Agenzia del Lavoro
Corso di formazione per
esperti verificatori
Via R. Guardini, 75
38100 Trento (TN)
Ponti sospesi
e
relativi argani
(Anno 2010)
dott. Matteo Bettega
dott. Paolo Ducati
Ponti sospesi e
relativi argani
(verifica biennale)
Manuali
Motorizzati
Sono costituiti da impalcati, in grado di portare una o più persone,
appesi a funi azionate da argani per il movimento di salita e discesa.
Le funi terminano in alto ad ancoraggi fissi (travature) oppure
traslanti in senso orizzontale (carrello mobile). L'installazione può
essere provvisoria oppure permanente.
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Ponti sospesi
e
relativi argani
MANUALI
Si tratta di impianti non più diffusi
come
un
tempo
le
cui
caratteristiche di sicurezza sono
regolamentate dall’art. 70 c.2
allegato V punto 4.4 – Ponti sospesi
e loro caratteristiche- del D.Lgs
81/2008 (ex DPR 547/55 Capo III
art. 23 e ex DPR 164/56 Capo VI
dall'art. 39 all’art. 50).
Ponti sospesi
e
relativi argani
MANUALI
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Ponti Sospesi
A seconda della portata e delle dimensioni queste
attrezzature si distinguono in ponti leggeri (100
kg/mq, larghezza m. 1, 2 argani) e pesanti (portata a
seconda dell’omologazione richiesta, larghezza m.1.50,
4 argani). (art. 39 DPR 164)
Gli aspetti salienti legati alla sicurezza di un ponte
sospeso possono identificarsi nei seguenti: struttura;
argani; sostegni; utilizzo.
La struttura, che é normalmente mista vale a dire
costituita da elementi metallici e in legno, si articola
in unità di ponte, non superiori a m. 3 di lunghezza,
che possono essere collegate fra loro in modo diretto
e contiguo, ossia senza inserzione di passerelle
intermedie.
Ponti sospesi
Il piano di calpestio, se in legno, deve essere
composto da tavole con spessore non inferiore a cm.
4, assicurate contro gli spostamenti. (art. 40 DPR 164)
Per i ponti leggeri su tutti i lati verso il vuoto ci
devono essere dei parapetti normali, con distanze
libere verticali fra gli elementi non maggiori di cm. 30.
Per i ponti pesanti, a condizione che la distanza dal
fabbricato non superi i cm. 10 o l'eventuale maggiore
vuoto risultante sia protetto sino a tale misura, il
parapetto prospiciente la costruzione può omettersi
salvo mantenere una sponda di arresto al piede di
almeno cm. 5. (art. 41 DPR 164)
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Ponti sospesi
e
relativi argani
MOTORIZZATI
Si intendono piattaforme o
navicelle, di qualunque forma
geometrica, sollevate da
argani a motore, a mezzo di
organi flessibili, destinate al
sollevamento di persone e
materiali inerenti il lavoro
da eseguire con esclusione di
altri materiali.
Ponti sospesi
e
relativi argani
MOTORIZZATI
4
Ponti sospesi
e
relativi argani
MOTORIZZATI
Il loro uso non é frequente e vengono soprattutto
installati in modo permanente sulle coperture di edifici
con grandi superfici vetrate, al fine di poterne curare
pulizia e manutenzione.
Possono comunque trovare applicazione provvisoria
durante il lavoro di cantiere come valida alternativa ad
altri mezzi provvisionali destinati a lavori da eseguire in
quote differenziate.
TIPOLOGIE
Attrezzature mobili: sono
attrezzature trasportabili
facilmente da un luogo di
lavoro ad un altro.
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TIPOLOGIE
Attrezzature ed impianti
permanenti: sono attrezzature
progettate e costruite
specificatamente per operare in
un luogo (edificio) in cui vengono
installate in forma permanente.
Attrezzatura che
scorre orizzontalmente
su parapetti in cemento
armato.
Attrezzatura che non può
appoggiare la navicella
sulla parte anteriore del
telaio.
Attrezzatura che può
appoggiare la navicella
sulla parte anteriore del
telaio.
