati. Mentre nel 2001
il fatturato si attestava a 13,2 miliardi di
I dipendenti Coop
si sono meritati
dei miglioramenti
La produttività di Coop ha subito un massiccio incremento, mentre la quota delle
spese di personale rispetto al fatturato è
in calo. I collaboratori Coop sono sempre
più produttivi:
Fatturato per impiego a tempo pieno:
n 2002 : 360 000 franchi n 2010: 460 000 franchi
Quota delle spese di personale rispetto
al fatturato:
n 2002 : 18 %
n 2010 : 16 %
franchi, nel 2011 raggiungeva ormai i 27,7
miliardi, registrando una crescita del 110
percento! L’utile netto pari a 302 milioni
nel 2001 ha subito un aumento del 43
percento in 10 anni, toccando i 432 milioni
di franchi nel 2011. Queste cifre da record
sono state realizzate sulle spalle dei lavoratori, che sono sottoposti a pressioni sempre
maggiori e devono adattarsi a orari di lavoro
e impieghi sempre più flessibili. A ciò si
aggiunge un’evoluzione salariale stagnante,
Petizione per
un buon contratto
collettivo di lavoro
2013!
Il sindacato Unia ha lanciato una
petizione che permette anche a voi di
sostenere attivamente il rinnovo del
CCL. Più persone firmano la petizione,
maggiore sarà l’incidenza delle nostre
rivendicazioni nei confronti di Coop.
Tutti hanno il diritto a firmare, indipendentemente dal fatto che siano o
meno iscritti a Unia, che lavorino presso Coop o che abbiano un passaporto
svizzero. Ogni firma conta!
in particolare per quanto concerne i dipendenti di lunga data. I guadagni di produttività realizzati dall’impresa sono stati distribuiti in modo insufficiente al personale. È
ora di porvi rimedio. Ci adoperiamo insieme
per ottenere un contratto collettivo di lavoro
Coop migliore. Il contratto collettivo di lavoro Coop è in vigore fino alla fine del 2013.
Il 29 agosto 2012, a Basilea, i delegati
della Conferenza Coop hanno discusso e
approvato all’unanimità un pacchetto di
rivendicazioni. In vista della revisione del
CCL, i delegati rivendicano i seguenti miglioramenti:
1.Maggiore protezione contro la fles-
sibilità grazie alla limitazione del saldo
orario positivo e negativo e degli orari
giornalieri (ad esempio con la reintroduzione dell’orologio di controllo).
2.Salari equi grazie all’aumento dei salari minimi, al computo dell’esperienza
e della responsabilità, alla parità e alla
trasparenza salariale.
3.Un buon contratto collettivo di
lavoro per tutti grazie a un autentico
partenariato sociale reso possibile da
delegati sindacali eletti con diritti e doveri chiari, affinché nelle filiali il CCL possa
essere rispettato e sorvegliato.
Unia forte 3
Buono a sapersi
100 anni di contratto collettivo
di lavoro (CCL) per il personale Coop
L’anno prossimo, il partenariato sociale tra Coop e i sindacati festeggerà il
centesimo anniversario. Il CCL Coop è
pertanto uno dei primi contratti collettivi di lavoro nazionali della Svizzera.
32.50 franchi alla settimana: era questo il
salario più basso percepito dai collaboratori nei magazzini delle cooperative di consumo, le organizzazioni che precedettero
l’attuale Coop. Anche allora, le imballatrici
e le lavoratrici impiegate nei magazzini
guadagnavano ancora meno, ossia 21.50
franchi alla settimana. Sono questi i salari
contemplati dal primo contratto collettivo
nazionale di lavoro, nato dalle trattative
svolte nel 1913 ed entrato in vigore nel
1914. Questo CCL è uno dei primi contratti
collettivi di lavoro validi a livello nazionale
della Svizzera.
Con l’avvento dell’industrializzazione nel
19esimo secolo, i lavoratori e le lavoratrici
delle fabbriche non disponevano più di
mezzi di sussistenza propri. Questa situazione portò alla nascita, in tutta Europa, di
cooperative di consumo, che vendevano
generi alimentari ai loro membri a prezzi più
convenienti. Nel 1890, 27 cooperative di
consumo fondarono insieme l’Unione Svizzera delle Cooperative di Consumo (U.S.C.),
che nel 1969 prese il nome di Coop Svizzera.
