Parrocchia “S.Barbara V.M. – Mestre (Venezia) PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE - 1 MAGGIO 2015 – MATTINO: SANTUARIO DI CARAVAGGIO L’apparizione Il Santuario è intitolato a Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione cattolica, apparve in tale località il 26 maggio 1432, alle 17, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi (o Varoli, cognome del marito) di 32 anni, che ebbe l’apparizione mentre si recava a falciare l'erba di un prato, detto Mazzolengo. Maria Le si rivolse così: “Non temere, figlia, perché sono davvero io. Fermati e inginocchiati in preghiera.” Giannetta ripose: “Signora, adesso non ho tempo. I miei giumenti aspettano questa erba.” Allora la Vergine le parlò di nuovo: “Adesso fa quello che voglio da te...” E così dicendo posò la mano sulla spalla di Giannetta e la fece stare in ginocchio. Riprese: “Ascolta bene e tieni a mente, perché voglio che tu riferisca ovunque ti sarà possibile con la tua bocca o faccia dire questo...” E con le lacrime agli occhi, che secondo la testimonianza di Giannetta erano, e a lei parvero come oro luccicante, soggiunse: “L’altissimo onnipotente mio Figlio intendeva annientare questa terra a causa dell’iniquità degli uomini, perché essi fanno ciò che è male ogni giorno di più, e cadono di peccato in peccato. Ma io per sette anni ho implorato dal mio Figlio misericordia per le loro colpe. Perciò voglio che tu dica a tutti e a ciascuno che digiunino a pane ed acqua ogni venerdì in onore del mio Figlio, e che, dopo il vespro, per devozione a me festeggino ogni sabato. Quella metà giornata devono dedicarla a me per riconoscenza per i molti e grandi favori ottenuti dal Figlio mio per la mia intercessione.” La Vergine diceva tutte quelle parole a mani aperte e come afflitta. Giannetta disse: “La gente non crederà a me”. Ella rispose: “Alzati, non temere. Tu riferisci quanto ti ho ordinato. Io confermerò le tue parole con segni così grandi che nessuno dubiterà che tu hai detto la verità.” Detto questo, e fatto il segno di croce su Giannetta, scomparve ai suoi occhi. Tornata immediatamente a Caravaggio, Giannetta riferì tutto quanto aveva visto ed udito. Molti cominciarono a visitare quel luogo, e vi trovarono una fonte mai vista prima da nessuno, alla quale si sarebbero recati poi alcuni malati, e successivamente in numero sempre crescente, confidando nella potenza di Dio. E si diffuse la notizia che gli ammalati se ne tornavano liberati dalle infermità di cui soffrivano. Storia del Santuario Già nel 1432 il vicario del vescovo di Cremona, Bonincontro de' Secchi, aveva posto sul luogo dell'apparizione la prima pietra per l'erezione di una cappelletta per accogliere i numerosi infermi che si recavano in pellegrinaggio. Già pericolante a metà del secolo, la chiesetta fu diroccata e venne in seguito ricostruita. La costruzione dell’attuale tempio, fortemente voluto dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, iniziò nel 1575 dietro progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi (detto il Pellegrini); l'opera di costruzione si protrasse fino ai primi decenni del XVIII secolo, con numerose modifiche progettuali. Oggi il Santuario di Caravaggio ospita un Centro d'accoglienza per pellegrini ed ammalati, un Centro di consulenza matrimoniale e familiare ed un Centro di spiritualità. Gli edifici che ospitano tali attività furono ristrutturati sul finire del XX secolo dagli architetti caravaggini Paolo e Salvatore Ziglioli; l'auditorium ospita pregevoli vetrate del pittore caravaggino Giorgio Versetti. La Cappella del centro di spiritualità, che venne inaugurata da papa Giovanni Paolo II durante il suo soggiorno presso il santuario nel 1992, ospita sculture ad opera del mozzanichese Mario Toffetti. Il tempio monumentale sorge al centro di una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati, che corrono, con 200 arcate, per quasi 800 metri. Nel piazzale antistante il viale di collegamento con il centro cittadino si trova un alto obelisco in marmo con putti bronzei, opera di Rustico Soliveri, che, attraverso le sue iscrizioni, ricorda i diversi miracoli attribuiti dalla tradizione cattolica alla Madonna di Caravaggio. Poco oltre l'obelisco si trova una fontana di grosse dimensioni, la cui acqua passa sotto la chiesa, raccoglie quella del Sacro Fonte e confluisce nel piazzale posteriore, dove viene raccolta in una piscina a disposizione degli infermi. Un triplice