Anteprima Estratta dall' Appunto di
Psicologia sociale dei gruppi
Università : Università degli studi di Bari
Facoltà : Psicologia
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L' Appunto
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Gruppi inventati
Creati nel contesto della sperimentazione.
Giurie simulate, famiglie artificiali, gruppi
di laboratorio.
I quasi gruppi
Non sono realmente dei gruppi per
l’artificiosità della ricerca.
Definizioni di Gruppo
I gruppi per Mc Grath sono quelle
aggregazioni
sociali
che
implicano
reciproca consapevolezza e reciproca
collaborazione e interazione.
AB
Ct
e.c
rib
Piccoli gruppi
Da 3 a 15 persone tutti i componenti sono
in grado di avere contatti tra di loro. Sono
classi scolastiche, le famiglie, compagnie
di amici.
Gruppi faccia a faccia
Dove
le
persone
interagiscono
direttamente e continuativi. Sono i gruppi
di lavoro,dove non ci sono gerarchie (flat
group
Gruppi primari
Sono insiemi di persone che interagiscono
direttamente, sono legate da vincoli
affettivi. Hanno un forte senso di
appartenenza e di lealtà nei confronti del
gruppo.
Gruppi secondari
Sono insiemi di persone che hanno scopi
molto netti da raggiungere. Sono tutte le
organizzazioni e sono grandi gruppi.
Gruppi formali
Sono quelli che si formano dentro le
istituzioni con obiettivi definiti. religiose,
culturali, partiti politici.
Gruppi informali
Sono aggregazioni spontanee all’interno
delle quali si vengono a sviluppare
relazioni intense e approfondite. Gruppi di
adolescenti di amici. sono uno dei
momenti di socializzazione più rilevanti
per gli atteggiamenti nei confronti dei
valori e dei significati dell’esistenza, di
solidarietà
Gruppi naturali
Esistono indipendentemente dalle attività
della ricerca . Squadre sportive ecc.
Gruppi di riferimento
Sono quelli con cui l’individuo si identifica,
e ai quali può anche appartenere, o aspira
di appartenere. Sono portatori di valori.
Sherif In una ricerca di Alberoni e Baglioni
(1950) molti emigranti del Sud verso il
Nord Italia assumevano come gruppo di
riferimento non tanto la cultura contadina
da cui provenivano, ma piuttosto il tipo di
cultura industriale urbana del Nord. Per
questo il loro inserimento nella cultura
settentrionale non fu difficile.
om
Gruppi estesi o grandi gruppi
E’ un insieme di persone che ha comunque
un obiettivo da raggiungere insieme,
anche
poco
consapevole.
collettività
religiose o di tipo professionale, i
movimenti politici
IL GRUPPO - Teoria di Lewin (1951)
Il gruppo è una totalità dinamica le cui
proprietà strutturali sono diverse dalle
proprietà
strutturali
delle
sottoparti,
caratterizzata
dalla
stretta
interdipendenza delle sue parti. Per
l’interdipendenza delle parti Lewin parla di
Interdipendenza del destino (Qualsiasi
aggregato
di
persone
casuale
può
diventare un gruppo se sperimenta un
forte senso di coesione per il solo fatto di
condividere un destino comune) e
Interdipendenza del compito. In questo
caso è lo scopo (il compito) del gruppo che
determina un legame tra i membri, e i
risultati delle azioni di ciascuno hanno
implicazioni (di natura positiva o negativa)
sui risultati degli altri..
Questi due tipi di interdipendenza creano
dinamiche diverse, che si riflettono sia
sulla produttività che sul clima interno.
Il gruppo di Sherif
Il gruppo è una struttura i cui membri
sono legati da rapporti di status e di ruolo
e in cui si delineano norme e valori
comuni. Inoltre c’è l’interazione degli
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individui che hanno interessi, motivazioni
e problemi comuni.
Nel gruppo i membri differenziano le loro
funzioni dando luogo alla differenziazione
di ruoli che a loro volta sono
contrassegnati da uno status diverso e da
un potere diverso. Le proprietà minime ed
essenziali di gruppo sono:
Il gruppo è di natura longitudinale:che le
relazioni di ruolo e di status e le norme si
sviluppano nel tempo.
AB
Ct
Il paradigma dei gruppi minimali di
Tajfel
Tajfel sostiene che non è necessario che ci
sia interdipendenza e attrazione nel
gruppo in quanto è sufficiente imporre al
gruppo sperimentale una appartenenza
condivisa di gruppo per produrre una certa
om
Esperimento di Tajfel.
