INDICE Premessa 1. Analisi del contesto 2. Strutture scolastiche 3. Dati dell’istituzione scolastica 4. Analisi dei bisogni formativi e problemi emergenti dalle famiglie 5. Scuola e famiglia: luoghi di crescita 6. Principi e finalità dell’Istituto Comprensivo 7. Flessibilità 8. Finalità educative e didattiche 9. Le Indicazioni per il curricolo 10. Piano annuale di inclusività 11. Piani di studio personalizzati 12. Orario di servizio 13. Progetti, viaggi d’istruzione e visite guidate 14. Criteri orientativi dell’équipe pedagogica 15. L’integrazione degli alunni diversamente abili 16. Alunni immigrati 17. Continuità educativa 18. Dipartimenti disciplinari 19. Metodologia e unitarietà dell’insegnamento 20. Ampliamento dell’offerta formativa 21. Verifica e valutazione 22. Orientamento Scolastico 23. Figure di riferimento 24. Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta Formativa 25. Commissioni e dipartimenti all’interno del Collegio Docenti 26. Organizzazione 27. Risorse umane dell’Istituto 28. Spazi, attrezzature, sussidi multimediali, aule e laboratori 29. Calendario Scolastico 2013/2014 30. Attività di formazione e aggiornamento 31. Educazione alla sicurezza 32. Allegati al POF 33. Conclusione Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. 3 5 8 12 16 17 19 24 24 27 29 35 35 38 43 44 49 51 53 54 55 56 63 67 67 68 72 74 84 85 86 86 87 87 PREMESSA L’Istituto comprensivo offre un modello organizzativo dell’offerta di istituzione e formazione che racchiude potenzialità ed energie intrinseche alla propria natura. Si può definire come il luogo ideale per una comunità scolastica che sia tale sia sul piano delle relazioni che su quello della consapevolezza di un fine comune. Una comunità scolastica nella quale si curi la crescita della persona in tutte le sue dimensioni e si ricerchi il dialogo con tutte le componenti sociali e professionali; in cui ognuno, nella diversità dei ruoli ma con pari dignità, operi per assicurare lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in concordanza con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. L’Istituto comprensivo è il luogo in cui insieme a bambini, preadolescenti e adolescenti si costruiscono le chiavi epistemologiche del sapere contrastando le frammentazioni (A.M. Bianchi). Si propone perciò come luogo privilegiato in cui poter attuare la continuità educativa tra Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di I Grado come “raccordo” tra istituzioni che, pur mantenendo la loro peculiare identità, ricercano dialogo e reciproca conoscenza, consapevoli che il passaggio degli alunni dall’una all’altra rappresenta un punto fondamentale nel loro processo di crescita e sviluppo. E’ importante quindi, come sottolineato nelle Indicazioni per il Curricolo, che la comunità scolastica si configuri come comunità di persone, comunità di pratiche, comunità di diversità che interagiscono, ma che sia soprattutto una comunità vitale in cui avere il coraggio di mettere in discussione le certezze raggiunte e sottoporre le proprie routines professionali al vaglio di un’analisi critica e di un confronto corretto con posizioni diverse al fine di una costante verifica e di un conseguente ri-orientamento del proprio agire di professionisti motivati, competenti e corresponsabili. A tal fine è utile acquisire la consapevolezza che “la continuità non si identifica con l’uniformità e la ripetitività (il semplice trasferimento di modelli di intervento da un’istituzione all’altra, dalla famiglia alla scuola, da un grado scolastico all’altro), né va confusa con la stabilità, come unione di cose identiche e neppure con la subalternità del momento che precede rispetto a quello che segue; ma consiste nella ricerca-impiego di mediatori, di commutatori, idonei a tenere insieme”. (Cosimo La Neve). L’Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado “F. Ciusa” ha sede a Riola Sardo. L’elaborazione e la stesura del Piano dell’Offerta Formativa, tiene conto delle esigenze rappresentate dai vari ordini di scuola in esso presenti. Il P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) previsto dall’articolo 3 del “Regolamento dell’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche”, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 25 Febbraio 1999, è il documento fondamentale di ogni Istituto Scolastico che con esso dichiara la propria identità culturale e progettuale, esplicitando la propria offerta formativa secondo le Indicazioni Nazionali, integrandola e ampliandola col concorso e la collaborazione degli Enti Locali e delle diverse Agenzie educative presenti nel Territorio. Il POF dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo è stato predisposto tenendo in considerazione le indicazioni contenute nella normativa vigente, e precisamente: D.P.R. 8 Marzo 1999, n° 275 art. 3. D.M. 19 Luglio 1999, n° 179. Direttiva del 19 Luglio 1999, n° 180. Lettera Circolare del 4 Agosto 1999, n° 194. Legge n. 53 del 28.03.2003. D.L. n. 59 del 19.02.2004 C.M. n. 29 del 5.03.2004 D.L. n. 226/2005 Nota Ministeriale del 31.08.2006, Prot. n° 692. Nota Ministeriale n. 68 del 3.08.2007 D. L. 1° settembre 2008, n. 137, coordinato con la legge di conversione n. 169 del 30 ottobre 2008 recante : “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università” . Normativa della Riforma Gelmini-Tremonti: Decreto n. 81/2009: Riorganizzazione rete scolastica; Decreto n. 89/2009: Revisione assetto ordinamentale scuola dell’infanzia e del primo ciclo; Decreto n.122/2009: Valutazione alunni; Atto di indirizzo 8 settembre 2009; Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 4 agosto 2009. D.M. 254 del 16 novembre 2012 in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013; indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo; Contiene un’analisi delle caratteristiche fisiche, socio-economico e culturali del territorio in cui l’Istituto opera; i principi, le finalità educative e didattiche e le risorse dell’Istituto, nonché la sua specifica offerta formativa; e, infine, fanno parte integrante del POF il “Regolamento d’Istituto”, la “Carta dei Servizi”, il “Regolamento Disciplinare degli Alunni della Scuola Secondaria di I Grado”, i Progetti curricolari ed extracurricolari, “Piano Annuale delle Attività” e il “Piano specifico di aggiornamento e formazione in servizio per i docenti”. Informa, altresì, dei Servizi Amministrativi che elargisce. E’ reso pubblico, e sarà consegnato alle famiglie al momento dell’iscrizione. E’ sottoposto a verifica e revisione annuale, e, pertanto, passibile di modifiche, adattamenti ed aggiornamenti. 1. ANALISI DEL CONTESTO I Comuni di Riola Sardo, Baratili San Pietro e Nurachi fanno parte della provincia di Oristano e precisamente di quella zona più settentrionale del Campidano che confina con il Montiferru. Riola Sardo sorge nel centro ovest della Sardegna, nel Campidano di Oristano, sulla costa occidentale. Dista dal mare, in linea d’aria, Km 10,5 ed è situato ad un’altezza di m 9 sul livello del mare. Il territorio comunale è pianeggiante, si estende per una superficie complessiva di Kmq 48, mentre il centro abitato ha una superficie di Kmq 0,81. Il paese è fiancheggiato dal Rio Mare Foghe o Rio Cispiri. Riola Sardo fa parte della Provincia di Oristano da cui dista Km 12, si trova sulla Statale 292, che da Oristano va verso Cuglieri e Bosa, e da essa si dipartono una serie di strade provinciali che collegano con diverse località marine. Appartiene all’A.S.L. N° 5 di Oristano, mentre dal Capoluogo, Cagliari, dista Km 105. La popolazione attuale è di circa 2.133 abitanti. L’economia si basa in prevalenza sull’agricoltura, caratterizzata dalla diversità delle colture e da una frammentazione dei fondi agricoli che impedisce di conseguire redditi elevati. A parte la produzione di cereali, le coltivazioni specializzate si riferiscono in particolare alla produzione di uva Vernaccia e di olive da olio. Parte della popolazione è dedita alla pesca, con alcune cooperative che operano nello stagno di Cabras e in quello di “Is Benas”; un’altra si occupa della pesca in mare aperto ed è la cooperativa “Su Pallosu”, dotata di mezzi adeguati per la pesca lontano dalle coste. Un esiguo numero di abitanti è dedito alla pastorizia condotta con metodi tradizionali; un po’ più organizzati sembrano essere gli allevatori provenienti dal centro Sardegna che, nell’ultimo decennio, hanno ampliato notevolmente le loro aziende, sia come estensione di terreno, sia come numero di capi di bestiame, in particolare ovini. E’in aumento il numero dei professionisti, degli impiegati e degli addetti all’edilizia così come è in continuo sviluppo l’agriturismo, soprattutto nei mesi estivi. Nonostante ciò la percentuale dei disoccupati, in prevalenza giovani, è alta, come pure è elevato il numero dei lavoratori pendolari. Il centro storico del paese conserva le stradine strette di una volta dove si affacciano le tipiche case antiche costruite in “ladrini”. La Chiesa Parrocchiale è dedicata a San Martino, Patrono del paese, festeggiato l’11 novembre. Tra i servizi importanti è da segnalare la presenza della Caserma dei Carabinieri, dell’Ufficio Postale, di una filiale del Banco di Sardegna, di una Farmacia, di un servizio di Guardia Medica, di un Consorzio Agrario. Il paese è ben servito di esercizi commerciali, di generi alimentari, industriali e artigianali. Per quanto riguarda l’istruzione pubblica sono presenti la Scuola dell’Infanzia Statale, vicina ai ruderi della Chiesa di Santa Corona, la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di Primo Grado, tra di loro adiacenti. Non distante dal Municipio, che si trova nella strada principale, è ubicata la Biblioteca Comunale, nei locali riadattati del vecchio lavatoio, che si occupa anche di altre attività socioculturali. Una funzione importante come centro di aggregazione ha, inoltre, la Parrocchia che organizza diverse attività attraverso un Gruppo Permanente. Nel paese è operante un MotoClub che, da una ventina d’anni, organizza il “Motoraduno della Vernaccia” richiamando un notevole numero di partecipanti e di appassionati. Sono presenti anche Associazioni Sportive e di volontariato quali la Croce Rossa e la Caritas. Esiste, inoltre, un servizio di Assistenza per Anziani, gestito da una cooperativa che si occupa anche della fornitura dei pasti a domicilio e del servizio mensa della scuola dell’Infanzia. Baratili San Pietro, situato al centro del Campidano nell’area pianeggiante alle pendici del Montiferru, confinante con Rio Mare Foghe, è un paese di circa 1100 abitanti. Il territorio si estende per una superficie di Kmq 6, al centro di una piana ubertosa a 12 metri sul livello del mare. Il centro abitato è costituito da un unico agglomerato urbano. Dal punto di vista economico si configura come un paese prevalentemente agricolo, integrato dalla pastorizia e dalla pesca. Anzi, bisogna precisare che Baratili S. Pietro è il principale centro di produzione e di commercializzazione della Vernaccia Doc, con oltre 300 ettari di vigneti specializzati e con un apporto di altra vernaccia da altri territori della zona. Particolare importanza economica rivestono le Cooperative agricole, dedite alla coltivazione di diverse specie orticole tra le quali quelle degli asparagi, che danno lavoro stagionale ad un centinaio di persone e, non meno importanti sono le Cooperative, che si occupano delle coltivazioni di cereali e d’olio e di altre produzioni irrigue. Nel mese di maggio si svolge la Sagra degli asparagi che riscuote sistematicamente notevole successo richiamando molti visitatori da tutta la Sardegna. Diversi abitanti fanno parte delle Cooperative di pesca dello Stagno di Cabras, di Is Benas e di Su Pallosu. La Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Pietro, Patrono del Paese, risale al 1700: vi si può ammirare un importante altare ligneo-barocco del 1704 e un famoso quadro dell’Addolorata attribuito al Pittore Marghinotti. L’istruzione è svolta dalla Scuola Statale dell’Infanzia, dalla Scuola Primaria e dalla Scuola Secondaria di Primo Grado. Per le attività culturali, al di fuori dell’ambito scolastico, è operante la Biblioteca Comunale, aperta al pubblico 18 ore settimanali, ampiamente utilizzata dagli alunni. Altre attività culturali e sociali sono svolte dal Centro Sociale Comunale, che interviene in favore dei minori e degli anziani, dalla Parrocchia, dalle Associazioni Sportive e dalla Pro Loco, che organizza da parecchio tempo, con risultati apprezzabili, la “Sagra della Vernaccia” che contribuisce a pubblicizzare il prodotto tipico locale. Numerose sono le strutture sportive, tra cui un ottimo campo di calcio in erba e una palestra coperta adiacente agli edifici scolastici. Nurachi, situato nella zona delle lagune, sulla Statale 292, che da Oristano conduce a Cuglieri, a quota 7 metri di altitudine, conta poco più di 1300 abitanti e deriva dal toponimo “nuraghe”, i cui resti si trovano ancora nelle vicinanze della chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, risalente al 1600, sorta su una preesistente area neolitica romana, paleocristiana e altomedioevale. Importanti testimonianze sono costituite dal “Battistero paleocristiano”, del VI secolo, da tombe del periodo romanico e dal dossale e scudo appartenenti al pulpito ligneo seicentesco. E’ stata anche un’importantissima “statio” in epoca punico-romana, di collegamento tra Othoca e Cornus. L’antico centro storico è ampliato da aree di nuova urbanizzazione, da una zona artigianale e da ampi spazi di verde pubblico. L’attività economica si basa soprattutto sull’agricoltura (cereali, olivi, carciofi, barbabietole, riso, ortaggi, Vernaccia e Nieddera, vini assai apprezzati), sulle attività artigianali, integrata dala pesca nel vicino stagno. Dal punto di vista culturale, oltre la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di Primo Grado, è presente la Scuola dell’Infanzia privata gestita dalle Suore Oblate del Sacro Cuore. Svolgono, inoltre, attività culturali la biblioteca comunale, il Centro Sociale, sede di importanti manifestazioni, e la Casa Museo “Peppetto Pau”, che periodicamente ospita mostre “tematiche” di particolare rilievo. Un importante contributo viene dato dall’attività di Associazioni come la Pro Loco, la Parrocchia, la Polisportiva e il Gruppo Folk. Il servizio Sociale Comunale è particolarmente attivo nei confronti dei minori, dei diversamente abili e degli anziani. Dal punto di vista demografico il paese è in continua crescita. 2. STRUTTURE SCOLASTICHE a. RIOLA SARDO La Scuola dell’Infanzia di Riola, ubicata in Via Montessori, zona periferica lontana sia dalla Scuola Primaria che dalla Secondaria di Primo Grado, comprende tre aule, di cui due adibite alle attività di sezione, una utilizzata per le attività di intersezione, una piccola aula dove vengono custoditi i sussidi didattici, un androne, un refettorio, i servizi igienici e un cortile in parte sistemato a prato verde e in parte lastricato, che si presta a molte atti vità all’aperto. A livello strutturale si evidenzia la carenza di spazi adeguati e funzionali allo svolgimento delle diverse attività, soprattutto manca uno spazio interno per le attività motorie, che vengono svolte, tempo permettendo, all’aperto. Alcuni spazi disponibili non sono del tutto idonei alle esigenze dei bambini, in quanto limitano lo svolgimento delle attività. Si ricorda, inoltre, che la Scuola non gode dell’autonomia di cui necessita, poiché il piano superiore del caseggiato ospita il servizio di Tele Soccorso e anche la cucina è utilizzata per il servizio di assistenza agli anziani. I sussidi didattici e il materiale in genere sono inadeguati a soddisfare i bisogni della Scuola. Alcuni arredi sono, invece, insufficienti e altri pericolosi, in quanto instabili e usurati. La Scuola Primaria di Riola, situata in via Roma, nell’area scolastica comprendente la Scuola Secondaria di Primo Grado e la palestra comunale. L’edificio, costruito negli anni quaranta, si sviluppa su due piani e comprende, al piano inferiore, tre ampie aule dove si trovano le classi 1ª, 2ª, 3ª, all’ingresso vi è inoltre una stanza più piccola adibita ad aula docenti, dove c’è un computer e una stampante utilizzati dai docenti per la documentazione scolastica e vi è poi una biblioteca e il fotocopiatore. Al piano superiore ci sono altre tre grandi aule di cui due destinate alle classi 4ª e 5ª ed un’altra che viene utilizzata come aula multimediale, dove c’è una LIM e tre computer obsoleti, più quattro acquistati negli ultimi anni. Vi è, inoltre, una televisione e un lettore DVD, sussidi anch’essi recenti. Sempre al piano superiore è presente una piccola aula adibita a ripostiglio di sussidi e arredi scolastici ormai in disuso. I servizi igienici presenti nei due piani non sono idonei poiché non vi è la separazione tra bagni destinati ai maschi e quelli destinati alle femmine, quindi sono anche insufficienti. Mancano, inoltre, in entrambe i piani, i bagni per disabili. Anche i servizi igienici destinati agli adulti sono molto angusti. Si rileva l’assenza di uno spazio riservato alla bidelleria. Il cortile, pur essendo spazioso, non è ben attrezzato per attività all’aperto, mancano anche spazi ombreggiati. Gli alunni svolgono l’attività motoria nell’adiacente palestra comunale, situata nell’area scolastica della Scuola Secondaria di Primo grado, la stessa viene utilizzata oltre che dagli alunni della secondaria, anche da società sportive in orario antimeridiano, pomeridiano e serale. Gli armadi sono appena sufficienti, dallo scorso anno sono presenti in ogni aula due lavagne bianche a parete dotate di pennarelli, sono state eliminate le lavagne in ardesia. Banchi e sedie sono da sostituire. La scuola è dotata di rete internet, funzionante solo al piano inferiore, di recente è stata installata una rete di cablaggio per l’uso delle LIM che dovranno essere presenti in tutte le classi, un mese fa è stato acquistato un telefono cordless che rende più agevole la comunicazione. La dotazione libraria è in via di potenziamento. La Scuola Secondaria di Riola, disposta su due piani. Nel piano terra sono presenti i seguenti locali: N. 1 bidelleria; n° 3 aule; n° 2 androni d’ingresso; n° 1 stanza per il dirigente amministrativo; n° 2 stanze per i collaboratori amministrativi, n° 1 stanza per il Dirigente Scolastico; n° 1 aula Professori; n° 1 salone adibito ad Archivio; n° 8 servizi igienici. n° 1 servizio per disabili n.° 1 aula multimediale con n. 11 PC obsoleti, che usufruiscono della connessione INTERNET; n°. 1 aula da adibire a laboratorio artistico e di sostegno; n.