Non solo i lavoratori e le lavoratrici delle
fabbriche si organizzarono sindacalmente, anche i dipendenti delle cooperative
di consumo fecero altrettanto. Nel 1907
venne fondato il Sindacato dei lavoratori del
commercio e dei trasporti. Già nel 1910,
in occasione della Conferenza dei dipendenti
delle cooperative, venne
discussa l’introduzione di
un contratto collettivo di
lavoro. In autunno 1913,
ebbero inizio le trattative
tra il sindacato e le cooperative di consumo
che sfociarono nel primo contratto nazionale per il personale dei magazzini, che entrò
in vigore nel 1914. Il contratto disciplinava
l’orario di lavoro (nove ore al giorno), le
vacanze (da nove giorni a tre settimane) e
i salari settimanali (i magazzinieri e i lavoratori non qualificati percepivano tra 32.50
e 46 franchi alla settimana; le imballatrici
e le lavoratrici impiegate nei magazzini tra
21.15 e 33 franchi). Nel rapporto d’attività
del sindacato per il 1913, lo storico avvenimento viene così ricordato:
«In occasione di un’imponente assemblea,
il personale dell’U.S.C, ha approvato il contratto […]. Anche i membri della nostra organizzazione hanno approvato all’unanimità il
contratto. Si tratta del primo contratto tariffario che l’Unione Svizzera delle Cooperative di Consumo ha concluso con un’organizzazione sindacale. Malgrado alcune piccole
imperfezioni, possiamo
andare fieri del contenuto
del contratto.»
«Malgrado alcune
piccole imperfe­
zioni, possiamo Questo contratto non solo
è stato il primo CCL nel
andarne fieri»
commercio al dettaglio,
ma anche uno dei primi contratti collettivi
di lavoro a livello nazionale. Da allora il CCL
ha subito costanti ampliamenti e modifiche.
Nel 1915, il sindacato si unì alla Federazione dei lavoratori dell’alimentazione, dando
vita alla Federazione svizzera dei lavoratori
del commercio, dei trasporti e dell’alimentazione (FCTA), con ben 4577 soci al suo attivo. La FCTA era una delle quattro organizzazioni dalla cui unione, nel 2004, nacque il
sindacato Unia.
Questo è Unia
«Nessun dipendente deve vivere con la
costante paura di perdere il posto di lavoro.
Così come gli affiliati che svolgono attività
sindacali devono essere protetti da repressioni, anche tutti gli altri dipendenti devono
essere tutelati.»
Lavoro presso la centrale di distribuzione di Castione da oltre 20 anni. La protezione dei delegati sindacali mi sta particolarmente a cuore. Questa protezione va integrata nel contratto collettivo di lavoro Coop che sarà oggetto di nuove trattative. È
importante proteggere i sindacalisti attivi che finiscono nel mirino della direzione
aziendale. Ho visto con i miei stessi occhi come i delegati che svolgono attività
sindacali siano stati ripetutamente sottoposti a pressioni: declassamenti, cambiamenti di funzione, trasferimento in altre filiali e in casi rari anche minacce di
licenziamento. Nessun dipendente deve vivere con la costante paura di perdere il
posto di lavoro. Così come gli affiliati che svolgono attività sindacali devono essere protetti da repressioni, anche tutti gli altri dipendenti devono essere tutelati. Gli
affiliati che svolgono attività sindacali non dovrebbero essere «privilegiati» rispetto
agli altri dipendenti. È però anche vero che dobbiamo introdurre disposizioni incisive nel CCL per garantire che tutti coloro che si espongono in prima persona e che
difendono i diritti dei colleghi di lavoro godano di una buona protezione.
Fabio Gastroni, dipendente presso la centrale di distribuzione di Castione (TI)
4 Unia forte
La vostra opinione conta
Risultati del sondaggio 2012
svolto presso il personale Coop
Problema numero 1: Stress e penuria di personale
Dal sondaggio svolto presso il personale Coop emerge come il problema principale sia rappresentato dal crescente
stress riconducibile alla penuria di personale. Ma anche il clima di lavoro e gli
orari di apertura eccessivamente lunghi
dei negozi vengono considerati problematici.
Per due terzi dei partecipanti al sondaggio
il problema principale risiede nell’aumento
dello stress dovuto alla riduzione del personale. Altrettanto spesso viene indicato
il clima di lavoro (32 %) e il tema particolarmente attuale degli orari di apertura dei
negozi (31 %). Al quarto posto si colloca la
problematica delle ore straordinarie (28 %),
seguita dalla conciliazione tra lavoro e famiglia (24 %). Altri problemi citati sono i salari, i
Chi ha partecipato al sondaggio?