I soggetti erano studenti. A tutti fu
proposto individualmente un compito di
percezione visiva che consisteva nel
classificare puntini proiettati su uno
schermo
in
rapida
successione.
(Successivamente furono divisi in due
gruppi
di
sovrastimatori
e
di
sottostimatori.)
Ma in realtà i gruppi
erano stati fatti a caso, e tra di loro non
c’era nessuna interazione, né dentro le
due categorie né tra le due categorie. Il
soggetto non conosceva nessuno, solo
sapeva di far parte di uno dei due gruppi.
Gli venne chiesto di distribuire ricompense
a due persone che avevano partecipato
all’esperimento sulla base di un n. di
partecipazione che rendeva esplicita
l’appartenenza a quel guppo.
Quindi il soggetto sapendo che i soggetti
appartenevano all’ingroup e all’outgroup
(che erano le condizioni di gruppo minimo)
aveva quattro strategie di scelta.
- Il massimo profitto per l’ingroup dove
un soggetto dà una somma al proprio
gruppo cercando di dare il
- massimo possibile, non tenendo conto
di quello che da all’outgroup
- la massima differenza a favore
dell’ingroup
- il massimo profitto comune
- imparzialità
e.c
rib
Il gruppo di Tajfel
Egli sottolinea una componente più
psicologica del gruppo “ciò che costituisce
un gruppo è che i diversi individui sentono
di appartenervi”.
Il concetto di gruppo utilizzato da Tajfel
nel quadro della teoria dell’identità sociale
e delle relazioni intergruppi è mutuato
dalla definizione di “nazione” proposta
dallo storico Emerson. Cioè si tratta di un
“corpo di persone che sentono di essere
una nazione” e l’individuo si sente parte di
essa.
Questa definizione di gruppo basata sul
senso
di
appartenenza
include
tre
componenti Una cognitiva: conoscere di
appartenere al gruppo, valutativa: la
propria
appartenenza
può
essere
connotata positivamente o negativamente,
emozionale: sono i sentimenti che
accompagnano
l’appartenenza
a
un
gruppo, amore, odio, piacere, dispiacere,
orgoglio e vergogna.
identificazione fra i membri, anche in
assenza di contatto interpersonale e
interdipendenza.
La categorizzazione sociale è un processo
cognitivo che divide il mondo sociale in
categorie cui si appartiene e non si
appartiene e aumenta la percezione di
“somiglianze intracategoriali” e produce
differenziazioni verso l’outgroup. Infatti la
percezione pura e semplice di un soggetto
di far parte di un gruppo in rapporto con
un altro, è sufficiente a produrre
discriminazione intergruppi in cui c’è
favoritismo per il proprio gruppo anche in
un gruppo minimo (di sola appartenenza
categoriale).
Risultati: C’era una preponderanza delle
scelte di massimo profitto e di massima
differenza a favore per l’ingroup. Era
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rilevante la scelta di equità, dare la stessa
importanza ai membri dei due gruppi .
e.c
AB
Ct
rib
Questo concetto fu introdotto da Campbell
nel 1958, ispirato da Lewin con la sua
teoria gestaltica di gruppo dove entatività
è totalità.
Il concetto di entatività si riferisce al grado
in cui un aggregato sociale è percepito
dagli osservatori come un’entità dotata di
un’esistenza reale. Per i principi gestaltici
di
somiglianza,
prossimità,
destino
comune e organizzazione emerge quella
percezione per cui un aggregato di
persone diventa una unità o entità proprio
perché si percepiscono come simili, vicini
legati a un destino comune cioè
interdipendenti.Secondo Campbell i gruppi
sociali variano lungo un continuum di
entità percepita per cui alcuni si
caratterizzano per un’alta entità altri per
una bassa entità.
Alla base dell’entatività c’è la percezione
sociale
che
è
come
gli
individui
percepiscono le complessità del mondo
sociale.
Asch 1946 è il primo autore che coglie
l’importanza
della
percezione
interpersonale nel guidare le interazioni. I
nostri
comportamenti
sociali
non
dipendono
solo
dalle
caratteristiche
oggettive degli altri, ma anche dal modo in
cui noi percepiamo tali caratteristiche. La
percezione crea opinioni e sentimenti. Noi
percepiamo
gli
altri
come
entità
organizzate, ci formiamo delle impressioni
e colmiamo le incoerenze percepite con
processi di inferenza. Di solito ci si aspetta
che i gruppi abbiano una minore
entatività,
unità,
organizzazione
e
coerenza di quanto ci si aspetti dalle
singole
persone.
om
Il concetto di entatività (Campbell)
1958
3
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om
e.c
rib
Ct
AB
La vita sociale è caratterizzata dalla realtà del cambiamento, da separazioni e aggregazioni, da
entrate e uscite che riguardano l’individuo nelle sue molteplici appartenenze ai gruppi, nei suoi
status e ruoli sociali.
