INDICE
Premessa
1. Analisi del contesto
2. Strutture scolastiche
3. Dati dell’istituzione scolastica
4. Analisi dei bisogni formativi e problemi emergenti dalle famiglie
5. Scuola e famiglia: luoghi di crescita
6. Principi e finalità dell’Istituto Comprensivo
7. Flessibilità
8. Finalità educative e didattiche
9. Le Indicazioni per il curricolo
10. Piano annuale di inclusività
11. Piani di studio personalizzati
12. Orario di servizio
13. Progetti, viaggi d’istruzione e visite guidate
14. Criteri orientativi dell’équipe pedagogica
15. L’integrazione degli alunni diversamente abili
16. Alunni immigrati
17. Continuità educativa
18. Dipartimenti disciplinari
19. Metodologia e unitarietà dell’insegnamento
20. Ampliamento dell’offerta formativa
21. Verifica e valutazione
22. Orientamento Scolastico
23. Figure di riferimento
24. Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta Formativa
25. Commissioni e dipartimenti all’interno del Collegio Docenti
26. Organizzazione
27. Risorse umane dell’Istituto
28. Spazi, attrezzature, sussidi multimediali, aule e laboratori
29. Calendario Scolastico 2013/2014
30. Attività di formazione e aggiornamento
31. Educazione alla sicurezza
32. Allegati al POF
33. Conclusione
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PREMESSA
L’Istituto comprensivo offre un modello organizzativo dell’offerta di istituzione e formazione
che racchiude potenzialità ed energie intrinseche alla propria natura. Si può definire come il
luogo ideale per una comunità scolastica che sia tale sia sul piano delle relazioni che su quello
della consapevolezza di un fine comune. Una comunità scolastica nella quale si curi la crescita
della persona in tutte le sue dimensioni e si ricerchi il dialogo con tutte le componenti sociali e
professionali; in cui ognuno, nella diversità dei ruoli ma con pari dignità, operi per assicurare lo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in
concordanza con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Internazionale sui
Diritti dell’Infanzia. L’Istituto comprensivo è il luogo in cui insieme a bambini, preadolescenti e
adolescenti si costruiscono le chiavi epistemologiche del sapere contrastando le frammentazioni
(A.M. Bianchi).
Si propone perciò come luogo privilegiato in cui poter attuare la continuità educativa tra Scuola
dell’Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di I Grado come “raccordo” tra istituzioni che,
pur mantenendo la loro peculiare identità, ricercano dialogo e reciproca conoscenza,
consapevoli che il passaggio degli alunni dall’una all’altra rappresenta un punto
fondamentale nel loro processo di crescita e sviluppo.
E’ importante quindi, come sottolineato nelle Indicazioni per il Curricolo, che la comunità
scolastica si configuri come comunità di persone, comunità di pratiche, comunità di diversità che
interagiscono, ma che sia soprattutto una comunità vitale in cui avere il coraggio di mettere in
discussione le certezze raggiunte e sottoporre le proprie routines professionali al vaglio di
un’analisi critica e di un confronto corretto con posizioni diverse al fine di una costante verifica e
di un conseguente ri-orientamento del proprio agire di professionisti motivati, competenti e
corresponsabili.
A tal fine è utile acquisire la consapevolezza che “la continuità non si
identifica con l’uniformità e la ripetitività (il semplice trasferimento di modelli di intervento da
un’istituzione all’altra, dalla famiglia alla scuola, da un grado scolastico all’altro), né va confusa
con la stabilità, come unione di cose identiche e neppure con la subalternità del momento che
precede rispetto a quello che segue; ma consiste nella ricerca-impiego di mediatori, di
commutatori, idonei a tenere insieme”. (Cosimo La Neve). L’Istituto Comprensivo di Scuola
dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado “F. Ciusa” ha sede a Riola Sardo. L’elaborazione
e la stesura del Piano dell’Offerta Formativa, tiene conto delle esigenze rappresentate dai vari
ordini di scuola in esso presenti. Il P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) previsto dall’articolo 3
del “Regolamento dell’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche”, approvato definitivamente dal
Consiglio dei Ministri il 25 Febbraio 1999, è il documento fondamentale di ogni Istituto
Scolastico che con esso dichiara la propria identità culturale e progettuale, esplicitando la propria
offerta formativa secondo le Indicazioni Nazionali, integrandola e ampliandola col concorso e la
collaborazione degli Enti Locali e delle diverse Agenzie educative presenti nel Territorio.
Il POF dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo è stato predisposto tenendo in considerazione le
indicazioni contenute nella normativa vigente, e precisamente:
D.P.R. 8 Marzo 1999, n° 275 art. 3.
D.M. 19 Luglio 1999, n° 179.
Direttiva del 19 Luglio 1999, n° 180.
Lettera Circolare del 4 Agosto 1999, n° 194.
Legge n. 53 del 28.03.2003.
D.L. n. 59 del 19.02.2004
C.M. n. 29 del 5.03.2004
D.L. n. 226/2005
Nota Ministeriale del 31.08.2006, Prot. n° 692.
Nota Ministeriale n. 68 del 3.08.2007
D. L. 1° settembre 2008, n. 137, coordinato con la legge di conversione n. 169 del 30 ottobre
2008 recante : “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università” .
Normativa della Riforma Gelmini-Tremonti:
Decreto n. 81/2009: Riorganizzazione rete scolastica;
Decreto n. 89/2009: Revisione assetto ordinamentale scuola dell’infanzia e del primo ciclo;
Decreto n.122/2009: Valutazione alunni;
Atto di indirizzo 8 settembre 2009;
Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 4 agosto 2009.
D.M. 254 del 16 novembre 2012 in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013; indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo;
Contiene un’analisi delle caratteristiche fisiche, socio-economico e culturali del territorio in cui
l’Istituto opera; i principi, le finalità educative e didattiche e le risorse dell’Istituto, nonché la sua
specifica offerta formativa; e, infine, fanno parte integrante del POF il “Regolamento d’Istituto”, la
“Carta dei Servizi”, il “Regolamento Disciplinare degli Alunni della Scuola Secondaria di I
Grado”, i Progetti curricolari ed extracurricolari, “Piano Annuale delle Attività” e il “Piano
specifico di aggiornamento e formazione in servizio per i docenti”.
Informa, altresì, dei Servizi Amministrativi che elargisce. E’ reso pubblico, e sarà consegnato
alle famiglie al momento dell’iscrizione. E’ sottoposto a verifica e revisione annuale, e,
pertanto, passibile di modifiche, adattamenti ed aggiornamenti.
1. ANALISI DEL CONTESTO
I Comuni di Riola Sardo, Baratili San Pietro e Nurachi fanno parte della provincia di Oristano e
precisamente di quella zona più settentrionale del Campidano che confina con il Montiferru.
Riola Sardo sorge nel centro ovest della Sardegna, nel Campidano di Oristano, sulla costa
occidentale. Dista dal mare, in linea d’aria, Km 10,5 ed è situato ad un’altezza di m 9 sul livello
del mare. Il territorio comunale è pianeggiante, si estende per una superficie complessiva di
Kmq 48, mentre il centro abitato ha una superficie di Kmq 0,81. Il paese è fiancheggiato dal Rio
Mare Foghe o Rio Cispiri.
Riola Sardo fa parte della Provincia di Oristano da cui dista Km 12, si trova sulla Statale
292, che da Oristano va verso Cuglieri e Bosa, e da essa si dipartono una serie di strade
provinciali che collegano con diverse località marine. Appartiene all’A.S.L. N° 5 di Oristano,
mentre dal Capoluogo, Cagliari, dista Km 105. La popolazione attuale è di circa 2.133 abitanti.
L’economia si basa in prevalenza sull’agricoltura, caratterizzata dalla diversità delle colture
e da una frammentazione dei fondi agricoli che impedisce di conseguire redditi elevati. A parte la
produzione di cereali, le coltivazioni specializzate si riferiscono in particolare alla produzione di
uva Vernaccia e di olive da olio.
Parte della popolazione è dedita alla pesca, con alcune cooperative che operano nello
stagno di Cabras e in quello di “Is Benas”; un’altra si occupa della pesca in mare aperto ed è la
cooperativa “Su Pallosu”, dotata di mezzi adeguati per la pesca lontano dalle coste.
Un esiguo numero di abitanti è dedito alla pastorizia condotta con metodi tradizionali; un
po’ più organizzati sembrano essere gli allevatori provenienti dal centro Sardegna che,
nell’ultimo decennio, hanno ampliato notevolmente le loro aziende, sia come estensione di
terreno, sia come numero di capi di bestiame, in particolare ovini.
E’in aumento il numero dei professionisti, degli impiegati e degli addetti all’edilizia così
come è in continuo sviluppo l’agriturismo, soprattutto nei mesi estivi. Nonostante ciò la
percentuale dei disoccupati, in prevalenza giovani, è alta, come pure è elevato il numero dei
lavoratori pendolari.
Il centro storico del paese conserva le stradine strette di una volta dove si affacciano le
tipiche case antiche costruite in “ladrini”. La Chiesa Parrocchiale è dedicata a San Martino,
Patrono del paese, festeggiato l’11 novembre.
Tra i servizi importanti è da segnalare la presenza della Caserma dei Carabinieri,
dell’Ufficio Postale, di una filiale del Banco di Sardegna, di una Farmacia, di un servizio di
Guardia Medica, di un Consorzio Agrario.
Il paese è ben servito di esercizi commerciali, di generi alimentari, industriali e artigianali.
Per quanto riguarda l’istruzione pubblica sono presenti la Scuola dell’Infanzia Statale,
vicina ai ruderi della Chiesa di Santa Corona, la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di
Primo Grado, tra di loro adiacenti.
Non distante dal Municipio, che si trova nella strada principale, è ubicata la Biblioteca
Comunale, nei locali riadattati del vecchio lavatoio, che si occupa anche di altre attività
socioculturali.
Una funzione importante come centro di aggregazione ha, inoltre, la Parrocchia che
organizza diverse attività attraverso un Gruppo Permanente. Nel paese è operante un MotoClub che, da una ventina d’anni, organizza il “Motoraduno della Vernaccia” richiamando un
notevole numero di partecipanti e di appassionati.
Sono presenti anche Associazioni Sportive e di volontariato quali la Croce Rossa e la
Caritas.
Esiste, inoltre, un servizio di Assistenza per Anziani, gestito da una cooperativa che si
occupa anche della fornitura dei pasti a domicilio e del servizio mensa della scuola
dell’Infanzia.
Baratili San Pietro, situato al centro del Campidano nell’area pianeggiante alle pendici del
Montiferru, confinante con Rio Mare Foghe, è un paese di circa 1100 abitanti. Il territorio si
estende per una superficie di Kmq 6, al centro di una piana ubertosa a 12 metri sul livello del
mare. Il centro abitato è costituito da un unico agglomerato urbano. Dal punto di vista
economico si configura come un paese prevalentemente agricolo, integrato dalla pastorizia e
dalla pesca.
Anzi, bisogna precisare che Baratili S. Pietro è il principale centro di produzione e di
commercializzazione della Vernaccia Doc, con oltre 300 ettari di vigneti specializzati e con un
apporto di altra vernaccia da altri territori della zona.
Particolare importanza economica rivestono le
Cooperative agricole, dedite alla
coltivazione di diverse specie orticole tra le quali quelle degli asparagi, che danno lavoro
stagionale ad un centinaio di persone e, non meno importanti sono le Cooperative, che si
occupano delle coltivazioni di cereali e d’olio e di altre produzioni irrigue.
Nel mese di maggio si svolge la Sagra degli asparagi che riscuote sistematicamente
notevole successo richiamando molti visitatori da tutta la Sardegna.
Diversi abitanti fanno parte delle Cooperative di pesca dello Stagno di Cabras, di Is Benas e
di Su Pallosu.
La Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Pietro, Patrono del Paese, risale al 1700: vi si può
ammirare un importante altare ligneo-barocco del 1704 e un famoso quadro dell’Addolorata
attribuito al Pittore Marghinotti.
L’istruzione è svolta dalla Scuola Statale dell’Infanzia, dalla Scuola Primaria e dalla Scuola
Secondaria di Primo Grado.
Per le attività culturali, al di fuori dell’ambito scolastico, è operante la Biblioteca Comunale,
aperta al pubblico 18 ore settimanali, ampiamente utilizzata dagli alunni.
Altre attività culturali e sociali sono svolte dal Centro Sociale Comunale, che interviene in
favore dei minori e degli anziani, dalla Parrocchia, dalle Associazioni Sportive e dalla Pro Loco,
che organizza da parecchio tempo, con risultati apprezzabili, la “Sagra della Vernaccia” che
contribuisce a pubblicizzare il prodotto tipico locale.
Numerose sono le strutture sportive, tra cui un ottimo campo di calcio in erba e una palestra
coperta adiacente agli edifici scolastici.
Nurachi, situato nella zona delle lagune, sulla Statale 292, che da Oristano conduce a
Cuglieri, a quota 7 metri di altitudine, conta poco più di 1300 abitanti e deriva dal toponimo
“nuraghe”, i cui resti si trovano ancora nelle vicinanze della chiesa Parrocchiale di San Giovanni
Battista, risalente al 1600, sorta su una preesistente area neolitica romana, paleocristiana e
altomedioevale. Importanti testimonianze sono costituite dal “Battistero paleocristiano”, del VI
secolo, da tombe del periodo romanico e dal dossale e scudo appartenenti al pulpito ligneo
seicentesco. E’ stata anche un’importantissima “statio” in epoca punico-romana, di
collegamento tra Othoca e Cornus.
L’antico centro storico è ampliato da aree di nuova urbanizzazione, da una zona artigianale e
da ampi spazi di verde pubblico. L’attività economica si basa soprattutto sull’agricoltura
(cereali, olivi, carciofi, barbabietole, riso, ortaggi, Vernaccia e Nieddera, vini assai apprezzati),
sulle attività artigianali, integrata dala pesca nel vicino stagno. Dal punto di vista culturale, oltre
la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di Primo Grado, è presente la Scuola dell’Infanzia
privata gestita dalle Suore Oblate del Sacro Cuore.
Svolgono, inoltre, attività culturali la biblioteca comunale, il Centro Sociale, sede di importanti
manifestazioni, e la Casa Museo “Peppetto Pau”, che periodicamente ospita mostre “tematiche”
di particolare rilievo.
Un importante contributo viene dato dall’attività di Associazioni come la Pro Loco, la
Parrocchia, la Polisportiva e il Gruppo Folk.
Il servizio Sociale Comunale è particolarmente attivo nei confronti dei minori, dei
diversamente abili e degli anziani. Dal punto di vista demografico il paese è in continua crescita.
2. STRUTTURE SCOLASTICHE
a. RIOLA SARDO
La Scuola dell’Infanzia di Riola, ubicata in Via Montessori, zona periferica lontana sia
dalla Scuola Primaria che dalla Secondaria di Primo Grado, comprende tre aule, di cui due
adibite alle attività di sezione, una utilizzata per le attività di intersezione, una piccola aula dove
vengono custoditi i sussidi didattici, un androne, un refettorio, i servizi igienici e un cortile in
parte sistemato a prato verde e in parte lastricato, che si presta a molte atti vità all’aperto.
A livello strutturale si evidenzia la carenza di spazi adeguati e funzionali allo svolgimento
delle diverse attività, soprattutto manca uno spazio interno per le attività motorie, che vengono
svolte, tempo permettendo, all’aperto. Alcuni spazi disponibili non sono del tutto idonei alle
esigenze dei bambini, in quanto limitano lo svolgimento delle attività.
Si ricorda, inoltre, che la Scuola non gode dell’autonomia di cui necessita, poiché il piano
superiore del caseggiato ospita il servizio di Tele Soccorso e anche la cucina è utilizzata per il
servizio di assistenza agli anziani.
I sussidi didattici e il materiale in genere sono inadeguati a soddisfare i bisogni della
Scuola. Alcuni arredi sono, invece, insufficienti e altri pericolosi, in quanto instabili e usurati.
La Scuola Primaria di Riola, situata in via Roma, nell’area scolastica comprendente la
Scuola Secondaria di Primo Grado e la palestra comunale. L’edificio, costruito negli anni
quaranta, si sviluppa su due piani e comprende, al piano inferiore, tre ampie aule dove si
trovano le classi 1ª, 2ª, 3ª, all’ingresso vi è inoltre una stanza più piccola adibita ad aula
docenti, dove c’è un computer e una stampante utilizzati dai docenti per la documentazione
scolastica e vi è poi una biblioteca e il fotocopiatore. Al piano superiore ci sono altre tre grandi
aule di cui due destinate alle classi 4ª e 5ª
ed un’altra che viene utilizzata come aula
multimediale, dove c’è una LIM e tre computer obsoleti, più quattro acquistati negli ultimi anni.
Vi è, inoltre, una televisione e un lettore DVD, sussidi anch’essi recenti. Sempre al piano
superiore è presente una piccola aula adibita a ripostiglio di sussidi e arredi scolastici ormai in
disuso.
I servizi igienici presenti nei due piani non sono idonei poiché non vi è la separazione tra
bagni destinati ai maschi e quelli destinati alle femmine, quindi sono anche insufficienti.
Mancano, inoltre, in entrambe i piani, i bagni per disabili. Anche i servizi igienici destinati agli
adulti sono molto angusti.
Si rileva l’assenza di uno spazio riservato alla bidelleria. Il cortile, pur essendo spazioso,
non è ben attrezzato per attività all’aperto, mancano anche spazi ombreggiati.
Gli alunni svolgono l’attività motoria nell’adiacente palestra comunale, situata nell’area
scolastica della Scuola Secondaria di Primo grado, la stessa viene utilizzata oltre che dagli
alunni della secondaria, anche da società sportive in orario antimeridiano, pomeridiano e serale.
Gli armadi sono appena sufficienti, dallo scorso anno sono presenti in ogni aula due
lavagne bianche a parete dotate di pennarelli, sono state eliminate le lavagne in ardesia. Banchi
e sedie sono da sostituire. La scuola è dotata di rete internet, funzionante solo al piano inferiore,
di recente è stata installata una rete di cablaggio per l’uso delle LIM che dovranno essere
presenti in tutte le classi, un mese fa è stato acquistato un telefono cordless che rende più
agevole la comunicazione.
La dotazione libraria è in via di potenziamento.
La Scuola Secondaria di Riola, disposta su due piani.
Nel piano terra sono presenti i seguenti locali:
N. 1 bidelleria;
n° 3 aule;
n° 2 androni d’ingresso;
n° 1 stanza per il dirigente amministrativo;
n° 2 stanze per i collaboratori amministrativi,
n° 1 stanza per il Dirigente Scolastico;
n° 1 aula Professori;
n° 1 salone adibito ad Archivio;
n° 8 servizi igienici.
n° 1 servizio per disabili
n.° 1 aula multimediale con n. 11 PC obsoleti,
che usufruiscono della connessione INTERNET;
n°. 1 aula da adibire a laboratorio artistico e di sostegno;
n.° 1 locale adibito a ripostiglio per materiali di pulizia.
Nel piano superiore sono presenti:
n. 1 bidelleria;
n° 5 aule;
n° 1 Biblioteca alunni, anche se di non recentissimo aggiornamento;
n° 1 aula multimediale (AULA MARTE) con n° 7 computer; collegati ad Internet;
n° 1 Laboratorio scientifico;
n° 1 Laboratorio fotografico;
n° 8 servizi igienici;
n° 1 servizio per disabili
n° 1 aula magna con gradinate di circa 80 posti, che può essere utilizzato anche per rappresentazioni
teatrali.
n° 1 locale adibito a ripostiglio per materiale vario.
Esiste un’area di pertinenza della Scuola e una Palestra.
Non esistono altre strutture all’esterno per l’attività sportiva, oltre all’adiacente Palestra.
b. BARATILI SAN PIETRO
La Scuola dell’Infanzia di Baratili, ubicata in via Amsicora, in zona periferica, lontana dalla
Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, è costituita da tre aule, di cui due utilizzate dalle
sezioni del plesso e una adibita a deposito materiale. E’ presente un ampio androne che si presta
alle attività di intersezione e di movimento.
La Scuola dispone di un refettorio, dei servizi igienici, di due piccoli ambienti utilizzati per
la custodia dei sussidi e di un’ampia cucina con dispensa.
L’attrezzatura tecnico–scientifica e la dotazione didattica è carente. Anche il cortile è
utilizzabile solo in parte ed è privo dei giochi propri della Scuola dell’Infanzia.
La Scuola Primaria di Baratili, ubicata in via Garibaldi, è adiacente alla Scuola
Secondaria di Primo Grado e comprende cinque aule, che ospitano altrettante classi, un piccolo
ambiente adibito a biblioteca, uno stanzino, nel quale è posizionato il fotocopiatore, usato come
bidelleria, un androne utilizzato per la visione di videocassette, per le attività espressive e
come sala computer.
Mancano spazi per attività di laboratorio, mentre è buona la dotazione didattica e
scientifica. Gli arredi sono stati rinnovati.
La scuola dispone di n° 04 servizi igienici di cui uno riservato agli alunni diversamente
abili e uno al personale. L’educazione motoria viene svolta nella Palestra Comunale, situata nel
cortile della Scuola, che viene utilizzata anche da società sportive in orario pomeridiano e/o
serale.
Tutte le finestre delle aule sono dotate di grate che escludono ulteriori vie d’uscita in caso
di necessità.
La Scuola Secondaria di Primo Grado di Baratili è costituita da tre aule, che ospitano
le tre classi, da un androne utilizzato anche per attività di interclasse, da una sala professori, da
un’aula polivalente utilizzata come laboratorio di Informatica e attività tecniche ed artistiche,
nonché anche come laboratorio chimico-scientifico. Sono presenti, inoltre, tre servizi igienici.
Non esiste una sala adibita a Biblioteca, ma è presente una dotazione libraria per alunni e
docenti, posta nell’androne e in sala professori. Esiste, inoltre, l’attrezzatura per un laboratorio
fotografico e laboratorio chimico-scientifico, ma i locali sono insufficienti per realizzarlo.
