Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti Prodotti e Insediamenti Antropici Percorso formativo Regione Campania «Verifiche di attrezzature, macchine e impianti ex D.Lgs. 81/08 e s.m.i.» Verifiche Periodiche PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI Ing. MARIA NICE TINI Direttore UOT - TERNI 27 gennaio 2016 - Napoli Centro Direzionale IL REGIME DI VERIFICHE PERIODICHE L’allegato VII del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. indica tutte le attrezzature che vengono utilizzate nei luoghi di lavoro che devono obbligatoriamente essere sottoposte a verifiche periodiche. Fra le varie attrezzature ci sono anche i ponti sospesi ed i relativi argani. Attrezzatura Intervento/periodicità Ponti sospesi e relativi argani Verifica biennale estratto ALLEGATO VII d.lgs.81/08 e smi- Verifiche di attrezzature Le verifiche periodiche devono essere effettuate con cadenza biennale. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONE Per ponti sospesi e relativi argani sono da intendersi piattaforme (o ponti o navicelle), di qualunque forma geometrica, sollevate da argani a motore, mediante organi flessibili, destinate sollevamento di persone al e materiali inerenti il lavoro da eseguire con esclusione di altri materiali. L’installazione può essere provvisoria o permanente PREVIGENTE REGIME DI COLLAUDO E VERIFICHE AL DM 11 Aprile 2011 dal dPR 547/55 al DM 04/03/1982 Collaudo e verifiche Riferimenti costruttivi Art. 25 dPR 547/55 dal DM 04/03/1982 al DM 11 Aprile 2011 Collaudo e verifiche DM del Lavoro 4/3/1982 Art. 50 e 80 dPR 164/56 Circolare Ministero del lavoro e della previdenza sociale n°30/82 Art. 6 D.M . 12 settembre 1959 Ponti sospesi e relativi argani Messa in servizio e verifiche dal 31 dicembre 1996 fino al 15 maggio 2008 entrata in vigore del d.lgs. 81/08 e in particolare fino al 23 maggio 2012 DM 11 Aprile 2011 dPR 547/55 Circolare MLPS 9/2001 dPR 164/56 Riferimenti costruttivi DM del Lavoro 4/3/1982 dal 31 dicembre 1996 fino al 6 Marzo 2010 dPR 459/96 ( recepimento della direttiva 98/37/CE) Dal 6 Marzo 2010 Organo tecnico incaricato Libretti di collaudo Organo tecnico incaricato Libretti di immatricolazione Organo tecnico incaricato ENPI poi ISPESL Collaudo e verifiche con frequenza annuale Modello F per ponti sospesi muniti di argano Modello G per argani dei ponti sospesi impiegati nelle costruzioni sul quale sono annotate anche le VPS Richiesta di collaudo al MLPS DPL Collaudo e verifiche con frequenza biennale Qualora l’organo pubblico non avesse provveduto entro 40 giorni all’esecuzione del collaudo, il ponte poteva essere messo in servizio, previa effettuazione del collaudo da parte di un ingegnere o di un architetto abilitati. Libretto di immatricolazione di cui all’Allegato B del DM 04/03/1982 sul quale sono annotate anche le VPS Comunicazione di messa in servizio al MLPS NO collaudo DICHIARAZIONE CE di conformità Manuale di uso e manutenzione DPL verifiche biennali d.lgs. 17/2010 ( recepimento della direttiva 2006/42/CE) NORMA ARMONIZZATA UNI 1808 CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO F CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO F CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO F CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO F CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO F CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO G CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO G CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO G CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO G CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – MODELLO G CERTIFICATI DI OMOLOGAZIONE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI – ALLEGATO B DM 04/03/1982 PROCEDURE DI VERIFICHE PERIODICHE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI OMOLOGATI E MESSI IN SERVIZIO PRIMA DM 11 APRILE 2011 Attrezzature non marcate CE e conformi al DM 04/03/1982 Datore di lavoro ha richiesto il collaudo al MLPS ? Attrezzature marcate CE NO NO Datore di lavoro ha comunicato messa in servizio al MLPS? SI DTL ha provveduto a redigere libretto ed ad effettuare PVP o VPS? SI SI NO NO DTL ha provveduto ad effettuare PVP ? Tali attrezzature devono essere sottoposte a collaudo secondo procedure DM 04/03/1982 SI Verbale di prima verifica e scheda di identificazione Regime di verifiche