I RITI DI PASSAGGIO
Sono meccanismi cerimoniali che hanno la funzione di regolamentare i cambiamenti di ogni tipo
degli individui e dei gruppi.
Eliade ha sottolineato l’ importanza dei riti di iniziazione, i quali immettono il neofita in una nuova
condizione, tale da modificare il suo modo di vivere, la sua identità.
Nei riti di iniziazione è presente il SIMBOLISMO RITUALE della morte e quello della nuova nascita.
Poiché l’iniziazione rappresenta un inizio è necessario abolire prima di tutto ciò che già esiste, che fa
parte del vecchio e deve morire, per lasciar posto all’individuo nuovo.
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Riti puberali: L’insieme dei riti collettivi che assicurano il passaggio dei ragazzi dal mondo
dell’infanzia a quello degli adulti e che li preparano ad assumere le loro responsabilità sociali.
Secondo Meslin sono riti di INTEGRAZIONE SOCIALE presenti in tutte le società tradizionali con una
grande varietà di rituali. A volte sono prove psicologicamente e fisicamente dolorose da incutere
paura e lasciano sul corpo segni, tatuaggi. Essi trasmettono una triplice rivelazione della
SESSUALITA’,MORTE e del SACRO.
Secondo Meslin nei riti puberali vi è il passaggio da una sessualità infantile, naturale ad una
sessualità ritualizzata, regolata dalle norme del gruppo sociale (circoncisione e escissione clitoride).
Nelle società tradizionali i riti puberali erano obbligatori, avevano lo scopo di completare la
om
socializzazione dell’individuo. Essi avvengono in una determinata fase della vita, quella delle
e.c
trasformazioni fisiche, della pubertà..
Ct
rib
Riti di ingresso nelle società segrete nelle confraternite religiose e militari
Medicine Man.
AB
Riti che segnano l’ingresso ad un tipo di chiamata mistica particolare Lo sciamano e il
Lo sciamano è una guida di anime. è diffuso in Siberia e nell’Asia Centrale)
Nel Cristianesimo i riti sacramentali battesimo confermazione, eucaristia sono analoghi ai riti di
passaggio che socializzano i momenti critici dell’esistenza sociale.
Sociologicamente per un mussulmano la circoncisione è la prova della sua appartenenza all’Islam.
I PASSAGGI SCOLASTICI: Sono un ottimo esempio che costringe il bambino e l’adolescente ad
adattarsi al nuovo gruppo che lo accoglie.
AFFILIAZIONE A GRUPPI PARROCCHIALI: scoutistici, sportivi, informali
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IL SERVIZIO MILITARE: che costituisce per le reclute una prova severa. L’ENTRATA NEL
LAVORO: E’ proprio la vera entrata in un gruppo
Secondo Werner (1988) moltri rituali convogliano un senso di identità sia dell’individuo singolo (il
rito cristiano del battesimo che dà un nome alla persona) sia in quanto membro di una famiglia, di
un gruppo, di una cultura.
Mentre l’individuo ha bisogno di essere riconosciuto dalla comunità di appartenenza, la comunità ha
la necessità di regolamentare le Transizioni sociali (nascita, matrimonio, nascita, figli, entrata lavoro,
pensionamento) Le transizioni sociali sono proprio dei processi sociali, come il cambiamento di ruolo
e di identità.. Nella nostra società permangono i riti di passaggio collettivi che accompagnano il
om
matrimonio e la morte.
o politico non sempre sono contrassegnate
e.c
La funzione dei rituali
rib
I riti di iniziazione hanno queste funzioni per l’individuo: un cambiamento dell’identità sociale ne
Ct
attivano i processi di identificazione col gruppo, l’individuo impara ad essere socializzato alla vita di
AB
quel gruppo.
Quindi l’entrata in un gruppo è un’esperienza che noi facciamo più volte nella vita..
il neofita è sottoposto a prove da superare, come se egli dovesse conquistare la sua nuova
appartenenza, mostrando di esserne degno. Sono prove di resistenza al dolore fisico, alla paura,
come nei riti che sancivano la pubertà sociale (circoncisione, tatuaggi, isolamenti..)