Le lezioni di Educazione Fisica vengono svolte nell’adiacente Palestra Comunale, che
viene utilizzata anche da diverse Società Sportive.
Tutte le finestre delle aule sono dotate di grate che escludono ulteriori vie d’uscita in caso
di necessità.
c. NURACHI
La Scuola Primaria di Nurachi si trova al piano terra di un edificio mentre al piano
superiopre del medesimo, è situata la Scuola Secondaria di Primo Grado. Essa ha a disposizione
i seguenti locali:
n° 5 aule;
n° 1 aula docenti;
n° 1 aula adibita a biblioteca;
n° 1 aula per il recupero;
n° 1 stanzino adibito a laboratorio di cucina;
n° 1 aula utilizzata per il laboratorio di informatica;
n° 10 servizi igienici, di cui tre riservati al personale, più uno handicap;
n° 1 stanzino utilizzato per fotocopiatore e telefono;
n° 1 stanzino per il personale ausiliario;
n° 2 locali adibiti a ripostiglio
n° 2 ingressi;
n° 1 corridoio;
La Scuola, per quanto riguarda gli spazi esterni, è dotata di un cortile, mentre le attività di
Educazione Motoria vengono svolte nell’adiacente Palestra Comunale.
La Scuola Secondaria di Primo Grado di Nurachi si trova al piano superiore
dell’edificio che ospita la Scuola Primaria. Esso comprende:
n° 3 aule ordinarie per le classi e una adibita al sostegno;
n° 1 corridoio di passaggio;
n° 1 ampia aula, utilizzata come sala professori e aula riunioni;
n° 1 aula magna, adibita anche a biblioteca e a laboratorio teatrale;
n° 1 aula per il laboratorio di cucina e per il fotocopiatore;
n° 1 sottoscala adibito a ripostiglio per attrezzi da palestra;
n° 1 aula utilizzata come laboratorio di informatica;
n° 8 servizi igienici, di cui tre riservati al personale.
n° 1 servizio igienico per i disabili.
3. DATI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “F. Ciusa” – RIOLA SARDO (OR)
Via Roma 64, 09070 - RIOLA SARDO (OR)
Tel. 0783 410331- 0783 412005 (DIRIGENTE) - Fax. 0783 412226
Cod. Fiscale n. 90027740951 - e-mail: [email protected]
sito web: www.istitutocomprensivoriolasardo.it
DATI STRUTTURALI DEGLI EDIFICI
Edificio Sede Centrale:
Scuola Secondaria di I Grado di Riola Sardo (su 2 piani)
Via Roma n. 64 - Tel. 0783 410331
09070 RIOLA SARDO (OR)
Scuola Primaria di Riola Sardo (su 2 piani)
Via Roma n. 60
- 0783 410075
09070 RIOLA SARDO (OR)
Scuola dell’Infanzia di Riola Sardo (Piano Terra)
Via Montessori s.n.c. - Tel. 0783 410271
09070 RIOLA SARDO (OR)
Scuola Primaria di Baratili San Pietro - Tel. 0783 410711
Scuola Secondaria di I Grado di Baratili San Pietro - Tel. 0783 411559
Via Garibaldi s.n.c.
09070 BARATILI SAN PIETRO (OR)
Scuola dell’Infanzia di Baratili San Pietro (Piano Terra)
Via Amsicora s.n.c. - Tel. 0783 410970
09071
BARATILI SAN PIETRO (OR)
Scuola Secondaria di I Grado di Nurachi ( I Piano) - Tel. 0783 410165
e Scuola Primaria di Nurachi (Piano Terra) - Tel. 0783 410589
Via Gramsci s.n.c.
09070 NURACHI (OR)
PERSONALE IN SERVIZIO - ANNO SCOLASTICO 2013/2014
N. 1 Dirigente Scolastico
N. 22 Docenti di Scuola Secondaria di I Grado
N. 28 Docenti di Scuola Primaria
N. 11 Docenti di Scuola dell’Infanzia
N. 1 Direttore S. G. A.
N. 4 Personale A.T.A. - Assistente Amministrativo
N. 11 Personale A.T.A. - Collaboratore Scolastico
NUMERO ALUNNI - ANNO SCOLASTICO 2013/2014
Comune di Riola Sardo
Scuola dell’Infanzia di Riola Sardo: N. 2 Sezioni
Sezione A:
N. 17 alunni
Sezione B:
N. 16 alunni
Totale
N. 33 alunni
Scuola Primaria di Riola Sardo: N. 5 Classi
Classe 1ª A
N. 12 alunni
Classe 2ª A
N. 13 alunni
Classe 3ª A
N. 15 alunni
Classe 4ª A
N. 16 alunni
Classe 5ª A
N. 15 alunni
Totale
N. 71 alunni
Scuola Secondaria di I Grado di Riola Sardo: N. 3 Classi
Classe 1ª A
N. 12 alunni
Classe 2ª A
N. 15 alunni
Classe 3ª A
N. 21 alunni
Totale
N. 48 alunni
Comune di Nurachi
Scuola Primaria di Nurachi: N. 5 Classi
Classe 1ª B
N. 16 alunni
Classe 2ª B
N. 7 alunni
Classe 3ª B
N. 16 alunni
Classe 4ª B
N. 15 alunni
Classe 5ª B
N. 15 alunni
Totale
N. 69 alunni
Scuola Secondaria di I Grado di Nurachi: N. 3 Classi
Classe 1ª B
N. 11 alunni
Classe 2ª B
N. 15 alunni
Classe 3ª B
N. 15 alunni
Totale
N. 41 alunni
Comune di Baratili San Pietro
Scuola dell’Infanzia di Baratili S. Pietro: N. 2 Sezioni.
Sezione A:
N. 20 alunni
Sezione B:
N. 21 alunni
Totale
N. 41 alunni
Scuola Primaria di Baratili S. Pietro N. 5 Classi
Classe 1ª C
N. 9 alunni
Classe 2ª C
N. 12 alunni
Classe 3ª C
N. 8 alunni
Classe 4ª C
N. 12 alunni
Classe 5ª C
N. 14 alunni
Totale
N. 55 alunni
Scuola Secondaria di I Grado di Baratili S. Pietro: N. 3 Classi
Classe 1ª C
N. 13 alunni
Classe 2ª C
N. 14 alunni
Classe 3ª C
N. 10 alunni
Totale
N. 37 alunni
RIEPILOGO
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA DI I GRADO
RIOLA SARDO
33
71
48
NURACHI
/
69
41
BARATILI S. P.
41
55
37
TOTALI
74
195
126
TOTALE ALUNNI
ISTITUTO COMPRENSIVO “F. CIUSA”
RIOLA SARDO
395
ENTI PUBBLICI O PRIVATI CON I QUALI SI INTRATTIENE RAPPORTI DI
COLLABORAZIONE
Amministrazioni comunali di Riola Sardo, Baratili San Pietro e Nurachi
Biblioteche comunali
Pro loco
Associazioni culturali e sportive
Associazione reduci ex combattenti
Ente Foreste
A.S.L. N. 5 di Oristano
C.O.N.I.
Amministrazione Provinciale di Oristano
Regione Autonoma della Sardegna
4. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI E PROBLEMI
EMERGENTI DALLE FAMIGLIE
Le famiglie dimostrano generalmente una certa sensibilità nei riguardi della vita scolastica. Le
aspettative nei confronti di un esito scolastico, tuttavia non rispondono sempre alla valorizzazione di
una reale preparazione culturale e in alcuni casi si è accentuato il fenomeno della delega, di fatto,
all’Istituzione Scolastica dei compiti inerenti l’educazione dei figli. Nondimeno appare genuino e
autentico il bisogno di comprendere le regole della Scuola, o meglio, di leggere con trasparenza e
chiarezza i criteri di comportamento e le logiche di funzionamento dell’Istituzione Scolastica, esigendo
coerenza e consequenzialità tra le proposte e la loro realizzazione. I principali bisogni formativi emersi
dall’osservazione delle maggiori carenze di formazione degli alunni frequentanti e in uscita e sui quali
la Scuola interverrà opportunamente, possono essere così riassunti:
1. Bisogno di conoscenza di se stessi, delle proprie possibilità, dei propri limiti e delle proprie
abilità
2. Bisogno di appropriarsi della propria identità personale, culturale e sociale
3. Bisogno di conseguire un benessere fisico e psichico, vivendo in un ambiente idoneo e
stimolante
4. Bisogno di conseguire una valida formazione culturale e professionale, sviluppando le
motivazioni ad apprendere
5. Bisogno di utilizzare in maniera critica e consapevole i mezzi di comunicazione odierna
6. Bisogno di fruire di occasioni e di situazioni di ascolto per conseguire maggiore chiarezza
nelle relazioni e nelle comunicazioni in genere
7. Bisogno di acquisire il rispetto di regole chiare e condivise, sviluppando consapevolmente
il senso di responsabilità
8. Bisogno di acquisire un valido metodo di lavoro per poter procedere autonomamente
9. Bisogno di acquisire i vari linguaggi specifici per migliorare la loro formazione.
5) SCUOLA E FAMIGLIA: LUOGHI DI CRESCITA
Non si può negare che questa sia un’epoca caratterizzata da una vera e propria emergenza educativa.
Sono molti i problemi che affliggono le fondamenta della società (famiglia, scuola, giustizia, rispetto
delle regole, ecc.) cui bisogna aggiungere una carenza di valori positivi, esplicitati e condivisi. Non
possono non essere considerate con preoccupazione le quotidiane notizie che mettono in evidenza
episodi di bullismo, aggressioni gratuite, prevaricazioni e violenze sessuali sempre più frequenti, poste
in essere da adolescenti e preadolescenti con inquietante naturalezza. A chi si occupa di educazione e
di problematiche giovanili il fenomeno non può non suscitare qualche riflessione. C’è un disagio
diffuso nelle giovani generazioni, e questo ha preso avvio il giorno in cui il futuro non è apparso come
una promessa, ma come una minaccia. Molti adolescenti sono portatori di disagio: oggi il mondo
adulto impone ai ragazzi di fronteggiare compiti che sono ostacoli da superare con l’aiuto delle
famiglie e della scuola.
Purtroppo in questi ultimi anni le famiglie e la scuola si sono trasformate tanto che non sono più luoghi
di crescita e sviluppo; di conseguenza appare plausibile ascrivere la causa di alcuni fenomeni ad una
crisi serpeggiante nelle relazioni: nelle famiglie e nella comunità civile. È in atto un progressivo
indebolimento dell’istituto famiglia in senso tradizionale. Di conseguenza, diventa sempre meno certa
una sede fondamentale del processo educativo. Molti genitori traducono il loro ruolo in concessionismi
esagerati, si è diffusa un’interpretazione molto discutibile del rispetto della libertà dei figli e
dell’esigenza di non vincolare le loro personalità. Tutto tende al relativo: vengono a mancare i
riferimenti fondamentali.
In questo quadro il disagio diventa un modo di vita degli adolescenti. E la scuola, che cosa può fare?
Abbiamo a che fare con un’età in cui l’identità si gioca nel non sapere ciò che si è e nella paura di non
riuscire ad essere ciò che si sogna.
La scuola, quindi, deve riannodare i rapporti con le famiglie in modi radicalmente nuovi, reinventando
le pratiche della partecipazione. Se la famiglia risente della crisi che l’attraversa, da parecchi anni la
scuola è afflitta dalla delegittimazione sociale. Ad essa è richiesto un radicale cambiamento; deve
ridiventare luogo con una specificità educativa e formativa, dove si apprende quel sapere che consente
di guardare con fiducia al futuro; dove i ragazzi si confrontano con gli altri, dove si sperimentano
l’impegno, la fatica, la curiosità, il desiderio, il rispetto delle regole e dove si può costruire la
democrazia.
La responsabilità educativa della scuola è altra cosa da quella della famiglia, tanto che potrebbe
addirittura configurarsi come contrastante. Essa attiene alle scelte che fa sulla base di finalità
istituzionali inquadrate in una dimensione di valori che non possono essere oggetto di mediazione.
Le condizioni essenziali per la realizzazione del successo di ogni giovane è l’elaborazione di un
progetto che coinvolga tutte le componenti della comunità scolastica.
La famiglia costituisce la cellula più importante della società, in quanto luogo privilegiato degli affetti.
Oggi è urgente diffondere una nuova concezione di comunità educante in cui scuole e famiglie si
pongono come soggetti distinti, con diverse responsabilità, diritti e doveri, con compiti differenti, ma
in un progetto comune.
È urgente e indispensabile una nuova alleanza Scuola-Famiglia, un patto educativo per poter
contrastare l’emergenza educativa in atto nel nostro Paese.
SUGGERIMENTI
Per una più fruttuosa collaborazione esortiamo i Signori Genitori alla lettura dei seguenti suggerimenti.
1. Se qualcosa non funziona sia sul piano organizzativo che educativo-didattico più che lamentarvi con
i vostri figli o con qualche genitore di vostra conoscenza chiedete un colloquio con il docente
coordinatore della classe o con l’insegnante direttamente interessato. Parlando, esponendo i propri
dubbi, possono essere risolti molti problemi. Cercate di non creare un conflitto di autorità nei
vostri figli.
2. Fate in modo di essere presenti agli incontri e alle opportunità di colloquio che la scuola vi
offre. La vostra partecipazione per noi è preziosa, ma per i vostri figli riveste il carattere di particolare
attenzione nei loro riguardi.
3. Incoraggiate i vostri figli a rispettare le regole di una convivenza civile e armonica con i docenti, i
compagni,
l’ambiente,
seguendo
le
norme
riportate
nel
“PATTO
EDUCATIVO
DI
CORRESPONSABILITA’”
4. Tenete sempre sotto controllo il foglio o libretto delle giustificazioni; se avete qualche dubbio che
vostro/a non sia venuto/a a scuola a vostra insaputa, fate di tutto per accettarvi della situazione.
Non coprite le “marachelle”, più o meno gravi, dei vostri figli, ma parlatene con loro.
5. Aiutate vostro/a figlio/a a predisporre un luogo tranquillo e ben illuminato per studiare. Non
mettetegli fretta, non intervenite con troppa ansia,cercate di evitare che ci sia rumore nella sua stanza o
che cominci a studiare troppo tardi.
6. Aiutate vostro/a figlio/a a programmare in anticipo e ad organizzare il proprio tempo.
Partecipare ad un’attività sportiva, o di altro tipo di attività pomeridiana, lo/a aiuterà a scaricarsi e poi
potrà studiare con più concentrazione.
7. Parlate spesso con i vostri figli, lasciate che vi raccontino tutto ciò che è
successo in classe,
chiedete loro di commentare i fatti accaduti e di darvi il loro giudizio.
8. Favorite, se vi è possibile, le richieste di studiare con qualche compagno/a. All’inizio perderanno
un po’ di tempo, ma fate loro capire che il lavoro insieme può essere più piacevole e anche più
proficuo.
9. Essere genitori responsabili è uno dei “mestieri” più difficili, ogni ragazzo è un mondo a sé,
quindi non ci sono regole valide universalmente da poter utilizzare, tuttavia se vi applicherete ad
attuarle nella maniera più attenta e migliore, potranno darvi enormi soddisfazioni!
6. PRINCIPI E FINALITÀ DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO
a. Introduzione
I princìpi fondamentali educativi hanno come fonte di ispirazione gli articoli 3, 33 e
34 della Costituzione Italiana. Le finalità che l’Istituto Comprensivo di Riola Sardo
intende perseguire sono indicate nella Legge n.53 del 28.03.2003, nel D.L. n.59 del
19.02.2004, nella C.M n. 29 del 5.03.2004, nel D.L. n. 226 del 2005 e nel D.M. del
31.07.2007 e nel Regolamento recante INDICAZIONI NAZIONALI PER IL
CURRICOLO della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione a norma dell’Art.
1, comma 4, del D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89.
Finalità prioritaria dell’Istituto sarà la promozione e la formazione dell’uomo e del
cittadino e lo sviluppo umano, sociale e culturale del territorio. Pertanto la sua attività sarà
inserita in un processo di continuità educativa, di integrazione e collaborazione con la famiglia
e con le risorse sociali e culturali esistenti. La definizione e la realizzazione delle strategie
educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni
persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle
varie fasi di sviluppo e di formazione.
Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
relazionali, corporei, estetici, etici, spiriruali, religiosi.
In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e
didattici.
Nella Carta dei servizi sono presenti le modalità che il nostro Istituto intende seguire per
applicare i seguenti princìpi fondamentali:
-
Uguaglianza;
-
La “centralità della persona”;
-
Accoglienza ed integrazione;
-
Apertura e collaborazione col territorio;
-
Partecipazione e trasparenza;
-
Imparzialità e regolarità del servizio;
-
Efficienza ed efficacia;
-
Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza;
-
Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale.
b. Princìpi Fondamentali
La Carta dei Servizi dell’Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, di Scuola
Primaria e di Scuola Secondaria di Primo Grado di Riola Sardo, di Baratili S. Pietro e di
Nurachi ha come fonte di ispirazione fondamentale gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione
Italiana.
Uguaglianza: nell’erogazione del servizio scolastico nessuna discriminazione può essere
compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche,
condizioni psico-fisiche e socio-economiche. Ciò significa garantire a tutti gli alunni le
stesse opportunità di apprendimento.
La “centralità della persona”: implica il rispetto delle diverse modalità di apprendimento.
Ciò significa formulare la proposta educativa adeguandola alle esigenze formative
individuali: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie
potenzialità con un percorso di insegnamento/apprendimento personalizzato la cui
realizzazione operativa è consentita dalla flessibilità organizzativa e didattica di cui al D.
Leg.vo n° 275/99.
Accoglienza e integrazione: la scuola si impegna a favorire l’accoglienza e l’integrazione
di tutti alunni (stranieri, in situazione di handicap, ecc...) e a realizzare azioni per il
superamento delle difficoltà individuali, proponendosi come comunità educante che si fa
carico delle problematiche dell’alunno. Si impegna a realizzare un clima sociale positivo,
nel quale l’alunno senta su di sè l’attenzione educativa dei docenti e dove gli stessi alunni e
le famiglie partecipano al progetto educativo e lo condividono.
Apertura e collaborazione col territorio: la scuola si impegna a stabilire un rapporto di
apertura e collaborazione tra scuola e territorio (policentrismo formativo), a sviluppare il
rapporto di collaborazione con le famiglie (“l’alleanza educativa” non deve realizzarsi solo
nei momenti critici), a collaborare con l’ordine scolastico precedente e successivo
realizzando l’orientamento in continuità verticale e orizzontale.
A collaborare con le agenzie/enti/istituzioni del territorio al fine di articolare meglio
l’offerta formativa, arricchendola negli aspetti organizzativi e didattici, valorizzando le
risorse presenti nel territorio affinchè non ci si limiti alle sole attività curricolari, ma il
P.O.F. assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale.
Partecipazione e trasparenza: l’Istituzione scolastica, il personale, gli alunni, i genitori
sono chiamati ad una gestione partecipata e responsabile della scuola, nell’ambito degli
organi e delle procedure vigenti.
Al fine di promuovere ogni possibile forma di partecipazione, la scuola garantisce
un’informazione tempestiva, completa e trasparente, nonchè la massima semplificazione
delle procedure.
In accordo con l’Ente Locale si impegna a favorire le attività extrascolastiche che avverano
il ruolo della scuola come centro di promozione sociale, civile e culturale, consentendo
l’uso degli edifici fuori dell’orario del servizio scolastico.
Imparzialità e regolarità del servizio: il servizio sarà erogato secondo i criteri di
obiettività e di equità. Tutti gli operatori scolastici si impegnano a garantire la regolarità e
la continuità del servizio e delle attività educative. L’Istituto si impegna ad operare nel
rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni
contrattuali in materia.
Efficienza ed efficacia: tutta l’organizzazione del servizio scolastico si fonda sul criterio di
efficienza che comporta dinamiche flessibili nell’organizzazione delle attività didattiche e
dei servizi amministrativi, al fine di rispondere in maniera efficace ai bisogni
formativi del territorio. Tali dinamiche organizzative devono essere sostenute da un’azione
di monitoraggio dei processi e dei risultati (autoanalisi d’Istituto) finalizzata al
miglioramento del servizio.
Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale: la programmazione assicura il
rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell’alunno,
valorizzando le sue potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della
personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi, stabiliti dalle indicazioni nazionali.
Per le stesse finalità è compito della scuola garantire ed organizzare forme condivise di
aggiornamento/formazione per tutto il personale in servizio nella sfera delle linee di
indirizzo generale dell’Istituto e delle relative strategie d’intervento.
c. Servizi Amministrativi dell’Istituto Comprensivo
Questo Istituto, dopo aver individuato nell’ambito dei servizi amministrativi i fattori di
qualità, fissa e pubblica gli standard, garantendone l’osservanza ed il rispetto.
Ai fini di un migliore servizio per l’utenza si può derogare dagli standard fissati.
I fattori di qualità comprendono:
- celerità delle procedure
- trasparenza
- informazione dei servizi di segreteria
- tempo di attesa allo sportello
- flessibilità degli orari di apertura degli uffici e contatto con il pubblico.
Per le procedure, gli standard specifici vengono così fissati:
1) Il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura di segreteria al
pubblico, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di frequenza e iscrizione,
e di cinque giorni per quelli con votazioni e/o giudizi. Il rilascio dei certificati di servizio,
richiesti dal personale che ha prestato servizio presso l’Istituto, verrà effettuato entro il
tempo massimo di cinque giorni.
2) Gli attestati e i sostitutivi dei Diplomi di Licenza Media sono consegnati in giornata; i
diplomi originali verranno consegnati a vista al genitore richiedente, stante la
fornitura dei moduli da parte del Provveditorato agli Studi di Oristano, a seguito di
regolare richiesta inoltrata nei tempi dovuti.
3) I documenti di valutazione degli alunni saranno consegnati direttamente dal Dirigente
Scolastico dell’Istituto, dal personale Docente o da personale A.T.A. incaricato, entro dieci
giorni dal termine delle operazioni generali di scrutinio.
