AMBIENTE LAVORO 15° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro BOLOGNA - QUARTIERE FIERISTICO 22 - 24 ottobre 2014 LABORATORIO REGIONALE “COSTRUZIONI” Gruppo di Lavoro “Lavori in quota” La Linea Guida della Regione Lombardia per l’uso delle piattaforme di lavoro elevabili nei cantieri temporanei e mobili Relatore: Mauro Potrich, Presidente del Comitato Tecnico di Formazione IPAF Contenuti Chi è IPAF e la sua attività nel campo della sicurezza Il contributo di IPAF al GdL “Lavori in quota” del Laboratorio Regionale di approfondimento “Costruzioni” I contenuti della Linea Guida "Uso delle piattaforme di lavoro elevabili (cantieri temporanei e mobili)” IPAF e i suoi obiettivi Chi è IPAF e la sua attività nel campo della sicurezza Chi è IPAF e cosa fa La International Powered Access Federation (IPAF) promuove l’uso efficace e sicuro dei mezzi mobili di accesso aereo in tutto il mondo. Costituita nel 1983, IPAF è un’organizzazione senza scopo di lucro che associa produttori, distributori, utilizzatori, noleggiatori e società di formazione. Promuove l’utilizzo in sicurezza delle piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) attraverso comitati tecnici e gruppi di lavoro formati da esperti del settore dei mezzi mobili di accesso aereo. IPAF ha un ruolo chiave nel promuovere molte procedure di progettazione, uso in sicurezza, formazione e manutenzione che vengono adottate dall’industria dei mezzi mobili di accesso aereo. Chi è IPAF e cosa fa Formazione Il programma di formazione IPAF per operatori di piattaforme di lavoro mobili elevabili è conforme alla ISO 18878, come certificato dal TÜV. Più di 100.000 operatori vengono formati ogni anno attraverso una rete mondiale di più di 600 centri di formazione. Comitati L’attività dell’IPAF si svolge tramite comitati specializzati che si riuniscono regolarmente durante l’anno. • Comitato Tecnico Produttori • Comitato Piattaforme di lavoro elevabili su Colonne Comitato Sollevatori Telescopici • Comitato Formazione • Gruppo di lavoro formazione nazionale • Comitato IPAF Rental+ • Comitato dell’accesso aereo (Powered Access Interest Group (PAIG) Il sito IPAF http://www.ipaf.org/it/ Un importante strumento di informazione, frutto di 30 anni di esperienza disponibile in 9 diverse lingue e a disposizione di tutti. All’interno di esso possiamo trovare numerose sessioni ricche di contenuti tecnici e non solo. • • • • • • Legislazione e prassi Linee Guida tecniche Formazione e CdF Ipaf Banca dati sugli incidenti Avvertimenti su prodotti Links a siti di associazioni, stampa specializzata, istituzioni, enti normativi, enti formativi • Novità e informazioni dai media • Eventi Banca dati incidenti SEGNALAZIONE INCIDENTI IPAF invita tutti i produttori, le società di noleggio, le imprese di costruzione e gli utilizzatori a segnalare qualsiasi incidente grave o mortale conosciuto che coinvolge le piattaforme di lavoro elevabili/aeree in tutto il mondo. Le informazioni immesse nella banca dati sono trattate in maniera confidenziale e sono utilizzate esclusivamente a scopo di analisi e per migliorare la sicurezza. www.ipaf.org/it/risorse/banca-dati-sugli-incidenti Il piano regionale della Regione Lombardia per la promozione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro Da una proposta regionale condivisa ad una attuazione locale strategica Il piano regionale della Regione Lombardia Ispirandosi alle priorità strategiche inserite nel Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura, il nuovo Piano Regionale 2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è stato redatto partendo dai principi di: semplificazione, intesa quale superamento degli aggravi amministrativi e burocratici a vantaggio, dell’applicazione efficace delle norme esistenti; dell’uniformità degli interventi di controllo effettuati dagli organi di vigilanza; dell’offerta di servizi telematici al cittadino/impresa; del confronto costante tra Istituzioni e Parti Sociali per il superamento delle criticità; sostenibilità, mediante l’adozione volontaria da parte delle imprese di politiche di Responsabilità Sociale d’Impresa, la promozione nelle aziende delle buone prassi esistenti nonché la valorizzazione di percorsi virtuosi di autocontrollo; intersettorialità, intesa come collaborazione e coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti nonché come ricerca da parte della Direzione Generale Salute di un approccio trasversale alla materia. Obiettivi del piano Gli obiettivi che indirizzeranno l’attività di Regione Lombardia nei prossimi anni