Pubblicazione per il personale Coop Inverno 2013 forte Per i dipendenti Coop. Buone condizioni di lavoro per tutti Petizione per un buon contratto collettivo di lavoro Partecipate anche voi! Referendum sugli orari di apertura dei negozi delle stazioni di servizio Rubrica giuridica Calendario delle ore di lavoro 2013 Sommario Trattative contrattuali Rinnovo contrattuale: i delegati della Conferenza professionale Coop di Unia hanno definito i punti chiave per il contratto collettivo di lavoro Coop. Editoriale 3 Buono a sapersi 4 La vostra opinione conta 5 Attualità Unia 6 Il partenariato sociale tra Coop e i sindacati ha preso avvio quasi 100 anni fa. Il CCL Coop è pertanto uno dei primi contratti collettivi di lavoro nazionali della Svizzera. Dai risultati del sondaggio svolto presso il personale Coop nel 2012 emerge che il problema principale sono lo stress e la penuria di personale. Referendum contro la giornata lavorativa di 24 ore nel commercio al dettaglio: il Parlamento intende cambiare la legge sul lavoro per liberalizzare gli orari di apertura dei negozi annessi alle stazioni di servizio. Uniti siamo forti Unia rivendica disposizioni incisive nel nuovo CCL per garantire una maggiore protezione nei confronti dei collaboratori e delle collaboratrici che svolgono attività sindacali. 7 100 anni di progresso sociale – insieme possiamo raggiungere traguardi importanti! Stimate collaboratrici, stimati collaboratori Coop, l’anno prossimo il contratto collettivo di lavoro (CCL) Coop compirà 100 anni. Il CCL disciplina le condizioni di lavoro del personale Coop, che grazie a questo contratto si situano al di sopra della media del commercio al dettaglio. Le buone condizioni di lavoro non cadono dal cielo. Sono il risultato di dure trattative tra sindacati e datori di lavoro. Nel 1907, gli occupati delle Cooperative di consumo (oggi Coop) fondarono il Sindacato dei lavoratori del commercio e dei trasporti. Nell’autunno 1913 venne negoziato il primo contratto nazionale per il personale dei magazzini. In vigore dal 1914, questo CCL garantiva almeno nove giorni di vacanza e salari settimanali di 21.15 franchi per le imballatrici e di 32.50 franchi per i magazzinieri. Da allora, il CCL Coop ha subito costanti modifiche e miglioramenti. L’aumento dei salari minimi a 3800 franchi per i collaboratori non qualificati e a 4000 franchi per i collaboratori con una formazione triennale è stato reso possibile solo grazie all’instancabile lavoro negoziale svolto da Unia. Il fatto che dal 2006 i salari minimi siano aumentati quasi dell’11 percento rappresenta un grande successo. Molto è cambiato dall’ultimo rinnovo contrattuale (2007). Dal sondaggio svolto presso il personale Coop emerge che il motivo di maggiore disagio (pag. 5) e lo stress che è aumentato sensibilmente. In occasione della Conferenza professionale Coop, i delegati hanno elaborato un pacchetto di rivendicazioni con tre punti chiave: 1. Protezione contro la flessibilità, 2. Salari equi, 3. Un buon contratto collettivo di lavoro per tutti. In primavera 2013 avranno inizio le trattative per il CCL 2014. Per dare maggiore peso alle proprie rivendicazioni, Unia ha lanciato una petizione. Firmate subito la petizione e invitate anche i vostri colleghi di lavoro a fare altrettanto. Uniti siamo più forti! Vania Alleva, Co-presidente Unia Questo è Unia «Non capisco perché si debba poter soddisfare la propria voglia di pizza surgelata in qualsiasi momento, benché ogni casa disponga ormai di un conge latore e di un frigo.» Marianne Hubert lavora da due anni come commessa presso Coop. Il periodo più stressante per i dipendenti del commercio al dettaglio si è appena concluso. «Per noi commesse