4) La Segreteria garantisce il seguente orario in considerazione delle dimensioni della
scuola e delle esigenze dell’utente: dalle ore 11.00 alle ore 13.00, dal lunedì al sabato.
L’orario complessivo di apertura è quindi di due ore giornaliere.
L’orario di servizio del personale amministrativo comprendente eventuali rientri
pomeridiani, determinati in fase di contrattazione decentrata all’inizio di ogni anno
scolastico, potrà consentire l’apertura della Segreteria in una fascia oraria compresa dalle
ore 15.00 alle ore 18.00. L’orario di apertura è comunicato al pubblico con appositi cartelli
nella bacheca scolastica.
5) Questo Istituto assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo
al suo interno modalità di risposta, che comprendono il nome dell’Istituto, il nome e la
qualifica di chi risponde.
6) Questo Istituto assicura spazi ben visibili adibiti all’informazione. In particolare ha
predisposto su un’apposita bacheca: l’organigramma dell’ufficio di Segreteria e degli
OO.CC., organico del personale docente ed A.T.A. e le relative tabelle dell’orario di lavoro.
Sono inoltre disponibili appositi spazi:
- bacheca sindacale
- bacheca dei genitori
E’ stato recentemente attivato il nuovo sito dell’I.C. su cui verranno progressivamente inseriti
tutte le informazioni relative ai vari aspetti delle attività e dell’organizzazione della scuola.
7) Questo Istituto assicura da parte degli operatori scolastici preposti presso l’ingresso e presso
gli Uffici, la capacità di fornire all’utenza le prime informazioni per la funzione del servizio.
8) Il Regolamento d’Istituto è stato pubblicato mediante affissione all’albo.
7. FLESSIBILITÀ (Art. 12 D.M. n. 234 del 26.06.2000)
L’autonomia scolastica offre ai Docenti la possibilità di articolazione dell’orario:
compensazioni, nuove discipline o conferma dell’attuale assetto.
Il testo regolamentare conferma, in primo luogo, l’intangibilità dell’80% del monte ore di
ogni disciplina, che andrà a costituire la quota oraria nazionale obbligatoria dei Piani di
Studio Personalizzati.
Le possibilità di impiego della restante quota oraria del 20%, a discrezione dei Docenti,
sono sintetizzabili come segue:
a) particolari forme di flessibilità dell’orario: attività programmate, concordate,
autorizzate e realizzate per gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse,
b) intensificazione mediante una diversa scansione dell’ora di lezione: organizzazione e
realizzazione di moduli didattici per alunni di classi diverse
c) ampliamento dell’attività didattica: con realizzazione di corsi in orario opzionale facoltativo e in orario extracurricolare
d) ore di lezione svolte con alunni provenienti da più classi
e) viaggi di istruzione
f) visite guidate
g) progetti di attività integrative al Piano di Studi.
E’ auspicabile che tutte le équipes pedagogiche adottino la flessibilità, oraria e didattica, per sviluppare
maggiormente i processi di apprendimento personalizzati, consapevoli del fatto che un’organizzazione
rigida e poco funzionale alle esigenze degli alunni potrebbe precludere il raggiungimento degli
obiettivi formativi che l’Istituto si prefigge.
8. FINALITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE
L’Istituto Comprensivo di Riola Sardo “F. Ciusa” prevede un tempo scuola costituito da attività
obbligatorie, per un totale di 29 ore nelle classi I, II, III, IV e V della Scuola Primaria. Tutte le
classi usciranno dal lunedì al venerdì alle ore 13.30, mentre il sabato usciranno alle 12.30, come
deliberato dal Consiglio d’Istituto, su proposta del Collegio dei Docenti.
Nella Scuola Secondaria di I Grado il tempo scuola è di 30 ore curricolari settimanali.
Gli insegnamenti, discipline di studio, e le attività che costituiscono il nucleo fondamentale
dell’attività didattica, sono definiti in modo prescrittivo sia per la Scuola Primaria che per la
Scuola Secondaria di I Grado.
Per la definizione dell’organizzazione sopra delineata sono da tenere debitamente presenti i
riferimenti normativi precedentemente citati. Il progetto educativo - didattico fondamentalmente
ha lo scopo di:
- organizzare i Piani di Studio Personalizzati (elaborazione delle Unità di Lavoro che sono
costituite da uno o più obiettivi formativi, definizione degli obiettivi specifici di apprendimento,
rilevabili dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, definizione delle metodologie, dei
contenuti, delle attività, degli strumenti di verifica e valutazione che dovranno essere definiti in
itinere);
- organizzare la scuola (soprattutto organizzazione ottimale del Collegio Docenti, delle risorse
umane, finanziarie e di tempo) secondo quanto previsto dal D.P.R. 275, 8 marzo 1999.
La continuità e la trasversalità della programmazione educativa sono ritenuti elementi
qualificanti dell’intervento didattico. A tale scopo gli insegnamenti vengono accorpati per aree
disciplinari, all’interno delle quali vengono individuati curricoli verticali che coinvolgono i tre
ordini di scuola: dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado.
Per salvaguardare l’unitarietà dell’insegnamento nel rispetto di un modello diverso, i docenti
sono chiamati a definire in équipe le Unità di Lavoro con i relativi richiami trasversali
identificabili soprattutto negli obiettivi formativi e specifici della Convivenza civile. L’insieme
delle Unità di Lavoro andranno a costituire i Piani di Studio Personalizzati, incentrati soprattutto
sull’alunno e sui processi di apprendimento che contribuiscono a formarne la personalità.
Qui di seguito vengono specificate le discipline di studio raggruppate in quattro aree, per
ciascuna delle quali le équipe cureranno il raggiungimento dei traguardi di competenze come
previsti dalle indicazioni nazionali per il curricolo.
AREA
AREA
AREA
AREA
LINGUISTICA
MATEMATICO-
ANTROPOLOGICA
DELLE
E LINGUE
SCIENTIFICA
ATTIVITA’
COMUNITARIE
ESPRESSIVE
IL CORPO IN
SCUOLA
I DISCORSI
LA CONOSCENZA
IL SE’ E L’ALTRO
DELLA
E LE PAROLE.
DEL MONDO.
LE GRANDI DOMANDE, MOVIMENTO.
COMUNICAZIONE,
ORDINE, MISURA,
IL SENSO MORALE,
IDENTITA’,
IL VIVERE INSIEME
AUTONOMIA,
INFANZIA
LINGUA, CULTURA SPAZIO,TEMPO,
SALUTE
NATURA
SCUOLA
ITALIANO.
MATEMATICA
PRIMARIA
LINGUE
SCIENZE NATURALI CITTADINANZA E
ED IMMAGINE,
COMUNITARIE
E SPERIMENTALI,
COSTITUZIONE,
SPORT, CORPO,
TECNOLOGIA.
GEOGRAFIA
MOVIMENTO
MATEMATICA,
RELIGIONE, STORIA
MUSICA, ARTE
SCIENZE
CITTADINANZA E
ED IMMAGINE,
NATURALI
COSTITUZIONE,
SPORT, CORPO,
E SPERIMENTALI,
GEOGRAFIA
MOVIMENTO
SCUOLA
ITALIANO.
SECONDARIA LINGUE
DI I GRADO
COMUNITARIE
RELIGIONE, STORIA
MUSICA, ARTE
TECNOLOGIA
OBIETTIVI SPECIFICI DELLA CONVIVENZA CIVILE TRASVERSALI A TUTTE LE
DISCIPLINE
Ogni equipe pedagogica, al proprio interno, tenendo conto della situazione reale di ciascuna classe
e degli obiettivi generali contenuti nelle Indicazioni per il Curricolo per la Scuola Primaria e per la
Scuola Secondaria di I Grado, provvederà alla definizione degli stessi sia in relazione alla
Convivenza Civile sia in relazione alle Discipline di studio.
Nello sviluppo del percorso formativo-didattico, come già espresso in precedenza, si terranno
presenti i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola dell’Infanzia, Primaria
e Secondaria di I grado contenuti nelle
Indicazioni per il Curricolo. Gli obiettivi
sono da
ricondurre in linea generale alla sfera affettiva e socio-relazionale e alla sfera cognitiva. Al suo
interno, infatti, sono indicate alcune competenze che gli allievi dovranno possedere, come:
Esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri.
Interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda.
Risolvere i problemi che di volta in volta incontra.
Riflettere su se stesso e gestire il proprio processo evolutivo.
Comprendere la complessità dei sistemi simbolici e culturali.
Maturare il senso estetico.
Attribuire valori e significati alla propria vita.
9. LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Gli operatori della scuola dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo hanno avuto modo di leggere con
attenzione
le
Indicazioni,
di
discuterne
insieme,
di
contestualizzarle
nella
Programmazione/Progettazione.
La riflessione avviata in merito ha condotto a concludere che si tratta
più di un processo di
Innovazione che di Riforma, in quanto la legge di riferimento è sempre quella sull’Autonomia, lo
strumento principale è il POF e al suo interno il Curricolo Didattico. Quindi innovazione in quanto è
prevista una continuità legata alle buone pratiche che la scuola ha già avuto modo di mettere in atto.
In conseguenza di ciò le istituzioni scolastiche e i loro professionisti sono chiamati ad elaborare il
proprio curricolo che si potrebbe definire come :
•
progettazione educativa, flessibile e condivisa delle occasioni di apprendimento offerte agli
alunni da una specifica unità scolastica, inserita in un preciso territorio,
•
organizzazione delle modalità operative di realizzazione, nel rispetto degli orientamenti e dei
vincoli nazionali.
•
Il fatto che le Indicazioni sono contenute in un unico testo segnala che il curricolo va guidato
da un’istanza di forte continuità e che gli insegnanti di diversi ordini di scuola sono condotti a
ragionare insieme in quanto nella scuola del primo ciclo si svolge un unico percorso, con una
visione unitaria in cui le specializzazioni sono gli specifici saperi delle discipline. In questo
contesto i traguardi per lo sviluppo delle competenze si presentano come il riferimento per
l’azione didattica.
Il concetto di competenza include componenti cognitive, motivazionali, etiche, sociali, risultati di
apprendimenti (conoscenze e abilità), sistemi di valori e credenze; in questo senso la competenza non
è mai completamente raggiunta ma implica un'idea di ulteriorità ed è a questa ulteriorità che la scuola
dovrebbe tendere continuamente. I traguardi devono essere intesi, perciò, come riferimenti per l’azione
dell’insegnante, per cui si può affermare che le Indicazioni dicono le azioni e i processi da attivare ma
lasciano alle scuole autonome la scelta del come fare.
Il come fare implica una grande libertà, di conseguenza, sempre più importante appare il lavoro degli
insegnanti ai quali spetterà individuare e proporre la strada migliore per rispondere adeguatamente alla
necessità di un'azione didattica di qualità e di una relazione educativa che ponga al centro la persona
e le sue esigenze di formazione. In questo senso essi sono chiamati a utilizzare i modelli progettuali
più adeguati al tipo di lavoro che intendono realizzare.
Un problema delicato risulta essere quello valutativo in quanto appare necessario definire una
strategia di intervento che delinei criteri, procedure e modalità per la raccolta, il trattamento e
l'attribuzione di valore a dati, contributi e informazioni, in itinere e in conclusione del biennio di prova.
Il Quaderno bianco sull'Educazione, presentato nel Settembre del 2007, in cui viene fatto un quadro
della situazione attuale della scuola italiana, a proposito della “questione valutazione”, mette in
evidenza il fatto che la maggioranza dei paesi economicamente avanzati è dotata di sistemi nazionali di
valutazione, mentre l'Italia, fino a oggi ha fatto eccezione. La proposta del Quaderno, desunta dalle
lezioni internazionali e nazionali, mira a creare una discontinuità attraverso la realizzazione graduale
ma a tappe predefinite di un servizio la cui credibilità e utilità per scuole e insegnanti, per studenti e
territorio, sia rapidamente percepita.
La proposta prevede assieme:
a) la realizzazione del sistema nazionale di valutazione incentrato sull’ INVALSI (come peraltro
prevede la Direttiva ministeriale del 19 giugno 2007 sulle funzioni di quell'Istituto), che comprenda
due distinte funzioni: sia la realizzazione di una rilevazione nazionale di alto livello tecnico sugli
apprendimenti, sia un programma permanente di supporto alle scuole per l’analisi e l’utilizzo della
valutazione e per l’elaborazione di diagnosi valutative di scuola;
b) il rilancio della ricerca educativa e valutativa (in luoghi autonomi e diversi dall’INVALSI);
c) il consolidamento e la diffusione delle pratiche e reti di diagnosi valutative di scuola
(autovalutazione);
d) il rafforzamento della credibilità dei titoli di studio.
L’INVALSI dovrebbe realizzare una rilevazione censuaria e annuale dei livelli di apprendimento, per
cinque livelli di scolarità (gli anni 2, 5, 8, 10 e 13 del percorso scolare) e (per cominciare) tre aree
disciplinari “di base”, e delle altre informazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto delle
scuole.
Sulla base degli esiti della valutazione censuaria verrebbe avviata l’azione di “team di supporto”
nazionali, composti da esperti qualificati (con competenze didattiche, di valutazione e relazionali) che,
attraverso missioni presso le scuole, prioritariamente quelle con criticità, dovrebbero mettere
l’istituzione scolastica nella condizione di: discutere e approfondire i risultati della valutazione
nazionale, anche nel confronto con altre valutazioni; favorire il confronto tra scuole e la creazione di
reti; elaborare una diagnosi valutativa; individuare obiettivi e azioni per ridurre le criticità e migliorare
i risultati.
Il flusso di conoscenze che dalle scuole potrà così investire il livello nazionale (componente bottom-up
del sistema), incontrandosi con lo sviluppo di nuove metodologie di misurazione e con una ripresa
della ricerca, potrà gradualmente creare e consolidare una prassi nazionale di valutazione
indispensabile per la scuola italiana.
10. PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’
Premessa
La direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare n. 8 del 6 marzo 2013 hanno
introdotto per le scuole l’obbligo di redigere il piano annuale di inclusione (PAI) per gli alunni che
presentano particolari bisogni educativi (i BES).
L’area individuata come interessata ad una specifica progettazione include alunni con caratteristiche le
più varie, da quelli certificati ai sensi della L. 104/92, a quelli con diagnosi Dsa e si spinge a censire le
situazioni definite di funzionamento intellettivo limite attraversando i campi dei disturbi evolutivi
specifici, le situazioni di svantaggio sociale e culturale e quello dalla non conoscenza della lingua
italiana.
Condizioni quindi molto diverse e che è difficile ricondurre ad un quadro unitario all’interno di un
Piano complessivo dell’inclusività, soprattutto se concepito come sommatoria di differenze/disvalori
da trattare in maniera specialistica.
Da una simile visione possono discendere due rischi fondamentali che possono portare
paradossalmente
a trasformare le intenzioni inclusive in pratiche differenzialiste e pertanto
marginalizzanti:
Il primo rischio è quello di concepire una scuola che definisca una scala di
normalità/anormalità in cui collocare la valutazione degli alunni, individuando le non normali
di cui occuparsi in maniera differenziata, specialistica, individuale. Ciò si origina dalla
identificazione della specialità (vedi il quadro su accennato degli alunni ritenuti portatori di
BES) come problema in sé.
Il secondo rischio, di conseguenza, si concretizza nella convinzione che risolvere i problemi
significhi prioritariamente dotarsi di strumenti compensativi e procedure didattiche
dispensative e di tecnicismi specialistici.
Riteniamo, invece, che sia necessario privilegiare un approccio pedagogico, basato sulla centralità
della relazione educativa, sull’utilizzo, come leva didattica potente, della complessità del gruppo classe
inteso come luogo di costruzione di dinamiche unitarie, solidali e inclusive, ottenute attraverso la
compartecipazione delle differenze ad un processo educativo comune. E’ necessario cioè praticare una
logica coeducativa.
E’ vero, non basta la semplice presenza di un alunno con particolari problematiche all’interno di un
contesto scolastico per creare di per sé integrazione e apprendimento, ma è ancora più vero che i
tecnicismi privi di una prospettiva complessiva possono generare ulteriori marginalizzazioni.
Questo tipo di impostazione evidenzia espliciti limiti pedagogici, eccone alcuni:
la valutazione intesa solo come performance di istruzione immediatamente misurabile;
l’abbandono del concetto di intelligenze diverse sostituito dal concetto di una unica intelligenza
da valutare come alta, media, bassa;
la perdita del diritto alla lentezza a favore dei precocismi e della rapidità di performance;
la certificazione medica, il ricorso a semplificazioni e a misure dispensative/compensative
come difesa, giustificazione per la difficoltà ad ottenere i risultati standard;
sostanzialmente la rinuncia al progetto educativo.
In sostanza il rischio è di mettere in piedi un intervento fatto di specializzazioni didatticiste, inteso
come insieme di tecniche e strumenti che non si sostanzia di una relazione che è condivisione di
logiche educative e alleanza, di apprendimento tra attori protagonisti, cioè docenti e alunni.
Pensiamo quindi che il Piano per l’inclusività non debba essere costituito da un insieme di Piani
didattici personalizzati, ma che debba scaturire da una riflessione di carattere metodologico che
coinvolga tutto il corpo docente e che rifletta su tematiche quali:
ambiente di apprendimento;
metodologia;
apprendimento cooperativo;
classe aperta;
unitarietà;
motivazione;
diversità/uguaglianza.
Intorno a questi termini ricchi di valenza pedagogica bisogna costruire una nuova modalità didattica
che sia di per sé inclusiva per tutti gli alunni.
Capitolo I: Metodologie e Valutazione
La redazione del PAI e l’assunzione collegiale dello stesso, ha lo scopo di:
garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica;
garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e
del dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale);
consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento
adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di
comportamento e di apprendimento di tutti gli alunni;
individuare le modalità di personalizzazione risultate più efficaci in modo da assicurarne la
diffusione tra gli insegnanti della scuola e tra scuole diverse;
inquadrare ciascun percorso educativo e didattico in un quadro metodologico condiviso e
strutturato, per evitare improvvisazioni, frammentazioni e contraddittorietà degli interventi dei
singoli insegnanti (ed educatori);
evitare che scelte metodologiche improvvide, non documentate o non scientificamente
supportate, effettuate da singoli insegnanti; la libertà di insegnamento sancita dalla
Costituzione va correttamente intesa come responsabilità di insegnamento: il docente è libero
di scegliere, tra le strategie più efficaci, quelle ritenute idonee a garantire il successo di ciascun
allievo;
fornire criteri educativi condivisi con le famiglie (aldilà della necessità di condividere ciascun
PEI o PDP con le famiglie degli allievi cui si riferiscono, vi è la necessità di condividere con
tutte le famiglie i criteri di intervento e di azione per la personalizzazione, proprio perché
questa è una necessità che potrebbe presentarsi a qualunque allievo e che potrebbe richiedere la
collaborazione attiva di tutta la comunità educante).
Le metodologie che si possono suggerire per raggiungere gli scopi appena elencati sono:
BRAINSTORMING
UTILIZZO DI MEDIATORI
Linguistici, didattici e culturali
ATTIVITÀ LUDICHE
è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee
volte alla risoluzione di un problema.
l’uso di mediatori diversi significa tener conto delle diversità
dei propri allievi, degli stili cognitivi, delle intelligenze
plurime.
I giochi motori e di ruolo sono un ottimo supporto all’attività
didattica.
SUDDIVISIONE PER GRUPPI
Per gruppo di livello si intende un gruppo di studenti
DI LIVELLO
omogeneo per le abilità e le capacità possedute.
L'apprendimento cooperativo è una strategia pedagogica
COOPERATIVE LEARNING
e didattica che
utilizza
il
coinvolgimento
emotivo
e
cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento ed
alternativa alla tradizionale lezione accademica frontale.
Indica l'insieme dei processi atti ad analizzare, affrontare e
PROBLEM POSING/SOLVING
risolvere positivamente situazioni problematiche attraverso
la ricerca attiva e la scoperta di possibili soluzioni da parte
degli alunni che diventano, quindi, costruttori attivi delle
proprie conoscenze.
Consiste in un metodo, adottato nell’intero arco del curricolo
ed
in
momenti
dall’informazione
definiti,
alla
che
chiede
formazione,
di
passare
incoraggiando
un
DIDATTICA LABORATORIALE atteggiamento attivo degli allievi nei confronti della
conoscenza sulla base della curiosità e della sfida piuttosto
che un atteggiamento passivo tramite il ricorso alla mera
autorità.
Indica l’uso delle discipline in un’ottica di relazione e di
INTERDISCIPLINARITÀ
scambio tra le varie aree del sapere superando le tradizionali
separazioni per favorire un apprendimento più completo.
Privilegiare quelle attività didattiche che permettono la
ORIENTAMENTO
conoscenza di sé e del contesto di vita attraverso lo sviluppo
di competenze generali curriculari e specifiche, risultato di
progettualità mirate.
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal
USO DI PLURILINGUAGGI
codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando
mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a
voce.
Superare la concezione dell’insegnamento frontale e
puramente
nozionistico
a
favore
di
pratiche
di
OPERATIVITÀ E
insegnamento-apprendimento operative e interattive. Una
INTERATTIVITÀ
didattica centrata sulla trasmissione di saperi e contenuti (excathedra)
è
insufficiente
e
inefficace
rispetto
alla
diversificazione dei bisogni degli alunni.
Valutazione
La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle
potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di auto‐valutazione degli alunni medesimi, al
miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo” (DPR 122/2009).
Tra gli scopi del PAI c’è anche quello di definire, monitorare e documentare i criteri di valutazione
degli apprendimenti, quindi di sicuro possiamo dare per scontato che almeno i criteri possano essere
adattati e personalizzati. Ma cosa significa personalizzare i criteri?
Significa mettere l’allievo nelle condizioni di dimostrare quanto ha appreso adottando una
personalizzazione delle modalità di verifica.