sono: Riduzione Infortuni e M.P. Sostegno alle imprese Formazione SSL Infortuni: Mantenimento trend decremento Adozione Buone Prassi Indirizzi di perfezionamento percorsi SSL M.P.: mantenimento trend emersione Aumento accesso imprese premialità INAIL Istituti scolastici che integrano la SSL nei curricola scolastici Obiettivi del piano Obiettivi principali del Piano sono la riduzione del tasso infortunistico e delle malattie professionali e il sostegno alle imprese mediante la semplificazione dell’azione delle istituzioni con competenza in materia. Per il raggiungimento degli obiettivi, la Regione ha messo in campo una rete di operatori (“peer network” o “rete dei pari”) volta a consolidare un metodo di condivisione - tra i diversi attori (istituzioni, imprese, organizzazioni sindacali, ecc.) - delle strategie e degli indirizzi comuni, stimolando partecipazione e consenso. Infine particolare attenzione è posta sulla tutela della salute del cittadino e del lavoratore in relazione all’evento EXPO 2015, sia nell’accompagnamento alla realizzazione delle opere principali e connesse, sia nella fase di gestione di tutta la manifestazione Il Sistema Integrato della Prevenzione Istituzioni (Regione Lombardia, Direzione Regionale Lavoro, INAIL, INPS, Ufficio Scolastico Regionale, ANCI) Associazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL, UGL…) Associazioni datoriali (ANCE, CONFINDUSTRIA, CONFCOMMERCIO, CNA, CIA, COLDIRETTI, …) Gli strumenti Gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi sono: Progettazione informatica Sistema informativo della Prevenzione Standardizzazione del dato: l’uniformità di approccio, di linguaggio e di operatività alla materia Formazione Modello organizzativo Mondo della scuola Indirizzi di perfezionamento percorsi SSL Mondo del lavoro Istituti scolastici che integrano la SSL nei curricola scolastici Modello organizzativo Modello organizzativo del sistema integrato Comitato di Coordinamento Cabina di regia Tavoli di lavoro Laboratori Aula Progettazione Informatica • • • • Tavolo Formazione • • • Patologie da sovraccarico osteoarticolare Ruolo SPP nel comparto sociosanitario Stress lavoro correlato Tumori professionali Rischio chimico Agricoltura Costruzioni Le risorse Il Piano, attraverso sinergie con le istituzioni e le parti sociali, si prefigge di valorizzare, quali risorse fruibili dall’intero sistema regionale della prevenzione, le iniziative ed i contributi delle Istituzioni e delle Associazioni datoriali e sindacali, progettate e realizzate autonomamente, in una ottica di sistema. Il conseguimento degli obiettivi è correlato alle risorse disponibili e la loro condivisione all’interno di un sistema accresce le possibilità di successo. Piano regionale 2014-2018 • • • affida ai Laboratori di Approfondimento l'analisi dei rischi specifici, ricercando criteri di valutazione di efficacia degli interventi di prevenzione, assicurando il supporto tecnicoscientifico per la tematica di competenza, anche con la redazione di linee di indirizzo; sostiene lo sviluppo delle conoscenze dei rischi e dei danni nei comparti indagati, al fine di aumentare la conoscenza dei bisogni di sicurezza e salute per giungere ad una riduzione degli eventi infortunistici e delle malattie professionali; individua gli obiettivi specifici di livello regionale e le linee direttrici cui ispirarsi per il raggiungimento degli stessi; Il Gruppo di Lavoro “Lavori in Quota” Il Gruppo di Lavoro “Lavori in Quota” Il Gruppo di Lavoro "lavori in quota" è stato costituito quale articolazione del Laboratorio Regionale di approfondimento "Costruzioni" istituito con Deliberazione del Direttore Generale dell'ASL di Bergamo, Centro di Riferimento Regionale per l'Edilizia Nel tempo il Laboratorio ha elaborato alcuni temi di approfondimento, tra questi la “Linea guida sull’utilizzo di scale portatili nei cantieri temporanei e mobili” La Linea Guida della Regione Lombardia La redazione di linee guida è una degli strumenti promossi dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia nell’ambito del piano regionale della Regione Lombardia per la promozione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. LINEA GUIDA “Uso delle Piattaforme di Lavoro Elevabili” (cantieri temporanei e mobili) La linea guida riguardante l’uso delle PLE rappresenta il lavoro conclusivo del gruppo di lavoro “Lavori in quota” del Laboratorio Regionale di approfondimento “Costruzioni” composto dai diversi soggetti che si occupano di lavori in quota e sicurezza nei cantieri coordinato dal Dottor G. Achille