Il sondaggio è stato effettuato in tutta
la Svizzera. Due terzi degli intervistati
sono donne, un terzo uomini. Tra gli
intervistati ci sono molti collaboratori
di lunga data. Oltre la metà dei partecipanti lavora da più di dieci anni
presso Coop. Quasi due quinti degli
intervistati hanno al loro attivo dai 10
ai 20 anni di servizio. Il 12 % lavora da
meno di tre anni presso Coop.
mancati aumenti salariali e la parità salariale. Viene inoltre criticato il mancato sostegno
da parte dei diretti superiori. Una persona su
dieci giudica problematici gli orari di lavoro
flessibili, le lunghe pause e l’insufficiente protezione della salute.
Accanto all’aumento della pressione sul lavoro, i problemi più acuti riguardano spesso
l’orario di lavoro e l’organizzazione del lavoro.
Poco rallegranti sono pure i risultati relativi
al clima di lavoro e al mancato sostegno da
parte dei diretti superiori.
Conformemente a quanto previsto dal CCL, i
piani di lavoro vengono comunicati perlopiù
con due o più settimane di preavviso. Il 6 %
degli intervistati indica che i piani vengono
comunicati con una sola settimana di preavviso. Il 37 percento degli intervistati trova
problematico il fatto che spesso i piani di
lavoro vengano modificati a posteriori, presso un terzo addirittura senza che la persona
interessata venga avvertita della modifica.
Un altro tema importante sono gli orari di
lavoro: in media una giornata lavorativa
dura tra le 8 e le 9 ore (44 %). Un quarto degli
intervistati ha giornate di lavoro lunghe, tra
le 9 e le 10 ore. Per un nono degli intervistati
l’orario giornaliero supera le 10 ore. Per
quasi un quarto degli occupati l’orario giornaliero di lavoro è più breve della media. Le
ore straordinarie sono all’ordine del giorno.
La maggioranza degli intervistati presta ore
straordinarie: quasi la metà dei partecipanti
al sondaggio presta tra 1 e 10 ore straordinarie al mese. Circa un decimo fa fino a 20 ore
straordinarie al mese, il 4 percento addirittura più di 20. La durata della pausa pranzo
varia generalmente da mezz’ora a due ore.
Una persona su dieci ha una pausa pranzo
più lunga, per il 5 percento la pausa dura
meno di 30 minuti. Per il 27 percento degli
intervistati il saldo ore è superiore a quello
previsto dal regolamento, mentre per il 48
percento è inferiore.
Il sondaggio fornisce informazioni importanti.
Un cordiale ringraziamento a tutti coloro che
vi hanno partecipato.
Aumento salariale 2013
Avete ottenuto un aumento salariale
per il 2013? Nel 2013 tutti beneficeranno di un aumento salariale dello
0,6 %. A questo si aggiungono aumenti
salariali individuali dello 0,4 %, destinati in particolare alle donne che percepiscono una paga più bassa e ai collaboratori con molti anni di servizio.
I salari minimi d’assunzione 2013:
n CHF 3800 senza formazione
n CHF 3900 con formazione biennale
n CHF 4000 con formazione triennale
n CHF 4100 con formazione quadriennale
Rispetto al 2006, i salari minimi hanno
subito un aumento pari all’11 %. Per
ulteriori informazioni, contattate il
segretariato Unia della vostra regione.
Questo è Unia
«Deve pur sussistere una differenza tra
coloro che si affacciano sul mondo del lavoro e coloro che possiedono maggiore esperienza. Anche l’esperienza maturata in anni
di lavoro deve rappresentare un vantaggio.»
L’anno prossimo, Susanne Augstburger potrà festeggiare i 25 anni di attività come
commessa. La sua carriera professionale ha avuto inizio presso la catena di grandi
magazzini EPA, che nel 2004 è divenuta interamente di proprietà di Coop. Da allora,
Susanne Augstburger lavora nel reparto casalinghi della Coop City a Thun. Apprezza
in particolare le mansioni di consulenza e il contatto con i clienti. È soddisfatta del
fatto che presso Coop i salari minimi abbiano subito un costante aumento. Ritiene
però che siano in particolare i collaboratori con una lunga esperienza lavorativa ad
avere la peggio: «Deve pur sussistere una differenza tra coloro che si affacciano
sul mondo del lavoro e coloro che possiedono una maggiore esperienza. Anche
l’esperienza maturata in anni di lavoro deve rappresentare un vantaggio», afferma
Susanne Augstburger. Racconta poi come il tema sia fonte di accese discussioni tra
gli impiegati di lunga data, che mettendo a confronto i salari d’assunzione con il proprio salario costatano che la differenza non è più così marcata. Susanne Augstburger si augura che in occasione dei prossimi negoziati salariali venga nuovamente
dato il giusto peso all’esperienza.