° 1 locale adibito a ripostiglio per materiali di pulizia. Nel piano superiore sono presenti: n. 1 bidelleria; n° 5 aule; n° 1 Biblioteca alunni, anche se di non recentissimo aggiornamento; n° 1 aula multimediale (AULA MARTE) con n° 7 computer; collegati ad Internet; n° 1 Laboratorio scientifico; n° 1 Laboratorio fotografico; n° 8 servizi igienici; n° 1 servizio per disabili n° 1 aula magna con gradinate di circa 80 posti, che può essere utilizzato anche per rappresentazioni teatrali. n° 1 locale adibito a ripostiglio per materiale vario. Esiste un’area di pertinenza della Scuola e una Palestra. Non esistono altre strutture all’esterno per l’attività sportiva, oltre all’adiacente Palestra. b. BARATILI SAN PIETRO La Scuola dell’Infanzia di Baratili, ubicata in via Amsicora, in zona periferica, lontana dalla Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, è costituita da tre aule, di cui due utilizzate dalle sezioni del plesso e una adibita a deposito materiale. E’ presente un ampio androne che si presta alle attività di intersezione e di movimento. La Scuola dispone di un refettorio, dei servizi igienici, di due piccoli ambienti utilizzati per la custodia dei sussidi e di un’ampia cucina con dispensa. L’attrezzatura tecnico–scientifica e la dotazione didattica è carente. Anche il cortile è utilizzabile solo in parte ed è privo dei giochi propri della Scuola dell’Infanzia. La Scuola Primaria di Baratili, ubicata in via Garibaldi, è adiacente alla Scuola Secondaria di Primo Grado e comprende cinque aule, che ospitano altrettante classi, un piccolo ambiente adibito a biblioteca, uno stanzino, nel quale è posizionato il fotocopiatore, usato come bidelleria, un androne utilizzato per la visione di videocassette, per le attività espressive e come sala computer. Mancano spazi per attività di laboratorio, mentre è buona la dotazione didattica e scientifica. Gli arredi sono stati rinnovati. La scuola dispone di n° 04 servizi igienici di cui uno riservato agli alunni diversamente abili e uno al personale. L’educazione motoria viene svolta nella Palestra Comunale, situata nel cortile della Scuola, che viene utilizzata anche da società sportive in orario pomeridiano e/o serale. Tutte le finestre delle aule sono dotate di grate che escludono ulteriori vie d’uscita in caso di necessità. La Scuola Secondaria di Primo Grado di Baratili è costituita da tre aule, che ospitano le tre classi, da un androne utilizzato anche per attività di interclasse, da una sala professori, da un’aula polivalente utilizzata come laboratorio di Informatica e attività tecniche ed artistiche, nonché anche come laboratorio chimico-scientifico. Sono presenti, inoltre, tre servizi igienici. Non esiste una sala adibita a Biblioteca, ma è presente una dotazione libraria per alunni e docenti, posta nell’androne e in sala professori. Esiste, inoltre, l’attrezzatura per un laboratorio fotografico e laboratorio chimico-scientifico, ma i locali sono insufficienti per realizzarlo. Le lezioni di Educazione Fisica vengono svolte nell’adiacente Palestra Comunale, che viene utilizzata anche da diverse Società Sportive. Tutte le finestre delle aule sono dotate di grate che escludono ulteriori vie d’uscita in caso di necessità. c. NURACHI La Scuola Primaria di Nurachi si trova al piano terra di un edificio mentre al piano superiopre del medesimo, è situata la Scuola Secondaria di Primo Grado. Essa ha a disposizione i seguenti locali: n° 5 aule; n° 1 aula docenti; n° 1 aula adibita a biblioteca; n° 1 aula per il recupero; n° 1 stanzino adibito a laboratorio di cucina; n° 1 aula utilizzata per il laboratorio di informatica; n° 10 servizi igienici, di cui tre riservati al personale, più uno handicap; n° 1 stanzino utilizzato per fotocopiatore e telefono; n° 1 stanzino per il personale ausiliario; n° 2 locali adibiti a ripostiglio n° 2 ingressi; n° 1 corridoio; La Scuola, per quanto riguarda gli spazi esterni, è dotata di un cortile, mentre le attività di Educazione Motoria vengono svolte nell’adiacente Palestra Comunale. La Scuola Secondaria di Primo Grado di Nurachi si trova al piano superiore dell’edificio che ospita la Scuola Primaria. Esso comprende: n° 3 aule ordinarie per le classi e una adibita al sostegno; n° 1 corridoio di passaggio; n° 1 ampia aula, utilizzata come sala professori e aula riunioni; n° 1 aula magna, adibita anche a biblioteca e a laboratorio teatrale; n° 1 aula per il laboratorio di cucina e per il fotocopiatore; n° 1 sottoscala adibito a ripostiglio per attrezzi da palestra; n° 1 aula utilizzata come laboratorio di informatica; n° 8 servizi igienici, di cui tre riservati al personale. n° 1 servizio igienico per i disabili. 3. DATI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “F. Ciusa” – RIOLA SARDO (OR) Via Roma 64, 09070 - RIOLA SARDO (OR) Tel. 0783 410331- 0783 412005 (DIRIGENTE) - Fax. 0783 412226 Cod. Fiscale n. 90027740951 - e-mail: [email protected] sito web: www.istitutocomprensivoriolasardo.it DATI STRUTTURALI DEGLI EDIFICI Edificio Sede Centrale: Scuola Secondaria di I Grado di Riola Sardo (su 2 piani) Via Roma n. 64 - Tel. 0783 410331 09070 RIOLA SARDO (OR) Scuola Primaria di Riola Sardo (su 2 piani) Via Roma n. 60 - 0783 410075 09070 RIOLA SARDO (OR) Scuola dell’Infanzia di Riola Sardo (Piano Terra) Via Montessori s.n.c. - Tel. 0783 410271 09070 RIOLA SARDO (OR) Scuola Primaria di Baratili San Pietro - Tel. 0783 410711 Scuola Secondaria di I Grado di Baratili San Pietro - Tel. 0783 411559 Via Garibaldi s.n.c. 09070 BARATILI SAN PIETRO (OR) Scuola dell’Infanzia di Baratili San Pietro (Piano Terra) Via Amsicora s.n.c. - Tel. 0783 410970 09071 BARATILI SAN PIETRO (OR) Scuola Secondaria di I Grado di Nurachi ( I Piano) - Tel. 0783 410165 e Scuola Primaria di Nurachi (Piano Terra) - Tel. 0783 410589 Via Gramsci s.n.c. 09070 NURACHI (OR) PERSONALE IN SERVIZIO - ANNO SCOLASTICO 2013/2014 N. 1 Dirigente Scolastico N. 22 Docenti di Scuola Secondaria di I Grado N. 28 Docenti di Scuola Primaria N. 11 Docenti di Scuola dell’Infanzia N. 1 Direttore S. G. A. N. 4 Personale A.T.A. - Assistente Amministrativo N. 11 Personale A.T.A. - Collaboratore Scolastico NUMERO ALUNNI - ANNO SCOLASTICO 2013/2014 Comune di Riola Sardo Scuola dell’Infanzia di Riola Sardo: N. 2 Sezioni Sezione A: N. 17 alunni Sezione B: N. 16 alunni Totale N. 33 alunni Scuola Primaria di Riola Sardo: N. 5 Classi Classe 1ª A N. 12 alunni Classe 2ª A N. 13 alunni Classe 3ª A N. 15 alunni Classe 4ª A N. 16 alunni Classe 5ª A N. 15 alunni Totale N. 71 alunni Scuola Secondaria di I Grado di Riola Sardo: N. 3 Classi Classe 1ª A N. 12 alunni Classe 2ª A N. 15 alunni Classe 3ª A N. 21 alunni Totale N. 48 alunni Comune di Nurachi Scuola Primaria di Nurachi: N. 5 Classi Classe 1ª B N. 16 alunni Classe 2ª B N. 7 alunni Classe 3ª B N. 16 alunni Classe 4ª B N. 15 alunni Classe 5ª B N. 15 alunni Totale N. 69 alunni Scuola Secondaria di I Grado di Nurachi: N. 3 Classi Classe 1ª B N. 11 alunni Classe 2ª B N. 15 alunni Classe 3ª B N. 15 alunni Totale N. 41 alunni Comune di Baratili San Pietro Scuola dell’Infanzia di Baratili S. Pietro: N. 2 Sezioni. Sezione A: N. 20 alunni Sezione B: N. 21 alunni Totale N. 41 alunni Scuola Primaria di Baratili S. Pietro N. 5 Classi Classe 1ª C N. 9 alunni Classe 2ª C N. 12 alunni Classe 3ª C N. 8 alunni Classe 4ª C N. 12 alunni Classe 5ª C N. 14 alunni Totale N. 55 alunni Scuola Secondaria di I Grado di Baratili S. Pietro: N. 3 Classi Classe 1ª C N. 13 alunni Classe 2ª C N. 14 alunni Classe 3ª C N. 10 alunni Totale N. 37 alunni RIEPILOGO INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI I GRADO RIOLA SARDO 33 71 48 NURACHI / 69 41 BARATILI S. P. 41 55 37 TOTALI 74 195 126 TOTALE ALUNNI ISTITUTO COMPRENSIVO “F. CIUSA” RIOLA SARDO 395 ENTI PUBBLICI O PRIVATI CON I QUALI SI INTRATTIENE RAPPORTI DI COLLABORAZIONE Amministrazioni comunali di Riola Sardo, Baratili San Pietro e Nurachi Biblioteche comunali Pro loco Associazioni culturali e sportive Associazione reduci ex combattenti Ente Foreste A.S.L. N. 5 di Oristano C.O.N.I. Amministrazione Provinciale di Oristano Regione Autonoma della Sardegna 4. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI E PROBLEMI EMERGENTI DALLE FAMIGLIE Le famiglie dimostrano generalmente una certa sensibilità nei riguardi della vita scolastica. Le aspettative nei confronti di un esito scolastico, tuttavia non rispondono sempre alla valorizzazione di una reale preparazione culturale e in alcuni casi si è accentuato il fenomeno della delega, di fatto, all’Istituzione Scolastica dei compiti inerenti l’educazione dei figli. Nondimeno appare genuino e autentico il bisogno di comprendere le regole della Scuola, o meglio, di leggere con trasparenza e chiarezza i criteri di comportamento e le logiche di funzionamento dell’Istituzione Scolastica, esigendo coerenza e consequenzialità tra le proposte e la loro realizzazione. I principali bisogni formativi emersi dall’osservazione delle maggiori carenze di formazione degli alunni frequentanti e in uscita e sui quali la Scuola interverrà opportunamente, possono essere così riassunti: 1. Bisogno di conoscenza di se stessi, delle proprie possibilità, dei propri limiti e delle proprie abilità 2. Bisogno di appropriarsi della propria identità personale, culturale e sociale 3. Bisogno di conseguire un benessere fisico e psichico, vivendo in un ambiente idoneo e stimolante 4. Bisogno di conseguire una valida formazione culturale e professionale, sviluppando le motivazioni ad apprendere 5. Bisogno di utilizzare in maniera critica e consapevole i mezzi di comunicazione odierna 6. Bisogno di fruire di occasioni e di situazioni di ascolto per conseguire maggiore chiarezza nelle relazioni e nelle comunicazioni in genere 7. Bisogno di acquisire il rispetto di regole chiare e condivise, sviluppando consapevolmente il senso di responsabilità 8. Bisogno di acquisire un valido metodo di lavoro per poter procedere autonomamente 9. Bisogno di acquisire i vari linguaggi specifici per migliorare la loro formazione. 5) SCUOLA E FAMIGLIA: LUOGHI DI CRESCITA Non si può negare che questa sia un’epoca caratterizzata da una vera e propria emergenza educativa. Sono molti i problemi che affliggono le fondamenta della società (famiglia, scuola, giustizia, rispetto delle regole, ecc.) cui bisogna aggiungere una carenza di valori positivi, esplicitati e condivisi. Non possono non essere considerate con preoccupazione le quotidiane notizie che mettono in evidenza episodi di bullismo, aggressioni gratuite, prevaricazioni e violenze sessuali sempre più frequenti, poste in essere da adolescenti e preadolescenti con inquietante naturalezza. A chi si occupa di educazione e di problematiche giovanili il fenomeno non può non suscitare qualche riflessione. C’è un disagio diffuso nelle giovani generazioni, e questo ha preso avvio il giorno in cui il futuro non è apparso come una promessa, ma come una minaccia. Molti adolescenti sono portatori di disagio: oggi il mondo adulto impone ai ragazzi di fronteggiare compiti che sono ostacoli da superare con l’aiuto delle famiglie e della scuola. Purtroppo in questi ultimi anni le famiglie e la scuola si sono trasformate tanto che non sono più luoghi di crescita e sviluppo; di conseguenza appare plausibile ascrivere la causa di alcuni fenomeni ad una crisi serpeggiante nelle relazioni: nelle famiglie e nella comunità civile. È in atto un progressivo indebolimento dell’istituto famiglia in senso tradizionale. Di conseguenza, diventa sempre meno certa una sede fondamentale del processo educativo. Molti genitori traducono il loro ruolo in concessionismi esagerati, si è diffusa un’interpretazione molto discutibile del rispetto della libertà dei figli e dell’esigenza di non vincolare le loro personalità. Tutto tende al relativo: vengono a mancare i riferimenti fondamentali. In questo quadro il disagio diventa un modo di vita degli adolescenti. E la scuola, che cosa può fare? Abbiamo a che fare con un’età in cui l’identità si gioca nel non sapere ciò che si è e nella paura di non riuscire ad essere ciò che si sogna. La scuola, quindi, deve riannodare i rapporti con le famiglie in modi radicalmente nuovi, reinventando le pratiche della partecipazione. Se la famiglia risente della crisi che l’attraversa, da parecchi anni la scuola è afflitta dalla delegittimazione sociale. Ad essa è richiesto un radicale cambiamento; deve ridiventare luogo con una specificità educativa e formativa, dove si apprende quel sapere che consente di guardare con fiducia al futuro; dove i ragazzi si confrontano con gli altri, dove si sperimentano l’impegno, la fatica, la curiosità, il desiderio, il rispetto delle regole e dove si può costruire la democrazia. La responsabilità educativa della scuola è altra cosa da quella della famiglia, tanto che potrebbe addirittura configurarsi come contrastante. Essa attiene alle scelte che fa sulla base di finalità istituzionali inquadrate in una dimensione di valori che non possono essere oggetto di mediazione. Le condizioni essenziali per la realizzazione del successo di ogni giovane è l’elaborazione di un progetto che coinvolga tutte le componenti della comunità scolastica. La famiglia costituisce la cellula più importante della società, in quanto luogo privilegiato degli affetti. Oggi è urgente diffondere una nuova concezione di comunità educante in cui scuole e famiglie si pongono come soggetti distinti, con diverse responsabilità, diritti e doveri, con compiti differenti, ma in un progetto comune. È urgente e indispensabile una nuova alleanza Scuola-Famiglia, un patto educativo per poter contrastare l’emergenza educativa in atto nel nostro Paese. SUGGERIMENTI Per una più fruttuosa collaborazione esortiamo i Signori Genitori alla lettura dei seguenti suggerimenti. 1. Se qualcosa non funziona sia sul piano organizzativo che educativo-didattico più che lamentarvi con i vostri figli o con qualche genitore di vostra conoscenza chiedete un colloquio con il docente coordinatore della classe o con l’insegnante direttamente interessato. Parlando, esponendo i propri dubbi, possono essere risolti molti problemi. Cercate di non creare un conflitto di autorità nei vostri figli. 2. Fate in modo di essere presenti agli incontri e alle opportunità di colloquio che la scuola vi offre. La vostra partecipazione per noi è preziosa, ma per i vostri figli riveste il carattere di particolare attenzione nei loro riguardi. 3. Incoraggiate i vostri figli a rispettare le regole di una convivenza civile e armonica con i docenti, i compagni, l’ambiente, seguendo le norme riportate nel “PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’” 4. Tenete sempre sotto controllo il foglio o libretto delle giustificazioni; se avete qualche dubbio che vostro/a non sia venuto/a a scuola a vostra insaputa, fate di tutto per accettarvi della situazione. Non coprite le “marachelle”, più o meno gravi, dei vostri figli, ma parlatene con loro. 5. Aiutate vostro/a figlio/a a predisporre un luogo tranquillo e ben illuminato per studiare. Non mettetegli fretta, non intervenite con troppa ansia,cercate di evitare che ci sia rumore nella sua stanza o che cominci a studiare troppo tardi. 6. Aiutate vostro/a figlio/a a programmare in anticipo e ad organizzare il proprio tempo. Partecipare ad un’attività sportiva, o di altro tipo di attività pomeridiana, lo/a aiuterà a scaricarsi e poi potrà studiare con più concentrazione. 7. Parlate spesso con i vostri figli, lasciate che vi raccontino tutto ciò che è successo in classe, chiedete loro di commentare i fatti accaduti e di darvi il loro giudizio. 8. Favorite, se vi è possibile, le richieste di studiare con qualche compagno/a. All’inizio perderanno un po’ di tempo, ma fate loro capire che il lavoro insieme può essere più piacevole e anche più proficuo. 9. Essere genitori responsabili è uno dei “mestieri” più difficili, ogni ragazzo è un mondo a sé, quindi non ci sono regole valide universalmente da poter utilizzare, tuttavia se vi applicherete ad attuarle nella maniera più attenta e migliore, potranno darvi enormi soddisfazioni! 6. PRINCIPI E FINALITÀ DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO a. Introduzione I princìpi fondamentali educativi hanno come fonte di ispirazione gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana. Le finalità che l’Istituto Comprensivo di Riola Sardo intende perseguire sono indicate nella Legge n.53 del 28.03.2003, nel D.L. n.59 del 19.02.2004, nella C.M n. 29 del 5.03.2004, nel D.L. n. 226 del 2005 e nel D.M. del 31.07.2007 e nel Regolamento recante INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione a norma dell’Art. 1, comma 4, del D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89. Finalità prioritaria dell’Istituto sarà la promozione e la formazione dell’uomo e del cittadino e lo sviluppo umano, sociale e culturale del territorio. Pertanto la sua attività sarà inserita in un processo di continuità educativa, di integrazione e collaborazione con la famiglia e con le risorse sociali e culturali esistenti. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spiriruali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici. Nella Carta dei servizi sono presenti le modalità che il nostro Istituto intende seguire per applicare i seguenti princìpi fondamentali: - Uguaglianza; - La “centralità della persona”; - Accoglienza ed integrazione; - Apertura e collaborazione col territorio; - Partecipazione e trasparenza; - Imparzialità e regolarità del servizio; - Efficienza ed efficacia; - Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza; - Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale. b. Princìpi Fondamentali La Carta dei Servizi dell’Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, di Scuola Primaria e di Scuola Secondaria di Primo Grado di Riola Sardo, di Baratili S. Pietro e di Nurachi ha come fonte di ispirazione fondamentale gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana. Uguaglianza: nell’erogazione del servizio scolastico nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche. Ciò significa garantire a tutti gli alunni le stesse opportunità di apprendimento. La “centralità della persona”: implica il rispetto delle diverse modalità di apprendimento. Ciò significa formulare la proposta educativa adeguandola alle esigenze formative individuali: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità con un percorso di insegnamento/apprendimento personalizzato la cui realizzazione operativa è consentita dalla flessibilità organizzativa e didattica di cui al D. Leg.vo n° 275/99. Accoglienza e integrazione: la scuola si impegna a favorire l’accoglienza e l’integrazione di tutti alunni (stranieri, in situazione di handicap, ecc...) e a realizzare azioni per il superamento delle difficoltà individuali, proponendosi come comunità educante che si fa carico delle problematiche dell’alunno. Si impegna a realizzare un clima sociale positivo, nel quale l’alunno senta su di sè l’attenzione educativa dei docenti e dove gli stessi alunni e le famiglie partecipano al progetto educativo e lo condividono. Apertura e collaborazione col territorio: la scuola si impegna a stabilire un rapporto di apertura e collaborazione tra scuola e territorio (policentrismo formativo), a sviluppare il rapporto di collaborazione con le famiglie (“l’alleanza educativa” non deve realizzarsi solo nei momenti critici), a collaborare con l’ordine scolastico precedente e successivo realizzando l’orientamento in continuità verticale e orizzontale. A collaborare con le agenzie/enti/istituzioni del territorio al fine di articolare meglio l’offerta formativa, arricchendola negli aspetti organizzativi e didattici, valorizzando le risorse presenti nel territorio affinchè non ci si limiti alle sole attività curricolari, ma il P.O.F. assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale. Partecipazione e trasparenza: l’Istituzione scolastica, il personale, gli alunni, i genitori sono chiamati ad una gestione partecipata e responsabile della scuola, nell’ambito degli organi e delle procedure vigenti. Al fine di promuovere ogni possibile forma di partecipazione, la scuola garantisce un’informazione tempestiva, completa e trasparente, nonchè la massima semplificazione delle procedure. In accordo con l’Ente Locale si impegna a favorire le attività extrascolastiche che avverano il ruolo della scuola come centro di promozione sociale, civile e culturale, consentendo l’uso degli edifici fuori dell’orario del servizio scolastico. Imparzialità e regolarità del servizio: il servizio sarà erogato secondo i criteri di obiettività e di equità. Tutti gli operatori scolastici si impegnano a garantire la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative. L’Istituto si impegna ad operare nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia. Efficienza ed efficacia: tutta l’organizzazione del servizio scolastico si fonda sul criterio di efficienza che comporta dinamiche flessibili nell’organizzazione delle attività didattiche e dei servizi amministrativi, al fine di rispondere in maniera efficace ai bisogni formativi del territorio. Tali dinamiche organizzative devono essere sostenute da un’azione di monitoraggio dei processi e dei risultati (autoanalisi d’Istituto) finalizzata al miglioramento del servizio. Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale: la programmazione assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell’alunno, valorizzando le sue potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi, stabiliti dalle indicazioni nazionali. Per le stesse finalità è compito della scuola garantire ed organizzare forme condivise di aggiornamento/formazione per tutto il personale in servizio nella sfera delle linee di indirizzo generale dell’Istituto e delle relative strategie d’intervento. c. Servizi Amministrativi dell’Istituto Comprensivo Questo Istituto, dopo aver individuato nell’ambito dei servizi amministrativi i fattori di qualità, fissa e pubblica gli standard, garantendone l’osservanza ed il rispetto. Ai fini di un migliore servizio per l’utenza si può derogare dagli standard fissati. I fattori di qualità comprendono: - celerità delle procedure - trasparenza - informazione dei servizi di segreteria - tempo di attesa allo sportello - flessibilità degli orari di apertura degli uffici e contatto con il pubblico. Per le procedure, gli standard specifici vengono così fissati: 1) Il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura di segreteria al pubblico, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di frequenza e iscrizione, e di cinque giorni per quelli con votazioni e/o giudizi. Il rilascio dei certificati di servizio, richiesti dal personale che ha prestato servizio presso l’Istituto, verrà effettuato entro il tempo massimo di cinque giorni. 2) Gli attestati e i sostitutivi dei Diplomi di Licenza Media sono consegnati in giornata; i diplomi originali verranno consegnati a vista al genitore richiedente, stante la fornitura dei moduli da parte del Provveditorato agli Studi di Oristano, a seguito di regolare richiesta inoltrata nei tempi dovuti. 3) I documenti di valutazione degli alunni saranno consegnati direttamente dal Dirigente Scolastico dell’Istituto, dal personale Docente o da personale A.T.A. incaricato, entro dieci giorni dal termine delle operazioni generali di scrutinio. 4) La Segreteria garantisce il seguente orario in considerazione delle dimensioni della scuola e delle esigenze dell’utente: dalle ore 11.00 alle ore 13.00, dal lunedì al sabato. L’orario complessivo di apertura è quindi di due ore giornaliere. L’orario di servizio del personale amministrativo comprendente eventuali rientri pomeridiani, determinati in fase di contrattazione decentrata all’inizio di ogni anno scolastico, potrà consentire l’apertura della Segreteria in una fascia oraria compresa dalle ore 15.00 alle ore 18.00. L’orario di apertura è comunicato al pubblico con appositi cartelli nella bacheca scolastica. 5) Questo Istituto assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al suo interno modalità di risposta, che comprendono il nome dell’Istituto, il nome e la qualifica di chi risponde. 6) Questo Istituto assicura spazi ben visibili adibiti all’informazione. In particolare ha predisposto su un’apposita bacheca: l’organigramma dell’ufficio di Segreteria e degli OO.CC., organico del personale docente ed A.T.A. e le relative tabelle dell’orario di lavoro. Sono inoltre disponibili appositi spazi: - bacheca sindacale - bacheca dei genitori E’ stato recentemente attivato il nuovo sito dell’I.C. su cui verranno progressivamente inseriti tutte le informazioni relative ai vari aspetti delle attività e dell’organizzazione della scuola. 7) Questo Istituto assicura da parte degli operatori scolastici preposti presso l’ingresso e presso gli Uffici, la capacità di fornire all’utenza le prime informazioni per la funzione del servizio. 8) Il Regolamento d’Istituto è stato pubblicato mediante affissione all’albo. 7. FLESSIBILITÀ (Art. 12 D.M. n. 234 del 26.06.2000) L’autonomia scolastica offre ai Docenti la possibilità di articolazione dell’orario: compensazioni, nuove discipline o conferma dell’attuale assetto. Il testo regolamentare conferma, in primo luogo, l’intangibilità dell’80% del monte ore di ogni disciplina, che andrà a costituire la quota oraria nazionale obbligatoria dei Piani di Studio Personalizzati. Le possibilità di impiego della restante quota oraria del 20%, a discrezione dei Docenti, sono sintetizzabili come segue: a) particolari forme di flessibilità dell’orario: attività programmate, concordate, autorizzate e realizzate per gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse, b) intensificazione mediante una diversa scansione dell’ora di lezione: organizzazione e realizzazione di moduli didattici per alunni di classi diverse c) ampliamento dell’attività didattica: con realizzazione di corsi in orario opzionale facoltativo e in orario extracurricolare d) ore di lezione svolte con alunni provenienti da più classi e) viaggi di istruzione f) visite guidate g) progetti di attività integrative al Piano di Studi. E’ auspicabile che tutte le équipes pedagogiche adottino la flessibilità, oraria e didattica, per sviluppare maggiormente i processi di apprendimento personalizzati, consapevoli del fatto che un’organizzazione rigida e poco funzionale alle esigenze degli alunni potrebbe precludere il raggiungimento degli obiettivi formativi che l’Istituto si prefigge. 8. FINALITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE L’Istituto Comprensivo di Riola Sardo “F. Ciusa” prevede un tempo scuola costituito da attività obbligatorie, per un totale di 29 ore nelle classi I, II, III, IV e V della Scuola Primaria. Tutte le classi usciranno dal lunedì al venerdì alle ore 13.30, mentre il sabato usciranno alle 12.30, come deliberato dal Consiglio d’Istituto, su proposta del Collegio dei Docenti. Nella Scuola Secondaria di I Grado il tempo scuola è di 30 ore curricolari settimanali. Gli insegnamenti, discipline di studio, e le attività che costituiscono il nucleo fondamentale dell’attività didattica, sono definiti in modo prescrittivo sia per la Scuola Primaria che per la Scuola Secondaria di I Grado. Per la definizione dell’organizzazione sopra delineata sono da tenere debitamente presenti i riferimenti normativi precedentemente citati. Il progetto educativo - didattico fondamentalmente ha lo scopo di: - organizzare i Piani di Studio Personalizzati (elaborazione delle Unità di Lavoro che sono costituite da uno o più obiettivi formativi, definizione degli obiettivi specifici di apprendimento, rilevabili dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, definizione delle metodologie, dei contenuti, delle attività, degli strumenti di verifica e valutazione che dovranno essere definiti in itinere); - organizzare la scuola (soprattutto organizzazione ottimale del Collegio Docenti, delle risorse umane, finanziarie e di tempo) secondo quanto previsto dal D.P.R. 275, 8 marzo 1999. La continuità e la trasversalità della programmazione educativa sono ritenuti elementi qualificanti dell’intervento didattico. A tale scopo gli insegnamenti vengono accorpati per aree disciplinari, all’interno delle quali vengono individuati curricoli verticali che coinvolgono i tre ordini di scuola: dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado. Per salvaguardare l’unitarietà dell’insegnamento nel rispetto di un modello diverso, i docenti sono chiamati a definire in équipe le Unità di Lavoro con i relativi richiami trasversali identificabili soprattutto negli obiettivi formativi e specifici della Convivenza civile. L’insieme delle Unità di Lavoro andranno a costituire i Piani di Studio Personalizzati, incentrati soprattutto sull’alunno e sui processi di apprendimento che contribuiscono a formarne la personalità. Qui di seguito vengono specificate le discipline di studio raggruppate in quattro aree, per ciascuna delle quali le équipe cureranno il raggiungimento dei traguardi di competenze come previsti dalle indicazioni nazionali per il curricolo. AREA AREA AREA AREA LINGUISTICA MATEMATICO- ANTROPOLOGICA DELLE E LINGUE SCIENTIFICA ATTIVITA’ COMUNITARIE ESPRESSIVE IL CORPO IN SCUOLA I DISCORSI LA CONOSCENZA IL SE’ E L’ALTRO DELLA E LE PAROLE. DEL MONDO. LE GRANDI DOMANDE, MOVIMENTO. COMUNICAZIONE, ORDINE, MISURA, IL SENSO MORALE, IDENTITA’, IL VIVERE INSIEME AUTONOMIA, INFANZIA LINGUA, CULTURA SPAZIO,TEMPO, SALUTE NATURA SCUOLA ITALIANO. MATEMATICA PRIMARIA LINGUE SCIENZE NATURALI CITTADINANZA E ED IMMAGINE, COMUNITARIE E SPERIMENTALI, COSTITUZIONE, SPORT, CORPO, TECNOLOGIA. GEOGRAFIA MOVIMENTO MATEMATICA, RELIGIONE, STORIA MUSICA, ARTE SCIENZE CITTADINANZA E ED IMMAGINE, NATURALI COSTITUZIONE, SPORT, CORPO, E SPERIMENTALI, GEOGRAFIA MOVIMENTO SCUOLA ITALIANO. SECONDARIA LINGUE DI I GRADO COMUNITARIE RELIGIONE, STORIA MUSICA, ARTE TECNOLOGIA OBIETTIVI SPECIFICI DELLA CONVIVENZA CIVILE TRASVERSALI A TUTTE LE DISCIPLINE Ogni equipe pedagogica, al proprio interno, tenendo conto della situazione reale di ciascuna classe e degli obiettivi generali contenuti nelle Indicazioni per il Curricolo per la Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di I Grado, provvederà alla definizione degli stessi sia in relazione alla Convivenza Civile sia in relazione alle Discipline di studio. Nello sviluppo del percorso formativo-didattico, come già espresso in precedenza, si terranno presenti i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado contenuti nelle Indicazioni per il Curricolo. Gli obiettivi sono da ricondurre in linea generale alla sfera affettiva e socio-relazionale e alla sfera cognitiva. Al suo interno, infatti, sono indicate alcune competenze che gli allievi dovranno possedere, come: Esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri. Interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda. Risolvere i problemi che di volta in volta incontra. Riflettere su se stesso e gestire il proprio processo evolutivo. Comprendere la complessità dei sistemi simbolici e culturali. Maturare il senso estetico. Attribuire valori e significati alla propria vita. 9. LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO Gli operatori della scuola dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo hanno avuto modo di leggere con attenzione le Indicazioni, di discuterne insieme, di contestualizzarle nella Programmazione/Progettazione. La riflessione avviata in merito ha condotto a concludere che si tratta più di un processo di Innovazione che di Riforma, in quanto la legge di riferimento è sempre quella sull’Autonomia, lo strumento principale è il POF e al suo interno il Curricolo Didattico. Quindi innovazione in quanto è prevista una continuità legata alle buone pratiche che la scuola ha già avuto modo di mettere in atto. In conseguenza di ciò le istituzioni scolastiche e i loro professionisti sono chiamati ad elaborare il proprio curricolo che si potrebbe definire come : • progettazione educativa, flessibile e condivisa delle occasioni di apprendimento offerte agli alunni da una specifica unità scolastica, inserita in un preciso territorio, • organizzazione delle modalità operative di realizzazione, nel rispetto degli orientamenti e dei vincoli nazionali. • Il fatto che le Indicazioni sono contenute in un unico testo segnala che il curricolo va guidato da un’istanza di forte continuità e che gli insegnanti di diversi ordini di scuola sono condotti a ragionare insieme in quanto nella scuola del primo ciclo si svolge un unico percorso, con una visione unitaria in cui le specializzazioni sono gli specifici saperi delle discipline. In questo contesto i traguardi per lo sviluppo delle competenze si presentano come il riferimento per l’azione didattica. Il concetto di competenza include componenti cognitive, motivazionali, etiche, sociali, risultati di apprendimenti (conoscenze e abilità), sistemi di valori e credenze; in questo senso la competenza non è mai completamente raggiunta ma implica un'idea di ulteriorità ed è a questa ulteriorità che la scuola dovrebbe tendere continuamente. I traguardi devono essere intesi, perciò, come riferimenti per l’azione dell’insegnante, per cui si può affermare che le Indicazioni dicono le azioni e i processi da attivare ma lasciano alle scuole autonome la scelta del come fare. Il come fare implica una grande libertà, di conseguenza, sempre più importante appare il lavoro degli insegnanti ai quali spetterà individuare e proporre la strada migliore per rispondere adeguatamente alla necessità di un'azione didattica di qualità e di una relazione educativa che ponga al centro la persona e le sue esigenze di formazione. In questo senso essi sono chiamati a utilizzare i modelli progettuali più adeguati al tipo di lavoro che intendono realizzare. Un problema delicato risulta essere quello valutativo in quanto appare necessario definire una strategia di intervento che delinei criteri, procedure e modalità per la raccolta, il trattamento e l'attribuzione di valore a dati, contributi e informazioni, in itinere e in conclusione del biennio di prova. Il Quaderno bianco sull'Educazione, presentato nel Settembre del 2007, in cui viene fatto un quadro della situazione attuale della scuola italiana, a proposito della “questione valutazione”, mette in evidenza il fatto che la maggioranza dei paesi economicamente avanzati è dotata di sistemi nazionali di valutazione, mentre l'Italia, fino a oggi ha fatto eccezione. La proposta del Quaderno, desunta dalle lezioni internazionali e nazionali, mira a creare una discontinuità attraverso la realizzazione graduale ma a tappe predefinite di un servizio la cui credibilità e utilità per scuole e insegnanti, per studenti e territorio, sia rapidamente percepita. La proposta prevede assieme: a) la realizzazione del sistema nazionale di valutazione incentrato sull’ INVALSI (come peraltro prevede la Direttiva ministeriale del 19 giugno 2007 sulle funzioni di quell'Istituto), che comprenda due distinte funzioni: sia la realizzazione di una rilevazione nazionale di alto livello tecnico sugli apprendimenti, sia un programma permanente di supporto alle scuole per l’analisi e l’utilizzo della valutazione e per l’elaborazione di diagnosi valutative di scuola; b) il rilancio della ricerca educativa e valutativa (in luoghi autonomi e diversi dall’INVALSI); c) il consolidamento e la diffusione delle pratiche e reti di diagnosi valutative di scuola (autovalutazione); d) il rafforzamento della credibilità dei titoli di studio. L’INVALSI dovrebbe realizzare una rilevazione censuaria e annuale dei livelli di apprendimento, per cinque livelli di scolarità (gli anni 2, 5, 8, 10 e 13 del percorso scolare) e (per cominciare) tre aree disciplinari “di base”, e delle altre informazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto delle scuole. Sulla base degli esiti della valutazione censuaria verrebbe avviata l’azione di “team di supporto” nazionali, composti da esperti qualificati (con competenze didattiche, di valutazione e relazionali) che, attraverso missioni presso le scuole, prioritariamente quelle con criticità, dovrebbero mettere l’istituzione scolastica nella condizione di: discutere e approfondire i risultati della valutazione nazionale, anche nel confronto con altre valutazioni; favorire il confronto tra scuole e la creazione di reti; elaborare una diagnosi valutativa; individuare obiettivi e azioni per ridurre le criticità e migliorare i risultati. Il flusso di conoscenze che dalle scuole potrà così investire il livello nazionale (componente bottom-up del sistema), incontrandosi con lo sviluppo di nuove metodologie di misurazione e con una ripresa della ricerca, potrà gradualmente creare e consolidare una prassi nazionale di valutazione indispensabile per la scuola italiana. 10. PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’ Premessa La direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare n. 8 del 6 marzo 2013 hanno introdotto per le scuole l’obbligo di redigere il piano annuale di inclusione (PAI) per gli alunni che presentano particolari bisogni educativi (i BES). L’area individuata come interessata ad una specifica progettazione include alunni con caratteristiche le più varie, da quelli certificati ai sensi della L. 104/92, a quelli con diagnosi Dsa e si spinge a censire le situazioni definite di funzionamento intellettivo limite attraversando i campi dei disturbi evolutivi specifici, le situazioni di svantaggio sociale e culturale e quello dalla non conoscenza della lingua italiana. Condizioni quindi molto diverse e che è difficile ricondurre ad un quadro unitario all’interno di un Piano complessivo dell’inclusività, soprattutto se concepito come sommatoria di differenze/disvalori da trattare in maniera specialistica. Da una simile visione possono discendere due rischi fondamentali che possono portare paradossalmente a trasformare le intenzioni inclusive in pratiche differenzialiste e pertanto marginalizzanti: Il primo rischio è quello di concepire una scuola che definisca una scala di normalità/anormalità in cui collocare la valutazione degli alunni, individuando le non normali di cui occuparsi in maniera differenziata, specialistica, individuale. Ciò si origina dalla identificazione della specialità (vedi il quadro su accennato degli alunni ritenuti portatori di BES) come problema in sé. Il secondo rischio, di conseguenza, si concretizza nella convinzione che risolvere i problemi significhi prioritariamente dotarsi di strumenti compensativi e procedure didattiche dispensative e di tecnicismi specialistici. Riteniamo, invece, che sia necessario privilegiare un approccio pedagogico, basato sulla centralità della relazione educativa, sull’utilizzo, come leva didattica potente, della complessità del gruppo classe inteso come luogo di costruzione di dinamiche unitarie, solidali e inclusive, ottenute attraverso la compartecipazione delle differenze ad un processo educativo comune. E’ necessario cioè praticare una logica coeducativa. E’ vero, non basta la semplice presenza di un alunno con particolari problematiche all’interno di un contesto scolastico per creare di per sé integrazione e apprendimento, ma è ancora più vero che i tecnicismi privi di una prospettiva complessiva possono generare ulteriori marginalizzazioni. Questo tipo di impostazione evidenzia espliciti limiti pedagogici, eccone alcuni: la valutazione intesa solo come performance di istruzione immediatamente misurabile; l’abbandono del concetto di intelligenze diverse sostituito dal concetto di una unica intelligenza da valutare come alta, media, bassa; la perdita del diritto alla lentezza a favore dei precocismi e della rapidità di performance; la certificazione medica, il ricorso a semplificazioni e a misure dispensative/compensative come difesa, giustificazione per la difficoltà ad ottenere i risultati standard; sostanzialmente la rinuncia al progetto educativo. In sostanza il rischio è di mettere in piedi un intervento fatto di specializzazioni didatticiste, inteso come insieme di tecniche e strumenti che non si sostanzia di una relazione che è condivisione di logiche educative e alleanza, di apprendimento tra attori protagonisti, cioè docenti e alunni. Pensiamo quindi che il Piano per l’inclusività non debba essere costituito da un insieme di Piani didattici personalizzati, ma che debba scaturire da una riflessione di carattere metodologico che coinvolga tutto il corpo docente e che rifletta su tematiche quali: ambiente di apprendimento; metodologia; apprendimento cooperativo; classe aperta; unitarietà; motivazione; diversità/uguaglianza. Intorno a questi termini ricchi di valenza pedagogica bisogna costruire una nuova modalità didattica che sia di per sé inclusiva per tutti gli alunni. Capitolo I: Metodologie e Valutazione La redazione del PAI e l’assunzione collegiale dello stesso, ha lo scopo di: garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica; garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale); consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di comportamento e di apprendimento di tutti gli alunni; individuare le modalità di personalizzazione risultate più efficaci in modo da assicurarne la diffusione tra gli insegnanti della scuola e tra scuole diverse; inquadrare ciascun percorso educativo e didattico in un quadro metodologico condiviso e strutturato, per evitare improvvisazioni, frammentazioni e contraddittorietà degli interventi dei singoli insegnanti (ed educatori); evitare che scelte metodologiche improvvide, non documentate o non scientificamente supportate, effettuate da singoli insegnanti; la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione va correttamente intesa come responsabilità di insegnamento: il docente è libero di scegliere, tra le strategie più efficaci, quelle ritenute idonee a garantire il successo di ciascun allievo; fornire criteri educativi condivisi con le famiglie (aldilà della necessità di condividere ciascun PEI o PDP con le famiglie degli allievi cui si riferiscono, vi è la necessità di condividere con tutte le famiglie i criteri di intervento e di azione per la personalizzazione, proprio perché questa è una necessità che potrebbe presentarsi a qualunque allievo e che potrebbe richiedere la collaborazione attiva di tutta la comunità educante). Le metodologie che si possono suggerire per raggiungere gli scopi appena elencati sono: BRAINSTORMING UTILIZZO DI MEDIATORI Linguistici, didattici e culturali ATTIVITÀ LUDICHE è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. l’uso di mediatori diversi significa tener conto delle diversità dei propri allievi, degli stili cognitivi, delle intelligenze plurime. I giochi motori e di ruolo sono un ottimo supporto all’attività didattica. SUDDIVISIONE PER GRUPPI Per gruppo di livello si intende un gruppo di studenti DI LIVELLO omogeneo per le abilità e le capacità possedute. L'apprendimento cooperativo è una strategia pedagogica COOPERATIVE LEARNING e didattica che utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento ed alternativa alla tradizionale lezione accademica frontale. Indica l'insieme dei processi atti ad analizzare, affrontare e PROBLEM POSING/SOLVING risolvere positivamente situazioni problematiche attraverso la ricerca attiva e la scoperta di possibili soluzioni da parte degli alunni che diventano, quindi, costruttori attivi delle proprie conoscenze. Consiste in un metodo, adottato nell’intero arco del curricolo ed in momenti dall’informazione definiti, alla che chiede formazione, di passare incoraggiando un DIDATTICA LABORATORIALE atteggiamento attivo degli allievi nei confronti della conoscenza sulla base della curiosità e della sfida piuttosto che un atteggiamento passivo tramite il ricorso alla mera autorità. Indica l’uso delle discipline in un’ottica di relazione e di INTERDISCIPLINARITÀ scambio tra le varie aree del sapere superando le tradizionali separazioni per favorire un apprendimento più completo. Privilegiare quelle attività didattiche che permettono la ORIENTAMENTO conoscenza di sé e del contesto di vita attraverso lo sviluppo di competenze generali curriculari e specifiche, risultato di progettualità mirate. Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal USO DI PLURILINGUAGGI codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce. Superare la concezione dell’insegnamento frontale e puramente nozionistico a favore di pratiche di OPERATIVITÀ E insegnamento-apprendimento operative e interattive. Una INTERATTIVITÀ didattica centrata sulla trasmissione di saperi e contenuti (excathedra) è insufficiente e inefficace rispetto alla diversificazione dei bisogni degli alunni. Valutazione La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di auto‐valutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo” (DPR 122/2009). Tra gli scopi del PAI c’è anche quello di definire, monitorare e documentare i criteri di valutazione degli apprendimenti, quindi di sicuro possiamo dare per scontato che almeno i criteri possano essere adattati e personalizzati. Ma cosa significa personalizzare i criteri? Significa mettere l’allievo nelle condizioni di dimostrare quanto ha appreso adottando una personalizzazione delle modalità di verifica. Vediamo due esempi: L’ALUNNO HA UNA DISCALCULIA? L’ALUNNO HA UNA DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO? Gli permetto di usare la calcolatrice perché, al Gli permetto di relazionare per iscritto piuttosto pari degli altri, possa dimostrare di saper che oralmente, senza essere penalizzato dalla risolvere un problema sua difficoltà ad esprimersi oralmente. Concretamente, l’insegnante deve prevedere la possibilità di: aumentare i tempi di esecuzione di un compito; ridurre quantitativamente le consegne; strutturare le prove; programmare gli impegni. Non per tutti gli allievi con BES saranno sufficienti accorgimenti di questo tipo, infatti, per alcuni, sarà efficace una personalizzazione anche dei contenuti della valutazione, includendo progettazioni didattiche calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Per esempio, nell’ambito dell’Italiano, si potrebbe definire come livello minimo il fatto che l’alunno sappia scrivere la data e il giorno (in I Primaria) e come livello massimo che sappia inventare un racconto e scriverlo. Ovviamente, il Consiglio di classe deve stabilire dei livelli minimi e massimi per l’intera classe, tenendo conto del tipo di diversità presenti, non prevedere una valutazione ad hoc per gli alunni con BES che creerebbe una disparità rispetto ai compagni. I quattro valori di riferimento condivisi dai docenti inclusivi sono: I. Saper valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza. II. Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti. III. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti. IV. Aggiornamento professionale continuo – l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita. Capitolo II: Indicazioni per il curricolo unitario Le Indicazioni sottolineano, a più riprese, l’importanza della continuità del processo educativo e prefigurano, attraverso “traguardi per lo sviluppo delle competenze”, un percorso che va dai “tre ai quattordici anni”. Per la scuola dell’infanzia vengono confermati i campi di esperienza (è stato attuato un aggiornamento dei contenuti ma risulta pienamente confermato l’impianto degli Orientamenti del 1991) mentre si afferma, in riferimento al primo ciclo della scuola elementare, di apprendimenti “progressivamente orientati ai saperi disciplinari”, della necessità di individuare “connessioni fra i saperi disciplinari” e di orientarsi a forme di “interazione e collaborazione fra le discipline”. L’idea che sta dietro a questa impostazione è di dare tempo all’alunno di assecondare lo sviluppo (e quindi anche gli apprendimenti) evitando di forzarlo con inutili anticipazioni In questo senso le Indicazioni: Richiamano la necessità di dare tempo agli alunni, pur senza far loro perdere tempo. Presuppongono la consapevolezza che lo sviluppo non è lineare, ma aritmico e asincrono, fatto di progressioni e regressioni. Prefigurano una scuola che non punta ai risultati ma privilegia i processi. Sottolineano, pur implicitamente, l’opportunità di puntare più sui metodi che sui contenuti: non è tanto importante che i bambini acquisiscano determinate conoscenze e saperi, quanto piuttosto che abbiano fiducia nella loro curiosità e che imparino a cercare da soli, trovino, per così dire, la loro strada. Questo è perfettamente in linea col nostro PAI, che vuole mettere al centro l’alunno, la didattica per classi aperte, la didattica laboratoriale, la condivisione delle metodologie, la continuità orizzontale e verticale non occasionale, ma quotidiana. Capitolo III: Integrazione alunni disabili. Coerentemente con l’applicazione dell’art. 12 della legge 104/92 e dalla più recente legge n. 18 del 3 Marzo 2009 (art. 24), il nostro Istituto mette a disposizione tutte le risorse umane e tecniche per favorire l’integrazione degli alunni disabili, nella consapevolezza che la loro presenza costituisce un prezioso arricchimento per tutta la comunità scolastica e un’importante occasione per attivare processi di innovazione della scuola dal punto di vista didattico, educativo ed organizzativo. “L'integrazione non è un processo che prevede l'adattamento di una parte al tutto, ma in cui ciascuno possa giovarsi del tutto per rispondere ai suoi bisogni, per migliorare il suo livello di relazione con la realtà circostante” (Definizione di Integrazione). La scuola, nel suo insieme, deve dunque perseguire l’obiettivo di promuovere, nell’ottica di una cultura dell’inclusione, l’integrazione scolastica oltre che sociale degli alunni diversamente abili. Il raggiungimento di tale obiettivo passa attraverso una sistematica interazione con la famiglia e il territorio, volta a tutelare sia il diritto all’istruzione, sia il successo formativo degli alunni diversamente abili, i quali hanno bisogni educativi speciali che devono trovare risposta in una scuola che rende significativa ogni singola presenza. L’integrazione deve avvenire: dal punto di vista relazionale - essere accolto, avere amicizie, avere un ruolo; dal punto di vista cognitivo - imparare cose nuove, a pensare, a risolvere problemi; dal punto di vista psicologico - crescere nell’autostima, nell’identità, nell’espressione delle emozioni Pertanto, la scuola, nel ribadire come proprio fondamento le centralità di ogni alunno, riconoscendone la specificità, promuove la socializzazione, l’autonomia ed il miglioramento della sfera cognitiva, definendo percorsi di sviluppo che vanno oltre la scuola, per diventare un progetto di vita che si proietta in archi temporali più ampi. 11. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI Essi vengono elaborati dalle équipes pedagogiche, dopo un primo periodo di scuola dedicato alla rilevazione e alla valutazione della situazione iniziale delle classi. I PSP contengono l’insieme delle Unità di Lavoro, che rappresentano lo strumento fondamentale del percorso didattico incentrato sulle situazioni specifiche dei singoli alunni. Le Unità di Lavoro contengono uno o più obiettivi generali e obiettivi specifici di apprendimento, ai quali i docenti devono far riferimento tenendo conto delle Indicazioni per il Curricolo. Sul piano operativo il nostro Istituto, al fine di organizzare la propria didattica procede quindi a prefigurare l’insieme delle Unità di Lavoro da porre in essere e relativi destinatari, senza però bloccare e predeterminare questo percorso formativo; infatti la realizzazione dei PSP presuppone un modello dinamico e aperto, sotto tutti gli aspetti che consenta di aderire il più possibile alle esigenze educative e didattiche del processo in atto. 12. ORARIO DI SERVIZIO. L’orario delle attività didattiche della Scuola dell’Infanzia, stabilito in 45 ore settimanali, si sviluppa su un arco di tempo scolastico più ampio di quello degli altri settori scolastici, prevedendone infatti la conclusione al 29 giugno 2014. La scuola dell’infanzia funziona con il seguente orario: Giorni della settimana Dal lunedì al venerdì Dal lunedì al venerdì Sabato Tempo scuola Senza servizio mensa Con servizio mensa Senza servizio mensa Orario d’ingresso 8:00 – 9:00 8:00 – 9:00 8:00 – 9:00 Orario d’uscita 12:00 – 13:00 15:30 – 16:00 12:00 – 13:00 Dal 9 giugno 2014 l'orario scolastico sarà il seguente, come previsto nel progetto flessibilità: Giorni della settimana Tempo scuola Orario d’ingresso Orario d’uscita Dal lunedì al venerdì Con servizio mensa 8:00 – 9:00 13:30 – 14:00 Sabato Senza servizio mensa 8:00 – 9:00 12:00 – 13:00 Fatta eccezione per situazioni particolari, se il genitore ha esigenze di un’uscita anticipata, essa dovrà essere comunicata all’ingresso, sottoscritta con apposito modulo e dovrà avvenire entro le 12:00. E’ comunque prevista una prima uscita dalle ore 13:30 alle ore 14:00. Nella Scuola dell’Infanzia l’attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali, distribuite in non meno di cinque giorni. L’orario delle attività didattiche della Scuola Primaria prevede 29 ore settimanali. Nella Scuola Primaria l’attività di insegnamento si svolge in 22 ore settimanali, distribuite in non meno di cinque giorni, a cui vanno aggiunte le 2 ore settimanali di programmazione collegiale. Tutte le attività didattiche verranno articolate secondo modelli unitari comprendenti il tempo scuola obbligatorio. L’orario delle attività didattiche della Scuola Secondaria di I Grado, dopo l’avvio della Riforma Moratti, individuata dalle Indicazioni per il curricolo, ai sensi del D.M. 31.07.2007, quale secondo segmento del Primo Ciclo di istruzione, comprendente la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I Grado, prevede 30 ore settimanali. Nella Scuola Secondaria di I Grado l’attività didattica di insegnamento si svolge in 18 ore settimanali, distribuite in non meno di cinque giorni. Agli obblighi di insegnamento si aggiungono anche quelli relativi ad attività funzionali all’insegnamento stesso, siano essi adempimenti individuali che attività di carattere collegiale. C’è infine un particolare obbligo di servizio che riguarda tutti i docenti: l’assistenza agli alunni in ingresso e in uscita. La finalità del Primo Ciclo di Istruzione è la promozione del pieno sviluppo della persona che è posta al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi. “In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base”. Il Primo Ciclo di istruzione si conclude con l’ Esame di Stato. NUOVO QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELLE DISCIPLINE DI STUDIO - ITALIANO, STORIA , GEOGRAFIA * 9 - ATTIVITA’ DI APPROFONDIMENTO IN ITALIANO 1 - MATEMATICA E SCIENZE 6 - INGLESE 3 - SECONDA LINGUA COMUNITARIA 2 - MUSICA 2 - ARTE E IMMAGINE 2 - SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 2 - TECNOLOGIA 2 - RELIGIONE CATTOLICA 1 * L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, previsto dall’art. 1 del D. L. N. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla Legge n. 169 del 2008, è inserito nell’area disciplinare storico-geografica. 13. PROGETTI - VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE SCUOLA DELL’ INFANZIA DI RIOLA SARDO E BARATILI SAN PIETRO TITOLO DEL PROGETTO SCUOLA E CLASSI DOCENTE REFERENTE FONDI COINVOLTE PROGETTO TUTTE LE ANZELMO ANNA CONTINUITA’ SEZIONI CAMEDDA PALMIRA SCUOLA PRIMARIA DI RIOLA SARDO TITOLO DEL PROGETTO SCUOLA E CLASSI DOCENTE REFERENTE COINVOLTE VISITE DIDATTICHE AL MUSEO DI CABRAS VISITA AL PASTIFICIO CELLINO - ORISTANO VISITE DIDATTICHE ALLA BIBLIOTECA DI RIOLA CLASSE III - IV - V CUBADDA MARINA TUTTE LE CLASSI CUBADDA MARINA TUTTE LE CLASSI CUBADDA MARINA VISITE GUIDATE NEL TUTTE LE CLASSI PAESE DI RIOLA VISITE GUIDATE CLASSE IV AGLI ORTI DI ALCUNI NONNI VIAGGIO DI ISTRUZIONE TUTTE LE CLASSI AL PARCO DI GENONI CUBADDA MARINA TEATRO A SCUOLA COMPAGNIA TEATRALE DI CAGLIARI “TEATRO DEL SEGNO” TEATRO A SCUOLA COMPAGNIA TEATRALE DI QUARTU S. ELENA (CA) “ACTORES ALIDOS” CUBADDA MARINA CUBADDA MARINA CLASSE IV - V CUBADDA MARINA CLASSE I - II - III CUBADDA MARINA SCUOLA PRIMARIA NURACHI TITOLO DEL PROGETTO SCUOLA E CLASSI COINVOLTE DOCENTE REFERENTE FONDI FONDI IMPARIAMO CREIAMO COSTRUIAMO (Attività di coro con il maestro di canto) (Laboratorio di “ladrini” con esperto esterno) progetti finanziati dal TUTTE LE CLASSI Pani Rita CHIUDIAMO IN ALLEGRIA manifestazione di fine anno TUTTE LE CLASSI Pani Rita PROGETTAZIONE TUTTE LE CLASSI Pani Rita TUTTE LE CLASSI Pani Rita Comune SPERIMENTALE CONI UTILIZZO ORE DI CONTEMPORANEITA’ EDUCAZIONE AMBIENTALE Giornata ecologica Festa primavera Escursioni didattiche nel territorio TRADIZIONI POPOLARI PERIODO DEI MORTI (Maria Puntaoru e papassini a scuola) COMMEMORAZIONE AI CADUTI NATALE INSIEME Pani Rita CLASSE V TUTTE LE CLASSI TUTTE LE CLASSI TUTTE LE CLASSI Pani Rita CLASSI III-IV-V Pani Rita TUTTE LE CLASSI Pani Rita ATTIVITA’ ALTERNATIVE CLASSI III-IV-V ALLA RELIGIONE CATTOLICA PRECETTO PASQUALE TUTTE LE CLASSI Pani Rita Pani Rita SCUOLA PRIMARIA BARATILI TITOLO DEL SCUOLA E CLASSI DOCENTE FONDI PROGETTO COINVOLTE REFERENTE Visione spettacolo teatrale con le classi parallele dei plessi di Nurachi e Riola al Centro sociale di Nurachi. Visione spettacolo teatrale con gli alunni della Scuola dell’Infanzia di Baratili San Pietro alla Cantina Madau. Laboratorio sulla conoscenza e uso di antichi strumenti musicali Sardi. Centro UNLA Oristano. Visita guidata del Museo archeologico. Cabras. Visita guidata alla foce del fiume Tirso. CLASSE IV - V Fois Rosalba CLASSE I - II -III Fois Rosalba CLASSE IV - V Fois Rosalba CLASSE III - IV - V Fois Rosalba CLASSE III - IV - V Fois Rosalba TUTTE LE CLASSI Fois Rosalba Visita guidata al Tempio di Antas e museo etnografico. Fluminimaggiore Uscite nel territorio, per tutte le classi, che non richiedono l'uso di un mezzo: • Commemorazione dei Caduti in guerra. • Visite alla biblioteca comunale di Baratili. Partecipazione a manifestazioni ed eventi proposti dall'ente locale. PROGETTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO RIOLA SARDO TITOLO DEL PROGETTO SCUOLA E CLASSI DOCENTE COINVOLTE PARTECIPAZIONE AI GIOCHI TUTTE LE CLASSI SPORTIVI STUDENTESCHI IL MONDO IN CLASSE: UNA CLASSE III A RETE SARDA PER L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA MONDIALE PROGETTO DI RECUPERO CLASSE I - II – III A IN FLESSIBILITÀ FONDI REFERENTE CUCCU M. GRAZIA SATTA ROSSELLA PONTI LUIGI FABRIZIO PINNA DANIELA TOLU MARIA LUISA NURACHI SCUOLA E CLASSI COINVOLTE PARTECIPAZIONE AI GIOCHI TUTTE LE CLASSI SPORTIVI STUDENTESCHI PROGETTO DI RECUPERO CLASSE III B IN FLESSIBILITÀ TITOLO DEL PROGETTO DOCENTE REFERENTE CUCCU M. GRAZIA FONDI FARA GIOVANNI G. BARATILI SAN PIETRO TITOLO DEL PROGETTO SCUOLA E DOCENTE CLASSI REFERENTE COINVOLTE PARTECIPAZIONE AI GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI MENA MANCA ITALIA NOSTRA PROGETTO DI RECUPERO TUTTE LE CLASSI CUCCU M. GRAZIA TUTTE LE CLASSI MURONI M. GAVINA CLASSE I C MURONI M. GAVINA PROGETTO DI TEATRO TUTTE LE CLASSI MURONI M. GAVINA IL MONDO IN CLASSE: UNA RETE SARDA PER L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA MONDIALE CLASSE III C SATTA ROSSELLA VIAGGI D’ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI RIOLA SARDO FONDI • Viaggio d' istruzione a Barumini - Villanovaforru o Santulussurgiu - Nuraghe Losa - Santa Cristina. (Classe I A ) • Viaggio d’istruzione, di uno o due giorni, a Montevecchio o ad Alghero o La Maddalena - Caprera. (Classe II A) • Visita guidata ad Oristano. • Viaggio d' istruzione a Madrid o Venezia (Classe III A). .SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI NURACHI • Viaggio d' istruzione ad Alghero. (Classe I B ). • Visita d' istruzione, di uno o due giorni, a La Maddalena - Caprera. (Classe II B). • Viaggio d' istruzione a Venezia (Classe III B). SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI BARATILI SAN PIETRO • Visita guidata a San Pietro di Sorres - Borutta - Sassari. (Classe I C ). • Viaggio d' istruzione, di uno o due giorni, a La Maddalena - Caprera (Classe II C) • Visita a Cagliari e a Nuoro (Classe III C). • Viaggio d' istruzione a Madrid o Venezia (Classe III C). ATTIVITA’ CON ENTI ESTERNI Rivestono importanza fondamentale le proposte di attività integrate scaturite da incontri con gli EE.LL. e altre Associazioni. Da questi incontri sono emerse le seguenti proposte: Raccolta differenziata (Educazione ambientale) Puliamo il mondo (Educazione ambientale) Incontri con Amministratori locali (Educazione alla cittadinanza) Partecipazione al Progetto di Orientamento dell’USP Sportello d’ascolto (Psicologa e Pedagogista) Incontro Scuola-Formazione Professionale Incontri con operatori economici Incontri con operatori Sportivi Incontri con operatori socio-culturali 14. CRITERI ORIENTATIVI DELL’EQUIPE PEDAGOGICA La riforma prevista dalla Legge 53/2003 e dal primo decreto legislativo di applicazione, pone le Istituzioni scolastiche al centro del sistema formativo di istruzione e formazione, rimettendo alla loro capacità organizzativa e didattica, il raggiungimento degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento attraverso la personalizzazione dei piani di studio , che sarà predisposto, collegialmente, da parte dell’équipe pedagogica della classe, riconoscendo ai docenti una responsabilità di scelte, di strumenti e di procedure che utilizzerà durante l’insegnamento nella sua classe. L’équipe pedagogica dovrà definire tutte le opportunità formative, che prevedono anche la suddivisione della classe in gruppi, secondo modalità e criteri ispirati alla più ampia flessibilità, conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 4 e 5 del DPR 275/1999 sull’autonomia didattica e organizzativa. Ciò, ovviamente, garantendo l’unità del sistema nazionale di istruzione e assicurando il raggiungimento dei livelli essenziali di prestazione e degli obiettivi generali e specifici di apprendimento. La Programmazione educativa e didattica definisce i percorsi operativi per il raggiungimento delle mete fissate dagli obiettivi specifici di apprendimento, secondo le Indicazioni per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia, per la Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di Primo Grado. La finalità della Legge è quella di dar vita ad una scuola autonoma, di qualità, con i parametri europei, in grado di recepire le vocazioni e le attese degli alunni, di rafforzare il ruolo e la partecipazione delle famiglie, degli Enti Locali e di tutte le altre agenzie educative. Il sistema educativo di istruzione e formazione e la risposta alle prevalenti richieste delle famiglie si caratterizza per la sua flessibilità e capacità di recepire ed interpretare i bisogni, le vocazioni e le istanze, sia dei singoli che delle diverse realtà nelle quali le istituzioni scolastiche si trovano ad operare. In relazione alle discipline la Programmazione educativa e didattica è predisposta in base ai seguenti criteri: situazione iniziale di ogni singolo alunno definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi didattici specifici, da raggiungere attraverso lo studio delle varie unità di lavoro. L’unità di lavoro è caratterizzata dal succedersi di tre fasi: quella di progettazione (fase preattiva), quella di realizzazione (fase attiva) e quella finale di controllo (fase postattiva). “Le Unità di apprendimento sono costituite dalla progettazione: a) di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati ( definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte); b) dalle attività educative e didattiche unitarie, dai metodi, dalle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; c) dalle modalità con cui verificare sia i livelli di conoscenze e abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze personali di ciascuno”. Indicazioni metodologiche. L’attività di laboratorio costituisce, in generale, una metodologia didattica da promuovere e sviluppare nei diversi momenti ed articolazioni del percorso formativo e da comprendere in un quadro didattico e organizzativo unitario. Essa, in particolare, viene assunta quale modalità operativa necessaria per la valorizzazione di interventi su gruppi elettivi, di compito o di livello, finalizzati al consolidamento e alla personalizzazione degli apprendimenti. Valutazione degli alunni. 