TIPOLOGIE
Attrezzature speciali: ponteggio
sospeso composto da gru e
navicella per manutenzione di
pareti verticali od inclinate. Sono
attrezzature progettate e
costruite per esigenze speciali di
utilizzo come in generatori di
vapore, lavori su paramenti delle
dighe, viadotti autostradali ecc. .
L'attrezzatura può essere
montata su un rimorchio per
percorsi stradali, oppure
montata su un camion per il
servizio su più dighe.
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TIPOLOGIE
Sono considerati apparecchi
speciali:
o piattaforme con portata utile
superiore a 350 kg.;
o piattaforme a più piani di lavoro;
o piattaforme aventi lunghezza
superiore a 4 m.;
o apparecchi asserviti ad altro
apparecchio di sollevamento;
o apparecchi con circuiti ausiliari e
di azionamento di tipo fluodinamico.
o apparecchi con bracci telescopici
motorizzati;
o apparecchi da installarsi in
ambienti esposti a condizioni
particolari di pericolo.
D.M. 4 marzo 1982
Per quanto attiene alla costruzione ed all’impiego dei
ponteggi sospesi motorizzati il Decreto Ministeriale 4
marzo 1982 – Riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi
e sistemi di sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzatiin deroga a quanto previsto dall’artt.39 e seguenti del
D.P.R. 7 gennaio 1956, n.164 prevede che essi possano
essere costruiti ed installati come stabilito dalle
specifiche tecniche contenute negli allegati (Allegati
modificati dal D.M. 12.03.1987).
Inoltre essi, ai sensi dell’art. 80 del D.P.R. 164/56,
devono essere verificati ogni due anni per accertare lo
stato di funzionalità e di manutenzione ai fini della
sicurezza dei lavoratori (stessa scadenza biennale viene
mantenuta dall’ Allegato VII del D.Lgs 81/08).
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Strutture di sostegno
Particolare attenzione meritano le travi e le strutture di
sostegno che sorreggono le funi degli argani che
movimentano il ponte sospeso e dalle quali dipende l’intera
stabilità del sistema. Devono essere oggetto di apposito
calcolo per ogni singola specifica installazione, tenendo in
conto un coefficiente di sicurezza non inferiore a 6. Sono
vietati ancoraggi con contrappesi. (art. 44 DPR 164)
E' evidente che nel caso in cui il sostegno superiore del
ponte sospeso non sia fisso o provvisorio, ma realizzato con
struttura mobile, i surriportati criteri di sicurezza alla
stabilità vanno confermati, unitamente ai rigorosi requisiti
di sicurezza contro il ribaltamento.
Tipico il caso del carrello che scorre su rotaia
direttamente collocato sulla copertura dell'opera asservita
dal ponte sospeso.
Definizioni
Ponteggi sospesi motorizzati: piattaforme o navicelle, di
qualsiasi forma geometrica, sollevate da argani a
motore, a mezzo organi flessibili, destinate al
sollevamento di persone e materiali inerenti il lavoro da
eseguire con esclusione di altri materiali;
Guide: organi rigidi o flessibili destinati ad assicurare la
distanza funzionale della piattaforma di lavoro dalle
pareti per tutta la lunghezza degli spostamenti verticali;
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Definizioni
Mensole di sospensione (bracci, travi, staffe, ecc.):
strutture di attacco degli organi flessibili, posti alla
estremità superiore della corsa verticale;
Limitatore di velocità: dispositivo atto a contenere la
velocità di funzionamento massima entro un valore limite
prefissato;
Limitatore di inclinazione orizzontale: dispositivo che
automaticamente arresta la manovra in corso al
superamento della inclinazione massima prefissata della
piattaforma di lavoro.
Definizioni
Dispositivo di autofrenatura: meccanismo atto a
garantire automaticamente, indipendentemente da azioni
di frenatura esterna al meccanismo, che la velocità di
movimento del mezzo, in mancanza di forza motrice, si
riduca gradualmente rispetto alla velocità di esercizio;
Anemometro: misuratore della velocità del vento. Nel
caso di impianti permanenti, installati su edifici di
altezza superiore a 60 m è fatto obbligo di applicare un
anemometro
alla
sommità
delle
strutture.