periodiche MODELLO DI DENUNCIA MESSA IN SERVIZIO/IMMATRICOLAZIONE PROCEDURE DI VERIFICHE PERIODICHE PONTI SOSPESI MOTORIZZATI MESSI IN SERVIZIO DOPO DM 11 APRILE 2011 -IMMATRICOLAZIONE Ricezione domanda di messa in servizio/immatricolazione FASE ESCLUSIVAMENTE AMMINISTRATIVA Protocollazione domanda di messa in servizio/immatricolazione Verifica completezza e correttezza dei dati della domanda Richiesta integrazione Ricezione e protocollazione integrazione Dati completi e corretti ? Inserimento dati in SIDPI e assegnazione numero di matricola COMUNICAZIONE NUMERO DI MATRICOLA RICONVERSIONE MATRICOLA PER BANCA DATI PONTI SOSPESI MOTORIZZATI OMOLOGATI E MESSI IN SERVIZIO PRIMA DM 11 APRILE 2011 Per le macchine già immatricolate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi del D.M. 4.03.82 è necessario procedere alla riconversione della matricola, contattando l’help desk INAIL o chiedendo l’immatricolazione all’UOT competente per territorio. CODICE IDENTIFICATIVO DELL’ATTIVITA’ PER I PONTI SOSPESI E’ 2 ESEMPIO NUMERO DI MATRICOLA 2016/200100/NA PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI – CLASSIFICAZIONE PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI PONTI SOSPESI MOTORIZZATO PONTI SOSPESI AD AZIONAMENTO MANUALE SEDIE SOSPESE PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI REQUISITI DI SICUREZZA d.lgs 81/08 e s.m.i Articolo 70 1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto. 2. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all’ALLEGATO V. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI REQUISITI DI SICUREZZA Si tratta di impianti non più diffusi come un tempo ante 31.12.1996 Normativa nazionale •dPR 547/55 •dPR 164/56 •DM 03/04/82 post 31.12.1996 Direttive di prodotto •89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE • 98/37/CE •2006/42/CE RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO Poiché si tratta di attrezzature che si installano su edifici/strutture, il fabbricante è responsabile della conformità della macchina ai requisiti essenziali di sicurezza e tutela della salute pertinenti e tiene conto, nella propria valutazione dei rischi, di tutti i rischi derivanti dalla macchina, inclusi quelli relativi all’installazione della macchina su una struttura di sostegno Le istruzioni per l’uso devono contenere le specifiche necessarie per la struttura di sostegno e dettagliate indicazioni per l’installazione alle quali dovrà attenersi colui che installa la macchina. Il fabbricante fornirà le specifiche per la struttura di sostegno della macchina, in particolare la resistenza al carico. RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO I ponti sospesi e relativi argani con pericolo di caduta verticale superiore a tre metri rientrano tra le macchine riportate nell’allegato IV della “direttiva macchine”. In tali casi, costruire la macchina in conformità alla norma armonizzata specifica (norma di tipo C), se esiste e se copre tutti i pertinenti requisiti di sicurezza e di tutela della salute, permette al fabbricante di seguire procedure di valutazioni semplificate codificate nella stessa “direttiva macchine”. In caso contrario le procedure previste sono comunque finalizzate a garantire il rispetto dei pertinenti requisiti di sicurezza e di tutela della salute riportati nell’allegato I. L’adozione di una norma armonizzata, quindi, anche nel caso di macchine comprese in allegato IV (ponti sospesi e relativi argani), seppure dia presunzione di conformità, ha carattere volontario. Essa fornisce un’indicazione dello stato dell’arte, determinando il livello di sicurezza minimo richiesto per quella tipologia di macchine al momento della costruzione RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO EN 1808 EN 1808 Requisiti di sicurezza per piattaforme sospese a livelli variabili — Progettazione strutturale, criteri di stabilità, costruzione - Prove Norma EN EN 1808:1999 EN 1808:1999+A1:2010 EN 1808:2015 Data pubblicazione G.U.U.E. Recepimento UNI GUUE C 318 05.11.1999 UNI EN 1808:2002 GUUE C 284 20.10.2010 UNI EN 1808:2010 non ancora pubblicato riferimento UNI EN 1808:2015 Si precisa che l’adozione di una norma armonizzata, seppure dia presunzione di conformità alla direttiva di prodotto specifica, è di carattere volontario e fornisce un’indicazione dello stato dell’arte, determinando il livello di sicurezza che