viale alberato lungo circa 2 km, completato nel 1709, raccorda il Santuario al centro cittadino; al termine del viale, in corrispondenza dell'ingresso nel centro storico, si trova il trionfale arco di Porta Nuova, che reca nell'attico un gruppo marmoreo dell'Apparizione e fu eretto nel 1709 in occasione della solenne incoronazione della Vergine. Esterno L’edificio misura 93 metri per 33, e raggiunge un'altezza di 22 metri che, con la cupola, arriva a 64 metri. L'edificio non è rivolto verso il viale di collegamento con la città, che venne costruito in seguito, ma, come dettato dalle consuetudini liturgiche, è disposto in maniera tale che il celebrante sia rivolto verso oriente. Esternamente, l'architettura è caratterizzata dal grigio dell'intonaco e il rosso dei mattoni. La sagrestia La parte del Santuario più ricca di opere d'arte è la sagrestia, anticamente cappella gentilizia della famiglia Secco; sulla sua volta campeggiano stupendi affreschi di Camillo Procaccini che illustrano episodi della vita di Maria. Le cimase degli elaborati armadi ospitano uno stuolo di putti alati, opera del caravaggino Giacomo Carminati. Il Sacro Speco e la cripta Interno All'interno il tempio mariano si presenta ad una sola navata, con una caratteristica pianta a croce latina, ed è caratterizzato da uno stile classico, con pilastri dai capitelli ionici. Il tempio appare, in verità, diviso in due corpi separati: quello occidentale, più vasto, ospita quattro cappelle riccamente decorate per lato, le cantorie e l'ingresso principale; quello orientale, di dimensioni minori, consente la discesa alla cripta. Le due parti sono separate dal maestoso altare maggiore. La decorazione del tempio è opera dei pittori caravaggini Giovanni Moriggia e Luigi Cavenaghi. Giovanni Moriggia dipinse, fra il 1845 ed il 1859, i quattro pennacchi sottostanti la cupola, che rappresentano Giuditta (la fortezza), Rut (la temperanza), Abigaille (la prudenza) ed Ester (la giustizia), oltre alla gloria della cupola stessa (l'Apoteosi di Maria), alle volte dei due bracci a lato dell'altare (La Cacciata di Adamo, La Natività di Maria, La Presentazione di Maria al tempio, Gesù fra i dottori, L'Assunzione di Maria Vergine) e ai lunettoni sull'arco interno delle due facciate (L'Annunciazione, Visita a Santa Elisabetta, Lo Sposalizio di Maria, La Natività di Gesù). Luigi Cavenaghi, fra il 1892 ed il 1903, si occupò della decorazione della volta dell'intero edificio. L'altare maggiore Al di sopra del sacrario, e in corrispondenza della cupola centrale, si trova l'altare maggiore, elemento più fastoso tra i complessi monumentali del santuario. E’ una struttura rotonda in marmo, caratterizzata da colonne alternate a statue che sorreggono un trono slanciato verso la cupola; quest'ultimo termina in una gloria di angeli che portano una corona di stelle. Il progetto è dell'architetto Filippo Juvarra, che si ispirò agli studi di Michelangelo per l'altare della Confessione della Basilica Vaticana; il complesso fu realizzato fra il 1735 ed il 1750 dall'ingegnere milanese Carlo Giuseppe Merlo. Al di sotto dell'altare maggiore si trova il Sacro Speco, che ospita il gruppo statuario ligneo che ricostruisce la scena dell'Apparizione. L'opera, dello scultore di Ortisei Leopoldo Moroder, fu inaugurata nel 1932. Sotto lo Speco si trova il Sacro Fonte sotterraneo, al quale si accede dall'esterno del tempio, ove si trova una fontana da cui si può attingere l'acqua. Si tratta, secondo la leggenda, del luogo esatto dove la giovane Giannetta de' Vacchi assistette alla prima apparizione della Madonna. Il sotterraneo d'accesso al Sacro Fonte consiste in un corridoio di circa 30 metri, che attraversa da lato a lato la chiesa e venne rivestito con mosaici dal pittore Mario Busini negli anni ‘50. Il corridoio appare diviso in cinque celle successive; nella prima, tre nicchie ricavate dentro le pareti accolgono una Madonna marmorea, la ghigliottina e il catenaccio spezzato, a ricordo dei diversi miracoli attribuiti alla Vergine del Fonte. Alla base della Madonna si trova un'epigrafe gotica risalente all'epoca dell'Apparizione: «La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice, perché le apparve la Santissima Vergine nell'anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona, perché meritò di vedere la gran Madre del Signore.» Organo a canne Il grande organo a canne della chiesa è stato costruito nel 1955 dalla ditta organaria