dell’ASL di Lecco. COMPOSIZIONE del GRUPPO di LAVORO ENTE ACAL - Associazione Costruttori Attrezzature da Lavoro AIAS AIOLaF ASL Bergamo ASL Cremona ASL Lecco ASL Lecco - Regione Lombardia ASL Mantova ASL Milano ASL Sondrio ASL Valle Camonica ASL Varese Associazione Italiana Imprese Rocciatori Azienda Ospedaliera di Lecco CAMP SpA NOMINATIVO ENTE NOMINATIVO Lorenzo Valsecchi Alessandro Di Cioccio Sabatino Mandolese Eros Agosta Carlo Pozzi Giovanni Matteazzi Ennio Cagnazzo Michele Rovida Leonardo Perronace Luigi Trippa Giuseppe Ravasio Lucia Niccacci Andrea Nolli Roberto Aondio Giovanni Achille Dario Dall'Acqua Saverio Potente Enrica Sgaramella Nora Vitelli Sergio Pezzoli Duilio Tagliaferri Franco Martello Marina Gallazzi Luca delle Donne Luca Caronni Isabella Pallavicini Giovanni De Vito Nicola Andreani Stefano Cesari Daniele Fiorelli COE - Linea Vita Vitali Giancarlo Collegio Ingegneri e Architetti di Milano Carlo Borgazzi Barbò Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia Daniele Fiorelli Moles Gian Antonio Confcooperative Damiano Romeo Consulta Regionale Geometri Lombarda Crippa Fabiano Cesare Consulta Regionale Ordine Ingegneri Lombardia Adriano Alderighi Coordinamento dei Comitati Paritetici Territoriali Pierangelo Reguzzoni Riccardo Bottazzoli Diego Pirovano CPT Milano-Lodi-Monza Brianza Gabriele Zappa Federcoordinatori Lombardia Nicolini Nicola Gianluca Trogi INAIL Milano Salvatore Furno' IPAF - International Powered Access Federation Mauro Potrich MERLO SpA Davide Giordano Scuola Agraria di Monza Renato Comin Società Noleggio PLE Angelo Bignotti UNI Ettore Togni Università Bicocca G. Miserocchi Francesca Lanfranconi La linea guida Perché una Linea Guida Regionale ? Norme di legge prevalentemente “di risultato” Norme tecniche NON destinate agli utilizzatori, e quindi con approccio monodisciplinare e non ergonomico quindi…… Per l’utilizzatore scarse indicazioni puntuali sulle modalità di utilizzo Il contributo di IPAF al GdL “Lavori in quota” del Laboratorio Regionale di approfondimento “Costruzioni” Importanza partecipazione ai gruppi di lavoro I migliori risultati nell’ambito della sicurezza e del suo miglioramento la sicurezza si ottengano coinvolgendo tutti i soggetti (costruttori, utilizzatori, noleggiatori, enti di formazione, istituzioni e organi di controllo) IPAF ha accolto con molto piacere l’invito a partecipare al Gruppo “Lavori in quota” del Laboratorio Regionale di approfondimento “Costruzioni” composto da diversi soggetti che si occupano di lavori in quota e sicurezza nei cantieri e che si è concretizzato con la redazione della “Linea Guida per l’uso delle piattaforme di lavoro elevabili nei cantieri temporanei e mobili”. La sicurezza nell’uso delle PLE La sicurezza nell’uso delle PLE dipende da diversi fattori: Sicurezza intrinseca della macchina (fabbricante) Mantenimento delle condizioni di sicurezza della macchina (noleggiatore, datore di lavoro, operatore) Valutazione dei rischi adeguata (sito di lavoro e lavorazioni) Modalità di utilizzo in sicurezza (operatore) Risultati del Gruppo di lavoro Interscambio di conoscenze ed esperienze Discussione degli argomenti da diversi punti di vista Il risultato ottenuto dalla collaborazione di tutti i soggetti è la LINEA GUIDA "Uso delle piattaforme di lavoro elevabili (cantieri temporanei e mobili)” sicuramente un ottimo supporto ai datori di lavoro e utilizzatori di piattaforme di lavoro elevabile da utilizzare ad integrazione del Manuale di Uso e Manutenzione fornito con la macchina LINEA GUIDA “Uso delle Piattaforme di Lavoro Elevabili” (cantieri temporanei e mobili) I contenuti della Linea Guida "Uso delle piattaforme di lavoro elevabili (cantieri temporanei e mobili)” Contenuti della Linea Guida 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) Premessa Misure generali di sicurezza Procedura di emergenza Elenco dei possibili utilizzi Schede per utilizzi specifici Sbarco in quota Check- List - Utilizzo PLE Dispositivi di protezione individuale Prassi amministrativa e documentazione a corredo delle PLE Macchine a noleggio Definizioni generali Definizioni specifiche Definizioni e componenti strutturali (EN 280) LINEA GUIDA “Uso delle Piattaforme di Lavoro Elevabili” (cantieri temporanei e mobili) 1. Premessa Il documento è finalizzato a fornire indirizzi comuni ai Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (PSAL) ed alle imprese in ordine all’utilizzo corretto e sicuro delle piattaforme di lavoro elevabili. Nello specifico: • per i servizi PSAL il documento costituisce un riferimento comune per l’attività di vigilanza e controllo di queste attrezzature di lavoro • per le aziende rappresenta una guida ai fini della valutazione del rischio. 