15. L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L’Istituto rivolgerà una particolare attenzione agli alunni diversamente abili, con la realizzazione di corretti processi di inserimento e di apprendimento. Analizzerà le modalità di attuazione dell’integrazione scolastica, le problematiche comuni a tutte le classi e quelle specifiche di ogni alunno. Saranno predisposti dai Consigli di Classe/Interclasse interessati interventi volti a favorire il pieno inserimento degli alunni nel gruppo classe, con obiettivi rapportabili alle loro particolari esigenze e alle caratteristiche programmatiche della classe. Nell’Istituto Comprensivo sono presenti 14 alunni con diverse tipologie di disabilità: 2 nella Scuola dell’Infanzia di Baratili S. P., 2 nella Scuola Primaria di Riola Sardo, 3 nella Scuola Primaria di Nurachi, 3 nella Scuola Primaria di Baratili S. P., 1 nella Scuola Secondaria di I Grado di Riola Sardo e 3 nella Scuola Secondaria di I Grado di Nurachi. Questi alunni usufruiscono del sostegno didattico, dell’assistenza di base assicurata dal personale scolastico, e, in alcuni casi, di un educatore nominato dai servizi socio-assistenziali dei comuni di residenza degli alunni. A tutti gli alunni si cercherà di garantire il diritto all’educazione e all’istruzione, affinché possano crescere sia sul piano umano, sia sul piano culturale, nel rispetto delle capacità possedute che, pertanto, dovranno essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate. La legge 104/92 prevede diversi strumenti tra loro interconnessi per l’attuazione dell’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili. La diagnosi funzionale, di competenza degli specialisti dell’A.S.L. rappresenta il “bilancio” della realtà del bambino da legare all’azione educativa, allo scopo di agevolare i suoi processi di apprendimento e di crescita. Il profilo dinamico funzionale comprende la descrizione funzionale dell’alunno in relazione alle difficoltà mostrate, nonché l’analisi del suo sviluppo potenziale a breve e a medio termine. In via orientativa si traccerà il bilancio diagnostico e prognostico alla fine della seconda e della quarta primaria e della Secondaria di I Grado. Il profilo dinamico funzionale sarà aggiornato a conclusione di ogni ordine di scuola. Esso sarà redatto dell’unità multidisciplinare dell’Azienda Sanitaria Locale, in collaborazione col personale docente e la famiglia, allo scopo di avere una mappa dinamica dei punti deboli dell’alunno in fase finale e in itinere. Il piano educativo individualizzato verrà predisposto e condiviso dai Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione. Esso coordinerà gli interventi che si intendono realizzare in un anno scolastico a favore degli alunni svantaggiati per facilitarne l’integrazione. Le finalità da raggiungere serviranno per migliorare la qualità della vita degli alunni diversamente abili mediante la loro effettiva integrazione all’interno del gruppo classe nella scuola. Gli obiettivi educativi didattici che si intendono far raggiungere agli alunni nel loro percorso scolastico, in base alle loro capacità e potenzialità, sono i seguenti: Attenuare le difficoltà di adattamento Sviluppare e migliorare il grado di autonomia Sviluppare e accrescere la fiducia in sé Sviluppare la capacità di autocontrollo Sviluppare la motivazione al senso di responsabilità Sviluppare la capacità di interazione sociale con i docenti e i compagni Sviluppare specifiche abitudini Sviluppare l’acquisizione dei fondamentali strumenti espressivi e comunicativi Sviluppare le abilità logiche Sviluppare i basilari concetti linguistici e matematici Sviluppare i fondamentali concetti disciplinari Sviluppare le capacità mnemoniche e di attenzione Contenuti e attività: Gli obiettivi saranno perseguiti mediante varie attività, anche a carattere disciplinare, programmate dal Collegio dei Docenti. Metodologia: Le attività saranno organizzate secondo il criterio della flessibilità, riferita agli spazi, ai tempi e all’articolazione delle classi che saranno “aperte” all’alunno sia in senso orizzontale che verticale, allo scopo di fornirgli il maggior numero di risorse possibili. Saranno costituiti gruppi di lavoro, con un numero limitato di alunni, comprensivi sia di alunni diversamente abili sia pure da alunni normodotati. Si cercherà di attivare con l’alunno un rapporto interpersonale positivo, basato sul rispetto, sull’accettazione e sulla fiducia. Si partirà dall’esperienza e dall’operatività per sviluppare gradualmente le capacità di comunicazione, di espressione e di astrazione, nonché di sistemazione delle conoscenze acquisite, utilizzando di volta in volta il procedimento induttivo e quello deduttivo, a seconda delle necessità. Si promuoveranno le capacità di operare sia intellettualmente che manualmente. Gli apprendimenti saranno proposti in modo graduale, senza forzature, onde evitare frustrazioni, opposizioni e rifiuti che spesso accompagnano anche il più piccolo insuccesso. Molte attività saranno portate avanti sotto forma ludica, soprattutto quelle destinate agli alunni con le disabilità più gravi. Sarà importante rispettare i tempi di lavoro e quelli di pausa, considerata la scarsa predisposizione al lavoro scolastico che quasi sempre caratterizza il ragazzo diversamente abile. Saranno frequenti anche le esercitazioni e le attività di rinforzo e di recupero delle conoscenze acquisite relativamente a quegli alunni, la maggior parte, che manifestano difficoltà mnemoniche. Si farà ricorso a: lezioni dialogate, discussioni e conversazioni. Esercitazioni ed attività di rinforzo, uscite e visite guidate. Mezzi e strumenti: gli strumenti saranno principalmente sussidi didattici e materiale strutturato e non. Programmi didattici speciali ed individualizzati per agevolare l’apprendimento, proposti anche attraverso il computer. Audiovisivi: videoregistratore, registratore, lettore CD, TV, videocamera, computer . Verifiche e valutazioni: le verifiche saranno sistematiche affinché possano essere valutate con precisione sia l’incidenza dell’azione educativa, sia il processo di crescita di ciascun alunno, in rapporto alle sue capacita e potenzialità. La valutazione dovrà essere riferita alla realtà specifica del singolo alunno, al cammino di crescita che sarà riuscito a percorrere in riferimento alla programmazione e agli interventi individualizzati. Modalità organizzative: a ciascun alunno si cercherà di garantire la continuità didattica in modo da facilitarne l’integrazione. Per questo si effettueranno incontri all’inizio dell’anno scolastico tra gli insegnanti dei vari cicli scolastici, così da avere elementi di conoscenza sugli alunni e progettare gli interventi da attuare successivamente. Inoltre, sia all’inizio che nel corso dell’anno scolastico, i Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione effettueranno degli incontri per la programmazione degli obiettivi e delle metodologie contenute nel PEI, che dovranno essere condivisi da tutti gli insegnanti. Interventi terapeutico-riabilitativi: questi interventi rappresentano un indispensabile sostegno all’attuazione del piano e all’integrazione terapeutico-riabilitativa e agli stessi provvederanno gli operatori dei servizi territoriali mediante interventi concordati con i genitori degli alunni e con gli operatori scolastici. Per gli alunni gravi sono previsti tempi di lavoro distesi, in modo da adeguarsi ai loro ritmi di apprendimento e garantire continuità alle loro esperienze educative. Insegnante di sostegno: L’insegnante di sostegno partecipa a pieno titolo alla elaborazione e alla verifica di tutte le attività di competenza dei docenti. La responsabilità dell’integrazione dell’alunno disabile e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è in uguale misura dell’insegnante di sostegno, degli insegnanti di classe e della scuola nel suo insieme. Tutti i docenti, pertanto, devono farsi carico del progetto di attuazione degli interventi didattici previsti. Il principio dell’integrazione è quello di far agire il più possibile il bambino o il ragazzo con i suoi compagni. Il progetto educativo individualizzato è lo strumento di lavoro di cui i docenti si avvarranno per portare avanti il processo di sviluppo e integrazione dell’alunno disabile. Sulla base delle indicazioni e delle informazioni acquisite attraverso la diagnosi funzionale del Profilo Dinamico Funzionale, delle verifiche iniziali, delle abilità e delle potenzialità dell’alunno, il docente di sostegno, in stretta collaborazione con gli insegnanti della sezione o della classe, fisserà gli obiettivi, le attività, i contenuti, i mezzi, gli strumenti, i criteri metodologici e di verifica e valutazione più idonei ai bisogni dell’alunno. Affinché il Progetto possa essere effettivo mezzo di integrazione, dovrà tener conto della programmazione elaborata dal Consiglio di Classe. Nelle ore in cui l’alunno non usufruisce del sostegno del docente specializzato è evidente che spetterà all’insegnante curricolare provvedere all’attuazione sulle attività programmate nel P.E.I. La collaborazione con la famiglia è considerata indispensabile ai fini dell’integrazione scolastica degli alunni disabili. Ai genitori si richiederanno le informazioni necessarie per la predisposizioni e attuazione del progetto educativo personalizzato, compresa la collaborazione per coordinare l’attività. I rapporti con essi saranno tenuti dai docenti di sezione o di classe e non esclusivamente dall’insegnante di sostegno. La scuola provvederà, anche attraverso comunicazioni scritte, affinché le famiglie meno presenti e collaborative, siano coinvolte e partecipi. I servizi territoriali specialisti: E’ necessario che vengano fatti incontri tra operatori scolastici e specialisti delle strutture che offrono i servizi terapeutico-riabilitativi, allo scopo di supportare le attività scolastiche mediante quelle specialistiche. Esami di licenza: Le prove d’esame dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di I Grado devono essere corrispondenti agli insegnamenti impartiti e devono poter valutare il livello di apprendimento ed il progresso dell’allievo, in rapporto alle sue potenzialità e alla situazione iniziale. Le eventuali prove differenziate redatte dal Consiglio di Classe devono essere riconducibili agli obiettivi e alle finalità della Secondaria di I Grado, ricordando che vanno presi in esame i singoli casi e le difficoltà individuali di ciascun alunno. Gruppo di lavoro H di Istituto Il gruppo di lavoro, per l’integrazione degli alunni diversamente abili dell’Istituto, è costituito dai docenti di sostegno in servizio nelle Scuole dell’Istituto, da altri docenti, dai rappresentanti dei genitori degli alunni diversamente abili, dei Servizi Sociali dei Comuni di Riola Sardo, Baratili San Pietro e Nurachi e del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’A.S.L. N° 5 di Oristano. La Commissione sarà coordinata dal Dirigente Scolastico o da un Docente da lui delegato. Il gruppo di lavoro ha il compito di programmare le attività, per l’educazione e l’integrazione degli alunni diversamente abili dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’anno Scolastico 2013/2014. La commissione sarà così composta: 1. Dott. Peppino Tilocca - Dirigente Scolastico 2. Caddeo Maria Giuseppa 3. Camedda Palmira 4. Camilletti Patrizia 5. Cao Antonia Giuseppa 6. Carta Maria Annunziata 7. Cubadda Marina 8. Deiana Maria Gabriella 9. Mancosu Sandra 10. Masala Ester 11. Muroni Maria Gavina 12. Piras Daniela 13. Piras Francesca 14. Puggioni Roberto 14. Secci Maria Cristina 15. Starita Gianluca 16. Urru Mario 17. Componente Genitori ( Simbula Simona per Riola Sardo, Caria Anna Vincenza per Nurachi, Zucca Luca per Baratili S. P.) 17. Responsabili dei servizi sociali dei comuni di Riola Sardo, Nurachi, Baratili S. P. 18. Responsabili del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’A.S.L. n°5 di Oristano La Commissione non potrà, in alcun modo, accogliere al suo interno altre figure professionali che non siano, a livello istituzionale, nominate dagli enti preposti. Qualora se ne ravvedesse la necessità, tali figure (Educatori, Assistenti…) potranno essere convocate dall’equipe educativa della classe interessata nelle riunioni di verifica e programmazione settimanali della Scuola Primaria e/o nei Consigli di Classe o di Intersezione. 16. ALUNNI IMMIGRATI PREMESSA In una società che si appresta a diventare sempre più multietnica, la presenza degli alunni stranieri è una realtà ormai molto frequente nelle nostre scuole, pertanto l’istituzione che li accoglie deve poter favorire, attraverso adeguate strategie educativo-didattiche, un clima di accoglienza che ne faciliti l’inserimento, l’orientamento, valorizzi le capacità individuali e ne rafforzi l’autostima, ai fini di un sereno e armonico processo d’integrazione scolastica. Accade spesso che gli alunni immigrati, e le loro famiglie, incontrino difficoltà di ordine linguistico e culturale, perciò diventa fondamentale l’assunzione, da parte della scuola che li accoglie, di strategie comunicative facilitanti, come per esempio l’utilizzo della lingua d’origine, anche avvalendosi di un mediatore linguistico, laddove necessario, atte a garantire un efficace passaggio d’informazioni tra scuola e famiglia e tra alunni e docenti. Ciò non significa solo che essi devono sentirsi tranquilli e ben accetti, cosa essenziale, ma che devono essere messi in grado di superare le eventuali difficoltà di apprendimento per arrivare a dei risultati concreti di alfabetizzazione, che è ciò che essi stessi e le loro famiglie si aspettano dalla scuola. OBIETTIVI GENERALI Porre le basi per l’educazione alla multiculturalità. Sottolineare la necessità e l’utilità della diversità nella prospettiva dell’attuale globalizzazione. Acquisire una visione ampia della realtà umana valorizzando le prerogative di ogni civiltà e cultura. Porre le basi per una consapevole integrazione nel nuovo tessuto sociale attraverso la conoscenza della lingua veicolo indispensabile per sviluppare il senso di appartenenza. Valorizzare la diversità come arricchimento. Sviluppare la consapevolezza di essere cittadini del mondo. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI L’Istituto Comprensivo, qualora fossero presenti alunni stranieri, ne agevola l’iscrizione e la presenza, come contributo ad una educazione aperta, finalizzata alla conoscenza e al confronto con culture diverse. I Consigli di Classe o Intersezione faciliteranno l’inserimento degli alunni predisponendo l’alfabetizzazione e promuovendo la collaborazione fra Scuola e Famiglia attraverso progetti “Accoglienza” nelle classi o sezioni interessate e raccordi tra i vari ordini di scuola. A tal fine si delineano i criteri che dovranno essere seguiti per l’elaborazione di eventuali progetti “Accoglienza”: Indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri Compiti e ruoli degli operatori scolastici Fasi dell’accoglienza Modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana Risorse necessarie per tali interventi. FINALITA’ Il Collegio dei Docenti si propone di: Facilitare l’ingresso a scuola dei bambini stranieri; Sostenerli nella fase d’adattamento; Entrare in relazione con la famiglia immigrata; Favorire un clima d’accoglienza nella scuola; Promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale. INIZIATIVE PER AFFRONTARE LE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO SOCIO-CULTURALE Sono presenti anche nella nostra Scuola condizioni di svantaggio culturale dovute a situazioni familiari deprivate, a scarsa scolarizzazione pregressa, a provenienza culturale diversa. Da ciò derivano, da parte dell’alunno, difficoltà ad adottare comportamenti pertinenti al contesto educativo ed il rischio di insuccesso scolastico. Nella nostra Scuola si cercherà di creare le condizioni per l’uguaglianza, offrendo servizi adeguati a chi è in situazione di svantaggio: si metterà in atto, per quanto possibile, un modello didattico flessibile, si utilizzeranno metodologie adeguate, si favorirà l’uso di linguaggi non verbali, si utilizzeranno mezzi e strumenti diversificati. Per alcuni alunni dell’Istituto, che presentano problematiche di tipo diverso, verranno attivati dei progetti in collaborazione con i servizi socio-assistenziali dei rispettivi Comuni, in orario curricolare e/o extracurricolare. 17. CONTINUITA’ EDUCATIVA Premessa Per realizzare la continuità del processo educativo, occorre garantire forme di raccordo pedagogico, curricolare ed organizzativo tra la Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado. Obiettivi -Garantire all’alunno un percorso formativo organico e completo. -Prevenire le difficoltà che si riscontrano nei passaggi tra i diversi ordini di scuola che sono spesso causa di disagio. -Prevedere opportune forme di coordinamento che rispettino le differenziazioni proprie di ciascuna scuola -Considerare un percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dagli alunni. -Riconoscere la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola nella dinamica delle diversità dei ruoli e delle funzioni. -Definire gli aspetti educativi e formativi su cui convergere. -Agevolare l’inserimento degli alunni dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia nella Scuola Primaria e degli alunni dell’ultimo anno della Scuola Primaria nella Scuola Secondaria di I grado, iniziando a familiarizzare con ambienti e persone delle nuove scuole. Destinatari Gli alunni e gli insegnanti delle classi ponte dei tre ordini di Scuola dell’Istituto. Linee di azione -Promuovere, organizzare e coordinare le attività progettate -Organizzare gruppi di lavoro misti -Predisporre delle attività con gli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e il primo anno della Scuola Primaria, con gli alunni dell’ultimo anno della Primaria e il primo della Scuola Secondaria di I grado. -Arricchire lo scambio di informazioni relative ai singoli alunni al momento del passaggio tra gli ordini di scuola. Continuità tra la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria. Attività didattiche in comune per i bambini di cinque anni e per gli alunni del primo anno della Primaria. Visite alle Scuole Primarie da parte dei bambini delle Scuole dell’Infanzia. Possibili incontri tra gli insegnanti per l’illustrazione dell’attività didattica svolta dai bambini di cinque anni della Scuola dell’Infanzia. Attività prevista tra scuola dell’Infanzia e scuola Primaria: Gli incontri si effettueranno nei locali della scuola primaria. -Attività di ascolto e rielaborazione di storie -Visione di materiale audiovisivo. Continuità Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado. Incontro tra gli insegnanti dei due ordini di scuola per specificare gli obiettivi minimi conseguiti a conclusione del secondo ciclo di scuola primaria e i prerequisiti (affettivo - relazionali - culturali) preferibilmente nel mese di marzo. Attività didattiche di laboratorio presso la Scuola Secondaria di I Grado per gli alunni dell’ultimo anno della Scuola Primaria e quelli della prima della Secondaria di I Grado per la conoscenza degli alunni e per la formazione della classe prima (periodo: fine maggio primi di giugno). Attività previste tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado Gli incontri si effettueranno presso la Scuola Secondaria di I Grado e prevedono : attività di laboratorio tecnico-scientifico attività psicomotoria attività di laboratorio artistico attività di laboratorio musicale attività di laboratorio di informatica attività inerenti la convivenza civile (visione film e dibattito) Verifica e valutazione La verifica verrà effettuata al termine dell’anno scolastico sulla base dei seguenti indicatori: • Condivisioni di stili educativi e metodologici su singoli e delimitati settori • Livello di condivisione di procedure e organizzazione • Incidenza e andamento dei problemi incontrati. 18. DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Già da alcuni anni, il Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuno l’istituzione di Dipartimenti Disciplinari intendendo con il termine dipartimenti gli organismi formati dai docenti di una medesima disciplina o di un'area disciplinare, che ha il compito di concordare scelte comuni circa il valore formativo e le scelte didattico - metodologiche di un preciso sapere disciplinare ma soprattutto intesi come gruppi di lavoro, che agiscono per l'analisi, la definizione e la soluzione di problematiche ben circostanziate. Le aree disciplinari e la loro gestione a livello di programmazione didattica, di scansioni modulari dei contenuti, di verifiche e di valutazioni sono, senza dubbio, un valido terreno di prova della capacità dei docenti di lavorare assieme attorno a compiti comuni e condivisi. Motivo per cui il Collegio docenti è stato suddiviso in gruppi che abbracciano le quattro aree: 1. Area linguistica e lingue comunitarie 2. Area matematico-scientifica 3. Area antropologica 4. Area delle attività espressive. 19. METODOLOGIA E UNITARIETA’ DELL’ INSEGNAMENTO L’impostazione metodologica partirà dal patrimonio dei vissuti personali e sociali degli alunni, dai loro bisogni e terrà conto delle conoscenze e competenze già acquisite. Si opererà attraverso una “didattica unitaria” con la definizione di obiettivi trasversali riguardanti la formazione della personalità nei suoi vari aspetti, che terrà conto della gradualità, della concretezza e della significatività delle proposte didattiche, per la valorizzazione continua delle competenze. Per quanto possibile, si favorirà la scelta di argomenti e attività comuni da sviluppare sotto punti di vista diversi ma che riconducano ad un sapere unitario. Le attività didattiche saranno organizzate secondo il criterio della flessibilità oraria e didattica, anche con la formazione di gruppi di livello, in un’ottica nuova di classi aperte. Si utilizzeranno, in modo particolare, i seguenti metodi: ♣ valorizzazione dell’aspetto ludico; ♣ passaggio graduale dal concreto all’astratto; ♣ esplorazione e ricerca; ♣ individualizzazione; ♣ lavoro per gruppi; ♣ problematizzazione dell’esperienza; ♣ interdisciplinarietà; ♣ metodo scientifico; ♣documentazione. 20. AMPLIAMENTO DELL’ OFFERTA FORMATIVA L’Istituto, considerati e valutati i vari aspetti, quali le esigenze che provengono dalla società, gli strumenti che ha a disposizione, per venire incontro alle esigenze degli alunni, per promuovere il superamento di condizionamenti di carattere socio-economico, per favorire il conseguimento delle finalità educative e didattiche, propone le seguenti attività culturali che potranno essere attuate secondo la disponibilità dei docenti, durante le ore curricolari, adottando sia la flessibilità didattica che organizzativa, e durante le ore extracurricolari. Attività culturali in orario curricolare: - Accoglienza degli alunni in tutte le classi; - Attività di recupero, consolidamento e potenziamento; - Alfabetizzazione informatica; - Educazione stradale; - Educazione ambientale; - Educazione alimentare e alla salute; - Lingua e cultura sarda - Scrittura creativa Attività extracurricolari con il concorso delle famiglie: - Visite guidate nel territorio; - Viaggi di istruzione; - Manifestazioni in collaborazione anche con gli Enti Locali ed Associazioni; - Giornate sportive; - Puliamo il mondo - Rappresentazioni teatrali; - Festa del carnevale; - Celebrazione del Natale e della Pasqua. - Precetto Pasquale - Manifestazioni fine anno Tali manifestazioni saranno meglio definite dai Consigli di classe, interclasse e intersezione. 21. VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione si esplica in rapporto funzionale e dinamico con l’attività di programmazione e assume carattere promozionale, formativo e orientativo in quanto concorre a modulare e rimodulare le proposte dell’Istituzione in riferimento alle istanze del contesto socio-ambientale cui si rivolge. Essa si propone di rilevare la conformità o meno tra gli obiettivi, selezionati secondo criteri di funzionalità e priorità rispetto ai bisogni formativi individuali, e i risultati effettivamente conseguiti In quest’ottica trovano importanza una valutazione di sistema, intesa come misura della produttività del servizio scolastico, ed una valutazione dei livelli di competenza degli alunni. Entrambi i settori prevedono una valutazione esterna affidata al M.I.U.R tramite le prove INVALSI, e una interna di competenza dell’Istituto Comprensivo. Da parte dell’INVALSI è prevista la valutazione delle competenze matematiche e linguistiche degli alunni, per le classi terze della Scuola Secondaria di I Grado mediante una prova nazionale da svolgersi durante gli Esami di Stato conclusivi. Lo stesso Istituto ( direttiva n. 67 del 30/07/2010) provvederà ad una rilevazione delle competenze negli ambiti disciplinari di italiano e matematica nel II e nel V anno della Scuola Primaria e nel I anno della Scuola Secondaria di I Grado con modalità e tempi ancora non pervenuti. AUTOVALUTAZIONE Il Collegio Docenti, sulla base dell’esperienza maturata negli anni scorsi, allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, ritiene sufficiente effettuare una rilevazione alla fine dell’anno scolastico. L’indagine conoscitiva, effettuata mediante l’uso di questionari rivolti agli alunni, alle famiglie e al personale docente e non docente, mirerà a rilevare dati relativi ai seguenti fattori di efficienza ed efficacia: • Efficacia della progettazione didattica; • Qualità e quantità degli apprendimenti degli alunni; • Livello di successo delle attività e delle iniziative deliberate dagli OO.CC.; • Progetti speciali e di ampliamento dell’Offerta Formativa; • Rispetto degli standard di prestazione del servizio in riferimento alle linee tracciate nel POF; • Il giudizio espresso dai genitori:grado di soddisfazione e di coinvolgimento delle famiglie e del territorio ecc.; • Funzionalità dell’ambiente scolastico (spazi, strutture, sussidi ecc.); • Risorse finanziarie; • Servizi amministrativi resi all’utenza dal Dirigente Scolastico e dagli Uffici di segreteria. I risultati delle indagini vengono resi noti mediante appositi strumenti informativi diffusi fra tutti gli utenti del servizio. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Al Collegio dei Docenti compete l’individuazione delle modalità e dei criteri di valutazione interna degli alunni in riferimento agli obiettivi formativi che investono tutti gli aspetti della personalità di ciascun ragazzo, alla luce delle disposizioni del D.P.R. 22 giugno 2009, n° 122, Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n° 169. LE MODALITÀ DELLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI La valutazione, elemento fondamentale del processo formativo per la scuola, è particolarmente importante per le famiglie e gli alunni in quanto strumento per verificare l'efficacia del lavoro svolto in modo interattivo dalla Scuola e dall'alunno. “La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo”. Il successo o l'insuccesso scolastico del singolo allievo sono tali per l'intera organizzazione scolastica. Pertanto la valutazione deve essere: chiara, trasparente, partecipata, tempestiva e si articola in due momenti essenziali: 3) valutazione del processo di apprendimento; 4) valutazione iniziale, quadrimestrale e finale del rendimento scolastico complessivo degli alunni e del comportamento. 1) La valutazione del processo - E’ individuale e collegiale (Equipe Pedagogica o Consiglio di Classe) - Riguarda la valutazione dell'alunno e dell'itinerario didattico, seguito nell’ambito delle attività curricolari ed extracurricolari. La valutazione dell'alunno impegna a effettuare verifiche sistematiche, singole o sommative dei processi di apprendimento previsti negli itinerari di apprendimento disciplinari, interdisciplinari o transdisciplinari, attraverso osservazioni mirate e strutturate, interrogazioni, prove oggettive, compiti scritti, per valutare i progressi nelle tre aree disciplinari contenute nelle Indicazioni per il Curricolo. In tutte le classi l’Equipe Pedagogica e i Consigli di Classe individueranno nella Progettazione Curricolare i traguardi per lo sviluppo delle competenze declinati in livelli per ogni classe e i rispettivi obiettivi di apprendimento. Per quanto riguarda l'itinerario didattico, i docenti, l'Equipe Pedagogica o il Consiglio di classe, verificano: la validità dei percorsi rispetto alle esigenze degli alunni, la qualità dei processi attivati, il rispetto e la validità dei tempi previsti, l'uso appropriato e la validità di scelta di strumenti e metodi, la precisione degli obiettivi e la chiarezza dei criteri di valutazione. 2) La valutazione dei risultati degli alunni La valutazione è un processo che dura tutto l'arco dell'anno scolastico, tuttavia vengono individuati tre momenti di documentazione della valutazione collegiale, quella iniziale, diagnostica, una quadrimestrale e una finale. Valutazioni intermedie potranno essere rilevate secondo le modalità che le singole Equipe riterranno più opportune. A fine Ottobre viene consegnato dell'alunno con l'analisi alle famiglie un documento attestante la situazione iniziale dei relativi bisogni e l'indicazione delle strategie che si attueranno per soddisfarli. A Febbraio, fine primo quadrimestre, viene espressa in decimi, in apposita scheda, una valutazione sui livelli di apprendimento nelle singole discipline. Sarà altresì oggetto di attenta valutazione, espressa ugualmente in decimi da parte dell'intero Consiglio di classe, il comportamento personale dell'alunno. A Giugno, fine secondo quadrimestre, verrà espressa la valutazione finale. Per quanto riguarda la Scuola Primaria tale valutazione si accompagna ad un giudizio analitico sul comportamento, inteso come livello globale di maturazione raggiunto dagli alunni in riferimento a sé e agli altri che verrà formulato utilizzando i seguenti descrittori: Autonomia e autostima; Socializzazione; Partecipazione; Interesse; Impegno; Rispetto delle regole; Acquisizione di competenze. Per la scuola secondaria, il voto sul comportamento, espresso in decimi, sarà accompagnato da una nota esplicativa. Le prestazioni da valutare in riferimento alle competenze individuate dai docenti, nelle varie discipline, saranno articolate su indicatori corrispondenti ai seguenti livelli numerici. TRADUZIONE DELLA VALUTAZIONE IN VOTO DESCRITTORI INDICATORI DI LIVELLO VALUTAZIONE Partecipazione e impegno: non accetta le verifiche Molto scarso Acquisizione delle non esprime alcuna conoscenza (1-3) conoscenze: Applicazione delle ha gravissime difficoltà ad applicare le scarse nozioni conoscenze: acquisite Rielaborazione e non riesce ad elaborare alcuna nozione e incontra argomentazione delle difficoltà a formulare espressioni comprensibili conoscenze: Partecipazione e impegno: mostra un comportamento passivo e demotivato Insufficiente Acquisizione delle non possiede la gran parte delle conoscenze (4) conoscenze: Applicazione delle trova difficoltà ad applicare i pochi principi acquisiti conoscenze: Rielaborazione e incontra forti difficoltà a rielaborare le poche conoscenze argomentazione delle possedute e manifesta gravi carenze espressive conoscenze: Partecipazione e impegno: l’impegno e la partecipazione sono discontinui Mediocre Acquisizione delle possiede solo parzialmente le abilità richieste (5) conoscenze: Applicazione delle commette qualche errore nell’applicazione delle conoscenze: conoscenze Rielaborazione e argomentazione delle non ha sufficiente autonomia nella rielaborazione conoscenze: personale e incontra difficoltà nella strutturazione del discorso . Partecipazione e impegno: partecipa in maniera soddisfacente al dialogo educativo e Sufficiente si dedica allo studio con una certa continuità Acquisizione delle (6) possiede i concetti fondamentali richiesti conoscenze: Applicazione delle sa applicare le conoscenze pur commettendo qualche conoscenze: errore Rielaborazione e opportunamente guidato sa rielaborare i contenuti argomentazione delle culturali conoscenze: si esprime con sufficiente chiarezza Partecipazione e impegno: partecipa con interesse alle lezioni e si applica con Buono continuità ( 7) Acquisizione delle possiede conoscenze e abilità sufficienti per affrontare conoscenze: situazioni operative complesse Applicazione delle riesce ad applicare le conoscenze acquisite conoscenze: sa cogliere gli elementi essenziali di un contesto apprenditivo ed è in grado di rielaborare soggettivamente quanto appreso, Rielaborazione e presenta coerenza e linearità nella strutturazione del argomentazione delle discorso, il linguaggio è sufficientemente appropriato. conoscenze: Partecipazione e impegno: partecipa attivamente, ha un notevole senso di Distinto responsabilità, si dedica allo studio con scrupolo e (8-9) Acquisizione delle diligenza conoscenze: evidenzia conoscenze approfondite e abilità complesse sa effettuare analisi approfondite ed applica senza errori i Applicazione delle principi acquisiti, ha buone capacità di intuizione e conoscenze: sintesi è in grado di rielaborare criticamente ed in autonomia le Rielaborazione e conoscenze acquisite e di effettuare senza difficoltà i argomentazione delle collegamenti interdisciplinari conoscenze: evidenzia ricchezza di riferimenti, l’esposizione è fluida, appropriata, varia Partecipazione e impegno: partecipa in modo costruttivo, è fortemente motivato allo Ottimo studio ed assume funzioni di leader nel gruppo Acquisizione delle (10) possiede un bagaglio culturale completo e ben strutturato conoscenze: Applicazione delle applica con immediatezza i contenuti appresi in conoscenze: situazioni nuove e complesse Rielaborazione e possiede considerevoli capacità critiche e logico- argomentazione delle deduttive, è in grado di fornire pertinenti valutazioni conoscenze: personali; i riferimenti culturali sono ricchi, si esprime correttamente e in modo fluido e vario DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Impegno 1. Assume e porta a termine responsabilmente impegni personali e in relazione al (Voto 9-10) gruppo. 2. Manifesta generalmente senso di responsabilità nell’esecuzione di compiti e (Voto 8) doveri per conseguire risultati personali e collettivi. 3. Manifesta un atteggiamento di regolare partecipazione e di impegno. (Voto 7) 4. La partecipazione e l’impegno non sono costanti. ( Voto 6) 5. Mostra modesto/ scarso senso collaborativo ed è decisamente poco (Voto 5 o responsabile nell’affrontare gli impegni personali e all’interno del gruppo. inferiore) Rispetto delle regole 1. Riconosce e rispetta il valore delle regole di convivenza. (Voto 9-10) 2. Rispetta generalmente le regole di convivenza (Voto 8) 3. Non è sempre regolare nel rispetto di persone, norme o cose. (Voto 7) 4. Rispetta le regole solo nella loro forma impositiva ma non è incorso in gravi (Voto 6) sanzioni disciplinari. 5. Lo studente ha commesso atti gravi e si è mostrato ripetutamente recidivo rispetto ad atti documentati e sanzionati ai sensi del Regolamento di disciplina. (Voto 5 o inferiore) Tutte le attività, curricolari ed extracurricolari saranno oggetto di valutazione da parte dei docenti nello sviluppo delle competenze e concorreranno alla determinazione del voto disciplinare e comportamentale. Per quanto attiene l’obbligo della frequenza, le assenze non devono superare ¼ dei giorni di lezione, fatti salvi i casi previsti e giustificati (salute, handicap ecc.). Riguardo la valutazione delle prove oggettive e dei compiti scritti, gli alunni saranno preventivamente informati dal docente sui criteri e le modalità di valutazione che saranno utilizzati. Gli alunni saranno puntualmente informati dell’esito delle verifiche. Il rifiuto da parte dell’alunno della verifica costituisce un atto grave e viene registrato dal docente nel giornale dell’insegnante e costituirà un elemento per la valutazione quadrimestrale e/o finale. Le equipe Pedagogiche della Scuola Primaria intendono valutare il passaggio alla Scuola Secondaria di I Grado, esprimendo il livello globale di competenze raggiunto dall'alunno della quinta classe utilizzando i seguenti descrittori, indicatori di livello e la valutazione in decimi. DESCRITTORI Partecipazione e impegno: Acquisizione delle conoscenze: Applicazione delle conoscenze: Rielaborazione e argomentazione delle conoscenze: .Partecipazione e impegno: Acquisizione delle conoscenze: Applicazione delle conoscenze: Rielaborazione e argomentazione delle conoscenze: Partecipazione e impegno: Acquisizione delle conoscenze: Applicazione delle conoscenze: Rielaborazione e argomentazione delle conoscenze: Partecipazione e impegno: Acquisizione delle conoscenze: Applicazione delle conoscenze: Rielaborazione e argomentazione delle conoscenze: VALUTAZIONE INDICATORI DI LIVELLO Manifesta impegno e partecipazione discontinui. Non possiede la maggior parte delle conoscenze richieste. Compie errori nell'applicazione delle conoscenze. 5 Ha difficoltà a rielaborare le conoscenze acquisite in modo autonomo e a strutturare il discorso in modo chiaro. Partecipa e si impegna nelle diverse attività con una certa continuità. Possiede i concetti fondamentali richiesti. Sa applicare le conoscenze pur commettendo qualche errore. 6 Rielabora i contenuti culturali con semplici connessioni. Si esprime con sufficiente chiarezza. Partecipa in modo soddisfacente e si applica con apprezzabile continuità. Possiede abilità e conoscenze richieste in misura sostanziale. Riesce ad applicare le conoscenze acquisite. 7 Rielabora i contenuti culturali appresi. Presenta coerenza e linearità nella costruzione del discorso Partecipa con interesse e si applica con continuità. Possiede conoscenze e abilità approfondite e strutturate. Applica con competenza conoscenze e abilità. 8 Rielabora i contenuti culturali dimostrando capacità critiche e usando un linguaggio corretto e appropriato. Partecipazione e impegno: Acquisizione delle conoscenze: Applicazione delle conoscenze: Rielaborazione e argomentazione delle conoscenze: Partecipa attivamente, in modo costruttivo con impegno intenso e costante. Evidenzia conoscenze approfondite e abilità complesse. Applica con padronanza conoscenze e abilità. Rielabora le conoscenze acquisite dimostrando capacità critica con esposizione fluida, appropriata e varia. Partecipazione e impegno: Acquisizione delle conoscenze: Applicazione delle conoscenze: Rielaborazione e argomentazione delle conoscenze: Partecipa attivamente, in modo costruttivo con impegno intenso e costante. Evidenzia conoscenze approfondite e abilità complesse. Applica con padronanza conoscenze e abilità. Rielabora le conoscenze acquisite dimostrando capacità critica con esposizione fluida, appropriata , varia e originalità di pensiero. 