milanese Balbiani Vegezzi-Bossi e, nel maggio dello stesso anno, collaudato dall' organista castiglionese Federico Caudana. Lo strumento è a trasmissione elettrica, con 5600 canne, ed ha quattro tastiere. POMERIGGIO: SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII: La visita, i luoghi. La storia Papa Giovanni XXIII nacque a Sotto il Monte il 25 Novembre 1881 La sera stessa il neonato Angelo Giuseppe venne battezzato nella Chiesa di Brusicco, Manifestando fin dalla fanciullezza una forte inclinazione alla vita ecclesiastica, nel 1892 fece il suo ingresso nel seminario di Bergamo distinguendosi nello studio e nella formazione spirituale, tanto che i superiori lo ammisero alla tonsura (rito che precedeva il conferimento degli ordini sacri e indica la consacrazione a Dio) prima del compimento dei 14 anni. Nel luglio 1904, a 22 anni, conseguì il dottorato in Teologia; fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1904. Nel febbraio 1905 fu scelto quale segretario del nuovo Vescovo di Bergamo, Mons. Giacomo Radini Tedeschi. Furono dieci anni di intenso impegno accanto ad un Vescovo autorevole e dinamico. Dopo aver partecipato all'esperienza della Prima Guerra Mondiale, assistendo ai numerosi feriti in qualità di cappellano, e dopo aver portato avanti l'opera di Propagazione della Fede nelle diocesi italiane, nel 1925 Angelo Giuseppe Roncalli ricevette l'ordinazione episcopale e la nomina a Visitatore Apostolico in Bulgaria. Ebbe inizio così il periodo diplomatico a servizio della Santa Sede, che si prolungò fino al 1952. Il Vescovo Roncalli rimase in Bulgaria per circa Casa del Pellegrino Chiesa parrocchiale Cripta Oboedientia et Pax Cappella Nostra Signora d. Pace dieci anni; nel 1934 venne nominato Delegato Apostolico in Turchia e in Grecia, ove contribuì a ripristinare i contatti tra la Chiesa Cattolica e il Patriarcato di Costantinopoli; nel 1944, con la conclusione del secondo conflitto mondiale, fu promosso alla Nunziatura di Parigi. Nel 1953, ormai Cardinale, Angelo Giuseppe Roncalli fu inviato a Venezia in qualità di Patriarca. Dopo qualche anno, il 28 ottobre 1958, venne eletto Papa, con il nome di Giovanni XXIII. Passò alla Storia come uno dei maggiori riformatori della Chiesa Cattolica; il suo più grande contributo è rappresentato dal Concilio Vaticano II, i cui lavori presero avvio l'11 ottobre 1962. L'intento era quello di riesporre la dottrina tradizionale in modo più adatto alla sensibilità moderna, invitando alla misericordia ed al dialogo con il mondo invece che alla condanna e alla contrapposizione. Il suo intervento conciliante fu decisivo in occasione della grande crisi di Cuba nel 1962, al punto da essere insignito del Premio Balzan per la pace. Si spense il 3 giugno 1963, all'età di 82 anni. Fu dichiarato beato da Papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000, in seguito alla guarigione miracolosa di suor Caterina Capitani mentre era ricoverata all'ospedale della Marina di Napoli. Il 5 luglio 2013 Papa Francesco ha firmato il decreto per la sua canonizzazione, avvenuta il 27 aprile 2014, contestualmente a quella di Giovanni Paolo II. Giardino della pace Casa natale Ca’ Maitino Torre San Giovanni Chiesa S.Maria in Brusicco Santuario delle Caneve Abbazia di Sant'Egidio in Fontanella 1 Casa del Pellegrino: è un centro di informazioni nel quale possono essere chieste informazioni e materiale vario. 2 - La Chiesa Parrocchiale. La chiesa è stata eretta nei primi del ‘900 e consacrata il 21 settembre 1929 proprio dall’allora visitatore apostolico, il Vescovo Angelo Roncalli. Ogni domenica alle ore 16.00 si celebra la messa del pellegrino, una celebrazione ricca di simboli e carica di sentimenti, che si conclude con la processione e la supplica alla statua di San Giovanni XXIII, Papa. 3 - Cripta Oboedientia et Pax. La cripta è il luogo più intimo e intenso di questo viaggio nella fede. Il calco del volto e della mano in bronzo dorato del Papa, eseguito subito dopo la sua morte da Giacomo Manzù e il crocifisso posto innanzi come Lui lo volle nella sua stanza da letto, sono il testamento che noi siamo invitati a contemplare e a pregare per divenire come Lui veri discepoli di Gesù di Nazaret, unico salvatore del mondo. 