Vediamo due esempi:
L’ALUNNO HA UNA DISCALCULIA?
L’ALUNNO HA UNA DIFFICOLTÀ DI
LINGUAGGIO?
Gli permetto di usare la calcolatrice perché, al
Gli permetto di relazionare per iscritto piuttosto
pari degli altri, possa dimostrare di saper
che oralmente, senza essere penalizzato dalla
risolvere un problema
sua difficoltà ad esprimersi oralmente.
Concretamente, l’insegnante deve prevedere la possibilità di:
aumentare i tempi di esecuzione di un compito;
ridurre quantitativamente le consegne;
strutturare le prove;
programmare gli impegni.
Non per tutti gli allievi con BES saranno sufficienti accorgimenti di questo tipo, infatti, per alcuni, sarà
efficace una personalizzazione anche dei contenuti della valutazione, includendo progettazioni
didattiche calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Per esempio, nell’ambito
dell’Italiano, si potrebbe definire come livello minimo il fatto che l’alunno sappia scrivere la data e il
giorno (in I Primaria) e come livello massimo che sappia inventare un racconto e scriverlo.
Ovviamente, il Consiglio di classe deve stabilire dei livelli minimi e massimi per l’intera classe,
tenendo conto del tipo di diversità presenti, non prevedere una valutazione ad hoc per gli alunni con
BES che creerebbe una disparità rispetto ai compagni.
I quattro valori di riferimento condivisi dai docenti inclusivi sono:
I.
Saper valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una
ricchezza.
II.
Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli
studenti.
III.
Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti
i docenti.
IV.
Aggiornamento professionale continuo – l’insegnamento è una attività di apprendimento e i
docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della
vita.
Capitolo II: Indicazioni per il curricolo unitario
Le Indicazioni sottolineano, a più riprese, l’importanza della continuità del processo educativo e
prefigurano, attraverso “traguardi per lo sviluppo delle competenze”, un percorso che va dai “tre ai
quattordici anni”. Per la scuola dell’infanzia vengono confermati i campi di esperienza (è stato attuato
un aggiornamento dei contenuti ma risulta pienamente confermato l’impianto degli Orientamenti del
1991) mentre si afferma, in riferimento al primo ciclo della scuola elementare, di apprendimenti
“progressivamente orientati ai saperi disciplinari”, della necessità di individuare “connessioni fra i
saperi disciplinari” e di orientarsi a forme di “interazione e collaborazione fra le discipline”.
L’idea che sta dietro a questa impostazione è di dare tempo all’alunno di assecondare lo sviluppo (e
quindi anche gli apprendimenti) evitando di forzarlo con inutili anticipazioni
In questo senso le Indicazioni:
Richiamano la necessità di dare tempo agli alunni, pur senza far loro perdere tempo.
Presuppongono la consapevolezza che lo sviluppo non è lineare, ma aritmico e asincrono, fatto
di progressioni e regressioni.
Prefigurano una scuola che non punta ai risultati ma privilegia i processi.
Sottolineano, pur implicitamente, l’opportunità di puntare più sui metodi che sui contenuti: non
è tanto importante che i bambini acquisiscano determinate conoscenze e saperi, quanto
piuttosto che abbiano fiducia nella loro curiosità e che imparino a cercare da soli, trovino, per
così dire, la loro strada.
Questo è perfettamente in linea col nostro PAI, che vuole mettere al centro l’alunno, la didattica per
classi aperte, la didattica laboratoriale, la condivisione delle metodologie, la continuità orizzontale e
verticale non occasionale, ma quotidiana.
Capitolo III: Integrazione alunni disabili.
Coerentemente con l’applicazione dell’art. 12 della legge 104/92 e dalla più recente legge n. 18 del 3
Marzo 2009 (art. 24), il nostro Istituto mette a disposizione tutte le risorse umane e tecniche per
favorire l’integrazione degli alunni disabili, nella consapevolezza che la loro presenza costituisce un
prezioso arricchimento per tutta la comunità scolastica e un’importante occasione per attivare processi
di innovazione della scuola dal punto di vista didattico, educativo ed organizzativo.
“L'integrazione non è un processo che prevede l'adattamento di una parte al tutto, ma in cui ciascuno
possa giovarsi del tutto per rispondere ai suoi bisogni, per migliorare il suo livello di relazione con la
realtà circostante” (Definizione di Integrazione).
La scuola, nel suo insieme, deve dunque perseguire l’obiettivo di promuovere, nell’ottica di una
cultura dell’inclusione, l’integrazione scolastica oltre che sociale degli alunni diversamente abili. Il
raggiungimento di tale obiettivo passa attraverso una sistematica interazione con la famiglia e il
territorio, volta a tutelare sia il diritto all’istruzione, sia il successo formativo degli alunni diversamente
abili, i quali hanno bisogni educativi speciali che devono trovare risposta in una scuola che rende
significativa ogni singola presenza. L’integrazione deve avvenire:
dal punto di vista relazionale - essere accolto, avere amicizie, avere un ruolo;
dal punto di vista cognitivo - imparare cose nuove, a pensare, a risolvere problemi;
dal punto di vista psicologico - crescere nell’autostima, nell’identità, nell’espressione delle
emozioni
Pertanto, la scuola, nel ribadire come proprio fondamento le centralità di ogni alunno, riconoscendone
la specificità, promuove la socializzazione, l’autonomia ed il miglioramento della sfera cognitiva,
definendo percorsi di sviluppo che vanno oltre la scuola, per diventare un progetto di vita che si
proietta in archi temporali più ampi.
11. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
Essi vengono elaborati dalle équipes pedagogiche, dopo un primo periodo di scuola dedicato alla
rilevazione e alla valutazione della situazione iniziale delle classi. I PSP contengono l’insieme delle
Unità di Lavoro, che rappresentano lo strumento fondamentale del percorso didattico incentrato sulle
situazioni specifiche dei singoli alunni. Le Unità di Lavoro contengono uno o più obiettivi generali e
obiettivi specifici di apprendimento, ai quali i docenti devono far riferimento tenendo conto delle
Indicazioni per il Curricolo. Sul piano operativo il nostro Istituto, al fine di organizzare la propria
didattica procede quindi a prefigurare l’insieme delle Unità di Lavoro da porre in essere e relativi
destinatari, senza però bloccare e predeterminare questo percorso formativo; infatti la realizzazione dei
PSP presuppone un modello dinamico e aperto, sotto tutti gli aspetti che consenta di aderire il più
possibile alle esigenze educative e didattiche del processo in atto.
12. ORARIO DI SERVIZIO.
L’orario delle attività didattiche della Scuola dell’Infanzia, stabilito in 45 ore settimanali, si sviluppa su
un arco di tempo scolastico più ampio di quello degli altri settori scolastici, prevedendone infatti la
conclusione al 29 giugno 2014.
La scuola dell’infanzia funziona con il seguente orario:
Giorni della settimana
Dal lunedì al venerdì
Dal lunedì al venerdì
Sabato
Tempo scuola
Senza servizio mensa
Con servizio mensa
Senza servizio mensa
Orario d’ingresso
8:00 – 9:00
8:00 – 9:00
8:00 – 9:00
Orario d’uscita
12:00 – 13:00
15:30 – 16:00
12:00 – 13:00
Dal 9 giugno 2014 l'orario scolastico sarà il seguente, come previsto nel progetto flessibilità:
Giorni della settimana
Tempo scuola
Orario d’ingresso
Orario d’uscita
Dal lunedì al venerdì
Con servizio mensa
8:00 – 9:00
13:30 – 14:00
Sabato
Senza servizio mensa
8:00 – 9:00
12:00 – 13:00
Fatta eccezione per situazioni particolari, se il genitore ha esigenze di un’uscita anticipata, essa
dovrà essere comunicata all’ingresso, sottoscritta con apposito modulo e dovrà avvenire entro le 12:00.
E’ comunque prevista una prima uscita dalle ore 13:30 alle ore 14:00.
Nella Scuola dell’Infanzia l’attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali, distribuite in non
meno di cinque giorni.
L’orario delle attività didattiche della Scuola Primaria prevede 29 ore settimanali.
Nella Scuola Primaria l’attività di insegnamento si svolge in 22 ore settimanali, distribuite in non meno
di cinque giorni, a cui vanno aggiunte le 2 ore settimanali di programmazione collegiale.
Tutte le attività didattiche verranno articolate secondo modelli unitari comprendenti il tempo scuola
obbligatorio.
L’orario delle attività didattiche della Scuola Secondaria di I Grado, dopo l’avvio della Riforma
Moratti, individuata dalle Indicazioni per il curricolo, ai sensi del D.M. 31.07.2007, quale secondo
segmento del Primo Ciclo di istruzione, comprendente la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I
Grado, prevede 30 ore settimanali.
Nella Scuola Secondaria di I Grado l’attività didattica di insegnamento si svolge in 18 ore settimanali,
distribuite in non meno di cinque giorni.
Agli obblighi di insegnamento si aggiungono anche quelli relativi ad attività funzionali
all’insegnamento stesso, siano essi adempimenti individuali che attività di carattere collegiale.
C’è infine un particolare obbligo di servizio che riguarda tutti i docenti: l’assistenza agli alunni in
ingresso e in uscita.
La finalità del Primo Ciclo di Istruzione è la promozione del pieno sviluppo della persona che è posta
al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, relazionali, corporei, estetici, etici,
spirituali e religiosi. “In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso
della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione
degli alfabeti di base”.
Il Primo Ciclo di istruzione si conclude con l’ Esame di Stato.
NUOVO QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELLE DISCIPLINE DI STUDIO
- ITALIANO, STORIA , GEOGRAFIA *
9
- ATTIVITA’ DI APPROFONDIMENTO IN ITALIANO
1
- MATEMATICA E SCIENZE
6
- INGLESE
3
- SECONDA LINGUA COMUNITARIA
2
- MUSICA
2
- ARTE E IMMAGINE
2
- SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
2
- TECNOLOGIA
2
- RELIGIONE CATTOLICA
1
* L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”,
previsto dall’art. 1 del D. L. N. 137 del 2008, convertito
con modificazioni dalla Legge n. 169 del 2008, è inserito
nell’area disciplinare storico-geografica.
13. PROGETTI - VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
SCUOLA DELL’ INFANZIA DI RIOLA SARDO E BARATILI SAN PIETRO
TITOLO DEL PROGETTO
SCUOLA E CLASSI
DOCENTE REFERENTE
FONDI
COINVOLTE
PROGETTO
TUTTE LE
ANZELMO ANNA
CONTINUITA’
SEZIONI
CAMEDDA PALMIRA
SCUOLA PRIMARIA DI RIOLA SARDO
TITOLO DEL PROGETTO
SCUOLA E CLASSI
DOCENTE REFERENTE
COINVOLTE
VISITE DIDATTICHE
AL MUSEO DI CABRAS
VISITA AL PASTIFICIO
CELLINO - ORISTANO
VISITE DIDATTICHE ALLA
BIBLIOTECA DI RIOLA
CLASSE III - IV - V
CUBADDA MARINA
TUTTE LE CLASSI
CUBADDA MARINA
TUTTE LE CLASSI
CUBADDA MARINA
VISITE GUIDATE NEL
TUTTE LE CLASSI
PAESE DI RIOLA
VISITE GUIDATE
CLASSE IV
AGLI ORTI DI ALCUNI
NONNI
VIAGGIO DI ISTRUZIONE
TUTTE LE CLASSI
AL PARCO DI GENONI
CUBADDA MARINA
TEATRO A SCUOLA
COMPAGNIA TEATRALE DI
CAGLIARI “TEATRO DEL
SEGNO”
TEATRO A SCUOLA
COMPAGNIA TEATRALE DI
QUARTU S. ELENA (CA)
“ACTORES ALIDOS”
CUBADDA MARINA
CUBADDA MARINA
CLASSE IV - V
CUBADDA MARINA
CLASSE I - II - III
CUBADDA MARINA
SCUOLA PRIMARIA NURACHI
TITOLO DEL PROGETTO SCUOLA E CLASSI
COINVOLTE
DOCENTE
REFERENTE
FONDI
FONDI
IMPARIAMO CREIAMO
COSTRUIAMO
(Attività di coro con il
maestro di canto)
(Laboratorio di “ladrini” con
esperto esterno)
progetti finanziati dal
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
CHIUDIAMO IN
ALLEGRIA
manifestazione di fine anno
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
PROGETTAZIONE
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
Comune
SPERIMENTALE CONI
UTILIZZO ORE DI
CONTEMPORANEITA’
EDUCAZIONE
AMBIENTALE
Giornata ecologica
Festa primavera
Escursioni didattiche
nel territorio
TRADIZIONI POPOLARI
PERIODO DEI MORTI
(Maria Puntaoru e papassini a
scuola)
COMMEMORAZIONE AI
CADUTI
NATALE INSIEME
Pani Rita
CLASSE V
TUTTE LE CLASSI
TUTTE LE CLASSI
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
CLASSI III-IV-V
Pani Rita
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
ATTIVITA’ ALTERNATIVE CLASSI III-IV-V
ALLA
RELIGIONE
CATTOLICA
PRECETTO PASQUALE
TUTTE LE CLASSI
Pani Rita
Pani Rita
SCUOLA PRIMARIA BARATILI
TITOLO DEL
SCUOLA E CLASSI
DOCENTE
FONDI
PROGETTO
COINVOLTE
REFERENTE
Visione spettacolo
teatrale con le classi
parallele dei plessi di
Nurachi e Riola al
Centro sociale di
Nurachi.
Visione spettacolo
teatrale con gli alunni
della Scuola
dell’Infanzia di
Baratili San Pietro
alla Cantina Madau.
Laboratorio sulla
conoscenza e uso di
antichi strumenti
musicali Sardi.
Centro UNLA
Oristano.
Visita guidata del
Museo archeologico.
Cabras.
Visita guidata alla
foce del fiume Tirso.
CLASSE IV - V
Fois Rosalba
CLASSE I - II -III
Fois Rosalba
CLASSE IV - V
Fois Rosalba
CLASSE III - IV - V
Fois Rosalba
CLASSE III - IV - V
Fois Rosalba
TUTTE LE CLASSI
Fois Rosalba
Visita guidata al
Tempio di Antas e
museo etnografico.
Fluminimaggiore
Uscite nel territorio, per tutte le classi, che non richiedono l'uso di un mezzo:
• Commemorazione dei Caduti in guerra.
• Visite alla biblioteca comunale di Baratili.
Partecipazione a manifestazioni ed eventi proposti dall'ente locale.
PROGETTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
RIOLA SARDO
TITOLO DEL PROGETTO
SCUOLA E CLASSI DOCENTE
COINVOLTE
PARTECIPAZIONE AI GIOCHI TUTTE LE CLASSI
SPORTIVI STUDENTESCHI
IL MONDO IN CLASSE: UNA CLASSE III A
RETE SARDA PER
L’EDUCAZIONE ALLA
CITTADINANZA MONDIALE
PROGETTO DI RECUPERO
CLASSE I - II – III A
IN FLESSIBILITÀ
FONDI
REFERENTE
CUCCU M. GRAZIA
SATTA ROSSELLA
PONTI LUIGI FABRIZIO
PINNA DANIELA
TOLU MARIA LUISA
NURACHI
SCUOLA E CLASSI
COINVOLTE
PARTECIPAZIONE AI GIOCHI TUTTE LE CLASSI
SPORTIVI STUDENTESCHI
PROGETTO DI RECUPERO
CLASSE III B
IN FLESSIBILITÀ
TITOLO DEL PROGETTO
DOCENTE
REFERENTE
CUCCU M. GRAZIA
FONDI
FARA GIOVANNI G.
BARATILI SAN PIETRO
TITOLO DEL PROGETTO
SCUOLA E
DOCENTE
CLASSI
REFERENTE
COINVOLTE
PARTECIPAZIONE AI GIOCHI
SPORTIVI STUDENTESCHI
MENA MANCA
ITALIA NOSTRA
PROGETTO DI RECUPERO
TUTTE LE CLASSI
CUCCU M. GRAZIA
TUTTE LE CLASSI
MURONI M. GAVINA
CLASSE I C
MURONI M. GAVINA
PROGETTO DI TEATRO
TUTTE LE CLASSI
MURONI M. GAVINA
IL MONDO IN CLASSE: UNA
RETE SARDA PER
L’EDUCAZIONE ALLA
CITTADINANZA MONDIALE
CLASSE III C
SATTA ROSSELLA
VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI RIOLA SARDO
FONDI
•
Viaggio d' istruzione a Barumini - Villanovaforru
o Santulussurgiu - Nuraghe Losa - Santa Cristina. (Classe I A )
•
Viaggio d’istruzione, di uno o due giorni, a Montevecchio
o ad Alghero o La Maddalena - Caprera. (Classe II A)
•
Visita guidata ad Oristano.
•
Viaggio d' istruzione a Madrid o Venezia (Classe III A).
.SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI NURACHI
•
Viaggio d' istruzione ad Alghero. (Classe I B ).
•
Visita d' istruzione, di uno o due giorni, a La Maddalena - Caprera. (Classe II B).
•
Viaggio d' istruzione a Venezia (Classe III B).
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI BARATILI SAN PIETRO
•
Visita guidata a San Pietro di Sorres - Borutta - Sassari. (Classe I C ).
•
Viaggio d' istruzione, di uno o due giorni, a La Maddalena - Caprera (Classe II C)
•
Visita a Cagliari e a Nuoro (Classe III C).
•
Viaggio d' istruzione a Madrid o Venezia (Classe III C).
ATTIVITA’ CON ENTI ESTERNI
Rivestono importanza fondamentale le proposte di attività integrate scaturite da incontri con gli
EE.LL. e altre Associazioni.
Da questi incontri sono emerse le seguenti proposte:
Raccolta differenziata (Educazione ambientale)
Puliamo il mondo (Educazione ambientale)
Incontri con Amministratori locali (Educazione alla cittadinanza)
Partecipazione al Progetto di Orientamento dell’USP
Sportello d’ascolto (Psicologa e Pedagogista)
Incontro Scuola-Formazione Professionale
Incontri con operatori economici
Incontri con operatori Sportivi
Incontri con operatori socio-culturali
14. CRITERI ORIENTATIVI DELL’EQUIPE PEDAGOGICA
La riforma prevista dalla Legge 53/2003 e dal primo decreto legislativo di applicazione, pone le
Istituzioni scolastiche al centro del sistema formativo di istruzione e formazione, rimettendo alla loro
capacità organizzativa e didattica, il raggiungimento degli obiettivi generali del processo formativo e
degli obiettivi specifici di apprendimento attraverso la personalizzazione dei piani di studio , che sarà
predisposto, collegialmente, da parte dell’équipe pedagogica della classe, riconoscendo ai docenti una
responsabilità di scelte, di strumenti e di procedure che utilizzerà durante l’insegnamento nella sua
classe.
L’équipe pedagogica dovrà definire tutte le opportunità formative, che prevedono anche la
suddivisione della classe in gruppi, secondo modalità e criteri ispirati alla più ampia flessibilità,
conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 4 e 5 del DPR 275/1999 sull’autonomia didattica e
organizzativa. Ciò, ovviamente, garantendo l’unità del sistema nazionale di istruzione e assicurando il
raggiungimento dei livelli essenziali di prestazione e degli obiettivi generali e specifici di
apprendimento.
La Programmazione educativa e didattica definisce i percorsi operativi per il raggiungimento delle
mete fissate dagli obiettivi specifici di apprendimento, secondo le Indicazioni per il Curricolo per la
Scuola dell’Infanzia, per la Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di Primo Grado.
La finalità della Legge è quella di dar vita ad una scuola autonoma, di qualità, con i parametri europei,
in grado di recepire le vocazioni e le attese degli alunni, di rafforzare il ruolo e la partecipazione delle
famiglie, degli Enti Locali e di tutte le altre agenzie educative.
Il sistema educativo di istruzione e formazione e la risposta alle prevalenti richieste delle famiglie si
caratterizza per la sua flessibilità e capacità di recepire ed interpretare i bisogni, le vocazioni e le
istanze, sia dei singoli che delle diverse realtà nelle quali le istituzioni scolastiche si trovano ad
operare.
In relazione alle discipline la Programmazione educativa e didattica è predisposta in base ai seguenti
criteri:
situazione iniziale di ogni singolo alunno
definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi didattici specifici, da raggiungere
attraverso lo studio delle varie unità di lavoro.
L’unità di lavoro è caratterizzata dal succedersi di tre fasi: quella di progettazione (fase
preattiva), quella di realizzazione (fase attiva) e quella finale di controllo (fase postattiva).
“Le Unità di apprendimento sono costituite dalla progettazione: a) di uno o più obiettivi
formativi tra loro integrati ( definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle
conoscenze e alle abilità coinvolte); b) dalle attività educative e didattiche unitarie, dai metodi,
dalle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi
formulati; c) dalle modalità con cui verificare sia i livelli di conoscenze e abilità acquisite, sia
se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze personali di ciascuno”.
Indicazioni metodologiche. L’attività di laboratorio costituisce, in generale, una metodologia
didattica da promuovere e sviluppare nei diversi momenti ed articolazioni del percorso
formativo e da comprendere in un quadro didattico e organizzativo unitario. Essa, in
particolare, viene assunta quale modalità operativa necessaria per la valorizzazione di interventi
su gruppi elettivi, di compito o di livello, finalizzati al consolidamento e alla personalizzazione
degli apprendimenti.
Valutazione degli alunni.
15. L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
L’Istituto rivolgerà una particolare attenzione agli alunni diversamente abili, con la realizzazione
di corretti processi di inserimento e di apprendimento. Analizzerà le modalità di attuazione
dell’integrazione scolastica, le problematiche comuni a tutte le classi e quelle specifiche di ogni
alunno.
Saranno predisposti dai Consigli di Classe/Interclasse interessati interventi volti a favorire il pieno
inserimento degli alunni nel gruppo classe, con obiettivi rapportabili alle loro particolari esigenze e
alle caratteristiche programmatiche della classe.