Susanne Augstburger, 50, commessa presso Coop City a Thun (BE)
Unia forte 5
Attualità Unia
No alla giornata lavorativa di 24 ore
nel commercio al dettaglio
Il Parlamento intende modificare la
legge sul lavoro per liberalizzare gli
orari di apertura dei negozi annessi
alle stazioni di servizio. Il sindacato
Unia ha deciso di lanciare un referendum per evitare un effetto a catena in
tutto il commercio al dettaglio.
Di che si tratta? Il Parlamento intende introdurre l’orario di apertura continuato per i
negozi delle stazioni di servizio collocate
lungo le autostrade e lungo le arterie principali con traffico intenso. Si tratta di una
modifica inutile e pericolosa.
n La popolazione non ci sta. Da anni è
ripetutamente chiamata ad esprimersi
alle urne sulla liberalizzazione degli orari
di apertura dei negozi. E in oltre il 90 % dei
casi risponde con un secco no!
to degli orari di apertura dei negozi, perché
comporterebbe innanzitutto più stress e
orari di lavoro più lunghi. Già oggi sono confrontati con salari particolarmente bassi,
orari di lavoro frammentati sull’arco della
giornata e lavoro su chiamata. Un ulteriore
peggioramento delle loro condizioni di lavoro è inammissibile.
n Con la presente modifica di legge i fautori
di una maggiore liberalizzazione intendono
introdurre di straforo la giornata lavorativa
di 24 ore – prima nei negozi nelle stazioni
di servizio e in seguito in tutto il commercio
al dettaglio. E i motivi addotti sono sempre
gli stessi: vogliono introdurre le stesse condizioni in vigore per i negozi delle stazioni
di servizio.
n La modifica prevista nuoce alla salute
è dannoso per la salute e nuoce a tutta la
società. Se il commercio al dettaglio lavora
24 ore su 24, la liberalizzazione si estenderà presto anche agli altri rami professionali.
Lanciamo un forte segnale ai fautori della
liberalizzazione ad oltranza: no alla giornata lavorativa di 24 ore! Né ora né in futuro.
Unia ha cominciato alla raccolta delle firme
per il referendum. Il termine per la raccolta
scade alla fine di marzo. Aiutate anche voi
a porre fine alle eterne richieste di prolungare gli orari di apertura dei negozi.
Il referendum viene sostenuto da un’ampia
coalizione di sindacati, associazioni del
personale, chiese, partiti, medici del lavoro
e organizzazioni delle donne.
I moduli per la raccolta delle firme possono
essere richiesti presso la vostra sezione
Unia oppure all’indirizzo www.unia.ch.
alla vendita è contraria a un prolungamen-
e alla società. I dipendenti devono essere
sempre a disposizione, anche la domenica
e la notte. Ciò si ripercuote sulla famiglia,
Rimborso
del contributo
professionale
Calendario Unia delle ore
di lavoro 2013
Avete già richiesto il rimborso del contributo professionale 2012? Gli affiliati di Unia
ottengono un rimborso tra i 60 e i 120 franchi all’anno, a seconda dell’ammontare del
loro contributo professionale. Se non l’avete
ancora fatto, vogliate mettervi in contatto con
il segretariato della vostra regione che sarà
lieto di consigliarvi e di aiutarvi.
Il libretto delle ore Unia vi permette di registrare in modo semplice e affidabile le ore
di lavoro che prestate giornalmente. Se
dovessero sorgere discussioni sulle ore di
lavoro che avete prestato, il calendario vi
consente di risalire con certezza ai vostri
orari di lavoro passati. E l’affidabilità e la
certezza migliorano il clima di lavoro. Inoltre,
n La stragrande maggioranza degli addetti
6 Unia forte
vi assistiamo in caso di conflitto! Rivolgetevi
a Unia per tutte le questioni che riguardano il vostro lavoro. Saremo lieti di offrirvi il
nostro sostegno!
Ordinate subito il libretto delle ore di
lavoro all’indirizzo: [email protected].
Uniti siamo
forti
Maggiore protezione
per le colleghe e i
colleghi che svolgono
attività sindacali
Esercitare liberamente un’attività sindacale è un diritto sancito dalla Costituzione
federale. In Svizzera, è compito dei partner
sociali tutelare concretamente questo
diritto. Ciò significa che la protezione deve
essere ancorata nel contratto collettivo di
lavoro. Anche nel CCL Coop sono necessari miglioramenti in questo senso. Anche
presso Coop l’accettazione nei confronti
degli affiliati sindacali attivi non è sempre
garantita.