4 - Cappella Nostra Signora della Pace. Accanto alla chiesa Parrocchiale, c’è la nuova Cappella dedicata ad uno dei temi più cari a Papa Giovanni: la Pace. In questo luogo si possono ammirare l’effige della Madonna nera di Czestochowa e il quadro intarsiato con il suo ritratto al suo paese natale. L’altare della chiesa è stato ricavato da un sarcofago paleocristiano proveniente dalla Basilica che l’imperatore Costantino fece erigere a Roma sopra la tomba di San Pietro. E’ il luogo dedicato alle confessioni e alla riflessione personale. 5 - Il giardino della Pace. È uno spazio verde per aiutare i pellegrini a conoscere e a entrare in sintonia con la spiritualità di San Giovanni XXIII. Nella pavimentazione sono state inserite alcune strisce in ottone riportanti altrettante frasi significative di Papa Giovanni che introducono le virtù cardini della sua spiritualità. Da queste espressioni parte la riflessione e la preghiera per un itinerario a tappe che si snoda tutto attorno al giardino. La conclusione di questo itinerario di fede e di preghiera è la cripta, cuore del pellegrinaggio a Sotto il monte. Al centro del Giardino la statua di Papa Giovanni che interpreta l’abbraccio della Chiesa per ogni suo figlio, continuando la famosa carezza ai bambini e a tutta l’umanità sofferente. 6 - La casa natale. Nell’edificio della casa natale, al primo piano in quella che era la camera da letto dei genitori, nacque il 25 novembre 1881 Angelo Giuseppe Roncalli, quartogenito di una famiglia di 13 figli. Qui visse fino all’età di 10 anni, quando la famiglia si trasferì nella vicina Colombera. La casa è affidata alla gestione e cura dei padri del P.I.M.E. che l’hanno conservata nella sua dignitosa e austera povertà. E’ aperta da Maggio a Settembre, dalle 8,30 alle 18,30. La visita è libera e gratuita, della durata di 30 minuti. Nell’odierno pellegrinaggio non ci è stato possibile organizzare una visita di gruppo guidata, a causa dei molti gruppi già presenti, tuttavia chi lo desidera può accedere individualmente alla Casa.. 7 - Ca’ Maitino (sec. XV°) può essere considerata la vera casa di Papa Giovanni, dove quasi ogni anno il vescovo e poi cardinale Roncalli veniva per trascorrere le sue vacanze estive a Sotto il Monte (1925-1958). Alla sua elezione a Papa i baroni Scotti consegnarono la casa allo Stato italiano, che la regalò al nuovo pontefice. In questa dimora il suo segretario personale, Mons. Cardinale Loris Capovilla, ha raccolto numerosi ricorsi e oggetti del pontefice, affidandoli alle cure delle suore poverelle dell’Istituto Palazzolo. Nell’incontro con le numerose testimonianze qui raccolte, i pellegrini hanno la possibilità di sentire e toccare con mano il lungo cammino e la bella esperienza di vita feconda del nostro amato Giovanni XXIII. La visita è libera fino alle 17,30 e dura 45 minuti. 8 - Torre di San Giovanni - La torre è legata alle origini del Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII. Sulla sommità del colle, amena località alle falde del Monte Canto, sorgeva nel 964 un fortilizio, trasformato successivamente in torre campanaria, torrione con base quadrata, alto 17 metri, gioiello indiscutibile di arte romanica. 10 - Chiesa di Santa Maria in Brusicco - Qui Angelo Roncalli ricevette il battesimo. Alle pareti rimangono alcuni affreschi cinquecenteschi e alcune tele, tra cui spicca il “Sant’Antonio da Padova” attribuito a Carlo Ceresa. Di notevole rilievo è anche l’altare della Chiesa, realizzato nel XIX secolo, su cui Angelo Giuseppe Roncalli celebrò la sua prima messa a Sotto il Monte. Nella chiesa del XV sec. viene conservata anche la lapide che rivestiva la tomba di Giovanni XXIII nelle grotte vaticane prima che il corpo fosse portato dove è attualmente, nella Basilica Vaticana. 11 - Santuario della Madonna delle Caneve - è uno dei ricordi dell'infanzia di Papa Giovanni, che vi si recava spesso accompagnato dalla madre. Qui ha celebrato per l'ultima volta il 26 agosto 1958, due mesi prima di essere eletto papa. Sulla strada che dalla chiesa di S. Maria di Brusicco giunge sino al Santuario delle Caneve è tracciata la Via del Rosario, proposta ad ogni pellegrino per la recita del Santo Rosario. 12 - Abbazia di Sant’Egidio in Fontanella - La chiesa abbaziale di Sant'Egidio (via Regina Teoperga) costituisce un esempio di romanico bergamasco. L'edificio è a tre navate culminante in tre absidiole lievemente ornate all'esterno. Le pareti interne presentano resti di affreschi del XV e del XVI ancora perfettamente leggibili, anche se sono incerti i personaggi rappresentati. RECAPITI IN CASO DI NECESSITA’: Marino Ferla 348.711.6072 Francesco Dal Corso 333.385.000.2