e commessi il periodo natalizio rappresenta una vera sfida, quando chiudono i negozi crolliamo a letto sfiniti.», ci confida. Poiché Coop non assume nuovo personale, anzi, sta operando veri e propri tagli all’organico, la mole di lavoro grava sulle spalle di un numero sempre minore di lavoratori. «La pressione nei confronti del personale aumenta», dice Marianne Hubert. Teme che con l’approvazione della modifica di legge che prevede la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi nelle stazioni di servizio la pressione esercitata sul personale aumenti in modo ancora più massiccio. Marianne Hubert: «Così facendo ci avviciniamo a grandi passi alla società delle 24 ore. Non capisco perché si debba poter soddisfare la propria voglia di pizza surgelata in qualsiasi momento, benché ogni casa disponga ormai di un congelatore e di un frigo.» Nessuno è mai morto di fame a causa dei negozi chiusi la notte e la domenica. Per questo motivo Marianne Hubert sostiene il referendum di Unia contro la modifica di legge. Marianne Hubert, 43, commessa Coop, Basilea 2 Unia forte Trattative contrattuali Uniti per una maggiore protezione – per un buon contratto collettivo di lavoro I delegati della Conferenza professionale Coop di Unia hanno definito i punti chiave per il rinnovo del CCL Coop. Esigono una maggiore protezione contro la flessibilità e un buon CCL per tutti. Negli ultimi dieci anni, Coop ha registrato cifre da record: il fatturato, gli utili e la produttività sono aumentati. Mentre nel 2001 il fatturato si attestava a 13,2 miliardi di I dipendenti Coop si sono meritati dei miglioramenti La produttività di Coop ha subito un massiccio incremento, mentre la quota delle spese di personale rispetto al fatturato è in calo. I collaboratori Coop sono sempre più produttivi: Fatturato per impiego a tempo pieno: n 2002 : 360 000 franchi n 2010: 460 000 franchi Quota delle spese di personale rispetto al fatturato: n 2002 : 18 % n 2010 : 16 % franchi, nel 2011 raggiungeva ormai i 27,7 miliardi, registrando una crescita del 110 percento! L’utile netto pari a 302 milioni nel 2001 ha subito un aumento del 43 percento in 10 anni, toccando i 432 milioni di franchi nel 2011. Queste cifre da record sono state realizzate sulle spalle dei lavoratori, che sono sottoposti a pressioni sempre maggiori e devono adattarsi a orari di lavoro e impieghi sempre più flessibili. A ciò si aggiunge un’evoluzione salariale stagnante, Petizione per un buon contratto collettivo di lavoro 2013! Il sindacato Unia ha lanciato una petizione che permette anche a voi di sostenere attivamente il rinnovo del CCL. Più persone firmano la petizione, maggiore sarà l’incidenza delle nostre rivendicazioni nei confronti di Coop. Tutti hanno il diritto a firmare, indipendentemente dal fatto che siano o meno iscritti a Unia, che lavorino presso Coop o che abbiano un passaporto svizzero. Ogni firma conta! in particolare per quanto concerne i dipendenti di lunga data. I guadagni di produttività realizzati dall’impresa sono stati distribuiti in modo insufficiente al personale. È ora di porvi rimedio. Ci adoperiamo insieme per ottenere un contratto collettivo di lavoro Coop migliore. Il contratto collettivo di lavoro Coop è in vigore fino alla fine del 2013. Il 29 agosto 2012, a Basilea, i delegati della Conferenza Coop hanno discusso e approvato all’unanimità un pacchetto di rivendicazioni. In vista della revisione del CCL, i delegati rivendicano i seguenti miglioramenti: 1.Maggiore protezione contro la fles- sibilità grazie alla limitazione del saldo orario positivo e negativo e degli orari giornalieri (ad esempio con la reintroduzione dell’orologio di controllo). 