2. Misure generali di sicurezza PRIMA DELL'USO A cura del datore di lavoro o persona delegata Valutazione dei rischi connessi all'uso della PLE in relazione alle caratteristiche del cantiere. Personale addetto all'uso della macchina idoneo alla mansione, adeguatamente formato e addestrato Manuale d'uso e manutenzione disponibile Verificare che sia stata effettuata la manutenzione, i controlli e le verifiche periodiche Verificare, attraverso il manuale d'uso e manutenzione, i valori di emissione del rumore e di vibrazione della macchina e adottare adeguate misure di sicurezza 2. Misure generali di sicurezza PRIMA DELL'USO A cura del lavoratore Controlli visivi pre-operativi Controllo funzionale dei comandi e dei dispositivi di sicurezza Posizionamento della macchina Delimitazione dell’area delle operazioni Condizioni ambientali Condizioni atmosferiche, vento Rischio elettrico Stabilizzatori e terreno Condizioni del terreno e delle superfici di appoggio Ambienti di lavoro 2. Misure generali di sicurezza DURANTE L'USO Portata massima e numero di persone Divieto di modifiche e uso di accessori Trazione e spinte laterali della piattaforma Divieto di sollevamento carichi (uso come gru) Divieto di trasferimento persone da un piano all’altro (uso come ascensore) Divieto uso scale e ponteggi all’interno della piattaforma Controlli dell’area di lavoro Controlli durante la movimentazione del braccio Interferenze con mezzi in movimento e ostacoli fissi 2. Misure generali di sicurezza DURANTE L'USO Trasferimento Controlli e verifiche prima del trasferimento su strada di macchine omologate alla circolazione Controllo efficienza veicolo e livelli Controllo condizioni di riposo delle PLE Attenzioni durante il trasferimento (ingombri) Caricamento della macchina su veicolo da trasporto DOPO L'USO Pulizia Manutenzione 3. Procedura di emergenza L’utilizzo di una PLE deve prevedere anche la redazione del piano di emergenza che individua le procedure specifiche per il recupero degli operatori presenti in piattaforma in caso di necessità. La gestione delle emergenze è in capo al datore di lavoro e prevede precisi obblighi. 3. Procedura di emergenza 1) programmazione degli interventi 2) istruzioni ai lavoratori sulle modalità di intervento in caso di pericolo grave e immediato che non possa essere evitato 3) formazione in materia di primo soccorso 4) informazione per l'attivazione dei servizi di emergenza. In cantiere deve essere sempre presente chi è addestrato ad effettuare le manovre di emergenza 4. Elenco dei possibili utilizzi Uno degli elementi importanti quello di identificare la macchina più idonea per le diverse applicazioni. Le schede contenute nella linea guida contengono delle utili indicazioni sulla scelta della tipologia di PLE per l’utilizzo specifico 4. Elenco dei possibili utilizzi Occasioni di utilizzo Montaggio strutture prefabbricate Descrizione del contesto operativo Il montaggio di strutture prefabbricate prevede il posizionamento ed il fissaggio di vari elementi in cemento armato, metallo o legno. Il posizionamento viene effettuato con l’ausilio di uno o più attrezzature di sollevamento. La piattaforma di lavoro viene, in genere utilizzata, per la fase di fissaggio degli elementi. L’operatore dispone delle attrezzature di fissaggio a bordo piattaforma. In molti casi a bordo piattaforma è disponibile la linea elettrica o linea ad aria compressa. La movimentazione della piattaforma avviene in alcuni casi in spazi molto ridotti. 4. Elenco dei possibili utilizzi (Montaggio strutture prefabbricate) Osservazioni Queste attività prevedono in molti casi la contemporanea presenza di altre attrezzature di sollevamento persone e materiali con rischi interferenziali che possono essere generati o da interferenze dei bracci o degli elementi prefabbricati movimentati che possono causare il ribaltamento della macchina. Atri rischi presenti durante la lavorazione il rischio di urto e schiacciamento dell’operatore presente a bordo della piattaforma. Tipologia di macchine Piattaforme semoventi a braccio telescopico (+Jib) Piattaforme semoventi a braccio articolato Piattaforme semoventi verticali 5. Schede per utilizzi specifici 1. Utilizzo delle PLE per lavori di potatura e manutenzioni del verde 2. Utilizzo delle PLE per il montaggio di strutture prefabbricate 3. Utilizzo delle PLE per le opere di finitura e/o completamento di