Il rilevamento della velocità del vento deve essere
possibile in condizioni di sicurezza.
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Definizioni
Portata utile: carico ammissibile sulla piattaforma
costituito dalle persone e dai materiali.
Carico di servizio: somma dei carichi gravanti sulle funi
(pesi propri + carico utile).
Descrizione tecnica
Quadro
generale
Braccio
Fine corsa
di salita
Funi di
sospensione
Cilindro
idraulico
Telaio
di base
Piattaforma
Postazione comandi
di manovra
Contrappesi
Dispositivo
guida, fine corsa
Ruota
d’appoggio
Motore e freni
Per la traslazione
Ruota motrice
Ruote folli
Barra anticollisione
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Descrizione tecnica
Pulegge di rinvio
Motore di rotazione
Braccio
telescopico
Ralla rotazione
torretta
Ruota alimentazione
elettrica
Ralla rotazione
piattaforma
Descrizione tecnica
Argano di
sollevamento
Funi di
sospensione
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Navicelle e piattaforme di lavoro
L'accesso alla piattaforma di lavoro deve essere realizzato
tramite aperture e reso agevole anche ricorrendo a gradini
ricavati nei parapetti di protezione della piattaforma. Le aperture
praticate nella piattaforma di lavoro devono essere chiuse da
cancelli, apribili verso l'interno o scorrevoli in orizzontale e muniti
di blocco automatico di chiusura corredato di controllo elettrico
di sicurezza.
I gradini devono essere di adeguata dimensione, opportunamente
distanziati e di tipo antisdrucciolevole. Inoltre devono essere
previsti appigli o maniglie per agevolare eventuali passaggi.
La larghezza utile della piattaforma deve essere contenuta tra
0,45 e 0,80 m. Dimensioni maggiori sono ammesse solo se il
sistema di sospensione garantisce comunque la stabilità al
rovesciamento della piattaforma. In ogni caso il punto di guida
delle funi portanti deve essere ad un'altezza minima di 1,50 m dal
piano di calpestio.
I piani di calpestio delle piattaforme devono essere
antisdrucciolevoli e dotati di aperture per lo scarico dell'acqua. La
maglia di eventuali elementi grigliati non deve avere dimensioni
superiori a 25x25 mm.
Navicelle e piattaforme di lavoro
I parapetti di protezione devono avere un'altezza minima rispetto
al piano di calpestio pari, rispettivamente a 1,20 m od 1,00 m a
seconda che siano disposti sui lati prospicienti il vuoto o non. In
corrispondenza degli argani sono consentite aperture con
dimensione orizzontale massima pari a 0,25 m. La distanza libera
tra i correnti del parapetto non deve essere superiore a 0,30 m.
Su tutto il perimetro esterno deve essere applicato un
fermapiede chiuso alto almeno 0,20 m.
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Navicelle e piattaforme di lavoro
Sulla piattaforma devono essere realizzati idonei
attacchi per le cinture di sicurezza e gli attrezzi
di lavoro.
Navicelle e piattaforme di lavoro
Al di sopra del piano di calpestio della piattaforma deve
essere disponibile, in tutte le posizioni di esercizio,
un'altezza libera di almeno 1,80 m.
I dispositivi di arresto automatico di fine corsa ed extra
corsa devono essere azionati direttamente dalle strutture
della piattaforma. Qualora ciò non risulti possibile, per
installazioni particolari e/o di carattere provvisorio, i
dispositivi
anzidetti
potranno
essere
azionati
indirettamente purché sia garantito il bloccaggio
dell'elemento di comando.
La piattaforma, deve essere dotata di aste articolate,
superiori ed inferiori, in grado di far intervenire i
dispositivi di arresto automatico di fine corsa se non è
esclusa la presenza di ostacoli, sia fissi che mobili, lungo le
traiettorie verticali di piattaforma.
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Argani di sollevamento
Gli argani che comandano il movimento del ponte sospeso
devono essere dello stesso tipo e portata. (art. 39 DPR
164)
Possono essere comandati mediante leva, manovella,
volantino.