Nell’Istituto Comprensivo sono presenti 14 alunni con diverse tipologie di disabilità: 2 nella
Scuola dell’Infanzia di Baratili S. P., 2 nella Scuola Primaria di Riola Sardo, 3 nella Scuola Primaria
di Nurachi, 3 nella Scuola Primaria di Baratili S. P., 1 nella Scuola Secondaria di I Grado di Riola
Sardo e 3 nella Scuola Secondaria di I Grado di Nurachi. Questi alunni usufruiscono del sostegno
didattico, dell’assistenza di base assicurata dal personale scolastico, e, in alcuni casi, di un educatore
nominato dai servizi socio-assistenziali dei comuni di residenza degli alunni. A tutti gli alunni si
cercherà di garantire il diritto all’educazione e all’istruzione, affinché possano crescere sia sul piano
umano, sia sul piano culturale, nel rispetto delle capacità possedute che, pertanto, dovranno essere
sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate.
La legge 104/92 prevede diversi strumenti tra loro interconnessi per l’attuazione dell’integrazione
scolastica degli alunni diversamente abili.
La diagnosi funzionale, di competenza degli specialisti dell’A.S.L. rappresenta il “bilancio” della
realtà del bambino da legare all’azione educativa, allo scopo di agevolare i suoi processi di
apprendimento e di crescita.
Il profilo dinamico funzionale comprende la descrizione funzionale dell’alunno in relazione alle
difficoltà mostrate, nonché l’analisi del suo sviluppo potenziale a breve e a medio termine. In via
orientativa si traccerà il bilancio diagnostico e prognostico alla fine della seconda e della quarta
primaria e della Secondaria di I Grado. Il profilo dinamico funzionale sarà aggiornato a conclusione di
ogni ordine di scuola. Esso sarà redatto dell’unità multidisciplinare dell’Azienda Sanitaria Locale, in
collaborazione col personale docente e la famiglia, allo scopo di avere una mappa dinamica dei punti
deboli dell’alunno in fase finale e in itinere.
Il piano educativo individualizzato verrà predisposto e condiviso dai Consigli di Classe,
Interclasse, Intersezione. Esso coordinerà gli interventi che si intendono realizzare in un anno
scolastico a favore degli alunni svantaggiati per facilitarne l’integrazione.
Le finalità da raggiungere serviranno per migliorare la qualità della vita degli alunni diversamente
abili mediante la loro effettiva integrazione all’interno del gruppo classe nella scuola.
Gli obiettivi educativi didattici che si intendono far raggiungere agli alunni nel loro percorso
scolastico, in base alle loro capacità e potenzialità, sono i seguenti:
Attenuare le difficoltà di adattamento
Sviluppare e migliorare il grado di autonomia
Sviluppare e accrescere la fiducia in sé
Sviluppare la capacità di autocontrollo
Sviluppare la motivazione al senso di responsabilità
Sviluppare la capacità di interazione sociale con i docenti e i compagni
Sviluppare specifiche abitudini
Sviluppare l’acquisizione dei fondamentali strumenti espressivi e comunicativi
Sviluppare le abilità logiche
Sviluppare i basilari concetti linguistici e matematici
Sviluppare i fondamentali concetti disciplinari
Sviluppare le capacità mnemoniche e di attenzione
Contenuti e attività: Gli obiettivi saranno perseguiti mediante varie attività, anche a carattere
disciplinare, programmate dal Collegio dei Docenti.
Metodologia: Le attività saranno organizzate secondo il criterio della flessibilità, riferita agli
spazi, ai tempi e all’articolazione delle classi che saranno “aperte” all’alunno sia in senso orizzontale
che verticale, allo scopo di fornirgli il maggior numero di risorse possibili. Saranno costituiti gruppi di
lavoro, con un numero limitato di alunni, comprensivi sia di alunni diversamente abili sia pure da
alunni normodotati.
Si cercherà di attivare con l’alunno un rapporto interpersonale positivo, basato sul rispetto,
sull’accettazione e sulla fiducia. Si partirà dall’esperienza e dall’operatività per sviluppare
gradualmente le capacità di comunicazione, di espressione e di astrazione, nonché di sistemazione
delle conoscenze acquisite, utilizzando di volta in volta il procedimento induttivo e quello deduttivo, a
seconda delle necessità. Si promuoveranno le capacità di operare sia intellettualmente che
manualmente. Gli apprendimenti saranno proposti in modo graduale, senza forzature, onde evitare
frustrazioni, opposizioni e rifiuti che spesso accompagnano anche il più piccolo insuccesso.
Molte attività saranno portate avanti sotto forma ludica, soprattutto quelle destinate agli alunni con
le disabilità più gravi. Sarà importante rispettare i tempi di lavoro e quelli di pausa, considerata la
scarsa predisposizione al lavoro scolastico che quasi sempre caratterizza il ragazzo diversamente abile.
Saranno frequenti anche le esercitazioni e le attività di rinforzo e di recupero delle conoscenze
acquisite relativamente a quegli alunni, la maggior parte, che manifestano difficoltà mnemoniche. Si
farà ricorso a: lezioni dialogate, discussioni e conversazioni. Esercitazioni ed attività di rinforzo, uscite
e visite guidate.
Mezzi e strumenti: gli strumenti saranno principalmente sussidi didattici e materiale strutturato e
non. Programmi didattici speciali ed individualizzati per agevolare l’apprendimento, proposti anche
attraverso il computer. Audiovisivi: videoregistratore, registratore, lettore CD, TV, videocamera,
computer .
Verifiche e valutazioni: le verifiche saranno sistematiche affinché possano essere valutate con
precisione sia l’incidenza dell’azione educativa, sia il processo di crescita di ciascun alunno, in
rapporto alle sue capacita e potenzialità. La valutazione dovrà essere riferita alla realtà specifica del
singolo alunno, al cammino di crescita che sarà riuscito a percorrere in riferimento alla
programmazione e agli interventi individualizzati.
Modalità organizzative: a ciascun alunno si cercherà di garantire la continuità didattica in modo
da facilitarne l’integrazione. Per questo si effettueranno incontri all’inizio dell’anno scolastico tra gli
insegnanti dei vari cicli scolastici, così da avere elementi di conoscenza sugli alunni e progettare gli
interventi da attuare successivamente. Inoltre, sia all’inizio che nel corso dell’anno scolastico, i
Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione effettueranno degli incontri per la programmazione degli
obiettivi e delle metodologie contenute nel PEI, che dovranno essere condivisi da tutti gli insegnanti.
Interventi terapeutico-riabilitativi: questi interventi rappresentano un indispensabile sostegno
all’attuazione del piano e all’integrazione terapeutico-riabilitativa e agli stessi provvederanno gli
operatori dei servizi territoriali mediante interventi concordati con i genitori degli alunni e con gli
operatori scolastici. Per gli alunni gravi sono previsti tempi di lavoro distesi, in modo da adeguarsi ai
loro ritmi di apprendimento e garantire continuità alle loro esperienze educative.
Insegnante di sostegno: L’insegnante di sostegno partecipa a pieno titolo alla elaborazione e alla
verifica di tutte le attività di competenza dei docenti. La responsabilità dell’integrazione dell’alunno
disabile e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è in uguale misura dell’insegnante di
sostegno, degli insegnanti di classe e della scuola nel suo insieme. Tutti i docenti, pertanto, devono
farsi carico del progetto di attuazione degli interventi didattici previsti. Il principio dell’integrazione è
quello di far agire il più possibile il bambino o il ragazzo con i suoi compagni.
Il progetto educativo individualizzato è lo strumento di lavoro di cui i docenti si avvarranno per
portare avanti il processo di sviluppo e integrazione dell’alunno disabile. Sulla base delle indicazioni e
delle informazioni acquisite attraverso la diagnosi funzionale del Profilo Dinamico Funzionale, delle
verifiche iniziali, delle abilità e delle potenzialità dell’alunno, il docente di sostegno, in stretta
collaborazione con gli insegnanti della sezione o della classe, fisserà gli obiettivi, le attività, i
contenuti, i mezzi, gli strumenti, i criteri metodologici e di verifica e valutazione più idonei ai bisogni
dell’alunno. Affinché il Progetto possa essere effettivo mezzo di integrazione, dovrà tener conto della
programmazione elaborata dal Consiglio di Classe.
Nelle ore in cui l’alunno non usufruisce del sostegno del docente specializzato è evidente che
spetterà all’insegnante curricolare provvedere all’attuazione sulle attività programmate nel P.E.I.
La collaborazione con la famiglia è considerata indispensabile ai fini dell’integrazione scolastica
degli alunni disabili. Ai genitori si richiederanno le informazioni necessarie per la predisposizioni e
attuazione del progetto educativo personalizzato, compresa la collaborazione per coordinare l’attività. I
rapporti con essi saranno tenuti dai docenti di sezione o di classe e non esclusivamente dall’insegnante
di sostegno. La scuola provvederà, anche attraverso comunicazioni scritte, affinché le famiglie meno
presenti e collaborative, siano coinvolte e partecipi.
I servizi territoriali specialisti: E’ necessario che vengano fatti incontri tra operatori scolastici e
specialisti delle strutture che offrono i servizi terapeutico-riabilitativi, allo scopo di supportare le
attività scolastiche mediante quelle specialistiche.
Esami di licenza: Le prove d’esame dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di I Grado devono
essere corrispondenti agli insegnamenti impartiti e devono poter valutare il livello di apprendimento ed
il progresso dell’allievo, in rapporto alle sue potenzialità e alla situazione iniziale. Le eventuali prove
differenziate redatte dal Consiglio di Classe devono essere riconducibili agli obiettivi e alle finalità
della Secondaria di I Grado, ricordando che vanno presi in esame i singoli casi e le difficoltà
individuali di ciascun alunno.
Gruppo di lavoro H di Istituto
Il gruppo di lavoro, per l’integrazione degli alunni diversamente abili dell’Istituto, è costituito dai
docenti di sostegno in servizio nelle Scuole dell’Istituto, da altri docenti, dai rappresentanti dei genitori
degli alunni diversamente abili, dei Servizi Sociali dei Comuni di Riola Sardo, Baratili San Pietro e
Nurachi e del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’A.S.L. N° 5 di Oristano. La Commissione sarà
coordinata dal Dirigente Scolastico o da un Docente da lui delegato.
Il gruppo di lavoro ha il compito di programmare le attività, per l’educazione e l’integrazione
degli alunni diversamente abili dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’anno Scolastico
2013/2014.
La commissione sarà così composta:
1. Dott. Peppino Tilocca - Dirigente Scolastico 2. Caddeo Maria Giuseppa
3. Camedda Palmira
4. Camilletti Patrizia
5. Cao Antonia Giuseppa
6. Carta Maria Annunziata
7. Cubadda Marina
8. Deiana Maria Gabriella
9. Mancosu Sandra
10. Masala Ester
11. Muroni Maria Gavina
12. Piras Daniela
13. Piras Francesca
14. Puggioni Roberto
14. Secci Maria Cristina
15. Starita Gianluca
16. Urru Mario
17. Componente Genitori ( Simbula Simona per Riola Sardo, Caria Anna Vincenza per Nurachi,
Zucca Luca per Baratili S. P.)
17. Responsabili dei servizi sociali dei comuni di Riola Sardo, Nurachi, Baratili S. P.
18. Responsabili del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’A.S.L. n°5 di Oristano
La Commissione non potrà, in alcun modo, accogliere al suo interno altre figure professionali
che non siano, a livello istituzionale, nominate dagli enti preposti. Qualora se ne ravvedesse la
necessità, tali figure (Educatori, Assistenti…) potranno essere convocate dall’equipe educativa
della classe interessata nelle riunioni di verifica e programmazione settimanali della Scuola
Primaria e/o nei Consigli di Classe o di Intersezione.
16. ALUNNI IMMIGRATI
PREMESSA
In una società che si appresta a diventare sempre più multietnica, la presenza degli alunni stranieri è
una realtà ormai molto frequente nelle nostre scuole, pertanto l’istituzione che li accoglie deve poter
favorire, attraverso adeguate strategie educativo-didattiche, un clima di accoglienza che ne faciliti
l’inserimento, l’orientamento, valorizzi le capacità individuali e ne rafforzi l’autostima, ai fini di un
sereno e armonico processo d’integrazione scolastica.
Accade spesso che gli alunni immigrati, e le loro famiglie, incontrino difficoltà di ordine linguistico e
culturale, perciò diventa fondamentale l’assunzione, da parte della scuola che li accoglie, di strategie
comunicative facilitanti, come per esempio l’utilizzo della lingua d’origine, anche avvalendosi di un
mediatore linguistico, laddove necessario, atte a garantire un efficace passaggio d’informazioni tra
scuola e famiglia e tra alunni e docenti.
Ciò non significa solo che essi devono sentirsi tranquilli e ben accetti, cosa essenziale, ma che devono
essere messi in grado di superare le eventuali difficoltà di apprendimento per arrivare a dei risultati
concreti di alfabetizzazione, che è ciò che essi stessi e le loro famiglie si aspettano dalla scuola.
OBIETTIVI GENERALI
Porre le basi per l’educazione alla multiculturalità.
Sottolineare la necessità e l’utilità della diversità nella prospettiva dell’attuale globalizzazione.
Acquisire una visione ampia della realtà umana valorizzando le prerogative di ogni civiltà e
cultura.
Porre le basi per una consapevole integrazione nel nuovo tessuto sociale attraverso la
conoscenza della lingua veicolo indispensabile per sviluppare il senso di appartenenza.
Valorizzare la diversità come arricchimento.
Sviluppare la consapevolezza di essere cittadini del mondo.
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
L’Istituto Comprensivo, qualora fossero presenti alunni stranieri, ne agevola l’iscrizione e la presenza,
come contributo ad una educazione aperta, finalizzata alla conoscenza e al confronto con culture
diverse.
I Consigli di Classe o Intersezione faciliteranno l’inserimento degli alunni predisponendo
l’alfabetizzazione e promuovendo la collaborazione fra Scuola e Famiglia attraverso progetti
“Accoglienza” nelle classi o sezioni interessate e raccordi tra i vari ordini di scuola.
A tal fine si delineano i criteri che dovranno essere seguiti per l’elaborazione di eventuali progetti
“Accoglienza”:
Indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri
Compiti e ruoli degli operatori scolastici
Fasi dell’accoglienza
Modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana
Risorse necessarie per tali interventi.
FINALITA’
Il Collegio dei Docenti si propone di:
Facilitare l’ingresso a scuola dei bambini stranieri;
Sostenerli nella fase d’adattamento;
Entrare in relazione con la famiglia immigrata;
Favorire un clima d’accoglienza nella scuola;
Promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza
e dell’educazione interculturale.
INIZIATIVE PER AFFRONTARE LE SITUAZIONI
DI SVANTAGGIO SOCIO-CULTURALE
Sono presenti anche nella nostra Scuola condizioni di svantaggio culturale dovute a situazioni
familiari deprivate, a scarsa scolarizzazione pregressa, a provenienza culturale diversa.
Da ciò derivano, da parte dell’alunno, difficoltà ad adottare comportamenti pertinenti al contesto
educativo ed il rischio di insuccesso scolastico.
Nella nostra Scuola si cercherà di creare le condizioni per l’uguaglianza, offrendo servizi adeguati
a chi è in situazione di svantaggio: si metterà in atto, per quanto possibile, un modello didattico
flessibile, si utilizzeranno metodologie adeguate, si favorirà l’uso di linguaggi non verbali, si
utilizzeranno mezzi e strumenti diversificati.
Per alcuni alunni dell’Istituto, che presentano problematiche di tipo diverso, verranno attivati dei
progetti in collaborazione con i servizi socio-assistenziali dei rispettivi Comuni, in orario curricolare
e/o extracurricolare.
17. CONTINUITA’ EDUCATIVA
Premessa
Per realizzare la continuità del processo educativo, occorre garantire forme di raccordo
pedagogico, curricolare ed organizzativo tra la Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola
Secondaria di I grado.
Obiettivi
-Garantire all’alunno un percorso formativo organico e completo.
-Prevenire le difficoltà che si riscontrano nei passaggi tra i diversi ordini di scuola che sono spesso
causa di disagio.
-Prevedere opportune forme di coordinamento che rispettino le differenziazioni proprie di ciascuna
scuola
-Considerare un percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le
competenze già acquisite dagli alunni.
-Riconoscere la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola nella dinamica
delle diversità dei ruoli e delle funzioni.
-Definire gli aspetti educativi e formativi su cui convergere.
-Agevolare l’inserimento degli alunni dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia nella Scuola
Primaria e degli alunni dell’ultimo anno della Scuola Primaria nella Scuola Secondaria di I grado,
iniziando a familiarizzare con ambienti e persone delle nuove scuole.
Destinatari
Gli alunni e gli insegnanti delle classi ponte dei tre ordini di Scuola dell’Istituto.
Linee di azione
-Promuovere, organizzare e coordinare le attività progettate
-Organizzare gruppi di lavoro misti
-Predisporre delle attività con gli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e il primo anno
della Scuola Primaria, con gli alunni dell’ultimo anno della Primaria e il primo della Scuola
Secondaria di I grado.
-Arricchire lo scambio di informazioni relative ai singoli alunni al momento del passaggio tra gli
ordini di scuola.
Continuità tra la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria.
Attività didattiche in comune per i bambini di cinque anni e per gli alunni del primo anno della
Primaria.
Visite alle Scuole Primarie da parte dei bambini delle Scuole dell’Infanzia.
Possibili incontri tra gli insegnanti per l’illustrazione dell’attività didattica svolta dai bambini di cinque
anni della Scuola dell’Infanzia.
Attività prevista tra scuola dell’Infanzia e scuola Primaria:
Gli incontri si effettueranno nei locali della scuola primaria.
-Attività di ascolto e rielaborazione di storie
-Visione di materiale audiovisivo.
Continuità Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado.
Incontro tra gli insegnanti dei due ordini di scuola per specificare gli obiettivi minimi conseguiti a
conclusione del secondo ciclo di scuola primaria e i prerequisiti (affettivo - relazionali - culturali)
preferibilmente nel mese di marzo. Attività didattiche di laboratorio presso la Scuola Secondaria di I
Grado per gli alunni dell’ultimo anno della Scuola Primaria e quelli della prima della Secondaria di I
Grado per la conoscenza degli alunni e per la formazione della classe prima (periodo: fine maggio primi di giugno).
Attività previste tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado
Gli incontri si effettueranno presso la Scuola Secondaria di I Grado e prevedono :
attività di laboratorio tecnico-scientifico
attività psicomotoria
attività di laboratorio artistico
attività di laboratorio musicale
attività di laboratorio di informatica
attività inerenti la convivenza civile (visione film e dibattito)
Verifica e valutazione
La verifica verrà effettuata al termine dell’anno scolastico sulla base dei seguenti indicatori:
• Condivisioni di stili educativi e metodologici su singoli e delimitati settori
• Livello di condivisione di procedure e organizzazione
• Incidenza e andamento dei problemi incontrati.
18. DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
Già da alcuni anni, il Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuno l’istituzione di Dipartimenti
Disciplinari intendendo con il termine dipartimenti gli organismi formati dai docenti di una
medesima disciplina o di un'area disciplinare, che ha il compito di concordare scelte comuni circa
il valore formativo e le scelte didattico - metodologiche di un preciso sapere disciplinare ma
soprattutto intesi come gruppi di lavoro, che agiscono per l'analisi, la definizione e la soluzione di
problematiche ben circostanziate.
Le aree disciplinari e la loro gestione a livello di programmazione didattica, di scansioni modulari dei
contenuti, di verifiche e di valutazioni sono, senza dubbio, un valido terreno di prova della capacità dei
docenti di lavorare assieme attorno a compiti comuni e condivisi.
Motivo per cui il Collegio docenti è stato suddiviso in gruppi che abbracciano le quattro aree:
1. Area linguistica e lingue comunitarie
2. Area matematico-scientifica
3. Area antropologica
4. Area delle attività espressive.
19. METODOLOGIA E UNITARIETA’ DELL’ INSEGNAMENTO
L’impostazione metodologica partirà dal patrimonio dei vissuti personali e sociali degli alunni, dai
loro bisogni e terrà conto delle conoscenze e competenze già acquisite.
Si opererà attraverso una “didattica unitaria” con la definizione di obiettivi trasversali riguardanti la
formazione della personalità nei suoi vari aspetti, che terrà conto della gradualità, della concretezza
e della significatività delle proposte didattiche, per la valorizzazione continua delle competenze.
Per quanto possibile, si favorirà la scelta di argomenti e attività comuni da sviluppare sotto
punti di vista diversi ma che riconducano ad un sapere unitario.
Le attività didattiche saranno organizzate secondo il criterio della flessibilità oraria e
didattica, anche con la formazione di gruppi di livello, in un’ottica nuova di classi aperte.
Si utilizzeranno, in modo particolare, i seguenti metodi:
♣ valorizzazione dell’aspetto ludico;
♣ passaggio graduale dal concreto all’astratto;
♣ esplorazione e ricerca;
♣ individualizzazione;
♣ lavoro per gruppi;
♣ problematizzazione dell’esperienza;
♣ interdisciplinarietà;
♣ metodo scientifico;
♣documentazione.
20. AMPLIAMENTO DELL’ OFFERTA FORMATIVA
L’Istituto, considerati e valutati i vari aspetti, quali le esigenze che provengono dalla società, gli
strumenti che ha a disposizione, per venire incontro alle esigenze degli alunni, per promuovere il
superamento di condizionamenti di carattere socio-economico, per favorire il conseguimento
delle finalità educative e didattiche, propone le seguenti attività culturali che potranno essere
attuate secondo la disponibilità dei docenti, durante le ore curricolari, adottando sia la flessibilità
didattica che organizzativa, e durante le ore extracurricolari.