ci si aspetta da un determinato tipo di prodotto in quel dato momento; il fabbricante della macchina che sceglie di adottare soluzioni diverse, anche se desunte da altre specifiche tecniche, deve poter dimostrare che la sua soluzione è conforme ai requisiti di sicurezza e di tutela della salute pertinenti e fornisce un livello di sicurezza almeno equivalente a quello che si ottiene con l’applicazione delle indicazioni della norma armonizzata specifica RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO EN 1808 – SAE – BMU E TSAE I ponti sospesi e relativi argani sono macchine che trovano come riferimento dello stato dell’arte le diverse edizioni della norma EN 1808 in cui sono denominati Suspended Access Equipment (SAE) ovvero attrezzature sospese a livello variabile. Building Maintenance Unit (BMU) ovvero i ponti sospesi installati in maniera permanente sia Temporary Suspended Access Equipment (TSAE) ovvero i ponti sospesi installati in maniera temporanea RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO EN 1808 – SAE – BMU E TSAE Le BMU sono ponti sospesi installati in permanenza in un edificio o in una struttura edile e destinati ad essere utilizzati per operazioni pianificate di routine quali l’ispezione, la pulizia e la manutenzione. Le BMU sono realizzate da una piattaforma sospesa per mezzo di un sistema di sospensione che generalmente è costituito da un carro contenente l’(gli) argano(i) di sollevamento che opera(no) o su un binario o su una superficie di scorrimento adatta (ad esempio traccia di calcestruzzo). L’eventuale monorotaia con carrelli di traslazione o altri elementi di sospensione, per esempio travi a bandiera, fissate all’edificio e per mezzo delle quali la piattaforma può essere sospesa, sono da considerarsi come parti della BMU stessa. RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO EN 1808 – SAE – BMU E TSAE Le TSAE sono ponti sospesi installati temporaneamente su una costruzione o una struttura per lavori di costruzione quali la posa in opera del rivestimento, pittura, manutenzione, riparazione e ristrutturazione di edifici, ponti, ciminiere e altre strutture. I ponti sospesi temporanei consistono in una piattaforma (temporary suspended platform o TSP) e in un sistema di sospensione assemblati sul sito prima dell’inizio dei lavoro. Al termine del lavoro di propria competenza devono essere smontati e rimossi dal luogo di lavoro e possono essere riusati altrove. . RIFERIMENTI NORMATIVI E LORO EVOLUZIONE NEL TEMPO EN 1808 – SAE – BMU E TSAE I sistemi ibridi, costituiti da un ponte sospeso collegato ad un sistema di sospensione installato permanentemente (ad es. carri sul tetto o sistemi monorotaia), sono stati trattati nell’ultima stesura della norma e risultano configurazioni impiantistiche sempre più ricorrenti. Le TSAE sono frequentemente macchine multiconfigurazione e, tra le possibili configurazioni, si possono annoverare le piattaforma a più pianali uno sovrapposto all’altro, piattaforme inclinate, piattaforme a sbalzo, a punto di sospensione singolo, doppio o multiplo, etc…… PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONE Guide: organi rigidi o flessibili destinati ad assicurare la distanza funzionale della piattaforma di lavoro dalle pareti per tutta la lunghezza degli spostamenti verticali. Mensole di sospensione (bracci, travi, staffe, ecc.): strutture di attacco degli organi flessibili, posti alla estremità superiore della corsa verticale; Limitatore di velocità: dispositivo atto a contenere la velocità di funzionamento massima entro un valore limite prefissato; Limitatore di inclinazione orizzontale: dispositivo che automaticamente arresta la manovra in corso al superamento della inclinazione massima prefissata della piattaforma di lavoro. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI Dispositivo di autofrenatura: meccanismo atto a garantire automaticamente, indipendentemente da azioni di frenatura esterna al meccanismo, che la velocità di movimento del mezzo, in mancanza di forza motrice, si riduca gradualmente rispetto alla velocità di esercizio; Anemometro: misuratore della velocità del vento. Nel caso di impianti permanenti, installati su edifici di altezza superiore a 60 m è fatto obbligo di applicare un anemometro alla sommità delle strutture. Il rilevamento della velocità del vento deve essere possibile in condizioni di sicurezza. Portata utile: carico ammissibile sulla piattaforma costituito dalle persone e dai materiali. Carico di servizio: somma dei carichi gravanti sulle funi (pesi propri + carico utile). PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI PIATTAFORMA Le dimensioni devono essere sufficienti al numero di persone ammesso sulla piattaforma, insieme ai loro attrezzi e materiali. Come indicazione generale la larghezza minima interna della piattaforma, senza considerare i box e i pannelli di comando, deve essere non minore di 500 mm. La superficie utile per persona non deve essere minore di 0,25 m2 5 quando sussiste il rischio di caduta materiali e si metta in pericolo le persone, deve essere installato un tetto o altri mezzi di protezione SAE devono essere equipaggiate con un sistema di ritenuta di caduta che comprende anche un attacco dell’imbracatura di sicurezza per ogni persona o un idoneo ancoraggio a fune o a rotaia PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI PIATTAFORMA L’intero perimetro della piattaforma deve essere dotato di correnti superiori ed intermedi e fascia fermapiede. L’altezza del parapetto, misurata dalla faccia superiore del corrente al piano di calpestio della piattaforma, deve essere non inferiore a 1,0 m. La distanza verticale tra i correnti intermedi e gli altri correnti, oppure la fascia fermapiede, non deve superare i 500 mm. Correnti intermedi non sono richiesti se la piattaforma è chiusa. Per le TSP, la fascia ferrmapiede si deve estendere almeno per 150 mm al di sopra del pianale della piattaforna. La fascia ferrmapiede non è richiesta se la piattaforma è chiusa. Non ci devono essere spigoli vivi o angoli PIATTAFORMA DI UNA BMU Tutti i lati di una piattaforma di una BMU devono essere completamente chiusi. Qualora siano adottati parapetti dotati di aperture, queste non devono consentire il passaggio di una sfera con diametro maggiore di 15 mm ad eccezione dei fori per i piedi. Laddove appropriato, le piattaforme devono essere dotate di maniglie e fori per i piedi che assistono gli utilizzatori ad accedere e uscire dalla piattaforma PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI Cancelli di accesso alla piattaforma Cancelli di accesso alla piattaforma devono essere scorrevoli o devono aprirsi verso l’interno I cancelli di accesso alla piattaforma devono essere costruiti in modo da tornare automaticamente in posizione chiusa e fissata o devono essere interbloccati con la SAE per evitare la manovra finché non siano chiusi e bloccati. Il cancello di accesso deve essere aperto solo mediante un’azione intenzionale Dispositivo anticollisione Le SAE devono essere dotate di dispositivo/i (..) che arresta/no automaticamente la discesa se la piattaforma urta contro un ostacolo. Questa funzione viene realizzata nei seguenti modi: • per le BMU occorre installare un dispositivo anticollisione o altri dispositivi • per le TSP deve essere installato un dispositivo che interviene automaticamente in caso di condizione di assenza di carico e/o in caso di inclinazione della piattaforma maggiore di 14° e che è autosufficiente (ad es. non richiede una segnalazione elettrica nei circuiti di sicurezza del sistema di controllo). Un dispositivo rilevatore di anticollisione superiore o altro dispositivo è richiesto laddove sia presente un potenziale pericolo da una struttura sovrastante. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI DISPOSTIVI SECONDARI • • • L’installazione di sistemi di funi di sospensione unitamente a dispositivi secondari è necessaria per fornire un sistema in grado di contrastare il pericolo di caduta della piattaforma. Questo requisito può essere conseguito in due modi: una singola fune di sospensione attiva, installata unitamente a un dispositivo anticaduta, capace di sostenere la piattaforma in caso di rottura della fune di sospensione o dell’argano; in caso di rottura di una delle due funi di sospensione attive contemporaneamente, l’altra fune deve essere in grado di sostenere la piattaforma. In caso di rottura dell’argano, il freno secondario deve essere in grado di arrestare e sostenere la piattaforma PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI PARACADUTE Paracadute: dispositivo automatico atto a fermare e sostenere la piattaforma di lavoro, con il suo carico di esercizio, nel caso venga meno