edifici 4. Utilizzo delle PLE per il montaggio di scaffalature metalliche e magazzini industriali 5. Utilizzo delle PLE per le manutenzioni edili/impianti 6. Utilizzo delle PLE per i lavori di demolizione e smontaggi 7. Utilizzo delle PLE per le attività di bonifica manufatti in cemento/amianto outdoor 5. Schede per utilizzi specifici 1. Descrizione del contesto operativo 2. Condizioni organizzative e operative delle PLE 3. Descrizione del piano di appoggio 4. Quota e area di lavoro 5. Descrizione della funzione svolta dalla PLE 6. Descrizione del contesto organizzativo di utilizzo della PLE 7. Scelta della tipologia della PLE 8. Prescrizioni e divieti riferiti alla specifica circostanza di utilizzo della PLE A.DPI B.Fase preparatoria e di posizionamento C.Fasi operative D.Termine delle operazioni e messa a riposo 5.1 Utilizzo delle PLE per lavori di potatura e manutenzioni del verde L’uso delle PLE in arboricoltura riguardano: • interventi di potatura; • abbattimento controllato di alberi ad alto fusto; • Arboricoltura e manutenzione del verde e rampicanti su pareti verticali, mura ed edifici. La potatura e l'abbattimento di un albero non sono interventi banali. I pesi e le forze in gioco sono tutt'altro che trascurabili. Le modalità di lavorazione possono prevedere la presenza di più piattaforme di lavoro elevabili e di altre attrezzature di sollevamento e trasporto. Le fasi operative devono essere pianificate in modo da gestire correttamente i rischi interferenziali dal contemporaneo utilizzo nella stessa area di movimentazione di più attrezzature. 5.2 Utilizzo delle PLE per il montaggio di strutture prefabbricate Il montaggio di strutture prefabbricate prevede il posizionamento ed il fissaggio di vari elementi in cemento armato, metallo o legno. Il posizionamento viene effettuato con l'ausilio di uno o più attrezzature di sollevamento. La movimentazione della piattaforma avviene in alcuni casi in spazi molto ridotti con rischi di urto, schiacciamento e intrappolamento. Queste attività presenta rischi interferenziali che possono essere generati o da interferenze dei bracci o degli elementi prefabbricati movimentati che possono causare il ribaltamento della macchina. 5.3 Utilizzo delle PLE per le opere di finitura e/o completamento di edifici Gli interventi per l'esecuzione di lavori di finitura comprendono varie attività che possono essere effettuate sia all'aperto con ampi spazi per il movimento che in ambiente chiuso in ambienti angusti quali, ad esempio: • realizzazione di intonaci • montaggio degli infissi e serramenti esterni • opere di lattoneria • interventi di impermeabilizzazione • tinteggiatura pareti interne ed esterne • montaggio di elementi metallici • esecuzione controsoffitti e/o opere in cartongesso • montaggio di manufatti e strutture L'utilizzo della piattaforma consente un veloce spostamento lungo la parete e la disponibilità a bordo della piattaforma di materiale e attrezzatura. 5.4 Utilizzo delle PLE per il montaggio di scaffalature metalliche e magazzini industriali Il montaggio di strutture di magazzini industriali a sviluppo verticale ed automatizzati prevede il montaggio ed il fissaggio di elementi verticali ed orizzontali che formano anche la struttura portante. Dopo il montaggio della struttura si procede al rivestimento esterno. Queste attività prevedono in molti casi la presenza di altre attrezzature di sollevamento persone e materiali con rischi interferenziali. La movimentazione della piattaforma viene effettuata in spazi molto ridotti Altri rischi presenti durante la lavorazione il rischio di urto e schiacciamento dell'operatore presente a bordo della piattaforma 5.5 Utilizzo delle PLE per le manutenzioni edili/impianti Gli interventi per l'esecuzione di lavori di manutenzioni edili comprendono modeste demolizioni, ripristino di intonaci, cappotti e rivestimenti, ripristino di elementi decorativi di facciate, ripristino di tinteggiature e facciate. Sono compresi anche lavori di installazione e manutenzione di impianti (elettrici, idraulici, trattamento aria ecc.). Queste attività possono essere effettuate in esterno o ambienti chiusi, sia in luoghi con ampi spazi per il movimento che in ambienti angusti. Alcuni interventi sono di breve durata ma richiedono comunque un’attenta valutazione dei rischi e dell’ambiente nel quale si va ad operare. 