Il rito collettivo
rappresenta il costo delle entrate nei gruppi: un costo per l’individuo che deve
essere iniziato alle nuove regole e un costo per il gruppo che deve essere garantito sulla lealtà del
nuovo membro, poiché potrebbe mettere a repentaglio la stabilità.
Esperimento di Aronson e Mills sull’iniziazione in un gruppo
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ARONSON E MILLS (1959) hanno fatto un esperimento sull’effetto dell’iniziazione severa sulla
preferenza per un gruppo.
Essi partono dalle considerazione che si riferiscono alla Teoria della dissonanza cognitiva di Festinger
(1957).
Le persone che vengono sottoposte a prove severe per diventare membri di un gruppo e poi
scoprono che il gruppo ha aspetti poco attraenti hanno due possibilità per ridurre la dissonanza:
-o si convincono che l’iniziazione non è stata troppo spiacevole
-o tendono ad esagerare gli aspetti positivi del gruppo e a minimizzare i negativi
L’ipotesi del loro esperimento è : che più gli individui sono sottoposti a una iniziazione severa, più
om
sviluppano una preferenza per quel gruppo, cioè tendono a ritenerlo più attraente di coloro che ne
e.c
diventano membri senza passare per un’iniziazione severa.
rib
L’esperimento:
Ct
Il campione di ricerca è composto da 63 studentesse che devono partecipare a una discussione sul
AB
sesso. Ma prima di accedere alla discussione bisogna superare un test di imbarazzo che consiste nel
leggere ad alta voce materiale sessualmente orientato in presenza dello sperimentatore.
Le tre condizioni sperimentali:
-condizione di iniziazione severa: Il test d’imbarazzo consiste nel leggere ad alta voce alcune
parole oscene e leggere brani di comportamenti sessuali fra persone.
-condizione di iniziazione moderata: Devono leggere delle parole che hanno qualche
connotazione sessuale molto moderata.
-condizione di controllo: non devono leggere nulla e possono accedere alla discussione di gruppo
so dopo aver affermato di voler parlare liberamente di sesso.
Dopodiché le ragazze ascoltano una discussione attraverso un interfono del loro futuro gruppo di
appartenenza, e questi parlano del sesso tra insetti: una cosa noiosissima. In tutti i casi delle 3
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condizioni sperimentali si chiede alle ragazze di giudicare la discussione e la gradevolezza dei
membri del gruppo e questi sono i risultati.
Nella condizione di iniziazione severa c’è la massima preferenza per il gruppo, che viene valutato
estremamente interessante.
Nella condizione di iniziazione moderata e nel controllo dicono che si tratta di una cosa molto noiosa.
I risultati confermano l’ipotesi di partenza: i soggetti che avevano avuto una iniziazione severa
valutano in modo più positivo la discussione e mostrano quindi una distorsione percettiva funzionale
alla riduzione della dissonanza causata dall’aver dovuto subire una esperienza spiacevole prima di
om
assistere a una discussione banale.
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Ct
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L’iniziazione severa può avere la funzione di suscitare nel nuovo membro un impegno maggiore
nei confronti del gruppo,disponendolo ad accettare tutte le successive pratiche di socializzazione
per diventare membro effettivo.
Infatti chi fa fatica ad entrare in un gruppo tende a valutare più favorevolmente il gruppo, più di
chi non ha fatto fatica e questo probabilmente per evitare una situazione di dissonanza cognitiva
per non dire cioè che hanno fatto tanta fatica ad entrare in un gruppo che non ha tutti quei pregi
che si erano immaginati.Allora si decide che il gruppo è veramente interessante.
Inoltre le iniziazioni severe scoraggiano gli aspiranti meno motivati che desistono presto. E’ un
significato di selezione degli aspiranti.
Queste iniziazioni severe rendono il neofita più dipendente dal gruppo, perché egli sta ad
rib
-
e.c
Quindi le iniziazioni severe hanno diverse funzioni:
aspettare di essere accolto.
Queste iniziazioni severe inoltre danno informazioni al gruppo sul neofita. L’accesso è talmente
severo che il gruppo attraverso le reazioni del neofita assume informazioni su di lui e decide se può
entrarvi o no (sette religiose, affiliazioni)
ENTRARE NEI GRUPPI NEI CONTESTI SCOLASTICI
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