2.Salari equi grazie all’aumento dei salari minimi, al computo dell’esperienza e della responsabilità, alla parità e alla trasparenza salariale. 3.Un buon contratto collettivo di lavoro per tutti grazie a un autentico partenariato sociale reso possibile da delegati sindacali eletti con diritti e doveri chiari, affinché nelle filiali il CCL possa essere rispettato e sorvegliato. Unia forte 3 Buono a sapersi 100 anni di contratto collettivo di lavoro (CCL) per il personale Coop L’anno prossimo, il partenariato sociale tra Coop e i sindacati festeggerà il centesimo anniversario. Il CCL Coop è pertanto uno dei primi contratti collettivi di lavoro nazionali della Svizzera. 32.50 franchi alla settimana: era questo il salario più basso percepito dai collaboratori nei magazzini delle cooperative di consumo, le organizzazioni che precedettero l’attuale Coop. Anche allora, le imballatrici e le lavoratrici impiegate nei magazzini guadagnavano ancora meno, ossia 21.50 franchi alla settimana. Sono questi i salari contemplati dal primo contratto collettivo nazionale di lavoro, nato dalle trattative svolte nel 1913 ed entrato in vigore nel 1914. Questo CCL è uno dei primi contratti collettivi di lavoro validi a livello nazionale della Svizzera. Con l’avvento dell’industrializzazione nel 19esimo secolo, i lavoratori e le lavoratrici delle fabbriche non disponevano più di mezzi di sussistenza propri. Questa situazione portò alla nascita, in tutta Europa, di cooperative di consumo, che vendevano generi alimentari ai loro membri a prezzi più convenienti. Nel 1890, 27 cooperative di consumo fondarono insieme l’Unione Svizzera delle Cooperative di Consumo (U.S.C.), che nel 1969 prese il nome di Coop Svizzera. Non solo i lavoratori e le lavoratrici delle fabbriche si organizzarono sindacalmente, anche i dipendenti delle cooperative di consumo fecero altrettanto. Nel 1907 venne fondato il Sindacato dei lavoratori del commercio e dei trasporti. Già nel 1910, in occasione della Conferenza dei dipendenti delle cooperative, venne discussa l’introduzione di un contratto collettivo di lavoro. In autunno 1913, ebbero inizio le trattative tra il sindacato e le cooperative di consumo che sfociarono nel primo contratto nazionale per il personale dei magazzini, che entrò in vigore nel 1914. Il contratto disciplinava l’orario di lavoro (nove ore al giorno), le vacanze (da nove giorni a tre settimane) e i salari settimanali (i magazzinieri e i lavoratori non qualificati percepivano tra 32.50 e 46 franchi alla settimana; le imballatrici e le lavoratrici impiegate nei magazzini tra 21.15 e 33 franchi). Nel rapporto d’attività del sindacato per il 1913, lo storico avvenimento viene così ricordato: «In occasione di un’imponente assemblea, il personale dell’U.S.C, ha approvato il contratto […]. Anche i membri della nostra organizzazione hanno approvato all’unanimità il contratto. Si tratta del primo contratto tariffario che l’Unione Svizzera delle Cooperative di Consumo ha concluso con un’organizzazione sindacale. Malgrado alcune piccole imperfezioni, possiamo andare fieri del contenuto del contratto.» «Malgrado alcune piccole imperfe zioni, possiamo Questo contratto non solo è stato il primo CCL nel andarne fieri» commercio al dettaglio, ma anche uno dei primi contratti collettivi di lavoro a livello nazionale. Da allora il CCL ha subito costanti ampliamenti e modifiche. Nel 1915, il sindacato si unì alla Federazione dei lavoratori dell’alimentazione, dando vita alla Federazione svizzera dei lavoratori del commercio, dei trasporti e dell’alimentazione (FCTA), con ben 4577 soci al suo attivo. La FCTA era una delle quattro organizzazioni dalla cui unione, nel 2004, nacque il sindacato