Devono essere rigidamente connessi ai telai di sospensione,
a discesa autofrenante e muniti di dispositivo di arresto
(arpionismo).
Se sono a tamburo, il suo diametro non deve essere
inferiore a 12 volte quello della fune. Se a frizione, devono
essere muniti di fune di guardia con blocco, per impedire
scivolamenti, a sua volta protetta da un paracadute di
fermo.
Argani di sollevamento
Gli argani debbono portare una targhetta, collocata in
posizione visibile, indicante: il carico massimo utile, il
numero ammissibile delle persone riferite all'argano
stesso, la casa costruttrice, l'anno di costruzione e il
numero di matricola. (art. 42 DPR 164)
Le funi dovranno essere certificate da una completa
documentazione tecnica prodotta dal costruttore. Da
rammentare il coefficiente di sicurezza k che non
deve risultare inferiore a 10 (art. 43 DPR 164)
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Argani di sollevamento
Gli argani sono apparecchiature che consentono il
sollevamento di materiali e/o persone mediante
l’avvolgimento di funi attorno a un cilindro rotante, con
azionamento motorizzato.
L’azionamento degli argani può essere realizzato
mediante:
motori termici;
motori elettrici alimentati da gruppi termo-elettrici;
motori idraulici alimentati da fluidi compressi da
pompe o da accumulatori in caso di emergenza;
martinetti idraulici alimentati da fluidi compressi da
pompe o da accumulatori in caso di emergenza.
Argani di sollevamento
Argani sono apparecchi capaci di sollevare le
piattaforme di lavoro; possono essere di tipo a
tamburo od a pulegge di frizione;
Gli argani di sollevamento possono essere montati a
bordo delle piattaforme o al di fuori delle stesse.
Gli argani di sollevamento devono essere
autofrenanti, oppure dotati di un sistema di
frenatura di emergenza funzionante per eccesso di
velocità a condizione che il motore elettrico sia
dotato di freno incorporato.
Gli argani di sollevamento devono essere provvisti
di
un
dispositivo
di
frenatura
(agente
automaticamente) che garantisca la posizione di
fermo del carico in mancanza di forza motrice.
Ciascun sistema di frenatura deve poter fermare in
modo sicuro la piattaforma caricata con 1,5 volte il
carico di esercizio.
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Argani di sollevamento
I volantini per la manovra a mano di emergenza dell'argano
di sollevamento devono essere del tipo a disco cieco e
recare le indicazioni dei sensi di movimento.
L'intervento del freno di sicurezza deve provocare
l'arresto del macchinario.
Gli argani di sollevamento con tamburo di avvolgimento delle
funi devono essere dotati di dispositivi di arresto
automatico nelle posizioni di massimo e minimo
avvolgimento.
Nella posizione limite inferiore deve essere garantita la
presenza di almeno 3 spire avvolte.
Argani di sollevamento
I tamburi sono costituiti solitamente da cilindri in ghisa/acciaio,
in alcuni casi scanalati ed elica; possono esserci uno o due eliche a
seconda del numero di funi avvolte.
I tamburi di avvolgimento delle funi devono essere provvisti di
sistemi di protezione contro la fuoriuscita delle funi costituito da
un guidafune e bordini di contenimento di altezza pari ad almeno 3
volte il diametro delle funi oltre l'ultima spira avvolta od altri
sistemi equivalenti. Deve inoltre essere prevista l'applicazione di
un dispositivo che assicuri il mantenimento del serraggio della
fune sul tamburo.
Le pulegge di rinvio devono essere di acciaio, presentare flange di
altezza superiore del 20% del diametro delle funi e risultare
protette contro la fuoriuscita delle funi stesse.
Il rapporto tra il diametro primitivo del tamburo ed il diametro
della fune non deve essere inferiore a 25.
Il rapporto tra il diametro primitivo delle pulegge ed il diametro
della fune non deve essere inferiore a 20.
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Argani di sollevamento
I tamburi di avvolgimento devono essere di acciaio e
possono avere sede scanalata o liscia.
E' ammesso l'avvolgimento in più strati, con un max di 4,
solo per tamburi di tipo scanalato.