Attività culturali in orario curricolare:
- Accoglienza degli alunni in tutte le classi;
- Attività di recupero, consolidamento e potenziamento;
- Alfabetizzazione informatica;
- Educazione stradale;
- Educazione ambientale;
- Educazione alimentare e alla salute;
- Lingua e cultura sarda
- Scrittura creativa
Attività extracurricolari con il concorso delle famiglie:
-
Visite guidate nel territorio;
-
Viaggi di istruzione;
-
Manifestazioni in collaborazione anche con gli Enti Locali ed Associazioni;
-
Giornate sportive;
-
Puliamo il mondo
-
Rappresentazioni teatrali;
-
Festa del carnevale;
-
Celebrazione del Natale e della Pasqua.
-
Precetto Pasquale
-
Manifestazioni fine anno
Tali manifestazioni saranno meglio definite dai Consigli di classe, interclasse e intersezione.
21. VERIFICA E VALUTAZIONE
La valutazione si esplica in rapporto funzionale e dinamico con l’attività di programmazione e
assume carattere promozionale, formativo e orientativo in quanto concorre a modulare e rimodulare le
proposte dell’Istituzione in riferimento alle istanze del contesto socio-ambientale cui si rivolge. Essa si
propone di rilevare la conformità o meno tra gli obiettivi, selezionati secondo criteri di funzionalità e
priorità rispetto ai bisogni formativi individuali, e i risultati effettivamente conseguiti
In quest’ottica trovano
importanza una valutazione di sistema, intesa come misura della
produttività del servizio scolastico, ed una valutazione dei livelli di competenza degli alunni. Entrambi
i settori prevedono una valutazione esterna affidata al M.I.U.R tramite le prove INVALSI, e una
interna di competenza dell’Istituto Comprensivo.
Da parte dell’INVALSI è prevista la valutazione delle competenze matematiche e linguistiche
degli alunni, per le classi terze della Scuola Secondaria di I Grado mediante una prova nazionale da
svolgersi durante gli Esami di Stato conclusivi.
Lo stesso Istituto ( direttiva n. 67 del 30/07/2010) provvederà ad una rilevazione delle competenze
negli ambiti disciplinari di italiano e matematica nel II e nel V anno della Scuola Primaria e nel I anno
della Scuola Secondaria di I Grado con modalità e tempi ancora non pervenuti.
AUTOVALUTAZIONE
Il Collegio Docenti, sulla base dell’esperienza maturata negli anni scorsi, allo scopo di raccogliere
elementi utili alla valutazione del servizio, ritiene sufficiente effettuare una rilevazione alla fine
dell’anno scolastico. L’indagine conoscitiva, effettuata mediante l’uso di questionari rivolti agli alunni,
alle famiglie e al personale docente e non docente, mirerà a rilevare dati relativi ai seguenti fattori di
efficienza ed efficacia:
•
Efficacia della progettazione didattica;
•
Qualità e quantità degli apprendimenti degli alunni;
•
Livello di successo delle attività e delle iniziative deliberate dagli OO.CC.;
•
Progetti speciali e di ampliamento dell’Offerta Formativa;
•
Rispetto degli standard di prestazione del servizio in riferimento alle linee tracciate nel POF;
•
Il giudizio espresso dai genitori:grado di soddisfazione e di coinvolgimento delle famiglie e
del territorio ecc.;
•
Funzionalità dell’ambiente scolastico (spazi, strutture, sussidi ecc.);
•
Risorse finanziarie;
•
Servizi amministrativi resi all’utenza dal Dirigente Scolastico e dagli Uffici di segreteria.
I risultati delle indagini vengono resi noti mediante appositi strumenti informativi diffusi fra tutti gli
utenti del servizio.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
Al Collegio dei Docenti compete l’individuazione delle modalità e dei criteri di valutazione interna
degli alunni in riferimento agli obiettivi formativi che investono tutti gli aspetti della personalità di
ciascun ragazzo, alla luce delle disposizioni del D.P.R. 22 giugno 2009, n° 122, Regolamento
recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità
applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n° 169.
LE MODALITÀ DELLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
La valutazione, elemento fondamentale del processo formativo per la scuola, è particolarmente
importante per le famiglie e gli alunni in quanto strumento per verificare l'efficacia del lavoro svolto in
modo interattivo dalla Scuola e dall'alunno.
“La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle
potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al
miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo”.
Il successo o l'insuccesso scolastico del singolo allievo sono tali per l'intera organizzazione scolastica.
Pertanto la valutazione deve essere: chiara, trasparente, partecipata, tempestiva e si articola in due
momenti essenziali:
3) valutazione del processo di apprendimento;
4) valutazione iniziale, quadrimestrale e finale del rendimento scolastico complessivo degli alunni
e del comportamento.
1) La valutazione del processo
- E’ individuale e collegiale (Equipe Pedagogica o Consiglio di Classe)
- Riguarda la valutazione dell'alunno e dell'itinerario didattico, seguito nell’ambito delle attività
curricolari ed extracurricolari.
La valutazione dell'alunno impegna a effettuare verifiche sistematiche, singole o sommative dei
processi di apprendimento previsti negli itinerari di apprendimento disciplinari, interdisciplinari o
transdisciplinari, attraverso osservazioni mirate e strutturate, interrogazioni, prove oggettive, compiti
scritti, per valutare i progressi nelle tre aree disciplinari contenute nelle Indicazioni per il Curricolo.
In tutte le classi l’Equipe Pedagogica e i Consigli di Classe individueranno nella Progettazione
Curricolare i traguardi per lo sviluppo delle competenze declinati in livelli per ogni classe e i rispettivi
obiettivi di apprendimento.
Per quanto riguarda l'itinerario didattico, i docenti, l'Equipe Pedagogica o il Consiglio di classe,
verificano: la validità dei percorsi rispetto alle esigenze degli alunni, la qualità dei processi attivati, il
rispetto e la validità dei tempi previsti, l'uso appropriato e la validità di scelta di strumenti e metodi, la
precisione degli obiettivi e la chiarezza dei criteri di valutazione.
2) La valutazione dei risultati degli alunni
La valutazione è un processo che dura tutto l'arco dell'anno scolastico, tuttavia vengono individuati tre
momenti di documentazione della valutazione collegiale, quella iniziale, diagnostica, una
quadrimestrale e una finale. Valutazioni intermedie potranno essere rilevate secondo le modalità che le
singole Equipe riterranno più opportune.
A fine Ottobre viene consegnato
dell'alunno con l'analisi
alle famiglie un documento attestante la situazione iniziale
dei relativi bisogni e l'indicazione delle strategie che si attueranno per
soddisfarli.
A Febbraio, fine primo quadrimestre, viene espressa in decimi, in apposita scheda, una valutazione
sui livelli di apprendimento nelle singole discipline. Sarà altresì
oggetto di attenta valutazione,
espressa ugualmente in decimi da parte dell'intero Consiglio di classe, il comportamento personale
dell'alunno.
A Giugno, fine secondo quadrimestre, verrà espressa la valutazione finale.
Per quanto riguarda la Scuola Primaria tale valutazione si accompagna ad un giudizio analitico sul
comportamento, inteso come livello globale di maturazione raggiunto dagli alunni in riferimento a sé e
agli altri che verrà formulato utilizzando i seguenti descrittori:
Autonomia e autostima;
Socializzazione;
Partecipazione;
Interesse;
Impegno;
Rispetto delle regole;
Acquisizione di competenze.
Per la scuola secondaria, il voto sul comportamento, espresso in decimi, sarà accompagnato da una
nota esplicativa.
Le prestazioni da valutare in riferimento alle competenze individuate dai docenti, nelle varie
discipline, saranno articolate su indicatori corrispondenti ai seguenti livelli numerici.
TRADUZIONE DELLA VALUTAZIONE IN VOTO
DESCRITTORI
INDICATORI DI LIVELLO
VALUTAZIONE
Partecipazione e impegno:
non accetta le verifiche
Molto scarso
Acquisizione delle
non esprime alcuna conoscenza
(1-3)
conoscenze:
Applicazione delle
ha gravissime difficoltà ad applicare le scarse nozioni
conoscenze:
acquisite
Rielaborazione e
non riesce ad elaborare alcuna nozione e incontra
argomentazione delle
difficoltà a formulare espressioni comprensibili
conoscenze:
Partecipazione e impegno:
mostra un comportamento passivo e demotivato
Insufficiente
Acquisizione delle
non possiede la gran parte delle conoscenze
(4)
conoscenze:
Applicazione delle
trova difficoltà ad applicare i pochi principi acquisiti
conoscenze:
Rielaborazione e
incontra forti difficoltà a rielaborare le poche conoscenze
argomentazione delle
possedute e manifesta gravi carenze espressive
conoscenze:
Partecipazione e impegno:
l’impegno e la partecipazione sono discontinui
Mediocre
Acquisizione delle
possiede solo parzialmente le abilità richieste
(5)
conoscenze:
Applicazione delle
commette qualche errore nell’applicazione delle
conoscenze:
conoscenze
Rielaborazione e
argomentazione delle
non ha sufficiente autonomia nella rielaborazione
conoscenze:
personale e incontra difficoltà nella strutturazione del
discorso .
Partecipazione e impegno:
partecipa in maniera soddisfacente al dialogo educativo e Sufficiente
si dedica allo studio con una certa continuità
Acquisizione delle
(6)
possiede i concetti fondamentali richiesti
conoscenze:
Applicazione delle
sa applicare le conoscenze pur commettendo qualche
conoscenze:
errore
Rielaborazione e
opportunamente guidato sa rielaborare i contenuti
argomentazione delle
culturali
conoscenze:
si esprime con sufficiente chiarezza
Partecipazione e impegno:
partecipa con interesse alle lezioni e si applica con
Buono
continuità
( 7)
Acquisizione delle
possiede conoscenze e abilità sufficienti per affrontare
conoscenze:
situazioni operative complesse
Applicazione delle
riesce ad applicare le conoscenze acquisite
conoscenze:
sa cogliere gli elementi essenziali di un contesto
apprenditivo ed è in grado di rielaborare soggettivamente
quanto appreso,
Rielaborazione e
presenta coerenza e linearità nella strutturazione del
argomentazione delle
discorso, il linguaggio è sufficientemente appropriato.
conoscenze:
Partecipazione e impegno:
partecipa attivamente, ha un notevole senso di
Distinto
responsabilità, si dedica allo studio con scrupolo e
(8-9)
Acquisizione delle
diligenza
conoscenze:
evidenzia conoscenze approfondite e abilità complesse
sa effettuare analisi approfondite ed applica senza errori i
Applicazione delle
principi acquisiti, ha buone capacità di intuizione e
conoscenze:
sintesi
è in grado di rielaborare criticamente ed in autonomia le
Rielaborazione e
conoscenze acquisite e di effettuare senza difficoltà i
argomentazione delle
collegamenti interdisciplinari
conoscenze:
evidenzia ricchezza di riferimenti, l’esposizione è fluida,
appropriata, varia
Partecipazione e impegno:
partecipa in modo costruttivo, è fortemente motivato allo Ottimo
studio ed assume funzioni di leader nel gruppo
Acquisizione delle
(10)
possiede un bagaglio culturale completo e ben strutturato
conoscenze:
Applicazione delle
applica con immediatezza i contenuti appresi in
conoscenze:
situazioni nuove e complesse
Rielaborazione e
possiede considerevoli capacità critiche e logico-
argomentazione delle
deduttive, è in grado di fornire pertinenti valutazioni
conoscenze:
personali; i riferimenti culturali sono ricchi, si esprime
correttamente e in modo fluido e vario
DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Impegno
1. Assume e porta a termine responsabilmente impegni personali e in relazione al (Voto 9-10)
gruppo.
2. Manifesta generalmente senso di responsabilità nell’esecuzione di compiti e
(Voto 8)
doveri per conseguire risultati personali e collettivi.
3. Manifesta un atteggiamento di regolare partecipazione e di impegno.
(Voto 7)
4. La partecipazione e l’impegno non sono costanti.
( Voto 6)
5. Mostra modesto/ scarso senso collaborativo ed è decisamente poco
(Voto 5 o
responsabile nell’affrontare gli impegni personali e all’interno del gruppo.
inferiore)
Rispetto delle regole
1. Riconosce e rispetta il valore delle regole di convivenza.
(Voto 9-10)
2. Rispetta generalmente le regole di convivenza
(Voto 8)
3. Non è sempre regolare nel rispetto di persone, norme o cose.
(Voto 7)
4. Rispetta le regole solo nella loro forma impositiva ma non è incorso in gravi
(Voto 6)
sanzioni disciplinari.
5. Lo studente ha commesso atti gravi e si è mostrato ripetutamente recidivo
rispetto ad atti documentati e sanzionati ai sensi del Regolamento di
disciplina.
(Voto 5
o inferiore)
Tutte le attività, curricolari ed extracurricolari saranno oggetto di valutazione da parte dei docenti nello
sviluppo delle competenze e concorreranno alla determinazione del voto disciplinare e
comportamentale. Per quanto attiene l’obbligo della frequenza, le assenze non devono superare ¼
dei giorni di lezione, fatti salvi i casi previsti e giustificati (salute, handicap ecc.).
Riguardo la valutazione delle prove oggettive e dei compiti scritti, gli alunni saranno preventivamente
informati dal docente sui criteri e le modalità di valutazione che saranno utilizzati. Gli alunni
saranno puntualmente informati dell’esito delle verifiche.
Il rifiuto da parte dell’alunno della verifica costituisce un atto grave e viene registrato dal docente nel
giornale dell’insegnante e costituirà un elemento per la valutazione quadrimestrale e/o finale.
Le equipe Pedagogiche della Scuola Primaria intendono valutare il passaggio alla Scuola Secondaria di
I Grado, esprimendo il livello globale di competenze raggiunto dall'alunno della quinta classe
utilizzando i seguenti descrittori, indicatori di livello e la valutazione in decimi.
DESCRITTORI
Partecipazione e impegno:
Acquisizione delle conoscenze:
Applicazione delle conoscenze:
Rielaborazione e argomentazione
delle conoscenze:
.Partecipazione e impegno:
Acquisizione delle conoscenze:
Applicazione delle conoscenze:
Rielaborazione e argomentazione
delle conoscenze:
Partecipazione e impegno:
Acquisizione delle conoscenze:
Applicazione delle conoscenze:
Rielaborazione e argomentazione
delle conoscenze:
Partecipazione e impegno:
Acquisizione delle conoscenze:
Applicazione delle conoscenze:
Rielaborazione e argomentazione
delle conoscenze:
VALUTAZIONE
INDICATORI DI LIVELLO
Manifesta impegno e partecipazione discontinui.
Non possiede la maggior parte delle conoscenze richieste.
Compie errori nell'applicazione delle conoscenze.
5
Ha difficoltà a rielaborare le conoscenze acquisite in modo autonomo
e a strutturare il discorso in modo chiaro.
Partecipa e si impegna nelle diverse attività con una certa continuità.
Possiede i concetti fondamentali richiesti.
Sa applicare le conoscenze pur commettendo qualche errore.
6
Rielabora i contenuti culturali con semplici connessioni.
Si esprime con sufficiente chiarezza.
Partecipa in modo soddisfacente e si applica con apprezzabile continuità.
Possiede abilità e conoscenze richieste in misura sostanziale.
Riesce ad applicare le conoscenze acquisite.
7
Rielabora i contenuti culturali appresi.
Presenta coerenza e linearità nella costruzione del discorso
Partecipa con interesse e si applica con continuità.
Possiede conoscenze e abilità approfondite e strutturate.
Applica con competenza conoscenze e abilità.
8
Rielabora i contenuti culturali dimostrando capacità critiche e usando
un linguaggio corretto e appropriato.
Partecipazione e impegno:
Acquisizione delle conoscenze:
Applicazione delle conoscenze:
Rielaborazione e argomentazione
delle conoscenze:
Partecipa attivamente, in modo costruttivo con impegno intenso e costante.
Evidenzia conoscenze approfondite e abilità complesse.
Applica con padronanza conoscenze e abilità.
Rielabora le conoscenze acquisite dimostrando capacità critica
con esposizione fluida, appropriata e varia.
Partecipazione e impegno:
Acquisizione delle conoscenze:
Applicazione delle conoscenze:
Rielaborazione e argomentazione
delle conoscenze:
Partecipa attivamente, in modo costruttivo con impegno intenso e costante.
Evidenzia conoscenze approfondite e abilità complesse.
Applica con padronanza conoscenze e abilità.
Rielabora le conoscenze acquisite dimostrando capacità critica
con esposizione fluida, appropriata , varia e originalità di pensiero.
9
10
Durante lo scrutinio finale, nella Scuola Primaria, i docenti, con decisione assunta all’unanimità,
possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da
specifica motivazione.
Nella Scuola Secondaria, il Collegio Docenti, tenendo conto delle indicazioni dell'art. 3 del Decreto
Legge 1 settembre 2008, n. 137, coordinato con la legge di conversione n. 169 del 30 ottobre 2008,
individua i criteri di carattere generale per l'ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato a
conclusione del ciclo.
Fermo restando le indicazioni di carattere generale deliberate dal Collegio Docenti, ogni Consiglio di
Classe potrà adottare, con decisioni assunte a maggioranza, eventuali deroghe per l’ammissione alla
classe successiva.
•
Non saranno ammessi alla classe successiva gli alunni che, pur presentando un quadro di
valutazione positivo, corrispondente ai criteri stabiliti, abbia conseguito un voto di condotta
inferiore alla sufficienza.
•
L’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo è espresso in decimi e illustrato con una
certificazione analitica dei traguardi di competenza anch’essi espressi in decimi; conseguono il
diploma gli alunni che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. Al voto finale,
espresso come media, concorre un voto di idoneità a sostenere l’esame riferito al percorso
triennale, e i risultati delle prove d’esame, inclusa quella nazionale prescritta dall’INVALSI. Con
decisione assunta all’unanimità la Commissione può assegnare la lode agli alunni particolarmente
meritevoli.
•
Anche al termine della scuola primaria il documento di valutazione sarà accompagnato dal
certificato delle competenze raggiunte nelle singole discipline, il cui livello è espresso mediante
giudizio sintetico.
•
Nella valutazione finale saranno tenuti nella giusta considerazione eventuali disturbi specifici o
disabilità che possano arrecare condizionamenti all’apprendimento.
22. ORIENTAMENTO SCOLASTICO
La scuola è il luogo in cui si rafforza l’identità della persona, alla quale si fa riferimento, e
l’orientamento scolastico si configura come processo parallelo e al tempo stesso coincidente con lo
sviluppo e la formazione dell’individuo.
E’ un’attività necessaria e delicata in un periodo in cui le certezze vengono meno, non vi è la sicurezza
di ottenere una professione corrispondente al titolo di studio, il mercato del lavoro si modifica
continuamente ed occorre spesso orientare le scelte.
Nel processo di acquisizione dell’identità adolescenziale l’esperienza scolastica interviene non solo
nell’elaborazione delle immagini di sé, ma influenza anche il progetto di vita di ciascun individuo.
La scuola deve rafforzare le basi cognitive e relazionali, in particolare nelle fasce più deboli degli
studenti; l’orientamento non deve consistere solo nel riconoscimento delle attitudini dei singoli allievi,
ma deve essere più flessibile per corrispondere alla complessità ed all’articolazione della società. In
questo senso è un’attività che riguarda tutta la struttura scolastica a iniziare da quella dell’infanzia,
attraverso attività ludiche.
Di seguito si propongono gli obiettivi che sono proponibili fin dalla Scuola dell’Infanzia:
-
essere in grado di narrare la propria storia personale;
-
essere in grado di riconoscere le proprie sensazioni, emozioni e sentimenti;
-
essere in grado di sviluppare forme di autocontrollo;
-
essere in grado di acquisire consapevolezza della propria identità in evoluzione;
-
essere in grado di riconoscere e di valorizzare le diversità per imparare a progettare;
-
essere in grado di progettare percorsi di integrazione sociale e interculturale;
-
essere in grado di compiere scelte motivate e responsabili;
-
essere in grado di acquisire un metodo di autovalutazione collettiva;
-
essere in grado di acquisire una conoscenza organizzata;
-
essere in grado di valutare i rischi e affrontare le difficoltà;
-
essere in grado di inserirsi, con cognizione di causa, nel contesto della prosecuzione
degli studi o nel mondo del lavoro.
Accanto ai Licei, agli Istituti Tecnici e Professionali Statali, gli studenti potranno scegliere un percorso
triennale di Formazione Professionale non solo per assolvere all’obbligo di istruzione fino ai 16 anni
(D.M. n. 139/2007), ma anche per conseguire una qualifica professionale entro i 18 anni, così come
prevede il diritto-dovere all’istruzione. Il completamento del disegno di riforma del sistema scolastico
italiano, con l’entrata a regime nel corrente anno scolastico dei percorsi triennali di formazione
professionale, è stato previsto da un accordo sottoscritto al MIUR, dal Ministro del Lavoro e dalla
Conferenza delle Regioni.
Lo studente, dopo il terzo anno di Scuola Secondaria di I Grado, accanto ai percorsi regionali di
Formazione Professionale, può proseguire nel percorso scolastico scegliendo la propria strada tra i tre
filoni proposti dal MIUR:
i Licei, gli Istituti Tecnici e Professionali.
La “Riforma Gelmini” prevede sei Licei:
Nuovo ordinamento
Novità principali
Liceo classico
E’ stato introdotto in ordinamento lo studio della
lingua inglese per l’intero quinquennio.
Liceo scientifico
E’ stato rafforzato lo studio delle materie
scientifiche. Sono disponibili due indirizzi:
Liceo linguistico
•
tradizionale
•
opzione scienze applicate
Vengono studiate tre lingue straniere dal primo
anno.
Liceo artistico
A partire dal terzo anno di studi avranno sei
indirizzi tra cui si potrà scegliere:
Liceo musicale e coreutico
Liceo delle scienze umane
•
arti figurative
•
architettura e ambiente
•
design
•
audiovisivo e multimediale
•
grafica
•
scenografia
Sono disponibili due indirizzi:
•
musicale
•
coreutico
Nel
piano
di
studi,
tra
le
altre
materie,
antropologia, sociologia, psicologia, pedagogia.