Unia. Questo è Unia «Nessun dipendente deve vivere con la costante paura di perdere il posto di lavoro. Così come gli affiliati che svolgono attività sindacali devono essere protetti da repressioni, anche tutti gli altri dipendenti devono essere tutelati.» Lavoro presso la centrale di distribuzione di Castione da oltre 20 anni. La protezione dei delegati sindacali mi sta particolarmente a cuore. Questa protezione va integrata nel contratto collettivo di lavoro Coop che sarà oggetto di nuove trattative. È importante proteggere i sindacalisti attivi che finiscono nel mirino della direzione aziendale. Ho visto con i miei stessi occhi come i delegati che svolgono attività sindacali siano stati ripetutamente sottoposti a pressioni: declassamenti, cambiamenti di funzione, trasferimento in altre filiali e in casi rari anche minacce di licenziamento. Nessun dipendente deve vivere con la costante paura di perdere il posto di lavoro. Così come gli affiliati che svolgono attività sindacali devono essere protetti da repressioni, anche tutti gli altri dipendenti devono essere tutelati. Gli affiliati che svolgono attività sindacali non dovrebbero essere «privilegiati» rispetto agli altri dipendenti. È però anche vero che dobbiamo introdurre disposizioni incisive nel CCL per garantire che tutti coloro che si espongono in prima persona e che difendono i diritti dei colleghi di lavoro godano di una buona protezione. Fabio Gastroni, dipendente presso la centrale di distribuzione di Castione (TI) 4 Unia forte La vostra opinione conta Risultati del sondaggio 2012 svolto presso il personale Coop Problema numero 1: Stress e penuria di personale Dal sondaggio svolto presso il personale Coop emerge come il problema principale sia rappresentato dal crescente stress riconducibile alla penuria di personale. Ma anche il clima di lavoro e gli orari di apertura eccessivamente lunghi dei negozi vengono considerati problematici. Per due terzi dei partecipanti al sondaggio il problema principale risiede nell’aumento dello stress dovuto alla riduzione del personale. Altrettanto spesso viene indicato il clima di lavoro (32 %) e il tema particolarmente attuale degli orari di apertura dei negozi (31 %). Al quarto posto si colloca la problematica delle ore straordinarie (28 %), seguita dalla conciliazione tra lavoro e famiglia (24 %). Altri problemi citati sono i salari, i Chi ha partecipato al sondaggio? Il sondaggio è stato effettuato in tutta la Svizzera. Due terzi degli intervistati sono donne, un terzo uomini. Tra gli intervistati ci sono molti collaboratori di lunga data. Oltre la metà dei partecipanti lavora da più di dieci anni presso Coop. Quasi due quinti degli intervistati hanno al loro attivo dai 10 ai 20 anni di servizio. Il 12 % lavora da meno di tre anni presso Coop. mancati aumenti salariali e la parità salariale. Viene inoltre criticato il mancato sostegno da parte dei diretti superiori. Una persona su dieci giudica problematici gli orari di lavoro flessibili, le lunghe pause e l’insufficiente protezione della salute. Accanto all’aumento della pressione sul lavoro, i problemi più acuti riguardano spesso l’orario di lavoro e l’organizzazione del lavoro. Poco rallegranti sono pure i risultati relativi al clima di lavoro e al mancato sostegno da parte dei diretti superiori. Conformemente a quanto previsto dal CCL, i piani di lavoro vengono comunicati perlopiù con due o più settimane di preavviso. Il 6 % degli intervistati indica che i piani vengono comunicati con una sola settimana di preavviso. Il 37 percento degli intervistati trova problematico il fatto che spesso i piani di lavoro vengano modificati a posteriori, presso un terzo addirittura