5.6 Utilizzo delle PLE per i lavori di demolizione e smontaggi L'uso delle piattaforme elevatrici è comune nei seguenti lavori: • piccole decostruzioni di elementi di facciata, d'intonaci, ecc. • decostruzione di singoli elementi costitutivi degli edifici • smontaggi d'impianti esistenti • ispezioni e indagini preliminari a lavori di demolizione • operazioni di supporto alle demolizioni (irrorazione del materiale al fine di evitare la produzione di polveri, affiancamento alle macchine demolitrici) 5.7 Utilizzo delle PLE per le attività di bonifica manufatti in cemento/amianto outdoor Le lavorazioni possono essere effettuate: • su manufatti in amianto a matrice compatta • interventi di bonifica per incapsulamento dei manufatti (intervento non definitivo) • interventi di bonifica per rimozione dei manufatti (intervento definitivo) • manutenzione manufatti L'utilizzo della PLE per il trasporto a terra delle lastre di cemento amianto deve essere valutata tenendo conto delle dimensioni (effetto vela) e del peso, e limitato al materiale rimosso in condizioni integre. Il trasporto a terra di lastre ingombranti va effettuato con attrezzature di sollevamento e movimentazione materiali. 6. Sbarco in quota La piattaforma di lavoro elevabile è una macchina generalmente progettata per il solo sollevamento di persone a quote diverse, allo scopo di effettuare lavori di manutenzione, costruzione o altro dall’interno della piattaforma stessa; pertanto, essa non è destinata al trasferimento di lavoratori tra livelli diversi o per lo sbarco sbarco uscendo dalla piattaforma di lavoro in quota 6. Sbarco in quota La possibilità di sbarcare in quota da una piattaforma di lavoro elevabile non rientra tra le modalità di utilizzo, per le quali la norma armonizzata UNI EN 280 conferisce presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza delle "Direttive Macchine" (DPR 459/96 e D.lgs. 17/2010), in quanto detta norma non contempla i rischi derivanti da "accessi o uscite dalla piattaforma di lavoro da livelli diversi". La stessa norma prevede che per l'utilizzo della PLE con metodi o condizioni di lavoro particolari, che non rientrino in quelli specificati dal fabbricante, l'utilizzatore deve ottenere l'approvazione del fabbricante stesso con delle linee guida specifiche. 6. Sbarco in quota Alcuni fabbricanti di piattaforme di lavoro elevabili prevedono tra le modalità di utilizzo la possibilità di effettuare lo sbarco in quota dalla piattaforma; A tale scopo forniscono una procedura puntuale con gli elementi minimali per garantire il rispetto delle norme in vigore in materia di lavoro in quota. 7. Check-List - Utilizzo PLE La scheda si propone quale strumento sia per l'Organo di vigilanza, per la conduzione dei controlli, sia per le aziende, per l'''autoanalisi''. L'uso del medesimo strumento da parte dei soggetti istituzionali ed aziendali consente un confronto trasparente, arricchisce il dialogo tra le parti, affina la conoscenza, accresce il senso di appartenenza ad un unico Sistema, quello della Prevenzione. In caso di risposte negative si invita a consultare il capitolo di riferimento evidenziato. 8. Dispositivi di Protezione Individuale Il datore di lavoro, valutati i rischi presenti durante le lavorazioni, fornisce ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale. Durante l'utilizzo della macchina sono obbligatori i seguenti OPI. Elmetto di protezione per lavori in quota con sottogola EN 397 Indumenti alta visibilità EN471 Guanti di protezione EN 388 Dispositivo di protezione contro la caduta Calzature per uso professionale EN 346 8. Dispositivi di Protezione Individuale La valutazione del rischio associato all’uso delle PLE mette in evidenza che, escludendo i rischi generati dalle condizioni ambientali, dallo stato e dal posizionamento della macchina, il maggior pericolo è la proiezione, con successiva caduta, dal “BASSO VERSO L’ALTO” dovuta all’effetto “CATAPULTA” o “CANNA DA PESCA”. Gli elementi al momento disponibili non consentono una completa valutazione di tale rischio per l’assenza di dati certi in ordine all’energia sviluppata. Per questo si consiglia, per le PLE a braccio articolato, l’integrazione nel sistema anticaduta per la trattenuta del corpo di un elemento di dissipazione di energia, al fine di mitigare gli effetti lesivi sulla persona, sia per quanto attiene le strutture osteoarticolari che per quanto attiene gli organi “molli” contenuti in strutture rigide, quali il tessuto celebrale e gli organi retrosternali. 