Saranno disponibili due indirizzi:
•
tradizionale
•
opzione economico - sociale
Gli Istituti Tecnici, con il riordino, sono suddivisi in due settori e 11 indirizzi. L'impostazione sarà
2+2+1: durante il primo biennio si studieranno materie comuni, mentre durante il secondo biennio si
studieranno la materie dell'indirizzo scelto. L'ultimo anno saranno presenti stage e tirocini, laddove
disponibili. Il mondo scolastico e quello lavorativo saranno messi in stretto contatto, offrendo la
possibilità agli studenti di fare tirocini, per introdurli al mondo del lavoro.
Nuovo ordinamento
Indirizzo
Istituto tecnico, settore economico
Amministrazione, Finanza e Marketing
Turismo
Istituto tecnico, settore tecnologico
Meccanica, Meccatronica ed Energia
Trasporti e Logistica
Elettronica ed Elettrotecnica
Informatica e Telecomunicazioni
Grafia e Comunicazione
Chimica, Materiale e Biotecnologie
Sistema Moda
Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria
Costruzioni, Ambiente e Territorio
Gli Istituti Professionali sono suddivisi in due macrosettori con 6 indirizzi. Saranno disponibili più
ore di laboratorio e stage esterni.
Nuovo Ordinamento
Indirizzo
Istituto professionale, settore dei servizi
Agricoltura e sviluppo rurale
Socio-sanitario
Enogastronomia e ospitalità alberghiera
Servizi commerciali
Istituto professionale, settore industria e
artigianato
Produzioni artigianali e industriali
Manutenzione e Assistenza tecnica
Gli allievi delle III classi della Secondaria di I Grado saranno sempre indirizzati e accompagnati da
questionari, pre e post lezione, preparati e poi analizzati dalla F. S. per verificare l’efficacia degli
interventi. In caso di richiesta da parte dei Genitori, si potrà effettuare un incontro utile a fornire
elementi per la conoscenza delle opportunità presenti nel territorio di appartenenza della Scuola.
******************
23. FIGURE DI RIFERIMENTO
DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott. Peppino Tilocca
DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
Sandra Sanna
COLLABORATORE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Luigi Fabrizio Ponti
COLLABORATORE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Ins. Rita Pani
FUNZIONE STRUMENTALE P.O.F. AREA N° 1
Prof. Mario Urru
FUNZIONE STRUMENTALE P.O.F. AREA N° 2
Ins. Leonarda Rindinella,
Ins. Franco Piscedda;
Prof.ssa M. Gavina Muroni
FUNZIONE STRUMENTALE P.O.F. AREA N° 3
Ins. Sandra Mancosu.
COORD. INFANZIA RIOLA SARDO
Ins. Anna Anzelmo
COORD. INFANZIA BARATILI S. PIETRO
Ins. Palmira Camedda
COORD. SCUOLA PRIMARIA RIOLA SARDO
Ins. Cubadda Marina
COORD. SCUOLA PRIMARIA NURACHI
Ins. Rita Pani
COORD. SCUOLA PRIMARIA BARATILI S. PIETRO
Ins. Rosalba Fois
COORD. SCUOLA SEC. I GRADO RIOLA SARDO
Prof. Luigi Fabrizio Ponti
COORD. SCUOLA SEC. I GRADO NURACHI
Ins. Rita Pani
COORD. SCUOLA SEC. I GRADO BARATILI S. PIETRO Prof.ssa Maria Gavina Muroni
24. FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Area 1: “Gestione del Piano dell’Offerta Formativa ”.
La funzione dovrà essere espletata con l’adempimento dei seguenti compiti:
a) Coordinamento dell’attività del P.O.F.;
- organizzazione dell’attività del P.O.F. e sua diffusione;
- revisione del file del P.O.F., e di una presentazione multimediale;
- elaborazione multimediale dei dati relativi all’Autovalutazione di Istituto
b) Rilevazione proposte di formazione e aggiornamento.
Area 2:“ Area della Continuità”.
La funzione dovrà essere espletata con l’adempimento dei seguenti compiti:
a) Coordinamento attività continuità e orientamento.
Area 3: “ Area delle azioni di inclusione ”
La funzione dovrà essere espletata con l’adempimento dei seguenti compiti:
a) Coordinamento attività alunni diversamente abili, immigrati e disagio scolastico;
b) Rapporti con enti pubblici, servizi sociali e famiglie;
c) Predisposizione di modelli e strumenti per la valutazione e attività inerenti di integrazione;
d) Predisposizione e coordinamento di eventuali progetti relativi all’integrazione degli alunni.
25. COMMISSIONI E DIPARTIMENTI ALL’INTERNO DEL COLLEGIO
DOCENTI
a) Commissione integrazione alunni diversamente abili dell’Istituto (G.L.H.I.), con funzioni
consultive e propositive, e con il compito di programmare le attività per l’educazione e l’integrazione
degli alunni diversamente abili dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’a. s. 2013/2014.
La commisione è composta dal Dirigente Scolastico Dott. Peppino Tilocca; dai docenti: Caddeo
Maria Giuseppa, Camedda Palmira, Camilletti Patrizia, Cao Antonia Giuseppa, Carta Maria
Annunziata, Cubadda Marina, Deiana Maria Gabriella, Mancosu Sandra, Masala Ester, Piras Daniela,
Piras Francesca, Puggioni Roberto, Secci Maria Cristina, Starita Gianluca, Urru Mario.
Dalla componente genitori: Simbula Simona per Riola Sardo, Caria Anna Vincenza per Nurachi,
Zucca Luca per Baratili S. Pietro.
La Commissione sarà coordinata dal Dirigente Scolastico Dott. Peppino Tilocca o da un suo delegato e
sarà integrata dai responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni di Riola Sardo, Baratili San Pietro e
Nurachi e dai responsabili del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL N° 5 di Oristano.
b) Gruppo di lavoro inclusività: composto dal dirigente scolastico e dai docenti: Sandra Mancosu,
Francesca Piras, Margherita Meloni, Marina Cubadda, Rossella Satta, Cristina Secci.
c) Commissione di Garanzia per le sanzioni disciplinari, in base all’Art. 5 dello Statuto comma 2,
con il compito di esaminare i ricorsi presentati da parte dei genitori degli alunni.
Per quanto riguarda la composizione del suddetto Organo di Garanzia, esso sarà formato da due
docenti e da un rappresentante dei genitori. I docenti e i genitori dovranno essere nominati dal
Consiglio d’Istituto, su proposta del Collegio dei Docenti e dei genitori degli alunni.
Docenti:
Pinna Daniela
Muroni Maria Gavina
Genitori: Chessa Rita, Ponti Roberto
e) Comitato di valutazione del servizio dei docenti dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’a.
s. 2013/2014, con il compito di predisporre tutti gli atti idonei alla valutazione del servizio dei docenti.
Il comitato è composto dai docenti: Fanari Carolina, Deiana Maria Gabriella, Ponti Luigi Fabrizio,
Secci Maria Cristina, membri effettivi;
Anzelmo Anna, Cuccu Maria Grazia e Meloni Margherita membri supplenti.
Il Comitato sarà presieduto dal Dirigente Scolastico.
f) Dipartimenti disciplinari
Anche alla luce di un passaggio contenuto negli Atti di Indirizzo che accompagnarono l’approvazione
della Legge 59/97 che istituiva l’Autonomia Scolastica: “ …nell’esercizio dell’autonomia scolastica
vanno individuati momenti progettuali e deliberativi in cui devono essere garantite le esigenze (e gli
apporti) delle varie componenti (collegialità) e momenti attuativi e gestionali, che devono essere
affidati a chi ha sia la responsabilità che la professionalità necessaria ”, già dal decorso A. S. il
Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuna l’istituzione di Dipartimenti Disciplinari intendendo con
il termine dipartimenti gli organismi formati dai docenti di una medesima disciplina o di un'area
disciplinare, che ha il compito di concordare scelte comuni circa il valore formativo e le scelte
didattico - metodologiche di un preciso sapere disciplinare ma soprattutto intesi come gruppi di
lavoro, che agiscono per l'analisi, la definizione e la soluzione di problematiche ben circostanziate.
Le aree disciplinari e la loro gestione a livello di programmazione didattica, di scansioni modulari dei
contenuti, di verifiche e di valutazioni sono, senza dubbio, un valido terreno di prova della capacità dei
docenti di lavorare assieme attorno a compiti comuni e condivisi.
L’importante funzione dei dipartimenti è altresì quella di intrecciare l’aspetto dei contenuti disciplinari
con l’aspetto delle competenze personali da promuovere, nell’ottica della continuità didatticoeducativa. A tal fine le riunioni dei gruppi disciplinari offrono la possibilità di porre sul tavolo di
discussione l’obiettivo che si intende raggiungere, facendo anche emergere le differenze tra i docenti.
Diversi modi di vedere e di pensare che contribuiscano alla costruzione della consapevolezza che la
logica del lavoro con alunni di età diverse non può essere una logica della “disgiunzione”, che porta a
percepirsi come vincitori o vinti a seconda che la decisione assunta sia la propria o quella di un altro,
ma dovrà essere una logica della “congiunzione”.
Non si tratterà quindi di scegliere questa o quella opzione, ma di costruirne una nuova in cui tutti si
riconoscano un po’, accettando i punti di vista diversi dal proprio come altrettanti punti di vista da cui
partire per affrontare un lavoro condiviso che consentirà di elevare il successo scolastico, sperimentare
metodologie di recupero anche individualizzato e rinforzare la motivazione allo studio dei propri
alunni.
Il Collegio dei Docenti ritiene efficace la suddivisione in quattro DIPARTIMENTI:
1) DIPARTIMENTO LINGUISTICO
ANZELMO ANNA
MUNTONI GIULIANA M.
PIRA ELISA
PORTA ANNAMARIA R.
MENEGHEL ANNA
ORRÙ ROSSANA
PISU ANNAMARIA CARMELA
PIRAS DANIELA
PISCEDDA FRANCO
FARA GIOVANNI GIUSEPPE
PONTI LUIGI FABRIZIO
SIDDU SIMONETTA
FRONGIA MARINELLA
PODDI ANGELINA
MELONI MARIA F.
SAFINA SALVATORE
SATTA ROSSELLA
ALIAS MARTINA
2) DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO
CADDEO GIUSEPPINA
CUBADDA MARINA
GHIANI GIULIANA
PIRAS FRANCESCA
TROGU GIOVANNI F.
CADDEO MARIA GIUSEPPA
FOIS ROSALBA
ORRU’ LETIZIA
MARRAS VALENTINA
CAPPELLU MARIA A.
CORDA SALVATORE
MURRU ERNESTINA
PINNA DANIELA
MASALA ESTER
STARITA GIANLUCA
3) DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO
ALLEGRETTI EMANUELA
GIAMETTA PATRIZIA
DAGA LUCIA
FIRINU LEONIDA
RINDINELLA LEONARDA
CAMEDDA PALMIRA
TOLU MARIA LUISA
MELI ANNA GIULIA
MANCOSU SANDRA
MELI ANNA GIULIA
CUNEO MARIA LILIA
CAMILLETTI PATRIZIA
MURONI MARIA GAVINA
4) DIPARTIMENTO ARTISTICO-ESPRESSIVO
FANARI CAROLINA MARIA
BARDELLI SANDRA
CAO ANTONIA GIUSEPPA
FIRINU LEONIDA
VERDE ANGELA MARIA
URRU MARIO
MANCA ANGELA GRECA
CARTA MARIA ANNUNZIATA
DEIANA GABRIELLA
MELONI MARGHERITA
CUCCU MARIA GRAZIA
FLORIS SUSANNA
VIRDIS MARINA
PUGGIONI ROBERTO
PANI RITA
SECCI MARIA CRISTINA
In ogni area, per ovvi motivi, sono presenti docenti dei tre ordini di scuola e di tutti i plessi.
I progetti di Istituto elaborati dai singoli dipartimenti, in funzione di Continuità, sono i seguenti:
1) DIPARTIMENTO LINGUISTICO
PROGETTO CONTINUITA’
“LETTURE DIVERTENTI E “DOLCI” TUTTI INSIEME A SCUOLA”
CERCHIAMO ORDINATAMENTE NUOVI TRAGUARDI
INSIEME NUMEROSI UNITI IN TUTTA ALLEGRIA
2) DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO
PIACERE: “EUCLIDE”
3) DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO
“IL MARE MEDITERRANEO: CIVILTÀ E SCAMBI”
-LABORATORIO MULTIDISCIPLINARE DI CREAZIONI CERAMICHE
LEGATE ALLE CIVILTÀ DEL MARE MEDITERRANEO-
4) DIPARTIMENTO ARTISTICO-ESPRESSIVO
LA SARDEGNA DEI SOGNI, DEI GIOCHI E DEI SUONI
26. ORGANIZZAZIONE
a. Scuola dell’Infanzia
Nella SCUOLA DELL’INFANZIA le attività si svolgono dalle ore 8.00 alle ore 16.00, dal lunedì
al venerdì, con servizio mensa; il sabato le attività, senza servizio mensa, si svolgono dalle 8.00 alle
13.00.
L’ingresso degli alunni si effettua durante la prima ora e l’uscita dalle 13,00 alle 14,00, ad eccezione
del sabato che è prevista dalle ore 12.00 alle 13.00.
Fatta eccezione per situazioni particolari, se si decide di ritirare il bambino prima del pranzo l’uscita
è entro le 12.00, mentre il ritiro del bambino dopo la mensa dovrebbe avvenire dalle 13,30 alle
14.00.
Dal 9 giugno 2014 l’orario scolastico sarà il seguente: dal lunedì al venerdì, con servizio mensa,
l’ingresso sarà dalle ore 8.00 alle ore 9.00; l’orario d’uscita dalle ore 13.30 alle 14.00; il sabato,
senza servizio mensa, l’ingresso sarà dalle ore 8.00 alle ore 9.00, mentre l’uscita sarà dalle ore
12.00 alle ore 13.00. Ulteriori uscite sono previste, su richiesta, dopo la mensa, dalle 13,30 alle
14.00.
b. Scuola Primaria
Per gli alunni della Scuola Primaria l’orario di frequenza è fissato in 957 ore, che sulla base di 33
settimane di lezione, si articola in 29 ore obbligatorie dalla Prima alla Quinta.
Questo orario è comprensivo anche della quota riservata alle regioni, della quota di istituto (pari al
20%) e delle due ore settimanali di insegnamento della religione cattolica.
L’ingresso degli alunni nella Scuola Primaria, dal lunedì al venerdì, viene fissato per le ore 8,30 e
l’uscita è fissata per le ore 13,30, invece il sabato l’ingresso è alle ore 8,30 e l’uscita alle ore 12,30.
Alla ricreazione sono dedicati giornalmente 20 minuti, dalle 10,20 alle 10,40, con la presenza del
docente in servizio in quell’ora.
Le attività pomeridiane si svolgeranno, presumibilmente, dalle ore 15,00 alle 18,00, salvo diverse
esigenze.
La quota oraria obbligatoria risulta ripartita in 11 insegnamenti.
Nella Scuola Primaria la quantificazione oraria, rispetto ai diversi insegnamenti e attività, viene
stabilita dal Collegio dei Docenti in base alla normativa vigente.
L’insieme dei docenti necessari per garantire ad un gruppo classe tutti gli insegnamenti e attività
previsti dalla quota obbligatoria costituisce un’ équipe pedagogica.
Nella Scuola Primaria l’équipe pedagogica risulta costituita in modo stabile da due o più docenti,
compresi l’insegnante di Lingua Straniera e il docente di Religione Cattolica.
c. Scuola Secondaria di Primo Grado
Nel caso della Scuola Secondaria di I Grado l’organizzazione risulta più complessa, in quanto ad ogni
insegnamento o attività è assegnato un monte ore annuale obbligatorio flessibile. Il monte ore di
lezioni obbligatorio nella Scuola Secondaria di I Grado è determinato, su base annua, per consentire
l’eventuale articolazione in corso d’anno, secondo le prerogative dell’autonomia scolastica.
L’orario annuale delle lezioni nella Scuola Secondaria di I Grado, comprensivo della quota riservata
alle Regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all’insegnamento della Religione cattolica è di 957
ore annuali (29 ore settimanali), più 33 ore annuali (1 ora settimanale) da destinare
all’approfondimento di materie letterarie, per un totale orario annuale di 990 ore.
L’ingresso degli alunni della Scuola Secondaria di I Grado viene fissato per le ore 8,30; l’uscita è
fissata per le ore 13,30. Alla ricreazione sono dedicati giornalmente quindici minuti, dalle 10,25 alle
10,40, con la presenza del docente in servizio in quell’ora.
Le attività pomeridiane si svolgeranno, presumibilmente, dalle ore 15,00 alle 18,00, salvo diverse
esigenze.
ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
La normativa attuale prevede che gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione
Cattolica possono accedere ad una delle tre seguenti alternative:
1. Posticipo dell’ingresso a scuola e/o anticipo dell’uscita se le ore di RC sono sistemate alle prime o
alle ultime ore del mattino.
2. Studio individuale all’interno della Scuola, per gli alunni della Scuola Secondaria di I Grado.
3. Accesso alle attività alternative.
L’attività alternativa non deve però rivestire un carattere curricolare per non determinare
differenziazioni nel processo didattico formativo dell’intera classe.
Riguarderà, invece, con specifiche programmazioni, un percorso educativo che permetta agli alunni di
osservare e analizzare alcuni aspetti culturali relativi all’organizzazione della società.
27. RISORSE UMANE DELL’ISTITUTO
Gli operatori che prestano servizio nelle Scuole dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo
per l’Anno Scolastico 2013-2014 sono:
DOTT. PEPPINO TILOCCA
DIRIGENTE SCOLASTICO REGGENTE
RIOLA SARDO
ISTITUTO COMPRENSIVO
“ F. CIUSA”
PERSONALE A.T.A.
1
2
3
4
5
SANNA SANDRA
DEIANA ANNA MARIA
MADAU ALMINA
SERCHISU ANTONELLA GIUS.
TROGU GIOVANNI
Direttore Servizi Generali Amministrativi
Assistente Amministrativo
Assistente Amministrativo
Assistente Amministrativo
Assistente Amministrativo
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
6
7
8
9
10
LOCHI AGNESE
SERRA ROSSANA
MARINI ANTONIO ANGELO
CARTA LOREDANA
VACCA GESUALDA MARIA
Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia
Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia
Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia
Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia
Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
BARATILI S. P.
BARATILI S. P.
Collaboratore Scolastico Scuola Primaria
Collaboratore Scolastico Scuola Primaria
Collaboratore Scolastico Scuola Primaria
RIOLA SARDO
NURACHI
BARATILI S. P.
11 MILITELLO ANNA MARIA
12 DERIU FRANCESCO
13 VACCA LOREDANA
14 MURA EFISIO
Collaboratore Scolastico Scuola Sec. di I Grado RIOLA SARDO
15 ABRUZZESE ROCCO
Collaboratore Scolastico Scuola Sec. di I Grado NURACHI
16 CASTORINA MARIA CONCETTA Collaboratore Scolastico Scuola Sec. di I Grado BARATILI S. P.
DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
COGNOME E NOME
ALLEGRETTI EMANUELA
ANZELMO ANNA
CADDEO GIUSEPPINA
CAMEDDA PALMIRA
CAMILLETTI PATRIZIA
FANARI CAROLINA MARIA
MANCA ANGELA GRECA
MANCOSU SANDRA
PALA GIOVANNA MARIA
PISU ANNAMARIA CARMELA
RINDINELLA LEONARDA
SCUOLA PRIMARIA
SEDE
RIOLA SARDO - BARATILI SAN PIETRO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
RIOLA SARDO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
RIOLA SARDO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
SEZ.
A- B
B
A
A
A
B
B
A
A
A
B
ORE
6
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
COGNOME E NOME
SEDE
2
3
4
5
6
7
CUBADDA MARINA
FRONGIA MARINELLA
GHIANI GIULIANA
GIAMETTA PATRIZIA
MUNTONI GIULIANA MARIA
PIRAS DANIELA
VERDE ANGELA MARIA
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
ALIAS MARTINA
BARDELLI SANDRA
CAPPELLU MARIA ANASTASIA
CUNEO MARIA LILIA
DEIANA MARIA GABRIELLA
MELONI MARIA FRANCESCA
ORRÙ LETIZIA
PANI RITA
PIRAS FRANCESCA
PORTA ANNA MARIA RITA
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
NURACHI
18
19
20
21
22
23
24
25
26
CARTA MARIA ANNUNZIATA
CADDEO MARIA GIUSEPPA
CAO ANTONIA GIUSEPPA
FOIS ROSALBA
MASALA ESTER
MELI ANNA GIULIA
MELONI MARGHERITA
PIRA ELISA
PODDI ANGELINA
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
27
PISCEDDA FRANCO
RIOLA SARDO - BARATILI S. P.
28
MASALA ESTER
NURACHI - BARATILI S. P.
29
FIRINU LEONIDA
RIOLA SARDO - NURACHI- BARATILI S. P.
1
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
1.
2.
COGNOME E NOME
CORDA SALVATORE
CUCCU MARIA GRAZIA
CLASSE DI CONCORSO
A 059 Matematica e Scienze
A 030 Scienze Motorie
3.
DAGA LUCIA
I.. R. C.
4.
5.
6.
7.
FARA GIOVANNI GIUSEPPE
FLORIS SUSANNA
MARRAS VALENTINA
MENEGHEL ANNA
A 043
A 028
A 059
A 043
Lettere
Arte e Immagine
Matematica e Scienze
Lettere
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
MURONI MARIA GAVINA
MURRU ERNESTINA
ORRÙ ROSSANA
PINNA DANIELA
PONTI LUIGI FABRIZIO
PUGGIONI ROBERTO
SAFINA SALVATORE
SECCI MARIA CRISTINA
16.
SIDDU SIMONETTA
A 043
A 033
A 245
A 059
A 043
AD 00
A 345
A 032
AD 00
A 245
Lettere
Tecnologia
Francese
Matematica e Scienze
Lettere
Sostegno
Inglese
Musica
Sostegno
Francese
17.