senza che la persona interessata venga avvertita della modifica. Un altro tema importante sono gli orari di lavoro: in media una giornata lavorativa dura tra le 8 e le 9 ore (44 %). Un quarto degli intervistati ha giornate di lavoro lunghe, tra le 9 e le 10 ore. Per un nono degli intervistati l’orario giornaliero supera le 10 ore. Per quasi un quarto degli occupati l’orario giornaliero di lavoro è più breve della media. Le ore straordinarie sono all’ordine del giorno. La maggioranza degli intervistati presta ore straordinarie: quasi la metà dei partecipanti al sondaggio presta tra 1 e 10 ore straordinarie al mese. Circa un decimo fa fino a 20 ore straordinarie al mese, il 4 percento addirittura più di 20. La durata della pausa pranzo varia generalmente da mezz’ora a due ore. Una persona su dieci ha una pausa pranzo più lunga, per il 5 percento la pausa dura meno di 30 minuti. Per il 27 percento degli intervistati il saldo ore è superiore a quello previsto dal regolamento, mentre per il 48 percento è inferiore. Il sondaggio fornisce informazioni importanti. Un cordiale ringraziamento a tutti coloro che vi hanno partecipato. Aumento salariale 2013 Avete ottenuto un aumento salariale per il 2013? Nel 2013 tutti beneficeranno di un aumento salariale dello 0,6 %. A questo si aggiungono aumenti salariali individuali dello 0,4 %, destinati in particolare alle donne che percepiscono una paga più bassa e ai collaboratori con molti anni di servizio. I salari minimi d’assunzione 2013: n CHF 3800 senza formazione n CHF 3900 con formazione biennale n CHF 4000 con formazione triennale n CHF 4100 con formazione quadriennale Rispetto al 2006, i salari minimi hanno subito un aumento pari all’11 %. Per ulteriori informazioni, contattate il segretariato Unia della vostra regione. Questo è Unia «Deve pur sussistere una differenza tra coloro che si affacciano sul mondo del lavoro e coloro che possiedono maggiore esperienza. Anche l’esperienza maturata in anni di lavoro deve rappresentare un vantaggio.» L’anno prossimo, Susanne Augstburger potrà festeggiare i 25 anni di attività come commessa. La sua carriera professionale ha avuto inizio presso la catena di grandi magazzini EPA, che nel 2004 è divenuta interamente di proprietà di Coop. Da allora, Susanne Augstburger lavora nel reparto casalinghi della Coop City a Thun. Apprezza in particolare le mansioni di consulenza e il contatto con i clienti. È soddisfatta del fatto che presso Coop i salari minimi abbiano subito un costante aumento. Ritiene però che siano in particolare i collaboratori con una lunga esperienza lavorativa ad avere la peggio: «Deve pur sussistere una differenza tra coloro che si affacciano sul mondo del lavoro e coloro che possiedono una maggiore esperienza. Anche l’esperienza maturata in anni di lavoro deve rappresentare un vantaggio», afferma Susanne Augstburger. Racconta poi come il tema sia fonte di accese discussioni tra gli impiegati di lunga data, che mettendo a confronto i salari d’assunzione con il proprio salario costatano che la differenza non è più così marcata. Susanne Augstburger si augura che in occasione dei prossimi negoziati salariali venga nuovamente dato il giusto peso all’esperienza. Susanne Augstburger, 50, commessa presso Coop City a Thun (BE) Unia forte 5 Attualità Unia No alla giornata lavorativa di 24 ore nel commercio al dettaglio Il Parlamento intende modificare la legge sul lavoro per liberalizzare gli orari di apertura dei negozi annessi alle stazioni di servizio. Il sindacato Unia ha deciso di lanciare un referendum per evitare un effetto a catena in tutto il commercio al dettaglio. Di che si tratta? Il Parlamento intende introdurre l’orario di apertura