la funzione di sospensione dell’organo flessibile. Il dispositivo paracadute, deve: a. essere azionato meccanicamente; b. avere organi di prese controllabili e sostituibili; c. portare in stato di fermo la piattaforma caricata con 1,5 volte la portata utile. L'intervento del medesimo deve provocare l'arresto del macchinario. Le piattaforme, movimentate da 2 argani indipendenti a bordo, devono essere provviste di limitatori automatici di pendenza atti ad impedire il superamento di un'inclinazione della piattaforma, rispetto al piano orizzontale, pari a 0,10 m per ogni metro di lunghezza della stessa CONTRAPPESI Tutti i pesi utilizzati per costituire il contrappeso di un sistema di sospensione devono essere di solida costruzione (peso massimo di 25 kg) e con il loro peso marcato permanentemente PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI BRACCI E MENSOLE DI SOSTEGNO DELLE PIATTAFORME Le strutture di sostegno degli apparecchi trasferibili, costituite da mensole fisse o disposte su carrelli, possono essere saldamente ancorate alla costruzione o dotate di idoneo contrappeso (elemento della macchina destinato a garantire la stabilità al ribaltamento) ai fini della stabilità al rovesciamento. Per la movimentazione dei bracci e mensole, vengono impiegati argani a fune o catene,o spintori oleodinamici (in tal caso, deve essere assicurata la posizione di fermo della struttura anche in caso di caduta o mancanza di pressione PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI BRACCI E MENSOLE DI SOSTEGNO DELLE PIATTAFORME I bracci devono essere dotati nelle posizioni limite di lavoro di dispositivi di arresto automatico di fine corsa e di sistemi permanenti meccanici di appoggio. Le posizioni di massimo o minimo sbraccio devono essere limitate da arresti fissi meccanici e da dispositivi di arresto automatico con intervento anticipato rispetto ai primi. L'eventuale gruppo di rotazione dei bracci deve essere dotato di dispositivo di frenatura automatico e di sistema di bloccaggio nella posizione di lavoro. Il suo movimento dovrà essere permesso unicamente tramite appositi dispositivi di consenso, con la navicella al limite superiore della corsa verticale e con bracci in posizione di fine corsa superiore PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI CARRELLI DI TRASLAZIONE Carrello: è la struttura mobile atta a consentire la traslazione del ponteggio sospeso. Il movimento di traslazione del carrello può avvenire in diversi modi: • carrelli scorrevoli su rotaie; • carrelli scorrevoli su monorotaia; • carrelli scorrevoli su ruote; • carrelli scorrevoli su rotaie e su ruote. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI CARRELLI DI TRASLAZIONE Il movimento di traslazione del carrello deve essere possibile solamente con piattaforma e braccio nelle posizioni limite superiore. I carrelli degli impianti permanenti devono essere dotati di sistema frenante automatico di servizio e di dispositivi di bloccaggio per lo stazionamento contro lo scorrimento derivante dalla spinta del vento massimo di fuori servizio. I carrelli scorrenti su rotaie devono essere dotati agli estremi della corsa di dispositivi di arresto automatico e di arresti fissi . L'eventuale urto del carrello contro gli arresti fissi non deve avvenire sulle ruote. I carrelli scorrevoli su monorotaia devono essere provvisti di staffe di sicurezza atte a garantirne la trattenuta anche in caso di rottura dei perni delle ruote. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI CARRELLI DI TRASLAZIONE Se il carrello è dotato di timoni manuali di guida, questi devono essere provvisti di pulsante di arresto d'emergenza,, per consentire l'arresto del movimento di traslazione in presenza di eventuali ostacoli. E' consentito il comando a distanza dalla piattaforma del movimento di traslazione solo per carrelli scorrevoli su guide o dotati di dispositivi in grado di garantire il mantenimento ad un valore pressoché costante della distanza tra piattaforma e parete prospiciente. In tal caso, se dalla piattaforma non si ha la piena visibilità del piano di scorrimento, il carrello deve essere dotato di un dispositivo di arresto automatico in presenza di ostacoli. I carrelli possono essere dotati di pneumatici gonfiabili ; in tal caso il funzionamento deve essere consentito solo previa applicazione di stabilizzatori. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI DISPOSITIVI DI SICUREZZA Al verificarsi di una delle seguenti condizioni l’intervento delle apparecchiature di sicurezza deve arrestare ed impedire tutti o solo alcuni dei movimenti come appresso specificati: a) intervento freni di emergenza: tutti i movimenti controllati; b) intervento paracadute: tutti i movimenti ; c) piattaforma impigliata: movimento (di salita e discesa) in atto; d) piattaforma agganciata alle guide: movimenti di traslazione carrello e brandeggio braccio. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI DISPOSITIVI DI SICUREZZA Al raggiungimento di una delle posizioni limiti dei movimenti di salita e discesa piattaforma, traslazione carrello, salita e discesa braccio deve arrestarsi il rispettivo movimento in atto (dispositivi di arresto automatico di fine corsa). Sui movimenti di salita della piattaforma e del braccio devono risultare attivi anche dispositivi di arresto automatico di extracorsa. Gli interruttori di extracorsa devono interrompere il circuito di alimentazione dei motori e dei rispettivi freni. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI ARGANI DI SOLLEVAMENTO •Gli argani sono apparecchiature che consentono il sollevamento di materiali e/o persone mediante l’avvolgimento di funi attorno a un cilindro rotante, con azionamento motorizzato. •Argani sono apparecchi capaci di sollevare le piattaforme di lavoro; possono essere di tipo a tamburo od a pulegge di frizione; •Gli argani di sollevamento possono essere montati a bordo delle piattaforme o al di fuori delle stesse. •Gli argani di sollevamento devono essere autofrenanti, oppure dotati di un sistema di frenatura di emergenza funzionante per eccesso di velocità a condizione che il motore elettrico sia dotato di freno incorporato. •Gli argani di sollevamento devono essere provvisti di un dispositivo di frenatura che garantisca la posizione di fermo del carico in mancanza di forza motrice. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI ARGANI DI SOLLEVAMENTO •L'intervento del freno di sicurezza deve provocare l'arresto del macchinario. •Gli argani di sollevamento con tamburo di avvolgimento delle funi devono essere dotati di dispositivi di arresto automatico nelle posizioni di massimo e minimo avvolgimento. Nella posizione limite inferiore deve essere garantita la presenza di almeno 3 spire avvolte. •I tamburi sono costituiti solitamente da cilindri in ghisa/acciaio, in alcuni casi scanalati ed elica; possono esserci uno o due eliche a seconda del numero di funi avvolte. •I tamburi di avvolgimento delle funi devono essere provvisti di sistemi di protezione contro la fuoriuscita delle funi costituito da un guidafune e bordini di contenimento di altezza pari ad almeno 3 volte il diametro delle funi oltre l'ultima spira avvolta od altri sistemi equivalenti. Deve inoltre essere prevista l'applicazione di un dispositivo che assicuri il mantenimento del serraggio della fune sul tamburo. •Le pulegge di rinvio devono essere di acciaio, presentare flange di altezza superiore del 20% del diametro delle funi e risultare protette contro la fuoriuscita delle funi stesse. PONTI SOSPESI E RELATIVI ARGANI - DEFINIZIONI ARGANI DI SOLLEVAMENTO L’ancoraggio della fune sugli organi di avvolgimento può avvenire in diversi modi: • la fune viene appoggiata sulla prima spira del tamburo e viene tenuta salda da una o due piastrine avvitate sul tamburo che devono essere una gola adeguata; • sistemata a bulloni e ganasce: viene praticato un foro inclinato sul tamburo in corrispondenza dell’inizio della prima spira, dove viene passata ed ancorata la fune; il foro può essere fatto anche sulla flangia e la fune ancorata sia all’esterno che all’interno dello stesso; • la fune, che viene portata all’interno del tamburo, può essere ancorata in diversi modi, per esempio fra una nervatura e l’altra o su di una sola, viene riportata una tasca con profilo a cuneo dove viene introdotta la fune; il bloccaggio è ottenuto interponendo tra fune e tasca una redancia piena a cuneo. MODELLO DI RICHIESTA DI PVP SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE Barrare Barrare e sostituire con manuale SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE VERBALE DI VERIFICA PERIODICA GUIDA ALLA COMPILAZIONE Grazie per l’attenzione Ing. Maria Nice Tini [email protected]