STARITA GIANLUCA
18.
TOLU MARIA LUISA
A 032 Musica
AD 00 Sostegno
A 043 Lettere
19.
TROGU GIOVANNI FRANCESCO
A 033 Tecnologia
20.
URRU MARIO
A 032 Musica
21.
VIRDIS MARINA
A 028 Arte e Immagine
SEDE
NURACHI
RIOLA SARDO
NURACHI
BARATILI SAN PIETRO
RIOLA SARDO
NURACHI
BARATILI SAN PIETRO
NURACHI
NURACHI
BARATILI SAN PIETRO
NURACHI
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
BARATILI SAN PIETRO
RIOLA
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
RIOLA SARDO
NURACHI
NURACHI
NURACHI
BARATILI SAN PIETRO
NURACHI
RIOLA SARDO
BARATILI SAN PIETRO
RIOLA SARDO
NURACHI
RIOLA SARDO
NURACHI
BARATILI SAN PIETRO
RIOLA SARDO
BARATILI SAN PIETRO
SCUOLA DELL’INFANZIA: RIOLA SARDO
DOCENTI
SEZIONE
ATTIVITA’
ORE
ALLEGRETTI EMANUELA
A-B
RELIGIONE CATTOLICA
3
ANZELMO ANNA
B
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
FANARI CAROLINA MARIA
B
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
CADDEO GIUSEPPINA
A
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
PALA GIOVANNA MARIA
A
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
SCUOLA DELL’INFANZIA: BARATILI SAN PIETRO
DOCENTI
SEZIONE
ATTIVITA’
ORE
ALLEGRETTI EMANUELA
A-B
RELIGIONE CATTOLICA
3
CAMEDDA PALMIRA
A
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
CAMILLETTI PATRIZIA
A
SOSTEGNO
25
MANCA ANGELA GRECA
B
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
MANCOSU SANDRA
A
SOSTEGNO
25
PISU ANNAMARIA CARMELA
A
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
RINDINELLA LEONARDA
B
EDUCATIVA E DIDATTICA
25
SCUOLA PRIMARIA
RIOLA SARDO
CLASSE
1ª
Ins. Giuliana
Muntoni
Italiano
Storia
Geografia
Arte e Immag.
Ed. Motoria
Compresenza
CLASSE
2ª
Ins. Giuliana
Ghiani
h8
h2
h1
h2
h2
h2
Matematica
Scienze
Tecnologia
Musica
Compresenza
Ins. Verde Angela
Maria
Italiano
h8
Storia
h2
Musica
h1
Arte e Imm.
h2
Tecnologia
h1
Inglese
h2
Ins. Marina
Cubadda
Matematica
Scienze
Geografia
Ed. Motoria
Compresenza
CLASSE Ins. Marinella
3ª
Frongia
Italiano
CLASSE
4ª
CLASSE
5ª
NURACHI
h6
h2
h1
h1
h1
h 8 Matematica
Scienze
Musica
Tecnologia
Arte e Imm.
h8
h2
h1
h1
h2
Inglese
Ins. Giuliana
Muntoni
h 6 Storia
h 2 Geografia
h 1 Ed. Motoria
h1
h1
h 2 IRC
h2
Ins. Piscedda Ins. Firinu
Franco
Leonida
h2
h1
h2
Ins. Marina
Cubadda
Matematica h 6
Scienze
h2
Tecnologia
h
1
Ins. Verde
Angela
Maria
Matematica h 6
Ins. Firinu
Leonida
Ins. Piras
Ins. Firinu
Daniela
Leonida
Sostegno h 12 IRC
h
2
h6
h2
h1
h2
h2
Ins. Giuliana
Ghiani
Ins. Patrizia
Giametta
Italiano
h8
Storia
h2
Geografia
h1
Arte e Imm.
h1
Musica
h1
Ed. Motoria h 2
Compresenze h 3
Ins. Marinella
Frongia
Italiano
Storia
Geografia
Arte e Imm.
Ed. Motoria
Ins. Franco
Piscedda
Inglese
h 3 IRC
h2
Ins. Daniela
Piras
Sostegno h 10
Ins. Piscedda Ins. Firinu
Franco
Leonida
Inglese
h 3 IRC
h2
Ins. Patrizia
Giametta
Scienze
Tecnologia
Musica
Ins. Piscedda Ins. Firinu
Franco
Leonida
h2
h1
h1
Inglese
h 3 IRC
h2
CLASSE Bardelli Sandra Porta Anna M.
1ª
Rita
Italiano
8h Inglese
Arte e imm. 2h Storia
Compresenza 2h Geografia
Compresenza
CLASSE Porta Anna M.
2ª
Rita
2h Matematica 6h
2h
1h
3h
Orrù Letizia
Italiano
8h Matematica
Arte e imm. 2h Scienze
Motoria
2h Tecnologia
Inglese
2h Compresenza
CLASSE Pani Rita
3ª
Italiano
8h
Arte e imm. 1h
Storia
2h
Geografia
2h
Motoria
2h
Compresenza 4h
6h
2h
1h
1h
Orrù Letizia
Matematica
Scienze
Musica
Tecnologia
Compresenza
Cappellu Maria Meloni Maria
Anastasia
Francesca
Scienze
2h I.R.C.
Musica
1h
Tecnologia 1h
Motoria
2h
Compresenza 2h
Firinu Leonida
Musica
1h
Storia
2h
Geografia
1h
Compresenza 4h
I.R.C.
Alias Martina
Cuneo Maria
Lilia
6h Inglese
2h
1h
1h
2h
3h
I.R.C.
6h Storia
2h Geografia
1h
2h
1h
2h
1h
Inglese
Piras Francesca Alias Martina
Italiano
8h Matematica
Arte e imm. 1h Scienze
Storia
2h Tecnologia
Geografia
1h Musica
Motoria
2h
BARATILI SAN PIETRO
6h Inglese
2h
1h
1h
2h
2h
Cuneo Maria
Lilia
3h I.R.C.
2h
Deiana Maria
Gabriella
Sostegno
CLASSE Meloni M.
5ª
Francesca
2h
Pani Rita
CLASSE Bardelli Sandra Piras Francesca Cappellu Maria Alias Martina
4ª
Anastasia
Italiano
8h Matematica
Arte e imm. 1h Scienze
Musica
1h Tecnologia
Motoria
Compresenza
Cuneo Maria
Lilia
10h
Deiana Maria
Gabriella
3h Sostegno
12h I.R.C.
Masala Ester
Sostegno
Cuneo Maria
Lilia
h8
2h
CLASSE 1ª Ins. Poddi Angelina
Ins. Caddeo Maria
Giusepppa
Italiano
h. 8 Matematica
Arte e mmagine h. 2 Scienze
Tecnologia
h. 1 Storia
Geografia
Motoria
Musica
Compresenza
Ins. Franco Piscedda
h. 6
h. 2
h. 2
h. 1
h. 2
h. 1
h. 1
CLASSE 2ª Ins. Meli Anna Giulia Ins. Fois Rosalba
Italiano
Arte e immagine
Storia
Geografia
Motoria
Compresenz a
h.8
h.1
h.2
h.1
h.2
h.2
CLASSE 3ª Ins. Fois Rosalba
Italiano
Arte e immagine
Musica
Matematica
Scienze
Tecnologia
Musica
Compresenza
Inglese
h. 2 I.R.C.
Sostegno
h. 22
h. 6 Inglese
h. 2
h. 1
h. 1
h. 8 Matematica
h. 1 Tecnologia
h. 2
h. 2
Geografia
Motoria
Musica
h. 1
h. 2
h. 1
h. 2
h. 2
Ins. Pira Elisa
h.2 Sostegno
h.1
h. 3
Ins. Caddeo Maria
Giuseppa
Italiano
Arte e immagine
Storia
Scienze
Ins. Firinu Leonida
h. 3 I.R.C.
Ins. Firinu Leonida
h.8 Matematica
h. 6 Motoria
h.2
h.1 Scienze
h. 2 Compresenza
h.3
h. 1 Tecnologia
h.1
Ins. Meli Anna Giulia
Ins. Masala Ester
CLASSE 4ª Ins. Pira Elisa
h. 2
Carta Maria
Annunziata
Ins. Franco Piscedda
Ins. Meloni Margherita
Storia
Geografia
Inglese
Ins. Firinu Leonida
h. 2
h.14
Ins. Franco Piscedda
h. 6 Inglese
I.R.C.
Ins. Firinu Leonida
h.3 I.R.C.
h. 2
h.1
Ins. Cao Antonia
Giuseppa
Sostegno
h. 22
CLASSE 5ª Ins. Poddi Angelina Ins. Meloni Margherita Ins. Franco Piscedda Ins. Firinu Leonida
h.6 Inglese
h.3 I.R.C.
Italiano
h.8 Matematica
h. 2
h.2
Arte e immagine h.1 Scienze
h.1
Storia
h.2 Tecnologia
Musica
Geografia
Motoria
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
h.1
h.1
h.2
RIOLA SARDO
DOCENTI
CLASSE I A
Ponti Luigi Fabrizio Italiano
Storia
CLASSE II A
h. 6 Italiano
h. 2 Storia
Geografia
CLASSE III A
///////
h. 6
h. 2
h. 2
18
Tolu Maria Luisa
Geografia
h. 2
Satta Rossella
(Baratili S. P. h. 9)
Inglese
h. 3 Inglese
Orrù Rossana
Francese
h.2 Francese
Pinna Daniela
Matematica
Scienze
h. 4 Matematica
h. 2 Scienze
h. 4 Matematica
h. 2 Scienze
h. 4
h. 2
18
Trogu Giovanni
Francesco
(Nurachi h. 6)
Tecnologia
h. 2 Tecnologia
h. 2 Tecnologia
h. 2
6
Urru Mario
(Nurachi h. 6 +
Baratili S. P. h. 6 )
Virdis Marina
(Baratili S. P. h. 6)
Musica
h. 2 Musica
h. 2 Musica
h. 2
6
Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h.2 Arte e Immagine h. 2
6
Cuccu Maria Grazia Corpo Movimento Corpo, Movimento Corpo Movimento
(Nurachi h. 6 +
Sport
h. 2 Sport
h. 2 Sport
h. 2
Baratili S. P. h. 6)
6
Daga Lucia
Religione
Puggioni Roberto
Totali
//////////
NURACHI
//////
TOTALE ORE
h. 1 Religione
Italiano
Storia
Geografia
h. 3 Inglese
h.2 Francese
12
h. 3
9
h. 2
6
h. 1 Religione
h. 1
3
Sostegno
h. 9
h. 30
9
h. 90
////////////
h. 30
h. 6
h. 2
h. 2
h. 30
DOCENTI
CLASSE I B
Fara Giovanni Giuseppe Italiano
Storia
Geografia
Meneghel Anna
CLASSE II B
h. 6 ////////////////////////////
h. 2
h. 2
///////////////////////////
Italiano
Storia
Geografia
(Baratili S. P. h. 6)
CLASSE III B
Italiano
Storia
TOTALE
ORE
h. 6
h. 2
18
h. 6 Geografia
h. 2
h. 2
h. 2
h. 3 Inglese
h. 3
12
Safina Salvatore
Inglese
h. 3 Inglese
Siddu Simonetta
(Baratili S. P. h. 6 )
Francese
h.2 Francese
h.2 Francese
Corda Salvatore
Matematica
Scienze
h. 4 Matematica
h. 2 Scienze
h. 4 Matematica
h. 2 Scienze
h. 4
h. 2
18
Trogu Giovanni
Francesco
(Riola Sardo h. 6)
Tecnologia
h. 2 Tecnologia
h. 2 Tecnologia
h. 2
6
Urru Mario
(Riola Sardo h. 6 +
Baratili S. P. h. 6)
Musica
h. 2 Musica
h. 2 Musica
h. 2
6
Floris Susanna
Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2
6
Cuccu Maria Grazia
(Riola Sardo h. 6 +
Baratili S. P. h. 6)
Corpo Movimento
Corpo Movimento
Corpo Movimento
Sport
h. 2 Sport
h. 2 Sport
h. 2
6
Daga Lucia
Religione
h. 1 Religione
h. 1 Religione
h. 1
3
Secci Maria Cristina
Sostegno
h. 9 //////////////////////////////// Sostegno
h. 9
18
Starita Gianluca
/////////////////////////
h. 9
9
Totali
BARATILI SAN PIETRO
h. 30
///////////////////////////
h. 30 +
Sostegno
h. 2
h. 30 +
9
6
h. 90+27
Docenti
Classe I
Muroni Maria Gavina Italiano
Storia
Geografia
Meneghel Anna
(Nurachi h. 12)
////////////
Tolu Maria Luisa
////////////
Classe II
h. 6 Storia
h. 2 Geografia
h. 2
Italiano
Classe III
h. 2 Italiano
h. 2 Storia
Geografia
h. 6
/////////////
Tot. ore
h. 2
h. 2
h. 2
///////////
Italiano
18
6
h. 6
6
Satta Rossella
(Riola Sardo h. 9)
Inglese
h. 3 Inglese
h. 3 Inglese
h. 3
9
Siddu Simonetta
(Nurachi h. 6)
Francese
h. 2 Francese
h. 2 Francese
h. 2
6
Marras Valentina
Matematica
Scienze
h. 4 Matematica
h. 2 Scienze
h. 4 Matematica
h. 2 Scienze
h. 4
h. 2
18
Murru Ernestina
Tecnologia
h. 2 Tecnologia
h. 2 Tecnologia
h. 2
6
Urru Mario
(Riola Sardo h. 6 +
Nurachi h. 6)
Musica
h. 2 Musica
h. 2 Musica
h. 2
6
Virdis Marina
(Riola Sardo h. 6)
Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2
6
Cuccu Maria Grazia
(Riola Sardo h. 6 +
Nurachi h. 6)
Corpo Movimento
Corpo Movimento
Corpo Movimento
Sport
h. 2 Sport
h. 2 Sport
h. 2
6
Daga Lucia
Religione
h. 1
3
h. 30
h. 90
Totali
h. 1 Religione
h. 30
h. 1 Religione
h. 30
COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE
DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
CLASSE
DOCENTE
PLESSO
Pinna Daniela
1P A
Riola Sardo
Ponti Luigi Fabrizio
2P A
Riola Sardo
Tolu Maria Luisa
3P A
Riola Sardo
Corda Salvatore
1P
B
Nurachi
Meneghel Anna
2P
B
Nurachi
Fara Giovanni Giuseppe
3P
B
Nurachi
Muroni Maria Gavina
1P
C
Baratili San Pietro
Virdis Marina
2P
C
Baratili San Pietro
Marras Valentina
3P
C
Baratili San Pietro
INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Scuola dell’Infanzia di Riola Sardo: ///////////////
Scuoladell’ Infanzia di Baratili S. P.: Camilletti Patrizia, Mancosu Sandra.
Scuola Primaria di Riola Sardo: Piras Daniela.
Scuola Primaria di Nurachi: Deiana Maria Gabriella, Masala Ester.
Scuola Primaria di Baratili S. P.: Cao Antonia Giuseppa, Masala Ester.
Scuola Secondaria di Riola Sardo: Puggioni Roberto
Scuola Secondaria di Nurachi: Secci Maria Cristina, Starita Gianluca
Scuola Secondaria di Baratili S. P.: ////////////////
28. SPAZI, ATTREZZATURE, SUSSIDI MULTIMEDIALI, AULE E
LABORATORI
Disponibilità palestre: Riola Sardo Via Roma n. 68, Nurachi via Gramsci, Baratili San Pietro
Le strutture sono utilizzate dagli alunni della Scuola Primaria, dagli alunni della Scuola Secondaria di
Primo Grado e da Società Sportive.
- Postazioni multimediali: sono presenti in tutte le Scuole dell’Istituto.
- Aule Multimediali: Scuola Secondaria di Primo Grado - Riola Sardo
Scuola Secondaria di Primo Grado - Nurachi
Scuola Secondaria di Primo Grado - Baratili San Pietro
- Dotazioni audiovisive: sono presenti in tutte le Scuole dell’Istituto
L.I.M.
(ATTUALMENTE N. 3)
29. CALENDARIO SCOLASTICO 2013-2014
DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI RIOLA SARDO
Inizio delle lezioni nella Scuola Primaria e nella
Scuola Secondaria di I Grado e delle attività
educative nella Scuola dell’Infanzia
13 settembre 2013
Termine delle lezioni per la Scuola Primaria e per
la Scuola Secondaria di I Grado
10 giugno 2014
Termine delle lezioni per le attività educative e
per le attività didattiche nella Scuola
dell’Infanzia
Festività nazionali e ulteriori sospensioni delle
attività didattiche
30 giugno 2014
Tutte le domeniche
Festa di Tutti i Santi
1° novembre 2013 - Venerdì
Commemorazione dei defunti
02 novembre 2013 - Sabato
Immacolata Concezione
08 dicembre 2013 - Domenica
Natale
25 dicembre 2013
Vacanze natalizie
Martedì grasso
Dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014
(Festività: 25 e 26 dicembre 2013, 1° e 6
gennaio 2014)
4 marzo 2014
Pasqua
20 aprile 2014
Vacanze pasquali
Lunedì dell’Angelo
Dal 17 aprile 2014 al 22 aprile 2014
21 aprile 2014
Aniversario della Liberazione
25 aprile 2014 – Venerdì
Sa Die de sa Sardigna
28 aprile 2014 - Lunedì
Festa del lavoro
1° maggio 2014 - Giovedì
Festa Nazionale della Repubblica
02 giugno 2014 - Lunedì
Festa del Santo Patrono
11 novembre 2013 – Riola Sardo
24 giugno
2014 – Nurachi
29 giugno
2014 – Baratili San Pietro
(D.L. N° 138 del 13.08.2011, Art.1 comma)
03 marzo
2014 Lunedì di Carnevale
26 aprile
2014 Sabato
29 aprile
2014 Martedì
30 aprile
2014 Mercoledì
Scuola Primaria e Secondaria di I Grado: 206
-2 A disposizione e -2 Recupero anticipo A. S.
per un totale di 204 giorni di lezione.
Giorni a disposizione del Consiglio d’Istituto
Giorni di lezione Anno Scolastico 2013/2014
30. ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
“La formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del
personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo
delle risorse umane”. (CCNL 2006-2009)
Così come indicato nel dettato contrattuale, che dedica alla Formazione l’intero capo VI,
l’aggiornamento si configura essenzialmente come diritto del docente.
Il diritto-dovere alla formazione è regolato, infatti, dal nuovo Contratto e mira a migliorare la qualità
professionale e realizzare le riforme in una società che si modifica repentinamente.
La partecipazione alle attività di formazione costituisce quindi lo strumento privilegiato e funzionale
alla piena realizzazione e allo sviluppo delle professionalità.
Il Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione sarà predisposto, per l’anno scolastico
2013-2014, sulla base della rilevazione dei bisogni formativi che emergeranno, sentiti i docenti e il
personale A.T.A. Dare comunque priorità al “Corso di aggiornamento sulle tecnologie” e al “Corso di
aggiornamento cooperative learning”.
31. EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA
Nel recepire il disposto del D.Lgs 626/94, contenente le norme attuative delle direttive CEE in materia
di igiene e salute nell’ambiente di lavoro, e del D.M.P.I. n°382 del 29/09/1998, che ne regolamenta
l’applicazione all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, questo Istituto intende promuovere
presso tutti i soggetti della comunità scolastica, ragazzi ed adulti, la cultura del diritto-dovere della
prevenzione dei rischi e della tutela della salute, come importante complemento di una adeguata
formazione del cittadino. A tal fine è stato elaborato un PIANO DI SICUREZZA contenente le
seguenti linee guida:
•
Costituzione del Servizio di prevenzione e protezione dai rischi, avente compiti organizzativi
nel predisporre ed attuare le misure di prevenzione e protezione nelle diverse scuole.
•
Elaborazione del documento di valutazione dei rischi.
•
Comunicazione di eventuali situazioni di rischio agli organi amministrativi e di controllo.
•
Gestione del piano di emergenza attraverso la designazione degli addetti in ogni plesso con
compiti di prevenzione e lotta antincendio, salvataggio ed evacuazione in caso di pericolo.
•
Informazione del personale sulle problematiche attinenti la sicurezza mediante opuscoli
informativi e formazione attraverso appositi corsi.
•
Istruzione degli alunni volta all’acquisizione di comportamenti responsabili, atti a prevenire
i rischi e a tutelare la propria e l’altrui sicurezza a scuola, a casa e in strada.
In particolare, la sicurezza stradale, avrà una duplice valenza educativa:
- fornirà le nozioni normative fondamentali sulla circolazione stradale;
- svilupperà il senso civico dell’accettazione delle regole come fattore indispensabile alla
convivenza nel rispetto della legalità.
32. ALLEGATI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
1. Regolamento di Istituto
2. Patto Educativo di Corresponsabilità
3. Statuto degli Studenti e delle Studentesse
4. Carta dei servizi
5. Piano Annuale delle attività
6. Progetti dei Dipartimenti
7. Progetti didattici curricolari ed extracurricolari.
8. Progetti visite di istruzione.
9. Formazione e Aggiornamento
33. CONCLUSIONE
Il presente Documento è pubblicizzato mediante affissione all’Albo entro il mese di
Novembre; la copia originale è depositata presso la Segreteria della Scuola.
Il P.O.F. per l’a.s. 2013/2014 è inoltre consultabile nel sito web della Scuola:
•
http://www.istitutocomprensivoriolasardo.it
Le indicazioni del presente documento sono valide e operative fino a quando non intervengano,
in materia, disposizioni modificative contenute in norme di legge e/o nei Contratti Collettivi.
IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DAL
Collegio dei Docenti in data 28.11.2013
ADOTTATO ALL’UNANIMITÀ DAL
Consiglio d’Istituto in data 17.12.2013
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott. Peppino Tilocca
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RIOLA POF 2013-2014 - Istituto Comprensivo Riola Sardo