continuato per i negozi delle stazioni di servizio collocate lungo le autostrade e lungo le arterie principali con traffico intenso. Si tratta di una modifica inutile e pericolosa. n La popolazione non ci sta. Da anni è ripetutamente chiamata ad esprimersi alle urne sulla liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi. E in oltre il 90 % dei casi risponde con un secco no! to degli orari di apertura dei negozi, perché comporterebbe innanzitutto più stress e orari di lavoro più lunghi. Già oggi sono confrontati con salari particolarmente bassi, orari di lavoro frammentati sull’arco della giornata e lavoro su chiamata. Un ulteriore peggioramento delle loro condizioni di lavoro è inammissibile. n Con la presente modifica di legge i fautori di una maggiore liberalizzazione intendono introdurre di straforo la giornata lavorativa di 24 ore – prima nei negozi nelle stazioni di servizio e in seguito in tutto il commercio al dettaglio. E i motivi addotti sono sempre gli stessi: vogliono introdurre le stesse condizioni in vigore per i negozi delle stazioni di servizio. n La modifica prevista nuoce alla salute è dannoso per la salute e nuoce a tutta la società. Se il commercio al dettaglio lavora 24 ore su 24, la liberalizzazione si estenderà presto anche agli altri rami professionali. Lanciamo un forte segnale ai fautori della liberalizzazione ad oltranza: no alla giornata lavorativa di 24 ore! Né ora né in futuro. Unia ha cominciato alla raccolta delle firme per il referendum. Il termine per la raccolta scade alla fine di marzo. Aiutate anche voi a porre fine alle eterne richieste di prolungare gli orari di apertura dei negozi. Il referendum viene sostenuto da un’ampia coalizione di sindacati, associazioni del personale, chiese, partiti, medici del lavoro e organizzazioni delle donne. I moduli per la raccolta delle firme possono essere richiesti presso la vostra sezione Unia oppure all’indirizzo www.unia.ch. alla vendita è contraria a un prolungamen- e alla società. I dipendenti devono essere sempre a disposizione, anche la domenica e la notte. Ciò si ripercuote sulla famiglia, Rimborso del contributo professionale Calendario Unia delle ore di lavoro 2013 Avete già richiesto il rimborso del contributo professionale 2012? Gli affiliati di Unia ottengono un rimborso tra i 60 e i 120 franchi all’anno, a seconda dell’ammontare del loro contributo professionale. Se non l’avete ancora fatto, vogliate mettervi in contatto con il segretariato della vostra regione che sarà lieto di consigliarvi e di aiutarvi. Il libretto delle ore Unia vi permette di registrare in modo semplice e affidabile le ore di lavoro che prestate giornalmente. Se dovessero sorgere discussioni sulle ore di lavoro che avete prestato, il calendario vi consente di risalire con certezza ai vostri orari di lavoro passati. E l’affidabilità e la certezza migliorano il clima di lavoro. Inoltre, n La stragrande maggioranza degli addetti 6 Unia forte vi assistiamo in caso di conflitto! Rivolgetevi a Unia per tutte le questioni che riguardano il vostro lavoro. Saremo lieti di offrirvi il nostro sostegno! Ordinate subito il libretto delle ore di lavoro all’indirizzo: [email protected]. Uniti siamo forti Maggiore protezione per le colleghe e i colleghi che svolgono attività sindacali Esercitare liberamente un’attività sindacale è un diritto sancito dalla Costituzione federale. In Svizzera, è compito dei partner sociali tutelare concretamente questo diritto. Ciò significa che la protezione deve essere ancorata nel contratto collettivo di lavoro. Anche nel CCL Coop sono necessari miglioramenti in questo senso. Anche presso Coop l’accettazione nei confronti degli affiliati