8. Dispositivi di Protezione Individuale INAIL - Quaderni di ricerca Luigi Cortis, Francesca Maria Fabiani, Carlo Ratti, Luca Rossi, Davide Geoffrey Svampa, Calogero Vitale numero 2 - dicembre, 2013 Analisi e valutazione del comportamento dell’assorbitore di energia nei sistemi di arresto caduta con differenti masse di prova. Gli assorbitori di energia impiegati nei sistemi individuali di arresto caduta ed oggetto della norma europea UNI EN 355: 2003 pongono un importante problema di sicurezza. Essi infatti vengono testati con una massa di prova di 100 kg, nonostante il peso reale dei lavoratori sia diverso. Ciò influenza le caratteristiche costruttive degli stessi e, di conseguenza, le sollecitazioni sul corpo dell’operatore durante la caduta. Utilizzando i normali assorbitori disponibili sul mercato, un lavoratore di peso compreso tra 60 e 80 kg, in caso di caduta, subisce delle sollecitazioni superiori a quelle normalmente accettate, fino a 5 g (nelle sperimentazioni condotte, sono stati misurati oltre 6 g) ed è sottoposto a ridotte cadute frenate, sempre con forza frenante inferiore a 3 KN. Sistema anticaduta (a trattenuta del corpo) per PLE a sviluppo verticale 1) Dispositivo di tenuta del corpo Comunemente detto "imbracatura" ha la funzione di contenere il corpo dell'utilizzatore. E' necessario che abbia la certificazione EN 361. 2) Cordino anticaduta regolabile Per il collegamento tra l’imbracatura e l'ancoraggio. Cordino con regolazione di lunghezza (certificato EN 354) 3) Connettori di collegamento N°2 connettori da collegare agli estremi del cordino anticaduta regolabile (certificati EN 362) 4) Ancoraggi E' un punto ben preciso della struttura che ospita l'utilizzatore. L'ancoraggio è indicato dal costruttore della piattaforma ed è identificato sia sull'attrezzatura in piattaforma che nel libretto di uso e manutenzione della macchina. Sistema anticaduta (a trattenuta del corpo) per PLE a braccio articolato Per Il sistema antlcaduta (a trattenuta del corpo) per PLE a braccio articolato, il solo cordino anticaduta regolabile indicato al precedente punto 2), deve essere sostituto da uno dei sistemi di seguito riportati: 2a) Dispositivo anticaduta retrattile a nastro con dissipatore (certificato EN 360) Sistema di collegamento tra l'imbracatura e l'ancoraggio. 2b) Cordino anticaduta regolablle con dissipatore Sistema di collegamento tra l'imbracatura e l'ancoraggio costituito da più elementi: a) cordino con regolazione per la lunghezza (certificato EN 354); b) dissipatore di energia (certificato EN 355). 2c) Dispositivo antlcaduta di tipo guidato su fune di ancoraggio flessibile Sistema di collegamento tra l'imbracatura e l'ancoraggio. Il sistema è normalmente preassemblato e costituito da : a) fune (EN 1891) con capi asolati, lunghezza consigliata 120 cm.; b) dispositivo anticaduta guidato (EN353/2); c) dissipatore di energia (EN 355). 8. Dispositivi di Protezione Individuale DPI : Elmetto di protezione per lavori in quota con sottogola Guanti di protezione Calzature per uso professionale Indumenti alta visibilità Dispositivo di protezione contro le cadute DPI per il "Lavoro in quota" su PLE: Sistema anticaduta (a trattenuta del corpo) per PLE a sviluppo verticale Sistema anticaduta (a trattenuta del corpo) per PLE a braccio articolato Nota importante: Il punto di ancoraggio delle PLE è finalizzato esclusivamente alla trattenuta del corpo all'interno della piattaforma e non come punto di ancoraggio per l'arresto della caduta. 9. Prassi amministrativa e documentazione a corredo delle PLE Sono obblighi in capo al datore di lavoro o , in caso di noleggio, al proprietario dell'attrezzatura: denuncia di messa in servizio dell'apparecchio da parte dell'utente in qualità di datore di lavoro presso il dipartimento INAIL competente (l’INAIL assegna alla PLE un numero di matricola) richiesta ad INAIL della 1° verifica, secondo le modalità di cui al DL 11.04.2011; verifica periodica annuale (a regime successivamente a 1° verifica periodica effettuata con esito positivo) da parte dell'ASL competente per luogo di installazione o di utilizzo oppure da parte di soggetti abilitati autorizzati dal MLPS. Le PLE attualmente in uso possono essere: A - costruite prima del 21/09/1996 e prive di marcatura CE B - provviste di marcatura CE. 9. Prassi amministrativa e documentazione a corredo delle PLE A - PLE costruite prima del 21/9/1996, messe in servizio prima del 31/12/1996 e prive della marcatura CE • libretto matricolare ENPI o libretto matricolare/certificato di omologazione ISPESL; • copia del verbale di verifica periodica annuale con esito positivo, con data non anteriore ad un anno. B - PLE costruite e messe in servizio dopo il 21/9/1996 e provviste della marcatura CE • dichiarazione CE di conformità • targa con marcatura