FLANGE
TAMBURO
FUNE AVVOLTA
SUL TAMBURO
TAMBURO SCANALATO
Argani di sollevamento
L’ancoraggio della fune sugli organi di avvolgimento può
avvenire in diversi modi:
la fune viene appoggiata sulla prima spira del tamburo e
viene tenuta salda da una o due piastrine avvitate sul tamburo
che devono essere una gola adeguata;
sistemata a bulloni e ganasce: viene praticato un foro
inclinato sul tamburo in corrispondenza dell’inizio della prima
spira, dove viene passata ed ancorata la fune; il foro può
essere fatto anche sulla flangia e la fune ancorata sia
all’esterno che all’interno dello stesso;
la fune, che viene portata all’interno del tamburo, può
essere ancorata in diversi modi, per esempio fra una
nervatura e l’altra o su di una sola, viene riportata una tasca
con profilo a cuneo dove viene introdotta la fune; il bloccaggio
è ottenuto interponendo tra fune e tasca una redancia piena a
cuneo.
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Bracci e mensole di sostegno della piattaforma
Le strutture di sostegno degli
apparecchi trasferibili,
costituite da mensole fisse o
disposte su carrelli, possono
Struttura di supporto
essere saldamente ancorate alla
costruzione o dotate di idoneo
contrappeso (elemento della
macchina destinato a garantire
la stabilità al ribaltamento) ai
fini della stabilità al
rovesciamento.
Per la movimentazione dei bracci
e mensole, vengono impiegati
argani a fune o catene,o spintori
oleodinamici (in tal caso, deve
essere assicurata la posizione di
fermo della struttura anche in
caso di caduta o mancanza di
pressione nei circuiti di
comando).
Bracci e mensole di sostegno della piattaforma
I bracci devono essere dotati nelle posizioni limite di lavoro di
dispositivi di arresto automatico di fine corsa e di sistemi
permanenti meccanici di appoggio.
Le posizioni di massimo o minimo sbraccio devono essere limitate
da arresti fissi meccanici e da dispositivi di arresto automatico
con intervento anticipato rispetto ai primi.
L'eventuale gruppo di rotazione dei bracci deve essere dotato di
dispositivo di frenatura automatico e di sistema di bloccaggio
nella posizione di lavoro. Il suo movimento dovrà essere permesso
unicamente tramite appositi dispositivi di consenso, con la
navicella al limite superiore della corsa verticale e con bracci in
posizione di fine corsa superiore.
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Carrelli di traslazione
Carrello: è la struttura mobile atta a consentire la
traslazione del ponteggio sospeso. Il movimento di
traslazione del carrello può avvenire in diversi modi:
carrelli scorrevoli su rotaie;
carrelli scorrevoli su monorotaia;
carrelli scorrevoli su ruote;
carrelli scorrevoli su rotaie e su ruote.
Carrelli di traslazione
Il movimento di traslazione del carrello deve essere
possibile solamente con piattaforma e braccio nelle
posizioni limite superiore.
I carrelli degli impianti permanenti devono essere
dotati di sistema frenante automatico di servizio e di
dispositivi di bloccaggio per lo stazionamento contro lo
scorrimento derivante dalla spinta del vento massimo di
fuori servizio.
I carrelli scorrenti su rotaie devono essere dotati agli
estremi della corsa di dispositivi di arresto automatico
e di arresti fissi. L'eventuale urto del carrello contro
gli arresti fissi non deve avvenire sulle ruote.
I carrelli scorrevoli su monorotaia devono essere
provvisti di staffe di sicurezza atte a garantirne la
trattenuta anche in caso di rottura dei perni delle
ruote.
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Carrelli di traslazione
Se il carrello è dotato di timoni manuali di guida, questi
devono essere provvisti di pulsante di arresto d'emergenza,
con autoritenuta meccanica ed avente diametro non
inferiore a 50 mm, per consentire l'arresto del movimento
di traslazione in presenza di eventuali ostacoli.