sindacali attivi non è sempre garantita. Si tratta di garantire che l’attività sindacale sia accettata per quello che dovrebbe essere, ovvero una realtà scontata e rispettata. Non devono avvenire repressioni di sorta: né osservazioni antisindacali, né vessazioni nei confronti di coloro che distribuiscono materiale sindacale, né tantomeno il trasferimento degli affiliati che svolgono attività sindacali. Per questa ragione rivendichiamo una protezione che possa essere sorvegliata, sempre e ovunque. Concretamente significa che: nper ogni filiale viene eletto un delegato sindacale (un delegato per 50 collaboratori) nquesti delegati devono essere protetti dal licenziamento e da trasferimenti arbitrari. I delegati hanno il diritto di informare periodicamente i propri colleghi e di discutere di eventuali problemi direttamente con i responsabili del personale. Per adempiere a tali compiti, seguire i necessari corsi di perfezionamento e partecipare ad assemblee sindacali, i colleghi e le colleghe hanno diritto a un congedo. Un partenariato sociale autentico è reso possibile dall’impegno profuso dagli affiliati sindacali in seno alle imprese Coop. Per questa ragione è importante che essi vengano protetti dal contratto collettivo di lavoro! Se desiderate ulteriori informazioni su Unia, contattate il segretariato Unia nella vostra regione. Le coordinate sono riportate nella lista a lato. www.unia.ch Impressum Indirizzi Unia Il sindacato vi sostiene Avete bisogno di informazioni? Avete problemi sul luogo di lavoro? Unia Regione Ticino Segretariato Regionale Via Canonica 3, 6900 Lugano, T +41 91 910 50 70 Unia Sottoceneri Segretariato Manno L’Uovo di Manno, Via Vedeggio 1, 6928 Manno, T +41 91 611 17 11 Segretariato Mendrisio Via al Gas 8, 6850 Mendrisio, T +41 91 640 64 30 Unia Bellinzona Biasca e Moesa Segretariato Bellinzona Viale Stazione 33, cp 2599, 6501 Bellinzona, T +41 91 821 10 40 Segretariato Biasca Via Franscini 14, cp 1048, 6710 Biasca, T +41 91 862 12 44 Unia Locarno e Valli Segretariato Locarno Via della Posta 8, cp 1462, 6600 Locarno, T +41 91 735 35 80 Cassa di disoccupazione Bellinzona e Moesa Via Magoria 6, cp 1217, 6500 Bellinzona, T +41 91 835 50 45 Biasca Via Franscini 14, cp 1048, 6710 Biasca, T +41 91 862 12 44 Locarno Via della Posta 8, cp 1462, 6600 Locarno, T +41 91 756 20 20 Lugano 1 Via Genzana 2, cp 197, 6900 Massagno, T +41 91 961 83 83 Lugano 2 Via S.Gottardo 51, cp 197, 6900 Massagno, T +41 91 960 30 59 Chiasso Via Bossi 12, cp 1145, 6830 Chiasso, T +41 91 682 92 02 ! Modulo d’iscrizione Il sindacato Unia mi ha convinto Vorrei avere più informazioni sul sindacato. Sì, mi iscrivo al sindacato. Mandatemi ese moduli per firmare la petizione CCL Cognome Nome Indirizzo Telefono/Cellulare e-mail Professione Luogo di lavoro Nome del datore di lavoro Data/Luogo Firma Uniti siamo più forti! www.unia.ch La preghiamo di inviare il modulo a: Unia Regione Ticino, Segretariato regionale, Via Canonica 3, 6900 Lugano Redazione: Vania Alleva, Vincenzo Cicero, Eva Geel, Natalie Imboden, Roman Künzler, Judith Stofer, Natalie Studer | Immagine Unia | Fumetto: Udo Theiss | Layout: Esther Wickli, Carole Lonati | Traduzione: Barbara Winistörfer | Stampa: Printoset, Zurigo | Tiratura: 1600 | Edizione: Inverno 2013 Unia forte 7 A pensarci bene non è giusto. Ho studiato al Politecnico e ho 15 anni di esperienza in qualità di architetto. E abbiamo prati camente la stessa paga! Segretariato centrale Unia Weltpoststrasse 20 Casella postale 272 3000 Berna 15 T +41 31 350 21 11 [email protected] www.unia.ch Direi che – a pensarci bene – è colpa vostra … … voi «creativi» vi siete sempre ritenuti troppo chic per un sindacato un po’ grezzo!