Si tratta di garantire che l’attività sindacale sia accettata per quello che dovrebbe
essere, ovvero una realtà scontata e
rispettata. Non devono avvenire repressioni di sorta: né osservazioni antisindacali,
né vessazioni nei confronti di coloro che
distribuiscono materiale sindacale, né tantomeno il trasferimento degli affiliati che
svolgono attività sindacali.
Per questa ragione rivendichiamo una
protezione che possa essere sorvegliata, sempre e ovunque. Concretamente significa che:
nper ogni filiale viene eletto un delegato
sindacale (un delegato per 50 collaboratori)
nquesti delegati devono essere protetti
dal licenziamento e da trasferimenti
arbitrari. I delegati hanno il diritto di
informare periodicamente i propri colleghi e di discutere di eventuali problemi
direttamente con i responsabili del
personale. Per adempiere a tali compiti,
seguire i necessari corsi di perfezionamento e partecipare ad assemblee
sindacali, i colleghi e le colleghe hanno
diritto a un congedo.
Un partenariato sociale autentico è reso
possibile dall’impegno profuso dagli affiliati sindacali in seno alle imprese Coop.
Per questa ragione è importante che essi
vengano protetti dal contratto collettivo di
lavoro!
Se desiderate ulteriori informazioni su
Unia, contattate il segretariato Unia nella
vostra regione. Le coordinate sono riportate nella lista a lato.
www.unia.ch
Impressum
Indirizzi Unia
Il sindacato vi sostiene
Avete bisogno di informazioni? Avete problemi sul luogo di lavoro?
Unia Regione Ticino
Segretariato Regionale Via Canonica 3, 6900 Lugano, T +41 91 910 50 70
Unia Sottoceneri
Segretariato Manno L’Uovo di Manno, Via Vedeggio 1, 6928 Manno, T +41 91 611 17 11
Segretariato Mendrisio Via al Gas 8, 6850 Mendrisio, T +41 91 640 64 30
Unia Bellinzona Biasca e Moesa
Segretariato Bellinzona Viale Stazione 33, cp 2599, 6501 Bellinzona, T +41 91 821 10 40
Segretariato Biasca Via Franscini 14, cp 1048, 6710 Biasca, T +41 91 862 12 44
Unia Locarno e Valli
Segretariato Locarno Via della Posta 8, cp 1462, 6600 Locarno, T +41 91 735 35 80
Cassa di disoccupazione
Bellinzona e Moesa Via Magoria 6, cp 1217, 6500 Bellinzona, T +41 91 835 50 45
Biasca Via Franscini 14, cp 1048, 6710 Biasca, T +41 91 862 12 44
Locarno Via della Posta 8, cp 1462, 6600 Locarno, T +41 91 756 20 20
Lugano 1 Via Genzana 2, cp 197, 6900 Massagno, T +41 91 961 83 83
Lugano 2 Via S.Gottardo 51, cp 197, 6900 Massagno, T +41 91 960 30 59
Chiasso Via Bossi 12, cp 1145, 6830 Chiasso, T +41 91 682 92 02
!
Modulo d’iscrizione
Il sindacato Unia mi ha convinto
Vorrei avere più informazioni sul sindacato.
Sì, mi iscrivo al sindacato.
Mandatemi ese moduli per firmare la petizione CCL
Cognome
Nome
Indirizzo
Telefono/Cellulare
e-mail
Professione
Luogo di lavoro
Nome del datore di lavoro
Data/Luogo
Firma
Uniti siamo più forti!
www.unia.ch
La preghiamo di inviare il modulo a:
Unia Regione Ticino, Segretariato regionale, Via Canonica 3, 6900 Lugano
Redazione: Vania Alleva, Vincenzo Cicero, Eva Geel, Natalie Imboden, Roman Künzler, Judith Stofer, Natalie Studer | Immagine Unia | Fumetto: Udo Theiss |
Layout: Esther Wickli, Carole Lonati | Traduzione: Barbara Winistörfer | Stampa: Printoset, Zurigo | Tiratura: 1600 | Edizione: Inverno 2013
Unia forte 7
A pensarci bene non è giusto. Ho studiato
al Politecnico e ho 15 anni di esperienza
in qualità di architetto. E abbiamo prati camente la stessa paga!
Segretariato centrale Unia
Weltpoststrasse 20
Casella postale 272
3000 Berna 15
T +41 31 350 21 11
[email protected]
www.unia.ch
Direi che
– a pensarci bene –
è colpa vostra …
… voi «creativi» vi siete
sempre ritenuti troppo chic
per un sindacato un po’ grezzo!
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Buone condizioni di lavoro per tutti Per i dipendenti Coop.