CE e i dati della macchina • manuale di uso e manutenzione • copia del verbale di verifica periodica annuale con esito positivo, con data non anteriore ad un anno. 10) Macchine a noleggio Obbligo per chiunque noleggi o conceda in uso o in locazione finanziaria apparecchi già immessi sul mercato usati e privi di marcatura CE, è quello di attestare, sotto la propria responsabilità, che gli stessi siano conformi, al momento della consegna, alla legislazione previgente nonché il buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza ai fini della sicurezza. Inoltre chiunque noleggi o conceda in uso l'apparecchio deve farsi rilasciare una dichiarazione del datore di lavoro che riporti l'indicazione del lavoratore o lavoratori incaricati del loro uso, i quali devono risultare formati conformemente del loro uso e in possesso di specifica abilitazione. Si distinguono due tipologie di noleggio: • noleggio a caldo (con operatore); • noleggio a freddo (senza operatore). 10. Macchine a noleggio • Noleggio a freddo (senza operatore) • Noleggio a caldo (con operatore) Con il primo viene locato il solo macchinario; con il secondo oltre al macchinario, il locatore mette a disposizione dell'imprenditore anche un proprio dipendente con una specifica competenza nel suo utilizzo. Anche in tale caso, comunque, il lavoro si presenta con carattere di accessorietà rispetto alla prestazione principale costituita dalla messa a disposizione del bene. 11. Definizioni generali Vengono riportate alcune "definizioni generali" integralmente estratte dal D.Lgs. 81/08 per evitare "rimandi" alla norma e fornire una Linea Guida autonoma nella consultazione da parte dei destinatari: Lavoratore: Datore di lavoro: Azienda: Dirigente: Preposto: Valutazione dei rischi: Norma tecnica: Buone prassi: ……….. ………… 12. Definizioni specifiche Decreto 11 aprile 2011 allegato II a) Verifica periodica Le verifiche periodiche sono finalizzate ad accertare la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d'uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante specifiche dell'attrezzatura di lavoro e l'efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo. b) Prima verifica periodica La prima verifica periodica é la prima delle verifiche periodiche di cui al precedente punto a) e prevede anche la compilazione della scheda tecnica di identificazione dell'attrezzatura di lavoro. c) Indagine supplementare Attività finalizzata ad individuare eventuali vizi, difetti o anomalie, prodottisi nell'utilizzo dell'attrezzatura di lavoro messe in esercizio da oltre 20 anni nonché a stabilire la vita residua in cui la macchina potrà ancora operare in condizioni di sicurezza con le eventuali relative nuove portate nominali. Definizioni e componenti strutturali (definizioni principali tratte dalla EN 280) Piattaforma di lavoro mobile elevabile: Piattaforma di lavoro: Struttura estensibile: Struttura estensibile: Telaio: Stabilizzatori: Piattaforma di lavoro mobile elevabile montata su veicolo: Piattaforma di lavoro mobile elevabile con comandi a terra: Piattaforma di lavoro mobile elevabile semovente: Carico nominale: Area di lavoro: Piattaforma di lavoro mobile elevabile ad azionamento totalmente manuale: Sistema di rilevamento del carico: ……………………….. Pubblicazione • validato dalla Cabina di regia nella seduta del 21 maggio c.a. LINEA GUIDA “Uso delle Piattaforme di Lavoro Elevabili” (cantieri temporanei e mobili) Approvato con DECRETO N° 6551 Dell’ 8.07. 2014 Pubblicato sul sito web della Direzione Generale Salute della Regione Lombardia Riflessioni finali • Riflessioni finali sul cosiddetto “rischio intrinseco” Lombardia incidenza/1000 addetti Lombardia - Incidenza / 1000 addetti 75 70 65 60 60,1 58,7 58,6 57,3 55 54,5 52,7 50 48,2 45 42,3 40 42,1 41,1 39,3 39,3 37,8 37,9 37,7 36,5 35 35,6 34,0 32,4 30 25 25,9 26,8 25,9 26,3 25,2 24,8 24,4 24,3 28,9 29,4 23,9 24,1 28,1 28,3 25,4 23,0 21,7 20 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Manifatt 2007 Edilizia 2008 Commer 2009 2010 2011 2012 Italia incidenza/1000 addetti Italia - Incidenza / 1000 addetti 75 71 70 67 66 65 65 61 60 58 55 53 53 51 50 48 47 47 45 45 45 43 42 40 40 40 36 35 35 35 34 35 34 33 31 30 31 34 34 30 30 31 32 28 28 25 25 20 2.001 2.002 2.003 2.004 2.005 2.006 Manifatt 2.007 Commer 2.008 Edilizia 2.009 2.010 2.011 2.012 AMBIENTE LAVORO 15° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro BOLOGNA - QUARTIERE FIERISTICO 22 - 24 ottobre 2014 Grazie per l’attenzione. Relatore Mauro Potrich, Presidente del Comitato Tecnico di Formazione IPAF