E' consentito il comando a distanza dalla piattaforma del
movimento di traslazione solo per carrelli scorrevoli su
guide o dotati di dispositivi in grado di garantire il
mantenimento ad un valore pressoché costante della
distanza tra piattaforma e parete prospiciente. In tal caso,
se dalla piattaforma non si ha la piena visibilità del piano di
scorrimento, il carrello deve essere dotato di un dispositivo
di arresto automatico in presenza di ostacoli.
I carrelli possono essere dotati di pneumatici gonfiabili; in
tal caso il funzionamento deve essere consentito solo previa
applicazione di stabilizzatori.
Comandi, segnalazioni ed indicazioni
Tutti gli organi di comando devono potersi azionare senza
pericolo dal posto di manovra, recare chiare indicazioni di
manovra di tipo simbolico a frecce direzionali ed essere
protetti contro l'azionamento accidentale.
I posti di manovra devono essere dotati, oltre agli organi di
comando necessari per i singoli movimenti, anche di:
interruttore generale di linea;
commutatore tra i punti di manovra;
pulsanti di marcia e arresto del circuito di manovra;
pulsante di arresto di emergenza del tipo ad autoritenuta
meccanica, di colore differenziato, recante la scritta ALT o
STOP;
comando del segnale d'allarme (sulla piattaforma);
comando a chiave estraibile solo in posizione di apertura del
circuito di manovra.
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Comandi, segnalazioni ed indicazioni
In corrispondenza di ciascun posto di manovra deve essere
installata, spia ottica di segnalazione per tensione in linea
debitamente individuata.
Tutti gli interruttori devono recare chiare indicazioni di chiusura
ed apertura e dell'utenza alimentata.
Sull'apparecchio deve esistere targa indicante: nominativo del
fabbricante o suo rappresentante; numero di fabbrica ed anno di
fabbricazione; caratteristiche delle funi impiegate.
Sulla piattaforma deve essere indicato in corrispondenza degli
attacchi, il collegamento con le cinture di sicurezza.
In corrispondenza di ciascun posto di manovra devono essere
esposte, in posizione ben visibile, le seguenti targhe:
targa indicante la portata utile ed il numero massimo delle persone
ammesse;
targa riportante l'estratto delle principali norme di sicurezza
relative alla manovra ed all'impiego dell'impianto.
Tutte le indicazioni devono essere durevoli nel tempo ed in lingua
italiana.
Dispositivi di sicurezza
Al verificarsi di una delle seguenti condizioni
l’intervento delle apparecchiature di sicurezza deve
arrestare ed impedire tutti o solo alcuni dei movimenti
come appresso specificati:
a) intervento freni di emergenza: tutti i movimenti
controllati;
b) intervento paracadute: tutti i movimenti ;
c) piattaforma impigliata: movimento (di salita e discesa)
in atto;
d) piattaforma agganciata alle guide: movimenti di
traslazione carrello e brandeggio braccio.
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Dispositivi di sicurezza
Al raggiungimento di una delle posizioni limiti dei movimenti
di salita e discesa piattaforma, traslazione carrello, salita e
discesa braccio deve arrestarsi il rispettivo movimento in
atto (dispositivi di arresto automatico di fine corsa).
Sui movimenti di salita della piattaforma e del braccio
devono
risultare
attivi
anche
dispositivi
di
arresto
automatico di extracorsa.
Gli interruttori di extracorsa devono interrompere il
circuito di alimentazione dei motori e dei rispettivi freni (in
deroga a quanto sopra gli interruttori di extracorsa
possono agire sul circuito ausiliario qualora interrompano
l'alimentazione di almeno due contattori tra loro
indipendenti).
Dispositivi di sicurezza
L'apparecchio deve essere dotato di idonei organi di
ancoraggio per il parcheggio.
Tra la piattaforma ed il posto presidiato, se il gruppo di
sollevamento non è installato a bordo della piattaforma,
deve esistere un sistema di comunicazione ad
alimentazione indipendente dalla sorgente di f.m.
dell'impianto (telefono, interfono, radiotelefono, ecc.).
Inoltre la piattaforma deve essere dotata di
dispositivo di segnalazione acustica ad alimentazione
indipendente (sirena manuale, ecc.).