9 10 Durante lo scrutinio finale, nella Scuola Primaria, i docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. Nella Scuola Secondaria, il Collegio Docenti, tenendo conto delle indicazioni dell'art. 3 del Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137, coordinato con la legge di conversione n. 169 del 30 ottobre 2008, individua i criteri di carattere generale per l'ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato a conclusione del ciclo. Fermo restando le indicazioni di carattere generale deliberate dal Collegio Docenti, ogni Consiglio di Classe potrà adottare, con decisioni assunte a maggioranza, eventuali deroghe per l’ammissione alla classe successiva. • Non saranno ammessi alla classe successiva gli alunni che, pur presentando un quadro di valutazione positivo, corrispondente ai criteri stabiliti, abbia conseguito un voto di condotta inferiore alla sufficienza. • L’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo è espresso in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza anch’essi espressi in decimi; conseguono il diploma gli alunni che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. Al voto finale, espresso come media, concorre un voto di idoneità a sostenere l’esame riferito al percorso triennale, e i risultati delle prove d’esame, inclusa quella nazionale prescritta dall’INVALSI. Con decisione assunta all’unanimità la Commissione può assegnare la lode agli alunni particolarmente meritevoli. • Anche al termine della scuola primaria il documento di valutazione sarà accompagnato dal certificato delle competenze raggiunte nelle singole discipline, il cui livello è espresso mediante giudizio sintetico. • Nella valutazione finale saranno tenuti nella giusta considerazione eventuali disturbi specifici o disabilità che possano arrecare condizionamenti all’apprendimento. 22. ORIENTAMENTO SCOLASTICO La scuola è il luogo in cui si rafforza l’identità della persona, alla quale si fa riferimento, e l’orientamento scolastico si configura come processo parallelo e al tempo stesso coincidente con lo sviluppo e la formazione dell’individuo. E’ un’attività necessaria e delicata in un periodo in cui le certezze vengono meno, non vi è la sicurezza di ottenere una professione corrispondente al titolo di studio, il mercato del lavoro si modifica continuamente ed occorre spesso orientare le scelte. Nel processo di acquisizione dell’identità adolescenziale l’esperienza scolastica interviene non solo nell’elaborazione delle immagini di sé, ma influenza anche il progetto di vita di ciascun individuo. La scuola deve rafforzare le basi cognitive e relazionali, in particolare nelle fasce più deboli degli studenti; l’orientamento non deve consistere solo nel riconoscimento delle attitudini dei singoli allievi, ma deve essere più flessibile per corrispondere alla complessità ed all’articolazione della società. In questo senso è un’attività che riguarda tutta la struttura scolastica a iniziare da quella dell’infanzia, attraverso attività ludiche. Di seguito si propongono gli obiettivi che sono proponibili fin dalla Scuola dell’Infanzia: - essere in grado di narrare la propria storia personale; - essere in grado di riconoscere le proprie sensazioni, emozioni e sentimenti; - essere in grado di sviluppare forme di autocontrollo; - essere in grado di acquisire consapevolezza della propria identità in evoluzione; - essere in grado di riconoscere e di valorizzare le diversità per imparare a progettare; - essere in grado di progettare percorsi di integrazione sociale e interculturale; - essere in grado di compiere scelte motivate e responsabili; - essere in grado di acquisire un metodo di autovalutazione collettiva; - essere in grado di acquisire una conoscenza organizzata; - essere in grado di valutare i rischi e affrontare le difficoltà; - essere in grado di inserirsi, con cognizione di causa, nel contesto della prosecuzione degli studi o nel mondo del lavoro. Accanto ai Licei, agli Istituti Tecnici e Professionali Statali, gli studenti potranno scegliere un percorso triennale di Formazione Professionale non solo per assolvere all’obbligo di istruzione fino ai 16 anni (D.M. n. 139/2007), ma anche per conseguire una qualifica professionale entro i 18 anni, così come prevede il diritto-dovere all’istruzione. Il completamento del disegno di riforma del sistema scolastico italiano, con l’entrata a regime nel corrente anno scolastico dei percorsi triennali di formazione professionale, è stato previsto da un accordo sottoscritto al MIUR, dal Ministro del Lavoro e dalla Conferenza delle Regioni. Lo studente, dopo il terzo anno di Scuola Secondaria di I Grado, accanto ai percorsi regionali di Formazione Professionale, può proseguire nel percorso scolastico scegliendo la propria strada tra i tre filoni proposti dal MIUR: i Licei, gli Istituti Tecnici e Professionali. La “Riforma Gelmini” prevede sei Licei: Nuovo ordinamento Novità principali Liceo classico E’ stato introdotto in ordinamento lo studio della lingua inglese per l’intero quinquennio. Liceo scientifico E’ stato rafforzato lo studio delle materie scientifiche. Sono disponibili due indirizzi: Liceo linguistico • tradizionale • opzione scienze applicate Vengono studiate tre lingue straniere dal primo anno. Liceo artistico A partire dal terzo anno di studi avranno sei indirizzi tra cui si potrà scegliere: Liceo musicale e coreutico Liceo delle scienze umane • arti figurative • architettura e ambiente • design • audiovisivo e multimediale • grafica • scenografia Sono disponibili due indirizzi: • musicale • coreutico Nel piano di studi, tra le altre materie, antropologia, sociologia, psicologia, pedagogia. Saranno disponibili due indirizzi: • tradizionale • opzione economico - sociale Gli Istituti Tecnici, con il riordino, sono suddivisi in due settori e 11 indirizzi. L'impostazione sarà 2+2+1: durante il primo biennio si studieranno materie comuni, mentre durante il secondo biennio si studieranno la materie dell'indirizzo scelto. L'ultimo anno saranno presenti stage e tirocini, laddove disponibili. Il mondo scolastico e quello lavorativo saranno messi in stretto contatto, offrendo la possibilità agli studenti di fare tirocini, per introdurli al mondo del lavoro. Nuovo ordinamento Indirizzo Istituto tecnico, settore economico Amministrazione, Finanza e Marketing Turismo Istituto tecnico, settore tecnologico Meccanica, Meccatronica ed Energia Trasporti e Logistica Elettronica ed Elettrotecnica Informatica e Telecomunicazioni Grafia e Comunicazione Chimica, Materiale e Biotecnologie Sistema Moda Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria Costruzioni, Ambiente e Territorio Gli Istituti Professionali sono suddivisi in due macrosettori con 6 indirizzi. Saranno disponibili più ore di laboratorio e stage esterni. Nuovo Ordinamento Indirizzo Istituto professionale, settore dei servizi Agricoltura e sviluppo rurale Socio-sanitario Enogastronomia e ospitalità alberghiera Servizi commerciali Istituto professionale, settore industria e artigianato Produzioni artigianali e industriali Manutenzione e Assistenza tecnica Gli allievi delle III classi della Secondaria di I Grado saranno sempre indirizzati e accompagnati da questionari, pre e post lezione, preparati e poi analizzati dalla F. S. per verificare l’efficacia degli interventi. In caso di richiesta da parte dei Genitori, si potrà effettuare un incontro utile a fornire elementi per la conoscenza delle opportunità presenti nel territorio di appartenenza della Scuola. ****************** 23. FIGURE DI RIFERIMENTO DIRIGENTE SCOLASTICO Dott. Peppino Tilocca DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI Sandra Sanna COLLABORATORE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Luigi Fabrizio Ponti COLLABORATORE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Ins. Rita Pani FUNZIONE STRUMENTALE P.O.F. AREA N° 1 Prof. Mario Urru FUNZIONE STRUMENTALE P.O.F. AREA N° 2 Ins. Leonarda Rindinella, Ins. Franco Piscedda; Prof.ssa M. Gavina Muroni FUNZIONE STRUMENTALE P.O.F. AREA N° 3 Ins. Sandra Mancosu. COORD. INFANZIA RIOLA SARDO Ins. Anna Anzelmo COORD. INFANZIA BARATILI S. PIETRO Ins. Palmira Camedda COORD. SCUOLA PRIMARIA RIOLA SARDO Ins. Cubadda Marina COORD. SCUOLA PRIMARIA NURACHI Ins. Rita Pani COORD. SCUOLA PRIMARIA BARATILI S. PIETRO Ins. Rosalba Fois COORD. SCUOLA SEC. I GRADO RIOLA SARDO Prof. Luigi Fabrizio Ponti COORD. SCUOLA SEC. I GRADO NURACHI Ins. Rita Pani COORD. SCUOLA SEC. I GRADO BARATILI S. PIETRO Prof.ssa Maria Gavina Muroni 24. FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Area 1: “Gestione del Piano dell’Offerta Formativa ”. La funzione dovrà essere espletata con l’adempimento dei seguenti compiti: a) Coordinamento dell’attività del P.O.F.; - organizzazione dell’attività del P.O.F. e sua diffusione; - revisione del file del P.O.F., e di una presentazione multimediale; - elaborazione multimediale dei dati relativi all’Autovalutazione di Istituto b) Rilevazione proposte di formazione e aggiornamento. Area 2:“ Area della Continuità”. La funzione dovrà essere espletata con l’adempimento dei seguenti compiti: a) Coordinamento attività continuità e orientamento. Area 3: “ Area delle azioni di inclusione ” La funzione dovrà essere espletata con l’adempimento dei seguenti compiti: a) Coordinamento attività alunni diversamente abili, immigrati e disagio scolastico; b) Rapporti con enti pubblici, servizi sociali e famiglie; c) Predisposizione di modelli e strumenti per la valutazione e attività inerenti di integrazione; d) Predisposizione e coordinamento di eventuali progetti relativi all’integrazione degli alunni. 25. COMMISSIONI E DIPARTIMENTI ALL’INTERNO DEL COLLEGIO DOCENTI a) Commissione integrazione alunni diversamente abili dell’Istituto (G.L.H.I.), con funzioni consultive e propositive, e con il compito di programmare le attività per l’educazione e l’integrazione degli alunni diversamente abili dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’a. s. 2013/2014. La commisione è composta dal Dirigente Scolastico Dott. Peppino Tilocca; dai docenti: Caddeo Maria Giuseppa, Camedda Palmira, Camilletti Patrizia, Cao Antonia Giuseppa, Carta Maria Annunziata, Cubadda Marina, Deiana Maria Gabriella, Mancosu Sandra, Masala Ester, Piras Daniela, Piras Francesca, Puggioni Roberto, Secci Maria Cristina, Starita Gianluca, Urru Mario. Dalla componente genitori: Simbula Simona per Riola Sardo, Caria Anna Vincenza per Nurachi, Zucca Luca per Baratili S. Pietro. La Commissione sarà coordinata dal Dirigente Scolastico Dott. Peppino Tilocca o da un suo delegato e sarà integrata dai responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni di Riola Sardo, Baratili San Pietro e Nurachi e dai responsabili del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL N° 5 di Oristano. b) Gruppo di lavoro inclusività: composto dal dirigente scolastico e dai docenti: Sandra Mancosu, Francesca Piras, Margherita Meloni, Marina Cubadda, Rossella Satta, Cristina Secci. c) Commissione di Garanzia per le sanzioni disciplinari, in base all’Art. 5 dello Statuto comma 2, con il compito di esaminare i ricorsi presentati da parte dei genitori degli alunni. Per quanto riguarda la composizione del suddetto Organo di Garanzia, esso sarà formato da due docenti e da un rappresentante dei genitori. I docenti e i genitori dovranno essere nominati dal Consiglio d’Istituto, su proposta del Collegio dei Docenti e dei genitori degli alunni. Docenti: Pinna Daniela Muroni Maria Gavina Genitori: Chessa Rita, Ponti Roberto e) Comitato di valutazione del servizio dei docenti dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’a. s. 2013/2014, con il compito di predisporre tutti gli atti idonei alla valutazione del servizio dei docenti. Il comitato è composto dai docenti: Fanari Carolina, Deiana Maria Gabriella, Ponti Luigi Fabrizio, Secci Maria Cristina, membri effettivi; Anzelmo Anna, Cuccu Maria Grazia e Meloni Margherita membri supplenti. Il Comitato sarà presieduto dal Dirigente Scolastico. f) Dipartimenti disciplinari Anche alla luce di un passaggio contenuto negli Atti di Indirizzo che accompagnarono l’approvazione della Legge 59/97 che istituiva l’Autonomia Scolastica: “ …nell’esercizio dell’autonomia scolastica vanno individuati momenti progettuali e deliberativi in cui devono essere garantite le esigenze (e gli apporti) delle varie componenti (collegialità) e momenti attuativi e gestionali, che devono essere affidati a chi ha sia la responsabilità che la professionalità necessaria ”, già dal decorso A. S. il Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuna l’istituzione di Dipartimenti Disciplinari intendendo con il termine dipartimenti gli organismi formati dai docenti di una medesima disciplina o di un'area disciplinare, che ha il compito di concordare scelte comuni circa il valore formativo e le scelte didattico - metodologiche di un preciso sapere disciplinare ma soprattutto intesi come gruppi di lavoro, che agiscono per l'analisi, la definizione e la soluzione di problematiche ben circostanziate. Le aree disciplinari e la loro gestione a livello di programmazione didattica, di scansioni modulari dei contenuti, di verifiche e di valutazioni sono, senza dubbio, un valido terreno di prova della capacità dei docenti di lavorare assieme attorno a compiti comuni e condivisi. L’importante funzione dei dipartimenti è altresì quella di intrecciare l’aspetto dei contenuti disciplinari con l’aspetto delle competenze personali da promuovere, nell’ottica della continuità didatticoeducativa. A tal fine le riunioni dei gruppi disciplinari offrono la possibilità di porre sul tavolo di discussione l’obiettivo che si intende raggiungere, facendo anche emergere le differenze tra i docenti. Diversi modi di vedere e di pensare che contribuiscano alla costruzione della consapevolezza che la logica del lavoro con alunni di età diverse non può essere una logica della “disgiunzione”, che porta a percepirsi come vincitori o vinti a seconda che la decisione assunta sia la propria o quella di un altro, ma dovrà essere una logica della “congiunzione”. Non si tratterà quindi di scegliere questa o quella opzione, ma di costruirne una nuova in cui tutti si riconoscano un po’, accettando i punti di vista diversi dal proprio come altrettanti punti di vista da cui partire per affrontare un lavoro condiviso che consentirà di elevare il successo scolastico, sperimentare metodologie di recupero anche individualizzato e rinforzare la motivazione allo studio dei propri alunni. Il Collegio dei Docenti ritiene efficace la suddivisione in quattro DIPARTIMENTI: 1) DIPARTIMENTO LINGUISTICO ANZELMO ANNA MUNTONI GIULIANA M. PIRA ELISA PORTA ANNAMARIA R. MENEGHEL ANNA ORRÙ ROSSANA PISU ANNAMARIA CARMELA PIRAS DANIELA PISCEDDA FRANCO FARA GIOVANNI GIUSEPPE PONTI LUIGI FABRIZIO SIDDU SIMONETTA FRONGIA MARINELLA PODDI ANGELINA MELONI MARIA F. SAFINA SALVATORE SATTA ROSSELLA ALIAS MARTINA 2) DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO CADDEO GIUSEPPINA CUBADDA MARINA GHIANI GIULIANA PIRAS FRANCESCA TROGU GIOVANNI F. CADDEO MARIA GIUSEPPA FOIS ROSALBA ORRU’ LETIZIA MARRAS VALENTINA CAPPELLU MARIA A. CORDA SALVATORE MURRU ERNESTINA PINNA DANIELA MASALA ESTER STARITA GIANLUCA 3) DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO ALLEGRETTI EMANUELA GIAMETTA PATRIZIA DAGA LUCIA FIRINU LEONIDA RINDINELLA LEONARDA CAMEDDA PALMIRA TOLU MARIA LUISA MELI ANNA GIULIA MANCOSU SANDRA MELI ANNA GIULIA CUNEO MARIA LILIA CAMILLETTI PATRIZIA MURONI MARIA GAVINA 4) DIPARTIMENTO ARTISTICO-ESPRESSIVO FANARI CAROLINA MARIA BARDELLI SANDRA CAO ANTONIA GIUSEPPA FIRINU LEONIDA VERDE ANGELA MARIA URRU MARIO MANCA ANGELA GRECA CARTA MARIA ANNUNZIATA DEIANA GABRIELLA MELONI MARGHERITA CUCCU MARIA GRAZIA FLORIS SUSANNA VIRDIS MARINA PUGGIONI ROBERTO PANI RITA SECCI MARIA CRISTINA In ogni area, per ovvi motivi, sono presenti docenti dei tre ordini di scuola e di tutti i plessi. I progetti di Istituto elaborati dai singoli dipartimenti, in funzione di Continuità, sono i seguenti: 1) DIPARTIMENTO LINGUISTICO PROGETTO CONTINUITA’ “LETTURE DIVERTENTI E “DOLCI” TUTTI INSIEME A SCUOLA” CERCHIAMO ORDINATAMENTE NUOVI TRAGUARDI INSIEME NUMEROSI UNITI IN TUTTA ALLEGRIA 2) DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO PIACERE: “EUCLIDE” 3) DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO “IL MARE MEDITERRANEO: CIVILTÀ E SCAMBI” -LABORATORIO MULTIDISCIPLINARE DI CREAZIONI CERAMICHE LEGATE ALLE CIVILTÀ DEL MARE MEDITERRANEO- 4) DIPARTIMENTO ARTISTICO-ESPRESSIVO LA SARDEGNA DEI SOGNI, DEI GIOCHI E DEI SUONI 26. ORGANIZZAZIONE a. Scuola dell’Infanzia Nella SCUOLA DELL’INFANZIA le attività si svolgono dalle ore 8.00 alle ore 16.00, dal lunedì al venerdì, con servizio mensa; il sabato le attività, senza servizio mensa, si svolgono dalle 8.00 alle 13.00. L’ingresso degli alunni si effettua durante la prima ora e l’uscita dalle 13,00 alle 14,00, ad eccezione del sabato che è prevista dalle ore 12.00 alle 13.00. Fatta eccezione per situazioni particolari, se si decide di ritirare il bambino prima del pranzo l’uscita è entro le 12.00, mentre il ritiro del bambino dopo la mensa dovrebbe avvenire dalle 13,30 alle 14.00. Dal 9 giugno 2014 l’orario scolastico sarà il seguente: dal lunedì al venerdì, con servizio mensa, l’ingresso sarà dalle ore 8.00 alle ore 9.00; l’orario d’uscita dalle ore 13.30 alle 14.00; il sabato, senza servizio mensa, l’ingresso sarà dalle ore 8.00 alle ore 9.00, mentre l’uscita sarà dalle ore 12.00 alle ore 13.00. Ulteriori uscite sono previste, su richiesta, dopo la mensa, dalle 13,30 alle 14.00. b. Scuola Primaria Per gli alunni della Scuola Primaria l’orario di frequenza è fissato in 957 ore, che sulla base di 33 settimane di lezione, si articola in 29 ore obbligatorie dalla Prima alla Quinta. Questo orario è comprensivo anche della quota riservata alle regioni, della quota di istituto (pari al 20%) e delle due ore settimanali di insegnamento della religione cattolica. L’ingresso degli alunni nella Scuola Primaria, dal lunedì al venerdì, viene fissato per le ore 8,30 e l’uscita è fissata per le ore 13,30, invece il sabato l’ingresso è alle ore 8,30 e l’uscita alle ore 12,30. Alla ricreazione sono dedicati giornalmente 20 minuti, dalle 10,20 alle 10,40, con la presenza del docente in servizio in quell’ora. Le attività pomeridiane si svolgeranno, presumibilmente, dalle ore 15,00 alle 18,00, salvo diverse esigenze. La quota oraria obbligatoria risulta ripartita in 11 insegnamenti. Nella Scuola Primaria la quantificazione oraria, rispetto ai diversi insegnamenti e attività, viene stabilita dal Collegio dei Docenti in base alla normativa vigente. L’insieme dei docenti necessari per garantire ad un gruppo classe tutti gli insegnamenti e attività previsti dalla quota obbligatoria costituisce un’ équipe pedagogica. Nella Scuola Primaria l’équipe pedagogica risulta costituita in modo stabile da due o più docenti, compresi l’insegnante di Lingua Straniera e il docente di Religione Cattolica. c. Scuola Secondaria di Primo Grado Nel caso della Scuola Secondaria di I Grado l’organizzazione risulta più complessa, in quanto ad ogni insegnamento o attività è assegnato un monte ore annuale obbligatorio flessibile. Il monte ore di lezioni obbligatorio nella Scuola Secondaria di I Grado è determinato, su base annua, per consentire l’eventuale articolazione in corso d’anno, secondo le prerogative dell’autonomia scolastica. L’orario annuale delle lezioni nella Scuola Secondaria di I Grado, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all’insegnamento della Religione cattolica è di 957 ore annuali (29 ore settimanali), più 33 ore annuali (1 ora settimanale) da destinare all’approfondimento di materie letterarie, per un totale orario annuale di 990 ore. L’ingresso degli alunni della Scuola Secondaria di I Grado viene fissato per le ore 8,30; l’uscita è fissata per le ore 13,30. Alla ricreazione sono dedicati giornalmente quindici minuti, dalle 10,25 alle 10,40, con la presenza del docente in servizio in quell’ora. Le attività pomeridiane si svolgeranno, presumibilmente, dalle ore 15,00 alle 18,00, salvo diverse esigenze. ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA La normativa attuale prevede che gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica possono accedere ad una delle tre seguenti alternative: 1. Posticipo dell’ingresso a scuola e/o anticipo dell’uscita se le ore di RC sono sistemate alle prime o alle ultime ore del mattino. 2. Studio individuale all’interno della Scuola, per gli alunni della Scuola Secondaria di I Grado. 3. Accesso alle attività alternative. L’attività alternativa non deve però rivestire un carattere curricolare per non determinare differenziazioni nel processo didattico formativo dell’intera classe. Riguarderà, invece, con specifiche programmazioni, un percorso educativo che permetta agli alunni di osservare e analizzare alcuni aspetti culturali relativi all’organizzazione della società. 27. RISORSE UMANE DELL’ISTITUTO Gli operatori che prestano servizio nelle Scuole dell’Istituto Comprensivo di Riola Sardo per l’Anno Scolastico 2013-2014 sono: DOTT. PEPPINO TILOCCA DIRIGENTE SCOLASTICO REGGENTE RIOLA SARDO ISTITUTO COMPRENSIVO “ F. CIUSA” PERSONALE A.T.A. 1 2 3 4 5 SANNA SANDRA DEIANA ANNA MARIA MADAU ALMINA SERCHISU ANTONELLA GIUS. TROGU GIOVANNI Direttore Servizi Generali Amministrativi Assistente Amministrativo Assistente Amministrativo Assistente Amministrativo Assistente Amministrativo RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO 6 7 8 9 10 LOCHI AGNESE SERRA ROSSANA MARINI ANTONIO ANGELO CARTA LOREDANA VACCA GESUALDA MARIA Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia Collaboratore Scolastico Scuola Infanzia RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO BARATILI S. P. BARATILI S. P. Collaboratore Scolastico Scuola Primaria Collaboratore Scolastico Scuola Primaria Collaboratore Scolastico Scuola Primaria RIOLA SARDO NURACHI BARATILI S. P. 11 MILITELLO ANNA MARIA 12 DERIU FRANCESCO 13 VACCA LOREDANA 14 MURA EFISIO Collaboratore Scolastico Scuola Sec. di I Grado RIOLA SARDO 15 ABRUZZESE ROCCO Collaboratore Scolastico Scuola Sec. di I Grado NURACHI 16 CASTORINA MARIA CONCETTA Collaboratore Scolastico Scuola Sec. di I Grado BARATILI S. P. DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 COGNOME E NOME ALLEGRETTI EMANUELA ANZELMO ANNA CADDEO GIUSEPPINA CAMEDDA PALMIRA CAMILLETTI PATRIZIA FANARI CAROLINA MARIA MANCA ANGELA GRECA MANCOSU SANDRA PALA GIOVANNA MARIA PISU ANNAMARIA CARMELA RINDINELLA LEONARDA SCUOLA PRIMARIA SEDE RIOLA SARDO - BARATILI SAN PIETRO RIOLA SARDO RIOLA SARDO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO RIOLA SARDO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO RIOLA SARDO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO SEZ. A- B B A A A B B A A A B ORE 6 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 COGNOME E NOME SEDE 2 3 4 5 6 7 CUBADDA MARINA FRONGIA MARINELLA GHIANI GIULIANA GIAMETTA PATRIZIA MUNTONI GIULIANA MARIA PIRAS DANIELA VERDE ANGELA MARIA RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 ALIAS MARTINA BARDELLI SANDRA CAPPELLU MARIA ANASTASIA CUNEO MARIA LILIA DEIANA MARIA GABRIELLA MELONI MARIA FRANCESCA ORRÙ LETIZIA PANI RITA PIRAS FRANCESCA PORTA ANNA MARIA RITA NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI NURACHI 18 19 20 21 22 23 24 25 26 CARTA MARIA ANNUNZIATA CADDEO MARIA GIUSEPPA CAO ANTONIA GIUSEPPA FOIS ROSALBA MASALA ESTER MELI ANNA GIULIA MELONI MARGHERITA PIRA ELISA PODDI ANGELINA BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO 27 PISCEDDA FRANCO RIOLA SARDO - BARATILI S. P. 28 MASALA ESTER NURACHI - BARATILI S. P. 29 FIRINU LEONIDA RIOLA SARDO - NURACHI- BARATILI S. P. 1 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO 1. 2. COGNOME E NOME CORDA SALVATORE CUCCU MARIA GRAZIA CLASSE DI CONCORSO A 059 Matematica e Scienze A 030 Scienze Motorie 3. DAGA LUCIA I.. R. C. 4. 5. 6. 7. FARA GIOVANNI GIUSEPPE FLORIS SUSANNA MARRAS VALENTINA MENEGHEL ANNA A 043 A 028 A 059 A 043 Lettere Arte e Immagine Matematica e Scienze Lettere 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. MURONI MARIA GAVINA MURRU ERNESTINA ORRÙ ROSSANA PINNA DANIELA PONTI LUIGI FABRIZIO PUGGIONI ROBERTO SAFINA SALVATORE SECCI MARIA CRISTINA 16. SIDDU SIMONETTA A 043 A 033 A 245 A 059 A 043 AD 00 A 345 A 032 AD 00 A 245 Lettere Tecnologia Francese Matematica e Scienze Lettere Sostegno Inglese Musica Sostegno Francese 17. STARITA GIANLUCA 18. TOLU MARIA LUISA A 032 Musica AD 00 Sostegno A 043 Lettere 19. TROGU GIOVANNI FRANCESCO A 033 Tecnologia 20. URRU MARIO A 032 Musica 21. VIRDIS MARINA A 028 Arte e Immagine SEDE NURACHI RIOLA SARDO NURACHI BARATILI SAN PIETRO RIOLA SARDO NURACHI BARATILI SAN PIETRO NURACHI NURACHI BARATILI SAN PIETRO NURACHI BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO BARATILI SAN PIETRO RIOLA RIOLA SARDO RIOLA SARDO RIOLA SARDO NURACHI NURACHI NURACHI BARATILI SAN PIETRO NURACHI RIOLA SARDO BARATILI SAN PIETRO RIOLA SARDO NURACHI RIOLA SARDO NURACHI BARATILI SAN PIETRO RIOLA SARDO BARATILI SAN PIETRO SCUOLA DELL’INFANZIA: RIOLA SARDO DOCENTI SEZIONE ATTIVITA’ ORE ALLEGRETTI EMANUELA A-B RELIGIONE CATTOLICA 3 ANZELMO ANNA B EDUCATIVA E DIDATTICA 25 FANARI CAROLINA MARIA B EDUCATIVA E DIDATTICA 25 CADDEO GIUSEPPINA A EDUCATIVA E DIDATTICA 25 PALA GIOVANNA MARIA A EDUCATIVA E DIDATTICA 25 SCUOLA DELL’INFANZIA: BARATILI SAN PIETRO DOCENTI SEZIONE ATTIVITA’ ORE ALLEGRETTI EMANUELA A-B RELIGIONE CATTOLICA 3 CAMEDDA PALMIRA A EDUCATIVA E DIDATTICA 25 CAMILLETTI PATRIZIA A SOSTEGNO 25 MANCA ANGELA GRECA B EDUCATIVA E DIDATTICA 25 MANCOSU SANDRA A SOSTEGNO 25 PISU ANNAMARIA CARMELA A EDUCATIVA E DIDATTICA 25 RINDINELLA LEONARDA B EDUCATIVA E DIDATTICA 25 SCUOLA PRIMARIA RIOLA SARDO CLASSE 1ª Ins. Giuliana Muntoni Italiano Storia Geografia Arte e Immag. Ed. Motoria Compresenza CLASSE 2ª Ins. Giuliana Ghiani h8 h2 h1 h2 h2 h2 Matematica Scienze Tecnologia Musica Compresenza Ins. Verde Angela Maria Italiano h8 Storia h2 Musica h1 Arte e Imm. h2 Tecnologia h1 Inglese h2 Ins. Marina Cubadda Matematica Scienze Geografia Ed. Motoria Compresenza CLASSE Ins. Marinella 3ª Frongia Italiano CLASSE 4ª CLASSE 5ª NURACHI h6 h2 h1 h1 h1 h 8 Matematica Scienze Musica Tecnologia Arte e Imm. h8 h2 h1 h1 h2 Inglese Ins. Giuliana Muntoni h 6 Storia h 2 Geografia h 1 Ed. Motoria h1 h1 h 2 IRC h2 Ins. Piscedda Ins. Firinu Franco Leonida h2 h1 h2 Ins. Marina Cubadda Matematica h 6 Scienze h2 Tecnologia h 1 Ins. Verde Angela Maria Matematica h 6 Ins. Firinu Leonida Ins. Piras Ins. Firinu Daniela Leonida Sostegno h 12 IRC h 2 h6 h2 h1 h2 h2 Ins. Giuliana Ghiani Ins. Patrizia Giametta Italiano h8 Storia h2 Geografia h1 Arte e Imm. h1 Musica h1 Ed. Motoria h 2 Compresenze h 3 Ins. Marinella Frongia Italiano Storia Geografia Arte e Imm. Ed. Motoria Ins. Franco Piscedda Inglese h 3 IRC h2 Ins. Daniela Piras Sostegno h 10 Ins. Piscedda Ins. Firinu Franco Leonida Inglese h 3 IRC h2 Ins. Patrizia Giametta Scienze Tecnologia Musica Ins. Piscedda Ins. Firinu Franco Leonida h2 h1 h1 Inglese h 3 IRC h2 CLASSE Bardelli Sandra Porta Anna M. 1ª Rita Italiano 8h Inglese Arte e imm. 2h Storia Compresenza 2h Geografia Compresenza CLASSE Porta Anna M. 2ª Rita 2h Matematica 6h 2h 1h 3h Orrù Letizia Italiano 8h Matematica Arte e imm. 2h Scienze Motoria 2h Tecnologia Inglese 2h Compresenza CLASSE Pani Rita 3ª Italiano 8h Arte e imm. 1h Storia 2h Geografia 2h Motoria 2h Compresenza 4h 6h 2h 1h 1h Orrù Letizia Matematica Scienze Musica Tecnologia Compresenza Cappellu Maria Meloni Maria Anastasia Francesca Scienze 2h I.R.C. Musica 1h Tecnologia 1h Motoria 2h Compresenza 2h Firinu Leonida Musica 1h Storia 2h Geografia 1h Compresenza 4h I.R.C. Alias Martina Cuneo Maria Lilia 6h Inglese 2h 1h 1h 2h 3h I.R.C. 6h Storia 2h Geografia 1h 2h 1h 2h 1h Inglese Piras Francesca Alias Martina Italiano 8h Matematica Arte e imm. 1h Scienze Storia 2h Tecnologia Geografia 1h Musica Motoria 2h BARATILI SAN PIETRO 6h Inglese 2h 1h 1h 2h 2h Cuneo Maria Lilia 3h I.R.C. 2h Deiana Maria Gabriella Sostegno CLASSE Meloni M. 5ª Francesca 2h Pani Rita CLASSE Bardelli Sandra Piras Francesca Cappellu Maria Alias Martina 4ª Anastasia Italiano 8h Matematica Arte e imm. 1h Scienze Musica 1h Tecnologia Motoria Compresenza Cuneo Maria Lilia 10h Deiana Maria Gabriella 3h Sostegno 12h I.R.C. Masala Ester Sostegno Cuneo Maria Lilia h8 2h CLASSE 1ª Ins. Poddi Angelina Ins. Caddeo Maria Giusepppa Italiano h. 8 Matematica Arte e mmagine h. 2 Scienze Tecnologia h. 1 Storia Geografia Motoria Musica Compresenza Ins. Franco Piscedda h. 6 h. 2 h. 2 h. 1 h. 2 h. 1 h. 1 CLASSE 2ª Ins. Meli Anna Giulia Ins. Fois Rosalba Italiano Arte e immagine Storia Geografia Motoria Compresenz a h.8 h.1 h.2 h.1 h.2 h.2 CLASSE 3ª Ins. Fois Rosalba Italiano Arte e immagine Musica Matematica Scienze Tecnologia Musica Compresenza Inglese h. 2 I.R.C. Sostegno h. 22 h. 6 Inglese h. 2 h. 1 h. 1 h. 8 Matematica h. 1 Tecnologia h. 2 h. 2 Geografia Motoria Musica h. 1 h. 2 h. 1 h. 2 h. 2 Ins. Pira Elisa h.2 Sostegno h.1 h. 3 Ins. Caddeo Maria Giuseppa Italiano Arte e immagine Storia Scienze Ins. Firinu Leonida h. 3 I.R.C. Ins. Firinu Leonida h.8 Matematica h. 6 Motoria h.2 h.1 Scienze h. 2 Compresenza h.3 h. 1 Tecnologia h.1 Ins. Meli Anna Giulia Ins. Masala Ester CLASSE 4ª Ins. Pira Elisa h. 2 Carta Maria Annunziata Ins. Franco Piscedda Ins. Meloni Margherita Storia Geografia Inglese Ins. Firinu Leonida h. 2 h.14 Ins. Franco Piscedda h. 6 Inglese I.R.C. Ins. Firinu Leonida h.3 I.R.C. h. 2 h.1 Ins. Cao Antonia Giuseppa Sostegno h. 22 CLASSE 5ª Ins. Poddi Angelina Ins. Meloni Margherita Ins. Franco Piscedda Ins. Firinu Leonida h.6 Inglese h.3 I.R.C. Italiano h.8 Matematica h. 2 h.2 Arte e immagine h.1 Scienze h.1 Storia h.2 Tecnologia Musica Geografia Motoria SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO h.1 h.1 h.2 RIOLA SARDO DOCENTI CLASSE I A Ponti Luigi Fabrizio Italiano Storia CLASSE II A h. 6 Italiano h. 2 Storia Geografia CLASSE III A /////// h. 6 h. 2 h. 2 18 Tolu Maria Luisa Geografia h. 2 Satta Rossella (Baratili S. P. h. 9) Inglese h. 3 Inglese Orrù Rossana Francese h.2 Francese Pinna Daniela Matematica Scienze h. 4 Matematica h. 2 Scienze h. 4 Matematica h. 2 Scienze h. 4 h. 2 18 Trogu Giovanni Francesco (Nurachi h. 6) Tecnologia h. 2 Tecnologia h. 2 Tecnologia h. 2 6 Urru Mario (Nurachi h. 6 + Baratili S. P. h. 6 ) Virdis Marina (Baratili S. P. h. 6) Musica h. 2 Musica h. 2 Musica h. 2 6 Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h.2 Arte e Immagine h. 2 6 Cuccu Maria Grazia Corpo Movimento Corpo, Movimento Corpo Movimento (Nurachi h. 6 + Sport h. 2 Sport h. 2 Sport h. 2 Baratili S. P. h. 6) 6 Daga Lucia Religione Puggioni Roberto Totali ////////// NURACHI ////// TOTALE ORE h. 1 Religione Italiano Storia Geografia h. 3 Inglese h.2 Francese 12 h. 3 9 h. 2 6 h. 1 Religione h. 1 3 Sostegno h. 9 h. 30 9 h. 90 //////////// h. 30 h. 6 h. 2 h. 2 h. 30 DOCENTI CLASSE I B Fara Giovanni Giuseppe Italiano Storia Geografia Meneghel Anna CLASSE II B h. 6 //////////////////////////// h. 2 h. 2 /////////////////////////// Italiano Storia Geografia (Baratili S. P. h. 6) CLASSE III B Italiano Storia TOTALE ORE h. 6 h. 2 18 h. 6 Geografia h. 2 h. 2 h. 2 h. 3 Inglese h. 3 12 Safina Salvatore Inglese h. 3 Inglese Siddu Simonetta (Baratili S. P. h. 6 ) Francese h.2 Francese h.2 Francese Corda Salvatore Matematica Scienze h. 4 Matematica h. 2 Scienze h. 4 Matematica h. 2 Scienze h. 4 h. 2 18 Trogu Giovanni Francesco (Riola Sardo h. 6) Tecnologia h. 2 Tecnologia h. 2 Tecnologia h. 2 6 Urru Mario (Riola Sardo h. 6 + Baratili S. P. h. 6) Musica h. 2 Musica h. 2 Musica h. 2 6 Floris Susanna Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2 6 Cuccu Maria Grazia (Riola Sardo h. 6 + Baratili S. P. h. 6) Corpo Movimento Corpo Movimento Corpo Movimento Sport h. 2 Sport h. 2 Sport h. 2 6 Daga Lucia Religione h. 1 Religione h. 1 Religione h. 1 3 Secci Maria Cristina Sostegno h. 9 //////////////////////////////// Sostegno h. 9 18 Starita Gianluca ///////////////////////// h. 9 9 Totali BARATILI SAN PIETRO h. 30 /////////////////////////// h. 30 + Sostegno h. 2 h. 30 + 9 6 h. 90+27 Docenti Classe I Muroni Maria Gavina Italiano Storia Geografia Meneghel Anna (Nurachi h. 12) //////////// Tolu Maria Luisa //////////// Classe II h. 6 Storia h. 2 Geografia h. 2 Italiano Classe III h. 2 Italiano h. 2 Storia Geografia h. 6 ///////////// Tot. ore h. 2 h. 2 h. 2 /////////// Italiano 18 6 h. 6 6 Satta Rossella (Riola Sardo h. 9) Inglese h. 3 Inglese h. 3 Inglese h. 3 9 Siddu Simonetta (Nurachi h. 6) Francese h. 2 Francese h. 2 Francese h. 2 6 Marras Valentina Matematica Scienze h. 4 Matematica h. 2 Scienze h. 4 Matematica h. 2 Scienze h. 4 h. 2 18 Murru Ernestina Tecnologia h. 2 Tecnologia h. 2 Tecnologia h. 2 6 Urru Mario (Riola Sardo h. 6 + Nurachi h. 6) Musica h. 2 Musica h. 2 Musica h. 2 6 Virdis Marina (Riola Sardo h. 6) Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2 Arte e Immagine h. 2 6 Cuccu Maria Grazia (Riola Sardo h. 6 + Nurachi h. 6) Corpo Movimento Corpo Movimento Corpo Movimento Sport h. 2 Sport h. 2 Sport h. 2 6 Daga Lucia Religione h. 1 3 h. 30 h. 90 Totali h. 1 Religione h. 30 h. 1 Religione h. 30 COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CLASSE DOCENTE PLESSO Pinna Daniela 1P A Riola Sardo Ponti Luigi Fabrizio 2P A Riola Sardo Tolu Maria Luisa 3P A Riola Sardo Corda Salvatore 1P B Nurachi Meneghel Anna 2P B Nurachi Fara Giovanni Giuseppe 3P B Nurachi Muroni Maria Gavina 1P C Baratili San Pietro Virdis Marina 2P C Baratili San Pietro Marras Valentina 3P C Baratili San Pietro INSEGNANTI DI SOSTEGNO Scuola dell’Infanzia di Riola Sardo: /////////////// Scuoladell’ Infanzia di Baratili S. P.: Camilletti Patrizia, Mancosu Sandra. Scuola Primaria di Riola Sardo: Piras Daniela. Scuola Primaria di Nurachi: Deiana Maria Gabriella, Masala Ester. Scuola Primaria di Baratili S. P.: Cao Antonia Giuseppa, Masala Ester. Scuola Secondaria di Riola Sardo: Puggioni Roberto Scuola Secondaria di Nurachi: Secci Maria Cristina, Starita Gianluca Scuola Secondaria di Baratili S. P.: //////////////// 28. SPAZI, ATTREZZATURE, SUSSIDI MULTIMEDIALI, AULE E LABORATORI Disponibilità palestre: Riola Sardo Via Roma n. 68, Nurachi via Gramsci, Baratili San Pietro Le strutture sono utilizzate dagli alunni della Scuola Primaria, dagli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado e da Società Sportive. - Postazioni multimediali: sono presenti in tutte le Scuole dell’Istituto. - Aule Multimediali: Scuola Secondaria di Primo Grado - Riola Sardo Scuola Secondaria di Primo Grado - Nurachi Scuola Secondaria di Primo Grado - Baratili San Pietro - Dotazioni audiovisive: sono presenti in tutte le Scuole dell’Istituto L.I.M. (ATTUALMENTE N. 3) 29. CALENDARIO SCOLASTICO 2013-2014 DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI RIOLA SARDO Inizio delle lezioni nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di I Grado e delle attività educative nella Scuola dell’Infanzia 13 settembre 2013 Termine delle lezioni per la Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di I Grado 10 giugno 2014 Termine delle lezioni per le attività educative e per le attività didattiche nella Scuola dell’Infanzia Festività nazionali e ulteriori sospensioni delle attività didattiche 30 giugno 2014 Tutte le domeniche Festa di Tutti i Santi 1° novembre 2013 - Venerdì Commemorazione dei defunti 02 novembre 2013 - Sabato Immacolata Concezione 08 dicembre 2013 - Domenica Natale 25 dicembre 2013 Vacanze natalizie Martedì grasso Dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 (Festività: 25 e 26 dicembre 2013, 1° e 6 gennaio 2014) 4 marzo 2014 Pasqua 20 aprile 2014 Vacanze pasquali Lunedì dell’Angelo Dal 17 aprile 2014 al 22 aprile 2014 21 aprile 2014 Aniversario della Liberazione 25 aprile 2014 – Venerdì Sa Die de sa Sardigna 28 aprile 2014 - Lunedì Festa del lavoro 1° maggio 2014 - Giovedì Festa Nazionale della Repubblica 02 giugno 2014 - Lunedì Festa del Santo Patrono 11 novembre 2013 – Riola Sardo 24 giugno 2014 – Nurachi 29 giugno 2014 – Baratili San Pietro (D.L. N° 138 del 13.08.2011, Art.1 comma) 03 marzo 2014 Lunedì di Carnevale 26 aprile 2014 Sabato 29 aprile 2014 Martedì 30 aprile 2014 Mercoledì Scuola Primaria e Secondaria di I Grado: 206 -2 A disposizione e -2 Recupero anticipo A. S. per un totale di 204 giorni di lezione. Giorni a disposizione del Consiglio d’Istituto Giorni di lezione Anno Scolastico 2013/2014 30. ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO “La formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane”. (CCNL 2006-2009) Così come indicato nel dettato contrattuale, che dedica alla Formazione l’intero capo VI, l’aggiornamento si configura essenzialmente come diritto del docente. Il diritto-dovere alla formazione è regolato, infatti, dal nuovo Contratto e mira a migliorare la qualità professionale e realizzare le riforme in una società che si modifica repentinamente. La partecipazione alle attività di formazione costituisce quindi lo strumento privilegiato e funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle professionalità. Il Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione sarà predisposto, per l’anno scolastico 2013-2014, sulla base della rilevazione dei bisogni formativi che emergeranno, sentiti i docenti e il personale A.T.A. Dare comunque priorità al “Corso di aggiornamento sulle tecnologie” e al “Corso di aggiornamento cooperative learning”. 31. EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA Nel recepire il disposto del D.Lgs 626/94, contenente le norme attuative delle direttive CEE in materia di igiene e salute nell’ambiente di lavoro, e del D.M.P.I. n°382 del 29/09/1998, che ne regolamenta l’applicazione all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, questo Istituto intende promuovere presso tutti i soggetti della comunità scolastica, ragazzi ed adulti, la cultura del diritto-dovere della prevenzione dei rischi e della tutela della salute, come importante complemento di una adeguata formazione del cittadino. A tal fine è stato elaborato un PIANO DI SICUREZZA contenente le seguenti linee guida: • Costituzione del Servizio di prevenzione e protezione dai rischi, avente compiti organizzativi nel predisporre ed attuare le misure di prevenzione e protezione nelle diverse scuole. • Elaborazione del documento di valutazione dei rischi. • Comunicazione di eventuali situazioni di rischio agli organi amministrativi e di controllo. • Gestione del piano di emergenza attraverso la designazione degli addetti in ogni plesso con compiti di prevenzione e lotta antincendio, salvataggio ed evacuazione in caso di pericolo. • Informazione del personale sulle problematiche attinenti la sicurezza mediante opuscoli informativi e formazione attraverso appositi corsi. • Istruzione degli alunni volta all’acquisizione di comportamenti responsabili, atti a prevenire i rischi e a tutelare la propria e l’altrui sicurezza a scuola, a casa e in strada. In particolare, la sicurezza stradale, avrà una duplice valenza educativa: - fornirà le nozioni normative fondamentali sulla circolazione stradale; - svilupperà il senso civico dell’accettazione delle regole come fattore indispensabile alla convivenza nel rispetto della legalità. 32. ALLEGATI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 1. Regolamento di Istituto 2. Patto Educativo di Corresponsabilità 3. Statuto degli Studenti e delle Studentesse 4. Carta dei servizi 5. Piano Annuale delle attività 6. Progetti dei Dipartimenti 7. Progetti didattici curricolari ed extracurricolari. 8. Progetti visite di istruzione. 9. Formazione e Aggiornamento 33. CONCLUSIONE Il presente Documento è pubblicizzato mediante affissione all’Albo entro il mese di Novembre; la copia originale è depositata presso la Segreteria della Scuola. Il P.O.F. per l’a.s. 2013/2014 è inoltre consultabile nel sito web della Scuola: • http://www.istitutocomprensivoriolasardo.it Le indicazioni del presente documento sono valide e operative fino a quando non intervengano, in materia, disposizioni modificative contenute in norme di legge e/o nei Contratti Collettivi. IL PRESENTE DOCUMENTO È STATO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DAL Collegio dei Docenti in data 28.11.2013 ADOTTATO ALL’UNANIMITÀ DAL Consiglio d’Istituto in data 17.12.2013 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dott. Peppino Tilocca