Gli apparecchi con argano a puleggia di frizione e quelli
monofune devono essere muniti di dispositivo
paracadute agente su funi o guide di sicurezza.
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Dispositivi di sicurezza
Gli apparecchi ad una sola fune portante, adibiti ad usi
speciali, possono non essere dotati di dispositivo
paracadute purché il coefficiente di sicurezza della
fune portante non sia inferiore a 18 e la corsa verticale
non superi i 60 m.
Per gli argani a tamburo è consentita, in luogo del
paracadute, l'applicazione di un freno di sicurezza
agente sul tamburo di avvolgimento od a monte dello
stesso, purché gli elementi della catena cinematica,
posti a valle di esso, presentino un coefficiente di
sicurezza almeno pari ad 8 nei confronti dei
carichi statici.
Dispositivi di sicurezza
Paracadute: dispositivo automatico atto a fermare e
sostenere la piattaforma di lavoro, con il suo carico di
esercizio, nel caso venga meno la funzione di
sospensione dell’organo flessibile. Il dispositivo
paracadute, deve:
a. essere azionato meccanicamente;
b. avere organi di prese controllabili e sostituibili;
c. portare in stato di fermo la piattaforma caricata con
1,5 volte la portata utile.
L'intervento del medesimo deve provocare l'arresto
del macchinario.
Le piattaforme, movimentate da 2 argani indipendenti
a bordo, devono essere provviste di limitatori
automatici di pendenza atti ad impedire il superamento
di un'inclinazione della piattaforma, rispetto al piano
orizzontale, pari a 0,10 m per ogni metro di lunghezza
della stessa.
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Manovre di emergenza
Il posto di manovra dei dispositivi per gl'interventi di emergenza
deve essere presidiato da persona, esperta ed istruita, durante
tutto il periodo dell'attrezzatura.
Tutte le manovre di emergenza devono essere rese possibili solo in
presenza
di
almeno
una
barriera
di
sicurezza.
Durante la manovra di emergenza l'improvviso ripristino delle
normali condizioni di esercizio non deve determinare interferenze
pericolose con la manovra in corso. Al termine della manovra di
emergenza devono essere reinseriti automaticamente tutti i
dispositivi di sicurezza oppure, in casi di inserimento manuale, la
mancata attivazione anche di un solo dispositivo deve comportare il
fermo dell'apparecchio. In ogni caso l'utente è tenuto a verificare
il perfetto funzionamento di dette apparecchiature, prima di
riattivare l'impianto per le normali condizioni di esercizio.
Nei ponteggi sospesi con due argani di sollevamento indipendenti, le
manovre di emergenza manuali devono essere fatte agendo
alternativamente su ciascun argano e deve essere impedito il
superamento della massima inclinazione ammissibile.
Manovre di emergenza
I ponteggi sospesi con gruppo di sollevamento monorotaia devono
essere dotati di carrello di soccorso ad azionamento manuale, sempre
disponibile in luogo. Il carrello di soccorso deve portare una
piattaforma con parapetti regolamentari ed avere una portata di
almeno due persone.
Per i ponteggi sospesi con argani di sollevamento a bordo, nei casi in
cui il loro impiego avviene in luoghi nei quali le condizioni ambientali
possono essere causa di malori (calore, fumi, polveri, agenti chimici,
ecc.) per gli operatori a bordo del ponteggio, deve essere
predisposto un sicuro mezzo di recupero, dotato anche di
azionamento manuale e rispondente a tutti i requisiti previsti per il
sollevamento di impalcature sospese con a bordo persone.
Inoltre le manovre di recupero devono essere eseguite da un posto
sicuro, non esposto alle condizioni ambientali che ne hanno causato
l'intervento.
Impiegando ponteggi sospesi per grandi altezze ed in luoghi nei quali
il recupero della piattaforma deve essere fatto dall'alto e possa
risultare di durata prolungata, si deve ricorrere ad un secondo
motore di emergenza, alimentabile da una linea indipendente da
quella di esercizio.
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Sitografia figure e immagini:
www.fontanaponteggisospesi.com
www.tractel.com
GRAZIE
PER L’ATTENZIONE
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Corso esperti verificatori - Ponti sospesi e argani2010